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Dettaglio seduta n.93 del 04/12/96 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 5) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Deorsola, Farassino e Riggio e per la seconda parte della seduta il Presidente Ghigo.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti: progetto di legge n. 249: "Disciplina speciale e transitoria delle attività di promozione ed orientamento professionale in campo sanitario" progetto di legge n. 252: "Modificazioni alla L.R. 9/10/1995, n. 72: 'Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socio economico delle zone montane e modifiche alla L.R. 18/6/1992, n. 28 già modificata dalla L.R. 18/6/1992, n. 29', così come modificata dalla L.R.
6/8/1996, n. 58".



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda, dunque, alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 35 hanno risposto SI' 35 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ricordo che i lavori termineranno stamane alle ore 12,30 e che ci sarà la disponibilità di un pullman per recarsi a Casale per il funerale di Paolo Ferraris.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Viabilità

Esame progetto di legge n. 117: "Modificazioni alla delimitazione dei bacini di trasporto di cui all'art. 39 della L.R. 23/1/1986, n. 1 'Legge generale sui trasporti e sulla viabilità'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 117, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Galli, che ha facoltà di intervenire.



GALLI Daniele, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, la L.R. 23/1/1986, n. 1 'Legge generale sui trasporti e sulla viabilità' prevede all'art. 39 che in sede di prima applicazione della legge medesima, il territorio della regione sia suddiviso in diciassette bacini di trasporto, come definiti nell'apposito elenco allegato alla legge. Ciascun bacino di trasporto è costituito da Comuni appartenenti tutti ad una medesima Provincia.
Giova ricordare che i bacini sono definiti dalla legge come aree entro le quali si attua un sistema di trasporto pubblico integrato e coordinato in rapporto alle necessità di mobilità. Essi costituiscono inoltre il riferimento per lo svolgimento delle funzioni e dei compiti assegnati alle Province dalla legge regionale.
Con l'emanazione del DL 6/3/1992, n. 248 'Istituzione della Provincia di Biella' e del DL 30/4/1992, n. 277 'Istituzione della Provincia del Verbano Cusio Ossola' emerge, ovviamente, che la composizione dei bacini di trasporto relativi alle Province di Novara e Vercelli, così come inizialmente definiti, non corrisponde alla condizione di appartenenza di tutti i Comuni del bacino ad una medesima Provincia. Da qui l'esigenza della nuova delimitazione proposta con il progetto di legge oggi in esame fermo restando che ulteriori modificazioni ai bacini funzionali all'organizzazione dei servizi di trasporto pubblico potranno essere valutate con il Secondo Piano regionale dei trasporti di prossima approvazione.
Il progetto di legge, assegnato all'esame referente della II Commissione consiliare in data 2/2/1996, è stato inviato in consultazione alle Province, all'URPP ed all'ANCI.
Le osservazioni pervenute confortano la nuova proposta di delimitazione e la II Commissione, dopo attento esame, ha licenziato con parere favorevole a maggioranza il disegno di legge nel testo allegato. Ne auspico ora l'approvazione da parte di questa assemblea".
In Commissione hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, Pensionati per l'Europa; si è astenuto il rappresentante del Gruppo Rifondazione Comunista; non hanno partecipato alla votazione i rappresentanti dei Gruppi PDS, Lega Nord Piemonte per l'indipendenza della Padania, PPI, Patto dei Democratici.



PEANO PIERGIORGIO



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 30 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 30 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI' 30 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Acque minerali e termali

Esame progetto di legge n. 205: "Modifiche ed integrazioni della L.R. 12/7/1994, n. 25 'Ricerca e coltivazione di acque minerali e termali'"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il progetto di legge n. 205, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il progetto di legge è stato approvato in Commissione con il voto favorevole dei Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU e PPI; si è astenuto il Gruppo PDS e non hanno partecipato al voto i Gruppi Patto dei Democratici, Rifondazione Comunista e Lega Nord Piemonte per l'indipendenza della Padania.
Relatore è il Consigliere Casoni, che ha facoltà di intervenire.



CASONI William, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La proposta di modificazione dell'art. 25 della L.R. n. 25/94 'Ricerca e coltivazione di acque minerali e termali', oggi in esame, costituisce una risposta organica alle istanze di quella parte dei concessionari di acque minerali che gestiscono fonti utilizzate per la mescita e la distribuzione dell'acqua a titolo gratuito.
L'attuale canone annuo per tali concessioni è pari a L. 14.500 per ettaro, con un minimo di L. 1.500.000 oltre gli oneri fiscali e non fa distinzione fra concessionari che gestiscono veri e propri stabilimenti per cure idropiniche e termali, traendone un beneficio economico, e quelli che gestiscono fonti di mescita senza ricavarne alcun reddito.
Da ciò sono derivate le rimostranze di alcuni concessionari che, con l'entrata in vigore della normativa regionale, si sono visti aumentare il canone annuo da L. 3.200 per ettaro, con un minimo di L. 50.000 (DL n. 230) agli attuali canoni fissati nella legge regionale per la quale si propone la modifica.
Di fatto molte sorgenti minerali sono ubicate nell'ambito di aree attrezzate, in cui si svolgono collaterali attività turistico-ricettive (alberghi, ristoranti) la cui clientela viene richiamata solo marginalmente dalle qualità salienti delle fonti minerali, ma principalmente dalle offerte di tipo alberghiero.
Le spese sostenute da tali concessionari risultano già gravose per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle fonti e per il loro buon governo e a ciò vanno aggiunte le spese per l'esecuzione periodica di analisi di controllo sulla composizione delle acque presso laboratori autorizzati.
Si propone pertanto di integrare l'art. 25 della normativa regionale vigente applicando, per quelle concessiorie minerarie impiegate non a scopo di lucro, ma a titolo gratuito, una riduzione del 50% del canone annuo che passerebbe dalle attuali L. 14.500 a L. 7.500 per ettaro, mentre il minimo complessivo da L. 1.500.000 a L. 750.000.
Sono esonerate dal versamento del canone annuo le Amministrazioni comunali, titolari di concessioni per acque minerali termali, che provvedono direttamente alla gestione delle fonti minerali, senza peraltro esercitare attività di imbottigliamento e commercializzazione, elemento questo, introdotto nel corso dei lavori della Commissione.
Inoltre, con il disegno di legge in esame, si prevede agli artt. 3, 4 e 13 l'adozione di una deliberazione della Giunta regionale in sostituzione del previsto regolamento, al fine di rendere più immediata e snella la procedura prevista; i Comuni sui quali viene operata tale modificazione vengono, per l'applicazione di una corretta tecnica legislativa interamente riportati nel corpo dell'articolato".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Come Gruppo ci asterremo sull'insieme della legge e voteremo contro l'articolo che riduce del 50% il canone per i privati che utilizzano fonti di acque termali e minerali. Questo per due elementi. Il primo. Il canone precedente era vecchio di circa trent'anni: le 3.200 lire di trent'anni fa valevano assai più delle 14.000 proposte, oggi cifra che ridotta del 50 diviene a dir poco ridicola. In secondo luogo, ci sembra falso quanto si afferma nella relazione introduttiva alla legge: non crediamo sia marginale, per le strutture alberghiere, l'uso gratuito delle acque minerali. Pensiamo invece che queste strutture alberghiere e questi ristoranti che hanno la possibilità di utilizzare fonti di acqua minerale di una certa notorietà ne traggano un vantaggio in termini di valore aggiunto, che altri ristoranti non hanno. A nostro avviso, questo utilizzo di acque pubbliche, all'interno di un'iniziativa economica privata, deve essere retribuito.
Ci sembrava evidente che l'aumento del canone dovesse perlomeno adeguarsi all'inflazione degli ultimi trent'anni, sicuramente significativa. Siamo quindi contrari all'articolo e favorevoli a che i Comuni ne godano l'uso gratuito; è per questi motivi che ci asterremo sul testo globale della legge, mentre sull'articolo specifico voteremo contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Intervengo solo per riprendere quanto diceva il Consigliere Papandrea e far notare che l'aumento del canone che prevedeva la legge 12/7/1994, n. 25 è passato da L. 3.200 per ettaro a L. 14.500 per ettaro. Quindi praticamente, è aumentata in maniera considerevole.
Inoltre, coloro che gestiscono queste fonti, dalla mescita dell'acqua non hanno alcun ricavo diretto; è vero, può essercene uno indiretto, ma a questo punto dovremmo tassare anche chi ha un esercizio commerciale vicino ad una montagna di richiamo turistico.
Se c'è chi si prende in carico una zona turistica curandola e preservandola, non si vede perché non debba trarne benefici. Se l'acqua non viene imbottigliata e rivenduta, ma la si mesce gratuitamente, mi sembrano giuste delle agevolazioni; tra l'altro, costoro devono anche provvedere a controllarne la purezza, attraverso analisi batteriologiche, che dovrebbero tutelare coloro che la consumano - e quindi, oltre a non avere ricavi sopportano costi aggiuntivi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 30 astensioni 5 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 30 astensioni 5 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 30 astensioni 5 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Chiedo se all'art. 4 è possibile dividere il punto b) dal punto b) ter.



PRESIDENTE

Sembra non sia possibile operare un'articolazione differenziata all'interno dell'articolo.
Si proceda alla votazione dell'art. 4 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 26 astensioni 5 L'art. 4 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo l'inversione dell'o.d.g. e cioè di esaminare il progetto di legge n. 252: "Modificazioni alla L.R. 9/10/1995, n. 72 'Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socio-economico delle zone montane e modifiche alla L.R. 18/6/1992, n. 28 già modificata dalla L.R.
18/6/1992, n. 29', così come modificata dalla L.R. 6/8/1996, n. 58" precedentemente iscritto all'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'inversione è approvata con 32 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Comunita' montane - Montagna

Esame progetto di legge n. 252: "Modificazioni alla L.R. 9/10/1995, n. 72 'Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socio economico delle zone montane e modifiche alla L.R. 18/6/1992, n. 28 già modificata dalla L.R. 18/6/1992, n. 29', così come modificata dalla L.R. 6/8/1996, n. 58"


PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto il progetto di legge n. 252.
In Commissione tale progetto di legge ha ottenuto voto favorevole dai Gruppi PDS, Alleanza Nazionale e Forza Italia; si è astenuto il Gruppo Rifondazione Comunista.
Relatore è il Consigliere Bellion, che ha facoltà di intervenire.



BELLION Marco, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, l'esigenza di dare corso alla proposta di legge in oggetto è sorta a causa del protrarsi dell'esame del disegno di legge n. 210, Testo Unico delle leggi sulla montagna, cui le disposizioni in esso contenute accedono necessariamente, dilazione dovuta soprattutto all'espletamento delle incombenze relative alla notifica dello stesso all'Unione Europea.
Quanto all'art. 1, infatti, va rilevato che la legge 6/8/1996, n. 58 che già aveva sostituito il comma quarto dell'art. 21 della L.R. 9/10/1995 n. 72, ne limitava la vigenza al 1996, in previsione dell'entrata in vigore del Testo Unico di cui sopra, il quale, peraltro, all'art. 53, ne riprende integralmente il contenuto. La proroga di tale disposizione fino al 31/12/1997 si rende indispensabile al fine di evitare il vuoto normativo che si verrebbe a creare qualora, come sembra probabile, il disegno di legge n. 210 non fosse approvato entro la fine dell'anno in corso.
Analoghe ragioni sorreggono poi l'ulteriore proroga contenuta nell'art.
2, che si giustifica anche in ragione del fatto che, ove il disegno di legge n. 210 non entrasse in vigore entro il 31/12/1996, come è ormai certo, acquisterebbe efficacia la ridelimitazione delle Comunità montane già effettuata dalla legge 18/6/1992 n. 28, la quale, oltre ad essere in parte diversa da quella attualmente prevista all'interno del Testo Unico delle leggi sulla montagna, non sarebbe preceduta, come invece è espressamente contemplato dal disegno di legge n. 210, da una fase transitoria di preparazione, con effetti deleteri per le Comunità stesse".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento politiche per la montagna

Si tratta di un provvedimento che prende atto della necessità di prolungare la vigenza dell'attuale sistema legislativo, stante le difficoltà che la Commissione europea ha dato alla notifica del Testo Unico.
Semplicemente questo testo di legge ci consente di mantenere l'attuale situazione sia nella composizione delle Comunità montane, sia nel sistema di erogazione dei finanziamenti.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dall'Assessore Vaglio: al comma primo, lettera b), dopo le parole "Enti pubblici", vengono soppresse le parole "o a soggetti privati".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

L'emendamento pone delle date. Noi ci asterremo perché è vero quello che ha detto l'Assessore Vaglio, ma è anche vero che gli Assessorati, il governo di questa Regione dovrebbe sapere che occorre il giudizio della Comunità europea su una serie di provvedimenti di legge. Quindi nulla avrebbe impedito che fosse stato mandato in tempo in modo da poter seguire l'iter in modo normale. Pertanto pensiamo che a questo punto può darsi che sia un provvedimento necessario, però la responsabilità del ritardo è della Giunta.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 32 voti favorevoli e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 32 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 32 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 32 astensioni 4 L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 37 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Attivita" delegate alle USSL (vigilanza, formazione)

Esame progetto di legge n. 247: "Modificazioni alla L.R. 13/4/1995, n. 62 'Norme per l'esercizio delle funzioni socio-assistenziali'"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il progetto di legge n. 247, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Il provvedimento ha ottenuto i voti favorevoli dei Gruppi Forza Italia PDS, Alleanza Nazionale, CDU e Patto dei Democratici. Non ha partecipato al voto il Gruppo Rifondazione Comunista.
Relatore è il Consigliere Casoni, che ha facoltà di intervenire.



CASONI William, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Svolgere un'attenta vigilanza significa anche garantire uniformità di giudizio sul territorio. Proprio a tal fine si prevede, con il presente disegno di legge, di attribuire la competenza in materia di vigilanza socio assistenziale (L.R. n. 62/95) alle Unità Sanitarie Locali (UU.SS.LL.). Si considera infatti che le UU.SS.LL. presentano un ambito territoriale sufficientemente ampio e adeguato all'esigenza di garantire uniformità e personale tecnico adatto alle funzioni di controllo.
L'attività è svolta attraverso Commissioni, delle quali fanno parte anche personale socio-assistenziale messo a disposizione dai soggetti gestori di detta attività.
Oggetto del controllo è il rilascio, la sospensione o la revoca delle autorizzazioni al funzionamento, nonché il controllo e la verifica che nel tempo siano mantenuti i requisiti gestionali e strutturali previsti per ottenere l'autorizzazione al funzionamento.
Fa eccezione il territorio del Comune di Torino, nel quale tali funzioni sono affidate al Comune di Torino, in attesa di definire un istituto di sovraordinazione alle Aziende.
Relativamente alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e alle competenze relative alla formazione professionale, la competenza è lasciata ai soggetti che gestiscono tali attività socio assistenziali secondo le forme di cui all'art. 13, comma quarto, della L.R.
n. 62/95.
La scelta trova motivazione nella mancanza di competenza in campo sanitario e nella necessità che il controllo sia effettuato da soggetti che strutturalmente siano idonei a farlo. In questo caso prevale l'opportunità di avere ambiti territoriali più limitati di quelli delle Aziende sanitarie locali per una migliore conoscenza dei problemi connessi al controllo".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, desidero innanzitutto svolgere una valutazione rispetto al metodo con il quale è stata licenziata questa legge.
Il nostro Gruppo, insieme al Consigliere Cavaliere, circa otto mesi fa presentò una proposta di legge di modifica sulle funzioni socio assistenziali della legge n. 62 al fine di concretizzare l'intervento socio assistenziale sul territorio definendo le funzioni e gli ambiti.
Questa proposta di legge non è mai stata affrontata in Commissione e seppur tocca un ambito diverso di intervento avevamo chiesto che questa proposta che modifica la legge n. 62 fosse considerata, perché noi ritenevamo che il discorso era comunque collegato, insieme a quella da noi presentata. In Commissione non si è dato in alcun modo peso alle nostre preoccupazioni e si è proceduto nell'approvazione di una modifica alla legge n. 62 quando vi erano in campo altri problemi. Esprimiamo quindi la nostra non condivisione del metodo con cui certe questioni vengono affrontate.
In riferimento invece al merito di questo disegno di legge, il nostro sarà un voto di astensione non perché non condividiamo la necessità di forme di controllo attraverso le UU.SS.LL. che sono gli organi più deputati al controllo stesso attraverso i consorzi, ma perché riteniamo che tutta questa partita del socio-assistenziale in generale sia stata presa con non molta serietà da parte dell'Assessorato, considerando che anche in questa proposta di legge i termini per l'approvazione delle forme di consorzio si ribadiscono entro il 31 dicembre. Noi sappiamo benissimo, invece, che entro il 31 dicembre non ci saranno tutte le adesioni alle forme associate o non per la svolta delle funzioni assistenziali perché tutti i Comuni o perlomeno gran parte di essi si trovano ancora in estrema difficoltà.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 27 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 27 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 27 astensioni 4 L'art. 3 è approvato.
Emendamenti presentati dai Consiglieri Goglio e Casoni: 1) dopo l'art. 3 è inserito il nuovo art. 4: "Art. 4 1. Qualora gli Enti locali abbiano stipulato fra loro convenzioni per la gestione delle attività socio-assistenziali, ai sensi dell'art. 24 della legge n. 142/90, oppure abbiano conferito la delega all'Azienda USL per la gestione delle attività stesse, stipulando la convenzione di cui all'art. 5 della L.R. 18/1/1995, n. 8 (Finanziamento, gestione patrimoniale ed economico-finanziaria delle Unità Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere) entro il 31/12/1996, oppure gestiscano direttamente, ai sensi dell'art. 13, comma secondo, lettera d), della L.R. n. 62/95 modificata ed integrata, il trasferimento del personale di cui all'art. 41, comma primo della L.R. n. 62/95 modificata ed integrata, viene effettuato entro e non oltre il 31/3/1997.
2. Fino alla data dell'inquadramento del personale nella propria pianta organica, i Comuni trasferiscono all'Azienda USL le risorse finanziarie di propria competenza relative al personale di cui al comma primo".
2) Dopo l'art. 4 è inserito il nuovo art. 5: "Art. 5 1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 127 della Costituzione e dell'art. 45 dello Statuto regionale ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi della comma sesto dell'art. 45 dello Statuto regionale".
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Visto che questo emendamento ci è pervenuto in questo momento ci chiedevamo quali sono le motivazioni che hanno spinto l'Assessore a presentare questo tipo di emendamento in aula.
Chiediamo pertanto cortesemente all'Assessore di fornirci delle spiegazioni, anche al fine di approfondire l'argomento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza e servizi

Ci sono dei Comuni, ad esempio quello di Novara, che pur avendo già deciso cosa fare non ha il tempo materiale per procedere all'approvazione della pianta organica. Pertanto, si troverebbero scoperti (si tratta di circa 120/130 persone, faccio solo un esempio, ma il grosso del problema riguarda la Provincia di Novara e i Comuni limitrofi) e quindi per un mese un mese e mezzo non sarebbero in carico né ai Comuni né alle UU.SS.LL.
Questo ha creato una giusta preoccupazione nel personale, perché non sapevano quale sarebbe stata la loro destinazione. Io mi sono quindi impegnato a presentare questo emendamento, per tranquillizzare il personale affinché tutto proceda regolarmente nell'assistenza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Sono d'accordo con quanto ha detto l'Assessore Goglio. Il problema evidenzia la necessità del provvedimento che stiamo esaminando: soprattutto alcune Province importanti, particolarmente in ritardo, non riuscirebbero anche assumendo decisioni in questi giorni, come peraltro stanno già facendo - a completare il processo previsto dalla legge n. 62. Quindi confermo questa esigenza.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione gli emendamenti testé discussi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono approvati con 26 voti favorevoli e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione del nuovo art. 4 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 26 astensioni 4 Il nuovo art. 4 è approvato.
Si proceda ora alla votazione del nuovo art. 5 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 26 astensioni 4 Il nuovo art. 5 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 35 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Esame progetto di legge n. 215: "Partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di una Fondazione avente finalità di promozione internazionale di Torino e del Piemonte" - Esame ordine del giorno n. 380


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 215, di cui al punto 8) all'o.d.g.
A tale provvedimento è connesso l'ordine del giorno n. 380 presentato dai Consiglieri Gallarini, Montabone, Ghiglia, Vaglio e Rubatto.
Ricordo che in Commissione hanno espresso voto favorevole i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU e PDS; non ha partecipato al voto il Gruppo Rifondazione Comunista.
E' relatrice la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, il disegno di legge in esame prevede la partecipazione della Regione, quale socio fondatore e con un impegno finanziario di 1 miliardo, ad un'Agenzia, avente natura giuridica di fondazione, per la promozione e lo sviluppo economico-sociale del Piemonte.
Si tratta di un intervento che si colloca nel solco delle attività volte a promuovere condizioni favorevoli allo sviluppo economico-sociale del Piemonte. In analogia all'adesione della Regione all'Associazione 'Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi', disposta con la recente L.R. 30/4/1996, n. 25, ed in prospettiva di un rafforzamento della penetrazione delle imprese piemontesi sui mercati esteri.
Lo strumento in esame, concepito sulla scorta di esperienze da tempo positivamente avviate in altri Paesi dell'Unione Europea, con un approccio pro-attivo di marketing, si propone di elaborare strategie e di definire iniziative idonee ad attrarre investimenti esteri.
L'Agenzia, alla quale si propone di aderire, ha come soci fondatori: la Città di Torino, Unioncamere Piemonte, Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi, CCIAA di Torino, Federpiemonte, Unione Industriale di Torino e l'Associazione Piccole e Medie Industrie di Torino e provincia, la Provincia di Torino ed altre Province piemontesi che ritengano di partecipare all'iniziativa (individualmente o tramite la loro Associazione).
Alla Fondazione dovrebbe, poi, affiancarsi un'Associazione (sostenitori della Fondazione) aperta ad altri soggetti pubblici e privati, con lo scopo di sostenere finanziariamente, ma anche operativamente le attività definite dagli organi della Fondazione.
Gli obiettivi e le modalità di intervento dell'Agenzia possono essere sintetizzati come segue: far conoscere e promuovere all'estero il sistema (economico infrastrutturale - tecnologico di qualità della vita) Piemonte-Torino promuovere e sviluppare nuove opportunità di insediamenti produttivi esteri, specie nelle aree a declino industriale promuovere ed attrarre in Piemonte investimenti e partnerships di società estere in società piemontesi promuovere azioni di marketing urbano e territoriale, finalizzate alla valorizzazione delle opportunità immobiliari della regione e dell'area metropolitana torinese curare le attività di accoglienza a favore delle iniziative in via di insediamento, mediante uno sportello integrato (sportello unico) che offra assistenza globale agli investitori.
In particolare, sul fronte degli investimenti immobiliari e territoriali (ivi inclusi i 'prodotti' conseguenti alle operazioni realizzate con i fondi di cui al Regolamento n. 2081, quali i parchi scientifici e tecnologici, i poli integrati di sviluppo e le aree industriali attrezzate) l'intervento di marketing non dovrà privilegiare solo attività pubblicitarie e di immagine, ma configurarsi - come peraltro già avviene in altri Paesi europei - come condizione di 'pianificazione strategica' per avviare attività di: prospezione, comunicazione e promozione mirata, accoglimento ed assistenza post-insediamento miglioramento dell'offerta dei servizi prodotti in essere, valutazione periodica ed eventuale ridefinizione dei servizi e dei prodotti offerti da Enti o istituzioni, individuazione ed offerta dei servizi eventualmente mancanti in base alla domanda.
Pertanto, la Fondazione dovrà raccordare l'azione di promozione esterna con l'azione di modifica e miglioramento dei servizi offerti dagli Enti pubblici e dalle società miste.
Il modello operativo prevede alcuni grossi blocchi di attività attorno ai quali costruire l'organizzazione: attività e servizi di promozione e supporto indifferenziati, seguita dalla selezione ed individuazione di un target qualificato di clienti ad alto potenziale, sui quali concentrare gli sforzi attività di vera e propria 'vendita' delle opportunità di investimento.
Al fine di non disperdere risorse ed energie già presenti nella realtà piemontese, la fondazione/agenzia dovrà anzitutto censire, coordinare e razionalizzare e, se del caso, integrare le attività di carattere promozionale che altri organismi già compiono, attivando accordi di collaborazione e valorizzazione reciproca delle esperienze, del patrimonio informativo e delle attività dei diversi soggetti già operanti sul territorio.
Per quanto concerne gli aspetti finanziari, oltre al fondo di dotazione iniziale che si prevede di circa 5 miliardi (a questo fine la Città di Torino ha già impegnato 2 miliardi), le analoghe esperienze estere e lo stesso studio di fattibilità portano a stimare in circa 4 miliardi il costo di gestione corrente annuo, assumendo tale valore come soglia minima necessaria a garantire livelli accettabili ai programmi di attività. Tale costo potrà essere sostenuto da contribuzioni dei soci fondatori, con ovvia prevalenza negli apporti della Regione, della Città di Torino e degli Enti Camerali, nonché in misura inferiore dai soci sostenitori della Fondazione.
La VII Commissione ha espresso il proprio parere favorevole alla partecipazione della Regione Piemonte all'Agenzia, dopo aver acquisito il parere favorevole della I Commissione ed aver esaminato l'atto costitutivo lo Statuto ed il Piano operativo, propedeutico a quello costitutivo realizzato dalla Finpiemonte S.p.A.
In Commissione è inoltre emersa l'opportunità di accompagnare la proposta di legge con un ordine del giorno del Consiglio che si connoti come un vero e proprio mandato operativo per coloro i quali saranno chiamati ad operare concretamente in seno all'Agenzia".
Devo ancora rilevare che è stato presentato un emendamento a firma del Consigliere Vindigni e della sottoscritta, che porta ad emendare il primo comma dell'art. 2. Abbiamo ritenuto necessario presentare questo emendamento in funzione del fatto che all'art. 2, comma primo, si indicava soltanto che la Regione, nel corso della predisposizione dei bilanci di previsione, prevedeva questi contributi. Si è pensato che sarebbe stato opportuno vincolare la decisione in ordine all'importo del contributo sulla base dell'attività svolta nell'anno precedente e sulla base di quanto previsto per l'anno successivo; inserire, inoltre, la necessità da parte del Consiglio di prendere atto di quella che sarà una relazione che annualmente l'Agenzia presenterà alla Giunta sull'attività svolta prima dell'approvazione del bilancio della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Casualmente al Consiglio regionale odierno sono iscritti tre provvedimenti che potrebbero essere ascritti alla stessa famiglia: il provvedimento attualmente oggetto d'esame, l'approvazione del nuovo Piano del Centro Intermodale Merci di Novara e l'approvazione del Piano 1996/1997 di attuazione della L.R. del 1980 rivolta a favorire il riequilibrio industriale a carattere regionale.
Le politiche che la Regione ha messo a punto nel tempo per favorire lo sviluppo socio-economico andrebbero verificate e calibrate, per evitare che le leggi nate in un determinato momento (per esempio, quella relativa al riequilibrio regionale, quando appunto l'occupazione industriale era concentrata a Torino) vadano avanti per forza di inerzia e stancamente perdendo magari di attualità. Così come la deliberazione relativa all'approvazione del Centro Intermodale Merci di Novara, che corrisponde ad una visione dei problemi dell'industria piemontese e torinese degli anni '70, che oggi sono del tutto diversi in termini di logistica industriale rispetto a come venivano posti negli anni '70. Il nostro corpus legislativo andrebbe quindi aggiornato con nuove leggi finalizzate allo sviluppo socio economico della nostra regione.
La legge di cui stiamo discutendo va nella direzione di attrezzare il sistema Regione di nuovi strumenti, per favorire investimenti e quindi occupazione. Tutti noi sappiamo - tant'è che è prevista una seduta di Consiglio dedicata a questo tema - che il problema dell'occupazione in Piemonte ha raggiunto, in particolare in talune aree, livelli di allarme e drammaticità non trascurabili. L'impegno nostro dovrebbe essere rivolto a favorire quegli investimenti che creano nuova occupazione.
L'adesione da parte della Regione alla Fondazione - di cui oggi dobbiamo discutere - è certamente importante sia per le finalità che si pone - creare condizioni favorevoli allo sviluppo - sia per le risorse economiche che si mettono a disposizione della stessa - 15 miliardi in quattro anni - sia per le persone che si impegnano in questa sfida. Il Presidente della Fondazione è Gian Mario Rossignolo, il Vicepresidente è il prof. De Matteis; questo significa che la società piemontese sente questa sfida, accompagna le scelte del sistema politico e si spende per raggiungere questo obiettivo.
Questa iniziativa - dobbiamo averne consapevolezza: è inutile autocelebrarsi - giunge tardiva; la globalizzazione dell'economia, che sta alla base del processo degli investimenti diretti esteri, caratterizza l'economia mondiale almeno da due decenni. L'Europa ha tratto vantaggi da questo processo di globalizzazione: investimenti importanti sono stati fatti nel nostro continente per iniziativa soprattutto di giapponesi ed americani; in vent'anni la percentuale degli investimenti diretti esteri fatti in Europa, calcolata sul PIL prodotto dai Paesi della Comunità, è passata dall'8% al 12%.
In Italia, tuttavia, la situazione è ben diversa. Nello stesso periodo la percentuale di investimenti diretti esteri in termini di percentuale sul PIL è passata dal 2% al 2,5%. La situazione italiana non è cambiata negli ultimi due anni; nel momento in cui abbiamo avvertito la necessità di entrare anche noi in questo processo di competizione aperto ormai da due decenni per la verità i risultati non sono stati adeguati. Intanto, i giapponesi hanno cominciato ad investire molto meno rispetto al periodo precedente; si calcola che la loro quota sia passata dal 6% all'1% rispetto al PIL europeo. Non solo, i tentativi a livello governativo in particolare con la legge n. 156 - legge Baratta - non hanno sortito risultati particolarmente significativi. Ma il fenomeno registrato negli ultimi due anni è che gli stranieri disinvestono; la Philips, di cui abbiamo parlato ieri, è un classico esempio di disinvestimento. La stessa cosa ha fatto l'Unilever; l'Italia entra in campo nel momento più difficile.
Dico questo proprio perché non dobbiamo farci molte illusioni; non basta aver creato una struttura per raggiungere l'obiettivo che ci proponiamo.
Accennavo prima all'esperienza non certo positiva della legge Baratta registro, in questo campo, l'atteggiamento di attesa delle organizzazioni economiche. Infatti al fondo di dotazione di questa Fondazione gli Enti pubblici contribuiscono nella misura dell'80% e le organizzazioni economiche nella misura del 20% circa. Non voglio certo fare "l'uccello del malaugurio", anche perché non sottovalutiamo l'impegno degli enti promotori, in primo luogo dal punto di vista economico. Sia per la dimensione importante delle risorse, complessivamente superiori a quelle stanziate dalla legge n. 156 per tutta l'Italia. La legge Baratta per favorire gli investimenti diretti esteri in Italia ha stanziato 10 miliardi; noi, con questo provvedimento, mettiamo in moto un meccanismo che ne stanzia 15 solo per la nostra Regione: è uno sforzo importante di cui non ci sfugge la dimensione.
Allo stesso modo non sottovalutiamo il fatto che il budget annuale di questa agenzia è tre volte e mezzo quello di un'agenzia analoga - agenzia francese. Le agenzie che hanno questa missione in Francia hanno un budget attorno ai 4 milioni di franchi - attorno al miliardo e 200 milioni; noi partiamo con una base di 4 miliardi.
Sono questi elementi importanti, che possono far pensare che questa nostra attività possa andare in controtendenza rispetto al quadro nazionale, che non è per nulla confortante e che - sia detto per inciso - è stato oggetto di un convegno organizzato proprio la settimana scorsa con la presenza del Ministro Fantozzi, dei rappresentanti della GEPI, dell'IPI e di tutte le organizzazioni che in Italia si occupano di investimenti diretti esteri, da cui scaturiva una visione non certo confortante. Noi ci mettiamo nelle condizioni di andare controtendenza, giochiamo una grossa scommessa.
Certamente, di questo tema in Commissione si poteva parlare di più approfondendo l'argomento; noi, nei limiti della discussione fatta abbiamo dato un contributo al miglioramento del provvedimento, recepito con l'emendamento di cui ha parlato prima la collega Ferrero. Ci pareva importante, nel momento in cui garantiamo una regolarità di flussi finanziari anche cospicui - si prevedono, per l'anno prossimo, 3 miliardi legare il contributo all'azione, all'efficacia, alla produttività di questa struttura. Ciò è stato fatto sia presentando l'ordine del giorno, che recepisce in parte, in maniera un po' generica - ma speriamo che nell'attuazione concreta questa genericità venga superata con importanti realizzazioni - due indicazioni date in Commissione. La prima è far sì che questa azione sia rivolta a conquistare investimenti diretti esteri verso l'Italia. Vedete, colleghi, le imprese italiane, le imprese piemontesi investono all'estero in misura massiccia. L'economia piemontese è un'economia internazionalizzata e globalizzata; è il sistema Italia, il sistema Piemonte che fa fatica ad attrarre investimenti, ad entrare come sistema nella globalizzazione. C'è una differenza che speriamo di coprire al più presto.
Abbiamo - ripeto - dato due indicazioni. Cooperare a livello macroregionale, quindi con la Regione Rhône-Alpes, con la Regione PACA, con la Svizzera, con le Regioni del Co.Tr.A.O., per intenderci, al fine di un'azione congiunta, da svolgere in campo mondiale, proprio per attrarre investimenti su quest'area. Sarebbe ingenuo pensare che questa competizione si possa giocare solo a livello di Piemonte; le macroaree integrate che giocano la sfida della globalizzazione sono aree di 70/80/90 mila kmq, con popolazione di 15/20 milioni di abitanti, in cui l'integrazione dell'area la pluralità delle attività presenti costituiscono il terreno di coltura il terreno di attrazione. La prima richiesta è quindi che si operi in maniera integrata con le altre Regioni.
Seconda indicazione è stata quella di rilanciare nella periferia piemontese, sfruttando e valorizzando i fermenti che si manifestano a livello dei sistemi locali, il discorso della competizione. Ci auguriamo che questo tema non sia lasciato al caso, non sia oggetto di una discussione una tantum, ma diventi uno di quelli caratterizzanti l'impegno politico della Regione e sia tenuto costantemente sotto osservazione magari impegnando l'osservatorio del mercato del lavoro, che svolge un'attività egregia per quanto riguarda la fotografia della situazione occupazionale, che in questo caso potrebbe recepire anche gli effetti occupazionali conseguenti all'attuazione positiva di questa agenzia.
Ci auguriamo che questa filosofia caratterizzi in qualche modo l'impiego dei fondi strutturali, stimolando i soggetti che proporranno progetti a focalizzarli in questa direzione e che si inviino persone valide, esperte e motivate nei diversi organismi di accompagnamento, dal Consiglio di amministrazione, all'assemblea dei soci fondatori, al Comitato consultivo.
Ci auguriamo che la Giunta si impegni a relazionare al Consiglio non in maniera burocratica o formale, ma con la volontà di proseguire un dialogo ed un confronto che recuperi i limiti di quello che è avvenuto in questa fase, in quanto il tema è estremamente importante per lo sviluppo economico e sociale della nostra Regione.
Con questa consapevolezza, e con questo augurio, confermiamo il nostro voto favorevole già anticipato in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

In Commissione noi non abbiamo votato questo provvedimento né abbiamo sottoscritto l'ordine del giorno di accompagnamento perché abbiamo non poche perplessità in merito: ci sono delle affermazioni che pensiamo siano insufficienti ed errate.
Con questo provvedimento si investe molto, si investono cifre consistenti, si crea una nuova istituzione, una nuova fondazione che ha delle finalità analoghe ad altre iniziative che la Regione ha assunto: abbiamo il finanziamento al Centro Estero delle Camere di Commercio, avremo poi l'EC-BIC, abbiamo la Finpiemonte, abbiamo una molteplicità di istituti che, da tempo, sono messi in campo per frenare il declino industriale del Piemonte, ma il bilancio è negativo.
Il bilancio di tutte queste iniziative è negativo innanzitutto perch si perdono soldi e dopo due o tre anni ci troviamo, per il fatto che si sia bruciato il capitale iniziale, a reinvestirne dell'altro. Sicuramente con il trascorrere del tempo ci troveremo a finanziare iniziative specifiche puntuali che vengono proposte, come quelle del Centro Estero delle Camere del Commercio che porta i giornalisti a spasso per il Piemonte a far loro vedere quanto è bello. c'è, insomma, una molteplicità di finanziamenti, ma il risultato è che - se aggiungiamo anche il non bilancio presentato, ma intuibile della politica dei fondi strutturali - in questa Regione non solo non si blocca il declino, ma lo si accelera.
Insieme al declino che si accelera (con le conseguenze che conosciamo: disoccupazione, fenomeno di crescente emarginazione ed impoverimento della nostra Regione) abbiamo però una moltiplicazione di istituzioni che cercano di combatterla.
Credo che l'unico settore in cui siamo certi di creare occupazione è esattamente questo, tra l'altro sarà un'occupazione non numerosa, non ben retribuita, ma è l'unico settore in cui l'occupazione è sicura, per il resto invece abbiamo un bilancio negativo.
Noi siamo preoccupati per questa mancanza di coordinamento, di capacità di affrontare il problema in termini complessivi, occorre razionalizzare le iniziative che già ci sono, non moltiplicarle.
Avremo anche altri incarichi, come quello di collocare altre persone nei Consigli: questa è la parte certa, per il resto nulla è certo.
Può darsi che gli elementi che ci ricordava il Consigliere Vindigni siano veri, cioè la scarsa capacità di attrazione di investimenti nel nostro Paese da parte dei Paesi esteri; quello che sicuramente non è vero sono le seguenti parole che si leggono nelle relazioni: "Queste iniziative servono a promuovere investimenti, quindi occupazione". Quel "quindi" è falso, perché l'esperienza che abbiamo avuto non è questa, l'esperienza di molti Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra Irlanda, ecc.) dimostra che questa politica di attrazione degli investimenti non porta occupazione. Può darsi che porti investimenti, pu darsi che una politica di promozione (vedi Francia e Spagna) porti efficacia, ma non ha avuto alcuna ricaduta occupazionale. L'esempio francese è clamoroso: l'unico grande Paese europeo che ha un tasso di disoccupazione più alto del nostro è la Francia.
Se avete occasione di leggere il bollettino delle informazioni della Comunità Europea noterete che i tassi sulla disoccupazione in Francia sono superiori a quelli dell'Italia.
Sottolineo che la Francia, negli ultimi anni, è stato il Paese che ha avuto un'accelerazione maggiore della disoccupazione.
Diceva il Consigliere Vindigni che arriviamo tardi, bene, allora andiamo a vedere com'è la situazione negli altri Paesi che ci sono arrivati prima di noi.
Ripeto, se si dice che tale politica ha avuto efficacia sull'attrazione di investimenti, è possibile, ma il dire che ha avuto efficacia sull'occupazione, è falso.
La Spagna, per esempio, è il Paese europeo che attrae più investimenti esteri; grossi settori dell'economia sono in mano al capitale straniero, ma è anche il Paese che ha un tasso di disoccupazione oltre il 20%.
Dato che a noi, come Rifondazione Comunista, sta a cuore una politica per l'occupazione, riteniamo che non si possa più continuare a spacciare una politica di promozione di investimenti, illudendoci che questa crei occupazione. Se si vuole fare una politica per l'occupazione bisogna pensare ad una nuova politica, ad altre cose.
Quando tratteremo di questi problemi introdurremo anche tutti gli elementi positivi che occorrono per fare questa politica; ad oggi siamo di fronte ad una politica fallimentare di cui questa iniziativa fa parte. Non possiamo permettere che delle aziende si installino in Piemonte perché ci sono dei finanziamenti e vederle chiudere dopo un anno; se si vuole fare qualche cosa di diverso occorre una riflessione globale ed un cambiamento di politica.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 32 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Ferrero, Vindigni e Galli: dopo la parola "previsione", aggiungere le parole "ed è determinato sulla base dell'attività svolta e di quella programmata dall'Agenzia. A tal fine l'Agenzia predispone una relazione sull'attività svolta e su quella programmata da trasmettere alla Giunta che ne relaziona al Consiglio entro il 30 settembre di ogni anno".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi dispiace che l'emendamento non sia stato illustrato; cercherò di interpretarlo, aggiungendo le mie osservazioni.
Probabilmente la cifra che la Regione Piemonte ha destinato a questa Fondazione è apparsa molto rilevante ad altri colleghi in questo Consiglio.
La mia opinione è che sia probabilmente spropositata ed eccessiva e faccia riferimento ad un periodo, che non c'è più, di eccezionali capacità finanziarie disponibili fino alla soglia dello spreco e del rischio di spreco.
Questo emendamento cerca di subordinare ulteriori erogazioni, perché si dà per scontata la dissipazione del capitale in seguito allo svolgimento dell'attività della Fondazione, e quindi si pensa già al futuro quando esauriti i 3 miliardi che elargiremo, la cassa della Fondazione sarà vuota e quindi si dice: "continueremo a riempirla di soldi", soldi che la Fondazione utilizzerà per svolgere la propria attività di promozione.
L'emendamento, invece, cerca di porre dei confini a questa e a successive erogazioni, chiedendo relazioni e subordinando questi contributi in base all'attività svolta.
Proporrei, se possibile, un ulteriore emendamento ai colleghi a proposito dei criteri e delle determinazioni che consentiranno alla Regione Piemonte di continuare a dare soldi a questa Fondazione.
Propongo di scrivere, dopo la parola "previsione", le parole "ed è determinato sulla base del rapporto costi-benefici e dell'attività svolta e di quella programmata dalla Fondazione. A tal fine la Fondazione predisponde una relazione sull'attività svolta e su quella programmata da trasmettere alla Giunta che ne relazione al Consiglio entro il 30 settembre di ogni anno", nel senso che, dato che strutturalmente queste somme vengono consumate perché la Fondazione deve promuovere, dovrà stampare ed inviare materiale, se il capitale viene ricostituito con ulteriori elargizioni questa ricostituzione di finanziamenti avvenga sulla base dei risultati raggiunti.
La Fondazione spenderà dei soldi, ma si dice che attrarrà degli investimenti. Quindi, sarebbe utile avere una relazione nella quale si esplicitano i costi sostenuti dalla Fondazione e, di conseguenza, quali investimenti sono stati effettuati nella Regione. Se non c'è questo paragone e questo rapporto, una legge non può semplicemente dire che "continueremo a versare".
Quindi, chiederei ai colleghi se sono d'accordo a far precedere alle parole "dell'attività svolta" le parole "sulla base del rapporto costi benefici dell'attività svolta", in modo da rendere più esplicito quale sarà il criterio di valutazione che porterà a muovere una nuova sottoscrizione per la Fondazione, chiedendo alla stessa con precisione un rapporto diretto tra le somme e i risultati raggiunti, che potrebbe essere di guida.
Se i colleghi lo accettano lo presento; se non lo accettano posso presentare un subemendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Ritengo che questo elemento possa essere inserito nel corpo legislativo. Vorrei però ricordare al collega Chiezzi che le esperienze internazionali fatte in questo campo hanno potuto essere valutate concretamente e realmente solo dopo un arco temporale di almeno tre-quattro anni. Quindi, non facciamoci illusioni, perché dopo un anno o due non siamo in grado di valutare se questa esperienza ha avuto successo o meno.
Dobbiamo avere consapevolezza di questo fatto.
Ciò però non significa che per tre-quattro anni lasciamo andare avanti la cosa senza interessarci; dobbiamo puntualmente, ogni volta che sarà presentata la relazione annuale, entrare nel merito e capire se si va nella direzione giusta o se ci sono delle correzioni da apportare e, in funzione delle valutazioni date, determinare il contributo della Regione.



PRESIDENTE

La modifica proposta dal Consigliere Chiezzi è accolta.
Pongo pertanto in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 32 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 32 astensioni L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 40 hanno risposto SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.
Pongo ora in votazione il connesso ordine del giorno n. 380, presentato dai Consiglieri Gallarini, Montabone, Ghiglia, Vaglio e Rubatto, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che il Piemonte è una delle regioni italiane più interessate all'attuale fase di globalizzazione dell'economia e della crescente competizione internazionale considerato che la forte competizione internazionale, unitamente a fattori quali il calo demografico, la complessità del sistema dei livelli amministrativi locale e nazionale, il carico fiscale sulle imprese, ecc., influiscono sulla crescente deindustrializzazione e sulla riduzione degli investimenti produttivi nella nostra regione, con gravi conseguenze sull'occupazione e sul tessuto sociale ed economico regionale valutato che nella nostra regione è avvenuta in questi ultimi anni una profonda diversificazione delle attività produttive, non più limitata a quelle tradizionali (metalmeccanico, tessile, ecc.) considerato che è necessario che le istituzioni pubbliche concorrano a valorizzare le nuove opportunità di sviluppo esistenti nell'imprenditoria giovanile auspicato che lo sviluppo delle attività produttive esistenti e delle nuove iniziative economiche possono e devono avere una ricaduta positiva sulla creazione di nuove opportunità di occupazione affermato che i processi economici in atto comportano non solo una forte competizione tra imprese, ma anche tra sistemi territoriali a livello di regolazioni e di politiche pubbliche ribadita la volontà della Regione di concorrere a creare condizioni favorevoli di attività economica e di sostegno alla mobilità di capitali e persone valutata positivamente la costituzione della Fondazione (legge regionale del 3/12/1996 'Partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di una Fondazione avente finalità di promozione internazionale di Torino e del Piemonte') con la partecipazione delle principali istituzioni pubbliche e delle organizzazioni imprenditoriali della regione invita la Fondazione a stabilire ogni utile forma di coordinamento di azione con i diversi soggetti pubblici e privati quanti a livello nazionale e regionale finalizzate alla massima integrazione dei sistemi economici e territoriali delle regioni transfrontaliere auspica il sostegno della Fondazione per la massima realizzazione dei sistemi economici locali emergenti ribadisce la volontà della Regione di finalizzare l'attività della Fondazione alla creazione di opportunità di sviluppo e di occupazione utile per l'intera comunità piemontese".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 36 voti favorevoli e 4 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Siccome né io né il Vicepresidente Foco saremo presenti, non convocherei la Conferenza dei Capigruppo venerdì alle ore 12, ritenendo valido l'o.d.g. fino ad esaurimento per la seduta di martedì prossimo.
Aggiungeremo ciò che verrà licenziato dalle Commissioni.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono d'accordo ad esaurire l'o.d.g., anche perché ci sono parecchi punti di interesse, magari maggiore per la minoranza, che nelle Conferenze dei Capigruppo vengono costantemente tralasciati. Ma gli atti consiliari fanno fede.
Chiederei all'Assessore D'Ambrosio, se possibile, così come ho chiesto al Presidente Picchioni di fare una breve comunicazione sullo stato degli Stati Generali all'inizio della seduta, di illustrare la situazione circa i criteri che intende usare per effettuare le famose nomine dei Direttori generali, all'inizio della prossima seduta, in quanto, non pongo oggi formalmente la questione, ma aprendo i giornali si leggono dichiarazioni dell'Assessore, indiscrezioni, e mi sembrerebbe corretto che l'Assessore per quanto sa o intende fare, soprattutto sui criteri che intende usare senta ed informi almeno il Consiglio regionale. Chiederei questa disponibilità da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Per quanto concerne la mia relazione la farò senz'altro in ordine all'argomento che lei ha sollevato.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Valuterò la richiesta del collega Chiezzi. Devo dire che questa mattina ho inviato una lettera a La Stampa e a Repubblica pregandoli di non diffondere notizie che molte volte sono assolutamente inesatte e non dovute a dichiarazioni rilasciate dal sottoscritto; così come per le dichiarazioni che ci sono state tre giorni fa, così come per quelle di questa mattina su La Stampa.



PRESIDENTE

Ricapitolando, non viene convocata la Conferenza dei Capigruppo l'o.d.g. andrà ad esaurimento, integrato da tutti i provvedimenti che perverranno. La convocazione del Consiglio è fissata per martedì e mercoledì della prossima settimana. Eventualmente si disdetterà la convocazione di mercoledì.


Argomento: Musei

Esame progetto di legge n. 249: "Disciplina speciale e transitoria delle attività di formazione ed orientamento professionale in campo sanitario"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 249, precedentemente iscritto all'o.d.g.
Il provvedimento ha ottenuto il voto favorevole dei Gruppi Forza Italia, PDS, Alleanza Nazionale, CDU e Rifondazione Comunista.
Relatrice è la Consigliera Cotto, che ha facoltà di intervenire.



COTTO Mariangela, relatrice

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "L'abrogazione della L.R. 25/2/1980 n. 8 ha determinato la decadenza di alcuni istituti nell'ambito della formazione e dell'orientamento professionale. Fra questi istituti sono stati aboliti i benefici economici a favore degli studenti del comparto sanitario, armonizzando il trattamento ai corsi parauniversitari esitanti.
Da incontri avuti con i rappresentanti degli studenti, che hanno lamentato di essere stati privati dei benefici economici quando già le iscrizioni erano state effettuate, il Consiglio regionale è stato indotto a rivalutare la posizione.
In Consiglio regionale sono stati presentati ordini del giorno a favore del ripristino dei benefici economici.
La Commissione, in ottemperanza agli ordini del giorno votati in Consiglio, ha licenziato una proposta di legge che garantisce, a chi ha scelto i corsi regionali di formazione, quanto previsto per i precedenti anni fino alla conclusione dei corsi stessi.
E' parso infatti dovuto il mantenimento di diritti preesistenti al momento dell'iscrizione ai corsi".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Desidero motivare il voto favorevole del nostro Gruppo a questa proposta di legge per una coerenza rispetto alla questione che era stata posta degli allievi infermieri. Noi eravamo stati uno dei primi Gruppi a sollecitare questo problema attraverso un ordine del giorno.
Vorrei sollecitare, o comunque stimolare, la riflessione anche da parte dell'Assessore su alcune questioni che sono comunque legate a questa proposta di legge.
Da un lato, noi avevamo già posto in Commissione una forma di adeguamento degli stipendi che però, in questo contesto, non è stata fattibile, perché non vi era la volontà politica di adeguare anche gli stipendi. Pensiamo allo stipendio base di un allievo infermiere al terzo anno che ammonta a circa 540.000 lire: questo per allievi che dedicano la loro intera attività ad attività ospedaliera. Sono allievi che scelgono di fare questo tipo di attività per poterne trarre in parte anche guadagno: è una scelta di vita e mi sembra assai riduttivo.
D'altra parte la questione degli allievi infermieri si è posta in questo contesto anche perché questi coprono gran parte dell'attività per la carenza di organico degli infermieri professionali. Quindi questo tipo di provvedimento, che noi abbiamo reputato più che necessario e che può essere considerato come una marcia indietro rispetto ad una proposta che era stata avanzata e che era quella di eliminare lo stipendio agli allievi infermieri, deve far riflettere in primo luogo l'Assessore sulla carenza di organico, anche a partire dal livello governativo centrale che impone determinate scelte e determinate funzioni a figure che sono certo qualificate, ma a cui non deve essere richiesto un impegno così prioritario in questo tema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Vorrei ringraziare la Giunta e l'Assessore D'Ambrosio per la tempestività e la sensibilità con cui hanno affrontato quello che in alternativa sarebbe stato un vero e proprio dramma per gli allievi delle scuole infermieri, mettendo una toppa e trasferendo risorse su una legge la n. 63, che aveva di fatto cancellato il finanziamento per questi corsi e quindi la possibilità per gli allievi infermieri di riuscire a portare a termine il corso stesso attraverso il conferimento di una piccola identità che però, per chi aveva fatto la scelta di diventare infermiere, dovendo lavorare tutto il giorno, diventava una vera e propria scelta di vita e spesso l'unica forma di sostentamento.
Quando c'è stata la manifestazione i Gruppi della maggioranza ed Alleanza Nazionale hanno chiesto che l'Amministrazione valutasse immediatamente tutte le strade possibili per porre rimedio a quella che era stata, probabilmente, una defaillance del passato non ascrivibile a questa Giunta, ma una defaillance che sarebbe costata molto cara a quelli che andavano a subire ingiustamente, anche per carenze informative e probabilmente anche amministrative, a loro spese una situazione che li penalizzava ingiustamente.
Quindi, esprimendo il voto favorevole di Alleanza Nazionale, vorrei ringraziare la Giunta per essersi mossa ancora una volta, su un problema così urgente e cogente, in maniera tempestiva e sensibile.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Signor Presidente, con questo provvedimento il Consiglio regionale decide di riconoscere agli iscritti ai corsi di formazione professionale del secondo e del terzo anno nella nostra Regione e agli allievi dei corsi per massofisioterapisti e massaggiatori sportivi un'indennità mensile nella misura a loro assegnata già in passato.
Non vorrei riaprire la querelle sull'effetto della legge sulla formazione professionale che è stata modificata ed approvata nel corso dell'ultima legislatura, ma ricordare che i DD.LL. n. 502 e n. 517 prevedono la formazione professionale a livello universitario anche in campo sanitario. Viviamo un periodo di transizione: la Regione sta definendo l'accordo con l'Università per avviare questi corsi a livello universitario e la soluzione quindi, in questo momento, è precaria, ma la norma parifica a tutti gli altri studenti universitari per diplomi universitari e parauniversitari anche gli infermieri professionali e gli studenti nel campo della sanità.
Questo è stato il motivo dirompente per quanto riguarda poi la situazione che si è venuta a determinare e la protesta che abbiamo vissuto davanti al palazzo della Regione qualche settimana fa. Senza andare davvero a far sì che il risultato finale che fa onore al Consiglio regionale sia ascritto all'una o all'altra forza politica a fini del tutto partitici e forse anche elettorali, vale invece la pena di sottolineare che una volta tanto siamo riusciti a trovare una soluzione transitoria - lo dobbiamo sottolineare, Assessore - però accontenta e risolve un problema grossissimo nei confronti di qualche migliaio di giovani nella nostra Regione.
Questa mattina in Commissione abbiamo definitivamente licenziato il provvedimento chiedendo all'Assessore e alla Giunta di comunicare immediatamente ai commissari e tramite i commissari a tutti i giovani studenti che l'indennità non sarà loro corrisposta presumibilmente fino al mese di febbraio, avendo la Giunta scelto di coprire questo onere di spesa con il bilancio 1997. Per cui credo davvero che nella positività della scelta complessiva che hanno compiuto i Capigruppo e il Consiglio regionale vada anche sottolineato il fatto che per quest'anno gli studenti soffriranno fino al mese di febbraio per avere questa indennità. Va per ulteriormente sottolineato che in futuro questi studenti saranno parificati a tutto il resto del mondo studentesco e professionale della nostra Regione.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 39 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 39 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI 39 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento: Personale del servizio sanitario - Veterinaria

Esame progetto di legge n. 204: "Regolamentazione dell'esercizio dell'attività libero-professionale dei medici veterinari dipendenti dal Sistema Sanitario Nazionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del progetto di legge n. 204, di cui al punto 10) dell'o.d.g.
In sede di Commissione si sono dichiarati favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU e Patto dei Democratici; contrari i Gruppi Lega Nord per l'indipendenza della Padania; astenuto il Gruppo Rifondazione Comunista; non ha partecipato al voto il Gruppo PDS.
Relatore è il Consigliere Mancuso, che ha facoltà di intervenire.



MANCUSO Gianni, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, preso atto che la necessità di una definizione e regolamentazione della libera professione dei medici veterinari dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale scaturisce dall'esigenza di assicurare un valido livello di erogazione del servizio veterinario delle Aziende Sanitarie Regionali, sia sotto l'aspetto quantitativo, sia sotto il profilo della qualità delle prestazioni rese nell'interesse preminente della salute della collettività.
Tenuto conto che la sanità pubblica veterinaria è orientata essenzialmente all'attività di prevenzione e che incentra i propri interventi nell'assicurare i livelli di sanità di base degli allevamenti controllando che la produzione degli alimenti di origine animale, anche nella fase di lavorazione-trasformazione e distribuzione, si effettui senza rischi per la salute del cittadino consumatore.
Considerato che diventa sempre più difficile far coesistere nella medesima figura professionale interessi di tipo pubblico e di carattere privatistico, quasi sempre inconciliabili e che, in ogni caso, richiedono competenze specialistiche molto approfondite e di segno differente, che non potrebbero essere assolte senza stravolgere totalmente l'impostazione generale della veterinaria pubblica, penalizzando l'attività di fondamentale rilievo per la tutela della salute.
Preso atto altresì che l'esercizio della libera professione è un diritto riconosciuto anche per i veterinari. I riferimenti legislativi si trovano nell'art. 47 della legge istitutiva del SSN (legge n. 833/78) e nell'art. 36 del DPR n. 761/79.
Considerato che anche i contratti nazionali di lavoro del settore medico (DPR n. 270/90 e DPR n. 384/90) si rifanno tutti essenzialmente alle indicazioni dei provvedimenti citati. In particolare l'art. 88 del DPR n.
270/87 precisa che i medici veterinari pubblici possono esercitare la libera professione a condizione che: sia prestata fuori dall'orario di servizio, dal plus orario e non rientri nel lavoro straordinario non sia in contrasto con i compiti di istituto non venga prestata con rapporto di lavoro subordinato non sia in contrasto con gli interessi dell'Ente e sia, in ogni caso subordinata all'impegno di garantire la piena funzionalità dei servizi.
Visto che si tratta di condizioni fortemente vincolanti che, in seguito all'emanazione delle leggi sul farmaco veterinario (DL n. 118 e DL n.
119/92), evidenziano l'incompatibilità di fatto tra le funzioni di vigilanza e controllo, attribuite ai servizi veterinari delle UU.SS.LL. e svolte a tutela della salute pubblica e l'effettuazione di atti soggetti o derivanti da questa stessa vigilanza. Si tratta di un limite invalicabile connesso al rapporto controllore-controllato, che riguarda tutti gli operatori della sanità pubblica veterinaria.
Tenuto conto che questa interpretazione viene di fatto confermata da due circolari ministeriali (22/10/1994 e 5/10/1995) che, in risposta ad un quesito della Provincia, confermano gli indirizzi restrittivi in tema di esercizio libero-professionale da parte dei public dipendenti. Orientamenti che in pratica vengono ribaditi anche da altre norme di carattere generale (legge n. 412/91, DL n. 502/93 e DL n. 517/93).
Preso atto che la riforma sanitaria, sancendo il passaggio da una veterinaria prevalentemente orientata ad assicurare la risposta alle chiamate per visite zooiatriche ad un'attività rivolta a tutelare attraverso le profilassi pianificate ed il controllo degli alimenti di origine animale, la salute umana e l'economia dell'intero comparto agro zootecnico, ha chiaramente indicato che l'esercizio libero-professionale di medici veterinari pubblici dipendenti non può essere incondizionato (DPR n.
761/79). Infatti gli stessi contratti di lavoro, che non contemplano le convenzioni nel settore veterinario, pongono limiti precisi all'attività privata che non 'può essere in contrasto con i compiti di istituto e comunque, non deve essere in contrasto con gli interessi dell'Ente ed in ogni caso deve essere subordinata all'impegno di garantire la piena funzionalità dei servizi'.
Evidenziato che tutte le attività a carattere privato, che comportano l'emissione di ricette od interventi presso strutture soggette a vigilanza e controllo pubblico, da parte degli stessi Servizi veterinari delle UU.SS.LL., risultano giuridicamente incompatibili per la sovrapposizione nella medesima persona dei ruoli di controllore e controllato.
Considerato che il passaggio della vecchia alla nuova impostazione è stato graduale e non privo di difficoltà pratiche, in quanto parte dell'utenza agricola ha continuato a rivolgere impropria domanda di prestazioni zooiatriche ai veterinari pubblici per i quali, tra l'altro, la vigente normativa concorsuale non prevede la clinica medica e chirurgica tra le discipline di esame.
Si ritiene indispensabile superare definitivamente l'attuale fase transitoria, con l'emanazione di una legge regionale che, assicurando il diritto alla libera professione sancito, pur con i limiti illustrati garantisca al servizio pubblico pienezza delle funzioni e della disponibilità del proprio personale. Questa regolamentazione è particolarmente importante nell'attuale fase per due principali ragioni: da un lato, i drastici 'tagli' della spesa sanitaria impongono che il personale dipendente, il cui numero dovrà essere contenuto nei limiti della più stretta necessità, si dedichi a tempo pieno, senza interferenze (la libera professione dei veterinari è prevalentemente basata sulle prestazioni di necessità e di urgenza) con interessi privati, ai compiti di istituto; dall'altro, la prossima piena integrazione della nostra struttura agro-zootecnica nel Mercato Comunitario impone tanti e tali sforzi per evitare l'emarginazione dei nostri produttori, da richiedere un impegno del tutto straordinario alla veterinaria pubblica".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Mancuso, Griffini e Salerno: al comma secondo, aggiungere le parole "e segnalare la posizione del veterinario all'Ordine professionale provinciale competente per territorio".
La parola al Consigliere Mancuso per l'illustrazione.



MANCUSO Gianni

Le condizioni di incompatibilità possono essere verificate dal Direttore generale dell'Azienda, che è il datore di lavoro del veterinario.
Esistono dei conflitti per i quali gli Ordini professionali vengono chiamati a pronunciarsi. Quindi se in tempo reale viene notificato anche all'Ordine, questo è in grado di conoscere la posizione di ogni veterinario ed è pertanto agevolato nel suo lavoro di vigilanza sull'esercizio della professione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 28 voti favorevoli e 4 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 27 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 27 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 27 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 27 voti contrari 2 astensioni 2 L'art. 4 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, l'esame del progetto di legge in discussione "Regolamentazione dell'esercizio delle attività libero professionali dei medici veterinari dipendenti dal Servizio Sanitario Nazionale" ad una prima lettura pareve essere essenzialmente di natura privatistica. Ad una più attenta valutazione e discussione avvenuta in IV Commissione, si intravedono altre considerazioni. Dalla regolamentazione della libera professione esistono anche vantaggi per il servizio pubblico che si tradurranno in una maggiore efficienza nei programmi di tutela della salute pubblica. Questo fatto, e solo questo, induce il Gruppo di Rifondazione Comunista ad astenersi dalla votazione sul progetto di legge.
Le riserve riguardano la parzialità del provvedimento che andrebbe esteso ai medici dell'igiene pubblica, tutela degli alimenti e sicurezza del lavoro, per i quali esistono analoghi problemi di incompatibilità con la funzione pubblica espletata.
Per tali argomentazioni, il nostro Gruppo si asterrà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, svolgerò una breve dichiarazione di voto, ovviamente per annunciare il voto favorevole del nostro Gruppo e per dire che con questo provvedimento si risolve un problema esistente - mi rendo conto che forse all'opinione pubblica magari non appariva - da diciotto anni, da quando cioè è stata promulgata la legge n. 833 del 1978.
Siamo una delle prime Regioni d'Italia che si accinge a colmare questa lacuna; mi sembra positivo il fatto che venga evidenziato, così come ha fatto anche il collega Moro, che il ruolo del veterinario pubblico è soprattutto quello di un operatore della prevenzione. Prevenzione della salute dell'uomo attraverso il suo lavoro di controllo sulle derrate di origine animale.
Per economia di tempo mi fermo qui. Mi premeva fare questa breve dichiarazione; avessimo avuto più tempo avrei aggiunto altre cose.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 31 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 385: "Quarto prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1996 della somma di L. 2.722.493.000 per consentire pagamenti al Settore Ragioneria della Regione"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 385, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 21 voti favorevoli, 12 contrari e 2 astensioni.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 344: "Istituzione Piemonte Regione per la pace"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 344, di cui al punto 19) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Noi ci siamo voluti astenere su questa deliberazione, perché nelle semplificazioni che spesso si fanno chi vota "no" ad un provvedimento del genere sembra quasi che sia contro la pace. Non sia mai che siamo contro la pace! Noi siamo per la pace, vogliamo bene a tutti e vogliamo che tutti si vogliano bene, siamo per il mondo del "Mulino bianco" e non per quello dei guerrafondai.
Detto questo, ci sembra assolutamente inutile e privo di significato e di senso l'oggetto di questa deliberazione: sono le solite, inutili spese e dichiarazioni d'intenti che, sinceramente, hanno veramente una inutilità ed una vacuità senza confini.
Cosa significa "dichiarare la Regione Piemonte 'Regione per la pace' e darne la massima diffusione tra la cittadinanza, ecc."? Non credo che i piemontesi abbiano la sensazione opposta o abbiano dei dubbi sul fatto che noi siamo una Regione della pace e per la pace, per il semplice motivo per cui non siamo in guerra, e non credo che alcuno abbia mai fatto dichiarazioni in questo senso.
Si dice ancora nel dispositivo: "invitare i Comuni piemontesi ad assumere un analogo atto; aderire, secondo le modalità di legge, al Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace..."; un'importanza questa, fondamentale. Noi non siamo un ente locale, quindi mi chiedo se anche la deliberazione stilata in questo modo, signor Presidente, abbia un significato. La Regione non è un ente locale, ma aderiamo ad un Coordinamento di enti locali, senza essere un ente locale; in questo modo un domani potremmo aderire ad un'associazione sportiva non essendo un'associazione sportiva - dico questo provocatoriamente.
Continuo a leggere la deliberazione: "contribuire alla costituzione di un Coordinamento regionale degli enti locali per la pace sostenendone l'attività con un contributo finanziario annuale"; ma questa è una spesa inutile! E' inutile che la pace la si continui ad usare strumentalmente, in maniera assolutamente vacua ed inutile nei posti dove la pace c'è già. La diffusione del messaggio di pace va portato dove c'è la guerra, non dove c'è la pace, altrimenti noi facciamo della pura, semplice e dispendiosa retorica, continuiamo a parlarci addosso.
I soldi che servirebbero per il Coordinamento Comuni per la pace spendiamoli per acquistare vestiti, farmaci, generi di prima necessità da paracadutare al confine tra lo Zaire e il Ruanda. Questo è un messaggio di pace e di umanità! Non una dichiarazione di intenti vuota e retorica. I soldi che noi sprechiamo per continuare a parlare di pace, spendiamoli utilmente per portare se non la pace, almeno un aiuto concreto e reale a coloro i quali muoiono di fame e non solo di guerra! Le dichiarazioni di intenti, dove la pace c'è già, sono vacue e retoriche e non servono assolutamente a nulla.
Noi invitiamo i Consiglieri a ripresentare una deliberazione diversa in cui si chiede di costituire un fondo di aiuto alle popolazioni che oggi vivono il dramma della guerra, come medicinali, vestiti e generi di prima necessità: in questo caso voteremo a favore.
Su questa deliberazione ci asterremo perché ci sembra assolutamente vacua, vuota, propagandistica e retorica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Pur non assegnando a questa deliberazione un significato più grande di quello che può avere, credo che l'atteggiamento del collega Ghiglia sia sbagliato. La pace non è semplicemente l'assenza di guerra, è anche un'attenzione etica morale a principi che vale comunque sempre la pena di propagandare, di far crescere e di far emancipare.
Certo le forme del propagandare questi principi possono a volte essere controproducenti, ma farli crescere e maturare è comunque importante.
Questa deliberazione, tra l'altro, si inserisce in un importante movimento della nostra Regione che è l'Associazione Comuni per la pace. Molti Comuni hanno già aderito a questa associazione e credo che sia anche con il loro stimolo che avviene questa presa di posizione del tutto simbolica della nostra Regione.
Questi Comuni si stanno organizzando anche utilizzando le prerogative della legge di tre anni fa sull'utilizzo dell'8 per mille per iniziative di cooperazione. Questa semmai potrà essere una nostra prossima proposta per un'iniziativa maggiore di coordinamento della nostra Regione, anche al limite utilizzando quelle risorse che i Comuni potranno, d'intesa con la Regione, concedere per intraprendere iniziative più significative.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione testé discussa, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 22 voti favorevoli e 7 astensioni.
La votazione è valida ai sensi del terzo comma dell'art. 52 del Regolamento consiliare, in quanto i Consiglieri in congedo (n. 5) non vengono computati per fissare il numero legale.


Argomento:

NOMINE


PRESIDENTE

Passiamo al punto 43) all'o.d.g.: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine.
Ordine Mauriziano (legge 5/11/1962 n. 1596) - Consiglio di amministrazione. Designazione di tre rappresentanti.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Antonio Manfredi e Magda Negri (quest'ultima in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma settimo, L.R.
n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento. Il signor Renzo Patria non ha raggiunto il quorum individuale rapportato al numero dei votanti. Con successivo provvedimento si provvederà all'integrazione dell'organo.
Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi (artt. 4, 5 e 11 Statuto Associazione) - Assemblea. Designazione di due rappresentanti effettivi e due supplenti entrambi con un rappresentante della minoranza.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Matteo Viglietta e Luciano Marengo (membri effettivi), Marco Bonino e Roberto Arnolfo (membri supplenti). I signori Marengo e Arnolfo in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9 comma settimo, L.R. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento.
Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi (artt. 4, 5 e 11 Statuto Associazione) - Comitato direttivo. Designazione di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Renato Montabone.
Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi (artt. 4, 5 e 11 Statuto Associazione) - Commissione consultiva. Designazione di due rappresentanti.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo elette le signore Alba Giglio e Franca Perotto.
Consigli Scolastici Provinciali (DPR n. 416/74 e successive modificazioni ed integrazioni) - Provincia di Alessandria. Designazione di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Elio Aluffi.
Consigli Scolastici Provinciali (DPR n. 416/74 e successive modificazioni ed integrazioni) - Provincia di Asti. Designazione di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Stefano Sappa.
Consigli Scolastici Provinciali (DPR n. 416/74 e successive modificazioni ed integrazioni) - Provincia di Biella. Designazione di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Flavio Chiastellaro.
Consigli Scolastici Provinciali (DPR n. 416/74 e successive modificazioni ed integrazioni) - Provincia di Cuneo. Designazione di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Maria Teresa Avagnina.
Consigli Scolastici Provinciali (DPR n. 416/74 e successive modificazioni ed integrazioni) - Provincia di Torino. Designazione di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Mara Battaglia.
Consigli Scolastici Provinciali (DPR n. 416/74 e successive modificazioni ed integrazioni) - Provincia di Vercelli. Designazione di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Ercole Fossale.
Consigli Scolastici Provinciali (DPR n. 416/74 e successive modificazioni ed integrazioni) - Provincia di Verbania. Designazione di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Maria Giulia Comazzi.
Osservatorio di Genetica Animale (art. 7 Statuto) - Assemblea generale.
Nomina di due rappresentanti.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Silva Biolcati Rinaldi. Il signor Dario Spinicich non ha raggiunto il quorum individuale rapportato al numero dei votanti. Con successivo provvedimento si procederà all'integrazione dell'organo.
Osservatorio di Genetica Animale (art. 7 Statuto) - Collegio sindacale.
Nomina di un membro effettivo.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Lidia Maria Pizzotti.
Fondazione Centro Studi sul Pensiero Politico "Luigi Firpo" (art. 11 Statuto) - Collegio dei Revisori. Nomina di un revisore.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Luciano Astaldi.
Commissione provinciale in materia di commercio su aree pubbliche (art. 4 legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93) - Provincia del Verbano Cusio Ossola. Nomina di un esperto effettivo (Integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Eraldo Arzuffi.
Istituto Universitario di Studi Europei (art. 4 Statuto) - Consiglio direttivo. Nomina di due membri.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Salvatore Toti Musumeci e Maurizio Urban.
Fondazione Maria Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema (art. 8 Statuto) - Consiglio di amministrazione. Sostituzione del signor Giovanni Zanetti.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Gian Piero Bona.
Centro Studi e Ricerche Storiche sull'Architettura Militare del Piemonte con sede nel Forte di Exilles (art. 4 L.R. n. 48/92) - Consiglio di amministrazione. Sostituzione dei signori Marchini e Montabone.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Annetta Fazio e Alessandro Vacchiotti.
Comitato Nazionale per i Beni Culturali ed Ambientali (art. 4 DPR n.
805/75). Nomina di un rappresentante scelto tra persone particolarmente qualificate, per titoli posseduti o per funzioni svolte, nella tutela e valorizzazione dei Beni Culturali ed Ambientali.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Aldo Patritti.
Ente di Gestione delle Riserve Naturali Speciali del Sacro Monte di Orta del Monte Mesma e del Colle della Torre di Buccione (L.R. n. 15/93) Consiglio direttivo. Sostituzione del signor Alfredo Tentoni.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Guido Cristante.
Parco Naturale Lame del Sesia (L.R. n. 12/90) - Consiglio direttivo.
Sostituzione del signor Oreste Rossi (esperto in materia forestale).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Gian Mauro Padermo.
Commissione tecnico-consultiva in materia di coltivazione di cave e torbiere (art. 6 L.R. n. 69/78). Sostituzione del signor Walter Zanetta (esperto effettivo in sistemazione idraulico e forestale).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Guido Gola.
Parco Nazionale del Gran Paradiso (legge n. 473/25 e legge n. 561/56) Consiglio direttivo. Nomina di un rappresentante scelto tra persone particolarmente qualificate in materia di conservazione della natura.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione ai sensi degli artt. 52 e 70 del vigente Regolamento consiliare.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,30)



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