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Dettaglio seduta n.128 del 11/02/92 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

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Argomento:


PORCELLANA FRANCESCO


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 863 dei Consiglieri Poco, Dameri, Coppo, Cavallera Ferraris e Rossa, inerente la ditta Borma di Acqui Terme


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 863, alla quale risponde l'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale La società BORMA Spa fa parte del gruppo vetrario AVIR e nello stabilimento di Acqui Terme, dove produce isolatori, sono previsti 60 lavoratori in esubero su un'occupazione di 135 addetti che, ad oggi, si è ridotta a 122 lavoratori.
Negli ultimi anni l'azienda ha dovuto rivolgere la propria attenzione unicamente al mercato estero, ed è solo di quest'ultimo periodo il riallacciamento di rapporti commerciali con l'ENEL.
La ripresa dei rapporti commerciali con l'ENEL è un fatto estremamente positivo In quanto, se verranno confermate le dichiarazioni informali emerse in questi mesi da parte degli esperti dell'ENEL che nello scorso novembre hanno visitato lo stabilimento ai fini della certificazione-ENEL della società, l'azienda grazie a questo riconoscimento potrà ottenere nuove commesse dall'ENEL che andranno ad aggiungersi alle commesse ottenute in campo internazionale.
Nell'incontro svoltosi l'11/12/91 nei nostri uffici alla presenza delle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori della BORMA e di un rappresentante della Società, è emerso che stante l'attuale situazione dichiarata dall'azienda in merito ai nuovi rapporti intessuti con l'ENEL. non è opportuno, al momento, procedere a specifici incontri con questo Ente di Stato: assumono però rilevanza fondamentale le prossime determinazioni del Ministero del Lavoro e degli Organi competenti in merito alla richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Straordinari ed in merito all'accoglimento della domanda di prepensionamento.
In merito a questi due ultimi problemi, siamo intervenuti nei confronti del Ministero del Lavoro, sottolineando la necessità che la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria venga prorogata almeno fino al prossimo febbraio '92: in questo senso abbiamo ricordato l'accordo sottoscritto presso il Ministero del Lavoro lo scorso luglio. Inoltre, abbiamo ribadito al Ministero stesso l'importanza del riconoscimento del prepensionamento a questa Società, in quanto ad una stima fatta dall'Azienda risulta che più di 40 lavoratori potrebbero essere interessati da questo provvedimento: è evidente Il positivo riflesso che questo fatto avrebbe nella gestione della mobilità dei lavoratori dichiarati in esubero.
Nell'incontro svoltosi presso il Ministero del Lavoro il 19/12/1991, è stato sottoscritto un accordo tra le Organizzazioni Sindacali del settore chimico e il Gruppo AVIR. di cui la BORMA di Acqui fa parte, incisi si prevede la messa in mobilità di 63 addetti della BORMA allo scadere della Cassa Integrazione Straordinaria previsto per il 7/2/1992.
A questo proposito ricordo che questa data di scadenza della CIGS deriva dalla proroga di 6 mesi accordata alle aziende ai sensi della legge di riforma del mercato del lavoro n. 223 del 23/7/1991. L'entrata in vigore della suddetta legge, nell'agosto scorso, comporta che in questi giorni sono posti in mobilità, in seguito all'ultima proroga di 6 mesi di cui sopra, migliaia di lavoratori stimati nell'ordine di 40 mila in tutta Italia.
Al fine di un esame più approfondito della situazione, abbiamo concordato con le parti sodali un nuovo incontro (con data da definire) presso la nostra sede e, d'intesa con le Organizzazioni Sindacali per la ricaduta in un'area che è piuttosto a rischio in questa zona, abbiamo avviato, come Regione e come osservatori del mercato del lavoro un'indagine sulla situazione occupazionale dell'Acquese, che possa diventare punto di riferimento e mappa non solo per la conoscenza di un'area territoriale che vive momenti di grande difficoltà dal punto di vista della debolezza congiunturale e strutturale, ma anche per dare ai soggetti, agli enti locali, una conoscenza dell'andamento e quindi delle possibili conseguenze.
Da un primo esame, che sarà consegnato ai colleghi interroganti effettuato dall'Osservatorio Regionale sul Mercato del lavoro sulla situazione occupazionale dell'area di Acqui Terme e alla luce dei criteri suggeriti dalla recente Legge n. 223/91, vorremmo evidenziare alcuni indicatori da tenere costantemente sotto controllo.
Primo fra tutti, l'alto tasso di inoccupazione: 8,93%. Si tratta del tasso di disoccupazione più alto registrato in provincia di Alessandria, di quasi 2,5 punti superiore al dato di Alessandria stessa e addirittura di 4,2 punti superiore a Casale.
Se poi pensiamo che il Casalese, con oltre 50 mila persone in età di lavoro, registra più o meno la stessa media di disoccupati dell'Acquese che denuncia una popolazione tra i 14 e 170 anni di 30 mila abitanti, vediamo che il saldo negativo per l'area di Acqui è notevole.
Dall'analisi demografica condotta sui dati del censimento disponibili ('51-'81), risulta che nei decenni passati l'area ha subito un processo intenso di impoverimento di risorse demografiche giovanili, con una conseguente tendenza più accentuata all'invecchiamento della popolazione e possibili difficoltà di ricambio generazionale.
Il 30% circa della popolazione dell'area ha meno di 29 anni, il 38,3% è compreso tra 130 e 159 anni, il 31% accusa più di 60 anni.
Nei primi nove mesi del 1991 il dato degli iscritti al collocamento nell'Acquese tende a salire: sono in media 3.134 contro 12.624 dell'analogo periodo dell'anno precedente. Addirittura 510 unità in più, con un incremento percentuale del 19,4% (1 /5 in più). Nel 1991 calano gli iscritti in cerca di prima occupazione (- 15,2%), mentre aumentano decisamente i disoccupati propriamente detti (+ 52,7%), quelli cioè che hanno perso un'occupazione o che hanno sperimentato lavori saltuari o a tempo determinato.
L'area della disoccupazione tende ad allargarsi coinvolgendo una quota sempre più alta di manodopera femminile, che passa da un dato di media di 772 iscritti a 1270 (+ 498 in valori assoluti, + 64,5%). L'impressione peraltro supportata dagli indicatori forniti dall'Ufficio Provinciale per il Lavoro, è che nell'Acquese ci troviamo di fronte, ad un dato di cronicità per una quota numerosa di iscritti al collocamento, in particolare donne, destinati a non trovare sbocchi lavorativi nell'immediato.
Del resto, gli avviamenti stessi registrati dal collocamento, risultano in calo. Si passa da una media di 220 avviati nel periodo gennaio/settembre '90 ai 138 attuali. Gli avviamenti nominativi sono 1/4 del totale, contro una percentuale del 45% circa che riguarda gli avviamenti numerici.
In flessione il dato relativo ai contratti di formazione lavoro che seppur indicato per grandi titoli e grandi indici - dà il quadro di riferimento che non approfondisco, ma che sarà mia cura dare così come abbiamo concordato con le Organizzazioni Sindacali ai colleghi interroganti per un'analisi dettagliata all'intero del discorso occupazionale dell'Acquese. Passano da un peso percentuale del 10% al 4,7%, segnalando un processo di caduta irreversibile (peraltro comune a Regione e Provincia).
Irrilevante, secondo i dati Inps, il peso della Cassa integrazione complessivamente registrata nei primi sei mesi del'91: sono state effettuate 7472 ore pari ad un peso percentuale della zona, sulla provincia, dello 0,9%.
Per quanto concerne l'apparato produttivo manifatturiero dell'area di Acqui ( 27 Comuni), questo appare connotato da una situazione strutturalmente debole (assenza della medio-grande impresa; assenza di specializzazione o vocazione produttiva specifica), in fase di destrutturazione, organizzata intorno ad un unico polo di rilievo soltanto locale, e, peraltro, con vocazione al lavoro terziario (terme, commercio ecc.).
Secondo stime IRES, l'indice di industrializzazione dell'area, tra il 1981 e il 1987, passa dal 14,9% all'11,5% a fronte di un calo di popolazione che è solo dell'1,9%. Diminuiscono cioè i posti di lavoro nell'industria in rapporto alla popolazione residente, e questo è un ulteriore elemento di gravità che caratterizza l'area in oggetto.
Le cause del calo occupazionale non risiedono solo in episodi di ristrutturazione produttiva; si riduce anche il numero delle aziende dell'apparato manifatturiero, per cui pare appropriato parlare di un processo di deindustrializzazione.
Ho voluto richiamare questi dati che saranno - come dicevo - più dettagliatamente consegnati ai colleghi, secondo l'impegno assunto anche con le Organizzazioni Sindacali, un modo che gli stessi colleghi possono avere al di là del caso della BORMA che insiste in quest'area territoriale con queste indicazioni, un momento di conoscenza e di approntamento di interventi conseguenti su quest'area.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.
CAVALLERA Prendo atto della risposta dell'Assessore Cerchio, ringraziandolo per l'impegno da lui posto nell'analizzare la drammatica situazione dal punto di vista occupazionale dell'Acquese e anche per l'impegno posto nel seguire questa vicenda insieme a tante altre che sono all'ordine del giorno all'attenzione dell'Assessorato regionale al Lavoro, della Giunta regionale nel suo complesso.
Penso sia proprio necessario svolgere un checkup, anche se noi abitanti della zona abbiamo già la sensazione epidermica e diretta di quali siano i dati negativi riguardanti l'occupazione; è comunque necessario svolgere un check-up per definire i contorni di questa situazione veramente negativa.
Come diceva l'Assessore, si arriva al punto in cui i giovani non si iscrivono più neanche alle liste di collocamento, in quanto l'aspettativa o la fiducia posta in questo strumento di richiesta di occupazione è veramente minima se non nulla. Aumentano invece i disoccupati, cioè coloro che vengono iscritti in quanto espulsi dal mondo del lavoro ed in cerca di una riutilizzazione.
La situazione verrà inoltre aggravata dall'entrata in vigore dei nuovi provvedimenti varati ovviamente sul piano nazionale che, in qualche caso rischiano di portare ad effetti distorcenti. Sappiamo anche che è competenza della Regione Piemonte intervenire con il proprio piano di sviluppo (che è in fase di aggiornamento), per sostenere quelle zone che più di altre hanno bisogno dell'intervento riequilibratore.
L'Assessore Cerchio è attento a queste cose, così come la Giunta nel suo complesso, e credo che si possano anche rilevare degli indicatori tali da far inserire questa zona; come alcune altre zone esterne alla provincia di Alessandria, tutte hanno - a mio avviso - le caratteristiche per poter fare intervenire i regolamenti della CEE, cioè tutte quelle possibilità per le zone che sono caratterizzate da deindustrializzazione. Ovviamente ci sono dei parametri da verificare; non è questa la sede, è solamente un accenno, un'idea che avremo modo di approfondire successivamente, quando saranno noti i risultati delle indagini, qui tratteggiate.
Occorre prestare attenzione all'Acquese poiché è in atto una serie di effetti negativi in conseguenza alla situazione della Valle Bormida. Mi riferisco al problema dell'approvvigionamento idropotabile ed idrico, anche al servizio di certe industrie agroalimentari che hanno grosse difficoltà non vengono fatti i nomi per non mettere in discussione il marchio di queste aziende, ma vi sono esigenze di sopravvivenza del tessuto produttivo locale già abbastanza assottigliato.
Apprendiamo inoltre con preoccupazione che anche a Cassine, Comune più a valle di Acqui, ma sempre nell'Acquese, nell'industria Tacchella da questi giorni inizia un periodo di cassa integrazione collegato ai fenomeni negativi dell'indotto dell'auto. Non voglio eccedere nel catastrofismo o assumere un atteggiamento pessimista; so che, se si vuole, si può reagire naturalmente nei limiti delle possibilità. Penso che bisogna continuare sulla strada intrapresa dalla Giunta regionale nel reagire ad una situazione che vede il Piemonte in difficoltà e penalizzato, unendo tutte le energie pubbliche e private (nella zona, e anche in provincia, vi sono ambienti, soggetti e soprattutto la piccola e media industria che cercano di reagire e di ricollocarsi sul mercato adeguatamente).
Quindi, nel prendere atto e nel ringraziare l'Assessore per la risposta all'interrogazione, resto in attesa che la questione venga seguita adeguatamente, così come è stato fatto fino adesso,' anche a tutela dei lavoratori i cui casi sono ed erano a noi ben presenti quando abbiamo rivolto alla Giunta quest'interrogazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.



PRESIDENTE

ROSSA



PRESIDENTE

Signor Presidente, Assessore e colleghi, desidero anch'io ringraziare l'Assessore Cerchio per la risposta da lui data all'interrogazione che a suo tempo presentammo, collocandola all'interno di una situazione molto grave rappresentata oggi dall'Acquese.
Mi associo alle parole del collega Cavallera; abbiamo una situazione come quella della Borma di Acqui che nel passato è stata un fiore all'occhiello della vetreria italiana e che, attraverso una serie di processi, ha registrato un forte ridimensionamento che poteva anche essere nell'ordine del rilancio tecnologico dell'attività in questo settore. E' un rilancio determinato anche dall'abbandono di alcune produzioni in favore di altre o dal cambiamento di alcuni contenitori rispetto al passato.
La verità è che la situazione è andata regredendo; la Boma, sebbene sia stata una delle aziende più importanti del settore, oggi sta diventando sempre più un'azienda che sembra destinata a chiudere i battenti. Quindi, è un'azienda che si inserisce nella situazione di forte abbandono esistente in tutto l'Acquese.
Anch'io chiedo alla Regione Piemonte uno sforzo eccezionale nei confronti dell'Acquese, ma soprattutto nei confronti del Piemonte sud, al centro del quale c'è una grande struttura come le Terme di Acqui che - come diceva il Presidente Pertini - sono tra le migliori del mondo. E una delle strutture più efficaci in cui le tecniche e le componenti naturali delle cure sono tra le migliori Abbiamo anche altre strutture di questo tipo in Piemonte, ma è necessario che, per questa, si faccia uno sforzo particolare. Altre terme a noi vicine, ad esempio, quelle della vicina Lombardia, hanno ricevuto grossi interventi da parte della Regione Lombarda e stanno diventando strutture trainanti di un'attenzione che noi stiamo perdendo e che invece da altre parti si sta sviluppando.
C'e quindi bisogno di un intervento eccezionale, legato al rilancio di un'attività legata allo sviluppo di un grande comprensorio turistico quella del Piemonte sud è un'area di cerniera tra il Piemonte, la Liguria e la Lombardia e c'è bisogno di fare alcuni sforzi. Ritengo che da questo punto di vista la Regione finora non abbia fatto niente, non ho ancora avuto notizia che si stia affrontando la questione. Sottolineo, quindi l'intervento dell'Assessore quando si fa carico della drammaticità di questa situazione, e mi auguro che si vada in questa direzione, si vada alla ripresa di un discorso. Si sta arrivando alla chiusura dell'Acna, e mi auguro sia definitiva visto che mi sembra ormai non ci siano più alternative. Abbiamo rispetto per chi sostiene le alternative, ma abbiamo visto che la tecnologia nella quale abbiamo creduto non è in grado di risolvere questo problema, e quindi è giusto che l'Acna venga chiusa.
E' stata presentata una mozione; a me non è stato chiesto di sottoscriverla, e per questo esprimo il mio rammarico; vuol dire che ne presenterò una a nome del Gruppo Socialista.
Presa questa posizione, perché a questo punto non si rilancia il discorso del piano di . bonifica? O, se volete, chiamatelo piano di rilancio della situazione economica per tutta l'asta della Valle Scrivia e della Valle Bormida, nella quale Acqui è al centro. Altrimenti corriamo il rischio di essere tutti uniti ed è giusto, per una battaglia, che porta a questi risultati; però dobbiamo essere altrettanto uniti per fare proposte in direzione del rilancio della Valle Bormida e del Piemonte sud.
Sono d'accordo con il collega Cavallera; abbiamo già avuto modo di discutere con l'Assessore sulla questione del regolamento Cee, che a suo tempo individuammo, attraverso il quale si prevede un intervento specifico nella zona della Provincia di Torino e del VCO, zone nelle quali individuammo uno stato di abbandono e di deindustrializzazione.
Mi sembra però che il continuo ripetersi di investimenti in questa direzione, che non tengono conto anche di altre zone che nel frattempo hanno subìto, rispetto a quattro anni fa, uno stato di deindustrializzazione, sia un elemento da cogliere solo parzialmente.
Ho finito, Presidente, ma qui stiamo parlando di cose importanti, di 500 miliardi destinati in una certa direzione e, dall'altra parte, non abbiamo tenuto conto che esiste un Piemonte sud in grande difficoltà.
Quindi, quando parleremo fra poche settimane del piano di sviluppo, teniamo conto anche di questa realtà. Cerchiamo di vedere che cosa possiamo fare ho letto con grande soddisfazione su "La Stampa" che la Fiat ha intenzione di investire 20 mila miliardi in Torino e nel Piemonte. Credo che il nostro piano di sviluppo debba tenere conto di questa grande notizia, creando le condizioni affinché il Piemonte possa, in equilibrio rispetto a tutte le sue zone che hanno subito dei colpi forti in questi anni, riprendersi.
Mi auguro, Assessore Cerchio, che ci sia la volontà di impegnarsi in tal senso, tenendo conto dei dati portati qui, che sono purtroppo molto gravi e preoccupanti per la Regione in generale e per chi queste cose le vive direttamente, come noi.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 874 presentata dal Consigliere Zacchera inerente la DGR 64-9885-Acquisto per la distribuzione gratuita del periodico culturale "Aquiloni"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale Nella parte introduttiva della deliberazione in questione, vengono definite tre direttrici per avviare una razionalizzazione del sistema culturale piemontese: superamento del centralismo; ricomposizione del pubblico; adeguato sviluppo dei circuiti di comunicazione e definizione della cultura piemontese in termini d'immagine. Uno degli strumenti individuati per lavorare lungo tali direttrici risulta essere la realizzazione di una pubblicazione periodica di informazione culturale.
Poiché manca al momento nella nostra Regione una pubblicazione con queste caratteristiche e con una distribuzione estesa all'intero territorio regionale, si è ritenuto opportuno prendere in esame il progetto presentato dall'Associazione Johannes Gutenberg, verificando se le caratteristiche costitutive del progetto rispondevano alle esigenze rilevate.
In effetti, abbiamo potuto approfondire con i responsabili dell'Associazione Gutenberg come la proposta di trattare le tematiche della produzione e del consumo di cultura in Piemonte, della scuola e dell'Università, della storia e cultura locale, del patrimonio linguistico regionale, delle prospettive, culturali del Piemonte rispetto ai processi di Integrazione europea, fosse elemento essenziale del progetto di pubblicazione e inoltre non solo compatibile con le nostre analisi, ma anche di notevole livello qualitativo rispetto al prodotto da realizzare.
L'indiscusso prestigio di buona parte degli uomini di cultura che daranno il loro apporto per il periodico "Aquiloni", e l'alta professionalità che caratterizza l'intero progetto - ricordo che parliamo di un prodotto di 32 pagine tutte in quadricromia informato 23x33,5 - unite alle condizioni di acquisto che siamo riusciti ad ottenere (20,000 copie al 50% del prezzo di copertina), ci hanno quindi fatto ritenere più che opportuno assumere la deliberazione in questione.
Quanto ai destinatari della pubblicazione, la deliberazione indica un elenco di sedi che comprendono Enti Locali, A. P.T., Scuole medie inferiori e superiori, Università, Biblioteche, Associazioni Culturali, Sedi culturali, Case di riposo, Università della Terza Età.
A questi soggetti collettivi, presso cui il periodico sarà disponibile gratuitamente, vanno aggiunti operatori culturali, studiosi, ricercatori operatori dell'informazione, singoli cittadini che potranno trovare gratuitamente la pubblicazione presso l'Assessorato alla Cultura e Istruzione della Regione Piemonte e le Sedi Polifunzionali decentrate.
La spedizione del periodico è avvenuta, in parte, attraverso il servizio postale dell'Agenzia Defendini e, in parte, attraverso la consegna di quantità definite alle sedi di cui sopra in tutto il Piemonte, sempre a cura dell'Agenzia Defendini. Per tale servizio la Giunta regionale ha approvato un'apposita deliberazione, la n. 254-11149 del 29.11.91 "Interventi per la razionalizzazione del sistema culturale piemontese spedizione e consegna del periodico di informazione culturale "Aquiloni".
Spesa L. 7.124.961. Cap. 11753/91 ". Il primo numero di "Aquiloni" è stato distribuito a partire dal 18 dicembre: i commenti, le critiche e le recensioni raccolte, nonché le continue richieste di ulteriori quantitativi da parte di enti ed associazioni, sono tali da superare ogni perplessità circa la bontà dell'operazione culturale proposta. Ritengo quindi di dover dare risposta alle aspettative createsi, affermando l'opportunità di attuare il progetto appena avviato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Ringrazio l'Assessore Fulcheri per la risposta. Quando il Gruppo MSI-DN denuncia, in migliaia di casi, lo sperpero del denaro pubblico ha nella rivista "Aquiloni" un caso, secondo me, evidente. Tutto quello che lei ha detto lo posso sottoscrivere, perché nessuno può dire di essere contrario alla cultura, contrario alla diffusione di riviste, contrario a portare dei problemi interessantissimi a conoscenza del pubblico.
Mi chiedo soltanto come la stampa di un numero unico - perché non so se nel frattempo è uscito il secondo numero e non so se la Regione intende comprarne 20 mila copie per ogni numero - di una pur pregevolissima rivista possa contribuire, o addirittura risolvere, il problema della razionalità della cultura in Piemonte.
E' evidente, secondo me, che questo non avviene; è evidente che l'Assessorato ha voluto - e questo è discrezionalità - decidere di fare un'iniziativa in amicizia, in collaborazione, in simpatia, per una persona che è venuta a trovarla: lei ci ha visto una buona idea e quindi è partito con questa Iniziativa. Iniziativa molto valida dal punto di vista grafico ma molto complessa e tra l'altro anche estremamente eterogenea dal punto di vista dei contenuti: si parla della Resistenza, poi si parla di Maometto si parla del teatro, della scuola; si parla di cose completamente diverse tra di loro, non c'è un filo conduttore. Ma non sta a me criticare i contenuti.
A mio modo di vedere, invece, non è assolutamente vero che si razionalizza la cultura con queste iniziative estemporanee, che ci costano diverse decine di milioni, ma soprattutto che non hanno futuro. Mi chiedo: c'è stato il numero due di "Aquiloni"? CI sarà il numero tre? La Regione Piemonte intende sponsorizzare questa rivista acquistandone ventimila copie ogni volta? Allora, in prospettiva diventerebbe una rivista regionale l'ennesima rivista regionale, ma se si vuole razionalizzare la cultura come Regione, bisogna prima decidere quale sia il compito della Regione all'interno della cultura, perché noi non si diventi gli sponsor di pubblicazioni senza avere delle idee chiare in testa.
Per esempio: questa rivista, che esce a Torino, è stampata a Modena. Lo sapeva l'Assessore? Senz'altro. Ma come mai è stampata a Modena? Non è stata data neanche una mano agli editori piemontesi? Chi ha deciso il cast o il comitato di redazione? Perché questi articoli e non altri? E' chiaro: questa non è una rivista dell'Assessorato, però in pratica è diventata dell'Assessorato. Vorrei sapere quante decine o centinaia di copie siano state vendute in edicola, lo non l'ho trovata, però può darsi che in qualche edicola ci sia.
Così, se la ringrazio perla cortesia della risposta, però stiamo attenti perché con questo sistema noi non facciamo altro che alimentare quel sottobosco di spese superflue, non dico inutili ma senz'altro non indispensabili nel momento in cui mancano i soldi all'interno della nostra Amministrazione regionale, per centinaia di iniziative più dirette a quelli che sono i fini istituzionali della Regione.
Queste cose sono belle, sono simpatiche ma solo nel momento in cui ci sono dei soldi non dico da sciupare, ma dei soldi che crescono. Assessore Gallarini, quando i soldi mancano, penso che le decine di milioni che ci sono volute per questa stampa e per la distribuzione postale (altri 7 milioni) potevano essere utilmente poste in altri capitoli più urgenti.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 574 dei Consiglieri Majorino e Zacchera inerente il problema del funzionamento dei canali irrigui


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Lombardi.
LOMBARDI, Assessore regionale L'interrogazione in merito ai canali irrigui si riferisce ad una generica "fascia pedemontana piemontese"; appare perciò possibile dare notizie solo di carattere generale.
La gestione irrigua rimane nel nostro Paese un fatto di natura privata: ciò anche quando si tratti di Consorzi di Miglioramento fondiario costituiti ai sensi del Regio Decreto 1933 n. 2 Un complesso di grandi canali è stato trasferito, a seguito della legge 27/12/1977n. 984, dal Demanio del Ministero Finanze alla nuda proprietà regionale e consegnato in gestione alle Coutenze (canale Cavour, Naviglio di Ivrea, canale Farini Diramatore Alto Novarese, canale Elena, Naviglio di Bra, canale Carlo Alberto, ecc.). Nessuno di tali grossi canali riguarda, comunque, la zona cui l'interrogazione si riferisce.
Questo Assessorato riceve, pertanto domande di finanziamento sui lavori di manutenzione straordinaria, riguardanti opere irrigue quando il Consorzio (o Coutenza) degli utenti, regolarmente costituito e con cariche sociali aggiornate, approva in assemblea il progetto e la relativa spesa impegnandosi anche a versare la differenza di spesa non coperta del contributo regionale (i contributi regionali sono infatti del 60% in pianura, del 75% in collina e del 90% in montagna, esclusa IVA).
Un comma dell'art.4 della legge regionale n.63/ 78 recita: "E' assicurata priorità nell'ordine alle opere e alle iniziative, da realizzarsi rispettivamente nelle zone classificate di montagna, di collina e di pianura". Negli esercizi '88, '89, '90, questo Assessorato ha finanziato 91 progetti di irrigazione: in complesso, per una spesa riconosciuta globale di lire 20 miliardi e 512 milioni l'importo medio per opera: lire 225.400.000) e un contributo regionale globale di lire 14 miliardi e 183 milioni.
Dei suddetti, i progetti finanziati in montagna sono stati 27, per un importo totale di spesa riconosciuta di 5 miliardi e 314 milioni (25,9%) e un contributo regionale globale di 4 miliardi e 782 milioni (33,7%), per cui si spiega la differenza dell'intervento in percentuale fra la pianura la collina e la montagna.
Va ricordato che possono appartenere ad un'area definibile pedemontana anche zone classificate di pianura, sottostanti alla zona montana e i cui importi di spesa ammessi a contributo vanno sommati a quelli di cui sopra.
Per valutare meglio il riconoscimento di priorità che è stato di fatto accordato alla montagna, occorre ricordare che l'attività irrigatoria, con gli annessi problemi di manutenzione straordinaria, è in gran parte concentrata nella pianura.
Se gli interroganti hanno inteso riferirsi ad un decadimento di funzionalità riscontrabile nell'organizzazione interna dei Consorzi irrigui che agivano in area pedemontana, si fa presente che la Regione ha solo i compiti di vigilanza sui Consorzi di Miglioramento fondiario che prima erano dello Stato e sono stati ad essa trasferiti con D.P.R. 24/7/1977 n.
616. Non ha compito analogo verso gli altri Consorzi privati.
Non ha nemmeno, verso questi ultimi, particolari obblighi di stimolazione a costituirsi in Consorzio Miglioramento fondiario, la cui struttura funzionale è resa più stabile dall'esazione dei ruoli consortili parificata alle imposte dirette, attraverso le Esattorie consorziali. Essa ha il compito di ricevere le domande di costituzione in Consorzio di Miglioramento fondiario e di svolgerne la laboriosa procedura.
Un impegno in tal senso potrebbe essere richiesto, come da tempo propugnato già dal precedente presidente dell'Unione Bealere della Dora Riparia. Ciò non toglie, naturalmente, che questo Assessorato illustri, in ogni manifestazione del suo operato, l'importanza e l'efficacia del buon associazionismo in agricoltura, che è addirittura indispensabile per l'esercizio di un'irrigazione che non sia prettamente aziendale.
Sono pendenti, presso questo Assessorato, domande di finanziamento per lavori riguardanti l'irrigazione nelle sei province, per un importo proposto complessivo di spesa di lire 332.662.197.000. Di esse, le domande riguardanti la zona di montagna assommano a lire 28.072.063.000 (pari all'8,43%). Il che dimostra come nei passati finanziamenti si sia data priorità alla montagna che, nel rapporto domanda e finanziamento rappresenta solo l'8,5%.
Preventivando una riduzione al 70% del suddetto importo globale di spesa attraverso la revisione tecnica di istruttoria ed un contributo medio ponderale del 70%, occorrerebbe pertanto una disponibilità di bilancio di circa lire 163 miliardi. La disponibilità per interventi sull'irrigazione nel bilancio 1991 è stata di 7 miliardi e tali saranno le previsioni per il 1992.
La risposta, caro collega, era già pronta parecchi mesi fa e faceva ancora riferimento ad una previsione; adesso invece c'è già la proposta di bilancio.
Non è mancata neanche negli ultimi anni a questo Assessorato la constatazione di interessamento ai problemi irrigui dei propri amministrati di Comuni e di Comunità montane che hanno portato avanti progetti di ristrutturazione di infrastrutture inique; indubbiamente, nel complesso grava su tutta l'agricoltura l'incertezza derivante dalle prospettive dei prezzi di vendita e dei costi di acquisto del prossimo futuro, prospettiva alle cui preoccupanti incognite non si sottrae in questo momento nemmeno la più prosperosa agricoltura di pianura.
Tali incognite condizionano naturalmente i comportamenti degli operatori, degli enti associativi, degli enti locali, anche nei riguardi dei programmi di investimenti sulle infrastrutture irrigue.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Mi dichiaro soddisfatto della risposta dell'Assessore.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 798 dei Consiglieri Majorino e Zacchera inerente la situazione ESAP


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'interpellanza n. 798 del Gruppo MSI relativa all'Esap. Poiché il Consigliere Zacchera rinuncia al suo diritto di illustrare l'interpellanza, ha facoltà di rispondere alla stessa l'Assessore Lombardi.
LOMBARDI, Assessore regionale Con riferimento all'interpellanza di cui sopra, relativa alla situazione dell'Esap, ritengo di poter rispondere nei seguenti termini: 1) nessun problema per la Giunta regionale a partecipare ad un dibattito In Consiglio regionale sul tema Esap, ove e quando la Presidenza voglia fissarne la data; auspico che questo avvenga il più sollecitamente possibile in funzione della riforma dell'ente e della discussione dei disegni di legge già presentati, sia dalla Giunta che da Gruppi presenti in Consiglio 2) per quanto attiene all'elenco degli Amministratori e dei Revisori dei Conti, via via succedutisi alla guida dell'Ente, con i relativi compensi, distribuisco agli interroganti n. 5 tabelle riassuntive recanti le informazioni richieste concernenti le 5 legislature regionali (che ovviamente non leggo in questo momento data la loro corposità) 3) per quanto riguarda le circostanze segnalate dal Commissario Straordinario nella relazione "riservata", inviata a suo tempo al Presidente della Giunta e all'Assessore competente, la Giunta non può che prenderne atto, significando tuttavia che del malessere che ormai da tempo coinvolgeva l'Esap essa se ne è fatta carico proprio proponendo ed attuando la soluzione del commissariamento.
Sui principali rilievi in chiave negativa emergenti dalla relazione commissariale, risulta che si sia già provveduto da parte del medesimo o sfamo in attuazione decisioni al riguardo (cessioni di immobilizzazioni industriali e azionarle non gestibili proficuamente), mentre si percepisce anche un generale consenso delle forze agricole Interessate In ordine alla "ordinaria" gestione delle competenze Esap, il quale ormai si sta qualificando nel settore della lotta guidata e integrata come elemento di punta in campo nazionale, con risultati unanimamente considerati ad oggi positivi.
Sul piano finanziario poi, l'Ente non evidenzia ad oggi situazioni di particolare preoccupazione e pertanto l'auspicata riforma dello stesso (riforma o comunque decisioni che il Consiglio regionale vorrà prendere) consentirà senz'altro l'avvio di una gestione sana e funzionalmente efficace.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Considero la risposta dell'Assessore Lombardi molto intelligente perché schiva il problema: ha auspicato un dibattito sull'Esap in Consiglio regionale, ma da quando noi abbiamo presentato, diversi mesi fa, questa interrogazione, il dibattito non si è ancora svolto. Non posso quindi dirmi soddisfatto solo per il fatto che l'Assessore abbia sollecitato la Presidenza del Consiglio a fissare la data del dibattito sull'Esap.
Dibattito che io considero estremamente urgente in quanto - vengo alla seconda parte della risposta - mi stupisce che la relazione del Commissario straordinario nominato dalla Giunta regionale sull'Esap, che risale ormai a più di un anno fa, sia in pratica stata non dico nascosta, ma sicuramente non pubblicizzata in alcun modo. Soprattutto mi piacerebbe (ma questo lo possiamo fare nel dibattito e non in sede di risposta ad un'interrogazione) vedere che cosa si sia fatto effettivamente sui problemi che specificamente (e oso dire in termini "drammatici") il Commissario aveva sottolineato anche - io penso - per schivare future proprie responsabilità personali che, a questo punto, ricadono sulla Giunta regionale. Quanto è scritto in quella relazione fa drizzare i capelli in testa a un calvo! L'Assessore ha detto che i problemi sono stati risolti, ma io dico che in sede di dibattito dobbiamo esaminarli uno ad uno: a me infatti proprio non risulta che siano stati risolti.
Prendo atto che non vi sono preoccupazioni dal punto di vista finanziario, però non è stato detto quanti soldi abbia speso per l'Esap questa Regione, attraverso la Giunta. Quanti miliardi nell'anno appena trascorso e già nel 1992 sono stati "ridati" a questo ente per iniziative che lo stesso Commissario ammette di non capire più quali siano? Questo dibattito si deve fare, secondo me ce n'è bisogno: quindi, la risposta dell'Assessore, al di là delle tabelle di cui ringrazio, è di fatto una non risposta, un glissare sul problema. E si deve comunque cominciare un dibattito molto serrato sul campo agricolo, perché da quando siedo in Consi-glio regionale si sono svolti pochi dibattiti sull'agricoltura, e senza andare al cuore del problema. Perché ciò avvenga comunico che in data odierna presenterò alla Presidenza la richiesta di discutere in aula il primo lotto di sei interrogazioni o interpellanze specifiche su problemi dell'agricoltura, alcune delle quali coinvolgono direttamente l'Esap. Prego vivamente l'Assessore di darvi risposta; se non riesce a farlo pubblicamente le accetto anche per iscritto, ma delle risposte devono essere date perché all'interno del problema della gestione dell'Esap, e più in generale della spesa agricola del Piemonte, dobbiamo assolutamente fare determinate chiarezze, perché alcuni dubbi pesanti io b ho, e credo che la correttezza dell'Assessore Lombardi sia tale che sarà capace di sciogliermeli.



PRESIDENTE

Il punto relativo alle interrogazioni ed interpellanze è esaurito.


Argomento: Musei

Interrogazione n. 796 "Collezioni del Museo di storia naturale", richiamata in aula dal Gruppo MSI-DN ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento interno


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 3) all'o.d.g. relativo alle interrogazioni richiamate in aula dal Gruppo MSI-DN ai sensi dell'art. 89.
Per quanto riguarda l'interrogazione relativa all'utilizzo di Villa San Remigio, il Consigliere Zacchera mi comunica di aver già ricevuto risposta per iscritto.
Per quanto riguarda l'interrogazione n. 796, ha la parola l'Assessore Nerviani.
NERVIANI, Assessore regionale Sulla materia che è complessa e al tempo stesso interessante ed in fase di rapida e fortunatamente positiva evoluzione, poiché vi sono altre interrogazioni, per la verità molto generiche, di Consiglieri di altri Gruppi, intendevo, anche per la rilevanza che sta assumendo la questione Museo regionale di Scienze naturali, fare una comunicazione puntuale e diffusa in Commissione consiliare entro due, al massimo tre settimane, cioè non appena il Presidente renderà disponibile la Commissione a sentirmi.
Propongo quindi di rinviare a quel momento, in una forma organica più solenne, anche il dettaglio delle risposte che devo al collega Zacchera.
ZACCHERA D'accordo.


Argomento:

Interrogazione n. 796 "Collezioni del Museo di storia naturale", richiamata in aula dal Gruppo MSI-DN ai sensi dell'art. 89, comma 9 del Regolamento interno

Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bergoglio, Cantore, Coppo, Cucco Dameri, Garino, Rivolta e Zanoletti.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetta di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione relativa a: "Convalida dei Consiglieri regionali Antonio Bodrero e Valter Giuliano"(ai sensi dell'art. 16, comma terzo del Regolamento consiliare)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 5) dell'o.d.g.: "Convalida dei Consiglieri regionali Antonio Bodrero e Valter Giuliano" Do lettura del verbale redatto dal Presidente della Giunta delle Elezioni, Majorino.
"In data 28 gennaio 1992, alle ore 14,30 si è riunita presso la sede del Consiglio regionale in Via Alfieri 15 la Giunta delle Elezioni.
Presiede il Presidente Majorino. Sono presenti i Consiglieri Bortolin Chiezzi Ferraris, Goglio, Marchiai, Miglio, Vaglio, Calligaro, Ferrara Tapparo. A Presidente riassume gli adempi menti previsti dagli artt. 15 e 16 del Regolamento, cui è chiamata la Giunta delle elezioni, e procede quindi all'esame della condizione dei Consiglieri Bodrero e Valter Giuliano. Sulla scorta delle schede compilate dagli interessati, di quanto risulta essere notorio per quanto di competenza la Giunta delle Elezioni non sussistono cause di ineleggibilità o di incompatibilità con l'ufficio di Consigliere regionale. Propone quindi la Giunta delle Elezioni al Consiglio regionale la convalida dei Consiglieri Bodrero e Giuliano".
Procediamo alla votazione della convalida del Consigliere regionale Antonio Bodrero.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 hanno risposto SI 36 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere (Bodrero).
Il Consiglio approva.
Convalida del Consigliere regionale Valter Giuliano.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 38 hanno risposto SI 37 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere (Bodrero).
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO Per fatto personale. Probabilmente posso sbagliare, anzi ho il diritto anche di sbagliare, come tutti, però la convalidami pare una cosa non logica. Mi pare non logica, anche perché va contro il principio democratico che chi è eletto è eletto dal popolo, quindi la sua elezione dovrebbe essere inalienabile ed irrevocabile.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

BODRERO



PRESIDENTE

Non interrompete, come io non interrompo voi



PRESIDENTE

Nessuno la sta interrompendo, anzi la stiamo seguendo con attenzione considerata la novità del suo intervento.
BODRERO L'interesse è talmente alto che poi si tramuta in interruzione.
Comunque perdono tante cose e anche queste.



PRESIDENTE

Pregherei i Consiglieri, considerate le osservazioni che sta facendo il Consigliere Bodrero, di volerlo seguire. Prego.
BODRERO L'invalidazione è una prassi burocratica e deve essere accertata documentata, ma non è il Consigliere regionale che decide se questa elezione è valida, se c'è o non c'è l'incompatibilità; quindi non è neanche logico il voto segreto, perché con il voto segreto si arriva anche all'assurdo dei no. Se i no fossero in maggioranza, andremmo contro il principio democratico. Il voto segreto è giusto quando si tratta di scegliere le persone, di esprimere delle preferenze; qui si tratta di affermare una validità burocratica, cioè se c'è questa incompatibilità.
E' una cosa serissima l'incompatibilità, sia ben chiaro, ma non certamente da esprimere da parte di un Consiglio di politici, magari ultrapoliticizzati, tant'è vero che possono arrivare anche al no; in quel caso diventano uomini di parte, faziosi, scusate la parola. Per me è una cosa assurda, non logica, che oltretutto va contro un principio democratico. Questa è la mia opinione, giusta o sbagliata. Se è sbagliata la cambio, però bisogna che me lo si dimostri per chi avesse tempo e voglia di dimostrarmelo.



PRESIDENTE

Consigliere Bodrero, abbiamo sentito le sue osservazioni. Se lei lo riterrà, potrà fare delle proposte di modifica regolamentare, che nella sede opportuna, verranno accolte o respinte con l'adeguata motivazione che questo Consiglio vorrà portare.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame progetti di legge nn. 59 e 157: "Diritto allo studio universitario" (Seguito)


PRESIDENTE

Il punto 7) all'o.d.g. reca: "Proseguimento esame progetti di legge nn.
59 e 157".
ART. 5 Emendamento presentato dall'Assessore Fulcheri: il comma primo, lettera a), è cosi riformulato: "Erogazione di borse di studio".
La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale Con la legge quadro riguardante il diritto allo studio universitario gli assegni vengono praticamente eliminati. Ecco perché abbiamo dovuto modificare tutti i vari articoli. Quindi solo erogazione di borse di studio e non più di assegni: questo è il motivo puramente tecnico dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Grazie Presidente, nell'art. 5, al 1 comma, lettera b) si prevede di assegnare la competenza degli interventi di supporto economico, per attività tempo parziale, a questo Ente per il diritto allo studio. A me pare che l'art. 13 della legge statale preveda che questi interventi di supporto economico siano di competenza dell'università. Chiederei una delucidazione su questo perché in uno degli articoli precedenti l'Assessore ha rifiutato un emendamento, giustificando questo rifiuto con il fatto che il servizio che si riteneva di attribuire all'ente era già previsto dalla legge statale in capo all'università. Adesso, mi pare che si riproponga una questione di questo genere, che questa competenza sia assegnata all'università e non all'ente. Per cui elevo dei dubbi su questo fatto.
L'altro dubbio riguarda, sempre al comma 1, la lettera f) nella quale si assegna a questo ente la competenza di erogazione di servizi editoriali e librari. Questa dizione è veramente molto vaga come ambito, può prestarsi a qualsiasi tipo di sconfinamento compreso quello in ambiti di competenza dell'università. Anche qui, mi sembra che questi servizi editoriali e librari, siano riferiti in modo stretto alle competenze di erogazione del diritto allo studio, mi sembra utile precisarlo, altrimenti questo ente rischia di svolgere competenze non proprie su proposte del Consiglio d'amministrazione che sarà autonomo nelle proprie decisioni. Chiederei queste spiegazioni, grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale Noi stessi abbiamo rilevato questi dati e, per quanto riguarda gli interventi delle Regioni, all'art. 7 e l'art. 13 "attività a tempo parziale" si dice appunto che 1e università possono, eccetera". Questi articoli riguardano alcuni compiti che devono essere fatti, ad esempio la pulizia dei locali, la portineria, il centralino, compiti questi che fanno capo all'ente. Poiché l'ente è amministrato e da docenti dell'università e da studenti, mi pare che nell'ambito della discrezionalità dell'ente ci sia la possibilità di vedere quali servizi siano di competenza dell'università quali di competenza della Regione, quali i limiti dell'una e dell'altra: purché le cose vengano fatte. Ecco, grosso modo, qual è il motivo che ci ha spinto a fare certe cose.
Volevo ancora citare l'art. 26, (e vedremo poi l'art. 6), dove si dice "Norma abrogativa.. Sono abrogate la legge 14/2/63, n. 80, e successive modificazioni nonché le altre disposizioni in contrasto con la presente legge". Ecco il motivo per cui siamo obbligati a cambiare l'ordine di certi articoli.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E approvato con 25 voti favorevoli e 4 astenuti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 30 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 1) Emendamento presentato dall'Assessore Fulcheri: "L'articolo 6 è da sopprimere interamente per effetto dell'ari. 26 Legge Quadro 21/2/1991 n.
390 che abroga 1a Legge n. 80 del 1963 concernente l'istituzione dell'assegno di studio universitario. Pertanto, muta la numerazione degli articoli successivi".
La parola all'Assessore Fulcheri per l'illustrazione.
FULCHERI, Assessore regionale L'art. 6 è da sopprimere interamente per effetto dell'art.26 della legge quadro 2/12/91 n.390 inerente l'abrogazione della legge 1963 n. 80 concernente l'istituzione dell'assegno di studio universitario. Pertanto muta la numerazione degli articoli successivi, per cui è chiaro che l'art.
7 diventa art. 6. Abrogando l'art. 6, non posso accettare la proposta del Consigliere Rabellino relativa al comma quattro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI La ringrazio, Presidente. L'art. 6 prevede, al quarto comma, che venga mantenuto, non so in quale modo, il comportamento obbligatorio della Giunta regionale. In questo senso: all'art. 6, al quarto comma, è scritto che la Giunta regionale, su conforme parere della Commissione consiliare determina i criteri generali dei bandi di concorso e l'ammontare dell'assegno di studio.
La Regione conserva il potere di indirizzo sui criteri e contenuti per l'assegnazione delle borse di studio. Questo fatto viene così cancellato, o no? O è previsto in altra legge? Se fosse cancellato del tutto, mi preoccuperebbe che la Giunta regionale non potesse più dare indirizzi all'ente.
Allora, le mie preoccupazioni sullo spostare in un ente, assolutamente meno democratico dell'istituzione, competenze così vaste.
FULCHERI, Assessore regionale L'art. 6 riguarda appunto gli assegni di studio e all'art. 4 della legge statale leggo: "Interventi dello Stato - uniformità del trattamento.
Con decreto emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Università e della ricerca, scientifica e tecnologica, ecc., sentito il Consiglio universitario nazionale e la consulta nazionale di cui all'ari. 6, sono stabiliti ogni tre anni: a) i criteri per la determinazione del merito e delle condizioni economiche degli studenti, nonché perla definizione delle relative procedure di selezione, ai fini dell'accesso ai servizi e del godimento degli interventi di cui alla presente legge, non destinate alla generalità degli studenti. Le condizioni economiche vanno individuate sulla base della, natura e dell'ammontare del reddito imponibile dell'ampiezza del nucleo familiare b) le tipologie minime e i relativi livelli degli interventi di cui al comma 2 dell'ari 3 c) gli indirizzi per la graduale riqualificazione della spesa a favore degli interventi riservati ai capaci e meritevoli privi di mezzo.
Il decreto emanato sei mesi prima dell'inizio del primo dei tre anni accademici in riferimento, ha acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, 1e Regioni e le Province autonome di cui è in prima applicazione il decreto emanato entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e rimane in vigore fino alla fine dell'anno accademico successivo a quello in corso alla data di emanazione del decreto stesso".
Pertanto, i criteri sono stabiliti effettivamente dalla legge testè letta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.
CHIEZZI Sono contrario, Assessore, all'eliminazione di questo articolo, perch sopprime la competenza della Giunta regionale nel dare i criteri per i bandi di concorso.
E' vero, lo Stato fisserà con decreto dei criteri generalissimi, validi per tutta Italia, in ordine all'erogazione e all'ammontare di borse di studio. Ma non si può prescindere, Presidente, proprio in un momento in cui rivendichiamo la specificità di ciascuna Regione ed il ruolo che il Consiglio e la Giunta regionale devono avere nei confronti della propria collettività, di andare oltre i criteri che lo Stato emanerà in ordine alle borse di studio, che saranno di carattere assolutamente generico per certe parti.
Ritengo che la Regione Piemonte, così come le altre Regioni all'interno di quei criteri debba mantenere la possibilità di affinamento dei criteri alla realtà sociale e della Regione Piemonte. Ritengo molto nocivo non prevedere in legge questo obbligo per la Giunta regionale nell'ambito dei criteri fissati dallo Stato, di andare più in dettaglio e verificare la concreta situazione della Regione Piemonte per adattare i criteri regionali a specificità che senz'altro esistono in questa nostra Regione.
Ritengo quindi molto negativa questa soppressione; se verrà mantenuta voterò contro lo stralcio dell'art. 6.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino per dichiarazione di voto.
RABELLINO Indubbiamente voteremo contro, ferme restando le premesse prima citate dall'Assessore. Mi pare, infatti, egregio Assessore, che questa non sia una legge dell'Assessore Fulcheri, ma una legge imposta dall'alto: E' la presa d'atto di un indicazione a livello nazionale, che non si adatta alla Regione Piemonte.
Mi chiedo quindi per quale motivo la Regione Piemonte debba fare questa legge, perché iniziamo ad avere veramente grossi dubbi. Interverremo poi sui prestiti d'onore, dove veramente ci sono diverse cose da dire. Se permette le perplessità sul modo di gestire questi 25 miliardi sono parecchie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti per dichiarazione di voto.
MAGGIOROTTI E' una dichiarazione di voto contrario alla proposta di soppressione dell'ari. 6, per le ragioni già espresse dal Consigliere Chiezzi. In particolare, a me sembra che in questa maniera si vada a dare un ulteriore colpo all'eliminazione dei contenuti del DPR 616, che trasferiva alle Regioni le competenze nella gestione oggetto di questa legge.
Penso che la Regione avrebbe dovuto battersi con più forza e dovrà farlo anche approvando, in difformità da una legge nazionale, questa norma che prevedeva fosse sua competenza il definire i criteri generali relativi all'assegnazione di borse di studio. Pertanto, voto contro la proposta della Giunta.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento soppressivo dell'art. 6, presentato dall'Assessore Fulcheri.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 15 voti favorevoli, 6 voti contrari e 6 astensioni.
L'art. 6 è dunque soppresso.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Rabellino: Al comma 4 dopo le parole: "a) i criteri generali relativi ai bandi di concorso" si aggiungano le parole: "riservando il 70% degli interventi ai residenti nella Regione Piemonte".
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
ART. 7 Emendamento presentato dall'Assessore Fulcheri: L'art. 7 è così riformulato: "Le borse di studio sono attribuite per concorso secondo le modalità di cui all'art. 8 della Legge 2.12.91 n. 390".
Ha chiesto la parola il Consigliere Monticelli per dichiarazione di voto.
MONTICELLI Intervengo per dichiarazione di voto. La questione sollevata dal collega Chiezzi in un intervento precedente, si ripropone anche in occasione di questo articolo. In sostanza, con questo articolo, una volta aboliti gli assegni di studio, perché la legge nazionale non li prevede più, nel campo delle erogazioni monetarie restano soltanto le borse di studio. Con la formulazione che l'Assessore propone attraverso questo emendamento, per quanto riguarda l'erogazione delle borse di studio si fa riferimento alla legge nazionale: punto e basta.
La legge nazionale fissa, come unico spazio d'intervento, la determinazione percentuale finalizza-ta alle borse di studio all'interno del fondo complessivo di cui la Regione dispone per tutti gli interventi legati al diritto allo studio, e null'altro. Nulla sui criteri di erogazione e sulla formulazione di questo tipo.
Il nostro Gruppo si astiene su questo articolo, perché ritiene che emerga qui ulteriormente, dopo essere emerso sul problema delle modalità digestione degli interventi (era la questione contenuta nell'art. 4, sul quale infatti ci eravamo astenuti), il carattere lesivo dell'autonomia regionale che, per alcuni aspetti, ha la nuova legge nazionale sul diritto allo studio.
Questa legge, con il principio dell'uniformità degli interventi, che è principio che ha una sua piena legittimità e una sua nobiltà, va a fissare tutta una serie di parametri, di modalità e di questioni anche molto in dettaglio, che finiscono per ledere un altro principio, quello dell'autonomia regionale. Per questo motivo, ci asteniamo su questo articolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI E' vero che la legge nazionale tenta di accentrare le competenze in questa materia, e quindi ben vengano le critiche alla legge stessa, ma aggiungerei anche una critica ai comportamenti tenuti dalla Regione Piemonte, o meglio dalla maggioranza, in quest'aula. Lamentarsi con Roma va bene, ma bisogna anche vedere per quali responsabilità specifiche del Consiglio regionale questa avocazione di poteri eccessivi da parte dello Stato avviene ed è consentita dal Consiglio Regionale.
Nulla vieta ella Regione Piemonte d'inserire proprie competenze, come su tutte le leggi, all'interno delle generali competenze e nonne fissate dallo Stato. Qui non si tratta di contraddire nonne statali che vengono emanate; si tratta di decidere se la Regione Piemonte si adegua semplicemente come un notaio alle decisioni dello Stato, o se la Regione Piemonte, fatte salve le decisioni generali dello Stato, si appropria di poteri propri, ad esempio calibrando, nel caso delle borse di studio, i criteri dei concorsi e dell'erogazione della spesa. Questo sta nel nostro potere.
Quindi, Presidente, quando ci impegniamo in dibattiti generici sul ruolo della Regione e del Consiglio, sono sempre più tentato di rimanere silenzioso, perché a fronte d'impegni cartacei con ordini del giorno in cui si fanno voti d'impegno regionalista, verifico molto spesso che all'interno delle situazioni esistenti, delle leggi esistenti, il Consiglio regionale non fa tutto quanto è in proprio potere per affermare il ruolo della Regione Piemonte nei confronti dello Stato.
Qui lo spazio c'è, perché all'art.8 della legge dello Stato è scritto: "Le Regioni determinano la quota dei fondi destinati agli interventi per il diritto allo studio universitario da devolvere annualmente"; mentre nell'articolo precedente, relativo agli interventi dello Stato, si dice che saranno fissati dei criteri.
Perché questo Consiglio regionale, a maggioranza, non rivendica e non pratica il proprio spazio che la legge nazionale gli Concede? Questa è una rinuncia che getta una luce di poca credibilità a tutti i pronunciamenti che possono uscire da quest'aula in favore del regionalismo.
Voterò anch'io contro questo, ma prima di ciò auspico un ripensamento da parte di quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Voglio sottolineare, colleghi, che questo aspetto non l'abbiamo potuto affrontare in Commissione. Sarebbe quindi meritevole di una particolare attenzione e di un approfondimento, perché lo spirito dell'art. 6 che prevedeva ancora l'assegno di studio - e quindi prendo atto che per la legge nazionale questo tipo d'intervento non c'è più - dava ancora alla Giunta regionale il ruolo di stabilire i criteri sia per l'assegno che perle borse di studio. Lo spirito era che, in qualche modo, anche sulle borse di studio, il ruolo del governo regionale fosse spiccato e particolare.
Questo, Assessore, è stato lo spirito con il quale abbiamo licenziato in Commissione l'articolato per quanto riguarda questo aspetto. Ora sparisce l'assegno di studio, quindi viene a mancare uno dei tre punti d'appoggio delle politiche di sostegno al diritto allo studio, al di là dei servizi reali agli studenti. Resta solo più la borsa di studio e il prestito d'onore. Questo caso mi sembra vada un po' approfondito, proprio perché non abbiamo potuto affrontarlo in Commissione e cambia il taglio strategico di questo aspetto. Forse sarebbe il caso di una brevissima sospensione.
Anch'io volevo presentare degli emendamenti, ma probabilmente se dobbiamo passare subito ad una votazione non c'è il tempo. Non so se la procedura lo permetta, ma lo potremmo accantonare momentaneamente, lasciare il tempo di pensare a degli emendamenti e lavorarci sopra; oppure ci potrebbe essere una sospensiva di 5 minuti per arrivare ad una ridefinizione.
Sottolineo, colleghi, che si cambia proprio diametralmente lo spirito con il quale avevamo licenziato il provvedimento con questo articolato. Là c'era un ruolo del governo regionale; qui troviamo un'estraniazione di questo ruolo e nel prestito d'onore c'è una tendenza centrifuga pericolosa.
Chiedo quindi al Presidente e all'Assessore se non ritengano opportuna una brevissima riflessione informale; altrimenti valutiamo se in altre forme più ufficiali si possa affrontare questo aspetto.



PRESIDENTE

Non ho alcuna difficoltà ad accedere a queste richieste, sentendo per l'Assessore competente.
La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale Ritengo necessario sospendere momentaneamente.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa per quindici minuti. Prego il Presidente della Commissione, Consigliere Leo, di volere rigorosamente rispettare il quarto d'ora di interruzione. Infatti, qualora non ce la faceste (e questo non per strozzare il dibattito), vi inviterei a ritornare in aula alle ore 12,30 per procedere alla votazione della deliberazione inerente il Verbano-Cusio Ossola per i chiarimenti richiesti; dopodiché i Consiglieri interessati potranno riprendere il lavoro di Commissione.



(La seduta, sospesa alle ore 12.15 riprende alle ore 12,35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ringrazio i componenti della Commissione che hanno rapidissimamente concluso i lavori della stessa. Mi è stato consegnato un punto che adesso illustrerà l'Assessore Fulcheri; poi, come convenuto, interromperemo temporaneamente questo argomento per passare alla votazione della deliberazione relativa al Verbano-Cusio-Ossola.
La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale Ritiro l'emendamento precedente e ne presento uno nuovo: "Le borse di studio sono attribuite per concorso secondo le modalità di cui all'ari. 8 della legge 2/12/1991 n. 390. La Giunta regionale, su conforme parere della Commissione consiliare, determina: a) criteri generali relativi ai bandi di concorso b) l'ammontare delle borse di studio di cui alla presente legge non sono cumulabili con analoghi benefici di altre istituzioni pubbliche o private ferma restan-do la facoltà di opzione da parte degli interessati".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bodrero.
BODRERO La Lega Nord è contraria allo spirito e alla lettera della proposta della maggioranza sul diritto allo studio universitario. Le leggi dello Stato sono sovente una contraria all'altra. Quanto poi allo spirito e alla lettera della legge Nerviani, la proposta della maggioranza di questo Consiglio, non tiene conto del diritto naturale dei residenti di essere presi in considerazione prima dei non residenti. E' la vecchia storia che io ho sempre detto, che si è cambiato il principio evangelico di "ama il prossimo". Il prossimo è il più vicino; la parola "praximus" dal latino che era prope, propissimus, propsimus (proximus) poi è diventato proximus, vuol dire il più vicino. Oggi si è cambiato e si dice: "ama il più lontano", il primo che arriva da chissà dove, specialmente se è un terrorista, è favorito per recuperarlo. Per recuperarlo, gli si dà subito una bella borsa. E questa la mentalità aberrante che noi respingiamo sdegnosamente.



(Commenti del Consigliere Tapparo )



PRESIDENTE

BODRERO



PRESIDENTE

Con le leggi li avete privilegiati, sono quasi tutti fuori i terroristi.



PRESIDENTE

Consigliere Bodrero, la pregherei di leggere lo Statuto e il Regolamento del Consiglio. Lei è un nuovo Consigliere, la invito quindi a leggere quelle che sono le norme di comportamento, così anche negli interventi ne potrà tenere conto. Non voglio gravare più di tanto, però la invito a fare una chiacchierata, in modo che ci diciamo un pochino le procedure, i limiti, le norme che all'interno di un'aula consiliare dovrebbero essere tenuti, anche dal punto di vista delle espressioni: questo nel rispetto del Regolamento e dello Statuto.
Pongo in votazione l'emendamento citato dall'Assessore Fulcheri.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 30 voti favorevoli, 3 voti contrari e 2 astenuti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 7.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 7 è approvato.


Argomento: Province

Esame proposta di deliberazione n. 378: "Modifica del parere regionale sulla istituenda Provincia del Verbano-Cusio-Ossola"


PRESIDENTE

Come d'intesa con i Capigruppo - ringrazio ancora l'Assessore Fulcheri interrompiamo l'esame dell'articolato dei progetti di legge nn. 59, 157.
Propongo l'iscrizione all'o.d.g. della deliberazione n. 378.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Viene proposto dall'Assessore Nerviani, che ha dialogato con i Capigruppo, il seguente emendamento: - ai commi 2 e 4 della deliberazione di modifica del parere sul decreto istitutivo della Provincia del Verbano Cusio-Ossola, dopo la parola "documento" introdurre le seguenti parole: "intestato il Comitato promotore, su delega dell'Assemblea dei Sindaci svolta in data 1/2/1992, in Gravellona Toce".
Agli stessi commi sono soppresse le parole a partire da "facenti" fino alla fine dei commi indicati.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 31 voti favorevoli e 5 astensioni (I Consiglieri Beltrami, Chiezzi e Maggiorotti non partecipano alla votazione).
Pongo pertanto in votazione, non essendovi dichiarazioni di voto, tale deliberazione, il cui testo emendato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni (Non partecipano alla votazione i Consiglieri: Chiezzi Giuliano, Maggiorotti, Miglio e Segre).
Pongo in votazione l'immediata esecutività della deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953,n.62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 33 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame progetti di legge nn. 59 e 157: "Diritto allo studio universitario" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dei progetti di legge nn. 59, 157.
ART. 8 - Si proceda alla votazIone per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 30 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 -Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI 30 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 1) Emendamento presentato dall'Assessore Fulcheri: Il terzo comma è così riformulato: "Lo studente assegnatario dell'alloggio è tenuto al pagamento di una retta il cui importo viene fissato annualmente".
La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale All'art. 10, il terzo comma è così riformulato "Lo studente assegnatario dell'alloggio è tenuto al pagamento di una retta il cui importo viene fissato annualmente".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglio.
MIGLIO E' perché si vuole stralciare il riferimento precedentemente esistente all'assegno di studio? L'unico dubbio è perché non fare riferimento, a questo punto, alla borsa di studio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Su questo comma chiedevo di conoscere da chi viene fissato annualmente questo importo ed anche le altre competenze assegnate all'ente con il verbo "può".
Può assegnare contributi per l'abbattimento del canone; può stipulare convenzioni con enti pubblici; sono poteri molto estesi e mi pare, così descritti, anche molto discrezionali. Chiedo a quali criteri deve uniformarsi o regolarsi l'ente in tutte queste possibili assegnazioni di contributi o convenzioni. E' previsto un indirizzo della Giunta regionale? Questo ente è libero di stipulare e convenzionare come crede, ciò che crede ed ai prezzi che crede? A margine di questo intervento, ricordo ai colleghi che ho presentato proprio sul tema dei servizi abitativi, un ordine del giorno con il quale richiedo che vengano destinate immediatamente, nell'ambito delle risorse oggi disponibili in campo regionale, parte delle risorse per edilizia abitativa a favore di residenze per studenti. Chiedo che i colleghi prendano visione dell'ordine del giorno da me presentato; in modo da poterlo votare alla fine della discussione su questa legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale Vorrei dire al Consigliere Chiezzi che, se rilegge l'art. 29 della legge, esso dice che "la Regione impartisce le direttive per l'organizzazione, ecc.". Ecco perché "può".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Maggiorotti.
MAGGIOROTTI Non ho presentato alcun emendamento sull'accessibilità fisica di questi servizi abitativi. Non l'ho presentato, perché mi sembrerebbe esaustivo rispetto ad impegni già presi, in sedute consiliari precedenti, dalla Giunta nelle sue diverse espressioni relativamente all'impegno di rispettare le leggi che impongono che negli edifici pubblici o aperti al pubblico, come sono per esempio questi, si eliminino le barriere architettoniche e, comunque, si eviti che vengano costruite.
Rispetto a questo vorrei un'assicurazione dell'Assessore, che cioè si sta procedendo ad un censimento delle barriere esistenti (o si procederà non essendo ancora passata la competenza alla Regione) nelle attuali strutture abitative universitarie, che sono tutte inaccessibili alle persone disabili, non solo rispetto alla presenza di scale, ma anche al fatto che le porte sono strette e i servizi igienici inadeguati. Gradirei quindi avere assicurazioni rispetto ad un impegno che è quello di far sì che, se si costruisce del "nuovo", questo nuovo sarà rispettoso della normativa vigente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Intervengo per dichiarare il voto favorevole all'emendamento ed anche per riprendere quanto diceva il collega Chiezzi sulle residenze per studenti. Il Piemonte ha il rapporto di posti letto-studente di 1 a 73/75 l'Emilia di 1 a 23/25. Questi sono gli ordini di grandezza. Se facciamo una politica di lieve allarga-mento di questi servizi abitativi, passeremo da 1/73 a 1/70 nell'arco di alcuni anni. Occorre un'azione forte e penetrante che abbracci le politiche dell'edilizia, i finanziamenti per l'edilizia che la Regione Piemonte, e l'Assessore Carletto in questa circostanza, ha a disposizione per pensare a delle scelte di fondo.
Voglio considerare importante la proposta provocazione che fa nell'ordine del giorno il collega Chiezzi, anche se none specifica a questo emendamento, perché è nel corpo dell'articolo relativo ai servizi abitativi; ma visto che l'ha introdotta, vorrei dire che è un elemento molto importante e che quel tipo di ordine del giorno dovrebbe essere discusso nell'ambito dell'approvazione della legge, perché ne è parte significativa. Altrimenti. Assessore, non riusciamo a sbloccare questa penalizzazione della nostra Università che è, in Italia, quella che ha meno posti letto a disposizione degli studenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale Volevo solo dire che i beneficiari della borsa di studio non hanno in contemporanea l'assegnazione di alloggi. L'assegnazione dell'alloggio è naturalmente solo per i residenti fuori sede. Accetto cosa diceva il Consigliere Maggiorotti relativamente alle barriere architettoniche e soprattutto quello che ha detto il Consigliere Tapparo sui posti letto studente. Del resto nella mia comunicazione sulla situazione universitaria ho messo in evidenza 1404 posti letto pubblici a fronte dei 70.000 studenti; dovrò sentire l'Assessore Carletto per quanto riguarda la parte di mia spettanza, ma sicuramente dovremo marciare su quella strada.
TAPPARO Visto che ha accennato alla non cumulabilità tra borsa di studio e posto letto, il part-time è cumulabile alla borsa di studio? FULCHERI, Assessore regionale Dovrebbe essere cumulabile.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento testè illustrato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 25 voti favorevoli e 7 astenuti.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Rabellino: dopo il comma 3, si aggiunge: "4. Per gli studenti residenti nella Regione Piemonte la retta è ridotta del 50%".
La parola all'Assessore Fulcheri.
FULCHERI, Assessore regionale L'art. 7 della legge quadro n. 390/91 garantisce la parità di trattamento, quindi non posso accettarlo.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di intervento pongo in votazione l'emendamento non accolto dalla Giunta. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli e 26 contrari.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni, Marchini, Leo e Ferrara: "5. L'Ente può stipulare convenzioni con Enti pubbli-ci o privati e cooperative studentesche, che offrono un servizio abitativo agli studenti Universitari." (cfr. Art. 18, comma 3, Nazionale DAS, 390/91).
La parola al Consigliere Leo.
LEO Visto che l'articolo della legge lo prevede in senso ampio e sentito l'Assessore, possiamo anche ritirare questo emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento viene ritirato. 4) Emendamento presentato dai Consiglieri Foco, Bortolin, Marengo e Monticelli: dopo la parola "privali" aggiungere "e cooperative".
La parola al Consigliere Foco.
FOCO Riteniamo anche noi di ritirare il nostro emendamento nel quadro dell'assetto che abbiamo dato, perché in riferimento alle cooperative studentesche la legge lo prevede.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'art. 10 così modificato.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI 33 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.15)



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