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Dettaglio seduta n.425 del 07/12/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino, Ferrero Goglio, Majorino e Rosso.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione relativa a: "Convalida Consigliere regionale Enrica Pazè (ai sensi articolo 17, legge 17/2/1968, n. 108 e articolo 16 del Regolamento interno del Consiglio regionale)"


PRESIDENTE

Iniziamo con il punto 5) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione relativa alla convalida della Consigliera regionale Enrica Pazè.
Comunico che la Giunta delle elezioni si è riunita in data 25 novembre 1999 e ha proceduto all'esame della condizione della Consigliera Enrica Pazè, proclamata nella seduta di Consiglio del 9 settembre 1999, per accertare se sussistano nei suoi confronti cause di ineleggibilità o di incompatibilità (art. 15, comma 2, e art. 16 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Credo che la relazione possiamo darla per conosciuta.
Sulla scorta della scheda compilata dall'interessata e di quanto risulta notorio, per quanto di conoscenza della Giunta delle elezioni, non sussistono cause di ineleggibilità o di incompatibilità con l'ufficio di Consigliere regionale. Pertanto la Giunta delle elezioni propone al Consiglio la convalida della Consigliera Enrica Pazè.
Dunque nulla è stato rilevato, perciò propongo al Consiglio di procedere, con votazione a scrutinio segreto, alla convalida della Consigliera Pazè, per la quale non sono state sollevate obiezioni.
Si proceda alla distribuzione delle schede per la votazione.
Nomino scrutatori la Consigliera Manica e la Consigliera Casari.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI' 37 Consiglieri scheda bianca 1 Consigliere Proclamo convalidata l'elezione della Consigliera Enrica Pazé.
Alla presente deliberazione viene allegata (agli atti), per farne parte integrante, la relazione redatta dalla Giunta delle elezioni.


Argomento: Commercio

Esame progetto di legge n. 624: "Legge regionale 12 novembre 1999, n. 28 'Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114' - Accertamento ricognitivo testo allegato C) dell'art. 3" (ritiro)


PRESIDENTE

Esaminiamo il progetto di legge n. 624, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il progetto di legge che avevo presentato, lo ritiro in quanto ho provveduto ad inviare al Commissario di Governo una lettera con la quale preciso i fatti che avevano dato origine alla proposta di legge.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sui trasporti

Esame Provvedimenti in materia di trasporti: a) Proseguimento esame disegno di legge n. 403: "Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del d.lgs. 19 novembre 1997, n. 442"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 403, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ricordo che siamo all'art. 1, comma primo.
1.16) Emendamento presentato dall'Assessore Casoni: all'art. 1, comma 2, aggiungere lettera "d) promuovere l'uso della bicicletta".
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Nell'ultima riunione dei Capigruppo abbiamo concordato che la Giunta è disponibile ad accettare l'emendamento, però inserendo - così viene evidenziato meglio - al comma due, lettera c), un ulteriore lettera d) che dice: "promuovere l'uso della bicicletta". Aggiungere, dopo la lettera c) la lettera d).



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Intervengo con difficoltà, perché il collega Chiezzi non è presente ed era lui il promotore e l'unico sottoscrivente dell'emendamento.
Chiedo solo un chiarimento all'Assessore rispetto alla risposta che ha dato. L'Assessore dice: anziché nel comma 1, dell'art. 1, lo porrei come ulteriore punto. Ma, allora, se l'abbiamo già votato non deve essere più inserito?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Rispondo alla Consigliera Simonetti che l'ultima volta non era presente.
Il comma uno l'abbiamo già votato nel suo complesso. L'art. 1 rientra nelle finalità.
Noi lo inseriamo con una lettera d). L'intendimento del Consigliere Chiezzi era di inserire l'emendamento nelle finalità. In questa forma viene inserito nelle finalità e trova la sua collocazione in una lettera apposita, la lettera d), che lo evidenzia ancora di più, anziché inserirlo all'interno di un'altra lettera. Mi sembra che era questo che il Consigliere Chiezzi ci aveva chiesto di fare l'ultima volta.



PRESIDENTE

L'art. 1 si vota tutto insieme, ovviamente non si votano i commi.
La parola al Consigliere Simonetti.



SIMONETTI Laura

L'ultima osservazione del Presidente del Consiglio ci riporta alla procedura amministrativa, per cui gli articoli si votano nel complessi e non per commi. Assessore, le sue osservazioni non mi trovano d'accordo.



(Commenti in aula)



SIMONETTI Laura

Io provo a fare le mie osservazioni. Sottoscrivo l'emendamento e provo a fare delle osservazioni. Poi, il Collega Chiezzi sicuramente è d'accordo.
Vorrei, però, proporre queste osservazioni. Al di la del fatto che l'art. 1 complessivamente pone come oggetto le finalità, vengono distinti non a caso due commi.
Mentre nel primo comma vengono ipotizzate delle forme di disciplina del trasporto pubblico locale al fine di promuovere, incentivare, valorizzare.
Quindi, c'è un'azione, in qualche modo, anche di sostegno, rispetto all'incentivazione; nel secondo comma, invece, le iniziative vedono attraverso il metodo della concertazione, un intervento più strutturale e più impegnato e non, invece, di valorizzazione e di diffusione dell'informazione.
Mi pare che l'emendamento proposto dal collega Chiezzi, che è comunque del Gruppo Comunista, di promuovere l'utilizzo e l'uso della bicicletta come forma di valorizzazione culturale e ambientale nell'ambito di una politica rivolta al trasporto pubblico locale, la trovo meglio collocata nel comma 1, dove rientrano tutte quelle forme di valorizzazione ed incentivazione, mentre nel comma 2 trovano collocazione l'adeguamento dei servizi, il potenziamento delle infrastrutture e la promozione attraverso una politica tariffaria.
L'utilizzo della bicicletta, inserito in questo comma, non mi pare adeguato; preferisco collocarlo nel primo comma, dove sono previste tutte le forme di valorizzazione.
Mi pare - e chiedo appello anche al Presidente del Consiglio - che, al di là del fatto che si sia arrivati alla conclusione del comma 1 l'articolo vada votato nel suo complesso, quindi questo emendamento è valido anche proposto all'art. 1, comma 1. Poiché l'Assessore ha giustificato il fatto di volerlo inserire nel comma 2, semplicemente perch il comma 1 è già stato votato, chiedo un chiarimento, dal punto di vista procedurale, al Presidente del Consiglio.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Volevo far notare alla Consigliera Simonetti un fatto che avevo già detto la volta scorsa, ma che ripeto. Il comma 1 dell'art. 1 definisce un quadro generale degli interventi, mentre il comma 2 dice: "La Regione persegue gli obiettivi". Pertanto, è ancora più finalizzato, perché il comma 1 dice: "Promuovere un equilibrato sviluppo economico e sociale..." cioè si tratta di indicazioni di carattere generale, che non rientrano nelle singole particolarità. Il comma 2, invece, entra maggiormente nelle particolarità. E' quindi più pertinente, proprio nello spirito che voleva essere indicato, perché il comma 2 dice: "La Regione persegue gli obiettivi, di cui al comma 1, avviando iniziative idonee a...". Pertanto in relazione a quelle del comma 1, il comma 2 dà attuazione. Ritengo opportuno collocarlo alla lettera d) del comma 2.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ricordo questa discussione, che facemmo anche la volta scorsa. La possibilità prospettata era già stata ventilata nella seduta precedente l'Assessore ritiene più pertinente la collocazione all'interno del comma 2 invece che al comma 1, aggiungendo una lettera i), nel senso che al comma 1 sono indicati più fortemente gli indirizzi generali, dal punto di vista delle finalità della legge. L'ultimo emendamento, quello che stiamo esaminano, richiama la legge regionale n. 30 del '90, che ha finalità precise ed un certo rilievo in questa direzione; poteva essere utile inserire questo emendamento all'interno della legge anche per richiamare una legge importante di cui le Amministrazioni possano fare uso. Si tratta di una legge che deve anche essere rifinanziata.
E' vero che all'interno del comma 2 parliamo di obiettivi da raggiungere ("persegue gli obiettivi di cui al comma 1"), ma gli obiettivo a cui facciamo riferimento sono quelli di cui al comma 1.
Il comma 2 dice che quegli obiettivi devono essere perseguiti attraverso il metodo della concertazione, quindi può sembrare una sfumatura, ma la parte successiva è quella dell'avvio delle iniziative idonee a garantire quegli obiettivi attraverso un metodo.
Dal punto di vista della chiarezza della legge e della coerenza al testo legislativo, è meglio collocarlo prima.
Dopodiché, c'è la scelta compiuta dall'Assessore, verso la quale mi era parso di vedere, anche da parte del collega Chiezzi, che è primo ed unico firmatario dell'emendamento, una contrarietà o quantomeno una non completa soddisfazione rispetto all'accoglimento della problematica da lui posta.
Ribadisco, pertanto, l'importanza di collocarlo nel comma precedente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Condivido quanto diceva prima la Consigliera Manica, che non starò a ripetere per economia di tempo.
Stavo leggendo gli emendamenti presentati dal collega Chiezzi, quelli riferiti all'uso della bicicletta. Sono quattro emendamenti strettamente collegati uno all'altro.
Rispetto alla risposta dell'Assessore Casoni, non è che sulla legge del 1990 ci sia una predisposizione...



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Casoni)



ANGELI Mario

Non è così, Assessore, perché leggendo gli altri tre emendamenti, li interpreto così: "Promuovere l'uso della bicicletta...". Dopodiché, viene detto: "...nei mezzi di trasporto pubblici, nelle stazioni, nelle piazze cercando di mettere delle biciclette e dei mezzi a disposizione". Io li interpreto in questo modo e non credo siano sostitutivi, ma completativi.
Pertanto, li considero emendamenti collegati. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Nello scorso Consiglio abbiamo discusso un'ora e mezza di questa questione ed io mi ero impegnato ad accettare l'emendamento.
Oggi, infatti, l'ho accettato, ma si sta riaprendo la discussione. Io ho accettato il primo emendamento come concetto; gli altri tre - me ne pu dare atto l'Aula - non erano direttamente collegati, come sostiene il collega Angeli, tant'è vero che il Consigliere Chiezzi li ha presentato dopo aver visto che non veniva accolto il primo, come a dire: "Ne presento cinquanta, se voi non approvate quello".
Nella riunione dei Capigruppo si era, poi, convenuto di accettare l'inserimento di quella frase. Mi sembra che oggi si riparta seguendo lo stesso metro della volta scorsa, pur avendo trovato degli accordi in sede di Capigruppo. In più, accetto l'indicazione che non avevo accettato la scorsa volta, sulla quale avevamo discusso un'ora e mezza. Mi sembra un segnale indicativo, pertanto chiedo al Presidente di procedere. Ho presentato un emendamento e, a questo punto, sono convinto che il concetto sia inserito e pertanto penso di aver soddisfatto la richiesta del collega Chiezzi.



PRESIDENTE

Con la proposta dell'Assessore Casoni, di inserire una lettera d) al comma 2, cioè un ulteriore emendamento che dovrò portare in votazione successivamente, posso considerare ritirati questi tre? Perché devo seguire una logica, tenendo conto del testo.
Gli emendamenti presentati dal Consigliere Chiezzi sono ritirati? Se non sono ritirati, prima di votare l'emendamento presentato dalla Giunta devo portarli in votazione.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Vorrei intervenire per dichiarazione di voto sull'emendamento oggetto della discussione...



PRESIDENTE

Per problemi tecnici, devo sospendere la seduta per qualche secondo.



(La seduta viene sospesa per pochi secondi)



PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori.
Provo a fare una proposta che mi auguro essere risolutiva. Propongo di modificare l'emendamento 1.16) aggiungendo "ai sensi della legislazione vigente".
Questo può riassumere adeguatamente le richieste dell'aula? Così come veniva chiesto da una parte dell'aula, al primo comma si fa riferimento alla legislazione vigente. Ho inteso da parte del Consiglio la disponibilità ad affrontare utilmente il provvedimento, ragion per cui dobbiamo cercare di andare avanti.
La Giunta condivide questa impostazione?



CASONI William, Assessore ai trasporti

Accetto la proposta del Presidente. Vorrei fare una premessa perché mi sembra di capire che lo spirito di approccio alla legge, non sia cambiato rispetto alla scorsa seduta.
Ancora una volta do prova di avere un atteggiamento di collaborazione con le richieste della minoranza, ma chiedo alla minoranza di avere un atteggiamento altrettanto disponibile ad approvare questa legge velocemente, così come era stato concordato nella riunione dei Capigruppo della scorsa seduta.
La legge è attesa da tutte le parti politiche, indipendentemente dalle colorazioni, perché mette in moto risorse finanziarie. Ripeto, accetto la proposta del Presidente, ritiro l'emendamento 1.16, ma, arrivati a questo punto, chiedo alla minoranza di passare al comma secondo.



PRESIDENTE

Provo a riassumere la situazione. La proposta dell'Assessore è di aggiungere alla lettera d): "Promuovere l'uso della bicicletta ai sensi della legislazione vigente". Con l'approvazione di questo emendamento considero ritirati gli altri.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Resta a verbale l'emendamento, la presentazione, ma avendo accolto, se l'aula lo voterà, l'emendamento che ho proposto, gli altri diventano improponibili. Restano registrati, non vengono "buttati nel cestino", li dichiariamo superati a seguito dell'approvazione dell'emendamento che ho proposto.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Si può procedere prima alla votazione degli emendamenti presentati e poi all'approvazione dell'emendamento proposto dalla Presidenza?



PRESIDENTE

Se andiamo avanti così, ci mettiamo tre giorni! Comunque pongo in votazione prima gli emendamenti specifici e poi quello che ho formulato e che resta emendamento dell'Assessore.
L'emendamento n. 1.16) è pertanto ritirato dall'Assessore Casoni.
1.17) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'art. 1 comma 1 aggiungere la lettera "i) promuovere l'uso della bicicletta in attuazione della L.R. n. 30/1990".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli e 25 contrari.
1.18) Emendamento presentato dal Consiliere Chiezzi: all'art. 1, comma 1 aggiungere la lettera "h) promuovere l'uso della bicicletta ed il trasporto della bicicletta al seguito sui treni e sugli altri mezzi di trasporto collettivo".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E respinto con 6 voti favorevoli e 25 contrari.
1.19) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'art. 1, comma 1 aggiungere la lettera "l) promuovere l'uso della bicicletta attraverso collegamenti con il sistema dei trasporti pubblici".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli e 25 contrari.
1.20) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'art. 1, comma 1 aggiungere la lettera "m) promuovere l'uso della bicicletta presso le stazioni dei mezzi di trasporto collettivo" .
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli e 25 contrari.
1.21) Emendamento presentato dall'Assessore Casoni: all'art. 1, comma 1, aggiungere lettera d) "promuovere l'uso della bicicletta ai sensi della legislazione vigente".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli.
1.22) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Manica e Angeli: all'art. 1, comma 2 aggiungere alla fine della lettera a) le seguenti parole "e tra trasporti pubblici e trasporti privati".
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

La Giunta è contraria, perché il riferimento ai nodi di interscambio è richiamato nella lettera b) del comma due e la lettera a) fa riferimento alle diverse modalità di trasporto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Manteniamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 27 contrari.
1.23) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Saitta, Bertoli, Manica Bortolin, Angeli, Riggio, Suino e Chiezzi: art. 1, comma 2, lettera c) dopo le parole "azioni di" aggiungere le parole "orientamento e gestione della domanda di integrazione della" e dopo le parole "politica tariffaria" aggiungere le parole "e dell'offerta di servizi di trasporto".
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Anche in questo caso sono tutti concetti già inseriti nelle varie parti dell'articolo e negli articoli successivi. Già nella scorsa seduta dissi che l'obiettivo è quello di rendere il più possibile leggibile, chiara sintetica la legge. Infatti, abbiamo anche cercato di eliminare una serie di altre leggi. Condivido lo spirito dell'emendamento, ma lo ritengo pleonastico.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ho ascoltato l'intervento dell'Assessore che dice che la legge deve essere leggibile, chiara, sintetica. Ho capito Assessore, ma siamo all'articolo inerente le finalità della legge. Si può essere più brevi nell'altra parte della legge, dove entriamo direttamente nel merito nell'assetto funzionale e nelle competenze. Se nelle finalità siamo il più chiari possibile e specifichiamo ulteriormente, proprio a fine di fare chiarezza, non penso sia un fatto così negativo. Con l'emendamento il comma verrebbe formulato nel seguente modo: "...la promozione nel trasporto pubblico locale, attraverso azioni di orientamento e gestione della domanda e di integrazione della politica tariffaria e dell'offerta di servizi di trasporto, di informazione agli utenti e di sviluppo del sistema di telematica per i trasporti".
Lei nella dizione iniziale ha una promozione del pubblico locale con delle azioni di politica tariffaria, di informazione degli utenti, ecc. Noi inseriamo il concetto, che non mi sembra di poco conto, che è quello, ad esempio, dell'orientamento della gestione della domanda.
L'emendamento non appesantisce il testo, ma lo rende più chiaro.
Pertanto, non ci convince la ragione per cui lei respinge questo emendamento sulla base della sinteticità del testo legislativo. Ci pare invece, che con l'emendamento non solo inseriamo ulteriori concetti, ma contribuiamo a rendere il testo più chiaro. Pertanto manteniamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 27 contrari.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 27 astensioni 7 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Miglietti, Saitta Spagnuolo, Chiezzi, Suino e Orrù: art. 2, comma 1, lettera a), le parole "complementari o" sono soppresse.
Desidera illustrarlo Consigliera Manica? Mi sembra chiaro il senso.
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Ha ragione, Presidente, io lo illustro, così poi sento l'Assessore e poi riintervengo: mi sembra un metodo corretto dal punto di vista del funzionamento.
Alla lettera a) noi chiediamo di sopprimere le parole "complementari o", nel senso che il comma a questo punto verrebbe così riformulato "reti e servizi regionali di linea, di collegamento tra i principali centri della regione e tra questi e gli omologhi centri delle regioni confinanti, estesi in pieno territorio regionale e comprensivi della rete ferroviaria regionale dei servizi su gomma..". Proponiamo di sopprimere le parole "complementari o". Gradiremmo su questo emendamento un pronunciamento dell'Assessore, qualora l'opinione dell'Assessore fosse favorevole sarebbe molto rapida la nostra discussione.



PRESIDENTE

La Giunta?



CASONI William, Assessore ai trasporti

No, Presidente, perché anzi proprio questo va nello spirito che era stato anche richiamato. Noi, quando parliamo della risultanza dell'integrazione funzionale delle reti e dei servizi, che è proprio la premessa di questo articolo, è logico che dobbiamo parlare di rete ferroviaria regionale dei servizi su gomma ad essa complementari, nel momento in cui abbiamo detto la scorsa volta nei principi che la gomma deve essere complementare al ferro. E nella fase della programmazione questo deve essere mantenuto, perché altrimenti parleremmo solo di servizi su gomma esclusivamente sostitutivi delle ferrovie, cioè i cosiddetti autobus FS che sostituiscono la ferrovia. Quando parliamo di servizio sostitutivo si intende sostitutivo alla ferrovia, nel senso che le ferrovie non fanno più un servizio col treno, ma mettono l'autobus cosiddetto sostitutivo mentre complementari significa l'affluenza della gomma sul ferro. E' una cosa diversa, però, perché un autobus che fa un servizio di affluenza sul ferro ha una funzione integrante del ferro e ci sembra che la programmazione debba essere ricompresa nelle sue fasi in maniera univoca e non differenziaria.
Quindi sono contrario all'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeli; ne ha facoltà.



ANGELI Mario

Assessore, mi pare che si continui a pensare al vecchio. Allora, il sostitutivo relativo alla ferrovia era un sostitutivo che era obbligatorio per la ferrovia. Qui si tratta di concordare - e quindi è per questo che si parla di togliere il complementare - tra le Regioni adiacenti un servizio di rete ferroviaria e un servizio alternativo, ed è anche per questo che noi diciamo e dicemmo a suo tempo che, senza avere il Piano dei trasporti diamo degli indirizzi, ma non diamo sufficientemente degli obiettivi.
Gli obiettivi sarebbero quelli di farli diventare effettivamente dei trasporti che si collegano e si interconnettono tra di loro senza aver bisogno di fare tanti giri di parole.
Questo complementare a noi sembra praticamente inutile e quindi chiediamo che venga tolto, perché non ci serva che serva a nulla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Chiedo all'Assessore gentilmente se posso avere la sua attenzione.
L'Assessore ha spiegato che i servizi su gomma sarebbero complementari al trasporto ferroviario. Questo avrebbe un senso se si facesse riferimento alle reti e ai servizi di livello inferiore, provinciale o urbano, ma nel comma 1 si parla di reti e servizi regionali di linea, quindi la logica dell'emendamento di eliminare quelli complementari è perché è difficile ipotizzare che esista un meccanismo complementare che sia su gomma.
Era questa la logica, Assessore; quindi se lei vuole prendere nota perché la complementarietà vale in una logica di intermodalità che in pratica prevede grandi assi, che in genere debbono essere sostenuti dal trasporto ferroviario o da trasporti tipicamente di lunga distanza, mentre il trasporto su gomma in genere non ha questa caratteristica di svolgimento su assi di carattere interregionale o regionale, per cui la complementarietà può avere un senso per i livelli inferiori, per il livello provinciale, e quindi a questo punto dovrebbe essere messo nel comma b), o nel rapporto con le reti e i servizi urbani di linea, quindi essere inserito nel comma c). Mentre risulta difficilmente comprensibile in quest'ottica. E' per questo che è più giusto parlare di servizi sostitutivi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Sì, se poi questo non diventa un'ennesima discussione.
Per rispondere all'ultimo intervento del collega Riggio, esistono invece dei servizi regionali di linea che non sono paralleli, per intenderci, al servizio ferroviario, anzi sono esattamente complementari.
Ci possono essere dei servizi che noi classifichiamo come regionali, che per esempio sono su direttrici di innesto sulla linea Milano-Torino, ma non sono paralleli ad essa e sono considerati servizi regionali.
Per quanto riguarda i servizi sostitutivi, è quello che diceva il Consigliere Angeli nello spirito, se queste parole non fossero a tutt'oggi esattamente utilizzate dalle ferrovie come elementi di classificazione. In sostanza, quando noi riceviamo una lettera, la ferrovia chiama sostitutivi gli autobus - penso che lui poi abbia una perfetta esperienza in materia.
Il fatto di chiarire anche il significato del termine complementari, si intendeva proprio per differenziarli dagli unici sostitutivi e di come potrebbero essere intesi. Almeno lessicalmente, nelle procedure in atto tra tutti gli enti, autobus sostitutivo si intende quello sostitutivo di una linea FS, mentre - come dicevo - esistono degli autobus regionali che sono invece complementari alla ferrovia.
Questo per chiarire il concetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Sulla soluzione proposta dall'Assessore noi non concordiamo, nel senso che riteniamo che la soppressione della parola "complementari" contribuisca alla chiarezza del testo, da un lato, e, dall'altro lato, sia importante dal punto di vista sostanziale. Per cui manteniamo l'emendamento e chiediamo di votarlo per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n.
2.1), col quale si chiede, all'art. 2, comma 1, lett. a), di sopprimere la parola "complementari".



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno risposto SI' 8 Consiglieri hanno risposto NO 29 Consiglieri L'emendamento è respinto.
2.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Angeli, Saitta Manica, Bortolin e Montabone: all'art. 2, comma 1, lettera b) prima della parola "gomma" aggiungere la parola "ferro".
La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Le reti sono anche su ferro.
Quindi, ritengo di dover aggiungere la parola "ferro".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Lo spirito è chiaro, però quando parliamo dei comprensivi della rete ferroviaria regionale si intende già tutto il ferro che c'è sul territorio regionale. Mentre, c'è una differenziazione tra i servizi di gomma, perch (sopra) sono i servizi regionali, invece quelli (sotto) sono i servizi provinciali di linea.
Non esiste una ferrovia regionale ed una provinciale. La ferrovia è solo regionale. I servizi su gomma, invece, sono regionali di linea, oppure provinciali di linea.
Per questo motivo non è inserito "ferro", perché è già compreso (sopra) "nella rete ferroviaria regionale" che comprende tutto il ferro che c'è sul territorio regionale.



PRESIDENTE

E' chiara la spiegazione? I firmatari ritengono di insistere nella proposizione?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il Consigliere Angeli ritira l'emendamento 2.2).
2.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Angeli, Saitta Manica, Bortolin e Montabone: all'art. 2, comma 1, lettera c) prima della parola "gomma", aggiungere la parola "ferro".
Anche questo emendamento è ritirato dai proponenti.
2.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Angeli, Riggio Saitta, Bortolin, Chiezzi, Suino e Bertoli: all'art. 2, comma 1, lettera d), dopo la parola "territori", aggiungere le parole "ed aree urbane".
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Alla lettera d), del comma 1), proponiamo che la lettera venga così riscritta: "Servizi integrativi o sostitutivi dei servizi di linea effettuati con modalità diverse ed estesi a territori caratterizzati da bassa densità, da territori ed aree urbane caratterizzate da bassa densità abitativa a domanda debole, ovvero atti a soddisfare particolari esigenze di mobilità complementare o speciale".
Mi pare evidente che intendiamo rivolgere una specificazione particolare alle problematiche relative alle aree urbane, dove alcune problematiche di ordine trasportistico acquistano una valenza diversa e determinano qualitativamente e quantitativamente situazioni diverse.
Per questa ragione, riteniamo che a "territori" vada specificata questa particolarità che determina modificazioni consistenti come abbiamo cercato di dire e per rendere più chiara la lettura della lettera d) e la sua applicazione.
Vorremmo sapere se l'Assessore intenda o meno accogliere questo emendamento per le ragioni che abbiamo detto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Anche in questo caso, la lettera d) è stata inserita perché, come si vede dalla scala, dalla lettere a) alla lettera c), sono evidenziati vari livelli di servizi.
La lettera d) è stata inserita proprio per caratterizzare e specificare che ci sono territori a bassa densità abitativa, oppure a domanda debole e in queste aree si chiede di soddisfare particolari esigenze di mobilità. Si intendono, cioè, le aree che fanno riferimento alla bassa densità abitativa.
Nella lettera c), invece, si specifica "reti e servizi urbani di linea". Le aree urbane sono inserite in questa fase. Qui ci sono quattro lettere che affrontano quattro tematiche diverse: la a): i servizi regionali di linea; la b): i servizi provinciali di linea; la c): le reti e i servizi urbani; la d): i servizi integrativi o sostitutivi dei territori caratterizzati da bassa densità o area a domanda debole. Questo è già incluso nella lettera precedente, quindi respingo l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

A me sembra, invece, che si tratti di due questioni diverse. Io potrei portare degli esempi per quanto riguarda una serie di zone che hanno un certo livello di urbanizzazione, ma hanno soprattutto una domanda debole per una serie di motivi di carattere sociale e geografico.
Mentre il comma c) fa esplicito riferimento a reti e servizi urbani per una serie di zone queste reti e servizi urbani di linea non esistono ma vi sono servizi integrativi o sostitutivi dei servizi di linea effettuati con modalità diverse.
Pertanto, la specificazione delle aree urbane mi sembra un'opposizione di principio che non ha una propria consistenza. Una cosa è la città, che è un conglomerato con una densità abitativa forte ed una domanda forte, ed altra cosa è la situazione delle aree urbane a bassa densità abitativa e a domanda debole. Non stiamo parlando di qualcosa che non esiste dal punto di vista reale, geografico o sociologico, ma di realtà di cui possiamo portare numerosi esempi.
La ripetizione, pertanto, non è superflua, ma è una maggiore specificazione, riferita non solo al concetto di territorio, ma a determinate situazioni abitative che hanno le caratteristiche della bassa densità abitativa e della domanda debole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Comprendo ciò che intende l'Assessore, ma ricordo che questi sono servizi integrativi o sostitutivi che potrebbero essere forniti nelle aree a bassa densità, e ci possono essere anche aree urbane a bassa densità.
Credo, pertanto, che l'emendamento possa essere accolto, perché potrebbero esistere delle aree urbane a bassa densità di popolazione in cui potrebbero servire dei servizi sostitutivi od integrativi. Non è come nei tre emendamenti precedenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Solo per specificare che quando diciamo "territori caratterizzati da bassa densità abitativa", non escludiamo nulla. Se c'è una zona urbana caratterizzata da bassa densità abitativa - perché così è scritto - e si specifica "urbani", si deve anche scrivere "suburbani" o "di montagna" quindi si devono specificare tutte le altre zone.
Avendo acclarato il fatto che il punto di alta densità abitativa viene collocato nella lettera c) - quindi l'area urbana, quella che comunemente viene intesa ad alta densità abitativa - questa è una lettera che si rivolge alle aree a bassa densità o a domanda debole.
In questo caso, quando inseriamo il termine "territori", intendiamo tutti i territori, senza alcuna esclusione; se ne specifichiamo uno dobbiamo specificarli tutti.
Pertanto, sempre nello spirito della semplicità della legge, inserire "territori a bassa densità abitativa o a domanda debole", li rende più facilmente identificabili sul tessuto regionale, che non specificare o sottolineare particolari zone o aggettivazioni collegate alle aree a bassa densità o a domanda debole.
Se c'è una zona urbana a bassa densità abitativa, rientra perfettamente in questa legge.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Nonostante l'intervento dell'Assessore abbia chiarito alcune questioni l'emendamento che prevede l'inserimento dei termini "aree urbane", dopo la parola "territori", garantisce maggiormente le aree urbane.
Inserendo questo emendamento, ci sono due punti: il punto c) ed il punto d). Il punto c) stabilisce specificatamente le reti e i servizi di linea per le aree urbane, mentre il punto d) prevede il servizio integrativo e sostitutivo di linea, laddove esistono particolari caratteristiche di territorio, quindi domanda debole, bassa densità abitativa e quant'altro.
Al di là del fatto che, nell'ambito delle caratteristiche enunciate (bassa densità abitativa e domanda debole), rientreranno quasi sicuramente alcuni territori montani, per le loro caratteristiche territoriali e di insediamento, non mi pare assolutamente scontato che, nella valutazione complessiva, l'area urbana che presenta le caratteristiche specificate possa rientrare nell'assetto funzionale stabilito dall'art. 2.
Infatti, l'area urbana viene considerata nel suo complesso, ma se una parte del territorio dell'area urbana presenta quelle particolari caratteristiche (bassa densità abitativa o domanda debole), non è così scontato che possa essere garantita nell'adeguamento dei servizi sostitutivi.
Tutto sommato, dunque, non è un ampliamento. Anche l'Assessore ha segnalato correttamente che l'area urbana rientra in una classificazione più generale dei territori, quindi si tratta di specificare un punto.



PRESIDENTE

La Giunta è contraria all'emendamento, che pongo in votazione.



SIMONETTI Laura

Per appello nominale, Presidente.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento, per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 6 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento 2.4) è respinto.



PRESIDENTE

2.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Orrù, Suino e Manica: art. 2, comma 1 lettera d) dopo la parola "mobilità", aggiungere le parole "nelle aree urbane".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli per l'illustrazione.



BERTOLI Gian Pietro

Mi sono astenuto sul precedente emendamento non perché non fossi convinto delle argomentazioni trattate, ma perché penso che i servizi integrativi, o sostitutivi dei servizi di linea di cui si parla in questo punto, siano utili sia ai territori caratterizzati da bassa densità abitativa a domanda debole, che alle aree urbane.
Ritengo che l'inserimento di questa zona che deve essere anche coinvolta, che deve poter anche utilizzare dei servizi integrativi e sostitutivi, come in alcuni casi si rende necessario, anche nelle aree urbane, ma queste aree urbane debbano essere messe per esigenze di comprensione del punto, messe a questo punto. Le particolari esigenze di mobilità nelle aree urbane, sia complementari o speciali, cioè che lì il tutto funzioni meglio, per queste ragioni abbiamo presentato questo emendamento, e vorremo sapere che cosa dice l'Assessore, grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti.

Grazie Presidente. Lo stesso io ripeterei l'intervento che ho fatto prima, nel senso che non essendo stata inserita la cosa urbana, anche in questo caso, che peraltro faccio notare al Consigliere Bertoli che l'art. 7 Comma 6 dice che i Comuni, al fine di soddisfare con maggiore efficacia da minori costi, particolari esigenze di mobilità complementari o speciale, o in periodi di flessioni della domanda, possono organizzare servizi sostitutivi dei servizi di linea avvalendosi di quanto previsto dall'art.
6, quindi è già nel testo dopo, evitiamo di gonfiare tutti gli articoli con cose che sono già nei testi.



PRESIDENTE

Fa già riferimento a quanto ha detto prima.
La Giunta è contraria Lo pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 21 contrari e 1 astensione.
2.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Angeli Riggio, Suino, Saitta, Bortolin, Chiezzi e Bertoli: art. 2, comma 2, dopo la parola "idoneo" aggiungere le parole "anche a garantire la riduzione dei consumi energetici, delle emissioni inquinanti del rumore e delle vibrazioni prodotte".
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Credo che la ragione per cui abbiamo presentato questo emendamento sia abbastanza dividente dalla lettura dell'emendamento stesso. Al Comma 2 dopo "idoneo", cioè questa parte del comma diventerebbe "così caratterizzata". Tutte le reti ed i servizi sono: progressivamente adeguati alle esigenze degli utenti con ridotta capacità motoria, ed effettuati con materiale rotabile idoneo, ed inseriamo un "anche a garantire la riduzione dei consumi energetici delle emissioni inquinanti e del rumore e delle vibrazioni prodotte". Ci sembra che l'accentuazione sulla problematica della riduzione dei consumi, delle emissioni inquinanti, del rumore e delle vibrazioni, introdotta proprio a questo punto abbia un significato particolare per le ragioni che ci siamo sforzati di dire durante la discussione dell'art. 1 sulle finalità quando abbiamo affrontato argomenti analoghi, ed anche perché renderebbe insomma la Legge sempre più coerente e compatibile con quelle ragioni di sviluppo sostenibile di cui abbiamo parlato allora. Debbo anche poi dire che siccome stiamo discutendo l'Assessore Cavallera adesso non c'è. C'è, è lì, l'Assessore Cavallera è al suo posto abituale, mi correggo. La Legge sul rumore che stiamo discutendo in V Commissione è di particolare importanza. Questo richiamo avrebbe un senso perché così avremmo testi legislativi sempre più coerenti tra loro e pur non avendo i testi unici, abbiamo un richiamo e una coerenza tra le varie leggi, anche leggi nuove particolarmente innovative che stiamo quasi contemporaneamente discutendo nelle Commissioni e in aula.
Per questa ragione riteniamo l'emendamento importante e chiederemmo all'Assessore e alla Giunta di accoglierlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Quando avevamo discusso del Piano sanitario e del Piano di sviluppo avevamo evidenziato un concetto, richiamato molto spesso dall'organizzazione mondiale della sanità. Tale concetto è il seguente: in pratica l'organizzazione dei servizi sanitari nel suo complesso modifica lo stato di salute della popolazione soltanto per un 5%. La maggior parte dei cambiamenti sulla salute della popolazione derivano da tutta un serie di interventi che vengono attuati sul territorio. L'Assessore alla sanità ricorderà che quando abbiamo discusso del Piano sanitario avevamo lamentato il fatto che nel Piano sanitario ci fossero scarsi richiami a quel lavoro di interassessorilità di progetti che avrebbe potuto portare a un progetto salute per la nostra Regione: patto per la salute che è contemplato nel nostro Piano sanitario regionale.
Diversamente dai documenti che ho richiamato, il nostro agire è continuamente incoerente. E' vero che nell'art. 1 al comma c) si fa riferimento ad una maggiore qualità ambientale, riducendo gli impatti delle attività di trasporto sul territorio, sulla salute e sicurezza dei cittadini con particolare riferimento alle aree urbane. Però, ci è sembrato particolarmente giusto e opportuno fare riferimento al fatto che le innovazioni tecnologiche, che di volta in volta devono essere inserite nei nostri meccanismi di trasporto, devono avere finalità non soltanto collegate a meccanismi di efficienza, ma devono anche essere collegate a meccanismi che migliorino la qualità della vita.
Quindi non solo una maggiore efficienza, una maggiore velocità di percorrenza e un minor costo di esercizio, ma anche l'obiettivo di diminuire le emissioni inquinanti in generale e diminuire i consumi energetici, il rumore e le vibrazioni che sono spesso all'attenzione delle popolazioni locali e diventano anche dei problemi di carattere sociale, a volte anche piuttosto pesanti.
Tutti quanti abbiamo presente l'importante discussione che si è aperta in Val di Susa rispetto al progetto della linea di Alta velocità e di alta capacità rispetto anche ad argomenti di questo genere. Mentre altri emendamenti avevano anche un carattere abbastanza pretestuoso, questo è un emendamento che, invece, ha una sua base, una sua sostanza. Per cui chiederei all'Assessore Casoni di accoglierlo, perché non si tratta di un emendamento pleonastico, ma indica una precisa direzione di marcia della nostra Regione che su questi temi è sempre stata particolarmente sensibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Grazie Presidente, il comma due, dell'art. 2, è particolarmente importante. L'emendamento, infatti, chiede, qualora ci sia l'opportunità e l'intenzione di andare ad intervenire sulle reti e sui servizi per adeguarli alle esigenze più varie, di tener conto degli utenti con ridotta capacità motoria. Chiediamo che ogni qualvolta si renda opportuno intervenire sulle reti, si presti attenzione alle persone che hanno dei problemi, quindi un'attenzione che deve essere molto presente e richiamata esplicitamente proprio in questo comma.
A questo proposito è importante, a nostro modo di pensare, che quando si deve procedere a degli adeguamenti delle reti e dei servizi si ponga in modo esplicito l'attenzione sulla riduzione dei consumi, sulla riduzione degli inquinanti. Problema molto attuale che porta alle chiusure dei centri cittadini: il livello di inquinamento atmosferico è eccessivo. Anche l'Assessore Cavallera dovrebbe esprimere qualche valutazione al riguardo ma anche l'Assessore ai trasporti che ha ben presente questa problematica.
Mi auguro che tali problemi, che sono di attualità, portino la Giunta ad accettare il nostro emendamento che, non credo, sia ridondante, ma necessario.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, mi ricollego alle osservazioni sollevate dal collega Bertoli. Il prestare maggiore attenzione anche alle esigenze di riduzione della congestione e dell'inquinamento, ci pare debba avere una maggiore concretezza nel momento in cui guardiamo con particolare attenzione a delle fasce più deboli della nostra società.
Quindi l'attenzione e l'adeguamento di tutte le rete di tutti i servizi alle esigenze degli utenti con ridotta capacità motoria, questa si deve collegare a quanto già stabilito nelle finalità dell'art. 1. Nelle finalità dell'art. 1 al punto c) comma uno, vengono stabilite come le politiche e le discipline intese rispetto ad un potenziamento del trasporto pubblico locale devono essere finalizzate ad una maggiore qualità ambientale riducendo gli impatti delle attività di trasporto sul territorio, sulla salute e sicurezza dei cittadini, con particolare riferimento alle aree urbane.
Nel momento in cui parliamo di maggiore qualità ambientale, e quindi di un intervento mirato anche all'efficacia e all'efficienza, non solo guardando alla riduzione dei costi di produzione, e quindi alla riduzione dei consumi energetici, ma anche rispetto alla riduzione delle emissioni inquinanti e quant'altro e quindi garantire una tutela ambientale nel complesso, bisogna guardare con maggiore attenzione a coloro ai quali l'Ente pubblico non guarda da troppo tempo.
Occorre stabilire un'attenzione attraverso l'introduzione di un comma e precisare che questa attenzione si concretizza non solo nell'adeguamento strutturale delle reti e dei servizi, ma anche rispetto ad una finalità complessiva che riguarda la qualità della vita e la qualità ambientale.
Non si tratta di un tema che deve interessare solo l'Assessore all'ambiente; la qualità della vita e quindi anche la qualità di un impatto ambientale diverso deve riguardare un insieme, una sinergia di politiche.
La sinergia delle politiche è il frutto anche di un'azione integrata tra diverse politiche, in questo caso tra la politica dei trasporti e la politica dell'ambiente.
Tutto questo mi pare che possa trovare una precisazione nell'emendamento che è stato proposto dai colleghi e che anch'io sottoscrivo.
Dunque io vorrei anche da parte dell'Assessore una maggiore precisazione del fatto che non si possa introdurre questa garanzia in più per una fascia debole che viene garantita con l'introduzione di un comma specifico per l'adeguamento solo strutturale dei servizi e delle reti, ma noi chiediamo che venga introdotto un elemento in più di garanzia anche nella finalità dell'adeguamento dei servizi e delle reti. Quindi l'adeguamento dei servizi e delle reti per le persone disagiate, in questo caso con ridotta capacità motoria, deve essere finalizzato e deve comprendere anche il pezzo che qui viene introdotto nel nostro emendamento e quindi la riduzione non solo dei consumi energetici, ma anche delle emissioni inquinanti e delle vibrazioni prodotte, perché riguardano una garanzia di compatibilità e di qualità ambientale complessiva.



PRESIDENTE

La Giunta?



CASONI William, Assessore ai trasporti

Ho visto che il Consigliere Riggio ha letto un comma c) dell'art. 1 che non era ancora quello modificato con gli emendamenti; io lo rileggo, e questo è nelle finalità, quindi già nelle finalità sono presenti questi concetti che poi, come voi vedete, all'art. 2 vengono esplicitati in "assetto funzionale".
La lettera c) del comma 1 dell'art. 1 dice: "...raggiungere una maggiore qualità ambientale, riducendo i consumi energetici, le emissioni inquinanti ed i rumori derivanti dalle attività di trasporto sul territorio, tutelando la salute dei cittadini e migliorando la sicurezza della circolazione".
Poi, noi nell'art. 2, andiamo a esplicitare una serie di servizi che vengono specificati e nel comma 2, invece, intendiamo riferirci in particolare a quelle che sono le esigenze degli utenti con ridotta capacità motoria, quindi richiamiamo questo servizio.
Peraltro, io mi sto apprestando con una delibera di Giunta a trasformare ciò in un atto concreto col nuovo Piano autobus; tra l'altro posso preannunciare che sul nuovo Piano autobus noi obbligheremo tutte le aziende ad acquistare mezzi con pedane mobili per il carico delle persone handicappate, quindi questo è già l'atto concreto.
Dunque nella finalità c'è già quella che è la nostra posizione su questo tema, essendo il comma 2 specificamente rivolto ai disabili, cosa che nelle finalità non c'era, perché nelle finalità non c'era un richiamo a questo, mentre io sfido chiunque a dire che nelle finalità non si possa tener conto di quello che è tutto lo spirito della legge. Allora non vedo perché non lo dobbiamo inserire anche al comma a), al comma b), alla lettera b), alla lettera c), cioè dovremmo inserirlo sempre questo concetto; però, avendolo messo nelle finalità, ci sembra chiaro che sia di riferimento a tutto quello che consegue, altrimenti ogni volta che ci troveremo a parlare di mezzi di trasporto, dovremo scrivere "a basso rumore inquinante, a ridotto consumo energetico, ecc.". Non mi sembra il caso perché in questa legge lo troveremo credo circa cento, duecento volte questo concetto.
Quindi mi sembra che il comma c) dell'art. 1 sia molto chiaro ed evidenzi già lo spirito della legge, quindi respingo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 22 contrari.
Passiamo alla votazione dell'intero art. 2.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 22 astensioni 7 L'art. 2 è approvato.


Argomento:

Saluto agli insegnanti ed alunni della Scuola media "Zanardi" di Pontecurone


PRESIDENTE

Nel frattempo ci hanno raggiunto i docenti e i ragazzi della Scuola Media Zanardi di Pontecurone. Li ringrazio per la visita e do loro il benvenuto.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sui trasporti

Esame Provvedimenti in materia di trasporti: a) Proseguimento esame disegno di legge n. 403: "Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del d.lgs. 19 novembre 1997, n. 442" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'art. 3.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dalla Consigliera Manica, Riba, Angeli, Riggio Suino, Saitta, Bortolin, Chiezzi e Bertoli: art. 3, il comma 2 è sostituito dal seguente, fino alla parola "agli obiettivi": "2. L'entità dei servizi minimi viene valutata ed aggiornata attraverso apposite indagini periodiche ed al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza della circolazione, di riduzione dei consumi energetici e dell'inquinamento atmosferico ad acustico derivanti dal sistema dei trasporti e che comportano la riduzione dell'uso individuale dei mezzi di trasporto e l'aumento dell'offerta di servizi integrati ed intermodali di trasporto collettivo. L'entità dei servizi sarà inoltre definita in relazione...".
Consigliera Manica, desidera illustrarlo? Prego.



MANICA Giuliana

Il comma 2 dell'art. 3 è sostituito, fino alla parola "agli obiettivi" per quanto ci riguarda, da quest'altra dizione. Noi chiediamo che l'entità dei servizi minimi venga valutata attraverso apposite indagini periodiche per raggiungimento degli obiettivi di sicurezza della circolazione, di riduzione dei consumi energetici e di problematiche di ordine più generale relative ad inquinamento atmosferico ad acustico - temi di cui abbiamo già ampiamente parlato precedentemente - che derivano complessivamente dall'impatto che ha il sistema dei trasporti, per arrivare a individuare una riduzione dell'uso prevalentemente a carattere individuale dei mezzi di trasporto e un aumento significativo dell'offerta di servizi con caratteristiche più integrate ed intermodali, maggiormente legate a forme di trasporto collettivo.
Questa ci pare una questione di un certo rilievo, perché mentre nel testo proposto dalla Giunta noi abbiamo una dizione di questo tipo: "L'entità dei servizi minimi è definita sulla base dell'indice parametrico di offerta, individuato anche in relazione alla quantità e alle caratteristiche della domanda della mobilità espressa sul territorio", il concetto invece che noi inseriamo non è esclusivamente l'entità dei servizi minimi, non è individuato esclusivamente su un indice parametrico di offerta, visto in relazione a quantità e caratteristiche della domanda, ma introduciamo un concetto ulteriore: che l'entità di questi servizi venga invece valutata sulla base di parametri precisi e che questi parametri, che riguardano obiettivi di ordine ambientale, ma anche il favorire forme intermodali di trasporto collettivo rispetto ad un uso individuale dei mezzi di trasporto, siano l'indice sulla base dei quali noi definiamo quella parametrazione. Chiediamo, inoltre, che, con indagini periodiche apposite, si vada ad integrare, a verificare, a valutare la possibilità di raggiungimento di questi obiettivi di definizione dell'entità dei servizi minimi, sulla base dei criteri che noi proponiamo.
Ci sembra un arricchimento rispetto al testo, così com'è presentato nella sua prima parte; la parte successiva - quella in cui si dice "agli obiettivi di quota di mercato, al trasporto pubblico, alle aree a domanda debole, nonché al valore obiettivo dell'efficienza assunto per il rapporto tra ricavi e costi" - ci sembra che possa rimanere nel testo, così come è stato presentato, ed integrarsi alla prima parte che noi abbiamo provato a riscrivere. Chiederemmo all'Assessore di prendere in considerazione questo emendamento per le finalità che ho cercato di esporre e di arrivare ad un'integrazione del testo e ad una sua migliore esplicitazione, attraverso la sostituzione della prima parte del comma 2 con il testo da noi proposto.



PRESIDENTE

La parola alla Giunta.



CASONI William, Assessore ai trasporti

E' lo stesso concetto che esplicavo prima, cioè la proposta di emendamento fa riferimento ad obiettivi - quali il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza della circolazione, la riduzione dei consumi energetici, l'inquinamento atmosferico, l'uso individuale dei mezzi di trasporto, l'aumento e l'offerta di servizi integrati intermodali e di trasporto collettivo - che ritroviamo tutti ricompresi tra le finalità. Non c'è una sola di queste diciture che non sia ricompresa tra le finalità.
Ripeto: se tutte le volte, su tutti i concetti, dobbiamo richiamare quelle che sono le caratteristiche che abbiamo inserito nelle finalità, e che quindi sono le "stelle polari" della legge, questo testo diventerebbe non già cospicuo così com'è, ma diventerebbe un testo che sfiderei chiunque a leggere ed interpretare. Purtroppo, è già complesso di per se, perché la materia è alquanto complicata.
Per quanto riguarda il servizio dell'indagine, faccio presente che all'art. 13 è addirittura previsto l'Osservatorio regionale della mobilità che, logicamente, rileva tutti quei dati che sono utili per definire anche la determinazione dei servizi minimi; quindi, l'indagine è quella che l'Osservatorio, per sua natura, fa già, cioè l'Osservatorio regionale della mobilità rileva i dati del trasporto pubblico e trae le indicazioni che da questo provengono.
Per quanto riguarda gli altri richiami, i servizi minimi sono esattamente uguali agli altri servizi; sono uguali ai servizi dei quali abbiamo parlato nell'articolo precedente; sono uguali a quelli dei quali abbiamo già parlato in tante parti di questa legge.
Ripeto, questi stessi concetti sono già integrati nelle finalità. Se anziché fare un articolo di dodici righe riusciamo, come mi sembra possibile, richiamando tutti gli indici, a farlo in quattro righe, mi sembrerebbe anche di più facile lettura, tenendo conto che tutti i parametri elencati, come dicevo, sono la "stella polare" della finalità della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Ha ragione l'Assessore a dire che nell'emendamento vengono richiamati dei concetti che sono espressi nelle finalità.
La domanda è questa: come mai, per la definizione dell'indice parametrico, alcuni elementi delle finalità vengono richiamati e non vengono richiamati questi? Proprio perché si tratta di uscire dalle dichiarazioni di finalità ed andare a concretizzare, noi vogliamo che il parametro per poter stabilire i requisiti dei trasporti, e soprattutto dei livelli minimi dei servizi minimi, non sia legato soltanto a meccanismi di efficienza, ma è proprio nella definizione di questi indici parametrici che si va a verificare se effettivamente poi la legge si sostanzia: se si esce dalla dichiarazione generale che è contenuta nell'art. 1 delle finalità, e se si scende nel particolare, se diventa parametro quello che è indicato nelle finalità; se diventa parametro la sicurezza della circolazione, la riduzione dei consumi energetici, dell'inquinamento atmosferico ed acustico; se diventa parametro l'obiettivo che abbiamo di incentivare un uso collettivo dei trasporti e disincentivare un uso individuale dei trasporti.
Tanto per capirci: questa legge serve ad una politica oppure è in base a quelle che sono soltanto delle esigenze di riorganizzazione su base efficientistica dei servizi che ci sono assegnati da entità di livello superiore? Abbiamo noi una politica regionale oppure no? E' questa la questione. Per cui è vero, queste cose sono state dette nelle finalità, ma perché alcune diventano parametro e quelle che ho richiamato, che riguardano la qualità della vita dei cittadini, la salute dei cittadini, invece, non vengono assunte a parametro per la definizione dei servizi minimi?



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Non stiamo affrontando un punto di poco conto, perché l'art. 3, che si riferisce all'assetto quantitativo e qualitativo, nel momento in cui al comma 1 parla di servizi minimi qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità e i cui costi sono a carico del bilancio regionale, definisce questi e definisce un'entità di servizi minimi sulla base di indici parametrici.
Il fatto di inserire tra gli indici parametrici le problematiche di cui abbiamo parlato non è semplicemente un fatto ripetitivo delle finalità.
Io vorrei dire all'Assessore che, peraltro, queste problematiche di ordine ambientale, anche nelle finalità, lei le ha scritte nel suo testo in un certo modo e non le ha modificate.
Direi che siamo ad una formulazione "tacitiana" per essere benevoli una vaga citazione; cioè, non sono state accolte nella parte delle finalità molte delle specificazioni che noi proponevamo. E questo è già un punto.
Quindi continuamente richiamarsi a quelle finalità su cui abbiamo discusso, che rimangono assolutamente stringate e tacitiane, non ci convince.
Non ci convince neanche il fatto che, una volta che nella finalità abbiamo esplicitato alcune cose, quando dobbiamo entrare nel merito - ad esempio definire parametri per i servizi minimi di un certo genere - il richiamare alcune cose piuttosto che altre cambia, cambia profondamente; ad esempio, il richiamare qui, sui parametri dei servizi minimi, la questione dei consumi, la questione della riduzione dell'inquinamento e la questione dell'incentivazione ai mezzi, ai servizi integrati ed intermodali, al trasporto collettivo piuttosto che agli altri, non è vero che questa cosa lei l'abbia già scritta da un'altra parte.
Quindi riteniamo che non sarebbe una ridondanza rispetto alla legge ma, collocato in questo punto, avrebbe un significato di ordine diverso.
Per quanto riguarda le finalità che lei continua a richiamare, le ricordo, Assessore, che da questo punto di vista lei o non ha accolto niente o aveva già accolto pochissimo.



PRESIDENTE

La Giunta è contraria all'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 10 voti favorevoli e 21 contrari.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Angeli, Manica, Saitta e Simonetti: all'art. 3 aggiungere il seguente comma 2 bis e 2 ter: "2 bis. I servizi minimi sono definiti sulla base dei programmi triennali dei servizi di trasporto pubblico locale approvati dal Consiglio regionale e tengono conto: a) dell'integrazione tra le reti di trasporto b) del pendolarismo scolastico e lavorativo c) della fruibilità dei servizi amministrativi, socio-sanitari e culturali d) delle esigenze di riduzione della congestione e dell'inquinamento.
2 ter. Nella determinazione degli standard di quantità e qualità dei servizi minimi si devono osservare i seguenti criteri: a) ricorso a modalità e tecniche di trasporto idonee a persone con ridotta capacità motoria b) il diritto alla mobilità di ogni cittadino sia rispetto all'attività lavorativa, sociale e del tempo libero, in condizioni di efficienza e attraverso un sistema intermodale che ne razionalizzi i costi, indicando anche quelli derivanti dall'inquinamento e dalla congestione del traffico".
La parola alla Consigliera Simonetti, per l'illustrazione.



SIMONETTI Laura

Questo emendamento tenta di ampliare l'art. 3, che stabilisce gli assetti quantitativi e qualitativi in riferimento ai servizi minimi e alla determinazione degli standard; esso prova a migliorare un articolo che come sottolineavano i colleghi nell'emendamento precedente, è insoddisfacente nella definizione di alcuni parametri.
Leggo l'articolato, perché mi pare esemplificativo di alcune questioni mancanti: "I servizi minimi sono definiti sulla base dei programmi dei servizi di trasporto pubblico locale approvati dal Consiglio regionale e tengono conto: a) dell'integrazione tra le reti di trasporto; b) del pendolarismo scolastico e lavorativo; c) della fruibilità dei servizi da parte degli utenti, per l'accesso ai vari servizi amministrativi, socio sanitari ed assistenziali; d) delle esigenze di riduzione della congestione dell'inquinamento".
La definizione dei servizi minimi deve avvenire, pertanto, su parametri e programmi specifici, che tengano conto di alcune realtà ed esigenze emergenti dal tessuto sociale, dalle esigenze sociali e di lavoro della popolazione, ma anche da esigenze ambientali di compatibilità e tutela, che riguardano anche la salute pubblica in generale.
Il secondo comma, individuato come emendamento 2 ter, individua la determinazione degli standard e dice: "Nella determinazione degli standard di quantità e di qualità dei servizi minimi, si devono osservare i seguenti criteri: 1) il ricorso a modalità e tecniche di trasporto idonee a persone con ridotta capacità motoria".
Si tenta, quindi, di inserire anche nella definizione dei servizi minimi, che sono servizi con particolari caratteristiche, la determinazione di standard specifici dal punto di vista qualitativo e quantitativo, anche in riferimento e finalizzati ad una particolare categoria: quella dei soggetti disagiati e delle fasce più deboli. Si guarda, cioè, con maggiore attenzione alle difficoltà delle persone con ridotta capacità motoria.
Il secondo elemento su cui chiediamo alla Giunta di esprimersi, è quello che abbiamo individuato come "elemento b)", sul quale chiediamo debbano attestarsi ed essere determinati, oltre ai soggetti che appartengono ad una categoria sociale particolarmente disagiata e con problemi, anche il diritto alla mobilità di ogni cittadino rispetto all'attività lavorativa, sociale e del tempo libero, in condizioni di efficienza ed attraverso un sistema intermodale che ne razionalizzi i costi, considerando anche quelli derivanti dall'inquinamento e dalla congestione del traffico.
L'emendamento offre, pertanto, quello che la Giunta non prevede all'art. 3 nella definizione dell'assetto quantitativo e qualitativo, nelle caratteristiche dei servizi minimi; inserisce un primo elemento che stabilisce i programmi ed i parametri sui quali si devono attestare i servizi minimi. Chiediamo che questi non siano solo l'integrazione delle reti di trasporto, ma anche particolari garanzie nella compatibilità della tutela ambientale, particolari garanzie nella fruibilità dei servizi di trasporto per i cittadini che devono utilizzare i servizi amministrativi sociali, assistenziali e sanitari. Questo, è anche un avvicinamento della macchina burocratica ed amministrativa al cittadino, che spesso, nel momento in cui accede a determinati servizi, vive condizioni di difficoltà maggiori.
Nella seconda parte dell'emendamento proviamo ad individuare anche la determinazione di standard qualitativi e quantitativi.
La definizione degli standard qualitativi e quantitativi dei servizi minimi deve tener conto di almeno due fattori: il primo, quello del ricorso a modalità di trasporto idonee per i soggetti che appartengono alle categorie sociali più deboli; il secondo, quello che fa riferimento anche ad una razionalizzazione dei costi in un sistema di trasporto integrato che tenga conto anche della mobilità richiesta dall'attività lavorativa.
E' lo stesso motivo per cui, nella prima parte dell'emendamento facciamo riferimento al pendolarismo scolastico ed a quello lavorativo.
Tutti elementi di approfondimento e diversificazione, nella definizione dei servizi minimi, che peraltro sono annunciati in modo superficiale nell'art.
3.
Chiediamo alla Giunta una risposta esemplificativa rispetto a questo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Consigliera Simonetti, quanto lei sostiene riguardo all'emendamento in oggetto, è già inserito nell'articolo. Infatti, se lei legge il comma 1 dice: "I servizi minimi qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità sono definiti tenendo conto dei criteri di cui all'art. 16 del decreto legislativo 422". Pertanto, il vostro testo dell'emendamento è l'esatta copiatura dell'art. 16, Richiamato come condizione.
Successivamente, indichiamo, oltre all'art. 16, quelle che lo stesso articolo ci indica come competenze della Regione nell'individuazione dei servizi minimi, oltre a quelli base. Stabilendo che questi sono definiti tenendo conto dei criteri di cui all'art. 16, ricomprendiamo tutto quello che lei ha citato: scolari, mobilità, territorio, inquinamento, disabili.
Respingo, pertanto, l'emendamento perché quanto richiede è già incluso nella prima parte dell'articolo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 21 contrari.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Riba, Angeli, Riggio Suino, Saitta, Bortolin, Chiezzi e Bertoli: art. 3, comma 4, dopo "I parametri qualitativi" aggiungere "e gli obiettivi di miglioramento della qualità dei servizi".
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Anche questo, mi sembra un emendamento chiaro nelle sue finalità.
Quando noi, al comma 4, chiediamo che dopo le prime due parole "parametri qualitativi" si aggiunga "e gli obiettivi di miglioramento della qualità dei servizi", mi sembra evidente.
Adesso potrebbe esserci la solita obiezione dell'Assessore Casoni: "E' ridondante, non rende chiaro il testo, lo complica"; però ci saranno cose che nella sua valutazione lo potranno essere, ma il problema è che, alla fine, di tutte le specificazioni - su obiettivi di miglioramento di qualità e servizi, su questioni riguardanti l'ambiente e la circolazione riguardanti il favorire il trasporto collettivo rispetto a quello individuale - alla fine, considerandoli tutti, uno ad uno, ridondanti sfogliamo il carciofo e non ce n'è nemmeno uno accolto all'interno della legge.
Pertanto, saremmo interessati a sentire che cosa ci dice l'Assessore e se non ritenga di inserire la questione degli obiettivi di miglioramento della qualità dei servizi al punto 4), non fornendo ancora le solite motivazioni richiamando le finalità, dove appunto ha fatto accoglimenti tacitiani, o questioni di ridondanza del testo. Questa risposta l'abbiamo già sentita. Alla fine, non si accoglie niente, ed il carciofo è spogliato completamente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Intervengo per dimostrare alla Consigliera Manica che non è un atteggiamento preconcetto della Giunta, anche se - ripeto - per parametro qualitativo io intendo tutto ciò che è qualità, quindi il miglioramento della qualità dei servizi è logicamente un parametro qualitativo.
Però, per dimostrare che non è mio intendimento trincerarmi dietro l'allungamento del testo, anche se personalmente non lo ritengo più chiaro di quanto non fosse già espresso, lo accolgo in questo spirito.
Ripeto: secondo me, il parametro qualitativo già comprende gli obiettivi di miglioramento della qualità, perché se io adotto un parametro ci saranno degli obiettivi da raggiungere.



PRESIDENTE

La Giunta è dunque favorevole.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.
Si proceda ora alla votazione dell'art. 3 così emendato per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 22 voti contrari 1 astensioni 9 L'art. 3 è approvato.
Arrivati a questo punto e considerata anche una certa difficoltà nel procedere, ritengo opportuno sospendere i lavori della mattinata, per poi riprenderli alle h. 14.30.
Pregherei vivamente di avere, in questo periodo sufficientemente lungo, dei contatti per poter procedere alla ripresa del pomeriggio in modo più spedito, anche perché ricordoche l'accordo formulato tra i Capigruppo presenti era quello di affrontare oggi un notevole numero di provvedimenti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.40)



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