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Dettaglio seduta n.47 del 05/07/71 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORELLI



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
La seduta sarà sospesa inizialmente per consentire una riunione dei Capigruppo, allo scopo di permettere di prendere in esame le vicende di questi ultimi giorni. Alla riapertura della seduta riferiranno i Capigruppo su quanto sarà stato convenuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta sospesa alle ore 10,20, riprende alle ore 12,05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Prego il Consigliere Segretario Gerini di dare lettura del verbale della seduta precedente.



GERINI Armando, Segretario

dà lettura del verbale della seduta antimeridiana del 2 luglio



PRESIDENTE

Se non vi sono osservazioni il processo verbale si può intendere approvato. Non ve ne sono, quindi è approvato.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente


PRESIDENTE

Comunico che il Consigliere Menozzi ha chiesto congedo dal 5 al 18 luglio per ragioni di salute.
Comunico altresì una lettera pervenutami dal Consigliere Giovanni Borello di cui dò lettura al Consiglio: "Ill.mo signor Presidente, con lettera in data 3.2.71 e successivamente in data 9.4, il sen. Gava, Ministro per l'Industria, il Commercio e l'Artigianato mi espresse la sua convinzione circa l'incompatibilità a' sensi dell'art. 6 della legge 17.2.68 n. 108 tra la carica di Presidente della Camera di Commercio e la funzione di Consigliere Regionale richiedendomi una opzione tra i due incarichi. Pur non avendo sinora rilevato alcun motivo di incompatibilità legale o funzionale, ma al contrario ritenendo fondato nel momento difficile dell'avvio un interesse del Consiglio Regionale per un più stretto contatto con gli organismi periferici quale quello garantito dalla temporanea duplicità delle mie funzioni, mi sono trovato costretto a rassegnare le dimissioni dal Consiglio Regionale piemontese cercando in questo modo di interpretare la volontà degli astigiani.
E' certamente con rammarico che lascio il Consiglio in un momento così delicato ed importante, ma sono certo che Lei e tutti i colleghi comprenderanno come per la piccola comunità astigiana il condurre a termine i programmi avviati dalla Camera di Commercio possa essere considerato prioritario.
Significandole la mia stima e Porgendole il più cordiale saluto, La prego quindi, signor Presidente, di sottoporre al Consiglio l'accettazione delle mie dimissioni dalla carica di Consigliere Regionale".
Ponendosi una questione di incompatibilità che deve essere giudicata dagli organi regolari del Consiglio, cioè dalla Giunta delle Elezioni trasmetto questa lettera al Presidente della Giunta delle Elezioni affinch possa riferire sull'incompatibilità e consentire quindi al Consiglio di esprimere il suo apprezzamento su questa presentazione di dimissioni prenderne atto o respingerle, secondo anche quanto avrà concordato e suggerito la Giunta delle Elezioni. Signori Consiglieri, non mi rimane molto da dire dopo la lettura del verbale della seduta precedente, ma forse conviene integrarlo con qualche elemento che non poteva essere registrato dal verbale, il quale tuttavia è fedelissimo nel riportare lo svolgimento della seduta precedente, anche perché, come è a loro noto dalla lettura dei giornali, sono sorte contestazioni da parte del Presidente della Giunta (che ne chiarirà poi la portata), circa la legittimità delle deliberazioni assunte nella seduta di venerdì scorso dal Consiglio Regionale. Desidero soltanto ricordare che in una riunione dei Capigruppo svoltasi una ventina di giorni or sono, era stato concordato di porre al Consiglio il problema della durata in carica dell'Ufficio di Presidenza, tale durata in carica essendo retta da disposizioni successive contraddittorie tra di loro, quali la Legge Scelba che ne fissava il mandato a un anno e in base alla quale fu eletto l'Ufficio stesso e la disposizione contenuta nell'art. 14 dello Statuto che stabilisce, nel suo ultimo comma, che "i componenti l'Ufficio di Presidenza restano in carica 30 mesi e sono rieleggibili".
All'inizio della discussione su questo punto all'o.d.g., io riferii al Consiglio quali erano le ipotesi che si profilavano al Consiglio stesso e cioè: considerare automaticamente prorogato a due anni e mezzo l'Ufficio di Presidenza eletto soltanto per un anno, oppure deliberare in merito a questa proroga, oppure considerare scaduto il mandato dell'Ufficio di Presidenza al termine di un anno - come era previsto dalla Legge Scelba - e procedere all'elezione di un nuovo Ufficio di Presidenza. Non feci nessun suggerimento attorno alla scelta da fare fra queste tre ipotesi, ma ritenni fosse utile che i Gruppi potessero consultarsi fra di loro per poter poi formulare al Consiglio stesso proposte in adempimento del terzo punto all'ordine del giorno e procedere quindi alle eventuali deliberazioni che sarebbero conseguite dalle scelte fatte dal Consiglio. Sospesi quindi la seduta senza accogliere immediatamente la proposta del Consigliere Berti di una riunione dei Capigruppo, per consentire ai Gruppi di indire riunioni e alla ripresa di venire a formulare davanti al Consiglio proposte in merito alle scelte da effettuare. Chiesi al Consigliere Berti di soprassedere nella sua richiesta per poter risolvere prima questo problema e successivamente contemplare i problemi da lui posti nella sua richiesta e cioè l'ordine successivo dei lavori del Consiglio Regionale ed il programma dei lavori di questo stesso Consiglio nelle sedute successive quali quelle di oggi e di domani, che sono state precisamente programmate nella conferenza dei Capigruppo svoltasi dopo l'elezione o la riconferma dell'Ufficio di Presidenza.
Alla ripresa di questi lavori - e lo attesteranno successivamente i Capigruppo che hanno formulato queste proposte o che ad esse hanno aderito venne proposto a nome del Gruppo della D.C., dal Consigliere Bianchi, di considerare scaduto l'Ufficio di Presidenza al termine del suo mandato e di procedere alla "rielezione" egli disse, con un lapsus, dell'Ufficio di Presidenza, per la durata prevista dallo Statuto e cioè per una durata di 30 mesi. A questa proposta, come riferisce il processo verbale della seduta precedente, aderirono tutti i Gruppi senza eccezione. Aderì pure (forse in questo il processo verbale è lievemente lacunoso) il Gruppo del M.S.I. il quale sollevò un'eccezione soltanto per quel che riguarda il numero dei componenti l'Ufficio di Presidenza. Infatti, l'art. 14 stabilisce, nel suo primo comma, che "il Consiglio, come suo primo atto, proceda all'elezione dell'Ufficio di Presidenza composto dal Presidente, due Vicepresidenti e da due a quattro Segretari". Il Gruppo della D.C., nella proposta globale fatta dal Consigliere Bianchi, propose di mantenere a due il numero dei Segretari. Il M.S.I. riteneva viceversa che si dovesse portare il numero dei Segretari, fin d'ora, a quattro e quindi fece una proposta alternativa su questo punto, rispetto alla proposta del Consigliere Bianchi.
Alla proposta del Consigliere Bianchi aderirono tutti quanti i Gruppi ed essendo unanime il Consiglio nell'accogliere la proposta della D.C., si procedette all'elezione dell'Ufficio di Presidenza, elezione che non comportò né sorprese né drammi, poiché il Presidente fu eletto con la totalità dei voti, meno tre schede bianche e senza il suo voto non avendo egli partecipato alla votazione; i Vicepresidenti furono eletti con un numero di voti corrispondente ai voti dei Gruppi di maggioranza e dei Gruppi di minoranza, salvo le schede bianche del M.S.I.; e i Segretari analogamente, ricevettero i voti di maggioranza e quelli di minoranza.
Non si può quindi parlare di irregolarità nello svolgimento di questa procedura. La seduta del Consiglio fu perfettamente normale, come hanno potuto constatare tutti coloro che ad essa hanno partecipato, non fu sollevata in aula nessuna eccezione all'adozione di questa procedura e alla proposta del Gruppo della D.C.
Vi è stata quindi perfetta unanimità di consensi di tutti i Consiglieri presenti e di tutti i Gruppi, che parlarono attraverso i loro Capigruppo tranne il Consigliere Gandolfi, assente giustificato, che aveva chiesto congedo in quella seduta, che non poté in quell'occasione esprimere l'opinione del Gruppo del P.R.I.
Ho ritenuto doveroso di fare questa precisazione; se vi è una cosa che importa più di qualunque altra per il credito del quale la Regione e uno dei suoi organi fondamentali, il Consiglio Regionale, debbono godere in seno all'opinione pubblica, è il credito che deriva a questo Consiglio Regionale e a questa Regione di avere durante il primo anno di vita della Regione stessa proceduto con estrema regolarità all'adempimento dei propri compiti, tentando di venire incontro alle aspettative dell'opinione pubblica.
Fra queste aspettative, è stata anche soddisfatta (e questo è stato un fatto piuttosto eccezionale) l'attesa che la Regione Piemonte approvasse il proprio Statuto entro i termini di 120 giorni previsti dalla Legge Scelba.
La nostra, infatti è stata una delle tre sole Regioni su quindici che ha osservato il termine di 120 giorni. Se vi è stata qualche forzatura nei lavori del nostro Consiglio Regionale, assumo la piena responsabilità di questa forzatura, nel corso dei dibattiti per l'approvazione dello Statuto della Regione Piemonte, avendo costretto i Consiglieri Regionali, affluiti sempre quasi tutti alle sedute del Consiglio, a un lavoro certamente improbo qual è quello di tenere sedute che si sono prolungate (la più lunga fra queste, dalle 4 del pomeriggio fino alle 7 del mattino) allo scopo di poter osservare i termini di 120 giorni che erano prescritti dalla legge.
Non si può quindi parlare né di colpo di mano né di forzatura di alcun tipo da parte del Presidente del Consiglio o dell'Ufficio di Presidenza o del Consiglio stesso nella seduta di venerdì scorso e credo che di questo potranno darne atto tutti i Capigruppo presenti a quella seduta, sia chi ha proposto la procedura che è stata adottata, sia gli altri Gruppi che a questa procedura non hanno avuto nulla da eccepire e che perciò hanno reso possibile questo adempimento.
Il fatto che a questo adempimento si sia addivenuti undici giorni prima della scadenza materiale del mandato dell'Ufficio di Presidenza non è un fatto insolito, poiché l'Ufficio di Presidenza o qualunque ufficio elettivo deve poter entrare in carica il giorno stesso in cui scade l'ufficio che lo ha preceduto. Non vi è mai stata, - anche se l'esempio può parere immodesto e il paragone non proporzionato, - non vi è mai stata elezione di un Capo dello Stato che sia avvenuta dopo la fine del mandato del Capo dello Stato ma è sempre avvenuta prima della fine di questo mandato. Il termine massimo è quello della scadenza del mandato.
Comunque, fu proposto, nella seduta di venerdì scorso, di procedere immediatamente all'elezione, ad una distanza di tempo del resto non molto ragguardevole rispetto all'ultimo giorno del mandato dell'Ufficio di Presidenza. Ecco le ragioni per le quali ritenevo di fare questa precisazione, anche a salvaguardare quelli che sono i diritti inalienabili del Consiglio Regionale, assemblea elettiva che trae il proprio mandato direttamente dal popolo della nostra Regione e dalla quale discendono poi gli altri poteri della Regione stessa, gli altri due organi previsti dalla Costituzione, e cioè il Presidente della Regione e la Giunta Regionale.
Se il Consiglio rinunciasse alla propria dignità, se rinunciasse alla propria autonomia, esso verrebbe meno ad un mandato esplicito che gli è stato conferito dalla Costituzione, che è stato avallato da coloro i quali coni loro voti ci hanno mandati a sedere su questi banchi. Credo che saremo tutti concordi nel ritenere che, al di là delle polemiche che sono state suscitate da queste vicende, vi sia un interesse comune - e comune anche a tutti gli organi della Regione -, a risolvere gli attriti che sono potuti sorgere con la stessa civiltà con la quale sono state risolte divergenze politiche fondamentali anche nel passato.
Non vi è dubbio che la politica espone gli uomini a superare talvolta il limite del loro pensiero, espone gli organi a difendere gelosamente il campo della propria competenza e della propria autonomia, ma è soltanto attraverso un equilibrio fra questi organi e soprattutto attraverso un equilibrio nei rapporti umani, che si riesce ad adempiere democraticamente e civilmente al compito che ci è stato demandato e a proseguire nell'opera che un anno fa noi abbiamo iniziato. Evidentemente i contrasti politici non si possono sopire o blandire con parole, essi hanno diritto ad esprimersi hanno diritto a manifestarsi e a produrre tutte le conseguenze che ne possono scaturire, anche per quello che riguarda la vita stessa della nostra Regione e del Consiglio Regionale.
Pur tuttavia, al di sopra di questi contrasti, vi è la continuità della Regione, la continuità del Consiglio Regionale, vi è anche da assicurare al Consiglio Regionale la possibilità di poter proseguire nei propri lavori e nei propri adempimenti costituzionali, senza essere trascinato da una lunga e sterile polemica attorno alla validità o meno della elezione del proprio Ufficio di Presidenza, senza il quale il Consiglio Regionale non sarebbe in grado di funzionare.
Ritengo pertanto che i rappresentanti dei Gruppi abbiano da esprimere una opinione, sia sul processo verbale che è stato letto ed approvato, sia sul completamento a questo processo verbale contenuto nelle mie parole.
Ha facoltà di parlare il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Il Presidente ha già fatto richiamo al processo verbale, dal quale si può con sufficiente chiarezza trarre delle conclusioni sulle modalità e sulle motivazioni attraverso le quali si è pervenuti alle deliberazioni del Consiglio Regionale precedente.
Ora il Presidente ha integrato le note sintetiche del processo verbale in termini che riflettono esattamente non solo la verità (questo sarebbe fuori discussione) ma anche la sostanza e il significato dei fatti così come si sono svolti durante quell'assemblea. Nella sua obiettiva relazione ha fatto richiamo ai miei personali interventi, svolti a nome del mio Gruppo, che non posso che confermare. Io stesso mi sono fatto portatore di proposte sulle quali si sono pronunciati gli altri Gruppi e a seguito delle quali poi si è proceduto alle votazioni al di fuori di ogni sollecitazione e di ogni concertazione. Mi sono attenuto, insieme al mio Gruppo, di cui ho cercato di esprimere nel modo più corretto le opinioni, a valutazioni politiche aventi esclusivamente riferimento ai problemi e alla vita di questa assemblea.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Nesi, ne ha facoltà.



NESI Nerio

Il processo verbale della seduta precedente non lascia dubbi sullo svolgimento dei fatti che hanno portato all'elezione del Presidente del Consiglio Regionale e dell'Ufficio di Presidenza. Rimangono aperti i problemi politici in corso, sui quali giudicheranno gli organi competenti dei rispettivi partiti.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Giovana, ne ha facoltà.



GIOVANA Mario

Desidero, signor Presidente, Darle atto che le dichiarazioni da Lei testé rese all'assemblea, sono perfettamente corrispondenti alla sostanza dei fatti quali si sono svolti nel corso della seduta dell'assemblea regionale di venerdì 2 luglio.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Curci, ne ha facoltà.



CURCI Domenico

Anche il Gruppo del M.S.I. dà atto al Presidente dell'esattezza delle dichiarazioni rese in merito allo svolgersi della seduta di venerdì 2 luglio.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Berti, ne ha facoltà.



BERTI Antonio

Desidero anch'io, a nome del mio Gruppo, dare atto al Presidente Vittorelli che la sua esposizione corrisponde esattamente allo svolgimento dell'assemblea di venerdì scorso e alle intese intervenute nelle riunioni dei Capigruppo.
Sottolineo che questa precisazione era opportuna, affiché l'opinione pubblica avesse un'idea precisa del massimo sforzo (e per quanto ci riguarda questo sforzo è continuo) che il Consiglio Regionale compie, pur nell'ambito di contrasti e di scontri, per operare concretamente e il più rapidamente possibile a favore dei problemi che i lavoratori pongono.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Fassino, ne ha facoltà.



FASSINO Giuseppe

Il Gruppo Liberale, a nome del quale ho chiesto la parola, dà atto al Presidente del Consiglio di avere esposto con obiettività lo svolgimento della seduta di venerdì, risultante peraltro, come altri colleghi hanno già dichiarato, anche dal processo verbale di cui è stata data lettura.
In particolare per quanto concerne l'elezione del nuovo Ufficio di Presidenza, il mio Gruppo si è associato alla decisione in proposito assunta dal Gruppo di maggioranza e che, come ha già detto il Presidente, è stata successivamente accolta da tutti gli altri Gruppi, (salvo uno) e naturalmente, si è comportato in conseguenza.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Vera, ne ha facoltà.



VERA Fernando

Oltre a dare atto dell'esattezza del processo verbale testé letto, in merito alla questione in oggetto desidero precisare che il Gruppo del Partito Socialdemocratico ha in quell'occasione aderito alla proposta venuta dal Consigliere Bianchi in qualità di rappresentante del partito di maggioranza relativa. Il Gruppo Socialdemocratico ha anche ritenuto che l'unanimità dei consensi venuti da tutti i Gruppi, potesse permettere di superare il leggero divario di una decina di giorni riguardante la scadenza degli incarichi di Presidenza.
Da parte nostra non possiamo che riconfermare l'apprezzamento per la qualità e la correttezza sia del Presidente del Consiglio che dei membri dell'Ufficio di Presidenza.
Riteniamo di estrema rilevanza gli argomenti politici che formeranno oggetto di esame approfondito da parte degli organi di partito e che si pongono all'attenzione delle forze politiche, tenuto anche conto del carattere globale dell'accordo di Centro-Sinistra che ha portato alla nascita della Giunta Regionale e tenuto conto delle difficoltà che sono recentemente emerse sia nell'ambito del Consiglio Provinciale, sia in conseguenza delle dichiarazioni comunicate alla stampa da parte dei tre Capigruppo di uno dei partiti della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Presidente Calleri.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Ho preso atto delle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio e dei Capigruppo in ordine all'elezione dell'Ufficio di Presidenza svoltasi venerdì scorso.
Le obiezioni da me formulate, e che riconfermo, riguardano la legittimità di una deliberazione assunta e votata prima che l'Ufficio di Presidenza fosse scaduto e senza che le elezioni dell'Ufficio di Presidenza stesso fossero esplicitamente previste all'ordine del giorno. Il problema di illegittimità da me sollevato non riguarda minimamente la correttezza personale del Presidente del Consiglio e dei Capigruppo, essa va esclusivamente collegata agli aspetti politici relativi alla verifica ed al chiarimento in atto tra i Partiti del Centro-Sinistra. La coincidenza delle elezioni dell'Ufficio di Presidenza con la verifica in atto tra i Partiti del Centro-Sinistra, proprio per le condizioni in cui è avvenuta, non poteva non avere i risvolti politici da me evidenziati.



PRESIDENTE

Il Consiglio proseguirà i suoi lavori questo pomeriggio alle 16, in questa sede, per la continuazione dell'esame dell'o.d.g.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,45)



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