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Dettaglio seduta n.95 del 10/12/96 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

(La seduta segreta riprende all'inizio della seduta pomeridiana e termina alle ore 15,55)

Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cavallera e Rosso.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti: proposta di deliberazione n. 405: "Adozione dei Piani per le aree critiche ad elevata concentrazione di attività industriali DL 6/9/1996 n.
661. Integrazione al Documento di Programma triennale 1994/1996 per la tutela ambientale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritta all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.
Proposta di delilberazione n. 403: "Regolamento recante disposizioni sul trasferimento dei campioni biologici tra strutture private e di laboratorio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritta all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.
Ordine del giorno n. 388 relativo alle elezioni municipali in Serbia.
Violazione dei diritti politici e civili, presentato dai Consiglieri Salerno, Mancuso, Minervini, Griffini, Casoni e Ghiglia.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame progetto di legge n. 236: "Sottoscrizione del primo aumento di capitale della EC-BIC Piemonte S.p.A." (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 236, di cui al punto 7) all'o.d.g., con la votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 28 voti contrari 19 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.
PAPANDREA L'art. 2 prevede un investimento di circa 230 milioni nel caso non ci sia sottoscrizione di capitale da parte dei soci. Credo che su questo punto dovrebbero riflettere anche i Consiglieri di maggioranza; la decisione si può prendere eventualmente in un momento successivo, quando la non sottoscrizione si renda manifesta. Credo che non esista un'urgenza per decidere adesso un atto di questo genere e credo che la non sottoscrizione da parte degli altri soci sia un fatto che ci debba fare riflettere.
Invito pertanto i Consiglieri della maggioranza a non votare, per darci la possibilità di discutere in concreto questo punto, e cioè non firmare in astratto adesso la cambiale in bianco.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione dell'art. 2 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 30 voti contrari 21 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 30 voti contrari 21 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 30 voti contrari 21 L'art. 4 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO Abbiamo seguito i lavori della Commissione relativamente a questa legge dal dibattito che c'è stato, una parte del quale si è svolta in seduta segreta, mentre un'altra attiene alle prospettive della "scommessa" - come ha voluto chiamarla il collega Gallarini - ci siamo resi conto che, stante le condizioni richiamate, questa scommessa non sarà vincente.
Non vi sono né le condizioni di merito né di struttura - e mi rifaccio al contenuto della seduta segreta - affinché la sottoscrizione possa dare un esito favorevole (cosa che peraltro dovremmo auspicarci), ma - ripeto riteniamo che l'aumento di capitale non possa risanare la società.
L'altra riflessione di carattere generale che intendo fare credo sia ancora più importante e l'ho richiamata - me ne darà atto il Vicepresidente della Giunta - anche durante le discussioni su Finpiemonte e le sue derivate, nel senso che dobbiamo fare un bilancio di queste società. Una difficoltà ulteriore probabilmente deriva dal non aver fatto un bilancio in preventivo, un bilancio delle possibilità di decollo, delle possibilità di sviluppo reale dei progetti.
Oggi, con questo aumento di capitale, ci troviamo a fare delle considerazioni, e cioè che se la materia fosse stata affrontata in maniera più programmatica e un po' meno "dell'ultimo momento", probabilmente avremmo potuto fare delle riflessioni diverse. Invece, un bilancio preventivo non si è fatto, per cui ci troviamo di fronte ad un aumento di capitale che, per la posta in gioco, possiamo persino ritenere eccessivamente modesto. L'aumento in discussione non può risolvere la vita tormentata che la società ha vissuto negli anni, tormentata quanto meno dal punto di vista dei risultati.
Sono queste le ragioni per cui voteremo contro il disegno di legge ritenendo che la scommessa sia perdente.
La nostra è una valutazione assolutamente diversa; crediamo opportuno, non soltanto per questa società, ma per l'insieme delle società di cui la Regione Piemonte fa parte o a cui ha dato vita, che si faccia un bilancio definitivo.
E' passato un anno e mezzo - parlo solo di questa legislatura, ma alcuni bilanci potevano essere fatti nel passato: ritengo che si debba verificare se una società ha funzionato, se vi sono possibilità di produrre buoni risultati o se tali possibilità non ci siano. Occorrono bilanci definitivi decisioni.
Laddove si ritiene che si debba tagliare, lo si faccia; laddove invece si ritiene che si debba rischiare per risanare, per rilanciare, si intervenga in modo più congruo.
Quella che ci stiamo accingendo a compiere è una scelta a metà probabilmente, se si intendesse fare una scelta vera, si stanzierebbe molto di più. Si fa, dunque, una mini-scelta; non è un caso che il Presidente della Giunta regionale dica: "Verificheremo fra sei mesi".
Il disegno di legge, anche da parte di chi voterà a favore, passerà in maniera non convinta; le condizioni che ravviso, anche di tipo finanziario non possono dare risultati importanti. Non si può dire: "Abbiamo fatto tutto il possibile per questa società, abbiamo investito forti risorse"; si mettono a disposizione risorse modeste, che noi valutiamo non essere le premesse opportune per un rilancio.
Su tutta la serie di osservazioni mosse in precedenza nella seduta segreta sulle quali personalmente non sono intervenuta più di tanto perché non le conoscevo, voglio soltanto fare un'osservazione di carattere generale. Si è detto: "Alcuni incarichi sono a titolo oneroso, altri a titolo gratuito".
Non credo proprio che nella Pubblica Amministrazione vi siano incarichi a titolo gratuito, infatti ci può essere una non corresponsione di carattere economico, in termini di denaro, ma quando si ha un qualunque incarico dalla Regione Piemonte, comunque, vi è un corrispettivo in termini di immagine, di curriculum professionale, di opinione pubblica: non è affatto vero che ci siano incarichi a titolo gratuito. La Regione, affidando un certo tipo di incarico ad una persona, investe sulla stessa; quel professionista, quel dirigente, quel cittadino ne ha comunque un ritorno comunque, la Regione Piemonte affida la sua immagine rispetto ad un determinato tipo di incarico.
Questo tipo di contenzioso non è da me condiviso; credo che tutta la serie di osservazioni mosse in precedenza nella seduta segreta mettano in evidenza una situazione di inopportunità.
Diamo il nostro voto contrario soprattutto perché riteniamo che questa cosiddetta scommessa non abbia le condizioni per essere vinta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.
FOCO Nel precedente intervento avevo cercato, a mio parere - probabilmente non ci sono riuscito - di evidenziare le perplessità e i dubbi ai quali francamente, nell'arco di tutto il dibattito, tra seduta segreta e pubblica, non è stata data risposta. L'unica risposta chiara è stata: "Proviamo ancora per sei mesi; vediamo se ci riusciamo, in questi sei mesi". Lasciando perdere quanto è stato parte della seduta segreta, non sono venute risposte né da parte della Giunta né dallo stesso Presidente.
Mi devo scusare con il collega Majorino: lo ritenevo il mio interlocutore scopro invece che non è così. D'altronde, il collega Masaracchio sta ovviamente, interloquendo; ma ha ragione: gli abbiamo pressoché impedito di parlare per due ore e dunque, mentre sta intervenendo un Consigliere su una questione così delicata, ritiene giusto dover interloquire e creare un minimo di irritazione che, vi confesso, stento a reprimere.
Prima di passare alla votazione, chiederei che perlomeno l'Assessore, che pare essere competente in materia, dia delle risposte e cerchi di spiegare in base a quale programma sono stati stabiliti questi sei mesi.
Scusi, Presidente del Consiglio, vorrei sapere a chi mi rivolgo: prima sbagliavo - confondendo la I Commissione con la VII - ritenendo mio interlocutore il collega Majorino; adesso credevo di rivolgermi in modo giusto all'Assessore competente, ma non lo è già più e diventa Consigliere per poter parlare in Consiglio...



(Interruzione dell'Assessore Masaracchio)



PRESIDENTE

FOCO



PRESIDENTE

Io sono un Consigliere e ho tutte...



PRESIDENTE

Ma, Assessore, lei può rispondere da questi banchi, la prego! MASARACCHIO Io posso rispondere per la parte di Assessore da quella parte, e per la parte di Consigliere da questa!



PRESIDENTE

Ma perché vogliamo complicare...
FOCO Mi fa piacere: avremo due risposte e sarà molto interessante. Continuavo a dire che non abbiamo avuto risposte: adesso ne avremo due! Potrei quasi terminare il mio intervento, che rischia di diventare pletorico. Mi auguro venga spiegato il motivo per cui...



PRESIDENTE

Visto che lei è Assessore, la prego di rispondere dai banchi della Giunta! MASARACCHIO Se c'è un bavaglio...



PRESIDENTE

Non c'è nessun bavaglio! Quando il Presidente prende la parola a nome della Giunta, lo stesso riassume la Giunta intera. Lei, allora, deve parlare prima, e lasciare al Presidente la sintesi conclusiva.
Prima di passare ai voti, le darò la parola per tutto il tempo che riterrà opportuno.
Prego, Consigliere Foco.
FOCO Da quel che riesco a capire, la risposta verrà dimezzata: non avrò due risposte, ma una sola.
L'importante è che emerga, finalmente, in modo chiaro come sono stati determinati i sei mesi di proroga e l'aspetto quantitativo dell'aumento di capitale (perché quello e non altro). Terzo elemento - e poi posso anche chiudere - l'urgenza: quale urgenza esisteva, se non politica o di risolvere un problema che stava diventando sempre più scomodo, cercando di chiuderlo nell'arco di una giornata e non dar tempo di pensare e rifletterci sopra un momentino di più? Se avrò queste risposte, Presidente, mi riterrò abbastanza soddisfatto, ho però dei dubbi. Pertanto il nostro voto, conseguente ai discorsi precedentemente fatti, sarà contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellingeri.
BELLINGERI Signor Presidente, cari colleghi, dopo questo ampio dibattito che ha occupato l'intera giornata, noi riteniamo di confermare il nostro voto assolutamente contrario a questa proposta.
Vorrei però fare alcune annotazioni a margine. Oggi si è celebrato il grande disagio di una classe politica su certi modi di agire, modi che ormai la stampa ha etichettato come prima Repubblica. Non vorrei entrare in quelle che sono le argomentazioni specifiche, ovvero se i soldi stanziati sono pochi o tanti, se i sei mesi sono pochi o tanti, se c'è il contenuto necessario, se l'iter procedurale è giusto oppure no, ma vorrei fare una riflessione sul sistema.
Noi oggi abbiamo avuto una dimostrazione di pervicacia nel mantenere un'impostazione che sono sicuro ognuno di noi ritiene sbagliata. Siamo alle solite, c'è una classe politica che vuole fare qualche cosa per risolvere il problema e poi, guarda caso, si entra in una palude dove si inseriscono degli strumenti, delle associazioni, delle persone trasversali che rendono inefficiente questa decisione politica, con spreco di denaro pubblico.
Questo è un esempio emblematico, perché entriamo nel discorso della gestione del sistema politico, che è sbagliato. La Regione, a fior di stipendi, fior di struttura, può anche attingere a fior di consulenti, per crea strutture che costano, che non fanno e non eseguono le attività finalizzate agli scopi prefissati, quindi tutto il resto è una conseguenza.
Il fatto poi di creare la lobbistica per inserire i propri uomini, gli amici degli amici, la restituzione dei piaceri, dei voti, è una conseguenza che è stata la degenerazione del sistema.
Oggi in quest'aula abbiamo discusso di questo sistema su posizioni contrapposte perché ci ritroviamo di fronte a partiti che hanno seguito questa strada per anni e che oggi sono stati la coscienza critica di questo sistema. Dispiace vedere una Giunta che è stata sollecitata da più parti ad un momento di riflessione su questo iter, vedere che si è legata a delle dichiarazioni abbastanza pretestuose. Ho apprezzato il modo di arrampicarsi sui vetri del Consigliere Ghiglia, del Consigliere Gallarini, ho apprezzato anche l'intervento del Consigliere Montabone, però nel momento del voto si è votato per la continuazione.
Quindi, al di là del fatto positivo, che almeno se ne è parlato, almeno è iniziato un processo di critica, rimane però il fatto, abbastanza sconsolante, che questo sistema continua a degenerare. L'argomento che stiamo trattando è banale, stiamo parlando di due persone e di 60 milioni di finanziamento, ma è il principio che è sbagliato. E' stato giusto investire tanto tempo, come abbiamo fatto oggi, su questo argomento, perch è emblematico; spero che sia servito a molti per fare delle riflessioni serie e anche, per coloro che hanno preso certe decisioni, per far sì che un giorno tornino indietro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Non è la prima volta che questa Giunta, su un provvedimento deliberativo o legislativo, è in evidente difficoltà. Oggi è stato evidente sia nella seduta segreta che nella seduta pubblica; ancora una volta abbiamo assistito al fatto che, quando c'è una difficoltà, queste vengono superate al momento con l'assunzione di un ruolo da parte del Presidente della Giunta, un po' nel ruolo di cireneo. Mi pare questa la definizione più esatta. Si assume le responsabilità anche non sue, anche di Assessori, come dell'Assessore Masaracchio, il cui comportamento, sul piano politico, su questa vicenda non è stato dei più corretti: l'imbarazzo era evidente.
Presidente Ghigo, mentre io ammiro la figura del cireneo sul piano umano credo che sul piano politico sia una figura che non permette di fare dei passi avanti. Ricordo le sue dichiarazioni molto forti sul piano programmatico quando si parlava di economia e di organizzazione delle strutture societarie, delle società partecipate, ma al momento del dunque la strada da lei scelta è stata quella che prima indicava, sia pure in termini forti ed accentuando alcuni aspetti, il collega Bellingeri. Ovvero la scelta della risoluzione del problema alla meno peggio, senza alcun scatto di orgoglio sul piano politico, che non emerge neppure, per la verità - mi consenta il collega Gallarini - da parte del partito di maggioranza relativa, che su questa vicenda, invece, assume una posizione di non autoprofilo. La cosa è ancora più grave perché il Presidente della Giunta regionale, a differenza del passato, ha una grande forza politica che gli deriva dalla sua designazione popolare e che gli deriva anche da una maggioranza forte. La politica è anche fatta di difficoltà; sarebbe stato comprensibile un atteggiamento del Presidente Ghigo se la Giunta avesse avuto il problema di un voto, di un mezzo voto, di due voti, ma siccome la maggioranza non ha questo problema, il Presidente Ghigo avrebbe dovuto assumere una posizione di grande vigore, non cedere a questi semplici, banali, stupiti, inutili ricatti sul piano politico, espressi chiaramente dal collega Ghiglia e poi evidenziati dalle reazioni nervose, e un po' puerili, dell'Assessore Masaracchio. Puerili sul piano politico perché l'Assessore si spostava da un tavolo all'altro non volendo rispondere come Assessore, ma come Consigliere.
Ad ogni modo, al di là di questa valutazione politica, resta il fatto politico di grande importanza, che questa decisione, questa deliberazione è una piccola deliberazione, è una modesta deliberazione, non sufficientemente valutata: c'è una rinuncia da parte della Giunta nel suo complesso a fare una riflessione intorno al sistema del settore delle partecipazioni.
Esprimo perché, oltre ad avere espresso un giudizio critico su come è stata gestita, siamo contrari a questa deliberazione. Secondo noi il settore delle partecipazioni va tutto razionalizzato. Non si può fare un aumento di capitale momento per momento, ma bisogna attuare una razionalizzazione partendo da un'analisi seria.
Una forza politica come quella di Forza Italia, che ha portato sulla scena politica energia e risorse (anche professionali) del mondo privato dovrebbe essere particolarmente attenta, dovrebbe fare un'analisi attenta dei dati di bilancio delle società ed attuare una verifica approfondita circa la maggiore o minore strategicità delle finalità proprie delle singole società - questo riferimento alle strategie deve esserci rispetto alla programmazione professionale - e circa il grado di raggiungimento degli obiettivi indicati dalle leggi regionali istitutive. Ci sono delle leggi, sono indicati degli obiettivi: bisogna attuare una verifica. Occorre valutare per ogni società - cosa che non è stata fatta né viene fatta in questo caso - se la partecipazione della Regione continua ad essere necessaria (e in che misura) o se, una volta raggiunti gli obiettivi che la stessa si era posti, non sia il caso di prevedere il superamento delle partecipazioni regionali, per una progressiva privatizzazione del comparto (secondo noi, obiettivo da raggiungere). Anche qui noto una contraddizione: mentre normalmente si parla di privatizzazione, quando ci sono le occasioni l'atteggiamento è contrario.
Noi proponiamo - l'abbiamo proposto in occasione dell'aumento del capitale e lo proponiamo anche a partire da questa situazione - di raggruppare le società a partecipazione regionale in due holding: la prima dovrà operare sul settore del sostegno all'innovazione dei servizi all'impresa e raggruppare tutte quelle società che operano in settori riconducibili a quelle tematiche; la seconda dovrà operare nel settore dei trasporti, in cui la Regione ha una competenza piena, e raggruppare tutte le altre società settorialmente caratterizzate, le cui finalità prevedono essenzialmente compiti di gestione. Entrambe le holding dovranno essere la sede privilegiata in cui Regione, Enti pubblici e rappresentanze regionali delle categorie economiche opereranno congiuntamente al fine di conseguire obiettivi generali di sviluppo tramite l'approvazione delle singole iniziative societarie.
E' questo secondo noi lo schema all'interno del quale bisogna muoversi perché ci sono società che hanno finalità simili soltanto attraverso un'organizzazione per holding, dove avviene il confronto. Nella holding è possibile fare qualche ragionamento, se volete più utile, per evitare una riproduzione di meccanismi che forse avevano un significato nel passato, ma che bisogna riverificare momento per momento in base alle mutate situazioni socio-economiche.
Quindi il voto è contrario perché questa è una deliberazione modesta.
Neppure in questa occasione la Giunta ha saputo trarre lo spunto per una riflessione più attenta su tutto il settore delle partecipazioni, deludendo anche rispetto alle indicazioni programmatiche date al momento del suo insediamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.
PAPANDREA Anch'io mi rammarico che non si sia deciso di rinviare questa decisione così come mi rammarico per la reticenza dell'Assessore Masaracchio ad intervenire sulla vicenda, che per molti versi lo vede parte in causa sia per quanto riguarda le competenze che per quanto riguarda l'aspetto - che in qualche modo non sta nella legge, ma è parallelo - della nomina del Presidente.
Non intendo ripetere cose dette precedentemente. Credo semplicemente che nell'intervento del Consigliere Marengo ci fosse un elemento che dovevamo valutare più approfonditamente, che secondo me spiega perché votiamo no a questa proposta e perché bisognerebbe chiudere EC-BIC.
Alcuni Consiglieri facevano notare come in altre Regioni strutture analoghe all'EC-BIC abbiano funzionato, mentre nella nostra Regione no. Bisogna capire perché questo è avvenuto. Noi abbiamo una spiegazione e individuiamo due aspetti. Un primo aspetto è legato al tipo di conduzione avvenuta nella fase precedente; credo che però ci sia un secondo aspetto, di tipo più strutturale, che è il seguente. Non tutte le Regioni, anzi quasi nessuna hanno una struttura come la Finpiemonte; questa mattina si faceva notare come ci fosse una sovrapposizione, ma questa sovrapposizione c'è in Piemonte, non c'è altrove, e questo spiega perché la BIC non è riuscita a decollare: perché esisteva già una struttura che sostanzialmente faceva le stesse cose. E questo spiega perché continuerà a non funzionare: butteremo via altri 300 milioni.
Ritengo grave che qui si dica: "Facciamo una scommessa su questo", perch poi la scommessa chi la paga? Chi restituisce i soldi, se la scommessa fallisce? Li restituiscono gli Assessori o, purtroppo, pagano i cittadini che finanziano la Regione? Questo è il problema.
Non ci possiamo permettere di fare scommesse; le possiamo fare solo su questioni su cui siamo relativamente sicuri che funzionino, non per vedere se una data cosa funzionerà.
Trecento milioni saranno pochi - io, comunque, non li considero pochi però sono sempre 300 milioni della collettività che in qualche modo vengono "buttati" in una scommessa. Ripeto, noi chiederemo a chi ha fatto questa scommessa, se la cosa fallisce, di mettere i soldi di tasca propria, senza gravare sulle tasche dei cittadini.
Auspichiamo e confidiamo nel fatto che il Commissario di Governo, una volta davanti a questa deliberazione, pensi di bloccarne l'iter; in ogni caso anche proprio per gli elementi che ricordavo prima di avventurismo e di leggerezza con cui vengono gestiti i soldi pubblici, faremo un esposto alla Corte dei Conti per chiedere di analizzare bene questo tipo di deliberazione.
Per questi motivi, votiamo nuovamente no, così come abbiamo fatto per l'articolato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Devo dire che nel gioco della politica ci sta tutto; devo dire che per io che sono molto disponibile allo scherzo, all'allegria, alla gogliardia comincio anche a patire con un po' di dispetto il fatto che si continui a stuzzicare l'Assessore Masaracchio, usando anche termini un po' impropri che credo non facciano giustizia dell'impegno che profonde in questa Regione - che riterrei anche abbastanza offensivi. Mille considerazioni politiche si possono fare, ma arrivare ad usare termini come "puerilità" andare a censurare gli atteggiamenti delle persone, secondo me è sempre un modo di fare un po' eccessivo. Questo volevo solo dirlo: questione di bon ton.
Nelle dichiarazioni di voto ho colto con molto interesse - mi dispiace che in questo momento non sia presente in aula - l'intervento del collega Bellingeri, perché mi sono sentito un po' punto sul vivo. Il Consigliere Bellingeri faceva una distinzione tra vecchio modo di fare politica e nuovo modo di fare politica o, meglio, tra abitudini consolidate dei vecchi partiti di fare politica in un certo modo e abitudini nuove dei nuovi partiti di fare politica in un modo diverso.
Credo di poter dire tranquillamente al collega Bellingeri che oggi non si è usato né un vecchio modo di fare politica da parte di partiti nuovi né un nuovo vecchio modo di fare politica da parte di partiti vecchi, perch credo - e lo ribadisco ancora una volta - che il Presidente della Giunta abbia dato una dimostrazione di grande sensibilità nei confronti del dibattito che si è svolto in quest'aula e che abbia recepito in maniera particolare le sollecitazioni che gli sono state mosse da gran parte dell'aula, tanto da arrivare a dichiarare che si impegna ad una verifica.
Nessuno lo avrebbe obbligato a farlo, perché mi si insegna che quando una maggioranza, anche in Commissione, licenzia un disegno di legge, la stessa maggioranza poi lo vota senza condizioni in aula.
Questa dimostrazione di grande responsabilità da parte del Presidente della Giunta e di grande attenzione nei confronti delle sollecitazioni che sono venute dal Consiglio, secondo me è da rimarcare come un dato positivo.
Sostanzialmente la Giunta ha detto che le BIC ci sono in tutto il mondo (inteso come in tutta Italia) e ci sono delle Regioni in cui funzionano; in passato qui in Piemonte hanno funzionato in maniera disastrosa, quindi non dimentichiamo quello che era fino a ieri (adesso lo abbiamo omesso, non fa parte del contendere, ne contenderemo semmai in un'altra sede), ma oggi la Regione vuole dare la prova di uno strumento tanto importante.
Sul fatto poi che l'attuale impegno degli amministratori sia gratuito non mi scandalizzo, perché non vi è alcun obbligo giuridico, ma è l'assemblea dei soci, semmai, che determina quale debba essere il compenso agli amministratori della Società per Azioni. Su questo non è che si possa discettare: è la legge! Punto! Io non lo so se lo facciano perché hanno un'attitudine alla beatificazione o perché domani, se dimostreranno di essere dei buoni amministratori, dei buoni manager e riusciranno a rilanciare con criteri imprenditoriali la BIC S.p.A., non possono, a detta di tutta l'assemblea dei soci che è composta da una miriade di enti pubblici e non, meritare di avere poi un compenso.
Io però voglio dire in sede di dichiarazione di voto, pregando il Presidente della Giunta di prestare attenzione - non c'è, e mi spiace molto, il Vicepresidente della Giunta - perché richiamo per l'ennesima volta e chiedo un impegno in questo senso, rifacendomi anche all'intervento del collega Bellingeri, in maniera forte la revisione, la razionalizzazione, la cancellazione eventuale, di tutti gli Enti, di tutti i Comitati, di tutte le partecipate della Regione Piemonte. Questo progetto di razionalizzazione e di revisione è indifferibile! L'ho già detto una volta in aula, l'ho scritto diversi mesi fa alla Giunta regionale, l'ho ripetuto in I Commissione proprio in occasione della discussione sulla BIC S.p.A. L'abbiamo ripetuto più volte: noi chiediamo un impegno perch riteniamo che nel processo di sburocratizzazione, nel processo di semplificazione, nel processo di risparmio, nel processo anche di nuova gestione del modo di fare amministrazione e politica, questo sia un dato primario e prioritario di cui tenere conto.
Quindi, ribadendo il voto favorevole all'aumento di capitale sulla BIC S.p.A., l'impegno forte che chiediamo alla Giunta è di impegnarsi nei prossimi mesi (una scadenza io non la voglio né la posso dare, vorrei che fosse poi in un'altra seduta la Giunta ad assumerla) a questo processo di grande riorganizzazione e di grande razionalizzazione della struttura pubblica che compete a noi.
E' questo l'impegno che vorremmo vedere onorato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Come al solito i ruoli si capovolgono, nel senso che il collega Ghiglia ogni tanto si confonde e crede di essere al Consiglio comunale di Torino dove è all'opposizione. In Regione, invece, è in maggioranza e ha sottoscritto il programma di una Giunta che comprendeva questi aspetti; lo diceva prima il collega Saitta: una trasformazione che non è avvenuta e che non pare neanche essere nelle priorità di questa Giunta.
Il collega Bellingeri ha sintetizzato molto bene la vera dinamica. Oggi si è perfino disposti a gettare in pasto alle opposizioni l'Assessore Masaracchio, ma non si è disposti a ridiscutere il ruolo di questa come di altre società. E' stato già detto dal collega Saitta che c'è una discrasia profonda tra il liberismo di principio propugnato dal Polo, che si esprime sulle privatizzazioni ad oltranza, anche quando queste sono di dubbia praticità (mi riferisco alle società autostradali), e la pratica politica effettiva che non corrisponderebbe a questa enunciazione di principio.
In realtà siete dei comunisti, nel senso che i veri comunisti non stanno dietro di me, ma siete voi! Siete dei comunisti anche perché la vostra è l'unica Giunta del Polo che ha due socialdemocratici. Non a caso il collega Gallarini, nella logica continuativa del problema, ha ricordato ancora la ferita aperta della Promark, che era quella società che andava a promuovere il vino piemontese nei Paesi arabi, che ha avuto una fortuna economica "magnifica" e poi è caduta. Oggi assistiamo alla continuità di quella storia perché di Promark, di Expo 2000 e di tutte queste società se ne discusse negli stessi termini decine e decine di altre volte nelle passate Amministrazioni regionali e provinciali. Questa è la verità, caro collega Ghiglia! E i modi di discussione sono identici, purtroppo! Le promesse sono diverse, nel senso che a quasi metà della legislatura si dice: "Sarà priorità fare questo", quando doveva esserlo all'inizio; credo che sia invece coerente a maggior ragione sospendere la questione approfondirla subito e quindi non procedere a questo aumento di capitale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.
GALLARINI Signor Presidente, svolgerò poche considerazioni a supporto del nostro voto favorevole.
Si sono dette molte cose e si è anche divagato su altre questioni. In merito alla questione specifica, noi diciamo che siamo coscienti del fatto che senza rete ci si giochi una credibilità su questa questione, non su altre. Le altre questioni vanno considerate, perché sono state espresse più considerazioni relativamente alla necessità di arrivare ad un punto di sintesi rispetto a tutte le partecipazioni regionali - su questo siamo perfettamente d'accordo.
Questa mattina abbiamo parlato di scommessa o comunque dell'ultima chance da offrire a BIC a fronte del fatto che in altre realtà BIC ha funzionato ha prodotto, produce e funziona, mentre in Piemonte no, ma è singolare che nessuno abbia dedicato 30 secondi di analisi sul miliardo e mezzo divorato negli ultimi anni e invece si siano dedicate ore su 300 milioni di investimento per un'ultima chance.
Il confronto stride: su un miliardo e mezzo neanche una parola, su 300 milioni di ultima chance invece si discute per delle giornate, ed è giusto discutere. Però, quando noi abbiamo parlato di ultima chance sui 300 milioni, abbiamo inteso responsabilizzarci al massimo, perché io penso che il mondo non finirà fra sei mesi, e fra sei mesi il Presidente ha preso l'impegno di venire in Consiglio a verifica ultimata.
Penso proprio che quando si dice questo non si intenda procedere per sei mesi con il pilota automatico verso la deriva di BIC e poi portare l'intera questione in Consiglio. Ma l'impegno è - non so se ci riusciremo tutti assieme - di arrivare fra sei mesi a dire che quei 300 milioni sono stati investiti in un certo modo; può darsi che servano anche a recuperare, a breve termine, una parte di quel miliardo e mezzo, sul quale non si è spesa una parola, ma che comunque è stato divorato negli ultimi anni da BIC e da chi ha retto BIC. Questo per quanto riguarda la questione di carattere generale.
Per quanto riguarda invece l'incompatibilità con Finpiemonte ed altre strutture, ritengo che i ruoli siano diversi: Finpiemonte è la finanziaria della Regione che, detto in sintesi, deve finanziare le imprese che già esistono. Deve finanziare l'imprenditorialità che già esiste. BIC - si chiama appunto incubatoio - ha lo scopo di far nascere l'imprenditorialità che in passato si sia fatto di ogni erba un fascio e ci sia stato il fallimento di BIC, questo l'abbiamo detto tutti. Altro è se BIC ritorna alle origini e a impiegare la propria inventiva nell'andare a sollecitare la nascita di imprese che poi Finpiemonte finanzierà. Non è vero quindi che BIC è il tassello di un mosaico complessivo che affoga in Finpiemonte.
Detto questo, penso proprio che - è una responsabilità di tutti, dal Presidente all'ultimo Consigliere in ordine alfabetico, quanto meno nella maggioranza che vota questo provvedimento - in questi sei mesi occorrerà, e per quel che ci riguarda lo faremo e pretenderemo che venga fatto, sputare sangue per far sì che questi 300 milioni siano investiti bene e possano portare anche ad un ritorno, magari nei confronti dei disavanzi del passato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio, anche se irritualmente. L'Assessore avrebbe dovuto parlare prima delle dichiarazioni di voto: il dare la parola all'Assessore non significa che si riapre il dibattito.
So benissimo che l'Assessore non dovrebbe parlare dopo le dichiarazioni di voto, però siccome è stato sollecitato da alcune dichiarazioni di voto (dal Consigliere Foco sono state fatte domande che sono improprie in una dichiarazione di voto) e siccome l'Assessore non si è sentito riassunto dalle dichiarazioni del Presidente della Giunta, allora potremmo, se siete d'accordo, dare eccezionalmente la parola, seguendo questa procedura all'Assessore.
Chiede la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.
CHIEZZI Grazie, Presidente. Siamo d'accordo, l'abbiamo sollecitato anche noi: ci stupiamo che l'Assessore non abbia ancora parlato, ed è bene che parli. Se ci sarà l'esigenza di qualche osservazione su questa sorta di comunicazione che ora svolge, dipende dalle cose che dirà. Non vorrei dar per ultimo la parola, senza diritto di replica eventuale e rapida, da parte dei colleghi che sentiranno le cose che dirà l'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.
MASARACCHIO, Assessore al lavoro Vede, signor Presidente, avevo ragione di chiedere di intervenire come Consigliere. Io il mestieraccio del Consiglio lo conosco.



PRESIDENTE

Era per la sua dignità di Assessore.
MASARACCHIO, Assessore al lavoro Ma la mia dignità di Assessore viene salvaguardata dalla mia capacità di intervenire come Consigliere, non certamente perché adesso mi si concede di parlare con poca dignità come Assessore, limitatamente alle cose che potr dire, in quanto se dirò una parola di più si apre il dibattito nei confronti dell'Assessore.
Il mestieraccio, signor Presidente, lo conosco anch'io, come lo conosce lei, ed io l'apprezzo come Presidente di questo Consiglio, perché ho sempre riconosciuto nelle sue qualità politiche la capacità di fare il Presidente del Consiglio; però la prego, è vero che questa è una tornata dell'ultima Repubblica e non certo della prima Repubblica, ma cerchi di considerare qualche volta la dignità degli Assessori nell'ambito della dignità del Consiglio.
Per quanto riguarda talune affermazioni, io sarò parte diligente di comunicare per iscritto, come se fossi stato interrogato, a ciascun Consigliere che è intervenuto per chiarire i livelli del dibattito intorno ad un disegno di legge, un normalissimo disegno di legge, non un anormale disegno di legge, all'interno del quale si è voluto aprire un dibattito sui rapporti politici, non di altra natura, che l'Assessore tiene con i propri collaboratori, interni ed esterni.
Tengo a precisare, tanto per sciogliere tutti i dubbi, che il signor Peretti frequenta l'Assessorato dopo che la consulenza è terminata il 31 marzo, in quanto, come convenzionato con il Ministero del Lavoro, è stato autorizzato, su richiesta dell'Agenzia dell'impiego, a partecipare alle attività, nell'ambito del mercato del lavoro, promosse e prodotte in Assessorato in correlazione con altre strutture quali la CRI, la stessa Agenzia regionale per l'impiego, l'Ufficio regionale per il lavoro e la massima "disoccupazione", come dico io, e non la massima occupazione quindi a pieno titolo. Tant'è che è stata stesa una convenzione che viene autorizzata dal Ministero del Lavoro tra le varie parti del mercato del lavoro, in attesa di quelle deleghe che saranno attribuite alla Regione.
Per questo ci siamo incontrati diverse volte a livello ministeriale con i Sottosegretari, che di volta in volta rappresentavano il Ministro, per cui sin qui nessuno scandalo: non siamo così sprovveduti nel far menare scandalo, tanto più sapendo quel che si è dibattuto in questo Consiglio nel momento in cui è stata espletata una normale consulenza con una persona.
Sul piano delle consulenze lasciatemi dire che il mondo è fatto anche di consulenze. Sulla qualità delle consulenze, lasciatemelo dire, il signor Peretti è stato scelto perché la sua levatura è tale da consentirci, nel mare magnum della formazione, di capire qualche cosa in vista del tentativo di porre tutto ciò che è necessario per avviare la legge n. 63 che tutti abbiamo voluto, che io ho votato e che è ottima.
Per quanto riguarda il merito specifico del disegno di legge, è vero che ci sono altri 238 milioni che potrebbero essere stanziati per impinguare il bilancio della BIC, ma è anche vero che le BIC che funzionano in Italia funzionano perché vi partecipa direttamente la SPI come azionista, e voi sapete che la Regione Piemonte ha firmato una convenzione con la SPI e anche con la GEPI, entrambe azioniste o comunque facenti parte della BIC Piemonte. La SPI potrà attivare uno stanziamento più corposo; non a caso si è parlato della società per l'imprenditoria giovanile, perché in Italia la concorrenza su queste cose è fortissima. C'è la società per l'imprenditoria giovanile che è emanazione del Ministero del Lavoro, con partecipazione del Ministero del Bilancio, ed è anche quella una Società per Azioni; c'è poi la SPI, che ha un ente parallelo alle prerogative del Governo, e poi c'è la GEPI. Tutti gli altri, comprese le banche del Piemonte, che partecipano a BIC, hanno detto di essere favorevoli a partecipare e hanno addirittura accettato l'abbattimento del capitale onde evitare il fallimento totale per quel miliardo e mezzo di deficit che si era creato, dentro il cui merito non voglio entrare in questo momento, perché tutti sapete cosa è accaduto alla Società BIC. Nell'ipotesi che ciò non accadesse, visto che si porta avanti il processo programmatico della BIC, allora c'è la salvaguardia della legge, ma sarà BIC che coprirà quei 238 milioni.
Cosa si teme oltre a questo? Faccio un esempio: il Macello di None è fallito e conosciamo il motivo del fallimento; è un'altra struttura che è stata condotta in termini del tutto negativi. Le banche, andando a richiedere la "bancalità" delle operazioni, rifiutandosi di entrare nel sociale, potrebbero, dopo aver fallito come Consiglieri ed azionisti della BIC, perché avrebbero dovuto partecipare e controllare, ritirarsi perch hanno altri progetti finanziari.
L'opportunità di questa legge, dunque, è di fare in modo che il Piemonte che ha tanto da vantarsi nei confronti di altre Regioni Europee e d'Italia per il rapporto che ha con la Comunità europea, vedi il "DOCUP", che è un progetto molto importante, vedi le aree attrezzate per l'industria, vedi prossimamente anche i distretti industriali, non può non avere BIC, perch si configurerebbe, nei confronti della Comunità europea, come una Regione incapace di tenere buoni rapporti con la Comunità europea stessa.
Me lo consenta, signor Presidente, non c'entra con il disegno di legge, ma è perché il collega Saitta ha fatto cenno alle holding: è quello che vado dicendo negli Assessorati ai miei dirigenti e collaboratori per cercare di trovare uno sviluppo all'attività di questo poliedrico Assessorato, che è l'anima sociale di tutta la politica della Regione, quindi ci vuole una holding per le società autostradali concessionarie, ci vuole una holding che affianchi anche la Finpiemonte, se mi si viene a dire che la proposta proviene dal collega Saitta, allora è esattamente quello che si scrive sui giornali. Luna nuova, infatti, scrive che "il progetto del popolare Saitta ex Sindaco di Rivoli, consentirà ai Consigli comunali di decidere sugli incrementi delle costruzioni...". Ma questo è un disegno di legge della Giunta. Cosa c'entra? C'entra che, nel fare politica, alla fine ci si trova in una situazione tale per cui si dicono delle cose in faccia agli altri come se gli altri fossero degli incompetenti, degli incapaci, degli sprovveduti, che hanno le clientele politiche. Poi ci si va a vantare anche dei disegni di legge della Giunta, che resta una Giunta di incapaci, di persone che non sanno amministrare bene, che non hanno avuto ancora il coraggio e la capacità di ritirare da tutte le partecipate le azioni della Giunta, di sciogliere tutti gli Enti strumentali. Ma ben venga lo scioglimento di tutti gli Enti strumentali, ben venga il ritiro da tutte le partecipate, così faremo anche una nuova riquadratura di tutto ciò che è nella struttura politica di questa Regione, che sta fuori dai margini dell'Amministrazione regionale e che determina tanto impasse nella politica regionale... Ho detto che avrei scritto per evitare di entrare nel merito.
Quando l'Assessore, così come qualunque altro Consigliere, viene invitato a partecipare a convegni e dibattiti dei partiti, avendo tempo, così come è accaduto anche a me, graziosamente (il titolo "graziosamente" me lo attribuisco perché fa parte del potere che io rappresento, come Assessore) vi partecipa. Nel caso in cui non possa partecipare, se mando gli auguri e i saluti a Pizzinato, è un delitto? Peretti non ha parlato a nome dell'Assessorato, ha portato i saluti dell'Assessore. L'Assessore non pu mandare i saluti ad un uomo politico? Benissimo, farò a meno di mandare i saluti agli uomini politici che potrebbero contestarmi attraverso i loro amici Consiglieri regionali; li manderò invece a quegli altri uomini politici che non contestano tale piacere.



PRESIDENTE

E' stato chiarito anche questo aspetto, sebbene le posizioni rimangano diverse. Ognuno tiene le sue posizioni, mi pare che non ci sia stata una possibilità di convergenza. Siccome si sono date delle letture diverse alla posizione, alla funzione, alla presenza del signor Peretti in quell'occasione, abbiamo preso atto di cosa intende l'Assessore sulle funzioni del signor Peretti; speriamo raccolga anche le indicazioni e i suggerimenti del Consiglio.
Il Presidente della Giunta ha assunto le conclusioni definitive su questo problema. Avrebbe dovuto dare, se avesse ritenuto, la parola all'Assessore per le delucidazioni tecniche che l'Assessore poteva ritenere opportuno di fare. Non sono state fatte, siamo stati rituali, abbiamo fatto le dichiarazioni di voto, sono state peraltro richieste delle precisazioni da parte dell'Assessore. Naturalmente i Consiglieri possono essere soddisfatti o meno, ma ritengo che la discussione, dopo parecchie ore, possa essere conclusa.
Se nulla osta, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 55 hanno risposto SI' 34 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

NOMINE


PRESIDENTE

Passiamo al punto 25) all'o.d.g.: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine.
Ordine Mauriziano (legge 5/11/1962 n. 1596) - Consiglio di amministrazione. Designazione di un rappresentante (Integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Renzo Patria.
Osservatorio di Genetica Animale (art. 7 Statuto) - Assemblea generale.
Nomina di un rappresentante (Integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione ai sensi degli artt. 52 e 70 del vigente Regolamento consiliare.
Parco Nazionale del Gran Paradiso (legge n. 473/25 e legge n. 561/56) Consiglio direttivo. Nomina di un rappresentante scelto tra persone particolarmente qualificate in materia di conservazione della natura.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione ai sensi degli artt. 52 e 70 del vigente Regolamento consiliare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.
CAVALIERE Vorrei chiedere alla Presidenza un chiarimento e formulare una precisazione.
Il nostro Statuto richiama - e non potrebbe fare altrimenti - la necessità della segretezza del voto.
Quindi chiedo, affinché venga rispettata e fatta rispettare questa prerogativa statutaria, che vengano considerate solo le schede dove vi è indicato nome e cognome e non considerate valide le schede dove vi sono altri segni che potrebbero rendere vano il segreto del voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Presidente, non so se ci sia un obbligo da questo punto di vista, non mi consta che ci sia un obbligo di mettere nome e cognome, salvo in caso di due cognomi uguali per cui c'è il rischio di analogia, come avviene per tutti i tipi di elezioni.
Io ho sempre votato, fino ad oggi, talvolta scrivendo nome e cognome quando c'era un rischio di analogia, talvolta con il solo cognome, quindi non vedo proprio perché bisognerebbe tenere valido solo un tipo di scheda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Condivido la precisazione del Consigliere Ghiglia; intendevo, con quanto ho detto, altri segni oltre al nome e cognome, sapendo che si può chiaramente ridurre anche al solo cognome, questo mi pare del tutto evidente.



PRESIDENTE

Non so a cosa si riferisca, parlando di segni di chiaro riconoscimento.
CAVALIERE Per esempio i titoli.



PRESIDENTE

Cosa vuol dire? Le modalità possono essere anche di scrivere il signore, la signora, onorevoli e non onorevoli. Non credo che questo possa ostare la segretezza del voto.
CAVALIERE Io credo di sì.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.
DEORSOLA Se ci sono dei casi di contestazione, l'Ufficio di Presidenza, se sarà il caso, si pronuncerà.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavaliere richiede una verifica pubblica delle schede.
CAVALIERE Presidente, credo che nella fattispecie non sia garantita la segretezza del voto, quindi chiedo che venga annullata la precedente votazione.



PRESIDENTE

Vorrei sapere perché non è stata garantita la segretezza del voto.
Comunque, ribadisco che i voti sono stati: 34 per il signor Renzo Patria 19 per la signora Vetrino e 1 per il signor Baracco.
Consigliere Cavaliere, vorrei conoscere le motivazioni per cui lei ritiene che la segretezza del voto non sia stata garantita.
Ci sono state delle schede che hanno riportato Renzo Patria o Patria Renzo ma credo che questo non possa essere rilevante.
CAVALIERE Presidente, le preferenze, così come sono state indicate - con delle formulazioni che, per quanto riguarda il signor Renzo Patria facevano precedere il nome prima del cognome e viceversa, con altre formulazioni che contenevano solo il cognome e altre ancora che contenevano il titolo di onorevole prima - coinciderebbero con le rappresentazioni consiliari in aula e con delle evidenti piccole defezioni. Di conseguenza, da questa votazione si desumerebbe, in maniera abbastanza evidente, un controllo del voto - reciproco forse, questo non posso saperlo - e pertanto chiedo poiché è stato violato il nostro Statuto, che venga annullata questa votazione.



PRESIDENTE

Consigliere, le posso dire che innanzitutto non possiamo accettare delle desunzioni ipotetiche. Lei dice "si desumerebbe": o abbiamo delle prove inoppugnabili e certificate oppure non possiamo affidarci a dei sospetti che, pur essendo legittimi, potrebbero non avere alcuna consistenza.
Invece, per quanto concerne le votazioni, le posso dire che anche la signora Vetrino ha avuto il nome sia posposto che preposto oppure solo il cognome, non avendo altri titoli da aggiungere. Anche in quel caso, secondo il suo ragionamento, si potrebbe sollevare un legittimo sospetto.
Di conseguenza, credo che la sua eccezione non sia assolutamente da cogliere; la mettiamo comunque a verbale. Lei, naturalmente, si riservi di fare tutte le azioni che riterrà opportune, ma rispetto alla votazione, che comunque è inconfutabile, non posso che non proclamare il signor Renzo Patria quale membro del Consiglio di amministrazione dell'Ordine Mauriziano.
Per quanto concerne le altre votazioni, nessuno ha raggiunto il quorum necessario.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame progetto di legge n. 237: "Determinazione di sanzioni amministrative in materia igienico-sanitaria"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare il progetto di legge n. 237, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Montabone, che ha facoltà di intervenire.
MONTABONE, relatore Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, recita: "Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la legge 24/11/1981 n. 689 contiene i principi fondamentali in materia di applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie.
In particolare, l'art. 16, nel disciplinare l'istituto del 'pagamento in misura ridotta', stabilisce che il trasgressore può scegliere se pagare il terzo della sanzione massima, ovvero il doppio di quella minima, se più favorevole.
L'applicazione di tale istituto, peraltro, comporta l'insorgere di difficoltà interpretative in tutti i casi di illecito amministrativo la cui sanzione è determinata soltanto nel massimo.
L'omessa indicazione da parte del legislatore della sanzione edittale minima dovrebbe infatti comportare, a rigore, la riduzione della facoltà di scelta dell'interessato al pagamento del terzo della sanzione massima. Ci nondimeno, l'orientamento prevalente in giurisprudenza è nel senso di assumere in tali casi, quali minimo edittale, quello indicato in via generale dall'art. 10, legge n. 689/81 (lire quattromila).
Peraltro, l'esigenza di evitare che gli autori di violazioni anche molto gravi possano 'cavarsela' in concreto con il pagamento di somme irrisorie (lire ottomila) e che siano assoggettate alle stesse sanzioni infrazioni che l'ordinamento, graduando sensibilmente i massimi edittali di pena mostra di considerare in modo differente quanto a gravità, ha indotto il legislatore regionale a preferire la prima strada (un terzo sanzione massima).
Con l'art. 4 della L.R. 28/11/1989 n. 72, infatti, si è stabilito che qualora la norma violata non preveda il minimo della sanzione, si applica il terzo del massimo della sanzione prevista per la violazione commessa.
La Corte Costituzionale, peraltro, con sentenza 8/5/1995 n. 152, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della legge regionale Abruzzo 19/7/1994 n. 47 nella parte in cui non consente all'interessato, in analogia con la succitata norma della Regione Piemonte, di accedere al pagamento del doppio del minimo edittale ricavato dal disposto dell'art. 26 Codice Penale (si trattava infatti di violazione depenalizzata ai sensi dell'art. 32, legge n. 689/81) nei casi nei quali la legge prevede solo il massimo edittale.
La Corte, secondo l'orientamento prevalente in giurisprudenza, ritiene infatti che l'art. 16 della legge n. 689/81 sia comunque applicabile nella sua interezza (alternativa tra il terzo del massimo ed il doppio del minimo della sanzione) anche nelle frequenti ipotesi di violazioni amministrative prive di sanzione edittale minima, sul presupposto dell'applicazione del minimo edittale indicato in via generale dell'art. 10 della legge n. 689/81 e dell'art. 26 Codice Penale in lire quattromila.
La Consulta pertanto, nell'individuare nelle disposizioni della legge n.
689/81 principi vincolanti per i legislatori regionali, dichiara l'illegittimità degli interventi normativi volti a limitare l'applicazione dell'istituto del pagamento in somma ridotta così come regolato dall'art.
16 della legge n. 689/81.
Alla luce di tale decisum, appare opportuno adeguare la normativa regionale, disponendo l'abrogazione dell'art. 4 della succitata L.R. n.
72/89, adottando però nello stesso tempo una soluzione volta a riaffermare il principio afflittivo-risarcitorio proprio delle sanzioni amministrative per evitare che sanzioni comminate per gravi violazioni delle norme igieniche in tema di alimenti e bevande vengano poste nel nulla mediante il pagamento della somma irrisoria di lire ottomila (ai sensi del combinato disposto dagli artt. 16 e 10 della legge n. 689/81).
La soluzione migliore sembra quindi essere quella di colmare le lacune legislative intervenendo in tutte le fattispecie in materia di igiene sanità pubblica e polizia veterinaria di competenza regionale prive della sanzione edittale minima.
A tal fine, peraltro, si ritiene opportuno adottare, in via generale, il criterio del 'sesto del massimo' secondo quanto indicato nella circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 19/12/1983.
Per le violazioni dei regolamenti speciali in materia di tutela igienica degli alimenti e bevande e di igiene pubblica per le quali non sono previste sanzioni specifiche, si è fatto invece rinvio alle sanzioni previste dall'art. 17 della legge 30/4/1962 n. 283 'Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande'".
Ricordo che in Commissione tale progetto di legge è stato licenziato con i voti favorevoli dei Gruppi Forza Italia, AN e CDU e con l'astensione del Gruppo Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 11 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 49 hanno risposto SI' 42 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Enti strumentali - Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale) - Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 239: "Rendiconto 1995 dei Parchi naturali e dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 239, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Salerno, che ha facoltà di intervenire.
SALERNO, relatore Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La I Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 239 predisposto dalla Giunta regionale e relativo a: 'Rendiconto 1995 dei Parchi naturali e dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario'.
L'art. 77 della L.R. 29/12/1981 n. 55 (Norme di contabilità regionale) prevede l'approvazione dei rendiconti delle Aziende, Enti ed organismi dipendenti dalla Regione nei termini e con le modalità stabilite dallo Statuto e dagli artt. 71 e 72 della succitata legge.
Con L.R. 28/6/1996 n. 32 è stato approvato il rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1995, nonché i rendiconti di cui all'art. 77 della citata L.R. n. 55/81 pervenuti in tempo utile agli uffici finanziari.
L'Ente per il diritto allo studio universitario ed altri ventiquattro Enti di gestione di aree protette, analiticamente indicati all'art. 1 del disegno di legge, hanno trasmesso i rispettivi rendiconti in data successiva al 31/3/1996 e pertanto solo ora si rende possibile sottoporre gli stessi al Consiglio regionale per l'approvazione, così come previsto dal citato art. 77 della legge di contabilità regionale.
La I Commissione ha approvato a maggioranza il disegno di legge n. 239 e lo rassegna all'aula auspicandone una sollecita approvazione".
Ricordo che in Commissione tale progetto di legge è stato licenziato con i voti favorevoli dei Gruppi Forza Italia, AN, CDU, CCD, PDS, Lega Nord e Patto dei Democratici e con l'astensione del Gruppo Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.
CHIEZZI Avevo sollevato il problema - e mi sembra di attendere una risposta dall'Assessore in questo Consiglio - dei motivi per i quali nel rendiconto dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario compare una cifra elevatissima (dell'ordine di 600 milioni o forse anche di più) per problemi di sorveglianza alle strutture.
Dato che avevo sollevato il problema in Commissione e non ho ricevuto una risposta, mi aspetto dei chiarimenti in quest'aula. Si tratta di una cifra notevole, incrementata rispetto all'anno precedente di dieci volte (mi sembra che si parlasse di una spesa di 80 milioni). Visto che si parla di rendiconto, chiedevo ragione di questa spesa, perché il rendiconto dovrebbe essere il punto alto della nostra discussione politica.
Chiedo, su questo Ente e su una voce, di conoscere le motivazioni di questa rilevante spesa.



PRESIDENTE

L'Assessore al bilancio può rispondere? CHIEZZI Signor Presidente, la risposta è già stata sollecitata da me due volte in Commissione, non nasce qui il problema.
LEO, Assessore all'assistenza universitaria Consigliere Chiezzi, solo per mia memoria, l'ha sollevata in Commissione in mia presenza? No, vero? Altrimenti l'avrei ricordato.
CHIEZZI In I Commissione.
LEO, Assessore all'assistenza universitaria Consigliere Chiezzi, posso darle una risposta dettagliata domani.
Comunque, da quello che conosco dell'Ente, è stato diminuito il costo del personale in relazione agli addetti alla sorveglianza. In ogni caso ripeto - domani porterò tutti i dati, così potrò dare una risposta non dico soddisfacente, ma almeno esauriente.



PRESIDENTE

D'accordo; pertanto l'esame di questo punto è sospeso e verrà ripreso domani.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame progetto di legge n. 241: "Modifiche alla L.R. 6/8/1996 n. 61 'Contributi ai Comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 241, di cui al punto 10) dell'o.d.g.
Relatrice è la Consigliere Casari, che ha facoltà di intervenire.
CASARI, relatrice Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, recita: "Il Consiglio regionale, nell'adunanza del 23/7/1996, ha approvato la legge n. 61, che prevede 'Contributi ai Comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome'.
La legge è stata promulgata in data 6/8/1996.
Dall'esame del contenuto dell'art. 3 è stato rilevato che al comma primo lettera b), relativa alla misura percentuale dello stanziamento globale della legge a favore dei Comuni con popolazione superiore a 6.000 abitanti viene detto, tra l'altro, 'da destinare alle scuole materne' e non 'per ogni sezione funzionante nelle scuole', come recita il punto a) dello stesso comma che fa riferimento alla misura percentuale nelle scuole dei Comuni con popolazione fino a 6.000 abitanti.
La diversa previsione ingenera incertezze, perplessità e dubbi interpretativi nella pratica applicazione della legge non solo nei Comuni e nelle scuole, ma anche negli uffici dell'Assessorato regionale che assolve l'incombenza di elaborare e determinare l'ammontare del contributo spettante al Comune e/o alla scuola che avanza istanza per ottenere i benefici previsti dalla legge in argomento.
Si rende, pertanto, necessario ed urgente proporre al Consiglio regionale la modificazione del punto b) dell'art. 3, comma primo, nel senso sopra detto al fine di comunicare a tutti i Comuni e alle scuole autonome l'esatta previsione della legge in questo punto unitamente all'interpretazione autentica del Consiglio regionale.
Come sopra detto, tale modificazione si rende urgente anche perché la medesima legge, all'art. 7, quale norma transitoria, stabilisce al 31 dicembre il termine per la presentazione della domanda relativa ai contributi in conto 1996 e pare opportuno chiarire prima di detta scadenza i dubbi derivanti dall'esame del punto cui si fa riferimento con la presente sia ai Comuni che alle scuole interessate".
E' stato presentato il seguente emendamento: all'art. 1 premettere ed aggiungere "alla lettera a) del comma primo dell'art. 3, dopo le parole 'scuole materne delle frazioni' sopprimere le parole 'con unica sezione'".
Si tratta di un emendamento che precisa l'ambito d'intervento. Inoltre noi pensiamo che la previsione di contributi solo per le scuole materne delle frazioni con un'unica sezione in realtà penalizzi le scuole con più di una sezione. Dunque, questo emendamento va nell'ottica di una più equa distribuzione dei contributi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.
LEO, Assessore all'edilizia scolastica Intervengo brevemente per ricordare lo scopo e per spiegare che questa non è più una questione, come era inizialmente, più che legittimamente d'impostazione o di principio. Alla fine di quella seduta si era votato un ordine del giorno (se ricordo bene, votato da tutto il Consiglio regionale) che sostanzialmente impegnava la Giunta, in presenza di disfunzioni di tipo tecnico, a presentare delle modifiche di tipo tecnico. Fra tre-quattro mesi porterò altre modifiche tecniche. Visto, infatti, che il Consiglio aveva lavorato in maniera collegiale, con molti interventi, ci sono cose che si sovrappongono, quindi è necessario apportare delle modifiche per far funzionare la legge; legge che si può condividere o meno, ovviamente.
Io ho cercato di ottemperare nella maniera più rapida possibile risolvendo il primo inconveniente, la prima discrasia giuridica. Fra tre-quattro mesi vedendo come funziona, cercherò di portare le altre modifiche necessarie: questo è un mandato che mi ha dato il Consiglio. Nulla osta comunque che ognuno si orienti come vuole; volevo solo ricordare che questo emendamento perviene in seguito a preciso mandato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Svolgerò una brevissima dichiarazione di voto.
Noi ci astenemmo nell'approvazione di questa legge, ma il merito dell'astensione, che motivammo a lungo, riguardava il rapporto della Regione con i Comuni. La modifica che oggi si propone è semplicemente una correzione rispetto alla formulazione dell'articolo che presentava delle incongruenze: da una parte erano definite scuole, dall'altra sezioni di scuole materne. C'è un'altra piccola modifica che verrà proposta con un emendamento: anche per questo voteremo a favore, per cui il nostro è un atteggiamento coerente.
Rimaniamo dubbiosi rispetto all'atteggiamento della Regione nei confronti dei Comuni e chiediamo ancora una volta all'Assessore in Commissione di essere puntuale a relazionare rispetto all'effetto e all'efficacia di questa legge. Per quanto riguarda comunque questa modifica voteremo a favore per le motivazioni che ho detto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.
SIMONETTI Il nostro voto sarà invece contrario; rispecchia la "battaglia" politica che noi facemmo su questo provvedimento.
Sull'ordine del giorno approvato dal Consiglio - per correggere l'Assessore noi non avevamo partecipato al voto o avevamo votato contro perché su un progetto di legge di questo tipo non legavamo anche la necessità di apportare delle modifiche che in questo senso ci sembrano, secondo il nostro punto di vista, peggiorative nel senso che rispondono in qualche modo a degli interessi. In questo caso si tratta di scuole che non hanno una sola sezione, quindi sono scuole più ampie e diffuse sul territorio che hanno un bacino di affluenza maggiore. A maggior ragione, quindi esprimiamo il nostro voto contrario perché da parte di un ente pubblico si sovvenzionano anche scuole che di per sé organizzativamente sono già ben preparate ad agire sul territorio.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Peano, Saitta, Montabone, Cotto Mancuso, Casari e Deorsola: all'art. 1 premettere ed aggiungere: alla lettera a) del comma primo dell'art. 3, dopo le parole "scuole materne delle frazioni", sopprimere le parole "con unica sezione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 33 voti contrari 4 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 33 voti contrari 4 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 hanno risposto SI' 40 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Esame proposta di deliberazione n. 382: "L.R. n. 9/80 'Interventi per il riequilibrio regionale del sistema industriale'. Aggiornamento annuale del programma pluriennale ed approvazione del relativo programma di attuazione"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 382, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Ricordo che in Commissione hanno espresso voto favorevole i Gruppi Forza Italia, PDS, AN e PPI; non ha partecipato al voto il Gruppo Rifondazione Comunista.
La parola al Consigliere Papandrea.
PAPANDREA Noi non votiamo questo provvedimento in quanto, l'abbiamo già espresso altre volte, riteniamo che sia frutto di una politica sull'occupazione che ormai ha fatto fallimento. E' una politica fallita in quanto la disoccupazione invece di diminuire incrementa ed ovviamente, al di là delle buone intenzioni di chi aveva messo in campo questi strumenti, si deve prendere atto che non è questo il modo concreto di continuare a spendere risorse che, rispetto all'obiettivo che ci si prefigge, risultano inefficaci, vista la dinamica.
Si creano infrastrutture, si danno aiuti agli investimenti, ma questi anche quando arrivano, non danno i risultati sperati in campo occupazionale. Poiché ci sembra che in questa Regione il problema dell'occupazione sia realmente il problema numero uno, riteniamo che occorra cominciare a ripensare a queste politiche e quindi non continuare a finanziare strumenti che risultano inefficaci.
Per questo motivo, come Rifondazione Comunista, voteremo contro la deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.
VINDIGNI Credo che abbia ragione il collega Papandrea a chiedere una verifica di questa legge. E' una legge fatta una quindicina di anni fa, quando il riequilibrio regionale, in presenza di una polarizzazione di Torino, era una delle stelle polari della politica di questa istituzione.
Mi pare che da allora ad oggi la situazione sia cambiata radicalmente parlare oggi di riequilibrio regionale mi pare un anacronismo. Per la verità i risultati di questa legge, dal punto di vista quantitativo sembrano apprezzabili, perché nelle aree industriali che sono state realizzate con questo tipo di finanziamenti si sono localizzate circa seicento attività per alcune migliaia di posti di lavoro. Sarebbe interessante capire in che misura questi posti di lavoro sono nuovi posti di lavoro o semplicemente attività trasferite.
Credo comunque - peccato che non ci sia l'Assessore al lavoro, da cui credo dipenda l'attuazione di questa legge - che un momento di verifica si imponga. Se in questa occasione non è stata fatta una discussione di merito rivolta anche a valutare se la legge debba trovare continuazione o meno nella prossima scadenza annuale questa riflessione si impone e noi chiediamo che l'Assessorato predisponga una relazione sullo stato di attuazione della legge.
Con questa richiesta, che spero possa trovare risposta, se non da parte dell'Assessore da parte del Presidente Ghigo, noi confermiamo il voto espresso in aula, però gradiremmo sapere se la nostra richiesta di avere una relazione più puntuale, più dettagliata sullo stato di attuazione della legge può essere accolta.



PRESIDENTE

Presidente, lei dà assicurazione perché questa relazione sullo stato di attuazione possa essere svolta? GHIGO, Presidente della Giunta regionale Mi impegno a fare questa relazione, come richiesto dal Consigliere Vindigni.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 33 voti favorevoli e 4 contrari.
Pongo ora in votazione l'immediata esecutività della deliberazione, ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame proposta di deliberazione n. 315: "Modifiche alla DCR del 27/7/1982 n. 320-6862. Adeguamento dell'aliquota relativa al costo di costruzione degli edifici residenziali"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 315, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Ricordo che in Commissione hanno espresso voto favorevole i Gruppi Forza Italia, CDU e AN; non hanno partecipato alla votazione i Gruppi Patto dei Democratici, PPI, Verdi Democratici e PDS.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 13 astensioni.


Argomento: Contratti ed appalti

Esame proposta di deliberazione n. 339: "Adesione della Regione Piemonte alla costituzione dell'Associazione federale delle Regioni, Province Autonome, ANCI e UPI denominate ITACA (Istituto per la trasparenza aggiornamento e certificazione degli appalti" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 13) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n.
339.
L'Assessore Gallarini non è presente, per cui rinviamo la discussione alla seduta di domani.


Argomento: Centri intermodali

Esame proposta di deliberazione n. 347: "Adeguamento del progetto generale di intervento per la realizzazione del Centro Intermodale Merci di Novara Boschetto" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 347, di cui al punto 14) all'o.d.g.
In Commissione si sono espressi favorevolmente i Gruppi Forza Italia Alleanza Nazionale, Pensionati per l'Europa e, a titolo personale, la Consigliera Manica.
L'Assessore Masaracchio non è presente: rinviamo la discussione alla seduta di domani.


Argomento: Musei - Parchi e riserve - Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 384: "Programma di istituzione degli Ecomusei. L.R. 14/3/1995, n. 31, art. 2" - Esame ordine del giorno n. 387


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 384, di cui al punto 15) all'o.d.g.
In Commissione si sono espressi favorevolmente i Gruppi Forza Italia Alleanza Nazionale, PDS, CCD, PPI, Patto dei Democratici, Pensionati per l'Europa e Lega Nord per l'indipendenza della Padania; non ha partecipato al voto il Gruppo Rifondazione Comunista.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO Grazie, Presidente. Questa è una deliberazione molto importante, che passa come osservavo con alcuni colleghi - alla fine di una seduta molto impegnativa, probabilmente con una certa rapidità.
La deliberazione fa riferimento ad un provvedimento legislativo in fase di prima attuazione. In Commissione abbiamo votato a favore del provvedimento facendo alcune valutazioni che hanno riguardato numerosi Gruppi presenti insieme all'Assessore. Da queste valutazioni è scaturita anche la presentazione di un ordine del giorno, collegato alla deliberazione, del quale abbiamo già discusso con l'Assessore.
La deliberazione prevede una serie di realizzazioni di progetti che abbiamo condiviso. Si è discusso non tanto di alcune esclusioni - così le abbiamo volute recepire - quanto di non immediate realizzazioni di altri progetti.
Per esempio, abbiamo discusso di un progetto presentato dal Comune di Rima che riguarda la cultura Valser e, nell'arco di quella discussione, abbiamo valutato se chiedere un primo stanziamento, in modo da dare la possibilità di approfondire il progetto presentato che, dalla relazione dei funzionari e dei tecnici presenti, veniva illustrato come un progetto che consentiva un primo approccio al problema. Visto, però, l'impianto della legge, che prevede un Comitato scientifico che esamina i progetti presentati (il Comitato scientifico è presieduto dall'Assessore), abbiamo ritenuto di presentare un ordine del giorno, costruito in maniera da suggerire e rappresentare al Comitato scientifico l'esigenza, che la Commissione aveva valutato, di ampliare il progetto presentato dal Comune di Rima, in modo che anche questo tipo di culture, che non sono assolutamente minori, ma che se non sostenute possono essere accantonate, non vengano perse. Insieme all'approvazione della deliberazione, delle proposte ed iniziative che in essa già vengono rappresentate, riteniamo di fare riferimento a queste altre progettualità.
Credo che si debba qui dire - e lo dico al Presidente del Consiglio in particolare, in quanto Presidente degli Stati Generali del Piemonte - che nel momento in cui in Piemonte si va a parlare dell'identità e a ricercare la nostra identità, su sollecitazione dei Comuni più piccoli, delle associazioni, di comunità che sembrano talvolta lontane dal centro, abbiamo l'indicazione di quella che non soltanto è stata la nostra identità, perch qui non facciamo la storia del come eravamo, ma di quelle che vengono vissute ancora come identità dell'oggi e che possono rappresentare modelli di qualità della vita.
Alcuni dei progetti presenti nella deliberazione di oggi sono il frutto di proposte di Comuni, di Associazioni. Sono quelle realtà e ricerche di identità che i vari territori hanno già scelto e nei quali i vari territori già si riconoscono.
Questa deliberazione, ma soprattutto la legge sugli Ecomusei, rappresenta il sostegno, da parte della Regione Piemonte, di alcuni valori delle nostre terre. Questi progetti non sono rivolti al passato, molto sovente riguardano culture contadine, culture collinari, culture montane riferimenti di carattere etnico, riferimenti di carattere linguistico e rappresentano delle eccellenze che, anche in quei territori che magari possono sembrare i più lontani o i meno sostenuti, vengono evidenziate.
Quando chiediamo, Presidente, quanto costano gli Stati Generali, noi vorremmo che, all'interno di questi costi, venissero anche individuati i finanziamenti, perché se c'è un'anticipazione di alcuni aspetti degli Stati Generali, questa deliberazione rappresenta, ad esempio, un'anticipazione.
Ed è per questo che abbiamo voluto, anche con l'ordine del giorno rispettare l'impianto della legge, proprio perché fa riferimento ad un Comitato scientifico, e quindi dire: "Mettiamo 5 milioni o 10 milioni" poteva probabilmente essere un po' conflittuale con il fatto che abbiamo dato al Comitato scientifico il compito di proporre.
Ci auguriamo che nel 1997 questa legge, in relazione al lavoro di carattere generale che la Regione si è data, venga finanziata di più. Faccio riferimento alla discussione che abbiamo avuto con il collega Foco in I Commissione pochi giorni fa: le leggi esistono e noi dobbiamo rispettarle ma possiamo anche darci delle priorità e dire che questa è una normativa che può e deve essere finanziata di più, perché rientra all'interno del grandissimo progetto culturale e di identità degli Stati Generali rispetto al Piemonte.
Questa deliberazione prevede alcune indicazioni; l'ordine del giorno ne mette in evidenza un'altra, ma credo che sulla strada della valorizzazione del territorio, della conoscenza del territorio, dell'identità che le piccole comunità danno a se stesse e chiedono che la Regione riconosca, si debba andare avanti, raccordandola sempre di più al grande progetto generale.
Quando dicevo al prof. Vattimo: "Venga in tram con noi", era un'espressione che riguarda Torino.
Pertanto credo che si debba suggerire alle grandi intelligenze che si cerca di mettere intorno al tavolo degli Stati Generali - perché intorno al tavolo degli Stati Generali si vogliono mettere in fondo le grandi intelligenze, talvolta quelle intelligenze che, essendo impegnate su altre sintesi di livello nazionale, come ad esempio il prof. De Rita, magari ci aiutano anche di più, con occhio esterno - di valutare quelle che sono le grandi risorse, naturali, culturali, paesaggistiche, di identità che le comunità esprimono.
Quindi chiederei alle grandi intelligenze degli Stati Generali - nelle varie loro espressioni, ma in questo caso nell'Area Identità, in maniera particolare - di esaminare, insieme al Comitato scientifico degli Ecomusei Comitato di grande spessore culturale, quelle che sono le proposte del Piemonte, di un Piemonte che può sembrare più povero, di un Piemonte che può sembrare più lontano, ma di un Piemonte che intanto sente e vuole vivere la propria identità, come noi tutti ricerchiamo.
Questi piccoli Comuni, queste associazioni ci dicono che sentono un'identità e allora noi dobbiamo leggere nei loro progetti, magari incompleti. Non è facile per una piccola comunità presentare dei progetti completi come invece potrebbe fare l'Università, ma dobbiamo guardare in questa direzione, cercando di capire quelle che sono le loro esigenze.
Queste proposte hanno anche il pregio di non essere centraliste, sono proposte che in qualche modo nascono non da forzature, non da ricerche a tavolino, ma dalla propria storia, da ciò che i piemontesi sentono di essere. Ci chiedono di essere aiutati a mantenere e a valorizzare storia identità, ma anche prospettive di sviluppo.
Come Gruppo abbiamo valutato positivamente le proposte che lei, Assessore ha fatto; ci siamo permessi, con questo ordine del giorno, di dare un'anticipazione anche rispetto ad altre proposte.
Credo si debba prestare molta attenzione alle proposte fatte male Assessore; non guardiamo le proposte fatte bene guardiamo le proposte più povere. Se da un piccolo Comune, da una piccola Comunità montana, da una collina qualcuno si mette insieme e fa arrivare alla Regione Piemonte una proposta fatta male, ricordiamo che probabilmente questa è quella che nel settore dei Comuni è l'università della strada, allora teniamola in considerazione, leggiamola meglio e cerchiamo di farla crescere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Il Gruppo Rifondazione Comunista riteneva che in questa deliberazione potesse essere compreso l'Ecomuseo di riconoscimento della cultura Valser.
Ciò poteva essere fatto con uno stanziamento all'interno del budget contenuto nella deliberazione, privilegiando questa iniziativa.
La Giunta è stata di diverso avviso. Noi abbiamo rinunciato a presentare un emendamento in questo senso, predisponendo, insieme alla compagna Spagnuolo, un ordine del giorno che voteremo.
Ci asterremo sulla deliberazione relativa agli Ecomusei, in quanto avremmo preferito inserire, fin d'ora, la cultura Valser fra le culture oggetto di finanziamento. Quindi il nostro voto sarà di astensione, non solo per il mancato inserimento dell'Ecomuseo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Angeleri.
ANGELERI, Assessore al turismo, sport e tempo libero Intervengo per dire che le dichiarazioni del Consigliere Chiezzi e della Consigliera Spagnuolo - già avanzate precedentemente in Commissione e condivise sia dal sottoscritto che dalla Commissione - sono già state inoltrate all'interno della Commissione tecnico-scientifica, come promesso all'interno della VI Commissione.
Quindi questo ordine del giorno è condivisibile e va ad aggiungersi alle richieste che, personalmente a nome di tutta la Commissione, avevo esposto al Comitato tecnico-scientifico. Da parte dei docenti universitari all'interno del Comitato, ci è stata data una risposta estremamente positiva in questo senso, già l'operato del Comitato andava nella direzione di valorizzare anche quelle che - come sottolineava la Consigliera Spagnuolo - sono considerate le culture più povere o le proposte meno ricche. Ritengo quindi che sia probabilmente anche una questione di priorità che all'interno del Comitato si deve dare.
I finanziamenti, da parte dell'Assessorato, sono sicuramente ancora esigui c'è comunque una richiesta di integrazione in questo senso. Nella peggiore delle ipotesi si può confermare lo stanziamento precedente, quindi questo in tempi di bilancio ristretto, è già una considerazione positiva. Il Comune di Rima, come mi è stato riferito dal Comitato, verrà preso in seria considerazione per quanto riguarda i progetti del 1997.



PRESIDENTE

Ringrazio la Consigliera Spagnuolo per la puntualizzazione che ha fatto su questo problema che mi vede assolutamente consenziente; vedete, questa mattina si parlava di dare un apporto alla legislazione che deve produrre questo Consiglio, invece qui si invertono i rapporti per cui è la legislazione che fornisce un contributo sostanziale al lavoro degli Stati Generali.
Siccome questo è uno dei settori in cui si articola l'Area Identità, credo che questo possa significare effettivamente una funzione da battistrada per l'intero progetto.
Ringrazio anche l'Assessore per aver portato avanti questa deliberazione sono a conoscenza che c'è un Comitato scientifico formato da persone - non voglio fare delle petizioni organicistiche - che si potrebbero conoscere in modo da poterle integrare nel lavoro generale degli Stati Generali e quindi mettere più a fuoco l'intera situazione.
Ringrazio ancora per il contributo, mi pare sia stata questa un'utile puntualizzazione sulla memoria storica, sulla vita di relazione, sulla cultura materiale che in queste terre si sviluppa e che vuole ancora essere una testimonianza, non tanto del passato, quanto della vita di oggi.
Pongo pertanto in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 30 voti favorevoli e 4 astensioni.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 387, collegato alla deliberazione n. 384, presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Cavaliere, Manica, Chiezzi, Bertoli e Peano, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerate le finalità espresse nella legge n. 31/95 con la quale la Regione promuove l'istituzione di Ecomusei sul proprio territorio allo scopo di valorizzare la memoria storica, la vita, la cultura materiale, le tradizioni, le attività ed il modo in cui l'insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l'evoluzione del paesaggio considerata l'importanza che tale legge assume per il Piemonte che presenta un territorio ricco di culture, che rischierebbero di disperdersi se non si intervenisse per la loro salvaguardia con apposita legislazione considerato che anche la cultura locale va salvaguardata per non disperdere tradizioni più deboli, perché circoscritte sul territorio, ma testimonianza di memoria storica considerato che il progetto Valser non è stato finanziato rendendo più difficile conservare la memoria di tale cultura preso atto che il Comitato scientifico, individuato nella legge n. 31/95, e costituito con DGR n. 179, ha già esaminato e valutato i relativi progetti pervenuti ritenendoli incompleti considerato che nella seduta della V Commissione dell'8/11/1996 l'Assessore competente si è impegnato a sottoporre all'attenzione del Comitato scientifico l'esigenza del completamento del relativo progetto inerente la cultura Valser impegna il Presidente della Giunta regionale del Piemonte e l'Assessore competente affinché vengano sostenute iniziative come quella proposta dal Comune di Rima, nel rispetto del dispositivo di legge e dei criteri fissati in delibera, onde evitare che vadano perse profonde tradizioni culturali seppur circoscritte ad un piccolo territorio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,15)



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