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Dettaglio seduta n.9 del 25/07/95 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri durante la scorsa adunanza consiliare i processi verbali delle adunanze consiliari del 9, 15 e 29 novembre; 6, 13, 20, 21 e 22 dicembre 1994; 17, 24 e 31 gennaio 7, 14, 15, 21, 22 e 28 febbraio; 3, 4, 6, 7 e 8 marzo, riguardanti la V legislatura e del 12 e 19 giugno 1995 per quanto riguarda la VI legislatura. Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.
Sono inoltre stati distribuiti ai Consiglieri prima della seduta odierna i processi verbali delle adunanze consiliari del 28 e 29 giugno e 11 luglio 1995. Verranno posti in votazione nel corso della prossima seduta.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Interpellanza n. 34 del Consigliere Chiezzi inerente le disposizioni impartite in ordine alla qualifica da anteporre al nome del Presidente della Giunta regionale


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze".
Ricordo ai signori Consiglieri che in caso di assenza al momento della risposta in aula alle interrogazioni ed interpellanze le stesse si intendono decadute.
E' presente il Presidente della Giunta, Ghigo; pertanto, passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 34 del Consigliere Chiezzi che ha chiesto la parola per illustrarla; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, ho presentato questa interpellanza sulla curiosa iniziativa del Presidente Ghigo di impegnare la burocrazia regionale nel decidere cosa far precedere al proprio nome. Evidentemente si tratta di una questione importante se il Presidente risponde con tanta tempestività.
Per capire di che oggetto parliamo vorrei una precisazione da parte del Presidente: "onorevole", lei lo intende come aggettivo o come sostantivo? Non si sa. Quindi, può essere sia aggettivo che sostantivo oppure entrambi, per cui rimane un po' indeterminato l'oggetto della discussione perché se è inteso come aggettivo, quindi degno di onore, encomiabile, è un discorso che non usurpa alcunché alla carica di deputato; se è usato come sostantivo viceversa si apre la questione se possa o non possa essere utilizzato.
Nel corso di questa illustrazione vorrei verificare le conseguenze di questa iniziativa perché nella mia interpellanza ho chiesto quanto costa un'iniziativa di questo genere, e aspetto la risposta. Spero però che il Presidente abbia tenuto conto di tutti i danni provocati da questa iniziativa, perché oltre a quello emergente, cioè il costo di pensarla impegnare un funzionario a recepire il suo pensiero, trascriverlo e infine faxare il documento stesso, ci sono altri danni che sono forse inevitabili o fin richiesti da questa iniziativa. Pensiamo solo al tempo che tutti i dipendenti regionali avranno dedicato alla questione perché senz'altro è una questione di cui si sarà parlato negli uffici: almeno cinque minuti ciascun dipendente l'avrà dedicato per discutere questa improvvida iniziativa del Presidente Ghigo? Sono chiacchiericci e quindi minuti che volano! Su 3.000 dipendenti anche solo cinque minuti a testa fanno 15.000 minuti, il che significa 250 ore, ovvero 31 giorni di lavoro! Ebbene, 31 giorni di lavoro pagati come si paga Pier Domenico Garrone, a 1.300.000 lire al giorno, sono decine e decine di milioni, per l'esattezza 40 milioni! Si tratta di un costo indubitabile indotto da questo tipo di iniziativa, senza pensare poi ai costi nel privato, perché anche nel privato si sarà parlato di questa iniziativa del Presidente Ghigo e quindi si può proprio parlare di danni notevoli.
Ma c'è un altro danno sotto la specie del "lucro cessante", cioè cosa avranno detto di noi le altre Regioni. Cosa avrà pensato il resto d'Italia o forse anche, se il dispaccio ANSA è andato in giro per l'Europa, qualche europeo che ha guardato il Piemonte sotto la lente di un'iniziativa di questo genere? Quale nocumento ha procurato alla nostra immagine? E' difficile quantificarlo, ma di certo non penso che un'iniziativa di questo genere abbia portato credibilità e serietà all'azione del Piemonte, credo viceversa che abbia portato un po' di ridicolo! In aggiunta a questi costi, c'è anche - spero che sia stato computato il costo indotto dalla mia iniziativa che avrei ben voluto evitare, ma alla quale sono stato costretto mio malgrado e sulla quale penso non si possa eccepire alcunché, a meno di non pensare che le iniziative della Giunta non sono criticabili da parte del Consiglio.



PRESIDENTE

"Mio malgrado" lo toglierei.



CHIEZZI Giuseppe

No, perché mi interesserebbe occuparmi anche di altre questioni e spero che il Presidente Ghigo non obblighi il Gruppo di Rifondazione Comunista ad occuparsi troppo spesso di questioni di siffatta natura.
Questo per quanto riguarda l'illustrazione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Chiezzi, il motivo per cui ho ritenuto di rispondere subito a questa sua interpellanza non è certo perché vi ho attribuito particolare importanza, è semplicemente dovuta ad un atteggiamento educato che io ritengo di assumere nella gestione della Regione Piemonte nei confronti di qualsiasi tipo di considerazione, anche non condivisa da me, che mi viene fatta dall'opposizione o dalla maggioranza.
Per quanto concerne gli aspetti di tipo tecnico che lei ha così ampiamente illustrato e l'analisi dei costi e dei danni, io potrei dire che questa iniziativa è stata fatta d'ufficio dagli uffici preposti nel senso che mi è stato chiesto come volevo firmarmi ed io ho risposto che mi firmo "onorevole Enzo Ghigo", per cui è stata scritta quella lettera. Mi è stato spiegato che si tratta di una prassi quando c'è un cambio di Presidenza e quindi questa lettera è stata inviata agli uffici competenti, in modo che potessero apporre su ogni documento che io devo poi controfirmare la dicitura che avevo indicato.
Gli uffici competenti mi hanno riferito che il costo di questa iniziativa è stato all'incirca di 6.500 lire per la battitura di una lettera, fotocopiata e poi mandata attraverso i meccanismi di informazione interna della Regione a tutti gli uffici interessati.
Per quanto concerne i danni, lei cita chiaramente il danno d'immagine che la Giunta regionale può avere avuto nei confronti di altre Regioni e le posso garantire che questo non è successo, perché nessuno mi ha rivolto delle considerazioni nella riunione dei Presidenti delle Regioni né tanto meno nella Conferenza Stato-Regioni. Voglio invece - se mi permette mettere in risalto il danno che la sua interpellanza ha prodotto nei miei confronti, nei confronti del Presidente della Giunta del Piemonte, perch la strumentalizzazione che i media sono abituati a dare a certe forme di "terrorismo" - chiamiamole così - è stata nociva per me, perché io - su questo le devo dare ragione - ho raccolto delle considerazioni su questo fatto che chiaramente erano del tutto strumentali per via dell'errata informazione che era stata data attraverso l'interpretazione della sua interpellanza fatta dai media. Tant'è che qualcuno mi ha fermato per strada dicendomi: "Ma come, lei per farsi chiamare onorevole ha speso dei soldi pubblici, ha fatto delle cose che non dovevano essere fatte, ha mandato 2.000 lettere ad una serie di indirizzi per indicare che lei voleva essere chiamato onorevole?".
Queste sono considerazioni che valgono quel che valgono; io onestamente le posso dire che non ho alcun desiderio particolare di chiamarmi onorevole, è una procedura che in un momento contingente è stata messa in atto e che ha dato poi il via a questo processo burocratico tale per cui è stata mandata la lettera.
Voglio però - se mi permette - aggiungere una cosa: obiettivamente c'è una questione che rimane aperta, alla quale io non sono riuscito a dare una spiegazione, nel senso se sia corretto, se sia un'usanza, se sia d'uso la possibilità di usare il titolo "onorevole" una volta che non si è più parlamentari. Mi sono rivolto ai Questori della Camera, ma non sono stati in grado di darmi una risposta e nemmeno il Segretario Generale della Camera ha saputo darmi una spiegazione precisa. Devo dire che in questo caso la sorte mi ha un po' aiutato: sono stato a consegnare il programma della Giunta regionale al Presidente della Repubblica, Scalfaro - il quale mi ha pregato di portare un augurio di buon lavoro a tutti i Consiglieri della Regione Piemonte - e avendo di fronte la più alta carica dello Stato con un po' di iniziativa ho chiesto a lui il parere su questo fatto. Ho detto: "A Torino c'è un Consigliere che ha presentato un'interpellanza perché io ho apposto il termine onorevole prima della mia firma; cosa devo fare? Devo toglierlo, devo metterlo?" e il Presidente, allargando le braccia, ha detto: "Ma, guardi, su questa cosa nemmeno io so darle una risposta. Veda un po' lei". In sostanza, posso dire che ormai questa procedura è in atto; siccome non c'è nessun regolamento che vieta che io possa apporre il termine onorevole davanti al mio nome e cognome, io lascerò il termine onorevole davanti al mio nome e cognome anche perch credo che sia inutile andare a riparare un eventuale errore, nel caso fosse stato un errore, aggiungendo un costo ulteriore a quello che lei ha già definito uno spreco da parte mia nei confronti dell'Amministrazione Pubblica.



PRESIDENTE

Ha ora la parola il Consigliere Chiezzi per dichiararsi soddisfatto o non soddisfatto.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, il Presidente Ghigo ha chiarito che ha risposto tempestivamente per educazione e gliene d atto. Ha aggiunto anche frasi che invece la prego di correggere, nel senso che la critica svolta al Presidente, per qualunque motivo, non è un atto di terrorismo, è semplicemente una critica. Impari ad accettare le critiche che vengono svolte ai suoi comportamenti in questa sede, non come fatti personali, ma come critiche politiche. Vedo che la questione è arrivata addirittura ai vertici dello Stato, è stato interessato il Presidente della Repubblica: altro spreco perché dovrebbe essere interessato da altre questioni che non da questa, ma evitiamo di contabilizzare tutta questa vicenda. Rimane, però, Presidente Ghigo - e accetti le cose che sto per dirle con la stessa cortesia che ha dimostrato nel rispondermi - una questione di fondo e ci tengo a dirlo perché siamo in avvio di legislatura.
Ognuno ha la propria caratura, il proprio stile, io avrei preferito che lei oggi dicesse: "Mi spoglio di questo titolo, di questo sostantivo che nemmeno il Presidente della Repubblica sa se posso usare, sono il Presidente della Giunta regionale, è il titolo più bello che oggi posso portare, è il più importante, mi chiamo Enzo Ghigo" e via dicendo.
Dietro a questo vedo che c'è un modo d'essere sul quale sviluppo una critica: evidentemente lei è legato all'immagine, al nome, al marchio, al prodotto. Lei mi pare molto preoccupato di apparire anche dal punto di vista nominalistico. Sono rimasto un po' sorpreso quando ho letto sulla prima pagina del programma da lei presentato: "Governo Ghigo". Mi son subito detto: "Ma non si chiama Enzo Ghigo?". No, Governo Ghigo! Si fa precedere al proprio cognome una funzione, invece che il proprio nome. Io mi rendo conto che questo sia uno dei problemi: "Come mi chiamo?". E invece di dire: "Mi chiamo Enzo Ghigo", dice: "Mi chiamo onorevole o mi chiamo Presidente" e via dicendo. E' una preoccupazione che ritengo stonata rispetto alle incombenze che lei ha. E' un'attenzione esagerata e secondo me deriva da una mentalità che probabilmente lei si porta dietro, di vivere l'esperienza di direzione della Regione un po' come si potrebbe vivere l'esperienza di direzione di un'azienda e nell'azienda quello che conta è il marchio e nient'altro, conta l'immagine, conta come ci si chiama.
Questo piccolo esempio della preoccupazione di fare precedere un qualche titolo speciale al proprio nome, si aggiunge ad altri. "Come mi chiamo, io Presidente della Regione? Non mi chiamo Enzo Ghigo, mi chiamo Onorevole, mi chiamo Presidente! E poi, quale auto mi accompagna? Mi accompagna la Lancia K. Per forza, perché sono il Presidente della Regione! Quali pareti mi accolgono? Le pareti del re!". Lasci stare queste pareti del re per i suoi illustri ospiti, ma rimanga accomodato nell'ufficio che le ha lasciato il Presidente Brizio, tenga il salotto buono, tenga una sala di ricevimenti, e così via. "Che immagine avrà il Piemonte e il resto del mondo di me?". L'immagine che deriverà da 105 milioni spesi per una consulenza ad hoc.
Capisce che questo modo di procedere, Presidente Ghigo, è più simile a quello di un finanziere che ha acquistato il pacchetto di controllo di una società che non a quello di un politico che ha assunto il ruolo di Presidente della Regione. Non è la stessa cosa fare il Presidente della Regione e gestire un'azienda in modo manageriale. Sono due ottiche diverse qui non si rema tutti in una stessa direzione perché la direzione in cui si va, il bene del Piemonte, è diversa a seconda dei punti di vista politici e quindi non è che ci si impossessi di qualcosa, di un pacchetto di maggioranza e si decida come in un'azienda. Questo è un luogo di conflitto non è né un'area mercatale né un salotto, è semplicemente un luogo di conflitto politico. Con la mia critica volevo farle venire qualche dubbio se ci sono riuscito, proprio di impostazione generale del modo d'essere di un Presidente della Regione, che è Presidente della Regione e non più onorevole; che ha rispetto delle istituzioni; che vede un utilizzo delle istituzioni nel senso dell'interesse pubblico e non nel senso di una maggioranza che, in quanto tale, si appropria di un'istituzione con tutti i riferimenti culturali che derivano da una logica aziendale che, secondo me nella Regione non può essere applicata.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interrogazione n. 13 dei Consiglieri Vindigni e Bellion inerente i Campionati di sci alpino nelle Valli di Susa e Chisone


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 13 presentata dai Consiglieri Vindigni e Bellion, cui risponde l'Assessore Angeleri.



ANGELERI Antonello, Assessore allo sport

Ringrazio i Consiglieri Vindigni e Bellion che ci consentono di parlare, per la prima volta in questa sede, in maniera compiuta di un avvenimento che coinvolge tutta la nostra Regione.
Poiché c'è una serie di punti a cui vorrei rispondere con puntualità leggerò una risposta che cita anche tutte le leggi di riferimento.
La legge 21/6/1995, n. 235, che recentemente ha convertito il DL 21/4/1995, n. 118, ultimo di una lunga serie (che peraltro si riferisce al DL n. 38 del 18/2/1995 e al DL n. 690 del 19/12/1994), inquadra in un impianto organico ed organizzativo generale tutte le problematiche concernenti l'iniziativa, definendo procedure e competenze a cui il Commissario straordinario deve attenersi.
Anche se in questa occasione può sembrare superfluo sottolinearlo, vale la pena ricordare che il coordinamento e le iniziative in materia di Campionati mondiali di sci sono state interamente affidate alla figura di questo Commissario straordinario che, nell'espletamento delle sue funzioni può avvalersi di enti ed organismi quali il Comitato di consulenza e la Conferenza dei servizi.
In relazione ai tre punti oggetto della presente interrogazione, a quanto è dato conoscere, preciso quanto segue: a) lo stato di avanzamento della progettazione, i costi ed i tempi di affidamento delle opere viarie, come noto, sono di competenza dell'ANAS che sul piano progettuale ha già assolto a tutti i compiti, mentre sul piano procedurale pare debba ancora chiarire le modalità di appalto dei lavori. Per tale problematica sono stati investiti, mediante appositi quesiti, gli organi statali competenti. Gli uffici ANAS assicurano che superata tale fase in una cinquantina di giorni potrebbero essere espletate tutte le procedure di appalto e dato inizio ai lavori. I costi fanno ovviamente anch'essi capo al bilancio ANAS e dovrebbero essere nell'ordine di una sessantina di miliardi circa.
b) Il Comitato di consulenza è stato coinvolto dal Commissario straordinario nella fase preliminare di stesura della "bozza di Programma degli interventi", da sottoporre al Parlamento quale elemento di riflessione e di approfondimento per la definizione del provvedimento legislativo. Con l'approvazione della legge n. 235/95, il Comitato è stato nuovamente convocato con la previsione di definire entro settembre 1995 il Programma degli interventi alla luce delle disponibilità stabilite dalla legge in 21 miliardi. Corre l'obbligo di precisare che in tutto il periodo di gestione parlamentare della legge n. 235 il Commissario ha mantenuto rapporti con i soggetti facenti parte il Comitato di consulenza, anche perché gli stessi hanno partecipato alla lunga ed articolata serie di sedute della Conferenza dei servizi, altro strumento che affianca il Commissario nel suo lavoro organizzativo.
c) Come si evince dal testo della legge n. 235, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21/6/1995, il primo comma dell'art. 7 che recita: "Il Programma degli interventi è approvato entro il 30/6/1995" è riportato in corsivo, in quanto frase aggiunta in sede di conversione in legge del decreto legge. Il termine 30 giugno ha, pertanto, un chiaro valore ordinatorio e non perentorio, non essendo materialmente possibile che il programma, conseguente ai contenuti della legge, sia definito contemporaneamente al varo della legge stessa. Il Commissario straordinario ha comunicato che intende pervenire alla definizione di detto programma, in stretta collaborazione con il Comitato di consulenza, secondo le seguenti tematiche: luglio: riunione del Comitato agosto: incontri con Enti locali ed approfondimenti tecnici settembre: definizione del programma.
Tali tempi paiono consoni all'esigenza di accelerare al massimo le decisioni, senza peraltro perdere il necessario contatto con le indicazioni della Regione, della Provincia e degli Enti locali.
A tale proposito consentitemi di fare una riflessione di carattere più politico, riferita all'evento dei Campionati mondiali di sci, che costituiscono un momento significativo per l'immagine non solo di Sestrière, ma del Piemonte turistico in genere.
La Regione non può rinunciare al suo ruolo di ente territoriale a cui sono demandate le politiche economico - sociali - occupazionali e programmatiche, neanche di fronte ad un avvenimento che per volontà governativa è stato affidato ad altri organismi. In tal senso sarebbe intendimento di questa Giunta istituire un tavolo di coordinamento di tutti gli attori che sono coinvolti alla realizzazione dell'iniziativa, perch fin d'ora si possano porre le basi affinché gli sforzi non siano solo finalizzati all'evento, ma possano soprattutto produrre positive sinergie allo sviluppo dell'economia turistica della Valle di Susa anche a Campionati conclusi.
Non si tratterebbe di un tavolo assembleare, di un tavolo dove sono presenti in modo assembleare tutti i possibili attori, dai Sindaci alle realtà interessate, ma di un tavolo ristretto dove effettivamente si possa convergere e dove, nei prossimi 18 mesi (che sono il tempo che ci separa dai Campionati mondiali di sci), si possano porre tutti i problemi e cercare, con queste sinergie, di risolverli in tempi rapidi.
Questa è sicuramente una scommessa che abbiamo di fronte; vorrei che si raggiungesse questo obiettivo possibilmente utilizzando i Mondiali di sci come uno strumento per rilanciare la politica turistica, in particolare della Valle di Susa, ma anche di tutto il Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Vorrei ringraziare l'Assessore per la precisione con la quale ha potuto e saputo rispondere alla nostra interrogazione. Se mi permette, vorrei evidenziare esclusivamente due punti nella risposta che credo vadano visti in seguito con attenzione.
Intanto, primo attore dei Mondiali del Sestrière è sicuramente il territorio e quindi gli Enti locali, i Comuni e le Comunità montane, che ne saranno, insieme ai cittadini, coinvolti in prima persona.
Vorrei ricordare all'Assessore Angeleri che non si tratta solo della Valle di Susa, ma di una realtà territoriale che comprende anche le Valli Chisone e Germanasca, in particolare laddove i grossi problemi di viabilità non vengono risolti dalla legge. I grossi problemi di inquinamento che il Sestrière in tutti questi anni ha provocato su questo territorio dovranno essere visti anche attraverso iniziative di tipo regionale, non solo di quelle previste dalla legge nazionale.
Questa attenzione io richiedo alla Giunta e in particolare all'Assessore.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Interrogazione n. 37 dei Consiglieri Rosso, Bellingeri, Dutto e Galli inerente l'incarico di portavoce del Presidente della Giunta regionale e rapporti con il personale della Regione - Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno del Consigliere Chiezzi in merito allo stesso argomento


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione n. 37, presentata dai Consiglieri Rosso Bellingeri, Dutto e Galli, devo ricordare che trattandosi di persone, si potrebbe incorrere nell'art. 45 del Regolamento relativo alla seduta segreta. L'ultimo comma recita: "Le questioni riguardanti l'operato di persone vanno comunque trattate in seduta segreta".
Vi invito pertanto a tenere presente che ci potrebbe essere anche questa eventualità.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Vorrei semplicemente precisare che per quanto riguarda questa interrogazione, il ruolo assegnato alla persona in oggetto non è quello del portavoce, ma è un compito di un progetto più ampio relativo alla comunicazione, in senso trasversale ed orizzontale, tra gli Assessorati e che ha come obiettivo quello di migliorare tale comunicazione sia all'esterno, ma soprattutto all'interno dell'Ente Regione.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno da me presentato in merito.



PRESIDENTE

L'assemblea è d'accordo ad iscrivere tale ordine del giorno all'o.d.g.? Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi non è noto all'assemblea in questo momento. E' un ordine del giorno che è stato distribuito e non è iscritto all'o.d.g. Mi piacerebbe sapere, in quanto per mia disattenzione non conosco l'interrogazione in oggetto, se è abbinabile o meno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Prendo atto, on. Presidente, che il signor Garrone non sarà il portavoce del Presidente della Giunta. Rimane il fatto che 240 milioni all'anno sono un po' troppi, considerato che ci sono già ben due uffici con personale interno alla Regione, che hanno compiti di ufficio stampa e relazioni esterne. Quindi, non capisco il motivo per cui si vuole ulteriormente ampliare questo organico.
Al di là della vicenda specifica ritengo ci sia una sfiducia generale nei confronti del personale della Regione. Se non sbaglio si è iniziato con la schedatura del personale, attraverso l'evidenziazione dell'area politica di appartenenza. Siamo passati - e l'ha già illustrato il Consigliere Chiezzi - per quella deliberazione sul discorso dell'onorevole per arrivare infine alla vicenda della "consulenza d'oro" del signor Garrone.
Ho letto anche che in questo eccesso di Publitalia - vorrei ricordarle che non siamo in Publitalia, ma in Regione - si è cambiata la macchina perché quella vecchia non andava bene ed ora c'è una macchina di servizio nuova.
Infine, pare che presso la villa sita a "La Mandria" presto sorgerà la sede di rappresentanza della Regione.
Mi sembra che siano altri i problemi dei cittadini del Piemonte problemi occupazionali e di quelle persone che non riescono ad arrivare a fine mese con lo stipendio - e che si dovrebbe pensare a questi prima di sperperare il denaro dei contribuenti in questa maniera.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno non è ancora stato distribuito.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Insisto nel dire che l'ordine del giorno del Consigliere Chiezzi non è noto in questo momento all'assemblea. Non ho alcuna contrarietà nel merito anche perché, prima o poi, dovremmo discutere di tutto. Però non è noto n è iscritto all'o.d.g. in questo momento.



PRESIDENTE

Il Regolamento prevede che sulle richieste di iscrizione all'o.d.g.
parli un Consigliere a favore e un Consigliere contro. Ho capito che il Consigliere Burzi è contrario.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non ho avuto l'impressione che il Consigliere Burzi fosse contrario in via di principio. Il collega Burzi mi sembra abbia detto: "Non so di cosa si tratta, non so nemmeno se è attinente al tema in discussione".
Penso, sommessamente, che accertare l'attinenza del mio ordine del giorno al tema in discussione sia una prerogativa del Presidente del Consiglio. Sicuramente, essendo attinente al tema, penso che questa variabile, sconosciuta al collega Burzi, possa essere chiarita immediatamente dal Presidente e che, quindi, l'ordine del giorno possa essere iscritto all'o.d.g.
Inoltre segnalo il fatto che in questo modo discuteremmo della questione una volta sola, invece di due.



PRESIDENTE

L'argomento dell'ordine del giorno è attinente. Mi pare che sia stato distribuito il 21 luglio, però prendo atto del fatto che il Consigliere Burzi non è a conoscenza o perlomeno non ha i termini precisi della questione.
Pongo in votazione l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Poiché non è stato raggiunto il quorum richiesto di 40 voti favorevoli l'ordine del giorno non è iscritto.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Ferraris e Vindigni.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Elezione Presidenti e Vicepresidenti delle Commissioni consiliari permanenti


PRESIDENTE

Comunico i nomi dei Presidenti e dei Vicepresidenti delle Commissioni consiliari permanenti eletti in data 13/7/1995:



PRESIDENTE

I Commissione - Presidente: PICHETTO FRATIN Gilberto; Vicepresidente: MONTABONE Renato II Commissione - Presidente: MANCUSO Gianni; Vicepresidente: FERRERO Caterina III Commissione - Presidente: RIBA Lido; Vicepresidente: ROSSI Giacomo IV Commissione - Presidente: GRASSO Luciano; Vicepresidente: BORTOLIN Silvana V Commissione - Presidente: GRIFFINI Massimo; Vicepresidente: SAITTA Antonino VI Commissione - Presidente: CHIEZZI Giuseppe; Vicepresidente: COTTO Mariangela VII Commissione - Presidente: SCANDEREBECH Deodato; Vicepresidente: CASONI William VIII Commissione - Presidente: VINDIGNI Marcello; Vicepresidente: TOSELLI Pietro Francesco.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

d) Costituzione Comitato di solidarietà (art. 3 L.R. n. 4/82)


PRESIDENTE

Comunico che è stato costituito, ai sensi dell'art. 3 della L.R. n. 4 del 1982, il Comitato di solidarietà che risulta composto dai seguenti Consiglieri:



BENSO Teresa Anna Maria

(Forza Italia)



BORTOLIN Silvana

(PDS)



CASONI William

(Alleanza Nazionale)



COTTO Mariangela

(Forza Italia)



CHIEZZI Giuseppe

(Rifondazione Comunista)



CASARI NASTURZIO Raimonda

(CCD)



PEANO Piergiorgio

(Popolari)



FARASSINO Giuseppe

(Lega Nord)



SPAGNUOLO Carla

(Patto dei Democratici)



VAGLIO Roberto

(Federalisti Liberaldemocratici)



RUBATTO Pier Luigi

(APE Pensionati)



CAVALIERE Pasquale

(Verdi e Democratici)



GOGLIO Giuseppe


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale) - Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 2: "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1994"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 2.
La parola al relatore, Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, relatore

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, la I Commissione mi ha assegnato il compito di relazionare al Consiglio in merito al rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1994.
Nel rendiconto in esame sono evidenziati i seguenti valori di movimento: riscossioni per 19.412.261.883.835 pagamenti per 19.382.368.080.656, con una differenza positiva di 29.893.803.179 che, aggiunti al fondo di cassa al primo gennaio di 1.174.397.796, dà un fondo cassa al 31/12/1994 di 31.068.200.975.
L'ammontare dei residui attivi è di 2.943.997.779.908, di cui 1.617 miliardi sono residui del 1994 e 1.326 miliardi sono residui da residui cioè residui attivi che si riferiscono all'anno 1993 e precedenti.
L'ammontare dei residui passivi è di 1.672.182.275.904, di cui 829 miliardi del 1994 e 842 miliardi residui da residui. Si tratta di oneri precedenti al 1994, ovvero pagamenti non ancora effettuati.
Complessivamente, sommando i valori indicati, si determina un avanzo finanziario di 1.302.883.704.979.
Al rendiconto 1994 sono allegati i rendiconti 1993 e 1992 di parchi e riserve naturali, anche se non tutti.
Viene inoltre presentato il conto del patrimonio che, rilevante quale prospetto dimostrativo di concordanza dei valori tra le contabilità e come elencazione di cespiti, è del tutto ininfluente per ogni tipo di ragionamento, in quanto i beni sono, giustamente, caricati al costo storico.
Nella seduta di Commissione si è trattato anche dell'esistenza di perenzioni per oltre 189 miliardi. Su tali valori sarà opportuno che l'Amministrazione, e in particolare l'Assessorato al bilancio, proceda ad una ricognizione per informare la competente Commissione sulle fonti di provenienza.
A chiusura di questa relazione mi permettano i Consiglieri, e prima di tutto il Presidente, di fare alcune brevi riflessioni.
Il rendiconto 1994, che questa assemblea si accinge a votare, è estraneo ai tre quarti dei Consiglieri presenti che lo considerano solamente un atto dovuto. Occorre rilevare che comunque si tratta di un consuntivo che non è più soggetto a scelta, ma a giudizio politico sulla bontà delle scelte fatte precedentemente da un'altra maggioranza. Comunque da questo consuntivo la VI legislatura deve iniziare le proprie valutazioni ed è da questi numeri che l'Amministrazione dovrà partire per attuare le proprie trasformazioni.
E' da questi valori, dai quali traspare una spesa libera irrisoria (circa 200 miliardi), che deve cominciare, e non solo per l'amministrazione, il cimento per dare ai piemontesi una Regione efficiente nel funzionamento ed efficace nei servizi.
Concludendo ricordo che in I Commissione il rendiconto è stato approvato in sede referente con il voto favorevole di Forza Italia, Partito Democratico della Sinistra e Alleanza nazionale, mentre si sono astenuti Lega Nord, Rifondazione Comunista e Verdi democratici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto per dichiarazione di voto.



DUTTO Claudio

Sottolineo che tutti i Consiglieri del Gruppo Lega Nord sono di prima nomina nella presente legislatura e pertanto non hanno partecipato a tutti quegli atti che hanno portato alla formazione del bilancio finanziario dell'anno 1994.
Abbiamo ritenuto che una pur attenta valutazione dei dati riportati e delle relazioni a commento degli stessi non potesse comunque ritenersi esaustiva e tale da permettere una precisa presa di posizione. Pertanto abbiamo ritenuto opportuno astenerci dall'esprimere il voto per l'approvazione, lasciando tale responsabilità alle forze politiche che invece, essendo presenti nella precedente legislatura, hanno partecipato alla formazione del bilancio.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 29 astensioni 7 L'art. 12 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 53 hanno risposto SI' 44 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Attivita' di promozione

Esame progetto di legge n. 4: "Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale"


PRESIDENTE

In merito al punto 5) all'o.d.g. dò la parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, è la prima volta che il Consiglio regionale adotta, se voterà a favore, l'applicazione dell'art. 77 del Regolamento, per cui una proposta di legge già approvata nella precedente legislatura e che è stata rinviata dal Commissario del Governo può essere ripresentata direttamente in aula e la stessa può accettare questo tipo di procedura, per cui la proposta non viene riportata in Commissione, ma discussa ed approvata direttamente in aula. Il fatto che questa "riproposta" abbia avuto la firma pressoché di tutti i Gruppi presenti in Consiglio è di buon auspicio per l'applicazione di questo articolo del Regolamento. Se quindi l'aula accetta questo tipo di procedura io proseguirò nella presentazione del progetto di legge.



PRESIDENTE

Dò lettura del comma secondo dell'art. 77 del Regolamento interno del Consiglio regionale: "Qualora il progetto di cui si è decisa la riassunzione abbia esaurito nella precedente legislatura la fase referente, esso è trattato direttamente dal Consiglio se i proponenti lo richiedano ed il Consiglio accetti. Nel caso in cui nella precedente legislatura non sia stata esaurita la fase referente, la Commissione competente può acquisire ed utilizzare il materiale già prodotto".
I proponenti lo hanno richiesto, quindi il Consiglio deve accettarlo o meno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio accetta con 49 voti favorevoli e 5 astensioni.
La parola al Consigliere Farassino.



FARASSINO Giuseppe

Ci siamo astenuti perché - lo dobbiamo onestamente confessare - non abbiamo capito esattamente di che cosa si parlava.



PRESIDENTE

Si trattava semplicemente di un passaggio procedurale che non preclude la possibilità da parte vostra di votare alla fine la legge. Comunque la ringrazio, Consigliere Farassino.
Pertanto, il Consigliere Foco ha facoltà di illustrare il progetto di legge n. 4.



FOCO Andrea, relatore

Il 28/2/1995 il Consiglio regionale aveva approvato all'unanimità il progetto di legge n. 403 "Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale".
Il testo di legge nasceva da un lungo lavoro di Commissione che ha portato al superamento della L.R. n. 31/90 "Interventi regionali per la pace, la cooperazione e lo sviluppo" e alla definizione di una nuova normativa per gli interventi regionali di solidarietà in Paesi europei ed extraeuropei.
Con nota n. 0729 - 41/95 - II/28.2 del 29 marzo il Commissario del Governo rinviava la legge rilevando che la Regione non può prevedere forme di comando nonché di congedo straordinario non contemplate dalle vigenti norme legislative contrattuali in materia di personale (art. 11, comma terzo e quarto del testo di legge).
Il Commissario del Governo esprimeva inoltre perplessità in ordine all'istituzione di una "Commissione tecnico-scientifica" ritenuta una duplicazione di altre strutture già esistenti o previste dalla legge.
I Consiglieri proponenti ritengono di dovere accogliere senz'altro il rilievo in ordine all'art. 11 che pertanto viene soppresso.
In ordine alle perplessità sollevate con il secondo rilievo i Consiglieri proponenti ritengono di accoglierne lo spirito e la preoccupazione introducendo gli opportuni emendamenti che chiariscono all'articolo 10, comma quarto, che il gruppo di lavoro previsto è costituito da funzionari regionali. Al comma sesto dello stesso articolo viene infine specificato che il "Comitato regionale di solidarietà" è esclusivamente composto da Consiglieri regionali che supportano l'attività della Giunta per gli interventi di emergenza.
Per il dettaglio dell'articolato si rinvia alla relazione di accompagnamento della legge approvata il 28 febbraio ed allegata al presente testo.
"Nel presentare la proposta di legge 'Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale' è forte la consapevolezza di affrontare una tematica di grande portata morale ma che assume significativa concretezza per le responsabilità che attendono le nostre comunità rispetto alle problematiche di interrelazione europea e mondiale.
La Regione, pur stretta nei limiti di competenze legislative e di risorse finanziarie, ha il compito di sviluppare un'azione che consenta alla comunità regionale di costruire relazioni con le altre realtà europee ed extraeuropee orientate a favorire il progresso civile, democratico ed economico e che sanciscano il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e locali.
Questi ultimi anni sono stati contrassegnati da momenti di grande speranza a livello mondiale: gli accordi per la riduzione ed il controllo degli armamenti nucleari, la caduta del sistema basato sui blocchi contrapposti dell'est e dell'ovest, l'avvio dei processi di pace e di democratizzazione in molti Paesi del sud del mondo e dell'est europeo consentono di credere che si stia sviluppando una cultura che riconosce nella pace lo strumento fondamentale per il progresso civile ed economico di ogni popolo.
Nel medesimo tempo assistiamo a fatti che denunciano purtroppo la recidiva presenza di tendenze opposte.
I dati relativi alla situazione socio-economica mondiale dimostrano che il divario crescente tra i Paesi occidentali ed i Paesi cosiddetti in via di sviluppo ha raggiunto soglie tali da porre in allarme l'intera comunità internazionale.
Il progressivo peggioramento delle ragioni di scambio con i Paesi occidentali, le politiche protezionistiche e di indebitamento hanno ulteriormente indebolito la già fragile struttura economica di questi Paesi favorendo la destabilizzazione politica ed il drammatico aumento di flussi migratori.
In tale contesto, la rinascita di un forte spirito nazionalistico ed etnocentrico ha favorito la crescita della conflittualità locale dell'intolleranza e del razzismo e in alcuni casi, quali la ex Jugoslavia la Somalia, il Ruanda, ecc., ha portato a guerre civili di violenza inaudita.
In un simile scenario appare evidente che il concetto di pace non pu essere considerato come un 'buon sentimento' a cui richiamare genericamente l'attenzione della comunità regionale, ma come un bene da ricercare costruire, tutelare attraverso precise scelte politiche. In questa ottica la pace non può essere intesa come pura e semplice assenza di guerra, ma come condizione di vita delle persone e dei popoli comprendente i diritti umani, la giustizia e lo sviluppo.
Ecco che allora la cultura di pace diviene il nodo centrale che giustifica e motiva un'azione regionale orientata a promuoverne anche e soprattutto i suoi presupposti quali l'educazione alla giustizia, ai diritti umani, alla solidarietà, alle relazioni interculturali, allo sviluppo sostenibile e la lotta al sottosviluppo, all'intolleranza, al razzismo e all'esclusione.
Sulla base di tali osservazioni la Commissione consiliare approfondendo l'esame della proposta di legge, ha ritenuto necessario integrare ed armonizzare il testo con la normativa regionale che disciplinava le materie cooperazione e solidarietà internazionale.
Tale scelta ha comportato un lungo e complesso lavoro che ha portato al completo assorbimento della L.R. n. 31 del 1990 'Interventi regionali per la pace, la cooperazione e lo sviluppo' ed alla definizione di una normativa complementare ed integrata alla L.R. n. 4 del 1982 'Istituzione del Comitato regionale di solidarietà e partecipazione della Regione a comitati di soccorso' per la disciplina degli interventi di solidarietà in Paesi europei ed extraeuropei.
Del lavoro svolto dalla Commissione si è ritenuto necessario informare le associazioni e le istituzioni che erano state coinvolte nelle consultazioni del progetto di legge n. 403, nonché quelle che erano rappresentate nella Commissione tecnica per la cooperazione allo sviluppo prevista dalla L.R. n. 31/90.
A tal fine è stato organizzato un apposito seminario nel quale è stata illustrata l'iniziativa regionale.
Prima di entrare nel merito dell'articolato è importante ricordare che a sostegno del progetto di legge n. 403, l'osservatorio sulle assemblee elettive di Alessandria ha raccolto in ambito scolastico più di 3.000 firme. Tale iniziativa dimostra l'interesse e l'importanza che la comunità piemontese riconosce a questa proposta legislativa.
Dell'articolato ritengo opportuno sottolineare alcuni punti che paiono particolarmente significativi: il testo in esame sistematizza le diverse materie unificando le normative che disciplinano azioni che hanno il medesimo fine: informazione sensibilizzazione, educazione, formazione, ecc.
nei primi due articoli definisce le finalità, esplicando le relazioni che intercorrono tra le diverse materie disciplinate nel testo e richiama gli obiettivi e le priorità a cui deve essere orientata l'azione regionale sottolineando, tra l'altro, il ruolo che la Regione deve svolgere: un ruolo di promozione e valorizzazione dei potenziali e originali contributi dei soggetti e delle istituzioni che operano sul territorio nell'art. 3 sono definiti gli ambiti e i tipi di intervento della Regione, distinguendo tra attività da svolgere sul proprio territorio quali la promozione della cultura di pace, la ricerca, l'educazione e la sensibilizzazione della comunità regionale, la formazione, ed attività di cooperazione internazionale di emergenza e soccorso a favore di popolazioni colpite da calamità o conflitti armati; nel medesimo articolo la legge definisce le modalità con le quali l'Amministrazione può agire realizzando in proprio attività, anche avvalendosi delle competenze presenti sul territorio regionale o sostenendo iniziative proposte da altri soggetti gli articoli successivi si soffermano via via sui diversi campi di intervento specificando per ciascuno di questi i compiti ed i limiti dell'azione regionale l'art. 7 riguarda le iniziative di cooperazione internazionale e riprende sostanzialmente quanto già previsto dalla L.R. n. 31/90 estendendo la medesima normativa anche ai Paesi dell'est europeo per sviluppare la propria azione, la Regione dovrà dotarsi di appositi atti programmatici ed in particolare di direttive di carattere programmatico di validità triennale sottoposte al voto del Consiglio regionale. Sulla base di queste la Giunta regionale dovrà predisporre appositi piani annuali di attuazione l'attività di solidarietà internazionale potrà essere svolta in due modalità differenti: su diretta azione del Presidente della Giunta regionale per interventi eccezionali che richiedono un'azione immediata e con programmi definiti d'intesa con il Comitato di solidarietà di cui alla L.R. n. 4/82 per le iniziative che non hanno carattere di urgenza in sostituzione di Consulte e Commissioni consultive è stato previsto un forum annuale nel quale la Regione si confronta con le diverse forze presenti sul territorio regionale in merito alle azioni ed ai programmi inerenti le materie disciplinate dalla legge.
Proprio grazie ad uno strumento quale il forum dovrebbero diventare possibili collegamenti e collaborazioni tra le diverse componenti della società civile interessate a far crescere la cultura di pace e dei suoi presupposti quali la cooperazione e la solidarietà internazionale. Questa legge quindi costituirà anche un banco di prova per misurare la capacità delle forze sociali presenti sul territorio di rapportarsi con settori nuovi della popolazione, per collaborare tra di loro, per porsi, in modo dialettico e continuativo, in rapporto alle istituzioni pubbliche".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 40 L'art. 14 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI' 54 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: progetto di legge n. 11: "Integrazione alla L.R. 13/10/1972, n. 10 relativa allo status dei Consiglieri regionali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 50 voti favorevoli e 4 astensioni.
Propongo altresì di iscrivere all'o.d.g. il punto relativo alle "NOMINE" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 50 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Comunita' montane - Montagna

Esame progetto di legge n. 6: "Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socio-economico delle zone montane e modifiche alla L.R. 18/6/1992, n. 28 già modificata dalla L.R. 18/6/1992, n. 29"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 6, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Riba.



RIBA Lido, relatore

Si tratta della riapprovazione di una legge rinviata dal Commissario del Governo. Il rilievo atteneva esclusivamente al fatto che nel testo di legge era prevista l'esenzione dalla tassa di concessione regionale per le aziende agri - faunistico - venatorie ubicate in zone di montagna. A suo tempo si valutò l'opportunità di resistere rispetto a questo tipo di interpretazione del Governo, in quanto tutto l'ordinamento giuridico ci portava a constatare che era competenza della Regione decidere sull'esenzione da una sua tassa; tuttavia la situazione avrebbe richiesto del tempo, per cui si ritenne di passare direttamente alla modifica del testo nel senso richiesto.
Svolte queste considerazioni esplicative e richiamando il fatto che in Commissione il testo è stato approvato all'unanimità, potrei aver esaurito il mio compito; ciò nonostante, Presidente, credo che siano opportune alcune, sia pur brevi, considerazioni rispetto al soggetto e all'oggetto di questo provvedimento di legge: la montagna piemontese, le sue popolazioni i suoi problemi.
La legge in questione, attuativa della legge nazionale n. 97, è informata al principio di riconoscere il valore economico, produttivo ed ambientale della montagna piemontese e si prefigge - io ne sto soltanto evidenziando il filo conduttore, il testo dell'articolato è stato approvato all'unanimità, quindi è una traduzione materiale di questi indirizzi - di dare alla montagna, dopo tanti anni di discussione, delle condizioni giuridiche, legislative e risorse materiali tali da consentirle di affrontare delle prospettive a breve e lungo termine per recuperare lo stato di debilitazione che ha contraddistinto la vita di quel tipo di territorio.
La prima considerazione che suggerisce l'articolato è la necessità che le Comunità montane diventino delle istituzioni forti, in quanto un'istituzione debole non può essere il soggetto che guida una riorganizzazione economica, culturale e sociale di un territorio. Da questo punto di vista si è badato a dare molti poteri alle Comunità montane, fino ad arrivare al trasferimento organico di deleghe da parte della Regione (confine di ordine politico-amministrativo che comunque non spettava a questa legge superare).
Vi sono anche altre questioni.
La prima è quella di una sovranità effettiva rispetto al proprio territorio, con la predisposizione di una Carta d'uso dei suoli che fa premio rispetto alle determinazioni di altri soggetti (la destinazione del suolo, quindi, spetta alle Comunità montane, con una procedura sovraordinata rispetto a quella dei Comuni).
La seconda questione è rappresentata dal Piano di sviluppo; anch'esso fornisce alla Comunità montana l'opportunità di prevedere, sulla base delle sue convenienze e delle sue valutazioni, la destinazione materiale ed economica dei fondi iscritti al proprio bilancio.
La terza questione riguarda il principio dello sviluppo di un processo associativo che ci porta ad indicare l'opportunità per i Comuni di montagna (opportunità sostenuta finanziariamente e giuridicamente) di non più associarsi per svolgere assieme delle funzioni amministrative, trasferendo direttamente e affidando alla Comunità montana la competenza per alcune materie come il trasporto locale, l'assistenza agli anziani, la polizia urbana intercomunale ed altri elementi che possono e devono essere svolti a livello intercomunale.
C'è poi tutta la partita economica, e qui io devo dare atto, anche per i nuovi colleghi, del lavoro svolto dal precedente Consiglio, lavoro ripreso e riadottato interamente dalla nuova Giunta.
L'originalità contenuta nella legge del Piemonte viene considerata attentamente dalle altre Regioni (tra l'altro il Piemonte è la prima Regione che fa questa legge e quindi ha un po' la funzione di capofila). Mi riferisco alla costituzione di un fondo per la montagna con la destinazione del 20% dei proventi dell'imposta sul gas metano, in modo da creare una base di fondi che rappresenteranno la prima occasione per le Comunità montane di vedere quadruplicato il tipo di intervento e di erogazione regionale rispetto a quello avuto finora.
Voglio inoltre svolgere una considerazione nel merito, cercando di abbreviare il mio intervento perché la materia sicuramente interessa soltanto una parte dei colleghi e il Consiglio ne discusse già nell'altra legislatura.
Una grossa questione riguarda la volontà contenuta nella legge di creare un'economia del legno come condizione per attivare un comparto economico fondamentale per la montagna.
Nella nostra Regione sono presenti 760 mila ettari di bosco che ci costano una ventina di miliardi all'anno per interventi di manutenzione e spese per operai forestali; a fronte di una superficie minore, il Trentino Alto Adige ricava una fiorente economia del legno. Poiché il Piemonte non ha mai sfruttato tale possibilità, in questa legge è previsto uno specifico corridoio di attivazione.
Un'ulteriore considerazione che voglio fare riguarda le opportunità turistiche delle nostre vallate. Adesso non è presente l'Assessore Angeleri, né era previsto questo tipo di discussione, ma c'è l'Assessore interdisciplinare Vaglio e vorrei porre al Consiglio una riflessione.
Badate, noi stiamo perdendo molto del potenziale turistico delle nostre vallate, perché offriamo lo stesso, monotono modello organizzativo sia d'inverno che durante l'estate. Così, mentre d'inverno l'offerta turistica rappresenta una risorsa perché gli sciatori vanno a Sestrière e stanno all'interno di palazzi di dieci piani (in quanto gli basta avere un posto riscaldato ed essere vicini alle piste da sci), d'estate l'offerta della stessa tipologia comporta un rifiuto da parte della grande utenza.
In questa legge è compresa e preventivata la scommessa dell'agriturismo, non inteso in senso restrittivo, quanto piuttosto come plein air ed utilizzazione della risorsa ambientale e territoriale nel suo insieme. Se in Piemonte non attueremo questo tipo di modello, non saremo competitivi né con il Trentino né con la Toscana (regioni che offrono la montagna come risorsa turistica anche per il periodo estivo), tanto meno lo saremo con l'Austria e con i Paesi confinanti.
C'è poi un terzo elemento di valutazione - richiamato ancora ieri dall'Assessore competente Leo in Commissione cultura - ed è la valorizzazione culturale degli elementi che formano l'universo delle conoscenze, delle tradizioni, dei comportamenti e della comunicazione verbale, poetica, artistica e musicale delle nostre montagne.
La legge nazionale n. 97 trattava questa materia solo in un passaggio io credo che noi dobbiamo invece darle maggiore evidenza, perché molte culture formano molta cultura, molte partecipazioni formano la partecipazione. Noi abbiamo a disposizione la grossa risorsa di un pluralismo linguistico, culturale e religioso che comprende (senza volerle accostare in modo inopportuno) le tradizioni valdesi, le tradizioni valser le tradizioni provenzali e le tradizioni occitane. Con la valorizzazione di questi elementi, che rappresentano l'identità del popolo, e con l'aggiunta di elementi di indirizzo per l'economia, sarà possibile costituire un pacchetto organico di progetti per la montagna. Ragion per cui questa è una grande legge di indirizzo e di carattere intersettoriale.
Assessore Leo, ho appena richiamato la sua disponibilità rispetto alle culture del Piemonte che formano la cultura della Regione e l'impegno già manifestato in esecuzione dei principi di questa legge.
E' del tutto chiaro che noi pensiamo ad una montagna difesa dal punto di vista ambientale, protetta dal punto di vista idrogeologico e valorizzata dal punto di vista delle sue caratteristiche, che sono anche caratteristiche economiche nell'essere portatrice di risorse come il verde l'ambiente, la natura, le alte cime. Forse qualcuno ieri sera ha visto su Raiuno la splendida trasmissione in cui sono intervenuti molti alpinisti: faceva amare la montagna come risorsa, come cultura, come poesia e anche come spazio economico. La richiamo perché mi sembra che arricchisca le nostre valutazioni su questo progetto di legge.
Se questa legge avrà successo, se sarà ben gestita, se ci sarà nei confronti dell'Assessore alla montagna la disponibilità e la solidarietà dell'intera Giunta, se il Consiglio nel suo insieme assumerà questa svolta come la costruzione di un progetto per valorizzare da un punto di vista economico, produttivo, sociale, culturale, territoriale, storico e linguistico l'insieme del Piemonte, potremo ridurre la distanza con alcune delle nostre periferie e ricostruire più forza per la Regione nel suo insieme. Certo ci sono anche elementi forti di utopia, ma consentite un minimo di ottimismo nell'affrontare questo tema a chi, dopo aver lavorato un'intera legislatura, si trova oggi a testimoniare il lavoro di alcuni e la sensibilità di tanti a favore di quest'area del nostro territorio e della nostra popolazione.
Apprezzo che la nuova Giunta e l'Assessore Vaglio non abbiano interposto elementi di ritardo, perché un ritardo, per una legge di tale portata, avrebbe significato perdere l'efficacia per l'esercizio.
Non sono a mio agio nel considerare che due grandi leggi riguardanti l'agricoltura non siano state ripresentate nonostante i propositi, anche perché comporteranno perdite pesanti per le aziende e per l'economia destinataria di quegli interventi.
Non vorrei neanche scalfire il senso di interesse, e persino di entusiasmo, che mi ha spinto a formulare queste considerazioni con le quali voglio concludere, richiamando tuttavia l'esistenza di un grave problema politico.
Naturalmente l'approvazione all'unanimità in Commissione comporta la richiesta di approvazione rivolta a tutto il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore alle politiche per la montagna

Presidente e colleghi, non voglio aggiungere molto a quanto detto dal relatore Riba, Presidente della III Commissione. Non voglio dire molto perché questa è stata ritenuta dalla Giunta che rappresento una legge fondamentale, e in quanto tale è stata ripresentata ed approvata in Giunta come primo atto della Giunta Ghigo.
Tecnicamente abbiamo dovuto fare questo atto, perché il vecchio testo rinviato dal Commissario del Governo non era più esaminabile. Quindi, con un atto politico di peso, la Giunta ha fatto proprio il documento perch ritiene questa legge non una legge targata con un nome o con un cognome, ma una legge del Piemonte, una legge voluta dalla società e dalla cultura della montagna piemontese, una legge frutto di quattro anni di dibattito serrato, e che alla fine della legislatura ha potuto fortunosamente vedere la luce. Dico fortunosamente, perché le difficoltà non sono state poche.
Devo riconoscere all'allora Assessore Riba un grande coraggio e disponibilità a portarla avanti.
E' la prima legge applicativa della legge nazionale n. 97 e la Giunta la ritiene determinante per il futuro sviluppo della montagna piemontese.
Le risorse per far camminare questa legge ci sono, e riteniamo vincente la scommessa sulle Comunità montane.
Le Comunità montane, anche grazie a questa legge, stanno diventando e diventeranno degli enti in grado di gestire questa grande operazione.
Ci sono delle novità molto importanti oltre a quelle sottolineate dal relatore. Una è, ad esempio, quella di interpretare il bosco come risorsa quindi la gestione del territorio come risorsa per i locali.
Una grande novità di questa legge è quella di dare la facoltà agli Enti locali di investire del compito di piccola manutenzione ambientale i piccoli imprenditori e gli agricoltori, anche non a titolo principale residenti in montagna.
E' un grande passo in avanti, è un'integrazione di reddito che va ben al di là del solito assistenzialismo, con la quale si cerca di rilanciare una mentalità positiva nella montagna: non più la montagna dei vinti, ma la montagna dei vincitori.
Per questo motivo c'è un impegno serio da parte della Giunta, e quindi mi sento di richiedere un voto unanime sull'intero testo così com'è avvenuto in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in Commissione ho approvato con ferma convinzione il progetto di legge finalizzato alla definizione degli interventi speciali per la montagna. Vi ho trovato indicazioni organiche e coordinate per uno sviluppo finalmente programmato.
La tutela e la valorizzazione delle qualità ambientali intrinseche delle nostre valli montane e la diversificazione dei paesaggi naturali ed umani sono arcinote.
Purtroppo le potenzialità di questo sviluppo non sono state opportunamente incentivate; anzi, direi che sono state offuscate e condizionate da scelte incongrue anche, se mi auguro, non in malafede ma per una certa cultura, anzi non-cultura che ha caratterizzato queste aree dal dopoguerra ad oggi.
Il territorio, infatti, non è stato governato, ma è stato un mezzo per esercitare il potere ed ottenere consensi.
Pensiamo all'utilizzazione della ricchezza delle acque nelle valli cuneesi che è servita unicamente a dissetare (certo giustamente) la pianura e la città.
Ci si è invece completamente dimenticati delle grandi tradizioni della cura delle acque, del termalismo, e di tutto quanto turisticamente grava su una ricchezza di salute tutelata con metodi naturali. Pensiamo ai costi umani ed economici pagati da questa terra nella recente alluvione. Occorre quindi finalizzare gli investimenti per Piani di sviluppo mirati al rilancio di queste risorse di turismo medio-alto. L'acqua e le terme sono intimamente legate al Piemonte, alla casa Savoia e quindi all'Italia tutta.
Sulla tutela, poi, del territorio sotto il profilo idrogeologico credo che si debba fare di necessità virtù; e quindi ci deve essere un impegno costante da parte della Regione.
A questo discorso si collega il problema dei problemi: la mancanza di idee e di uomini. Se mancano questi due elementi fondamentali sul territorio, la legge, se pur ottima, finirebbe per essere un'enunciazione teorica senza alcuna possibilità di realizzazione.
L'impegno, quindi, dovrebbe essere quello di ricostruire un'identità di appartenenza, una comunità di uomini: ricostruire il suo paese nelle sue caratterizzazioni.
E' assodato, non c'è bisogno di ricorrere a studi e a statistiche per rilevare che se in un piccolo paese vengono a mancare i servizi e punti di aggregazione sociale (il caffè-circolo) lo stesso degrada immediatamente cadendo in un pericoloso oblìo dimenticato non solo dai turisti ma anche dai residenti. Bisogna evitare che i nostri piccoli centri montani diventino soltanto dormitori.
A questo proposito cito l'esperimento positivo della Francia che ha approntato una legge per l'istituzione dei café du pays destinata ai Comuni al di sotto dei mille abitanti. Si tratta di una normativa finalizzata all'incremento o addirittura alla creazione di un punto di iniziative culturali e musicali legate ad un luogo vocato all'evasione ed al tempo libero, oltre che costituire un servizio indispensabile per una comunità.
Sembrano queste indicazioni marginali, ma tali non sono.
Un giorno vorrei portarvi a contatto di un paese (uno dei più piccoli del Cuneese, nelle Langhe cortemigliesi): Bergolo, 70 abitanti, che con iniziativa locale si è dato una struttura di accoglienza, con posti letto e piscina, un ristorante ed una casa-vacanze per giovani. Sarebbe una bella iniziativa organizzare un Consiglio regionale sulla piazza di quel paese costruito in pietre locali, con il severo rispetto della tipologia abitativa del luogo.
Lungo tutto il nostro arco alpino esistono gruppi occitani ed altri che coraggiosamente cercano di difendere le varie identità ma sono emarginati come un'etnia di diversi.
La speculazione, che ha sempre serpeggiato in queste terre, ha emarginato intellettuali e persone sensibili non affidando loro alcun ruolo; così i boss locali hanno potuto esercitare a loro piacimento e realizzare progetti incongrui. A questo punto basti pensare agli insediamenti per il cosiddetto turismo della neve; cattedrali nel deserto che non sono mai decollate.
Le idee devono maturare e crescere sul territorio; non devono essere imposte, ma valutate, seguite ed incentivate, sentendo non soltanto maggioranze precostituite ed a volte sospette, ma anche quei personaggi di cultura che da anni coltivano e difendono le tradizioni.
Piano a parte merita l'incentivazione delle colture specializzate e di qualità anche povere (dai formaggi ai piccoli frutti, fino alla patata). A questo proposito, vorrei ricordare che un territorio del Canton Berna ha proposto ai turisti un itinerario della patata. Un elegante depliant consigliava luoghi in cui il povero prodotto della montagna veniva cucinato in mille modi e, nel percorso, erano indicati i luoghi da vedere e da visitare: è stato un grande successo.
Sono convinto che proprio quella che viene considerata la marginalità rispetto alle grandi opere sia oggi vincente.
Purtroppo - lo dico con profonda amarezza - gli interventi soltanto in infrastrutture non hanno risolto i problemi reali, anzi, le strade sono servite soprattutto per lasciare la montagna anziché scoprirla, amarla e difenderla.
Questi progetti si possono realizzare puntando sulle risorse umane attraverso un'attenta opera di formazione professionale che prepari e specializzi operatori soprattutto giovani, favorendo l'interscambio e sfruttando le risorse e i progetti che l'Unione Europea mette a disposizione.
Le nuove tecnologie telematiche offrono in tempo reale notizie ed informazioni, permettendo così di vivere "il mondo" anche dal più piccolo e più lontano paese di una valle montana.
Se non terremo conto di tutte queste prospettive che emergono dalla conoscenza di queste nuove realtà e delle indicazioni che ci vengono dal territorio, faremo una bella legge, ma con modesta efficacia.
Le leggi socio-economiche hanno una valenza se nascono e vengono radicate sul territorio a cui sono destinate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Intervengo brevemente per dire che il nostro Gruppo voterà a favore di questa legge, come già in Commissione si era espresso.
Innanzitutto esprimo un ringraziamento sia all'ex Assessore Riba, che nella scorsa legislatura aveva provveduto a preparare questo testo di legge, sia all'Assessore Vaglio per la scommessa che ha voluto portare in campo e per aver voluto iniziare la legislatura con questa proposta di legge.
Assessore Vaglio, noi montanari di questo Consiglio regionale saremo al suo fianco perché questa non sia, come è successo tante volte, una proposta senza continuità.
Dobbiamo riuscire a dare gambe e piedi a questa legge, riuscire a trovare le risorse necessarie affinché la montagna possa decollare nei prossimi anni. Quindi saremo al suo fianco e la ringraziamo per quanto ha voluto fare e per quanto ha accettato.
Il suo debutto di oggi è anche di delega, perché è la prima volta in venticinque anni di Regione Piemonte che la Giunta regionale ha una delega specifica per la montagna, e lei l'ha voluta assumere con grande dignità e grande capacità; ripeto, le saremo al fianco affinché nei prossimi anni questa possa essere una grande forza vincente per la nostra montagna.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ringrazio anch'io, unendomi alla soddisfazione già espressa da chi mi ha preceduto, il collega Riba per essere giunti all'approvazione di una legge così importante per la nostra Regione.
Se le situazioni descritte dal Consigliere Toselli sono reali, mi auguro che la Giunta sappia fare in modo che a quel tavolo ristretto partecipino anche le Comunità montane e che quindi di ristretto non ci sia troppo per questi enti.
Se il buongiorno si vede dal mattino, il fatto che i disegni di legge del settore agricolo ricordati dal Consigliere Riba stiano ancora al palo non fa presagire nulla di buono. Di conseguenza, se non saranno presi in esame emergeranno dei problemi, il cui accumulo comporterà la loro non risoluzione per un anno, come ad esempio nel settore dell'agro-industria.
Augurandomi quindi che anche le altre leggi che nella precedente legislatura non hanno avuto il visto dal Commissario del Governo siano ripresentate, esprimo su questa legge il voto favorevole del Gruppo che rappresento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 voti favorevoli 54 L'art. 25 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI' 54 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ricordo ai Consiglieri che alle ore 14 nella Sala A si riunirà la Commissione Nomine, mentre alle ore 15 il Presidente Ghigo consegnerà un assegno al Sindaco di Bagnasco per il famoso ponte distrutto dall'alluvione.
Al termine della seduta è inoltre convocata la Conferenza dei Capigruppo per concordare le modalità di discussione degli ordini del giorno relativi alla tragedia in Bosnia.


Argomento: Gruppi consiliari - Trattamento economico dei Consiglieri

Esame progetto di legge n. 7: "Modifiche ed integrazioni alla normativa sullo status dei Consiglieri e sui Gruppi consiliari (L.R. 13/10/1972 n. 10, L.R. 10/11/1972 n. 12, L.R. 23/1/1984 n. 9, L.R. 18/6/1981 n. 20, L.R. 30/12/1981 n. 57 e successive modifiche ed integrazioni)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 7, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, questa proposta di legge, così come quella che verrà esaminata successivamente, si inserisce come un momento per regolare alcuni aspetti di un problema che è molto più ampio e che si potrebbe definire il "costo della politica".
La normativa regionale in materia di status dei Consiglieri e dei Gruppi consiliari abbisogna di alcuni ritocchi al fine di renderla più adeguata alle nuove ed impegnative competenze che svolgono i Consiglieri e i Gruppi anche in relazione ai sempre più intensi contatti con la comunità regionale al fine di interpretarne le esigenze. Si ritiene opportuno pertanto, in occasione del rinnovo dell'assemblea a seguito della consultazione elettorale, di procedere ad una revisione di alcune norme al fine di renderle più rispondenti alle esigenze e alle necessità sopraddette e di mettere sempre più i Consiglieri in grado di adempiere pienamente al loro mandato.
A tal fine è stata predisposta la presente proposta di legge che prevede: di equiparare, al fine dell'erogazione dell'indennità aggiuntiva corrisposta per legge ai Consiglieri cui siano conferiti incarichi ulteriori (Assessore, Presidente di Commissione, componente Ufficio di Presidenza, ecc.), i componenti la Presidenza della Giunta delle Elezioni a quelli delle altre Commissioni permanenti stanti le delicate funzioni svolte da tale organismo (art. 1.1) di non consentire, per ragioni di chiarezza e di contenimento della spesa, nel caso di Consiglieri che rivestono più incarichi comportanti l'erogazione di indennità aggiuntive, il cumulo fra più indennità (questa norma vuole evitare l'eventuale corsa a cumuli di cariche finalizzate solo al recupero dell'indennità, mentre eventuali cumuli di cariche possono essere dovuti a scelte diverse, a scelte politiche) di adeguare la misura dell'indennità di presenza giornaliera corrisposta ai Consiglieri regionali in relazione alle giornate di presenza effettiva a riunioni istituzionali alle reali spese sostenute tenendo anche conto degli oneri riflessi che gravano su tale somma (art. 2) di aumentare la misura della quota variabile di spese di funzionamento erogata ai Gruppi e ragguagliata al numero di Consiglieri iscritti al fine di rendere più agevole ed efficiente il funzionamento dei Gruppi stessi (art. 3) di stabilire la possibilità, analogamente a quanto previsto per gli amministratori comunali e provinciali dalla legge n. 816, di stipulare in favore dei Consiglieri regionali assicurazioni contro i rischi conseguenti all'espletamento del mandato: il relativo onere è in parte a carico del Consigliere e in parte a carico della Regione. La spesa conseguente risulta relativamente modesta a fronte di una previsione normativa ormai generalizzata per gli amministratori locali, anche in relazione ai massimali usualmente praticati di specificare che la possibilità per il Consigliere di richiedere l'anticipo di parte dell'indennità di fine mandato può essere esercitata una volta per legislatura regionale (art. 5), ovviamente nei limiti previsti dalla legge e cioè non più del 75% di quanto il Consigliere avrebbe diritto ed entro i limiti di ammontare fissati (una mensilità per i primi dieci anni e il 50% di una mensilità per gli anni successivi) di prevedere che un'unità di personale del ruolo regionale, di qualifica non superiore all'VIII, sia assegnata ad ogni Gruppo consiliare per svolgere l'importante funzione di raccordo tra i Gruppi e gli organi regionali (art. 6).
Si tratta di modifiche non eccessivamente onerose (alcune anzi non comportano aggravio di spesa) ma che dovrebbero permettere ai Consiglieri e ai Gruppi di poter operare al meglio nello svolgimento delle attività di competenza.



L'VIII Commissione, dopo approfondito dibattito, ha approvato il testo così come sopra illustrato e ne raccomanda una sollecita approvazione in aula.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Deorsola è aperta la discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, innanzitutto comunico che sul progetto di legge in esame ho presentato degli emendamenti che credo siano stati distribuiti. Illustro lo spirito di questi emendamenti, perché credo collega Deorsola - che il provvedimento che proponete affronti in modo sbagliato il nodo del "costo della politica". Così come è proposto genera qualunquismo tra i cittadini, non risolve il problema, perché credo che il venir meno del ruolo dei partiti andrebbe approfondito meglio rispetto al ruolo delle sedi istituzionali e, a mio avviso, c'è un vuoto nella legislazione nazionale rispetto al finanziamento della politica, non solo quella dei partiti, ma la politica in senso lato dei cittadini e della partecipazione. Questo vuoto non va affrontato indirettamente.
Lo spirito dei miei emendamenti tende ad adeguare l'indennità mensile e ad abolire quelli che potremmo definire i gettoni di presenza, anche se definiti sotto un'altra forma, perché credo che laddove esista un'indennità mensile - come nel nostro caso - non abbiano ragione d'essere i gettoni di presenza per la partecipazione alle sedute di Consiglio e di Commissione che invece dovrebbe essere un dovere-diritto dei Consiglieri. Credo che sia una cattiva interpretazione del nostro ruolo, quella di incentivare la presenza e che questa sia invece da attribuire alla responsabilità politica e non solo politica degli eletti. Ritengo anche incongruo, in questa fase politica e sociale del Paese, addivenire a questi adeguamenti, per cui propongo all'esame dell'aula questi emendamenti che vanno nella direzione che ho illustrato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Potrei intervenire anche successivamente, forse è opportuno che tutte le forze politiche si esprimano su questa proposta. Devo solo rilevare che anche il collega Cavaliere prende atto dell'esigenza di affrontare, poi con modalità diverse, il problema del costo della politica e dello status dei Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Signor Presidente, mentre ho firmato questa mattina il disegno di legge che verrà presentato successivamente, che consente ai Presidenti dei Gruppi di essere equiparati agli altri componenti (Presidenti di Commissione ecc.), su questo disegno di legge ho avuto qualche difficoltà nell'assumermi la responsabilità di sottoscriverlo. Mentre ero d'accordo di equiparare l'indennità aggiuntiva alla Presidenza della Giunta delle Elezioni e ai suoi componenti ed anche di consentire che i Gruppi avessero a disposizione tutti i fondi possibili per organizzarsi meglio, sedi e fondi per le tante spese, anche per il personale a disposizione (i Gruppi oltretutto sono una risposta culturale e politica sul territorio, quindi è importante che abbiano tutto a disposizione), ho avuto difficoltà tutte personali - per cui lascio libero il mio Gruppo di esprimersi su questa proposta - per quanto riguarda l'aumento ai Consiglieri dell'indennità giornaliera. Ho avuto delle perplessità, perché a monte ho tutta la mia conoscenza di quanto un Consigliere ha come disponibilità, come indennità mensile, indennità di fine mandato e indennità di assegno vitalizio, che derivano dalle sue funzioni. Ho quindi ritenuto che in questo periodo di difficoltà economica per tutta la nostra società raddoppiare l'indennità giornaliera ai singoli Consiglieri fosse una prova di forza che poteva in qualche modo essere evitata.
Lo dico soltanto a titolo personale, ripeto, non voglio coinvolgere il mio Gruppo; questa proposta di legge va nella direzione giusta per quanto riguarda i Presidenti dei Gruppi e i Gruppi stessi, che debbono avere a disposizione tutti i fondi possibili per poter lavorare ed esprimersi meglio, ma ho difficoltà personale ad assumermi responsabilità per l'aumento dell'indennità ai Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Farassino.



FARASSINO Giuseppe

A nome della Lega mi esprimo favorevolmente verso questo provvedimento perché voglio assolutamente togliere la Lega e i suoi Consiglieri da un'ambiguità diffusa, che è quella di dichiarare cose che fanno poi comodo a tutti. Quindi, ben vengano gli aiuti, soprattutto quelli di aumento di personale, che consentono ai Gruppi di poter anche legiferare; ben vengano tutte quelle altre innovazioni e quegli altri aumenti che consentono di assumere persone in numero superiore ad ogni Gruppo, togliendo anche molti giovani dallo stato di disoccupazione che stanno vivendo. Mi astengo invece, non per signorilità o altro, ma perché tutto sommato non mi importa nulla, sull'aumento al Capogruppo consiliare. Per noi è indifferente, e questo in perfetta buona fede, per cui ci asteniamo, mentre siamo d'accordissimo su tutti gli altri aumenti che sono stati proposti, perch in un Paese dove si sperperano, si rubano migliaia e migliaia di miliardi non vedo perché chi fa politica non possa essere remunerato all'altezza di un grosso professionista.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: prima del comma primo, integrativo dell'art. 1 della L.R. n. 10/72 e successive modifiche, è inserito il seguente comma: "01. Al comma primo dell'art. 1 della L.R. n. 10/72 e successive modifiche le parole '65%' sono sostituite con le parole '70%'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 41 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
2) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: prima del comma primo, integrativo dell'art. 1 della L.R. n. 10/72 e successive modifiche, è inserito il seguente comma: "02. Il comma secondo dell'art. 1 della L.R. n. 10/72 e successive modifiche è così sostituito: (2) Ai componenti il Consiglio regionale, cui siano conferiti gli incarichi previsti dallo Statuto, viene corrisposto un assegno integrativo mensile in relazione alle funzioni e alle attività svolte, commisurato alle seguenti percentuali dell'indennità parlamentare di cui al precedente comma: Presidente della Giunta regionale e Presidente del Consiglio regionale 30 Vicepresidente della Giunta regionale 25 Assessori regionali e Vicepresidenti del Consiglio regionale 25 Componenti Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale 10 Presidenti di Commissione legislativa permanente del Consiglio regionale e Presidenti di Commissioni speciali di cui all'art. 19 dello Statuto regionale 10 Vicepresidenti delle Commissioni legislative permanenti del Consiglio regionale e Vicepresidenti di Commissioni speciali 5%".
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ritiro questo emendamento, in quanto non essendo stato approvato il primo, non avrebbe senso.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione dell'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 voti favorevoli 44 voti contrari 1 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 3) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: l'art. 2 è soppresso e sostituito dal seguente: "Al comma primo dell'art. 2 della L.R. n. 10/72 e successive modifiche le parole da 'per le spese sostenute' fino a 'indennità degli amministratori locali' sono soppresse e così sostituite: 'Per le spese sostenute in relazione al mandato elettivo ai Consiglieri regionali è corrisposto un rimborso chilometrico...'; segue testo originario.
Di conseguenza i commi secondo e terzo dell'art. 2 della L.R. n. 10/72 e successive modifiche sono soppressi".
La parola al Consigliere Cavaliere per l'illustrazione.



CAVALIERE Pasquale

L'emendamento praticamente abolirebbe il rimborso della partecipazione alle riunioni istituzionali, perché ritengo - per le motivazioni che ho già illustrato prima - incongruo questo istituto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 41 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 2 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 41 voti contrari 7 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 46 voti contrari 1 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 40 voti contrari 5 astensioni 2 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 Chiede di intervenire il Consigliere Farassino; ne ha facoltà.



FARASSINO Giuseppe

Volevamo soltanto capire, in quanto non abbiamo sottomano il testo (art. 20 bis della L.R. 23/1/1984), che cosa dice questa legge, per sapere cosa stiamo per votare.



PRESIDENTE

Riguarda l'indennità: il Consigliere può richiedere la liquidazione una volta sola per legislatura, mentre prima era una volta complessivamente.
Si proceda alla votazione dell'art. 5 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 46 voti contrari 1 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 46 voti contrari 1 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 42 voti contrari 1 astensioni 4 L'art. 7 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 49 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Gruppi consiliari

Esame progetto di legge n. 11: "Integrazione alla L.R. 13/10/1972 n. 10 relativa allo status dei Consiglieri regionali"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 11, precedentemente iscritto all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio, relatore

L'introduzione che ho fatto relativamente al progetto di legge appena votato vale anche per questo progetto di legge, nel senso che sono due momenti di attenzione che l'assemblea dovrebbe avere rispetto allo status dei Consiglieri. In particolare questo progetto di legge riguarda un'innovazione che si è venuta evidenziando rispetto alla figura del Capogruppo. La nostra Regione non è la prima, tra quelle a Statuto ordinario, che si interessa a questo argomento, abbiamo già una normativa che disciplina questa materia nella Regione Umbria e anche altre normative in Regioni a Statuto speciale; credo però che dobbiamo tenere, per omogeneità di livello, il riferimento alla Regione Umbria.
In sostanza, questa proposta di legge propone di modificare un articolo della L.R. 13/10/1972 n. 10 e in particolare di inserire, dopo le parole "Assessore regionale, Vicepresidente del Consiglio regionale: 20%", le parole "Presidenti dei Gruppi consiliari: 15%".
Questa modifica è richiesta in quanto quella del Capogruppo è una figura che si è venuta evidenziando ed ha un rilievo particolare in un momento come l'attuale in cui la posizione preminente dei partiti si è andata attenuando: la politica è opportuno che venga discussa più a fondo ed approfondita negli organismi istituzionali.
La misura del compenso mi pare che sia adeguatamente individuata tra quella dei Presidenti di Commissione e quella degli Assessori; chiedo pertanto all'assemblea di votare questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 39 voti contrari 1 astensioni 8 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 39 voti contrari 1 astensioni 8 L'art. 2 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 55 hanno risposto SI' 45 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 9 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Nomine

Esame progetto di legge n. 10: "Norma transitoria di applicazione dell'art. 19, comma primo, L.R. n. 39/95 (Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 10, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio, relatore

Con questa proposta di legge si intende evitare il ricorso alla procedura straordinaria di nomina e perciò introdurre, in sede di prima applicazione della L.R. n. 39/95, la sospensione dall'1 agosto al 15 settembre, sospensione cosiddetta feriale. Pertanto il termine di 90 giorni riprenderà a decorrere dal 15 settembre.
La sospensione del periodo feriale è opportuna altrimenti si dovrebbe ricorrere ai poteri sostitutivi; questo, essendoci nel periodo feriale un numero di persone minore di quello normale, coinvolgerebbe una serie di delicati problemi di rapporto all'interno del Consiglio.
Credo pertanto opportuno che in prima applicazione - anche se non è un'introduzione continuativa del periodo feriale - venga attuata una sospensione.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 2 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 51 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 6: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della deliberazione della Giunta regionale n. 9-46160 del 29/5/1995: 'Costituzione di Transalpes (GIP) a Lione fra enti pubblici e società di IP locale'"


PRESIDENTE

La proposta di deliberazione n. 6, di cui al punto 9) all'o.d.g., è stata sostituita dalla deliberazione n. 28 che attualmente è all'esame della I Commissione. Pertanto questa deliberazione è da ritenersi superata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Comunico che è in corso di assegnazione per l'esame in sede referente alla VI Commissione la proposta di deliberazione del Consiglio regionale n.
31: "Diritto allo studio universitario - Determinazione, per l'Anno Accademico 1995/1996, dei criteri relativi all'erogazione dei servizi e provvidenze".
Pertanto la VI Commissione è autorizzata a riunirsi seduta stante.
Sospendiamo brevemente la seduta per dare modo alla VI Commissione di riunirsi e deliberare d'urgenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13,05 riprende alle ore 13,15)


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 7: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della deliberazione della Giunta regionale n. 5-46156 del 29/5/1995: 'Sezione di quadrante di Torino del Comitato regionale di controllo. Nomina componente supplente'"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 7, di cui al punto 10) all'o.d.g.
La Giunta di Gianpaolo Brizio aveva proposto per la Sezione di quadrante di Torino del Comitato regionale di controllo il signor Sergio Gibelli, nato a Cramandana e residente a Vinovo.
Si distribuiscano le schede per la ratifica della deliberazione n. 5 46156.



(Si procede alla votazione scrutinio segreto)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 55 voti favorevoli 36 voti contrari 5 schede bianche 14 La deliberazione n. 5-46156 è ratificata.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 8: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della deliberazione della Giunta regionale n. 4-46155 del 29/5/1995: 'Sezione di quadrante di Alessandria del Comitato regionale di controllo. Nomina componente'"


PRESIDENTE

Passiamo ora alla seconda deliberazione di ratifica n. 8, di cui al punto 11) all'o.d.g., relativa alla sezione di quadrante di Alessandria del Comitato regionale di controllo, per la quale la Giunta Brizio aveva proposto il signor Aldo Mingolla.
Si distribuiscano le schede per la ratifica della deliberazione n. 5 46155.



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 55 voti favorevoli 37 voti contrari 5 schede bianche 13 La deliberazione n. 5-46155 è ratificata.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 11: "DL 16/4/1994 n. 297, art. 74, commi quarto e quinto - Parere della Regione Piemonte sul calendario scolastico 1995/1996"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 11, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati - Problemi del lavoro e della occupazione

Esame proposta di deliberazione n. 12: "Recepimento del contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria stipulato in data 6/3/1995"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 12, di cui al punto 13) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame proposta di deliberazione n. 16: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della DGR n. 51-47237 del 22/6/1995 'Riadozione, con i poteri attribuiti alla Giunta regionale dall'art. 40 dello Statuto della Regione Piemonte, della DGR n. 156-45248 del 26/4/1995 riguardante il secondo prelievo di cassa, per l'anno 1995, necessario per i pagamenti relativi ai residui'"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 16, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 29: "Nomina della Commissione consultiva regionale per i procedimenti di iniziativa legislativa popolare e degli enti locali e di referendum (Titolo II della L.R. 20/12/1990 n. 55)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 29, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 37 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 25: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della DGR n. 12-12 del 3/7/1995 'Riadozione, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della DGR n. 102-45652 dell'8/5/1995: Istituzione di scuole materne statali per l'anno scolastico 1995/1996. Parere ed ordine di priorità circa i piani presentati dalla Sovrintendenza Scolastica Interregionale. Art. 46 del DPR n. 616/77. Conferma dei pareri espressi dalle Autorità competenti'"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 25, di cui al punto 16) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 38 voti favorevoli e 9 astensioni.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Iscrizione all'o.d.g. ed esame proposta di deliberazione n. 31: "Diritto allo studio universitario - Determinazione, per l'anno accademico 1995/1996, dei criteri relativi all'erogazione dei servizi e provvidenze"


PRESIDENTE

Propongo l'iscrizione all'o.d.g. della proposta di deliberazione n. 31 relativa allo studio universitario, appena licenziata dalla Commissione competente.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è iscritta all'unanimità dei 46 Consiglieri presenti.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 41 voti favorevoli e 5 astensioni.


Argomento: Nomine

NOMINE


PRESIDENTE

Passiamo infine al punto relativo alle nomine, precedentemente iscritto all'o.d.g.
Si distribuiscano le schede per le seguenti nomine.
Consiglio Nazionale per l'Ambiente - Nomina di 1 rappresentante della Regione Piemonte (art. 12 legge n. 349/86).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Ugo Cavallera.
Istituto Nazionale per il Commercio con l'Estero - ICE - Ufficio regionale del Piemonte - Comitato di coordinamento - Nomina di 1 rappresentante (art. 6 DPR n. 49/90).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Matteo Viglietta.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14,20)



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