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Dettaglio seduta n.148 del 12/05/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze del 17 settembre 1991 e verranno posti in votazione nella prossima seduta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute

Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" comunico che è stato richiesto dai Capigruppo che le interrogazioni non vengano più discusse sulla base delle presenze dei Consiglieri interroganti o degli Assessori, ma di seguire l'ordine cronologico di presentazione.
La Giunta ha presentato l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze giacenti secondo tale ordine; è stato altresì deciso, come peraltro già fatto in passato e previsto dal Regolamento, che in assenza dell'interrogante venga data risposta scritta. D'ora in avanti procederemo tassativamente e rigorosamente con queste modalità.
Comunico che verrà data risposta scritta da parte degli Assessori competenti alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interrogazione n. 481 del Consigliere Marino inerente la concessione di contributi regionali per la realizzazione del Ponte sul Rio Nizza in Nizza Monferrato interrogazione n. 662 della Consigliera Sartoris inerente i servizi ferroviari da Novara per Biella e Varallo. Sostituzione servizio con autobus interrogazione n. 663 della Consigliera Sartoris inerente il nuovo tracciato dell'autostrada Voltri-Sempione interrogazione n. 704 della Consigliera Sartoris inerente la soppressione delle coincidenze ferroviarie Susa-Bussoleno interrogazione n. 706 della Consigliera Sartoris inerente l a situazione del traffico per passaggio TIR nel Comune di Avigliana interrogazione n. 708 della Consigliera Sartoris inerente la manifestazione organizzata dall'Associazione Viticoltori Piemontesi come "Festa del Piemonte" interrogazione n. 715 dei Consiglieri Ribellino, Farassino e Vaglio inerente i disagi per gli utenti della linea ferroviaria Torino-Torre Pellice interrogazione n. 730 della Consigliera Sartoris inerente la soppressione dell'attraversamento binari in via Cartella sulla linea ferroviaria Biella/Novara.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Viabilità

Interrogazione n. 672 del Consigliere Zacchera inerente la normativa circa l'applicazione della "supertassa" sui natanti


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 672, del Consigliere Zacchera.
Risponde l'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Con riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, ritengo opportuno un intervento regionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di richiedere un chiarimento ministeriale in merito alla normativa del decreto legge 151/91, convertito in legge 12 luglio 1991, n.
202, concernente, tra l'altro, la "supertassa" sui natanti.
Il legislatore parrebbe, infatti, nella trattazione dell'art. 8 capoverso 2-quinques, dove viene ad essere specificato che tale supertassa è "...applicata nella misura del 50% alle imbarcazioni ed ai natanti di lunghezza fino ad 8 metri, utilizzati, esclusivamente dai proprietari residenti, con propri mezzi di locomozione nei Comuni ubicati nelle Isole minori", aver tralasciato la considerazione delle problematiche dei residenti delle altre "Isole minori interne" e segnatamente, per quanto di competenza, quelle dei Laghi Maggiore (Isola Bella, Isola Madre, Isola dei Pescatori) e Orta (Isola San Giulio).
Per quanto riguarda, infine, l'ulteriore aspetto evidenziato dall'interrogazione n. 672, concernente l'opportunità di un intervento normativo regionale generale in materia di navigazione interna, si segnala che tale obiettivo rientra negli indirizzi tematici settoriali dell'Assessorato, già peraltro indicati nel "Documento Regionale di Obiettivi ed indirizzi per la Formazione del II Piano Regionale dei Trasporti e della Viabilità".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Chiederei all'Assessore di indicarmi la data della risposta all'interrogazione; probabilmente, è stata stesa nel momento in cui è partita la richiesta al Ministero, almeno un anno fa. Nel frattempo, mi interesserebbe conoscere l'eventuale risposta e, nel caso non ci sia stata se l'Assessorato l'abbia sollecitata.
In ogni caso, bisognerebbe sapere come deve comportarsi la popolazione residente; sulle Isole minori - dice il decreto legge - si deve pagare la tassa ridotta, ma le persone che abitano le isole dei nostri laghi come devono comportarsi? La cosa è tuttora in sospeso o sono intervenuti nel frattempo dei chiarimenti? Questo era il motivo dell'interrogazione; adesso bisognerebbe perlomeno conoscere la situazione odierna, anche perché il quesito in ordine alla tassazione si sta riproponendo per l'anno in corso.
Se ci sono novità, bene; diversamente, l'Assessore voglia cortesemente riproporre la questione al Ministero per avere chiarimenti su come ci si deve comportare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Ad oggi non vi è alcun chiarimento. Solleciterò una risposta al Ministero.


Argomento: Viabilità

Interrogazione n. 721 dei Consiglieri Buzio e Bosio inerente lo sblocco della circonvallazione di Omegna


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 721.
La parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Per il completamento del I lotto della Galleria di Omegna sono state redatte due perizie riguardanti le opere di illuminazione e di ventilazione; non finanziate nel progetto principale.
Una prima perizia che utilizza residue somme provenienti da economie sui lavori principali è già in corso di esecuzione, mentre la seconda, di completamento, è stata trasmessa alla Direzione generale; per i provvedimenti di finanziamento Ad esecuzione avvenuta delle anzidette sarà possibile aprire al traffico la Galleria nei tempi previsti (autunno del corrente anno).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bosio.



BOSIO Marco

Poiché il Consigliere Buzio è assente, chiedo di poter avere risposta scritta, che gli trasmetterò.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Interrogazione n. 723 dei Consiglieri Buzio e Bosio inerente il dissesto della Rupe di Madonna del Sasso


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 723.
La parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

La Rupe di Madonna del Sasso è da tempo oggetto di continue verifiche e controlli a causa delle sue accertate condizioni di instabilità, dalle quali deriva una situazione di rischio specialmente per il sottostante abitato di Pella. Per tale situazione, aggravatasi sensibilmente negli ultimi tempi e rivestente caratteristiche intrinseche di complessità e di onerosità delle opere generali di consolidamento, è stato attivato un intervento da parte dello Stato con finanziamento a carico del fondo per la Protezione Civile.
Nel frattempo, tuttavia, appurato durante una serie di riunioni tecniche congiunte tra organismi della Regione, dello Stato e degli Enti locali che il rapido degrado di una parte degli ammassi rocciosi incombenti sull'abitato di Pello non permetteva indugio alcuno, l'Assessore alla viabilità e trasporti, competente anche in materia di pronto intervento aveva autorizzato la spesa di L. 110.000.000 IVA compresa, ai sensi della Legge regionale 38/78 per opere assolutamente non più rinviabili.
In conseguenza dell'aumento del rischio di crollo, che imponeva un intervento della massima urgenza per il monitoraggio di controllo delle porzioni in frana, il Settore prevenzione del rischio geologico metereologico e sismico, ha elaborato una perizia tecnica per l'importo assentito ed è stato direttamente coinvolto nell'esecuzione dei lavori. A tutt'oggi tali lavori e controlli strumentali non hanno evidenziato alcuna evoluzione significativa delle porzioni instabili.
Contemporaneamente alla realizzazione dei sopraccitati lavori più urgenti, lo Stato, con ordinanza del Ministro per il Coordinamento della protezione civile n. 2166/FPC del 5/9/ 1991, ha assegnato alla Regione Piemonte la somma di L.1.000.000.000 per opere generali di sistemazione. Il Settore prevenzione del rischio geologico, metereologico e sismico, ha conseguentemente elaborato il progetto relativo a dette opere, per una ammontare, però, di L. 1.940.000.000.
A seguito di ulteriori richieste da parte della Regione, con D.P.C.M n. 1315 del 28/12/ 1991, lo Stato ha concesso una seconda assegnazione di L. 500.000.000 a copertura parziale delle necessità valutate col suddetto progetto generale.
Il Servizio OO.PP, e Difesa del Suolo di Novara, di concerto col Settore prevenzione del rischio geologico, metereologico e sismico, ha provveduto pertanto alla redazione di uno stralcio di L. 1.690.000.000 contemplante le opere più importanti e finanziato per L.1.500.000.000 con le nominate assegnazioni statali e per la rimanenza con fondi ordinari della Regione Piemonte sui capitoli pertinenti alla legge regionale 38/78.
Su tali progetti si è espresso favorevolmente il Comitato regionale per le opere pubbliche - sezione infrastrutture - nella seduta del 19/2/1992.
La settimana scorsa la Giunta regionale ha deliberato l'approvazione del progetto generale e del progetto stralcio; verranno avviate quanto prima le procedure relative all'appalto dei lavori mediante licitazione privata ai fini di una realizzazione rapida delle opere previste.
Devo aggiungere che, poiché dal monitoraggio non si è rilevata estrema urgenza per la Rupe di Madonna del Sasso, non ci si è avvalsi della possibilità della trattativa privata, ma si è preferito pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale la licitazione privata; così facendo sembrerebbe che si perda qualche settimana, però credo ci sia maggiore trasparenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bosio.



BOSIO Marco

Immagino che l'Amministrazione comunale sia informata.
Chiederei comunque di avere risposta scritta


Argomento: Viabilità

Interpellanza n. 816 del Consigliere Cavallera inerente il completamento autostrada dei Trafori "A26"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 816.
Risponde l'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Al fine di acquisire elementi per la esposta, con la nota che si allega è stato richiesto alla Società Autostrade se l'apertura del casello di Predosa rientri tra i programmi di sviluppo della Società, ricordando le iniziative già assunte dalla Regione sull'argomento e gli studi e progetti compiuti dalla Società e dall'ANAS, a suo tempo, a seguito delle proposte regionali.
Con successiva nota allegata, la Società Autostrade ha risposto che la costruzione di un nuovo casello a Predosa non rientra fra i programmi della Società, così come, in assenza di finanziamento statale, la costruzione di una bretella di collegamento tra l'autostrada A26 e la SS30, tra Predosa e Strevi (Acqui Terme).
Circa le iniziative da assumersi da parte regionale, resta l'impegno a risollecitare il Ministro dei lavori pubblici, la Direzione generale dell'ANAS e della Società Autostrade, per cercare di ottenere una revisione dei programmi della Società e il conseguente concorso finanziario dello Stato, secondo l'orientamento regionale, che rimane favorevole alla validità della costruzione di un nuovo casello a Predosa e di una bretella di collegamento tra la A26 e la SS30.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Prendo atto della risposta dell'Assessore Panella.
La questione non consiste tanto nel dichiararsi soddisfatti o insoddisfatti: la Regione ha compiti limitati, probabilmente solo di proposta; faccio però presente all'Assessore e alla Giunta che la costruzione dell'autostrada A26 Voltri-Sempione nella nostra provincia ha creato parecchi guai, nel senso che, a mio avviso, non sono state rispettate le norme previste per un corretto impatto ambientale. Sono stati costruiti dei rilevati; probabilmente dovevano essere costruiti dei viadotti e sono state scavate profonde trincee; le alluvioni che purtroppo, si susseguono ogni 5-10 anni mettono in risalto l'impatto negativo di un'infrastruttura del genere.
Le popolazioni della zona, che hanno intanto subito tali negative conseguenze, non si aspettavano soltanto di poter vedere sfrecciare sull'autostrada un traffico notevole, ma anche di poterla utilizzare per avere la possibilità di inserire una vasta zona sull'importante rete autostradale, che collega il Piemonte coni porti liguri e, più a nord, il novarese con gli sbocchi verso il centro Europa.
Questo è un esempio negativo di programmazione nella realizzazione di infrastrutture che vedono il territorio solamente in termini di occupazione, senza quella ricaduta che il territorio e gli abitanti si attendono.
Vi sono inoltre ulteriori ben noti problemi (che con l'interrogazione c'entrano poco), come la concentrazione di interventi in altre zone del Piemonte; probabilmente, l'aver dimenticato certi interventi è determinato dal fatto che dalle nostre parti non si sono mai avuti autorevoli Ministri dei lavori pubblici.
Nella sua risposta l'Assessore diceva che non è previsto il collegamento tra questo presunto e prevedibile casello di Predosa e la Statale 30 della Valle Bormida; questo 'è un fatto fortemente negativo perché per il Basso Alessandrino ci sarebbe bisogno sia del casello di Predosa che di una Statale o di un raccordo di collegamento con la zona Acquese.
Acqui Terme presenta tanti problemi: le poche fabbriche finora esistenti hanno chiuso o stanno chiudendo, e il termalismo tarda ad essere rilanciato; certamente la possibilità di essere collegata comodamente con la rete stradale e autostradale potrebbe essere un mezzo per il rilancio.
Mentre si ringrazia l'Assessore per la risposta articolata, che riporta pareri negativi di altri soggetti, si invita comunque la Giunta, alla vigilia dell'aggiornamento del Piano di sviluppo regionale, a considerare i problemi del Basso Alessandrino, che non sono solo di quella zona, ma sono i problemi di un equilibrato sviluppo di tutto il territorio regionale.


Argomento: Commercio

Interpellanza n. 851 del Consigliere Cucco inerente affidamento incarico elaborazione progetto esecutivo per realizzazione Centro Agroalimentare di Torino - CAAT; interpellanza n. 867 del Consigliere Cucco inerente il Centro Agroalimentare di Torino - CAAT; interpellanza n. 1077 dei Consiglieri Monticelli, Rivalta, Marengo inerente il CAAT ed i timori per la sua realizzazione; interpellanza n. 1110 del Consigliere Chiezzi inerente (incerta e lenta costituzione del CAAT


PRESIDENTE

Passiamo alla risposta congiunta alle interpellanze nn. 851, 867, 1077 e 1110.
La parola all'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

Cercherò di contenere il mio intervento anche se la materia è talmente diffusa, talmente importante e talmente attuale che forse sarebbe necessaria una mia risposta più diffusa. Tuttavia vorrei informare i Consiglieri che ci sono almeno due argomenti che nei prossimi tempi verranno portati all'attenzione del Consiglio, i quali potranno opportunamente integrare queste prime linee di risposta ai Consiglieri interroganti. Il primo provvedimento è un disegno di legge di aumento di capitale della società Agroalimentare che obbligherà la Giunta ad una retrospettiva panoramica nonché ad un'ipotesi di sviluppo dell'iniziativa.
Come sempre in occasione di presentazione dei disegni di legge, quella sarà l'occasione per un discorso più completo e più complesso di quello di questa mattina.
In secondo luogo, sarà necessario, un ulteriore pronunciamento del Consiglio rispetto alla necessità di procedere all'aggiornamento della deliberazione del Consiglio regionale del 1986, con la quale si individuava la perimetrazione di sito (perimetrazione è oggi in discussione), e successivamente il Consiglio regionale si dovrà pronunciare per rendere compatibile una serie di interventi e di ipotesi di soluzione, alle quali questa mattina in parte accenneremo. Prima di affrontare l'argomento nei suoi aspetti tecnici territoriali specifici, rispondo ad una interpellanza del Consigliere Cucco che conteneva una specifica richiesta.
Il Consigliere Cucco intende avere informazioni e valutazioni sull'operato del Centro Agroalimentare di Torino - Società consortile per azioni. Tra queste, alcune attengono strettamente l'attività del Consiglio di amministrazione, sulla quale i soci esprimono pareri e valutazioni in sede di assemblea.
Tuttavia, sulla base di informazioni fornite dal Presidente della società, siamo in grado di fare le seguenti precisazioni.
Al fine di individuare la ditta a cui affidare l'incarico di elaborare il progetto esecutivo è stata inviata una richiesta di preventivo a tutte le ditte che erano state interessate alla prima fase di indagine finalizzata allo studio di fattibilità ed al progetto di massima.
Delle 17 ditte interpellate due hanno espressamente declinato l'invito e cinque, di cui due congiuntamente, hanno presentato un'offerta. Le offerte sono state attentamente valutate e comparate; sono stati richiesti chiarimenti, integrazioni e riduzioni del corrispettivo richiesto, in particolare alle due ditte che risultavano avere proposte e offerte complete, sia per la parte relativa alla progettazione vera e propria sia per quella di assistenza alla società negli adempimenti richiesti dalla normativa. Il Consiglio di amministrazione ha seguito ed indirizzato tutte le fasi della trattativa, comprese quelle sull'attività di assistenza, ed avendo all'unanimità ritenuta più vantaggiosa l'offerta della Progetti Mercato-Società a responsabilità limitata, ha approvato l'affidamento alla stessa sia della progettazione sia dell'assistenza: il testo della relativa convenzione è stato successivamente sottoscritto.
Non c'è stato quindi alcun momento di costi progettuali e di assistenza, che anzi rispetto all'offerta originaria risultano notevolmente ridotti. A questo proposito proprio lunedì c'è stata l'assemblea della Società ed è stata presentata in questa occasione una relazione al bilancio di previsione della società. Mi riproponevo di far pervenire ai Consiglieri interpellanti copia di tale relazione, nella quale è più diffusamente specificato quello che io in questo momento ho cercato di sintetizzare.
In merito all'acquisto dei terreni non sono ancora state effettuate transazioni. Le risorse utili alla copertura dell'investimento nel suo complesso derivano, come noto, dal capitale sociale, dai contributi statali, oltre che da ulteriori risorse da reperire nel mercato finanziario. La Progetti Mercati-Società consortile a responsabilità limitata è stata costituita da: ItalConsCoop SA, Tecnocamere Srl Infrastrutture per il commercio, il turismo e i servizi Spa, Bonifica Spa.
Per quanto concerne la verifica del carico di traffico "da" e "per" il futuro Centro Agroalimentare, si informa che tali elementi sono contenuti nello studio di fattibilità presentato dalla società al Ministero dell'industria, commercio ed artigianato contestualmente alla domanda di finanziamento, in data 4.7.90. Informiamo inoltre che sulla scorta proprio di quegli elementi, oltreché della necessità di armonizzare l'attivazione di competenza di più enti, l'Amministrazione regionale, con le Amministrazioni comunali di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta Rivoli e Torino, oltreché la provincia di Torino, ha attivato un gruppo di lavoro che ha raccolto gli elementi utili al confezionamento di una proposta di accordo programma volta a far sì che, nel momento in cui tale servizio diventi operativo, si collochi in un contesto che ne consenta una piena ed efficace attività.
Questa interrogazione è omogenea ad alcune richieste che formulano i Consiglieri del PDS Marengo, Rivalta e Monticelli; probabilmente nel testo di questa mia risposta anche il Consigliere Cucco potrà ritrovare ulteriori elementi all'imperfetta risposta alla sua interrogazione. Infatti i Consiglieri Monticelli, Rivalta e Marengo intendono verificare il ruolo dell'Amministrazione regionale nella realizzazione del Centro Agroalimentare di Torino e chiedono alla Giunta di aggiornare il Consiglio su come la stessa stia operando alfine di garantire il ruolo di programmazione e di pianificazione proprio della Regione. Anche a loro dico quanto ho detto al Consigliere Cucco: ci sarà un momento di incontro poich ritengo giusto che il Consiglio sia informato opportunamente sull'opera che sta andando avanti.
Il Consiglio sa che c'è stato un finanziamento di circa 100 miliardi del Ministero su una legge di finanziamento dei mercati generali in Italia.
Ciononostante ci sono evidenti problemi per la sua realizzazione, nel senso che l'insediamento è stato previsto nel sito già destinato alla società Intermodale per i trasporti. Proprio in questi giorni con gli Assessori Panella, Carletto e Nerviani stiamo mettendo a punto una proposta che dovrebbe servire a far decollare il progetto in preparazione.
Devo dire che quanto comunico ai Consiglieri regionali in questo momento è il documento di una comunicazione fatta alla Giunta nella seduta del 9 aprile, e che la stessa ha approvato autorizzando l'Assessore competente a procedere secondo l'iter individuato, che adesso vi comunico.
I competenti Assessori regionali hanno promosso una serie di incontri tra le Amministrazioni interessate - il Comune di Grugliasco, Rivoli Orbassano, Rivalta e Torino, Provincia di Torino, CAAT e SITO - sia a livello politico sia a livello tecnico, per concordare le iniziative necessarie ad assicurare l'acquisizione delle risorse necessarie per i previsti investimenti.
Da tale riunione sono emerse le seguenti risultanze: risulta necessario che siano aggiornati, sulla base di un progetto planivolumetrico definitivo del Centro agroalimentare, le strumentazioni dei Comuni interessati a tale insediamento il sistema viario provinciale e comunale della zona circostante il PIP deve essere adeguato al nuovo assetto previsto tenendo anche conto delle specifiche esigenze dei Comuni interessati; - per quanto concerne l'Interporto, è necessario proporre al Consiglio regionale l'aggiornamento della progettazione del piano finanziario di cui alla delibera del Consiglio regionale n. 750/ 9477 del 25/9/84 del 1984 e successive modificazioni, nonché la proposta di ampliamento presentata dalla SITO S.p.A.
Più in generale, attesa la complessità dei problemi di cui trattasi che, sotto altri profili, investono la presenza nell'area del PIP di un'azienda di smaltimento di rifiuti industriali tossico-nocivi e si connettono anche con le diverse problematiche relative all'inserimento di Torino nella rete dell'alta velocità ed alla nuova domanda di trasporto merci che ne conseguirà -, risulta estremamente opportuno che l'insieme dei differenziati interessi e delle diverse prospettive sia ricomposto all'interno di un "Accordo di programma", promosso dal Presidente della Giunta regionale.
Si intendono pertanto attuare le iniziative di seguito indicate della Regione e degli altri soggetti competenti, che tengono conto dell'esigenza di addivenire in tempi estremamente contenuti ad alcuni primi provvedimenti per evitare il rischio di compromettere l'accesso ai finanziamenti statuali -, ferma restando la necessità di acquisire alle iniziative il consenso di tutti i soggetti interessati e segnatamente degli enti locali.
1. Adeguamento degli strumenti urbanistici comunali concernente il mercato agroalimentare. L'approvazione, attraverso la variante interna al PIP da parte dei Comuni interessati, della nuova progettazione planivolumetrica concernente il mercato agroalimentare può avvenire in tempi estremamente contenuti attraverso deliberazioni dei Consigli comunali. E' sostanzialmente verificata la disponibilità in tal senso delle Amministrazioni comunali interessate ove si determinino alcune condizioni di accordo che, per la verità, sono ancora in una fase che mi auguro conclusiva, ma non sono ancora concluse. Domani mattina c'è una riunione proprio con tutte queste Amministrazioni interessate per addivenire speriamo concordemente - alla definizione di questo nuovo perimetro, che dovrebbe consentire da un lato l'insediamento di CAAT e dall'altro lato l'ampliamento che SITO richiede per rendere coerente il suo piano finanziario rispetto al territorio.
2. Aggiornamento dei contenuti della deliberazione del Consiglio regionale relativa all'Interporto. Negli stessi tempi delle approvazioni di cui al punto precedente la Giunta proporrà al Consiglio regionale l'aggiornamento ai sensi della legge regionale 11 del 1980, del progetto relativo all'Interporto di Torino-Orbassano e dell'ampliamento del relativo perimetro. La delibera la stanno preparando nell'ambito dell'Assessorato ai trasporti concordemente con gli altri Assessorati e quindi penso che nei prossimi quindici giorni la Commissione prima e il Consiglio poi saranno chiamati ad esprimersi attorno a questo argomento.
3. Accordo di programma.
Per rendere più organici e più celeri gli interventi relativi alle infrastrutture in esame - la cui realizzazione come già ricordato dovrà essere conclusa entro l'esercizio 1996 - e dalle conseguenti variazioni degli strumenti urbanistici viene, altresì, proposto al Consiglio regionale, contestualmente all'aggiornamento di cui al punto precedente, un provvedimento che autorizzi il Presidente della Giunta a promuovere un "Accordo di programma" tra tutte le Amministrazioni interessate.
All'interno di tale accordo che, ai sensi dell'art. 27 della legge 142/ 90 produce gli effetti dell'intesa di cui all'art. 81 del DPR 616, anche ai sensi dell'art. 14 della legge 241/90, verrà indetta dalla Regione una "conferenza dei servizi".
In tale sede si potrà procedere alle variazioni degli strumenti urbanistici e si esauriranno le complesse procedure di approvazione e di attuazione dei progetti, ivi compresi quelli relativi alle infrastrutture che si renderanno indispensabili per il completamento dei collegamenti del Centro agroalimentare e dell'Interporto con il sistema viario, acquisendo in quella sede le necessarie approvazioni delle Amministrazioni stesse.
Nel provvedimento saranno indicate le specifiche problematiche e le relative linee di soluzione, in termini progettuali e finanziari, anche con riguardo ai problemi della viabilità; i tempi di attuazione degli interventi e delle infrastrutture, strettamente correlati fra loro; gli specifici impegni ed adempimenti dei soggetti partecipanti all'Accordo di programma nell'ambito delle rispettive competenze e disponibilità finanziarie.
Devo dire che mi fa piacere in questo momento intervenire sull'argomento perché di stretta attualità, anche per quanto riguarda il mio impegno specifico, quello di vari Assessori e della Giunta nel suo complesso.
Mi rendo conto che la complessità dell'argomento esigerebbe, in una sede più tecnica, una specificazione diversa da, parte degli Assessori competenti: occorrerebbe un qualche documento e rendersi conto di quanto sta succedendo su questo territorio, che è ormai un'aggregazione mastodontica di interventi. Purtroppo, le cose ormai sono state decise; ora si tratta di fare il minor danno, proponendo interventi e investi-, menti significativi per lo sviluppo della città e del Piemonte.
Si tratta di un polo strategico nella nostra Regione dal lato della programmazione territoriale: di conseguenza, la Commissione competente dovrà affrontare l'argomento in termini definitivi, mantenendosi sempre correttamente informata sugli accordi che si vanno concretizzando anche con le Amministrazioni comunali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cucco.



CUCCO Vincenzo

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Per quanto riguarda le domande che avrei comunque posto in una interpellanza che pensavo di presentare proprio oggi sulla base di altri elementi che ho rintracciato sulle vicende del CAAT, e che comunque presenterò sia in vista di un eventuale e ulteriore dibattito in aula che di un eventuale esame in Commissione; esame che auspico, perché effettivamente ha ragione l'Assessore quando dice che sarebbe utile affrontare la situazione in una sede più tecnica.
Non sono comunque soddisfatto delle risposte; l'Assessore ha fatto quanto il suo ruolo in questo momento gli consente, cioè di non affrontare gli argomenti - come si suol dire - "per le corna", ma cercare di fornire delle risposte, a mio avviso, parziali.
Per esempio, sulla questione della composizione societaria del Progetto Mercati che ha vinto la gara d'appalto per la progettazione del CAAT, ho posto una domanda specifica alla quale la Giunta ha ritenuto di non rispondere: è vero o non è vero che un sottosegretario all'Industria è membro di una delle società che fanno parte della "Progetto Mercati"? La Giunta non ha risposto. E' vero o non è vero che la "Progetto Mercati" dopo avere vinto l'appalto per la progettazione ha fatto una richiesta di intervento suppletivo di circa 800 milioni rispetto alla quota per la quale aveva vinto l'appaltò? Sulla base di quali motivazioni questa richiesta è stata fatta? Sul tema da parte della Giunta non è stato presentato alcun argomento; si è unicamente riservata di dire che questo è un argomento di Consiglio di amministrazione e che è in Consiglio di amministrazione che queste cose si discutono. Chiederei all'Assessore se per favore pu fornirmi elementi ulteriori sulla discussione svoltasi in Consiglio di amministrazione per capire come mai, come accade all'italiana, una società vince un appalto su una cifra, poi un mese dopo, due mesi dopo, un anno dopo (non so esattamente i tempi), fa una richiesta di aumento per spese suppletive di assistenza delle quali non conosco la natura di 800 milioni che ovviamente variano l'entità complessiva.
Altre questioni. L'Assessore, per esempio, ha citato la grossissima questione dei trasporti. La variazione del peso dei trasporti pubblici e privati sulla zona in discussione non è stata ancora valutata effettivamente: esiste il gruppo di studi, ma noi non conosciamo le risultanze cui è giunto. Non mi risulta però che il Ministero, nella valutazione del punteggio e nell'assegnazione dei fondi al CAAT, abbia tenuto conto anche di questo elemento.
Arrivo ora alla questione, secondo me, centrale.
L'Assessore ha detto che il Consiglio regionale deve comunque procedere a una nuova perimetrazione, a una variazione della deliberazione del Consiglio regionale anche sui contenuti del CAAT - di questo contenitore scusatemi la tautologia.
Se questo è vero - come credo - visto che tutte le questioni sollevate sono effettive (il non adeguamento dei PIP da parte dei Comuni, i problemi di spostamento della strada provinciale, tutti i problemi per quanto riguarda i servizi che attengono alla zona, ad esempio il, collettore delle acque bianche, e tutte le altre questioni ancora aperte e mai risolte) come è possibile che sia già stato assegnato al CAAT un finanziamento per la sua realizzazione? Il finanziamento del Governo è per lo meno sottostimato rispetto a quelli che saranno gli interventi necessari per fa sua realizzazione.
Questo è poco, ma sicuro! Se infatti bisogna ancora reintervenire sulla perimetrazione e non sappiamo quanto sarà grande il CAAT (anche questa è una questione: 250.000 metri quadri, 350.000 o 500.000?), vuol dire che il finanziamento del Governo non è sicuramente stato dato sulla base di un progetto definito, ma sulla base di un'ipotesi che ancora dev'essere verificata. Questo è il meccanismo classico per la lievitazione dei prezzi degli appalti in Italia! Di qualsiasi tipo di intervento pubblico! L'altra questione è la seguente: come è possibile che il progetto di realizzazione del CAAT sia già stato affidato alla Progetto Mercati quando non sappiamo ancora nemmeno la perimetrazione effettiva? Mi pare che l'appalto sia stato dato sulla base di un'ipotesi avanzata dalla società ma se la perimetrazione cambia, cambierà anche progetto e quindi cambieranno i costi.
E' assolutamente impossibile in questo sistema appaltatorio capire quanto costa un'opera, e le vicende del CAAT stanno diventando l'esempio più palese di come si spendono i soldi nel nostro Paese o di come non si riescono a spendere (perché in questo caso non è stata ancora spesa una lira essendo tra l'altro ancora sospesa l'enorme spada di Damocle della Servizi Industriali che non verrà risolta nel prossimo periodo).
Mi riservo di presentare un'ulteriore interpellanza, che ho già predisposto, su altri aspetti del problema.
Chiedo fortemente all'Assessore Vetrino e agli altri Assessori competenti, Nerviani e Carletto, di chiedere una riunione della Commissione competente per esaminare meglio tali questioni. Ripeto: si sta riproponendo il classico gioco all'italiana: un'opera costa una cifra "x", fra un anno sapremo che costa il doppio e alla fine della sua realizzazione sapremo che è costata dieci volte tanto. Sempre che il CAAT si riesca a fare in quella zona!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la risposta dell'Assessore Vetrino rispetto all'interrogazione che abbiamo presentato come Gruppo PDS è sufficientemente tempestiva. Di questo bisogna darne atto: la nostra interrogazione è dei primi di aprile, quindi è passato relativamente poco tempo, stante la media.
Non posso invece dichiararmi soddisfatto nel merito della risposta. E' vero che la Giunta, per quello che ha detto l'Assessore Vetrino, sta cercando di fare alcune delle cose che il nostro Gruppo nell'interpellanza sollecitava a fare. In particolare, noi sollecitavamo la Giunta a muoversi nella direzione di un accordo di programma e ad assumere una immediata iniziativa per arrivare a un concerto di orientamenti e di decisioni con i Comuni interessati, in particolare, in un primo momento, perché c'era l'urgenza specifica, per quel che riguardava la modifica dei PIP (Piani di Insediamento Produttivi) necessari per attivare le procedure operative del finanziamento per la costruzione del Centro Agroalimentare. Eravamo infatti preoccupati dell'iniziativa che SITO aveva contemporaneamente messo in moto perché richiedeva tempi più lunghi (modifiche di Piani regolatori, ritorno della questione in Regione); se si fosse stati legati a questi tempi più lunghi, provocati dall'iniziativa di SITO, si sarebbe corso il rischio (la scadenza era ai primi di settembre) di non avere modificati gli strumenti urbanistici dei Comuni necessari per ricevere i finanziamenti e far partire i lavori per il Centro Agroalimentare.
Dall'Assessore Vetrino abbiamo sentito che la Giunta si è mossa, mi sembra di capire, , in questa direzione: accelerare il più possibile la definizione dei Piani di insediamento produttivi, le modifiche degli stessi e, contemporaneamente, avviare un'intesa con le Amministrazioni interessate per definire le linee di un accordo di programma all'interno del quale verificare anche le altre questioni, compreso l'eventuale allargamento dell'area destinata a SITO, in particolare per quel che riguarda i problemi di viabilità e di strutture di servizio necessarie per quest'area.
L'insoddisfazione nasce però dal fatto che il ritardo della Giunta seppure in qualche modo recuperato per alcuni aspetti adesso dall'iniziativa che l'Assessore Vetrino ha illustrato, è un ritardo antico.
In effetti, le complicazioni che diceva prima il collega Cucco, nascono da antichi ritardi della Giunta regionale. In sostanza, perché si è arrivati a una modifica della perimetrazione originariamente prevista per il Centro Agroalimentare come iniziativa assunta dal Centro (CAAT), dalla società senza che la Regione intervenisse in quel momento per dire se era concorde o no con ipotesi e necessità di questo tipo? Perché si è lasciato che la società si muovesse per conto suo (questo vale non solo per il CAAT, ma anche per il SITO), quindi che entrambe le società si muovessero per conto loro, modificando il territorio con proprie decisioni? Perché sulla base di quelle decisioni sono stati chiesti i finanziamenti e si è messo in moto un iter, senza che la Regione intervenisse con propri strumenti di indirizzo urbanistico e di programmazione del territorio? Questo è il ritardo che la Regione non ha ancora colmato! Io mi auguro che adesso, con gli appuntamenti che l'Assessore ha illustrato (cioè il fatto che in Consiglio dovrebbe giungere una modifica della deliberazione per la perimetrazione di SITO e le linee dell'accordo di programma sulla base delle quali si autorizzerebbe la Giunta regionale a lavorare per l'accordo di programma), si arrivi a questo punto, per certamente si arriva in ritardo.
Ultima questione. Anche se non era affrontata nella nostra interpellanza, mi permetto una battuta. Si tratta della questione affrontata nell'interpellanza del collega Cucco, in cui si chiedevano chiarimenti ulteriori (a mio avviso necessari), su come si è arrivati da parte del CAAT all'affidamento dell'incarico di prima progettazione che si trascinerà poi fino al progetto esecutivo, ad una certa società, composta in un certo modo, con certe presenze al suo interno. E' un punto non secondario, visti anche i tempi che stiamo vivendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Mi associo alla richiesta che il tema venga affrontato in Commissione. La risposta dell'Assessore a questa interpellanza sulle modalità ed i tempi di realizzazione del Centro Agroalimentare non soddisfano. Discutiamo questa interpellanza in una situazione in cui attività come quelle legate al Centro Agroalimentare stanno subendo delle massicce indagini da parte della Magistratura. Il collega Cucco, che in questo Consiglio è uno dei colleghi che tentano come anche il sottoscritto, spero di intervenire a sostegno della possibilità che le Amministrazioni pubbliche spendano il denaro nei termini più corretti possibili, è parso anch'egli preoccupato dalla risposta dell'Assessore.
Le preoccupazioni sono le seguenti: gli investimenti necessari per realizzare questo Centro Agroalimentare sono enormi, saranno 100 o 200 miliardi, comunque cifre gigantesche. Su queste cifre gigantesche non si sa neppure bene in cosa consisterà il progetto e questo aggrava la situazione sarebbero cifre preoccupanti già in presenza di progetti precisi, ma se il progetto è impreciso, la preoccupazione aumenta.
La mia opinione è che, quando ci si attrezza strutturalmente per riuscire a governare le trasformazioni del territorio nel modo migliore possibile e rendendo il terreno su cui si opera il meno fertile possibile ad operazioni di corruzione e concussione, bisogna evitare l'emergenza.
Bisogna evitare situazioni - e qui le responsabilità dello Stato sono grosse - in base alle quali scadenze che non possono essere rispettate siano la condizione per avere i finanziamenti! Ricordiamo che il primo momento in cui succede qualcosa che avrà delle pessime conseguenze è quello di indurre le pubbliche Amministrazioni a far fronte ad impegni progettuali in tempi che non consentono di essere affrontati in termini progettualmente adeguati. L'emergenza è figlia di cattivi progetti; i cattivi progetti sono figli di varianti, di perizie suppletive, di incrementi dei costi che diventano incontrollabili, perché vengono sottratti alle gare e al confronto di mercato.
Un altro elemento che sta alla base del mal governo è quello del "caso per caso". Quando si decide "caso per caso", e il CAAT e il SITO sono un "caso per caso", non ci sono più riferimenti ché tengano, non c'è più un quadro d'insieme all'interno del quale decidere in che modo si inseriscono queste aree rispetto agli interventi.
Dico questo perché il tema della programmazione, che è alternativo a quello dell'emergenza e del "caso per caso", è un tema che le forze che chiedono pulizia e correttezza di buon governo dovrebbero esaminare. Non parlo della programmazione che tutto prevede. Parlo della programmazione come strumento per consentire ai singoli interventi di avvenire secondo un quadro in cui è stato individuato un interesse pubblico prevalente. Questa situazione, Assessore e colleghi, a mio parere, la Regione potrebbe affrontarla in termini corretti, facendo fronte alle proprie responsabilità, che sono quelle di approvare un piano territoriale di coordinamento perché gli accordi di programma, al di fuori di un piano territoriale di coordinamento, sono anch'essi un "caso per caso". Ognuno tirerà la corda e il più forte riuscirà a portare le decisioni secondo i propri interessi.
La legge n. 142, che ha inventato una pletora di strumenti a disposizione di Amministrazioni incapaci di usare tutti gli strumenti di cui già disponevano, individua l'accordo di programma. Sono d'accordo ad utilizzare questo strumento, ma non da solo. Un accordo di programma limitato a questi due interventi crea una situazione di parzialità. Su questo tema occorre cimentarsi.
Un altro elemento di preoccupazione è il seguente: a Milano la Magistratura ha inquisito per episodi di corruzione e concussione legati ad una società che è una S.p.A. con capitale pubblico. Ho letto con stupore e preoccupazione che il difensore di uno di questi imputati - ché tra l'altro è un Consigliere comunale della città di Torino - ha sollevato l'eccezione che l'imputato di corruzione non potesse essere oggetto di un tale capo d'imputazione, perché i fatti si riferivano ad una Società che è una S.p.A.
Colleghi, dobbiamo discutere la politica degli enti strumentali della Regione Piemonte. Il problema che nasce è che se le S.p.A. a capitale pubblico parziale o maggioritario sono società all'interno delle quali chi opera può operare in regime di concussione senza che possano essere addebitati i reati di corruzione, si tratta allora di esaminare l'opportunità che gli enti pubblici dispongano del denaro dei contribuenti per conferirlo a delle società che, se mal governate, se governate col malaffare, non possono essere colpite le malversazioni. Questo è un tema preoccupante. Queste S.p.A. pubbliche sono al riparo da imputazioni di corruzione? E' comodo! Forse viene la tentazione di trasformare l'Italia in una gigantesca S.p.A. nella quale le malversazioni vengono messe al coperto da questo tipo di reato.
Da questo punto di vista, torno a chiedere, magari partendo da questa vicenda, che questo Consiglio regionale decida di attuare la Banca Dati Appalti. Collega Cucco - probabilmente si riesce sempre a dimostrare a priori che tutti gli appalti sono formalmente perfetti e tutti gli incarichi sono formalmente indiscutibili; quello che occorre costruire è un potere di controllo dei comportamenti delle pubbliche Amministrazioni a posteriori. Verificare appalti ed incarichi e dare giudizi politici su quanto è avvenuto. Mi sembra che il ceto politico abbia di fronte a questi temi atteggiamenti di inerzia e sordità. Appena vengono sollevati in aula generano o silenzio o fastidio. Non più tardi di qualche settimana fa, la Giunta regionale ha esteso la possibilità di fare trattative private da 50 a 200 milioni. Sono intervenuto da solo in aula indicando che era una strada scivolosa e sbagliata, ma il silenzio è stato vincente e il Consiglio Regionale ha approvato. Non so se in questa situazione, così come si fa per grandi opere pubbliche nell'ambito della direzione lavori, dove si nominano commissioni di collaudo in corso d'opera, non valga la pena istituire fin da subito una sorta di Commissione d'inchiesta su quanto avviene, per affiancare immediatamente alla realizzazione il controllo sulla realizzazione del Centro Agroalimentare.
Dico questo perché sono anche preoccupato del fatto che pare che alcuni terreni nella zona, interessati da un eventuale ampliamento del SITO e del CAAT, debbano subire il cambio di destinazione urbanistica. Quando un terreno subisce un cambio di destinazione urbanistica il suo valore si moltiplica per due, per tre, per cinque o per dieci. Non vigiliamo sulle proprietà dei terreni eventualmente interessati dagli ampliamenti di queste due Società per Azioni? Sono stati accaparrati? Sono stati compravenduti negli ultimi mesi, negli ultimi anni? Saranno compravenduti? Questi sono i motivi in base ai quali, preoccupato della vicenda e nel tentativo di dare un contributo per riuscire a controllarla al fine del buon governo, richiedo che, in Commissione, si valuti l'opportunità d'istituire una sede periodica di verifica, controllo ed informazione di quanto sta crescendo e avvenendo attorno al CAAT e a tutte le problematiche a questo collegate.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 896 del Gruppo Lega Nord Piemont sulla crisi occupazionale nell'area moncalierese


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 896. Risponde l'Assessore Cerchio.



CERCHIO Giuseppe, Assessore regionale

Devo rilevare che la Regione Piemonte ha seguito con particolare cura insieme ad una pluralità di altri problemi e di situazioni di grandi difficoltà occupazionale e produttiva nella realtà regionale piemontese anche le due crisi segnalate dai Consiglieri interroganti e proprio per questo è in grado di fornire risposte non generiche, ma precise alle generali affermazioni contenute nell'interrogazione.
In primo luogo il riequilibrio nord-sud della componentistica auto indubbiamente in atto, non riguarda per la verità né l'Altissimo né la Klippan oggetto della interrogazione, ma riguarda molte altre aziende soprattutto in previsione dell'apertura del nuovo stabilimento a Melfi circa il quale - come al Consiglio regionale è noto - la Regione Piemonte e nello specifico questo Assessorato, ha più volte elevato motivi di perplessità riguardante non la funzione dello stabilimento, ma la concreta possibilità di mantenere un equilibrio produttivo che consenta di salvaguardare anche gli stabilimenti al Nord, prevedendo una crescente pressione dell'"auto gialla" sui mercati europei.
La crisi dell'Altissimo (antica fabbrica di fari e fanali di Moncalieri) aveva ragioni strutturali interne allo stabilimento che furono accentuate da un drammatico incendio avvenuto 4 anni fa che distrusse parte degli impianti e dello stabilimento di Moncalieri.
Recentemente (agosto '91) l'azienda è passata al gruppo Rigamonti, che sta procedendo ad una fase di ristrutturazione, partendo da livelli produttivi inferiori, avendo l'azienda nel frattempo perso posizioni di prima fornitura nei confronti della Fiat a vantaggio di altre aziende del Nord che ne hanno assorbito la produzione, tra cui la Carello, che ha sostituito l'Altissimo in buona parte della fornitura e che è interna al raggruppamento della componentistica Fiat.
La crisi della Klippan, invece, può considerarsi una "crisi annunciata", in quanto la rottura del punto di "break-even" aziendale è avvenuta dopo la fine del cosiddetto "boom" delle cinture di sicurezza dovuto alla prima installazione. La Klippan, unilateralmente specializzata nella produzione di cinture di sicurezza, ha avuto certamente un boom forte negli anni passati, ma oggi registra obiettivamente un calo di domanda di produzione, e quindi anche una difficoltà aziendale.
Siamo quindi in grado di tranquillizzare gli interroganti, ovviamente preoccupati di evitare che la auspicata (da loro) Repubblica del Nord venga intenzionalmente svuotata di industrie prima della sua fondazione, che le cause della crisi delle aziende richiamate dagli interroganti assolutamente, in questa fattispecie, non hanno a che vedere con le preoccupazioni esposte nell'interrogazione.
Ciò non toglie - e mi pare giusto rilevare la preoccupazione dei Consiglieri interroganti - che il problema della tutela dell'industria piemontese rispetto al riequilibrio Nord-Sud dello sviluppo Fiat, esiste come è reale il fatto che non si possa pensare ad uno sviluppo vero del Sud, se rallenta il motore industriale del Nord.
Ma di questi problemi la Regione si sta occupando da tempo (in mezzo a tante difficoltà e con percorsi difficili e in salita), sia mediante un uso finalizzato allo sviluppo previsto dal Regolamento CEE 2052 sulle aree a cosiddetto declino industriale, sia mediante una progettualità e una gestione di supporti normativi, che vanno dall'innovazione tecnologica alla diffusione informatica, al sostegno e alla qualificazione del sistema delle piccole e medie imprese per quanto di competenza della Regione Piemonte sapendo che le Regioni comunque hanno scarse, per non dire nulle titolarità in tema di politica industriale. Infatti, come voi sapete l'articolo 117 della Costituzione non ha trasferito competenze in tema di politica industriale ancorché alcune Regioni a forte vocazione industriale quale il Piemonte, si siano ritagliate, in questi anni, dei compiti e delle specificità in tema di politica industriale e di politiche attive di lavoro.
Cito come fatto emblematico e recentissimo l'approvazione, nella seduta della Giunta regionale dello scorso lunedì, di un nuovo disegno di legge soprattutto nei confronti delle politiche attive del lavoro e delle fasce più deboli del mercato del lavoro, che, in un momento di grande debolezza congiunturale e strutturale, sono quelle più esposte al tentativo di espulsione dal ciclo produttivo, con il grande rischio di non rientrarvi.
Per quanto riguarda la difesa dell'industria piemontese, e quindi nella fattispecie del Moncalierese, da mesi stiamo seguendo le problematiche di quest'area, in accordo con le Organizzazioni Sindacali e i Comuni. Infatti si sono svolte continue riunioni; ancora ieri pomeriggio a Villastellone il giorno prima a Vinovo, la settimana prima ancora a Moncalieri e Nichelino. Sono stati incontri di confronto fra i livelli istituzionali sindacali e imprenditoriali, al fine di creare un coordinamento dei Comuni e delle parti sociali di quest'area difficile del sud-torinese, che vive la drammaticità del sistema del primo e secondo indotto della componentistica FIAT, con problemi immaginabilmente collegati alla difficoltà non solo italiana ed europea, ma mondiale del settore dell'auto, e il Moncalierese è in particolare accentrato su questa fattispecie di produzione.
Riteniamo che la più efficace difesa dell'area del Moncalierese consista soprattutto nel qualificarla tecnologicamente, aumentandone il valore aggiuntivo dei prodotti, sostenerla con misure appropriate (quali quelle a cui in questi mesi tutte le parti sociali stanno impegnandosi) sia di matrice pubblica che privata, tali da favorirne, in un momento di grande difficoltà, lo sviluppo; in una parola, rendere questa zona integrabile nell'Europa ad un buon livello.
Questo non significa - e lo facciamo ogni giorno - che esagerazioni assistenziali, di ogni tipo, vadano contenute e quando necessario anche combattute, ma riteniamo sia una minor priorità, convenendo invece che sia opportuno mantenere con il Governo e la Comunità europea (come abbiamo fatto in questi mesi) un rapporto attivo e propositivo, che attivi risorse provenienti sia dal governo nazionale sia dalla Comunità europea - e l'utilizzo dello strumento comunitario per le aree a declino industriale soprattutto in questi ultimi tempi va in tale direzione - attorno a nuovi livelli di progettualità ed integrazioni transnazionali fra regioni d'Europa.
Questo è quanto stiamo facendo, pur nella nota limitatezza delle competenze legislative istituzionali delle Regioni (e, per quanto ci riguarda, della Regione Piemonte), sapendo che su questo campo la sfida è certamente forte. La preoccupazione dell'Amministrazione regionale è quella di seguire non solo le singole vertenze, che debbono trovare risposte immediate anche alla quotidianità dei problemi occupazionali, ma anche di fornire una risposta strutturale, che stiamo realizzando attraverso opportune applicazioni di questi strumenti comunitari.
Tali strumenti rappresentano la strada sulla quale possiamo sfruttare l'operatività dell'esecutivo regionale e del Consiglio regionale relativamente a problemi di ordine strutturale più vasto e che riguardano soprattutto i grandi mercati, la grande internazionalizzazione dei mercati la globalizzazione dei mercati su temi come l'auto, in questo caso, nel Moncalierese, ma che riguardano anche altri settori, quali l'informatica e il tessile; questi settori sono parte determinante dell'economia del forte sistema Piemonte che oggi, in un momento di difficoltà congiunturale proprio perché la nostra è una Regione fortemente industriale e industrializzata, vive un momento di grande debolezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Ringrazio l'Assessore Cerchio, se non altro per l'attenzione alle tematiche di riforma istituzionale che la Lega, in questi ultimi mesi in particolare, sta cercando di portare all'attenzione dell'elettorato (cosa che ritengo sia riuscita) e della precedente classe politica (e questo esempio dimostrerebbe un seppur minimo successo).
Per venire al tema della nostra interrogazione, che a dicembre risultava per noi urgente, dirò che perplessità e preoccupazione permangono. Permangono in quanto la situazione da noi denunciata si è oramai consolidata nella provincia-sud di Torino, quindi nel Moncalierese e analoga situazione possiamo rilevare nella provincia-ovest, quindi nel Rivolese e nella Valle di Susa, e nella parte nord della nostra Provincia sempre relativamente all'indotto auto.
In modo molto superficiale - mi si consenta, non ho titoli per intervenire in altro modo - rilevo discrasie gravi - cassa integrazione a ripetizione da parte della FIAT, che riversano una gravissima crisi su tutto l'indotto - che non trovano conforto con il mercato. Risulterebbe infatti che il mercato, in questo primo scorcio dell'anno, abbia subito un'impennata e che la FIAT sia ritornata a vendere ai livelli precedenti a quelli della crisi del 1990 e del 1991.
Senza voler entrare nel dettaglio delle iniziative dell'Assessorato e della Giunta in generale della nostra Regione - iniziative che peraltro molto spesso ci vedono critici e che personalmente non condivido - ritengo tuttavia che se questa Amministrazione deve avere un compito, questo deve essere eminentemente di programmazione e di indirizzo, cosa che è stata in modo lampante disattesa.
Comprendo i motivi della risposta sullo specifico della crisi dell'Altissimo e della Klippan e comprendo le cause che hanno portato alla crisi di queste industrie; non comprendo però la non volontà di intervento o la non capacità di intervento per risolvere un problema occupazionale che andava ad interessare quasi un migliaio di persone.
Ciò premesso, devo purtroppo dichiararmi profondamente insoddisfatto sia della risposta a questa nostra interrogazione che, in generale, del comportamento dell'Amministrazione della nostra Regione nei confronti del problema occupazionale e particolarmente nei confronti del problema occupazionale dell'indotto dell'industria automobilistica.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

In merito al punto 5) dell'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Brizio, Garino, Grosso, Riba, Spagnuolo, Zanoletti.


Argomento: Comunita' montane

Esame progetto di legge n. 133: "Ordinamento delle Comunità montane" (seguito)


PRESIDENTE

Come concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo, proseguiamo con l'esame del progetto di legge n. 133, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Riprendiamo l'esame dell'articolato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 26 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 15) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Buzio e Monticelli: all'art. 6, comma 2, undicesima riga, dopo le parole "piano pluriennale di sviluppo socioeconomico" è aggiunta la frase: "Tale piano dovrà comunque essere sottoposto al parere obbligatorio delle Comunità interessate" 16) emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Buzio e Monticelli: è aggiunto il seguente nuovo comma 3: "3. Sono delegaste alle Comunità montane le competenze in materia di forestazione. A tal fine, con decorrenza 1/1/1993, la Regione trasferirà alle Comunità montane il personale e le relative dotazioni di bilancio".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione dei due emendamenti.



BUZIO Alberto

All'art. 6 proponiamo l'aggiunta di un nuovo comma 3. Mi rifaccio brevemente al tema generale delle deleghe, che abbiamo già sottolineato in sede di discussione generale del disegno di legge. Con questo emendamento a firma dei Consiglieri Riba, Buzio e Monticelli, vorremmo che anche in questo disegno di legge si introducesse concretamente la possibilità di delega, che noi riteniamo discenda da una legge regionale e che quindi, in qualche misura, vada attivata all'interno delle leggi specifiche di settore. Questo è il significato dell'emendamento.
C'è un altro emendamento all'art. 6, secondo comma, presentato dal Consigliere Riba.
Voi tutti sapete che, sulla base delle nuove competenze, le Province che devono approvare i Piani di sviluppo socio-economico, hanno un raccordo diretto con le Comunità montane; con questo emendamento si vuole introdurre un discorso di "va' e vieni" tra vertice e base, tra Comunità (che devono farsi approvare i piani) e Province. In sostanza, si tratta di un coinvolgimento delle Comunità montane, in sede di parere, per i Piani che devono predisporre le Province; questo è il significato di un processo che vuole essere dialettico tra la Comunità montana e la Provincia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

La Giunta ritiene che la richiesta dell'assegnazione di delega per la forestazione sia fondata, ma anticipata rispetto ai tempi che si debbono seguire per l'assegnazione di questa competenza alle Comunità montane.
Il discorso delle deleghe dovrà avere una sua organica impostazione come ho già detto ripetutamente in Commissione, si collegheranno le iniziative per le assegnazioni di delega alle Comunità montane con quelle che interesseranno i Comuni e le Province, in conseguenza dell'applicazione che mi auguro la Giunta e il Consiglio siano disposti a dare - del quarto comma dell'art. 3 della legge 142. In questo momento, malgrado il fatto che competenze di questo tipo sono già assegnate a molte Comunità montane un'iniziativa di questo genere parrebbe anticipata e, sostanzialmente, una forzatura.
Per quanto riguarda il secondò emendamento, che richiede di sottoporre il Piano a parere obbligatorio, credo lo si possa accogliere, ma con qualche preoccupazione - debbo dirlo - riferita alle lentezze che questi pareri frequentemente determinano nelle attività delle nostre realtà locali. Debbo dire che l'emendamento probabilmente è proposto in modo errato, perché è riferito all'undicesima riga; credo debba riferirsi alla sedicesima riga. Laddove si dice "Piano pluriennale di sviluppo socio economico" aggiungere "tale Piano dovrà comunque essere sottoposto al parere obbligatorio delle Comunità montane". Quindi il primo per ora no, il secondo sì.



PRESIDENTE

Pongo ora in votazione per alzata di mano l'emendamento n. 15.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 25 voti favorevoli e 7 astenuti.
Pongo ora in votazione per alzata di mano l'emendamento n. 16.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 5 favorevoli, 20 voti contrari, e 6 astenuti.
Pongo ora in votazione per appello nominale l'art. 6 nel testo così emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri.
L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
ART. 11- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
ART. 12 17) Emendamento presentato dai Consiglieri Buzio, Riba e Monticelli: al comma 2, dopo le parole "che li elegge nel proprio seno con unica deliberazione a maggioranza dei Consiglieri presenti" aggiungere: "e con voto limitato ad un nominativo".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

L'emendamento propone che dopo le parole "che li elegge nel proprio seno con unica deliberazione a maggioranza dei Consiglieri presenti" si aggiunga "con voto limitato al nominativo". Il sistema elettorale delle Comunità montane nella Regione Piemonte prevede la rappresentanza paritetica dei Comuni, che eleggono tre rappresentanti per Comune, due di maggioranza e uno di minoranza. Questo è il criterio usato da questa Regione, anche se altre Regioni hanno introdotto delle innovazioni, come ad esempio la Toscana.
L'emendamento ha il significato di dare maggiori garanzie alle minoranze. Le minoranze dovrebbero essere garantite dal sistema 'due di maggioranza, uno di minoranza ', però voi sapete che ormai in questa frantumazione dei Gruppi consiliari che si voti un nominativo anziché due è un aumento di garanzia. D'altra parte abbiamo verificato che questa norma è stata prevista, per esempio, dalla legge regionale del Veneto, che ha introdotto il voto limitato ad un solo nominativo.
Mi pare una proposta interessante. Molte volte succede che le maggioranze abbiano un numero di voti tale da determinare anche la minoranza; dopodiché vengono fuori grosse polemiche e controversie, perch la minoranza avrebbe titolo per nominare un candidato. Qualche volta succede che ci si chieda "qual è la minoranza?" Attraverso il voto limitato credo si possano eliminare anche queste controversie. Si limita, da una parte, il potere della maggioranza di determinare anche la minoranza e dall'altra, si concede alla minoranza di potere esprimere con più efficacia il proprio candidato. Questo in termini matematici è perfettamente comprensibile, perché nelle Comunità montane con 30 Consiglieri addirittura 19 Consiglieri su 30 potrebbero determinare tutti e, tre i nominativi mentre con voto limitato ad uno, i Consiglieri dovrebbero essere almeno 24.
Questo in termini matematici giocando sulle preferenze.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Parla delle Comunità o dei Consigli?



BUZIO Alberto

Dei Consigli che li eleggono. Con voto limitato ad un nominativo sono i Consigli che nominano i tre membri.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Ha parlato di 19. Cosa vuol dire?



BUZIO Alberto

Questo varrebbe per i Comuni con sistema proporzionale e non maggioritario; laddove c'è il sistema maggioritario questo problema non dovrebbe sorgere, nel senso che la minoranza è già determinata dall'elezione diretta, mentre questo può succedere per quei Comuni che sono presenti nelle Comunità montane che votano con il sistema proporzionale. In questo caso, con voto limitato a un solo nominativo si consente una maggiore garanzia per le minoranze.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Sono molto perplesso. Mi dispongo ad accogliere l'emendamento, ma in termini di scambio di riflessione. Il pericolo è anche quello inverso: di vedere più facilmente frantumabile la maggioranza, attraverso questo scorporo di consenso e non so se la garanzia che invoca il Consigliere Buzio sia poi così totale come lui immagina. Tuttavia, mi sembra che anche la Regione Veneto abbia scelto questo metodo di elezione e ritengo che la proposta meriti rispetto e considerazione. Quindi, pur nutrendo ancora qualche dubbio, e riservandomi eventualmente nei tempi futuri di fare una riflessione più puntuale, mi sentirei di accogliere, a nome della Giunta l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 23 voti favorevoli, 2 astensioni (4 Consiglieri non partecipano alla votazione).
Pongo ora in votazione per appello nominale l'art. 12, così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
ART. 21 18) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: L'art. 21 viene così riformulato: "1. Ferme restando le disposizioni dell'art. 51 legge 8.6.90 n.142 in ordine alla organizzazione degli uffici e del personale, ogni Comunità montana ha un Segretario al vertice della struttura burocratica dell'Ente.
2. Il Segretario, nel rispetto delle direttive impartitegli dal Presidente, sovrintende allo svolgimento delle funzioni degli uffici e dei servizi, coordinandone l'attività; cura la attuazione dei provvedimenti, è responsabile dell'istruttoria delle deliberazioni, provvede ai relativi atti esecutivi e partecipa alle riunioni della Giunta e del Consiglio.
3. Lo Statuto ed il regolamento prevedono e disciplinano le norme di accesso e di inquadramento del Segretario, nell'ambito dell'ordinamento degli Enti locali stabilito dalle Leggi dello Stato.
In relazione alla tipologia dell'Ente può anche essere prevista la presenza di un Vice-Segretario con funzioni vicarie e di surroga in caso di vacanza, assenza od impedimento del Segretario della Comunità.
4. La normativa di cui all'art. 53 della legge 8.6.1990 n. 142 in ordine alla responsabilità del Segretario degli Enti locali e dei dirigenti dei servizi si applica al Segretario ed ai dirigenti dei servizi della Comunità montana."



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

La riscrittura è facilissima da motivare. Se ho bene inteso si vuole esplicitare, in termini ulteriormente chiari, che il segretario è il vertice della struttura burocratica dell'Ente; la formulazione che noi diamo è invece una formulazione meno puntuale, ma altrettanto chiara: "La Comunità montana ha un segretario titolare dipendente di ruolo. Il segretario, nel rispetto delle direttive impartitegli, sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e degli uffici coordinandone l'attività".
Ci sembra molto chiaro, anche senza l'uso della nuova espressione proposta, non perfettamente coerente, con la tradizione legislativa riguardante il personale e, nello specifico, il personale degli Enti locali. Funzioni e posizione -lo dico in modo che ci sia una interpretazione autentica già; nel mio intervento - sono chiarissimamente indicati nell'art. 21, che mi sembra equilibrato e funzionale.
Le altre parti mi sembrano puramente ripetitive rispetto alla legge 142, la quale dice chiaramente che, essendo le Comunità montane Enti locali, avranno i loro dipendenti nelle stesse condizioni e nelle stesse responsabilità in cui sono gli altri dipendenti, a qualunque livello essi siano, quindi anche a quello di segretari degli Enti locali. Quindi, pur accettandone sostanzialmente lo spirito perché coincidente con il nostro ritengo non ci siano ragioni per una sostituzione dell'art. 21 con il pur apprezzabile emendamento del collega Majorino e del collega Zacchera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

La volontà di questo emendamento, al di là della sua formulazione (che siamo anche disposti a ritirare), era questa: fermo restando il cambiamento del numero delle Comunità montane (perché quest'anno siamo ritornati allo statu quo precedente, con le esclusioni che abbiamo visto la volta scorsa) la domanda è: nella formulazione della Giunta sembrerebbe che ogni Comunità montana significhi un Segretario. Mi chiedo se non era possibile, visto che sono rimaste anche Comunità piccole, se non era opportuno che un Segretario potesse contemporaneamente essere o in un Comune della zona o in altre Comunità montane; si potrebbero risparmiare soldi accorpando diversi Enti.
Ecco il motivo dell'emendamento.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Credo che il collega Marco Zacchera abbia trascurato l'approfondimento del comma 6 dell'art. 21 che prevede - ed è intenzione della Giunta farlo rispettare - un meccanismo che consenta la possibilità di utilizzare un Segretario di Comunità montana per due o più Comunità montane, a patto che la popolazione sia inferiore ai 6.000 abitanti. Abbiamo 5 Comunità montane in questa condizione: mi auguro che il Segretario della Comunità Cusio Mottarone possa essere il Segretario (e costare dunque meno) di quello della Valle Strona; che il Segretario della Valle Anzasca sia il Segretario della Valle Antrona, per parlare di cose molte note ai colleghi Zacchera e Buzio...
Ciò si realizza attraverso convenzioni, e dovrebbe ridurre le spese delle Comunità montane che hanno una quota fissa per il funzionamento di 270 milioni; il che,.indubbiamente, favorisce le piccole Comunità (ma ci tuttavia, non deve indurle a sprecare inutilmente delle risorse).
La raccomandazione è che queste Comunità adottino il Segretario in convenzione, come raccomandava Marco Zacchera, e che utilizzino il sesto comma dell'art. 21.



ZACCHERA Marco

Pongo una sub-domanda di carattere tecnico. L'articolo dice: "dell'attività del Segretario di altra Comunità montana", quindi io domando, a titolo conoscitivo, può essere il Segretario comunale di un Comune della Comunità montana o no? Si fa cioè una specie di ruolo della Comunità montana e basta?



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Sì, collega Zacchera. Ci sarà anche un emendamento che richiede di utilizzare questa ipotesi che noi scartiamo per evitare confusioni e perch le Comunità montane diventino Enti locali a pieno titolo; quindi devono avere, a nostro avviso, ma anche in termini legislativi, credo, un loro regime autonomo rispetto agli altri Enti locali, che hanno i loro segretari e le loro forti specificità burocratico-operative.



ZACCHERA Marco

Dopo questi chiarimenti ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Zacchera ritira l'emendamento n. 18.
Passiamo all'esame degli emendamenti nn. 19 e 20.
19) Emendamento presentato dai Consiglieri Buzio, Riba, Monticelli e Bortolin: al comma 1, dopo le parole "Segretario titolare dipendente di ruolo" aggiungere "iscritto in apposito albo regionale".
20) Emendamento presentato dai Consiglieri Buzio, Riba, Monticelli e Bortolin: all'ari. 21, aggiungere il seguente nuovo comma: "La Regione regola l'istituzione dell'albo e i requisiti professionali perla iscrizione, le attribuzioni e le responsabilità, i trasferimenti ed i provvedimenti disciplinari, d'intesa con le Amministrazioni interessate, le modalità di accesso nonché l'organismo collegiale, presieduto dall'Assessore agli Enti locali della Regione, o da un suo delegato, e composto pariteticamente dai rappresentanti delle Comunità montane della Regione Piemonte e dei Segretari, preposto alla tenuta dell'Albo e chiamato ad esercitare funzioni di indirizzo e di amministrazione dei Segretari delle Comunità montane".
La parola al Consigliere Buzio.



BUZIO Alberto

Questi emendamenti introducono una proposta avanzata da tutti i Segretari di Comunità montana del Piemonte, probabilmente per analogia col fatto che i Segretari comunali discendono direttamente dallo Stato e quindi dal Ministero degli interni. Si richiede una valorizzazione indiretta del Segretario di Comunità montana attraverso un riferimento regionale.
Qui si parla di albo regionale, però mi pareva interessante prevedere che anche sul piano della verifica delle competenze e delle professionalità vi fosse un riferimento di questo tipo, anche perché era un modo per valorizzare le Comunità. Tra l'altro, è già prevista la possibilità, per quanto riguarda le piccole Comunità, che un Segretario possa svolgere il lavoro di coordinatore di più Comunità, che potrebbero dunque accorparsi.
Si tratta quindi di una figura più snella con valenza maggiore. Mi pareva però interessante che ci fosse anche una sorta di selezione, di valorizzazione di una specifica competenza. Basta pensare che in futuro le Comunità montane potranno avere deleghe, competenze, essere raccordate con la CEE, avere quindi una valorizzazione maggiore e campi di applicazione diversi da quelli dei Comuni tradizionali. Si tratta quindi di una specializzazione maggiore che potrebbe essere ricompresa attraverso questo albo che, tra l'altro, non prevede concorsi particolari se non il fatto che vi sia comunque una Commissione che stabilisce dei requisiti; non penso si debba fare un concorso analogo a quello per accedere al ruolo dei Segretari comunali. Mi pare però vi sia anche un coinvolgimento della Regione attraverso l'Assessore agli Enti locali che insieme ai rappresentanti delle Comunità montane e dei Segretari svolge un ruolo di filtro e selezione valutando i requisiti minimi necessari per svolgere questo delicato compito di indirizzo e di amministrazione a nostro avviso da valorizzare.
Tra l'altro, il testo che noi abbiamo formulato era stato coordinato con le modifiche proposte dai Segretari di Comunità montana presenti in Piemonte; dal canto nostro lo riteniamo meritevole di considerazione e di attenzione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Vorrei aggiungere a quanto detto dal Consigliere Buzio che la ragione della richiesta è anche quella di integrare una lacuna della legge n. 142 perché se è vero che all'art. 28, per quanto riguarda le Comunità montane si dice che queste sono Enti locali costituiti e che devono avere degli organi e delle funzioni (quindi dei dipendenti ed anche un Segretario), è altrettanto vero che all'art. 52 sempre della legge n.142 - si parla espressamente di Segretari comunali e provinciali e quindi si escludono le Comunità montane, che vengono nell'art. 28 considerate Enti locali a tutti gli effetti, dal poter attingere dall'albo nazionale per quanto riguarda la richiesta di segretari di comunità montane.
E' altresì vero che la richiesta unanime dei Segretari di Comunità montane viene fatta al Consiglio regionale e alla Giunta perché anche nella nostra Regione si è verificato il caso di Segretari di Comunità montana incaricati senza avere i titoli che l'Albo nazionale espressamente richiede per i Segretari comunali e provinciali. Non mi dilungo su questa questione perché credo sia a nostra conoscenza che persone - che ripeto non avrebbero il titolo per essere iscritte all'albo nazionale per segretari comunali e provinciali - assolvano al ruolo di segretari di Comunità montana. Questo ha creato una certa inquietudine tra i segretari di comunità montana, che hanno fatto una richiesta della quale il nostro Gruppo si è fatto interprete condividendo questa preoccupazione. La richiesta è che nell'approvazione della nostra legge si definisca chiaramente dove e come attingere per l'incarico di segretari di Comunità montane.
La legge della Regione Piemonte non chiarisce questo punto: se ci si dovrà riferire all'Albo nazionale, ma nella legge n. 142 si parla di Comuni e Province, o ad altro. Sottolineo ancora che la responsabilità data da Consigli di Comunità montane a persone che non avrebbero i requisiti per essere iscritti all'Albo nazionale rappresenta un fatto non di secondaria importanza che non può non essere tenuto in considerazione dalla nostra Regione. E' chiaro che si propone una formulazione che chiarisca o specifichi ciò che la Legge n.142 ha lasciato in modo imprecisato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

L'argomento è serio e delicato. L'opposizione alla costituzione dell'Albo è un argomento di legittimità, di timore che la legge venga considerata illegittima e, pertanto, ci venga restituita; è cosa che mi dispiacerebbe molto perché dobbiamo procedere, anche con l'applicazione della Legge n. 142, a stabilire norme precise cui cominciare a fare riferimento da parte degli Enti interessati. Un Albo regionale - e qui i Consiglieri Vaglio e Rabellino mi potranno accusare di forte propensione all'omologazione coloniale e centralistica di Roma (ma, fin quando ci sono queste leggi, le devo rispettare) - presuppone una caratteristica, una peculiarità regionale, una residenza nella Regione o, altrimenti, un ingrossamento di questo Albo con adesioni provenienti da tutte le altre Regioni e quindi una sostanziale ingestibilità dello stesso, una sua realistica impraticabilità. Credo che se, invece, lo si volesse portare negli ambiti desiderati, della regionalità, la norma finirebbe per essere obiettivamente contrastante con le leggi dello Stato.
A mio avviso, questa partita va giocata separatamente; mi rifaccio ad esempio alla contraddizione rilevata dalla collega Bortolin, ovvero che la legge n. 142 non prevede che i Segretari di Comunità montane siano equiparati dal punto di vista legislativo e normativo ai Segretari comunali e provinciali. Credo si debba dare più definizione e certezza alla figura di Segretario di Comunità montana, che - ripeto - d'ora in poi sarà Segretario di un Ente locale. Le caratteristiche di tali Segretari sono adesso definite dagli Statuti di ciascuna Comunità montana; pertanto, sarà responsabilità di coloro che predispongono gli Statuti definire i titoli di studio che i Segretari debbono avere. Si potranno richiamare le nuove Comunità montane ad assolvere il compito in maniera responsabile oppure, se il Consiglio ritiene - ed è la proposta che faccio - si potrebbe aggiungere un settimo comma all'ari. 21 e prevedere che l'accesso alla posizione di Segretario di Comunità montana sia possibile soltanto in presenza di titoli uguali a quelli previsti per accedere, non tanto al ruolo, ma ai concorsi di ammissione ai corsi di preparazione per Segretari comunali. Non dico al ruolo perché per il ruolo bisogna essere probabilmente iscritti all'Albo.
Possiamo immaginarlo come articolo transitorio, in attesa della formulazione complessiva delle norme, che dice che coloro che debbono svolgere la funzione di Segretari comunali debbono possedere determinati titoli. Lo studieremo e, magari, come articolo transitorio lo proporremo in Consiglio, alla fine dell'esame degli altri articoli di questa legge.
Mi sembra, in questo modo, di assorbire la sostanza della serietà della proposta formulata; penserei inoltre di rinviare tutta la complessa tematica dell'inquadramento ad un confronto con i Segretari delle Comunità montane che, per la verità, a quanto ci risulta e ci viene riferito dagli uffici, hanno anch'essi idee non molto convinte.
Preparerei quindi una norma transitoria; gli emendamenti potrebbero, su questa base, essere ritirati entrambi.



PRESIDENTE

Gli emendamenti nn. 19 e 20 vengono ritirati dai proponenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 21.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 22 è approvato.
ART. 23 21) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "L'art. 23 è soppresso".
22) Emendamento presentato dai Consiglieri Ripa, Buzio e Monticelli: All'art. 23 è aggiunto il seguente nuovo comma 3: "3. L'istituzione del posto di ruolo di 'esperto in scienze forestali è subordinato all'effettivo trasferimento alle Comunità Montane della delega per la forestazione da parte della Regione".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione dell'emendamento n.
22.



BUZIO Alberto

Mi pare che l'emendamento possa essere accolto, in quanto coerente con la risposta data dall'Assessore Nerviani all'emendamento che prevedeva le deleghe. In questo caso l'esperto in scienze forestali viene attivato in via subordinata al trasferimento delle deleghe alle Comunità montane per quanto riguarda il tema della forestazione. Tutto sommato, si concilierebbe con il discorso legato alle deleghe; ha più forza nel senso che implica una normativa anche per quanto riguarda le deleghe.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Non condivido il ragionamento del collega Buzio. Spiego le ragioni. In primo luogo voglio sottolineare come sia questo un impegno che la Regione assume nei confronti delle Comunità montane.
L'articolo è la conseguenza di una "vexata questio" durata un anno.
Prima avevamo imposto alle Comunità montane di assumere un esperto in scienze forestali, che le Comunità montane avrebbero dovuto pagare con proprie risorse. Modificammo la posizione e sostenemmo che un esperto in scienze forestali per la Comunità montana fosse assolutamente necessario ma tanto necessario da doversene assumere l'onere la Regione.
Con questo articolo noi ci assumiamo tale responsabilità. Temendo tuttavia di creare "troppi" esperti, la Giunta stabilirà dei parametri riferiti agli ettari boscati delle varie Comunità montane e conseguentemente deciderà quante persone destinare al servizio in ogni Comunità montana della Regione Piemonte.
Se è vero, dal punto di vista strettamente logico, che si potrebbe aspettare la delega, è altrettanto vero che, una volta assunta questa responsabilità a vantaggio delle Comunità montane (che - vuol dire erogazione anche di somme in termini di personale), mi sembra opportuno sfruttare tale condizione.
Se posso anticipare il collega Zacchera, vorrei dirgli che la soppressione richiesta ha probabilmente le stesse motivazioni, ma sono motivazioni d'origine, che sono state a mio parere modificate con la disponibilità della Giunta nei confronti delle Comunità montane. Per cui le respingerei, ma con spirito positivo, a favore delle Comunità montane.



ZACCHERA Marco

Ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Zacchera ritira l'emendamento n. 21).
Pongo pertanto in votazione per alzata di mano l'emendamento n. 22).
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 21 voti contrarie 6 astenuti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 23.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 24 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri L'art. 23 è approvato.
ART. 24 23) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "L'art. 24 è soppresso".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Zacchera; ne ha facoltà.



ZACCHERA Marco

Sono disposto a ritirare l'emendamento (così vale la votazione precedente), se l'Assessore cortesemente mi spiega perché sia così indispensabile un ufficio di statistica all'interno delle Comunità montane e non altre cose secondo me più importanti di questo ufficio; a meno che non vi sia un esplicito obbligo di legge...



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

La preoccupazione del Consigliere Zacchera, peraltro già manifestata precedentemente, era motivata dalla convinzione (che era un po' anche la mia) che l'ufficio statistica presupponesse l'esistenza di una persona specificamente destinata alla sua gestione. Non è così; esiste un decreto legislativo che impone l'esistenza di un ufficio di questo genere, il quale tuttavia viene retto dal personale comunque presente all'interno della Comunità.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 23 viene ritirato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'ari. 24.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
ART. 26 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
ART. 28 24) Emendamento presentato dal Consigliere Marchini: al 4 comma sopprimere la parola da "delle direttive" a "della presente legge".
24 bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Buzio e Monticelli: All'art. 28, comma 4, nona riga, l'espressione "delle direttive annuali" fino a "della presente Legge" è sostituita con la seguente: "delle direttive annuali emanate dal Consiglio regionale".
La parola all'Assessore.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Si tratta di due emendamenti collegati e contrapposti.
Ritengo di poter accettare quello presentato dal Consigliere Marchini che è cosi motivato: l'eccezionalità di questi progetti comporta anche una notevole snellezza di esame e di approvazione. Il Consigliere Marchini anche in Commissione, mi ha detto di esserne preoccupato, e mi pare abbia ragione.
Evidentemente va in direzione contraria l'emendamento che addirittura porta al Consiglio una competenza che nel disegno di legge è della Giunta.
Sappiamo come i tempi siano inevitabilmente lunghi; per i progetti speciali, che sono peraltro quelli che discendono dall'assorbimento della L.R. 23/90, occorre una notevole rapidità di decisione; accettando il primo, non posso ovviamente accettare il secondo emendamento, che quindi deve essere respinto dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio.



BUZIO Alberto

Non sono intervenuto in precedenza per illustrare l'emendamento, che mi pareva abbastanza chiaro.
Mi pare però, che in questa legge non emerga il ruolo del Consiglio e non venga evidenziata nemmeno l'importanza che dovrebbe avere anche nel dare linee di indirizzo intorno alla politica della montagna. Quanto dice l'Assessore sull'operatività di questi progetti è vero; tuttavia mi pare importante ricondurre le politiche generali anche a livello d'aula altrimenti in Consiglio regionale non si sa nulla relativamente agli interventi che materialmente si fanno. Probabilmente nel Piano di sviluppo regionale questi interventi sono indicati, però si tratta di un documento talmente stratosferico che mi pare di rilevare, anche in questo caso, uno svuotamento dei poteri del Consiglio, almeno di indirizzo e di programmazione generale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini per dichiarazione di voto.



MARCHINI Sergio

L'emendamento, già illustrato dalla Giunta e sul quale quindi non ritorno, ha un valore procedurale e metodologico, nel senso che sembra non opportuno costringere, nei tempi stretti di una direttiva della Giunta, gli indirizzi rispetto ai quali si dovrebbero muovere le Comunità montane.
Secondo me, l'emendamento ha anche un valore più ampio, di ordine politico: a me sembra - ma non chiedo risposte da darsi con leggi - che i progetti speciali debbano essere considerati progetti di generazione: ogni Comunità montana deve saper cogliere la propria specificità. Le Comunità devono però sapere che verranno finanziate su un progetto "una tantum" progetto che si colloca all'interno della capacità della Regione di governare la progettualità delle Comunità montane (mi piace questa frase).
Devono però essere due questioni completamente separate; dovrebbe anche emergere - e questo desidero rimanga agli atti - a mio modo di vedere, che la Comunità montana predispone un progetto speciale e lo ripropone alla Giunta magari dieci anni di seguito, fin quando viene accolto, perché è il suo turno. Non si deve verificare che tutti gli anni, magari subornata da qualche professionista di livello più o meno qualificato, presenti un progetto speciale, immaginando che quell'anno la direttiva sarà una "qualche" direttiva.
Bisogna evitare questo fenomeno, altrimenti rischiamo che le Comunità montane investano e spendano in ricerche e in progetti più di quanto riceveranno in finanziamenti. Sostanzialmente bisogna immaginare che questi progetti speciali siano un'occasione - immaginiamo ogni dieci o quindici anni - per cui una Comunità montana può pensare di risolvere un problema centrale e sostanziale della propria Comunità.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 24 è accettato dalla Giunta; lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 21 voti favorevoli, 8 contrari e 5 astensioni.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 24 bis, non accolto dalla Giunta..
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli, 24 contrari e 8 astensioni.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'art. 28 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 28 è approvato.
ART. 29 25) Emendamento presentato dai Consiglieri Buzio, Riba e Monticelli: all'art. 29, aggiungere il seguente nuovo comma 2: "2. In particolare la Regione concorre con propri fondi di bilancio ad integrare i finanziamenti statali di cui alle leggi 1102171 e 93181 per conseguire le finalità di cui all'art. 27 della presente legge. A tal fine è autorizzata a decorrere dall'esercizio 1992 la spesa complessiva di L. 5.000.000.0000".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

L'emendamento è coerente con le posizioni assunte dal nostro Gruppo in sede di bilancio, dove abbiamo sempre sostenuto, sia quest'anno sia gli anni precedenti, che le Comunità montane meritano un'attenzione particolare e quindi un finanziamento aggiuntivo da parte della Regione Piemonte, oltre ai conferimenti dello Stato per le spese di funzionamento e le spese relative ai Piani di sviluppo.
A questo proposito la nostra battaglia è molto ferma, non solo per ottemperare e corrispondere alle giuste esigenze delle Comunità montane, ma anche perché riteniamo che, nella politica di sviluppo regionale, la questione "montagna" sia un obiettivo strategico che deve trovare esplicito e convinto sostegno da parte della Giunta, soprattutto in relazione ai Piani di sviluppo che restano o rischiano di restare carta straccia lettera morta nei cassetti degli uffici; Piani che vorremmo potenziare attraverso quel personale qualificato che, tra l'altro, questa legge prevede.
Noi riteniamo che nella legge debba esserci una norma finanziaria che preveda un minimo di intervento per le Comunità montane. L'entità è corrispondente all'emendamento fatto in sede di bilancio; anche se modesta (5 miliardi), al di là del fatto che venga recepita o meno, quello che a noi interessa sapere è cosa intenda fare la Giunta in sede di assestamento di bilancio e in sede di politica della montagna.
Il nostro è, evidentemente, uno stimolo; certo, preferiremmo che le leggi fossero finanziate e si facesse un riferimento anche finanziario. Ci si potrebbe obiettare che la legge è un semplice adeguamento e attuazione della legge n. 142; tuttavia, riteniamo che le leggi senza contenuto finanziario sono povere leggi.
Riteniamo che all'interno della legge, che magari ha orizzonti limitati, debba essere riaffermato l'obiettivo politico - e io auspico che la Giunta lo faccia proprio in sede di assestamento di bilancio - di finanziare le Comunità montane in modo cospicuo, relativamente ai Piani di sviluppo che andranno analizzati, verificati, ecc., per quanto riguarda la qualità degli interventi, prevedendo da parte della Regione Piemonte un salto di qualità molto netto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Il finanziamento dei Piani di sviluppo è di provenienza statale, come sono di provenienza statale le somme che servono al funzionamento ordinario delle Comunità montane.
Vorrei che non si continuasse in un malinteso: questa legge non è la legge sulla montagna; è una legge di riordino di procedure e di specificazione di finalità delle Comunità montane; probabilmente non l'avrei personalmente gestita se si fosse trattato di esclusivo merito della vita delle Comunità montane.
Ciò non di meno, debbo ricordare che abbiamo assorbito la L.R. 23/90 che non avrebbe avuto spazi di applicabilità, malgrado avesse volontà molto forti di intervento a favore delle realtà montane. Siccome questo era stato dichiarato, e in parte assorbito, dal nostro disegno di legge, ritengo giusto anch'io che non soltanto a partire dal 1993, ma già da quest'anno, i progetti speciali abbiano un minimo di finanziamento.
Mentre mi accingo a proporre di respingere l'emendamento del collega Buzio, intendo aggiungere all'art. 29 un emendamento con il quale si specifica che vi sarà un finanziamento in sede di assestamento di bilancio così come richiesto dal Consigliere Buzio; poi, come ulteriore norma transitoria, alla fine del dibattito proporrò una norma che prevede che le domande per i progetti speciali, fissate per il 31 marzo, possano essere presentate per il 30 settembre (sperando che fino allora l'assestamento ci sia). Fisserei quindi una data ulteriore (il 30 settembre 1992), in modo tale che si possa poi utilizzare la risorsa che deriva dall'assestamento di bilancio.
In sostanza, debbo respingere l'emendamento fin d'ora, assumerne comunque lo spirito, che peraltro è lo stesso che ho raccomandato anche in sede di Giunta, e normare tutto questo con un emendamento aggiuntivo all'art. 29, con una norma transitoria che verrà proposta al termine del disegno di legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 11 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
25 bis) Emendamento presentato dall'Assessore Nerviani: all'art. 29 del d.d.l, n.133, è aggiunto il seguente comma 2: "2. Per l'anno finanziario 1992, gli oneri finanziari vengono definiti in sede di predisposizione del relativo assestamento".
Pongo in votazione questo emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 20 voti favorevoli, 8 contrari e 2 astensioni.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'art. 29 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 29 è approvato.
ART. 30 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
ART. 31- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 25 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 31 è approvato.
ART. 32 26) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Buzio e Monticelli.
All'art. 32 è aggiunto il seguente nuovo comma 6: "6. Allo scopo di abbuonare le spese di avvio delle gestioni unificate, tutti gli interventi di finanziamento regionale di parte ordinaria destinati al funzionamento di attività e servizi dei Comuni che si sono costituiti in unione sono aumentati secondo una percentuale da stabilire con le singole delibere di finanziamento in misura comprese fra il 5 e il 10%".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

E' un emendamento con lo scopo di incentivare l'unione dei Comuni. E' abbastanza semplice: possibilità di finanziamento per quei Comuni che decidono di unificarsi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

La Giunta comunica di aver presentato al Consiglio.un disegno di legge sulla riorganizzazione delle circoscrizioni territoriali, comunali provinciali, sulle procedure e sugli interventi da fare per realizzare le unioni e le fusioni dei Comuni. La Commissione 142 ha assunto l'impegno di affrontare questi argomenti addirittura con un coinvolgimento collaborativo dei Comuni e delle province tutte, addirittura senza passare attraverso i filtri delle organizzazioni sindacali di questi enti locali. Credo che il senso di questo articolo vada nella direzione di promuovere le unioni; in quella sede si riprenderà per intero la raccomandazione che da questo articolo deriva.



PRESIDENTE

L'emendamento viene ritirato dai Consiglieri..
Pongo quindi in votazione l'art. 32.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
ART. 33. Emendamenti presentati dai Consiglieri Buzio, Riba e Monticelli: 27) All'art. 33, modificare il titolo "Aziende speciali - Istituzioni e consorzi" con "Servizi - Forme associative e di cooperazione".
28) All'art. 33, il comma 1 è soppresso e sostituito nel modo seguente: "1. La Comunità Montana può costituire, per l'esercizio di servizi e per lo svolgimento di funzioni, aziende speciali, istituzioni e consorzi".
29) All'art. 33, comma 1, aggiungere: "Può altresì partecipare a società per azioni a prevalente capitale pubblico in relazione alla natura del servizio da erogare".
30) All'art. 33, modificare il comma 2, nel modo seguente: "2. Si applicano, in quanto compatibili, le norme di cui agli Articoli 22, 23, 24, 25 ...".
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento n. 27.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 32 voti favorevoli ed 1 astenuto.
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento n. 28.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 32 voti favorevoli ed 1 astenuto.
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento n. 29.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 32 voti favorevoli ed 1 astenuto.
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento n. 30.
Chi è favorevole è pregato di alzare la, mano.
L'emendamento è accolto con 32 voti favorevoli ed 1 astenuto.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale dell'art. 33 così modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 33 è approvato.
ART. 34 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 34 è approvato.
ART. 35 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 35 è approvato.
ART. 36 31) Emendamento .presentato dai Consiglieri Riba, Buzio e Monticelli: All'art. 36, il comma 2 è soppresso e sostituito nel modo seguente: "Le direttive annuali di politica montana sono stabilite dal Consiglio con apposita deliberazione di indirizzi".
La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

L'emendamento evidenzia l'esigenza, da parte nostra, che il Consiglio venga coinvolto sulle politiche della montagna. Dicevamo che le direttive annuali di politica montana sono stabilite dal Consiglio con deliberazione di indirizzi. Il senso è abbastanza chiaro. Non risulta, da questo testo come viene coinvolto il Consiglio; lo dico con una raccomandazione per la Giunta: le direttive annuali per il coordinamento della politica regionale sono emanate dalla Giunta regionale su proposta del comitato. Sono emanate dalla Giunta, ma hanno un momento di confronto in Consiglio regionale? Sarebbe importante che, al di là della titolarità di chi emana questi indirizzi di politica economica, ci fosse quanto meno un confronto in Consiglio. Chiaramente lo spirito dell'emendamento è di rilanciare il ruolo del Consiglio come momento di programmazione, come momento di indirizzo politico generale. Certamente non vedo come le direttive della politica regionale per la montagna possano essere emanate dalla Giunta senza un minimo di confronto politico a livello consiliare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Si tratta soltanto di un'azione di coordinamento del quale si è sentita frequentemente la necessità e la cui mancanza è stata frequentemente rimproverata come grave carenza della Giunta. Non si tratta di portare la politica della montagna in Consiglio o di considerarla come fatto esclusivo della Giunta. Abbiamo detto e ripetuto che sarà materia inevitabilmente del Consiglio non appena la legge sulla montagna sarà proposta ed approvata.
Qui c'è semplicemente la preoccupazione di rendere coerenti gli interventi della Giunta nel modo più efficace possibile. A nostro avviso è proprio una competenza peculiare specifica della Giunta.. Per cui non mi sentirei di accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 31 per alzata di mano.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 13 favorevoli, 17 voti contrari e 3 astenuti.
Pongo in votazione l'art. 36.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 36 è approvato.
ART. 37 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 37 è approvato.
ART. 38 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 38 è approvato.
ART. 39 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 39 è approvato.
ART. 40 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 40 è approvato.
ART. 41- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 41 è approvato.
ART. 42 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI 23 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 42 è approvato.
La parola all'Assessore Nerviani che illustra il seguente nuovo articolo 43.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Leggo la "Norma transitoria": "In attesa dell'entrata in vigore di apposita normativa nazionale e regionale sui segretari degli enti locali, il segretario della Comunità montana deve possedere i titoli previsti per l'am-missione alla carriera dei segretari comunali e provinciali".
Anche qui do una interpretazione autentica: ammissione alla carriera vuole dire l'ammissione ai primi passi della carriera, quindi quelli che consentono l'iscrizione ai corsi e così via. Sono fatte salve le posizioni acquisite dai Segretari delle Comunità montane in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge. Non so se ci siano persone che non abbiano i titoli, ma se non li avessero è chiaro che dovremmo salvaguardare posizioni acquisite. L'art. 2 della norma transitoria fa riferimento all'impegno assunto a dotare l'art. 29 di risorse al momento in cui vi sarà l'approvazione dell'assestamento del bilancio. Dice dunque il secondo comma: "la presentazione dei progetti speciali integrati di cui all'art. 28 per l'anno 1992 dovrà avvenire entro il 30 settembre dello stesso anno".



PRESIDENTE

Prima di porre in votazione la norma transitoria che diventa art. 43 l'Assessore Nerviani chiede un minuto di riflessione. Intanto annuncio ai Consiglieri facenti parte della Commissione permanente per gli adempimenti istituzionali attuativi della legge 142, che sarebbe bene si fermassero in aula appena votato l'emendamento, per una formalità; dopodiché sospenderemo la seduta e oggi pomeriggio porteremo in votazione l'intero testo di legge.
La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Propongo questa formulazione: "Fino all'entrata in vigore di specifica apposita normativa sui segretari degli enti locali"; si sostituiscono quindi le parole "in attesa" e si cancellano le parole "nazionale e regionale", chiamando soltanto "specifica apposita normativa sui segretari comunali".



PRESIDENTE

L'emendamento viene così formulato: "ART. 43 - Norma transitoria 1. Fino all'entrata in vigore di specifica normativa sui Segretari degli Enti locali, il Segretario della Comunità Montana deve possedere i titoli previsti per l'ammissione alla carriera dei Segretari Comunali e Provinciali. Sono fatte salve le posizioni acquisite dai Segretari delle Comunità Montane in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge.
2. La presentazione dei progetti speciali integrati di cui all'art. 28 per l'anno 1992, dovrà avvenire entro il 30 settembre dello stesso anno".
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 5 astenuti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 43.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 35 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 43 è approvato.
Terminano a questo punto i lavori della sessione antimeridiana.
La sessione pomerridiana avrà inizio alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,30)



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