Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.46 del 02/07/71 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORELLI


Argomento:

Approvazione verbali sedute precedenti


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Prego il Consigliere Segretario Menozzi di dare lettura dei verbali delle sedute precedenti.



MENOZZI Stanislao, Segretario



PRESIDENTE

Non essendovi osservazioni i verbali delle sedute precedenti si possono intendere approvati.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio


PRESIDENTE

Comunico al Consiglio che mi è pervenuta la seguente lettera contenente il numero richiesto di firme dai Consiglieri del Gruppo Comunista: "In relazione agli ultimi avvenimenti ed alle continue violazioni da parte del Presidente della Giunta sia delle intese fra i Capigruppo che delle norme che regolano per Statuto e per Regolamento i rapporti fra Presidente di Giunta, Giunta e Consiglio Regionale, il Gruppo Comunista richiede a' sensi dell'art. 26 dello Statuto la convocazione straordinaria del Consiglio Regionale con i seguenti punti all'o.d.g.: 1) dichiarazione della Giunta sul progetto di insediamento Lancia nel Biellese; 2) mozione del P.C.I. sul funzionamento delle Commissioni del Consiglio Regionale".
Mi riservo entro il termine di questa seduta di comunicare quando fisserò la seduta nella quale verranno discusse le richieste del Gruppo Comunista.


Argomento:

Disegni di legge e documenti. Annuncio e assegnazione a Commissioni


PRESIDENTE

Comunico di avere assegnato alle seguenti Commissioni l'esame dei sottonotati progetti: in data 23/6 u.s. alla VIII Commissione l'esame in sede referente del disegno di legge regionale n. 1 concernente "Ordinamento degli uffici della Regione, qualifiche e contingenti numerici provvisori del personale" corredato della relazione illustrativa presentato in data 23/6/71 dal Presidente della Giunta Regionale del Piemonte e che la Giunta medesima ha predisposto a norma dell'art. 42 dello Statuto e che ai sensi dell'art. 6 del secondo stralcio di norme di regolamento, ho trasmesso alla VIII Commissione; in data 25/6 u.s. alla II Commissione l'esame della bozza di decreto del Presidente della Repubblica, concernente il riordinamento del Ministero dei Trasporti e dell'Aviazione Civile e la delega di funzioni amministrative alle Regioni a Statuto ordinario (art. 17 della legge 16/5/1970 n. 281 pervenuta quel giorno stesso alla Regione Piemonte); in data 25/6 u.s. alla III Commissione l'esame del decreto delegato concernente il trasferimento alle Regioni a Statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di assistenza scolastica, musei e biblioteche di Enti locali (art. 17 della Legge 16.5.70 n. 281 pervenuta in quella data stessa alla Regione Piemonte); alla VI Commissione l'esame della bozza di decreto del Presidente della Repubblica concernente il riordinamento del Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato e la delega di funzioni amministrative alle Regioni a Statuto ordinario (art. 17 della legge 16.5.70 n. 281 pervenuta in quella data alla Regione Piemonte); alla VI Commissione l'esame dello schema del decreto delegato concernente il trasferimento alle Regioni a Statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di fiere e mercati, acque minerali e termali, cave torbiere ed artigianato (art. 17 della Legge 16.5.70 n. 281 pervenuta il 23.6 alla Regione Piemonte).


Argomento: Esercizio delle funzioni amministrative trasferite o delegate dallo Stato alle Regioni - Rapporti Regioni - Governo

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

Ho pure il piacere di comunicare al Consiglio Regionale che in seguito alla pubblicazione dello Statuto della Regione Piemonte sulla Gazzetta Ufficiale il 14.6. u.s., di cui ho già avuto l'occasione di dare comunicazione al Consiglio il 17 giugno, decorsi i quindici giorni dalla pubblicazione dello Statuto sulla Gazzetta Ufficiale, questo è ormai entrato in vigore. Mi riservo di fare ulteriori comunicazioni sulle conseguenze dell'entrata in vigore dello Statuto suddetto.
Comunico al Consiglio - e se ne potrà discutere nel corso della seduta odierna - di avere ricevuto dal Presidente della Regione Piemonte una lettera nella quale mi comunica di avere ricevuto dal Presidente della Regione lombarda, dott. Bassetti, una lettera (di cui mi ha allegata la fotocopia) contenente la richiesta di esaminare l'opportunità che anche la Regione Piemonte, come quella lombarda, aderisca alla proposta avanzata da quest'ultima per la sospensione dei termini relativamente al mese di agosto, in ordine alle osservazioni sugli schemi di decreti delegati. La Regione lombarda, in una comunicazione che mi è giunta anche direttamente dal Presidente del Consiglio di quella Regione, ritiene di dover richiedere la proroga del termine di 60 giorni, fissato per legge della Repubblica termine conferito alle Regioni per esprimere il loro parere sui decreti delegati, in modo da consentire alle Regioni stesse di avere un periodo di ferie. Debbo dichiarare subito che ritengo la richiesta illegittima: i termini di legge sono fissati con legge della Repubblica; pertanto, solo un'altra legge della Repubblica li può modificare e non il Governo, come è negli intendimenti della Regione lombarda, che vorrebbe farne richiesta al Governo.
Ritengo altresì che, essendo assai difficile che la Commissione interparlamentare per l'esame delle questioni regionali, sia convocata il 1° settembre, si possa sentire dal Presidente di questa Commissione se egli intende convocarla, come è probabile, non prima della seconda metà di settembre. In tal caso, noi potremmo utilizzare, d'accordo anche col Presidente del Consiglio dei Ministri, quelle giornate di settembre che ci divideranno dal giorno della convocazione di quella Commissione per poter procedere in Consiglio all'approvazione dei pareri da trasmettere al Governo. Questo ci farà probabilmente superare di qualche giorno il termine di 60 giorni. Ma i nostri pareri, trasmessi oltre il termine di 60 giorni sarebbero disattesi solo se la Commissione interparlamentare fosse convocata per il 60° giorno e il Governo nei giorni immediatamente successivi si proponesse di emanare i decreti delegati. Temo però che né la Commissione interparlamentare né il Governo si apprestino a prendere decisioni così rapide. Dovremmo anzi sforzarci di ottenere dal Governo l'impegno (che politicamente mi pare assai rilevante) che non appena il Governo abbia ricevuto i pareri sia delle Regioni, sia della Commissione interparlamentare, esso assuma impegno solenne di emanare i decreti delegati entro il 31 dicembre di quest'anno.
Nell'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri, richiesto dai Presidenti dei Consigli Regionali, e che dovrebbe aver luogo presumibilmente la settimana prossima, mi proporrei di richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri non soltanto l'impegno ad emanare i decreti delegati entro il 31 dicembre, ma altresì l'impegno a inviare alle Regioni gli schemi dei decreti delegati non ancora inviati entro tempi utili, perché al 1° gennaio 1972 tutte le competenze che l'art. 117 della Costituzione conferisce alle Regioni possano entrare in vigore e che naturalmente tali competenze, con la delega di funzioni, siano corredate anche dall'attribuzione alle Regioni stesse degli uffici periferici dello Stato che sono necessari per l'adempimento di tali funzioni.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Durata del mandato dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale ed eventuali deliberazioni


PRESIDENTE

Non ho altre comunicazioni da fare e mi proporrei quindi di passare ora, se nessuno chiede la parola, al terzo punto all'o.d.g., relativo alla durata del mandato dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale ed eventuali deliberazioni.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale è stato eletto il 13 luglio 1970, conformemente alle norme contenute nella Legge 10/2/1953 n. 62 e in particolare conformemente all'art. 15 di questa legge. L'art. 15 oltre che fissare le norme di procedura per l'elezione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, stabiliva nel suo ultimo comma: "I componenti l'Ufficio di Presidenza restano in carica un anno e sono rieleggibili". La durata del mandato di questo Ufficio di Presidenza viene quindi a scadere il 12 luglio di quest'anno. Per accordo intercorso alla conferenza dei Capigruppo, ho fissato nella prima seduta dopo l'entrata in vigore dello Statuto, l'esame della durata dell'Ufficio di Presidenza anche perché lo Statuto, che è ormai diventato legge della Repubblica e che si sostituisce alla legge in base alla quale fu eletto l'Ufficio di Presidenza, stabilisce, nell'ultimo comma dell'art. 14 che "i componenti dell'Ufficio di Presidenza restano in carica 30 mesi e sono rieleggibili".
Si pone quindi adesso la questione di stabilire, in linea di diritto e in linea di fatto, se l'Ufficio di Presidenza eletto un anno fa in base alla legge Scelba, scada il 12 luglio e in tal caso se debba eleggersi oggi stesso, dato che è già fissato all'o.d.g., il nuovo Ufficio di Presidenza se viceversa il Consiglio non ritenga, in linea alternativa (e sul piano giuridico la scelta è assai opinabile e discutibile e quindi ritengo che i vari Gruppi debbano esaminarla per un momento dopo che avrò fatto queste comunicazioni), se in linea di diritto e di fatto, con l'entrata in vigore dello Statuto, non debbasi considerare prorogata la durata del mandato dell'Ufficio di Presidenza per l'ulteriore durata di un anno e mezzo, in maniera da farla coincidere con i dettami dello Statuto. E' una scelta che il Consiglio dovrà comunque fare con una votazione qualificata, poiché sia che il Consiglio ritenga di dover procedere alla elezione del nuovo Ufficio di Presidenza, sia che il Consiglio ritenga di dover considerare prorogata di un altro anno e mezzo la durata del mandato di questo Ufficio di Presidenza per farla coincidere con i dettami dello Statuto, anche questa decisione dovrà essere presa mediante una deliberazione del Consiglio avente valore di interpretazione giuridica dello Statuto stesso. Ritengo sia utile che i Gruppi possano riunirsi per giungere ad una scelta eventualmente per consultarsi fra di loro, in modo da potere, dopo la breve sospensione che adesso delibererà, tornare in aula, comunicare ciascuno per conto proprio le soluzioni alle quali è giunto, in modo poi da convenire una soluzione comune e, o dichiarare prorogato l'Ufficio di Presidenza, o seduta stante procedere all'elezione del nuovo Ufficio di Presidenza.
Faccio presente che sorge una piccola complicazione di carattere giuridico nel caso in cui si consideri prorogato l'Ufficio di Presidenza quest'ultimo è rimasto incompleto, dobbiamo sostituire uno dei Segretari del Consiglio, che è il Consigliere Rotta. Sebbene lo Statuto stabilisca che i componenti l'Ufficio di Presidenza restano in carica trenta mesi e sono rieleggibili, esso non stabilisce che "l'Ufficio di Presidenza" resta in carica trenta mesi ma "i suoi componenti". Perciò il Segretario che fosse eletto per la prima volta oggi non avrebbe un mandato della stessa durata del resto dell'Ufficio di Presidenza. Anche questa è una questione giuridicamente opinabile, ma ritengo che anche su questo i Gruppi debbano meditare, in modo che, dopo una sospensione che auspicherei non sia più lunga di dieci o quindici minuti, si possa tornare in aula, comunicare le scelte fatte dai vari Gruppi e procedere quindi all'elezione o alla proroga della durata del mandato dell'Ufficio di Presidenza.
Chiede di parlare il Consigliere Berti; ne ha facoltà.



BERTI Antonio

Sono d'accordo sulla sospensione, ma chiederei anche la riunione dei Capigruppo per concordare il calendario di lavoro del Consiglio, tenuto conto che c'è una nostra richiesta di discussione sui problemi della Lancia, che Lei ha letta, sulle questioni del Mezzogiorno e sui decreti delegati.



PRESIDENTE

Non ho alcuna difficoltà ad accogliere la sua richiesta; del resto mi proponevo anch'io di farlo perché quando mi sono riservato di comunicare la data, l'ho fatto non per meditare in me stesso una data qualunque, ma per poter consultare i Gruppi.
Per agevolare i nostri lavori, credo possa consentire adesso ai Gruppi di riunirsi per conto loro, di tornare in aula a risolvere la questione dell'Ufficio di Presidenza e una volta che si è proceduto a questi adempimenti, prima di passare all'ultimo punto all'o.d.g. sospenderò di nuovo la seduta e faremo una riunione dei Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10,45 riprende alle ore 11,20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Sen. Franco Moranino


PRESIDENTE

Prima di procedere nel nostro o.d.g. ho il triste dovere di ricordare la recente scomparsa di un parlamentare della nostra Regione, il sen.
Franco Moranino, eletto nella circoscrizione di Vercelli, la cui scomparsa ha colpito tutti i combattenti della Resistenza piemontese che ne ricordavano l'eroico comportamento di partigiano militante durante gli anni della lotta antifascista. Non possiamo perciò non unirci al cordoglio di tutti i partigiani italiani, e piemontesi in particolare, che ebbero modo di apprezzare anche in questi ultimi anni l'azione politica di Moranino sempre fermamente ispirata ai principi della democrazia e dell'antifascismo.
Il sen. Moranino ebbe sempre vita difficile e movimentata. Dopo la sua azione di combattente nella Resistenza, conobbe personalmente il dramma dell'emigrazione e dell'esilio. Fu nel dopoguerra al centro di dispute e di polemiche che tutti conoscono, ma oggi non si può non ricordare, commossi la sua coerenza politica, il suo coraggio civile, il suo impegno sociale.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Durata del mandato dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale ed eventuali deliberazioni (seguito della discussione)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione al punto 3 all'o.d.g. "Durata del mandato dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale ed eventuali deliberazioni".
Invito i Gruppi che abbiano meditato sui problemi che posi prima della sospensione, di comunicare al Consiglio le scelte che essi propongono.
Ha facoltà di parlare il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Il mio Gruppo, dopo questa breve consultazione, valutando le considerazioni che il Presidente ci ha sottoposto, ha ritenuto che sia giuridicamente più corretto e politicamente più opportuno, procedere ad una rielezione integrale dell'Ufficio di Presidenza, facendo decorrere quindi da questo momento il periodo di durata dell'Ufficio previsto dallo Statuto.
Questa soluzione concorre a dare stabilità all'Ufficio di Presidenza e quindi stabilità e funzionalità all'Assemblea Regionale anche nel periodo preelettorale, che precede le elezioni politiche e questo è un contributo che crediamo sia opportuno dare in un momento in cui il Consiglio Regionale sperimenta le difficoltà e il peso del lavoro che si viene addossando alle sue forze limitate. Per questa stessa ragione il mio Gruppo ritiene che non sia opportuno, in questo momento, prima che siano consolidate le varie funzioni, che siano verificate le varie possibilità di utilizzare il personale chiamiamolo politico che si ha a disposizione, di ulteriormente allargare l'Ufficio di Presidenza. Propone quindi di non utilizzare, per ora, la norma che consentirebbe di aumentare il numero dei Segretari a quattro. Abbiamo pure preso in esame l'argomento di cui al punto 5) dell'o.d.g., ma potremo comunicare in quel momento le nostre proposte.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Fassino.



FASSINO Giuseppe

A nome del mio Gruppo mi associo a quanto ha detto l'avv. Bianchi.
Ritengo che la decisione sia molto saggia e costituisca anche un esempio di fronte all'opinione pubblica, dell'intenzione del Consiglio Regionale di lavorare seriamente e di non creare un eccesso di carico al punto di non poter più operare per le troppe Commissioni che adesso sono già impegnate per i pareri sui decreti delegati.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Anche noi siamo d'accordo sulla proposta. Vorrei solo che fosse chiarito il termine "rielezione". Cosa vuol dire, che noi andiamo...



PRESIDENTE

Elezione.
Diventa rielezione se sono elette le stesse persone che c'erano prima ma questo si vede dopo e non prima.



BERTI Antonio

Dato che il Consigliere Bianchi ha parlato di "rielezione"...



PRESIDENTE

Forse ha anticipato il suo pensiero, ma...



BERTI Antonio

Ma è per questo. Allora faccio una proposta, in quanto si può parlare di "rielezione", salvo la sospensione del Consigliere Liberale assente, pu esserci una votazione formale di tutto il Consiglio aperta, con i cinque nomi.



PRESIDENTE

Temo di no perché, vede, Consigliere Berti, lo Statuto, che adesso è legge e quindi si applica nei suoi minimi termini, dice che "l'elezione del Presidente del Consiglio ha luogo a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. Se nessun candidato ottiene tale maggioranza si procede ad una votazione di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità è eletto il più anziano di età. All'elezione dei Vicepresidenti e dei Segretari si procede con votazioni separate e ciascun Consigliere vota a scrutinio segreto, con le modalità stabilite dal Regolamento".
Se l'elezione avvenisse globalmente ed a scrutinio palese, essa verrebbe meno a disposizioni di legge che abbiamo approvato noi stessi.
Quindi, quale che sia l'intendimento del Consiglio, esso risulterà purtroppo soltanto da uno scrutinio segreto, altrimenti l'elezione non sarebbe regolare.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Carazzoni; ne ha facoltà.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il nostro Gruppo prende atto della dichiarazione fatta dal Consigliere Bianchi, Capogruppo della D.C. e nulla ha da eccepire in ordine alla proposta di procedere senz'altro all'elezione dell'Ufficio di Presidenza, così come si è detto, per ragioni di correttezza.
Non possiamo invece condividere la seconda parte della proposta e cioè che (per ragioni, mi pare si sia detto anche di politica o politicamente opportune) non si voglia procedere, così come è data facoltà dallo Statuto all'ampliamento dell'Ufficio di Presidenza stesso. Noi chiediamo, infatti che l'Ufficio di Presidenza possa diventare rappresentativo quanto più possibile di tutti i Gruppi presenti in questo Consiglio Regionale; lo chiediamo per ovvie ragioni di garanzia, per ovvie ragioni di imparzialità per ovvie ragioni di rappresentanza. Pensiamo pertanto che, se in un primo momento non si era potuto arrivare ad estendere la rappresentanza dell'Ufficio di Presidenza a tutti i Gruppi presenti in quest'aula e non si era potuto farlo per il disposto della Legge Scelba allora vigente, questa possibilità sia oggi offerta dallo Statuto che, come lei signor Presidente ricordava, oggi è legge ed al quale intenderemmo attenerci.
E' vero che l'art. 14 del nostro Statuto contempla questo solo come una possibilità, ventilando l'ipotesi di un numero da due a quattro di Segretari: però, siamo convinti che l'ampliamento del numero delle segreterie consentirebbe anche ad altri Gruppi di essere rappresentati e questo ci sembrerebbe sì veramente essere più corretto e politicamente più opportuno.



PRESIDENTE

Sulla dichiarazione del Consigliere Carazzoni, a meno che egli rinunci ad insistere, il Consiglio dovrà deliberare scegliendo fra le varie possibilità: di avere cioè due o tre o quattro Segretari. Questa decisione è necessaria tanto più che tutto il Consiglio, a quel che sembra, è orientato nel senso di una nuova elezione dell'Ufficio di Presidenza: mentre infatti è fissato per Statuto che debbano esserci un solo Presidente e due Vicepresidenti, per il numero dei Segretari vi è possibilità di variarlo da due come minimo ad un massimo di quattro.
Pertanto, prima che si proceda all'elezione dei vari organi dell'Ufficio di Presidenza, sottoporrò a deliberazione del Consiglio la scelta del numero dei Segretari.
Ha ora facoltà di parlare il Consigliere Giovana.



GIOVANA Mario

Desidero semplicemente associarmi alla dichiarazione del collega Bianchi, dichiarando che condivido la decisione da lui espressa a nome del suo Gruppo.
Per quanto concerne la possibilità di ampliamento dell'Ufficio di Presidenza, ritengo intanto che l'Ufficio sia largamente rappresentativo del Consiglio, e l'esperienza di questo anno credo conforti questa mia opinione; in secondo luogo, penso anch'io che in questa fase, che è di assestamento e difficile lavoro delle Commissioni, in cui il numero dei Consiglieri si è dimostrato quasi carente rispetto ai compiti incombenti sia conveniente rinviare la questione dell'allargamento dell'Ufficio di Presidenza con l'integrazione dei due nuovi Segretari previsti dal Regolamento.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare l Consigliere Nesi.



NESI Nerio

Il Gruppo Socialista si associa alle dichiarazioni del collega Bianchi.
Per le stesse ragioni che ha già esposto il collega Giovana, noi riteniamo che l'Ufficio di Presidenza sia largamente rappresentativo di questo Consiglio Regionale e riteniamo inoltre che i nuovi compiti, sempre più onerosi, che spettano ai Consiglieri impongano, anzi una concentrazione della loro attenzione sulle Commissioni. Per queste ragioni siamo d'accordo di lasciare tutte le cose come stanno.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Vera.



VERA Fernando

Il Gruppo Socialista Democratico accetta la proposta fatta in quest'aula dal Consigliere Bianchi, compreso il lapsus circa il termine "rielezione" in luogo di "elezione", in quanto noi auspichiamo la rielezione dell'Ufficio di Presidenza così com'è oggi composto, avendo riscontrato che esso, sotto la guida del sen. Vittorelli, ha dato prova di capacità e di imparzialità.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Vera di queste sue parole gentili.
Se nessun altro chiede di parlare, propongo al Consiglio di deliberare sul numero dei Segretari. Vi sono qui due proposte: quella avanzata dal Consigliere Bianchi, che mi pare sia stata ripresa dalla maggior parte dei Capigruppo, di mantenere il numero dei Segretari in due, e quella fatta dal Consigliere Carazzoni, mi pare nel senso di portarlo a quattro. Essendo venuta prima la proposta del Consigliere Bianchi, sottoporrò questa per prima a votazione; qualora fosse respinta, si porrebbero le alternative di eleggerne tre o quattro, con precedenza alla proposta di quattro, che è stata fatta dal Consigliere Carazzoni.
Pongo dunque in votazione la proposta del Consigliere Bianchi di mantenere il numero dei Segretari del Consiglio nella cifra di due. Chi è favorevole ad essa è pregato di alzare la mano. E' approvata.
Possiamo ora procedere alla elezione dell'Ufficio di Presidenza.
Rileggo ancora una volta, affinché siano chiari i termini, la prima parte dell'art. 14: "Il Consiglio, come suo primo atto, procede all'elezione dell'Ufficio di Presidenza, composto da Presidente, due Vicepresidenti e da due a quattro Segretari. (Abbiamo testé deliberato di mantenere questo numero in due).
L'Ufficio di Presidenza dev'essere composto in modo da assicurare la rappresentanza delle minoranze. (Si applica, quindi, quella norma del nostro Regolamento che prevede che si voti per un nome solo affinché le minoranze possano essere rappresentate). La elezione del Presidente del Consiglio ha luogo a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. Se nessun candidato ottiene tale maggioranza, si procede ad una votazione di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità è eletto il più anziano in età." Prego l'Ufficio di Segreteria di procedere alla distribuzione delle schede.
Ha facoltà di parlare il Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Vorrei sapere se posso fare ora una dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Senz'altro, non siamo ancora in sede di votazione.



CURCI Domenico

Non potendo non dare una interpretazione politica al fatto che sia stata respinta la nostra proposta in merito all'ampliamento dell'Ufficio di Presidenza, il Gruppo del M.S.I. dichiara che voterà scheda bianca.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di fare dichiarazioni di voto? Si possono allora distribuire le schede. Prego il collega Oberto di assumere la Presidenza del Consiglio Regionale durante questa elezione, fino a scrutinio avvenuto.
Dichiaro che non parteciperò alla votazione.



(Si distribuiscono le schede)



PRESIDENTE

Prego il Segretario di fare la chiamata in ordine alfabetico dei Consiglieri per la votazione ed i Consiglieri di volta in volta chiamati di recarsi a deporre la propria scheda nell'urna.



(Si procede alla votazione e al successivo scrutinio)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti 42 votanti 41 maggioranza richiesta 26 Hanno ottenuto voti: Vittorelli 38 schede bianche 3 Proclamo quindi eletto Presidente del Consiglio Regionale il Consigliere Vittorelli.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORELLI



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, debbo nuovamente esprimere la mia gratitudine ai membri del Consiglio Regionale, che mi hanno confermato la loro fiducia non potendo non prendere atto, come nella dichiarazione da me fatta al momento della mia prima elezione, del carattere qualificato di questa votazione, che è una votazione alla quale hanno partecipato tutti i gruppi democratici ed antifascisti di questo Consiglio.
Procediamo ora all'elezione delle altre cariche dell'Ufficio di Presidenza.
L'art. 14 dello Statuto recita: "Alla elezione dei Vicepresidenti e dei Segretari si procede con votazioni separate e ciascun Consigliere vota a scrutinio segreto con le modalità stabilite dal Regolamento".
Si procederà, quindi, in due elezioni successive alla elezione dei due Vicepresidenti ed in seguito a quella dei due Segretari. Ciascun Consigliere ha il diritto di indicare un nome solo sulla scheda che gli verrà consegnata. Prego quindi l'Ufficio di Segreteria di far distribuire le schede per la elezione dei Vicepresidenti soltanto.



(Si distribuiscono le schede)



PRESIDENTE

Prego il Consigliere Segretario Menozzi, di procedere all'appello in ordine alfabetico dei Consiglieri, affinché depongano la scheda nell'urna.



(Si procede alla votazione e al successivo scrutinio)



PRESIDENTE

Comunico i risultati della votazione: presenti e votanti 42 Hanno ottenuto voti: Oberto 23 Sanlorenzo 16 Schede bianche 2 Scheda nulla 1 Proclamo quindi eletti Vicepresidenti del Consiglio Regionale i Consiglieri Oberto e Sanlorenzo.
Procediamo ora all'elezione dei due Segretari. Ricordo ancora una volta che va segnato un nome solo, ad evitare che accada quel che è accaduto nell'elezione precedente, che la volontà di un Consigliere non ha potuto essere tenuta presente perché ha votato segnando due nomi anziché uno solo.
Inoltre, inviterei i Consiglieri a non considerare un'urna come l'urna prevalentemente della maggioranza e l'altra come l'urna prevalentemente della minoranza.



(Si distribuiscono le schede)



PRESIDENTE

Prego il Segretario Consigliere Menozzi di procedere alla chiamata dei Consiglieri.



(Si procede alla votazione e al successivo scrutinio)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 42 Hanno ottenuto voti: Menozzi 23 Gerini 16 schede bianche 3 Proclamo quindi eletti Segretari del Consiglio Regionale i Consiglieri Menozzi e Gerini.
Invito il Consigliere Gerini, eletto testé Segretario del Consiglio, a venire a sedersi accanto al suo collega Segretario.
Mi congratulo con lui per la sua elezione; per l'opera che ha svolto quest'anno al Consiglio Regionale sono certo che il suo contributo sarà di grande ausilio a quest'Ufficio di Presidenza.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dei tre astronauti russi periti al ritorno di un volo spaziale


PRESIDENTE

Prima di sospendere la seduta per pochi minuti per consentire la riunione della conferenza dei Capigruppo, come preannunciato, mi corre l'obbligo di ricordare la figura dei tre astronauti sovietici Dobrovolski, Patsayev e Volkov - periti tragicamente nei giorni scorsi, nel corso di un esperimento spaziale. Sono tre uomini che si sono sacrificati al servizio della scienza, che con la loro impresa coraggiosa hanno tentato di sfidare la natura nella corsa che l'uomo sta svolgendo per la conquista degli spazi.
Essi si sono prestati a quest'opera di pionieri, che esige non soltanto grandi doti fisiche ma anche grandi doti morali. Il loro sacrificio quindi, non è soltanto un sacrificio per il loro Paese, o per la scienza del loro Paese: è un sacrificio al servizio dell'umanità, che va posto sullo stesso piano del sacrificio degli astronauti americani che non molto tempo fa persero la vita in un'impresa della medesima natura. A questi coraggiosi, a qualunque Paese appartengano, va quindi la commossa ammirazione di tutti gli uomini. Credo di interpretare i sentimenti del Consiglio Regionale del Piemonte nell'indirizzare a suo nome al Governo dell'Unione Sovietica un messaggio di commosso cordoglio per la perdita che è stata subita dalla scienza sovietica e dalla scienza dell'umanità nel suo complesso.


Argomento:

Richiesta di procedura urgentissima


PRESIDENTE

Ha facoltà dì parlare il Consigliere Garabello.



GARABELLO Enzo

Signor Presidente, dato che è stata annunziata una riunione dell'Ufficio di Presidenza con i Capigruppo, la prego di voler proporre che in tale riunione venga preso in considerazione un problema che concerne la Commissione I, Bilancio e Programmazione.
Com'è noto, la Commissione stessa, proclamata durante la precedente seduta, che si è svolta pochi giorni fa, è stata abilitata a preparare per conto del Consiglio un parere in merito ai progetti di legge governativo e dell'opposizione comunista sul Mezzogiorno.
La Commissione, adottando procedure abbreviatissime al fine di rimanere nei termini presumibili del passaggio in aula al Senato dalla Commissione termini che probabilmente scadranno alla fine della prima settimana o comunque entro i primi giorni della seconda settimana di luglio, ha proceduto all'esame ed ha in corso la preparazione del parere da parte del relatore che verrà discusso domattina dalla Commissione stessa. Pertanto la prego, signor Presidente, di voler mettere all'ordine del giorno della prossima convocazione, con procedura urgentissima, l'argomento stesso affinché la Commissione possa riferire in merito.



PRESIDENTE

Viene quindi richiesta dalla I Commissione la procedura urgentissima prevista dal nostro Regolamento, per ragioni che sono state testé indicate dal Presidente della I Commissione.
Ricordo che il nostro Regolamento delle Commissioni prevede la procedura urgentissima, nel senso che il Consiglio possa fissare un termine anche più breve di quello della procedura di urgenza, senza indicare specificamente questo termine. La procedura urgentissima consente la presentazione anche di una relazione orale al posto della relazione scritta da consegnare con un certo anticipo perché ne sia possibile la preventiva distribuzione al Consiglio. Non so se la Commissione intenda anche avvalersi di questa possibilità di limitarsi ad una relazione orale...



GARABELLO Enzo

Intendiamo presentare una relazione scritta, che penso sarà pronta nella giornata stessa di lunedì, in extremis comunque ancora in tempo utile perché i Consiglieri la possano vedere.



PRESIDENTE

In questo caso la relazione sarebbe letta al Consiglio, ma essendo già scritta potrebbe essere distribuita al più tardi all'inizio dei lavori del Consiglio di martedì.
Questi sono i termini del problema. Spetta naturalmente al Consiglio deliberare. Ha chiesto di parlare il Consigliere Furia.



FURIA Giovanni

D'accordo sulla sospensione; solo, vorrei chiedere un chiarimento circa i tempi della ripresa dei lavori.



PRESIDENTE

Si dovrà anzitutto deliberare sulla richiesta avanzata dal Consigliere Garabello, sulla quale è competente a deliberare il Consiglio e non la conferenza dei Capigruppo o l'Ufficio di Presidenza.
Aggiungo alle argomentazioni già esposte dal Consigliere Garabello, che mi risulta essere emerso, dalle conversazioni fin qui intervenute fra i Capigruppo del Senato, l'intendimento del Governo, al quale non hanno mosso opposizione i Gruppi, di riuscire a varare le leggi del Mezzogiorno prima dell'estate. Il che significa che il nostro parere deve arrivare immediatamente, se si vuole che abbia un minimo di efficacia e non abbia a diventare cosa perfino ridicola il discuterne e l'inviarlo.
Tradurrei la richiesta del Consigliere Garabello in questi termini specifici: "La I Commissione è autorizzata ad adottare la procedura urgentissima per l'elaborazione della relazione e del parere sui d.d.l. relativi al Mezzogiorno. La Commissione si riserva di presentare relazione e parere entro la seduta di lunedì".
Se nessuno ha osservazioni da fare sulla richiesta del Consigliere Garabello, pongo in votazione la proposta di adottare la procedura urgentissima richiesta dalla I Commissione. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' approvata all'unanimità.
Adesso sospendiamo la seduta per alcuni minuti, per consentire la riunione della conferenza dei Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 12,20 riprende alle ore 12,55)



PRESIDENTE

Comunico che nell'incontro con i Capigruppo e con il rappresentante della Giunta è stato concordato il seguente programma di lavori: nella giornata di lunedì 5 il Consiglio Regionale procederà all'esame dei progetti di parere sui decreti delegati relativi ai trasporti ed alla polizia urbana e rurale nonché alle circoscrizioni comunali, ed inoltre all'esame del progetto di parere, per il quale è stata approvata poco fa la procedura urgentissima, relativo alle leggi sul Mezzogiorno nella giornata dì martedì il Consiglio Regionale procederà in mattinata all'esame di una delle due questioni su cui vi è richiesta di sessione straordinaria da parte del Gruppo Comunista, cioè comunicazioni della Giunta in merito alla questione della Lancia e discussione su queste comunicazioni nel corso della giornata si procederà all'esame del progetto di parere sul decreto relativo all'istruzione professionale e della relazione della I Commissione sul rendiconto consuntivo relativo alla contabilità speciale.
Il Gruppo Comunista rinuncia a chiedere il rispetto dei termini per quel che riguarda la seconda questione che aveva chiesto di porre all'ordine del giorno, cioè: esame del funzionamento delle Commissioni, a patto che questa questione venga iscritta all'ordine del giorno della prima seduta della settimana successiva Circa il contenuto dei lavori della settimana successiva, si è ritenuto inutile fissarlo in anticipo, dato che ci vedremo al principio della settimana, ed anche perché, essendo pervenuti nel frattempo altri decreti delegati, vedremo all'inizio della settimana prossima a che punto saranno i lavori delle Commissioni relativi all'esame di questi decreti delegati per poter poi fissare la data del loro esame.
Rimane una questione pendente, ed è la questione del disegno di legge sull'organico della Regione, per l'esame del quale da parte della Giunta era stata richiesta, e da parte del Consiglio concessa, l'adozione della procedura d'urgenza. Su questa procedura e sui termini ch'essa comporta alla fine di questa seduta sarà formulata una richiesta, a quanto mi consta, dal Presidente dell'VIII Commissione. Per consentire alla Giunta ed al suo Presidente di esaminare la richiesta di proroga di questi termini ne discuteremo soltanto al termine della seduta, prima di elaborare l'ordine del giorno della seduta del giorno 5.
Da questa riunione è anche emersa la considerazione che se si dovessero seguire rigorosamente le procedure ed i termini previsti per la consegna da parte delle Commissioni delle proprie conclusioni quando operano in sede referente e in sede consultiva, le tre Commissioni che devono riferire con relazione scritta sui tre schemi di decreti delegati non sarebbero in grado di consegnare la loro relazione scritta in tempo utile per farla distribuire fra i Consiglieri Regionali. Il Consiglio dovrebbe quindi deliberare non già l'adozione della procedura urgentissima, poiché siamo ancora nei termini, ma il consenso a che la relazione scritta di queste tre Commissioni, anziché oggi, come sarebbe necessario per l'iscrizione all'ordine del giorno di lunedì e per la distribuzione tempestiva fra i Consiglieri Regionali, sia consegnata in tempo utile perché all'inizio della seduta di lunedì e all'inizio della seduta di martedì, quando si discuterà dell'istruzione professionale, possano circolare fra i Consiglieri le relazioni scritte con gli schemi di parere proposti appunto dalle Commissioni.
Vi sono obiezioni a quest'ultima proposta, di accettare la consegna all'inizio delle due sedute in cui si discuterà di questi schemi di relazione e di parere affinché questi schemi siano distribuiti nella seduta stessa? Se non vi sono obiezioni, si può considerare adottata questa norma eccezionale di procedura in modo da mettere la Regione in condizione di consegnare finalmente anch'essa, ultima fra le quindici Regioni a Statuto ordinario, il proprio parere su almeno due dei tre decreti delegati di cui ci stiamo occupando in questo momento, cioè quelli relativi ai trasporti ed alla polizia urbana e rurale. Visto che non vengono sollevate obiezioni, si può ritenere adottata questa procedura, e il programma dei lavori potrà essere stabilito secondo le proposte fatte dalla conferenza dei Capigruppo.
Al termine della seduta odierna comunicherò, come di consueto, l'ordine del giorno preciso della seduta di venerdì 5 p.v.


Argomento:

Nomina di tre Consiglieri componenti la Commissione di vigilanza della biblioteca


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 5 all'o.d.g.: "Nomina dei tre Consiglieri componenti la Commissione di vigilanza della biblioteca (art. 11 comma primo, lettera c del Regolamento provvisorio del Consiglio)".
L'art. 11 comma primo, lettera c), del Regolamento del Consiglio dispone che: "Il Presidente comunica al Consiglio i nomi di tre Consiglieri da lui scelti per costituire la Commissione di vigilanza della biblioteca".
Dopo averne data comunicazione, sebbene ciò non sia richiesto dal Regolamento, alla Conferenza dei Capigruppo, delibero di nominare a far parte della Commissione di vigilanza della Biblioteca i colleghi Oberto Giovana e Zanone.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Iniziative della Giunta in merito alla situazione edilizia della Regione Discussione - Progetto di mozione


PRESIDENTE

Siamo così giunti all'ultimo punto del nostro ordine del giorno: "Iniziative della Giunta in merito alla situazione edilizia della Regione - Discussione - Progetto di mozione".
Ritengo che la Giunta abbia comunicazione da fare.
Ha quindi facoltà di parlare il Vicepresidente Cardinali.



CARDINALI Giulio, Vicepresidente della Giunta Regionale

Il punto 6 all'ordine del giorno della presente riunione del Consiglio Regionale ha come oggetto, nella prima parte, le iniziative della Giunta in merito alla situazione edilizia della Regione.
Abbiamo avuto occasione, in una precedente seduta, di mettere in rilievo il preoccupante ristagno di iniziative nell'edilizia, che lascia intravedere una prospettiva di crisi di cui già si scorgono molteplici segni che riguardano sia il settore vero e proprio delle costruzioni che i settori ad esso collegati. Sono di questi giorni i minacciati licenziamenti e la chiusura di alcune fornaci della provincia di Torino, per i quali sono invocate le mancate commesse o la constatata necessità di lavorare quasi unicamente per il magazzino. Analoghi fenomeni si verificano nelle industrie del legno, che accusano la contrazione di ordini di serramenti ed accessori, e dove si prevede prossimo il ricorso massiccio alla Cassa integrazione.
D'altra parte, le statistiche pubblicate da parti diverse pongono in rilievo il grande calo dei lavori eseguiti e di quelli progettati essendosi esauriti con il 1970 gli effetti dell'impennata edilizia conseguente alle licenze autorizzate nell'anno di moratoria della legge urbanistica ponte del 1968.
Secondo i dati della Camera di Commercio di Torino, risultavano, per il capoluogo della Regione, iniziati in maggio 1282 vani contro i 5257 del 1970 stesso periodo, e costruiti 983 vani contro i 6563 dello scorso anno.
E' un dato molto preoccupante se raffrontato con quello del triennio dal 1965 al 1967, successivo cioè al boom degli anni '60 e antecedente al boom artificioso creato dalla citata proroga di inizio della Legge ponte.
In tale triennio si ebbe in Torino una costruzione media annua di circa 36.000 vani. Il fenomeno recessivo investe, d'altra, parte, l'intera Regione, anche se nelle cinque Province non si hanno condizioni così immediatamente preoccupanti come quelle di Torino, comune e provincia.
I Sindacati dei lavoratori edili, nei loro incontri con la Giunta Regionale, si sono fatti interpreti della viva preoccupazione di fronte alla minaccia di crisi del settore, che investe, per la provincia di Torino, oltre 32.000 edili e il loro reddito, che rappresenta una discreta parte del reddito totale.
La Giunta Regionale ha ritenuto di poter assicurare il proprio interessamento sia sotto il profilo della minaccia ai livelli di occupazione sia sotto quello delle carenze strutturali del settore e dei gravi fattori di disturbo che operano all'interno delle imprese.
Oggi parleremo tuttavia del primo aspetto del problema: quello dell'occupazione su cui grava la minaccia di crisi, riferendo al Consiglio le iniziative che la Giunta ha preso e che intende ulteriormente prendere nell'accertamento dei reali termini del problema e delle sue prospettive.
La Giunta non ha poteri immediati di intervento diretto, ma riconosce che compiti precisi saranno affidati alla Regione dalla legge di riforma della casa, il cui iter al Senato della Repubblica ci auguriamo tutti sia il più sollecito possibile.
Nell'ambito di queste prospettate competenze, la Giunta ha richiesto agli Enti che operano in Piemonte nel campo dell'edilizia economico popolare di conoscere le disponibilità, immediate e per il prossimo futuro relative ai piani edilizi di cui esiste il finanziamento.
Occorre subito affermare che alla richiesta della Giunta gli Istituti autonomi delle Case popolari della Regione hanno risposto tempestivamente fornendo i dati relativi ai propri interventi ed a quelli della Gescal.
Tali dati, che abbiamo voluto dividere in due cifre separate, la prima riferentesi agli stanziamenti già predisposti e la seconda riferentesi agli interventi attuabili immediatamente o nei prossimi sei mesi, sono i seguenti, per ciascuna provincia: Alessandria interventi predisposti 3.419.000.000, immediatamente attuabili 789.000.000 entro dodici mesi 2.630.000.000 Cuneo 2.100.000.000, 1.100.000.000 Vercelli 3.320.000.000, 2.100.000.000 Torino 106.943.000.000, 62.196.000.000; Asti 2.669.000.000, 1.919.000.000 Novara 6.982.248.000, 2.545.000.000.
Le cifre di cui sopra sono state esaminate in un incontro della Giunta con i Sindacati e la Federazione delle Cooperative, tenuto al principio della presente settimana, in cui è emersa anche la riconosciuta necessità di valutare le possibilità di intervento per quei casi e non sono pochi, in cui l'attuazione dei piani trova incagli di ordine burocratico o urbanistico o dovuti alla diserzione delle aste da parte delle Imprese per la non remuneratività dei prezzi di appalto.
E' evidente che si pone il problema dello snellimento e dell'accelerazione del meccanismo di attuazione dei piani, problema al quale le recenti disposizioni di legge hanno cercato di dare soluzione ma che dev'essere affrontato e risolto con buona volontà ed efficienza da parte di tutti in questo particolare momento di possibile crisi. Sono, del resto, le cifre stesse elencate ad imporlo, in quanto molti dei fondi non sono utilizzabili subito per difficoltà determinate dai detti motivi.
La Giunta ritiene che, nell'ambito dell'azione di coordinamento già iniziata, possa contribuire sostanzialmente alla rimozione degli ostacoli.
Essa, pertanto, intende promuovere, entro e non oltre la seconda quindicina del corrente mese di luglio, probabilmente nei giorni 20 e 21 del mese stesso, un convegno al quale siano invitati a partecipare i Comuni in cui sono previsti gli insediamenti, gli Istituti autonomi delle Case popolari delle sei Province piemontesi, i rappresentanti della Gescal, i Sindacati dei lavoratori edili, gli Organismi cooperativi ed i rappresentanti degli organi tecnici del Provveditorato delle Opere Pubbliche e del Genio Civile interessati alle approvazioni dei Piani di edilizia economico-popolare.
Il Convegno avrà il compito di promuovere tutte quelle azioni, che del resto si delineeranno già nello stesso dibattito, atte a favorire la rapida attuazione dei piani di intervento pubblico nel settore edilizio, la cui tempestività nei prossimi mesi potrà essere in grado di mantenere i livelli di occupazione minacciati dal protrarsi del ristagno delle costruzioni.
Nello stesso convegno, che potrebbe essere aperto anche alla partecipazione dei rappresentanti dei più grossi Comuni della nostra Regione, vi sarà modo di affrontare anche il problema dei lavori pubblici che possono essere immediatamente portati avanti nei Comuni stessi, allo scopo di avere un quadro ben preciso di tutti gli interventi immediatamente attuabili.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Desidero anzitutto dare atto all'Assessore Cardinali, Vicepresidente della Giunta, di aver seguito un metodo rispettoso delle indicazioni e delle conclusioni scaturite dal dibattito in Consiglio.
Noi avevamo come Gruppo Comunista, presentato recentemente un'interrogazione, chiedendo, sulla base di incontri avvenuti tra gli Assessori Conti e Cardinali, il Vicepresidente Sanlorenzo e le tre organizzazioni sindacali, che si esaminassero alcuni impegni di massima: cioè quello di promuovere un altro incontro preliminare fra organizzazioni sindacali e Giunta Regionale, quello da parte della Giunta di prospettare in Consiglio le linee di massima di intervento rispetto alla realtà e alle prospettive della crisi, e di promuovere entro il 15 luglio un incontro presso la Regione fra i principali Comuni esistenti nel suo ambito, la Gescal, l'Iacp e le organizzazioni sindacali e cooperative. Ora, io sono lieto di poter dare atto all'Assessore di aver operato rapidamente e concretamente sulla base delle precise indicazioni venute dal Consiglio nel dibattito su tale interrogazione. Egli è puntualmente giunto oggi a dare una risposta che raccoglie praticamente e traduce, con l'ordine del giorno che qui ci è stato presentato dalla maggioranza, gli impegni che in quell'incontro si erano stabiliti. Ho voluto fare questa dichiarazione, a nome del mio Gruppo, perché questo esempio dimostra che è possibile concretamente lavorare nel rispetto delle diverse posizioni dei singoli Gruppi e nel rispetto degli accordi e degli impegni che l'Assemblea stabilisce, che è il metodo per far funzionare concretamente la Regione metodo stabilito nella lettera e nello spirito dal nostro Statuto.
Rispetto all'ordine del giorno che ci è stato qui prospettato, mi pare di poter rilevare che la premessa è un po' affrettata, non entra molto nel merito della questione e meriterebbe evidentemente di essere ampliata. Sono tuttavia valide alcune delle indicazioni di contenuto e di azione che dall'ordine del giorno emergono. La prima è per quell'affermazione con la quale si auspica che la legge sulla casa, della quale ha parlato anche nel suo intervento poco fa il Vicepresidente, sia rapidamente approvata dal Senato. Nel cogliere l'elemento positivo di questo credo di dover aggiungere che l'affermazione possa e debba essere allargata con l'auspicio che sia rapidamente approvata dal Senato la legge già approvata dal Parlamento, senza modificazioni sostanziali che la alterino negativamente relativamente alle esigenze che hanno prospettato e le organizzazioni sindacali e i Comuni; quindi, in sostanza, che si operi in modo da approntare varianti in senso migliorativo, senza andare, comunque, al di sotto del livello raggiunto dal dibattito e dalla decisione parlamentare.
Faccio poi una richiesta. Mi risulta che nell'incontro con le organizzazioni sindacali e cooperative, oltre che dell'impegno di organizzare il Convegno che poi si farà, come ha detto il Vicepresidente e come precisa l'ordine del giorno, il 20 luglio, si è parlato anche di una delegazione della Giunta e dei Sindacati e cooperative che si rechi al Senato per premere direttamente affinché sia presa in considerazione l'esigenza della Regione piemontese di vedere realmente approvata con rapidità questa legge.
Noi chiediamo che agli impegni che l'ordine del giorno contempla si aggiunga anche quello, sul quale c'è già accordo con i Sindacati, di formare questa delegazione che vada direttamente a Roma a sostenere questa immediata e fondamentale esigenza di approvazione della legge al Senato.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Rossotto.



ROSSOTTO Carlo Felice

Signor Presidente, signori Colleghi! Mi rincresce che il primo intervento che devo effettuare in questo Consiglio non sia di adesione ad una mozione che traduce l'orientamento della Giunta in rapporto ad un settore così delicato e gravemente travagliato come è quello edilizio: ma la colpa non è mia, caso mai delle mie idee che non coincidono con quelle della maggioranza.
Riservando le osservazioni critiche alla seconda parte del mio intervento, per cercare in questa prima parte di mettere in evidenza soprattutto i punti di convergenza, prendo con piacere atto che il Consiglio Regionale si è reso conto che il settore dell'edilizia sta entrando in crisi, sta avviandosi ad affrontare una situazione veramente drammatica sia per i lavoratori addetti che per le conseguenze sociali che deriveranno sia per la mancanza di realizzazione di nuovi immobili sia dalla mancata utilizzazione degli stessi.
A parte alcune considerazioni specifiche in relazione al contenuto di questa mozione, ritengo però che non possiamo, noi Consiglieri del Gruppo Liberale, aderire ad una impostazione per cui si dice che si auspica venga rapidamente approvata dal Senato questa legge sulla casa. Ciò dico indipendentemente da una certa posizione che noi abbiamo tenuto a Roma e che coerentemente teniamo anche qui, ma ciò dico, indipendentemente dal merito e solo sotto l'aspetto formale.
Perché mi pare che questo auspicio che il Consiglio Regionale fa equivalga già ad una diminuzione delle nostre potestà in materia urbanistica, che questa legge sulla casa gravemente compromette.
Mi pare quindi di dover rapidamente annunciare (si potrà poi in prosieguo di tempo meglio specificare quella che noi vediamo come opera fondamentale in questo settore) due concetti: uno, direi, istituzionale ed un altro congiunturale. Di quello congiunturale parlerò successivamente.
Quello istituzionale io lo ritengo fondamentale, per la Regione proprio per ossequio all'art. 177. Occorre batterci per ottenere tutti i poteri possibili in materia urbanistica: questa, noi riteniamo, anche in funzione dell'esperienza che abbiamo acquisito nelle singole Commissioni nell'esame dei decreti delegati, è una grossa, impegnativa battaglia, che deve portare il Consiglio Regionale ad ottenere questa possibilità di intervento per poter coordinare sia quell'opera di programmazione e pianificazione del territorio sia quella politica dei trasporti che nelle varie consultazioni, tanto da parte di organizzazioni sindacali come da Enti locali, ci è stata più volte evidenziata e sollecitata.
Questa legge sulla casa, di cui si auspica in questa mozione l'approvazione rapida e sollecita, conferisce alla Regione soltanto poteri molti limitati, le attribuisce (e vorrei che i Consiglieri della maggioranza ed i Consiglieri del Partito Comunista riflettessero attentamente su questa considerazione) soltanto una funzione burocratica ed impedisce, anche per l'articolazione e le possibili ristrutturazioni dei vari istituti che si occupano della casa, una concreta ed efficace partecipazione da parte nostra alla soluzione di gravi problemi urbanistici.
Noi non solo chiediamo che il Ministero dei Lavori Pubblici demandi alle Regioni tutte quelle che sono competenze prettamente nostre nel settore, ma anche - e la nostra richiesta dev'essere concorde - che l'Istituto autonomo Case Popolari, cui è attribuita un'attività di accorporamento dei vari istituti che operano nel settore in maniera così poco organica e poco adatta, faccia capo ad una federazione regionale e che sia questa l'organo attraverso il quale la Regione possa attuare le sue volontà su settore specifico di edilizia popolare. Mi pare che questi due parametri siano da evidenziare in questo momento da parte del Consiglio Regionale, se esso vuole in questa sede ribadire quei concetti di piena autonomia in quelle che sono state, secondo il dettato costituzionale, le funzioni legislative ed amministrative che la Costituzione gli ha concesso.
Il voler replicare oggi soltanto così, con una mozione molto sfilacciata poco pregnante di contenuti, mi pare sia molto grave e potrebbe condurci a ritrovarci domani di fronte a qualcosa di più grave da parte delle autorità centrali, che non sono certo generose nei nostri confronti.
Veniamo al problema congiunturale. Mi pare che le cifre evidenziate con precisione ed esattezza dal Vicepresidente della Giunta ci debbano far riflettere sulla realtà del tessuto metropolitano, sulle reali possibilità di una espansione residenziale nei comuni investiti, insieme alla città di Torino, dal grosso e grave problema dell'abitazione dei nostri fratelli venuti dal Sud, che lavorano, che sgobbano, che hanno partecipato, a fianco a fianco con i piemontesi, a realizzare questa possibilità di sviluppo ulteriore della nostra economia, oggi in una situazione di profonda perplessità, per cui scaturiscono quelle istanze di ingiustizia più volte dichiarate e che possono rappresentare per le nostre libere istituzioni una grave minaccia.
Mi pare che dobbiamo guardare in faccia con realismo la situazione. C'è una legge-stralcio, c'è la possibilità di superare per certe situazioni l'art. 17 della Legge ponte.
Io inviterei il nostro Consiglio, pur consapevole del fatto che sia la Giunta che il Consiglio riconoscono che la Regione non ha attualmente poteri per operare immediatamente, ad iniziare un'azione perché si giunga all'approvazione di un piano-stralcio di espansione residenziale attraverso i piani consortili della 167, in modo da dare uno sfogo, da creare le condizioni concrete perché si possa rapidamente attivizzare non soltanto la possibilità di espansione edilizia attraverso i finanziamenti pubblici ma anche, cosa che mi pare non dobbiamo assolutamente ignorare, e che la legge di cui è auspicata la rapida approvazione considera attraverso l'apporto di quei capitali privati che le vecchie leggi della programmazione prevedevano nella misura del 75 per cento riservando il 25 per cento all'intervento pubblico, ci siamo resi conto poi che se c'è stato un asse portante e trainante negli anni passati di iniziativa privata percentualmente più forte e che quell'intervento pubblico si è ridotto al 5, 6, 7 per cento.
Ricordare queste cose non è fare demagogia e pertanto so che non verranno esattamente valutate.
Per creare premesse di soluzione positiva a questa particolare situazione chiedo che come misura congiunturale si dia fiducia e possibilità d'intervento all'iniziativa privata, scioccamente angariata e iugulata.
Noi ci troviamo di fronte ad una situazione gravissima determinata da incapacità di chi ha la massima responsabilità del governo del Paese di trovare la soluzione giusta: le riforme sono necessarie, ma bisogna decidere se le vogliamo fare con un certo sistema che viene portato chiaramente, lealmente avanti da una parte della sinistra e da parte nostra avversato, o se le si vuol fare con quel sistema liberaldemocratico che ha consentito la soluzione di questi e altri gravi problemi in Paesi ben più evoluti del nostro, in Paesi dove le ingiustizie si sono trasformate in legalità e dove la gente ha già trovato le giuste soluzioni ai problemi, di tipo fondamentale come la casa e la sicurezza sociale.
In questo stato di incertezza e di equivoco politico, signori, non si possono portare avanti grosse soluzioni. Per questo, per l'esistenza di volontà politica ibrida, che può solo trovare degli accordi particolari e limitati, noi non possiamo aderire così come è redatta questa mozione.
Grazie, signori.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Nesi; ne ha facoltà.



NESI Nerio

Credo sarebbe opportuno anzitutto dar lettura di questa mozione, di cui il Gruppo Socialista è fra i firmatari.



PRESIDENTE

Stavo facendo anch'io la stessa considerazione. Suggerirei ai Gruppi di maggioranza, oltre che di leggerla, anche di cogliere l'occasione per illustrarla, in modo che una eventuale continuazione della discussione possa avvenire su qualcosa di cui tutti hanno chiara conoscenza. Perch finora mi pare che la conoscano soltanto i Capigruppo Ha pertanto facoltà di parlare il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Mi limiterò alla pura e semplice lettura della mozione, lasciandone l'illustrazione al Consigliere Nesi, che già aveva preso la parola a tal fine: "Il Consiglio Regionale del Piemonte prende atto del preoccupante ristagno di iniziative nel settore dell'edilizia che si verifica in tutta la Regione ma che assume aspetti allarmanti soprattutto nel Comune e nella Provincia di Torino.
La diminuzione delle costruzioni ha conseguenze sui livelli di occupazione delle imprese operanti nel settore specifico ed in quelle ad esso collegate con rilevanza particolare nelle industrie del legno e dei materiali da costruzione.
Tali sintomi di recessione possono sfociare nei prossimi mesi in una crisi di vaste proporzioni che coinvolgerebbe le prospettive di occupazione di migliaia di lavoratori edili.
Il Consiglio riconosce che la Regione non ha attualmente poteri immediati di intervento, ma prende atto delle competenze che verranno attribuite alla Regione dalla legge di riforma della Casa approvata dalla Camera e che si auspica venga rapidamente approvata anche dal Senato.
In questo ambito il Consiglio riconosce la validità dell'iniziativa già presa dalla Giunta, in accordo con i Sindacati interessati, nella direzione tendente a coordinare con l'ausilio di un efficace controllo democratico ed a sollecitare l'attuazione dei piani di edilizia economico-popolare già predisposti e finanziati.
Gli interventi pubblici, se prontamente attuati, possono contribuire a rendere meno preoccupanti i termini della crisi che si prospetta nel settore dell'edilizia.
La Giunta può adoperarsi, attraverso l'azione di coordinamento, per rimuovere gli ostacoli burocratici che si frappongono all'attuazione dei piani e ciò in accordo con gli Enti ed Organismi che operano nel settore dell'edilizia economico-popolare, con gli Enti locali interessati per gli insediamenti e con i Sindacati.
A tal fine il Consiglio Regionale invita la Giunta ad indire al più presto un Convegno al quale partecipino i Comuni in cui sono previsti gli insediamenti, gli Istituti Autonomi delle Case Popolari delle sei Province piemontesi, i rappresentanti della GESCAL. i Sindacati dei lavoratori edili, gli Organismi Cooperativi ed i rappresentanti degli Organi Tecnici del Provveditorato delle Opere Pubbliche e del Genio Civile interessati alle approvazioni dei Piani di edilizia economico-popolari.
Dal Convegno potranno derivare le iniziative idonee ad attuare la rapida esecuzione dei lavori programmati dal settore pubblico, con indubbi risultati sul mantenimento dei livelli di occupazione nel settore dell'edilizia.
Impegna altresì la Giunta a riferire sulle conclusioni di dette iniziative e a far conoscere al Consiglio le sue valutazioni e proposte al riguardo. Bianchi, Nesi, Vera".



NESI Nerio

Noi siamo d'accordo su questa mozione, perché ci sembra che essa abbia un contenuto abbastanza importante. Contiene anzitutto una presa di coscienza della situazione del settore edilizio, in secondo luogo una dichiarazione che è l'intervento pubblico che può risolvere la crisi attualmente in atto in questo settore. Mi spiace di non poter condividere minimamente quanto diceva il Consigliere Rossotto, perché i problemi congiunturali non hanno mai risolto la crisi del settore edile. Proprio il settore edilizio è stato quello che ha avuto in questi ultimi dieci anni il maggior numero di finanziamenti agevolati rispetto a tutta l'industria piccola e media, nel suo complesso. E queste sono cifre riscontrabili nei bollettini della Banca d'Italia. Ciononostante, noi ci troviamo in una situazione di disastro nel settore edilizio, e quindi è perfettamente inutile far ricorso in questa situazione all'iniziativa privata, che ha dimostrato di essere proprio in questo settore assolutamente non all'altezza della situazione, di essere basata (con le dovute eccezioni) sugli imbrogli e sulla speculazione. Questa è la situazione nel settore edilizio, bisogna dirlo con molta chiarezza, e mi pare che la stessa Giunta l'abbia recepito.
Il terzo motivo per cui la mozione importante è che contiene una frase molto seria: dice che la maggioranza di questo Consiglio Regionale maggioranza che penso si allargherà, auspica che il disegno di legge sulla casa, già approvato alla Camera, venga approvato al Senato, Questo è un fatto politico di rilevanza notevole, che noi non possiamo sottovalutare e sul quale siamo perfettamente consenzienti.
Siamo anche d'accordo circa il Convegno che era stato proposto (e ci rallegriamo anche noi con il Vicepresidente della Giunta, Cardinali, per aver accolto la richiesta dei Sindacati di indire un convegno di questo tipo).
Abbiamo preso atto della proposta venuta dai Consiglieri di parte comunista. Ci pare che su questa mozione si possa trovare in questo Consiglio una larga maggioranza, che dia da una parte l'idea della situazione di gravità in cui versa il settore edilizio nella nostra Regione e dall'altra dia indicazioni di carattere politico e di carattere operativo.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

Credo che giustamente si debbano riconoscere alla mozione alcuni punti di validità politica non marginali. Intanto, il fatto che ci si richiami al Consiglio Regionale per un auspicio al Governo di una pronta approvazione della legge sulla riforma della casa, che è certamente uno degli elementi sostanziali della battaglia politica in questo periodo. Vorrei ricordare che, sotto questo profilo, proprio da Torino, con gli scioperi del luglio 1969, ha preso le mosse il grande movimento delle organizzazioni dei lavoratori per la riforma della casa e che proprio in relazione alle battaglie sindacali del luglio 1969 è stata concessa alla Città di Torino la sovvenzione di 80 miliardi del Bando straordinario GESCAL. Quindi, mi sembra più che naturale, da un lato, chiedere che l'attuazione del Bando Gescal avvenga con una rapidità ed una tempestività che ormai ha lasciato due anni alle spalle, e al tempo stesso chiedere che l'intervento GESCAL non sia un fatto sporadico ma trovi, attraverso una legge sulla riforma della casa, possibilità di strutturazione organica per il futuro.
Altro fatto che mi sembra importante, già citato dal collega Berti, è che si addivenga, attraverso questo impegno che il Consiglio Regionale assume con la mozione, ad un confronto, fra le varie forze ed i vari organi politici e sindacali sul problema della scuola.
Mi sembra, però, che alcuni elementi debbano essere valutati come carenti, intanto, in questa mozione. La Regione non ha potere di intervento, si dice ad un certo punto. Io credo sia, tutto sommato, un elemento contraddittorio di questa mozione, proprio nella misura in cui si intende intervenire con una funzione di coordinamento nei confronti dell'accelerazione di un intervento sulla casa nella nostra Regione, nella misura in cui si intende politicamente intervenire per sollecitare che la legge sulla casa vada rapidamente in discussione anche al Senato. A me pare che sia estremamente contraddittorio, tutto sommato, inficiare anche la sostanza della mozione, dire che la Regione non ha poteri di intervento.
Tanto più che mi sembra che alcuni poteri, sul piano politico e sul piano anche operativo, la Regione li abbia e che debba essere quindi valutata positivamente questa sua prima possibilità di intervento. Riterrei quindi necessario togliere quell'indicazione.
Un altro elemento di carenza mi pare stia nel fatto che mentre da un lato noi sollecitiamo che vengano rapidamente espletate le pratiche burocratiche rallentano una serie di interventi nell'edilizia, come per esempio il rallentamento nei confronti del Bando "GESCAL" o nei confronti dell'attuazione di opere e di servizi sociali già finanziati, nel momento in cui noi chiediamo un'accelerazione in questa direzione, non prendiamo coscienza del fatto che questi interventi sono stati fissati negli anni passati, attraverso una serie di decisioni del tutto scoordinate. Sotto questo aspetto, ritengo che la Regione debba assumere immediatamente degli impegni di coordinazione anche dell'attuazione di questi interventi sotto il profilo urbanistico e territoriale, tenendo anche conto che è vero che la crisi edilizia colpisce in modo certo la nostra Provincia ed il nostro Comune: ma non possiamo neanche dimenticare che di fronte alla situazione di congestione che la nostra Provincia, il nostro Comune presenta, il problema della ripresa dell'attività edilizia può essere visto come ripresa non solo quantitativa ma anche qualitativa, e quindi fortemente soggetto ad un indirizzo di direzione di cui la Regione può farsi portatrice.
Sotto quest'angolo visuale io ritengo che la mozione possa essere nel complesso accettata se vengono apportate alcune modifiche di carattere qualitativo. Chiederei pertanto una sospensione per arrivare a concordare le correzioni.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Signor Presidente, vorrei innanzi tutto sottolineare l'adesione del mio Gruppo all'attività e all'iniziativa della Giunta e alle dichiarazioni che qui ha fatto il Vicepresidente. Evidentemente là dove la mozione puntualizza che la Regione oggi non ha poteri di intervento, ci si riferisce ai poteri di intervento legislativo e amministrativo, perché la stessa mozione e la stessa attività della Giunta stanno a confermare che esiste una possibilità di iniziativa politica e noi siamo qui a registrare che questa iniziativa politica è stata sviluppata e spiegata nei suoi termini. E quindi la dichiarazione contenuta nella mozione, che potrà anche essere meglio precisata, ma non a mio giudizio omessa, significa un atteggiamento serio per evitare di sollecitare delle domande o delle attese politiche di azione diretta da parte della Regione che non sono in questo momento possibili.
Siamo poi per l'approvazione della legge sulla casa innanzi tutto perché riteniamo che nulla nuoccia all'iniziativa e pubblica e privata quanto l'incertezza; naturalmente auspichiamo che questa certezza si consolidi in termini di efficacia sociale, di organicità e non possiamo certamente escludere che questo possa essere raggiunto attraverso a dei ritocchi, a dei perfezionamenti della legge che non ne menomino, ma anzi ne accentuino e ne precisino meglio i contenuti costruttivi.
Ciò che la mozione vuole esprimere è un impegno della parte pubblica affinché (e su questa possiamo direttamente influire perché queste sono responsabilità direttamente nostre, dell'istituzione, del mondo politico) faccia quello che deve, assuma le proprie responsabilità.
Così facendo ed agendo su tutto l'arco delle sue responsabilità, il potere pubblico crea anche le premesse per il migliore inserimento, per il migliore sviluppo dell'iniziativa privata nella sua parte sana, nella sua parte costruttiva. Prendo la battuta del Consigliere Nesi a questo riguardo come un giudizio che investe sì grosse situazioni che nel nostro Paese si sono verificate ma non mi sentirei di farla mia generalizzando quello che è un giudizio morale che può essere condiviso, ma che deve portare a delle distinzioni e non a delle generalizzazioni. Bisogna dare spazio, anche per quelle distorsioni venute da un provvedimento di legge che ha creato un boom artificioso, alle iniziative costruttive e sane, piuttosto che allo svilupparsi di iniziative che hanno dietro di sé più la spinta speculativa che non quella di un'attività economica sana.
Proprio perché in questi giorni ci occupiamo con tutto il possibile impegno del problema dei trasporti e della sua incidenza sulla vita delle città e ne rileviamo le congestioni e il disordine, riteniamo che ogni volta che si affronta un capitolo nuovo in questo settore così delicato della casa e quindi della città, dell'abitazione e quindi degli insediamenti umani (d'accordo in questo con l'intervento dell'arch.
Rivalta) non si possono non fare delle scelte qualitative. Credo che nel corso di tutti questi anni di innegabile grande sviluppo del Paese certe volte abbiamo pagato dei cari prezzi alla retorica della produzione, del lavoro, dell'attività, dell'avanzamento a tutti i costi di tipo quantitativo.
Malgrado si sia in una fase di crisi abbastanza accentuata e drammatica, il nostro Paese non è nelle condizioni da dover dimenticare quest'altro quadro, che è stato chiaramente definito come quello che impone delle scelte di tipo qualitativo. Per questo abbiamo aggiunto una modifica alla mozione che già era stata stesa, a coordinare con l'ausilio di un efficace controllo democratico tutta l'azione, a significare che si facciano delle scelte che non guardino all'urgenza immediata di far lavorare comunque in un settore così delicato, ma di far lavorare bene per uno sviluppo civile della Nazione.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Vera; ne ha facoltà.



VERA Fernando

Il nostro Gruppo, che assieme a quelli D.C. e Socialista ha presentato la mozione testé letta e che è oggetto di questa discussione, ritiene innanzi tutto di plaudire all'attenzione, alla rispondenza che la Giunta attraverso il suo Vicepresidente Cardinali, ha portato a questa istanza espressa da tutti i banchi di Consiglio nei confronti del problema della casa.
In secondo luogo riteniamo che la mozione proposta contenga in sé tutto quanto nell'ambito dei poteri del Consiglio Regionale si può chiedere, cioè da un lato la richiesta di maggiori poteri per l'Ente Regione, dall'altro la richiesta di una sollecita approvazione anche al Senato della legge della casa, in modo da avere uno strumento legislativo che consenta di operare concretamente in questo settore.
Ma proprio mentre ci rendiamo conto che per riuscire ad operare concretamente sono necessari questi strumenti, e quindi utili, magari anche gli o.d.g., magari anche l'invio delle delegazioni a Roma, dobbiamo nel contempo renderci conto che per coloro che si trovano nella situazione di non poter oggi fruire di questo bene prezioso, primario, che è quello della casa, e ad evitare che l'attesa delusa o rimandata acuisca l'esasperazione è essenziale che a valle ci sia un concreto operare con quell'immediatezza che il problema della casa, particolarmente nelle aree metropolitane sconvolte più che colpite dal boom dell'emigrazione, esige da tutti i responsabili.
Quindi l'impegno che penso debba uscire dai banchi di questo Consiglio nei confronti della Giunta, ma anche nei confronti del Consiglio stesso, è quello di un'attenzione estremamente vigile affinché le provvidenze che saranno stabilite dalla legge siano rapidamente portate a realizzazione perché ritengo che coloro che sono tutt'oggi privi di questo bene prezioso attendono da noi innanzi tutto che si operi e poi si operi e poi si operi ancora.



PRESIDENTE

Non ho altri iscritti a parlare.
C'è un testo di mozione che è stato letto dal Consigliere Bianchi.
Viene richiesta qualche sospensione per concordare qualcosa, oppure...



RASCHIO Luciano

L'ha chiesta il collega Rivalta.



PRESIDENTE

Allora sospendiamo per alcuni minuti. Pregherei però, data l'ora tarda e dato che è possibile concludere questa mattina, di far sì che siano soltanto pochi minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13,45 riprende alle ore 14,05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Credo sia necessario far leggere agli estensori il testo modificato della mozione perché avendo arrecato correzioni a mano sarebbe difficile a questa Presidenza leggerla correttamente.
Ha facoltà di parlare il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Rileggo adagio la mozione per consentire venga trascritta nel suo testo finale, almeno per il presentatore: "Il Consiglio Regionale del Piemonte prende atto del preoccupante ristagno di iniziative nel settore dell'edilizia che si verifica in tutta la Regione ma che assume aspetti allarmanti soprattutto nel comune e nella provincia di Torino.
La diminuzione delle costruzioni ha conseguenze sui livelli di occupazione delle imprese operanti nel settore specifico ed in quelle ad esso collegate con rilevanza particolare nelle industrie del legno e dei materiali da costruzione.
Tali sintomi di recessione possono sfociare nei prossimi mesi in una crisi di vaste proporzioni che coinvolgerebbe le prospettive di occupazione di migliaia di lavoratori edili.
Il Consiglio riconosce che la Regione malgrado non abbia attualmente poteri immediati di intervento, ha sviluppato l'azione e l'iniziativa politica che le è consentita e prende atto delle competenze che verranno attribuite alla Regione dalla Legge di Riforma della Casa approvata dalla Camera e che si auspica venga rapidamente approvata anche dal Senato.
In questo ambito il Consiglio riconosce la validità dell'iniziativa già presa dalla Giunta, in accordo con i Sindacati interessati, nella direzione tendente a coordinare, con l'ausilio di un efficace controllo democratico ed a sollecitare l'attuazione dei piani di edilizia economico-popolare già predisposti e finanziati.
Gli interventi pubblici, se prontamente attuati, possono contribuire a rendere meno preoccupanti i termini della crisi che si prospetta nel settore dell'edilizia.
La Giunta può adoperarsi, attraverso l'azione di coordinamento, per rimuovere gli ostacoli burocratici che si frappongono all'attuazione degli investimenti programmati riconducendoli ad una visione omogenea dal punto di vista urbanistico e ciò in accordo con gli Enti ed Organismi che operano nel settore dell'edilizia economico-popolare, con gli Enti locali interessati per gli insediamenti e con i Sindacati.
A tal fine il Consiglio Regionale invita la Giunta ad indire al più presto un Convegno al quale partecipino i Comuni in cui sono previsti gli insediamenti, gli Istituti Autonomi delle Case Popolari delle sei Province piemontesi, i rappresentanti della Gescal, i Sindacati dei Lavoratori edili, gli Organismi Cooperativi, le Organizzazioni di categoria ed i rappresentanti degli Organi Tecnici del Provveditorato delle Opere Pubbliche e del Genio Civile interessati alle approvazioni dei Piani di edilizia economico-popolare. Dal Convegno potranno derivare le iniziative idonee ad attuare la rapida esecuzione dei lavori programmati dal settore pubblico con indubbi risultati sul mantenimento dei livelli di occupazione nel settore dell'edilizia.
Impegna altresì la Giunta a riferire sulle conclusioni di dette iniziative e a far conoscere al Consiglio le sue valutazioni e proposte al riguardo".



PRESIDENTE

Desidera illustrarla?



BIANCHI Adriano

No.



PRESIDENTE

E' firmata da chi?



BIANCHI Adriano

E' firmata da Nesi, Vera e Bianchi.



PRESIDENTE

Non porta altre firme?



BIANCHI Adriano

No.



BERTI Antonio

E sulla richiesta di delegazione?



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Berti.



BERTI Antonio

C'è stata una nostra richiesta, che risultava dall'incontro Assessore Sindacati e cooperative, di organizzare una delegazione per andare a Roma a sostenere l'esigenza di approvazione immediata della legge. Abbiamo fatto una domanda, chiediamo una risposta. Se cioè il fatto che non sia incluso all'o.d.g. escluda l'impegno a farlo. Vorremmo una risposta qualsiasi della Giunta.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare l'Assessore Cardinali.



CARDINALI Giulio, Assessore all'urbanistica

Come avevo già anticipato anche ai rappresentanti dei Sindacati, è una questione che la Giunta esaminerà e che a mio modo di vedere non può essere oggi accolta come sua iniziativa; la Giunta può essere interlocutore assieme ad altri, in occasione di un viaggio a Roma, che avesse come obiettivo la richiesta del Gruppo. La Giunta esaminerà la proposta e la valuterà.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Fassino.



FASSINO Giuseppe

Voglio unicamente comunicare che il Gruppo Liberale si asterrà dalla votazione non perché non concordi su tutta la mozione, su molti punti della quale anzi, esprime parere favorevole, come ad esempio sul convegno per il quale è stato anche convenuto di allargare il numero dei partecipanti a tutte le rappresentanze, da quelle sindacali, a quelle imprenditoriali. Non conveniamo invece sulla parte della mozione sulla quale, accennando la riforma della casa approvata dalla Camera, auspica che "venga anche approvata rapidamente dal Senato" perché la nostra parte politica non l'ha approvata alla Camera e non può quindi auspicare che venga approvata in quella forma al Senato.
Queste sono le ragioni per le quali ci asteniamo dal voto.



PRESIDENTE

Vi è una dichiarazione di voto che è chiara: il Gruppo Liberale si astiene. Avrebbe potuto eventualmente chiedere la votazione per divisione ma preferisce esprimere il suo parere motivato come è stato fatto ora dal Consigliere Fassino. Non so se altri Gruppi vogliano la votazione globale o per divisione, perché non sono al corrente del risultato delle conversazioni che vi sono state durante la sospensione. Non c'è nessuna richiesta, allora pongo in votazione la mozione letta poco fa dal Consigliere Bianchi, e che è firmata dai Consiglieri Bianchi, Nesi, Vera senza altre firme.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con l'astensione del Gruppo Liberale.
Abbiamo esaurito il nostro o.d.g.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Richiesta di proroga di termine per la procedura d'urgenza


PRESIDENTE

Prima di dare lettura delle interrogazioni e interpellanze e di comunicare l'o.d.g. delle prossime sedute, è iscritto a parlare per una richiesta il Consigliere Viglione nella sua veste di Presidente della VIII Commissione; ne ha facoltà.



VIGLIONE Aldo

Signor Presidente, ella comunicava alcuni giorni fa a me quale Presidente della VIII Commissione, il disegno di legge n. 1 presentato dalla Giunta Regionale "Ordinamento degli uffici della Regione; qualifiche e contingenti numerici provvisori del personale".
La Commissione, nella sua prima riunione che è seguita immediatamente alla comunicazione del disegno di legge regionale n. 1 ha rilevato la complessità della materia e chiede di prorogare il termine, che la procedura d'urgenza prevede di quindici giorni soltanto, fino al 30 di luglio. Per venerdì la Commissione ha indetto le prime consultazioni e naturalmente sarà opportuno vedere e studiare quanto le altre Regioni hanno fatto in questa materia, per una certa uniformità di indirizzo.
Naturalmente occorrono pur sempre una decina di giorni per avere tutti quegli elementi utili a qualificare una risposta della Commissione e quindi ritengo che sia fondata la nostra richiesta, a meno che non si voglia dare un giudizio affrettato sul documento, il che io non ritengo sia giusto.
Pertanto chiedo che il signor Presidente interpelli il Consiglio e la Giunta per vedere se il termine di quindici giorni può essere prorogato al 30 di luglio. Si tratterebbe di una quindicina di giorni.



PRESIDENTE

La procedura d'urgenza essendo stata adottata con deliberazione del Consiglio, spetta esclusivamente al Consiglio di modificare le decisioni prese in precedenza. Siccome la procedura d'urgenza è stata richiesta dalla Giunta, è evidente che il Consiglio prima di deliberare ha interesse a conoscere l'opinione della Giunta stessa in merito alla richiesta formulata testé dal Presidente della VIII Commissione.
Ha facoltà di parlare il Vicepresidente della Giunta Cardinali.



CARDINALI Giulio, Vicepresidente della Giunta Regionale

La procedura d'urgenza era stata chiesta proprio per la constatata difficoltà di operare in assenza di personale adeguato. E questo vale per il Consiglio come per la Giunta, per le Commissioni e per tutti gli organi della Regione. Noi quindi ci troviamo notevolmente imbarazzati ad accettare un rinvio anche se motivato, perché si finirebbe per spostare la discussione in Consiglio all'inizio della ripresa autunnale e a porci praticamente nell'impossibilità di avere il personale prima della fine dell'anno. Quindi, mentre saremmo inclini ad accettare il richiesto rinvio vorremmo che fosse precisato che comunque l'approvazione del decreto avvenga prima delle ferie estive, in modo che si possa procedere contemporaneamente chiederemmo al Consiglio di autorizzare - e vedremo in che termini potrà essere fatto, se con delibera d'urgenza della Giunta ecc.
l'assunzione di almeno la metà del contingente occorrente, il che significherebbe non interferire né in qualifiche ne altro, ma chiamare un numero sufficiente di dipendenti che alla ripresa autunnale possano riempire parte dei posti occorrenti per il corretto funzionamento sia del Consiglio che della Giunta, che delle Commissioni.



VIGLIONE Aldo

Vorrei osservare, signor Presidente, che con questo progetto di legge non si tratta soltanto di assumere degli impiegati alla Regione, ma di ordinamento degli uffici della Regione, che è un fatto del tutto diverso.
Se si trattasse soltanto di assumere dieci dipendenti non avremmo nessuna difficoltà, stante l'urgenza, di dire di sì, ma per quanto riguarda il coordinamento degli uffici è una cosa ben diversa.
Per quanto mi concerne non ho difficoltà a chiarire la posizione: all'Ufficio di Presidenza non si va più avanti, nessuno di noi ha uno scaffale, una sedia, un impiegato; l'esame del progetto di legge invece è una cosa molto più complessa.



PRESIDENTE

Mi pare che non ci sia contraddizione fra le due posizioni, poich mentre, da un lato, la VIII Commissione si riserva il diritto di affrontare le norme di principio contenute nel disegno di legge (dato che costituiranno precedente e costituiranno anche il contesto amministrativo nel quale successivamente si muoverà la Regione, la VIII Commissione desidera effettuare un esame approfondito e credo sia nell'interesse di tutti che questo esame avvenga); dall'altro i motivi di urgenza sottolineati dal Vicepresidente della Giunta e che anche la Presidenza del Consiglio Regionale condivide per quanto le compete, dovrebbero indurci a trovare quelle forme legali per cui, pur lasciando alla Commissione e al Consiglio, tutto il tempo necessario per approfondire la materia, entro limiti congrui di tempo evidentemente, la Giunta sia in grado di sopperire alle esigenze urgenti nelle forme di legge possibili. Non so se non occorra in questo caso qualche deliberazione di urgenza, magari adottata con procedura urgentissima, per poter assumere un altro contingente di funzionari prima di varare la legge.
Io lascerei questa materia alla competenza della Giunta, che potrà eventualmente presentare qualche proposta nella prossima tornata. Per quel che riguarda la dilazione richiesta dalla VIII Commissione, credo si possa addivenire a questo accordo che può essere sancito dal Presidente del Consiglio che ne garantisce l'attuazione. Il Consiglio deliberi l'estensione del termine concesso alla VIII Commissione per riferire, al 30 luglio, ma se fosse possibile farlo un pochino prima, ci consentirebbe di non tener seduta durante il mese di agosto.



VIGLIONE Aldo

Entro il 25 luglio.



PRESIDENTE

Ecco, entro il 25 luglio.
Per quanto compete al Presidente del Consiglio, io mi impegno a iscrivere all'o.d.g. il disegno di legge subito dopo il 25 luglio e a ottenerne l'approvazione prima delle ferie estive. Anche perché abbiamo bisogno di tutto il periodo delle ferie per organizzare le strutture amministrative della Regione.
Quindi, essendo stato deliberato dal Consiglio, di adottare la procedura d'urgenza, compete adesso al Consiglio deliberare l'abbandono di queste procedure e fissare il termine per la consegna della relazione da parte della Commissione competente al 25 luglio. Se non vi sono obiezioni da parte del Consiglio si può intendere approvato.
Nessuno chiede di parlare, non vi sono obiezioni, è quindi adottato.


Argomento:

Disegni di legge e documenti. Presentazione di relazione


PRESIDENTE

Prima di passare alla comunicazione dell'o.d.g. e alla lettura delle interpellanze e interrogazioni, comunico che il Presidente della I Commissione mi ha consegnato la relazione della I Commissione sul conto consuntivo 1970.
Sarà cura della Presidenza del Consiglio Regionale di fare distribuire prima della seduta in cui se ne discuterà, tale relazione, in modo che i Consiglieri ne possano essere a conoscenza.


Argomento:

Annunzio di interpellanze, interrogazioni e mozioni


PRESIDENTE

Prego ora un Consigliere Segretario di dare lettura delle interrogazioni, interpellanze e mozioni che sono pervenute.



GERINI Armando, Segretario



PRESIDENTE

Per quest'ultima mozione presentata da tutti i Gruppi è stata chiesta l'iscrizione all'o.d.g. della prossima tornata.
Siccome non vi sono obiezioni nemmeno da parte della Giunta l'ho iscritta al termine dell'o.d.g. del quale vi darò ora lettura.


Argomento:

O.d.g. della prossima seduta


PRESIDENTE

Il Consiglio Regionale è convocato nel Palazzo delle Segreterie per i giorni 5 e 6 luglio p.v. alle ore 10 e alle ore 16 con il seguente o.d.g.: 1) approvazione verbale seduta precedente 2) comunicazioni del Presidente 3) esame del progetto di parere sullo schema di decreto delegato concernente il trasferimento alle Regioni a Statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di "Tramvie e linee automobilistiche di interesse regionale e di navigazione e porti lacuali" (relatore Bianchi) 4) esame del progetto di parere sullo schema di decreto delegato concernente il trasferimento alle Regioni a Statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di "Circoscrizioni comunali e polizia locale urbana e rurale" (relatore Paganelli) 5) esame del disegno di legge del Governo sul "Finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno per il quinquennio 1971-1975 e modifiche e integrazioni al Testo Unico delle leggi sugli interventi sul Mezzogiorno" - disegno di legge n. 1525 - e del disegno di legge dei Senatori Abenante ed altri concernente "Norme sull'intervento pubblico nel Mezzogiorino" - disegno di legge n. 1482 - (relatore Nesi) 6) dichiarazioni della Giunta sul progetto di insediamento Lancia nel Biellese 7) esame del progetto di parere sullo schema di decreto delegato concernente il trasferimento alle Regioni a Statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di istruzione artigiana e professionale (relatore Soldano) 8) esame del progetto di parere in merito al conto consuntivo 1970 (relatore Garabello) 9) mozione sul disegno di legge n. 1707 recante "Nuove norme per lo sviluppo della montagna" a firma dei Consiglieri Ferraris, Viglione Giovana, Vera, Chiabrando e Gerini.
Non vi sono osservazioni? Ha chiesto di parlare il Consigliere Berti.
Ne ha facoltà.



BERTI Antonio

La prego di scusarmi, ma vorrei che mi ripetesse il primo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

"Approvazione verbali sedute precedenti".



BERTI Antonio

No, il primo decreto.



PRESIDENTE

E' quello sui trasporti.



MARCHESOTTI Domenico

Il decreto del Presidente della Repubblica sul riordinamento?



PRESIDENTE

No, è la delega di funzioni amministrative alle Regioni. L'altro non può essere esaminato perché non è stato preso in esame dalla Commissione.
Se poi la Commissione volesse anticipare un parere è in grado di farlo.
Se non vi sono altre osservazioni si può considerare adottato.
Non ve ne sono: è adottato.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14,35)



< torna indietro