Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.221 del 02/05/74 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame disegno di legge n. 153: Stato giuridico e trattamento economico del personale regionale


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VIGLIONE

Norme transitorie per il primo inquadramento (seguito)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana l'Assessore Fonio.
Stamane si è conclusa la discussione generale sul progetto di legge n.
153: "Stato giuridico e trattamento economico del personale regionale Norme transitorie per il primo inquadramento".
Ora dobbiamo passare alla votazione dei singoli articoli.
Titolo I - Ordinamento degli uffici. Articolo 1 - La strutturazione dell'organizzazione regionale.
"Le unità organizzative fondamentali della Regione sono in via provvisoria fino a quando non saranno approvati i provvedimenti legislativi previsti al quinto comma del presente articolo: i Settori, i Servizi.
I Settori, che comprendono uno o più servizi, sono le unità organizzative preposte all'esplicazione di attività nell'ambito delle materie di competenza regionale, con funzione operativa.
I Servizi sono le unità organizzative che, all'interno dei Settori costituiscono unità operativa specifica nell'ambito delle materie stesse.
I Settori ed i Servizi operano in stretto collegamento tra di loro, al fine di garantire il massimo coordinamento e funzionalità all'attività regionale.
Con separati provvedimenti legislativi il Consiglio Regionale, tenendo conto delle funzioni legislative, di programmazione, di indirizzo e di controllo dell'ente e della delega agli Enti locali di funzioni amministrative di competenza regionale, disporrà la strutturazione delle unita organizzative fondamentali e degli uffici articolandole in dipartimenti.
La Giunta Regionale presenterà al Consiglio i relativi disegni di legge entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge sentite le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Le leggi regionali suddette potranno prevedere modifiche del ruolo organico, in relazione alle esigenze di strutturazione degli uffici e alle deleghe di funzioni di cui al quinto comma".
E' stato presentato un emendamento sostitutivo relativamente al sesto comma: da parte dei Consiglieri Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo: "Alle parole 'entro quattro mesi' sostituire 'entro tre mesi'".
Ha facoltà di parlare, per illustrarlo, il Consigliere Marchesotti.



MARCHESOTTI Domenico

Noi riteniamo che la Giunta debba impegnarsi alla presentazione entro tre mesi, anziché quattro, dalla data di entrata in vigore. Ciò in quanto riteniamo possibile, sempre dato per certo che la Giunta tenga fede agli impegni che qui assume, iniziando a discutere della legge sulle strutture nella seconda quindicina di settembre, e per tutto ottobre e novembre arrivare alla discussione ed approvazione in Consiglio entro dicembre.
Si deve quindi procedere in tempi molto brevi, tenendo conto dell'altro emendamento da noi proposto all'art. 76, del quale diamo per scontato l'accoglimento.
Se i due emendamenti fosse respinti, considereremmo la Giunta impegnata alla presentazione entro il termine di quattro mesi; ma è chiaro che riterremmo possibile per i Gruppi consiliari chiedere alla VI Commissione la discussione da parte del Consiglio Regionale della legge presentata fin dal 1972. In altre parole, la fissazione all'art. 1, quarto comma ultimo del termine di quattro mesi non va intesa da parte del Gruppo comunista come una delega alla Giunta a presentare essa una proposta di legge ed una rinuncia alla facoltà che lo Statuto e il Regolamento ad esso riconoscono di chiedere la discussione della legge già presentata.



PRESIDENTE

Nessun altro dei presentatori desidera intervenire? Ha facoltà di parlare, allora, il Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Il testo originario dell'art. 1 recava: "La Giunta Regionale presenterà al Consiglio i relativi disegni di legge entro sei mesi" Essendo poi stata proposta la riduzione di questo termine a tre mesi la Giunta si è dichiarata disposta ad accettare il fissato termine inferiore a sei mesi, ma non quello di tre mesi, proprio per considerazioni di ordine estremamente pratico ed obiettivo. Ammettendo che questa legge sia approvata questa sera, o al più tardi lunedì o martedì, quindi entro il 5 - 6 di questo mese di maggio, il testo ci sarà restituito dal Governo, io spero approvato, intorno al 5 - 6 di giugno per cui la Giunta dovrebbe procedere alla elaborazione cui si e impegnata nella parte restante di giugno, in luglio, in agosto e parte di settembre, se accettasse il termine di tre mesi; pur data la scontata disponibilità del Presidente a lavorare anche nel mese di luglio, non so se la stessa cosa valga anche per tutti coloro che a tale lavoro devono collaborare, compresi funzionari dipendenti, che hanno diritto di fruire di un periodo di ferie. Vedete pertanto che non è possibile materialmente accettare tale termine per la preparazione e l'allestimento di questa norma di legge da parte della Giunta. Se uno o più Gruppi consiliari intenderanno avvalersi della facoltà che hanno di presentare essi, in anticipo sui quattro mesi, o sui tre mesi loro elaborati in Commissione, la Giunta non avrà assolutamente nulla da eccepire.



MARCHESOTTI Domenico

Abbiamo già presentato un testo



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta non intende ostacolare in alcun modo l'esercizio di tale diritto: vorrà dire che asseconderà, o contrasterà, la iniziativa nei limiti di quella che è una operazione di giustizia. Ma vorremmo avere la tranquillità di operare ponderatamente.
Vorrei prendere questa occasione per dire che le leggi sono da considerare con estrema serietà e quindi vanno attentamente valutate ponderate , ad evitare che sfuggano degli svarioni, come ne è sfuggito, per esempio, uno al quale non so come potremmo porre rimedio, in una legge che noi abbiamo pubblicato sul Bollettino ufficiale così come era stata trasmessa dall'Ufficio di Presidenza.
Noi siamo pertanto contrari all'accoglimento di questo emendamento.



PRESIDENTE

Metto in approvazione per alzata di mano l'emendamento sostitutivo Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo. Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto.
Se non vado errato, a questo articolo non sono stati proposti altri emendamenti. Pongo pertanto in votazione per appello nominale l'art. 1 nel testo letto precedentemente.
(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Proclamo l'esito della votazione: Presenti e votanti 39 Hanno risposto SI' 25 Consiglieri Si sono astenuti 14 Consiglieri L'art. 1 è pertanto approvato.
Art. 2 - Diritti quesiti.
"L'Amministrazione ha facoltà di modificare, a norma delle leggi di cui all'art. 1, l'organizzazione degli Uffici regionali, sentite, per quanto concerne il personale, le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
La sfera dei diritti quesiti non si estende oltre lo stato economico conseguito".
Non sono stati proposti emendamenti a questo articolo. Nessuno chiede di parlare? Allora si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 37 Hanno risposto SI' 24 Consiglieri Si sono astenuti 13 Consiglieri L'art 2 è pertanto approvato Titolo II - Stato giuridico e trattamento economico del personale.
Art 3 - Ruoli e qualifiche del Personale "Il Personale della Regione è inquadrato in un unico ruolo nelle seguenti qualifiche funzionali, aventi le dotazioni organiche provvisorie a lato di ciascuna indicate: 1 - Custode, posti n. 40 2 - Operatore, posti n. 340 3 - Operatore specializzato, posti n. 300 4 - Segretario, posti n. 280 5 - Capo Ufficio, posti n. 250 6 - Istruttore, posti n. 160 7 - Capo Servizio, posti n. 110 8 - Dirigente di settore, posti n. 20 Il numero definitivo dei posti di ruolo unico regionali e la relativa ripartizione nei vari livelli funzionali saranno determinati dalle leggi sull'ordinamento degli uffici di cui al precedente art. 1".
Sono stati proposti due emendamenti a questo articolo, sui quali, a mio giudizio, data l'analogia, ci si può esprimere con un'unica votazione.
Con il primo emendamento, a firma Bianchi, Visone, Franzi, si propone: "Sopprimere 'Dirigente di settore, posti n. 20' sostituendo con 'Dirigente di settore, posti n. 45'" con l'altro, dei Consiglieri Zanone, Fassino, Gerini, Rossotto, di "Sostituire 'posti n. 20' con 'posti n. 45'".
I presentatori desiderano illustrare gli emendamenti? Ha facoltà di parlare il Consigliere Zanone.



ZANONE Valerio

Avevo già illustrato l'emendamento questa mattina, nella mia dichiarazione generale sul progetto di legge. In sintesi, la proposta di portare da 20 a 45 i posti di "Dirigente di settore", pur nella incertezza che deriva dal fatto che la legge, venendo prima dell'ordinamento degli uffici, non può stabilire con esattezza quanti siano i settori, quindi quanti siano i posti di "Dirigente di settore" che la Regione deve istituire, trova giustificazione in tre ragioni: in primo luogo, la congruenza con il livello immediatamente inferiore apparendo troppo squilibrato il numero di 110 Capi-servizio rispetto a quello di 20 Capi-settore soltanto; in secondo luogo, l'analisi comparata con le altre leggi regionali, che assegnano quasi tutte all'ottavo livello un numero di dirigenti assai superiore a quello previsto dall'art. 3 nel suo testo originario; in terzo luogo, la esigenza di riconoscere ai capi di alcuni importanti Servizi trasferiti dallo Stato alla Regione, operanti in sede periferica, il livello di Capo-settore, che loro compete, a nostro avviso, in base alle responsabilità derivanti dal loro ufficio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare sull'emendamento il Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Innanzitutto, credo riesca abbastanza difficile comprendere come si possa fissare il numero dei posti senza aver definito l'organigramma.
Sarebbe persino ovvio, ma a proposito di questa legge ne stanno succedendo tali e tante che non ci si stupisce più di niente. Questa è la prima considerazione per cui noi siamo, quindi, contrari a questa maggiorazione.
Immagino abbiate delle ragioni speciali, o vi riferiate ad un organigramma segreto, per decidere questa variazione. Perché se così non fosse sarebbe ovvio chiedere come siete arrivati a stabilire questo numero. Seconda considerazione: questo modo di agire veramente non dà la sensazione di serietà. Lei ha detto che le leggi sono cose serie. Volete dirmi come avendo previsto venti dirigenti di settore - e su questa legge avete lavorato un anno e forse più, nel giro di un'ora di riunione avete potuto accettare di passare da 20 a 45? Che cosa è intervenuto a determinare un cambiamento così sostanziale? Quali ragioni serie sono intervenute, ripeto nel giro di un'ora, a dimostrare che si può passare tranquillamente disinvoltamente, da 20 a 45? Vorremmo delle spiegazioni plausibili, che credo però non siate in grado di darci. A meno che sia davvero fondata quella voce che si sente qua e là sussurrata: "Tanto quella legge non sarà approvata. ... Poi faremo delle modifiche...".
Noi siamo dunque contrari, anche per ragioni di serietà, all'aumento di numero, e mi meraviglia che il Consigliere Zanone abbia potuto accettare così, di punto in bianco, una variazione così sostanziale.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Il Consigliere Zanone aveva proposto addirittura un numero maggiore 50.



BERTI Antonio

Appunto: dato che la legge parlava di 20, vorrei sapere da Zanone cosa lo abbia convinto della necessità di passare da 20 a 50, ripiegando poi sul 45. Forse che vogliamo far diventare Dirigenti di settore, che so, i vari segretari di CO.RE.CO.? C'è una ragione per cui si fa questo? Chi sono i Dirigenti di settore, se ancora non si è definito quali sono i settori? Volete darci delle spiegazioni plausibili?



PRESIDENTE

Desidera parlare il Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Abbiamo già detto stamani che questa è una legge con carattere di sperimentazione. Io mi auguro che sia approvata rapidissimamente, perch almeno risolve alcuni dei problemi che stanno a cuore del Personale, la cui risoluzione interessa anche l'Amministrazione Regionale. Vi è stata da parte del Consigliere Zanone una sollecitazione a rivedere, attraverso una valutazione complessiva, questa indicazione che era stata proposta con limiti minori: la Giunta l'ha esaminata, ed ha concordato in via di ipotesi che il numero di 45 - senza con ciò fissarsi in modo vincolativo né sul 45 né sul 50, come d'altronde non si bloccava neanche il numero a 20 - possa essere effettivamente vicino alla esigenza valutabile al momento di fare queste indicazioni Abbiamo acceduto, insomma, al ragionamento che stamattina è stato portato innanzi anche in sede di disamina degli emendamenti, e abbiamo detto: va bene, in linea di ipotesi accettiamo l'aumento da 20 a 45.



BERTI Antonio

Non si tratta di fare delle ipotesi: qui si fa una legge.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Si fa una legge che non si può basare su delle ipotesi, per quell'inconveniente che questa mattina è stato denunciato, che cioè è una legge che non tiene conto - e non può tenerne conto, così come è stata presentata - di quello che sarà l'organigramma, non ancora previsto.
Siccome si è scelta questa strada, bisogna per forza rimanere in questa linea.
Non c'è comunque, nulla di definitivo in questa decisione, torno a ripeterlo.



BERTI Antonio

Provvisorio per provvisorio, tanto varrebbe restar fermi a 20, senza passare a 45.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ma perché restare a 20? Se si rimanesse a questo numero, il giorno in cui ci trovassimo nella necessità di avere 30 dirigenti di settore non potremmo averli; fissando il tetto a 45, invece lo potremo.



BONO Sereno

E se poi si dovesse ridiscendere a 20?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Se fosse sufficiente un numero inferiore non vi sarebbe alcuna difficoltà a scendere anche a 18.



BONO Sereno

Mi pare però che l'esperienza abbia sempre insegnato il contrario.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Comunque, la Giunta accoglie l'emendamento proposto dal Consigliere Bianchi e altri, che riduce a 45 il numero indicato nell'emendamento Zanone (50).



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Nesi. Ne ha facoltà.



NESI Nerio

Signor Presidente, premesso che mi atterrò, in sede di votazione, alle decisioni del mio Gruppo, devo dire che anch'io sono un po' perplesso per questo aumento improvviso da 20 a 45. Lo dico sulla base di una modesta esperienza aziendale; è a livello di azienda che si deve discutere: anche questa è una azienda. Prima di decidere se i posti sono 20, o 45, o 100, io penso che, per lo meno, la Giunta ci dovrà dire che cosa intende per dirigente di settore. Nella azienda si è più propensi, in genere, ad accontentare i dipendenti intermedi con miglioramenti di carattere finanziario piuttosto che con aumenti di grado, perché una volta stabiliti dei gradi diventa poi molto difficile tornare indietro . Mi sembra assai improbabile che, se si stabilisce il numero di 45 dirigenti di settore, ci si possa poi limitare ad assegnare 18 o 20 posti anziché completare immediatamente le disponibilità di 45, perché le attese e le richieste saranno tali che si arriverà sicuramente ad un numero superiore, che si dovrà poi ridurre a 45. Chiederei perciò sommessamente che mi sia dato conoscere quali sono i criteri in base ai quali si è stabilito il numero di 45, e non, per esempio, quello di 50 o di 100.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Bianchi. Ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano

Mi sembra che si stia andando al di fuori delle premesse dalle quali eravamo partiti L'indicazione di quel numero non è stata fatta in modo cervellotico, ma partendo dalla constatazione che, considerando i capi degli uffici periferici, quali gli Ispettori agrari di ogni Provincia, i Medici provinciali, i Veterinari provinciali, gli Ingegneri capi del Genio Civile, i dodici Assessorati, il Ragioniere della Regione, la Segreteria l'Ufficio di Presidenza, si arriva intorno alle 39-40 persone.



BERTI Antonio

L'Ufficio del Medico provinciale è dunque già settore.



BIANCHI Adriano

Non è escluso che lo sia: se lo precludiamo, non lo potrà essere.



BERTI Antonio

Non c'è via di mezzo: qui si nominano i dirigenti di settore. Se il Medico provinciale è considerato dirigente di settore, è chiaro che il suo ufficio costituisce un settore.



BIANCHI Adriano

No, qui non si nominano: si stabilisce un plafond.



RIVALTA Luigi

Bianchi ha creato una aspettativa, oggi.



BERTI Antonio

Bisogna essere precisi. Per la serietà.



BIANCHI Adriano

Si tratta di un plafond che può essere raggiunto o no.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ecco il punto: si tratta di un plafond che può essere raggiunto o non raggiunto.
Non dobbiamo precluderci la possibilità, è tutta lì la questione.
Come prefiguriamo il dirigente di settore? E' detto chiaramente nel successivo art. 4: "Il dirigente di settore ha funzioni di direzione ecc.
ecc.".



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Marchesotti. Ne ha facoltà.



MARCHESOTTI Domenico

Ho già avuto occasione di dire questa mattina che i commi che si riferiscono ai Settori (mi pare il secondo, il terzo e il quarto) sembrano fatti apposta per dare la possibilità alla Giunta, dato che non si capisce bene cosa siano i Settori, di decidere come meglio crede. Questo non è ammissibile: i Settori devono essere determinati in modo preciso altrimenti qui si avvia un processo per cui i Settori ed i dirigenti di settore possono diventare 60, 55, 100. Perché non possono essere fissati in numero minimo 20, 10, per essere poi meglio precisati sulla base delle legge che vi siete impegnati a presentare fra quattro mesi? Questo a me pare non serio, anzi, addirittura scorretto. Nel secondo articolo già contraddite gli impegni assunti nel primo, perché così vi consentono le assurdità che ci sono in questa legge.
Vi prego di riflettere ancora, non prendete decisioni avventate, perch è verissimo che, una volta nominati i Dirigenti di settore non si potrà più tornare indietro fino a che non andranno in pensione. La Regione si accollerebbe così un carico molto serio di lavoro e di impostazione organizzativa di direzione. Ci pensi bene anche la maggioranza: in fondo si tratta di un problema che riguarda la maggioranza, più il modo di lavorare per la maggioranza, che non l'opposizione.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Sanlorenzo. Ne ha facoltà.



SANLORENZO Dino

Siccome alla riunione di questa mattina non era presente l'Assessore al bilancio, dato che l'accoglimento di questa proposta improvvisa modifica anche il costo finanziario della legge, perché un dirigente di settore costa ben sei milioni come stipendio base, il che significa, per 30 settori, un aumento di 180 milioni, vorrei sapere se l'Assessore al Bilancio ha già previsto dove prelevare i 180 milioni per il 1974, nel caso che questo emendamento sia accolto. In caso affermativo, ci interesserebbe avere tale indicazione; in caso negativo, come pensa di far concordare questo emendamento con un altro?



PRESIDENTE

Risponde il Presidente della Giunta



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La cosa mi pare sia abbastanza semplice: abbiamo comunque esaminato la questione nel corso della riunione di Giunta che abbiamo tenuto poco fa.
Torno a precisare: non è detto che si debbano creare 45 dirigenti di settore; abbiamo accettato la cifra di 45 per avere la possibilità di crearne eventualmente fino a tale numero, secondo quelle che sono le caratteristiche precisate nel primo capoverso dell'ad 4, che stabilisce i compiti e le qualifiche che deve avere soggettivamente colui che può essere nominato dirigente di settore. E' chiaro che se nel bilancio non vi fosse la possibilità di corrispondere le retribuzioni al di là di un certo numero di dirigenti di settore, il numero di questi verrebbe limitato in conformità. Mi pare sia abbastanza intuitivo.



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Berti. Ne ha facoltà.



BERTI Antonio

Vorrei sapere se la Commissione I, Programmazione e Bilancio, si è pronunciata su questa variazione prevista dalla legge. Mi pare che dovrebbe pronunciarsi, prima che si passi alla votazione, visto che vi è la previsione di una spesa superiore, così come si è pronunciata sul complesso della legge.



PAGANELLI Ettore, Assessore alle finanze e patrimonio

Ma questa modifica non produce variazione di spesa. Non c'è ampliamento della previsione di spesa relativa al numero 45: la previsione di spesa resta immutata.



BERTI Antonio

Prendiamo atto di quest'altra incongruenza.



PRESIDENTE

Se nessuno più chiede la parola, pongo in votazione l'emendamento all'art. 3 così unicizzato dei Consiglieri Bianchi, Visone, Franzi e Zanone, Fassino, Gerini, Rossotto.
Chi è favorevole a questo emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato.
Non vi sono altri emendamenti all'art. 3. Pertanto, pongo in votazione l'art. 3, così emendato, per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 39 Hanno risposto SI' 26 Consiglieri Hanno risposto NO 11 Consiglieri Si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
Art. 4 - Contenuto professionale delle qualifiche funzionali e requisiti per accedervi. Dirigente di settore.
Il dirigente di settore ha funzioni di direzione, coordinamento e controllo di un settore e materia di competenza regionale, con responsabilità di applicazione e attuazione dei programmi e dei risultati conseguiti.
Per accedere alla qualifica di dirigente di settore è richiesto il diploma di laurea, unitamente ad una esperienza professionale di almeno 15 anni nel settore del pubblico impiego a livello direttivo, oppure di almeno 5 anni nella qualifica immediatamente del ruolo regionale.
Capo servizio Il Capo Servizio ha funzioni di direzione tecnica o amministrativa di una unità organizzata nell'ambito del settore, con responsabilità di controllo e di coordinamento dell'attività svolta, funzioni di direzione di uffici o "staff"' che richiedono particolari capacità tecniche e specifica esperienza professionale.
Per accedere alla qualifica di Capo Servizio è richiesto il diploma di laurea, unitamente ad una esperienza professionale di almeno 12 anni nel settore del pubblico impiego o di 5 anni nella qualifica regionale immediatamente inferiore; oppure il diploma di istruzione secondaria di secondo grado ed una esperienza professionale di almeno 8 anni maturata presso gli Uffici regionali nella qualifica immediatamente inferiore.
Istruttore.
L'Istruttore ha funzioni di direzione, con responsabilità operativa, di un gruppo di appartenenti a qualifiche inferiori, di istruttoria delle pratiche affidate; di elaborazione completa di dati, avvalendosi di tecniche di lavoro o conoscenze richiedenti specifiche e profonde esperienze; di supervisione del lavoro di competenza delle qualifiche inferiori.
Per accedere alla qualifica di Istruttore richiesto il diploma di laurea; oppure il diploma di istruzione secondaria di secondo grado unitamente ad una esperienza professionale di almeno 5 anni maturata presso gli Uffici regionali nella qualifica immediatamente inferiore.
Capo Ufficio Il Capo Ufficio svolge mansioni: a) di carattere amministrativo, contabile e tecnico, con responsabilità della corretta applicazione della legge e dei regolamenti e della guida operativa di appartenenti a qualifiche inferiori b) d'insegnamento delle discipline teoriche, tecniche e pratiche, in base ai programmi stabiliti; di coordinamento e di indirizzo dell'attività di lavoro, di ricerca per il miglioramento dei programmi e dei metodi didattici Per accedere alla qualifica di Capo Ufficio è richiesto il diploma di istruzione secondaria di secondo grado unitamente a una esperienza professionale di almeno 5 anni, maturata in qualifiche di concetto o assimilabili presso pubbliche amministrazioni; oppure tre anni presso Uffici regionali nella qualifica immediatamente inferiore Possono altresì accedere alla qualifica di Capo Ufficio gli impiegati regionali in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado con un'anzianità di almeno 8 anni maturata nella qualifica immediatamente inferiore.
Segretario.
Il Segretario svolge mansioni: a) di attuazione di adempimenti di carattere amministrativo, tecnico contabile e istruttoria nell'ambito di direttive e di procedure definite b) di segreteria, di raccolta e conservazione di documenti d'ufficio di predisposizione di atti di corrispondenza c) di organizzazione e coordinamento dei servizi di archivio, di protocollo, di stenografia e copia o di altri servizi specializzati d) di stenografo professionale.
Per accedere alla qualifica di Segretario è richiesto il diploma di istruzione secondaria di secondo grado, oppure il diploma di istruzione secondaria di primo grado unitamente ad una esperienza professionale di almeno 5 anni maturata presso gli Uffici regionali nelle qualifiche inferiori.
Operatore specializzato L'Operatore specializzato: a) ha compiti di registrazione, archiviazione e conservazione di atti comportanti normale autonomia di giudizio b) svolge attività di steno-dattilografo o disegnatore copista c) ha compiti di conduzione di centri stampa o riproduttori di macchine elettro-contabili o meccanografiche, di impianti telefonici o tecnici in genere, con responsabilità del lavoro svolto, della piccola manutenzione e della pulizia di macchine ed impianti d) ha compiti di vigilanza sull'igiene del suolo e degli abitati e sugli alimenti e bevande e) ha mansioni di custodia, conservazione e distribuzione di beni di consumo con obbligo delle registrazioni di legge f) assicura servizi di anticamera e di aula con cura dei rapporti con il pubblico, di controllo della pulizia e dell'ordine degli uffici; di conduzione di automezzi con responsabilità della piccola manutenzione e ordinaria pulizia del veicolo.
Per accedere alla qualifica di Operatore specializzato è richiesto il diploma di istruzione secondaria di primo grado Operatore.
L'Operatore ha mansioni di: a) trascrizione, copiatura, riproduzione meccanografica fotolitografica e fotostatica, anche con uso di macchine o strumenti implicanti procedure di lavoro elementari b) servizio di commissioni, trasporto fascicoli, di prelievo, inoltro e smistamento della corrispondenza.
Per accedere alla qualifica di Operatore è richiesto il diploma di istruzione secondaria di primo grado.
Custode Il Custode svolge compiti di: a) servizio di vigilanza, custodia dei locali, aree e beni di proprietà dell'Amministrazione, di apertura, chiusura e vigilanza degli uffici b) lavori di pulizia ed ordine nei locali e servizi; di dislocamento di mobilio e arredamenti; lavori manuali vari inerenti ai servizi suddetti.
Per accedere alla qualifica di Custode occorre aver adempiuto alla scuola d'obbligo prevista dalle disposizioni vigenti alla data in cui è cessato l'obbligo scolastico per il candidato.
Non sono stati proposti emendamenti a questo articolo. Chiede di parlare il Consigliere Nesi. Ne ha facoltà.



NESI Nerio

Signor Presidente, vorrei farle osservare che proprio la dizione dell'art. 4, primo comma, dimostra come sia stata avventata la fissazione del numero dei Dirigenti di settore in 45, perché, se è vero che i Dirigenti di settore sono coloro che hanno "funzioni di direzione coordinamento, controllo di un settore o materia regionale, con responsabilità di applicazione e attuazione dei programmi e dei risultati conseguiti", si dovrebbe concludere che le materie di competenza regionale sono ben 45, cosa che certamente non è.
E poi, se si va a vedere, al comma successivo, che cosa si richiede per diventare Dirigente di settore - cioè quindici anni di esperienza professionale nel settore del pubblico impiego a livello direttivo, oppure almeno cinque anni nella qualifica immediatamente inferiore nel ruolo regionale - risulta evidente che l'art. 4 ha voluto identificare nel Dirigente di settore una figura di tale rilievo che certamente almeno per alcuni anni non può essere propria di 45 persone.
Ecco che l'incongruenza che mi ero permesso di rilevare viene confermata proprio dalla dizione di questo articolo.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare sull'art. 4? Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 39 Hanno risposto SI' 27 Consiglieri Si sono astenuti 12 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
Art. 5 - Commissione consultiva per gli affari del Personale: attribuzioni.
E' costituita la Commissione consultiva per gli affari del Personale con il compito di: a) esprimere il proprio avviso sul coordinamento dell'attività dei vari uffici, sulle misure idonee ad evitare interferenze o duplicazioni e ad ottenere l'efficacia, la tempestività e la semplificazione dell'azione amministrativa b) esprimere il parere sulle proposte di legge e di regolamenti concernenti il Personale e la disciplina del rapporto di impiego, nonché di formulare proposte sull'addestramento del personale c) esprimere il parere sulla dispensa dal servizio, nonché sulle note di demerito d) svolgere ogni altro adempimento attribuito da leggi, regolamenti o dalla Giunta Regionale e quanto altro stabilito dalla presente legge.
E' stato proposto un emendamento soppressivo dai Consiglieri Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo: "Al punto b) sopprimere le parole 'di legge e di regolamenti'".
I presentatori non ritengono di doverlo illustrare. La Giunta dichiara di accettare l'emendamento.
Chi approva è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Non essendovi altri emendamenti, pongo in votazione l'art. 5 così emendato, per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 38 Hanno risposto SI' 26 Consiglieri Si sono astenuti 12 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Art. 6 - Commissione consultiva per gli affari del Personale: composizione.
La Commissione consultiva per gli affari del Personale è nominata con decreto del Presidente della Giunta Regionale e dura in carica per un biennio.
Ne fanno parte: il Presidente della Giunta Regionale o un Assessore da lui delegato con funzioni di Presidente tre funzionari regionali designati dalla Giunta Regionale tre rappresentanti del Personale, designati dalle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Le mansioni di segreteria sono svolte da un funzionario regionale, con qualifica non inferiore a istruttore, appartenente all'Ufficio del Personale.
E' stato proposto un emendamento aggiuntivo da parte dei Consiglieri Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo: "Al comma II, anziché 'tre funzionari designati dalla Giunta Regionale', scrivere: 'tre funzionari, di cui due designati dalla Giunta Regionale, uno dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio'".
I presentatori non ritengono di dover illustrare l'emendamento. La Giunta dichiara di accettarlo.
Chi intende approvare l'emendamento teste letto è pregato di alzare la mano. L'emendamento è approvato all'unanimità dai 38 Consiglieri presenti.
Un altro emendamento, modificativo, è stato proposto dai Consiglieri Zanone, Fassino, Gerini, Rossotto: "Al termine del comma II aggiungere: 'tre Consiglieri regionali designati dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale con rappresentanza delle minoranze'".
I presentatori non ritengono di doverlo illustrare. Qual è l'atteggiamento della Giunta in proposito?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

A prescindere da ogni altra considerazione, non si avrebbe più una Commissione paritetica.



MARCHESOTTI Domenico

Questa non deve essere una Commissione paritetica ma una Commissione consultiva per gli affari del Personale.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Comunque, la Giunta non ravvisa l'opportunità di allargare questa Commissione consultiva per gli affari del Personale: la composizione è stata calcolata e valutata.



PRESIDENTE

La Giunta, dunque, non accoglie l'emendamento. Chi intende approvare l'emendamento è pregato di alzare la mano. L'emendamento è respinto. C'è ancora un emendamento aggiuntivo al comma II, proposto dai Consiglieri Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo.
"Aggiungere, alla fine del comma II: 'Due Consiglieri regionali eletti dal Consiglio coh voto limitato'".
I presentatori non ritengono di doverlo illustrare Qual è l'atteggiamento della Giunta in proposito?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta non lo accoglie, per considerazioni analoghe a quelle fatte or ora.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo.
Chi desidera approvarlo è pregato di alzare la mano. L'emendamento è respinto.
Non vi sono altri emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Pongo allora in votazione l'art. 6, modificato secondo il primo emendamento, per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 40 Hanno risposto SI' 26 Consiglieri Hanno risposto NO 14 Consiglieri L'art 6 è approvato.
Farei una breve pausa nei nostri lavori, perché il Presidente della Giunta è impegnato al telefono con il Ministro alle partecipazioni statali a proposito della delicata situazione alla Moncenisio.
Approfitto di questo momento di stasi per informare i signori Consiglieri che quest'aula a partire da domani non sarà più utilizzabile per un certo periodo dovendo essere attrezzata per il computo dei voti in occasione del Referendum sul divorzio. Se la legge in discussione non dovesse essere votata interamente entro questa sera, non potrebbe più esserlo fin dopo la consultazione, cioè almeno al 16-17.



(Segue una breve sospensione della seduta)



PRESIDENTE

Art. 7 - Commissione di disciplina.
Per l'adozione dei provvedimenti disciplinari è costituita, di volta in volta, una Commissione di disciplina.
La Commissione è nominata con decreto del Presidente della Giunta Regionale ed è composta da: a) il Presidente del Tribunale di Torino o altro Magistrato da lui designato o in funzione di Presidente b) due rappresentanti dell'Amministrazione Regionale scelti tra gli amministratori e i dipendenti c) due dipendenti di altro Ente locale, designati dalle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, di grado non inferiore a quello del dipendente sottoposto a procedimento.
Sono stati proposti due emendamenti aggiuntivi: il primo, quello dei Consiglieri Zanone, Fassino, Gerini, Rossotto: "Al comma II, lettera b), dopo la parola 'dipendenti' aggiungere le parole 'eletti dal Consiglio regionale con voto limitato ad un solo nominativo" l'altro, dei Consiglieri Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo: "Dopo il punto c) aggiungere il punto d), che recita: 'Due Consiglieri regionali eletti dal Consiglio con voto limitato'".
Qualcuno dei presentatori desidera illustrare l'emendamento presentato? Chiede di parlare il Consigliere Sanlorenzo. Ne ha facoltà.



SANLORENZO Dino

Vorrei far presente ai colleghi e alla Giunta che, qualora il nostro emendamento non venisse accolto, noi ci troveremmo in contrasto con i deliberati di tutte le Regioni d'Italia che hanno finora approvato una qualsiasi legge sul Personale.
Le Regioni che hanno già approvato leggi sul Personale sono: Liguria Lazio, Emilia e Romagna, Abruzzo, Umbria, Toscana, Lombardia, Veneto e Campania.
La Regione Campania ha previsto la Commissione di disciplina identificantesi con la Commissione paritetica, ed ha elencato, fra gli altri, cinque Consiglieri designati dal Consiglio Regionale, di cui tre della maggioranza e due della minoranza.
La Regione Liguria ha previsto la Commissione di disciplina, nella quale, si precisa all'art. 2, che devono esservi, fra gli altri, tre componenti eletti dal Consiglio Regionale.
La Regione Umbria ha previsto, all'art. 37 della legge, esattamente al capoverso b), tre componenti effettivi e tre supplenti designati con voto limitato a due dal Consiglio Regionale. La Regione Toscana ha previsto la Commissione per la valutazione del Personale, che ha anche compiti di disciplina, con tre componenti effettivi e tre supplenti eletti con voto limitato dal Consiglio Regionale.
La Regione Emilia-Romagna ha previsto la Commissione di disciplina definendone così i componenti: un componente effettivo con funzioni di presidente e uno supplente eletti dal Consiglio Regionale e tre componenti effettivi e tre supplenti eletti dal Consiglio Regionale.
La Regione Lazio ha previsto la Commissione di disciplina composta da quattro Consiglieri regionali eletti dal Consiglio Regionale e da quattro membri in rappresentanza del Personale.
La Regione Lombardia ha previsto la Commissione di Disciplina all'art.
59, con tre membri effettivi e tre supplenti eletti dal Consiglio, di cui due della minoranza.
La Regione Abruzzo ha previsto, nella Commissione di disciplina, tra gli altri, un membro effettivo ed uno supplente designati dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale. A meno che qualche Consigliere riesca a dimostrarmi che tutte le altre Regioni italiane hanno torto e noi abbiamo invece ragione ad escludere i rappresentanti del Consiglio, io ritengo che l'emendamento da noi proposto debba essere accolto, per rendere un po' meno brutta, di quel che già non sia, la legge che ci accingiamo a varare.



PRESIDENTE

A me pare che i due emendamenti potrebbero essere unicizzati, perch sostanzialmente si identificano.
Qual è il parere dei presentatori?



ZANONE Valerio

Per parte mia, aderisco alla proposta di unificazione.



PRESIDENTE

Allora rimane un unico emendamento, che comprende i due presentati: "Dopo il punto c), aggiungere il punto d), che recita: 'Due Consiglieri regionali eletti dal Consiglio con voto limitato'".
Qual è il parere della Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta non accoglie l'emendamento.
La composizione della Commissione di disciplina è stata oggetto di lunga discussione - non contrattazione, perché anch'io sono dell'avviso che non si tratti di contrattazione - con il Personale e con i rappresentanti del Sindacato ed è stata da loro stessi indicata praticamente in questa linea. La Giunta non ha motivo di distorcere quanto così concordato.



FERRARIS Bruno

Si accetta tutto quello che chiede il Personale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento unicizzato testé letto.
Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano. L'emendamento è respinto.
Non essendovi altri emendamenti, pongo in votazione l'art. 7 per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 39 Hanno risposto SI' 25 Consiglieri Hanno risposto NO 14 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
Art 8 - Incarichi a tempo determinato. Con apposito provvedimento legislativo verranno disciplinate la nomina e le funzioni del Segretario generale della Regione, in conformità a quanto previsto dallo Statuto regionale.
Con deliberazione della Giunta Regionale, può essere conferito ad un dipendente che eserciti le funzioni di direzione e coordinamento di un settore o materia di competenza regionale, come specificato all'art. 4, ed in possesso della relativa qualifica, l'incarico di coordinamento supervisione e propulsione dell'attività svolta da settori omogenei, in autonomia di giudizio nell'ambito delle direttive generali impartite dall'Amministrazione regionale.
Tale incarico può essere conferito a non più del 40 per cento dei dirigenti di settore e comporta il coordinamento di almeno due settori o la responsabilità di un settore con incarichi speciali.
Per la durata dell'incarico di cui sopra viene attribuito un compenso fisso lordo annuo non pensionabile di L. 1.000.000.
Il compenso suddetto viene correlativamente ridotto o sospeso nei casi di risuzione o sospensione dello stipendio.
Per lo svolgimento di funzioni che richiedono elevata qualificazione e per l'esplicazione straordinaria ed a tempo limitato di mansioni specializzate è inoltre ammesso il conferimento a personale estraneo all'Amministrazione regionale di incarichi specifici per periodi determinati, nei limiti dei contingenti numerici fissati per ciascuna qualifica.
Le norme relative a tali incarichi saranno stabilite con legge regionale.
Il personale incaricato scelto al di fuori dell'Amministrazione regionale è tenuto all'osservanza delle disposizioni concernenti le incompatibilità e le responsabilità previste per i dipendenti di ruolo di corrispondenti funzioni, nonché quelle relative all'orario di lavoro, al congedo ordinario e al divieto di percepire altre indennità.
E' stato proposto un emendamento dai Consiglieri Bianchi, Visone Franzi: "Al comma III sopprimere la frase: 'Tale incarico può essere conferito a non più del 40 per cento dei Dirigenti di settore e comporta il coordinamento di almeno due settori', sostituendola così: 'Tale incarico può essere conferito a non più del 25 per cento dei Dirigenti di settore e comporta il coordinamento di almeno due settori e la responsabilità di un settore con incarichi speciali'".
Chi intende approvare questo emendamento è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità.
Non essendovi altri emendamenti, pongo in votazione l'art. 8, così emendato, per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: Presenti e votanti 39 Hanno risposto SI' 26 Consiglieri Si sono astenuti 13 Consiglieri L'art 8 è approvato.
Art. 9 - Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta.
Il Presidente della Giunta Regionale può avvalersi dell'opera di un Capo di Gabinetto, scelto tra i dipendenti regionali oppure anche al di fuori dell'Amministrazione regionale.
Il conferimento dell'incarico di Capo di Gabinetto è disposta con deliberazione della Giunta Regionale.
Quando il Capo di Gabinetto è scelto tra il Personale estraneo all'Amministrazione regionale, al medesimo spetta, per la durata dell'incarico, un compenso equivalente al trattamento economico del Capo servizio. Al Capo Gabinetto spetta, altresì, un compenso mensile pari al corrispettivo di numero 50 ore dl lavoro straordinario, prestato in ore diurne feriali, ed inerente alla qualifica di Capo servizio. Detto compenso, non pensionabile, è corrisposto per la sola durata Al Capo Gabinetto non può essere corrisposto altro compenso a titolo di lavoro straordinario.
I compensi di cui ai commi precedenti vengono assoggettati alla disciplina dello stipendio per quanto riguarda la sospensione o la riduzione. Sono stati proposti tre emendamenti: dei Consiglieri Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo i primi due, dei Consiglieri Bianchi Visone, Franzi, il terzo.
Esaminiamo anzitutto l'emendamento aggiuntivo dei Consiglieri Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo: "Nel titolo aggiungere 'del Presidente del Consiglio' e alla fine del comma II: 'dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio'".
I presentatori intendono illustrarlo? Ha facoltà di parlare il Consigliere Sanlorenzo.



SANLORENZO Dino

Premesso che, tendenzialmente, non ho alcuna simpatia per i Capi di Gabinetto, premesso che, a mio parere, le funzioni che si svolgono in un Gabinetto sono strettamente individuali e non hanno bisogno di essere sottoposte al vaglio di capi di nessun tipo e di nessun genere (senza arrogarmi la competenza linguistica di un Leo Pestelli, credo si tratti di un francesismo di cui potevamo benissimo fare a meno); premesso che, quando c'è una crisi di Giunta, e sento dire alla televisione che si procederà a un rimpasto nel Gabinetto, mi vien fatto di pensare con raccapriccio a quel che si può rimpastare in un Gabinetto; premesse queste considerazioni di carattere generale sulla espressione adottata anche in questo decreto di legge (e propongo, per cominciare, una modifica della dizione, perch effettivamente altre Regioni hanno risolto il problema con termini più corretti e anche meno napoleonici) voglio, anche qui, recitare una litania che so già in partenza del tutto inutile, di quello che hanno disposto altre Regioni sulla legge del Personale a questo proposito. Dirò allora che la Regione Umbria ha disposto che il Presidente e il Vicepresidente del Consiglio Regionale, il Presidente e il Vicepresidente della Giunta Regionale ed i singoli Assessori siano coadiuvati ognuno da un assistente che la Regione Lombardia, invece, ha previsto che il Presidente del Consiglio effettui la nomina di un Capo di Gabinetto (a parte la scelta della espressione Capo di Gabinetto, sulla quale mantengo le mie riserve l'incarico è previsto) della Presidenza e del Personale, addetto alla relativa Segreteria la Regione Lazio, altro centro di rivoluzionari e di tempre autentiche di difensori delle attribuzioni del Consiglio, prevede all'art. 1 della sua legge Segreterie particolari del Presidente, dei Vicepresidenti e persino dei Segretari Consiglieri del Consiglio Regionale (e mi pare che lì non governiamo noi) la legge della Regione Toscana (dove governano le Sinistre), all'art.
12 attribuisce al Presidente del Consiglio ed ai componenti l'Ufficio di Presidenza una Segreteria particolare la Regione Emilia Romagna prevede nella sua legge, all'art. 11, gli Uffici di Gabinetto del Presidente della Giunta e del Presidente del Consiglio nonché le Segreterie particolari dei componenti la Giunta e l'Ufficio di Presidenza.
Come vedete, si tratta di una serie di disposizioni delle altre Regioni che prevedono soluzioni differenti.
So già con quale argomentazione mi replicherà il Presidente della Giunta: che noi Amministriamo la Regione in modo parsimonioso, ispirandoci alle più nobili tradizioni dello Stato piemontese, sabaudo ecc. Ecc. e che quindi noi procediamo con molta cautela alle assunzioni. Il che è vero fino ad un certo punto: è vero certamente, assolutamente vero, per quanto riguarda il Consiglio, tanto è vero che siamo la Regione che ha meno dipendenti del Consiglio di tutta Italia; non è vero per quanto riguarda la Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Come no? Mi ha fornito questa mattina una indicazione precisa il Consigliere Zanone: siamo semplicemente gli ultimi, percentualmente.



SANLORENZO Dino

Siccome, però, tutto questo non è stato poi passato al vaglio di una rigorosa selezione, perché sappiamo benissimo che ci sono interi distretti del Piemonte che, per non so quale misteriosa ragione, hanno fornito alla Regione contingenti di personale assai più cospicui che altri distretti del Piemonte, e questo non certo perché in quei distretti siano fiorite le vocazioni spontanee alla funzione di funzionario della Regione ma perch sono invece fioriti Assessorati di tipo particolare, ci sentiamo di smentire tranquillamente il mito della sobrietà, della ispirazione a Quintino Sella nella scelta degli uomini (sono arrivati alla Regione personaggi di tutti i tipi, di tutti i generi, quindi non ci si venga a raccontare che ci si è ispirati nella scelta a questo sacro scrupolo).
Questa argomentazione, pertanto non convince nessuno.
Quanto poi alla obiezione che alla Presidenza del Consiglio non è necessario attribuire degli assistenti perché, in sostanza, quando a reggerla c'era il Presidente Oberto si è sempre fatto a meno di assistenti replicherei prima di tutto che ci sono vari modi di concepire la gestione della Presidenza: uno dei modi da prevedere è anche quello di una gestione collegiale, e la gestione collegiale presuppone anche una attribuzione di responsabilità ai Vicepresidenti, che può essere accettata solo se si dispone degli strumenti ad hoc. Il fatto che nella Regione Piemonte si possano esercitare queste funzioni anche senza avere gli strumenti, con il sacrificio di funzionari e qualche volta persino anche di Consiglieri o dei Presidenti o dei Vicepresidenti non è ragione sufficiente perché questo sistema venga codificato in una legge: occorre invece cercar di codificare nella legge qualcosa di diverso, una strutturazione che permetta di funzionare meglio.
Confutate dunque le argomentazioni che non hanno alcun peso, si deve sostenere la giusta tesi che è contenuta nell'emendamento da noi presentato, che naturalmente, immagino non sarà accolto.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Intervengo anzitutto per fatto personale, per richiedere alla lealtà che non metto assolutamente in dubbio, del Consigliere Sanlorenzo il riconoscimento che la mia gestione della Presidenza del Consiglio Regionale è stata sempre collegiale, fin nelle minuzie degli acquisti di cancelleria.
Come vadano adesso le cose non so, non è mio diritto saperlo e non mi interessa saperlo.
Per quello che si riferisce invece ad una certa spiegazione che pure la Giunta deve dare - a prescindere da quella che è stata esaltata sul contenimento del numero dei dipendenti ecc., che ha la sua importanza e la sua ragione d'essere -, è vero che questa mattina io ho dichiarato, proprio in virtù della esperienza che ritengo di avere acquisito ricoprendo la carica sia di Vicepresidente del Consiglio che di Presidente del Consiglio il mio convincimento, che può anche essere sbagliato, lo ammetto, che cioè non vi sia, almeno allo stato delle cose, una esigenza di aumentare il personale dotando i Vicepresidenti ed i Segretari di un segretario e di creare il Capo di Gabinetto.
A prescindere dalla espressione - per quelle necessità cui lei si riferiva direi che è più appropriato il termine di "toilette": "Gabinetto" ha acquisito una significazione di carattere squisitamente politico largamente accettata ed adottata, e lei stesso, ricordando quel che avviene nella Regione Toscana, ha ammesso anche che vi adottano appunto questa espressione, il Capo di Gabinetto, così come viene configurato, è colui il quale proietta all'esterno, attraverso i contatti più disparati, il proposito del Presidente della Giunta, cioè di colui che ha con il mondo esterno la facoltà, il diritto, il dovere di avere dei rapporti determinate prese di posizione, che agevolano, che risolvono dei problemi che portano avanti determinate discussioni. Fino a prova contraria, pur ammettendo che vi sono due Regioni - non più di due vero? - che hanno il Capo di Gabinetto anche per il Presidente del Consiglio (gli altri non ce l'hanno, la Regione Toscana, per esempio, non ce l'ha come è stato indicato), noi diciamo che questa esteriorizzazione dell'Ufficio di Presidenza non postula necessariamente un Capo di Gabinetto.
Per questa ragione, la Giunta ritiene di non dover accogliere questa proposta di emendamento.



PRESIDENTE

La discussione sull'emendamento mi pare conclusa. Ripeto che con tale emendamento si chiede di: "Aggiungere al titolo 'Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta e del Presidente del Consiglio': e, alla fine del comma II, consequenzialmente: 'e dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio'".
Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano. L'emendamento è respinto.
Il secondo emendamento preannunciato è dei Consiglieri Marchesotti Vecchione, Sanlorenzo: "Alla dicitura 'il Presidente del Consiglio Regionale può...' sostituire: 'il Presidente della Giunta e del Consiglio Regionale possono'".



MARCHESOTTI Domenico

Lo ritiro, perché consequenziale al primo, che è stato respinto.



PRESIDENTE

Rimane il terzo emendamento, proposto dai Consiglieri Bianchi, Visone Franzi: "Sostituire il testo dell'art. 9 con il seguente: Art. 9 - Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta.
All'Ufficio di Gabinetto del Presidente della Giunta sovrintende un Capo di Gabinetto, funzionario del ruolo regionale, con il quale collabora personale adeguato alle esigenze funzionali dell'ufficio. Il conferimento dell'incarico di Capo di Gabinetto è disposto con deliberazione della Giunta Regionale.
Al Capo di Gabinetto spetta un compenso mensile pari al corrispettivo di n. 50 ore di lavoro straordinario prestato in ore diurne feriali inerenti alla qualifica di dirigente di settore.
Il Presidente della Giunta Regionale può determinare con proprio decreto il personale operante nell'ambito dei Servizi della Presidenza, al quale spetta il compenso di cui al comma VI del successivo art. 10.
Al Capo di Gabinetto e al Personale di cui al precedente comma non pu essere corrisposto altro compenso a titolo di lavoro straordinario.
I compensi di cui ai commi precedenti vengono assoggettati alla disciplina dello stipendio per quanto riguarda la sospensione e la riduzione".
Poiché non si intende illustrarlo, pongo in votazione l'emendamento sostitutivo dell'art. 9 presentato dai Consiglieri Bianchi, Visone e Franzi. Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano: è approvato.
Non mi resta che porre in votazione per appello nominale l'art. 9 nel nuovo testo proposto con l'emendamento approvato di cui è stata data lettura.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 38. Hanno risposto sì 26 Consiglieri, hanno risposto no 11 Consiglieri, si è astenuto un Consigliere. L'art 9 è approvato.
Emendamento aggiuntivo 9 bis: "Capo della Segreteria del Presidente del Consiglio.
All'Ufficio di Segreteria del Presidente del Consiglio sovraintende un Capo della Segreteria, funzionario del ruolo regionale, con il quale collabora personale adeguato alle esigenze funzionali dell'ufficio.
Il conferimento dell'incarico di Capo della Segreteria è disposto con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio.
Al Capo della Segreteria del Presidente del Consiglio spetta un compenso mensile pari al corrispettivo di n. 50 ore di lavoro straordinario".
E' firmato dai Consiglieri Nesi, Bianchi, Visone.
Desiderano illustrarlo? Nessuno.
La Giunta?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento aggiuntivo test letto: l'emendamento è approvato.
Essendo un nuovo articolo, si proceda ora alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 36 Hanno risposto sì 25 Consiglieri Si sono astenuti 11 Consiglieri L'art. 9 bis è approvato.
Art. 10 - Segretari particolari.
Il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio e gli Assessori regionali, possono avvalersi di un segretario particolare, scelto fra i dipendenti dell'Amministrazione regionale e anche al di fuori della stessa.
Il conferimento dell'incarico di Segretario particolare del Presidente della Giunta e degli Assessori è disposto con deliberazione della Giunta Regionale.
Il conferimento dell'incarico di Segretario particolare del Presidente del Consiglio è disposto con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio.
I Segretari particolari del Presidente della Giunta, del Presidente del Consiglio e degli Assessori possono essere scelti tra i dipendenti regionali di qualifica funzionale non superiore a quella di Istruttore. Ai Segretari particolari, scelti al di fuori dell'Amministrazione regionale spetta, per la durata dell'incarico, un compenso equivalente al trattamento economico iniziale del primo livello retributivo al quale l'interessato pu accedere in relazione al titolo di studio posseduto Al personale anzidetto spetta, altresì, un compenso mensile pari al corrispettivo di n. 50 ore di lavoro straordinario, prestato in ore diurne feriali ed inerente alla qualifica di Istruttore. Detto compenso, non pensionabile, è corrisposto per la sola durata dell'incarico.
Al personale che fruisce del beneficio suddetto non possono essere corrisposti i compensi per il lavoro straordinario.
I compensi di cui ai commi precedenti vengono assoggettati alle discipline dello stipendio per quanto riguarda la sospensione o la riduzione.
All'art. 10 vi è un emendamento aggiuntivo a firma Marchesotti Vecchione, Sanlorenzo: "Al comma primo, dopo 'il Presidente, e prima 'del Consiglio' aggiungere 'i Vicepresidenti'.
Al comma terzo, dopo 'il Presidente' e prima 'del Consiglio' aggiungere 'e dei Vice Presidenti'".
Desiderano illustrarlo? La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

E' abbastanza noto credo a chi mi conosce che io personalmente non sono dell'idea di abbondare in segretari, vice segretari ecc., l'opinione mia dall'inizio dell'Istituto Regionale è che noi dovessimo creare una struttura diversa dalla solita. Purtroppo non va così e abbiamo gli esempi di tutte le Regioni, chi dà più poteri al Consiglio, chi non ne dà affatto ma questa è una norma del Consiglio Regionale piemontese su cui si discute da sempre e che contraddistingue il modo di concepire l'esercizio del potere. Ne riparleremo alle prossime elezioni se qualcosa cambierà nella dialettica politica per cui tutte le forze politiche abbiano il coraggio al di là degli interessi di forma, di esporre gli orientamenti che vogliono seguire, perché si ha la sensazione che siano in molti a non condividere gli articoli che si vanno ad approvare e tuttavia si approvano in virtù di non so bene quale ragione di Stato o di Regione o di cos'altro non so.
Ho fatto questa premessa per dire che se prendo la parola non è per sviscerato amore per i Capi di Gabinetto o di Segreteria, o per i segretari dei segretari dei segretari. Io riconosco che chi svolge una funzione continua, molto impegnata, ha bisogno di una segretaria che gli consenta di lavorare con maggiore continuità, senza perdere gli appuntamenti.
Distinguerei però tra chi fa il lavoro di segretario del personaggio ed ha essenzialmente il compito (esprimo delle opinioni personali) di organizzare la giornata politica del personaggio in questione e chi invece organizza l'attività politica di quel personaggio. A mio giudizio qui non ne basta più uno solo, ma vi concorre l'insieme della Regione, la Segreteria della Presidenza che può dare al Presidente o all'Assessore un contributo politico, più di quanto non gli venga in linea particolare dall'attività della Giunta o dall'Ufficio di Presidenza, o del Consiglio. Ritengo quindi personalmente che la figura del segretario come una chioccia che sta dietro al personaggio in questione perché tutto fili liscio, gli orari, ecc., non vale la qualifica che qui gli si intende attribuire. A meno che a questo tipo di segretario non si conferiscano funzioni di coordinamento di una segreteria che abbia il compito di organizzare politicamente il lavoro, il che è una cosa diversa a mio avviso.
La Giunta ha fatto la sua scelta, mi auguro che i vari segretari facciano sempre e soltanto il lavoro di segreteria del Consiglio Regionale le esperienze dimostrano che in generale sono uomini di partito che servono prima di tutto gli interessi del personaggio in questione. A questo punto però si pone il problema dei Vicepresidenti. Noi dobbiamo fare una legge che mi auguro sia la più provvisoria possibile - che si ancori, per quanto può, alla realtà del Consiglio Regionale piemontese che è quella di un ufficio di Presidenza che rappresenta tutte le forze politiche con soddisfazione di tutti, che si è conquistato uno spazio politico che certamente va al di là delle competenze specifiche che abbiamo stabilito ma che nessuno ha ritenuto mai di mettere in discussione perché tutti sentiamo che questa attività esterna e politica dell'Ufficio di Presidenza non ci fa fare brutta figura, per certe iniziative siamo citati ad esempio ed hanno ottenuto approvazione, apprezzamenti non soltanto in Piemonte ma direi in tutta Italia. Non siamo quindi in presenza di un organismo che avvalendosi di tutti i suoi componenti, ognuno dei quali ha un suo settore di intervento, riesce ad assicurare continuità a questo tipo di attività.
Allora se prendiamo atto di questo e vogliamo prenderne atto in modo positivo vogliamo comportarci approvando questa legge che sostanzialmente nega nei fatti la possibilità di funzionare? Se noi ci trovassimo di fronte ad un Ufficio di Presidenza che si occupa sostanzialmente dello svolgimento dell'assemblea, garantisce che le Commissioni funzionino, che si riuniscano, fa cioè un lavoro di coordinamento, di notaio dell'attività della Regione, probabilmente contrario alla fissazione di segretari ecc., ma la realtà è quella che vi ho detto prima.
Ora la domanda che vi faccio è questa: se siete d'accordo con noi e con voi stessi, per le dichiarazioni che più volte avete fatto, che l'Ufficio di Presidenza svolge una funzione importante che va al di là dei compiti che gli abbiamo fissato all'inizio di questa attività, dovete essere coerenti con questo tipo di giudizio e se il lavoro del Vicepresidente o dei Vicepresidenti è considerato importante dovete dare gli strumenti necessari al suo svolgimento.
Questa è una questione che vi pongo molto serenamente: non sarà il Segretario del Vicepresidente o dei Vicepresidenti che metterà in crisi la struttura organizzativa e funzionale della Regione Piemonte? L'Inghilterra che, sul piano delle attività parlamentari è probabilmente uno dei paesi più avanzati, equipara il capo dell'opposizione al Primo Ministro. Io vi chiedo: c'è qualcuno di voi Assessori che ritiene di essere più impegnato del Capogruppo comunista sul piano politico dell'elaborazione e della iniziativa, dei contatti con l'esterno? Io a questo confronto sono pronto.
E allora, se il discorso è valido e si riconoscono segretari particolari a questo o a quell'altro Assessore, è sbagliato dire che anche ai Gruppi deve essere assicurato un segretario o una segretaria particolare per il loro funzionamento? O forse si giudica che solo gli Assessori e in questo caso neanche l'Ufficio di Presidenza, hanno una attività estremamente intensa mentre gli altri stanno a guardare? Io parlo dei Gruppi in generale, ma se volete mi riferisco in particolare al mio che credo tutti vorranno dare atto è uno dei più presenti, sempre, noi lavoriamo a tempo pieno come gli Assessori e come alcuni altri. Si vuole riconoscere questa necessità ai Gruppi? Queste sono questioni che pongo alla vostra riflessione e vi rimando all'emendamento proposto per i Vicepresidenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nesi.



NESI Nerio

Io vorrei innanzi tutto rispondere al collega Berti, il quale ha chiesto come mai molti che chiaramente non condividono alcuni punti di questa legge poi non ne traggono le conseguenze: si tratta di una ragione che egli conosce certamente, da militante di un Partito di classe quale egli è, come sono io: la disciplina di partito. La seconda questione che volevo sollevare è quella dei Segretari. Io devo dire che, premesso che mi rimetterò, anche in questo caso, alla disciplina di partito, sono favorevole a che i Vicepresidenti del Consiglio abbiano un segretario. Non credo che essi diventino più importanti per questo: è su una questione di funzionalità.
Berti ha citato l'Inghilterra, io cito il Parlamento nord-americano dove ciascun rappresentante ha una sua Segreteria. Io d'altra parte sarei stato dell'avviso che lo Stato, anziché dei mezzi finanziari desse ai Partiti dei servizi e questo è veramente un tipico servizio. E' chiaro che i segretari sono emanazione di partiti, e la Regione si è posta su questa linea quando ha dato, come tutte le Regioni italiane, un contributo ai Gruppi, considerando i Gruppi regionali enti funzionali al servizio del Consiglio Regionale e quindi della comunità regionale. Inoltre, il mio parere è che farebbe male la Giunta a non accettare questa richiesta sarebbe un gesto abbastanza meschino.



PRESIDENTE

Altri desiderano intervenire? La parola al Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Sul secondo punto sollevato dal Consigliere Berti credo di dover rispondere che in buona sostanza il Consiglio si è determinato a dare un contributo ai Gruppi politici con una somma uguale per tutti i Gruppi e poi aumentata proporzionalmente a seconda del numero degli appartenenti, il che equivale a dare un funzionario, perché molto verosimilmente altrove, dove danno i funzionari, riducono l'entità del contributo ai Gruppi. Non ho approfondito molto la cosa perché è venuta fuori nuova e quindi mi limito a questa risposta.
Per l'altra risposta non so se il Presidente del Consiglio mi consente un momento di sospensione, ma vorrei consultare la Giunta anche per un'eventuale ipotesi diversa che formalizzo qui, salvo valutare in Giunta di dare cioè invece che il Segretario a ciascun Vicepresidente, dare due Segretari all'Ufficio di Presidenza. Consentite che mi consulti un momento con la Giunta e vedremo che cosa proporre.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.30 riprende alle ore 19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato presentato un ulteriore emendamento aggiuntivo all'art. 10 a firma Nesi. Bianchi, Visone, che così suona: "Dopo il primo comma aggiungere: 'All'Ufficio di Presidenza del Consiglio sono assegnati due dipendenti per l'espletamento delle funzioni di segreteria particolare dei componenti l'Ufficio stesso'.
Al terzo comma, dopo le parole 'Segretario particolare del Presidente del Consiglio' aggiungere e dei Segretari destinati all'Ufficio di Presidenza'.
Al quarto comma, dopo le parole 'degli Assessori' aggiungere 'e dell'Ufficio di Presidenza'".
L'emendamento Marchesottii Vecchione, Sanlonenzo ritengono di mantenerlo?



MARCHESOTTI Domenico

Sì.



PRESIDENTE

Chi intende approvarlo è pregato di alzare la mano.
L'emendamento non è approvato.
Pongo in votazione l'emendamento dei Consiglieri a firma Nesi, Bianchi Visone: l'emendamento è approvato Metto in votazione l'art. 10 così emendato per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 30 Hanno risposto SI' 24 Consiglieri Si sono astenuti 6 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
Art. 11 - Operatori specializzati destinati alla guida di autovetture assegnate agli Amministratori.
Gli Amministratori regionali cui, con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio e della Giunta, sono state assegnate autovetture di servizio, possono avvalersi di operatori specializzati, destinati alla guida delle autovetture stesse.
Tali operatori possono svolgere attività lavorativa oltre il normale orario di lavoro, nel limite massimo di 60 ore mensili.
All'art. 11 vi è un emendamento sostitutivo dei Consiglieri Marchesotti, Vecchione, Sanlorenzo: "Ai due commi dell'articolo 11 sostituire il comma seguente: 'Gli operatori specializzati destinati alla guida di autovetture della Regione possono svolgere attività lavorativa oltre il normale orario di lavoro, nel limite massimo di 60 ore mensili'.
Nel titolo sopprimere le parole 'assegnate agli Amministratori'".
Vi è un secondo emendamento parzialmente sostitutivo dei Consiglieri Bianchi, Nesi, Visone: "Primo comma: 'I membri della Giunta, dell'Ufficio di Presidenza e delle Commissioni consiliari, cui con deliberazioni sono assegnate autovetture di servizio possono avvalersi di operatori specializzati destinati alla guida delle autovetture stesse'".
Intendono illustrarli?



MARCHESOTTI Domenico

Il secondo emendamento, se ho capito bene, così com'era formulato pu escludere degli operatori specializzati, perché cita soltanto coloro che hanno avuto assegnazioni e non tutte le macchine sono assegnate.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Sono assegnate con delibera.



MARCHESOTTI Domenico

No no.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

E' detto così nell'emendamento.
Si fa la delibera e si assegnano.



MARCHESOTTI Domenico

Ma allora sparisce il parco macchine. E i Consiglieri che hanno possibilità per regolamento di usare la macchina, come fanno?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

I Consiglieri che sono membri di Commissione? Con delibera.



MARCHESOTTI Domenico

E l'assegnano a un Consigliere?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

No, l'assegnano al Presidente della Commissione il quale potrà, nella sua discrezionalità, consentirne l'uso.



MARCHESOTTI Domenico

Non è possibile un equivoco di questo genere, guardi che l'articolo e il nostro emendamento vogliono salvaguardare gli operatori, gli autisti redatto in quel modo ne può escludere qualcuno. Fate attenzione, io non concordo.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Non esclude nessuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Noi abbiamo presentato questo emendamento per riprendere quello che ha detto Marchesotti perché ci è sembrato che i soggetti siano gli operatori specializzati, mentre così com'è formulato il soggetto pare essere l'amministratore, sia esso Assessore o no. Noi dobbiamo considerare che questa materia l'abbiamo regolamentata con una deliberazione.
La domanda è questa: vogliamo adesso con questa legge modificare lo spirito e la lettera di quel regolamento? Se non è così credo che la nostra formulazione sia la più giusta, la più opportuna perché per quanto riguarda l'uso delle macchine c'è un regolamento che assegna due macchine personalmente al Presidente della Giunta ed al Presidente del Consiglio poi c'è un parco di macchine della Giunta e un parco di macchine del Consiglio di cui Vicepresidenti, Assessori, Presidenti di Commissione Consiglieri, possono, dice il regolamento, per ragioni di servizio servirsi. Ma avevamo introdotto il principio del parco macchine e non dell'assegnazione personale delle macchine. A noi pare che con questo articolo invece si dia per scontato, sia pure previa deliberazione, che possono essere assegnate personalmente delle macchine, dopo di che quegli autisti potranno fare 60 ore di straordinario oltre il loro lavoro normale.
E' chiaro che questo modifica lo spirito di quel regolamento perch tende ad assegnare macchine ad uso personale quando invece si era detto che soltanto i due Presidenti avevano la macchina assegnata. Se il soggetto che si vuole salvaguardare è l'operatore specializzato è bene omettere tutto il resto e dire decisamente come abbiamo detto noi: l'operatore specializzato che fa ecc. può fare 60 ore di più.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ho mandato a prendere la delibera perché non la ricordo, ma mi pare che in essa si dica che l'Ufficio di Presidenza e la Giunta, con ulteriori delibere proprie, ecc.



BERTI Antonio

Ma allora solo gli autisti assegnati possono fare 60 ore in più, e gli altri?



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Intanto in quanto fanno questo servizio, noi lo abbiamo inteso così non c'è nessuna arrière pensée.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vera.



VERA Fernando

Confesso di non afferrare assolutamente il senso dell'emendamento proposto dai colleghi Bianchi, Nesi, Visone, perché mi pare che regolamenti una materia, quella dell'assegnazione di macchine, già inclusa nel regolamento del Consiglio. Confesso di considerare più sensato l'emendamento proposto dal collega Marchesotti - per lo meno come senso logico, poi può essere accettato o non accettato - in quanto riguarda diritti e doveri degli operatori addetti alla guida delle macchine.



PRESIDENTE

Vi sono due emendamenti. Quello Bianchi, Nesi, Visone è stato così corretto: "I membri della Giunta, dell'Ufficio di Presidenza e delle Commissioni consiliari, che con deliberazione utilizzano autovetture di servizio, possono avvalersi ecc...".



MARCHESOTTI Domenico

Il Consigliere membro di una Commissione che ha bisogno di utilizzare la macchina, si fa fare la deliberazione dall'Ufficio di Presidenza?



PRESIDENTE

A questo punto devo spiegare che l'Ufficio di Presidenza ha già assunto una sua deliberazione interna in cui ha detto che anche i Consiglieri singoli possono utilizzarlo.



MARCHESOTTI Domenico

E' nel regolamento?



PRESIDENTE

Ha dato esecuzione al regolamento che dava mandato all'Ufficio di Presidenza di fare la deliberazione e l'ha fatta.



MARCHESOTTI Domenico

Va bene, allora ritiriamo il nostro emendamento.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Riprendiamo l'esatto testo del regolamento: autovetture facenti parte del parco autoveicoli.



DOTTI Augusto

Io formulerei l'articolo con queste osservazioni, perché mi sembra assurdo che i soggetti dell'articolo non siano gli operatori e debbano essere invece i Consiglieri regionali, è veramente una contraddizione in termini, la legge è per il Personale, non è per noi.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ma difatti è il Personale che viene retribuito riconoscendogli le 60 ore, non è alla amministratore che viene riconosciuto questo diritto.



NESI Nerio

Vorrei spiegare a Dotti che la frase iniziale è propedeutica a quella successiva: prima si dice chi ha diritto, a norma di regolamento, a utilizzare, e poi si dice che gli operatori hanno diritto alle 60 ore.



PRESIDENTE

L'emendamento parzialmente sostitutivo così suona "I membri della Giunta, dell'Ufficio di Presidenza e delle Commissioni consiliari che con deliberazione utilizzano autovetture facenti parte del parco autoveicoli, possono avvalersi di operatori specializzati destinati alla guida delle autovetture stesse.
Tali operatori possono svolgere attività lavorativa oltre il normale orario di lavoro, nel limite massimo di 60 ore mensili".
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento Nesi, Bianchi Visone in quanto è stato ritirato l'altro emendamento.
L'emendamento è approvato.
Pongo in votazione, per appello nominale, l'art. 11 così emendato.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 27 Hanno risposto SI' 25 Consiglieri Si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
Art. 12 - Assunzioni a tempo determinato.
Per le esigenze di funzionamento dei corsi di formazione professionale l'amministrazione regionale può procedere ad assunzioni a tempo determinato di personale docente.
Al Personale come sopra assunto verrà corrisposto, per la durata del contratto, il trattamento economico previsto dalle tabelle vigenti per il Personale di ruolo della stessa qualifica, in proporzione all'impegno orario settimanale richiesto.
Il Personale docente il cui servizio sia iniziato non più tardi del primo febbraio e sia durato fino al termine delle operazioni di scrutinio o di esame e quello che abbia prestato servizio per almeno 7 mesi, anche non continuativi, e che si trovi in servizio al termine delle operazioni di scrutinio o di esame è retribuito sino alla fine dell'anno scolastico. Ove si trovi in servizio durante le operazioni di scrutinio o di esame, senza aver maturato il diritto alla retribuzione sino alla fine dell'anno scolastico è retribuito sino alla fine del mese in cui le operazioni stesse sono state ultimate.
Per la determinazione del trattamento economico è valutabile soltanto il servizio di effettivo insegnamento espletato durante un anno scolastico.
La qualità e la durata del servizio prestato dal Personale docente presso i corsi di formazione professionale costituiscono titolo di preferenza per le assunzioni a tempo determinato e per la nomina a posti di ruolo in qualifiche didattiche.
Non vi sono emendamenti, si passi alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 27 Hanno risposto SI' 23 Consiglieri Si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
Art. 13 - Assunzione agli impieghi e nomina.
L'assunzione agli impieghi regionali avviene mediante pubblico concorso per titoli ed esami, bandito entro un anno dalla data in cui i posti si sono resi vacanti.
Per esigenze particolari la Giunta Regionale può, tuttavia, procedere alla nomina per chiamata a posti della prima qualifica funzionale: tale facoltà può essere esercitata per la copertura di non oltre il 25 per cento dei posti vacanti.
A favore del Personale in servizio presso l'Amministrazione regionale ed in possesso dei prescritti requisiti, viene riservata, per le qualifiche sottoelencate, una aliquota dei posti messi a concorso nella percentuale a lato di ciascuna indicata: Operatore, 20 per cento Operatore specializzato, 60 per cento Segretario, 40 per cento Capo Ufficio, 60 per cento Istruttore, 40 per cento Capo servizio, 60 per cento Dirigente di settore, 60 per cento.
Se i posti messi a concorso sono da tre a cinque, vengono riservati due posti, se i posti sono due è riservato un posto; se il posto è uno si fa luogo a riserva.
Nel computo delle percentuali di riserva a favore del personale dipendente dalla Regione, i posti riservati sono all'occorrenza arrotondati per eccesso all'unità.
Non possono beneficiare della riserva di posti i dipendenti regionali nei confronti dei quali, nel biennio precedente la data del concorso, sia stata adottata una sanzione disciplinare più grave della censura, ovvero nei cui confronti siano state espresse due valutazioni di demerito nell'ultimo quinquennio. Qualora l'espletamento del concorso non dovesse assicurare la copertura di tutti i posti soggetti a riserva, quelli residuali saranno assegnati ai concorrenti dichiarati idonei, secondo l'ordine delle graduatorie.
La nomina degli impiegati regionali è disposta dalla Giunta Regionale.
Gli effetti giuridici della nomina decorrono dalla data della relativa deliberazione e quelli economici dalla data di effettiva assunzione del servizio.
L'assegnazione del personale ai diversi settori e sedi viene effettuata con provvedimento del Presidente della Giunta o dell'Assessore da lui delegato.
Le assegnazioni di personale agli uffici del Consiglio Regionale vengono disposte previo parere favorevole dell'Ufficio di Presidenza.
C'è un emendamento sostitutivo dei Consiglieri Marchesotti, Vecchione Sanlorenzo: "All'Ultimo comma, sostituire le parole 'previo parere dell'Ufficio di Presidenza' la frase 'su richiesta nominativa dell'Ufficio di Presidenza o, nei casi di proposte della Giunta, previo parere favorevole dell'Ufficio di Presidenza'".
Intendono illustrarlo?



MARCHESOTTI Domenico

Poiché sono fermamente convinto che non vale la pena di difendere chi non vuole essere difeso, ritiro l'emendamento.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Noi eravamo disposti ad accettarlo con la esclusione del "nominativa" ma se lei lo ritira...



MARCHESOTTI Domenico

Se siete disposti ad accettarlo non lo ritiriamo più.



PRESIDENTE

L'emendamento viene accolto dalla Giunta, tolta la parola "nominativa".



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

"Su richiesta dell'Ufficio di Presidenza", non "nominativa" per ragioni che sono facilmente intuibili.



MARCHESOTTI Domenico

D'accordo.



PRESIDENTE

Era troppo pessimistico il suo giudizio.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

No Presidente, mi permetta, non è né pessimismo né ottimismo; ha una sua ragione logica; ci possono essere delle ragioni che inducono chi è il capo del personale a non accettare che sia indicata nominativamente la persona perché quella persona potrebbe essere destinata eventualmente ad un altro posto.



PRESIDENTE

Chi approva l'emendamento così corretto è pregato di alzare la mano. E' approvato all'unanimità.
L'art. 13, così emendato, viene posto in votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 27 Hanno risposto SI' 22 Consiglieri Si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
Art. 14 - Requisiti generali.
I requisiti generali di ammissione ai concorsi sono i seguenti: a) Cittadinanza italiana.
b) Età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 30; ove per l'ammissione al concorso sia richiesto il diploma di laurea, tale limite massimo di età è elevato di anni cinque.
Per le categorie di candidati a favore dei quali leggi speciali prevedono deroghe, il limite massimo non può superare, anche in caso di cumulo di benefici, i 45 anni di età.
Nessun limite di età è prescritto per coloro che siano titolari di posti di ruolo presso le Amministrazioni statali e gli Enti locali.
c) Buona condotta.
d) Godimento dei diritti politici.
e) Idoneità fisica all'impiego.
All'atto dell'assunzione in servizio l'Amministrazione sottoporrà a visita medica di controllo gli aspiranti, al fine di accertare se l'interessato abbia idoneità fisica necessaria e sufficiente per poter esercitare le funzioni del posto da ricoprire.
f) Immunità penale, ai sensi dell'art. 8 T.U. 3/3/1934, n. 383 e successive modificazioni.
g) Possesso del titolo di studio richiesto per il posto messo a concorso.
h) Aver ottemperato alle disposizioni di legge sul reclutamento.
I requisiti prescritti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda.
Se nessuno chiede la parola si proceda alla votazione per appello nominale.



(Si procede alla votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: Presenti e votanti 25 Hanno risposto SI' 22 Consiglieri Si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
A questo punto chiedo al Consiglio cosa intende fare perché incomincia a non esserci più il numero legale.
La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Se i colleghi sono d'accordo proporrei di proseguire i lavori lunedì mattina, perché sia assicurata la dialettica del Consiglio. So che il Gruppo comunista aveva preso degli impegni in relazione alla campagna per il referendum, ma abbiamo ancora davanti a noi tutta la settimana, E' inutile adesso forzare le cose per mezz'ora, non è risolutivo.



GARABELLO Enzo

Non entro nel merito di questa mozione d'ordine, chiederei però a mia volta che si votasse l'ordine del giorno presentato in merito ai problemi delle officine Moncenisio.



PRESIDENTE

Abbiamo ancora due adempimenti, uno è quello, l'altro è una nomina.
Prima metterei in votazione l'ordine del giorno poi si procede alla nomina quindi si decide sull'ulteriore prosecuzione del dibattito


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno sulla situazione occupazionale delle Officine Moncenisio di Condove


PRESIDENTE

L'ordine del giorno firmato Nesi, Besate, Garabello, Vera, pervenuto alla Presidenza, così suona: "Il Consiglio Regionale piemontese richiamati i propri atti in ordine alla situazione dell'occupazione e dell'attività delle Officine Moncenisio di Condove considerate le numerose comunicazioni della Giunta al Consiglio circa gli interventi attuati dal Presidente della Giunta e dall'Assessore al Lavoro, presso il Ministero delle Partecipazioni Statali e l'EGAM constatato che, malgrado le direttive fornite dal Ministro alle Partecipazioni Statali all'EGAM per un intervento risolutore, l'EGAM stesso, finora, non ha attuato atti concreti in tale senso e che il Commissario giudiziale dell'Amministrazione controllata ha rappresentato l'eventualità che possa essere richiesto il fallimento entro il 21/5 qualora la situazione non venga sbloccata impegna la Giunta Regionale a intervenire ancora con particolare urgenza sugli organi di Governo e l'EGAM allo scopo di evitare eventi irreversibili che pregiudichino l'occupazione dei lavoratori della Moncenisio, anche in considerazione delle particolari condizioni della Valle Susa".
La parola al Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Soltanto per informare il Consiglio che già oggi ho preso contatto con il Ministero delle partecipazioni e non essendo riuscito a parlare con il Ministro Gullotti ho parlato con il suo Capo di Gabinetto, facendogli presente la situazione che precipita ulteriormente. Non mi è stato possibile prendere contatto con il Presidente dell'EGAM dr. Einaudi, gli ho fatto un telegramma rappresentando questa situazione; domani ribadirò le cose sottolineando il voto del Consiglio che penso sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Zanone.



ZANONE Valerio

Signor Presidente, credo che se il collega Rossotto, che ha partecipato alle riunioni anche locali che si sono tenute su questa questione, fosse presente in questo momento, avrebbe qualcosa da dire sul testo dell'ordine del giorno. Poiché però il Presidente della Giunta ci assicura di avere assunte le iniziative che egli può assumere e poiché a mio avviso manca in questo momento nell'aula il numero legale, chiedo che la votazione sull'ordine del giorno venga rinviata anch'essa alla riunione di lunedì.



PRESIDENTE

Viene posto in votazione l'ordine del giorno.



ZANONE Valerio

Poiché non si è ritenuto di accogliere la nostra richiesta il Gruppo liberale si astiene.



PRESIDENTE

Metto in votazione per alzata di mano l'ordine del giorno testé letto.
L'ordine del giorno è approvato.


Argomento:

Nomina del componente effettivo della sezione decentrata di Cuneo del CO.RE.CO. in sostituzione di quello dimissionario


PRESIDENTE

Passiamo alla nomina del componente effettivo Sezione decentrata di Cuneo, in sostituzione di quello dimissionario Il Presidente dr. Gasco è stato eletto a Mondovì e ha dato le dimissioni da Presidente del Comitato di Controllo di Cuneo. Occorre sostituirlo.
Si proceda alla distribuzione delle schede. Si proceda all'appello nominale.



BERTI Antonio

Chiedo la parola per dichiarazione di voto. Noi voteremo il nome proposto per assicurare il numero di voti occorrente.



PRESIDENTE

Va bene.



BERTI Antonio

In una votazione precedente relativa al San Giovanni Passoni fu respinto perché non c'era il numero sufficiente.



PRESIDENTE

La ringraziamo.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 27 Ha riportato voti Mario Vertamy 27.
Proclamo eletto membro del Comitato Regionale di controllo della sezione decentrata di Cuneo, il prof. Mario Vertamy.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sono emerse delle opinioni contrarie alla seduta di lunedì, vorrei confrontare queste opinioni, quindi prego i Capigruppo di fermarsi per concordare.
La parola al Presidente della Giunta.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Io vorrei solo fare questa dichiarazione: siamo stati sollecitati ad una decisione molto rapida della legge; io consento su questa necessità e la Giunta è unanime perché la si discuta nella mattinata di lunedì sei. Io poi mi adeguo alle determinazioni dei Capigruppo, però desidero risulti a verbale che la Giunta è disponibile a riprendere alle 9.30 di lunedì la discussione di questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Che l'impegno di concludere su questa legge ci fosse è indubbio, noi lo abbiamo detto esplicitamente anche in un incontro con i dipendenti. Noi siamo contrari, decisamente, per i motivi che abbiamo esposto, a questo tipo di legge, abbiamo avvertito che il Personale era in sciopero e che quindi bisognava soddisfare questa esigenza, che a noi però è stata presentata in tempi ristrettissimi. Quindi colgo anche questa occasione per dire che a fronte di chi ha avuto mesi e mesi per discutere, la VIII Commissione e il Consiglio non hanno avuto nemmeno un mese per discutere una legge che avrebbe invece avuto bisogno di un largo approfondimento. A prescindere quindi da questo noi dichiariamo che a questo punto la legge deve concludersi. E' chiaro che la maggioranza ha il numero dei Consiglieri sufficiente e quindi la possibilità di far passare la legge stasera domani, quando vuole. Noi non vogliamo essere completamente assenti, ma per quanto importanti siano queste questioni, il nostro Paese è chiamato ad una scadenza alla quale si è voluta dare grande importanza politica e noi lavoriamo per il successo del divorzio. Ciò nonostante assicureremo lunedì o quando gli altri Capigruppo lo riterranno opportuno, la nostra rappresentanza in questo Consiglio per una battaglia che del resto ci vede perdenti in partenza, quindi che noi ci siamo o non ci siamo, la maggioranza può fare quel che vuole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nesi.



NESI Nerio

Anche noi riteniamo che la settimana dal 6 al 12 sia una settimana molto calda, ma è necessario portare a compimento questa legge e se la si potesse votare nella giornata di lunedì facciamolo pure lunedì mattina alle ore 9.0.



PRESIDENTE

Avverto che dura tutto il giorno, 9.30 e 15. Siamo al quindicesimo articolo, secondo lo schema attuale prevedevamo un cento iter di lavoro invece è andata diversamente.



VISONE Carlo, relatore

Se si comincia alle 9.30 e c'è senso di responsabilità da parte di tutti, alle 13.30/14 possiamo finire.



NESI Nerio

E' chiaro però che nel pomeriggio bisogna chiudere, perché nel pomeriggio e alla sera saremo tutti impegnati nei comizi.



PRESIDENTE

Ero anch'io ottimista, ma ho sbagliato completamente, lo ammetto: praticamente siamo alle 20.15, sono occorse quattro ore per quindici articoli.



OBERTO Gianni, Presidente della Giunta Regionale

Ma non ci sono più emendamenti di grosso impegno. Tentiamo di farcela.



PRESIDENTE

Io mi permetto di dire che vorrei la convocazione o al mattino o al pomeriggio, perché non vorrei che mi si dicesse che la convocazione non è stata fatta.



VISONE Carlo, relatore

Bisogna che i Consiglieri siano puntuali.



PRESIDENTE

Si capisce che se si cominciasse sempre puntualmente si farebbero molte cose in più, ma sono osservazioni che ho già fatto e che non voglio ripetere.
La seduta è riconvocata per lunedì alle ore 9.30 e 15 precise.
Sia data lettura degli ordini del giorno, interpellanze, interrogazioni e motivazioni pervenuti alla Presidenza.


Argomento:

Interrogazioni e interpellanze (annuncio)


FRANZI Piero, Segretario

Interrogazione dei Consiglieri Fabbris, Besate, Rivalta: tangenziale sponda destra del Sesia a Varallo.
Interrogazione Consigliere Nesi: iniziative per reprimere gli atti di violenze che si sono ultimamente verificati.
Interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta dei Consiglieri Fabbris e Vecchione per sapere cosa si intenda fare per favorire lo sviluppo delle iniziative degli Enti locali per le vacanze estive a favore di minori e anziani.
Interrogazione con richiesta di risposta scritta del Consigliere Carazzoni se la Giunta ritiene di interporre i propri buoni uffici per i cittadini di San Nazzaro.
I Consiglieri Revelli e Lo Turco chiedono quali misure si intendano assumere per garantire la situazione igienico-sanitaria nel Comune di Beinette.
Consiglieri Berti, Rivalta, Ferraris, Vecchione interpellano la Giunta per sapere quali iniziative intenda assumere per impedire che i Comuni abbiano ad alienare a privati aree di loro proprietà.
Interrogazione urgente dei Consiglieri Rivalta e Vecchione per conoscere quali atti la Giunta abbia predisposto relativamente alle direttive e alle modalità per l'esecuzione dei programmi di edilizia residenziali pubblica, all'istituzione dell'ente autonomo case popolari ecc.
Interrogazione urgente dei Consiglieri Rivalta e Vecchione sullo stato di attuazione delle costruzioni.
Interrogazione urgente dei Consiglieri Fabbris e Rivalta sugli IACP.



PRESIDENTE

Il Consiglio è convocato per lunedì 6 alle ore 9.30 e 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.30)



< torna indietro