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Dettaglio seduta n.6 del 16/09/70 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORELLI



PRESIDENTE

La seduta e aperta. Prego il Segretario Consigliere di dare lettura del processo verbale delle sedute precedenti.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


MENOZZI Stanislao, Segretario

Dà lettura dei processi verbali delle sedute del 22 e 23 luglio 1970



PRESIDENTE

Dato che non vi sono osservazioni, questi processi verbali si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del secondo punto all'ordine del giorno.
Desidero comunicare al Consiglio che nella giornata del 21 u.s. si è svolta, su mio invito, una conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari e dei rappresentanti delle altre forze politiche rappresentate in Consiglio, nella quale è stato esaminato il programma dei lavori di questa sessione. Non abbiamo ancora organizzato i nostri lavori in sessioni vere e proprie, pur tuttavia, avendo termini da rispettare per quel che riguarda in particolare l'approvazione dello Statuto della Regione, si pu considerare che dalla seduta odierna, salvo sospensioni per dar luogo al proseguimento del lavoro delle Commissioni, noi procederemo nei nostri lavori fino all'approvazione dello Statuto, che ci condurrà presumibilmente almeno fino alla giornata del 10 novembre.
In questo periodo di tempo la conferenza dei rappresentanti dei vari gruppi consiliari ha concordato, unanimemente, l'inserimento anzitutto all'ordine del giorno della seduta di oggi ed eventualmente di quelle successive, dei punti contenuti nell'o.d.g. stesso che è stato comunicato ai Consiglieri, inoltre, in successive sedute, l'esame dello stralcio di regolamento e del progetto di Statuto quando la commissione Statuto sarà pronta a sottoporlo all'approvazione dell'assemblea. Ciò significa che noi terremo, presumibilmente, una seduta oggi e due domani. Ritengo, anche perché quest'aula sarà occupata in alcune giornate della settimana successiva dal Consiglio Provinciale, che non vi sia luogo a convocazione del Consiglio Regionale in assemblea plenaria nel corso della settimana prossima, poiché durante quella settimana sia la Commissione Statuto sia la Commissione Regolamento dovranno tenere parecchie sedute per proseguire nei loro lavori. Non appena la Commissione Regolamento li avrà esauriti, e ci potrà accadere anche al termine della settimana prossima, o qualora la Giunta richieda l'approvazione di provvedimenti amministrativi urgenti, in un periodo anche antecedente, provvederò a convocare il Consiglio in assemblea plenaria presumibilmente dopo la settimana prossima, e cioè a decorrere da una data situata all'incirca al principio del mese di ottobre.
Questo programma di lavori è stato concordato all'unanimità. Esso prevede pure la possibilità, qualora sia presentata una mozione sul Comitato Regionale per la programmazione ospedaliera, di dedicare una parte dei lavori di queste tre sedute fra oggi e domani all'esame di questo punto da inserire all'ordine del giorno delle riunioni di domani. E poiché tale mozione mi è stata presentata, aggiungeremo, dopo il punto settimo dell'attuale ordine del giorno anche l'esame di questa mozione e di eventuali altri documenti che possano essere presentati.
Desidero pure comunicare al Consiglio - e non più in ordine ai suoi lavori - che sono pervenuti messaggi ufficiali e non ufficiali al Consiglio stesso di cui vorrei mettere l'assemblea a conoscenza. Prima di tutto, in seguito a un telegramma di congratulazioni che ho inviato al nuovo Presidente del Consiglio, questi ha risposto con un telegramma, che si rivolge anche al Consiglio Regionale: dò lettura dei due telegrammi.
"Emilio Colombo Presidente Consiglio Ministri - Roma Occasione suo incarico Presidenza Consiglio Ministri porgole vive felicitazioni anche nome Consiglio Regionale piemontese et esprimole fiducioso auspicio sua solerte opera contribuisca sollecita attuazione normativo costituzionale materia regionale. Con deferenza. Vittorelli Presidente Consiglio Regionale piemontese".
"Ringrazio vivamente Consiglio Regionale piemontese et lei personalmente per graditi auguri. Assicuro mio interessamento per soluzione problemi regionali et faccio affidamento collaborazione Ente Regione.
Cordiali saluti. Emilio Colombo".
Il Ministro Segretario di Stato per l'attuazione delle Regioni on. sen.
Eugenio Gatto ha risposto ad un telegramma di auguri con il seguente telegramma: "Ringraziola cortese gradito pensiero et assicurole mia collaborazione rapporti proficuo lavoro cordialmente. Gatto Ministro Regioni".
Sono giunti inoltre i seguenti messaggi all'Ufficio di Presidenza o al Presidente del Consiglio Regionale, che possono interessare il Consiglio.
Ve n'é uno della Confederazione Nazionale dell'Artigianato, Comitato Regionale Piemontese, nel quale si esprime il più vivo compiacimento dello stesso Comitato a tutti i Consiglieri eletti e viene formulato alla Presidenza ed ai Consiglieri stessi un augurio di buon lavoro, nella persuasione che il Consiglio Regionale del Piemonte assegnerà all'artigianato la collocazione corrispondente al suo peso e alla sua funzione, con particolare riferimento alle competenze legislative che gli vengono attribuite dall'art 117 della Costituzione.
Dal Sinodo Valdese riunitosi recentemente a Torre Pellice, è giunto pure un messaggio rivolto al Consiglio Regionale nel quale si dice, fra l'altro "a tutto il Consiglio Regionale inviamo un pensiero di solidarietà nelle non lievi nuove responsabilità".
La Federazione Regionale Piemontese dell'Associazione Nazionale Medici Condotti ha pure inviato le sue felicitazioni a tutti i componenti il Consiglio Regionale.
Un gruppo di Consiglieri Comunali della zona di Ivrea ha inviato alla Presidenza del Consiglio Regionale Piemontese, e credo anche ai capi gruppi del Consiglio stesso, un promemoria sui problemi della zona, dove si dice fra l'altro, "I Consiglieri Comunali sottoscritti fanno presente al Consiglio Regionale la grave situazione in cui sono venuti a trovarsi i comuni e gli abitanti dell'area ecologica d'Ivrea, situazione dovuta al caotico sviluppo provocato dagli investimenti industriali e quindi al richiamo di manodopera da tutte le parti d'Italia. Mentre aumentava la popolazione i servizi restavano pressoché nelle condizioni preesistenti ragione per cui le condizioni di vita si aggravano continuamente".
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale ha avuto, in questo periodo, successivamente all'ultima sessione, una serie di incontri con organizzazioni a carattere regionale. Cito in particolare la Federazione Regionale del Piemonte della Confederazione Nazionale Coltivatori diretti e, nella stessa giornata, il Comitato direttivo regionale dell'Alleanza regionale dei contadini. Entrambe queste Associazioni hanno informato l'Ufficio di Presidenza dello stato dei problemi dei loro consociati e si è sviluppata una discussione nella quale è stato espresso l'auspicio da ambedue le organizzazioni che la Regione Piemonte, ora che è costituito l'Ente Regione, possa provvedere, nell'ambito delle competenze affidatele dalla Costituzione, a risolvere con maggiore organicità i problemi dell'agricoltura piemontese.
Il 1 settembre l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale e il Presidente della Giunta hanno ricevuto una delegazione di lavoratori e di rappresentanti del Comune di Novara, a proposito della questione della ditta Falconi, in cui, è stata concordata una linea d'azione comune sulla quale riferirà successivamente il Presidente della Giunta che credo abbia nuovamente incontrato un'altra delegazione della Falconi.
Analogamente si è svolto, il 3 settembre, a Andorno Micca, un incontro a cui ha partecipato per l'Ufficio di Presidenza il Vicepresidente Sanlorenzo e per la Giunta l'assessore regionale Petrini, con una delegazione di lavoratori della Ditta Gallo Rivetti. Siccome questa delegazione si è successivamente recata a Torino per conferire con il Presidente della Giunta, ritengo che nelle sue comunicazioni il Presidente della Giunta informi il Consiglio dell'esito dell'incontro.
Sono anche pervenuti numerosi ordini del giorno da Enti locali, quali la provincia di Cuneo e parecchi Consigli Comunali, che riguardano rapporti fra questi Enti locali e la Regione. Il primo, in ordine di data, è la deliberazione del Consiglio Comunale della città di Cuneo, nella sua seduta dell' 11 luglio 1970, dove si sottolinea come la nascita della Regione segni un momento nuovo nella storia del Paese e del Piemonte, un momento di conquista dell'autonomia; e dove si chiede, inoltre, che, nell'ambito dei lavori dell'assemblea per l'elaborazione del suo Statuto, i Comuni e le Province piemontesi siano chiamati sollecitamente ad esprimere il loro giudizio sulla prima stesura del documento nel quadro di un rapporto nuovo fra Regioni ed Enti locali, fondato sull'interesse della difesa e dello sviluppo della democrazia.
Il 20 luglio successivo, il Consiglio Provinciale di Cuneo, dopo aver sottolineato come il Consiglio Regionale del Piemonte abbia sollecitamente dato inizio alla sua attività, fa voti affinché il Consiglio Regionale, nel quadro di una sempre più accresciuta partecipazione popolare alle scelte ed alle decisioni, sappia esaltare la funzione di primo piano degli organi elettivi quali le Province ed i Comuni, nella messa a fuoco e nella soluzione degli urgenti problemi della Regione Piemonte. E chiede che questo rapporto nuovo tra Regione ed Enti locali, venga concretamente realizzato sin dai primi atti qualificanti dell'assemblea ed in particolare chiamando sollecitamente anche il Consiglio Provinciale di Cuneo a discutere gli orientamenti e i contenuti della prima stesura dello Statuto regionale.
Il Comune di Brandizzo, in provincia di Torino, nel suo Consiglio Comunale ha salutato l'elezione degli organismi dirigenti dell'assemblea regionale ed i suoi organismi esecutivi, auspicando che la Regione attui rapidamente quanto previsto dalla Costituzione e da leggi della Repubblica relativo alle funzioni di controllo sugli atti degli Enti locali. Inoltre che la Regione assuma sollecitamente le competenze sui problemi della programmazione economica e sociale, dell'edilizia scolastica, della programmazione ospedaliera e dell'urbanistica. E ha fatto inoltre voti che si stabilisca al più presto un fecondo rapporto tra la Regione ed i Comuni piemontesi, preso atto dell'intenzione espressa dalla presidenza regionale di sottoporre all'esame degli Enti locali, preventivamente all'approvazione definitiva, la proposta di Statuto dell'assemblea.
Il Consiglio Comunale di Nucetto per parte sua, in una deliberazione partecipa al Consiglio Regionale la necessità di provvedere rapidamente all'approvazione dello Statuto in cui vengano esaltate le funzioni democratiche di tutti gli organismi elettivi e messi a punto i modi di un rapporto tra Province, Comuni grandi e piccoli e il Consiglio Regionale nel quadro di una sempre maggiore, reale partecipazione popolare alle scelte e alle decisioni. E chiede di poter portare il proprio contributo alla discussione sullo Statuto indicando il tipo di principi e di impegni verso le zone montane, in ordine soprattutto ai problemi dell'agricoltura, dello spopolamento, dell'occupazione, delle acque, che a suo avviso dovrebbero trovare nello Statuto Regionale un adeguato riconoscimento.
Il Consiglio Comunale di Verzuolo (Cuneo) ha deliberato un ordine del giorno nel quale afferma di riconoscere l'importanza delle Regioni come strumento nuovo di sviluppo democratico, soprattutto di vita nuova degli Enti locali e chiede che nella formazione dello Statuto della Regione Piemontese si tenga conto della voce dei Comuni sia con una tempestiva opera di informazione, sia richiedendo il loro parere su una bozza dello Statuto stesso.
Il Comune di Rassa, in provincia di Vercelli, ha preso un'iniziativa rivolta al Consiglio di Valle, allo scopo di esaminare la necessità che pur nei ristretti termini previsti, la comunità di Valle, almeno nelle tematiche più importanti all'interno dell'economia del nostro discorso abbia ad esprimere un proprio contributo da inviare alla presidenza dell'assemblea regionale piemontese nella redazione dello Statuto regionale. E in questo senso si attira l'attenzione della presidenza del Consiglio di Valle e dei sindaci valsesiani Infine il Comune di Rivoli, il 5 settembre, dopo avere indirizzato un caloroso saluto agli organi dirigenti dell'assemblea regionale, augura che la Regione attui rapidamente quanto previsto dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica, relativo alle funzioni di controllo sugli atti degli Enti locali. Confida inoltre che la Regione assuma sollecitamente le competenze sui problemi della programmazione economica e sociale dell'edilizia scolastica, della programmazione ospedaliera e dell'urbanistica ed esprime i più fervidi voti che gli Enti locali possano intervenire in merito all'esame sulla proposta di Statuto dell'assemblea regionale.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni del Presidente della Commissione Statuto


PRESIDENTE

Avendo così esaurito le comunicazioni al Consiglio, possiamo passare al terzo punto all'o.d.g., relativo a "Comunicazioni del Presidente della Commissione Statuto".
Dò quindi la parola all'avv. Oberto, Presidente della Commissione Statuto.



OBERTO Gianni

Signor Presidente, signori Consiglieri, il Consiglio Regionale, con sua deliberazione del 23 luglio del 1970, nominava, su proposta del Presidente del Consiglio sen. Vittorelli, una Commissione composta dai Consiglieri Armella, Bianchi, Rivalta, Sanlorenzo, Simonelli, Debenedetti, Zanone Carazzoni, Gandolfi, Giovana, con il compito di procedere con speditezza all'elaborazione delle proposte per il testo dello Statuto, compiendo le ricerche necessarie a tale elaborazione, con facoltà di avvalersi eventualmente, della consulenza e della collaborazione di esperti estranei al Consiglio Regionale.
Il Presidente mi affidava l'incarico di presiedere la Commissione che veniva convocata già, per un primo scambio di idee, per il giorno successivo, 24 luglio. La Commissione accoglieva la mia proposta di nominare Segretario il collega Consigliere Zanone e determinava le modalità di svolgimento dei lavori, assumendo un primo orientamento circa il reperimento del materiale da acquisire per il necessario approfondimento dei diversi complessi problemi, anche di natura giuridico costituzionale connessi alla formulazione dello Statuto che il Consiglio Regionale deve darsi, rispettando il termine di scadenza per l'adempimento del 10 novembre prossimo.
Il materiale è stato raccolto e collazionato con premurosa diligenza mi piace sottolinearlo - dagli uffici della Segreteria della Provincia di Torino. Esso è essenzialmente costituito da un utile raffronto per voci tra gli Statuti delle cinque Regioni a Statuto speciale, da atti di convegni di studio, da proposte di Gruppi consiliari, da monografie ed articoli pubblicati su riviste giuridiche ed amministrative. I Commissari poterono avere il materiale, per un esame individuale, già nel mese di agosto. Il 27 agosto la Commissione si riuniva nuovamente,- proponendosi un calendario di lavori e, preliminarmente, affrontava l'aspetto della partecipazione degli Enti locali e di altri organismi, per un rapporto di idee e di proposte quale contributo di studio per i lavori della Commissione stessa. Si ravvisava l'opportunità di riferire in proposito ai Presidenti del Consiglio e della Giunta, cosa che facevo lo stesso giorno con la lettera di cui dò lettura, per potere poi assumere le iniziative del caso.
" Si è oggi riunita sotto la mia presidenza la Commissione consultiva per lo Statuto, la quale ha proceduto ad un ampio dibattito vertente soprattutto sul calendario dei lavori e sulle modalità di conduzione degli stessi.
In particolare la Commissione ha riaffermato la propria piena autonomia nell'assolvimento del compito che le è stato affidato. Ha inoltre preso conoscenza delle indicazioni sui contenuti degli statuti regionali formulate dal Ministro per l'attuazione delle Regioni Gatto, indicazioni che la Commissione, unanimemente, intende considerare non come un contributo all'elaborazione dello Statuto, bensì come uno dei tanti apporti tecnici finora acquisiti dalla Commissione stessa.
Per quanto attiene all'elaborazione dei lavori la Commissione ritiene che sia necessaria la partecipazione di tecnici, nel numero di due, alla seconda fase dei suoi lavori, fase che seguirà alla prima, che sarà precipuamente dedicata all'individuazione dei titoli e dei sottotitoli, in cui si articolerà lo Statuto, l'individuazione cioè del contenuto dello Statuto stesso.
Questa seconda fase sarà invece dedicata alla stesura materiale di una bozza di Statuto, con eventuale proposta di soluzioni alternative dopo che la Commissione abbia espresso il senso della propria volontà politica.
Ritengo quindi di far sin d'ora presente la necessità di questa collaborazione di tecnici e gli aspetti a detta collaborazione connessi quale quello della retribuzione della collaborazione da essi prestata.
La Commissione ha altresì stabilito il termine del 15 ottobre per la presentazione della stesura della bozza di statuto ed ha a tal fine fissato un calendario di lavori particolarmente intenso, che prevede già sin d'ora tre sedute fissate per l'8, il 9 e l' 11 settembre, nonché una serie di sedute del pari ravvicinate per il periodo successivo in data da destinarsi.
Questo calendario di lavori pone ovviamente in stretta connessione il problema di una equa compensazione delle attività che i Consiglieri membri della Commissione dovranno esplicare affinché i lavori della Commissione stessa non si limitino a discussioni superficiali ma affrontino veramente con la disponibilità di tempo necessaria, il problema in tutti i suoi aspetti." Debbo a questo punto precisare che il termine qui indicato come quello del 15 ottobre deve necessariamente essere spostato per quanto in seguito dirò, chiedendo l'assenso del Consiglio alle proposte che verranno formulate circa la consultazione degli Enti locali.
"La Commissione ha infine concluso rilevando la necessità della più ampia "partecipazione" degli locali e delle organizzazioni economiche sindacali e sociali ai lavori di elaborazione dello statuto e mi ha incaricato di comunicare alla Presidenza del Consiglio e della Giunta l'opportunità che venga rivolto ai predetti enti l'invito a fornire indicazioni su diversi punti, indicazioni che verranno acquisite dalla Commissione come contributi di lavoro e che dovranno pervenire alla Commissione stessa, per una loro proficua utilizzazione, non oltre il 25 settembre." Anche la data del 25 settembre è stata poi spostata per le notizie che in seguito darò al Consiglio " La richiesta di partecipazione dovrà ovviamente essere accompagnata da una indicazione, seppure di massima, dei punti di maggiore interesse per i diversi enti interpellati." La lettera concludeva chiedendo di fissare un incontro per il 1 settembre, con il Consigliere Segretario della Commissione, al fine di potere meglio spiegare il pensiero espresso nella seduta dalla Commissione.
Il 1 settembre aveva luogo l'incontro mio con i signori Presidenti con i quali si convenne essere opportuno, innanzi tutto, richiedere, cosa che oggi viene fatta in questa sede, ai singoli Consiglieri di fornire, ove lo credano, alla Commissione eventuali loro proposte sull'argomento, il che è indubbiamente di grande importanza ed interesse, costituendo lo Statuto la tavola fondamentale per la vita futura della Regione.
Per quanto riguarda gli apporti esterni, si è concordato sulla preliminare opportunità, sentito l'avviso del Consiglio, la cui convocazione si prevedeva allora prossima, di sentire innanzi tutto gli Enti locali in merito agli specifici argomenti che implicano e comportano rapporti diretti di interesse per gli Enti locali stessi alla elaborazione dello Statuto.
Se il Consiglio concorda, si penserebbe, per la organicità della raccolta del materiale, di sentire subito tali Enti in particolare sui seguenti argomenti: i controlli, loro modalità e strutturazione territoriale; deleghe di funzioni e loro esercizio; procedure relative alla programmazione e al piano, con riferimento ai rapporti tra Comuni Province, Regioni e Stato; infine sulle forme di partecipazione e sugli strumenti di informazione dell'attività regionale.
Sono parsi questi gli elementi essenziali sui quali è opportuno sentire gli Enti locali. Ovviamente riferivo di questo colloquio ai componenti della Commissione Statuto. Se il Consiglio concorda, ciò sarà fatto ripeto, rapidamente, nella giornata stessa di oggi, chiedendo agli Enti locali che esprimano il loro avviso entro il 10 ottobre.
Intanto la Commissione ha proseguito i suoi lavori nelle sedute dell'8 9 e 11 settembre ed essendone stata avvertita l'opportunità, per le implicazioni evidenti che corrono tra la formulazione dello Statuto e quella del Regolamento, le due Commissioni ad hoc si sono congiuntamente riunite ieri, sotto la presidenza del Presidente sen. Vittorelli, a Palazzo Cisterna.
La Commissione Statuto terrà una nuova riunione lunedì 21 settembre e fisserà il calendario successivo a ritmo serrato. Ovviamente non è possibile ancora riferire sul merito dei lavori che procedono peraltro con ritmo soddisfacente. E' vivamente auspicabile che quanti hanno interesse ad una buona elaborazione statutaria, facciano pervenire, come già da taluno è stato fatto spontaneamente, proposte ed idee che saranno accolte come contributo allo studio che la Commissione sta compiendo, pur con non poche difficoltà di ordine pratico, data anche la carenza di personale, anche se possiamo tra l'altro valerci della preziosa collaborazione della dott. ssa Rovero. Sarà mio compito gradito dare al più presto notizie in merito agli apporti degli Enti locali e di quelli che certamente non mancheranno da parte della Giunta e di quelli che, in particolare, desidero rispettosamente sollecitare a loro, colleghi Consiglieri. Su tutti e ciascuno di noi ricade infatti la responsabilità di dettare uno Statuto che sia conforme alle esigenze e alle attese delle genti piemontesi. E' un lavoro di grande impegno che la Commissione conduce avanti con senso di responsabilità, pur nei contrasti inevitabili su taluni punti e concordanze su altre posizioni. Ovviamente, ripeto, della sostanza dei lavori si potrà riferire solamente a lavori conclusi, mentre mi riservo di riferire sull'andamento cronologico delle riunioni della Commissione perché il Consiglio abbia contezza del ritmo dello svolgersi dei lavori.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni del Presidente della Commissione vedo il Consigliere Berti che chiede la parola. Ne ha facoltà.



BERTI Antonio

In carenza di elementi di regolamentazione della discussione, chiedo al Presidente dell'assemblea come si può intervenire sulle comunicazioni.



PRESIDENTE

Con qualche breve intervento è sempre possibile intervenire.



BERTI Antonio

Subito, o alla fine?



PRESIDENTE

Si può farlo anche subito, dato che abbiamo argomenti diversi all'o.d.g.
Ha facoltà di parlare il Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Pongo solo una domanda per il momento: vorremmo sapere se, oltre che consultare gli Enti locali di cui si è parlato sulle quattro domande, sulle quali noi concordiamo, la presidenza intende consultare anche altri organismi quali le confederazioni sindacali, le cooperative ecc. Perché non vorremmo che la consultazione si limitasse solamente agli Enti locali.
Sulle forme che sono state qui espresse noi concordiamo, ma vorremmo una risposta precisa che ci dia la garanzia che il dibattito verrà aperto anche ad altri Enti.



PRESIDENTE

Credo che a questa domanda possa, più opportunamente, rispondere il Presidente della Commissione Statuto a cui concedo la facoltà di parlare.



OBERTO Gianni

Da quanto risulta dalla lettera che ho testé letto, la Commissione non ha mancato di rendersi conto dell'opportunità di sentire una molteplicità di voci, anzi, un coro di voci, perché tutti hanno un certo interesse a che lo Statuto sia fatto presto, ma sia fatto soprattutto bene e corrisponda alle esigenze che i piemontesi portano innanzi per la soluzione dei loro problemi.
La Commissione si è anche responsabilmente chiesta se era opportuno che questa sollecitazione avvenisse direttamente da parte della Commissione, o se non fosse invece più opportuno che gli Enti, le organizzazioni che hanno interesse ad interloquire, ad intervenire in questa materia, fossero loro spontaneamente a portare innanzi gli argomenti che credevano utili sottoponendoli alla considerazione della Commissione stessa. Questo anche perché nasceva una certa difficoltà per la formulazione delle domande, che invece era facilmente superabile per l'interpello da rivolgersi agli Enti locali. Come ho detto, gli Enti locali risponderanno in modo precipuo su quattro argomenti, che sono di interesse diretto loro, delle Province, dei Comuni, per i rapporti con la Regione, con lo Stato, anche sul piano di programmazione e di pianificazione. Là dove invece la formulazione diventerebbe particolarmente difficile e complessa quando noi rivolgessimo un'analoga domanda scritta per esempio, alle organizzazioni sindacali, ai rappresentanti del mondo dell'agricoltura, del mondo del lavoro, del mondo del commercio, che hanno tutti degli aspetti settoriali.
Ho nella mia brevissima comunicazione informato che già sono pervenute delle comunicazioni, delle richieste di fornire questi contributi conoscitivi, e quindi penso che anche attraverso a quel tanto di cronaca dei nostri lavori di oggi che verranno attraverso i giornali, tutti avranno la conoscenza e potranno essere sensibilizzati ad assumere una loro presa di posizione, per quanto possa interessarli naturalmente, in relazione ai lavori della Commissione stessa. Altrimenti si corre il rischio di formulare delle richieste a scacchiera, con grossa difficoltà poi del coordinamento, tralasciando per esempio di interpellare qualcuno il quale muoverebbe successivamente delle lagnanze, delle lamentele, perch trascurate. E' aperto a tutti il discorso e aspettiamo che tutti coloro i quali hanno qualcosa da dire sentano l'opportunità di farlo conoscere.
Questo è stato l'avviso che nella riunione con i Presidenti Vittorelli e Calleri, in assenza del Consigliere Zanone, che era impedito perché la riunione era stata rinviata, si è concordato e del quale ho riferito alla Commissione dello Statuto che ne ha preso atto.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre osservazioni, si può quindi intendere approvata la richiesta del Presidente della Commissione Statuto a nome della Commissione medesima, di indirizzare a tutti gli Enti locali della Regione Piemonte un questionario con quattro domande alle quali questi Enti saranno invitati a rispondere entro la data indicata nella sua relazione dal Presidente Oberto e inoltre di rivolgere un invito a qualunque organizzazione a carattere regionale abbia interesse a manifestare il proprio pensiero, a inviare le sue osservazioni alla stessa Commissione Statuto affinché questa possa tenere presenti le esigenze che in qualunque parte della società civile piemontese si possano o si vogliano manifestare.
Se non vi sono osservazioni o altre richieste di parola si intende la proposta approvata.
Abbiamo ora al quarto punto all'o.d.g. le "Comunicazioni del Presidente della Giunta Regionale".
Il Presidente della Giunta mi ha chiesto di spostare a domani queste comunicazioni per poterle completare e quindi parlare una volta sola con tutte le comunicazioni che egli riterrà utile di fare al Consiglio. Non vi sono opposizioni?


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Prima costituzione degli uffici regionali. Segreteria Generale della Regione


PRESIDENTE

Passiamo quindi al quinto punto all'o.d.g. "Prima costituzione degli uffici regionali. Segreteria Generale della Regione".
Credo che la Giunta abbia alcune proposte di deliberazione da trasmettere. Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Come i signori Consiglieri sanno, per il primo impianto degli uffici la legge prevede che venga provveduto al reperimento del personale tramite comando da parte degli Enti locali o degli uffici periferici dello Stato.
Nella fase iniziale dei lavori di questo Consiglio, l'Amministrazione provinciale di Torino, facendosi preventivamente carico di quanto stabiliva la legge in ordine alle prime riunioni, quindi in ordine al primo personale necessario, aveva provveduto ad una primissima impostazione, comandando alla Regione alcuni funzionari, in particolare il Segretario Generale dell'Amministrazione provinciale e taluni altri funzionari e dipendenti d'ordine, al fine di garantire proprio lo svolgimento delle prime incombenze.
La Giunta, in una sua prima riunione (dico questo come comunicazione in ordine al problema generale e non in ordine alla deliberazione che sarà sottoposta all'attenzione del Consiglio), ha ravvisato l'opportunità di dare un primo apporto di funzionamento sulla base di una articolazione di uffici. A questo fine ha preparato una specie di organigramma (che ovviamente guarda anche prevalentemente al futuro dell'attività della Regione, e cioè ai compiti che la Regione dovrà assolvere immediatamente dopo, ma anche in questa fase iniziale) relativo ai problemi connessi alla costituzione di un Ufficio legislativo, per seguire i lavori che da un lato le Commissioni dall'altro il Consiglio nel suo insieme dovranno svolgere in ordine alla impostazione delle leggi e dei regolamenti, alla costituzione dell'Ufficio tributi per quella parte, che non sarà sicuramente di poco momento, relativa alla determinazione dell'ammontare dei tributi stessi nonché della quota spettante alla Regione dei tributi erariali, e della quota del fondo comune che viene suddivisa attraverso il parametro fissato dalla legge finanziaria.
Un terzo Ufficio che ci sembra molto importante costituire fin dall'inizio, anche perché preliminare rispetto ad una attività in cui vorremmo vedere impegnati a fondo gli Assessori, è l'ufficio che dovrebbe studiare il contenuto e le modalità di trasferimento delle funzioni amministrative dallo Stato alla Regione, sulla scorta, per intanto, di taluni precedenti già esistenti, per materie che sono di competenza comune delle Regioni a Statuto speciale e di quelle a Statuto ordinario, in fatto di trasferimento di dette funzioni alle Regioni a Statuto speciale. Ma poiché la legge sul trasferimento di queste funzioni a carattere amministrativo è, una legge per esclusioni più che una legge di contenuti e di descrizioni, noi riteniamo che sia molto importante che su questo argomento si approfondisca immediatamente la posizione nostra, in modo da essere pronti per il momento in cui il Governo, sulla base della delega che gli è stata attribuita dal Parlamento, procederà, consultando le Regioni al trasferimento di queste funzioni amministrative. E' molto importante soprattutto perché noi concepiamo l'autonomia non certo come una sorta di configurazione e di contrapposizione allo Stato, ma riteniamo che, là dove esiste l'autonomia e questa è stata attribuita dalla Costituzione alla Regione - essa possa e debba dispiegarsi concretamente nella sua globalità essendo molto attenti a che non restino le cosiddette funzioni residue dell'Amministrazione dello Stato sulle materie che sono invece attribuite alla Regione e che poi da questo nucleo di funzioni cosiddette residue si risalga lentamente ad un assorbimento di funzioni che assolutamente devono essere di carattere regionale. Certamente i signori Consiglieri comprenderanno come l'impostazione di un problema di questo genere sia particolarmente importante.
Altra funzione particolarmente importante, sulla quale è indispensabile uno studio preliminare approfondito, è il problema delle deleghe alle Province, ai Comuni ed agli altri Enti locali deleghe di carattere amministrativo, poiché la Regione esplica le sue funzioni amministrative, a norma dell'art. 118 della Costituzione, attraverso gli Enti locali.
L'indirizzo nostro è sicuramente quello di dare la più ampia delega possibile, di decentrare il più largamente possibile queste funzioni amministrative, attraverso i tre tipi di decentramento che la Costituzione prefigura, che sono essenzialmente la cosiddetta delega istituzionale, la delega per oggetto definito e per tempo determinato, il valersi degli Uffici dei Comuni e degli Enti locali, evidentemente in tutte le situazioni in cui non sia possibile regolare tale tipo di decentramento attraverso le deleghe, o di carattere istituzionale o cosiddette di carattere burocratico. Non vi è dubbio alcuno che l'impostazione, la preparazione di questo tipo di rapporto nuovo, tra l'Amministrazione regionale da un lato e gli Enti locali dall'altro, presuppone una preparazione anche di carattere giuridico, una definizione precisa di carattere giuridico, che è sicuramente bene prefigurare in tutte le sue espressioni e soprattutto prevedere in modo che, quando queste funzioni verranno trasferite dallo Stato alla Regione, la Regione sia già in condizione di avere svolto tutto il lavoro preparatorio per poter immediatamente decentrare le funzioni stesse agli Enti locali.
Questi sono i primi tre grossi centri funzionali di irradiazione dell'attività più propriamente preparatoria che noi intenderemmo realizzare. Evidentemente, ciò presuppone la possibilità di utilizzare funzionari di alto livello di preparazione, che siano in condizione di esperire tutte queste indagini preliminari e di approntare tutto quanto necessario perché esse si estendano fino al massimo di conoscenza possibile, e per poter fare in modo che la Giunta e il Consiglio siano in condizioni di avere una base conoscitiva e di valutazione sufficientemente ampia a monte delle soluzioni che intenderanno assumere.
Da questo primo abbozzo nasce l'esigenza, intanto, di un rapporto funzionale che non è di carattere piramidale ma di carattere collegiale, di lavoro di staff, come si suol dire. Da ciò deriva, nel divisamento della Giunta - presentato oggi al Consiglio non perché esso assuma ipso facto una deliberazione ma perché possa farne oggetto di meditazione per tutte le successive determinazioni -, la visione di un rapporto di carattere collegiale che fa capo alla Segreteria Generale, la quale dovrebbe essere responsabile, collegialmente e unitariamente, attraverso la direzione del Segretario Generale, di tutti gli uffici e servizi della Regione. A questo scopo noi oggi portiamo in questa sede la richiesta relativa, intanto, alla costituzione di questa Segreteria Generale e poi degli altri uffici dichiarando quali sono le qualifiche dei funzionari che hanno presentato la relativa domanda e quale è il numero dei funzionari di cui la Giunta riterrebbe necessario chiedere il distacco dalle Amministrazioni, di appartenenza, evidentemente demandando alla Giunta, come la legge prevede tutti i rapporti relativi al problema di questi distacchi.
Al fine di evitare inconvenienti di carattere interpretativo che potrebbero sorgere, tengo a dire che nella deliberazione relativa alla costituzione della Segreteria Generale della Regione, proposta di deliberazione che credo sia stata consegnata ai signori Consiglieri, è detto con molta chiarezza - e ciò perché non si ingeneri qui una discussione che potrebbe essere interessante ma che è sicuramente prematura rispetto alla organizzazione definitiva degli uffici della Regione - che "restando pertanto impregiudicata ogni determinazione circa l'ordinamento degli uffici regionali, che dovrà avvenire secondo lo Statuto e le norme delle leggi regionali che regoleranno l'inquadramento, lo stato giuridico ed economico del personale, tenuto conto delle esigenze connesse all'impianto e al primo funzionamento degli uffici, occorre tuttavia provvedere alla prima organizzazione della Segreteria Generale della Regione". Perciò, la proposta di deliberazione che viene sottoposta al Consiglio lascia impregiudicate tutte le successive determinazioni - che verranno, evidentemente, quando discuteremo dei ruoli organici del personale - che il Consiglio vorrà assumere in ordine all'organizzazione interna degli uffici e dei servizi della Regione.
La proposta di deliberazione della Giunta relativa alla Segreteria Generale è pertanto la seguente: "Nella prima costituzione degli uffici regionali, la direzione e il coordinamento di tutti i servizi regionali, sul piano funzionale e gerarchico, fanno capo alla Segreteria Generale, retta da un Segretario Generale.
Il Segretario Generale è capo di tutto il personale e responsabile del funzionamento di tutti i servizi.
Il Segretario Generale esercita le attribuzioni di Segreteria del Consiglio Regionale ed è Segretario della Giunta Regionale.
In particolare, il Segretario Generale cura la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti e gli adempimenti connessi con l'attività legislativa e regolamentare, e funge da ufficiale rogante per gli atti e i contratti della Regione".
V'é poi un'altra proposta di deliberazione, che, pur rientrando nelle competenze della Giunta, io penso sia corretto, trattandosi del più alto funzionario della Regione, sottoporre all'attenzione del Consiglio, e che suona così: "A norma dell'art. 65, secondo comma, della legge 10 febbraio 1953 n. 62, la Giunta Regionale assumerà le intese con l'Amministrazione Provinciale di Torino e con il Ministero dell'Interno, per quanto di competenza, al fine di far disporre il comando presso la Regione Piemonte del Segretario Generale della Provincia di Torino, la cui assegnazione è già stata richiesta, a seguito di delibera d'urgenza, dalla Giunta Regionale stessa, per il disbrigo delle più immediate incombenze degli uffici regionali.
Esperite le formalità relative al comando, la Giunta Regionale, nello spirito di cui alle premesse, conferisce la nomina al predetto funzionario".



PRESIDENTE

Signori Consiglieri! Le due proposte di deliberazione che saranno sottoposte all'esame ed all'approvazione del Consiglio sono connesse fra di loro, ma per la loro natura comportano una procedura diversa: la prima, che riguarda l'istituzione di un posto di Segretario Generale della Regione può naturalmente essere dibattuta pubblicamente, insieme alle altre considerazioni che sono state fatte testé dal Presidente della Giunta Regionale; la seconda riguarda persone, e, per consentire una più ampia e più libera discussione della questione stessa, di norma si procede a queste discussioni ed a queste deliberazioni riguardanti persone in seduta segreta.
Proporrei, quindi, al Consiglio di procedere in seduta pubblica all'esame del primo oggetto sottoposto all'esame e alla deliberazione del Consiglio; di sospendere indi la seduta per consentire che nella sala rimangano soltanto i Consiglieri e di procedere successivamente all'esame della seconda proposta di deliberazione in seduta segreta.
Vi sono osservazioni? Poiché nessuno muove osservazioni, la proposta si intende approvata, e quindi si procederà ora all'esame e successivamente alla deliberazione per la prima proposta che è stata presentata dal Presidente della Giunta, intendendosi naturalmente questo esame come un esame che può estendersi a tutte quante le considerazioni del Presidente della Giunta.
Qualcuno chiede la parola? Ha facoltà di parlare il Consigliere Raschio.



RASCHIO Luciano

Signor Presidente! Signori Consiglieri! Comprendo l'esigenza da parte del Presidente della Giunta e della Giunta stessa di articolare sin dai primi momenti alcune necessità fondamentali di funzionamento, che sono appunto quelle connesse alla nomina del Segretario Generale e ad un primo comando di funzionari notevolmente qualificati ad assumere responsabilità in ordine al funzionamento dell'istanza regionale. Però, esaminando il dispositivo, non il preambolo della delibera, vedo che questo, a mio giudizio, pecca proprio in quanto non ribadisce, a differenza di quanto invece faceva il preambolo della delibera, il concetto di provvisorietà e di estrema esigenza contenuto nell'art. 65 della Legge 10 febbraio '53.
La delibera, inoltre, a mio giudizio, avrebbe dovuto contenere anche una precisazione di questo tipo: che per tutto quanto concerne l'inquadramento del personale, quindi anche le scelte che dovremo fare come Giunta e anche come Consiglio, poiché, per nostra fortuna, o sfortuna siamo in fase costituente, anche per quel che concerne le Segreterie, sia del Consiglio Regionale sia della Giunta, il problema dei dipartimenti (io concordo sulla necessità di un Ufficio legislativo che sin dagli inizi sia robusto tecnicamente, di un Ufficio tributi, e a questo proposito, come revisore dei conti, proporrei una riunione anche dei revisori dei conti perché ritengo necessario un esame abbastanza approfondito preliminarmente per la strutturazione di un bilancio adeguato ai compiti che ci verranno demandati) è necessario che si pronunci una Commissione a livello di Consiglio Regionale: una Commissione formata da Consiglieri, evidentemente insieme, a uomini della Giunta, delegati allo scopo dalla Giunta, che elaborino orientamenti di lavoro nell'ambito dell'inquadramento e delle scelte che noi vogliamo fare, per la migliore utilizzazione. Perché il comando è un'arma a doppio taglio: è utile, oggi, data la situazione in cui ci troviamo; però, potrebbe anche essere soggetto a forti pressioni esterne. E' quindi indispensabile, a mio giudizio, che fin dagli inizi la partenza sia oltremodo seria e nel contempo ci garantisca il massimo di apertura possibile.
Venendo al punto 1 della delibera, ritengo che anche qui, premessa l'esigenza di rispettare fino in fondo l'elemento contingente, e quindi precario - e il richiamo all'art. 65 è necessario nel dispositivo di delibera - si debba tener conto che è in atto in Italia, a livello delle Regioni, tutta una discussione sulle funzioni del Segretario Generale. La figura del Segretario a livello di Consiglio Regionale io penso si debba prefigurare in modo ben diverso da quella che è a livello comunale, anche perché nel caso del Consiglio Regionale subentrano pure vasti impegni legiferativi. Quindi, un richiamo sic et simpliciter al concetto di Segretario Generale investito delle funzioni e prerogative che sono proprie del Segretario nelle Amministrazioni comunali e in quelle provinciali, mi sembra fuori luogo. Penso, inoltre, che nella delibera ci dovrebbe essere pur con la precisazione di precarietà, l'affermazione che il Segretario Generale, oltre ad essere capo di tutto il personale e responsabile del funzionamento dei servizi - questo come elemento di coordinamento, al che non vedo esserci nulla da opporre - esercita la funzione di Segretario del Consiglio Regionale e le attribuzioni di segreteria della Giunta Regionale.
Vorrei, cioè, vedere rimarcata, nella formulazione della delibera, una accentuazione di responsabilità, come Segretario Generale, a livello di tutto il Consiglio; anche per il prestigio che può derivare al Consiglio stesso, che è l'organismo più elevato del momento democratico, dalla presenza di un Segretario Generale come Segretario del Consiglio. Nella delibera si dice: "Il Segretario Generale esercita le attribuzioni di Segreteria del Consiglio Regionale". Mi pare che ciò sottintenda che il Segretario potrebbe anche delegare altra persona all'espletamento delle funzioni di Segretario del Consiglio, in quanto egli dovrebbe invece esercitare le funzioni di Segretario della Giunta Regionale. A mio avviso dovrebbe, se mai, essere l'opposto. Penso che sarebbe saggio adottare siffatta inversione di termini, perché questo metterebbe in grado lo stesso Segretario Generale di dedicarsi con più forza, anche in virtù della presenza personale, a tutta una serie di problemi che evidentemente trovano nell'ambito del Consiglio Regionale, delle sue funzioni, delle sue sessioni di lavoro il momento più esaltante di tutto il dibattito politico amministrativo a cui siamo chiamati.
Credo che in questo primo avvio abbiamo tutti dimostrato, maggioranza ed opposizione, con un lavoro serio, attraverso l'attività nell'ambito di Commissioni, la volontà precisa di operare intensamente, con fervore.
Non mi intrattengo sulla seconda proposta di delibera, accogliendo l'invito fatto dal Presidente del Consiglio Regionale, perché, trattandosi di problemi concernenti persone, se ne dovrà discutere successivamente, in seduta segreta.
Per ricapitolare, sostengo che nel dispositivo della delibera, non solamente nel preambolo, si debba rimarcare l'esigenza che sia il Consiglio Regionale a determinare il numero e la qualifica dei funzionari di cui reputa necessario il comando e quindi la precarietà dell'atto stesso con cui noi ci avviamo a dare questo primo assetto al nostro lavoro di inquadramento; chiedo che si dica chiaramente che si riconosce l'opportunità che una Commissione di Consiglieri regionali, evidentemente composta da uomini di tutti i Gruppi, partecipi alla elaborazione di un inquadramento, prendendo anche contatti con altre Regioni e con altri elementi tecnici che ci possono aiutare nell'approntamento di esso propongo che si stabilisca che il Segretario Generale esercita le funzioni di Segretario del Consiglio Regionale ed ha le attribuzioni di Segreteria della Giunta Regionale.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare? Ha allora facoltà di svolgere la sua replica il Presidente della Giunta.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale.

Qui si pone un problema di carattere formale, in merito al quale intendo rispondere subito. Se si vuole che il dispositivo delle delibere contenga anche le premesse al dispositivo stesso, dobbiamo accogliere la richiesta qui avanzata. Non sarebbe peraltro minimamente modificato in tal modo il significato che la Giunta ha inteso dare alla proposta di deliberazione. Personalmente, credo che lo schema di compilazione, che è anche quello seguito da tutte le Amministrazioni pubbliche, risponda alla finalità di indicare chiaramente le determinazioni che gli organi a ci preposti hanno assunto. Non essendovi una divergenza sul merito della questione, mi appello all'opportunità, anche ai fini di una economia di lavoro di tutti i Consiglieri, di quelli, in specie, che vogliono andarsi a rivedere le delibere arretrate di anni, di non mutar sistema, di continuare cioè a far sì che le determinazioni prese siano esposte in modo sufficientemente chiaro, tale da non lasciar adito a dubbi, ma anche sufficientemente succinto. Le premesse, d'altronde, hanno proprio lo scopo di consentire a chi tali determinazioni deve assumere (d'altra parte, gli atti sono sempre a disposizione dei Consiglieri che volessero consultarli) di rendersi conto entro quali limiti le deliberazioni sono assunte. Credo che un tipo di impostazione di questo genere risponda ad esigenze al tempo stesso di chiarezza e di sintesi che è sempre opportuno rispettare, per cui su questo punto non dovrebbero esserci perplessità.
Ripeto che non vi è, sostanzialmente, nel merito di questa richiesta alcuna differenziazione. Si tratta evidentemente, ed è detto in modo molto chiaro, di una deliberazione che non pregiudica, né d'altra parte pu pregiudicare, a norma di legge e non soltanto per volontà nostra, le determinazioni che in ordine alla istituzione dei quadri della Regione il Consiglio sarà chiamato successivamente ad assumere allorché approverà gli ordinamenti organici, allorché darà un assetto di carattere funzionale e gerarchico a tutta la burocrazia regionale. Assetto, peraltro, che il Consiglio dovrà e potrà affrontare soltanto quando, insieme alle funzioni di carattere amministrativo, il Governo trasferirà alla Regione anche il personale occorrente per l'espletamento di tali funzioni.
Nasce proprio da questo la mia risposta negativa alla obiezione che in questa prima fase, che è una fase di carattere transitorio, la Giunta non possa impostare, in coerenza con un proprio programma di lavoro - che evidentemente è nostro dovere sottoporre, e che sottoporremo, in parte, già nell'ambito delle comunicazioni, ma riservandoci di fare una esposizione ben più vasta in altra seduta -, una prima articolazione di uffici, anche per verificare l'esattezza delle impostazioni e vedere in che misura queste impostazioni rispondano alle esigenze e alle domande che la Regione stessa si fa sia in ordine all'attività legislativa, che (vorrei questo Consiglio non lo dimenticasse mai) e la grande novità della riforma regionale, sia in ordine all'attività amministrativa, che, a quanto vedo, dai banchi dell'opposizione viene considerata di secondaria importanza (e me ne compiaccio, perché questo corrisponde ad una impostazione che io mi guardo bene dal controbattere), ma che ha una sua logica indubbiamente contraria alle richieste che vengono poi formulate in ordine al controllo della Giunta stessa. Non vogliate ridurre la Giunta alla stregua di un cagnolino che dev'essere tenuto continuamente a guinzaglio, lasciate che possa formulare le sue proposte come organo, senza bisogno di balie asciutte.
Caso mai, questo controllo, può essere esplicato dal Consiglio Regionale in tutta la sua solennità ma anche nei limiti delle sue competenze, che in tale evenienza è investito della totalità dei poteri e conseguentemente non ha di sicuro bisogno di esprimere dei suoi rappresentanti, che non hanno poi alcuna specifica responsabilità nell'ambito della decisione che assumono. La Giunta, proprio come organo collegiale, queste responsabilità le ha: consentite allora che le esplichi, che risponda di fronte al Consiglio, il quale ha su questa materia la pienezza dei poteri di controllo non solo, ma di decisione, e può tranquillamente capovolgere tutto l'indirizzo che la Giunta potrà assumere in ordine ai problemi relativi al regolamento organico, arrivando anche a dare una struttura ed una organizzazione agli Uffici completamente diversa da quella che la Giunta volesse proporre scavalcando chissà quali competenze.
Vorrei che non si esagerasse su queste questioni. Io credo che il buon funzionamento della Regione, degli organi regionali, sia subordinato al reciproco rispetto delle specifiche competenze di ogni organo, e che interesse di ogni organo sia che queste specifiche competenze vengano esercitate con tutta la responsabilità ma nella completa pienezza delle rispettive attribuzioni. La Giunta è estremamente rispettosa delle competenze del Consiglio, tanto che ha ritenuto, fra l'altro, andando al di là di quello che era un suo stretto obbligo di legge, di dover investire il Consiglio, in ordine ad un problema importante come quello del Segretario Generale, anche del comando, della richiesta, e, direi, della identificazione della richiesta. Questo non già per sovvertire l'ordine dei fattori, per confondere le responsabilità di ciascuno, ma ritenendo che il conforto del consenso del Consiglio possa rafforzare anche la posizione di colui che è chiamato ad esercitare funzioni così importanti, con tutte le difficoltà del primo impianto, con tutte le necessarie vischiosità, con tutti gli interrogativi, ed obiettivamente con tutte le invenzioni che anche occorre fare.
Quindi, teniamo distinte le competenze, e facciamo in modo che gli organi non si sovrappongano l'uno all'altro, creando confusioni che non sarebbero utili né per il Consiglio né per la Giunta, che non darebbero nessuna attribuzione in più al Consiglio di quelle che il Consiglio ha e deve avere, con il massimo rispetto, però, anche delle funzioni degli altri organi. Vorrei non si dimenticasse mai, qui, che la Regione è fatta di tre organi: il Consiglio, la Giunta e il suo Presidente, ciascuno con proprie attribuzioni, con proprie competenze, con responsabilità. Nessuno nega che il Consiglio ha una funzione di grande preminenza legislativa, anzi, di assolutezza legislativa, perché e l'unico dei tre organi che possa legiferare, e non verrebbe mai in mente alla Giunta di sostituirsi in questo al Consiglio. Si lascino però alla Giunta quelle che sono le competenze proprie di qualunque organo esecutivo (che deve poter mantenere se non vogliamo proprio ridurla al minus habens), tra cui quella della ricerca di qualche funzionario per la costituzione di qualche ufficio.
Mi- pare che la terza richiesta riguardasse una modificazione in ordine alle funzioni del Segretario Generale. Anche qui bisogna convincersi che parlando di "attribuzioni di Segreteria" non si toglie assolutamente nulla di guano spetti al Consiglio. E vorrei dire che non ponemmo, allo stato attuale delle cose, usare una formula meno generica, anche in considerazione del fatto che il Consiglio non ha un suo regolamento, per cui in tali condizioni sarebbe stato, da parte della Giunta, quanto meno azzardato voler attribuire delle funzioni che per ora non risultano.
Vorrei risalire proprio alla premessa della delibera, ribadendo con tutta chiarezza che nella determinazione che noi stiamo per assumere non vi è nulla di pregiudizievole rispetto alla successiva determinazione che come dicevo, dovrà essere affrontata nel momento in cui con le funzioni amministrative verrà trasferito alla Regione anche il personale, e che a quel punto sana la Giunta stessa, la quale ha, non come Giunta regionale ma attraverso molti dei suoi componenti, una certa esperienza rispetto alla istituzione di ruoli organici, a chiedere il conforto, per la redazione di questo elaborato, di una Commissione consiliare, ben conscia della complessità delle determinazioni da assumere. Nel caso specifico, poi delle attribuzioni che riguardano il funzionamento del Consiglio in quella parte che è di carattere legislativo, è evidente che non potrà essere la Giunta a decidere del suo svolgimento, ma che dovranno essere proprio i Consiglieri, oppure una Commissione consiliare, e l'Ufficio di Presidenza a dire come ci si dovrà regolare.
Non credo di avere altro da aggiungere. Vi pregherei soltanto di non dilatare la discussione al di là di quella che è una deliberazione sicuramente importante ma che non chiude affatto in una rigida camicia di forza, anzi, lascia completamente impregiudicate le successive determinazioni del Consiglio in ordine a questi problemi. Raccomando, fra l'altro (è una raccomandazione che faccio con estrema sincerità, con molta schiettezza, ma anche con un certo senso della responsabilità che mi compete) di non creare artificiosamente delle contrapposizioni tra gli organi della Regione, contrapposizioni che non hanno motivo d'essere, che sono forse esclusivamente nelle nostre reciproche opinioni. Se queste contrapposizioni di opinioni ci sono, lasciamo che emergano dalle discussioni che faremo in ordine alla redazione dello Statuto: sarà quello il momento in cui le articolazioni delle competenze e la struttura degli organi regionali verranno definite, e sarà quella la sede in cui avremo modo di precisare le diverse posizioni, che io oso sperare si differenzino molto più sul piano di una valutazione di carattere generale non ancora scesa nelle singole specificazioni di quanto non sarà nelle singole specificazioni.
Questo Consiglio Regionale ha dimostrato fin dall'inizio di essere pervaso da alto senso di realismo e da notevole sensibilità politica, dando prova di sensibilità e di capacità, con il far procedere con molta scioltezza e rapidità le prime incombenze che la Regione si è trovata a dover assumere, e io non credo sia nell'interesse di alcuno, né dei partiti della maggioranza, ovviamente, né di quelli che fanno parte della minoranza non mi piace chiamarla opposizione - incepparne il funzionamento. Io credo che questa raccomandazione, che rivolgo a tutti con molta semplicità abbia una precisa ragione d'essere.



PRESIDENTE

La discussione è chiusa. Posso dare la parola, adesso, soltanto a chi la chiede per dichiarazione di voto, a meno che vi siano proposte di emendamento.



RASCHIO Luciano

Presidente, potrei fare una brevissima replica, prima di parlare per dichiarazione di voto?



PRESIDENTE

No, la replica è concessa soltanto al relatore, che in questo caso non c'è, o alla Giunta.
Non essendo stati presentati emendamenti, l'oggetto delle nostre votazioni è la proposta n. 1 presentata dalla Giunta.
Se nessuno chiede la parola per dichiarazione di voto....



BERTI Antonio

So di derogare al regolamento, che però non è ancora stato formulato.
Ma, proprio per poter dare luogo ad una votazione valida, vorrei sapere con chiarezza se il carattere di provvisorietà della delibera è comunque riconosciuto.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

E' chiarito in premessa e stabilito dalla legge.



BERTI Antonio

Stando così le cose, noi voteremo a favore



PRESIDENTE

Consigliere Berti, lei si è attenuto, pur senza conoscerlo, al futuro regolamento, poiché la sua è stata una richiesta di chiarimenti, e quindi perfettamente legittima.
Allora, si voterà adesso sulla proposta di deliberazione n. 1 presentata dalla Giunta, che rileggo prima di passare alla votazione stessa: "Il Consiglio Regionale delibera Nella prima costituzione degli Uffici regionali, la direzione ed il coordinamento di tutti i servizi regionali, sul piano funzionale e gerarchico, fanno capo alla Segreteria Generale, retta da un Segretario Generale.
Il Segretario Generale è capo di tutto il personale e responsabile del funzionamento di tutti i servizi.
Il Segretario Generale esercita le attribuzioni di Segreteria del Consiglio Regionale ed è Segretario della Giunta Regionale.
In particolare, il Segretario Generale cura la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti e gli adempimenti connessi con l'attività legislativa e regolamentare, e funge da ufficiale rogante per gli atti e i contratti della Regione".
Non essendo richiesta alcun'altra forma di votazione, pongo ai voti questa proposta per alzata di mano. Chi l'approva è pregato di alzare la mano. Prego i Segretari Consiglieri di procedere al conteggio dei voti.
La proposta è approvata all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti.
Prima di procedere all'esame e alla votazione della proposta di deliberazione n. 2, ricordo ancora che, trattandosi di questione relativa a persone, passeremo, per l'esame e la votazione di questa proposta, in seduta segreta. Sospendo pertanto la seduta per dieci minuti.



(La seduta è brevemente sospesa)



PRESIDENTE

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio passa in seduta segreta nel corso della quale approva a scrutinio segreto, la proposta che il Consiglio Regionale deliberi che: 1) A norma dell'art. 65, secondo comma, della legge 10 febbraio 1953 n. 62, la Giunta Regionale assumerà le intese con l'Amministrazione Provinciale di Torino e con il Ministero dell'Interno, per quanto di competenza, al fine di far disporre il comando presso la Regione Piemonte del Segretario Generale della Provincia di Torino, la cui assegnazione è già stata richiesta, a seguito di delibera d'urgenza, dalla Giunta Regionale stessa, per il disbrigo delle più immediate incombenze degli Uffici regionali.
2) Esperite le formalità relative al comando la Giunta Regionale, nello spirito di cui alle premesse, conferisce la nomina al predetto funzionario.
Il risultato della votazione è il seguente: presenti e votanti 49 voti validi 49 maggioranza 25 Hanno votato si 49 Consiglieri.


Argomento:

Annunzio di interrogazioni, interpellanze e mozioni (Al termine della seduta segreta)


PRESIDENTE

Dà lettura di alcune interpellanze, interrogazioni e proposte di mozione pervenute alla Presidenza del Consiglio.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno delle sedute di domani


PRESIDENTE

Prima di togliere la seduta, comunico l'ordine del giorno per le sedute di domani, che suona così: 1) Comunicazioni del Presidente della Giunta Regionale.
2) Prima costituzione degli Uffici regionali - determinazioni ai fini del comando di un primo gruppo di impiegati.
3) Istituto ricerche economico-sociali 'Aldo Valente' - Partecipazione della Regione e provvedimenti conseguenti.
4) Proposta di mozione presentata dal Consigliere Berti sui problemi della programmazione ospedaliera.
5) Proposta di ordine del giorno del Consigliere Sanlorenzo sulla emanazione dei decreti delegati.
6) Celebrazione del centenario del 20 settembre da parte del Presidente del Consiglio.
La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Desidero chiedere, sulla base anche di quanto si era deciso, se non erro, nella discussione svoltasi alla conferenza dei Capigruppo, che la mozione che per il momento porta il mio nome possa essere presentata come mozione dei vari Gruppi che acconsentono all'impostazione in essa contenuta. Noi riterremmo positivo, cioè, che la mozione potesse fin d'ora essere presentata all'insegna non di un solo Gruppo ma di tutti i Gruppi che su essa concordano. Perché tutti la conoscano con precisione copie di questa mozione sono state distribuite fra i vari Gruppi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Curci



CURCI Domenico

Anche in considerazione di quanto comunicato poc'anzi dal Consigliere Berti, faccio presente che desidereremmo avere anche noi copia della mozione per poterla esaminare ed eventualmente discutere.



PRESIDENTE

Dico subito che, compatibilmente con le possibilità di funzionamento tecnico dei nostri servizi, che per ora sono estremamente limitate l'ordine del giorno della seduta del giorno successivo sarà stampato a cura della Segreteria Generale e distribuito immediatamente prima dell'inizio della seduta stessa, con il testo completo dei provvedimenti di volta in volta sottoposti all'esame del Consiglio. Domattina, pertanto, in una forma o nell'altra, spero di poter mettere tutti i Consiglieri in grado di conoscere i testi che saranno oggetto di esame e di deliberazione da parte del Consiglio.
Ha la parola il Consigliere Ferraris.



FERRARIS Bruno

Vorrei solo sapere per quando sarà fissata la discussione della mozione sull'agricoltura e delle altre interpellanze presentate.



PRESIDENTE

Nella riunione dei Capigruppo la questione è stata sollevata, ma una data non è ancora stata decisa. Siccome dobbiamo anche tener conto degli impegni che avrà il Consiglio per quel che riguarda l'approvazione dello Statuto, penso di convocare nuovamente i Capigruppo prima di riprendere il lavoro intensivo, e in quella occasione conterei di fissare il giorno in cui potrà essere eventualmente inserita la sua mozione all'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Giovana.



GIOVANA Mario

Mi pare che il Consigliere Berti abbia riferito correttamente quanto era stato convenuto nella riunione dei Capigruppo e dei rappresentanti dei partiti sulla questione della proposta di mozione circa i problemi riguardanti provvedimenti in materia di....



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Giovana: lei sta entrando nel merito di una discussione che è all'ordine del giorno di domani. Ora pu parlare soltanto se intende chiedere una modifica dell'ordine del giorno.



GIOVANA Mario

Vorrei fare una dichiarazione.



PRESIDENTE

Su quell'argomento non la può fare. Potrà aderire alla proposta, ma ha tutto il tempo per farlo, e lo potranno fare anche altri Gruppi. Adesso l'eventuale richiesta di parola può essere unicamente sull'ordine del giorno che è stato proposto, che si può accettare, respingere, o chiedere di modificare.
Ha la parola il Consigliere Borello.



BORELLO Giovanni

Penso che l'argomento proposto dal Consigliere Berti sia così importante e complesso....



PRESIDENTE

Mi dispiace interromperla, ma non posso concederle la parola: questo argomento è all'ordine del giorno di domani.



BORELLO Giovanni

Io intendevo chiedere, dato appunto che la questione è così complessa e non può essere esaminata in poco tempo se si vuol fare un esame corretto ed obiettivo, di spostare la discussione ad una seduta successiva.



PRESIDENTE

Tocca al Consigliere Berti, primo presentatore, dirci eventualmente qualcosa in merito.



BERTI Antonio

Io insisto perché la discussione della mozione da me presentata venga mantenuta all'ordine del giorno di domani: intanto, perché l'inserimento di questa proposta all'ordine del giorno è stato unanimemente deciso nella conferenza dei Capigruppo e dell'Ufficio di Presidenza, presente il Presidente della Giunta, anche se non contesto il diritto al Consigliere di chiederne lo spostamento, e poi anche perché noi abbiamo rinunciato a discutere subito altre importanti questioni, relative alla programmazione al costo della vita e all'agricoltura appunto perché si desse la precedenza a questa discussione, che concerne un tema di attualità cui l'opinione pubblica è molto attenta. Riterremmo non utile una discussione che certamente, anche per gli impegni che qui sono già annunciati, sarebbe procrastinata di molto nel tempo.



PRESIDENTE

Sulla proposta di modifica dell'ordine del giorno fatta dal Consigliere Borello, proporrei, per seguire una prassi adottata in altre assemblee dato che noi ancora non abbiamo un regolamento, che parli, se lo desidera un Consigliere per ciascun Gruppo, e per non più di cinque minuti. Ha la parola il Consigliere Fassino.



FASSINO Giuseppe

A nome del Gruppo liberale dichiaro che ci associamo alla proposta del Consigliere Borello, pur convenendo su quanto ha detto il collega Berti circa l'importanza e l'attualità del problema, per avere il tempo materiale di esaminare questa mozione, di discuterla fra di noi e di venire in Consiglio con adeguata preparazione per poterne discutere. Chiediamo che sia messo ai voti l'inserimento o meno della mozione all'ordine del giorno di domani.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Anche noi, Presidente, ci associamo alla proposta di rinvio.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Per lealtà e chiarezza, devo dire subito che il mio Gruppo non può, per ovvi motivi, sottoscrivere una mozione redatta in questi termini. Sono poi perfettamente d'accordo sulla opportunità di prendere maggiore tempo per approfondire tutti questi argomenti. Ritengo che sia di massima una politica non molto producente quella di sovraccaricare, prima di ogni preparazione di struttura, la Regione di iniziative, di compiti e discussioni su argomenti che richiedono una preparazione anche tecnica. In ordine a questa specificazione devo peraltro riconoscere, per correttezza che nel corso della conferenza dei Capigruppo, alla presenza del Presidente della Giunta Regionale, quando un gruppo di questa assemblea ha ritenuto di presentare proprie mozioni su vari argomenti, non si è contestato questo diritto a chiedere una discussione.
Evidentemente, per quanto ci riguarda, una discussione seria e approfondita, dal punto di vista regionale, di una così vasta tematica sulla base di una impostazione che immagino sia di carattere nazionale del Gruppo che l'ha presentata, che richiede anche chiarimenti a livello nazionale di ordine conoscitivo, non potrà essere fatta sicuramente in questa sede. Però, per quanto ci riguarda, pensiamo che si possa anche - si fanno tante parole su tante cose - richiamare l'attenzione (mi riferisco ai due primi punti di quella mozione) sulla esigenza che le competenze regionali debbano nel più breve tempo essere assunte, e qualcos'altro, come richiamo e sottolineatura della sensibilità che noi possiamo avere a riguardo di questo problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Debenedetti. Ne ha facoltà.



DEBENEDETTI Mario

A nome del mio Gruppo mi associo all'istanza di rinviare la discussione, perché, dall'esame del testo della mozione, abbiamo rilevato che vi sono sollevati problemi di particolare complessità ed impegno, che riteniamo meritino un approfondimento adeguato. Pertanto, insistiamo per il rinvio, pur tenuto conto che, come ha già detto l'avv. Bianchi, in sede di Capigruppo e di riunione di Gruppo, non si è mossa alcuna opposizione alla discussione e presentazione della mozione.



NESI Nerio

Nella recente riunione dei Capigruppo, di fronte a una proposta fatta dal Capogruppo comunista, di trattare due mozioni da esso presentate, di una, (quella dell'agricoltura) si disse che era opportuno il rinvio dell'altra (sui problemi sanitari) si rimase d'accordo che sarebbe stata trattata in questa sessione. Io credo quindi sia corretto da parte nostra aderire alla proposta di discuterne subito.
Io ho letto, anche se non dettagliatamente, il testo della mozione comunista e senza entrare nel merito, devo dire che ci sono dei punti sui quali noi dissentiamo. Credo che occorrerebbe anche a noi un po' di tempo per studiare la materia, anche perché, come tutti sappiamo, essa è oggetto di grandi discussioni in sede nazionale. Non so se ciò sarà possibile per domani. Per quanto ci riguarda siamo disponibili per cominciare a discuterla, anche per mantenere fermo l'impegno che abbiamo preso nella riunione dei Capigruppo.
Se potessimo enucleare uno stralcio della mozione che permettesse un accordo generale, penso che sarebbe la cosa migliore. Ripeto comunque, per quanto ci riguarda, che siamo favorevoli ad iniziare la discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l'Assessore Gandolfi. Parla a nome della Giunta?



GANDOLFI Aldo, Assessore

No.



PRESIDENTE

Si dimette dalla Giunta per diventare di nuovo Consigliere? Perché è una prassi un po'.... Io credo che la Giunta in quanto tale, possa avere un'opinione da esprimere, difatti il Presidente della Giunta intende farlo poiché le mozioni normalmente sono deliberazioni del Consiglio che chiedono alla Giunta di operare in un determinato modo e impegnano il Consiglio ad agire in un certo modo. Io mi trovo ora davanti ad una situazione che in sede parlamentare comporterebbe una crisi di Governo!



GANDOLFI Aldo, Assessore

Chiedo allora al Consiglio di pronunciarsi su un fatto che costituirà un precedente: al Consiglio Regionale, è consentito ad un rappresentante del partito che siede in Giunta di fare dichiarazioni a nome del partito come Consigliere regionale?



PRESIDENTE

Io consento tutto, a questo punto i conti se li fa la Giunta nel suo interno; però normalmente qui c'è un dialogo tra la Giunta e il Consiglio lei fa parte della Giunta e non parla a nome della Giunta, quindi si differenzia da una posizione eventuale della Giunta stessa. Mi dispiace che il suo partito abbia un solo Consigliere, ma non è una questione di forma che sollevo, è una questione di correttezza nei rapporti tra il Consiglio e la Giunta.



GANDOLFI Aldo, Assessore

Se c'è una posizione di Giunta e se si stabilisce un rapporto tra Giunta e Consiglio su un dato problema, è chiaro che un membro di Giunta non può esprimersi che attraverso il proprio Presidente o su delega dello stesso. Ma su una questione che è di competenza del Consiglio e durante una discussione che non investe la Giunta....



PRESIDENTE

Investe la Giunta, perché è una mozione della quale la Giunta deve poi tenere conto nel suo operato.



GANDOLFI Aldo, Assessore

Ma questa mi sembra una discussione che riguarda il Consiglio.



PRESIDENTE

Se permette questo lo stabilisco io. Le mozioni possono risultare dalla trasformazione delle interpellanze. Siccome le interpellanze si rivolgono alla Giunta, quando siano trasformate in mozione (e questa è già una mozione) è evidente che sono un deliberato che diventa un imperativo per la Giunta stessa. Può anche parlare a titolo personale e in questo caso non ho nessuna difficoltà a darle la parola e a lasciarla sedere sui banchi dell'assemblea, però costituisce un precedente, a mio giudizio estremamente pericoloso perché si crea, prima ancora di aver definito il tipo di rapporti che interverranno tra Giunta e Consiglio nello Statuto della Regione, una situazione che....



GANDOLFI Aldo, Assessore

Da questo punto di vista c'è già un precedente perché io vengo invitato alle riunioni dei Capigruppo come rappresentante di partito e non come rappresentante di Giunta.



PRESIDENTE

Però, altro è una riunione informale che avviene all'esterno di quest'aula, altro e la riunione che avviene in quest'aula.



GANDOLFI Aldo, Assessore

E allora su questo problema il Consiglio si pronunci adesso, visto che è una questione che va affrontata una volta per tutte.
Ripeto, su problemi che non coinvolgono rapporti tra Giunta e Consiglio o prese di posizione già prese in sede di Giunta, penso sia mio pieno diritto esporre le mie idee come partito; a titolo personale ovviamente, e non come membro di Giunta.



PRESIDENTE

Sono estremamente spiacente di dover ricordare che, in mancanza di un regolamento, le norme regolamentari da applicare a questo Consiglio le interpreta il Presidente. Il Presidente ha dichiarato, lo ribadisce e non intende essere contraddetto, che una mozione implica un rapporto tra il Consiglio e la Giunta. A questo punto un membro della Giunta può anche non far più parte della Giunta stessa, sedersi al Consiglio ed esprimere una propria posizione; però, trattandosi di un rapporto tra Consiglio e Giunta a nome della Giunta parla o il Presidente o l'Assessore competente per la materia o chiunque sia delegato dal Presidente della Giunta. Ma io non posso ammettere che parli un Assessore il quale in questo caso si è tolto la giacca da Assessore, è tornato in aula e ridiventa Consigliere. Sono spiacente che il P.R.I. abbia un solo Consigliere a rappresentarlo, ma non può essere contemporaneamente nella Giunta, nel Consiglio e dappertutto.
Scelga lei quindi la veste nella quale vuole parlare.



GANDOLFI Aldo, Assessore

Io naturalmente non concordo con questa interpretazione, ma mi riservo di discuterne in sede di regolamento.



PRESIDENTE

Benissimo.
Ha facoltà di parlare il Presidente della Giunta.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Io vorrei dirimere questa disputa nel senso che in merito vi è una posizione ufficiale della Giunta, perché cortesemente io sono stato chiamato a partecipare alla riunione nella quale i Capigruppo hanno stabilito, con la Giunta, l'ordine dei lavori. Esiste quindi una posizione della Giunta, posizione che ritengo di dover esprimere, molto dispiaciuto di trovarmi in contraddittorio con altri membri della maggioranza che hanno espresso qui la loro opinione. Devo fare presente che vi era una richiesta di discussione, che coinvolgeva delle posizioni di Giunta, avanzata dal Partito comunista in ordine ai problemi della programmazione, della programmazione ospedaliera e dell'agricoltura. Abbiamo tutti convenuto, in quella riunione, che l'aprire un dibattito non avendo ancora la Giunta avuto modo di recepire tutta la documentazione (e questo sicuramente non per colpa sua o per sua inerzia, ma perché anche il trasferimento delle competenze dai Comitati regionali sia della programmazione economica che della programmazione ospedaliera ha un suo iter che si può definire burocratico ma che comunque deve essere rispettato) la metteva in condizione di non poter discutere il problema in modo soddisfacente. Il rappresentante del Partito comunista ha allora accettato di demandare il dibattito ad una fase successiva, dando atto alla Giunta di volerli discutere.
Si è avanzata in quella sede, tuttavia, una richiesta da parte del Partito comunista, quella cioè di discutere in ordine a quanto stabilito dal cosiddetto "decretissimo" rispetto ai problemi ospedalieri. Si è anche detto che era probabile si potesse trovare una convergenza di tutti i Gruppi per quanto specificatamente fa riferimento alla posizione assunta dal decreto in ordine ai problemi suddetti.
Per me la discussione s'ha da fare; non necessariamente però la traccia della discussione è questo documento che oggettivamente va assai al di là rispetto alla puntualizzazione che attraverso questa discussione si voleva fare. Io penso quindi che da un lato si possano discutere gli aspetti di contenuto per i quali la proposta di mozione presentata dal collega Berti può costituire una traccia come può non costituirla, non ha importanza, e ciascuno interviene sugli aspetti che più particolarmente gli possono interessare.
Terrei perciò distinto l'aspetto della discussione da quello della mozione, sulla quale evidentemente io non concordo così com'é formulata. Ma se veramente vogliamo esprimere lo spirito che mi sembra avesse l'altro giorno informato la posizione di tutti i presenti e che era quello di non accettare la posizione che in ordine a questo specifico problema era stata assunta dal "decretissimo", penso che senza un soverchio sforzo sia possibile trovare delle convergenze.
E' una proposta che vi pregherei di accettare perché ci consentirebbe da un lato di scambiarci intanto i nostri punti di vista e quindi farne oggetto di meditazione anche per successivi dibattiti; dall'altro di specificare questi punti di vista in una mozione che non sia un documento programmatico, perché, se il Consigliere Berti me lo consente, il difetto di questa proposta di mozione è che di fatto è un documento programmatico non è limitata a quegli aspetti di cui parlavamo l'altro giorno, ma va molto al di là. Se possiamo ricondurla agli aspetti che dicevamo l'altro giorno io credo che sia possibile trovare dei punti di convergenza tali da consentire di formulare una mozione che ci trovi tutti concordi sul problema specifico. Questo è il senso della mia proposta ed io sarei molto grato ai signori Consiglieri se, rispettando gli impegni che abbiamo preso nel momento in cui abbiamo stabilito l'o.d.g., facessimo una discussione che, non richiedendo da parte della Giunta una specifica documentazione come invece avrebbe richiesto la discussione in ordine ai problemi della programmazione regionale, può essere molto utile per precisare le posizioni e sottoporle all'attenzione degli altri Gruppi, tenendo ben distinta la posizione più direttamente connessa con la formulazione della mozione.



GIOVANA Mario

Pur sottoscrivendo la proposta di mozione del Consigliere Berti, mi pare che la richiesta fatta dal Presidente Calleri possa essere accettata.
Per quanto mi riguarda l'accetto e vorrei che ne discutessimo perché mi pare che non sia così difficile, nei termini posti dal Presidente Calleri trovare i termini di concordanza.



NESI Nerio

Mi pare che la proposta del Presidente Calleri sia accettabile. Quando mi riferivo ad uno stralcio io pensavo infatti a questo. Accettando questa proposta si potrebbe fare la discussione e fare anche una mozione che tenga conto delle osservazioni fatte, mozione che io mi auguro si possa approvare unitariamente.



BERTI Antonio

Ringrazio il Presidente della Giunta per il modo in cui ha posto la questione, che mi sembra molto corretto, e quindi l'accetto.
Vorrei solo fare una dichiarazione. Tutti i Consiglieri sanno che noi abbiamo, come Gruppo comunista, largamente la possibilità di convocare il Consiglio su qualsiasi punto ci interessi. Devo altresì aggiungere che almeno in questa fase, non abbiamo un interesse politico a proporre delle mozioni destinate comunque a rappresentare una posizione puramente propagandistica respinta dalla maggioranza del Consiglio. Noi, con la politica costruttiva che ci contraddistingue, vorremmo operare in modo che le questioni che poniamo abbiano un riscontro, per quanto è possibile nella Giunta e siano costruttive soprattutto se rapportate agli interessi dei lavoratori.
Per quanto mi riguarda forse a mio e a vantaggio di qualcun altro gioca il fatto di essere da tempo impegnato su questi temi facendo parte del Comitato regionale della programmazione ospedaliera. L'avv. Oberto sa che abbiamo discusso a lungo di queste questioni e come Comitato della programmazione ospedaliera siamo anche pervenuti ad indicazioni di linee e di programma che a me pareva di poter riassumere in questa mozione, anche se mi rendevo conto che si poteva dividere poi in due: una parte è la questione politica che abbiamo deciso nella riunione dei Capigruppo riguardante il "decretissimo", l'altra è la costituzione, nel caso in cui il Consiglio volesse accettarla, di una Commissione speciale che in questa fase non solo esamina i provvedimenti del Governo, ma incomincia a studiare come impostare un piano sanitario regionale, tenuto conto che rientra negli impegni che noi dovremmo assumere quello di dirigere la politica sanitaria in Piemonte sino ad oggi diretta dal Comitato regionale ospedaliero.
Concludendo, mi pare che la mozione possa fermarsi a pag. 4 la dove dice "Quindi tutti i provvedimenti, anche contingenti, che vengono assunti sono validi alla condizione che si muovano chiaramente su questa linea" togliendo quanto riguarda interventi di riforma che possono essere naturalmente aperti alla discussione qualora qualcuno ritenesse di prenderli in esame e che potrebbero invece seriamente essere presi in esame successivamente, in un'eventuale Commissione del Consiglio che si pu costituire.



BORELLO Giovanni

Dopo le parole del Consigliere Berti, io ritengo di dover ritirare la mia proposta di rinvio.



BIANCHI Adriano

Vorrei associarmi alle proposte del Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre osservazioni, prendo atto anzitutto che il presentatore della mozione, Berti, sopprime, a decorrere dal capoverso "Il Consiglio della Regione Piemonte...." a pag. 4 e pagine successive, la fine della mozione. Quindi la mozione si intende intanto presentata per la parte che giunge fino a pag. 4 alle parole "su questa linea". Ed è questo perci il testo che verrà fatto circolare in vista della discussione.
Prendo atto in secondo luogo che è stata accolta la proposta del Presidente della Giunta e perciò, pur senza mutare l'o.d.g. e considerando la mozione presentata dal Consigliere Berti come lo strumento sul quale si apre la discussione che è stata proposta dal Presidente della Giunta e accolta da tutti i Gruppi, si cercherà, nel corso della giornata di domani o di concluderla con la votazione di una mozione concordata, o di trarre pretesto o motivo da questa mozione per iniziare una discussione.
Concorderemo domani le forme nelle quali concludere eventualmente la discussione. Fra queste forme ci può anche essere la decisione di non concludere la discussione e di rinviarla ad un'altra seduta per giungere se se ne ravvisa l'opportunità, alla presentazione di testi diversi da quelli che sono stati presentati. Comunque questa è materia di domani.
L'o.d.g. rimane quello proposto, se non vi sono altre osservazioni si considera accolto.
La seduta è convocata con l'o.d.g. di cui è stata data lettura domattina alle ore 10, non alle ore 9 come era stato stampato.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,15)



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