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Dettaglio seduta n.114 del 18/02/21 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.00 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 569 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione indifferibile e urgente n. 500, presentata dalla Consigliera Alessandra Biletta, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione indifferibile e urgente n. 567, presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi interrogazione indifferibile e urgente n. 443, presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà di questa Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, mentre la risposta del componente della Giunta per tre minuti, e non è prevista replica.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Rapporti Regioni - Enti pubblici nazionali

Interpellanza n. 569 presentata da Avetta, inerente a "Patti territoriali del Piemonte. A che punto è la rimodulazione delle risorse?"


PRESIDENTE

Consigliere Avetta, accenda il microfono, non la sentiamo.
Noi non la sentiamo. Lei mi sente? Faccia un cenno se mi sente.



AVETTA Alberto

Presidente, mi sente?



PRESIDENTE

Adesso sì, forte e chiaro.
Prego, Consigliere, proceda.



AVETTA Alberto

Grazie e scusate.
Buongiorno e grazie, Assessore.
È un'interpellanza molto tecnica, che riguarda risorse derivanti dalla cosiddetta "rimodulazione dei patti territoriali" che, come sapete e come sappiamo, sono uno strumento di sviluppo locale che fu molto utilizzato in Italia, in particolare in Piemonte, tra la fine degli anni Novanta e i primi anni 2000.
Molti di questi ebbero grande successo e furono anche di grande impatto, in termini di contributo allo sviluppo locale, però non tutti questi patti utilizzarono completamente le risorse messe a disposizione. Per questo negli anni ci furono varie rimodulazioni.
Nei mesi scorsi, la Conferenza Stato-Regioni ha definito i criteri di utilizzo delle risorse residue, quindi - la faccio breve, Presidente vorremmo sapere, intanto, se la Regione ha partecipato a questa Conferenza e quali sono stati gli esiti di questa Conferenza Stato-Regioni; se si possa prevedere, anche alla luce delle norme e dei decreti susseguitisi nel tempo (anche a seguito dell'ultimo decreto, il più recente), che le risorse disponibili, le economie disponibili dei patti, possano ancora essere messe a disposizione direttamente dei singoli patti che le hanno prodotte, com'è avvenuto negli anni passati (se lo si possa fare alla luce del nuovo decreto); se a questo fine sia stata avviata un'interlocuzione con la politica, con il Ministero competente, e a che punto siamo con questa interlocuzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore alla programmazione economico-finanziaria

Grazie, Presidente.
Rispondo volentieri al Consigliere Avetta, alla sua puntuale interpellanza perché potrebbe comunque servire a tutti i territori.
Innanzitutto, deriva dal decreto del 30 novembre 2020, entrato in vigore il 25 gennaio 2021. Lo sottolineo perché, all'interno delle discussioni e dei provvedimenti che dovranno essere applicati, il bando del Ministero dovrà essere emanato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore, quindi entro il 25 febbraio.
Ci sono state, per rispondere puntualmente alle domande, delle interlocuzioni tecniche con gli uffici del MISE, da parte dei nostri Uffici tecnici. Sulla base dei primi elementi di confronto, il tema è che le economie prodotte dai singoli patti confluiranno in un bando, al quale potranno partecipare i soggetti responsabili dei patti territoriali ancora operativi, quindi non confluiranno sui singoli patti che hanno prodotto queste economie, ma saranno messe tutte in un bando, cui potrà partecipare chi è ancora operativo.
Dal decreto si evince che ogni soggetto responsabile può presentare un solo progetto pilota. I progetti pilota da finanziare sono individuati mediante apposita graduatoria stilata attraverso l'attribuzione di punteggi. La valutazione dei progetti è svolta da una Commissione nominata con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico. I singoli interventi dovranno avere, per quanto riguarda gli interventi pubblici, un livello di progettazione pari al progetto di fattibilità tecnica ed economica, così come definito dal decreto legislativo n. 50 del 2016. Il termine massimo per la realizzazione degli interventi è pari a sessanta mesi per gli interventi pubblici e a quarantotto mesi per gli interventi imprenditoriali, decorrenti dal momento dell'assegnazione del contributo al soggetto responsabile.
Il territorio è stato informato ed è stata fatta la ricognizione delle risorse.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.
Se il Consigliere Avetta lo richiede, ha facoltà di replica per cinque minuti.
Prego.



AVETTA Alberto

Sì, molto brevemente.
Ringrazio l'Assessore per il chiarimento.
Capisco la ratio e la logica di questo decreto, del bando unico, del fatto che tutte le risorse confluiranno in un unico calderone, però bisognerà fare molta attenzione, per quanto possibile, a distinguere le tante economie che i patti hanno prodotto, che magari hanno lavorato bene e ne avrebbero potuto godere, com'è successo negli anni passati.
Non so quanto sia possibile che la Regione intervenga per insistere affinché sia rivendicato questo tipo d'impostazione. Se così fosse, forse sarebbe utile verificare le differenze di condizione e di efficienza tra i vari patti che in Piemonte sono stati particolarmente efficienti (scusate il bisticcio di parole).
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per la replica.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 500 presentata da Biletta, inerente a "Emergenza COVID: sostegno ai punti di ristoro negli istituti scolastici"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 500.
Prima di dare la parola alla Consigliera Alessandra Biletta, ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti e la risposta del componente della Giunta per tre minuti. Non è prevista replica.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliere Alessandra Biletta.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per due minuti.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione ho voluto porre attenzione su un tema che purtroppo, come tanti altri, è conseguenza della pandemia da COVID che come sappiamo, ha delle ripercussioni non solo sanitarie, ma anche economiche.
L'oggetto dell'interrogazione sono i punti di ristoro e i bar all'interno degli istituti scolastici. Queste attività hanno subito ripercussioni probabilmente in maggior misura rispetto alle altre attività di bar proprio per il fatto di essere situate all'interno degli istituti scolastici, anche a causa del protrarsi della chiusura delle scuole e del dimezzamento dell'utenza quando queste hanno riaperto con l'attività in presenza al 50%. A questo, si aggiunge anche il fatto che, per quell'utenza che può accedere, sono previste misure di contingentamento, ragion per cui l'utenza si è comunque ridotta.
Queste attività lavorano in base a concessioni stipulate con le Province e con gli istituti scolastici a seconda dei casi e dipendono da autorizzazioni che seguono a una gara di evidenza pubblica. Sono previsti anche degli investimenti iniziali, un canone di concessione, pagamento delle utenze, oneri fiscali, quindi sono anche applicati prezzi calmierati ma chiaramente c'è anche l'impossibilità di rivolgersi a un'utenza esterna diversa da quella scolastica. Queste attività oggi si trovano in grosse difficoltà.
Pur consapevoli del ruolo marginale che può avere la Regione rispetto alla questione, volevamo comunque portare all'attenzione di quanto accade alla Giunta regionale e sapere se è possibile adottare qualche misura o comunque, intervenire a sostegno di queste attività.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Alessandra Biletta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per tre minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Grazie alla Consigliera Alessandra Biletta per la precisa, puntuale e importantissima interrogazione dal punto di vista politico.
Rispondo a nome dell'Assessore Poggio, che precisa quanto segue.
In merito a eventuali solleciti di pagamento di quanto dovuto dai gestori dei punti di ristoro all'interno delle scuole da parte della Città metropolitana e delle Province, l'Assessorato all'istruzione ha provveduto a richiedere chiarimenti all'Ufficio Scolastico Regionale, il quale ha evidenziato che tali relazioni afferiscono a rapporti giuridici di natura concessoria, come giustamente diceva la Consigliera Biletta.
Inoltre, viene comunicato che l'Ufficio Scolastico Regionale non ha alcun potere d'intervento, proprio a causa dell'esclusività dei rapporti che intercorrono tra gestori dei punti di ristori, enti locali o singoli istituti scolastici. In merito alla richiesta di sollecitazione verso il Governo per la messa in campo di ulteriori misure rivolte alle attività di somministrazione di cibi e bevande, l'Assessorato al commercio ha provveduto a inviare una formale nota il 14 gennaio 2021 ai Ministri Azzolina e Patuanelli, richiedendo ristori adeguati e specifici per queste realtà e l'abbuono dei costi fissi derivanti dalle utenze e dai costi degli affitti.
Alla luce delle evoluzioni governative, rimaniamo in attesa di ricevere dai dicasteri riscontri alla nostra nota.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta e lo congediamo.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 567 presentata da Rossi, inerente a "Qual è lo stato dell'arte della realizzazione dell'opera Pedemontana?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 567.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente Provo a stare nei due minuti. Il progetto della nuova Pedemontana piemontese è partito oramai nel lontano 2009 e ha l'obiettivo di raccordare l'autostrada A4 Torino-Milano nei pressi del Comune di Santhià attraverso la tratta Biella-Santhià e con l'Autostrada A26 Voltri-Sempione, a ovest dell'abitato di Ghemme, attraverso la tratta Biella-Ghemme.
In realtà, è importante soprattutto per il territorio biellese, perch questa infrastruttura garantirebbe un collegamento autostradale sia con la A26 sia con la A4. Il tracciato, in particolare, del collegamento tra Biella e Ghemme coinvolge la provincia di Biella, la provincia di Vercelli e la provincia di Novara, quindi quasi tutto il quadrante nord-est.
Le cose sono andate anche molto avanti, perché il progetto era stato inserito nel contratto di programma 2016-2020 di ANAS ed era entrato nelle opere strategiche prioritarie d'interesse nazionale e regionale nel 2016.
La Regione Piemonte nel 2017 ha coordinato anche un tavolo di lavoro con tutti gli enti locali. L'ANAS nel 2018 ha trasmesso il progetto definitivo al Consiglio superiore dei lavori pubblici e sempre nel 2018 ha presentato al Ministro dell'Ambiente istanza per il riesame del parere di valutazione d'impatto ambientale.
Le cose sono andate avanti - taglio, Presidente, perché due minuti sono pochi - e ci risulta che i lavori sono bloccati, perché sono stati rinvenuti reperti archeologici e la valutazione relativa a questi reperti archeologici ha, in qualche maniera, bloccato l'avvio dei lavori, anche se quest'opera è già finanziata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. C'è il progetto, c'è l'approvazione, c'è il finanziamento, ma il ritrovamento di reperti archeologici ha fermato l'avvio dei lavori.
Con quest'interrogazione interrogo la Giunta per conoscere la valutazione dei ritrovamenti archeologici lungo il tracciato e in che modo impattino sulla realizzazione dell'opera della Pedemontana, nonché per conoscere quali siano i tempi di realizzazione dell'opera o quando sia previsto l'inizio dei lavori di realizzazione dell'opera.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi, che però non vedo.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Buongiorno, Presidente.



PRESIDENTE

Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.
È un piacere sentirla!



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Rispondo con piacere all'interrogazione del Consigliere Rossi, che per probabilmente, ne sa quanto me, se non di più.
Ha fatto un riassunto preciso e puntuale. Le analisi archeologiche che il Ministero per i Beni e le Attività culturali aveva richiesto sull'intero tracciato sono state compiute con gradualità da parte di ANAS, che, dopo vari affinamenti del piano delle indagini - fatti evidentemente per contenere tempi e costi - e dopo il rallentamento dovuto alla pandemia, nel luglio 2020 ha avviato gli scavi per terminarli attorno al mese di dicembre, inviando poi gli esiti al Ministero in data 15 gennaio 2021.
Il parere della Sovrintendenza regionale, e sentito informalmente anche quello degli uffici del Ministero, sembra volgere al positivo. ANAS è molto ottimista rispetto al fatto che, con questo parere, si possa andare in Conferenza di Servizi e concludere l'iter.
Questo è lo scoglio più grosso che c'era in questo momento, poiché il resto della Conferenza era praticamente pronta a partire.
C'è un'ulteriore problematica, legata ai tempi dei finanziamenti del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-20, che dovrebbero vedere sottoscritta l'obbligazione giuridicamente vincolante entro il 31/12/2021. Abbiamo fatto diversi incontri con ANAS e uno trasversale, per cui ringrazio anche il Consigliere Rossi, con il Ministro De Micheli in tempi passati. Ci sono diverse ipotesi che credo riguarderanno l'intero paese per far sì che queste scadenze vengano prolungate. Una delle ipotesi più accreditate che abbiamo fatto al tavolo è di mettere in gara, appena la Conferenza sia conclusa (nella tarda primavera), la procedura di progetto integrato, vale a dire il bando integrato con progettazione esecutiva e realizzazione. Di fatto, questo ci consentirebbe di bloccare l'obbligazione giuridicamente vincolante, anche se non ci fossero proroghe, che sono però molto probabili.
Essendo molto realista ed essendosi, di fatto, risolti i problemi più grossi, credo che i lavori potranno iniziare intorno al gennaio 2023. È una data molto in là, lo so, soprattutto perché è un'opera attesa da molti anni. Ma le procedure ormai sembrano volgere al meglio. Non ci sono altre strade, al netto di quello che tutti auspicavamo e che ho ancora ribadito una decina di giorni fa in audizione alla Camera in merito al parere sulla nomina dei Commissari straordinari, che anche il Consigliere Rossi ricorderà: abbiamo chiesto all'allora Ministro De Micheli la nomina di un Commissario, che, evidentemente, comprimerebbe i tempi di procedure e di gare.
Come sapete, l'opera non è stata inserita nel primo slot e, qualche tempo fa, il Ministro De Micheli ci aveva detto che la Pedemontana piemontese poteva anche rientrare in un secondo slot. Temo che il secondo slot, posto che il Ministro è cambiato, e visto quanto ci ha impiegato il primo, rischi di arrivare un po' troppo tardi.
Noi ci siamo premurati di avere con ANAS una procedura ordinaria, che sappiamo essere in Italia molto lenta, ma che ci garantisce. È evidente che faremo tutto quello che potrà essere fatto per accelerare i tempi.
In questo caso, la nomina di un Commissario potrebbe farci risparmiare diversi mesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 443 presentata da Frediani, inerente a "Servizi distrettuali per i pazienti affetti da tumore della mammella"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 443 presentata dalla Consigliera Frediani.
Buongiorno, Consigliera; ha facoltà di illustrare l'interrogazione per due minuti.



FREDIANI Francesca

Buongiorno, Presidente; buongiorno, Assessore.
È un'interrogazione piuttosto semplice e breve, che vado a illustrare in poco tempo.
Sappiamo che la cura di patologie neoplastiche maligne richiede, nella maggior parte dei casi, la somministrazione di terapie parenterali chemioterapiche e non, che rappresentano l'unica soluzione di cure per i pazienti affetti da neoplasia.
Ci è stato segnalato che per usufruire di alcuni servizi, quali ad esempio il lavaggio dei dispositivi e l'eparinizzazione, le pazienti devono purtroppo recarsi presso l'ospedale nel quale sono state operate, mentre alcuni anni fa questi servizi erano disponibili anche in diversi Comuni.
Noi ci chiediamo se non sia possibile ripristinare questi servizi considerando che si tratta di un'operazione piuttosto banale e che viene effettuata in pochi minuti, ma per eseguirla le pazienti sono costrette a spostarsi per diversi chilometri, molto spesso in assenza di mezzi pubblici.
Peraltro, sono pazienti che molto spesso sono sottoposte a terapie debilitanti e devono appoggiarsi anche ad altre persone per raggiungere la sede dove svolgere queste operazioni, che, molto semplicemente, potrebbero essere effettuate nei vari ambulatori, così come avveniva fino a qualche tempo fa.
Pertanto, vorremmo capire dove siano presenti questi servizi e, qualora alcune aree si ritrovino scoperte, se si potesse ripristinare la loro disponibilità.
Parliamo, in questo caso, dell'ASL TO3 (non so quale sia la situazione nelle altre ASL), perché ho avuto diverse segnalazioni proprio all'interno della mia ASL.
Chiediamo all'Assessore se sia a conoscenza di situazioni simili e se si possa intervenire per risolvere questa situazione che crea molto disagio a persone che già vivono una situazione piuttosto complessa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Mi scuso, ma sono in macchina e sto venendo in Consiglio per partecipare in presenza.
In riferimento all'interrogazione, devo precisare quanto segue.
Innanzitutto, il lavaggio e l'eparinizzazione dei cateteri venosi utilizzati per la somministrazione della chemioterapia ai pazienti affetti da cancro (tutti i tipi di cancro, non soltanto quelli alla mammella) sono procedure molto delicate, che devono essere effettuate da personale infermieristico competente e appositamente formato.
È proprio per questo motivo che il Dipartimento della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta ha organizzato e finanziato dei corsi di formazione specifici, in particolare nell'area dell'ASL TO3, cui il personale infermieristico è stato invitato a partecipare. Questi corsi di formazione sono gestiti da infermieri e caposala per dare ai partecipanti una preparazione accurata e puntuale.
La sperimentazione di quest'attività, svolta a livello distrettuale, in quanto è una sperimentazione dell'ASL TO3, è stata sospesa a causa dell'inevitabile riorganizzazione dei servizi dovuta all'epidemia da COVID.
Per queste ragioni, a precisa tutela della salute e della sicurezza dei pazienti, non per una questione organizzativa, è molto più opportuno che le procedure di lavaggio e di eparinizzazione dei cateteri e di tutti gli accessori necessari siano svolte in ambiente protetto, qual è l'ospedale soprattutto quando ci si trova in un periodo d'emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo.
Ciò non toglie che l'offerta assistenziale in questione possa e debba essere in futuro svolta anche a livello distrettuale, che ripristineremo di sicuro, nel momento in cui tutto il personale sia adeguatamente formato a tutela della sicurezza e della salute dei pazienti, come da protocolli che il Dipartimento della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d'Aosta ha sottoscritto e implementato.
A questo proposito, a riprova di quanto l'argomento sia all'attenzione della programmazione e dei percorsi assistenziali, il gruppo di lavoro degli infermieri operante nell'ambito della Rete Oncologica ha predisposto un survey, che sarà distribuito in questi giorni, proprio sulla gestione dei cateteri venosi centrali per i pazienti oncologici in questo periodo particolarmente delicato d'emergenza sanitaria. Pertanto, in futuro certamente saranno ripristinati. Per il momento, per motivi di sicurezza manteniamo la situazione attuale.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta e per la sua grande disponibilità per il Piemonte e i piemontesi.
Ricordo gli interroganti che il resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri, è pubblicato in banca dati, dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta che hanno risposto.
Nel ringraziare il Presidente Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Grazie a tutti e a tutte. Alle ore 9.30 sarà aperta la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti.



(Alle ore 9.27 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 9.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do il via allo streaming.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante il collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione n. 185 dell'Ufficio di Presidenza.
Procederò all'appello nominale sia ai fini della conferma della presenza sia ai fini della votazione chiamando primi i Gruppi di maggioranza, poi i Gruppi di minoranza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Gagliasso, Marin, Protopapa e Ricca.
Il numero legale è, pertanto, ventitré.
Procedo quindi all'appello nominale per l'indicazione dei partecipanti.
Chiamerò anche gli Assessori esterni all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale. Chiedo di mantenere attiva la telecamera e il proprio dispositivo e di rispondere all'appello in modo intelligibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Sarno, sull'ordine dei lavori.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Come Gruppo del Partito Democratico, chiediamo l'inserimento di un ordine del giorno, che è già stato depositato questa mattina all'interno della procedura di Intranet, dal titolo "La Regione Piemonte si faccia carico degli esami aggiuntivi causa COVID per le idoneità sportive e agonistiche".
In una battuta, le idoneità agonistiche per minori e disabili sono all'interno del costo complessivo della sanità nazionale. Per dare queste idoneità i medici richiedono visite aggiuntive che, purtroppo, a oggi, sono totalmente a carico delle famiglie. Le visite aggiuntive sono legittime perché riguardano gli atleti che hanno avuto il COVID o che hanno avuto sintomi similari.
È una richiesta che giustamente viene dal mondo medico, ma oggi queste visite sono totalmente a carico delle famiglie. In un periodo del genere chiediamo che quest'ordine del giorno sia inserito e discusso entro la giornata di oggi, visto il tema urgente, perché le attività agonistiche sono partite o stanno per partire.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni, sull'ordine dei lavori.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo anch'io l'inserimento dell'ordine del giorno n. 489, del quale sono primo firmatario, "Sostegno tempestivo e autentico ai comprensori sciistici costretti alla chiusura totale nella stagione invernale 2020-2021".
Chiedo anche, se è possibile, che venga votato oggi, quindi che sia inserito in modo tale da poterlo discutere e votare, sempre seguendo quell'alternanza che c'eravamo dati, come metodo, fra maggioranza e opposizione.
Vista l'urgenza e, soprattutto, l'episodio gravissimo di domenica sera quando gli impiantisti, gli operatori della neve e del turismo montano si erano attrezzati per l'apertura ma, a meno di quattordici ore dall'apertura, è arrivata la notizia della firma del Ministro Speranza di un ulteriore rinvio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Biletta, sull'ordine dei lavori.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Brevemente, volevo chiedere se è possibile avere da parte dell'Assessore Icardi un'informativa sulla situazione delle varianti COVID in Piemonte.
Sappiamo da fonti giornalistiche che ci sono evoluzioni del SARS-CoV-2. È di ieri la notizia della variante scozzese e dell'altro ieri di quella nigeriana, che vanno ad aggiungersi all'inglese, alla brasiliana e alla sudafricana. Non sappiamo esattamente quante siano e come agiscano anche in relazione ai vaccini. Volevamo chiedere se è possibile avere un quadro da parte dell'Assessore circa la situazione nella nostra regione compatibilmente con gli impegni dell'Assessore.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, sull'ordine dei lavori.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Chiedo se sia possibile l'inserimento dell'ordine del giorno n. 487 inerente a "Soluzioni alternative e innovative utili al contrasto del bullismo e del cyberbullismo".
Nelle scorse giornate c'è stata la ricorrenza della Giornata nazionale per il contrasto a questo fenomeno gravissimo che, purtroppo, risulta ancora diffuso, soprattutto nelle nostre scuole, ma in generale tra i giovani. Il Consiglio regionale ha una particolare attenzione verso questo tema, tant'è che abbiamo approvato una legge proprio per contrastare questo fenomeno.
Chiedo, pertanto, che si possa discutere e votare quest'atto d'indirizzo oltre ovviamente a rinnovare la normale attenzione alla giornata dedicata che, purtroppo, non abbiamo potuto svolgere nelle scorse settimane, perch non c'è stata seduta di Consiglio.
Ricordo anche che avevo chiesto un'informativa sulla situazione di Embraco già da due settimane, ma non l'ho ottenuta né in Aula e nemmeno in Commissione. So che l'Assessora Chiorino ha preparato una mozione che non sarà discussa oggi, ma spero che si faccia sentire la presenza del Consiglio regionale a questi lavoratori che stanno rischiando di rimanere senza nessun sostegno economico e di non vedersi concretizzare un progetto di ripartenza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, ieri abbiamo inoltrato a lei, e all'Ufficio di Presidenza, una lettera, per chiedere un'informativa, da parte dell'Assessora Chiorino, su una vicenda tragica, che è quella che ha visto, in questi giorni, partire lettere di licenziamento collettivo per 400 lavoratori della ex Embraco dopo il rifiuto, da parte degli istituti di credito, di concedere i finanziamenti necessari a far ripartire la produzione.
Questa crisi, come lei sa, dura ormai da tre anni, con passaggi di proprietà e comportamenti irresponsabili da parte della società - anzi delle società - perché sono state diverse che hanno piegato e umiliato i lavoratori e le lavoratrici. Pertanto, siamo a chiedere al più presto comunicazioni in aula. In queste ore abbiamo dialogato più volte con l'Assessora Chiorino, anche provando a emendare un testo condiviso, per cui le chiedo di calendarizzare, il prima possibile, l'informativa e anche gli atti d'indirizzo necessari da parte di questo Consiglio.
La ringrazio e, ovviamente, ci uniamo alla richiesta della Consigliera Biletta di avere un'informativa, anche al più presto, sul tema delle varianti del COVID, ma spero che l'Assessore - che è qui presente - la dia in giornata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Per chiedere, visto che mi pare ci sia l'accordo, che a fine seduta ci sia uno spazio per gli ordini del giorno, ovviamente mixati tra maggioranza e minoranza. Come Lega, abbiamo da terminare quelli sulla violenza di genere perché non ci è assolutamente piaciuto com'è andata a finire l'altra volta per cui un tema così importante deve assolutamente essere ripreso.
Anche noi abbiamo un documento, a mia prima firma, rispetto alla drammaticità del mondo della neve e della montagna perché, a dodici ore purtroppo il Ministro Speranza ha firmato quest'ordinanza. Questo comparto non solo deve avere bonus e aiuti ma, a oggi, deve avere un riconoscimento dei danni, perché parliamo di danni per milioni e milioni di euro per un comparto importantissimo che è stato trattato malissimo: c'erano impianti ristoratori e professionisti che hanno comprato derrate, hanno comprato materiale, hanno assunto persone e oggi si trovano con i loro lavoratori che, in molti casi, non possono neanche avere i giusti ammortizzatori sociali.
Se poi c'è spazio per un terzo, ma non penso, abbiamo ancora l'ordine del giorno sui danni alluvionali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste di modifica dell'o.d.g.
Nel frattempo, per il verbale, sono presenti i Consiglieri Nicco e Martinetti, quindi possiamo inserirli nell'appello, senza variare il numero legale.
Non essendoci chiarezza, perché c'è una serie di proposte inserite, a discapito di quanto era stato detto nella precedente Conferenza dei Capigruppo (anche richieste dalla maggioranza) e non essendoci le condizioni per valutare, a vista, come continuare, interromperei momentaneamente la seduta per chiarire con i Capigruppo come procedere.
Per cortesia, riuscite a contattarmi i Capigruppo, in modo da capire come svolgere in modo lineare la seduta odierna, perché, così com'è, per la Presidenza è difficile condurla in modo corretto? Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 9.52, riprende alle ore 10.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Alla luce delle richieste, possiamo procedere con gli inserimenti degli ordini del giorno, seguendo uno schema che avevamo già dettato nella scorsa Conferenza dei Capigruppo, dove avevamo inserito la deliberazione relativa alle modifiche della deliberazione del Consiglio regionale 317-36198 inerente ai Piani di rientro del disavanzo finanziario, prescritto con il preavviso; poi la deliberazione n. 130, sulla modifica della deliberazione del Consiglio regionale dell'8 maggio 2018, relativa alla rete ospedaliera regionale, con la scheda "Ospedale Unico plurisede ASL Asti - Presidio Ospedaliero Valle Belbo".
Successivamente, licenziato dalla maggioranza, il disegno di legge n. 127 sulle forme associative della medicina generale; poi c'è l'ordine del giorno, già prescritto, della Consigliera Canalis, il n. 461, sulla crisi umanitaria in Bosnia Erzegovina; gli ordini del giorno successivi già discussi nella scorsa seduta, il n. 378 e collegati, del Consigliere Cane e successivi ordini del giorno.
Gli ordini del giorno richiesti li inserirei di seguito all'attuale sequenza, chiedendo alla Giunta di prenderne visione, perché alcuni sono stati inseriti nella giornata di oggi.
L'Assessore Chiorino svolgerà l'informativa sull'ex Embraco nella seduta di martedì prossimo, mentre l'informativa sulle varianti COVID, appena avrà la possibilità tecnica, l'Assessore Icardi la farà nella seduta odierna grossomodo finita la discussione e l'approvazione delle due deliberazioni che ho citato prima, perciò sicuramente nel primo pomeriggio dopo la trattazione dei question time.
Se nessuno ha altro da aggiungere, vorrei che fosse riportato a verbale che sono presenti i Consiglieri Magliano, Salizzoni e Ruzzola.
Do atto che l'ordine del giorno è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caucino, Cirio, Marin, Gagliasso, Protopapa e Ricca.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta del 3 febbraio 2021.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Esame leggi Consiglio dei Ministri e non impugnatività


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 29 gennaio 2021 le seguenti leggi regionali: legge 1° dicembre 2020, n. 29 "Variazione al bilancio di previsione finanziaria 2020-2022 e disposizione in materia agricola"; legge 16 dicembre 2020, n. 30 "Assestamento del bilancio di previsione finanziaria 2020-2022 e disposizioni finanziarie" e ne ha deliberato la non impugnatività.
In data 9 febbraio 2021 ha esaminato legge regionale 23 dicembre 2020, n.
31 "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio dalla Regione per l'anno 2021 e disposizioni finanziare" e ne ha deliberato la non impugnatività.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 22 e 29 dicembre 2020 e del 20 e 26 gennaio 2021.



SALIZZONI Mauro

Presidente, ha preso nota della mia presenza?



PRESIDENTE

L'ho detto prima che sono presenti i Consiglieri Salizzoni, Ruzzola Magliano, Martinetti e Nicco.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 133, inerente a "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale 2 ottobre 2018, n. 317 36198 inerente ai piani di rientro dal disavanzo finanziario, ai sensi dell'articolo 111, comma 4 bis, della legge 27/2020, sulla base delle risultanze di cui alla legge regionale 21 ottobre 2020 , n. 25 Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 133, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi sulla chat.
La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Buongiorno a tutti e a tutte.
Si tratta di una delibera essenzialmente tecnica, approvata in Giunta il 12 febbraio (venerdì scorso) e sostanzialmente intende recepire nel Piano di rientro del disavanzo della Regione, il maggior recupero del disavanzo avvenuto con il rendiconto del 2019.
Nel 2018 è stata fatta una DGR da parte della Giunta precedente in cui si stabiliva in 325 milioni di euro all'anno il Piano di rientro. Ricordo a tutti, solo per curiosità, che siamo partiti da circa otto miliardi di disavanzo e oggi siamo scesi a sei miliardi e 200.
In questo senso, nel rendiconto del 2019, parificato dalla Corte dei Conti è stato accertato un maggior recupero del disavanzo di 51.355.000 euro.
Questa cifra vogliamo spalmarla in più anni, per la precisione diciassette con un rientro del disavanzo di tre milioni all'anno.
Preciso che, naturalmente, questi tre milioni non vanno in spesa, ma migliorano il disavanzo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
È aperta la discussione generale.
Ci sono richieste d'intervento? Se non vi sono richieste d'intervento in discussione generale, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione per appello nominale sulla proposta di deliberazione n.
133, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 130, inerente a "Modifiche alla deliberazione del Consiglio regionale 8 maggio 2018, n. 286-18810 (Rete ospedaliera regionale. Programma di intervento di edilizia sanitaria). Sostituzione dell'allegato 7 con l'allegato denominato 'Scheda Ospedale unico plurisede ASL AT - Presidio ospedaliero Valle Belbo'. Conseguente revoca del finanziamento"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 130, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato dalla IV Commissione il 9 febbraio scorso. Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo a chi volesse intervenire che può cominciare a prenotarsi sulla chat.
Cedo la parola all'Assessore Icardi per l'illustrazione, che ha facoltà di intervenire per quindici minuti.
Assessore, non la sentiamo. Credo che ci sia qualche problema tecnico.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Spero che ora mi sentiate.
Ho espropriato la dottoressa Jannelli, che ringrazio per la cortesia.
Come stavo dicendo, il nuovo ospedale di Nizza è un cantiere abbandonato da alcuni anni. C'è un accordo di programma del 2011, se non erro. Sono stati effettuati dei lavori. Poi, giusto per fare una breve cronistoria sull'accaduto, il sito individuato per la costruzione dell'ospedale - che aveva, ahimè, la denominazione di "raneto" - si è trovato sotto l'acqua com'è accaduto per altri ospedali del Piemonte: sono stati dunque riscontrati dei problemi, con maggiori costi per le fondazioni e maggiori costi per i drenaggi, per cui si è andati in contenzioso con la ditta che stava costruendo. Alla fine, si sono realizzati solo due piani rispetto ai tre inizialmente previsti, proprio perché ci sono stati dei sovracosti relativi alla parte interrata delle fondazioni.
Come ho detto, ne è seguito un contenzioso e probabilmente chi era in Consiglio in quella legislatura conosce meglio di me la cronistoria. Il risultato è che da alcuni anni c'è un cantiere abbandonato con due piani di struttura grezzi. Però è tutto fermo.
Si è quindi pensato di ripristinare l'iniziale progetto, quindi l'accordo di programma che prevedeva i tre piani, con un ulteriore finanziamento di quasi quattordici milioni, che vogliamo mettere a disposizione per il completamento dall'ospedale, così com'era previsto nella fase iniziale (ossia per il terzo piano grezzo), poi per una successiva finitura e per l'impiantistica sul tetto del terzo piano.
Come tipologia di ospedale, era previsto un ospedale di comunità, con delle CAVS, un hospice, una serie di servizi ambulatoriali, un punto di primo intervento h24 e una serie di ambulatori. Abbiamo invece ridefinito, anche per garantire un servizio migliore, che l'ospedale di Nizza sia trasformato in ospedale plurisede rispetto a quello di Asti, quindi una sede distaccata dell'ospedale di Asti.
Pertanto, non è più semplicemente un ospedale di comunità, ma insieme ha anche una parte di ospedale per acuti, in particolare un reparto di medicina, che, sentiti anche i medici del territorio e gli operatori sembra essere la soluzione migliore per fornire un servizio più puntuale e più aderente alle necessità della realtà locale. Soprattutto sulla popolazione che affolla i letti di medicina, il fatto di passare in continuazione da un letto di lungodegenza a un reparto di medicina - quindi con lo spostamento dell'anziano con ambulanza e ricovero - può significare una destabilizzazione del soggetto, con tutte le conseguenze del caso.
Diversamente, avere nello stesso edificio il reparto di medicina e i letti di comunità significa non dover trasferire il soggetto in altra sede, ma realizzare un sistema di cura, passando da una fase acuta a una fase definiamola impropriamente, di lungodegenza, può certamente comportare un servizio migliore.
Oggi prevediamo un ospedale plurisede con un reparto importante di medicina, con tutti i servizi di diagnostica, di radiologia e di laboratorio e tutto quello che è necessario, ma diventa un ospedale sicuramente di un livello superiore, che potrà interagire in modo molto efficace con l'ospedale di comunità previsto negli altri due piani del nosocomio. Per la tipologia dell'edificio, per gli spazi disponibili e per gli ottanta posti letto previsti, credo sia la soluzione ottimale per dare un servizio alla cittadinanza e una risposta adeguata ai bisogni di salute specifici del territorio.
L'ulteriore finanziamento previsto, come dicevo, è di 13 milioni e 800 mila euro circa, quasi quattordici milioni, e permetterà di realizzare tutta la parte prevista nella gara, comprensiva degli extra costi, dovuti a esigenze straordinarie legate principalmente alla natura del sito identificato.
So che l'Azienda sanitaria sta già prendendo contatti con la ditta per ridefinire puntualmente il progetto, nei limiti previsti dal Codice degli appalti.
Questa nostra deliberazione, se il Consiglio regionale è d'accordo permette il proseguimento di un progetto che ritengo molto importante per tutto il sud-Astigiano, e che potrà dare una risposta adeguata a un'annosa questione che ormai da un decennio vede un altalenarsi di decisioni e fermo dei lavori.
In questo modo, ripartiamo speditamente e cerchiamo di concludere nel più breve tempo possibile questo presidio ospedaliero per dare un'adeguata risposta ai bisogni di salute del sud-Astigiano.
Presidente, ho concluso, ma sono a disposizione per ogni eventuale chiarimento che si rendesse necessario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
È aperta la discussione generale.
Non essendovi interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non vi sono emendamenti, per cui passerei alle dichiarazioni di voto sulla proposta di deliberazione n. 130 inerente al presidio ospedaliero Valle Belbo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente. Volevo solamente.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Scusi, collega Sacco, è saltato momentaneamente il collegamento.
Può ripetere, per cortesia?



SACCO Sean

Annuncio il voto favorevole del Gruppo Movimento 5 Stelle.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione del provvedimento.
Indìco la votazione per appello nominale sulla proposta di deliberazione n.
130, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sia riportato a verbale che la Consigliera Zambaia ha espresso voto favorevole.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Disegno di legge n. 127, inerente a "Sviluppo delle forme associative della Medicina Generale" (rinvio)


PRESIDENTE

Relativamente al disegno di legge n. 127, di cui al punto 5) all'o.d.g., vi è un accordo fra i Capigruppo per rinviarne la discussione e per esaminarlo la prossima seduta di Consiglio.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 461 presentato da Canalis, Magliano, Avetta Ravetti, Giaccone, Marello, Valle, Gallo, Sarno e Rossi, inerente a "Crisi umanitaria in Bosnia Erzegovina"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 461, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, sono felice di discutere un ordine del giorno di questo tipo nello stesso periodo in cui abbiamo celebrato la Giornata della Memoria e la Giornata del Ricordo, perché l'esercizio di studio della storia e di memoria dei fatti accaduti nel passato ha un'estrema utilità anche per riconoscere gli errori che stanno avvenendo nel presente e che avvengono magari, non nel territorio locale nel quale viviamo, ma in altre parti del mondo o d'Europa, che ci riguardano appieno, esattamente come i fatti e gli eventi che si svolgono nella nostra regione.
Il primo messaggio che vorrei dare per commentare l'ordine del giorno è che quello che sta accadendo, in questo momento e in questi giorni, in Bosnia Erzegovina ci riguarda e riguarda il Consiglio regionale del Piemonte perché stiamo assistendo a una violazione dei diritti umani, a una tragedia umanitaria, a un declino della fraternità, del riconoscimento dei diritti fondamentali di altri uomini e donne, uomini e donne come noi, ma questo non può che riguardare anche l'istituzione in cui sediamo.
Che cosa sta accadendo in Bosnia? Facciamo il punto. Ci sono circa 10-15 mila persone che si trovano ferme sulla rotta migratoria balcanica, molte di queste dormono all'addiaccio, con temperature invernali, quindi al gelo.
Sono vittime di pestaggi, di malattie, di respingimenti violenti anche da parte della polizia croata, quindi di uno Stato membro dell'Unione Europea.
Tutto questo nonostante la stessa Unione Europea abbia inviato negli scorsi mesi ingenti finanziamenti per dare soccorso a queste poche migliaia di persone, che fuggono da paesi in cui sono vittime di persecuzioni e che chiedono asilo politico. Pertanto, stiamo parlando di persone che chiedono lo status di rifugiati o l'asilo.
Perché il Piemonte è protagonista di questa vicenda? Perché molte organizzazioni piemontesi di terzo settore sono coinvolte. Faccio alcuni esempi per tutti: la sola Fondazione "Mamre", con le associazioni "Pausa Café" e "Pequeñas Huellas". Si tratta di associazioni che fanno parte della rete "RiVolti ai Balcani", ma se ne stanno aggiungendo molte altre, in una mobilitazione di base capillare e sempre più consistente.
Ecco, il terzo settore piemontese si sta rivelando un presidio avanzato non soltanto di solidarietà, ma anche di democrazia e d'attenzione ai diritti umani. Insomma, è come se il terzo settore stesse precedendo le istituzioni in questo movimento d'attenzione, di risveglio delle coscienze rispetto a quello che sta accadendo in Bosnia.
Il messaggio che arriva da tutte queste associazioni è "no alla logica dei campi". In un'Europa che è stata teatro della tragedia della Shoah e delle foibe non possiamo, nel 2021, accettare che queste 15 mila persone avvengano confinante in campi che somigliano, purtroppo, a dei lager. Non è accettabile, a maggior ragione alle porte dall'Europa. Non è accettabile che cinque europarlamentari siano inseguiti nei boschi dalla polizia croata, per impedire loro di valicare il confine europeo. Questo è accaduto, pochi giorni fa, a cinque esponenti del nostro partito, il Partito Democratico, che siedono con il Gruppo S&D nel Parlamento europeo.
Sono comportamenti del tutto illiberali e in contraddizione con i diritti fondamentali dell'Unione Europea.
Facciamo un esempio con la storia di Amir Labbaf, un uomo iraniano fuggito alle persecuzioni dell'Iran, paralitico, quindi una persona disabile, che è stato percosso dalla polizia bosniaca e sta chiedendo un corridoio umanitario per ragioni anche sanitarie, senza ricevere risposta. Purtroppo sono tanti gli "Amir Labbaf"; sono ormai storie conosciute, di fronte alle quali è impossibile che oggi il Consiglio regionale si dimostri indifferente.
Ricordiamo anche che l'ordine del giorno che ho presentato, al quale si è aggiunta l'adesione di molti altri Consiglieri del Consiglio regionale del Piemonte, s'inquadra in un quadro normativo ben preciso: innanzitutto, la Costituzione italiana, l'articolo 10, che riconosce il diritto d'asilo come diritto fondamentale dell'uomo; la Convenzione del 1951 sullo status dei rifugiati e anche la legge regionale n. 4, che abbiamo approvato un anno fa, che ha istituito il Comitato regionale per i diritti umani e civili e la Giornata regionale della pace.
Con questa legge regionale il nostro Consiglio ha ribadito l'importanza dello storico impegno della Regione a tutela dei diritti umani, anche all'esterno dei confini nazionali e regionali.
Ebbene, chiedo oggi che il nostro Ente segua il solco tracciato del terzo settore piemontese e che, da un lato, assuma degli impegni. Io ne ho chiesti due: il primo è quello di chiedere un interessamento e un pronunciamento del Governo italiano per soccorrere questi migranti e organizzare dei corridoi umanitari per le persone e le famiglie più vulnerabili; il secondo, supportare le realtà del volontariato piemontese che si stanno mobilitando per portare soccorso in questa grave crisi umanitaria.
Credo, però, che ci sia un terzo impegno, ancora più importante, cui potremmo ottemperare approvando quest'ordine del giorno: l'impegno guardando a quello che sta accadendo in Bosnia, a stabilire la nostra solidarietà per queste quindicimila persone e il nostro rifiuto per la violazione dei diritti umani, a ristabilire l'umanità e anche la fraternità, perché dobbiamo capire che siamo tutti sulla stessa barca. La pandemia ce lo ha ricordato una volta di più: siamo tutti parte di una stessa umanità e in questa stessa umanità non siamo diversi gli uni dagli altri o con diritti diversi.
Infine, approvando quest'ordine del giorno, vi propongo di riaffermare i principi dello Stato di diritto, di cui anche la Regione Piemonte è parte.
Non sono accettabili questi comportamenti illiberali, a maggior ragione alle porte d'Europa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ci tenevo a fare un intervento a sostegno di quest'ordine del giorno che come tanti colleghi, ho firmato con grande piacere e con grande tensione.
Ovviamente, il contenuto è un contenuto importante, per cui crediamo sia fondamentale approvare il documento, affinché in un Consiglio regionale si abbia anche la capacità di costruire una narrazione e un impegno importante su temi che magari ad alcuni possono sembrare lontani, ma che invece sono molto vicini.
Tengo davvero a dire, in una battuta, che quest'ordine del giorno pone un tema collegato importante, cioè il ruolo dell'Unione Europea. Con alcuni colleghi e con molte amministrazioni, in particolare il Comune di Ventotene ad esempio, si è portato un impegno, ormai qualche mese fa, al Parlamento europeo attraverso alcuni parlamentari, perché quello che sta succedendo nei Balcani è un tema legato anche alla forza dell'Unione Europea e a come l'Unione Europea debba essere molto più centrale nelle politiche, anche nazionali, dei singoli Stati.
È un tema che magari affronteremo, ma è collegato, perché abbiamo bisogno di più Unione Europea e non di meno Unione Europea, anche lanciando una nuova fase costituente. Ecco perché cito questo percorso, che con molte realtà, anche europee, tra l'altro trasversalmente, si è lanciato, cioè il tema della nuova fase costituente in Europa per lavorare su un concetto diverso, non di Unione Europea, ma di Repubblica d'Europa. Che l'Europa sia Repubblica, che l'Europa abbia più poteri, che l'Europa abbia una condivisione maggiore, anche e soprattutto, delle politiche europee interne all'Unione, con politiche condivise in termini di rapporti internazionali.
Crediamo che questo sia davvero un ordine del giorno importante, perch ripone questo tema in un Consiglio regionale importante come quello del Piemonte, proprio per fare un ragionamento trasversale su quello che è l'obiettivo dell'Unione Europea e perché si dia inizio a una nuova fase costituente, in termini di Repubblica d'Europa, proprio perché - e termino tale elemento è stato davvero portato al Parlamento europeo con una proposta di legge che è stata depositata in quel consesso.
Ci tenevo, Presidente, solo a sottolineare quest'aspetto e per questo a sostenere un ordine del giorno davvero molto importante.
Ringrazio la Consigliera Canalis per aver avuto la forza di rappresentarlo e di presentarlo nel nostro Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste d'intervento, la parola all'Assessore Marrone per il parere della Giunta.
Prego, Assessore.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alla cooperazione internazionale

A parte il paragone tra quello che è un contenimento dei flussi migratori illegali con le più grandi tragedie del secolo scorso della Shoah e delle foibe, che, ricordo a tutti noi, furono dei veri e propri stermini pianificati (quindi ritengo un po' banalizzante paragonarli ai campi profughi dei grandi movimenti migratori di questi anni, però ognuno la visione che preferisce), tengo a ricordare che l'attività politica di questa Giunta, sul tema della cooperazione internazionale, ha dato nuovo vigore a tutte le attività di soccorso umanitario e di assistenza umanitaria ai Paesi in via di sviluppo, in particolare a quelli che vivono situazioni di conflitto e post-conflitto, proprio perché è stella polare di questa maggioranza di centrodestra la convinzione che l'aiuto ai popoli meno fortunati del nostro, che vivono le tragedie della guerra, della fame e delle grandi crisi, anche geopolitiche, debba essere improntato all'aiuto di ricostruzione di quei Paesi, per consentire a questi popoli che stanno vivendo, proprio per disperazione, grandi fenomeni di migrazione di massa anzitutto il diritto a costruirsi il proprio destino nella propria patria.
Se è vero che c'è un diritto alla migrazione, penso che sia ancora meglio riuscire a garantire il diritto a non migrare, quindi a non cercare la serenità e un destino tranquillo e vivibile affrontando viaggi della speranza con rischi di mancata integrazione sociale in contesti culturalmente, completamente alieni.
Sinceramente, quest'atto d'indirizzo non si sposa con la nostra impostazione, che è improntata all'aiuto direttamente nei Paesi di origine e contesto. Inoltre, nella narrazione che ho ascoltato riscontro una certa parzialità. Penso al caso di Lipa, dove queste masse di profughi alloggiavano in campi dati alle fiamme dagli stessi profughi ospitati.
Ricordo, perché l'ho semplicemente letto sui media, che la missione dei Parlamentari europei ha avuto delle restrizioni di movimento, proprio rispetto al rischio di luoghi ancora minati all'interno dei boschi dove si muovono questi flussi di migranti.
Sinceramente non sposo questa visione dell'Europa e di Stati membri come dei buchi neri di privazione dei diritti fondamentali, anche perché ritengo che, nel sistema di Bruxelles, simili situazioni non sarebbero ovviamente ammissibili e tollerabili, per cui ritengo che sia una retorica un po' estremizzata.
A prescindere da questi diversi punti di vista, noi non ci sottraiamo all'impegno umanitario, ma lo indirizziamo semplicemente su un'altra direttrice, che rifiuta il sistema della migrazione di massa come risposta alla disperazione dei popoli in crisi umanitaria.
Il parere sull'ordine del giorno è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento in merito all'ordine del giorno n. 461, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 461, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Condizione femminile

Proseguimento esame ordine del giorno n. 378 presentato da Cane, Nicotra Gagliasso, Cerutti, Bongioanni, Dago, Zambaia, Stecco, Perugini, Preioni Graglia e Martinetti, inerente a "Rompere il muro del silenzio attorno alla violenza di ogni tipo, in particolar modo sessuale, e alle discriminazioni di genere o di orientamento sessuale, dando pieno appoggio istituzionale ad associazioni, fondazioni e canali social che danno voce e aiuto alle vittime di soprusi e violenze"; ordine del giorno n. 259 presentato da Ravetti, Rossi, Avetta, Canalis, Magliano, Valle, Sarno, Salizzoni Marello, Giaccone e Martinetti, inerente a "Emergenza COVID-19 e violenza domestica e assistita"; ordine del giorno n. 446 presentato da Disabato Sacco, Martinetti, Bertola e Grimaldi, inerente a "Contrasto ad ogni forma di discriminazione"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 378, n. 259 e n. 446, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Nella seduta del 3 febbraio il Consigliere Cane ha illustrato l'ordine del giorno n. 378, il Consigliere Ravetti l'ordine del giorno n. 259 e la Consigliera Disabato l'ordine del giorno n. 446.
È intervenuta l'Assessore Caucino esprimendo il suo parere sugli ordini del giorno e proponendo modifiche all'ordine del giorno n. 259, che sono state accolte dal Consigliere Ravetti, e modifiche all'ordine del giorno n. 446 che non sono state accolte dalla Consigliera Disabato.
L'ordine del giorno n. 378 è stato posto in votazione e la votazione è risultata non valida per mancanza del numero legale.
Pongo, quindi, nuovamente in votazione l'ordine del giorno n. 378.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
È passato un po' di tempo e io credo che la maggioranza e l'Assessore possano avere avuto modo di riflettere sulla discussione avvenuta durante l'ultimo Consiglio. Peraltro, una discussione iniziata verso sera, sul finire del Consiglio regionale, per cui credo che vi siano state delle condizioni, in quel momento, che non consentissero di entrare nel merito delle proposte avanzate con la necessaria attenzione.
Credo sia utile, da parte mia, chiedere alla maggioranza se è nelle condizioni di votare a favore dell'ordine del giorno così come l'ho presentato e come altri colleghi lo hanno sottoscritto, senza modifiche.
Attendo una risposta in tal senso.



PRESIDENTE

Vi sono ulteriori richieste d'intervento? La Giunta chiede di intervenire? Se non ci sono richieste d'intervento da parte della Giunta, proseguirei con la votazione.
La parola all'Assessore Tronzano per il parere della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Il parere sull'ordine del giorno da parte della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Si riferisce all'ordine del giorno n. 259?



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Sì, quello del Consigliere Ravetti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.



RAVETTI Domenico

Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

La settimana ha portato consiglio alla Giunta, quindi ringraziamo per la mancanza del numero legale nella scorsa seduta.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Giusto perché è passato un po' di tempo, volevo richiedere nuovamente il parere anche sul mio ordine del giorno, visto che il tempo trascorso pare aver portato consiglio alla Giunta.
A questo punto, chiederei anch'io un nuovo feedback sul mio testo. Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Se non ci sono modifiche, il parere è contrario, Consigliera Disabato.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, procederei con la votazione sull'ordine del giorno n. 378, sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 378, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Se non vi sono richieste d'intervento, procederei con la votazione sull'ordine del giorno n. 259, sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 259, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Se non vi sono richieste d'intervento, procederei con la votazione sull'ordine del giorno n. 446, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 446, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame ordine del giorno n. 489 presentato da Bongioanni, Chiorino e Graglia, inerente a "Sostegno comparto sciistico"; ordine del giorno n. 490 presentato da Preioni, Fava, Perugini, Mosca, Gavazza, Stecco, Cane Gagliasso, Cerutti, Marin, Nicotra, Dago, Graglia inerente a "Sostegno ai comprensori sciistici"


PRESIDENTE

Chiedo se ci sia un'intesa per proseguire con l'esame degli ordini del giorno n. 489 e n. 490, di cui al punto 20) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Mi sembra che con i colleghi di maggioranza e di minoranza ci sia l'intesa di proseguire con l'esame degli ordini del giorno relativi al mondo dello sci. Nel frattempo, ne è stato presentato uno dal Consigliere Sarno, sul quale c'è bisogno di un breve approfondimento.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 489, dell'ordine del giorno n. 490 e, successivamente, di quello presentato dal Consigliere Sarno, che non è ancora numerato.
La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 489.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Come tutti sanno, la stagione dello sci avrebbe dovuto conoscere la sua alba, seppur tardiva, alla metà del mese di febbraio, con l'apertura nella giornata di lunedì 15, ma un allarme del CTS prima e il dietrofront poi del Ministro della Salute hanno decretato l'ulteriore proroga dell'apertura degli impianti sciistici fino al prossimo 5 marzo. Questo, di fatto significa la chiusura definitiva, per quanto riguarda la stagione 2020 2021, per il comparto che io chiamo turistico del mondo bianco. È una situazione che va a mettere in ginocchio l'universo della montagna, sul quale i mancati introiti anche di quest'ultimo mese, che sarebbe stato di lavoro, gravano come dei macigni.
Nella serata di domenica da casa mia, insieme a mia figlia guardavo le pendici del Monte Mondolè e di Pian della Turra, nel comprensorio del MondoleSki, e alle ore 19 si vedevano le luci dei gatti delle nevi. Oltre a essere un'immagine spettacolare, era un segnale bello, di speranza di ripartenza. Poi mi chiama un amico, Nicola Dalmasso, di Limone Piemonte e mi dice: "Guarda che ci sarà la chiusura degli impianti". Io non ci credevo, non potevo pensare che, a meno di quattordici ore dall'apertura prevista per le 9.30 del mattino seguente, il Ministro, seppur sollecitato dal Comitato tecnico-scientifico, avrebbe predisposto la chiusura degli impianti quando, da parte degli impiantisti, già così penalizzati, era stata fatta la manutenzione delle piste e si era provveduto all'assunzione del personale stagionale.
Sono stati assunti centinaia e centinaia di ragazzi che avrebbero trovato finalmente il loro sbocco lavorativo e di reddito. C'è stato l'acquisto di materiale, la vendita dei biglietti, l'affitto degli appartamenti e degli hotel da parte dei turisti che sarebbero arrivati, l'acquisto di derrate alimentari da parte dei ristoranti e bar che vedevano finalmente l'apertura e la ripresa dell'attività. Tutto questo, ripeto, a meno di quattordici ore dall'apertura con una decisione che ho già commentato ampiamente sugli organi d'informazione e che non riporto oggi in Aula. Ritengo che sia stato umiliante verso un mondo imprenditoriale che ogni anno genera al Piemonte un indotto di un miliardo di euro.
Di fronte a questa situazione così difficile e drammatica, mi sembra che tutto il mondo politico di maggioranza e di minoranza si sia schierato a favore.
La Regione Piemonte su questo ha fatto tanto, perché voglio ricordare che lo scorso 20 gennaio abbiamo deliberato l'assegnazione di venti milioni e 500 mila euro a favore delle stazioni sciistiche e delle categorie che ruotano attorno al sistema neve più fortemente penalizzate e che, come mi auguro, nella Conferenza dei Capigruppo che seguirà alla seduta consiliare odierna andremo a calendarizzare in Commissione per poter poi procedere all'erogazione.
Però la Regione, insieme alla Conferenza delle Regioni, deve fare qualcosa di più. Deve richiedere presso il Governo nazionale ogni misura possibile per sostenere il comparto dello sci e del turismo invernale, dando perlomeno la possibilità ai comprensori sciistici di avere dei contributi reali, per non rischiare di far scomparire un comparto cui il Piemonte deve dire grazie e sul quale si è investito tanto.
Pertanto, la richiesta di quest'ordine del giorno è di impegnare la Giunta regionale e il Presidente presso il Governo nazionale (insieme alle altre Regioni) a richiedere uno stanziamento straordinario che sia pari almeno all'80% delle perdite subite nell'intera stagione invernale 2020-2021 per il comparto dei comprensori sciistici e relativa filiera, comprese tutte le attività dell'indotto interessate dalle restrizioni, come per esempio il sistema della ristorazione e dei maestri di sci, ma non solo.
Secondo, aggiungo di trovare nelle pieghe del bilancio regionale risorse per incrementare la DGR n. 2-2737, che ho citato prima e che abbiamo approvato lo scorso 20 gennaio.
Infine, poiché c'è un forte fermento di protesta da parte di questo mondo imprenditoriale, s'intende sostenere le azioni legali promosse dagli imprenditori del settore sciistico, colpito da decisione improvvisa dovuta a quest'ordinanza ministeriale, tenuto conto della grave situazione economica determinata dalla chiusura degli impianti decisa poche ore prima della loro apertura.
Queste sono le tre richieste che impegnerebbero la Giunta regionale, se fosse approvato l'ordine del giorno, come mi auguro.



PRESIDENTE

Grazie.



RUZZOLA Paolo

Presidente, chiederei di prendere atto della mia sottoscrizione dell'ordine del giorno del collega Bongioanni.



PRESIDENTE

Va bene.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 490.
La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Domenica abbiamo assistito a un atto gravissimo rivolto a migliaia di famiglie, migliaia di lavoratori, partite IVA e piccole e medie imprese che tengono in piedi il nostro Piemonte e la nostra Italia. Veramente, uno schiaffo da parte del Ministro Speranza.
Naturalmente, la questione sanitaria è prioritaria, ci mancherebbe, però ci vuole anche rispetto per chi lavora, per chi produce PIL e per chi opera in un settore come quello della montagna e della neve, che ha dei costi di gestione incredibili. Queste persone si sono sentite prese in giro, perch a dodici ore dall'apertura programmata hanno avuto questo stop forzato.
A questo punto, la politica tutta deve prendersi la responsabilità, le istituzioni devono prendersi le loro responsabilità. Quest'ordine del giorno, come quello del collega Bongioanni, impegna la Giunta regionale e tutta la politica a rispondere, anche a livello statale, dei danni che hanno provocato a questa categoria, una categoria fondamentale che cuba miliardi di euro e di fatturato, che ha migliaia di posti di lavoro.
Proprio sabato scorso siamo andati, come Regione, a inaugurare una nuova stazione sciistica.
Ad esempio, Domobianca aveva assunto cinquanta dipendenti che - ribadisco rischiano di rimanere senza ammortizzatori sociali, perché avevano dei contratti che non comprendevano, purtroppo per loro, gli ammortizzatori sociali. Troppe volte, purtroppo, nelle stanze romane, quando parlano di sci, pensano di parlare di divertimento e di hobby! Invece parliamo della pelle della gente, parliamo di posti di lavoro, parliamo di aziende che investono milioni di euro sui nostri territori.
I danni subiti sono nell'ordine delle decine e decine, se non centinaia, di milioni di euro su tutto l'arco alpino e sull'arco alpino piemontese. Di conseguenza, una politica seria deve rispondere di questo. Pertanto stigmatizziamo con forza l'ordinanza, firmata a dodici ore dall'apertura degli impianti, del Ministro Speranza.
I tecnici devono anche imparare a fare i tecnici. Dev'esserci anche una distinzione netta tra la politica, che deve comprendere le esigenze sanitarie, le esigenze economiche, le esigenze sociali di un Paese, e i tecnici che, naturalmente, devono dare dei consigli e devono essere interpellati per quello che conoscono. I tecnici, però, non devono sostituirsi alla politica, perché la politica è la rappresentazione del popolo, della democrazia, è la rappresentazione di una volontà popolare che deve ricomprendere tutte le esigenze della nostra società, che sono molte e complesse.
Sicuramente, ci sono le esigenze sanitarie, e ci mancherebbe, perché la vita viene prima di tutto, però la gente deve poter lavorare in tranquillità e deve avere le pari condizioni per competere in un momento così devastante per tutti noi.
Quest'ordine del giorno chiede un'attenzione particolare e siamo contenti che le associazioni degli impiantisti e i Sindaci della montagna siano stati già ricevuti in Regione Lombardia con una delegazione anche di Regione Piemonte, insieme con il nostro europarlamentare Panza. La Ministra Gelmini e il Ministro Garavaglia si sono già resi disponibili fortunatamente, per un ritorno economico importante, per il discorso che facevo prima del danno incalcolabile che è stato subito.
Siamo contenti che Regione Piemonte abbia deciso di anticipare la misura del "Bonus montagna", quindi ci saranno subito 5,3 milioni di euro (venerdì ci sarà la Giunta) che vanno a dare una mano agli impianti del Piemonte.
Dopodiché, arriverà il bonus di venti milioni in favore di tutte le categorie lavorative del mondo della montagna a quindici chilometri dagli impianti da sci, a 550 metri d'altezza per quanto riguarda i Comuni, per aiutare bar, ristoranti, noleggiatori, negozi e tutte le attività, come quelle delle guide escursionistiche e dei maestri di sci.
Il nostro vuole essere un grido d'aiuto, un grido d'allarme forte, un aiuto concreto per quello che hanno subito queste categorie, stigmatizzando quello che è successo, perché riteniamo che la montagna debba avere il massimo rispetto.
Abbiamo visto un trattamento diverso rispetto alle attività balneari della scorsa estate: è stata perpetrata una presa in giro nei confronti del mondo della montana. Purtroppo, sarebbe stato meglio dire agli operatori della montagna che per quest'anno non si sarebbe lavorato, di scordarsi per quest'anno l'apertura della stagione invernale, così gli imprenditori seri non avrebbero investito denari, non avrebbero assunto persone e non avrebbero avuto false illusioni; false illusioni che si traducono in danni economici irreparabili.
Ormai il danno è stato fatto, ma va assolutamente riparato. Regione Piemonte è partita con questa deliberazione, che apprezziamo, che anticipa queste risorse. Ci sarà il "Bonus montagna", però chiediamo con forza che la Giunta regionale si faccia promotrice verso il Governo, perché ripari a quello che un'ordinanza del genere ha creato a tutto questo comparto fondamentale per la ripartenza, ma che non se lo merita assolutamente. Ci sono tante e tante persone che si sono sentite tradite, che si sono sentiti cittadini di serie B e che si sono sentiti trattati in maniera totalmente inadeguata dalle Istituzioni.
Questo è il senso che il nostro ordine del giorno vuole affermare con forza, perché è veramente ora che la montagna riceva il dovuto rispetto che merita! Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Comincio col fare qualche considerazione di merito e poi le proporrò una mozione d'ordine sul metodo.
Le considerazioni di merito sono le seguenti. Penso che quest'Aula abbia dimostrato nel corso degli anni, e anche in questa consiliatura, tutta la sua attenzione al comparto della montagna e, soprattutto, la piena consapevolezza dell'importanza che questo ha nello sviluppo di un paese dalla morfologia complicata come quello italiano, in particolare per quello che è l'arco alpino e il Piemonte. L'abbiamo dimostrato nei fatti con leggi, anche condividendole insieme, almeno in alcuni percorsi, e lo condividiamo con il fatto che sono frequenti le occasioni in cui torniamo a parlare di montagna con provvedimenti a essa destinati e con approfondimenti sul punto.
Questo perché crediamo che la montagna sia una risorsa importante; che non sia soltanto una risorsa turistica, ma sia un posto dove vivere, dove le persone che hanno lì le proprie radici, le proprie tradizioni e le proprie famiglie hanno tutto il diritto di vivere con pari diritti e pari opportunità rispetto a chi vive nel resto della nostra regione.
Una parte importante di questo mondo e della sua sostenibilità, non una parte esclusiva, ma una parte importante, deriva anche dalla presenza dell'attività degli impianti sciistici, che ovviamente hanno una capacità di richiamo e di attrazione che coinvolge sia molte persone che vivono la montagna pur non abitandoci, all'interno della nostra regione, sia persone che invece decidono di venire in Piemonte proprio per le nostre montagne offrendo spazio e sviluppo per coloro che la montagna la vivono 365 giorni all'anno.
Personalmente, do per acquisito tutto questo, ed è per questo che quello che è capitato questa settimana è estremamente grave, non tanto nel merito perché - prendo una frase dell'intervento del collega Preioni, che mi vede d'accordo - si potevano anche chiudere tutto l'anno gli impianti e si pu programmare in ogni modo, però le cose bisogna poterle sapere per tempo.
Il fattore tempo, nell'organizzazione delle attività economiche, anche e soprattutto quelle legate al turismo, ancorché in questo caso di turismo di vicinato per la popolazione piemontese, che coincideva con il weekend lungo per il ponte delle Ceneri, è comunque un fattore determinante, perch riguarda tanto gli operatori economici, di cui abbiamo parlato, quanto tutti i turisti e gli altri cittadini che la montagna la vivono nel weekend, nel ponte, nella settimana bianca o nella gita di un giorno.
Ecco che, perciò, annunciare la chiusura degli impianti soltanto la sera prima è stato un errore, un atto grave; grave non per la chiusura in sé, ma per i tempi con cui viene rappresentata e anche perché i fatti, alla base della scelta, non sono diventati noti nella giornata di venerdì evidentemente.
Quando noi affrontiamo un'epidemia - e questo dev'essere molto chiaro altrimenti continuiamo a confrontare cose che non sono confrontabili, come quello che è capitato quest'estate alle stazioni marittime - dobbiamo entrare nella logica che i tempi e i modi non li decidiamo noi, ma li decide il virus, li decide la velocità con cui questo si trasmette, si propaga e mette sotto pressione il nostro sistema sanitario e tutto il resto.
Tuttavia, è un fatto che venerdì non sia successo niente che non si sapesse giovedì o mercoledì. È questo che, a mio giudizio, ha reso molto grave quello che è capitato. Dal punto di vista della strategia, forse si potevano fare scelte più coraggiose a inizio anno, improntare un meccanismo di sistema diverso, magari improntato sugli investimenti, approfittando dell'anno di chiusura, però nessuno poteva conoscere veramente l'evoluzione di questa pandemia, perché siamo tutti epidemiologici del dopo, ma esserlo del prima è molto più complesso.
Quello che non è accettabile è che le notizie arrivino dalla sera alla mattina. Questo è un comparto che è al terzo stop and go, è la terza volta che viene rinviata l'apertura degli impianti, ma nelle altre due volte non si è assolutamente sviluppata la discussione e la rabbia che abbiamo potuto osservare in questi giorni, proprio perché, per quanto fastidiose e dannose, erano avvenute in modalità, se non condivisa, sicuramente accettabili dal punto di vista della progressione degli eventi e con quello che stava capitando nella realtà.
Io - e qui vengo al metodo - non ho potuto, a dire la verità anche i miei colleghi, vedere ancora i testi dei due ordini del giorno, ragion per cui Presidente, le chiederei, alla fine del mio intervento, o alla fine della discussione generale, come meglio ritiene lei, di avere cinque minuti di tempo, affinché il nostro Gruppo possa leggere gli ordini del giorno e confrontarsi per proporre magari modifiche o decidere, comunque, come comportarsi al momento del voto su entrambi.
Prendo atto, per quello che ho capito, che gli ordini del giorno propongono un impegno forte del Governo nazionale in tema di ristori (e questo ci vede d'accordo e d'accordo anche perché la Regione li sostenga con forza). Mi auguro di trovare che lo stesso impegno si chiede anche alla Regione perché la Regione ha le sue competenze da questo punto di vista.
In materia di annunci, vorrei anche avere chiarezza, perché abbiamo stanziato risorse per la montagna e per gli impiantisti, con la delibera che abbiamo provato sulla montagna, con i famosi venti milioni, qualche settimana fa. Lunedì è stato annunciato su tutti i giornali, con un gran cancan, un ulteriore stanziamento di cinque milioni, ma non ho capito: sono cinque milioni che fanno parte di quei venti o sono cinque milioni nuovi? Vorrei capirlo, altrimenti giochiamo a prenderci un po' in giro, a vendere stupidaggini sui giornali e a illudere un settore che, invece, non ha bisogno di illusioni.
Aggiungo, ora che mi si dice che venerdì sarà portata un'altra delibera: lunedì è passata una delibera o abbiamo solo discusso al bar, intorno a un tavolo, che poi forse in futuro avremo fatto una delibera? Non è quello che abbiamo raccontato con i comunicati stampa della Giunta.
Capisco la concitazione del momento e non voglio fare polemica, ma vorrei anche fare chiarezza.
Se la crisi del settore è seria, ed è seria, se il colpo di questo weekend è stato duro e difficile da digerire, e io sono più che d'accordo, dico anche alla Regione e a questa Giunta di non inseguire con annunci. Magari negli ordini del giorno in parte è stato raccontato, ma oltre a chiedere dei soldi al Governo ci impegniamo, nel prossimo bilancio, a mettere delle risorse in più rispetto a quelle che mettiamo di solito? I cinque milioni annunciati lunedì sono parte dei venti milioni che abbiamo votato soltanto due settimane fa? Sentivo il Consigliere Preioni parlare di un'ulteriore delibera questo venerdì, ma è una nuova? È quella di lunedì? O stiamo ancora parlando di quella di due settimane fa? Altrimenti giochiamo come con i carri armati di Mussolini: sono sempre quegli stessi tre che girano e li facciamo vedere in tanti posti diversi.
Detto questo, chiederei al Presidente non solo la disponibilità dei testi che, probabilmente, si stanno caricando, ma al termine della discussione o al termine di quest'intervento di avere cinque minuti di tempo affinché il mio Gruppo possa analizzarli e decidere come comportarsi e poi dire in dichiarazione di voto come si comporterà.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
A differenza di altri, prendo la parola senza essere imbarazzato, ma dovrebbero esserlo le persone che sono intervenute fino adesso, perché fa bene il Ministro Speranza a dire che non farà polemiche, come non le ha mai fatte, perché la difesa della salute viene prima di tutto.
Credo che sarebbe giusto che almeno il Capogruppo della Lega fosse informato. Non so se, Presidente, lei abbia avuto il tempo di tirarlo giù dai monti, ma nel frattempo la Lega è arrivata al Governo di questo Paese.
Credo che sia chiara la vostra strategia, ossia quella, in qualche modo, di fare quello che avete sempre fatto: non assumervi nessuna responsabilità.
Così come ha fatto questa Giunta che, ogni qual volta ha potuto, ha scaricato sul Governo, ma nelle prossime ore sarà un po' più difficile farlo.
Ribadisco il fatto che questa decisione, che è pur arrivata all'ultimo sapete bene che è legata più a motivi epidemiologici che politici, tant'è vero che il tutto è stato comunicato nella giornata di venerdì e l'Istituto Superiore di Sanità ha spiegato bene le ragioni per cui la variante inglese, di cui parleremo immagino oggi pomeriggio, rischi di diventare il ceppo prevalente nelle prossime cinque o sei settimane. La chiusura degli impianti da sci certo rischia di essere un preambolo di quel lockdown e di quel ritorno alle zone arancioni e rosse.
Credo, sinceramente, che non dobbiamo mischiare le due cose. Fa bene, in qualche modo, tutto il nostro Consiglio regionale a spiegare quanto il danno per l'economia della montagna sia immenso e che, lo dico a voi, a chiedere al Governo Draghi di impegnarsi subito e di adoperarsi per gli indennizzi. Come sapete, noi non sosterremo questo Governo, ma credevo che la rinnovata unità, almeno sulla pandemia, vi portasse a utilizzare toni diversi. In questo senso, continuerò a difendere l'operato del Ministro Speranza perché, per quanto sia stata una scelta arrivata all'ultimo, di sicuro non è stata una scelta legata a qualche schiribizzo o a qualche colpo di testa, come se fosse divertente prendere una decisione all'ultimo com'è stato fatto.
Come avrete letto, il Ministro ha ricevuto il documento proprio in quel weekend. Pertanto, dopo averlo sottoposto al Primo Ministro appena incaricato, il tutto è arrivato negli unici tempi che potevano essere utilizzati. È irrispettoso da parte del Governo aver fatto questo? Lo dite voi, non lo so, di certo si poteva immaginare probabilmente di convocare prima quel Consiglio ristretto, l'Istituto Superiore e il Comitato tecnico scientifico.
Tuttavia, mi pare che i dati allarmanti di cui parleremo oggi pomeriggio non possano essere disgiunti da questa vicenda, quindi così come non è il Ministero della Sanità a decidere sugli indennizzi, non credo che possa essere, come ha detto il Consigliere Preioni, il PIL o la morte economica di un settore a prevalere su quello che abbiamo visto fino adesso. Parliamo di migliaia e migliaia di morti in Piemonte, un numero che non ha precedenti: non ha precedenti nella storia del Novecento, non ha precedenti se non durante le due guerre mondiali. Eviterei di fare polemiche strumentali, perché è ovviamente facile dire che queste sono collegate alla morte di un settore, ma sono tanti i settori che sono in crisi. Quello della montagna è uno di questi.
Ripeto, evitiamo di continuare a fare questa continua guerriglia lì fuori a spiegare che ci sono dei cattivi che hanno scelto sulla nostra testa.
Stiamo parlando di salute pubblica, stiamo parlando di Costituzione e stiamo parlando di provvedimenti che sono stati autorizzati da un intero Governo di cui, ripeto, voi adesso fate parte.
Basta pagliacciate e basta questo doppio gioco: è davvero intollerabile che Regioni come la Lombardia e il Piemonte continuino a fare queste scenate! Speriamo che questa sia l'ultima.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intanto mi unisco all'appello dei colleghi perché, chiaramente, il Consiglio va avanti, i testi sono stati depositati questa mattina.
È chiaro che servirà un momento di riflessione su entrambi gli atti, per esaminare bene le premesse, le considerazioni e gli impegni, al fine di votare un documento che sia effettivamente condivisibile (poi, a favore o contro lo decideremo dopo, dipenderà dagli impegni).
Certo avrei auspicato, su un tema del genere, una condivisione di tutto il Consiglio, dal momento che si parla di ristorare e sanare i danni che hanno subito delle attività a seguito di una chiusura, in questo caso improvvisa.
Tuttavia, se vogliamo fare un buon lavoro, preferirei sospendere un attimo la seduta e valutare con i colleghi l'intento da portare avanti nei due atti d'indirizzo.
Detto questo, esprimo certamente la mia solidarietà, come fra l'altro è espressa in uno dei due ordini del giorno, ma addirittura porre un atto a livello di Consiglio pare troppo.
È chiaro che ci sia un dispiacere, una vicinanza e una condivisione anche della disperazione patita purtroppo da certe categorie e da certi operatori. Come diceva bene il Consigliere Grimaldi, il comparto sciistico non è l'unico colpito da questa pandemia così a lungo termine, perché ci sono tante attività, come quelle sportive (palestre o centri sportivi), che in generale hanno subito una chiusura ormai quasi ininterrotta, se non per una piccola finestra, da febbraio-marzo. Ogni settimana con ogni provvedimento portiamo all'attenzione del Consiglio e dei cittadini una determinata categoria: purtroppo le vittime iniziano a essere tante.
Entrando nel merito della chiusura purtroppo annunciata un giorno prima rispetto alla partenza già ritardata della stagione, lo ritengo anch'io un grave gesto; grave per una categoria che ha posto in essere tutte le misure di sicurezza e tutti i protocolli per adattarsi, che ha assunto personale che ha innevato le piste, che ha rifornito i ristoranti e gli alberghi. In tal senso, condivido certamente la loro disperazione e sono solidale con queste attività che, dall'oggi al domani, hanno dovuto prendere atto di una simile decisione.
D'altra parte - diciamocelo chiaramente - le possibilità erano due: una era quella di annunciare l'annullamento della partenza dalla stagione sciistica invernale sin dall'inizio e di prendere atto che, comunque, è in corso una pandemia, un virus che fa la sua strada e non guarda in faccia nessuno perché questa è la sua natura. Mentre noi stiamo vaccinando delle persone il virus sta già cercando degli escamotage per continuare nella sua corsa quindi forse potevamo ipotizzare sin dall'inizio che questa stagione non sarebbe potuta partire.
Pertanto, dobbiamo analizzare quali sono le ragioni che hanno indotto un Ministro, prima esponente di un Governo e adesso di un altro, a prendere una decisione di questo tipo. Penso che non è che non ci sia una ragione valida dietro. Anzi, tra qualche ora ci sarà addirittura l'informativa dell'Assessore regionale Icardi sul tema delle varianti del virus, che credo sia uno dei temi che ha portato il Ministro a prendere questa decisione.
Forse, la decisione poteva essere annunciata e spiegata in modo differente forse, tale decisione poteva essere presa già all'inizio della stagione oppure nel corso dell'anno scorso, per evitare alla categoria di mettere in atto tutti gli adeguamenti e di spendere comunque delle risorse ingenti nonostante il momento sia già delicato e le risorse a disposizione delle attività ormai siano poche.
Però dobbiamo riflettere sulle motivazioni che hanno portato a questa decisione. Soprattutto, a livello politico ma anche a livello umano, mi auguro di non dover veder soffiare su questo fuoco, che è un "fuoco amico".
Tutta la politica dovrebbe rendersi conto del momento che stiamo vivendo delle difficoltà riscontrate dalle attività, delle difficoltà dei ricercatori nel trovare una soluzione efficace nel breve periodo a un problema che, in realtà, purtroppo, non sembra di così facile risoluzione.
Massima solidarietà, insomma, anche nei confronti degli operatori sanitari che continuano il loro lavoro all'interno delle nostre strutture sanitarie.
Benché il Piemonte sia in zona gialla, benché molte attività al momento siano aperte e stiano andando avanti, registriamo ancora circa 2.000 ricoveri nei nostri ospedali, quindi diamo un'apparenza di ritorno alla normalità quando, in realtà, gli operatori sanno bene che questa normalità è ancora lontana.
Con i nostri atteggiamenti, sia a livello politico sia a livello istituzionale, dobbiamo comunicare che il problema è grande, che dobbiamo ancora mettere in atto tutte le misure di sicurezza, di contenimento e di distanziamento che sono necessarie in questo momento per evitare e scongiurare una terza ondata.
Anch'io, in cuor mio, so che queste attività stanno soffrendo. Però quello cui ho assistito nei giorni scorsi.
Mi riferisco alla criminalizzazione di un Ministro che ha preso una decisione che, per quanto sbagliata possa essere in quella modalità, credo invece sia giusta negli intenti e nei contenuti, e credo che si stia alimentando un odio e una discriminazione a livello politico che in questo momento non dovrebbe esistere. Perché diamo noi il senso di essere, alla lunga, irresponsabili nell'affrontare questa pandemia.
Non so se mi sono spiegata: sto solo dicendo che forse l'approccio che dovremmo utilizzare, e non soltanto nei confronti del Governo nazionale, è quello che utilizzo anch'io, a livello regionale, nei confronti dell'Assessore alla sanità. Altrimenti, ognuno potrebbe sparare e alimentare il fuoco della disperazione, dell'odio e anche dell'intolleranza che si sta sviluppando nei confronti di questa pandemia. Ma non sarebbe assolutamente corretto un approccio di questo tipo. In altre parole, non c'è un Ministro che ha deciso di affossare una categoria. C'è un Ministro che sta cercando di garantire la salute pubblica, prevista anche dalla Costituzione: quella viene prima di tutto! È chiaro che, nello stesso tempo, si debba intraprendere un'azione per ristorare e sanare i danni che hanno subito queste attività. Però lo dobbiamo fare in modo concreto, certo attivandoci presso il Governo.
Abbiamo anche approvato una delibera qualche settimana fa; delibera che tra l'altro, a mezzo social ho appreso essere costituita da fondi regionali, quando sappiamo bene che invece non è così, perché la Regione ne ha potuto disporre perché quei fondi arrivavano da un decreto nazionale.
Dunque, per quanto i colleghi amino la montagna, credo che le cose debbano essere comunicate anche nel modo corretto.
Dobbiamo renderci conto che, in ogni modo, un primo passo nella direzione dei ristori c'è stato; non è sufficiente, per cui dobbiamo continuare. Per è chiaramente difficile andare incontro a tutte le esigenze delle attività perché, come dicevo prima, non c'è soltanto un comparto a soffrire, ormai sono tanti. Ieri abbiamo audito addirittura gli stagisti e i tirocinanti che non hanno visto un euro dall'inizio della pandemia. Come dicevo, ci sono le attività sportive, le attività del settore culturale, il mondo dello spettacolo.
Lo sforzo economico che dobbiamo fare, a questo punto, è esagerato. Però ho letto anche gli intenti e gli impegni di alcuni ordini del giorno. Ritengo che una sospensione sia utile a tutti, perché quando leggo nell'ordine del giorno del Consigliere Preioni che la Regione deve mettere in atto tutte quelle azioni volte a sanare il danno di queste attività, è un impegno preciso. Significa che la Regione deve farsi carico di questi ristori erogando questi fondi.
La Regione li ha? Chiedo all'Assessore Tronzano se li ha disponibili, visto che ogni tre per due viene detto che i fondi non ci sono. È chiaro che quando andiamo ad approvare un ordine del giorno del genere, ci aspettiamo che il giorno dopo la Regione prenda dei soldi di tasca sua e li metta sul tavolo. Mi pare di capire che non è così, anche perché altrimenti l'altra volta non avremmo deliberato venti milioni di euro provenienti dal Governo senza alcuna integrazione da parte della Regione.
Su questo tema sono perfettamente pronta a collaborare, anche per condividere questi testi, purché non si trasformi in un fuoco amico nei confronti di un Ministro che sta facendo il suo lavoro e sta prendendo delle decisioni difficili. Ci dev'essere comunque una finalità per questo Consiglio, altrimenti ogni volta parliamo di ordini del giorno "fuffa" senza risorse e rischiamo di trasformare anche questi due atti in "fuffa".
Scusate il termine, ma è quello che penso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cane; ne ha facoltà.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Personalmente, a differenza di chi ha parlato prima di me, non voglio assolutamente fare nessun tipo di polemica politica o di parte. Non parler di venti milioni, di cinque milioni o di chi possano essere le responsabilità. Ovviamente dubito sull'affermazione che la comunicazione da parte del Ministro Speranza sia arrivata negli unici tempi possibili. Per ripeto, in questo caso mi tolgo temporaneamente le vesti di Consigliere regionale e parlo soprattutto in qualità di cittadino e Consigliere comunale, residente in un comune di montagna.
Penso di portare la voce di una parte non solo della nostra nazione, ma soprattutto della nostra regione, che si è stufata di essere vista solo come un luogo di svago nel weekend. Ci sono tante valli che si stanno spopolando, che sono abitate da persone che credono ancora nella possibilità di far vivere questi luoghi. Penso che da troppo tempo la montagna, proprio in termini generali, paghi la scarsa conoscenza da parte di coloro che ci governano, non in Regione, ma a Roma.
Penso che sia ora di alzare tutti insieme la voce, altrimenti fra qualche anno parleremo, ahimè, solo più di territori spopolati e abbandonati al loro destino. Vi faccio l'esempio di un territorio, il Canavese, che io rappresento, ma in cui abito, nel quale vi sono situazioni come quelle capitate pochi giorni fa. Mi riferisco nello specifico al Comune di Locana (a pochi metri in linea d'aria dal mio), che solo qualche giorno fa è stato protagonista anche sui giornali di un articolo in cui si segnalava uno spopolamento che l'ha portato a essere ai minimi termini come mai lo è stato. A Locana, grazie al coraggio dell'Amministrazione comunale e anche dei suoi cittadini, la piccola stazione sciistica dell'Alpe Cialma era stata recentemente riqualificata per portare turismo ed economia, per far conoscere questa valle che si sta spopolando, come anche la mia.
Nello stesso tempo, penso anche a fatti come quelli successi domenica sera.
Alle ore 19 è arrivata la comunicazione del Ministro e proprio in quei momenti un mio amico gestore stava rifinendo la pista con il gatto delle nevi. Tornando a valle, dove il cellulare aveva nuovamente campo, ha saputo di questa comunicazione. Credo sia assurdo che debbano capitare cose del genere.
Nessuno mette in dubbio la priorità della salute dei cittadini, ma - ripeto ancora una volta - mettiamo in dubbio il metodo di comunicazione e la tempistica.
Mi sento in questo caso di fare da portavoce proprio della montagna e di coloro che abitano, risiedono e fanno economia in montagna, che si sono sentiti fortemente presi in giro da quello che è accaduto.
La mia, ripeto, non è una polemica politica di parte, poiché oggi avremo un nuovo Governo condiviso e ci sarà anche la votazione alla Camera dei Deputati, ma vorrei portare una volta per tutte la voce della montagna nella sua interezza, affinché non capitino più passaggi simili, altrimenti fra qualche anno non sarà più un luogo dove poter passare i weekend, ma vedremo un'immensa Desert Valley. Le nostre valli saranno completamente spopolate, non ci saranno più case abitate, non ci saranno più hotel impianti sciistici e neppure bar. Non ci sarà più nulla, perché la gente si sarà stufata di non essere considerata.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento in merito agli ordini del giorno n.
489 e n. 490? Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto condivido quello che hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto. Mi limito a sottolineare da parte nostra la vicinanza a tutti quegli operatori del mondo della montagna che, in modo diretto e indiretto gravitano in quella economia.
È un'economia che, com'è già stato ricordato, è sostanziale e fondamentale per un territorio come quello del Piemonte che, per fortuna, è ricco di montagne, che hanno anche un'economia. Ovviamente l'industria principale delle nostre montagne è la neve, per cui in questo momento, con il blocco di quel mercato, il danno si ripercuote non solo su quello che gravita in modo diretto, ma anche indirettamente.
Inoltre, come diceva il collega Cane, la montagna dobbiamo difenderla e la dobbiamo tutelare, perché difendere la montagna significa indirettamente tutelare e difendere la pianura, perché se con le politiche sbagliate causiamo lo spopolamento dei territori montani, significa che viene anche meno la gestione della montagna con la sua manutenzione, che serve per tutelare le popolazioni che sono a valle.
Non vado oltre, perché tutte le altre considerazioni sono già state fatte quindi mi limito a queste considerazioni, a sollecitare e a sottolineare ancora la vicinanza a tutti quegli operatori che, in questo momento, sono in grandissima sofferenza e in grandissimo disagio.
Noi siamo vicini e condividiamo il loro disagio e, per quello che è possibile, con gli ordini del giorno che sono stati presentati e per la possibilità che ha la Regione, credo opportuno segnalare la nostra vicinanza e darvi seguito con aiuti concreti.
Infine, Presidente, come ho scritto in chat, vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Preioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, ma mi sembrava fossimo rimasti intesi, perché avevamo chiesto un momento di sospensione, prima di votare gli ordini del giorno di poterci confrontare come Gruppo, e mi sembra che l'abbia chiesto anche il Movimento 5 Stelle.
Valuti lei se, magari, conviene sospendere adesso, a questo punto, per aggiornarci dopo i question time, oppure se ci date uno spazio per confrontarci per ricollegarci subito dopo per la votazione.



PRESIDENTE

Per l'economia dei lavori, poiché c'è anche un ulteriore ordine del giorno sul sistema neve e poi un'informativa dell'Assessore Icardi, che sembrerebbe sia oramai più propenso a renderla oggi pomeriggio, sospenderei i lavori adesso per riprenderli dopo la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, che si svolgerà alle ore 14. In tal modo, tutti i Capigruppo si possono confrontare ampiamente e si potrà procedere nella sessione pomeridiana nel modo più lineare possibile.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 11.50)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 621 presentata dal Consigliere Martinetti, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 622 presentata dal Consigliere Graglia, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 617 presentata dal Consigliere Dago, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 618 presentata dal Consigliere Sarno, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 619 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 620 presentata dal Consigliere Bertola, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 623 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 624 presentata dal Consigliere Marello, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 627 presentata dal Consigliere Grimaldi, risponderà l'Assessore Icardi. In merito alle interrogazioni 625 e 626, pervenute nella giornata di ieri, rispettivamente della Consigliera Disabato e del Consigliere Gallo, preciso che, a seguito di accordi tra l'Assessore e i proponenti, verrà data risposta nella prossima seduta, dovendo procedere all'acquisizione di numerosi dati e informazioni. Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti. Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata non sono previste repliche.


Argomento: Organizzazione turistica

Interrogazione a risposta immediata n. 621 presentata da Martinetti inerente a "Fusione ATL del Sud Piemonte"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 621.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Buongiorno, Presidente.
Grazie a lei e grazie all'Assessora Poggio.
Nei giorni scorsi abbiamo appreso, da organi di stampa, che la Giunta regionale avrebbe in progetto una fusione tra le ATL di Alba e di Asti con quella di Alessandria.
Diverse sono le perplessità che abbiamo raccolto e che ci sono giunte da parte delle rappresentanze politiche e associative del territorio.
L'iniziativa ha destato qualche dubbio, considerato che non sembra esserci stato un serio dibattito e che le tempistiche sono apparse un po' fuori luogo e un po' fuori tempo.
Il progetto è importante: ci sono tre territori - Alba, Asti e la provincia di Alessandria - che hanno storicamente delle differenze, sia per quello che riguarda l'economia e il tessuto produttivo sia per tutto quello che riguarda l'aspetto turistico, che ha caratteristiche spesso divergenti.
Allo stato delle cose, da quanto emerge in queste discussioni, il progetto messo in campo dall'Assessorato pare appena abbozzato e anche piuttosto fumoso. Ci sono diversi aspetti che non convincono e non sembra esserci un piano preciso, soprattutto se facciamo riferimento ai tempi, ai modi e alle risorse da allocare.
Viviamo un periodo di forte crisi per il settore turistico che rischia di durare ancora per lungo tempo, per cui, forse, un progetto di ristrutturazione di questo tipo doveva avere una discussione più approfondita.
Qui parliamo di accorpare tre Province che riguarderanno la gestione di circa 400 Comuni.
Un altro nodo cruciale da risolvere riguarda proprio i fondi, perché c'è una grandissima disparità tra i fondi che versa l'ATL del Monferrato Langhe e Roero, rispetto a quelli della Provincia di Alessandria. Inoltre sono stati sollevati anche alcuni dubbi su quella che sarà la governance che andrà a guidare quest'ATL.
Al netto di queste premesse, chiedo all'Assessora quale sia la reale posizione della Giunta su questo progetto di fusione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Grazie, Presidente.
Come risposta all'interrogazione del Consigliere Martinetti, sottolineo che le Aziende Turistiche Locali rivestono assolutamente un ruolo cardine nel panorama turistico della Regione Piemonte.
A seguito, come lei sa, dell'entrata in vigore del disegno di legge n.
175/2016, che è il testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, la cosiddetta legge Madia, la Regione Piemonte ha avviato un percorso di razionalizzazione delle proprie società partecipate, comprese le Aziende Turistiche Locali. Com'è noto, negli ultimi anni si è provveduto alla fusione tra l'ATL di Biella e quella di Vercelli.
La DGR n. 442724 del 29/12/2020, che aveva proprio a oggetto "Revisione periodica delle partecipazioni societarie detenute direttamente o indirettamente dalla Regione Piemonte", articolo 20 del disegno di legge sempre di riferimento, la legge Madia, "Piano di razionalizzazione 2020" prevedeva un'attribuzione di obiettivi per l'esercizio 2021, ex articolo 19 della legge Madia.
La Giunta regionale ha intrapreso un percorso di ascolto e di condivisione con i territori, volto a concertare eventuali aggregazioni delle ATL, nel rispetto, però, dell'identità dei singoli territori, ovviamente sempre in un'ottica di aggregazione di quadrante e non di aggregazione di prodotti turistici.
Per tale motivazione, la Regione Piemonte, alla luce dell'attuale contesto pandemico che ha visto il settore turistico fortemente compromesso, sta intraprendendo con lo Stato centrale un'interlocuzione per evidenziare la condizione di sofferenza delle ATL e per individuare modalità d'intervento che permettano, per un periodo di almeno due anni, il superamento dei vincoli attualmente previsti dalla legge Madia.
Per quanto riguarda il tema giustamente sollevato dal Consigliere Martinetti, la fusione tra l'ATL Alexala e l'ATL Langhe, Roero e Monferrato, sentiti i soci e sentiti i territori, la Giunta è indirizzata nel procedere alla sottoscrizione di un protocollo d'intenti tra le parti volto alla promozione integrata e coordinata delle specificità dei territori e del prodotto turistico locale.
Allo stesso tempo, i soci di Alexala attueranno politiche di riorganizzazione ed efficientamento della struttura stessa, per migliorare l'operatività e il posizionamento turistico del territorio alessandrino nel periodo post Covid.
Vi informo, inoltre, che lunedì 22 febbraio si terrà un tavolo di confronto per la redazione del protocollo d'intenti sopraccitato tra i Sindaci capoluogo delle Province di Alessandria e Asti, e anche quindi quelli di Bra, alla presenza della Direzione delle due ATL.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Organizzazione turistica

Interrogazione a risposta immediata n. 622 presentata da Graglia, inerente a "Tempistiche per il bando a sostegno dell'impiantistica sportiva" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 622.
Comunico che l'interrogante chiede alla delegata componente della Giunta di inviare la risposta via e-mail. Chiedo all'Assessore di provvedere velocemente in tal senso.
Congediamo l'Assessore Poggio.



MARTINETTI Ivano

Chiedo che venga inviata anche la mia interrogazione.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere, ma l'interrogazione n. 622 non viene discussa.
Congediamo l'Assessore Poggio.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Grazie, invierò l'e-mail con il testo della risposta al question time.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 619 presentata da Magliano, inerente a "Tagli sulla scuola nel bilancio previsionale 2021"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
619.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Magliano.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ho presentato quest'interrogazione a risposta immediata proprio perch dalle prime informative che abbiamo avuto modo di leggere e guardare rispetto al bilancio previsionale, come scrivo nella nostra interrogazione emerge un taglio di risorse soprattutto per ciò che riguarda il tema del diritto allo studio per il comparto scuole e, soprattutto, per quello che riguarda gli assegni di frequenza che, come sa, è la modalità con la quale la Regione Piemonte sostiene la libertà di educazione e sostiene la libera scelta dei genitori per la scuola per i propri figli e, nello stesso tempo avere, da parte della Regione, un voucher che permetta loro di potere fare questa scelta.
Proprio da pochi giorni, come sa l'Assessore, è uscito il bando per fare la richiesta di questa parte del diritto allo studio che si organizza in due grandi opportunità, cioè il voucher legato ai libri di testo piuttosto che trasporti e poi l'assegno di frequenza. Nel "considerato che" dell'interrogazione, pongo il tema, che è fondamentale, di "salvaguardare il pieno diritto allo studio degli studenti piemontesi", e che "la Regione Piemonte deve predisporre azioni di sostegno all'istruzione in aiuto alle famiglie piemontesi colpite dall'emergenza sanitaria, al fine di assicurare un tessuto educativo e formativo di eccellenza".
Interrogo per sapere, anche alla luce di quanto esposto in narrativa, quali siano le intenzioni di questa Giunta - in merito al bilancio previsionale 2021 - relativamente allo stanziamento dei fondi per l'istruzione, nel forte auspicio che si voglia rinunciare ad attuare un taglio ai contributi erogati per gli assegni di studio in forma di voucher, finalizzati al pagamento delle rette d'iscrizione e frequenza e all'acquisto di libri di testo, materiale didattico, dotazioni tecnologiche funzionali all'istruzione, pagamento delle spese relative alle attività integrative previste dai piani dell'offerta formativa e all'acquisto di titoli di viaggio per il trasporto scolastico.
Dal momento che l'Assessore - ne do atto politicamente - l'anno scorso integrò la graduatoria mettendo risorse nuove affinché vi fosse la possibilità per famiglie in graduatoria, dell'assegno e del bonus legato alla frequenza, vorrei capire se quello che abbiamo letto sui giornali e sul bilancio corrisponde al vero, oppure se con il maxiemendamento l'Assessore reintegrerà quelle risorse.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Magliano.
Poiché sono in treno, vi chiedo conferma se mi sentite.



PRESIDENTE

Sì, la sentiamo.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Chiedo scusa, ma per lo stesso motivo non attivo la telecamera.
Non sono stati previsti tagli, nel senso che il bilancio previsionale 2021 2023, come tutti sanno, non è ancora stato discusso in Consiglio ma nell'ambito della discussione che ci sarà, non sono stati previsti tagli sul bilancio 2021 rispetto al 2020 che eroga risorse per gli assegni di studio, siano essi in forma di voucher finalizzati al pagamento delle rette d'istruzione e frequenza o all'acquisto dei libri di testo, del materiale didattico e delle varie previsioni.
Sulla base di questo, mi sento di dire che, anzi, se non da subito, ma nel tempo, l'intendimento sarà sempre quello di cercare di integrare ulteriormente perché, come ci siamo detti sia in Consiglio regionale sia nelle Commissioni, è fondamentale riuscire a garantire il diritto allo studio e la libera scelta educativa, a maggior ragione oggi, a seguito di tutto lo strascico e di tutte le conseguenze della pandemia. L'attenzione sarà sempre massima e ribadisco che non ci sono previsioni di tagli rispetto a quanto discuteremo in Consiglio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiorino per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 617 presentata da Dago, inerente a "Medico di base ambulatorio nel Comune di Scopa (VC)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
617, presentata dal Consigliere Dago, che la illustra.
Prego, Consigliere Dago; ne ha facoltà per tre minuti.



DAGO Angelo

Grazie, Presidente.
Il problema del medico di base nell'alta Valsesia si presenta ciclicamente in vari Comuni, con assenze che potevano durare da alcune settimane fino ad alcuni mesi. Bene o male, però, la soluzione veniva trovata e il medico riprendeva il servizio presso il proprio ambulatorio.
Adesso, però, leggo dai giornali che nel Comune di Scopa dal luglio 2020 non c'è più un medico di famiglia che si presenta presso l'ambulatorio con sede a Scopa.
Secondo il Sindaco, un tentativo da parte dell'ASL è stato fatto: si è cercato di introdurre un nuovo medico, che, però, di punto in bianco, ha lasciato l'ambulatorio senza alcuna comunicazione, né da parte del medico né dell'ASL.
Il Sindaco di Scopa ha quindi inviato una missiva all'ASL di Vercelli anche per conto dei Comuni di Carcoforo, Alto Sermenza, Boccioleto, Rossa Balmuccia, Scopello, Piode, Pila e Rassa, con cui si condivideva lo stesso medico (anche in questi ambulatori degli altri Comuni, non viene più attivato alcun giorno di presenza del medico di base), affinché si provveda a trovare una soluzione a questo grave disservizio.
Inoltre, i Sindaci di quei Comuni hanno attivato una sottoscrizione con i propri cittadini per segnalare il servizio sia all'ASL sia alla Regione per cui, a breve, trasmetteranno questa petizione all'ASL territoriale di Vercelli e alla Regione Piemonte.
Chiedo all'Assessore quali saranno le iniziative che potrà mettere in atto con l'ASL territoriale di Vercelli per ovviare il prima possibile a questo disservizio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Dago per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Mi sente?



PRESIDENTE

Forte e chiaro. Proceda.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Disattivo il video per garantire una migliore connessione.
In riferimento all'interrogazione in oggetto, relativa alla presenza del medico nel Comune di Scopa, devo segnalare il riferimento alla normativa: ai sensi dell'articolo 33 dell'ACN (Accordo Collettivo Nazionale), i medici di base operano non all'interno dei singoli Comuni, come vincolo, ma all'interno di ambiti territoriali, comprendenti più Comuni. All'interno di questi ambiti, i medici di medicina generale svolgono la propria attività così come i cittadini esercitano la scelta del proprio medico di fiducia.
In sede di pubblicazione dalla zona carente - cioè quando manca un medico e si cerca un sostituto - oltre all'individuazione dell'ambito territoriale d'iscrizione del medico, l'ASL può indicare la zona (di norma un Comune) in cui dev'essere assicurata l'assistenza ambulatoriale: l'Azienda può mettere a bando una zona carente indicando che in tale Comune il medico è tenuto ad aprire un ambulatorio. Se indicato, quest'obbligo costituisce un vincolo all'apertura di uno studio di assistenza primaria nella zona indicata nel bando (di solito nel Comune); obbligo che si protrae per un periodo di tre anni. Ripeto che si tratta di un obbligo che, per legge, può protrarsi al massimo per un periodo di tre anni dall'iscrizione all'elenco, quindi dall'inizio dell'attività.
Trascorsi i tre anni, il medico di medicina generale non ha più tale obbligo, che decade. Non può ovviamente interrompere l'attività di assistenza dei propri assistiti, ma può chiudere l'ambulatorio in un certo Comune, pur avendo l'obbligo di mantenere un ambulatorio nella circoscrizione territoriale in cui era stata segnalata la zona carente.
Nel caso specifico, il medico ha interrotto l'attività ambulatoriale nel Comune di Scopa nel mese di giugno 2020, sempre garantendo, ovviamente l'assistenza dei propri assistiti e continuando l'attività ambulatoriale in altri tre ambulatori, nel rispetto delle indicazioni previste dall'articolo 33 dell'ACN, che - lo ricordo - è una legge dello Stato.
In ultimo, si segnala che nei Comuni indicati nell'interrogazione (Pila Piode, Rassa e Scopello) è al momento presente un'attività ambulatoriale da parte di un medico di medicina generale.
Si segnala, infine, che l'Azienda, nell'ambito dell'applicazione del Protocollo regionale di cure domiciliari dell'ASL di Vercelli, sta organizzando un ulteriore presidio medico presso il Comune di Scopa, che potrà essere attivato alla fine di febbraio.
In ogni caso, nel merito specifico dall'interrogazione, il medico di base nel chiudere l'ambulatorio dopo tre anni, esercita un suo diritto previsto da una norma dello Stato, che è l'Accordo Collettivo Nazionale dei medici di base. Questa è la legge.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Ordinamento sportivo

Interrogazione a risposta immediata n. 618 presentata da Sarno, inerente a "Esami aggiuntivi causa COVID per le idoneità sportive agonistiche"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
618, presentata dal Consigliere Sarno, che la illustra.
Prego, Consigliere Sarno; ne ha facoltà per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'oggetto dell'interrogazione l'ha già introdotto lei, quindi passerei all'illustrazione della stessa, con una prima premessa di narrazione e di contesto rispetto alla risposta che ci fornirà l'Assessore Icardi.
Questo tema è stato sollevato da diverse realtà associative e da diversi enti di promozione sportiva, ma è anche stato portato all'attenzione di tutti i Consiglieri e della Giunta competente, oltre all'Assessore Icardi attraverso una lettera che mi dicono sia arrivata in questi minuti.
Il tema è esattamente questo: quando si svolge un'attività agonistica sportiva bisogna avere, ovviamente, l'idoneità medica.
Oggi per disabili e minorenni questi costi sono assorbiti dalla struttura sanitaria nazionale e regionale per una convenzione.
Dopo e durante il COVID per richiedere l'idoneità giustamente i medici chiedono, attraverso un protocollo condiviso con diverse strutture, degli esami aggiuntivi. Questi esami aggiuntivi vanno in base alla gravità della malattia, cioè del COVID, che ovviamente è stata superata, o anche rispetto a soggetti che hanno avuto gli stessi sintomi ma magari non sono rientrati all'interno dei contagiati. Queste visite aggiuntive, a oggi, sono a carico delle famiglie e dell'atleta e possono arrivare ad avere un costo anche superiore a 150 euro a visita.
Abbiamo anche depositato un ordine del giorno, come abbiamo detto stamattina in Consiglio, ma non sapevamo se sarebbe stato discusso, per cui abbiamo depositato questa interrogazione. Che cosa chiediamo all'Assessore e alla Giunta? Chiediamo se, innanzi tutto, conosce il problema e se la Regione può farsi carico rispetto a quest'allargamento della convenzione perché sta dentro a quell'idoneità sportiva richiesta e alla gratuità delle visite che fino a oggi erano previste.
Sappiamo che è un carico economico che molte famiglie hanno difficoltà a sostenere, quindi potrebbe essere un limite per i minori e i ragazzi per ritornare a fare attività agonistica sportiva. Crediamo invece che questo sia utile per tutti e che debba avvenire nel migliore dei modi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sarno per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Icardi, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Le indicazioni fornite dal Ministero della Salute presentano quattro diverse situazioni, che preciso meglio: agonista inviato a visita dalla società o dalla Federazione, quindi un atleta minore di diciotto anni o disabile; atleta agonista inviato dalla società maggiore di diciotto anni o atleta agonista inviato a visita non da società o da Federazione sportiva.
Poi ci sono le strutture convenzionate, su cui può gravare anche la mobilità interregionale.
Gli accertamenti sanitari di cui parlava il Consigliere Sarno, previsti dalla circolare del Ministero della Salute, la n. 1269-DGPRE del 13 gennaio 2021, quindi molto recente, non eseguibili direttamente dalla struttura di Medicina dello Sport e gli eventuali ulteriori esami ritenuti necessari dal medico che visita per completare l'iter diagnostico per la valutazione dell'idoneità alla pratica dello sport agonistico, sono effettuati presso strutture del Servizio Sanitario nazionale, su richiesta della struttura di Medicina dello Sport, come ha correttamente illustrato il Consigliere Sarno.
Il predetto iter di accertamenti viene condotto per il rilascio sia di un certificato d'idoneità alla pratica dello sport agonistico, sia di un attestato di ritorno all'attività, in caso di certificazioni in corso di validità. In entrambi i casi, la prestazione è compresa nei LEA ed è erogabile a titolo gratuito, se effettuata a favore di atleti agonisti minori di diciotto anni o disabili inviati dalle società o dalle Federazioni sportive di appartenenza.
Per la situazione di cui ai punti 2) e 3), quindi per maggiori di diciotto anni oppure non inviati da Federazioni, queste prestazioni non sono ricomprese nei LEA e possono essere erogate con costi interamente a carico dell'atleta, oppure prevedono una compartecipazione alla spesa, il cosiddetto ticket. Per tali fattispecie possiamo adottare un protocollo per valutare la possibilità di erogare tali prestazioni interamente a carico del Servizio regionale o con una contenuta compartecipazione alla spesa, in modo da non creare situazioni che comportino l'abbandono dell'attività sportiva, ma allo stato attuale la circolare ministeriale prevede la gratuità per una certa tipologia, cioè i minori disabili e l'intero costo a carico degli altri.
Circa il punto 4) in elenco, per le strutture convenzionate si applicano le misure previste dal Servizio Sanitario Regionale e, in caso di visite ed esami svolti in Regione diversa da quella di residenza, si fa riferimento alla normativa specifica delle Regioni interessate. Per essere più preciso allo stato attuale non pagano i minori disabili, mentre pagano gli adulti inviati dalle società.
Possiamo studiare eventualmente una diversa procedura, ma questa sarebbe a carico interamente del Servizio Sanitario Regionale, mentre l'altra è un LEA che viene computato nel novero dei finanziamenti nazionali.
Ho concluso.
Grazie, Presidente.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 620 presentata da Bertola, inerente a "Insediamento del CORESA"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
620.
La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione per tre minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho iniziato a preparare quest'interrogazione più di due settimane fa, poi abbiamo saltato una settimana di Consiglio, ma penso sia ancora attuale perché non ho avuto aggiornamenti in senso differente.
Parliamo dell'insediamento del CORESA che, come sappiamo, è un organo regionale istituito con una legge (certamente datata) del 1984 e che ha attribuzioni dettate dalla legge regionale n. 18 del 2007 relativamente a importanti competenze consultive che si riferiscono a tutte le aree d'intervento in ambito socio-sanitario.
Sappiamo che nella scorsa legislatura c'è stato un tentativo d'innovazione legislativa del CORESA, nel senso che la passata Giunta Chiamparino aveva l'idea di abolire quest'organismo. Tuttavia, quella riforma legislativa non è andata in porto. Devo dire che, con i colleghi di allora, mi ero impegnato affinché il CORESA fosse conservato come organismo e, a oggi, è ancora un organismo che si basa su leggi regionali vigenti. Tant'è vero che in questa legislatura abbiamo provveduto, come Consiglio regionale, alle nomine degli esperti, secondo quanto previsto dalle nostre leggi regionali vigenti.
Il CORESA è composto da quaranta esperti, di cui trentasette sono eletti dal Consiglio regionale, undici dei quali sono scelti sulla base di rose di tre nomi indicate dalle organizzazioni più rappresentative a livello sanitario e assistenziale. Nel dicembre 2019 abbiamo designato ventisei esperti e nello stesso mese abbiamo designato gli altri undici esperti: nomine di cui il Presidente dalla Giunta regionale ha poi preso atto con un suo decreto.
Poiché alla data odierna ci risulta che il CORESA non si sia ancora insediato con la seduta iniziale nella quale presiede il più anziano e poi sono eletti, ovviamente, gli organismi della Presidenza, e poiché è un organismo previsto dalle leggi regionali piemontesi ancora vigenti, al punto che abbiamo fatto le nomine, ci chiediamo e chiediamo all'Assessore Icardi quando è previsto, se è previsto e ci auguriamo di sì l'insediamento del CORESA.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Con il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 106 del 7 ottobre 2020, si è provveduto a nominare tutti i membri del CORESA.
Ai sensi dell'articolo n. 6, comma 2 del regolamento per il funzionamento del CORESA del 29 ottobre del 2007, come ricordato prima, la prima seduta dell'assemblea dopo la sua costituzione è convocata, entro trenta giorni dalla nomina, dal Presidente della Giunta regionale o dal suo delegato ed è presieduta, fino alla nomina nel Presidente, dal membro più anziano d'età.
Questo l'ha ricordato il Consigliere Bertola ed è corretto.
Ai sensi del successivo articolo n. 10, comma 1, il Presidente del CORESA è eletto dall'assemblea durante la prima seduta, con le modalità di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 18 del 2007.
Allo stato attuale, considerato che i componenti del CORESA sono quaranta e, stante la pandemia, occorrerà organizzare la convocazione e la conseguente convocazione a scrutinio segreto, con modalità di sicurezza idonee alla protezione dal COVID-19. Quindi è più un problema tecnico.
Infine, si evidenzia che, ai sensi dell'articolo n. 20 del regolamento per il funzionamento del CORESA, la struttura di segreteria del CORESA è organizzata presso il competente Settore regionale. In sostanza, le problematiche sono di natura tecnica circa la possibilità di riunire quaranta persone con la votazione a scrutinio segreto.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 623 presentata da Sacco, inerente a "Prestazioni sanitarie Acqui Terme - presidio ospedaliero 'Monsignor Giacomo Galliano'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
623.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Vado dritto al punto. Ho deciso di presentare quest'interrogazione inerente alle prestazioni sanitarie ad Acqui Terme nel presidio ospedaliero Monsignor Giacomo Galliano, in quanto ho letto una notizia - datata, perch ho lasciato passare qualche mese - sul quotidiano online AcquiNews, in un articolo dal titolo "Lega: flessibilità, mobilità e tecnologia per l'ospedale", dal quale si evinceva che alcuni rappresentanti del partito politico della Lega avevano annunciato: "Alla luce di quanto accaduto e in base alla decisione della Regione Piemonte di ridisegnare la rete ospedaliera piemontese, abbiamo predisposto un progetto già consegnato all'assessore alla sanità Luigi Icardi, al Commissario dell'ASL AL Valter Galante e al nuovo Direttore sanitario Federico Nardi".
Per questo motivo, interrogo l'Assessore per sapere quali siano le prestazioni sanitarie che s'intendono mettere a disposizione dei cittadini di Acqui Terme presso il presidio ospedaliero "Monsignor Giacomo Galiano" perché presumo che all'interno di questa proposta ci fossero delle indicazioni e volevo sapere se c'è la volontà politica di attuarle e con quali modalità.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Con deliberazione della Giunta n. 71492 del 12 giugno 2020, avente a oggetto "Emergenza COVID, approvazione straordinaria di riorganizzazione della rete ospedaliera", legata all'emergenza COVID, poi approvata dal Ministero, ci sono delle novità anche per l'ospedale di Acqui, quindi è stato disposto di approvare, in attuazione alle disposizioni di cui di cui all'articolo 2 e in conformità con le indicazioni di cui alla circolare 11254 del Ministro della Salute, questo piano.
Nel caso specifico di Acqui Terme (io non parlerei di prestazioni, ma di strutture aggiuntive), è stata prevista l'implementazione dei posti di terapia intensiva e quattro posti aggiuntivi di terapia subintensiva. Poi c'è una serie d'interventi di adeguamento del pronto soccorso, con ampliamento della struttura esistente e ridistribuzione interna finalizzati alla separazione di aree e di percorsi, come previsto dal Piano Arcuri.
Nell'ambito di un più ampio e complesso piano di riorganizzazione certamente ci sarà da rivalutare anche il sesto piano, quello vuoto dell'ospedale di Acqui Terme, e una serie di servizi aggiuntivi che stiamo valutando.
Per il momento, quelli deliberati sono questi, cui seguiranno successivamente degli altri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 624 presentata da Marello, inerente a "Casa della Salute di Villanova d'Asti"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
624.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non la vediamo, però la sentiamo.
Proceda.



MARELLO Maurizio

Sì, guardi, non riesco, con grande difficoltà, a collegarmi. Difatti mi limito a richiamare l'interrogazione e all'esigenza, molto sentita da parte del territorio di Villanova, di avere questa Casa della Salute.
Richiamo l'interrogazione e attendo la risposta dell'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Maurizio Marello per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
È una questione che mi è nota e ne ho già parlato più volte con il Sindaco.
In realtà, la vicenda dalla Casa della Salute di Villanova affonda le radici in un paio di Giunte fa, addirittura ancora prima della Giunta Cota poi era stata archiviata dalle precedenti amministrazioni ed era stata realizzata quella di Villafranca, a pochi chilometri di distanza.
Tanto per essere più precisi, in questi giorni è in corso, a livello regionale, un dibattito sul potenziamento della medicina del territorio.
Pertanto, un'attenta revisione, a livello regionale, delle Case della Salute e dei servizi in esse contenuti è certamente motivo di dibattito e d'interesse.
Sulla centralità delle Case della Salute, per le quali sarà opportuno reperire al più presto le risorse, c'è l'impegno dell'Assessorato e anche il mio, non per quella di Villanova, ma per tutto il Piemonte.
Sulle Case della Salute, oggetto di una programmazione risalente al 2016 oggi più che mai, anche alla luce della pandemia, siamo convinti che siano strutture prioritarie e indispensabili per una nuova riorganizzazione socio sanitaria, di cui sicuramente il territorio ha bisogno.
Il 16 gennaio 2019 è stato approvato un progetto definitivo, predisposto dall'ASL di Asti, per la realizzazione, con fondi della Regione, della Casa della Salute di Villanova d'Asti, per un investimento di 850 mila euro, a seguito dell'iniziativa della precedente Giunta regionale che, in attuazione della normativa approvata nel 2016, aveva individuato in Villanova un luogo dove realizzare una delle numerose Case della Salute piemontese, al fine di potenziare la medicina territoriale.
Nel caso di specie, la struttura ha una valenza territoriale e servirebbe un bacino intercomunale di 12 mila abitanti. In allora erano stati stanziati i soldi, che poi sono stati stornati e oggi hanno preso altre strade (ma parlo della precedente Giunta).
L'immobile individuato, sede del distretto, necessita di ristrutturazione è un immobile comunale che non contiene solo locali e servizi di tipo sanitario, ma anche altre attività. Per tale ragione, sono stati spostati i medici di famiglia (proprio perché non è un locale più idoneo), la guardia medica e il personale infermieristico in altra sede.
In poche parole, i servizi sono regolarmente erogati a Villanova d'Asti: ci sono medici, infermieri e tutta la struttura, che costituisce la Casa della Salute, in altri locali, mentre i locali che si vorrebbero ristrutturare che sono di proprietà del Comune, al momento restano ancora da ristrutturare.
Nel novembre del 2019, dopo lunghi mesi d'attesa, si tenne un incontro con i tecnici, al fine di individuare i fondi mancanti alla ristrutturazione dell'edificio comunale, che è di proprietà comunale. All'esito dell'incontro era stato previsto che si sarebbe fatta una ricerca per reperire i fondi.
Ulteriormente, va rilevato che da anni, attraverso l'unità territoriale, il Comune di Villanova d'Asti rappresenta un punto di riferimento per la medicina territoriale: funzionano i servizi ed è capace di coinvolgere anche associazioni locali come la Croce Rossa.
Ormai da molti lustri abbiamo rilevato, come citava correttamente il Consigliere Marello, la necessità di servizi.
Stiamo erogando questi servizi, però il progetto è stato rivisto da varie Giunte e non ha trovato la sua esplicazione. Oggi possiamo mettere l'impegno a reperire nuovi fondi; c'è stata una tornata di fondi in un momento in cui, a livello nazionale, si erano finanziati fondi anche per la parte edilizia, ma in quella fase non è stata ricompresa, per ragioni a me non del tutto chiare, Villanova.
Ripeto, in futuro potremmo fare, nella ricerca di ulteriori finanziamenti per le Case della Salute del Piemonte, ivi compresa quella di Villanova una ricerca di fondi. Il treno che è passato per la Casa della Salute di allora, con i finanziamenti nazionali, è passato. Cercheremo di venire incontro alle loro esigenze, fermo restando che, oggi, tutti i servizi che vanno erogati, come Casa della Salute, per l'area di Villanova, sono puntualmente erogati in edifici diversi da quelli che si vorrebbero ristrutturare.
Dal punto di vista dei servizi, siamo coperti. Vedremo nella ricerca, e nelle future prospettive della medicina territoriale, di trovare anche i fondi per realizzare questa e altre Case della Salute.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Assessore, le chiedo solo due minuti di sospensione, perché dobbiamo mettere a punto un problema tecnico.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.48, riprende alle ore 14.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 627 presentata da Grimaldi, inerente a "Screening oncologico e per la diagnosi precoce del tumore alla mammella per le donne"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
627.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete, purtroppo, l'emergenza COVID ha costretto molti ospedali a chiudere interi reparti, a spostare personale e strumentazione per la gestione della pandemia. I numeri sono inquietanti soprattutto per il question time che oggi poniamo. Questa situazione ha significato un'interruzione di tantissime prestazioni sanitarie considerate sfortunatamente, non indispensabili come lo screening per la diagnosi precoce del tumore alla mammella per le donne fra i cinquanta e i sessantanove anni. Pensate che solo a maggio, secondo i dati dell'Osservatorio nazionale sullo screening, sono state effettuate 472 mila mammografie in meno, cioè il 54% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A settembre, cioè qualche mese dopo, si contavano ben 610 mila esami in meno, quindi il 43% in meno dell'anno precedente, con una stima di una mancata diagnosi di quasi 3.000 nuovi casi di tumore.
Che cosa significano questi dati? Che circa 3.000 persone si accorgeranno troppo tardi di essere ammalate con le nefaste conseguenze che ci comporta. Molte donne si sono viste cancellare o, in alcuni casi, rinviando addirittura a data da destinarsi o sostituite con un parere al telefono, le visite specialistiche per gli esami obbligatori dopo l'intervento.
Questo, come sapete, è un dramma, perché il cancro al seno risulta essere la prima causa di morte oncologica fra le donne, più o meno 13 mila decessi all'anno, cioè il 16% di tutti i decessi per tumore. È una delle malattie per la quale l'indicazione precoce è cruciale, più delle altre, tant'è vero che in questi anni, come sapete, noi ci siamo battuti anche per un'altra vicenda che non è meno importante, cioè ci sono tantissime donne, figlie di donne che hanno avuto questa malattia, per cui noi abbiamo lottato affinch avessero l'esenzione. Parlo, ovviamente, di tutte quelle giovani donne che hanno anche loro la necessità di avere l'esenzione e di ricevere quel tipo di diagnosi. A causa di questi ritardi, chi può permettersi cure più costose non esita a rivolgersi ovviamente al privato, ma questa decisione è vincolata alle capacità di spesa delle donne interessate.
È un dato di cui tenere in considerazione anche in riferimento alle conseguenze che questa pandemia ha avuto sulle disuguaglianze di genere già presenti nella nostra società. Si pensi che, secondo i dati ISTAT, nel solo mese di dicembre gli occupati sono diminuiti di 101 mila unità e ben 99 mila di questi sono donne.
Tutto questo per chiedere alla Giunta con più precisione i dati in merito allo screening e, soprattutto, che cosa si sta facendo, quali azioni si stanno mettendo in campo dalla Giunta per sostenere la sanità pubblica e per far ripartire al più presto gli screening e i controlli, sia per le cinquantenni sia per le sessantenni, ma anche per tutte le donne che abbiamo bisogno di accedere all'esenzione ticket D99, cioè per le donne a rischio di tumore al seno e alle ovaie perché affette dalla mutazione ereditaria dei geni BRCA1 e BRCA2. Stiamo parlando di un altro migliaio di donne che rischiano, ancora di più in questa crisi, di avere un tumore e di non poterlo diagnosticare nei tempi giusti, prima che diventi troppo tardi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi, sempre puntuale nelle sue illustrazioni.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Durante il periodo di lockdown il programma di screening, come riferiva il Consigliere Grimaldi, effettivamente è stato sospeso su tutto il territorio regionale. Tuttavia è stata, comunque, garantita l'esecuzione di esami di approfondimento per le donne che avevano già avuto un esito positivo al test e per le donne inserite nei protocolli di sorveglianza o per quelle che richiedevano un controllo per la comparsa dei sintomi. Questo nonostante la pandemia.
A partire dal mese di giugno, dopo la prima ondata, i programmi regionali hanno riavviato gradualmente l'attività con volumi ridotti rispetto al precedente periodo e hanno ridefinito i protocolli per la gestione in sicurezza dei percorsi di screening.
In occasione della seconda ondata epidemica, in autunno, la Regione, in considerazione della rilevanza delle attività di prevenzione per la salute degli assistiti piemontesi, ha dato indicazione di non interrompere l'erogazione delle relative patologie oncologiche, incluse quelle di screening (nella prima fase sono state sospese per due o tre mesi, nella seconda fase non sono state sospese).
La necessità imposta dall'emergenza epidemica di riassegnare, purtroppo, il personale dei servizi di screening all'attività di cura e assistenza dei pazienti COVID, o di sospendere l'attività di servizi collocati in strutture individuate come presidi COVID, come la riduzione del volume di esami erogabili (proprio perché avevamo oltre 5.000 pazienti ricoverati in terapia ordinaria da COVID), e la necessità di rispettare le procedure di sanificazione, sono tutte condizioni che hanno rappresentato certamente un limite alla possibilità di ampliamento dell'offerta di screening, che resta al momento ancora inferiore a quanto necessario per garantire la copertura della popolazione bersaglio.
L'andamento dell'attività è regolarmente monitorato utilizzando un set d'indicatori definito dal piano pandemico, di concerto con il coordinamento regionale degli screening oncologici. La quota di popolazione bersaglio raggiunta dall'invito a sottoporsi a mammografia, per parlare del caso specifico, nel 2020, a livello regionale, è pari al 58% a fronte del 100 garantito dagli anni precedenti. L'andamento dell'attività è regolarmente monitorato utilizzando un set d'indicatori oncologici e, come dicevo prima il 58% è la percentuale che riusciamo a garantire oggi.
L'adesione della popolazione invitata ha mostrato una flessione significativa rispetto agli anni precedenti. Gli ultimi rilevamenti dei volumi di attività delle prime settimane del 2021 mostrano volumi di attività mammografica erogata variabili tra il 40% e il 75% rispetto al livello garantito nel 2019, quindi in incremento.
Il coordinamento regionale degli screening oncologici ha avanzato una serie di proposte che sono oggetto di valutazione da parte dei tecnici dell'Assessorato per l'identificazione di strategie finalizzate a limitare l'impatto accumulato, fornendo anche elementi per definire il fabbisogno di risorse aggiuntive necessarie a raggiungere quote il più possibili vicine al 100% di attività.
Infine, per minimizzare le ripercussioni negative sulla salute delle donne piemontesi e sull'equità dell'accesso ai servizi, le opzioni considerate prevedono anche l'adozione di criteri di priorità d'invito mirati a ottimizzare l'uso delle risorse scarse disponibili, riprogrammando gli intervalli di screening in funzione dei livelli di rischio, quindi anche dei sottogruppi di popolazione ad hoc definite.
Si prevede di promuovere campagne informative, anche in collaborazione con l'associazione delle pazienti, finalizzate a sostenere l'adesione all'invito, rassicurando le donne sulla sicurezza dei percorsi in relazione al rischio effettivo e ribadendo l'importanza di mantenere la pratica dei controlli regolari.
Sono stati inoltre previsti interventi informativi rivolti ai medici di medicina generale per supportare la loro azione di consulto sulle loro assistite.
Questo, in sostanza, è il quadro della situazione, che peraltro è in miglioramento (parliamo di percentuali fino al 75%), ma certamente non ancora ai livelli ottimali del 2019, cioè del 100%.
La ringrazio, Presidente. Avrei concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per essere stato puntuale e presente anche in questa giornata, e per tutto il lavoro che ha svolto.
Prima di chiudere la sessione relativa alle interrogazioni a risposta immediata, ricordo agli interroganti che il resoconto della seduta trasmesso via mail a tutti i Consiglieri ed è pubblicato in banca dati dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia dei componenti della Giunta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro conclusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata. Grazie a tutte e a tutti.
A breve riprenderà la seduta del Consiglio regionale. Buona salute a tutti.



(Alle ore 15.01 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Contributi allo sport e al tempo libero

Esame ordine del giorno n. 489 presentato da Bongioanni, Chiorino e Graglia, inerente a "Sostegno comparto sciistico"; ordine del giorno n. 490 presentato da Preioni, Fava, Perugini, Mosca, Gavazza, Stecco, Cane Gagliasso, Cerutti, Marin, Nicotra e Dago, inerente a "Sostegno ai comprensori sciistici" (seguito)


PRESIDENTE

Nella seduta consiliare odierna il Consigliere Bongioanni ha illustrato l'ordine del giorno n. 489, inerente a "Sostegno comparto sciistico" mentre il Consigliere Preioni ha illustrato l'ordine del giorno n. 490 inerente a "Sostegno ai comprensori sciistici", di cui al punto 20) all'o.d.g.
In discussione generale sono intervenuti alcuni Consiglieri regionali.
Chiedo se la Giunta intende svolgere interventi in merito.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Chiedo scusa, Presidente.
Buongiorno.



PRESIDENTE

Buongiorno.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Per quanto riguarda il parere sugli atti d'indirizzo da lei annunciati comunico che sull'ordine del giorno avente come primo firmatario il Consigliere Preioni il parere è favorevole.
Invece al Consigliere Bongioanni, se collegato, volevo solo chiedere se fosse possibile eliminare il punto 2), recante "nelle pieghe del bilancio regionale trovare risorse per incrementare la DGR 2-2737 votata lo scorso 20 gennaio in Consiglio regionale".
Conosciamo tutti la situazione del bilancio, quindi anche per non fare sperequazioni rispetto al nostro atteggiamento nei confronti dell'opposizione, volevo chiedere al Consigliere Bongioanni se era possibile, in qualche maniera, modificare questa dicitura.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Bongioanni, desidera intervenire? Attendiamo un attimo che il Consigliere si colleghi.
Invece sull'ordine del giorno n. 490 la Giunta esprime parere favorevole.
Va bene.
Ci sono altri firmatari dell'ordine del giorno n. 489 che desiderano intervenire?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Ho visto il Consigliere Bongioanni comparire un attimo in video.



PRESIDENTE

Eccolo.
Prego, Consigliere Bongioanni; ha facoltà di intervenire.



BONGIOANNI Paolo

Adesso finalmente vi sento.
Vi chiedo scusa, ma ho avuto qualche problema di collegamento, pensavo mi vedeste.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Le chiedevo, se posso.



PRESIDENTE

Prego, prego.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Le chiedevo, se possibile, di eliminare il punto 2), o di modularlo diversamente.



BONGIOANNI Paolo

Sì, va benissimo.
Tanto la parte più pregnante di tutto l'ordine del giorno è il punto 1) relativamente alle richieste alla Giunta.
Va bene.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Perfetto, grazie.



BONGIOANNI Paolo

Grazie a lei, Assessore Tronzano.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Consigliera Disabato, ha chiesto la parola per un chiarimento: su che cosa?



DISABATO Sarah

In merito al parere sugli ordini del giorno.
Mi dica lei se posso intervenire.



PRESIDENTE

In fase di discussione generale sugli ordini del giorno è già intervenuta.
Semmai può intervenire per dichiarazione di voto, dal momento che non è firmataria dell'ordine del giorno.
Prego; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Volevo semplicemente chiedere all'Assessore la differenza tra l'ordine del giorno del Consigliere Bongioanni e il secondo impegno dell'ordine del giorno del Consigliere Preioni, che impegna la Giunta a mettere in campo azioni necessarie alla copertura dei danni subiti dalle imprese. In altre parole, questo non è un impegno economico insostenibile da parte della Giunta? Chiedo scusa per l'interferenza, però quando si vota un ordine del giorno ci sono impegni ben precisi che vengono presi, per cui volevo avere un chiarimento in merito.
Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Presidente, posso intervenire?



PRESIDENTE

Aveva chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non sono intervenuta questa mattina e intervengo ora in dichiarazione di voto, visto che la discussione è conclusa.
Ho seguito il dibattito pur non potendo intervenire. La nostra posizione è che sicuramente si sia trattato di una modalità totalmente sbagliata perché non si può pensare che un sistema come quello della neve possa la sera prima, a poche ore dall'apertura, accettare di colpo una chiusura senza battere ciglio. Si è provocato un danno economico immenso, oltre che un grande disagio per tutti coloro che, approfittando del ponte di carnevale, avevano scelto di andare in montagna a trascorrere qualche giorno e godere di questa magnifica neve che, tra l'altro, in modo beffardo quest'anno è caduta in modo particolarmente copioso. Pertanto, posso immaginare anche il rammarico di tutte queste persone.
Rimane un po' di perplessità, considerando che il Piemonte si trova in zona gialla e sono concessi alcuni comportamenti, come ad esempio andare nei centri commerciali o andare in noti grandi centri dove si vende arredamento, per fare un esempio, e si ritiene che quel comportamento non sia pericoloso o non possa comportare diffusione o aumento di contagio. In montagna ci sono sicuramente altri spazi e altre modalità che vengono messe in atto per garantire la sicurezza, quindi la decisione risulta un po' incomprensibile.
È chiaro che la salute dev'essere al primo posto e se il CTS ha ritenuto che ci fosse un pericolo, dopo aver fatto le sue valutazioni, noi le apprendiamo e le rispettiamo perché non abbiamo la competenza per metterle in dubbio. Sulle tempistiche sicuramente non possiamo che esprimere il nostro rammarico, giusto per usare un eufemismo.
Noi saremmo propensi a dare una votazione favorevole a entrambi gli atti d'indirizzo. Ho solo un dubbio, oltre a quello espresso rispetto al punto 2) del Consigliere Preioni, anche rispetto alle spese legali, perché se si sostengono dei soggetti durante un procedimento di richiesta di rimborso in sede legale, comunque si sostengono delle spese. Di conseguenza, volevo capire se, rispetto a questo tema, ci sia sufficiente copertura e se non si dica soltanto che saremo al fianco del sistema neve, ma in realtà non si dà un sostegno concreto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

No, Presidente, mi scusi. Posso parlare del mio ordine del giorno?



PRESIDENTE

La discussione generale è chiusa.
Se vuole, può intervenire sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

No, per una modifica.



PRESIDENTE

Prego.



PREIONI Alberto

Per renderlo più condiviso e quindi ancora più forte - perché se ha la condivisione quasi unanime ha ancora più forza - possiamo sostituire l'ultima parte inserendo "impegna la Regione a sostenere le richieste dei gestori degli impianti, al fine di ristorarli delle perdite subite".
Quindi, eliminiamo il discorso delle spese legali e lo modifichiamo per superare questa questione e andiamo a costruire il testo così.
Sono stato chiaro?



PRESIDENTE

Toglie il punto 3), "impegna altresì la Giunta a sostenere ogni azione legale che gli operatori del settore decideranno di porre in essere avverso la decisione del Ministero della Salute". Questa parte la vuole togliere e sostituire con quello che ha detto.
Se formalizza la modifica per iscritto, è meglio.



PREIONI Alberto

La mando via mail?



PRESIDENTE

Anche via chat.



PREIONI Alberto

Lo mando tramite chat.



PRESIDENTE

Assessore, ha sentito la richiesta? È sempre favorevole?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Va benissimo la modifica.
Volevo rispondere alla Consigliera Disabato. L'ordine del giorno del Presidente Preioni non è che impegna il bilancio della Giunta, ma cerca di scandagliare il maggior numero di opportunità che potrebbero essere derivate da interventi dello Stato o altro. Pertanto, non avendo impegni diretti sul bilancio regionale, per me quella frase, così com'è posta, va bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti.
È sull'ordine dei lavori?



MARTINETTI Ivano

Per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

È già intervenuto un componente del suo Gruppo.
Prego.



MARTINETTI Ivano

Io ero orientato a votare a favore di questi ordini del giorno, perché le problematiche che sono emerse sono state elencate molto bene in tutti gli interventi. Però se andiamo a modificare l'ordine del giorno del Consigliere Bongioanni, ho delle perplessità, perché l'aiuto concreto sta lì, altrimenti continuiamo solo a dare delle pacche sulle spalle.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Intervengo per dichiarazione di voto.
Ho ascoltato la modifica presentata dal primo firmatario Preioni e, se viene accolta, voteremo a favore di quest'ordine del giorno. Mentre per l'ordine del giorno del collega Bongioanni esprimeremo un voto di presenza.



PRESIDENTE

Pertanto, il punto relativo alle azioni legali viene eliminato e viene sostituito con "impegna la Regione a sostenere le richieste dei gestori degli impianti, al fine di ristorarli delle perdite subite".
Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 489 presentato dal Consigliere Bongioanni, con la modifica proposta che è stata accolta dalla Giunta e dal primo firmatario.
Con questa modifica, viene dato un parere favorevole all'ordine del giorno da parte dell'Assessore Tronzano.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 489, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.



GRIMALDI Marco

Presidente, posso chiedere una cosa?



PRESIDENTE

Siamo in votazione; prima, concludiamo la votazione.



GRIMALDI Marco

Infatti, le sto dicendo che la non partecipazione al voto vale come per il numero legale e non l'avrei data, però quando finiscono quelli della maggioranza dovrebbe dire a che punto siamo con il numero legale altrimenti noi.



PRESIDENTE

Avevamo superato il numero legale.



GRIMALDI Marco

Non credo, comunque.



PRESIDENTE

Comunque, voti.



(Il Presidente prosegue con l'appello nominale)



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



PRESIDENTE

Se tutte le volte dovete mettere in discussione la Presidenza, ditelo e vedremo di risolvere il problema in altro modo.
In ogni caso, c'era il numero legale nel momento in cui ho chiamato la Consigliera Zambaia; si era già superato con 23, senza la votazione del Consigliere Ruzzola.
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 490, con le modifiche proposte dal presentatore, Consigliere Preioni, e accettate dalla Giunta con parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 490, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.



CANALIS Monica

Presidente, scusi, non trovo l'ordine del giorno caricato.



PRESIDENTE

È in fondo alla fila.
Ricordo che quando si è in fase di votazione non bisogna mai interrompere.



CANALIS Monica

Eh, ma non c'è!



PRESIDENTE

Ho capito, ho capito! Sta parlando con il Presidente che sta gestendo la votazione.



CANALIS Monica

Prima di votare.



PRESIDENTE

Ho capito! Però, siamo in votazione. Non so come dirlo.



CANALIS Monica

Allora, interromperò quando tocca a me.



PRESIDENTE

Consigliera Canalis, s'interrompe alla fine.
Come tutti gli altri, interviene sull'ordine dei lavori.



(Il Presidente prosegue con l'appello nominale)



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono interventi, altrimenti chiedo all'Assessore Icardi se è pronto per l'informativa richiesta questa mattina.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Non ho voluto interrompere la votazione, però la pregherei, Presidente poiché capisco e ho chiesto ai colleghi del mio Gruppo di non intervenire durante la votazione, perché è sacrosanto e giusto, di rivolgersi ai colleghi con un atteggiamento un po' diverso.
Tutto qua, non ho voluto interrompere il battibecco tra lei e la collega Canalis, però.



PRESIDENTE

Forse non avete capito cos'è una votazione: le votazioni non s'interrompono! Punto. In qualsiasi caso, come ho ripreso il Consigliere Grimaldi, riprendo anche la Consigliera Canalis e chiunque altro. Ho ripreso anche il Consigliere Preioni che chiedeva d'intervenire.



GALLO Raffaele

No, ma io non metto in dubbio.



PRESIDENTE

C'è un Regolamento, si segue il Regolamento, altrimenti l'Aula diventa ingestibile.



GALLO Raffaele

Per carità, le segnalavo soltanto.



PRESIDENTE

Capisco la difficoltà di un Consigliere, in questo caso di una Consigliera che è da remoto, non ha un supporto tecnico degli Uffici e da sola deve fare tutto, però dovete anche capire la difficoltà della Presidenza e degli Uffici a gestire tutto da remoto. Se poi ognuno fa quello che vuole diventa ingestibile e non si può più organizzare i lavori del Consiglio in modo corretto.
È quella la mia agitazione nel proseguire, soprattutto durante le votazioni, perché in fase di votazione c'è un sistema che dev'essere portato a termine dall'inizio alla fine.
In qualsiasi altra condizione permetto d'intervenire, anche quando non c'è necessità o è fuori dai compiti o dalle modalità che prescrive il Regolamento, ma durante le votazioni non lo posso concedere, mi dispiace, a nessuno.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, poi la chiudiamo qua.
Io, infatti, ho detto, per prima cosa ai miei colleghi, di non interrompere durante la votazione, che è un atteggiamento errato e condivido le sue osservazioni in merito, ma le chiederei soltanto, se dovesse mai capitare di utilizzare atteggiamento un po' meno forte. Dopodiché, condivido.



PRESIDENTE

Non ho la possibilità di togliere la parola, a differenza di un sistema tradizionale in presenza. Sono in un sistema da remoto, in cui devo effettuare un appello nominale. Devo fare attenzione a chiamare tutti, devo segnare il numero, le presenze di tutti e anche la modalità con cui uno vota.
Ho il supporto degli Uffici e di tutti i funzionari presenti che gestiscono, però a volte, quando c'è necessità, com'è stato chiesto anche in precedenza, di sapere il numero legale, al momento ho necessità di farlo subito. Pertanto, se uno m'interrompe, scusatemi, come tutti, si può anche sbagliare, come talora è successo da questa parte e dalla vostra parte.
Chiedo che durante le votazioni non sia interrotta la procedura, altrimenti diventa difficile gestirla. Già in presenza non è facile, ma da remoto è ancora più difficile.



GALLO Raffaele

Questo lo condividiamo e lo abbiamo detto fin dall'inizio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Prego.
Sull'ordine dei lavori, Consigliera Canalis, ha trovato l'ordine del giorno?



CANALIS Monica

Sì, volevo scusarmi con lei. Mi sono confusa perché dovevo votare e non trovavo il documento che dovevo votare, quindi mi voglio scusare con lei.
Se è possibile.



PRESIDENTE

La capisco, Consigliera Canalis, non è questione di scusarsi, ma è questione, come le ho detto.



CANALIS Monica

Posso finire la frase, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, sì.



CANALIS Monica

Grazie.
Mi chiedo se è possibile chiedere anche agli Uffici, nel momento in cui si fa appello perché non si trova un documento, di dare un colpo di telefono o qualcosa del genere, perché purtroppo sappiamo - e lo sappiamo ormai da un anno - che le modalità in remoto non facilitano.
Grazie e mi scuso ancora.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non è questione di scusarsi o no, come capiamo tutti, però dovete capire che, nel momento delle votazioni, dobbiamo tutti essere molto attenti per evitare che non si perdano le votazioni di nessun Consigliere e che il voto di ciascuno sia ben rilevato. Teniamo conto che è un sistema ridotto perché siamo tutti da remoto e ci sono qui quattro persone che costantemente, seguono cosa state facendo voi da remoto, azione non proprio non velocissima da effettuare. Inoltre, il sistema non è dei migliori perché, come avete visto, siamo ancora nella situazione in cui dobbiamo accendere e spegnere il computer e resettarlo per riprendere i documenti.
Va già bene che non dobbiamo prenderne a calci o a pugni il computer come si faceva una volta! Nella chat era stato scritto, come ha anche visto, collega Canalis, quindi possiamo proseguire.
Chiedo all'Assessore Icardi, cui abbiamo dato ulteriormente tempo, di prepararsi per l'informativa richiesta questa mattina, se è disponibile a intervenire.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Rapporto dell'andamento epidemico COVID-19, delle varianti e della resistenza ai vaccini"


PRESIDENTE

L'Assessore Icardi è disponibile a rendere le comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Rapporto andamento epidemico COVID-19".
Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Volevo proiettarvi anche qualche documento, in maniera da seguire una traccia. Nell'illustrazione mi affiancherà anche il dottor Griglio. Spero che le slide siano condivise da tutti.
La prima slide, che scorro velocemente tanto per darvi un'idea dell'andamento, riguarda un rapporto che mi fornisce periodicamente il SEREMI, che è il nostro servizio di epidemiologia. Qui vedete rappresentata tutta la fase pandemica: sulla sinistra la prima ondata, poi vedete la consistenza della seconda ondata, quella di ottobre e novembre, infine le ultime settimane.
Volevo focalizzare l'attenzione sulle ultime settimane, perché, come potete vedere, c'è una linea che tendenzialmente è piatta. Noi siamo scesi dal picco; c'è stato poi un piccolo ritorno, ma questa linea è piatta. In sostanza, abbiamo 700-800 casi di media giornaliera che non diminuiscono ma che, negli ultimi giorni, tendono a crescere. Vedete anche il livello di altezza della curva, che risponde più o meno al picco della prima ondata quindi non siamo in una condizione di tranquillità dal punto di vista dei contagi, ma il virus continua a circolare a tutti gli effetti.
Questi che vedete sono alcuni grafici, ma poi v'invio la relazione. La media giornaliera, come vedete, è di 718,3 casi, che corrisponde a quella linea piatta. Nell'ultimo periodo sono saliti un po', in media 821 casi al giorno. Quindi è un periodo caratterizzato da una generale riduzione lenta molto lenta, del numero dei casi e il rapporto fra i tassi delle due settimane consecutive è di 0,75, a dimostrazione del fatto che non stiamo tendendo alla riduzione dei casi, anzi, siamo un po' stazionari.
Quelli che ora vedete sono i tassi d'incidenza su 100 mila abitanti. A dicembre avevamo 150,9 casi, adesso siamo scesi leggermente, ma vedete come nei grafici queste linee tendono a essere abbastanza piatte. La media mobile ha alcune oscillazioni, ma tendenzialmente le linee rappresentano una costanza, quindi non stiamo scendendo, ma stiamo mantenendo un livello abbastanza alto, come altre Regioni, dei casi giornalieri: chi entra, chi esce, chi guarisce, chi s'infetta, ma la somma algebrica è sostanzialmente stabile.
Le curve epidemiche per classi di età, forse, si capiscono meglio nel grafico successivo. Questa slide rappresenta l'andamento dell'incidenza per classi di età che rileva, purtroppo, come le classi più giovani stiano crescendo, come si vede nelle curve, quella marrone e quella grigia, in particolare nella fascia d'età dieci-tredici anni, mentre nella slide successiva vedremo come gli anziani, specie quelli delle RSA, abbiano avuto un calo significativo, frutto soprattutto, è facile dirlo, delle vaccinazioni.
Le classi di età undici-tredici anni e quattrordici-diciotto anni mostrano nelle ultime settimane tassi sostanzialmente simili, sovrapponibili, con tasso d'incidenza di 132,3 casi ogni 100 mila abitanti. Ora forse si vede meglio la distinzione. Vedete le curve più basse, che sono quelle dei giovani, che crescono; crescono anche gli altri, ma in modo meno significativo. I giovani si stanno contagiando di più rispetto alle persone più anziane: questo è, in estrema sintesi, il messaggio che volevo trasmettervi.
In questa slide, viene illustrato il picco d'incidenza, i tassi d'incidenza ogni 100 mila abitanti per classi di età. Se scorriamo verso il basso vedete che sono scesi; potete vedere la fase acuta, ma poi c'è una leggera risalita (scorro velocemente, poi avrete occasione di poterlo vedere con calma).
In questa slide passiamo alle classi di età venticinque-quarantaquattro e quarantacinque-sessantaquattro anni, che sono simili, con 131.2 casi ogni 100 mila abitanti; qui vedete l'andamento e la crescita, che è assai meno netta, anzi, in alcuni casi c'è una leggera decrescita.
Abbiamo aperto la slide sulla stratificazione. Come vedete, l'andamento dei tassi d'incidenza per classi di età conferma quello che dicevo sulla prima slide, un andamento piuttosto piatto. Non vediamo una significativa discesa dell'epidemia: segno, come si diceva, che il virus sta circolando tra quelli che entrano e quelli che escono dalla nostra curva.
Qui abbiamo una ripartizione per età dei positivi: vedete che la fanno da padrone le classi quarantacinque-sessantaquattro anni e venticinque quarantaquattro anni, poi tutti gli altri come ripartizione nelle classi di età.
Qui, come vi dicevo, la linea rossa rappresenta gli ospiti delle RSA. Come vedete, la popolazione contagiata è precipitata, mentre la linea grigia che rappresenta gli operatori sanitari, aveva un valore più alto e la popolazione over ottantacinque è in decrescita, ma molto meno rispetto agli anziani delle RSA, che hanno già sostanzialmente completato un ciclo vaccinale.
Il rapporto sintomatici-asintomatici lo vedete nelle due fasi. La ripartizione dei sintomatici riflette sostanzialmente anche quella precedente di tutti i contagiati, è molto simile.
Volevo farvi vedere l'andamento dei posti letto ordinari e di terapia intensiva. Vedete come la terapia intensiva sia calata dal picco del 23 novembre, ma sia sostanzialmente stabile: siamo intorno ai 130-140 posti chi entra e chi esce, con una decrescita davvero molto lenta. Invece, i posti letto ordinari, qui rappresentati dalla curva verde, che sono scesi fortemente a dicembre (siamo a circa 1.870), continuano a essere piuttosto stabili o, comunque, a scendere in modo molto lento: il dato fa molta fatica a scendere, in pratica c'è un altalenarsi di entrate e di uscite (un giorno ne entrano venti, un altro ne escono quindici, e così via). Ma la decrescita, cioè la riduzione del numero, è veramente molto lenta.
Passiamo all'andamento dei posti letto. La situazione è esattamente quella che stavo descrivendo prima, ma su questo grafico si vede meglio l'andamento della percentuale di occupazione dei posti letto ordinari e di terapia intensiva: la linea rossa è la terapia intensiva; la linea più scura, quella verde, indica i posti di ricovero ordinari; le linee azzurre riguardano le medie. Se ci limitiamo a considerare solo le due linee sotto quest'andamento emerge in maniera evidente.
Quest'altra slide è relativa ai decessi, che sono in proporzione, ma per fortuna sono anche in riduzione rispetto al periodo precedente.
Questo è sostanzialmente quello che volevo mostrarvi (v'invio la slide insieme agli atti, affinché possiate analizzarli nel dettaglio). Questo è l'andamento.
Non starò a parlarvi della fase vaccinale, a meno che non lo richiediate ma v'informo che in questo momento la somministrazione riguarda oltre l'80 delle dosi ricevute. La somministrazione quindi prosegue.
Il vero tema della vaccinazione non è tanto l'organizzazione aziendale (perché disponiamo di centinaia di punti vaccinali e abbiamo i medici di base che stanno lavorando con noi, per cui tutta la macchina si sta muovendo in quella direzione), quanto l'approvvigionamento delle dosi approvvigionamento che ci ha anche visti presentare un'istanza al Governo (che la sta esaminando) per chiedere, in primis, di attivarsi in via alternativa rispetto alle scarse forniture che arrivano a livello europeo e, in subordine, di consentire alle Regioni la possibilità di fare ricerche di mercato.
A tal fine, abbiamo incaricato SCR (credo che sia uscita la manifestazione d'interesse) di fare ricerche internazionali sulle possibilità di approvvigionamenti alternativi.
Si sta lavorando in questo senso e nulla vieta a poterlo fare. Bisogna per essere certi che il canale sia ufficiale e che ci siano tutte le garanzie necessarie per ricevere un prodotto di qualità. Peraltro, mi pare che il nuovo Governo Draghi sia estremamente improntato a implementare e a potenziare la campagna vaccinale. Ma il messaggio che si vuole trasmettere è che dobbiamo vaccinare tanta gente, e a questi ritmi finiremo tra due anni. Dobbiamo quindi fare qualcosa per aumentare le dosi di vaccino.
Pertanto, qualunque sia la strada che si adotterà (non so se le dosi le comprerà il Governo o la Regione, o se le implementerà l'Unione Europea) la necessità è certamente sotto gli occhi di tutti.
Del tema delle vaccinazioni abbiamo già parlato tante volte, non emergono condizioni così diverse e rilevanti da dover esporre: tutto sta procedendo secondo i piani previsti dal DIRMEI.
Se volete, posso fornirvi la nota che abbiamo inviato al Presidente del Consiglio Draghi, in cui chiediamo dosi aggiuntive e chiediamo di poterle acquistare in autonomia, insieme alle Camere di Commercio e alle Unioni industriali, che hanno dato la disponibilità di acquisto nel caso in cui si possa ritrovare sul mercato un quantitativo di dosi per vaccinare i loro iscritti (peraltro, sarebbe già di aiuto anche alla nostra attività vaccinale!).
Credo, però, che l'argomento di cui sarebbe più opportuno parlare oggi, più che della campagna vaccinale, riguardi le varianti: queste sono il vero tema.
Perché ho introdotto il discorso della campagna vaccinale e dei vaccini? Perché la velocità con cui noi riusciamo a coprire una larga fascia di popolazione da una parte (mi riferisco, ad esempio, agli over ottanta) costituisce una garanzia di non contrarre il virus e di non avere un decorso con una prognosi infausta. Dunque, prima li vacciniamo e minore sarà il rischio cui queste persone vengono sottoposte.
D'altra parte, c'è anche, il discorso per cui meno circola il virus, più riusciamo a vaccinare velocemente e minore sarà la possibilità che si creino delle varianti. Infatti, variante su variante, non è escluso il rischio che una mutazione molto significativa possa poi non essere più intercettata dal vaccino, rendendolo inefficace. E sarebbe davvero una tragedia.
Credo che a livello nazionale si stia lavorando proprio per identificare le varianti. Tra l'altro, abbiamo anche un neocostituito gruppo di studio presso il DIRMEI che lavora sulle varianti.
Il nostro Governo ha commissionato tra il 3 e 4 febbraio uno studio di prevalenza sulla variante VOC, che è la variante inglese. In questo studio di prevalenza - ve lo farò vedere - c'è un'analisi sulla situazione italiana, suddivisa per Regioni, con il coinvolgimento di parecchie Regioni (il Piemonte in questo studio non c'era, ma molte altre Regioni sono state coinvolte). Dallo studio risulta (credo di averlo evidenziato) che in Italia circola la variante inglese con percentuali diverse tra le Regioni che vanno dallo zero virgola al 59%, con una media del 17%.
Una media del 17% sulle varie Regioni significa che questa variante si sta diffondendo e significa anche che, secondo le previsioni dell'Istituto Superiore di Sanità, nella persona del Presidente Brusaferro, nel giro di settimane (non di mesi, quindi cinque, sei o sette settimane) questa variante possa addirittura sostituire l'attuale virus.
Che cosa significa? Significa che questa variante, fortunatamente, come si evince dallo studio, è intercettata dal vaccino, ma, soprattutto, che i nuovi focolai di variante inglese che possono insorgere hanno la caratteristica di essere molto più contagiosi. Questa è una variante più contagiosa, quindi si diffonde con maggiore facilità rispetto alla versione originaria del virus. Circa la severità della malattia, non ci sono evidenze che possa essere più grave, ma nemmeno evidenze che sia minore per cui al momento sembrerebbe sostanzialmente uguale, ma non abbiamo ancora studi che ci permettono di dire che questa variante sia più virulenta o no, oppure che dia maggiori problemi. Sappiamo certamente che è più contagiosa.
Questo è il motivo per cui dobbiamo porre la massima attenzione e anche fare degli studi di prevalenza. Adesso vi farò vedere, se me lo hanno inviato, le evidenze dell'Istituto Zooprofilattico, prima di passare ai provvedimenti che nei giorni scorsi abbiamo elaborato e che adotteremo. In questo momento non ce l'ho, ma ve la posso inviare.
A fronte di questa variante, abbiamo incaricato l'Istituto Zooprofilattico del Piemonte di fare degli studi sui vari campioni e nelle varie Province del Piemonte sono stati individuati ventitré casi di variante inglese.
Questi focolai individuati nel nostro territorio sono sotto controllo, ma vogliamo creare un sistema per una mappatura e il conseguente intervento molto più rapidi. Queste sono le slide di prima e più o meno sono le stesse cose che già avete visto, ad esempio i tassi d'incidenza.
Per quanto riguarda i provvedimenti che andremo ad adottare, abbiamo pronta una delibera di Giunta, abbiamo già informato le associazioni dei Comuni e presto informeremo tutti i Comuni di questa iniziativa, che riguarda una zonizzazione e la creazione di fasce a livello comunale o, comunque, sub regionale di zone rosse, qualora si presenti la necessità di isolare un focolaio di una variante, qualunque essa sia. In questo caso, parliamo di quella inglese.
Questi sono i tassi d'incidenza per i quali c'è anche la suddivisione dei distretti. Su questo provvedimento stiamo discutendo e, in realtà, ne avevamo già parlato nella fase autunnale; poi l'idea di fare delle zone infraregionali era stata un po' abbandonata. Oggi il tema della circolazione delle varianti ci pone il quesito importante su come bloccare la variante sul nascere, vista anche la sua contagiosità. Una prima risposta è già stata adottata in Umbria, dove la variante sta circolando in modo molto significativo, mentre ieri la Lombardia ha trasformato qualche Comune in zona rossa.
Noi abbiamo pensato a un provvedimento più strutturato che potesse aggregare delle zone anche più grandi del singolo Comune, secondo dei criteri precisi e valutabili, oppure a cerchi concentrici o a distretto aziendale o a singolo Comune, qualora fosse possibile farlo, creando delle zone che, al sorgere di un focolaio di variante, tempestivamente possano essere isolate e messe in sicurezza.
Il redattore di questo provvedimento, sul quale ha lavorato parecchio, è il dottor Griglio, che è vicino a me. Se il Presidente me lo consente, gli lascerei la parola per illustrare nel dettaglio il provvedimento.
Presidente, posso procedere in questo senso?



GRIGLIO Bartolomeo, Responsabile Direzione Prevenzione e Veterinaria

Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
Noi abbiamo lavorato già dal mese di novembre, come diceva l'Assessore cercando di capire come sono distribuite le varie attività nei Comuni e com'è distribuita la popolazione, in modo da essere preparati e avere un quadro generale dell'evoluzione dell'epidemia in Piemonte.
Questa è la distribuzione dei distretti, quindi abbiamo cominciato a lavorare per provincia e poi siamo scesi anche a quella dei distretti. Qui abbiamo una serie di distribuzioni geografiche che sono immutate, nel senso che sono abbastanza stabili e riguardano la densità di popolazione, perch il nostro sistema si basa su diversi parametri e diversi indicatori. Uno è quello degli abitanti per chilometro quadrato e quella che vedete è la distribuzione della popolazione per distretto, ma anche per Comune. Questa è la distribuzione per distretto, in questo caso.
Qui abbiamo la distribuzione della popolazione over sessanta. Abbiamo considerato che comunque, nonostante abbiamo visto le curve precedenti.



PRESIDENTE

Mi scusi, dottor Griglio. Siamo in Consiglio regionale e può solo intervenire l'Assessore.
Avevo il computer bloccato e non sono riuscito a dirlo prima. Mi scusi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Infatti, l'ho chiesto proprio per evitare.



PRESIDENTE

Sono arrivato tardi, mi dispiace. Avevo il computer bloccato e non sono riuscito a fermarla prima.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

È solo perché è una cosa molto tecnica.



PRESIDENTE

Lo immagino, però l'informativa è dell'Assessore.
Mi spiace, ma non siamo in un convegno o in un'audizione.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Vedete qui i vari Comuni e i tassi d'incidenza su sette giorni. Ovviamente oltre al tasso d'incidenza e alla densità abitativa, c'è una serie di parametri che determinano un livello di rischio, che viene evidenziato dalle diverse colorazioni delle mappe.
Questo è quello che volevo farvi rilevare: le aree color ocra scuro sono quelle più colpite. Vedete come il VCO, ad esempio, per la vicinanza con la Svizzera è colpito maggiormente. C'è poi un'area dell'Alessandrino e alcune aree della cintura torinese, dell'area metropolitana. Quindi, non il Comune di Torino, ma la cintura.
In questa slide c'è la media delle ultime tre settimane e ognuna di queste cartine rappresenta una diversa visione rispetto ai parametri che abbiamo identificato. Il dottor Griglio mi suggerisce che questa è una sorta di RT e, come vedete, quando è di colore verde significa che va bene, mentre quando è di colore rosa va meno bene, poi arriviamo al rosso, che ovviamente rappresenta situazioni ancora più pericolose.
Ultima settimana. Sulla media dell'altra settimana, vedete la fascia delle montagne che è più libera rispetto all'area, per esempio, più compromessa (tra virgolette) e più popolata, che è l'area metropolitana (in colore rosa). Poi c'è il VCO che, come dicevo, con 5.000 e più frontalieri che ogni giorno, vanno e vengono dalla Svizzera (voi sapete che la Svizzera è pesantemente compromessa dalla variante inglese), è molto esposto al contagio.
Qui abbiamo gli over sessanta, perché abbiamo considerato anche gli indicatori che prevedono le fasce d'età e le popolazioni più a rischio questa è parametrata sugli over sessanta. Quest'altra slide è per Comune: si vede poco perché sono quasi 1.200 Comuni, quindi è molto parcellizzata.
Questa, ancora, è per distretto sanitario, che potrebbe essere una delle opzioni sul campo per avere la circoscrizione della zona. Pertanto, o il distretto, come avete visto, o il Comune, nel caso si possa fare e sia sufficiente il singolo Comune, o anche una visione delle aree per cerchi concentrici, che però è più difficile da applicare, ma uno dei tre criteri sarà inserito e condiviso anche con ANCI e con i Sindaci, per essere poi utilizzato per creare queste zone infraregionali rosse, in caso - lo ripeto di focolaio di variante.
Ora si vedono le ultime tre settimane. Notate tutte le varie disposizioni.
Come citavo in premessa, gli indicatori sono parecchi e, sulla base di ogni indicatore, le colorazioni delle cartine cambiano secondo la popolazione dei tassi d'età, dei tassi d'incidenza e della densità abitativa, parametri che vanno a determinare la valutazione di rischio, ma anche la valutazione dell'intervento che sarà eseguito sull'area interessata.
Questo provvedimento, dal punto di vista organizzativo, è certamente molto impegnativo, perché capite bene che isolare un'area circoscritta del nostro territorio è una soluzione che dev'essere calibrata bene, anche per evitare che la popolazione si sposti al di fuori per altre motivazioni. Dev'essere fatto in modo molto ponderato, oculato e intelligente e, soprattutto, in accordo con i Comuni, perché si comunicherà con i Sindaci, spiegando loro le motivazioni e la necessità di adottare questo tipo di provvedimento.
Nel momento in cui andiamo a bloccare e a chiudere una certa area, mentre magari il resto della Regione si trova in condizioni diverse, si pone il tema dei ristori, ma con il Governo e con il Ministero stiamo concordando di farlo insieme per permettere a queste attività di accedere comunque ai ristori, anche se la Regione si trova in una condizione diversa.
Sulla condivisione con i Sindaci, domani vi sarà un importante confronto con la Prefettura e con ANCI, per cui vedremo i dettagli di questo provvedimento, ma credo che nei prossimi giorni sarà necessario avere questo strumento operativo non dico per fermare, perché noi non riusciremo e credo che nessuno riuscirà a fermare la variante, ma certamente per rallentarla fortemente, per avere il tempo necessario per coprire il maggior numero di persone possibile, quindi per evitare le conseguenze più drammatiche e più infauste di prognosi che, purtroppo, abbiamo conosciuto nei mesi passati.
Ho presentato una carrellata, con l'aiuto del dottor Griglio, per dimostrare come il tema delle varianti sia drammaticamente pressante.
L'Università e l'Istituto Zooprofilattico stanno procedendo con la tipizzazione del virus. Ci sono anche dei test che già oggi ci permettono in alcuni laboratori del Piemonte, senza fare tutta la sequenza del virus di capire con elevata probabilità se si tratta di variante, quindi ci fanno guadagnare tempo e ci permettono d'intervenire tempestivamente sul focolaio.
Su questi provvedimenti, davvero, c'è grande impegno non solo dell'Assessorato, ma anche dei tecnici e dei laboratoristi. Non c'è ancora la DGR, ma c'è una bozza che diffonderemo non appena sarà concordata con i Sindaci e con ANCI. Inoltre, abbiamo informato anche alcuni Sindaci, il Prefetto, il Sindaco di Torino, ovviamente (grande Comune). Stiamo definendo i dettagli per avere anche questo strumento operativo ed efficace sul territorio, nella speranza che sia utile per il contenimento di questa variante.
Presidente, mi fermerei qui.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Vicepresidente Salizzoni in qualità di Consigliere.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Brevissimo. Complimenti per l'esposizione, le daremo una "ricercatura" ad honorem, Assessore, perché, pur non essendo del mestiere, l'ha esposta chiaramente.
C'è una cosa, però, avendo lei un esperto vicino, di cui voglio essere sicuro di aver capito bene: aumentando l'RT (adesso siamo a 0.8) con la variante inglese a un RT di 1.4, questo dovrebbe corrispondere a un aumento dei casi di due volte mezzo, quindi, per quanto si rincorra con i vaccini si va comunque incontro a un aumento dei casi della pandemia. Penso che questo sia stato calcolato dai suoi esperti.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

C'è stato un vuoto, Vicepresidente Salizzoni. Non abbiamo sentito gli ultimi dieci secondi.



SALIZZONI Mauro

Volevo solo dire che, visto che c'è anche un esperto, se mi confermava se quanto ho detto è fondato.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

C'era il Consigliere Rossi che ha chiesto di intervenire.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Posso solo rispondere un attimo? Mi sente, Presidente? Volevo solo telegraficamente, rispondere.



PRESIDENTE

Se è telegrafico sì, perché poi c'è il Consigliere Rossi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sì, sì.
Intanto, volevo far vedere l'RT della settimana 40, che è la settimana analizzata oggi, rispetto alla settimana 39: siamo aumentati leggermente e siamo a 0.96, con un intervallo di confidenza che va da 0.92 a uno.
Abbiamo tutte le condizioni per rimanere in zona gialla, perché tutti i parametri sono favorevoli, non ci sono nuovi focolai e c'è una leggera diminuzione di tutti i parametri, compresa l'occupazione dei posti in ospedale. Ragionevolmente, quindi, dovranno rimanere in zona gialla. È vero quello che dice il Consigliere Salizzoni: di fronte a una variante con un tasso di contagio, è probabile che l'RT, in caso dovesse diffondersi schizzi a livelli più elevati. Le previsioni che abbiamo non sono certo rosee ed è il motivo per cui stiamo facendo un forte pressing sul Governo per avere maggiori dosi per vaccinare. Abbiamo la struttura pronta per farlo, ma, ripeto ancora una volta, oggi, il collo di bottiglia è esclusivamente la fornitura di vaccino.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ho qualche domanda per l'Assessore rispetto all'informazione che ci ha appena dato.
Sulla prima, che credo sia tra le più importanti, mi auguro che l'Assessore abbia un dato preciso.
Giustamente, alla fine dell'informativa, l'Assessore ha citato lo Zooprofilattico, un altro laboratorio e altri test, che ci dicono se la variante del virus che ha contagiato la persona è quella originale, oppure quella inglese o altre.
La domanda di fondo, per capire effettivamente se stiamo facendo tutto il possibile, è: in che percentuale, sui casi che accertiamo ogni giorno nell'ultima settimana, in media, noi sequenziamo? Su quanti tamponi, tra quelli accertati, noi andiamo a sequenziare o a fare il test di cui parlava l'Assessore, per sapere se è una variante o meno? Questo è un dato importante. Dati cento nuovi al giorno, che percentuale andiamo a sequenziare o attestare con questi metodi innovativi, per capire se effettivamente quella è una variante o meno? Se testiamo una percentuale molto bassa, in realtà dobbiamo presupporre che, in questa fase, non abbiamo ancora una visione reale della situazione in Piemonte. Se, invece testiamo una buona percentuale, magari dislocata nei diversi territori del Piemonte, avremmo uno sguardo più realistico.
Qual è - questa è la prima domanda - la percentuale di quanti test al giorno sequenziamo o testiamo per sapere se un contagiato è contagiato da una variante o da un'altra? La seconda questione, che è correlata a questa, è sempre legata alla famosa faccenda dei tamponi.
È vero quello che dice l'Assessore, che l'imbuto sui vaccini dipende dalle forniture del Governo (io stesso, Presidente, ai molti che mi scrivono e mi chiedono perché la Regione non fa di più, dico che la Regione sarebbe anche pronta a fare di più sui vaccini, ma non abbiamo le dosi, quindi è una situazione che riconosciamo), però sui tamponi continuiamo a fare un confronto con le altre Regioni e vediamo, intanto, che le altre Regioni fanno più tamponi molecolari di noi. Noi facciamo tantissimi tamponi antigenici, ma, stando all'ultima risposta che l'Assessore Marnati ci ha già dato in Commissione durante un'informativa sul tema, ancora a metà gennaio circa (adesso vado a memoria sulla data) avevamo tra un milione e 200 mila e un milione e 300 mila tamponi rapidi di prima e di seconda generazione che, da quello che dice il Ministero, non sono validi per la variante inglese, mentre lo sarebbero quelli di terza generazione, che per il Piemonte, ancora fino alla seconda metà di gennaio, aveva in scarse quantità, dovendo esaurire quelli di prima e seconda generazione.
Addirittura a me risulta che alcune ASL hanno comprato in autonomia i test di terza generazione, per esempio per farli nei Pronto soccorso, ma non glieli ha forniti la Regione, li hanno comprati in autonomia.
Visto che è passato almeno un mese da quando l'Assessore Marnati ci ha risposto in Commissione, vorrei capire se finalmente abbiamo i tamponi di terza generazione, cioè se la Regione ha acquistato quelli rapidi di terza generazione e come intendiamo fare più tamponi molecolari, perché sulla variante inglese e sulle altre varianti quelli rapidi di prima generazione sono sicuramente inefficaci.
La seconda domanda, quindi, è sui tamponi.
C'è poi una questione che l'Assessore non ha toccato (e chiedo a lui una conferma). Sulla stampa e sui media, leggiamo diverse notizie, per cui pare che la variante inglese sia più contagiosa, o si diffonda maggiormente rispetto a quella originaria, nei bambini e nelle scuole.
Su questo volevo chiedere, primo, se da un punto di vista scientifico all'Assessore risulta; secondo, se c'è un minimo di evidenza anche in Piemonte di questo (ma mi sa che la risposta è no, perché abbiano solo ventitré casi).
Tenevo a fare questa domanda sulla questione anagrafica, perché i media hanno sottolineato molto quest'aspetto, però una cosa sono i media e altra cosa sono le letterature scientifiche e i dati.
Una domanda collaterale, Assessore, riguarda i monoclonali.
Noi abbiamo parlato di vaccini e di tamponi. Non dico che AIFA abbia autorizzato, perché in realtà è un giudizio ancora sospeso, ma riconosce l'utilizzo dei monoclonali, vista la situazione di pandemia, per quei casi che potrebbero aggravarsi.
Volevo capire se, in questo momento, esiste in Piemonte, sull'utilizzo di questi monoclonali, un'indicazione, se li stiamo usando e se ci stiamo lavorando.
Ecco, un'informazione anche su questo.
L'ultima cosa e poi mi taccio, Presidente, è legata al tema che l'Assessore ha toccato senza approfondirlo, ma magari ho compreso male io, degli acquisti in autonomia delle Regioni. Alcune Regioni hanno dato disponibilità ad acquistare in autonomia maggiori quantità di vaccini.
Al netto della mia opinione personale, per quello che vale, ritengo improbabile che le singole Regioni riescano a ottenere condizioni di fornitura addirittura superiori a quelle che può ottenere l'Unione Europea che rappresenta centinaia di milioni di cittadini e, di conseguenza, ha un potere d'acquisto superiore rispetto a quello che prevede una Regione di quattro milioni di abitanti. Al di là dei rischi che si corrono con intermediari - ma queste cose l'Assessore le conosce meglio di me - al netto delle mie considerazioni, che in questo momento valgono per quello che valgono, ciò che non ho capito è il riferimento alle associazioni degli industriali e alle Camere di Commercio per cui loro sono disposti ad acquistarli per poi vaccinare i propri iscritti.
Questo è un passaggio che ho capito poco e mi auguro che non sia proprio così. Mi auguro che, qualora le Regioni dovessero avere delle dosi, si utilizzassero per seguire le priorità indicate nel piano vaccinale, non è che chi paga fa i vaccini: questo mi sembra un criterio un po' discutibile ma, probabilmente, essendo stato solo accennato, era un ragionamento più ampio che non è stato sviluppato.
Se mai le Regioni dovessero acquistare più vaccini, mi auguro che prima di somministrarli a chi ha i soldi per acquistarli, li acquisti il pubblico e siano effettuati seguendo un criterio di priorità, partendo dalle fasce più deboli per arrivare a chi ne ha diritto successivamente.
Questa era solo una considerazione finale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Icardi per questa informativa e per la puntualità del suo intervento. Sono stati toccati molti punti, non soltanto quello inerente alle varianti, ma vorrei partire dall'oggetto dell'informativa che è proprio quello delle varianti.
Sappiamo che in Piemonte istituti e università si stanno mobilitando per sequenziare e per analizzare le varie tipologie di varianti. Volevo chiedere all'Assessore in particolar modo quali sono gli istituti coinvolti, perché ho compreso che è stato delegato l'Istituto Zooprofilattico, ma volevo sapere se ci sono altri laboratori in Piemonte che si stanno occupando dell'identificazione delle varianti.
Inoltre, volevo capire se, oltre all'identificazione, quindi alla valutazione dell'incidenza di queste nuove tipologie di varianti, se si stia effettuando anche uno studio sull'efficacia del vaccino sulle stesse quindi capire se vi è un'evidenza scientifica dell'efficacia dei vaccini che si stanno somministrando alle varie categorie e sulle varie tipologie di varianti. Sapere intanto se è stato anche commissionato, quindi se abbiamo effettivamente gli strumenti a livello piemontese, per fare questo tipo di studio.
Dopodiché, se è consentito e poiché sono state toccate altre questioni volevo allargare il raggio delle mie domande. Noi abbiamo assistito nella giornata di oggi ad alcune criticità riguardanti le code che si sono verificate in Lombardia a seguito dell'apertura delle vaccinazioni per gli over ottanta. Volevo sapere se vi è stato un aggiornamento sui punti vaccinali in Piemonte, quindi se c'è stato anche un ampliamento dei punti come noi abbiamo richiesto durante la scorsa informativa perché alcune zone ci sembravano essere carenti.
A tal proposito, faccio l'esempio del Comune di Torino. Volevo sapere se per evitare quello che è successo a livello lombardo, si sia fatto qualcosa in Piemonte per rendere i punti vaccinali più frequenti sul territorio anche consentendo un minore spostamento delle categorie più fragili sul territorio. Siamo riusciti a contenere una situazione drammatica fino adesso. Chiaramente, sottoporre la popolazione più fragile, quindi quella degli over ottanta, a situazioni di rischio come potrebbero essere, ad esempio, le code prima di effettuare la vaccinazione, sarebbe davvero poco auspicabile.
Volevo sapere riguardo alla vaccinazione per gli insegnanti se vi è un aggiornamento in merito alla percentuale di adesione e capire quando sarà inviata la comunicazione della prenotazione con il giorno e l'orario. Per adesso, sappiamo che sono arrivate le conferme per quanto riguarda i contatti, quindi le adesioni stanno procedendo, ma volevamo sapere, poich in tanti ce lo stanno chiedendo, quando sarà possibile ricevere la data, il luogo e l'orario per la somministrazione del vaccino, se vi è qualche aggiornamento.
Avevo presentato un'interrogazione al Presidente Cirio sul tema che ha toccato anche il Consigliere Rossi - oggi, purtroppo, è saltata e slitterà alla prossima settimana - in cui volevo sapere dall'Assessore Icardi se ci sono aggiornamenti riguardo alla possibilità di acquistare questi vaccini in modo privato. Anch'io condivido la perplessità di queste dichiarazioni perché se vi fosse un mercato parallelo rispetto a quello al quale stanno aderendo l'Unione Europea e gli Stati, per me sarebbe poco opportuno sfruttarne la possibilità. Il mio timore è che poi si verifichino effettivamente dei rallentamenti intanto per quanto riguarda i piani nazionali di somministrazione.
Se, infatti, i vaccini fossero sottratti ai piani richiesti o alle dosi a livello nazionale o europeo, si potrebbero creare dei disagi, quindi dei rallentamenti, per la vaccinazione delle categorie più fragili, che in questo momento stiamo seguendo in ordine di priorità. Temiamo che si possa aprire questa problematica. Ampliare, per carità, la vaccinazione al resto della popolazione, ma con conseguenti ritardi.
Abbiamo già tastato la problematica, da parte delle aziende farmaceutiche di dotare gli Stati di adeguate dosi da poter somministrare. Abbiamo avuto un rallentamento proprio lo scorso mese, quindi volevo capire se effettivamente, l'ipotesi che è stata annunciata dal Presidente Cirio e sulla quale, purtroppo, oggi non ho potuto ricevere risposta, sia effettivamente fattibile e se la Regione si sia attivata per seguirla fermo restando che la mia considerazione è la stessa che ha fatto il Consigliere Rossi, cioè non ritengo opportuno in questa delicata fase proseguire per questa strada. Poiché è stato detto che sarà attivata la sede regionale per la ricerca di questi vaccini, è fondamentale sapere se effettivamente si sta facendo e che cosa si è riscontrato sul tema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Scusi, Presidente, non posso memorizzare 700 domande. O mi fa rispondere.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore, è un'informativa ed è questa la procedura, non è un dibattito e non è un convegno. È un Consiglio regionale. L'Assessore interviene e i Consiglieri a turno.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Presidente, mi scusi, visto che mi hanno fatto domande puntuali, per evitare di non rispondere ad alcune, se posso periodicamente intervenire dopo due interventi, rispondo e poi andiamo avanti.



PRESIDENTE

Il Regolamento prevede.
Posso anche farla intervenire in via del tutto eccezionale, ma se i Consiglieri si appellano al Regolamento, tutte le volte che lei interviene hanno poi il diritto di replicare e intervenire a loro volta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Lo dico nei loro interessi.



PRESIDENTE

Io le vengo incontro, le dico come stano le cose, com'è la realtà del Regolamento oggi vigente.
Prego Assessore; ha facoltà di intervenire.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda la richiesta del Consigliere Rossi circa le modalità con cui vengono sequenziati e tipizzati i virus, c'è una circolare dell'Istituto Superiore di Sanità che determina con precisione in quali casi bisogna procedere alla seconda. cioè non andiamo a caso. Nello specifico, parla di soggetti a rischio provenienti da paesi in cui c'è un'alta prevalenza di questa variante; parla di focolai particolari, per esempio in soggetti che, magari in una prima fase, avevano già contratto il COVID; parla di casi sospetti al pre-screening. Insomma, ci sono tutta una serie di modalità che seguiamo e che ovviamente applichiamo nella determinazione dei casi da sottoporre a indagine.
Mi è stato chiesto quali sono i laboratori che in questo momento stanno facendo quest'attività: al riguardo, comunico che l'Università del Piemonte Orientale, l'Istituto Zooprofilattico, l'Amedeo di Savoia e il Mauriziano in questo momento stanno lavorando su quest'azione di sequenziazione del virus. Questa era una domanda della Consigliera Disabato.
Sui monoclonali - lo chiedeva il Consigliere Rossi - l'Amedeo di Savoia è uno degli ospedali (mi pare che siano sei in tutta Italia) che ha ricevuto l'autorizzazione all'utilizzo, in una prima fase di studio sperimentale degli anticorpi monoclonali. Pertanto, in Piemonte ci sono e si stanno sperimentando proprio all'Amedeo di Savoia.
Per quanto riguarda i tamponi antigenici di terza generazione, non è corretto dire che le ASL li stanno acquistando per conto loro. La gara che abbiamo indetto con SCR prevedeva l'acquisto di una serie di tamponi, ai quali le Aziende possono aderire. Pertanto, aderiscono alla gara regionale acquistando anche i tamponi di terza generazione, che poi, con riferimento al link epidemiologico, sono utilizzabili al pari di quelli molecolari.
Sapete della battaglia che è stata fatta con il Ministero, per cui oggi sono autorizzati e vengono computati; anzi, nella stragrande maggioranza delle situazioni, sono sostanzialmente sovrapponibili.
Per venire alle ulteriori domande della Consigliera Disabato sull'efficacia del vaccino, al momento non ci sono evidenze in merito al fatto che relativamente alla variante inglese, in particolare, non sia efficace. Si stanno facendo studi a livello internazionale per valutare le altre varianti e come il vaccino riconosca le variazioni della proteina Spike che è quella su cui lavora il vaccino RNA messaggero.
Sui punti vaccinali, volevo precisare che sono più di cento in questo momento quelli identificati; in più, con i medici di base si stanno valutando ulteriori soluzioni legate alle singole realtà territoriali.
Per quanto riguarda la vaccinazione degli insegnanti, incomincia il 21 febbraio. Il CSI, insieme ai nostri tecnici, sta inserendo i relativi dati: credo che, tra gli over ottanta e gli insegnanti, siano più di 100 mila le preadesioni. Stanno quindi organizzando la trasmissione degli inviti.
Insomma, ci si sta lavorando, ma non so dirle esattamente quale sarà il giorno esatto e quando riceveranno il vaccino, ma si sta provvedendo.
Per quanto riguarda l'acquisto da parte delle Regioni - questa è una domanda che hanno posto più Consiglieri - c'è una nota (se volete, la posso mostrare) che è stata inviata al Presidente del Consiglio, sottoscritta anche dalle categorie che avete citato, relativa alla loro disponibilità a finanziare l'acquisto di vaccini.
Volevo condividere quest'ulteriore informazione: questa è la manifestazione d'interesse, l'avviso d'indagine di mercato pubblicata da SCR, che credo potrete trovare sul sito, per l'acquisto di vaccini anti COVID e servizi connessi per l'immunizzazione dei cittadini residenti in Piemonte; entro venerdì 26 febbraio prevede la manifestazione. Ovviamente, con tutte le garanzie che un'azienda così specializzata come SCR in acquisti poi metterà in campo per garantirci la corretta fornitura e anche la qualità dei vaccini forniti.
La potete trovare anche sul sito della Regione Piemonte: noi abbiamo avanzato a SCR la richiesta di promuovere questa indagine di mercato, per sondare appunto il mercato.
Credo di aver risposto a tutto. Grazie, Presidente.
Interrompo subito la condivisione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anch'io avrei alcune domande; comincerei, però, da una considerazione poiché non siamo in un'audizione e quindi possiamo ben farne qualcuna.
La prima è di apprezzamento per il lavoro che ci è stato presentato oggi.
Poi, a seconda di quando diventerà una DGR che potremo condividere, potremo entrare meglio nel merito. Ma dal punto di vista sia degli obiettivi che si prefigge, sia del contenuto, mi sembra interessante almeno lo spirito, cioè quello di andare a cercare non solo di bloccare i focolai, ma anche di trattare, con misure diverse, situazioni differenti. In parte è anche la conseguenza del lungo dibattito che abbiamo fatto questa mattina.
In questo lungo anno una delle cose che ha generato più sofferenza o fastidio sulla popolazione è stato il fatto di vedere provvedimenti omogenei per situazioni differenti, o provvedimenti diversi per situazioni almeno apparentemente omogenee.
Dal mio punto di vista, quello che va nella direzione di differenziare e di rendere più sartoriale, se vogliamo, i provvedimenti che noi adottiamo per limitare la diffusione del virus mi sembra estremamente positivo. E per non disabituare subito l'Assessore, mi sento anche di dire che forse potevamo pensarci prima. Ho sentito un accenno al fatto che questo era un modello su cui si era cominciato a ragionare sul finire dell'anno scorso. Mi dispiace che non si sia percorso già allora, perch secondo me è una buona strada.
Detto questo, faccio alcune domande a complemento delle risposte che ho sentito adesso.
Rispetto alle varianti, mi pare di aver capito che quella che interessa in maniera importante è la cosiddetta inglese, ma m'interessava sapere se in questo lavoro di sequenziamento e di verifiche che fanno i nostri laboratori dell'Istituto Zooprofilattico e dell'Università del Piemonte Orientale è stata rilevata anche la presenza delle altre varianti. Penso alla variante brasiliana, a quella sudafricana e a tutte quelle di cui abbiamo sentito parlare in questi giorni.
Da questo punto di vista - forse mi è sfuggito nella risposta m'interesserebbe capire quale percentuale dei nostri tamponi viene controllata, proprio per provare a sequenziare e conoscere, in sostanza qual è il campionamento statistico e quali numeri riusciamo a processare con il sequenziamento del virus alla ricerca delle varianti o delle piccole modifiche che il virus produce con il passare del tempo. Sempre in questo senso, ho capito che l'intervallo è molto ampio in Italia: si vada allo zero virgola fino al 50% e più d'incidenza della variante inglese, ma non ho capito se abbiamo già disponibile anche un dato del Piemonte o addirittura più puntuale sulle zone del Piemonte. Questo sarebbe interessante.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, avevo due domande relative all'accesso e una di carattere operativo. Rispetto all'accesso, visto che è partito il portale relativo al sistema scolastico e dell'istruzione m'interessa sapere se a questo portale accede anche tutto il mondo relativo alla formazione professionale e al sistema zero-sei e, in caso di risposta affermativa, come accede e con quale ordine, ad esempio se dopo la Fase 3.
Relativamente a tutto il sistema dell'istruzione vorrei sapere come sono trattati i fuori sede, che sono tanti, tutti coloro che fanno delle supplenze lunghe in Piemonte, a volte anche annuali, e che ovviamente non prendono la residenza e che quindi non sono in carico al nostro sistema sanitario. Non so se ci sono dei meccanismi di compensazione con le altre Regioni o se la piattaforma è comunque in grado di recepirli, non avendo questi soggetti la residenza in Piemonte.
Sempre rispetto alla piattaforma ho un'altra domanda, perché mi è arrivata una segnalazione (che non so se sia corretta) sul fatto che tanto la piattaforma piemontese quanto quella nazionale abbiano cominciato la rilevazione dei dipendenti del sistema universitario. Mi chiedevo, rispetto a questi, se questa sovrapposizione viene, in qualche modo, ricondotta a unità, perché la cosa ovviamente ha disorientato le persone che sono state raggiunte da comunicazioni differenti dal proprio ateneo rispetto alla piattaforma piemontese e dal Ministero direttamente per quello che riguarda la piattaforma ministeriale, che però chiede, se ho capito bene, questa cosa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Sarò molto breve.
Volevo ringraziare l'Assessore per quest'informativa e formulare un apprezzamento per la Giunta regionale che, di fronte a un problema importante come quello delle varianti, ha accolto la richiesta del Gruppo Forza Italia di garantire un'informativa al Consiglio.
Corre l'obbligo, però, di evidenziare che comunque per le vie brevi l'Assessore Icardi aveva già anticipato l'intenzione della Giunta in questo senso e lo ringraziamo. Lo ringraziamo anche per la sensibilità e per questo prezioso lavoro di raccolta dati che, come sappiamo, è stato portato avanti già dall'inizio della pandemia e viene man mano affinato.
È evidente che più abbiamo dati, più abbiamo strumenti per combattere il virus. Condividiamo la preoccupazione della Giunta rispetto all'andamento dei contagi, in quanto malgrado ci sia un appiattimento della curva nelle ultime settimane, laddove dovesse ripresentarsi una ripartenza dell'epidemia, il rischio che si vada in affanno per quanto riguarda la capacità del sistema è un rischio reale. Questo diventa ancora più importante, proprio alla luce delle informazioni che ci ha dato l'Assessore circa la capacità di replicazione della variante inglese.
Concordiamo assolutamente su quella che è la chiave di volta rappresentata dalla Giunta. È fondamentale mantenere alta l'attenzione e proseguire con tutte le pratiche che ormai sono diventate di uso comune e assumere tutte le iniziative per rallentare la corsa della variante inglese. Questo è anche fondamentale per far sì che la campagna vaccinale possa avere i risultati attesi. È chiaro però che bisogna vaccinare e su questo non posso che condividere le preoccupazioni dell'Assessore Icardi, perché non possiamo permetterci di terminare la campagna vaccinale tra due anni quando sarà poi magari necessario fare dei richiami, dato che non sono ancora certi i tempi di copertura del vaccino.
Concludendo, senza voler fare delle polemiche su quanto è stato finora fatto dalla struttura commissariale, auspichiamo che ci sia un cambio di marcia del nuovo Governo, così come annunciato dal Presidente Draghi durante il dibattito in Parlamento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Ho chiesto anch'io la parola per ringraziare sia l'Assessore sia il dottor Griglio per l'ultimo inquadramento su un tema molto complesso. Colgo con estremo favore l'orientamento verso una politica di zonizzazione e settoriale di strato d'area che ci ha fatto vedere con le possibili mappe e suddivisioni per distretto, oppure per Comune oppure per cerchi concentrici.
Quest'obiettivo lo ritengo assolutamente auspicabile, perché una regione così complessa come la nostra ha delle situazioni differenziate, come abbiamo visto anche nelle mappe che ha fatto vedere.
La domanda è se, alla luce di questi dati esistenti, in cui l'impostazione nazionale prevedeva restrizioni su base regionale per colori e, quindi, con una decisione a livello nazionale e ministeriale, sta cambiando qualcosa anche da Perugia in poi (tra virgolette), nel senso da quando hanno iniziato a prevedere queste aree selettive in Umbria. Vorrei sapere se sta cambiando l'approccio anche da parte del Governo e della struttura del Ministero della Salute su tale aspetto, per poi demandare alle singole Regioni, eventualmente, di farlo.
Chiedevo se c'è un aspetto normativo, al di là della DGR che ha annunciato di fare, cioè se a livello di Governo, di Conferenza Stato-Regioni o di quello che è, è stato deciso qualcosa in merito a questa tipologia nuova ma auspicabile, d'intervento.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altre richieste d'intervento.
La parola all'Assessore Icardi, per la replica.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, oltre che la Consigliera Biletta e il Consigliere Stecco.
Il Consigliere Valle mi chiede, poiché abbiamo parlato di queste zone perché non l'abbiamo fatto nel mese di ottobre o di novembre.
Effettivamente, avevamo già allo studio questo provvedimento, in allora, ma la Conferenza delle Regioni e i Presidenti tutti hanno voluto convenire sul fatto che dovesse esserci un'azione a livello del Governo sull'interezza della Regione. Questo processo si è fermato, credo all'unanimità dei Presidenti delle Regioni (adesso non ricordo la votazione), perché tutti i Presidenti erano concordi sul fatto di non creare sub-zone regionali, ma una valutazione regionale, che è quella che tuttora sta continuando. Noi sospendemmo questo studio e questo lavoro, proprio in relazione al fatto che non c'era una volontà politica, né da parte del Ministero e nemmeno da parte dei Presidenti delle Regioni, di andare in questa direzione. Oggi l'abbiamo ripresa.
Adesso vengo all'ultima domanda, quella del Consigliere Stecco. Noi avevamo avuto quest'idea, che è stata ripresa nell'ultimo DPCM e, poi, richiamata nell'ultima circolare del professor Rezza, Direttore Generale della Prevenzione al Ministero della Salute, che prevede queste forme infraregionali di utilizzazione più selettiva e di zone rosse, che servono a limitare il diffondersi delle varianti e, in particolare, della variante inglese.
Il Consigliere Valle chiedeva ancora, sulle altre varianti, se sono state cercate. Sì, le abbiamo cercate, ma fortunatamente non le abbiamo trovate.
Per quanto riguarda la percentuale, ripeto, non so darle una percentuale dei tamponi sequenziali, perché, come ho detto prima, si procede secondo le indicazioni previste dalla circolare dell'Istituto Superiore di Sanità, che ci dà, come dicevo, dei precisi target su cui effettuare la ricerca delle mutazioni della proteina, del gene e del "RS meno". Ci sono dei test che ci permettono già di vedere, in modo molto rapido, senza dover necessariamente fare tutta la sequenziazione, alcuni elementi che danno una fortissima indicazione sul fatto che in quel tampone ci potrebbe essere la presenza di varianti e, quindi, quelli li stiamo implementando.
Sul tema delle residenze, devo precisare che dobbiamo vaccinare gli assistiti e non i residenti. Dalle indicazioni della Conferenza Stato Regioni, condivise dal Governo, noi vacciniamo la popolazione assistita e non soltanto dei residenti; gli assistiti sono in numero maggiore rispetto ai residenti. Una persona che non sia residente, che per motivi di lavoro come ad esempio gli insegnanti, che soggiorni per più di sei mesi sul nostro territorio, ha l'obbligo, dopo sei mesi, di fare l'iscrizione al Servizio Sanitario Regionale e di scegliere un medico, così rientra pienamente in quelle caratteristiche che hanno tutti gli altri residenti.
In ogni caso, la nostra piattaforma prende in considerazione gli assistiti coloro che sono iscritti, quindi non soltanto i residenti, ma anche l'altra popolazione.
Sul tema dei due software, uno regionale, che tratta la docenza universitaria, come personale docente, quindi come tutti gli altri insegnanti, è utilizzata proprio per le operazioni di preadesione, di prenotazione e, poi, di convocazione per la vaccinazione.
Non so di quello nazionale; so che le piattaforme si parlano, non le conosco perfettamente, ma credo che siano due utilizzi diversi. Noi utilizziamo quello regionale, che vale non soltanto per gli universitari ma lo utilizziamo per tutte le categorie e, quindi, continueremo a usare quello, in sostanza.
Sull'ultimo tema, quello dell'acquisto dei vaccini, vorrei precisare che c'è sia la manifestazione d'interesse, sia la richiesta. SCR può fornire un servizio, che può essere poi remunerato, se ci sarà poi la disponibilità dei vaccini, anche per quei soggetti che intendono comprarli, ma ho detto "anche per quei soggetti"; è ovvio che ci dev'essere la precedenza per quelle categorie a rischio, come indicato dal Parlamento e come concretamente applicato nella circolare della struttura commissariale di Arcuri, secondo le varie fasi e secondo le classi di priorità.
Questa è una partita che si gioca tutti insieme, in modo corale, quindi la collaborazione dei soggetti economici non può che essere ben accetta da parte della Giunta, della Presidenza e di tutti noi.
Presidente, ho concluso e la ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
È terminata così l'informativa.
Come da accordi fra i Gruppi, sospenderei i Lavori.
Possiamo chiudere la giornata di Consiglio di oggi.
Poiché non vedo nessuna perplessità da parte vostra sulle mie affermazioni possiamo sospendere la discussione dei punti all'o.d.g., che saranno iscritti per il prossimo Consiglio regionale.
Svolgeremo la Conferenza dei Capigruppo fra pochi istanti, quindi saranno chiamati tutti i Presidenti dei Gruppi.
Auguri a tutti una buona serata e un buon lavoro a tutti i Consiglieri.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.51)



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