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Dettaglio seduta n.288 del 20/02/75 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE


Argomento:

Ordine del giorno della seduta


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
L'ordine del giorno reca: Approvazione verbali precedenti sedute.
Interpellanze ed interrogazioni.
Comunicazioni del Presidente.
Esame deliberazione Giunta regionale relativa all'istituzione del Comitato regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri.
Esame seguenti progetti di legge: n. 158 "Interventi per lo sviluppo dell'elettrificazione delle zone rurali" presentato dai Consiglieri Ferraris, Revelli e Marchesotti n. 163 "Provvedimenti per favorire la costruzione, l'ampliamento ed il riattamento dei fabbricati rurali per i coltivatori e lavoratori agricoli" presentato dai Consiglieri Ferraris, Marchesotti, Revelli e Rivalta n. 167 "Provvedimenti straordinari ed integrativi per lo sviluppo della proprietà coltivatrice singola ed associata" presentato dai Consiglieri Ferraris, Marchesotti e Revelli n. 168 "Interventi per la difesa, lo sviluppo ed il miglioramento qualitativo delle coltivazioni pregiate" presentato dai Consiglieri Ferraris, Marchesotti e Revelli n. 164 "Interventi per miglioramenti fondiari e per le case di abitazione dei produttori agricoli" presentato dai Consiglieri Gerini Fassino, Rossotto e Zanone n. 116 "Interventi per danni alle colture del mais" presentato dai Consiglieri Curci e Carazzoni n. 124 "Interventi per l'elettrificazione rurale" presentato dai Consiglieri Curci e Carazzoni n. 125 "Agevolazioni per l'impiego di energia elettrica nelle campagne" presentato dai Consiglieri Curci e Carazzoni Esame progetto di legge n. 101 presentato dai Consiglieri Nesi Simonelli, Viglione, Fonio, Calsolaro "Concessione di un contributo annuo per il finanziamento dell'Istituto Universitario di Studi europei di Torino" Istituzione Commissione Tecnica regionale (art. 6 legge regionale 8.11.1974 n. 32): designazione di cinque esperti nelle materie chimiche o biologiche o di medicina igienistica o di ingegneria Esame disegno di legge n. 236 "Rifinanziamento di interventi per lo sviluppo dell'agricoltura" Esame disegno di legge n. 237 "Adeguamento dei tassi agevolati previsti da leggi regionali di intervento sul credito agrario" Esame disegno di legge n. 232 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1975" Istituzione del Comitato regionale di coordinamento dei trasporti (art.
2 legge regionale 30.12.1974 n. 41): nomina di nove esperti di Economia e Tecnica dei trasporti.
A proposito dell'ordine del giorno vorrei fare presente al Consiglio la necessità che è scaturita in vari incontri dei Capigruppo con il Presidente della Giunta e con il Presidente della VI Commissione, di dare immediatamente corso all'esame dei disegni di legge n. 236 e 237 e immediatamente dopo all'esame deliberazione Giunta regionale relativa all'istituzione del Comitato regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici.
I presentatori dei progetti di legge n. 158, 163, 167 e 168 (Ferraris Marchesotti, Revelli e Rivalta) mi hanno rappresentato la loro volontà di ritirare i primi due progetti e di inviare alla Commissione, per la consultazione i progetti 167 e 168.
I presentatori del progetto di legge n. 164 (Gerini, Fassino, Rossotto e Zanone) mi hanno fatto presente che desiderano rinviare alla Commissione il documento.
Avremo così due progetti di legge che vengono ritirati e tre che vengono rimandati in Commissione, unitamente ad altri, per la consultazione e per affrontare nell'insieme i problemi dell'agricoltura.
I lavori quindi si svolgerebbero nel modo seguente: interpellanze e interrogazioni; comunicazioni del Presidente; discussione sulle due leggi 236 e 237; oggi pomeriggio, in apertura, l'istituzione del Comitato regionale di coordinamento; la relazione del Consigliere Dotti sul bilancio; l'apertura della discussione che continuerà domani mattina e domani pomeriggio.
Vi è poi la probabilità che in uno dei due giorni della prossima settimana non vi sia seduta di Consiglio, dato che due leggi vengono ritirate e tre ritornano in Commissione. Comunicheremo tempestivamente al Consiglio in quale delle due giornate, lunedì o martedì, non vi sarà l'assemblea, convocherò il Presidente della Giunta ed i Capigruppo questa sera, alla fine della seduta, per precisare meglio l'ordine dei lavori.
Chiedo che il Consiglio mi conforti sull'inversione dell'ordine del giorno, in modo da poter procedere speditamente.
Nessuno ha nulla da dire? Allora rimane così invertito l'ordine del giorno.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

I processi verbali delle adunanze del 13 febbraio 1975 sono stati distribuiti ai Consiglieri prima dell'inizio della seduta odierna. Nessuno ha delle osservazioni da fare? Si intendono così approvati.


Argomento:

Interpellanze ed interrogazioni


PRESIDENTE

Passiamo quindi al punto secondo dell'ordine del giorno "Interpellanze ed interrogazioni".


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione del Consigliere Cardinali in merito all'autorizzazione alle mutue per il ripristino dell'assistenza sanitaria e farmaceutica in favore di malati di emofilia


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Cardinali in merito all'autorizzazione alle mutue per il ripristino dell'assistenza sanitaria e farmaceutica in favore di malati di emofilia. Risponde l'Assessore Armella, ma è assente.



CARDINALI Giulio

Trattandosi di un argomento, grazie al cielo superato dall'inserimento dei farmaci nel prontuario dell'INAM che ha consentito di continuare questo tipo di assistenza, penso di poter accogliere la risposta scritta dell'Assessore e gli sarei grato se me la facesse pervenire.



PRESIDENTE

Lo comunicheremo all'Assessore.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione del Consigliere Sanlorenzo concernente il sollecito intervento della Giunta regionale in ordine alla grave situazione della Bemberg


PRESIDENTE

Interrogazione del Consigliere Sanlorenzo concernente il sollecito intervento della Giunta regionale in ordine alla grave situazione della Bemberg.
Il Consigliere Sanlorenzo è in congedo e ha chiesto risposta scritta e quindi il Presidente Oberto che doveva rispondere potrà farlo per iscritto.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Posso soltanto informare il Consiglio che siccome l'argomento era stato dibattuto, è previsto per la settimana ventura l'incontro con il Presidente della Bemberg, Angelo Costa, quindi sarò in grado di rispondere anche meglio.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione dei Consiglieri Berti, Vecchione e Fabbris sull'eventuale incorporazione del preventorio di Orio Canavese nell'Ente ospedaliero "Regina Margherita" ed interrogazione dei Consiglieri Vecchione e Fabbris sul mancato ricovero di assistiti da Enti mutualistici in camere speciali nei complessi ospedalieri torinesi


PRESIDENTE

Interrogazione dei Consiglieri Berti, Vecchione e Fabbris sull'eventuale incorporazione del preventorio di Orio Canavese nell'Ente ospedaliero "Regina Margherita" ed interrogazione dei Consiglieri Vecchione e Fabbris sul mancato ricovero di assistiti da Enti mutualistici in camere speciali nei complessi ospedalieri torinesi.
Dovrebbe rispondere l'Assessore Armella, ma non c'è.
La parola al Consigliere Vecchione.



VECCHIONE Mario

Vorrei fare una precisazione sia per questa che per l'altra interrogazione; se l'Assessore Armella non c'è non le possiamo discutere io ritengo che possano essere passate alla richiesta di risposta scritta purché questa venga nei termini, perché ho presentato diverse interrogazioni con richiesta di risposta scritta un mese, un mese e mezzo fa e non ho avuto ancora le risposte, salvo per una.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Vuole avere la cortesia di dire quali sono?



VECCHIONE Mario

In questo momento non saprei perché non ho l'elenco.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Per cortesia me lo faccia sapere nel pomeriggio, mi interessa moltissimo.



VIETTI Anna Maria, Assessore alla sicurezza sociale

La mia l'ha avuta?



VECCHIONE Mario

Sì, l'ho avuta.



PRESIDENTE

Sono così esaurite le interrogazioni ed interpellanze.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente a) Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri: Beltrami, Chiabrando, Debenedetti Fabbris, Gerini, Giovana, Sanlorenzo, Benzi, Garabello e Bianchi solo per la seduta del mattino.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente a) Congedi

Argomento:

b) Apposizione visto del Commissario del Governo


PRESIDENTE

Apposizione visto del Commissario del Governo: alla legge regionale 14.1.1975 concernente "Restituzione della denominazione del Comune di Roreto Chisone in Rourè" alla legge regionale 14.1.1975 concernente "Convalida del decreto del Presidente della Giunta regionale 30.10.1974, n. 4204, relativo a prelievo di somme dal fondo di riserva per le spese impreviste" alla legge regionale 16.1.1975 concernente "Disposizioni per l'elaborazione dei piani pluriennali di sviluppo economico-sociale delle Comunità montane".


Argomento:

c) Risposta scritta ad interrogazioni


PRESIDENTE

Risposta scritta ad interrogazioni: da parte dell'Assessore Vietti all'interrogazione dei Consiglieri Curci e Carazzoni relativa all'aggiornamento dell'importo delle pensioni a favore dei mutilati ed invalidi di guerra da parte dell'Assessore Vietti all'interrogazione dei Consiglieri Vecchione e Fabbris relativa alla concessione di un contributo alla Casa di Riposo Umberto I di Cuorgnè per la costruzione della nuova sede dell'Ente da parte del Presidente della Giunta Oberto all'interrogazione del Consigliere Vecchione relativa alla richiesta "se i gettoni di presenza del CO.RE.CO. vengono erogati anche a coloro che fruiscono di compensi omnicomprensivi, e, dove ciò avvenga, quali iniziative debbano prendersi".
da parte dell'Assessore Conti all'interrogazione del Consigliere Nesi relativa alla Gutermann di Perosa Argentina.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

d) Incontro del Presidente del Consiglio regionale con una delegazione dei pensionati di Torino e provincia


PRESIDENTE

Una delegazione dei pensionati di Torino e provincia, accompagnati da esponenti della Segreteria regionale CGIL, CISL e UIL, è stata ricevuta da me il 19 febbraio, al termine di una assemblea unitaria promossa dai Sindacati. Nel corso dell'incontro mi è stato illustrato e consegnato un documento in relazione ai gravi problemi dei pensionati conseguenti al continuo aumento del costo della vita.
In particolare la delegazione, dopo aver preso atto del primo risultato positivo conseguito nella vertenza per l'aumento delle pensioni, ha rilevato come rimangano tuttora aperti i problemi riguardanti: l'unificazione del punto di scala mobile; l'aggancio alla dinamica salariale estesa a tutte le categorie dei pensionati e altri aspetti della riforma previdenziale chiedendo un intervento del Consiglio regionale esasperati anche per l'attesa e che vedono la continua perdita del potere d'acquisto delle loro pensioni.
Circa la situazione in Piemonte i pensionati hanno sottolineato le loro più urgenti necessità: assistenza all'anziano; assistenza domiciliare e ambulatoriale; ospedali diurni; applicazione delle decisioni del Consiglio regionale per il trasporto gratuito; sollecita corresponsione ai pensionati dei contributi per il riscaldamento.
Per quanto riguarda il trasporto gratuito dei pensionati si fa presente che la fascia deve essere almeno superiore alle 100.000 lire al mese e non si deve tener conto, quando si tratta di due coniugi, della cumulabilità delle due pensioni.
Preso atto delle istanze avanzate dai pensionati, ho assicurato l'interessamento e la comunicazione immediata all'assemblea regionale circa le richieste formulate, evidenziando comunque la concreta attenzione con cui il Consiglio regionale segue e tenta di dare una risposta, anche sul piano legislativo, ai problemi dei pensionati.
Hanno così termine le comunicazioni del Presidente del Consiglio.
Il Presidente della Giunta desidera fare delle dichiarazioni?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Desidererei farle più tardi perché mi manca un documento relativo al problema Montefibre-Montedison che è il punto centrale delle mie comunicazioni. Nel corso della giornata farò questa ed altre dichiarazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

La situazione delle fabbriche in crisi non è soltanto seria, ma ormai investe un tale arco di fabbriche da mettere tutti quanti nella necessità di occuparsene tutti i giorni. Sappiamo che la Giunta e l'Assessore se ne occupano, sarebbe forse opportuno inserire stabilmente in tutti i Consigli una comunicazione o del Presidente o dell'Assessore con l'aggiornamento rispetto a certe questioni che magari non tornano più (vedi Montefibre ecc.) in modo che senza presentare interrogazioni siamo costantemente informati di quanto sta avvenendo ed eventualmente anche delle prese di posizione che si riterrà opportuno assumere.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere e per parte nostra provvederemo costantemente, come già facciamo, ad informare di quanto avviene all'interno del Consiglio.
Esame disegni di legge n. 236 "Rifinanziamento di interventi per lo sviluppo dell'agricoltura" e n. 237 "Adeguamento dei tassi agevolati previsti da leggi regionali di intervento sul credito agrario"



PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dei disegni di legge n. 236 presentato dalla Giunta "Rifinanziamento di interventi per lo sviluppo dell'agricoltura" e n. 237 "Adeguamento dei tassi agevolati previsti da leggi regionali di intervento sul credito agrario".
La I Commissione informa: "Mi pregio comunicarle che nella seduta odierna la I Commissione permanente ha preso in esame, ai sensi dell'art. 7 del regolamento delle Commissioni, il disegno di legge n. 236 e 237 ed ha espresso parere favorevole".
Mi comunica il Presidente della VI Commissione che la Commissione stessa ha approvato e quindi dò la parola al relatore Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, sicuro di incontrare la comprensione e direi soprattutto la soddisfazione di tutta l'assemblea chiederei di essere dispensato dal dare lettura e contemporaneamente dal commentare la piccola relazione che è stata al legata al provvedimento e se mi è consentita un'anticipazione, lo stesso atteggiamento vorrei assumere sulla 237.
Mi limito soltanto a due precisazioni, una di carattere formale e l'altra di natura sostanziale: quella di carattere formale mi induce a specificare che siccome nella precedente tornata consiliare era emersa una benevola critica, ma pur sempre critica, circa la presunta mancata trasmissione dei provvedimenti, licenziati dalla VI Commissione, alla Presidenza del Consiglio per il successivo invio alla I Commissione, devo precisare che la trasmissione da parte della VI Commissione avvenne addirittura in data 31 gennaio per cui ritengo esente da critiche, almeno per questa volta, la VI Commissione e soprattutto il suo emerito segretario dr. Notari.
La seconda precisazione, di natura sostanziale, è il preannuncio all'assemblea che sul disegno di legge n. 237 la Giunta è venuta nella determinazione di presentare due emendamenti, uno aggiuntivo e l'altro soppressivo, le cui motivazioni al momento opportuno saranno precisate dalla Giunta medesima.



FASSINO GIUSEPPE



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE FASSINO

Ha facoltà di parlare il Consigliere Ferraris.



FERRARIS Bruno

Io intervengo su tutte e due le leggi: 236 e 237.
Per quanto riguarda l'adeguamento dei tassi, si tratta di un adempimento consequenziale al decreto del Ministero del Tesoro che ha modificato i tassi e che vale obbligatoriamente per tutti i provvedimenti ancora in vigore, di carattere nazionale, cioè i fondi gestiti dalla Regione ma del Ministero, come la meccanizzazione, la proprietà coltivatrice ecc.
Per quanto riguarda le nostre leggi almeno per due, la 18 e alcuni articoli del piano verde e la 19, in applicazione di una legge dello Stato lo stesso adeguamento diventa obbligatorio. La legge 17 invece non è stata applicata e rischia di non esserlo mai, per cui non mi pare che ci sia altro da fare che compiere l'adeguamento, anche se dispiace che un altro maggiore onere venga caricato sulle spalle dell'azienda contadina la quale subisce dei continui aumenti: prezzi dei concimi, prezzi degli antiparassitari, ecc.
D'altra parte il dare la possibilità di non adeguarsi verrebbe a creare una discriminazione fra le aziende, le cooperative ecc.
Per quanto concerne quella del mutuo ci troviamo di fronte ad una grave dimenticanza della Giunta: è gravissimo che ci si sia dimenticati di stipulare un mutuo di sette miliardi e 300 milioni, il che rientra in un giudizio da darsi e che avremo occasione di dare nella discussione sul bilancio in relazione all'attività dell'Assessorato; io ritegno che questo mancato adempimento sia tra le cause che hanno fino ad ora impedito di spendere o addirittura di impegnare i fondi stanziati a bilancio nel 1974.
Comunque l'atteggiamento del nostro Gruppo in sede di voto sarà di approvazione della legge relativa all'adeguamento dei tassi, che rappresenta soltanto un adempimento, mentre sul mutuo, in coerenza con il voto precedente su quelle leggi, ci asterremo, anche se critichiamo che si sia giunti così in ritardo a presentarlo al Consiglio.



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE FASSINO

Ci sono altri Consiglieri che intendono prendere la parola? Nessuno.
Passiamo alla votazione.
La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Vorrei soltanto che risultasse a verbale che questa legge passa per il voto positivo del Partito comunista, altrimenti non passerebbe.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

E' pleonastico, perché risulta praticamente dalle presenze.



BERTI Antonio

Non è pleonastico perché se facessimo l'opposizione per l'opposizione usciremmo dall'aula e non la potreste votare.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

D'accordo.



BERTI Antonio

Va dato ancora atto di un'assunzione di responsabilità da parte del Gruppo comunista.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Niente da dire.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE



PRESIDENTE

Diamo atto di quanto richiesto.
Ho già preparato la lettera che verrà spedita anche per quanto riguarda le Commissioni e speriamo che abbia qualche effetto.
Passiamo alla votazione.
Art. 1 - E' autorizzata la spesa di 6.600 milioni, ai fini della concessione di contributi in capitale per la realizzazione di opere di miglioramento fondiario e di bonifica integrale e montana, nelle misure e con le modalità indicate nell'articolo 8 della legge 2 giugno 1961, n. 454 negli articoli 16, 17, 18, 19, 20, 21 della legge 27 ottobre 1966, n. 910 e nelle altre norme in essi richiamati.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti: n. 23 hanno risposto sì: n. 14 Consiglieri si sono astenuti: n. 9 Consiglieri L'art. 1 è approvato.



FERRARIS Bruno

14 Consiglieri per un mutuo di 7 miliardi e rotti!



PRESIDENTE

Non rechi dolore al dolore! Art. 2 - E' autorizzata la spesa di 700 milioni ai fini della concessione di contributi in conto capitale per lo sviluppo della cooperazione e delle altre forme associative in agricoltura, nelle misure e con le modalità indicate nella legge 27 ottobre 1966, n. 910, nella legge 27 luglio 1967, n. 622 e nelle altre norme in esse richiamate.
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti: n. 23 Consiglieri hanno risposto sì: n. 13 Consiglieri si sono astenuti: n. 10 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
Art. 3 - All'onere di 7.300 milioni si provvede mediante l'accensione di mutui, di pari ammontare complessivo, alle migliori condizioni di tasso e di durata ed estinguibili mediante semestralità costanti posticipate. La Giunta regionale è autorizzata ad assumere, con proprie deliberazioni, i mutui medesimi.
Nello stato di previsione dell'entrata per l'anno 1975 sarà conseguentemente istituito il capitolo n. 95, con la denominazione "Provento dei mutui per il finanziamento di interventi per lo sviluppo dell'agricoltura" e la dotazione di 7.300 milioni.
Nel corrispondente stato di previsione della spesa per l'anno 1975 saranno istituiti il capitolo n. 1331, con la denominazione "Contributi in capitale per opere di miglioramento fondiario e di bonifica integrale e montana" e lo stanziamento di 6.600 milioni, nonché il capitolo n. 1335/1 con la denominazione "Interventi straordinari, in capitale, per lo sviluppo della cooperazione agricola e delle altre forme associative in agricoltura" e lo stanziamento di 700 milioni.
All'onere per l'ammortamento dei mutui, valutato in L. 1.100 milioni si provvede per l'anno finanziario 1975 con una riduzione di 1.000 milioni dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 e con una riduzione di 100 milioni dello stanziamento di cui al capitolo n. 1406 del corrispondente stato di previsione della spesa, nonché istituendo, nello stato di previsione medesimo, i capitoli n. 749 e n. 1414, relativi alle quote interessi ed alle quote capitali, con il rispettivo stanziamento di 1.000 milioni e di 100 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvederà, a partire dall'anno 1976 e fino alla completa estinzione dei mutui, iscrivendo nei corrispondenti bilanci i capitoli n. 749 e n. 1414, con stanziamenti pari in complesso, alle rate di ammortamento scadenti in ciascuno di tali anni.
Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti: n. 25 Consiglieri hanno risposto sì: n. 16 Consiglieri si sono astenuti: n. 9 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
Pongo ora in votazione l'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti: n. 25 hanno risposto sì: n. 16 Consiglieri si sono astenuti: n. 9 Consiglieri Il disegno di legge n. 236 è approvato.
Prima di passare all'esame del disegno di legge n. 237 è giusto che si rilevi che per una legge così importante come la 236, che involge una massa di finanziamenti di sette miliardi e 300 milioni, il Consiglio non ha raggiunto il numero legale nella sua interezza (anche se ce ne sono dieci in congedo). Io ho richiamato con una lettera, che giungerà a tutti i Consiglieri, quanti non partecipano costantemente ai lavori del Consiglio.
Stamane ho maturato la decisione di rispettare rigorosamente il regolamento: provvederò a fare redigere dagli uffici le statistiche di quanti non intervengono alle sedute e lo farò pubblicare sul Bollettino Ufficiale. Mi impegno solennemente a farlo. Richiamo ancora una volta i Consiglieri tutti al loro dovere perché è inammissibile che di fronte ad una Regione flagellata dalla crisi in modo grave e dalla quale siamo ancora ben lontani dall'esserne fuori, anzi, forse ne entriamo in questo momento non si senta da parte di determinati Gruppi, di determinati Consiglieri l'esigenza fondamentale di essere presenti a questi lavori, quasi che fosse, il Consiglio, un fatto del tutto trascurabile per la soluzione dei problemi del Piemonte.
Disegno di legge n. 237 "Adeguamento dei tassi agevolati previsti da leggi regionali di intervento sul credito agrario".
Qualche Consigliere desidera ancora parlare, dal momento che il relatore è intervenuto sulle due leggi contemporaneamente? Nessuno? Procediamo alla votazione.
Art. 1 - Per le operazioni di credito agrario perfezionate dopo il 17 settembre 1974: il tasso di cui all'articolo 3 della legge regionale 2 luglio 1974 n. 17 è stabilito nella misura del 4,10 per cento a carico del mutuatario i tassi di cui agli articoli 6, 7 e 8 della legge regionale 2 luglio 1974, n. 17, sono stabiliti nella misura del 3,85 per cento a carico del mutuatario il tasso di cui all'articolo 5, terzo comma, della legge regionale 5 luglio 1974, n. 19, è stabilito nella misura del 4,10 per cento a carico del mutuatario i tassi di cui all'articolo 4, lettera b) e di cui all'articolo 5 della legge regionale 11 settembre 1974, n. 31, sono stabiliti nella misura del 3,85 per cento a carico del mutuatario.
All'art. 1 c'è un emendamento aggiuntivo della Giunta regionale: "all'articolo 1 aggiungere: il tasso agevolato di cui all'articolo 1 della legge regionale 26 aprile 1973, n. 6 è stabilito nella misura del 3,85%, riducibile al 2,55 per le zone montane, a carico del mutuatario il tasso agevolato di cui all'articolo 3 della legge regionale 31 ottobre 1973, n. 24 è stabilito nella misura diversificata dello 0,70 dell'1,35% e del 4,10% a carico del mutuatario, secondo le categorie di beneficiari previsti dalla legge il tasso agevolato di cui all'articolo 1 della legge regionale 12 marzo 1974, n. 7 è stabilito nella misura del 4,10% a carico del mutuatario il tasso agevolato di cui all'articolo 1 della legge 2 luglio 1974 n. 18 è stabilito nella misura del 3,85%, riducibile al 2,55% nelle zone di montagna, a carico del mutuatario il tasso agevolato di cui all'articolo 2 della legge 2 luglio 1974 n. 18 è stabilito nella misura del 2,55% a carico del mutuatario il tasso agevolato di cui all'articolo 3 della legge 2 luglio 1974 n. 18, è stabilito nella misura del 2,75% riducibile all'1,35% nelle zone montane, a carico del mutuatario".
Pongo in votazione l'emendamento per alzata di mano. E' approvato all'unanimità. Pongo in votazione l'art. 1 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Presenti e votanti n.: 25 hanno risposto sì: n. 25 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato all'unanimità.
Art. 2 - Per le operazioni di credito agra rio perfezionate dopo il 17 settembre 1974, i tassi agevolati previsti dalle leggi regionali 26 aprile 1973, n. 6, 31 ottobre 1973, n. 24, 12 marzo 1974, n. 7 e 2 luglio 1974, n.
18, sono stabiliti nella misura indicata nei decreti interministeriali emessi ai sensi dell'articolo 1 della legge 17 agosto 1974, n. 397.
C'è un emendamento soppressivo della Giunta: "Sopprimere l'intero articolo 2".
Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità.
L'art. 2 è soppresso.
Art. 3 - La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi del sesto comma dell'articolo 45 dello Statuto.
Poiché nessuno chiede la parola, si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti: n. 25 hanno risposto sì: n. 25 Consiglieri L'art. 3 è approvato all'unanimità.
Pongo in votazione l'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

presenti e votanti: n. 24 hanno risposto sì: n. 24 Consiglieri Il disegno di legge n. 237 è approvato.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale relativa all'istituzione del Comitato regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri


PRESIDENTE

Secondo il programma dei lavori si prevedeva l'esame della deliberazione relativa all'istituzione del Comitato regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici nel pomeriggio, per se i Consiglieri nulla hanno in contrario, essendo le 10,30, potremmo iniziare la discussione.
La deliberazione è stata consegnata a tutti i Gruppi.



BERTI Antonio

Il Presidente non doveva fare delle comunicazioni?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Aspetto una telefonata per potermi aggiornare ulteriormente, la farei subito dopo.



PRESIDENTE

La deliberazione è stata distribuita, ritengono i Gruppi di doversi ancora riunire per vedere di trovare un accordo, o no?



BERTI Antonio

Direi di fare la discussione ed eventualmente al termine sospendere la seduta.



PRESIDENTE

Va bene.
"Deliberazione della Giunta regionale relativa all'istituzione del Comitato regionale di coordinamento".
Leggo la deliberazione: "Visto l'art. 20 della legge 17.8.1974 n. 386 con il quale viene stabilito che, ai fini del coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con. la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri, la Regione istituisce un apposito Comitato che deve essere sentito sulle questioni attinenti al miglioramento dei servizi sanitari degli Enti mutualistici nell'ambito della Regione Visto l'art. 2 della legge regionale 30 dicembre 1974 n. 43, con il quale viene stabilito che il suddetto Comitato deve essere sentito anche sulle questioni riguardanti l'autorizzazione a realizzare nuove strutture ad istituire ed attrezzare nuove divisioni, sezioni e servizi per specifiche ed inderogabili esigenze di assistenza sanitaria delle comunità locali, nonché sulla determinazione dei coefficienti per l'assegnazione delle quote di riparto del fondo ospedaliero Ritenuta la necessità di integrare, per la trattazione dei problemi derivanti dalle suddette leggi regionali, il suddetto Comitato da rappresentanti di varie categorie economiche, sindacali, ordini professionali, Enti, ecc. e di stabilirne una più ristretta composizione per la trattazione degli argomenti di cui agli articoli 2 della legge regionale 30.12.1974 n. 39, ed articolo 7 della legge regionale 30.12.1974 n. 43 Considerato che il Comitato, costituito come sopra, offre idonee garanzie per la trattazione a fondo e con competenza specifica di tutti i problemi che verranno sottoposti al suo esame Considerato che l'istituzione del suddetto Comitato si rende indispensabile per la trattazione dei problemi urgenti connessi con il trasferimento dei compiti in materia di assistenza ospedaliera dagli Enti mutualistici alle Regioni In relazione a quanto sopra la Giunta regionale determina di sottoporre al Consiglio regionale la seguente proposta di deliberazione relativa all'istituzione del Comitato in questione.
Proposta di deliberazione Il Consiglio regionale del Piemonte Viste le proposte della Giunta regionale in ordine alla composizione del Comitato di cui all'art. 20 della legge 17.8.1974 n. 386 delibera 1) di approvare, ai sensi dell'art. 20 della legge 17.8.1974 n. 386, la istituzione del Comitato regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri nella seguente composizione: Assessore alla Sanità - Presidente 9 esperti da designarsi dal Consiglio regionale Presidente della Provincia di Alessandria Presidente della Provincia di Asti Presidente della Provincia di Cuneo Presidente della Provincia di Torino Presidente della Provincia di Novara Presidente della Provincia di Vercelli 6 rappresentanti Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Presidente dell'Ospedale "S. Giovanni Battista" di Torino Presidente dell'Ospedale "Opere Pie Ospedaliere" di Alessandria Presidente dell'Ospedale Civile di Asti Presidente dell'Ospedale "Santa Croce" di Cuneo Presidente dell'Ospedale "Maggiore della Carità" di Novara Presidente dell'Ospedale "S. Andrea" di Vercelli 1 rappresentante dell'INAM 1 rappresentante dell'ENPAS 1 rappresentante dell'INADEL 1 rappresentante dell'ENPDEDP 1 rappresentante Casse Mutue Coltivatori Diretti 1 rappresentante Casse Mutue Artigiani 1 rappresentante Casse Mutue Esercenti attività commerciali 1 rappresentante sindacale dei dipendenti Confederazione Generale Italiana Lavoro (C.G.I.L.) 1 rappresentante sindacale dei dipendenti Confederazione Italiana Sindacato Lavoro (C.I.S.L.) 1 rappresentante sindacale dei dipendenti Unione Italiana Lavoratori (U.I.L.) 1 rappresentante sindacale dei lavoratori Autonomi Coltivatori Diretti 1 rappresentante sindacale dei lavoratori Artigiani 1 rappresentante sindacale dei lavoratori Esercenti Attività Commerciali 1 rappresentante Ordini Professionali dei Medici 1 rappresentante Ordini Professionali dei Veterinari 1 rappresentante Ordini Professionali dei Farmacisti 1 rappresentante Collegio delle Ostetriche 3 rappresentanti Federazione Italiana Associazioni Regionali Ospedaliere (F.I.A.R.0.) 1 rappresentante Associazione Nazionale Primari Ospedalieri (A.N.P.O.) 1 rappresentante Associazione Nazionale Aiuti Assistenti Ospedalieri (A.N.A.A.0.) 1 rappresentante Confederazione Italiana Medici Ospedalieri (C.I.M.O.) 1 rappresentante Associazione Nazionale Medici Condotti (A.N.M.C.) 1 rappresentante Federazione Italiana Medici Mutualistici (F.I.M.M.) 2) di stabilire che per le attività previste dall'art. 2 della legge regionale 30.12.1974 n. 39 e dall'art. 7 della legge regionale 30.12.1974 n. 43 il Comitato di cui sopra sia composto esclusivamente dal Presidente e dai nove esperti da designarsi dal Consiglio regionale 3) di stabilire che i componenti del Comitato suddetto restano in carica per un quadriennio".
La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione ai sensi dell'art. 65 dello Statuto.
Mi corre l'obbligo di rilevare che per i nove esperti da designarsi dal Consiglio regionale è stato stabilito di limitare a sei i voti.
La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Mi spiace che manchino stamattina alcuni protagonisti dell'ultima riunione, in particolare il Capogruppo D.C., Bianchi, Garabello, Zanone, lo stesso Oberto, i quali potevano portare una testimonianza diretta degli aspetti emersi nell'ultimo incontro.
E' inutile sottolineare che la deliberazione di questo Comitato non è di secondaria importanza, almeno così era emerso nel dibattito sulle leggi sanitarie, perché intende esprimere la volontà del Consiglio regionale e della Giunta di operare in questo terreno con l'ausilio di un Comitato che rappresenti tutti gli operatori sanitari.
Nel corso dei vari incontri fra i Capigruppo, la Giunta e l'Assessore sono state esaminate le varie proposte che dalla Giunta sono venute al Consiglio e sono state apportate alcune modifiche. In relazione a consultazioni, fatte nel nostro Gruppo, diciamo che l'ultima proposta che ci è stata fatta non può trovare il nostro accordo per dei motivi che adesso cercherò di esporre, ed invitiamo la maggioranza a riflettere ancora per vedere se è possibile, dopo un dibattito che faccia emergere le varie posizioni, trovare un punto di incontro.
Devo quindi fare una premessa ed è che, a prescindere dall'interpretazione che la Giunta ha voluto dare ai compiti previsti dall'art. 20 (come è noto la Giunta attribuiva una funzione molto tecnica e restrittiva, noi davamo invece un'interpretazione dei compiti molto più ampia) visto che in effetti si è cercato di superare questa prima interpretazione, credo che vada correttamente stabilito - ed è un primo punto di verifica - che la formazione di un Comitato, ferme rimanendo le competenze che deve esercitare per le incombenze previste dalle leggi che abbiamo approvato relative alla 286, ha tuttavia una sua validità sotto il profilo politico in quanto si propone come Comitato consultivo della Giunta e del Consiglio, per tutto quanto attiene alla politica sanitaria della Regione Piemonte. Aggiungerei adesso che mi sembrerebbe ancora più corretto, se il Consiglio regionale, assumendo anche la decisione di fare un Comitato, cogliesse l'opportunità di collegare ai problemi della sanità quelli della sicurezza sociale, assegnando al comitato una funzione di proposta che attiene ad una politica dipartimentale del settore.
Mi preme sottolineare tuttavia (e sentire se le varie forze politiche così lo hanno inteso) che il comitato non ha delle funzioni tecniche, ma per volontà della Regione Piemonte anticipa quel Consiglio sanitario di cui si parlava nell'ultima proposta di legge del Governo sulla riforma sanitaria. Se così è, è quindi una manifestazione di volontà politica positiva ed è un atto importante. Ma se questo è il punto di partenza - e per noi lo è - si tratta allora di verificare se e in quale misura il Comitato proposto è costituito per realizzare questa politica.
Noi abbiamo superato, nell'ultima riunione dei Capigruppo, un problema da noi posto e cioè che la prima proposta di deliberazione praticamente divideva in due il Comitato: una parte composta dall'Assessore e dai rappresentanti degli Enti mutualistici ai quali dare il compito di coordinare l'attività delle mutue con la programmazione regionale ospedaliera e sanitaria; nell'altra, molto più ampia, sono rappresentati un gran numero di operatori sanitari, ordini professionali ecc., con il compito più tecnico di gestire l'art. 2 e 7 (o 9) delle due leggi che abbiamo fatto).
Si è giustamente preso atto che la cosa non poteva essere sostenuta e su richiesta del Presidente della Giunta, come Gruppo comunista, abbiamo presentato una nostra proposta di deliberazione che modificava sostanzialmente e nei compiti, e nella composizione, il Comitato così come veniva proposto invece dalla Giunta.
Ad un lettore non attento potrebbe sembrare che la premessa alla deliberazione presentata adesso dalla Giunta sia identica a quella proposta dal nostro Gruppo, senonché si colgono invece alcune limitazioni, non vengono assunti alcuni punti della nostra deliberazione che diventano quindi caratterizzanti dal punto di vista politico.
In effetti noi diciamo: "Visto l'art. 20 del la legge 17.8.1974 n. 386 con il quale viene stabilito che, ai fini del coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri, la Regione istituisce un apposito Comitato che deve essere sentito sulle questioni attinenti al miglioramento dei servizi sanitari degli Enti mutualistici nell'ambito della Regione".
Voi prendete la deliberazione della Giunta e troverete fino a questo punto esattamente la stessa dizione. Senonché la nostra proposta continua "la ristrutturazione dei servizi sanitari degli Enti mutualistici da armonizzare con quelli di istituzione regionale nonché per tutto quanto attiene all'attuazione dell'art. 19 della legge 17.8.1974 n. 386".
Nella proposta della Giunta la frase "da armonizzare con quelle di istituzione regionale nonché ecc." non c'è, essa si limita ad assegnare al comitato il compito di essere sentito sulle questioni attinenti al miglioramento dei servizi degli Enti mutualistici nell'ambito della Regione. C'è una differenza di qualità. Il problema non è migliorare i servizi mutualistici, un comitato che si proponga i compiti e le finalità che ho detto all'inizio non può che vedere la scomparsa degli Enti mutualistici e nel momento in cui ne coordina la attività con la programmazione regionale, come dice l'art. 20, non può che proporsi non di migliorarli, ma di ristrutturarli in armonia con quanto la Regione si propone di fare. Questo è uno dei compiti essenziali non solo del Comitato ma della Regione Piemonte.
Questa è la prima osservazione che riteniamo di dover fare e che secondo noi è di carattere qualitativo; non possiamo essere d'accordo sul fatto che il Comitato sia sentito sulle questioni relative al miglioramento degli Enti mutualistici, i suoi compiti devono essere molto più ampi occorre operare per ristrutturarli e armonizzarli con quelli di istituzione regionale e a questo punto il compito diventa diverso, importante, coerente con la volontà politica espressa nel dibattito, mi pare persino nelle dichiarazioni molto esplicite fatte dal Presidente della Giunta e dallo stesso Assessore.



ARMELLA Angelo, Assessore alla sanità

Si dice "persino" dallo stesso Assessore!!



BERTI Antonio

Voglio essere conciliante, poi vedremo.
Dopo tanti anni di politica bisogna prendere la gente per il pelo giusto, chissà che non cambi qualcosa, altrimenti il mio intervento dovrebbe essere molto diverso.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Dovrebbe essere un lupo per cambiare il pelo!!



BERTI Antonio

Altro che un lupo, lui è un orso!! Ho impostato questo mio intervento all'insegna, spero, del buon senso e della ragionevolezza, non ho voluto impostarlo in termini di scontro, ma forse poteva anche essere fatto, tenuto conto che è la terza o quarta volta che ci riuniamo e non ci comprendiamo. Comunque io le riflessioni le faccio alla Giunta, al Presidente, all'Assessore e soprattutto ai rappresentanti delle forze politiche presenti.
Andando avanti nella proposta di delibera della Giunta si legge: "Visto l'art. 2 della legge regionale 30 dicembre 1974 n. 43, con il quale viene stabilito che il suddetto Comitato deve essere sentito anche sulle questioni riguardanti l'autorizzazione a realizzare nuove strutture, ad istituire ed attrezzare nuove divisioni, sezioni e servizi per specifiche ed inderogabili esigenze di assistenza sanitaria delle Comunità locali" "anche in relazione al necessario coordinamento con i servizi sanitari regionali", abbiamo detto noi, mentre la Giunta questo non lo mette evidentemente coerente con il fatto che non l'ha messo prima. Anche qui la sottolineatura è sempre di carattere molto tecnico, limitativa rispetto alle funzioni del Comitato che ho detto prima.
La prima proposta nostra quindi è che le funzioni del Comitato siano quelle descritte in premessa, con l'aggiunta appunto del rapporto con le iniziative che la Regione assume. Allora sì che il Comitato avrà una funzione di proposta sulla politica ospedaliera e sanitaria della Regione Piemonte, altrimenti dovremmo concludere, se non ci fosse questo, che la volontà è di fare un Comitato ampio, ma essenzialmente per gestire la legge 386. Noi diciamo che la zonizzazione sanitaria, il piano ospedaliero, la politica sanitaria della Regione Piemonte sono problemi che non possono essere risolti dal Comitato, io ho già detto personalmente e lo ripeto qui che il Comitato non può avere funzioni di proposta e di consultazione l'organismo fondamentale è e rimane la Regione Piemonte con i suoi organi con il Consiglio regionale. L'ho voluto dire anche perché non ci siano dubbi sull'interpretazione che noi diamo a questo Comitato.
A questo aggiungo ancora il problema della composizione. Devo dire che rispetto alla prima proposta di deliberazione, essendo state superate quelle differenze di cui prima parlavo, la decisione è stata di fare un Comitato unico, ma per le attività inerenti agli artt. 2 e 7 (non ricordo esattamente) delle due leggi opera la Giunta con il contributo dei nove esperti del Consiglio regionale e noi siamo d'accordo.
Rimane la composizione del Comitato e, anche in rapporto a ulteriori consultazioni mie personali (mie nel senso che ho partecipato alla riunione) emergono delle posizioni secondo noi assolutamente inaccettabili e che riguardano la presenza di sei Presidenti di Provincia e di sei Presidenti di ospedali.
Uno dei motivi per dire "no" è che sino ad oggi abbiamo sostenuto che le rappresentanze dei Comitati sono regionali; operando la FIARO come Organizzazione delle amministrazioni ospedaliere e quindi rappresentativa di tutte, operando l'UPI come Organizzazione delle Province regionali, non si capisce perché debbano essere messi, quasi a titolo personale, sei Presidenti di ospedali e sei Presidenti di Provincia, e combinazione questione non la più importante - tutti e dodici D.C. C'è uno spostamento a favore di una parte politica troppo evidente per essere accettato, quindi noi diciamo che debbono essere esclusi i sei Presidenti delle Province e i sei Presidenti degli ospedali e sostituiti con sei rappresentanti dell'UPI e sei della FIARO, all'interno delle quali possono avvenire tutte le scelta che i loro organismi riterranno necessarie.
Io non escludo poi che - e l'ho detto anche nella riunione dei Capigruppo - così come è avvenuto per il Comitato per la programmazione (quello per l'IRES) si aggiunga che il Presidente per ragioni specifiche può di volta in volta convocare dei Presidenti di ospedali, ma quando si tratta di fare della politica sanitaria e ospedaliera occorre far partecipare le Organizzazioni regionali che le rappresentano.
La nostra proposta quindi, lo ripeto, è di togliere questi dodici Presidenti e di sostituirli con altri dodici, sei dell'UPI e sei della FIARO.
C'è infine un'ultima osservazione che riguarda la rappresentanza sindacale e gli Ordini professionali. Noi abbiamo a suo tempo osservato, a questo proposito, che anche i professionisti medici, veterinari farmacisti, ostetriche (una categoria che sta scomparendo mi sembra) hanno una propria Organizzazione sindacale e quindi vedremmo con maggiore interesse la presenza - che in effetti c'è - dell'ANPO, dell'ANAAO, della CIMO, dei medici condotti, dei medici mutualistici; l'Ordine, se non sbaglio, ha essenzialmente una funzione di coordinamento dei diritti dei professionisti, di disciplina, quindi non vedremmo l'intervento di Ordini professionali in un Comitato che ha compiti invece essenzialmente politici.
In questo contesto i tre rappresentanti della UIL, della CISL e della CGIL costituiscono una rappresentanza limitata rispetto a quella di altri, in particolare manca la FLO (Federazione Lavoratori degli ospedali) che è indubbiamente la componente più importante con la quale dobbiamo discutere.
Concludendo, la proposta del nostro Gruppo è che anche da questo punto di vista si riveda il tutto, eventualmente aumentando a 4/5 la rappresentanza sindacale affinché possano essere inclusi anche i rappresentanti del parastato o comunque della Federazione degli ospedalieri.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Cardinali, ne ha facoltà.



CARDINALI Giulio

Signor Presidente, ricordiamo tutti l'iter tormentato che ha avuto questa proposta di costituzione del Comitato che in parte deve attuare i disposti della legge 386 e in parte si inserisce nell'esigenza palesatasi al momento della votazione delle leggi sanitarie regionali, per affiancare l'opera dell'esecutivo nell'ambito della gestione delle leggi stesse. Non c'è nessun dubbio che i Comitati di questo tipo rappresentano organismi a latere dell'esecutivo e svolgeranno compiti di un certo tipo, a seconda dell'indirizzo politico che gli verrà dato. Non credo che la massiccia presenza numerica all'interno dei Comitati possa essere di per sé stessa motivo di garanzia, mentre ritengo che la garanzia sia rappresentata soprattutto dal profilarsi effettivo di una politica sanitaria regionale sulla quale - e qui concordo con quanto ha detto il Capogruppo comunista è sempre la Regione che ha la responsabilità primaria.
Sono anch'io consenziente con l'ultima parte della seconda stesura della delibera che si riferisce all'esercizio, all'attuazione, alla gestione delle leggi regionali formate essenzialmente dagli esperti e credo che sotto questo punto di vista si eserciti la snellezza dell'organismo e contemporaneamente si ottengano tutte quelle garanzie di controllo che obiettivamente rappresentano un dato fondamentale.
Per quel che riguarda il Comitato, ex art. 20 della legge 386, ci troviamo un po' come a quei banchi di beneficenza dove, fatti pure con tutta l'ortodossia, si vedono assegnare i premi più cospicui a qualcuno bene individuato.
Le scelte sono avvenute in senso generale, ma si sono calate in una situazione politica che tutti conosciamo e che mi pare è stata già illustrata dal Capogruppo del P.C.I., il che per parte mia non è certamente motivo di scandalo, trattandosi di organismi o di persone che rappresentano organismi elettivi, o per lo meno sui quali le designazioni sono fatte in maniera democratica e per i quali non avrei nulla da eccepire. Ritengo per che ai fini obiettivi degli scopi che si prefigge la Giunta regionale, la composizione del Comitato possa essere rivista nei termini che sono stati illustrati poco fa dal Capogruppo comunista. Io credo che la presenza delle sei Province non sia necessaria per il tipo di Comitato che si intende gestire, anche se le Province rappresentano una circoscrizione territoriale, sulla quale, oltre tutto, abbiamo dei dubbi e delle perplessità nel momento in cui ricerchiamo soluzioni per altre collocazioni territoriali, per altre distribuzioni territoriali a livello comprensoriale che dovrebbero o potrebbero riproporre il problema in questi termini.
Credo che da questo punto di vista lo snellimento del Comitato sia una cosa saggia e credo che sarebbe cosa saggia se, nella misura in cui si sostituiscono queste o si tolgono altre designazioni, si potessero integrare quelle a carattere più particolarmente specifico, e faccio riferimento all'Organizzazione della FIARO e alle Organizzazioni Sindacali.
Questo significa che il Gruppo socialdemocratico accetta a scatola chiusa ciò che ha proposto il PCI? Non direi, ma significa mettere in risalto un aspetto che a mio modo di vedere rappresenta una puntualizzazione nei confronti di organismi ai quali ho detto già che i compiti saranno affidati nella misura in cui precisi indirizzi emergeranno dall'esecutivo regionale e dall'ampia scelta che farà la Regione nel suo insieme, ma che pur tuttavia non devono rappresentare o dare la sensazione di essere una specie di copertura che voglia rappresentare un Comitato a latere praticamente destinato alla sinecura o all'avallo, sic et simpliciter, di decisioni che possano essere prese. Proprio per togliere questa convinzione e per favorire lo snellimento del Comitato credo che nell'ambito di questo tipo di proposte, che a noi paiono valide, si possa fare un ragionamento che ci può trovare tutti concordi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Calsolaro, ne ha facoltà.



CALSOLARO Corrado

Signor Presidente, faccio solo alcune brevi osservazioni consentendo in linea generale su quanto hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto.
La prima questione, di carattere politico e di fondo, è che deve essere chiaro che con questo Comitato non si va a costituire un corpo separato che fa la politica sanitaria per conto suo, ma un organismo che ha compiti fissati dalla legge, anche in funzione di proposta per quelli successivi che saranno affidati alla Regione in materia di politica e di riforma sanitaria. E' chiaro quindi che la politica sanitaria della Regione la fanno il Consiglio regionale e la Giunta, la fanno gli organi a cui la legge e lo Statuto ne attribuiscono la funzione.
Per quanto riguarda la seconda questione, quella della composizione consente con quanto hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto. E' evidente che se per quanto si riferisce ai Comuni sono previsti sei rappresentanti dell'Unione piemontese della Associazione Nazionale Comuni d'Italia, se le Province debbono partecipa re a questo Comitato, come ritengo giusto, debbano essere i sei rappresentanti dell'Unione regionale piemontese delle Province a farne parte.
Lo stesso discorso vale per i Presidenti degli ospedali, la cui rappresentanza può essere assorbita dalla FIARO. Al limite potrei anche immaginare che ci siano sei Presidenti di ospedali, la cui designazione però deve avvenire in un altro modo, così come è previsto che i rappresentanti del Consiglio regionale vengano espressi con un certo tipo di votazione e così i rappresentanti dei Comuni. Nulla vieta che se si prevedono sei Presidenti di ospedale, questi vengano eletti non automaticamente nel Comitato in forza di una loro individuazione specifica ma semmai in base a quegli stessi criteri secondo i quali si designano gli esperti del Consiglio regionale, i rappresentanti dei Comuni, delle Province, della FIARO.
Le stesse considerazioni valgono per gli Ordini professionali, avendo essi delle funzioni tutto affatto diverse da quelle previste per il Comitato in cui la rappresentanza degli Ordini non mi pare sia destinata a portare qualche contributo. Non è necessaria; anzi è del tutto superflua, e forse addirittura fonte di confusione.
Penso pertanto che, in ogni caso, la deliberazione dovrebbe essere ulteriormente esaminata nel corso di una apposita riunione dei Capigruppo che lo stesso Presidente del Consiglio mi pare abbia annunciato all'inizio del dibattito.



PRESIDENTE

Non avrei altri iscritti a parlare. La Giunta intende intervenire o si riserva di farlo dopo la riunione dei Capigruppo?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Chiederei la parola, ma per fare ora le mie comunicazioni.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta per le sue comunicazioni.


Argomento: Enti strumentali

Comunicazioni dei Presidente della Giunta regionale


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

In rapporto alla questione ora in discussione, direi sia meglio che le dichiarazioni della Giunta vengano fatte dopo la prevista riunione dei Capigruppo con l'Assessore competente. Se dovessimo parlare su questo argomento ora, a caldo, dovremmo dire: c'è una proposta di delibera, si voti su questa; se non sarà accettata pazienza, la si riprenderà in esame.
Però in questo modo questo Comitato, al quale si annette tanta importanza non si potrebbe ancora fare, mentre forse sarà sufficiente qualche chiarimento nell'incontro con i Capigruppo per risolvere il problema in termini concreti.
Veniamo alle mie comunicazioni, che farò in termini molto concisi.


Argomento: Enti strumentali

a) Centro di calcolo


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

C'è stato un incontro di grosso rilievo e di notevole importanza, anche con raggiungimento di conclusioni positive, proprio ieri mattina, alla Regione, tra l'Università di Torino, soprattutto in funzione della rappresentanza delle due Facoltà di Agraria e Veterinaria, quelle direttamente interessate all'insediamento nella zona di Stupinigi, e il Sindaco della Città di Nichelino, che ha un suo rilevante interesse gestionale per le strutture ed infrastrutture che verranno realizzate al fine di rendere agibile la zona di Stupinigi ai servizi universitari cui una piccola parte di essa è destinata senza alterarne tutto l'ambiente così come attraverso un ordine del giorno a suo tempo votato il Consiglio regionale ha chiesto si addivenga da parte della Giunta. La riunione avrà ancora un seguito per talune puntualizzazioni che si sono rese necessarie ma ritengo che il discorso possa essere portato innanzi ed avviato a conclusione, anche se si dovranno superare talune difficoltà di vario genere, anche di natura burocratica, che già si ravvisano.
Un notevole passo innanzi è stato fatto anche per quanto attiene al Centro di Calcolo. Con l'Università e con il Politecnico si è raggiunto rapidamente un punto di intesa in merito alla bozza della convenzione che dev'essere stipulata, e ancora ieri il prof. Sasso e il prof. Borello anch'egli interessato alla questione, mi hanno dato conferma che effettivamente l'esame definitivo della convenzione per l'impostazione quanto meno programmatica di quel consorzio, alla quale dovrà seguire la fase operativa, potrà verificarsi entro uno spazio breve di tempo, in maniera che il Consiglio possa essere chiamato non ad ascoltare una rapida informazione come è, nello spirito e nella sostanza, quella che sto ora facendo, ma ad esaminare a fondo e determinare le linee per l'ulteriore corso dell'operazione, che mi augurerei potesse trovare accreditamento definitivo ancora nei due mesi di vita che rimangono al Consiglio regionale, che non potrebbe, ad avviso mio ed anche della Giunta, senza il conforto di una decisione determinante da parte del Consiglio, essere portata innanzi nei mesi successivi, quando la Giunta resterà in carica semplicemente per l'ordinaria amministrazione, essendo la portata di questo argomento non semplicemente di ordinaria amministrazione, per le implicazioni che la soluzione del problema comporta e per la massiccia entità dell'impegno, anche di natura finanziaria, che richiede.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

b) Ristrutturazione corpo degli alpini


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Ho avuto occasione di incontrarmi, insieme al Presidente del Consiglio con il nuovo comandante della Difesa, gen. Cucino, venuto lunedì in visita alla Scuola d'applicazione d'Arma a Torino, e con lui ho parlato - in relazione anche a sollecitazioni pervenute da diversi Consiglieri regionali, oltre che dall'esterno - del problema della ristrutturazione del settore degli Alpini nel quadro della vicenda dell'Esercito. Il gen. Cucino ha dichiarato che questa ristrutturazione si rende necessaria per due motivi: la riduzione della ferma, che con l'anno nuovo dovrebbe essere portata ad un anno, e l'esigenza di contenere al massimo le spese destinate a tenere in piedi l'Esercito, il quale più che di numeri dev'essere fatto di qualità, e quindi di ricerca di strumenti diversamente utilizzabili. Ha comunque dato assicurazione, che ho poi visto ripetuta a Bolzano ieri - e ne danno notizia anche i giornali di questa mattina -, che la ristrutturazione del settore degli Alpini toccherà questo Corpo in misura estremamente limitata rispetto ad altri.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

c) Situazione aziende in crisi nel Piemonte


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

E' stato questa mattina sottolineato che sarebbe opportuno venisse fatta - ma era già nelle mie intenzioni - o dall'Assessore al Lavoro, o dal Presidente, a seconda della rilevanza delle questioni, una panoramica aggiornata della situazione nel mondo del lavoro in Piemonte. Desidero assicurare che per il breve periodo che ci resta - un periodo, però, molto denso di impegni - questo suggerimento sarà certamente accolto. Pregher oggi stesso l'Assessore Conti di fornirmi dati dettagliati, in maniera che in sede di replica, dopo la discussione del bilancio, mi sia consentito di rappresentare al Consiglio una specie di mappa, purtroppo molto pesante e molto larga, della situazione occupazionale, o meglio disoccupazionale, che in questo momento angustia la vita del nostro Piemonte.
Devo dire ora qualcosa in merito al problema che attualmente è il più urgente, il più assillante: quello della Montefibre. Ieri mattina sono intervenute, ad un'assemblea tenuta presso la sede della Regione, folte rappresentanze di lavoratori della Montedison-Montefibre-CVS - altro motivo di angustia, quest'ultimo, che si innesta sul problema Montefibre specifico con la partecipazione dell'Assessore al lavoro, Conti, in assenza dell'Assessore all'industria, Paganelli, che con l'Assessore Conti segue con particolare assiduità il problema Montefibre-Montedison. assenza dovuta alla sua partecipazione impegnata ad una riunione di Commissione, con la presenza anche di due Consiglieri regionali intervenuti per aver avuto sentore (non che avessero avuto un invito speciale) di tale riunione, e con la partecipazione dei Sindaci di Rivarolo, Lanzo, Susa, Mathi, Ciriè.
I lavoratori, attraverso le loro Organizzazioni sindacali, mirano sostanzialmente ad ottenere un chiarimento della situazione. Io non rifaccio una storia che l'Assessore Conti ed io abbiamo già evidenziato nella passata riunione del Consiglio. Muovo invece proprio da quel momento per dire, cosa che del resto molti Consiglieri certamente conoscono, che vi è stato a Milano un incontro da parte dei Sindacati con la Montedison Montefibre, che in quella occasione sono state prospettate delle soluzioni ed avanzate delle richieste da parte dei Sindacati. Queste richieste ad un certo momento sono state disattese dalla Montefibre, e pertanto le trattative si sono rotte. Questa rottura è motivo di gravissima preoccupazione, perché fin che si è al tavolo delle trattative tutto è ancora possibile in termini e in senso positivo, nel momento in cui le trattative si interrompono e si rompono ciascuno sale su un proprio spalto ed è difficile colmare lo spazio che intercorre tra le diverse posizioni.
I Sindacati, peraltro, hanno puntualizzato degli aspetti in modo che personalmente ho condiviso - l'ho dichiarato apertamente ieri e lo ripeto oggi dinanzi al Consiglio, al quale mi sono impegnato a riferire avanzando precise istanze che mi sembra abbiano larga possibilità di accreditamento.
Stiamo attraversando una congiuntura difficile, un momento di crisi socio-economica che per il Piemonte è a mio avviso il più grave e più pericoloso dal dopoguerra ad oggi: non manca il pane sulla tavola, le case non sono sbrecciate, i ponti sono intatti, le ferrovie funzionano, ma pu bastare un niente a determinare delle situazioni di grave rottura e frattura, capaci di creare conseguenze non facilmente prevedibili. Faccio questa affermazione con estremo senso di responsabilità e senza cedere minimamente al pessimismo, convinto come sono che proprio quando le situazioni sono difficili bisogna guardarle in faccia con energia e con fermezza di propositi, affrontarle ed operare in maniera che possano trovare soluzioni che certamente possono e debbono essere trovate.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

d) Montefibre-Montedison


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Anche per il particolare problema Montefibre-Montedison-CVS, che aggrava il precedente problema, la situazione è quale l'ho descritta, ma indubbiamente la volontà di tutti è di affrontarla con energia e coraggio.
Era stato previsto un inverno caldo: lo è stato, ma fortunatamente non nella misura in cui si era temuto. Ho però motivo di ritenere che se nei prossimi giorni non vi sarà un discorso aperto, un impegno costruttivo aperto ad una concretezza di soluzioni non solo a livello di questa vertenza ma anche di tutte quelle altre di cui già si avvertono preoccupanti sintomi premonitori, che hanno nome Fiat e indotto Fiat, la prossima primavera sarà caldissima. E questo induce, ripeto, alla riflessione, e induce anche ad una considerazione che ritengo possa essere largamente condivisa: questi problemi debbono essere affrontati a caldo sì, ma con i nervi estremamente a posto, perché se saltano i nervi non si conclude più assolutamente niente; a caldo perché sono problemi umani, che interessano persone, che interessano famiglie, che interessano salari che aiutano le famiglie ad andare avanti, e d'altra parte non si può neanche dimenticare che vi sono grossi problemi di natura economica che debbono essere a loro volta affrontati, e affrontati tempestivamente coraggiosamente, attraverso quei programmi di cui, per esempio, la Montedison-Montefibre ha parlato. Ma debbono essere, questi programmi programmi impegnativi, discussi con coloro che debbono programmare l'insieme dello sviluppo della Regione e dell'Italia, e pertanto a livello regionale ed a livello governativo.
La posizione della Montefibre-Montedison è a livello nazionale, la sua sede naturale è quella, ma in quella sede la Regione ha da essere presente così come è effettivamente presente. All'incontro previsto per il 4 marzo che mi auguro vivamente non debba saltare - i Sindacati hanno detto chiaramente che se non si verificheranno talune condizioni difficilmente andranno a sedersi al tavolo della discussione del programma - la Regione sarà sicuramente presente: se non riuscirò a liberarmi dell'impegno che mi dovrebbe portare, in rappresentanza della Regione, al Lussemburgo, per discutere di problemi confinari fra Italia-Francia e Svizzera, sarà rappresentata dall'Assessore al lavoro, Conti, e dall'Assessore all'industria, Paganelli, che in fondo è colui che ha condotto, sotto l'aspetto programmatorio, l'indagine più acuta e più approfondita.
I Sindacati sostanzialmente chiedono - e io ho osservato che la loro richiesta era superflua - che la Regione sia al loro fianco nel portare innanzi questa vertenza. Credo che il Consiglio concorderà con me sull'assolvimento di questo primo impegno, di essere accanto a loro in questa lotta difficile, nonostante quel che potrebbe significare per la Regione Piemonte, insieme ad altri problemi difficili dell'occupazione nonostante la crisi che determina l'affrontare delle elezioni regionali in un momento tremendamente acuto all'esterno, e questo è un aspetto del problema. Ma l'aspetto fondamentale della questione, quello che supera la contingenza del dover affrontare le elezioni politiche, è quello della sostanza del logoramento, del deterioramento della occupazione, del momento produttivo, del momento della esportazione. Certo, nessuno di noi ignora che a fronte di quello che è il problema umano dei lavoratori c'è l'altro problema, della produzione e della vendita. Mentre dai Sindacati si dice e noi siamo con loro in questo - che il primo momento da risolvere è quello che non diminuisca ulteriormente l'occupazione, che si determini anzi la possibilità di recuperare coloro che in questo momento non sono occupati per reintegrarli nel loro posto di lavoro, dall'altra parte vi è il problema che si ripropone alla nostra attenzione e alla nostra considerazione, del quale abbiamo tanto parlato in occasione delle vertenze Fiat, dello stoccaggio. Non basta produrre: bisogna esitare, vendere, e per poter vendere bisogna essere competitivi. E questo aspetto merita la stessa considerazione dell'altro. Per questo secondo problema, però, c'è un margine di tempo indubbiamente superiore rispetto a quello, ristrettissimo che si riferisce all'occupazione.
Speravo di riuscire, questa mattina - ed è questa la ragione per la quale mi sono brevemente assentato dall'aula durante i lavori del Consiglio a raggiungere telefonicamente il Presidente del Consiglio Moro, per confermargli verbalmente il contenuto del telegramma inviatogli; ma non è stato possibile, essendo in corso riunione del Consiglio dei Ministri. La puntualizzazione sta comunque nel telegramma che io leggo ora al Consiglio spedito ieri sera, al termine di una seduta di Giunta nel corso della quale il problema è stato ancora una volta esaminato: "Esprimo viva preoccupazione popolazione et lavoratori piemontesi causa rottura trattative Montefibre et Sindacati in merito problema revoca provvedimenti sospensione lavoratori stabilimenti piemontesi, provvedimenti pregiudiziali per prosecuzione ricerca soluzione intesa garantire livelli occupazionali stabiliti da accordi azienda et Organizzazioni sindacali.
Attuazione tali accordi est assolutamente irrinunciabile per popolazione locale et intera economia regionale. Perciò prego fissare urgente incontro con rappresentanti Regione, Enti locali interessati, Consorzio Basso Toce allo scopo di poterne rappresentare dimensione et gravità problema et sollecitare intervento del Governo onde venga assicurata soluzione atta at garantire possibilità di lavoro previste nel suddetto accordo in una Regione tanto provata dalla crisi in atto". Ritenterò nel pomeriggio di mettermi direttamente a contatto con il Presidente Moro o con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Salizzoni.
La richiesta dei Sindacati - il discorso è stato molto franco e molto leale - è, su piano successivamente operativo, un'altra: che talune operazioni di programma trovino un finanziamento, finanziamento che in questo momento ancora non c'è. Devo far presente, sia pure con tutta la discrezione che è connaturata alla sostanza stessa del discorso, che il Ministro dell'Industria, l'on. Donat-Cattin, sta in queste ore esaminando con il Ministro del Tesoro la possibilità di finanziamento di una legge della quale fruirebbe evidentemente anche la Montedison-Montefibre-CVS, ma interessante vari complessi industriali che si trovano in situazione di crisi (tutto il mondo della chimica è in questo momento praticamente in crisi), finanziamento che dovrebbe consentire la ripresa da parte di queste aziende. I Sindacati sostengono - e io non posso non condividere in pieno questa loro impostazione - che il finanziamento dev'essere subordinato al riassorbimento della disoccupazione, alla discussione ed accettazione del nuovo programma congiuntamente con la Regione Piemonte, che è al centro proprio di questo problema, e con la certezza che i fondi siano destinati allo scopo dichiarato, che non si verifichi, cioè, quello che pare sia accaduto in altri casi, in altre vicende, che denaro dato per la ristrutturazione di uno stabilimento abbia destinazione, magari anche buona, ma diversa da quella prevista dalla legge così finanziata.
Mi pare di avere sostanzialmente detto l'essenziale. Ieri sera terminata la Giunta sul tardi, sono ancora riuscito a raggiungere telefonica mente il Presidente della Montefibre, Gritti, ed ho avuto con lui un lungo colloquio. Egli si è dichiarato disponibile ad un incontro diretto e personale, ad aprire il dialogo anche prima del 4 marzo sulle linee indicative del programma che verrà presentato, ma ha riaffermato categoricamente che il problema occupazionale, per la Montefibre, in questo momento è definitivamente chiuso. Non ho voluto interrompere questo dialogo, e mi sono ripromesso di avere in questi giorni, nonostante i grossi impegni...



BERTI Antonio

Chiuso nel senso che non procederebbe a modificare la situazione occupazionale attuale...!?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Appunto. Questo è quanto mi ha detto, molto garbatamente ma molto fermamente. Cosa che io non ho accettato come cosa non possibile di ulteriore discorso, tanto è vero che mi sono assicurato della sua disponibilità ad un colloquio diretto, che rende le cose molto più facili perché i microfoni, i vari oggetti meccanici che si usano negli incontri ufficiali molte volte impediscono di sviluppare compiutamente il pensiero mentre quando ci si parla guardandosi negli occhi si riesce di solito a comprendersi meglio.
Cercherò dunque di avere questo colloquio, ripeto, nonostante i grossi impegni del bilancio, che mi vedranno qui per sentire che cosa si dice sul documento così rilevante nostro, ma perché ritengo che anche quel problema sia di grande importanza.
Certo, dovremo noi stessi - e a me pare di aver capito chiaramente che i Sindacati sono su questa linea - valutare le condizioni di crisi di mercato, della sovraproduzione, della impossibilità di vendita, dello stoccaggio del materiale fermo. Ma sono problemi, ripeto, che devono poter trovare una loro soluzione, mentre il problema occupazionale sta a monte e dev'essere premessa alla soluzione di questi. I Sindacati chiedono - e io ho ritenuto ieri di poter dare loro questa assicurazione - che la Regione spalleggi le richieste relative all'occupazione, nel senso che sia da considerarsi questa, da parte dei datori di lavoro, come la espressione concreta della loro buona volontà di portare innanzi i discorsi prima del 4 marzo. Così come mi è parso, ripeto e concludo, di accogliere la loro istanza relativa al finanziamento legato e subordinato a determinate condizioni e circostanze che si possono sviluppare.
Vorrei con infinito rispetto chiedere al Consiglio regionale, nella massima libertà di discussione, di consentire che il Presidente, il quale a nome della Giunta ha fatto queste dichiarazioni tenendo presente da una parte il problema occupazionale, dall'altra parte i problemi produttivi secondo programmi che si inseriscono in un momento di grossa crisi di tutto il mondo economico, non sia messo in condizioni di trovarsi inceppato da motivi di risentimento rancoroso da parte dei suoi interlocutori nei colloqui che dovrà avere nei prossimi giorni, così che possa arrivare con termini concreti e positivi al raggiungimento di quel risultato cui in fondo tutti miriamo: non limitarsi a mettere una toppa a questa nuova rottura del tessuto produttivo ed occupazionale del Piemonte ma creare un motivo per quella ripresa in mancanza della quale, come già ho rilevato mancherà veramente tutto, e mancherà tutto per tutti.



PRESIDENTE

Hanno così termine le comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, avv. Oberto.
Su queste comunicazioni apro la discussione.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Besate. Ne ha facoltà.



BESATE Piero

Signor Presidente, già il Presidente del mio Gruppo ha richiesto - e il Presidente della Giunta ha accolto la richiesta - che ad ogni seduta del Consiglio sia dato un aggiornamento della situazione occupazionale piemontese, stante il continuo aggravarsi della situazione Proprio questa mattina abbiamo avuto notizia, in aggiunta a tutti i problemi finora discussi in quest'aula di volta in volta fino all'ultima seduta, di imminenti, massicci licenziamenti alla Solex, e non è:escluso che ancora in giornata ci giungano informazioni di altri dolorosi eventi in campo occupazionale in Piemonte.
Quanto alle dichiarazioni fatte dal Presidente della Giunta sulla specifica vicenda Montefibre, mi pare che esse confermino pienamente l'atteggiamento che abbiamo assunto, e che ribadiamo, di voler considerare pienamente validi gli accordi sottoscritti da Montefibre-Montedison nel 1973 e gli eventuali successivi aggiornamenti che ci sono stati qua e là e che quegli accordi hanno riconfermato, se mai, in tempo ancora più recente come punto di partenza, perché hanno al centro come contenuto il mantenimento dei livelli occupazionali in determinate zone.
L'altro punto fondamentale che va sottolineato è che il rientro dei sospesi a zero ore diventa non solo una rivendicazione di carattere politico ma una delle condizioni materiali per rendere possibile la discussione di un eventuale nuovo programma, sempre che questo abbia al centro, come pregiudiziale, il mantenimento dei livelli occupazionali.
Negli stabilimenti di Verbania e di Vercelli, ad esempio, in mancanza di accordo con Montefibre, che non ha voluto acconsentire a riammettere in fabbrica i lavoratori a zero ore come pregiudiziale all'apertura di nuove trattative, di nuovi colloqui circa nuovi programmi, i lavoratori, con i Sindacati, ma con l'assenso anche degli Enti locali interessati e della Regione - la Regione ha detto che "fa propria questa posizione", abbiamo sentito ribadire nel telegramma del Presidente della Giunta una espressione precisa a questo riguardo come condizione pregiudiziale - sono entrati unilateralmente negli stabilimenti; il che vuol dire che la lotta dei lavoratori è un punto essenziale per una soluzione positiva della vicenda Montefibre e per un orientamento diversificante, produttivo, programmatico di industrializzazione e di assetto del territorio piemontese nel complesso.
Al centro di questa situazione - giova dirlo, perché man mano che si va avanti si apprendono sempre nuovi particolari, e non di poco conto - ci sono le manovre della Montedison, dell'Eni, della Sir, e con il supporto qua e là di Ministeri o personaggi più o meno amici, più o meno legati a questo o a quel Gruppo. In altre parole, abbiamo una confusione, una disgregazione in rapporto alla politica economica occupazionale e industriale. Questa è purtroppo la realtà sulla quale ci troviamo a dover operare e nella quale il nostro intervento e la lotta dei lavoratori, dei Sindacati e degli Enti locali tendono a mettere ordine, e si presentano quindi come elemento di ordine, di progresso e di programmazione immediata oltre che di soluzione dell'angosciante problema della disoccupazione o della cassa integrazione a zero o a sedici ore che sia, con tutte le conseguenze che si hanno sulle condizioni di vita delle famiglie e dell'intera economia.
Devono essere ben chiari alcuni punti.
L'incontro alla data fissata del 4 o 6 marzo con la Montefibre per la discussione del nuovo programma potrà esserci, i lavoratori l'hanno detto chiaramente, solo se i sospesi a zero ore saranno riammessi in fabbrica; e noi sosteniamo questa posizione perché andare a discutere un nuovo programma con i sospesi a zero ore fuori dalla fabbrica equivarrebbe ad accettare di fatto questa esclusione, e quindi partire già in posizione notevolmente indebolita, accogliendo di fatto oggettivamente la tesi della Montefibre.
In secondo luogo, dobbiamo poter conoscere preventivamente il nuovo programma Montefibre, perché non ci si venga a proporre una serie di previsioni poi regolarmente smentite, come è stato fatto fin qui per gli stabilimenti di Vercelli, per quelli di Mergozzo, di Chaillon. per il CVS e così via.
Quanto al provvedimento speciale extra 464, un provvedimento molto complesso, che dovrebbe essere adottato a sollievo di determinate situazioni in cui potrebbe rientrare anche la IB-MEI di Asti, e in questo quadro anche la Montefibre o Montedison (perché non è possibile adottare un provvedimento unicamente indirizzato e circoscritto a questo Gruppo) occorre intervenire su determinati ministri sia per quanto riguarda la programmazione sia per quanto riguarda il finanziamento sia per quanto riguarda l'aspetto giuridico sia per quanto riguarda le scelte industriali e produttive.
Naturalmente, mentre per i primi punti il ruolo principale è dei Sindacati e della Regione, per un problema della natura di quest'ultimo rimane sempre importantissimo il ruolo della Regione, degli Enti locali e dei Sindacati, ma evidentemente la responsabilità è del Governo. Per questo già il Consiglio nella prima seduta, quella che dedicò interamente alla Montefibre, votò un ordine del giorno in cui si chiedeva un intervento presso il Presidente del Consiglio, in quanto si tratta non di interventi aziendali o limitati nel territorio, ma di scelte e di orientamenti generali della politica del Governo.
Prendiamo dunque atto delle dichiarazioni del Presidente. Ieri ero presente, con il collega Garabello, all'incontro che il Presidente della Regione e l'Assessore al lavoro hanno avuto con i Sindacati e i lavoratori del Cotonificio Valle Susa. Mi pare che la linea che è stata ieri enunciata e che è stata accolta dai Sindacati nelle rispettive autonomie sia quella da perseguire: il problema è appunto quello di incalzare questo problema nella sua complessità, in un concerto quadrangolare formato da Regioni Sindacati, Enti locali, Governo, per arrivare a superare i limiti frapposti dalla manovra di Montefibre-Montedison e di altri grossi Gruppi che operano nel campo della chimica, in contrapposizione e scombinatamente dal punto di vista programmatorio, creando situazioni che non possono assolutamente essere accettate e che, come ha detto il Presidente della Giunta finirebbero con il non essere accettate non solo da noi e dai lavoratori ma dall'intera comunità e finirebbero con il determinare una pericolosa divaricazione, se non proprio una rottura, tra la comunità, i lavoratori nel loro rapporto con le istituzioni e le assemblee democratiche.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rivalta ha chiesto di parlare, ma per un problema diverso da quello dell'occupazione Montedison.
Nessun altro chiede di parlare su questo argomento? Il Consigliere Bono. Ne ha facoltà.



BONO Sereno

Eviterò di ripetere considerazioni già fatte dal compagno Besate, che mi ha preceduto. Però, mi sembra che un fatto emerga con estrema evidenza da questa situazione e che non si possa non rimarcare, pur comprendendo la sua preoccupazione, signor Presidente, e accogliendo l'appello che ha lanciato a conclusione del suo intervento perché ci si attenga ad un certo equilibrio di linguaggio: l'atteggiamento che la Montefibre ha tenuto in questi ultimi giorni.
Dopo l'incontro con il Governo, dal quale era emerso l'impegno di Montefibre a riassorbire tutti i sospesi a zero ore al fine di iniziare in modo costruttivo la trattativa il 4 marzo, Montefibre ha rotto le trattative ed ha dichiarato che il problema occupazionale in questo momento è definitivamente chiuso. Tale atteggiamento, assunto dalla Montefibre, a mio parere costituisce una gravissima sfida in una situazione delicata e preoccupante come l'attuale. Certo, vi sono elementi che vanno valutati in rapporto alle effettive condizioni del mercato, alle effettive possibilità di lavoro dell'azienda, in rapporto alla congiuntura internazionale e nazionale; però, se noi limitassimo il nostro discorso a questi elementi faremmo un discorso monco, un discorso impostato esclusivamente dall'angolo visuale dell'interesse della direzione aziendale.
Mi pare che, pur facendo le valutazioni che vanno fatte in relazione alla crisi di mercato, non si possa non impegnare contemporaneamente il Governo e le forze politiche anche ad un esame del comportamento, delle scelte direzionali e degli investimenti che sono stati operati da questo Gruppo, che, non dimentichiamolo, non è un Gruppo privato ma è costituito da una larga partecipazione statale. A monte dei problemi di mercato, a monte di tutta una serie di altre questioni, a monte delle stesse questioni occupazionali, stanno le scelte che sono state operate da questo Gruppo e che, a giudicare dall'atteggiamento che viene tenuto in questo momento dalla direzione Montedison e Montefibre sembra si voglia continuare a mantenere, al di sopra delle stesse indicazioni che pervengono, mi pare dal Governo e dalle forze politiche. Quindi, su questo aspetto mi pare che si debba essere estremamente chiari ed anche molto severi.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda questa parte, abbiamo esaurito gli interventi.
Darei quindi la parola al Consigliere Rivalta per l'altro argomento trattato dal Presidente della Giunta, avv. Oberto.



RIVALTA Luigi

Il Presidente della Giunta da un po' di tempo ci fornisce puntualmente informazioni sulle vicende connesse a decisioni prese due anni fa dal Consiglio: quella della soluzione del problema delle sedi universitarie e quella della istituzione del Centro di calcolo.
A parte la puntualità, devo rilevare che i contenuti della informazione non sono mai positivi, anzi, mettono in evidenza la lentezza con cui attorno a questi problemi la Giunta porta avanti le iniziative.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Non dipende da me né dalla Giunta, lei lo sa bene.



RIVALTA Luigi

Sono convinto che non dipenda soltanto da lei e dalla Giunta, ma è comunque certo che la conclusione di queste trattative dipende in buona misura da voi.
Il Presidente della Giunta ci ha informati ieri di un incontro che si è svolto tra Università, Regione, Comune di Nichelino...



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

... e Ordine Mauriziano.



RIVALTA Luigi

Dunque, le quattro parti che sono interessate alla soluzione del problema delle Facoltà di Agraria e Veterinaria. Ha precisato che la riunione ha avuto aspetti positivi, e che ad essa ne seguiranno altre, al fine di tradurre in pratica l'indicazione, che noi avevamo dato, di localizzazione della Facoltà di Agraria e Veterinaria nell'ambito del territorio di Stupinigi.
Se la riunione di ieri è stata positiva, certo è avvenuta con molto ritardo, perché, come il Presidente della Giunta ricorderà, l'ultima riunione, quella conclusiva dei lavori della Intercommissione su questo problema, è avvenuta circa un anno fa.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Non dimentichi che io sto facendo il sindacalista otto ore al giorno.



RIVALTA Luigi

Io apprezzo e stimolo l'impegno che lei profonde nello svolgere le sue mansioni di Presidente della Giunta, ma non posso non rilevare che ci sono varie questioni che non vengono portate avanti. Se mi permette di darle con tutto il rispetto, un consiglio, le suggerirei di allargare la cerchia dei suoi collaboratori e di farli partecipare direttamente alla fase attuativa di queste iniziative.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Vuol essere un invito al compromesso, questo?



RIVALTA Luigi

Anche. Io, d'altra parte, mi pongo sempre nel dialogo con lei, su questi problemi, in posizione molto costruttiva, e quindi penso che in un certo modo elementi di compromesso siano già in atto.
Dicevo che questa riunione è avvenuta in ritardo, a circa un anno di distanza da quella, tenuta nel marzo del '74, in cui nell'Intercommissione lei presente, si era tracciata una linea di intervento per la soluzione della Facoltà di Agraria e Veterinaria, e si era detto che la Regione avrebbe dovuto - questa fu poi la posizione politica unanimemente accettata in Commissione - prendere l'iniziativa in prima persona (d'altra parte ottemperando al mandato affidato alla Giunta con ordine del giorno del 24 maggio del '73, due anni addietro) di trattare globalmente l'acquisizione del parco di Stupinigi per il suo utilizzo a parco, e in questo quadro per dare possibilità di collocazione all'Università per le Facoltà di Agraria e di Veterinaria.
Penso che il Presidente della Giunta - lo dico con cognizione di causa sulla base delle comunicazioni precedentemente fatteci in queste ultime settimane - nell'incontro di ieri, abbia dovuto ammettere che la Regione non ha fatto alcun passo in questa direzione: non si è mossa per acquisire il parco di Stupinigi. Ecco allora la causa di questa lentezza, della non soluzione del problema.
Voglio qui ricordare, da ultimo, che c'è una delibera del maggio del 1973 che indica nella Mandria, in Stupinigi e nelle Vallere i punti di riferimento di una prima azione della Regione, quindi della Giunta, per la costituzione di una struttura di parchi nell'area torinese. Sollecito pertanto ad assolvere a questo mandato. Il problema delle Facoltà di Agraria e Veterinaria richiede si intervenga a Stupinigi, per la sua acquisizione globale (una acquisizione globale renderà più facile la soluzione anche dei problemi dell'Università), ma senza trascurare La Mandria e le Vallere. Tralascio gli altri discorsi relativi al sistema più ampio di parchi regionali che abbiamo individuato: è sottinteso che anche per quello si deve andare avanti. Il discorso più generale lo si pu ricondurre giustamente a livello di formazione di piano territoriale, ma tenuto conto dei problemi che assillano l'Università, è necessario che la Regione si muova in direzione di Stupinigi, in modo che Agraria e Veterinaria possano trovare una soluzione ottimale e definitiva. Soluzione utile all' Università e alla stessa Regione, dal momento che ad Agraria e Veterinaria potremo attribuire anche compiti di direzione, e forse anche di gestione, dell'intero parco di Stupinigi.
Per quanto riguarda il Centro di calcolo, considero positivo che finalmente si arrivi a fasi operative, anche qui purtroppo dopo più di due anni - mi pare sia addirittura dal '72 che discutiamo di questa questione.
Nella comunicazione il Presidente della Giunta ha detto: "ora si tratta di prendere dei provvedimenti che abbiano capacità di diventare operativi ed esecutivi". E quindi, i provvedimenti in questa materia devono avere la forma non della deliberazione, ma del provvedimento legislativo. E' il provvedimento legislativo quello che deve inquadrare le linee operative di creazione del sistema informativo regionale con l'Università e con il Politecnico.
Sollecito quindi - e spero che in questo senso si debba interpretare l'ottimismo del Presidente della Giunta - la presentazione di una proposta di legge che possa essere trasmessa alla Commissione, e possa essere dalla Commissione rapidamente, se i contenuti sono validi, licenziata e portata in Consiglio. E' necessario che questa proposta di legge venga approvata ancora in questa legislatura, altrimenti, la concreta realizzazione si traslerà lontano nel tempo. Se riusciremo a varare la proposta nella prima metà di marzo, faremmo cosa ottima. Andando oltre quel termine, se la legge non venisse poi accolta e vistata dal Governo, e venissero richieste anche piccole trasformazioni, ci troveremmo a Consiglio ormai scaduto, e quindi tutto sarebbe rimandato all'autunno. Chiedo pertanto al Presidente della Giunta l'impegno che la settimana prossima questa proposta di legge venga consegnata alla Commissione, affinché nell'ordine del giorno di una seduta della prima quindicina di marzo possa essere portata in discussione al Consiglio, ed essere votata.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Rivalta.
Non avendo altri iscritti a parlare sulle comunicazioni del Presidente della Giunta, sospenderei la seduta per alcuni minuti, convocando i Capigruppo, lo stesso Presidente della Giunta e l'Assessore alla sanità per puntualizzare alcuni elementi relativi alla delibera del Comitato sanitario.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Mi permetterei di far presente che manco del mio Capogruppo ed anche di chi lo sostituisce normalmente. Potrebbe forse essere opportuna preventivamente una riunione del Gruppo.



PRESIDENTE

Decideremo tutto nella riunione dei Capigruppo. La seduta è pertanto sospesa per dieci minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 12,30, riprende alle ore 13)


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta regionale relativa all'istituzione del Comitato regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Punto quarto: "Esame deliberazione Giunta regionale relativa all'istituzione del Comitato regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri".
Ho già dato lettura prima della deliberazione.
Mi risulta che sono stati concordati nella riunione dei Capigruppo alcuni emendamenti: là dove è detto: "9 esperti da designarsi dal Consiglio regionale" aggiungere: "con voto limitato ai due terzi" sopprimere la dicitura: "Presidenti delle Province di Torino-Asti Novara-Vercelli-Alessandria-Cuneo" e sostituire con: "il Presidente dell'Unione regionale Province piemontesi" sopprimere la dicitura: "Presidenti dell'ospedale S. Giovanni Battista, Opere Pie ospedaliere, di Alessandria, Asti, Novara, Vercelli" con: "Il Presidente regionale della FIARO" sopprimere: "3 rappresentanti della Federazione Italiana Associazioni Regionali Ospedaliere (FIARO)", visto che già partecipa il loro Presidente.
Mentre si procede alla stesura formale di questi emendamenti - perch desidero che questa delibera, che ha già avuto un iter tanto travagliato venga varata con tutti i crismi regolamentari, annuncio che sono stati concordati altri due emendamenti. Il primo è in questi termini: "All'inizio della delibera, dopo la parola 'attinenti', aggiungere: 'alla ristrutturazione dei servizi sanitari degli Enti mutualistici, da armonizzare con quelli di istituzione regionale, nonché per tutto quanto attiene all'attuazione dell'art. 19 della legge 17 agosto 1974 n. 386" Il secondo è nello stesso spirito, per l'armonizzazione all'interno dei servizi: "anche in relazione al necessario coordinamento con i servizi sanitari regionali".
Chi intende approvare questi due emenda menti è pregato di alzare la mano. Sono approvati all'unanimità.
Quanto all'emendamento di cui ho detto poco fa, faccio presente che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, unitamente al Presidente della Giunta e all'Assessore, è stata del parere di sopprimere l'elenco dei Presidenti delle sei Province piemontesi sostituendolo con "il Presidente dell'Unione Province piemontesi", anche per snellire il Comitato.



MENOZZI Stanislao

Però, non si dà modo, così, alla periferia di essere rappresentata.



PRESIDENTE

E' rappresentata attraverso la Presidenza dell'Unione delle Province.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta regionale

Penso sia opportuna una brevissima spiegazione. Si è arrivati ad un compromesso fra le varie proposte avanzate, che, secondo le unanimi valutazioni, avevano tutte un contenuto di grossa validità. Visto che il Comitato, così come proposto, sarebbe risultato pletorico, veramente sovrabbondante (una sessantina di persone), per cui la stessa convocazione e la stessa discussione avrebbero finito con il diventare difficoltosi, si è detto: il rappresentante dell'Unione regionale delle Province discuterà con le singole Province, il Presidente della FIARO a sua volta consulterà tutti gli Ospedali, così da poter rappresentare le esigenze dei singoli nosocomi. Riducendo il numero pensiamo di dare speditezza di operatività al Comitato stesso. Ecco la ragione che ci ha indotti ad arrivare a questo compromesso.



PRESIDENTE

Annuncio che agli emendamenti di cui ho già dato notizia se ne aggiungono alcuni, di ordine puramente formale, proposti dall'Assessore.
Metto allora in votazione i singoli emendamenti.
"Sopprimere la dicitura: 'Presidente delle Province di Torino, Asti Novara, Vercelli, Alessandria, Cuneo', e sostituirla con 'il Presidente dell'Unione Province piemontesi'".
Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità. "Aggiungere dopo '9 esperti da designarsi dal Consiglio regionale': 'con voto limitato ai due terzi'" (meglio dire "due terzi" anziché "sei", perché non occorrerà più altra deliberazione qualora il numero cambiasse).
Chi intende approvare questo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
"Cancellare 'Presidente dell'Ospedale San Giovanni Battista di Torino' e gli altri Presidenti di ospedali, sostituendo con "il Presidente regionale della FIARO".
Chi è d'accordo su questo emendamento è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità.
Prego formulare anche la cancellazione di "3 rappresentanti della Federazione Italiana Associazioni Regionali Ospedaliere (FIARO)", perch altrimenti questa Federazione salirebbe a quattro rappresentanti.
Mentre si provvede, ho il piacere di comunicare al Consiglio che l'Assessore Paganelli è stato fatto grand'ufficiale, e gli faccio le mie congratulazioni.



(Applausi dai banchi dei Consiglieri)



PRESIDENTE

"Cancellare '3 rappresentanti della FIARO'", in quanto sono rappresentati dal loro Presidente. Chi è d'accordo su questo emendamento è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità.
Leggo ora gli emendamenti proposti dall'Assessore Armella.
"Dopo le parole 'fondo ospedaliero' aggiungere: 'disposto dall'art. 7 della Legge regionale 30 dicembre '74 n. 43'".



ARMELLA Angelo, Assessore alla sanità

Si tratta di rimediare ad un errore tecnico, poiché nella prima riga del secondo comma si parla di "Legge regionale 30 dicembre '74 n. 43" mentre è 30 dicembre '74 n. 39, non 43.



PRESIDENTE

Chi intende approvare questo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Il secondo emendamento è: "Sostituire le parole 'problemi derivanti dalle suddette leggi regionali', nel terzo comma, con 'problemi sanitari della Regione', per cui la frase diventa: 'Ritenuta la necessità di integrare, per la trattazione dei problemi sanitari della Regione...'" Chi intende approvare è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità.
Rimane ancora un emendamento: "Aggiungere: 'Il Presidente del Comitato potrà far partecipare a titolo consultivo su singoli argomenti rappresentanti di Enti ed Organizzazioni oltre a quelli indicati nella presente delibera'".
Chi intende approvalo è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità.
Pongo in votazione la delibera così emendata. Chi intende approvarla è pregato di alzare la mano. E' approvata all'unanimità.
Concludiamo così i lavori di questa mattinata. Il Consiglio tornerà a riunirsi alle ore 16, iniziando con la relazione del Consigliere Dotti al bilancio.



(La seduta ha termine alle ore 13,15)



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