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Dettaglio seduta n.256 del 26/09/74 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE


Argomento:

Ordine del giorno della seduta


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
L'ordine del giorno reca: Approvazione verbali sedute precedenti Interrogazioni e interpellanze Comunicazioni del Presidente Esame di legge n. 196: "Anticipazione per conto dello Stato di competenze spettanti agli agenti delle autolinee in concessione del territorio regionale per l'estensione del trattamento economico e normativo degli autoferrotramvieri".
Legge regionale concernente "Provvedimenti per la depurazione delle acque: disciplina degli scarichi delle attività produttive". Rinvio al governo. Determinazioni Proposta di istituzione di una Commissione di indagine sul neofascismo in Piemonte.
Proposta di o.d.g. sull'estensione del diritto al voto ai diciottenni.
Precisasi altresì che il disegno di legge punto 4) è iscritto all'o.d.g. su richiesta della Giunta Regionale con accordo Commissione.
I lavori del Consiglio potranno proseguire il giorno 27 qualora non terminati il giorno 26.
Se nessuno ha delle obiezioni da fare sull'ordine del giorno, si intende approvato.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

I processi verbali delle adunanze del 18 settembre sono stati distribuiti prima dell'inizio della seduta odierna.
Nessuno ha obiezioni? I verbali si intendono approvati.
Vi sono tre interpellanze, ma i Consiglieri e gli Assessori interessati sono in congedo; così dicasi per le interrogazioni.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente a) Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri: Giovana, Menozzi, Armella, Chiabrando.


Argomento:

b) Risposte scritte ad interrogazioni


PRESIDENTE

E' stata data risposta scritta dall'Assessore Gandolfi all'interrogazione del Consigliere Nesi sulla sostituzione con corse automobilistiche dei treni per Torre Pellice.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

c) Consultazioni della Commissione parlamentare per le questioni regionali


PRESIDENTE

Da tempo la Commissione parlamentare per le questioni regionali sta conducendo, come il Consiglio sa, un'indagine conoscitiva sui modelli organizzativi per il riordinamento degli uffici centrali e periferici dello Stato.
In merito il Consiglio Regionale, in data 31 gennaio 1974, approv all'unanimità un ordine del giorno in cui si esprimeva completo assenso all'indagine conoscitiva e si dava mandato al Presidente della Giunta, al Presidente del Consiglio ed ai Consiglieri delegati dal Consiglio Regionale, di esprimere alla Commissione la posizione assunta dal Consiglio Regionale in questa materia e di manifestare soprattutto l'esigenza che alla riforma della pubblica amministrazione si pervenga attraverso un democratico e franco confronto con le Regioni stesse.
La Commissione intende procedere nei prossimi giorni all'audizione delle rappresentanze regionali per conoscere il pensiero e le proposte. I temi che saranno trattati, riguardano i rapporti tra Regione e Parlamento tra Regione e Governo, la riforma dell'amministrazione centrale dello Stato, l'organizzazione periferica dell'amministrazione dello Stato, il completamento del trasferimento delle funzioni, deleghe e subdeleghe agli Enti locali. Le audizioni avverranno attraverso alla formazione, per ogni tema, di delegazioni specializzate e di gruppi di Regioni.
La nostra Regione, insieme a Campania, Puglia, Calabria, Molise, fa parte del gruppo incaricato della riforma dell'amministrazione centrale dello Stato e la relativa audizione avrà luogo il 10 ottobre.
La Presidenza del Consiglio ha ritenuto di investire della questione l'VIII Commissione, competente per materia.


Argomento: Università

d) Decentramento universitario in Piemonte


PRESIDENTE

Sono pervenuti alla Presidenza diversi telegrammi di protesta per la decisione assunta dal Consiglio Regionale nella sua ultima riunione, di indicare in Novara la sede universitaria del nord orientale del Piemonte secondo le indicazioni dell'IRES.
I telegrammi, di cui è stata trasmessa copia ai Capigruppo, sono stati inviati dal Consiglio direttivo del Consorzio dei Comuni del Vercellese dal Sindaco di Vercelli, dal Sindaco di Biella e dalla Provincia di Vercelli.


Argomento: Prevenzione infortuni

e) Incidente sul lavoro verificatosi in un cantiere di Venaria


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, un nuovo incidente sul lavoro si è verificato ieri in un cantiere di Venaria: una gru in fase di montaggio è precipitata al suolo provocando una morte orribile per quattro operai che sono rimasti schiacciati. Oltre ai quattro morti l'incidente ha causato il ferimento di due operai che sono in fin di vita.
Questa nuova tragedia ci colpisce perché ha provocato la morte di lavoratori e aggiunge un nuovo anello alla catena degli incidenti sui luoghi di lavoro.
Questi fatti da anni si ripetono ed è ormai indilazionabile cercare provvedimenti seri per la difesa e la sicurezza dei cantieri e di tutti i luoghi di lavoro.
E' doloroso dover ricordare che gli operai coinvolti in questa disgrazia provenivano dalla zona del Vajont ed altri erano immigrati e già avevano subito le difficoltà di uno sviluppo non controllato dovendo ricercare il lavoro fuori del paese e della regione di origine.
Ritengo particolarmente doveroso richiamare l'attenzione sull'esigenza che tutti i luoghi di lavoro abbiano le caratteristiche necessarie per salvaguardare l'incolumità dei lavoratori.
Ci associamo pertanto alla posizione dei sindacati che hanno reclamato severi controlli e misure di protezione per la vita dei lavoratori che sovente già sopportano il peso della immigrazione e delle difficoltà economiche e sociali.
Auspicando che si realizzino queste nuove condizioni, desidero esprimere il più vivo cordoglio alle famiglie delle vittime e l'augurio di guarigione ai feriti.
Sono così terminate le comunicazioni del Presidente. Qualcuno desidera intervenire? La parola al Consigliere Vecchione.



VECCHIONE Mario

Signor Presidente, in relazione alla Commissione che deve elaborare lo schema con le altre quattro Regioni, sarebbe importante ed urgente che si riunisse l'VIII Commissione. Questa è una richiesta specifica che formulo adesso perché il lavoro da fare è molto, i giorni sono pochi prima di arrivare alla seduta del 4 e non vedo né il Presidente né il Vice Presidente.
Nel pomeriggio al più tardi io penso che l'VIII Commissione debba essere convocata.



PRESIDENTE

Oggi penso che verrà il Presidente dell'VIII Commissione e quindi gli esprimerò il suo desiderio. Io penso di poterla convocare anche telegraficamente nei giorni che verranno.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 196: "Anticipazione per conto dello Stato di competenze spettanti agli agenti delle autolinee in concessione del territorio regionale per l'estensione del trattamento economico e normativo degli autoferrotramv ieri"


PRESIDENTE

Passiamo al punto quarto dell'o.d.g.: Esame disegno di legge n. 196: "Anticipazione per conto dello Stato di competenze spettanti agli agenti delle autolinee in concessione del territorio regionale per l'estensione del trattamento economico e normativo degli autoferrotramvieri".
La I Commissione, a mezzo del suo Presidente Consigliere Garabello comunica: "La I Commissione, nella seduta odierna, ha preso in esame il disegno di legge n. 196 'Anticipazione per conto dello Stato di competenze spettanti agli agenti delle autolinee in concessione del territorio regionale per l'estenisione del trattamento economico e normativo degli autoferrotramvieri' ed ha espresso parere favorevole".
Darei la parola al relatore della II Commissione per la relazione.
La parola al Consigliere Dotti.



DOTTI Augusto, relatore

Signor Presidente, la Commissione si è riunita con l'Assessore e ha ritenuto di fare propria la relazione dell'Assessore stesso, quindi la Commissione, all'unanimità, si è dichiarata d'accordo per l'accoglimento di questa legge.
L'unica preoccupazione che ha avuto la Commissione, ed è una preoccupazione seria, è che non dubitando dell'approvazione di questa legge da parte del governo, la Giunta si assicuri che il capitolo di spesa di entrata, rimborso da parte dello Stato dell'anticipo fatto dalla Regione sia effettivamente una posta di residui attivi su cui si possa contare altrimenti avremo un bilancio che iscrive delle entrate che poi non si realizzano, con grave danno anche per i programmi finanziari della Regione stessa.



PRESIDENTE

Comunico che è pervenuto un emendamento sostitutivo dell'art. 3 da parte del Consigliere Gandolfi: "Al posto di '50.000 mensili' sostituire '60.000 mensili'".
Darei la parola ora all'Assessore Gandolfi, poiché nessuno ha chiesto la parola.



MARCHESOTTI Domenico

Io prenderò la parola, ma dopo che avrà parlato l'Assessore.



PRESIDENTE

Benissimo.
La parola all'Assessore Gandolfi.



GANDOLFI Aldo, Assessore ai trasporti

Io penso che sia opportuno dare qualche chiarimento. Questo provvedimento legislativo si è reso necessario per la situazione purtroppo molto confusa che si è determinata in questa materia. Il contratto di lavoro dei dipendenti delle aziende concessionarie di autolinee, era scaduto alla fine del 1972. Durante il governo Andreotti, attraverso il Ministro Coppo ed il Ministro ai Trasporti, Bozzi, era stato realizzato un accordo (che venne chiamato "accordo ponte" per il 1973 e per il primo semestre del 1974) che prevedeva la corresponsione di una cifra unitaria per tutti i dipendenti, a titolo transitorio, in attesa della revisione del contratto nazionale. Per questo accordo-ponte lo Stato ha chiesto, alla fine del 1973, attraverso il Ministero dei Trasporti, l'intervento delle Regioni con un invito ad anticipare, per conto dello Stato, la corresponsione delle competenze maturate per il 1973.
Con la lettera che il Ministro dei Trasporti aveva inviato alle Giunte Regionali, il governo si assumeva l'impegno di rimborsare alle Regioni gli importi che queste avessero anticipato.
In base a questo impegno del governo, la Giunta Regionale, una prima volta nel dicembre del 1973 e una seconda volta nel luglio del 1974, in via amministrativa aveva provveduto a regolare, per conto dello Stato, i pagamenti delle competenze ai dipendenti di queste aziende concessionarie Nel frattempo era maturato il discorso del rinnovo del contratto contratto che venne firmato il 31 luglio u.s. dal Ministro del Lavoro Bertoldi, con le organizzazioni sindacali, in assenza della controparte cioè delle rappresentanze di categoria delle imprese concessionarie di autolinee, se non vado errato per una pregiudiziale delle organizzazioni sindacali nei confronti delle aziende stesse.
Il Ministro del Lavoro ha portato quindi a conclusione il rinnovo del contratto che, devo dire, è particolarmente oneroso, cioè prevede l'allineamento della situazione retributiva e normativa delle aziende concessionarie al settore delle aziende che eserciscono ferrovie o linee automobilistiche sostitutive delle ferrovie (il contratto così detto degli autoferrotramvieri). E' un allineamento che indubbiamente è nella logica di una normalizzazione della situazione retributiva del settore che è fortemente sperequata tra le due categorie, ma che la logica probabilmente avrebbe voluto che la sua realizzazione fosse diluita nel tempo. In effetti questo allineamento, che è stato sottoscritto dal Ministro del Lavoro automaticamente e immediatamente, con decorrenza dal 1° luglio 1974 comporta oneri che da una prima valutazione che è stato possibile fare da parte delle Regioni, ammontano a un milione 700.000 lire circa per addetto naturalmente comprensivi non solo della parte retributiva, ma anche degli oneri previdenziali e degli oneri che alle aziende derivano dalla parte normativa. Questa cifra complessiva si articola sostanzialmente in tre voci: una per quanto riguarda scatti di anzianità; una seconda per così dette competenze accessorie del settore, che sono retribuzioni aggiuntive rispetto alla retribuzione base; una terza per la differenza tra le retribuzioni minime dei due settori; con oneri che variano, a seconda del livello di inquadramento del personale, complessivamente dalle 40.000 alle 110.000 lire mensili, alle quali vanno poi aggiunti gli oneri indiretti.
Le difficoltà però sono nate per un altro ordine di problemi. Ripeto il Ministro del Lavoro ha, il giorno prima di siglare definitivamente il contratto, ha riunito i rappresentanti delle Regioni informandoli che si dava attuazione a questo contratto e che il governo nazionale se ne sarebbe accollato gli oneri. Le Regioni sono state sostanzialmente tenute fuori da questa trattativa, che pure riguardava una materia di loro competenza e ad alcuni rilievi mossi sono stati tacitati nel senso che il Ministro del Lavoro ha dichiarato che questo era un impegno finanziario che il governo si sarebbe assunto.
In data t agosto il Ministro del Lavoro, subito dopo la firma del contratto, ha inviato una lettera alle Regioni con la quale, ricordando la prassi instaurata per il contratto-ponte e l'impegno assunto dal governo a questo proposito, invitava le Regioni ad anticipare, anche per il nuovo contratto l'erogazione delle competenze al personale delle aziende.
Senonché pochi giorni prima, in un'altra sede il Governo, per bocca del Ministro del Tesoro on. Colombo, aveva dichiarato, nella sede della Commissione per i problemi interregionali, che il governo avrebbe onorato l'impegno che si era assunto per il contratto-ponte, ma che doveva dichiarare con molta precisione - e lo dichiarava di fronte ai Presidenti delle Regioni - che non intendeva assumersi oneri di nessun tipo per quanto riguardava il rinnovo del nuovo contratto, essendo questa materia di competenza regionale e gli oneri dovevano essere assunti dalle Regioni.
Questa situazione di conflitto tra due rappresentanti del governo (sulla quale obiettivamente non possiamo pronunciarci, non sapendo se e in che misura il Governo, nella sua collegialità, abbia discusso e assunto un atteggiamento preciso in un senso o nell'altro) ha posto non solo la Regione Piemonte, ma tutte le Regioni in una situazione difficile: con la pressione da un lato delle organizzazioni di categorie e dei dipendenti delle aziende che sollecitavano la Regione a dare risposta positiva a questo invito del governo e con l'obiettiva difficoltà che nasceva dall'impossibilità di assumere di nuovo, in via semplicemente amministrativa, degli oneri e degli impegni di questo genere, senza un esplicito e formale invito da parte del governo, nel senso che la lettera del Ministro del Lavoro, di cui ho parlato, ribadiva gli impegni passati invitava a pagare anche per il futuro, ma non conteneva più un impegno esplicito al rimborso per quanto riguardava gli oneri del nuovo contratto.
In questa situazione la Giunta Regionale ha deciso di adottare una strada diversa da quella adottata in precedenza, cioè di non più deliberare in via puramente amministrativa, ma di proporre al Consiglio un disegno di legge con il quale il Consiglio Regionale autorizza la Giunta ad anticipare per conto dello Stato queste spese, nella certezza che un'iniziativa della Regione in questa materia, al fine di determinare un chiarimento da parte del Governo, sia la forma più corretta che in questo momento gli organi regionali possono assumere.
E' chiaro che un disegno di legge approvato dal Consiglio Regionale e inviato, attraverso il Commissario di Governo, alla Presidenza del Consiglio, è lo strumento più idoneo a determinare quel chiarimento a livello nazionale che è necessario per uscire da questa situazione e anche per dare copertura e sicurezza alla Giunta in eventuali atti amministrativi che la stessa debba successivamente assumere.
Resta evidente - ci terrei a sottolinearlo - che nel caso che il Consiglio dei Ministri nel prendere una decisione su questo disegno di legge, dovesse smentire l'iniziativa del Ministero del Lavoro, si aprirà un problema particolarmente difficile e delicato, anche dal punto di vista della finanza regionale, che investirà tutte le Regioni, e richiederà una nuova soluzione legislativa che non può che comportare una assunzione di oneri sulla finanza regionale di questo tipo di oneri.
Comunque la prossima settimana ci sarà una riunione fra tutte le Regioni su questo problema. La Giunta ritiene che, soprattutto in questa fase di indeterminatezza, sia il caso di procedere con un'iniziativa legislativa che è sicuramente l'unico strumento oggi pensabile per determinare un chiarimento definitivo su questa materia e soprattutto per dare copertura e sicurezza ad eventuali atti amministrativi che la Giunta successivamente doveva assumere.
Il provvedimento che è stato proposto propone l'anticipazione per conto dello Stato per il semestre che va dal luglio al dicembre 1974. Abbiamo ritenuto di non affrontare tutto l'arco temporale del nuovo contratto, cioè fino al dicembre del 1975, in attesa appunto di vedere come si evolve la situazione: se questo provvedimento legislativo, come auspichiamo, sarà approvato dal Governo, cioè se sarà confermato l'impegno assunto dal Ministero del Lavoro, rapidamente saremo in grado, una volta effettuati i conteggi definitivi in una forma più precisa anche dal punto di vista della specificazione degli oneri finanziari relativi, di proporre un disegno legislativo che poi ci dia la possibilità di far fronte agli oneri relativi al 1975.
La Giunta riteneva di dover dare queste spiegazioni al Consiglio perch ci rendiamo conto che un disegno di legge di questo genere può ingenerare alcune perplessità di cui peraltro il Presidente della II Commissione si è anche fatto carico, soprattutto per quanto riguarda i meccanismi finanziari che sono previsti dalla legge.
Spero che le indicazioni che la Giunta fa al Consiglio siano sufficienti per dare il senso dell'importanza da un lato e della delicatezza del problema e che siano esaurienti. Se però qualche Consigliere volesse avere elementi di maggiore dettaglio siamo a disposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Marchesotti, ne ha facoltà.



MARCHESOTTI Domenico

Il Gruppo comunista è d'accordo sulla legge per l'uso dello strumento legislativo per provocare un chiarimento ed è anche d'accordo di aumentare da 50.000 a 60.000 lire la cifra all'art. 3.
Secondo noi sarebbe stato bene che il Governo avesse fissato, in modo chiaro, il suo atteggiamento in quanto risulta per lo meno scorretto che un Ministro del Governo in carica, il Ministro Bertoldi, controfirmi un contratto di lavoro, impegnandosi ad accollarsi l'onere che il contratto comporta, invitando poi le Regioni a fare un semplice anticipo in via amministrativa, mentre il Ministro Colombo dice che il Governo non si accollerà alcun onere e che le Regioni dovranno corrispondere in proprio la cifra risultante dal contratto, senza che queste abbiano avuto la possibilità di partecipare alla contrattazione dell'accordo sindacale.
Sarebbe stato più corretto che il Governo avesse deciso che l'onere competeva alle Regioni, per lo meno avremmo saputo che da quel momento sarebbe stato a nostro carico e ogni Regione avrebbe provveduto. Questo modo di comportarsi certo non può essere condiviso, noi non lo condividiamo e ci sembra che anche la Giunta non lo condivida in quanto propone un disegno di legge per arrivare ad un chiarimento definitivo.
Sorge così l'esigenza concreta di andare con più rapidità alla pubblicizzazione del settore, in quanto qui si tratta chiaramente di concessionarie, le quali non partecipano, per una questione pregiudiziale all'accordo sindacale e poi pretendono che chi ha concesso paghi, Governo o Regione che sia.
E' un problema che si ripresenta nel settore dei trasporti ogni qualvolta ne esaminiamo i vari aspetti e pone quindi in modo sempre più urgente il problema di una riforma del settore.
E' chiaro che i lavoratori che hanno ottenuto questo contratto attraverso una loro lotta - e secondo me l'hanno ottenuto giustamente - non possono e non debbono portare le conseguenze degli atteggiamenti contradditori del Governo, né delle possibili azioni che le varie Regioni possono intraprendere, in via giuridica o di principio, per chiarire la questione.
Noi voteremo quindi a favore di questa legge, con l'impegno però che la Giunta per i mesi di luglio, agosto e settembre provvederà a dare un acconto ai lavoratori, in via amministrativa (che potrebbe appunto essere di 60.000 lire) senza attendere l'approvazione della legge, perché non è giusto che questi lavoratori portino le conseguenze di questa situazione della quale non sono certamente né responsabili né corresponsabili con le loro organizzazioni sindacali.
A me è sembrato, dall'atteggiamento dell' Assessore in Commissione, che egli sia disponibile a muoversi in questa direzione e noi proponiamo qui formalmente che questo impegno venga assunto e mantenuto, anche perché ci rendiamo conto che la legge potrebbe essere approvata (ce lo auguriamo) ma potrebbe anche essere respinta e quindi aprire tutta una questione per cui non basteranno un mese o due per arrivare ad una conclusione e in questo caso è ancor più necessario dare l'acconto.
In relazione poi alla situazione creatasi in seguito all'aumento delle tariffe delle autolinee e alle relative conseguenze, non abbiamo bisogno di avere altre agitazioni che risulterebbero assolutamente ingiustificate dal punto di vista del nostro atteggiamento, ma giustificatissime da parte dei lavoratori. La Giunta deve assolutamente evitare che in una situazione confusa, brutta e per certi aspetti anche non controllabile a seguito di decisioni non giuste (e lo abbiamo dimostrato votando contro) si fossero creati equivoci con lotte giuste dei lavoratori delle autolinee in concessione; i quali invece debbono sentirsi garantiti che l'accordo sottoscritto dai sindacati sarà mantenuto, senza aggiungere altra confusione a quella che già esiste in questo campo.



PRESIDENTE

Poiché più nessuno chiede di parlare, dò la parola al Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Alcune brevissime puntualizzazioni.
Questo problema ha minacciato ad un certo momento di diventare veramente grave e preoccupante, anche per talune incomprensioni che non hanno assecondato quella che è stata la linea prescelta dalla Giunta per impostarlo e risolverlo Apprezzo moltissimo la fase conclusiva dell'intervento del Consigliere Marchesotti che ha sottolineato - se ho inteso bene - che le agitazioni e le manifestazioni di dissenso che si sono avute e che ancora si manifestano (e che mi auguro abbiano a cessare) non trovano una giustificazione nel comportamento della Giunta che ha affrontato il problema nel modo più aperto possibile e anche assumendosi determinate responsabilità. Mi augurerei che ognuno di noi facesse il possibile per convincere i fruitori di questo servizio che non creino delle ulteriori ragioni di difficoltà di colloquio e di dialogo, tali da potere indurre ad una presa di posizione remorante nella determinazione che la Giunta dovrà ad un certo momento prendere ed ha già in un certo senso delibato, riferendomi a quello che il Consigliere Marchesotti ha detto e cioè di un'eventuale, parziale partecipazione, a legge approvata, e senza che vi sia ancora da parte del Governo l'approvazione del testo di legge stesso.
Tralascio completamente quello che è l'aspetto del problema, molto più vasto e molto più generale, accennato dal Consigliere Marchesotti e relativo alla pubblicizzazione, che è argomento che sta al di là e al di fuori di quell'aspetto contingente attuale . Penso che anche in una situazione di pubblicizzazione, una situazione del genere potrebbe verificarsi, non so se addirittura non più grave. Comunque chiudo questa parentesi che sarà motivo di un'altra discussione che certamente faremo anche riaffermando il principio che è proposito della Giunta - ed è stato espresso in termini precisi - di portare a compimento lo studio per arrivare alla concreta realizzazione di questa pubblicizzazione, a cose studiate, verificate e controllate.
Vorrei, ad illuminazione dei colleghi Consiglieri, dire che giovedì scorso c'è stato a Rimini un incontro di Presidenti di Giunte Regionali e questo argomento è stato uno fra i più dibattuti e che hanno richiamato l'attenzione di tutti. Vi sono tre Regioni le quali hanno rifiutato di accedere comunque alla richiesta che è stata formulata e sono: Regione Toscana, Regione Emilia e mi pare le Puglie (non ne sono però certo). Altre Regioni hanno provveduto ad effettuare dei versamenti, accettando l'indicazione anche delle tariffe, così come suggerite da parte del Governo; quasi tutte - come ha fatto la Regione Piemonte - scendendo da quella che era la linea minima indicata dal governo. Ho in quella sede riferito l'atteggiamento che la Regione Piemonte prendeva per questa specifica parte della materia, avendo la Giunta, su mia proposta, acceduto alla tesi di proporre una legge. E aggiungerò, a quello che ha detto l'Assessore Gandolfi, la ragione che ci ha indotti a questo.
Non è che fossimo rimasti inerti anche prima, perché in data 28 agosto indirizzavo all'on. Preti, Ministro dei Trasporti, un telegramma nel quale dicevo: "Giunta Regionale Piemonte est sollecitata organizzazioni sindacali dipendenti autolinee at pagamento competenze accordo-ponte primo semestre 1974. Giunta trovasi grave difficoltà stante mancata copertura statale precedente erogazione ammontante 800 milioni. Prego pertanto voler fornire cortesi assicurazioni copertura tenendosi frattanto sospeso nuovo provvedimento deliberativo al riguardo".
Non ho avuto alcuna risposta e la Giunta, nella prima riunione che ha fatto, di fronte a questo silenzio che poteva intendersi anche come silenzio-rifiuto, ha ritenuto di provvedere con la legge che penso sarà dal Consiglio approvata.
Qual è il proposito? Intanto di risolvere in concreto il problema e dare a coloro che hanno quest'attesa, che è giustificata dal fatto delle corresponsioni avvenute in precedenza, le somme che sono state indicate e stanziate il più rapidamente possibile.
Perché questo? Perché il ragionamento fatto dalla Giunta e che è stato accettato dai Presidenti delle varie Giunte italiane riunite a Rimini, è questo: se la legge ottiene il consenso da parte del Governo e viene pertanto vistata e trasmessa dal Commissario di Governo alla Regione, per implicito impegna il Governo a far fronte al pagamento di queste somme diventando la Regione semplicemente un'anticipatrice nell'erogazione delle somme stesse, a vantaggio degli interessati. Ove il provvedimento legislativo dovesse essere disatteso non vistato, il problema diventerebbe particolarmente delicato ed impegnativo, anche perché occorre collocare in bilancio una voce che espressamente porti a questa copertura, sempre che la cosa sia possibile sotto il profilo tecnico, amministrativo e giuridico Comunque questo sarà visto dopo.
La Giunta - se la legge sarà approvata e sentita anche quella che potrà essere l'atmosfera romana - vedrà di esaminare la proposta, della quale del resto ci siamo già un poco interessati con l'Assessore Gandolfi facendo una specie di valutazione di calcolo che dovrà essere portata anche all'attenzione dell'Assessore al bilancio per vedere se sarà possibile una ulteriore continuazione di pagamento, almeno parziale, in attesa della decisione legislativa.
Io ricordavo che c'era stata anche una lettera, gli uffici mi mandano adesso il testo di una lettera del 5 giugno (precedente alla sollecitazione con telegramma) indirizzata all'on. Preti Ministro dei Trasporti e al Ministro del Tesoro on. Colombo (il quale nella riunione dei presidenti ha tassativamente escluso che il Governo possa e voglia intervenire) e al Ministro per l'attuazione delle Regioni Toros, nella quale lettera, più dettagliatamente, si rappresentavano i termini della questione dicendo tra l'altro: "Devo esprimerLe su questo problema le nostre più vive preoccupazioni. Il personale delle aziende concessionarie, se non riceverà con lo stipendio di giugno le competenze garantite dal Governo con il contratto ponte per il primo semestre 1974, inizierà un'agitazione destinata a paralizzare i servizi di concessione regionale che ogni giorno trasportano circa centomila lavoratori e studenti. La prego pertanto di volere adottare con cortese sollecitudine i provvedimenti necessari ad evitare una così grave eventualità. Al riguardo posso garantire la piena collaborazione della Regione Piemonte. Se il Governo ci darà garanzia del varo del provvedimento di rimborso alle Regioni delle somme anticipate, la Giunta Regionale che presiedo sarà senz'altro in grado di procedere al pagamento delle competenze del primo semestre 1974, (come ha già fatto) a seguito di un suo invito anche per il secondo semestre 1974". Vedo qui un errore che spero che nell'originale sia stato corretto "secondo semestre 1973" invece dovrebbe essere "secondo semestre 1974".
Mi è parso opportuno di dare questi ragguagli per la completezza dell'argomento.



PRESIDENTE

Chiusa la discussione generale, passiamo alla votazione dei singoli articoli del Disegno di legge n. 196: "Anticipazione per conto dello Stato di competenze spettanti agli agenti delle autolinee in concessione del territorio regionale per l'estensione del trattamento economico e normativo degli autoferrotramvieri".
Articolo 1.
L'Amministrazione Regionale, in base ad invito del Ministro per il Lavoro e per la Previdenza Sociale, anticipa, per conto dello Stato, alle Aziende concessionarie di autoservizi di linee regionali e comunali operanti nel territorio piemontese le competenze spettanti al personale da esse dipendente, per il periodo dal 1° luglio 1974 al 31 dicembre 1974, a seguito del "protocollo d'intesa" riguardante l'estensione del trattamento economico e normativo degli autoferrotramvieri.
L'anticipazione è disposta anche alle Aziende che gestiscono autolinee interregionali, purché l'attività prevalente delle aziende stesse sia svolta nel territorio della Regione Piemonte. Comunque l'anticipazione sarà ragguagliata all'organico necessario per l'esercizio dei servizi in concessione.
Non vi sono emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 31 hanno risposto sì 31 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.
Art. 2 La determinazione degli importi da corrispondere sarà stabilita dal Presidente della Giunta Regionale con proprio decreto, in base a liquidazione predisposta dalla Direzione Compartimentale dei Trasporti in concessione sulla scorta di appositi elenchi degli agenti in servizio forniti dalle Aziende interessate.
Non vi sono emendamenti.
Nessuno chiede di parlare? Si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 31 hanno risposto si 31 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.
Art. 3 In attesa della definizione dei conteggi delle competenze, la Giunta Regionale corrisponderà acconti nella misura massima di L. 50.000 mensili per ciascun agente comprensive degli oneri a carico del lavoratore e dell'Azienda.
A questo articolo c'è un emendamento dell'Assessore Gandolfi che suona: "Al posto di '50.000 mensili' sostituire '60.000 mensili'".
Vuole illustrarlo?



GANDOLFI Aldo, Assessore ai trasporti

Questa proposta di alzare la cifra da 50.000 a 60.000 mensili, si spiega con una richiesta che è stata avanzata dalle organizzazioni sindacali affinché per quanto riguarda gli acconti ci si avvicini il più possibile a quello che dovrebbe essere l'importo che dovrebbero percepire i dipendenti delle autolinee.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, per alzata di mano.
E' approvato all'unanimità.
Pongo in votazione l'art. 3 così emendato, per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 31 hanno risposto sì 31 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.
Art. 4 Ai fini dell'attuazione della presente legge è autorizzata, per l'esercizio 1974, la spesa di L. 1.400 milioni.
Nello stato di previsione della spesa per l'anno 1974 sarà istituito il capitolo n. 1463/1 con la denominazione "Anticipazioni per conto dello Stato di competenze al personale delle Aziende concessionarie di autolinee nel territorio regionale per l'estensione del trattamento economico e normativo degli autoferrotramvieri" con lo stanziamento di 1.400 milioni.
Nello stato di previsione dell'entrata dello stesso bilancio sarà corrispondentemente istituito il capitolo n. 133/1 con la denominazione "Rimborso dallo Stato dell'anticipazione di competenze al personale delle Aziende concessionarie di autolinee nel territorio regionale per la estensione del trattamento economico e normativo degli autoferrotramvieri" con lo stanziamento di 1.400 milioni.
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Non vi sono emendamenti.
Nessuno chiede la parola? Si passi alla votazione.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 31 hanno risposto si 31 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.
Art. 5.
La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 45 dello Statuto Regionale ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.
Nessuno chiedendo la parola si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 31 hanno risposto sì 31 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Nessuno chiede la parola? Si passi alla votazione della legge nel suo insieme.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito presenti e votanti 32.
Hanno risposto sì 32 Consiglieri.
Il disegno di legge è approvato.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Legge regionale concernente: "Provvedimenti per la depurazione delle acque: disciplina degli scarichi delle attività produttive". Rinvio al Governo determinazioni (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo al punto quinto dell'o.d.g.: "Legge regionale concernente: 'Provvedimenti per la depurazione delle acque: disciplina degli scarichi delle attività produttive'. Rinvio al Governo. Determinazioni".
Ha chiesto di parlare l'Assessore Fonio, ne ha facoltà.



FONIO Mario, Assessore agli inquinamenti

Il Presidente della V Commissione ha convocato la Commissione stessa per domani 27 settembre al fine di arrivare a una decisione; nel frattempo la Giunta si è impegnata in questi giorni a definire la questione. Mi pare pertanto che per la seduta di oggi non sia matura la situazione per pervenire ad una riconferma integrale della legge o ad altre soluzioni.
Chiedo quindi il rinvio della discussione alla prossima settimana.



PRESIDENTE

Se nessuno intende intervenire, rimandiamo l'argomento alla prossima settimana.
Proposta di o.d.g. sull'estensione del diritto di voto ai diciottenni.



PRESIDENTE

A questo punto si potrebbe invertire l'ordine del giorno. Abbiamo la proposta di o.d.g. sull'estensione del diritto di voto ai diciottenni. La Camera sta esaminando in questi giorni il disegno di legge.
A questo riguardo c'è un ordine del giorno presentato dai Consiglieri Nesi, Berti, Marchesotti e Sanlorenzo e un secondo ordine del giorno presentato dai Consiglieri Curci e Carazzoni.
Se vogliamo sospendere qualche minuto la seduta, poiché si tratta di sottoscrivere l'ordine del giorno anche da parte di altri Gruppi.
La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Io non ho nessuna difficoltà. Mi chiedevo se le altre forze politiche sono disponibili a firmare il nostro ordine del giorno (e allora sospendiamo un attimo la seduta) o se ne presentano dei propri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Sarei d'accordo sulla sostanza dell'ordine del giorno che porta la firma di Nesi, Sanlorenzo e altri, mi sembra però che dovrebbe essere modificato quanto meno nell'ultimo punto dove dice "dà mandato" perché mi sembra che suoni, rispetto all'iter parlamentare della legge, in termini un po' ritardati.
E' solo un problema di aggiornamento. Si potrebbe a tal fine sospendere per cinque minuti.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,15, riprende alle ore 11,40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato presentato un ordine del giorno a firma Bianchi, Zanone Cardinali, Berti, Nesi, Gandolfi: "Il Consiglio Regionale del Piemonte valutato il positivo contributo di idee e l'azione di stimolo che si è andato sviluppando, sia sui temi di politica interna che internazionale contributi ricollegabili alla sempre più impegnata partecipazione dei giovani alla vita economica, politica, sociale e culturale rilevato che l'inserimento nel mondo del lavoro e lo sviluppo di forme associative hanno determinato una maggiore maturazione nei giovani ed una più approfondita capacità di valutazione e di giudizio critico considerato che le disposizioni del codice civile vigente già riconoscono ai giovani che hanno compiuto i 18 anni una pluralità di diritti-doveri rilevato che per analoghi giudizi la Regione Piemonte aveva già inserito sin dal 1970 nel suo Statuto all'art. 64 la consultazione di categorie di giovani purché avessero compiuto i 16 anni preso atto che in Parlamento sono in corso di esame le relative proposte di legge fa voti affinché si pervenga sollecitamente ad una positiva conclusione, con l'abbassamento della maggiore età ai 18 anni ed il conseguente diritto di voto da esplicarsi fin dalla prossima consultazione elettorale".
Vedo qui un ordine del giorno dei Consiglieri Zanone, Fassino Rossotto.



ZANONE Valerio

E' precedente a quello che lei ha letto.



PRESIDENTE

Viene ritirato?



ZANONE Valerio

Credo che possa essere assorbito dall'altro.



PRESIDENTE

Va bene, è assorbito. Dò inizio quindi alla discussione.
La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Il Parlamento in questi giorni si riunisce per discutere le varie proposte di legge che sono state presentate per abbassare i limiti della maggiore età e consentire il voto ai diciottenni.
Dopo varie tergiversazioni, dopo tentativi che furono insabbiati, pare essere questo (anche per le dichiarazioni che il Sottosegretario ha fatto) il momento opportuno per arrivare ad una conclusione positiva perché il Governo avrebbe dichiarato di essere d'accordo.
Tuttavia noi crediamo che l'ordine del giorno del Consiglio Regionale del Piemonte debba essere sottolineato, nonostante l'accordo di tutti i gruppi, con alcune dichiarazioni, poiché esso è di notevole importanza; non e soltanto un atto politico, ma comporta oltre che assegnazioni di responsabilità ai giovani, anche dei mutamenti profondi in alcuni settori di attività del Paese.
Noi sappiamo che l'entrata in campo dei giovani, operai e studenti, con una fortissima carica di tensione ideale e di rifiuto del controllo sociale, ha profondamente rinnovato i termini della dialettica politica e sociale negli ultimi anni. Ed è, questo, uno degli elementi di fondo che caratterizzano una proposta di estensione del voto ai diciottenni, come un argomento di grande portata politica che affonda le sue radici negli ultimi anni di storia del nostro Paese, poiché la presenza massiccia dei giovani è stato il dato nuovo ed essenziale delle grandi lotte del 1968/69 ed ha rilevato le grandi e profonde potenzialità di espressione politica delle masse giovanili italiane e la loro capacità di ricondurre in termini della propria condizione di vita, di studio e di lavoro ai temi centrali dello scontro sociale esistente in Italia.
Parte quindi da questa consapevolezza la domanda di fare politica in modo nuovo, con la mobilitazione e la partecipazione dal basso, a partire dai terreni dove maturano le tensioni sociali, le fabbriche, la scuola, il territorio, costruendo forme e strutture di autorganizzazione e di democrazia diretta. Da questa impostazione la partecipazione sempre più massiccia dei giovani alle lotte del movimento operaio e l'inserimento di essi, sia pure con organizzazione autonoma e talvolta criticabile, nei grandi movimenti e organizzazioni di massa.
Ma il dato significativo espresso dalle grandi masse giovanili in questa fase di profonda crisi economica, sociale ed istituzionale, è la consapevolezza che questo impegno per il cambiamento strutturale non pu essere scisso da un impegno costante, attento e profondo sul terreno della democrazia e della salvaguardia delle libertà civili e dell'antifascismo militante.
Il voto ai diciottenni va quindi sostenuto non solo come una specie di omaggio alla maturità civile e politica che essi hanno dimostrato in questi anni, quanto perché si rende condizione necessaria per la difesa del quadro istituzionale e democratico e per la sconfitta del fascismo anche a livello di espressione elettorale.
Nel nostro Paese questo atto tarda a verificarsi, nonostante che in paesi dell'occidente, paesi capitalistici, già dal 1968 i giovani abbiano conquistato il diritto di voto; anche in America, Gran Bretagna, Finlandia Svezia, Francia sono paesi che da tempo hanno riconosciuto questa presenza vitale dei giovani, questa loro maturità, questa loro insofferenza anche.
In Italia questa conquista noi sappiamo che può assumere un significato anche più innovatore è molto più rilevante che altrove. C'è stato un abbassamento dell'età politica, c'è una maggiore autonomia di giudizio e di scelte politiche nei giovani che accresce il contrasto tra la realtà (crisi della scuola, lavoro minorile, disoccupazione intellettuale, assenza di prospettive generali, limitato peso politico dei giovani nelle scelte politiche di fondo del Paese, sono gli elementi che hanno caratterizzato le lotte, le proteste, le manifestazioni che hanno poi avuto varie esplicazioni) e la volontà soggettiva che possiamo sintetizzare, io credo in insofferenza diffusa per lo stato presente di cose ed un crescente bisogno di cambiamenti radicali.
Tale contrasto si può superare solo in due modi: o umiliando le nuove generazioni e spingendole sulla via del qualunquismo, oppure chiamandole e responsabilizzandole per una grande opera di rinnovamento del nostro Paese.
Noi pensiamo che una legge che estenda il diritto di voto ai giovani di 18 anni, oltre che raccogliere questa istanza, oltre che dare forme concrete a una maturità che già hanno dimostrato, serva anche per immettere nel processo politico italiano delle forze vive che hanno sperimentato sulla loro pelle le condizioni di vita e il modo in cui possono essere superate.
Nell'auspicare quindi che la Giunta immediatamente si muova nel senso dell'ordine del giorno qui presentato sottolineiamo alle forze politiche presenti in Parlamento l'esigenza di non perdere altro tempo, affinché i giovani possano, sin dalla prossima consultazione, essere presenti con la loro carica e nella stessa campagna elettorale e nel suggerimento dei temi che essi portano con vivezza di argomentazioni e anche con il peso politico che rappresentano nel voto.
Dobbiamo sottolineare l'esigenza che a fronte di proposte nel passato presentate, che prevedevano l'estensione semplicemente del diritto di voto attraverso una modifica di un articolo della Costituzione - proposta caduta in rapporto al quadro politico esistente - oggi va fatto con legge superando eventuali problemi di carattere costituzionale e riducendo ad un fatto politico e, per le dichiarazioni che sono state fatte, ad un fatto che politicamente può essere concretamente e rapidamente concluso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calsolaro.



CALSOLARO Corrado

Il Gruppo socialista dichiara di votare a favore dell'ordine del giorno sull'estensione del diritto di voto ai diciottenni. Si tratta evidentemente non di una benevola concessione del Parlamento, ma di una conquista che i giovani hanno raggiunto attraverso la lotta politica e sociale nelle scuole, nelle fabbriche, nei campi, attraverso un accelerato processo di maturazione culturale.
E' significativo che in Italia siamo rimasti, come per altri diritti civili (ricordiamo la recente campagna sul referendum), in una posizione piuttosto arretrata rispetto agli altri paesi diritto di voto ai diciottenni, già lo ha detto il collega Berti, è riconosciuto nelle due Germanie, in tutti i paesi dell'est europeo, in Olanda, in Gran Bretagna negli Stati Uniti e in Francia recentemente: difatti, dopo tre settimane dalla sua elezione a Presidente della Repubblica francese, il conservatore illuminato Giscard d'Estaign ha fatto approvare dal Parlamento, tra gli altri provvedimenti (la riforma della RAI-TV, la pillola) il voto ai diciottenni.
Non possiamo pertanto non dichiarare la nostra soddisfazione per il fatto che tutte le forze politiche democratiche e lo stesso Governo abbiano assunto una precisa posizione favorevole alla legge; mentre non possiamo non esprimere qualche preoccupazione per la pluralità di proposte diverse alcune di riforma costituzionale, altre di riforma del diritto civile, che potrebbero portare a tempi lunghi e favorire così eventuali manovre dilatorie.
I parlamentari del P.S.I. hanno presentato, nel corso di questi ultimi anni, alcune proposte di legge in materia; il Partito socialista sostiene fermamente la necessità di accelerare i tempi di approvazione sì che sin dalle prossime elezioni amministrative e regionali il voto ai diciottenni sia una realtà e non soltanto una promessa.
Noi ci auguriamo pertanto che, superati gli ostacoli di ordine giuridico, con una chiara affermazione di volontà politica, si attui questa importante riforma delle nostre istituzioni (una riforma che non costa niente) e che la nostra democrazia abbia un'iniezione di linfa vitale così necessaria alla sua stessa esistenza.
Raccomandiamo quindi caldamente alla Presidenza del Consiglio e della Giunta di farsi interpreti presso il Parlamento e presso il Governo del voto che il Consiglio Regionale oggi darà sull'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Vorrei fare presente al Consiglio che il Consigliere Curci ha sottoscritto l'ordine del giorno che era stato firmato soltanto dal Consigliere Carazzoni.
Poiché abbiamo già un ordine del giorno riassuntivo, mi pare inutile che il M.S.I. mantenga il suo.
La parola al Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Signor Presidente, naturalmente respingendo la pretestuosa interpretazione in chiave antifascista che si è voluto dare poco fa anche a questo ordine del giorno (ormai non c'è più nessun documento che non venga interpretato in quella chiave) devo dichiarare che persistendo nella consueta ed ormai stantia logica dell'arco costituzionale, pur avendo il nostro Gruppo presentato un ordine del giorno similare, non siamo stati interpellati, non si è richiesto a noi di unificare il nostro ordine del giorno a quello presentato da altri Gruppi.
Così stando le cose, io dichiaro che mi asterrò su questo ordine del giorno e chiedo alla Presidenza di porre in votazione l'ordine del giorno del nostro Gruppo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Cardinali, ne ha facoltà.



CARDINALI Giulio

Il Gruppo socialdemocratico vota a favore dell'ordine del giorno che sollecita l'iter parlamentare della legge che sposta i termini della votazione a 18 anni.
Io credo che questo non sia altro che il completamento del lungo iter che ha avuto in Italia il dibattito sul suffragio universale e oggi il quadro si completa e si definisce proprio in conseguenza di quel tipo di partecipazione alla vita sociale che ormai non è più limitato né alle elite né a gruppi differenziati e circoscritti, ma è esteso a tutti.
Che i giovani si siano conquistati questo diritto mi pare fin troppo ovvio e non credo che si debbano avere preoccupazioni o timori sul significato o sul peso che questo tipo di voto potrà avere; la realtà è che una partecipazione così attiva a tutti i livelli deve potersi esprimere anche in quel settore che anticipa, anche se purtroppo non sempre lo determina, il potere decisionale nel nostro Paese.
Quindi, il nostro voto è favorevole a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Zanone, ne ha facoltà.



ZANONE Valerio

Signor Presidente, il Gruppo liberale aderisce all'ordine del giorno unitario che è stato poco fa letto, in quanto esso contiene tutti gli elementi che erano già presenti nell'ordine del giorno presentato stamane dal nostro Gruppo.
La posizione favorevole del Partito liberale all'abbassamento a 18 anni della maggiore età non è una decisione di oggi, è una decisione che è stata assunta dagli organi centrali del nostro Partito fin dal 1969, cioè dall'anno in cui i grandi fenomeni di contestazione giovanile hanno anche rivelato una nuova domanda di partecipazione delle nuove generazioni alla vita politica del Paese.
Noi riteniamo che abbassando a 18 anni il limite della maggiore età anche per quanto riguarda i diritti dell'elettorato attivo, non si compia per la verità, una riforma, ma si adegua soltanto l'ordinamento giuridico a una realtà sociale e civile già in atto che tiene conto della profonda accelerazione che è stata subita positivamente in questi anni dalla società italiana e che ha profondamente potenziato l'apporto culturale, sociale politico delle classi più giovani.
In questo senso del resto la Regione Piemonte, come è stato dianzi ricordato, aveva già preso una posizione statutaria prevedendo che, per determinate consultazioni popolari, si potesse ricorrere alla consultazione dei giovani a partire dai 16 anni.
Noi ci troviamo - e questo ci pare essere l'elemento più importante ai fini dell'ordine del giorno che stiamo per votare - di fronte ad una situazione parlamentare in cui le numerose proposte legislative tendenti al conferimento del diritto di voto ai diciottenni, già presentate e cadute per la fine prematura della scorsa legislazione, poi ripresentate nella legislatura oggi in corso, possono venire entro un breve termine di tempo ad una definitiva approvazione. A meno che non si cada nei rischi di una formulazione che implicando un procedimento di riforma della Costituzione allentasse di molto i termini dell'approvazione della legge e quindi tenuto anche conto della precarietà della situazione politica parlamentare rinviasse questo provvedimento per un periodo di parecchi mesi. Riteniamo invece che abbassando la maggiore età a 18 anni, quanto meno per quanto riguarda alcune consultazioni elettorali (se ben ricordo ad esclusione delle consultazioni per il Senato della Repubblica) la questione possa essere positivamente risolta.
Ho colto poco fa, nell'intervento del Consigliere Calsolaro, un riferimento alla recente approvazione del voto ai diciottenni in Francia il che ci dimostra che anche un regime presidenziale presieduto da un conservatore che va in bicicletta sia talvolta più rapido di un regime parlamentare diretto da ministri che vanno sulle automobili di Stato ma che comunque arrivano sempre in ritardo rispetto anche ad un uomo politico certamente non rivoluzionario come Giscard d'Estaign. Viceversa proprio la questione del voto ai diciottenni dimostra come nel nostro paese ci sia una forma di accidia legislativa per cui anche quelle innovazioni che sono condivise dalla totalità o dalla quasi maggioranza dell'arco politico tardano sempre a tradursi in norme di legge.



BERTI Antonio

E' solo la paura di dove andranno quei voti che fanno ritardare!



ZANONE Valerio

Certo, e questo è il problema sostanziale perché mentre evidentemente è ben difficile trovare qualche politico che aderisca al principio del filosofo liberale il quale affermava che l'unico diritto dei giovani era quello di diventare vecchi, viceversa c'è una preoccupazione di fatto su come si può orientare un certo elettorato.
Noi crediamo invece che questo elettorato nuovo sia un grosso fatto positivo perché costringerà i Partiti ad aprirsi alle sollecitazioni che vengono da una certa fascia di età, costringerà i Partiti a considerare in sede di campagna elettorale non gli spostamenti di voti che possono intervenire da un partito all'altro, ma l'acquisizione di un elettorato nuovo che si esprima per la prima volta e quindi indurrà noi speriamo le forze politiche a ripensare in termini davvero nuovi i propri programmi e la propria prospettiva politica.
Ed è per questo che noi riteniamo, per quanto riguarda la Regione, che si debbano svolgere le sollecitazioni opportune affinché i giovani dai 18 ai 21 anni, possano esercitare questo diritto di voto già nelle elezioni regionali previste per la prossima primavera.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Bianchi, ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano

I colleghi hanno già detto tutto quello che c'era da dire sull'argomento e sono d'accordo con loro sulle valutazioni fondamentali che ci portano ad esprimere il nostro voto favorevole per l'estensione della piena capacità politica ed elettorale ai giovani che hanno raggiunto i 18 anni.
E' stato già ricordato come lo sviluppo della società, della istruzione e della cultura, le comunicazioni sociali, le possibilità di movimento e di incontro abbiano sviluppato notevolmente la maturità dei giovani anticipando le loro capacità di critica, di giudizio e di impegno che un tempo potevano essere spostati in anni successivi.
I giovani sono portatori di valori molto importanti, non quelli giovanilistici, ma quelli di disinteresse, della capacità di tensione morale e ideale, la capacità quindi di porsi di fronte ai problemi fondamentali e principali senza lasciarsi fuorviare da aspetti corporativi categoriali, di interessi a breve termine. Quindi la loro spinta ha sempre un significato positivo per lo sviluppo civile di un popolo.
L'estensione del voto ai giovani in questo senso è un fatto politicamente rilevante e positivo. Ricordo a me stesso ed ai colleghi del mio Gruppo che il nostro stesso segretario politico aveva già molti anni fa, prima che altre forze politiche si facessero portatrici di questa proposta, aveva ufficialmente patrocinato l'estensione del voto ai 18 anni.
Personalmente, avendo un figlio che compie in questi giorni 18 anni, ho fatto una piccola inchiesta sentendo lui e una serie di suoi amici e altri di varie categorie ed ho raccolto quelli che sono, secondo il giudizio dei giovani, gli aspetti positivi e gli aspetti negativi della proposta: questi ultimi sono assolutamente marginali e trascurabili rispetto a quelli positivi, ma voglio qui ricordarli.
Mi hanno detto questi giovani: vediamo, soprattutto attraverso i nostri compagni, come in questa età formativa in cui la fantasia è un elemento predominante, i giovani vadano alla ricerca della personalità e del consolidamento anche delle proprie esperienze, delle proprie idee per cui si assiste spesso a mutamenti rapidi, repentini di posizioni e di atteggiamenti che si susseguono, cambiano da un mese all'altro. Ora, il responsabilizzarli con la partecipazione diretta al voto e quindi in un impegno politico concreto, un poco strozza questa loro possibilità di libera sperimentazione e ricerca; mentre l'aspetto enormemente più positivo è quello di sottrarli ad una forma di impegno politico che comunque esiste e che poi finisce per essere frustrante, perché non si concretizza nell'assunzione di responsabilità dirette e non dà l'impressione di poter influire direttamente sulle decisioni che il Paese prende.
Tutto sommato, la prospettiva di doversi impegnare con un atto concreto favorisce un impegno serio, politicamente costruttivo da parte dei giovani.
Dico, tra parentesi, che questi sono argomenti di portata molto limitata ma personalmente mi tranquillizzano, Non abbiamo naturalmente il timore di ciò che può discendere da questo fatto politicamente rilevante. Pensiamo che un maggior numero di giovani in qualche modo possano essere sottratti a suggestioni totalitarie, alle suggestioni della violenza, a suggestioni di soluzioni che siano al di fuori delle istituzioni un maggior numero di giovani. Naturalmente c'è il timore che una certa fetta di giovani presi dalle suggestioni di certe ideologie devianti possa assumere degli atteggiamenti non costruttivi, ma l'impegno anche all'interno delle forze politiche e delle istituzioni così come è vivificante e correttore di certi atteggiamenti dei Partiti, nello stesso tempo è un elemento molto utile per sottrarre almeno parte dei giovani alle suggestioni di tipo deviante rispetto alla linea che la nostra Costituzione ha tracciato.
Quindi è con fiducia, con serenità, con totale adesione che noi esprimiamo il nostro voto favorevole all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Signor Presidente, signori Consiglieri, non è tanto nella mia veste di Presidente della Giunta che prendo la parola, ma anche come Consigliere Regionale che ha il privilegio non invidiato di essere il più anziano di tutti. E peraltro sono stato stimolato anche dal richiamo fatto dal collega Zanone che è sempre molto puntuale, il richiamo a quel filosofo che voleva riconoscere ai giovani essenzialmente il diritto di diventare vecchi.
Siccome io sono sulla strada di fruire di questo diritto - non mi considero ancora vecchio, ma certamente sono sulla strada della vecchiaia intervengo per dire che dò personalmente, ma anche responsabilmente come rappresentante del Governo della Regione Piemonte, la piena adesione a questa presa di posizione che trova sostanzialmente e concettualmente unanime l'intero Consiglio per sollecitare , nel rispetto dovuto, gli organi parlamentari italiani perché si realizzi questo atto di stima, di fiducia, di considerazione che porterà certamente i giovani a responsabilizzarsi meglio, posti dinanzi a quell'atto estremamente valido ed importante che è la scelta degli uomini ai quali non si delega in astratto l'esercizio del potere sempre controllando e seguendoli nel loro adempimento dell'incarico ricevuto.
Desidero, associandomi a quanto è stato detto così nobilmente da tutti i rappresentanti dei Gruppi, assicurare il Capogruppo comunista che in giornata stessa mi farò premura di far pervenire agli organi di Governo ed ai rappresentanti del Parlamento il testo di questo nostro voto.
Io non vorrei fare il pignolo, ma pregherei i presentatori di voler considerare quest'ultima osservazione (consento sullo spirito naturalmente): "da esplicarsi" è scritto "fin dalla prossima consultazione elettorale". La prossima consultazione elettorale è a novembre ed è una consultazione parziale. Al fine di togliere degli equivoci mi sembrerebbe opportuno dire "fin dalla prima consultazione elettorale, generale" e allora puntualizziamo meglio, credo, il significato e il senso.



BIANCHI Adriano

Io direi "di carattere generale"



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Benissimo, "di carattere generale".



PRESIDENTE

Allora c'è una modificazione: "dalla prossima consultazione elettorale di carattere generale".
Si è così chiusa la discussione.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno di cui ho dato lettura a firma: Bianchi, Berti, Zanone, Nesi, Cardinali, Gandolfi.
L'ordine del giorno è approvato.
E' stato chiesto di porre in votazione altresì l'ordine del giorno a firma Curci e Carazzoni, e poiché il regolamento non dice nulla in proposito, anche se è già stato votato un ordine del giorno analogo, lo possiamo mettere in discussione.
La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Soltanto per dire che noi votiamo contro questo ordine del giorno perché le espressioni in esso contenute sono, a nostro giudizio, false esse non corrispondono al vero volto del fascismo in Italia che si manifesta in ben altro modo. Questo è il tentativo di presentarsi con un volto così detto "a doppio petto" che ormai in Italia non convince più nessuno, il M.S.I. Non è mai stato così isolato e sta oggi rispondendo degli atti che i suoi aderenti compiono.
Quindi il nostro voto contrario è pienamente motivato e credo non ci sia da aggiungere altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Curci.



CURCI Domenico

Naturalmente signor Presidente io voterò a favore rilevando che, grazie a Dio, nel nostro Paese ci sono centinaia di migliaia di giovani che hanno trovato in sé stessi la capacità di superare la stupida alternativa fascismo-antifascismo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione, per alzata di mano, l'ordine del giorno a firma Curci e Carazzoni.
L'ordine del giorno è respinto.
Si è così conclusa la prima parte della seduta.
Il Consiglio è riconvocato per le ore 15,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,15)



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