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Dettaglio seduta n.97 del 24/09/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni ed interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni ed interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute. Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria a risposta orale n. 135, presentata dal Consigliere Domenico Rossi; interrogazione indifferibile e urgente n. 254 presentata dal Consigliere Domenico Rossi; interrogazione indifferibile e urgente n. 383, presentata dal Consigliere Daniele Valle. Risponderà l'Assessore Luigi Icardi.


Argomento: Sicurezza sul lavoro

Interrogazione n. 135 presentata da Rossi, inerente a "Risorse e pianificazione dei Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (SPre.S.A.L.)"


PRESIDENTE

Ricordo, Consigliere Rossi, che per le interrogazioni ordinarie a risposta orale non è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante è prevista la risposta dell'Assessore per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altrettanti cinque minuti.
Ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Vado direttamente alla risposta con una premessa: poiché su questa interrogazione era richiesta una serie di dati, io ho una nutrita tabella di oltre 30 pagine che eviterei di leggere, ma che le consegno.
Le attività di controllo ufficiale negli ambienti di lavoro sono svolte da più organi di controllo che, pur con specificità diverse, concorrono a prevenire e a reprimere illeciti sul lavoro. Senza voler sminuire l'importanza degli interventi disposti e svolti dall'Ispettorato del lavoro e dai Vigili del fuoco né il ruolo di INAIL e il contributo delle organizzazioni sindacali, dei Comitati paritetici e datoriali in attività di sorveglianza complessiva del sistema di sensibilizzazione delle imprese e dei lavoratori, i Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, cosiddetti SPreSAL, operanti nei Dipartimenti di prevenzione delle ASL, rappresentano la punta più avanzata del sistema dei controlli di legalità, perché in essi sono collocate, oltre alle funzioni puramente ispettive, anche le funzioni mediche, specialistiche e ogni professionalità necessaria per la predisposizione di programmi di prevenzione sanitaria basati sull'analisi dei rischi.
In Piemonte, c'è una scuola per la formazione dei tecnici della prevenzione in ambienti del lavoro (TIPAL) che diploma specialisti sia per le ASL sia per le aziende che ne abbiano necessità. I tecnici della prevenzione sono largamente impiegati per il conseguimento degli obiettivi LEA, ma anche per lo svolgimento delle attività d'inchiesta normalmente correlate a procedimenti penali in capo all'autorità giudiziaria che normalmente opera con l'Istituto della delega indagini.
La situazione del personale degli SPreSAL - come dicevo - è descritta nella tabella allegata: sono una trentina di pagine che le consegnerò.
Il Servizio di epidemiologia di Grugliasco, il Centro di prevenzione oncologica piemontese (CPO), l'Istituto di medicina del lavoro del CTO e il Centro documentazione sanitaria DORS sono le strutture di supporto tecnico scientifico ed epidemiologico che supportano le attività degli SPreSAL.
A differenza di quanto accade in altri settori d'intervento della sanità pubblica, i controlli di sicurezza negli ambienti di lavoro non hanno una pianificazione nazionale né standard operativi omogenei. Tenuto conto dell'ampia rilevanza penale degli illeciti in materia di tutela dei lavoratori, le dotazioni di personale delle ASL sono spesso influenzate dai rapporti istituzionali e dalle modalità operative concordate con le autorità giudiziarie competenti sul territorio.
Per le ragioni sinteticamente espresse, la Regione Piemonte, nel definire il Piano occupazionale regionale per il triennio 19/21, ha lasciato piena libertà d'azione ai Direttori generali delle Aziende sanitarie nella definizione dei fabbisogni locali.
Da alcuni anni, anche per i vincoli previsti dal Piano di rientro, dal blocco del turnover e dalla riduzione della spesa pubblica, la Direzione Sanità (quella regionale) ha dovuto prendere atto della diminuzione complessiva delle forze in campo e, vista l'assenza di programmi nazionali vincolanti, si è attenuta rigorosamente agli obblighi LEA, che, per l'area della sicurezza negli ambienti di lavoro, prevedono l'obiettivo specifico di controllare ogni anno almeno il 5% dei cantieri edili.
Le verifiche sugli adempimenti degli SPreSAL hanno riguardato, inoltre il raggiungimento degli obiettivi del Piano della prevenzione regionale certificato dal Ministero della Salute e rendicontato nei modi e nelle forme previste dall'accordo della Conferenza Stato-Regioni.
Negli anni, questo modo di operare ha determinato un passaggio da "definizione degli obiettivi e conseguente allocazione delle risorse necessarie" a un progressivo cambio di paradigma: "definire gli obiettivi sulla base delle risorse disponibili".
Il nuovo Patto della salute approvato nei giorni scorsi, o meglio approvato nei mesi scorsi, e il nuovo Piano nazionale della prevenzione sembrano dare un nuovo impulso alle politiche di prevenzione e controllo negli ambienti di lavoro con aperture sull'incremento delle risorse di personale nei servizi delle ASL e sull'obbligo di attuare programmi predefiniti nazionali inseriti nel Piano della prevenzione, basati proprio sulle tipologie di rischio.
La Regione Piemonte è pronta ad accogliere le nuove disposizioni nazionali con propri atti amministrativi.
In riferimento al terzo punto dell'interrogazione (personale assegnato alle singole ASL distinto per professionalità), si riscontra il dato richiesto, come da file Excel (se lo vuole anche in formato elettronico) allegato alla presente.
Si precisa infine che, con la DGR n. 278855 del 29 aprile 2019, sono stati approvati i Piani triennali di fabbisogno del personale delle ASL per il triennio 19/20/21, autorizzando l'assunzione oltre che del personale del ruolo sanitario e di taluni profili particolarmente critici, come le OO.SS l'assistente sociale, anche del 100% del turnover per le cessazioni intervenute dal 1° gennaio 2019 a tutto il personale a tempo determinato dei restanti ruoli professionali, tecnico e amministrativo, compresi i tecnici della prevenzione.
Le mando tutta la documentazione e grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, per la risposta.
La parola al Consigliere Rossi, per la replica.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non ho replica una da fare all'Assessore, anche perché l'interrogazione era del dicembre 2019; comunque, ringrazio per i dati e prenderò visione anche delle tabelle allegate, se è possibile, anche via e-mail: mi farebbe una cortesia.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 254 presentata da Rossi, inerente a "Indagini epidemiologiche e test sierologici"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 254.
La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, si tratta di un'interrogazione che risale a qualche mese fa (maggio 2020), quindi alcune questioni sono un po' superate dalla storia di questi mesi. Non illustro l'interrogazione per intero, come l'avevo scritta, perché appunto nasceva nel contesto in cui si facevano i primi test sierologici, soprattutto al personale, e si autorizzavano i privati a farli anche ai cittadini.
L'interrogazione chiedeva se, dopo l'11 maggio, fosse previsto un follow-up della rilevazione sul personale sanitario, a distanza di alcuni mesi, questo per testare l'eventuale sviluppo degli anticorpi, perch adesso sappiamo ancora poco, ma all'epoca sapevamo ancora meno.
Chiedevo se si volesse utilizzare il test sierologico anche per avere qualche informazione in più da un punto di vista clinico e se fosse prevista, a stretto giro, la pubblicazione di linee guida che fornissero ai privati cittadini indicazioni puntuali circa le modalità di accesso e sui costi dei test, perché all'epoca non si sapeva e adesso questo è superato.
Su questo mi farebbe piacere avere una risposta dall'Assessore, cioè su come è stata gestita.
La domanda era: "Se si intenda avviare uno studio epidemiologico che coinvolga anche la popolazione, quindi non soltanto il personale sanitario al fine d'indagare la dinamica della risposta anticorpale del virus SARS CoV-2 nella popolazione piemontese". All'epoca l'interrogazione nasceva per dire: poiché anche i privati, oltre ai sanitari, possono fare il test, non è che si mette in piedi uno studio, così che capiamo qual è la risposta anticorpale a distanza di mesi? Adesso i mesi sono passati e non so se negli elementi di risposta dell'Assessore avrò qualche notizia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Icardi, per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Intanto, mi spiace che i tempi siano così lunghi, ma non ho voluto caricare gli Uffici di ulteriore gravame, visto che il lavoro che abbiamo dovuto fare in questi mesi è stato veramente importante. Ovviamente, ho aggiornato la risposta e colgo l'occasione anche per fare una panoramica sui test e sui tamponi.
Con DGR n. 1253 del 21 aprile di quest'anno, l'Assessorato alla sanità ha provveduto ad attivare il Piano di screening regionale, ai fini della valutazione epidemiologica a favore del personale del Servizio Sanitario Regionale (medici specialisti ambulatoriali, operatori del 118, medici convenzionati: medici di base, guardie mediche, pediatri di libera scelta).
Successivamente, con DGR n. 1408 del 23 maggio, a integrazione della precedente, è stato ampliato il piano di screening regionale, ai fini di una valutazione epidemiologica coinvolgendo anche la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale, l'Esercito Vigili del fuoco e tutti gli Uffici giudiziari, individuando anche l'iter procedurale per la pianificazione di ulteriori indagini sierologiche mirate, in ampliamente, come diceva lei, allo screening già predisposto con DGR del 21 aprile.
La DGR n. 1408 ha anche approvato le procedure di gestione dei test ecologici come da documento predisposto dal Coordinatore del Piano regionale di prevenzione. Nello specifico, questo documento ha fornito dettagliate indicazioni e tutte le modalità operative ai soggetti a vario titolo coinvolti nell'emergenza COVID-19, sia pubblici che privati (penso ai laboratori), con riguardo a programmi di screening sierologico regionale, effettuazione di test sierologico da parte di privato presso laboratorio autorizzato e percorsi di screening volontari effettuati da enti o da aziende pubblici-privati.
Per quanto riguarda i privati, sono state stabilite le condizioni da rispettare per effettuare i test da parte di privati cittadini che, di loro libera scelta, volevano effettuare il test e anche da parte dei datori di lavoro pubblici-privati per effettuare i test sui dipendenti.
Ancora più nello specifico, il cittadino che richiede a un laboratorio un test sierologico deve ricevere tutte le adeguate informazioni sui risultati che otterrà e sulle misure da adottare mediante l'utilizzo di un apposito modulo di consenso informato. Qualora si rilevi - questo vale tuttora - una positività alle IGG, anche se asintomatico, l'individuo sarà considerato sospetto d'infezione COVID e il laboratorio dovrà provvedere a effettuare la segnalazione al medico di medicina generale, inserendo il referto nella piattaforma informatica COVID-19. Il medico disporrà l'isolamento fiduciario dell'assistito, mediante l'inserimento della richiesta di tampone nella piattaforma citata e l'ASL competente attraverso USCA, procederà tenendo conto delle priorità all'effettuazione del tampone molecolare. Quindi, se il tampone (la misura più affidabile) risulterà positivo, si procederà con tutte le indagini epidemiologiche del caso, con una valutazione completa dei contatti e il tracciamento di tutti i contatti che ha avuto, com'è noto.
Nel caso in cui il datore di lavoro (un'altra tipologia) intenda avviare un percorso di screening mediante test sierologico, tale attività dovrà avvenire previo nulla osta da parte dell'ASL competente, a seguito della trasmissione di una proposta di programma. Parecchie sono le aziende che, periodicamente, procedono a fare questo tipo di test.
Il contenuto del documento in parola potrà essere aggiornato dal Direttore della Prevenzione sanità, su proposta del coordinatore del Piano regionale di Prevenzione, in base all'evoluzione della situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili (e anche in base a eventuali aggiornamenti degli indirizzi nazionali).
La Regione Piemonte ha anche aderito al programma di screening sierologico nazionale, organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità, che coinvolgeva un campione di circa ottomila cittadini piemontesi. Non ha avuto una grandissima adesione - purtroppo, dobbiamo dirlo.
Con riguardo, poi, alle metodiche di diagnosi, sia le più recenti sia le meno invasive, la Regione ha provveduto a effettuare l'ordine per l'acquisto di un milione di test antigeni (antigenici, meglio), proprio per un utilizzo diffuso. Siamo in attesa di un parere del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale.
Permettetemi di dire due parole: abbiamo fatto una gara, insieme al Veneto, per avere questo milione di test, che rappresentano senz'altro una svolta, perché sono molto rapidi, meno invasivi e hanno anche una capacità diagnostica molto simile al tampone tradizionale. Per cui siamo veramente in fibrillazione e in attesa di questi test, che saranno una grande risorsa, anche visto il progressivo aumentare di richiesta di tamponi derivante soprattutto dalle scuole e dalle persone che arrivano dalla Francia (anche qui abbiamo un importante numero di tamponi da effettuare).
L'arrivo di questi test, quindi, sarà veramente una svolta utilissima.
Per quanto concerne, infine, i test salivari, oronasali, è in corso una sperimentazione, presso l'ospedale Amedeo di Savoia e l'Università degli Studi di Torino, per poter utilizzare anche questa metodica di prelievo meno invasiva rispetto al tradizionale tampone rinofaringeo. Anche in questo caso siamo in attesa di un pronunciamento da parte del Comitato Tecnico Scientifico per adottare questa pratica.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 383 presentata da Valle, inerente a "Chiarimenti sulla gestione dell'ospedale di Lanzo"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 383.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
L'occasione di questa interrogazione è fare un po' il punto su un ospedale dalle vicende lunghe e controverse, in particolare quelle legate al rapporto proprietario con l'Ordine Mauriziano, e per fare il punto anche sull'assetto dei servizi, sia alla luce di quello che è stato inevitabilmente sospeso durante il periodo più duro del Coronavirus sia per capire, nell'ottica di un'eventuale revisione della rete ospedaliera, quale destino potrà avere l'ospedale.
Ci interessa sapere a che punto è la trattativa con l'Ordine Mauriziano e, in particolare, se si è andati avanti sull'idea dell'acquisto della struttura, che potrebbe permettere poi alla Regione di investire più serenamente in termini di ristrutturazione dell'Ospedale; sapere a che punto siamo con il ripristino dei servizi, rispetto all'interruzione del periodo COVID e quali progetti ci sono per l'ospedale.
C'è da rilevare, inoltre, che negli ultimi anni si è ricorsi parecchio a personale esterno per sanare le carenze di personale proprie della struttura, che però era alla ricerca di una sua vocazione, per cui interessa sapere a quanto ammonti la spesa per le cooperative che lavorano all'interno dell'ospedale e se è previsto - e se è "sì", perché "sì" o perché "no" - il ricorso a procedere di assunzione di personale interno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie Consigliere Valle per l'interrogazione; per conto della Giunta ha chiesto di rispondere l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
L'ASL TO4 è nella disponibilità, e utilizza da anni, l'immobile sede dell'ospedale, in virtù del Protocollo d'intesa siglato dalla Regione con l'allora Ordine Mauriziano, oggi Fondazione Mauriziano. È stato siglato il 9 dicembre del 2003.
L'intesa prevedeva l'utilizzo del cespite, da parte del Servizio Sanitario Regionale, per un periodo di cinque anni, in comodato d'uso gratuito. Decorso tale lasso temporale, facoltà della Regione di opzionare alternativamente l'acquisto o l'affitto.
Con i sotto indicati atti venivano definiti gli accordi, in considerazione delle spese straordinarie effettuate proprio dall'ASL TO4 su questo immobile non di proprietà.
Con la DGR 11 aprile 2016, n. 143133, e la DGR 16 gennaio 2017, n.
234577, veniva coperto il periodo da giugno 2008 a dicembre 2015 (tutto il periodo di locazione). Con la DGR 16 gennaio 2017, n. 234577, si estendeva l'accordo a tutto il 2016.
Il 22 settembre di quest'anno, quindi molto recentemente, nell'ambito di un incontro, che ha in coinvolto la Fondazione Ordine Mauriziano, le Aziende Sanitarie interessate e la Regione Piemonte, è stata definita un'ipotesi di accordo, finalizzato a risolvere un contenzioso ultradecennale, perché è dal 2009 che su questa vicenda c'è un contenzioso e ci sono cause aperte. Dovremmo aver trovato un accordo.
Questo accordo prevede la traslazione sui canoni di locazione e sulle spese di manutenzione straordinarie sostenute dalle Aziende Sanitarie Regionali, per i Presidi di Lanzo e di Valenza.
Si precisa che saranno anche avviate analisi finalizzate a valutare i costi di acquisizione degli immobili da parte della Regione. Sono in corso le perizie tecniche per valutare quale sia l'impatto degli interventi da effettuare sugli ospedali di Lanzo e di Valenza e, quindi, determinare quale sarà il costo d'acquisto o il canone di locazione, però il preaccordo con la Fondazione Mauriziano è già stato sostanzialmente trovato.
Questo per quanto riguarda gli accordi.
In relazione alla chiusura delle attività sospese il 5 marzo, a seguito di disposizioni regionali finalizzate a contenere la diffusione dell'epidemia da COVID-19, venivano sospese temporaneamente l'erogazione e la prenotazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali di classe D e di classe P, e gli interventi chirurgici programmati non salvavita.
Il 22 marzo veniva disposto, dall'Unità di crisi regionale, la chiusura del punto di primo intervento. L'attività di ricovero, però, non è mai stata interrotta. Nella Fase 2 sono state riattivate, presso il presidio di Lanzo, le seguenti attività (quindi parliamo già di attività riattivate): Riattivato il 15 agosto l'attività del PPI con lo stesso orario ante lockdown (tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00). Da rilevare che il numero medio di passaggi nel PPI nel mese corrente è di sette persone al giorno.
Sono riprese anche le attività ambulatoriali, ad eccezione di alcune specialità dove vi è carenza di specialisti, che saranno riavviate a conclusione delle procedure di assunzione e di reclutamento.
Nella sala operatoria del presidio di Lanzo veniva svolta anche un'attività di Day Surgery nelle specialità di OCL (cataratte e iniezioni intravitreali) e di chirurgia generale (interventi chirurgici minori). La ripresa di tale attività è subordinata alle assunzioni di specialisti (mancano in particolare anestesisti), programmate per il mese di novembre ed è prevedibile che per quella data si riprenda l'attività di sala.
Rispondo relativamente al terzo punto dell'interrogazione. Il Punto di Primo Intervento dell'ospedale di Lanzo è collocato organizzativamente all'interno della Struttura complessa di Medicina, Chirurgia e Accettazione, unica sull'azienda, al cui interno è prevista, tra le altre la Medicina di Chirurgia ed Urgenza di Ciriè-Lanzo con il PPI dell'ospedale di Lanzo.
A causa della grave carenza di dirigenti medici specialisti dimostrata, tra l'altro, dal numero dei concorsi banditi e andati pressoch deserti, è stato necessario bandire una gara per l'acquisizione delle prestazioni da parte di società terze esterne, in particolare sul PPI di Lanzo, e la società Medical Line, aggiudicataria, garantisce la copertura di tutti i turni giornalieri di 12 ore (8.00-20.00) come già precisato e 7 giorni su 7 per un importo complessivo di poco inferiore a 20.000 euro mensili.
La stessa Società fornisce prestazioni mediche nella Medicina d'Urgenza presso i Presidi di Cuorgnè, Chivasso, Ivrea e Ciriè.
Faccio un elenco di seguito dei concorsi banditi proprio per questo fine e il relativo esito. Nell'anno 2019 un avviso temporaneo a tempo determinato, è andato deserto.



PRESIDENTE

Mi scusi Assessore, se prendete posto in silenzio. Grazie, così poi possiamo continuare.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Parlavo dei concorsi andati deserti. Un avviso a tempo determinato nel 2019 è andato deserto, un concorso a tempo indeterminato: graduatoria composta da nessun medico specializzato e 1 specializzando che ha rinunciato. Un successivo concorso a tempo indeterminato è andato deserto.
Anno 2020 un concorso a tempo indeterminato: graduatoria composta da zero medici specializzati e 1 specializzando che ha anche qui rinunciato: quindi, estrema difficoltà a coprire il posto.
Vengo infine al punto al punto 4 e chiedo l'indulgenza del Presidente perché la risposta è lunga. L'ospedale di Lanzo è inserito nell'ASL TO 4 e nella rete ospedaliera regionale; con specifica DGR è stato attivato un gruppo di lavoro che ha il compito di rivedere l'organizzazione della rete ospedaliera regionale e sta procedendo in prima battuta con la riconfigurazione delle reti legate alle patologie tempo dipendenti (penso infarto, icust e altro) e poi si orienterà all'esame dell'area degli interventi in elezione.
Quanto sopra riguarderà tutti gli ospedali della rete piemontese e, nel caso specifico, anche l'ospedale di Lanzo, quindi appena avremo l'esito daremo la risposta.
Ho concluso chiedo scusa per il tempo, Presidente, e la ringrazio.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi, come sempre preciso nelle sue risposte.
Grazie a tutti e tutti e nel ringraziare il Presidente Allasia per la delega, dichiaro esaurita la trattazione delle interrogazioni ed interpellanze. A breve il Presidente aprirà la seduta odierna del Consiglio regionale.
Buon lavoro a tutti



(Alle ore 10.04 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Procedo all'appello nominale per la verifica delle presenze. Ai soli fini dell'appello comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso Caucino, Chiorino, Icardi, Protopapa, Ricca, Tronzano; non è presente l'Assessore esterno Marnati.
Il numero legale è 23.
Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



(La seduta inizia alle ore 10.08)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaelle

Scusi, Presidente, prima delle proposte di modifica rispetto alle quali noi chiediamo un inserimento - glielo dico subito - di un ordine del giorno a prima firma Marello (n. 404), presentato il 14 settembre sulle ferrovie piemontesi, le solleva tale questione, che ai Capigruppo di oggi dovremo verificare, perché è evidente che alle ore 10.02, quando cominciavamo l'appello, probabilmente non c'era il numero legale dentro quest'aula.
Quindi noi dobbiamo trovare una metodologia per cui alle ore 10.01 o 10.02 (quando lei apre la seduta) facciamo una votazione e verifichiamo se c'è il numero legale.
La procedura dell'appello è evidente a tutti che permette, almeno per 6 7 minuti, di entrare e di consentire di avere il numero legale.
Su questo aspetto, capisco che i sistemi informatici che abbiamo a disposizione - causa distanziamento e quant'altro - abbiano dei limiti.
Tuttavia, rispetto a questo, in Conferenza dei Capigruppo le chiederò di approfondire la questione per dare la possibilità di verificare subito, in apertura di seduta, il numero legale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
A distanza di dieci giorni dall'apertura delle scuole, chiederei, se possibile, di ricevere una comunicazione da parte dell'Assessore alla sanità, per capire quale sia la situazione e se ci siano delle criticità.
Penso che tutti abbiate ricevuto numerose mail da parte di genitori relativamente al protocollo sanitario applicato.
Io credo che la Regione abbia fatto una buona opera di informazione diffondendo del materiale piuttosto chiaro ad uso dei genitori, ma anche dei dirigenti scolastici e del personale. Permangono, però, alcuni aspetti che forse sono più difficili da gestire nella pratica. O, meglio, alcuni spetti di cui ci si rende conto soltanto nel momento in cui ci si trova di fronte al caso reale.
Dunque, giusto per far sentire ai cittadini piemontesi che stiamo seguendo con attenzione l'evolversi della situazione, e magari anche per chiarire alcuni degli aspetti che sono stati evidenziati dai genitori nelle loro mail, chiediamo se fosse possibile avere, nell'arco della giornata un'informativa di questo tipo dall'Assessore Icardi, che ho visto presente (peraltro, non so se ne sia andato dopo le interrogazioni). Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Vi sono altre richieste? Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Sulle comunicazioni, Presidente?



PRESIDENTE

Il suo Gruppo ha già avanzato una richiesta sulle comunicazioni. Su cosa desidera intervenire? Sull'ordine lavori?



(Commenti della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Rispetto alla richiesta della Consigliera Frediani, informo l'Aula che abbiamo depositato un'interrogazione a risposta immediata: al riguardo credo che l'Assessore Icardi risponderà soprattutto rispetto ai protocolli.
Come tanti colleghi, anche noi abbiamo ricevuto il cosiddetto mailbombing da parte delle famiglie. La preoccupazione è anche quella che le opposizioni hanno più volte rimarcato in Aula, soprattutto dopo le comunicazioni dell'Assessore Chiorino, che non ha fatto menzione di protocolli sanitari, né ha spiegato bene come funzioneranno gli hotspot.
C'era stata una breve informativa in Commissione, ma i problemi che sono tra l'altro emersi anche dall'audizione dei medici di famiglia, ancora di più dopo l'appello dei pediatri piemontesi, ci portano a dire che saremo ben disponibili a trasformare il nostro question time in una discussione di tutta l'Aula.
Quindi se l'Assessore Icardi si presenterà per rispondere alla nostra interrogazione a risposta immediata, possiamo benissimo esaminarla come ultimo punto dei question time e, se ritiene, proseguire poi il dibattito con tutti i colleghi, così da non fare due volte la stessa discussione. O comunque, iniziare la seduta pomeridiana su questo punto.
Lo dico, ovviamente, mettendo a disposizione di tutti il nostro question time anche per un dibattito generale.
Verifichi lei se sarà possibile e se i colleghi Capigruppo sono disponibili a questa ipotesi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sulle questioni legate alle richieste pervenute un po' da tutti i Gruppi, di cui si è fatto portavoce il Presidente Gallo, ritengo che si possa indubbiamente utilizzare qualsiasi sistema per fare l'appello nominale.
Faccio solo una considerazione: nel tempo che sono entrato e che siete intervenuti sulle comunicazioni, io ho impiegato sei minuti ad aprire il programma sul computer e ad accedere alla piattaforma per l'eventuale votazione in modo elettronico. Adesso siamo ancora con questo sistema, e non posso certo dire che il tempo è denaro, visto che siamo indennizzati non certo a tempo. Sicuramente, però, il tempo è vita, e rispetto al sistema con appello nominale devo rilevare che è molto più veloce.
Preciso, inoltre, che il tempo che si utilizza per la votazione è sempre di un minuto. In votazione, soprattutto per appello nominale, dove in modo assolutamente corretto, l'opposizione vuole sapere se c'è o meno il numero legale in Aula per proseguire una discussione, si impiega un minuto e mezzo, un minuto e quaranta secondi. Da un minuto e quaranta ad arrivare a sei minuti, io preferisco il minuto e quaranta. Dipende, poi, da cosa si sta facendo. Io preferirei velocizzare alcune procedure, poi si pu utilizzare qualsiasi altro metodo. Valuteremo la questione in Conferenza dei Capigruppo, così come ha chiesto giustamente il Presidente Gallo.
In merito alla richiesta di inserimento all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 404, comunico che l'atto di indirizzo in oggetto è già inserito al punto 18). Perciò se vuole inserirne un altro, non è un problema. Quello, comunque, era già stato inserito.
Per quanto concerne la richiesta della Consigliera Frediani relativamente alle comunicazioni dell'Assessore, informo che la Giunta è presente; lo stesso discorso vale per la richiesta del Presidente Grimaldi relativamente alla proposta di modificare il question time e di farlo diventare un punto di discussione (in pratica, è la stessa richiesta).
Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

L'Assessore Icardi mi ha comunicato che ha dato la disponibilità com'era programmato, ad essere presente nelle fasi extra-consiliari di sindacato ispettivo, quindi, come avete visto, di interrogazioni e poi di question time, mentre è in congedato nelle fasi di Consiglio.
Confermo, quindi, la sua disponibilità originaria a rispondere al question time. Tuttavia, se si decide di mutare la richiesta ritirando il question time, faccio presente che oggi non sarà presente nelle fasi di Consiglio.
Le ulteriori richieste di approfondimento successivo le posso far presente all'Assessore magari in sede di Commissione, però poi spetta ad ogni Consigliere modulare la propria.



(Commenti fuori microfono)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

È in congedo anche lei.



PRESIDENTE

Va bene.
Proseguiamo i nostri lavori, poi valuteremo le giuste richieste in Conferenza Capigruppo.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Carosso, Caucino, Chiorino, Icardi, Protopapa Ricca e Tronzano.
Non è presente l'Assessore esterno Marnati.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 23-25-26-30/06/2020 e 01/07/2020.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti i Consiglieri, prima dell'apertura di ogni votazione di verificare di essere collegati alla piattaforma Webex.



PRESIDENTE

Comunico che sono arrivati i Consiglieri Valle e Giaccone.


Argomento: Interventi a favore dell'economia - normative organiche nei vari settori - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proseguimento esame disegno di legge n. 109, inerente a "Modifiche alla legge regionale 15 maggio 2020, n. 12 (Primi interventi di sostegno per contrastare l'emergenza da COVID-19) e alla legge regionale 29 maggio 2020 n. 13 (Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da Covid-19)"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 109, inerente a "Modifiche alla legge regionale 15 maggio 2020, n. 12 (Primi interventi di sostegno per contrastare l'emergenza da COVID-19) e alla legge regionale 29 maggio 2020, n. 13 (Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da Covid-19)", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta del 15 settembre u.s. è iniziato l'esame del provvedimento. Hanno svolto la relazione i Consiglieri Sacco e Marello. Si è svolta la discussione generale ed è stato votato l'articolo 1.
L'emendamento rubricato n. 13) introduttivo dell'articolo 1 bis e il successivo emendamento collegato rubricato n. 14) sono stati ritirati.
ARTICOLO 1 TER Emendamento rubricato n. 15) presentato da Marello, Gallo, Chiamparino Canalis, Valle, Rossi, Ravetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Lo illustro io, perché il collega Marello arriverà più tardi. Questo emendamento fa parte di una serie di emendamenti di merito che abbiamo predisposto su questo disegno di legge che - ricordo all'Aula e a chi ci ascolta - è un disegno di legge correttivo del cosiddetto "Riparti Piemonte". Per cui, è un disegno di legge che va a correggere e a modificare, secondo le indicazioni del Governo, le norme ritenute oggetto di impugnativa o comunque impugnabili da parte del Governo.
Sono state inserite tutta una serie di norme e di modifiche, così come previste e richieste dal Consiglio dei Ministri, eccetto alcune, sulle quali legittimamente la Giunta regionale ha deciso di resistere, quindi di andare davanti alla Corte Costituzionale per verificare la legittimità o meno della propria posizione e del proprio testo di legge. Questo, secondo noi, però pone dei problemi, perché crea un interregno legato al fatto che non essendo modificato o non essendo inserito in questo disegno di legge l'articolo abrogativo dell'articolo presente nel disegno di legge del 29 maggio ("Riparti Piemonte"), di fatto lo rende ancora vigente. Per cui a tutti gli effetti, ad oggi, è vigente all'interno della normativa regionale.
Nel caso in cui di fronte alla Corte costituzionale, dovesse essere abrogato in quanto risultante in violazione delle norme costituzionali o di norme sopra regionali, questo creerebbe un interregno in cui la norma è esistita - e quindi magari qualcuno ne ha usufruito e ha beneficiato degli effetti - e successivamente la sua decadenza nel momento in cui la Corte Costituzionale si esprime. Oltre tutto sappiamo che i tempi nei quali la Corte Costituzionale si esprime non sono di qualche settimana.
Per tale motivo abbiamo inserito queste norme che, secondo noi, vanno abrogate, perché impugnate dal Consiglio dei Ministri, non per motivi politici o per posizione politica diversa sul tema, ma in quanto sono in contrasto con norme sovra regionali e con principi inseriti all'interno della nostra Costituzione. Per cui questo emendamento va in quella direzione.
Chiediamo alla Giunta di valutarlo e di accoglierlo, perché in particolare va ad abrogare l'articolo 52 della norma n. 13 del 29/05/2020 il quale andava a regolamentare la presentazione delle istanze volte ad ottenere l'apertura, il trasferimento e l'ampliamento di grandi strutture di vendita previste dal decreto legislativo n. 114. Su questa norma il Governo si è espresso e in questo disegno di legge non è stato inserito nessun articolo abrogativo di quella norma. Lo facciamo noi e chiediamo che venga accolto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente, intervengo su questo emendamento.
Prima di tutto buongiorno a lei e a tutti i colleghi. Abbiamo appena superato la prima fase delle elezioni e mi permetta in 10 secondi di salutare i colleghi della Lega ridimensionati. Lo dico come premessa politica, perché l'approccio che avete avuto nella scrittura di questo testo è stato un approccio che, dal nostro punto di vista, ha rivelato un atteggiamento politico nei confronti del Governo che appariva come una volontà di aprire un contenzioso con una parte politica che nella dimensione nazionale è in competizione con questa maggioranza. E in una fase di crisi così complessa, non soltanto sul piano della salute dei cittadini ma ancor più, se lo posso dire, sul piano economico, anzich aprire contenziosi tra i diversi livelli di governo dei territori sarebbe stato molto meglio trovare le ragioni per scegliere insieme la strada migliore.
Crediamo che, invece, parte del testo approvato nel "Riparti Piemonte" abbia dimostrato come per molti di voi l'importante fosse correre sempre sul filo della raccolta del consenso e non della soluzione dei problemi.
Siamo certi che molti di voi avevano sin dal principio la consapevolezza che, al di là del contenzioso politico di cui ho detto, il contenzioso normativo avrebbe trovato, lungo il percorso, le ragioni per respingere parti sostanziali del vostro documento. E ciò è avvenuto anche sulla parte legata al commercio, sulla necessità di bloccare fino alla fine dell'anno sin al 31 gennaio 2021 (sospendere, più che bloccare), la facoltà di presentare istanze volte ad ottenere l'apertura, il trasferimento e l'ampliamento delle grandi strutture di vendita. Questo, non perché, di per sé stesso, il provvedimento a tutela del piccolo commercio fosse errato, ma perché, inserito in questo contesto legislativo, dimostrava tutti i suoi limiti di applicazione.
Per questo motivo, com'è stato detto dal collega intervenuto in precedenza, vi chiediamo di accettare tale emendamento per evitare disparità di trattamento tra stessi soggetti imprenditoriali.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste di dichiarazione di voto? La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono lieto che il nostro atteggiamento abbia permesso un ripensamento da parte della maggioranza. Forse, è passato sotto silenzio, ma se non fosse caduto il numero legale nella scorsa seduta oggi ci troveremmo davanti a una votazione su un oggetto che non c'entra niente con il "Riparti Piemonte": era una variazione di bilancio e un mini assestamento dentro una legge che dovrebbe recepire tutti i rilievi che il Consiglio dei Ministri ha evidenziato.
Ma, arriviamo al punto: noi siamo felici di non dover depositare centinaia e centinaia di emendamenti per farvi capire che i vostri blitz non aiutano il Piemonte; non l'hanno aiutato mesi fa, quando ci avete tenuto settimane e settimane con il vostro blitz sul "Riparti slot" e non ha aiutato neanche in queste settimane, perché - come diceva il Consigliere Gallo - siamo di nuovo davanti a un atteggiamento inconcepibile.
Le opposizioni, per mesi, vi hanno detto che quel disegno di legge era pieno di errori, insufficienze, rilievi dal punto di vista costituzionale e non solo, perché ci sono delle parti che violano anche dei principi europei: voi, dinanzi a tali rilievi, decidete nuovamente, "à la carte", di rispondere e riportarci davanti a una possibile impugnativa.
La cosa più grave è che, mentre siete sempre ben disponibili ad aprire contenziosi e "bracci di ferro" contro il Governo, perché vi fanno apparire sui giornali, riguardo alle vere battaglie su cui anche le opposizioni sarebbero dalla vostra parte (penso alla discussione con l'Assessora Caucino la scorsa settimana, dove ci siamo sentiti dire dall'Assessora che non vuole aprire nessun contenzioso con lo Stato sugli assegni di cura quando si stanno insediando Commissioni per rivedere proprio il concetto di cura, perché dopo il COVID si capisce che la gran parte dei non autosufficienti sono malati e quindi c'è bisogno che il sistema sanitario sia dalla loro parte), dite che non si può aprire nessun contenzioso con lo Stato e che dobbiamo pedissequamente rispettare le norme vigenti in cui noi siamo l'anomalia.
Sinceramente, non capiamo l'atteggiamento di questa maggioranza, di questa Giunta sempre assente nel dibattito politico. Ho sentito tante volte parlare del ritorno in Aula ("Noi ritorneremo, è stato un momento difficile, la pandemia."), ma, di fatto, avete scelto di mettere un pedone l'Assessore Marrone, lì, fermo, a fare l'avamposto di tutta la Giunta (con tutto rispetto del pedone, perché io ho molto rispetto.



(Commenti dell'Assessore Marrone)



GRIMALDI Marco

Come un pedone! Ho molto rispetto - ripeto - per chi rappresenta le istanze della popolazione, della base del proprio elettorato, però aver messo un Assessore a fare da oggetto di collegamento fra la Giunta e il Consiglio ci porta a vedere tutto il resto. Avevamo capito che, se non c'è l'Assessora Chiorino, c'è l'Assessora Caucino e se l'Assessora Caucino non c'è, c'è l'Assessora Chiorino, ma adesso non c'è proprio più nessuno! Pertanto, Presidente, la ringrazio e spero che questa vostra ennesima impuntatura non ci porti dinanzi a un "Riparti Piemonte 5", perché, nel frattempo, ne abbiamo già discussi tre; questa è la quarta volta che discutiamo di un pezzo del "Riparti Piemonte", di questa magnifica strategia di comunicazione per far ripartire il nostro territorio dopo la pandemia. Speriamo solo - ripeto - non avendo messo in questo disegno di legge tutti i rilievi come poc'anzi ci rispiegava giustamente il Consigliere Gallo, di non dover passare altre settimane a discutere di questo tema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento in dichiarazione di voto? Non essendoci altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Il parere è contrario e tengo a motivarlo più nel dettaglio.
Consentitemi, dopo aver sentito i vostri interventi, di rilevare con un po' di ironia che trovo, con piacere, le minoranze unite nel cercare di abrogare questa nostra norma a tutela del piccolo commercio di prossimità e difenderlo da una concorrenza che durante il lockdown è stata oggettivamente sleale, perché erano esercizi costretti alla chiusura mentre la grande distribuzione veniva lasciata libera di funzionare anche a dispetto di misure di distanziamento sanitario assolutamente carenti.
L'ironia deriva dal fatto di vedervi qui, uniti nella lotta all'apertura selvaggia di nuovi centri commerciali quando, poi, sulle pagine dei quotidiani vi osserviamo battibeccare tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle nell'accollarvi a vicenda il maggiore o il minore numero di deroghe offerte per l'apertura di grandi centri commerciali. Questo, lo trovo un enorme segno di incoerenza. Peraltro, incoerenza cui siamo relativamente abituati, perché ci troviamo paradossalmente misure anche diverse, come quelle della concessione più libera e più facile dell'ampliamento dei dehor, anche lì, per la piccola ristorazione criticata in quest'Aula e poi adottata in Amministrazioni comunali addirittura prima dell'approvazione della legge regionale che lo consentirebbe - dello stesso colore politico dell'attuale minoranza in Consiglio regionale.
Io vi io suggerirei di fare pace un po' con le vostre linee politiche e trovarne una, che poi sia quella definitiva, anche perché - davvero concludo - questa è una misura straordinaria e temporanea che ha cercato di dare semplicemente un "annetto" di respiro, come dicevo, al piccolo commercio di prossimità, rispetto a una sorta d'invasione (penso anche alle cinture del capoluogo e alle tante realtà periferiche). Vorrei, per ricordare che, in realtà, cercare di creare una specie di eterna lotta tra i negozi e i centri commerciali, quando entrambe queste forme di commercio sono minacciate dall'e-commerce e non capire che la vera sfida è cercare di rafforzare il commercio di territorio in tutte le sue forme, per essere competitivo nella dimensione distributiva online e per evitare che tutte queste realtà vengano fagocitate da multinazionali che, come ci ricorda ogni tanto il Consigliere Grimaldi, fanno dumping fiscale, quindi non pagano nemmeno le tasse nel nostro territorio, credo che questa dovrebbe essere, al di là delle nostre piccole liti di bottega, il vero orizzonte su cui cercare di lavorare insieme con proposte pragmatiche nell'interesse di tutto il territorio, nelle sue varie specificità.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 15 con parere contrario della Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.41, riprende alle ore 11.30)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Rimetto in votazione l'emendamento rubricato n. 15).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



RUZZOLA Paolo

Presidente, non ho ancora il collegamento, quindi vorrei dichiarare il mio voto contrario.



PRESIDENTE

Rileviamo i voti contrari dei Consiglieri Ruzzola, Bongioanni, Riva Vercellotti e dell'Assessore Tronzano.
ARTICOLO 2 Passiamo all'articolo 2, che non ha emendamenti.
Se non ci richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 2.
Indìco la votazione sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Raccogliamo il voto favorevole del Presidente Cirio e dell'Assessore Tronzano. Raccogliamo anche il voto dei Consiglieri Cerutti, Riva Vercellotti e Perugini.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Presidente, volevo solo confermare il mio voto di presenza.



PRESIDENTE

Confermiamo il voto di presenza del Consigliere Avetta e rettifichiamo il voto del Consigliere Cerutti da contrario a favorevole.
Prego, Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Volevo confermare il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Confermiamo il voto favorevole del Consigliere Riva Vercellotti.
ARTICOLO 3 Passiamo all'articolo 3, che non ha emendamenti.
Se non ci sono richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 3.
Indìco la votazione sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Passiamo all'articolo 4, che non ha emendamenti.
Procediamo alla votazione dell'articolo 4.
Indìco la votazione sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Sia messo a verbale che l'Assessore Tronzano ha votato favorevolmente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Nella votazione precedente non è stato rilevato il mio voto di presenza. Vorrei confermarlo.



PRESIDENTE

Va bene. Verificheremo e inseriremo il suo voto.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento abrogativo dell'articolo 60 della legge regionale n. 13 del 2020 e riguarda la semplificazione della documentazione progettuale della proposta tecnica del progetto preliminare per le varianti strutturali. Questa semplificazione non è attuabile, a nostro avviso, in una legge temporanea che non ha avuto nessuna discussione in merito.
La modifica della legge urbanistica andrebbe discussa in modo approfondito perché le ricadute non sono da prendere alla leggera soprattutto. chiedo scusa, Presidente, non riesco a parlare.



PRESIDENTE

Chiedo a tutti i Consiglieri di stare seduti e tenere basso il volume della propria voce.



SACCO Sean

A nostro avviso, in sostanza, questa semplificazione non è attuabile in una legge temporanea in quanto non abbiamo avuto sufficiente possibilità di discutere sul merito. È una modifica della legge urbanistica che andrebbe discussa, quanto meno in modo approfondito in Commissione considerato che le ricadute non sono di poco conto, sono sulle varianti strutturali che modificano in concreto il territorio dei Comuni e incidono sulla vita dei cittadini.
Per questo motivo chiediamo che questo articolo venga abrogato e, se si vuole procedere in questa direzione, fare una discussione approfondita in Commissione in modo da capire gli impatti e se le amministrazioni sono in grado di gestire una tale modifica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri richieste di intervento? La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie Assessore.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 4) presentato da Sacco, identico all'emendamento rubricato n. 16) presentato da Marello, Gallo, Chiamparino, Canalis, Valle Rossi, Ravetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Lo illustro io visto che sono identici.
Chiediamo che dopo l'articolo 5 venga inserito il seguente che richiede che l'articolo 61 della legge regionale n. 13 venga abrogato in quanto la complessità degli interventi di variante risulta incompatibile con alcune previsioni dell'articolo e perché necessita di valutazioni tecniche approfondite non riducibili per i Comuni nei tempi ipotizzati.
Inoltre, l'articolo risulta impugnato dal Consiglio dei Ministri in quanto lesivo dell'articolo 14 della legge n. 241 del 1990 con il principio di leale collaborazione sancito dalla Costituzione.
Visto che siamo qui per periziare i rilievi che sono stati sollevati e questo è oggetto di impugnativa, riteniamo che per l'applicazione dell'intero testo di legge questo emendamento, se dovesse essere accolto migliorerebbe, almeno dal punto di vista tecnico, per quanto riguarda le competenze e semplifichi l'iter di applicazione dell'intera norma.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste d'intervento? La parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'esito della votazione viene esteso anche all'emendamento rubricato n.
16).
Ha chiesto la parola il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Si è bloccata la schermata, per cui non riesco più a votare.
Immagino di dover uscire dal programma e rientrare.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
ARTICOLO 5 ter Emendamento rubricato n. 5) presentato da Sacco, identico all'emendamento rubricato n. 17) presentato da Marello, Gallo, Chiamparino, Canalis, Valle Rossi, Ravetti.
Proseguiamo con l'articolo 5 ter, sul quale insistono due emendamenti il n. 5) identico al n. 17), sempre del Presidente Sacco e del Presidente Marello.
Vi sono richieste di intervento in merito? Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento abrogativo, e le motivazioni sono simili a quelle che ho illustrato prima per gli altri emendamenti.
Noi chiediamo che l'articolo 62 della legge regionale 13/2020 venga abrogato, in quanto risulta essere stato impugnato dal Consiglio dei Ministri perché violerebbe le norme poste alla base della tutela del paesaggio.
Inoltre, questo articolo avrebbe pesanti affetti sul consumo di suolo considerato l'incremento di superfici edificabili.
Ancora, tale norma dovrebbe essere discussa in un provvedimento ordinario e non emergenziale, che consenta una discussione tecnica nel merito delle modifiche. Infatti, tale previsione dell'articolo di cui si chiede l'abrogazione, come già detto, rischia di sviluppare problematiche nella tutela del consumo di suolo, principio fondamentale della legge regionale 56/1977, col rischio di polverizzazione degli interventi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Tengo ad intervenire per illustrare l'emendamento che ho sottoscritto identico a quello del collega Sacco del Movimento 5 Stelle.
Coerentemente con le linee di indirizzo che abbiamo assunto, abbiamo depositato gli emendamenti abrogativi soltanto di quegli articoli non abrogati dalla Giunta regionale.
In questo caso, l'emendamento è particolarmente importante - la Giunta regionale, invece, ha deciso di mantenere l'abrogazione della norma perché va ad incidere su quella che è la tutela del paesaggio, sui limiti legati al Piano regolatore relativi alle attività produttive, direzionali turistiche e ricettive. Insomma, una norma che ha un impatto ampio (impugnato peraltro dal Governo) rispetto alla quale la Giunta regionale non vuole porre in atto le correzioni.
Noi depositiamo questo emendamento affinché la Giunta ci possa ripensare e accoglierlo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, metterei in votazione l'emendamento rubricato n. 5), identico al n. 17).
Come si esprime la Giunta regionale?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'esito della votazione viene esteso anche all'emendamento rubricato n.
17).
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 2) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente, lo illustro.
Chiediamo che l'articolo 64 della legge regionale 13/2020 venga abrogato, in quanto tale norma costituisce un enorme rischio di smantellamento dell'importante patrimonio storico e artistico dei nostri centri storici, considerato che si vuole derogare soprattutto ai limiti di sagoma e alle previsioni dello steso PRGC, nonostante la modifica proposta dal testo del disegno di legge n. 109 che prevede il rispetto dei caratteri tipologici e delle caratteristiche del tessuto esistente.
Se ne richiede inoltre l'abrogazione in quanto non si ritiene che questa norma derogatoria abbia carattere emergenziale, anche considerata la durata nel tempo della disposizione stessa, essendo transitoria, e che andrebbe a sviluppare concrete problematiche di applicabilità ed estrema confusione e frammentazione degli interventi.
Per questi motivi, crediamo che il modo migliore per avere una legge snella e di facile interpretazione sia quello di abrogare questo articolo che, nonostante abbia subito delle modifiche rispetto alla prima versione (perché era palesemente inapplicabile) e considerato il contesto, anche quello che ne rimane potrebbe creare confusione o comunque una ridondanza dal punto di vista normativo.
Ne chiediamo, dunque, la totale abrogazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo per sottoscrivere l'emendamento del Consigliere Sacco.
Posso intervenire per dichiarazione di voto? Mi dica lei.



PRESIDENTE

Sì, prego.



GRIMALDI Marco

Allora continuo.
Credo che la relazione del Consigliere abbia già fatto notare il punto.
Per i colleghi che non avessero letto attentamente la modifica dell'articolo 64), si dice che dopo le parole "diverse dall'esistente" stiamo parlando di quelle sagome - sono aggiunte le seguenti: "purché nel rispetto dei caratteri tipologici e delle caratteristiche del tessuto edilizio esistente".
Di fatto, siete riusciti a riscrivere un paradosso, perché da una parte volevate fare una forzatura sui centri storici, anche con sagome diverse, e dall'altra si dice che devono essere coerenti. Praticamente fate una doppia negazione nella stessa frase.
Ma la cosa ancora più rilevante dell'emendamento del Consigliere Sacco che sottoscriviamo, è il carattere d'urgenza, cioè ha ragione quando dice: "Oggettivamente cosa c'entra con il "Riparti Piemonte"? Peraltro, mettendo questo tipo di precisazioni, è chiaro che non può essere un principio di deroga nemmeno la velocità a trovare delle soluzioni per tipi di cambiamenti urbanistici e dal punto di vista edilizio nei nostri centri storici.
Quindi, vi chiediamo sommessamente di ripensarci e di votare con noi questo emendamento, perché i rilievi che fa il Consiglio dei Ministri su questo sono particolarmente precisi, puntuti e, in qualche modo, ci dicono che il rispetto del paesaggio e del nostro patrimonio culturale artistico viene prima degli interessi economici, ma di sicuro c'entrano pochissimo col tema della pandemia e con il sistema della ripresa. Per questo vi chiediamo di sostenere questo emendamento e di ripensare alla riscrittura dell'articolo 61 che, secondo noi, va completamente eliminato. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo alla votazione.
Chiedo il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 2).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 6 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Presidente, la piattaforma si è aperta già col voto contrario non modificabile, forse perché era rimasto il voto precedente.



PRESIDENTE

Segniamo il voto favorevole dell'Assessore Marrone sull'articolo 6.
Grazie.
ARTICOLO 6 bis Emendamento rubricato n. 6) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Dopo l'articolo 6 chiediamo che venga inserito il seguente l'articolo 6 bis, che recita "L'articolo 66 della l.r. 13/2020 è abrogato". Nonostante comprendiamo lo spirito di riduzione dei tempi, l'emendamento chiede l'abrogazione di questo articolo in quanto non coerente con le disposizioni che dettano le tempistiche dell'endo-procedimento che determinano l'assoggettabilità del procedimento alla Valutazione Ambientale Strategica, che è di 90 giorni. Inoltre riscontriamo in molte Amministrazioni problematiche che non consentirebbero di rispettare queste tempistiche. Non tutti hanno un organico che permetta di smaltire tutte queste pratiche in un tempo utile alla garanzia del rispetto dei principi che sono tutelati per gli stessi procedimenti. Questo rischia di essere un "liberi tutti" che metterebbe in forte difficoltà le Amministrazioni.
Per questo motivo, nonostante sia nobile il tentativo di ridurre i tempi, non ci si può limitare ad una previsione normativa sulla riduzione dei tempi, ma bisogna anche mettere nelle condizioni gli organici delle Pubbliche Amministrazioni di rispondere in maniera più celere con aumento delle unità che si occupano di queste valutazioni, per garantire una risposta celere da parte della Pubblica Amministrazione, ma che sia una risposta ragionata e controllata.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo alla votazione.
Chiedo il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 6).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 ter Emendamento rubricato n. 7) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Presidente, anch'io volevo confermare il voto contrario, che non vedo assegnato.



PRESIDENTE

Mettiamo a verbale il voto contrario dei Consiglieri Ruzzola e Bongioanni.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, chiediamo che l'articolo 67 della legge regionale 13/2020 venga abrogato. La motivazione è che si tratta di un articolo che ha un carattere transitorio, mentre tale disposizione necessita, come quelle precedenti, di un approfondimento tecnico importante. Soprattutto, dovrebbe essere inserito in un provvedimento non emergenziale, garantendo una tempistica per il confronto, al fine di non rischiare di delegittimare o rendere futile il lavoro di un importante organo di tutela del territorio qual è la Commissione regionale per gli insediamenti di interesse storico, artistico, paesaggistico o documentale di cui all'articolo 91 bis della legge regionale 56/77.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 quater Emendamento rubricato n. 8) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, chiediamo l'abrogazione dell'articolo 69 della legge regionale 13/2020, in quanto è un articolo che agisce su un organo fondamentale di valutazione e tutela degli interventi di governo del territorio e di tutela del paesaggio, con il rischio di una deregulation totale e indiscriminata. Inoltre, tale disposizione è in palese contrasto con la normativa vigente, con il rischio di sviluppare ulteriori problematiche e confusione nella sua attuazione.
Come per le altre modifiche, anche questa necessiterebbe di una più ampia discussione e una valutazione più ponderata rispetto a quella che è stata fatta per un provvedimento emergenziale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste d'intervento sull'emendamento n. 8)? Non essendoci altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Vorrei lasciare a verbale il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Va bene.
Mettiamo a verbale il voto favorevole della Consigliera Canalis e dei Consiglieri Rossi, Valle e Salizzoni.
ARTICOLO 6 quinquies Emendamento rubricato n. 9) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Chiediamo l'abrogazione dell'articolo 72.
L'emendamento si rende necessario, perché tale disposizione è inapplicabile e deroga uno strumento inderogabile. È approvato in Conferenza Stato-Regioni e Autonomie locali e, di conseguenza, risulta non modificabile, considerato anche l'obiettivo di uniformare le norme relative all'edilizia.
Anche l'approvazione di questo emendamento si renderebbe necessaria per evitare che questa legge possa generare più intoppi che soluzioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste d'intervento sull'emendamento n. 9)? Non essendoci altre richieste d'intervento, chiederei il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 sexies Emendamento rubricato n. 10) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco, per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo l'abrogazione dell'articolo n. 75, per un motivo molto semplice, in quanto la riduzione delle fasce di rispetto di cui all'articolo n. 29 della Legge regionale n. 56 del 1977, dovrebbe essere inderogabile, al fine di mantenere in sicurezza le sponde dei laghi dei fiumi, dei torrenti, eccetera, anche considerati gli eventi alluvionali, ai quali è continuamente soggetta la nostra Regione. Inoltre in quanto la riduzione della fascia di rispetto di fiumi torrenti, laghi canali e zone umide, per tramite di un semplice provvedimento semplificato non risulta idonea a garantire il corretto governo del territorio nel rispetto della normativa vigente.
Anche qui, ci sembra precipitoso come emendamento e non abbiamo avuto la possibilità di approfondire in Commissione quelle che possono essere le ricadute di una tale riduzione, considerato che stiamo parlando delle fasce di rispetto.
Per questo motivo, chiediamo che questo emendamento venga accolto, al fine di una maggiore tutela, soprattutto dei piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non ci sono altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 10, con parere contrario della Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 septies Passiamo all'esame dell'emendamento rubricato n. 11).
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco, per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo l'abrogazione dell'articolo n. 76, in quanto non riteniamo idoneo estendere i campi di applicazione per le Varianti semplificate con la rilocalizzazione di abitati o parti di esse per tramite di un semplice provvedimento semplificato, quando attualmente è previsto l'uso della Variante strutturale, considerata la complessità degli interventi.
Anche qui, riteniamo che la semplificazione sia stata fatta alla leggera e senza tenere conto di tutta una serie di aspetti che, invece andrebbero approfonditi con un provvedimento leggermente più complesso, a tutela, appunto, del rispetto della normativa e del buon andamento delle stesse Varianti.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non ci sono altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 11, con parere contrario della Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 3) presentato da Sacco.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco, per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo l'abrogazione dell'articolo n. 78, per una serie di motivazioni. Anzitutto, non risulta corretto il testo dell'articolo, in quanto l'articolo 78 della Legge regionale n. 13 del 2020 non prevede il comma 4-5, ma soltanto un unico comma (comma 1), con il quale viene introdotto un nuovo articolo alla Legge regionale 19 del 1999 di conseguenza la modifica risulterebbe nulla o, quantomeno, scorretta.
Inoltre, si chiede l'abrogazione dell'articolo n. 78 e, quindi, del nuovo articolo 6 bis della Legge regionale n. 19 del 1999, in quanto l'introduzione di tali tolleranza esecutive in un provvedimento temporaneo ed emergenziale produrrebbe il solito effetto di rendere ingestibile e frammentata l'azione di controllo, gestione e verifica degli illeciti edilizi.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non ci sono altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 3, con parere contrario della Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Registriamo il voto contrario del Consigliere Stecco.
Indìco la votazione sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Registriamo il voto favorevole del Consigliere Stecco.
ARTICOLO 7 bis Emendamento rubricato n. 18) presentato da Marello, Gallo, Chiamparino Canalis, Valle, Rossi, Ravetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento, passiamo alla votazione.
Chiedo il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 18).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Passiamo all'articolo 8, che non ha emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire su questo articolo annunciando il nostro voto favorevole, in quanto va ad abrogare tutta una serie di disposizioni che avevamo sollevato sia in Commissione sia in Aula. Va ad abrogare quattro articoli. Diciamo che l'abrogazione di quattro articoli in una fase correttiva non è proprio il massimo, in quanto i loro problemi erano già evidenti, ma forse servivano a qualcuno per fare lo spot o la sparata comunicativa, andando poi a schiantarsi, però, contro la realtà che non siamo in un contesto goliardico a fare leggi, ma siamo in un'Aula che richiede almeno una conoscenza approfondita delle regole per la buona normazione.
Siamo contenti, quindi, che sia stato inserito questo articolo, che va ad abrogare quattro disposizioni particolarmente problematiche e annuncio per questo motivo, il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste di intervento? Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo alla votazione.
Chiedo il parere della Giunta sull'articolo 8).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Il parere è chiaramente favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'articolo 8).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Sull'articolo 9 insisteva l'emendamento 14) della Giunta, che è stato ritirato: si vota direttamente l'articolo 9.
Chiedo il parere della Giunta sull'articolo 9).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'articolo 9).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Indìco la votazione sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento n. 12) è stato ritirato dai proponenti.
Ci sono dichiarazioni di voto sul testo finale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati alla fine di questa mattinata e di due giorni sul disegno di legge di correzione del "Riparti Piemonte". Purtroppo la Giunta non ha voluto accogliere nessuno dei nostri emendamenti che andavano ad abrogare quelle norme che sono ancora in vigore, ma sono impugnate dal Governo e quindi dovremmo andare alla Corte Costituzionale a verificare l'esito di questa impugnativa.
Crediamo che per il Piemonte sia un errore e crediamo che sia stato completamente un errore il "Riparti Piemonte" e lo dimostra questo disegno di legge. Lo riepilogo. Noi andiamo ad abrogare o correggere l'articolo 4 bis, l'articolo 27, l'articolo 37, l'articolo 53, l'articolo 60, l'articolo 64, l'articolo 78 e abroghiamo completamente gli articoli 23, 63, 84 e 85 e su ulteriori cinque articoli di rilevante importanza in materia sempre urbanistica che sarebbero da abrogare, non li avete abrogati perch resistete davanti alla Corte Costituzionale.
Si chiude un percorso, quello del "Riparti Piemonte", che è nato a maggio in un momento di difficoltà e oggi si chiude con una correzione pari quasi a metà dell'intero testo, con un'abrogazione consistente di norme.
Questo per dire che nei prossimi disegni di legge l'invito è quello di fare molta attenzione rispetto a quello che proponente e scrivete, che magari fa avere un titolo sul giornale, ma poi nella sostanza non può essere applicato.
Chiudo sul dibattito fatto prima con la Giunta. Non ho voluto replicare sul primo emendamento, mi rivolgo all'Assessore Poggio perché è lei che ha la delega al commercio: non credo che sia quello l'articolo che salverà e farà uscire dalla crisi il piccolo commercio. Lo sappiamo tutti.
Aiutare il piccolo commercio vuol dire aiutarlo oggi, con misure economiche e finanziare, misure strutturali, non con questo tipo di misure che sono state impugnate oggi e vengono rimandate alla Corte Costituzionale. Il dibattito sul piccolo commercio non semplifichiamolo a questo emendamento e a questo articolo rispetto alla grande distribuzione, perché è un articolo ed un emendamento che semmai toccherà gli investimenti sulla grande distribuzione nel medio termine, ma di sicuro non aiuta oggi. Il piccolo commercio vive una crisi molto importante e molto difficile. Ne abbiamo parlato a fine luglio con le Associazioni datoriali in Commissione presente l'Assessore Poggio, e rispetto al quale noi siamo a disposizione per individuare le misure finanziarie di supporto. Ragioniamo su quelle sulle misure finanziarie di supporto a quel comparto e a tanti altri che oggi soffrono perché è così che si combatte quella crisi, non solo con emendamenti di questo tipo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ancora una volta, anche con questo testo correttivo, ci troviamo a fare i lavori due volte. Lavori che potevano essere tranquillamente evitati facendo un minimo sforzo di ragionamento e di ascolto nei confronti delle opposizioni.
Ho ascoltato le parole del Consigliere Gallo e mi sa che anche in futuro verranno abbastanza disattese in quanto non è la prima volta che ci troviamo a correggere dei testi palesemente campati per aria, che hanno vita breve. Tuttavia, si sa, oggi, più che della politica della concretezza e della serietà, si cerca null'altro che fare mera propaganda per poi scaricare colpe su altri, invece di assumersi le proprie responsabilità nell'incapacità di governare. Non si governa facendo proposte inattuabili e essere bacchettati ogni volta dalla Corte Costituzionale o dal Governo. È abbastanza svilente per quest'Aula.
Detto questo, almeno abbiamo ridotto i danni rispetto alla prima previsione del "Riparti Piemonte". Un "Riparti Piemonte" che cerca timidamente di rispondere alle esigenze complesse di una regione. Fra l'altro, non è altro che una goccia nell'oceano dei problemi che dovremo andare ad affrontare, invece che perdere continuamente tempo in revisioni e modifiche di norme che, anche per una questione di decenza, non dovrebbero nemmeno essere presentate a quest'Aula.
Spero, soprattutto per quanto riguarda il futuro, che si voglia condividere maggiormente con le opposizioni quelle che possono essere le visioni di rilancio di questa nostra Regione.
A breve avremo la possibilità di gestire un'ingente quantità di risorse (parlo del Recovery Fund): cerchiamo di non aspettare magari il giorno prima per capire come abbiamo intenzione di spenderlo o qual è l'idea che quest'Aula ha in testa per rilanciare la nostra Regione. Cerchiamo di giocare di anticipo, facendo delle proposte serie e attuabili, soprattutto che non vadano a rispondere al problema contingente. Perché qui si cerca sempre di risolvere un problema contingente, scaricando poi la soluzione di problemi che, se affrontati oggi, sono di piccola entità, mentre se affrontati domani saranno dei massi sulle spalle delle future generazioni che invece meritano di ricevere una Regione libera.
Abbiamo anche affrontato quello che era il giudizio di parifica, che al di là di tutte i rilievi che sono stati sollevati e che andremo a ricordare in Aula, vedrà una riduzione del debito: utilizziamo i soldi del Recovery Fund che ci saranno affidati per fare investimenti produttivi. Ma gli investimenti saranno produttivi se saranno sentiti dalla maggior parte delle forze in campo. Perché non possiamo rischiare di perdere una simile risorsa e di lasciarla nelle mani dei soliti noti, com'è stato fatto in passato, senza una visione condivisa di progresso, che sia soprattutto in grado di guardare al futuro di questa Regione e non, come sempre, al passato o all'oggi.



PRESIDENTE

Grazie. Vi sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Purtroppo qualche mese fa avevamo annunciato, come opposizione, che eravamo di fronte al solito tentativo delle destre di utilizzare la crisi per altri fini. Dalle tante cose che ho sentito dire dai miei colleghi, di fatto si capisce bene che cosa c'è dietro a questa manovra: il centrodestra era ben conscio di fare, da una parte, delle misure utili per il loro consenso, soprattutto sulla parte dei bonus, ma, dall'altra. scusi Presidente, ma c'è il rimbombo delle casse del collega Giaccone.
Dicevo che oltre ai bonus, votati, tra l'altro, in un articolato, e quindi staccati poi dal Riparti Piemonte, abbiamo visto, di fatto, qual era il vero tentativo: cioè quello di costruire dentro la shock economy, cioè dentro una crisi, i presupposti per far andare avanti alcuni degli strumenti retorici e anche istituzionali e politici più cari al centrodestra.
Noi abbiamo provato, come opposizioni, a correggere con numerosi emendamenti tutto quello che sfuggiva, di fatto, al carattere di urgenza misure indegne, come abbiamo detto più volte, soprattutto dal punto di vista urbanistico e paesaggistico, una deregolamentazione appunto sull'urbanistica e sul consumo del suolo, e di sospensione anche di provvedimenti che rischiavano di mettere a repentaglio l'economia legale del Piemonte.
Tutto questo per qualche comunicato stampa? Per qualche "occhiolino" agli amministratori che in fretta dovevano far ripartire alcune varianti o magari alcuni progetti o alcuni centri storici? Sinceramente non lo sappiamo, e fatemi dire che non siamo neanche così felici di dover, per l'ennesima volta, essere in Aula e vedere approvati tutti gli emendamenti che ci avete bocciato qualche mese fa. I colleghi sono stati particolarmente generosi, ma non vi hanno ricordato che gli emendamenti che oggi avete presentato sono gli stessi che ci avete respinto qualche mese fa. Perché? Perché vi fa comodo così. Perché nell'assenza generale anche dell'informazione. come sapete, anche i media che vi avranno intervistato non vi chiederanno che cosa avete appena approvato. Il Consiglio regionale è fuori dai radar di qualsiasi discussione sul post-COVID e, forse, a voi va bene così. Il Presidente copre col suo braccio di ferro continuo con il Governo l'assenza delle politiche e noi siamo qua, di fatto un po' ostaggi dei continui ritorni delle vostre leggi. Ormai siamo abituati: come sul Papetellum, pensavamo che fosse una follia a parte, invece di volta in volta.
Perché non è che facciamo i progetti di legge una volta, ma li facciamo due o tre volte, prima di tutto per correggere i vostri errori, e poi, di solito, per rincorrervi. Perché prima vi rincorrete fra voi; poi succede caso strano, che il Consiglio dei Ministri ogni volta arrivi lì a dire: "Veramente questa norma è in contrasto con la legislazione nazionale questa è in contrasto con quella europea; questo non c'entra niente col disegno di legge; questo non c'entra niente con l'urgenza" e, di volta in volta, noi passiamo giornate intere qua dentro a rivotare cose che potevamo evitarci.
Credo anch'io, purtroppo, che non sarà l'ultima volta. Però il ruolo dell'opposizione non è tanto quello di dire "Ve l'avevamo detto", ma quello di provare a correggere gli errori prima che vengano commessi. Non so se i piemontesi si accorgeranno mai di tutto il tempo che avete sprecato per questo tipo di iniziativa. Io so solo che tutti gli oggetti della ripartenza del Piemonte sono ancora lì, sul tappeto. E penso a tutto quello che avevamo ben prima della crisi: penso ai salari da fame, penso a quello che sta succedendo oggi, per esempio, davanti alla Lidl di Beinasco, a quelle centinaia di persone che continuano a vivere di "contratti pirata",sottopagati, e che non hanno alcun appoggio istituzionale. E lo dico anche ai nostri parlamentari, non solo al nostro Consiglio regionale.
Ci sarebbe da mettere quello come vero oggetto della ripartenza, perché con quei salari da fame non si va da nessuna parte. Con quelle "briciole" i lavoratori non vivono e di sicuro non sono formiche che possono permettersi di incamerare quelle "briciole" per l'inverno.
Il COVID ci ha dimostrato che il blocco dei licenziamenti non basta per cristallizzare il nostro sistema, troppo pieno di ingiustizie. Invece di pensare alle deregolamentazioni, dobbiamo pensare a quanto sta male la nostra economia e quanto, oggettivamente, servano investimenti strutturali per portarci fuori da questa realtà. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Io penso che, invece, quello che è stato fatto con il "Riparti Piemonte" e con il bonus Piemonte sia stato un Piano Marshall che la Regione Piemonte e la nostra Giunta - e in particolare voglio ringraziare l'Assessore Poggio - hanno predisposto per le nostre partite IVA.
Le partite IVA sono bistrattate e ipertassate e vivono così per la burocrazia italiana; invece sono la colonna portante di questo Paese e di questo Piemonte, quindi lo spirito era di aiutare principalmente loro. Noi questo lo sappiamo e lo facciamo da anni, altri non hanno ancora capito che se non respirano le partite IVA, non respira nessuno, non respirano i lavoratori e non respira il sistema. Per cui avere introdotto un sistema di bonus, seppur parziale ma con risorse una tantum - fino a 2500 euro e molto di più per il sistema alberghiero - era importante, soprattutto perch fatto in maniera veloce ed immediata. Ci siamo stupiti anche noi conoscendo la macchina, della velocità e dell'immediatezza di questi contributi, che il tessuto produttivo ha apprezzato moltissimo e sono stati da stimolo per ripartire con forza e per non abbattersi in una situazione drammatica che il nostro sistema ha vissuto.
Questi, secondo noi, sono i fatti. Sicuramente bisognerà ancora lavorare e investire tempo, entusiasmo e testa rispetto al restante, cioè i 700 milioni di euro che, in parte, sono a bando. Quelli devono servire e serviranno per dare speranza al nostro Piemonte, però l'input nostro è questo, cioè l'aiuto diretto, senza burocrazia, immediato, a tutti, per far vedere che si può avere efficienza anche in Italia.
Per questo siamo veramente contenti di aver approvato oggi queste minime modifiche, per l'impatto generale che hanno riconosciuto tutti anche altre Regioni che sono, in alcuni casi, più efficienti di noi e che si sono stupite di un provvedimento del genere. La popolarità del Presidente Cirio è cresciuta in maniera positiva soprattutto grazie a questo provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente, sarò velocissimo.
Ci accingiamo a votare queste modifiche, a quello che, come avevo definito quando ho avuto l'onore di esserne relatore, è stato il più importante e formidabile strumento di legge che la Regione abbia scritto presentato ed approvato nei suoi 50 anni di vita, nelle sue XI legislature.
Siamo riusciti con il "Riparti Piemonte" - a parte le manfrine dell'opposizione - ad intervenire a sostegno del mondo produttivo di una delle Regioni che è il fiore all'occhiello dell'Europa, come produttività.
Siamo intervenuti sul commercio, sul turismo, sull'artigianato sull'industria e sull'agricoltura.
E mi soffermo, in particolare, sul turismo, perché - a parte le testimonianze di consenso e di gratitudine che il mondo produttivo del turismo ha manifestato alla Giunta regionale e che abbiamo potuto leggere e prendere atto - il voucher turismo è stato definito dall'Associazione Italiana dei Pubblicitari il migliore voucher presentato in Italia. Per noi è un altro valore aggiunto ed un'altra medaglia che si aggiungono a questo strumento di legge, unico e straordinario, per il quale - e le testimonianze continuano ad arrivare - il mondo produttivo dice ancora grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Solo per annunciare il nostro voto favorevole al provvedimento. È una correzione di piccoli dettagli di un provvedimento, il quale - seppur non fossero positivi i presupposti che ci hanno portato alla sua approvazione come hanno già detto i miei colleghi, e come ha detto bene il collega Grimaldi, resterà comunque nella storia. Voglio ringraziare l'Assessorato tutti gli Uffici e i dipendenti che hanno lavorato per riuscire a distribuire oltre 130 milioni di bonus proprio a quel commercio che il collega Gallo ricordava essere andato in grande sofferenza, situazione nella quale si trova ancora adesso. La Regione Piemonte ha messo a disposizione fino all'ultimo centesimo delle risorse che poteva mettere a disposizione.
Quando un'Amministrazione come la Regione riesce ad approvare una legge, della quale 15 giorni dopo si ricevono i benefici - e in 24-48 ore da quando i soggetti beneficiari rispondevano, ricevere il bonifico e i soldi sul conto corrente - credo che veramente si possa dire che è un provvedimento che rimarrà nella storia. Speriamo che sia di buon auspicio e che tutta la Pubblica Amministrazione possa copiare quello che qui è stato fatto in termini di velocità e di efficienza. Per questo ringrazio e, a tal proposito, ricordo i numeri. Parliamo di oltre 60 mila beneficiari (quindi 60 mila bonifici) il tutto fatto e gestito in pochi giorni. Questo credo sia un risultato che sicuramente ci ricorderemo e speriamo sia di buon auspicio e sia copiato da tutta la Pubblica amministrazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Le forze di maggioranza e i loro Capigruppo hanno ottimamente e legittimamente rivendicato orgoglio per queste misure legislative. Io ringrazio loro per lo spirito di servizio e l'impegno istituzionale - ogni tanto anche oscuro e lontano dalla gloria dei riflettori, ma sempre serio e scrupoloso - che hanno assicurato nei lavori sia del "Riparti Piemonte" sia in questo correttivo, ma anche, mi sento di dire, di salvaguardia del "Riparti Piemonte", perché quello che alcune forze di opposizione hanno usato legittimamente come accusa nei nostri confronti, io lo rivendico come un merito.
È vero, c'è stato un forte braccio di ferro con lo Stato centrale, ma non è stato cercato da questa Regione e questa Giunta regionale, spesso rinunciando a polemiche, spesso rinunciando a facile sciacallaggio politico (mi permetto di aggiungere "facilissimo sciacallaggio politico") spesso rimanendo ore e ore, insieme agli Uffici, in interminabili sedute da remoto, di Commissioni preparatorie di Conferenze Stato-Regioni. Con grande fatica, si raggiungeva un'unanimità di posizioni tra le diverse Regioni, spesso delegando, prima di questa tornata elettorale che ha cambiato un po' gli equilibri, anche Regioni governate dal centrosinistra (penso, per esempio, all'Emilia Romagna guidata dal Presidente Bonaccini) sulle linee condivise e unitarie che chiedevano passi coraggiosi di semplificazione e sburocratizzazione a un Governo che ha risposto con niente, che non ha risposto, o meglio, che ha risposto con un "no". Ci siamo dovuti assumere la responsabilità di dare delle risposte a tutte quelle categorie produttive che ci stavano rappresentando un quadro drammatico di potenziale non sopravvivenza del tessuto.
Io mi sento di unirmi al coro di soddisfazione dei Gruppi consiliari della maggioranza nel dire che, non solo, ma anche grazie a queste misure coraggiose a livello legislativo il tessuto ha retto grazie al bonus, per cui ringrazio anch'io l'Assessore Poggio, l'Assessore Tronzano e gli Assessori che mi hanno coinvolto nel rendere questa misura rivoluzionarmente semplificata, nel senso che ha costituito un'avanguardia nelle modalità semplificate e nelle tempistiche di erogazione, andando a fornire quella boccata d'ossigeno che anche tanti esponenti dell'opposizione hanno auspicato e che in questa Regione c'è stata più e meglio che in altre.
E allora, vedete, io continuo ad auspicare, al netto delle polemiche che con il Governo si ritrovi un dialogo costruttivo, nell'interesse delle comunità che amministriamo a livello nazionale, piuttosto che a livello regionale. Lo faccio, però, nella consapevolezza che nel DL Semplificazioni, che era il luogo giusto per raccogliere tante delle sollecitazioni su cui noi abbiamo deciso responsabilmente di tenere duro purtroppo abbiamo trovato altre risposte: abbiamo trovato deroghe a livello di innalzamento dell'asticella delle soglie minime economiche alle gare pubbliche, che io ritengo preoccupanti e che gli stessi organi rappresentativi (penso all'edilizia) non hanno giudicato positivamente.
Io mi limito a dire che, se l'avessimo adottato noi, come Giunta regionale - cosa che non ci è passata neanche dall'anticamera del cervello ci saremmo ritrovati, giustamente, tutto il movimentismo e l'associazionismo legalitario e antimafia a manifestare in Aula con gli striscioni. Questo non è accaduto ed è quasi l'unica risposta in ambito di semplificazione che ci siamo visti portare dal Governo nazionale.
Così come quelle misure che - devo riconoscere - con onestà intellettuale il Consigliere Grimaldi individuava come non così efficaci come il blocco - la moratoria, più che il blocco - degli sfratti e soprattutto dei licenziamenti, che, lungi dall'andare a risolvere una crisi sociale e una crisi di sviluppo economico, stanno semplicemente drogando l'attuale situazione: invece di risolvere le tensioni sociali, le vanno a comprimere come una molla che si sta pericolosamente tendendo e che chissà quali tensioni sociali risveglierà quando verranno meno le imposizioni autorizzative e quando l'economia dovrà inevitabilmente ritrovare il suo corso reale.
Io credo che, quando succederà, e noi ovviamente non tifiamo per gli effetti negativi di questo momento - al contrario - tante delle misure di semplificazione che voi oggi ci avete contestato torneranno, invece, utili.
Questo, non lo diciamo noi, ma lo dicono quasi all'unanimità le tante organizzazioni rappresentative del mondo del commercio, dell'industria dell'artigianato, che non solo hanno approvato, nel dialogo che abbiamo avuto con loro, tali misure, ma addirittura ce ne hanno chieste di più coraggiose.
Poiché il tema della moratoria sui centri commerciali è stata più analiticamente approfondita, voglio ricordare che le organizzazioni del commercio di prossimità chiedevano, su un documento formale, il prolungamento della moratoria fino a tutto il 2021, cosa che inevitabilmente non è stata fatta, perché c'è un collegamento con l'emergenza COVID. Poi vedremo fino a quando arriverà questa emergenza COVID, a colpi di DPCM.
Nel frattempo, ci tengo a ricordare che le nostre misure di semplificazione approvate in quest'Aula con leggi, e lo dico per una correttezza d'informazione, sono già in vigore, sono già legge, sono già operative e mettono tanti operatori economici, ma anche istituzionali, del territorio (i Comuni, le Province, dove molte volte amministrano degli amministratori, dei Sindaci e dei Presidenti che fanno capo non alla nostra maggioranza politica, ma alle forze politiche delle minoranze) nelle condizioni di avvalersi di strumenti di rilancio dell'economia territoriale.
Io sono convinto che ne approfitteranno, perché a livello amministrativo spesso il buonsenso occupa il posto lasciato libero dall'ideologia. Di questo, sono contento, perché ne beneficerà non la Giunta Cirio, non il centrodestra, ma tutta la regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste d'intervento, procederei con la votazione dell'intero testo del disegno di legge 109.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sospenderei la seduta.
La Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di riprendere alle 13.30 lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata; se sono tutti d'accordo, sposterei di mezz'ora, perciò alle 14, il question time.
Successivamente, ci sarà la Conferenza dei Capigruppo e, poi, la ripresa dei lavori con il prosieguo dei punti all'o.d.g.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.57)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.02 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 410 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 412 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 413 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 414 presentata dalla Consigliera Frediani, risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 415 presentata dal Consigliere Raffaele Gallo, risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 416 presentata dalla Consigliera Sara Disabato, risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 411 presentata dal Consigliere Daniele Valle, risponderà l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte da parte della Giunta alla posta elettronica degli interroganti.
Ricordo che gli interroganti hanno tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta. Ai sensi dell'articolo 100, non è prevista replica.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 412 presentata da Magliano, inerente a "Urgente e ragionevole miglioria alle modalità di accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
412.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questa è una delle tante questioni che stiamo affrontando con l'Assessore, dove oggettivamente indicazioni romane, o indicazioni romane non chiare, mettono la Regione nelle condizioni di fare quantomeno delle figuracce un po' paradossali.
Perché dico questo? L'oggetto di questa mia interrogazione a risposta immediata è proprio legato al Corso di formazione specifica in medicina generale. Come sappiamo - l'Assessore l'ha detto ormai in tutte le assise abbiamo un problema legato a questa tipologia di medici e di specialità: sono i medici del territorio, rispetto ai quali abbiamo avuto grossi problemi dal punto di vista del numero, della carenza di tale tipologia di specializzazione proprio affrontando il problema del COVID.
In seguito alla pubblicazione del 9 aprile 2020 del bando della Regione Piemonte per le carenze di continuità assistenziale del 2020 proprio per la formazione specifica in medicina generale, FIMMG ha richiesto e ottenuto dalla Regione la possibilità di presentazione della domanda per i vincitori di concorso e soprannumero del triennio 2019/2022, nelle more dell'avvio delle lezioni del corso. A fronte di esplicito assenso da parte della Regione, molti medici hanno, pertanto, inoltrato la domanda in questione in qualità di medici corsisti del primo anno del triennio 2019/2022.
A seguito di una nuova nota ministeriale che ribadisce che tutti i medici che accedono a questa tipologia di specialità si devono dimettere da qualsiasi tipo di incarico, la Regione ha nuovamente richiesto ai medici tali dimissioni entro il 30 settembre 2020, nuova data di inizio ufficiale del triennio 2019/2022.
È evidente che se stiamo selezionando queste persone anche alla luce del percorso lavorativo che hanno sviluppato (cioè fa punteggio, fa qualifica il fatto che queste persone abbiano già lavorato), il fatto di chiedere loro di dimettersi fa sì che queste persone, per accedere al corso di specialità, con borsa o senza borsa, non hanno alcuna fonte di reddito soprattutto quelli senza borsa, cioè quelle persone che frequenteranno il corso per avere la qualifica, per mettersi nelle disponibilità della Regione sui nostri territori, per essere medici di medicina generale (proprio quelli che risultavano carenti rispetto al problema COVID e non solo, perché, al di là del COVID, esisteva già questo problema strutturale del minor numero di medici di medicina di base).
Tutto questo pare assurdo. Si devono dimettere, frequentano il corso anche senza borsa, e poi come vivono? Vista la proroga al 15 ottobre 2020 dello stato di emergenza disposta dal decreto 83, e della conseguenza ulteriore proroga (nell'interrogazione cito i vari riferimenti normativi), il quale conferma che "i laureati in medicina e chirurgia abilitati anche durante la loro iscrizione ai corsi di specializzazione o ai corsi di formazione specifica in medicina generale possono assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (.) fino alla fine del durata dello stato di emergenza", cioè la possibilità che svolgano alcune attività (e vado alla conclusione, Presidente).
Rilevato che la Federazione Italiana Medici di Famiglia in una lettera indirizzata a questa Giunta e alla Direzione Sanità chiede che "venga immediatamente comunicato ai medici vincitori dei concorsi per l'accesso con o senza borse di studio, al Corso di formazione specifica in medicina generale, triennio 2019/2022, che, in ragione dello stato di emergenza, è compatibile durante la loro iscrizione e frequenza al corso l'incarico provvisorio o di sostituzione di medicina generale convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale eventualmente in essere, venendo meno la richiesta di dimissioni degli incarichi entro l'inizio del corso stesso".
A questo punto, interrogo l'Assessore per sapere se e come, considerato il periodo di emergenza, intenda agire affinché i medici, pur non essendo titolari di borsa, che frequenteranno il Corso di formazione specifica in medicina generale non siano più obbligati a interrompere l'attuale attività lavorativa. Infatti, dimettendosi ed essendo destinatari di borsa o non essendo destinatari di borsa, comunque essendo entrati nel corso soprattutto quelli che non prendono borsa, come fanno a essere assunti? Evidentemente, il percorso è lungo e non possiamo chiedere (concludo veramente, Presidente, e le chiedo scusa per la lunghezza del mio intervento) alle persone che si mettono a disposizione della Regione Piemonte per dare una mano in un settore sguarnito, di vivere d'aria.
Questo mi sembra oggettivamente insostenibile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, ha chiesto di rispondere l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Grazie Consigliere Magliano per aver sottolineato che questa problematica non è regionale, ma riguarda tutta Italia. Come Commissione Salute, con tutti gli altri Assessori, abbiamo lavorato su questo tema.
Le leggo i riferimenti normativi e, poi, la situazione attuale.
La Regione Piemonte, tramite il gruppo tecnico di coordinamento costituito proprio in seno alla Commissione Salute che ho l'onore di coordinare, ha proposto un quesito al Ministero della Salute in ordine alle attività lavorative incompatibili con il Corso di formazione specifica in medicina generale. Il Ministero, nel suo parere, ha puntualizzato i casi di incompatibilità.
Per i medici ammessi al corso a seguito di superamento del concorso pubblico per l'assegnazione di borse di studio, il Ministero ha chiarito che, qualora essi siano già titolari di incarichi, ancorché provvisori convenzionali o libero professionali, al momento dell'inserimento del corso dovranno preventivamente rinunciare agli incarichi - come diceva lei.
Secondo punto d'incompatibilità: per quanto riguarda i medici che accedono al corso in questione, senza borsa di studio in virtù dell'articolo n 12, comma 3 del DL n. 35 del 2019, il cosiddetto "Decreto Calabria" (convertito nella Legge n. 60), il Ministero chiarisce che ".anche per tale categoria di medici valgono le considerazioni espresse relativamente alla necessità di dismettere incarichi lavorativi, ancorch provvisori".
La nota ministeriale chiarisce, infine, per i medici che accedono al corso in sovrannumero e senza borsa di studio, ai sensi dell'articolo n. 3 della Legge n. 401, che - cito testualmente - ".esclusivamente per tale specifica fattispecie, il legislatore non ha previsto la rinunzia preventiva all'esercizio di attività libero-professionale al momento dell'inizio corso." tuttavia, il Ministero precisa che, "..anche per chi ha il requisito, di cui alla Legge n. 401, in caso di accesso al corso in questione, non potrà conservare l'eventuale incarico libero-professionale al momento dell'inizio del corso".
La nota ministeriale conclude specificando che, quanto appena illustrato lascia impregiudicato e, come lei ha sottolineato, per tutta la durata dell'emergenza COVID, le disposizioni già adottate a seguito dell'emanazione del DL n. 14; pertanto, gli incarichi conferiti in relazione all'emergenza COVID sono esclusi dall'incompatibilità. Di conseguenza, non sono pertanto incompatibili - scrive il Ministero ".esclusivamente gli incarichi conferiti in relazione all'emergenza sanitaria, mentre sono incompatibili incarichi acquisiti precedentemente che ricadono nelle tre casistiche citate".
A seguito di detta circolare ministeriale, nell'ambito del gruppo tecnico, costituito in seno alla Commissione salute, le Regioni hanno condiviso il modello di dichiarazione che i medici devono sottoscrivere in ordine all'assenza di cause d'incompatibilità. Tale modello, pertanto, è stato inoltrato ai medici ammessi al corso per la relativa compilazione e sottoscrizione.
Gli Uffici regionali hanno già sollecitato le Aziende e detti medici peraltro, una volta iniziato il corso (ai sensi dell'articolo n. 9, comma 2, del DL n. 135, convertito ella Legge n. 12 del 2019) possono partecipare all'assegnazione degli incarichi convenzionali, rimessi all'Accordo Collettivo Nazionale, nell'ambito della disciplina dei rapporti con i medici di Medicina generale.
In conclusione, però, negli ultimi giorni, abbiamo scritto al Ministro una nuova nota (che allego e che le lascio consultare), con la quale chiediamo d'intervenire. Allegato a questa nota (ma non è qui allegata) abbiamo scritto un emendamento, proprio per cancellare questa incompatibilità, che non vale certamente per le USCA, ma sarebbe devastante, perché i "centodiciottisti" per capirsi, dovrebbero lasciare l'incarico, quindi lasceremo sguarnito un Servizio di fondamentale importanza per la nostra popolazione e questo non è possibile farlo.
Quindi, abbiamo scritto un emendamento, condiviso con il Ministero, che è al vaglio dell'Ufficio Legislativo del Ministero, e il Ministero ci ha assicurato, nella persona della dottoressa Ugenti, che al più presto sarà inserito nella prima norma utile; pertanto, speriamo che entro il 15 questa incompatibilità venga rimossa. Questo è l'auspicio non soltanto della Regione Piemonte e mio personale, ma anche di tutti gli Assessori di tutte le Regioni d'Italia, perché questa norma, purtroppo, pone un vincolo molto stringente a tutte le Regioni d'Italia.
Le lascio l'articolo. Non ho il testo dell'emendamento, perché è in discussione e potrebbe anche essere modificato, però il percorso è in stato di progressione avanzata.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi, per la risposta.


Argomento: Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta immediata n. 411 presentata da Valle, inerente a "Tempistiche per la pubblicazione dei bandi cultura"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 411.
La parola al Consigliere Valle, per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, perché la domanda è molto semplice.
Volgo lo sguardo indietro e a come abbiamo affrontato l'emergenza COVID in tutti i Settori che, a causa del lockdown, sono andati in crisi.
Ricorderete che, in quel momento, per diverse categorie, abbiamo previsto strumenti di sussidio straordinario e aggiuntivi, comprensibilmente rispetto all'emergenza.
Per quello che riguarda il comparto della Cultura avevamo ipotizzato uno snellimento delle procedure, per rendere più facile la rendicontazione e l'accesso ai bandi, e poi una misura extra di 3 milioni di euro, come sostegno alle piccole realtà culturali che, ordinariamente, non ricevevano sostegni dalla Regione. Un approccio che, in parte, abbiamo condiviso, ma che abbiamo anche criticato, perché non imputava risorse ulteriori sul sistema cultura e, sostanzialmente, è vero che semplificava un po' la vita ai soggetti che ordinariamente sono supportati dalla Regione, ma senza mettere risorse fresche.
Ci pare - anzi, sicuramente - che si stia aggiungendo il danno, oltre che la beffa, nel senso che, ordinariamente, i bandi di Settore uscivano nei mesi di luglio o agosto, ormai siamo alla fine di settembre e di questi bandi non vi è ancora traccia; è vero che rispetto al bando i finanziamenti arrivano piuttosto in là però, normalmente, gli anticipi riuscivano ad arrivare entro l'anno.
È per questo motivo che siamo a chiedere quali sono le previsioni sull'uscita dei bandi da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Poggio.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche per l'interrogazione del Consigliere Valle, al quale fornisco una risposta che mi auguro sia esaustiva, anche segnalando tutto l'impegno a sostegno del supporto che va dato ai bandi e all'apertura e di quello che è un sostegno concreto a tutto il comparto.
Inizio con un breve riassunto di quello che è stato.
Con la legge regionale, come lei sa, Consigliere Valle, del 29 maggio 2020, la n. 13, relativa a interventi a sostegno finanziario, di semplificazione per contrastare l'emergenza dal COVID, la Regione Piemonte è intervenuta con misure volte a contrastare e mitigare le conseguenze dell'epidemia sul sistema sociale ed economico piemontese.
La legge regionale n. 13 del 2020 interviene, fra l'altro, a favore del comparto culturale attraverso due strumenti, che sono l'articolo n. 17, con il sostegno all'associazionismo e all'indotto del Settore culturale, e "bonus solidarietà cultura", autorizzando la concessione di un bonus una tantum, a fondo perduto.
Le procedure per l'erogazione del bonus sono attive dal 7 agosto scorso e lo sportello rimarrà aperto fino al 31 ottobre 2020. Attualmente, sono state istruite circa duemila richieste - dato che ritengo sia doveroso conoscere.
Al capo III, "Disposizioni in materia di cultura" del Titolo III l'articolo 54 prevede che la Regione adotti misure straordinarie volte a riconoscere la situazione di estrema difficoltà di blocco delle attività e di radicale reimpostazione delle modalità operative subite dal comparto culturale piemontese e, anche, di predisporre le condizioni per la ripartenza delle attività e delle progettualità.
L'articolo 55 prevede che, per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 54, la Giunta regionale individui modalità e criteri per l'assegnazione del sostegno economico per l'anno 2020, nel rispetto dei principi generali, fra i quali riteneva l'obiettivo del sostegno alle organizzazioni e agli enti culturali, anche proprio a difesa di quei livelli occupazionali, e che tenga conto - così recita sempre l'articolo non solo delle attività pubbliche, ma anche dell'attività interna volta a gestire e superare la fase critica di emergenza e di predisporre, quindi le condizioni per il riavvio.
Poi c'è stata una successiva DGR, la n. 48-1701 del 17 luglio 2020 "Legge regionale 13, articoli 17 e 55. Approvazione delle procedure, delle modalità e dei criteri per l'assegnazione dei sostegni economici nell'anno 2020 in ambito culturale", è stato, fra l'altro, stabilito che vengano adottati dalla competente Direzione Cultura, Turismo e Commercio, per quanto concerne l'ambito Cultura di cui agli articoli 54 e 55 della legge regionale 13, i seguenti avvisi pubblici di finanziamento: due avvisi pubblici destinati a quei soggetti che nel biennio 2018-2019 hanno sottoscritto un rapporto di convenzione con la Regione Piemonte; avviso pubblico destinato a Istituti e Luoghi della Cultura e alla Promozione del libro e della lettura; avviso pubblico destinato alle Attività culturali di spettacolo; avviso pubblico destinato agli ecomusei del Piemonte; avviso pubblico destinato alle Società di Mutuo Soccorso e avviso pubblico destinato agli Istituti Culturali.
Su tali basi, nonché in base ai criteri stabiliti dalla stessa DGR, i settori della Direzione Cultura, Turismo e Commercio hanno predisposto i relativi bandi.
Inoltre, l'articolo 55, comma 2, della legge regionale 29 maggio 2020 n. 13, per quanto concerne gli interventi a sostegno delle imprese editoriali e delle librerie indipendenti, nell'individuare quella che è la specificità del comparto prevede che la Giunta regionale provveda alla definizione degli interventi, sentito però il Comitato tecnico di cui all'articolo 29, comma 7, della legge regionale 11 del 2018.
A tale fine, proprio con la DGR n. 17-1965 del 18 settembre 2020 si è provveduto ad approvare le modalità e i criteri per l'assegnazione del sostegno economico per l'anno 2020, alle imprese editoriali e alle librerie indipendenti piemontesi. Formalmente, quindi, questo Assessorato è nelle condizioni per dare pubblicazione agli avvisi pubblici di finanziamento per l'anno 2020.
Per quanto attiene agli Istituti Culturali, la Regione Piemonte, sempre in attuazione dell'articolo 26 della legge regionale 11, sostiene e valorizza il patrimonio culturale degli enti, degli istituti, delle fondazioni e delle associazioni, che con continuità e con elevato livello scientifico operano in ambito regionale per la promozione dell'attività di studio, di ricerca e di divulgazione formativa, educativa e culturale.
Attraverso un avviso pubblico vengono selezionati gli enti, gli istituti le fondazioni e le associazioni di rilievo regionale, che sono ammessi alla tabella triennale e ricevano contributo per ciascun anno del triennio.
Sempre con la DGR del 22/12/2017 la Giunta regionale, a seguito della conclusione della selezione pubblica indetta dagli Uffici regionali competenti, ha approvato anche la tabella degli istituti di rilievo regionale, aventi validità per il triennio 2017-2019. Ai 27 enti ammessi alla tabella sono stati corrisposti contributi per un totale di euro due milioni e cento.
In considerazione del fatto che, nell'anno 2020, la tabella degli enti di rilievo regionale deve essere rinnovata per il triennio 2020-2022, gli Uffici della Direzione Cultura, Turismo e Commercio hanno proceduto a preparare la documentazione necessaria all'approvazione dei criteri di valutazione degli enti e all'avvio dell'avviso di selezione pubblica. La documentazione è stata sottoposta agli Uffici della Segreteria di Giunta con esito positivo.
È vero, a causa dell'emergenza sanitaria del COVID l'iter di avvio della selezione ha subito dei ritardi. L'avviso pubblico per la costituzione della tabella, infatti, richiede un'opera di puntuale valutazione, anche in loco, sia del patrimonio sia delle attività degli enti richiedenti, anche attraverso - io ritengo fondamentale, ma è anche il mio modo di operare - un confronto con esperti che conoscono in modo più approfondito il mondo culturale piemontese.
Si è, inoltre, operata una valutazione di merito, cioè gli enti culturali operanti sul territorio piemontese sono stati costretti quest'anno, a limitare, come tutti sappiamo, drasticamente le proprie attività e proposte culturali, quindi necessita una valutazione che si riferisca alle attività svolte nel 2020. Sarebbe fortemente limitata, più che altro limitante, questa scelta, perché non rispetterebbe fedelmente la realtà degli enti sottoposti a valutazione.
Vengo alla fine della risposta.
In considerazione del fatto che gli enti culturali ammessi alla tabella 2017-2019 svolgono un'importantissima e diversificata attività culturale sul territorio regionale, che è continuata, per quanto limitata, anche nell'anno 2020, nell'impossibilità di avviare la selezione pubblica per la selezione della nuova tabella, per i motivi che ho appena esposto, questa Amministrazione, sentiti anche i rappresentanti di detti enti, sta valutando la possibilità di prorogare la tabella, quella del 2017 e del 2019, per il solo anno 2020, in modo da corrispondere, agli enti culturali presenti nella tabella stessa, un sostegno straordinario alla loro attività, anche in considerazione delle difficoltà affrontate nel periodo COVID.
L'avviso pubblico per la selezione della nuova tabella triennale sarà avviato nel 2021, per il triennio 2021-2023.
L'effettivo avvio di tutte le procedure soprarichiamate, che vi ho elencato, è subordinato, in questa fase, all'assegnazione delle risorse che a sua volta è attualmente ferma nelle more della conclusione della ricognizione sulla situazione del bilancio regionale per l'anno in corso.
Le procedure approntate dall'Assessorato - quindi dal mio Assessorato per la gestione dei bandi, proprio in considerazione delle esperienze delle associazioni e degli operatori culturali, sono ispirati a principi e meccanismi di semplificazione tali che potranno compensare, almeno in parte, l'uscita tardiva degli avvisi che, si ipotizza, saranno pubblicati nel mese di ottobre.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Poggio per la risposta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 410 presentata da Grimaldi, inerente a "Quali i piani dettagliati della Regione Piemonte nella lotta al COVID nelle scuole"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 410.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie Presidente e grazie all'Assessore Icardi per essere presente.
Come avrà letto, la nostra interrogazione prova, in qualche modo, a farsi interlocutrice delle tante persone che hanno mandato a tutti noi Consiglieri, ma anche al Presidente Cirio e all'Assessore, una lettera "Priorità alla scuola - Piemonte" che prova a spiegare alcune preoccupazioni. Come lei sa nelle ultime ore numerose classi o scuole hanno registrato ipotesi di casi di infezione da COVID tra gli studenti e gli operatori scolastici. In alcune situazioni le classi o le sezioni di nido sono state, come lei ben sa, chiuse. Secondo queste fonti giornalistiche già lo scorso martedì sono stati ben 767 gli studenti piemontesi e gli operatori che si sono rivolti agli hotspot di cui abbiamo parlato più volte in questa sala.
Come lei ben capisce, nella lettera giunta a tanti di noi ci sono delle preoccupazioni, in particolare per le conseguenze che derivano dall'applicazione del protocollo sanitario previsto per l'età pediatrica vigente in Regione. Che cosa ci dicono, di fatto? Nel rapporto si legge che la sintomatologia cui prestare attenzione e per il quale gli alunni e il personale sanitario devono rimanere presso il loro domicilio, contattando il proprio pediatra di libera scelta o il medico di famiglia, è molto più ampia. Oltre alla cosiddetta sintomatologia e/o temperatura corporea superiore a 37,5 che anche in Consiglio regionale registriamo, vengono riportati, quali sintomi più comuni, la febbre, la tosse, la cefalea, i sintomi gastrointestinali, la faringodinia, la dispnea, la mialgia e la rinorrea. Altri sintomi più comuni, nella popolazione in generale, sono la febbre, i brividi, la tosse, la difficoltà respiratoria, la perdita improvvisa dell'olfatto, la rinorrea, la faringodinia e la diarrea. La stessa formulazione induce inoltre a considerare anche i sintomi lievi come un raffreddore o mal di gola, che per adulti sono considerati "secondari," preclusivi della frequentazione scolastica e predittivi di un tampone.
Come ci spiegano i genitori, di fatto, i pediatri non hanno nemmeno la possibilità di visitare i propri pazienti, impedendo quindi anche una diagnosi che possa magari escludere il COVID stesso, privando spesso i pazienti anche di una corretta cura magari anche più rapida e quindi sovraccaricando le richieste del tampone agli hot spot. Questo sovraccarico di richieste, purtroppo, rischia di produrre in breve tempo il tilt degli hot spot e, comunque, il un sovraccarico ai pediatri: come lei sa, abbiamo la preoccupazione che su di essi si scarichino fortemente le tensioni dei genitori.
A noi risulta che, ancora oggi, i tamponi non siano ancora così tempestivi come speriamo possano essere in futuro - ho finito, Presidente ma è abbastanza complicata la vicenda - e i genitori spesso non possono neanche permettersi frequenti assenze ingiustificate dal luogo di lavoro in attesa di quei tamponi e in attesa di un protocollo più chiaro.
L'altro giorno ho letto un articolo in cui Rinaudo diceva: "Vogliamo mettere a disposizione linee guida molto chiare e di estrema garanzia e cautela. Daremo indicazione ai SISP e ai responsabili della scuola.
L'obiettivo è trovare un percorso il meno traumatico possibile per la scuola e la famiglia".
Benissimo. Mi pare che il sito della Regione Piemonte non sia - lo dico delicatamente - così aggiornato e così chiaro come, per esempio, quello dell'Emilia Romagna in cui si spiegano con le FAQ pian piano il "torniamo a scuola". L'Assessore Chiorino - mi spiace non sia in Aula - nella sua comunicazione la scorsa settimana non ci ha detto quasi niente e quindi le chiedo quali siano, nel dettaglio, i piani della Giunta in merito alla prevenzione dell'infezione da COVID per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia e soprattutto, quale, di fatto, sia la risposta a quelle migliaia di e-mail che ci sono arrivate anche per non scaricare tutta la responsabilità sui pediatri che rischiano di avere davvero in mano qualcosa di più grande non solo della gestione sanitario di questa crisi, ma anche dell'intero sistema scolastico.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione e per conto della Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Luigi Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho quattro interrogazioni: la sua, quella del Consigliere Rossi, quella della Consigliera Frediani e quella del Consigliere Gallo, tutte vertenti sul medesimo argomento, cioè sulle misure della scuola. Vi risponder certamente, ma prima di farlo vi vorrei ricordare che tutti questi dettagli sono già contenuti in documenti pubblicati dalla Regione. Cito la DGR 31 1381 del 15 maggio relativa al contact trancing e al trattamento dei casi dei contatti stretti. La DGR 1-1912 de 9 settembre con le linee di indirizzo per le scuole e poi, la conoscerete senz'altro, l'ordinanza n. 95 del Presidente della Regione del 9 settembre proprio sulla riapertura delle scuole.
Tutti i dettagli delle procedure che mi chiedete nei quattro question time, se non sarete soddisfatti dalla risposta che non può essere una estrema sintesi di quanto previsto, li potete certamente approfondire in quei documenti.
Per venire alla sua domanda, Consigliere Grimaldi, intanto i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta hanno concordato con noi quelle linee di indirizzo: c'è stato un accordo.
Anche relativamente al discorso della sintomatologia che porta al tampone, si precisa che non sempre è necessario andare dal pediatra: se il pediatra non è reperibile o, per qualche motivo, non è disponibile, è previsto dalle nostre linee guida o linee di indirizzo che il genitore autonomamente si rechi all'hotspot per eseguire il tampone e, con una piccola autocertificazione, avrà comunque l'esito in tempi rapidi.
Il Piano di questa nostra Regione innanzitutto è quello di dare attuazione a quanto previsto dalle indicazioni nazionali; per raggiungere questo obiettivo, la Regione ha predisposto queste linee di indirizzo applicative delle indicazioni nazionali, tenendo conto del quadro normativo regionale (ricordo che la medicina scolastica e la certificazione da parte del medico o del pediatra per il ritorno a scuola sono stati aboliti con legge della Regione Piemonte - Giunta Bresso - dal 2008). Da tutte le parti mi chiedono informazioni sulla medicina scolastica e sul certificato: questo è bene ricordarlo, perché dovremo tornare in questo Consiglio eventualmente per ripristinarli.
Le linee di indirizzo sono state condivise, come dicevo prima, con i pediatri di libera scelta e con i medici di medicina generale, con l'Assessorato all'istruzione e con le istituzioni scolastiche.
Per quanto riguarda la gestione dei casi sospetti/positivi a COVID-19 la Regione Piemonte ha definito un Protocollo integrativo rispetto alle indicazioni nazionali che prevede la ricerca attiva delle infezioni. Tenuto conto che anche sulla base delle esperienze di altri Paesi non solo europei si è assistito ad un progressivo aumento dei casi di soggetti infetti asintomatici, ma in grado di diffondere il virus ad altre persone, la Regione Piemonte ha previsto un isolamento precoce dei cosiddetti "contatti stretti", che viene effettuato dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta nel momento in cui identifica il sospetto. In caso di positività, ovviamente tenendo conto che i tempi medi di incubazione (sviluppo dell'infezione nell'organismo per arrivare alla manifestazioni dei sintomi) sono di 5 o 6 giorni, sui conviventi (chiamiamoli "contatti stretti"), per i quali sarebbe prevista esclusivamente da norma nazionale la quarantena per 14 giorni, in Piemonte è stata introdotta la possibilità di effettuare un tampone in tempi compatibili con la comparsa della malattia (5/7 giorni).
In caso di esito negativo, in linea con quanto previsto dal Ministero per gli operatori sanitari, è stata prevista la possibilità di adottare una quarantena attiva per i giorni rimanenti, prevedendo la possibilità di recarsi al lavoro o a scuola, con particolare attenzione alle misure di prevenzione e mantenendo la sorveglianza sanitaria con controllo giornaliero di temperatura ed eventuale insorgenza dei sintomi. Resta per nell'ambito delle responsabilità dei Dipartimenti di prevenzione - questo è previsto da tutti i piani e linee-guida - valutare se adottare o meno l'istituto della quarantena attiva di cui vi ho parlato o di quella che prevede l'isolamento totale, in relazione proprio al caso singolo e alla situazione epidemiologica che varia da periodo a periodo e varia ovviamente, da caso a caso.
Se ce ne sarà la necessità, queste linee guida e questi accordi valutati dai tecnici e dai sanitari, in concerto con le istituzioni scolastiche, potranno subire anche delle variazioni (non sono scritte nella pietra, ovviamente). E valuteremo anche le esigenze dei genitori. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 413 presentata da Rossi, inerente a "Quali procedure per la riammissione a scuola di contatti stretti asintomatici con tampone negativo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 413, presentata dal Consigliere Rossi.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Proverò a rimanere nei tempi, anche se l'articolazione del discorso è un po' complessa.
Da quando il Governo e le Regioni hanno definito il rientro a scuola in Piemonte ci sono due documenti di riferimento che indicano le procedure da seguire: uno è il Rapporto ISS COVID 19, n. 58/2020 dell'Istituto Superiore della Sanità; l'altro prevede le linee di indirizzo per la riapertura delle scuole in Piemonte che la Regione ha inviato a tutti gli istituti come interpretazione del documento nazionale.
Adesso siamo di fronte alle prime settimane: stanno emergendo alcune situazioni la cui interpretazione da parte dei servizi di prevenzione territoriali è difforme, ma anche comprensibilmente. Sappiamo tutti che quando parliamo di COVID la prima affermazione da fare è che sappiamo pochissimo di questo virus e di come funziona, quindi la prudenza è certamente la benvenuta. Dall'altro lato, però, vediamo anche che alcune situazioni rischiano di mettere in contrapposizione da un lato la tutela della salute, all'altro lato la tenuta sociale ed economica del tessuto, a partire dalle famiglie (poi preciserò meglio), con un conseguente problema di omogeneità. Cioè non possiamo permetterci interpretazioni differenti in base alle ASL di appartenenza. Cerco di andare subito al dunque Presidente.
Nel caso specifico posto da questa interrogazione, il tema è il seguente: com'è gestito il rientro a scuola di quegli studenti o operatori che, pur essendo asintomatici e con un tampone negativo, vengono sottoposti al tampone perché "contatti stretti" di un positivo? Devono effettuare la quarantena oppure no? Perché la riammissione in classe è molto ben spiegata per i casi che risultano positivi: in quel caso, bisogna fare il doppio tampone; entrambi dovranno essere negativi, altrimenti non si potrà rientrare a scuola. Su questo, chiaramente, non ci sono dubbi.
Il problema, invece, si pone quando parliamo di persone asintomatiche negative che vengono sottoposte a tampone solo in qualità di "contatto stretto". Da questo punto di vista abbiamo delle affermazioni leggermente diverse tra il documento nazionale e quello regionale. Per esempio, il documento nazionale dice al paragrafo 2.2.3 che ".in caso di contatto stretto di alunno o operatore risultato positivo, il DTP (Dipartimento di Prevenzione) valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della classe e agli eventuali operatori", quindi non è un obbligo, ma una valutazione. Così dice il documento nazionale.
Quello regionale, invece, lo riprende e diventa più prudente, tant'è che noi scriviamo: "Per gli alunni e il personale scolastico individuati come contatti stretti, il Dipartimento di Prevenzione provvederà alla prescrizione della quarantena per i quattordici giorni successivi".
Però sottolinea più avanti: "Se l'alunno o l'operatore scolastico risulta COVID-19 positivo, il DPP valuterà di prescrivere l'isolamento fiduciario fino alla negatività del tampone". Quindi, è chiaro che, se uno risulta positivo, l'isolamento è fino alla negatività.
Dove nasce il motivo di questa interrogazione? Nasce dal fatto che per quanto riguarda, invece, l'asintomatico immediatamente negativo al tampone ci stiamo trovando di fronte a delle interpretazioni un po' differenti sul territorio regionale, nel senso che in alcuni casi, come l'ASL di Novara comunque la quarantena è di 14 giorni rispetto all'ultimo contatto. In altre realtà, invece, mi risulta che, dopo il tampone negativo, la persona è stata riammessa. Perché pongo questa questione, Presidente - e chiedo scusa se mi rivolgo anche all'Assessore? Per due motivi: non voglio certo essere io a dire qual è la procedura dal punto di vista dell'igiene pubblica, perché non ne ho le competenze e non sarebbe corretto. Mi sento però, di dire due cose.
La prima è che sarebbe bene che in Piemonte ci fosse una linea uguale per tutti, nel senso che, se è più sicuro che i bambini stiano a casa 14 giorni, è bene che stiano a casa 14 giorni. Invece, è possibile che al settimo, ottavo o al decimo giorno, se asintomatici e negativi, possono tornare? Perché è chiaro - lo sappiamo e l'abbiamo già imparato - che non possiamo fare il tampone subito, perché il virus potrebbe replicarsi più avanti, ma sappiamo anche c'è una discussione aperta a livello internazionale, anche nel mondo scientifico, sulla durata della quarantena tant'è che Sileri l'altro giorno ha detto "Auspico che ci siano le condizioni per abbreviarla". Lo stesso Ministro Speranza a giugno aveva chiesto al Comitato Tecnico Scientifico di valutare questa cosa. E, se non ho capito male, anche la rappresentante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità pochi giorni fa ha parlato del fatto che, in caso di tampone negativo, forse si può valutare un'interruzione precedente.
Ripeto che non sta a me dirlo, visto che anche la scienza ne sta dibattendo. Dobbiamo però tenere proprio presente una cosa - e concludo Presidente: se lasciamo a casa un bambino per 14 giorni, ritenendo che questa sia l'azione più corretta dal punto di vista dell'igiene pubblica dobbiamo mettere in conto che le famiglie devono poter gestire questa situazione. In questo momento, i familiari, visto che sono obbligati a stare con i bambini se hanno meno di 12 anni, possono stare a casa con una copertura di congedo al 50% solo se dipendenti e solo se il contagio è avvenuto a scuola. Quindi, se un genitore ha 2-3 figli e deve stare a casa per diverse quarantene per tutti i figli, come fa? Immaginiamo le persone divorziate o chi non ha i nonni, ma anche se avesse i nonni, un bambino ammalato come fa a stare a casa? È problematica questa situazione. È chiaro che quando daremo risposta sull'igiene pubblica, dovremo porci un problema anche rispetto alla tenuta delle famiglie.
Concludo, dicendo che abbiamo letto sui giornali - e poi vado alla domanda, Presidente - anche alcune parole del dottor Rinaudo, delle quali sollecitiamo all'Assessore a chiedere conto, perché dice "Si parla di quarantena mobile per i casi che risultassero negativi al tampone." e poi c'è un virgolettato che dice "altrimenti blocchiamo decine di persone troppo a lungo". Visto che il dottor Rinaudo è il referente dell'area giuridica dell'Unità di crisi e anche il referente per la scuola, ci chiediamo cosa significano queste affermazioni.
Credendo che sia necessaria una linea uniforme su tutto il territorio regionale e che sia importante mettere al centro la salute, coniugata col fatto che deve essere sostenibile la procedura, interroghiamo l'Assessore per sapere quale sia la procedura da seguire per la riammissione a scuola di studenti ed operatori, contatti stretti di persona positiva con il COVID 19, ma asintomatici e risultati negativi al tampone. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Rossi, anche se ha abusato un po' del tempo ma è concesso, visto il tema. Per conto della Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per 5 minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente, sarò molto più breve.
Intanto, come premessa, dobbiamo ricordare che la sanità è una competenza concorrente con lo Stato, quindi le linee-guida statali possono essere integrate e ristrette, non certo allargate, anche dalle linee-guida della Regione Piemonte e dalle linee di indirizzo, così com'è avvenuto in questo caso. Sottolineo anche che la Regione ha una linea di indirizzo comune ed unitaria su tutto il territorio. Nel caso ci siano delle sbavature o delle errate applicazioni, se ce le fa presente, interveniamo prontamente.
Nello specifico, per quanto riguarda la gestione dei casi sospetti COVID-19, la Regione Piemonte ha definito un protocollo integrativo rispetto alle indicazioni nazionali, che prevede la ricerca attiva delle infezioni. Tenuto conto, anche sulla base delle esperienze di altri Paesi che si è assistito ad un progressivo aumento dei soggetti asintomatici in grado di diffondere il virus ad altre persone, la Regione ha previsto un isolamento precoce dei cosiddetti "contatti stretti", quindi soggetti che sono stati a contatto con un soggetto positivo o sospetto positivo. Questa attività viene effettuata dal medico di famiglia, nel momento dell'identificazione.
Come dicevo già prima, in caso di positività, tenendo conto che i tempi medi di incubazione sono di 5-6 giorni sui conviventi, per i quali, come diceva l'interrogante, sarebbe prevista esclusivamente dallo Stato la quarantena di 14 giorni, in Piemonte è stata introdotta, sempre attraverso le linee di indirizzo, la possibilità di effettuare un tampone nei tempi compatibili che ci siamo detti, superando l'effetto finestra, con la comparsa della malattia (quindi 5-7 giorni).
In caso di tampone negativo, in linea con quanto previsto dal Ministero della Salute per gli operatori sanitari, è stata prevista la possibilità di adottare una quarantena attiva per i giorni rimanenti - quarantena attiva che è diversa dall'altra - prevedendo la possibilità di recarsi al lavoro o a scuola, con particolare attenzione alle misure di prevenzione, mantenendo la sorveglianza con controllo giornaliero della temperatura, quindi una sorveglianza sanitaria attiva dei sintomi compatibili con il COVID-19.
C'è poi un'area di discrezionalità, ovvero è nell'ambito dell'autonomia e della responsabilità dei sanitari dei Dipartimenti di Prevenzione valutare se adottare o meno l'istituto della quarantena attiva (quella che ho spiegato prima) o di quella che prevede, invece, l'isolamento totale, in relazione proprio al singolo caso e alla singola situazione epidemica locale e anche ai singoli casi clinici che verranno rilevati. Per cui la linea di condotta della Regione è comune, ma si lascia ai Dipartimenti la valutazione del singolo caso concreto volta per volta.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 415 presentata da Gallo, inerente a "Misurazione della temperatura corporea dei bambini e degli studenti per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 415.
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione per 3 minuti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Solo per evitare troppi giri, chiedo se posso ricevere - non so se sia una richiesta condivisa anche dai colleghi chiedo le risposte anche agli altri question time dei Consiglieri Grimaldi, Rossi e Gallo, avendo chiesto un'informativa questa mattina.



PRESIDENTE

Quindi, lei vuole la risposta a tutte le interrogazioni.



FREDIANI Francesca

Sì, tutte quelle relative a scuola e COVID.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, lo comunichiamo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione, vogliamo tornare sul tema dell'ordinanza del 9 settembre 2020, firmata dal Presidente Cirio, che prevedeva la misurazione della febbre da parte delle scuole in Piemonte; qualora la scuola, per ragioni oggettive comprovate, non fosse nelle condizioni di farlo, la stessa dovrà prevedere un meccanismo di verifica quotidiana.
Riguarda tutto il dibattito che abbiamo svolto nei giorni scorsi, sfociato nell'impugnativa del Governo, nella richiesta di sospensiva che è stata negata, pertanto si attenderà l'esito della verifica al TAR nel mese di ottobre.
Al di là del merito della questione e del tema rispetto al quale abbiamo già dibattuto sui giornali (ognuno di noi ha espresso le proprie considerazioni e i propri punti di vista), con il question time voglio capire un po' meglio la genesi, perché con l'introduzione del federalismo quindi delle deleghe assegnate alle Regioni nel 2001, è stata istituita anche la Conferenza Stato-Regioni, che è l'organismo nel quale lo Stato e le Regioni interloquiscono alle volte anche in modo agitato, per identificano e condividono le posizioni assunte dal Governo - dallo Stato che vengono ribaltate sulle Regioni.
Mi risulta (se sbaglio me lo direte) che in quell'organismo si deliberi all'unanimità, quindi le Regioni devono essere tutte d'accordo sui pareri espressi sulle normative proposte dal Governo e su qualunque decisione si assuma in quell'organismo. Poiché si delibera all'unanimità e a noi non risulta - ma ne chiedo, anche qui, contezza - che siano state sollevate questioni dal Piemonte relative alle linee guida del Governo che indicavano la misurazione a casa della temperatura ai ragazzi (le linee guida nazionali), poiché non ci risulta che siano stati posti dubbi rispetto a questo e ci risulta che anche il Piemonte abbia dato il via libera a quelle linee guida, deliberando all'unanimità, credo (ma forse sbaglio) deliberando intorno al 28-29 agosto, insomma fine agosto, una data attorno all'ultima settimana di agosto, l'interrogazione volge su questo perché, qualche giorno dopo, una settimana dopo (il 9 settembre), dopo un ampio dibattito sui giornali "termoscanner sì, febbre sì, febbre no, dove come e quando", il Presidente Cirio ha firmato quell'ordinanza.
La domanda è: come mai la questione non è stata posta (non entro nel merito della stessa) nella Conferenza Stato-Regioni di qualche giorno prima e come mai non è stata discussa, e magari anche proposta dal Piemonte e assunta come decisione collettiva a livello nazionale, perché poteva essere assunta dal Governo e dalle Regioni (e ho finito) e invece si sono accettate, votate e deliberate le linee guida del Governo e poi, solo successivamente, è stata firmata una nuova ordinanza con le caratteristiche che conosciamo? Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raffaele Gallo per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Io sono anche stato testimone dell'acceso dibattito sul tema della misurazione della febbre tra sanità e istruzione e anche in Commissione salute. Devo anche dirle che è vero che la sanità è concorrente e che la stragrande maggioranza dei provvedimenti passa nella Conferenza delle Regioni e poi nella Conferenza Stato-Regioni attraverso il meccanismo, di solito, dell'intesa - e l'intesa prevede, come lei citava, l'unanimità delle Regioni.
Detto questo, c'è anche un'altra norma che prevede che, per superare un'eventuale impasse tra Governo e Stato, trascorsi i 30 giorni dalla negate intesa il Governo procede comunque. Solo per chiarezza.
In questo caso, però, c'è anche da ricordare (poi, le leggo i dettagli) che le linee guida del Governo, recepite con l'intesa Conferenza Stato Regioni, prevedono una serie di cose, ma non escludono (e questo l'ha anche ricordato il Presidente del Tribunale Amministrativo, nell'ordinanza) che la Regione possa adottare misure più restrittive, come spiegavo anche al Consigliere Rossi, che non sono in contrasto ma sono ad integrazione della normativa nazionale.
Infatti, il Piemonte non si è discostato dalle misure concordate con le altre Regioni e riassunte nel rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità n.
58, che prevede tutti questi dettagli, che sono esattamente: i genitori hanno la responsabilità di misurare la temperatura ai propri figli prima di mandarli a scuola (questa è norma nazionale). Ripeto e sottolineo: lo Stato, il Governo, attraverso l'istituto dice: "I genitori misurano la temperatura dei figli a casa. La scuola deve essere in grado di misurare la temperatura in tutti i casi sospetti, assicurando di disporre di strumenti per la misurazione a distanza" - e questo è stato fatto.
Le scuole hanno collaborato, i Sindaci hanno anche contribuito, in molti casi, all'acquisto di questa strumentazione. I chiarimenti forniti dalla Regione per rendere efficaci le misure definite dall'accordo Stato Regione hanno riguardato il rinforzo della responsabilità dei genitori mediante la dichiarazione da parte degli stessi - quindi in coerenza con la disposizione nazionale, così come si sceglie di andare a messa, come si sceglie una serie di altre cose - di avvenuta misurazione della temperatura con il mezzo che la scuola ritiene più idoneo: registro elettronico diario, autocertificazione - lasciando libera scelta alle scuole - e la consegna alla scuola, nel modo che loro ritengono, di tale dichiarazione.
Inoltre, vi è un'indicazione alla scuola sull'opportunità di considerare i sospetti, e quindi procedere alla misurazione della temperatura non solo di soggetti che manifestino i sintomi compatibili con il COVID-19, ma anche ai soggetti sui quali possa esserci il dubbio di una mancata misurazione della temperatura da parte dei genitori, che rappresenti un rischio. Noi abbiamo visto anche genitori che (mi permetta di chiamarli "no fever" , quelli che si rifiutano, i negazionisti) potrebbero mettere a rischio anche gli altri. Ebbene, in questo caso la scuola, in modo residuale, va a completare quei controlli previsti a livello nazionale con la misurazione della temperatura che, ripeto ancora una volta, non è in contrasto, ma è ad integrazione della norma nazionale.
Mi permetta di dire che in tutte le scuole del Piemonte il problema non c'è stato, perché tutti hanno collaborato, Sindaci, Scuole, Istituti scolastici; è chiaro ed evidente che è una misura aggiuntiva, se volete più restrittiva, ma a tutela della popolazione, dei figli, degli insegnanti e degli operatori scolastici.
L'opposizione presentata dal Governo ha avuto il riscontro, che sapete presso il Tribunale Amministrativo, ma noi crediamo che sia stata una scelta opportuna di tutela della salute della popolazione scolastica piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, per la risposta.
Ricordo a tutti i colleghi presenti in Aula che, dà disposizioni dell'Ufficio di Presidenza, come narra la Disposizione COVID-19, va mantenuta la mascherina sia quando non s'interviene che quando s'interviene. Grazie.
Continuiamo con l'esame delle interrogazioni ordinarie a risposta immediata.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 414 presentata da Frediani, inerente a "Utilizzo di mascherine di comunità da parte degli studenti"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 414.
La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è soltanto uno dei tanti aspetti che in questo periodo stanno animando le famose chat dei genitori, dove i dubbi sono veramente tanti e riguardano le mascherine. La domanda è: quali mascherine si possono usare? Tra l'altro, è un tema legato anche a un discorso ambientale, perch prevedendo di utilizzare almeno una mascherina al giorno per ogni studente alla fine, la mole di mascherine da smaltire è piuttosto notevole e, per questo motivo, avevamo accolto con soddisfazione la possibilità di poter utilizzare le mascherine di comunità a scuola. In realtà, pare che queste mascherine non si possano usare, un po' perché il Ministero ha inviato a tutti gli Istituti scolastici mascherine, un po' perché in alcuni documenti si richiede l'uso di mascherine chirurgiche.
Come diceva l'Assessore prima, ci sono indicazioni che arrivano da diversi Enti e, spesso, si competano tra loro, però in questo caso noi abbiamo trovato tre riferimenti diversi in tre diversi documenti che generano un po' di confusione. A questo aggiungiamo anche le iniziative dei Dirigenti scolastici, che lecitamente, magari, mettono delle limitazioni ulteriori e si crea proprio il caos.
Nella premessa dell'interrogazione, abbiamo citato intanto il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, dove si dice che si deve mantenere la distanza fisica di almeno un metro e ed è previsto l'uso di mascherine appunto "mascherine".
Inoltre, ci sono le linee d'indirizzo regionali, che dicono che "devono essere utilizzate esclusivamente mascherine di tipo chirurgico". Quindi questa è una restrizione, una precisazione rispetto a quanto definito dalle linee guida dal rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità.
Infine, però, c'è anche una nota tecnica del MIUR, che prevede altri chiarimenti, che però la parola "chiarimenti" è un eufemismo, perché dice che "sarà necessario assicurare l'uso della mascherina preferibilmente di tipo chirurgico".
A questo punto, noi vorremmo che si facesse un po' di chiarezza: se è uno studente si presenta a scuola con la mascherina di comunità, oppure con una mascherina lavabile e riutilizzabile, magari con il filtro, deve cambiarla? Deve accettare che sia sostituita, come succede attualmente almeno in alcuni Istituti? C'è, quindi, il divieto di utilizzare mascherine di comunità? Questa è la questione piuttosto puntuale sull'uso di questi dispositivi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Icardi, per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Devo dire che, su questo tema, Consigliera, lei ha ragione: c'è una certa confusione sulla normativa e sui provvedimenti che si sono accavallati e che non sempre dicono la stessa cosa.
Per riassumere: il Comitato tecnico-scientifico istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Protezione Civile, nel verbale n. 104 del 31 agosto 2020 riporta che il Governo ha garantito la disponibilità di 11 milioni di mascherine chirurgiche al giorno, per gli Istituti scolastici e che tali mascherine verranno distribuite a titolo gratuito. Il Comitato scientifico, nello stesso verbale, rimarca l'importanza di dette mascherine e specifica in quali condizioni e per quali fasce d'età devono essere utilizzate o possono essere rimosse.
Nello stesso verbale, il CTS afferma: "Appare raccomandabile." ripeto, appare raccomandabile - ".l'utilizzo di dispositivi efficaci standardizzati per i lavoratori della scuola e per gli studenti, quali le mascherine chirurgiche di adeguato dimensionamento, per le diverse età scolastiche, messe gratuitamente a disposizione dalla struttura commissariale.", come dicevo prima. Sul sito del Ministero, alla pagina dedicata alle raccomandazioni tecniche, - quindi non è una cosa perentoria prescrittiva - per l'apertura delle scuole in sicurezza, viene ribadito l'uso della mascherina chirurgica a scuola.
Stante a quello che è stato precedentemente disposto, in casi sospetti di alunni o operatori che poi vengono isolati in un'apposita camera, sala o stanza all'interno della scuola, dev'essere apposta obbligatoriamente la mascherina chirurgica; negli altri casi, dalla lettura degli atti, parrebbe una raccomandazione, quindi non un divieto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, per la risposta.
Passiamo all'esame dell'ultima interrogazione ordinaria a risposta immediata.


Argomento: Caccia

Interrogazione a risposta immediata n. 416 presentata da Disabato, inerente a "Tutela della pernice bianca sul territorio piemontese"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 416.
La parola alla Consigliera Disabato, per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Non vedo l'Assessore competente e chiaramente la domanda è posta a lui.
È la seconda volta che affrontiamo il tema durante un question time, ma non è la seconda volta che l'affrontiamo in generale.
Inizierei con delle premesse, che avevo già avanzato, la pernice bianca, a livello europeo, è classificata come "specie in declino", quindi un animale molto raro. In Italia, è inserita nella lista rossa delle specie italiane a rischio di estinzione, in quanto in cattivo stato di conservazione.
Quindi, diciamo che il blitz attuato durante la discussione dell'omnibus, ha minato fortemente la sopravvivenza di questa specie sulle nostre montagne, anche se effettivamente non è finita con l'omnibus, e adesso spiegheremo il motivo.
Sappiamo che la legge regionale n. 15 del 9 luglio 2020 - l'omnibus recava la Pernice bianca, insieme ad altre specie, nuovamente cacciabile.
Questa è stata una scelta scellerata, da parte della Giunta, proprio per le motivazioni che ho citato prima.
Oltretutto, con una deliberazione, sempre della Giunta regionale, del 13 marzo 2020, avete sospeso le attività di censimento e monitoraggio della fauna, per poi consentirlo nuovamente a seguito dell'emanazione della DD 7 maggio 2020, n. 256. Perché dico questo? Perché è molto importante, in quanto, praticamente, con questa delibera erano stati sospesi i censimenti produttivi per la fauna selvatica. Cosa c'entra con quello che dicevo prima? Che la Pernice bianca è stata inserita nell'elenco delle specie cacciabili soltanto quest'anno e questo è un dato molto rilevante: dal 3 ottobre fino al 29 novembre la Pernice bianca rientrerà tra le specie cacciabili - proprio come dicevo prima. Lo dice la DGR del 7 agosto: è rientrata questa specie, in base ai piani numerici di prelievo predisposti dai Comitati di gestione dei CA e dei concessionari delle AFV .
Bene, leggiamo ancora cosa prevede l'articolo 13, comma 3, della legge regionale n. 5 del 19 giugno 2018 e successive modifiche e integrazioni.
"Il prelievo della tipica fauna alpina è consentito esclusivamente" esclusivamente, ripeto - tramite assegnazione normativa, in base a piani numerici di prelievo basati su censimenti pre-produttivi e post riproduttivi proposti dai Comitati di gestione dei CA e approvati dalla Giunta regionale". Poiché nel periodo in cui avrebbero dovuto essere eseguiti censimenti pre-riproduttivi la Pernice bianca non era compresa nell'elenco delle specie cacciabili (cosa avvenuta soltanto dopo l'approvazione della legge regionale del 9 luglio 2020, la n. 15), come avete fatto questi piani numerici di prelievo senza aver fatto i censimenti? Iniziando il 3 ottobre la stagione venatoria, avete effettivamente ancora un po' di tempo. Certo è che questi piani numerici e questi censimenti fino ad ora non sono saltati fuori.
La domanda che, quindi, pongo alla Giunta è: con quali evidenze scientifiche e quali dati voi andrete a deliberare i numeri di prelievo di questa specie fortemente minacciata? Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per l'illustrazione e per conto della Giunta si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e ringrazio anche la Consigliera Disabato per porre quesiti all'interno delle interrogazioni indicate in oggetto.
Io rispondo al posto dell'Assessore di competenza, e gli elementi che le posso indicare sono che le modifiche alla legge regionale 5/2018 apportate dalla legge 15 del 2020, dopo quattro anni di chiusura hanno aperto la possibilità agli istituti venatori, dove è presente la Pernice bianca, di presentare i piani di prelievo numerico, completi degli elementi di valutazione richiesti dalle norme vigenti.
L'effettiva possibilità di prelievo venatorio di esemplari di Pernice bianca, da parte del singolo cacciatore, è subordinata alla preliminare approvazione dei citati piani da parte della Giunta regionale, per cui la DGR n. 191841 del 7 agosto 2020 si limita a inserire la Pernice bianca tra le specie cacciabili e a stabilire il limite di carniere giornaliero e stagionale.
A oggi, non sono stati ancora approvati i piani di prelievo numerico per la Pernice bianca, poiché l'istruttoria tecnica regionale è in corso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Ringrazio tutti e tutte e, nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
Sospendiamo ora la seduta per lo svolgimento della Conferenza dei Capigruppo precedentemente concordata con la Presidenza e invito tutti i colleghi a uscire dall'Aula per il ricambio dell'ora.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala delle Bandiere.
La seduta riprenderà alle ore 15.45 .
Grazie a tutti.



(Alle ore 15.11 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.55)


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Proseguimento esame disegno di legge n. 80, inerente a "Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 80, inerente a "Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 5 maggio è iniziato l'esame del provvedimento con l'illustrazione dell'Assessore Ricca.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Vorrei che il Presidente ci spiegasse una cosa. Prima della pandemia quando ritornavamo in Aula dopo la pausa, dovevamo firmare adesso come funziona per l'appello?



PRESIDENTE

La seduta è unica, quindi non c'è l'appello.



GRIMALDI Marco

Quindi non possiamo chiedere la verificare del numero legale? Adesso c'è?



PRESIDENTE

Prima di una votazione, sicuramente.
Non c'è nessuno che chiede di intervenire in discussione generale sul disegno di legge? Il provvedimento è stato richiamato in aula e l'Assessore l'ha illustrato il 5 maggio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Volevo solo ricordare alla maggioranza la pratica del richiamo in Aula come abbiamo fatto con altri disegni legge o come quello che abbiamo fatto poc'anzi. Se non ricordo male, mancava l'illustrazione di maggioranza del Consigliere Marin, chiedo alla maggioranza, anche se non c'è un relatore se è possibile fare le veci dell'Assessore perché non può, ovviamente, fare l'illustrazione perché ormai quella viene fatta solo in Commissione, ma chiederei, se è possibile, a un autorevole membro di maggioranza, di prendere la parole e illustrare come se ci fosse una relazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente Nel caso di richiamo in Aula, comunque, l'Assessore relaziona all'Aula.
L'Assessore l'ha già fatto il 5 maggio, ragionevolmente siamo al 24 settembre se ci vuole fare un'altra relazione di 5-7 minuti anche per chi ci ascolta e per chi segue i lavori del Consiglio in diretta streaming aiuta la discussione complessiva che si svilupperà in seguito.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste interventi, la parola all'Assessore Ricca.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Ci premuniremo, la prossima volta, di inviare la copia del verbale.
Anche per una questione di forma, rileggo la stessa identica relazione anche perché la legge non è cambiata.
L'esigenza di giungere a un intervento di riforma in materia di sport in grado di fornire più attuali prospettive alle politiche sportive regionali, era da tempo sentita dall'Ente Regione, così come dagli operatori del settore. Tale esigenza è emersa con forza nelle numerose riunioni tenute da luglio a dicembre 2019 con gli enti di promozione sportiva, le Federazioni sportive, le Associazioni benemerite, il CIP e il CONI.
La legge regionale n. 93 che costituisce ancora oggi il principale punto di riferimento per gli interventi in materia di promozione impiantistica sportiva, risale al 1995. Sebbene la genericità dell'indicazione degli scopi in essa contenute abbia consentito in questi anni un ampio margine di manovra per l'elaborazione di strumenti e modalità di intervento, si ritiene che la realtà di oggi imponga uno sforzo per superare stratificazioni e parcellizzazioni e, soprattutto, per aggiornare gli strumenti di attuazione delle politiche regionali in materia, dotandosi di una moderna e più attuale legislazione.
Dal 1995 ad oggi molto è cambiato dal punto di vista del ruolo dello sport e delle sue capacità di incidere nella società. Negli anni si è affermato il ruolo trasversale dello sport e la sua capacità di interagire con le politiche sociali della salute, dell'istruzione, dell'ambiente della cultura, del turismo e dell'economia. Lo sport è diventato strumento fondamentale nel veicolare la cultura, l'etica sportiva e i valori fondamentali, quali lo spirito di gruppo, la solidarietà, la correttezza l'inclusione, il rispetto delle regole dell'avversario e l'accettazione della sconfitta: valori fondamentali finalizzati alla crescita, alla convivenza civile e alla realizzazione personale, soprattutto delle giovani generazioni.
Sempre più la pratica sportiva e l'attività fisico motoria contribuiscono alla crescita umana, al miglioramento degli stili di vita al benessere psicofisico, alla valorizzazione delle diverse abilità, allo sviluppo delle relazioni e all'inclusione sociale, sempre più la pratica sportiva e motoria può diventare strumento di contrasto al fenomeno della dispersione e all'abbandono in ambito scolastico e universitario. Risulta pertanto prioritario promuovere il concetto di sport inteso nel senso più ampio, come attività motoria e sportiva accessibile a tutta la cittadinanza, a tutta l'età e per tutti rimuovendo ogni ostacolo che ne impedisca l'esercizio.
Occorre sostenere e promuovere la pratica motoria e sportiva a tutti i livelli, da quello agonistico a quello di base, riconoscendo la funzione sociale e aggregativa, oltre che agli effetti benefici sulla salute della persona e favorendo stili di vita attivi.
È necessario inoltre impegnarsi nel miglioramento dell'offerta impiantistica sportiva e nell'adeguamento del patrimonio di strutture sportive, al fine di dare una risposta il più possibile adeguata alle necessità emergenti e che sia accessibile a tutti, assicurando i livelli minimi di infrastrutture e favorendo l'innovazione tecnologica, il risparmio energetico e la riduzione dell'impatto ambientale, perseguendo una equa distribuzione territoriale.
È necessario, inoltre, impegnarsi nel miglioramento dell'offerta e dell'impiantistica sportiva e nell'adeguamento del patrimonio di strutture sportive. L'attenzione alle richieste dell'utenza non può limitarsi solo alla realizzazione di strutture che consentano lo svolgimento di sport competitivi, ma va allargata a sostegno di iniziative che permettono a coloro che intendono fare generica attività sportiva motoria e ricreativa di poterlo fare secondo le nuove forme dello sport e di cittadinanza inteso come attività fisica da svolgersi anche in spazi aperti in assenza di specifici impianti, in un quadro di valorizzazione dei benefici della natura sul benessere psicofisico e di tutela del patrimonio naturalistico ambientale.
Lo sport ha inoltre assunto in questi anni anche un'importante funzione per lo sviluppo economico del territorio: manifestazioni sportive internazionali, grandi eventi sportivi, organizzati nel rispetto dei principi di eco-sostenibilità, sono in grado affermare il ruolo e l'immagine del Piemonte quale regione con vocazione di grande sport attrarre spettatori, appassionati sportivi e turisti, con evidenti importanti ricadute economiche sul territorio.
Il Piemonte è terra di sport, ed è quindi fondamentale valorizzare atleti, operatori e società sportive del Piemonte che si sono distinti per l'eccellenza dei risultati ottenuti e per comportamenti di lealtà e correttezza sportiva; così come risulta prioritario tutelare gli sport della tradizione e le società sportive storiche, e valorizzare le eccellenze sportive e i giovani talenti regionali.
Diventa quindi di primaria importanza intercettare le vere esigenze del mondo sportivo, con l'obiettivo di adattare le politiche regionali di settore ai nuovi bisogni emergenti nel contesto sociale del territorio, e risulta fondamentale, nella definizione delle politiche regionali in materia di sport, evidenziare la massima partecipazione di tutti i protagonisti del settore, in un'azione sinergica che coinvolga le istituzioni e i diversi attori, con azioni trasversali, in un'ottica intersettoriale, in grado di garantire la sostenibilità della pianificazione regionale e il raggiungimento degli obiettivi preposti.
Il disegno di legge che qui si presenta intende dare una risposta alle nuove esigenze emerse nel corso degli anni, indicando principi, obiettivi strumenti di partecipazione e di programmazione, e modalità di intervento ma puntando anche a delegificare, rinviando a strumenti di programmazione pluriennale la definizione più puntuale delle linee di indirizzo, delle modalità e delle priorità di intervento delle politiche regionali.
Cuore degli strumenti di programmazione è il programma triennale dello sport approvato dal Consiglio regionale, che dovrà costituire lo snodo e la sede di confronto tramite il quale individuare obiettivi, priorità strategiche, linee guida di intervento delle politiche sportive, che annualmente saranno approvate dalla Giunta regionale con il Piano annuale.
È altresì prevista l'istituzione di un Osservatorio regionale in materia di sport che svolga attività di raccolta, coordinamento e scambio dei dati e delle informazioni, anche in raccordo con l'Osservatorio turistico regionale per il monitoraggio degli strumenti messi in atto sul territorio regionale e la verifica dell'efficacia dei risultati, avvalendosi dei dati e delle informazioni forniti dagli enti locali, degli istituendi Sportelli per lo Sport, d'intesa con CONI e CIP e dagli altri soggetti previsti nel testo.
La Regione favorisce inoltre lo sviluppo di un'Agenzia per gli eventi sportivi denominata Piemonte Sport Commission, con la finalità di favorire attraverso la collaborazione tra il sistema sportivo, turistico e camerale l'attrazione di eventi sportivi con ricadute turistiche, promuovendo il Piemonte quale destinazione di turismo sportivo, che dovrà altresì attivarsi per reperire, anche dai soggetti privati, le risorse necessarie all'organizzazione degli eventi.
Il disegno di legge prevede altresì l'apertura sul territorio regionale degli Sportelli per lo Sport, finalizzati ad offrire un servizio informativo e di orientamento in materia sportiva a favore degli enti locali, dei soggetti sportivi, e di tutti coloro che, a vario titolo operano sul territorio nell'ambito della promozione e dell'impiantistica sportiva, con particolare attenzione alle misure previste dalla programmazione regionale, ai bandi e alle iniziative realizzate dalla Regione Piemonte. Gli Sportelli regionali per lo Sport potranno essere aperti anche attraverso l'utilizzo di strutture informative regionali già presenti nei capoluoghi di provincia.
Il disegno di legge prevede un sistema diffuso di partecipazione attraverso l'istituzione del "Tavolo dello sport" come sede di consultazione e confronto territoriale con i rappresentanti del sistema sportivo presenti nella proposta, gli Assessorati regionali competenti e i soggetti pubblici e privati competenti per materia.
Il testo ha volutamente mantenuto generica la loro formulazione al fine di consentire una loro agevole gestione e articolazione, per misure di intervento, per discipline, per territorio, senza escludere la possibilità di momenti unificanti. Il Tavolo avrà un ruolo essenziale di dialogo e confronto per la definizione della programmazione pluriennale regionale.
Il testo che qui viene presentato, quindi, non si limita ad aggiornare la normativa attualmente vigente in materia di sport abrogandola, ma apporta significative novità in ambito formale e sostanziale, individuando gli obiettivi e le finalità precise da perseguire, con particolare attenzione alla funzione trasversale dello sport e fornisce gli strumenti per realizzare tali obiettivi in modo efficace ed efficiente nel rispetto di tutti gli aventi diritto.
Se si porge attenzione all'articolo 27 del disegno di legge che qui viene presentato, relativo alle abrogazioni di leggi regionali in materia di sport, ci si rende conto che vi è stato un moltiplicarsi di interventi legislativi che sono andati a normare aspetti specifici, ciascuno con una propria particolarità e ragion d'essere ma che, visti nel loro insieme, a distanza di tempo, danno chiaro il senso della dispersione e della frammentarietà dell'intervento regionale in materia.
Nel contempo, la maggior parte degli interventi legislativi oggetto di abrogazione non ha avuto, negli anni, la copertura finanziaria necessaria per porvi attuazione.
L'approvazione del testo proposto comporta pertanto l'abrogazione di cinque leggi regionali: a) legge regionale 22 dicembre 1995, n. 93 (Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie) b) legge regionale 5 aprile 1996, n. 17 (Promozione della qualificazione degli operatori per le attività sportive e fisico-motorie) c) legge regionale 18 dicembre 2002, n. 32 (Tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale e promozione delle attività delle associazioni sportive storiche del Piemonte) d) legge regionale 24 dicembre 2003, n. 36 (Valorizzazione degli sport della pallapugno e della pallatamburello) e) legge regionale 18 febbraio 2010 n. 13 (Interventi a favore della pratica degli sport olimpici e paraolimpici invernali).
Il nuovo testo di legge permetterà, quindi, di aggiornare l'impianto normativo esistente per portarlo in sintonia con la società attuale, e doterà il comparto di uno strumento unico, sulla base del quale poter sviluppare le politiche regionali in materia di promozione ed impiantistica sportiva in modo articolato, coordinato, non frammentario e soprattutto sostenibile anche dal punto finanziario.
Il testo presentato, in linea con lo spirito di maggior semplificazione, chiarezza e concretezza che l'attuale legislatura intende affermare, è il frutto di un intenso e articolato percorso di confronto della Regione con il sistema sportivo piemontese: un testo finalizzato ad individuare una futura strategia per lo sport in Piemonte, e costituire quindi un'efficace cornice per la programmazione e la gestione del settore in materia di promozione e impiantistica sportiva.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie. Vi sono richieste di intervento in fase di discussione generale? Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Devo dire che anche dai nostri banchi salutiamo con soddisfazione l'arrivo a destinazione di questo testo di legge. Dico "con soddisfazione" perché, effettivamente, il sistema sportivo piemontese da diversi anni dibatteva intorno alla necessità di dotarsi di un nuovo testo unico legislativo in materia sportiva. C'è un'esigenza legata alla semplificazione normativa, e questo vale per questa materia come per altre.
I testi unici sono strumenti di riordino della materia, ma anche di maggior chiarezza, trasparenza e accessibilità per i cittadini, che sanno che in un unico testo di riferimento possono trovare tutta la normativa relativa al settore, senza doversi improvvisare avvocati o ricercatori, e la rende sicuramente più adatta ai tempi. La legge n. 93/1995 era già una legge sufficientemente moderna e aperta nelle sue definizioni da aver permesso poi all'attività amministrativa corrente di adattarsi alle novità che nel mondo sportivo si sono sviluppate negli anni: penso allo sport come strumento di cittadinanza, penso alla questione degli impianti sportivi all'aria aperta, al mondo dell'outdoor, cioè tutte cose che si sono sviluppate negli ultimi anni e che, grazie ad una legge che era già sufficientemente forte sui principi e non eccessivamente di dettaglio hanno comunque potuto trovare spazio anche nelle azioni amministrative ed esecutive portate dalle Giunte che si sono susseguite.
Tutto sommato, però recepire tutte queste novità e dar loro legittimità e cittadinanza dentro ad un testo di legge era, secondo noi importante e questo testo segna un passo avanti in questa direzione.
Ci sono altre novità interessanti, alcune delle quali dibattute già negli anni precedenti, ma secondo di un certo interesse. Ne cito due su tutte, perché mi sembrano quelle che possono, più di altre, avere un impatto positivo sul sistema.
La prima è quella dello Sport Commission, cioè uno strumento che serva a rendere il nostro territorio attrattivo di eventi sportivi, non soltanto di altissimo livello. Non pensiamo soltanto alle Olimpiadi, ma a tutti quegli eventi di sport minori e di categorie intermedie che, però, sono in grado di mobilitare persone. È l'esperienza di tutti i genitori; quanti viaggi in macchina si fanno nel weekend per portare i figli di qua o di là ad un torneo all'altro. Da questo punto di vista, diventare capaci di portare sulla nostra regione eventi da quella soglia in su, vuol dire muovere economia, muovere turismo e persone e diventare un riferimento anche nel mondo delle competizioni sportive. Costruire uno strumento che possa accompagnare i territori, le federazioni e gli organizzatori a proporsi in questo mercato - che è un mercato, tra l'altro, dove la competizione diventa sempre più accesa, in quanto non ci siamo accorti solo noi che quello è un aspetto interessante - può essere davvero un volano di sviluppo significativo per il nostro territorio.
La seconda questione su cui mi piace attirare l'attenzione è quella della Settimana dello Sport. È un tema a lungo dibattuto, introdotto nella scorsa consiliatura e che, da un canto, ha una rilevanza fondamentale per il nostro mondo della neve, in particolare, perché vuol dire garantire uno spazio sia di assenza di lezioni sia di attività concordate con le scuole per portare i nostri ragazzi a conoscere le nostre montagne - e quindi anche a costruire, se volete, gli sciatori di domani. Dall'altra parte però, è anche un grande strumento per riportare lo sport nelle scuole che nonostante tutti gli sforzi e tutte le nostre dichiarazioni di principio continua ad essere una delle cenerentole delle materie scolastiche e sicuramente uno degli ultimi pensieri. Anche le vicende del Coronavirus l'hanno dimostrata, perché effettivamente il tema delle palestre è uno degli ultimi che abbiamo affrontato e non si riconosce all'attività sportiva quella centralità, anche nelle attività didattiche, che meriterebbe avere.
Quindi, istituire con una copertura legislativa, dentro alla legge, il fatto che il Piemonte ogni anno dedichi una settimana a questo tipo di attività, cambia poco dal punto di vista materiale, perché continuiamo a fare una cosa che già facevamo, ma gli dà una dignità ed una legittimazione diversa e, soprattutto, anche una tenuta di respiro nei prossimi anni sicuramente più importante.
Devo registrare che nel merito abbiamo proposto all'Assessore una serie di emendamenti di contenuto - e adesso dirò qualcosa su quelli che mi stanno un po' più a cuore - che l'Assessore ha inteso recepire e proporre lui, proprio per condividere tutti insieme l'esito di questo processo per arrivare al nuovo testo sullo sport. Questo ci ha fatto piacere, perch penso sia stato un confronto - ce lo possiamo riconoscere vicendevolmente sul merito delle questioni, anche se poi non abbiamo potuto svolgerlo compiutamente in Aula, perché il periodo in cui saremmo andati in discussione in Commissione era in pieno lockdown. Tant'è vero che, lo ricordavamo poc'anzi, la prima illustrazione di questo testo in Aula è avvenuta ormai 4-5 mesi fa, quindi un po' a singhiozzo.
Di che cosa parliamo negli emendamenti? Senza entrare troppo nel merito, però riportiamo l'attenzione su uno dei temi fondamentali per lo sviluppo dell'attività sportiva in Piemonte e ovunque, cioè il tema dell'impiantistica su cui il nostro Paese e il Piemonte non fa eccezione. È sicuramente in colpevole ritardo e il patrimonio impiantistico su cui pu contare è mediamente vetusto, risalente agli anni '70-'80, per lo più legato all'impiantistica scolastica, che non sempre è pensata per essere adatta, invece, agli standard che richiede l'attività sportiva rispetto ai regolamenti e alle caratteristiche che richiedono le federazioni o comunque, non a quelli di oggi, perché sono passati mediamente dai 30 ai 50 anni dalla realizzazione della maggior parte dei nostri impianti.
La legge riprende e riordina quello che buona parte della normativa di settore già ricordava, però con l'attività emendativa andiamo a specificare meglio un paio di aspetti per noi significativi. Il primo è che l'attività di contributo, che pure è importante, negli anni si è drammaticamente affievolita e che verosimilmente non potrà ritornare mai ai periodi di 10 15 anni fa. Qualunque nuova concessione poteva ottenere in Regione finanziamenti per realizzare le opere significative in conto capitale e a fondo perduto, senza competizione. Sostanzialmente oggi quei tempi sono finiti e, pur con tutto l'impegno che ci potrà mettere l'Assessore, non siamo più nelle condizioni di poterli garantire. Per cui è importante affiancare alla possibilità di erogare strumenti di finanziamento anche strumenti di garanzia, che permettano alle Società più robuste e che hanno dei piani di sviluppo più importanti di andarsi a procurare finanziamenti fuori, ma di farlo con la copertura fideiussoria di garanzia da parte della Regione e non, come spesso capita in questi casi, fornendo le garanzie del Presidente pro-tempore dell'associazione, del volontario, di quello che ha i figli che vanno lì ma che ha l'impresa e quindi sta bene; quindi aggiustandosi come spesso sappiamo capita sul territorio.
L'altra specificazione importante è questa: a partire dal Codice degli appalti in poi, non c'è scritto da nessuna parte che l'unico strumento con cui l'Ente locale può concedere in concessione un impianto di carattere sportivo è necessariamente il bando pubblico. Questo perché gli impianti vanno distinti sulla base della rilevanza economica che l'attività ha. Chi è stato in Consiglio comunale sa che questa a Torino è una discussione che si è portata avanti per anni, non sempre fruttuosamente. La realtà è che gli impianti sportivi possono avere una rilevanza pubblica o meno e possono avere una rilevanza economica o meno e che, sulla base di queste valutazioni necessariamente tecniche - che sono anche coraggiose, ma vanno fatte - si può accedere a procedure differenti per procedere all'assegnazione. In questo modo si riesce a garantire il fatto che molte attività sportive e molti impianti sportivi che le Città mettono a disposizione hanno una forte vocazione di servizio pubblico e non sono necessariamente attività a rilevanza economica. Queste distinzioni devono essere presenti in una legge, che ovviamente non può superare il Codice degli appalti, da un canto, e, dall'altro, non può entrare nel merito delle scelte di ciascun Comune, che è legittimato a ricorrere alle procedure che più ritiene, ma devono essere presenti e mettere al corrente che esiste questa doppia facoltà.
Chiudo con una nota critica, altrimenti, essendo opposizione, non mi pagano, non faccio il mio mestiere! Cosa manca in questa proposta? A tratti, nel percorso che ci ha portati all'arrivo, devo registrare che sono mancati dei passaggi nel confronto con il mondo sportivo; un mondo sportivo che è diversificato al suo interno, che parla con tante voci. Comprendo benissimo che sia difficile confrontarsi; anche noi, abbiamo provato a fare questo stesso percorso nella scorsa consiliatura e non siamo riusciti ad arrivare al termine, però effettivamente si sono registrate delle difficoltà nella relazione, da questo punto di vista, che speriamo vengano superate, da oggi in poi, con lo strumento del Tavolo dello sport, dove speriamo possano trovare accoglimento tutte le istanze di questo mondo che ha rappresentanze diverse, sensibilità diverse e anche visioni dello sport molto diverse .
Per quanto riguarda, invece, il mio personale punto di vista, spero che questo non sia soltanto un punto di arrivo, ma sia un punto di partenza perché mi piacerebbe un approccio alla materia. Mi rendo conto che questo sia difficile, soprattutto perché si parte da tante leggi spezzettate e forse non si poteva fare diversamente, ma manca ancora un approccio alla materia di carattere sistemico. Cioè, lo sport non è qualcosa che riguarda soltanto l'Assessorato allo sport, anzi forse è quello che lo riguarda meno. Io vedo lo sport come un grande strumento di prevenzione della salute, quindi vorrei vedere l'attività sportiva come parte integrante delle nostre politiche di prevenzione in materia di salute; vedo lo sport come un grande strumento di inclusione sociale, quindi vorrei vederlo come parte integrante e fondamentale delle nostre politiche attive sul territorio legate all'inclusione sociale.
Questa è una dimensione che non posso dire di cogliere in questo testo ma sicuramente può essere un punto di partenza per sviluppare una relazione. Da questo punto di vista, politicamente, noi siamo pronti a essere sostegno o sprone, a seconda dei punti di vista.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anch'io voglio fare un focus su questa legge, che arriva dopo 25 anni pertanto per 25 anni c'è stato, più o meno, un vuoto sull'argomento.
Dispiace sapere che per così tanti anni non sia stato aggiornato a dovere un testo o comunque non abbia raccolto tutto quello che riguarda la materia, se è stata oggetto di semplificazione e quindi anche di approfondimento. Ritengo che questa materia dovrebbe essere al centro dell'agenda politica di ogni forza politica, di ogni Istituzione, per l'importanza che ricopre all'interno della nostra società.
Per capire questo, pensiamo al recente periodo del lockdown, che abbiamo affrontato con difficoltà. L'ho detto anche in sede di approvazione del Piano triennale, focalizzando l'attenzione su quanto le persone tenessero alla pratica di tale attività come motivo di sfogo, per perseguire obiettivi di salute o per svago. Forse abbiamo ignorato un po' quello che la società e i nostri cittadini stavano cercando di dirci in quel momento, cioè che avevano bisogno di praticare più sport, che avevano bisogno di più spazi, di più impianti, di più attrezzature anche se in quel momento non erano momentaneamente fruibili. Di questo, dobbiamo tenere assolutamente conto.
Un dato da cui voglio partire e che mi ha colpito particolarmente perché avevo intuito che ci sarebbe stato un boom durante quel periodo (non so se voi ne siate a conoscenza) è l'escalation nella vendita di accessori sportivi del più 307%. Perché prendo a riferimento questo dato? Perché è rilevante, cioè vuol dire che l'attività fisica per i cittadini piemontesi rappresenta qualcosa di centrale nella propria vita quotidiana, perché se durante il lockdown tutti hanno pensato di ricorrere all'acquisto di attrezzature per mantenersi in forma, questo ci dimostra quanto tale attività sia centrale non soltanto per i cittadini della nostra regione.
Mi focalizzerò su alcuni punti del testo che, come si diceva, va a semplificare la normativa vigente. Se prima bisognava consultare cinque testi differenti per avere le informazioni, ora è tutto contenuto all'interno della stessa legge che poi, ovviamente, dovrà trovare una seria e rigorosa attuazione.
Partirei dalla questione della Sport Commission (stavo lavorando al testo di un ordine del giorno qualche tempo fa, salvo poi accorgermi che la Sport Commission è stata inserita all'interno del testo di legge): la considero molto importante, però voglio far presente all'Assessore (voglio che lo ricordi) che ovviamente ci sono tante tipologie di eventi. Spesso e volentieri l'attenzione viene focalizzata su quegli eventi sportivi di grande portata, europei e internazionali, che vanno a riempire le pagine dei nostri quotidiani sportivi e non, però ci sono tanti eventi sportivi che vanno dai campionati regionali ai campionati nazionali, alle coppe, che spesso si svolgono sul nostro territorio e non vengono presi in considerazione come dovrebbero o addirittura passano inosservati.
Questa, secondo me, è una grossa mancanza anche da parte delle Istituzioni, perché è importante e fondamentale promuovere tutti i tipi di eventi, di qualsiasi grandezza e afferenti a qualsiasi tipologia di sport.
Anche un evento che non è di stampo internazionale porta risorse al territorio, porta persone, turismo ed economia.
Mi viene da pensare ai campionati italiani, dove in questo momento alcuni si trovano senza sede (oserei dire). Per via del lockdown, molte federazioni hanno dovuto sospendere, se non annullare, i propri campionati e questo ha provocato un grosso danno a tutto il comparto sportivo. Su molte iniziative e molti eventi sportivi forse la nostra Regione potrà giocare un ruolo fondamentale, cercando di andare incontro alle esigenze delle federazioni, mettendo a disposizione i propri impianti per ospitare gli eventi che sono rimasti - come dicevo - tra virgolette "senza sede". Mi auguro che l'attenzione sia focalizzata al massimo su tutte le tipologie indipendentemente dalla grandezza.
Ovviamente, tutti i benefici del provvedimento sono stati evidenziati.
Certo, anch'io, ovviamente, avrei prestato un'attenzione in più - che tra l'altro era anche prevista dal programma del Presidente Cirio durante la campagna elettorale - un'attenzione in più sul ruolo dello sport proprio nel contesto sanitario, essendo una Delega regionale e su questo devo dire che la legge è un po' carente.
In verità, mi preoccupa molto il periodo che abbiamo vissuto poco tempo fa, perché con il lockdown non tutti hanno potuto svolgere le attività come volevano e si sa che, oltre alla ricreazione, lo sport ha un'importante valenza di tipo sanitario, riabilitativo. Penso che i fondi che togliamo allo sport sono fondi che banalmente ci ritroveremo a dover pagare in termini sanitari: tutto quello che non sarà incentivato si tramuterà in altri costi. Penso che dobbiamo tenere conto di questa economia circolare che potrebbe tornare da una parte o dall'altra del bilancio, essendo lo sport multivalente dal punto di vista della disciplina; voglio sottolineare questa carenza all'interno della legge.
So che sono state recepite molte indicazioni anche da parte del Comune di Torino, per esempio, per quanto riguarda l'attività fisica negli spazi aperti che si sono sviluppati durante gli anni, che non erano stati recepiti all'interno del testo della legge di 25 anni fa. È chiaro che bisogna riconoscere questi impianti (pubblici, verdi) anche se non definibili propriamente come impianti, però riconoscerli come tali significa dargli una forte valenza, sostenerli, incentivarli e promuoverne la diffusione all'interno del nostro territorio.
Con l'approvazione di questa legge, sono stati inseriti criteri puntuali per l'affidamento e la concessione degli impianti sportivi e questo è importante, perché penso si debbano concedere i nostri impianti a Società che abbiano un ottimo target, un ottimo range, che rispettino determinati criteri sia sulla tutela dei lavoratori, sia sull'ottimizzazione degli spazi, sugli investimenti, eccetera. Questo garantisce anche la continuità della pratica sportiva nel nostro territorio; purtroppo, molti impianti spesso sono abbandonati, proprio perché non erano state prese in considerazione o date le giuste garanzie da parte delle Società e questo dispiace perché gli impianti si degradano diventando veri e propri mostri, a volte, all'interno delle nostre città e questo è un dispiacere, perché diventano luoghi dove è impossibile praticare sport, dove difficilmente si potrà procedere con un recupero e noi, purtroppo, in Piemonte possiamo vantare tanti di questi pessimi esempi.
Sono tante le questioni che vorrei toccare con questo intervento e mi rendo conto che il tempo è limitato. Tuttavia, vorrei soffermarmi sull'importanza dell'incentivare la pratica sportiva; come dicevamo prima e anche l'Assessore lo citava, noi siamo Terra di sport, vantiamo numerosi atleti, ma questi atleti devono partire da un determinato punto e dobbiamo partire proprio dai ragazzi, dai giovani.
Purtroppo, i dati ISTAT non sono molto confortanti da questo punto di vista: a volte, notiamo che nella popolazione più giovane manca o è assente l'attività motoria e sportiva e dobbiamo chiederci dove stanno le ragioni di questa carenza, perché dovremmo ridurre il più possibile la distanza affinché i cittadini possano accedere alle attività sportive. A me viene in mente una delle più grandi motivazioni, che con il COVID si andrà ad aggravare molto, che è una questione di tipo economico: le famiglie sono andate incontro a tante spese, hanno avuto problemi e noi, come Regione e non soltanto, anche a livello nazionale, siamo andati incontro sostenendole, però è chiaro che delle scelte andranno fatte e il mio più grande timore è che si inizi a tagliare dalla pratica sportiva. Sappiamo che le rette hanno un costo per ogni sport: ci sono sport più accessibili e sport che, invece, prevedono delle rette ben più consistenti e se le famiglie non potranno sostenere quei costi, che cosa faranno? Cosa faranno i ragazzi? Non potranno accedere alle attività e sarà una grossa perdita per il nostro territorio, ma lo sarà ancora di più perché non potremo garantire un servizio che, a mio avviso, dovrebbe essere e essenziale.
Per esempio, abbiamo erogato i voucher scuola (conosciamo tutti la cronistoria della vicenda: non avevamo fondi per tutti), permettendo alle famiglie di accedere, potere acquistare agevolmente materiale scolastico per poter sostenere le rette; abbiamo dato i voucher, per esempio, per permettere alle persone di andare in vacanza e anche quella è stata una scelta politica. Secondo me, la nostra Regione dovrebbe avere il coraggio invece, di fare la scelta di permettere a tutti gli studenti, a tutti i ragazzi, a tutte le ragazze e a tutti i bambini di poter frequentare l'attività fisica, perché essenziale e obbligatoria nella vita dei giovani: i piccoli atleti di oggi sono i nostri campioni del domani, come ho detto anche la volta scorsa e ci credo fortemente. Per questo motivo abbiamo presentato anche un ordine del giorno per chiedere alla Giunta di dare massima attenzione al sostegno alle fasce deboli per quanto riguarda l'iscrizione e il sostegno delle rette d'iscrizione per le attività sportive.
Penso di aver detto tutto. Mi auguro che questa legge possa avere al più presto piena attuazione, come dicevamo prima, anche attraverso gli sportelli dello sport, attraverso un dialogo costante con gli Enti locali.
Tuttavia, come il Consigliere Valle, ho anch'io qualche rilievo da fare: in una nota iniziale da parte degli enti di promozione sportiva si lamentava una carenza di confronto, e anche con gli Enti locali inizialmente, si è assistito a un rilievo dell'Assessore in tal senso, che ha detto "Ci siamo anche noi". Sarebbe giusto renderci anche più presenti e più partecipi all'interno di questa legge.
Dopo 25 anni, come forza di minoranza ritengo di aver dato sempre il mio contributo sul tema, anche con i miei colleghi: a nostro avviso, ci devono essere poche divisioni, perché lo sport unisce e sarebbe davvero incosciente renderci, invece, partecipi di uno spettacolo che voglia andare a dividere su un tema così importante e così fondamentale per la nostra comunità e la nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono contento di non dover prendere la parola in quest'Aula per criticare le mosse dell'Assessore Ricca, anzi credo che questa sia una legge che ragionevolmente deve fare quello che un'Amministrazione si pu permettere: non serve, come abbiamo visto all'inizio della legislatura buttare nel cestino le leggi, ma serve, come in questo caso, provare a coordinarle, a promuoverle e a trovare anche la giusta chiave di lettura rispetto alla contemporaneità, anche provando a fare dei Testi Unici.
Devo dire la verità: l'unica cosa che davvero un po' manca in questo dissentimento - e lo dico così all'Assessore Ricca - sono dei punti strategici pur citati nelle finalità - ne diceva poc'anzi la Consigliera Disabato, per esempio, quello dello sport libero - ma non ritenuti degli strumenti.
Quando parlo di dissentimento, mi riferisco, in realtà, a quello che è la vera cultura sportiva, un po' assente nelle politiche pubbliche. In questi anni, ci siamo concentrati tantissimo soprattutto sulle concessioni ovviamente sul rapporto fra istituzioni e federazioni sportive, e fra istituzioni e associazioni di promozione sportiva, sociale e culturale, ma meno, come diceva il Consigliere Valle, su tutta la parte più educativa anche e soprattutto quella legata alla salute.
Secondo me, la cosa più grave è che ci siamo persi una delle dimensioni più forti dello sport in tutto il mondo. Quelli della mia generazione sono nati in contesti urbani dove lo sport libero era ancora parte di una visione pubblica (parlo di quei campetti da calcio che potevi trovare nelle piazze di ogni città). È vero che l'Italia vedeva un campetto da calcio a ogni panchina, a ogni spiazzo libero, ma è anche vero che a un certo punto abbiamo capito i ritardi del nostro Paese, rispetto al sistema nordeuropeo o americano, e si è visto l'arrivo dei cosiddetti playground, cioè la possibilità di vedere, anche in Italia (nell'urbanistica e nei parchi) anche solo le due porte da calcio, il canestro da basket piuttosto quello che oggi si direbbe utile per il fitness, per lo stretching.
Quella è una dimensione pubblica ancora utilizzata nelle cosiddette "rigenerazioni urbane" e nei grandi progetti di riqualificazione. Penso a Parco Dora, ai campi sotto l'ex strippaggio, dove c'erano le Fonderie, ma c'è un po' il rischio che, a parte interventi urbanistici e di ricostruzione di alcune identità, alla fine quella dello sport sia sempre un orpello, come se mancasse una visione in un parco, mancasse qualche strumento. Si aggiunge il campo da calcio o magari anche un impianto da tennis, ma poi, oggettivamente, senza una visione di fondo, c'è il rischio che quegli interventi siano degli spot e non vengano del tutto apprezzati dalla popolazione.
Perché dico questo? Perché il COVID ha fatto riscoprire anche quella che è una grandissima potenzialità: la gran parte delle Regioni e dei Sindaci, finito il lockdown, ha dato la possibilità ai propri concittadini di svolgere di nuovo l'attività sportiva all'aperto, soprattutto nei parchi.
Credo, Assessore, che oltre a dare la possibilità di far partecipare ai bandi le attività anche di base e tutte le soggettività dello sport che fanno promozione sociale e cultura, ci voglia un nuovo impegno, anche da parte degli enti locali, per un elemento di promozione più di base, in collegamento con il ruolo delle scuole. Le scuole, anche grazie a queste leggi, non troveranno mai le risorse per rimettere in campo tutti gli strumenti più idonei nelle loro scuole (e lo dico al Presidente Cirio che fa il nostalgico di un periodo di cui non dovrebbe avere davvero nessun rimpianto, anche perché i valori di questa legge non c'entrano niente con la cultura dello sport dell'epoca fascista). Se vogliamo dare davvero una mano a quelle scuole, lo spazio pubblico potrebbe essere una di quelle risposte, e può esserlo anche nella dimensione della tutela dei parchi e del verde pubblico.
Tra l'altro, possono essere gli stessi soggetti che hanno gli impianti sportivi a tenere parte della cura e della manutenzione degli altri impianti, magari avendo un abbattimento, fino anche al 100%, degli oneri verso i Comuni.
Ci possano essere forme inedite per studiare quello che è uno degli assi fondanti dello sport in tutto il resto del mondo, cioè lo sport libero, fuori da percorsi di concessione di cui parliamo attentamente anche in questa legge.
La seconda critica riguarda più la promiscuità.
Sempre di più, lo sport è diventato cultura, è diventato sociale, per credo che anche lì, nella dimensione più sana del trovare la giusta premialità, ogni qual volta lo sport è riuscito a diventare un doposcuola ogniqualvolta lo sport è diventato parte della cultura e del tessuto di un territorio, ha vinto due volte.
È per questo che, nelle finalità e nelle premialità, un accento in più a quello che hanno saputo fare molte associazioni sportive (ma non tutte) e molti concessionari che hanno guardato un po' oltre (si parla di barriere per fortuna si parla di superamento di alcune esclusioni) è motivo di emancipazione. Lo sport è esattamente quella cosa lì, e lo dico avendo discusso tante volte proprio con l'Assessore Ricca su quello che per me è il tema principale dell'inclusione. Lo vedo come nella salute pubblica: ogni qual volta diamo l'accesso, per esempio, alla nostra sanità di base al figlio di un immigrato anche irregolare, e facciamo sì che passi dai nostri servizi pubblici, è un vantaggio che va tre volte - tre volte - a favore della sanità pubblica: va nel verso dell'inclusione, va nel verso di quello che è la migliore immigrazione possibile, cioè quella che trova, nel nostro tessuto, il modo di trovare diritti e doveri. É per questo che, per esempio, ogni qual volta leghiamo lo sport al tema della residenza, ogni qualvolta non percepiamo che, per esempio, un bambino che sta in un campo campo che dovrebbe essere superato, ma c'è chi li vuole solo sgomberare pensando che non ci siano alternative - magari figlio di persone che sono in questo territorio da più generazioni e proprio perché non ha una residenza non può iscriversi, per esempio, a un campionato sportivo, è una sconfitta per tutto il nostro sistema pubblico.
Anche se nelle finalità è scritto che premiamo e vogliamo promuovere l'inclusione, ogni qual volta quel ragazzo che si sentirà fuori gioco riuscirà a rientrare nel campo di gioco dei suoi coetanei, riusciremo a vincere una partita più grande. Non è possibile mangiare le stesse cose dei proprio vicino di banco, tifare la stessa squadra, provare a stare in quelle stesse regole di convivenza civile, a partire dalle nostre scuole, e non avere il diritto al gioco come tutti gli altri.
Per questo, come nel campo dello ius soli, se tante volte siamo stati divisi, alla fine è proprio il tema dello sport che fa emergere questa contraddizione. Non state solo a leggere le contrattazioni che l'affare Suarez ha portato in questa discussione pubblica, perché lì dietro ci sono milioni e milioni di persone in tutta Europa che chiedono una riforma anche del diritto a vivere in questo territorio, a partire dallo sport e a partire dall'inclusione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Tenevo a sottolineare, anche rispetto agli ultimi interventi, un paio di passaggi in più, come diceva il Consigliere Valle, rispetto a questa proposta che ci ha visto protagonisti anche rispetto ad alcuni emendamenti e al percorso.
Una delle considerazioni che tengo a ribadire in Aula, da un lato, è quella che diceva anticipandomi il Consigliere Grimaldi. Credo, Assessore che l'elemento dello sviluppo degli spazi pubblici sia un elemento fondamentale. Abbiamo delle esperienze, gliele avevamo anche raccontato in fase di analisi della legge, quando si mette in relazione uno spazio pubblico, magari anche degradato. Ad esempio nel commercio, Assessore un'attività aperta è un presidio di sicurezza in più. Un'attività commerciale che accende una luce, quindi una luce accesa in una via rappresenta un presidio di sicurezza migliore che una luce spenta o anche altre forme di tutela della sicurezza pubblica. Questa legge inserisce tra gli obiettivi lo sviluppo di spazi pubblici sportivi da utilizzare liberamente, ragion per cui crediamo sia un elemento fondamentale. Questo quindi, rispetto alla Commissione sport, rispetto al Tavolo sport credo sia un elemento fondamentale da sostenere e noi saremo lì a ricordarvelo non solo di inserirlo tra gli obiettivi, ma anche nei bilanci futuri di questa Regione.
Un'altra considerazione specifica, come diceva il Consigliere Valle, è sul tema delle garanzie. Tengo, Assessore, a mettere in luce un altro elemento e cioè che soprattutto nelle società sportive, in particolare del mondo del calcio, ma non solo, molte volte ci sono soggetti privati che finanziano pesantemente alcune società sportive, in particolare, ripeto nel mondo del calcio. Molte volte le società di periferia, quelle della provincia, fanno anche difficoltà a dire "no" perché magari si presenta qualcuno con finanziamenti che ti promette di ristrutturare l'impianto, che ti promette di mettere milioni di euro anche su categorie medio-basse del mondo del calcio - e non solo - e quindi fornire - quando svolgevo il ruolo di Assessore del mio Comune l'abbiamo fatto per tutte le nostre società di calcio - garanzie per il ripristino, il riutilizzo, la rimessa a norma o lo sviluppo degli impianti sportivi. Da un punto di vista pubblico è fondamentale. Secondo le ultime indagini, ad esempio, nel territorio di Asti alcune società sono state infiltrate da imprenditori vicini alla criminalità organizzata e quindi ci sono stati dei processi, da questo punto di vista. Lo dico per dare forza a quel passo di quella norma e di questa legge, mettere a disposizione la garanzia, ovviamente secondo tutela e secondo tutte le norme a tutela dell'ente pubblico, è un ulteriore passo per garantire uno sviluppo all'interno dello sport legato al tema sano dello sport, anche da un punto di vista finanziario.
Seppur con un paio di note più o meno negative come diceva il collega Valle sul coinvolgimento, il Tavolo dello sport credo sia un elemento fondamentale. Chiederemo importanti riscontri sullo sviluppo e la convocazione del Tavolo e il coinvolgimento delle realtà sportive delle associazioni di categoria legate allo sport. Un percorso che inizia, un percorso che ci vedrà insieme se gli obiettivi saranno questi e insieme cercheremo di strutturare al meglio il mondo dello sport, anche secondo questi due punti di vista che ho cercato di risottolineare rispetto ad alcuni interventi precedenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Volevo fare anch'io un breve intervento su questo disegno di legge in quanto, come è noto, più di un anno fa ho fatto una campagna elettorale da candidato Presidente e, fra i tanti argomenti della campagna e i vari incontri e confronti, ho avuto anche il piacere e l'onore di avere un confronto organizzato dal CSEN alla Piazza dei Mestieri di Torino il 18 maggio proprio sul tema dell'attività sportiva in Piemonte.
In quella sede tutti i candidati Presidenti, quindi ovviamente non solo il sottoscritto, si erano impegnati, in caso di loro vittoria e di loro elezione alla Presidenza della Regione, a comporre, ad approvare, a costruire un nuovo testo unico per lo sport nella nostra Regione, che raccogliesse tutte le normative vigenti, e superasse la legge del 1995.
Oggi, seppure da parte non del sottoscritto ma della Giunta regionale giacché i cittadini hanno scelto Alberto Cirio per governare la Regione, e seppure in modo non perfetto ma perfettibile, con le osservazioni che sono state riportate sia dal mio Gruppo sia dagli altri, si arriva a portare in Aula questo disegno di legge.
Sono stati mesi durissimi, per lo sport e per chi fa sport in Piemonte per chi fa sport in modo associato. Ci sono state grandissime difficoltà in tutte le associazioni sportive, soprattutto dal punto di vista economico finanziario. Sono stati mesi difficili anche per chi, come me, fa sport libero, anche per il periodo di costrizione e di permanenza forzata tra le mura domestiche, con la difficoltà di poter andare a correre, come amo fare io, per dieci chilometri. Qualcuno si è persino attrezzato a farli nell'androne: io ci ho provato, ma era un po' ripetitivo! Auspichiamo, chiaramente, di non tornare a quei periodi, ma cosa ne sarà di quest'autunno o di quest'inverno, oggi è ancora difficile capirlo.
Ma così come per le altre attività, anche per un settore importante come quello dello sport questo può essere un buon momento per ripartire con le attività ed anche con un assetto legislativo nuovo.



PRESIDENTE

Grazie. Vi sono altre richieste di intervento in fase di discussione generale? Ha chiesto la parola la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo molto volentieri su questo disegno di legge, perché il tema dello sport mi è molto caro.
Credo fermamente nello sport, che è aggregazione, salute e benessere offre fondamentali aspetti formativi, è insegnamento, è rigore, è disciplina. Abbiamo assistito in questi anni ad una trasformazione del ruolo dello sport nella società ed è con soddisfazione che vediamo sempre più giovani avvicinarsi alle diverse discipline sportive, tutte. È come se si stesse affermando una sensibilità sportiva per cui lo sport si pone come fondamento per la formazione e lo sviluppo dei giovani e come stimolo per i meno giovani, rappresentando comunque per tutti una sfida, in primis con se stessi.
Il disegno di legge che stiamo per esaminare va proprio in questa direzione. La finalità non è soltanto quella di un aggiornamento normativo ma va oltre. Ha l'ambizione di ispirare l'azione della Regione in materia di sport ai più alti valori che lo stesso rappresenta.
Spesso notiamo come l'azione politica si riduca a mera governance senza una prospettiva e una visione di insieme.
Ciò che colpisce di questo provvedimento è proprio la filosofia che permea il preambolo del Capo I, dove vengono declinati principi e finalità e vengono richiamati valori come il rispetto, la lealtà, la correttezza valori che dovrebbero essere alla base di ogni vivere civile. Partendo da questi presupposti, il disegno di legge ben focalizza ed evidenzia la funzione sociale, educativa e formativa dalla pratica sportiva nei diversi livelli. Si tratta di un collante che unisce le persone, le generazioni e i popoli.
Lo sport viene visto finalmente a tuttotondo, in una dimensione intersettoriale, nelle sue positive ricadute sul benessere psicofisico e di tutela della salute, nelle possibilità sociali che sottendono alla pratica sportiva, di sviluppo delle relazioni, di integrazione, di inclusione sociale, di attenzione alle persone con disabilità, anche di recupero sociale di aree delle nostre città problematiche.
Inoltre ritroviamo lo sport come volano per l'economia, non solo in modo diretto come conseguenza degli interventi e delle risorse previste con questa legge, ma per l'indotto generato da eventi e manifestazioni sportive, grandi e piccole, sui nostri territori.
Infine viene anche vista una dimensione storico-culturale, richiamata bene nel testo, di valorizzazione degli sport tradizionali, come la pallapugno e la pallatamburello.
Ma dopo la lirica dei princìpi è giusto osservare anche la parte più prosaica del provvedimento. In una corretta ottica pluriennale verranno infatti definite in un programma ad hoc le azioni e le linee di intervento per sostenere da un lato le manifestazioni sportive e, dall'altro, il miglioramento dell'impiantistica in senso ampio.
"Sport" significa crescita individuale e collettiva, ma significa anche economia e posti di lavoro. Ne siamo fermamente convinti, tanto da riuscire a stanziare con questa legge, pur in un momento di grave difficoltà come quello che stiamo attraversando, oltre 14 milioni di euro per sostenere le associazioni e per consentire la predisposizione di misure dedicate al miglioramento dell'offerta ed alla qualità degli impianti sportivi, anche in un'ottica di efficientamento energetico e sostenibilità ambientale altro elemento molto importante.
Infine una sottolineatura rispetto al fatto che questa riforma rappresenta un'importante azione di semplificazione e snellimento, andando a sostituire e ad abrogare ben cinque leggi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e chiedo alla Giunta se intende intervenire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Proseguiamo quindi con l'esame dell'articolato e dei relativi emendamenti.
ARTICOLO 1 Vi sono richieste di intervento o dichiarazioni di voto? Vi invito, intanto, ad avviare la piattaforma Webex.
Non essendovi richieste di intervento, procedo con la votazione.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I Consiglieri Dago e Ruzzola dichiarano di aver votato a favore pertanto lo mettiamo a verbale.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendovi interventi, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n.
1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



GIACCONE Mario

Presidente, chiedo scusa, è andata via la connessione. Dichiaro di votare a favore, anche nella precedente votazione.



PRESIDENTE

Mettiamo a verbale la votazione favorevole del Consigliere Giaccone e anche del Presidente Gallo.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendoci interventi, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n.
2).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Grimaldi, non ha votato.
Dichiara il voto favorevole e lo mettiamo a verbale.
Indìco la votazione sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Visto l'esito delle ultime votazioni, chiedo se possiamo dare lo stesso esito di votazione dei precedenti.



PRESIDENTE

Non tutti hanno.



LANZO Riccardo

Perché non sempre sarà così sulle leggi proposte dall'Assessore Ricca quindi sarebbe stata una bella cosa.



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 15).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



GAVAZZA Gianluca

Presidente, la procedura non ha preso in tempo il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Lo segniamo.
Consigliere Sacco?



SACCO Sean

Anch'io volevo esprimere il mio voto favorevole, perché ho la schermata bloccata. Sono ancora all'emendamento 15). Volevo comunicare il mio voto favorevole anche agli altri articoli, se non dovesse sbloccarsi il computer.



PRESIDENTE

Va bene, mettiamo a verbale il voto favorevole del Consigliere Sacco sull'articolo 4.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non ci sono dichiarazioni di voto sull'emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Per il verbale, i Consiglieri Gallo, Canalis, Rossi, Grimaldi, Valle Sarno, Ravetti, Martinetti dichiarano il loro voto favorevole.
ARTICOLO 5 Non essendoci richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'articolo 5.
Indìco la votazione sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Non essendoci richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'articolo 6.
Indìco la votazione sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi Presidente, visto che è un testo di legge ampiamente condiviso possiamo dare la stessa votazione fino ad arrivare, dato che c'è un emendamento ancora in discussione, a quell'articolo e poi vediamo a che punto è la discussione con gli Uffici.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 6).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 9 L'emendamento rubricato n. 13) è stato ritirato.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 10 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 12 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 13 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 14 L'emendamento rubricato n. 14) è stato ritirato.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 7) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 7).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 8) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 8).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo un emendamento sostitutivo, l'articolo non si vota perch l'emendamento diventa articolo.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 17) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 10) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 17).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 9).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 10).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 11).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 18 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull' articolo 18.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 19 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 20 Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 20 bis Emendamento rubricato n. 21) presentato da Grimaldi.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Sospendiamo la seduta cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 17.33, riprende alle ore 17.40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Eravamo all'emendamento rubricato n. 21) del Presidente Grimaldi, che introduceva l'articolo 20 bis.
Chiedo se vi sono interventi sull'emendamento 21).
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche l'Assessore per l'attenta valutazione. Semplicemente volevamo dare sostanza alle finalità ben illustrate prima anche da diversi colleghi, dello sport libero. Abbiamo aggiunto che la Regione, ovviamente attraverso i programmi pluriennali, può promuovere lo sport libero e favorire, appunto, gli interventi che migliorino l'offerta e la qualità delle attrezzature sportive destinate alla pratica di uno sport e allo svolgimento di una regolare attività fisica e motoria.
Spieghiamo che la Regione, in collaborazione con gli Enti locali e con gli strumenti di cui al comma 1, può promuovere interventi di adeguamento e riqualificazione degli spazi urbani, dei parchi e degli spazi verdi.
Inoltre, può promuovere, sempre attraverso gli strumenti di cui al comma 1 l'uso degli impianti e delle attrezzature sportive a fruizione libera tramite proposte volte a favorire il rafforzamento della cultura che sottolinei gli aspetti positivi e di salute legati alla pratica quotidiana dell'attività fisica e sportiva.
Ci sembrava giusto introdurre un 13 bis prima degli impianti sportivi proprio per favorire anche quello che è il rapporto fra sport ed Enti locali. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Nel merito l'emendamento è assolutamente condivisibile, perché riprende alcune delle finalità, esplicitandole. Quindi non vi è assolutamente contrarietà; anzi, offre un notevole supporto.
Non ho solo capito un passaggio, perché ha letto un po' velocemente e non sono sicuro di avere lo stesso testo letto dal collega. Perché.



(Commenti fuori microfono)



VALLE Daniele

Le chiederei, allora, di rileggere l'ultimo capoverso, laddove dice ".ampia serie di proposte volte a favorire il rafforzamento della cultura che sottolinei gli aspetti positivi", perché non ho capito che cultura. A mio avviso, se non l'ha corretto, non è scritto bene. Solo quello.



GRIMALDI Marco

Il testo recita: "La Regione può promuovere, attraverso gli strumenti di cui al comma 1, l'uso degli impianti e delle attrezzature sportive a fruizione libera tramite proposte volte a favorire il rafforzamento della cultura sportiva che sottolinei gli aspetti positivi e di salute legati alla pratica quotidiana dell'attività fisica e sportiva".



(Commenti del Consigliere Valle)



GRIMALDI Marco

Sì sì, ma possiamo anche arrivare a.
Tra l'altro, la parte finale è più un inciso. Si può anche arrivare a "fruizione libera tramite proposte volte a favorire il rafforzamento e la cultura sportiva" e chiudere lì il punto.
In pratica, si può arrivare fino a "cultura", aggiungendo "sportiva" ed eliminare il resto.



PRESIDENTE

Chiedo all'Assessore Ricca di esprimere il parere della Giunta regionale.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Diamo atto del voto favorevole della Consigliera Disabato e del Consigliere Avetta.
ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 16) presentato da Ricca e Bongioanni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione sull'articolo 21, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 22 Indìco la votazione sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 23 Indìco la votazione sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 24 Indìco la votazione sull'articolo 24.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 25 Su questo articolo - norma finanziaria - insistono due emendamenti. Al riguardo, dobbiamo sospendere la seduta e convocare la I Commissione, che possiamo svolgere tranquillamente in Aula.
La seduta è quindi sospesa.
Chiedo al Presidente Riva Vercellotti di venire a sedersi ai banchi del Governo regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 17.48, riprende alle ore 17.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Siamo all'articolo 25 (norma finanziaria).
Si è conclusa la I Commissione: sono stati presentati due emendamenti dalla Giunta regionale.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 18).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Se non vi sono richieste d'intervento in dichiarazione di voto, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 19).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Se non vi sono richieste d'intervento sull'articolo 25, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 25, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 20).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Poiché l'emendamento rubricato n. 20) era soppressivo, l'articolo 26 è soppresso.
ARTICOLO 27 Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sono concluse le votazioni sull'articolato.
La parola al Consigliere Bongioanni per dichiarazione di voto sull'intero testo.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Velocemente, perché siamo in chiusura.
Con soddisfazione, per l'atmosfera di condivisione che si è respirata e che ha accompagnato la discussione odierna su questo documento di legge e come ringraziamento all'Assessore Ricca, che - sì - mi ha coinvolto subito dall'inizio dei lavori, come Presidente della Commissione sport, ma soprattutto ha adottato un sistema di lavoro che ritengo straordinario e vincente, che è quello che dovremmo utilizzare sempre quando andiamo a scrivere le leggi: non l'ha calata dall'alto, ma, passo dopo passo, ha scritto questo provvedimento, facendosi forza ovviamente con il personale degli Uffici, ma con riunioni periodiche, cadenzate, recependo tutte le istanze del mondo sportivo, sia quello associazionistico sia quello federativo.
Si è arrivati, così, a un testo che ha avuto poi (si è visto oggi in Aula) un iter veloce. A me, personalmente, come uomo di sport vissuto osservato insegnato e anche scritto, fa particolarmente piacere.
Ho apprezzato gli interventi in apertura dei colleghi dell'opposizione in particolare - mi permetto - quelli del Consigliere Valle e della Consigliera Sara Disabato.
Siamo partiti da uno strumento che era oggettivamente antico, perché la legge 93 era una legge del 1995, e con la legge che andiamo ad approvare fra pochi minuti diamo una risposta alle esigenze attuali dello sport anche grazie a una leggera fase emendativa che, a seconda dei vari interventi svolti, ha portato alcuni correttivi che considero importanti.
Per quanto riguarda la parte che ho svolto io, cioè quella relativa a una maggiore sensibilità e attenzione ai Centri di medicina sportiva (fondamentali per il processo sportivo) ringrazio per la seconda volta l'Assessore Ricca per la sua attenzione, infatti sono emendamenti che abbiamo cofirmato e presentato insieme.
È una proposta di legge - questa - che abbraccia molti settori: dagli sport tradizionali, e questo fa piacere, sicuramente, come la palla pugno che affonda le radici nella tradizione del nostro Piemonte alla settimana che sarà dedicata allo sport e al benessere. Quindi, viene messa in evidenza l'importanza della salute connessa all'attività fisico-motoria che tanti studi ci confermano per quanto riguarda le malattie cardiovascolari la parte importantissima dell'impiantistica sportiva fondamentale, ma non si limita a finanziare gli impianti sportivi: determina e scrive come utilizzare le modalità di affidamento degli impianti e i criteri per l'affidamento degli stessi.
Qui, voglio fare un ringraziamento particolare al dottor Gobello, che sensibilizzato dal sottoscritto, è andato a correggere questa parte e a scrivere gli articoli sugli argomenti che ho appena citato.
C'è, poi, un significato importante sulla trasversalità dello sport che è già stato indicato e sottolineato dagli interventi di tutti i colleghi che mi hanno preceduto ed è quello formativo: è l'importanza sociale che ha lo sport. Io penso che ognuno di noi sia la somma algebrica di quello che ha vissuto e, fra i vari addendi che ti aiutano a diventare quello che sei per quanto mi riguarda lo sport ha avuto un ruolo importantissimo aiutandomi poi ad affrontare e superare quelle che sono state le difficoltà più importanti che la vita mi ha messo davanti.
Ritengo che questo valga per tutti, oltre ad avere un significato importante nell'insegnare delle regole: il rispetto dell'avversario, la perseveranza, la correttezza. Tutto questo, anche con le politiche previste per lo sport giovanile, è contemplato in questa legge. In più, si apre un apporto nuovo con l'ente che vedremo nascere - la Sport Commission - per quanto riguarda i grandi eventi.
I grandi eventi hanno un significato enorme, sia in termini di immagine per il nostro Piemonte sia in termini di ricaduta economica dell'indotto che generano. Io ho avuto la fortuna di organizzarne alcuni importanti e posso garantire che l'immagine di un territorio affiancata agli eventi sportivi decolla, oltre al sistema turistico che viene sicuramente incentivato.
In ultimo, questo lavoro è stato possibile realizzarlo così bene grazie a un sistema di funzionari che voglio ringraziare, a partire dal Direttore ovviamente - Paola Casagrande - e con lei la dottoressa Fassio, la dottoressa Pontolillo, la dottoressa Marcella Agosto, che vedo in Aula, il dottor Gobello già citato, il dottor Del Prete che ho visto prima e la dottoressa Villari.
È stata un'azione importante e felice dell'Assessore, pertanto penso che questa sera potremo tornare tutti a casa avendo regalato ai piemontesi uno strumento legislativo importante ed efficace per il nostro Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Perugini.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Sarò molto veloce per dire che il nostro Gruppo, nel dichiararsi favorevole a un testo che ha visto piena condivisione, sia nel dibattito sia nei voti fin qui espressi, vuole sottolineare i complimenti fatti fin qui all'Assessore Ricca, perché ha dimostrato, visto che ci rappresenta oltre che come governo dello sport piemontese, anche come parte politica nella modalità di lavoro, che è stata di dialogo. Se è vero che qualche collega di minoranza, parlando della legge n. 93 del 1995, ha detto che già rappresentava di fatto un testo moderno per lo sport, noi ci permettiamo di dire, Assessore, che lei con un Testo Unico che raggruppa tutte le leggi non mandandole in pensione, ma facendone una sintesi, di fatto, ha strutturato un testo contemporaneo, insieme a tutti coloro i quali hanno collaborato alla stesura.
C'è una cosa che credo nessuno in quest'Aula abbia sottolineato, che invece merita dal nostro punto di vista essere evidenziata, ovvero che in questo testo, per la prima volta, a differenza di tutti gli altri testi, si fa riferimento - ed è espressione chiara - al Comitato Paralimpico. In sostanza, con il testo della legge che andiamo ad approvare, avendo posto in evidenza che non esistono differenze per nessun soggetto di fruire dei benefici di questa nuova riforma strutturale dello sport del Piemonte, lei ha cancellato e ci offre l'opportunità, con il nostro voto, di cancellare quelle differenze che in realtà nello sport non ci sono.
Provo a chiudere non con una battuta, ma con una riflessione che, di fatto, potrebbe strappare un sorriso, ma realtà contiene un concetto importante: citando un film che credo tutti conosciamo, ovvero.



(Commenti fuori microfono)



PERUGINI Federico

Presidente, posso concludere?



PRESIDENTE

Deve.



PERUGINI Federico

Grazie.
Allora, mi risparmio le citazioni, proprio per evitare di avere reazioni da parte dell'Aula. Ringrazio davvero tutti coloro convergeranno con il proprio voto e approveranno questo testo che, come è stato detto e abbiamo provato a mettere in evidenza, ha cancellato tutto e tutti e davvero neutralizza qualsiasi tipo di differenza nel mondo dello sport.



PRESIDENTE

Grazie.
I Consiglieri Stecco e Chiamparino devono dichiarare il loro voto sull'emendamento 1) e l'articolo n. 2 , perché non era stato trascritto.
Era favorevole? Venga messo a verbale che sull'emendamento n. 1) e sull'articolo 2 sia il Consigliere Stecco che il Presidente Chiamparino hanno espresso voto favorevole.
Proseguiamo con le dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Valle, che chiamava in modo poco ortodosso la Presidenza.



VALLE Daniele

Cercavo il contatto con i suoi occhi, ma non lo trovavo.



(Commenti fuori microfono)



VALLE Daniele

Vero? Sarò rapidissimo - perché ci sono delle esigenze di trasporto - per ribadire il voto favorevole del nostro Gruppo, pur con quelle riserve, in particolare, su alcuni tratti del percorso che ci ha portato fino a qua che per quanto accidentato, anche per accadimenti esterni, merita di essere recuperato. Il primo banco di prova sarà quella costituzione, tanto per fare un esempio, del Tavolo dello sport, che dovrà essere sufficientemente inclusivo da far sentire rappresentati i titolari di cittadinanza di tutte le realtà che si occupano di sport diversamente tra di loro.
Ci tengo, però, a una parziale correzione del collega, perch nell'Omnibus approvato nel 2017, avevamo corretto la legge n. 93 del 1995 inserendo in diversi punti anche il Comitato Paralimpico, che non era citato nella versione originale, quindi questo lavoro modesto, ma significativo dal punto di vista culturale e sportivo, aveva avuto un inizio importante trovando cittadinanza nella legge che comunque era vigente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Provo a battere Valle per rapidità.
Come dicevo, sono nato e cresciuto tra la ludoteca di quartiere e i campi da calcio liberi e per questo credo che in una legge organica dello sport fosse opportuno inserire la promozione allo sport libero, messo in pratica negli spazi urbani, nei parchi, nelle aree verdi delle città piemontesi, attraverso la riqualificazione di queste aree, mettendo a disposizione impianti e attrezzature sportive con fruizione libera; in particolare, appunto, il tema dei playground di basket, i campetti da calcio, i percorsi ginnici, attraverso la possibilità di utilizzare diversamente il verde.
Insomma, quello dello sport e libero è un tema in espansione in tutta Italia che mutua esperienze da varie parti del mondo e che ha l'obiettivo fondamentalmente, di riportare lo sport, l'attività fisica e motoria in linea con le raccomandazioni dei medici dell'OMS. La pandemia ha reso semplicemente più evidente questa necessità.
Per questo crediamo che questo possa essere uno strumento di adeguamento di riqualificazione anche degli spazi urbani.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto.
. Ordine del giorno n. 405, inerente a "Sostegno alle famiglie con reddito medio-basso e che intendono iscrivere i propri figli e le proprie figlie ai corsi in cui si praticano attività motorie e/o sportive" presentato da Disabato, Martinetti, Sacco.
È pervenuto l'ordine del giorno 405 della Consigliera Disabato e c'è una richiesta di parola da parte della Giunta.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno è interessante, quindi per noi andrebbe bene. Se la Consigliera è in grado di accettare il nostro emendamento, cioè "prevedere compatibilmente con le risorse attivabili in sede di bilancio, un sostegno alle famiglie", eccetera.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Questo non è il primo ordine del giorno che pongo all'attenzione della Giunta sul tema dello sport; fin dall'inizio della legislatura ho posto determinati quesiti e determinati problemi, soprattutto all'attenzione dell'Assessore allo sport.
I miei ordini del giorno hanno subito diversi ritocchi e questo lo devo ammettere, però devo anche ammettere che, in seguito, c'è stata un'attenzione particolare o, comunque, abbiamo portato avanti il discorso allo stesso modo.
Capisco che sia stato un anno difficile e che le risorse siano anche scarse; tra l'altro, faccio presente che alcune Associazioni e realtà sportive stanno ancora aspettando il contributo COVID, che avrebbe dovuto aiutarle nella ripartenza. So che è un momento economico delicato, ma penso che il sostegno alle fasce più deboli della popolazione che permetta alle famiglie di far frequentare ai propri figli e alle proprie figlie i corsi sportivi sia una priorità e debba essere affrontata assolutamente da parte di questa Giunta.
Accetto l'emendamento della Giunta, però vi dico anche che, come ho fatto per gli altri ordini del giorno (in parte anche attuati, perch l'Assessore Ricca mi ha confermato in diverse occasioni che, per esempio sul fondo per le calamità naturali che andavano a inficiare sulle associazioni sportive, c'è stata effettivamente un'attuazione), confido che questo sia un impegno che ci prendiamo qui, ma che poi verrà portato avanti nelle sedi opportune e verranno fatte le dovute valutazioni di cui noi chiederemo conto.
Accogliamo, quindi, l'emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La prego di recarsi presso i banchi della Presidenza a siglare la modifica che impegna la Giunta a "prevedere in sede di bilancio compatibilmente con le risorse attivabili, un sostegno alle famiglie che appartengono a fasce di reddito medio/basse che intendono iscrivere i propri figli e le proprie figlie ai corsi cui si pratica attività motoria e/o sportiva." Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 405, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'Assessore Tronzano dichiara di aver votato a favore.
Procediamo con la votazione sull'intero testo del disegno di legge n. 80.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 80.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.13)



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