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Dettaglio seduta n.303 del 10/04/75 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE


Argomento:

Ordine del giorno della seduta


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
L'ordine del giorno reca: Approvazione verbali precedenti sedute Interpellanze ed interrogazioni Comunicazioni del Presidente Esame proposte di legge nn. 17, 74, 140 concernenti i "Contributi agli istituti di patronato ed assistenza sociale" Relatore Soldano.
Esame disegno di legge n. 269: "Costituzione del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione e del Comitato provvisorio per la progettazione di un sistema regionale integrato dall'informazione".
Relatore Besate.
Esame disegno di legge n. 239: "Norme per l'incentivazione delle iniziative di Enti locali, di Enti ospedalieri e di istituzioni di assistenza e beneficenza, assistite da contributo regionale ed istituzione degli organi consultivi in materia di opere pubbliche d'interesse regionale". Relatore Dotti.
Esame disegno di legge n. 250: "Interventi regionali in materia di sistemazioni idrauliche e forestali; opere idrauliche e difesa del suolo".
Relatore Giletta.
Esame disegno di legge n. 260; "Convalida D.P.G.R. in data 6.2.1975 n.
448, relativo a prelievo di somma dal fondo di riserva per le spese impreviste".
Esame disegno di legge n. 200: "Istituzione dell'Albo regionale delle Associazioni Pro Loco" Relatore Soldano.
Esame disegno di legge n. 251: "Organico provvisorio del personale dell'ESAP". Relatore Visone.
Esame deliberazione Giunta Regionale: "Imposta locale sui redditi.
Determinazione dell'aliquota da applicare ai redditi dell'anno 1976.
Proposta".
Se non vi sono osservazioni l'ordine del giorno si intende approvato.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Approvazione verbali precedenti sedute. I processi verbali delle adunanze 3 aprile 1975 sono stati distribuiti ai Consiglieri prima della seduta odierna e se qualche Consigliere ha delle osservazioni le potrà fare nelle successive sedute, perché è difficile in pochi minuti leggere l'intero verbale.


Argomento: Ristrutturazione industriale - Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza dei Consiglieri Revelli e Lo Turco in merito all'opportunità di promuovere un incontro tra la Commissione consiliare competente e la ditta Ferrero di Alba per conoscere l'andamento produttivo e gli eventuali programmi


PRESIDENTE

Passiamo alle interpellanze ed interrogazioni. La prima è un'interpellanza dei Consiglieri Revelli e Lo Turco sull'opportunità di promuovere un incontro tra la Commissione consiliare competente e la Ditta Ferrero di Alba, per conoscerne l'andamento produttivo e gli eventuali programmi.
La parola al Consigliere Revelli.



REVELLI Francesco

L'incontro c'è stato, vorrei prima sentire la relazione dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ha la parola l'Assessore Paganelli.



PAGANELLI Ettore, Assessore all'industria

Signor Presidente, signori Consiglieri, l'incontro richiesto dagli interpellanti è avvenuto lunedì scorso a Cuneo, indetto dal Presidente dell'Amministrazione provinciale al quale pure i Consiglieri del Gruppo del P.C.I. alla Provincia avevano rivolto analoga interrogazione, e in accordo con la Giunta Regionale ed il Comune di Alba.
Per la Regione erano presenti l'interpellante Consigliere Lo Turco ed il sottoscritto.
Il Direttore dello Stabilimento Ferrero di Alba ha fatto un'ampia panoramica sulla situazione del settore, raffrontando la posizione della Ferrero in rapporto ad aziende con capitale pubblico e ad aziende con capitale estero. Ha poi analizzato il costo in Italia delle materie prime necessarie al settore ed il costo complessivo del lavoro, rapportandolo a quello di altre nazioni europee. Ha fornito, inoltre, dati sui consistenti investimenti effettuati dalla Società negli ultimi 4/5 anni.
Per quanto riguarda la situazione aziendale in ordine all'andamento produttivo e quindi alle conseguenti garanzie occupazionali, il rappresentante della Ferrero ha assicurato che nel breve periodo non sussistono preoccupazioni per i 2501 operai dello Stabilimento di Alba in quanto la Ferrero può superare i contraccolpi nazionali risentendo particolarmente in questo momento, dei benefici di una scelta europea fatta nel lontano 1954.
Sempre considerando il breve periodo, il Direttore dello Stabilimento Ferrero ha prospettato previsioni piuttosto caute sui consumi dolciari dei prossimi mesi.
Poiché nel corso della conversazione sono emerse doglianze per il ritardo nell'incasso di crediti verso lo Stato e prospettive di sviluppo di mercato internazionale, la Giunta Regionale non mancherà di seguire la situazione per ogni possibile intervento di competenza.



PRESIDENTE

La parola all'interpellante Consigliere Revelli.



REVELLI Francesco

E' stato estremamente positivo che l'incontro si sia svolto, per due ragioni: in primo luogo perché noi crediamo che la Ferrero in Piemonte non possa essere considerata, per i gravi problemi che solleva, per la diversificazione industriale che rappresenta e per il carattere multinazionale che oggi ha, un'azienda non direttamente interessata a quel processo di ristrutturazione industriale, di riconversione produttiva che promuoviamo da molto tempo con proposte, con dibattiti anche noi come Gruppo.
E' rimasta in ombra però - dai verbali sommari e da quanto mi hanno riferito i colleghi Lo Turco e Sen. Martino - una parte che noi crediamo sia più interessante ancora della stessa difesa dell'occupazione, ed è un possibile investimento nel Mezzogiorno: qui non si è detto che la Ferrero è stata coinvolta nella politica di investimenti nel sud, in collegamento con lo sviluppo dell'agricoltura e che ci sono dei contrasti profondi tra la politica aziendale, non sempre chiara e corretta e i grandi ritardi nell'impostazione di questa politica da parte dello Stato.
Io credo che sia a questo - al di là ancora delle richieste settoriali e per certi aspetti anche corporative sul credito, pur giuste, che possono emergere - che la Regione Piemonte deve rivolgere la sua attenzione, cioè alla possibilità di uno sviluppo più organico ed armonico del Piemonte in relazione al Mezzogiorno e quindi anche alla possibilità che queste aziende possano espandersi, pur riconvertendo in parte la loro produzione essendo i consumi dolciari fortemente limitati non solo dalla contingenza e dalla crisi, ma anche in prospettiva.
Io credo quindi che la riunione non abbia portato ad un confronto più serrato e inviterei la Giunta, pur dichiarandomi in parte soddisfatto per ciò che riguarda l'interpellanza, a seguire attentamente anche questo aspetto e a tenerne conto nelle linee generali della programmazione che questo Consiglio ha più volte dibattuto come un fattore certamente non secondario.



PRESIDENTE

L'interpellanza è discussa.
Vi sarebbe la seconda interpellanza Revelli-Lo Turco, ma non vedo l'Assessore Borando. Se il Consiglio non ha niente in contrario, al termine di una legge possiamo esaurire anche questa interpellanza, se nel frattempo è arrivato l'Assessore.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri: Benzi, Calsolaro, Gandolfi, Giovana Fabbris, Minucci.


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

Il Commissario del Governo ha apposto il visto alla legge regionale 6.3.1975 concernente "Interventi a favore dei Comuni e dei Consorzi di Enti locali per la costituzione di aree industriali attrezzate".


Argomento:

c) Progetti di legge presentazione ed assegnazione a Commissioni


PRESIDENTE

Sono stati presentati i seguenti progetti di legge: n. 271 "Istituzione e regolamentazione dei Comitati sanitari e sociali di zona" presentato dal Comune di Torino il 28 marzo, dichiarato ammissibile e ricevibile dall'Ufficio di Presidenza il 2 aprile ed assegnato alla IV Commissione in sede referente il 3 aprile 1975 n. 272 "Trasferimento alle Comunità montane delle funzioni in materia di bonifica montana" presentato dalla Giunta Regionale il 3 aprile ed assegnato alla VIII Commissione in sede referente nella stessa data.


Argomento:

d) Risposte scritte ad interrogazioni


PRESIDENTE

Risposte scritte ad interrogazioni: da parte dell'Assessore Petrini ai Consiglieri Revelli e Lo Turco sulla petizione di numerosi cittadini di Ceva relativa al percorso della progettata strada comunale "Costa-Canile" da parte dell'Assessore Chiabrando al Consigliere Carazzoni in merito alla campagna promozionale all'estero per la conoscenza ed il consumo dei vini tipici piemontesi a denominazione di origine controllata da parte dell'Assessore Benzi al Consigliere Besate relativa al Consiglio di amministrazione dell'Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Vercelli.
Il Presidente della Giunta ha chiesto la parola per le sue comunicazioni, ne ha facoltà.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Istituti Pubblici di Assistenza e beneficenza - II. PP. A. B. - Università

Comunicazioni del Presidente della Giunta Regionale


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale.

Signor Presidente, signori Consiglieri, alcune comunicazioni in ordine ai problemi del mondo del lavoro e dell'occupazione, in relazione alla situazione dell'Emanuel che presidia la sede della Regione in Piazza Castello.
Ieri, nel quadro delle manifestazioni che si sono svolte per lo sciopero generale che è stato proclamato nella provincia di Torino, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto d'urgenza un incontro, incontro che si è svolto nelle tarde ore del pomeriggio di ieri, dopo che avevo assunto ulteriori notizie e precisazioni da parte del curatore del fallimento della Emanuel e dei rappresentanti legali degli interessi della Emanuel stessa.
Sono stato così messo in grado di riferire quello che d'altra parte i rappresentanti del lavoro avevano sostanzialmente già intuito, che la proposta avanzata per un'eventuale soluzione concordataria con un'azienda che era interessata alla soluzione del problema, deve purtroppo considerarsi come caduta e quindi non ulteriormente perseguibile.
Questa sta evidentemente a confermare quei concetti che mi guidano sempre, non tanto per quella che può essere l'esperienza di uomo investito in qualche misura di responsabilità di vita pubblica, ma come la sottostante figura del professionista, come avvocato, che non si deve mai camminare su un solo binario per cercare e trovare delle soluzioni, ma che bisogna sempre aprire la strada a più di una possibilità. Questa seconda possibilità, alternativa fino ad un certo momento, che diventa sostitutiva in questo momento, è riaperta ed io penso che nel pomeriggio stesso di oggi, o al più tardi nella giornata di lunedì (dovendo andare domani a Roma e non essendo possibile nella giornata di sabato avere questi contatti e questi colloqui) verrà nuovamente esplorata ed insistentemente invitata a voler prendere atto di questa situazione che vede ancora alla Emanuel 160/170 dipendenti e, per quello che mi è stato confermato ieri, dipendenti che hanno una particolare qualificazione e pertanto chi subentrasse attraverso ad un concordato potrebbe trovare la sua soluzione anche in termini relativamente brevi (il curatore mi ha detto che potrebbe avvenire entro giugno-luglio, quindi termini brevi quando si parla di procedura concorsuale) con una piattaforma di lavoratori esperti; se ne sono allontanati molti, 100/120 impiegati, 100/120 operai, ma è rimasta questa consistenza di 160/170 che potrebbe dar modo a chi subentrasse di riprendere il lavoro.
La situazione diventa invece particolarmente delicata e anche difficile per quanto attiene al pacchetto delle ordinazioni, che si sono venute chiaramente affievolendo, ma non estinguendosi del tutto per cui anche una ripresa dovrebbe non rappresentare delle grosse difficoltà.
La Provincia è anch'essa particolarmente tormentata in questi giorni il problema della Ferodo che è stato sollevato anche in Consiglio non molto tempo addietro torna adesso alla ribalta e proprio nel pomeriggio di oggi prima della seduta di Consiglio, verranno alla sede della Regione il Presidente (che mi pare sia un cittadino svizzero) per riprendere il discorso e credo che potrò essere in condizioni di riferire in dettaglio.
Anche qui la prospettiva però per una soluzione positiva c'é, ma dipende molto dalla buona volontà delle parti e per quel che mi compete certamente il discorso verrà portato avanti.
Un'altra situazione delicata, ma anche questa probabilmente avviata a soluzione, è quella del P.T.P. Anche qui abbiamo da trattare con un rappresentante di capitale, in misura apprezzabile, straniero. Ci sono delle implicazioni di natura giuridica che probabilmente possono essere defilate in maniera da consentire la soluzione diretta. Con il Consigliere Bianchi - che conosce in modo particolare il problema - ho avuto incontri con la dirigenza ed anche per questo nella giornata di lunedì dovrebbero esserci delle altre indicazioni che mi consentiranno, nella prossima riunione del Consiglio, di dare delle risposte più precise e pertinenti.
Per quanto attiene alla Venchi Unica, invece, sono in grado di dire che si è svolta (per avermelo l'Assessore Conti, in questo momento assente riferito) nei giorni scorsi a Roma quell' incontro che aveva come motivo la verifica del nuovo programma della Venchi Unica per rendersi conto se attraverso questo programma, c'era la possibilità di un'effettiva ripresa come a suo tempo era stata data assicurazione a me, come successivamente sarebbe venuta meno contestando l'atteggiamento dei sindacalisti che avrebbero impedito la realizzazione di una certa soluzione, cosa che a me non risulta essere controllata, ma so che c'è stata una riunione soltanto interlocutoria e pertanto l'Assessore continuerà a partecipare alle trattative a livello romano.
Per quanto concerne il problema dell'Università e in relazione alla notizia apparsa sui giornali e che, come tutte le cose del resto, vista da destra e da sinistra taluno dice opportunissima, tal'altro dice siete rimasti imbottigliati in questa situazione, ieri ho avuto il piacere di sentirmi convocare telefonicamente per i primi giorni della settimana entrante dal Ministro della P.I. per riprendere il discorso; certamente andrò a questo incontro riservandomi in quella sede di chiedere - come del resto ho chiesto nel telegramma spedito - che il discorso sia ripreso a livello non soltanto personale del Presidente della Giunta (sempre che il Ministro e gli uffici siano in questa linea concordi) ma con i rappresentanti dell'Intercommissione che avevano a suo tempo esaminato il problema e dei rappresentanti degli Enti locali che sono direttamente interessati.
L'ultima mia comunicazione è quella relativa ad un invito pervenutomi e leggo il telegramma per questa precisazione che vuole essere al di fuori della ragione polemica, ma che deve pure essere considerata e valutata: "Ambito manifestazione corteo contro appalto assistenza minori ed anziani delegazione si presenterà venerdì prossimo ore 17 Presidenza Regione per incontro problemi ONMI e Istituti di riposo. Pregasi Presidente Regione Piemonte invitare Sindaco, Presidenti Provincia e ONMI Torino".
Il telegramma è firmato "Comitato organizzativo proposta legge iniziativa popolare sull'assistenza". Vero è che oggi dovremmo viaggiare tutti con in tasca un taccuino dove ci fosse la spiegazione delle molteplici sigle esistenti, ma è un telegramma in termini assolutamente anonimi, ho dovuto far fare delle ricerche per andare a capo di qualcuno che presumibilmente fa parte di questo Comitato per potergli comunicare questo telegramma: "Ricevo telegramma firmato Comitato organizzativo proposta legge iniziativa popolare sull'assistenza con cui mi si chiede incontro per venerdì ore 17. Impossibilitato reperire firmatari comunico a lei, con preghiera volerne dare notizia al Comitato che quel giorno sarò a Roma per incontro dei Presidenti di Regione con il Presidente del Consiglio dei Ministri e pertanto detto incontro non potrà avvenire venerdì ma in data successiva per fissare la quale prego prendere contatti con mia segreteria".
Abbiano pazienza per questo sfogo, ma noi riceviamo delle convocazioni dal mondo esterno: tu ti devi trovare alle ore 17 o 18 del giorno tale. Io sono qui per rendere, nella misura più ampia possibile, come con la Giunta mi sembra stiamo facendo, un servizio, ma che siamo non disponibili a ricevere degli ordini categorici e perentori che oltre tutto portano ad un piano di polemica perché combinazione quel giorno sono assente personalmente, sono assenti l'Assessore alla Sanità e l'Assessore all'Assistenza, per cui l'incontro deve essere necessariamente rifiutato.
Siccome su questo argomento certamente nasceranno delle polemiche, mi è parso opportuno informare preventivamente il Consiglio Regionale perché per quanto ciascuno di loro abbia la possibilità di intervenire intervenga perché le cose si mettano su una carreggiata diversa da quella che prende adesso come piega pressoché costante.
L'argomento è estremamente rilevante; vi era un'interrogazione alla quale non posso rispondere direttamente oggi anche perché sono avviati dei discorsi, anche perché si è verificato un fatto che certamente è a conoscenza del Consigliere Garabello: una decisione presa con regolare delibera da parte del Consiglio Comunale di Torino per rimediare in parte a questi problemi che erano denunciati nell'interrogazione stessa. Io non ho mancato, nonostante l'impossibilità di essere presente domani, di contattare il sindaco di Torino, di parlare con il Presidente dell'ONMI di Torino, ma dico anche al Consiglio Regionale, molto esplicitamente: noi possiamo fare tutto quello che si crede sul piano di voto, di valutazione ma non è competenza assolutamente della Regione di intervenire nemmeno avendo fatto studiare la questione - sotto il profilo di accordare una fideiussione che consenta a questi Enti che oggi sono in una grossa difficoltà finanziaria, ma non soltanto finanziaria, di poter continuare ad agire nei compiti che sono loro affidati.
L'argomento lo rivedrò lunedì, insieme agli altri, rientrando da Roma e convocherò in quel giorno ancora il sindaco della Città di Torino, il Presidente dell'ONMI, i Presidenti delle Province (perché il problema interessa moltissimo anche loro) in maniera di dare una risposta più concreta e più dettagliata nella prossima seduta del Consiglio.



PRESIDENTE

Hanno così termine le comunicazioni del Presidente e sulle stesse apro la discussione.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Raschio, ne ha facoltà.



RASCHIO Luciano

Brevemente desidero chiedere al Presidente della Giunta il suo autorevole intervento per quanto concerne la situazione della Borma di Acqui, gruppo St. Gobain.
Già in occasione di un'interpellanza presentata all'inizio di quest'anno, avevamo denunciato una tendenza al licenziamento anche in questo gruppo monopolistico della St. Gobain - settore delle vetrerie - e avevamo detto come da parte del Comune di Acqui fosse stato fatto tutto il possibile per consentire all'azienda una riconversione industriale.
Ci consta inoltre, signor Presidente della Giunta, che questa azienda ha ottenuto in questi mesi oltre un miliardo dalle finanziarie legate allo Stato, per cui ci pare addirittura enorme che la Borma non rispetti l'impegno di mantenere gli attuali livelli occupazionali, assunto nei confronti del Comune di Acqui quando ha acquisito il terreno di proprietà comunale e chieda invece oggi la messa in liquidazione e quindi il licenziamento di 90 operai del settore cosiddetto "Pirex" quando già da tempo i sindacati avevano indicato quale tipo di riconversione industriale poteva aver luogo.
90 licenziamenti sono molti, per qualsiasi luogo, ma per Acqui vuol dire assestare un colpo tremendo alla sua economia. Non bisogna dimenticare che il settore delle vetrerie si sta evolvendo anche nel campo della alimentazione dal momento che sul terreno della chimica i prodotti derivanti dal polietilene ecc. non sono biodegradabili. Vi sono quindi dei problemi che hanno dei riflessi importanti nell'ambito dell'ecologia! La Borma, dopo avere in lungo e in largo spaziato ed impinguato le proprie casse, oggi, approfittando (lo sottolineo) di una situazione grave in sede di congiuntura nazionale ed internazionale, cerca di licenziare 90 dipendenti, quando, ripeto, il settore vetraio non subisce la crisi economica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vecchione.



VECCHIONE Mario

Signor Presidente della Giunta, per quanto si riferisce al telegramma cui ha fatto cenno, firmato dal Comitato per la proposta di legge di iniziativa popolare sulle competenze regionali in materia di servizi sociali e scioglimento degli enti assistenziali, io non mi formalizzerei sul fatto di una mancanza di una firma precisa...



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ma se lei mi telegrafa e non mi mette il suo nome...



VECCHIONE Mario

Signor Presidente, mi faccia svolgere il mio intervento sulle sue comunicazioni e poi potrà eventualmente darmi una risposta.
Questa manifestazione è nata circa un paio di settimane fa, un volantino è stato diramato nella città e firmato anche da una serie di Gruppi politici (il nostro, il Partito socialista, le ACLI ed altri) cioè c'è tutta la parte della comunità regionale che si interessa del problema dell'assistenza e della sua ristrutturazione e prendendo spunto dalla situazione gravissima dei centri ONMI e da una serie di situazioni tipo quella dell'Istituto di riposo e per la vecchiaia, ha aperto un grosso dibattito nell'ambito del quartiere, dibattito che si è sostanzialmente concluso con delle proposte che si intende siano portate alla Regione. Ora questa iniziativa non è soltanto una contestazione pura e semplice di una politica della Regione che viene certamente contestata, ma ha anche delle proposizioni molto chiare: ad esempio nel volantino si affronta un problema che dovremo discutere oggi, con la proposta di legge per le opere pubbliche, vale a dire la linea di finanziamenti alle IPAB. La Comunità sa che oggi o nel prossimo Consiglio si decide una scelta di questa natura e interviene per vedere con la Regione se si deve imboccare una strada nuova o proseguire su quella vecchia.
C'è il discorso del personale dell'ONMI, c'è la necessità di intervenire politicamente affinché i bambini non vengano mandati via da questi centri che stanno per chiudere i battenti, perché è chiaro che quando queste strutture sono prossime alla fine perché non trovano una collocazione nel quadro politico nuovo che si dovrebbe dare, hanno dei colpi di coda particolarmente negativi.
E' vero che se il Presidente della Giunta Regionale ha altri impegni la comunità non può fissargli degli appuntamenti in forma disordinata, me ne rendo perfettamente conto signor Presidente, le dò atto che ci sono queste difficoltà, ciò non toglie però che, se la manifestazione pubblica non pu essere rinviata per gli impegni del Presidente, la Giunta, l'esecutivo ed anche parte del Consiglio hanno la possibilità di instaurare un colloquio con i manifestanti.
Io mi adopererò, nel corso di questa manifestazione, a porre in termini positivi il rapporto con l'Ente regionale, sarei molto preoccupato, invece se ci si trovasse in una posizione di netta chiusura giustificata dal fatto che ci sono precedenti impegni; il Presidente della Regione rappresenta la Giunta, ma ci sono gli Assessori, c'é il Vice Presidente (vedo che scuote la testa, Presidente, perché gli Assessori non sono presenti, ma la maggioranza dovrebbe avere l'impegno di essere tutta presente, specialmente gli Assessori, perché se bisogna perdere ogni volta del tempo per ricucire la Giunta e metterla insieme effettivamente diventa una cosa abbastanza difficile). Quindi io la prego vivamente di fare in modo che nella giornata di domani alle 17 vi sia una rappresentanza qualificata non di funzionari soltanto, ma qualificata politicamente della Giunta Regionale per questo incontro che viene sollecitato da più parti. Le firme sono diverse in questo volantino: si tratta di partiti politici, di organizzazioni culturali, di organizzazioni sociali che hanno dato nella loro storia un contributo ai problemi dell'assistenza sociale e occorre dare loro una risposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Sereno

Vorrei solo rilevare che nelle comunicazioni del Presidente sui problemi del mondo del lavoro in Piemonte da due o tre settimane non si accenna al grossissimo problema della Montefibre. Non vorrei che alcuni Consiglieri non informati pensassero che la questione della Montefibre sia risolta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

E' per evitare un impiego di tempo forse non utile: l'impegno era che avremmo riferito tutte le volte che c'erano delle novità, il che non significa che non riferendo il problema non sia aperto.



BONO Sereno

Certo, ma la cosa mi sembra abbastanza grave perché le novità che aspettavamo alla riunione che doveva esserci in gennaio a livello ministeriale tra la Montefibre, i sindacati ed il Governo, alla presenza della Regione e degli Enti locali, per sentire la proposta della Montefibre, non si è tenuta. Questo è un fatto concreto di disimpegno e da parte del Governo e da parte della Montefibre che mi pare particolarmente grave e da non passare sotto silenzio. Già la scorsa settimana vi sono state delle manifestazioni dei lavoratori, delle prese di posizione nei confronti del Governo, delle sollecitazioni, se non vado errato, nei confronti della stessa Regione, perciò mi pare sia il caso di intervenire per vedere quando il Governo intende promuovere questa convocazione adesso che il pasticcio di Cefis sembra che sia stato ricomposto e che gli sia stata affidata anche la presidenza del Comitato di controllo dell'azienda che dovrebbe dirigere.
Un'altra richiesta che mi pare non sia stata accettata dalla Giunta era stata avanzata dal nostro Gruppo e più precisamente dal compagno Sanlorenzo e cioè che la Regione convocasse la Montedison perch ufficialmente la Regione non è stata ancora informata (con tutte le componenti che hanno partecipato agli incontri precedenti) delle motivazioni per cui il piano di investimento nell'area di Mergozzo Vercelli ed Ivrea è saltato nei disegni di questi programmatori. E' esatto signor Presidente, dire che le comunicazioni si fanno quando vi sono delle novità, ma bisogna farle anche quando vi sono dei momenti di stasi come quello attuale che dura da mesi, con un aggravamento della situazione che deve costituire motivo di seria preoccupazione e di costante impegno da parte di tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Besate.



BESATE Piero

Prima di tutto mi associo alle considerazioni fatte dal compagno e collega Bono sulla Montefibre, richiamando in particolare le indicazioni sui procedimenti e sulle iniziative della Regione date nella seduta di giovedì scorso dal collega Sanlorenzo e che mi paiono ulteriormente confermate.
Se non ho male interpretato le dichiarazioni del Presidente della Giunta (le ho seguite attentamente tuttavia capisco che alcune cose possono essere dette con determinate sfumature e valutazioni) sulla questione della Emanuel, l'ipotesi di un rilevamento da parte di un determinato gruppo sembra caduta, cosa che rende la situazione più preoccupante di prima. Mi è parso anche di cogliere, nelle considerazioni fatte dal Presidente, una specie di autocritica per il perseguimento unilaterale di un'unica soluzione, mentre in queste situazioni sarebbe logico attenersi ad un ventaglio di ipotesi, il più largo possibile, per cui non posso fare altro che sottoscrivere quanto egli dice e cioè che vaglierà anche un'altra possibilità che sembra essersi affacciata.
Resta tuttavia il fatto che ci si attendeva la presentazione della domanda di concordato preventivo al massimo entro oggi, il che non è avvenuto per il palleggiamento delle responsabilità della firma tra la vecchia proprietà e il gruppo che avrebbe dovuto subentrare; non subentrando più qual è la situazione che si presenta? Tanto più che con il 18 maggio vengono a scadenza determinate cose che tutti conosciamo, per cui i lavoratori non avrebbero più rapporto alcuno con l'azienda giuridicamente parlando, anche se fisicamente l'azienda esiste. A questo punto non si può fare altro che parlare di giugno-luglio, ma con prospettive ancora molto complesse e difficilissime.
I lavoratori avevano fatto presente più volte che si andava profilando qualcosa di non chiaro: rilevamenti, vendite a prezzo vile di magazzino che avrebbero dovuto essere riprese da chi sarebbe subentrato; si ha l'impressione che la vecchia proprietà non sia estranea alla ricerca di una soluzione unica. Noi non abbiamo nulla contro la vecchia proprietà, però la sua salvezza non deve assolutamente anteporsi alla salvezza dell'attività e dell'occupazione, questo è l'obiettivo nostro, non ci importa se vale dieci miliardi o viene rilevata per una lira, ciò che ci interessa è la salvaguardia delle condizioni dell'occupazione. La questione va assolutamente riveduta con i sindacati, i lavoratori, la Regione, con tutti quelli che sono interessati al problema, e va fatto rapidamente, non escludendo l'eventuale intervento dei poteri pubblici.
Un altro problema sul quale intendo intervenire è quello dell'Università. Io ho letto sui giornali il telegramma del Presidente della Regione e le decisioni del Ministro della P.I. presentate al CIPE. Da tutto questo risulta l'ulteriore inadempienza del Governo il quale doveva presentare al Parlamento, entro il 31 ottobre, uno o più progetti di legge dopo avere consultato le Regioni ed il CIPE per l'insediamento di nuove Università. Siamo ancora a livello di CIPE senza tenere conto, almeno per quanto riguarda il Piemonte, delle indicazioni del Consiglio Regionale. Il Ministro della P.I. aveva fatto pressioni sui Consigli Regionali e sui Presidenti della Giunta Regionale perché venissero presentate proposte di pareri. Questo è il primo dato.
Secondo: sempre riferendomi a quanto hanno pubblicato i giornali perché il testo ufficiale non lo conosco, credo che non lo conosca nemmeno il Presidente della Giunta da quello che ho potuto capire dal suo telegramma e dalle dichiarazioni di oggi.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Da ieri sera lo conosco.



BESATE Piero

La valutazione che è stata data nel complesso è quella di una soluzione di tipo quantitativo del problema universitario, ancora parziale, senza tener conto delle proposte delle Regioni; le decisioni assunte dalla Regione lombarda ricalcano persino nelle parole le proposte fatte dal Consiglio Regionale piemontese, non dico in tutto, ma nella parte essenziale: i progetti di legge pendenti al Parlamento e lo stesso disegno di legge che non ha potuto essere approvato dal Parlamento per l'anticipato scioglimento delle Camere, prevedevano all'articolo 3 che le Università dovevano essere collocate non in una località unica, ma in un centro unico attorno al quale sta tutta una concezione della funzione dell'Università e del suo rapporto con la ricerca e la didattica. E quando si arriva a soluzioni come quelle prospettate dal Ministro, evidentemente non si vuole tenere conto di quanto è stato prospettato dalle Regioni.
Questo fa il paio con il fatto che in Calabria si riconoscono l'Istituto di architettura di Reggio Calabria, una Università a Catanzaro e non va avanti l'Università di Cosenza per la quale c'é una legge del Parlamento, si riconosce una Università a Cassino, una a Viterbo ecc. e non va avanti l'Università di Torre Vergata per la quale c'é la legge approvata dal Parlamento. Questo vuol dire che c'è una politica ben precisa da parte di determinate forze e credo che abbia fatto bene il Presidente della Giunta Regionale a rivolgere quella protesta implicita nel suo telegramma non possiamo che essere d'accordo con lui quando dice che il problema va ripreso a livello di Ministro della P.I., con la Regione, con la Giunta e con l'Intercommissione, avendo come punto di riferimento le decisioni assunte dal Consiglio Regionale.
Colgo l'occasione, signor Presidente, per chiederle una cosa, se è in grado di rispondere alla questione relativa alla Facoltà di agraria e veterinaria: se le informazioni che mi sono state date sono esatte sarebbero risultate delle difficoltà per l'insediamento della Facoltà di agraria e veterinaria in rapporto alle indicazioni date dal Consiglio Regionale sui terreni di Stupinigi su cui ci sarebbe un vincolo della Sovrintendenza. E' vero, il parco di Stupinigi è grande e pare che ci si orienti verso un'altra parte del parco, resta da verificare se in quest'altra parte vengono salvaguardate sia le funzioni del parco, sia quelle delle due Facoltà in rapporto alla ristrutturazione dell'Università di Torino e quindi del collegamento con tutto il resto dell'Università e del Politecnico torinesi, in modo da assicurare quelle funzioni di interdisciplinarietà e di integrazione degli studi e della ricerca che anche fisicamente devono essere salvaguardate, altrimenti si corre il rischio che ritorni in ballo la soluzione di Santena e non si avrebbe più quella concezione della ristrutturazione dell'Università di Torino che è stata qui sostenuta, caldeggiata e decisamente orientata sui suggerimenti del Consiglio Regionale.
Credo che questo sia un problema molto grosso che vada immediatamente risolto. Fra poco affronteremo la questione del consorzio per il trattamento automatico dell'informazione che, con il trasferimento delle Facoltà di Agraria e Veterinaria a Stupinigi, rappresenta una delle risposte concrete e validissime ai problemi dell'Università torinese e piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Garabello.



GARABELLO Enzo

Mi rammarico anch'io che alla manifestazione di domani i rappresentanti dell'ONMI non riescano ad incontrare il Presidente o un rappresentante della Giunta. Mi permetto però di consigliare o quanto meno di richiedere al Presidente che il comportamento della Giunta domani, anche se la richiesta giunge inopinata, sia tale da non dare l'impressione che la Giunta stessa non condivida certi atteggiamenti. Credo che questo sia molto importante come fatto politico, perché ritengo che sui problemi dell'assistenza, in particolare su quelli che riguardano l'Opera Maternità e Infanzia, ci sia una larga convergenza di vedute.
Io avrei gradito una risposta, non soltanto in termini verbali, ma possibilmente in termini concreti alla mia interrogazione che poneva tre problemi specifici: il primo era quello di stabilire un certo rapporto politico anche con le altre Regioni, per fare pressione nei confronti dei poteri centrali e del Parlamento (che ha una Commissione che sta studiando la legge di riforma degli Enti assistenziali) in modo tale che in questo momento di crisi, particolarmente per l'Opera Maternità e Infanzia, possa essere particolarmente favorevole.
Il secondo riguarda l'occupazione (poi legittimerò questa mia richiesta, che non è contenuta nelle comunicazioni del Presidente attraverso un'interrogazione; altri colleghi lo hanno già fatto). Ho partecipato sabato scorso a Ciriè, coi rappresentanti di varie forze politiche fra cui alcuni parlamentari, ad un dibattito sull'occupazione nella Valle di Lanzo. Non mi soffermo sui problemi in generale, faccio rilevare però che mi ha impressionato, come ha impressionato l'intera assemblea, il fatto riferito da un rappresentante del Consiglio di fabbrica della Valentini Gomma di Ciriè, e cioè che al di là della collocazione a zero ore (che abbiamo visto confermata sui giornali) vi è stata da parte di sorveglianti, appartenenti ad un corpo privato di polizia, una minaccia estremamente grave nei confronti di lavoratori che accedevano allo stabilimento per compiere lavori di manutenzione su certi impianti e che sono stati respinti con la minaccia delle armi.
Abbiamo già parlato di questo argomento e bisogna dire che a proposito di intervento delle forze di polizia si è ottenuto, se non quello che si era richiesto, almeno un comportamento che non ha provocato nessun incidente. Non vorrei che gli incidenti finissero per provocarli questa specie di cow boys che circolano nelle nostre strade, o davanti alle banche, o davanti agli stabilimenti; i lavoratori lì erano estremamente tranquilli, però erano preoccupati, qualcuno si esprimeva già con frasi quasi di accoglimento della minaccia: andiamo tutti lì e ci facciamo sparare addosso. Tutti quanti abbiamo cercato di buttare acqua sul fuoco però è una cosa che non può passare sotto silenzio. In ogni caso, al di là di questo rimane il fatto di un'azienda che da 400 lavoratori occupati è passata a cento e che, dopo sei mesi di 24 ore di Cassa integrazione, è a zero ore. Ho visto ieri sui giornali che il Sindaco di Ciriè, Brizio, è intervenuto presso la direzione aziendale; fra l'altro la situazione è resa più complicata perché il titolare dell'azienda è morto e ci sono dei problemi di successione non facili.
Chiederei quindi alla Giunta Regionale di volersene occupare subito eventualmente approfondendo l'episodio che ho ricordato perché, se vanno avanti delle forme strane di comportamento di chi è tutore non ufficiale dell'ordine, la cosa può diventare veramente pericolosa e portare a delle conseguenze che non vogliamo neanche immaginare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Vorrei solo fare una richiesta al Presidente della Giunta.
Ho letto sulla "Gazzetta" che ieri ci sarebbe stato un incontro in cui si è parlato dell'aeroporto di Levaldigi come di un'integrazione regionale.
Chiederei (naturalmente non adesso) che nella forma che il Presidente vorrà scegliere ci desse notizie più ragguagliate su questa questione che mi sembra molto importante.
Concluderei invitando il Presidente a badare soprattutto alla sostanza delle cose, anche se la forma certe volte lascia a desiderare. Sono d'accordo con quanto ha detto il mio compagno: domani bisogna fare in modo che la Giunta sia presente alla manifestazione, perché diversamente si attirerebbe soltanto delle critiche di carattere negativo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente del la Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Per quel che si riferisce all'incontro di Levaldigi non ho detto nulla soltanto perché è previsto un incontro con il Ministro Martinelli nella settimana entrante; viene a Torino per l'inaugurazione di opere all'aeroporto di Caselle e gli aspetti che ieri sono stati accennati e delibati saranno ricollocati a quel livello e conseguentemente sarò in grado di riferire qualcosa a questo proposito che indubbiamente interessa il complesso della programmazione del Piemonte.
Certo che domani c'è qualcuno della Giunta, questo è indubitato, ma il dialogo loro lo vogliono con il Presidente della Giunta, purtroppo e dico purtroppo per me, non c'é più problema che non debba arrivare al Presidente della Giunta il quale ha 24 ore su 24, il quale ha dato delle deleghe agli Assessori e bisognerebbe che anche gli interlocutori della Regione ad un certo momento tenessero valida questa delega data e accettassero di sviluppare il dialogo a livello di Assessori che riferiscono alla Giunta al Presidente e poi si determinano le cose. Soltanto in questi termini assicuro di aver fatto contattare il Vice Presidente perché anche sotto il profilo di una qualificazione ci sia la sua presenza insieme a quella degli Assessori che domani sono in sede.
Ritengo tuttavia che il dialogo sia di scarsissima validità perché se non ho intuito male il Sindaco Picco è a sua volta a Roma nella giornata di domani e quindi manca un interlocutore e manca l'interlocutore più importante per spiegare che cosa fino a questo momento il Consiglio comunale ha fatto in questa direzione. Comunque certamente il tema sarà ripreso e assicuro il Consigliere Garabello ed il Consigliere Besate che come dicevo nel telegramma che ho letto un po' affrettatamente, l'incontro non potrà avvenire venerdì ma in data successiva per fissare la quale prego di prendere contatti con la mia segreteria.
In questo modo ho risposto anche ad una parte del rilievo di Garabello mentre per quello che si riferisce all'occupazione nella Valle di Lanzo e all'azienda Valentini in modo particolare, per quello che attiene a problemi di lavoro l'Assessore Conti certamente immediatamente prenderà i contatti necessari (se non li ha già presi) per esaminare la questione. Per quel che si riferisce invece all'aspetto di una difesa del mondo del lavoro per queste minacce che sono state avanzate, o che sarebbero state avanzate mi riservo gli accertamenti del caso perché il fatto è molto importante. Io il problema lo risolverei un poco alla Manzoni: né duellante né portatore di sfida. Togliamo dalla circolazione tutte le armi, andiamo con le armi delle mani, che all'occasione possono anche servire, e molliamo tutto questo grosso impiego di armi che tutti hanno in tasca.
Consigliere Besate, è vero che c'è una battuta di accertamento, non è neanche di arresto, per quello che si riferisce all'insediamento della Facoltà di Agraria e Veterinaria in quel di Stupinigi, proprio in relazione all'estensione del vincolo della Sovrintendenza sul complesso di Stupinigi ed è anche vero che si sta vedendo di risolvere il problema con la ricerca nell'ambito stesso della tenuta, per insediare e insediare validamente le due Facoltà. Non ho notizie precise, il problema era stato già leggermente accennato in occasione di un incontro (al quale forse aveva partecipato anche lei) con i rettori dell'Università e del Politecnico.
Per quel che si riferisce all'Università sarò in grado di dire qualcosa di più preciso dopo l'incontro, che presumibilmente avrà luogo nella giornata di martedì o mercoledì della settimana entrante, con il Ministro della P.I., aggiungendo anche che io ho potuto dare una scorsa rapidissima ieri sera al documento che è stato presentato al CIPE, che è per la verità molto sommario e neanche sufficientemente motivato sulle linee indicate al CIPE perché esprima il proprio parere.
E vi è un'altra remora (mi pare di averlo già detto in Consiglio Regionale) per la realizzazione che si prevede, in linea di massima, per il 1985, quindi fra dieci anni, che il tutto è subordinato al fatto che prioritariamente si diano le Università alle regioni che non hanno neanche un insediamento universitario. Comunque potrò meglio approfondire il discorso tenendo conto delle cose che sono state qui dette.
Per quel che concerne l'Emanuel non è un'autocritica, è una critica ad un complesso di circostanze che hanno fatto portare avanti su un binario solo le trattative, nella persuasione che si potesse arrivare al concordato; questo me lo diceva, come elemento conoscitivo, proprio ieri il curatore, parlando anche lui di quella grossa scadenza del 18 maggio che è imminente e quindi l'urgenza del riprendere questa iniziativa nuova che era stata abbandonata in un primo momento perché si riteneva che il rilievo fosse eccessivamente oneroso e quindi non capace di dare al capitale investito una remunerazione sufficiente. Comunque certamente in questa direzione si cammina con tutta la rapidità possibile.
Bono mi chiede di convocare Montedison e Montefibre e perché non ne abbiamo parlato.
Non ne abbiamo parlato perché in questo momento non abbiamo delle notizie ulteriori precise. La convocazione della Montedison e della Montefibre, soprattutto per quel che si riferisce ai problemi Mergozzo Ivrea e Vercelli, è stata sollecitata nella riunione di giovedì scorso sono avviate delle trattative per trovare il momento e il tempo per iniziare questo discorso che è marginale, mentre il discorso, fondamentale che è stato richiamato anche dal Consigliere Besate, è quello dell'incontro costantemente rinviato a livello governativo. Io ho dei carissimi collaboratori fra gli Assessori, ai quali ho dato la delega, ma non ho un Assessore al quale dare la delega perché a livello di Ministero possa imporsi per fare andare avanti questo impegno. Certamente l'Assessore che è interessato ai problemi del lavoro sta a contatto con il Ministro dell'Industria, con il Ministro del Lavoro, ma dipende di là e molte volte nel caso specifico, dipende dalla complessità del problema e del programma che Montedison e Montefibre devono presentare che investe evidentemente non soltanto il problema a livello del Piemonte, ma anche a livello nazionale addirittura con qualche implicazione di rapporti, di scambi con altri paesi.
Comunque la convocazione della Montedison per la questione Mergozzo ecc. è in cantiere, stiamo cercando di realizzare, non sempre è possibile in giornata fare tutto quello che viene richiesto.
A Vecchione mi pare di avere dato risposta rispondendo a Garabello per la giornata di domani (qui c'è il Vice Presidente e gli parlerò subito anche di questo).
Gruppo St. Gobain. So che questo problema è già all'esame dell'Assessore al lavoro, si completeranno le indagini e nella riunione di giovedì prossimo...



RASCHIO Luciano

Prendete contatto subito anche con il Comune.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Certo e quindi giovedì prossimo credo che anche questo argomento potrà essere specificato.
Per quel che si riferisce alla Venchi Unica, preciso che in giornata di oggi, se l'impegno viene mantenuto, la Venchi Unica deve presentare il piano produttivo relativo all'anno 1975 che dovrà essere discusso poi dai rappresentanti dell'azienda e dal consiglio di fabbrica.
In occasione di un incontro avvenuto il 3 aprile l'azienda ha riconfermato l'impegno a non utilizzare il terreno di Via De Sanctis per fini diversi da quelli inerenti l'attività produttiva, così come l'azienda aveva preso impegno con il Presidente della Giunta Regionale e questa dichiarazione era stata oggetto di una comunicazione esterna.
Vi è stata nella mia comunicazione un'involontaria omissione ed è quella relativa alla IB-MEI di Asti. Mi dice l'Assessore al lavoro Conti che si occupa della vicenda e che ha partecipato a livello ministeriale ad incontri che si sono svolti la settimana passata, che non vi è stata una decisione in una riunione interlocutoria che sarà proseguita nei prossimi giorni.


Argomento: Varie

Sull'aggressione all'avv. Aldo Rovito


PRESIDENTE

Ha ancora chiesto di parlare il Consigliere Rossotto, ne ha facoltà.



ROSSOTTO Carlo Felice

Signor Presidente, io vorrei rivolgere al Presidente della Giunta la preghiera, dopo aver preso le opportune informazioni, di darci notizie sul fatto di gravità estrema riportato dalla stampa stamattina relativo ad un atto di bestiale violenza di cui un libero professionista, l'avv. Rovito, è stato oggetto questa notte: aggredito, è stato ricoverato in fin di vita all'ospedale di Torino con il cranio sfondato da colpi di chiave inglese.
Noi ci stiamo avvicinando ad una competizione elettorale e su questo episodio è necessario che le forze esistenti nel Consiglio Regionale siano informate non per bassa speculazione politica, ma per l'affermazione di quei principi di democrazia e di rispetto dell'individuo qualsiasi cosa professi, qualsiasi tesi difenda, qualsiasi assunzione di responsabilità assuma. Che ci siano speculazioni, che sia possibile che la violenza possa sorgere con colorazione, con valutazione o con motivazioni diverse per addossare responsabilità ad altri, questo è un gioco che non compete alla serietà di questa istituzione, ma proprio per la gravità del fatto pregherei il Presidente della Giunta di informarsi perché mi pare che il Consiglio Regionale debba anche su questo pronunciarsi.



PRESIDENTE

Lo stiamo già facendo.
La parola al Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Signor Presidente, desidero informare il Consiglio che, proprio per evitare quelle speculazioni politiche di cui parlava giustamente il Consigliere Rossotto (anche se l'avv. Rovito è un mio amico personale oltre che un mio collaboratore perché membro della direzione provinciale torinese del M.S.I. Destra Nazionale) io mi ero permesso, appena arrivato qui, di chiedere al Presidente del Consiglio di voler assumere le opportune informazioni oltre quelle fornite dalla stampa e di darci ulteriori chiarimenti.



PRESIDENTE

Nel pomeriggio, all'inizio della seduta, daremo ulteriori informazioni.
La parola al Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Devo dare una risposta al Consigliere Rossotto che mi ha interessato personalmente e questa risposta è formata da due parti e da una premessa.
Non c'è forse neanche bisogno che io ripeta personalmente e come Presidente della Giunta la rinnovata espressione di condanna contro ogni violenza, da qualunque parte e per qualunque ragione venga esercitata.
Questo è ormai un principio fermo del Consiglio Regionale per quanto attiene all'organo di governo non ho alcuna difficoltà a ripeterlo ed a riaffermarlo in questa circostanza.
Anch'io ho fatto assumere delle informazioni, perché quelle che arrivano dai giornali sono soggette molte volte ad avere delle aggiunte delle precisazioni; nel corso della giornata anche da parte mia, se la cosa sarà possibile, informerò ulteriormente il Consiglio.


Argomento: Unita' locali dei servizi sociali ed assistenziali e dei servizi sanitari

Esame proposte di legge nn. 17-74-140 concernenti i contributi agli Istituti di patronato ed assistenza sociale (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo al punto quarto dell'o.d.g.: "Esame proposte di legge nn. 17 74-140 concernenti i contributi agli Istituti di patronato ed assistenza sociale".
Il Consigliere Calsolaro, presentatore di una delle proposte di legge essendo oggi impegnato al Comitato centrale del Partito socialista, ha chiesto il rinvio, se possibile, della discussione su questo argomento.



BERTI Antonio

Ma era stato proprio il Consigliere Calsolaro, nella precedente seduta e poi nella riunione dei Capigruppo, ad insistere pressantemente perch questa discussione fosse posta al primo punto dell'ordine del giorno di oggi. Invocando pertanto la coerenza alle posizioni che si assumono, e in secondo luogo ricordando che il provvedimento è piuttosto urgente - le organizzazioni interessate premono perché questa leggina passi, - chiedo che questa legge sia messa in approvazione oggi.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Mi si dice che su di essa, la Giunta non ha ancora espresso un parere proprio perché c'era la previsione di un incontro con il presentatore Calsolaro, incontro che non ha potuto avvenire. Si discuterebbe, quindi una legge sulla quale la Giunta non ha espresso un parere ed in questo momento non è in condizione di poterlo fare. Sarebbe opportuno pertanto rinviare la discussione del tempo strettamente necessario per effettuare questa consultazione ed esprimerci: si potrebbe eventualmente già prevederla per la seduta d'obbligo di martedì.



BERTI Antonio

Non posso non dichiarare, intanto, la mia sorpresa per la comunicazione che ci ha fatto, il Presidente della Giunta e che ritengo egli non abbia ponderato. Non capisco, infatti, perché mai il presentatore di una legge trascurando il fatto che la legge è stata presentata da vari altri Consiglieri - dovrebbe incontrarsi personalmente con la Giunta. A quale scopo? Per una trattativa personale? La legge è ormai in Commissione, e quindi un eventuale rapporto della Giunta che la ponga in grado di esprimere un parere non può essere che tra la Giunta e la Commissione.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non è un incontro come Consigliere, ma come presentatore, evidentemente per consentirgli di fornire chiarimenti in base ai quali la Giunta possa formulare il proprio parere, per nulla interdetto dal fatto che la legge sia già in Commissione.



BERTI Antonio

Poiché la legge è in Commissione, il rapporto è tra Giunta e Commissione. Io non ammetto che mi si dica: la legge non viene in discussione perché un presentatore ha chiesto di incontrarsi personalmente con la Giunta. Questo non può essere consentito in Consiglio Regionale.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non si rovescino i termini della questione. La Giunta deve ancora esprimere un proprio parere; poiché uno dei presentatori si è offerto di fornire chiarimenti in merito alla legge, che consentiranno l'espressione del parere, mi pare sia cosa estremamente corretta dire: lasciate che questo incontro possa avvenire, che la Giunta possa esprimere il parere alla Commissione e che la legge venga all'esame del Consiglio nella prossima riunione, quella di martedì. In questo modo non si crea alcun problema.



BERTI Antonio

Possiamo anche rinviare a martedì, ferme rimanendo le responsabilità di Calsolaro nei confronti delle Organizzazioni che chiedono che questa legge sia discussa per la sua assenza nella seduta odierna e per non essersi incontrato, se lo riteneva necessario, con la Giunta nei giorni precedenti.
Il mio Gruppo non può però ammettere che ufficialmente il Consiglio Regionale sancisca che un presentatore di legge, nel momento dell'iter della Commissione, abbia delle trattative con la Giunta, per definire che cosa non si riesce a capire.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ma non si parla di trattative, bensì di chiarimenti che possono tornare utili alla Giunta per la formulazione del suo parere: la cosa è fondamentalmente diversa.
Dell'esame della legge è stata investita la Commissione, che ora ha licenziato la legge e l'ha mandata per la discussione al Consiglio. La Giunta, per poter esprimere il parere che le compete, acquisisce degli elementi, tra gli altri anche questo.
Se ci fossero timori di recondite intenzioni di affossare la legge, il fatto di fissare la discussione già per la seduta di martedì prossimo dovrebbe fugarli.



PRESIDENTE

Chiede di parlare la professoressa Soldano. Ne ha facoltà.



SOLDANO Albertina

Per ragioni di obiettività, mi pare doveroso segnalare che in effetti la relazione predisposta nell'ambito della Commissione si conclude in forma interlocutoria. Non ci siamo, diciamo così, pronunciati; non c'é stata una votazione, proprio perché in mancanza del parere della Giunta e anche a causa di qualche incertezza relativamente al parere della I^ Commissione consiliare, il quale, peraltro, in questa fase interlocutoria, è pervenuto.
Credo vi sia poi da precisare che, allorquando il collega Calsolaro ha chiesto la discussione in aula per oggi, al primo punto, non era ovviamente al corrente del lavoro cui è stato poi chiamato in questi giorni.
Piuttosto, affinché il Consiglio prenda atto di quanto noi dovremmo esaminare qualora prevalesse la tesi del passaggio, oggi, all'esame, devo anche far presente che, in sede di Commissione, il documento-base è stato effettivamente quello fornito dalla proposta di legge n 74, presentata a cura dell'avv. Calsolaro in particolare. Quindi, mi sembra che per dovere di correttezza, sì, nei confronti del Consiglio, ma anche per tener conto della serietà del lavoro che noi vorremmo compiere, un rinvio di qualche giorno non possa che tornare sostanzialmente utile per l'approfondimento dell'esame stesso delle tre proposte di legge. D'altra parte, anche in sede di consultazione era stato unanimemente richiesto che si seguisse il testo della 74.
Se noi crediamo nella serietà del nostro lavoro, dobbiamo essere convinti che non costituisce danno un rinvio di pochi giorni.



PRESIDENTE

Il Consiglio non ha opposizioni al rinvio del punto quarto alla seduta di martedì? Allora, la discussione si farà come primo punto dei lavori della seduta di martedì, senza ulteriori rinvii.
Certo, anche a me è apparsa strana la richiesta del Consigliere Calsolaro, visto che proprio lui aveva chiesto con insistenza, in termini ultimativi, nella riunione dei Presidenti dei Gruppi, che la questione fosse affrontata all'inizio della seduta odierna.


Argomento: Organi, strumenti e procedure della programmazione - Enti strumentali - Università

Esame del disegno di legge n. 269 "Costituzione del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione e del Comitato provvisorio per la progettazione di un sistema regionale integrato dell'informazione"


PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE PASSINO FASSINO GIUSEPPE

Passiamo al punto quinto dell'o.d.g.: Esame disegno di legge n. 269: "Costituzione del Consorzio per il trattamento automatico della informazione e del Comitato provvisorio per la progettazione di un sistema regionale integrato dell'informazione".
E' relatore il Consigliere Besate. Ha facoltà di parlare.



BESATE Piero, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri mi limiterò a leggere la relazione che è già a vostre mani.
Il 2 aprile 1975 l'Intercommissione ha esaminato il disegno di legge regionale n. 269, concludendo con l'incarico al relatore di proporre al Consiglio Regionale l'approvazione del disegno di legge, con una breve relazione.
Questa conclusione si è resa possibile grazie ai numerosi momenti di dibattito avutisi in Consiglio, sia sulla base dei lavori dell'Intercommissione, sia sulla base delle comunicazioni svolte dal Presidente della Giunta Regionale intorno agli sviluppi dei lavori della Commissione interassessorile.
Si ricorda: la relazione Conti del 21.5.1973 e l'o.d.g. relativo votato dal Consiglio la relazione Conti del 14 marzo 1974 (corredata di 13 allegati) e il relativo o.d.g. con il quale si dava mandato alla Giunta di avviare la progettazione di adeguate strutture amministrative eccetera, a cominciare dal Consorzio con l'Università e il Politecnico prospettato dall'Intercommissione le comunicazioni del Presidente della Giunta Regionale al Consiglio ed i documenti distribuiti dalla Giunta ai Consiglieri (3 documenti).
In breve, questo argomento è pervenuto al Consiglio nella forma di disegno di legge con un ampio e approfondito retroterra alla cui costituzione il Consiglio ha partecipato, sia attraverso le sue Commissioni, sia direttamente.
Pertanto, constatato che il disegno di legge proposto risponde al mandato che il Consiglio Regionale ha affidato alla Giunta; che il disegno di legge risponde agli scopi individuati dal Consiglio; che i Consiglieri hanno avuto a disposizione ampio materiale informativo ed hanno partecipato direttamente a più riprese al dibattito sull'argomento; che la relazione che accompagna il disegno di legge è esauriente, invita il Consiglio Regionale ad approvare il disegno di legge n. 269.
Questa mattina è stato qui distribuito fra tutti i Consiglieri il testo ultimo proposto dalla Commissione, che non contempla alcuna modificazione del disegno di legge, ma semplicemente la correzione di alcuni errori materiali. Per fare qualche esempio, nel testo precedente si riferiva l'art 17 ad una lettera c) dell'art. 5 che non esiste in quest'ultimo articolo ma è nell'articolo 9; in altro punto si fa riferimento ad un comma di un art 4 mentre si tratta del 5. Spero che anche al Presidente del Consiglio sia stato consegnato il testo corretto e che pertanto non si incontreranno inciampi del tipo di quelli summenzionati nel corso della discussione.



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE PASSINO FASSINO GIUSEPPE

Apro il dibattito. Chiede di parlare il Consigliere Conti. Ne ha facoltà.



CONTI Domenico

Signor Presidente, signori Consiglieri, parlo in veste di Consigliere come membro dell'Intercommissione e come delegato del mio Gruppo, la Democrazia Cristiana, ad esprimere, sia pure in sintesi, una valutazione sul documento, sulla proposta di legge, che è stato sottoposto al nostro esame, alla nostra approvazione.
In questa sede, soprattutto dopo che il Presidente della Commissione Besate, ha letto la relazione dell'Intercommissione, credo sia importante più che non addentrarsi nell'articolato, nelle valutazioni specifiche della legge, soffermarsi sul suo significato politico e culturale.
La proposta di legge che è al nostro esame corrisponde perfettamente, a valutazione anche dell'Intercommissione, alle indicazioni di quest'ultima agli ordini del giorno votati dal Consiglio ed alle aspettative, in sostanza. Ha una notevole importanza, perché pone in primo piano la necessità fondamentale dell'informazione: nel nostro sistema non è possibile procedere ad alcun atto operativo, di qualunque genere, tanto meno un atto politico, senza basarsi su una adeguata informazione, vale a dire su una adeguata capacità di prendere contatto con la realtà, di interrogarla in base a determinate ipotesi operative, in modo da vederne anche la verifica, e in relazione ai risultati, fondare delle scelte convenienti. Esigenza basilare del nostro sistema sociale è infatti quella di puntare sulla valorizzazione di tutte le risorse, a cominciare da quelle umane, ed anche sul loro impiego ottimale: e questo, ripeto, non è possibile se non sviluppando convenientemente una adeguata ricerca, con un preciso significato politico, vale a dire in ordine al dover essere che si intende dare alla comunità, alla cosa pubblica. Un primo significato di questa proposta di legge è dunque questo: dare rilievo a questo fatto essenziale e fondamentale.
Un secondo significato, a parer mio, è che viene affermata un'altra esigenza importante del mondo moderno e della nostra società, cioè una esigenza egualitaria in ascesa, non in discesa, insomma, in quanto questo sistema regionale dell'informazione, cui si dovrebbe dar luogo mediante la costituzione del Consorzio tra Regione ed Università, dovrebbe appunto garantire la più larga informazione possibile a tutti coloro che ne vogliono prendere atto, il che costituisce certamente la premessa fondamentale per uno sviluppo in senso egualitario, umanamente accettabile di crescita davvero dall'interno, di crescita umana, personale e comunitaria della nostra società. Anche sotto questo aspetto l'iniziativa ha una importanza notevole. Naturalmente, tutto questo favorirà ancora in modo specifico i processi formativi organizzati, vale a dire la scuola, i processi di formazione professionale, che potranno avvalersi di queste informazioni anche per poter convenientemente organizzare il loro servizio.
Un'altra esigenza importante dal punto di vista politico che viene in qualche modo affermata dalla proposta di legge è una esigenza di equilibrio generalizzato. Sappiamo quanto sia necessario per la nostra società il superamento delle strozzature, degli squilibri, delle conflittualità non strettamente necessarie. Appunto sulla base di una possibilità di accesso generalizzata all'informazione, che si rende possibile su tutto il territorio della Regione, e quindi, anche nei lontani centri (si tratterà di dare poi sviluppo a questo Consorzio), si raggiunge un notevole risultato equilibratore.
Infine, ancora, una esigenza di sviluppo. Oggi si desidera crescere, e non soltanto in qualche modo ricevere o avere: si desidera puntare sull'essere. L'esigenza di sapersi porre generalmente, da parte di tutti convenientemente, come soggetti rispetto ai problemi della realtà, ai problemi dell'avvenire, viene anch'essa in qualche modo favorita dalla costituzione di quanto prevede la legge.
Infine, l'esigenza di partecipazione democratica. Non è ipotizzabile un sistema di partecipazione che non sia fondamentalmente basato sulla partecipazione all'informazione; partecipazione anche a costruire questa informazione, oltre che ad utilizzarla, in quanto l'informazione, come già ho avuto modo di dire, è il nuovo atto già in vista, operativo in qualche modo, con il quale si realizza il rapporto con la realtà che si intende in qualche modo governare, trasformare.
Vorrei sottolineare un altro aspetto importante: che si è potuto pervenire à questo risultato perché si è partiti da un rapporto indovinato corretto, tra Regione ed Università. Fra tutte le varie formule che si presentavano per la realizzazione di questo rapporto si è data la preferenza a quello per cui la Regione si pone come interlocutore politico dell'Università, quindi non intendendo intromettersi all'interno della Università, riconoscendo la piena autonomia delle istituzioni universitarie, e tuttavia stabilendo un rapporto da soggetto politico nei confronti delle istituzioni universitarie. E la bontà di questa impostazione in qualche modo è stata confermata anche successivamente dai provvedimenti urgenti per l'Università, dove per la prima volta era definita per legge una competenza della Regione nei confronti dei nuovi insediamenti universitari e delle nuove Facoltà e corsi di laurea.
Mi corre l'obbligo di sottolineare anche il significato, per così dire operativo e tecnico di questa proposta. Noi sappiamo come l'esigenza di strutturare tutta la pubblica amministrazione, e non soltanto questa, in modo che sia in grado di avvalersi per il suo ufficio delle nuove metodologie, delle nuove tecniche a disposizione sia una esigenza imprescindibile. In questo modo, con la costituzione del Consorzio previsto dalla legge, si dà appunto la possibilità alle pubbliche amministrazioni, a cominciare anche dalla Regione, di strutturarsi convenientemente utilizzando tutte le tecniche dell'informatica e avvalendosi anche della collaborazione qualificata, dal punto di vista tecnico che può pervenire dagli istituti di ricerca e di sperimentazione quali quelli universitari.
Un altro significato che vorrei rilevare è questo: la proposta di legge in discussione rappresenta anche un modo nuovo di porsi di fronte al problema dell'informazione, dando cioè la precedenza alla progettazione rispetto al fatto strumentale. Infatti, prima di prendere contatto con gli strumenti operativi, in modo da non farci condizionare dallo stato di fatto degli strumenti, ecco che si dà la precedenza al fatto progettuale: si intende in primo luogo prendere consapevolezza, coscienza, misurarsi con i problemi, esprimere, diciamo, un progetto, dei progetti in base ai quali poi andare a ricercare le strumentazioni tecniche adeguate. Quindi, è un atto di grande responsabilità, che a parer mio stimola anche, diciamo, il momento produttivo per ciò che attiene alle strumentazioni; stimola perch può portare ad una fase della produzione come quella attuale degli elementi innovativi per cui, diciamo, la rispondenza tra la produzione e le effettive esigenze della comunità va attuandosi in un senso sempre più profondo.
Ancora vorrei rilevare l'importanza di quanto previsto dalla legge come fatto culturale. Credo sia la prima volta che ci si trova a confrontare ed a mettere in comune linguaggi diversi, prospettive culturali diverse quella politica, quella tecnico-burocratica, quella scientifica - ,ciascuna nella sua autonomia, e si dà la possibilità a queste prospettive culturali di confrontarsi, di determinare un utile scambio, un'utile compenetrazione a vantaggio di tutti quelli che concorrono al discorso progettuale e gestionale del sistema regionale dell'informazione. Si può dire che tutto ciò rappresenta una affermazione di interdisciplinarietà notevolissima perché ci si incontra come forze politiche, come forze tecniche, come espressione del mondo scientifico e culturale per dare luogo proprio ad una compenetrazione, ad una collaborazione a servizio della comunità.
Da ultimo, questa proposta di legge pone fondamento ad un fatto formativo importantissimo generalizzato, perché consente agli enti pubblici, alle pubbliche amministrazioni di avere utili indicazioni per una formazione permanente del loro personale, in modo che la volontà di partecipare, la volontà di collaborare allo sviluppo della Regione mediante l'adempimento dei compiti burocratici possa ricevere soddisfacimento. Fatto formativo anche per ciò che riguarda l'Università, in quanto gli studenti per esempio, del corso di Informatica avranno modo di riempire di contenuto le loro ricerche, i loro studi, proprio applicandoli relativamente alla realtà regionale.
In questo modo si favorisce la generalizzazione delle tecniche dell'informatica anche all'interno delle istituzioni universitarie, perch ormai sono tecniche che vanno acquisite da qualsivoglia tipo di facoltà, da qualsivoglia tipo di insegnamento o di corso di laurea.
Quindi, il Consorzio, non presentandosi esclusivamente come una iniziativa che intende mettere a disposizione degli Enti che vi partecipano semplicemente dei mezzi tecnici che diversamente non sarebbe possibile avere per ciascuna delle parti separate, ma favorendo anche possibilità di incontri, possibilità di scambi, possibilità di colloqui, credo sia veramente la premessa per raggiungere quei risultati che, sia pur brevemente e rapidamente, ho sottolineato e che il mio Gruppo richiama all'attenzione del Consiglio proprio per affermare l'importanza dell'atto che il Consiglio va compiendo con l'approvazione della presente proposta di legge.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE



PRESIDENTE

Si sono iscritti per intervenire il Consigliere Rossotto ed il Consigliere Rivalta. Il Consigliere Rossotto ha facoltà di parlare.



ROSSOTTO Carlo Felice

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non ripeterò in questo mio intervento quanto ebbi già occasione di dire il 21 maggio '73, quando il Consiglio Regionale fu invitato dal Presidente dell'Intercommissione ad esaminare i due aspetti, dell'insediamento della Facoltà di Veterinaria e correlativamente della realizzazione di un Consorzio per l'informazione.
Ricordo soltanto che allora, a nome del Gruppo liberale, dissi che doveva essere in ogni caso ben chiaro che questo Consorzio non doveva essere creato come antagonista dell' IRES, l'istituto di ricerche regionale, ma costituire un mezzo, nostro e dell'IRES, attraverso il quale procurarci in forma moderna e rapida informazioni sicure e precise, e nel contempo aiutare l'Università degli Studi di Torino, il Politecnico alla formazione di operatori preparati a dare funzionalità a questo nuovo modo di assumere informazioni.
Sotto questo aspetto il disegno di legge che noi stiamo esaminando è indubbiamente di estrema importanza, e dovrebbe suscitare nel Consiglio Regionale maggiore attenzione, maggiore partecipazione, proprio per la novità che assume, come è già stato rilevato anche dai colleghi che mi hanno preceduto, in rapporto a questa funzione moderna e politica che viene riconosciuta all'Ente universitario; Ente universitario che per parte sua ha sempre riconosciuto nella Regione Piemonte un valido contraddittore, una valida forza con la quale poter centrare i problemi del suo sviluppo, sia in senso organizzativo sia in senso didattico e scientifico.
Vorrei fare subito, senza attendere il passaggio all'articolato, una osservazione di ordine prettamente formale. Ho rilevato la carenza di un termine, che probabilmente è stato omesso nella copiatura del testo all'art. 8. Si dice all'art. 8, secondo periodo del primo comma: "Fanno altresì parte del Consiglio di amministrazione i membri nominati dall'Assemblea di Consorzio in ragione di ogni cinque Enti consorziati...".



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione e bilancio

E' evidentemente stato omesso un "uno": "Di uno ogni cinque enti consorziati".



ROSSOTTO Carlo Felice

Ho preferito fare il rilievo ora appunto perché il Presidente, nel dare lettura dell'articolo, possa apportare direttamente l'integrazione evitandoci la presentazione di un emendamento aggiuntivo.
Con questa proporzione, di uno ogni cinque Enti consorziati, mi pare che nel Consiglio d'amministrazione di questo Consorzio la rappresentanza della Regione Piemonte venga ad essere limitata a tre elementi, due di maggioranza ed uno di minoranza, con esclusione ovviamente di componenti politiche che giocano il loro ruolo o nella maggioranza o nella minoranza e dovrebbero quindi essere rappresentate in una fase che è di estrema importanza proprio al fine di evitare che il Consorzio possa in un domani degenerare in un qualche cosa che si ponga in concorrenza con l'IRES.
Un altro punto sul quale proporrei alle forze politiche che compongono questo Consiglio un ripensamento è all'art. 12, ove si parla del Comitato scientifico. A me pare che noi dilatiamo eccessivamente la funzione del Comitato scientifico, con il rischio anche qui di consentirgli di invadere il terreno dell'IRES. Prima di tutto, visto che abbiamo deciso di avvalerci della collaborazione dell'Università, che abbiamo decisamente ritenuto essere il partner più adatto a questo tipo di impostazione moderna dell'informazione, che ci porterà ad acquisire tutti i dati acquisibili aggiornandoli di continuo, attraverso elementi dotati di esperienza scientifica e profondi conoscitori del settore, mi sembra eccessivamente ristretta la componente riservata agli esperti in rappresentanza dell'Ente universitario ed eccessivamente nutrita quella degli esperti di estrazione politica (per quanto, le forze politiche potranno cercarsi elementi scientificamente validi). Secondo me, sarebbe assai meglio modificare questi due rapporti, in modo che, pur mantenendo questo Comitato nei limiti che abbiamo stabilito in occasione non soltanto dei lavori di Commissione ma anche nei dibattiti precedenti in Consiglio Regionale, si dia un maggior peso alla componente politica nel momento amministrativo ed un maggior rilievo all'esperienza scientifica del mondo dell'Università, mediante una preponderanza degli esperti di nomina universitaria nei confronti di quelli di nomina delle forze politiche, nella fase funzionale, di attività.
Anche perché in un successivo capoverso contenuto nell'art. 12, con riferimento alle funzioni del Comitato scientifico, si dice che esso "pu inoltre proporre direttamente al Consiglio di amministrazione piani di sviluppo sull' attività del Consorzio", ovviamente intendendo in rapporto a nuove tecniche, nuove metodologie, nuove strumentazioni di natura scientifica atte a migliorare la funzionalità del Consorzio. Mi sembrano concetti estremamente validi. E mi pare giusto che spetti poi alle forze politiche presenti nel Consiglio d'amministrazione valutare tali proposte.
Il mantenere invariato il rapporto di partecipazione nel Comitato scientifico e nel Consiglio d'amministrazione fra esponenti politici ed esponenti del mondo scientifico potrebbe invece far sì che questi piani di sviluppo non riguardassero soltanto la metodologia, secondo quello che dovrebbe essere il compito del Consorzio, ma anche funzioni di piano, sulle ricerche delle quali noi abbiamo riconosciuto come collaboratore diretto del Consiglio Regionale e delle componenti politiche che qui siedono l'Istituto di ricerche economiche e sociali, IRES.
Richiamo l'attenzione dei Colleghi del Consiglio e della Giunta su queste considerazioni, che non vogliono essere di critica sostanziale al disegno di legge, in cui riconosco rispecchiata esattamente la portata del dibattito, ma tendono ad evidenziare la necessità di evitare, o per lo meno individuare ed affrontare i pericoli di una crescita del Consorzio che viene creato che possa risultare in contrasto con i nostri orientamenti ed anche con nostre precedenti dichiarazioni.
Penso sarebbe opportuno che il Consiglio valutasse se le preoccupazioni che il Gruppo liberale ha espresso qui tramite mio non meritino di essere condivise e di dar luogo ad aggiustamenti prima che si passi alla votazione sui singoli articoli.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Rivalta. Ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi

Il fatto che dall'estate del 1972, quando il Gruppo comunista ha posto il problema della costituzione di un sistema informativo regionale, io sia intervenuto molte volte su questo argomento, con insistenza, in Commissione ed anche in Consiglio, mi esime oggi dal parlare a lungo: i contenuti di questo sistema informativo e l'apporto che noi abbiamo dato alla sua creazione emergono appunto dal lungo dibattito che noi abbiamo avviato all'interno della Regione, sostenendolo per lungo tempo, per buona parte di questi tre anni, fra l'incomprensione quasi generale e totale degli altri Gruppi. Soltanto il nostro Gruppo, ci tengo a sottolinearlo, ha portato avanti questo discorso, valutando esattamente l'importanza ed il significato di una iniziativa di questo genere.
La nostra posizione di fronte alla conclusione di un lavoro di cui ci siamo sentiti parte portante, durato circa tre anni, è dunque positiva. E' positiva per i valori culturali e sociali, di partecipazione e di democrazia, che attribuiamo a questa struttura informativa. Con questi strumenti sarà possibile svolgere una funzione di direzione, e proprio per questo noi li abbiamo sollecitati. Con questi strumenti sarà possibile formulare decisioni riguardanti problemi e processi complessi, come quelli socio-economici, per la cui conoscenza non è possibile procedere con procedimenti puramente empirici. (Si pensi alle difficoltà che abbiamo incontrato in questi ultimi mesi, nel seguire i problemi della occupazione che si sono manifestati nella nostra Regione, e gli aspetti economici relativi). Per poter prevedere quali sviluppi possano avere fenomeni complessi come quelli sociali ed economici è necessario organizzare opportunamente la raccolta delle informazioni e procedere alla loro gestione ed elaborazione con procedimenti automatizzati.
Finora questi strumenti erano stati da chi li ha adottati - in particolare le aziende private - utilizzati in funzione di un accentramento del potere di direzione. Quello che deve avvenire, invece con l'assunzione dell'uso di questi strumenti da parte di un istituto pubblico come la Regione è proprio il processo inverso: la Regione deve attraverso questo sistema informativo, estendere alla comunità regionale la possibilità di partecipare alle funzioni di Governo. Si tratta di fornire strumenti, per realizzare nuovi metodi di gestione politica, conformi a quei principi di partecipazione, e di organizzazione della partecipazione all'interno della comunità regionale, che sono stati sanciti nel nostro Statuto.
Un sistema di informazione regionale articolato rispetto alla struttura dei comprensori e degli Enti locali può consentire il rilevamento ed il passaggio dell'informazione non soltanto dal basso verso l'alto, non soltanto dagli Enti locali e dai comprensori verso la Regione, ma anche nella direzione inversa: il passaggio delle informazioni dalla Regione ai comprensori ed agli Enti locali. Su tale base questi possono effettivamente operare quelle scelte che interessano i loro ambiti territoriali, che non solo sono le più coerenti ai propri problemi, ma che contemporaneamente lo sono anche nei confronti della intera politica regionale. Solo in questo modo, con una informazione generale sui problemi regionali, è possibile far sì che la politica degli Enti locali e la politica comprensoriale diventi elemento concreto, fattivo e positivo di proposta per la costruzione della politica regionale.
La questione dell'uso di tali strumenti è quindi di natura essenzialmente culturale, politica e sociale, ed è questo l'aspetto che soprattutto dev'essere sottolineato. E' questo l'aspetto per cui noi in questi tre anni con tanta insistenza ci siamo mossi affinché il Consiglio nella sua interezza, si convincesse della esigenza di questi sistemi informativi. Poiché conoscere è condizione per non essere esclusi, per non essere sottomessi, poiché l'informazione è condizione per incidere sulla realtà, per contare, per decidere, per governare, i lavoratori non possono essere esclusi dall'uso di questi strumenti di informazione, se vogliamo che effettivamente la classe operaia e i lavoratori della nostra Regione diventino una componente determinante del processo di sviluppo economico della nostra Regione.
E' allora indispensabile che l'utilizzo di questa struttura, volta alla elaborazione della informazione e alla sua socializzazione, sia aperta a tutta la Comunità regionale. In sostanza, questo centro di informazione deve diventare per tutta la collettività regionale un centro di cultura, un centro di informazione fondamentale per la conoscenza della realtà, per il dibattito e la costruzione dell'azione rivendicativa e politica rivolta all'interno della nostra Regione, nei confronti delle varie strutture istituzionali, nonché da parte della Regione, nei confronti dello Stato.
Per questo aspetto culturale e politico generale, per il quale ci siamo battuti, noi esprimiamo qui oggi il nostro atteggiamento positivo alla legge. E' indubbio, però, che la costituzione di questo sistema informativo è importante anche per il contributo che può dare sul piano della efficienza allo svolgimento delle procedure gestionali, amministrative e burocratiche della Regione. L'uso di questi strumenti razionali pu determinare un salto di qualità anche nella organizzazione interna del lavoro della Regione. Il confronto con la logica delle tecniche di elaborazione dell'informazione sarà un incentivo per tutto l'apparato burocratico della Regione a qualificare il proprio apporto e la propria attività. E sotto questo profilo credo che diventerà importante guardare al problema dell'organico del personale sulla base anche dei metodi di organizzazione razionale del lavoro che può provenire dall'uso di queste strutture.
Sotto questo profilo sottolineo qui l'esigenza che la Regione rapidamente, nelle prossime settimane, decida la costituzione di quell'interfaccia, di quel gruppo di consulenti che deve facilitare il passaggio da una procedura tradizionale amministrativa ad una procedura fondata sulla applicazione di questi strumenti.
Oltre che per questi aspetti generali di vita democratica e partecipativa inerenti alla programmazione regionale, la costituzione di questa struttura informativa ci interessa anche per il processo di qualificazione che può indurre all'interno dell'Università. E' questa un'altra delle ragioni per cui noi abbiamo sostenuto la costituzione di questo sistema informativo. Già è importante l'apporto che in questo modo potremo dare all'Università dal punto di vista funzionale, poich l'Università ha bisogno di strumenti più qualificati degli attuali per svolgere la propria attività di ricerca: l'attuale Centro di calcolo oggi inadeguato per le esigenze del calcolo scientifico, potrà essere sostituito dal sistema informativo del Consorzio, e se non sarà eliminato, potrà eventualmente essere utilizzato per l'attività amministrativa dell'Università. Ma è importante soprattutto per l'apporto che noi diamo all'Università sul piano dei contenuti; i problemi della Regione, quelli della politica di piano soprattutto, possono fruttuosamente imporre un rinnovamento di fondo alla problematica di ricerca e di didattica dell'Università, un punto di riferimento per tutta la attività didattica di ricerca, nelle varie branche, dalla medicina all'urbanistica e pianificazione territoriale, ai vari problemi di carattere sociologico ed economico. Non per questo l'Università dovrà perdere, per questa relazione con una realtà specifica come quella regionale, una visione più generale di ricerca; anzi, caso mai, la specifica realtà regionale, e il contributo che può venire da tutto il dibattito politico e culturale che si svilupperà attorno ai problemi dello sviluppo economico e sociale della Regione, non potranno non rafforzare una più generale attività di ricerca dell'Università.
Non vedo, nella costituzione di questo Consorzio, quel motivo di conflitto con l'IRES che ha adombrato nel suo intervento il collega Rossotto. Si tratta, per certi aspetti, di problemi di natura diversa, per altri aspetti di un rapporto di naturale e necessaria collaborazione.
La costituzione del sistema informativo regionale ha anche lo scopo di non consentire quel processo di proliferazione di centri di calcolo all'interno dei vari enti pubblici che oggi è in atto: per una pressione svolta dalle case produttrici, c'è una diffusione eccessiva di questi centri di calcolo, sovradimensionati rispetto alla potenzialità d'uso di cui ciascuno di questi enti necessita. E quindi, la costruzione di questo sistema informativo vuol essere una alternativa a questa diffusione irrazionale, a questo spreco, e vuol essere un momento di coordinamento anche funzionale dell'uso di questi strumenti. L'IRES utilizzerà le apparecchiature di questo sistema informativo generale, e sotto questo profilo si conseguiranno delle economie di scala. Sotto il profilo dei contenuti, proprio questo sistema informativo consentirà all'IRES di avere una massa di informazioni, che altrimenti sarebbe difficile o comunque più oneroso procacciarsi.
Tra i Comitati scientifici dei due Enti non c'é alcun conflitto: l'uno quello dell'IRES, opererà sui problemi della programmazione regionale, e quello del Consorzio, invece, in direzione della miglior gestione culturale, scientifica, e del miglior potenziamento dell'attività di questo sistema informativo. Nel Comitato scientifico del Consorzio fra Università Regione e Politecnico si rifletteranno le esigenze che proverranno dall'attività dell'IRES. Quindi, nessun conflitto, ma, caso mai, una collaborazione che si tradurrà in un potenziamento dei vari momenti di ricerca e di elaborazione.
Nel votare la legge, ci dobbiamo rammaricare del ritardo. Ho già detto che noi avevamo posto la questione fin dall'estate del 1972: sono occorsi dunque quasi tre anni perché un primo passo concreto, come è l'approvazione di questa legge, venisse fatto. Ritardo che imputiamo all'assenteismo, alla incomprensione che gli altri Gruppi hanno mostrato per molto tempo verso questo problema, e in alcuni casi - e questo rilievo tocca tutti gli altri partiti, senza alcuna esclusione - anche al timore che hanno mostrato verso i processi di socializzazione dell'informazione, e quindi all'allargamento della partecipazione che il sistema informativo pu apportare.
Deve essere considerata in senso positivo, dunque, la decisione di costituire un centro di calcolo fra Enti pubblici come Regione, Università e Politecnico, aperto ad altri Enti locali. Con essa, la Regione assume direttamente, come ente pubblico, la gestione della politica dell'informazione, non lasciandola - mi riferisco ad alcune resistenze opposte da altri Gruppi nel corso di questi anni - in mano a gruppi privati che naturalmente ne deformerebbero e il carattere e le finalità.
Superati questi ritardi, queste difficoltà, questa incomprensione e queste contrapposizioni politiche, trovato questo momento di unità, si tratta oggi di procedere rapidamente perché dall'approvazione della legge si giunga rapidamente alla formazione di quel Comitato provvisorio che deve provvedere alla fase di progettazione e di prima costituzione del sistema informativo, e perché arrivino rapidamente le autorizzazioni ministeriali all'Università e al Politecnico per la reale, effettiva, formale costituzione del Consorzio. Anche in questo senso la Regione, nei confronti del Governo, può svolgere un'azione positiva al fine di accelerare la concessione di queste autorizzazioni.
La legge è quindi positiva. Possono sussistere alcune incertezze, ma marginali: oggi si tratta di passare ad una fase operativa la cui sperimentazione ci permetterà anche di superare le insufficienze che ancora esistono nell'approntamento di questa soluzione, e che si riflettono in alcune norme della legge. Riconosciamo come nostra questa legge, alla cui elaborazione abbiamo contribuito non soltanto attraverso il dibattito in quest'aula, ma anche attraverso proposte, analisi ed elaborazioni; siamo d'altronde convinti, come ho detto prima, che senza la nostra tenace attenzione a questo problema, a questa legge non si sarebbe giunti.
Per tutti questi motivi, il nostro voto sarà positivo, e di completa adesione all'iniziativa.



PRESIDENTE

Non vi sono altri Consiglieri iscritti a parlare. Darei pertanto la parola all'Assessore Simonelli; poi potrà ancora intervenire, in sede di replica, il relatore sulla legge, Consigliere Besate.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione e bilancio

Con la presentazione di questo disegno di legge la Giunta regionale dà adempimento all'ordine del giorno votato dal Consiglio il l° agosto '74 ordine del giorno cui per altri versi ci si conforma con una serie di delibere di Giunta in corso di presentazione.
Quell'ordine del giorno, ricorderanno i Consiglieri, prevedeva un intervento della Regione, in base alle indicazioni fornite dal lavoro della Intercommissione, su tre livelli: il primo livello attinente all'attività burocratico-amministrativa della Regione intesa come azienda, con l'introduzione graduale di procedure automatizzate in luogo delle attuali procedure tradizionali manuali attraverso le quali si esplica l'attività dei diversi uffici, e quindi con l'uso delle moderne tecniche informative, per consentire una razionalizzazione e una diversa organizzazione del lavoro normale di gestione della Regione intesa come ente un secondo livello, che si ricollega più direttamente all'attività della Regione come momento di governo e di programmazione delle attività attraverso la formazione di un sistema che consenta la conoscenza continua dello stato e della evoluzione del sistema socio-economico e territoriale della Regione e quindi attraverso la realizzazione di quel sistema che si è chiamato sistema informativo sulla Regione, e che evidentemente fa perno sull'IRES e su quello che in questo momento il sistema informativo dell'IRES, attraverso anche convenzioni e rapporti con l'ISTAT, è in grado di dare o è in grado di dare ancora più in futuro il terzo livello, quello cui più specificamente si riferisce il disegno di legge oggi in discussione in Consiglio, riguarda la formazione di un sistema integrato informativo regionale.



RIVALTA Luigi

Unitario,più che integrato; comunque, non aggregato.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione e bilancio

Non aggregato, certo: lo scopo della legge è quello di consentire un'ampia pluralità di responsabilità politiche nella realizzazione di un sistema di informazione.
Siamo partiti dalla constatazione che a questa necessaria articolazione di presenze politiche e di finalità diverse non dovesse tener dietro obbligatoriamente un sistema basato su una molteplicità di centri di apparecchiature informatiche, ognuno, tra l'altro, con metodologia e procedure diverse, che avrebbero comportato, come diceva poc'anzi il Consigliere Rivalta, non solo sprechi di risorse ma anche difficoltà di armonizzare l'attività di programmazione della Regione. Ne è derivata la convinzione di arrivare ad una integrazione per questi sistemi, sia in vista di uno scambio di informazioni più efficiente fra tutti i sistemi sia in vista di una utilizzazione più razionale delle risorse, sia in vista di una maggiore facilità di accesso da parte di tutta la comunità regionale, di tutti gli enti e delle forze sociali presenti nella Regione alle tecniche informatiche e quindi alla massa di informazione a disposizione, sia infine per arrivare ad estendere ulteriormente questa tecnica a settori operativi che coinvolgano una pluralità di enti e di operatori che per le loro dimensioni o per altre ragioni non sono stati finora in grado di utilizzarla.
Ora, questo momento particolarmente importante sarà poi presumibilmente anche il momento nel quale verranno ripresi e si convoglieranno anche gli altri due momenti che ho prima ricordato: cioè quello che si è chiamato il sistema della Regione e il sistema sulla Regione. E da questo punto di vista mi pare che non debbano sorgere problemi di conflittualità con l'IRES o con altri organismi, giacché gli ambiti in cui si effettuano questi interventi sono diversi: l'IRES ha prevalentemente il compito di essere ente strumentale della Regione per l'attività di programmazione, e quindi copre in questa fase prevalentemente il secondo momento che ho ricordato cioè quello del sistema informativo sulla Regione; il Consorzio al quale si dà vita con questo disegno di legge ha invece come suo scopo quello di realizzare questo sistema integrato regionale, nel quale il sistema dell'IRES dovrà confluire. C'è, quindi, un problema di collaborazione quasi organica tra l'uno e l'altro momento, non è pensabile che ci sia una sovrapposizione né di competenze né di compiti.
Un'altra considerazione che vorrei fare rispondendo ad una richiesta del Consigliere Rossotto è che ci pare che anche i criteri di composizione tanto del Consiglio d'Amministrazione quanto del Comitato scientifico siano abbastanza calibrati, in modo da tener conto del ruolo diverso che tutti gli enti hanno nella formazione di questo Consorzio. Siamo arrivati a definire queste rappresentanze anche attraverso il consenso degli altri partners: l'Università e il Politecnico sono stati consultati ampiamente hanno presentato anche memorie nel corso di formazione dell'iter della legge ed hanno praticamente dato il loro consenso a questo tipo di rappresentanza dei diversi partners. Non c'è stata, credo, n sottovalutazione né sopravvalutazione: si è cercato di dare tanto alla composizione del Consiglio d'Amministrazione quanto alla composizione del Comitato scientifico un certo equilibrio che ci pare rispetti il ruolo che i vari partners hanno.
Una ulteriore considerazione che merita di essere fatta anche in questa mia disamina molto sommaria della legge è quella relativa alla volontà che attraverso questa legge noi manifestiamo di evitare i tempi morti nella realizzazione del sistema di informazione. Tenendo conto di un certo inevitabile ritardo tra il momento in cui il Consiglio regionale approverà questa legge e la effettiva costituzione del Consorzio, anche per tutto l'iter di approvazione che dovranno seguire le delibere degli altri partners e l'intervento di autorizzazione del Ministero della Pubblica Istruzione in modo particolare, abbiamo previsto la formazione di un Comitato provvisorio per la progettazione, che dovrà consentire di raggiungere il duplice risultato di far sì che il Consorzio, quando potrà nascere, disponga già di una prima definizione del sistema, in maniera che possa così sviluppare subito le sue capacità di progettazione definitiva e poi di realizzazione, sia pure di una realizzazione per stadi successivi del sistema, e nel frattempo di sviluppare subito una collaborazione con l'Università, con l'IRES, per arrivare a costituire quello che abbiamo definito il sistema informativo sulla Regione, e cioè in particolare la banca regionale dei dati, che potrà avere tempi di avvio più celeri e che potrà dare un contributo alle fasi di formazione e di attuazione del piano regionale.
Credo infine valga la pena di sottolineare la evoluzione che tutta questa problematica ha avuto e il contributo importante che la Regione nelle sue varie componenti, ha dato alla soluzione di questo problema. Non voglio togliere al Consigliere Rivalta il merito di essere stato, a nome del suo Gruppo ed anche personalmente, uno dei più convinti fautori della soluzione che oggi viene portata all'approvazione del Consiglio, ed un sollecitatore ed un attivissimo cogestore di questo problema. Però, sarebbe ingeneroso trascurare il ruolo che altri Consiglieri hanno avuto: ricordo fra tutti, il Consigliere Conti, che ha dato certamente un notevole contributo ai lavori della Intercommissione, e prima ancora, mentre la Giunta stessa, da quando del problema è stato investito il Consiglio, ha assunto le sue responsabilità....



RIVALTA Luigi

In quest'ultimo anno.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione e bilancio

No, anche prima, attraverso una lunga serie di trattative con l'Università e con il Politecnico che hanno consentito di arrivare poi a presentare al Consiglio i lavori dell'Intercommissione già corredati anche da una serie di verifiche esterne alla Regione.
Comunque, mi pare che, al di là della valorizzazione che ognuno vorrà dare al proprio apporto, resta il fatto che il discorso è andato molto avanti rispetto alla primitiva impostazione, che era ben più limitata, e faceva partire questa problematica dal problema del Centro di calcolo esistente all'Università, cioè da un semplice problema di messa in comune di impianti e di elaboratori, o di coinvolgimento della Regione nella gestione del Centro di calcolo.



RIVALTA Luigi

Non era questa la nostra intenzione.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione e bilancio

In questo senso, però, aveva avuto avvio il discorso. Grazie, in particolare, al contributo della Regione, nella sua interezza, questo discorso si è ampliato: siamo cioè passati da un semplice intervento della Regione nell'attività del Centro di calcolo dell'Università alla creazione di un sistema informativo che interessi tutti gli Enti pubblici piemontesi.
Giacché il Consorzio che noi proponiamo, costituito per ora soltanto dalla Regione, dall'Università e dal Politecnico, nasce programmaticamente aperto alla partecipazione di tutti gli Enti pubblici piemontesi, e quindi è anche formalmente, istituzionalmente strumento di partecipazione e di allargamento della possibilità di utilizzo di queste tecniche a tutta la realtà del Piemonte, non solo agli Enti pubblici ma anche alle forze sociali, alle organizzazioni dei lavoratori (lo si dice esplicitamente) alle componenti sociali del Piemonte. Quindi, siamo passati da una visione ristretta e quasi tecnica del problema ad una visione esplicitamente politica, quella della valorizzazione di tecniche moderne di comunicazione e di informazione da mettere a disposizione dell'intera comunità regionale.
Questo il senso che abbiamo dato alla legge.
E' chiaro che in questo modo non solo si conserva, rispetto alla proposta iniziale, ma si rafforza e si qualifica meglio il rapporto fra la Regione e le Università - Università e Politecnico -, che resta un discorso portante, al quale noi dedicheremo una grande attenzione nei prossimi mesi.
Oltre a ciò, si fanno partecipare a questo discorso anche le realtà locali e quindi si dà per questa via un contributo anche alla modernizzazione delle strutture amministrative locali, attraverso un contributo importante a tutto un processo di razionalizzazione dell'attività amministrativa che gli Enti locali stanno perseguendo attraverso anche affannosi tentativi, in alcuni casi pregevoli, in altri meno, ma che, affidati alla singola iniziativa di ogni ente, rischiano di portare ad una grave dispersione di energie: attraverso questo sistema regionale informativo si arriva a valorizzare al massimo le possibilità innovative che sono contenute nella introduzione di queste tecniche a livello delle pubbliche amministrazioni ma nello stesso tempo ad evitare soluzioni di tipo localistico, che quindi non garantirebbero, tra l'altro, neppure l'omogeneità delle soluzioni essenziale per il processo di programmazione.
Infatti, la realizzazione di un sistema informativo di questo tipo, se da un lato ha effetto sulla gestione normale dell'attività amministrativa e quindi se fa fare un salto di qualità al modo con cui gli Enti locali per esempio - per citare i due casi più evidenti, che sono certamente comuni a tutti - gestiscono il personale o fanno il loro bilancio dall'altro è essenziale per la programmazione regionale: cioè, in definitiva, si sollecitano gli Enti locali, attraverso l'adozione di queste tecniche, a porsi tutti sul terreno della programmazione. E direi che quando avremo inserito, con l'approvazione del disegno di legge istitutivo dei comprensori, un altro tassello in questo disegno, noi avremo creato le condizioni per una reale partecipazione di tutte le comunità regionali al processo di formazione del piano regionale e dei piani comprensoriali, cioè avremo messo in piedi un meccanismo capace di dare alla politica di piano un suo carattere non verticistico, non calato dall'alto, ma un carattere in cui partecipino a pieno titolo tutte le componenti della società. Non si partecipa a pieno titolo ad un processo senza avere in mano gli strumenti di informazione e di conoscenza uguali a quello di tutti gli altri soggetti che partecipano a questo processo; quindi, la realtà di un processo pianificatorio come quello che noi vogliamo avviare si realizza soltanto nella misura in cui in tutta la società regionale vi è la possibilità di avere lo stesso livello di conoscenza, lo stesso livello di informazione la stessa capacità di partecipazione ai processi decisionali.
Non credo di dover spendere altre parole per sottolineare l'importanza di questo intervento, anche se con questa legge ci si limita ad avviare il processo di formazione di un sistema informativo che solo tra qualche anno troverà la sua compiuta realizzazione: riteniamo che sia un momento di crescita importante per la società regionale Bene utilizzate, affiancate agli altri strumenti a disposizione delle Comunità locali, queste tecniche apparentemente fredde e lontane, così come apparentemente fredde e lontane sono le tecniche di programmazione, sono in realtà gli unici strumenti che consentano di offrire alla nostra società la possibilità di soddisfare quelle due esigenze di fondo che siamo soliti additare, però un po' come miti, al processo di crescita di una società diversa: le due esigenze apparentemente contraddittorie tra loro, dell'autogestione e della pianificazione, cioè del momento di crescita della capacità di disporre dei propri destini da parte di una comunità e nello stesso tempo l'esigenza di far calare criteri di razionalità nell'uso delle risorse e nella formazione delle scelte. Questi due criteri, apparentemente contradditori dell'autogestione e della pianificazione, trovano un terreno di soluzione e di incontro soltanto se si sviluppano in questo modo queste tecniche sugli strumenti di comunicazione di massa, queste tecniche che ampliano le possibilità di informazione e di programmazione.
In questo quadro, il disegno di legge in questione acquista, oltre a tutti gli altri significati, anche quello di strumento essenziale per avviare un processo di programmazione democratica nella Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al relatore, Consigliere Besate, che desidera ancora replicare.



BESATE Piero, relatore

Desidero in particolare dare chiarimenti in ordine ai dubbi avanzati dal collega Rossotto nel suo intervento relativamente all'art. 12. Mi soffermerò sul punto di vista formale e giuridico, visto che quanto ai contenuti di merito mi sono sembrate pienamente valide le illustrazioni fatte e le delucidazioni fornite sia dal Consigliere Rivalta sia dall'Assessore Simonelli.
Il Comitato scientifico costituisce una struttura all'interno del Consorzio che questo, avendo personalità giuridica di diritto pubblico, ha il dovere, non solo il diritto, di darsi; l'IRES è invece ente della Regione, che garantisce, se mai, la Regione nella misura in cui questa lo utilizza ai fini suoi propri: non può l'IRES essere assunto come garantista dal punto di vista scientifico di un Consorzio al quale partecipano altri partners, vale a dire oggi Università e Politecnico, domani eventualmente anche altri Enti locali. Ripeto, è lo stesso ente del Consorzio che deve avere al suo interno questo strumento; il quale, poi, è strumento del Consorzio in quanto organo del Consorzio con funzioni consultive e propositive. Quindi, non c'é conflittualità né di merito né formale.
Vorrei poi fare una messa a punto circa il modo in cui è stata avviata l'iniziativa di questo Consorzio. E' una precisazione dettata non puramente da puntiglio, ma che mi pare abbia un valore morale, culturale e soprattutto politico.
Il primo documento fornitoci dall'Università, collega Simonelli, non parla affatto di problemi di pura gestione o di deficit del Centro di calcolo dell'Università. Così si esprime il documento della Commissione istituita dall'Università in rapporto alla Regione Piemonte, uno dei tredici allegati alla relazione Conti: "La Regione Piemonte viene vista dal nostro gruppo dell'Università come partecipe della richiesta di informatica in primo luogo ai fini della sua politica di programmazione e come portatrice di nuovi valori culturali e sociali di partecipazione e di democrazia capaci di contribuire ad una nuova qualificazione, politico culturale dell'Università. All'interno di una tale struttura (cioè, quella del Consorzio, di un centro di tipo diverso) troverebbero il terreno di definizione e di sviluppo più favorevole sia i nuovi sistemi informativi necessari per la programmazione regionale sia i nuclei di ricercatori che dovranno avere funzione promozionale di nuovo valore culturale nell'ambito dell'Università e della Regione". E' molto importante precisare questo, non tanto per definire chi sia stato il primo, chi il secondo, chi abbia dato di più o di meno; è evidente che i contributi portati dai vari membri dell'Intercommissione, dagli operatori dell'Università, da Conti, da altri membri dell'Intercommissione, sono stati tutti validi; certo, tutti hanno collaborato, chi più chi meno, naturalmente, a seconda dell'interesse portato al problema, a seconda anche delle disponibilità ad interessarsi a questo problema.
Fatte queste precisazioni, in qualità di relatore, rinnovo al Consiglio l'invito ad approvare il testo di legge così com'é, perché esso costituisce un insieme unitario nel suo complesso, nel quale sono previste funzioni relazioni e contrappesi che ne fanno un sistema equilibrato, in cui spostamenti potrebbero incidere sulla definizione dello stesso strumento.
Con questa operazione si fa quello che si dice oggi, con linguaggio moderno, una socializzazione dell'informazione, una socializzazione delle cultura, della tecnologia e direi anche della scienza, che viene portata a livello della partecipazione più larga. Inoltre, si tratta di un sistema assolutamente nuovo nel campo delle tecnologie dell'informazione, non solo nazionalmente ma direi sul piano mondiale: e una strada che si percorre per la prima volta, e alla cui definizione si guarda con estremo interesse da tutta Italia.



PRESIDENTE

Ha così termine la discussione sul disegno di legge n. 269 "Costituzione del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione e del Comitato provvisorio per la progettazione di un sistema regionale integrato dall'informazione". Passiamo pertanto all'articolato.
Articolo 1 - "Costituzione del Consorzio La Regione partecipa con l'Università degli Studi e con il Politecnico di Torino al Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione, con sede in Torino.
Il Presidente della Giunta Regionale con il Rettore dell'Università degli Studi di Torino e con il Rettore del Politecnico di Torino stipula l'atto costitutivo e redige lo statuto del Consorzio, attenendosi alle norme contenute nei seguenti articoli.
In attesa della stipulazione dell'atto costitutivo del Consorzio e dell'approvazione di cui all'art. 61, comma 3° del T.U. delle leggi sull'Istruzione superiore, approvato con R.D. 31 agosto 1933 n. 1592, si applicano le disposizioni contenute nell'art. 21 della presente legge".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 28 Hanno risposto si n. 28 Consiglieri L'art. 1 è pertanto approvato.
Articolo 2 - "Partecipazione al Consorzio Oltre alla Regione Piemonte, all'Università degli Studi di Torino e al Politecnico di Torino, possono partecipare al Consorzio, previa deliberazione dell'Assemblea del Consorzio su proposta del Consiglio di Amministrazione: a) gli enti locali del Piemonte e della Valle d'Aosta b) ogni altra Università o Istituto superiore o Centro di ricerca del Piemonte e della Valle d'Aosta c) le organizzazioni sindacali, sociali o di categoria".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 34 Hanno risposto si n. 34 Consiglieri L'art. 2 è pertanto approvato.
Articolo 3 - "Finalità e compiti del Consorzio Il Consorzio ha personalità giuridica di diritto pubblico.
Finalità generale del Consorzio è di mettere a disposizione degli Enti e delle organizzazioni consorziati, attraverso la creazione di un organico sistema informativo regionale, i mezzi per il trattamento automatico dei dati oggi indispensabili a ciascuno di essi per conseguire i rispettivi fini istituzionali nei campi della programmazione, della ricerca, della didattica e della gestione operativa.
Compito del Consorzio è la progettazione, la realizzazione e la gestione di un sistema regionale di elaborazione dei dati che, operando nel quadro della politica regionale di programmazione e promuovendo la connessione tecnica ed operativa degli Enti ed organizzazioni consorziati garantisca lo scambio diretto delle informazioni e delle conoscenze, la utilizzazione in comune delle risorse, la standardizzazione delle procedure; faciliti l'accesso alle tecniche informatiche da parte degli enti di minore dimensione e la loro estensione a nuovi settori operativi di interesse sociale; favorisca la formazione di tecnici dell'informatica orientati ai problemi economico-sociali della Regione".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si procede alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 34 Hanno risposto si n. 34 Consiglieri L'art. 3 è pertanto approvato.
Articolo 4 - "Organi del Consorzio Gli organi del Consorzio sono: a) l'Assemblea degli enti e delle organizzazioni consorziate b) il Consiglio di Amministrazione c) il Presidente d) il Comitato scientifico e) il Direttore f) il Collegio dei Sindaci." Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 35 Hanno risposto si n. 35 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Articolo 5 - "L'Assemblea degli Enti e delle organizzazioni consorziate L'Assemblea è costituita da un rappresentante per ciascun ente o organizzazione consorziata, da tre rappresentanti della Regione Piemonte da due rappresentanti dell'Università degli Studi di Torino e da un rappresentante del Politecnico di Torino.
I tre rappresentanti della Regione Piemonte, i due rappresentanti dell'Università degli Studi di Torino e il rappresentante del Politecnico di Torino sono anche membri di diritto del Consiglio di Amministrazione del Consorzio costituito secondo le modalità indicate dall'art. 8.
I rappresentanti della Regione Piemonte sono eletti dal Consiglio regionale a scrutinio segreto.
Ogni Consigliere regionale non può votare più di due nomi.
I rappresentanti della Regione Piemonte possono essere revocati dal Consiglio regionale a maggioranza di 2/3 dei suoi componenti.
Lo statuto del Consorzio prevede le modalità per la nomina dei rappresentanti degli altri enti od organizzazioni consorziati diversi dall'Università degli Studi di Torino o dal Politecnico di Torino.
I due rappresentanti dell'Università degli Studi di Torino ed il rappresentante del Politecnico di Torino durano in carica quanto i Consigli di Amministrazione che li hanno nominati.
Tutti gli altri membri dell'Assemblea di Consorzio durano in carica cinque anni, salvo il potere di revoca del Consiglio regionale rispetto ai rappresentanti della Regione previsto dal quinto comma del presente articolo.
Tutti i membri dell'Assemblea di Consorzio sono rieleggibili".
Il Consigliere Rossotto ha proposto il seguente emendamento modificativo: "Sostituire 'da tre rappresentanti della Regione Piemonte' con: 'da nove rappresentanti della Regione Piemonte' ".
La parola al proponente per la illustrazione.



ROSSOTTO Carlo Felice

Questo emendamento è in correlazione con un altro che dovrebbe essere esaminato all'art. 12, in cui si chiede che i tre membri di nomina dell'Università e del Politecnico siano portati nel Comitato scientifico a nove. Ovviamente, se non dovesse passare questo emendamento, sul quale avevo chiesto nel mio intervento ai Colleghi di dedicare un breve ripensamento, pregherei il Presidente di non mettere più in votazione l'emendamento all'art. 12, pur tenendolo agli atti.
La mia proposta è, in sostanza, che in sede di decisione prettamente politica la rappresentanza dei Consiglieri regionali sia portata a nove mentre in sede scientifica sia di nove membri la rappresentanza dell'Università.



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare in proposito? La parola all'Assessore Simonelli, a nome della Giunta.



SIMONELLI Claudio, Assessore alla programmazione e bilancio

Avevo già risposto in sede di replica dicendo che la Giunta ritiene sia corretta la formulazione data al disegno di legge, e quindi non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo allora in votazione per alzata di mano l'emendamento Rossotto.
L'emendamento non è accolto.
E' pertanto ritirato anche l'altro emendamento, quello all'art. 12 correlativo.
Si proceda al voto per appello nominale sull'art. 5, nel testo originario.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 34 Hanno risposto si n. 31 Consiglieri Si sono astenuti n. 3 Consiglieri L'art. 5 è pertanto approvato.
Articolo 6 - "Compiti dell'Assemblea del Consorzio Spetta all'Assemblea del Consorzio: a) procedere alla nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione che, integrati dai rappresentanti della Regione Piemonte, dell'Università degli Studi di Torino e del Politecnico di Torino, costituiscono il Consiglio di Amministrazione secondo le modalità di cui al successivo art.
8 b) procedere alla nomina dei membri del Comitato scientifico che integrati con quelli nominati dalla Regione Piemonte, dall'Università degli Studi di Torino e dal Politecnico di Torino, costituiscono il Comitato scientifico, secondo le modalità di cui al successivo art. 12 c) deliberare, su proposta del Collegio dei Sindaci, lo scioglimento dell'intero Consiglio di Amministrazione per gravi irregolarità amministrative o per gravi deviazioni dai suoi scopi istituzionali d) nominare, a maggioranza assoluta, il Commissario straordinario nel caso in cui sia stato sciolto il Consiglio di Amministrazione. In ogni caso il Commissario straordinario non può restare in carica più di sei mesi e) nominare, a maggioranza assoluta, due membri effettivi e due membri supplenti nel Collegio dei Sindaci, costituito secondo le modalità stabilite dal successivo art. 14 f) deliberare, su proposta del Consiglio di Amministrazione l'ammissione al Consorzio di nuovi enti od organizzazioni".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 34 Hanno risposto si n. 34 Consiglieri L'art. 6 è pertanto approvato.
Articolo 7 - "Convocazione dell'Assemblea di Consorzio L'Assemblea del Consorzio è convocata dal Presidente della Regione Piemonte, che la presiede.
Nel caso in cui debba deliberare in ordine alla proposta di scioglimento del Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea è convocata dal Presidente del Collegio dei Sindaci, che la presiede.
In ogni caso, il Presidente dell'Assemblea non ha diritto di voto.
L'Assemblea deve essere convocata obbligatoriamente quando occorra procedere al rinnovo del Consiglio di Amministrazione e in ogni caso in cui ne facciano richiesta il Consiglio di Amministrazione o un terzo degli enti o delle organizzazioni consorziate".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 34 Hanno risposto si n. 34 Consiglieri L'articolo 7 è approvato.
Articolo 8 - "Il Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione è costituito dai tre rappresentanti della Regione Piemonte, dai due rappresentanti dell'Università degli Studi di Torino e dal rappresentante del Politecnico di Torino che fanno parte dell'Assemblea di Consorzio. Fanno altresì parte del Consiglio di Amministrazione i membri nominati dall'Assemblea di Consorzio in ragione di uno ogni cinque enti consorziati. In ogni caso l'Assemblea di Consorzio non può nominare alcun membro del Consiglio di Amministrazione sino a che gli enti e le organizzazioni consorziate siano in numero inferiore a cinque, n può nominare più di sei membri del Consiglio di Amministrazione, qualunque sia il numero degli enti o delle organizzazioni consorziate.
L'Assemblea di Consorzio nomina i propri rappresentanti in apposita seduta e a scrutinio segreto. Nessun membro dell'Assemblea può votare più di due nomi.
Il Consiglio di Amministrazione dura in carica quanto i rappresentanti della Regione Piemonte che ne fanno parte di diritto e in ogni caso non più di cinque anni.
Per i due rappresentanti dell'Università degli Studi di Torino e per il rappresentante del Politecnico di Torino la decadenza dall'Assemblea di Consorzio, a norma del settimo comma dell'art. 5, comporta altresì la decadenza dal Consiglio di Amministrazione. Essi tuttavia continuano a svolgere le loro funzioni in entrambi gli organi sino a che i nuovi Consigli di Amministrazione dell'Università degli Studi di Torino e del Politecnico di Torino non abbiano provveduto a nominare i propri rappresentanti".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 35 Hanno risposto si n. 35 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
Articolo 9 - "Compiti del Consiglio di Amministrazione Spetta al Consiglio di Amministrazione: a) discutere e deliberare sul piano di attività annuale del Consorzio sentito il parere del Comitato scientifico b) deliberare sul bilancio di previsione annuale e relative variazioni di bilancio e approvare il conto consuntivo c) deliberare in materia di convenzione e contratti anche aventi durata pluriennale, di assunzione e amministrazione del personale e su ogni altra materia riguardante l'attività del Consorzio d) discutere e deliberare su ogni altro argomento sottoposto al suo esame dal Presidente, dal Comitato scientifico, dai rappresentanti degli enti consorziati;.
e) deliberare sul regolamento relativo alla gestione dei servizi del Consorzio e ai rapporti del Consorzio con gli altri utenti f) nominare il Presidente e il Vice-Presidente g) nominare il Direttore h) proporre all'Assemblea l'ammissione al Consorzio di nuovi enti e organizzazioni".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: .
Presenti e votanti n. 34 Hanno risposto si n. 34 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Articolo 10 - "Convocazione e deliberazione del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione si riunisce in seduta ordinaria almeno due volte all'anno per l'approvazione dei bilanci e la definizione dell'attività annuale del Consorzio e in seduta straordinaria ogni volta che la sua convocazione sia decisa dal Presidente o richiesta da almeno un terzo dei suoi componenti o dal Comitato scientifico.
La convocazione in via ordinaria avviene con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione in via straordinaria avviene con preavviso di almeno quarantotto ore.
L'adunanza è valida con la presenza dalle metà più uno dei componenti.
Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti.
In caso di parità prevale il voto del Presidente".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Pro.senti e votanti n. 34 Hanno risposto si n. 34 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Articolo 11 - "Il Presidente Il Presidente rappresenta il Consorzio ad ogni effetto di legge.
Convoca e presiede il Consiglio di Amministrazione e ne attua le deliberazioni.
In caso di impedimento o assenza del Presidente le sue funzioni sono temporaneamente svolte dal Vice-Presidente.
Il Presidente e il Vice-Presidente durano in carica quanto il Consiglio di Amministrazione che li ha nominati".
Non sono stati proposti emendamenti. Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 33 Hanno risposto si n. 33 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Articolo 12 - "Il Comitato Scientifico Il Comitato Scientifico è costituito da esperti nei diversi campi interessati dall'attività del Consorzio e dal Direttore e dura in carica tre anni.
Gli esperti sono designati: tre dalla Regione Piemonte, eletti con le modalità indicate nel 3° e 4° comma dell'art. 5, due dall'Università degli Studi di Torino, uno dal Politecnico di Torino, tre dall'Assemblea del Consorzio secondo le modalità indicate dal 2° comma dell'art. 8.
L'Assemblea del Consorzio procede a nominare i propri esperti solo qualora gli enti o le organizzazioni consorziate diverse dalla Regione dall'Università degli Studi o dal Politecnico di Torino siano in numero pari o superiore a cinque.
Il Comitato Scientifico esprime il suo parere sul piano di attività annuale del Consorzio proposto dal Direttore e sulle sue eventuali variazioni.
Può inoltre proporre direttamente al Consiglio di Amministrazione piani di sviluppo sull'attività del Consorzio.
Elegge a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta un Coordinatore fra i propri membri.
Si riunisce almeno una volta all'anno su convocazione del Coordinatore per la discussione dei piani di attività del Consorzio e ogni volta che lo decide il Coordinatore o lo richieda almeno un terzo dei suoi componenti o il Consiglio di Amministrazione o il Direttore.
Può chiamare alle sue riunioni tecnici o specialisti a fini consultivi".
Non sono stati proposti emendamenti (quello precedentemente presentato dal Consigliere Rossotto è stato infatti ritirato). Nessuno chiede di parlare. Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti n. 31 Hanno risposto si n. 28 Consiglieri Si sono astenuti n. 3 Consiglieri.
L'art. 12 è approvato.
Articolo 13 - "Il Direttore Il Direttore è membro di diritto del Comitato scientifico e partecipa con voto consultivo alle riunioni del Consiglio di Amministrazione.
Propone al Comitato scientifico ed al Consiglio di Amministrazione il piano annuale di attività del Consorzio e le sue eventuali variazioni ed è responsabile della sua attuazione.
Dirige e coordina l'attività del personale del Consorzio.
E' responsabile dell'applicazione del regolamento relativo alla gestione dei servizi del Consorzio ed ai rapporti del Consorzio con gli utenti".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 33 Hanno risposto si n. 33 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
Articolo 14 - "Il Collegio dei Sindaci Il Collegio dei Sindaci è composto da cinque membri effettivi e cinque supplenti.
La Regione Piemonte, l'Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino nominano ognuno un membro effettivo e uno supplente.
L'Assemblea di Consorzio nomina due membri effettivi e due membri supplenti. Nel caso in cui gli enti o le organizzazioni consorziate siano in numero inferiore a cinque l'Assemblea non può procedere alle nomine di cui al comma precedente. In questo caso la Regione Piemonte e l'Università degli Studi di Torino nomineranno due Sindaci effettivi e due Sindaci supplenti ciascuno.
Il Sindaco effettivo ed il Sindaco supplente di nomina regionale sono eletti dal Consiglio regionale a scrutinio segreto e a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.
Analogamente si procederà qualora la Regione Piemonte debba procedere alla nomina di due membri effettivi e di due membri supplenti, ricorrendo il caso previsto nel comma precedente.
Il Collegio dei Sindaci nomina tra i propri membri effettivi il suo Presidente, che deve essere iscritto nel ruolo dei Revisori Ufficiali dei Conti.
Il Collegio dei Sindaci dura in carica cinque anni".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 32 Hanno risposto si n. 32 Consiglieri L'art. 14 è approvato all'unanimità.
Articolo 15 - "Compiti del Collegio dei Sindaci a) controlla la gestione finanziaria del Consorzio b) controlla i bilanci e predispone le relazioni che accompagnano i bilanci c) assiste alle riunioni del Consiglio di Amministrazione d) propone all'Assemblea lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione qualora riscontri gravi irregolarità amministrative o gravi deviazioni dai compiti di istituto".
Poiché nessuno chiede la parola, si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 33 Hanno risposto si n. 33 Consiglieri L'art. 15 è approvato all'unanimità dei presenti.
Articolo 16 - "Bilancio e Patrimonio Il Consorzio ha un bilancio e un patrimonio proprio.
Il Consorzio provvede alle spese di impianto e di svolgimento delle proprie attività con: a) un fondo di dotazione iniziale di L. 300.000.000 versato per 3/6 dalla Regione Piemonte, per 2/6 dall'Università degli Studi di Torino, per 1/6 dal Politecnico di Torino b) con i contributi stanziati annualmente da tutti gli Enti consorziati nella proporzione e secondo le modalità stabilite dallo Statuto del Consorzio c) con le rendite patrimoniali d) con le entrate derivanti dai servizi prestati agli utenti, con le oblazioni e con ogni altra entrata a qualsiasi titolo devoluta.
L'esercizio finanziario del Consorzio coincide con l'anno solare.
Prima dell'inizio di tale esercizio il Consiglio di Amministrazione approva il bilancio di previsione ed entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio stesso approva il bilancio consuntivo.
Tanto il bilancio preventivo che il conto consuntivo, accompagnati dalle relazioni del Collegio Sindacale e da una relazione dell'attività del Consorzio predisposta dal Consiglio di Amministrazione, vengono trasmessi alla Giunta Regionale e al Consiglio di Amministrazione dell'Università di Torino e del Politecnico di Torino e agli altri Enti consorziati".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 33 Hanno risposto si n. 33 Consiglieri.
L'art 16 è approvato.
Articolo 17 - "Personale Nel regolamento di cui all'art. 9 lettera e) della presente legge il Consiglio di Amministrazione stabilisce il trattamento economico normativo del Direttore e del personale dipendente dal Consorzio".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 32 Hanno risposto si n. 32 Consiglieri.
L'art. 17 è approvato all'unanimità.
Articolo 18 - "Scioglimento Lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione può essere disposto a maggioranza assoluta dell'Assemblea e su proposta del Collegio sindacale per gravi irregolarità amministrative o per gravi deviazioni dai compiti di istituto.
In caso di scioglimento del Consiglio di Amministrazione l'Assemblea nomina a maggioranza assoluta un Commissario straordinario che non pu restare in carica più di sei mesi".
Se non vi sono richieste di parola, si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 32 Hanno risposto si n. 32 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
Articolo 19 - "Devoluzione dei beni patrimoniali del Consorzio In caso di scioglimento del Consorzio il patrimonio mobiliare ed immobiliare sarà devoluto secondo le modalità stabilite dallo statuto." Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 32 Hanno risposto si n. 32 Consiglieri L'art. 19 è approvato all'unanimità.
Articolo 20 - "Norme finanziarie Per la costituzione del fondo di dotazione iniziale del Consorzio, ai sensi del precedente articolo 16, lettera a), è autorizzata la spesa di 150 milioni, ripartita in tre quote annue di uguale ammontare.
Alla spesa di cui al precedente comma, si provvede, per l'anno 1975 mediante una riduzione pari a 50 milioni, della disponibilità di cui alla Rubrica 3, n. 1, del fondo speciale iscritto nel capitolo n. 1401 del corrispondente stato di previsione della spesa e mediante l'istituzione nello stato di previsione medesimo, del cap. 1391, con la denominazione "Conferimento di quota del fondo di dotazione al Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione", e con lo stanziamento di 50 milioni.
Nel bilancio degli anni 1976 e 1977 sarà iscritto il cap. n. 1391, con la denominazione e lo stanziamento indicati nel precedente comma.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio" Non vi sono emendamenti, si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 31 Hanno risposto si n. 31 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
Articolo 21 - "Costituzione del Comitato provvisorio per la progettazione e preparazione delle attività del Consorzio.
In attesa dell'approvazione da parte dei competenti organi ministeriali dell'atto costitutivo del "Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione" di cui alla presente legge, è istituito presso la Regione Piemonte un Comitato provvisorio per la progettazione e la preparazione dell'attività del Consorzio.
E' compito del Comitato provvisorio svolgere un'attività di studio e progettazione in preparazione delle attività del Consorzio quali definite dall'art. 3 della presente legge.
Fanno parte del Comitato provvisorio il Presidente della Giunta Regionale, l'Assessore alla Programmazione e tre membri nominati dal Consiglio regionale del Piemonte secondo le norme previste dalla presente legge per la nomina dei rappresentanti della Regione Piemonte nell'Assemblea del Consorzio.
Fanno inoltre parte del Comitato provvisorio tre membri nominati dall'Università degli Studi di Torino e due membri nominati dal Politecnico di Torino.
Il Comitato provvisorio è presieduto dal Presidente della Giunta Regionale o su delega dall'Assessore alla Programmazione.
Il Comitato provvisorio si avvale per i suoi lavori della collaborazione di un Comitato scientifico composto di 10 membri dei quali due nominati dalla Giunta Regionale e tre nominati dal Consiglio Regionale del Piemonte secondo le modalità previste dalla presente legge per la nomina dei membri del Comitato scientifico del Consorzio di spettanza della Regione, tre nominati dall'Università degli Studi di Torino, due nominati dal Politecnico di Torino".
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 32 Hanno risposto si n. 32 Consiglieri L'art. 21 è approvato all'unanimità dei presenti.
Articolo 22 - "Norme finanziarie Per le spese di impianto e di funzionamento del Comitato provvisorio di cui all'art. 21 della presente legge è autorizzata la spesa annua di 50 milioni a partire dall'anno finanziario 1975.
All'onere di cui al precedente comma si provvede, per l'anno finanziario 1975, mediante una riduzione, di pari ammontare, della disponibilità di cui alla Rubrica 3, n. 2, lettera a), del fondo speciale iscritto nel capitolo n. 1018 del corrispondente stato di previsione della spesa e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, del capitolo n. 89, con la denominazione "Contributo nelle spese di impianto e di funzionamento del Comitato per la progettazione e la preparazione dell'attività del Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione" e lo stanziamento di 50 milioni.
Nel bilancio degli anni 1976 e successivi sarà iscritto il capitolo n.
89, con la denominazione e lo stanziamento indicati nel precedente comma.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto si n. 30 Consiglieri L'art. 22 è approvato.
Vi sono dichiarazioni di voto? La parola al Presidente della Giunta Regionale avv. Oberto.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Il fatto che il Consiglio abbia dato tutta la sua attenzione e manifestato il consenso a questo disegno di legge che la Giunta che ho l'onore e la responsabilità di presiedere ha presentato all'esame della Commissione e al dibattito di oggi, sta a dimostrare la grande importanza che la materia ha in sé stessa ed il grande interesse che il Consiglio regionale porta a questo problema.
E' chiaro che la implicazione di questo, che si accinge a diventare legge per volontà del Consiglio e che io mi auguro di avere la possibilità di promulgare molto presto, incide in quello che sarà l'avvenire prossimo e anche quello meno prossimo della vita della nostra Regione e non solo della Regione come tale, ma anche degli altri Enti locali e non solo di quelle che sono le realtà amministrative e politiche di un programma, ma anche di quelle che sono le indagini e le ricerche di carattere scientifico, così come abbiamo avuto molte volte occasione di sottolineare nel corso dei vari dibattiti svolti in Consiglio come è stato ricordato anche stamani in alcuni interventi.
E' chiaro che ciascuno dei proponenti rivendichi una certa priorità di iniziative ed è tanto naturale che questo all'approdo finale venga posto in evidenza per rivendicare non tanto il gusto e il senso della priorità, ma certamente l'interesse che si è voluto dare all'esame del documento.
A me pare di dover sottolineare che ancora più importante e l'altro fatto, che al traguardo il Consiglio Regionale giunga all'unanimità cioè vi sono state confluenze di pensieri, di valutazioni, di programmi, di esami, e vorrei esprimere qui anche, a nome della Giunta e personalmente il compiacimento della disponibilità che abbiamo trovato con coloro che diventano oggi i primi partners del nostro Consorzio che andremo a stabilire, e cioè il mondo universitario per le sue particolari esigenze che ha peraltro accettato anche che prioritarie in ogni caso siano le esigenze della Regione e degli Enti locali che si preoccuperanno e si occuperanno della soluzione concreta del problema che oggi viene, in termini di legge, portato innanzi.
Ed allora, soddisfazione per soddisfazione, mi sia consentito chiudendo e non intendendo ripetere quante altre volte detto, né di fare un grosso discorso - di compiacermi con il Consiglio stesso della realizzazione di oggi, di dare atto che questo era uno dei punti programmatici che ho avuto l'onore di enunciare il 21/12/1973 in quest'aula come programma di questa Giunta che volge verso il termine della sua attività.
Era scritto là: "La Giunta si impegna inoltre ad approfondire ed a portare a conclusione gli studi per la realizzazione di un sistema di informazione di calcolo elettronico, assumendo come punto di riferimento i lavori dell'Intercommissione consiliare". Intendo con questo dare atto ad iniziative che avevano anticipato quello che è stato l'impegno della Giunta del dicembre 1971 da parte del Governo regionale che ha in precedenza governato la Regione, delle Commissioni che si sono trovate concordi nella disamina del problema.
Vorrei sottolineare che alcuni ritardi che sono stati lamentati e denunciati non sono dovuti certamente ad una minore buona volontà, ma alla gravità, alla complessità del problema, all'impegno che i vari Assessori che in modo particolare si sono di questo argomento occupati, hanno dovuto portare innanzi per giungere ad una conclusione.
Esprimo la mia vivissima soddisfazione, penso di poterlo fare a nome di tutto il Piemonte, perché si dota oggi la realtà programmatoria di domani e la realtà attuativa di domani in uno strumento indubbiamente molto importante.



PRESIDENTE

Nessun'altra dichiarazione di voto? Si proceda alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 31 Hanno risposto si n. 31 Consiglieri Il disegno di legge è approvato.
Comunico al Consiglio che martedì prossimo è prevista obbligatoriamente la seduta del Consiglio, per Statuto.
Il Consiglio è riconvocato per le ore 15,30 di oggi pomeriggio. In quella seduta darò lettura di un ordine del giorno che mi è pervenuto dal Consiglio di fabbrica della Fiat Mirafiori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,15)



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