Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.115 del 10/12/91 - Legislatura n. V - Sedute dal 6 maggio 1990 al 22 aprile 1995

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame progetto di legge n. 195: "Convalida della DGR n.120-5571 del 22 aprile 1991, così come modificata dalla DGR n. 88-7288 del 25 giugno 1991. Prelievo dal fondo di riserva per le spese impreviste"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 7) all'o.d.g.: "Esame progetto di legge n. 195", il Consigliere Ferraris dà per letta la seguente relazione: "Illustre Presidente, signori Consiglieri, l'Amministrazione regionale si è trovata, nei primi mesi dell'anno 1991, nella necessità di impegnare somme sul capitolo degli interessi passivi, a causa di ritardati pagamenti che si sono dovuti effettuare in seguito ad una pronuncia, sfavorevole all'Amministrazione stessa, del Tribunale civile di Torino.
Non essendo stata prevista nel bilancio per l'anno 1991 l'iscrizione di risorse su tale capitolo, si è reso necessario il prelievo delle somme occorrenti dal fondo di riserva per le spese impreviste.
La deliberazione di impegno assunta dalla Giunta, ai sensi dell'art. 39 della legge di contabilità regionale, deve, a norma dell'articolo stesso essere convalidata in legge.
Con il disegno di legge, di cui si tratta, la Giunta provvede appunto ad operare la convalida anzidetta. La I Commissione consiliare ha approvato a maggioranza il testo presentato dalla Giunta, apportandovi alcune marginali modificazioni formali. Se ne raccomanda l'approvazione anche da parte di questa Assemblea" Non essendovi richieste di interventi passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 21 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 8 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 21 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 8 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 100: "Interventi regionali in ambito attività COTRAO" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il punto 6) all'o.d.g.: "Esame progetto di legge n. 100".
La discussione generale è aperta.
La parola al Presidente della Giunta regionale Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La Giunta aveva accettato di procrastinare la discussione, perch personalmente in Commissione avevo assicurato che avremmo trasmesso una relazione, che abbiamo fatto avere a tutti i Consiglieri insieme al volume della COTRAO. Abbiamo quindi adempiuto a quanto era stato richiesto, e non mi pare ci siano altri commenti da fare, poiché la situazione è di totale evidenza. Aderiamo alla Comunità delle Alpi occidentali, perché anche come impostazione di fondo di politica regionale piemontese riteniamo sia un'operazione da condurre, in quanto ci porta a contattare l'Europa e ci ha portato a rapporti molto intensi con la regione Rhóne-Alpes, che si sono manifestati anche nella questione dell'Alta Velocità che stiamo conducendo con forza.
Riteniamo quindi che la partecipazione alla COTRAO, che di fatto sta già procedendo, sia da regolamentare per legge per motivi di chiarezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buzio.
BUZIO Indubbiamente, signori Consiglieri, questo disegno di legge avrebbe meritato un momento di maggior approfondimento e considerazione, perché in effetti viene ad avere formale riconoscimento un ente che riunisce le Comunità delle Alpi occidentali, e quindi delle Regioni di confine, con lo scopo di avviare azioni promozionali di collaborazione reciproca. E' un ente che pone le questioni regionali in un'ottica più ampia: quella dell'arco alpino, quella europea.
Non c'è dubbio che lo spirito con cui questo ente è stato formato, per quanto riguarda le Alpi occidentali, ha come corrispettivo la Comunità delle Alpi centrali e quella delle Alpi orientali. La COTRAO si inserisce quindi in un contesto, più generale, che riguarda l'Arge Alp e l'Alpe Adria, cioè tutte le regioni dell'arco alpino. Alla COTRAO hanno aderito la Regione Piemonte, la Regione Liguria, la Regione Valle d'Aosta, la Regione Rhóne Alpes, la Regione Provence-Alpes-Cote di Azur e i Cantoni svizzeri Ginevra, Vaud e Vallese.
Credo che questo fatto avrebbe dovuto permettere - e mi sembra che la relazione sia molto limitata da questo punto di vista - una riflessione più attenta rispetto alle possibilità di intervento. Sappiamo che la Presidenza è già stata esercitata dalla Regione Piemonte, ci sono anche alcuni Vicepresidenti, e ci sono, soprattutto, alcune Commissioni di lavoro che si occupano di materie importanti quali la politica della montagna, i trasporti e le comunicazioni, la cultura, il turismo, l'economia, la ricerca e la tecnologia, l'ambiente e i beni ambientali.
Tra l'altro, a coordinare queste Commissioni (soprattutto quella dei beni ambientali) è da pochi mesi la Regione Piemonte. Questo è un fatto particolarmente importante se teniamo conto che gli Stati Europei sono particolarmente attenti ai problemi della tutela ambientale dell'arco alpino. Non a caso, c'è stato recentemente un grosso convegno a questo proposito, che ha dato luogo alla convenzione internazionale sulla tutela delle Alpi, firmata dai Ministri dell'ambiente dei paesi alpini il 7 novembre a Salisburgo.
Tuttavia mi pare che Il grosso respiro dato a questa comunità non corrisponda alle intenzioni della Giunta e, di conseguenza, alle intenzioni che rivogliono concretizzare con 1200 milioni previsti nel disegno di legge. Gli interventi proposti sono nettamente al di sotto di quelle che potrebbero essere le finalità di questa comunità. Predisporre una mostra sull'uomo e le Alpi e istituire alcune borse di studio, seppure siano iniziative apprezzabili dal punto di vista degli obiettivi, sono certamente interventi al di sotto di una problematica che vuole vedere queste Regioni svolgere un ruolo di progettazione anche per quanto riguarda la loro economia.
Le Commissioni hanno anche questo scopo.
Basta pensare ai grandi problemi dei trasporti internazionali o ai problemi dell'ambiente di cui noi siamo coordinatori.
Recentemente abbiamo svolto interventi molto critici rispetto alla gestione dell'INTERREG, rispetto alla politica comunitaria dove la Regione ha dimostrato assoluta disattenzione. Ad esempio, le Comunità montane si sono trovate senza interlocutore per quan-to riguarda l'attivazione stessa dei fondi della Comunità europea. Rispetto ad una problematica interessante, che certamente potrebbe vedere questa Comunità in prima fila rispetto al piano di sviluppo regionale e alla strategia che deve darsi questa Regione Piemonte, mi pare ci sia un netto contrasto con l'operatività reale.
Noi abbiamo denunciato grossi limiti, grossa disattenzione verso le Comunità montane e verso le Comunità dell'arco alpino, disattenzione che si e realizzata, ripeto, in termini di non utilizzazione di fondi della Comunità europea, ma soprattutto perché manca un interlocutore. C'è il rischio reale, in questa legge, di far sì che 200 milioni vengano spesi in attività nettamente al di sotto delle finalità che si propone questa comunità.
Il nostro giudizio quindi non può che essere molto critico. D'altra parte non abbiamo neanche avuto una relazione sulle intenzioni. In questo Comitato è presente in prima persona la Giunta, e quindi sarebbe opportuno sapere come vuole impostare la politica dei prossimi anni rispetto ad alcuni grossi temi evidenziati in questo disegno di legge regionale.
Mi limito a questo primo intervento, anche perché, a nome del Gruppo interverrà poi qualcun altro. Come Gruppo abbiamo dimostrato particolare attenzione ai problemi delle Comunità montane, che sono tra l'altro oggetto del disegno di legge che prevede il riordino, ma, più in generale prestiamo attenzione alla problematica in termini di interventi di bilancio regionale: anche in questo caso ci pare vi sia una certa sottovalutazione.
Corre abbiamo evidenziato, c'è stata una sottovalutazione nel bilancio regionale e c'è una sottovalutazione generale nei confronti di una risorsa strategica che meriterebbe più attenzione, proprio perché il Piemonte è una regione che ha più di 500 Comuni montani, 45 Comunità montane e ha in questo territorio una grande risorsa da valorizzare.
Tale sottovalutazione emerge molto chiaramente anche in questo disegno di legge, sia per l'estrema limitatezza della relazione introduttiva, sia per la modestia, tutto sommato, di un intervento di cui non si definiscono bene le finalità, né si capisce tra l'altro quali siano le caratterizzazioni. La modestia dell'intervento e della relazione non fa pensare a niente di buono per quanto riguarda le prospettive future.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Tenuto conto che la spesa posta oggi in votazione è di 200 milioni forse non varrebbe neanche la pena perdere troppo tempo su questo argomento. Ma poi ché sono i principi che contano, al di là degli importi e soprattutto perché di solito i primi importi sono di bassa rilevanza ma poi lungo la strada sovente aumentano, continuo ad esprimere la mia più completa perplessità sull'operazione COTRAO.
La volta scorsa noi avevamo chiesto (cosa che, almeno finora, la Giunta non ci ha trasmesso) un elenco dei costi di partecipazione a tutti i Comitati, Associazioni, ecc., di rilevanza europea o comunque di buon vicinato. A colpi di 200 milioni, la nostra Regione, alla fin fine, spende centinaia e centinaia di milioni per delle strutture dai costi certi, ma dalla produzione incerta.
Di fatto la COTRAO diventa l'ennesima struttura pubblica, parapubblica dove partecipano tutti, ma, in definitiva non si fa nulla di quello che serve alla gente. Infatti la COTRAO, visto l'atto costituito, si limita ad allestire mostre e ad assegnare qualche borsa di studio. Non mi sembrano queste iniziative di particolare rilevanza.
Ho letto il pregevole volume inviatoci ma, a parte alcune scelte di campo, non mi trova, dal punto di vista politico, d'accordo con gli estensori, ma al di là di questo, chiedo a chi mai servirà quel libro? Si tratta di un libro che può anche essere utile se qualcuno è interessato alle esposizioni nei musei, ma nella stessa settimana ci è stato consegnato l'elenco dei musei del Piemonte. Quindi il libro della COTRAO risulta un doppione, in quanto se un francese viene in Italia potrà chiedere alla Regione, o trovare in un'APT efficiente il libretto dei luoghi culturali e dei musei del Piemonte. Non serve a nulla avere un altro libro in cui ci siano i musei del Piemonte e quelli della Provenza.
A questo punto mi domando se stiamo assegnando contributi soltanto di etichetta a queste iniziative o dei contributi di sostanza. Secondo me stiamo assegnando contributi di etichetta, e a mio avviso ci illudiamo o pensiamo che dare questi contributi sia sufficiente a svolgere, in modo positivo, una politica per la montagna, di buon vicinato, d'integrazione col sud della Francia o con i cantoni francesi della Svizzera.
Secondo me ci stiamo allontanando dal seminato, andando così incontro ad una spesa certa con dei rischi assolutamente incerti.
Pertanto abbiamo presentato degli emendamenti, il primo già recepito dalla Giunta chiedeva di non imputare, per l'anno 1991, l'importo di 200 milioni, in quanto fisicamente non si aveva più tempo per spenderli, quindi al limite si imputavano nell'anno 1992. Abbiamo però proposto di ridurre 1200 milioni di partecipazioni a 20 milioni. Ciò per attribuire un significato alla nostra partecipazione dal punto di vista finanziario, ma solo nel momento in cui questa associazione dimostri serietà e correttezza e non si occupi soltanto di cose sulla carta, ma con un minimo di concretezza, di serietà e non sia soltanto un interscambio di viaggi, più o meno graditi e simpatici tra dirigenti ed amministratori, ma che sia anche utile alle popolazioni della nostra Regione, cosa che finora è in prospettiva.
Al di là di questo non mi sembra che ci sia in prospettiva alcuna utilità, per le nostre Regioni, di, aderire a questa associazione. E non si dica che così dicendo io sia contro l'Europa, perché sono cose ridicole.
Semplicemente sostengo che innan-zitutto si debba vedere se l'impegno di spesa corrisponde ad un ritorno per la collettività.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Ritengo che la discussione sulla COTRAO non sia marginale e non possa essere imperniata solo sul discorso della spesa dei 200 milioni. In effetti, questa entità - perché non si può ancora definire ente costituitasi nei primissimi anni 80, rappresenta un elemento Importante di una cultura europea basata su un rapporto tra Regioni come elemento di forza per costruire l'unità europea, e non solamente un rapporto tra Governi, come invece è prevalente, ad esempio in Olanda, il rapporto per la costruzione europea.
Credo però che un'occasione rischia di essere persa. Parlando di questo fatto che, per legge, viene a sancire la presenza della Regione Piemonte nella comunità di lavoro delle Alpi occidentali, sarebbe stato utile ricapitolare il lavoro svolto in questi 10 anni, o il mancato lavoro perché si possono innescare dei processi di rapporto economici, sociali e culturali tra le nostre comunità alpine dell'arco alpino occidentale all'interno delle politiche della formazione, della ricerca e dell'agricoltura.
Sappiamo che il lavoro della COTRAO è per Commissioni; credo sia sempre stato sottostimato il lavoro che la COTRAO svolgeva sul piano economico e si sia privilegiato - questa è un'accusa che faccio alla Giunta - un rapporto bilaterale, che rischia d'ingenerare le tensioni e le frizioni tra le diverse Regioni. Il rapporto privilegiato Piemonte-Rhóne-Alpes va temperato, cercando un'armonizzazione di rapporti con tutte le Regioni facenti parte della COTRAO. Nel caso contrario si rischia di frazionare quella che doveva essere una comunità unica di lavoro: Marsiglia cerca un rapporto con la Liguria, Ginevra lo cerca privilegiato con la Valle d'Aosta e via di seguito.
Cito solo ai colleghi alcuni punti discussi nella riunione a Briancon nel 1984: l'abbattimento delle barriere fisiche, un'integrazione dei sistemi di formazione professionale, una conoscenza della struttura del mercato del lavoro di fascia alta, una visibilità e un sistema di comunicazioni per quanto riguarda le opportunità di lavoro per il terziario avanzato. Pensiamo che anche Ginevra, pur appartenendo alla CEE, è un polo di attività di terziario avanzato estremamente importante, molto appetibile per il terziario avanzato di Torino e del Piemonte. Questi lavori certamente non richiedono dei fondi aggiuntivi rispetto ai 200 milioni.
Credo che il Consigliere Zacchera, in qualche misura, accennando a questo aspetto, possa avere ragione; si rischia di limitare il lavoro della COTRAO a un fatto celebrativo, cultural-folcloristico, invece di essere un motore di processi economici, sociali e d'integrazione fra queste comunità. Del resto vengono chiamate comunità di lavoro, non comunità di svago o di rapporti di alta diplomazia.
In effetti, all'inizio, il lavoro della COTRAO era solo esclusivamente limitato a rapporti di alta diplomazia. Il tema della COTRAO coinvolge una parte notevole degli Assessorati del nostro governo regionale, e bisogna tentare, con coraggio, su alcuni terreni come la formazione, l'università la ricerca, l'informazione, il sistema informativo, di conoscere un mercato del lavoro di fascia alta o le opportunità di lavoro del terziario avanzato in questa comunità di lavoro, ma in tempo reale in modo da lasciare all'interno di questa comunità le opportunità di lavoro che si possono determinare.
Ritengo, in chiusura, che lavorando per la comunità di lavoro delle alpi occidentali, si lavori per superare una visione di unità europea basata come sommatoria degli Stati, pilotata dai governi. E per questo che credo che la Giunta regionale debba impegnarsi a fondo per uscire dal celebrativo attorno alla COTRAO e lavorare su problemi concreti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segre.
SEGRE Intervengo brevemente sul ruolo che potrebbe avere la COTRAO adesso e di cui siamo scarsamente informati. Penso che le comunità, tipo la COTRAO o l'Alpe Adria, siano comunità che in questo momento storico assumano più importanza di quando sono state costituite. In questo senso potrebbero essere delle comunità e degli organismi di lavoro, se risultassero tali, da valorizzare. Dalla relazione al disegno di legge n. 100 che abbiamo all'o.d.g. e dai pochi documenti avuti sull'argomento, non mi risulta sufficiente la relazione sulle attività della COTRAO per quanto riguarda la nostra Regione, soprattutto sulle iniziative che si stanno prendendo.
Volevo soffermarmi sul documento del novembre 1991 sull'attività della COTRAO, relativo al fatto che alla Regione Piemonte è stato affidato il coordinamento della Commissione Ambiente e Beni Ambientali. Mi sembra questo un compito importante e non ritengo sufficiente leggere che "La Commissione ha avviato uno specifico esame nella convenzione internazionale sulla tutela delle Alpi".
Mi interesserebbe quindi avere (visto che la Regione Piemonte ha accettato il coordinamento di questa Commissione, e sappiamo quanto importante possa essere in una convenzione di questo genere) un programma di lavoro più dettagliato di questa Commissione e soprattutto un programma di intenti, cosa vuole fare cioè la Commissione Ambiente e Beni Ambientali nell'ambito della COTRAO.
Mi risulta poi che tra i Paesi che aderiscono alla comunità della COTRAO ci siano varie forme di collaborazione con soggetti che potrebbero essere interessati a questa attività, anzi lo sono senz'altro, come l'Associazione Ambientalista; tale collaborazione non avviene invece per quanto riguarda la parte italiana. Anche questa la ritengo una mancanza.
Riassumendo, credo che fattività della COTRAO sia un'attività estremamente interessante in quanto, carne già alcuni colleghi hanno rilevato, è un'attività di lavoro e di studio e non un'attività di sostegno turistico o comunque di scambi che apportano poco. Prima di decidere come votare questo disegno di legge, ritengo quindi necessaria una replica del Presidente della Giunta, affinché risponda agli ulteriori quesiti che ho posto, e che mi sembra abbiano posto anche alcuni altri Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI La ringrazio, Presidente. Colleghe e colleghi, la discussione sul disegno di legge di adesione alla COTRAO avviene in un momento molto importante per l'Europa. E' in corso, ed in fase di chiusura, la Conferenza di Maastricht dalla quale, per la prima volta, escono decisioni concrete sia pure - ancora dilazionate nel tempo, che individuano con chiarezza che il percorso dell'unità europea, già avviato da tempo, sta conseguendo sia pure con fatica risultati sempre più importanti. Dalla Conferenza di Maastricht uscirà con ogni probabilità entro il 1999, forse due anni prima se ci saranno le condizioni, l'unità della moneta europea e con maggiori difficoltà il conferimento al Parlamento europeo di maggiori poteri relativi all'assunzione del principio di maggioranza in un numero di votazioni maggiore e su argomenti di importanza nazionale di quanto non avvenga ora.
Ci troviamo quindi a discutere dell'occasione della Regione Piemonte di partecipare ad un progetto di cooperazione tra le Regioni della Comunità e le Regioni vicine e apparentate, dal punto di vista delle caratteristiche territoriali, in una situazione di grande rilevanza che ritengo debba essere messa davanti ad ogni altra considerazione da svolgere sulla COTRAO.
Ritengo infatti che il modo giusto di partecipare all'attività della COTRAO sia quello di inserire la nostra partecipazione all'interno del processo che oggi è in corso a Maastricht.
Un secondo elemento che metto a cappello di questo disegno di legge è il fatto che discutiamo la partecipazione alla COTRAO dopo lo svolgimento della, seconda conferenza Parlamento europeo Regioni d'Europa che si è tenuta a Strasburgo dal 27 al 29 novembre di quest'anno.
Ho partecipato a questa conferenza insieme ad altri colleghi e rappresentanti della consulta europea e ritengo - proprio dai lavori svolti in questa conferenza cui ha partecipato il Consiglio regionale attraverso le persone di numerosi Consiglieri regionali e della stessa Presidente del Consiglio - che sia utile riflettere su quanto è emerso prima di decidere in quale forma e modi sia utile e necessario partecipare all'attività della COTRAO.
Dalla conferenza Parlamento Europeo-Regioni è stata espressa qualche opinione nei confronti di queste attività di cooperazione tra le Regioni? La risposta è affermativa. Se prendete i documenti relativi ad esempio al Gruppo di lavoro n. 4, la cooperazione transfrontaliera ed interregionale nella relazione fornita a tutti i congressisti, è emersa con grande chiarezza, accanto alla necessità di andare verso un'unione europea formata non semplicemente da Stati nazionali, ma da Stati nella cui unione le Regioni appartenenti a ciascuno Stato possano sviluppare un'azione specifica sui temi relativi - ad esempio - all'assetto del territorio all'ambiente, alle politiche sociali. E emersa la volontà di viaggiare in direzione di un'Europa unita nella quale però ciascuna Regione di ciascuna nazione abbia maggiore autonomia nei confronti del proprio Stato, e abbia un maggiore livello di programmazione comune e di interrelazione con le altre Regioni d'Europa.
A fianco di queste considerazioni generali svolte nella Conferenza molto impegnative perché il processo di unificazione europea degli Stati è lungo e difficile, le Regioni vogliono aggiungere qualcosa di loro vogliono inserire un peso diverso delle Regioni all'interno dell'unità europea. Questo fatto, che rende ancora più lungo e difficile il processo lo inserisce però in una corretta politica delle Regioni. C'è stato anche un apprezzamento, in sede di Conferenza Parlamento Europeo-Regioni, di quanto in questi anni è già stato creato dal punto di vista della formazione di spazi unitari interregionali a cavallo delle nazioni. La Conferenza si è compiaciuta - questo è il termine usato nei documenti delle iniziative relative alla COTRAO, all'ARFE (Associazione delle Regioni Frontaliere Europee), al Polo europeo di sviluppo Belgio-Lussemburgo Francia, all'Associazione delle Alpi centrali (ARGE Alpi), all'Associazione delle Alpi orientali (Alpi Adria), , alla Comunità di lavoro del Jura, alla Comunità di lavoro dei Pirenei, alla Comunità delle Regioni industriali alle Azioni per le Regioni minerarie e così via.
Ho fatto questo primo riferimento, che avevo già annunciato in termini sintetici, perché mi sembra assolutamente necessario discutere della partecipazione a COTRAO nell'ambito di questi processi e non come partecipazione a una sorta di attività di "Pro Loco internazionale" (manifestazioni, qualche mostra, qualche viaggio, qualche scambio generico di delegazioni). La COTRAO non può essere questo, non è la "Pro Loco d'Europa": la COTRAO è uno degli organismi di cooperazione interregionali che rientra in un processo di unificazione molto ramificato sia sul territorio sia per settori di problemi (la cooperazione economica, la solidarietà sociale, l'ambiente, le risorse naturali ed energetiche l'immigrazione e così via).
Solo all'interno di una visione di questo genere ritengo che si possa decidere come operare in ambito COTRAO. Cosa è successo in questi dieci anni? Purtroppo è successo poco perché la partecipazione della Regione Piemonte non si è vista, perché l'attività COTRAO mi sembra sia stata abbandonata a se stessa, una volta messa in vita Come spesso accade, questi organismi internazionali, almeno in questo tratto di storia dell'unità europea, sono lasciati vivacchiare in mano alle piccole o grandi burocrazie che li gestiscono. Lasciati in mano o di chi ci crede davvero o di chi ci crede per convenienza. Da questo punto di vista il giudizio non può essere in alcun modo positivo.
La critica deve essere fatta, ma non deve limitarsi a mettere in luce le tante cose che non sono state fatte e le poche cose e di bassa qualità che si possono intravedere dal disegno di legge presentato dalla Giunta.
Non ritengo sia questo il modo di rapportarsi a tale disegno di legge.
Proporrei invece un altro modo di agire, anche come forza di opposizione che è quello - denunciate tutte queste cose, l'insufficienza del passato e a mio parere l'insufficienza di questo disegno di legge - di dare battaglia in quest'aula, perché a un disegno di legge di adesione alla COTRAO si giunga in forza di un inquadramento e di un contenuto della legge che inserisca in modo organico l'attività della COTRAO nell'ambito nel processo di unificazione europea. I temi che il processo di unificazione europea pone sul tavolo di lavoro delle Nazioni e delle Regioni, visto che parliamo della nostra Regione, vengano considerati dominanti nell'attività COTRAO.
Questi temi di lavoro dominanti non li vedo inseriti nell'asfittico art. 1 del disegno di legge che è l'articolo della Pro Loco International Club (mostre, riunioni, ecc.). E' troppo generico. Dobbiamo fare uno sforzo ben maggiore se crediamo - io ci credo all'attività della COTRAO.
Presidente Brizio, avevo espresso dei dubbi a questo proposito e ho letto con attenzione la relazione che ha fornito. Ho voluto partecipare alla conferenza di Strasburgo anche in relazione a questa vicenda, per poter capire se un organismo come COTRAO era un organismo che serviva per spendere un po' di soldi e far qualche mostra o se invece poteva rientrare e in quale modo, all'interno del processo di unità europea.
Dalla conferenza di Strasburgo e dai documenti che ho letto mi sono reso conto che la formazione di questi spazi interregionali unitari è ritenuta utile in sede comunitaria. Una politica di presenza delle Regioni in Europa avviene anche attraverso questi strumenti. Non possono essere solo gli Stati nazionali con le politiche di livello comunitario che destinano i fondi strutturali, che servono per riequilibrare gli Stati e le Regioni più deboli, i momenti esclusivi di un rafforzamento regionale nell'Europa. E' un ruolo autonomo delle Regioni che si uniscono con la COTRAO, che può dare un impulso davvero concreto a un'unità europea con le Regioni forti. Per fare questo bisogna che la legge cambi, Presidente Brizio, nella direzione e secondo le indicazioni date dalla Conferenza di Strasburgo. Nell'emendamento che ho presentato insieme ai colleghi Bortolin e Buzio ho richiamato alcuni punti. Vi chiedo di considerarli più sotto forma di memoria e di volontà che sotto la stretta forma della dizione. I punti richiamati nell'emendamento li illustrerò successivamente.
Queste sono le condizioni di quadro della discussione per poter affrontare, anche eventualmente in termini positivi, questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Chiezzi perla relazione che indirettamente ha fatto sulla Conferenza di Strasburgo cui abbiamo partecipato, seconda Conferenza indetta dal Parlamento europeo con le Regioni appartenenti ai vari Paesi della comunità. Non essendovi altre richieste di parola ha facoltà di replicare l'Assessore Nerviani.
NERVIANI, Assessore regionale Credo che anche il Presidente Brizio intenda dire al riguardo alcune cose. Sono stato da poco tempo investito di alcuni temi che la COTRAO ha affrontato e affronta in questo periodo. Ho seguito con attenzione il dibattito; mi si consenta quindi di fare un breve intervento per dire che molte delle cose dette in questa sede sono interessanti ed opportune in un dibattito generale relativo all'adesione ad iniziative di questo tipo, ma probabilmente non hanno perfetta aderenza con il disegno di legge che viene presentato in aula quest'oggi.
Il collega Chiezzi ha, peraltro presentando un emendamento perfezionato e arricchito l'art. 1, presumendo che noi stiamo - così almeno ho inteso io - manifestando la nostra adesione a COTRAO e che, aderendo a questa realtà, abbiamo anche puntualizzato le finalità della Comunitée des Alpes Occidentales; questo non è, perché la COTRAO è già istituita e vi è la nostra adesione scontata.
La COTRAO ha un suo Statuto che raccoglie le finalità in termini precisi, i quali sono indicati all'art. 3 dello Statuto stesso, dove si dice che "la finalità della Comunità di lavoro dei cantoni delle regioni delle Alpi occidentali è di discutere ad un livello informativo e tecnico alfine di coordinare le soluzioni dei problemi che sono d'interesse dei cantoni delle regioni che la costituiscono. Oggetto di un'attenzione particolare della Comunità sono, le grandi comunicazioni, i movimenti portuali, la produzione e il trasporto di energia, l'agricoltura l'economia forestale, l'economia idrica, il turismo, la protezione dell'ambiente e della natura, la tutela del paesaggio, l'assetto territoriale urbanistico, i beni culturali. E' prevista l'istituzione di Commissioni permanenti per la consulenza tecnica".
In grande misura sono i temi che vengono ricordati nell'emendamento per i quali ci impegniamo già nel momento in cui aderiamo a COTRAO e non attraverso l'approvazione di questo disegno di legge.
Il Consigliere Chiezzi, alla fine, ha parlato di adesione sostanziale attraverso questa specificazione; viene raccolta in pieno la sua sollecitazione di puntare sull'impegno in queste particolari tematiche, ma torno a dire che non siamo nel campo specifico e stretto della legge, il quale è invece illustrato in memoria - come il Consigliere Chiezzi avrà avuto occasione di leggere - nella relazione introduttiva al comma quarto dove si spiegano le ragioni di questa leggina (mi si consenta di chiamarla così) dicendo che "la spiegazione delle ragioni per cui la Giunta regionale ha inteso procedere ex lege è quella relativa alla situazione finanziaria della Comunità; essa opera ormai avvalendosi di un ufficio di segreteria generale con sede a Ginevra, il cui funzionamento comporta alcuni costi permanenti. Inoltre, sono programmate talune iniziative comuni a respiro pluriennale". Mi fermo qui perché il resto forse è sovrabbondante e fuori tono.
In questo momento i rapporti fra i Paesi sono, dal punto di vista finanziario; in ordine a COTRAO, pasticciati; sono in corso alcune iniziative che tutti gli anni debbono rincorrere finanziamenti specifici di questo o quell'Assessorato, i quali tardano a venire creando difficoltà nei rapporti e impedendo a COTRAO di impegnarsi su un campo di lavoro definito.
L'estensore del disegno di legge e il Presidente Brizio dicono allora che impegnano la Giunta, per legge, a destinare una quota parte delle risorse alle attività certe di CONTRAO per le quali c'è già stato un impegno specifico; ad esempio, la grande mostra organizzata da Rhóne Alpes "Les Hommes et les Alpes", di alto livello culturale, che si terrà a Torino e in seguito nelle altre regioni interessate. Inoltre, a Ginevra vi è un'attività di segreteria generale per la quale sono indispensabili alcune risorse che tutti gli anni bisogna recuperare all'ultimo momento.
Il disegno di legge presentato intende coprire queste necessità generali e le attività già avviate e dalle quali non possiamo recedere. La legge prevede anche, collega Chiezzi, che le altre numerose attività (che possono essere infinitamente numerose) siano sostenute confondi specifici di ciascun Assessorato, d'intesa con il corrispondente Assessorato, oppure con la regione con la quale si intende realizzare un comune obiettivo.
Questa legge può quindi essere considerata, collega Chiezzi, puramente tecnica; tutte le tue finalità, che a mio avviso sono ineccepibili salvo alcune che non rientrano nello Statuto, sono rappresentate all'art. 3 dello Statuto w suo tempo sottoscritto.
Alla collega Segre, che ha ricordato la responsabilità della Commissione ambiente di COTRAO, replico che abbiamo preliminarmente esaminato la bozza di convenzione sulle Alpi, firmata a Vienna il 6 novembre u.s., e su quella abbiamo assunto posizioni, protestando nei confronti dei Governi centrali che hanno firmato la convenzione sulle Alpi senza coinvolgere le regioni interessate.
Il 16 dicembre ci sarà una nuova riunione di questa Commissione; stiamo riesaminando la convenzione, ma soprattutto ci avviamo ad esaminare i protocolli d'intesa che discenderanno dalla stessa.
COTRAO non funziona in maniera tale da meritarsi un grandissimo compiacimento, lo dico con molta franchezza; ciò non per responsabilità piemontese e forse neanche di Rhone-Alpes, ma Provence et Cote d'Azur, il Vallese in particolare, non hanno sempre assicurato - a quanto mi risulta una presenza sistematica, in modo tale che i lavori si sono svolti con notevole difficoltà. Tuttavia le cose proseguono.
Al Consigliere Zacchera dico che viaggi non ce ne sono perché, quelli che ci sono, sono particolarmente faticosi e aborriti da tutti gli Assessori e; in genere, soltanto il più disponibile al momento partecipa a queste riunioni formali. Più intenso invece è il rapporto fra gli uffici per la realizzazione di alcuni obiettivi; uno di questi è costituito dal volume distribuito a tutti i Consiglieri, forse criticabile sotto molti punti di vista: esso è comunque una preziosa raccolta dei nomi e dei centri di documentazione sulla cultura delle nostre regioni, che per la prima volta consente di accedere a questa cultura attraverso uno strumento che organizza in modo preciso il percorso museale e bibliotecario all'interno delle realtà delle nostre regioni.
Credo che si debba fare ancora molta strada; pur non avendone fatta molta dall'81 ad oggi, si sono avviate relazioni a mio avviso particolarmente interessanti.
Bisogna fare un salto di qualità; mi sembra che la Regione ne abbia l'intenzione, visto anche questo disegno di legge, con il quale perla prima volta destiniamo a COTRAO una quota fissa minima di risorse, cosa che non era mai avvenuta. Gli Assessorati competenti per materia dovranno fare ciascuno la loro parte, con un rapporto diretto con i loro corrispondenti d'Oltralpe o, comunque, delle altre Regioni.
Ringrazio il Consigliere Tapparo per l'acuta analisi esposta inizialmente, in cui ha ricordato la rilevanza di questi organismi e ha sottolineato come alcune operazioni siano state portate a termi-ne molto positivamente.
Sull'importanza delle iniziative mi pare che abbiamo concordato tutti negli anni prossimi, probabilmente, dovremo accentuare l'impegno sotto il profilo finanziario.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La relazione del collega Nerviani è stata ampia e concreta; egli si sta occupando della Commissione ambiente e beni culturali, e quindi segue questa attività in modo particolare. All'inizio della legislatura ci eravamo impegnati nella Commissione dell'atto costitutivo, questione giuridica leggermente superata dai fatti e dall'andamento della Comunità europea. Abbiamo scelto ora questa nuova Commissione proprio per toccare un tema più gravoso ed impegnare più nettamente il Piemonte nello sforzo della COTRAO, voglio fare un'osservazione relativamente a quanto detto dal Consigliere Tapparo, che ha accennato alla difficoltà dei rapporti con le Regioni basse. Effettivamente c'è un legarne più forte fra noi, Rhóne Alpes e i Cantoni vallesi - fattore interessante in una prospettiva di allargamento e di coinvolgimento della Svizzera nel discorso europeo - e ci sono maggiori difficoltà con l'Ipsia, con la Liguria e con la Provence Cote d'Azur. Il legame più stretto con la parte nord è dovuto a problemi logistici, di collegamento e ragioni storiche; con le restanti r gigioni cercheremo di superare le difficoltà con il previsto incontro da farsi in Provence per riprendere ed allargare questa Comunità in modo più completo.
Sotto un profilo più generale, stanziare per legge un finanziamento assicurato e certo a questa iniziativa vuol dire manifestare la volontà di portarla avanti con determinazione e con impegno. L'adesione sostanziale c'è già stata, non per legge; ma con un protocollo d'intesa siglato negli anni '80 - quand'era Presidente Enrietti - che ha segnato l'avvio di un rapporto che in seguito si è un po' sfilacciato e ha perso sostanza. In questi anni abbiamo cercato di riallacciare 9 rapporto, e mi pare che il coltivarlo rientri in un discorso di grande attenzione ai fenomeni europei soprattutto intorno alle Alpi, che possono essere un grosso elemento di aggregazione. L'Alpe Adria, dall'altra parte, è andata più avanti; da parte nostra cerchiamo di recuperare la situazione, di stringere meglio i rapporti e di ottenere risultati positivi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossa.
ROSSA Presidente e colleghi, intervengo come relatore al termine di questo dibattito, che si è svolto in due fasi e che sta per concludersi con l'accoglimento della proposta illustrata al termine della mia relazione invitando il Consiglio ad approvare questo disegno di legge regionale.
Disegno di legge che sancisce l'impegno allo stanziamento di duecento milioni per assicurare smezzi necessari e indispensabili affinché questo ente, che ci unisce ormai da quasi dieci anni, possa riprendere il cammino alla luce di un quadro politico completamente mutato.
Se dieci anni fa, nel 1982, fu una felice intuizione quella di .dare veste giuridica ad un rapporto di collaborazione, che era già in atto, tra Regioni confinanti, oggi il quadro politico è completamente mutato e più incoraggiante rispetto a quelle che potevano essere iniziative promozionali. Testimonianze che poi, però, non sarebbero andate più in là di concorsi sinergici di iniziative per valorizzare alcuni aspetti di carattere culturale.
Mi pare che oggi, invece, vi siano elementi per attribuire maggiore qualificazione al ruolo della COTRAO.
Al di là dell'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi e altri inerente l'annullamento del contributo, che non può essere accolto, dopo i chiarimenti dell'Assessore e del Presidente Brizio, mi pare contenga auspici che vorremmo realizzare, tenendo conto che, nel momento in cui si approva la legge occorre fare riferimento preciso alla convenzione. Nel caso contrario correremmo il rischio di modificare unilateralmente una convenzione già approvata e alla base di un lavoro comune con altre Regioni: daremmo vita ad un'iniziativa che rimetterebbe In discussione l'aspetto giuridico e la stessa veste giuridica.
Approvando questo disegno di legge possiamo anche assumere, come elemento di raccomandazio-ne, come impegno e proposta della Regione Piemonte che il vecchio organismo COTRAO possa svolgere una sua funzione anche di fronte ad un quadro politico che In questi anni è andato evolvendosi e che nei prossimi tempi si evolverà in modo sempre più accelerato. E' un impegno per cercare di dare alla COTRAO il significato di ente che unifica un'area, e quindi di ente che risponde alle aspirazioni di tutti coloro che, come me, vedono l'Europa fondata sulle Comunità locali e sulle Regioni.
Quindi, approvazione del disegno di legge, attenzione ed accoglimento in termini di raccomandazione, al contenuto dell'emendamento, che si richiama alla cooperazione e ad un impegno più specifico. Queste sono le considerazioni che volevo far presenti all'aula come relatore di un disegno di legge che credo faccia onore alla Regione Piemonte e che ci incoraggia a riconoscere alla Regione un ruolo sempre più aperto verso l Europa, con responsabilità specifiche per fare più politica "estera". Non penso che si debba istituire l'Assessorato degli esteri, ma che si possa giocare la nostra partita europea con una responsabilità specifica, partendo dallo strumento COTRAO, utile per un impegno concreto e di collaborazione con le altre Regioni.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'art. 1 sostituire le parole da: "La Giunta può..." con le parole "per realizzare forme di cooperazione interregionale come una delle condizioni fondamentali per la realizzazione della futura Unione Europea, programmi in materia di istruzione e formazione, di scambi culturali e di salvaguardia del patrimonio architettonico e culturale, di protezione dell'ambiente e di miglioramento della qualità della vita, gestione in comune delle risorse naturali ed energetiche, sviluppo della solidarietà fra le popolazioni e della loro partecipazione alle scelte che le riguardano".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.
CHIEZZI Grazie Presidente, dal generale al particolare, anche tenendo conto delle osservazioni svolte dall'Assessore e riprese dal Consigliere Rossa che non condivido affatto.
L'emendamento non propone di fuoriuscire dal dettato dello Statuto firmato dalla Regione Piemonte, ma di inserire alcune attività, in una legge che non è solo tecnica; assegnandole alla gestione della Giunta regionale.
Se si trattasse di una legge puramente tecnica, basterebbero gli artt.
3 e 4. Siccome nell'art. 1 segnalate alcune attività della COTRAO, ritengo legittimo e doveroso - Consigliere Rossa - inserire nella legge finalità già contenute nello Statuto, che possono essere lette e gestite, secondo finalità proprie, dalla Regime Piemonte in ordine al collegamento tra attività COTRAO e processo di unione europea.
Ritengo la questione non solo legittima, ma addirittura necessaria in questa fase; non inseriamo alcuna norma statutaria diversa- e su questo l'Assessore Nerviani mi ha dato ragione. Nello Statuto sono indicati i grandi temi di attività COTRAO: l'anello che manca, a mio avviso, è quello fra attività svolte In sede COTRAO e il processo di unione europea.
Ritengo che la Regione Piemonte non debba predisporre semplicemente una legge che sembra quella di un socio moroso, che vuol smettere di esserlo.
Se fosse solo così, fate una legge di due articoli - il 3 e il 4 - in cui dite "non siamo più morosa ecco 1200 milioni che avete già speso e la Regione non ha ancora tirato fuori".
Anche tenuto conto del cambiamento dei tempi e degli avvenimenti che ho citato (la Conferenza di Strasburgo) e quanto sta lievitando a Maastricht mi sembrava che una legge potesse contenere non, la semplice eliminazione di una morosità, ma una volontà concreta e fattiva di entrare in COTRAO.
E oggi, Assessore Nerviani, che si entra In CORRO e non con il protocollo di intesa. Questa è una grande occasione per far capire ai partners di COTRAO e ai cittadini piemontesi che non stiamo facendo un'operazione di basso livello, ma che vogliamo entrare in un'organizzazione che lavori anche nell'ambito dell'unità europea.
Per questo insisto nel voler inserire all'art. 1, al posto delle poche cose indicate nel vostro disegno di legge (le mostre, le manifestazioni ecc.), il quadro di unità europea nel quale la Regione Piemonte intende lavorare dentro COTRAO.
Ho insistito perché mi sembra che la posizione espressa insieme ai colleghi firmatari non sia di nessun pregiudizio, anzi sia di forte intenzione a lavorare anche a livello interregionale con queste Associazioni in vista di qualcosa di serio e non di quel poco che è stato fatto sino adesso. Vi chiedo di considerare con attenzione questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La Giunta, pur apprezzando quanto ha detto il Consigliere Chiezzi ritiene che eventualmente si possa inserire questo impegno più ampio in un ordine del giorno.
Non possiamo inserirlo nella legge, perché la legge ha la filosofia del dire "sulla parte di spese generali indicate interveniamo con lo stanziamento, sulle restanti spese che possono emergere, subentra la lettera b) dell'art. 3". E quindi cosa diversa: non vorrei che mettere in legge un tema di così vasta portata oggettivamente, potendo andare al di fuori dei rapporti internazionali netti e precisi che oggi abbiamo, ci crei delle difficoltà anche sul terreno dell'approvazione dello strumento legislativo che abbiamo molto attentamente calibrato con il doti. Clemente.
Quindi respingiamo l'emendamento, non per la sostanza ma per la forma se vogliamo assumerlo come ordine del giorno a latere possiamo senz'altro farlo.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E respinto con 15 voti favorevoli, 23 contrari e 2 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 8 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Emendamento presentato dal Consigliere Zacchera. "l'importo di L.
200.000.0000 di cui all'art, a) è ridotto a L. 20.000.000".
La parola al Presidente della Giunta.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale La Giunta non può accoglierlo perché la riduzione a 20 milioni è del tutto sproporzionata ai rapporti finanziari. D'altra parte ci sono già degli impegni presi, come chiaramente si evince da tutta l'attività della COTRAO.



PRESIDENTE

L'emendamento presentato dal Consigliere Zacchera è quindi respinto dalla Giunta.
La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.
ZACCHERA Volevo solo chiedere al Presidente della Giunta perché ha già preso degli impegni se non c'era ancora la legge.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale Brizio.
BRIZIO, Presidente della Giunta Regionale Formalmente non sono stati presi degli impegni; abbiamo un'attività in atto e lo stesso intervento del Consigliere Chiezzi è stato estremamente chiaro. D'altra parte sto dicendo che qui abbiamo scelto la legge in alternativa agli impegni deliberativi, ma lo stesso protocollo d'intesa è stato approvato con una deliberazione. C'è anche lo strumento deliberativo per prendere degli impegni: qui abbiamo scelto una legge, e quindi gradiamo che le spese rientrino nella legge e non in impegni deliberativi. Quindi, riteniamo che la cifra stanziata sia appena sufficiente. Abbiamo già accettato un emendamento in Commissione; per quello che attiene l'art. 4 non riteniamo che sul piano finanziario si possa accedere ad emendamenti di tipo diverso. Non è stato promesso nessun impegno di spesa.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Zacchera.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 21 contrari e 13 astenuti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI 29 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 Emendamento presentato dal Consigliere Zacchera: Il primo capoverso dell'art. 4 è sostituito dal seguente: "Per l'anno 1991 non è previsto finanziamento di spesa e non si procede pertanto a variazioni di capitoli di bilancio".
La parola al Presidente della Giunta.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Ho già detto, rispondendo all'art. 3, che era sostanzialmente convesso.
Abbiamo già accettato una riduzione di cento milioni in Commissione riteniamo di non poter accedere a questa ulteriore riduzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Per dichiarazione di voto e per ricordare che la volta scorsa l'Assessore al bilancio era d'accordo con questo emendamento, il Presidente della Giunta dice che è contrario, si mettano d'accordo!



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.
BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Non so quando l'abbia dichiarato in quanto non eravamo ancora arrivati alla discussione dell'argomento.



PRESIDENTE

Il Presidente ha riassunto ulteriormente la posizione della Giunta.
Pongo quindi in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Zacchera.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 26 voti contrari e 14 astenuti.
La parola al Consigliere Zacchera per dichiarazione di voto.
ZACCHERA Mi fa specie che un Assessore serio com'è l'Assessore Gallarini dica di non avere mai detto di essere favorevole su questo argomento, quando invece (ricordo perfettamente, è anche scritto a verbale) disse che questo emendamento è logico. Adesso mi chiede di cosa si stia parlando; allora, se non sa di cosa si sta parlando, come faceva a poter dire che lui non l'aveva detto? Mi sembra abbastanza illogico che si vada a dire, il 10 dicembre, che per fanno 1991 era previsto un finanziamento di 100 milioni quando a questo punto l'importo andava messo nel capitolo del bilancio del '92.
L'emendamento chiedeva che soltanto per fanno 1991 non fosse previsto alcun finanziamento e che non si procedesse pertanto a variazioni dei capitoli di bilancio. Non s ifa una variazione adesso al bilancio del '91 per una spesa che può anche essere stata in pectore o non sostenuta; andrebbe fatta sul bilancio del 1992 e non del 1991. In questo senso avevo capito che l'Assessore la volta scorsa dicesse che è un emendamento logico, perché la legge è stata elaborata alcuni mesi fa, quindi era logico mettere la spesa nel bilancio '91. Adesso però va messa nel bilancio '92.
Mi sembra quindi illogica la votazione del Consiglio regionale, e quindi il nostro voto all'art. 3 dell'elaborato è contrario.



PRESIDENTE

La parola, all'Assessore Gallarini.
GALLARINI, Assessore regionale Ritengo non valga la pena appesantire oltre la disquisizione intorno a questo punto. La questione relativa al bilancio '92 la vedremo in sede di bilancio '92. Non sto smentendo alcunché non avendo mai dichiarato impegni in quel senso; andremo a verificare la questione all'atto del bilancio preventivo del '92.
BRIZIO, Presidente della Giunta Regionale Se va a residuo non è la fine del mondo. Non è che non esistano i residui passivi!



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 13 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto sull'intero testo della legge.
CHIEZZI La ringrazio, Presidente. Non è stato colto il tentativo di aderire (perché di questo si tratta) concretamente allo sviluppo dell'attività della COTRAO, assegnando a questa adesione la valenza di una attività strettamente correlata al processo di unità europea. L'attività svolta dalla COTRAO sinora non è stata soddisfacente anche per espresso giudizio dell'Assessore è del Presidente della Giunta. C'è da chiedersi come mai sia avvenuto questo, perché l'attività sia stata così povera di iniziative e perché alla stessa attività non abbiano partecipato con uguale, non dico entusiasmo ma almeno presenza, tutti i teoricamente collegati dalla comune volontà di partecipare alla COTRAO. Qualche riflessione avrebbe dovuto essere condotta. Personalmente ho cercato di mettere in luce il fatto che forse un eccessivo scollamento dai grandi temi che percorrono l'Europa oggi potrebbe essere una delle ragioni. Mettere in piedi un'attività a se stante interessa poco chi non è direttamente interessato al merito specifico delle attività proposte, può indurre ad un'attività di piccolo cabotaggio che giustifica se stessa e alla quale, di volta in volta, partecipano solo le regioni direttamente interessate. E' il caso della regione Provence Alpes Cote d'Azur. Perché non è interessata all'attività della COTRAO? Ha deliberato leggi di finanziamento? Non so, ma il Presidente ha segnalato una sorta di minore impegno e molti possono essere i motivi di tale minore impegno. Che interesse ha questa Regione, da un certo punto di vista ricca, che giunge fino a Nimes a un'attività di stampa di questa cartina? Penso poco o nulla. La Regione Provence-Cote d'Azur dal punto di vista turistico produce cose ben più adatte di questa povera cartina in cui non è stato fatto altro che segnare in verde le Regioni della COTRAO. Cartina fatta per giustificare l'esistenza della COTRAO in modo che a chi va alla COTRAO gli si dà qualcosa. E l'utilità della guida COTRAO? Certo che esiste l'utilità di fare l'elenco dei musei e di cosa dispongono queste Regioni dal punto di vista culturale e ambientale. Non sono dell'opinione del Consigliere Zacchera che ha detto che sono cose inutili. Certo è che si tratta di un libricino che potrebbe stampare il Touring Club, non c'è bisogno della COTRAO per fare un libro di questo genere. Anche le altre attività sono state di livello molto basso.
Per questo mi sembrava assolutamente necessario avere un progetto di inserimento dell'attività COTRAO nell'ambito dei progetti di unione europea. Se ad esempio la Regione Piemonte avesse deciso che uno dei collegamenti da rafforzare in ambito europeo fosse quello con i Paesi del Sud-ovest europeo, con Portogallo e Spagna, forse la Regione Provence Alpes Cote d'Azur sarebbe stata molto interessata ad avere vari tipi di rapporto con la Regione Piemonte e molto più interesse a lavorare in COTRAO.
Pensiamo alla discussione, che poi non si è mai svolta in termini seri all'interno di quest'aula, sull'ipotesi di realizzare un collegamento ferroviario veloce attraverso il sud del Piemonte con la Provence-Cote d'Azur, la Spagna e il Portogallo. Se la Regione Piemonte si fosse impegnata in questo settore e avesse deriso che una priorità andava assegnata al collegamento ferroviario veloce attraverso il sud del Piemonte con la Provence-Cote di Azur, penso che altri sarebbero stati i rapporti con questa Regione.
Ho fatto questo esempio solo per segnalare che o la COTRAO riusciamo a inserirla a quel livello di proposta di progettualità, oppure rimane questo ufficio a Ginevra che non sapendo cos'altro fare organizza una mostra sulle Alpi. Va bene? Va male? Non lo so, certo è che è un'attività di modesto rilievo e assolutamente insufficiente rispetto ai problemi delle popolazioni che vivono sulle Alpi. Il tema delle Regioni transfrontaliere in particolare delle Alpi, è un tema che andrebbe affrontato anche in sede COTRAO non decidendo di fare una mostra, decisione facile facile e forse inutile inutile, ma decidendo di scegliere alcuni filoni di intervento (l'assetto territoriale, le acque, le risorse energetiche, le attività di lavoro, i problemi transfrontalieri) per dare più sostanza a questa attività COTRAO.
In questo ambito è veramente con dispiacere che dichiaro di non poter aderire a questo progetto di legge per la forma che è stata proposta e anche per come è stata gestita questa legge: in modo tutto difensivo da parte della Giunta, respingendo gli emendamenti e rifiutando un discorso più ampio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rivalta.
RIVALTA L'intervento del collega Buzio ha già ampiamente illustrato sotto molti profili la ragione per cui noi abbiamo votato contro gli articoli e voteremo contro l'intero testo della legge.
Premetto che dalla decisione di partecipare alle spese per la vita della COTRAO, noi rileviamo la volontà della COTRAO di darsi una maggiore efficienza operativa, di impegnarsi maggiormente alle finalità per cui ,è sorta e in qualche modo, consentitemelo, di mettere la parola "fine" ad un turismo istituzionale di cui sostanzialmente è stato oggetto in questi anni, quindi speriamo che questa trasformazione avvenga. Parlo di turismo di Assessori, ho partecipato anch'io a queste riunioni.
NERVIANI, Assessore regionale Sgradito! BRIZIO, Presidente della Giunta regionale Dalla sera alla mattina in macchina, sotto la neve! RIVALTA Ma sì l'ho vissuto anch'io, a mio avviso non è così sgradevole. Non ci preoccupa neppure la spesa in quanto e limitata, e sufficiente qualche minima correzione di altre spese della Regione, della stessa Giunta, per sostenerla, anche se penso che non si debbano togliere fondi a degli impegni sostanziali della Resone nei confronti della nostra comunità.
Oltre alle questioni sollevate dal Consigliere Buzio e da altri colleghi che hanno dichiarato di votare no, che si sono astenuti o si asterranno - che noi in gran parte condividiamo - c'è però una ragione più generale che io esprimo nella dichiarazione di voto conclusiva ed è il fatto che se questo organismo vuole operare più concretamente sull'integrazione delle comunità frontaliere e partecipare ad un processo di unità europea, questo è certo il momento (forse addirittura in ritardo per le comunità frontaliere) che le finalità di questo Comitato diventino più precisamente politiche e d'incontro delle due comunità. Sotto questo profilo rilevo una debolezza che non è stata affrontata dalla Giunta neppure a lato della discussione di questo disegno di legge e che forse non è affrontata neppure dal Comitato così come è realizzato.
Noi pensiamo che in questo momento sia non solo necessario discutere ed essere informati come dice il vecchio protocollo, ma è necessario attribuire alla discussione un significato maggiore di integrazione fra le volontà delle due comunità. Qui nulla è ancora emerso. Sotto quale forma la comunità regionale partecipa davvero a questo tipo di attività? In che modo è informata e riesce a informare la comunità che sta al di là delle Alpi? Penso all'intera Regione rispetto alle altre Regioni che stanno al di là delle Alpi, ma in particolare alle comunità montane, non possiamo sempre disperdere il significato di incontro che i rapporti internazionali europei per noi, hanno nella specificità della zona alpina. Le montagne hanno diviso, ma sono state anche elemento di vita di comunità, però in tutti questi discorsi tali comunità non vivono, non sono presenti, non esistono! Noi sollecitiamo con il nostro voto contrario a pensare come questo tipo di attività, se prende corpo, si sviluppi su quei temi importanti che ci sono stati letti dall'Assessore Nerviani.
Su questi temi importanti le comunità possono essere presenti come possono esserlo anche le forze politiche e il Consiglio regionale. Non credo che questo tipo di incontri e di discussioni su problemi così rilevanti possa avvenire senza momenti anche di confronto politico rappresentativo delle varie volontà, oltre che delle Comunità alpine anche del Consiglio regionale.
Il nostro no sta a sottolineare non già una repulsa ad un miglioramento dell'attività di COTRAO, bensì l'esigenza di un miglioramento sotto il profilo delle ragioni e delle finalità per cui opera, anche sotto il profilo della partecipazione. Oggi non l'abbiamo in mente, ma ritengo sia da ricercare e definire affinché non siano solo incontri di alcuni Assessori o di uffici tecnici, ma siano confronti e discussioni su temi certamente rilevanti e rappresentativi della comunità regionale, in particolare delle Comunità alpine.
Aggiungo che un problema analogo si pone nel rapporto tra la Regione e la Convenzione alpina firmata in Austria circa un mese fa fra 17 Paesi e la CEE, in merito alla quale il Ministro Ruffolo ha fatto ampie dichiarazioni anche elogiative. Credo alla sua fondatezza, ma anche in questo caso si tratta di un livello di incontro sul fronte alpino che non può avvenire soltanto fra i Governi del Paese. So, per esempio, che esistono già delle opposizioni a questo tipo di relazione che scavalca le Regioni e le Comunità alpine e credo che il problema da me posto nel rapporto tra regioni transfrontaliere si ponga anche come problema tra la nostra Regione, le Regioni in generale e i Governi nazionali a proposito di questa Convenzione alpina.
Il nostro no, dunque, è una sollecitazione ad affrontare questi problemi fondamentali se voltiamo muoverci nell'arco dell'unificazione europea, rispettando i problemi di accentuazione delle autonomie e, al tempo stesso, di integrazione di un intero continente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zacchera.
ZACCHERA Volevo concludere la battuta fatta prima con l'Assessore; da una consultazione con il funzionario risulta che l'idea da me molto modestamente sostenuta è giusta. Non ha nessun senso, infatti, mettere in bilancio una cifra che in bilancio non c'è, per cui bisogna teoricamente fare una variazione per poterla inserire nei residui; tanto valeva trasferirla al 1992, come noi avevamo detto.
Non intendo riprendere tutti i motivi esposti prima per quanto riguarda lo scetticismo sulle dimensioni di un'iniziativa, né intendo tediare il Consiglio regionale nel sottolineare delle piccolezze quali sono le stampe di COTRAO. Tuttavia, guardando per esempio le carte turistiche o pseudoturistiche pubblicate dalle officine grafiche De Agostini, vorrei sapere se De Agostini ha utilizzato gli impianti che aveva per altre cose e poi magari li ha fatturati ex novo a COTRAO; mi piacerebbe saperlo perch risulta, per esempio, che in tutto il Piemonte ci sono solo due campi da golf, in compenso le crociere sono soltanto sul Lago Lemano e sul Lago Maggiore (a parte che c'è anche il lago d'Orta). Comunque, fornire indicazioni così abborracciate non risolve nulla.
Assessore Nerviani, in tutta la nostra provincia risulta che c'è un Museo dell'Ombrello a Giniese e un Museo a Novara: non ci sono altri musei in aperto contrasto con quello che diceva la stessa COTRAO nella sua brochure. In altre parole, cos'è la COTRAO? I confini di questi enti, di queste organizzazioni a un certo punto si perdono nella nebbia: è un po' il turismo, è un po' la cultura, penò è anche organizzare le mostre e nello stesso tempo organizzare soprattutto incontri tra amministratori. Alla fine il contenuto di queste cose, di per sé positive, rischia di essere nullo.
Non ci fossilizziamo sui 200 milioni che si buttano via oggi, perché 200 milioni non sono niente; i miliardi, però, sono fatti di milioni, per cui questo scetticismo deriva dal pensare che, al di là delle buone volontà e delle prospettive che qui si vogliono mettere in pratica, queste iniziative naufragano nella stampa di qualche brochure, di qualche libro che fa la felicità di qualche stampatore ma che alle collettività non porta assolutamente nulla. Se sommiamo le spese sostenute in questi capitoli per una quantità di enti, organizzazioni e sotto-enti, vediamo come oltre belle parole, alla fine, c'è ben poco di concreto.
Ecco perché esprimiamo scetticismo verso questa iniziativa, al di là dei 200 milioni.
Mi chiedo a che cosa servano queste iniziative. L'anno scorso abbiamo allestito delle mostre anche a Torino, ad esempio "L'Uomo e le Alpi" e vari convegni, costate milioni e milioni tra organizzazione, relatori, ecc.: che cosa hanno portato? Voi mi dite che il peso di un convegno, di un'intesa va al di là delle cifre di bilancio. Io dico sì, pero se alla fine non porta nulla di veramente concreto non serve a nulla. Conviene allora puntare di più sulla singola iniziativa, per esempio l'alta velocità, e portarla a compimento che non organizzare delle strutture buone sulla carta, ma che in concreto portano poco o nulla.
Di qui il nostro voto di scetticismo, prima ancora che di opposizione e contrarietà, a questa deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marchini.
MARCHINI Al Gruppo liberale sembrava che questo fosse un dibattito di ordinaria amministrazione, fatto per memoria e per attualizzazione della nostra presenza finanziaria. Però alcune indicazioni venute da alcuni Gruppi, in particolare dal Gruppo del PDS con Rivalta e da Zacchera, fanno immaginare che questa sia una materia ancora in forte discussione, rispetto alla quale qualche riflessione e qualche opinione vanno pure espresse.
La conclusione del Consigliere Zacchera non mi trova assolutamente d'accordo.. Siamo regioni confinanti, ma confinanti sulle Alpi: questi nostri rapporti sono interessanti perché siamo confinanti o perch confiniamo sulle Alpi? Ritengo che l'obiettivo di questo nostro lavoro e di questo nostro impegno derivi dal fatto che siamo confinanti sulle Alpi.
Con l'informatica e con il tempo reale non si confina più in termini geografici, non si è più vicini a una regione perché questa è vicina a noi si è più vicini a una regione perché con quella regione si hanno rapporti sistematici. Non c'è dunque più il problema di essere vicini a qualcuno perché si è contigui fisicamente.
Assessore Nerviani, il mio intervento è diretto a lei perché attiene a un piccolo mandato che suggerirei nella gestione di questa materia. Il problema che mi pongo è se l'organizzazione sulla quale stiamo discutendo attiene ai confinanti o ai confinanti sulle Alpi, che è cosa ben diversa.
Ormai i confini, a mio modo di vedere, non si misurano più sul fatto che si è contigui fisicamente: si può essere benissimo più confinanti con una regione dell'alta Germania perché, guarda caso, con questa abbiamo intessuto una serie di rapporti complementari che non con una regione a noi vicina, ma rispetto alla quale non abbiamo ragione di colloqui.
Invece - diceva bene Rivalta e male Zacchera - la caratteristica di questa nostra associazione è che siamo regioni che confinano con le Alpi.
Ebbene, le Alpi sono qualcosa di unico dal punto di vista storico sociologico, culturale e ambientale, quindi in questa Europa, per certi versi un po' banale, c'è una specificità che è quella delle Alpi, rispetto alla quale la nostra Regione deve pensare che questa organizzazione sia fortemente impegnata.
Il problema di arrivare prima o poi in Francia riguarda l'Italia, il Piemonte, la Lombardia, quindi riguarda tutti. Ma se si vuol fare delle Alpi, come è stato individuato nell'obiettivo del Governo attraverso il Ministro Ruffolo, un ubi consistam per l'uomo, un po' speciale, lo si deve riconoscere. Le Alpi sono una cosa un po' speciale: se la gente non si sogna di andare in gita nella Bassa Padana, che pure ha il suo fascino, se l'uomo della Val Senales è stato trovato a 3400 metri, se Rotario è andato nel 1300 sul Rocciamelone e non in pellegrinaggio sul Lungo Toce, ci sarà pur qualche ragione. L'ambiente alpino ha prodotto molte delle cose che attualmente realizziamo in termini economici, di qualità della vita e di benessere. Quanto diceva il Consigliere Rivalta va totalmente condiviso: misureremo l'efficacia di questa nostra iniziativa sulla sua capacità di far conoscere all'interno di un'Europa, che per larghi versi sarà un po' banale, in cui si berrà Coca Cola dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno - la specificità delle Alpi come ambiente, come storia, come tradizione, come cultura e come habitat per la crescita di certi atteggiamenti nei confronti della vita e dell'ambiente.
Non concordo invece con il Consigliere Zacchera quando sostiene che noi ci dobbiamo occupare più del TGV che del Convegno sulla storia delle Alpi.
Il TGV è solo un modo per unire gli europei, ma le Alpi rimangono con la loro maestà. Come sapete, sono un montanaro: sulle Alpi è nato un uomo speciale, mi spiace doverlo dire, ma i montanari sono uomini speciali. I montanari hanno dato un contributo alla cultura europea nella loro povertà nel loro egoismo, nella grossolanità, ma hanno dato un loro specifico contributo. L'uomo cresciuto e vissuto sulle Alpi è un uomo diverso dall'uomo cresciuto nella Pianura Padana, nelle pianure tedesche o nella dolce terra di Francia; sono cose diverse.
La specificità delle Alpi come monumento alla natura, alla Storia, alla cultura ed anche al futuro dell'uomo dev'essere considerato l'obiettivo essenziale di questa associazione fra regioni frontaliere, che devono prendere atto che la loro caratteristica non è di essere confinanti fra loro, ma quella di essere confinanti sulle Alpi.



FOCO ANDREA



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI 27 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri L'intero testo di legge è approvato.



STAGLIANO' IGOR


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione dell'Assessore Cerchio sulla situazione CEAT ed esame relativo ordine del giorno


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calligaro.
CALLIGARO Avevamo deciso con il Presidente Spagnuolo e con l'Assessore Cerchio di trattare il problema dei cassintegrati CEAT, Indesit e Manifattura di Giaveno, i quali stanno aspettando da stamattina. E' vero che attendono da cinque mesi la Cassa Integrazione, però mi pare esagerato farli aspettare per l'intera giornata. Chiederei di rispettare l'accordo preso in precedenza.
La parola all'Assessore Cerchio.
CERCHIO, Assessore regionale Ringrazio per la disponibilità della Presidenza del Consigliò e della Giunta regionale - seppur in una giornata vivace con un o.d.g. intenso - ad introdurre uno spaccato riferito ad un'emergenza relativa ai lavoratori di una serie di aziende sul territorio regionale piemontese. In particolare mi riferisco ai lavoratori delle aziende in amministrazione straordinaria Indesit, CEAT e Manifattura di Giaveno, tra l'altro presenti con una delegazione in Consiglio regionale.
Farò una breve, ma significativa comunicazione, prendendo in esame i momenti terminali della vicenda riferita alle urgenze ed emergenze dei lavoratori. Do per acquisito, ancorché ampiamente ricordato e certo non dimenticato, l'iter difficile e defatigante percorso in questi anni da lavoratori, dall'OO.SS, sulla vicenda di queste aziende.
La Regione Piemonte conferma oggi una comunicazione formale giustamente richiesta dalle stesse rappresentanze dei lavoratori, che abbiamo incontrato stamani, e conferma di aver compiuto, in sintonia con lavoratori e con organizzazioni sindacali, in questi mesi, settimane, giorni i passi consentiti e peraltro necessari soprattutto nei confronti del Governo, per pervenire all'obiettivo immediato della prosecuzione e prolungamento del trattamento di Cassa integrazione, per ulteriori sei mesi a vantaggio di questi lavoratori.
Già un mese fa, il sottosegretario on. Grippo, che ha accondisceso ad un incontro in questa sede istituzionale in occasione di un Convegno di altro genere, legato alla presentazione dell'Agenzia per l'impiego, si era formalmente impegnato nel senso di una concessione di ulteriori sei mesi di Cassa integrazione.
Riteniamo, e lo diciamo pubblicamente in sede istituzionale, che tale impegno sia tuttora valido, ancorché messo in forza e dilazionato almeno nella realizzazione concreta; questo è quanto è stato dato da capire da una certa parte della struttura dello stesso Ministero negli incontri che si sono realizzati in questi giorni.
I conseguenti provvedimenti, indicati dallo stesso sottosegretario nell'incontro diventi giorni fa in questa sede, tardano però a concretizzarsi A seguito di un incontro con le OOW, ed una delegazione dei lavoratori realizzatasi il 5 dicembre nella sede della Giunta regionale abbiamo - il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore che vi parla inviato un urgente messaggio al Ministro Marini e al sottosegretario Grippo e abbiamo posto come concordato in quella sede, all'o.d.g. di questa seduta del Consiglio regionale, una presa di posizione che i Gruppi consiliari presenti nel primo pomeriggio hanno firmato; chi non fosse stato presente è pregato, se lo ritiene, di unire anche la propria firma.
Si tratta di una presa di posizione unitaria tale da non lasciare alcun dubbio sull'unanimità del Consiglio regionale del Piemonte e sul peso che la Giunta e il Consiglio stesso attribuiscono ad una questione che aggrava ulteriormente la situazione di crisi di aree territoriali e di vallate già in situazioni critiche e che sostanzialmente appesantiscono l'arretramento produttivo ed economico della stessa Area Metropolitana torinese. Questo argomento esige certamente il passaggio dall'approfondimento e dal dibattito ad atti più concreti.
L'approvazione di questo ordine del giorno darà maggior peso al pronunciamento del Consiglio regionale, e quindi del livello istituzionale massimo di questo consesso.
A nome della Giunta - ma penso di interpretare la volontà di tutto il Consiglio - pongo al Ministero del Lavoro il termine di 48 ore per avere una risposta alla presa di posizione espressa da questa assemblea. Non ci sono ancora stati dei pronunciamenti, ma si rischia di avere delle risposte negative; se entro le prossime 48 ore non avremo alcun riscontro, insieme alla Regione, che ha svolto interamente e diligentemente il suo compito, si muoverà tutto il sistema politico piemontese, a partire dai Parlamentari per ottenere gli sbocchi auspicati. L'ordine del giorno si pone anche questo obiettivo e poiché tra una settimana ci sarà la presenza dei Parlamentari piemontesi per un altro grande problema, quella potrà essere l'occasione per coinvolgerli direttamente. Come dicevo, sarà il sistema politico piemontese, in accordo con la Regione e con le autonomie locali, a costringere il Governo nazionale a dare risposte di solidarietà e soluzione al problema.
Dico, con estrema amarezza ma al tempo stesso con fermezza, che di fronte all'impegno politico espresso dal Governo al fine di risolvere la questione, tali risposte non potranno essere accampate, perché si tratta di sostanziali questioni di carattere tecnico, come e emerso in questi giorni durante gli incontri avuti con la struttura tecnica del Ministero. Le ragioni tecniche, se esistono, non devono essere preclusive, ma vanno rimosse affrontando, in idonei incontri da realizzare in tempi immediati, i problemi tecnici (se problemi tecnici esistono) in termini di applicazione del percorso ipotizzato: Secondo la Regione Piemonte tutta l'intera vicenda deve trovare soluzione prima delle festività natalizie, perché c'è un problema di estrema urgenza, pena il decadimento di agganciare alcuni percorsi. Entro tale data dovrà svolgersi - e l'ordine del giorno, oltre a richiedere l'incontro con il Ministero, pone l'esigenza che questo avvenga prima della pausa di fine anno- un incontro politico soprattutto per definire questa materia in sede governativa, e l'ordine del giorno si esprime in questo senso.
La Regione ha svolto interamente, insieme alle Organizzazioni Sindacali e ai lavoratori, il suo ruolo istituzionale e sta tuttora esercitando la sua pressione politica che noi speriamo riceva il conforto unanime della totalità del Consiglio regionale.
Sarebbe grave se questi lavoratori vedessero sfumare le positive soluzioni, peraltro già intraviste, anche se solo annunciate da parte dei rappresentanti del Governo. Si tratta certamente della fascia più debole del mercato del lavoro, in una situazione di grande difficoltà e di debolezza congiunturale e strutturale che da almeno un anno e mezzo sta vivendo la nostra realtà regionale piemontese; tale caratteristica non è solo piemontese ma direi nazionale e internazionale, ed è legata alla globalizzazione dei mercati che oggi vede, in questa categoria, soprattutto quelle fasce di lavoratori che hanno vissuto momenti di proroghe difficili e a volte anche psicologicamente drammatici.
Abbiamo comunque la buona coscienza di aver fatto e di continuare a fare quanto in nostro potere. Riteniamo che questo pronunciamento, al di là della sommatoria di una seduta intensa di Consiglio regionale, possa anche avere il suo moltiplicatore esterno. Non basta semplicemente esprimere solidarietà, occorre in qualche modo moltiplicare questo fatto all'esterno.
Abbiamola coscienza di aver fatto il possibile e pertanto non ci consideriamo controparte di nessuno; continuiamo ad essere, anche in questi giorni, intensamente partecipi ad uno sforzo solidale teso ad assicurare ai lavoratori di queste aziende almeno una carretta copertura economica.
E quanto ci auguriamo, ed è su questa strada che convoglieremo, anche in questi ultimi giorni dell'anno, tutti gli sforzi necessari perché non solo si risolva il problema ma lo si risolva in termini di urgenza.
Mi pare giusto aver ritagliato uno spazio fuori dai canali dell'o.d.g.
mantenendo così l'impegno assunto stamani con la delegazione dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali.
Mi auguro che su questa comunicazione si possa esprimere la totalità del Consiglio regionale anche attraverso l'affermazione di un voto solidale all'ordine del giorno che mi sono permesso di consegnare nelle ore precedenti, avendo raccolto la disponibilità dei Gruppi presenti nella sede del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

E' aperta ora la discussione. L'Assessore ricordava che è stato depositato un ordine del giorno a firma dei Consiglieri Calligaro Cavallera, Segre, Tapparo, Marchini, Goglio e Chiezzi. E in distribuzione a tutti i Gruppi e, per chi volesse aggiungere la propria firma, l'originale è presso la Presidenza.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Calligaro; ne ha facoltà.
CALLIGARO Signor Presidente. 1500 lavoratori delle società ad amministrazione straordinaria, Indesit, CEAT e Manifattura di Giaveno, vivono mesi drammatici. Dopo anni e anni di Cassa Integrazione, da 5 mesi non percepiscono nemmeno l'integrazione salariale e sono in attesa di ricevere la lettera di licenziamento.
Si tratta di 1500 persone alla disperazione; decine e decine di lavoratori hanno dovuto chiedere un anticipo dell'indennità di liquidazione per poter tirare avanti; si tratta letteralmente di lavoratori che non sanno come sfamare le loro famiglie. La richiesta è una proroga della Cassa Integrazione per sei mesi, in modo tale da agganciarsi alla legge 223. Ci consentirebbe a centinaia di lavoratori di maturare l'età per il prepensionamento o l'anzianità di lavoro per il pensionamento e consentirebbe alla maggioranza di essi di essere inseriti nella mobilità del lavoro.
Sappiamo che si tratta di una mobilità ampiamente impraticabile considerata la crisi che si abbatte sull'apparato industriale piemontese.
Tra l'altro, la Regione è ai margini, nel migliore dei casi si limita a registrare i processi economico-produttivi in corso. E una richiesta quella dei lavoratori e dei sindacati, minima, ragionevole, la meno onerosa per lo Stato. E stata riconosciuta tale anche dal Sottosegretario Grippo che proprio in questa sede l'11 novembre scorso assunse l'impegno di risolvere in giornata il problema della proroga di sei mesi della Cassa Integrazione. La parola di un Sottosegretario non vale, stando ai risultati. Non ci si può fidare più né di Sottosegretari né di Ministri non si può fare affidamento neppure sugli impegni assunti dal Governo. Si è trattato dell'ennesimo impegno solennemente assunto dal Governo non mantenuto. AI danno per i lavoratori si aggiunge ora lo sbeffeggiamento sistematico del Governo e su questo voglio fare riflettere tutti. Il Governo si fa beffa anche della stessa Regione Piemonte, perché in questa sede ha assunto un impegno solenne che non ha mantenuto.
Mi consenta, signor Presidente, di esprimere tutta lamia indignazione e la protesta del Gruppo PCIPDS. Ci preoccupa il diffuso disinteresse l'indifferen-za, il cinismo per drammi sociali di dimensione tale da coinvolgere migliaia e migliaia di famiglie.
Voglio poi sottolineare in questa sede la protesta civile e il comportamento esemplare dei lavoratori Indesit-CEAT e Manifatture nonostante la situazione disperata in cui si trovano non scagliano pietre contro il palazzo della Giunta, non sfasciano le vetrine dei negozi.
A questi lavoratori bisogna dare una risposta adeguata alla gravità della situazione in cui si trovano. Chiediamo al Presidente Brizio o all'Assessore competente di coinvolgere la Regione campana e d'incontrare urgentemente il Ministro Marini per risolvere il problema della proroga della cassa integrazione. Il costo ammonterebbe ad una decina di miliardi di lire, vale a dire l'equivalente del costo di costruzione di mezzo chilometro di autostrada. Questo deve avvenire prima di Natale, prima dell'esercizio provvisorio che apporterà tagli indiscriminati al bilancio dello Stato e prima dello scioglimento delle Camere. Questa è l'ultima occasione per rendere, seppur tardivamente, giustizia ai lavoratori della CEAT Indesit e Manifattura.
Certo viviamo una crisi acuta nel rapporto tra Stato e cittadini; essa può avere effetti disastrosi fino al punto di travolgere la democrazia.
Questo accade perché i diritti più elementari dei cittadini sono calpestati, queste sono le picconate distruttive del tessuto democratico.
I lavoratori della CEAT, dell'Indesit e della Manifattura hanno diritto all'integrazione salariale, hanno diritto di vivere serenamente e non debbono essere costretti a vivere nella disperazione, hanno diritto ad avere una minima prospettiva per sé e per la propria famiglia.
In questo spirito aderiamo all'ordine del giorno, nel senso che dobbiamo batterci uniti tutti insieme, perché il Governo adotti una misura minima. Il riconoscimento della cassintegrazione per altri 6 mesi a questi lavoratori e consenta loro di avere una minima prospettiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.
TAPPARO Signor Presidente, nella riunione tenutasi stamani con i lavoratori cassaintegrati della CEAT Indesit e della Manifattura di Giaveno, era stato ritenuto utile discutere dell'ordine del giorno che li riguarda durante la parte viva della Assemblea, e non invece al termine della discussione, come è consuetudine in questo nostro Consiglio. A tema è rilevantissimo, questi 1500 lavoratori non chiedono di andare verso una città dell'oro, ma di agganciarsi alla nuova legge della cassa integrazione; che rappresenta un elemento di scarsa prospettiva anche per loro stessi; li mette in mobilità in una lista, che con la situazione di crisi che vive la nostra Regione certamente offre pochi spazi. Chiedono il riconoscimento della loro dignità come cittadini e di poter entrare in questo circuito che una legge nazionale ha previsto.
Decine di questi lavoratori devono intaccare, , con degli anticipi, la loro indennità di liquidazione per sopravvivere, mentre i giornali ci informano che alle Seychelles e ai Caraibi per il periodo di Natale e a Capodanno è tutto esaurito. L'Italia è tra i maggiori paesi consumatori di champagne, di whisky, di pellicce. In contrapposizione a questo abbiamo dei cittadini che sostanzialmente hanno difficoltà a sopravvivere e non vogliono essere assistiti, ma vogliono entrare nel circuito del lavoro.
Per questa ragione sarebbe stato utile ed importante che l'Assemblea fosse più numerosa per seguire questi problemi: se il tema avesse interessato una qualche corporazione, certamente l'aula sarebbe stata più piena, più attenta, più meticolosamente capace di cogliere anche le sfumature delle richieste. Oppure come i giornali in questi giorni riportano, il sentire, il frinire dai salotti della Milano bene o della Torino bene, delle signore e dei signori che sono molto preoccupati della situazione italiana. Tra le loro preoccupazioni probabilmente non c'è quella di sapere che esistono sostanzialmente delle persone fuori da qualsiasi circuito, da qualsiasi possibilità, persino dal circuito dell'assistenza.
Dobbiamo avere la forza di portare queste loro richieste civili a livello nazionale, ad un Ministro, non ad un Sottosegretario. Non prendiamoci più in giro: rivolgiamoci ad un Ministro che sappia derogare se necessario, i canali procedurali per far sì che 1500 cittadini della nostra Regione non vadano a finire in serie C o in quarta serie; questo è il segnale. Vogliamo discutere questa vicenda alle 17 del pomeriggio perché coinvolga tutta l'Assemblea e trasmetta a questo Governo un messaggio di forza, di coraggio e di determinazione per portare al Ministro Marini questo tipo di problema.
Perché intendiamo dare rilievo a questo tema? Perché la nostra Regione sta andando verso una prospettiva oscura; sappiamo che a Melfi è in costru zione uno stabilimento che, quando entrerà a regime, avrà una capacità produttiva di 450 mila automobili, e l'indotto che lo alimenterà sarà obbligatoriamente portato lì vicino; sappiamo che la Fiat venderà un milione e 800 mila vetture nei prossimi anni. Prendiamo a porre alcune considerazioni delle prospettive che ha la nostra Regione, tenendo conto che la legge sulla cassintegrazione è diversa da quella del passato, dopo un periodo di lista di mobilità li licenzia.
Dobbiamo evitare, quindi, di essere la Regione che sarà visitata giorno per giorno da colonne di disperati che non avranno più alcuna speranza, non avranno cassintegrazione e dovranno attingere dall'indennità di liquidazione per sopravvivere.
Questo è un segnale forte da trasmettere al Governo, al Ministro competente prima che le Camere siano sciolte. Questi lavoratori prima di Natale vogliono capire quale sarà il loro destino: è un problema di tempi è un problema di determinazione e di convenzione di questa Assemblea e del Governo di andare a far sentire la propria voce al Governo nazionale.



(Applausi dalla tribuna del pubblico)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabellino.
RABELLINO Intervengo anche per presentare un emendamento all'ordine del giorno in quanto quest'ultimo non affronta il problema nel globale; nel senso che siamo di nuovo qui, come a tutti i Consigli regionali, in presenza di delegazioni di questo o quell'altro stabilimento ad esprimere solidarietà e a votare ordini del giorno unitari - e noi voteremo anche questo ordine del giorno - che pero non sortiscono nulla nel concreto.
Noi promettiamo a queste persone solidarietà del Consiglio regionale e che si farà il possibile per avere i sei mesi di cassa integrazione occorre soprattutto chiarire; qualcuno andrà sicuramente in pre pensionamento, ma coloro che aspirano alla mobilità di lavoro devono sapere che, nella situazione occupazionale attuale del Piemonte, occasioni di mobilità di lavoro non ce ne saranno.
Altro aspetto, e mi riallaccio al nostro emendamento, è che non c'è mai stata una presa di posizione chiara di condanna nei confronti del Governo.
Come ha detto il collega Tapparo, stiamo assistendo ad un lento spostamento delle attività produttive industriali verso il Sud, attività finanziate coni nostri soldi che, portano via occasioni di lavoro e creano uno stato di disagio che rischia di deteriorare l'assetto sodale del Piemonte. Il Piemonte è infatti una delle ragioni più colpite da questa opposizione.
Immaginiamo la situazione che deriverà quando la FIAT aprirà questi stabilimenti al Sud: l'indotto sarà messo in ginocchio e costretto o a trasferirsi al Sud o a chiudere definitivamente. Possiamo anche cercare la soluzione per queste tre aziende, ma la settimana prossima se ne presenteranno altre e questo processo è esponenziale, perché sempre più si sente la crisi industriale da parte della piccola; media e grossa azienda.
Dobbiamo veramente prendere atto di questa situazione e le forze politiche che governano la Regione Piemonte devono avere il coraggio di esprimere, una condanna nei confronti del Governo centrale. Non basta la solidarietà e non bastano le parole. Riteniamo che soltanto con una seria protesta nei confronti della politica industriale dissennata dello Stato italiano e con una seria presa di posizione si possa tentare di invertire questa situazione.
Chiedo quindi ufficialmente ai firmatari di questo ordine del giorno di accettare l'emendamento da noi proposto e dichiaro il voto favorevole della Lega Nord all'ordine del giorno anche non emendato, pur ribadendo le grosse perplessità sull'utilità della votazione di questi documenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.
CAVALLERA Ritengo doveroso, giusto e corretto dare atto alla Giunta regionale in particolare all'Assessore - delle iniziative intraprese in questa vicenda che vede questo come un momento, una tappa dell'impegno profuso giustamente dalla Giunta regionale e dall'Assessore Cerchio.
Riteniamo che, essendo solidali con i lavoratori che si trovano in queste condizioni, occorra fare il possibile e l'impossibile per cercare di intervenire concretamente, cercando di orientare in positivo e in modo risolutivo le disposizioni di legge, programmatiche ed operative del Governo. Chiaramente ci sono limiti ed ostacoli, ma anche in passato, a volte con l'impegno ed il concorso di tutti, si è riusciti a superare situazioni che sembravano irrisolvibili.
Quindi, più che un intervento per esporre considerazioni ad effetto o raccogliere facili consensi momentanei in aula, desideriamo sottolineare questo impegno e sollecitare, anche se non ve ne è bisogno, la Giunta e l'Assessore ad andare avanti in questa direzione, consci che debbano venire risposte ed impegni anche da altri livelli. Si fa quindi riferimento ai soggetti destinatari delle nostre sollecitazioni. Ovviamente sono ipotizzate tutte le soluzioni tecniche, quindi la risposta alla richiesta di cassa integrazione e l'aggancio con tutti gli altri provvedimenti legislativi che consentirebbero delle vie di uscita, certamente non risolutive, ma che potrebbero dare una prospettiva e contribuire ad affrontare le difficoltà.
E stata poi sollevata In modo risolutivo una questione che richiederebbe ben altro approfondimento: quella di un collegamento tra gli aiuti che vengono dati agli insediamenti in altre regioni d'Italia e l'attuale crisi piemontese. Devo dire che la Regione Piemonte, per quanto di propria competenza, manda avanti i programmi anche finalizzati per quelle zone che sono colpite da fenomeni di deindustrializzazione. Proprio domani, ad esempio, in III Commissione andremo ad esaminare un provvedimento che riguarda il sostegno dell'infrastrutturazione e la realizzazione di nuove zone industriali nella provincia di Torino, escluso il capoluogo, e nel Verbano-Cusio-Ossola.
Ci troviamo quindi di fronte ad una Amministrazione regionale che cerca di dare risposte e di intervenire con gli strumenti che ha a disposizione per corrispondere alle necessità. Certamente in ogni occasione possiamo fare un discorso ampio, considerare la politica comunitaria e nazionale, ma dobbiamo essere chiamati a rispondere soprattutto del nostro livello di impegno, di governo ed amministrativo.
Mi sembra che in questa sede siano venuti fino ad ora degli impegni concreti, la buona volontà e l'impegno ci sono e ritengo che se tutti insieme (come mi sembra stia accadendo) approviamo un ordine del giorno avremo più forza come Regione a premere sul Governo (e sappiamo che i problemi a livello nazionale sono molti).
E' inutile nascondercelo, lo sappiamo benissimo che bisogna evitare se mi consentite l'espressione - la guerra dei poveri, ma soprattutto cercare di sottolineare la gravità della nostra situazione. Come qualche collega già In precedenza metteva In risalto, vi sono situazioni da ascrivere tra quelle socialmente più gravi.
Ecco quindi la ragione per cui; nel sottolineare la nostra approvazione alle proposte della Giunta regionale, diamo il nostro appoggio convinto che non finisce solo nel momento In cui votiamo un ordine del giorno, ma cerca di sostenere in tutte le sedi i deliberati che proponiamo nell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.
MAJORINO Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho sottoscritto a nome del Gruppo MSI questo ordine del giorno che condividiamo in ogni sua parte, sia nella lettera sia nello spirito.
Desidero associarmi a tutte le parole sinora espresse in quest'aula e in particolare a quelle fortemente accorate dei colleghi Calligaro e Tapparo. Effettivamente si tratta di difendere dei sacrosanti diritti dei lavoratori attraverso uno strumento legislativo esistente e attraverso una richiesta concreta e possibile; è sufficiente la volontà politica del Ministro del Lavoro per attuarla. Il collega Calligaro ha ricordato il comportamento, che penso di definire quasi beffardo, di un Sottosegretario che aveva detto "In giornata risolvo il problema"; questo comportamento fa Il paio con quello di un altro Sottosegretario che pochi giorni fa aveva detto solennemente: "Il Governo deciderà sull'ACNA entro dieci giorni".
Erano parole che ci aveva riferito il Presidente Brizio e la settimana scorsa nel commentare questo aspetto dissi che era una promessa da "resolute negatis". Infatti, come volevasi dimostrare, ciò è accaduto anche nei confronti dei lavoratori dell'ACNA che si trovano in una situazione diversa, ma altrettanto drammatica di quella dei lavoratori per i quali è stato steso questo ordine del giorno.
Ribadisco quindi la nostra adesione al documento, non senza rilevare questi abnormi - per usare un eufemismo - comportamenti a livello governativo.
Sul piano operativo formulo questa proposta: siccome lunedì prossimo sono stati convocati i Parlamentari piemontesi al quali si prospetterà ancora una volta la drammatica situazione dell'ACNA e si chiederà di intervenire opportunamente al riguardo, questa potrebbe essere l'occasione per attuare in concreto l'impegno finale contenuto in questo ordine del giorno, laddove si chiede l'impegno della Giunta a promuovere un incontro con i Parlamentari piemontesi. Visto che i Parlamentari piemontesi sono qui lunedì prossimo potrebbe essere opportuno in quello stesso momento, senza rimandarlo non dico alle calende greche per volontà nostra, ma a un secondo tempo, cogliere l'occasione per parlare oltre che della grossa questione ACNA anche di questa altrettanto drammatica, e per i lavoratori dolorosa questione prospettata con l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segre.
SEGRE A nome del Gruppo Verdi ho sottoscritto l'ondi-ne del giorno che impegna la Giunta regionale a realizzare l'incontro con il Ministro del Lavoro al fine di districare questa vicenda che riguarda i 1500 lavoratori della CEAT, i lavoratori, della Manifatture di Giaveno e quelli dell'Indesit, ma che coinvolge molti lavoratori della nostra Regione dei quali altri Consiglieri prima di me bene hanno illustrato la precaria situazione che vivono in questo momento.
Affinché l'ordine del giorno abbia un'efficacia la più grande possibile non solo per affrontare il problema contingente di questi lavoratori Impegnando la Giunta ad affrontare i problemi più grandi che investono il mondo del lavoro della nostra Regione e per rispondere in qualche modo alla sollecitazione che ci viene dall'emendamento proposto dalla Lega Nord, in qualità di una delle promotrici di questo ordine del giorno propongo ovviamente se la Lega Nord è d'accordo, di aggiungere laddove si dice "richiede per queste ragioni un urgente incontro al Ministro del lavoro da svolgersi prima del prossimo Natale", le seguenti parole: "anche per affrontare i problemi più generali relativi alla tutela dei posti di lavoro dei comparti produttivi piemontesi".
Chiedo che gli altri firmatari dell'ordine del giorno si esprimano su questa proposta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SPAGNUOLO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Signor Presidente, colleghe e colleghi, ho firmato a nome di Rifondazione comunista questo ordine del giorno essenzialmente per un motivo: perché penso che in una situazione così drammatica, con 1500 famiglie che sono messe nella condizione di non poter vivere in modo decoroso e civile la propria esistenza, occorresse compiere anche un atto di fiducia nella possibilità che un ordine del giorno unitario potesse avere un concreto risultato positivo, nell'incontro con il Ministro prima di Natale, con la possibilità di essere inseriti nella nuova legge della cassa integrazione. Dico subito che questo atto di fiducia che ho compiuto secondo il mio parere s'intende, nell'esclusivo interesse di questi 1500 lavoratori non sarà ripetuto, colleghi, una volta ancora dopo questa se l'ordine del giorno non verrà rispettato e non verranno garantiti i risultati positivi contenuti in esso. Dico questo perché la situazione occupazionale in Italia e in Piemonte è molto grave e drammatica. Purtroppo non sarà l'ultima volta nella quale il Consiglio regionale si troverà di fronte a crisi di questo genere.
Dato che Rifondazione comunista non pensa che le forze politiche siano tutte uguali e abbiano le medesime responsabilità, dato che ritiene che le responsabilità delle forze politiche che hanno governato questo Paese per 50 anni siano alla base della crisi che ci troviamo di fronte. Non ritengo opportuno, anche per chiarezza verso i lavoratori, fare delle ammucchiate pur di disinnescare in quest'aula le tensioni sociali che esistono.
Le tensioni sociali si possono disinnescare con ordini del giorno (e ho accettato di farlo). Dato che di ordini del giorno unitari ne abbiamo fatti tanti e i risultati sono stati pochi, annuncio che non sono più disponibile in futuro a votare e firmare ordini del giorno con quelle forze politiche che continuo a ritenere responsabili del governo e del malgoverno nazionale, se anche questo ordine del giorno alla prova dei fatti non sortirà dei risultati.
Colleghi, siamo in un sistema in cui qualche grande capitano d'industria può affermare che l'occupazione - a suo avviso e forse ad avviso di molti che ci governano - è una variabile dipendente. Per costoro l'occupazione non è un diritto dell'uomo, come invece io ritengo sia perch l'uomo lavorando esplica la propria personalità. Per qualcuno l'occupazione è qualcosa che può esserci o può non esserci, e in questa Italia mal governata, guardate caso, c'è o non c'è a seconda delle decisioni di grandi Gruppi privati, prese in assenza di adeguata politica del Governo, nel settore industriale.
Intendo condurre - per adesso sono l'unico rappresentante di Rifondazione comunista - una battaglia senza alcun cedimento a favore della difesa di ogni lavoro. Il movimento di Rifondazione comunista intende fare di questo uno dei propri impegni: la difesa dei posti di lavoro o almeno come chiedono oggi i lavoratori molto ragionevolmente, la tutela della possibilità di vivere civilmente, utilizzando le leggi che ancora esistono in questo Stato a salvaguardia delle crisi occupazionali.
Intendo proseguire in questa battaglia e aderire a questo ordine del giorno con tutte le condizioni che ho posto. Una delle condizioni che ritengo decisiva è quella del ruolo dei nostri parlamentari Probabilmente i parlamentari che incontreremo prima di Natale non saranno gli stessi che incontreremo dopo le elezioni. In ogni caso, ritengo che il ruolo del Consiglio regionale nei confronti dei parlamentari piemontesi debba essere diverso da quello che avuto finora. I parlamentari piemontesi si sentono e si vedono poco: ritengo invece che, di fronte a problemi di questo calibro occorra studiare delle forme organizzative di rapporti continui con chi abbiamo eletto al Parlamento nazionale, rapporti che adesso trovo molto carenti.
Questi sono i motivi per cui ho ritenuto di appoggiare questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Propongo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Calligaro, Tapparo, Goglio, Cavallera, Segre, Marchini Chiezzi, Peano, Majorino e Marino.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Chiedo ai proponenti se, nel merito di tale ordine del giorno, sia stata raggiunta un'intesa.
Prego. Consigliere Calligaro.
CALLIGARO L'ordine del giorno verrebbe così integrato nella parte finale: "Impegna la Giunta regionale a promuovere un incontro con i parlamentari piemontesi lunedì 16/12/1991 in concomitanza dell'incontro sull'ACNA anche per affrontare problemi più generali relativi alla tutela dei posti di lavoro dei comparti produttivi piemontesi".



PRESIDENTE

Tale modifica è accolta dagli altri firmatari. Pongo in votazione il documento così emendato il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte constatata la difficile situazione in cui si trovano i lavoratori delle Società in Amministrazione Straordinaria quali Ceat Pneumatici, Manifattura di Giaveno ed Indesit constatato che questa, situazione riguarda circa 1500 lavoratori per la maggior parte appartenenti alla fascia più debole del mercato del lavoro constatata la non risposta alla richiesta, di proroga di 6 mesi della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria di cui alla legge 223191 verificata la non completa attivazione delle misure per la mobilità previste dalla nuova normativa sul mercato del lavoro; sollecita il Ministro del Lavoro affinché vengano concessi gli ulteriori 6 mesi di CIGS di cui all'art. 22 della citata legge e che in virtù di questo il collocamento in mobilità dei lavoratori avvenga a far data dalla scadenza di tale periodo prevista per il 3/3/92 per queste ungente incontro al Ministro del Lavoro da svolgersi prima dei prossimo Natale; impegna la Giunta regionale a promuovere un incontro con i Parlamentari piemontesi, lunedì 16/12 in concomitanza dell'incontro sull'ACNA anche per e i problemi più generali relativi alla tutela dei posti di lavoro dei comparti produttivi piemontesi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento: Questioni internazionali

Esame proposta di deliberazione n. 302: "Adesione della Regione Piemonte all'Ital-I.C.I.D. - Comitato italiano per l'irrigazione e la bonifica idraulica-Sezione Italiana dell'International Commission on Irrigation and Drainage (New Delhi - India)"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 302, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 38 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposte di deliberazione nn. 311 e 328: "Proposte di modica agli artt. 4, 76, 82 del Regolamento interno"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame delle proposte di deliberazione nn. 311 e 328, di cui al punto 13) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Le deliberazioni sono approvate con 31 voti favorevoli.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 242: "Conferimento a E.C.B.I.C. Piemonte S.p.A, dei mandato di rappresentare la Regione Piemonte all'Associazione per la costituzione di un Centro Europeo sulle riconversioni e mutazioni industriali. Spesa di L. 48.887.360 (Cap. 780/91)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 242, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 30 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Attivita" delegate alle USSL (vigilanza, formazione)

Esame proposta di deliberazione n. 301: "Funzioni amministrative in materia socio-assistenziale delegate e subdelegate dalia Regione alle Unità Socio Sanitarie Locali, ai sensi degli artt. 28 e 27 della L.R. 20/82 e successive modificazioni ed integrazioni. Finanziamento dell'attività per l'anno 1991. Spesa di L. 850.000.000 (Cap. 1860/91)"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 11) all'o.d.g. "Esame della proposta n. 301".
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 19 voti favorevoli e 11 astensioni.


Argomento: Enti strumentali - Assestamento di bilancio - Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 198: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1991 dei seguenti Enti: Parco Naturale Alpe Veglia e Alpe Devero Parco Naturale Argentera, Parco Naturale Orsiera Rocciavrè Parco Naturale dei Laghi di Avigliana, Riserva speciale del Sacro Monte di Orta, Sistema delle aree protette del Po e del Torrente Orba IRES, Azienda regionale dei Parchi Suburbani"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 8) all'o.d.g. relativo all'esame del progetto di legge n. 198.
Il Consigliere Rossa dà per letta la seguente relazione: "Illustre Presidente, Signori Consiglieri, il disegno di legge n 198 presentato dalla Giunta regionale in data 31 ottobre 1991, concerne l'assestamento ai bilanci di previsione per l'anno, finanziario 1991 di alcuni Enti di gestione dei parchi e delle riserve naturali regionali nonché dell'Ente di Sviluppo Agricolo del Piemonte (E.S.A.P).
L'approvazione, da parte di questo Consiglio, dei documenti di assestamento in argomento è adempimento previsto dalla legge regionale n 55/81 "Norme di contabilità generale e, in particolare per quanto si riferisce agli Enti dei parchi, dalla legge regionale n. 51/84 "Norme per la formazione e la gestione dei bilanci di previsione e dei rendiconti generali e per il controllo degli atti amministrativi degli Enti di gestione dei Parchi naturali, delle Riserve naturali e delle aree attrezzate della Regione Piemonte", la quale consente l'approvazione degli assestamenti con legge autonoma rispetto a quella di approvazione dell'assestamento del bilancio regionale.
L'assestamento del bilancio dell'ESAP avrebbe invece dovuto essere approvato con la legge regionale n 39/91, approvativa dell'assestamento dei bilancio regionale per l'anno 1991.
Qualche ritardo nella predisposizione e presentazione dei documenti contabili lo ha impedito, rendendo necessario provvedervi successivamente con altro disegno di legge, i! n 198 appunto, di cui sì tratta.
L'esame in I Commissione di tale disegno di legge ha evidenziato la caratteristica prettamente tecnica dei documenti che in sostanza recepiscono i dati accertati nei rendiconti degli Enti relativi all'anno 1990 e che, in quanto riferiti all'anno 1991, non sono ormai più gestibili in termini di spesa, ma servono unicamente a completare i provvedimenti finanziari degli enti interessati.
L'esame in Commissione ha altresì permesso di prendere atto che, come segnalato dall'Assessorato al Bilancio, con l'assestamento al bilancio di previsione 1991 del Parco dell'Alpe Veglia - recentemente commissariato dalla Regione - si è resa necessaria una sanatoria della gestione contabile, per quanto attiene, in particolare, ad erronee indicazioni di importi in conto residui passivi anziché in avanzo di amministrazione.
Il disegno di legge n 198 è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione.
Per i motivi sovraesposti se ne raccomanda l'approvazione da parte di questa assemblea" Non essendovi richieste d'intervento passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: "All'elenco di cui all'art. 1 del ddl di approvazione degli assestamenti ai bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1991 di Enti di diritto pubblico e Aziende che gestiscono Parchi o Riserve naturali è aggiunto il Parco Naturale della Val Troncea".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 19 voti favorevoli e 9 astensioni.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 1 nel testo modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'art.. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 Hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'intero testo di legge è approvato.


Argomento: Enti strumentali - Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale) - Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 204: "Parchi regionali ed ESAP. Approvazione rendiconto 1990"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 9) all'o.d.g.: "Esame progetto di legge n 204".
Il Consigliere Rossa dà per letta la seguente relazione: "Illustre Presidente, signori Consiglieri, l'art. 5 della legge regionale n 51/84 "Norme per la formazione e la gestione dei bilanci di previsione e dei rendiconti generali e per il controllo degli atti amministrativi degli enti di gestione dei Parchi naturali, delle Riserve naturali e delle Aree attrezzate della Regione Piemonte" prevede che tali enti presentino i rendiconti entro il 31 marzo di ogni anno per essere approvati unitamente al rendiconto generale della Regione.
L'art. 6 della stessa L.R. n. 51/84, prescrive, a sua volta, che gli enti locali, che gestiscono parchi e riserve naturali, presentino alla Giunta regionale per l'approvazione con legge i rendiconti delle spese sostenute per le aree protette, predisposti secondo i criteri e nei tempi previsti dall'art. 80 della legge regionale di contabilità n. 55/81: anche in questo caso il termine è stabilito al 31 marzo di ogni anno.
Il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 1990 nonché i rendiconti 1990 di alcuni enti di gestione dei parchi ed Enti locali, sono stati approvati con la L.R. n. 34 del 22/7/9 l. Soltanto ora invece, per i rendiconti di altri enti, che sono stati fatti pervenire in data successiva al 31/3/1991, è stato possibile alla Giunta predisporre il disegno di legge approvativo, il n. 204, appunto, di cui si tratta.
L'esame in I Commissione di tale disegno di legge ha evidenziato la caratteristica prettamente tecnica dei documenti sottoposti ad approvazione.
Il disegno di legge n. 204 è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione.
Per i motivi sopraesposti se ne raccomanda l'approvazione da parte di questa Assemblea".
Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI 22 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'intero testo di legge è approvato.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 155: "DGR 157-4713. Adesione della Regione Piemonte alla Unione di Navigazione Interna Italiana"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 14) all'o.d.g.: "Esame proposta di deliberazione n 155".
La parola all'Assessore Panella per l'illustrazione.
PANELLA, Assessore regionale Con questo documento si tratta di aderire all'Unione di Navigazione Interna Italiana con una quota di 12 milioni all'anno.
E' un osservatorio che la Regione ritiene necessario anche per tutta la problematica inerente i problemi dei nostri laghi. Quindi, si tratta di partecipare semplicemente a questo tipo di associazione nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Presidente, colleghe e colleghi, è un po' difficile interloquire sulla base degli argomenti portati dalla relazione dell'Assessore, il quale in sostanza ha detto: "C'è ben poco da dire". Ci sarebbe allora ben poco da rispondere, perché si può sempre dire poco o nulla su qualsiasi questione.
Viceversa, mi aspetterei che, in occasione di atti formali, le decisioni fossero presentate illustrando le caratteristiche degli organismi a cui si aderisce e le finalità degli stessi, illustrando anche l'attività sinora svolta e i provvedimenti assunti.
Per quanto riguarda l'Unione di Navigazione Interna Italiana l'Assessore non ha illustrato né competenze né funzioni. Di cosa si occupa? Degli orari dei traghetti, delle normative sull'uso dei laghi e dei fiumi? L'Unione di Navigazione Interna Italiana ha in progetto qualcosa per la navigazione del fiume Po o la navigazione sui laghi? Tutto questo l'Assessore non l'ha illustrato.
E' estremamente imbarazzante essere coinvolti nella discussione e votazione di una deliberazione così oscurata dall'assenza di illustrazione da parte dell'Assessore; se le cose si protrarranno in questo senso, non posso che astenermi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Panella per la replica.
PANELLA, Assessore regionale Intervengo per puntualizzare al Consigliere Chiezzi che tutto ciò non ha nulla a che fare con l'Intesa Idroviaria Padano-Veneta. Questa è l'associazione nazionale a cui partecipano tutte le Regioni; è - ripeto un osservatorio, un luogo di confronto per regolamentazioni interpretazioni, ecc.
Volevo solo specificare questo: non è la famosa associazione perle idrovie padano-venete di cui discuteremo (ne ho già parlato in Commissione l'altra volta), ma si tratta dell'associazione nazionale alla quale partecipano tutte le Regioni, quindi di un momento di confronto per tutte le problematiche.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale della adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 24 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento:

Rinvio di argomenti alla prossima seduta


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, su richiesta dell'Assessore Cantore che non pu essere presente, viene rinviato alla prossima seduta l'esame della proposta di deliberazione n. 300.
Vengono pure rinviati alla prossima seduta la deliberazione n. 327, n.
250, l'ordine del giorno n. 287.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 291 dei Consiglieri Spagnuolo, Leo, Fulcheri Tapparo, Vaglio, Monticelli, Staglianò, Chiezzi e Rossa sul riemergere del nazionalismo in Europa che rischia di compromettere il disegno di un "nuovo ordine mondiale fondato sul diritto"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 291, di cui al punto 20) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte di fronte alla guerra civile in Jugoslavia, alle spinte disgregatrici in atto in Unione Sovietica ed, in generale, al preoccupante riemergere del nazionalismo nell'Europa Centro Orientale ed in U.R.S.S., che rischiano di compromettere il disegno di un nuovo ordine mondiale fondato sul diritto al quale sia Bush sia Gorbaciov si sono più volte richiamati; denuncia la violazione dei diritti umani che vanno sempre e comunque salvaguardati anche in situazioni di belligeranza come quella jugoslava; esprime la necessità di un fermo richiamo, da parte della Comunità, delle parti in causa, al rispetto della Carta dei Diritti dell'Uomo sottolinea al Governo italiano ed ai Governi degli Stati membri della Comunità Europea la necessità del rafforzamento politico della: Comunità e di una sua maggiore democratizzazione; rileva che solo sviluppando la sua capacità d'azione l'Europa potrà svolgere un grande ruolo per la pacificazione e la stabilizzazione dell'Europa Centro Orientale e dell'U.R.S.S, attraverso: a) la forza dell'esempio e quale modello di istituzione democratica, e federale che essa rappresenterebbe; b) la possibilità di accogliere nel suo seno, con appropriati periodi di transizione, da effettuarsi all'interno della Comunità, stessa, gli Stati dell'Est che ne facessero richiesta chiede che la Conferenza intergovernativa sull'Unione europea ed i capi di Stato e di Governo nel rafforzare la democraticità degli organi della Comunità. Europea propongano, per rendere più efficace la sua azione, di: 1 estendere la codecisione del Parlamento Europeo in materia legislativa a tutti i settori 2 di sottoporre la Commissione e il suo programma di governo al voto di, fiducia del Parlamento europeo3 di rendere generale il principio delle decisioni a maggioranza: in seno al Consiglio europeo e al Consiglio dei Ministri: 4 di far approvare un progetto di costituzione federale dai Parlamento europeo invita il Governo ed il Parlamento italiano a continuare a battersi con estrema decisione per la realizzazione di tali obiettivi indilazionabili nella consapevolezza della, gravita e dell'urgenza della situazione." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli (il Consigliere Zanoletti non partecipa alla votazione).


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 292 dei Consiglieri Montabone, Tapparo Marchini, Marengo e Vaglio sulla grave situazione occupazionale della Val Susa, con particolare riferimento all'ASSA S.p.A. di Susa


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 292, di cui al punto 21) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte rilevata la grave situazione determinatasi in Val Susa, ove dopo innumerevoli episodi di deindustrializzazione, con conseguenti gravi effetti occupazionali, anche la domanda di proroga del trattamento di disoccupazione speciale riguardante i lavoratori della ASSA SPA di Susa (TO), che ha cessato l'attività nel marzo'90, è stata, dopo t primi 6 mesi respinta: preso atto ché t lavoratori sono scoperti da ogni forma di integrazione salariale, fin dall'ottobre '90; invita il Governo a procedere al rapido riesame del l'istanza respinta anche in considerazione del fatto che si è creata nei confronti di questi lavoratori una sostanziale sperequazione rispetto ad altre situazioni per le quali è stato garantito l'aggancio al trattamento di mobilità previsto dalla legge 223/91 richiede un urgente incontro del Ministero del Lavoro e Previdenza sociale con la Giunta regionale del Piemonte, oltre che per porre rimedio alla grave situazione dei lavoratori dell'ASSA, per rivedere le modalità applicative della clausola di rilevanza sociale nell'esame delle domande di disoccupazione speciale osservando come esse non possano essere definite rigidamente su parametri numerici, ma vadano costantemente rapportate alla dimensione ed alle problematiche dei bacini socio-economici interessati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E approvato con 30 voti favorevoli.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati - Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Modifiche ed integrazioni alla L.R.13/8/1990, n. 39 e successive modificazioni ed integrazioni Repressione delle frodi: sistema di rilevazione e controllo della produzione e del commercio dei prodotti vinicoli"


PRESIDENTE

Esaminiamo il punto 10) all'o.d.g. Si tratta di una legge rinviata dal Governo relativa a modifiche e integrazioni sulla legge di repressione delle frodi: in Commissione è stata licenziata all'unanimità.
Il Consigliere Penasso dà per letta la seguente relazione: "Nella stesura dei provvedimento si è tenuto conto, accogliendole delle osservazioni mosse dal Governo alla LR. già approvata dal Consiglio Regionale in data 1.10.1991.
Si è pertanto ribadita la competenza in materia di vigilanza, nella materia trattata degli organismi dello Stato riaffermando, tale concetto nel disposto dell'art. 2.
In particolare poi si è richiamato, nell'art. 3 bis; il dettato della Legge 4 novembre 1987, n. 460 che affida i compiti sanzionatori per le inosservanze ai regolamenti comunitari e nazionali agli organi dello Stato sgombrando il campo da possibili interpretazioni erronee dell'articolo relativo agli obblighi degli operatori vitivinicoli.
Il provvedimento è stato approvato all'unanimità dalla Commissione III se ne raccomanda la sollecita approvazione in Aula." Ha chiesto la parola il Consigliere Rabellino. Ne ha facoltà.
RABELLINO La mia è una dichiarazione di voto: noi ci asterremo come in altri casi, in quanto non è accettabile per noi che il Commissario di Governo rinvii delle proposte di legge presentate dalla Regione.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 32 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 32 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esita della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 32 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI 32 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'intero testo della legge è approvato.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo al punto all'o.d.g. relativo alle Nomine. Si provveda alla distribuzione delle liste e delle schede.


Argomento: Nomine

- Consorzio IACP. Consiglio di Amministrazione (Art. 7 DPR 30.12.82 n.1036). Nomina di 1 rappresentante designato dagli assegnatari degli alloggi economici e popolari scelti in una tema proposta dalle Organizzazioni maggiormente rappresentative


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Consorzio IACP. Consiglio di Amministrazione (Art. 7 DPR 30.12.82, n. 1036). Nomina di 3 rappresentanti designati dalle OO.SS., maggiormente rappresentative

Argomento: Nomine

- Consorzio IACP. Consiglio di Amministrazione (Art. 7 DPR 30.12.82, n. 1036). Nomina di 1 rappresentante OO.SS., dei lavoratori autonomi scelti in una terna proposta dalle Organizzazioni maggiormente rappresentative.


(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Consorzio IACP. Consiglio di Amministrazione (Art. 7 DPR 30.12.82 n.1036). Sostituzione del sig. Drusi (dimissionario)



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Consiglio Nazionale per l'ambiente (art. 12, lett., a legge 349/86). Nomina di 1 rappresentate regionale.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

CER - Comitato per l'Edilizia Residenziale (art. 5, legge 5/8/78, n.
457). Nomina di 1 rappresentante regionale.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)


Argomento: Nomine

- Ratifica (ai sensi art. 40 dello Statuto) DGR n. 510275 del 12/11/91 Promark S.p.A. - Nomina in via d'urgenza del Collegio Sindacale con i poteri del Consiglio regionale.


PRESIDENTE

Ratifica (ai sensi art. 40 dello Statuto) DGR n. 20-11531 del 9/12/91 Promark S.p.A. - Integrazione in via d'urgenza del Collegio Sindacale.
Proposta al Consiglio regionale.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

La proclamazione degli eletti è rinviata alla prossima seduta.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenute all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18,25)



< torna indietro