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Dettaglio seduta n.17 del 07/11/70 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORELLI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Desidero dare comunicazione, in primo luogo, di un telegramma che mi è pervenuto, a firma del sen. Oliva, Presidente della Commissione per le questioni regionali dei due rami del Parlamento: "Sarò grato sua cortesia voler trasmettermi testo Statuto sua Regione appena avvenuta approvazione da parte Consiglio da lei presieduto".
In merito alla conferenza dei Presidenti di questa mattina, che si è protratta fino alle tre e mezza ed in cui sono state discusse questioni relative all'ordine dei lavori ed anche al contenuto dei lavori stessi, non è stato possibile raggiungere ancora un accordo, anche perché i Gruppi di maggioranza avevano bisogno di discutere fra di loro alcuni problemi che erano sorti successivamente agli accordi che la maggioranza stessa aveva concluso in seno alla Commissione Statuto.
Successivamente a quella dei capi Gruppo si è svolta quindi una riunione dei Gruppi di maggioranza che si è conclusa poco fa con qualche progresso apparentemente abbastanza sensibile per poter proseguire i nostri lavori. E' stato quindi chiesto dai partecipanti a questa riunione, cioè dai rappresentanti dei Gruppi, di indire immediatamente una nuova riunione dei rappresentanti dei Gruppi, senza sospendere o rinviare indefinitamente i nostri lavori. Il problema reale che si è posto nel corso di queste discussioni è quello di cercare di attenersi ancora ai tempi stretti per l'approvazione dello Statuto, compatibilmente con accordi sostanziali per quello che riguarda anche il suo perfezionamento tecnico e politico.
Si spera, in seguito a questa riunione dei capi Gruppo, nella quale la maggioranza presenterà le proposte di emendamento rispetto al progetto di Statuto che è stato distribuito, di poter raggiungere un accordo sufficiente per proseguire questo stesso pomeriggio nell'esame dei testi fino agli articoli relativi alla Giunta esclusi, cioè per fare ancora una decina di articoli circa. Questo, però, subordinatamente alle intese che potranno essere raggiunte fra poco tra i capi Gruppo. Perciò, pur non potendo prevedere con esattezza la durata di questa riunione dei capi Gruppo che ritengo però sia destinata ad essere relativamente breve sospenderemo per un poco la seduta, anche per non aver fatto venire i Consiglieri per niente, per riprenderla di qui a mezz'ora, un'ora al massimo e sospendere poi i lavori questa sera, non fare seduta nella giornata di domani e ritrovarci nella giornata di lunedì per potere utilizzando anche il tempo che va da questa sera fino a lunedì, superare altri eventuali ostacoli e procedere speditamente fino alla fine.
Vi sono osservazioni su queste comunicazioni? Se non ve ne sono sospendo la seduta per mezz'ora che è protraibile fino al massimo di un'ora.



(La seduta è sospesa)


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame del progetto di Statuto della Regione (seguito della discussione)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 13 Stiamo per esaminare il progetto di art. 13 dello Statuto. Su questo punto vi sono state varie riunioni le quali hanno permesso di raggiungere un accordo fra tesi dissenzienti, accordo che ha portato alla redazione di un testo leggermente modificato.
Mi trovo in presenza di una serie di emendamenti al vecchio art. 13 e prima di passare alla lettura del nuovo articolo, vorrei sapere intanto se quelli già presentati, e che in parte sono stati assorbiti nel nuovo progetto, vengono mantenuti.
Vi era intanto un emendamento modificativo del Consigliere Bono al comma primo dell'art. 13, che è assorbito dal testo che è stato concordato nella riunione della conferenza dei capi Gruppo. Vorrei sapere dal Consigliere Bono se mantiene l'emendamento.



BONO Sereno

Lo ritiro.



PRESIDENTE

Va bene. Ce n'è un secondo, pure del Consigliere Bono, aggiuntivo, che riguarda l'elezione con votazione a scrutinio segreto del Presidente ed a maggioranza dei due terzi dei componenti l'assemblea. Lo mantiene questo?



BERTI Antonio

Il Consigliere Bono è nell'impossibilità di rispondere non avendo partecipato alla riunione dei capi Gruppo.
In virtù dell'accordo raggiunto rinuncia all'emendamento.



PRESIDENTE

Ce n'è un terzo dei Consiglieri Carazzoni e Curci che dice: "Aggiungere dopo il terzo comma il seguente comma 'La elezione dei due Vicepresidenti e dei due Segretari ha luogo a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio Regionale' ".
Lo mantengono?



CARAZZONI Nino

Noi manteniamo quello che dice di eleggere il Presidente dell'ufficio a maggioranza dei due terzi in prima votazione...



PRESIDENTE

Il nuovo progetto esclude la maggioranza dei due terzi per il Presidente, è un po' dissonante ora.



CARAZZONI Nino

Noi lo manteniamo.



PRESIDENTE

Lo vedremo a suo tempo.
C'è poi una serie di emendamenti relativi alla durata in carica dell'Ufficio di Presidenza.
Emendamento Rivalta-Simonelli: "Sostituire le parole 'restano in carica trenta mesi e sono rieleggibili' con le parole 'durano in carica per un'intera legislatura' ".
Lo mantengono o lo ritirano?



SIMONELLI Claudio

Per parte mia lo ritiro.



BERTI Antonio

Lo ritiriamo.



PRESIDENTE

Quello di Carazzoni e Curci suppongo che sia mantenuto perché dice "un anno".
Un altro Carazzoni-Curci sull'assegno mensile suppongo che lo mantengano perché è aggiuntivo rispetto al nuovo testo.
Bianchi Adriano, lei mantiene l'emendamento "Sostituire il titolo con 'L'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale' "?



BIANCHI Adriano

Mi rimetto al Presidente.



PRESIDENTE

A dir la verità è quasi tutta materia di elezione, quindi credo che si possa lasciare il titolo così com'è "Elezione dell'Ufficio di Presidenza".
Dò lettura adesso del testo che è stato concordato dalla maggior parte dei Gruppi presenti alla conferenza dei Presidenti, poi procederemo alle votazioni riferendosi a questo testo anziché a quell'altro, comma per comma, in modo da potere così prendere in esame gli emendamenti dei Consiglieri Carazzoni e Curci che si possono riferire a questo testo come a quell'altro, perché nella parte a cui accennano non vi sono modificazioni.
E' un procedimento tecnico che agevola i lavori, altrimenti dovrei ogni volta proporre un emendamento sostitutivo a un comma del testo precedente.
Il testo nuovo dice: "Art. 13. Elezione dell'Ufficio di Presidenza.
Il Consiglio Regionale, come suo primo atto, procede all'elezione dell'Ufficio di Presidenza composto da un Presidente, da due Vice presidenti e da due a quattro Segretari.
L'Ufficio di Presidenza deve essere composto in modo da assicurare la rappresentanza della minoranza.
L'elezione del Presidente del Consiglio ha luogo a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. Se nessun candidato ottiene tale maggioranza si procede ad una votazione di ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità è eletto il più anziano di età.
All'elezione dei due Vicepresidenti e dei Segretari si procede con votazioni separate e ciascun Consigliere vota a scrutinio segreto con le modalità stabilite dal Regolamento.
I componenti l'Ufficio di Presidenza restano in carica trenta mesi e sono rieleggibili".
Non vi sono proposte di emendamenti al primo comma di cui ridò lettura e che metterò subito dopo in votazione, se non vi è discussione: "Il Consiglio Regionale, come suo primo atto, procede all'elezione dell'Ufficio di Presidenza composto da un Presidente, da due Vicepresidenti e da due a quattro Segretari".
Nessuno chiede la parola? Pongo ai voti per alzata di mano il primo comma dell'art. 13.
E' approvato.
Comma secondo: "L'Ufficio di Presidenza deve essere composto in modo da assicurare la rappresentanza della minoranza".
La parola al Consigliere Zanone.



ZANONE Valerio

Proporrei che si dicesse "delle minoranze".



PRESIDENTE

Propone allora un emendamento sostitutivo delle parole "della minoranza" con le parole "delle minoranze".
La parola al Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Proporrei in risposta e a soluzione forse della preoccupazione del Consigliere Zanone, che si aggiungesse "della minoranza consiliare"; forse è una ripetizione, ma sta a significare che esiste una maggioranza e non delle maggioranze e delle minoranze. Anche perché tecnicamente la formulazione "delle minoranze" potrebbe significare, in quei termini, la presenza garantita a tutte le forze politiche presenti in Consiglio, il che al limite potrebbe significare, in una situazione di diaspora, cinquanta Consiglieri nell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Consigliere Zanone.



ZANONE Valerio

Se può servire come analogia, vorrei dire che la Costituzione della Repubblica, là dove prevede all'art. 83 la designazione dei rappresentanti regionali che devono partecipare all'elezione del Presidente, parla di rappresentanza delle minoranze e non "della minoranza".
La formulazione che voi proponete garantisce la presenza eventualmente di un solo Gruppo di minoranza e non di più.



PRESIDENTE

Forse l'esempio non è calzante...



ZANONE Valerio

Potrei trovarne altri, ma l'improvvisazione mi costringe ad una ricerca breve.



PRESIDENTE

Non è calzante ma non per colpa sua, bensì della Costituzione, la quale prevede che ciascun Consiglio Regionale designi tre rappresentanti che vanno a votare all'assemblea per le elezioni del Presidente della Repubblica.
Mi dica lei come si fa a dare una rappresentanza alle minoranze, al plurale, e a garantire che la maggioranza abbia due seggi, quindi uno si dovrebbe probabilmente spartire fra le minoranze.
Non credo perciò che in questo caso l'analogia sia molto calzante.
Non facciamo però una discussione troppo lunga su questo, la sua proposta è chiara, la metterò adesso ai voti.
Pongo prima ai voti per alzata di mano l'emendamento sostitutivo delle parole "della minoranza" contenute al termine del secondo comma, con le parole "delle minoranze" come proposto dal Consigliere Zanone.
E' respinto.
Pongo in votazione per alzata di mano il secondo comma nel suo complesso.
E' approvato.
Comma terzo: "L'elezione del Presidente del Consiglio ha luogo a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. Se nessun candidato ottiene tale maggioranza si procede ad una votazione di ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità è eletto il più anziano di età".
La parola al Consigliere Sanlorenzo.



SANLORENZO Dino

Vorrei solo precisare in questo comma che l'elezione del Presidente avviene a scrutinio segreto, come si riscontrerà per l'elezione dei due Vicepresidenti e degli altri membri dell'Ufficio di Presidenza, ma se non si dice anche per il Presidente la questione rimane imprecisata.



PRESIDENTE

Come propone di formularlo?



SANLORENZO Dino

"L'elezione del Presidente del Consiglio ha luogo a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio".



PRESIDENTE

Da parte dei proponenti non ci sono difficoltà? Allora consideriamo che gli stessi propongano, come primo periodo: "L'elezione del Presidente del Consiglio ha luogo a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio".
La parola al Consigliere Carazzoni.



CARAZZONI Nino

Noi non abbiamo avuto la possibilità materiale di formulare un emendamento al riguardo, comunque, se mi è consentito di farlo a voce, il nostro emendamento suonerebbe in questi termini: "L'elezione del Presidente del Consiglio Regionale avviene nella prima votazione a maggioranza dei due terzi e a scrutinio segreto. Se nessun candidato raggiunge la maggioranza dei due terzi nella prima votazione, nella seconda votazione è sufficiente la maggioranza assoluta".



PRESIDENTE

Più o meno è come il testo precedente.
Pongo prima in votazione l'emendamento sostitutivo proposto dal Consigliere Carazzoni, salvo poi a formularlo in maniera più precisa se fosse accolto che propone di sostituire al sistema di elezione a maggioranza assoluta dei componenti, la maggioranza dei due terzi a primo scrutinio e la maggioranza assoluta in quelli successivi. Chi è d'accordo con l'emendamento Carazzoni è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Pongo ora in votazione il testo del terzo comma come l'ho detto prima con l'aggiunta "a scrutinio segreto".
Chi è favorevole a questo testo è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Comma quarto: "All'elezione dei due Vicepresidenti: e dei Segretari si procede con votazioni separate e ciascun Consigliere vota a scrutinio segreto con le modalità stabilite dal Regolamento".
Se nessuno chiede la parola e poiché non c'è nessun emendamento, pongo in votazione per alzata di mano il comma quarto testé letto.
E' approvato.
Vi è adesso un emendamento dei Consiglieri Carazzoni e Curci, aggiuntivo, e che consiste nel seguente nuovo comma: "La elezione dei due Vicepresidenti e dei Segretari ha luogo a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio Regionale. Dopo la seconda votazione è sufficiente la maggioranza relativa dei voti espressi".
Questo però è precluso perché la votazione precedente ha stabilito in quale sede verrà indicata la modalità con cui saranno eletti i Vicepresidenti ciò che significa che questo emendamento potrà essere legittimamente riproposto in sede di Regolamento perché qui non si fissa la maggioranza con la quale verranno eletti i Vicepresidenti e Segretari, si stabilisce solo che sarà il Regolamento a precisarlo.
E questa votazione evidentemente è preclusiva di quell'altra, senza impedire che la proposta possa essere ripresentata in sede di Regolamento.
Comma quinto: "I componenti l'Ufficio di Presidenza restano in carica trenta mesi e sono rieleggibili".
Vi è qui un emendamento mantenuto dei Consiglieri Carazzoni e Curci che propone di: "Sostituire le parole 'restano in carica trenta mesi' con le parole 'restano in carica un anno' ".
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento sostitutivo dei Consiglieri Carazzoni e Curci.
E' respinto.
Pongo ora in votazione per alzata di mano il comma testé letto.
E' approvato.
Vi è una proposta di emendamento aggiuntivo al termine di questo articolo dei Consiglieri Carazzoni e Curci, di cui do ora lettura: "Aggiungere dopo l'ultimo il seguente nuovo comma 'Al Presidente del Consiglio Regionale è corrisposto un assegno mensile fissato con legge regionale. Ai Vicepresidenti ed ai Segretari del Consiglio Regionale è corrisposta una indennità di funzione fissata con legge regionale' ".
Pongo in votazione per alzata di mano quest'emendamento.
E' respinto.
Pongo ora in votazione il complesso dell'art. 13.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
ARTICOLO 13 bis Dopo l'art. 13, i Consiglieri Carazzoni e Curci propongono di aggiungere il seguente art. 13 bis: "Subito dopo l'elezione dell'Ufficio di Presidenza, il Consiglio Regionale elegge nel proprio seno, a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio, tre Revisori dei Conti la cui funzione è incompatibile con quella di membro della Giunta. Ciascun Consigliere vota due nomi. Dopo la seconda votazione è sufficiente la maggioranza relativa dei voti espressi.
I Revisori dei Conti restano in carica un anno e non sono rieleggibili prima di tre anni successivi alla prima elezione".
La parola al Consigliere Curci per l'illustrazione.



CURCI Domenico

Vorrei fare presente che è un riferimento alla legge 10/2/53 che riteniamo debba essere richiamata nello Statuto.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di parola.
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento aggiuntivo di un nuovo articolo 13 bis.
E' respinto.
ARTICOLO 14 Esaminiamo ora l'art. 14 - Convocazione del Consiglio e Ordine del Giorno "La convocazione del Consiglio Regionale e l'Ordine del Giorno delle sedute sono fissati dal Presidente del Consiglio, secondo le norme e le modalità stabilite dal presente Statuto e dal Regolamento del Consiglio".
L'emendamento dei Consiglieri Carazzoni e Curci è aggiuntivo e potrà essere votato dopo; quello dei Consiglieri Bianchi, Simonelli e Debenedetti propone di sopprimere la parola "presente" (resta quindi la dizione "dallo Statuto") e le ultime parole "del Consiglio".
Approvando l'emendamento Bianchi il testo suonerebbe così: "La convocazione del Consiglio Regionale e l'Ordine del Giorno delle sedute sono fissati dal Presidente del Consiglio, secondo le norme e le modalità stabilite dallo Statuto e dal Regolamento".
Pongo in votazione l'emendamento sostitutivo proposto dai Consiglieri Bianchi ed altri.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Vi è un emendamento aggiuntivo di nuovi comma proposto dai Consiglieri Carazzoni e Curci: "L'avviso di convocazione del Consiglio Regionale, con l'indicazione degli argomenti da trattare, è inviato, per lettera raccomandata, a ciascun Consigliere almeno cinque giorni prima della riunione ed in pari data deve essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Per la convocazione d'urgenza, l'avviso può essere inviato, anche telegraficamente, 24 ore prima della seduta, omettendone la preventiva pubblicazione nel Bollettino Ufficiale. L'ordine del giorno del Consiglio Regionale è comunicato al Commissario del Governo nello stesso termine.
Tutti gli atti relativi agli argomenti da trattare sono messi a disposizione dei Consiglieri a partire dalla data di pubblicazione dell'avviso di convocazione.
Ogni Consigliere ha diritto di ottenere una copia degli atti fondamentali relativi agli argomenti da discutere".
La parola al Consigliere Carazzoni per l'illustrazione.



CARAZZONI Nino

Solo per sottolineare, proprio perché si afferma nel primo comma che è lo Statuto a fissare anche le norme e le modalità di convocazione del Consiglio Regionale oltre che il Regolamento, che riteniamo conseguenzialmente che ci debba essere nello Statuto un richiamo non solo alle modalità ma anche alle precise garanzie che devono essere date a ciascun Consigliere circa la disponibilità della documentazione relativa agli argomenti da trattare nelle singole sedute.
Per questo abbiamo proposto l'emendamento aggiuntivo e ne caldeggiamo l'approvazione.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede la parola? Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento aggiuntivo proposto dai Consiglieri. Carazzoni e Curci.
E' respinto.
Pongo ora in votazione per alzata di mano il testo dell'intero art. 14 contenuto in un comma unico già approvato.
E' approvato.
ARTICOLO 15 Passiamo all'art. 15 - Attribuzioni del Consiglio Regionale.
Non do lettura dell'intero articolo, che è lungo.
Lo leggeremo invece punto per punto, secondo gli emendamenti presentati.
Comincio con la prima parte dell'articolo fino alla lettera a) compresa alla lettera a) vi sono numerosi emendamenti che prenderemo in esame uno dopo l'altro: "Il Consiglio: a) esercita le potestà legislative e regolamentari attribuite alla Regione e le altre funzioni conferitegli dalla Costituzione, dalle leggi dello Stato e dal presente Statuto; ".
Emendamento Carazzoni-Curci: "Sostituire la lettera a) con il seguente testo: 'Il Consiglio Regionale esercita le potestà legislative e regolamentari e le altre funzioni conferite alla Regione dalle leggi della Repubblica nei limiti stabiliti dalla Costituzione, secondo le norme del presente Statuto.
Il Consiglio Regionale, non può esercitare le potestà legislative e le altre funzioni legate con il trasferimento delle funzioni statali prima che siano stati emanati i decreti delegati previsti dall'art. 17 della legge sulla finanza regionale.
Nelle materie indicate dall'art. 117 della Costituzione e trasferite alla Regione, è conservata allo Stato la funzione di indirizzo e di coordinamento delle attività della Regione che attengono ad esigenze di carattere unitario anche con riferimento agli impegni derivanti dagli obblighi internazionali dello Stato, al rispetto degli interessi nazionali e di quelli delle altre Regioni.
E' riservato altresì allo Stato il compito di stabilire vincoli atti a garantire l'inalienabilità, l'indisponibilità e la destinazione dei beni quando ciò sia necessario alla tutela dell'interesse generale dello Stato' ".
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento sostitutivo, cioè il più lontano dal testo, proposto dai Consiglieri Carazzoni e Curci.
E' respinto.
L'emendamento aggiuntivo del Consigliere Bianchi dice: "Aggiungere alla lettera a) dopo la parola 'conferitegli' la parola 'rispettivamente' ".
E' un emendamento puramente formale. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato .



BIANCHI Adriano

Chiedo ancora di sopprimere dalla lettera a) la parola 'presente' e cioè mettere, come in altre occasioni abbiamo già fatto, "e dallo Statuto" e non "e dal presente Statuto". E' veramente formale.



PRESIDENTE

Sostituire allora le parole "dal presente Statuto" con le parole "dallo Statuto".
Pongo in votazione per alzata di mano questo altro emendamento sostitutivo del Consigliere Bianchi.
E' approvato.
Emendamento Nesi-Fonio: "Aggiungere alla lettera a) 'e dalle leggi regionali' ".
Qui si parla di potestà legislativa e regolamentare: quella legislativa evidentemente gli è conferita dallo Statuto e da leggi superiori, quella regolamentare può essere conferita da una legge della Regione.



SIMONELLI Claudio

L'emendamento proposto si giustifica solo per un'esigenza di completezza: se una legge regionale fissasse delle competenze regolamentari non previste nello Statuto, potrebbe sorgere un dubbio circa la competenza del Consiglio in merito.



CALLERI Edoardo

Mi pare fuori discussione che le competenze regolamentari sono del Consiglio, il quale ha potestà legislative e regolamentari; da tutto il resto dello Statuto emerge chiaramente. C'è una modalità, che fra l'altro è prevista nei poteri della Giunta, che i regolamenti vengono proposti dalla Giunta stessa, ma comunque sono del Consiglio come potere di approvazione.
Quindi mi pare che aggiungere "dalle leggi della Regione" in realtà confonda. Dicendo "esercita le potestà legislative e regolamentari attribuite alla Regione", mi pare sia chiaro che quando parliamo di Regione intendiamo sempre riferirci, salvo non sia altrimenti disposto, al Consiglio Regionale. "E le altre funzioni (che sono quelle che lo Stato pu conferire) conferitegli rispettivamente dalla Costituzione": la Costituzione può, a norma dell'art. 117, conferire altre potestà e quindi lo Statuto è bene che lo recepisca. Mi pare sia giusto mettere "rispettivamente" ma non "legge regionale"...



PRESIDENTE

Il "rispettivamente" è già adottato.



CALLERI Edoardo

Ma che la legge regionale possa attribuire al Consiglio delle funzioni questo è fuori discussione, non mi pare nemmeno il caso di metterlo.



VIGLIONE Aldo

Vorrei essere molto chiaro su questo. La prima parte "legislativa e regolamentare attribuita alla Regione" va bene, ma poi dice "le altre funzioni" e questo è un termine molto vago. Le altre funzioni possono esserle attribuite dalle leggi dello Stato, dal presente Statuto, dal Consiglio. Quindi "al Consiglio dalle leggi regionali" tanto vale metterlo.
Lo so che è implicito, ma è meglio metterlo, non guasta mai, non distrugge il comma e lo chiarifica.



DEBENEDETTI Mario

Guasta...



VIGLIONE Aldo

Che cosa guasta? Non guasta niente, "dalle leggi dello Stato, dal presente Statuto e dalle leggi regionali".



CALLERI Edoardo

Le "leggi regionali" è inutile metterlo perché quelle leggi non possono sicuramente attribuire potestà legislativa al Consiglio, che invece le viene attribuita dalla Costituzione. La potestà regolamentare ce l'ha di per sé, non è certo la legge regionale che gliela può dare. Le altre sono funzioni che vanno al di là di quelle che ha adesso e questo al di là glielo possono dare soltanto la Costituzione, le leggi dello Stato e lo Statuto. Comunque se si insiste nel mettere "da una legge regionale" nulla vieta, ma per noi è assolutamente implicito. Se insiste mettiamolo pure.



PRESIDENTE

Credo che il conflitto si possa risolvere tranquillamente. Ciascuno voti secondo coscienza. E' una questione puramente tecnica, non è di principio.
Pongo in votazione l'emendamento Nesi-Fonio che consiste nel sostituire all'ultima parte della lettera a) le parole "e dal presente Statuto" con le parole "dallo Statuto" come è stato già deciso "e dalle leggi regionali".



CALLERI Edoardo

Io direi di mettere "dalle leggi regionali e dallo Statuto".



PRESIDENTE

Qui sono un po' per ordine gerarchico: Costituzione, leggi dello Stato Statuto, leggi regionali.
Chi è favorevole all'aggiunta dell'espressione "e dalle leggi regionali" al termine della lettera a) è pregato di alzare la mano.
E' approvata.
Pongo in votazione tutta la prima parte fino alla lettera a) compresa, che non è ancora stata votata nel suo testo modificato con gli emendamenti già approvati dal Consiglio: chi è favorevole alla stesura dell'articolo dalle parole "art. 15" fino alla fine della lettera a), è pregato di alzare la mano.
E' approvata.
Dopo la lettera a) vi è una proposta dei Consiglieri Sanlorenzo e Giovana di aggiungere una lettera a) bis: "Elegge nel proprio seno il Presidente ed i membri della Giunta regionale e su di essi esercita il proprio controllo secondo le prerogative che gli competono".
La parola al Consigliere Sanlorenzo per l'illustrazione.



SANLORENZO Dino

Il significato dell'emendamento deriva da esperienze che si stanno compiendo in altre Regioni, che hanno concluso positivamente il loro dibattito inserendo questo testo nello Statuto, come ad esempio ha fatto la Regione laziale. Potrebbe essere ritenuto ovvio il fatto che il Consiglio elegge nel suo seno la Giunta e il Presidente, non è del tutto ovvio ribadire il fatto che il Consiglio esercita il controllo politico nel senso che fissa l'indirizzo politico che la Regione deve seguire e incarica la Giunta di realizzarlo in termini esecutivi. Questo riflette tutta l'impostazione che abbiamo sempre illustrato nei rapporti fra Consiglio e Giunta e dà un particolare rilievo alla dizione in questa attribuzione al Consiglio Regionale. Questo è il significato e la portata dell'emendamento che vi invitiamo a votare.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Poiché lo Statuto nella bozza proposta prevede addirittura un voto di sfiducia come possibilità di far cadere la Giunta, il rapporto istituzionale che è così chiaro ed implicito per cui la Giunta è espressa dal Consiglio e il Consiglio esercita tutte le facoltà di controllo, si rafforza con questo istituto che rende estremamente esplicita la facoltà di controllo, tanto che la vita della Giunta dipende in ogni momento dalla volontà del Consiglio. Veramente suona come ripetizione e come accentuazione polemica, anche se è fuori delle intenzioni sicuramente dei proponenti di conferire questa accentuazione polemica. Per questo mi spiace, ma voterò contro.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede la parola? Ha facoltà di parlare il Consigliere Minucci.



MINUCCI Adalberto

Proprio perché, come diceva il collega Bianchi, è implicito in tutto lo Statuto il contenuto di questo emendamento, non vedo perché vi si debba dare un'attribuzione polemica. Per cui insisterei affinché anche in questo caso un contenuto implicito venga reso esplicito.



PRESIDENTE

Pongo in votazione il testo, che rileggo perché dopo queste discussioni potrebbe essere stato dimenticato; è la proposta di aggiungere una lettera a) bis dopo la lettera a) già approvata del seguente tenore: "elegge nel proprio seno il Presidente ed i membri della Giunta Regionale e su di essi esercita il proprio controllo secondo le prerogative che gli competono".
Pongo in votazione quest'emendamento aggiuntivo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto.
Do ora lettura della lettera b) per la quale non sono stati proposti emendamenti: "b) delibera in merito alle proposte della Regione relative alla programmazione nazionale".
Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione per alzata di mano il testo della lettera b).
E' approvato.
"c) approva il piano di sviluppo regionale presentato dalla Giunta;".
Non vi sono proposte di emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione per alzata di mano la lettera c).
E' approvata.
"d) approva entro il 30 novembre il bilancio preventivo predisposto dalla Giunta per l'esercizio dell'anno successivo;".
Non vi sono emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione per alzata di mano la lettera d).
E' approvata.
"e) approva lo storno di fondi da un capitolo all'altro del bilancio;".
Non vi sono emendamenti. Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione per alzata di mano la lettera e).
E' approvata.
"f) approva entro il 31 luglio il conto consuntivo dell'esercizio finanziario precedente;".
Non vi sono emendamenti.
Pongo in votazione per alzata di mano la lettera f).
E' approvata.
"g) delibera in ordine ai tributi regionali;".
I Consiglieri Carazzoni e Curci propongono di aggiungere al termine di questa dizione, le parole "nei limiti previsti dagli articoli 1, 2, 3, 4 5, 14 della legge sulla finanza regionale".
La parola al Consigliere Carazzoni per l'illustrazione.



CARAZZONI Nino

Signor Presidente, se non abbiamo perso il conto, sono stati presentati sino a questo momento 32 nostri emendamenti e ne sono stati respinti 32.
Non mi fermerò, perché non posso farlo, credo, su taluni degli emendamenti respinti. Voglio solo fare rilevare che l'aggiunta che proponiamo a questo comma di articolo, fa preciso riferimento alla legge sulla finanza regionale. Si potrebbe obiettare che si tratta di aggiunta del tutto ovvia.
Vorrei allora ripetere quanto ho sentito poco fa commentare dal Consigliere Viglione: che, talvolta, le cose ovvie si possono ripetere senza che per questo ne risulti spezzata l'unitarietà dell'articolo.
Mi auguro che, almeno in questo caso sia approvato il nostro emendamento, anche perché, se non dovesse essere approvato, non vi sarebbe dubbio che si voglia andare a imporre tributi regionali al di fuori delle indicazioni precise di legge. Nel quale caso chiederemmo che venisse precisato, per cortesia, se non a noi almeno all'opinione pubblica, dove si intendono porre e come si intendono porre i nuovi tributi.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Calleri.



CALLERI Edoardo

A me pare che ci sia un esplicito riferimento nella Costituzione sulle possibilità che le Regioni hanno di imporre tributi e queste possibilità sono chiaramente demandate alla legge dello Stato. Quindi è del tutto pleonastico fare riferimento ad un'attuale legge finanziaria, che è precisamente quella legge dello Stato e sarebbe molto vincolante fare riferimento addirittura a degli articoli di questa legge, tenuto conto che questa è una prima legge finanziaria in ordine alle possibilità della Regione di imporre tributi, e ci auguriamo che questa legge venga modificata al fine di ampliare le possibilità della Regione in questo senso.
Certamente la Regione Piemonte, come le altre Regioni, farà una precisa pressione sulle Camere, sul Parlamento e sul Senato perché la legge finanziaria venga integrata. Quindi non possiamo accettare questo emendamento perché riteniamo che sia in contrasto con una linea che intendiamo adottare e che da un punto di vista di carattere statutario non rechi nessun giovamento né chiarimento rispetto alle possibilità contributive che la Regione ha e che la Costituzione contiene nei limiti delle leggi dello Stato. Quindi riferirci alla presente legge dello Stato vuol dire che in futuro non avremo la possibilità, ove questa legge venga modificata ed attribuisca altre possibilità tributarie alla Regione, di utilizzare i nuovi strumenti che ci verrebbero dati dalla legge dello Stato.
Questa è la ragione per cui sono contrario all'accettazione dell'emendamento proposto.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare? Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento aggiuntivo Carazzoni Curci alla lettera g).
E' respinto.
Pongo in votazione per alzata di mano il testo della lettera g).
E' approvato.
Ora che la votazione è terminata faccio rilevare al Consigliere Carazzoni il quale ha detto che 32 emendamenti del M.S.I. sono respinti, che si tratta di 32 emendamenti a soli 15 articoli. Il numero inflazionato di questi emendamenti può spiegare forse perché il Consiglio è deliberatamente contrario agli stessi. Se fossero in numero minore forse avrebbero maggiori possibilità di essere accolti.
Il Consigliere Carazzoni chiede di parlare.



PRESIDENTE

Non le concedo la parola.
Passiamo alla lettera h): "h) delibera sull'ordinamento degli uffici e dei servizi regionali;".
Vi è un emendamento presentato dai Consiglieri Carazzoni e Curci a carattere aggiuntivo: "Aggiungere alla lettera h) dopo le parole 'dei servizi regionali' i seguenti nuovi comma: '...con la determinazione delle spese di competenza, delle attribuzioni e delle responsabilità proprie dei funzionari nel quadro delle norme di cui all'art. 17 della legge sulla finanza regionale.
La Regione provvede alla costituzione dei propri uffici servendosi esclusivamente di personale comandato dai Comuni, dalle Province e dallo Stato.
Il Consiglio Regionale non può emanare norme sulla organizzazione degli uffici, se non per quanto attiene strettamente al funzionamento del Consiglio, prima che siano stati emanati i decreti delegati previsti dall'art. 17 della legge sulla finanza regionale.
Le norme sullo stato giuridico ed il trattamento economico del personale comunque transitato alla Regione devono uniformarsi rigidamente alle norme sullo stato giuridico e sul trattamento economico del personale statale;' ".
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento aggiuntivo dei Consiglieri Carazzoni e Curci.
E' respinto.
Pongo ora in votazione per alzata di mano la lettera h) nel suo testo originario.
E' approvata.
"i) delibera dell'istituzione e la soppressione di enti e di aziende speciali dipendenti dalla Regione;".
Vi è un emendamento soppressivo dei Consiglieri Carazzoni e Curci: "Sopprimere le parole 'di aziende speciali' ".
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento soppressivo.
E' respinto.
Pongo ora in votazione per alzata di mano il testo della lettera i).
E' approvato.
"l) delibera in ordine alla costituzione e allo scioglimento di società a partecipazione regionale;".
C'e un emendamento soppressivo di tutta le lettera l) dei Consiglieri Carazzoni e Curci.
Desiderano illustrarlo? Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento soppressivo di tutta la lettera l).
E' respinto.
I due emendamenti presentati precedentemente, uno dal Consigliere Bianchi e l'altro dai Consiglieri Nesi, Fonio, Simonelli e Viglione, a carattere modificativo il primo, aggiuntivo il secondo, sulla lettera l) vengono ritirati e sostituiti con un emendamento comune ai firmatari di quegli emendamenti, del seguente tenore: "Sostituire alla lettera l) la seguente: 'delibera in ordine alla costituzione e allo scioglimento di società di interesse pubblico e all'assunzione e cessione di partecipazioni' ".
Ha facoltà di parlare il Consigliere Sanlorenzo per l'illustrazione .



SANLORENZO Dino

Io ho sotto gli occhi l'emendamento precedentemente presentato che chiariva meglio il concetto da cui erano partiti i proponenti. Nella formulazione attuale la cosa è più sfumata, ma lascia dei dubbi in ordine non certo al fatto che debba essere il Consiglio il titolare delle decisioni su argomenti di questa materia (è evidente che è il Consiglio che deve decidere) ma perché la Regione come un ente che avrà come attività n primaria né prevalente né predominante, ma del tutto straordinaria, quello di partecipare agli acquisti o alle vendite di partecipazione azionaria in qualsiasi campo e di qualsiasi genere. Noi anticipiamo la discussione che faremo quando parleremo di programmazione. Credo che dobbiamo concepire la Regione come un ente che delega la stragrande maggioranza delle sue attività agli Enti locali, certamente non una Regione imprenditoriale n come Ente pubblico che in prima persona assume l'iniziativa di fondare, di costituire società di questa natura, né meno che mai come Ente sussidiario partecipante per caso in condizioni minoritarie alla costituzione, alla gestione di società a prevalente interesse privato.
Non escludo che ciò possa avvenire, ma non vedo l'opportunità di inserire con un rilievo statutario un concetto di questo genere.
Una cosa è prevedere, un'altra è inserire in uno Statuto che vivrà probabilmente per vent'anni qualche cosa che può modificarsi in un prosieguo di tempo. A parole oggi siamo tutti d'accordo che la Regione sia essenzialmente un organo di carattere politico, di coordinamento, di indirizzo sull'attività economica, sull'attività di programmazione e soltanto in casi eccezionali un ente che si mette a fare cose di questa natura.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Simonelli.



SIMONELLI Claudio

Mi sembra opportuno, pur concordando con l'opinione espressa secondo la quale la Regione deve normalmente delegare le sue funzioni, non escludere la possibilità della partecipazione della Regione stessa in società ed enti. Il dibattito politico di questi anni, del resto, ci offre più di un esempio di questa necessità, a cominciare dalla proposta - sostenuta da un ampio arco di forze politiche - di costituire una società finanziaria pubblica regionale.
Se è vero, perciò, come io ritengo, che l'intervento nella forma della partecipazione in società - che, tra l'altro, è quella attraverso la quale si è realizzata storicamente nel nostro Paese buona parte dell'intervento pubblico in campo economico - non deve essere escluso per la Regione, mi sembra estremamente opportuno sottolineare nello Statuto che le decisioni relative sono di spettanza del Consiglio Regionale. Ci sorprende l'obiezione del Consigliere Sanlorenzo perché si tratta, a mio avviso, di una norma importante proprio in tema di competenze del Consiglio; perch sia chiaro che le decisioni relative alla costituzione di società di interesse pubblico, e alla assunzione di partecipazioni in società a partecipazione statale o comunque in società già esistenti, sono di competenza del Consiglio. Noi socialisti riteniamo pertanto significativo ed importante inserire questa norma nello Statuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Viglione.



VIGLIONE Aldo

Abbiamo ritenuto di proporre questo emendamento anche per ragioni di carattere tecnico. Se ad esempio una Regione partecipa con 50 Comuni alla costituzione di un ente trasporti, poi altri 50 Comuni vogliono intervenire, la Regione non potrebbe farlo perché non è prevista dallo Statuto, la cessione delle sue partecipazioni, è previsto soltanto lo scioglimento, dovrebbe sciogliere la società, ricostituirne un'altra con 100 Comuni e continuare così. E' un fatto di natura tecnica che deve essere previsto. Mi pare utile metterlo.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Calleri.



CALLERI Edoardo

Io comprendo molto bene queste preoccupazioni, tuttavia mi sembra ovvio che l'acquisto o la vendita di azioni, essendo o alienazione o acquisizione patrimoniale, è indubbio che spetti al Consiglio determinarlo. Qui l'importante è di aver prevista nello Statuto la possibilità di partecipare a società (c'é un riferimento nella parte successiva dello Statuto sulla modalità di partecipazione). E' chiaro che l'acquisizione, così come l'alienazione totale o parziale di quote di partecipazione, sia di spettanza del Consiglio, come è di spettanza del Consiglio tutto ciò che attiene ad acquisti od a vendite di beni patrimoniali della Regione.
Mi pare che non apportiamo nessun elemento innovativo, ma rischiamo di fare delle confusioni, cioè di porre indiscriminatamente tra i poteri della Regione, quello di acquistare e di vendere delle azioni e questo è un fatto sul quale personalmente non sono d'accordo. Noi dobbiamo semplicemente stabilire la possibilità che oltre aziende speciali, oltre enti di interesse regionale, possiamo anche istituire o sciogliere o alienare delle partecipazioni in società. Cioè stabiliamo che possiamo fare enti, aziende speciali e società a partecipazione regionale. L'equivoco nel quale possiamo incorrere è che possiamo comperare delle azioni della società X o Y o Z, e prevederlo nello Statuto mi pare che oltre tutto sia al di fuori della logica con la quale abbiamo formulato tutto questo, non rechiamo nulla di nuovo e ci togliamo da una sistematica che mi sembra abbiamo molto correttamente fin qui adottata.



DEBENEDETTI Mario

Chiediamo una sospensione brevissima.



PRESIDENTE

Sospendiamo allora per alcuni minuti, ma che siano veramente pochi perché a quest'ora il Consiglio è esausto.



(La seduta viene brevemente sospesa)



PRESIDENTE

La seduta è riaperta.
I presentatori dell'emendamento di cui stavamo discutendo, sostitutivo della lettera l) con una nuova lettera l), hanno deliberato di ritirarlo e di riproporne un altro più semplice e più comprensivo, che probabilmente raccoglierà l'assenso anche di coloro che ne hanno presentato altri: "Sostituire come segue la lettera l): 'delibera in ordine alla partecipazione della Regione in società;' ".
Se nessuno chiede la parola lo metto in votazione per alzata di mano.
E' approvato.
"m) approva i piani settoriali concernenti interventi economici e finanziari nelle materie di competenza della Regione, nonché i piani concernenti l'esecuzione di opere pubbliche e l'organizzazione di servizi pubblici di interesse della Regione ed i finanziamenti di spettanza della Regione;".
Vi sono alcuni emendamenti.
Il primo è quello presentato dai Consiglieri Nesi e Viglione, che propongono di sostituire le parole "i finanziamenti" con le parole "gli oneri finanziari".
Desiderano illustrarlo? Nessuno chiede la parola? E' un emendamento prevalentemente tecnico.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Un secondo emendamento è del Consigliere Bianchi e dice: "Alla lettera m) sostituire le parole 'di interesse della Regione' con le parole 'di interesse regionale' ".
Anche questo ha più carattere linguistico che altro.
Chi è favorevole a quest'emendamento sostitutivo è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Adesso vi è un emendamento aggiuntivo presentato dal Consigliere Raschio che propone di aggiungere al termine della lettera m) le parole "determinando i contenuti e la spesa".
Desidera illustrarlo, Consigliere Raschio? Prego.



RASCHIO Luciano

L'emendamento aggiuntivo vuole richiamare quest'esigenza: quando abbiamo i piani settoriali, i piani concernenti soprattutto l'esecuzione di opere pubbliche, è necessario che il Consiglio Regionale abbia davanti a s un dettaglio di questi piani nell'ambito dei contenuti che hanno rilevanza di ordine finanziario.
Non so se rendo chiara l'idea: un piano traccia delle linee e anche dei momenti di collocamento finanziario, però quando lo approviamo, come Consiglio Regionale, deve essere articolato in una serie di postazioni anche di finanziamento che è necessario vengano fatte presenti al Consiglio Regionale perché possa deliberare con tutta tranquillità.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Gandolfi.



GANDOLFI Aldo

Mi sembra che nella formulazione dell'articolo così com'è soprattutto con l'emendamento proposto da Bianchi, cioè "gli oneri finanziari", sia estremamente chiaro che è già accolto quel tipo di preoccupazioni.
E' chiaro che i piani settoriali saranno dei piani in cui verranno precisati i contenuti e gli oneri finanziari sono le spese previste.



PRESIDENTE

Potrebbe essere soltanto assorbita, caso mai, "la spesa", ma qui si parla anche dei contenuti, che non sono evidentemente contemplati dagli oneri finanziari.



RASCHIO Luciano

Non è per fare della facile polemica: sono già contento che si sia cancellato "i finanziamenti" e si sia messo, giustamente, "gli oneri finanziari". Però nel piano settoriale è indispensabile avere un elenco di quanto dovrà essere finanziato per ogni opera, occorre cioè una panoramica di tutte le spese a latere di ogni iniziativa che andiamo a prendere.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Calleri.



CALLERI Edoardo

Io non vorrei che per precisare troppo rischiassimo di metterci in una condizione che contrasta poi in modo palese e a mio giudizio anche allarmante con l'attività della Regione e con le leggi che andremo a fare: 1) devo dire che riguardando bene sono un po' preoccupato rispetto alla dizione approvata, perché "l'organizzazione di servizi pubblici di interesse regionale" e gli "oneri relativi" potrebbe portare ad esempio ad assumere dei servizi pubblici e a riscontrare che gli oneri relativi difficilmente li possiamo stabilire, tenuto conto del deficit che spesso comporta l'assunzione di servizi pubblici, per cui ciò che viene preventivato di spendere in realtà è molto diverso. E questo è molto importante perché un incremento aggiuntivo di spesa rispetto ad una legge precedente, si potrà sicuramente fare, ma dal momento in cui si verifica una maggiore spesa al momento in cui lo si stabilirà con una legge, passa un periodo di tempo che mi preoccupa. Bisogna fare molta attenzione pregherei il Consiglio di rimeditare un momento; 2) io suggerirei di mettere "piani generali concernenti" e dicendo "i finanziamenti relativi" mi sembra proprio che stabiliamo le modalità per i finanziamenti relativi.
Sono evidentemente delle modalità analitiche, è chiaro che parlando di piani settoriali, di piani generali, indichiamo dei contenuti se vogliamo stabilire i finanziamenti necessari per questi piani. Perché non potremmo stabilire i finanziamenti necessari per questi piani se non ci riferissimo a dei contenuti ed analiticamente non dicessimo per ciascuno di questi contenuti quale finanziamento comporta.
Io chiederei una rimeditazione su questo per evitare di trovarci in carenza di strumenti di intervento, prima di arrivare all'approvazione della legge, in un momento di vuoto che potrebbe mettere fortemente in difficoltà la gestione stessa e la organizzazione di questi servizi pubblici.
A me pare che riferendoci ai finanziamenti dicevamo qualche cosa di più preciso, di più analitico che soddisfaceva le esigenze che qui sono state espresse e non ci esponeva ai rischi che in coscienza io ritengo dover fare presenti al Consiglio.



PRESIDENTE

Temo purtroppo che, essendo stato approvato già l'emendamento sostitutivo in "oneri finanziari" a norma del Regolamento, non si possa tornare indietro. Qui ci troviamo sempre in presenza dell'emendamento aggiuntivo del Consigliere Raschio. Lo mantiene?



RASCHIO Luciano

Sì.



CALLERI Edoardo

Io proporrei di mantenere "oneri finanziari" ma di mettere anche "finanziamenti" perché al limite sono due cose diverse.



PRESIDENTE

Questo si può anche aggiungere. Cominciamo col deliberare sull'emendamento Raschio.



RASCHIO Luciano

Le cose portate avanti dal collega Calleri indubbiamente sono di grosso peso; si poteva trovare questa soluzione: "di interesse regionale" terminando "i contenuti e la spesa" e togliendo le parole "finanziamenti oneri, ecc.".



PRESIDENTE

Consigliere Raschio, sono estremamente spiacente, ma è una grossa questione di principio. Capisco benissimo che ciò di cui discutiamo potrebbe anche trovarci tutti concordi, ma il giorno in cui accettassimo di cambiare una virgola già soppressa, potremmo, dopo aver votato ottanta articoli dello Statuto o cento articoli di una legge, decidere che abbiamo cambiato idea e rideliberare. Su questo ci sono norme assai precise nella Costituzione, nelle leggi della Repubblica e nello stesso nostro Regolamento ed è anche una questione di principio. Vediamo di accomodare le cose in altra maniera; sono assai dolente ma non posso ammettere che si torni sulla votazione già acquisita.
Siccome non abbiamo ancora votato l'intero testo, possiamo anche sospendere, se volete, per trovare il modo di integrare la parte già deliberata con espressioni che permettano di farla più confacente alle esigenze che sono state fin qui espresse. E forse sarebbe anche meglio perché continuo ad avere una serie di emendamenti aggiuntivi, sostitutivi e soppressivi, sempre rispetto alla lettera m), e forse si potrebbe trovare un accordo fra i proponenti per arrivare ad una votazione unica.
Ha facoltà di parlare il Consigliere Simonelli.
La prego di accelerare un po' questi lavori perché stiamo facendo discussioni che spesso sono inutili e direi anzi che confondono le idee del Consiglio Regionale.



SIMONELLI Claudio

Per raccogliere le indicazioni che sono state fornite dal Consigliere Raschio e dal Presidente Calleri, direi di aggiungere...



PRESIDENTE

Consigliere Simonelli, io ho quattro proposte di emendamenti aggiuntivi di parole che o dicono la stessa cosa o si integrano fra di loro, o fanno a pugni fra di loro, corriamo il rischio in sede di coordinamento di trovarci con un testo che non rimane in piedi. E' molto meglio sospendere per quattro o cinque minuti, vi mettete d'accordo e poi deliberiamo su una cosa chiara e anche in buon italiano. Qui sono ammesse anche le altre "parlate" ma nello Statuto usiamo l'italiano.
La seduta è sospesa.



(La seduta è brevemente sospesa)



PRESIDENTE

La seduta è riaperta.
I proponenti dei vari emendamenti (ad eccezione di quello sostitutivo presentato dai Consiglieri Carazzoni e Curci) hanno concordato un testo integralmente sostitutivo della lettera m). Siccome però l'emendamento dei Consiglieri Carazzoni e Curci è anch'esso sostitutivo dell'intera lettera m) ed è stato presentato prima ha precedenza nelle votazioni rispetto agli altri.
Leggo l'emendamento sostitutivo dei Consiglieri Carazzoni e Curci: "Sostituire la lettera m) con il seguente testo: 'formula i programmi generali di sviluppo regionale e di intervento economico-finanziario di cui al terzo comma dell'art. 119 della Costituzione ed all'art. 12 della legge sulla finanza regionale' ".
Desiderano illustrarlo? No.
Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento testé letto.
E' respinto.
Do ora lettura dell'emendamento sostitutivo presentato dai Consiglieri Simonelli, Calleri, Raschio. S'intende, attraverso l'eventuale approvazione di quest'emendamento, decaduta la lettera m) precedente; se invece venisse respinto verrebbe messa in votazione la lettera m) con gli emendamenti che erano stati gia accolti.
Ecco il testo dell'emendamento sostitutivo dell'intera lettera m): "Approva i piani settoriali concernenti interventi economici e finanziari nelle materie di competenza della Regione, i piani generali concernenti l'esecuzione di opere pubbliche determinandone i contenuti l'organizzazione di servizi pubblici di interesse regionale e delibera i finanziamenti relativi;".
Qualcuno chiede la parola? Pongo in votazione per alzata di mano l'emendamento sostitutivo testè letto, alla lettera m).
E' approvato.
Passiamo ora alla lettera n) alla quale non sono stati presentati emendamenti: "n) stabilisce con leggi della Regione le direttive fondamentali ed i conseguenti rapporti finanziari delle deleghe di funzioni amministrative della Regione alle Province, ai Comuni ed agli altri Enti locali, a norma dell'art. 118 della Costituzione;".
Nessuno chiede di parlare? Pongo in votazione per alzata di mano il testo della lettera n) predisposto dalla Commissione.
E' approvato.
Vi è un emendamento presentato dal Consigliere Bianchi: "Aggiungere dopo la lettera n) la lettera n) bis 'provvede alle nomine di competenza della Regione salvo quelle attribuite al Presidente e alla Giunta da leggi o provvedimenti' ".
Ha facoltà di parlare il Consigliere Zanone per l'illustrazione.



ZANONE Valerio

Io concordo con quanto è stato detto poco fa dal Presidente Calleri cioè che ogni qualvolta si parla di Regione senza altre specificazioni, si intende Consiglio Regionale. Quindi la prima parte di questo comma è tautologica perché equivale a dire che il Consiglio Regionale provvede alle nomine di competenza del Consiglio Regionale.
Il vero significato di questa proposta, a mio avviso, è di carattere restrittivo, vale a dire introduce il principio che vi siano delle nomine attribuite alla Giunta e al suo Presidente, le quali sono del resto previste e disciplinate con una certa procedura di designazione dal successivo art. 23. Quindi io non sarei favorevole all'introduzione di questo comma aggiuntivo, ma credo che per maggiore chiarezza, se il Presidente lo consente, il collega Bianchi dovrebbe dirci se considera questo comma sostitutivo dell'art. 23 o meno.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Bianchi.



BIANCHI Adriano

Al fondo effettivamente questo comma risponde innanzi tutto alla esigenza che nasce dalla proposta di soppressione di cui mi sono fatto carico, dell'art. 23; in secondo luogo ha carattere restrittivo, ma non nei confronti della competenza regionale: quando si dice Regione se non si specifica nulla si può intendere Consiglio Regionale ma si può anche non intendere Consiglio Regionale; la Regione è costituita in vari organi. In ogni caso qui la restrizione è dettata nei confronti delle nomine di facoltà del Presidente della Giunta perché si specifica che queste facoltà possono dipendere solo da leggi o provvedimenti particolari; in sostanza si delimitano le competenze del Presidente della Giunta, evitando che ci possano essere dei confini vaghi o delle possibilità di ampliare queste facoltà e queste competenze al di là dei limiti previsti. Questa era l'intenzione, mi sembra che dovrebbe rispondere anche con la lettera.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Minucci.



MINUCCI Adalberto

Il Consigliere Bianchi poco fa su un'altra norma dello Statuto ha spezzato una lancia contro un nostro emendamento perché riteneva che da un lato fosse pleonastico e dall'altro che pleonastica suonasse una forzatura polemica nei confronti della Giunta. Mi sembra che qui il caso sia rovesciato, pur essendo la stessa cosa, in quanto è pleonastico e c'é una forzatura polemica a favore della Giunta; quindi noi siamo contrari.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Sanlorenzo.



SANLORENZO Dino

La gravità della proposizione dei firmatari sta nel carattere già egregiamente illustrato dai Consiglieri Zanone e Minucci, ma anche nella dichiarazione del Consigliere Bianchi dell'intendimento di sopprimere l'art. 23 che è un articolo qualificante di tutto lo Statuto. Noi veniamo a conoscenza di un fatto veramente grave perché la Commissione Statuto aveva già raccolto l'adesione di tutti i suoi membri che si erano cimentati in confronti, in pareri e anche in slancio innovativo, memori della tristissima esperienza di tanti nostri Consigli Comunali e Provinciali nei quali, mancando qualsiasi organo consultivo e di controllo, le nomine erano argomento di trattativa, erano una delle componenti negative di tutta la nostra vita amministrativa e politica nazionale, provinciale, regionale.
Quindi non solo siamo contro, ma quando ci sarà da discutere l'art. 23 si aprirà una questione politica di grande rilevanza e i Gruppi che sono stati a suo tempo d'accordo nel comporre l'art. 23 dovranno esaurientemente spiegare al Consiglio perché improvvisamente cambiano parere e arrivano alla proposta di sopprimerlo.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare? Pongo in votazione per alzata di mano la proposta di emendamento aggiuntivo di una nuova lettera formulata dal Consigliere Bianchi.
E' approvata.
Passiamo ora alla lettera o) che è l'ultima dell'art. 15: "o) adotta ogni altra deliberazione per la quale la legge richiede l'approvazione del Consiglio o stabilisce la generica attribuzione alla Regione".
Nessuno chiede di parlare? Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Pongo in votazione il testo dell'intero art. 15.
Per dichiarazione di voto ha facoltà di parlare il Consigliere Berti.



BERTI Antonio

Noi riteniamo della massima gravità la presentazione dell'emendamento testè esaminato, per alcune considerazioni importanti. La prima è già stata fatta dal Consigliere Minucci e cioè che là dov'è favorevole alla Giunta non si ritiene pleonastico l'inserimento, diversamente sì. Ma potrebbe anche non essere un elemento di grandissima importanza (salvo qualificare l'atteggiamento della maggioranza) se non fosse perché richiama in discussione, ancora una volta, il contenuto complessivo dello Statuto, cioè la discussione sul rapporto esecutivo-assemblea e sulla volontà effettiva dell'esecutivo di esautorare il Consiglio quando si tratti di questioni di fondo: da questo emendamento appare evidente. Che cosa teme la Giunta? Che cosa teme il Presidente del Consiglio? Che cosa è sopravvenuto dopo che la Commissione aveva chiaramente espresso un parere unitario su questo argomento? Chi ha paura di qualcosa? Chi rimette in discussione le questioni che nello Statuto sono scritte? E per quali motivi? Devono essere chiaramente esposti. Forse che consultare il Consiglio nei suoi organismi nelle sue Commissioni, è qualcosa che mette in pericolo la maggioranza? O viene leso il prestigio del Presidente della Giunta, o della Giunta stessa? Ma non facciamo ridere, noi abbiamo stabilito in tutto lo Statuto un metodo e uno spirito partecipativo e la cosa è tanto più grave perché dopo un'assemblea dei Capigruppo molto lunga e travagliata, e pur avendo noi comunisti dimostrato un'effettiva volontà di addivenire a delle soluzioni concrete, ci troviamo con un emendamento contrario a quello che è stato lo spirito che ha informato le riunioni della Commissione.



SANLORENZO Dino

Senza averlo detto.



PRESIDENTE

Prego di non commentare il voto. Il Consigliere Berti ha facoltà di parlare per dichiarazione di voto.



BERTI Antonio

Noi riteniamo estremamente scorretto questo metodo che tradisce le vere intenzioni e speriamo di non ritrovarlo nel proseguimento del dibattito.
Per questo motivo votiamo contro l'art. 15 specificando che non è per il contenuto degli altri comma, ma per bollare l'atteggiamento della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Nesi per dichiarazione di voto.



NESI Nerio

Il Gruppo socialista voterà a favore di questo articolo. Io non sono un giurista di grande valore, ma credo che il testo dell'emendamento non costituisca una norma restrittiva. E' tutt'altro che dimostrato, sia sul piano giuridico in senso stretto, sia sul piano dell'esperienza che abbiamo, che quando si parla di Regione si intenda necessariamente Consiglio Regionale: abbiamo avuto esperienze recenti, molto vicine a noi di Presidenti di Giunte che hanno sostenuto che in assenza di norme precise certe nomine potevano essere di spettanza della Giunta. Avendo noi affermato che sono di spettanza del Consiglio tutte le nomine di competenza della Regione - salvo quelle specificatamente attribuite da leggi o provvedimenti (che non possono essere altro che emanati dallo Stato o dallo stesso Consiglio) abbiamo inserito una norma tutt'altro che restrittiva e che invece rispecchia la piena sovranità del Consiglio.
E' per queste ragioni che il Gruppo socialista vota a favore.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Calleri.



CALLERI Edoardo

Il fatto di aver voluto inserire questa norma, ha una sua rilevanza che si collega direttamente, non contrasta affatto con quanto ha qui posto in evidenza il collega Berti. Il dott. Nesi ha fatto riferimento ad una nostra recente esperienza ed io la voglio qui ricordare per dire come non sia affatto dimostrato che quando si parla della Regione si intende parlare del Consiglio Regionale. In altre Regioni a Statuto speciale, è addirittura detto in modo intenso questo concetto: sono demandate al Consiglio le nomine espressamente date al Consiglio, ritenendosi le altre di spettanza o del Presidente della Regione o della Giunta. Qui noi capovolgiamo i termini, ma li capovolgiamo mantenendo, cosa che mi sembra da un punto di vista giuridico e costituzionale, corretta, i confini delle responsabilità e delle competenze. Diciamo che quando parliamo di Regione si intende Consiglio Regionale, ma diciamo anche che quando non è detto alla Regione ma al Presidente ed alla Giunta evidentemente spettano a questi ultimi e non al Consiglio Regionale.
Loro sanno che esistono leggi che fanno esplicito riferimento, o per nomina o per interventi, al Presidente o alla Giunta; qui si tratta non di contrastare un elemento partecipativo, ma semplicemente di definire bene gli ambiti entro i quali correttamente ciascun organo si muove. Questa mi pare una preoccupazione che dobbiamo avere tutti, proprio per la correttezza di rapporti che vogliamo esistano fra gli organi della Regione tenuto conto della grande quantità di competenze che in definitiva la Regione assume su se stessa e come iniziative e come problemi; quindi lo stabilire dei confini tra le competenze, ma soprattutto le responsabilità degli organi, è una cosa molto importante.
Io non voglio andare al di là di questo, voglio però dirvi di quali conflitti ci caricheremo il giorno in cui una nomina di competenza del Presidente o della Giunta venisse fatta sentendo una Commissione consultiva del Consiglio, la quale non fosse d'accordo con quanto proposto dal Presidente e dalla Giunta di loro facoltà e di loro potestà. Io credo che questo non sia oggettivamente nella convenienza di nessuno dei Gruppi che qui si assumono delle responsabilità. A mio giudizio sarebbe grave il voler dire qualche cosa di diverso da questo, che è giuridicamente corretto; da un punto di vista di rapporti tra forze politiche che hanno responsabilità diverse a livello di Consiglio, di Giunta e di Presidenza della Regione, è bene stabilire dei rapporti ben precisi affinché non sorgano equivoci e non si dia materia ad un contenzioso che può veramente creare motivi di frizione, di rottura, di contrapposizione che sono certamente al di fuori dell'atmosfera che noi intendiamo creare e mantenere nell'ambito dei lavori degli organi della Regione.
Ecco perché riteniamo che queste cose vadano dette, dando questa motivazione di serietà e di correttezza dei rapporti nell'ambito delle responsabilità che hanno gli organi della Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Minucci.
Faccio presente che siamo in sede di dichiarazione di voto. Data l'importanza della materia, poiché stiamo per votare un articolo relativo alle attribuzioni principali del Consiglio,faccio uno strappo al Regolamento e dò la parola anche ad un altro Consigliere dello stesso Gruppo, pregandolo di essere breve e dichiarando che questo strappo lo faccio soltanto perché su un argomento di questa importanza, che regolerà tutti i nostri lavori in avvenire, credo debba essere consentita la massima espressione dell'opinione di tutti i Gruppi.
Ha facoltà di parlare il Consigliere Minucci, poi parlerà il Consigliere Gandolfi.



MINUCCI Adalberto

La ringrazio vivamente, signor Presidente, di questa facoltà, D'altra parte lei stesso ammette che la gravità del tema che stiamo discutendo richiede il massimo di espressione di opinioni. In effetti dobbiamo prendere atto che con la seduta di oggi viene introdotta una tecnica nuova nei lavori del Consiglio ed è (dispiace dire parole che possono apparire pesanti) la tecnica dei prestigiatori, cioè di quei giocolieri che infilano e tolgono conigli e colombi dai cappelli, tra l'altro senza che si possa dire che il trucco non si vede perché in questo caso è chiaro. Credo che questo ultimo scorcio di seduta ci permetta di capire le bizze che hanno portato a numerose interruzioni della seduta odierna e la drammatizzazione di certi contrasti all'interno della maggioranza, perché finalmente comprendiamo che cosa c'era dietro.
Abbiamo sentito dire nel giro di un quarto d'ora, forse mezz'ora, dalla stessa persona, autorevolissima, il Presidente della Giunta prima che il Consiglio è tutto, cioè che quando si parla di Regione si intende Consiglio, e dopo che quando si parla di Regione non si intende affatto Consiglio. Non solo, ma il Presidente Calleri ha detto con molta chiarezza che oltre ad aggiungere questo comma apparentemente innocuo e pleonastico si intende anche abolire l'art. 23 che introduce una norma tutt'altro che contraddittoria rispetto ad un regolare funzionamento dei lavori del Consiglio e della stessa Giunta, una norma di controllo democratico di più ampia democrazia a cui pure tutti i Gruppi avevano detto di volersi ispirare. Ricordo le dichiarazioni che facemmo in sede di dibattito programmatico, ricordo lo stesso intervento del collega Bianchi Capogruppo della D.C. a proposito della necessità di ricerche di convergenze di attributi da parte di tutti i Gruppi, senza fissare norme che delimitassero rigidamente e in modo antidemocratico aggiungo, le maggioranze e le minoranze.
Con le sortite di questa sera tutto questo viene messo in discussione anzi, viene distrutto. La cosa è molto grave, così grave da rendere del tutto incomprensibile l'atteggiamento dei colleghi e compagni socialisti, i quali hanno sempre affermato di voler seguire un metodo che è esattamente inverso a quello che stasera invece approvano. Mi stupisce per esempio che il compagno Nesi non abbia detto niente a proposito dell'art. 23 e lasci dire adesso al Presidente della Giunta le cose che ha detto. Ma allora che cosa abbiamo fatto in queste settimane, in questi mesi, quando abbiamo lavorato assieme nelle Commissioni, quando si è detto di voler accettare il contributo di tutti, quando siamo arrivati a formulazioni comuni? Non esito a dire che si tratta di un metodo del tutto inaccettabile e che getta una macchia sull'atteggiamento dei Gruppi di maggioranza.
E' evidente che di fronte a questa novità il nostro Gruppo è deciso a ricavarne tutte le conseguenze, è pronto anche a mutare completamente il suo atteggiamento nel prosieguo della discussione.



PRESIDENTE

Ha facoltà di parlare il Consigliere Gandolfi.



(Qualcuno dalla tribuna del pubblico applaude)



PRESIDENTE

Prego il pubblico di astenersi da manifestazioni di approvazione o di disapprovazione.



GANDOLFI Aldo

Sono già state anticipate le discussioni sull'art. 23 e in particolare sull'emendamento soppressivo dell'articolo stesso proposto dal Consigliere Bianchi. Io mi riservo, anche come membro della Commissione Statuto di prendere la parola su questo argomento quando si discuterà l'emendamento.
Sul problema invece in discussione, cioè l'approvazione dell'art. 15 con particolare riferimento all'emendamento proposto da Bianchi in questa sede, mi sembra che francamente si drammatizzino un po' i toni. L'obiezione fatta nel suo primo intervento dal Consigliere Minucci, cioè che questo tipo di emendamento è di fatto provocativo rispetto a quelli che sarebbero i poteri del Consiglio, non mi sembra sostenibile.
Francamente in quest'emendamento io vedo una riaffermazione, sono d'accordo con il dr. Nesi, dei poteri del Consiglio a un chiarimento di quelli che invece sono i poteri della Giunta o del Presidente della Giunta che devono derivare da leggi o da decreti di delega, soprattutto dello Stato.
Con queste motivazioni io do il mio voto favorevole all'articolo.



(Il Consigliere Nesi chiede ancora di parlare)



PRESIDENTE

Ha già parlato Consigliere Nesi, mi dispiace. Mi pare di ricordare che ha parlato per dichiarazione di voto, può darsi che io commetta un errore.



NESI Nerio

No.



PRESIDENTE

Mi scusi allora, credevo che avesse parlato per dichiarazione di voto.
Ha facoltà di parlare.



NESI Nerio

Io rimango molto colpito dalle parole...



PRESIDENTE

Scusi, mi viene confermato che ha già parlato per dichiarazione di voto sono molto spiacente ma non posso darle la parola.
Nessun altro chiede di parlare? Desidero dichiarare, prima di procedere alla votazione dell'art. 15 nel suo complesso, che questa votazione non preclude la presa in esame del progetto di art. 23 sul quale il Consiglio è pienamente libero di esprimere il suo apprezzamento.
Pongo in votazione l'art. 15 nel suo complesso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato.
Dato lo stato di fatica in cui si trova il Consiglio, sospenderei adesso la seduta per dare luogo ai Gruppi nel loro interno e nei loro rapporti reciproci di potersi ulteriormente consultare per un più snello procedimento dell'esame degli altri articoli.
La seduta viene rinviata a lunedì alle ore 16, con all'o.d.g.: "Seguito della discussione degli articoli del progetto Statuto, e gli altri argomenti iscritti nell'o.d.g. odierno".
Ancora una comunicazione: nella seduta di lunedì, dato che i membri della Commissione preferiscono stare insieme al loro Gruppo che sedere al tavolo della Presidenza, i Consiglieri troveranno una diversa disposizione in aula in modo da acconsentire ai vari Gruppi di stare congiunti con i loro rappresentanti in Commissione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 22)



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