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Dettaglio seduta n.244 del 13/04/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.31 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 1042 presentata da Magliano, cui risponderà l'Assessora Chiorino con risposta scritta, chiesta dall'interpellante; interrogazione indifferibile e urgente n. 1145 presentata da Valle, cui risponderà l'Assessore Chiorino con risposta scritta; interrogazione indifferibile e urgente n. 1154 presentata da Avetta, cui risponderà l'Assessore Chiorino con risposta scritta.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interpellanza n. 1042 presentata da Magliano, inerente a "Temi sensibili a scuola. Il Piemonte rispetta la normativa del MIUR?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interpellanza n. 1042, su richiesta dell'interpellante Consigliere Magliano, sarà fornita risposta scritta dall'Assessore Chiorino.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1145 presentata da Valle, inerente a "Tecnositaf: quale garanzia per i posti di lavoro a rischio?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione indifferibile e urgente n. 1145, su richiesta presentata dal Consigliere Valle, sarà fornita risposta scritta dall'Assessore Chiorino.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1154 presentata da Avetta, inerente a "Situazione società controllata da SITAF, conseguenze occupazionali e sui servizi" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione indifferibile e urgente n. 1145, su richiesta presentata dal Consigliere Valle, sarà fornita risposta scritta dall'Assessore Chiorino.
Grazie e buona giornata a tutti e a tutte.



(Alle ore 9.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(Alle ore 10.06 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta alle ore 10.40)



(La seduta inizia alle ore 10.45)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento comunico che sono in congedo i Consiglieri Cirio, Lanzo, Protopapa e Zambaia.
Il numero legale pertanto è 24.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta di ieri, 12 aprile.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 231, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2023-2025"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 231, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2023-2025", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare di ieri è iniziato l'esame del provvedimento. Dopo lo svolgimento delle relazioni di maggioranza e di minoranza, è iniziata la discussione generale. Sono intervenuti i Consiglieri Ravetti e Avetta, le Consigliere Canalis ed Accossato e il Consigliere Riva Vercellotti. Si sono iscritti a parlare i Consiglieri Sarno, Rossi, Giaccone, Martinetti e Gallo.
Ha ora la parola il Consigliere Sarno che può intervenire in discussione generale per 10 minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Chiedo se l'Assessore rimarrà in Aula o se svolgerà altre riunioni, perch credo che sia fondamentale. Si sta sedendo, quindi proseguo.
Riprendiamo la discussione generale sul bilancio previsionale 2023-2025.
Molti interventi di ieri hanno sottolineato il motivo per cui questo bilancio non funziona. Anch'io, Presidente e Assessore, parto dalla fine.
Di solito, si conclude con una valutazione di quelli che sono gli elementi negativi di questo bilancio e quindi parto dalla frase finale.
La frase finale - e poi la sostanzierò con dei dati e degli elementi di carattere economico - è questa: Assessore, voi siete alla fine di questa legislatura, è un po' come la fine dell'anno scolastico. Anche noi siamo verso la fine dell'anno scolastico. I nostri studenti sono in trepidante attesa per recuperare, soprattutto chi è sotto nelle materie e negli ultimi esami...



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Grazie, Capogruppo. Io stavo andando avanti.



PRESIDENTE

Non è gentile, Presidente Gallo, lì c'è un suo iscritto di partito.



SARNO Diego

Ce l'aveva con lei, Presidente, non ce l'aveva con me.



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere, Sarno.



SARNO Diego

Stavo dicendo, Presidente, che è un po' come gli studenti che vedono avvicinarsi la fine dell'anno e scrutano la commissione che deve giudicare il proprio anno; quindi, se avere dei debiti, se essere bocciati o avere dei debiti che devono essere recuperati a settembre.
Se ci fosse una commissione di esame o di valutazione di questo e degli ultimi quattro anni di questa maggioranza, credo che non avrebbe l'intenzione di rimandarvi a settembre con dei debiti, ma di una totale bocciatura rispetto alla gestione di questi quattro anni e di questo bilancio previsionale.
Altro elemento, sempre in conclusione, Assessore e Presidente. Vi salva in parte una capacità particolare del Presidente Cirio. Infatti, il Presidente Cirio ha questa capacità unica - capacità e fortuna per voi e sfortuna per i piemontesi - di riuscire sempre a ribaltare la realtà. Mi viene in mente vista anche la provenienza politica e culturale del Presidente, che è un po' come si comporta un buon agente commerciale di Publitalia 80. Non so se avete presente la figura. Quella figura era capace, negli anni '80 e negli anni '90, di costruire una narrazione volta a convincere il mondo e il Paese con una comunicazione che aveva un'efficacia sul momento, ma quello stile comunicativo, in prospettiva, ha poi creato, in maniera parziale e non unica, dei danni, perché ci siamo abituati anche in ambito politico, ma non solo, a vivere esclusivamente di quella comunicazione, di quegli annunci e di quella trasformazione della realtà.
Perché dico questo? Da dove traggo queste considerazioni che, di solito, si fanno alla fine? Da un lato, perché questo bilancio non pone in nessun modo attenzione al tema della crisi ambientale, che oggi chiede alla politica di assumere scelte coraggiose, drastiche ed utili a modificare lo status quo del nostro Paese e delle nostre politiche.
Nessun atto in questo bilancio pone, ad esempio, attenzione sulle comunità energetiche. Ieri il collega Avetta l'ha detto: avevate promesso che nel prossimo bilancio ci sarebbe stato un finanziamento sulle comunità energetiche. In quell'ordine del giorno c'era un impegno: come qualche collega di maggioranza ricorda sempre, quando c'è un impegno o questo viene rispettato oppure deve essere quantomeno giustificato il fatto che l'impegno di quell'atto di indirizzo approvato non trovi riscontro nell'ultimo bilancio utile di questa legislatura. Da questo punto di vista noi vi abbiamo aiutati. C'è un emendamento e c'è un ordine del giorno proprio sulla crisi ambientale, che speriamo vengano approvati.
Passiamo al tema della scuola. Già l'anno scorso sui voucher libri e trasporti 70 mila famiglie idonee sono rimaste escluse; oggi, tagliate un altro milione di euro, così come tagliate sulla graduatoria delle scuole paritarie. È vero che poi c'è la variazione di bilancio su cui magari troverete i fondi per coprire, ma non può sempre funzionare così, anche perché ci sono di mezzo i tempi con cui vengono dati quei contributi, che è un elemento fondamentale per tutelare le famiglie in difficoltà, a differenza di quanto diceva il collega Riva Vercellotti sul fatto che non si aumentano le tasse. Se non si aumentano le tasse, ma non si danno i contributi per il sostegno alle famiglie, rimane più o meno la stessa situazione.
Ad esempio, sulle borse di studio, come l'Assessore Tronzano ben ricorda c'è il tema degli 8 milioni utilizzati sui fondi europei: cosa succederà dopo il 2024? Non state programmando niente rispetto alla copertura del 100%. Ci arriveremo noi nel 2024 e dovremo porre rimedio a quella scelta.
Anche sul sistema sanitario, quei circa 250/300 milioni di euro in disponibilità, al netto di alcune spese obbligatorie, avete fatto scelte sbagliate. Sul tema della sanità e delle assunzioni non c'è un euro; ma aumentate i soldi per i gettonisti, man mano giustificando, come dice il Presidente Cirio stile Publitalia 80, "preferisco curare che non farlo".
Ebbene, lo faccia assumendo personale sanitario dipendente pubblico stabile che dà una prospettiva alla sanità pubblica. Così si curano le persone.
Altro tema fondamentale, basato su una visione sbagliata della vostra società piemontese - e non solo, anche a livello nazionale, come qualcuno ha già detto (forse la collega Accossato) - è il capitolo sulla Vita nascente: un modello di sanità e di società completamente sbagliato. Se si vuole garantire la vita, non solo nascente, ma anche successiva, non si taglia, ad esempio, sulle contribuzioni, sui voucher libri e sul trasporto.
Come a livello nazionale, state differenziando i figli delle coppie eterosessuali dalle coppie monogenitoriali. È un tema drammatico; a livello nazionale, la stessa forza politica, che appoggia una visione distorta della nostra realtà, fa differenza tra figli di serie A e figli di serie B.
Quelli sono figli. Punto. Sono bambini. Punto. Non c'è differenza. Dovrete renderne conto a quelle famiglie, sempre e comunque, alla vostra coscienza e a quei minori.
In ultimo, Presidente, vado verso le conclusioni su alcune questioni più particolari.
Il primo l'ha citato il collega Bertola: 43 mila euro per la giornata in onore delle Forze dell'ordine, pur esistendo una legge regionale e nazionale sul tema delle mafie, legato anche alle Forze dell'ordine che guarda caso, cuba solo 27 mila euro (una legge regionale), mentre la nuova giornata ne cuba 43 mila.
Il segnale mi sembra molto chiaro: punire, anche attraverso una legge nazionale e regionale, quelle realtà, compresi i sindacati delle Forze dell'ordine che stanno dentro a quella giornata, che invece vengono separate, come se la lotta alle mafie fosse separabile. La lotta alle mafie e il ricordo delle vittime innocenti delle mafie sono cosa unica.
Chiudo con l'unico aspetto interessante e positivo di questo bilancio.
All'inizio della legislatura, l'Assessore alla cultura aveva dichiarato che non avrebbe più concesso convenzioni. In questo bilancio c'è un capitolo da 804 mila euro per convenzioni con enti pubblici o enti del terzo settore. È un capitolo aperto, Presidente e Assessore: su quegli 804 mila euro non ci sono progetti e quindi avete, come noi vi avevamo detto in Commissione cultura, ristabilito le convenzioni. Avete ascoltato, almeno su questo, le opposizioni, in particolare il PD, e avete messo 804 mila euro. mi dica Presidente?



PRESIDENTE

Ha terminato il tempo a disposizione.



SARNO Diego

Stavo terminando, mi ha interrotto prima per colpa del Capogruppo Gallo, mi dia quei secondi in più.
Quel capitolo di 804 mila euro è una marcia indietro della Giunta che finalmente ha ascoltato, almeno su questo, il Pd e le opposizioni, quindi magari contribuiremo in Commissione cultura a decidere insieme come stipulare convenzioni per progetti culturali strategici sul nostro territorio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha la facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Alcune brevi considerazioni sul bilancio previsionale 2023-2025, che condivido con l'Aula, con i colleghi di minoranza e con la maggioranza.
Il bilancio potrebbe sembrare un atto apparentemente tecnico, in realtà è profondamente e squisitamente politico. Da questo documento si evince quali siano gli orientamenti, gli indirizzi e cosa la Giunta, e la maggioranza in quel momento, intendano rispetto alle proprie azioni. Interpretando le scelte che fate noi possiamo - noi e tutti i cittadini piemontesi - capire qual è il modello di Regione che avete in mente.
Da questo bilancio cosa emerge? Emerge, al di là di tutte le singole scelte, la mancanza di un collegamento tra le stesse, la mancanza di una visione di insieme e di un disegno comune che tenga tutto collegato. C'è un inseguimento, che dimostra buona volontà e sforzo, soprattutto dall'Assessore al bilancio e di alcuni altri, delle urgenze e delle necessità, ma non c'è, a monte, un quadro - guardo la ratio di fronte a me che nell'insieme posizioni i diversi ambiti per la quale la Regione ha le competenze, per il quale i cittadini si aspettano delle risposte e che coordini tutte le figure mettendole in relazione le une con le altre.
Cosa emerge? Emerge la mancanza di un collegamento degli Assessorati, la possibilità di parlarsi, non per risolvere il singolo problemino tecnico estemporaneo di circostanza, quanto per coordinare insieme politiche iniziate quattro anni fa e che dovrebbero proseguire oltre il mandato elettorale di questi cinque anni. Non è solo mancanza di collegamento tra gli Assessorati, ma anche tra le realtà territoriali, economiche associative e istituzionali - e mi rifaccio di nuovo al disegno che abbiamo di fronte - in un quadro di insieme che si possa comprendere.
In questo, a mio avviso, non c'è tanto la mancanza del singolo Assessore non avrei niente da rimproverare a chi cerca di fare al meglio il proprio lavoro - ma c'è la mancanza del Presidente, che non ha saputo, in questi anni, svolgere un ruolo di coordinamento e di indirizzo generale - ed è stato, oggettivamente, un po' assente. Non "un po'", direi che è stato oggettivamente assente. Assente non solamente in aula, perché la sua assenza in aula è paradigmatica di come lui segua un suo percorso personale, visitando i territori e guadagnando consensi a livello personale, ma poco tutelando, poco assistendo e poco sostenendo le vicende di Giunta e le attività d'Aula. Di fatto, non c'è coordinamento tra Assessori; gli Assessori si muovono - almeno dall'esterno così si osserva indipendentemente, in modo non coordinato e agendo ciascuno nel proprio ambito, magari anche con buona volontà - come ho detto - ma senza la visione che sarebbe necessaria per un territorio vasto, complesso e pieno di opportunità. Invece, malgrado tutte le opportunità, è un territorio in difficoltà e in ritardo rispetto ad altre regioni che, per potenzialità e numero di abitanti, potrebbero essere messe in parallelo.
In questo bilancio sono numerosi i ridimensionamenti economici, e anche gli aspetti che sono stati ignorati un po' ci indicano qual è l'orientamento generale della Giunta. Sono stati richiamati i trasporti pubblici locali: i fondi per il trasporto ferroviario destinati all'Agenzia per la Mobilità Piemontese passano da 31 milioni e 500 mila euro a 30 milioni, con una riduzione di un milione e mezzo. La quota regionale di cofinanziamento per gli Enti locali destinati ai servizi minimi di trasporto pubblico è ridotta di 10 milioni. Non più di due o tre giorni fa sentivo il Presidente raccontare - in un interessante incontro per la presentazione di un libro del Direttore di "la Repubblica" - che da giovane studiava a Torino arrivando in treno da Alba, dopo aver percorso un primo pezzo dal suo paese fino ad Alba e un secondo pezzo in treno fino a Torino e dalla stazione fino in via Po dove frequentava l'università. In relazione a questo, come anche al ridimensionamento di altri sostegni agli studenti, io mi chiedo se un giovane di oggi abbia la medesima opportunità o se sia sottoposto a sacrifici ancora maggiori di quanti ne facesse Cirio a suo tempo. Alberto Cirio, in questo momento, avrebbe lo stesso treno che lo ha portato ogni mattina fino a Torino? Qui emerge una delle vostre visioni della regione, il vostro modello regionale. Mobilità è uno strumento fondamentale di uguaglianza e di riscatto. Se non garantiamo ai più deboli, cioè a quelli che non hanno mezzi propri, la possibilità di muoversi per studiare, lavorare, come possiamo pensare che si attivi quel minimo di ascensore sociale che tutti ambiamo, sia questo sia l'altro lato dell'Aula, rimettere in moto? Collegato a questo tema c'è anche quello ambientale, per il quale lamentiamo una scarsissima disponibilità di risorse in questo bilancio. È stato richiamato l'esempio per tutti del mancato finanziamento alle Comunità energetiche; ma del resto questo tema - ed è qui che mi richiamo all'introduzione iniziale legata ai collegamenti che dobbiamo fare - si lega al precedente. Se non ho una cultura di un certo tipo e non favorisco la mobilità sostenibile, sto anche danneggiando l'ambiente e mortificando una politica che lo protegga e lo valorizzi.
Gli studenti non saranno solo ostacolati nella loro possibilità di muoversi; anche le risorse a disposizione con l'abbassamento dei voucher "buono scuola" saranno ridimensionati. I colleghi hanno già illustrato i tagli per un valore, se non sbaglio, di una riduzione complessiva di 3 milioni e 200 mila euro tra scuole pubbliche e scuole paritarie. Di nuovo colpiamo la fascia più debole, i meno abbienti, nel momento più delicato della loro formazione, quando sono più vulnerabili e quando creano i presupposti per una vita di lavoro dignitosa e serena. Nella storia di ciascuno di noi non solo c'è riconoscenza per chi ci ha dato giusti consigli nei nostri primi momenti formativi nella scelta d'indirizzo generale educativo, ma anche per i contenuti che ci ha lasciato, che consentono di poter ambire a un lavoro, a una vita serena, equilibrata e che legittimamente abbia un proprio riscontro economico. Con questo tipo di sottrazioni progressive, in realtà, togliamo la speranza a queste nuove generazioni.
Infine il tema della sanità: da un certo punto di vista, la madre di tutte le battaglie. Non ci sentiamo di attribuire all'Assessore singolo, nello specifico, la responsabilità dei tanti problemi non risolti. Tuttavia dobbiamo ricordarli ed evidenziarli perché è il nostro mandato istituzionale come opposizione. La mancanza di assunzione del personale che garantirebbe un accesso equo ai servizi e una riduzione effettiva delle liste d'attesa; un decongestionamento dei Pronto soccorso, una riduzione sensibile dei problemi di burn-out dei professionisti sanitari e permettetemi di aggiungere - evitare lo sfruttamento un po' innaturale e rischioso, dal punto di vista della salute pubblica, dei giovani specializzandi. Ci sono molte realtà in cui la carenza di specialisti costringe o, comunque, incoraggia lo specializzando, quindi una professionalità non ancora completamente formata, ad occuparsi delle prime visite, ad occuparsi di ciò che dovrebbe fare chi, invece, è più formato di lui. Da un certo punto di vista, un'opportunità per i giovani, ma anche un po' troppo rischioso sotto altri.
Purtroppo, anche la politica di edilizia sanitaria soffre della necessità di dare risposta ai singoli territori senza una visione d'insieme che presupponga uno scenario complessivo e che sappia, in alcuni casi, dire i giusti "no" e non continuare a dire "sì" a tanti territori diversi per accontentarli. Manca un po', anche in questo caso, una visione geografica d'insieme.
Un ultimo punto con cui voglio cogliere la suggestione per la riflessione finale. Come non si rileva una programmazione nell'edilizia sanitaria inseguendo necessità di consenso territoriale, così anche dalla Giunta non emerge - l'ho detto all'inizio e chiudo con il medesimo concetto - un progetto d'insieme. Non si percepisce una visione in cui lo sviluppo si lega alla formazione, l'ambiente al sistema dei trasporti, la sanità al lavoro e alla scuola, l'assistenza all'economia: senza una visione di questo tipo, si vive alla giornata e non si va lontano, pur con la miglior buona volontà, come ho riconosciuto fin dal principio, ma non è questo il punto. Si perde il treno dello sviluppo.
È la sanità - e l'Assessore competente - che più di ogni altro settore paga il prezzo di questa mancanza di visione complessiva, grazie alla quale ciascuno ambito dovrebbe, invece, fare in modo che si creasse un circolo virtuoso che sostiene e appoggia la sanità. Questo è, secondo me, il tema stando ai rilevamenti preelettorali, su cui verteranno le prossime elezioni, anche se non tutti i percorsi sono chiaramente prevedibili.
Non parlate di un Piemonte in cui tutto si lega, in cui ciascuno ha la responsabilità dell'altro, in cui qualunque gesto ha delle conseguenze nel bene e nel male e in cui ciascuno è responsabile di chi gli sta di fianco e in cui non ci si muove solo per sé.
Di questo non siete riusciti a dare un senso, il senso di un unicum in cui nessuno si salva da solo, ma tutti si salvano insieme.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Giaccone per l'intervento.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in discussione generale in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà per nove minuti (compensiamo il minuto di ieri della sua Presidente di Gruppo).



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
La mia Presidente di Gruppo ieri ha fatto un ottimo intervento, per cui accetto con grande piacere il minuto in meno. Ha rimarcato quelle che sono le falle di questo bilancio; un bilancio che ormai è una sorta di "fotocopia" di quello che abbiamo visto negli anni scorsi.
Gli interventi che ho avuto il piacere di ascoltare, oltre a quello della Presidente Disabato, hanno tutti, più o meno, lo stesso filo conduttore: la mancanza di una programmazione, la mancanza di quella che potremmo definire una visione d'insieme, con interventi a spot, a macchia di leopardo, che non danno nessun senso di programmazione in un'ottica di sviluppo volta a migliorare le condizioni dei nostri concittadini.
Com'è già stato sottolineato, si fanno molti di annunci: si è parlato ad esempio, di rilanciare le comunità energetiche, ma ad esclusione di qualche ordine del giorno che proviene principalmente dalle forze di minoranza, non mi sembra che ci sia tutta questa spinta in quella direzione, salvo poi lasciare la questione all'iniziativa di piccoli Comuni. Credo che sia veramente importante fare questo tipo di analisi: la prima comunità energetica d'Italia nasce a Magliano Alpi, un piccolo paesino in provincia di Cuneo; ne sono seguite altre, sempre in piccoli Comuni che comunque cercano di trovare le risorse con le loro forze per portare avanti un discorso nell'ottica della transizione ecologica, per migliorare l'ambiente, per sprecare meno risorse e ricorrere sempre meno a carburanti derivanti da produzioni fossili. Tutto questo viene lasciato troppo all'iniziativa personale di qualche Sindaco, che magari è illuminato e che magari fa riferimento a forze politiche che non hanno proprio nelle loro corde - diciamo così -questo sentimento così ambientalista.
Vorrei però focalizzare il mio intervento su alcune proposte che sostengo con degli emendamenti che discuteremo e che spero porterete avanti, dal momento che non sono così distanti da quanto dite voi.
Quando partecipo a qualche convegno, all'inaugurazione di qualche sagra o anche solo a qualche discussione più o meno importante, emerge sempre questa volontà di intervenire sui grossi problemi; volontà che, però, poi rimane ferma lì (citerò qualche esempio nel prosieguo).
Quello che però vorrei sottolineare, Presidente, è che quando sono stato eletto in questa Assemblea legislativa ho provato, in qualche maniera, a suggerire delle proposte. Ho ricoperto anche il ruolo di Consigliere comunale nel mio Comune (allora era guidato dal Sindaco Marello) e alcune proposte sono anche riuscito a farle passare, cercando di sostenerle con quelle che, a mio avviso, erano ragioni di buonsenso e soprattutto di utilità per i nostri cittadini. Devo rilevare che qualcosa si è riusciti a far passare, convincendo gli avversari politici sulle buone intenzioni di queste proposte, che non sono sempre e solo rivolte a piantare una bandierina politica o ad ottenere visibilità, ma sono effettivamente finalizzate a tutelare gli interessi dei cittadini.
Io ho fatto due o tre proposte (lo so, posso sembrare noioso, perch tutte le volte che si parla di bilancio le ripropongo): abbiamo approvato in questa Assemblea una proposta di legge sul sostegno alla coltura della canapa e alla sua filiera, ma è tutto fermo, nel senso che una volta non ci sono i soldi, una volta non c'è il Regolamento. poi, però, i soldi per quello che ci interessa, ad esempio per creare la figura dei Sottosegretari, dei Supplenti e dei Riservisti, li troviamo. Invece, per portare avanti questi progetti, che rientrano in una visione di transizione ecologica, i soldi non si trovano.
Abbiamo un serissimo problema di acqua: ce ne stiamo rendendo conto forse troppo tardi. Le proposte che ho avanzato vanno esattamente in questa direzione: dobbiamo attivarci per far capire che esistono anche altri sistemi di agricoltura più sostenibili. Non dico che si debba investire tutto su questi sistemi, ma almeno cominciare a fare un piccolo lavoro in questa direzione, mettere un piccolo mattoncino affinché gli imprenditori che hanno voglia e credono in questi progetti si sentano tutelati, sentano che c'è un impegno serio da parte delle istituzioni ad andare in una certa direzione. Tutto questo, invece, è fermo. E quando uno chiede spiegazioni.
Ad esempio, non si riesce a capire, a distanza di due anni, come non si sia potuto ancora redigere un Regolamento per distribuire 80.000 euro l'anno: parliamo di una legge che aveva 300.000 euro spalmati su tre anni. Lo trovo assolutamente assurdo e illogico: non riesco proprio a capire. Così come non riesco a capire le risposte che mi vengono fornite, secondo cui bisogna andare a modificare una legge: modifichiamo una legge che abbiamo approvato tutti noi? Su questo aspetto sarò noioso, sarò testardo, ma continuo a non capire come l'Assessore non possa intervenire (peraltro, sarei anche stufo di ascoltare queste critiche!). La stessa cosa succede per quanto riguarda il Forum regionale dei giovani: durante l'omnibus abbiamo fatto una lunga discussione in merito; io stesso ho presentato degli emendamenti. Persino come Ufficio di Presidenza avevamo provato a costruire un emendamento molto laico che andasse a sgravare l'Assessore dei suoi compiti, di fatto agevolandolo: è stato bocciato anche questo emendamento! Eppure, parliamo sempre di giovani e della grande risorsa che rappresentano. Capisco che l'ottimo Assessore Ricca abbia cose più importanti da fare, come ad esempio occuparsi delle partecipate. Poi abbiamo visto ultimamente (parlo di Finpiemonte) come ce ne occupiamo! E mi fermo qua, ma ce ne sarebbe ancora parecchio da dire! Trovo allucinante che non ci sia una presa di posizione. Tra l'altro avevamo avuto la garanzia dal mediatore - mi consenta il termine - il dottor Balena, che si sarebbe fatto un ordine del giorno per andare a sanare questa situazione. Siamo ancora qua e la situazione non è stata sanata, il Forum Giovani non parte e una legge approvata nel 2019 all'unanimità con un'altra maggioranza, ma votata anche da parte dell'allora opposizione che adesso è maggioranza, è ferma al palo e nessuno ha voglia di fare qualcosa. Credo che tutto ciò sia assurdo.
Un tema cui tengo molto, e spero che in questo ambito si possa fare qualcosa, è quello della sicurezza stradale - e so, Presidente, che anche lei è molto sensibile all'argomento. Al riguardo, mi sono fatto stampare i titoli dei giornali degli ultimi giorni, cioè del weekend di Pasqua e Pasquetta. La parola che emerge principalmente sugli articoli di giornale è "morte": strade di morte", "la curva della morte". Ma cosa aspettiamo a mettere quattro soldi - perché quello che chiedo sono quattro soldi - su questi capitoli per cercare di migliorare questa situazione? Sui trasporti non vogliamo incidere, per le ferrovie non abbiamo soldi, le merci non possiamo farle viaggiare sui treni perché è costoso. Volete investire sulle strade? Credete in questo progetto? Almeno mettiamo dei soldi su queste partite, perché la sta pagando la gente.
Difatti, si registrano 6 morti dall'inizio dell'anno sulle strade della Granda - parlo della mia Provincia, che è una di quelle più colpite e che ha la maglia nera. Nel 2022, sono state 47 le vittime, una in meno del 2021: possiamo parlare di un miglioramento, ma sono sempre tantissime. Sono persone normali che vanno al lavoro o che escono per farsi il week-end: dovrebbe essere una giornata di gioia e di svago con la famiglia e con gli amici, per fare una gita e poi all'improvviso succedono queste cose.
Abbiamo fatto una raccolta firme promossa dal giornale "la Stampa" e il Presidente ha messo la prima firma. Abbiamo anche ritardato l'inizio della cerimonia perché il Presidente Cirio doveva mettere la prima firma.
Benissimo, mettiamo le firme sulle petizioni, però, Presidente, mettiamo anche dei soldi su questi capitoli, perché sono veramente importanti: ne va della vita delle persone, ne va della sicurezza di tutti quanti noi. E non capita sempre agli altri, Presidente, può capitare anche a noi o ai nostri figli o ai nostri cari. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Martinetti, che ha aumentato il debito di due minuti e mezzo, ma glieli abbuoniamo.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Gallo; ne ha facoltà per dieci minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
È un po' complicato parlare di bilancio ed intervenire in discussione generale quando tutti stanno facendo altro e ci sono ampie discussioni in sede di maggioranza.



PRESIDENTE

La Presidenza la sta ascoltando, prosegua.



GALLO Raffaele

Infatti, stavo dicendo che meno male che c'è il Presidente Gavazza che ci ascolta, perché chi non vede l'Aula non vede la serie di capannelli in giro per l'aula, a parlare di temi di bilancio, ma che non stanno ad ascoltare il dibattito. Di questo mi dispiace.
A prescindere da questo, è comunque difficile parlare di questo bilancio perché sostanzialmente è senza capo né coda. È un bilancio che assegna delle risorse, iscrive dei numeri, ma che non ha un disegno complessivo di quelle che sono le scelte strategiche di questa maggioranza e di questa Giunta.
Devo dire che ci siamo abituati, perché ormai siamo all'ultimo bilancio della legislatura: non è una novità che si facciano bilanci senza un profilo di strategia, anche solo a breve o a medio termine, senza investimenti o decisioni strategiche che possano impattare sul Piemonte nei prossimi anni, ma che si inseriscono delle scelte di allocazione delle risorse un po' qui e un po' là, un po' a random, o, comunque, a seconda delle richieste dei vari Gruppi di maggioranza.
Questo non è il bene del Piemonte, perché noi stiamo continuando ad investire risorse senza tracciare un percorso e un disegno complessivo. E se fino a qualche anno fa avevate la scusa - che continuate ad usare - per dire che il COVID non vi permette di fare progettazione a medio termine e in ogni ambito di discussione o di dibattito si ricorda sempre che o prima o dopo il COVID, nel caso delle assunzioni sulla sanità, siamo ripartiti.
In questo caso siamo ormai a due anni dall'uscita dall'emergenza del COVID e non c'è nessuna traccia di un disegno strategico per il Piemonte e neanche in questo bilancio, che tra l'altro arriva come sempre molto tardi.
Approverete il bilancio a fine mese e vuol dire che le prime risorse saranno assegnate a metà maggio. Arriviamo come ogni volta a metà anno dove per quanto riguarda la spesa corrente sicuramente saranno spese le risorse, ma sarà sempre più complicato spendere le risorse in conto capitale entro dicembre dell'anno in corso, proprio per la lentezza e il ritardo con il quale assumete le decisioni, portate i disegni di legge di bilancio in Aula e affrontate la discussione.
Tutti questi aspetti sembrano tecnicismi, ma in realtà impattano sulla vita dei piemontesi, perché, non riuscendo a mettere in campo le risorse per gli investimenti assegnate nei vari capitoli di bilancio, non si portano avanti gli investimenti sul territorio del Piemonte.
Direi che grossi problemi non ce ne sono, perché investimenti non ne vediamo in questo bilancio, se non il finanziamento del Manufacturing Technology Center - un investimento lanciato nell'ultimo anno della Giunta Chiamparino che avete portato avanti - l'investimento sulla Cittadella dell'Aerospazio. Ci mancherebbe che non ci fossero le risorse per questo investimento così importante, anche questo nato preliminarmente ancora negli anni della Giunta Chiamparino. Non si vedono disegni di altro tipo.
In generale, risottolineo i grandi temi che hanno citato i miei colleghi ponendo un accento particolare su una questione. In questo bilancio avete fatto scelte, secondo me sbagliate, che pagheremo nei prossimi anni: assegnare risorse europee su capitoli le cui politiche di norma venivano pagate con fondi regionali. In particolare, parlo della copertura dei capitoli sul diritto allo studio, sugli assegni di cura e parte della formazione professionale. Quelle erano - per il diritto allo studio, in particolare - risorse regionali che venivano assegnate con il bilancio per coprire le borse di studio.
Solo l'anno scorso, grazie a una deroga della Commissione europea, per arrivare al 100% è stata utilizzata una parte dei FESR, i fondi europei ma in minima parte rispetto al monte complessivo. Quest'anno, avete fatto la scelta di utilizzarlo totalmente. Questo vuole dire che avete, da un lato, liberato risorse regionali che però non capiamo dove andrete a mettere (parliamo di circa 60 milioni) e, dall'altro, liberate risorse una tantum su questo bilancio che distribuirete nei vari capitoli, però dal prossimo anno.
Se non avremo più la deroga nell'utilizzo dei fondi europei, come faremo? Dovremo recuperare tutti i soldi regionali, i fondi regionali, per coprire le spese per il diritto allo studio. Il prossimo anno sappiamo essere un anno elettorale, quindi è un anno in cui faremo il bilancio molto prima di adesso perché saremo già in campagna elettorale. Faremo a inizio marzo un bilancio tecnico, un bilancio di transizione, per cui questi temi li dovrà affrontare chi vincerà e chi governerà da luglio 2024 in avanti ma non stiamo facendo un buon servizio al Piemonte neanche in questo caso.
Manca, in generale, un sostegno alle politiche legate al voucher per le nostre scuole e i nostri studenti. Non vi state distinguendo neanche in questo bilancio per un investimento maggiore in questo ambito. Ve lo ricordiamo ogni volta e anche in questo caso faremo le battaglie legate a questa politica per noi fondamentale, che deve essere assolutamente attuata.
Fate scelte una tantum per la copertura delle spese, come quello del fondo immobiliare Invimit, che contestiamo. Voi oggi fate confluire degli immobili in un fondo Invimit che ci anticipa una quota percentuale del valore, che poi venderà a sua volta i beni immobili, ma che è un'entrata una tantum sulla.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, prendete posto oppure, se dovete discutere di faccende vostre, potete uscire dall'Aula. Grazie.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, ha senso.



PRESIDENTE

Guardi, Consigliere, non ho ripreso i colleghi della minoranza, ma i Consiglieri della maggioranza.



GALLO Raffaele

Ma lei mi deve fare parlare, Presidente. Ha senso che noi, opposizione parliamo a una Giunta.



PRESIDENTE

Io la sto ascoltando, se vuole non le ripeto.



GALLO Raffaele

.non presente, se non l'Assessore Chiorino?



PRESIDENTE

Non le ripeto alla lettera quello che lei ha detto, ma la sto ascoltando ed è molto interessante.
Grazie.



GALLO Raffaele

No, no, ma io. la ringrazio perché condivide le mie battaglie e le nostre battaglie, quindi si faccia carico dentro la maggioranza...



PRESIDENTE

Non condivido, le ho detto che sto ascoltando.



GALLO Raffaele

Bene, però dato che nella prossima legislatura, con la presenza dei Sottosegretari, la situazione sarà questa, almeno in questa legislatura, in cui invece la Giunta è obbligata a stare in aula, proviamo ad ascoltarci.
Noi portiamo avanti delle tematiche politiche, non stiamo raccontando agli Uffici cosa pensiamo perché dobbiamo fare passare il tempo, però se non abbiamo un interlocutore.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, c'è l'Assessore Chiorino in aula.



GALLO Raffaele

Ma no, Presidente, guardi.



PRESIDENTE

È qui che la sta ascoltando, non dobbiamo polemizzare io e lei. Lei proceda con la discussione.



GALLO Raffaele

Sa cosa le dico? Che non vado avanti. Sa perché? Primo, perché non ho voglia di raccontare una cosa a delle sedie vuote che non mi ascoltano secondo, perché non c'è neanche l'Assessore Tronzano. Faccia la riunione in aula, così almeno è presente. Come faccio a parlare di bilancio - non me ne voglia l'Assessore Chiorino, che ringrazio per la presenza - senza l'Assessore Tronzano in aula? C'è mezza maggioranza in riunione nella sala qua accanto, io fossi in lei, Presidente, sospenderei la seduta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Ringraziamo il Consigliere Gallo per i suggerimenti.
Ha chiesto di intervenire sulla discussione generale il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Se non avessi il senso del ridicolo, direi che dato che mi è tornato un filo di voce ne approfitto per fare l'ultimo intervento in quest'Aula sul bilancio, ma avendo un pochino il senso del ridicolo eviterò di dirlo.
Dirò, invece, che non volevo intervenire per il male alla gola, per intervengo perché vedo che la maggioranza ha bisogno di tempo per cercare di trovare un accordo. È meglio utilizzarlo per dire due o tre cose che ti passano per la testa, invece che sospendere la seduta e non fare nulla.
Faccio un'altra premessa, Presidente, con solo un filo di ironia, solo un filo, lo dico subito.
La premessa è che tutto quello che di male succede in Piemonte è colpa nostra, mia (a volte non tutta mia, a volte anche di Saitta e a volte anche di altri) e quando proprio non si riesce, è colpa della Bresso, cioè si fa un salto indietro nel tempo, una giravolta. L'ironia è un filo, perché c'è un fondo un po' di verità in questo (qui parlo per me, ovviamente, per noi).
Ci siamo trovati a governare la Regione in una fase che veniva dopo la crisi del 2008, la famosa crisi Lehman Brothers e veniva dalle politiche di austerità fatte in accordo con l'Europa, che hanno comunque pestato duro.
L'ho vissuta una parte da Sindaco e una parte da Presidente della Regione e ogni volta che c'era la discussione sulla legge di bilancio nazionale, i tagli erano sempre sulla sanità e sugli enti locali, oltre ad altri aspetti. Pertanto, c'è un fondo di verità in quello che dice la narrazione del Presidente Cirio e della maggioranza ogniqualvolta si è trovata un po' in difficoltà.
Io però penso, facendo certamente degli errori, che abbiamo cercato di affrontare la fase che ci toccava, perché a noi toccava affrontare, perch non sempre governare vuole dire fare ciò che ti piacerebbe fare, ma devi fare ciò che puoi fare nel contesto dato. Abbiamo cercato, ripeto, forse anche con errori, di affrontare quella fase di sacrifici pesanti, cercando di introdurre una visione minima che richiedeva implementazioni, che per era un'impostazione.
Le faccio un esempio: in qualche seduta di Consiglio scorso avete approvato la delibera che istituisce l'ospedale dell'ATO 5 a Cambiano. Qui si è ritrovata l'unità del Movimento 5 Stelle della passata legislatura. Non discuto di questo, però noi, nella scelta di Moncalieri, oltre a una valutazione del sito - come tutte le valutazioni, dipende a quale parametro si dà più peso per scegliere il numero 1, piuttosto che il numero 2, quando le situazioni sono sostanzialmente pari - c'era un'idea di inizio di programmazione sanitaria nella zona sud-est della metropoli torinese che partiva da un'idea della Città della Salute che non era quella di realizzare le Molinette 2, ma di un centro nuovo, capace di attrarre investimenti e capace di essere una cosa che a Torino non c'era. Di conseguenza, vi era l'idea che il CTO sarebbe diventato un ospedale di riferimento e che Moncalieri, realizzato nella zona più baricentrica dal punto di vista dell'accessibilità e dei flussi di utenti, era un pezzo di quel disegno: togliere alle Molinette una parte delle funzioni di ospedale generale di territorio e assegnarle a un ospedale - un po' sul modello di Rivoli - sulla zona della Valle di Susa.
Voi avete cambiato, benissimo. Legittimamente avete tolto il Regina Margherita. Tutto legittimo, ma sapete cosa succederà? Che dovrete tenere fuori il Sant'Anna, che il CTO resterà quello di prima e che, se va bene e io lo auguro a voi, ai piemontesi e al commissario (ormai ci sono commissari ovunque, sembra di essere tornati ai fumetti del commissario Basettoni: dove c'è un problema, si nomina un commissario. Vedi sulla peste suina: non si è risolto nulla. I cinghiali non sono scemi: prima di fare centinaia di chilometri di recinzione, hanno trovato un modo per scappare) farete le Molinette 2, di cui c'è straordinario bisogno perché è un ospedale degli anni '38-'39, quindi abbiamo detto tutto.
Farete quello e, di conseguenza, dovrete riaggiustare la programmazione dei flussi di utenti nella zona sud-est di Moncalieri perché non ci sarà nessuno che da Borgo San Pietro, da Nichelino, da Moncalieri Borgo Mercato ma neanche da Moncalieri Testona andrà a Cambiano, se non eccezionalmente.
Io non contesto, ma noi avevamo cercato di fare una scelta embrionale che aveva un minimo di visione e voi l'avete smontata: traetene le conseguenze.
La vostra scelta vuol dire spese di manutenzione che cresceranno, vuol dire investimenti per la sistemazione, in alcuni casi addirittura dei requisiti antisismici che alcuni di quegli ospedali che ho citato non hanno e così via.
Il Consigliere Gallo ha già citato le questioni dello sviluppo e sono cose che abbiamo impostato e finanziato noi: la Città dell'Aerospazio, il Technology Center a Mirafiori. Benissimo, andiamo avanti. Smettetela di correre dietro a chi vi fa delle promesse. C'è stata la vicenda di Ivrea di quello che voleva comprare il sito a Scarmagno - ma bastava fare una telefonata per capire che quello era alla ricerca di qualcuno che gli desse tanti soldi e finiva lì. Abbiamo già avuto, e io me ne assumo la responsabilità, un'esperienza che è quella di Embraco. Mi sento responsabile perché poi, oltre una certa soglia, avevamo tutte le garanzie che il progetto sarebbe stato un progetto serio. Facciamo anche un po' figure peregrine quando corriamo dietro a tutto quello che ci propongono e poi, puntualmente, qualcuno, ci dice "no". Cercate anche qui, se è possibile, di sviluppare una visione che sia coerente con la stessa narrazione che il Presidente Cirio dice, cioè l'innovazione e la tecnologia e così via.
L'ultima cosa che voglio dire riguarda la scuola. Sul diritto allo studio penso che se avrete conferma che il diritto allo studio può passare attraverso i fondi dell'FSE, fondi europei, io vi dico chapeau. Riconosco che avete aperto una strada che ha potenzialità maggiori e da implementare ulteriormente. Questa è una delle politiche per lo sviluppo di Torino.
Sviluppare l'attrattività di studenti attraverso i nostri Atenei e, se è possibile, magari, anche sviluppare qualche nuovo Ateneo. Se per caso quella strada non funzionasse perché in sede di rendicontazione ci dicono "no", sappiamo che, come diceva il Consigliere Gallo, ci sarà un problema grande come una casa.
Un'altra osservazione che voglio fare sulla scuola riprende quanto ha detto il Consigliere Magliano. Sono assolutamente d'accordo sul fatto che il sostegno del diritto dei voucher, il diritto allo studio, soddisfi tutti quelli che ne hanno bisogno e che frequentano le scuole paritarie, perch rispetto, anche se un po' forzatamente, quella che viene chiamata la libertà di scelta educativa. Tuttavia non è più accettabile e non è più tollerabile che chi fa, invece, la scelta della scuola pubblica, si trovi alla fine, desolatamente, a dover rinunciare a quel piccolo aiuto che gli viene dato per i libri. Se la strada dei fondi europei vale per il diritto universitario portatelo avanti anche su questa strada.
Ho iniziato con un filo di ironia, ma io ero sinceramente convinto e speravo anche che la fase nuova che abbiamo vissuto.poi c'è stata la pandemia, lo capisco, ma la pandemia è anche un grande velo che copre tutto. Attenzione. È anche una cosa che ha immesso risorse pubbliche nell'economia, come non era mai successo e ha fatto giustamente mettere da parte tutti i controlli che c'erano ai tempi (non si sente più parlare di Tavolo Massicci).
Avrei sinceramente sperato che per l'energia del Presidente Cirio e della sua Giunta ma, soprattutto, per il cambiamento di fase, si è aprisse una fase nuova per il Piemonte. Purtroppo, devo dire che vedo solo - e non mi riesce di definirlo in altro modo - un desolante "promessificio" che spero, gli elettori fra un anno sveleranno e smaschereranno.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Chiamparino per l'intervento.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Ravetti ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Intervengo perché, dopo aver ascoltato il Presidente del nostro Gruppo e il collega Sergio Chiamparino, le devo dire questo: stiamo cercando di nobilitare la discussione, Presidente, sull'atto politico più importante dell'anno. Francamente, il nostro tentativo si infrange contro l'assenza della Giunta. Non me ne voglia, Assessore Chiorino, ma lei decide per le sue competenze, non decide per la Giunta, soprattutto per quanto riguarda il bilancio.
Francamente, Presidente, non ci sentiamo di andare avanti in questa discussione: potrebbe essere utile proseguire se c'è confronto, ma qui manca del tutto l'interlocutore, il Presidente o il Vicepresidente o l'Assessore delegato dal Presidente a trattare temi di bilancio.
Le chiediamo una valutazione equilibrata perlomeno nella sospensione di alcuni minuti.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per cinque minuti, collega Ravetti.
Successivamente daremo la parola a.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Chiorino.
Assessore, interviene per fatto personale?



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Chiorino)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Chiorino, che interviene perché è stata tirata in ballo come Giunta.
Prego, Assessore; ne ha facoltà.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Intervengo non per fatto personale, ma per evidenziare che questa Giunta ovviamente, è abituata a condividere tutte le scelte, per cui, in termini di Assessori, siamo tutti assolutamente allineati in quelle che sono state le scelte di bilancio, pertanto non è fondato il tema di chi sia presente nello specifico, in aula. Ogni Assessore sa perfettamente di cosa stiamo parlando e soprattutto di che visione ha, sta avendo e avrà questa Giunta rispetto alle politiche utili allo sviluppo e al sostegno del Piemonte, che ricordiamocelo - è una delle Regioni che ha la responsabilità di un PIL particolarmente importante e, di conseguenza, diventa traino per l'intera nazione.
Di tutto quello che ho sentito, l'unica cosa sulla quale concordo è un passaggio che ha fatto il Consigliere Chiamparino, quando, effettivamente ha detto che è l'epoca dei commissari: evidentemente, c'è bisogno di un grande lavoro di sburocratizzazione, aspetto che tutti condividiamo, perch sappiamo bene che, altrimenti, su queste partite ci sarebbe ulteriore lentezze e tanta farraginosità. Anche su questo mi sento di dire che c'è un Governo a livello nazionale che sta lavorando. Sul resto la visione c'è.
Le visioni delle quali mi ricordo in precedenza, soltanto per citarne alcune che mi toccano personalmente (così non faccio riferimento alle deleghe dei miei colleghi), che toccano la mia personale memoria politica nonché, ad oggi, in termini istituzionali, la mia memoria di Assessore sono i tagli ai posti letto che si volevano attuare nei nuovi ospedali appena costruiti; ricordo ancora che si sono dimezzate le risorse per il trasporto pubblico dedicato agli studenti con disabilità. Ne evidenzio solo due, ma potrei continuare per più e più punti.
Do invece una visione di questa Giunta, che è quella di prestare attenzione, a tutti i livelli e a tutte le categorie, a tutto ciò che merita e deve essere attenzionato dalla politica: abbiamo ripristinato le risorse per gli studenti con disabilità nell'ambito del trasporto; abbiamo fatto quello che non era mai stato fatto prima in termini di dignità e di inserimento lavorativo in quelle che sono le politiche per l'inserimento delle persone con disabilità, con uno stanziamento che nessuno ha mai fatto prima di 52 milioni di euro; abbiamo stanziato soltanto per le politiche del lavoro poco meno di 500 milioni di euro, legandoli alla formazione, per incrociare puntualmente domanda e offerta di lavoro. Abbiamo definito anche politiche legate, ad esempio, all'Hidrogen Valley, che nessuno aveva mai fatto prima. Quindi non recuperiamo soltanto quelle che sono le politiche portate avanti da altri; anzi, le abbiamo corrette, dando visione e stando attenti a tutti.
La questione, quindi, non è chi è seduto tra i banchi della Giunta. Il tema, piuttosto, è quello di una Giunta che ha una visione, che l'ha condivisa e che la rivendica con orgoglio.



PRESIDENTE

Grazie.
Penso che l'Assessore abbia voluto precisare alcuni punti. Sicuramente sarà poi l'Assessore Tronzano a chiudere la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il collega Sarno, penso sull'ordine dei lavori dal momento che è già intervenuto. È corretto, collega?



SARNO Diego

Assolutamente sì.



PRESIDENTE

Prego, ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo perché credo che questa scena renda plastica, per così dire, la situazione della maggioranza. L'intervento dell'Assessore Chiorino è un controintervento, un secondo intervento dell'Assessore al bilancio. Perch noi stavamo discutendo e il Presidente Gallo, insieme al Presidente Ravetti, ha posto un tema di dignità di quest'Aula.
Nutro grande rispetto per l'Assessore Chiorino, ma mentre lei è qui in aula, fuori stanno discutendo per recuperare 2 milioni e mezzo di euro perché la Lega ha posto un veto su questo bilancio. Voi siete in dieci o undici presenti in quest'Aula, Presidente, ma fuori devono recuperare 2 milioni e mezzo, perché se no il bilancio non lo chiudete. Perché, com'è scritto in un articolo de La Repubblica, il Presidente Preioni e il Vicecapogruppo Cerutti dicono che sul bollo c'è un emendamento fortemente voluto da tutto il Gruppo della Lega.
Allora, con grande rispetto, Assessore Chiorino, quei numeri del suo Assessorato che lei ha snocciolato potrebbero venire meno, perché in questo momento devono recuperare 2 milioni e mezzo e magari, sempre con grande rispetto, Assessore Chiorino, li stanno recuperando proprio sui suoi capitoli! Lei non sa che cosa sta succedendo, a meno che. ma non è in Aula il Capogruppo del suo Gruppo politico.
È questa la presa in giro, perché l'Assessore Tronzano è in giro per l'Aula e fuori dall'Aula perché avete un problema in maggioranza. Allora cosa continuiamo a discutere in questo momento e a fare gli interventi per essere ascoltati dalla maggioranza se tanto avete un problema? Dovete recuperare quei soldi! Dovete trovare un accordo, perché ieri la vostra maggioranza ha forzato la mano internamente alle vostre dinamiche sul bilancio. Ecco perché abbiamo chiesto sull'ordine dei lavori di avere un po' di rispetto, e dunque di sospendere i lavori per poi riprendere quando avrete trovato - magari ce lo comunicate. Perché se avete trovato due milioni e mezzo in più, forse dovremmo discutere un po' di più di questo bilancio. Lei, Assessore Tronzano, ci ha detto che non c'erano risorse per fare altro e adesso magari le state trovando. Poi magari non le trovate! E noi siamo qui a parlare a chi? A nessuno, a zero, perché non c'è un bilancio su cui stiamo discutendo e quelle scelte non ci sono. Questo è il tema, Presidente, ed è il motivo per cui abbiamo chiesto la sospensione non per perdere tempo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori la Consigliera Disabato ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Vorrei fare un inciso sulle risorse, che si dice siano state messe a bilancio, per cose che non sono mai state fatte prima. Vorrei ricordare una cosa: se oggi la Giunta può fare delle scelte politiche è grazie a quella "fraccata" di fondi che è arrivata dal Governo, che si chiama PNRR. Sono arrivati alle Regioni e, di contro, stanno arrivando anche ai Comuni per edilizia sanitaria, case e ospedali di comunità, case di edilizia convenzionata.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera Disabato, parli sull'ordine dei lavori, non parli di bilancio, ma di ordine dei lavori.



DISABATO Sarah

Sono fondi che stanno arrivando alla Regione.



PRESIDENTE

Deve parlare sull'ordine dei lavori.



DISABATO Sarah

Prima il collega Sarno è intervenuto!



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Motivi la sospensione.



PRESIDENTE

C'è la Giunta presente. Intervenga sull'ordine dei lavori altrimenti le tolgo la parola.



DISABATO Sarah

Perché non posso intervenire?



PRESIDENTE

Collega Disabato, ci sono altri colleghi che attendono di intervenire sull'ordine dei lavori. Se parla sull'ordine dei lavori, bene; altrimenti le tolgo la parola.



DISABATO Sarah

Non ho capito! Ma cosa vuol dire?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente Gallo, lei non può parlare sotto. Se vuole, chiede la parola, ci sono i termini regolamentari. Chiede di intervenire sull'ordine dei lavori e le do la parola.



DISABATO Sarah

Non possiamo dire che si sta rischiando di perdere il PNRR.



PRESIDENTE

No, non può intervenire sul merito del provvedimento.



DISABATO Sarah

. e che sono arrivati questi soldi alla Regione e che la Regione.



PRESIDENTE

Le tolgo la parola!



DISABATO Sarah

Benissimo, tanto l'ho detto!



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non è facile farlo, ma sono costretto a dar ragione all'Assessore Tronzano se chiede una sospensione dei lavori, non per cinque inutili minuti perché i vostri cinque minuti li conosciamo bene - ma per tutto il tempo necessario a riprendere in modo decente i lavori dell'Aula, perché stiamo discutendo il provvedimento più importante per questa assise regionale: il bilancio.
Mi pare che le opposizioni fin qui abbiano avuto un atteggiamento più che responsabile. Sono stati presentati emendamenti che, saranno pochi o saranno tanti, ma avrebbero potuto essere in numero assai superiore - e lo possono ancora diventare. Stiamo cercando da un paio di giorni il modo per gestire al meglio i lavori dell'Aula, in maniera da dotare la nostra Regione di un bilancio, ma senza comprimere i tempi di discussione.
Assessore e Presidente, noi accettiamo questo nostro ruolo di opposizione.
Ciò che non accettiamo, però, è di essere presi in giro. Questo no, non lo accettiamo. Siccome sentiamo dire che non ci sono i soldi per fare nulla e non viene concesso nulla e poi invece, come già qualcuno ha fatto notare si svuota una parte dell'emiciclo per trovare due milioni e mezzo per un'idea che ha avuto la Lega, prendetevi il tempo che vi serve, anche per evitare che i tempi, che potevano essere non contingentati ma gestiti con buon senso, poi magari non si dilatino di parecchio per il nostro lavoro.
Quindi, prendetevi il tempo che vi serve per tornare qui e cominciare a parlare di bilancio in modo decente, con una Giunta regionale presente, non solo con una unità, ma presente nella persona dell'Assessore al bilancio, e con le idee più chiare su tutto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Volevo raccontarle cos'era successo, perché lei, Presidente, era in riunione con la maggioranza e non ha seguito quello che. Ci stiamo scaldati, perché.



PRESIDENTE

No, non ero in riunione con la maggioranza. Mi spiace.



GALLO Raffaele

Era fuori dall'Aula.



PRESIDENTE

Ero all'URP e ho tardato un attimo a rientrare in aula.



GALLO Raffaele

Comunque noi stiamo rappresentando il fatto che senza l'Assessore Tronzano non si può discutere di bilancio, men che meno dopo che si è avuta la notizia che la Lega ha stravolto (per volontà della Lega) con un emendamento l'impianto del bilancio.
Siccome probabilmente la Giunta ha fatto delle scelte che i Gruppi di maggioranza non condividono, o chiedete la sospensione e ci vediamo nel pomeriggio oppure ci dite cosa sta capitando; non stiamo qua da soli a parlare ai banchi vuoti della Giunta. Abbiamo una dignità e in quest'Aula rappresentiamo dei cittadini piemontesi e raccontiamo delle idee, che magari a voi non piacciono, ma che devono essere ascoltate. Ci dovrebbe essere un'interlocuzione politica.
Purtroppo questo conferma la volontà vostra di azzerare il dibattito in quest'Aula, cosa che già avete perseguito con l'introduzione dei Sottosegretari, e che, ahimè, dalla prossima legislatura sarà la norma.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 231, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2023-2025" (seguito)


PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Marello in discussione generale.



MARELLO Maurizio

Però prima il Presidente Gavazza aveva sospeso per cinque minuti l'attività dell'Aula su richiesta dell'Assessore.



PRESIDENTE

Siamo in discussione generale; concludiamo la discussione generale e l'Assessore Tronzano, se intende replicare, lo può fare alla fine.



PRESIDENTE

Se vuole intervenire in discussione generale, ha la parola.



MARELLO Maurizio

No, io non intervengo. Era semplicemente una domanda, perché prima l'Assessore Tronzano era entrato sollecitando una sospensione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, Assessore Tronzano, la discussione generale è ancora in corso.
Prego, Consigliere Marello, prosegua.



MARELLO Maurizio

Confermo anch'io che stiamo svolgendo questa discussione generale in condizioni quantomeno anomale; perlomeno adesso è presente l'Assessore Tronzano e mi fa piacere, ma si continua ad avere una totale assenza della Giunta e, in buona parte, anche dei Consiglieri di maggioranza.
A parte questo, intendo svolgere brevemente alcune riflessioni, partendo proprio dal brillante intervento che ha fatto il Presidente Chiamparino e dall'incipit di questo intervento, in cui mi ha fatto ricordare un decennio (più o meno 2009-2019) in cui ho svolto la mia attività di Sindaco in quel di Alba. Ed è stato, credo, il decennio più difficile dal punto di vista della tenuta dei conti, di un ente che abbiamo conosciuto nel nostro Paese.
È stato il decennio del Patto di stabilità, rigorosissimo, in cui avevamo i soldi in cassa e non potevamo spenderli. È stato il decennio dei tagli anche durante l'anno che ci obbligavano a cambiare i bilanci di previsione.
È stato il decennio dell'introduzione di nuove e pesanti incrementi fiscali: vi ricorderete, nel 2013, la manovra sull'IMU, cui fu costretto il Governo Monti.
Governare in quegli anni, soprattutto chi ha fatto il Sindaco, il Presidente della Regione o della Provincia, era estremamente difficile: si faceva fatica a pianificare, si cercava di non tagliare i servizi fondamentali per i cittadini e di fare investimenti. Come sempre accade nella vita, vale l'adagio secondo il quale "la necessità aguzza l'ingegno".
E allora, i periodi di "vacche magre", di difficoltà, probabilmente sono i periodi in cui si riesce a praticare le politiche migliori, perché si fa più attenzione, perché si scelgono le priorità, perché non si distribuisce o si sperpera il denaro in tanti rivoli e perché si coglie quanto sia importante, in politica come in ogni altro settore, anche privato, il tema della programmazione: capire e organizzare cosa si vuole fare, non in sei mesi o in un anno, ma nell'arco quantomeno del mandato che si ha a disposizione.
Proprio per questo, credo che il bilancio preventivo, come hanno già detto i miei colleghi, sia e dovrebbe essere un atto fondamentale nella gestione di un ente pubblico e dovrebbe essere approvato entro il 31/12 dell'anno precedente; organizzare ciò che si fa nel 2023 va fatto appostando le risorse entro il 31/12/2022. Questo principio, nella mia esperienza di Sindaco, l'ho sempre mantenuto fermo, anche con grande fatica, e rispettato. Purtroppo, in questa Regione non è così e al quarto bilancio preventivo prendiamo atto che neanche i buoni propositi di questa Giunta e dell'Assessore Tronzano a inizio del mandato sono stati rispettati. Non solo.
La storia di questi quattro anni è abbastanza anomala: il primo bilancio preventivo della vostra amministrazione è nel 2020, quando parte la pandemia e inizia una serie di delibere, bilanci preventivi, assestamenti e quant'altro, definiti dall'Assessore "tecnici"; non c'era lo spazio per ragionamenti politici perché c'era l'emergenza.
Ci siamo trovati, in un batter d'occhio, all'ultimo bilancio preventivo sul piano sostanziale (l'ultimo sarà il prossimo anno, ma calcolando che arriverà ad aprile, guarderà ormai alla futura legislatura). Già soltanto per questo, la funzione di questo bilancio è stata snaturata, ma credo anche che voi - e lo avete dimostrato in questi quattro anni - amiate poco il bilancio, perché amate poco la programmazione.
C'è una concezione - consentitemi di dirlo dopo ormai quattro anni - non della programmazione per investire, per migliorare i servizi, per appostare i denari a disposizione laddove vanno appostati, ma c'è una concezione della finanza distributiva. Siete al potere, avete in mano le chiavi della cassaforte, vi sentite liberi ogniqualvolta che ci sono dei provvedimenti o meglio, avete la preoccupazione, perché liberi lo siete, di distribuire a destra e a manca, in tanti rivoli, i soldi.
Per la carità, in altri tempi questi si chiamavano "politiche clientelari" magari sono pure politiche che portano consenso, però non va bene. Non va bene per una Regione che vive in difficoltà, e ce lo hanno ricordato i colleghi di opposizione, in tutti i settori in cui ha competenza ed è chiamata a governare: dalla sanità, con le liste d'attesa, all'edilizia sanitaria ospedaliera, ferma, anche per la carenza di risorse umane; dai trasporti, su cui non riusciamo a sbloccare una situazione di linee sospese e in cui abbiamo criticità quotidiane su tutte le linee, all'agricoltura che sta vivendo un periodo difficilissimo legato, ad esempio, alla siccità dalle attività produttive, dove avete dato fondo a quel tesoretto che c'era in Finpiemonte di 150 milioni di euro, utilizzandolo per i bonus da 1.000 500, 1.500 euro in tempo di Covid. Dopodiché, gli investimenti per lo sviluppo continuano ad essere al palo.
Tutto questo disinteresse per il bilancio preventivo è anche figlio del fatto che si è passati improvvisamente, lo ha detto bene il Consigliere Chiamparino, dal periodo delle "vacche magre" e dei Patti di Stabilità, che non consentivano di spendere i soldi, a quello delle "vacche grasse".
Giustamente il COVID, perché si trattava di riprendere, ha aperto la strada a due vie: i fondi del PNRR e la concezione che in questo Paese si poteva di nuovo fare debito.
Ieri, leggevo sul giornale che l'obiettivo di quest'anno è il rapporto del 4 e mezzo deficit PIL. In quegli anni il limite era il 3%, se ricordo bene per cui stiamo parlando di un terzo in meno. È passata di nuovo questa idea, ma non so fino a quando durerà questo periodo, perché adesso occorrerà rivedere le regole del Patto di stabilità in Europa, dove un paese indebitato, non soltanto fino al collo, ma oltre il collo, si pu permettere di fare tranquillamente debito e magari anche di farlo - mi riferisco al PNRR, dove ricordo che i 200 miliardi per oltre 120/130 sono debiti da pagare entro il 2040 - senza avere la capacità di spendere bene quei soldi.
Ecco, voi vi siete trovati in questa congiuntura e la vostra concentrazione è stata quella, giustamente, dei 10,12,13 (non ricordo più quanti sono) miliardi che arriveranno con il PNRR, che coincidono con il bilancio di un anno di questa Regione, più tutto il tema che dovrebbe essere programmato (ma anche qui non lo è ancora) dei finanziamenti europei 2021-2027, quindi vi siete disinteressati, direi completamente, della programmazione, del bilancio preventivo e di dove dover appostare i soldi per far funzionare nei vari comparti, la Regione nella ordinarietà e dove si cerca, in qualche modo, di dare una prospettiva e di costruire un futuro. Questo avete fatto.
Da un lato, in questi quattro anni, avete distribuito denari in maniera disinvolta e, dall'altro, avete avuto la grande opportunità dei fondi straordinari (vedremo poi come questa opportunità sarà effettivamente giocata) che, sostanzialmente, ha modificato i vostri obiettivi.
Ho anch'io dei dubbi se questo tipo di politica abbia poi una efficacia anche dal punto di vista del consenso. Credo che i cittadini piemontesi si stiano rendendo conto; ormai governate da quattro anni, quindi piano piano i nodi vengono al pettine e gli annunci e le promesse vanno calate e vanno messe a terra, come si dice oggi.
Io ho dei dubbi, ma ho la certezza che questo modo di fare politica non ci appartiene, non appartiene a noi come Consiglieri regionali di opposizione non appartiene alla nostra storia, non appartiene al Partito Democratico e al centrosinistra di questa Regione che, quando ha governato, si è assunto le sue responsabilità e che oggi vuole dire ai piemontesi che si pu governare diversamente e, soprattutto, molto meglio.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marello per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Presidente del Consiglio, Stefano Allasia, che interviene in qualità di Consigliere.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente.
Quanto tempo ho per intervenire?



PRESIDENTE

Ha dieci minuti.



ALLASIA Stefano

Cercherò di utilizzare meno tempo possibile, quello che necessita per spiegare il mio pensiero, anche da una posizione privilegiata che ricopro pro-tempore in questo quinquennio da Presidente del Consiglio regionale.
Si sta discutendo del bilancio di previsione, ma anche di divisione, come è già stato detto precedentemente dai miei illustri colleghi. In queste ultime giornate e in queste ultime ore si sono viste le differenti e diverse visioni.
Indubbiamente dobbiamo fare i conti reali. Come qualcuno anni fa mi insegnò, bisognerebbe cercare di fare politica anche con calcolatrice alla mano. Per comodità ce l'abbiamo sul cellulare, ma è scomoda, suggerisco una bella calcolatrice di una volta. Una delle cose che ho chiesto da Presidente del Consiglio appena sono entrato in ufficio era di avere una di quelle calcolatrici perché in ufficio c'erano ancora quelle con rotolo vecchie, elettriche.
Una calcolatrice semplice, che si può utilizzare, come si dice dalle mie parti, per fare l'addizione e la sottrazione (e ogni tanto anche la moltiplicazione e la divisione). Ma è proprio nell'addizione e nella sottrazione che dobbiamo guardare in un bilancio. Dobbiamo fare i conti reali. Se uno non ha una buona memoria come me e non riesce a fare i calcoli a mente, usando la calcolatrice sa benissimo che 20 miliardi sono tanti in un bilancio regionale. Venti miliardi, per una regione di circa 4 milioni di abitanti, calcolatrice sempre alla mano, fanno circa 4.700 euro a testa di possibile spesa. Ma non è compito nostro fare dividendi perch non essendo una S.p.A., dividendo la cifra per 4.700 euro pro-capite compreso i bambini, non c'è la possibilità di darli e non ci sarebbe sicuramente, la possibilità di fare una previsione e una visione di insieme politica. È proprio in quello cui si addentra il bilancio di quest'anno. La Giunta sicuramente ha fatto quello che poteva, ma non possiamo negare che poteva fare di più.
L'attività emendativa è della minoranza e della maggioranza. Legittima quella della minoranza, ma non solo la vostra, mi spiace mia cara opposizione, ma anche la maggioranza e la Giunta possono farla. Ci devono essere i giusti correttivi, come proponete voi, ma ci devono essere anche i correttivi che propone la maggioranza. Non può essere un bilancio esclusivamente della Giunta, e così abbiamo fatto. In queste due giornate di Consiglio, si ventila di un ipotetico, fantomatico, ma reale perché è stato sottoscritto dalla maggioranza, emendamento di due milioni e mezzo.
Un emendamento che va a ridurre le tasse. Riduzione che culturalmente rientrava nelle previsioni della maggioranza di centrodestra, a differenza dell'attuale opposizione del centrosinistra che le tasse le ha aumentate.
Quella è un'azione di merito e oggettiva che non abbiamo voluto fare mentre voi, opposizione, nel quinquennio passato, l'avete voluta fare legittimamente. Gli elettori, nel 2014, vi hanno dato l'occasione e l'opportunità di governare: avete governato e avete alzato le tasse, a differenza delle precedenti amministrazioni di centrodestra e a differenza di questa Amministrazione, governata dal Governatore Cirio.
Due milioni e mezzo che cercheranno di andare sicuramente ad abbassare alcune tasse, non tutte. Avessimo un bilancio come altre Regioni o avessimo quello che abbiamo sempre chiesto noi della Lega, cioè l'autonomia finanziaria con competenze ben precise, oggi sicuramente non parleremo di un bilancio di 20 miliardi, ma parleremo di un bilancio di 50-60-70 miliardi. Avremo sicuramente maggiori risorse, avremo la possibilità di soddisfare tutte le richieste che, in questi anni, il territorio, gli incontri, le associazioni di categoria, i cittadini ci chiedono costantemente, come chiedono a voi.
Non penso che la vostra sia un'attività emendativa di fantasia, penso che siano richieste legittime di una parte della società che fa riferimento e vede in voi una certa prospettiva e un certo modo di vivere e di essere che avete descritto esplicitamente nella discussione generale e che espletate nella funzione emendativa stessa.
Noi riteniamo che quei 20 miliardi siano spesi in modo idoneo; non abbiamo come dico sempre, l'anello al naso e non viviamo nei palazzi, ma abbiamo la possibilità, fortunatamente, di poter conoscere il territorio quanto voi non dico meglio, ma almeno quanto voi - e abbiamo la concezione che il territorio e le categorie che fanno riferimento alla nostra cultura, al nostro modo di essere, fanno delle richieste ben esplicite e ben precise.
Ed è proprio su quelle richieste che il bilancio viene finanziariamente sviluppato, in previsione dei prossimi anni, e si cercherà di portarlo a compimento. Difatti, gli stravolgimenti richiesti dalla maggioranza e dalla Giunta non sono eclatanti. Quello che ci chiede la Giunta è un grosso sforzo culturale per cercare di portare a compimento il programma che ci ha permesso di vincere le elezioni nel 2019, e che ci accompagnerà alle elezioni del 2024. E non parliamo di marchette: perché se definite "marchette" in questi 16 articoli, con i relativi emendamenti, il fatto che su un bilancio di 20 miliardi si discuta di un emendamento di 2 milioni e mezzo. Ma fosse anche un emendamento di 10 milioni, parliamo veramente del nulla mischiato al niente! Effettivamente, le richieste che abbiamo avanzato sono state interpretate in modo eccellente dalla Giunta. Fra gli esponenti della Giunta sono presenti l'Assessore Tronzano e l'Assessore Chiorino, ma è l'Assessore Tronzano che funge da "imbuto", da recettore di tutte le richieste provenienti dalle varie associazioni, dalle varie categorie, dai cittadini piemontesi e anche dalla maggioranza che lo sostiene. Perché una Giunta è sostenuta da qualcuno, ed è legittimo che gli riconosca un corrispettivo per cercare di portare a compimento quella programmazione che ci ha permesso di vincere le elezioni nel 2019 e con la quale arriveremo alle elezioni del 2024.
Alcune richieste sono già state descritte negli interventi precedenti che ha fatto questa maggioranza, in particolare dal Consigliere alle mie spalle, il collega Perugini. Si chiedono 2.200.000 euro per convegni e mostre celebrative: credo che nessuno possa obiettare; 1 milione e mezzo per la stabilizzazione degli operai forestali: anche su questo, penso che nessun componente del Consiglio, né di maggioranza né tantomeno di minoranza, abbia nulla da ribattere; interventi sulla fragilità, 45 milioni: non è una questione di poco conto il fatto che questa maggioranza destini 45 milioni alla fragilità. Sentendo invece le vostre considerazioni, sembra che l'attuale maggioranza continui a fare tagli su chi ha bisogno realmente nel nostro Piemonte; promozione turistica 4.600.000; accoglienza turistica, 4.200.000, e così via sul turismo e sullo spettacolo; impiantistica sportiva, 1 milione e mezzo: su questo, Assessore Tronzano, poteva fare uno sforzo maggiore, però posso capire che la coperta è corta, dovendo pagare questa Amministrazione regionale i debiti passati non solo quelli di centrodestra.
Ci sono, ancora, i fondi di cofinanziamento FSE, che ammontano a 225 milioni.
Altre note importanti riguardano i trasferimenti alle Province: parliamo di quasi 30 milioni in totale; sulle scuole paritarie è già stato detto molto dai colleghi dell'opposizione. La minoranza ritiene inopportuno che vengano finanziate le scuole paritarie. Noi, invece, riteniamo che 6.800.000 euro possano essere destinati a quell'ambito. Fondo sociale per la disabilità più di 12 milioni: necessariamente dobbiamo mantenerli, perché le fragilità hanno bisogno di essere supportate, almeno a livello economico. Dobbiamo fare in modo che ci siano le condizioni per garantire uguaglianza a tutti i cittadini, non solo a chi è portatore di interesse, come ho visto invece in alcuni emendamenti presentati sia dalla minoranza sia dalla maggioranza.
Sicuramente questa Giunta approverà il bilancio in tempi certi e chiari.
Cercheremo di portare a compimento quella progettualità finanziaria che ci permetterà di concludere questo mandato con la compiacenza di chi ha realmente condiviso questo progetto nel 2019 e che si riproporrà alle elezioni del 2024.
Presidente, non voglio essere.



PRESIDENTE

Presidente, la invito a concludere.



ALLASIA Stefano

Ho annoiato abbastanza la Giunta, se annoio anche lei è cosa grave! L'ho annoiata talmente tanto che se n'è andata!



PRESIDENTE

No, ero disturbato dalla Giunta! BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Ha sempre dieci minuti come gli altri!



PRESIDENTE

Colgo però l'occasione per invitarla a concludere, perché ha dieci minuti come gli altri per intervenire.



ALLASIA Stefano

Sì, ma dato che è stato distratto dall'Assessore Ricca, le chiedo di farmi concludere.



PRESIDENTE

Prego, Presidente.
Concluda.



ALLASIA Stefano

Detto questo, ringrazio la Giunta per il lavoro svolto fino ad ora sperando che si possa concludere al più presto la discussione del bilancio e approvare quanto prima questo disegno di legge, per poi trattare ulteriori provvedimenti che i cittadini piemontesi stanno aspettando.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Perugini, lei è già intervenuto, sia pure come relatore.
Se desidera intervenire in discussione generale ne ha facoltà.
La prossima volta, però, la invito a prenotarsi in modo più incisivo.
Prego, ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Utilizzerò anche meno dei dieci minuti che ho a disposizione per Regolamento. Ho chiesto la parola più che altro per rendere onore anche ai colleghi di minoranza che hanno esposto tanti argomenti, e quand'anche alcuni di noi - parlo dal punto di vista individuale - non sono stati presenti in aula, vi posso garantire che gli argomenti sono stati comunque seguiti.
Chi ci osserva dall'esterno non lo sa, ma oltre allo streaming, la struttura è dotata di corridoi e sale riunioni con televisori per poter comunque seguire i lavori dell'Aula. Quindi non è vero che non vi abbiamo degnato di attenzione. Posso garantire, sempre dal punto di vista personale e, di conseguenza, dei cittadini del territorio che rappresento, che Novara vi ha ascoltato. Vi abbiamo ascoltato con attenzione.
Tuttavia, in questo intervento è necessario sottolineare un paio di passaggi. Il primo è legato a questo bilancio: innanzitutto, i conti di questo bilancio sono in ordine, e questo è un elemento chiave che va considerato, perché l'Amministrazione regionale in passato ha sofferto e ha incontrato delle difficoltà legate ai piani di rientro sanitari, che poi sono terminati. Per quanto voi oggi mettiate in evidenza delle nuove criticità, non ci dobbiamo dimenticare che, uscendo da anni di pandemia e da importanti investimenti, delle difficoltà ci sono. La spesa sanitaria non solo è stata mantenuta, non solo sono stati rispettati i piani di rientro, ma oggi si guarda al futuro con degli investimenti ancora più importanti, partendo dall'edilizia sanitaria a tutto quello che offre il PNRR.
Comunque i conti in ordine sono sicuramente il termometro e segno della temperatura che la Regione Piemonte è in salute. Non lo diciamo solo noi lo ha detto anche la Corte dei Conti in un incontro recente che si è tenuto in sede di I Commissione consiliare, che è la Commissione competente legata al bilancio e all'attività finanziaria di questo Consiglio.
Hanno apprezzato la formazione e la costruzione delle leggi in riferimento alle norme finanziarie e agli articoli che vengono evidenziati, di norma nei testi di legge e nelle nuove leggi. Perché è un percorso dal punto di vista istituzionale che non si può fare da soli. Tutti sappiamo che da soli si fa prima, ma insieme si va più lontano.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, gradirei silenzio come quando parlava il Presidente Chiamparino. Grazie. Prosegua, Consigliere.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente. Riesco comunque a rimanere concentrato, perché sono consapevole di quanto sto dicendo. Comunque, la ringrazio per il suo intervento, ma non ho dubbi che i colleghi siano altrettanto in grado di seguire, pur facendo altre cose, perché è parte delle dinamiche di quest'Aula e appartiene anche alla capacità dei singoli individui. Lo vedo dai loro sguardi.
Da ciò prescindendo - e mi scusi la digressione - torno al punto. In sede di I Commissione è stato apprezzato il lavoro e il dialogo che la Corte dei Conti e altri soggetti di controllo, il Consiglio regionale e la Regione Piemonte hanno intrapreso, proprio perché, nella costruzione delle nuove leggi, si è attenti alla spesa pubblica, per metterla in salvaguardia e per accompagnarla alla propria destinazione finale, a fronte della scelta politica fatta.
Questo va detto e va evidenziato anche rispetto ad alcune attività. Non dimentichiamo che in questo Consiglio regionale abbiamo istituito l'organo indipendente di controllo, che si chiama Orecol, e in questa legislatura è stata istituita la Commissione permanente per la cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi. Per dire che cosa? Per dire che, dal punto di vista legislativo, l'attività, quando vogliamo, in modo corale pu essere sicuramente un'attività di salvaguardia della spesa pubblica e di risposta ai bisogni dei cittadini, soprattutto in un momento, come l'attuale, di intercettazione di grandissime risorse legate al PNRR e legate ai FESR. Parliamo di quasi un miliardo e mezzo legati a risorse importantissime che devono essere calate sul territorio, salvaguardate e trasformate in concretezza.
Tornando al bilancio oggi in discussione, quindi al disegno di legge n.
231, sottoscrivo quanto il Presidente Allasia ha detto poco fa; è stata fatta una polemica oltre misura rispetto ad un emendamento che abbiamo presentato come Gruppo della Lega per circa due milioni e mezzo. Benissimo la presentazione di un emendamento è parte delle dinamiche di formazione di una legge. Parliamo di 2 milioni e mezzo su un bilancio che pareggia a 20 miliardi. Ci sono delle difficoltà a reperire le risorse? Certo, questo è probabile, perché ci sono delle tecnicalità che vanno rispettate, e ci mancherebbe che non le rispettassimo. È però legittimo che questo Gruppo presenti un emendamento - che credo che voi stessi lo possiate sottoscrivere come minoranze, ma sicuramente anche il resto della maggioranza - che va a cercare di abbattere una tassa, simpatica o antipatica che sia, e quindi di contenere delle tasse per i cittadini piemontesi? È estremamente legittimo, non vedo quale sia il problema.
Quindi, lasciate che le dinamiche dell'Aula portino al risultato finale e quando saremo chiamati al risultato finale, tireremo la riga dei conti di cui alla calcolatrice citata poco fa dal Presidente Allasia.
C'erano questioni irrisolte che sono state risolte dall'Amministrazione che sta funzionando e che sta lavorando al servizio dei cittadini. Una è quella dell'unica sede della Regione Piemonte, che porta ad una razionalizzazione dei conti e, di fatto, a dei risparmi, ad un'economia di scala. Era un obiettivo, ed è stato finalizzato in questa legislatura. Ci è voluto un po' di tempo, ma è successo.
Inoltre, credo di averlo già detto, non va dimenticato - dovete riconoscerlo, ma lo ribadisco - i due anni di pandemia che nessuno in questo Paese e in questa Regione si aspettava e che hanno sicuramente rallentato un'attività che abbiamo impostato con un'altra velocità. Forse anche questo Consiglio regionale dovrebbe accelerare talvolta per recuperare quel tempo che ci è stato sottratto, non certo per nostra volontà.
Devo ribadire - e lo ribadirò tutte le volte in cui interverrò, essendo un esponente della Lega, dove dei cittadini ci hanno dato fiducia e hanno sottoscritto un programma che ci accompagna fin dall'origine - è oggi pendente il percorso dell'autonomia differenziata che dà responsabilità ai territori, che aumenta con l'aumento delle deleghe che possono essere richieste in compatibilità con la Costituzione - perché noi ragioniamo sempre solo e squisitamente nei limiti del perimetro della nostra Costituzione. Aumentando le deleghe alle diverse Regioni non ne aumenta le risorse, ma le stesse risorse che si spendevano per quelle competenze vengono date in mano alle Regioni. Le Regioni, ciascuna per quanto avrà richiesto, con responsabilità le gestirà e i cittadini le giudicheranno.
Non c'è né un aumento né una diminuzione di spesa.
A proposito dei miliardi di cui si parlava prima, sono quasi 10 i miliardi di residuo fiscale che il Piemonte lascia al Governo centrale. Se vengono gestiti da Roma, non possono essere gestiti da Torino. Direi assolutamente sì.
Quante volte veniamo fermati per strada e ci sentiamo dire "Tu, che sei lì." - perché qui ci sono colleghi di tutte le Province (Alessandria Biella, Novara, Vercelli, Cuneo) - ". tu che sei lì, ma lì a Torino come funziona? Si possono trovare delle risorse per fare questa cosa che è un nostro bisogno e una nostra necessità?". Talvolta rispondiamo "sì" talvolta ci impegniamo e magari presentiamo un emendamento, lo presentiamo in sede di bilancio, talaltra rispondiamo che non si può, perché succede a Roma. E poi a Roma, con le complicazioni del sistema statuale di Governo magari alcune priorità di sistema o alcune non priorità, ma delle situazioni stratificate, portano al non funzionamento del sistema Paese.
Ecco perché insistiamo con l'autonomia differenziata: per dare maggiori migliori e più puntuali risposte ai nostri concittadini, legate esclusivamente a bisogni, a servizi e ai famosi livelli essenziali che tutti richiedono, perché sono quelli che ci permettono di vivere quotidianamente la società.
Provo a concludere, caro Presidente, evidenziando alcuni passaggi che ho già evidenziato nella relazione di bilancio, ma in questo caso intervenendo in discussione generale, ritengo si debbano enfatizzare un po' di più per portarli all'attenzione e, soprattutto, per rispondere, come voi avete detto, a quella che avete individuato come una nostra distrazione invece siamo stati molto attenti. Richiamo allora io l'attenzione alle minoranze.
Sulla sanità andremo a concedere la possibilità di accendere un mutuo di 30 milioni per progettazioni di nuove strutture ospedaliere sull'ambiente ci sono importantissimi investimenti: 26 milioni per tutela e valorizzazione delle risorse idriche; 3 milioni di contributi alle Amministrazioni locali per raggiungere gli obiettivi alla pianificazione regionale in materia di rifiuti; 1.76 milioni per la rimozione dell'amianto e 22 verranno trasferiti alle Province per il grande idroelettrico.
Sui trasporti, ci sono +500 mila euro per l'acquisto degli scuolabus.
Tutti noi abbiamo a cuore l'istruzione dei nostri figli.
Diritto allo studio: 68 milioni per l'istruzione e l'edilizia scolastica; 770 mila euro di stanziamento per le scuole paritarie.
Attenzione, le scuole paritarie svolgono una funzione pubblica, perché la scuola e il servizio è pubblico, poi si distingue in scuola statale e in scuola paritaria.
Sulle politiche sociali, gli investimenti sono importantissimi. Sulla casa abbiamo altrettanti milioni: ovvero 2 milioni per sostenere gli investimenti a favore delle cooperative a proprietà indivisa e 800 mila per l'abbattimento di barriere architettoniche.
Urbanistica: 2 milioni per adeguare gli strumenti urbanistici dei Comuni; tanti soldi per l'agricoltura: 26 milioni per 52 mila aziende. Lo sport vede investimenti per contributi a enti e società per la promozione e diffusione dell'attività sportiva.
Cooperazione: 2 milioni trasferiti a Finpiemonte per contributi di nuovo alle cooperative per la formazione dei lavoratori e dei dirigenti competitività: 9 milioni; la cultura: 42 milioni e 22 milioni per il turismo.
Non sono riuscito a ripetere ed enfatizzare tutti i capitoli, ma, cara minoranza, venite anche voi a votare, a sottoscrivere questo bilancio perché è fatto di contenuti, di risposta ai bisogni. Se dite che presentare un emendamento rappresenta una criticità, ci dovete spiegare perché è quattro anni che presentate migliaia di emendamenti solo per rallentare i lavori di quest'Aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Perugini.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Preioni; ne ha facoltà per dieci minuti.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Continuo dall'intervento del collega Perugini, per dire che è un bilancio con i conti in ordine. Ringraziamo, come sempre, l'Assessore Tronzano e i suoi Uffici, perché svolgono un grande lavoro.
È un bilancio di una grande Regione italiana; un bilancio complesso; un bilancio dove pesano ancora i derivati dell'era Peveraro; un bilancio che però dà tante risposte ai piemontesi. In parte, sono già state elencate da Consigliere Perugini, ma le elenco nuovamente per dovere di giustizia, per questo bilancio e per il lavoro svolto da questa Giunta e da questa maggioranza, dove la Lega è forza importante.
Abbiamo un milione per il soccorso alpino speleologico e per il rinnovamento dei ponti radio; 26 milioni di cofinanziamento per le PAC, le Politiche Agricole Comuni; 500 mila euro per il turismo e promozione internazionale (citerò anche le cifre minori). Un milione per le strade storiche di montagna, in un territorio fantastico qual è il Piemonte; 5 milioni per gli eventi di promozione turistica; 615 mila euro per le nostre Pro-loco, che sono l'ossatura di tante tradizioni, tante sagre e tante iniziative; 500 mila euro per il rifinanziamento dei nuovi scuolabus dei nostri Comuni; 53 milioni di euro per la qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento. 53 milioni di euro.
È un tema spesso sottolineato: non è assolutamente vero che la Regione Piemonte, e soprattutto il nostro Assessore all'ambiente, non faccia nulla per il cambiamento climatico e per l'ambiente, perché ci sono molte misure e molte risorse concrete che vanno in questo senso (ci sono 53 milioni di euro).
Tutela e valorizzazione delle risorse idriche, 26 milioni di euro; le scuole paritarie, già citate prima, quale ossatura importante nel nostro sistema scolastico, arrivano le risorse a 8 milioni e mezzo; per gli eventi sportivi, 5 milioni e 8 per la diffusione dell'attivista sportiva (mi pare che gli ATP final, il Giro d'Italia, il Tour de France e i grandissimi eventi sportivi realizzati in questi anni siano patrimonio di tutte e ne abbia potuto godere tutto il Piemonte). Un milione di euro per l'abbattimento delle barriere architettoniche; 42 milioni e mezzo di fondi per la cultura. Quando si dice che il centrodestra, e soprattutto la Lega non pensa alla cultura o la dimentica, sono 5 milioni in più rispetto al 2022. 42 milioni e mezzo sulla cultura in un territorio splendido (se pensiamo a Torino, quanta cultura e quanti musei ha).
Otto milioni sui distretti del turismo, dove il nostro Assessore Vittoria Poggio si è messa in prima linea per far nascere nelle nostre città, in collaborazione con più Comuni e più Municipi, i distretti del commercio che possano rilanciare le piccole e le medie botteghe.
Cinquecentomila euro sui siti UNESCO della Sacra di San Michele e del forte di Fenestrelle. Sul turismo, per tutte le attività coinvolte nella promozione, accoglienza e offerta turistica, 17 milioni e mezzo.
Per la rimozione dell'amianto, come è stato ribadito prima, un milione e 800 mila euro; i canoni idrici, una risorsa che ritorna alle Province grazie a una mia legge a inizio legislatura: 22 milioni di euro. L'acqua è una risorsa pubblica, quindi è assolutamente fondamentale che ritorni ai territori e alla sua gente.
Quindici milioni per la riqualificazione dell'edilizia sociale; 43 milioni extra LEA (un aumento di 3 milioni di euro dei fondi extra LEA), destinati a persone anziane o disabili non autosufficienti; 12 milioni per il fondo sociale della casa. L'aumento del fondo è da 7 a 12 milioni, quindi un altro esempio, grazie ai nostri Assessori, di un aumento importante: 5 milioni di euro per il mondo del sociale.
Un milione e mezzo per la stabilizzazione degli operai forestali. Lo volevamo fare prima, ma non abbiamo potuto farlo. Oggi diventa realtà: finalmente possiamo stabilizzare diversi operai forestali in un territorio quale il Piemonte, che ha oltre la metà del territorio montano. Il fatto di avere degli operai che possano agire in prima linea contro il dissesto idrogeologico è assolutamente fondamentale.
Dieci milioni di fondi ex Gescal, risorse importantissime che vanno sull'edilizia sociale; 900 mila euro sull'acquisto di nuovi spazzaneve (un bando che era già uscito l'anno scorso, nello scorso bilancio); otto milioni e 600 mila sugli sport invernali per la conservazione degli impianti e per la sicurezza delle aree sciabili. C'è chi vorrebbe un'abolizione totale del mondo dello sci, senza pensare che un euro investito nella nostra montagna e nel mondo dello sci genera, mediamente otto euro di ricaduta di PIL (il collega Marin, che sicuramente è molto esperto nel settore, mi corregge che genera 10 euro). È impensabile che le nostre montagne olimpiche, le montagne del cuneese, le montagne del Verbano Cusio-Ossola e della Val Sesia possano assolutamente pensare di non lavorare più con lo sci o che lo sci sia una pratica del tutto superata.
Ci sono incentivi sui trasporti, ci sono 500 mila euro per i Vigili del fuoco volontari e c'è un fondo di un milione di euro per "Vita nascente" il sostegno socio-economico delle future mamme in difficoltà.
Queste sono tante poste di diversi milioni di euro. Naturalmente, ci sono tutte le partite tecniche, le partite estremamente strutturali di questo bilancio, ma ho voluto sinteticamente sottolineare, invece, le decine e decine di milioni di euro che sono in linea politica con la nostra visione di Piemonte. In linea con la nostra visione di famiglia, di tradizione, di un Piemonte diverso che abbiamo ridisegnato in questi anni che guarda alle periferie, alla piccola e media impresa, che guarda ai territori. Nelle passate amministrazioni era un Piemonte che guardava solo alle piazze centrali di Torino, anche contro Torino stessa, da piazza Castello a piazza Vittorio Veneto. Oggi è un Piemonte molto più ampio e molto più largo, che guarda ai territori.
Siamo contenti di aver dato questa linea e di avere una Regione Piemonte che, dopo quattro anni, ha questa prospettiva.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire, in discussione generale, la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Molto brevemente perché sono già intervenuta durante le relazioni di ieri.
Vorrei solo fare un appunto perché ho sentito alcune dichiarazioni, anche dal Presidente Allasia che è intervenuto come Consigliere, in riferimento al discorso dell'istruzione e dei voucher. Non credo che da questi banchi sia arrivata una dichiarazione tipo quella riportata dal Presidente, adesso non ricordo il termine esatto, che è "indegno" - forse ha usato questo termine - finanziare i voucher iscrizione e frequenza. Nessuno ha usato quel termine.
Tutti noi sappiamo che esiste una legge che definisce scuola pubblica sia il sistema statale sia il sistema paritario; finché questa legge c'è peraltro dell'ex Ministro Berlinguer -noi riconosciamo il diritto delle famiglie di decidere dove iscrivere i propri figli. Nessuno di noi si sognerebbe mai di dire che è indegno andare a finanziare e coprire totalmente la graduatoria dei voucher iscrizione e frequenza. Non è quello il problema: il problema è che non si pensi di andare a coprire integralmente l'altra graduatoria, quella relativa alle scuole statali. Non è neanche corretto, mettere in concorrenza i due tipi di scuola.
Noi dobbiamo mettere "in concorrenza" le spese che si fanno per la scuola pubblica, che include, come dicevo prima, statali e paritarie, con altre spese che non sono così urgenti e così necessarie e che assorbono delle risorse che noi vorremmo, invece, destinare proprio alle scuole.
Ascoltare quell'elenco di risorse appena snocciolato dal Consigliere Preioni non ci tranquillizza, perché bisognerà vedere come si spendono le risorse. Ad esempio, sulla sanità, si sono messi dei fondi, molti arrivano dal PNRR, altri da INAIL, partenariato, insomma, varie forme che si sono scelte per creare nuovi ospedali, ma il problema dei cittadini oggi - visto che qualcuno faceva riferimento al non vivere dentro i palazzi, ma fra la gente comune - è che se si vuole prenotare una visita all'interno del sistema pubblico, si devono aspettare mesi. Questo capita anche a persone che hanno, magari, delle patologie gravissime, patologie oncologiche persone che dovrebbero fare delle visite specialistiche urgenti e sono costrette a ricorrere al privato. Su questo tema non abbiamo visto soluzioni né a livello di programmazione politica né a livello di risorse.
Quando si parla di sanità, e l'ha appena fatto il Consigliere Preioni, si parla di nuovi ospedali, ma non si dice come li si riempiono, con quale personale, come si andranno a smaltire le liste d'attesa, come si garantirà ai cittadini l'accesso rapido ed efficiente alla sanità pubblica. È tutto questo che manca e l'ho già detto anche ieri. La programmazione in ambito sanitario non c'è, non solo da questa legislatura. Io sono stata all'opposizione in questa legislatura e nella precedente ed è una cosa che ho detto anche nella scorsa legislatura. Il problema si sta aggravando sempre di più e il COVID l'ha soltanto fatto emergere in modo ancora più evidente. Ma, anziché concentrarci su questi temi, su questi aspetti vediamo che le riunioni, in realtà, sono su un tema che è quello del bollo auto che, per carità, ha la sua importanza, ma ci saremmo aspettati un focus maggiore proprio sul tema sanità, che è la grande urgenza. Sanità e diritto all'istruzione per tutti.
La scuola pubblica deve essere accessibile, i trasporti non sono solo scuolabus, va bene acquistare nuovi scuolabus, ma ci sono anche studenti che ogni giorno utilizzano il treno e devono pagare abbonamenti costosissimi che incidono pesantemente sui bilanci familiari. Ci sono famiglie che devono pagare i libri di testo che hanno dei costi esorbitanti, cioè la spesa per ogni famiglia, per i libri di testo, per la scuola dell'obbligo, è altissima. I ragazzi per fortuna possono studiare almeno fino a 16 anni poi, ovviamente, il nostro auspicio è che i ragazzi studino il più possibile, si formino e possano utilizzare appieno tutte le risorse del nostro sistema scolastico. Ma fino a 16 anni parliamo di spese che per le famiglie sono obbligatorie e vi garantisco che anche solo per iscrivere un figlio in una scuola pubblica - in un liceo, in un istituto tecnico, qualsiasi sia il tipo di scuola - la spesa minima, il primo anno si aggira sui 400-500 euro per i libri di testo. Se non sosteniamo le famiglie in questa spesa tra libri di testo e trasporti, come possiamo dire che siamo calati nella realtà dei cittadini? Se fossimo veramente calati in quella realtà, non potremmo tollerare che delle famiglie debbano affrontare simili spese senza un minimo di sostegno perché sono escluse dalla graduatoria; invece, è oggetto di grande attenzione l'aspetto relativo all'iscrizione e alla frequenza, di cui non nego l'importanza, perché ci sono dei territori, soprattutto al di fuori delle città, dove le scuole paritarie, soprattutto in termini di scuola materna, sono l'unica opzione. Quando sento dire che non si deve finanziare la scuola paritaria, mi sentirei di rispondere: benissimo - intanto bisogna cambiare la legge, perché la legge nazionale dice un'altra cosa - ma allora bisogna garantire a tutti l'accesso alla scuola statale o comunale (o quello che è). Invece ci sono molti Comuni in Piemonte dove esistono solo le scuole paritarie: in quel caso, le famiglie vanno sostenute o no? Io faccio sempre l'esempio del Comune in cui ho vissuto fino a qualche anno fa: il Comune di Almese ha solo la scuola materna paritaria e la retta costa. In quel caso, è assolutamente doveroso sostenere le famiglie che sono costrette a iscrivere i figli in quell'istituto non certo per scelta ma perché non c'è altro. Non è una scelta se non c'è alternativa: è un obbligo al contrario, cioè si è obbligati alla paritaria.
Questo solo per dire che quello che manca, magari, non sono le risorse e non è neanche la corretta distribuzione: manca una programmazione che vada a risolvere quelli che sono i problemi principali. Perché anche quando parliamo di smaltimento amianto - non vedo più il collega Perugini dimentichiamo però che le spese per lo smaltimento amianto dei privati non sono coperte, ed è un tema piuttosto urgente ed importante. Perché, poi cosa succede? Il privato che deve rimuovere l'amianto, a fronte di costi esorbitanti, dove lo smaltisce, secondo voi? Che fine farà questo amianto per il quale non ha nessun tipo di fondo o aiuto per lo smaltimento? Questo amianto ce lo troveremo magari infilato in qualche bosco, buttato giù in qualche strada al primo tornante, con gravi danni ambientali.
Non è solo un problema di elenco di risorse e di suddivisione tra capitoli.
Quello che non abbiamo ancora visto - e temo, a questo punto, che non vedremo più, perché siamo all'ultimo anno di legislatura - è la vostra idea di Piemonte; idea che il Presidente Preioni sì ha citato, però nei fatti non riusciamo a vederla concretizzata. Perché il tema della sanità, ad esempio, che è il tema principale, la principale competenza regionale, non ci sembra che al momento abbia trovato grandi soluzioni rispetto a quelle che sono le reali esigenze dei cittadini, che sono quelle di trovare posto per le visite in ambito pubblico e riuscire ad accedere alle cure. Se continuiamo così, ci saranno molti cittadini che non potranno nemmeno accedere alle cure, non potranno curarsi o arriveranno a curarsi troppo tardi. E questa sarà una responsabilità di tutti coloro che hanno governato questa Regione negli ultimi anni.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho inteso intervenire anch'io nella discussione generale perch chiaramente, dopo la relazione introduttiva, ho avuto modo di ascoltare sia i colleghi di opposizione sia i Consiglieri di maggioranza, quindi il dibattito, com'è giusto che sia, ha portato anche degli spunti di riflessione e di ulteriore dibattito.
Era prevedibile, specialmente in un'annata come questa, perché questa maggioranza ci ha abituato ad intervenire molto poco in aula in questi quattro anni, se non per snocciolare dei "grazie" e dei "bravissimo" alla Giunta regionale poco prima di votare un provvedimento.
Qui è chiaramente iniziata la campagna elettorale, quindi anche il Presidente del Consiglio si deve sentire in obbligo di intervenire sul bilancio di previsione, snocciolando tutto il vocabolario di superlativi che conosce. È chiaro che diventa più facile parlare del bilancio quando si fa parte della maggioranza, perché si inizia ad elencare delle cifre così a caso. Ed è semplice, perché il bilancio della Regione Piemonte pareggia se non ricordo male, a circa 20 miliardi: tolta la sanità, rimangono circa 8 miliardi, e dentro questi 8 miliardi ci saranno degli stanziamenti (non è che vengono fuori 8 miliardi così). E, allora, basta leggere le cifre e dire: "Due milioni di qua, cinque milioni di là" e così via, come se ci fossero soldi per tutto. Invece sappiamo che non è così.
Noi dovremmo vederci sempre in una doppia veste (o perlomeno dovremmo provare a farlo), anche se talvolta non siamo tutti così bravi (parlo in generale), per cui ci guardiamo solo dalla veste del politico, del rappresentante dei cittadini nelle istituzioni, da una veste di privilegiati. Ci riteniamo persone importanti, con un ruolo, tanto che veniamo qui, parliamo, discutiamo, leggiamo i provvedimenti, ci esprimiamo quando riusciamo anche con termini tecnici. Ma dobbiamo sempre ricordarci di essere anche dei semplici cittadini. Dobbiamo parlare ai cittadini dobbiamo chiedere loro quali sono le reali esigenze. Come ha già detto qualcuno, ci sono circa 12 miliardi in bilancio destinati alla sanità però, alla fine, oltre a leggere gli articoli di giornale, se parlaste con le prime dieci persone incontrate casualmente al mercato (quelli di cui parlavo l'altra volta, i più vicini a questo palazzo, ovvero Porta Palazzo piuttosto che corso Palestro) scoprireste che il loro problema più concreto nella sanità è che non si riescono a fare gli esami. Oggi, per un esame semplicissimo, hai due opportunità: o aspettare dei mesi, aspettare settembre, ottobre, novembre, dicembre, o addirittura aspettare un anno in alcuni casi, oppure pagare e farlo domani. A furia di "pagare e farlo domani" la norma diventerà quella, non si penserà nemmeno più ad alzare il telefono e chiedere: "Quando posso fare l'ecografia all'addome superiore?" per poi sentirsi rispondere: "La farai ad ottobre", ma si andrà direttamente dal privato e la si farà l'indomani.
Chiediamoci se è questa la Regione che vogliamo, oltre a parlare di 10 milioni di qua, 15 milioni di là. Perché è ciò di cui parleremo anche in campagna elettorale, giacché tutti faremo la campagna elettorale (o almeno, la farà chi si ricandiderà).
È emersa un'altra questione durante la discussione - abbiamo letto l'emendamento presentato dal Gruppo della Lega, così come abbiamo letto i giornali. Sappiamo qual è il tema politico di oggi all'interno della maggioranza: trovare questi famosi 2 milioni e mezzo di euro per coprire l'emendamento proposto dalla Lega, quando poi l'Assessore a noi dice che non ci sono neanche i 50 mila euro o i 70 mila o i 100 mila euro per dei nostri piccoli emendamenti. Pazienza! Però va fatto un ragionamento. È stato proposto dalla maggioranza un emendamento che praticamente ripristina l'esenzione totale dalla tassa automobilistica, cioè dal bollo, per i cittadini che hanno un'autovettura alimentata a metano o a GPL. Ricordo che nella scorsa legislatura era già così: chi aveva una vettura a metano o GPL non pagava il bollo.
Nella scorsa legislatura venne ripristinato il bollo dopo i 5 anni, quindi c'erano 5 anni di esenzione dopodiché, invece di pagare il bollo per intero (2,58 euro a kilowatt), si pagava e si paga una sorta di mini bollo quindi, un quarto della tariffa base per chi ha un'autovettura a GPL e un quinto della tariffa base per chi ha un'autovettura a metano.
Mi ero opposto fortemente a quella misura e con il Gruppo politico di cui facevo parte avevamo promosso addirittura una petizione regionale per chiedere che la Giunta regionale non applicasse quell'aumento. Quindi, oggi non posso dire che sono contrario a ripristinare l'esenzione per il bollo alle autovetture a metano e a GPL. Bisogna però vedere qual è il focus della questione, perché se diciamo che ripristiniamo l'esenzione del bollo per le auto green, dobbiamo andare a vedere quali sono le auto green.
Oggi la situazione è questa: il bollo è di 2,58 euro al kilowatt, salvo poi le maggiorazioni per chi ha autovetture particolarmente potenti, e poi ci sono delle esenzioni. Abbiamo già citato quelle per cinque anni per le autovetture a GPL e a metano, dopo i cinque anni si paga un bollo ridotto poi c'è un'esenzione totale per le autovetture elettriche, per le autovetture cosiddette ibride - quindi, che hanno l'alimentazione a benzina ed elettrica - ci sono cinque anni di esenzione solo per le autovetture ibride fino ai 100 kilowatt - e non sono tutte quelle che sono sul mercato.
Questa esenzione è stata introdotta grazie ad un emendamento a mia prima firma presentato in sede di bilancio di assestamento del 2017, quindi sono il primo firmatario di quella misura. Dopo cinque anni, chi ha un'auto ibrida paga il bollo solo sulla parte termica, quindi la piccola parte di potenza elettrica della sua vettura ibrida e non paga il bollo, così come non lo pagano le auto elettriche.
Per cui se vogliamo fare un ragionamento complessivo sul bollo auto, lo facciamo; se vogliamo aiutare ed incentivare l'acquisto di automobili cosiddette green, teniamo l'esenzione totale per le autovetture elettriche poi però facciamo un ragionamento sulle altre autovetture e sulle emissioni di CO2, ma non per un capriccio, ma perché la Giunta regionale sa benissimo che sulle emissioni regionali di CO2 noi abbiamo degli obiettivi. Abbiamo degli obiettivi a livello comunitario, a livello nazionale e a livello regionale.
Quindi, dobbiamo anche dire che una vettura a GPL emette circa 1500-1600 grammi di CO2 al chilometro e un'autovettura ibrida ne emette 50-80-100 120. Per cui noi oggi cosa andremmo a dire? Andiamo a togliere il bollo in modo permanente a chi fa 1600 grammi di CO2 al chilometro e andiamo a farlo pagare dopo cinque anni a chi ne fa 80? No. Assessore, se dobbiamo fare un ragionamento sulla tassa automobilistica, lo facciamo e noi siamo disponibili a ragionare in modo costruttivo, ma nell'idea generale e nella volontà generale di ridurre la tassa automobilistica ai cittadini piemontesi, facciamo un ragionamento complessivo che dica "Vogliamo ridurre il bollo e lo vogliamo fare particolarmente per i cittadini che hanno vetture meno inquinanti" e non solo andare a ripristinare un'esenzione, pur condivisibile, che c'era nel passato. Andiamo a fare un discorso più complessivo, se vogliamo parlare di emissioni di CO2 e se vogliamo parlare degli obiettivi che abbiamo nella riduzione delle emissioni. Altrimenti c'è il rischio che qualcuno veramente prenda quell'iniziativa come una marchetta, anche se magari nelle intenzioni non voleva esserlo.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altri iscritti a parlare, pertanto dichiaro chiusa la discussione generale. Essendo arrivati alle ore 13, sospendiamo i lavori.
Si riprenderà alle ore 14 per il question time e successivamente riprenderemo la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.00)



(I lavori riprendono alle ore 14.02 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1356 presentata dalla Consigliera Accossato, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1357 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1359 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1360 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1362 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1358 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 1361 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Carosso.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1356 presentata da Accossato inerente a "Accordo per una sanità transfrontaliera con l'Ospedale di Briançon"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1356.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
L'interrogazione rivolta all'Assessore Icardi verte sulla sanità transfrontaliera, cioè sugli accordi con l'Ospedale di Briançon.
Ricordo brevemente che nel 2017 era stato siglato a Briançon un accordo tra il Polo ospedaliero delle Hautes-Alpes e l'ASL-TO3, in sinergia con l'Assessorato alla sanità della Regione Piemonte. Si trattava di un accordo è bene ricordarlo - finanziato con fondi anche di natura europea, con fondi di tipo transfrontaliero, quelli dell'asse ALCOTRA, che prevedeva la possibilità di offrire assistenza sanitaria per gli italiani e le persone residenti in Italia nella zona di confine, a Briançon, e viceversa per i cittadini del Briançonnais nell'ospedale di Susa.
Non vado oltre su questo accordo, che peraltro era stato anche suffragato dal Trattato del Quirinale del 2021 tra il Governo francese e quello italiano, volto a consolidare questi rapporti di amicizia e di scambio a livello transfrontaliero.
Perché ho presentato l'interrogazione? Perché oggi, probabilmente quell'accordo, così come era stato definito, è scaduto e ci sembra non essere attivo; non viene sicuramente praticato, perché questo è quello che ci hanno segnalato alcuni cittadini del territorio. Sappiamo che quel tipo di soluzione non è la risposta (e non vogliamo sottintendere quello) ad un depauperamento dei servizi ospedalieri o di base o di comunità sul versante italiano, però sicuramente era una soluzione, in particolar modo per quanto riguarda le partorienti, e lo è stato in questi anni.
Non voglio utilizzare altro tempo e vado alla domanda rivolta all'Assessore, cioè se è possibile riattivare tale accordo, con quali modalità e se intende riattivare l'accordo di collaborazione con l'Ospedale di Briançon. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Accossato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Rispondo subito alla sua domanda, cioè se intendiamo proseguire. La risposta è sì. Il progetto che lei ha citato ha preso avvio nel 2017, a seguito di un apposito finanziamento, come ha correttamente segnalato nell'ambito del programma quadro ALCOTRA, con i fondi transfrontalieri.
Gli obiettivi specifici di quel progetto erano fare una fotografia dell'offerta sanitaria fra i due territori, identificare elementi comuni sui percorsi di salute presenti su entrambi i territori e sperimentare possibili percorsi transfrontalieri. Nell'ambito di questi obiettivi, sono state messe in campo numerose azioni, che hanno consentito, da un lato, di creare diverse occasioni di confronto e di scambio - e lei ne ha citate alcune: scambio informativo, scambio formativo tra gli operatori sanitari e amministrativi delle due realtà ospedaliere, sia Susa sia le realtà francesi - e, dall'altro, di finanziare il rifacimento delle segnaletiche di Susa in doppia lingua, di fare i corsi di lingua francese agli operatori dell'ASL TO3, di adeguare l'elipista di Susa al volo notturno e quindi dare un servizio congiunto.
Nell'ambito di questa sperimentazione dei percorsi, sono state anche utilizzate ed implementate alcune iniziative nel campo della ginecologia della cardiologia, della dermatologia, dell'anestesia e rianimazione. In quest'ultima specifica area, si sono sperimentate anche visite specialistiche pre-operatorie, nell'ambito delle attività di telemedicina e di televisita.
Questo progetto ha avuto conclusione (prevista proprio dalla normativa) all'inizio del 2021, quindi è un progetto concluso. Come si è proceduto? All'inizio di quest'anno, passato il periodo COVID, a seguito di un incontro tra noi, i francesi e la Direzione dell'ASL Torino 3, abbiamo pensato di valorizzare questa esperienza e di dare un possibile sviluppo concreto al nuovo progetto di sperimentazione denominato "Prosanté" e quindi di candidarsi, in partnership anche con altre Regioni ed organizzazioni sanitarie transfrontaliere sia sul versante italiano (Valle d'Aosta e Liguria) sia sul versante francese (Région PACA e Région Rhône Alpes), sempre nell'ambito del programma ALCOTRA; però, questa volta, nel finanziamento 2021/2027, per questo nuovo progetto denominato ProSanTIF-Go (Pro Sanità Transfrontaliera Italia Francia-Governance), che si è posto come obiettivo quello di produrre un articolato di legge per regolare l'assistenza sanitaria transfrontaliera, da consegnare ai decisori politici istituzionali per consentirne la traduzione in un più snello ed efficiente modello di assistenza transfrontaliera ai cittadini d'Italia e Francia.
Ci attendiamo che i risultati di questa candidatura abbiano una risposta e che l'inizio del progetto avvenga entro il mese di settembre 2023. Questo non dipende da noi, ma dall'Autorità europea; quindi, non appena avremo il nulla osta alla nostra candidatura, proseguiremo in quelle attività, come le ho detto in premessa.
La volontà sicuramente c'è: attendiamo la risposta da parte dell'Unione.
Grazie, Presidente; ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie. Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1359 presentata da Magliano inerente a "Malattia di Chagas: la Giunta quando intende attivare i protocolli sanitari per lo screening gratuito?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1359.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
La malattia di Chagas, detta anche tripanosomiasi americana, è una malattia infettiva causata da un parassita. Non sto, nella fase del "Premesso che", a raccontare questa malattia, perché è stata affrontata in Aula con un ordine del giorno approvato all'unanimità; inoltre, questo è il secondo, se non terzo, atto che affrontiamo sul tema.
La malattia può essere congenita, ovvero trasmessa dalla madre infetta al figlio. La causa più comune di morte legata al Chagas negli adulti è lo scompenso cardiaco. Si stima che circa 8 milioni di persone siano colpite da questa parassitosi, che fa registrare ogni anno oltre 10.000 morti. La prima fase acuta della malattia risulta spesso asintomatica, come anche la fase latente successiva, che dura spesso anni, ma circa il 30% delle persone infette sviluppa in seguito complicazioni debilitanti, quali la cardiopatia di Chagas e disfunzioni motorie del tratto gastrointestinale.
A causa dei movimenti migratori della popolazione latino-americana verso altri continenti, la malattia di Chagas è comparsa anche in aree non endemiche, tra le quali diversi Paesi europei, Italia compresa. Circa l'1 5% delle donne infette in gravidanza trasmette l'infezione mediante la placenta, causando aborto, nascite pre-termine o malattia cronica neonatale con alta mortalità. La trasmissibilità materno-fetale della malattia di Chagas rende a maggior ragione fondamentale la necessità di una diagnosi precoce, volta a prevenire la trasmissione e a curare i neonati colpiti.
L'Italia è, a livello europeo, il secondo Paese per popolazione latino americana. Sono circa 400.000 le persone di origine latino-americana residenti nel nostro Paese e i residenti di origine latino-americana in Piemonte sono circa 25.000.
L'OMS, nel novembre 2020, ha pubblicato i nuovi obiettivi per il controllo e l'eliminazione delle malattie ignorate o dimenticate, quelle definite neglette, compresa la malattia di Chagas. Tali obiettivi prevedono che nel 2030 non ci siano più abitazioni infestate da cimici che trasmettono la malattia di Chagas; che i centri trasfusionali siano sottoposti a severi controlli per evitare la trasmissione della malattia che i trapianti d'organo siano sicuri. Inoltre, nessun bambino dovrà contrarre il Chagas in forma congenita e la percentuale delle persone trattate dovrà essere almeno del 75% rispetto al totale degli infetti.
Altre Regioni (Toscana e Lombardia) si sono già mosse nella direzione di un'opera di prevenzione e screening della malattia di Chagas. A oggi gli ospedali di riferimento nel nostro Paese sono lo Spallanzani di Roma il Careggi di Firenze, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il Luigi Sacco di Milano e il Sacro Cuore Don Calabria di Verona.
In data 14 dicembre 2021 è stato approvato all'unanimità l'ordine del giorno qui in Aula, il n. 572, e si è introdotto anche in Piemonte lo screening gratuito per la malattia di Chagas, atto che impegna la Giunta a introdurre, nei protocolli sanitari del sistema sanitario regionale, lo screening gratuito. A oggi, non risultano ancora attivi protocolli sanitari per lo screening gratuito per la malattia di Chagas.
Il 14 aprile 2023 ricorre la Giornata mondiale della malattia di Chagas, quindi proprio domani. L'obiettivo della Giornata mondiale è richiamare l'attenzione su questa patologia.
La pratica dello screening sulla popolazione è fondamentale per identificare le persone infette; l'accesso alla diagnosi e il relativo trattamento sono elementi cruciali nella lotta alla malattia.
Interrogo l'Assessore - e concludo, Presidente - per sapere quando la Giunta intenda attivare i protocolli sanitari per lo screening gratuito per la malattia di Chagas.
Grazie, Presidente; io ho concluso e ringrazio l'Assessore di essere presente in aula.



PRESIDENTE

Grazie. Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La malattia di Chagas è una patologia parassitaria, come sappiamo dovuta al parassita Trypanosoma Cruzi. Il parassita è trasmesso da una cimice (Triatoma infestans) che è endemica in tutta l'America Latina, ma non è presente in Europa. Il test per la ricerca degli anticorpi Anti Trypanosoma Cruzi è un test diagnostico per malattia di Chagas ed è disponibile presso il Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Ospedale Amedeo di Savoia-ASL-Città di Torino, già dal 2010. Il test viene eseguito su sistemi strumentali automatizzati presenti nei Laboratori di microbiologia regionali, almeno uno di riferimento per ogni quadrante.
Quindi noi eseguiamo già questi test, facendo l'esame del sangue, a richiesta ovviamente delle persone che soprattutto provengono da aree a rischio.
Un programma per la prevenzione e il controllo della malattia di Chagas congenita, al fine di attivare lo screening gratuito mediante un test sierologico nelle donne latino-americane in gravidanza, è comunque in corso di valutazione, anche in chiave di costo-beneficio, perché dalle analisi e dalle proiezioni fatte dai nostri tecnici risulta un'adesione molto molto bassa. Pertanto, stanno valutando la possibilità di eseguire uno screening gratuito, anche perché stiamo facendo, su richiesta, gli esami gratuitamente a chi lo richiede. Quindi è in corso di valutazione anche l'ulteriore possibilità di fare lo screening.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie. Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1360 presentata da Avetta, inerente a "In ASL TO4 manca il personale e i lavori infrastrutturali sono in ritardo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1360.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie Assessore per la risposta che ci vorrà dare.
Come sappiamo, nei giorni scorsi, il sindacato Nursind ha comunicato alcuni numeri relativi alla carenza di organico dell'ASL-TO4. Per la verità, si evidenzia un problema che, come abbiamo avuto modo di constatare dalle notizie di stampa nei giorni scorsi, è abbastanza evidente su tante altre ASL della nostra regione, anche se, a sentire il Presidente Cirio e le fonti ufficiali, in Piemonte sarebbero stati assunti 1.000 dipendenti in sanità. In realtà, ad ascoltare chi opera sul campo, abbiamo numeri ben diversi (e Nursind ce li dà rispetto all'ASL TO 4) Faccio un solo esempio: a fronte di 89 cessazioni di personale infermieristico, ne sono stati assunti 27; 27 per tre fa 81, quindi siamo sostanzialmente a meno di un terzo tra le uscite e le entrate.
In queste condizioni, è evidente che è quasi superfluo rilevare che le condizioni di lavoro non possano essere quelle ideali e, probabilmente, se non c'è una proiezione migliorativa in tal senso, non possono che peggiorare nel breve e nel medio periodo.
C'è anche il tema delle infrastrutture che riguarda tante ASL ma, in particolare, quella dell'ASL TO4, perché è un'ASL complessa di per s molto ampia, una delle ASL più grandi in Regione Piemonte. Certamente quando le infrastrutture sono inadeguate, quando dotazione tecnologica sono insufficienti. L'ho già detto in sede di bilancio, rivolgendomi anche all'Assessore; per esempio, la questione della risonanza magnetica nell'ospedale di Ivrea è una questione ormai ricorrente. È stata affidata con un servizio esterno e ad oggi ancora non è del tutto chiaro, perch pare che l'ASL stia facendo su questo problema specifico un percorso che è contrario a quanto lo stesso Assessore aveva affermato in quest'Aula; anche su questo, forse, sarebbe necessaria una parola di chiarimento.
Poi ci sono i lavori del Piano Arcuri. Anche questi registrano parecchi ritardi, sia nelle sedi ospedaliere di Ivrea, che di Ciriè e di Chivasso.
Si tratta, a nostro avviso, di un circolo vizioso che rischia di alimentarsi in modo preoccupante al ribasso. Se le condizioni di lavoro sono inadeguate; se c'è un problema di carenza del personale, quindi quelli che ci lavorano hanno più difficoltà; se le infrastrutture sono obsolete se le dotazioni tecnologiche sono insufficienti, è evidente che quel circolo vizioso non può che generare il fatto che se, ad esempio, i trasporti pubblici non garantiscono particolari affidabilità dal punto di vista anche dei collegamenti, le persone siano indotte a guardarsi intorno e quindi a rinunciare. Tanto è vero che una delle risposte dell'ASL è stata quella che molti di quelli che sono in graduatoria poi rinunciano e scelgono localizzazioni e siti professionali migliori dal loro punto di vista.
La nostra interrogazione intende farci capire cosa pensa l'Assessore di questa situazione riferito all'ASL-TO4.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Parto dal fondo. Riguardo alla risonanza magnetica all'ospedale di Ivrea la Regione Piemonte, attraverso la Cabina di Regia HTA e attraverso una specifica nota, ha autorizzato, da molti mesi, l'installazione della risonanza magnetica e mi aspetto che l'ASL, attraverso le procedure che vorrà scegliere per l'acquisizione, la installi nel più breve tempo possibile.
Riguardo ai lavori del Piano Arcuri, vorrei ricordare che questi sono lavori previsti e finanziati dal precedente Governo, in cui il Governo ha scelto di definire, come soggetto attuatore, le singole ASL. C'è un rapporto diretto tra il Governo, tra gli uffici ministeriali preposti e l'ASL. Sono fondi stanziati, gare predisposte dal Governo e - anche lì non abbiamo molta voce in capitolo, ma mi auguro che facciano presto a espletare tutte le procedure e a far partire i cantieri. Siamo un po' spettatori, da questo punto di vista, per quanto riguarda il Piano Arcuri.
Per quanto riguarda il personale, faccio subito una premessa. La invito a prendere con molta attenzione i dati dei Sindacati, perché sono dati realizzati da loro. Invece c'è il Ministero, c'è AgeNaS, ci sono dei dati ufficiali che sono molto diversi da quelli che vengono forniti dai Sindacati. Aggiungo che il fabbisogno di personale deve tener presente anche del DM del 24 gennaio 2023, che recepisce, ai sensi dell'articolo 11 comma 1, del citato decreto legge 35 del 2019, la metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale del Servizio Sanitario Regionale redatto da AgeNaS; è quindi uno strumento ufficiale che forse è un po' diverso dai calcoli che fanno i Sindacati. Questo lo dico in premessa.
Per quanto riguarda la situazione specifica dell'Azienda ASL TO4, l'Azienda sta effettuando tutte le assunzioni possibili sia dalla graduatoria a tempo determinato di 36 mesi sia richiedendo accesso a tutte le graduatorie disponibili in Regione Piemonte. Questo in attesa del completamento del bando regionale a tempo indeterminato che ha predisposto la Città di Torino e a cui tutti possono accedere.
Corrisponde al vero che, molto spesso, ci troviamo di fronte a rifiuti per le sedi più periferiche e questo costringe a scorrere la graduatoria. Da qui, appare chiaro che eventuali risparmi derivano non dalla mancanza di volontà, ma dalla ormai nota difficoltà nazionale nel reperire il personale sanitario. È anche opportuno segnalare come in nessun ospedale dell'Azienda, contrariamente a quanto segnalato, ci siano attualmente servizi infermieristici esternalizzati (non ci sono esternalizzazioni di infermieri) e che, rispetto alla dotazione organica di 1.597 infermieri secondo i calcoli ufficiali, ne mancano 25, pari a meno 1,5% del totale.
Per questo le dicevo della metodologia per il calcolo del personale.
I dati relativi ai riposi compensativi e straordinari sono un dato cumulato su almeno sette anni e su tale periodo devono essere inquadrati. Nel nuovo Piano triennale dei fabbisogni, proprio in relazione al personale del comparto, è stato richiesto, ed è in attesa di approvazione, un incremento complessivo di oltre 110 unità. L'impegno per proseguire l'iter di assunzione nel minor tempo possibile rimane, ovviamente, un impegno prioritario dell'Azienda e noi vigileremo affinché questo venga attuato.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1357 presentata da Valle, inerente a "Agenda di gravidanza, la Regione Piemonte non garantisce continuità nella fornitura" (Risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 1357, comunico che l'interrogante ha chiesto che gli venga fornita risposta scritta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1362 presentata da Sacco, inerente a "Mancati investimenti sul personale sanitario: come intende rimediare la Giunta?" (Risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 1362, comunico che l'interrogante ha chiesto che gli venga fornita risposta scritta.


Argomento: Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Interrogazione a risposta immediata n. 1358 presentata da Canalis, inerente a "Casa di riposo Santanera di Villafranca d'Asti: quali le azioni del commissario?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1358.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Monica Canalis.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione a risposta immediata riguarda una Casa di riposo storica, collocata nel territorio del Comune di Villafranca d'Asti, in provincia di Asti. "Storica" perché nasce come fondazione nel 1902 in virtù del testamento del dottor Venanzio Santanera, con la finalità di provvedere gratuitamente, e nei limiti dei mezzi finanziari disponibili, al ricovero e al mantenimento di anziani, di persone indigenti o in stato di malattia.
Quindi è un'opera benefica dovuta alla benemerenza di un medico del luogo.
L'ente ha iniziato la propria attività nel 1905. Nel mese di dicembre del 2021 l'Amministrazione comunale di Villafranca d'Asti convocò un Consiglio comunale aperto, dichiarando pubblicamente la presenza di uno squilibrio finanziario nei conti di questo ente benefico. In seguito, nel mese di marzo del 2022, la Giunta regionale, con deliberazione n. 24-4787 definì la necessità di commissariare questa Casa di riposo, dal momento che non era stato completato il Consiglio di Amministrazione a seguito delle dimissioni di alcuni suoi componenti (quindi la governance dell'ente non era attiva, non era in grado di essere funzionante).
Anna Macchia, la Sindaca di Villafranca d'Asti, ha sostenuto, nei mesi precedenti la DGR (quindi nel febbraio 2022), che comunque non c'era alcuna intenzione di liquidare questo ente e quindi il Commissario avrebbe avuto funzioni amministrative e non di liquidazione.
Noi presentiamo questa interrogazione a risposta immediata, perch riteniamo che sia importante, da un lato, ripristinare la normale governance della struttura per assicurare un servizio pieno e adeguato ai suoi ospiti (che oggi sono circa 20, su un totale di 40 posti letto disponibili), dall'altro assicurare un servizio pieno ai lavoratori (che oggi sono 18) e all'intera comunità di Villafranca d'Asti e dintorni, che è sempre stata molto vicina a questa casa di riposo.
Presentiamo questa interrogazione, perché riteniamo che il Commissario nominato a seguito della DGR regionale sia chiamato ad esporre in maniera trasparente e pubblica le proprie azioni per cooperare con gli stakeholder territoriali e istituzionali e per rendere la struttura effettivamente operativa. Quindi la domanda che poniamo è volta a sapere quali iniziative il Commissario nominato dalla Giunta regionale ha messo in campo per ripristinare la governance e anche l'equilibrio finanziario della struttura residenziale per anziani Santanera di Villafranca d'Asti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
Con DGR n. 24-4787 del 18/03/2022, la Giunta regionale nominava il Commissario straordinario della Fondazione Casa di riposo "dottor Venanzio Santanera", avente sede nel Comune di Villafranca d'Asti, per un periodo di sei mesi prorogabili.
Tra i diversi punti del mandato allora conferito al Commissario straordinario vi era la richiesta di ricostruire la situazione patrimoniale, contabile e finanziaria della Fondazione, con verifica delle risultanze attive e passive imputabili alla stessa, al fine di formulare la valutazione circa l'esistenza o meno delle condizioni necessarie per la prosecuzione dell'attività istituzionale della stessa in una situazione di equilibrio economico e finanziario. In caso di riscontro positivo, si chiedeva poi al Commissario di predisporre un piano di rientro e di sostenibilità finanziaria della gestione dell'attività condotta dalla Fondazione e, a seguire, di procedere tempestivamente ad insediare il Consiglio di Amministrazione della stessa, al quale tornare ad affidare la gestione dell'ente nell'osservanza del suddetto piano di rientro e di sostenibilità.
Il Commissario straordinario, con riferimento al primo incarico semestrale, forniva aggiornamenti sia nel corso di riunioni con il Settore competente della Direzione sanità e welfare, sia mediante la trasmissione di apposita relazione, acquisita agli atti in data 3 agosto 2022.
Con tale documentazione, il Commissario dava atto, tra gli altri punti: degli elementi emersi nell'ambito dell'analisi delle poste attive e passive effettuate al fine di ricostruire la situazione patrimoniale contabile e finanziaria della Fondazione della verificata antieconomicità della gestione del servizio derivante dalle condizioni contrattuali in essere con la cooperativa incaricata della gestione dei servizi socio-assistenziali e fortemente accentuata dalla riduzione degli ospiti verificatesi a causa dell'evento pandemico COVID-19. Con riferimento al predetto rapporto già in essere con la cooperativa, il Commissario avviava un'azione per la riparametrazione del contratto al fine di applicare i minutaggi di cui alla DGR n. 45-4248 del 2012 dell'aumento, anche nel corso della gestione commissariale, del numero dei posti letto occupati, da 24 a 30 su un totale di 40. A tale scopo il Commissario aveva operato per ottenere l'iscrizione all'Albo dei fornitori per pazienti autosufficienti del Comune di Torino e aveva dato avvio allo sviluppo di proposte di progetti di co-housing con il COGESA; tali iniziative avevano dato corso ai nuovi ingressi presso la struttura.
Formulava varie proposte operative, alcune già avviate, altre di cui era in corso la verifica di fattibilità - quali la ricontrattazione dell'affidamento della gestione del servizio, l'incremento del numero degli ospiti, la dismissione di parte del patrimonio immobiliare, la ricerca e il mantenimento del sostegno economico di stakeholders locali - finalizzate a riportare la Fondazione in una situazione di equilibrio economico finanziario, valutando sussistenti, in caso di esito positivo delle stesse le condizioni necessarie per la prosecuzione dell'attività istituzionale della Fondazione.
Sulla base dei predetti esiti della gestione commissariale, con DGR n.
15-5794 del 12 ottobre 2022, la Giunta regionale prorogava per 12 mesi l'incarico conferito al Commissario straordinario nel marzo 2022, al fine di consentire al medesimo di sviluppare le proposte operative individuate e, in parte, avviate nel corso del primo semestre d'incarico, e di giungere, in ultima analisi, alla valutazione definitiva circa l'esistenza o meno delle condizioni necessarie per la prosecuzione dell'attività istituzionale della Fondazione in una situazione di equilibrio economico finanziario.
Con riferimento a tale annualità di proroga, tuttora in corso, il Commissario straordinario chiedeva un primo incontro di aggiornamento tenutosi nel dicembre 2022; di recente, in previsione dell'invio formale della relazione di metà mandato, chiedeva un incontro al Settore competente della Direzione Sanità e Welfare, calendarizzato in data 14 aprile p.v.
Tale incontro è stato temporaneamente sconvocato, a causa dello spostamento degli uffici regionali della sede di via Bertola 34 presso il Palazzo Unico, in corso nei giorni dal 13 al 17 aprile. L'incontro, però, sarà a breve ricalendarizzato.
Sulla base di sintetico aggiornamento, in ogni caso fornito dal Commissario straordinario in data 12 aprile 2023, si indicano di seguito le ulteriori iniziative poste ad oggi in essere dal medesimo: raggiungimento della piena occupazione dei 40 posti letto di cui complessivamente la Fondazione dispone esperimento delle pratiche necessarie per l'ottenimento di un lascito testamentario sottoscrizione del mandato per la dismissione di un immobile in stato di abbandono adiacente alla sede della Fondazione nel dicembre 2022 richiesta di una proroga contrattuale tecnica alla Cooperativa incaricata della gestione dei servizi socio assistenziali, eventualmente rinnovabile nel gennaio 2023 azioni di formale contestazione di talune fatture emesse dalla Cooperativa stessa nel febbraio 2023 pubblicazione dell'avviso esplorativo e manifestazione di interesse per l'affidamento di concessione con pagamento anticipato del canone della gestione della Fondazione stante la formale unilaterale disdetta, senza preavviso, ricevuta da parte della Cooperativa in data 17 marzo 2023, il Commissario contattava diverse cooperative insistenti sul territorio regionale per il subentro temporaneo a garanzia della continuità del servizio a favore dei 40 ospiti e dell'occupazione lavorativa di circa 20 addetti. Al 1° aprile 2023, stante la mancata disponibilità degli Enti interpellati e l'assenza di proposte percorribili, affidava temporaneamente la gestione del servizio all'Associazione Pro Infantia Derelicta, ente del terzo settore, per il tempo necessario al perfezionamento dell'affidamento in concessione della gestione della Fondazione.
incontro in data 7 aprile 2023 presso la sede della Cassa di Risparmio di Asti per la ricontrattazione del mutuo chirografario in capo alla Fondazione.
Il Commissario, infine, relaziona che è in corso la progettazione insieme all'Amministrazione comunale, per la realizzazione di un Centro incontri nei locali della Fondazione, siti al piano strada, e la realizzazione di iniziative e progetti di animazione e di intrattenimento a favore degli ospiti, insieme a vari stakeholder del territorio e del volontariato sociale.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marrone per la risposta.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 1361 presentata da Disabato inerente a "Parco del Meisino, area protetta e oasi verde da difendere" (Risposta scritta)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1361 presentata dalla Consigliera Disabato.
Non essendoci l'interrogante in Aula, chiedo all'Assessore Carosso di inviare la risposta via mail.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la seduta dell'interrogazione a risposta immediata. Alle ore 15.00 il Presidente Allasia aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 13.00.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.37 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta riprende alle ore 15.05)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Gallo ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Se è possibile, le chiedo una sospensione di cinque minuti per incontrare le minoranze; grazie.



PRESIDENTE

Va bene. Poi non ho chiarezza e certezza se c'è un accordo per svolgere la Conferenza dei Capigruppo anticipatamente. Possiamo svolgerla dopo la riunione delle minoranze?



(L'Aula, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Va bene, Sospendiamo dunque la seduta per una riunione di minoranza successivamente sarà convocata, in Sala A, la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa. Sarete avvertiti appena terminerà la Conferenza dei Capigruppo. Grazie.



(La seduta, sospesa alle ore 15.06, riprende alle ore 17.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di sospendere i lavori per riprenderli martedì mattina. La seduta di domani è sconvocata.
Il Consiglio è convocato martedì mattina alle 9.30 con la seduta di Consiglio regionale aperto e martedì pomeriggio, alle ore 14.00, con la prosecuzione dell'esame del disegno di legge n. 231.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.54)



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