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Dettaglio seduta n.67 del 29/11/71 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORELLI



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Documenti - Annuncio e assegnazione a Commissione


PRESIDENTE

In data odierna mi è pervenuta dal Presidente della Giunta copia dello schema di decreto delegato del Presidente della Repubblica, concernente il riordinamento del Ministero della P.I. Delibero di assegnarlo, per l'esame in sede referente, alla terza Commissione permanente del Consiglio.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio


PRESIDENTE

Mi è pervenuta una lettera indirizzata al Consiglio dei lavoratori della Pirelli e degli studenti di Arona che si sono riuniti in assemblea sabato 27 novembre per esaminare la grave situazione che minaccia il posto di lavoro alla Pirelli come in tante altre aziende. In questa lettera si richiede che "la Regione dica una parola chiara ed assuma impegni immediati contro il provvedimento annunciato di chiusura dello stabilimento e che comunque pregiudichi la piena occupazione; che assuma iniziative che portino ad incontri con Pirelli e diventi sede garante delle discussioni con la controparte sulla vertenza; che si pronunci ufficialmente contro qualsiasi finanziamento che non dia garanzia di mantenere i livelli di occupazione e il miglioramento delle condizioni di lavoro e che non sia legato ad un controllo o a un intervento gestionario della Regione".
Questa lettera, con le motivazioni che contiene, verrà da me comunicata al Presidente della Giunta perché quest'ultima possa prendere le iniziative di sua competenza.
Comunico che si è riunita la conferenza dei Capigruppo e mentre confermo le scuse che avevo anticipato per il ritardo con il quale riprende questa riunione, informo che nella stessa è stato deliberato il seguente programma dei lavori per i prossimi giorni: nella seduta odierna concluderemo l'esame del disegno di legge contenente norme per l'istituzione e l'applicazione dei tributi propri della Regione presumibilmente al termine di questo esame farò una breve comunicazione sui lavori della Commissione incaricata di esaminare il problema della sede e spero che i colleghi incaricati di redigere il progetto di deliberazione lo abbiano redatto, in maniera da permettere al Consiglio di deliberare su questo argomento; non sono invece pronti gli o.d.g. contemplati al punto 6) all'o.d.g. che verranno perciò rinviati ad una prossima seduta; se ci rimane tempo esamineremo le interpellanze e interrogazioni sulle quali la Giunta è pronta a rispondere. E' stato deliberato, nella conferenza dei Capigruppo, di tenere seduta mercoledì mattina alle ore 11,30 con un unico punto all'o.d.g. "Elezione dei delegati della Regione Piemonte per l'elezione del Presidente della Repubblica"; nel pomeriggio di mercoledì ed eventualmente giovedì mattina, il Consiglio terrà seduta per esaminare i seguenti problemi: "Esame del disegno di legge sull'istituzione del circondario di Biella"; "Esame di o.d.g. sulla Legge 11/6/1971 n. 426 relativa alla 'Disciplina del commercio', Capo II 'Piani di sviluppo e di adeguamento' e sul D.M. 2/7/1971 riguardante 'Assegnazione alle Regioni delle somme stanziate nel fondo nazionale ospedaliero' ". Il Consiglio prenderà inoltre in esame la questione dell'Alpe Veglia sulla quale i Gruppi si stanno consultando insieme con la Giunta per stabilire il modo in cui più utilmente il Consiglio può esprimere il proprio orientamento sulla materia. Infine, alcune mozioni e o.d.g. relativi all'Università, alla Caesar, alla mafia di Bardonecchia, alla distribuzione dello Statuto della Regione Piemonte nelle scuole e alla illustrazione del suo significato alla ricerca e raccolta di documenti per la storia della nostra Regione su cui è stata presentata una mozione che verrà letta al termine della seduta odierna.
Queste ultime questioni, se non potessero essere esaminate nel corso di queste sedute, verrebbero rinviate ad un'assemblea successiva da stabilirsi dopo l'elezione del Presidente della Repubblica. Ricordo, a questo riguardo, che mentre i due rami del Parlamento dopo la elezione del Presidente della Repubblica e nel corso della crisi di Governo che ne seguirà non saranno in grado, fino a che la crisi non sarà risolta, di continuare i loro lavori, nulla impedisce al Consiglio Regionale piemontese di proseguire i propri lavori; presumo perciò che dopo l'elezione del Presidente della Repubblica e prima delle ferie natalizie, concordando le date con i vari Gruppi di questo Consiglio, il Consiglio terrà ulteriori sedute.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Disegno di legge sulle norme per l'istituzione e l'applicazione dei tributi propri della Regione Piemonte (seguito della discussione e approvazione)


PRESIDENTE

Proseguiamo ora l'esame del terzo punto dell'o.d.g. odierno, contenente il disegno di legge sulle "Norme per l'istituzione e l'applicazione dei tributi propri della Regione Piemonte".
Questa mattina abbiamo terminato la discussione generale successivamente la prima Commissione è stata convocata per esaminare una questione di principio sulla quale essa poi ha riferito alla conferenza dei Capigruppo e anche per esaminare alcuni adeguamenti tecnici del disegno di legge per renderlo perfettamente inoppugnabile rispetto alle riserve che il Governo ha espresso nei confronti di altre leggi della stessa natura approvate da altri Consigli Regionali.
Sulla questione di principio è stato riferito, a nome della prima Commissione alla conferenza dei Capigruppo, e ha trovati tutti concordi (i Capigruppo e il Presidente della Giunta), sull'opportunità di deliberare in merito con legge, assumendosi quindi l'intera responsabilità di una deliberazione di questa natura. Su questo punto e sul secondo pregherei il Presidente della prima Commissione di riferire, in modo che il Consiglio sappia quale tipo di orientamento è emerso nella riunione della Commissione per quel che riguarda alcuni emendamenti da arrecare al disegno di legge.
Ha facoltà di parlare il Presidente della prima Commissione Consigliere Garabello.



GARABELLO Enzo

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la Commissione ha esaminato i due problemi come prospettati dal Presidente del Consiglio e ha ritenuto per il primo, di carattere più generale e politico, di richiedere alla conferenza dei Capigruppo di considerare che l'orientamento della Commissione rimanga favorevole all'approvazione della legge come tale, ma accompagnato da un documento politico che dovrebbe essere immediatamente utilizzato dalla Giunta nella riunione di giovedì prossimo a livello del Ministero delle Finanze con le rappresentanze delle altre Regioni, al fine di chiarire la posizione della Regione Piemonte, sperando così di superare l'impasse in cui sono cadute le altre Regioni con il rigetto del loro documento. Sul documento politico di accompagnamento che la Commissione ha predisposto, riferirà successivamente il collega Simonelli che ne è stato l'estensore.
Per quanto riguarda invece il testo della legge, la Commissione si è fatta carico, nella direzione già illustrata stamani, di un testo estremamente chiaro, limpido e nello stesso tempo che offra meno appigli possibili di natura giuridica formale da parte del Governo esaminando ancora meglio l'articolato, al fine di introdurre modesti cambiamenti dal punto di vista della sostanza, modificando alcune cose già comprese nella dizione generale dei singoli articoli, che avrebbero però potuto dare motivo a qualche rilievo da parte dell'autorità di Governo.
Se il Presidente è d'accordo, io illustrerei questi pochi emendamenti alcuni dei quali sono delle vere e proprie proposte di correzione di forma e di modifiche di coordinamento.
All'art. 2 primo comma una correzione di forma: dove si dice "del citato art. 1", ci è parso più coerente mettere "dello stesso art. 1".
All'art. 4 vi è un errore materiale nel dattiloscritto, per cui nella quarta riga, dove è detto "l'art. 3 della Legge 16 maggio 1970" è da intendersi "art. 2".
Per quanto riguarda gli emendamenti, questi si riferiscono a tre articoli: 14, 15 e 17.
All'art. 14 si è proposta una dizione più semplice, più lineare che non modifica la sostanza, però elimina preoccupazioni di forma. L'articolo verrebbe sostituito con il seguente: "Versamento dei proventi dei tributi regionali - I proventi dei tributi di competenza regionale e istituiti con la presente legge, saranno versati alla Regione Piemonte con le medesime modalità stabilite per il versamento dei corrispondenti tributi erariali provinciali e comunali".
Ci siamo preoccupati cioè di togliere il riferimento agli uffici esattori che poteva suonare come una disposizione da parte della Regione agli uffici dello Stato; ci siamo preoccupati di togliere la dizione formale "alla Tesoreria della Regione Piemonte" in quanto non essendo ancora istituita poteva diventare elemento formale di rilievo e abbiamo cancellato la dizione "negli stessi termini" in quanto compresa nella più generale dichiarazione "con le medesime modalità", al fine di evitare anche qua che si potesse dire che la Regione entra nel merito di questioni di competenza dello Stato.
Poiché le modalità comprendono anche le verifiche, di qualsiasi genere abbiamo ritenuto di cancellare "salve le verifiche all'uopo disposte" affinché non si potesse ritenere che la Regione vuole impingere in attività proprie di uffici statali. Siamo certi però che un attento confronto garantisca che non abbiamo tradito minimamente lo spirito dell'articolo.
All'art. 15 "Ricorso al Presidente della Giunta Regionale", nell'ultimo comma, dove vengono fissati dei termini che possono anche a pena di decadenza, diventare perentori, la frase "a pena di decadenza, nel termine di trenta giorni dalla notificazione dell'atto contro il quale il ricorso è diretto", viene sostituita con le parole "nei termini di legge".
All'art. 17 "Rinvio", abbiamo depennato un riferimento che peraltro è compreso in un'edizione più generale quando si dice "le norme che disciplinano i corrispondenti tributi ecc."; al fine di eliminare un elemento di contesa, si è cancellato "l'accertamento delle infrazioni".
Poiché le norme, fra l'altro, non sono una cosa facoltativa, ma sono previste dalla legge come uno dei compiti della Regione, si è potuto cancellare, come aveva richiesto stamani il Consigliere Fassino, anche l'inciso "ove necessario". Per cui praticamente l'articolo viene emendato dei termini "ove necessario" e "l'accertamento delle infrazioni".
Riteniamo così di avere apportato modifiche di natura formale che dovrebbero facilitare l'approvazione della legge.
Se qualche collega ha ulteriori elementi che ci fossero sfuggiti saremo lieti di accoglierli se verranno avanzati, ma con la collaborazione della Giunta e anche degli uffici penso che siamo andati veramente più a fondo che potevamo.



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Il Presidente ha illustrato gli emendamenti ed ha fatto riferimento ad un intervento del Consigliere Simonelli?



GARABELLO Enzo

Si tratta di un o.d.g. di accompagnamento.



PRESIDENTE

Che dovrebbe essere votato prima della presa in considerazione della legge o dopo? Facciamolo dopo la legge e lo illustrerà.
Ci sono alcuni emendamenti che sono stati presentati dal M.S.I., non so se li vogliono illustrare adesso o volta per volta, o in occasione del primo.



CURCI Domenico

Lo possiamo fare anche dopo.



PRESIDENTE

Caso mai li illustrerà quando li prenderemo in considerazione, in occasione del primo emendamento.
Siamo quindi pronti per passare all'esame degli articoli.
Faccio presente con mio sommo rammarico - come ho già fatto altre volte che l'art. 44 dello Statuto della Regione Piemonte, al comma secondo che alla prima revisione dello Statuto sarà bene modificare, prevede che "la votazione sui singoli articoli e quella finale avvengano sempre per appello nominale". Essendo il disegno di legge che stiamo esaminando composto di 18 articoli avremo quindi diciannove votazioni. Io pregherei i colleghi di avere la pazienza di non andarsene durante queste votazioni, perché quando la votazione avviene per appello nominale, risultando il numero effettivo dei votanti se per caso il numero dei votanti fosse inferiore a 26 dovrei sospendere immediatamente la seduta per mancanza del numero legale.
Attualmente il numero legale c'è ampiamente quindi questo rischio non c' ma siccome c'è un generale accordo sui vari articoli, vi è il rischio che qualche collega ritenga di poter andare a prendere tranquillamente un caffè nel corso delle votazioni, in quel momento tutto quanto si ferma perché pu venir meno il numero legale.
Prendiamo in esame, per cominciare, l'art. 1 del disegno di legge, sul quale non sono stati presentati emendamenti. Ne dò lettura: "Capo I - Norme di carattere generale.
Art. 1 - Istituzione dei tributi - La Regione Piemonte istituisce i seguenti tributi propri, ai sensi dell'art. 14 della Legge 16 maggio 1970 n. 281: a) imposta sulle concessioni statali dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile b) tassa sulle concessioni regionali c) tassa di circolazione d) tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche".
Qualcuno chiede la parola su questo articolo? Nessuno. Non vi sono osservazioni sui singoli comma, quindi possiamo procedere alla votazione dell'intero articolo per appello nominale.
Chi è favorevole è pregato di rispondere "sì", chi è contrario di rispondere "no", chi si astiene di dichiarare "astenuto" e chi non partecipa alla votazione di comunicarlo.
Prego il Segretario Consigliere di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello.



PRESIDENTE

Alcuni colleghi erano assenti durante il primo appello; senza procedere ad un secondo appello vero e proprio, chiedo ai colleghi che erano assenti di indicare il loro voto. Erano assenti: Armella, che dice sì, Berti, che dice sì, Fassino, che dice sì, Rossotto, che dice sì e Zanone, che dice sì.
Prego di procedere allo scrutinio.
Proclamo il risultato della votazione: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Sull'art. 2, al primo comma è proposta una correzione di forma che porrò ai voti per alzata di mano: all'ultima riga della pag. 1 si propone di sostituire le parole "del citato art. 1" con le parole "dello stesso art. 1". Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Procediamo ora alla votazione per appello nominale dell'art. 2 di cui dò lettura: "Art. 2 - Decorrenza - La decorrenza dei tributi di cui al precedente art. 1 è fissata al 1 gennaio 1972 salvo quanto disposto al successivo art.
4 relativamente alla determinazione dell'ammontare e all'applicazione dell'imposta regionale di cui alla lettera a) dello stesso art. 1. Le tasse di concessione governativa per gli atti ed i provvedimenti indicati nell'art. 3 della Legge 16 maggio 1970 n. 281, rimangono di spettanza statale fino all'entrata in vigore dei provvedimenti che regolano il passaggio delle funzioni relative a ciascuna materia indicata nell'art. 117 della Costituzione".
Prego di procedere all'appello nominale.



MENOZZI Stanislao, Segretario.

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
L'art. 2 è approvato.
Siccome lo Statuto non prevede di approvare successivamente i Capi o i Titoli, procediamo direttamente all'approvazione dell'art. 3 di cui d lettura: "Capo II - Imposta sulle concessioni statali.
Art. 3 - Oggetto dell'imposta - L'imposta regionale sulle concessioni statali si applica alle concessioni per l'occupazione e l'uso di beni del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato siti nel territorio della Regione Piemonte. Non sono soggette all'imposta regionale le concessioni per le grandi derivazioni di acque pubbliche".
Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione l'art. 3 per appello nominale. Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario.

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Art. 4. E' proposta una correzione di forma: nella penultima riga, dove è scritto "art. 3", va scritto "art. 2".
Chi è favorevole alla correzione di forma è pregato di alzare la mano.
E' approvata.
Dò lettura dell'art. 4 così come è stato modificato: "Art. 4 - Ammontare e applicazione dell'imposta - L'ammontare dell'imposta sulle concessioni statali dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile sarà determinato con successiva legge regionale nell'ambito di cui all'art. 2 della Legge 16 maggio 1970 n. 281. L'imposta sarà applicata dal l^ gennaio 1973".
Per dichiarazione di voto ha facoltà di parlare il Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Dichiaro che il Gruppo del M.S.I. voterà contro questo articolo perch ritiene che l'imposta sulle concessioni statali non debba essere posta neppure a partire dal 1 gennaio 1973.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Dobbiamo istituirla, se no non potremo né aumentarla né diminuirla.



CARAZZONI Nino

Faccia le sue dichiarazioni con una dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Nessun'altra dichiarazione di voto? Procediamo alla votazione per appello nominale.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 40 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Art. 5 - Riscossione dell'imposta.
Non vi sono emendamenti. Ne dò lettura: "L'imposta di cui all'art. 3 della presente legge è dovuta dal concessionario, contestualmente e con le medesime modalità del canone di concessione ed è riscossa, per conto della Regione Piemonte, dagli uffici competenti alla riscossione del canone medesimo".
Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione l'art. 5. Prego di procedere all'appello nominale.



MENOZZI Stanislao, Segretari

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 41 Consiglieri hanno risposto SI 38 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
"Capo III - Tasse sulle concessioni regionali.
Art. 6 - Oggetto delle tasse - Le tasse sulle concessioni regionali si applicano agli atti e provvedimenti adottati dalla Regione Piemonte nell'esercizio delle sue funzioni, in conformità a quanto previsto dall'art. 3 della Legge 16 maggio 1970 n. 281.
L'atto amministrativo emanato da altra Regione, alla quale sia stata pagata la relativa tassa di concessione, non è soggetto all'analoga tassa stabilita dalla Regione Piemonte, anche se l'atto medesimo spieghi effetti nel territorio di quest'ultima".
Non sono proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione l'art. 6. Prego di procedere all'appello nominale.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 40 Consiglieri hanno risposto S I 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Art. 7. E' proposto dai Consiglieri Curci e Carazzoni un emendamento sostitutivo. Sostituire alle parole "120 per cento" le parole "80 per cento".
Ha facoltà di parlare il Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Signor Presidente, vorrei soltanto fare presente che nel mio intervento di stamani ho già praticamente illustrato le ragioni che ci hanno indotti a presentare questo emendamento e gli altri successivi, ragioni che si ricollegano all'esigenza da noi avvertita e che ci auguriamo venga avvertita da tutto il Consiglio, di non aggravare, attenuare se possibile o comunque aggravare al minimo il peso fiscale a carico dei contribuenti.



PRESIDENTE

Parere della Commissione?



GARABELLO Enzo

Contrario.



PRESIDENTE

Parere della Giunta?



PAGANELLI Ettore, Assessore alle finanze

Contrario



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento proposto dai Consiglieri Curci e Carazzoni respinto dalla Commissione e dalla Giunta: chi è favorevole è pregato di alzare la mano E' respinto.
"Art. 7 - Ammontare della tassa - L'ammontare della tassa di cui al precedente art. 6 è determinato nella misura del 120 per cento delle corrispondenti tasse erariali".
Se nessuno chiede di parlare lo pongo in votazione. Prego di procedere all'appello nominale.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 40 Consiglieri hanno risposto SI 37 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
"Art. 8 - Accertamento, liquidazione e riscossione delle tasse - Ai sensi dell'art. 3, ultimo comma della Legge 16 maggio 1970 n. 281 all'accertamento, liquidazione e riscossione delle tasse di cui all'art. 6 della presente legge provvedono, per conto della Regione Piemonte, gli uffici competenti ad eseguire dette operazioni per le tasse di concessione governativa".
Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione l'art. 8 per appello nominale. Prego di procedere all'appello nominale.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione sull'art. 8: presenti 40 Consiglieri hanno risposto SI 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
"Capo IV - Tassa di circolazione.
Art. 9 - Oggetto della tassa - La tassa regionale di circolazione si applica ai veicoli ed autoscafi soggetti alla tassa erariale di circolazione, immatricolati nella circoscrizione della Regione Piemonte nonché a quelli per i quali non occorre il documento di circolazione e che appartengono a persone residenti nella Regione Piemonte.
La rinnovazione dell'immatricolazione, in una provincia compresa nel territorio della Regione Piemonte, di un veicolo o di un autoscafo precedentemente iscritto in una provincia di diversa Regione, non dà luogo all'applicazione di ulteriore tassa per il periodo per il quale il tributo sia stato già riscosso dalla Regione di provenienza.
Il trasferimento di residenza in una provincia della Regione Piemonte della persona, alla quale appartiene un veicolo o un autoscafo per il quale non occorre il documento di circolazione, non dà luogo all'applicazione di ulteriore tassa per il periodo per il quale il tributo sia stato già riscosso dalla Regione di provenienza".
Non vi sono emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Lo pongo in votazione per appello nominale. Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 41 Consiglieri hanno risposto SI 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Procediamo all'esame dell'art. 10 sul quale sono stati presentati due emendamenti, di cui uno ritirato; è mantenuto l'emendamento dei Consiglieri Curci e Carazzoni al primo comma dell'articolo. Si tratta di un emendamento sostitutivo che propone di sostituire alle parole "100 per cento" le parole "90 per cento".
Non chiedono di illustrarlo; nessuno chiede di parlare.
Il parere della Commissione?



GARABELLO Enzo

Contrario.



PRESIDENTE

Parere della Giunta?



PAGANELLI Ettore, Assessore alle finanze

Contrario.



PRESIDENTE

Pongo ai voti l'emendamento sostitutivo all'art. 10 primo comma proposto dai Consiglieri Curci e Carazzoni, respinto dalla Commissione e dalla Giunta. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Il secondo emendamento proposto dai Consiglieri Curci e Carazzoni e distribuito ai Consiglieri è stato ritirato, quindi non verrà posto in votazione.
Dò ora lettura dell'art. 10 nel suo testo integrale: "Art. 10 - Ammontare della tassa - L'ammontare della tassa di cui al precedente art. 9 è stabilito, per ciascuno dei veicoli e autoscafi di cui al Testo Unico approvato con D.P. 5 febbraio 1953, n. 39, e successive modificazioni, nella misura del 100 per cento della corrispondente tassa erariale, ridotta ai sensi dell'art. 4, penultimo comma della Legge 16 maggio 1970 n. 281.
Dal 1^ gennaio 1972 e fino al 31 dicembre 1973 l'ammontare della tassa regionale di circolazione è commisurato al 25 per cento della tassa erariale corrispondentemente ridotta al 75 per cento".
Nessuno chiede di parlare? Non vi sono ulteriori emendamenti.
Lo pongo in votazione per appello nominale. Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 41 Consiglieri hanno risposto SI 38 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
"Capo V - Tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche.
Art. 11 - Oggetto della tassa - La tassa regionale per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche si applica alle occupazioni di spazi ed aree pubbliche appartenenti alla Regione Piemonte".
Non sono proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione l'art. 11 per appello nominale. Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Art. 12 - Ammontare delle tasse. A questo articolo è proposto dai Consiglieri Curci e Carazzoni un emendamento sostitutivo che propone di sostituire alla cifra "150" la cifra "50". Non ha bisogno di illustrazione è analogo agli emendamenti precedenti.
Nessuno chiede di parlare? Parere della Commissione?



GARABELLO Enzo

Contrario.



PRESIDENTE

Parere della Giunta?



PAGANELLI Ettore, Assessore alle finanze

Contrario.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento sostitutivo dell'art. 12 non accolto dalla Commissione e dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.



GARABELLO Enzo

Nell'art. 12 si parla di "tasse" nel titolo e nella prima riga, bisogna modificare la parola in "tassa", perché si tratta di una sola.



PRESIDENTE

Lei propone di modificare le parole "delle tasse" contenute nel titolo e nella prima riga, con le parole "della tassa".



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Sono su vari oggetti, una è la tassa istitutiva.



GARABELLO Enzo

Allora la ritiro, potrà sempre essere vista eventualmente in sede di coordinamento.



PRESIDENTE

Benissimo. Dò lettura dell'art. 12: "Art. 12 - Ammontare delle tasse - L'ammontare delle tasse di cui al precedente art. 11 è determinato nella misura del 150 per cento di quella prevista dalle norme dello Statuto per le corrispondenti occupazioni degli spazi e delle aree appartenenti alle province".
Nessuno chiede di parlare? Non vi sono altri emendamenti.
Prego di procedere all'appello nominale per la votazione.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 40 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Dò lettura dell'art. 13 sul quale non sono presentati emendamenti.
"Art. 13 - Accertamento, liquidazione e riscossione della tassa All'accertamento, liquidazione e riscossione della tassa regionale di cui all'art. 11 della presente legge provvedono, per conto della Regione Piemonte, gli uffici competenti ad eseguire dette operazioni per l'analogo tributo provinciale.
A tale scopo, la Regione Piemonte trasmette agli uffici competenti copia di ogni atto di concessione o licenza per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche regionali".
Nessuno chiede di parlare. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 42 Consiglieri hanno risposto SI 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Capo VI - Norme comuni sull'applicazione dei tributi e sul relativo contenzioso.
E' proposto un emendamento sostitutivo dell'intero articolo, di cui d lettura: "I proventi dei tributi di competenza regionale istituiti con la presente legge, saranno versati alla Regione Piemonte con le medesime modalità stabilite per il versamento dei corrispondenti tributi erariali provinciali e comunali".
Desiderano illustrarlo?



GARABELLO Enzo

E' già stato illustrato precedentemente.



PRESIDENTE

Quindi non ha bisogno di ulteriori illustrazioni; è concordato con la Giunta e in Commissione è stato approvato da tutti i Consiglieri.
Siccome questo testo sostituisce l'intero articolo, se procedessimo alla votazione per alzata di mano dovremmo poi ripeterla per appello nominale sullo stesso oggetto. Procederemo perciò direttamente alla votazione per appello nominale dell'emendamento sostitutivo dell'intero art. 14. Avete sentito il testo che viene proposto.
Pongo in votazione l'emendamento sostitutivo dell'intero art. 14 per appello nominale. Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione sul nuovo art. 14: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
E' proposto un emendamento sostitutivo all'ultimo comma dell'art. 15.
Il Consigliere Garabello ed altri propongono di sostituire alle parole "a pena di decadenza, nel termine di 30 giorni dalla notificazione dell'atto contro il quale il ricorso è diretto" le parole "nei termini di legge".
Desidera illustrarlo? No.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l'emendamento sostitutivo del Consigliere Garabello ed altri: chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione il testo dell'art. 15 così modificato, del quale d lettura: "Art. 15 - Ricorso al Presidente della Giunta Regionale - Ferma restando l'azione giudiziaria dinanzi al giudice ordinario avverso l'accertamento e la riscossione, nonché per il rimborso dei tributi regionali, può essere proposto, in luogo dei ricorsi previsti dalle leggi relative ai corrispondenti tributi erariali e comunali, il ricorso in via amministrativa al Presidente della Giunta Regionale.
Qualora il contribuente abbia presentato ricorso in via amministrativa l'azione giudiziaria non può essere proposta trascorso il termine di sei mesi dalla notificazione della decisione amministrativa.
Il ricorso al Presidente della Giunta Regionale deve essere proposto nei termini di legge".
Pongo in votazione per appello nominale il testo dell'art. 15, di cui ho dato ora lettura. Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione sull'art. 15: presenti 42 Consiglieri hanno risposto SI 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Dò lettura dell'art. 16, sul quale non sono proposti emendamenti: "Art. 16 - Sanzioni - Per le infrazioni alle norme relative ai tributi regionali si applicano le disposizioni delle leggi statali che disciplinano i corrispondenti tributi erariali e comunali.
Le sanzioni amministrative sono applicate, con provvedimento motivato dal Presidente della Giunta Regionale. Avverso tale provvedimento l'azione giudiziaria deve essere proposta, a pena di decadenza, entro sei mesi dalla notificazione".
Nessuno chiede di parlare? Lo pongo in votazione per appello nominale.
Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
All'art. 17 è proposto un emendamento soppressivo. Viene proposto di sopprimere le parole "ove necessario" e le parole "e l'accertamento delle infrazioni".
L'emendamento soppressivo è proposto dalla Commissione ed è concordato con la Giunta.
Nessuno chiede di parlare. Lo pongo ai voti per alzata di mano.
E' approvato.
Dò ora lettura dell'art. 17 con la modificazione testè approvata: "Art. 17 - Rinvio - Per quanto non previsto nella presente legge si applicano, ove compatibili con la Legge statale 16 maggio 1970 n. 281 e con la presente legge regionale, le norme che disciplinano i corrispondenti tributi erariali e comunali. La Regione Piemonte emanerà norme di attuazione concernenti l'applicazione dei tributi propri".
Nessuno chiede di parlare? Pongo ai voti per appello nominale l'art.
17.
Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 42 Consiglieri hanno risposto SI 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
All'art. 18 non sono proposti emendamenti. E' l'ultimo articolo di questa legge: "Art. 18 - Entrata in vigore - La presente legge regionale è dichiarata urgente ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi del sesto comma dell'art. 45 dello Statuto".
Nessuno chiede di parlare, lo pongo in votazione per appello nominale.
Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione: presenti 41 Consiglieri hanno risposto SI 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
E' approvato.
Procediamo ora alla votazione, per appello nominale, a meno che qualcuno chieda la parola per dichiarazione di voto, sull'intero disegno di legge regionale n. 7 presentato dalla Giunta Regionale in data 15 novembre 1971, contenente norme per l'istituzione e l'applicazione dei tributi propri della Regione Piemonte.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Curci, ne ha facoltà.



CURCI Domenico

Signor Presidente, signori colleghi, il Gruppo del M.S.I. ha dato voto favorevole alla maggior parte degli articoli. Tuttavia, essendo stati respinti tutti i nostri emendamenti intesi a mitigare il peso dei tributi posti dalla presente legge, daremo voto contrario alla legge stessa.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede la parola per dichiarazione di voto? Pongo in votazione, per appello nominale, l'intero disegno di legge.
Prego di procedere all'appello.



MENOZZI Stanislao, Segretario

Procede all'appello.



PRESIDENTE

Proclamo il risultato della votazione finale sull'intero disegno di legge: presenti 43 Consiglieri hanno risposto SI 40 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
Il disegno di legge è approvato


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Ordine del giorno sul disegno di legge contenente norme per l'istituzione e l'applicazione dei tributi propri della Regione Piemonte


PRESIDENTE

E' stato presentato un o.d.g. relativo a questo disegno di legge che porta la firma dei Consiglieri: Simonelli, Garabello, Raschio, Benzi Giovana e Fassino.
Ne dò lettura e poi avrà facoltà di illustrarlo il presentatore: "Il Consiglio Regionale del Piemonte considerati i poteri attribuiti alla Regione con l'approvazione dello Statuto con legge della Repubblica rilevato come la Regione svolga attualmente numerosi compiti istituzionali, sia attribuiti direttamente dalla Costituzione (come le funzioni di controllo sugli Enti locali) sia in attuazione di leggi ordinarie che esplicitamente prevedono l'esercizio di numerose attività da parte delle Regioni (come la legge sulla casa, la riforma ospedaliera, la legge sulle attività commerciali, ecc.) considerato inoltre l'impegno assunto dal Governo di provvedere entro il prossimo mese di dicembre all'emanazione dei decreti delegati per il trasferimento delle funzioni di competenza regionale ritenuto infine che comunque dal 17 maggio 1972, secondo il disposto dell'art. 17 Legge 16/5/1970, n. 281, il funzionamento delle Regioni sarà pieno ed integrale, sia per quanto riguarda le potestà legislative che le funzioni amministrative ritiene indispensabile che, a partire dal prossimo esercizio, la Regione possa disporre delle entrate che le competono secondo il disposto legislativo; e pertanto respinge qualsiasi pretesa di limitare la propria capacità legislativa che deve potersi dispiegare in ordine all'istituzione dei tributi regionali, in applicazione dell'articolo 14, Legge 16/5/1970 n. 281 considerando, infine, che la mancata attuazione della legge istitutiva dei tributi regionali impedirebbe la predisposizione del bilancio preventivo per il 1972, bloccando l'attività della Regione dà mandato alla Giunta di assumere - d'intesa con le altre Regioni - le opportune iniziative per garantire agli istituti regionali l'autonomia finanziaria e le prerogative attinenti alla loro istituzione".
Ha facoltà di illustrarlo il Consigliere Simonelli.



SIMONELLI Claudio

La prima Commissione ha ritenuto con questo ordine del giorno di sintetizzare le ragioni per le quali, pur di fronte all'atteggiamento tenuto dal Governo sulle prime leggi regionali, la Regione Piemonte intende ribadire la sua volontà di darsi con questa legge i tributi che le competono.
Abbiamo cercato di esporre in modo sintetico quali sono queste ragioni innanzitutto rilevando come la Regione svolga già compiti sia direttamente attribuiti dalla Costituzione, come l'attività di controllo, sia attribuito dalle leggi, in particolare dalle leggi di riforma che son man mano approvate dal Parlamento, e quindi in atto abbia già delle spese da coprire. Se poi il Governo rispetterà l'impegno di emanare i decreti delegati entro il 31 dicembre, ciò comporterà con il prossimo esercizio le ulteriori spese che conseguono all'esercizio delle attività trasmesse con i decreti delegati. E' comunque previsto nel corso dell'esercizio '72 l'inizio dell'attività legislativa, che, secondo la legge sulla finanza regionale, è comunque legata al trascorrere del biennio dal 16 maggio 1970.
Avremo, quindi, nel corso del '72, comunque, il completo dispiegarsi delle funzioni della Regione. In queste condizioni, il non poter disporre delle entrate che alla Regione competono significherebbe bloccare fin d'ora ogni attività della Regione.
Questa, in sintesi, la ragione che muove, senza inutili accese polemiche ma direi con argomentazioni abbastanza ineccepibili, coloro che hanno proposto quest'ordine del giorno. Un'ultima considerazione: il bilancio 1972 non può essere impostato in modo ragionevole se non si ha neppure contezza di quale sia la massa di entrate su cui la Regione pu contare.
Una tale situazione ci mette evidentemente nella necessità di esigere d'intesa con le altre Regioni, da parte dell'autorità di Governo chiarezza e senso di responsabilità nel consentire che queste leggi sui tributi regionali vengano varate.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede di parlare? Ha facoltà di parlare, per dichiarazione di voto, il Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Il Gruppo del M.S.I., avendo votato contro la legge, ritiene di doversi astenere sulla votazione di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare? Prima di dare la parola all'Assessore Paganelli desidero fare una dichiarazione personale. A questa votazione parteciperò anch'io, e voterò a favore dell'ordine del giorno, perché ritengo che in esso si ponga una questione di principio che è attinente al funzionamento stesso delle Regioni. A questa battaglia penso non debba mancare alcun apporto, nemmeno quello del Presidente dell'Assemblea.
Ha facoltà di parlare l'Assessore Paganelli.



PAGANELLI Ettore, Assessore alle finanze

Signor Presidente, la Giunta concorda pienamente sull'ordine del giorno che è stato presentato da alcuni colleghi. Questo ordine del giorno indubbiamente spiega il voto che abbiamo espresso , dà una giustificazione precisa all'intendimento che il Consiglio Regionale ha manifestato nel votare questa legge, proprio nel momento in cui da altre parti ci giungevano notizie di reiezioni di leggi analoghe.
L'ordine del giorno accompagna, dandole maggior forza, la legge, e dà indubbiamente a chi avrà il compito di rappresentare la Giunta nella riunione di giovedì prossimo un supporto notevole per sostenere le tesi e le ragioni di questo Consiglio, che sono state espresse a così larga maggioranza nelle votazioni. E poiché il compito di rappresentare la Giunta nella riunione presso il Ministro Preti giovedì è stato affidato a me comunico che consegnerò personalmente al Ministro questo ordine del giorno come manifestazione della volontà pressoché unanime di questo Consiglio, a cui, molto opportunamente, ritengo, il signor Presidente del Consiglio ha voluto aggiungere il suo voto cosa che aveva fatto, se non vado errato soltanto una volta, in precedenza, in occasione della votazione dello Statuto, conferendo così all'ordine del giorno una autorevolezza di gran lunga superiore.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Simonelli e altri. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Comunicazioni sui lavori della Commissione sul problema della sede della Regione Piemonte


PRESIDENTE

Procediamo ora all'esame del punto 4 dell'o.d.g.: "Comunicazioni sui lavori della Commissione sul problema della sede".
Come i signori Consiglieri ricorderanno, la conferenza dei Presidenti era stata incaricata di prendere in esame il problema della sede, anche in relazione al progetto di deliberazione della Giunta Regionale relativo ai palazzi di piazza Castello. La Commissione così incaricata ha preso in esame questo problema ed è giunta, dopo una prima indagine, alle seguenti considerazioni: mentre lascia il Consiglio libero di esprimersi come ritiene sulla proposta della Giunta relativa alla trattativa concernente palazzi di piazza Castello, nei confronti dei quali, del resto, vi è una predisposizione favorevole della Commissione, ritiene che la Regione ed in particolare il Consiglio Regionale debbano, per motivi di carattere politico e per motivi di prestigio, trovare la propria sede in uno dei palazzi storici al centro di Torino. Non ha ancora formulato una scelta precisa, perché sono in corso trattative anche con la Sovrintendenza ai monumenti al fine di contemperare le esigenze politiche della Regione con le esigenze di carattere culturale alle quali sovrintende lo Stato, ma si propone di presentare in un avvenire molto prossimo una precisa deliberazione in questo senso.
Questa sera verrà proposto un ordine del giorno che contiene nella sua prima parte un orientamento del tipo di quello che avevo espresso e nella seconda parte una autorizzazione alla Giunta a procedere nelle trattative relative ai palazzi di piazza Castello. Non ne conosco ancora il testo perché in corso di elaborazione, ma ne darò lettura non appena mi sarà stato consegnato.
Quello che desidero in conclusione sottolineare è che la Regione Piemonte, alla stregua di tutte le altre Regioni italiane, ritiene di non poter essere relegata, per quello che riguarda la sede della sua assemblea sovrana e la propria sede di rappresentanza, in una casa di nuova costruzione. In una regione come questa, in particolare, che ha lunghe tradizioni statuali e che ha quindi tutta una serie di palazzi storici che si collegano con queste tradizioni statuali, l'Ente Regione nel momento della sua nascita non può, diversamente da quanto hanno fatto altre Regioni, sia a Statuto speciale che a Statuto ordinario, trovare la propria collocazione ufficiale se non in uno di questi palazzi storici


Argomento: Viabilità

Interpellanza del Consigliere Carazzoni sulla costruzione dell'autostrada del Sempione


PRESIDENTE

Potremmo intanto prendere in esame alcune delle interrogazioni ed interpellanze alle quali la Giunta si è dichiarata disposta a rispondere in questa seduta: ve ne sono due cui dovrebbe rispondere l'Assessore Visone che questo pomeriggio è impegnato; essendo invece presente l'Assessore Falco, possiamo prendere in esame l'interpellanza presentata dal Consigliere Carazzoni il 14 ottobre 1971 relativa alla costruzione del primo tronco dell'autostrada dei trafori Voltri-Alessandria e progetto terzo tronco Stroppiana-Gravellona Toce.
Ha facoltà di illustrare la propria interpellanza il Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, signori Consiglieri, questa interpellanza, come è ricordato, è stata presentata il 14 ottobre scorso. I fatti successivi si sono purtroppo già incaricati di dare una sconfortante risposta, come avr modo subito dopo di sottolineare, al quesito che veniva formulato nella prima parte dell'interpellanza stessa: è stato, cioè, amaramente appreso dalle popolazioni interessate che quelle che potevano essere considerate solo voci allarmistiche in realtà rappresentavano dei fatti concreti, sui quali è doveroso esprimere un pesante giudizio di condanna in tanto in quanto su questa vicenda ancora una volta è venuta a mancare la credibilità della classe dirigente.
Non erano voci, quelle che parlavano di pesanti ritardi nell'attuazione di quest'opera stradale, che è già stata definita un vero e proprio scandalo all'italiana, ma fatti concreti: il 29 dei mese successivo l'Anas aveva comunicato infatti che era stato solo allora approvato il progetto definitivo del primo tronco, che le gare di appalto del primo tronco ancora non erano state bandite, che la progettazione del secondo tronco era ancora in fase di progettazione di massima, e soprattutto che il terzo tronco restava ancora indefinito e neppure messo sulla carta.
Ora, io credo che non sia assolutamente il caso, a fronte di questo Consiglio Regionale, di sottolineare l'eccezionale importanza che quest'opera ha per l'economia del Piemonte e per le popolazioni piemontesi.
Non solo essa rappresenta, o dovrebbe rappresentare, come vedremo, la linea di più diretto collegamento tra il valico internazionale del Sempione e la Liguria; non solo dovrebbe servire ad aprire al Piemonte ed ai porti liguri, e quindi all'economia piemontese, nuovi sbocchi e nuove possibilità di traffico; ma, per talune parti almeno di questa Regione - mi si consentirà questo richiamo, anche se può avere sapore campanilistico costituisce un'effettiva esigenza di vita. Per l'Alto Novarese, questa arteria è la condizione indispensabile sulla quale poter concretamente fondare possibilità di ripresa e di rilancio. E da anni con le speranze e con le attese dell'Alto Novarese la classe dirigente sta giocando, e brutalmente giocando.
Questa che doveva essere, e così la si è voluta chiamare anche, l' "auto-trafori", l'autostrada del Sempione, in realtà non giunge al valico del Sempione, ma si ferma, non si capisce bene perché, esattamente a Gravellona Toce, cioè a circa quaranta chilometri dal valico stesso. Non solo, ma il primo tronco, che doveva essere prioritariamente costruito, ed interessante appunto il Lago Maggiore, verrà realizzato forse per ultimo, e quindi non si sa bene quando, visti i tempi di svolgimento e di esecuzione di quest'opera. Noi allora non possiamo che prendere atto una volta di più e denunciare anche, con fermezza, che ci si è voluti prender gioco delle istanze concrete, reali, sulle quali, come dicevo prima, erano fondate le ansiose attese di larga parte di questa popolazione.
Ma noi siamo oggi anche di fronte ad un altro pericolo, che io voglio fin da questo momento evidenziare, oltre a quello di un insopportabile slittamento dei tempi di esecuzione dell'autostrada: il pericolo che l'autostrada, anziché Voltri-Sempione, diventi piuttosto, come si ha motivo di temere, Voltri-Monte Bianco, prendendo tutt'altro indirizzo, fermandosi ad Alessandria per questa deviazione, che sarebbe veramente l'ultimo colpo inferto a tutta una vasta zona del Piemonte, tutta la parte alta della provincia di Novara.
Io non mi attendo, quindi, risposte dall'Assessore sulla prima parte dell'interpellanza, che ormai, come dicevo, ha trovato sconfortante conferma nei fatti, ma desidero invece sapere dall'Assessore che cosa la Regione Piemonte intende fare per intervenire su questo problema. Penso che anche su questo piano sarà data a ciascuno di noi la possibilità di misurare la credibilità dell'Ente Regione e soprattutto che questa possibilità sarà offerta alle popolazioni che al di fuori di questo Consiglio Regionale attendono da noi qualcosa di concreto e di costruttivo.


Argomento: Viabilità

Interrogazioni dei Consiglieri Gerini, Rossotto, Fassino e Zanone sulla costruzione dell'autostrada del Sempione


PRESIDENTE

Sono state presentate due interrogazioni: dei Consiglieri Gerini Rossotto e Fassino la prima, dei Consiglieri Gerini, Rossotto, Zanone e Fassino la seconda, su argomento analogo, cioè la prima per un sollecito della iniziativa costruzione tratto Voltri-Alessandria dell'autostrada dei trafori, la seconda per un impegno per la realizzazione dell'autostrada Voltri-Alessandria, tratto Novarese e Ossola e parte nord-orientale della provincia di Vercelli.
Alla interpellanza del Consigliere Carazzoni ed a queste due interrogazioni risponderà ora globalmente l'Assessore Falco; poi interpellanti e interroganti avranno facoltà di dichiararsi soddisfatti o meno.
Ha facoltà di parlare l'Assessore Falco.



FALCO Giovanni, Assessore alla viabilità

Signor Presidente, rispondo all'interrogazione dei colleghi Rossotto Zanone e Fassino e all'interpellanza del collega Carazzoni in merito allo stato degli atti per la progettazione, l'appalto e l'esecuzione dei lavori dell'autostrada "auto-Sempione" e circa gli interventi della Regione per accelerare l'esecuzione dell'opera.
La Giunta Regionale ha seguito e segue con molto interesse le vicende che riguardano la costruzione dell'autostrada. La situazione al momento attuale è la seguente: per il tratto Voltri-Alessandria, con diramazione da Predosa a Rivalta per l'autostrada Milano-Serravalle, il progetto è stato definitivamente approvato e la gara d'appalto dei lavori è stata fissata per il 22 dicembre prossimo; con l'inizio dell'anno 1972 si passerà pertanto alla fase esecutiva per i il tratto Alessandria- Casale-Stroppiana-Santhià, il progetto esecutivo è in avanzata fase di elaborazione; per vararlo si attende solo che vengano perfezionati gli accordi per la interconnessione con l'autostrada Torino-Piacenza presso Alessandria e con l'autostrada Torino Milano e quella della Valle d'Aosta presso Santhià. Ho avuto assicurazioni che detti accordi sono ora quasi completati e quindi è imminente la presentazione del progetto per l'approvazione per il resto, cioè per il tratto Stroppiana-Gravellona Toce, sono in corso ed in fase avanzata i rilievi per la determinazione del tracciato per il quale si sono avute piccole divergenze con i Comuni interessati e con la Sovrintendenza ai monumenti. Mi è stato assicurato che il progetto sarà pronto entro l'estate del 1972 inoltre, il progetto del raccordo da Vergiate alla Statale 32 è già pronto, ma per la realizzazione si attende che siano definiti gli atti relativi all'ultimo tronco, e cioè il tronco Stroppiana Gravellona Toce.
La Giunta non mancherà di seguire ulteriormente l'andamento degli studi, degli accordi, delle progettazioni, degli appalti, nonché, a suo tempo, della costruzione. Intanto, per quanto riguarda il secondo tratto la Giunta interverrà presso l'Iri per ottenere il sollecito completamento della progettazione ed il conseguente appalto. Relativamente al terzo tronco, la Giunta interverrà sempre sull'Iri per ottenere la definizione delle complicanze che hanno ritardato la determinazione del tracciato e la conseguente sollecita progettazione delle opere; e se necessario interverrà anche sulla Sovrintendenza ai monumenti e sui Comuni interessati.
Oltre Gravellona Toce, non c'è ancora alcuna previsione: non è stato stabilito se sarà costruito un altro tronco di autostrada o una superstrada. Al di là del Sempione, la strada, in territorio svizzero, ha una larghezza di soli sette metri, per cui si ritiene che un'autostrada sarebbe giustificata fino a Domodossola, mentre per il proseguimento fino al Sempione apparirebbe più opportuna la costruzione di una superstrada.



PRESIDENTE

Ha facoltà di dichiararsi o no soddisfatto il Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Ringrazio l'Assessore per questa risposta e prendo atto che la Giunta Regionale ha seguito e segue con molto interesse questa vicenda. Ma purtroppo siamo giunti al momento in cui il generico interesse non è più sufficiente, perché, per la verità, vivo interesse a quest'opera è stato già da alcuni anni, e direi da diversi anni a questa parte, affermato dichiarato, protestato in tutte le sedi, a tutti i livelli, da uomini di Governo, da Ministri, da Sottosegretari, da Parlamentari, da Deputati, da Senatori, con il risultato che oggi siamo ancora qui a parlare di quest'opera.
Prendo atto che l'appalto del primo tronco si terrà soltanto il 22 dicembre, il che comporterà il rinvio dell'inizio dei lavori al 1972 e la conclusione del primo tronco forse nel 1975; prendo atto che per il secondo tronco siamo, dica pure l'Assessore Falco, in fase di avanzata progettazione, ma ancora in fase di progettazione esecutiva; prendo atto che il terzo tronco non esiste ancora come progettazione di massima.
E prendo atto anche che l'impegno della Giunta Regionale non va al di là di una generica manifestazione di buona volontà, apprezzabile forse su un certo piano ma certo non tale da poter dare garanzie su quello che la Regione può veramente e concretamente fare per affrontare questo problema.
Restiamo nel limbo delle buone intenzioni, e certamente su questa strada non si potrà avere una risposta positiva, soprattutto soddisfacente, a quelle che io definivo prima le attese ansiose delle popolazioni piemontesi ed in particolare dell'Alto Novarese. Nel dichiararmi insoddisfatto personalmente, penso di potermi fare anche loro portavoce dicendo che insoddisfatte sono soprattutto queste popolazioni.



PRESIDENTE

Hanno facoltà di dichiararsi soddisfatti o insoddisfatti gli interroganti del Gruppo liberale che hanno sottoscritto le due interrogazioni. Ha la parola il Consigliere Gerini.



GERINI Armando

Mi ritengo, come il collega Carazzoni, parzialmente soddisfatto. Vedo che la Giunta ha preso impegni e ha dedicato veramente interesse alla questione; pur tuttavia, se la Giunta ha dimostrato buona volontà, non altrettanto ha fatto la concessionaria dell'autostrada, visto che gli impegni vengono sempre disattesi.
Ho letto in questi giorni, su un giornale cattolico di Casale Monferrato, questa frase: "Non vorremmo che il passaggio da Casale della 'trafori', fino a ieri previsto per la metà degli anni Settanta, slittasse agli anni Ottanta". Noi, Assessore Falco, abbiamo sostenuto animati dibattiti al Consiglio Comunale di Casale e al Consiglio Provinciale di Alessandria, ottenendo sempre l'assicurazione che per il 1975 l'autostrada dei trafori sarebbe divenuta una realtà. Quanto ella ci ha detto poc'anzi porta a dedurre invece che lo slittamento ci sarà certamente, e io credo che a Domodossola non arriveremo neanche nel 1980.
Questo problema venne sviscerato ancora recentemente, in un incontro di Lions a Vercelli, in cui ero relatore per il Casalese, presente l'ing.
Vanoni, magna pars in questa questione. Egli si è limitato a dare assicurazioni per il primo tratto, Voltri-Alessandria; dopo Alessandria c' il buio.
Io mi auguro perciò vivamente che quanto enunciato dall'Assessore Falco si possa realizzare presto e prego ancora la Giunta di continuare ad interessarsi attivamente perché nello slittamento non si arrivi oltre gli anni Settanta; altrimenti l'economia vercellese, quella casalese, quella novarese avrebbero certamente da soffrirne maggiormente di quanto ne soffrano già nelle attuali contingenze.


Argomento: Zootecnia

Interpellanza dei Consiglieri Ferraris e Berti sulle difficoltà finanziarie della Società "Zootecnica Piemontese"


PRESIDENTE

Prendiamo ora in esame l'interpellanza con carattere di urgenza presentata dai Consiglieri Ferraris e Berti il 18 novembre u.s. relativa ad iniziative per risolvere le gravi difficoltà finanziarie in cui versa la Società per azioni "Zootecnica Piemontese".
Ha facoltà di parlare per illustrarla il Consigliere Ferraris.



FERRARIS Bruno

Signor Presidente, colleghi, innanzitutto, devo protestare per l'andazzo già più volte denunciato dal nostro Gruppo di vanificare attraverso il continuo rinvio, di seduta in seduta, della discussione di interrogazioni ed interpellanze, lo stesso istituto dell'interpellanza e delle interrogazioni: si consente l'illustrazione dei documenti e la relativa risposta a tale distanza di tempo che il problema finisce con l'essere svuotato della sua sostanza, superato dai fatti, per cui il dibattito che si fa in questa sede spesso risulta non più suscettibile di dar luogo ad una presa di posizione utile a rimuovere ostacoli ma si traduce in pura accademia.
Se le notizie in mio possesso sono esatte, in questo caso si è verificata questa situazione: a quel che mi risulta, infatti, la Zootecnica Piemontese sarebbe ormai in via di liquidazione. Comunque, non voglio mettere il carro davanti ai buoi e illustrerò pertanto ugualmente la nostra interpellanza.
La "Società Zootecnica Piemontese" è stata fondata, se non sbaglio, il 4 maggio '70, è quindi di costituzione relativamente recente, con il concorso delle Amministrazioni Provinciali di Torino e Vercelli e delle Amministrazioni Comunali di Torino e Cigliano. Scopo di questa società, a partecipazione pubblica, era, se non vado errato, di intervenire nel settore della zootecnica per lo sviluppo e la valorizzazione di questo comparto, che, per chi non lo sapesse, è e resta - nonostante sia, come tanti altri, un comparto che non paga, o non ripaga, il lavoro degli allevatori - uno dei comparti fondamentali dell'economia agricola della nostra Regione. La Zoopiemonte è nata, quindi, per attuare un ampio programma di promozione di interventi a monte ed a valle del processo di allevamento e all'interno del processo stesso, e non soltanto per venire incontro alle difficoltà in cui si era venuta a trovare una società cooperativa o un consorzio di allevatori di Cigliano Vercellese, e quindi non soltanto per l'acquisto di quei modesti seppur moderni impianti.
Ora, risulta a me che il Consiglio d'amministrazione della "Zootecnica Piemontese" si era dato un programma di lavoro ed aveva avviati studi che però necessitavano, per poter essere realizzati concretamente dell'intervento degli Enti pubblici che l'avevano promossa, dell'intervento delle Amministrazioni Provinciali e Comunali che l'avevano promossa, e, in primo luogo, dell'intervento della Regione. Non a caso, il Consiglio d'amministrazione nel mese di marzo di quest'anno aveva presentato alla Regione un ampio programma di attività e aveva anche chiesto e avuto un incontro con l'Assessore all'agricoltura e con i Capigruppo del nostro Consiglio.
Ovviamente, la "Zootecnica Piemontese" si era pure prodigata per sollevare la Comalcarn dalle difficoltà in cui si trovava, procedendo all'acquisizione di quello stabilimento. E' pure vero che le difficoltà della gestione della Comalcarn non sono state superate, anzi, si sono aggravate, ma un superamento, con il raggiungimento di risultati nuovi sarebbe stato possibile soltanto attraverso la realizzazione di un ampio programma che mettesse in moto determinati meccanismi, che andasse a favorire lo sviluppo dell'associazionismo di base, che andasse cioè a mettere in moto un insieme di meccanismi, di interventi, di iniziative previste. Di qui, le difficoltà in cui la "Zootecnica Piemontese" si è venuta a trovare; di qui l'appello del Consiglio d'amministrazione della Comalcarn agli enti fondatori e le Amministrazioni Provinciali di Torino e Vercelli e il Comune di Torino - ed al Consiglio Regionale, per un approfondito esame della situazione e la ricerca comune di una soluzione.
A meno che si sia trattato nel '70 di una grossa mistificazione, la volontà politica di questi Enti e di tutte le forze politiche era stata di creare uno strumento operativo e promozionale in questo settore. Noi abbiamo pertanto presentato questa interpellanza per chiedere quali interventi ha prodotto la Giunta, e se essa non ha ritenuto e non ritiene di partecipare all'incontro che è stato promosso e di vedere come questo strumento operativo potesse essere eventualmente regionalizzato, essere eventualmente comunque mantenuto in attesa di trasformarlo in una sezione specializzata dell'istituendo Ente di sviluppo.
La nostra azione è stata ispirata da alcune considerazioni: non soltanto l'importanza della zootecnia per l'agricoltura del Piemonte, ma anche il fatto che il problema zootecnico è certamente uno fra i più acuti e gravi dei tanti che travagliano l'agricoltura e l'economia del nostro Paese, ma non è affatto un problema settoriale bensì un problema nazionale che investe, oltre all'assetto produttivo strutturale dell'agricoltura, il campo dell'alimentazione (con riflessi negativi sul potere d'acquisto e sul livello di vita delle masse popolari, carovita e via di seguito), il campo del commercio con l'estero, con conseguenze sempre più pesanti sulla bilancia agricola alimentare del Paese, con notevole difficoltà di approvvigionamento delle carni, o meglio di bestiame da riproduzione, da rimonta, ed anche di bestiame piccolo da ingrasso; che appunto la nostra è considerata ed è in effetti una delle regioni più idonee a curare l'ulteriore sviluppo della zootecnia da carne, soprattutto da carne di qualità.
Noi riteniamo, appunto in rapporto a questi fatti, che si trattasse, e si tratti per quanto ancora possibile, di vedere quel che è doveroso fare affinché queste premesse che portarono l'Amministrazione Provinciale di Torino e quella di Vercelli e il Comune di Torino a dar vita a questo strumento non vadano disperse, convinti come siamo che in questo settore è indispensabile uno strumento promozionale ed operativo e che in assenza dell'Ente di sviluppo questa società possa assolvere questa funzione.
Sempre che il tutto sia visto in un quadro di diversi interventi e non come un processo di verticalizzazione ma partendo appunto senza tutta quella preparazione di base.
Approfitto dell'occasione ancora, se mi è consentito - uscendo un attimo dall'ambito dell'interpellanza - per chiedere, dato il fallimento della Conferenza nazionale della zootecnia, in riferimento alle critiche sollevate a quella conferenza da tutte le Regioni, ai propositi manifestati da varie Regioni, e in particolare dalle altre Regioni della Valle Padana di arrivare al più presto ad una Conferenza della zootecnia della Valle Padana, se la nostra Regione intende aderire a questa conferenza e intende promuovere, come la Lombardia, una conferenza a livello regionale. Se partendo da questo fatto, essa saprà affrontare nel suo complesso il problema della zootecnia e localizzare in un quadro di scelte politiche ben precise, che abbiano presente l'intero settore, le finalità, che abbiano presenti i problemi del reddito degli allevatori e i problemi dei consumatori, quello strumento potrà dimostrarsi ancora utile e vitale.



PRESIDENTE

Ha facoltà di rispondere, a nome della Giunta, l'Assessore Franzi.



FRANZI Piero, Assessore all'agricoltura

Prima di entrare nel vivo delle questioni prospettate nell'interpellanza dei Consiglieri Ferraris e Berti, ritengo opportuno riferire brevemente alcune notizie, per coloro che non conoscessero la Zootecnica piemontese, sulle cause e le ragioni che hanno indotto le Amministrazioni Provinciali di Torino e di Vercelli e le Amministrazioni dei Comuni di Torino e di Cigliano ad istituire la Società per azioni "Zootecnica Piemontese".
Questa Società è sorta non solo, come viene detto nella interpellanza per l'incremento e la valorizzazione zootecnica del Piemonte, ma anche per non lasciar cadere in mano ad operatori privati le attrezzature della Cooperativa macellazioni e lavorazioni carne, Comalcarn, che si trovava con sede in Cigliano oberata di debiti e in stato di esser posta in liquidazione coatta amministrativa.
Tale cooperativa venne istituita verso la fine del 1966 con l'adesione di oltre seicento soci, allevatori delle province di Torino e di Vercelli.
Iniziò la sua attività statutaria, ma ben presto si trovò in difficili condizioni economiche, e non valsero le fidejussioni rilasciate dalle Province di Torino e di Vercelli e dal Comune di Cigliano, per complessivi settanta milioni, per metterla in condizioni di poter operare senza accumulo di altre passività.
La scarsa liquidità, e soprattutto i dissesti di alcuni grossi clienti ridussero la Comalcarn in condizioni di insolvenza nei confronti di terzi banche e fornitori -, e nel giro di pochi anni la situazione debitoria salì fino ad ammontare ad oltre 600 milioni, per cui si rendeva impossibile una prosecuzione dell'attività.
Di fronte a tale situazione, le Amministrazioni pubbliche più sopra indicate costituirono la S.p.A. Zootecnica Piemontese, con capitale di 70 milioni, che in data 23 marzo '71 acquistava gli immobili e le attrezzature della Comalcarn con un costo complessivo di 382 milioni. La Comalcarn aveva infatti concordato nel frattempo con tutti i creditori, privilegiati e chirografari, la liquidazione della Società. L'acquisto è stato reso possibile mediante apertura di credito di 400 milioni da parte della Cassa di Risparmio di Torino, garantito dalle Province e dal Comune di Torino.
Questi i precedenti che hanno indotto le Amministrazioni Provinciali e Comunali ad assumere iniziative nel settore commerciale delle carni. Vale ancora a questo proposito ricordare che, a seguito di approfondito accertamento tecnico finanziario compiuto dal prof. Gastaldetti di Torino se ne trasse la convinzione che con una più oculata amministrazione e scelta dei clienti, l'attività di macellazione e commercio carni poteva permettere, se non utili, almeno il pareggio del bilancio economico.
Circa l'oggetto dell'interrogazione si dovrebbero formulare diverse considerazioni. Comunque, prima fra tutte, che anche la S.p.A. Zootecnica Piemontese non si è trovata in condizione di poter operare economicamente tant'é che nel giro di pochi mesi ha accumulato un disavanzo economico di oltre trenta milioni, cui si devono sommare altri oneri per interessi passivi ed altri oneri derivanti dalla precedente gestione della Camalcam per cui al 16 novembre 1971 la situazione passiva prevista per il 31 dicembre di quest'anno 1971 ammonta ad oltre 102 milioni.
L'Amministrazione della Società si è prospettata tre diverse soluzioni per eliminare tale condizione di passività la prima, di cedere in affitto a privati l'intero complesso, anche per mantenere in efficienza gli impianti la seconda, di ripianare tutti i debiti e cedere a titolo gratuito la gestione dell'impianto ad una associazione o raggruppamento di produttori la terza, porre in liquidazione la Società e cedere a terzi tutti gli impianti.
La tesi che ha prevalso è stata nel senso di ricercare una soluzione intermedia fra la prima e la seconda, ed infatti il Consiglio d'amministrazione ha deciso di cedere per un periodo di sette mesi la gestione a privati, con l'impegno in questo periodo di ripianare tutti i debiti e promuovere la costituzione di una società o raggruppamento di allevatori per cedere gratuitamente la gestione dell'impianto. La soluzione è da considerarsi senz'altro produttiva e suscettibile di ulteriori sviluppi, sempre che incontri la volontà associativa fra i produttori.
Circa gli intendimenti della Giunta nei confronti della Società per la sua futura operatività, si precisa che sono oltre modo positivi e si concorda con l'opinione degli allevatori e dei tecnici che l'impianto di Cigliano può costituire il primo strumento infrastrutturale per inserire i produttori nel processo di commercializzazione dei prodotti zootecnici a vantaggio anche dello stesso consumatore. A tale riguardo, è bene che si sappia che il bestiame proveniente dagli allevamenti dei nostri coltivatori è allevato ed ingrassato senza alcun impiego di prodotti estrogenati, per cui la carne offerta al produttore risponde a tutti quei requisiti di commerciabilità, a differenza delle carni di importazione, in cui è pienamente ammesso il processo di allevamento e di ingrasso con impiego di estrogeni. Sappiamo infatti tutti cosa significa allevare bestiame con prodotti ormonici e quali siano le convenienze di peso a tutto danno della genuinità e del consumatore. Non per niente, in Italia l'impiego di tali sostanze è stato da tempo proibito.
Ho voluto fare questa considerazione per allargare il discorso nei confronti di quei consumatori, sia pubblici che privati, che acquistano solo in funzione del prezzo della merce offerta, senza valutare se veramente, come nel caso delle carni, acquistano proteine o non invece acqua.
Ritornando all'oggetto dell'interpellanza, si assicura che la Giunta considera valida la scelta dell'amministrazione della Società per azioni Zootecnica Piemontese, perché dà modo alla Regione stessa di essere investita dei propri poteri istituzionali e così accertare la volontà degli allevatori di gestire in proprio l'impianto oppure trovare altre soluzioni a partecipazione pubblica, anche attraverso il costituendo Ente di sviluppo.
Il settore della commercializzazione dei prodotti in forma diretta da parte dei produttori od attraverso forme di società semipubbliche sarà uno degli argomenti di scelta politica che dovrà operare la Regione previo interessamento delle categorie chiamate in causa; ed è uno degli impegni che si dovrà affrontare collegialmente in occasione delle scelte di politica agraria che si vorranno portare avanti a livello regionale. Non dobbiamo infatti dimenticare che il settore della zootecnia concorre per circa il 50 per cento alla formazione della produzione lorda vendibile di tutta la Regione. Vi sono interessate vaste zone agrarie per migliaia di coltivatori, per cui sia sotto il profilo economico che sotto quello umano dobbiamo esprimere il massimo impegno per garantire continuità operativa e di reddito.
La regionalizzazione dei problemi agricoli, che tutti auspichiamo sia la più ampia possibile, impegna in particolare la Regione piemontese, che è caratterizzata da vaste zone di pianura irrigua, ove si alleva una delle più tipiche razze da carne, che merita di essere valorizzata per far emergere tutti i suoi valori produttivi.
L'auspicio degli interpellanti è fatto proprio dalla Giunta per il conseguimento dei risultati produttivi ed economici che tutti auspichiamo E specificatamente per quanto riguarda il convegno zootecnico della Valle Padana devo precisare di aver partecipato ad un incontro con i colleghi delle Regioni della Valle Padana non più addietro di quindici-venti giorni fa, e si è concordato di indire questo convegno nel mese di febbraio-marzo '72. Prima di quella data la Regione Piemonte organizzerà un convegno a livello regionale per accertare le condizioni della zootecnia piemontese ed individuare le linee da seguire a livello di iniziativa regionale.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare, per non oltre cinque minuti, il Consigliere Ferraris, per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.



FERRARIS Bruno

Prendo atto con soddisfazione della risposta data dall'Assessore alla domanda relativa al Convegno e alla Conferenza della zootecnia della Val Padana e della intenzione di organizzare un convegno regionale sulla zootecnia, proprio per l'importanza che ha questo comparto nel settore dell'agricoltura e nell'economia in genere della Regione e del Paese. Non posso invece dichiararmi soddisfatto per la parte della risposta dedicata all'interpellanza scritta, in quanto a me risulta che la Regione non ha avuto alcun incontro con il Consiglio della "Zootecnica Piemontese".....



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Ma se vi è andato l'Assessore all'agricoltura in persona a parlare....



FERRARIS Bruno

........che il rappresentante dell'Amministrazione Provinciale ha riunito il Consiglio della "Zootecnica Piemontese" ed ha annunciato che come scelta dell'Amministrazione Provinciale, della Giunta e dei Gruppi di maggioranza si sarebbe deciso lo scioglimento della Società, con cessione in affitto dello stabilimento ad un certo Arduino per la somma di 500 mila lire il mese; dopo di che, il Consiglio si è dimesso, proprio perch trovatosi di fronte alla dichiarazione di scioglimento.
Quindi, i propositi, da discutersi, naturalmente, espressi qui dall'Assessore a nome della Giunta sono una pura esercitazione accademica perché gli Enti non sono stati sostenuti nei loro tentativi e il Consiglio d'amministrazione della Zootecnica non ha ricevuto risposta ai suoi messaggi, ai suoi appelli.....



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Non l'ha ricevuta dagli azionisti, non alteriamo la realtà dei fatti! Quando Provincia e Comune di Torino rispondono di no, deve rispondere di sì la Regione?



FERRARIS Bruno

La risposta dell'Assessore è stata, se ho inteso bene, che il problema è aperto, che si tratta di mettere in movimento determinate iniziative. A me, invece, risulta che ormai non c'é più nulla da discutere, e questo perché noi non siamo intervenuti per tempo in modo da trovare la soluzione più idonea a questo problema, che io vedo in una prefigurazione di una sezione specializzata dell'Ente di sviluppo, e non nella istituzione di agenzie e via dicendo.
Comunque, questo è un problema da discutere. Certo, la Zootecnica poteva essere uno strumento operativo in attesa di altri. Data la situazione attuale, non so in quale quadro si possano realizzare le cose che ci ha detto l'Assessore. Pertanto, noi ci riserviamo di presentare una mozione sull'insieme del problema della zootecnia piemontese.



FRANZI Piero, Assessore all'agricoltura

Se posso dare una precisazione al collega Ferraris, le notizie che ho fornito riguardano la riunione del Consiglio di amministrazione del 23 novembre ultimo scorso, sei giorni fa, sulla base del testo della relazione scritta in data 25 novembre '71, quindi recentissima.



FERRARIS Bruno

E non vi è fatta menzione delle dichiarazioni dell'Assessore dell'Amministrazione Provinciale né delle decisioni degli amministratori di dimettersi in quanto tutto era ormai concluso?



FRANZI Piero, Assessore all'agricoltura

Non mi risulta a tutt'oggi che vi siano dimissioni in seno al Consiglio d'amministrazione.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Ordine del giorno sul problema della sede della Regione Piemonte


PRESIDENTE

La discussione è esaurita.
Riprendiamo l'esame della questione della sede, che avevamo lasciato in sospeso, di cui trattano i punti 4 e 5 dell'ordine del giorno, fusi insieme perché il progetto di deliberazione della Giunta Regionale è stato assorbito in un ordine del giorno concordato anche con la Giunta e presentato dai Consiglieri Dotti e Rivalta, i quali facevano parte entrambi della Sottocommissione incaricata dalla Conferenza dei Presidenti di affrontare questo problema insieme con l'Assessore Paganelli (il quale però, in quanto Assessore, non può presentare un ordine del giorno con il quale inviterebbe se stesso, come componente della Giunta, a certi adempimenti).
Dò anzitutto lettura dell'ordine del giorno che è stato così presentato e che riguarda i due aspetti del problema della sede, il primo e il secondo, illustrati nella mia comunicazione: "Il Consiglio Regionale riconosce l'urgenza di dotare la Regione della sede opportuna per lo svolgimento delle attività.
Ad una prima analisi delle esigenze, si evidenzia che il complesso delle attività che la Regione è chiamata a svolgere possono essere classificate secondo due ordini di funzioni: l'una di carattere essenzialmente decisionale, l'altra di carattere preminentemente operativo.
Il Consiglio Regionale, con riferimento al solo primo ordine di funzioni, proprie dei suoi organi istituzionali, ritiene che esse debbano essere localizzate in posizione di preminente centralità, rispetto al contesto sociale ed economico piemontese, ed in luogo storicamente e culturalmente rappresentativo.
Tale scelta localizzativa non vuole porsi quale ulteriore accentuazione dei processi di concentrazione e di polarizzazione delle attività in genere, bensì intende affermare che alle attività degli organi istituzionali della Regione, per il loro significato politico e sociale deve essere data priorità nell'occupare posizioni centrali. Riconosce che le caratteristiche di centralità richieste, sono singolarmente rintracciabili nel centro storico del capoluogo della Regione, e che le caratteristiche di rappresentatività sono rintracciabili, in particolare in edifici storici quali Palazzo Reale, Palazzo Carignano e Palazzo Madama.
Nel presupporre e perseguire la sistemazione nel senso suddetto, il Consiglio Regionale pone particolarmente attenzione ai valori di natura monumentale, architettonica e museografica dei succitati palazzi, per i quali valori la Regione intende attuare un'azione di sostegno e di salvaguardia.
Il Consiglio Regionale dà pertanto mandato alla Giunta di prendere ogni utile contatto con le sedi competenti, al fine di ottenere la sistemazione degli uffici della Regione nei Palazzi storici di cui sopra.
Il Consiglio Regionale dà inoltre mandato alla Giunta di condurre le opportune trattative per eventualmente acquisire, a condizioni di convenienza, gli edifici prospettanti Piazza Castello e compresi tra le vie Garibaldi e Palazzo di Città".
Ha facoltà di parlare il Consigliere Dotti, per illustrare l'ordine del giorno, firmato da lui e dal Consigliere Rivalta.



DOTTI Augusto

La Commissione, che era composta dall'Assessore Paganelli dall'architetto Rivalta e da chi vi parla, ha visitato Palazzo Reale in tutti i suoi piani - quindi il piano terreno, il primo piano e il secondo piano, oltre alla manica di via XX Settembre -, alla presenza del sovrintendente architetto Chierici.
Abbiamo potuto constatare che effettivamente l'ala nuova, verso via XX Settembre, è occupata, ma potrebbe anche essere lasciata in futuro alla nostra Regione qualora noi potessimo offrire una sede decorosa agli occupanti - famiglie private ed Enti che svolgono anche compiti regionali come la sede dei Canali Cavour. Quanto al corpo centrale del palazzo, si è trovato che la Sala degli Svizzeri potrebbe essere idonea ad ospitare le riunioni del Consiglio, avendo anche annesse altre stanze per piccole riunioni e potendo essere collegata con un passaggio all'ala di via XX Settembre.
Effettivamente, il Palazzo Reale, per le sue tradizioni, come lei signor Presidente, ha detto bene un momento fa, sarebbe sede adeguatamente decorosa per ricevere il nostro Consiglio. Vi sono, è indubbio, certe esigenze cui ovviare, che l'architetto Chierici, sovrintendente, ha fatto presente, come la necessità di salvaguardare l'affluenza del pubblico ai locali addetti al Museo, di cui questa Sala degli Svizzeri costituisce un po' l'atrio d'accesso.
Vi sono però anche in altri palazzi, a Torino, come ad esempio Palazzo Carignano, ambienti adatti ad una nostra sistemazione anche in via definitiva. La Commissione pertanto pensa ora di estendere la propria attività di ricerca anche verso questo palazzo.
Abbiamo anche visitato i due palazzi che si dovrebbero destinare non alle riunioni assembleari ma agli uffici operativi della Regione, fra via Garibaldi e via Palazzo di Città, ed abbiamo avuto l'impressione di edifici sommamente decorosi e funzionali, che si adatterebbero ottimamente allo scopo cui pensiamo di destinarli e permetterebbero di raggruppare tutti gli uffici della nostra Regione in un unico complesso, vicino ai palazzi storici, il che favorirebbe anche il collegamento fra uffici, sala del Consiglio e Giunta.
Vorrei a questo proposito sollecitare la Giunta, cui raccomandiamo noi stessi nell'ordine del giorno di acquistare questi palazzi, a prospettare la soluzione in modo che tutto l'isolato, o almeno la facciata, oltre che i locali interni, si presenti come un unico insieme, almeno per quello che riguarda gli elementi architettonici visibili: sarebbe bene che almeno il porticato e l'ingresso potessero costituire un tutto unico, come Palazzo della Regione o almeno dei suoi uffici operativi. Dico questo perché il palazzo prospiciente via Garibaldi è di una società, quello prospiciente via Palazzo di Città è di un'altra.
Restiamo a disposizione per un eventuale ulteriore approfondimento della ricerca a Palazzo Carignano.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede di parlare? Allora, pongo ai voti l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Dotti e Rivalta, sul quale la Giunta è d'accordo. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.


Argomento:

Interrogazioni e mozioni (annuncio)


PRESIDENTE

Il punto 6 dell'o.d.g. è rinviato alla prossima seduta. Alcune interpellanze e interrogazioni le abbiamo già discusse; le altre lo saranno nella prossima seduta.
Prego ora un Segretario di dar lettura rapidamente delle interpellanze interrogazioni e mozioni che sono state presentate a questo Ufficio di Presidenza nella seduta odierna.



GERINI E MENOZZI, Segretari

Danno lettura di interrogazioni e mozioni pervenute alla Presidenza.


Argomento:

Ordini del giorno delle prossime sedute


PRESIDENTE

Il Consiglio Regionale è convocato per il 1^ dicembre '71 alle ore 11,30 presso il Palazzo delle Segreterie, piazza Castello 205, con il seguente ordine del giorno, comprendente un solo punto: "Elezione di tre delegati della Regione Piemonte per l'elezione del Presidente della Repubblica".
E' inoltre convocato per il 1" dicembre '71 alle ore 16 e il giorno successivo, presso il Palazzo delle Segreterie, piazza Castello 205, con il seguente ordine del giorno: 1) Approvazione verbali sedute precedenti 2) Comunicazioni del Presidente 3) Disegno di legge "Istituzione del circondario di Biella" (relatore Oberto) 4) Esame ordini del giorno su: Legge 11/6/1971, n. 426 "Disciplina del commercio" - Capo II - "Piani di sviluppo e di adeguamento" D.M. 2/7/1971 "Assegnazione alle Regioni delle somme stanziate nel fondo nazionale ospedaliero" 5) Elezione degli esperti nelle discipline amministrative per le Sezioni decentrate del Comitato di controllo sugli atti degli Enti locali di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino e Vercelli 6) Questione dell'Alpe Veglia 7) Esame di mozioni e ordini del giorno sui seguenti argomenti: a) situazione dell'Università di Torino b) provvedimenti per l'azienda Caesar c) situazione edilizia a Bardonecchia d) diffusione dello Statuto Regionale nelle scuole piemontesi e sua illustrazione agli studenti e) ricerca e raccolta di documentazione relativa agli epistolari di ex combattenti 8) Interpellanze ed interrogazioni.
Vi sono osservazioni su questo ordine del giorno? Non essendovi osservazioni, l'ordine del giorno si può intendere approvato.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,40)



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