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Dettaglio seduta n.227 del 27/05/74 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE


Argomento: Zootecnia

Esame dei progetti di legge n. 85-132-152-156 sulla zootecnia. Interventi regionali per il miglioramento ed il potenziamento della zootecnia (seguito)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Informo che al fine di ricercare una esatta formulazione dell'art. 6 proporrei al Consiglio una breve sospensione: superato questo scoglio, che è forse il più arduo, con ogni probabilità si potrebbe procedere rapidamente nella votazione degli articoli successivi. Se nessuno muove obiezioni, sospendo pertanto i lavori per mezz'ora. In questo intervallo riceverò una delegazione di pensionati che desidera prospettare alcuni problemi della categoria.



(La seduta, sospesa alle ore 16.55 riprende alle ore 18.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana i Consiglieri: Cardinali, Giovana, Fassino, Lo Turco, Nesi, Sanlorenzo, Soldano.
Proseguiamo nella discussione sui progetti di legge regionale n. 85 132, 152, 156: "Interventi regionali per il miglioramento ed il potenziamento della zootecnia".
Ci eravamo fermati sull'art. 6, che rileggo: "Articolo 6 - (Mutui per strutture ed attrezzature) A favore di imprenditori agricoli singoli od associati sono concessi contributi in conto interessi per l'assunzione di mutui ventennali con istituti esercenti il credito agrario per la realizzazione delle seguenti opere: 1) - costruzione, ampliamento ed ammodernamento di organici complessi per l'allevamento zootecnico, ivi comprese le attrezzature fisse l'approvvigionamento idrico e l'allacciamento elettrico. Il contributo è pure ammesso per l'acquisto di complessi esistenti, se integrabili, per ubicazione e caratteristiche con le aziende 2) - costituzione e ricomposizione, ripristino e miglioramento di alpeggi, pascoli e prati-pascoli, ivi comprese la costruzione e la dotazione delle attrezzature fisse e degli impianti di cui al comma 1', le infrastrutture essenziali per i collegamenti stradali o di altro tipo. Il contributo è pure concesso agli Enti locali e ad altri Enti che siano proprietari dei fondi necessari, per realizzare le iniziative di cui sopra o ne abbiano la disponibilità almeno novennale. Il tasso d'interesse a carico dei beneficiari è stabilito nella misura del 3%. Resta a carico dell'Amministrazione regionale la differenza tra le rate di pre ammortamento e di ammortamento calcolato ai tassi praticati dagli Istituti di credito e le rate di pre-ammortamento e di ammortamento calcolate al tasso del 3%".
Erano stati presentati quattro emendamenti: di uno sono presentatori i Consiglieri Giletta-Franzi- Beltrami-Calsolaro; del secondo i Consiglieri Franzi-Giletta; del terzo Ferraris- Marchesotti; del quarto Gerini.
A quanto mi è stato dianzi comunicato, l'emendamento di cui il Consigliere Giletta è primo firmatario verrebbe ritirato. Si conferma il ritiro?



GILETTA Giuseppe

Lo confermo, in qualità di primo firmatario, naturalmente se anche gli altri presentatori sono d'accordo.



PRESIDENTE

Non vi sono opposizioni da parte degli altri firmatari? L'emendamento è dunque ritirato.
Emendamento Franzi-Giletta: "Alla fine dell'articolo aggiungere, come ultimo comma: 'Limitatamente alle zone montane, il tasso a carico dei mutuatari è fissato nella misura dell'1% Agli allevatori singoli ed associati delle zone montane può essere concesso in via alternativa contributo in conto capitale fino al 66 della spesa".
I presentatori intendono illustrarlo? Ha facoltà di parlare il Consigliere Franzi.



FRANZI Piero

Desidero che resti agli atti la ripetizione di una dichiarazione già fatta in altra occasione, cioè che questo emendamento tende a far riavere agli allevatori della zona di montagna le facilitazioni già contenute nelle vecchie leggi dello Stato, che prevedevano appunto un tasso inferiore rispetto a quello richiesto ad altri allevatori di altre zone.
Per la prima parte del comma so che la Giunta dichiarerà il proprio dissenso, per averlo già dichiarato relativamente ad un altro articolo.
Per quanto concerne la seconda parte dell'emendamento, cioè che sia concesso in via alternativa il contributo fino al 66%della spesa, devo precisare che questo 66%, che potrebbe anche essere ridotto al 50 potrebbe rappresentare l'attualizzazione del contributo che la Regione dovrebbe liquidare per tutto il periodo dell'ammortamento calcolato al tasso lordo di sconto. Se si dovesse attualizzare, il contributo in conto interesse corrisponderebbe, grosso modo, al 65%. Sono anche disposto ad accettarne la riduzione al 50%, così come era previsto dalle vecchie leggi dello Stato 991 e successive. Insisto però perché sia accolta questa diversa impostazione finanziaria.



FERRARIS Bruno

Dichiaro, in coerenza con quanto sostenuto nel corso dei lavori della Commissione, che siamo favorevoli a questo emendamento e nella forma più ampia e in quella discutibile, se mai quindi più ridotta, in modo da mantenere a questa legge per la zootecnia la differenziazione a favore dei territori montani e collinari.



ROSSOTTO Carlo Felice

Dichiaro, in coerenza anche con quanto sostenuto in Commissione dal collega Gerini e per quanto già dichiarato sui precedenti emendamenti di questo tenore, di votare a favore di questo emendamento.



BIANCHI Adriano, relatore

Al di là del merito, ritengo questo emendamento innanzitutto anacronistico, essendo già stato respinto un emendamento analogo, per coerente formazione di tutta quanta la volontà legislativa in questo campo.
Personalmente, avendo partecipato proprio sabato ad un convegno su questi problemi, con vasta presenza di gente della montagna, mi sono sentito fare un unico appunto: che il 3% è irrisorio e rischia di diventare una strada per restringere il campo di chi ne può beneficiare, e quindi di privilegiare pochi. Il che mi ha anche dato la chiara conferma - il che credo possa rasserenare completamente anche il Presidente della Giunta, che sente vivamente questi problemi dell'opportunità di respingere questo emendamento.



PRESIDENTE

Qual è l'atteggiamento della Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale.

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento aggiuntivo che ho testé letto a firma Franzi-Giletta. Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Emendamento aggiuntivo Ferraris-Marchesotti: "Al termine dell'art. 6 aggiungere il seguente comma: 'Limitatamente all'impianto di nuovi prati artificiali poliennali, per il consumo aziendale, sono concessi contributi di L. 40.000 per ettaro".
Uno dei presentatori desidera illustrarlo? Il Consigliere Ferraris. Ne ha facoltà.



FERRARIS Bruno

Già in più occasioni abbiamo avuto modo di sottolineare come questa legge sia strettamente ancora alla produzione foraggera, e del resto tutti sappiamo che l'avvenire della zootecnia è legato allo sviluppo della produzione foraggera. Con questo emendamento, quindi, il nostro Gruppo ha inteso introdurre anche un incentivo che si aggiunge a quelli già previsti per i prati-pascoli in modo da contribuire allo sviluppo della produzione foraggera ed a mettere in condizione aziende che oggi non avessero ancora il 40% di produzione richiesta di poterla avere e di beneficiare, se non questo, un altro anno, dei contributi previsti dalla legge.



ROSSOTTO Carlo Felice

A mio giudizio, l'emendamento è da accogliere, e rientra nel quadro del pensiero della Giunta in questa materia, perché l'art. 1330, che portava nel bilancio una spesa di 10 milioni, e che, dopo l'osservazione delle categorie, ha avuto lo stanziamento aumentato a 500 milioni di spesa per incrementare le colture foraggere, impone anche di creare degli strumenti che possano poi permettere in realtà di poter spendere questo denaro e dare proprio alla zootecnia il sussidio principale ed essenziale, che è quello delle colture foraggere.
Mi pare quindi che sia opportuno e necessario ribadire in questa legge questo aspetto di mutamento strutturale necessario per poter avere una zootecnia, un agricoltura adeguata.



PRESIDENTE

Più nessuno chiede di parlare. La Giunta?



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Il Presidente dichiara che non ritiene essenziale questo tipo di finanziamento, così come ho già avuto modo di riferire in Commissione.
Abbiamo fatto determinate scelte, e non vogliamo fare degli interventi cosiddetti a pioggia per tutti i tipi di iniziative, e quindi, in questo spirito, non riteniamo di poterlo accogliere.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento Ferraris Marchesotti.
Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano.
L'emendamento non è accolto.
Emendamento aggiuntivo proposto dal Consigliere Gerini: "Agli imprenditori agricoli di cui al presente articolo, le cui aziende agricole sono site in montagna e in collina, possono essere concessi in alternativa ai mutui contributi in conto capitale rispettivamente del 50 e del 40%." Il presentatore non ritiene di doverlo illustrare? Qual è il parere della Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non accoglie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento.
Chi intende approvarlo? L'emendamento non è approvato.
Emendamento aggiuntivo proposto dai Consiglieri Franzi-Bianchi-Menozzi: "Gli stessi contributi vengono estesi agli affittuari agricoli qualora si tratti di imprenditori agricoli di cui all'art. 2 della presente legge per la realizzazione delle opere previste dal presente articolo in conformità al Titolo II della Legge. 12 febbraio 71 n. 11 e successive modificazioni".
Chiede la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Bianchi. Ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano, relatore

Signor Presidente, su questo argomento si è accesa un'ampia discussione, che ha anche comportato il ritardo nell'inizio dei lavori pomeridiani di questo Consiglio.
L'emendamento che viene ora proposto all'approvazione del Consiglio costituisce ovviamente un compromesso, al quale do l'adesione del mio Gruppo e mia personale, rispetto all'altro emendamento, che era stato proposto con la finalità principale, fondamentale, di facilitare l'accesso a queste forme di credito, a queste agevolazioni, agli affittuari. Sembrava che non si dovessero urtare grosse questioni di principio se questo risultato si otteneva passando attraverso l'offerta della garanzia e l'assunzione dell'impegno dei mutui relativi da parte della proprietà. E' sembrato più opportuno, per non introdurre un principio che si era escluso cioè quello di non favorire chi non fosse direttamente imprenditore agricolo, cioè non fosse direttamente impegnato nella vicenda economica dell'agricoltura, di riformulare l'articolo in questi termini.
La discussione di principio potrà essere protratta fuori di qui.
Attraverso questo emendamento abbiamo coscienza di poter estendere al massimo a tutti gli imprenditori agricoli questi benefici: non ne resta esclusa alcuna categoria, neppure i mezzadri, perché le aziende agricole condotte a mezzadria hanno una forma di impresa, che è appunto l'impresa a mezzadria, che consente al titolare della proprietà di formulare ugualmente la domanda.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Berti. Ne ha facoltà.



BERTI Antonio

Quando noi abbiamo chiesto ieri sera alla Giunta di rimeditare il suo atteggiamento - e il Presidente della Giunta ha accolto l'invito intendevamo porre l'accento su vari significati che l'emendamento proposto quello che poi è stato ritirato, poneva al nostro Consiglio.
Devo riconoscere che l'accettazione della pausa per un ripensamento non è stata determinata da indecisione della Giunta, come qualcuno ha voluto insinuare: il ripensamento è servito a riconquistare posizioni già definite in Commissione.
Siamo lieti che la Giunta abbia dimostrato di aderire a riconsiderare delle decisioni, soprattutto quelli che portano a risultati che, come questa volta, giudichiamo positivi. Voteremo pertanto a favore di questo emendamento.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Carazzoni. Ne ha facoltà.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, l'emendamento sul quale si è lungamente discusso sospendendo per alquanto tempo i lavori del Consiglio Regionale, non era stato proposto dalla nostra parte. Ha comunque richiamato particolarmente la nostra attenzione perché da questa emblematica e significativa vicenda è facile, è possibile ed è soprattutto doveroso trarre alcune considerazioni di carattere politico. Non intendiamo fare in questo momento la storia travagliata di questa vicenda: dobbiamo però ricordare che a favore del primo emendamento c'era stato un pronunciamento favorevole nella persona dello stesso Presidente della Giunta, oltre che nella persona del Capogruppo del Partito di maggioranza; le cose sono cambiate successivamente, in particolar modo dopo l'intervento del Capogruppo comunista Berti, il quale ha giustamente voluto ora sottolineare che se in questo momento ci accingiamo a votare su un emendamento diverso ciò è avvenuto proprio perché si è verificato un ripensamento della Giunta; è indubbio che le vittorie vanno sfruttate, collega Berti, e questa del Gruppo comunista è palesemente una vittoria ottenuta a danno di una Giunta sempre più debole, sempre più divisa, sempre più scollata.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale.

Ora capisco chi ha suggerito alla stampa il termine di "scollamento"....



CARAZZONI Nino

Se avessimo il potere di influenzare "La Stampa", saremmo davvero una grossa forza politica. Non siamo ancora arrivati a tanto, mi creda Presidente: ce lo auguriamo per il futuro, ma al momento il grande quotidiano non prende affatto ispirazione da noi.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

E' una traccia.



PRESIDENTE

In attesa di questo futuro, prosegua, la prego.



CARAZZONI Nino

Noi diamo quindi non una valutazione tecnica ma una valutazione politica a ciò che è accaduto, e per questa ragione voteremo contro l'emendamento proposto.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Signor Presidente, signori Consiglieri, mi sia consentito di fare una concisa premessa di carattere generale.
Abbiamo dovuto interrompere i lavori, l'altra sera, quando ci proponevamo invece, come è stato sottolineato anche dai giornali, di arrivare al termine del dibattito la sera stessa. Lo abbiamo fatto con un grosso senso di responsabilità, e peraltro, come pregiudiziale alle poche parole che dirò, vorrei prospettare all'attenzione del Consiglio tutta l'esigenza di darci una regolamentazione a proposito della presentazione degli emendamenti. Mi rendo perfettamente conto che per poter fare una istanza di questo genere corretta bisogna che ci sia anche da parte della Giunta e delle Commissioni una certa correttezza di presentazione tempestiva delle leggi. E' proposito della Giunta, a costo di ritardare la presentazione di leggi, di approfondirne ulteriormente l'esame e di chiedere alle Commissioni che le varino non all'ultimo momento ma in tempo utile per dare a ciascun Consigliere la possibilità di leggere la legge e la relazione che l'accompagna. A quel punto mi permetterei di rispettosamente chiedere ai Consiglieri che hanno da proporre degli emendamenti che questi emendamenti siano proposti almeno il giorno prima della seduta di Consiglio, in maniera che la Giunta non debba chiedere la sospensione dei lavori e magari andare avanti così come si è andati questa volta, attraverso un lavoro abbastanza elaborato, per arrivare poi ad una certa conclusione. E' una istanza che rispettosamente propongo all'attenzione cortese e vigile del nostro presidente dell'Assemblea.
La Giunta accoglie motivatamente questo emendamento aggiuntivo proposto dai Consiglieri Franzi, Bianchi e Menozzi, evidentemente in sostituzione di quello che era stato precedentemente presentato. Debbo a questo proposito dire che questa Giunta, che presiedo, anche se qualcuno pensa liberamente in modo diverso, non è tenuta insieme da un poco di colla, ma da una precisa volontà politica, e ciò, proprio ciò, la induce a volte ad ulteriori controlli, e, perché no?, ove occorra, a ripensamenti anche tormentati. Questo, a mio avviso almeno, non è espressione di incapacità, ma, se mai, segno di meditata responsabilità.
In questo spirito la Giunta accoglie questo emendamento e chiede al Consiglio di volerlo a sua volta accogliere ed approvare.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento a firma Franzi-Bianchi-Menozzi di cui ho dato lettura e di cui si è discusso. Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Non vi sono altri emendamenti. Pongo pertanto in votazione per appello nominale l'art. 6, modificato esclusivamente in relazione a questo emendamento, a firma Franzi-Bianchi-Menozzi, da inserire alla fine del n. 1 dell'art. 6.
Si proceda all'appello.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione.
Presenti e votanti 37 Hanno risposto SI 33 Consiglieri Hanno risposto NO 2 Consiglieri Si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 6 è pertanto approvato.
Articolo 7 "(Contributi e mutui integrativi per strutture a attrezzature zootecniche).
Alle Cooperative agricole e loro Consorzi ed alle Imprese agricole associate possono essere concessi contributi in conto capitale fino alla misura massima del 50% della spesa occorrente per fa realizzazione e l'ammodernamento di stalle sociali e centri di allevamento di bestiame femminile da rimonta, ivi compreso l'onere per l'acquisto dei terreni necessari all'insediamento degli impianti, per le infrastrutture, nonch per gli impianti di depurazione degli scarichi.
Sulla differenza tra la spesa ammessa ed il contributo in conto capitale può essere concesso un contributo in conto interessi per l'accessione di mutui ventennali con istituti esercenti il credito agrario.
Il tasso d'interesse a carico dei beneficiari e stabilito nella misura del 3%. Resta a carico dell'Amministrazione regionale la differenza tra le rate di pre-ammortamento e di ammortamento calcolate ai tassi praticati dagli Istituti di credito e le rate di pre-ammortamento e di ammortamento calcolate al tasso del 3%.
Le agevolazioni di cui ai commi precedenti sono pure concesse per l'acquisto di idonei complessi esistenti".
Vi sono due emendamenti, presentati l'uno dal Consigliere Gerini l'altro dai Consiglieri Ferraris e Marchesotti.
Emendamento Gerini: "Sopprimere il primo rigo e parte del secondo fino alle parole: 'nella misura del 3% del terzo comma, così sostituendo: 'il tasso di interesse a carico dei beneficiari le cui aziende agricole sono site in pianura è stabilito nella misura del 3%, mentre per altri beneficiari le cui aziende agricole sono site in collina e montagna è stabilito nella misura dell'1%' " Il presentatore non ritiene di doverlo illustrare. Qual è l'atteggiamento della Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Per quanto è già stato detto in precedenza, la Giunta è contraria.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Emendamento aggiuntivo dei Consiglieri Ferraris-Marchesotti: "Alla quarta riga, dopo le parole 'del 50%' inserire "se in pianura e del 65% se in montagna o collina' ".
I presentatori non ritengono occorra illustrazione. La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non accoglie.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento Ferraris-Marchesotti è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Esaurito l'esame degli emendamenti, si ponga ora in votazione per appello nominale l'art. 7, nel testo prima letto.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 34 Hanno risposto SI 23 Consiglieri Si sono astenuti 11 Consiglieri Anche l'art. 7 è così approvato.
Articolo 8: - "(Contributi e mutui integrativi per strutture ed attrezzature zootecniche di trasformazione e commercializzazione) Alle Cooperative agricole e loro Consorzi possono essere concessi contributi in conto capitale fino alla misura massima del 50% della spesa occorrente per la realizzazione, l'ammodernamento e lo sviluppo di organici complessi di trasformazione conservazione e commercializzazione dei prodotti zootecnici, ivi compreso l'onere per l'acquisto delle aree necessarie all'insediamento degli impianti e per le relative attrezzature nonché per gli impianti di depurazione degli scarichi.
Sulla differenza tra la spesa ammesse ed il contributo in conto capitale è concesso un contributo in conto interessi per l'accensione di mutui ventennali con istituti esercenti il credito agrario.
Il tasso d'interesse a carico dei beneficiari è stabilito nella misura del 3%. Resta a carico dell'Amministrazione regionale la differenza tra le rate di pre-ammortamento e di ammortamento calcolate ai tassi praticati dagli Istituti di credito e le rate di pre-ammortamento e di ammortamento calcolate al tasso del 3%.
Le agevolazioni di cui ai commi precedenti possono essere concesse per l'acquisto di idonei complessi esistenti.
Vi sono tre emendamenti, uno dei quali è il seguente, proposto dal Consigliere Gerini: "Sopprimere il primo rigo e parte del secondo fino alle parole 'nella misura del 3%' del terzo comma, così sostituendo: 'Il tasso di interesse a carico dei beneficiari le cui aziende agricole sono site in pianura è stabilito nella misura del 3%, mentre per gli altri beneficiari le cui aziende agricole sono site in collina e montagna è stabilito nella misura dell'1%' ".
Il presentatore non ritiene occorra illustrarlo. La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento Gerini è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Emendamento Ferraris-Marchesotti: "Alla terza riga, dopo le parole 'del 50%', aggiungere 'se in pianura e del 65% se in montagna e collina' ".
I presentatori non ritengono di doverlo illustrare. La Giunta dichiara di non accogliere l'emendamento.
Chi intende approvare l'emendamento Ferraris-Marchesotti è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto. Emendamento Franzi: "Aggiungere: 'Limitatamente alle zone di montagna e di collina, le provvidenze previste dal presente articolo sono estese alle aziende singole' ".
Il presentatore non ritiene di doverne dare illustrazione, data l'estrema chiarezza. La Giunta dichiara di non accogliere l'emendamento.
Chi intende approvare l'emendamento Franzi è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto Esaurito l'esame degli emendamenti, che sono stati tutti respinti, si procede ora all'appello nominale sull'articolo, il cui testo rimane quello letto.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 38 Hanno risposto SI 24 Consiglieri Si sono astenuti 13 Consiglieri L'art. 8 è pertanto approvato.
Art. 9: "(Centri di allevamento) Agli imprenditori agricoli associati che istituiscono anche a fine del risanamento dei loro rispettivi allevamenti centri di allevamento per un minimo di 80 capi di bestiame bovino femminile, nato nelle loro stalle o acquistato entro il quarto mese di vita, possono essere concessi contributi fino alla misura massima dell'80% in pianura e del 100% in montagna e collina delle spese annue di gestione del centro, riconosciute ammissibili dalla Regione.
Sono escluse da tali spese quelle occorrenti per l'alimentazione del bestiame.
Le bovine devono essere mantenute nel centro sino al primo parto o a gravidanza accertata e sono sottoposte a verifiche sanitarie, sia preventive, sia alla conclusione della fase di allevamento, per garantire che siano indenni da tubercolosi ed immuni da brucellosi.
Le agevolazioni di cui al presente articolo, in assenza di iniziative private, potranno essere concesse alle Comunità montane ed all'Ente regionale di Sviluppo agricolo, qualora l'iniziativa rientri nelle loro competenze e dispongano dei terreni necessari per la produzione alimentare prevista dall'art. 2".
E' stato proposto un unico emendamento, da parte dei Consiglieri Bianchi - Bertorello Giletta Menozzi: "All'ultimo comma, dopo le parole 'art. 2', aggiungere 'qualora la gestione sia assicurata con la partecipazione degli allevatori associati' ".
I presentatori ritengono di doverlo illustrare? Chiede di parlare il Consigliere Ferraris. Ne ha facoltà.



FERRARIS Bruno

Intervengo per un semplice chiarimento.
Effettivamente, il collega Bertorello mi aveva informato di questo emendamento, sul quale mi pare di aver anche espresso assenso.
Rileggendolo, ho notato però una certa contraddizione: "Le agevolazioni di cui al presente articolo" parlo dell'ultimo comma, "sono estese all'Ente di sviluppo ed alle Comunità in assenza di iniziativa privata, perché se c'è iniziativa privata o associata, se c'è il gruppo associato, non c'è bisogno che lo faccia né la Comunità né l'Ente di sviluppo, è una garanzia che ci siamo data nel caso che vedessimo non utilizzati gli stanziamenti previsti.". Poi si aggiunge: "Qualora la gestione sia assicurata con la partecipazione degli allevatori" Forse il collega Bertorello voleva dire che la gestione che "comunque" non "qualora", la gestione di questo centro deve essere affidata ad allevatori. Non capisco bene la condizione. Se è come intento io, cioè che siano recuperate o date in gestione ad allevatori, sono perfettamente d'accordo.



BIANCHI Adriano, relatore

Signor Presidente, questo brevissimo emendamento è diretto unicamente ad introdurre il principio per così dire programmatorio, non prescrittivo indicativo, lasciando aperte le forme di affidamento della gestione da parte di questi enti. Lo scopo è quello che ha individuato il collega Ferraris: si è voluto però lasciare aperte a questi enti, per non bloccarne l'iniziativa, tutte le possibilità di tutte le forme giuridiche che consentano la gestione attraverso, o con la partecipazione degli allevatori.



GERINI Armando

Signor Presidente, nella discussione generale sulla legge avevo fatto alcune riserve circa l'art. 9. Avevo detto che avrei approvato l'emendamento Ferraris se fosse stata adottata una certa formula. Poi debbo confessare, mi sono dimenticato di formularla e presentare quindi la variazione. Quelle precisazioni, a mio avviso strettamente necessarie, mi pare siano contenute nell'emendamento presentato dal collega Bianchi. Il Gruppo liberale voterà pertanto a favore di questo emendamento.



PRESIDENTE

Quale atteggiamento assume la Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento Bianchi - Bertorello- Giletta Menozzi.
Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Non vi sono altri emendamenti. Pertanto, pongo in votazione l'art. 9 emendato con l'aggiunta del comma: "qualora la gestione sia assicurata con la partecipazione degli allevatori associati". Si proceda per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 35 Hanno risposto SI 33 Consiglieri Si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 9 è pertanto approvato.
Articolo 10: "(Contributi per la monticazione) Agli imprenditori agricoli od associati sono concessi contributi per la monticazione del bestiame che sia sano ai sensi delle vigenti norme sanitarie.
Il contributo è erogato fino alla misura massima di lire 20.000 per ogni capo bovino.
Alle Comunità Montane e agli Enti locali può inoltre essere concesso un contributo annuo fino alla misura dell'80% della spesa occorrente per l'acquisizione in affitto dei terreni già destinati o destinabili a pascolo, per la costituzione di validi comprensori di alpeggio o pascolo da sub-concedere ad allevatori associati, aventi i requisiti previsti dall'art. 2." All'art. 10 vi sono due emendamenti del Consigliere Franzi il primo è dei Consiglieri Franzi e Giletta il secondo.
Emendamento Franzi: "Al secondo comma fare seguire '.. e L. 3.000 per ogni capo caprino ed ovino' ".



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Se il Consigliere Franzi ci sapesse dire almeno il numero approssimativo di questi capi, perché è un impegno di spesa e dobbiamo vedere se possiamo accoglierlo o meno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Franzi che illustrerà il suo emendamento.



FRANZI Piero

La richiesta di un contributo per la monticazione degli ovini e dei caprini non solo rientra nell'ottica di agevolare in modo particolare gli allevatori delle zone montane perché sono loro che utilizzano i pascoli più alti, più impervi, ma rientra anche nell'ottica della valorizzazione della ovinicoltura e caprinicoltura che è stata portata avanti negli stati della comunità, soprattutto in Francia, ed è stata anche sollecitata dalle direttive zootecniche comunitarie.
Non voglio dilungarmi sulla validità economica degli allevamenti ovini e caprini che utilizzano le zone più disagiate e che sono degli ottimi trasformatori in carne e latte dei prodotti anche meno alimentari.
Il rapporto è dalle 20.000 lire per i bovini alle 3.000 per ovini e caprini; le tremila lire per ovini e caprini potrebbero eventualmente essere ridotte a duemila per il fatto che c'è il rapporto tecnico da uno a cinque, cioè un capo grosso può equivalere a cinque capi piccoli.



PRESIDENTE

Nessuno chiede la parola su questo emendamento? La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta in linea di principio è d'accordo, ma non riusciamo a stabilire in questo momento quale sia l'impegno di spesa per una legge che è già abbastanza pesante. Se il Consigliere Franzi consentisse di dirci il numero dei capi.



FRANZI Piero

A me pare che siano 20/25.000, ma si può chiedere agli uffici della Regione.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non so se abbiamo fatto un censimento delle capre e delle pecore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dotti.



DOTTI Augusto

Vorrei poter contare le capre che ci sono in Piemonte, credo siano così poche che il controllo stesso dell'efficienza di questo contributo costi più del contributo stesso. Io voterò contro.



PRESIDENTE

Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano, relatore

La monticazione di questi animali è una pratica connaturata allo stesso allevamento; è sicuramente una proposta che contiene degli aspetti positivi, bisogna trovare dei modi per ulteriormente aiutare queste forme di allevamento, ma non mi pare che questa sia propria ed efficace, pertanto sono per lo meno perplesso.



PRESIDENTE

La Giunta ?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale.

Penso sia opportuno fare un provvedimento distinto, perché metterlo nella legge così crea dei disturbi. Salvo che il Consigliere Franzi voglia accettare che si specifichi anche per questo "e fino a lire tremila" in maniera che ci sia l'elasticità. Io non ho idea di quante siano né le capre né le pecore.



BERTORELLO Domenico

E' come per gli aerei di Mussolini in un aeroporto ce n'erano mille, in un altro aeroporto ce n'erano duemila, poi si andava a controllare in un posto e ce n'erano ma, il giorno dopo non ce n'erano più.
Hanno tre o quattro capre, non perdiamoci in queste cose!



DEBENEDETTI Mario

Anche le mucche si spostano!



BERTORELLO Domenico

Ma è più difficile.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta si propone di vedere se sarà possibile fare un provvedimento fuori legge.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento del Consigliere Franzi: L'emendamento non è accolto.
Emendamento Franzi-Giletta: " All'ultimo comma sostituire le parole 'allevatori associati' con le parole 'allevatori singoli ed associati'"'.
Intendono illustrarlo? No.
La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non accoglie.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento non è accolto.
Pongo in votazione l'art. 10 per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 36 Hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Articolo 11 - "(Fecondazione artificiale) La Regione può assumere l'onere della concessione gratuita di seme di riproduttori idonei per la fecondazione artificiale del bestiame di tutte le razze.
Per le zone di montagna e di collina, già definite nell'art. 2, pu assumere altresì l'onere delle prestazioni occorrenti per l'inseminazione.
Per il bestiame bovino di razza piemontese e di altre razze da carne la Regione può assumere l'intero onere per la concessione gratuita del seme e le prestazioni di inseminazione, in tutto il territorio regionale.
Alle associazioni di allevatori, ad Enti locali e Comunità Montane che concorrano nell'organizzazione del servizio, possono essere concessi contributi fino alla misura del 50% del costo, per l'acquisto di attrezzature anche mobili e contenitori per la conservazione del seme congelato destinato alla fecondazione artificiale.
Per ottenere le agevolazioni di cui al presente articolo gli allevamenti devono essere sottoposti alla profilassi di Stato per la tubercolosi e brucellosi." All'art. 11 vi sono due emendamenti.
Emendamento sostitutivo di tutto l'articolo a firma Consigliere Franzi: "La Regione assume l'onere di spesa per la concessione gratuita di seme spermatico di riproduttori, dichiarati idonei dalle commissioni Provinciali zootecniche, per la fecondazione artificiale del bestiame.
Per le zone di montagna e di collina definite nell'articolo II, la Regione assume anche l'onore delle prestazioni professionali per l'inseminazione.
Per il bestiame bovino di razza Piemontese e per le altre razze dichiarate idonee per la produzione della carne, la Regione assume a proprio carico l'onore di spesa per la concessione gratuita del seme e delle prestazioni professionali di inseminazione anche nelle zone di pianura.
Per l'acquisto del seme spermatico di elevato costo di riproduttori di alta genealogia, utilizzato per scopi genetici e di sperimentazione, pu essere concesso dalla Regione un contributo sino all'80% del costo.
Agli allevatori associati e agli enti agricoli che gestiscono centri di allevamento tori per la produzione di seme spermatico per la fecondazione artificiale possono essere concessi contributi fino all'80% dei costi di gestione.
Eguale contributo può essere concesso agli allevatori associati, alle Comunità Montane ed agli altri Enti Agricoli per l'organizzazione del servizio e l'acquisto di attrezzature mobili e fisse per la conservazione del seme spermatico anche congelato, da destinare alla fecondazione artificiale.
La Regione può costruire idonei complessi di stalle e di laboratori per la costituzione di centri di allevamento tori di alta genealogia per la produzione di seme spermatico da destinare alla fecondazione artificiale.
Tali attrezzature devono essere concesse in gestione ad associazione di allevatori od altri enti agricoli a base Regionale".
Desidera illustrarlo? La parola al Consigliere Franzi.



FRANZI Piero

Sono concetti che ho già illustrato nel mio breve intervento all'inizio del dibattito. A parte se si deve chiamare seme o seme spermatico, problema che lascio ai tecnici dell'assessorato, per quanto riguarda invece la dizione "altre razze da carne o razze idonee alla produzione della carne" mi pare che, se la finalità della legge è quella di incentivare la produzione della carne, con la fecondazione artificiale si possono avere dei bellissimi soggetti in F1 o anche al termine dell'allattamento attraverso incroci con seme di tori da carne utilizzando bestiame da latte.
Rientra nella prassi costante degli allevatori che almeno al primo parto non sempre si utilizzi il toro della stessa razza, e che si utilizzano tori di razza diversa per gli incroci anche al termine dell'allattamento.
Il problema nostro è quello di avere dei soggetti da allevamento. Se uno dei sistemi può essere quello dell'incrocio dell'F1 mi pare che si potrebbe considerare anche questa pratica, anche perché il costo non è eccessivamente elevato.
La Giunta avrebbe già accettato questa dizione: "non razze da carne ma idonee alla produzione della carne" per un articolo precedente per cui penso che dovrebbe essere consequenziale con quanto ha deciso l'altro ieri.
Per quanto riguarda il centro tori per la produzione di seme da destinare all'allevamento, ho già dichiarato che la Regione dovrebbe avere un proprio centro per poterlo controllare, incentivare, e soprattutto amministrare anche in funzione di quelli che possono essere i bisogni esterni.
Oggi la Regione non ha un proprio centro tori, deve utilizzare quello dell'Istituto zooprofilattico che, come dicevo l'altro giorno, ha compiti completamente diversi. Con l'emendamento propostosi oltre la possibilità alla Regione di poterlo costituire. Non è imposizione, è una facoltà che la Regione avrebbe per poterlo in esecuzione.
E' evidente che il centro tori deve essere amministrato da produttori o da enti, quale può essere l'ente di sviluppo agricolo. Mi pare che la proposta sia da esaminare quanto meno sotto il profilo della validità per non trovarsi nella condizione di non poter disporre di sufficiente seme per le esigenze dell'inseminazione artificiale. Per quanto riguarda specificatamente le razze che vengono allevate in Piemonte, è evidente che bisogna avere la disponibilità di seme di tori della stessa razza. Se per la Prisona, o "pezzata nera", in Piemonte non ci sono centri di produzione di seme bisognerà ricorrere alle province lombarde, in modo particolare al centro di allevamento di Zorlesco, il che non sarebbe certamente di prestigio per la nostra regione, che pur non essendo al vertice in fatto di zootecnia, tuttavia molto si attende in fatto di sviluppo degli allevamenti bovini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gerini.



GERINI Armando

Signor Presidente, sono veramente spiacente di non poter andare d'accordo questa volta con l'emendamento del mio amico e collega Franzi quando dice che la Regione potrebbe istituire dei centri tori. In linea di massima sarei d'accordo, però non posso dimenticare che centri, sorti da almeno 15/20 anni in alcune zone del Piemonte, da parte di privati, di veterinari che si sono messi in buzzo buono a risanare (posso citarne alcuni del casalese), prosperano e - lo può attestare il collega Ferraris hanno operato un certo risanamento in provincia di Alessandria.
Ritengo che questo emendamento nella sua ultima parte potrebbe danneggiare una certa iniziativa privata che invece va sostenuta e premiata. Pertanto, pur condividendo gran parte dell'emendamento sull'ultima parte devo dichiararmi contrario.



PRESIDENTE

La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta ritiene che la materia sia sufficientemente trattata con l'art. 11 nella formulazione della legge e pertanto non accoglie, salvo mettere allo studio l'ipotesi della costituzione di un centro tori.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento Franzi.
Chi intende approvare è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Emendamento aggiuntivo Bertorello-Menozzi: "Al terzo comma, seconda riga dopo le parole 'e di altre razze da carne' aggiungere le parole 'come tali definite dalla CEE' ".



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta lo accoglie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertorello.



BERTORELLO Domenico

Vorrei solo fare una precisazione. Siccome abbiamo parlato di legge organica per la zootecnia e poiché tutti gli emendamenti Franzi sono per disorganizzarla, abbiamo proposto questo emendamento per correggere un'approvazione che abbiamo fatto involontariamente ad un altro articolo che apriva la porta a tutte le razze. Se accettiamo l'emendamento di Franzi c'entrano tutte perché non c'è una razza bovina senza carne, neanche una.
Invece le razze da carne sono ben definite.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Franzi.



FRANZI Piero

Signor Presidente, dovrei parlare per motivo personale, ma non sono più Assessore all'agricoltura.
Vorrei solo dire al collega Bertorello che credo di essere un Consigliere libero di proporre tutte le iniziative, non che mi saltano peregrine nella mente.



BERTORELLO Domenico

E anch'io di dare il mio giudizio.



FRANZI Piero

...ma quello che ritengo opportuno proporre nell'interesse degli allevatori della Regione Piemonte.
Da dizione razze idonee per la carne non è un'idea peregrina del sottoscritto, ma, guarda caso, sono gli stessi allevatori e le associazioni degli allevatori della Regione Piemonte che l'hanno chiesta. E se la Giunta per uno degli articoli già approvati ha dichiarato di essere favorevole all'emendamento, non ha fatto altro che rispondere positivamente ad una richiesta avanzata da quegli allevatori che organizzati provincialmente e regionalmente.
Per quanto riguarda l'emendamento dichiaro di essere contrario per due motivi: 1) - perché la definizione delle razze da carne non è detto che la debba fare la CEE, è di pertinenza del governo italiano, semmai.



BERTORELLO Domenico

L'ha già fatta!!



FRANZI Piero

2) - se dovessimo attenerci alla definizione eventuale del governo italiano, sia chiaro che le bovine bruno-alpine, cioè quelle delle zone di montagna, correrebbero il pericolo di non essere classificate razze idonee per la produzione della carne perché sono razze da latte. Alla Giunta assumersi la responsabilità di accertare questo emendamento che può mettere ancora una volta gli allevatori delle zone di montagna in condizioni peggiorative, più di quanto non è stato fatto non accogliendo precedenti emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gerini.



GERINI Armando

Signor Presidente, rieccomi d'accordo col collega ed amico Franzi. Lo spirito della legge, l'ho detto nell'intervento, è quello di incrementare lo sviluppo della carne; è una legge che durerà tre anni, perché dobbiamo discriminare le razze? Perciò mi pare che sia un emendamento inconcepibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao

Al di sopra del deciso ma pur sempre amichevole contrasto tra il collega Franzi e il collega Bertorello, essendo io il secondo firmatario dell'emendamento, debbo precisare che lo stesso è stato fatto per sostanziare l'affermazione con un riferimento ben preciso, che, al di sopra dei pronunciamenti più o meno ufficiali, penso non ci stia male; il riferimento è "razze da carne", perché il primo traguardo, al quale vogliamo puntare, è "riconosciute dalla CEE" Che, poi, questo avvenga attraverso la razza pura da carne o che avvenga attraverso gli incroci non ha rilevanza; l'essenziale è che ci si trovi con una legge che operi oggi e domani per la produzione di razze da carne. Quando si verrà a fare il discorso sulle razze per la produzione del latte, allora discuteremo del latte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Desidero, a nome del Presidente, precisare che non è esatto dire che in montagna la razza bruno-alpina sarà esclusa, c'è il comma due che precisa qualsiasi razza, di montagna e di collina, ha il massimo dei benefici scendendo in pianura facciamo la discriminazione che intendiamo fare per le razze da carne e razze da latte.



PRESIDENTE

Sospendo cinque minuti la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 19.30 riprende alle ore 19.40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiederei ai presentatori dell'emendamento se è ritirato.



MENOZZI Stanislao

Dichiaro di ritirare l'emendamento all'art. 11 a firma Bertorello Menozzi.



PRESIDENTE

Non essendovi altri emendamenti, pongo in votazione l'art. 11 nel suo testo originale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 34 Hanno risposto SI 34 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Articolo 12: "(Contributi acquisto attrezzature mobili) Agli imprenditori agricoli associati è concesso un contributo in conto capitale nella misura del 50% per l'acquisto di attrezzature mobili per la refrigerazione ed il trasporto del latte." Non essendovi emendamenti, se nessuno chiede di parlare pongo in votazione l'art. 12.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 32 Hanno risposto SI 32 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
Articolo 13: - "(Contributo acquisto riproduttori maschi) Agli imprenditori singoli od associati possono essere concessi contributi in conto capitale fino al 30% della spesa massima di L. 800.000 per l'acquisto di riproduttori maschi da destinare alla monta.
Il contributo di cui al comma precedente, non è cumulabile con le provvidenze di cui all'art. 3.
I riproduttori devono essere sani, provenire da stalle dichiarate indenni ed essere destinati ad allevamenti pure indenni ai sensi delle vigenti disposizioni sulla profilassi di Stato e muniti di regolare certificato di abilitazione a norma della Legge 3 febbraio 1963, n. 126." Emendamento soppressivo e sostitutivo dei Consiglieri Curci e Carazzoni: "Al primo paragrafo sopprimere le parole...' 'fino al 30% della spesa massima di L. 800.000' e sostituirle con le parole 'fino al 50% della spesa massima di L. 800.000' ".
Desiderano illustrarlo?



CARAZZONI Nino

E' un richiamo alla legislazione statale.



PRESIDENTE

La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non accoglie.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Emendamento sostitutivo del Consigliere Franzi: "Sostituire l'intero articolo con il seguente: 'Per l'acquisto di riproduttori maschi iscritti al libro genealogico di razza, dichiarati idonei dalla Commissione provinciale zootecnica, da destinare alla monta naturale, può essere concesso un contributo sino al 50% della spesa, secondo la classe di appartenenza.
Il contributo di cui al precedente comma non è cumulabile con le provvidenze di cui all'articolo III. La Regione finanzia nella misura del 100% l'acquisto di tori di alta genealogia da destinare a centri per la produzione di seme spermatico da utilizzare per la fecondazione artificiale' ".
Desidera illustrarlo? La parola al Consigliere Franzi.



FRANZI Piero

Sarebbe veramente il caso di elevare il contributo del 30% perché le leggi nazionali già prevedevano dei contributi maggiori fino al 35% per l'acquisto dei tori, indipendentemente dalla classe di appartenenza.
Siccome la legge regionale dovrebbe migliorare le provvidenze previste dalle leggi dello Stato, mi pare che il 50%, in modo particolare per i tori di classe nazionale, qualora destinati a quei centri di monta naturale cui faceva riferimento anche il collega Gerini, sia giusto.
Per quanto riguarda il finanziamento fino al 100% per l'acquisto di tori da destinare ai centri per la produzione di seme spermatico desidererei avere la conferma del Presidente che effettivamente la Giunta ha intenzione di prendere in esame la possibilità di costituire un autonomo e proprio centro tori al servizio degli allevatori piemontesi.



PRESIDENTE

La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Mi pare di avere incidentalmente già detto che il proposito di studiare il problema c'è e credo ne sia già stato avviato lo studio. In quella occasione vedremo se sarà il caso di modificare le norme, ma chiediamo restino tali e pertanto la Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano.
L'emendamento è respinto Pongo in votazione l'art. 13 nel suo testo originale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 36 Hanno risposto SI 32 Consiglieri Si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
Articolo 14: - "(Agevolazioni per altri allevamenti) Le agevolazioni previste all'articolo 3, all'articolo 6, all'articolo 7, all'articolo 8 e all'articolo 13 della presente legge possono essere estesi agli allevamenti ovini, caprini ed equini".
Emendamento sostitutivo dell'intero articolo del Consigliere Franzi: "Le agevolazioni previste dalla presente legge sono estese agli allevamenti ovini, caprini ed equini da carne".
Mi pare che sia chiaro. La parola al Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao

Direi che lo spirito informatore della legge rende facile l'interpretazione senza bisogno di ulteriori precisazioni.



PRESIDENTE

Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano, relatore

Poiché la preoccupazione è stata espressa attraverso un emendamento ed effettivamente l'intento è quello di limitare gli interventi agli allevamenti equini da carne e non ad allevamenti da corsa o cose di questo genere, bisogna che l'emendamento suoni diversamente se no si estende la qualifica da carne anche agli ovini ed ai caprini che sono invece non divisibili tra allevamenti da carne e da latte, o con grande difficoltà. Io suggerirei al presentatore dell'emendamento di integrarlo così: agli allevamenti ovini, caprini e agli allevamenti equini da carne. Ripetendo il termine "allevamenti".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Desidero precisare che è ovvio, noi intendevamo equini da carne, non credo sia neppure possibile interpretare equini da corsa. Può restare a verbale senza che andiamo a modificare l'articolo.



FRANZI Piero

Va bene, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento aggiuntivo dei Consiglieri Bianchi, Beltrami, Bertorello Menozzi: "Le stesse agevolazioni possono essere concesse a cooperative lattiero casearie ed altre forme associative costituite da imprenditori agricoli per l'allevamento di suini, ai fini della utilizzazione dei sottoprodotti della lavorazione del latte".
Desiderano illustrarlo? La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano, relatore

Signor Presidente, è notorio che l'allevamento dei suini consente nel nostro paese di essere in concorrenza con gli allevamenti analoghi della CEE solo o quasi soltanto quando questi allevamenti sono collegati con impianti di trasformazione del latte e consentono l'utilizzazione dei sottoprodotti della lavorazione del latte.
Poiché si è inteso di escludere tutti gli allevamenti che non siano tenuti da imprenditori agricoli, la estensione che l'emendamento consente è solo quella che riguarda cooperative di imprenditori agricoli per la trasformazione del latte alle quali possono essere collegati, per l'utilizzazione appunto dei sottoprodotti, gli allevamenti suini, con l'esclusione quindi di tutti gli altri che in genere non hanno natura assimilabile a quella dell'attività agricola e dell'allevamento del bestiame.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta lo accoglie.



PRESIDENTE

L'emendamento Ferraris-Marchesotti chiede di inserire la parola "suini", intendono mantenerlo? La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Bruno

Noi accettiamo l'emendamento aggiuntivo presentato dal Consigliere Bianchi ed altri in quanto viene concluso l'allevamento dei suini ma limitato alle sole strutture cooperative ed alle forme associate, e questo è già un passo avanti, però sia pure con le dovute precauzioni e quindi nel senso che l'emendamento presentato da noi e anche da Gerini si estende ai suini in generale, quando parliamo di estendere ai suini non intendiamo gli allevamenti dei suini fatti dagli industriali o da chi non coltiva la terra, sappiamo di autentici coltivatori che continuano ad essere imprenditori agricoli, contadini e hanno la produzione dei suini come unico allevamento.
Secondo noi si tratta di presentare il nostro emendamento in relazione al fabbisogno, alla produzione alimentare e consentire che invece di tenere 20/30/50 capi di bovini avendo la superficie ecc. possano tenersi allevamenti di 20/30 suini perché così è già in realtà, perché dobbiamo escluderli? Per cui, se è importante quell'emendamento in quanto viene a completare un ciclo di lavorazione - in tutta l'Emilia ogni stalla sociale, ogni caseificio ha anche l'allevamento dei suini - però noi sosterremo questo ulteriore emendamento dopo avere approvato quello del collega Bianchi.



PRESIDENTE

Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao

Pur riconoscendo che l'Italia è debitrice verso l'estero anche per importazioni di carne suina, e per la bella sommetta di 120 miliardi annui non mi sento di accogliere l'emendamento proposto dal collega Ferraris proprio per il motivo che è stato addotto poco tempo fa, e cioè la difficoltà del controllo e la scarsa incidenza, che l'allevamento del suino ha presso le nostre aziende; di buon grado ho firmato, invece l'emendamento per l'allevamento, quando avvenga in organismi associativi che dispongano di notevoli sottoprodotti, coi quali normalmente i suini si alimentano e anche come stimolo alla cooperazione e all'associazionismo.



PRESIDENTE

La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento Bianchi è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto.
Emendamento Ferraris - Marchesotti: "All'ultima riga dell'articolo, dopo la parola 'caprini' inserire una virgola e la parola 'suini' " Vogliono illustrarlo? No.
La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non accoglie.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Emendamento aggiuntivo del Consigliere Gerini: "Aggiungere 'Dette agevolazioni possono essere estese altresì agli allevamenti dei suini' ".
Desidera illustrarlo? La parola al Consigliere Gerini.



GERINI Armando

Praticamente è lo stesso emendamento Ferraris. Io mi associo a quanto ha detto poc'anzi Ferraris e vorrei anche fare degli esempi qui escludete dei coltivatori diretti che hanno allevamenti di suini. Nei paesi dell'astigiano (e vi posso fare i nomi) ad un certo punto chi lasciò la vigna e la stalla, fece sorgere degli allevamenti di suini che prosperano avvalendosi anche dei rifiuti di trattori e di ristoranti sorti nelle vicinanze con l'emendamento Bianchi questi imprenditori agricoli che non sono associati vengono discriminati. Pensateci. Io mantengo il mio emendamento e ho detto sì a quello di Ferraris.



PRESIDENTE

La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non accoglie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Menozzi ha chiesto di parlare, ne ha facoltà.



MENOZZI Stanislao

Ti ringrazio collega Gerini per aver voluto fare riferimento anche all'astigiano. Ebbene, io ti posso dire che sono pochi i commercianti in suini che affidano ad altri i capi da allevare, con degli accordi tutti particolari di carattere forfetario, e mi rifiuto di considerare quello un tipo di allevamento.



GERINI Armando

Però sono iscritti in quegli elenchi che avete messo nell'art. 2, e risultano semmai coltivatori diretti.



PRESIDENTE

La prego Consigliere Gerini, dal banco della presidenza dovrebbe dare il buon esempio.
Pongo in votazione l'emendamento Gerini.
Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Pongo in votazione l'art. 14 così emendato.
Si proceda all'appello.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 35 Hanno risposto SI 23 Consiglieri Si sono astenuti 12 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
Articolo 15: "(Fondo interbancario di garanzia - Fideiussione) I prestiti ed i mutui previsti dalla presente legge sono assistiti dalla garanzia sussidiaria del "Fondo interbancario di garanzia" di cui all'art. 36 della legge 2 giugno 1961, n. 454 ed all'art. 56 della legge 27 ottobre 1966, n. 910.
Agli affittuari coltivatori diretti che usufruiscono delle facoltà ad essi riconosciute dalla legge 11 febbraio 1971, n. 11, e successive modificazioni e alle cooperative e loro consorzi per le strutture e attrezzature zootecniche di produzione, trasformazione e commercializzazione di cui agli artt. 7 e 8, che non siano in grado di prestare agli Istituti di credito mutuanti sufficienti garanzie, per la stipulazione dei mutui previsti alla presente legge, può essere concessa da parte dell'Amministrazione Regionale garanzia fidejussoria per la differenza tra l'ammontare del mutuo, compresi i relativi interessi, ed il valore cauzionale della garanzia offerta maggiorata del valore attualizzato dal concorso regionale nel pagamento degli interessi.
La fideiussione non può superare il 33% del mutuo comprensivo dei valori capitale ed interessi, elevabile al 50% nei territori classificati montani ai sensi della legge 25 luglio 1952, n. 991 e collinari a norma del precedente art. 2, nonché alle Cooperative.
La garanzia fidejussoria regionale interviene allorquando gli Istituti mutuanti hanno dimostrato di aver ottenuto l'intervento sussidiario del "Fondo Interbancario di garanzia" di cui all'art. 36 della legge 2 giugno 1961 n. 454 e di aver esperito tutte le procedure di riscossione coattiva sui beni dei mutuatari inadempienti.
Per far fronte alle spese derivanti dalla garanzia fidejussoria di cui al presente articolo è stanziata la somma di L. 200 milioni per ognuno degli esercizi finanziari 1975, 1976, 1977.
All'art. 15 vi sono cinque emendamenti: 1) - della Giunta 2) - Bianchi, Ferraris, Menozzi 3) - Garabello, Nesi, Dotti 4) - Franzi 5) - Garabello, Nesi." Emendamento soppressivo della Giunta: "Sopprimere il terzo comma e aggiungere al comma quarto dopo 'hanno dimostrato di avere ottenuto' le parole 'se operante' ".
La parola all'Assessore Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Desidero illustrarlo perché è notevolmente innovativo rispetto al testo precedente ed è in relazione all'emendamento all'art. 6 che limita o provvedimenti e le agevolazioni agli affittuari ecc.
Noi proponiamo di togliere il limite di intervento della fideiussione già limitato al 33% o al 50% per i territori montani, per cui l'intervento regionale è necessario per la parte scoperta, tra la garanzia personale e quella necessaria, quindi questo emendamento assorbe ed annulla l'emendamento Ferraris- Menozzi che propone il 50%.
In più i tecnici ci hanno suggerito di aggiungere, al quarto comma: "La garanzia fidejussoria regionale interviene allorquando gli Istituti Mutuanti hanno dimostrato di avere ottenuto, se operante" perché può anche non operare qualora non ci sia la garanzia primaria reale.



PRESIDENTE

Vorrei fare presente al Consigliere Garabello che questo è legato all'altro emendamento soppressivo: "E' soppresso l'ultimo comma dell'art.
15". Intendono mantenerlo?



GARABELLO Enzo

Si può annullare l'ultimo comma perché poi lo si ritrova in un apposito articolo, che è l'art. 20, che stabilisce le disposizioni e le prestazioni di garanzia.



PRESIDENTE

Sarebbe allora opportuno, se stanno così le cose, prima approvare l'emendamento soppressivo e successivamente l'emendamento della Giunta.
Emendamento soppressivo Garabello-Nesi-Dotti: "E' soppresso l'ultimo comma dell'art. 15".
La Giunta accetta l'emendamento.
Chi intende approvalo è pregato di alzare la mano E' approvato.
E' così soppresso l'ultimo comma dell'art. 15.
Adesso metto in votazione l'emendamento della Giunta che abbiamo già discusso.
Chi intende approvare l'emendamento della Giunta è pregato di alzare la mano: è approvato all'unanimità.
Emendamento modificativo Bianchi - Ferraris - Menozzi: "Al terzo comma sostituire le parole 'nonché alle cooperative' con le seguenti parole fideiussione è pure elevabile al 50% per le cooperative' ".



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

E' superato.



PRESIDENTE

Allora viene ritirato.
Emendamento modificativo Garabello - Nesi - Dotti "Al secondo comma le parole 'attualizzato dal concorso regionale nel pagamento degli interessi' sono modificate in questo modo 'del concorso regionale nel pagamento degli interessi attualizzato al tasso lordo del mutuo' ".
La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Accoglie.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano: è approvato all'unanimità.
Emendamento sostitutivo Franzi: "Sostituire il secondo, terzo e quarto comma con: 'I mutui di cui alla presente legge quando sono concessi a favore di cooperative di produttori agricoli, di coltivatori diretti singoli od associati, ed affittuari che eseguono opere previste dalla presente legge avvalendosi della legge 11 Febbraio 1971, n. 11 a richiesta dell'Istituto mutuante, possono essere assistiti da garanzia fidejussoria della Regione Piemonte sino alla concorrenza dell'importo capitale di 1.500 miliardi e nella misura massima di 50 miliardi per aziende singole e 200 milioni per le cooperative di produttori agricoli.
La fideiussione della Regione Piemonte nei casi in cui opera il fondo interbancario di garanzia richiamato all'articolo 15, è afferente soltanto alla quota non coperta dalla garanzia di detto fondo".
Se non sbaglio bisogna dire non 1.500 miliardi, ma un miliardo e 500 milioni, e 50 milioni e non 50 miliardi.
Desidera illustrarlo? La parola al Consigliere Franzi.



FRANZI Piero

Ho proposto la modifica del secondo, terzo e quarto comma anche se è stato recepito dalla proposta della giunta e della Commissione l'articolo che figurava nella mia proposta di legge n. 132. Infatti temo che con la dizione da me presentata e fatta propria dalla Giunta, la Regione possa essere imputata di eccessivo potere da parte del Ministero perché all'art.
4 del D.P.R. n. 11 al comma uno viene precisato che "resta fermo alla competenza degli organi statali l'ordinamento del credito agrario degli istituti di credito ecc.".
Con la formulazione proposta temo che si vada a innovare l'ordinamento del credito agrario per il fatto che consideriamo garanzia primaria e quindi reale l'attualizzazione del contributo della Regione. E' un dubbio che mi viene, senza tuttavia esserne certo. L'ex presidente dell'Istituto federale può esprimere un più preciso giudizio su questa mia interpretazione anche per il fatto che l'art. 6 della Legge sul credito agrario dice che "i prezzi dei mutui di cui all'art. 3 saranno di regola concessi previa stipulazione di apposito contratto e dietro presentazione di garanzia ipotecaria o altra ritenuta idonea dall'istituto mutuante". Non credo perciò che l'istituto mutuante possa riconoscere come garanzia reale primaria per la concessione del mutuo la quota di attualizzazione del contributo della Regione.
Voi mi direte: perché mai allora nel mese di gennaio proprio tu hai proposto questa dizione? Allora l'ho recepita dal disegno di legge di iniziativa governativa 2244/1972 relativa alle direttive comunitarie pensando che le stesse potessero diventare legge nei primi mesi di quest'anno. Se lo stato quindi avesse innovato la legge sull'ordinamento agrario, anche noi saremmo stati legittimati a recepire la nuova normativa dello Stato in quanto alla Regione compete solo ed esclusivamente la facoltà di agevolare l'accesso per il credito agrario e non di innovarlo.
Perciò, temendo che si tratti di un'innovazione, propongo di ripiegare sull'altra soluzione che ha già avuto il benestare da parte del governo su una legge analoga della Regione Lombardia; che l'anno scorso ha presentata con quella dizione. Credo che sia la soluzione più conveniente senza arrischiare di vedersi sollevata l'eccezione di incompetenza da parte del governo.
Per quanto riguarda il limite di spesa, vorrei leggere l'estratto di una sentenza della Corte costituzionale relativa ad una legge della Regione in cui nel dichiarare l'illegittimità costituzionale dell'art. 9 della legge siciliana 29.9.1960 n. 42 autorizzante la Regione a prestare garanzia sussidiaria agli istituti di credito per certi prestiti agrari, ha rimarcato che comportando una responsabilità patrimoniale della Regione, la Regione avrebbe dovuto prevedere una copertura finanziaria della stessa, E' chiaro che tale copertura non doveva corrispondere all'importo dei crediti garantiti, essendo invece sufficiente che fosse commisurata al rischio da calcolare con metodi adeguati e assunta dalla Regione in proprio.
E' evidente che i 200 milioni prefigurati dalla Regione sono pochi tanto più ora che abbiamo allargato la garanzia fidejussoria alle iniziative degli affittuari.
Anche qui mi sono rifatto al metro della Regione lombarda che avendo prefigurato una copertura fidejussoria di un miliardo e mezzo (poteva già sembrare una gran cifra) l'ha raddoppiato con una successiva legge arrivando così a tre miliardi. Io proporrei un miliardo e mezzo, ma mi rimetto alla discrezione della Giunta, all'interpretazione dei tecnici bancari e soprattutto a quella del Presidente Calleri che ha amministrato l'istituto federale di credito agrario per parecchi anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao

Io non entrerò nelle delicate disquisizioni tecniche di carattere bancario, ma, pur essendo consapevole che la materia del credito non ci è stata trasferita, che bisogna procedere sempre con molta cautela (anche se collega Franzi, l'usar cautela non significa il rifuggire di fronte alle innovazioni), direi che la Regione è qui anche per innovare entro i limiti che le sono consentiti.
Se ci trovassimo, come ci siamo trovati altre volte, di fronte ad una norma legislativa che richiede tempestività di applicazione, le preoccupazioni del collega Franzi sarebbero anche mie, ma, in considerazione del fatto che ci accingiamo a varare una norma, la cui efficacia decorrerà dal 1 gennaio del 1975, nella malaugurata ipotesi, che ci venga respinta, avremo il tempo di rimediare senza arrecare documento ai termini entro i quali la legge deve operare.
Io mi auguro che ciò non avvenga perché ci troviamo alle spalle due leggi che contemplavano l'intervento specifico della Regione (mi riferisco alla legge sull'artigianato e, in parte, anche all'ESAP) Confido, perci che possa andarci bene anche per il terzo tentativo, che ci accingiamo ad effettuare.
Circa poi i 200 milioni di copertura, questi furono oggetto di un lunghissimo dibattito anche all'interno della Commissione e, sui dati fornitici dall'Assessore, abbiamo cercato di ridurre la copertura allo stretto necessario per non trovarci con cifre congelate e quindi inutilizzabili. Ma c'è anche un altro dato che ci conforta: gli operatori economici in generale e, mi sia consentito, quelli agricoli in specie nonostante le difficoltà, con le quali sono alle prese, hanno sempre dimostrato una solvibilità tale da non preoccuparci dei 200 milioni di copertura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Calleri, ne ha facoltà.



CALLERI Edoardo

Io vorrei richiamare l'attenzione sul fatto che mi sembra che l'articolazione di questa norma sia contraddittoria, perché la garanzia fidejussoria è qui concepita in due direzioni diverse, pur essendo poi associata in un unico modo di intervento e di erogazione: cioè una cosa è la garanzia fidejussoria prevista dagli ultimi commi dell'articolo, altre è il tipo di garanzia previsto al secondo comma; la prima interviene a garanzia di un mutuo rispetto al quale sono state date garanzie reali dal contraente che si trova magari nella condizione di non poter ottemperare agli obblighi assunti nei confronti dell'istituto di credito e allora questi fa intervenire tutti i meccanismi per poter rientrare nel credito e se non rientra totalmente nel credito fa intervenire l'ente fidejussorio che è in fondo integrativo del fondo interbancario di garanzia, ma questo avviene sempre dopo che è stato fatto il prestito o il mutuo dopo che sono state date dal contraente tutte le garanzie reali.
Qui viceversa facciamo intervenire una garanzia fidejussoria sostitutiva della garanzia reale del contraente e poi la accomuniamo a quella del fondo interbancario di garanzia, anzi, così com'è articolata la legge, si direbbe che tale fideiussione si concreta in realtà solo ed in quanto il contraente non abbia la possibilità di ottemperare agli obblighi assunti nei confronti degli istituti di credito. E' qui la contraddizione cioè noi diamo una fideiussione nella fase sostitutiva di una garanzia reale e poi prevediamo che intervenga concretamente non a sostituzione di una garanzia che viene a mancare, ma quando il contraente non sia in condizione di pagare, esperite tutte le altre procedure. Badate che il rischio è esattamente il seguente: che il contraente, non avendo dato all'istituto bancario la sua garanzia reale, sottragga parte della garanzia stessa durante il decorso del mutuo o del prestito, per poi scaricarla come pagamento sulla fideiussione data all'amministrazione regionale.
Io credo che quanto meno si dovrebbe fare intervenire un meccanismo che ci garantisca che questo non capiti. Voi sapete che durante la fase di pagamento di quote di ammortamento di mutui in certi momenti viene richiesta dal mutuario la cancellazione di una parte di garanzia reale, e gli istituti normalmente, quando le garanzie reali superano ormai l'entità del mutuo concesso, ne concedono la cancellazione.
Io farei molta attenzione perché sono confusi in un unico coacervo due tipi di intervento diverso: uno che viene a monta del mutuo, come sostitutivo di garanzia reale del mutuatario, e uno che viene a valle nell'eventualità che le cose non vadano bene. E questo secondo me è estremamente pericoloso, non credo che sia innovativo rispetto agli indirizzi generali del credito agrario e che vada contro le leggi dello Stato o comunque certamente contro le norme del decreto delegato. Non so se sono stati consultati gli istituti di credito e quale sia stata la loro risposta; può darsi che io, dalla lettura fatta, non abbia visto qualche passaggio che sostanzialmente corregga quest'impostazione che io desumo dall'articolo della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Garabello.



GARABELLO Enzo

Signor Presidente, indubbiamente le considerazioni fatte anche con vasta conoscenza tecnica dal collega Calleri debbono essere opportunamente valutate.
Per la verità, nella I Commissione il problema è stato sollevato in quanto gli stessi uffici dell'Assessorato alle Finanze ne avevano rilevato alcuni aspetti discutibili anche in rapporto a qualche consultazione avvenuta con gli istituti specializzati, in particolare col federagrario. A questo punto la I Commissione se né fatto carico, anche se da un punto di vista squisitamente formale, non di propria competenza in quanto si tratta di un articolo che stabilisce i principi giuridici e quindi di competenza della Commissione agricoltura e pertanto non vi si è voluta sostituire però nella discussione sono intervenute delle precisazioni, una certamente dal Presidente della Commissione VI chiamato appositamente e se non vado errato anche dall'Assessore all'agricoltura. A questo punto sia l'Assessore sia il Presidente della VI Commissione, hanno fatto presente che il problema era stato diffusamente e attentamente esaminato nella VI Commissione per cui ritenevano di potersi assumere la responsabilità di proseguire in questa direzione anche sulla base delle dichiarazioni fatte prima dal collega Menozzi, cioè di una non estrema urgenza nell'approvazione data la natura della legge.
Di questa dichiarazione la I Commissione ha preso atto, con la riserva mentale che il Consiglio avrebbe potuto esprimersi in maniera definitiva.
D'altra parte il collega Calleri che è intervenuto con tanto acume e competenza, ha fatto presente di non avere particolari perplessità sotto l'aspetto strettamente giuridico in quanto non sarebbe innovativo rispetto a procedure già in atto, più che altro ha delle preoccupazioni per quanto riguarda la situazione finanziaria in cui potrebbe venirsi a trovare la Regione a seguito di questa operazione. Probabilmente occorrerà che la Giunta si esprima in proposito. Io ho semplicemente detto quanto è avvenuto nella I Commissione. Mi auguro di essere stato fedele nel riportare le cose che abbiamo detto e se qualcuno ha qualcosa da aggiungere sarò ben lieto che ciò avvenga.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Chiabrando.



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Devo dire che abbiamo approfondito abbastanza questo problema consultando anche dei tecnici bancari e le osservazioni che abbiamo raccolto confermerebbero la validità di questa impostazione.
Quale scopo vogliamo raggiungere con questo articolo di garanzia, di fideiussione, al di là della stesura, che possiamo verificare? Noi vogliamo raggiungere due scopi: il primo è di dare la fideiussione totale all'affittuario puro, che non essendo proprietario, costruisce sul fondo non suo; in questo caso il beneficiario non dà ovviamente delle garanzie reali come ipoteca, non le può dare e pertanto non gioca neanche il fondo interbancario di garanzia, che è legato alla garanzia primaria.
Il secondo è...



CALLERI Edoardo

In questo caso darei solo il 33%.



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Ma l'abbiamo tolto, non c'è più il comma del 33%, copriamo tutto lo scoperto tra quello che può dare l'affittuario, con o senza ipoteca, e il debito totale. Il secondo caso è quello dell'affittuario che è contemporaneamente proprietario di alcuni terreni e costruisce sulla sua proprietà. In questo caso lui dà una garanzia ipotecaria di primo grado per il valore della costruzione del terreno, però rimane scoperto di una buona parte che è dovuta all'ampiezza delle opere che servono per i terreni in affitto. Questo caso è diverso perché c'è una garanzia primaria, c'è un'ipoteca, gioca il fondo interbancario di garanzia e per la differenza viene a giocare la fideiussione, quindi ci sono tre tipi di garanzie in questo caso: ipoteca, fondo interbancario di garanzia previsto dalle leggi dello Stato e la nostra fideiussione. Nel primo caso non giocano n l'ipoteca, né il fondo interbancario che è legato all'ipoteca, gioca soltanto la fideiussione.
Dicendo che la fideiussione è concessa dalla Regione sulla differenza tra l'ammontare del mutuo, compresi i relativi interessi, e il valore cauzionale della garanzia offerta (che può anche non esserci) maggiorata del valore attualizzato dal concorso regionale nel pagamento degli interessi, riteniamo di coprire il tutto. Se poi - e andiamo al comma dopo "La garanzia fidejussoria regionale interviene allorquando gli Istituti mutuanti hanno dimostrato di avere ottenuto, se operante (perché può anche non oprare) l'intervento sussidiario del fondo interbancario di garanzia e dopo avere esperito tutte le formalità" noi riuniamo in un'unica formulazione questi due tipi di intervento, queste due coperture.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Calleri.



CALLERI Edoardo

Io prendo atto delle precisazioni fatte dal collega Chiabrando, per devo dire che se è così allora dal punto di vista bancario, non c'é nulla da dire. Faccio rilevare che la cifra messa a disposizione è estremamente esigua, intanto perché non riguarda soltanto gli affittuari, ma riguarda anche le cooperative e loro consorzi non è uno scherzo alle cooperative e loro consorzi perché normalmente vogliono dire strutture di una certa entità dal punto di vista dell'investimento finanziario, si va a centinaia di milioni. Ora, che l'intenzione della legge sia quella di supplire ad un'impossibilità di garanzie da parte degli affittuari coltivatori diretti ecc. me ne rendo conto e probabilmente il problema è contenuto in termini finanziariamente abbastanza circoscritti, ma quando questo si allarga alle cooperative e loro consorzi per tutta la fase di produzione e di commercializzazione, allora richiamo l'attenzione su alcune grosse esperienze che abbiamo in Piemonte, la cui entità finanziaria conosciamo, e sappiamo anche di che entità sarebbe stata l'eventuale garanzia: penso per esempio agli investimenti fatti nelle varie Cantine sociali dell'Asti Nord tanto per ricordarne qualcuna, e penso alle ultime per le quali evidentemente non basta quel tipo di garanzia. Se questa è l'intenzione, io non ho assolutamente nulla da eccepire, ma richiamerei davvero l'attenzione dell'Assessore e della Giunta sui 200 milioni stanziati a questo fine...



MARCHESOTTI Domenico

E' saltato quel comma.



CALLERI Edoardo

Bisogna commisurare questo tipo di intervento ad una copertura finanziaria notevolmente superiore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Bruno

Io voglio solo prendere atto che con questa nuova formulazione si crea un problema che però possiamo esaminare all'articolo 19; dal momento che è stato tolto l'ultimo emendamento, coi chiarimenti avuti possiamo approvare l'art. 15 tranquillamente avendo la consapevolezza che al 19 rivediamo tutta la questione degli stanziamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Chiabrando



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Io prendo atto che si tratta di un problema di entità di somma da mettere a disposizione, però devo anche precisare che non abbiamo buttato lì 200 milioni a caso, abbiamo fatto dei conti e posso anche dire come sono stati fatti per vedere se sono giusti o sbagliati: abbiamo preso il volume di iniziative che andiamo a finanziarie, limitatamente a quelle che avranno diritto alla fideiussione, cioè l'affittuario garantirà una sola parte mentre addirittura un terzo di garanzia sarà coperta dallo stesso mutuo concesso che ha un valore, scontata l'attualità, del 30/40% e abbiamo fatto la somma scontando gli interessi che noi diamo per vent'anni, questi interessi hanno un valore capitale oggi che si aggira fra il 30 e il 40% ed è già coperto automaticamente da fondi nostri. Sulla differenza c'è la proprietà solvente oppure c'é la fideiussione, quindi la quantità di rischio scoperto è limitata a questi casi: abbiamo fatto la somma degli investimenti scoperti e poi l'abbiamo ridotta, perché ad esempio la Lombardia ha stanziato una somma di 1.500 miliardi che è pari al valore di opere che si fanno garantite da fideiussione, ma noi in Commissione abbiamo concluso che non tutti i 1.500 miliardi saranno inadempienti e da pagare noi dovremo intervenire su una minima parte di ipotetici inadempienti ed abbiamo concluso che con 100/200 milioni all'anno andiamo a coprire le inadempienze, però siamo disponibili anche per una cifra superiore, non è un problema.



PRESIDENTE

La Giunta sull'emendamento Franzi?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non lo accoglie.



FRANZI Piero

Siccome il mio emendamento aveva il carattere più che altro di proposizione alla Giunta per un esame in chiave tecnica, se la Giunta considera legittimo che l'attualizzazione del contributo possa costituire garanzia reale e che pertanto non sia in contrasto con l'art. 6 della legge sul credito agrario, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Non vi sono altri emendamenti. Pongo in votazione l'art. 15, come è stato emendato, per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 35 Hanno risposto SI 35 Consiglieri L'art. 15 e approvato.
Articolo 16: "(Procedure - Collaborazione) Le istanze per ottenere i benefici previsti dalla presente legge devono essere presentate per l'istruttoria agli uffici periferici indicati dalla Giunta Regionale.
La concessione delle agevolazioni viene deliberata dalla Giunta Regionale.
L'Amministrazione Regionale per l'attuazione della presente legge pu avvalersi degli Uffici di Enti Locali e della collaborazione degli stessi e di altri Enti, nonché di Associazioni ed Istituzioni interessate convenendo i relativi rimborsi di spesa nella misura massima del 2% dei limiti di impegno indicati nel successivo art. 18." A questo articolo vi sono cinque emendamenti.
Emendamento soppressivo della Giunta: "All'ultimo comma sopprimere le parole da 'nella misura' in poi".
L'emendamento Bianchi-Ferraris è dello stesso tenore, quindi unisco i due emendamenti.
Pongo in votazione gli emendamenti soppressivi, chi approva è pregato di alzare la mano.
I due emendamenti che corrispondono allo stesso concetto sono approvati all'unanimità.
Emendamento aggiuntivo della Giunta: "Aggiungere dopo l'ultimo comma o seguenti commi: 'Il limite di spesa stabilito con decreto ministeriale 21.7.1958 n.
32635 viene elevato da 30 milioni a 100 milioni al di sopra del quale, a norma dell'art. 4 della legge 2.6.1930 n. 755, occorre richiedere il parere dell'Ufficio del Genio Civile per i progetti di fabbricati rurali isolati.
Parimenti il limite di spesa viene elevato da 50 a 150 milioni di lire al di sopra del quale, a norma dell'art. 40, comma sesto, legge 27.10.1966 n. 910, i progetti di opere di miglioramento fondiario devono essere sottoposti al parere dell'Ufficio del Genio Civile.
Tale ufficio inoltre, con propri funzionari, prende parte agli accertamenti di avvenuta esecuzione dei lavori collegialmente con funzionari degli uffici dell'agricoltura e delle foreste.
Gli uffici del Genio civile emetteranno il parere sui progetti di cui ai commi quarto e quinto entro 30 giorni dalla data di richiesta da parte degli Ispettorati competenti. Trascorso tale termine i progetti si intendono approvati.' " L'Assessore Chiabrando desidera illustrarlo?



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Si illustra da sé, è un emendamento tecnico che aggiorna un po' le cifre al di sopra delle quali bisogna chiedere il parere agli uffici tecnici della Regione.



PRESIDENTE

Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità Emendamento aggiuntivo principale dei Consiglieri Ferraris e Marchesotti: "Al termine dell'art. 16 aggiungere il seguente comma: 'Le disposizioni applicative della presente legge, che non abbiano carattere regolamentare, sono adottate dalla Giunta regionale dopo aver sentito il parere della competente Commissione consiliare e sentita un'apposita Commissione consultiva regionale composta dai rappresentanti delle organizzazioni professionali e delle organizzazioni della cooperazione più rappresentative' ".
Desiderano illustrarlo? La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Bruno

Questo emendamento aggiuntivo si richiama a una questione di principio che noi sosteniamo da tempo per stabilire un raccordo fra l'azione della Giunta, la Commissione consiliare e le organizzazioni; credo che nessuna legge, più di questa, rende necessario un rapporto collaborativo di questo tipo per la sua complessità, per gli articoli che si prestano a varie interpretazioni ecc. per cui sosteniamo, non soltanto per una questione di principio come sempre, ma proprio in base ad un'esigenza di carattere concreto, che si rende necessario questo emendamento che prevede appunto la collaborazione con la Commissione e con le organizzazioni.
Questo è l'emendamento principale poi ne presentiamo uno in via subordinata che si limita a chiedere un'azione di collaborazione nella stesura delle direttive tra Giunta, Assessore e organizzazioni. Un concetto simile è già stato accolto nella discussione della legge per l'artigianato.
Io propongo quindi alla Giunta le due soluzioni. E' indubbio che come Gruppo comunista preferiamo la prima che vede anche la possibilità di partecipazione dei membri della Commissione permanente del Consiglio, ma accetteremmo anche la seconda perché non vorrei, signor Presidente, che ancora una volta si stabilisse una diversità: quando si tratta di artigianato si può fare il comitato tecnico, si può statuire una consulta quando si tratta di materia agricola no.
Che poi l'Assessore dica che lo farà, io lo credo, so che l'Assessore consulta molto, riceve fin troppo spesso (dice lui) le organizzazioni, ma l'istituire un organismo apposito consente forse di riceverle di meno, di sentirle nella sede opportuna e di lavorare tutti in modo più snello.



PRESIDENTE

La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta di fatto opera già e si propone, anche per avvalorare l'impegno che è praticamente già assolto dall'Assessore Chiabrando al quale è affidato il compito relativo alla materia della agricoltura, di continuare questa consultazione e anche di intensificarla. Non ritiene peraltro opportuno codificare questa norma una disposizione di legge pertanto non accoglie gli emendamenti proposti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento aggiuntivo principale Ferraris-Marchesotti.
Chi intende approvare è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Emendamento aggiuntivo subordinato: "Al termine dell'art. 16 aggiungere: 'Le disposizioni applicative della presente legge, che non abbiano carattere regolamentare, sono adottate dalla Giunta Regionale dopo aver sentita un'apposita Commissione consultativa Regionale composta dai rappresentanti delle organizzazioni professionali e delle organizzazioni della cooperazione più rappresentativo' ".
Il Consigliere Ferraris l'ha già illustrato.
La Giunta ha già dichiarato che non lo accoglie.
Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Pongo in votazione l'art. 16 con gli emendamenti apportati.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 38 Hanno risposto SI 29 Consiglieri Si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
Articolo 17: "(Divieto di cumulo) Le provvidenze di cui alla presente legge non sono cumulabili con altre previste per le stesse finalità." Non vi sono emendamenti, nessuno chiede la parola, si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 38 Hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
Articolo 18: "(Spese generali) Le spese generali per l'attuazione delle iniziative previste dalla presente legge sono fissate nella misura massima del 2% dei limiti di impegno di cui all'art. 19, e comprendono anche il rimborso delle spese sostenute dagli Enti di cui all'art. 16." Vi è un emendamento sostitutivo dell'intero articolo: "Le spese generali per l'attuazione delle iniziative previste dalla presente legge sono fissate nella misura massima del 2% dei limiti di impegno di cui all'art. 19, nonché delle spese autorizzate ai sensi dell'art. 21 primo comma e dell'art. 22 primo comma. Tali spese comprendono anche il rimborso degli oneri sostenuti dagli enti, associazioni e istituzioni di cui all'art. 16".
Chi intende approvare e pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Pongo in votazione l'art. 18 così sostituito.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione.
Presenti e votanti 38 Hanno risposto SI 38 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
Prima di dare lettura dell'alt. 19 vorrei pregare i Consiglieri Garabello, Nesi e Dotti presentatori degli emendamenti ed articoli aggiuntivi, di ritirarli perché sono stati sostituiti da altri emendamenti di carattere finanziario. I presentatori concordano? Va bene, i quattro emendamenti aggiuntivi sono ritirati.
Articolo 19: "(Disposizioni finanziarie) Per la concessione dei contributi in conto capitale previsti all'articolo 4, all'articolo 5, all'articolo 7, 1 comma, all'articolo 8, 1 comma, all'articolo 9, all'articolo 10, all'articolo 11, all'articolo 12 ed all'articolo 13 è stanziata la somma di lire 15.300 milioni per ognuno degli esercizi finanziari 1975, 1976, 1977.
Per la concessione dei contributi in conto interessi per i prestiti biennali di cui all'articolo 3, 2 comma, è fissato il limite di impegno di lire 200 milioni per ognuno degli anni 1975, 1976, 1977 con lo stanziamento di lire 200 milioni per l'esercizio finanziario 1975, di lire 400 milioni per gli esercizi finanziari 1976, 1977 e di lire 200 milioni per l'esercizio finanziario 1978.
Per la concessione dei contributi in conto interessi per i prestiti quinquennali di cui all'art. 3, 1 comma, è fissato il limite d'impegno di lire 300 milioni per ognuno degli anni 1975, 1976, 1977, con lo stanziamento di lire 300 milioni per l'esercizio finanziario 1975, di lire 600 milioni per l'esercizio finanziario 1976, di lire 900 milioni per ognuno degli esercizi finanziari 1977, 1978, 1979, di lire 600 milioni per l'esercizio finanziario 1980 e di lire 300 milioni per l'esercizio finanziario 1981.
Per la concessione dei contributi in conto interessi per i mutui ventennali di cui all'articolo 6, all'articolo 7, 2 comma, all'articolo 8 2 comma è fissato il limite di impegno di lire 1.200 milioni per ognuno degli anni 1975, 1976, 1977, con lo stanziamento di lire 1.200 milioni per l'esercizio finanziario 1975, di lire 2.400 milioni per l'esercizio finanziario 1976, di lire 3.600 milioni per ognuno degli esercizi finanziari dal 1977 al 1996, di lire 2.400 milioni per l'esercizio finanziario 1997 e di lire 1.200 milioni per l'esercizio finanziario 1998." A questo articolo vi è un emendamento soppressivo ed aggiuntivo dei Consiglieri Garabello e Dotti: Articolo 19: "(Disposizioni finanziarie per le agevolazioni creditizie) Per la concessione delle agevolazioni creditizie stabilite dalla presente legge sono autorizzati, in ciascuno degli anni 1974, 1975, 1976, i limiti d'impegno di 300 milioni per i contributi sui prestiti quinquennali di cui all'art. 3, I comma, di 200 milioni per i contributi sui prestiti biennali di cui all'art. 3, II comma, di 1000 milioni per i contributi sui mutui ventennali di cui all'art. 6, di 100 milioni per i contributi sui mutui integrativi ventennali di cui all'art. 7, II comma, e di 100 milioni per i contributi sui mutui integrativi ventennali di cui all'art. 8, II comma, con estensione dei contributi per i mutui ventennali ad un periodo massimo di preammortamento di un biennio.
Sono conseguentemente autorizzato le annualità di spesa nella misura complessiva di 1.700 milioni per l'anno 1974, di 3.400 milioni per l'anno 1975, di 4.900 milioni per l'anno 1976, di 4.700 milioni per l'anno 1977 di 400 milioni per l'anno 1978, di 4.200 milioni per l'anno 1979, di 3.900 milioni per l'anno 1980, di 3.600 milioni per ciascuno degli anni dal 1981 al 1995, di 2.400 milioni per l'anno 1996 e di lire 1.200 milioni per l'anno 1997.
All'onere di 1.700 milioni per l'anno 1974 si provvede con una quota di pari ammontare, della somma ripartita a favore della Regione Piemonte per lo stesso anno, ai sensi della legge 7 agosto 1973, n. 512. Nel relativo stato di previsione della spesa sarà conseguentemente istituito il capitolo n. 1343, con la denominazione "Interventi regionali per il miglioramento ed il potenziamento della zootecnia. Contributi costanti per i prestiti biennali, quinquennali e ventennali" e con lo stanziamento di 1.700 milioni; lo stanziamento di cui al capitolo n. 1402 sarà corrispondentemente ridotto di una quota di pari ammontare. Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Agli oneri ricadenti negli esercizi dal 1975 al 1977 si farà fronte iscrivendo nei corrispondenti bilanci il capitolo n. 1343, con stanziamenti pari alle somme per essi indicate nel II comma, a valore sulla quota di assegnazione dei fondi di cui alla legge 7 agosto 1973, n. 512, per l'anno 1975, e sulla quota di riparto del fondo di cui all'art. 9 della legge 16 maggio 1970, n. 281, per gli anni 1976 e successivi." Le somme non impegnate in un esercizio finanziario possono essere impegnate negli esercizi finanziari successivi.
E' chiaro, è una modificazione di natura finanziaria accolta dalla Giunta se non vado errato.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale.

Si, la Giunta l'accoglie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Bruno

Qui ci sono due problemi, uno ve lo siete già dimenticato - ed è quello su cui siamo tutti d'accordo - che in una questa sede si tratta di definire la congruità o meno dei 200 milioni, ma c'è un'altra questione che desidero sollevare.
Praticamente con questo articolo si stanziano le somme fondamentali e si fa decorrere la legge dal '74. Il mio Gruppo è d'accordo che la legge inizi con il '74, anzi, c'é stata tutta un'azione, una battaglia perch partisse dal '74, mentre la maggioranza della Commissione, la Giunta l'Assessore hanno fatto di tutto per convincerci che era uno sbaglio perch si correva il rischio che i fondi stanziati, vuoi per qualche rinvio all'esame, vuoi per sospensione e invio alla CEE, non andassero in vigore.
Eravamo quindi d'accordo, sia pure con qualche perplessità da parte nostra ma non avevamo argomentazioni per controbattere le affermazioni dell'Assessore e della maggioranza sulle famose altre - non chiamiamole più leggine perché il signor Presidente si indispettisce - leggi-ponte.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Le leggi sono leggi, non ci sono le leggine.



FERRARIS Bruno

Chiamiamo legge-ponte ad esempio quella del rifinanziamento, la 118 legge di sostegno dei capitoli a bilancio.
Io ritengo che questo sarebbe il momento per fare un esame organico di ciò che effettivamente intendiamo stanziare su questa legge, sulla 118 e su quell'altra di sostegno degli stanziamenti a bilancio in quanto su quelle due leggi, lo diciamo fin d'ora, noi faremo delle proposte che siano adeguate alle esigenze del momento.
Se la maggioranza è in condizione di impegnare questi stanziamenti che arrivano, se ho fatto bene i conti, a 56 miliardi e 500 milioni e poi soddisfare adeguatamente le esigenze a cui dovremo provvedere nei prossimi mesi, non abbiamo nessuna difficoltà, ma non vorrei che domani, quando arriveremo a queste leggi, ci si venga a dire che non si può più perch abbiamo stanziato nell'altra legge fondi che non vengono utilizzati. Io credo che a questo punto convenga sospendere la seduta e riunire la VI e la I Commissione assieme, anche perché - e questo non deve più avvenire - la VI Commissione non è stata messa in condizione di affrontare nel modo dovuto, col tempo necessario, l'aspetto finanziario perché in quel momento le cifre correvano da una parte e dall'altra come le bocce che i giocatori tirano velocemente e non riuscivano mai a vederle ferme.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Menozzi.



MENOZZI Stanislao

E' solo parzialmente vero quanto afferma il collega Ferraris: non siamo stati posti in condizioni di conoscere l'esatta portata, non tanto del provvedimento, che finalmente sta per andare in porto, quanto delle possibilità di recepimento della 118 e delle anticipazioni per la bonifica sanitaria. Per il recepimento della 118 abbiamo già avuto occasione di lamentare, che non sappiamo né quando ci sarà assegnata la somma dovutaci né il limite della medesima, né se ci sarà assegnata, ma ciò non ci dispera affatto e nulla osta, da parte mia di convocare eventualmente la Commissione. Ci sono state dichiarazioni e impegni, ripetuti autorevolmente in quest'aula dal Capogruppo del mio partito, circa la possibilità di recepire dal bilancio tutto quello che è possibile a favore della 118 e ci sono assicurazioni anche per fare scattare le anticipazioni per quella bonifica sanitaria per la quale ci siamo un pochino tutti battuti.
A parte il fatto che l'amico Carazzoni, ricavando da un autorevole quotidiano una certa battutina, parlava di scollatura, io penso che la Giunta non sia ancora tanto scollata da non poterle concedere credibilità.
Visto che da domani mattina saremo alle prese col bilancio, e la discussione certamente non si esaurirà domani sera, se sarà il caso e se nulla osta all'Assessore all'agricoltura, e io aggiungerei anche all'Assessore alla sanità, ci potremo eventualmente incontrare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti



BERTI Antonio

La questione toccata dal mio collega credo vada posta in modo anche più esplicito e ha bisogno di una riposta esplicita da parte dell'Assessore al bilancio.
Noi dobbiamo fare una legge che operi subito ed in modo organico, la Giunta ci presenta una legge che opera in modo organico, ma dal 1975. Si ritiene invece che possa immediatamente operare la legge 118.
La domanda che fa Ferraris è questa: quali sono le somme effettivamente disponibili per operare subito? La domanda è stata fatta anche perché da un pour-parler sarebbe emerso che là cifra non supererebbe i cinque miliardi per cui il 1974 e in una situazione dove occorre intervenire con dotazione piuttosto ampia, si finisce per intervenire ad un livello estremamente basso ed impari alla bisogna.
Di qui la proposta: vogliamo trasferire sette miliardi nella legge 118 per operare immediatamente e con un monte finanziario più elevato di quello di cui si parla, lasciando inalterati gli altri stanziamenti per il 75/76/77? Questa è la domanda precisa. Se la Giunta ci dice che la 118 ha una dotazione di 10/15 miliardi benissimo, ma occorre sapere di quanto è.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Tenendo presente che si tratta comunque della gestione anche di questa somma per un semestre.



PRESIDENTE

Chiede la parola l'Assessore Chiabrando. Ne ha facoltà.



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Per una prima risposta di merito; il collega Simonelli riferirà poi sulla questione specifica di bilancio.
Il merito, le intese, i patti, diciamo, restano quelli che abbiamo assunta in Giunta prima e in Commissione poi,e cioè di questa legge,che personalmente chiamo legge-quadro, legge fondamentale della zootecnia opererà nel -75-76-77. Questo al di là di una richiamo di uno stanziamento già nel '74 per un certo articolo, fissato così per motivi tecnici che spiegherà il collega Simonelli.
Nel '74, invece, opereremo utilizzando la legge Marcora, sulla cui applicazione dovremo pronunciarci in questi giorni - domani o dopodomani dopo che si sarà riunita la Commissione Agricoltura -, cioè con i fondi che lo Stato ci metterà a disposizione, per una parte, e per l'altra parte con fondi nostri, con il bilancio ordinario, fondi che stanziamo sulla direttrice che oggi abbiamo stabilita con questa legge.



BERTI Antonio

Di che cifra si tratta?



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

Dai tre ai cinque miliardi



BERTI Antonio

Quindi, in tutto avremo disponibilità di 5 o 6 miliardi per la zootecnia nel '74.



CHIABRANDO Mauro, Assessore all'agricoltura

In tutto avremo undici miliardi, da utilizzare in sei mesi soltanto.
Resterà a vedere in seguito quanti di questi undici miliardi andranno sulla legge Marcora e quanti resteranno a bilancio. E' inteso comunque che andranno spesi tutti nel '74, e costituiscono a mio avviso una cifra sufficiente, perché dobbiamo tener conto che l'arco di tempo giugno dicembre che abbiamo davanti è molto limitato.



PRESIDENTE

Chiede di parlare l'Assessore Simonelli. Ne ha facoltà.
SIMONELLI. Assessore alla programmazione e bilancio In pratica, non c'è altro da aggiungere: cioè, il finanziamento di questa legge con una somma stanziata sul bilancio del '74 è soltanto il modo per finanziarie con fondi disponibili per la 512 subito questi interventi, che rientrano nelle indicazioni della 512.
E' chiaro che nulla vieta che, ove possibile, questi fondi si utilizzino anche prima del '75, anno a partire dal quale l'Assessore ritiene ragionevole prevedere l'utilizzo. Gli interventi urgenti comunque,che anticipano il momento di attuazione di questa legge, sono gli altri che ha già ricordato l'Assessore Chiabrando: con i fondi di bilancio con la legge in attuazione della 118 e con un'altra legge di rifinanziamento del Piano verde; cioè complessivamente abbiamo una somma dell'ordine di 11 miliardi per il '74.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Ferraris. Ne ha facoltà.



FERRARIS Bruno

Per quanto riguarda l'art. 19 e l'insieme dei finanziamenti previsti per questa legge, nulla da dire, a parte il fatto che gli stanziamenti sono sempre inadeguati, sempre insufficienti (ma questo è un discorso che ho già fatto nel complesso). Riconosco che si è fatto un certo sforzo, mentre dichiaro fin d'ora - ma è un discorso che riprenderemo domani e dopodomani che, contrariamente a quanto pensa l'Assessore, 11 miliardi da suddividere in parte a bilancio per le strutture, sono insufficienti (perché qualcosa pur si deve fare le strutture,nel corso di questi sei mesi: ci saranno già delle vecchie pratiche in sospeso, vecchi progetti magari addirittura non soltanto qualcuno ma anche numerosi, e altri arriveranno nei prossimi sei mesi). E poi si tenga conto che la legge Marcora , anche se facciamo la scelta soltanto per i sei mesi (mentre si potrebbe benissimo farla agire per tutto l'anno) prevede per quest'anno - e io sono d'accordo che sia solo per quest'anno, salvo che il Governo, il Parlamento, con una legge-piano organico che deve fare, preveda questa forma di integrazione del reddito che continua con i suoi soldi -, per essere coerenti con quanto abbiamo detto, premi di natalità, una parte di ingrasso, una parte di allevamento. Gli undici miliardi non sono assolutamente adeguati per andare vicino alle esigenze, per andare vicino a soluzioni che, ci risulta, sono già in corso di adozione anche da parte di altre Regioni.
Comunque, al momento di discuterne, chiederemo stanziamenti adeguati sulla legge Marcora e sulla legge di sostegno nel bilancio.



PRESIDENTE

Mi pare che l'emendamento Garabello sia stato discusso sufficientemente. Non resta che metterlo in votazione. Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Metto ora in votazione per appello nominale l'articolo 19, così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 33 Hanno risposto SI 33 Consiglieri L'art. 19 è approvato.
Emendamento aggiuntivo all'art. 19: (Art. 20) "(Disposizioni finanziarie per la prestazione di garanzia) Per la concessione della garanzia fidejussoria di cui all'art. 15 secondo comma, della presente legge, è autorizzata la spesa di 100 milioni per l'anno 1974, di 200 milioni per l'anno 1975, di 300 milioni per gli anni dal 1976 al 1995, di 200 milioni per l'anno 1996 e di 100 milioni per l'anno 1997.
All'onere di 100 milioni per l'anno 1974 si provvede con una quota, di pari ammontare, della somma ripartita a favore della Regione Piemonte, per l'anno medesimo, ai sensi della legge 7 agosto 1973, n. 512. Nel relativo stato di previsione della spesa sarà conseguentemente istituito il capitolo n. 1344, con la denominazione "Prestazione di garanzia di mutui ventennali di cui agli interventi per il miglioramento ed il potenziamento della zootecnia", e con la dotazione di 100 milioni; lo stanziamento di cui al capitolo n. 1402 sarà corrispondentemente ridotto di una quota di pari ammontare. Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Agli oneri ricadenti negli esercizi dal 1975 al 1977 si farà fronte iscrivendo, nei corrispondenti bilanci, il capitolo n. 1344, come sopra denominato e con gli stanziamenti indicati nel primo comma, a valere sulla quota di assegnazione dei fondi di cui alla legge 7 Agosto 1973, n. 512 per l'anno 1975, e sulla quota di riparto del fondo di cui all'art. 9 della legge 16 maggio 1970, n. 281, per gli anni 1976 e successivi.".
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo,che, se approvato, diverrà art. 20 della legge. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Pongo ora in votazione l'art. 20 per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 35 Hanno risposto SI 35 Consiglieri L'articolo 20 è così approvato. Emendamento aggiuntivo all'art. 19 (Art. 21) "(Disposizioni finanziarie per gli incentivi in capitale) Per la concessione dei premi e degli indennizzi di cui all'art. 4 della presente legge è autorizzata la spesa di 5.000 milioni per ciascuno degli anni 1974, 1975 e 1976.
All'onere di 5.000 milioni per l'anno 1974 si provvede con una quota di pari ammontare, della somma ripartita a favore della Regione Piemonte per l'anno medesimo, ai sensi della legge 7 agosto 1973, n. 512. Nel relativo stato di previsione della spesa sarà istituito il capitolo n.
1345, con la denominazione 'Interventi regionali per il miglioramento ed il potenziamento della zootecnia. Premi ed indennizzi per l'allevamento di bestiame bovino femminile' e con la dotazione di 5.000 milioni; lo stanziamento di cui al capitolo n. 1402 sarà corrispondentemente ridotto di una quota di pari ammontare. Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Agli oneri di 5.000 milioni per gli anni 1975 e 1976 si farà fronte iscrivendo nei relativi bilanci il capitolo n. 1345, come sopra denominato e con lo stanziamento di cui al precedente comma, a valere sulle somme che risulteranno ripartite per tali anni, a favore della Regione Piemonte, sul fondo di cui all'art. 9 della legge 16 maggio 1970, n. 281.
Le somme non impegnate in un esercizio finanziario potranno essere impegnate negli esercizi finanziari successivi".
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo, che, se approvato, diverrà art. 21 della legge. Chi e favorevole e pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Pongo ora in votazione l'art. 21 per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 35 Hanno risposto SI 35 Consiglieri L'art. 21 è pertanto approvato. Emendamento aggiuntivo all'art. 19 (Art. 22) "(Disposizioni finanziarie per gli incentivi in capitale da realizzare con mutui o con prestiti regionali) Per la concessione delle altre provvidenze stabilite nella presente legge, sono autorizzate, per ciascuno degli anni 1975, 1976 e 1977, le seguenti spese: 2.400 milioni per gli interventi di cui all'art. 5 2.000 milioni per gli interventi di cui all'art. 7, primo comma 2.000 milioni per gli interventi di cui all'art. 8, primo comma 250 milioni per gli interventi di cui all'art. 9 1.000 milioni per gli interventi di cui all'art. 10 1.600 milioni per gli interventi di cui all'art. 11 650 milioni per gli interventi di cui all'art. 12 200 milioni per gli interventi di cui all'art. 13.
Agli oneri di 10.100 milioni per ciascuno degli anni 1975, 1976 e 1977 si provvederà mediante l'accensione di mutui o di prestiti di pari importo alle migliori condizioni di tasso e di durata. La Giunta Regionale è autorizzata ad assumere, con proprie deliberazioni, i mutui o i prestiti predetti, sentita la Commissione Programmazione e Bilancio del Consiglio Regionale.
Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio per l'anno 1975 sarà istituito il capitolo n. 94, con la denominazione "Provento delle operazioni finanziarie a copertura di spese relative ad interventi in capitale per il miglioramento ed il potenziamento della zootecnia" e con la dotazione di 10.100 milioni. Nel corrispondente stato di previsione della spesa sarà istituito il capitolo n. 1346, con la denominazione "Interventi regionali per il miglioramento ed il potenziamento della zootecnia.
Contributi in capitale" con lo stanziamento di 10.100 milioni.
Negli stati di previsione dell'entrata del bilancio per gli anni 1976 e 1977 saranno rispettivamente istituiti il capitolo n. 96 e n. 98, con la denominazione e con la dotazione di cui al precedente comma. Nei corrispondenti stati di previsione della spesa gli stanziamenti di cui al capitolo n. 1346 saranno stabiliti nell'ammontare di 10.100 milioni.
Agli oneri derivanti dall'ammortamento delle operazioni finanziarie di cui al II comma, valutati in 1.500 milioni per l'anno 1975, in 3.000 milioni per l'anno 1976, in 4.500 milioni per gli anni dal 1977 al 1994, in 3.000 per l'anno 1995 ed in 1.500 milioni per l'anno 1996, si farà fronte iscrivendo nei corrispondenti bilanci appositi capitoli di spesa riguardante gli interessi passivi e le quote di capitale, con stanziamenti pari, in complesso, alle rate di ammortamento scadenti nei relativi anni, a valere sulla quota che risulterà ripartita a favore della Regione Piemonte nei relativi anni medesimi, sul fondo di cui all'art. 9 della legge 16 maggio 1970; n. 281".
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo ora letto, che, se approvato, diverrà art. 22 della legge. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Pongo ora in votazione l'art. 22 per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 36 Hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 22 è pertanto approvato.
Emendamento aggiuntivo all'art. 19 (Art. 23) "(Disposizioni finanziarie per le spese generali) Per le spese generali di cui all'art. 18 della presente legge è autorizzata la spesa di 200 milioni per ciascuno degli anni 1974, 1975 1976.
All'onere per l'anno 1974 si provvede mediante una riduzione, di pari ammontare, dello stanziamento di cui al capitolo n. 1401 del relativo stato di previsione della spesa e mediante la istituzione, nello stato di previsione medesimo, del capitolo n. 1347, con la denominazione 'Interventi regionali per il miglioramento ed il potenziamento della zootecnia. Oneri generali per l'attuazione degli interventi' e con la dotazione di 200 milioni. Il Presidente della Giunta regionale è autorizzato ad apportare con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Agli oneri ricadenti negli anni 1975 e 1976 si farà fronte iscrivendo nei relativi bilanci il capitolo n. 1347, con la denominazione e lo stanziamento indicati nel precedente comma, a valere sulle quote del fondo di cui all'art. 9 della legge 16 maggio 1970, n. 281, che risulteranno ripartite, per tali anni, a favore della Regione Piemonte.
Le somme non impegnate in un esercizio finanziario possono essere impegnate negli esercizi finanziari successivi".
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo, che, se approvato, diverrà art. 23 della legge. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Pongo ora in votazione l'art. 23 per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 36 Hanno risposto SI 36 Consiglieri L'art. 23 è pertanto approvato. Esaurite così le votazioni sui singoli articoli, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bianchi. Ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano, relatore

L'ora tarda non consente enfasi, pertanto mi limiterò ad esprimere in termini molto concisi la soddisfazione più profonda del mio Gruppo e mia personale per la felice conclusione di questa lunga fatica, di questo impegno particolare che porta la Regione ad entrare nel vivo della sue competenze, con il proposito di dare una risposta valida a vive attese che non sono soltanto del mondo agricolo, del mondo dei lavoratori, ma di tutta l'opinione pubblica nazionale, resasi finalmente conto di come la debolezza di questo settore possa incidere gravemente sugli equilibri generali dell'economia e sulle condizioni di vita di tutta la società nazionale.
Esprimo l'augurio che la gestione, l'applicazione della legge valga a convalidare le speranze ed a rispondere alle attese, anziché a deluderle.
Questo impegno sarà ancora più importante, in un certo senso, di quello che ci ha sostenuti fino a questo momento. Concludendo, credo che dobbiamo qui ribadire l'impegno a gestire la legge con lo stesso entusiasmo, con la stessa sensibilità che ha contraddistinto tutte le forze economiche sociali sindacali e politiche nel condurre in porto questo provvedimento.
Se a questo risultato si giungerà io do già per acquisito che sia completato, così come la Giunta ha precisato nell'impegno che ha preso davanti al Consiglio, tutto il quadro degli interventi ritenuti necessari per dare la risposta dovuta ai problemi dell'agricoltura, con particolare riguardo alla zootecnia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Berti. Ne ha facoltà.



BERTI Antonio

La soddisfazione che proviamo per l'approvazione di questa legge è alquanto attenuata dal fatto che ad essa si sia giunti con un anno di ritardo rispetto alla possibilità che a questo Consiglio era stata offerta dalla legge presentata dal nostro Gruppo, e che una conferenza dei Capigruppo, presente l'ex Presidente della Giunta, Calleri, aveva concluso dove essere la base per una discussione immediata di questo Consiglio Regionale.
Noi siamo dell'avviso che la nostra legge fosse migliore di quella che ora si licenzia, oltre che per il carattere di maggiore organicità che essa presentava, perché prevedeva anche soluzioni per il risanamento delle stalle (questione su cui in questa ci si limita a prendere impegno, per quanto urgente, senza carattere di contestualità, di cui era stata invece affermata l'esigenza in una fase precedente alla presentazione in aula).
Presentando la nostra legge, noi chiedevamo si intervenisse - come ho già avuto modo di dire in un primo intervento svolto l'altro giorno- non soltanto preoccupandosi della fase contingente che è la più drammatica e che esige una maggior produzione di carne, ma anche in modo organico in un settore qual è quello dell'agricoltura, così determinante per il riequilibrio dell'economia piemontese, un settore primario, che va affrontato con elementi di trasformazione delle strutture, Per questo noi come Consiglio Regionale, abbiamo operato,creando alcuni strumenti, come l'Ente di sviluppo agricolo, e individuando nei piani di zona gli elementi fondamentali per procedere a quelle trasformazioni che possono voler dire anche che in determinate zone del Piemonte, dove oggi possono servire incentivi di questo tipo, probabilmente, in relazione alle definizioni dei piani di zona, possono anche essere indicati altri tipi di produzione agricola.
Quindi, quando, nell'intervento precedente esprimevo le mie preoccupazioni e l'auspicio che questa legge venga gestita all'insegna del maggior equilibrio di organicità, mi riferivo anche alla raccomandazione nostra di evitare che avvengano dispersioni e che si finisca con il potenziare settore di intervento per i quali invece era auspicabile un'altra destinazione produttiva.
Un altro elemento a nostro parere di carenza, in una legge che si presenta complessivamente positiva, consiste nel fatto che si sia procrastinata la data di inizio di applicabilità al 1975. Possiamo anche far credito alle preoccupazioni qui espresse che l'iter abbia a provocare ritardi alla applicazione di questa legge; ma pensiamo che lo stesso problema si presenterà intatto all'inizio del '75. Approvando la legge con effetto immediato, la si sarebbe potuta applicare effettivamente almeno a partire dal 1 gennaio '75, eventualmente perdendo i sei mesi che abbiamo di fronte prima di quella data affrontando preoccupazioni che si presenteranno tali e quali al 1 gennaio '75.
A noi pare che il non aver voluto rendere immediatamente operante questa legge sia un errore oltre che in rapporto alla necessità di applicarle al più presto, anche sotto l'aspetto della sensibilità politica: potrà infatti sortire un effetto psicologico negativo sul mondo contadino che vorrebbe interventi immediatamente produttivi, l'apprendere che una legge che decantiamo come uno degli interventi qualificanti della Regione non determinerà subito alcun risultato pratico. Se avessimo deciso l'immediata applicabilità della legge, anziché spostare l'inizio di validità al '75, e poi si fossero frapposti ostacoli nell'iter, questi non sarebbero stati certo addebitati al Consiglio regionale. Per noi questa dilazione costituisce un errore psicologico, del quale non intendiamo essere considerati corresponsabili.
Devo anche dire che, sempre in ordine a quest'ultima preoccupazione dell'opportunità di immediata operatività delle leggi che approviamo per i settori che devono essere potenziati, per considerazioni che credo tutti condividiamo (nella stessa discussione per il bilancio in sede consultiva questa preoccupazione è emersa costantemente), rimane in noi la perplessità che abbiamo sollevato in rapporto all'art. 19. Ancora non sappiamo quale esito avrà la discussione per la legge 118, che verrà esaminata nei prossimi giorni: possiamo però già ora osservare che, a prescindere dalla destinazione dei fondi che per la legge Marcora saranno assegnati al Piemonte - come ha detto il mio collega Ferraris, probabilmente non andrà tutta nella direzione che noi qui affermiamo con questa legge sulla zootecnia, perché occorrerà pure rivolgersi anche in altre direzioni rimane sempre il punto interrogativo sulla entità di tali fondi: si ipotizzano 3-4 miliardi, ma può trattarsi anche soltanto di una miliardo e mezzo, come è stato qui detto in una seduta precedente, a titolo informativo. Cosicché noi, dopo aver discusso per un anno su questa legge in una situazione così pesante dal punto di vista economico e dal punto di vista dell'attenzione politica che la comunità, in questo caso la comunità agricola, pone all'attività del nostro Consiglio Regionale, potremmo trovarsi a disporre, per due leggi, in un monte di finanziamento estremamente limitato, tale, comunque, da non garantire alcun risultato efficace. Questa preoccupazione, che noi avevamo già espresso nel corso dei lavori della Commissione, al momento di passare al voto ci induce ad assumere un atteggiamento di astensione, nel senso che noi vogliamo da una parte dare un giudizio complessivamente positivo della legge, riconoscendo pur ferma la critica per il ritardo che si è frapposto ad esaminare la nostra proposta di legge, che nel metodo si è poi cercata una integrazione fra le varie leggi, e che in questa legge si ritrova il filone fondamentale della nostra, mentre dall'altra non possiamo approvarla per motivo che attengono essenzialmente alla esecutività della legge, che a noi non pare possibile nell'immediato così come viene licenziata.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Carazzoni. Ne ha facoltà.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, noi non possiamo non domandarci quanto sia utile, quanto sia opportuno, se ci è consentito il dirlo, quanto sia dignitosi, costringere discussioni di questa importanza in tempi così brevi. Per parte nostra, non abuseremo assolutamente della cortesia dei colleghi, e riassumeremo in alcune dichiarazioni telegrafiche la nostra posizione in ordine al provvedimento che ci ha tenuti così a lungo impegnati.
Noi diciamo anzitutto che la legge, per i suoi contenuti tecnici, ha una certa sua obiettiva validità, che già abbiamo riconosciuto in sede di intervento generale, e che abbiamo ribadito nella discussione sull'articolato, approvando numerosi degli articoli posti in votazione.
Costituisce senza dubbio un incentivo per il miglioramento e per la salvaguardia del nostro patrimonio zootecnico, anche se, come già abbiamo avuto occasione di dire e sottolineare, non potrà essere un incentivo veramente stimolante se non vi si accompagneranno interventi a livello nazionale. Perché fino a quando la situazione zootecnica permarrà nella condizione in cui è oggi, fino a quando, cioè, non ci saranno interventi determinanti e risolutori da parte del Governo, noi temiamo a giusta ragione che quanto può essere fatto, anche con obiettiva buona volontà dalla Regione, finirà con l'essere vanificato: occorrono altre misure tutte quelle che abbiamo già avuto occasione di elencare e sulle quali non riteniamo opportuno ritornare ora nuovamente.
Se questo vale per i contenuti tecnici, non altrettanto è per il taglio politico che alla legge si è voluto dare. Allorquando l'Assemblea ha respinto l'emendamento soppressivo e sostitutivo che il Gruppo del MSI Destra nazionale aveva proposto all'art. 2, mantenendo fermo l'articolato di legge proposto dalla VI Commissione ed approvato dalla maggioranza, si sono introdotte pericolose definizioni e si sono soprattutto stabilite pericolose ed inaccettabili discriminazioni, che non possono avere approvazione dalla nostra parte.
Da queste due considerazioni discende la nostra decisione di astenerci sul complesso della legge. Ci asteniamo, dunque, dando però al voto di astensione una carica positiva, quella della riconosciuta obiettiva validità della legge stessa nei suoi contenuti tecnici; ed una carica negativa, quella che deriva invece dal taglio politico che alla legge si è dato e che, come dicevamo, è per noi inaccettabile.
Desideriamo però aggiungere una considerazione finale, una considerazione che non è stata fatta, e crediamo non a caso dal Capogruppo comunista, sempre così preciso ed attento a cogliere l'atmosfera di questo Consiglio Regionale. Vogliamo cioè dire che la lezione politicamente più interessante e significativa che è nata da questa tormentata vicenda viene dal come la maggioranza si è comportata nei confronti della legge stessa, a cominciare dalla coalizione e dagli atteggiamenti che la coalizione stessa ha preso. Abbiamo sentito due soli partiti prender posizione su una legge che pure è definita importante, impegnata, qualificante per l'operato della Regione stessa. Non conosciamo fino a questo momento la posizione del Partito repubblicano né la posizione del Partito socialista democratico italiano. Vi è da rilevare, poi, l'atteggiamento venuto alla luce clamorosamente all'interno della Giunta stessa, con aperti dissensi tra il Presidente e gli Assessori, o tra singoli Assessori; sono apparse evidenti pressoché in ogni momento contraddizioni, incertezze, esitazioni all'interno del Partito di maggioranza relativa, e addirittura all'interno di gruppi del Partito di maggioranza relativa.
Dicevamo che non a caso il Capogruppo comunista si è astenuto da questa osservazione nella sua dichiarazione di voto....



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Sapeva che l'avrebbe fatta lei.



CARAZZONI Nino

Pensiamo infatti che questa situazione giovi appunto all'estrema sinistra. Ed è questa, per concludere, la considerazione politicamente più rilevante che a noi sembra di dover trarre alla conclusione di questo lungo dibattito, che vedrà il Gruppo del MSI-Destra nazionale astenersi sul complesso della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Gerini ne ha facoltà.



GERINI Armando

Dopo essermi dilungato alquanto in sede di discussione generale, sar brevissimo nella dichiarazione di voto.
Le critiche che il Partito liberale ha mosso durante la discussione generale a questa legge erano rivolte prevalentemente alla politica piuttosto negativa, finora prodotta dal Governo centrale nel settore zootecnico. Di questa legge regionale noi approviamo soprattutto gli stanziamenti, che ripetiamo essere non indifferenti ed abbastanza congrui anche se erogabili solo a partire dal 1975. Critiche sono state espresse ancora in sede di discussione di taluni emendamenti presentati dal mio Gruppo, taluni dei quali - il più importante, quello presentato per l'art.
2 - sono stati recisamente respinti. Ognuno si assuma le sue responsabilità: noi riteniamo che i nostri emendamenti fossero obiettivi e politicamente e tecnicamente ineccepibili.
Questa legge nel suo complesso contiene comunque provvedimenti idonei allo sviluppo della zootecnia ed essendo questi provvedimenti molto attesi dal mondo rurale del mio Gruppo, che era piuttosto propenso a dare voto contrario, ha deciso, dopo più attenta valutazione, di astenersi in fase di votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Calsolaro. Ne ha facoltà.



CALSOLARO Corrado

Signor Presidente, il Gruppo socialista dichiara il proprio voto favorevole alla legge e insiste presso la Giunta e il suo Presidente sulla necessità e l'urgenza che l'Ente di sviluppo agricolo entri nella fase operativa ai fini della determinazione dei piani zonali, essenziale, a nostro avviso, per la ristrutturazione e quindi per una politica organica della zootecnia (sarò grato al Presidente della Giunta se vorrà spiegarmi poi perché noi usiamo il termine "zootecnia" anziché "zootecnica").
Il Gruppo socialista, tuttavia, non può non esprimere la propria preoccupazione che questa legge possa riprodurre, come già abbiamo detto nel corso dell'intervento in sede di discussione generale sulla legge, le linee dei Piani verdi, che hanno costituito a nostro avviso, più un disincentivo che un incentivo allo sviluppo della nostra agricoltura.
Ritiene altresì di porre l'accento sui punti più qualificanti della legge e fra questi quello relativo alla incentivazione dell'associazionismo e della cooperazione. Auspica che la legge non si risolva in una mera distribuzione di sussidi a favore di coloro che rientrano in una determinata categoria quale prevista dalla legge ma che di essa abbiamo a Beneficenza e i consumatori, i lavoratori e le loro famiglie sì che il costo di questi interventi non gravi su di essi ma sia equamente distribuito sulla collettività in rapporto alle possibilità e alle capacità contributive dei singoli. Ritiene altresì che solo un esame approfondito degli effetti che conseguiranno all'entrata in vigore della legge, il che potrà avvenire entro un certo termine, possa suggerire quelle eventuali modificazioni che potranno anche portare ad ulteriori determinazioni.
Il Gruppo socialista dichiara, quindi, di votare a favore della legge nella convinzione che essa possa risolvere i problemi della "zootecnica" non a favore di una corporazione, per quanto importante essa possa essere ma a favore della collettività dei lavoratori, che dall'avvio a soluzione dei problemi della zootecnia si attendono risultati che rendano più consistente e sostanziale la loro busta-paga.
In questo spirito il Partito socialista dà la propria approvazione a questa legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Vera. Ne ha facoltà.



VERA Fernando

Ho già avuto occasione di esprimere, nella conferenza dei Capigruppo le mie riserve per il modo in cui è stata consegnata ai Consiglieri la legge (lo ricordava l'altro giorno il collega Berti). Questa circostanza unita all'accavallarsi di emendamenti, presentati anch'essi spesso all'ultimo momento, come già rilevato dal Presidente in precedenza, rende difficile a chi non abbia una conoscenza tecnica dei termini posti dalla legge una valutazione approfondita e completa della stessa. Anche se non sono in grado di dire, se si tratti del provvedimento ottimale che poteva essere adottato dal Consiglio (d'altra parte, qualsiasi legge è suscettibile di miglioramenti: nei limiti di errore che sono consentiti agli uomini credo possiamo starci anche noi), ritengo che la mole dei finanziamenti previsti, l'interesse, la vivacità del dibattito provino che si tratta certamente di una provvedimento utile non soltanto alle categorie interessate (e non deve essere utile soltanto alle categorie interessate) ma anche all'economia del nostro Paese, quanto meno della nostra Regione che non può non annoverare l'agricoltura e il settore zootecnico dell'agricoltura come una componente essenziale ed importante.
Diceva poco fa il collega Berti che si è perso un anno per arrivare all'approvazione della legge. E' un rilievo cronologicamente esatto, ma che va anche accompagnato, mi pare, dalla constatazione che, in fondo, noi ci troviamo oggi a valutare, proprio per gli avvenimenti che si sono succeduti nel nostro Paese, nella nostra economia, in modo più vivo, in modo più pregnante, l'importanza di questi provvedimenti, e può darsi che una parte migliorativa dei provvedimenti adottati derivi proprio da questa considerazione e da questa constatazione. D'altra parte, se si è perso una anno cronologicamente nell'approvare la legge, molti anni sono andati perduti da quando si è inferto un grave colpo nel nostro Paese, e particolarmente nella nostra Regione, all'economia agricola, in nome di un certo tipo di progresso economico, unicamente fondato sull'industria, che ci ha portato poi alla situazione in cui oggi ci troviamo.
Io ritengo che due elementi siano importanti e qualificanti per inquadrare l'efficacia di questa legge: una coordinata politica agricola da parte della Giunta Regionale (non mi riferisco evidentemente solo al coordinamento tra i vari provvedimenti di legge, ma proprio alla gestione della legge da parte della Giunta Regionale, gestione della legge che non può evidentemente essere considerata - lo diceva già prima Calsolaro, ma devo ripeterlo anch'io - come una semplice pioggia di benefici da buttare indiscriminatamente sulle categorie competenti ad ottenere questi benefici ma dev'essere il risultato di una analisi estremamente organica ed estremamente approfondita della situazione, e ogni intervento dev'essere valutato in questa luce, e la messa in opera il più presto possibile, direi immediatamente, dell'Ente di sviluppo agricolo che noi abbiamo votato, il quale non può certamente (non era questa l'intenzione del Consiglio regionale nel momento in cui l'ha deliberato e l'ha costituito) essere considerato uno dei tanti enti inutili, o quasi utili, che esistono nel nostro Paese, ma un elemento motore della politica economica del nostro Piemonte.
Nella fiducia che questi due elementi ci saranno, che ci sarà la volontà politica, da parte della Giunta (di questa siamo certi) di porre questi due elementi come quadro qualificante dell'azione agricola regionale, noi abbiamo collaborato alla elaborazione della legge presentata in questo Consiglio diamo il voto finale favorevole alla legge stessa.



PRESIDENTE

Desidera parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Signor Presidente, colleghi del Consiglio, tengo a dichiarare semplicemente la mia personale soddisfazione e quella della Giunta per l'esito finale relativo a questa legge, che è indubbiamente una legge molto importante e costituisce un notevole incentivo. Io credo che il mondo agricolo piemontese accoglierà e accetterà questa legge, anche se in ipotesi arriva con un poco di ritardo, come espressione della volontà del Consiglio Regionale di incentivare il settore zootecnico. Se, come è stato raccomandato, l'applicazione sarà sollecita, e io ritengo che lo sarà e non dispersiva, e faremo tutto il possibile perché non sia dispersiva, anche questo scorcio semestrale del '74 vedrà degli apporti utili, positivi e concreti, il che è indubbiamente importante.
Il compiacimento è suscitato anche da un'altra ragione, a prescindere dalla legge, sulla quale, peraltro, ci sono state valutazioni positive, che confrontano e fanno accettare anche il voto di astensione (veramente, mi pare che giudizi come quelli dati da tutti i Gruppi che hanno annunciato la propria astensione - provvedimenti certamente idonei, legge complessivamente positiva, che ha obiettivamente una validità - dovrebbero per logica consequenziale, preludere ad un pronunciamento di voto positivo comunque è già estremamente indicativo e da sottolineare che questa legge sarà votata a maggioranza senza voti contrari, di dissenso): quella che con la legge approvata questa sera la Giunta ha realizzato quasi interamente il suo piano di lavoro e di programma, per quanto concerne il settore agricolo, al quale si era convenuto di dare la priorità, quale era stato denunciato nel discorso introduttivo. Penso che fra non molto tempo sarà portato all'esame ancora delle Commissioni e poi del Consiglio il problema relativo al miglioramento delle case, il problema relativo all'albo, con il che probabilmente il lavoro fondamentale del programma, relativamente ripeto, al settore dell'agricoltura, annunciato della Giunta, troverà la sua realizzazione in termini concreti e positivi. A quanti hanno sollecitato l'applicazione rapida, e l'entrata in funzione sollecita dell'Ente di sviluppo agrario, posso dire anche perché sono in corso proprio studi elaborativi per l'applicazione concreta e pratica di questo Ente di sviluppo che la Giunta è in grado di impegnarsi ad accelerare i tempi, per quanto possibile. Mi vorrei astenere, in considerazione dell'ora tarda, ma anche perché probabilmente ci sarà ancora motivo di farlo nel corso del dibattito sul bilancio, dal rispondere in merito alle affermazioni di scollamento all'interno della Giunta. Mi limiterò ora ad una precisazione, solo per evitare che nella verbalizzazione l'assenza di una risposta possa apparire una convalida delle asserzioni del Consigliere Carazzoni. Non è esatto che il Presidente si sia trovato in dissenso con i suoi Assessori: c'è stato un Assessore che ha esposto la sua personale opinione. Io sono perfettamente lieto di sentire gli Assessori esporre liberamente il loro punto di vista, per poi ricondursi al minimo comun denominatore di responsabilità. La Giunta, scollata e non scollata, ha concluso il dibattito dando prova della sua decisa volontà di portare avanti tutto il programma così come l'aveva impostato.



CURCI Domenico

Diciamo che è risultato un "vivace scollamento".



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La vivacità dello scollamento è tutta vostra, per noi invece è tutta la vivacità del coordinamento dei lavori della Giunta. Ma avremo modo e tempo probabilmente, di parlare di questo in prosieguo di tempo.
Ringrazio anche i Gruppi che si astengono, perché in definitiva consentono di dire che questa è una legge che ha nella sostanza l'apprezzamento di validità da parte di tutti.



PRESIDENTE

Si passi ora alla votazione sull'intero testo del disegno di legge, per appello nominale.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione sull'intero disegno di legge: Presenti e votanti 33 Hanno risposto SI 22 Consiglieri Si sono astenuti 11 Consiglieri L'intero disegno di legge è pertanto approvato.
Comunico che la VIII Commissione è convocata qui, nel Palazzo delle Segreterie, domani alle ore 15, per esprimere un parere in ordine alla deliberazione della Giunta in merito ad un referendum circa la denominazione di un Comune: Roure anziché Roreto come attualmente.
Il Consiglio è convocato per domani alle ore 10, avendo in programma la prosecuzione della discussione sul bilancio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 22)



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