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Dettaglio seduta n.116 del 05/10/72 - Legislatura n. I - Sedute dal 6 giugno 1970 al 15 giugno 1975

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE OBERTO


Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Il Consigliere Garabello ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione urgente presentata dal Consigliere Marchesotti in data 4.9.72 concernente la riserva di caccia di Castelferro (Alessandria) è stata data risposta scritta dall'Assessore competente e quindi decade dal ruolo delle interrogazioni.
La stessa cosa per la risposta data all'interrogazione presentata dal Consigliere Bono il 20.7.72 e pertanto decade dal ruolo delle interrogazioni.


Argomento: Fondo di previdenza dei Consiglieri

Proposta di legge concernente l'istituzione del fondo di previdenza e di solidarietà fra i Consiglieri regionali


PRESIDENTE

Passiamo al n. 6 dell'ordine del giorno "Disegno di legge concernente la determinazione dell'indennità di presenza e del rimborso spese ai componenti del Comitato regionale di controllo e delle sue sezioni decentrate".
La parola al Presidente della Giunta.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Signor Presidente, signori Consiglieri, siccome sono in attesa di un parere in ordine ad un articolo di questo disegno di legge, vorrei chiedere alla loro cortesia se fosse possibile anticipare la discussione dell'altro disegno di legge che è all'ordine del giorno, perché vorrei evitare che il contenuto di questa legge, che già presenta alcuni problemi di carattere giuridico, non fosse del tutto precisa e possa venire respinta.
Sarei grato al Consiglio se volesse accettare questa diversificazione dell'ordine del giorno proprio in relazione al parere che sto attendendo.



PRESIDENTE

Vi sono delle opposizioni a questa richiesta? Mi pare di no, quindi viene postergato il n. 6.
Passiamo al n. 7: "Proposta di legge concernente l'istituzione del fondo di previdenza e di solidarietà fra i Consiglieri regionali".
Il relatore è il Consigliere Fassino, che ha facoltà di parlare.



FASSINO Giuseppe, relatore

Io credo che si possa fare una relazione molto veloce ripetendo ciò che sulla proposta di legge già è stato indicato e cioè che il Consiglio Regionale, approvando il testo definitivo sulle indennità consiliari, ha espresso la propria intenzione di addivenire rapidamente alla definizione dell'argomento relativo al Fondo di previdenza.
E ciò anche per un opportuno chiarimento sull'esatta portata dei contenuti finanziari, ben presenti nel Consiglio Regionale, sin dal momento della deliberazione del primo testo di legge, il cui art. 4 non ha riscosso l'approvazione del Governo centrale.
Si è ritenuto pertanto di separare, in appositi provvedimenti legislativi, la materia relativa alle indennità da quella afferente la previdenza.
Il testo che viene presentato all'esame del Consiglio è il risultato di un approfondito studio sull'argomento e contiene tutti gli elementi che si reputano necessari per una determinazione compiuta e funzionale.
Vorrei aggiungere che la Commissione si è trovata d'accordo su questa proposta di legge, della quale io non sono che il relatore, che ha sottolineato (particolare estremamente importante che deve essere ricordato ed eventualmente pubblicato) che il fondo di previdenza è "tutto" a carico dei Consiglieri Regionali i quali costituiscono autonomamente il fondo di cui usufruiranno, così come è stato fatto in altri Enti. Non è quindi assolutamente una speculazione, ma unicamente un fondo di previdenza che i Consiglieri hanno ritenuto opportuno costituire per tutto quanto pu interferire sulla loro vita futura.
Questo principio, sul quale la Commissione si è basata e che ha trovato il consenso di tutti i gruppi che fanno parte della Commissione, io chiedo a nome di tutti i colleghi che venga messo bene in evidenza: il tutto è a carico dei Consiglieri regionali e non a carico delle finanze regionali.
Credo di non avere altro da aggiungere, se non auspicare che la proposta sia approvata.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Fassino e sullo spirito informativo della legge è aperta la discussione. Chi chiede di parlare? Nessuno. Allora la discussione generale è chiusa. Passiamo alla votazione articolo per articolo.



GERINI Armando, Segretario

Parte I - Fondo di Previdenza.
Art. 1 - "Istituzione del Fondo di previdenza".
"E' istituito presso il Consiglio Regionale il "Fondo di previdenza dei Consiglieri della Regione Piemonte" per il pagamento di assegni vitalizi mensili ai Consiglieri cessati dal mandato, o altri aventi diritto, secondo le norme della presente legge".



PRESIDENTE

Sull'art. 1 qualcuno chiede di parlare? Nessuno.
Passiamo alla votazione per appello nominale.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Io sono venuto nella determinazione - in attesa che sia riformato il Regolamento, come avevo accennato al termine della seduta passata - di fare il secondo appello, cioè rinuncio a suonare il campanello ma faccio il secondo appello per quelli che sono fuori. Vorrei ripetere però ciò che ho detto stamattina: nella giornata di seduta di Consiglio lascino da parte le Commissioni, il ricevimento di persone, stiamo in aula. Questa legge la dobbiamo votare, articolo per articolo, nominativamente.



MARCHESOTTI Domenico

Signor Presidente, si rivolga a destra.



PRESIDENTE

Mi rivolgo a tutti, perché capita a tutti.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Le intemerate le prendono sempre quelli che ci sono, non quelli assenti, ai quali poi noi le comunichiamo!



(Si procede al secondo appello nominale dei Consiglieri precedentemente assenti)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 31.
Hanno risposto sì 31 Consiglieri.
L'art. 1 è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 2 - "Gestione del fondo.
Il fondo è amministrato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio integrato da un rappresentante di ciascun gruppo consiliare ed e alimentato dai contributi obbligatori dei Consiglieri in carica, dai contributi volontari dei Consiglieri cessati dal mandato o loro aventi causa, dagli interessi maturati sulle somme di proprietà del fondo stesso e da eventuali elargizioni".



PRESIDENTE

Qualcuno chiede di parlare sull'art. 2? Il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Chiedo scusa signor Presidente, avrei dovuto presentare formalmente l'emendamento che propongo.
A me sembra che per l'amministrazione del fondo sia più che sufficiente l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, senza l'integrazione dei capigruppo o di un rappresentante di ciascuno dei gruppi; è obiettivamente una cosa che ha da essere amministrata dall'Ufficio di Presidenza.
Chiederei quindi la soppressione delle parole "integrato da un rappresentante di ciascun gruppo consiliare" perché mi sembra di voler complicare inutilmente le cose.



PRESIDENTE

Sull'emendamento soppressivo chi chiede di parlare? Consigliere Raschio, ne ha facoltà.



RASCHIO Luciano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non è a caso che il secondo articolo reciti "integrato da un rappresentante di ciascun gruppo consiliare". Il motivo è di dare modo a tutti (e lo dico con molto senso di responsabilità) anche a quelle minoranze che non hanno la possibilità di essere presenti in seno all'Ufficio di Presidenza (parlo dei repubblicani e dei socialisti) di controllare la gestione del fondo.
Noi riteniamo che l'art. 2 debba rimanere così come è proprio per dare modo a tutti di vedere come il fondo viene amministrato. È stato fatto così anche in Lombardia; non dico che dobbiamo copiare da quella Regione, ma abbiamo ritenuto fosse giusto quell'inserimento, indipendentemente da chi può essere rappresentato.



PRESIDENTE

Altri chiedono di parlare su emendamento soppressivo presentato dal Presidente della Giunta?



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Ci sono degli organismi e vanno accettali per quello che sono, non si possono integrare; si dà la responsabilità all'Ufficio di Presidenza come compito d'ufficio, non si può integrare l'organismo. Mi sembra che sia veramente un fatto antiestetico



PRESIDENTE

Chiede di parlare sulla proposta di emendamento soppressivo il Consigliere Dotti, ne ha facoltà



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Io non ne faccio una questione giuridica, ma di opportunità.



RASCHIO Luciano

Giuridicamente abbiamo ragione.



DOTTI Augusto

Mi sembrava che avendo raggiunto l'unanimità in Commissione su questo progetto di legge l'avremmo avuta anche in Consiglio. Anch'io non ho bene meditato, ma vorrei evitare una discussione in aula e vedere di trovare un accordo amichevole; ci sono delle ragioni valide da una parte e dall'altra invece di fare degli interventi pro e contro direi di sospendere la seduta e cercare un punto d'incontro.



PRESIDENTE

Siamo in votazione.
Altri chiede di parlare? Consigliere Gandolfi, ne ha facoltà.



GANDOLFI Aldo

Forse sono l'unico, assieme ai socialisti, che non ha rappresentanti nell'Ufficio di Presidenza del Consiglio e vorrei provare a sdrammatizzare la questione.
Qui non si tratta di assunzione di deliberazioni a carattere politico di indirizzo della vita consiliare per cui se non c'è espressione di voti l'organo che assume certe deliberazioni deve avere la partecipazione di tutte le forze politiche del Consiglio, semmai il problema si pone in altri termini; io penso che il Presidente della Giunta abbia ragione, c'è un organo che ha determinate funzioni, dobbiamo decidere se assegnargli anche questa funzione oppure no, senza bisogno di fare integrazioni. Da un punto di vista di amministrazione di un fondo di questo genere c'è da supporre che l'Ufficio di presidenza (comunque esca dal voto del Consiglio) dia sufficienti garanzie di saperlo amministrare nell'interesse di tutti i Consiglieri.
Se riteniamo che debba esserci un controllo è comunque un controllo sulla gestione del fondo, non di partecipazione alle decisioni sul fondo.



PRESIDENTE

Altri ancora chiedono di parlare? Consigliere Simonelli.



SIMONELLI Claudio

Signor Presidente, mi associo al Consigliere Dotti nel ritenere necessario esperire ogni tentativo per arrivare ad una soluzione unitaria.
In Commissione non c'è stata difficoltà a trovare l'unanimità su questo disegno di legge e non mi sembra opportuno che ci si divida ora.
A dire il vero le ragioni portate dal Presidente della Giunta sono abbastanza fondate, mi sembra. Noi in Commissione però non ci eravamo posti il problema, avevamo visto dei precedenti di altre Regioni, delle leggi di questo tipo che prevedevano integrazione dei rappresentanti dei gruppi consiliari e avevano adottato questa dizione che ci sembrava garantisse tutti i gruppi. Non abbiamo presa in considerazione l'opportunità di affidare questa funzione esclusivamente all'Ufficio di Presidenza; il quesito viene posto per la prima volta in aula oggi, vediamo di trovare quell'attimo di sospensione che ci consenta di verificare le posizioni e di arrivare ad una soluzione unitaria.



PRESIDENTE

Io faccio ritardare la chiamata dei votanti dal Segretario, perché a norma di Regolamento durante la votazione non posso sospendere la seduta.
Tirino le conseguenze, io resto qui ad aspettare; il Regolamento va anche formalmente rispettato.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Mi pare un'ottima soluzione quella del Presidente.



PRESIDENTE

Chi approva la soppressione del termine "integrato da un rappresentante di ciascun gruppo consiliare" è pregato di alzare la mano.



RASCHIO Luciano

Per motivi precedentemente esposti i comunisti si astengono.



PRESIDENTE

Siamo in votazione, non può intervenire, non strappiamolo troppo questo povero Regolamento che è ancora soltanto provvisorio.
L'emendamento è accolto, viene pertanto posto in votazione l'art. 2 che suona: "Il fondo è amministrato dall'Ufficio di presidenza del Consiglio ed è alimentato dai contributi obbligatori dei Consiglieri in carica, dai contributi volontari dei Consiglieri cessati dal mandato o loro aventi causa, dagli interessi maturati sulle somme di proprietà del fondo stesso e da eventuali elargizioni".
Passiamo all'appello nominale.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 34 Hanno risposto si 25 Consiglieri.
Si sono astenuti 9 Consiglieri.
L'art. 2 è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 3 - Contabilità del fondo.
"Il bilancio del fondo è allegato come gestione speciale al bilancio annuale del Consiglio Regionale".



PRESIDENTE

Se nessuno chiede di parlare si procede alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 34.
Hanno risposto si 34 Consiglieri.
L'art. 3 è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 4 - "Contributi previdenziali obbligatori.
Tutti i Consiglieri regionali sono assoggettati di ufficio al pagamento dei contributi di previdenza dal giorno della corresponsione dell'indennità consiliare.
I contributi sono trattenuti ogni mese sulle indennità dall'Amministrazione del Consiglio Regionale nella misura di 1/10 dell'indennità mensile lorda di cui all'art. 1 della legge n. 43 indennità dei Consiglieri della Regione Piemonte.
Le trattenute verranno contemporaneamente versate al fondo di previdenza di cui all'art. 1".



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Fassino, ne ha facoltà.



FASSINO Giuseppe, relatore

Mi scuso, ma non avendo presieduto io la Commissione quando si è deliberato, devo portare a conoscenza del Consiglio che il testo proposto suona in altro modo e cioè: "I contributi sono trattenuti ogni mese sulle indennità dall'amministrazione del Consiglio regionale nella misura di 1/10 dell'indennità mensile lorda"; la Commissione ha depennato "di cui all'art.
1 della legge n. 43 indennità dei Consiglieri della Regione Piemonte" trattandosi di una legge che, approvata dal Consiglio, non è ancora stata approvata dal governo, non potendosi fare riferimento ad una legge ancora inesistente e l'ha sostituito (così come vedete dal testo che la Commissione ha ieri dato alle stampe) con "di 1/10 dell'indennità mensile lorda spettante ai Consiglieri regionali del Piemonte".
Io mi domando in questo caso quale debba essere la procedura, dato che la Commissione così si è comportata; lascio quindi che il Consiglio decida sulla procedura che dobbiamo seguire.



PRESIDENTE

Qualcun altro chiede di parlare? Nessuno.
Vorrei fare una precisazione soltanto formale: ad un certo punto si dice "i contributi sono trattenuti ogni mese sulle indennità dall'amministrazione regionale". E' una formulazione impropria, non c'è l'Amministrazione del Consiglio Regionale, si deve dire "dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale" altrimenti interpoliamo sempre con dei termini che creano ulteriore confusione.
La rettifica del testo mi dovrebbe essere data per iscritto, o il testo nuovo perché lo possa leggere il Consiglio.



FASSINO Giuseppe, relatore

Il testo nuovo è stato distribuito a tutti.



PRESIDENTE

Allora il testo è: "I contributi sono trattenuti ogni mese sulle indennità" proposta di modifica, invece che "dall'amministrazione del Consiglio regionale" "dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale nella misura di 1/10 dell'indennità mensile lorda spettante ai Consiglieri regionali del Piemonte.
Le trattenute verranno contemporaneamente versate al fondo di previdenza di cui all'art. 1".
Non ci sono richieste di parola? Procediamo con la votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 35.
Hanno risposto si 35 Consiglieri.
L'art. 4 è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 5 - "Diritto all'assegno vitalizio Requisiti di età e periodo di contribuzione L'assegno vitalizio mensile spetta ai Consiglieri cessati dal mandato che abbiano compiuto i 60 anni di età ed abbiano corrisposto i contributi per un periodo di almeno cinque anni di mandato esercitato nel Consiglio Regionale.
Per ogni anno di mandato consiliare oltre il quinto, l'età richiesta per il conseguimento del diritto all'assegno vitalizio è diminuita di un anno con il limite all'età di 55 anni.
La corresponsione dell'assegno può essere anticipata, su richiesta del Consigliere e dopo la cessazione del mandato, fino al 55° anno di età, ma in tal caso la misura dell'assegno è proporzionalmente ridotta del 5 per cento per ogni anno di partecipazione rispetto al 60° anno di età.".



PRESIDENTE

Vi sono richieste di parola? Nessuno.
Passiamo alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 36.
Hanno risposto si 36 Consiglieri.
L'art. 5 è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art 6 - "Consiglieri inabili al lavoro Hanno diritto all'assegno vitalizio, indipendentemente dall'età, i consiglieri cessati dal mandato i quali provino di essere divenuti inabili al lavoro in modo permanente, purché abbiano esercitato il mandato consiliare di almeno 5 anni, o abbiano comunque effettuato i versamenti per un corrispondente periodo.
L'assegno spetta comunque, indipendentemente dalla durata dell'effettivo mandato consiliare, qualora l'inabilità al lavoro in modo permanente sia dovuta a cause dipendenti dall'esercizio del mandato stesso.
Sull'applicabilità dei precedenti comma del presente articolo nel caso di inabilità parziale decide l'Ufficio di Presidenza del Consiglio integrato ai sensi dell'art. 2".



PRESIDENTE

C'è una proposta di emendamento soppressivo nell'ultima riga del testo delle parole"integrato ai sensi dell'art. 2" Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. E' accolto a maggioranza.
C'è ora una mia proposta, puramente formale, di sostituire il termine "comunque" al capoverso "L'assegno spetta comunque" con "altresì", perch poco prima si è detto "abbiano comunque effettuato".
Pongo in votazione l'art. 6.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 34.
Hanno risposto si 34 Consiglieri.
L'art. 6 è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art 7 - "Accertamento dell'inabilità permanente L'accertamento d'inabilità, di cui al precedente art. 6, è compiuto da un collegio medico composta da tre membri, di cui due nominati dal Presidente del Consiglio e uno indicato dall'interessato.
Sulle conclusioni del collegio medico delibera inappellabilmente l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, integrato ai sensi dell'art 2 della presente legge, il quale può disporre, prima di pronunciarsi, ulteriori accertamenti.
Qualora la delibera di cui al comma precedente sia positiva, l'assegno vitalizio spetta a decorrere dal momento in cui si è verificato l'evento che ha provocato l'inabilità al lavoro".



PRESIDENTE

C'è soltanto la soppressione, consequenziale a quello che si è detto prima, della frase "integrato ai sensi dell'art. 2 della presente legge".
Possiamo considerarla una conseguenza logica di diritto o vogliamo procedere alla votazione? No. Va bene.
Passiamo all'appello.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 36. L'art. 7 è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 8 - "Ammontare dell'assegno vitalizio in caso di inabilità.
Nell'ipotesi prevista dal 1° comma dell'art. 6, l'ammontare dell'assegno vitalizio è commisurato al numero effettivo di anni di contribuzione.
Nell'ipotesi prevista dal secondo comma dello stesso art. 6, qualora il Consigliere sia divenuto inabile, per cause dipendenti dall'esercizio del mandato, prima di aver raggiunto il quinto anno di contribuzione l'ammontare dell'assegno vitalizio sarà quello minimo previsto nel successivo art. 12. Qualora gli anni di contribuzione siano più di cinque si procederà a norma del comma precedente".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 34.
Hanno risposto si 34 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 9 - "Contributi volontari.
Il Consigliere che abbia versato i contributi previdenziali per un periodo inferiore a cinque anni ha facoltà di continuare, qualora non sia rieletto o comunque cessi dal mandato, il versamento stesso per un tempo occorrente a conseguire il diritto all'assegno vitalizio minimo, che decorrerà dal primo giorno del mese successivo a quello in cui avrà compiuto il quinquennio contributivo e il sessantesimo anno di età.
Analoga facoltà compete agli aventi diritto di cui al successivo art.
14 del Consigliere deceduto senza aver maturato il periodo per l'assegno vitalizio".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 34.
Hanno risposto sì 34 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 10 - "Rinunzia ai contributi volontari.
Il Consigliere che cessi dal mandato prima di aver raggiunto il periodo minimo previsto per il conseguimento dell'assegno vitalizio, e che, pur avendone diritto, non intenda proseguire nel versamento dei contributi necessari per il completamento del periodo minimo stesso, ha diritto alla restituzione dei contributi versati nella misura del cento per cento, senza attribuzione di interessi.
Analoga facoltà compete agli aventi diritto del Consigliere nel caso di decesso".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 34 Consiglieri.
Hanno risposto si 34 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 11 - "Sospensione del pagamento degli assegni vitalizi".
"Qualora il Consigliere già cessato dal mandato rientri a far parte del Consiglio Regionale, il pagamento dell'assegno vitalizio di cui eventualmente già gode resta sospeso per tutta la durata del nuovo mandato.
Alla cessazione di quest'ultimo, l'assegno sarà ripristinato tenendo conto dell'ulteriore periodo di contribuzione.
Il pagamento viene anche sospeso qualora il titolare dell'assegno vitalizio venga eletto al Parlamento Nazionale o ad altro Consiglio Regionale".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito.
Presenti e votanti 35.
Hanno risposto sì 35 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 12- "Misura degli assegni vitalizi.
L'ammontare mensile dell'assegno vitalizio è determinato in base alla seguente tabella, in percentuale, rispetto agli anni di contribuzione sull'indennità mensile lorda spettante ai Consiglieri regionali, pagata ai Consiglieri in carica nello stesso mese a cui si riferisce l'assegno vitalizio: anni di contribuzioni 5: percentuale sull'indennità mensile lorda 20 anni 6: percentuale 24 - anni 7: percentuale 28 - anni 8: percentuale 32 anni 9: percentuale 36 - anni 10: percentuale 40 - anni 11: percentuale 41 anni 12: percentuale 42 - anni 13: percentuale 43 - anni 14: percentuale 44 - anni 15: percentuale 45 - anni 16: percentuale 46 - anni 17: percentuale 47 - anni 18: percentuale 48 - anni 19: percentuale 49 - anni 20 ed oltre: percentuale 50".



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Sarà opportuno mettere anche il per cento, a fianco, nel testo scritto dalla legge.



PRESIDENTE

Il Consigliere Fassino desidera parlare su questo articolo? Ne ha facoltà.



FASSINO Giuseppe, relatore

Vorrei precisare, ancora nella mia veste di relatore, che nel vecchio testo, all'art. 12, quarta riga, si precisava: "Di cui all'art. 1 della legge n. 43". Per le stesse ragioni per cui si è fatta analoga modifica per un precedente articolo, è stato modificato anche questo, sostituendo a quelle parole la espressione "spettante ai Consiglieri regionali".
Per quanto concerne le percentuali, devo dire che erano state presentate, come proposta di legge, in termini e cifre lievemente differenti: la Commissione all'unanimità ha deciso di modificarle così come le ha lette or ora, il Segretario.



PRESIDENTE

Allora, tutti sono d'accordo che si indichi la percentuale accanto al numero, integrando l'articolo anche con quella indicazione? Nessun altro chiedendo di parlare, si passa alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 35.
Hanno risposto sì 35 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 13 - "Decorrenza dell'assegno vitalizio.
L'assegno vitalizio è corrisposto a partire dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale il Consigliere cessato dal mandato ha compiuto l'età richiesta per conseguire il diritto.
Nel caso in cui il Consigliere al momento della cessazione del mandato sia già in possesso dei requisiti di cui all'art. 5, l'assegno vitalizio è corrisposto a partire dal primo giorno del mese successivo.
Nel caso di cessazione del mandato per fine legislatura, coloro che abbiano già maturato il diritto all'assegno percepiscono l'assegno stesso con decorrenza dal giorno successivo a quello della fine della legislatura stessa".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare su questo articolo? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Presenti e votanti 36.
Hanno risposto sì 36 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 14 - "Assegni di reversibilità.
In caso di morte del titolare di assegno vitalizio diretto l'assegno stesso viene riservato a favore: a) del coniuge finché nello stato vedovile, purché non sia stata pronunciata sentenza definitiva di divorzio o di separazione personale per sua colpa, salvo diversa disposizione dell'Autorità giudiziaria b) dei figli legittimi o legittimati o adottivi o naturali riconosciuti o giudizialmente dichiarati, finché minorenni c) degli affiliati, in mancanza dei figli di cui alla lettera precedente, finché minorenni d) dei figli di cui alla lettera b) o, in mancanza degli affiliati, di cui alla lettera c) anche se maggiorenni purché studenti, sino al compimento del ventiseiesimo anno d'età, o inabili al lavoro in modo permanente che convivevano a carico dell'ex consigliere deceduto e che versino in particolari condizioni di bisogno accertate dall'Ufficio di Presidenza, integrato ai sensi dell'art. 2.
Qualora non sopravvivano né il coniuge, né figli o affiliati aventi diritto, l'assegno di reversibilità spetta al padre o in mancanza alla madre, che siano di età superiore a 60 anni o inabili a proficuo lavoro".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36.
Hanno risposto sì 36 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 15 - "Assegno di reversibilità in caso di morte per cause di servizio.
L'assegno compete agli aventi diritto anche se il Consigliere deceduto non abbia versato contributi per almeno cinque anni se il decesso avviene per cause di servizio.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio verifica se sussistono i requisiti di cui al comma precedente".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Allora si proceda alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 35.
Hanno risposto sì 35 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 16 - "Condizioni per l'assegno di reversibilità.
Le condizioni per la concessione dell'assegno vitalizio di reversibilità devono sussistere al momento del decesso del Consigliere.
Qualora vengano a cessare, l'assegno vitalizio è revocato.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio può richiedere ai beneficiari di un assegno di reversibilità di presentare periodicamente documentazione idonea a dimostrare il perdurare delle condizioni suddette.
Nel caso di figli maggiorenni inabili al lavoro in modo permanente pu inoltre essere loro richiesto di sottoporsi a visita del collegio medico di cui al precedente art. 7".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora all'appello nominale.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 35.
Hanno risposto sì 35 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 17 - "Documentazione per ottenere l'assegno di reversibilità".
"Per la liquidazione dell'assegno di reversibilità, il coniuge del Consigliere invierà domanda in carta libera diretta all'Ufficio di Presidenza del Consiglio, corredata dai seguenti documenti: 1) certificato di morte del coniuge 2) certificato di matrimonio 3) atto notorio dal quale risulti che tra i coniugi non sia stata pronunziata e passata in giudicato sentenza di divorzio o di separazione personale per colpa del coniuge superstite 4) stato di famiglia.
Per la liquidazione dell'assegno di reversibilità a favore dei figli quando il coniuge manchi o non ne abbia il diritto, la domanda di cui al primo comma dev'essere sottoscritta dai figli stessi se maggiorenni o da chi ne abbia la tutela se minorenni. Alla domanda dovranno essere allegati i seguenti documenti: 1) certificato di morte del Consigliere ovvero di entrambi i coniugi 2) certificato di nascita dei figli 3) stato di famiglia 4) certificato dell'Ufficio distrettuale delle imposte dirette 5) atto notorio da cui risulti per i figli maggiorenni la convivenza a carico del Consigliere defunto.
Per i figli maggiorenni, la concessione dell'assegno è condizionata all'accertamento dell'inabilita al lavoro in modo permanente, ai sensi del precedente arti 7.
Le domande per la liquidazione dell'assegno di reversibilità dovranno essere inoltrate dagli aventi diritto entro il termine perentorio di un anno dalla data del decesso del dante causa".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 35.
Hanno risposto sì 35 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art, 18 - "Ammontare dell'assegno di reversibilità.
L'ammontare dell'assegno di reversibilità al coniuge, ai figli o agli aventi diritto è stabilito in percentuale sull'assegno vitalizio liquidato o che sarebbe spettato al Consigliere, nella misura seguente: a) al coniuge superstite senza figli aventi diritto all'assegno: 60 per cento b) al coniuge superstite con figli aventi diritto all'assegno: 60 per cento, con aumento progressivo nella misura del 15 per cento per ogni figlio, fino alla concorrenza massima del 100 per cento c) al figlio superstite avente diritto all'assegno: 60 per cento quando i figli siano più di uno, l'assegno è aumentato del 15 per cento per ogni unità successiva fino ad un massimo del 100 per cento ed è ripartito fra di essi in parti uguali d) negli altri casi: 50 per cento.
L'assegno di reversibilità decorre dal primo giorno del mese successivo a quello della morte del titolare".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 34.
Hanno risposto sì 34 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 19 - "Prescrizione dei ratei di assegno.
I ratei di assegni diretti o di reversibilità non riscossi entro due anni dalla data di emissione dei relativi mandati si intendono prescritti.
Qualora la mancata riscossione dipenda da cause di forza maggiore, decide inappellabilmente l'Ufficio di Presidenza del Consiglio".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36.
Hanno risposto sì 36 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 20 - "Sequestro, pignoramento e cessione dell'assegno vitalizio.
Per il sequestro, il pignoramento e la cessione dell'assegno vitalizio si applicano le disposizioni delle leggi statali vigenti per gli impiegati civili dello Stato".



PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36.
Hanno risposto sì 36 Consiglieri.
L'articolo è approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 21- "Contributo una tantum in caso di decesso.
Alla morte del Consigliere in carica, il fondo corrisponde agli aventi diritto una mensilità dell'indennità spettante ai Consiglieri regionali".



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Fassino. Ne ha facoltà.



FASSINO Giuseppe, relatore

Desidero far presente che anche qui è stata sostituita l'espressione "di cui all'art. 1 della Legge regionale n. 43" con "spettante ai Consiglieri Regionali".



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare? Allora si proceda alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 36.
Hanno risposto si 36 Consiglieri. L'articolo è pertanto approvato.



GERINI Armando, Segretario

Art. 22 - "Disposizioni transitorie.
A tutti i Consiglieri in carica verranno trattenuti a favore del fondo di previdenza i contributi di cui all'art. 4 arretrati, relativi al periodo compreso tra il giorno della loro elezione e quello dell'entrata in vigore della presente legge".



PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Fassino. Ne ha facoltà.



FASSINO Giuseppe, relatore

Faccio presente un'ultima modifica apportata dalla Commissione. Il testo originario della proposta di legge suonava: "Tutti i Consiglieri in carica verseranno al fondo di previdenza...". Si è operata una inversione della frase, in questo senso: "A tutti i Consiglieri in carica verranno trattenuti a favore del fondo di previdenza...".



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare? Si proceda allora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto il seguente esito: Presenti e votanti 37.
Hanno risposto si 37 Consiglieri.
L'articolo è pertanto approvato.



GERINI Armando, Segretario

Parte II - Fondo di solidarietà - Art. 23 - "Istituzione del fondo di solidarietà.
E' istituito presso il Consiglio Regionale un "Fondo di solidarietà tra i Consiglieri della Regione Piemonte" con lo scopo di liquidare un premio di reinserimento nella vita professionale a quei Consiglieri che non verranno rieletti nella successiva legislatura o che non si ripresenteranno candidati, escluso se per cause di ineleggibilità.
Il fondo di solidarietà è alimentato da trattenute mensili, pari al tre per cento dell'indennità consiliare, a carico dei Consiglieri, dagli interessi maturati sulle somme di proprietà del fondo e da eventuali elargizioni.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio ha mandato di dettare norme per la gestione e la ripartizione del fondo.
La presente legge regionale è pubblicata sul "Bollettino Ufficiale" della Regione. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte".



PRESIDENTE

Chiede di parlare l'Assessore Paganelli. Ne ha facoltà.



PAGANELLI Ettore

Quell'"escluso se per cause di ineleggibilità" mi sembra un inciso non molto chiaro. Esaminandolo bene, non riesco a comprenderne il significato e per tale ragione ne proporrei la soppressione. Non mi sembra che si possa determinare preventivamente una cosa del genere. A mio avviso, non ha significato.



PRESIDENTE

E' stata avanzata una proposta di emendamento soppressivo, che pregherei di formalizzare per iscritto e sottoscrivere. Su questa proposta qualcuno chiede di parlare? Sembra non vi siano opposizioni. Le porrei allora in votazione per alzata di mano. Chi approva l'emendamento soppressivo è pregato di alzare la mano.
Controprova: contrari? astenuti? L'emendamento è accolto.
L'articolo viene quindi posto in votazione con la esclusione dell'inciso: "Escluso se per cause di ineleggibilità". Procediamo ora alla votazione.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione ha avuto seguente esito: Presenti e votanti 36.
Hanno risposto sì 36 Consiglieri.
L'articolo è approvato.
Si tratta ora di approvare nel suo contesto e complesso l'intera proposta di legge, votata articolo per articolo. Nessuno ha dichiarazioni di voto da fare? Allora, la legge viene posta in votazione nel suo complesso e nel testo che è risultato approvato articolo per articolo.
Prego il Consigliere Segretario di fare la chiamata.



(Si procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione sulla legge nel suo complesso ha dato il seguente esito: presenti e votanti 36. Hanno risposto sì 36 Consiglieri. La legge è approvata.


Argomento: Trattamento economico dei membri del Comitato di controllo

Disegno di legge concernente la determinazione dell'indennità di presenza e del rimborso spese ai componenti del Comitato regionale di controllo e delle sue sezioni decentrate (rinvio)


PRESIDENTE

Il signor Presidente della Giunta può sciogliere la riserva fatta per l'altro argomento all'ordine del giorno?



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Chiederei il rinvio di questa discussione, anche per una considerazione che per la verità non avevo precisato all'inizio che si rende opportuna, a mio giudizio, a seguito dell'approvazione del regolamento per il funzionamento del Comitato Regionale di controllo e delle sue Sezioni, la presentazione di una relazione sull'attività da parte dei Comitati Regionali e delle Sezioni come previsto dal Regolamento, perché il Consiglio Regionale possa essere edotto di tale attività e discuterne prima dell'approvazione di una legge relativa all'indennità da assegnare ai membri del Comitato di controllo e delle sue Sezioni.
E' noto, credo, a tutti i signori Consiglieri come questi organismi abbiano assunto, in definitiva, una sorta di autonomia, sotto un certo profilo consentita dalla stessa legge, ma tale comunque da rendere anche difficile una certa comunicatività fra essi e gli organi responsabili della Regione, che sono poi, sul piano politico, quelli che devono rispondere nei riguardi dell'esterno.
Io ho sostenuto altre volte in seno al Consiglio Regionale come questa autonomia di carattere funzionale, sia utile, anche per il tipo di controlli che viene esercitato. Ciò non toglie, tuttavia, che ci debba anche essere un giudizio da parte del Consiglio regionale, dopo un anno e più di attività di questi organi di controllo, sul modo in cui il controllo viene svolto. Già ho ricevuto da molti Consiglieri Regionali oltre che dalle Amministrazioni provinciali e comunali, non poche osservazioni in ordine al tipo di controllo. I signori Consiglieri sanno come da parte di molte Amministrazioni sia stato anche sottolineato che rispetto a certe delibere il controllo svolto prima dalla GPA e dalla Prefettura apparisse assai meno rigido di quello che di fatto viene svolto dai Comitati regionali di controllo e loro Sezioni.
Io ritengo, quindi, e la Giunta, dopo aver esaminato attentamente la questione è del mio stesso avviso, che prima di varare una legge che in un certo senso sanziona un tipo di rapporto fra l'Amministrazione regionale e gli organi di controllo, sia opportuno un dibattito diretto a chiarire queste posizioni. Io non so a chi si debba attribuire la responsabilità di certe durezze, se si sia trattato di difficoltà di rodaggio di questi organi nella loro iniziale attività, o di certe particolari pignolerie: quello che è certo è che in molti casi l'attività del Comitato Regionale di controllo e delle sue Sezioni non ha sicuramente reso popolare l'attività delle Amministrazioni regionali, della Regione come istituzione nei rapporti con gli enti locali. Ritengo quindi che un dibattito in Consiglio per una presa d'atto dell'attività di questi organi, sulla base di una relazione che d'altronde essi sono per regolamento tenuti a presentare, sia importante come fatto preliminare per la discussione di una legge che in definitiva stabilisce dei rapporti di carattere amministrativo anche tra noi ed i componenti degli organi di controllo.
Penso che i signori Consiglieri possano immaginare lo stato d'animo del Presidente della Giunta Regionale e della Giunta nel vedersi piovere proteste da parte di Amministrazioni di enti locali, di ospedali, e nel trovarsi spesso di fronte ad organismi che hanno assunto un atteggiamento quasi distaccato dalle responsabilità politiche della Regione, e rispetto ai quali riesce difficile anche far presente la posizione contrastante del Consiglio e della Giunta Regionale in ordine a certi indirizzi, in ordine anche ad una certa valutazione che non sia meramente legittimista, o legittimista all'eccesso, anche in circostanze in rapporto alle quali le precedenti Giunte provinciali amministrative, bisogna dirlo obiettivamente avevano dimostrato una ben maggiore larghezza di vedute. La Regione, in ordine alla questione dei controlli, rischia, nei confronti degli enti locali, delle impopolarità rispetto alle quali, obiettivamente ancora riconosco, le Prefetture, soprattutto nei confronti delle grandi Amministrazioni Provinciali e Comunali, avevano saputo con molta abilità sottrarsi.
Per evitare questo tipo di impopolarità, perché una discussione si svolga, io credo di dover chiedere ai Comitati di controllo di presentare la relazione che il Regolamento prevede, affinché su questa si apra un dibattito che chiarisca le posizioni che il Consiglio Regionale assume in ordine a problemi di questo genere.
Chiederei pertanto al signor Presidente del Consiglio ed a tutti i colleghi di accettare un rinvio della presentazione di questo disegno di legge, rinvio che in ogni caso, essendo dovuto unicamente a questa ragione di carattere politico che io ritengo importante, e non a mancata puntualizzazione da parte della Giunta, dato che il disegno di legge è pronto, mi auguro non vada oltre il limite di un mese, un mese e mezzo, e quindi in ogni caso permetterebbe la collocazione degli oneri relativi nel prossimo bilancio.
Faccio ancora presente che il rinvio non comporta ritardi per quanto riguarda le indennità da corrispondersi ai membri esperti eletti dal Consiglio regionale, o membri esperti, comunque, delle Sezioni decentrate in quanto, ai sensi del Regolamento che noi abbiamo gia approvato, è consentita comunque la corresponsione di queste indennità: riguarda esclusivamente i magistrati, i funzionari dello Stato che sono nei Comitati di controllo. Ha dunque una portata limitata ma è significativo per il fatto di consentire la discussione nell'ambito del Consiglio Regionale di un argomento di così rilevante importanza.



PRESIDENTE

C'è dunque una proposta di aggiornamento. Su questa proposta qualcuno chiede di parlare? Il Consigliere Viglione. Ne ha facoltà.
Pregherei però i signori Consiglieri di non allontanarsi, nemmeno nella previsione che questa proposta di rinvio sia accolta, perché vi sono ancora altri adempimenti: devo, tra l'altro, riunire i Capigruppo per concordare l'ordine del giorno della seduta del giorno 12.



VIGLIONE Aldo

Sono stato il relatore sul Regolamento e avrei dovuto svolgere la relazione sul disegno di legge in argomento. In tale veste desidero dire che concordo pienamente con il Presidente per quanto riguarda il rinvio come concordo per tutte le altre dichiarazioni che ha fatto rispetto all'operatività alla vita dei Comitati di controllo.
Vorrei però fare una osservazione che mi sembra non del tutto marginale. I Comitati avranno difficoltà a funzionare, e gli enti controllati avranno altri motivi per protestare, se il Consiglio regionale non darà un contributo alla elaborazione della legge per i controlli. Cioè la Corte costituzionale con sua sentenza ha risolto il problema in senso negativo per noi, scrivendo che non vi è alcuna norma che sancisca che i Consigli regionali possano disporre non soltanto circa il Regolamento per la vita dei Comitati ma altresì circa le norme sostanziali di controllo dei Comitati. Sarà quindi necessario che noi, più che allargare il dibattito al controllo esercitato in questi anni sia dal Comitato regionale sia dalle Sezioni decentrate, ci soffermiamo sulla legge sostanziale che riguarda i controlli; perché solo seguendo questa strada obbligata arriveremo a ridurre alla ragione coloro che il Presidente ha oggi definito legittimisti, nel senso che sono custodi della legge in senso molto stretto, con interpretazione sempre rigida, anche perché hanno costantemente paura delle responsabilità che si assumono, a differenza dei prefetti e degli organi tutori di prima, che ad un certo momento non avevano più di questi timori. Il disporre di una legge ci permetterà inoltre di indirizzare tutti gli enti su una strada di più agevole interpretazione: sarà specificato quali materie debbono essere sottoposte al controllo, quali devono essere le modalità di svolgimento dei controlli.
Vorrei dire solo una cosa ancora. Dopo l'approvazione del Regolamento sui controlli ho ricevuto una sola lettera di commento, che ha ricevuto anche il Presidente, inviata dall'avv. Colonna, presidente del CO.RE.CO.
Questi si lagnava soprattutto - ecco l'indirizzo autenticamente sbagliato della brevità del termine, cinque giorni, fissato per la restituzione delle pratiche a controllo eseguito, dicendo che non sarà possibile rispettarlo.
In questo modo egli dimostrava di essere nettamente al di fuori dell'intento che ha mosso a modificare il sistema di controllo sottraendolo alla giurisdizione dei prefetti, quello di rendere le decisioni il più possibile rapide e sollecite. A quel che si sente dire, l'avv. Colonna è un emulo dei prefetti alla Pelloux, di quei prefetti di fine Novecento.



PRESIDENTE

Consigliere Viglione, questi sono tutti argomenti che lei dovrebbe portare quando si farà la discussione generale. Adesso c'è in questione una proposta di rinvio.



VIGLIONE Aldo

... che si sono sempre allineati senza discutere agli atteggiamenti più retrivi dei sostenitori di un certo ordine del tempo antico. L'unica lagnanza dell'avv. Colonna rispetto al regolamento è stata proprio quella dettata da una preoccupazione meramente burocratica; della validità dei controlli, evidentemente, non gli importava assolutamente nulla, altrimenti avrebbe forse fatto qualche osservazione sul merito della questione. Ho voluto dirlo, signor Presidente, perché è meglio assumersi le proprie responsabilità, essere ben chiari con la storia, e, vorrei anche dire, con chi ha voluto ad un certo momento far cadere la scelta degli uomini in certe direzioni (è una opinione che ho già espresso in altre occasioni) perché a seconda degli uomini, alla fin fine, mutano anche le interpretazioni.
Il dibattito deve svolgersi su questi temi, perché se dovesse vertere soltanto sulla maggiore restrittività dell'interpretazione data dai comitati non porterebbe ad alcun risultato e i Comitati continuerebbero probabilmente ad interpretarla a loro modo, poiché hanno una determinata formazione. Quello che dobbiamo dare noi è un indirizzo nuovo al sistema dei controlli se dal dibattito nascerà questo indirizzo nuovo evidentemente anche i membri dei Comitati si sentiranno più sollevati.
Il Presidente con il suo intervento ha dimostrato di aver fatto un passo innanzi importante in questa direzione. Devo dire francamente che il Presidente della Giunta mi stupisce ogni giorno di più, ha mutato totalmente registro all'atteggiamento tenuto in otto mesi in cui siamo stati insieme impegnati nella questione dei controlli ed in cui tutti i membri della Commissione sono stati testimoni delle nostre battaglie.
Accolgo con vivo piacere la sua proposta di rinvio, e accolgo con entusiasmo la proposta di aprire questo dibattito, che sarà certamente interessante.
Ma voglio ancora fare una considerazione, che può apparire maligna ma non lo è: il Presidente è cambiato non per sua iniziativa ma perché lo ha indotto a cambiare la sua base, rappresentata dai vari amministratori comunali che si sono recati da lui a protestare.



CALLERI Edoardo, Presidente della Giunta Regionale

Questo ti dimostra la mia democraticità.



VIGLIONE Aldo

Si vede che la sua base, signor Presidente, ha operato su di lei notevoli cambiamenti, in meglio, secondo noi, dei quali non possiamo che vivamente compiacerci.



MARCHESOTTI Domenico

No Viglione, i nominati dal Commissario di Governo sono tutti molto gentili, non hanno durezze.



PRESIDENTE

Nessun altro chiede di parlare? Credo allora di poter interpretare il pensiero del Consiglio nel senso che esso accoglie l'istanza di aggiornamento dell'argomento proposto al n.
7 dell'ordine del giorno.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni (annuncio)


PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di pazientare ancora pochi minuti per permettermi di dar loro notizia di interrogazioni ed interpellanze che dovrebbero essere lette per esteso ma che mi limiterò a sunteggiare schematicamente riservandomi, come di consueto, di farne pervenire a tutti il testo scritto.
1) C'è una mozione, presentata dai Consiglieri Nesi, Fonio, Viglione Calsolaro, Simonelli che si riferisce ai problemi della Rai in relazione all'imminente scadenza (15 Dicembre '72) della concessione del servizio radio-televisivo, che impegna la Giunta a fare dei passi presso il Governo in relazione al rinnovo del contratto.
2) In una interpellanza urgente i Consiglieri Besate, Revelli, Rivalta e altri chiedono chiarimenti in relazione alle norme dell'art. 14 dello schema di convenzione fra enti ospedalieri e istituti pubblici di ricovero e di cura di cui all'art. 1 della legge 12 febbraio '58.
3) Altra interpellanza, a firma Lo Turco, Viglione, Revelli, Besate e Rivalta: si interpellano il Presidente della Giunta e l'Assessore all'Istruzione per sapere quali provvedimenti intendano adottare per garantire comunque il pieno funzionamento dei corsi serali degli istituti serali e per affrontare unitamente alle autorità scolastiche il grave problema dell'occupazione degli insegnanti in questo settore.
4) Una interpellanza urgente in data 2 giugno, a firma dei Consiglieri Ferraris, Marchesotti, Revelli e Besate sollecita l'intervento in relazione ai danni determinatisi in migliaia di aziende agricole, particolarmente appartenenti ai settori risicolo e viticolo.
5) In un'altra interpellanza, a firma Bono, Rivalta, Vecchione, si interpellano il Presidente della Giunta e gli Assessori preposti alla tutela dell'ambiente e della Sanità per sapere che cosa si intenda fare per impedire che prosegua l'inquinamento dei due laghi siti nel comune di Volvera, inquinamento che provoca seri inconvenienti.
6) Interpellanza del 3 ottobre dei Consiglieri Fassino, Rossotto Zanone, con la quale si chiede al Presidente della Giunta di precisare se i Comitati di controllo sugli atti degli enti locali siano stati compiutamente informati delle disposizioni contenute nel Regolamento approvato dal Consiglio Regionale.
7) Interpellanza del Consigliere Viglione che si riferisce ad un articolo pubblicato sul quotidiano "La Stampa" in merito al problema della caccia e all'appello rivolto da naturisti e zoofili affinché venga vietata la caccia in tutto il territorio, chiedendo al Presidente della Giunta e all'Assessore ai problemi caccia e pesca di dare indicazioni.
8) In una interpellanza del 25 settembre il Consigliere Claudio Simonelli interpella il Presidente della Giunta per conoscere quali provvedimenti intenda adottare d'urgenza per salvaguardare i beni ambientali del territorio interessato alla costruzione dell'autostrada Voltri-Sempione, specie nei tratti appenninici.
9) Infine, una interrogazione in data 25 Settembre, indirizzata al Presidente della Giunta, all'Assessore all'Urbanistica, all'Assessore alla tutela dell'ambiente, a firma ancora del Consigliere Simonelli, è diretta a chiedere "se essi sono a conoscenza della proposta di legge attualmente all'esame del Consiglio Regionale lombardo e se non ritengano di farsi promotori di un incontro congiunto tra le due Amministrazioni".
Queste interrogazioni e interpellanze, verranno, come di consueto allegate nel testo integrale all'ordine del giorno per la prossima seduta.
Il Consiglio è convocato per giovedì venturo 12 ottobre, con ordine del giorno che sarà concertato fra i Capigruppo al termine di questa riunione che sarà trasmesso telegraficamente ai Consiglieri prima ancora della convocazione scritta.
La seduta è tolta. I Capigruppo sono pregati di passare nel mio ufficio per l'incontro che ho or ora annunciato.



(La seduta ha termine alle ore 18,30)



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