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Dettaglio seduta n.176 del 27/09/73 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE OBERTO


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta. Punto primo dell'o.d.g.: "Approvazione verbale precedente seduta".
E' stato distribuito ai Consiglieri, due giorni fa, il verbale relativo alla seduta del 18 settembre. Se non vi sono opposizioni o richieste di rettifica lo pongo in votazione. Chi lo approva è pregato di alzare la mano. Il verbale è approvato.


Argomento:

Interrogazioni e Interpellanze


PRESIDENTE

Punto secondo dell'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze".
Interpellanza dei Consiglieri Nesi e Calsolaro, letta in Consiglio il 10 settembre. L'Assessore Borando è pronto a rispondere, ma sono assenti entrambi i presentatori, e pertanto l'interpellanza decade.
Altra interpellanza Calsolaro-Nesi, del 10 settembre. E' pronto a rispondere l'Assessore Visone, che è presente; non sono però presenti gli interpellanti, e quindi anche questa decade.



VIGLIONE Aldo

Non possiamo semplicemente rinviarne la discussione?



PRESIDENTE

Non posso derogare al regolamento, i presentatori potranno per riproporle.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente


PRESIDENTE

Punto terzo dell'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente".
Informo che hanno chiesto ed ottenuto congedo per la seduta del mattino i Consiglieri Berti, Giovana, Minucci, Raschio, Vietti; per la seduta del pomeriggio hanno chiesto congedo i Consiglieri Berti, Debenedetti, Fassino Fonio, Gerini, Giovana, Minucci, Raschio, Sanlorenzo. Di queste richieste di congedo do, com'è mio dovere, notizia, perché se ne deve tener conto ai fini delle maggioranze di votazione.
I signori Consiglieri avranno notato che non sono presenti in aula n funzionari né uscieri: ciò perché è in corso uno sciopero del personale della nostra Regione, proclamato alcuni giorni or sono per la giornata odierna e per quella di domani. Non so come riusciremo a far procedere la nostra seduta, anche perché questa mattina dovrei far distribuire la relazione approntata dalla Consigliera Soldano a nome della Commissione che si è occupata del disegno di legge relativo all'assegnazione dei libri agli studenti.
Ho pregato questo nostro collaboratore, che lavora per la Regione come cottimista, senza esserne alle dipendenze, e la cui attività, quindi, non altera minimamente il senso e lo spirito della disciplina di sciopero, di portare qui quanto materialmente non avevo la possibilità di portare io, e fra l'altro la relazione della Consigliera Soldano, che farei ora distribuire.
Tengo a precisare, perché se ne dia atto a verbale, in quanto non vorrei fosse rivolto all'Ufficio di Presidenza un addebito che ad esso non tocca, che non è stato possibile far giungere la relazione a mezzo posta ai Consiglieri perché il testo è pervenuto alla Presidenza soltanto ieri, e si è ancora dovuto provvedere al lavoro di stesura a macchina e tiratura di copie. Per questo solo questa mattina la relazione viene distribuita.



BESATE Piero

Presidente, mi permetta una precisazione: la Commissione ha consegnato la relazione l'altro ieri sera, alle 17.



PRESIDENTE

E cioè ad orario di lavoro terminato, perché alle 17 gli uffici chiudono: non di rado capita che io mi fermi fino alle 18 ed oltre, ma non posso pretendere che lo faccia un dipendente, anche se c'è urgenza di tale prestazione, in mancanza di un regolamento che mi dia la facoltà di retribuirlo per questo lavoro straordinario. E' un problema, questo del personale, anche per quanto attiene all'Ufficio di Presidenza, che è tempo trovi una sua soluzione. In effetti, dunque, la relazione, anche se è giunta l'altro ieri, non ha potuto essere utilizzata che ieri, quando ha potuto essere trascritta a macchina e ne sono state tirate le copie necessarie.
Io amo le prese di posizione precise, perché non accetto di accollarmi responsabilità che non ho: quelle che mi toccano le assumo tutte, ma solo quelle.
Questa mattina sono partiti trecento giovani studenti lavoratori del Piemonte che prendono parte al pellegrinaggio a Mauthausen. Ho consegnato loro un messaggio a nome del Consiglio Regionale. Al pellegrinaggio parteciperanno ufficialmente i Vicepresidenti Sanlorenzo e Fassino, il Consigliere Segretario Gerini, i Consiglieri Raschio, Fonio, Debenedetti e l'Assessore Vietti, anche in rappresentanza della Giunta (questo spiega le numerose richieste di congedo che sono state avanzate), oltre a rappresentanti dei Gruppi Consiliari. Abbiamo così realizzato anche questo aspetto dell'impegno programmatico che avevamo assunto per la celebrazione del trentennale della Liberazione e il venticinquennale della Costituzione.
Sono state in questi giorni intensificate le trattative per quanto attiene all'acquisizione di Palazzo Lascaris come sede del Consiglio Regionale. Ritengo di poter avere in giornata qualche contatto in sede ministeriale e di ricevere quanto prima una risposta che metta il Consiglio a suo agio per compiere gli altri adempimenti relativi all'utilizzazione quanto più possibile sollecita della sede.
Il 21 settembre ha avuto luogo un incontro dell'Ufficio di Presidenza con la stampa periodica piemontese. Erano presenti una quarantina di direttori e di redattori di giornali del Piemonte. Con essi abbiamo esaminato il modo migliore di adempiere ad una funzione che spetta alla Regione: quella dell'informazione anche tramite la stampa. La seduta - era la seconda che si teneva - è stata piuttosto proficua, valida. L'argomento della stampa è stato ripreso, mi pare, il giorno successivo o due giorni dopo, in un convegno che si è tenuto nel Veneto; e si sta sviluppando in un altro incontro che mi pare sia in corso di svolgimento proprio nelle giornate di oggi e domani all'Aquila. Riferirò in termini più dettagliati e precisi, dopo che ne avrò avuto notizia, sulle conclusioni di questi due convegni.
Il 18 settembre si è riunita la Conferenza dei Presidenti, per formulare il programma dei lavori del Consiglio Regionale nella sessione autunnale. Si è individuata, in linea di massima, la possibilità di esaminare nel corso della sessione i seguenti provvedimenti, riservando a successivi incontri della stessa conferenza dei Presidenti la determinazione dell'ordine del giorno delle singole sedute: disegno di legge n. 102 relativo al risanamento ed alla ristrutturazione dei centri storici disegno di legge n. 67 relativo alle opere di urbanizzazione primaria, per il quale è necessario definire alcuni punti in un incontro con la Giunta provvedimento amministrativo circa l'anticipazione dei fondi Gescal progetti di legge in materia di assistenza scolastica, con priorità per la proposta della Giunta circa la gratuità dei libri nella scuola dell'obbligo (l'ho posto all'ordine del giorno della seduta di oggi con un telegramma urgentissimo che avrà svegliato probabilmente qualcuno di loro nelle ore del sonno) disegno di legge n. 98 relativo alla costituzione di aree industriali attrezzate progetti di legge per il credito agli artigiani, per il quale si attende la presentazione della proposta della Giunta progetti di legge per gli interventi in agricoltura, ivi compreso il provvedimento a favore della zootecnia (quello relativo all'antigrandine è all'ordine del giorno del Consiglio di oggi) progetti di legge per l'inquinamento delle acque piano di riparto del fondo per gli asili-nido per il 1973.
Si è anche deciso di invitare la 1^ Commissione a terminare rapidamente le consultazioni in corso sul "Rapporto Preliminare IRES" ed a riferire al Consiglio, il quale procederà ad un approfondito dibattito che offrirà anche l'occasione per verificare le attuali tendenze dello sviluppo economico del Piemonte. Tutto il materiale verrà quindi trasmesso alla Giunta, che dovrà procedere ad estrapolare un documento succinto ma sufficientemente chiaro che sintetizzi le linee operative. Il Presidente della 1^ Commissione, per poter portare a compimento nei termini solleciti che sono richiesti da esigenze intuitive, mi ha chiesto di dargli modo di utilizzare strumenti e personale: con una comunicazione recatagli a mano stamattina gli ho dato assicurazioni in proposito.
Per quanto attiene, invece, agli strumenti operativi del piano, si è verificata una generale disponibilità a procedere speditamente all'approvazione della legge istitutiva della Finanziaria regionale, mentre si sono riscontrate difficoltà e perplessità circa gli Enti di sviluppo per l'agricoltura e l'artigianato.
Circa il Bilancio di previsione per il 1974, che dovrà comunque essere esaminato durante questa sessione, vi sono in questo momento grossi problemi, collegati alla definizione di quello che dovrà essere il bilancio statale.
Nel calendario di lavoro della sessione sono stati inseriti anche alcuni dibattiti di carattere prodromico e successivi interventi. Essi riguarderanno sia alcuni interventi settoriali, che rivestono carattere d'urgenza ma che sono legati agli orientamenti di principio contenuti nel piano (quali, ad esempio, quelli nel settore dei trasporti), sia l'individuazione dei criteri generali che dovranno ispirare l'istituto delle deleghe, sia il problema dei rapporti tra finanza statale e finanza regionale, e, in termini più generali, tra programmazione nazionale e programmazione regionale.
Il programma così delineato, a cui si aggiungono alcune nomine che sono da tempo in sospeso e che non possono essere ulteriormente rinviate (per esempio, Consiglio d'Amministrazione dell'IRES, componenti Sezioni decentrate CO.RE.CO., Commissione regionale per la mano d'opera agricola) dovrebbe completarsi con le Conferenze, da tempo preannunciate sull'occupazione femminile e sulla piccola e media industria.
Queste sono le comunicazioni relative all'incontro dei Presidenti di Gruppo. Qualche Consigliere chiede di parlare ? Il Consigliere Garabello.
Ne ha facoltà.



GARABELLO Enzo

Signor Presidente, riferisco come Presidente della I Commissione in rapporto ai due elementi che lei ha portato sugli orientamenti dei Capigruppo discussi dalla Commissione per la propria competenza, ed informo succintamente il Consiglio su alcune determinazioni che sono state prese.
La Commissione ha espresso parere "di massima" di portare a termine nel mese di ottobre il suo lavoro per relazionare al Consiglio in merito al rapporto IRES. Ho precisato "di massima" soltanto per motivi prudenziali perché vi sono dei criteri di opportunità o meno in rapporto ai tempi tecnici che saranno utilizzati dall'Ires per un certo aggiornamento su alcuni elementi fondamentali richiesto dalla Commissione tramite l'Assessore al Bilancio.
La Commissione si è anche data un'organizzazione, che definirei funzionale rispetto alla stesura della relazione finale; ha già anche preso in esame una proposta di schema della relazione, e nella seduta di mercoledì prossimo dovrà assumere delle determinazioni definitive su questo argomento. Pertanto, posso assicurare il Consiglio ed i suoi organi direttivi che la Commissione sta facendo quanto è nelle sue possibilità per chiudere entro il mese di ottobre questo discorso.
Per quanto riguarda la Finanziaria, debbo riferire su un argomento che è stato affrontato in una lunga seduta tenutasi proprio ieri. Da un esame preliminare compiuto dalla Commissione stessa in rapporto alla documentazione esistente presso altre Regioni su proposte di legge per le Finanziarie Regionali, è emerso questo quadro: finora è stata approvata ratificata e pubblicata una sola legge, quella della Regione Umbria; tre leggi di altrettante Regioni (Emilia, Veneto, Liguria) sono state respinte dai Commissari di Governo, e quindi dal Governo; tre Regioni, oltre la nostra, hanno in discussione l'argomento.
Dall'esame delle osservazioni, dai motivi di ripulsa che il Governo ha tramite i Commissari, fatto conoscere ai rispettivi Consigli Regionali che, fra l'altro, determinano anche un contrasto su taluni argomenti approvati nella legge dell' Umbria, che è stata la prima, e direi molto tempestiva - sono derivati dubbi, di carattere giuridico ma con un forte contenuto politico, perché con ogni probabilità il tema generale delle Finanziarie ha da essere affrontato non soltanto nei termini di una legislazione regionale ma di accordi con l'autorità generale, per tutta una serie di motivi che sono affiorati nel dibattito e che non è il caso per il momento di riportare.
La Commissione riterrebbe pertanto estremamente opportuno un collegamento con le altre Regioni, particolarmente quelle che si sono già impegnate nell'argomento - sia quelle che hanno visto le loro leggi bocciate sia quelle che le hanno attualmente in itinere di approvazione - e quindi si rivolge alla Presidenza del Consiglio affinché voglia eventualmente in accordo con la Giunta, stabilire un incontro con le rappresentanze di Giunta e di Consiglio di dette Regioni. Qualora la richiesta non fosse presa in considerazione a livello massimo di Giunta e di Consiglio, la Commissione intende riservarsi, nei suoi poteri di consultazione, contatti con le altre Regioni che hanno un'esperienza in merito, anche perché sulla base delle poche righe dei telegrammi governativi è molto difficile andare oltre alcune affermazioni di carattere generale che nel nostro progetto di legge, particolarmente quello presentato dalla Giunta, in parte ostano e che in parte, invece, la Giunta ha provveduto a superare in partenza.
Pertanto, pregherei il Presidente del Consiglio - e mi propongo di rinnovare l'istanza di una comunicazione scritta - di voler prendere contatto con la Giunta per una eventuale iniziativa che non dovrebbe essere un convegno di carattere esterno ma un incontro operativo con le altre Regioni, per definire quali sono i punti di frizione principali e per aprire una discussione con il Governo centrale in proposito. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Viglione. Ne ha facoltà



VIGLIONE Aldo

Mi riferisco alle sue comunicazioni in ordine allo sciopero del personale, sciopero di cui abbiamo avuto notizia da lei ora, ma che comunque era piuttosto evidente, visto che manca tutto il personale che normalmente segue le sedute del Consiglio.
Le sue parole lasciano indubbiamente trasparire una viva preoccupazione per la situazione che sta maturando negativamente per la Regione. Lo sciopero, deciso per oggi e che probabilmente proseguirà nella giornata di domani, non è escluso che nei giorni successivi prosegua ad oltranza, e quindi occorre fare tutto il possibile per sbloccare una situazione così negativa per l'attività della Regione.
In proposito erano state presentate una proposta di legge del Gruppo comunista ed una di iniziativa della Giunta, che erano state, per un accordo con i Sindacati, legate nel loro insieme per una elaborazione di carattere generale. Era poi stato ricavato un articolato, composto di circa ottanta articoli, da porre a base della discussione della legge; questo però, fu trasmesso all'8^ Commissione in via informale, senza una relazione e senza una vera e propria presentazione da parte della Giunta.
E' vero, signor Presidente, che chiunque potrebbe presentare un progetto, ma data la particolarità della materia (dipendenti trasferiti o comandati - circostanze oggettive che possono essere chiaramente conosciute soltanto dagli "addetti ai lavori") riesce difficile per qualsiasi Consigliere abbozzare un testo: solo il Governo ha gli strumenti, oggi, per presentare una legge di carattere generale, organico, che possa essere di soddisfazione per il personale.
Concludo con una proposta: sospendere brevemente la seduta perché i Capigruppo dei Gruppi politici presenti in aula possano formulare un ordine del giorno di adesione all'iniziativa che il personale ha preso oggi, e che noi riteniamo sia una iniziativa giusta, perché fino a quando non vi sarà una sistemazione di carattere generale del personale non si avrà mai la Regione. Questo è uno dei cardini principali, che i Gruppi politici potessero riunirsi per concordare un ordine del giorno in cui si invita il Governo, per l'ultima volta, a presentare questa legge. Dopo di che evidentemente, i Gruppi stessi politici decideranno se presentare delle leggi che non avranno quella caratteristica di definitività anche di precisione, che potrebbe avere una legge del Governo, ma che comunque costituiranno sempre iniziative che potranno fare il loro corso.


Argomento:

Documenti - Assegnazione a Commissioni


PRESIDENTE

In un intervallo dei lavori i Capigruppo potranno incontrarsi e provvedere. Più nessuno chiede di parlare sulle comunicazioni? Allora io continuo nella mia esposizione, informando che sono stati presentati: il disegno di legge n. 107, "Interventi straordinari in agricoltura" presentato dalla Giunta Regionale in data 21 settembre, assegnato alla 6 Commissione Consiliare nella stessa data il disegno di legge n. 108, "Interventi per la realizzazione del diritto allo studio: contributo agli alunni della Scuola media inferiore per l'acquisto dei libri di testo ed altro materiale scolastico", assegnato alla 3^ Commissione consiliare nella stessa giornata sottolineo che per entrambi era stato richiesto l'esame con procedura d'urgenza il disegno di legge regionale n. 109: "Interventi per favorire l'ammodernamento tecnologico e l'incremento della produttività nel settore dell' artigianato piemontese", presentato dalla Giunta Regionale in data 26 settembre ed assegnato alla 7^ Commissione consiliare nella stessa data.
Informo ancora che è stata data risposta scritta all'interrogazione dei Consiglieri Fassino, Gerini, Rossotto e Zanone, sull'entrata in funzione dei Tribunali Regionali Amministrativi.
Sono pervenuti alla Presidenza i seguenti documenti: dal Comune di Galliate un ordine del giorno in cui si invita la Regione a lasciare immutato, il piano degli asili-nido per il 1972 e ad elaborare il piano per l'anno 1973, sulla base delle somme fissate per il 1973. Analogo voto viene trasmesso dal Comune di Castelnuovo Scrivia dalla città di Cuneo un ordine del giorno circa una legge organica regionale sul diritto allo studio dall'Assemblea del personale in servizio presso il Consiglio Regionale del Piemonte e dai lavoratori dell'ENEL - Via Avogadro, ordini del giorno sui fatti del Cile.
In data 26 settembre è stato altresì presentato il disegno di legge n.
100: "Proposta di legge al Parlamento del Consiglio Regionale del Piemonte per il credito agevolato al settore commerciale", che è stato trasmesso in data 23 luglio. La Commissione ha a questo proposito terminato i suoi lavori, e il Presidente della Commissione, collega Cardinali, ne chiede pertanto l'iscrizione all'ordine del giorno, che avverrà per una successiva riunione.
Avrei in questo modo ultimato la serie delle comunicazioni e delle informazioni dovute per statuto, e si dovrebbe passare agli altri punti dell'ordine del giorno.
Chiede di parlare il Consigliere Rivalta. Ne ha facoltà.



RIVALTA Luigi

Intervengo in merito all'ordine del giorno, rilevando che dall'ordine del giorno di oggi, come già quelli delle sedute passate, si evince una difficoltà del Consiglio a portare la discussione sui temi di fondo della nostra Regione. (E devo qui dire per inciso che se non ci fosse stata l'azione del mio Gruppo attraverso alla mozione presentata, a tutt'oggi noi non avremmo avuto una discussione sui problemi reali che interessano la Comunità regionale).
Anche oggi si nota come solo agli ultimi punti dell'ordine del giorno vengano in discussione finalmente due temi che hanno un particolare interesse per la Comunità Regionale: l'esame del decreto di legge n. 107 relativo a "Interventi straordinari in agricoltura", e l'esame del disegno di legge n. 108 relativo ad "Interventi per la realizzazione del diritto allo studio; contributo agli alunni della Scuola inferiore per l'acquisto dei libri di testo e di altro materiale scolastico".
Per il significato sostanziale che l'esame, di questi disegni di legge assume in considerazione delle istanze presentate dagli agricoltori ormai da qualche mese, e dei problemi sollevati in merito alle questioni scolastiche, la cui soluzione è particolarmente urgente nell'imminenza dell'inizio dell'anno scolastico (siamo al 27 settembre, e le scuole si riapriranno il 1° ottobre), io chiedo, a nome del mio Gruppo, l'inversione dell'ordine del giorno, così da dare la precedenza su altri punti dell'ordine del giorno, all'esame del decreto di legge n. 107 e del decreto di legge n. 108, con priorità ulteriore per il disegno di legge riguardante gli interventi per la scuola.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Rinvio della legge regionale sul fondo per gli interventi straordinari in agricoltura


PRESIDENTE

Prima di mettere in discussione la proposta che è stata fatta di inversione dell'ordine del giorno, debbo peraltro chiedervi di esaminare il punto quarto dell'o.d.g.: "Rinvio della Legge regionale approvata il 26 luglio 1973: 'Fondo per gli interventi straordinari in agricoltura' provvedimenti consequenziali".
Avevamo interrotto la discussione, nella passata riunione, chiedendoci quale sorte dovesse toccare alla legge approvata dal Consiglio Regionale non vistata dagli organi centrali e pertanto rinviata (con due osservazioni specifiche e con l'annuncio di altre osservazioni che sarebbero seguite e che dovevano essere tenute presenti nel riesame della legge). Essendosi, a conclusione della discussione fatta in Consiglio, ed in seguito alle notizie successivamente acquisite, venuti nella determinazione di presentare, anziché la stessa legge modificata, due nuove leggi per regolare la materia in quella contemplata, occorre trovare il modo di far cadere quella legge, che non può essere lasciata sospesa ad un filo.
Studiata la questione, che ho esaminato anche con gli altri componenti l'Ufficio di Presidenza, ascoltati anche pareri di competenti in materia tra cui il prof. Lucifredi, mi sono determinato a proporre al Consiglio Regionale - unico organo ormai competente a decidere, perché è stato a suo tempo investito del problema, ha approvato la legge (pertanto non vi è alcuna possibilità da parte della Giunta o di un eventuale Consigliere regionale che l'avesse presentata di ritirare la legge) - l'adozione di una delibera, con il che costituiamo un inizio di giurisprudenza, poiché non mi risulta che altre Regioni si siano trovate in questa situazione, che avrei formalizzato nel testo che ora vi leggo: "Il Consiglio Regionale del Piemonte vista la legge approvata dal Consiglio Regionale il 26 luglio 1973 relativa a 'Fondo per gli interventi straordinari in agricoltura', vista la lettera del Commissario del Governo per la Regione Piemonte con cui comunicava che tale legge non poteva essere vistata, ritenuto opportuno approvare in materia un nuovo provvedimento legislativo al fine di soddisfare il più sollecitamente possibile le attese delle popolazioni interessate, visti gli articoli 127 della Costituzione e 45 dello Statuto regionale delibera di rinunciare alla legge regionale di cui sopra e di non procedere, quindi, ad un riesame della stessa".
E' il modo per dare - mi si passi il termine - sepoltura a quel documento, che non può esser lasciato a mezz'aria.
Su questo argomento è aperta la discussione. Chi, chiede di parlare? Il Consigliere Ferraris. Ne ha facoltà.



FERRARIS Bruno

Signor Presidente, probabilmente mi è sfuggita qualche sua affermazione. Comunque, prima di esprimere il giudizio definitivo mio e del Gruppo devo ancora sollecitare qualche chiarimento.
Dico subito che il mio dubbio è se noi possiamo, lasciando pendente quella questione, procedere all'approvazione di un'altra legge che inerisce sempre gli argomenti già approvati e sospesi, lo sappiamo tutti, non soltanto perché il Commissario di Governo non ha apposto il visto ma anche per quella procedura scorretta, che ho già ripetutamente definito tale, di preannunciare ulteriori osservazioni, peraltro non ancora pervenute a distanza di un mese.
Io invito i Colleghi a prestare la massima attenzione alla decisione che stiamo per prendere: noi rischiamo di avallare una procedura anticostituzionale ed abnorme. Il Commissario di Governo, per conto del Governo, ad un certo punto ha deciso di interrompere, sei giorni prima della scadenza del termine, quel periodo di trenta giorni dopo il quale una legge della Regione diventa operante in mancanza di comunicazione da parte del Governo, precisandoci uno o due motivi che osterebbero al visto ed annunciandoci la successiva specificazione di altri motivi. Se seguissimo la procedura che ci è stata ora suggerita, perderemmo la possibilità di conoscere le argomentazioni addotte dal Governo, sulla base delle quali confrontarci con il potere centrale nel modo in cui molti di noi, fra cui il collega Fonio, hanno dichiarato essere necessario, cioè sulla base di tutte le argomentazioni, o totalmente, respingendo l'opposizione in toto, o rinviandola al centro dopo avervi apportato qualche modifica. Questa è quindi una procedura che non possiamo accettare, ed io su questo sollecito chiarimenti al Presidente del Consiglio ed all'Ufficio di Presidenza.
Venendo alla sostanza, noi avevamo detto che, a tutela della dignità del Consiglio e nell'interesse dei contadini che si erano battuti per questa legge, occorreva riconfermarla. Senonché, ci rendevamo conto che la riconferma avrebbe portato a vanificare uno dei provvedimenti sollecitati e accolti dal Consiglio, cioè quello dell'anticipazione. Abbiamo detto: presentiamo un progetto per le anticipazioni, intanto arriveranno le osservazioni e porteremo avanti il resto tenendo anche conto di alcune particolarità in modo che il confronto avvenga ma avvenga anche emendando il testo da alcune questioni che potrebbero essere di forma, non di sostanza, e che sarebbe giusto tenere in considerazione, poiché non è nostro desiderio scontrarci a tutti i costi con il Governo.
Ora, noi abbiamo sì di fronte un progetto di legge, adesso. Per intanto è venuta meno la contestualità della presentazione dei provvedimenti, per la quale la Giunta aveva preso impegno - e lei Presidente del Consiglio, l'ha ricordato proprio nella precedente seduta perché l'Assessore e la maggioranza desiderano conoscere le ulteriori osservazioni. A mio parere, se non c'è un preciso ostacolo giuridico sarebbe opportuno, lasciando in sospeso la legge del 26 luglio, approvare il nuovo provvedimento, dopo una breve discussione in cui ognuno dirà quel che ritiene di dover dire, per depennarla soltanto quando siano state presentate le altre proposte (da due, infatti, sono diventate tre: un provvedimento per le Cantine sociali, un altro per i contributi a favore delle colture non coperte dal Fondo di solidarietà e per i consorzi dei produttori a favore della difesa passiva).



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Bianchi, ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano

Signor Presidente, ho ascoltato la sua proposta e indubbiamente, per l'autorevolezza duplice dei consulenti da lei sentiti e della sua personale meditazione, è da prendere in seria considerazione. Mi sembra che, dal punto di vista formale, ineccepibilmente è atta a chiudere questo iter.
Senonché, l'aspetto giuridico qui non è disgiunto dal rilievo politico (lei ce lo ha ricordato) che ha una deliberazione di questo genere, anche perché è destinata a far precedente per noi e probabilmente per altri Consigli Regionali.
La rinuncia a fare rilievi in ordine a questa legge ho il timore che suoni eccessiva decapitazione in relazione a obiezioni che possono essere sollevate non in merito a tutte le osservazioni, ma ad alcune di queste e ripropone un iter totalmente nuovo per cui non si riesce mai ad incontrarsi e a confrontarsi con lo Stato su punti che potrebbero essere di dissenso e che potrebbero essere demandati, secondo la procedura prevista, a soluzioni costituzionali.
Io pensavo quindi, non avendo consultato nessuno, ma secondo una valutazione di buon senso e di comune esperienza, che la presentazione di un nuovo disegno di legge che affronta la stessa materia, per la parte in cui è nuovo significa per implicito già accettazione del rilievo, lascia però impregiudicato il resto.
Io vedo che la relazione del progetto di legge 107, qui presentata dice: "Il disegno di legge concernente il 'Fondo per gli interventi straordinari in agricoltura', che era stato approvato dal Consiglio Regionale il 26 luglio 1973, non ha ottenuto il visto ecc. Pertanto noi volendo provvedere d'urgenza ecc. presentiamo questa nuova legge".
Ora, l'approvazione di questa nuova legge di per se suona come intervento che, per questa parte, accetta il rilievo e lascia impregiudicata la restante materia.
In sostanza io sommessamente, e senza una convinzione assoluta proporrei che la determinazione di questa giurisprudenza avvenisse attraverso un'elaborazione anche nostra un pochino più meditata e attenta in modo da non precluderci anche in futuro degli atteggiamenti o dei comportamenti più confacenti con l'interesse da tutelare che è quello dell'autonomia e dell'iniziativa regionale.
In sostanza, senza respingere la sua proposta, penso che si potrebbe ripensandoci, andare avanti (siamo di fronte ad un disegno di legge che viene approvato con una relazione che dà atto di quanto è già avvenuto) e vedere se poi resta materia per un confronto con lo Stato per delle osservazioni e repliche, oppure per l'accettazione che può essere, ripeto per implicito, o può essere esplicita.
Questo è il contributo, improvvisato, che io...



PRESIDENTE

Il Consigliere Fonio ha chiesto di parlare, ne ha facoltà



FONIO Mario

Io penso che non si possa non associarsi a quanto è già stato detto dai colleghi che mi hanno preceduto. C'è una ragione di fondo, di merito quella di voler dare un così plateale riconoscimento dell'infondatezza dell'altra nostra legge.
Parla uno che per due volte ha richiamato quelle che erano state le riserve all'inizio della discussione sulla legge rinviata dal Governo.
Oltre tutto c'è da rifarsi a quanto discusso e concordato qui, quando venne presa una prima volta in esame l'osservazione del Governo. Allora c'era una chiara proposta di chi voleva che si prevedesse immediatamente che accanto alla leggina quale quella all'ordine del giorno oggi, di carattere del tutto contingente, marciasse contemporaneamente una riconferma di quella che era stata la prima decisione del Consiglio.
La nostra proposta era quella di provvedere sì alla leggina predisposta dalla Giunta e oggi all'esame del Consiglio, ma di attendere senza neanche anticipare una posizione di contestazione nei confronti del rappresentante del Governo, le deduzioni definitive per fare qualche cosa di molto ragionato.
Io penso che la difficoltà per la Regione possa nascere involontariamente anche dagli accordi romani dell'Assessore il quale nell'ultima riunione (naturalmente al fine di assicurare che si sarebbe predisposta la leggina che aveva tutte le possibilità di andare a buon fine) disse che già in sede ministeriale aveva discusso la cosa e ottenuto delle garanzie.
Ecco Franzi, io non l'avevo presa in senso molto favorevole questa tua informazione, perché mi sembrava che facilitasse una certa politica di fatto nel senso che, avendo la leggina la garanzia di passare, potesse già crearsi nell'ambiente ministeriale il convincimento che tutto sarebbe finito lì e che non si sarebbe più fatta questione della legge a suo tempo rinviata.
A me sembra che vada attuandosi proprio questa politica del fatto compiuto. Se poi come Consiglio, a parte la formalità di chiudere la discussione, facciamo questo riconoscimento, ecco che perdiamo l'occasione di conoscere a fondo le argomentazioni sulla nostra legge che il Governo ha ritenuto di non passare. Ciò ci nuocerebbe sia per l'esperienza e l'informazione che può derivarcene per le altre leggi, ma soprattutto per le questioni di merito in base all'impegno che avevamo assunto di riformulare una legge che salvasse il più possibile di quella precedente.
Rischieremmo proprio di chiudere la partita con questa leggina senza che si riveda quell'altra, o si rivalutino a fondo le osservazioni del Governo e senza aver fatto parallelamente un tentativo per le Cantine sociali di cui si era parlato.
Quindi ritengo che la proposta del collega Bianchi sia la migliore e ci trova concordi.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vecchione ha chiesto di parlare, ne ha facoltà.



VECCHIONE Mario

Rinuncio.



PRESIDENTE

Io, per la conoscenza completa che debbono avere i signori Consiglieri dirò che in dottrina ho trovato due punti soltanto che si riferiscono a questo argomento: il Gizzi, nel suo manuale di diritto regionale, nella seconda edizione del 1972, ha una frasetta sola, ipotizzando il caso di cui ci occupiamo quest'oggi, e dice "si ha da ritenere che sia caduta di fatto". Mi lascia molto perplesso come giurista che una legge approvata dal Consiglio, non vistata dall'Organo Nazionale, cada di fatto, senza una decisione in proposito.
C'è uno studio invece molto più approfondito e dettagliato in questa materia, sull'ultimo numero della rivista di diritto amministrativo, che è dovuto al dr. Arata, ma che in profondità esamina il caso e che conclude con l'esigenza che comunque, su quella legge votata dal Consiglio Regionale, il Consiglio Regionale si esprima in qualche modo per dire "non è più in piedi, la rinunziamo ecc.".
Quindi io accoglierei le proposte che sono state fatte questa mattina in questo senso; che riporto ancora all'ordine del giorno di successive riunioni l'argomento, perché in quella sede si decida con l'approvazione di una delibera che apertamente dichiari decaduta, non valida, rinunziata quello che si vuole, quella legge, o che si arrivi ad una determinazione diversa interpretando, a mio avviso non correttamente, la caducazione di fatto di tale norma legislativa. Non mi sembra assolutamente accettabile.
Per concludere su questo punto, aggiornerei la discussione facendo per presente che è già stato richiesto per iscritto al Commissario di Governo che facesse avere quelle riservate ulteriori precisazioni, ma fino a questo momento nulla è pervenuto.
Chiede di parlare il Consigliere Menozzi, ancora su questo argomento procedurale.



MENOZZI Stanislao

Signor Presidente, signori Consiglieri, mi ero riproposto di intervenire con una succinta relazione non appena si fosse affrontato il discorso sulla leggina predisposta dalla Giunta, ma il discorso di natura procedurale ne ha intaccato anche la sostanza.
E' indubbio che non intendo mettere dito in una materia così ostica e complessa, soprattutto perché trattata precedentemente da autorevoli colleghi Consiglieri, che, con la materia giuridica e costituzionale, hanno molta più dimestichezza di quanta non ne possa avere il sottoscritto.
A me pare però che l'affrontare; nella seduta odierna, come oramai era nel proposito di tutti, il discorso sulle anticipazioni, non intacchi n gli aspetti procedurali né tanto meno la sostanza della legge 26 luglio 1973 (di fronte ai cui contenuti si era creata una larghissima maggioranza per non dire l'unanimità del Consiglio) sul fatto di riproporla e di opporre tutte le resistenze necessarie ad un confronto ed eventualmente anche ad uno scontro che possa servire per oggi e per l'avvenire. Il portare avanti il discorso sulle anticipazioni, a mio modesto avviso, non deve costituire pregiudizio alcuno, perché abbiamo in mano la lettera del Commissario del Governo del 27 agosto, con la quale viene implicitamente affermato che detta normativa, per quanto attiene al capitolo anticipazioni, non ha incontrato e non dovrebbe incontrare ostacoli di sorta: un minimo di credibilità possiamo ancora concederlo, perché, in caso contrario, sarebbe il caso di dire che si è toccato il fondo.
Ma poi c'è un aspetto politico che, se anche interdipendente da quelli giuridici e costituzionali, non possiamo sottovalutare ed è il discorso in nome del quale abbiamo affrontato in questo Consiglio il problema delle avversità atmosferiche, soffermandoci in modo particolare sull'esigenza dei tempi brevi, cioè sulla necessità di mettere i produttori nelle condizioni di godere delle provvidenze di cui alla 364 nel più breve tempo possibile altrimenti non solo soggiaceremo ai tempi già conosciuti in passato, ma arriveremmo a procrastinarli e a dilazionarli ulteriormente.
Per cui, senza nulla togliere a quanto in fatto di procedura è stato qui detto, ed anticipando quello che eventualmente avrei dovuto dire in sede di relazione, io sostengo che deve essere salvaguardato il discorso sulle anticipazioni.



PRESIDENTE

Sull'aspetto politico credo che non ci sia nessun dissenso, è chiaro e logico, tanto è vero che corriamo ai ripari per quello che è l'aspetto politico dei problema, presentando un'altra legge. Il mio scrupolo di Presidente di assemblea è soltanto questo: che arrivando a Roma la nuova legge, ci si dica (altro ostacolo di natura procedurale): ma ce n'è una che vi abbiamo rimandato, che sorte ha avuto? L'avete adottata, l'avete respinta, avete fatto qualche cosa? Siccome non c'è niente di precedente fino a questo momento, ho proposto alla vostra attenzione questo mio scrupolo, proponendovi adesso di rimandarlo, per la definizione, che potrà avvenire dopo l'eventuale approvazione di una nuova legge, ma da comunicarsi nella trasmissione della stessa, almeno per conoscenza, all'autorità romana.
Chiede ancora di parlare il Consigliere Fonio, ne ha facoltà.



FONIO Mario

Vorrei fare una proposta concreta che si allaccia a quanto ho appena detto: io direi di ovviare a tutte queste cose che restano appiccicate alle nuvole, a tutti i sottintesi, agli impliciti, mentre vedrei l'opportunità (al di là di quella che è stata la scrupolosa iniziativa della Presidenza di sollecitare l'invio da parte del Governo delle deduzioni complete) che nella seduta odierna, accanto all'approvazione della leggina, ci sia un ordine del giorno di sollecito al Governo a farci avere queste deduzioni definitive affinché il Consiglio Regionale in un momento delicato come questo per l'agricoltura, possa avere un punto di riferimento, un orientamento e non andare alla cieca.
Potremmo sospendere cinque minuti e formulare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Questo lo aggiorniamo e lo rimandiamo perché io ho il dovere di portare l'argomento all'ordine del giorno poiché spetta al Presidente del Consiglio, quando c'è la legge rimandata, di collocarla all'ordine del giorno e quindi lo riproporrò, lo rinvieremo ancora, lo discuteremo abbiamo ormai chiarito, almeno sotto l'aspetto politico, un piano di concordia, sul piano giuridico forse sì forse no, è difficile poterlo dire perché è il primo caso che credo capita in Italia.



FONIO Mario

E in proposito votiamo l'ordine del giorno di sollecito.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Resta così aggiornato il punto quarto dell'ordine del giorno.
C'è adesso la richiesta, formulata dal Consigliere Rivalta, di invertire l'ordine del giorno e di portare all'esame del Consiglio il disegno di legge n. 108 "Interventi per la realizzazione del diritto allo studio" e l'esame del disegno di legge n. 107 "Interventi straordinari in agricoltura" di cui è relatore Menozzi, mentre dell'altro è relatore Soldano.
Noi eravamo rimasti intesi che per quel che si riferiva all'esame del disegno di legge n. 107, sarebbe stato messo all'ordine del giorno, ma che se fosse stata pronta la relazione sarebbe passato avanti agli altri.
C'è invece l'altra domanda di anticipare anche il punto relativo al disegno di legge n. 108. La parola al Consigliere Nesi.



NESI Nerio

Signor Presidente, il Gruppo Socialista è favorevole ad anticipare la discussione del progetto di legge della Giunta n. 108, riguardante la questione della gratuità dei libri di testo e questo per una serie di ragioni che brevemente indicherò.
E' questa una legge di notevole importanza politica generale sulla quale si è aperto un dibattito che ha provocato le dimissioni di un Assessore. C'è stato un intervento del Ministro del Tesoro, si dice addirittura che ci sia stato un intervento del Segretario nazionale della D.C., partito di maggioranza, nel Paese e in Piemonte. Questi fatti introducono una serie di elementi di grande rilievo politico che a mio parere non sarebbe giusto posporre ad altre questioni pur di notevole importanza, ma che mi pare siano in questo momento di minore peso.
Inoltre, le dichiarazioni fatte in questi giorni dal Presidente della Giunta e le motivazioni che ha dato l'Assessore dimissionario, ci confortano in questa nostra proposta.
E per ultimo le analisi che abbiamo fatto nella I Commissione sulla copertura di quattro miliardi 350 milioni per il 1973 e dei 4 miliardi e...



PRESIDENTE

Se qualcuno volesse dire alle persone che sono lì fuori che il silenzio è necessario perché i lavori proseguano, mi userebbe una cortesia. Non ho un usciere e non ho neanche il campanello. C'era una volta un Presidente che diceva "Sono il Presidente e sono anche il campanello" io non lo posso dire.



(Voci dal pubblico)



PRESIDENTE

Fuori dall'aula, sono costretto a sospendere la seduta. Se si ripete ancora una volta un motivo di turbativa della seduta, la sospendo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,15, riprende alle ore 11,20)



PRESIDENTE

La seduta è ripresa. Mi è stato fatto presente da un tecnico che quella tribuna non è eccessivamente sicura, tanto è che l'ufficio di Presidenza prenderà in considerazione, per le successive riunioni, la necessità di limitare il numero degli ingressi, ad evitare dei rischi grossi che si possono verificare soprattutto quando si fa il pestaggio coi piedi che pu rompere i soppalchi e determinare delle cadute. Io l'ho detto perché coloro i quali credono di avvalersi di questa comunicazione se ne avvalgano.



(Voce dal pubblico)



PRESIDENTE

Quel "grazie" chi lo ha detto? Vuole venire avanti chi ha parlato? Vedono, ci sono anche degli anonimi, non è un bel costume.
La parola, per la continuazione del suo intervento, al Consigliere Nesi.



NESI Nerio

Stavo concludendo sulle ragioni per le quali il gruppo socialista è favorevole alla proposta fatta dal collega e compagno Rivalta sull'anticipazione nell'ordine del giorno del progetto di legge della Giunta Regionale n. 108 "Interventi per la realizzazione del diritto allo studio. Contributo agli alunni della scuola media inferiore per l'acquisto dei libri di testo ed altro materiale scolastico".
Ho elencato, e le riassumo perché c'era rumore, le ragioni: la prima è di carattere politico generale; la seconda è di carattere istituzionale che attiene anche ai rapporti fra lo Stato e le Regioni ed i loro poteri; la terza è di carattere finanziario relativo alle analisi che in sede di I Commissione abbiamo fatti ieri sulla copertura, analisi che introducono anche l'opportunità (rilevata dalla I Commissione che più autorevolmente di me la farà presente tramite il suo Presidente collega Garabello) che il Consiglio abbia sempre a disposizione un quadro delle risorse disponibili anche per valutare qual è la natura esatta e l'ammontare delle spese.
Ringrazio il signor Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Bianchi, ne ha facoltà.



BIANCHI Adriano

Signor Presidente, l'intervento del Consigliere Nesi mette in evidenza come questo argomento tenda ad introdurre un dibattito di carattere generale su varie questioni di principio e con ciò porta ad escludere, a mio sommesso e personale avviso, che si possa anticipare l'argomento a quello della legge che affronta i problemi dell'agricoltura; anche perch in linea di principio non mi sentirei di accettare che in una fase così delicata in relazione alle attese dello stesso mondo agricolo e nella polemica in cui si è coinvolti in ordine ai compiti istituzionali della Regione e così via, che si operi questo tipo di anticipazione che introduce un dibattito che può essere estremamente lungo e complesso, condizionando e ritardando l'approvazione di un provvedimento di legge molto urgente e in ordine al quale, oltre tutto, non sembra vi siano dei dissensi particolari.
Sul tema dei provvedimenti per la distribuzione dei libri, dovrei in ogni caso chiedere al Presidente di sospendere la seduta del Consiglio per consentire al mio gruppo di riunirsi e di discutere.



PRESIDENTE

Allora c'è una richiesta di riunione di gruppo e credo che su questa tutti consentano.
Metterei in votazione, invece, l'approvazione dell'inversione dell'ordine del giorno per l'altra legge, così potremmo andare avanti mentre il gruppo si riunisce.



REVELLI Francesco

L'abbiamo chiesta per tutte e due.



PRESIDENTE

Allora dovrei sospendere la seduta per tutte e due, fare la riunione di gruppo e riaprirla, mentre potremmo invece utilizzare una parte del nostro tempo. Voi sapete che l'approvazione delle leggi è di per se piuttosto lunga.
La parola al Consigliere Rivalta.



RIVALTA Luigi

A nome del mio gruppo io ho chiesto l'inversione del punto all'ordine del giorno con riferimento ad entrambe le leggi. L'opportunità è di portarle entrambe subito in discussione perché sono entrambe urgenti.
Abbiamo anche accennato ad una urgenza prioritaria per la legge n. 108, ma su questo aspetto credo che non ci siano problemi, l'importante è discutere prioritariamente entrambe le leggi prima di passare agli altri punti all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

C'è la richiesta di sospensiva di un gruppo che intende pronunciarsi su una delle richieste. La mia proposta era di andare avanti su quella sulla quale si concorda da parte di tutti, poi facciamo la riunione di gruppo e decidiamo per l'altra.
Se invece preferite che io sospenda adesso la seduta, il gruppo si riunirà e si discuterà dopo di tutto. Era una economia di tempo che io proponevo.



BIANCHI Adriano

Nulla in contrario a che il Presidente regoli i lavori in modo da perdere il minor tempo possibile, ho solo anticipato un'esigenza per dovere di lealtà verso gli altri gruppi.



PRESIDENTE

Se siete d'accordo, invertiamo intanto per quella, poi, fatta questa legge si procede con il resto.



RIVALTA Luigi

Io chiedo che il modo di procedere sia chiarito immediatamente.



PRESIDENTE

Come volete.
C'è una proposta di inversione dell'ordine del giorno per i due disegni di legge.
C'è una richiesta di sospensiva per pronunciarsi su uno dei due disegni di legge.
La prima proposta è avanzata dal Consigliere Rivalta, e la pongo in votazione per alzata di mano. Chi l'approva è pregato di alzare la mano.
Il Presidente dichiara di astenersi.
La richiesta di Rivalta dl inversione dei due punti all'ordine del giorno è accolta.
Il Presidente della Giunta chiede di parlare, ne ha facoltà.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Io ritengo che la richiesta avanzata dal Capogruppo Bianchi, relativa ad una sospensione per una riunione di gruppo della D.C., non possa essere respinta, quindi chiedo a questo punto che venga sospesa la seduta.



NESI Nerio

Credo sia perfettamente legittimo. E' chiaro che sia il gruppo comunista che il gruppo socialista non potevano certamente votare contro la richiesta di sospensione fatta dal Consigliere Bianchi.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bianchi insiste per fare la riunione di gruppo? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,20, riprende alle ore 13,20)



PRESIDENTE

La seduta è riaperta.
Il gruppo della D.C. è ancora riunito ed essendo le 13.20 mi sembra opportuno aggiornare i lavori alle ore 16 di questo pomeriggio; il gruppo D.C. per quell'ora avrà sciolto le sue riserve, riprenderemo il discorso e stabiliremo a quel momento quale dei due disegni di legge sarà previamente discusso. Penso che il primo, quello dell'agricoltura, possa richiedere poco spazio. Io fin da adesso vorrei invitare coloro che vogliano intervenire, di limitarsi ad un intervento di cinque minuti, perché il discorso è andato, tornato, preso, ripreso ecc. Questa è quindi una preghiera che fa il Presidente il quale sarà oltre tutto (per accattivarmi un po' di benevolenza) solo perché i due Vicepresidenti partono per Mauthausen nelle prime ore del pomeriggio.
La seduta è rinviata alle ore 16.



(La seduta ha termine alle ore 13,25)



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