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Dettaglio seduta n.287 del 13/02/75 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Sono in congedo i Consiglieri: Armella, Cardinali, Chiabrando Debenedetti, Fabbris, Giovana, Vera; Gerini e Rossotto, perché hanno il Comitato centrale.
Stamane ho ricevuto, unitamente ai rappresentanti dei Gruppi, una delegazione della Federazione lavoratori Enti pubblici del para-Stato.
Domani si discute la legge che è già stata varata dalla Camera ed essi chiedono: la soppressione degli Enti inutili; la contrattazione triennale collettiva che tende alla omogeneizzazione del trattamento nel pubblico impiego (parastatali, Enti locali, statali ospedalieri) e che faciliti quindi la mobilità del personale nel quadro del bisogno di riforma della pubblica amministrazione; la qualifica unica funzionale che leghi trattamenti dei dipendenti alle mansioni svolte e la professionalità nel quadro della trasformazione dei servizi conseguenti alle riforme.
Sono venuti anche i rappresentanti delle tre Confederazioni sindacali.
A tale proposito è stato inviato un telegramma al Presidente del Senato e ai Presidenti dei Gruppi politici del Senato.
Il Presidente della Giunta, avv. Oberto, aveva chiesto stamane di fare alcune comunicazioni sulla Montefibre e sull'"indotto", prenderà la parola fra un argomento e l'altro.


Argomento: Informazione - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione urgente dei Consiglieri Vecchione e Marchesotti relativa all'apertura della rubrica "Massimario del CO.RE.CO." sul notiziario della Giunta Regionale e notizie circa il decentramento del controllo sugli atti degli Enti ospedalieri


PRESIDENTE

Il Consiglio dovrebbe esaminare ora un'interrogazione urgente dei Consiglieri Vecchione e Marchesotti, di cui dò lettura: "I sottoscritti Consiglieri Regionali presa visione del notiziario della Giunta Regionale n. 8 e rilevato che alla pag. 32 di detta pubblicazione, è stata aperta una rubrica intitolata "Massimario del CO.RE.CO." considerato che i Comitati di controllo sono organi della Regione e che, pertanto, ogni iniziativa ad essi od al loro funzionamento collegata deve essere assunta dal Consiglio Regionale considerata l'inopportunità politica di aprire una rubrica di massime e ciò sia in quanto non vengono decisi i criteri di scelta della stessa, sia in quanto non vengono decisi i criteri di scelta della stessa, sia in quanto con tale iniziativa si tende a rafforzare quella linea di tendenza contestata dal Consiglio Regionale, che si sta manifestando negli organi di controllo, volta ad alimentare una funzione giurisdizionale che tali organi non devono avere considerato che al momento non è stata ancora rimessa al Consiglio Regionale la relazione conclusiva sull'attività degli organi di controllo al fine di aprire sulla stessa il dibattito politico interroga il Presidente della Giunta per conoscere se tale iniziativa rappresenti un fatto sporadico e se intende riaffermare il principio che ogni decisione in ordine al CO.RE.CO.
debba essere assunta dal Consiglio Regionale a conclusione dell'annuale dibattito sugli organi di controllo interroga inoltre il Presidente della Giunta per conoscere se si sia provveduto o si intenda provvedere ed in quali termini al decentramento del controllo sugli atti degli Enti ospedalieri".
Dò la parola al Presidente della Giunta per la risposta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

E' talmente suasivo l'invito del Presidente del Consiglio che in realtà non riesco a sottrarmi all'obbedienza, anche perché suasivamente ha introdotto il testo dell'interrogazione la quale, peraltro - mi consentano i due Consiglieri - mi trova veramente scoperto.
Il Presidente della Giunta deve rispondere di quello che la Giunta intende fare e fa effettivamente attraverso ad una pubblicazione, che è un parallelo, sotto il profilo di esercizio di governo, all'altra rivista che viene fatta, per dare conto, attraverso ad un'attività di informazione, a tutto quanto il corpo elettorale e non elettorale del Piemonte, delle attività che vanno svolgendo dall'un verso il Consiglio Regionale e dall'altro la Giunta Regionale.
Sinceramente ho pensato ad uno di quegli interventi che noi avvocati amiamo chiamare "emulativi", fatti senza una sostanza, semplicemente per dare un'indicazione. Ma gli interroganti dovranno pure consentire alla Giunta la possibilità di stamparsi una rivista - chiamiamola così - di darle un determinato criterio indicativo e di scegliere ad un certo momento la pubblicazione di 3/4 decisioni del tribunale amministrativo regionale senza che questo implichi minimamente di dover dire al Consiglio se questo proposito è saltuario, se si intende dargli la caratteristica di una rubrica fissa, da pubblicarsi su questo documento, al massimo i Consiglieri Regionali potranno contestarne la validità, ma non altro che questo, anche perché (e i Consiglieri interroganti lo sanno perfettamente) sta uscendo (è al terzo numero) una rivista ad hoc che viene stampata nel Verbanese se non vado errato e che riporta i testi di tutte le decisioni del TAR, almeno nella parte dispositiva, il che evidentemente non è motivo di impedimento che la rivista della Giunta, come quella del Consiglio, ove lo ritenga opportuno, collochi nel contesto della pubblicazione alcune delle decisioni che il TAR ha preso.



MARCHESOTTI Domenico

Ma lei ha capito male!



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Può darsi, lei me lo dimostri ed io sono pronto a riconoscerlo.



MARCHESOTTI Domenico

T.A.R. e CO.RE.CO.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

T.A.R. e CO.RE.CO. sono due aspetti di un problema che vanno tenuti sì distinti, ma che si riconducono ad uno stesso giudizio negativo che pu essere espresso.
La rivista ha evidenziato alcune decisioni specifiche del TAR e del CO.RE.CO.; perché questo non debba avvenire sinceramente non lo so, non mi rendo conto del perché debba essere precluso alla Giunta di mettere in evidenza alcune decisioni del CO.RE.CO; mentre l'interrogazione è indubbiamente valida nella parte in cui dice che al momento non è stata ancora rimessa al Consiglio Regionale la relazione conclusiva sull'attività degli organi di controllo, al fine di aprire sulla stessa il dibattito politico. E questo è verissimo, però, vorrei dire ai Consiglieri interroganti e a tutti i Consiglieri, non è cosa che dipenda dalla volontà della Giunta, la quale è intervenuta sollecitando ai diversi CO.RE.CO.
l'adempimento previsto da una norma di legge della relazione che deve essere fatta entro il corso dell'anno, alcuni CO.RE.CO. lo hanno fatto altri non lo hanno fatto, sono stati sollecitati ancora per mettere la Giunta in condizione di riferire al Consiglio il quale a quel momento aprirà il più ampio dibattito che riterrà di aprire, in maniera che siano riaffermati tutti i principi che sono propri delle competenze del Consiglio, lasciando inalterata l'autonomia di movimento dei CORECO stessi.
L'interrogazione si conclude con un aspetto altrettanto specifico: vorrebbe conoscere se si sia provveduto o si intenda provvedere, ed in quali termini, al decentramento del controllo sugli atti degli Enti ospedalieri.
Mi pare di avere avuto occasione di dire, proprio in questo consesso che era ed è proposito della Giunta di ricondurre l'esercizio di controllo sugli Enti ospedalieri, intendo dire delibere degli Enti ospedalieri, ai vari CO.RE.CO., Sezioni, per competenza territoriale. Tutto questo si sarebbe anche potuto attuare con una certa rapidità sennonch l'immediatezza dell'intervento di un primo principio della riforma dell'Ente ospedaliero ha consigliato alla Giunta a soprassedere momentaneamente a questo decentramento per lasciare ancora al CO.RE.CO.
Sezione madre - chiamiamola così - regionale, con sede a Torino, l'esame degli altri Enti ospedalieri. E' un criterio di valutazione di opportunità non altro che questo, mentre la volontà specifica della Giunta è quella di arrivare effettivamente al decentramento alle singole sezioni di CORECO dall'esame di quella che è la valutazione delle delibere sui singoli Enti ospedalieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vecchione.



VECCHIONE Mario

Signor Presidente, siamo insoddisfatti su tutti e tre i punti della risposta che è stata data all'interrogazione e ne dirò i motivi brevemente.
Per quanto riguarda il primo, cioè la codificazione del massimario dei Comitati Regionali di Controllo nella rivista della Giunta l'interrogazione poneva due problemi: il primo, che non c'è una scelta di criteri per la pubblicazione delle decisioni e non tiene assolutamente conto di quella grossa differenza (che lei signor Presidente non ha posto in luce) che vi è fra i provvedimenti del Comitato di controllo; i provvedimenti del "nulla rileva" non vengono pubblicati perché l'attività del Comitato di controllo è quella del visto senza rilievi e quindi la scelta di pubblicazione è soltanto fatta in una direzione, quella delle pubblicazioni delle delibere sulle quali si è rilevata l'illegittimità cioè si è cristallizzato un vizio di illegittimità, secondo quello che dice il Comitato di controllo.
Io chiederei al Presidente della Giunta se per esempio la notizia in base alla quale il Tribunale regionale amministrativo ha bocciato la delibera del Comitato di controllo sull'adeguamento e sul recepimento nel contratto degli Enti locali per il Comune di Savigliano sarà o meno pubblicata, o se saranno pubblicate le deliberazioni del Comitato di controllo che invece hanno dichiarato illegittimo il recepimento da parte di altri Comuni. Vede che c'è una scelta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

L'hanno già pubblicata i giornali quotidiani.



VECCHIONE Mario

Il giornale quotidiano è un canale normale di informazione, la pubblicizzazione sul bollettino della Giunta è ovviamente un fatto politico.
Ma la cosa più grave che emerge è il nodo che non riusciremo a sciogliere perché è la Giunta che non lo vuole sciogliere: 1) i Comitati di controllo non sono organi della Giunta, sono organi della Regione in ordine ai quali si svolge un certo tipo di dibattito annuale sulle relazioni dei Comitati di controllo (che tardano sempre a venire) 2) c'è la tendenza, signor Presidente, che si sta portando avanti in tutti i Comitati di controllo, di svolgere una funzione giurisdizionale; ed ecco qui come si collega il discorso con l'impostazione della Giunta che chiama queste decisioni "massime", cioè ne fa delle pronunce di corti separate, ne fa delle Corti dei conti regionali.
A questo dobbiamo rispondere no, mentre voi accentuate invece questa tendenza. Per questo la sua risposta è assolutamente insoddisfacente.



MARCHESOTTI Domenico

L'ha detto che era scoperto!



VECCHIONE Mario

E' scoperta la Regione sulla questione dei Comitati di controllo. Qui bisogna trovare una strada precisa in base alla quale i Comitati di controllo siano riportati alla loro semplice funzione istituzionale perch stanno diventando tante piccole magistrature separate nelle quali si stanno formando dei centri di potere; e dove questi centri di potere si formano e si arroccano, signor Presidente (e arrivo al terzo punto dell'interrogazione) voi non riuscite più a staccarli perché del decentramento del controllo sugli ospedali parliamo da due anni, in occasione dell'ultima interrogazione lei ha chiesto anche il testo della legge dove era indicato chiaramente dal legislatore che il decentramento è obbligatorio, io gliel'ho portato, ma ancora oggi mi sento dire che è il trasferimento della funzione ospedaliera che sconsiglia l'opportunità del decentramento.
Signor Presidente, non è questo, è il centro di potere che c'è nel Comitato di controllo regionale su una funzione così importante quale quella degli Enti ospedalieri e quale quella del controllo, legata anche al tipo di impostazione politica sanitaria che viene fatta in questa Regione che non consente alla maggioranza di fare questa scelta. E' allora doveroso dare una risposta. La legge vi impone questo tipo di decentramento. Lei sa signor Presidente, che nel dibattito dell'anno scorso alla Galleria d'Arte Moderna tutti i Presidenti dei Comitati decentrati di controllo richiesero unanimemente l'applicazione della legge ed il decentramento del controllo ma finirà la legislatura che non ci saremo ancora arrivati.
Anche questa volta la Giunta deve essere promotrice del dibattito sui Comitati di controllo, mentre non vediamo negli ordini del giorno del Consiglio che tale problema venga posto al dibattito del Consiglio. Vediamo invece aprirsi la strada del massimario regionale sulle decisioni del Comitato regionale di controllo, che sono ovviamente decisioni abbastanza parziali, scelte con quali criteri non si sa, si dà un'indicazione presa da un Comitato di controllo che può andare ad influenzare gli altri Comitati di controllo e si rompe il concetto di autonomia dell'organo che è quella propria che nella Costituzione l'art. 130 e seguenti richiedono.
Quindi l'insoddisfazione permane assoluta signor Presidente.



PRESIDENTE

L'interrogazione urgente è discussa.


Argomento:

Interrogazione urgente dei Consiglieri Vecchione e Marchesotti relativa all'apertura della rubrica "Massimario del CO.RE.CO." sul notiziario della Giunta Regionale e notizie circa il decentramento del controllo sugli atti degli Enti ospedalieri

Argomento:

Presentazione disegni di legge


PRESIDENTE

Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge da parte della Giunta Regionale in data 13/2/1975 - n. 253 "Disciplina delle Commissioni giudicatrici di consorzi sanitari"; verrà assegnato alla Commissione competente.
n. 254 "Individuazione ed istituzione dei Comprensori nella Regione Piemonte", verrà assegnato alla competente Commissione in data di oggi.



BERTI Antonio

A quale Commissione?



PRESIDENTE

Mi consulterò con i Capigruppo al termine della seduta e decideremo insieme, come sempre.
Visto che il Presidente ha iniziato, non vorrebbe mica proseguire con qualche sua comunicazione sulla Montefibre e sull'"indotto"?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Le leggi sono importantissime, ma le dichiarazioni possono avere una significazione politica. Lo pregherei, come eravamo rimasti intesi, di proseguire con le leggi.


Argomento:

Presentazione disegni di legge

Argomento:

Disegno di legge regionale n. 219: "Modifiche alla legge regionale 20 agosto 1973, n. 22 recante norme sui contributi per il rinnovo e l'efficienza del materiale rotabile alle imprese concessionarie di autoservizi di linea per viaggiatori"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del disegno di legge regionale n. 219 "Modifiche alla legge regionale 20 agosto 1973, n. 22 recante norme sui contributi per il rinnovo e l'efficienza del materiale rotabile alle imprese concessionarie di autoservizi di linea per viaggiatori".
Ha chiesto di fare una dichiarazione di voto, prima della votazione, il Consigliere Fassino, a nome del suo Gruppo. Ne ha facoltà.



FASSINO Giuseppe

Sarò brevissimo e non ruberò tempo a nessuno.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, a nostro giudizio (parlo naturalmente a nome del Gruppo liberale) il numero delle leggi (dieci tra vecchie e nuove) di intervento nel settore dei trasporti, testimonia da solo - e non siamo certamente noi i primi a dirlo - l'assenza di un piano organico. Né ci convince del tutto a mutare giudizio la pur precisa e dettagliata replica dell'Assessore fatta stamane, secondo la quale oggi non sono possibili leggi organiche pluriennali sia per ragioni di bilancio, sia per le inadempienze e per i ritardi del Governo.
In sostanza però un riconoscimento si può concedere alla Giunta: il suo intervento, infatti, è servito non solo a tamponare in quello specifico settore una situazione fallimentare, che, già accentuata nel 1972, al momento cioè del trapasso delle competenze alle Regioni, minacciava ora di precipitare, ma ha permesso una ripresa provvisoria, un potenziamento probabilmente parziale, di un servizio che è senza dubbio indispensabile.
Senonché, poiché lo scopo di ogni amministrazione, a nostro avviso, non deve essere quello di tamponare le falle, bensì quello di operare concretamente su disegni organici, per queste motivazioni dichiaro che su tutti i disegni di legge posti oggi in votazione il Gruppo liberale si asterrà.


Argomento:

Disegno di legge regionale n. 219: "Modifiche alla legge regionale 20 agosto 1973, n. 22 recante norme sui contributi per il rinnovo e l'efficienza del materiale rotabile alle imprese concessionarie di autoservizi di linea per viaggiatori"

Argomento:

Verifica del numero legale dei Consiglieri


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Il nostro Gruppo esce dall'aula, dopo di che chiediamo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Berti, le anticipo, senza aver fatto il conteggio che non vi è in questo momento il numero legale e pertanto sospendo la seduta.



CALSOLARO Corrado

Chiedo l'appello, la verifica dei presenti.



PRESIDENTE

Prego tutti di rientrare per l'appello, che resterà alla storia.



(Il Consigliere Segretario Franzi procede all'appello dei Consiglieri)



PRESIDENTE

Comunico l'esito dell'appello: presenti 26 Consiglieri.
Sospendo la seduta e convoco i Capigruppo.



BERTI Antonio

Va dichiarato che la seduta è sospesa per mancanza del numero legale.



PRESIDENTE

No, il numero legale c'è.



BERTI Antonio

Ma noi siamo usciti.



PRESIDENTE

Si, ma all'appello il numero legale c'era.
Convoco i Capigruppo e sospendo la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 15,55, riprende alle ore 16,05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ha rilevato come da parte di qualche Gruppo e di qualche Consigliere vi sia una persistente assenza ai lavori del Consiglio. E' stato dato incarico al Presidente di richiamare quanti sovente non sono presenti ed impediscono un effettivo dialogo ed un confronto democratico all'interno dell'assemblea e finiscono con il dequalificare Io farò tutto questo nella giornata di domani ed ancora una volta voglio auspicare che tutti i Consiglieri sentano il dovere di essere costantemente in aula per dare il proprio apporto.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Bianchi; ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano

Signor Presidente, io non ho alcuna difficoltà, anzi, con molto piacere dò atto che alcuni Gruppi, ed in particolare il Gruppo principale di opposizione, garantiscono oltre tutto con la puntualità, una partecipazione costante ai lavori dell'assemblea. Non sempre può dirsi altrettanto di altri Gruppi e anche del mio e non ho difficoltà a deplorare questo fatto dalla tribuna, anziché fare delle lettere interne. So che ogni Gruppo ha ragioni e possibilità di giustificare i propri componenti per impegni coincidenti con la giornata del Consiglio, c'è un margine del 20/30% che può essere utilizzato senza falsare la pienezza della partecipazione ai lavori dell'assemblea, ma non sono tollerabili (e lo dico ai miei colleghi) le negligenze, i ritardi, il fare aspettare la maggioranza del Consiglio intenta a lavori importanti, alla votazione di leggi. Credo sia giunto il momento che questo richiamo debba pervenire ufficialmente dalla tribuna, da un Capogruppo investito della responsabilità che un Partito di maggioranza relativa ha di fronte all'assemblea, di fronte agli elettori, di fronte all'istituzione.
Questo faccio senza mezzi termini perché i mesi difficili che ci attendono in cui avremo una serie di leggi importanti da votare, in cui naturalmente, per quanto tra i Gruppi vi sia cortesia e correttezza, i rapporti rischiano di un pochino riscaldarsi, è necessario che la presenza sia garantita con maggiore puntualità e con maggiore senso di responsabilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Io prendo atto con molta soddisfazione della dichiarazione molto responsabile del Capogruppo D.C. Questa messa a punto ci voleva e credo serva a richiamare coloro i quali ritengono di essere esenti dall'obbligo che invece ognuno di noi ha per rispetto verso sé stesso, verso gli elettori che ci hanno inviati e verso l'istituto, di partecipare continuamente ai lavori. La presenza del nostro Gruppo non è il risultato di un'organizzazione ferrea o autoritaria come qualcuno ogni tanto, magari solo per fare una battuta, sottolinea, ma corrisponde alla coscienza che noi abbiamo di rispondere, come e qualsiasi altro lavoratore, al compito che ci è stato affidato e per il quale siamo pagati. E' una questione di rispetto verso di noi, verso il Consiglio e verso il prossimo, oltre che perché un confronto tra le forze politiche sia un confronto vero, anche perché si rischia che i dibattiti in aula riproducano essenzialmente quello che è avvenuto in Commissione; per esempio stamattina i discorsi di Marchesotti, di Bianchi, il mio, li avevamo fatti in Commissione, mentre vale il dibattito in aula, nella misura in cui altri Consiglieri, venendo in possesso di argomenti che forse prima non conoscevamo, sono in grado di portare contributi nuovi. Se questo non c'è manca il confronto, finisce la validità democratica dell'istituto.
Concludo dando ancora una volta atto al Capogruppo D.C. delle responsabili dichiarazioni che ha fatto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calsolaro



CALSOLARO Corrado

Signor Presidente, per non provocare delle polemiche, in occasione del dibattito sulla legge relativa ai collettori e ai depuratori, mi ero astenuto dal sollevare la questione della totale assenza dei Consiglieri dei Gruppi di maggioranza nel momento in cui veniva esposta, da me come relatore della V Commissione, la relazione sulla 191, che pure impegna la Regione ad un onere di spesa di oltre 200 miliardi nel quadro del piano 1974/1985 di risanamento delle acque. Mi richiamo a quanto ha detto il Capogruppo della D.C. collega Bianchi, condividendolo in pieno. Se in quell'occasione non fossero stati presenti i colleghi del Gruppo comunista io avrei rivolto la parola al Presidente del Consiglio e ad un paio di Consiglieri presenti. Devo quindi dare atto di questa presenza e deploro per quanto riguarda il mio Gruppo, le perduranti e continue assenze che palesemente nuocciono alla credibilità delle nostre istituzioni.
Credo che questa debba essere l'ultima volta in cui le deplorazioni si esauriscono nel chiuso dell'aula consiliare e pertanto non mi imporrò, in una prossima occasione, a che venga data idonea notizia, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Piemonte, dei nominativi dei Consiglieri che in modo continuo sono assenti. E ciò intendo dire non soltanto in relazione alla presenza alle sedute del Consiglio Regionale, ma anche per quanto riguarda la presenza dei Consiglieri nelle Commissioni dove si esaminano le proposte di legge, dove vengono i rappresentanti degli Enti locali in occasione delle consultazioni, per tutta quella attività preparatoria che non è sicuramente meno importante di quella che svolge il Consiglio Regionale. Secondo quanto stabiliscono lo statuto e il regolamento, la presenza dei Consiglieri Regionali è obbligatoria e corrisponde ad un preciso impegno di carattere giuridico non soltanto, ma di carattere politico nei confronti del corpo elettorale che da questa perdurante assenza può trarre motivo di sfiducia verso le istituzioni. Esse da questi atteggiamenti non rafforzano quel prestigio che loro è dato dal fatto di essere rappresentative della generalità dei cittadini, della collettività.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Disegno di legge regionale n. 219: "Modifiche alla legge regionale 20 agosto 1973, n. 22, recante norme sui contributi per il rinnovo e l'efficienza del materiale rotabile alle imprese concessionarie di automezzi di linea per viaggiatori" (seguito)


PRESIDENTE

Possiamo allora continuare i nostri lavori.
Disegno di legge regionale n. 219: "Modifiche alla legge regionale 20 agosto 1973, n. 22, recante norme sui contributi per il rinnovo e l'efficienza del materiale rotabile alle imprese concessionarie di autoservizi di linea per viaggiatori".
Articolo 1 Il quarto comma dell'art. 1 della legge regionale 20 agosto 1973, n.
22, è sostituito dal seguente: "Ai fini della concessione del contributo non si computa la quota della spesa per l'acquisto di materiale rotabile ammessa ai benefici di cui alle leggi regionali 22 agosto 1972, n. 7, 6 maggio 1974, n. 14 e 6 maggio 1974 n. 15".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 29 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2 All'articolo 1 della legge regionale 20 agosto 1973, n. 22 è aggiunto il seguente comma: "Per oneri di rinnovo del materiale rotabile si intendono, a partire dall'esercizio 1974, le quote annuali per il rinnovo in dieci anni degli autobus di fabbricazione non anteriore a dieci anni e la quota annuale per il rinnovo in cinque anni degli autobus acquistati usati, di fabbricazione non anteriore a cinque anni all'epoca dell'acquisto. Tali quote annuali possono essere valutate sulla base dei prezzi medi correnti nell'anno cui si riferisce il contributo. Possono inoltre essere incluse fra gli oneri per il rinnovo la quota di ammortamento, in cinque anni, delle spese per le revisioni generali degli autobus e la quota di ammortamento, in 20 anni delle spese di costruzione di un'officina idonea per la toro effettuazione.
Per oneri di conservazione in efficienza del materiale rotabile possono anche intendersi le spese effettivamente sostenute e documentate per la manutenzione ordinaria del materiale rotabile".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Articolo 3 All'articolo 2 della legge regionale 20 agosto 1973, n. 22 è aggiunto il seguente comma: "Possono essere considerate non concorrenti le corse automobilistiche destinate prevalentemente al trasporto di lavoratori, anche se non gravate di divieto di servizio locale sul tratto parallelo al servizio ad impianti fissi, quando l'orario delle relative corse non consenta l'andata ed il ritorno in corrispondenza del turno lavorativo".
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Articolo 4 L'articolo 3 della legge regionale 20 agosto 1973, n. 22, è sostituito dal seguente: "I contributi di cui all'articolo 1 della predetta legge regionale sono concessi, a partire dall'anno 1974, qualora risulti passivo il conto annuale di esercizio per il complesso dei servizi pubblici di trasporto ordinari, di gran turismo, internazionali e dei servizi con spesa del trasporto a carico del committente, concessi all'impresa dallo Stato, dalla Regione o dai Comuni, nonché per tutte le attività svolte con corse automobilistiche fuori linea. Il complessivo ammontare dei contributi sarà contenuto nei limiti del disavanzo che risulterà dal conto economico annuale di tutti i servizi sopra indicati comprendente anche le entrate relative ai contributi concessi, per lo stesso anno, dalla Regione Piemonte o dallo Stato o dai Comuni a qualsiasi altro titolo. I contributi non sono concessi alle imprese che non abbiano ottenuto il regolare atto di proroga della concessione per l'anno al quale si riferisce il contributo e per l'anno nel quale è presentata la domanda del contributo, alle imprese che non abbiano assicurato la normale efficienza dei servizi o che abbiano esercitato questi con modalità diverse da quelle autorizzate o che abbiano abbandonato l'esercizio, anche di una parte di servizi, senza il benestare della Regione e che non abbiano regolarizzato la situazione a seguito di invito della Regione medesima. Il contributo non è altresì concesso alle imprese che non abbiano rispettato il contratto di lavoro e le leggi sociali, nonché a quelle che non possiedono una contabilità idonea alla rilevazione ed all'accertamento di tutti i prodotti e di tutte le spese".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 28 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
Articolo 5 L'articolo 4 della legge regionale 20 agosto 1973, n. 22 è sostituito dal seguente: "La concessione e l'erogazione di contributi sono stabilite con Decreto del Presidente della Giunta Regionale su conforme deliberazione della Giunta stessa, la quale terrà conto dei criteri anche di proporzionalità desumibili dagli articoli precedenti e con l'ulteriore vincolo di destinare almeno al 40% dello stanziamento annuo disponibile alle spese sostenute per il rinnovo del materiale rotabile".
Dell'istruttoria della domanda di contributo è incaricata la Direzione Compartimentale trasporti in concessione, la quale può richiedere alle imprese la documentazione contabile da essa ritenuta necessaria per la definizione dell'istruttoria medesima.
La parola all'Assessore Gandolfi.



GANDOLFI Aldo, Assessore ai trasporti

Nell'art. 5 le virgolette che sono dopo il primo comma vanno spostate dopo il secondo, perché anche questo comma fa parte del periodo da sostituire all'articolo della legge precedente.



PRESIDENTE

E' stato fatto, Assessore. Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 29 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 10 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
Articolo 6 Ai fini dell'attuazione della presente legge la Giunta Regionale è autorizzata ad assumere i mutui indicati nell'articolo 6 della legge regionale 20 agosto 1973, n. 22 alle migliori condizioni di tasso e di durata.
All'onere derivante dall'accensione dei mutui di cui al precedente comma, valutato in 200 milioni per l'anno 1975, si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 dello stato di previsione della spesa per l'anno 1975 e mediante l'iscrizione, nello stato di previsione medesimo, della somma di 170 milioni nel capitolo n. 616 della somma di 30 milioni nel capitolo n. 1408.
Agli ulteriori oneri, valutati in 200 milioni per l'anno 1975 e in 400 milioni per gli anni 1977 e successivi, si farà fronte con una quota, di pari ammontare, della disponibilità derivante dalla cessazione della spesa iscritta nel capitolo n. 33 e n. 35 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1975, ed iscrivendo nei capitoli n. 616 e n. 1408 dei corrispondenti bilanci, quote interessi e quote capitali corrispondenti, in complesso alle rate di ammortamento scadenti in ciascun esercizio finanziario.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Vi è un emendamento soppressivo e sostitutivo dei commi II e III dell'art. 6 a firma Gandolfi e Garabello: "Al maggior onere derivante dall'accensione dei mutui di cui al precedente comma, valutati in 100 milioni per l'anno 1975, si provvede mediante una riduzione, di pari ami montare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 dello stato di previsione della spesa per l'anno 1975 e mediante l'iscrizione, nello stato di previsione medesimo, della somma di 85 milioni nel capitolo n. 616 e della somma di 15 milioni nel capitolo n.
1408.
All'ulteriore maggiore onere, valutato in 200 milioni per l'anno 1976 e successivi, si farà fronte con una quota, di pari ammontare, della disponibilità derivante dalla cessazione, a partire dall'anno 1976, degli oneri previsti dalla legge regionale 20 gennaio 1975, n. 2".
Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Pongo in votazione l'art. 6 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 29 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 10 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'articolo 6 è approvato.
Prima di passare alla votazione dell'intero disegno di legge chiedo se vi è qualche Consigliere che desidera fare una dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Il voto che abbiamo espresso sino a questo momento e che del resto avevamo dichiarato nel corso del dibattito, è una conferma del nostro atteggiamento. Devo soltanto riprendere alcune considerazioni conclusive dell'Assessore ai trasporti, anche perché altri punti di riferimento a questo dibattito non ha consentito, non essendo le altre forze politiche intervenute (salvo il relatore) a precisare i numerosi problemi che dal dibattito, sia in Commissione, sia in aula, erano emersi.
Debbo denunciare che ancora una volta non viene una risposta, la più chiara possibile, al problema di fondo che noi da un po' di tempo continuiamo a porre, quello cioè di un modo nuovo di fare politica della Regione e che verrà sottolineato in tutte le questioni di carattere settoriale che andremo ad affrontare. In questo contesto, è chiaro assumono per certi versi meno importanza, ma anche aspetti rivelatori , per le argomentazioni che abbiamo portato, i limiti dei provvedimenti di legge che vengono proposti dalla maggioranza.
Devo qui dichiarare che il nostro voto, contrario a queste leggi, oltre che per i motivi esposti nelle dichiarazioni di Marchesotti e del sottoscritto, si rifà anche ad elementi di politica generale che abbiamo richiamato più volte e che ancora questa mattina nei nostri vari interventi sono stati riportati.
Non ci convince l'argomentazione che i bacini di traffico non sono stati fatti, pur disponendo degli elementi di studio necessari, che non porti in contrasto, o comunque per non creare difficoltà all'istituzione dei comprensori; siamo invece convinti intanto che i comprensori si potevano fare almeno due anni fa, dal momento in cui una nostra proposta di legge portata in Consiglio fu assunta come elemento base per un ulteriore dibattito e quindi (e questa è la nostra proposta) per innovazioni trasformazioni ecc. e contestiamo che istituendo i bacini di traffico sarebbero sorte contraddizioni con il comprensorio e con l'autorità così detta politica; anche nell'area metropolitana di Torino il comprensorio non è istituito, tuttavia si è proceduto ad una decisione di carattere provvisorio appunto nella costituita Commissione dell'area metropolitana o autorità metropolitana, come viene definita.
Non possiamo dare credito alle dichiarazioni che questi problemi saranno affrontati prima della fine di questa legislatura, atteso che questa legislatura abbia veramente a compiersi entro i termini di legge e cogliamo l'occasione per invitare le forze politiche a pronunciarsi esplicitamente sul fatto che le elezioni regionali abbiano a compiersi alla scadenza precisa e cioè alla fine di aprile.
Dall'atteggiamento di alcune forze di maggioranza deduciamo che su queste questioni la Regione non arriverà a delle conclusioni. In una recente riunione di Capigruppo il Consigliere socialista Calsolaro ebbe a dichiarare che, a suo giudizio, non si sarebbe arrivati in tempo; più esplicitamente ancora il Capogruppo socialdemocratico nella rivista del Consiglio Regionale "Notizie" dichiara esplicitamente che problemi di delega e di comprensori non saranno affrontati in questa legislazione, ma nella prossima. Sono dichiarazioni che certamente non fanno testo e non possono essere addebitate a tutta la maggioranza, ma sono state fatte: quella del socialdemocratico, non so per quale convinzione, dice chiaramente che non si faranno; quella del compagno Calsolaro probabilmente deluso o chissà perché, lui stesso lo dirà, dice che è sua convinzione che queste cose non si possano fare.
Abbiamo sentito che per quanto riguarda i comprensori ieri la Giunta ha approvato una proposta di legge, vorremmo sapere quali possibilità effettive ci sono di accelerare i tempi, in modo che la proposta possa diventare realtà prima della fine della legislazione, a prescindere dalle dichiarazioni che già sono state rese in questo senso.
E' quindi un problema di carenza politica, di decisione politica sappiamo quali sono i ritardi; questa mattina l'Assessore ai trasporti ha detto esplicitamente che è stato pregato di soprassedere alla richiesta con argomentazioni di carattere politico, il che dimostra che all'interno della maggioranza valutazioni diverse sono state fatte, col risultato di non istituire né i comprensori, né i bacini di traffico.
Noi non abbiamo chiesto - credo ce ne vorrete dare atto - la pubblicazione immediata. Rivalta stamattina ha detto all'Assessore che noi vogliamo dei programmi. In effetti noi chiediamo dei programmi come manifestazione di volontà politica, la gradualità di esecuzione viene dopo: una cosa è dire che siamo attenti ai fenomeni che avvengono nelle varie zone, non è una posizione negativa in sé, altra cosa è assumere come impegno politico, nel campo dei trasporti quello (uso ancora una volta questo termine) di un programma speciale della Regione Piemonte che si propone nelle varie zone di assolvere ad una funzione attiva. Per attiva non intendo certamente prendere solo atto dei problemi (l'Assessore ha parlato di situazioni di difficoltà) perché quando parliamo di programmazione in questo settore e di funzione attiva della Regione parliamo di una politica di trasporti e capace di promuovere per esempio il rapporto con le aree attrezzate di cui si parla collegate ai problemi dello sviluppo economico sociale. Naturalmente il programma, così delineato intanto nei confronti degli Enti locali periferici assume il valore di un impegno politico che non può che funzionare da incentivo alle scelte dei Comuni, a ciò sollecitati anche dalla presa di posizione della Regione.
Naturalmente in rapporto alle difficoltà, alle decisioni di insediamenti nuovi produttivi o di rilocalizzazioni, che secondo il piano di diversificazione si dovrebbero operare, i programmi diventano graduali.
Questo noi volevamo dire con la nostra proposta e nonostante le dichiarazioni che sono state qui rese, ciò che noi riteniamo fondamentale non c'è. Quindi il nostro voto negativo è un voto alle leggi che sono conseguenti ad una impostazione tamponatrice, come ha detto l'Assessore, e non di promozione attiva quale noi diciamo deve essere oggi il compito della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Altre dichiarazioni di voto? Passiamo alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 31 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 10 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'intero disegno di legge è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Disegno di legge regionale n. 220 "Rifinanziamento del contributo in capitale ad Enti locali, ad aziende pubbliche o a partecipazione pubblica per investimenti nel settore dei trasporti pubblici di cui alla legge regionale 6 maggio 1974, n. 16"


PRESIDENTE

Disegno di legge regionale n. 220: "Rifinanziamento del contributo in capitale ad Enti locali, ad aziende pubbliche od a partecipazione pubblica per investimenti nel settore dei trasporti pubblici di cui alla legge regionale 6 maggio 1974, n. 16".
Articolo 1 L'art. 2 della legge regionale 6 maggio 1974, n. 16, è modificato come segue: "I contributi sono stabiliti nella misura del 65% delle spese riconosciute ammissibili e sostenute per l'attuazione degli investimenti indicati nell'art. 1 della presente legge. Tale misura è aumentata all'85 a favore dei Comuni con meno di 2.500 abitanti".
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Articolo 2 "Per la concessione dei contributi di cui alla legge regionale 6 maggio 1974, n. 16, è autorizzata, per l'anno 1975, la spesa di 800 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvederà mediante l'accensione di un mutuo di pari ammontare, alle migliori condizioni di tasso e di durata.
Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio per l'anno finanziario 1975 sarà conseguentemente istituito il capitolo n. 82, con la denominazione 'Provento del mutuo relativo al rifinanziamento dei contributi in capitale, ad Enti locali e ad Aziende pubbliche od a partecipazione pubblica per investimenti nel settore dei trasporti pubblici' e la dotazione di 800 milioni. Nel capitolo n. 1196 del corrispondente stato di previsione della spesa sarà iscritta la somma di 800 milioni.
All'onere derivante dall'ammortamento del mutuo di cui ai precedenti commi, valutato in 60 milioni per l'anno 1975, si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1975 e mediante l'istituzione, nello stato eb previsione medesimo, dei capitoli n.
620 e n. 1410, riguardanti gli interessi passivi e la quota di capitale per il rimborso del mutuo, con il rispettivo stanziamento di 50 milioni e di 10 milioni.
Al maggior onere ricadente negli anni 1976 e successivi, valutato in 60 milioni, si farà fronte con una disponibilità, di pari ammontare derivante dalla cessazione degli oneri iscritti nei capitoli n. 33 e n. 35 del bilancio regionale per l'anno 1975, relativi alla spesa per la rinnovazione del Consiglio Regionale, nonché iscrivendo nei corrispettivi bilanci i capitoli di cui al precedente comma, con stanziamenti pari, in complesso alle rate di ammortamento del mutuo.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio".
Vi è un emendamento modificativo del secondo comma a firma Gandolfi e Garabello: "All'onere di cui al precedente comma si provvederà mediante l'accensione di un mutuo di pari ammontare, alle migliori condizioni di tasso e di durata, estinguibile mediante semestralità costanti posticipate.
La Giunta Regionale è autorizzata ad assumere, con propria deliberazione il mutuo medesimo".
Chi desidera approvare l'emendamento a firma Gandolfi e Garabello è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Emendamento soppressivo e sostitutivo Gandolfi-Garabeflo del sesto comma: "Al maggior onere ricadente negli anni 1976 e successivi, valutato in 60 milioni, si farà fronte con una quota, di pari ammontare, della disponibilità derivante dalla cessazione, a partire dall'anno 1976, degli oneri previsti dalla legge regionale 20 gennaio 1975, n. 2".
Chi desidera approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano. E' approvato.
Pongo in votazione l'art. 2 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
Vi sono dichiarazioni di voto? Pongo in votazione l'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere Il disegno di legge n. 220 è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Disegno di legge regionale n. 221 "Contributi a favore di aziende pubbliche o a partecipazione pubblica per spese di esercizio di autoservizi di linea di nuova assunzione"


PRESIDENTE

Disegno di legge regionale n. 221: "Contributi a favore di aziende pubbliche o a partecipazione pubblica per spese di esercizio di autoservizi di linea di nuova assunzione".
Articolo 1 Per favorire lo sviluppo e l'estensione di forme di gestione pubblica dei servizi di trasporto di concessione regionale, la Regione eroga, a partire dall'esercizio '75, contributi per spese di esercizio ad aziende pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica e ad Enti locali.
Se nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 27 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 7 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'articolo 1 è approvato.
Articolo 2 Il contributo, fino ad un massimo di L. 120 per autobus-KM, è erogato alle aziende pubbliche o a prevalente partecipazione pubblica o agli Enti locali per i servizi di concessione regionale effettuati in conseguenza di pubblicizzazioni di aziende private o di riscatti di concessioni da aziende private, avvenuti in epoca successiva al 1° dicembre 1974. Tale massimo è elevato a L. 160 per autobus-Km, per le percorrenze svolte nel territorio di Comunità montane.
Il contributo è computato con riferimento alle percorrenze effettuate dopo la pubblicizzazione o il riscatto e autorizzate in base al disciplinare di concessione e non potrà superare il disavanzo di esercizio del servizio.
Il contributo non è cumulabile con quello di cui alla legge regionale 20 agosto 1973, n. 22 e con la sovvenzione di cui alla legge 2 agosto 1952 n. 1221.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 26 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 7 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
Articolo 3 Il contributo di cui all'articolo 2 può essere eccezionalmente aumentato fino a L. 200 per autobus/Km, a favore dell'azienda pubblica in esercizio, che intervenga per la prosecuzione della gestione di autoservizi di preminente interesse pubblico, per provvedere, in attesa che venga definita la pubblicizzazione e la compartecipazione finanziaria degli Enti locali interessati. La corresponsione del contributo eccezionale non pu eccedere la durata di quattro mesi e la relativa misura non può superare il deficit di esercizio del servizio.
La parola all'Assessore Gandolfi.



GANDOLFI Aldo, Assessore ai trasporti

E' una proposta di modifica puramente formale: c'è un "per provvedere" che è chiaramente di troppo, bisogna toglierlo.



PRESIDENTE

E' un inciso che viene tolto. Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto seguente esito: Presenti e votanti n. 29 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
Articolo 4 Gli Enti o le Aziende interessate al conseguimento del contributo devono presentare domanda alla Giunta Regionale.
Dell'istruttoria è incaricata la Direzione Compartimentale trasporti in concessione.
La concessione dei contributi, a chiusura di ogni esercizio, è deliberata dalla Giunta Regionale, sulla base di conteggi e delle verifiche di regolarità di esercizio effettuate dalla Direzione Compartimentale trasporti in concessione o stabilita con decreto del Presidente della Giunta.
Le somme non assegnate in un esercizio finanziario potranno esserlo in quello successivo.
Poiché nessuno chiede di parlare si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto seguente esito: Presenti e votanti n. 27 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 8 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
Articolo 5 Ai fini dell'attuazione della presente legge è autorizzata, per l'anno finanziario 1975, la spesa di L. 350 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 dello stato di previsione della spesa per l'anno 1975 e la conseguente istituzione, nello stato di previsione medesimo, del capitolo n. 610 con la denominazione "Contributi a favore di aziende pubbliche o a partecipazione pubblica per spese di esercizio di autoservizi di linea di nuova istituzione" e lo stanziamento di L. 350 milioni.
Gli oneri per l'attuazione della presente legge per l'anno finanziario 1976 e per gli anni finanziari successivi saranno stabiliti con apposita legge regionale che ne indicherà il finanziamento.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di Bilancio.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 28 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 7 Consiglieri Si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero disegno di legge n. 221



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 8 Consiglieri Si sono astenuti n. 2 Consiglieri Il disegno di legge n. 221 è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Disegno di legge regionale n. 222 "Modifiche e rifinanziamento della legge regionale 6 maggio 1974 n. 15: contributi ad imprese private per spese di acquisto di autobus nuovi"


PRESIDENTE

Disegno di legge regionale n. 222: "Modifiche e rifinanziamento della legge regionale 6 maggio 1974, n.
15: Contributi ad imprese private per spese di acquisto di autobus nuovi".
Articolo 1 Il contributo di cui alla legge regionale 6 maggio 1974, n. 15 pu essere concesso, durante l'anno 1975, nella misura massima del 40% della spesa di acquisto di nuovi autobus.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 27 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 7 Consiglieri Si sona astenuti n. 2 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Articolo 2 All'articolo 2 della legge regionale 6 maggio 1974, n. 15, è aggiunto il seguente comma: "Il contributo non è concesso alle imprese che non abbiano ottenuto il regolare atto di proroga delle concessioni per l'anno al quale si riferisce il contributo e per l'anno nel quale è presentata la domanda del contributo, alle imprese che non abbiano assicurato la normale efficienza dei servizi o che abbiano esercitato questi con modalità diverse da quelle autorizzate o che abbiano abbandonato l'esercizio, anche di una parte di servizi, senza il benestare della Regione e che non abbiano regolarizzato la situazione a seguito di invito della Regione medesima. Il contributo non è altresì concesso alle imprese che non abbiano rispettato il contratto di lavoro e le leggi sociali, nonché a quelle che non possiedono una contabilità idonea alla rilevazione ed all'accertamento di tutti i prodotti e di tutte le spese".
Qualcuno chiede la parola? Nessuno.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 29 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 8 Consiglieri Si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Articolo 3 L'articolo 4 della legge 6 maggio 1974, n. 15, è sostituito dal seguente: "Le domande per la concessione del contributo dovranno essere indirizzate alla Giunta Regionale e presentate alla Direzione Compartimentale dei trasporti in concessione allegando per ciascun veicolo acquistato la fotocopia della carta di circolazione e dei documenti di acquisto autenticati, ai sensi dell'art. 14 della legge 4 gennaio 1968, n.
15.
Saranno ammessi al contributo regionale soltanto le spese per i veicoli dei tipi riconosciuti ammissibili dalla Direzione Compartimentale dei trasporti in concessione che risultino collaudati per i servizi di linea ordinari ed acquistati entro l'anno per il quale viene chiesto il contributo.
L'ammontare del contributo sarà determinato sulla base della fattura di acquisto, che verrà affrontata con il listino dei prezzi :delle principali case costruttrici degli autoveicoli.
L'impresa dovrà altresì presentare, sotto la propria responsabilità, un dettagliato conto economico del complesso delle autolinee per l'esercizio precedente a quello di acquisto; la Direzione Compartimentale trasporti è autorizzata ad effettuare presso l'impresa, riscontri contabili ed amministrativi per accertare la veridicità e l'ammissibilità dei dati di tale documento.
Gli autobus per i quali è stato concesso il contributo non possono essere alienati prima di 10 anni, salvo rimborso alla Regione della quota del contributo non ammortizzata".
Poiché nessuno chiede la parola si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 32 Hanno risposto sì n. 21 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si sono astenuti n. 2 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Articolo 4 L'articolo 5 della legge regionale 6 maggio 1974, n. 15, è sostituito dal seguente: "La concessione dei contributi è stabilita con decreto del Presidente della Giunta Regionale, su conforme deliberazione della Giunta.
Le somme non assegnate in un esercizio potranno esserlo in quello immediatamente successivo".
Vi è un emendamento a firma Gandolfi: "Il secondo comma dell'art. 4 è sostituito dal seguente: 'Le somme non assegnate nell'esercizio 1975, potranno esserlo nell'esercizio 1976'".
E' una correzione tecnica.
Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Pongo in votazione l'art. 4 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 29 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Articolo 5 A richiesta dell'impresa il contributo di cui alla legge regionale 6 maggio 1974, n. 15, potrà essere erogato prima dell'immatricolazione del veicolo in base alla fattura di acquisto, anche non quietanzata e ad una dichiarazione di impegno ad impiegare il contributo medesimo per l'acquisto del veicolo e ad esibire la carta di circolazione alla competente Direzione Compartimentale trasporti in concessione per le debite annotazioni.
Nel caso che l'autotelaio sia acquistato per essere carrozzato da un'impresa diversa da quella che lo ha costruito, la Regione dovrà erogare a richiesta dell'Azienda, un acconto del contributo nei limiti del costo risultante dalla fattura di acquisto ed in base ad una dichiarazione analoga a quella indicata nel precedente comma.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 27 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Articolo 6 Ai fini dell'attuazione della legge regionale 6 maggio 1974, n. 15 modificata dalla presente legge, è autorizzata, per l'esercizio 1975, la spesa di 1.700 milioni.
All'onere di cui al precedente comma, provvederà mediante l'accensione di un mutuo di pari ammontare, alle migliori condizioni di tasso e di durata.
Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio per l'anno finanziario 1975 sarà conseguentemente iscritto il capitolo n. 83, con la denominazione "Provento del mutuo relativo al rifinanziamento dei contributi in capitale, ad imprese private, nelle spese d'acquisto di autobus nuovi" e la dotazione di 1.700 milioni.
Nel capitolo n. 1197 del corrispondente stato di previsione della spesa sarà iscritta la somma di 1.700 milioni.
All'onere derivante dall'ammortamento del mutuo di cui ai precedenti commi, valutato in 125 milioni per l'anno 1975, si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1975, e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, dei capitoli n.
622 e n. 1411, riguardanti gli interessi passivi e la quota di capitale per il rimborso del mutuo, con il rispettivo stanziamento di 110 milioni e di 15 milioni.
Al maggior onere ricadente negli anni 1976 e successivi, valutato in 125 milioni, si farà fronte con una disponibilità, di pari ammontare derivante dalla cessazione degli oneri iscritti nei capitoli n. 33 e n. 35 del bilancio regionale per l'anno 1975, relativi alla spesa per la rinnovazione del Consiglio Regionale, nonché iscrivendo nei corrispondenti bilanci i capitoli di cui al precedente comma, con stanziamenti pari, in complesso, alle rate di ammortamento del mutuo.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Vi è un emendamento modificativo a firma Gandolfi e Garabello, al secondo comma dell'art. 6: "All'onere di cui al precedente comma si provvederà mediante l'accensione di un mutuo, di pari ammontare, alle migliori condizioni di tasso e di durata, estinguibile mediante semestralità costanti posticipate.
La Giunta Regionale è autorizzata ad assumere, con propria deliberazione il mutuo medesimo".
Chi intende approvare è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Emendamento soppressivo e sostitutivo Garabello e Gandolfi del sesto comma dell'art. 6: "Al maggior onere ricadente negli anni 1976 e successivi, valutato in 125 milioni, si farà fronte con una quota, di pari ammontare, della disponibilità derivante dalla cessazione, a partire dall'anno 1976, degli oneri previsti dalla legge regionale 20 gennaio 1975, n. 2, nonch iscrivendo, nei corrispondenti bilanci, i capitoli di cui al precedente comma, con stanziamenti pari, in complesso, alle rate di ammortamento del mutuo".
Chi intende approvare è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Pongo in votazione l'art. 6 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 31 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 10 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 6 è approvato.
Vi sono dichiarazioni di voto? Si passi alla votazione dell'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere Il disegno di legge n. 222 è approvato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Disegno di legge regionale n. 223 "Modifiche e rifinanziamento della legge regionale 6 maggio 1974, n. 14: contributi agli Enti locali ed alle aziende pubbliche o a partecipazione pubblica per l'acquisto di materiale rotabile"


PRESIDENTE

Disegno di legge n. 223: "Modifiche e rifinanziamento della legge regionale 6 maggio 1974, n.
14: Contributi agli Enti locali ed alle aziende pubbliche o a partecipazione pubblica per l'acquisto di materiale rotabile".
Articolo 1 L'articolo 1, comma b) della legge regionale 6 maggio 1974, n. 14 è completato come segue: Agli Enti locali, singoli od associati, che comunque effettuino investimenti per l'acquisto di materiale rotabile per autoservizi di linea per trasporto pubblico di persone.
Vi è un emendamento a firma Gandolfi: "Il punto b) del II comma dell'art. 1, della legge regionale 6 maggio 1974, n. 14 è così modificato: b) agli Enti locali, singoli od associati, che comunque effettuino investimenti per l'acquisto di materiale rotabile per autoservizi di linea per trasporto pubblico di persone".
L'emendamento è posto ai voti per alzata di mano.
E' approvato.
Pongo in votazione l'art. 1 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 20 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Articolo 2 Nei riguardi delle istanze presentate a decorrere dal 1° gennaio 1975 la misura del contributo di cui all'articolo 1 della legge regionale 6 maggio 1974, n. 14, è elevata al 75% delle spese riconosciute ammissibili e sostenute per l'attuazione degli investimenti indicati nell'articolo medesimo.
Qualcuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 10 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
Articolo 3 "Le aziende o gli Enti che intendono chiedere il contributo nell'esercizio 1975, entro venti giorni dalla pubblicazione della presente legge sul Bollettino Ufficiale della Regione, dovranno presentare un programma di acquisto degli autobus, al fine di ottenere il preventivo affidamento della Regione. Per gli anni successivi al 1975, il programma dovrà essere presentato entro il mese di Gennaio".
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 29 Hanno risposto sì n. 18 Consiglieri Hanno risposto no n. 10 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
Articolo 4 I contributi di cui alla legge regionale 6 maggio 1974, n. 14, possono essere accordati soltanto se l'Azienda o l'Ente si approvvigionano di autobus dei tipi riconosciuti ammissibili dalla Direzione Compartimentale dei trasporti in concessione.
A richiesta dell'Azienda o dell'Ente interessato, il contributo regionale potrà essere erogato prima dell'immatricolazione del veicolo in base alla fattura d'acquisto, anche non quietanzata e ad una dichiarazione di impegno ad impiegare il contributo medesimo per l'acquisto del veicolo e ad esibire la carta di circolazione alla competente Direzione Compartimentale trasporti in concessione, per le debite annotazioni.
Nel caso che l'autotelaio sia acquistato per essere carrozzato da un'impresa diversa da quella che lo ha costruito, la Regione potrà erogare a richiesta dell'azienda o dell'Ente, un acconto sul contributo nei limiti del costo risultante dalla fattura di acquisto ed in base ad una dichiarazione analoga a quella indicata nel precedente comma.
Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 10 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 4 è approvato.
Articolo 5 Ai fini dell'attuazione della legge regionale 6 maggio 1974, n. 14, con le modificazioni di cui alla presente legge è autorizzata, per l'esercizio 1975, la spesa di 5.500 milioni.
All'onere di cui al precedente comma si provvederà mediante l'accensione di un mutuo di pari ammontare, alle migliori condizioni del tasso e di durata.
Nello stato di previsione dell'entrata del Bilancio per l'anno finanziario 1975 sarà conseguentemente istituito il capitolo n. 81 con la denominazione "Provento del mutuo relativo al finanziamento dell'onere per la concessione di contributi in capitale, ad Enti locali e ad Aziende pubbliche o a partecipazione pubblica per l'acquisto di materiale rotabile" e la dotazione di 5.500 milioni.
Nel capitolo n. 1195 del corrispondente stato di previsione della spesa sarà iscritta la somma di L. 5.500 milioni.
All'onere derivante dall'ammortamento del mutuo di cui ai precedenti commi, valutato in 415 milioni per l'anno 1975, si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1018 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1975, e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo dei capitoli n.
618 e 1409 riguardanti gli interessi passivi e la quota di capitale per il rimborso del mutuo, con il rispettivo stanziamento di 360 milioni e di 55 milioni.
Al maggior onere ricadente negli anni 1976 e successivi, valutato in 410 milioni, si farà fronte con una disponibilità, di pari ammontare derivante dalla cessazione degli oneri iscritti nel capitolo n. 33 e n. 35 del bilancio regionale per l'anno 1975, relativi alla spesa per la rinnovazione del Consiglio Regionale, nonché iscrivendo nei corrispondenti bilanci i capitoli di cui al precedente comma, con stanziamenti pari, in complesso, alle rate di ammortamento del mutuo.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare mediante proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Vi è un emendamento modificativo a firma Gandolfi-Garabello: "Il secondo comma è così modificato: 'All'onere di cui al precedente comma si provvederà mediante l'accensione di un mutuo, di pari ammontare, alle migliori condizioni di tasso e di durata, estinguibile mediante semestralità costanti posticipate.
La Giunta Regionale è autorizzata ad assumere, con propria deliberazione il mutuo medesimo'".
E' posto ai voti per alzata di mano. L'emendamento è approvato.
Emendamento soppressivo e sostitutivo del VI comma a firma Gandolfi Garabello: "Al maggior onere ricadente negli anni 1976 e successivi, valutato in 410 milioni, si farà fronte con una quota di pari ammontare, della disponibilità derivante dalla cessazione, a partire dall'anno 1976, degli oneri previsti dalla legge regionale 20 gennaio 1975, n. 2, nonch iscrivendo nei corrispondenti bilanci i capitoli di cui al precedente comma con stanziamento pari, in complesso, alle rate di ammortamento del mutuo".
L'emendamento è posto ai voti per alzata di mano.
E' approvato.
Pongo in votazione l'art. 5 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 29 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 9 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
Vi sono dichiarazioni di voto? Pongo in votazione l'intero disegno di legge.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti n. 30 Hanno risposto sì n. 19 Consiglieri Hanno risposto no n. 10 Consiglieri Si è astenuto n. 1 Consigliere Il disegno di legge n. 223 è approvato.


Argomento: Programmazione: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame deliberazione Giunta Regionale relativa all'istituzione del Comitato Regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri (rinvio)


PRESIDENTE

Avevamo lasciato stamane in sospeso "Esame deliberazione Giunta Regionale relativa all'istituzione del Comitato Regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici".
E' pervenuto un documento delle organizzazioni sindacali dei lavoratori interessati anche a questo problema (parastatali) in cui si fa presente che: "Considerato che il Consiglio Regionale si appresta a definire la composizione del predetto Comitato, ritiene quale parte strettamente interessata di dover esprimere la propria opinione. In particolare, il Comitato deve essere inteso come strumento di gestione democratica dei servizi e di proposta al Consiglio Regionale per la programmazione sanitaria nel territorio nazionale. Pertanto la sua composizione non pu che essere rappresentativa di tutte le realtà sociali democraticamente espresse.
Ciò premesso, in relazione alla deliberazione della Giunta Regionale esprime il suo dissenso sull'articolazione del Comitato in 2 componenti ritenendo che il Comitato debba nella sua totalità ed unitarietà, essere organo di gestione dell'intera programmazione sanitaria del territorio ed assieme di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici ed ospedalieri nel transitorio sino al loro superamento.
Per quanto attiene alla sua composizione e nel concetto che essa debba essere rappresentativa di autentiche forze sociali, ritiene di dover sottolineare quanto segue: 1) la rappresentanza degli Enti ospedalieri debba essere demandata soltanto alla FIARO 2) la rappresentanza della categoria medica debba essere unicamente espressione degli organismi sindacali e non di quelli professionali escludendo anche gli altri organi professionali indicati nella deliberazione di Giunta 3) la rappresentanza sindacale dei lavoratori dipendenti debba essere adeguata alle forze che esprime sia sul piano di rappresentanza territoriale che sul piano di rappresentanza delle categorie direttamente interessate quali i dipendenti parastatali, ospedalieri e degli Enti locali, quindi in misura nettamente superiore a quella prevista dalla delibera di Giunta.".
Il Consigliere Calsolaro ha chiesto, per fatto personale, di rendere una dichiarazione al termine delle cinque leggi. Non so quale sia il motivo del fatto personale, comunque lo esprimerà al Consiglio.
Ha la parola il Consigliere Calsolaro.



CALSOLARO Corrado

Mi riferisco alla dichiarazione fatta dal collega Berti nel corso del suo intervento sulla prima delle cinque leggi sui trasporti. Egli si è riferito a due dichiarazioni: una da me espressa, non ricordo bene in quale occasione, ma che comunque confermo, sulla possibilità di varare nella presente legislatura la legge sui comprensori; l'altra del Consigliere Vera, che non conosco direttamente perché non so dove il collega Berti l'abbia letta...



BERTI Antonio

Su un numero di "Notizie".



CALSOLARO Corrado

Io non l'ho ricevuto, quindi non l'ho letta; comunque gli dò atto che secondo questa dichiarazione, se non sbaglio, comprensori e le deleghe sono questioni che riguardano non questa legislatura, ma la prossima.
E' chiaro che il Consigliere Vera ha espresso il giudizio suo personale, o quello del Gruppo socialdemocratico di questo Consiglio Regionale; non ha espresso evidentemente il parere della Giunta ed il suo parere non ha niente a che fare con quello del Gruppo socialista. I comprensori e le deleghe attengono al programma della Giunta di centro sinistra alla quale il Gruppo socialista ha dato la sua fiducia e quindi proprio perché questa Giunta noi l'abbiamo votata e della stessa facciamo parte, non solo i comprensori e le deleghe, ma la Finanziaria pubblica, il piano territoriale di coordinamento, il piano di sviluppo regionale, le leggi ecologiche, il piano delle acque, i rifiuti solidi, l'assetto idrogeologico ed il Centro di calcolo, e tutto quanto fa parte dell'impegno di questa maggioranza, sono la condizione indispensabile della nostra collaborazione al Governo regionale.
E' opportuno che questi problemi vengano portati all'esame del Consiglio Regionale entro il termine della legislatura. Ogni Gruppo evidentemente si assumerà le sue responsabilità, così come la maggioranza PSDI compreso, si assumerà le proprie in ordine agli adempimenti democratici.
La preoccupazione che io avevo espresso si riferiva agli inspiegabili ritardi nella presentazione dell'annunciato disegno di legge della Giunta sur comprensori. Esprimiamo oggi la nostra soddisfazione per il fatto che il disegno di legge, così come ha annunciato poco fa il Presidente del Consiglio Regionale, sia stato presentato al Consiglio per l'esame delle Commissioni competenti.
Avevo anche richiesto, tempo fa, che si riunissero i Capigruppo, con i rappresentanti della Giunta, al fine di esaminare lo stato della legislazione regionale. Questa riunione era stata fissata per il 4 febbraio e poi rinviata, per ragioni che non conosco, a data non definita.
Di fronte alla dichiarazione del collega Berti chiedo ora che questa riunione venga convocata quanto prima, di modo che si abbia un quadro definitivo dello stato della legislazione regionale di qui allo scioglimento del Consiglio affinché ogni Gruppo, PSDI compreso, assuma le sue responsabilità, o come maggioranza o come opposizione.



BERTI Antonio

Si possono fare delle dichiarazioni sulle dichiarazioni?



PRESIDENTE

Se la precisazione del Consigliere Calsolaro è un fatto personale, per potrebbe anche non essere ritenuta tale, è una dichiarazione molto estesa vi sono delle argomentazioni per cui potrà intervenire ed esprimere il suo pensiero.



BERTI Antonio

Se poi i Comprensori non si faranno, la colpa sarà solo vostra, perch la dichiarazione è molto netta, è la condizione per rimanere in Giunta questa è la posizione del PSI, le altre forze politiche quindi si assumono la responsabilità del non fare, allora.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Nelle comunicazioni dirò qualche cosa anche a questo proposito.



PRESIDENTE

Questa è la discussione che si è fatta alla Camera: poter fare un emendamento all'emendamento. Se però l'Assessore Benzi ritiene, per quanto lo riguarda specificamente quale unico rappresentante del suo Partito, di fare una richiesta per fatto personale, può farla ed è facoltà del Presidente di ammetterla o no.
Vuole farla per favore? Poi dirò se l'ammetto o no, questo è il regolamento.



BIANCHI Adriano

Chiedo la parola per mozione d'ordine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Signor Presidente, ho l'impressione che stiamo introducendo in modo surrettizio la discussione su argomenti di importanza fondamentale radicale rispetto ai lavori del Consiglio e al significato dell'apporto di ogni Gruppo. Chiedo che la Presidenza faccia rigorosamente osservare il regolamento. In sede di Conferenza dei Capigruppo avremo tutta la disponibilità a fissare tempi e momenti per discutere le questioni che sono state marginalmente delibate.
Penso che il trattarle in modo indiretto significhi trattarle in modo incompleto e non producente.



PRESIDENTE

Consigliere Bianchi, se un Consigliere chiede di poter rendere una dichiarazione per fatto personale, l'ammissibilità spetta al Presidente. A questo punto non gli posso negare la parola, è il regolamento. Il suo è un richiamo a non introdurre un argomento attraverso dichiarazioni personali cosa che accetto e quindi si prosegue. Io ho già proposto che venga cambiato il regolamento, ma non si cambia mai.
Esame deliberazione Giunta Regionale relativo all'istituzione del Comitato regionale di coordinamento dell'attività degli Enti mutualistici dei lavoratori autonomi e dipendenti con la programmazione regionale e con l'attività degli Enti ospedalieri.
Vi era stato un impegno dell'Assessore a portare una deliberazione per oggi, la deliberazione non l'ho avuta.
La parola al Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

L'argomento è stato ieri sera oggetto di una certa considerazione da parte della Giunta e l'Assessore, il quale ha dovuto assentarsi oggi per andare a Roma dal Capo dello Stato in relazione all'organizzazione delle giornate mondiali sanitarie, ha accennato al fatto che attendeva, per poter compilare la deliberazione, che vi fossero talune indicazioni che dovevano essere fatte - non so se ricordo esattamente - da sindacati o da altre forze interessate all'identificazione di coloro che dovrebbero far parte di questo Comitato. Pertanto la Giunta è rimasta ferma su questa dichiarazione fatta dall'Assessore. Ho cercato di raggiungerlo oggi con una telefonata, a Roma, per avere delle indicazioni più precise, non mi è stato possibile.
Pregherei il Consiglio di volere accettare per buona questa situazione che è di buona fede, senza alcun dubbio, e quanto meno dovuta ad un errore non colpevole e di rimandare l'argomento alla prima riunione di Consiglio come primo punto all'ordine del giorno, non essendo in grado in questo momento il Presidente della Giunta di sostituirsi a quella che è una iniziativa che si era assunta direttamente l'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Abbiamo già discusso stamattina, aggiungo solo poche cose per informare il Presidente.
In realtà l'accordo non era stato quello - il Capogruppo D.C.
stamattina me ne ha dovuto dare atto - nella riunione dei Capigruppo si erano delineate alcune possibilità di accordo; l'impegno era che l'Assessore avrebbe rielaborato la deliberazione, me l'avrebbe data perch sono io che ho chiesto di poterla confrontare ancora con i compagni del mio Gruppo e con i sindacati. Naturalmente, non disponendo della riedizione della delibera, queste consultazioni non sono avvenute, quindi sono del parere che occorre andare alla prossima seduta, ma saremo allo stesso punto se tra qualche giorno non avremo la proposta nuova di deliberazione, quella che ci consentirà di fare le consultazioni.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Nella mattinata di domani ne parlerò con l'Assessore.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni del Presidente della Giunta Regionale


PRESIDENTE

Darei ora la parola al Presidente della Giunta per le comunicazioni in ordine alla Montefibre e all'"indotto", che ci eravamo riservati di ascoltare nel pomeriggio.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Vorrei specificare che le mie comunicazioni si allargheranno un pochino perché nella seduta di stamane - per quanto mi è stato riferito - si è discussa un'interrogazione del Consigliere Sanlorenzo alla quale ha in parte risposto l'Assessore Conti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

a) Situazione alla Bemberg


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Si tratta del problema della Bemberg ed io voglio puntualizzare a questo proposito che il 31 gennaio ho avuto occasione di intrattenermi con il dr. Petrali che è il Direttore generale e con l'ing. Lanza che è il Direttore dello stabilimento di Gozzano, per esaminare insieme a loro la situazione relativa al momento ecologico di turbativa delle acque che potrebbe determinare - in relazione alla legge regionale che ha una sua particolare rigidità e che deve essere così rigida, se vogliamo raggiungere un risultato apprezzabile in campo ecologico - alcune difficoltà di adempimento e di esecuzione soprattutto nei tempi pre-fissati, il che avrebbe potuto avere una certa situazione di riflesso sullo stato occupazionale. Il problema non venne approfondito, si è trattato di un primo approccio.
Stamattina è stata segnalata da un Consigliere l'opportunità che io abbia un incontro diretto con il Presidente del Consiglio di Amministrazione della Bemberg, Angelo Costa. La questione è indubbiamente molto rilevante ed io ritengo di prendere contatto con questo Presidente procurandomi il motivo di incontro al quale inviterei i due Assessori competenti e cioè l'Assessore all'Ecologia da un lato e l'Assessore al Lavoro dall'altro per poter essere preciso al Consiglio Regionale.
E' certamente un aspetto estremamente delicato quello della Bemberg anche per l'immediatezza di talune determinazioni che potrebbero essere assunte e che debbono, ad avviso di chi parla, essere assolutamente impedite per non aumentare la pesantezza già grandissima della situazione occupazionale del nostro Piemonte.
E' stato chiesto anche di conoscere lo stato relativo al progetto di legge per il parco del Ticino, argomento del quale si è più di una volta parlato in sede di Consiglio Regionale, oltre che di Giunta. L'argomento era all'esame della Giunta ieri sera, con lo schema del disegno di legge predisposto in questa materia e più allargatamente in tema di parchi naturali, da parte dell'Assessore Debenedetti.
L'esame iniziato ha posto in evidenza alcuni problemi che debbono trovare soluzione attraverso a specificazioni che l'Assessore deve dare e che alcuni Assessori hanno esplicitamente richiesto perché vi erano delle perplessità. Tutti loro sanno che l'Assessore è stato vittima di un incidente automobilistico, che sembrava di poco conto, almeno quanto a lunghezza di guarigione e che invece attraverso ad una comunicazione avuta con lui proprio ieri sera si prolunga nel tempo. Si è ritenuto, da parte della Giunta, di sospendere il definitivo esame di quella bozza di disegno di legge fino al rientro dell'Assessore, che mi auguro sia prossimo, in maniera che la Giunta, che si riunirà il 19 del c.m., possa trattare l'argomento ed inviarlo al Presidente del Consiglio perché sia rimesso alla competente Commissione per l'esame e la disamina relativa.


Argomento: Rapporti con altre Regioni

b) Convegno Nord-Sud


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Si è svolto a Torino il convegno Nord-Sud con una generosa partecipazione delle Regioni meridionali, con una sottolineatura non piccola da parte di quanti erano interessati, anche giornalisticamente, a questo incontro; vi sono state parecchie voci che hanno espresso diversi pensieri collimanti tuttavia in alcune prese di posizione che avranno il loro ulteriore approfondimento in occasione dell'incontro a carattere nazionale, come Regioni, che si svolgerà il 4 e 5 marzo (se la data non verrà modificata) nella Campania, in maniera che l'iniziativa piemontese sia una specie di supporto, di complemento, di stimolo a quella che sarà una dichiarazione più vasta e più generale.
All'incontro Nord-Sud vi è stata una larga ed autorevole partecipazione da parte degli organismi sindacali, ma anche, credo per la prima volta almeno nella forma così ufficializzata, della Confindustria in modo che il colloquio è stato aperto tra le forze politiche, le forze sindacali e quelle imprenditoriali.
Noi ci auguriamo che questo colloquio a tre che si è sviluppato qui nella Regione Piemonte possa ulteriormente perfezionarsi ed abbiamo assunto una dichiarazione - sollecitati anche dai rappresentanti dei Gruppi che erano presenti a questo convegno - di fare in maniera, per quanto ci sarà possibile, che il dialogo tra le singole Regioni e la Confindustria per la soluzione o l'impostazione di determinati problemi che riguardano determinate Regioni, sia agevolato e facilitato e questo per quanto è possibile, da una partecipazione della Regione Piemonte.
Debbo esprimere una parola di compiacimento e di elogio agli uffici della Regione che sono riusciti (con una rapidità notevole se si pensa che frammezzo vi è stata la giornata festiva di domenica e la solennità civile dell'11 di febbraio per cui gli uffici erano chiusi) a raccogliere questo documento che è stato distribuito oggi ai Consiglieri, perché abbiano conoscenza più dettagliata del problema.


Argomento: Comprensori

c) Comprensori


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Debbo dire senza sollevare (almeno per quanto dipende da me) motivo di una discussione, volendo essere semplicemente un'informazione, che la Giunta ieri sera ha rinnovato il suo esame attento...



BERTI Antonio



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Quando andavo al ginnasio e al liceo studiavo il latino e ricordo un verso che diceva: "Infandum, Regina, iubes renovare dolorem". Perché vuole sostituirsi lei alla Regione per rinnovare in me il dolore per delle assenze, dei vuoti che sono stati deplorati da chi ha l'autorità di farlo dal Capogruppo nostro? Che cosa vuole che io le dica?



BERTI Antonio

E' un chiodo il mio!



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Scappo in latino, alla Don Abbondio, ma è un latino abbastanza comprensibile, penso che lo sentiranno anche gli assenti. Certo è una cosa sconfortante.
Dicevo che la Giunta ha riesaminato ieri sera il disegno di legge sui comprensori ai quali annette una grandissima importanza e per quanto fo abbia ritenuto meritevole ancora di considerazione per un perfezionamento per un aggiornamento dettagliato su alcuni aspetti, è venuta nella determinazione di licenziarlo egualmente, di mandarlo rapidamente al Presidente del Consiglio per l'ulteriore suo corso. E lo ha fatto, questa volta, con un testo di una lettera che si diversifica da quella che e la solita formula di lettera di accompagnamento dei disegni di legge avendo ritenuto opportuno chiedere al Presidente di volere sottolineare in modo particolare quello che è il suo intendimento che viene condensato in questi due periodi della legge che ho mandato al Presidente del Consiglio: "Desidero precisarle che la Giunta ha licenziato, in data odierna, il disegno di legge di cui trattasi, per non ritardare l'esame dell'importante e fondamentale argomento, convinta della necessità di un ampio dibattito nelle competenti sedi consiliari. La Giunta è disponibile a discutere e ad acquisire gli apporti diretti a perfezionare il testo del provvedimento riservandosi a sua volta ogni opportuno intervento migliorativo".
Questo per esplicitare per iscritto, non soltanto attraverso a quella che potrà essere la dichiarazione del Presidente, della Giunta o degli Assessori che parteciperanno ai lavori della Commissione, per dichiarare questa aperta disponibilità e con questo il desiderio di accelerare al massimo il raggiungimento dell'esame in Commissione per portarlo anche all'esame del Consiglio ed all'approvazione.
Vi è stata qui una piccola polemica relativamente a quelli che possono essere atteggiamenti personali, interpretazioni personali. Io desidero dare ampia e formale assicurazione che la Giunta ha il fermo proposito, se la Commissione asseconderà con la rapidità indispensabile l'esame del testo del disegno di legge, di curare e portare a compimento questa riforma sui comprensori, che è necessaria e che è, rispetto all'altro argomento delle deleghe, pur esso nel programma della Giunta, prioritaria ed in certa misura condizionante, posto che il discorso delle deleghe dovrà tener conto non soltanto della situazione attualmente esistente - Comuni e Province ma in qualche parte (il problema è tutto aperto e tutto da discutere) anche di questa nuova realtà comprensoriale che dovrà essere portatrice di un impegno di delega da parte della Regione. E' una semplice informazione quella che ho ritenuto di dare, senza voler suscitare una discussione che questa sera non avrebbe validità di contenuto non essendo ancora noto ai colleghi Consiglieri il testo del disegno di legge.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati - Problemi del lavoro e della occupazione

d) Settore dell'indotto


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Più dettagliate saranno le mie comunicazioni in rapporto al problema della Montefibre-Montedison ed alla difesa dell'occupazione, al rilancio produttivo nel settore dell'indotto, cioè alla situazione che viene a crearsi per ciò che è accaduto e accade, per ciò che si teme possa essere anche diversamente verificabile, e in termini forse non meno preoccupanti di quelli odierni, alla fine del mese di marzo, quando la Fiat, i sindacati, i lavoratori, le organizzazioni sindacali prenderanno in esame le circostanze che hanno accompagnato lo sviluppo dell'attività di questi mesi, per ulteriori prese di posizione.
I Sindacati, come d'altronde anche l'Unione Industriale, la Giunta, il Consiglio Regionale, tutte le forze vive operanti nella Regione, ritengono che il problema dell'indotto stia per diventare ancora più grave di quel che non sia il problema Fiat-Cassa integrazione, Lancia-cassa integrazione.
Perché, contrariamente a quanto da qualcuno poteva essere ritenuto l'indotto è massicciamente presente, con parecchie centinaia di imprese piccole, meno piccole e anche abbastanza grandi, che ruotano nell'orbita del problema di fondo della FIAT, per cui c'è un larghissimo interesse, con una preoccupazione estrema per quanto attiene al problema occupazionale.
Aggiungendosi alla situazione esistente nella grande industria, nella grande impresa, questo problema si allargherebbe a macchia d'olio, perch si estenderebbe veramente a vasta parte della Regione Piemonte, e pertanto creerebbe preoccupazioni di altissimo rilievo e di grande importanza.
Su questo argomento vi è stato un incontro, il 5 febbraio scorso, al quale hanno partecipato, con il Presidente, gli Assessori aventi uno specifico incarico in materia: l'Assessore al Lavoro, l'Assessore all'Industria, l'Assessore al Programma, con una delegazione della Confederazione piemontese della UIL-CGIL-CISL. I rappresentanti di queste Organizzazioni hanno esposto i problemi che derivano da questa situazione nei comparti delle lavorazioni, con il grosso timore della riduzione di produzione dell'industria dell'automobile e della FIAT in particolare hanno illustrato lo stato della vertenza che è stata aperta dalla Confederazione con l'Unione Industriale, sottolineando in particolare alcuni punti ed aspetti, primo fra tutti quello di chiedere la salvaguardia dei livelli occupazionali nelle aziende del cosiddetto "indotto automobilistico", con l'estensione delle garanzie previste dall'accordo FIAT contro licenziamenti collettivi nel corso del 1975 e per l'anticipo ai lavoratori sospesi dell'80% del salario lordo.
L'Unione Industriale di Torino ha sollevato in proposito immediatamente le sue riserve, dicendo che non si riteneva in grado, salvo ulteriori contatti con le forze sindacali, di dare in questa linea una assicurazione che tranquillizzasse il tema occupazionale. Questa è la situazione fino a ieri.
Le forze sindacali hanno chiesto un impegno a non ricorrere alla Cassa integrazione a zero ore ed hanno da ultimo sottolineato l'esigenza di rivolgere alla FIAT una richiesta perché si imposti una politica di commesse verso le varie ditte fornitrici, in maniera che il tutto non finisca con l'aggravare ulteriormente le difficoltà già gravi del settore operando di conseguenza anche con la politica dello stoccaggio, delle modalità e dei tempi di pagamento. Queste richieste, che sono state rivolte dai rappresentanti sindacali al Presidente della Giunta ed agli Assessori sono state, del resto, ribadite poi pubblicamente nell'assemblea dei delegati che si è svolta proprio ieri, 12 febbraio, e di cui i giornali di oggi danno il resoconto.
La Giunta ieri sera ha attentamente esaminato queste richieste, ed una in più, ed è venuta nella determinazione che il Presidente ragguagliasse il Consiglio Regionale su questa linea di scelta nei vari punti. La Giunta ritiene che debbano essere salvaguardati i livelli occupazionali, o quanto meno che siano bloccati i licenziamenti nel comparto delle lavorazioni indotte, che comprendono, come dicevo, centinaia, anzi migliaia, di aziende, ed a questo fine assume con fermezza la posizione di un discorso di rifiuto dei licenziamenti, da farsi tanto nella direzione dell'Unione Industriale, per il dialogo che si è aperto e di cui ho detto in precedenza, quanto specificamente alla FIAT, quanto direttamente alle principali aziende dell'indotto primario, che comprende varie unità produttive di diversa dimensione e grandezza. La Giunta rappresenta al Consiglio la propria volontà e la propria ferma presa di posizione, che consiste nell'affermazione che occorre procedere ad una diversificazione produttiva, ritenendo che senza questa non sarà possibile raggiungere una situazione di tranquillità, con una certa stabilità nella vita aziendale produttiva del nostro Piemonte. La diversificazione produttiva viene pertanto indicata come obiettivo di fondo, già recepita nella programmazione regionale, quindi obiettivo che la situazione attuale mette in particolare evidenza, rendendola più urgente che mai.
Ad avviso della Giunta, questa diversificazione deve interessare il Gruppo FIAT nel suo interno ma anche l'intero sistema industriale piemontese, tanto nei comparti delle lavorazioni indotte quanto nei comparti autonomi. L'impegno è indubbiamente molto grave, ma la Regione, ed in modo particolare gli Assessori che hanno la specifica competenza e responsabilità dei singoli rami, non trascureranno nulla perché il discorso non rimanga a livello di dialogo ma si traduca in una certa consistenza operativa.
La Giunta ha già in corso gli studi, che si stanno perfezionando proprio in questi giorni con la maggior rapidità possibile, atti a fornire ulteriori elementi di approfondimento anche sul piano tecnico. Il Consiglio voglia tener presente l'esigenza di stabilire come si possa tecnicamente passare dall'affermazione di principio, dalla proposizione della volontà all'acquisizione di elementi che possano dar modo di svolgere in concreto un'azione da portare innanzi non soltanto nella tematica generale della programmazione regionale, ma anche nei confronti del Governo, avendo come interlocutore il Governo. Noi ci proponiamo di esporre con la massima sollecitudine al Governo le preoccupazioni che in questo momento tormentano la vita dell'Amministrazione regionale, invitandolo ad assumere esso stesso delle scelte di politica industriale. Credo che il portare il più presto possibile in aula, per discuterlo, il problema delle collocazioni delle attività industriali nella Regione Piemonte, che è stato prospettato progettato, studiato, illustrato in sede di Commissione in questi giorni dall'Assessore Paganelli, sarà un passo avanti su un piano concreto e tecnico per risolvere il problema.
Un'altra richiesta avanzata dai rappresentanti della Confederazione sindacale a livello regionale concerne la politica del credito. Di contro ad una situazione strutturale difficile, e ad una situazione congiunturale che aggrava tale situazione strutturale, vi è la stretta creditizia, che complica il discorso e crea parecchi ostacoli alla soluzione. La Giunta e ferma nel proposito di ribadire tenacemente la necessità di una riapertura selettiva del credito, che consenta la ripresa qualificata degli investimenti. In questo senso concorda con l'esigenza espressa dai sindacati che criterio prioritario per la concessione dei crediti alle aziende sia quello della correlazione tra l'apertura del credito alle aziende e la dichiarazione di impegno da parte di queste a che la concessione serva alla difesa della occupazione. Devono essere privilegiati dunque in questa apertura quegli interventi di riconversione e di rilancio produttivo che garantiscano il mantenimento dei livelli occupazionali. Non si deve cioè correre il rischio di dare un finanziamento che serve per una ristrutturazione interna, magari con un miglioramento dell'azienda, ma con una riduzione del livello occupazionale, che sarebbe certamente controproducente ed in questo momento politicamente non accettabile.
Questo concetto sarà illustrato al Governo in tutte le forme possibili ed anche agli istituti di credito. Con l'Assessore Paganelli dovremo incontrarci per una questione specifica al Ministero dell'Industria nei prossimi giorni, ed in quella sede apriremo il discorso nella direzione che è stato detto.
La dichiarazione della Giunta si conclude pubblicamente con l'affermazione della piena disponibilità di riaprire l discorso con i rappresentanti dei lavoratori attraverso le Organizzazioni sindacali non appena si sia compiuto l'accertamento tecnico cui ho fatto riferimento, non appena sia esaurito il discorso fra Sindacati e Unione industriale, cioè che si conosca in modo ancora più esplicito l'atteggiamento dell'Unione industriale, per poter portare concretamente innanzi il discorso.


Argomento: Immigrazione

e) Conferenza sull'immigrazione


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Prima di passare alle comunicazioni relative alla Montefibre, vorrei ancora informare il Consiglio che si svolgerà a Roma, dal 24-25 febbraio al 1° marzo, la Conferenza sull'immigrazione, alla quale la Regione Piemonte sarà sicuramente presente. Ho avuto occasione di parlare già di questa Conferenza sull'immigrazione al mio rientro dalla visita agli emigrati piemontesi in Argentina ed in Brasile, precisando allora l'impegno che avevo sentito di dover assumere anche personalmente. L'Assessore all'Assistenza è stato partecipe di incontri che si sono svolti tra Assessori all'assistenza ed al Lavoro per la disamina del problema e per l'elaborazione di un documento che le Regioni presenteranno unitariamente (un Presidente di Regione illustrerà il suo contenuto in seno alla Commissione che specificamente dovrà trattare degli argomenti propri e specifici delle Regioni), e che è stato rivisto, dopo l'incontro del 4 febbraio a Roma, al quale ho partecipato anch'io, in un incontro avvenuto a Milano. Mi son fatto premura di trasmettere il testo, pervenuto a me nella giornata di ieri, al Presidente del Consiglio, per opportuna e doverosa conoscenza, allegando alcune copie da distribuire ai Capigruppo, in maniera che essi pure siano posti al corrente dell'impostazione che verrà data all'argomento, fatti salvi ulteriori approfondimenti che potrebbero essere apportati in una riunione di Assessori competenti programmata il 20 di questo mese a Cosenza, dopo di che le varie Giunte Regionali esprimeranno definitivamente il loro pensiero.
E' stata data notizia attraverso la stampa di un incontro sul problema dell'immigrazione, incontro che si terrà qui a Torino sabato 22 febbraio. A questo proposito desidero fare una dichiarazione che chiarisca esattamente i termini del problema. Alcuni rappresentanti di associazioni di emigranti hanno chiesto di essere ricevuti da me ed hanno fatto presente l'opportunità che prima della verifica della Conferenza sull' emigrazione vi sia una presa di contatto fra tutte le varie associazioni degli emigranti, meglio degli immigrati in Piemonte, e segnatamente a Torino, per fare il punto della situazione. Mi hanno domandato se la Regione era interessata alla cosa: avuta, naturalmente, risposta affermativa, mi hanno chiesto di introdurre il dibattito con un discorso che sarà praticamente l'indicazione della volontà espressa dal Comitato interassessorile delle varie Regioni, perfezionato nella riunione di Cosenza. Peraltro, il limite di questa conferenza è di una volontaristica azione promozionale delle varie associazioni di immigrati, alla quale la Regione non è assente perché non può e non deve essere assente, essendo però chiaro che un discorso a livello regionale sul tema della immigrazione dovrà ancora essere fatto (non so francamente se potrà essere fatto ancora da questo Consiglio Regionale, da questa Giunta del Governo Regionale, o se dovrà essere spostato ad un secondo momento).Purtroppo, emigrazione e immigrazione costituiscono uno di quei problemi che non possono trovare soluzione dall'oggi al domani ma devono passare per soluzioni intermedie.
E' indubbio che occorre cercare un serio rimedio e questo malanno grave, di una emigrazione o immigrazione coatta, che non consente cioè un minimo di determinazione di libertà: coloro che hanno lasciato le loro case, le loro terre al Sud o nel Veneto per venire qui sono stati costretti a farlo.
E' un problema che certo richiederà un tempo ancora abbastanza lungo perché lo si possa portare a soluzione: se le circostanze non consentiranno tempo sufficiente a questo Consiglio Regionale, lasceremo in consegna a coloro che continueranno la nostra attività di fare un ampio dibattito designando coloro che dovranno avere una delega per strutturare la questione a livello regionale nel modo migliore, con leggi regionali.
Perché l'argomento deve essere ricondotto a questo livello: vi sono problemi, in tema di emigrazione e di immigrazione, che devono far capo a leggi regionali, ma ve ne sono anche di carattere regionale: la Regione per esempio, deve essere chiamata ad intervenire ed a pronunciarsi sulla situazione gravissima dei frontalieri, come già è stato chiesto nell'incontro avutosi a Roma, e il concetto sarà ripreso e ribadito chiaramente nella Conferenza nazionale. Perché i frontalieri sono cittadini di Domodossola o del Verbanese, o sono liguri che attraversano il confine con la Francia, o sono lombardi, o sono alto-atesini (in questa zona, al confine con la Jugoslavia, il fenomeno è eccezionalmente soprattutto in senso contrario: è dalla Jugoslavia che c'è spostamento su Trieste e sulla zona del Triestino); e quindi penso sinceramente che la Regione possa in questa direzione dire qualche cosa.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

f) Montedison-Montefibre


OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ho riservato per ultima la questione Montefibre-Montedison. perché è forse questo al momento il problema più grave e delicato.
Vi è stata, ieri l'altro, a Roma, una riunione presso il Ministero dell'Industria, alla quale hanno partecipato il ministro dell'Industria on. Donat-Cattin. il Sottosegretario al Ministero del Lavoro, on. Tina Anselmi, i rappresentanti dei Sindacati nazionali e regionali interessati i rappresentanti della Montedison e della Montefibre, e, per la Regione con l'Assessore Conti, chi vi parla, essendo impedito quel giorno per una lieve indisposizione l'Assessore Paganelli.
Qual è stata la posizione degli intervenuti? Il Ministro Donat-Cattin ha dichiarato la disponibilità del Governo di affrontare l'esame del problema, a prospettare ipotesi di soluzione del problema, nonostante che l'accordo sia a suo tempo intervenuto fra Montedison e Sindacati. Questa precisazione il Ministro l'ha fatta con grande fermezza, richiamando i Sindacati ad evitare di stipulare delle convenzioni senza l'intervento direi, sotto un profilo tecnico-giuridico, o dello Stato o della Regione ma con la sola presenza, com'è avvenuto per alcuni accordi con la Montefibre, della Regione, senza una partecipazione conclusiva, senza cioè la sottoscrizione di una convenzione, senza diventare pertanto titolari di un intervento diretto che non sia suggerito se non da esigenze politiche sia pur molto sentite.
Il Ministro ha assicurato la piena disponibilità (ed è questa la cosa più importante) al riesame delle leggi agevolative, nel senso di un limitato rifinanziamento, con una precisa destinazione verso situazioni di gravi crisi, e quindi il riesame in termini generali di finanziamento o di rifinanziamento di leggi, con particolare attenzione alla Montefibre, e sottolineando che questi rifinanziamenti debbono verificarsi con un provvedimento nuovo, che attenga, cioè, all'esame attuale della situazione in maniera che la situazione generale di crisi sia fondamento e base della nuova legge e del finanziamento relativo ad essa.
I Sindacati hanno chiesto di verificare i programmi della Montedison come cosa fondamentale ed indispensabile, atteso che la Montedison ha denunciato l'impossibilità di tener fede agli impegni che erano stati assunti, di mantenimento del livello occupazionale e del livello produttivo in tutte le componenti dell'attività Montedison. Essi hanno posto l'accento, oltre che su questa esigenza di verifica, anche su quella della revoca della sospensione dei dipendenti a zero ore, che nel nostro Piemonte sono circa 1800, quindi una cifra cospicua di persone che si trovano in grossa difficoltà.
La posizione Montedison e Montefibre è partita da una dichiarazione pratica di non possibilità di applicare l'accordo, assumendo che le sopravvenute circostanze economico-finanziarie rendono non economiche alcune ristrutturazioni che erano state previste nel programma di carattere generale. Tra queste, Mergozzo, che è stato al centro di molti nostri dibattiti, Vercelli e Chatillon, in Valle d'Aosta, in maniera preminente mentre l'assolvimento dell'impegno relativo ad una piccola frazione di attività per lo stabilimento di Ivrea è in corso di realizzazione , a meno che finisca poi con il non essere nella concretezza praticamente gestito.
Hanno richiesto, i rappresentanti Montedison e Montefibre, una nuova politica di carattere generale per quanto si riferisce alla produzione delle fibre in relazione ad una necessità di concentramento in grandi unità monoproduttive per realizzare economie di scala e nuove tecniche avanzate.
Come i colleghi Consiglieri si rendono conto, è un terremoto, è tenere sbarrata una situazione con la prospettazione di grosse novità legate all'esigenza di un profitto che probabilmente oggi non ci sarebbe, o verrebbe meno. E' veramente la rivoluzione nell'impostazione di questi problemi. Può ritenersi attraverso queste dichiarazioni certo, amaramente certo, che se le cose non si modificheranno saranno esclusi tre punti che riguardano in particolare l'attività in Piemonte: Mergozzo, Vercelli e Chatillon in Valle d'Aosta.
Il Ministro è intervenuto energicamente, richiamando Montefibre e Montedison all'impegno di carattere socio-politico di trovare rapidamente nel frattempo, mentre si procede anche a questo esame, che può avere la sua opportunità e la sua ragione, delle soluzioni che mantengano i livelli occupazionali quali sono previsti nell'accordo. E questo è il punto di forza sul quale l'espressione del Consiglio, sia pure in forma molto concisa, può tornare utile, per confortarci quando, in una riunione prevista per i primi di marzo, precisamente per il 4 marzo, la Montefibre Montedison presenterà questo programma. Noi ci proponiamo di chiedere che il programma non sia reso noto solo nel corso di quella riunione ma già in precedenza, in maniera da essere in grado di partecipare proficuamente a tale adunanza. In questo periodo non dovranno esservi flessioni n cessioni, dovranno rimanere fermi i livelli occupazionali al punto indicato nella convenzione. Sulla validità della convenzione la discussione è aperta, per dichiarazione degli stessi Sindacati, ma alla condizione che resti fermo il livello occupazionale, che non si determini nessun motivo di sconvolgimento in questo settore.
Quale atteggiamento assume la Giunta. Essa pensa di avere il conforto e l'approvazione del Consiglio intanto nella constatazione, amara ma ferma recisa, precisa, che il Consiglio ha ricavato già dall'intervento fatto poco tempo fa dall'Assessore Paganelli, della mancanza di una politica industriale intesa ad assicurare anche al Piemonte una diversificazione produttiva; e denuncia che se non si porrà rimedio a questa carenza non soltanto non si riuscirà a risolvere questo problema ma si avranno implicazioni anche nella soluzione di altri problemi.
Inoltre, pur non dichiarando una sfiducia totale, la Giunta ha sottolineato ieri che a queste proposte Montefibre-Montedison non può esser dato molto credito. Ben lieta se i fatti smentiranno questa considerazione pessimistica.
Anche la Giunta dichiara la sua disponibilità ad esaminare questi nuovi programmi, con la precisazione che essi dovranno essere assunti davanti al Governo e con il Governo, proprio per evitare che si ripeta la situazione che si verifica attualmente, e, per quanto sia possibile, con la stessa Regione, la quale ovviamente chiede di essere presente e di poter partecipare alla discussione.
Da ultimo, la Giunta fa propria la richiesta dei Sindacati perch vengano revocate le sospensioni, per la portata della decisione di per se stessa, ma anche come chiara manifestazione della riconfermata volontà della Montefibre Montedison di arrivare a salvaguardare i livelli occupazionali.
Questo il ragguaglio che avevo avuto incarico da parte della Giunta di dare ai colleghi del Consiglio Regionale. Aggiungo che la volontà di lavorare in questa direzione è ferma e precisa in tutti i componenti del nostro esecutivo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE



PRESIDENTE

Apro la discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Giunta. Ha chiesto di parlare il Consigliere Sanlorenzo. Ma il Consigliere Menozzi desidera intervenire per mozione d'ordine, e pertanto devo dargli la precedenza.



MENOZZI Stanislao

Desidero semplicemente ricordare che questa mattina avevo prospettato ad alcuni Capigruppo ed a lei, signor Presidente, l'opportunità di arrivare entro questa sera al varo dei due disegni di legge che figurano agli ultimi due posti dell'ordine del giorno, il che non dovrebbe essere impossibile visto che era inteso, se non vado errato, che le comunicazioni che il Presidente ci ha fornito, con la consueta scrupolosità, in forma veramente esauriente, non avrebbero dovuto essere seguite da interventi immediati, da svilupparsi invece dopo il maturare di certi eventi.
Mi sono agganciato all'intervento del Presidente della Giunta per rinnovare l'invito alla Presidenza ed al Consiglio tutto ad accogliere la mia proposta in quanto, se i problemi di natura occupazionale, di natura produttivistica di cui egli ci ha parlato, per giungere a risoluzione devono trovare supporto nel credito, quelli che io raccomando di portare avanti sono provvedimenti che concernono problemi pure di carattere occupazionale, produttivistico, ma, per i quali non siamo in attesa delle risoluzioni altrui, bensì disponiamo già dei finanziamenti. Si tenga conto che l'agricoltura, oltre che settore primario, è settore indotto di un certo tipo di industria. Un ulteriore rinvio dell'approvazione di questi due disegni di legge, che da mesi gli interessati attendono di veder entrare in vigore, paralizzerebbe circa i due terzi degli interventi regionali già varati e previsti per il '74.



BERTI Antonio

Certo che la definizione dell'agricoltura come settore indotto mi riesce nuova.



MENOZZI Stanislao

Ripeto che è settore indotto di un certo tipo di industria.



PRESIDENTE

Consigliere Menozzi, della sua proposta parleremo al momento opportuno.
Ora devo dare la parola al Consigliere Sanlorenzo.



SANLORENZO Dino

Sarò estremamente conciso, poiché la gravità e la puntualità delle dichiarazioni del Presidente rispetto ai problemi sollevati nella precedente seduta del Consiglio Regionale ed anche rispetto a problemi emersi ieri nell'incontro fra i Sindacati e la Montedison e nell'assemblea dei Consigli di fabbrica che si è tenuta ieri a Torino esigono precisione concretezza ed estrema severità di giudizio sulle singole questioni.
In merito alla Bemberg, io inviterei il Presidente della Giunta a far sì che l'incontro con l'avv. Costa avvenga il più presto possibile, perch prevedo che, data la composizione del pacchetto azionario di tale società le manovre dilatorie, i tentativi per evitare di arrivare ad un confronto diretto, per non scoprire i veri intendimenti della proprietà, saranno tali che ad un primo incontro ne dovranno seguire altri, e se non si farà in fretta ci si troverà, senza aver risolto il problema, con la fabbrica chiusa e gli operai sul lastrico.
Per la questione del parco del Ticino, ho avuto notizia che in realtà i ritardi nella presentazione del progetto di legge da parte della Giunta derivano da contrasti fra alcuni Comuni circa il limite di edificabilità nelle zone che dovrebbero essere salvaguardate dalla legge. Questi contrasti, in realtà, riflettono interessi di Gruppi che si stanno muovendo da tempo per impedire che una legge di salvaguardia venga approvata, gruppi facilmente individuabili, neppure piemontesi ma milanesi, che stanno manovrando per ottenere sulla sponda piemontese del Ticino quel che è stato loro negato di fare su quella lombarda. Suggerirei pertanto alla Giunta di presentare immediatamente il progetto di legge, così come è stato finora elaborato, lasciando che nella fase della consultazione, del dibattito, del confronto, le varie forze politiche portino ciascuna il proprio contributo ritardando la presentazione, non faremmo che favorire le manovre speculative. Dobbiamo bruciare le tappe, avviare il confronto con i Comuni e le forze politiche per arrivare a varare questo progetto di legge, che senza costare una lira può far risparmiare tanto, oltre a salvaguardare un bene che è di tutto il Piemonte.
Quanto alle dichiarazioni di principio della Giunta circa le proposte che ieri i Sindacati piemontesi hanno di fatto avanzato, devo prima di tutto prender atto della tempestività con cui il Presidente della Giunta ha inteso esprimere questa posizione politica, che condividiamo. I Sindacati ieri hanno chiesto infatti alla Giunta di prendere posizione politicamente nei confronti della questione del blocco dei licenziamenti, e se non ho inteso male il Presidente della Giunta questa posizione l'ha assunta; in secondo luogo, hanno chiesto di fare in modo che i crediti agevolati alle piccole e medie aziende siano concessi in funzione della disponibilità da parte delle aziende a garantire i livelli occupazionali, ed anche questo concetto mi è parso di cogliere ribadito nelle dichiarazioni del Presidente della Giunta. Non ho invece sentito riecheggiare dal Presidente un'altra richiesta che i Sindacati hanno avanzato, e che mi pare giusta: di addivenire a studiare le forme di concessione di credito alle piccole e medie aziende. I Sindacati hanno proposto l'utilizzazione dei depositi bancari della Regione. Capisco che la questione è assai complessa. E' una proposta che noi abbiamo avanzato da tempo, in vari dibattiti. Da circa un anno sollecitiamo la Giunta a lavorare, sia nei confronti degli istituti di credito sia nei confronti di strumenti legislativi da approntare, per addivenire ad una politica creditizia che favorisca la piccola e media azienda. So bene che questo non è previsto nell'art. 117 della Costituzione, ma è un fatto che parecchie Regioni stanno lavorando per superare l'ostacolo giuridico ed arrivare alla sostanza concreta di favorire una politica di questo genere.
In questa fase di economia disastrata in Piemonte, se non riusciremo ad esprimere un intervento verso l'artigianato e verso le piccole e medie aziende che favorisca la diversificazione produttiva, che favorisca lo sganciamento dell'indotto dalla produzione FIAT, che avvii concretamente una politica di ricerca di nuovi mercati e di nuove produzioni, davvero la nostra funzione si rivelerà sterile, ridotta ad una petizione di principio senza un concreto intervento nella situazione economica piemontese.
Suggerirei alla Giunta di mettere immediatamente allo studio questa questione e di proporla in termini aperti anche alla Commissione Programmazione e bilancio, in modo da ricercare assieme a tutte le forze politiche una posizione positiva. Questo chiedono le piccole e medie aziende nelle consultazioni sul bilancio '75; questo chiedono i Sindacati questo comporta la linea di sviluppo che abbiamo inteso mettere a base del piano regionale di sviluppo. Mi pare sia venuto il momento di dare una risposta positiva in proposito.
L'ultima e più grave delle dichiarazioni del Presidente della Giunta è quella relativa alla Montefibre. Purtroppo, le notizie che egli ci ha dato confermano la drammaticità della situazione e convalidano tutte le ipotesi più negative che avevamo avanzato nel dibattito suscitato in sede di Consiglio dalle dichiarazioni dell'Assessore Paganelli e dall'ampio confronto di idee che si era sviluppato.
In sostanza, da quanto ha esposto il Presidente sull'incontro di Roma si deduce: 1) la Montedison ha preso unilateralmente la decisione di non rispettare i patti liberamente stipulati e di non attuare il programma di lavori che essa stessa aveva redatto (in fin dei conti, non era stato redatto dai Sindacati, il piano, ma dalla Montefibre: i Sindacati avevano firmato, avevano contribuito, ma la redazione tecnica, la redazione produttiva, le ipotesi di insediamento e di creazione di nuovi stabilimenti erano state fatte da chi tendenzialmente deve occuparsi di queste cose) 2) è confermata la nostra tesi secondo la quale, indipendentemente dalla concessione o meno di finanziamenti agevolati da parte del Governo la Montedison sconfessa la scelta che aveva compiuto. Per cui si viene a verificare la circostanza che se per caso i finanziamenti fossero stati dati si sarebbero creati degli stabilimenti a detta della Montedison assolutamente inutili. Pongo allora il quesito se debbano rimanere a dirigere un grande complesso industriale come quello di cui parliamo persone come queste, che, dopo aver chiesto al Governo denaro pubblico da investire in una certa direzione da esse ritenuta positiva, a distanza di neppure un anno dichiarano di non ritenere più vantaggioso tale investimento. Le loro previsioni, dunque, non andavano più in là di un periodo di un anno: sulla base del fatto che il mercato tirasse o no per sei mesi o un anno, si disponevano a creare complessi che impegnavano migliaia e migliaia di operai. Gente simile deve cambiar mestiere: non è pensabile che l'industria italiana continui ad essere affidata a mani così insicure.
Ma poiché l'invettiva serve a poco, e oggi bisogna purtroppo constatare che chi dirige la chimica, e non soltanto la chimica, in Italia ha questo livello di prospettiva industriale (in questo caso il petrolio non ha proprio nulla a che vedere, e non si può dare agli arabi la colpa di questa faccenda, non c'è neppure questo alibi), ci si deve porre il problema di come operare nelle prossime settimane, dato che per lo meno un punto positivo c'è nelle comunicazioni che il Presidente ci ha fatto, e cioè quello che il 4 marzo si avrà un altro incontro e la Montedison si è impegnata a presentare in quella occasione dei progetti speriamo un po' solidi di quelli a suo tempo presentati e poi abbandonati.
C'è però una condizione da ottemperare, su cui dobbiamo pronunciarci politicamente, poiché non mi pare di averlo sentito fare dal Presidente della Giunta. I Sindacati ieri hanno chiesto, per accettare la possibilità di una verifica dei nuovi progetti, una prova di buona volontà, di credibilità del discorso da riaprire: che tutti i lavoratori a zero ore siano riammessi in fabbrica a pieno titolo, con pieno riconoscimento.



PAGANELLI Ettore, Assessore all'industria

Il Presidente ha posto come punto fermo, nelle sue dichiarazioni l'accettazione di questa condizione.



SANLORENZO Dino

Evidentemente l'affermazione mi è sfuggita. Meglio così. Allora, è ben chiaro che tutti i lavoratori dovranno poter rientrare, a tutti gli effetti, con pieno diritto, in fabbrica.
Ma c'è un altro punto: il confronto, prima ancora che con il Governo deve avvenire, almeno in termini conosciuti, con la Regione, per motivi di prassi, di metodo e di contenuto. In effetti, noi un rapporto con la Montedison l'abbiamo avuto in più occasioni, come Regione Piemonte: all'inizio dell'annuncio del piano di ristrutturazione, nella conferenza chimica, nel confronto dopo l'accordo del 7 aprile '73, in sede di verifica. Anche se ora il rapporto è stato spostato a livello governativo prima di presentare un progetto nuovo questi signori dovranno venire a dire anche a noi, a spiegarci nei dettagli perché non vogliono più applicare quello vecchio.
A me non sembra che i Sindacati abbiano commesso errori, che abbiano qualche colpa di quanto è avvenuto. Il Presidente ha detto che forse essi hanno avuto torto a non coinvolgere il Governo nella stipula dell'accordo stesso. Ma questa è questione della quale bisogna vedere gli aspetti positivi e negativi, questione che investe le autonomie sindacali: finora i Sindacati hanno sempre trattato avendo come controparte i proprietari delle aziende, non hanno fatto accordi triangolari. L'accordo l'avevano firmato con la Montedison, convinti che i due contraenti dovessero essere i Sindacati e la Montedison.
Se dunque i Sindacati hanno fatto esattamente quello che dovevano fare e la Montedison non ritiene più di dover fare quel che si era impegnata a fare, la Regione aveva nei confronti della Montedison degli impegni precisi, che in parte ha assunto, la Montedison deve per lo meno rispondere nei confronti della Regione di ciò che aveva con essa concordato e non ha fatto. E questo confronto dobbiamo averlo prima del 4 marzo, in modo che la Regione possa esprimere all'incontro che si avrà in tale data, in sede governativa, un suo parere rispondente alle scelte di politica economica che essa ritiene di dover compiere per lo sviluppo dell' economia piemontese in questa situazione, in relazione al piano regionale di sviluppo e così via. In altri termini, la Montedison non può pensare di sganciarsi con questa operazione dal Piemonte unilateralmente, oltre che per il passato, anche per il futuro: le scelte produttive devono contribuire a farle non soltanto i Sindacati dei lavoratori ma anche il potere politico, che in questo caso la Regione esprime, in modo da far sì che le scelte di domani, ancorché diverse da quelle di ieri, siano coerenti ad un disegno generale di sviluppo dell'economia piemontese, anche in relazione al dibattito che si è svolto recentemente con le Regioni meridionali. Questa questione credo dobbiamo mettere a punto se vogliamo aiutare il processo di formazione di una nuova volontà politica che, ferma restando la difesa dell'occupazione, crei una situazione nuova.
L'ultima proposta che faccio è che la metodologia di informazione del Consiglio su questa vicenda sia tale per cui quasi ad ogni seduta del Consiglio Regionale ci sia una comunicazione di aggiornamento da parte della Giunta ed una verifica da parte del Consiglio sullo stato delle cose perché qui è davvero in gioco la credibilità del Consiglio Regionale, della Regione, oltre che di una grande azienda pubblica privata.
Voglio ancora aggiungere che probabilmente i Sindacati, avendo firmato un accordo con una azienda sotto controllo pubblico, in cui sono investiti tanti miliardi di capitale pubblico, hanno pensato di aver firmato anche in parte con il Governo, e proprio per questo non hanno cercato un avallo superiore. Si vede che davvero in Italia non abbiamo più soltanto a che fare fra lavoratori e padroni pubblici e privati ma abbiamo una superpotenza: in Piemonte abbiamo avuto un superpartito, ma su scala nazionale abbiamo degli agenti con connotati così strani che è difficile individuarli per poter con loro trattare, e che, quando si riesce a bloccarli con la firma di accordi, trovano il modo di scappare cambiando faccia, calandosi sul viso una maschera da Carnevale che si rinnova di sei mesi in sei mesi, col risultato sostanziale di far pagare ai lavoratori il peso della crisi economica di cui essi sono in tanta parte responsabili.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Franzi. Ne ha facoltà.



FRANZI Piero

Signor Presidente, colleghi, le dichiarazioni del Presidente della Giunta ci lasciano una volta ancora più che perplessi, addirittura sgomenti, perché, se ho interpretato bene quanto egli ha detto, che ho cercato di appuntarmi accuratamente, la Montedison avrebbe ripudiato il programma a suo tempo proposto e concordato con i Sindacati, sostenendo che esso oggi non ha più sufficiente validità economica. Salterebbero così gli investimenti di Mergozzo, Vercelli ed Ivrea.



CONTI Domenico, Assessore ai problemi del lavoro e dell'occupazione

Ivrea no.



FRANZI Piero

Se la memoria non mi tradisce, il concetto contenuto nella lettera che l'amministratore delegato della Montefibre aveva inviato al Presidente del Consorzio per il Basso Toce, sulla quale avevamo fatto le nostre considerazioni la settimana scorsa, era di ben altro genere: si diceva cioè che la Montefibre non dava inizio agli investimenti di riconversione industriale perché non erano stati assicurati i finanziamenti che a suo tempo pareva che il Governo avesse promesso.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Per la precisione, la denuncia è per tutto il programma di attività Montedison. non soltanto per quello particolare e specifico del Piemonte.



FRANZI Piero

Allora, è bene puntualizzare, perché lei ha affermato, se non ho inteso male, che la Montedison denuncia il proprio programma di investimenti relativi all'accordo del 1973, in modo particolare per quello che riguarda Mergozzo, Ivrea e Vercelli, mentre il Consigliere delegato aveva dichiarato che il mancato inizio delle costruzioni era conseguente solo ai mancati finanziamenti della legge governativa.
Dunque, a distanza di poche settimane, anzi, di pochi giorni, la Montedison assume due posizioni completamente diverse: prima dice che sono mancati i finanziamenti governativi, poi parla di mancato tornaconto economico aziendale. Mi pare che questo sia un aspetto da approfondire perché se si tratta di finanziamenti bisogna insistere perché il Governo li assicuri o li rifiuti esplicitamente, se si tratta di convenienza economica sarà bene non accettare supinamente i punti di vista della Montedison ma verificarne l'esattezza.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ma chi ha accettato supinamente! ? Siamo insorti, abbiamo detto in modo ben chiaro che, per quello che è di nostra competenza, non accettiamo.
Quanto ai quattrini, ho precisato che c'è l'impegno del Ministro di far finanziare una nuova legge addirittura. Che cosa si può fare di più?



FRANZI Piero

Bisogna farsi chiarire bene un punto della Montedison: o questi investimenti sono economici, e allora è solo questione di finanziamenti, o non lo sono. E' assurdo cercare giustificazioni dicendo che non vengono concessi i finanziamenti e la settimana dopo dicendo che si tratta di investimenti non economici: o è l'una cosa o l'altra.
Comunque, ringrazio per l'interessamento che la Giunta Regionale, il Presidente, l'Assessore stanno esplicando per portare a soluzione questo problema, e soprattutto ringrazio per le dichiarazioni di impegno a continuare in questa direzione. Avrei piacere che il Presidente, o quanto meno uno dei due Assessori che stanno seguendo il problema, partecipasse all'incontro indetto dal Sindaco di Vercelli per il pomeriggio di lunedì 17...



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Quel giorno saremo a Roma, presso il Ministero dell'Industria.



FRANZI Piero

Sarebbe assai opportuno che almeno uno fosse disponibile per venire ad aggiornare i rappresentanti sindacali locali e soprattutto i rappresentanti dei lavoratori. A quell'incontro probabilmente parteciperanno anche il Sindaco di Verbania, il Sindaco di Ivrea, o quanto meno i loro rappresentanti.
E' stato richiesto il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
Una risposta è già stata data indirettamente, assicurando che verranno richiamati in servizio i lavoratori posti in Cassa integrazione a zero ore il che induce a pensare che rimarranno in forza tutti coloro che attualmente sono in attività di servizio.
Concludo auspicando che lunedì a Vercelli intervenga un componente della Giunta e che le dichiarazioni fatte stasera siano ripetute in quell'assemblea.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Besate. Ne ha facoltà.



BESATE Piero

Dopo le dichiarazioni del Presidente della Giunta e l'intervento del Consigliere Sanlorenzo mi pare rimanga ben poco da aggiungere sul piano generale. Ma su alcuni aspetti particolari delle dichiarazioni del Presidente, il quale ha riferito anche sulle posizioni della Montefibre, mi pare sia opportuno un breve approfondimento, anche in vista dell'assunzione di decisioni operative come Regione finalizzate a questo scopo.
E' stato detto, ad esempio, che la Montefibre dichiara di aver bisogno di un concentramento produttivo in grandi unità per poter operare economie di scala. Ora, a Vercelli, in sede di stesura del piano regolatore generale, ha ottenuto che terreni adiacenti al suo attuale stabilimento venissero classificati, in via di assoluta eccezionalità, terreni per impianti industriali. Non solo, dunque, ha a disposizione le aree già consegnate per gli investimenti sostitutivi, ma ha ancora altre aree per l'ampliamento dell'attuale stabilimento, quindi per un complesso organico di grandissime dimensioni. E credo che la stessa cosa si potrebbe dire per il previsto insediamento di Mergozzo, del quale si è occupato il Consorzio del Basso Toce.
Un altro elemento da verificare è il seguente. Avrete ricevuto tutti colleghi Consiglieri, il memoriale dei Cotonifici Valle Susa. Oggi i giornali danno notizia di altri 830 lavoratori posti in Cassa integrazione in aggiunta ai 1464 che già si trovano in tale condizione, perché, oltre tutto, con la riduzione dell'attività produttiva della Montefibre viene a mancare la materia prima per gli stabilimenti del Valle Susa, sempre di proprietà Montefibre, che costituivano uno dei clienti della produzione di fibre della stessa Società, in proiezione verticale. Su un giornale del pomeriggio abbiamo letto che si pensa di importare in Italia dall'Inghilterra prodotti con grano duro americano, dopo che nel Mezzogiorno sono stati allontanati dalla terra milioni di contadini proprio in quelle regioni in cui si produce il grano duro per fabbricare gli spaghetti. E' una politica folle quella che si sta conducendo nel nostro Paese, oltre che nel campo dell'agricoltura, anche nel campo dell'industria, in particolare Montefibre.
Dalle varie considerazioni che si possono fare, di cui ho portato soltanto due esempi, mi sembra di poter dedurre che non è sufficiente forse, una verifica generica, di rapporti generici con la Montefibre, con Governo, Sindacati eccetera, ma, con ogni probabilità, all'interno delle strutture della Regione Piemonte - data l'importanza e la complessità estrema della questione, che è una vera questione piemontese, forse si dovrebbe creare un gruppo specifico che studi e verifichi tutte queste situazioni; perché quando la Montefibre presenterà il nuovo piano, il nuovo programma (e lo farà molto Verosimilmente con celerità e forse anche - mi auguro di no, ma l'esperienza non è incoraggiante in proposito - con leggerezza; perché anche l'affermazione che verranno tenuti fermi gli attuali livelli occupazionali è evidentemente un'affermazione tesa a diminuire lo choc provocato da queste ultime informazioni, ma in realtà va avanti il piano di smobilitazione dell'occupazione e della produzione) tenute presenti le situazioni prospettate dai lavoratori e dai Sindacati per il Cotonificio Valle Susa, dovremo essere in grado di discutere a ragion veduta, così che la Regione Piemonte possa assumere effettivamente un ruolo in direzione della soluzione di questa questione, che non è soltanto piemontese ma ha persino risvolti internazionali.



PRESIDENTE

Sono terminati gli interventi dei Consiglieri. Ha chiesto di parlare l'Assessore Conti.



CONTI Domenico, Assessore ai problemi del lavoro e' dell'occupazione

Desidero aggiungere altri elementi conoscitivi in riferimento all'incontro che c'è stato a Roma sull'argomento della Montedison Montefibre.
La contestazione che l'accordo fosse avvenuto senza impegno di Governo è stata soprattutto ribadita nell'incontro con la Montedison-Montefibre, e poi durante l'incontro finale congiunto cui hanno partecipato anche i Sindacati. E' risultato questo, in definitiva: che la Montedison-Montefibre avrebbe agito nella presunzione che la 464 fosse una legge varata preminentemente per favorire i suoi piani, le sue idee, i suoi progetti produttivi, il che è stato recisamente smentito.
Un altro aspetto della questione sul quale occorre riflettere, a mio avviso, è questo: sembra che si stia profilando da parte della Montedison Montefibre una politica di produzione delle fibre che ricalca, nella sostanza (anche se non proprio nei numeri, perché si andrebbe su quattro centri produttivi), le linee indicate dalla Montedison-Montefibre nel '72 in materia di produzione di fibre, non avallata dal Governo, di concentrazione su due o tre punti della produzione delle fibre.
Ritengo utile portare qui un altro elemento, sempre per una miglior conoscenza del problema. Pare (ma è da appurare meglio, perché questi incontri si svolgono rapidamente ed è difficile prender nota di tutti i dati: bisognerebbe poter disporre prima di certi documenti) che la Montedison-Montefibre abbia fatto in questo periodo degli investimenti (però non in Piemonte, almeno non nella misura che ci si poteva aspettare sia pure in attesa di uno strumento integrativo quale poteva essere l'intervento di una legge per il finanziamento agevolato); e questi investimenti sono andati appunto nella direzione di quella politica di concentrazione produttiva che nella sostanza il Governo non aveva accettato. Per cui il grosso almeno dell'operazione in Piemonte si dovrebbe finanziare con interventi particolari, con programmi di diversificazione che vedono esclusa la produzione delle fibre, questo è il punto. Quindi, i tre punti che erano previsti per la produzione di fibre in Piemonte-Valle d'Aosta vengono cancellati. C'è, sì, l'impegno di conservare i livelli occupazionali, preso però dopo aver udito le dichiarazioni del Ministro circa la volontà di adottare un provvedimento di sostegno per i casi difficili, tra cui anche la Montedison (perché non si possono fare leggi per la Montedison, si fanno leggi per la situazione, di cui se mai anche la Montedison godrà i benefici, atteso che è in una situazione difficile dal punto di vista occupazionale), e quello di presentare un programma diversificato per l'incontro del 4 marzo.
Questo appare particolarmente grave, perché anche tutte le giustificazioni date dalla Montedison per dimostrare l'anti-economicità attuale del vecchio programma, quello contenuto nell'accordo del 1973 risultano ad un attento esame piuttosto inattendibili. Da un lato si osserva che il progetto di inserimento a Mergozzo dovrebbe ormai essere abbandonato perché sarebbe sostituito da quello di Forlì, ove l'Eni sta realizzando un grosso impianto di produzione di fibre (e i lavori sarebbero stati avviati all'insaputa della Montedison: il Ministro a questo proposito ha opposto, per la verità, che questo non era sostenibile...



BESATE Piero

Ci vuole sempre l'autorizzazione del CIPE.



CONTI Domenico, Assessore ai problemi del lavoro e dell'occupazione

... e le condizioni di mercato non sarebbero tali da consentire di attuare anche ll progetto di Mergozzo); e poi anche la valutazione, fatta a distanza di pochi mesi, neppure di sei mesi, perché abbiamo avuto un incontro ad ottobre e non è emerso che la situazione fosse diventata così critica, di antieconomicità dei problemi di Vercelli, soprattutto (il progetto per Ivrea sarebbe l'unico che si salva, risultando ancora economico) lascia esterrefatti.
Si tratterà ora di vedere che specie di programma riuscirà a presentarci, elaborandolo in così breve tempo, la Montedison, con quale validità economica, con quale fondamento oggettivo. Il nostro atteggiamento è di riserva estrema, anche se non si può non considerare per quel che vale l'impegno a voler salvare i livelli di occupazione.
Credo di aver contribuito alla conoscenza della situazione con alcuni elementi che andranno naturalmente ulteriormente approfonditi, soprattutto per saper voi valutare le proposte che ci verranno fatte, al momento opportuno.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Berti Ne ha facoltà.



BERTI Antonio

Mi vedo costretto a prendere ancora la parola, anche se pensavo di aver detto tutto, perché effettivamente l'intervento dell'Assessore Conti ci ha fornito alcuni altri elementi di riflessione.
Anzitutto propongo al Consiglio di dare atto ufficialmente al Presidente della Giunta delle sue dichiarazioni, in particolare, direi, per quanto riguarda le richieste che ieri i Sindacati gli hanno fatto per il settore indotto, con il che si avrebbe quella partecipazione del Consiglio Regionale che essi hanno richiesto.
Mi è sembrato di cogliere una certa diversità di accenti tra quello che ha detto il Presidente e quello che ha detto adesso l'Assessore Conti circa il fatto che la Montedison non si dichiara disponibile in particolare per Mergozzo, Vercelli, Chatillon...



CONTI Domenico, Assessore ai problemi del lavoro e dell'occupazione

Per la produzione fibre.



BERTI Antonio

Avrei dovuto dire Montefibre, infatti. Ma qui non c'è alcuna differenza. Ha detto molto chiaramente il Presidente, e ha detto anche lei che bisogna prender atto di questa identità, e noi l'abbiamo sottolineata con l'intervento di Sanlorenzo.
Il Presidente ha affermato poi che, pur deplorando, denunciando eccetera questa presa di posizione, esiste comunque la disponibilità ad esaminare anche nuovi programmi, quelli che dovrebbero essere presentati il 4 marzo, se ho ben capito, alla condizione che siano comunque mantenuti i livelli di occupazione. E' una posizione giusta. Più giusta ancora, per mi è sembrata la posizione suggerita da quanto ha detto ora l'Assessore Conti. Egli ha sostenuto - e io ritengo giustamente, sulla base delle notizie di cui noi disponiamo - che l'antieconomicità accampata dalla Montefibre contro questi insediamenti in effetti non è dimostrata, è inconsistente E' vero invece che il problema è stato affrontato non unitariamente in tutta Italia, per cui mentre in Piemonte si venivano predisponendo programmi di questo tipo probabilmente da altre parti si lavorava per imprese concorrenti, o comunque certamente poste sullo stesso piano di questa.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

L'hanno detto in modo ben chiaro: per Forlì.



BERTI Antonio

Noi proponiamo allora che, ferma rimanendo la nostra presa d'atto della posizione che il Presidente della Giunta ha qui espresso, ci si prefigga anche, direi in prima istanza, prima di dichiararsi disponibili ad esaminare nuovi programmi, di difendere con i denti i programmi primari.
Perché - lo ha già detto prima Sanlorenzo, lo riaffermo qui in considerazione di ulteriori informazioni - noi dobbiamo pretendere prima di tutto che la Montefibre realizzi i programmi così come li ha concordati e addirittura proposti; altrimenti, dovrà dimostrarci esattamente quali sono i fattori di antieconomicità. Io non darei per scontato che Mergozzo non s'abbia a fare, per esempio. Perché la questione è stata troppo grossa conosciamo tutti i retroscena della vicenda, sappiamo anche quali forze si sono mosse.
Inviterei quindi la Giunta a non accedere immediatamente all'invito per la discussione del nuovo programma il 4 marzo ma a richiedere alla Montefibre il rispetto dei programmi concordati un anno fa, due anni fa, al tempo del primo accordo, o una specificazione del perché essa ritenga di abbandonare ora questi programmi.



PRESIDENTE

Ha così termine la discussione delle comunicazioni.


Argomento:

f) Montedison-Montefibre

Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sono le 19,15. Il Consigliere Menozzi aveva fatto rilevare che sarebbe opportuno che il Consiglio approvasse ancora di questa sera due disegni di legge, che riguardano il finanziamento di interventi per lo sviluppo dell'agricoltura, approvati, mi pare all'unanimità, dalla VI Commissione.



RASCHIO Luciano

Però, in Commissione I i disegni di legge non sono stati ancora esaminati, Presidente.



GARABELLO Enzo

Se non è cosa che comporti grosse discussioni, potremmo anche risolvere la questione ora, riunendoci una decina di minuti.



MARCHESOTTI Domenico

Possibile che alla VI Commissione non ci sia un funzionario a coordinare il lavoro con le altre Commissioni?



PRESIDENTE

Siamo rammaricati di questo inceppamento. Si tratta di due disegni di legge che sono stati presentati ed inseriti con urgenza nell'ordine del giorno, con la convinzione, però, che fossero stati esaminati anche dalla I Commissione.
Se il Consiglio è d'accordo che si effettui ora una riunione della I Commissione perché siano vagliati questi due disegni di legge per poi portarli in aula...
Chiede di parlare il Consigliere Berti. Ne ha facoltà.



BERTI Antonio

Su questa richiesta del Consigliere Menozzi credo si inseriscano alcuni elementi di cui abbiamo già ampiamente discusso in Commissione, fra Capigruppo eccetera.
La realtà è che all'ordine del giorno sono state iscritte - in base a richiesta da noi avanzata a norma di regolamento - una serie di leggi per l'agricoltura che giacciono da molto tempo; d'altra parte, la Giunta, a quel che ci risulta, ha in serbo una sua proposta di legge, il cosiddetto "testo unico", che tende a riassumerle tutte. E' chiaro che a questo punto se punti di convergenza e di assunzione di taluni aspetti di queste leggi debbono prodursi, questo non può avvenire che attraverso un confronto aperto, che indubbiamente parte dalla discussione delle leggi che noi abbiamo presentato. Se la discussione fatta singolarmente su queste quattro leggi dimostrerà che esistono elementi di possibile convergenza, di riassunzione eccetera, in Commissione il discorso potrà poi continuare. Ma noi dobbiamo verificare questa volontà della maggioranza. Il nostro punto di vista è quindi che l'ordine del giorno debba essere svolto secondo la successione degli argomenti fissata.
Il Consigliere Menozzi ha chiesto che sia anticipata la discussione di due leggi che non rientrano nel pacchetto, diciamo così, del testo unico: una, di carattere eminentemente tecnico, tende a rimediare al fatto che la Giunta si sia dimenticata di fare il mutuo occorrente per attivare certe decisioni, l'altra interviene sul credito fondiario, e quindi indirettamente rientra nella politica di credito richiesta prima per il settore indotto e per la piccola e media azienda.
La mia conclusione è questa: noi, come Gruppo comunista, saremmo anche disponibili ad invertire l'ordine del giorno, ma desideriamo accertarci prima - e lo si potrà forse attraverso una riunione dei Capigruppo - che la maggioranza sia disponibile, circa le leggi che sono iscritte all'ordine del giorno, ad accedere alle proposte di metodo e di procedura che già sono emerse in Commissione.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Menozzi. Ne ha facoltà.



MENOZZI Stanislao

Senza voler polemizzare con il Capogruppo comunista Berti, osservo che non vedo alcuna correlazione tra le sue osservazioni circa un grossissimo problema, di cui ci siamo resi conto noi per primi, all'interno della VI Commissione, qual è quello inerente al disegno di legge n. 245 della Giunta ed alle varie proposte di legge che sono ancora in attesa di esame e di relativo finanziamento, e i due disegni di legge dei quali ho chiesto la sollecita approvazione: quelle riguardano la politica agraria in prospettiva, questi invece l'esigenza di sanare una situazione pregressa relativa alle provvidenze adottate, varate da questo Consiglio nel corso del 1974.
Mentre io riconosco al Capogruppo Berti il pieno diritto di fare i rilievi che ha fatto in merito agli indicati strumenti legislativi, mi pare che egli potrebbe a sua volta riconoscere l'assoluta mancanza di connessione, come da me evidenziato, tra i due diversi provvedimenti.



PRESIDENTE

Giunti a questo punto, mi trovo di fronte alla richiesta della I Commissione di riunirsi ed alla richiesta, d'altro canto, di riunire i Capigruppo...



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ad evitare di protrarre la seduta per un lavoro che potrebbe stasera rivelarsi non fruttuoso, mentre sono d'accordo di tenere la riunione dei Capigruppo, e disposto ad assumere in quella sede gli impegni - che ribadirò naturalmente in Consiglio - in relazione alle richieste, vorrei far presente questa situazione delicata: è assente per malattia l'Assessore Chiabrando (una assenza che potrebbe durare dieci-quindici giorni, anche se mi auguro che sia più breve), ed io vorrei contattare almeno i suoi uffici per averne talune indicazioni; tanto più che mi è stato detto che sul mio tavolo questa sera alle 18 è stato portato un emendamento ad una di queste due leggi suggerito dallo stesso Assessore Chiabrando. Non essendo un tecnico della materia, non sono in condizioni di assumermi personalmente delle responsabilità.
Quindi, in sede di Capigruppo potrei ascoltare le richieste, fatte in modo più specifico, ed assumere un impegno per la prossima riunione portando avanti io stesso il discorso.



PRESIDENTE

Ritengo sia da tutti considerato opportuno concludere a questo punto la seduta odierna. I Capigruppo, unitamente al Presidente della Giunta, si riuniranno per precisare una serie di questioni di rilevante importanza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori

Argomento:

Interrogazioni (annuncio)


PRESIDENTE

Leggiamo ancora le interrogazioni.
Interrogazione del Consigliere Nesi sulle iniziative della Regione in ordine al problema dei trasporti urbani di Biella e nel Biellese Interrogazione dei Consiglieri Menozzi, Bertorello, Giletta e Franzi in merito all'accaparramento illecito dei fertilizzanti Interrogazione del Consigliere Vecchione in merito al rifiuto di ricoverare in ospedale due mutuati INAM, se non dietro versamento di L.
5.000 Interrogazione del Consigliere Carazzoni in merito ai lavori di ampliamento, ma portati a termine dall'ANAS, della strada Piedimulera Macugnaga Interrogazione del Consigliere Carazzoni relativa agli indennizzi che l'ANAS avrebbe dovuto versare da ben quattro anni ai proprietari di terre espropriate appartenenti ai Comuni di Oleggio, Bellinzago, Marano Ticino e Pombia.
Convoco pertanto i Capigruppo e il Presidente della Giunta. La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,20)



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