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Dettaglio seduta n.138 del 11/03/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cerchio, Croso, Cucco. Per la seconda parte della seduta il Consigliere Bodrero


Argomento: Bilanci preventivi

Esame progetto di legge n. 222: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1992" (seguito) e ordini del giorno relativi


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Riprendiamo il dibattito inerente il progetto di legge n. 222.
Non essendovi alcun intervento, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di entrata 60 è variato da L. 188.000.000.000 a L.
180.000.000.000".
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La Giunta non accoglie l'emendamento perché se gli uffici hanno previsto 188 miliardi di entrata sulle tasse automobilistiche, la cifra non può non essere variata a 180 miliardi.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 20 contrari e 9 astensioni.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di entrata 97 è variato da L. 28.000.000.000 a L.
25.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.



ZACCHERA Marco

Da parte mia non c'è alcuna volontà di fare ostruzionismo; illustrer per pochi secondi ciascun emendamento e su alcuni non interverrò neppure.
Faccio però presente che alcuni emendamenti - come questo - non sono stati presentati per ostruzionismo, ma in quanto, secondo noi, era possibile ridurre di tre miliardi un capitolo di entrata a nostro giudizio forse sovrastimato; nelle passività, quindi nelle spese, proponevamo una riduzione di spese per eguale importo onde non cambiare i totali di bilancio. Questo il motivo dell'emendamento presentato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Riteniamo come Giunta di dover fare una considerazione generale sugli emendamenti. Per quanto riguarda il PRA, la cifra non è sovrastimata, ma addirittura leggermente sottostimata in base alla proiezione del 20 dell'anno scorso all'80% di quest'anno. Moltiplicando per quattro direi che dovrebbe corrispondere a più di 28 miliardi, così mi suggerisce il funzionario, dr. Lesca; i 28 miliardi non sono comprimibili, ma abbastanza realistici.
La considerazione di fondo del collega Zacchera non l'abbiamo intesa in senso ostruzionistico, nel senso di una sottolineatura politica di alcune voci, al di là della loro incomprimibilità o meno.
Alcuni emendamenti non sono accoglibili per motivazioni esclusivamente tecniche, altri perché smentirebbero le previsioni degli uffici; previsioni che, per quanto ci risulta, sono attendibili in base a dati di concretezza.
Fra l'altro, questo emendamento sarebbe in contrasto con la legge di contabilità approvata l'anno scorso.
In altri emendamenti, invece, c'è la raccomandazione a risparmiare, che sicuramente possiamo recepire; altri ancora contengono sottolineature politiche che sicuramente possono essere discusse.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 20 contrari e 10 astensioni.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di entrata 99 è variato da L. 69.000.000.000 a L.
49.000.000.000." La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

L'emendamento viene ritirato.



PRESIDENTE

4) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di entrata 2110 è variato da L. 12.793.000.000 a L.
15.000.000:000." La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Con l'emendamento intendevo chiedere una precisazione all'Assessore per capire il motivo della variazione, e quindi della sottostia ma di circa 1 miliardo e 600 milioni sull'esercizio precedente. Leggiamo inoltre che 6 miliardi e 300 milioni non sono stati introitati. Non è una sopravvalutazione prevedere 12 miliardi e 793 milioni?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La cifra è stimata in maniera corretta; ricordo a questo proposito che alcune riscossioni avvengono nei mesi di febbraio o marzo dell'esercizio successivo. Tale meccanismo è attendibile, quindi la risposta è negativa.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 20 contrari e 10 astensioni.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di entrata 2130 è variato da L. 350.000.000 a lire zero ed inserito per memoria".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.



ZACCHERA Marco

Non capisco l'insistenza della Giunta: in un capitolo con 300 milioni di competenza e residui per 700 milioni, rimettiamo 350 milioni. Ma allora da due anni non incassiamo questi canoni o questa sopravvalutazione è decisamente stimata per eccesso?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Pur con un ritardo nell'incassare le cifre, l'ammontare è attendibile.



ZACCHERA Marco

Il ritardo, però, è ormai pari a due annualità; l'emendamento valga almeno come raccomandazione ad incassare. In ogni caso, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera:.
"il capitolo di entrata 2170 è variato da L. 5.000.000 a lire zero, ed inserito per memoria".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.



ZACCHERA Marco

La gioventù italiana - gioventù italiana del Littorio - voleva conoscere la natura di questi proventi; sembra un po' strano che dopo 50 anni la Regione abbia ancora proventi da quest'ente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

C'è uno stabile ancora di proprietà dell'ente, disciolto; quindi la cifra dal punto di vista formale è corretta.



ZACCHERA Marco

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

7) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di entrata 2515 è variato da L. 10.000.000.000 a L.
5.000.000.000." La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.



ZACCHERA Marco

L'emendamento merita di essere discusso, in quanto riferito al capitolo 2515: "dismissioni derivanti da alienazioni di beni immobili".
L'anno scorso la competenza era di 8 miliardi e 600 milioni; in realtà anche se non sono stati introitati che 7 miliardi e 200 milioni, vengono ora proposti 10 miliardi e 600 milioni. Se le leggi con le quali l'Assessorato vuol procedere a delle dismissioni non hanno ancora iniziato l'iter legislativo, con quale credibilità vengono posti a bilancio 10 miliardi e 600 milioni di proventi derivanti da alienazione? 'Questa secondo me, è obiettivamente una sopravvalutazione; propongo di ridurre tale cifra almeno della metà. Mi sembra un emendamento meritevole di attenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

L'emendamento è sicuramente meritevole di attenzione. 110 miliardi però, non sono stati messi a caso, ma in base a quattro disegni di legge adottati dalla Giunta e che la Commissione sta esaminando. In base a valutazioni dei nostri funzionari riteniamo, e non in modo virtuale, che fra alienazioni e acquisizioni il saldo sia quello indicato.
Il Consigliere Zacchera sostiene che è rischioso prevedere entro l'anno un tale introito. Ma se nel mese di aprile questi provvedimenti arriveranno in aula e saranno licenziati dal Consiglio, è ragionevole prevedere - a detta dei funzionari - che entro l'anno queste operazioni potranno concretizzarsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Intervengo per dichiarazione di voto. Mantengo l'emendamento presentato e sottolineo che, a lume di naso, è estremamente difficile che entro il mese di dicembre si possa procedere ad alienazioni per 10 miliardi.
Attenzione, sull'argomento il Consiglio regionale non ha ancora manifestato alcun cenno, né di accettazione né di atteggiamento contrario: l'iter sarà molto lungo e penso sia prudente sottostimare questo cespite.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

La ringrazio, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto. Voter a favore dell'emendamento, oltre che per le ragioni espresse dal presentatore, perché la cifra in entrata di 10 miliardi non ha alcun serio riferimento all'interno del bilancio preventivo, in quanto la cifra derivante da movimenti nel patrimonio immobiliare, non tiene conto delle future spese inerenti l'acquisizione di nuovi immobili.
110 miliardi di entrata corrisponderebbero alla differenza tra quanto si incassa vendendo parte del patrimonio e quanto si deve spendere per acquistarne altro. Da questa operazione alla Regione Piemonte non risulterà un'entrata di 10 miliardi; anche se le cose andassero in porto, cosa difficile, la cifra sarà di gran lunga inferiore: potrebbe anche avere segno negativo.
Nell'intervento di carattere generale avevo già sollevato la questione: l'entrata inserita al capitolo 2515 è una bugia. E' un meccanismo artificioso evidenziare a bilancio, in entrata, una ricchezza di cui la Regione non vedrà mai nemmeno l'ombra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio per dichiarazione di voto.



BUZIO Alberto

Intervengo per dichiarazione di voto. Concordo sulla proposta di emendamento ed aggiungo, per le considerazioni già avanzate nonché espresse in Commissione, che il capitolo potrebbe addirittura essere azzerato.
Ci sarà comunque modo di tornare ancora sull'argomento, proprio per l'assoluta opinabilità dell'intera vicenda, che non può essere prevista in modo certo a livello di bilancio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 13 voti favorevoli e 21 contrari.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di entrata 2790 è variato da L. 2.516.216.526.623aL.
2.500.000.00O per quanto attiene alle pensioni in termini di cassa".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.



ZACCHERA Marco

E' un emendamento di richiesta di spiegazione. L'anno scorso la previsione era di due miliardi, quest'anno non c'è stato alcun residuo - e mi chiedo come mai - ed è stimata esattamente la cifra di 3800 milioni.
Questa è solo parità contabile!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

I residui non figuravano in quanto il preconsuntivo non ne dava. E' una partita di giro, quindi d'entrata e d'uscita; non si può modificare.



ZACCHERA Marco

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

9) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di entrata 2930 è variato da L. 2.470.000.000 a L.
5.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Si tratta, secondo me, di un emendamento accoglibile anche da parte della Giunta.
Il capitolo parla di recupero di fondi, compresi quelli economali, per gli uffici della Giunta, del Consiglio, e degli organi per il controllo degli atti di Enti locali, di Comitati comprensoriali e per il Museo regionale di scienze naturali.
L'anno scorso avevamo un bilancio di competenze di 2 miliardi 470 milioni; abbiamo - e tra (altro mi chiedo se non sia ora di "pulirlo" dal punto di vista del bilancio - un monte di residui di 3 miliardi 570 milioni a fronte di un preventivo di 2 miliardi 470 milioni. Secondo me, si potrebbe incrementare il recupero dei fondi (lo, si può fare benissimo) utilizzando eventualmente anche i residui dell'anno precedente; non si capisce perché non si possa aumentare questa posta di entrata, che è una falsa entrata perché in realtà è un'entrata di risparmio.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Anche questa è una partita di giro; in ogni caso, in sede di assestamento la si potrà incrementare.



ZACCHERA Marco

Mantengo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 20 contrari e 10 astensioni.
Poiché tecnicamente alcuni emendamenti all'art. 2 hanno riflessi che incidono sull'art.1, li esaminiamo contemporaneamente; in seguito, si procederà alla votazione separata dei relativi articoli.
ART. 2 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10.000 è variato da L. 7.720.000.000 a L.
7.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

L'emendamento è volutamente una provocazione. Non ritenete doveroso che, dal momento che la Regione deve contenere del 10% le spese libere queste possano essere contenute anche per noi? Noi proponiamo di arrivare a una riduzione di circa il 10% delle spese di funzionamento del Consiglio regionale, e segnatamente anche delle nostre competenze.
Non c'è nessuno che ci ascolta e quindi questa non è demagogia, ma una sottolineatura che ritenevo doverosa. Se non andiamo a un contenimento della spesa, anche di quella per il funzionamento degli Enti istituzionali non miglioriamo l'apparato degli uffici. E se è vero che gran parte di questo importo - come mi diceva ieri giustamente il dott. Lesca - è obbligatorio per legge, nulla ci impedisce di fare atti coraggiosi e, in piccola parte, di rinunciare a determinate indennità.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

In questo caso, più che la Giunta dovrebbe rispondere il Consiglio.



ZACCHERA Marco

L'ho detto che è volutamente una provocazione.



FERRARA Franco

Questa è campagna elettorale.



ZACCHERA Marco

No, non è campagna elettorale.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Comunque, sono indennità previste per legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 19 contrari e 8 astensioni.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10020 è variato da L. 70.000.000 a L.
50.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Colleghi, a questo emendamento ne seguono altri trenta che sottopongo alla vostra attenzione, anche se probabilmente saranno tutti respinti. Sono trenta dimostrazioni concrete di come si potrebbero risparmiare - non demagogicamente, collega Ferrara - 23 miliardi 896 milioni, dando un taglio (con 29 emendamenti) a spese che in parte noi riteniamo sicuramente superflue.
Nel caso in esame, "Spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale", nulla impedisce che le spese preventivate, anziché 70 milioni, siano per esempio 50 milioni. Se vogliamo davvero contenere le spese, ovviamente mantenendole, non si capisce perché non si debba procedere anche aduna parziale riduzione delle spese di rappresentanza, in termini credibili, di circa il 20%, da 70 a 50 milioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Si tratta ovviamente di spese di rappresentanza del Consiglio regionale. Farei un'osservazione sugli altri trenta emendamenti che seguono, di cui parlava il Consigliere Zacchera. Poiché nel bilancio preventivo abbiamo già inserito il 10% di compressione sulle spese di funzionamento e il 20% sulle spese discrezionali, se lo spirito è quello di incentivare il risparmio sulla spesa corrente, accogliamo quell'emendamento come ulteriore sollecitazione e raccomandazione.
Nei prossimi mesi, prima di arrivare all'assestamento, vedremo se dovremo rimpinguare o se invece, mantenendo quel denaro, saremo già in riduzione della spesa; addirittura, se possibile, vedremo di ridurre ulteriormente. Non so se questa considerazione generalizzata possa permettere un "assiemaggio" dei trenta emendamenti o se invece vadano considerati uno per uno.



PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Bodrero; ne ha facoltà.



BODRERO Antonio

Se ho capito bene, si tratta di ridurre le spese di rappresentanza del Presidente della Giunta.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

No, del Presidente del Consiglio regionale.



BODRERO Antonio

Ho capito. Comunque, se si trattava della Giunta volevo dire che poiché il Presidente per temperamento è molto ottimista (da quel che ho sentito ieri), penso che una decurtazione non gli farebbe nessun senso.



PRESIDENTE

Volete ridurre? Va bene, riduciamo; non ho alcun problema.



BODRERO Antonio

Io parlavo del Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

Sulle spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio sono già stati apportati dei tagli, comunque non ho nulla in contrario a che si riduca ulteriormente; è irrilevante.
Chiede di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

La riduzione è senz'altro irrilevante nell'ambito dell'insieme del bilancio, però è abbastanza significativo che una spesa riferita ad attività di rappresentanza del vertice del Consiglio regionale subisca una diminuzione in questo periodo.
Ho apprezzato la dichiarazione del Presidente e penso che nulla osti ad accettare questo emendamento che varia il bilancio preventivo di 20 milioni.
Malgrado si tratti di cifra minima e facilmente recuperabile, pur nelle logiche della maggioranza ritengo abbia un grosso significato e sia un segnale di assunzione di responsabilità a tutti i livelli.
Stimo la disponibilità del Presidente del Consiglio e spero che questa venga tradotta in una decisione positiva. Voterò dunque a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

Volevo precisare che i 70 milioni rappresentano già una riduzione delle spese di rappresentanza, che erano circa di 100 milioni; comunque, ripeto per me non c'è alcun problema.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 9 voti favorevoli, 20 contrari e 2 astensioni.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10030 è variato da L. 2.580.000.000 a L.
2.064.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Prima abbiamo scherzato su 70 milioni - e quasi mi sembrava di essere scortese, anche a livello personale, con la Presidenza - qui però si apre un problema che tocca tutti. Non è demagogia preelettorale affermare che in questo momento il funzionamento dei Gruppi consiliari possa costare 2 miliardi e 580 milioni.
Secondo me è doveroso che tutti, proporzionalmente, riduciamo parte di queste spese; in questo momento, secondo me, è necessaria una riduzione di questo capitolo di spesa, comprimendo tantissime voci di cesto che si possono benissimo contenere; ripeto: non voglio fare demagogia: tutti sapete benissimo che alcune spese si possono ridurre.
La nostra proposta è di ridurre del 20%, dando un segnale forte non più sui 70 milioni della Presidenza, ma sui 2 miliardi 580 milioni dei Gruppi chiediamo quindi di ridurre del 20% anche il capitolo 10030, relativo alle spese di gestione dei Gruppi consiliari di tutti i partiti. Concludo dicendo che sono particolarmente convinto della validità di questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

A questo proposito ritengo opportuno fare una valutazione complessiva.
I Gruppi sono aumentati; questa cifra, fra l'altro, verrà in parte travasata in altri capitoli del personale a seguito dell'approvazione della legge relativa all'assunzione dei dipendenti dei Gruppi. 0ra come ora la previsione non può essere che questa.



PRESIDENTE

Peraltro esiste una legge che prevede questo tipo di spese. Inoltre Consigliere Zacchera, forse lei non è informato, ma il suo Gruppo è l'unico che, per adesso, ha chiesto un incremento di dipendenti.



ZACCHERA Marco

Infatti, non mi risulta.



PRESIDENTE

Lo immaginavo, altrimenti, probabilmente, non sarebbe stato così caloroso.
La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

In genere apprezzo molto il lavoro del collega Zacchera, al quale dovremmo regalare qualcosa che ricordi la sua fatica, anche tecnica culturale; ogni tanto, però, soprattutto per chi lavora molto, c'è il rischio di qualche infortunio (gli assenteisti normalmente non finiscono nei canali di scolo).
Questo è un infortunio, Consigliere Zacchera. Le spese dei Gruppi consiliari non sono tante o poche, sono ben utilizzate o mal utilizzate.
Personalmente ritengo che i Gruppi consiliari che rinuncino ad avere risorse per svolgere le proprie attività evidentemente non sono motivati a fare politica; il problema è capire se queste risorse vengono utilizzate in modo produttivo o improduttivo: ognuno faccia un esame di coscienza. Posso immaginare che spesso le risorse vengano utilizzate in termini non produttivi, ma il problema vero è come viene utilizzato il denaro, e questo attiene alla responsabilità di ogni Gruppo: non è il Consiglio a dover intervenire.
Immaginare che Gruppi e Consiglio pensino di ridurre le risorse destinate alla loro capacità di proposta politica e di rapporto con la cultura e con la collettività mi sembra quanto meno un infortunio, e mi spiace per Zacchera che generalmente è attento e puntuale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Ho votato a favore dell'emendamento del collega Zacchera sulla riduzione delle indennità ai Consiglieri, ma il mio voto aveva, in quel caso, un riferimento personale, un riferimento a me stesso. Sotto questo profilo, mi sento davvero un comunista, nel senso che vivo consumando poco e se ci fosse ancora il baratto e mi dessero gli alimenti e i vestiti in cambio di prestazioni di lavoro, per me andrebbe benissimo; personalmente con quel voto, ho quindi voluto esprimere una mia intima convinzione.
Su questo emendamento, che riguarda il lavoro dei Gruppi, voter contro, come immagino voterà contro il mio Gruppo. Qui si tratta davvero di una questione non individuale e personale, si tratta di strumenti per avere la possibilità di esercitare appieno il lavoro politico di un'istituzione fondata sulla democrazia dei rapporti e dell'azione verso l'esterno. Sotto questo profilo, mi sembra debbano essere difesi la possibilità, i mezzi gli strumenti ed i finanziamenti dell'azione politica dei vari Gruppi come fondamento della vita democratica di questo Consiglio.
Sono d'accordo con il Consigliere Marchini: la questione si pone nei termini della correttezza con cui questi fondi vengono spesi; caso mai operiamo per mettere in atto un'azione di controllo sempre più rigorosa sulla bontà e la correttezza dell'uso di questi fondi, ma non togliamoci gli elementi, i mezzi, gli strumenti dell'azione fondamentale dei Gruppi nel Consiglio, che è quella di svolgere azione politica.



PRESIDENTE

Concordo.
La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Io sono d'accordo con il signor Zacchera. Penso che se infortunio c'è stato - ma non credo - sia stato fatto assolutamente in buona fede altrimenti non l'avrebbe fatto, quindi non mi sembra molto generoso insistere su questo punto. Concordo sia in assoluto che in relativo su tale proposta, perché che si spenda troppo ormai lo sanno tutti, anche i meno informati, quindi non è assolutamente ammissibile che si spenda oltre il giusto, anche nel Consiglio regionale, nonostante sia piemontese.
Penso piuttosto ad un'altra irregolarità. La maggioranza ha già uno strapotere e lo dimostra nel modo di governare la Regione, al quale noi ci opponiamo radicalmente in moltissimi campi e che consideriamo ampiamente negativo; io penso che se finanziamento dei Gruppi ci deve essere, questo dovrebbe essere, per farle cose con giustizia salomonica e già molto generosa verso la maggioranza, metà e metà: metà alla maggioranza e metà all'opposizione.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, procediamo alla votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 28 contrari e 1 astensione.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa 10070 è variato da L.200.000.000 a Lire zero riportandolo per memoria" La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Ritiriamo l'emendamento perché abbiamo ricevuto dei chiarimenti da parte dei funzionari.



PRESIDENTE

5) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10210 è variato da L. 6.000.000.000 a L.
4.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Si propone un'ulteriore riduzione delle spese postali e di quelle telefoniche, che sono attualmente passate a 6 miliardi. Sono sì in riduzione rispetto all'anno precedente, ma se non viene fatto alcun controllo effettivo della spesa, alla fine ci troveremo con costi maggiori e con conseguente variazione in aumento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

L'emendamento non .è accoglibile; si è già provveduto ad una riduzione passando a 6 miliardi dai 7,3 del 1991. E' vero che con la diffusa introduzione del fax questa spesa potrà contenersi ulteriormente, ma lo vedremo prima dell'assestamento; oggi come oggi non si può ridurre questa cifra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Per quanto riguarda le spese telefoniche sono d'accordo che si proceda ad una riduzione perché si tratta di una spesa incontrollata, tant'è che io evito di usare i telefoni, salvo casi rarissimi (l'ho usato solo una volta). E' troppo comodo, si potrebbe telefonare addirittura agli antipodi a spese della Regione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 24 contrari e 9 astensioni.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10230 è variato da. L. 150.000.000 a L.
120.000.000".
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Si tratta dei compensi perle missioni degli Assessori; è la stessa cifra del 1991. Vedremo, se possibile, di non incrementarlo durante l'anno in questo modo avremmo raggiunto già una compressione in concreto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 24 contrari e 7 astensioni.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10240 è variato da L. 1.000.000.000 a L.
500.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Posso capire l'ironia diffusa per il fatto che uno creda fermamente nella necessità di riduzione di certi costi. Faccio presente che il personale comandato è in realtà personale non della Regione, ma che la Regione paga, qualche volta in interscambio, altre volte no.
Ogni persona comandata secondo me è un concorso in meno per il pubblico; ritengo che questa prassi non sia giusta, quindi la riduzione di questa partita a mezzo miliardo era, al di là della cifra, un segnale per avere meno personale comandato e maggiori eventuali coperture dei posti con procedure regolari.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Per quanto riguarda il quesito politico l'Assessorato al personale lo potrà esaminare; per quanto riguarda la cifra inserita in bilancio mi dicono i funzionari che è già ridotta all'osso rispetto al personale comandato dalle UU.SS.SS.LL. e dai Comuni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli per dichiarazione di voto.



MONTICELLI Antonio

Io non saprei giudicare il problema dal punto di vista della entità della cifra indicata in bilancio e dell'entità del taglio proposto dal Consigliere Zacchera, però la questione politica esiste: da rilevazioni anche solo superficiali risulta che l'istituto del comando viene usato frequentemente per basse qualifiche. Questo è scarsamente comprensibile perché l'istituto del comando dovrebbe essere utilizzato per qualifiche particolari che non si ritrovano all'interno dell'amministrazione e per le quali è necessario utilizzare personale presente in altre amministrazioni riscontriamo invece che troppo spesso è usato per qualifiche che non giustificherebbero l'uso di questo istituto.
Per questi motivi votiamo a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento testé discusso.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 22 contrari.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10250 è variato da L. 2.600.000.000 a L.
2.080.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Si spendono 2.700 milioni per le trasferte del personale! Non è possibile razionalizzare il meccanismo delle trasferte per giungere ad una riduzione di questa voce? In quest'ottica viene proposta con il nostro emendamento una riduzione del 20%.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La cifra non può essere compressa; si tratta però della stessa cifra dell'anno scorso, quindi è già intenzione della Giunta comprimere in modo reale una cifra che, infatti, non è stata adeguata.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Informo il Consiglio che abbiamo anche emanato una circolare con la quale si stabilisce che alle trasferte e missioni non partecipi più di un funzionario se non è veramente motivata la necessità di averne di più.
Stiamo operando costantemente per contenere queste spese, ma ci sono dei limiti che sono purtroppo insopprimibili.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 22 contrari e 11 astensioni.
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10280 è variato da L. 1.000.000.000 a L.
800.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Sottolineo ai colleghi che la cifra di 1 miliardo per corsi cui partecipano i dipendenti regionali, secondo noi è una voce che si pu ulteriormente ridurre; proponiamola riduzione del 20%.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La Giunta cercherà invece, se possibile, di reperire ulteriori risorse per aumentare l'investimento nella formazione del personale. Cito l'ultimo esempio: in questi giorni alcuni dipendenti della Regione Piemonte stanno partecipando a corsi dell'Università Bocconi per quanto riguarda il controllo di gestione. Ci sembra indispensabile in settori nuovi o che stanno partendo investire sulla formazione del personale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 1 voto favorevole, 27 contrari e 1 astensione.
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10320 è variato da L. 705.000.000 a L.
500.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Colleghi, spendiamo 2 milioni al giorno per comprare libri, riviste rassegne, quotidiani e periodici, e per la loro rilegatura. Ritengo che un minimo di contenimento in questa spesa sia doveroso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La risposta è no, solo perché la cifra è identica a quella dell'anno precedente. Al di là del formalismo del "no", c'è un "sì" sull'impegno di contenere. Già aver mantenuto la stessa cifra è una buona cosa; se poi in sede di assestamento saremo costretti ad adeguarla allora sarà un passo indietro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Penso che il fatto che l'anno precedente fosse così non mi sembra molto giustificatorio, nel senso che si può benissimo aver sbagliato l'anno precedente. Certamente questa cifra è esageratissima, perché si tratta al 99 virgola non so quanto di pubblicazioni in lingua straniera colonizzatrice. Invece per la lingua piemontese, che è francese antico purissimo, su quella si taglia anche "Piemontèis ancheuj" che viene regalato. Quindi voto a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 23 :contrari e 6 astensioni.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il Capitolo di spesa n. 10330 è variato da L. 869.213.240 a L.
400.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Apprezzo il contenimento del 200, ma penso si possa ulteriormente ridurre la spesa per organizzare mostre, convegni, riunioni, celebrazioni ed altre manifestazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Stiamo lavorando nel senso della riduzione, perché da 1 miliardo e 50 milioni del '91 siamo passati a 869 milioni del '92; un'ulteriore compressione non è possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Anche perché purtroppo queste manifestazioni non vengono, per quel che mi risulta; mai concordate in sede di Commissione culturale che penso sarebbe la sede naturale, quindi chissà con quali stranissimi criteri vengono organizzate. Quindi voterò a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli e 21 contrari.
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10380 è variato da L. 1.300.000.000 a L.
1.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Colleghi, spendiamo quasi 4 milioni al giorno di lavori in fotocopie.
Ritengo che si debba ridurre questo importo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

per il '92 abbiamo mantenuto la stessa cifra di 1 miliardo e 300 milioni che era inserita nel '91, a fronte di un aumento che la Regione deve corrispondere per quanto riguarda l'affitto dei fotocopiatori (e ce n'è una marea sia in centro che in periferia). Si tratta già di una compressione reale per quanto riguarda il numero di fotocopie. Riteniamo che ora come ora non sia ulteriormente comprimibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.



ZACCHERA Marco

E' importante questo dibattito, perché quando l'Assessore mi viene a dire che c'è una marea di fotocopiatrici, ma non sa dirmi dove sono, come sono le fotocopie, chi le fa, quante ne fa...
Lo so che non può rispondere a questo, ma in realtà una persona che entra qui si fa tutte le fotocopie che vuole; vorremmo che la gestione degli affitti degli impianti di fotocopiatura fosse più chiara. Noi abbiamo chiesto maggiori garanzie sulla distribuzione di questi appalti; chiediamo anche maggiori controlli, per stabilire se effettivamente questi canoni sono i più convenienti sul mercato.
Queste risposte non devono essere date in sede di bilancio, certamente ma non ci sono date comunque. E alla fine ci sono 1 miliardo e 300 milioni di fotocopie!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Siamo in grado di dare le risposte chieste dal Consigliere Zacchera.
Certo non siamo a "Rischiatutto" e in trenta secondi non sappiamo darle.



ZACCHERA Marco

Assessore, sono sei mesi che abbiamo fatto questa richiesta (e l'avevamo già fatta l'anno scorso).



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Ci impegniamo come Giunta a documentarci su quante macchine fotocopiatrici ci sono e dove. Risponderemo in Commissione, se il Consigliere Zacchera è d'accordo, prima ancora che in Consiglio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 22 contrari e 13 astensioni.
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10400 è variato da L. 18.000.000.000 a L.
15.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Colleghi, spendiamo 18 miliardi per l'utilizzo degli uffici: canone di locazione, oneri condominiali, illuminazione e riscaldamento.
Pur prendendo atto che queste voci non sono aumentate rispetto all'anno scorso - ci mancherebbe - penso sia possibile con buona volontà procedere ad un minimo di risparmio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Da un punto di vista realistico non è possibile. Come si fa a diminuire la cifra di 3 miliardi! Con l'equo canone gli affitti ogni anno aumentano il riscaldamento aumenta, l'energia elettrica aumenta, non vedo proprio come si possa ridurre la cifra di 3 miliardi, salvo spostare alcuni uffici in piazza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.



ZACCHERA Marco

Non è una risposta corretta Assessore, perché si potrebbe cominciare a ridurre il riscaldamento (peraltro anche in questa sala sovente si muore dal caldo). Si possono benissimo fare delle riduzioni, per esempio nell'utilizzo del patrimonio, dal momento in cui abbiamo degli uffici che affittiamo gratis (tu stesso l'hai detto in Commissione) ad altri enti.
Utilizziamoli noi e risparmiamo sugli affitti.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Consigliere Zacchera, stiamo procedendo alla razionalizzazione - e ne abbiamo parlato ieri - però è in corso. Penso che nel '93 vedremo i primi segni di un risparmio in questo senso, ma oggi come oggi, a situazione inalterata rispetto al '91, non è possibile comprimere di una lira.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Ciò denuncia che nei 22 anni precedenti, i tuoi predecessori quali Assessori non hanno mai operato alcuna razionalizzazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 23 contrari e 13 astensioni.
14) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10410 è variato da L. 2.000.000.000 a L.
1.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Colleghi, spendiamo 2 miliardi all'anno per la manutenzione delle macchine da scrivere, da calcolo, dei mobili ed attrezzature d'ufficio. Due miliardi per la sola manutenzione, non per l'acquisto!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La cifra è la stessa del 1991; la Regione Piemonte ha ben 2800 dipendenti, quindi i due miliardi vanno anche rapportati al volume del personale che deve lavorare in Regione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
15) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10420 è variato da L. 401.500.000 a L.
366.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

La situazione è abbastanza divertente: trasportiamo mobili e oggetti di arredamento per 400 milioni l'anno. Ma siamo in eterno movimento?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La cifra è relativa a trasporti e traslochi; abbiamo mantenuto la cifra del '91, ma la dovremo incrementare in sede di assestamento, perché, in base allo spostamento di Assessorati (di cui abbiamo parlato), non basterà.
Ci vorrà un incremento, perché prevediamo entro settembre di andare a regime con la nuova sistemazione degli uffici.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
16) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10430 è variato da L. 1.350.000.000 a L.
800.000.000".
17) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10440 è variato da L. 8.000.000.000 a L.
6.000.000.000".
18) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10480 è variato da L. 5.393.000.000 a L.
5.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione congiunta dei tre emendamenti.



ZACCHERA Marco

Non voglio continuare a tediare i colleghi, però un minimo di senso di responsabilità comune ci vuole. Spendiamo per la carta e cancelleria 1 miliardo e 350 milioni in aggiunta ai capitoli precedenti e, tanto per non far perdere tempo, per l'acquisto di impianti di telecomunicazioni 8 miliardi senza riduzioni, per telegrafi e telex 1 miliardo e 660 milioni, e per la corrispondenza postale 1 miliardo e 660 milioni. Se non c'è una volontà, un segno, un'indicazione, un tentativo di contenere queste spese non possiamo essere credibili.
Questo intervento vale anche per l'illustrazione dei tre emendamenti successivi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

L'emendamento n. 16 oggi non è comprimibile in quanto si tratta della stessa cifra dell'anno scorso.
L'emendamento n. 17 riguarda le telecomunicazioni; anche qui, stessa cifra dell'anno scorso; anche se in questi giorni è partito un nuovo servizio, il Textel, pensiamo di poter rimanere in quella stessa cifra. Fra l'altro, questo nuovo servizio, che avremo modo di vedere già nei prossimi giorni sulle pagine TV, consente e caratterizza l'informazione con una forte connotazione regionale per quanto riguarda mostre, manifestazioni e avvenimenti nella Regione Piemonte. E' un servizio nuovo che sicuramente va nel senso del regionalismo.
L'emendamento n. 18 riguarda la mensa (stessa cifra del '91); sulla mensa ci sarà un discorso politico da fare - ma questa è un'altra cosa relativo ad una frequenza in diminuzione, accompagnate da un aumento del costo dei pasti rispetto all'anno scorso.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 16.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n.17.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 18.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
19) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10490 è variato da L. 4.005.000.000 a L.
2:000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Vale quanto diceva il collega Chiezzi in precedenza: spendiamo, per la manutenzione degli immobili, 4 miliardi e 5 milioni. Anche in questo caso se non c'è strategia di gestione del patrimonio immobiliare, questi soldi possono essere tanti e possono essere pochi. Ritengo non opportuno ripetere pedissequamente la cifra dell'anno precedente, visto il residuo passivo superiore del 50% dell'importo a bilancio (ci sono 2 miliardi e 51 milioni di residuo su 4 miliardi di stanziamento). Penso si possa cominciare a ridurre il bilancio di due miliardi ed utilizzare i residui passivi dell'anno precedente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Anche in questo caso la cifra, per adesso, è uguale a quella dell'anno precedente. E' vero che può anche non essere coincidente, ma è altrettanto vero che se alcune manutenzioni si dovessero ritardare nel corso del '92 ci troveremmo con aggravi maggiori nell'anno successivo, salvo poi anche problemi di sicurezza e pericolosità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
20) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10500 è variato da L. 500.000.000 a L.
400.000.000".
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Solo una precisazione. In effetti, come Giunta, abbiamo già esaminato l'opportunità, e siamo orientati in tal senso, di dare incarico per il brokeraggio di tutte le assicurazioni stipulate, in modo tale da finalizzare al meglio le polizze.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
21) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10520 è variato da L. 2.000.000.000 a L.
1.500.000.000": La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

L'emendamento era un tentativo di riduzione dell'uso dei mezzi di trasporto a carico della Regione, che vengono ripetuti in 2 miliardi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Non possiamo accettare l'emendamento per considerazioni ovvie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
22) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10530 è variato da L. 700.000.000 a L.
100.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Assessore, non mi venga a dire che non si può ridurre l'utilizzo delle "auto blu", che ci vengono a costare 2 miliardi e 700 milioni. Se si vuole si può, visto che il Padre Eterno ci ha dato due gambe e non quattro ruote.
Evidentemente si fa la scelta di non ridurle; si può benissimo, ma se domani non fosse più in vendita la benzina, si andrebbe tutti a piedi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sulle auto blu devo dire che siamo la Regione che si mantiene ai livelli più modesti di tutta Italia. Andiamo a Roma con la "Tempra" andiamo in giro in modo neanche dignitoso per la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Confermo quanto dice il Presidente. Rispetto a quasi tutti i Consigli regionali italiani, siamo quello con meno macchine e meno spesa. E lo dico sulla base di dati precisi.
La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Questo è vanto per tutto il Consiglio della Regione Piemonte. Per dico: certamente guai se ci adeguiamo alle Regioni che si comportano in modo peggiore. Non prendiamo esempio, per carità.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 voti contrari e 12 astensioni.
23) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10550 è variato da L. 1.000.000.000 a L.
600.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Sul capitolo in discussione c'è già una riduzione notevole: devo darne atto all'Assessore. Ma tale riduzione - che peraltro possiamo accettare e quindi ritirare l'emendamento - come si concilia con la non riduzione dell'onere del canone di manutenzione per gli acquisti delle attrezzature macchine da scrivere e macchine contabili? Le diminuzioni evidentemente dovrebbero avvenire anche per gli oneri di manutenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Consigliere Zacchera, si tratta di arredi, di mobili, non di macchine da scrivere, personal computer, ecc.



ZACCHERA Marco

Allora reputo che in questo momento si potrebbero non acquistare arredi per un miliardo.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Abbiamo in corso degli allestimenti, tipo il Museo delle Scienze recentemente abbiamo indetto un appalto per 330 milioni e ne abbiamo in corso un altro.



ZACCHERA Marco

C'è un capitolo più avanti che riguarda il Museo delle Scienze.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

E' comunque sempre questione di arredi. Abbiamo già operato una riduzione da 1 miliardo e 620 milioni a 1 miliardo; speriamo di riuscire a stare in questo tetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.



ZACCHERA Marco

Se è possibile intervengo per dichiarazione di voto. Avevate 1 miliardo e 620 milioni a bilancio e non avete speso 946 milioni; quindi, non era così indispensabile spendere tutto il miliardo e 620 milioni. Non avendo speso 946 milioni significa che ne avete spesi circa 670; ecco perché noi proponiamo di scendere a 600 con l'emendamento. Già l'anno scorso non siete riusciti a spenderli, quindi è inutile mettere 1 miliardo in bilancio.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Non è così, collega Zacchera. L'anno scorso, probabilmente, non sono state pagate alcune fatture, ma non è che si siano.spesi 900 e rotti milioni in meno rispetto a 1 miliardo e 620 milioni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 contrari e 12 astensioni.
24) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10590 è variato da L. 253.000.000 a L.
100.000.000".
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

E' lo stesso importo del 1991, si tratta delle Commissioni consultive:



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli, 21 contrari e 12 astensioni.
25) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10630 è variato da L. 15.530.624.732 a L.
10.000.000.000".
26) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10640 è variato da L. 3.000.000.000 a L.
2.000.000.000".
27) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10650 è variato da L. 3.000.000.000 a L: 2.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione congiunta dei tre emendamenti.



ZACCHERA Marco

Per quanto riguarda gli emendamenti relativi alle pagg. 34, 35, 36 vi prego di osservare che la somma di questi tre capitoli comporta una spesa di 21,5 miliardi per la gestione dei programmi, delle procedure di elaborazione dati; si tratta, in buona sostanza, del CSI, la partita gestione informatica della Regione.
Chiedo che su questo argomento si debba avere al di fuori del bilancio il coraggio e la volontà di assumere delle decisioni. Mi sto chiedendo se per una cifra così grande (circa 2 miliardi al mese di gestione dell'informatica) otteniamo quello che effettivamente è ottenibile da questo servizio. In realtà mi pare di capire che molto spesso le risposte del servizio informatica non sono adeguate alle richieste della Regione.
Eppure noi paghiamo un prezzo che sul mercato ci permetterebbe di ottenere molto di più. Non è possibile che acriticamente ripetiamo la cifra di 15 miliardi per la gestione di programmi e di procedure, perché ogni volta che c'è bisogno di qualche cosa dobbiamo chiedere aggiunte al conto che ci viene presentato. La gestione di questa partita,, secondo me, deve essere posta prioritariamente all'attenzione della Giunta: si può infatti risparmiare buona parte di questi 21 miliardi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. Voterò contro ai tre emendamenti non certo perch non sia possibile spendere meglio le cifre messe a bilancio (si può sempre spendere meglio...). Però io richiederei in questo settore tutt'altro anche un incremento di spesa e riferisco questa richiesta alla necessità che ho più volte sottolineato di realizzare la banca dati degli appalti.
Di, fronte a questa richiesta finora ho avuto in risposta solo silenzio.
Con la partecipazione di altri colleghi Consiglieri spero si possa indurre la maggioranza intanto a discutere l'ordine del giorno, che è fermo in Consiglio regionale da un pezzo, ma più che tutto indurre la Giunta a presentare proposte e un progetto preciso di banca dati che forse comporterebbe anche un incremento di questi capitoli di bilancio.
Per questi motivi voto contro questi emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Voterò questi emendamenti perché tra l'altro, a parte il motivo già pregiudiziale, si tratta di un'opposizione generalmente seria quella presente negli emendamenti, ma proprio per il principio nostro della privatizzazione. Siccome "roba d'la Stat, roba da mat", dicevano gli antichi piemontesi, antica civiltà, allora i privati fanno sempre meglio.
Quindi io penso che se l'avessero fatto i privati costerebbe meno e il servizio sarebbe migliore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Voglio qui significare l'importanza dell'avere una struttura informatica nella nostra Regione; una struttura informatica di grande livello, certo sempre migliorabile e in continua necessità di evoluzione.
La Regione Piemonte si è data una struttura informatica per potere avere una propria autonomia di definizione delle procedure dei programmi informatici. Il privato in questo campo vende quello che produce per il mercato. Avevamo cercato, addirittura con l'Olivetti, di impostare un rapporto che potesse costruire sistemi informatici per l'Amministrazione pubblica. Purtroppo l'Olivetti è stata molto reticente su questa strada e non è andata avanti.
Per fortuna la Regione Piemonte si è data questa struttura che le ha consentito e le consente - caso mai gestiamola meglio - di operare con macchine e procedure secondo le proprie esigenze. Nel mercato dell'informatica si effettuano vendite improprie ad enti pubblici, perch le aziende produttrici di informatica vendono quello che producono per il mercato generale, non esiste ancora una produzione specifica per i sistemi informatici dell'Amministrazione pubblica. E' una gran fortuna che la Regione Piemonte si sia mossa per tempo, quasi vent'anni fa, per darsi una struttura informatica. Se c'è una spesa che non va ridotta, ma caso mai ampliata, è proprio questa del campo informatico; certo va usata al meglio.
D'altra parte siamo una Regione che dice sempre che vuole giocare il proprio futuro sulle frontiere più avanzate dello sviluppo tecnologico.
Ebbene, credo che la presenza della Regione nel settore informatico attraverso un proprio centra, sia uno stimolo importante, oltre ai problemi a cui l'informatica può rispondere la Regione, per le politiche di sviluppo che tutti diciamo di voler propugnare e di voler affermare. Per cui sono contrario a riduzioni di spesa; non solo, sarei favorevole, motivatamente su programmi ad espansione di spesa, affinché si accentui la nostra presenza in questo settore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vaglio.



VAGLIO Roberto

Voglio solamente spiegare che, al di là di una facile posizione di critica nei confronti della maggioranza, credo veramente motivata la serie di emendamenti presentati dal Consigliere Zacchera.
Come avete potuto notare dall'illustrazione del Consigliere Rivalta vent'anni fa il nostro ente per dei problemi di software si è rivolto ad un produttore di hardware. Dato che la situazione, a quanto pare, rimane sempre la medesima, cioè di grande confusione e scarsa conoscenza del problema, ritengo doveroso rivolgerci nuovamente al mercato e capire se effettivamente il nostro ente strumentale è ancora competitivo. Qualora non lo fosse dovremmo cercare di ristrutturarlo in modo tale da renderlo più moderno, più agile, più presente, più rispondente alle nostre esigenze; a quanto mi consta al momento non lo è molto.
Non voglio fare una critica nei confronti di alcuno, però è chiaro che una azienda che non deve essere presente sul mercato per sfangare il fatturato tende a cristallizzarsi, a ingessarsi e a non produrre bene quanto potrebbe.
Di qui la necessità di stimolare questo ente con delle contrazioni sul bilancio, eventualmente con delle riduzioni di stanziamento.
Per questi motivi specifici, noi voteremo a favore dei tre emendamenti presentati dal Consigliere Zacchera.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta non è favorevole all'emendamento in quanto l'informatizzazione dovrà essere portata ancora più avanti: cosa diversa è la qualità della spesa, sulla quale si può discutere. Il CSI svolge una grande funzione; quando abbiamo dovuto portare avanti il Centro di calcolo di eccellenza, dopo tante discussioni abbiamo scelto il CSI, tutti d'accordo, anche gli operatori privati, come sede idonea per far funzionare questa macchina.
C'è, nella sostanza, una validità complessiva. Da un lato spingiamo il CSI ad aprirsi al mercato: sta facendo progetti peri Ministeri, ha vinto gare, ha ottenuto progetti, sta operando anche in altri settori. Dall'altro lato, una razionalizzazione e una riduzione dei costi è certo auspicabile.
Come qualche delibera dimostra, nei casi in cui il CSI era caro (soprattutto per progetti nuovi), abbiamo fatto scelte diverse, cioè non ci siamo legati totalmente al nostro ente strumentale.
Il complesso della spesa è più che giustificato, anzi, dovrebbe essere aumentato perché l'informatizzazione dei nostri servizi è una via di efficienza, di funzionalità, di competitività internazionale che il CSI svolge in funzione positiva. Non vogliamo certamente considerarlo un tab intoccabile, non lo abbiamo considerato tale e non lo considereremo, per dobbiamo aver presente anche il prestigio, la valenza e la validità di un Comitato tecnico e scientifico che lo segue con particolare rilievo.
Abbiamo chiesto un finanziamento speciale di 50 miliardi per un progetto di informatizzazione del Piemonte. Speriamo che i Mini-ci diano questo sostegno, connesso anche al problema della crisi Olivetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.



ZACCHERA Marco

Ribadisco gli emendamenti, convinto di quello che faccio, visto il generale scetticismo nei riguardi del CSI, che si respira girando tra Assessorati ed enti regionali. Se ovunque possibile, questa gente schizza fuori dal sistema CSI e si mette in proprio, un motivo ci sarà.
Siamo perfettamente d'accordo che in questo settore occorra razionalizzare la spesa, ma i prezzi nel settore sono crollati. Non è possibile che la Regione Piemonte, o perlomeno qui, al nostro bilancio, si continui a pagare così tanto.
Non mi stupisco che il PDS sia d'accordo con il CSI; è stata una sua scelta che continua ad essere difesa non fosse altro per le presenze politiche all'interno dello stesso. La realtà è che sui mercati i prezzi sono crollati, ma non crollano per il nostro bilancio. La compatibilità di questi sistemi, a mio avviso, è molto limitata rispetto al restante circuito dell'informatica nazionale. Ciò che non condivido è il pagamento del CSI come una sorta di pie' di lista: CSI comanda e, in linea di massima, la Regione si adegua. Mentre invece come "pagatori" del CSI dovremmo avere forza contrattuale molto maggiore. Ecco perché ribadisco gli emendamenti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 25.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 28 contrari e 1 astensione.
Pongo in votazione l'emendamento n. 26.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 28 contrari e 1 astensione.
Pongo in votazione l'emendamento n. 27.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 28 contrari e 1 astensione.
28) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10740 è variato da L. 450.000.000 a L.
400.000.000." La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Nessuno vuole ridurre i fondi per l'informazione sulla protezione civile, ma vedo che l'anno scorso i 3/4 del capitolo di spesa non sono stati utilizzati. L'emendamento sarà ritirato se l'Assessore mi spiegherà il perché.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Sono stati impegnati e non ancora erogati.



ZACCHERA Marco

Capisco che siano impegnati, ma era importante sapere come! In prospettiva sarei stato favorevole - ma ho evitato altri emendamenti ad avere al minimo delle somme disponibili in caso di emergenza, per esempio per la protezione civile o pronto intervento. Se teniamo troppo alti i capitoli in cui si parla di prevenzione, informazione - capitoli non essenziali - e facciamo tanti piccoli opuscoli sulla protezione civile, al momento in cui c'è un'emergenza non abbiamo i fondi per fronteggiarla.
Giocare di più sui fondi di riserva sarebbe meglio. L'emendamento è quindi ritirato.



PRESIDENTE

29) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n.10750 è variato da L. 100.000.000 a L.
80:000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Credo talmente nella dignità della Commissione pari-opportunità uomo e donna che, quando vedo deliberazioni di Giunta per la liquidazione di cene mi sembra poco dignitoso per le donne che ne fanno parte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La Giunta è per mantenere questa cifra, pur avendo avuto richieste di aumento; non le abbiamo soddisfatte a suo tempo e per adesso la manteniamo tale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.



BODRERO Antonio

Poiché il collega Zacchera ha detto che è poco dignitoso per le donne volevo dire che io sono un femminista ante-marcia e quindi voto contro questo emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 28 contrari e 1 astensione.
30) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10770 è variato da L. 220.000.000 a L.
50.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

L'emendamento sarà ritirato se l'Assessore mi spiega il motivo per cui non è stata spesa neanche una lira del capitolo dell'anno precedente. Forse perché è soltanto una postergazio, ne di data?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

I fondi sono impegnati, così come nei casi precedenti, ma non ancora erogati.



PRESIDENTE

L'emendamento è stato ritirato.
31) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10790 è variato da L. 45.000.000 a L.
30.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Come mai più della metà del capitolo non è stata spesa l'anno scorso? E' sovradimensionata? La mia è una segnalazione, non vuol far perdere tempo, però è così.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Mi è stato comunicato che i concorsi fatti l'anno scorso non sono stati ancora chiusi: ce ne sono stati, ma verranno Chiusi quest'anno.



ZACCHERA Marco

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

32) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10930 è variato da L. 948.035.000 a L.
600.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Sull'emendamento è necessario iniziare un dibattito; abbiamo "contributi ed altri oneri per la partecipazione a convegni, riunioni mostre, rassegne, celebrazioni ed altre manifestazioni"; è vero, i contributi sono su leggi regionali, ma su questa voce è opportuno produrre almeno la riduzione del 20%, che l'Assessorato aveva indicato come obiettivo per l'anno 1992.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale Abbiamo

Mantenutola stessa cifra, quindi c'è un contenimento reale non del 20 ma del tasso di inflazione. Vedremo se riusciamo a perseguire questo obiettivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.



ZACCHERA Marco

Intervengo per dichiarazione di voto. L'opinione dell'Assessore è assolutamente non condivisibile; se non rinunciamo almeno a 300 milioni del miliardo per partecipare a convegni, riunioni, mostre e rassegne, chiedo dove vada a finire il tanto decantata detto "vogliamo avere un minimo di rigore". Risparmiare il 4,5%, 40 milioni su un miliardo, quando abbiamo 464 milioni di residui sull'anno precedente (metà della spesa non è stata ancora pagata), significa che non ci sono urgenze; per cui, si pu condividere questo emendamento, votare a favore e ridurre questa spesa risparmiando qualche centinaia di milioni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 17 contrari.
33) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10940 è variato da L. 194.738.400 a L.
100.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 17 voto contrari.
34) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 10960 è variato da L. 4.300.000.000 a L.
3.300.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.



ZACCHERA Marco

Ritengo che in tempi di rigore , si possa ridurre il contributo all'IRES - di 4 miliardi e 300 milioni - anche in rapporto al prodotto dell'IRES, nonché il costo in conto alla Regione - dal mio punto di vista sperequato - di 1 miliardo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Il programma dell'IRES è stato contenuto al livello dell'anno precedente. L'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della Regione è uno strumento vitale in una fase in cui si esige una politica forte; è uno strumento vitale sul piano della programmazione e degli studi.
Abbiamo cercato di contenere al massimo, ma bisogna anche essere coerenti, visto che nello stesso tempo approviamo programmi che impegnano maggiormente l'IRES su programmi specifici; inoltre, relativamente al lavoro complessivo dell'IRES, non penso sia oggettivamente riducibile il costo dell'Istituto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.



ZACCHERA Marco

Faccio un esempio: l'IRES ha distribuito a tutti, gratuitamente l'Atlante della situazione economica e sociale del Piemonte con 10 anni di ritardo sul censimento. Nel frattempo è avvenuto - sei mesi fa - un censimento; in concomitanza l'IRES è uscita con bellissime tavole a colori costosissime datate: "Censimento 1981", quindi completamente superate nei tempi.
E' uno dei tantissimi esempi in cui si potevano risparmiare decine di milioni.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

L'Atlante va letto per quello che è; personalmente do un giudizio totalmente diverso; lo considero un'opera di grande valore sulla quale abbiamo anche ricevuto dei complimenti.



ZACCHERA Marco

Dai tipografi?



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non dai tipografi, Consigliere Zacchera, ma da chi si occupa di questi problemi, da chi studia la realtà economica e sociale della Regione.



ZACCHERA Marco

Dieci anni dopo, Presidente.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ma lo studio non è solo basato sul censimento. Comunque non essendoci stato, nel frattempo, un altro censimento, è chiaro che si sono basati sull'ultimo effettuato. Ci sono comunque tutti i dati successivi raccolti dalla Pubblica Amministrazione. Non è un Atlante datato, contiene i dati dell'ultimo censimento effettuato.



ZACCHERA Marco

Sì, ma dopo hanno fatto un altro censimento!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non c'è solo il censimento. Il censimento dà alcuni dati, poi ci sono anche i dati delle Pubbliche Amministrazioni. .



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli e 32 contrari.
35) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11100 è variato da L. 1.200.000.000 a L.
800.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera per l'illustrazione.



ZACCHERA Marco

Sottolineo che si rasenta l'assurdo. Non sto dicendo che non bisogna assegnare alle Province il miliardo e 200 milioni, ma faccio presente che l'anno scorso, in termini di competenza avevamo un miliardo e mezzo; il totale dei residui è già diventato di 2 miliardi e 249 milioni, pari all'imputazione di due anni, quindi ritengo ci sia proprio qualcosa che non funziona nella distribuzione di questo capitolo. Se i residui sono pari a due annualità, non capisco perché si debba mettere a piena annualità. Un chiarimento sarà la cosa migliore.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La questione è competenza dell'Assessore Cerchio, che non c'è; quindi non posso approfondirla. C'è stata comunque una riduzione da 1 miliardo e mezzo ad un miliardo e 200 milioni. Non so entrare nel merito, e i tempi della spesa sono lunghi, mi dicono i funzionari.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

C'è già una riduzione. E' un capitolo che è stato ridotto da 1 miliardo e 500 milioni ad 1 miliardo e 200 milioni.



ZACCHERA Marco

Presidente, ci sono 2 miliardi e 200 milioni di residuo.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ieri abbiamo sentito il collega Calligaro fare una filippica molto giusta...



CALLIGARO Germano

Mi sentirete anche adesso!



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Stavo partendo da più distante. Per quanto riguarda il problema delle RSA e della legge 88, su certe opere ci sono tempi lunghi; non è lo stanziamento che non deve essere fatto, semmai bisogna impegnarsi a verificare la lentezza nell'erogazione:



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 30 contrari e 2 astensioni.
35a) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio Calligaro e Marengo: "il capitolo n. 25600 è diminuito di L. 1.000.000.000".
La parola al Consigliere Calligaro per l'illustrazione.



CALLIGARO Germano

Chiediamo l'aumento dello stanziamento per i cantieri di lavoro, perch riferiti a lavoratori disoccupati, quindi a reddito zero. E' un'occasione di lavoro temporaneo, ma pur sempre un'esperienza fatta percependo un reddito. Da tempo chiediamo di aumentare lo stanziamento e di spenderlo e.non 'di lasciare a residuo passivo 2 miliardi e 249 milioni. Da tempo chiediamo di qualificare questo strumento. Va bene l'esperienza di lavoro ma bisogna aggiungere un'attività formativa in modo tale che l'esperienza dei cantieri diventi propedeutica a sbocchi di lavoro e di attività. Siamo dell'idea di superare un assistenzialismo fine a se stesso, di qualificare lo strumento e dotarlo di maggiori risorse. Per questo chiediamo un aumento di 1 miliardo di lire.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

L'emendamento non è accoglibile dal punto di vista tecnico, nel senso che propone il travaso da un capitolo in spesa corrente ad un capitolo di spesa d'investimento. Un conto è il discorso meramente tecnico ed un conto è il discorso politico. Questo, come altri emendamenti, va valutato dal punto di vista politico. Si tratta poi di tradurre un recepimento da parte della Giunta; in quale misura, lo potremo concordare prima della fine del Consiglio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Il problema lo si potrà affrontare con l'assestamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 20 contrari.
36) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11140 è variato da L. 320.000.000 a L.
220.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

L'emendamento non è per una riduzione, ma solo per far notare l'entità dei residui passivi in rapporto allo stanziamento.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

La somma di 320 milioni per le cooperative è la stessa del 1991; per quanto riguarda i residui, Consigliere Zacchera, è il solito discorso: impegni presi, ma non ancora erogati.



ZACCHERA Marco

Una domanda tecnica: ma voi gli impegni li prendete sempre a totalità del capitolo? Spesso no, quindi non è detto che 320 milioni siano tutti impegnati.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Ci si può anche fermare prima, certo.



ZACCHERA Marco

Allora fermatevi prima, se è possibile.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Mi dicono che probabilmente questo è un caso in cui ci si è fermati prima.



ZACCHERA Marco

Meno male, allora ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento è dunque ritirato.
36a) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi (in subordine al precedente): "il capitolo di bilancio n.11250 è aumentato di L. 10.000:000.000".
36b) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi: "1l capitolo di bilancio n.11250 è aumentato di L. 5.000.000.000".
La parola al Consigliere Maggiorotti per l'illustrazione.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Oltre a questi due emendamenti ce n'è un altro che riguarda il cap.
11290. L'emendamento relativo al cap. 11250 riguarda i finanziamenti e gli oneri derivanti dal trasferimento ai Comuni di funzioni già esercitate dalla Regione in materia di diritto allo studio.
Si osserva che in termini di competenza è stato previsto lo stesso finanziamento dell'anno scorso e che esiste un residuo passivo. Se la risposta all'obiezione sul residuo passivo è: "Sono fondi già impegnati, ma non ancora in pagamento, in realtà è come se non ci fossero; quello che conta è che sia stata impegnata la stessa cifra per attività già esercitate dai Comuni.
In questo ambito rientrano molte funzioni, fra cui anche quelle di appoggio comunale esercitato, nel caso del Comune di Torino, con personale proprio nei confronti di persone, ragazzi e bambini disabili inseriti nella scuola. Se non vado errato, è anche contemplata la gestione di altre attività quali il trasporto, le mense e così via.
Sinceramente ci sembra che mantenere la stessa cifra per queste attività non potrà non determinare la scelta già espressa dall'Assessore all'istruzione del Comune di Torino di dare attuazione alla deliberazione per ora sospesa a seguito dell'opposizione ferma da parte dei genitori deliberazione che aumenta i livelli di contribuzione da parte delle famiglie e smantella i servizi finora attivati dallo stesso Comune per garantire l'appoggio a bambini disabili all'interno delle scuole dell'obbligo.
Con questi due emendamenti (il primo per 10 miliardi e secondo per 5 miliardi), chiedo quindi l'aumento della dotazione su questo capitolo di bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Gli emendamenti non sono accoglibili per una questione formale. Prima di tutto, i due emendamenti chiedono 10 miliardi in più su un capitolo e 5 miliardi su un altro, senza indicare capitoli dai quali prelevare il denaro; inoltre, da un punto di vista sostanziale, il previsto stanziamento rappresenta lo sforzo massimo che è stato possibile fare.
Alcune Regioni, tipo la Lombardia, hanno addirittura azzerato questi capitoli, ma ovviamente si tratta di scelte politiche loro; la nostra scelta politica è stata quella di stanziare le cifre previste in bilancio che, ripeto, rappresentano comunque lo sforzo massimo.



PRESIDENTE

Chiede di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Bodrero ne ha facoltà.



BODRERO Antonio

In linea di massima, sarei favorevole perché il diritto allo studio è importante quasi quanto il lavoro manuale, però, poiché purtroppo la lingua e cultura piemontesi sono assolutamente assenti da questi provvedimenti, mi astengo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 36a.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 14 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 36b.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 14 voti favorevoli, 19 contrari e 2 astensioni.



PRESIDENTE

36c) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Maggiorotti: "il capitolo di bilancio n. 11290 è aumentato di L. 10.000.000." 36c bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Foco, Buzio, Monticelli e Rivalta: "il capitolo n. 11290 è aumentato di L. 10.000.000.
il capitolo n. 23780è diminuito diL.10.000.000." .
La parola al Consigliere Foco per l'illustrazione.



FOCO Andrea

E' un emendamento conseguente al discorso fatto altre volte in quest'aula sul diritto allo studio universitario; come proposto nel nostro ordine del giorno, suggeriamo un aumento del capitolo, portandolo vicino ai 25 miliardi.
Non mi dilungo nell'illustrazione perché in altre occasioni abbiamo già avuto modo di dibattere al riguardo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Valgono le considerazioni fatte in occasione del dibattito cui accennava il Consigliere Foco. L'emendamento n. 36c, dal punto di vista meramente formale, non è accoglibile per le stesse ragioni di quello precedente; l'emendamento n. 36c bis sostanzialmente prevede di spostare denaro da mutuo a spesa corrente, il che non è possibile. Restano validi dal punto di vista politico, gli impegni assunti (comunque tutti da verificare) in occasione della discussione sopra richiamata.



PRESIDENTE

Chiede Ia parola il Consigliere Monticelli; ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

Intervengo per chiedere un chiarimento riguardo alle risorse indicate in bilancio come spese di investimento non dirottabili su spesa corrente.
Vorrei ottenere delucidazioni su questo punto, perché si tratta sempre di risorse della Regione; per di più questo è un capitolo per il quale mi paresi applichi la legge n. 18 e che quindi, nel corso dei prossimi mesi la Regione non potrà utilizzare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La chiarimento potrò darlo solo dopo che il dott. Lesca mi avrà informato. La sostanza è questa: i tetti delle cifre mutuabili e delle cifre di spesa corrente non possono variare; sono due voci e due cifre non omogenee. C'è un comparto, quello della spesa corrente, che consente sostanzialmente dei travasi all'interno dello stesso comparto anche per quanto riguarda le cifre mutuabili, quindi di investimento; non è possibile prendere un tassello cifra dal comparto delle spese correnti e trasferirlo al comparto dei mutui, cosa che invece si propone con l'emendamento.



MONTICELLI Antonio

Non è possibile per quale vincolo? Non è possibile perché c'è una scelta della Giunta in questo senso?



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

No, non è possibile dal punto di vista della correttezza amministrativa; bisognerebbe ridurre anche il mutuo in entrata.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

E' coperto da mutuo, quindi avendo una contropartita nel mutuo, non è possibile spostarlo a spesa corrente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Sulla materia c'è un altro emendamento, presentato dal Consigliere Maggiorotti e dal sottoscritto, che si riferisce allo stesso capitolo ed ha il medesimo importo; non so se proceduralmente sia possibile votarli entrambi.
In ogni caso, ricordo all'Assessore che mi sembra deciso a respingere questa proposta, che in occasione del dibattito sulla legge per il diritto allo studio universitario, la Giunta regionale ha respinto un ordine del giorno con il quale si proponeva di stanziare 25 miliardi per il diritto allo studio, promettendo di esaminare la questione in sede di approvazione del bilancio. Gli Assessori si erano un po' rimpallati le responsabilità l'Assessore Fulcheri sembrava disponibile ad accettare quella proposta l'Assessore Gallarini allora disse: "Mah, sono questioni di bilancio: vedremo".
Non vorrei far passare in silenzio - collega Leo - il momento attuale nel senso che è il momento nel quale ci era stato promesso di esaminare la questione. Chiedo quindi che la questione sia esaminata, ma non in termini difensivi, mettendo degli inciampi di carattere burocratico, perch sappiamo che quegli inciampi .si rimuovono sempre.
Il problema è politico; la maggioranza valuti l'opportunità di un segnale (che noi proponiamo nella misura di 25 miliardi) sulla promessa fatta a suo tempo, cioè quella di prendere in esame la quota destinata al diritto allo studio in sede di bilancio. Non sottovalutiamo il problema noi abbiamo presentato due emendamenti, uno di 10 miliardi e il secondo di 5 miliardi. Vanno votati entrambi, però chiedo una discussione di merito perché altrimenti in quest'aula le promesse fatte un giorno, non vengono mantenute il giorno dopo.



PRESIDENTE

Abbiamo votato gli emendamenti 36a e 36b; ho chiesto di dare al 36c lo stesso esito e ho interpretato come assenso un cenno del capo del Consigliere Maggiorotti.



MONTICELLI Antonio

Presidente, abbiamo un identico emendamento sul quale io non ho fatto sì con la testa e a proposito del quale vorrei fare una dichiarazione.



PRESIDENTE

L'emendamento comunque non è identico, perché da un lato si individua l'entrata e dall'altro no; per questo motivo non li si considerava uguali.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sul capitolo che ora discutiamo chiedo che la Giunta e la maggioranza entrino nel merito della proposta, perché qualche Consiglio regionale fa era stato assunto l'impegno di affrontare seriamente il problema del diritto allo studio in sede di dibattito di bilancio per incrementare le risorse a disposizione. Quindi chiedo che si apra questo dibattito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Penso di dovere una precisazione, senza peraltro voler entrare nel merito del dibattito; la Giunta valuterà, nell'ambito delle singole competenze, se è il caso di farlo o meno.
Io voglio solo ribadire quanto detto in sede di quella discussione, che non è quello che ha detto il Consigliere Chiezzi. Noi ci siamo presi due impegni, che a me sembra di ricordare perfettamente in questi termini.
L'uno era che in sede di assestamento avremmo cercato di reperire una cifra dell'ordine di 400-500 milioni - si disse - da destinare al settore rinviando ad un momento successivo, cioè a quando avremmo avuto risorse disponibili, l'altro aspetto del problema. Ciò perché all'epoca della discussione il bilancio era già stato presentato, quindi non immaginavamo di poter estrarre risorse che sapevamo non esserci.
Invece, per quanto riguarda il '93, abbiamo detto che avremmo cercato di reperire, se possibile, risorse consistenti. L'impegno immediato è stato quindi di una cifra dell'ordine dei 400-500 milioni in sede di assestamento; mi sembra che anche il Consigliere Leo, Presidente della Commissione, possa confermarlo.



PRESIDENTE

Riepilogando, a questo punto siamo all'emendamento Maggiorotti, Chiezzi collegato con l'emendamento successivo Foco, Buzio, Monticelli, Rivalta.
Il Consigliere Monticelli chiede di intervenire per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

Voterò a favore dell'emendamento Maggiorotti, Chiezzi e di quello del mio Gruppo, presentato con altri colleghi. Voglio però porre un'altra questione, Presidente, che ha a che fare con quella emersa ieri mattina all'inizio dei lavori del Consiglio sul bilancio.
Lei, Presidente, ricorderà - e i colleghi ricorderanno - che sollevai un interrogativo sul fatto che il disegno di legge complessivo di approvazione del bilancio era stato messo a nostra disposizione soltanto ieri mattina, riscontrando una differenza piuttosto robusta in termini quantitativi, di numero di pagine e di numero di articoli fra il testo esaminato dalla prima Commissione e il testo che ieri mattina abbiamo avuto la possibilità di vedere.
Colgo un punto, Presidente, particolarmente delicato; ieri il problema si è poi risolto con una riunione della I Commissione che ha riapprovato il testo; il Presidente Zanoletti ha detto, illustrando la votazione della I Commissione, che la differenza era formale.
L'Assessore ha detto prima, replicando velocemente sulla nostra proposta di aumento di 10 miliardi del capitolo relativo al diritto allo studio universitario e della conseguente riduzione del capitolo relativo ai fondi di investimento, che non è possibile attingere da quel capitolo perché ha disponibilità di risorse soltanto in quanto è capitolo che nel disegno di legge sul bilancio si prevede ' di coprire con l'accensione di mutui. Ma l'elenco dei capitoli sui quali è possibile avere risorse in quanto è prevista l'accensione di mutui risulta dal primo comma di quella parte del disegno di legge che abbiamo avuto soltanto ieri mattina, è il comma 5 dell'art. 12. In I Commissione abbiamo avuto il testo fino all'art.
12, comma 4: dal comma 5 in poi il disegno di legge esaminato in Commissione nei mesi precedenti non esisteva.
Quindi, noi non abbiamo avuto la possibilità di capire, intanto perch non c'era il testo, quali erano i capitoli di bilancio che hanno risorse soltanto in quanto è prevista l'accensione di mutui.
Non era così formale la questione, collega Zanoletti, perché noi abbiamo presentato degli emendamenti prevedendo operazioni sia di aumento di capitoli sia di diminuzione di altri, senza avere questo strumento questa conoscenza a nostre mani.
Ritorna il problema sollevato dal collega Picchioni, ieri, sul fatto che questo bilancio è stato presentato senza una nota di commento, di inquadramento, di spiegazione sufficienti. Può essere colpa nostra, non lo escludo affatto, che non ci siamo posti l'interrogativo, però nel momento in cui abbiamo potuto esaminare il disegno di legge questo articolo non c'era; per noi questo comma 5, questo elenco di capitoli, sono comparsi ieri mattina, e noi abbiamo presentato degli emendamenti che non tengono conto di questo vincolo.
Come la mettiamo? C'è qualche problema, dal punto di vista del diritto di proporre, di contribuire ad una discussione regionale. Io pongo l'interrogativo colleghi: come la mettiamo?



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sotto gli aspetti formali si può discutere tutto; ricordo però che tutta la spesa di investimenti è premessa di un bilancio che non ha risorse; dall'inizio abbiamo sempre sostenuto che l'intera spesa di investimenti era coperta con mutui, l'ha detto anche l'Assessore nella sua relazione iniziale. In questo discorso il comma completa semplicemente questo aspetto come necessità di indicazione, ma non cambia, la sostanza: tutta la spesa di investimenti è coperta con mutui, quindi passaggi da parte corrente a parte investimenti non sono tecnicamente accettabili per questa ragione (e direi che non lo sono stati anche negli anni precedenti).
E' oramai da molti anni che l'intera spesa di investimenti è coperta da mutui ed è connessa all'emergenza della situazione di bilancio: non abbiamo risorse, quindi non possiamo che metterla in questo modo. I passaggi da parte corrente a parte investimenti non possono essere accettati tecnicamente, ed inoltre ci sono ragioni politiche. E' stata chiarita questa carenza tecnica, ma non è questo il motivo per cui gli emendamenti vengono bocciati. Gli emendamenti vengono tutti esaminati, non abbiamo chiesto per nessuno la irricevibilità, quindi nel merito vengono esaminati tutti, non vedo pertanto il problema sostanziale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monticelli.



MONTICELLI Antonio

Se mi è consentito, avendo interrotto la mia precedente dichiarazione con un interrogativo ed avendo il Presidente Brizio in qualche modo risposto, rilevo che è evidente che dal punto di vista formale noi potremmo anche chiedere e sarebbe forse anche difficile dirci no - il diritto a rivedere i nostri emendamenti: Essendo infatti stati indotti in parziale errore o non piena correttezza di formulazione da una carenza di informazioni per responsabilità non nostra, almeno in parte, potremmo anche chiedere tempo per una revisione dei nostri emendamenti (ma non porrò il problema).
Prendo atto di quanto detto dal Presidente Brizio, lo prendo in parola il Presidente ha detto che il fatto che ci possano essere formulazioni tecnicamente non corrette negli emendamenti non vuol dire che servirà da alibi per dire "respingiamo l'emendamento, non ci interessa, non è fondato"; se ci sarà tale atteggiamento nel merito delle questioni e quindi non ci si limiterà a semplici dichiarazioni di formulazione non corretta ma si dirà con assunzione di impegno politico cosa intende fare la Giunta (se non subito nelle prossime settimane), è chiaro che per noi potrà anche essere convincente e accettabile.
Ricordo ancora, e chiudo, che su sulla questione c'era un ordine del giorno firmato da quasi tutti i componenti della IV Commissione che aveva proposto la stessa cosa; il contenuto era identico, a cominciare dal Presidente della IV Commissione, il Consigliere Leo. Quindi, noi abbiamo riproposto questo emendamento, lasciamo perdere l'aspetto formale di dove si possono prendere i soldi, l'importante è che ci sia una presa di posizione e un'assunzione di responsabilità politica da parte della Giunta.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Certamente.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione L'emendamento n. 36c.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli, 19 contrari e 1 astensione.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 36c bis.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli, 19 contrari e 1 astensione.
36d) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti: "il capitolo di bilancio n.11290 è aumentato di L. 5.000.000.000." Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 16 voti favorevoli 19 contrari e 1 astensione.
37) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11300 è variato da L. 64.000.000 a L.
50.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Chiedo un brevissimo chiarimento all'Assessore.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Si tratta di una borsa di studio, quindi di spesa non comprimibile.



ZACCHERA Marco

Se non è comprimibile, allora perché l'anno precedente era 80 milioni?



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Perché si tratta di spese predeterminate, cioè non sono comprimibili in modo autonomo, sono cifre consequenziali.



ZACCHERA Marco

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

38) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11350 è variato da L. 1.000.000.000 a L.
800.000:000".
39) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11360 è variato da L. 1.000.000.000 a L.
800.000.000".
40) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11390 è variato da L. 640.000.000 a L.
500:000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Si riapre il discorso dei corsi professionali e mi riallaccio a quanto detto in aula qualche settimana fa in occasione dei corsi di formazione professionale in agricoltura. Reputo sia possibile ulteriormente tagliare per quanto riguarda determinate spese per le prestazioni del personale insegnante.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Tagli consistenti sono già stati fatti: per quanto riguarda l'emendamento n. 38 nel 1991 risultavano 1.350 milioni e per quanto riguarda invece l'emendamento n. 39 nel 1991 erano stati previsti 1.250 milioni.



ZACCHERA Marco

Ciò mi conferma che ho ragione: su questi corsi professionali c'è sempre stato, a mio parere, un enorme sciupio. Il fatto che questa sia l'unica partita che la Giunta riduce del 25% mi fa dire che si pu ulteriormente ridurre; di qui la nostra proposta di riduzione a 800 milioni.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La nostra opinione invece è quella di fermarci a questo punto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 38.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 24 contrari e 12 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 39 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 24 contrari e 12 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 40 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 24 contrari e 12 astensioni.
41) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n.,11470 è variato da Lire ' per memoria ' a L.
20:000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Dove non c'è spesa si propone di iscrivere 20 milioni; ritenendo doveroso tener conto, visti quanto è stato detto in Consiglio, dei contributi da Enti pubblici e privati e dalla Comunità Europea per corsi di formazione professionali per soggetti portatori di handicap. Ritenevi quindi che anziché iscrivere solo per memoria questo capitolo fosse doveroso destinare almeno una somma.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Si trattava di un'erogazione statale vincolata, sostanzialmente un'erogazione CEE, che essendo stata azzerata è stata inserita solo per memoria.
Questo per quanto riguarda la cifra; penso invece che dovrebbe essere l'Assessore Bergoglio a rispondere al quesito posto per quanti riguarda l'ambito socio-assistenziale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

La partita della formazione professionale nell'ambito del socio assistenziale sia per quanto riguarda gli operatori sia per quanto riguarda gli interventi a favore dei soggetti portatori di handicap è tutta definire. In particolare, la nuova legge quadro sull'handicap fissa norme molto precise e chiare al riguardo.
Colgo l'occasione di questo chiarimento per dire che mi sono riservata di intervenire Successivamente su questi problemi. E' chiaro che la partita della formazione professionale socio-assistenziale in questa fase non trova spazi, ma siccome il collega Gallarini ha precisato che in sede di assestamento a questi problemi verrà prestata la giusta attenzione, mi riservo di intervenire in quella sede.
Il discorso vale per tutti gli altri aspetti collegati al problema altrimenti, sarà l'Assessore ad avere difficoltà se in sede di assestamento non dovessero essere assunti questi impegni, ma non ho motivo di dubitare della correttezza del collega Gallarini.



PRESIDENTE

La parola ai Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Ritiro l'emendamento perché il funzionario mi ha correttamente informato del meccanismo statale.



PRESIDENTE

42) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11590 è variato da L. 346.972.461 a L.
300.000.000".
43) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11610 è variato da L. 2.660.000.000 a L.
2.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Per quanto riguarda la pubblicazione di materiale culturale e loro diffusione penso che sia necessaria una riduzione netta dello stanziamento anche a seguito di recenti deliberazioni di Giunta. Non più tardi quella dell'altro ieri: 100 milioni per stampare altri 4 numeri di "Aquiloni", che sono un inno allo spreco (mi spiace che non sia presente l'Assessore Fulcheri perché glielo avrei detto davanti) specialmente da parte del PLI che si erge a paladino in difesa degli sprechi e poi fa deliberare dalla Giunta una spesa di 100 milioni per stampare questi 4 numeri della rivista "Aquiloni", che contengono 14 pagine di inserzione dell'Assessorato alla cultura della Regione Piemonte; quindi, una sorta di bollettino assessorile.
Secondo noi tagliare drasticamente questo capitolo, perlomeno del 15 20%, è necessario, doveroso e sacrosanto! Per quanto riguarda il successivo cap. 11600, l'emendamento in sé dice poco o nulla, interviene sulla partita della gestione di Villa Gualino che ci costa un patrimonio e quindi sarebbe opportuno, secondo noi, risparmiare qualche soldo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Per quanto riguarda l'emendamento n. 42, la cifra sostanzialmente è rimasta la stessa; al di là delle considerazioni del Consigliere Zacchera penso che l'emendamento non sia accoglibile.
Per quanto riguarda invece l'emendamento n. 43 c'è addirittura da rilevare la fortissima diminuzione in bilancio 1992: da 3,3 miliardi del 1991 siamo passati a 2,660. Vediamo quindi di perseguire questo obiettivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Assessore scusi, chiedo venia. Ho guardato il cap. 11600, mentre l'emendamento è al capitolo 11610. Vale allora quanto già detto a proposito dell'emendamento al capitolo 11590: spendere 2.660 milioni per la promozione delle attività culturali è estremamente generico: se non si danno contenuti assistiamo a sprechi. Se fossi Assessore insisterei su questo.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 42.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E', respinto con 21 voti favorevoli e 24 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 43.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 21 voti favorevoli e 24 contrari.
44) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11630 è variato da L. 520.000.000 a L.
450.000.000".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 35 contrari e 5 astensioni.
45) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11650 è variato da L. 120.000.000 a L.
50.000.000".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli e 40 contrari e 1 astensione.
46) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11670 è' variato da L. 80.000:000 a Lire zero per memoria '".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli e 40 contrari e 1 astensione.
47) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11680 è variato da L. 960. 000.000 a L.
800.000.000".
48) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11690 è variato da L. 800.000.000 a L.
600.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

L'emendamento si riallaccia il discorso dei contributi al Teatro Stabile di Torino, che merita una sottolineatura extra-bilancio, tenuto conto che poi c'è anche il cap. 11690 che in realtà diventa succedaneo al cap. 11680. Noi abbiamo pensato l'emendamento solo sul cap. 11680. Secondo noi, comunque mettere meno in bilancio ed eventualmente muoversi successivamente con note di variazione sarebbe più corretto..



PRESIDENTE

Là parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Siamo contrari perché c'è già stata una diminuzione, per quanto riguarda l'emendamento a pag. 56, da 1 miliardo e 200 milioni siamo scesi a 960 milioni, e visto che Zacchera ha già toccato opportunamente la pag. 57 da 1 miliardo siamo scesi a 800 milioni; manteniamo queste cifre.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 47.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 34 contrari e 3 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 48.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 34 contrari e 3 astensioni.
49) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11710 è variato da L. 1.520.000.000 a L.
1.300.000.000".
50) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11720 è variato da L. 3.232. 000. 000 a L.
3.000.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Possiamo assommare le pag. 58 e 59, ormai stiamo diventando monotoni.
Prendiamo atto delle forti riduzioni, quindi significa che non eravamo nel campo dell'indispensabile. Si è tagliato un po', proviamo a tagliare un po' di più.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Per adesso lasciamo così.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 49.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 32 contrari e 5 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 50.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 32 contrari e 5 astensioni.
51) Emendamento presentato dai Consiglieri Majorino e Zacchera: "il capitolo di spesa n. 11840 è variato da L. 320.000.000 a L.
100.000.000".
La parola al Consigliere Zacchera.



ZACCHERA Marco

Vale lo stesso discorso degli altri emendamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

C'è già una riduzione de12%; lasciamo i 320 milioni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 37 contrari e 3 astensioni.
51 a) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Buzio e Monticelli: "Il capitolo n. 11850 è aumentato di L. 300.000.000" "Il capitolo n. 25120 è diminuito di L. 300.000.000".
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Si tratta dell'iscrizione di un finanziamento di L. 300 milioni a fronte della presenza, nel capitolo indicato per memoria, delle spese per il sostegno, il recupero e la difesa della lingua, costumi, tradizioni e valori culturali. Intendiamo proporre uno stanziamento di L. 300 milioni per un capitolo sostenuto da due leggi che prevedono l'intervento in questo settore, che non sono state finanziate negli anni precedenti e nemmeno in questo anno. Riteniamo che la somma dì L. 300 milioni consentirebbe nelle zone di lingua occitana di attivare un primo processo di realizzazione delle strutture, non tanto per la diffusione, ma quanto meno per un primo tentativo di conservazione del patrimonio linguistico. La proposta di stanziamento di L. 300 milioni è stata individuata sulla base di ciò che sarebbe urgente realizzare in questo campo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Diremmo no all'emendamento, ma dal punto di vista politico prendiamo l'impegno di inserire quanto sarà possibile nella prima legge di variazione che faremo nei prossimi giorni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Chiederei espressamente, se la Giunta ha problemi di importa, di valutarlo, ma di compiere un atto reale. Dall'altra parte si è stanziato il fondo per la festa piemontese che da sempre è iniziativa della Regione! Si tratta di un elemento specifico nei confronti dell'unica vera storica lingua, e rispetto alla quale si sono diffusamente espressi molti Gruppi, a favore dell'esigenza di intervento a sostegno. La cifra mi pare talmente esigua, anche a fronte della storica mancanza di iscrizioni in bilancio di questo genere, che credo si possa anche fare un piccolo sforzo ed accettare l'emendamento. Non è un emendamento per creare un problema politico. E' un emendamento per inserire un argomento fin troppo noto: tanto noto quanto disatteso da parte del Consiglio regionale. Chiederei alla Giunta uno sforzo in più, non soltanto l'impegno politico.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

C'è simile richiesta da parte di tutti i Gruppi e, quindi, penso che l'impegno sia concreto: nella legge di variazione che andiamo a predisporre inseriremo (non sicuramente 300 milioni) una certa cifra. Mi sembra un impegno preciso e non aleatorio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 18 voti favorevoli, 21 voti contrari e 1 astensione.
52) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Bortolin e Calligaro: "Il capitolo n. 11910 è aumentato di L. 3.580.000.000" "Il capitolo n. 23980 è diminuito di L. 1.200.000.000" "Il capitolo n. 20200 è diminuito di L. 1:600.000.000" "Il capitolo n. 20380 è diminuito di L. 520.000.000" "Il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 260.000.000" La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Nell'intervento che ho svolto ieri, signor Presidente, credo di avere anche argomentato l'importanza e la validità dell'emendamento presentato.
Voglio riprendere quell'argomentazione brevemente, perché, a nostro parere vale la pena che il Consiglio si esprima sulle due valenze della proposta.
La prima riguarda il contributo che la Regione Piemonte vuole dare nell'effettivo esercizio della parità e del diritto al lavoro da parte delle donne, mantenendo, migliorando ed ampliando la rete di servizi per le donne lavoratrici: gli asili nido sono uno di questi servizi.
La Regione Piemonte, istituendoli, aveva voluto significare questo valore; con un sacrificio non indifferente ha voluto mantenerli nel 'corso di questi anni. Dobbiamo dire, almeno a nostro parere, che gli asili nido hanno dimostrato tutta la loro validità non soltanto per la famiglia, e quindi per il contributo che veniva alla famiglia, ma anche per il contributo al bambino che frequenta gli asili nido, garantendo uno sviluppo a livello di socializzazione, di diritto di difesa della salute e di tutela del bambino.
L'altra valenza che vogliamo dare riguarda, invece, la difesa dei bilanci comunali. La proposta dell'emendamento non è altro che il ripristino dell'entità del contributo erogato nel 1991. Apportando un taglio di questa entità non mettiamo in condizione i Comuni di poter programmare la gestione dei nidi per il 1992. Questo è un problema grave anche in virtù del fatto che la legge finanziaria prevede che per il servizio a domanda individuale sia garantito il 25% dei costi complessivi e purtroppo in questa categoria rientra anche l'asilo nido.
Questo è uno di quei capitoli sui quali non passiamo dire "lo integreremo poi"; se non diciamo subito ai Comuni l'ammontare del contributo che verrà dalla Regione, non consentiamo loro di prevedere le rette necessarie e indispensabili per coprire i costi, mettendo in grave difficoltà le Amministrazioni comunali, con il rischio e il pericolo della riduzione continua del servizio, anche in virtù di un aumento consistente (già è elevato) del costo di gestione e delle rette caricate sulle famiglie.
Insistiamo davvero su questo emendamento, affinché il Consiglio regionale recepisca questa difficoltà, non soltanto per quanto riguarda il diritto al lavoro da parte delle donne e alla tutela della famiglia e dell'infanzia, ormai riconosciuto oltre che dalla nostra Costituzione repubblicana, anche dalle varie leggi regionali, ma anche per quanto riguarda la parte dei Comuni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino.



MARINO Massimo

Mi sono trattenuto, fino a questo momento, dall'intervenire rispetto a questo modo di proporre ed eventualmente modificare il bilancio di previsione, per limitarmi soltanto alla dichiarazione di voto finale. Le cose dette ieri pomeriggio e stamattina e questo capitolo che riguarda gli asili nido mi spingono però ad intervenire.
Questo bilancio, ovviamente come tutti i bilanci, è un bilancio politico di previsione; i bilanci tecnici non esistono, eventualmente esiste la necessità di far quadrare tecnicamente i bilanci. In un dibattito di Consiglio regionale non esistono, a mio parere, bilanci tecnici.
Pensavo però che l'operazione fatta, almeno nel bilancio di previsione fosse quella di tagliare del 10-20% una serie di voci. Quindi, un bilancio apparentemente neutro, che giustifica una logica che ritengo assolutamente da combattere: la Regione non ha risorse sufficienti, quindi taglia tutto.
E' cosa assolutamente inaccettabile sotto tutti i punti di vista: Ho poi scoperto che non è così, perché ci sono parecchie voci, anche consistenti che non sono state tagliate.
Arriviamo quindi alla questione degli asili nido. Chiederei su questo una particolare attenzione e chiederei all'Assessore, se è in grado, di spiegarci se il taglio da 17 a 13 miliardi, quindi 3 miliardi e 400 milioni in meno, cioè il 20% in meno: cosa finanziano questi soldi e cosa esattamente l'Assessore ritiene che i 3-4 miliardi, in meno taglierebbero.
La questione è seria. Mi sono trattenuto su altre, ma questa è seria, nel senso che sono soldi che vengono dati, al contrario di quanto si diceva prima chiacchierando con gli amici della Lega Nord, per la gestione e la manutenzione, per interventi anche strutturali agli asili nido (e vorrei essere smentito, se mi sbaglio).
Ritengo ché una delle destinazioni di questi finanziamenti debba essere per interventi anche strutturali che permettano la presenza di asili nido per bambini handicappati. Se queste voci finanziassero altro sarei contento di essere smentito, ma così mi risulta.
Almeno sugli asili nido vi invito a fare qualche riflessione non tecnica, ma politica, e a pensare se è davvero accettabile che voci di questo genere, su cose così delicate, possano essere affrontate con la semplicità degli altri 60 emendamenti, o se invece non sia il caso (chiedo all'Assessore) di rivedere esattamente quali conseguenze comporterebbero sui bambini che vanno negli asili nido i tagli proposti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Sul capitolo c'è un taglio del 20%. Essendo indicati dei residui passivi, sarebbe importante conoscere cosa nascondono: se fondi non assegnati, se fondi impegnati e non spesi, se fondi spesi e non, ancora fatturati, e quindi capire se c'è stata mancanza di efficienza nella gestione. Oppure, capire se il 20% di taglio corrisponde al 20% di un'ipotetica diminuzione di natalità riferita alla fascia di età 0/3 anni cosa che a me, assolutamente non risulta; se così fosse, ci troveremo di fronte ad un crollo demografico decisamente insostenibile! Se 'il problema è dato dalla mancanza di iscrizioni, si tratta di capire se ciò è collegato ad un servizio pubblico sempre più depotenziato, sempre meno voluto dai genitori e sempre più pensato non tanto come servizio educativo, come in realtà è, quanto come servizio di contenimento di tipo socio-assistenziale del tipo ex ONML.
Il problema poi si pone anche sul versante delle quote, tra loro estremamente differenziate, che i genitori si trovano a dover versare. Si tratta di capire qual è la politica dell'Assessorato in questo ambito: sembra che con la quota massima si possa arrivare a 800.000 lire al mese.
La tendenza evidente sembrerebbe quella di depotenziate un servizio pubblico per potenziare possibilità private. Io perlomeno leggo così le cifre, vorrei che mi si rispondesse.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GROSSO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossa. Ne ha facoltà.



ROSSA Angelo

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, colgo l'occasione di questo emendamento sul funzionamento degli asili nido per ricordare un problema di funzionamento. Come è giusto dare tutta (assistenza necessaria agli anziani, soprattutto a quelli non autosufficienti, non dobbiamo trascurare l'infanzia, che è speranza, è vita; altrimenti, finiremmo per concludere l'esistenza del mondo stesso.
Colgo quindi questa occasione per ricordare al Presidente della Giunta e agli Assessori competenti che a suo tempo, insieme ad altri colleghi, ho presentato due proposte di legge in ordine alla salvaguardia e all'assistenza della natalità considerando le esigenze fattemi presenti da due famiglie nelle quali sono nati tre e quattro bambini. Insieme alla grande gioia di questi eventi si sono posti immediatamente dei problemi; è per questo che ho ritenuto fosse venuto il momento di una proposta che impegnasse la Regione a dare un aiuto particolare.
In quella proposta, sottoscritta anche dalla Presidente del Consiglio e da altri colleghi, si prevedeva un aiuto particolare, una specie di premio di natalità, senza alcun riferimento con la storia passata: c'era chi lavorava per gli otto milioni di baionette, noi invece lavoriamo per gli uomini della pace permanente. Lavoriamo per un futuro che sia rallegrato dai fiori, che sono una cosa molto bella. Era anche stata presentata una proposta che prevedeva di aiutare le coppie che si dovevano sposare. Ormai è passato qualche anno e non si è fatto niente, non abbiamo dato alcuna risposta; abbiamo suscitato molto entusiasmo e molto interesse, ma, come purtroppo accade, ce ne siamo dimenticati.
Bisogna riuscire ad essere in grado di finanziare cinque grandi progetti fondamentali per inserire il Piemonte in Europa. Credo che molto del futuro che si gioca in questi anni sia basato sulla capacità di far funzionare meglio tutto l'apparato, di rispondere ad alcune esigenze di carattere generale; la gente ci chiede di avere soddisfazione, ci chiede coerenza ed organizzazione. Rispetto alle due famiglie nelle quali sono nati quattro e tre bambini la comunità ha gioito delle culle fiorite, ma non ha fatto più di tanto.
Ho voluto fare questa sottolineatura, offertami dal dibattito che stiamo facendo, con l'augurio che le nostre parole possano dare i loro buoni frutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente, colleghe e colleghi. Più interventi, giunti da varie parti, nonché di maggioranza, hanno particolarmente contestato una delle affermazioni contenute nella relazione di maggioranza al bilancio, ovvero che si trattasse di un bilancio tecnico. L'ha ripetuto ancora una volta poco fa, il collega Marino.
Affermazione ribadita dallo stesso Assessore e ripresa dal collega Ferrara per conferire spessore politico al voto positivo che verrà dato dal Gruppo repubblicano al bilancio stesso, qualificandolo come "voto positivo tecnico". Personalmente, concordo con quanti hanno affermato che in questo caso la "tecnica c'entra davvero poco" è forse un velo frapposto a determinate scelte, ma è un velo trasparente. Le scelte compiute nei modi proposti dal bilancio, sono scelte politiche: non è possibile chiudere gli occhi. Mi pare che anche alcuni interventi giunti dai banchi della D.C. e da esponenti di maggioranza che dovranno approvare il bilancio l'abbiano rilevato: le scelte politiche compiute sono penalizzanti per quelle parti della società che maggiormente sono state favorite da una politica attenta ai bisogni sociali delle famiglie. Con il capitolo in discussione, quello degli asili nido, ci troviamo di fronte ad un'ineludibile scelta di carattere politico. La parte proponente può anche negarlo, ma è innegabile che un taglio tosi netto dei contributi regionali a favore dei Comuni per la gestione degli asili- nido ha una riconoscibilissima valenza politica il cui impatto è completamente a sfavore di quelle famiglie di lavoratori e lavoratrici che del servizio offerto dagli asili nido hanno goduti in termini di qualità della vita: possibilità di svolgere una professione e possibilità di far crescere i bambini socializzando la loro formazione.
Il collega Marchini ha fatto presente osservazioni del tutto diverse seppellendo più volte lo stato sociale e gaudendone: "morto e sepolto", ha detto.
Rifondazione comunista è su posizioni opposte - non da sola - ed esprime grave preoccupazione sia per le affermazioni di una parte della maggioranza sia per il taglio indiscriminato ed assurdo di contributi ai Comuni per la gestione degli asili nido, temendo che siano i segnali della strada che verrà intrapresa.
E' una tendenza che emerge ormai in vari settori: smantellamento dello stato-sociale, riduzione delle funzioni statali, emarginazione dei diritti dei cittadini ad avere servizi sociali in quanto cittadini, ed emarginazione di tali diritti a livello individuale. Tutto questo non è solo un pericolo, ma un dato di fatto governativo in diversi settori. La questione è preoccupante; contro questa tendenza bisogna reagire.
Considero l'emendamento proposto, oltre al suo valore specifico di merito, perché cerca di contrastare la, difficoltà gravissima in cui si verrebbero a trovare i Comuni nel gestire i loro servizi - e le famiglie nel non usufruirne più - e perché costituisce un segnale a favore di quanti intendono migliorare - e non solo conservare - la presenza dello Stato nell'erogazione di servizi. Servizi che non devono semplicemente corrispondere a bisogni assistenziali, ma servizi intesi come diritti civili della persona, cui lo Stato risponde.
La tendenza invece, da parte di taluni, è di degradare questi diritti a semplici bisogni monetizzabili attraverso l'assistenza sociale.
Per questi motivi voto a favore dell'emenda-mento ed auspico che le mie riflessioni producano ripensamenti nell'ambito della maggioranza e di coloro che sono attenti e preoccupati del progressivo smantellamento dei servizi sociali, fra i quali quello dell'asilo-nido è uno dei più importanti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Intervengo per dichiararmi favorevole all'emendamento. Effettivamente risulta incomprensibile e moralmente - prima ancora che politicamente inaccettabile la scelta politica di tagliare sui fondi relativi alla gestione degli asili nido.
Confido che 1a Giunta, nella risposta che vorrà dare, non si trinceri dietro esigenze tecniche per non trattare l'aspetto politico della questione, limitandosi a dire che si è scavato, "more solito", sul fondo del barile e che il cospicuo e notevole taglio era indispensabile.
Mi pare di aver colto dalle parole del Consigliere Rossa, una certa insoddisfazione, emersa indirettamente, concretatasi nel fare l'apologia legittima dal suo punto di vista - della proposta di legge presentata, che è stata - consentimi Consigliere Rossa - pura e semplice pedissequa copia di una legge degli anni 30.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Il taglio dei contributi regionali ai Comuni per la gestione degli asili-nido è stato attuato nella percentuale del 20%. L'intera parte di spesa sociale - come abbiamo detto - verrà rivista in sede di assestamento: in questo senso vi è un impegno preciso.
Come ho detto nell'intervento di ieri in replica finale, pur dando atto che siamo in una situazione di emergenza, in sede di assestamento vi saranno tre linee di revisione: 1) riesame dei tagli effettuati in settori in cui non sono sostenibili 2) problema della capacità di creare un fondo, di investimento 3) riserva per la sanità, se la situazione non si chiarisce.
La situazione degli asili nido è complessa, poiché si tratta di contributi gestionali per i quali ci sarebbe l'esigenza di un aumento per adeguarsi al costo degli asili nido, anch'esso in aumento.
Ma c'è anche una realtà di fatto. Sono stato all'Assessorato all'assistenza per un certo periodo e ho dovuto autorizzare più volte l'utilizzo di locali per altre iniziative perché, soprattutto nei Comuni periferici, viene a cadere la domanda, forse in funzione dell'alto costo ma anche in funzione di un diverso assetto sociale, di una diversa problematica del lavoro femminile e di una diversa realtà. ' un dato di fatto; soprattutto nelle realtà periferica ci sono stati assorbimenti di asili nido, accoppiamenti, modifiche e chiusure.
Non c'è la volontà di non dare un contributo adeguato, come quello degli anni passati. Il problema sarà rivisto; è stato assunto l'impegno, in sede di assestamento, per tutta la parte sociale; tengo a ribadirlo, in quanto la richiesta dell'Assessore Bergoglio, in tal senso, è stata formulata già all'inizio della predisposizione del bilancio. Siamo stati costretti ad una linea di tagli su tutto il settore, ma c'è l'impegno a rivedere la situazione con attenzione.
Un segnale in tal senso viene anche dalla disposizione nazionale. Un tempo questi fondi erano trasferiti dallo Stato a destinazione vincolata poi sono stati assorbiti e rimessi nel complesso del fondo regionale; si è tolto il vincolo proprio per dare possibilità di movimento. Per quello che ci riguarda, il contributo ai Comuni dovrebbe essere in aumento. Le condizioni, purtroppo, non ce lo permettono.
Comunque, c'è l'impegno a rivedere in sede di assestamento tutta la parte sociale e certamente anche questa parte dei contributi per gli asili nido, che si traducono in quote capitarle collegate al funzionamento dell'asilo stesso, alla capacità di assorbimento dei costi generali con quote adeguate di presenza che purtroppo, nella realtà periferica, sono decrescenti.
L'impegno a rivedere in sede di assestamento la spesa sociale e ad adeguarla in base alle esigenze è preciso e puntuale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bergoglio.



BERGOGLIO Emilia, Assessore regionale

Non aggiungo molto rispetto all'impegno assunto dal Presidente, a nome della Giunta, di riverificare tutte queste partite in sede di assestamento è un impegno, che la Giunta all'atto dell'approvazione del bilancio aveva già messo tra le scelte prioritarie in sede di assestamento.
Non posso che, riconfermare questo impegno che è stato, per me dichiarazione in Giunta di condizioni per il voto favorevole al bilancio in questa sede. Visto che l'impegno è stato ribadito in aula da parte del Presidente della Giunta, non mi pare sia il caso di entrare nel merito rispetto alle richieste di alcuni Consiglieri, ovvero di motivare come si intenderà procedere, perché l'impegno è di cercare di mantenere gli stanziamenti al livello consolidato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marino per dichiarazione di voto.



MARINO Massimo

La mia dichiarazione di voto sarà brevissima. Mi auguro che questa discussione non venga dimenticata successivamente, siccome ho sentito alcuni interventi che tendevano a sottovalutare il problema.
Il taglio di spese in questo settore ha conseguenze precise. La prima è una peggiore condizione di vivibilità dei neonati negli asili nido; la seconda, più grave, è il fatto che un certo numero di neonati non venga più portato agli asili nido, perché conseguentemente al taglio dei finanziamenti, le rette aumenteranno.
Il problema non è dato dalla limitazione della presenza dei bambini negli asili nido (che pur diventa una difficoltà per le famiglie); il bambino non è un pacchetto che il lavoratore ogni mattina sistema da qualche parte, cioè in un asilo nido, oppure dalla nonna - se c'è - dalla vicina di casa - se c'è - o altro di peggio in alcuni casi.
Il problema non è di questo pacchetto che si chiama bambino, "ché se non c'è l'asilo nido" non si sa dove mettere; il problema è la conseguenza sul bambino del fatto che la prima e probabilmente più importante possibilità di socializzazione gli viene negata. Per un bambino di pochi mesi, di un anno o due, è a volte determinante per il carattere e per tutta la sua successiva storia avere la possibilità di vedere in faccia altri bambini (se è un maschio, per esempio, delle bambine, e viceversa), di avere a che fare con delle insegnanti e di non essere un pacco che al mattino si sistema da qualche parte.
Non mi dilungo; ovviamente voterò a favore dell'emendamento e mi auguro che si tenga presente questa discussione.
Mi aspettavo, sinceramente, fosse qualcosa in più; i soldi all'Olivetti non li tagliamo, i soldi per i finanziamenti ai convegni non li tagliamo non si capisce perché su questa voce, invece, c'è un taglio del 20% ed un impegno a rivedere le cose.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Dameri per dichiarazione di voto.



DAMERI Silvana

Più che fare una dichiarazione di voto, vorrei invitare il Presidente a riflettere sulla proposta fatta, perché è una proposta sicuramente inagibile. Non si può fare, nel senso che gli asili nido sono diventati, ad un certo punto, servizi pubblici a domanda individuale.
Recentemente, nell'approvazione della discussione sulla finanziaria al Senato, sulla base di un emendamento presentato dal nostro Gruppo, è stata cambiata questa denominazione.
E' importante riferirsi a questa denominazione perché, in base alle varie disposizioni esistenti riguardo la politica di bilancio, un servizio pubblico a domanda individuale quale l'asilo nido, in sede di bilancio deve avere la copertura complessiva del suo costo.
I Comuni hanno ostruito ipotesi di utilizzo dei nidi, ivi comprese le rette e le tariffe, sulla base di un certo contributo da parte della Regione. Sarà del tutto inutile, Presidente, a novembre, in sede di assestamento, aumentare questo contributo; stante anche l'entità della cifra (3 miliardi), non capisco perché non si possa fare adesso. A novembre non servirà più a nulla; avremo solo dato un ulteriore contributo, mettendo in difficoltà i Comuni nel costruire il bilancio relativo ai nidi; avremo dato un contributo rispetto a una ricerca, per quanto riguarda la copertura della spesa, nella direzione dell'aumento delle tariffe. E voi capite bene che quando un asilo nido costa L.1.000.000/L.800.000 al mese, per una famiglia non c'è proprio, più nessuna ragione, dal punto di vista del reddito, di cercare nell'asilo nido la soluzione al problema non solamente della collocazione del bambino, ma anche di un investimento sul suo futuro e quindi sulla sua formazione educativa.
Se questa proposta è stata fatta dal Presidente pensando che fosse utile, chiederei di verificarla, perché non è assolutamente praticabile dal punto di vista della costruzione dei bilanci comunali e della possibilità di continuare a tenere aperti quegli asili nido che ancora eroicamente qualche Comune tiene aperti nella nostra Regione.
Chiedo alla Giunta, anziché proseguire, di sospendere un attimo i lavori per riconsiderare la questione.
Alla cifra di 3-4 miliardi - he non è astronomica - attribuisco un valore concreto e anche, se il Presidente mi consente, un valore politico e simbolico. Ritengo che questa Regione, questa Giunta e questa maggioranza che si riempiono la bocca dell'impegno per il sostegno nei confronti delle persone e delle famiglie, debbano poi realizzare perlomeno degli interventi non troppo contraddittori. In caso contrario credo che per noi diventi davvero difficile dare credibilità all'azione che cerchiamo di svolgere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa per dichiarazione di voto.



ROSSA Angelo

Dopo aver ascoltato l'intervento del Presi- dente e - la disponibilità dell'Assessore, sarei propenso a dire: "Va bene, prendiamo questo impegno manteniamo questa scadenza alla variazione di bilancio, assumiamo un impegno più significativo".
Tuttavia, poiché non mi sento e non ci sentiamo di assumere un atteggiamento che può apparire come una presa di distanza su una questione specifica, riterrei utile un'ulteriore riflessione per verificare qualche possibile modifica. Solleciterei questa riflessione, e non mi sento con questo di assumere un atteggiamento, con altri colleghi del Gruppo differente; lo dico molto serenamente e molto tranquillamente.
Teniamo presente che i bilanci dei Comuni sono già stati fatti e quindi sono già stati correlati in base ai servizi ancora aperti; per esempio, nel paese dove sono Consigliere comunale, a un certo punto, abbiamo dovuto prendere atto che non c'erano più bambini in numero sufficiente.
E' un grosso problema, e penso sia da non sottovalutare il discorso del collega Marino, relativamente al fatto se sia più opportuno trovare soluzioni di altro tipo, piuttosto che tenere in piedi strutture che costano oltre misura; questo aspetto esiste.
Nel mio intervento ho richiamato - e spero vi si possa dare corso - il problema pré-maman, più che quello dell'assistenza al neonato. Il problema dell'assistenza al neonato presenta molti aspetti e, secondo me, va' fatto un rapido approfondimento, avendo attenzione anche al problema pré-maman.
Il problema è molto importante perché ci dà la possibilità di ragionare anche a proposito delle strutture; altrimenti, di questo passo, ridurremo le strutture a un numero molto esiguo e, magari, lo stanziamento che abbiamo indicato alla fine risulterà sì sufficiente, ma - ahimè - ci significherebbe che il nostro avvenire non è di lunga portata e di lungo respiro. Io ho fiducia, perché come in tutte le cose ci sono alti e bassi.
Ho in mano una relazione sullo sviluppo dell'umanità, dalla quale risulta che nel giro di 33 anni l'umanità raddoppierà; nel giro di 150 anni rischiamo di essere 50 miliardi di persone. Presidente, pongo la questione in questi termini: facciamo - una proposta, anche accogliendo la richiesta della collega Dameri, che sia un segno simbolico di questa attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Vorrei riprendere il discorso per dire al Consigliere Marino che il problema non è affatto sottovalutato. Riteniamo che il problema sia molto serio e sappiamo benissimo cosa significa una riduzione di fondi: significa una riduzione di contributo al Comune e probabilmente di quota capitana sempre che i posti - il contributo è sempre stato dato in funzione del numero dei posti - si mantengano nella misura dell'anno precedente (si è verificata una diminuzione).
Il problema delle rette è più complesso.



CALLIGARO Germano

Si dice che gli asili nido vanno chiusi, e...



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Non ho affatto detto che vanno chiusi! Ho semplicemente detto che il contributo che noi diamo è un contributo di gestione - per rispondere al Consigliere Marino - connesso alla frequenza degli asili, perché così è fissato.
Ci rendiamo conto di questo specifico problema, ma desideriamo porci complessivamente l'intero problema socio-assistenziale. Esiste anche un problema di tagli del fondo socio-assistenziale da distribuire alle UU.SS.SS.LL. che dovremo in qualche modo rivedere. C'è l'impegno a rivedere il tutto in sede di assestamento; su questo provvedimento non intendiamo n possiamo prendere adesso una decisione, perché sarebbe parziale e non terrebbe conto dell'esigenza di rivedere nel suo complesso il problema socio-assistenziale.
Questo non incide sul problema posto dalla Consigliera Dameri. Noi abbiamo sempre erogato il contributo a novembre, quindi siamo in perfetto orario, con l'assestamento di settembre, ad erogare fondi che abbiamo comunque, sempre erogato nella parte finale, proprio per dare dei fondi - e mi rivolgo alla Consigliera Bortolin - proporzionati alla nostra possibilità concreta di intervento. Rivedremo la questione a giugno e a quella data saremo anche in grado di adeguare i contributi, se sarà possibile, nell'ambito di un discorso complessivo sul settore socio assistenziale.
Tengo a precisare un altro aspetto. C'è da dare un segnale? Noi siamo anche disponibili a dare un segnale concreto, che è quello nel proporre come Giunta, se i Gruppi di maggioranza sono d'accordo, l'astensione su questo emendamento; ciò per dare un segnale che nel merito non siamo contrari, ma anzi favorevoli alla revisione del comparto socio assistenziale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin per un chiarimento.



BORTOLIN Silvana

Mi rivolgo al Presidente della Giunta: intendiamo dire che la Giunta e la maggioranza si impegnano con l'assestamento di bilancio ad integrare il fondo per gli asili nido? Presidente, voglio capire.
Certo, i Comuni hanno fatto il bilancio di previsione nel novembre dell'anno scorso, ma hanno previsto che dalla Regione, come minimo sarà erogata per il 1992 la stessa quota del 1991, con tutti gli aggiustamenti (numero dei frequentanti, ecc., ecc.). Oggi, ai Comuni, cosa diciamo? Nel bilancio della Regione non comprendiamo tutta la quota del 1991- come facciamo per il socio-assistenziale: scelta drammatica - ma diciamo che comunque ci impegniamo a rivedere la quota stanziata e ad integrarla? Lo possiamo fare anche a novembre, ma in questo caso manteniamo correttamente la previsione dei Comuni ed eroghiamo almeno una cifra analoga a quella del '91, con tutti i correttivi. Se non diciamo questo chiaramente, non siamo in grado di garantire l'apertura dei nidi, così come impostata dal gennaio '92.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Ma se sono tutti aperti!



BORTOLIN Silvana

Certo, i nidi sono tutti aperti, Presidente, però c'è una discussione non indifferente sull'entità delle rette e il Comune di Torino ha vissuto una fase, se mi consentite, anche un pochino drammatica sulla questione.
Il contenzioso è aperto ed è forte, in primo luogo nei confronti degli amministratori. Dobbiamo operare affinché questo contenzioso non sia nei confronti degli amministratori e si vada, tutti insieme, a ridefinire quale deve essere il servizio nidi, quali devono essere, da questo punto, le economie che possono e devono essere fatte per migliorare il servizio e ridurre le spese.
In questa direzione ci siamo, però diciamo delle cose chiare! Intanto garantiamo contributi chiari sin dall'inizio!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Chiederei cinque minuti di sospensione per valutare in modo più approfondito la proposta fatta dal Presidente e vedere se non possiamo trovare qualche soluzione che vada anche più in là della semplice astensione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Noi dobbiamo rivedere tutta la partita del socio-assistenziale, non accettiamo di prenderne in esame solo un aspetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Mi dissocio dalla richiesta di sospensiva, e la motivo esprimendo un disagio per il fatto che la Giunta, a più riprese, ha assicurato che nell'assestamento ci saranno dei ripensamenti sul sociale. Faccio mia la dichiarazione fatta ieri dall'on. Picchioni: il sociale, il culturale e il produttivo sono questioni inscindibili; non si può immaginare una società sviluppata dal punto di vista dell'opzione di un moderno sistema produttivo che non abbia nei supporti culturali la qualità della vita e quindi nel sociale una propria armonia.
Proprio perché abbiamo la necessità di un governo globale, razionale e complessivo della questione, mi sembra molto imprudente da parte della Giunta fare delle anticipazioni che vengono registrate e verbalizzate e rispetto alle quali l'opposizione chiederà coerenza di comportamenti nella stesura del documento contabile definitivo.
Come componente della maggioranza chie-do molta prudenza da parte della Giunta rispetto a queste prenotazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni



PICCHIONI Rolando

Nel mio intervento di ieri avevo assicurato ai Gruppi di minoranza un esame complessivo di tutto il settore socio-assistenziale, con il tentativo di trovare una via di uscita per un'emergenza che non può essere assolutamente sottovalutata da alcuno.
Prenderò spunto da quanto ha detto la Consigliera Bortolin e da quanto ha detto il Presidente. Personalmente, credo che il Presidente presti un'attenzione particolare a questi problemi; se la Giunta, nell'ambito di questa valutazione complessiva, e diciamo pure anche selettiva e razionalizzante, si impegna in occasione dell'assestamento a dare corpo alle esigenze pervenute da questo Consiglio, credo che questo possa essere effettivamente un impegno morale e un impegno politico.
Per quella data, potremo esaminare con i Gruppi consiliari la strada da prendere, tenendo presente che a futura memoria valgono le osservazioni, le indicazioni e anche le sollecitazioni che da questo Consiglio sono emerse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



ROSSA Angelo

Prendo atto delle posizioni, per la verità distinte anche all'interno della maggioranza, tra quella di Picchioni e quella di Marchini; mi permetto però di insistere, proprio perché voglio parlare con la maggioranza, nel chiedere questi, cinque minuti di sospensione.



PRESIDENTE

La ringrazio; crede che la richiesta di sospensione debba essere accolta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.45, riprende alle ore 14.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Al termine della riunione, sentiti i Gruppi di maggioranza, la Giunta ribadisce (intenzione di portare avanti le linee ieri indicate: impegno degli investimenti nel settore tecnologico-produttivo, accompagnato da grande attenzione alla situazione sociale, e non solo sociale, degli strati deboli. La maggioranza farà rilevare questo impegno di concerta con la Giunta in un ordine del giorno finale. In più, per quello che riguardalo specifico dell'emendamento, la Giunta ribadisce che per dare un segnale concreto non voterà contro, ma si asterrà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro per dichiarazione di voto.



CALLIGARO Germano

Signor Presidente, è questo un punto di enorme importanza: contributi a Comuni ed a consorzi di Comuni per la gestione, il funzionamento e la manutenzione di asili nido. Da anni sono in atto politiche nazionali e regionali volte a scoraggiare la frequenza degli asili nido. Alla base di tali politiche è posto il declassamento stesso dell'asilo nido da servizio sociale a servizio individuale. Tali politiche si esplicano attraverso la logica del taglio dei contributi a cascata: Roma taglia le risorse a Torino, Torino taglia le risorse ai Comuni, i Comuni aumentano le rette e scaricano tutto sulle famiglie. Questo taglio dei contributi a cascata scarica tutto sulle rette, le quali peri redditi di moltissime famiglie sono ormai rette insopportabili. Qui si aprirebbe un discorso su quali sono le rette eque; penso anch'io che una famiglia con elevati 'redditi possa pagare una retta elevata. Ma attenzione, le rette minime per le fasce di reddito più basse sono rette troppo alte. La logica del taglio dei contributi delle rette alte scoraggia la frequenza; si aggiunga a ciò il fenomeno demografico della denatalità ed una situazione economico-sociale che vede masse di cassintegrati, di lavoratori messi in mobilità, che vede diminuire il reddito di molte famiglie, che vede crescenti incertezze sulle prospettive familiari e si capisce perché si assottiglia il numero dei bambini frequentanti, perché cresce il costo procapite degli asili in modo insostenibile: questo punto il gioco è definitivamente fatto.
L'interrogativo è molto semplice, signora Presidente: siamo pro o contro queste politiche e queste logiche prevalenti? La risposta deve essere netta, bisogna dire apertamente da che parte si sta. Chi rinvia l'assestamento è a favore e protagonista, per molti versi, di una politica che tende a cancellare la prima e decisiva esperienza di socializzazione del bambino. Lo costringe ad essere accudito nell'ambito della propria famiglia nel migliore dei casi, ad essere affidato gioco forza a parenti non sempre all'altezza di un compito difficilissimo, comunque saltando un'esperienza seria e reale di socializzazione. Nel peggiore dei casi a finire in uno dei tanti asili privati, sorti come i funghi, molti dei quali privi dei requisiti elementari e non controllati da alcun livello istituzionale.
Dell'argomento ne parlammo in IV Commissione in occasione del programma degli asili nido. Ricordo ancora la risposta indispettita, per non dire velenosa, dell'Assessore Bergoglio. Preferì parlare in quella sede dei livelli e dei servizi sociali jugoslavi ed albanesi!



PRESIDENTE

E' stata richiesta la votazione per appello nominale dell'emendamento dai Consiglieri Monticelli, Segre, Chiezzi.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 16 Consiglieri si sono astenuti 26 Consiglieri L'emendamento è respinto.
53) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Bortolin e Calligaro: "il capitolo n. 11950 è aumentato di L. 16.000.000.000." "Il capitolo n. 24080 è diminuito di L. 6.000.000:000." "Il capitolo n. 15959 è diminuito di L. 10.000.000.000.".
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, illustro brevemente questo emendamento anche per non riproporre la discussione appena terminata. Anche per questo emendamento vale il discorso fatto prima: ancora una volta, nei confronti dei Comuni (in particolare di quelli che gestiscono in forma associata i servizi socio-assistenziali), non diciamo la cifra definitiva che erogheremo e sottostimiamo lo stanziamento da parte della Regione con l'impegno, eventualmente, di integrare. Così anche quest'anno i Comuni e le UU.SS.SS.LL. si troveranno in seria difficoltà. D'altra parte è un periodo in cui vengono continuamente messi in discussione i servizi socio assistenziali. Credo che queste notizie giungano anche alla maggioranza. E' un periodo in cui la popolazione anziana aumenta, così pure aumentano i bisogni dei cittadini, e alla fine quel poco che riusciamo a spendere lo spendiamo molto male perché non siamo più in grado di programmare e di progettare gli interventi.
La nostra proposta con questo emendamento non è di aumentare e quindi di gonfiare la spesa per quanto riguarda i servizi - con buona pace del collega Marchini - ma semplicemente di erogare lo stesso identico contributo del 1991, e quindi, considerando il tasso di inflazione, di produrre, nell'ambito della spesa di bilancio, una riduzione di spesa.
Credo valga la pena di ragionare in merito agli impegni che la Regione Piemonte intende assumere a difesa delle categorie dei cittadini più deboli. Vedremo la proposta di ordine del giorno che la maggioranza farà come assunzione di impegno e di responsabilità in questa direzione. Sono rimasta molto colpita dalla ricerca che ha fatto la Fondazione Labos, di cui riporta notizia 'Il Sole 24 Ore", e dalle conclusioni a cui sono giunti i ricercatori in merito all'entità della spesa che sostiene (Italia per i servizi sociali e alla qualità di questa spesa, con un'analisi riferita alla Regioni, compresa la Regione Piemonte. Da questa ricerca si può vedere come nel corso degli anni, dal 1986 ad oggi, la spesa per i servizi sociali nel nostro Paese è andata consistentemente riducendosi, cosicché le categorie deboli e bisognose della nostra attenzione e della solidarietà da parte di tutti sono state continuamente penalizzate, attraverso una politica non di chiarezza, ma di scelte che si confermano poi penalizzanti rispetto a scelte politiche che dovrebbero essere invece di sostegno dello Stato sociale anche nella nostra Regione.
Dire che a settembre o a ottobre diremo quanto vorremo ancora erogare a Comuni e UU.SS.SS.LL., significa ancora una volta consentire che, in modo sommerso, i servizi vengano chiusi e che vada avanti la politica strisciante di penalizzazione nei, confronti di categorie quali gli anziani che non ci stancheremo mai di ricordare che hanno invece bisogno del nostro impegno e della nostra solidarietà.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Credo che l'argomento oggetto dell'emendamento rientri nella risposta data in precedenza dal Presidente: ci si può astenere sull'emendamento specifico e inserire l'argomento nell'ordine del giorno che stiamo proponendo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 25 astensioni.
54) Emendamento presentato dai Consiglieri Buzio, Calligaro, Monticelli e Bortolin: "il capitolo n. 12035 è aumentato di L. 12:532.000.000." "il capitolo n. 24360 è diminuito di L. 8.532.000.000." "il capitolo n. 23640 è diminuito di L. 3.200.000.000." "il capitolo n. 23960 è diminuito di L. 560:000.000." "il capitolo n. 24780 è diminuito di L. 240.000.000." La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Questo emendamento è di segno un pochino diverso da quello prima esaminato. Si chiede di passare da uno stanziamento di 2,5 miliardi da trasferire alle UU.SS.SS.LL. per interventi volti a superare le situazioni di disagio dei portatori di handicap derivanti dalla eliminazione nel nomenclatore nazionale delle protesi, ad uno stanziamento di 15 miliardi circa.
Argomentare questo emendamento ci consente di affrontare una questione che ha posto molto seriamente il Presidente della Giunta ieri, al termine della discussione generale.
Il Presidente della Giunta si richiamava alla necessità non soltanto di indicare aumenti di spesa, ma di indicare anche dove ridurre, dove tagliare; quindi, correttamente, di consentire al Consiglio regionale di intervenire in alcuni settori, ma altrettanto correttamente di consentine di sottrarre fondi ad altri settori.
Credo che un esempio lo possiamo fornire con questo emendamento. Noi abbiamo sospeso come Regione Piemonte, in virtù di un'indicazione di carattere nazionale, l'erogazione di materiale protesico a portatori di handicap. In questa sospensione abbiamo compreso - questo è l'esempio che voglio fare - anche soggetti che necessitano di interventi continui e ammalati di malattie particolari - (ad esempio, insufficienze croniche renali).
Non erogando più il contributo per acquistare alimenti aproteici costringiamo parecchi cittadini a ricorrere alla dialisi con un costo elevatissimo - questo è documentato, se vogliamo possiamo anche entrare nei particolari - passando da una spesa.che potrebbe di essere di circa 200 230.000 lire al mese, per alimenti aproteici per individuo adulto, ad un costo della dialisi annua che va da 22 a 68 milioni. Le UU.SS.SS.LL. e gli ospedali ci sollecitano ad intervenire in questo senso, consentendo a chi ancora non deve ricorrere alla dialisi permanentemente di continuare a fare opera di prevenzione con elevatissima riduzione di costi a carico della sanità.
E' questo un esempio concreto al quale siamo quasi convinti che non si darà risposta positiva, ma ancora una volta, facendo affermazioni di principio alle quali la maggioranza non è in grado - o non vuole per diverse ragioni - essere conseguente e coerente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Si tratta di un argomento di carattere sanitario, del quale ho parlato con l'Assessore Maccari, che non possiamo accogliere.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 16 voti favorevoli e 25 voti contrari.
54a) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi: "la dotazione del capitolo di bilancio 12035 di nuova istituzione è aumentato di L. 12.532.000.000.
Sono diminuiti i capitoli: n. 24360 di L. 8.532.000.000.
n. 23640 di L. 3.200.000.000, n. 23960 di L. 560.000.000, n. 24780 di L. 240.000.000." 54b) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi (in subordine al precedente): "il capitolo n. 12035 è aumentato di L. 11:732.000.000." "il capitolo n. 24360 è diminuito di L. 8.532.000.000." "il capitolo n. 23640 è diminuito di L. 3.200.000.000." 540 Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi (in subordine al precedente): "il capitolo n. 12035 è aumentato di L. 8.532.000.000." "il capitolo n. 24360 è diminuito di L. 8.532.000.000." 54d) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi (in subordine al precedente): "il capitolo di bilancio n.12035 di nuova istituzione è aumentato di L.
4.000.000.000." "il capitolo di bilancio n. 23640è diminuito di L. 3.200.000.000." "il capitolo di bilancio n. 23960è diminuito di L. 560.000.000." "il capitolo di bilancio n. 24780è diminuito di L. 240.000.000." La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non mi sembra superfluo tornare su questo capitolo di spesa anche se gli emendamenti presentati dal Gruppo PCI-PDS sono già stati respinti.
Se torniamo un po' indietro nel tempo, ricorderemo che nel cortile di questo palazzo, qualche settimana fa, si è svolta una manifestazione di persone portatrici di handicap, e bisognose di sussidi particolari per continuare a vivere nel modo più civile e compatibile con le gravi menomazioni di cui a volte sono soggetti.
Tali persone erano e sono tuttora in uno stato di gravissimo disagio dovuto alla incredibile decisione dello Stato - Regione compresa - che da un momento all'altro, in forza di difficoltà finanziarie dovute a fattori estranei alla corretta amministrazione della finanza pubblica, di punto in bianco hanno eliminato finanziamenti che consentivano a queste persone di comperare i sussidi di cui hanno bisogno per vivere: non per vivere bene per vivere.
Questo fatto investe a larghissimo raggio, ampie fasce sociali; non ci sono solo i portatori di handicap, ci sono anche anziani non autosufficienti: c'è bisogno di protesi e di cateteri ma c'è anche bisogno di pannolini per restare asciutti. Le situazioni in cui anziani incontinenti vivono bagnati ore ed ore al giorno perché la disponibilità di pannolini è scesa da 5/6 pannolini a 2/3 al giorno è estesissima: è una vergogna per questa Regione.
Di fronte a fatti del genere, l'Assessore Maccari e il Presidente Brizio si erano - come spesso fanno - genericamente impegnati ad esaminare la situazione e a correggerla. Se ricordo bene il Presidente Brizio aveva aggiunto, per tranquillizzare gli animi, che in ogni caso - il Presidente mi corregga se sbaglio - la Regione Piemonte avrebbe fatto fronte a tutte le esigenze cui Regione e stato sociale avevano fatto fronte sino ad allora.
Questo argomento, insieme a quello inerente gli asili nido, non mi pare sia affrontabile se non di petto, in base all'importanza politica dello stesso; non mi pare possa essere annegato all'interno dei tanti emendamenti che in occasione del bilancio le opposizioni propongono.
Come per gli asili nido chiedo che su questa vicenda ci sia un chiaro pronunciamento politico di tutte le forze presenti in Consiglio perché ci interessa capire se le promesse tranquillizzanti che vengono rese, anche dall'interno di questo edificio, in occasioni di agitazioni sociali siano semplicemente il modo per uscire vivi" da situazioni difficili, oppure se siano impegni e preoccupazioni politiche cui poi si dà un seguito.
Questa è la ragione che porta a questo e ad altri analoghi emendamenti presentati dal com-pagno Maggiorotti e dal sottoscritto.
Gradirei una risposta.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GROSSO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Gli emendamenti a pag. 63a, 63b, 63c e 63d riguardano sostanzialmente lo stesso argomento. Non possono essere accolti, fatte salve eventuali successive integrazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Vi sono vari tipi di disabilità e ad esserne colpiti sono decine di migliaia di cittadini piemontesi. Sono indubbiamente i cittadini più deboli e più svantaggiati; la qualità della loro esistenza è legata ad ausili, a presidi, ad apparecchiature.
Gli oltre 100 disabili venuti a manifestare in Regione, furono ricevuti dal Presidente della Giunta Brizio e dall'Assessore Maccari: entrambi assunsero l'impegno di coprire il taglio apportato dal decreto ministeriale al nomenclatore tariffario. In quella sede si valutò la cifra di circa 2 miliardi di lire. Noi dicemmo che era del tutto insufficiente. Si fecero dei calcoli e si parlò di 25 miliardi: ci pare un cifra eccessiva. Stando a quanto dicono le associazioni si tratta di una dozzina di miliardi.
Nonostante gli impegni solenni assunti, dal mese di settembre dello scorso anno cittadini deboli e svantaggiati e decine di migliaia di disabili pagano regolarmente di tasca propria gli ausili, i presidi e le apparecchiature essenziali per la loro esistenza. Vale a dire che, dal mese di settembre, tolgono di tasca propria, dal reddito familiare oltre un'insopportabile cifra al mese.
L'Assessore e il Presidente della Giunta ci dicono che, al massimo, si possono stanziare due miliardi e mezzo, tra l'altro senza una deliberazione d'indirizzo, per cui non si sa bene quali disabili potranno beneficiare del provvedimento.
E mio timore è che si tiri per le lunghe e che verso la fine di quest'anno si dica che i due miliardi e mezzo verranno spesi nel corso dell'anno prossimo, cioè nel 1993. Questa è una inadempienza, da parte della Giunta, odiosa ed inaccettabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Vi è un problema di comprensione del criterio con cui si fanno tagli e si definiscono le priorità. La questione del diritto alla fornitura di ausili tecnici ai disabili è problema non da descriversi come iniziativa di buon cuore o assistenziale. E' un problema di natura terapeutica, nel senso che l'erogazione di ausili tecnici (tutte quelle attrezzature, anche medicamenti, necessarie per garantire la sopravvivenza, ma soprattutto il pieno reinserimento nella società di persone con difficoltà e con diversi gradi di menomazione o disabilità) è un diritto riconosciuto dalla Costituzione e dalla legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. E' un diritto riconosciuto successivamente da leggi e da disposizioni nazionali e regionali diversificate tra di loro, che individuavano questo diritto non tanto come dovere meramente assistenziale da parte dell'ente ma come un servizio con finalità soprattutto di tipo terapeutico.
In questo senso i disabili e le associazioni avevano promosso una manifestazione affinché fosse riconosciuto il diritto alla salute. I calcoli, fatti con sufficiente certezza dalle associazioni e fatti conoscere all'Assessore, dimostrano che una cifra di questo genere è assolutamente insufficiente per coprire i bisogni delle decine di migliaia di persone che hanno problemi di salute risolvibili con ausili, prima concessi e ora non più.
Questo per dire che si deve pensare non soltanto a chi ha una lesione midollare e si paratetraplegici; ci sono da considerare persone con sclerosi multipla, che sono alcune migliaia nella nostra Regione; persone che portano i postumi della poliomelite, anch'esse alcune migliaia nella nostra Regione. La poliomelite è una malattia non più presente, nel senso che è stata debellata con l'introduzione della vaccinazione antipolio, ma sicuramente ci sono ancora decine di migliaia di persone che ne portano i segni. Ci sono persone con problemi di tipo neuromotorio, ci sono gli anziani non autosufficienti.
In questo senso si parla di decine di migliaia di persone che hanno diritto ai presidi sanitari per la cura e per consentire il mantenimento a domicilio. Tutto questo per consentire, quindi, una qualità della vita migliore, per consentire la mobilità, la comunicazione, in particolare per i non vedenti e per i non udenti che hanno bisogno di ausili non più previsti dal nomenclatore tariffario e non prevedibili con lo stanziamento di questo tipo.
L'Assessorato alla sanità, circa 2 anni fa, aveva predisposto una proposta di deliberazione di approvazione di uria procedura per l'assegnazione di ausili tecnici, nel cui insieme erano inseriti parecchi presidi. In realtà non sono più finanziabili e non saranno più finanziabili con la cifra prevista. La Regione evidentemente disponeva di, finanziamenti o presumeva di disporre dei finanziamenti di cui adesso non ha più la disponibilità.
Mi rendo conto delle difficoltà di bilancio, ma in questo caso si tratta di un diritto alla qualità della vita, e quindi di fare un discorso di priorità. Quello che preoccupa è che negli uffici dell'Assessorato si sia detto: "Cominciamo con questa cifra, perché non sappiamo quanto ci verrà a ,costare". In realtà non conoscono, non ,sanno descrivere il bisogno e il fatto che non si possa fare neanche in questo campo una seria programmazione sanitaria, è preoccupante.
Quindi, si va avanti a tentoni, dicendo: "Proviamo a vedere: se quelli si accontentano va bene così, altrimenti scuciremo qualcos'altro". Non credo sia questo il discorso da fare. Nella deliberazione di 2 anni fa, mai presentata né approvata, era stato previsto un sistema informativo per rendere descrivibile il bisogno riferito a questo tipo di necessità. Non mi sembra che questo sia stato fatto.
Il giudizio che si può dare, quindi, è che ci si muove come sempre a tentoni.
In questo senso, il Consigliere Chiezzi ed io abbiamo presentato una serie di emendamenti progressivamente decrescenti; ci auguriamo che vengano presi in considerazione e che ci sia un segnale preciso per le persone disabili, per quelle che hanno manifestato, e non solo, anche e soprattutto per più deboli, quelli che non sanno, non si organizzano e che poi telefonano e piangono al telefono per lamentarsi.
Recentemente, mi è capitato di conoscere una persona che aveva subito un intervento di asportazione della vescica per un tumore, quindi una persona con metastasi diffuse, la quale, piangendo, descriveva la situazione per cui era costretta a starsene nel letto bagnata, perch l'USSL non poteva autorizzargli gli otto pannoloni di cui aveva bisogno. E' questo l'esempio di situazioni di persone che non sanno e non possono organizzarsi, chiuse nella loro casa. Aggiungo inoltre che questa persona ha anche ricevuto lo sfratto: ha detto al padrone di casa di aspettare ancora un po' che tanto sarebbe morta! E' su questo tipo di bisogni che si vanno a contare i centesimi. Credo ci si debba ribellare a queste scelte della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini



GALLARINI Pier Luigi, Asséssore regionale

L'emendamento, abbiamo già detto prima, non è accoglibile; il resto fa parte di una politica sanitaria complessiva che l'Assessorato apporterà.



CHIEZZI Giuseppe

Perché non chiediamo informazioni all'Assessore Maccari? Facciamolo chiamare, Presidente!



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

L'Assessore Maccari è al momento impegnato, ma arriverà. Comunque, in merito all'emendamento ha chiarito l'Assessore Gallarini e la Giunta non ha che da confermare quanto ha detto. L'impegno sarà quindi mantenuto. Per quanto riguarda la verifica - rispondendo al Consigliere Maggiorotti - è vero che è difficile; è anche difficile vedere cosa, in concreto, si potrà ancora caricare sul fondo sanitario nazionale perché il problema è stato posto direttamente a livello di Ministero. E' vero che la norma sembrerebbe escludere tutto, però c'è un'altra circolare 'che potrebbe partire e che consentirebbe alle: UU.SS.SS.LL. di acquisire a carico del fondo una certa dotazione. Il problema è in discussione.
Abbiamo attuato un primo stanziamento, l'Assessore si è impegnato a dare disposizioni attuative al più presto, anche in merito al contenimento della spesa sanitaria; ha assicurato, entro aprile, di dare ogni disposizione in proposito. Si verificherà al momento; se ci sarà necessità di integrare questo capitolo, si integrerà.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 54a.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 17 contrari.
.Pongo in votazione l'emendamento n. 54b.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 17 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 54c.
Chi è favorevole è pregato di, alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 17 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 54d.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 17 contrari.
54e) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi: "La dotazione del capitolo di bilancio n. 12260 è aumentata di L.
1.500.000.000:" "Il capitolo di bilancio n. 23640 è diminuito di L. 1.500:000.0001".
La parola al Consigliere Maggiorotti per l'illustrazione.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Il capitolo si riferisce ai fondi per l'educazione sanitaria. E' vero che dalla denominazione sembrano fondi a destinazione vincolata e di provenienza statale. Tuttavia, la presentazione dell'emendamento deriva dal fatto che sembrava doversi evidenziare - rispetto ai problemi di educazione sanitaria, non essendo leggibile l'impegno della Giunta su questo versante all'interno di altri capitoli di bilancio - a quanto risulta dai dati del bilancio, che ci sono "ben" 101 milioni per queste iniziative, tra i passivi (68 milioni) e previsioni di competenza per l'anno 1991(33 milioni).
Ieri ho cercato di spiegare come l'investire in attività di educazione sanitaria, al di là dell'evidente vantaggio per la salute individuale e collettiva della gente, di per sé possa comportare un risparmio di risorse evitando il determinarsi di patologie anche inguaribili, benché curabili quali i tumori polmonari. Potrei citare l'utilità, dimostrata anche da ricerche controllate, degli interventi di informazione ed educazione alla salute per la prevenzione dei tumori della sfera genitale femminile, così come l'efficacia di interventi in questo campo per la prevenzione di patologie cardiocircolatorie, l'esigenza di non dimenticare l'importanza della prevenzione primaria in cui si colloca l'educazione alla salute nelle attività di prevenzione dell'AIDS, quindi della diffusione della sieropositività, e quant'altro.
Il discorso potrebbe essere molto lungo, ma non mi sembra riscuota grosso interesse da parte dell'assemblea. Non so come si faccia a non vergognarsi a stanziare 33 milioni per iniziative che sono poi le UU.SS.SS.LL. a dover gestire, a meno che i 33 milioni siano per attività che è l'Assessorato a voler in proprio determinare. Le 63 UU.SS.SS.LL.
della regione in questo campo da tempo sono prive di finanziamenti specifici e di qualsiasi indicazione dell'Assessorato; gli amministratori decidono in proprio quanto destinare sullo specifico capitolo del bilancio il n. 6332, cui vengono attribuiti questi fondi.
C'è stato, di fatto, un taglio poiché il capitolo fa riferimento al settore dei beni e servizi, non ulteriormente incrementabile. Il rischio è che si spenda nel buco nero delle spese incontrollate. Cito un esempio: in una USSL di Torino c'è stato un aumento delle spese per l'acquisto di reagenti diagnostici, da 1 miliardo e mezzo a 3 miliardi; in quella stessa USSL sono stati destinati all'educazione sanitaria ben 150 milioni che, tra l'altro, sono superiori ai 33 milioni di competenza regionale. Stanziare 150 milioni a fronte di 3 miliardi, quando fanno precedente si spendeva 1 miliardo e mezzo, mi pare indichi che qualcosa non funziona. Forse, si preferisce che la gente si ammali per poi guadagnare con i reagenti, con il convenzionamento con le case di cura private, e così via.
Destinare risorse adeguate all'educazione, sanitaria sarebbe stato un segnale,sicuramente positivo. Io ho presentato un emendamento che destina 1 1,5 miliardi a questo scopo, da ripartirsi tra le UU.SS.SS.LL. del Piemonte; temo però che faccia la fine degli altri emendamenti.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Non accoglibile, in quanto non modificabile: è un fondo statale reimpostato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli e 22 contrari.
54f) Emendamento presentato dai Consiglieri Segre e Giuliano: "Il capitolo 12280 è diminuito di L.100.000.000 in termini di competenza e cassa ed è istituito il capitolo 12161 ' Spese per l'applicazione della legge sulla tutela della partoriente e del bambino ospedalizzato '" La parola alla Consigliera Segre.



SEGRE Anna

L'emendamento è a sostegno di una legge presentata e non ancora approvata; non c'è alcun finanziamento: si tratterebbe di aprire un capitolo nuovo.
La legge in questione, che ho presentato insieme alla collega Bortolin tratta la tutela della partoriente e del bambino ospedalizzato; ritengo che l'argomento, che in altre Regioni ha già trovato applicazione, dovrebbe trovare sostegno anche in Piemonte.
Esiste già una deliberazione dell'Assessore Maccari con cui in parte si finanziano le donne° che scelgono di partorire a domicilio; questa sarebbe invece una legge organica, per la quale si richiede l'istituzione di un capitolo per sostenerne le spese.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Non accoglibile, perché anche in questo caso bisognerebbe aprire un capitolo, con legge in quanto si tratta di un fondo statale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli e 20 contrari.
54g) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi: "Il capitolo di bilancio n. 12310 è dotato di L. 15.000.000.000." Sono diminuiti i capitoli: "n. 24100 di L. 6.000.000.000, n. 24080 di L. 9.000.000.000." La parola al Consigliere Maggiorotti per l'illustrazione.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

Sostanzialmente, si tratta di finanziare l'aumento dell'assegno di studio degli allievi delle scuole per infermieri professionali. Come nel caso precedente, inerente il capitolo sull'educazione-sanitaria, esiste la difficoltà a capire quale debba essere il riferimento di bilancio per un'eventuale proposta di finanziamento dell'aumento dell'assegno di studio a noi è sembrato potesse essere questo. Se così è, se formalmente è possibile, la proposta fa riferimento a quanto si è detto e più volte ripetuto nel passato, cioè come l'aumento dell'assegno di studio per gli allievi delle scuole sia condizione essenziale per superare (emergenza infermieristica nella nostra regione e per garantire la corresponsione a persone che sì, studiano, ma soprattutto lavorano e vengono utilizzate per coprire i "buchi" nella dotazione di personale infermieristico delle nostre UU.SS.SS.LL., in particolare degli ospedali.
Da più parti è stata riconosciuta l'importanza di garantire l'aumento dell'assegno di studio, tant'è che anche forze di maggioranza avevano sottoscritto una proposta di deliberazione in questo senso. Sembra che l'Assessore sia dell'idea di procrastinare la scelta e di aumentare l'assegno di studio in maniera assolutamente inadeguata; maniera tra l'altro non accettata dal Coordinamento degli allievi infermieri, che pochi mesi fa si erano presentati qui in 4.000. Evidentemente, l'Assessore Maccari ritiene che con la misera somma stanziata, con questo obolo l'organizzazione degli allievi infermieri possa essere accontentata.
In realtà, gli allievi infermieri non si accontentano; non si accontentano per una questione di dignità, posto che svolgono un'attività di prestazione professionale all'interno dei corsi di formazione. In questo senso va la cifra suggerita; sembrerà spropositata, ma non lo è: è quanto in effetti serve per garantire livelli a suo tempo richiesti con la proposta di deliberazione firmata - ripeto - anche da forze di maggioranza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccari.



MACCARI Eugenio, Assessore regionale

Sul problema dell'assegno di pre-salario per gli allievi infermieri la Giunta ha già valutato la possibilità di andare incontro alle richieste avanzate dal Coordinamento. Il 19 marzo ci sarà un incontro con le Organizzazioni sindacali, nel corso del quale la partita dovrebbe essere condotta in porto con un accordo che prevede un aumento nei tre anni ed un differimento del pagamento dei primi tre mesi del primo anno. Il corrispettivo dei primi tre mesi del primo anno sarà dato a conclusione dell'anno in corso come un minimo di garanzia per L'USSL di continuità degli studi; invece, per il secondo e il terzo anno sarà dato mensilmente.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli e 24 contrari.
54h) Emendamento presentato dai Consiglieri Giuliano e Segre: "il capitolo 13310è diminuito della somma di L. 1.000.000.000." "Il capitolo 14001 è aumentato di L. 1.000.000:000." La parola alla Consigliera Segre per l'illustrazione.



SEGRE Anna

Al cap. 13110 notiamo che su uno stanziamento di più di un miliardo sono stati spesi solo 50 milioni, e che si prevede un ulteriore finanziamento di un miliardo. Un investimento così cospicuo per la difesa antiparassitaria preoccupa, in quanto sintomo della mancanza di volontà, di rispetto e di una politica volta alla tutela dell'ambiente naturale ed anche a nuove frontiere nello sviluppo dell'agricoltura.
Chiediamo che il miliardo sia invece destinato al cap. 14001, per la tutela della montagna, nel quale c'è un impegno finanziario deciso. Il segnale, infatti, deve essere forte e, soprattutto, deve riflettere una definitiva scelta per l'equilibrio idrogeologico della nostra montagna al quale non possiamo rinunciare. Si tratta semplicemente di uno spostamento di priorità che noi riterremmo opportuno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore regionale

La Giunta non può accogliere l'emendamento perché sia gli uni sia gli altri sono fondi statali a destinazione vincolata. Inoltre sarebbe da precisare che, qualora fosse possibile, il miliardo proposto dalla collega come aggiuntivo all'intervento sul Regolamento 2052, obiettivo 5b, non vede ancora applicabilità, per cui 3 - miliardi e mezzo sono già fondi anticipati dalla Regione per mettere in movimento il Regolamento, che non ha ancora ottenuto rassegnazione dei fondi né dalla Comunità né dal livello nazionale. Non è dunque possibile lo spostamento fra i due capitoli, che tra l'altro ritengo non sia opportuno: ci troveremmo a fine anno con un miliardo di residui passivi che la collega mi criticherebbe.



PRESIDENTE

La Consigliera Segre ritira l'emendamento.
55) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Riba: "il capitolo :n. 13900 è aumentato di L. 5.740.000.000" "il capitolo 'n. 24590 è diminuito di L. 2.700.000.000" "il capitolo n. 23710 è diminuito di L. 1.600.000.000" "il capitolo n. 20930 è diminuito di L. 1.040.000.000" "il capitolo n. 23870 è diminuito di L. 400.000.000" La parola al Consigliere Buzio per l'illustrazione.



BUZIO Alberto

Brevemente, per far capire di che cosa si tratta. Le disposizioni urgenti in materia di finanza locale, decreto legge del 20 gennaio 1992 prevedevano un fondo ordinario di 91 miliardi per le Comunità montane, un fondo perequativo di 10 miliardi e un fondo di sviluppo e investimenti di 140 miliardi. Il Parlamento, da quello che sappiamo, in sede di conversione di decreto legge ha prelevato 60 miliardi dal fondo sviluppo e investimenti e li ha aggiunti al fondo ordinario. La base del nuovo dato nazionale, per quanto riguarda il fondo sviluppo e investimenti, risulterebbe quindi di 80 miliardi, mentre la base nuova del dato nazionale del fondo ordinario risulterebbe di 151 miliardi. Pertanto è chiaramente visibile il sostanziale trasferimento di risorse dello Stato da spese legate a Piani di sviluppo annuali a spese di natura corrente, legate prioritariamente ai costi del personale.
Credo che in questo senso vada fatta una riflessione, perché questo atteggiamento del Governo, che giudico negativo nei confronti delle Comunità montane, ha origine nella necessità di coprire con fondi ordinari organici dilatati, soprattutto nella stragrande maggioranza delle Comunità montane del Mezzogiorno, riducendo di conseguenza la parte degli investimenti.
Bisogna inoltre considerare che per quanto riguarda queste stesse Comunità montane il fondo di sviluppo è considerato apposto quasi simbolicamente, dato che queste usufruiscono grandemente di leggi di settore a livello regionale, nonché della legge n. 64 sull'intervento straordinario del Mezzogiorno, all'interno della quale sono previsti appositi fondi (mi riferisco al capitolo 6.3 della sub-azione organica) per le Comunità montane.
Vi è poi una miriade di interventi per queste Comunità - ne cito alcuni per titoli, velocemente - di cui noi non godiamo (recupero e valorizzazione del patrimonio storico e archeologico; tutela paesaggistica e ambientale sviluppo del settore agricolo; assistenza tecnica e finanziaria alle cooperative; realizzazione, miglioramento e sviluppo delle infrastrutture razionalizzazione del sistema commerciale; sviluppo del settore turistico sostegno artigianale e di servizio; realizzazione di aree ad insediamenti produttivi).
Si tratta di decine di miliardi, di cui 200 milioni per la sola redazione del Piano di sviluppo delle stesse Comunità.
La realtà delle Comunità montane dell'arco alpino - è proprio così ed è ben visibile - estranea a questi interventi straordinari ed è quindi penalizzata, beneficiando solo in misura minima di finanziamenti di leggi di settore regionali, di risorse provenienti da altre fonti e degli stessi Regolamenti CEE. Le nostre Comunità corrono addirittura il rischio di avere strutture operative con personale sottoutilizzato rispetto ai Piani di sviluppo e ai piani di investimento. Si arriva all'assurdo che potrebbero avere maggiore personale con minori possibilità di investimento.
Siamo proprio al contrario di quella che dovrebbe essere la logica di abbattimento dei costi del personale e di finanziamento delle spese di investimento; si rende così arduo sanare situazioni gravissime in altre parti del Paese. La nostra comunità regionale viene dunque fortemente penalizzata; credo che a livello di bilancio non si possa sottacere un discorso di questo tipo. Prevedere nel bilancio regionale un contributo straordinario, così come è stato previsto nella legge del '90, non è sufficiente; bisogna farlo diventare un contributo ordinario, non solo prevedendolo in maniera ricorrente, ma finanziandolo concretamente con altre leggi di settore. Ciò salvaguardando la volontà programmatoria operativa delle Comunità montane espressasi in molti Piani di sviluppo che sono rimasti lettera morta (Piani agricoli, Piani di bacino, Piani agrituristici).
Gli 80 miliardi a disposizione delle Comunità montane piemontesi per Piani di sviluppo e di intervento sono cosa minima rispetto ad un tetto di 150 miliardi, arrivato addirittura a 190 miliardi. Una Regione come la nostra non può non prendere in considerazione questo fatto e non tener conto, nel proprio bilancio, di problematiche che non solo riguardano il raccordo tra Regione e Comunità montane, ma anche altri aspetti, come ad esempio (attivazione della legge n. 16 - delle deleghe = rimasta lettera morta sotto tutti i punti di vista.
C'è disattenzione totale sia per quanto riguarda i Piani di sviluppo e di investimenti sia per quanto riguarda il trasferimento di deleghe e funzioni a questi momenti importanti di programmazione, che tra l'altro coprono larga parte del territorio piemontese (45 comunità montane). La Regione Piemonte, in assoluto quella con più Comuni montani in Italia, a livello di bilancio non tiene in minimo conto queste problematiche.
Come stabilito, non verranno date risposte solo di carattere tecnico; a questo punto, rispetto a questi capitoli, proporremmo di attingere da un altro capitolo (il n.15950): la risposta deve essere politica. Riprendo quindi il discorso già annunciato in sede di relazione per quanto riguarda la legge n.18 (che magari sarà oggetto di un ordine del giorno) ai sensi della quale, se non vi è un Piano di intervento previsto dalla stessa legge, questi finanziamenti non sono attivabili. Bisogna pur tenerne conto potrebbero semmai essere accantonati nel momento in cui verrà predisposto questo Piano, a nostro parere fondamentale per permettere ogni tipo di intervento legato alla legge n.18.
Premesso quindi che sul piano tecnico non ci sono questioni a livello di emendamenti, credo che la Giunta non possa non tener conto di questi dati nuovi, su cui chiedo si faccia una riflessione. A livello nazionale vi è disattenzione totale, che si traduce in una penalizzazione delle Comunità montane che rischia di ribaltarsi anche a livello regionale. E' vero che la Regione rischia di avere un ruolo di supplenza, però credo che una Regione come la nostra non possa, proprio per le caratteristiche che ha, non svolgere anche questo ruolo. So bene che il dibattito difficilmente potrà essere allargato, visto che siamo in sede di illustrazione di emendamento però credo che una riflessione attenta vada fatta.
D'altra parte possono essere attivate al-tre leggi di settore; stamani per esempio, si è parlato di cantieri di lavoro attivabili attraverso Comuni e comunità montane in relazione alla sistemazione di bacini montani e al recupero di aree degradate (capitoli interessati da riduzioni di stanziamento, attivabili attraverso l'intervento delle Comunità montane).
Vi sono però altre leggi regionali, apposte per semplice memoria, che hanno visto l'attivazione delle comunità montane per quanto riguarda la programmazione e la gestione: l'impiantistica sportiva e le strutture per il tempo libero.
Ci dovrebbe quindi essere un coinvolgimento più diretto. C'è indubbiamente la necessità di prevedere dei fondi, soprattutto alla luce dei Piani di sviluppo predisposti dalle Comunità; Piani di bacino che rischiano di restare lettera morta, che non sono nemmeno tenuti presenti nel momento in cui la Regione, esercitando impropriamente dell'amministrazione attiva, interviene sul territorio, sulla base di fondi statali a destinazione vincolata e quindi by-passando anche le Comunità montane che hanno predisposto dei Piani di intervento sul territorio. Per questo motivo la proposta di aumentare il fondo a 7 miliardi non è campata in aria: non solo adegua questo fondo agli anni precedenti, ma va in direzione opposta alla riduzione da 3,5 miliardi a 1,2 miliardi operata dalla Giunta. 12 miliardi non devono costituire un fondo straordinario, una tantum, bensì un fondo ricorrente. Io non ho previsto un capitolo ad hoc sulla legge 23/90, legge che si è deciso di abrogare prima ancora che morisse definitivamente (una volta nata non è mai stata finanziata) sebbene proposta dalle Comunità montane e sostenuta dall'UNCEM.
Sulla proposta di aumento di stanziamento ritengo necessaria una riflessione eventualmente anche in sede di assestamento, perché si tratta di, una problematica aperta, sulla quale la Regione Piemonte non pu glissare, ma deve assumere posizioni precise.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Oggi come oggi l'emendamento non è accoglibile. Si sta valutando, con gli Assessori Lombardi e Nerviani, nell'ambito del discorso avviato in Giunta in occasione del disegno di legge in attuazione della L.142/90 l'opportunità di assumere qualche provvedimento nel senso dell'intervento svolto dal Consigliere Buzio. Ribadisco però che attualmente questa proposta non è accoglibile.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con voti 14 favorevoli, 22 contrari e 1 astensione.
56) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Bresso Risalta e Segre: "il capitolo n. 15260 è aumentato di L. 1:000.000.000".
"il capitolo n. 25600 è diminuito di L. 1.000.000.000".
La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Nei nostri interventi di carattere generale svolti ieri abbiamo ripetutamente criticato la Giunta per il fatto che questi bilanci ripetono situazioni passate senza fornire elementi di indirizzo e di impegno nuovi riferibili a problemi presenti e a esigenze di - intervento e di sviluppo di politiche di lunga portata temporale. Abbiamo richiamato per titoli negli interventi di ieri, i problemi ambientali, ora in discussione propone di modificare il capitolo di spesa n. 15260 relativo alla redazione dei Piani regionali di bonifica delle aree inquinate, facendo quindi assumere anche in bilancio un impegno concreto da parte della Regione in direzione di questa politica di bonifica.
Crediamo non si debbano aspettare solo i provvedimenti nazionali, ma che anche la fase di studio dei Piani di bonifica debba essere un impegno della Regione, in quanto gli studi sono propedeutici agli interventi.
L'avviare gli studi significa, nel momento in cui esistono provvedimenti ad hoc da parte dello Stato, poter rendere celere la spesa, accelerare le operazioni perché la bonifica avvenga. E' un capitolo che abbiamo citato non solo per indicare esemplarmente un impegno della Regione sul tema ambientale, ma anche perché davvero ci sia questa portata moltiplicatrice di efficacia nel tempo e di accelerazione degli interventi. Abbiamo proposto un miliardo, anche se sappiamo benissimo che i territori da bonificare nella nostra Regione sono tanti e che forse va persino aggiornata la lettura del territorio per individuare tutti i luoghi da bonificare. Lo sviluppo industriale intenso a cui è stata soggetta la nostra Regione ha creato una serie di aree da bonificare, di cui non abbiamo ancora piena conoscenza. Il cambiamento della struttura economica in corso, l'emergere diffuso di aree dismesse dalle industrie, apporranno seri problemi sul piano della bonifica.
Nella nostra Regione sono presenti problemi rilevanti, come quello della Valle Bormida. E' ben vero che c'è il discorso dell'intervento dello Stato con il piano di bonifica, ma sarebbe necessario che gli studi per la bonifica li portasse avanti autonomamente anche la Regione. Forse avremmo evitato una lunga discussione di merito sul Piano di bonifica se la Regione avesse avuto una sua osservazione, una sua elaborazione autonoma aderente si problemi che nella realtà della Valle Bormida si pongono. Certamente la Regione, per inefficiente che possa essere, avrebbe prodotto uno studio a maggior aderenza con la realtà di quanto non sia quello presentato dal Ministero, fatto attraverso l'Ansaldo. E' quindi in termini costruttivi e non' in termini polemici che oggi pongo alla Giunta questo emendamento a nome del nostro Gruppo. Le stesse argomentazioni hanno questo carattere credo siano ben intelligibili e non polemiche.
Abbiamo individuato, oltre alla Valle Bormida, alcuni problemi presenti nel Novarese attorno e dentro il Parco del Ticino, in larga parte dovuti al polo petrolifero, che peraltro anziché essere a termine come forse nel passato potevamo pensare, si sta rilanciando con potenzialità d'uso, di sfruttamento economico inaspettate, il che mette in discussione le politiche finora attuate nel Novarese o, comunque, le rende inadeguate ad affrontare il problema della tutela di quella zona. Una zona peraltro già fortemente inquinata, non a caso chiamata "nerofumo".
Cito dei fatti grandi come la Valle Bormida e la zona di Trecate nel Novarese, ma vi sono tante altre zone, anche piccole, assai diffuse nel nostro territorio regionale. Chiediamo quindi una sottolineatura di impegno a livello di studio, prima ancora che di intervento. Studio che renda davvero possibile un rapporto efficace anche con i finanziamenti dello Stato sia nel rivendicarli sia nel precisare priorità sia nei tempi di effettuazione. Proponiamo di togliere questo miliardo dal cap.25600, che riguarda gli interventi in campo turistico. Non so se sono in grado di riprendere tutti i dati. Non abbiamo alcuna chiarezza, per mancanza anche di informazioni, delle politiche turistiche che si stanno attuando. Non ne abbiamo mai discusso in questo Consiglio, che forse lavora troppo poco per affrontare tutti i problemi.
Questa politica turistica nel 1991 ha accumulato 3 miliardi di residui passivi. Riproporre altri 2 miliardi e 400 milioni, per portare all'or-dine di 5/6 miliardi le possibilità di cassa nel '92 nel settore, mi sembra davvero ingiustificato ed improponibile.
Credo si possa ancora fare una seria politica turistica, premettendo una discussione di merito, pur con una riduzione di spesa. Sarà comunque difficile spendere tutti questi soldi nel '92. Chiediamo che un miliardo venga spostato nel capitolo riguardante i Piani di bonifica.
Il Consiglio regionale dovrebbe qualificarsi almeno con un segno, anche se non con una grande operazione, nel senso di voler preparare un'operazione di bonifica per il futuro di un territorio industriale, come è stato il nostro, che ha lasciato molti cadaveri sulla strada. Lavoro che può essere efficacemente realizzato, se ben studiato. Senza studio rischiamo solo di fare qualche operazione esemplare senza provare a definire i progetti di intervento, e trovandoci a fare molte parole, ma non operando seriamente e con continuità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Concordo con molti dei concetti espressi dal collega Rivalta e sulle necessità che egli evidenziava. Però la richiesta di un aumento di un miliardo del cap. 15260 è anche formalmente non corretta. Il cap. 15260 riguarda le spese per la redazione dei Piani regionali di bonifica delle aree sulla base della legge n. 475 e cioè i trasferimenti previsti dallo Stato alla Regione (e non i fondi regionali).
Il problema che il Consigliere Rivalta evidenziava viene affrontato da questo bilancio: all'interno dei fondi globali ci sono ben sei miliardi per studi, progetti e realizzazione di bonifiche. Quindi è previsto quanto richiesto dal Consigliere Rivalta, ma nei 6 miliardi destinati a queste cose nei fondi globali di investimento.



RIVALTA Luigi

I fondi dove sono adesso?



GARINO Marcello, Assessore regionale

Attualmente sono nel fondo globale del bilancio e si riferiscono alla finanziaria approvata lo scorso anno per il '92. Si tratta di sei miliardi specificatamente per - se ricordo bene la dizione - studi, progetti e realizzazioni di bonifiche di aree contaminate. Per attuare quanto abbiamo detto, occorrerà naturalmente presentare il disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Stanno emergendo i ritardi accumulati. In passato non abbiamo redatto i Piani di bonifica perché non avevamo soldi; poi, una volta erogati i soldi dallo Stato, non abbiamo la legge. La nostra vuole essere una sollecitazione a mettersi preventivamente in condizione di operare e non ad aspettare sempre che i soldi arrivino per poi operare.
Per questi motivi, mantengo la sollecitazione, facendo votare questo emendamento. Capisco benissimo che l'intenzione è di bocciar- lo; vorrei almeno che il fatto di respingere l'emendamento fosse un'assunzione di responsabilità per operare con efficacia e tempestività e non lasciare che i soldi stiano fermi. Si facciano presto i Piani di bonifica, che oggi non ci sono.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Il Piano di bonifica esiste ed è quello approvato dal Consiglio regionale, per cui la Regione Piemonte aveva anticipato...



RIVALTA Luigi

Ma quello è un elenco...



GARINO Marcello, Assessore regionale

Si, è un elenco, ma contiene alcuni studi - peraltro non del tutto approfonditi - in quanto non sono progetti esecutivi. Questo è quanto a cui ci si riferisce.



RIVALTA Luigi

Noi intendevamo i Piani di bonifica quali strumenti operativi per poter intervenire.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Ma non può essere fatto sul capitolo n. 15260.



RIVALTA Luigi

Allora mettiamolo su un altro capitolo.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Infatti nei fondi globali ci sono 6 miliardi.



RIVALTA Luigi

Così torniamo punto a capo. I soldi continueranno a restare li finch non avremo una legge. Non c'è un capitolo con il quale si possano elaborare Piani d'intervento di competenza regionale?



GARINO Marcello, Assessore regionale

Abbiamo le stesse idee, ma probabilmente non ci capiamo. Nei fondi globali i 6 miliardi stanziati servono per la progettazione e per la bonifica. 16 miliardi fanno parte della finanziaria 2, già votata nel 1991 sul bilancio spendibile nel 1992, quindi ne abbiamo la certezza: fanno parte del disegno di legge sui fondi globali, che qui studiamo.
In questo caso, invece, si tratta di fondi statali: se verranno li metteremo in bilancio, diversamente procederemo con fondi regionali che ammontano a ben 6 miliardi.



RIVALTA Luigi

Quelli sono fondi regionali?



GARINO Marcello, Assessore regionale

Sì, sono fondi regionali.



PRESIDENTE

Da questo testa a testa cosa ne è derivato? .



RIVALTA Luigi

Che potrebbero essere aumentati di 1 miliardo; ce n'è così tanto bisogno.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 13 voti favorevoli e 21 voti contrari.
57) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Bresso e Rivalta: il capitolo n. 15410 è aumentato di L. 450.000.000:" "il capitolo n. 24080 è diminuito di L. 450.000.000." 58) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Bresso e Rivalta: "il capitolo n. 15420 è aumentato di L, 450.000.000:" "il capitolo n. 24080 è diminuito di L. 450.000.000." 59) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Bresso e Rivalta: "il capitolo n. 15430 è aumentato di L. 470.000.000." "il capitolo n. 24080 è diminuito di L. 470.000.000." La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Gli emendamenti nn. 57-58-59 hanno lo stesso intendimento dei precedenti, in quanto propongono e richiedono un finanziamento per le spese digestione delle aree protette della fascia fluviale del Po. Sì tratta di tre emendamenti, in quanto tre sono le tratte in cui è stato diviso il Po piemontese ai fini della gestione del parco.
Il parco è stato istituito: credo quindi si siano riuniti i Consigli nominati, il Consiglio generale e i Consigli delle tre tratte. Nel bilancio è indicata una spesa di 50 milioni per la gestione di queste tre tratte che riguardano, circa 300 km di percorso del Po.
Credo che lo stanziamento sia assolutamente insufficiente, e che sia assai deludente non solo per chi si aspettava che, con l'istituzione dei parco, venisse messa in moto un'azione di tutela, ma anche per tutte le persone che dal Consiglio regionale e dai vari Consigli comunali e provinciali e dalle varie associazioni, hanno designato o nominato i rappresentanti in questi enti.
Quando questi tre Consigli (c'è anche il Consiglio generale) si troveranno di fronte ad una disponibilità di spesa di 50 milioni probabilmente matureranno un'impressione assai negativa. Mi sembra necessario, quindi, attribuire finanziamenti più significativi, che noi abbiamo indicato in 450 milioni. Qualcuno ci potrà dire che 450 milioni per i nove mesi che rimangono di quest'anno, rappresentano 50 milioni al mese e che spendere 50 milioni al mese per un'istituzione nuova potrebbe anche essere difficile. Noi riteniamo che il solo mettersi in sesto e l'incominciare ad operare richiederanno spese ingenti, disponibilità di mezzi e dotazione di strumenti. Se con questo bilancio non inizieremo a creare un minimo di dotazione, di possibilità di azione per i Consigli delle tre tratte e di quello generale, noi rimanderemo nel tempo l'avvio di una politica che invece è bene si attivi subito, affinché i Consigli si animino e mantengano l'entusiasmo con cui, spero, si sono formati. Tutto questo per dare luogo subito ad un'operazione di programmazione della spesa per mettere in campo operazioni di studio dei Piani d'intervento, dei Piani delle aree; in sostanza, è: necessario assegnare più fondi. La richiesta e questa; il capitolo da cui si propone di prelevarli è il n. 24080.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Credo che sarebbe molto facile rispondere positivamente alla richiesta peraltro ampia- , mente motivata, del collega Rivalta. Ciò non di meno mi sembra onesta la posizione negativa che vado assumendo rispetto alla richiesta formulata, con le seguenti motivazioni.
In primo luogo mi auguro che, in ogni caso, con l'assestamento di bilancio possano intervenire degli elementi correttivi.
In secondo luogo, debbo osservare che i 50 milioni messi a bilancio sono per fattività ordinaria, non riguardano né gli investimenti né la spesa per il personale.
In terzo luogo, le preoccupazioni fondate del collega Rivalta in ordine all'attività programmatoria e di pianificazione hanno trovato e trovano riscontro in iniziative specifiche, diversamente finanziate attraverso le consulenze (quest'anno siamo intervenuti con 400 milioni per l'avvio del Piano territoriale del Parco del Po) e con un finanziamento specifico, che interessa la parte più settentrionale e che deriva dalla convenzione con l'ENEL, che vorremmo in parte destinare al lavoro di pianificazione raccomandato da Rivalta.
Ultima cosa non meno importante, da tenere nella massima considerazione: la finanziaria ha portato a bilancio 55 miliardi a livello nazionale per il finanziamento di parchi regionali, in particolare di quelli istituiti o di seria immediata prossima istituzione. Di questi 55 miliardi mi auguro che qualche somma ad adiuvandum, quindi non a sottrazione degli investimenti che ci saranno in assestamento, possa intervenire per dare ai parchi la dotazione che si meritano: di personale di strumentazione e di organizzazione.
Con animo sufficientemente sereno dico perciò al collega Rivalta che mentre apprezzo la segnalazione e la sottolineatura, non mi sembrerebbe onesto accettare la proposta di ritocco. Al tempo stesso, ripeto, vedr con gli strumenti finanziari a disposizione, di apportare le correzioni da lui indicate.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 57.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 24 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 58.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 24 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 59.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 24 contrari.
60) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Bresso Rivalta: "il capitolo n. 15630 è aumentato di L. 600.000.000." "il capitolo n, 24080 è diminuito di L. 600.000.000." La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Non, abbiamo presentato molti emendamenti nel settore dell'ambiente tutti però segnalano problemi-chiave di una certa politica ambientale ed emblematici per un Consiglio regionale: il problema delle bonifiche e quello del parco del Po, come elemento emergente della politica dei parchi.
Presentiamo ora anche questo emendamento, che riguarda le iniziative per la raccolta differenziata dei rifiuti, ponendo il problema di un aumento della dotazione di spesa. I Comuni piemontesi sono stati finalmente chiamati a inserire nelle proprie politiche, come impegno d'obbligo, la raccolta differenziata dei rifiuti. Questo sia per facilitare il problema degli smaltimenti sia per consentire recuperi e riciclaggi di materiali o di energia.
Certo, mi si risponderà che in questo capitolo sono già state poste competenze di 2 miliardi e 80 milioni e una previsione di cassa di 4 miliardi e 80 milioni Noi chiediamo un segnale di sottolineatura che sarebbe importante avvenisse al momento dell'approvazione del bilancio. In questo caso, forse, l'aumento è emblematico e simbolico di volontà e di impegno di questo Consiglio regionale in questa politica: occorrerebbero ben altre cifre perché le centinaia di Comuni piemontesi possano essere aiutati nel mettere in atto la politica di selezione dei rifiuti e quindi occorrerebbe davvero che questo capitolo aumentasse enormemente di dimensione.
Noi abbiamo chiesto -1o dico apertamente, senza nasconderlo - di dare un segnale su questa politica, fondamentale per lo smaltimento dei rifiuti che riguarda problemi di risparmio, di economia (attraverso il riciclaggio dei materiali) ed anche di risparmio energetico (attraverso fuso energetico che questi materiali possono offrire: le biomasse, ad esempio). Ma tutta questa politica richiede una raccolta differenziata.
Sollecito la Giunta a cogliere l'invito, che può avere un suo significato, una sua autorevolezza se questo Consiglio regionale, rispetto a una proposta della Giunta che ha una sua dignità, ma certo anche dei limiti, aumenterà questo capitolo non colmando i fabbisogni, ma per segnalare che il Consiglio regionale, fra le poche cose ché ha potuto decidere in quest'aula, ne ha decisa una che dà il carattere di cosa si vuole fare: aumentare questo capitolo di 600 milioni; una piccola cifra, ma significativa come volontà di voler portare avanti il discorso della raccolta differenziata dei rifiuti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Nel bilancio 1990 la Regione aveva 1 miliardo per la raccolta differenziata dei rifiuti; nel 19911a Giunta ha proposto, e il Consiglio ha approvato, di triplicare la somma: siamo passati praticamente a 2 miliardi e 600 milioni, per cui ci si ritrova con una diminuzione del 20%, uguale a quella di tutte le altre poste in gioco. Credo di poter dire che in sede di assestamento di bilancio questa somma giungerà quantomeno ai limiti dello scorso anno, che significa tre volte il bilancio 1990. Questo discorso si potrebbe fare anche in questo momento, ovviamente, ma si potrebbe fare anche per altri mille articoli in bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Mi spiace moltissimo che la Giunta e l'Assessore non abbiano voluto cogliere neppure questo segno della nostra disponibilità a svolgere e a diffondere una politica di impegno della Regione. A questo punto polemizzo di fronte al fatto che i finanziamenti degli anni scorsi non sono stati utilizzati appieno.



GARINO Marcello, Assessore regionale

1 Piani territoriali di raccolta differenziata, preparati dai Consorzi sono stati approvati e finanziati, è il pagamento reale che non è avvenuto.



RIVALTA Luigi

Dopo due anni è segno di ritardo.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Non sono due anni: nel 1990 non c'erano fondi, sono fondi 1991.



RIVALTA Luigi

Dobbiamo imparare a rendere più celeri queste operazioni. Ritorno al discorso del mio primo emendamento: se noi riuscissimo a far fare i Piani di studio preventivi ai finanziamenti, potremmo al momento dell'approvazione, finanziare i Piani e annullare i tempi morti.
Vi sono spese di intervento in ritardo di un anno per la mancanza di Piani.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Non vorrei che l'argomento diventasse oggetto di dialogo o di polemica.
I Piani territoriali di raccolta differenziata presentati ai Consorzi, sono arrivati alla Regione, presso il mio Assessorato, nei mesi di giugno luglio. Sono stati approvati nell'autunno del 1991 e ne abbiamo previsto il finanziamento: siamo ora in attesa che i Consorzi si diano da fare per attuare quanto per cui i Piani stessi sono stati approvati.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli e 23 contrari.
61) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Calligaro e Marengo: "il capitolo n. 20100 è aumentato di L. 1.400.000.000." "il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 1.400.000.000." 62) Emendamento presentato dai Consiglieri, Monticelli, Calligaro Marengo e Buzio: "il capitolo n. 20110 è aumentato di L. 1.200.000.000" "il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 1.200.000.000" La parola al Consigliere Calligaro per l'illustrazione congiunta dei due emendamenti.



CALLIGARO Germano

Il contenuto dell'emendamento è semplicissimo: chiediamo l'aumento di 1 miliardo e 400 milioni sulle somme a disposizione di Finpiemonte per la promozione e la diffusione delle innovazioni tecnologiche nel sistema delle imprese minori.
Il provvedimento scaturisce dalla L.R. n. 56; lo consideriamo un buono ed efficace strumento ma, come abbiamo detto, negli anni passati l'efficacia è notevolmente attenuata dall'esiguità dei finanziamenti.
Il tessuto delle imprese di minore dimensione - ma non di minore importanza - ha bisogno di essere profondamente qualificato; la L.R. n. 56 è un ottimo strumento per questo processo di qualificazione, peccato che disponga di risorse del tutto inadeguate e irrisorie. Ricordo in questa sede che la legge nazionale sulla piccola e media industria stanzia solo 500 miliardi all'anno per l'intera piccola e media impresa italiana.
La legge-quadro sull'artigianato da sette anni è in attesa di essere finanziata: o si usa bene lo strumento regionale, dotandolo di maggiori risorse, oppure gli strumenti regionali, disponendo di risorse esigue corrono il rischio di essere del tutto inefficaci nel processo di qualificazione del tessuto delle imprese di minori dimensioni.
Tra l'altro, l'emendamento al capitolo 20110 co-finanzia anche il programma 2052. E' un po' poco - se la Presidente permette, illustrerei anche il successivo emendamento - lo stanziamento di 1 miliardo e 200 milioni di lire per il 1992, se si pensa di utilizzarlo per l'attuazione della L.R. n. 56 , al tempo stesso, per co-finanziare il Regolamento CEE 2052.
Non esiterei a dire che invece di pensare a fantomatiche agenzie per l'innovazione destinate a fare la fine del fondo regionale per l'innovazione - ricorderete "famosi" 15 miliardi stanziati persi per strada così come i progetti d'innovazione - sarebbe molto meglio destinare tutte le risorse alla L.R. n. 56.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La Giunta non accoglie gli emendamenti poiché, per quanto ci riguarda il capitolo 32600, capitolo del patrimonio, è già assai "sofferente"; non è possibile ulteriormente diminuirlo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Sul tema delle innovazioni torneremo certamente con l'operazione di assestamento, valutando il complesso degli interventi sulla L.R. n. 56 e sulle altre iniziative che riguardano l'innovazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Un'ultimissima battuta. Aspettiamo pure l'assestamento, ma rendiamoci conto che con l'emendamento in discussione si finanzia la Finpiemonte, con quello successivo si avvia un ulteriore finanziamento in base alla L.R. n.
56 con un co-finanziamento del Regolamento CEE 2052. Il tutto avviene sommando le cifre, con 2 miliardi e 800 milioni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 61.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 23 voti contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 23 voti contrari.
63) Emendamento presentato dal Consigliere Monticelli, Buzio, Calligaro e Marengo: "il capitolo n. 20120 è aumentato di L. 1.400.000.000:" "il capitolo n. 23600 è diminuito di' L. 1.400.000.000." La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Si tratta di un fondo destinato a, soggetti deboli presenti sul mercato del lavoro, ultraventinovenni. In questi ultimi giorni c'è stata la riforma della cassa integrazione, come al solito fuori tempo e luogo, in quanto avvia la mobilità del lavoro in una fase economica in cui la mobilità non può in larghissima parte avere luogo o, meglio, si svolge da posto di lavoro a disoccupazione certa e stabile.
Accade quanto già successo per le politiche industriali: quando era possibile attuarle, i grossi imprenditori richiedevano risorse "offrendosi" di provvedere agli orientamenti di politica industriale. Oggi gli stessi grossi imprenditori richiedono politiche industriali, ma queste non sono attuabili perché, se sono mero sostegno alle attività delle grandi imprese, sono in contrasto con gli indirizzi comunitari. Per la cassa integrazione e la sua riforma è accaduto la stessa cosa.
Il problema sta quindi nel modificare questo strumento e vedere come effettivamente, si possa rendere effettiva la mobilità del lavoro; inoltre bisognerà adeguarlo ad una inoccupazione destinata ad essere crescente.
Ricordo che abbiamo un mercato del lavoro con bassa scolarità; abbiamo un numero di diplomati pari alla metà di quello della Germania e dell'Olanda e quindi abbiamo un'abbondanza di lavoratori disponibili a svolgere attività manifatturiere, che vengono delocalizzate e decentrate.
Si dice che in Piemonte avremo un irrobustimento di tutte le attività cosiddette di direzione di strategia. Peccato che il mercato del lavoro non corrisponda a questo processo in atto! Non vi sono dubbi che nei prossimi anni sommeremo a sacche consistenti di disoccupazione strutturale anche una crescente inoccupazione giovanile.
Il problema quindi, è di aumentare la dotazione del fondo e modificarlo profondamente, in modo tale che non riguardi soltanto soggetti deboli del mercato del lavoro con più di 29 anni, ma prenda in considerazione anche problemi dell'attuabilità di misure di mobilità del lavoro e di capacità di affrontare i problemi, destinati ad essere crescenti, dell'inoccupazione giovanile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La Giunta non accoglie l'emendamento, perché prevede di stornare fondi dal solito capitolo del patrimonio (ed anche perché la legge è scaduta).
Certo, il problema politico esiste e la Giunta lo affronterà con il collega Cerchio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli e 19 contrari.
64) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Calligaro e Marengo: "il capitolo n. 20140 è aumentato di L. 1.800.000.000." "il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 1.800.000.000." La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Il capitolo discusso prima, il 20120 "Previsioni in termini di competenza per il '92", è il fondo straordinario per (occupazione; esso prevede un impiego di risorse pari a 3 miliardi e 397 milioni, che non sono nemmeno spendibili, Presidente Brizio. La legge è scaduta, deve essere rifinanziata e poi deve acquisire nuovamente validità di legge. Stiamo quindi discutendo di molte cose astratte.
Arriviamo al cap. 20140: 5 miliardi e 200 milioni per le attività di lavoro cooperativo ed autogestito. Abbiamo ripetutamente detto che sono risorse del tutto insufficienti perché, se si sviluppano servizi capaci di promuovere lavoro cooperativo o autogestito, è certo che si possono impiegare con molta efficacia crescenti risorse.
Tra l'altro, c'è un mercato del lavoro che porta una parte dei lavoratori in attesa di svolgere attività, a nutrire propensione per il lavoro autogestito, cooperativo. Sono nuove forme di lavoro che devono trovare crescente sviluppo nella realtà socio-economica piemontese. Anche qui, non possiamo che rammaricarci, si spendono delle briciole, soprattutto per quelle aziende e cooperative efficienti, capaci di stare sul mercato che hanno bisogno di innovazioni, e di determinare politiche di crescita aziendale: Permane invece sempre il finanziamento a cooperative destinate a non saper stare sul mercato del lavoro e ad essere assistite permanentemente.
Bisogna dunque qualificare la spesa di questo capitolo ed elevarla; se la si eleva utilizzando bene le risorse, si possono dare efficaci risposte al problema del lavoro cooperativo ed autogestito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La Giunta non accetta l'emendamento, perché preleva ancora dal capitolo del patrimonio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 10 voti favorevoli e 21 contrari.
64a) Emendamento presentato dai Consiglieri Rivalta, Bresso, Monticelli e Buzio: "il capitolo n. 20400 è aumentato di L. 500.000.000." "il capitolo n. 25120 è diminuito di L. 500.000.000." La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

L'emendamento tende ad aumentare il capitolo che riguarda gli interventi culturali e anche di edilizia a favore di musei, biblioteche centri culturali e dello spettacolo. Chiedo se il capitolo è quello che consente, per esempio, l'intervento sulla Cappella del Paradiso a Crea.
Quando il sig. Vanelli fa le deliberazioni per intervenire sui monumenti usa, questo capitolo? Questa mia sollecitazione tende a dare espansione agli interventi che riguardano il patrimonio artistico e culturale della nostra Regione.
L'altro giorno, in televisione, ho sentito dichiarare dall'avv. Agnelli che l'Italia ha troppi monumenti e che bisogna togliersi dalla testa di poterli conservare; in sostanza bisognerà abbandonare la scialuppa dei beni culturali e artistici. Io mi rendo conto che abbiamo molti monumenti, molti beni culturali e che questo pone un problema molto serio; per una civiltà plurimillenaria che ha ereditato questo patrimonio si pongono problemi molto seri, ma non sono così cinico come l'avv. Agnelli. Personalmente non butterei via così cinicamente neanche gli esseri viventi minori n parimenti i prodotti della nostra cultura, della nostra storia, delle nostre genti, dei nostri artisti.
Sotto questo profilo c'è una sollecitazione da fare: tentare di aumentare il capitolo di spesa rivolto al recupero dei beni culturali.
Abbiamo una previsione di competenza di 1 miliardo 644 milioni; sappiamo benissimo che una cifra di questo genere non è sufficiente. Quando si interviene su un quadro, su un campanile da restaurare o su qualsiasi bene artistico, le somme in gioco diventano dell'ordine di centinaia di milioni chiedo quindi che si porti questa spesa a 2 miliardi.
Prima ho chiesto se per interventi, ad esempio, sulla Cappella del Paradiso del Sacro Monte di Crea si fa uso di questo capitolo (20400) anche se così non fosse, c'è bisogno di aumentare il capitolo di spesa. Il discorso vale esemplarmente perla Cappella del Paradiso, Assessore Nerviani, perché se sono vere le informazioni che mi sono state fornite, la Cassa di Risparmio ieri ha deliberato i 250 milioni che avevamo sollecitato.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Mi hanno parlato di 280 milioni.



RIVALTA Luigi

A me hanno detto 250 milioni, speriamo sia più giusta la sua informazione.
Il finanziamento è provenuto dopo sollecitazioni fatte come Regione (in particolare dall'Assessore e dal sottoscritto) alla Cassa di Risparmio. La condizione di questo finanziamento è che la Regione metta la sua parte.
Portare a termine il restauro della Cappella del Paradiso, che è certamente l'opera di maggior pregio dei Sacri Monti di Crea, richiede circa 500 milioni; gli ultimi preventivi parlano di 440 milioni, ma sappiamo che poi per concludere, ne occorrono 500 Mi chiedevo se il capitolo ci consente di garantire i 200 milioni per il Sacro Monte di Crea e se è possibile distribuire i restanti 300 milioni su altre operazioni in "lista d'attesa".
Poiché ieri il Consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio ha deliberato questo contributo, mi sembrerebbe importante che oggi il Consiglio regionale deliberasse un aumento di 200 milioni di questo capitolo, chiaramente diretti a coprire la spesa per la Cappella del Paradiso.
Richiamo l'attenzione dei Consiglieri sul fatto che il Parco di Crea è quello più frequentato, non solo per ragioni naturalistiche e paesaggistiche o per ragioni storico-artistiche, ma anche per la devozione di molti cittadini a queste presenze religiose di cui Crea è evidentemente un punto emergente. Qualunque sia la ragione primaria, il Parco di Crea è certamente fra i più frequentati.
Si è incominciato a recuperare la Cappella con primi interventi predisposti quando l'Assessore competente era ancora Fiorini; la Regione si è impegnata nel tempo, ma sono ormai passati più di 12 anni: sarebbe un segno importante se, avuto il contributo della Cassa di Risparmio e non togliendo ad altri ma aggiungendo, riuscissimo finalmente a garantire la chiusura dei lavori relativi alla Cappella del Paradiso.
La grande quantità di turisti che si reca al Sacro Monte ha, come una delle mete prioritarie, quella di visitare la Cappella del Paradiso; non solo, è anche preannunciata dal Vaticano la visita del Papa o nell'autunno di quest'anno (e questo, dal punto di vista temporale sarebbe davvero una difficoltà) o nella primavera del 1993.
Questo Papa, che credo tutti riconosciamo essere un grande Papa storicamente ha svolto un'azione non solo religioso-ecumenica, ma anche politica di grandissimo valore (in questo senso sarebbe interessante leggere gli articoli di Gorbaciov, da un lato, e la risposta del Papa dall'altro); credo sarebbe importante, anche per il rilievo che questo Papa storicamente ha assunto, al di là della devozione che manifestano molteplici cittadini nei confronti della Chiesa cattolica e del suo Capo riuscire a consegnare al Sommo Pontefice l'impegno di chiusura di questo restauro.
Se il Papa va a Crea, certamente vorrà visitare la Cappella del Paradiso, a meno che gli si dica che è impraticabile, cioè che si mantengano le transenne e le impalcature e non gliela si lasci vedere.
Anche per questa ragione sollecito l'espansione di questo capitolo di spesa; 500 milioni: 200 per garantire la chiusura del restauro della Cappella di Crea, gli altri 300 per un'operazione un pochino più larga di quella che il limitato finanziamento qui indicato consente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MONTABONE



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Nerviani.



NERVIANI Enrico, Assessore regionale

Non conosco esattamente i preventivi per il recupero della Cappella del Paradiso che, in effetti, al di là dei valori religiosi, rappresenta una testimonianza artistica autentica e ineguagliabile.
Attenendomi alla posizione sinora espressa dalla Giunta in ordine ad emendamenti di questo tipo, la risposta è, nello specifico, nel merito della proposta, negativa; ciò non di meno, credo di poter assicurare al Consigliere Rivalta il reperimento in tempo utile delle risorse necessarie alla sistemazione della Cappella, garantendogli che il Capo del cattolicesimo verrà accolto nel migliore dei modi anche per quanto riguarda la condizione dei beni artistici di Crea.
Aggiungo che 50 milioni sono già stati destinati sul bilancio scorso attingendoli da un capitolo relativo ai parchi; la stessa cosa si può fare nel bilancio di quest'anno con i fondi celativi ai beni culturali Insomma credo che in un modo o nell'altro ci avvicineremo al punto di poter concludere quest'operazione così come è nei desideri, peraltro molto intensamente sostenuti, del collega Rivalta; assicuro a lui e all'Amministrazione di Crea la garanzia che ogni sforzo verrà fatto affinché quest'opera venga interamente recuperata.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rivalta chiede di intervenire per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi

Intervengo a seguito della dichiarazione fatta dall'Assessore Nerviani avendo, come sempre, piena fiducia nelle parole che vengono dette.
Colgo positivamente l'impegno di finire la Cappella di Crea, ma bisogna finirla quest'anno, quindi nei tempi utili cui si richiamava l'Assessore Nerviani, che sono i prossimi mesi; appena questo bilancio verrà approvato bisognerà mettere in atto il relativo finanziamento.
Di fronte al diniego di un'espansione, anche limitata,, del capitolo di spesa relativo ad interventi di questo tipo, non posso che spiacermi perché la sollecitazione che ho fatto per Crea, che considero (intervento oggi prioritario, mi lascia il rammarico che qualche altro monumento qualche altro bene culturale che avrebbe bisogno di restauro ne farà le spese; quindi, sotto questo profilo, il mio rammarico è che venga respinto l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli e 24 contrari.
65) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Calligaro Bortolin e Buzio: "il capitolo n. 20550 è aumentato di L. 3.030.000.000." "il capitolo n. 25010 è diminuito di L. 3.030:000.000." 66) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Calligaro Bortolin e Buzio: "il capitolo n. 20630 è aumentato di L. 1.830.000.000." "il capitolo n. 24080 è diminuito di L. 1.830.000.000." La parola alla Consigliera Bortolin che li illustra congiuntamente.



BORTOLIN Silvana

Abbiamo valutato positivamente l'aumento previsto per l'anno 1992; per quanto riguarda gli Enti assistenziali, il contributo in conto capitale passa da 1 miliardo 150 milioni a 8 miliardi, così come per i Comuni da 2 miliardi 150 milioni a circa 9 miliardi. Tuttavia, rispetto alle effettive necessità di intervento in acquisto e ristrutturazione e riconversione dei presidi socio-assistenziali esistenti nel nostro Piemonte, consideriamo la cifra ancora insufficiente, motivo per cui abbiamo :previsto, un ulteriore aumento.
Non illustro le ragioni che ci portano a chiedere questo ulteriore investimento, perché credo che la discussione di oggi le abbia evidenziate a tutti; ci permettiamo comunque di insistere su questi emendamenti. In modo particolare, se non saranno accolti, insistiamo affinché la spesa prevista venga effettivamente erogata, sia ai Comuni che, agli Enti assistenziali, entro l'anno 1992; richiediamo con forza che si usino questi stanziamenti per intervenire in modo massiccio, per quanto consentito nella ristrutturazione, nella costruzione e nell'adattamento dei presidi socio-assistenziali del nostro Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Non accogliamo gli emendamenti, ma riteniamo di dover accogliere la condivisibile richiesta della Consigliera Bortolin relativamente alle erogazioni:



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 65.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 20 contrari.
Pongo quindi ai voti l'emendamento n. 66.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 20 contrari.
66a) Emendamento presentato dai Consiglieri Segre e Giuliano: "il capitolo n. 21070 è diminuito in termini di , competenza e cassa di L. 2.000.000.000. E'istituito il capitolo 21071 'Erogazione di fondi a sostegno dell'agricoltura biologica" 66b) Emendamento presentato dai Consiglieri Segre e Giuliano: "il capitolo 21071 di nuova istituzione è ulteriormente aumentato di L.
2.000.000.000 Il capitolo 21120 è diminuito di L.2.000.000.000" I :due emendamenti sono stati ritirati.
67) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Riba:.
"il capitolo n. 23390 è aumentato di L. 2.120.000.000." "Il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 2.120.000:000." La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Il capitolo indica di quale proposta si tratta; lo sottolineo per chiedere alla Giunta uno sforzo nel valutare l'opportunità di utilizzare questo capitolo per un incremento delle disponibilità a fronte della proposta di legge in discussione sul riordino delle Comunità montane.
Questa legge, incorporando anche la riorganizzazione, la soppressione e la sostituzione della legge 23/90, si prefigge di intervenire su progetti di riordino di vario genere relativamente ai territori montani e sul problema del sostegno di progetti speciali di sviluppo economico.
Due miliardi su questo capitolo potrebbero costituire una base di intervento, in parte anche riorganizzando e recuperando il deficit di disponibilità che si produce con la riduzione dei due miliardi del fondo per le Comunità montane; come è noto, questo fondo viene ridotto da 3 a 1 miliardo in termini di competenza, in seguito recuperati soltanto in termini di cassa per il residuo di 2 miliardi dell'anno 1991.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buzio; ne ha facoltà.



BUZIO Alberto

Per questo emendamento e per gli altri in cui viene richiamato il cap.
23600, in realtà si tratta del cap. 25120.
Chiediamo questa modifica tecnica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La proposta non è accoglibile perché il cap. 25120 è relativo ad un primo acconto all'ANAS che già non abbiamo versato nel 1991; quest'anno bisognerà farlo altrimenti penso che ci pignoreranno dei beni.



MONTICELLI Antonio

Possiamo continuare a non versarlo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto, con 9 voti favorevoli e 20 contrari.
67a) Emendamento presentato dai Consiglieri Segre, Giuliano e Miglio: "il capitolo n. 24880 è aumentato in termini di competenza e di cassa di L. 3.000.000.000.
Il capitolo n. 12760 è diminuito di L. 3.000.000.000:" 67b) Emendamento presentato dai Consiglieri Segre, Giuliano e Miglio: "Il capitolo n. 24920 è aumentato in termini di competenza e cassa di L. 8.000.000.000" "Il capitolo n. 12766 è diminuito di L. 8.000.000.000." I due emendamenti sono stati ritirati.
67c) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Buzio e Bortolin: 'Vello stato di previsione della spesa è istituito apposito capitolo in applicazione del Regolamento CEE 783 185 per l'importo di L.
2.000.000:000." "Il capitolo 25120 è diminuito di L. 2.000.000.000." La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Si tratta della proposta di intervento di 2 miliardi a sostegno dell'economia agricola montana per le esigenze, i costi e gli oneri finanziari connessi all'applicazione dei decreti nn. 184 e185 del 1991 che prevedono quanto segue: "i produttori di latte destinato al consumo alimentare dovranno attrezzare le loro stalle in modo particolare integrarle con una stalla contumaciale e con locali per la raccolta e conservazione del latte, piastrellati e dotati di altri requisiti igienici".
Questa esigenza verrà fatta rispettare dalle UU.SS.SS.LL. su tutto il territorio regionale; pertanto, i produttori di latte destinato al consumo alimentare che il prossimo anno non avranno i requisiti richiesti non potranno più esercitare questo tipo di impresa economica.
Per quanto riguarda le stalle di pianura riteniamo che l'operazione possa rientrare, ove ci siano delle esigenze, nell'ambito della normale applicazione della legge 63.
Per quanto riguarda invece le stalle ubicate in zone di montagna abbiamo la certezza che la mancanza di un eventuale sostegno specifico a questo tipo di ristrutturazione delle aziende zootecniche comporterebbe necessariamente la chiusura di un ulteriore significativo numero di stalle e quindi la perdita di altra occupazione.
Questo problema è stato da noi affrontato, in una proposta di deliberazione presentata, al Consiglio, ma che non è stata ancora discussa né in Commissione né, tanto meno, in aula - ce ne rammarichiamo - nella quale chiediamo uno stanziamento di 2 miliardi sul bilancio 1992 e di altri 2 miliardi sul bilancio 1994. Trattandosi di un'operazione particolarmente significativa in relazione ai destini della residuale, dal punto di vista quantitativo, tuttavia fondamentale dal punto di vista della prospettiva economia zootecnica dei territori montani della nostra Regione, richiediamo una particolare attenzione da parte della Giunta sia dall'Assessore all'agricoltura sia, ovviamente, dall'Assessore al bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.



LOMBARDI Emilio, Assessore regionale

Il collega Gallarini risponderebbe che il cap. 25520 è quello che ci impegna nei confronti dell'ANAS che altrimenti verrebbe a pignorarci i beni e quindi non è possibile accogliere l'emendamento proprio sul piano finanziario. Questa sarebbe già una motivazione che però non darebbe risposta al rilievo, a mio parere fondato, del Consigliere Riba, al quale do assicurazione che il problema può essere affrontato senza dover approvare la deliberazione né istituire un capitolo. Già l'attuale legislazione e le istruzioni che andranno a essere modificate con una proposta di Giunta, rendono possibile questo tipo di intervento. Pertanto per le aziende di pianura, di collina e di montagna che possono o ritengono di poter presentare un piano di miglioramento ai sensi della legge 44 potranno fino al 30 giugno presentare le domande ed ottenere i relativi contributi di intervento sia che (azienda ricada in pianura sia che ricada in collina e montagna. Da fine giugno, da quando cioè avremo il quadro completo delle aziende agricole che hanno affrontato il problema attraverso un piano di miglioramento, scatterà una misura specifica, sempre consentita dalla legge 44 attraverso una deliberazione riguardante le zone collinari e montane, con la quale sarà possibile ottenere l'applicazione della legge 44 con un intervento specifico.
In sostanza, il problema posto dal collega Riba è condiviso dalla Giunta la quale ritiene di poterlo affrontare e risolvere con la legislazione in vigore e il bilancio esistente, prelevando le risorse necessarie dal capitolo che destina i fondi per i piani di miglioramento previsti dalla legge 44.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Vorrei replicare brevemente. Prendo atto positivamente del fatto che si sia acquisito questo problema estremamente significativo; mi permetto per di ribadire che anche se tecnicamente è possibile realizzare l'operazione nei termini considerati dall'Assessore Lombardi, ciò non dimeno resta il fatto che attualmente, ma credo anche in prospettiva, il bilancio per la parte destinata alle opere di miglioramento e di riordino fondiario non è stato aumentato rispetto all'anno scorso. Evidentemente, sostenere queste spese comporterà una riduzione dell'intervento precedente a favore dell'agricoltura, quindi siamo di fronte ad un'errata impostazione politica per il fatto che la spesa per l'agricoltura viene ad essere aggravata da un onere aggiuntivo derivante da nuovi ordinamenti comunitari. Ciò dovrebbe determinare un aumento dell'intervento e non, invece, il mantenimento di quello precedente: si caricano i coltivatori e le aziende agricole di oneri in relazione ad esigenze di ordine generale, in questo caso di tipo sanitario, e poi li si abbandona ad una solitaria situazione nel fronteggiare una realtà così costosa.
Va bene, quindi, che si potrà intervenire nei modi descritti dall'Assessore, ma va assolutamente male sul piano del principio che operazioni di tipo giuridico disposte dalla CEE che comportano ulteriori oneri finanziario non diano luogo ad un'attenzione di tipo diverso.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 12 voti favorevoli e 21 contrari.
68) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Calligaro e Marengo: "il capitolo n. 25450 è aumentato di L. 940.000.000." "il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 940.000.000." La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Posso rispondere negativamente solo per l'aspetto che riguarda il cap.
25120. Ovviamente la competenza sulle aree attrezzate è dell'Assessore Cerchio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Scegliete voi un capitolo diverso. Noi cambiamo seduta stante il nostro emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Brizio



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

Il tema delle aree attrezzate è importante, ma anche questo rientra nello spazio che avremo per finanziare l'investimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro per dichiarazione di voto.



CALLIGARO Germano

In sostanza la Giunta non vuole esagerare nel sostegno all'artigianato ed allora stanzia 560 milioni per progetti di investimento all'interno di aree attrezzate per insediamenti artigiani, di aree che utilizzano immobili industriali da ristrutturare oppure di Piani particolareggiati per i centri storici. E sempre per non esagerare, signor Presidente della Giunta cercate di fare tutto il possibile per evitare di spenderli.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 13 voti favorevoli e 19 contrari.
69) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Calligaro e Marengo: "il capitolo n. 25570 è aumentato di L. 1:060:000.000." "il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 1.060.000.000." La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

La situazione è analoga alla precedente. Erano aree industriali ed artigianali, quindi le motivazioni sono le stesse.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 13 voti favorevoli e 19 contrari.
70) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Calligaro e Marengo: "il capitolo n. 25580 è aumentato di L. 2.000.000.000." "il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 2.000.000.000." La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Poiché è l'ultimo emendamento riguardante l'artigianato vorrei dire alcune cose. Siamo di fronte a strumenti provvisti di risorse, ma in s logori, vecchi, marginalmente presi in considerazione dalle aziende artigiane. Il problema è di dotarli di risorse adeguate, ma anche di rivederli nel loro meccanismo di funzionamento. In questo caso vedo che sono stati stanziati conferimenti finanziari alla Cassa per il credito alle imprese artigiane, in termini di competenza nell'anno '91, per un importo di 2 miliardi e 900 milioni ed i residui passivi sono 2 miliardi e 900 milioni. Il nuovo stanziamento in termini di competenza per il '92 è di 2 miliardi e 320 milioni; i tempi di spesa sono lunghissimi e l'efficacia stessa della spesa è di conseguenza limitatissima: Sono strumenti talmente logori che devono essere rivisti profondamente e dotati di risorse adeguate, altrimenti non verranno nemmeno presi in considerazione dalle aziende artigiane. A proposito di questo ultimo emendamento sul credito è sufficiente ricordare un dato per dire l'importanza che avrebbe un adeguato intervento regionale: il credito agevolato oggi è solo il 5-6% del credito complessivo di cui hanno bisogno le 180.000 aziende artigiane del nostro Piemonte. Pensate, solo nella misura del 5-69'0 noi riusciamo ad agevolare il credito. Questo strumento, che accumula residui passivi, dimostra che i tempi sono troppo lunghi e di conseguenza l'efficacia della spesa limitatissima. Andrebbe rivisto nel suo funzionamento, ma anche adeguatamente dotato, perché gli artigiani non si fanno prendere in giro non fanno domande per avere benefici previsti da strumenti che funzionano con anni e annidi ritardo e possono accogliere poche decine o poche centinaia di domande, quando le domande sono migliaia o forse decine di migliaia. Bisogna rivedere gli strumenti, non basta solo qualificarli. Un momento di qualificazione importante è la dotazione di adeguate risorse finanziarie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vetrino.



VETRINO Bianca, Assessore regionale

Il problema sollevato dal collega Calligaro è solo una delle numerose occasioni da "cahiers de doleances" che questo settore reca con sé, non soltanto da oggi, ma da sempre. Egli ha ragione, ci troviamo di fronte ad un settore che potrebbe essere più vitale per la nostra economia, tenendo conto delle 160.000 aziende, un decimo del milione e mezzo delle aziende italiane; che fanno parte del panorama italiano con una certa consistenza.
Teniamo conto che questo settore in Italia riguarda 3 milioni di addetti e se vogliamo considerare più in totale questa popolazione tra titolari dipendenti, apprendisti e familiari stiamo parlando di un settore che in Italia riguarda S milioni di persone, quindi una fetta consistente della popolazione attiva.
Teniamo poi conto che questo tipo di economia riguarda segnatamente moltissime donne e moltissimi giovani, quindi due .settori sempre un po' a disagio nell'ambito dell'occupazione. Intervenire nel settore dell'artigianato significa non soltanto intervenire sull'economia, ma andare anche a coprire esigenze specifiche di settori di lavoratori sovente in difficoltà, o comunque tra le categorie penalizzate.
Ha ragione Calligaro, possiamo pensare a maggiori strumenti ed anche a miglior leggi; ci siamo impegnati rispetto alla volontà di intervenire a questo riguardo, però il problema vero rimane quello della dotazione.
Relativamente a cambiamenti della linea di bilancio nel senso individuato proprio ieri dal Presidente, cioè di indicare alcune linee direttrici di intervento fondamentale, per quanta mi riguarda non ho dubbi sul fatto che un settore produttivo sul quale occorre intervenire sia questo della piccola e media impresa, alla quale peraltro la legge n. 317 non ha ancora portato alcun beneficio (e se non interveniamo a livello interregionale per cambiare qualche meccanismo non ne porterà affatto).
Il Consigliere Calligaro fa parte, oltreché occuparsi attivamente nell'ambito della Commissione consiliare, della Consulta dell'artigianato di conseguenza è probabile ché egli conosca molto bene i problemi e faccia questa sollecitazione con la passione che giustamente si impiega quando si conoscono maggiormente i problemi. Recentemente è stata anche istituita la Commissione regionale per l'artigianato: tutto serve, probabilmente, ad evidenziare il problema. La Commissione terrà prossimamente , un incontro con il Presidente. Auspico che in fase di aggiornamento del, bilancio, alla quale ci stiamo preparando in termini reali, ma anche politici: come sapete c'è una precisa presa di posizione del mio partito rispetto alla questione considerazioni straordinarie ed essenziali e uno di questi progetti straordinari vengano riservati a questo settore. Nel caso specifico, in linea con l'orientamento generale, devo dire che purtroppo l'emendamento verrà valutato negativamente dalla Giunta e me ne dispiace molto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.



CALLIGARO Germano

Siamo afflitti da un destino cinico è baro: presentiamo degli emendamenti con i quali concordate, ma dovete inevitabilmente respingerli.



BRIZIO Gian Paolo, Presidente della Giunta regionale

"Ad impossibilia nemo tenetur".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 13 voti favorevoli e 21 contrari.
70a) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi: "il capitolo di bilancio 26280 e dotato di L. 1.000.000:000." La parola al Consigliere Maggiorotti.



MAGGIOROTTI Piergiorgio

In maniera molto sintetica, vorrei capire come mai c'è questo capitolo "promemoria", riferito all'eliminazione delle barriere architettoniche in edifici di edilizia residenziale pubblica, e perché si cita la legge regionale n. 54 dell'84. Forse perché si pensa che sia lo Stato a dovervi provvedere con finanziamenti previsti da altre leggi, peraltro di certo non finanziate con la finanziaria di quest'anno? Proponevo un emendamento per cui s'inserisce un miliardo a questo fine in questo capitolo di bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Il capitolo n. 26280, relativo ad un'erogazione statale, è in disuso non è più usato. Visto che (argomento è analogo, posso intervenire anche sugli emendamenti 70 b), c), d) ed e), in quanto sono tutti relativi alle barriere architettoniche. Avevamo assunto degli impegni sui proventi del bollo automobilistico; ad oggi, l'Assessore Carletto ha erogato quel miliardo ai privati di cui avevamo parlato, e per il quale avevamo preso un impegno specifico.
Inoltre, abbiamo un miliardo per enti pubblici, quali Comuni e UU.SS.SS.LL.; il disegno di legge è pronto e verrà portato avanti nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda, invece, i dieci miliardi da impiegare su immobili di proprietà regionale,' o comunque di uso regionale per uffici, attraverso la STEF, società di progettazione a cui abbiamo affidato il tutto, stanno partendo le prime progettazioni. Questo è il quadro complessivo; per ora vorremmo andare avanti con queste disponibilità e con quegli stanziamenti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli, 23 voti contrari.
70b) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglio, Segre e Giuliano: "al capitolo n. 26300 è aggiunta la somma di L. 1.000.000:000 in termini di competenza e di cassa Il capitolo n. 25120 è diminuito di L. 1.000:000.000." La parola alla Consigliera Segre.



SEGRE Anna

Brevissimamente, chiediamo di aumentare il capitolo n. 26300 riguardante i fondi a favore dalla eliminazione delle barriere architettoniche, prelevando dal capitolo n. 25120 riguardante gli interventi in conto capitale per programmi statali nel settore della viabilità. Non credo sia necessario argomentare a lungo l'emendamento; ci sembrerebbe doveroso uno spostamento di fondi dal settore della viabilità verso l'incremento di un settore che ha bisogno di fondi sempre maggiori per l'eliminazione delle barriere architettoniche.



PRESIDENTE

Su questo emendamento la Giunta si è già espressa.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli e 21 voti contrari.
70c) Emendamento presentato dai Consiglieri Maggiorotti e Chiezzi: "il capitolo di bilancio n. 26300 è aumentato di L. 1.500.000.000." Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli e 21 voti contrari.
70d) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Maggiorotti: "il capitolo di bilancio 26300 è aumentato di L. 1:000.000.000" Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli e 21 voti contrari.
70e) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiazzi e Maggiorotti (in subordine ai precedenti): "il capitolo di bilancio n. 26300 è aumentato di L. 700.000.000." Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli e 21 voti contrari.
70f) Emendamento presentato dai Consiglieri Segre, Giuliano e Marino: "il capitolo n. 26905 è aumentato di L. 50.000.000." "il capitolo n. 10330 è diminuito di L. 50.000.000." La parola al Consigliere Segre.



SEGRE Anna

Si tratta di un argomento di cui si è già parlato. E' l'aumento del capitolo n. 26905, che riguarda i fondi per bonifiche di aree inquinate da rifiuti. E' un incremento di soli 50 milioni, ma è pur sempre qualcosa, che toglieremmo dal capitolo di spesa per organizzazione di convegni, riunioni e manifestazioni varie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

E' il capitolo sul quale ci sono gli 8 miliardi della ex finanziaria 2 del '91, riteniamo che, per ora, vengano messi in cantiere quegli 8 miliardi. Non accogliamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 11 voti favorevoli e 22 voti contrari.
71) Emendamento presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio, Bresso Rivalta: "il capitolo n. 26940 è aumentato di L. 3.124.000:000." "il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 3.120.000.000." La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Il capitolo 26940 riguarda le spese per gli interventi e i contributi relativi alla individuazione, allo studio, al recupero di aree degradate, e i contributi per la coltivazione di specie protette, che dovrebbero costituire il manto vegetale delle aree recuperate.
Abbiamo proposto un emendamento che ampli la 'spesa prevista in 880 milioni; evidentemente si tratta di una spesa che verrà polverizzata in termini di mance su alcuni recuperi di piccole discariche attorno alle strade o dietro all'ultima casa del paese. Questo capitolo non andrebbe usato in questo modo, diversamente sarebbero davvero 880 milioni buttati via. Spesso basterebbe un'azione di volontariato per sistemare queste piccole aree degradate. Questo capitolo ha senso se fa interventi significativi, consistenti e se l'intervento per l'impiantamento di specie protette è un impiantamento significativo, non di qualche specie arborea o floristica particolare.
Noi proponiamo che questo capitolo venga consistentemente aumentato per avere un programma di interventi fondato su ragioni di realtà, non su false immagini di recupero. Poniamo il problema di recuperare 3 miliardi e 120 milioni (dal capitolo che riguarda la viabilità che ha una possibilità di intervento di 27 miliardi, se ricordo bene) per portare a 4 miliardi questo capitolo di spesa.
La ragione di merito per ampliare quel capitolo di spesa l'ho spiegata prima; il motivo del prelievo è che sulla viabilità si stanno spendendo soldi per interventi e tratte che non hanno carattere di priorità, che non hanno giustificazioni razionali.
Poco fa con l'Assessore Panella si parlava - evidentemente da posizioni contrapposte - del problema dell'allacciamento di Novara con la Malpensa.
Ho già detto in altre occasioni che una bretella Novara-Malpensa non si giustifica, se riguarda Novara si tratta di miglioramenti della viabilità esistente, se si tratta di Torino (che certo è un bacino di una certa intensità, ma così ampio nei confronti di un aeroporto intercontinentale) esiste un collegamento autostradale dal fondo di corso Giulio Cesare che porta alla Malpensa attraverso Arona e la bretella che collega l'autostrada per Domodossola con le autostrade lombarde. Il traffico sarà più lungo del 15-200, forse meno; non si capisce proprio perché l'allacciamento con la Malpensa debba essere attuato unicamente per far viaggiare qualche pullman su un percorso più breve del 15 o del 200. E' una spesa inutile; se poi addirittura, questa spesa sulla viabilità diventa una giustificazione o una presunta giustificazione al non allacciamento ferroviario con la Malpensa allora si tratta di politiche del tutto sbagliate, segno che i bilanci vanno in una direzione molto convenzionale e tradizionale della spesa.
Il nostro emendamento, oltre a sostenere ragioni di merito sull'ampliamento del capitolo, ha anche il significato di mettere in ballo una discussione su come si spendono i soldi.
Spero che una discussione sulla viabilità fra Torino e la Malpensa verrà fatta, ma noi abbiamo anche voluto richiamare in concreto come dietro a un bilancio di non facile lettura, si celino scelte che non possiamo condividere e che, credo, in un confronto pacato e ragionevole, molti altri Consiglieri potrebbero non condividere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Panella.



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Collega Rivalta, questo è il capitolo ANAS, quindi non riguarda questi tipi di scelte; occorre specificare che si tratta della convenzione fra Regione e ANAS. Non voglio togliere tempo ora, in quanto avremo modo di continuare fra breve la discussione su questo tipo di collegamenti (discussione sicuramente estremamente interessante e strategica).



(Interruzione del Consigliere Rivalta)



PANELLA Luciano, Assessore regionale

Dipende dallo stato di avanzamento dell'opera; quando l'ANAS fattura i lavori il debito acquisito non lo possiamo rimettere in discussione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Garino.



GARINO Marcello, Assessore regionale

Il problema che il Consigliere Rivalta sollevava era quella di un maggiore intervento per il recupero di aree degradate e una concentrazione in interventi significativi.
Intanto devo scusarmi con il Consigliere Rivalta perché in precedenza in tema di bonifiche, ho parlato di 6 miliardi, ma sono 8 (parte della legge finanziaria).
Il problema invece si riferisce all'ordine del giorno che il Consiglio regionale aveva votato, anche su proposta del Gruppo PDS, dei Verdi e del sottoscritto, per 6 miliardi di fondi regionali, oltre quanto già stanziato lo scorso anno. La cronistoria è questa: per tre anni, per il recupero delle aree degradate, sul bilancio regionale erano state messe zero lire soltanto nel 1991 il capitolo è stato attivato attraverso 500 milioni e poi 600 milioni di assestamento che portano all'attuale cifra di un miliardo e cento milioni; inoltre, sulla base dell'ordine del - giorno che destinava parte delle risorse acquisite dalla Regione attraverso le addizionali approvate, ci sono i 6 miliardi di cui parlavo prima nei fondi globali. Quindi siamo abbastanza coperti: passiamo da zero a un miliardo e cento milioni e poi a 6 miliardi. Sotto questo aspetto mi pare che abbiamo fatto un buon lavoro.
Il problema della concentrazione degli interventi. Il Consigliere Rivalta sa - lo aveva citato lui stesso - che esistevano vecchie domande mai esaudite da parte della Regione, una specie di catasto delle richieste.
Tutti i Comuni sono stati invitati a produrre progetti e domande entro il 31 marzo; quando avremo l'elenco dei progetti presentati, quindi delle necessità, potremo procedere a destinare le somme secondo criteri che lo stesso Consiglio regionale aveva approvato in una propria delibera. Anche io sono d'accordo che occorre concentrare gli interventi, ma non posso dimenticare che il Piemonte è fatto di 1209 Comuni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano: L'emendamento è respinto con 10 voti favorevoli e 27 contrari.
71a) Emendamento presentato dai Consiglieri Rivalta, Bresso, Monticelli e Buzio: "il capitolo n. 27170 è aumentato di L. 10.000.000.000." "il capitolo n. 23600 è diminuito di L. 10.000.000.000:" La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Questo emendamento nasce dal fatto che nel capitolo 23600 sono disposti 15 miliardi di competenza del '92 e, stante il residuo passivo del '91, ben 23 miliardi e 500 milioni di cassa per il '92 per spese per la progettazione e l'esecuzione di lavori relativi alla sistemazione di immobili di proprietà regionali e di locali occorrenti allo svolgimento di servizi di interesse regionale. Se ho ben capito, questo ingente capitolo uno dei più significativi come entità di spesa, ha indirettamente, come punto di finanziamento, quelle della vendita di altri immobili regionali.
Ero perplesso se presentare un emendamento che cancella semplicemente dalle entrate i 10 miliardi e non solo perché sono contrario che la Regione venda il suo patrimonio. Nella fattispecie, la Regione, istituzione relativamente giovane, ha un patrimonio limitato, chi sostiene il contrario a mio parere sbaglia. Di una Regione, quale quella piemontese, che si propone di essere centro di governo reale di una Repubblica che si articola attraverso una politica federativa delle Regioni, - faccio questo discorso perché viene denunciato che la Regione è proprietaria di un grande patrimonio - e che sotto il profilo del proprio ruolo ha anche esigenze di rappresentanza non si può dire che non abbia uno scarso patrimonio. Tendenzialmente, sotto questo punto di vista, sono contrario alla vendita del patrimonio regionale: è una svendita fatta in un momento di necessità con la sensazione che si possa tamponare in questo modo le difficoltà. Prendiamo l'esperienza familiare di ciascuno di noi, nei momenti di difficoltà: non è che vendendo un pezzo di abitazione - un mobile, per esempio,- si risolvano i problemi, bisogna impostare ragionamenti di tipo diverso.
Colgo la questione di Villa San Remigio: dal punto di vista architettonico è una brutta villa, contrariamente a quanto viene detto, una villa in posizione splendida, con una relazione tra il suo edificato, i suoi ambienti interni e il paesaggio, di grande significato e valore: è il risultato di un'intenzione culturale collezionistica in grande voga alla fine dell'800, ma è anche il risultato della manifestazione del realizzarsi di un collezionismo che ha il carattere della razzia. Capitava che i ricchi inglesi, che andavano in giro; si portassero a casa un pezzo di trabeazione, un capitello antico e poi lo facessero rimontare in un edificio nuovo. La questione di mantenere la proprietà di questa villa non esiste dal punto di vista del valore architettonico; avendo però approvato ordini del giorno, deliberazioni e altri provvedimenti a favore dell'istituzione della provincia di Verbania (discorso ancora in atto sul quale non .tutti erano d'accordo: il collega Beltrami ed io, assai critici al riguardo, non abbiamo mai votato questi provvedimenti), credo che la Regione dovrebbe prestare attenzione a cosa dà in dotazione alla nuova istituzione.
Villa San Remigio, messo da parte il valore architettonico dell'edificio, potrà coprire esigenze di rappresentanza, alle quali si presta davvero in modo splendido. Una provincia che dovrebbe esse-re la "provincia dei laghi", con questa villa sul lago potrebbe davvero avere una sede simbolicamente significativa della sua istituzione rispetto alla morfologia e alle caratteristiche del territorio. Prima di venderla ci penserei quindi un momento; come istituzione progenitrice di un'altra istituzione (senza la posizione della Regione la cosa non sarebbe andata avanti), dovremmo farci carico anche di come "vestirla". Villa San Remigio dovrebbe essere dentro queste attenzioni; l'aver messo già i soldi che si dovrebbero incassare finale entrate del bilancio regionale mi sembra prematuro.
Potrebbe essere un regalo di nascita della Provincia, oppure non avere il carattere di regalo, ma essere una sorta di comodato che scarica la Regione dalle spese di gestione annuale, stabilendo un rapporto da "signori" fra istituzioni e non di tipo mercantile, commerciale, per di più di gente che vende la villa prima che la provincia di Verbania venga istituita.
Questa villa è sita a fianco di villa Taranto, gioiello del patrimonio paesaggistico, ambientale e floristico del nostro Stato, tant'è che viene periodicamente utilizzata come sede di rappresentanza dal Governo nazionale o dal Quirinale stesso. E noi vendiamo Villa San Remigio, naturale espansione di Villa Taranto,, nata con lo stesso spirito e carattere, con funzioni di rappresentanza di famiglie ricche.
Non comprendo, quindi, come si possa effettuare questa vendita all'improvviso, senza esplorare tutte le eventuali ragioni per mantenere questo patrimonio.
Ero indeciso sulla richiesta che questi 10 miliardi venissero tolti dalle entrare, perché per vendere un pezzo di patrimonio regionale occorre una legge. Se si deciderà, dopo l'iter di consultazioni e proposte, di vendere la stessa legge che approverà la vendita deciderà dove inquadrare le entrate nel bilancio regionale e come utilizzarla. Mi sembra questa la maniera più giusta di operare. Ero quindi indeciso fra il togliere questi 10 miliardi come ipotesi di entrata fino a quando non si siano approvate apposite leggi, e l'utilizzarla in maniera più ampia che non per edifici regionali.
Mi preoccupa un eventuale cattivo uso del commercio del patrimonio regionale; il fatto è che poi, magari, si usa parte dei 10 miliardi per comprare qualche alloggio qui di fronte.
Non c'è comparazione fra il bene patrimoniale, il valore, il significato culturale, paesaggistico, ambientale ed anche istituzionale nelle prospettive che ho detto, di Villa San Remigio e quello di qualche alloggio qui di fronte. Mi sembrerebbe davvero uno scambio patrimoniale perdente per la Regione e non solo sul piano economico. Certo, sul piano economico il valore dell'alloggio di fronte aumenterà nel tempo, ma su altri piani mi sembra uno scambio perdente.
Sotto questo profilo, se vogliamo mettere a carico del bilancio regionale un introito di 10 miliardi proveniente da queste vendite inseriamolo nel capitolo per finanziare leggi che provengono dal Piano di sviluppo e nel Piano di sviluppo si individui" una politica affinché lo stesso sia garanzia di utilizzo corretto degli introiti delle vendite patrimoniali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore regionale

Su queste considerazioni avremo modo di ritornare; il discorso del collega Rivalta, infatti, formalmente non c'entra con l'emendamento, che verteva sul capitolo 28120.
Avremo dunque modo di tornare sull'argomento patrimonio; non penso sia il caso di affrontarlo in quest'occasione. Dal punto di vista pratico l'emendamento non è proponibile perché il capitolo 28120 ha solo 6 miliardi; è il capitolo ANAS, quindi non si possono prendere 10 miliardi e spostarli. Lo stesso Gruppo aveva chiesto di collocare il discorso sul patrimonio e su Villa San Remigio, sul cap. 25120.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 15 voti favorevoli, 25 contrari e 1 astensione.
Passiamo ora alla votazione per appello nominale dell'art. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
ART. 11- Si proceda alla votazione per appellonominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
ART. 13 Comunico che per questioni tecniche sono decaduti gli ultimi emendamenti presentati dal Gruppo MSI.
Ha chiesto la parola il Consigliere Majorino. Ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Dichiaro solo che, visto che sono già stati, more solito, respinti con motivazioni secche e molto concise da parte della Giunta, li ritiro.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla votazione per appello nominale dell'art. 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
ART. 21- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri eri L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
ART. 26 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
ART. 28 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 28 è approvato.
ART. 29 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 29 è approvato.
ART. 30 - Si proceda alla votazione per appello nominale: L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
ART. 31- Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 31 è approvato.
ART. 32 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
ART. 33 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 33 è approvato.
ART. 34 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 34 è approvato.
ART. 35 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 35 è approvato.
ART. 36 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 36 è approvato.
ART. 37 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri L'art. 37 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monticelli. Ne ha facoltà.



MONTICELLI Antonio

Mi limiterò, annunciando il voto negativo del Gruppo PDS, a brevissime considerazioni di ordine politico. Devo dire che avrei fatto dichiarazioni di voto diverse se il momento delle dichiarazioni di voto fosse stato al termine della seduta di ieri sera. Al termine della seduta di oggi sono stato costretto a cambiare scaletta.
La ragione è molto semplice. Nella seduta di ieri, di discussione generale, avevo registrato - e credo che su questo giudizio concordassero i colleghi del Gruppo - elementi interessanti dal punto di vista politico: un'attenzione, un dibattito vero ed anche - se posso dire - un passo avanti, un superamento di atteggiamento, verificato nei primissimi interventi sul dibattito, di una certa sufficienza rispetto alla questione.
I colleghi ricorderanno l'insistenza sul carattere tecnico del bilancio, sul fatto che in fondo si stava discutendo fin troppo, che si poteva risolvere la cosa con meno spreco di tempo e pazienza da parte di tutti noi. Il dibattito si è poi sviluppato e alla fine sono emersi elementi di interesse nonché di maggiore chiarezza sui termini reali del problema "bilancio della Regione Piemonte".
Nel mio intervento ho detto alcune cose: colleghi di altri Gruppi le hanno riprese o comunque hanno toccato argomenti similari e per ultimo il Presidente della Giunta Brizio ha detto finalmente, con una certa franchezza e chiarezza, come stanno le cose. Il Presidente Brizio ha parlato di bilancio di emergenza, di situazione di emergenza ché non è un dato solo di oggi, non è soltanto il dato, cioè, sul quale è stato costruito questo bilancio cosiddetto tecnico, ma è il dato con il quale la Regione Piemonte si dovrà confrontare nei prossimi mesi, a lungo.
Non so chi di voi ha avuto modo di sentire le dichiarazioni fatte ieri dal Ministro Pomicino, il quale ha annunciato ulteriori tagli alla spesa pubblica come contenuto essenziale della manovra che dovrà essere avviata dopo le elezioni del 5 aprile. Il Ministro, in questo, ha peccato di una piccola falsità, poiché nel momento in cui a livello centrale si taglia sulla spesa, la conseguenza per gli Enti locali, e per le Regioni in particolare, non è soltanto una contrazione di spesa, ma anche di una costrizione a tassazioni aggiuntive.
Maggiori tagli a livello centrale, riduzione del trasferimento a Regioni ed Enti locali: ergo, costrizione al sistema delle autonomie locali ad applicare tutto quanto è applicabile in termini di aumento di tariffe di tassazioni, di addizionali. In sostanza, per la Regione Piemonte è prevedibile, anche stando a quanto detto dal Presidente Brizio, un prossimo futuro di maggiori tasse; giustamente, i giornali di oggi hanno titolato essenzialmente su questo punto. Maggiori tasse, però, a fronte di un contenimento dell'intervento globale; può essere che risulti qualche miliardo da quest'operazione, dal mitico assestamento che, come emerso dalla discussione, non è poi così fatato, non sarà la fata dell'assestamento che ci possiamo aspettare; ci possiamo aspettare, grosso modo, pochi soldi in più a fronte di parecchie tasse in più.
E' quindi un bilancio davvero grave, davvero di emergenza per la Regione e per i cittadini piemontesi. Questo è stato il punto importante di verità emerso dalla discussione.
Ma dalla discussione è emerso anche un altro aspetto, molto interessante dal punto di vista politico. Il Presidente Brizio, nella sua replica di ieri sera, ha fatto un intervento molto orgoglioso ed anche impegnato, un intervento che era essenzialmente una replica al Presidente del suo Gruppo, il collega Picchioni, il quale, nella discussione di ieri ha svolto uno dei più pregnanti interventi di opposizione che si siano sentiti, così come sono stati pregnanti gli interventi di opposizione dei Consiglieri Marchini e Ferrara.
Questo è un dato politicamente interessante ed è impossibile non rilevarlo:' troppo chiara, troppo netta, quasi voluta la sottolineatura di carattere critico di questi interventi. E devo dire che mi ha colpito anche l'orgoglio e l'impegno con i quali il Presidente Brizio ha replicato.
Ieri sera avrei detto grosso modo queste parole: "Quando troppi suonatori dell'orchestra sparano sul pianista, c'è qualcosa che non funziona". E a quel punto ero quasi per dire: "Tenga duro, Presidente Brizio". Dopo la discussione di oggi, ho qualche problema a dire questo al Presidente della Giunta regionale, perché è emerso un dato molto preoccupante.
Il Presidente Brizio ieri ha detto una cosa molto giusta, a mio parere: "Specie quando ci sono pochi soldi, c'è una risorsa importante da giocare che è quella della capacità politica da parte di un Ente, soprattutto di un Ente come la Regione".
E' vero, sono d'accordissimo: è una risorsa fondamentale, specie in un momento come questo. Ma quello che non traspare dalla discussione di oggi è proprio la capacità politica; quando la Giunta e la maggioranza hanno dovuto discutere su una questione molto delicata è emersa palesemente la carenza di capacità politica, credo anche per problemi interni, per atteggia- menti di singole forze politiche (mi riferisco all'emendamento sugli asili nido, per capirci). Capacità politica, Presidente Brizio significa prima di tutto capacità di anticipazione, e voi avete dimostrato se mi è consentito, una scarsa capacità di anticipare i problemi, di collocarvi già, quasi con la risposta pronta, rispetto alle questioni.
Avete invece costruito un meccanismo arroccato, difensivo, chiaramente frutto di un difficilissimo compromesso fra Assessori. Le spese per Assessorato, la spesa storica intesa in questo senso, quella spesa storica che - come diceva Marchini - è ormai un meccanismo che ha più di dieci anni di vita, gli interessi dei singoli Gruppi di maggioranza, sono le rose sulle quali nei mesi scorsi avete costruito in modo molto faticoso questo progetto di bilancio, che non si può più toccare: se ne riparlerà dopo, con il mitico assestamento.
Nessuna capacità di anticipo, di individuare punti di scelta; da questo punto di vista non traspare alcuna capacità politica, perché in fin dei conti il senso della capacità politica è questo: saper anticipare i confronti, gli elementi di tensione politica e saper scegliere il momento giusto - quello di oggi, non quello del mitico assestamento.
Oggi abbiamo assistito ad una cosa che, a un certo punto, è diventata un pochino penosa. Nel mio intervento di ieri, avevo apprezzato la serietà e l'impegno del collega Gallarini; devo dire che così non è stato per le sue ultime dichiarazioni, sulle quali forse ha giocato anche la stanchezza.
Abbiamo visto tutti come siamo stati messi in grado di esaminare questo bilancio, la sua chiarezza e la sua leggibilità: ad un certo momento l'Assessore, anzi, due o tre Assessori insieme a due o tre funzionari, non riuscivano nemmeno loro a capire qual era il capitolo esatto.
A questo punto della discussione, le ultime risposte dell'Assessore Gallarini sono state: "Questo non è il capitolo corretto, quest'altro non è...". Non si risponde così.
Avete annunciato - l'ho sentito dal Presidente Brizio al momento della ripresa della seduta dopo l'emendamento sugli asili nido - un ordine del giorno, che adesso porrete in votazione e che immagino sarà pieno di impegni, promesse, orientamenti ed indirizzi: colleghi, sinceramente non ce la si cava così.
Personalmente credo esista un problema di squadra nel governo della nostra Regione e quindi capisco anche ragioni di alcuni degli interventi critici ieri rivolti alla Giunta da parte di colleghi della maggioranza.
Probabilmente, oltre al problema di squadra, c'è forse un problema di società sportiva alle spalle della squadra: problema di maggioranza, di omogeneità di linee politiche, di scelte culturali e politiche da parte delle stesse.
Se avete in mente di, rifare la stessa squadra dopo le elezioni, non credo che i problemi saranno così semplici.



PORCELLANA FRANCESCO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marino; ne ha facoltà.



MARINO Massimo

Mi vedo costretto a votare contro questo bilancio di previsione; in Commissione non avevo voluto esprimere un parere, perché di fatto è stato difficile avere un confronto politico diretto sulle strategie che, anche attraverso un bilancio di previsione, si vogliono costruire.
Il mio voto contrario è più che altro un voto - mi permetto di dire contro un'assenza di scelte, qualunque esse siano, piuttosto che contro una scelta precisa.
Questo bilancio di previsione probabilmente è l'ultimo che verrà discusso nei termini di questi giorni. Ho l'impressione che i risultati elettorali modificheranno e costringeranno a cambiare il modo di affrontare la gestione di un Ente locale importante come la Regione, qualunque sia il risultato elettorale che avranno in quanto tali le forze di maggioranza.
E ho l'impressione che sarà anche l'ultima volta che discuteremo di un bilancio di previsione in questo modo, perché c'è un nodo sul quale, almeno apparentemente, siamo tutti abbastanza convergenti: il rapporto fra Stato e Regioni in particolare, così come si è sviluppato negli ultimi 20 anni o forse meno, non è più sostenibile né sul piano dei bilanci, quindi delle manovre di tipo economico, né sul piano dei rapporti politici.
I referendum fatti propri anche da questo Consiglio regionale per l'abolizione dei Ministeri pongono, attraverso lo strumento referendario una problematica politica con la quale credo che tutti gli Assessori (ma alcuni in particolare) oggi facciano i conti, e cioè con il fatto che al di là della loro volontà probabilmente alcune scelte, non potrebbero comunque farle.
Diciamocelo onestamente: il confronto in tutte le battaglie di questi due giorni, verteva più che altro sul fatto che su alcune questioni la Giunta volesse inalberare o meno dei simboli; non erano battaglie reali su grandi spostamenti di risorse.
Oggettivamente devo riconoscere che in questo momento, in questa situazione politica, anche una Giunta diversa, probabilmente, più che l'innalzamento di segnali e simboli non potrebbe fare; è un dato di fatto che parte consistente delle risorse in qualche modo prescindono dalla stessa volontà di una Giunta. Questo non vuole essere un modo per dare alibi ad alcuno, ovviamente, ma per segnalare le problematiche così come sono e non ignorarle.
Quello che mi preoccupa è che, tranne su alcune problematiche a partire dalla piccola discussione sugli asili nido che ha prodotto l'ordine del giorno che io ho appena letto, in qualche caso si sia rinunciato (questa è la mia impressione) persino ad inalberare dei simboli, cioè a sottolineare se non delle possibilità reali, delle volontà di tener presente delle questioni.
Questo mi fa pensare che c'è una contraddizione - e non sto dicendo le stesse cose che diceva il collega Monticelli - all'interno della maggioranza che, in qualche modo, va portata alla luce. Mi riferisco alle posizioni molto spesso fatte proprie, per esempio, dal Consigliere Mar chini e, in modi diversi, dal Consigliere Ferrara, i quali apparentemente ma solo apparentemente - litigano fra loro, ma poi pongono esattamente lo stesso problema, e cioè quale ruolo e quale priorità abbia questa Regione e quale ruolo viene dato alla questione molto sommariamente chiamata "lo sviluppo della Regione", "l'entrata della Regione nell'Europa", con tutte le cose che vi stanno dietro.
Questo nodo va sciolto; apparentemente si vorrebbero costruire schieramenti dentro questo Consiglio e nella società piemontese all'interno dei quali vi è chi si preoccupa dei grandi processi, dei grandi scenari, delle grandi scelte industriali di sviluppo economico, della collocazione in Europa, accusando l'opposizione, ma in realtà anche altre componenti della maggioranza, di non preoccuparsi, di non essere in grado di considerare sostanzialmente secondari strategia e scenario europeo.
Si tende quindi a confinare l'opposizione - o meglio - tutte le opposizioni ed anche componenti della stessa maggioranza, in una collocazione politica apparentemente residuale, dai Verdi che si preoccupano di queste quattro cose che sono l'ambiente e non vedono altro a Rifondazione Comunista che si preoccupa solo di quelli che non hanno la casa (ovviamente lo dico per banalizzare e ironizzare), ecc., ecc.
Ebbene, io non credo sia così; è questo un dibattito vecchio, una polarizzazione vecchia che fa parte del passato, a mio parere, e non del presente. Io credo che la scelta con la quale tutti, oggi, ci dobbiamo confrontare, a partire dalle scelte relativamente minime di un bilancio di previsione, è quella di coniugare fortemente e con coerenza un diverso sviluppo della nostra Regione, una collocazione e un ruolo reale di questa Regione in un'Europa, che sarà, nel bene o nel male, l'Europa delle Regioni.
Gli Stati, almeno quelli nati negli ultimi 200 anni, stanno andando pezzo per pezzo, in frantumi; diventa quindi indispensabile coniugare le scelte e il ruolo della Regione con una migliore qualità della vita, con una difesa degli strati più che deboli, con una difesa del territorio: condizioni indispensabili per entrare a far parte dell'Europa. Questo è il grande solco che ci divide, se facciamo chiarezza, dalle posizioni diversamente critiche del Consigliere Marchini o di altri.
Faccio un esempio: la questione ACNA. C'è un modo vecchio e falso di dividere questo Consiglio e la società piemontese sulla questione ACNA, fra coloro cioè che difendono l'ambiente e coloro che difendono l'occupazione.
E' un esempio assolutamente calzante di una contraddizione falsa: oggi l'unico modo per garantire sviluppo sociale ed economico e occupazione in Valle Bormida è chiudere L'ACNA. Il fatto di avere 700 persone che continuano a lavorare all'ACNA impedisce a questa Regione di garantire uno sviluppo economico che in - quell'area probabilmente porterebbe migliaia di nuovi posti di lavoro, porterebbe una situazione ambientale diversa rilanciando possibilità di turismo e certi ruoli dell'agricoltura.
Ho fatto questo esempio, ma potrei farne altri; se l'idea di sviluppo economico che abbiamo è la costruzione di altre cattedrali più meno riuscite nel deserto e la distruzione, del territorio, questa Regione non entrerà mai in Europa, perché la nostra Regione potrà svolgere un proprio ruolo soltanto nel momento in cui riuscirà a vincere la scommessa di coniugare lo sviluppo economico e le nuove tecnologie con una qualità della vita e del territorio che renda appetibile questa Regione a qualunque persona di in un altro Paese che per i motivi più diversi abbia voglia di venirci. Una Regione distrutta da tante ACNA, da campi da golf con annessi e connessi, dà corpo non a grandi interessi di grandi attori economici, ma a mediocri interessi di mediocri speculatori economici. Se nella gestione del quotidiano e del contingente si dà spazio a questo, credo che perderanno probabilmente coloro che mettono in primo piano la difesa dell'ambiente e del territorio e coloro che, seppure in una forma molto diversa da noi, ipotizzano grandi scenari di sviluppo economico di questa Regione.
Voterò contro questo bilancio di previsione perché non prova nemmeno, a mio parere, ad entrare nel merito di questa scommessa. Dopodiché non ignoro le sensibilità personali e di Gruppo, non ignoro niente e nessuno e credo che a questi segnali ognuno debba prestare attenzione. Bisogna però avere un coraggio diverso rispetto a questa routine quotidiana di gestione del bilancio regionale, in attesa che o risultati elettorali o tracolli economici dello Stato facciano pulizia di questo modo di gestire la quotidianità. Ebbene, se non si prova a percorrere questa sfida neppure a livello di segnali e di simboli, ho l'impressione che nessuno vincerà, n la maggioranza né l'opposizione, e gli eventuali rimescolamenti futuri saranno comunque minimi; credo che andando avanti così, comprendendo o meno il senso della storia, l'elettorato in un modo o nell'altro costringerà tutti a cambiare la logica con cui ci si muove.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferrara.



FERRARA Franco

Confermo il voto favorevole del PRI al bilancio 1992, facendo alcune considerazioni. La prima è inerente a come si è svolto il confronto oggi che ha visto il PRI respingere di fatto tutti gli emendamenti presentati in quest'aula, anche quelli che in parte potevano essere condivisibili.
La prima ragione è che il bilancio deve essere valutato globalmente deve essere una manovra complessiva e non può essere modificato in modo troppo settorializzato. Per questo motivo ci siamo affidati alla Giunta la quale ha affermato che presenterà un vero e proprio bilancio, tenendo conto delle argomentazioni svolte oggi, in sede di assestamento, quindi sarà in quell'occasione che ascolteremo e valuteremo le proposte della Giunta, e magari in quella sede presenteremo anche noi degli emendamenti qualora si dovessero manifestare situazioni tali da giustificare delle modifiche.
Non abbiamo neppure ritenuto di dover forzare la mano su indicazioni che ci paiono fuorvianti. A noi pare fuorviante che su argomenti non centrali o fondamentali, che non sono l'essenza del bilancio, si assumiamo posizioni che in qualche misura possono lasciare intendere che le stesse posizioni siano l'aspetto fondamentale della manovra economica della Regione Piemonte. Mi riferisco in particolare all'ordine del giorno che sarà presentato, a mio avviso fuorviante. A me pare non sia un modo corretto di affrontare i temi del bilancio tentare di condizionare la maggioranza su argomenti specifici, magari di interesse di chi ha proposto leggi in coerenza con quanto oggi fa chiedere alla maggioranza complessivamente; si tratta però non di indicazioni alla Giunta per una manovra complessiva di bilancio, ma di' una manovra finalizzata a interessi molto particolari, settoriali e non globali.
Ritengo però che l'intervento di ieri del Presidente Brizio meriti alcune considerazioni per l'impegno e l'orgoglio, com'è stato detto da qualcuno, posti nell'affrontare il problema. Molte delle cose che ha detto il Presidente Brizio sono condivisibili; noi prendiamo atto con soddisfazione dell'evoluzione del giudizio del Presidente sulla situazione di Torino e del Piemonte rispetto a un anno fa quando rilasciò delle interviste in cui diceva che l'attuale crisi era la meno grave rispetto a quelle degli ultimi anni. Oggi dà una valutazione che noi riteniamo più giusta e corretta sulla reale gravità della situazione economica del nostro Paese, dalla quale bisogna pur uscire, ma non se non si coglie questa drammaticità e specificità, nuova, questa originalità della situazione economica della nostra Regione.
Il Presidente Brizio ha posto il problema, ha detto che è una situazione diversa, grave, di emergenza, con bilanci che sono quelli che sono e con rapporti con il Governo nazionale che non danno spazio- alle Regioni: bisogna muoversi facendo della politica. Il Presidente Brizio ha detto che la Regione Piemonte dovrà muoversi soprattutto in quei settori l'innovazione e la ricerca scientifica, che sono specifici e propri della nostra Regione, del Piemonte e che sono quelle che ci mettono a confronto con le altre Regioni forti e omogenee d'Europa. Credo che queste affermazioni siano giuste e condivisibili.
Mi chiedo soltanto se i comportamenti successivi che la Giunta assumerà saranno coerenti rispetto a questa drammaticità; mi chiedo, ad esempio, se la Regione per le sue competenze e le sue possibilità abbia orientato in qualche misura in questa direzione lo sviluppo e la crescita dell'Università, finalizzata non tanto a creare tecnici e ingegneri per l'industria, quanto piuttosto ad essere momento trainante di sviluppo e di trasformazione dell'industria; chiedo se il sistema della formazione professionale, coerente rispetto a questo disegno di crescita complessiva sia veramente coerente così come attuato dalla Regione Piemonte, oppure se anche in questo caso, c'è qualche atteggiamento da modificare. Mi chiedo se complessivamente le varie spese di bilancio siano coerenti rispetto al disegno di rendere competitiva la Regione Piemonte rispetto alle aree con cui ci si deve confrontare. Mi chiedo se l'atteggiamento della Regione Piemonte e della Giunta, rispetto al problema energetico ed all'elettrodotto della Valle di Susa, sia coerente rispetto a questo disegno di confronto con i Paesi forti con i quali ci dobbiamo misurare.
Queste sono le nostre perplessità rispetto all'intervento di ieri del Presidente Brizio. La diagnosi era giusta: noi speriamo che lo stesso orgoglio, la stessa forza, la stessa incisività che ieri Brizio ha voluto far notare nel suo intervento siano fatti valere anche nel momento in cui si dovranno fare scelte di Giunta. Scelte che non potranno essere di distribuzione equa tra gli Assessorati, ma dovranno essere scelte vere.
Noi speriamo che in quelle circostanze il Presidente Brizio abbia la forza, l'orgoglio, la capacità di far valere le esigenze che ieri ci ha indicato. Se l'assestamento di bilancio che verrà proposto - non so perch sia diventato mitico - sarà coerente con (emergenza e la gravità che il Presidente Brizio ieri ha dichiarato, peraltro emersa più volte in quest'aula e fuori di quest'aula, credo che la maggioranza si ricompatterà e non che ci saranno smagliature. Ma un grande e forte sostegno rispetto a questo progetto ed a questo disegno. Noi condizioniamo il nostro voto definitivo a quel momento; quello di oggi è comunque un voto favorevole a questo bilancio.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Nella dichiarazione di voto includerei poche parole su un ordine del giorno che ho presentato, chiedendo alla Presidenza se possa concedere qualche minuto oltre i cinque che ho a disposizione. Motiverò il voto contrario con alcune considerazioni su tre questioni: la situazione politica, la situazione finanziaria e gli strumenti del nostro lavoro.
Sulla situazione politica. Nel dibattito sono emersi degli accenti diversi da parte della maggioranza. A me non è parso, però, che ci siano state delle sorte di invasione di campo da parte degli interventi. Non mi pare che il collega Picchioni sia passato dalla parte della minoranza e sia diventato quasi un alfiere delle forze di opposizione, perché a quel punto mi chiederei anche di che ben flebile opposizione siamo capaci. A me pare semplicemente che questi accenti diversi, che sono emersi con prime parole esplicite che hanno forato i tappi della diplomazia di maggioranza corrispondano semplicemente al fatto che intanto siamo immersi in una crisi a livello nazionale, che è una crisi economica, ma è anche una crisi politica che tutti stiamo vivendo. Le forze di maggioranza in questo Consiglio vivono questi elementi di crisi in una situazione in cui un ricambio politico non c'è, almeno per ora, e oltretutto a poche settimane dalle elezioni. Penso che queste elezioni siano uno dei momenti politici che tutti attendiamo, soprattutto le forze di maggioranza, per decidere quali nuovi equilibri e scelte di governo si sarà in grado di produrre dopo le elezioni.
A me pare di aver sentito accenti diversi, non risolvibili con un cambio di maggioranza e non risolvibili prima delle elezioni. Vi siete lanciati dei messaggi, dei punti di vista diversi, anche parecchio diversi sospendendo le ostilità - ed è comprensibile - in attesa di verificare, di fronte alla crisi politica ed economica del paese, come il paese risponde a livello elettorale. Tant'è che (ordine del giorno che avete presentato ha una frase cadauno e forse qualcuno è rimasto senza frase. Questo complesso di frasi e la frase non scritta come saranno giocate nel prossimo governo regionale? Lo deciderete dopo le elezioni. Quindi non drammatizzerei questo fatto e non lo sopravvaluterei neppure, perché nelle maggioranze sono sempre esistite collocazioni diverse. Dal punto di vista dell'opposizione il mio Gruppo, insieme ad altri Gruppi, ha posto sin d'ora, prima delle elezioni, delle scelte che voi avete respinto. Vedremo cosa sarete in grado di proporre dopo.
Sulla situazione finanziaria, il documento contabile. E' una situazione difficile per tutti. E' una situazione che a questo punto può essere anche classificata come situazione viziosa. Viziosa per il perdurare di inefficienze, incurie nell'ambito della contabilità della Regione. Facciamo mente locale a tre fatti che caratterizzano la gestione regionale. La Regione non incassa il dovuto dallo Stato; guardate il livello dei residui attivi: duemila miliardi di residui attivi, quindi non incassiamo quanto dobbiamo incassare. La Regione non impegna il preventivato, scrive cifre a bilancio preventivo e non le impegna: guardiamo il livello delle economie di bilancio. La Regione non spende l'impegnato ed è il livello dei residui passivi: 1.200 miliardi di residui passivi. Capite che non prendiamo i soldi che ci spettano, non impegniamo i soldi che preventiviamo di impegnare e non spendiamo i soldi che abbiamo impegnato. E' un circolo un po' vizioso. Questo circolo vizioso è il quadro di riferimento in cui una qualsiasi manovra regionale, ad esempio di imposizione di nuove tasse, farà entrare le risorse in più che si chiedono ai cittadini? Rimaniamo fermi di fronte a questo fatto di inefficienza finanziaria? E' questo il quadro nel quale qualunque maggioranza può chiedere maggiori entrate? Dico di no dobbiamo rompere con questa situazione.
Terzo argomento. Gli strumenti del nostro lavoro. Su questo può esserci anche un momento in cui si lavora insieme, non sulle scelte politiche quelle ci dividono. A questo punto ritengo che noi dobbiamo costruire degli strumenti che consentano di esprimere una politica forte per tutti, per la maggioranza e per l'opposizione. Non amo la confusione dei ruoli, per ritengo che in questo momento il Consiglio non disponga né in maggioranza né in opposizione di tutti gli strumenti capaci per elaborare politiche forti e visibili e sulle quali accendere il dibattito e confrontarci. A questo proposito ho provato a proporre un ordine del giorno nel quale il Consiglio regionale dà mandato alla Giunta di predisporre dei semplici strumenti di lavoro, che consentano a tutti noi di elevare la qualità del nostro scontro politico (se ci sarà) e la qualità delle proposte che ciascuna forza, sulla base di questi strumenti, può sviluppare.
Sono proposte in parte richieste da altri colleghi, in parte l'Assessore lo sa, richieste da lungo tempo, almeno per quello che mi ha interessato. E' necessario predisporre una seria analisi degli ultimi esercizi finanziari (ho scritto gli ultimi tre anni), predisporre una documentazione illustrativa con la contabilità dei costi suddivisi per aree e spese di funzionamento e per quote trasferite agli altri enti.
In ultima analisi, propongo di subordinare alla messa a disposizione di questi strumenti di lavoro, le scelte che la maggioranza e la minoranza proporranno relativamente all'assestamento, collegando questi strumenti di lavoro con bilancio consuntivo ed impegnandosi a verificare ogni tipo di scelta di assestamento sulla base di quello che la Regione ha fatto nell'ultimo bilancio consuntivo.
Spero di aver chiarito la portata dell'ordine del giorno; non ha portata politica a mio avviso, ha una portata per fare politica, richiede una serie di documenti di cui non disponiamo. Con questo, Presidente, la ringrazio. Ho già illustrato l'ordine del giorno. Il voto al bilancio preventivo è contrario.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Segre.



SEGRE Anna

Non c'è dubbio che ci troviamo di fronte, e l'abbiamo espresso in varie forme a tutte le forze di minoranza, ad un brutto documento, che non meritava di certo due giorni di discussione - e non direi di battaglia come ha detto qualcuno, perché mi sembra che battaglia non ci sia stata.
Gli emendamenti presentati sono stati tutti rigorosamente respinti: personalmente, ma credo di potermi esprimere anche a nome del mio Gruppo mi sento in una situazione veramente frustrante. L'approvazione del documento finanziario della Regione dovrebbe segnare, a mio parere (anche se l'Assessore l'ha chiamato "bilancio di minima") il principale punto di indirizzo della Regione: da ieri mattina a questa sera non è cambiato assolutamente nulla, la discussione è stata pressoché inutile; le forze di opposizione hanno manifestato tutto il loro malessere. Si potrebbe dire che le forze di opposizione non sono capaci a leggere il bilancio: se il bilancio fosse scritto in maniera più interpretabile tutti sarebbero facilitati. Quindi, ritengo che, politicamente, l'approvazione di questo bilancio minimo o tecnico, come lo vogliamo chiamare (sono entrambe espressioni che, secondo me, non dicono niente, dicono solo che sono stati fatti aggiustamenti di tipo matematico) permette alla Giunta unicamente l'agibilità politica del mese che ci separa dalle elezioni: in questo documento finanziario non c'è niente, non si legge alcun progetto politico.
Non esiste dentro questo documento finanziario alcuna scelta di priorità politica, non si capisce dove questa Giunta voglia condurre la Regione Piemonte.
Non credo che sia utile, tra l'altro, dare enfasi a quelli che sono stati chiamati dal Consigliere Ferraris settori "propri" della Regione credo ci siano comunque settori "non propri" dai quali non si può scappare.
Voglio far rilevare, ma non credo di essere il solo, in quanto appartenente al Gruppo Verde e quindi con il "pallino" dell'ambiente, che se non diamo ai settori ambientali le risorse necessarie per compiere tutti quegli interventi che non sono solo utili, ma assolutamente necessari (e questa è la politica del Governo nazionale: il Ministero dell'ambiente è stato quello più penalizzato dalla finanziaria) noi non potremo dire, e la Giunta non potrà dire, che si dà vigore e forza ai settori principali della Regione Piemonte. Non c'è dubbio che senza adeguate risorse non si pu costruire qualcosa nel deserto della distruzione ambientale, e questo non per fare del facile catastrofismo, perché l'Assessore Garino lo sa benissimo: diceva poco fa che per bonificare i siti, o comunque per altri simili interventi, avrebbe bisogno di 3 mila miliardi e invece ne ha solo 3. Questa è la dimensione dei problemi ambientali; non è solo un pallino dei Verdi, è un pallino che è arrivato alle Nazioni Unite. Fra due mesi infatti, avremo la Conferenza Intergovernativa delle Nazioni Unite sul problema dell'ambiente e dello sviluppo: ci si rende conto che non si pu continuare a parlare di sviluppo dandogli la valenza positiva di continua crescita, perché crescita non ci sarà.
Sugli ordini del giorno che sono stati presentati, voteremo a favore dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi non perché l'ha proposto il Consigliere Chiezzi - con cui, peraltro più volte siamo d'accordo, ma perché le richieste del collega rientrano in quelle che ho fatto in apertura di seduta ieri mattina sulla necessità di strumenti di lavoro più agili, più leggibili: strumenti di lavoro nuovi.
Chiederei di mettere in votazione anche il nostro ordine del giorno presentato già la scorsa volta nel corso della discussione sul bilancio che, come da alcuni colloqui che ho avuto con l'Assessore, credo possa trovare esito positivo; me lo auguro perché sarebbe una buona indicazione della Regione Piemonte nel settore.
Non possiamo assolutamente votare positivamente l'ordine del giorno della maggioranza in quanto di vaghezza estrema, e senza alcuna assicurazione che, nel 'mitico" assestamento, qualcosa cambierà. Noto tra l'altro - non per pallino - che mentre si dice che si darà una primaria attenzione a settori validissimi (che ci trovano senz'altro consenzienti) non si spreca una parola per l'ambiente, se non il dire: "tendente alla migliore qualità della vita", quando sappiamo tutti molto bene che gli interventi sull'ambiente sono proprio quelli che rendono possibile tutto l'agire economico complessivo, quindi lo sviluppo economico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anche io ho colto ieri dalle parole del Presidente della Giunta una certa orgogliosa animosità; mi auguro che ciò non fosse riferito a me perché allora ci sarebbe forse da reinterpretare i discorsi che ci siamo fatti. Vede, collega Monticelli, io non ho parlato e non ho fatto dei richiami sul merito del bilancio, io mi sono permesso di dure che l'approccio, ad un documento così importante come il bilancio, deve essere diverso; non ho gridato che "il re è nudo". Ho detto poi che c'è stato un condizionamento di carattere internazionale e di carattere interno, che la spesa storica non deve essere la reiterazione delle solite voci, che il controllo di gestione significava valutare l'efficacia, l'efficienza, il rapporto delle risorse con la politica, che il piano di sviluppo doveva portare alcune priorità, come è stato ricordato da tutto il Consiglio, che la stangata - riferendomi a quanto aveva: detto Chiezzi - la si può mettere o meno, secondo le opportunità politiche del momento.
Per cui non credo di essere stato una voce fuori dal coro, anche perch le coerenze poi si vedono nel momento delle votazioni. Credo che questa Giunta non possa mai e poi mai rimproverare al Gruppo democristiano né di essere venuto meno, né di avere mancato di una coerenza, di una correttezza politica in qualunque occasione. Poi non è nemmeno vero che si è sparato sul pianista perché, se vogliamo proprio ricorrere a queste immagini da film western, il pianista si salva sempre, sono altri che muoiono, per cui a Brizio assicuriamo una lunga vita naturale e politica.
E' stato un intervento pregnante di opposizione - ha detto Monticelli e su questo mi piace ritornare. Il Consigliere Carletto, il Presidente Brizio avranno interpretato in maniera diversa il ruolo del Capogruppo ognuno si porta il suo temperamento, la sua passione, la sua caratterialità. Ma il ruolo del Capogruppo non è un ruolo da fotocopia questo non solo per rispetto all'intelligenza di questo Consiglio, ma proprio per un rispetto all'intelligenza personale di ognuno di noi.
Pertanto, non avendo ruolo da fotocopia unidirezionale, si sente certamente coinvolto da tutte le parti quando questo ruolo viene sollecitato ad assumere degli atteggiamenti 'che se non sono intelligenti, perlomeno sono frutto di una coscienza critica.
Ringrazio il collega Chiezzi per avere messo i puntini sulle i sul nostro ruolo in questa occasione consiliare. Non siamo fotocopie, vogliamo essere anche qualche cosa di più di una fotocopia, senza con questo cercare dei trasversalismi che potrebbero anche significare il sinonimo di un trasformismo di maniera.
Poiché noi crediamo che ci debba essere una intercomunicabilità delle parti, evitiamo anche quel ruolo che ci vuole vedere bloccati o fermi ai punti di partenza. Allora, voi ci dovete dire qual è il comportamento che deve avere un gruppo di maggioranza che vuole essere aperto, che vuole essere disponibile, nel rigoroso rispetto del proprio ruolo, del proprio mandato politico e della propria prospettiva politica. Questo lo domando ai Gruppi di minoranza, lo domando soprattutto al Gruppo del PDS, perché se per caso, queste cose potessero offrire ancora l'occasione di una strumentalizzazione - che mi pare un pochino forzata per non dire banale proprio per evitare incidenti di percorso oppure interpretazioni, che sono lunghissime dà me, di creare qualche agguato alla Giunta in carica; anzi certamente il rapporto del nostro Gruppo con il Consiglio sarebbe diverso.
Ma noi non abbiamo pregiudizi, noi desideriamo che l'Assessore Gallarini, alla cui disponibilità e alla cui diligenza rendiamo merito ancora una volta, venga qui nella prossima occasione di bilancio portando tutto quello che è possibile portare, seguendo quel percorso critico concettuale, impeccabile a cui accennava il Consigliere Chiezzi un momento fa (anche se è difficilissimo), perché vogliamo che l'Assessore Gallarini ci aiuti a capire - non solamente attraverso le parole del Presidente, come ha fatto ieri nel suo intervento certamente orgoglioso e apprezzato - qual è la linea portante di una politica di bilancio perché noi dobbiamo conoscere determinate priorità, perché dobbiamo avere una guida che ci porti a capire, in quella selva selvaggia di cifre, se noi privilegiamo un settore piuttosto che un altro. Questi pertanto sono strumenti del nostro lavoro. Collega Monticelli, quando noi facciamo gli ordini del giorno sul regionalismo e quando noi cerchiamo di applicare, alla prima occasione utile, questo vostro ordine del giorno non vogliamo giocare a rubamazzetti.
Dobbiamo capire che invece tutti noi Consiglieri dobbiamo avere quegli strumenti necessari per poter svolgere decentemente il nostro lavoro.
Per questo, cara Segre, non è stata assolutamente una discussione platonica. Credo che la discussione di ieri sia stata una discussione di grande confronto civile fra di noi. Malgrado tutte le tensioni di oggi, per cui una visione ragionieristica del bilancio o forse anche delle nostre opzioni personali ci hanno portato a una visione rigida del documento credo che il dibattito, malgrado quanto è stato detto in questi giorni e in queste ore, debba senz'altro essere oggetto di meditazione e di approfondimento da parte degli organi esecutivi della Giunta. Abbiamo redatto un ordine del giorno molto semplice, ma questo non è legato all' "omnibus et quibusdam" perché in quel momento il Consigliere Bortolin ha voluto che ci fosse un impegno preciso da parte della Giunta in merito ad alcune tematiche come la maternità, l'infanzia, i disabili, gli anziani, si parlava soprattutto della famiglia, degli asili nido e allora abbiamo fatto un ordine del giorno che fosse ancorato alla precisa esigenza dialettica di quel momento. Non potevamo parlare dell'ambiente. Non l'abbiamo dimenticato, semmai collegato ai tre grandi comparti sui quali la Regione deve muoversi e industriarsi per il settore ricerca e creatività, per l'Università, il settore sociale e il settore delle grandi infrastrutture.
Credo che non i siano delle alternative bizzose a queste cose. Siamo anche noi obbligati ad un cammino stretto, come diceva il collega Bosio ieri, dove certamente gli agguati possono essere ancora più numerosi di quanto lo siano stati, ma sui quali comunque, con una percezione politica che non deve essere la percezione delle nostre abitudini, dei nostri timori e anche della realtà, dobbiamo avere quella visione prospettica perch certamente crediamo anche in questa occasione che l'utopia di oggi possa essere effettivamente la realtà di domani. E' per questo che, ribadendo un concetto molto semplice, il compiacimento per quanto ha detto il Presidente della Giunta ieri, invito a far si che la possibilità di leggere il bilancio nelle sue valenze siano più positive di quanto sembri e ci offra la possibilità, nel prossimo futuro, al di là dell'assestamento, di poter esercitare non tanto il diritto di controllo, ma il diritto di capire che cosa vuol dire effettivamente il bilancio della Regione Piemonte in termini programmatici e progettuali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.



MARCHINI Sergio

Il Gruppo liberale esprimerà voto favorevole e convinto a questo documento che, indubbiamente, ha la sua genesi in alcune questioni e vincoli di carattere esterno sui quali ci siamo intrattenuti ieri. La discussione che abbiamo avuto tra ieri e oggi è stata tutt'altro che inutile e oziosa; è stando insieme anche nelle cose che non si condividono che si affinano le nostre ragioni di fare politica e anche se si ascoltano i colleghi dell'opposizione solo passando, maturano e si affinano alcune nostre convinzioni.
Diamo quindi questo voto convinto perché siamo consapevoli e orgogliosi di aver dato come Gruppo un contributo ad alcune provocazioni che hanno dato la possibilità di misurare la distanza e la vicinanza di alcuni Gruppi rispetto ad alcune questioni. Ma, soprattutto, per noi stessi, anche se la tecnica e la procedura impone ai Gruppi di rivolgersi alla Giunta. Quando i Gruppi sono di maggioranza si rivolgono prima a se stessi, cioè alla maggioranza, perché siamo consapevoli che la Giunta è il prodotto della maggioranza che la legittima e la sostanzia. E' quindi un artifizio dialettico rivolgersi alla Giunta, perché è un modo di rivolgersi a noi stessi.
A me pare che tra ieri e oggi qualcosa sia emerso. Siamo consapevoli al di là delle questioni di bilancio, finanziarie e contabili, che viviamo una situazione esistenzialmente difficile: mentre assistiamo alle rivoluzioni planetarie, la nostra istituzione è congelata all'interno di ambiti, ruoli e competenze che ogni giorno consideriamo legnosi, quello che i piemontesi dicevano "en paltò maluso" che poi finisce per essere una "bara". Ognuno di noi vorrebbe partecipare al grande processo di trasformazione, dal muro di Berlino a Maastricht, ma, guarda caso, si trova a dover misurare il proprio impegno politico sul fatto che non è stato definito il riparto sanitario: questa è la difficoltà del nostro vivere. La difficoltà è soprattutto quella di cogliere la questione Piemonte, perch caro Presidente della Giunta, se stiamo attenti a quello che si dice della questione Piemonte si suggeriscono i rimedi senza dire quale sia. Non c'è nessuno che si azzarda a dire quale sia la questione Piemonte, ma intorno a questa questione ci sono una serie di medici che dicendo: "non so qual è il male, però proviamo comunque questo rimedio"; questa è la questione dei nostri giorni.
La nostra Regione, l'istituzione regionale, ha vissuto tre stagioni fino ad oggi: quella degli Statuti, quella del riequilibrio, che sottendeva alla speranza da parte della sinistra che l'azienda torinese scegliesse la via della non azienda, cioè della irizzazione della FIAT. Questa fase è da ricordare anche per capire perché abbiamo un pregresso storico e legislativo di un certo tipo, perché le maggioranze di sinistra hanno sperato e hanno gestito la fase del riequilibrio augurandosi che la FIAT non avesse più una esigenza di azienda e di impresa, ma che potesse accettare una dimensione diretta e pensata in termini di programmazione cioè di azienda di Stato.
Questa è stata la culla, non più la bara, della legislazione regionale di tipo sociale che adesso noi liberali cerchiamo di concorrere a smantellare; immaginare che una Regione non più conflittuale, ma riequilibrata all'interno e all'esterno con le altre Regioni si dovesse sostenere attraverso provvedimenti di natura sociale per la minor ricchezza che deriva dal fatto che si rinunciava all'economia di mercato: questo era il triste e il brutto di quegli anni in cui abbiamo combattuto.
A quello scenario ne è succeduto un altro, che ha nuovamente appesantito la Regione: quello del riequilibrio e della riconversione dell'innovazione. E in questo senso, Presidente, non sono disponibile ad accettare la chiusura del suo intervento perché 'la riconversione, la modernizzazione e l'innovazione sono stati lo scatto del sistema produttivo piemontese che ha scelto di essere azienda, imprenditore e di non essere societarizzata. Il trauma di tipo sociale rispetto al quale la Regione ha dovuto produrre un'ulteriore legislazione impostata in termini sociali e assistenziali, ha prodotto parassitarismo e assistenzialismo: vicende presenti nel nostro bilancio, e non dobbiamo dimenticarlo. E' evidente che per immaginare un disegno nuovo di bilancio, quello che ci auguriamo sarà il prossimo assestamento, si deve disegnare e immaginare qual è e se esiste una nuova questione e individuarla; e nell'accettazione pluralistica della modernità della politica essa non è decisa dall'istituzione, ma dalla società nel suo complesso. Dobbiamo quindi capire qual è la questione esistente in Piemonte: non è vero che c'è crisi, non è vero che c'è emergenza. Il sistema piemontese è in una delle crisi cicliche congiunturali classiche di una qualunque economia di mercato. Non ha traumatizzato nessuno il fatto che la Renault si sia ridimensionata, non drammatizzerà nessuno il fatto che la FIAT perda quote di mercato in funzione della conseguenza del fatto che è nel mercato. Quando costruirà nuovi modelli recupererà i sistemi produttivi e metterà in difficoltà qualche altra azienda. Il problema vero è capire dove va il Piemonte. In altri termini, quanti cittadini saranno occupati o interessati a questo nuovo modello che deriva dalla modernizzazione avanzata del sistema produttivo esistente? Questo è l'interrogativo che ci dobbiamo porre perché se accettiamo scientemente che il sistema produttivo piemontese possa essere sufficiente nella sua evoluzione, quindi nel suo smagrimento nella sua riduzione, dobbiamo accettare conseguentemente una riduzione della popolazione impegnata nella regione, un decongestionamento della città e della regione ed una sua riqualificazione.
Quindi, la questione Piemonte dov'è? L'assestamento del bilancio lo si farà avendo individuato e cercato di capire quale sia l'attuale questione Piemonte. E' finita la fase dell'innovazione, della modernizzazione dei sistemi produttivi: è una fase compiuta. Ormai, la modernizzazione l'aggiornamento e l'innovazione continua sono diventati una costante all'interno di ogni azienda, sono un momento dell'azienda, non un fatto politico che coinvolge l'istituzione, ma un fatto consolidato nell'essere di una moderna impresa.
L'ha detto il collega Picchioni - e io mi ci riconosco: c'è una strada costretta, all'interno della quale noi siamo posti; per questo sistema produttivo - se lo consideriamo sufficiente rispetto i disegni di programmazione - oppure per uno più ampio - se riteniamo invece che la nostra regione debba mantenere un numero di abitanti e, soprattutto, un prodotto di ricchezza finale di un certo tipo - le cose da fare sono le stesse, qualunque sia la scelta che andiamo a fare: aprirci ed essere appetibili rispetto i nuovi imprenditori, oppure ritenere che siano sufficienti gli imprenditori che ci sono.
Quello che dobbiamo fare è prendere atto che comunque la fase che ci caratterizza, non è quella della rincorsa (perché l'innovazione tecnologica e la modernizzazione erano la rincorsa di modelli maggiormente innovativi all'estero); il problema attuale è quello di recuperare, nella storia del Piemonte, la sua tradizione, la sua cultura squisitamente industriale tutta la cultura del nostro popolo e non solo delle Università.
Leggete i libri di Castronovo; egli dice che uno tra gli elementi del miracolo industriale piemontese è, per esempio, il suo retroterra di manodopera che, essendo molto orgogliosa del proprio lavoro, anche se erano solo contadini o artigiani o tagliapietre, avevano il piacere del lavoro ben fatto. Noi sicuramente abbiamo un bene da tutelare e coltivare: la nostra cultura industriale. Si tratta di sopportare questa cultura industriale con gli elementi di conoscenza e ricerca che sono di continuità per il sistema.
Diverso e molto più difficile è immaginare di metterci in competizione tramite le condizioni che offriamo agli investitori esteri o che mettiamo a disposizione degli investitori locali, che possono andare da un'altra parte. Il problema non è più quello di ricerca, perché chi si muove sul territorio con uri proprio brevetto da gestire e una propria tecnologia e non va all'estero a comprare tecnologia e brevetti, ma va a realizzare, in condizioni di vantaggio produttivo, i propri brevetti e le proprie tecnologie.
Diventano allora fondamentali gli aspetti territoriali, processuali e procedurali e per questo ci siamo mossi sulla legge urbanistica. E' un ventaglio di questioni estremamente complesse, quello cui siamo di fronte.
E' indubbio che non si può chiudere all'interno - per rispondere al collega Capogruppo del Partito comunista - di come rivedremo i nostri rapporti nel futuro post-elettorale. Non mi aspetto certo il mago che mette insieme le foglie; sicuramente la nostra maggioranza, che ha una propria ragione d'essere e una propria ragione di solidarietà, non può non essere attenta ai contributi significativi pervenuti in aula da tutte le parti, ma soprattutto da qualcuno che - mi riferisco al collega Marino - dice giustamente che la questione ACNA è proprio la dimostrazione che si deve essere per la chiusura dell'ACNA.
Se il Piemonte vuole collocarsi sul piano internazionale come area di forte vocazione industriale per la locazione di nuove imprese, non pu questa essere conosciuta come area per la quale si accetta che il sistema industriale inquini. Dovremmo avere un sistema industriale da società industriale avanzata e non decotto o precotta, quindi (e illustro anche l'emendamento che abbiamo proposto) ci sembra di capire che insieme alla società civile si debba ricostruire o individuare una nuova questione quella della nostra generazione politica, del recupero e del ruolo del Piemonte che gli è tradizionale, ma che va ripensato e rimeditato attrezzando fortemente la nostra regione sul piano territoriale, dotandola di meccanismi legislativi in competizione con quelli dei Paesi concorrenti.
Dobbiamo sopportare tutto questo con una cultura molto avanzata soprattutto dal punto di vista scientifico, e soprattutto dobbiamo fare qualcosa qui - ecco l'importanza del documento che abbiamo firmato e mi spiace che non l'abbia sottoscritto anche il collega Ferrara non accogliendo la fortissima innovazione esistente rispetto la questione che divide i repubblicani da alcuni Partiti che hanno grandi preoccupazioni che fanno loro onore sul piano del sociale.
In questo documento cerchiamo di dire che il sociale, in una società moderna e ricca come la nostra, deve essere all'attenzione dei non attrezzati, dei segmenti deboli della società. Non è più un modo globale di concepire la politica; la politica è finalizzata alla produttività del sistema, non al considerare il sociale come un'area di consenso e' di clientelismo, come purtroppo è avvenuto inconseguenza delle due fasi storiche che mi sono permesso brevemente di ricordare. Quelle fasi storiche hanno prodotto un sociale politico e non un sociale finalizzato.
Dobbiamo invece riconoscere che in una società avanzata, per sua natura fortemente competitiva, per non dire dura nelle sue lotte, il sistema di mercato produce miserie e difficoltà perché produce condizioni di vita difficile. Dobbiamo pensare a coloro che sono meno attrezzati, quindi in questo documento - Ferrara - c'è un punto importante che dice che l'aspetto sociale della politica non è più un elemento che deve esserci dappertutto non siamo più disponibili, andremo a verificare in alcuni Assessorati se ha ancora senso che, vent'anni dopo, tengano insieme alcuni interventi a sostegno dei fenomeni degli anni '80. Siamo nel '92, quindi chiedo se è attuale l'intervento, per esempio, effettuato sul piano del lavoro, con il quale la FIAT ha espulso 80 mila persone.
E' questo il vero problema. Dobbiamo riportare al sociale quello che è il sociale in una società moderna, il supporto di quei segmenti deboli della società civile, e non utilizzare il sociale come strumento per fare politica. Ritengo, Consigliere Ferrara, e chiedo scusa se personalizzo, che un documento con il quale la maggioranza, quindi anche la DC, concorre sull'esigenza di finalizzare maggiormente sia gli investimenti in termini del sistema sociale produttivo sia gli investimenti sul sociale senza più mettere tutto in un calderone, sia un'opera di maggiore finalizzazione tentata anche per rispondere alle sollecitazioni che ci sono venute dal Consiglio. Che il documento non trovi la disponibilità del Partito repubblicano, mi delude. Lo dico brutalmente, Consigliere Ferrara, mi fa pensare che la tua stia diventando una commedia dell'arte.
Bisogna comunque essere diversi, non sappiamo perché, ma dobbiamo essere diversi. La diversità della nostra cultura liberal-democratica rispetto quella cattolica o socialista, ci deve essere, ma deve esserci anche la capacità della ricomposizione. Se rimane soltanto un'affermazione di diversità, non è un elemento politico - consentimi Ferrara - sul quale questa maggioranza possa e debba fare ancora affidamento per molto.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.
Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 328 presentato dai Consiglieri Miglio, Segre, Giuliano e Marino, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto del dibattito sul ruolo delle Regioni, considerato che la chiarezza e la leggibilità del bilancio, preventivo è l'elemento fondamentale per esprimere un giudizio non soltanto politico, ma che entri nel merito dei vari capitoli di spesa; auspicando che la lettura sia resa in prospettiva più agevole da: 1) una suddivisione della spesa per settore 2) la presentazione di una serie storica delle entrate e delle spese 3) un quadro aggiornato della spesa suddivisa secondo le leggi finanziate 4) la predisposizione di schemi di valutazione dell'efficacia delle spese vista la totale mancanza nella forma attuale del bilancio di elementi per una lettura delle variazioni quantitative delle risorse ambientali impegna la Giunta a predisporre nel corso di quest'anno degli schemi di impostazione di un bilancio ambientale da affiancare a quello finanziario da sottoporre urgentemente all'esame della I Commissione in modo da renderlo operativo già nella prossima edizione del bilancio regionale." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 46 Consiglieri presenti.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 340 presentato dal Consigliere Chiezzi, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte ritenuto indispensabile realizzare uno stretto collegamento tra le scelte indicate nel bilancio preventivo 1992 ed i risultati delle gestioni a consultivo dei bilanci precedenti, come condizioni per responsabili scelte politiche rilevato che a tal fine è necessario predisporre un'analisi particolareggiata sugli ultimi tre esercizi finanziari per quanto riguarda i residui attivi, i residui passivi e le economie di bilancio, rilevato che occorre predisporre una documentazione illustrata della spesa contenente la contabilità dei costi per l'area delle spese di funzionamento, le quote di risorse per la gestione diretta dei servizi, le quote trasferite o assegnate ad altre istituzioni od enti, riferite a ciascuna area di spesa ed all'esercizio di funzioni delegate dà mandato alla Giunta regionale di predisporre l'analisi particolareggiata e la documentazione illustrativa in premessa di verificare tutte le scelte che verranno proposte in assestamento di bilancio sulla base dei risultati relativi al bilancio consultivo 1991 predisponendo sintetici e congrui documenti esplicativi delle connessioni consultivo 1991/preventi-vo assestato 1992 di predisporre le basi tecniche di bilancio in modo da collegare i fondi di investimento a precisi progetti prioritari di intervento." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 29 astenuti.
Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 346 presentato dai Consiglieri Monticelli, Buzio e Bortolin, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto il disegno di legge n. 222 segnala all'attenzione della Giunta regionale che L.R. n.18184 (legge regionale in materia di opere e lavori pubblici) non può più essere derogata e pertanto ogni previsione di investimento non è attuabile e ogni spese illegittima, se preventivamente non si adottano i programmi di intervento di cui, al Titolo II della stessa legge; impegna pertanto la Giunta regionale a predisporre, prima dell'assestamento di bilancio 1992 il programma previsto dalla L.R. 18184 perché il Consiglio regionale possa approvarlo in tempo utile." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 29 astenuti.
Ordine del giorno n. 347 presentato dai Consiglieri Rossa, Goglio Picchioni e Marchini, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto dell'approvazione del bilancio di previsione 1992 considerato l'impegno assunto dalla Giunta regionale di qualificare l'assestamento con significative scelte politiche e di programmazione invita la Giunta a considerare gli elementi di contributo offerti al dibattito da tutti i Gruppi consiliari che hanno fatto emergere l'esigenza di costruire una Regione forte, caratterizzata da un complesso di condizioni allo sviluppo del sistema economico e produttivo fondato su un'avanzata realtà della cultura, della ricerca e del sistema universitario, tendente alla migliore qualità della vita, con una primaria attenzione nel sociale alle categorie meno protette e quindi con significativi e mirati interventi a sostegno delle aree della maternità e dell'infanzia, dei disabili, degli anziani e della famiglia." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 29 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astensione.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 395: "Primo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n.15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1992, della somma di lire 16.365. 151. 081,, per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. la proposta di deliberazione n. 395.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata all'unanimità dei 46 Consiglieri presenti.
Pongo pertanto in votazione la deliberazione il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 29 voti favorevoli e 17 contrari.


Argomento: Comuni

Esame proposta di deliberazione relativa a: "Modificazioni alla DCR n. 317 832 del 2211192 - Indizione di una consultazione popolare, ai sensi dell'art. 64 dello Statuto regionale, per l'individuazione del Comune cui accorpare, previa unificazione, i territori della Frazione Mappano attualmente divisa fra i Comuni di Borgaro Torinese, Caselle Torinese Leinì, Settimo Torinese, Torino e definizione delle relative modalità di svolgimento, ai sensi dell'art. 102 del Regolamento consiliare, parzialmen te annullata dalla Commissione di Controllo. Adeguamento ai rilievi formulati"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della deliberazione di cui al punto 20) dell'o.d.g.
E' un adeguamento formale alle osservazioni fatte dal Commissario di Governo.
Poiché non ci sono interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 45 voti favorevoli e 1 contrario.
Comunico che l'o.d.g. della prossima seduta, convocata per martedì prossimo, sarà costituito da quanto residua dall'o.d.g. attuale.


Argomento:

Esame proposta di deliberazione relativa a: "Modificazioni alla DCR n. 317 832 del 2211192 - Indizione di una consultazione popolare, ai sensi dell'art. 64 dello Statuto regionale, per l'individuazione del Comune cui accorpare, previa unificazione, i territori della Frazione Mappano attualmente divisa fra i Comuni di Borgaro Torinese, Caselle Torinese Leinì, Settimo Torinese, Torino e definizione delle relative modalità di svolgimento, ai sensi dell'art. 102 del Regolamento consiliare, parzialmen te annullata dalla Commissione di Controllo. Adeguamento ai rilievi formulati"

Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,20)



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