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Dettaglio seduta n.77 del 17/09/96 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cavallera, Farassino, Ferraris, Rossi e Scanderebech.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame progetto di legge n. 100: "Organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

I lavori riprendono con l'esame del progetto di legge n. 100.
E' terminata la discussione generale, possiamo pertanto procedere con la votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 19 voti contrari 8 astensioni 2 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 20 voti contrari 8 astensioni 7 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 27 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 12 è approvato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.
RIBA Presidente, chiedo scusa, mi pare che all'art. 10 non sia stato riportato l'emendamento che avevamo votato in Commissione.



PRESIDENTE

Allora bisogna fare un altro emendamento. Ma non sull'art. 10! Verificatelo e intanto noi procediamo con l'articolato.



(Interruzione del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Proseguiamo.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 27 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 27 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 27 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 27 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 16 è approvato.
ART. 17 1) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 17, comma primo, dopo le parole "prodotto turistico piemontese" aggiungere le parole "ovvero dei servizi prodotti in Piemonte dalle imprese turistiche e da coloro che esercitano attività turistiche per la vendita".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 17 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 31 astensioni 10 L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 29 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 29 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 29 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 29 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 29 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 29 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 29 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 24 approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 29 voti contrari 9 astensioni 1 L'art. 25 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.



(Interruzione del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

No, non si può. Non si può ritornare su un articolo già votato.
RIBA Avevamo lasciato l'art. 10.



PRESIDENTE

No, no, l'art. 10 è stato votato. A meno che non ci sia qualche altro escamotage, l'articolo è stato votato.



(Interruzione: "Presentiamo un emendamento")



PRESIDENTE

Scusate, io non posso valutare delle ragioni di opportunità.
Se volete, sospendiamo un momento le dichiarazioni di voto per vedere se è possibile presentare un emendamento aggiuntivo.



(Interruzioni)



PRESIDENTE

Non posso. Si tratta di un articolo già votato.
Sono assolutamente neutro ed imparziale, né posso essere sollecitato, anche dal miglior buon senso possibile.
Dovete pensare ad un altro emendamento.



(Interruzione del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Tutte le ragioni di buon senso e di opportunità che voi sostenete cozzano contro il Regolamento.
Ho detto: "Sospendiamo un attimo la votazione, di modo che coloro che ritengono di presentare un emendamento correttivo ecc., ne abbiano l'opportunità".
Noi proseguiamo i lavori del Consiglio, nel frattempo sospendiamo le dichiarazioni di voto, di modo che si possa trovare una soluzione.
La discussione sulla legge relativa al turismo è terminata. Prima di passare alla dichiarazione di voto finale, coloro che stanno studiando il testo, ci devono proporre come modificare l'art. 10.
E' stato presentato il seguente emendamento da parte dei Consiglieri Riba Marengo e Bertoli (modifica di coordinamento, ai sensi dei commi primo e terzo dell'art. 83 del Regolamento interno): all'art. 10, comma primo, sostituire le parole "concertazione e coordinamento", con la parola "organizzazione".
Siccome "concertazione e coordinamento" è delegato alle Province e non alle agenzie, è chiaro che la norma prevista dal primo comma dell'art. 10 sarebbe in contrasto con quanto previsto da altre norme.
Infatti l'art. 83, comma terzo, del Regolamento recita: "Sono ammissibili solo quando alla richiesta stessa non si oppongano oltre un quarto dei Consiglieri (15 Consiglieri) presenti o i rappresentanti di Gruppi consiliari che rappresentano oltre un quarto dei componenti del Consiglio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La modifica di coordinamento è approvata con 33 voti favorevoli e 8 astensioni.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Angeli.
ANGELI Ci asterremo dal votare questa legge perché non ci convince fino in fondo.
Più che una legge di programmazione del territorio e quindi di programmazione per quello che riguarda il turismo, è una legge di gestione.
Ho già affermato queste cose in Commissione consiliare e conseguentemente il nostro sarà un voto di astensione.
Ci auguriamo che questa legge possa essere vista e rivisitata, ne capiamo profondamente i principi che l'hanno ispirata. Siamo stati d'accordo quando c'era da eliminare le Aziende di Promozione Turistica (APT), oggi però non siamo convinti che questa legge possa funzionare perché l'esperienza ci porta a dire che tale materia può essere gestita senza il coinvolgimento completo degli Enti locali.
Per questo motivo il nostro sarà un voto di astensione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.
MORO Signor Presidente, come ho già ampiamente argomentato stamane, nella discussione generale, la nuova legge regionale sull'organizzazione programmazione, accoglienza ed informazione turistica, è decisamente scadente, mediocre, troppo accentratrice (non dà il giusto ruolo di gestione turistica alle Province e ai Comuni). Si tratta di una legge burocratica, dai forti contenuti privatistici che certamente scontenterà tutti i soggetti interessati all'attività turistica del Piemonte.
Non è possibile ignorare l'agriturismo, il termalismo piemontese e i diritti del turista. Eppure questi importantissimi aspetti politico economici mancano totalmente nel progetto di legge.
Occorreva un'altra filosofia turistica, una nuova concezione del turismo sociale, di massa, religioso, un modello turistico che, interagendo con gli operatori privati, determinasse un quadro di riferimento turistico più qualificato e futuristico per un pregiato prodotto turistico del Piemonte.
L'esercizio dell'attività turistica è una tematica economica, politica occupazionale molto delicata dai forti contenuti finanziari ed economici per cui se si fosse legiferato decisamente e diversamente con attenzione e serietà e con concetti diversi e più sostanziali, sarebbero stati diversi i risultati economici ed occupazionali per il Piemonte.
Per questi aspetti politici, economici ed occupazionali molto negativi come Gruppo di Rifondazione Comunista voteremo decisamente contro questa legge che, ribadisco, è politicamente mediocre, accentratrice e burocratica: non risolve gli interessi del Piemonte e le prospettive per il turismo del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere.
VAGLIO Credo che sia invece il caso di sottolineare come il disegno di legge presentato esca dai lavori del Consiglio regionale sotto forma di legge che bene affronta i problemi turistici del Piemonte del Duemila.
Voi, come me, sapete, e credo concordiate, sul fatto che la nostra è una Regione che deve trovare una nuova vocazione, dalla monocultura industriale, cercando con sforzi di volontà e di fantasia di trovare una nuova vocazione e dei nuovi indirizzi per le politiche economiche del Piemonte. Ebbene, questa legge ritengo rientri pienamente nel novero di quelle leggi quadro che trasferiscono in campo legislativo le indicazioni di un più un vasto regionalismo, di un più vasto federalismo, di una più vasta applicazione del criterio di sussidiarietà.
E' una legge quadro che dà alla Regione la capacità di programmazione in unità d'intenti con i privati e con gli Enti pubblici. E' una legge che dà agli Enti locali la capacità di gestire al meglio le risorse, i finanziamenti e di gestire al meglio le iniziative. Questa legge avrà sicuramente bisogno di un periodo di rodaggio, ma le intenzioni sono sicuramente buone, il metodo seguito è sicuramente buono; quindi, i risultati non potranno che venire di conseguenza.
Ed è da questo principale motivo e da questa convinzione che il mio Gruppo esprime il voto pienamente favorevole all'intero testo di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.
BERTOLI Per quanto riguarda gli aspetti generali mi riferisco all'intervento di stamane del Consigliere Riba.
Per quanto riguarda invece il voto che daremo sul complesso della legge che sarà di astensione, voglio far osservare che il confronto su questa legge è stato serrato sin dall'inizio, cioè da quando sono stati presentati due provvedimenti: il disegno di legge della Giunta e la proposta di legge del nostro Gruppo. Non so se ci siano stati dei confronti anche in altre sedi, ma in Commissione c'è stato un confronto serrato, talvolta anche caotico.
Tenere insieme l'articolato del disegno di legge è stato difficile, e per questo ringrazio i funzionari che hanno collaborato per tenere ordine all'interno di questo provvedimento che andava modificandosi molto recependo numerose istanze degli Enti locali, che richiedevano di essere partecipi del processo di riorganizzazione del settore nell'ambito dell'accoglienza e promozione turistica della nostra Regione.
L'obiettivo che abbiamo ottenuto, e che vogliamo sottolineare ancora una volta, è che non si tratta di una legge piramidale che ha al suo centro la Regione, ma è una legge che dovrà vivere e funzionerà con il concorso degli Enti e delle realtà locali, che sono chiamate a partecipare direttamente alla gestione di questa legge. Naturalmente su questa attività dovrà esserci, com'è stato richiamato questa mattina, un monitoraggio continuo per provvedere a quegli aggiustamenti che saranno necessari.
Questa legge è estremamente urgente, perché colma una lacuna che doveva essere colmata in fretta; infatti, in conseguenza del commissariamento delle APT, era indubbiamente urgente, per un settore così importante come quello del turismo, provvedere a fare quello che era strettamente di nostra competenza, approvando una legge che riattribuisce piena operatività alla materia in questione.
E' già stata rimarcata questa mattina l'importanza del settore turistico (importanza economica) e, secondo me ancora maggiore, l'importanza sotto il profilo occupazionale per quanto riguarda gli operatori culturali, per quanto riguarda la ricezione propriamente detta, per quanto riguarda l'artigianato ed altre attività collaterali.
Per queste ragioni richiamate sinteticamente, oltre che per quelle di carattere generale dette questa mattina, come ho premesso, il nostro sarà un voto di astensione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini, che interviene in qualità di Consigliere.
GALLARINI Anche noi, come Gruppo di Forza Italia, intendiamo svolgere alcune considerazioni finali relativamente a questo disegno di legge.
Già questa mattina sono state affermate, in sede di discussione generale le motivazioni di fondo per le quali è nato ed è cresciuto il disegno di legge che oggi arriva in porto, avendo avuto in itinere un consenso anche più ampio di quello iniziale della Giunta che lo ha proposto.
Si è parlato di un disegno di legge per il quale ovviamente sono state recepite indicazioni che, per quello che sappiamo, lo hanno arricchito.
Mi limiterei a sottolineare due considerazioni che ritengo, dal punto di vista politico, fondanti rispetto al salto di qualità che ci apprestiamo a fare, passando dalla normativa attuale che ha retto, attraverso le APT prima e attraverso il commissariamento delle stesse ultimamente, in questi ultimi anni la gestione e la programmazione del turismo della nostra Regione.
Ricordo il suggerimento del collega Montabone il quale dice "fra un anno l'Assessore si impegni" - e penso che così sarà - "ad un monitoraggio continuo al fine di verificare in corso d'opera quali saranno i risultati che questo nuovo modo di proporre il turismo come Regione Piemonte darà come indotto socio-economico per la nostra Regione".
Mi associo a questa richiesta, nel senso che mi sembra inevitabile che nel momento in cui si parte con una sperimentazione nuova di questo tipo, in cui si accentra a livello regionale un unico marchio abbinato alla Regione Piemonte per quanto riguarda l'iniziativa turistica, si compie un salto di qualità rispetto alla frammentazione molto minuta che finora ha portato purtroppo alla politica del campanile, alla politica delle piccole basse cucine provinciali che ha finito con il soffocare quello che invece doveva essere - e ci auguriamo sia con questa legge - un respiro di carattere piemontese, soprattutto nel momento in cui alcuni pilastri storici socio economici della nostra Regione (FIAT e Olivetti) hanno delle difficoltà che, nel prossimo periodo, saranno di una natura molto pesante.
Tutti conosciamo le difficoltà del mercato dell'auto e della FIAT, che rappresenta il monopolio dell'auto nel Paese e, per quello che ci riguarda nella nostra Regione, ed ultimamente la catastrofe Olivetti. Penso che chiamarla catastrofe non sia un eufemismo, ma rappresenti in modo abbastanza realistico quella che purtroppo è la fotografia di una situazione che, giorno per giorno, sembra essere addirittura peggiore di quanto si potesse immaginare il giorno prima.
Turismo significa cultura, integrazione nel proporre sostanzialmente alcune peculiarità, alcuni monopoli che la Regione può offrire in campo economico e turistico, mentre su alcuni prodotti esiste sul mercato una competizione spietata, per cui se non si sta al passo con i costi, se non si sta al passo con i tempi non si regge sul mercato e si è perdenti.
Penso che nel campo turistico, nel campo culturale, nel campo di una proposta di peculiarità della nostra regione (il Lago d'Orta non ce l'ha nessun'altra Regione, ma solo il Piemonte, così come il Lago Maggiore e il Monte Rosa) ci si debba concentrare su alcuni aspetti, anche su alcune peculiarità della città di Torino, che sotto l'aspetto di carattere generale si sta svuotando.
Penso che molti di noi che vivono questa realtà si siano resi conto come in quest'ultimo anno e mezzo Torino si è avviata, purtroppo, a diventare un "contenitore vuoto"; noi ce ne siamo resi conto anche dall'ottica che abbiamo all'interno della Regione. Allora, anziché gestire la decadenza occorre valorizzare i beni culturali ed ambientali di cui dispone Torino e il Piemonte, in modo tale da proporli - questo sì - in regime di monopolio sotto questo aspetto, non possiamo avere concorrenza, perché la peculiarità è della nostra Regione. Penso che gli sforzi economici e gli investimenti si debbano concentrare in questa direzione, e questo è un primo aspetto.
Il secondo aspetto è di natura istituzionale. Noi ci accingiamo a discutere fra una settimana (sedute del 24 e 25 settembre) la questione dei referendum; di quei referendum, a maggior ragione all'indomani del fallimento, sotto certi aspetti, della proposta, che non so se definire politica o meno, della Lega. D'altronde, finito il folclore, resta la proposta politica, e la nostra Regione condivide questa proposta politica con altre Regioni.
La Regione si propone di fare un salto di qualità per quanto concerne l'ascolto a livello nazionale relativamente ad una diversa articolazione Stato/Regioni e centro/periferia. In questo senso è significativo il fatto di avere inserito all'interno di questo disegno di legge un articolato attraverso il quale si decentra o si mette in capo al soggetto Enti locali (soprattutto le Province) la titolarità della costruzione di programmi per mezzo dell'azienda di accoglienza. Ovviamente questi tasselli devono stare all'interno della cornice unica di programmazione regionale che, abbiamo detto, rappresenta l'obiettivo primario di questa legge affinché possa salire la qualità dell'offerta e, di conseguenza, la quantità - io dico dell'indotto economico di cui la Regione potrà beneficiare.
Parlavo del fatto di mettere in capo alle Amministrazioni provinciali la titolarità della costruzione di programmi, e certamente ciò deve avvenire in accordo con la Regione. Abbiamo chiesto - e la Commissione è arrivata a questa intesa - che ci fosse una collegialità e un raccordo di sforzo economico, ideativo e progettuale delle Province e della Regione, in modo tale che, all'unisono, ognuna delle due contribuisca, con le Camere di Commercio, a costruire una risultante che sia la più incisiva, la più produttiva, la più potenzialmente in grado di provocare indotto possibile.
Mi sembra che questi siano due aspetti politici istituzionali di fondo, che connotano questa come una legge all'altezza dei tempi; all'altezza dei tempi probabilmente non si è mai, si è sempre in ritardo rispetto alle esigenze, ma certo questa legge fa sì che il "delta" di ritardo sia il minore possibile.
Inoltre credo che l'avere coinvolto le Amministrazioni provinciali e gli Enti locali dia credito all'istituzione Regione ad essere riconosciuta in misura più autorevole rispetto a quanto avviene attualmente. E' per questo che il Gruppo di Forza Italia esprime un parere positivo e un voto favorevole, convinto soprattutto che questa legge rappresenti un investimento non solo a beneficio del turismo, ma anche di un pilastro che riteniamo possa essere alternativo e portante nei confronti dell'economia della nostra Regione nei prossimi anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Se, come dice il collega Gallarini, questo tipo di iniziativa politica e programmatica è la risposta della maggioranza della Regione Piemonte alla politica della Lega, temo che la Lega avrà di che alimentare la sua protesta, e per certi versi anche a ragione.
Questa legge era stata licenziata circa due mesi fa dalla Commissione senza alcuna delega agli Enti locali, con lo stesso atteggiamento attuale di tutte le forze politiche che oggi, più o meno, si sono espresse con la loro dichiarazione di voto.
Credo che il ragionamento che si sta facendo sia un pochino debole, perch ripeto - questa legge non ha alcuna ambizione di coordinare le varie molteplici attività istituzionali, interassessorili e non, del nostro Ente.
Noi abbiamo interventi da parte della cultura, da parte dello sport, ecc.
abbiamo tantissimi interventi parcellizzati sul territorio e che non vengono coordinati. E i notevoli sforzi, anche finanziari, che facciamo sul territorio, non ottengono quel risultato che potrebbero avere o che, almeno potenzialmente, dovrebbero avere.
Con questa legge, rischiamo di vedere - perché in questi anni abbiamo già visto come ha funzionato e come funzionerà - la valorizzazione ridotta a qualche buona campagna pubblicitaria per le Terme di Acqui, a qualche altra iniziativa magari nel Cuneese, ad un'attenzione alla Valle di Susa dopodiché la valorizzazione complessiva del territorio piemontese, la valorizzazione complessiva delle risorse che dovrebbero essere fonte di richiamo turistico non ci sarà, perché questa ha bisogno di un'azione coordinata, ha bisogno di uno sforzo.
Non voglio adesso, Presidente, fare la solita battuta sugli Stati Generali ma se noi fotografiamo, come già parzialmente abbiamo fatto, la qualità del territorio, la sua storia, ecc., quali strumenti offre questa legge per valorizzare tali aspetti? Non ne offre. Ci sarà una delega soggettiva alla Giunta, all'Assessore che, con buonsenso o meno (a seconda della condizione), deciderà un'azione di sovvenzionamento. Credo però che questo non sia adeguato alle cose che si dicevano (addirittura si parlava del turismo come sostituzione dell'Olivetti e della FIAT), permettetemi: non lo sarebbe comunque.
Credo invece che il turismo, inteso come segmento di mercato, di occupazione, ecc., qualificato e qualificabile, potrebbe dare un buon apporto, ma deve essere coordinato ed intrecciato con le politiche ambientali, culturali e sportive. Questa legge non lo fa, perché il confronto istituzionale non c'è stato; chi lo ha visto si è confuso, si è sbagliato, nel senso che era da qualche altra parte.
E' questa una legge frutto di un antico vizietto consociativo. I risultati sono questi: una brutta legge, con il marchio della maggioranza di centro destra. Al di là del fatto che forse non avremmo votato lo stesso una legge più complessiva per una nostra diversa attenzione rispetto al privato, da questa maggioranza ci si poteva aspettare qualcosa di più utile per la nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.
PEANO Devo dirvi che stamane, sentendo gli interventi che si sono succeduti in aula, ho apprezzato moltissimo quello del collega Montabone, che è riuscito veramente a mettere in luce le attività che questa legge porrà in essere e quale sarà lo sviluppo che vedrà la Regione nei mesi successivi. Tra le varie agenzie che nasceranno si dovrà effettuare un coordinamento efficace perché il turismo diventi un turismo forte.
Per noi rimane una perplessità di fondo: questa legge, lo sappiamo, era nata alcuni mesi fa, poi è stata completamente cambiata durante l'iter della Commissione. E' stata cambiata in meglio, abbiamo raggiunto un risultato tutti insieme. Molti hanno lavorato, io pochissimo, all'interno della Commissione per riuscire a recuperare un rapporto con il territorio che era estremamente importante. Non dimentichiamo che le Province si erano impegnate a fondo nel fare delle proposte proprie che fossero coerenti con un progetto finalizzato a consentire loro di diventare veramente enti di gestione sul territorio.
In questi giorni abbiamo avuto la conferma della richiesta corale che sale al di là delle laide dichiarazioni della Lega e del suo leader: la richiesta corale di un federalismo vero ed autentico che coinvolga tutti gli enti territoriali perviene da tutte le forze politiche, perviene da tutti quanti.
Noi abbiamo una certa difficoltà come Gruppo politico; ci rendiamo conto che all'interno di questa maggioranza c'è ancora una cultura politica lontana dalla nostra politica. Anche i due Presidenti, Ghigo e Picchioni pochi giorni fa in conferenza stampa hanno presentato i dodici referendum: la Regione Piemonte con altre Regioni si appresta a preparare i referendum sui quali andremo a discutere, anche perché possono mettere in crisi la Commissione bicamerale che il Governo tenterà di mettere in funzione.
Al di là di questo, nelle dichiarazioni di quel giorno i Presidenti dicevano in modo molto chiaro che questa Regione vuole essere una Regione federalista: oggi questa è la richiesta corale di tutti. Però la Regione non può dimenticare che questa richiesta perviene con contorni molto forti ed accesi da tutto il territorio. Basta parlare con i rappresentanti dei Comuni e delle Province per capire quanta difficoltà c'è sul territorio a rapportarsi con la nostra Regione. Tutta la filosofia all'interno del Consiglio deve cambiare e quando ci apprestiamo a preparare, presentare e discutere una legge dobbiamo capovolgere il nostro sistema politico di pensiero. Se non arriviamo lì continuiamo a sbagliare: ormai c'è un punto di non ritorno tra richiesta complessiva di tutti i piemontesi, in modo particolare, perché la Lega anche da noi ha avuto dei toni molto forti delle prese di posizione molto forti ed un elettorato molto forte, ma c'è un punto di non ritorno che è quello che ormai deve coinvolgerci e farci capire che in qualsiasi momento in cui noi ci apprestiamo a presentare e discutere una legge, deve trattarsi di una legge aperta alle autonomie locali e deve essere una legge federalista.
Abbiamo questa difficoltà: in questa legge manca la capacità di costruire questo nuovo rapporto. Ci si è sforzati, ma non si è fatto ancora tutto.
Quindi è per questo, avendo mancato l'appuntamento con le Province, che noi non ci sentiamo di approvarla oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.
RUBATTO Un brevissimo intervento per comunicare il mio voto favorevole a questa legge sul turismo. A mio parere, è una legge utile al miglioramento di ogni iniziativa turistica della nostra Regione.
Ricordiamo tutti i vecchi Enti provinciali per il turismo. Nulla facevano se non spendere fondi per affitto di locali e per pagamento di stipendi ai dipendenti; mai interventi, mai promozione turistica, mai presentazione di iniziative svolte sul territorio. A tali mancanze supplivano, dove possibile, le varie Pro Loco.
Questa legge vuole finalmente proporre l'immagine del nostro Piemonte, dove il turismo, anche per il sempre maggior crollo degli altri settori economici, dovrebbe diventare una delle principali risorse della nostra Regione.
Per questo il mio voto è favorevole, con la certezza che l'Assessore saprà far applicare gli intendimenti di questa legge e vorrà riferire i risultati acquisiti, almeno ogni anno, in Commissione o in Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.
CASONI Grazie, Presidente. Innanzitutto volevo ringraziare tutti i colleghi che già dallo scorso mese di gennaio in III Commissione hanno contribuito ad elaborare e modificare in molti punti questa legge, che in effetti ad una prima stesura pareva fortemente indirizzata verso il settore privatistico e non considerava sufficientemente l'aspetto pubblico.
Con l'intervento di molti gruppi si è giunti a modificare parecchi di questi articoli e credo che oggi questa legge abbia anche la capacità di coinvolgere le Province, le Camere di Commercio, alcuni Enti locali, cosa che sino ad oggi non era avvenuta.
Una cosa importante, che io credo sia il fondamento di questa legge, è dare la possibilità - poi non sapremo se si riuscirà o meno, ma lo spirito di questa legge è questo - di unire la sinergia con il settore privato, che secondo me è un fattore fondamentale per la riuscita e lo sviluppo del turismo in Piemonte. Solo se noi sapremo coinvolgere adeguatamente il settore privato e solo se il pubblico saprà dare gli indirizzi e il coordinamento adeguato si potranno raggiungere gli obiettivi che questa legge si prefigge.
C'è stata la ridefinizione degli ambiti territoriali, che sono stati ridotti rispetto a quelli precedenti; sono stati ispirati a criteri di omogeneità territoriale, quindi a fare in modo di raggruppare gli aspetti turistici più rilevanti di ciascuna provincia. Il coordinamento che dovrà dare l'agenzia regionale, quindi non prevaricando, ma unendo, selezionando e formando un prodotto che sia veramente l'espressione di tutta la potenzialità turistica del Piemonte, ci auguriamo abbia modo di rappresentare all'esterno della nostra Regione il migliore prodotto che si possa realizzare.
Altro aspetto importante che ci tenevo a sottolineare è che già dall'andamento delle consultazioni si era rilevato come praticamente tutte le categorie interessate abbiano apprezzato lo spirito di questa legge.
Sono convinto che al di fuori delle istituzioni, nel settore operativo, gli esercenti e gli albergatori, coloro che di turismo vivono - tanto per intenderci - abbiano dimostrato un forte apprezzamento verso lo spirito di questo disegno di legge.
E' anche importante che gli ex dipendenti delle APT siano stati ampiamente garantiti; le Organizzazioni sindacali hanno accettato le proposte che sono state fatte. Quindi, quella che all'inizio veniva paventata come possibilità di creazione di nuova disoccupazione proveniente dalle APT è stata superata.
Credo che in effetti quella che viene presentata oggi sia la migliore sintesi possibile tra il ruolo del settore pubblico e la sinergia con il settore privato: perché? Perché è vero che sentivo dire che non è stato dato un ampissimo potere alle Province, ma è anche vero, e tutti i tecnici che abbiamo consultato lo hanno confermato, che senza un momento di centralità nell'assemblare il prodotto regionale le nostre potenzialità probabilmente sarebbero rimaste quelle delle precedenti APT. Se l'APT di Saluzzo facesse ancora il suo "deplianino" a quattro colonne e lo inviasse al suo indirizzario, non credo che ne riceveremmo grossi benefici in termini di quantità di turisti provenienti dalla Lombardia, dalla Campania o da Paesi esteri.
Probabilmente, solo realizzando un catalogo di città d'arte piemontesi, ben promozionato, magari realizzando un video-catalogo da portare nelle maggiori fiere internazionali turistiche del mondo si potrebbe dare modo alla Regione Piemonte e ai suoi operatori di raggiungere quella frontiera moderna di turismo rappresentata oggi dalle grandi centrali mondiali di prenotazioni.
Le Regioni più avanzate in questo settore, come il Trentino Alto Adige e l'Emilia Romagna, sono già presenti su molti circuiti mondiali di questo genere; con il sistema di teleprenotazione aerea, al turista che chiede informazioni, ad esempio, su un volo per Bologna compaiono due videate con tutte le possibilità turistiche della Regione, sia questo cliente a Honolulu sia esso a New York o a Milano.
Sono questi gli obiettivi che ci dobbiamo porre per fare in modo effettivamente, di riuscire a portare in Piemonte la maggiore quantità possibile di turisti.
Altra cosa importante è quella dell'immagine esterna che si dà la Regione.
Concordo - unico aspetto - con il Consigliere Cavaliere, che questa mattina ha detto che l'ultima campagna pubblicitaria realizzata forse poteva essere indirizzata su media più efficaci. Anche secondo me non ha molto senso una campagna di tipo istituzionale affidata unicamente a La Stampa o a giornali che possono muovere clientela solo piemontese. Dobbiamo uscire dalle nostre logiche, in parte fondate su un criterio clientelare: occorre riuscire a raggiungere il giornale locale, la radio locale di altre zone, ponendoci in una dimensione più professionale.
Faccio un richiamo all'Assessore: ispirare l'attuazione di questa legge ad effettivi criteri di professionalità e di distribuzione delle risorse sul territorio. Non deve derivarne un'APT regionale, tanto per intenderci, ma un laboratorio di marketing, di studio, di monitoraggio, di lavoro, di creazione di nuovi sistemi di comunicazione per tutto il prodotto turistico piemontese.
Questa operazione, a mio avviso, dovrebbe partire dai prossimi Campionati mondiali di sci del Sestriere, sicuramente la prima occasione pubblica per offrire una nuova immagine turistica della Regione Piemonte. Dobbiamo studiare bene questi avvenimenti e valutare molto bene gli investimenti pubblicitari che si andranno a fare; dobbiamo vedere quelli che saranno i migliori ritorni, non solo per il Sestriere, ma per esempio, in questo caso, per tutta la montagna piemontese.
Penso che con l'approvazione di questa legge si compia un passo decisivo in direzione della frontiera del turismo del domani, per porre anche la nostra Regione in quell'ottica in cui il turismo è un valore, è una cultura e una vera valorizzazione del territorio e delle sue risorse. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Credo che quasi tutto si sia detto in aula, oggi, su questa legge, signor Presidente; da più parti è stata sottolineata un'esigenza che ritengo fondamentale, così come già richiamato nel mio primo intervento: il monitoraggio continuo rispetto all'efficacia che potrà avere la legge, in una materia così delicata, in un'attività economica così delicata e alle funzioni che essa può svolgere nella nostra Regione.
E' sintomatico che alcuni passaggi della legge stessa ci portino a richiedere un monitoraggio preciso; è giusto che le Province e gli Enti locali abbiano quelle deleghe tanto auspicate da tutti, ed è altrettanto giusto che le Province e gli Enti locali, con queste deleghe date oggi assumano tutte le loro responsabilità.
Voglio fare un esempio di quanto scritto in questa legge: "Entro 90 giorni il Consiglio regionale dovrà fare l'elenco dei Comuni turistici...", che sono all'interno degli ambiti inseriti nella legge stessa. Il primo punto di riferimento che avremo da parte delle Province e dei Comuni sarà la valutazione di questo elenco. Lì si vedrà se il concetto di turismo come attività economica forte, proiettata ad altre Regioni o ad altre Nazioni d'Europa o del mondo, sarà recepito.
Sarà veramente difficile dire ad un Comune che pensa di essere turistico perché organizza la festa patronale, che non lo è. Questo sarà il primo momento. A 90 giorni dall'applicazione di questa legge avremo il primo riscontro sulle intenzioni degli Enti locali, e quindi se vorranno fare un lavoro coscienzioso e, soprattutto, se avranno inteso cos'è il turismo per il Piemonte e cosa può dare il turismo al Piemonte stesso.
Ho fatto questo esempio per dire ancora una volta che questa legge, portata avanti con qualche difficoltà, ma che comunque ha trovato, in qualche modo una via che ci porta al traguardo di oggi, deve essere sempre sotto osservazione; e se avrà bisogno di cambiamenti, questi dovranno essere attuati, anche relativamente agli ambiti turistici precedentemente rilevati.
L'impostazione che si è voluta dare è stata rispetto a territori geografici anziché a segmenti forti del turismo: il risultato è stato che alcune zone che sono state accomunate non hanno niente a che vedere fra loro. Bisogna dirlo. Quando si faranno gli elenchi dei Comuni turistici, bisognerà dire se l'uno lo è e se l'altro non lo è. Quando si parla di città d'arte, è città d'arte Torino come Asti, come Vercelli: allora, che senso ha che la Provincia di Torino porti avanti dal punto di vista promozionale soltanto il discorso di Torino? Forse il turista quando viene in Piemonte pensa di visitare solo Torino, o bisognerà fargli trovare un pacchetto più ampio rispetto alla caratteristica di una singola città? Questi i dubbi che mi portano a dire che la legge deve essere continuamente monitorata e che chi ha puntato tutto sulla divisione territoriale, forse fra un anno si sarà convinto dell'opportunità di suddivisioni territoriali con le giuste deleghe che Province e Comuni devono avere, ma anche che la Regione, come Ente di promozione e non di gestione della promozione turistica stessa, sia in grado di organizzare e di coordinare.
Annuncio, comunque, il voto favorevole del mio Gruppo.



PRESIDENTE

Sono terminate le dichiarazioni di voto.
Si proceda alla votazione per appello nominale sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI' 32 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Dimissioni del Consigliere Racchelli da sub-Commissario per la ricostruzione post-alluvione del Verbano Cusio Ossola


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Racchelli; ne ha facoltà.
RACCHELLI Chiedo di intervenire per un fatto personale in merito alla discussione e alla risposta all'interrogazione e alle interpellanze presentate dai Consiglieri di Rifondazione Comunista, dei Verdi e del PDS relative alla mia nomina a sub-Commissario del Verbano Cusio Ossola per la ricostruzione post-alluvione.
Innanzitutto vorrei cominciare dividendo il mio intervento in due parti ben distinte. Inizio con alcune considerazioni che mi sembra giusto fare oggi dopo aver ascoltato e dopo aver visto l'evoluzione dell'interrogazione e delle interpellanze prima citate.
Innanzitutto credo che la valutazione fatta dal Presidente della Giunta regionale - credo in sintonia con gli esponenti della Giunta che con lui collaborano - sia stata una decisione presa in funzione di quelle che erano state le vicende che nel dopo-alluvione avevano caratterizzato il coordinamento di tutti quegli aiuti e quegli interventi che, tramite la Regione Piemonte, sono avvenuti tra la gente e negli enti.
Credo che il Presidente della Giunta regionale abbia, in quella decisione in quella nomina, fatto delle valutazioni di ordine morale, di ordine etico e anche di collaborazione tra l'Ente Regione e l'esponente regionale che di quella Provincia era l'unica espressione.
Mi spiego meglio. Questa mattina in alcuni interventi si è affermato di non conoscere, di non capire, di non aver avuto l'informazione, addirittura della mia nomina a sub-Commissario.
Trovo sconvolgente che componenti dell'esecutivo o componenti di questo Consiglio regionale, a distanza di più di sessanta giorni dall'evento alluvionale e a distanza di trenta giorni dalla nomina a sub-Commissario non sappiano che cosa o come la Regione Piemonte abbia operato per sostenere e per risolvere il problema stesso.
Vorrei rispondere nel merito al Consigliere Cavaliere, del quale peraltro accetto i sensi della stima che pone nella mia persona. E' già successo che persone non dell'esecutivo abbiano ricoperto ruoli anche più importanti di quello che ricopre un sub-Commissario. Poi vi leggerò che cosa rappresenta la sub-delega. Vi porto un esempio: nelle alluvioni della Valtellina è stato nominato alla Presidenza della Protezione Civile l'on. Zamberletti che era un deputato, quindi faceva parte del Parlamento.
Nell'alluvione della Toscana è stato nominato dal Commissario della Regione Toscana il Vicepresidente della Giunta, ma con altre deleghe, con altri poteri, con portafoglio e con poteri decisionali, ben diversi da quelli che erano invece gli scopi e gli intendimenti dell'incarico affidatomi dal Presidente della Giunta regionale. E ve lo leggo, perché probabilmente non è stato letto: "In applicazione del comma quarto dell'art. 1 della precitata ordinanza ministeriale, il Presidente della Regione, Commissario delegato, ha disposto la nomina della S.V. a sub-Commissario con Decreto della Giunta regionale, fermo restando che permangono in capo al Presidente della Regione, Commissario delegato, tutte le attribuzioni e le competenze assegnate al medesimo dalla predetta ordinanza; ai sub-Commissari spetta il compito di coadiuvare, sotto il profilo tecnico ed operativo, il Commissario delegato nell'espletamento del suo incarico".
Trovo che la nomina del Consigliere regionale che, nell'ambito della sua vita di Consigliere, ha dimostrato ampiamente di essere il Consigliere della Provincia e dell'area, potesse essere anche un'indicazione corretta altrimenti non si capisce come si chiede sempre che vengano date le deleghe, vengano date le possibilità agli enti minori o a chi sul territorio può effettivamente svolgere una funzione meglio del centro; non si capisce come e chi avrebbe potuto farlo meglio di una persona che rispondendo alla Provincia toccata dall'alluvione, avesse anche il collegamento diretto con la Regione e, perché no, anche con caratteri di indirizzo, perché la parte tecnica era svolta dall'altro sub-Commissario che è il dottor Napoli, che ringrazio perché ha svolto con me, fino ad oggi, un grande lavoro.
Oggi prendo atto di quello che ho sentito, però è giusto che chi non è informato o non ha avuto le informazioni corrette ascolti quello che, fino ad oggi, è stato fatto ed è stato detto, riscontrando, tra l'altro, un consenso unanime da parte di tutte le Amministrazioni - non certo vicine alle forze che noi oggi rappresentiamo in questo esecutivo - e dei cittadini che hanno subìto i danni, non perché abbiamo fatto clientelismo particolare, ma perché abbiamo svolto un'opera di interventi, un'opera di pragmatismo, un'opera di riconoscimento verso chi ha avuto i danni e verso gli enti, che ci hanno portato dopo 60 giorni a svolgere un lavoro importante, ad individuare le risorse e a deliberare gli stanziamenti che permetteranno, soprattutto per quanto riguarda le opere pubbliche, la ricostruzione dell'evento alluvionale stesso.
Questo è il lavoro svolto fino ad oggi. La Regione Piemonte, per la prima volta nella sua storia, con fondi propri - ma questo non è un mio merito, e quindi non me ne vanto personalmente - ha stanziato cifre rilevanti per intervenire, soprattutto per la ricostruzione delle opere pubbliche, ha deliberato fondi straordinari per il pronto intervento, ha di fatto, a sessanta giorni dall'alluvione, con il mese di agosto di mezzo, svolto un'opera che ha permesso dopo 30 giorni di consegnare al Ministero della Protezione Civile il programma di ricostruzione delle opere devastate dall'alluvione e, per di più, ha anche trovato i fondi e ha deliberato gli stanziamenti per far sì che questi progetti venissero realizzati dai Comuni interessati all'evento.
Abbiamo individuato e recepito i danni dei privati e delle attività produttive dai beni mobili ai beni immobili; abbiamo istituito i gruppi di lavoro che verificheranno e stanno verificando i danni ai privati; abbiamo fatto sì che venisse costituita la Conferenza dei servizi, tale per cui i progetti vengono esaminati con una pratica straordinaria e non con la procedura ordinaria; abbiamo avviato tutte le verifiche; abbiamo risolto un problema importante, che era l'applicazione delle perimetrazioni da parte del Settore Geologico, con soddisfazione dei Comuni, e ci accingevamo a verificare, con la Prefettura e con i tecnici incaricati, i danni ai privati.
Direi che, ad oggi, le opere pubbliche sono tutte in fase di progettazione e che per quanto riguarda i privati siamo a buon punto. Questo relativamente all'intervento della Regione Piemonte svolto dal Commissario incaricato e dai due sub-Commissari.
Di conseguenza, devo anche dire che, se avessimo avuto una maggiore attenzione da parte del Governo con l'ordinanza che ci ha riconosciuto l'evento straordinario, forse oggi saremmo in condizioni ancora migliori.
A questo punto, di fronte alle vostre valutazioni, trovo che la logica, il buon senso sia quello non, come ha detto la Consigliera Manica, di optare per il do ut des: ne diamo uno a Forza Italia e ne diamo uno ad Alleanza Nazionale. No, questo non è corretto, signori Consiglieri e signor Presidente, perché sarebbe veramente un'istituzione che non mi troverebbe d'accordo. Non si tratta di spartire le posizioni perché c'è qualcosa da spartire o qualcosa da guadagnare o qualcosa da mercanteggiare. C'è esclusivamente da riconoscere che un'area, quella del Verbano Cusio Ossola ha avuto il 95% dei danni e non, come ha detto la Consigliera Manica uguali e nella stessa misura dell'altra Provincia. Occorreva solo una persona che si applicasse all'intervento.
Allora, caro Presidente, che ringrazio per la fiducia che ha voluto accordarmi e che spero di avere onorato con il lavoro che ho svolto, per due ragioni fondamentali rassegno le mie dimissioni. La prima è che non potrei accettare che la mia zona, la mia terra, la mia gente venga penalizzata da un arroccamento della mia posizione che, di fatto, ne bloccherebbe la ricostruzione, ne ribloccherebbe l'operatività e ne determinerebbe un rallentamento. Quindi, per la mia terra e per la mia gente, e per un senso morale di dignità che, nella mia persona, tanti mi hanno sempre riconosciuto, rassegno nelle sue mani le mie dimissioni da questa carica che lei ha voluto così gentilmente riconoscermi.
Qui concludo la prima parte.
Un'altra cosa, invece, mi offende come uomo, come amministratore e come componente di questa maggioranza. Sono le fibrillazioni, i comportamenti, e le essenze di protagonismo che colpiscono componenti di questa maggioranza forze di questa maggioranza che al posto di accentuare, riconoscere migliorare, potenziare, rendere credibile questa Giunta regionale e questa Amministrazione tendono a ricattare e a mettere in subalternità le forze di cui questa maggioranza si compone.
A questo io dico no! Non le nomino queste forze e non nomino i personaggi attendo di leggere i giornali domani, perché se mi fossi sbagliato conosco anche il culto del chiedere scusa e verrò qui a chiedere scusa; ma se così non fosse sarebbe un atto gravissimo, perché io non ho mai sofferto di conflitto di interessi. Questa è un'offesa che viene fatta all'uomo all'amministratore, alla mia rappresentatività politica in questo Consiglio e nella terra che mi ha eletto. Questa affermazione lede i miei diritti, è un'affermazione che io non condivido e che credo lei voglia, in qualche modo finalmente, affrontare e in qualche maniera risolvere. Non si può con il ricatto, sempre, e con le brutte parole, inginocchiare i propri alleati.



PRESIDENTE

Però queste cose non sono state dette in aula, Consigliere Racchelli.
RACCHELLI Siccome non nomino, perché non voglio dare nessun diritto di replica, mi riservo di venire in quest'aula e di rispondere a tutto quello che voi mi vorrete chiedere. Prima voglio leggere i giornali e le cose che ho sentito in quest'aula, perché se sono state dette - io le ho sentite - sono veramente infamanti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Racchelli. Devo dire che non ho capito bene dov'ero in quel momento, Presidente del Consiglio; visto che le accuse sono state rivolte in aula, il Consigliere Racchelli si deve spiegare, e deve spiegare all'aula di cosa si tratta quali sono i ricatti e quali le accuse di illegalità delle quali è stato oggetto. Se questa è invece una riunione della maggioranza, ci inviti a cambiare sede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Io ripropongo gli interrogativi che si poneva la collega Spagnuolo, perch il collega Racchelli ha diviso il suo intervento in due parti. Avevo sentito gli argomenti contenuti nella prima parte già stamane, mentre mi sono del tutto oscuri questi messaggi cifrati, credo rivolti alla maggioranza.
Per quanto riguarda la prima parte devo innanzitutto apprezzare le parole pronunciate stamane dal Presidente della Giunta regionale, quando ha ammesso di aver valutato poco attentamente la questione e di aver fatto una scelta non del tutto oculata, non tanto nella persona del Consigliere Racchelli, al quale fino a prova contraria va la nostra stima, come per tutti gli altri colleghi, quanto per il passaggio istituzionale della vicenda. A questo riguardo, mentre non posso che apprezzare l'atto del collega Racchelli, come le parole del Presidente Ghigo, non posso però che riaffermare che noi siamo Consiglieri regionali; abbiamo troppe volte sofferto, anche in quest'aula, purtroppo non solo in quest'aula, di un eccesso di localismo che non permette di affrontare in maniera equa i gravi problemi della nostra Regione.
Per un evento di quella natura non è necessario essere della frazione o del Comune dove il fiume è esondato per interessarsene con l'energia l'attenzione e la conoscenza di cui il problema necessita. Tra l'altro siamo venuti a conoscenza della nomina dei sub-Commissari proprio perché ci siamo occupati della questione; non essendo un atto di Giunta, ma del Commissario, per forza di cose ci è sconosciuto, in quanto non abbiamo ragione di esaminare i documenti del Commissario. Quindi incidentalmente abbiamo saputo che la delega viene del Commissario, interessandoci di come stava proseguendo la vicenda del Verbano Cusio Ossola.
Credo però che da questa questione debbano precisarsi i ruoli e le prerogative dei Consiglieri regionali, perché nel nostro Statuto sono molto ben precisati; come sono molto ben precisati i ruoli degli Assessori, come quelli del Presidente del Consiglio, dei Vicepresidenti e del Presidente della Giunta regionale. Sono ruoli distinti, chiari, con delle precise prerogative: quando questi ruoli vengono falsati - questo non avviene solo nel caso in oggetto; anche in altre occasioni Consiglieri di maggioranza e a volte persino di minoranza diventano rappresentanti della Giunta in tale evento - si crea un rapporto falsato tra l'istituzione e la società che "ingrippa" il funzionamento lineare dell'istituzione stessa.
Volevo riaffermare questo principio e ringrazio per la parola.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Grazie, signor Presidente.
Noi abbiamo un difetto e questo difetto si chiama chiarezza. Ringrazio il Consigliere Racchelli per la sensibilità che ha dimostrato presentando le sue dimissioni nelle mani del Presidente della Giunta regionale, perch evidentemente il Consigliere Racchelli si è accorto che la sua nomina poteva destare un certo sconcerto, giustificato o meno lo vedremo fra un attimo.
Poteva giustificare un certo sconcerto perché nel nostro Statuto non sono previste deleghe particolari ai Consiglieri regionali; soprattutto, se non si sa nulla, di primo acchito può sembrare una cosa se non innaturale comunque difficile da spiegare e difficilmente comprensibile all'esterno che il Consigliere del luogo diventi il Consigliere delegato dalla Giunta per quel luogo, perché i Consiglieri regionali, come i deputati, sono eletti senza vincolo di mandato. Quindi non lavorano per la loro terra e per la loro gente più o meno circoscritta in un piccolo-medio ambito territoriale, ma si presume che lavorino per il bene generale di tutta la collettività.
Posto il discorso in questi termini - i termini della legge, dello Statuto credo che la nomina di un Consigliere regionale di quel luogo potesse gettare qualcuno nel dubbio politico dell'opportunità di un atto di tal genere. Opportunità che, ovviamente, non tocca assolutamente le indubbie prerogative morali né del Consigliere Racchelli - perché stiamo parlando di lui, in questo caso - né di qualsiasi altro Consigliere che si fosse trovato nelle sue condizioni. Prerogative morali di capacità, di impegno proficuo che tutti gli riconosciamo, soprattutto noi di Alleanza Nazionale.
Quanto invece non apprezziamo - poiché abbiamo il "difetto" della chiarezza sono i messaggi cifrati. Per cercare di dare una chiave di lettura al messaggio cifrato, "tiro fuori" il libretto delle istruzioni, e nella più assoluta trasparenza, serenità ed equilibrio che deve, a mio avviso contraddistinguere questo tipo di discussione, svelo il segreto di Pulcinella: questa mattina, quando sono venuto a sapere - parlo a titolo personale: maggioranza? no: io - che il giorno 7 agosto era stata affidata una sub-delega, una nomina a sub-Commissario al Consigliere Racchelli, io non la maggioranza o una parte della maggioranza - ho parlato, nella mia concezione, di un atto barbarico. E ho detto al Presidente della Giunta che ritenevo assolutamente inopportuna, dal punto di vista della trasparenza politica e dal punto di vista dell'opportunità politica, ossia di tutto quanto di cui potrebbe essere accusato non solo il Consigliere Racchelli ma tutta la maggioranza, una nomina che mi sembrava assolutamente fuori luogo e che all'esterno, nonostante l'assoluta trasparenza e onestà della persona e l'impegno da tutti riconosciutole, sarebbe stata letta come una nomina data ad hoc per una terra ad hoc. Non solo, avrebbe dato adito com'è successo - a parte della minoranza per delle interpretazioni maliziose. Tutto qui: nessun segreto, nessun ricatto, distinguendo con molto senso di responsabilità la parte amministrativa - i voti sulle leggi sulle deliberazioni, su tutto ciò che riguarda la vita della nostra gente e del nostro territorio, cioè la Regione Piemonte - da quanto riguarda l'opportunità politica degli atti.
Personalmente, difendo con forza il diritto sacrosanto di dire qualcosa sull'opportunità politica di atti che politicamente da noi non sono condivisi. E ci mancherebbe solo che non avessimo la libertà della critica politica; il che non significa né mettere in dubbio la solidità della maggioranza, il patto che questa maggioranza ha fatto presentando un programma agli elettori né mettere a repentaglio i voti espressi per quanto riguarda le deliberazioni e le leggi. E' una valutazione sull'opportunità politica di un atto.
Se queste cose si fanno, visto che non sono di semplice e normale amministrazione, con la consapevolezza di quanto può venire fuori, possono essere fatte in altro modo. Tutto ciò senza alcunché contro il Consigliere Racchelli come persona, al quale abbiamo - ho - appena ribadito la stima sono soltanto state fatte delle considerazioni di carattere politico; e queste, così come altre dello stesso genere, mi dispiace, nessuno potrà mai impedirci di farle.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.
MARENGO Grazie, Presidente. Mi pare che le questioni poste dal Consigliere Racchelli nel suo intervento siano questioni politiche di grande importanza, con affermazioni di notevole gravità. Il fatto che un Consigliere regionale di maggioranza - ma lo stesso varrebbe se facesse parte dell'opposizione, della minoranza - rispetto ad un atto che, in questo caso, un governo regionale ha compiuto con la sua nomina, dica di sentirsi ricattato politicamente - credo intendesse dire questo - da Partiti e Gruppi consiliari facenti parte della maggioranza mi pare porti ad una conclusione politica molto precisa e alla necessità di una conseguente risposta politica. Risposta politica che è stata data in questo Consiglio: con la chiarezza che sempre lo contraddistingue, il Presidente del Gruppo di Alleanza Nazionale - pur con la smentita finale secondo la quale non si intende assolutamente mettere in discussione la maggioranza il patto con gli elettori, ecc. - ha espresso giudizi rispetto ad un fatto politico, ad un atto politico compiuto dalla Giunta regionale.
La conclusione politica è che questa maggioranza non c'è più; mi pare del tutto evidente sia sentendo la discussione fatta qui - ci mancherebbe collega Agostino, che tu non facessi smentite formali! - sia dallo scontro politico rispetto ad un atto compiuto dalla Giunta da parte del secondo Gruppo che compone la maggioranza. Non discutiamo di un problema di ordinaria amministrazione: sono state mosse critiche politiche, pesanti affermazioni politiche. Questa maggioranza non c'è più, rispetto agli atti politici, alla solidarietà interna di maggioranza, rispetto agli atti e al giudizio che sugli stessi sono stati espressi da un Gruppo della maggioranza stessa. E non ci si può sottrarre a questa conclusione politica da parte della maggioranza.
Ritengo necessario un chiarimento al Consiglio, anche se in realtà il chiarimento è già avvenuto, rispetto al fatto specifico: il Consigliere Racchelli dà le dimissioni dall'incarico. E questo è già una critica e un'accettazione della critica rispetto ad un atto compiuto dalla Giunta. Ne prendiamo atto e giudichiamo positivo il fatto che il Consigliere Racchelli abbia dato le dimissioni dall'incarico; ritenevamo infatti fosse un errore (adesso non mi soffermo ulteriormente su questo, è già stato spiegato questa mattina dalla Consigliera Manica). Le stesse argomentazioni che ha utilizzato il Consigliere Ghiglia, rispetto al giudizio, sul fatto specifico mi trovano concorde.
E' una questione rispetto alla quale credo che la maggioranza non si possa sottrarre e non basta formalmente smentire. C'è questo dato di oggi, atto politico sotto gli occhi di tutti, ed una serie di episodi avvenuti in questi giorni nelle Commissioni, sulle questioni più svariate, rispetto alle quali certamente - ci mancherebbe! - ogni Consigliere di maggioranza o di opposizione ha legittimità di fare interventi o critiche. Certo che quando queste critiche sono rivolte ad atti politici compiuti dalla Giunta sulle nomine o su altre questioni, di questo livello e di questa importanza, mi pare inevitabile che questa Giunta e questa maggioranza traggano delle conclusioni. Questa maggioranza non ha più, aggiungo l'autorevolezza per governare, ammesso che l'abbia avuta; dato che ha avuto un mandato popolare, sicuramente questa autorevolezza l'aveva, ma oggi non più perché questa maggioranza è venuta meno, considerati gli elementi politici emersi oggi.
A questo non potete sfuggire; si può sfuggire formalmente, ma non si pu sfuggire sostanzialmente a questo dato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Su questa vicenda il nostro Gruppo non si discosta molto da quanto ha già dichiarato in occasione dell'intervento precedente. I fatti nuovi, che imbarazzano così tanto la maggioranza e che hanno suscitato commenti che travalicano anche il piccolo cabotaggio di un piccolo problema in ordine alla maggioranza (problema già in parte ricomposto con le dimissioni del Consigliere Racchelli) richiedono un'ulteriore precisazione, almeno dal punto di vista del Gruppo di Rifondazione Comunista. Questa mattina ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte ad una maggioranza molto forte in quanto su una questione non irrilevante il Presidente Ghigo ha omesso una risposta seria: ciò mi induce a pensare che il Presidente Ghigo deve sentirsi ben sicuro della maggioranza che ha.
Adesso, di fronte a questo episodio di "piccolo cabotaggio" si ipotizza una maggioranza che non c'è più. Il fatto che questa maggioranza perda la condizione di essere tale in quest'aula è un auspicio di Rifondazione Comunista, ma non di carattere astratto: si potrebbe sostituire una maggioranza con un'altra. Il problema è se una maggioranza sul futuro sviluppo del Piemonte, in quest'aula ci sia o non ci sia.
E devo dire che, purtroppo, dal punto di vista delle cose che per un Gruppo come il nostro contano, che non sono tanto i litigi e i ricatti di potere o di sottopotere, di Commissario o di sub-Commissario a preoccupare, quanto se c'è un governo che sceglie e decide: il Gruppo di Rifondazione Comunista, purtroppo, sinora non ha visto in quest'aula una maggioranza priva dei consensi necessari per governare su grossi fatti strutturali. E allora la battaglia, probabilmente, è più lunga di quello che può sembrare.
Per noi cambiare una maggioranza significa cambiare i contenuti dei provvedimenti, soprattutto quelli importanti, quelli che determinano finanziamenti e linee di sviluppo e su questo in quest'aula c'è una maggioranza che "strabocca". Abbiamo, in Commissione, una legge firmata da tutti i Gruppi, eccetto i Verdi e Rifondazione Comunista che chiede migliaia di miliardi per realizzare nuove autostrade in Piemonte.
Allora, le frasi ad effetto durano un pomeriggio; i programmi alternativi invece, possono durare di più ed è sulla costruzione di programmi alternativi a quelli che questa maggioranza propone e che a stragrande maggioranza vengono approvati in quest'aula che Rifondazione Comunista lavora. Ci sembra, infatti, che l'unico sistema per mandare a casa questa maggioranza non sia quella di sostituirsi ad essa per fare, grosso modo, le cose che sta facendo, ma, almeno questo è l'impegno di Rifondazione Comunista, cose radicalmente diverse per qualità e quantità.
I malesseri legati a queste nomine, che definirei legati alla sovrastruttura del governo, rapporti tra le persone, rapporti di potere noi li rileviamo, li segnaliamo, ma vorremmo anche metterli in rapporto con altri contrasti e decisioni che determinino in quest'aula maggioranze diverse da quelle che sino adesso, anche in modo molto comodo in certe situazioni, hanno governato.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Prendo atto delle previsioni che alcuni Consiglieri hanno fatto nel considerare questa maggioranza non più compatta, ricordando comunque a tutti coloro che le hanno pronunciate che questa maggioranza, per legge deve rimanere tale almeno sino a luglio dell'anno prossimo; al limite possono cambiare il Presidente, ma la maggioranza, se non si vuole andare tutti a casa, deve rimanere tale e quale quella espressa dal voto del 25 aprile. Al limite, bisognerà aspettare dopo luglio per conclusioni e previsioni.
Al di là di questa considerazione, dovuta dal punto di vista tecnico ritengo altrettanto dovuta e forse necessaria per chiarire alcuni aspetti devo dire che in realtà la nomina è stata fatta dal Commissario e non dalla Giunta. Il Dipartimento di Protezione Civile ha nominato un Commissario nella figura del Presidente della Giunta, il quale, autonomamente, ha fatto le nomine di sub-Commissari. Al limite, le critiche che io questa mattina ho accettato da parte di alcuni Consiglieri dell'opposizione nei confronti di questa nomina sono da imputare non tanto al governo regionale, quanto al Presidente della Giunta, come Commissario straordinario.
Perciò se c'è qualcuno che ha sbagliato quello sono io e nessun altro.
Forse questo era un aspetto che da parte di alcuni Consiglieri della maggioranza poteva essere approfondito e magari compreso maggiormente.
Naturalmente apprezzo una parte delle posizioni assunte dal Consigliere Racchelli e lo ringrazio di aver deciso di rimettere il proprio mandato al Commissario, il quale si riserva di prendere iniziative in relazione a questa sua decisione.
Per quanto concerne gli altri aspetti, non posso sperare o augurarmi che quando all'opposizione si propone un boccone così facile, un assist - se vogliamo usare un termine calcistico - non venga ampiamente argomentato e strumentalizzato; come Presidente di una maggioranza che invece ritengo solida, l'unico monito che mi permetto di fare - e di farmi - è che occorre stare più attenti, valutare in maniera più corretta e coerente quanto viene detto e che visto e considerato che di lavoro da fare ce n'è tanto non credo sia il caso di crearsi più problemi di quelli che già abbiamo.
Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Cooperazione - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame progetto di legge n. 174: "Modifiche alla L.R. 9/6/1994 n. 18: 'Norme di attuazione della legge 8/11/1991 n. 381 - Disciplina delle cooperative sociali'" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 174, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Goglio.
GOGLIO, Assessore all'assistenza e servizi Credo che su questa legge si sia parlato a lungo, tanto più che la relazione è già stata svolta. Quindi, non credo che occorrano ulteriori chiarimenti.
Volevo solo presentare due emendamenti che credo possano correggere un po' il tiro sull'efficacia della legge.
All'art. 1, quarta riga del comma primo dell'art. 16 (Finanziamenti a tasso agevolato), la percentuale dell'80% è modificata in 70%. Al medesimo art.
16 è aggiunto il seguente comma: "Gli interventi di cui al comma precedente devono prevedere un incremento occupazionale da 1 a 3 unità lavorative secondo i criteri che saranno definiti dalla deliberazione della Giunta regionale, di cui all'art. 21 della presente legge".
Credo che non ci siano altri chiarimenti da fornire, comunque siamo a disposizione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Credo che questa sia per oggi la seconda dimostrazione di una non maggioranza, o comunque di una maggioranza che è in balìa di ricatti e che li accetta tranquillamente, Assessore Goglio.
Stiamo discutendo un provvedimento che è stato presentato dalla Giunta regionale in primavera.
Questo testo, che abbiamo discusso in Commissione, di modifica della legge in vigore 9/6/1994 n. 18 - la Giunta presenta questa proposta di legge modificativa - all'art. 1 recita: "All'art. 16 (Finanziamenti a tasso agevolato) sono riconosciuti dei contributi con una partecipazione massima regionale pari all'80%". Poi si discute in Commissione vivacemente, e, in particolare, il Consigliere Ghiglia dice che l'80% non è accettabile. Il Consigliere Ghiglia è anche Capogruppo di un Gruppo vivacissimo, e dice: "No, dobbiamo arrivare ad una mediazione: il 60% e non l'80%".
L'Assessore Goglio ci fa discutere e discute, dicendo che l'80% è meditato e ragionato, indispensabile per raggiungere l'obiettivo che ci prefiggiamo con questo disegno di legge.
Lei, Assessore, arriva oggi in aula non so con quale tipo di mediazione, ma certamente da un punto di vista politico è un atteggiamento un po' inaccettabile, anche risibile. L'Assessore non può arrivare in aula dopo tre mesi di discussione, e dopo aver sostenuto in Commissione la validità e la necessità di questo disegno di legge, dicendo: "No, la percentuale non è 80%, ma 70%". Fin qui può anche andare bene, può aver cambiato opinione.
Però poi ci propone la "perla" dicendo: "aggiungiamo un terzo comma" sostenendo che gli investimenti di cui al comma precedente devono prevedere un incremento occupazionale da 1 a 3 unità lavorative, tornando peraltro al testo originario della legge.
Colleghi Consiglieri, vi leggo, perché non voglio assolutamente dare un'interpretazione di parte, un passaggio della relazione che la Consigliera Casari ha presentato a questo disegno di legge: "L'art. 16 (Finanziamenti a tasso agevolato) è completamente riformulato per incentivare l'accesso al credito agevolato ed assumere la specifica caratteristica delle finalità a cui è destinato. L'ipotesi che avvalora la nuova formulazione è che se si vuole sostenere la cooperazione sociale nel suo divenire impresa, perdendo ogni residua caratteristica di ente assistenziale, occorre sganciare la concessione di finanziamenti agevolati da meccanismi che la collegano all'obbligo di nuove assunzioni, nella convinzione che gli incrementi occupazionali siano la conseguenza della capacità di sviluppo della cooperazione, ecc.".
Ebbene, chiediamo al Presidente della Giunta e all'Assessore di avere il coraggio di ritirare questa proposta di disegno di legge e di avere la forza di ridiscuterla all'interno della maggioranza e della Commissione venendo in Consiglio con una proposta seria e dignitosa.
Francamente su una questione quale quella della solidarietà e dell'impegno della Regione Piemonte per dare lavoro ai soggetti svantaggiati, per consentire a chi ha avuto problemi gravi, quali ad esempio la detenzione di trovare lavoro, questo provvedimento è oggetto di ricatto, indegno per un Consiglio regionale, all'interno della maggioranza.
Abbiamo chiesto di venire in aula con un provvedimento che recitasse compresa la relazione, un impegno ed un'impostazione politica, che poi si ritira attraverso un emendamento che ripropone la legge precedente, la legge tuttora in vigore.
E' davvero un atteggiamento incredibile ed inaccettabile in un Consiglio che vuole seriamente discutere di problemi importanti per la popolazione.
Inoltre chiedo alla relatrice su quali presupposti ha cambiato opinione perché mi interessa particolarmente sapere quale evoluzione l'ha portata a misconoscere ciò che, con tanta forza, ha riconosciuto nella relazione presentatrice del disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini, che interviene in qualità di Consigliere.
GALLARINI Mi sarei riservato semplicemente di fare la dichiarazione di voto finale ma l'intervento della Consigliera Bortolin suggerisce qualche considerazione, anche perché abbiamo vissuto la dialettica che c'è stata all'interno della maggioranza, così come avviene tra maggioranza e minoranza.
Ritengo che, nella giornata di oggi, in cui si sta usando ed abusando del vocabolo "ricatto" - e penso sia il caso di uscire complessivamente da questo vocabolo - in cui il Consiglio regionale ha votato poco più di mezz'ora fa il disegno di legge sul turismo, avendo raggiunto una settimana dopo un'intesa con una parte della minoranza che abbiamo apprezzato, una dialettica di questo tipo avesse portato ad un arricchimento del testo di legge e, quindi, alla condizione, laddove si parla soprattutto della messa in capo alle Province di una delega da gestire collegialmente in accordo con la Regione, di legittimare una maggioranza a dialogare con una parte o con tutta la minoranza, al fine di arricchire i provvedimenti che si portano in aula. Pertanto penso che, a maggior ragione, la maggioranza sia legittimata a disquisire, a dialogare e a discutere al proprio interno, al fine di trovare delle soluzioni, forse anche compromissorie, ma penso che il compromesso sia la regola. Regola vigente nel dialogo tra maggioranza e minoranza; dunque, è altrettanto possibile praticarla all'interno della maggioranza.
Gli emendamenti presentati dalla Giunta - e quindi dall'Assessore che ha la delega, l'Assessore Goglio - vanno nella direzione di una composizione tra il testo iniziale e gli emendamenti presentati dal Consigliere Ghiglia, che sono agli atti. Non vogliamo assolutamente fingere che le cose non stiano così, però non è un passo indietro, Consigliera Bortolin, rispetto alla legge; noi riteniamo sia un passo in avanti. La legge precedente, che è quella in vigore fino ad oggi, erogava contributi alle cooperative sociali contributi a fondo perduto. Sul fatto che attraverso questa legge l'Assessore e la Giunta propongano un gradualismo in avanti responsabilizzando queste cooperative, attraverso l'erogazione non più di contributi a fondo perduto, ma di prestiti a tasso agevolato (tasso zero per la verità), noi riteniamo, come forza politica, di essere titolati ad esprimere un riformismo di gradualità che non stravolga, che non abbia rigurgiti di un certo tipo. Penso di avere dimostrato che non ci sono rigurgiti del tipo di quelli prospettati dalla Consigliera Bortolin, ma che si è trovato un compromesso all'interno della maggioranza fra alcuni emendamenti presentati e il testo iniziale.
Torno a ripetere, per le ragioni che ho spiegato prima - ma anche per altre, ma non vorrei tediare il pubblico in disquisizioni di questo tipo che il testo integrato da questi emendamenti porta ad un superamento in positivo rispetto all'impostazione della legge attuale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.
SIMONETTI Questa proposta di legge ha già visto la scorrettezza della maggioranza: è stata rinviata in più occasioni, questo su volere della maggioranza e in particolare da alcuni Consiglieri del Gruppo di Alleanza Nazionale.
Il continuo rinvio di questa legge sta ad indicare una precisa volontà politica nel non voler affrontare subito ed immediatamente una legge che analizza dei problemi politici di un certo rilievo.
In Commissione fin dall'inizio come Gruppo avevamo definito questa legge carente ed insufficiente rispetto alle problematiche che nell'ambito delle cooperative sociali doveva affrontare, quindi non siamo stati concordi all'approvazione di questa legge. Ora, più che mai il Gruppo di Rifondazione Comunista, è contrario all'emendamento che in qualche modo va a ledere anche un punto essenziale su cui questa legge forse ci poteva vedere concordi. Quindi su questo mi unisco alle parole della Consigliera Bortolin nel richiederà alla maggioranza il ritiro di questo emendamento e di questa legge. Se questo non è possibile, chiederei un ulteriore rinvio in Commissione per ridiscutere tale legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Su questa legge vorrei riportare le cose nella loro giusta veste. Io ritiro gli emendamenti che avevo presentato, avendo letto gli emendamenti dell'Assessore Goglio.
Non si può pretendere che le discussioni e le mediazioni, non i compromessi, si trovino soltanto quando c'è un dialogo maggioranza e minoranza e che delle mediazioni giuste e corrette non possano essere espresse anche da un Consigliere di maggioranza. Credo che anche noi Consiglieri di maggioranza, abbiamo il diritto, sulle deliberazioni, sulle proposte di legge, di intervenire.
Credo che questo ruolo possa essere svolto da qualunque Consigliere ancorché non facente parte di una Commissione particolare, anche perché per quanto riguarda il sottoscritto, pur avendo diverse cariche, la nomina alla carica di "Superman" non mi è ancora arrivata e quindi ho difficoltà a partecipare anche alla Commissione di merito.
Detto questo, per quanto riguarda gli emendamenti non credo assolutamente che vanifichino la proposta di modifica presentata dall'Assessore Goglio ma credo che la valorizzino. La valorizzano e la migliorano in quanto con questa delibera, che modifica la legge sulle cooperative sociali, non si pongono delle limitazioni, si pongono, nei confronti di uno dei soggetti economici della nostra Regione e della società, dei parametri che debbono essere rispettati, a fronte di quel grande sforzo che la Regione compie in favore di questi soggetti economici.
Se ci fosse stata, come nella lettura errata della minoranza un'interpretazione ideologica della legge sulle cooperative sociali, noi avremmo potuto dire semplicemente che non ci stava bene perché volevamo che fossero solo aiutati gli artigiani, le piccole e medie imprese e tutta la sarabanda dei soliti soggetti economici a cui il centro-destra si appella.
Non è successo niente di questo genere. Si è cercato semplicemente di riportare i finanziamenti in maniera tale che anche le cooperative sociali avessero un finanziamento che in parte è a tasso zero e in parte a tasso agevolato. Quindi si va decisamente incontro alle loro richieste: se tutti i soggetti economici potessero avere da questa Regione lo stesso aiuto farebbero salti di gioia.
Quindi non c'è alcuna volontà annullatrice o prevaricatrice nei confronti della cooperazione, e in particolar modo della cooperazione sociale.
In secondo luogo, molto opportunamente, l'Assessore ha riportato i parametri di giudizio sulle cooperative sociali, sull'incremento occupazionale. Infatti un soggetto economico, che già tanto riceve o pu ricevere anche grazie a questa modifica di legge, ha anche il dovere di dimostrare di essere un soggetto economico valido. Un soggetto economico è valido non quando guadagna, ma quando occupa - credo che anche i colleghi di Rifondazione Comunista e del PDS concordino su questa impostazioni. Non è chi produce che è valido, ma chi occupa: chi garantisce nuova occupazione, nuovi posti di lavoro.
Anche da questo punto di vista mi sembra assolutamente corretto e condivisibile l'emendamento proposto dall'Assessore Goglio. Quindi, facendo già la dichiarazione di voto per non tornare due volte sullo stesso argomento, assolutamente favorevole con questi emendamenti di Alleanza Nazionale, vorrei ribadire che, ad una lettura attenta e non aprioristicamente di parte, i due emendamenti presentati dall'Assessore Goglio sono assolutamente migliorativi e, direi, razionalizzanti di una realtà che la Regione Piemonte, con questa modifica, ha inteso indubbiamente aiutare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.
GOGLIO, Assessore all'assistenza e servizi Volevo solamente dare alcune risposte.
Mi è stato eccepito che la legge è stata più volte fermata in Commissione.
E' vero, è una cosa che purtroppo succede sovente con tutte le leggi: alcune volte vengono fermate dalle minoranze, altre dalle maggioranze. Sono incidenti di percorso che avvengono sempre.
Per quanto riguarda gli emendamenti, quando questi modificano in meglio la legge sono sempre ben accetti, sia che vengano dalla minoranza che dalla maggioranza. Naturalmente questi emendamenti nel testo di legge erano una proposta del mio Assessorato, che poi è andato a confrontarsi con quanto è scaturito dalle riflessioni e dai riscontri che avvengono in Giunta e in maggioranza: alle volte si cerca di mediare. Vi dirò, per esempio, che per quanto riguarda la percentuale nella prima bozza presentata da me in Assessorato si era proposta un'oscillazione tra il 60 e l'80 personalmente avevo optato per l'80%, ma devo dire che la percentuale del 70% modifica di poco la situazione, perché restano più fondi per fare fronte a maggiori richieste di finanziamento.
Purtroppo la legge ha avuto un iter un po' difficoltoso, ma non credo che si stia verificato nulla di particolarmente diverso rispetto a molte altre leggi che sono passate in aula.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame dell'articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dall'Assessore Goglio: alla quarta riga del primo comma dell'art. 16 (Finanziamenti a tasso agevolato), la percentuale dell'80% è modificata in 70%.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 21 voti favorevoli, 16 contrari e 3 astensioni.
Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.
BORTOLIN Presidente, il secondo emendamento proposto dall'Assessore Goglio è davvero modificativo, e non di poco, del testo di legge presentato.
Consigliere Ghiglia, modestamente conosciamo la legge in vigore e abbiamo letto con una certa attenzione il testo che abbiamo a disposizione discusso in Commissione e che discutiamo anche in aula, perché prendiamo seriamente il luogo in cui siamo - e gli emendamenti che sono stati presentati .
Non mi rivolgo solo al Presidente del Consiglio, ma anche al Presidente della Giunta, poiché il testo di legge è stato presentato dall'Assessore Goglio a nome della Giunta. L'Assessore Goglio ritratta in questa sede ci che ha sostenuto in Commissione; ciò può essere anche comprensibile, ma tutti insieme abbiamo discusso ed ascoltato le parole convincenti con le quali l'Assessore ha cercato di far pervenire all'unanimità la Commissione.
Conclusione della discussione: l'apposizione su questo testo di "disegno di legge".
Su questo emendamento chiedo di ascoltare (credo sia un diritto del Consiglio) le motivazioni per le quali la Consigliera relatrice accolga lo snaturamento totale della precedente impostazione politica, dopo aver affermato - è scritto, è testo di relazione che accompagna il disegno di legge - esattamente il contrario, cioè il non vincolo per queste cooperative all'assunzione e quindi l'agevolazione nel finanziamento a tasso zero e, punto qualificante, il non vincolo all'assunzione perché si vuole che nella nostra Regione le cooperative, ancorché con un ruolo di carattere sociale importante, assumano un'importanza di impresa e non di assistenza. Considerazione che noi abbiamo condiviso dopo averla approfondita.
Adesso, senza motivare, la Consigliera Casari accoglie lo snaturamento totale di questa impostazione politica. Personalmente credo doveroso, da parte della relatrice, motivare il perché sia giunta alla conclusione che non valga più la pena di sostenere questa parte fondamentale e qualificante del disegno di legge stesso. Poi, certo, qui si può sostenere tutto e il contrario di tutto; mi si consenta, però, di dire che bisogna anche valutare davvero qual è l'effetto politico che un atteggiamento del genere produce sul Consiglio e sui Consiglieri che in Commissione credono di lavorare seriamente, nonché l'effetto che produrrà più in generale nella nostra Regione. E non soltanto tra coloro che operano nelle cooperative sociali, ma anche tra quei cittadini che, visto il disegno di legge che è stato inviato e sul quale sono stati consultati, lo vedono uscire oggi dal Consiglio completamente stravolto.
Ritengo che non sempre si possa cambiare posizione per mediazioni politiche interne; mi rivolgo al Consigliere Gallarini, il quale dice: "Tutto è possibile". Certamente, ma ci sono anche delle motivazioni che devono andare al di là della mera motivazione di un accordo e di una mediazione di carattere politico all'interno della maggioranza. Che poi la mediazione e l'accordo si ricavino anche su altri testi di legge con la stessa minoranza, direi che fa parte di una dialettica politica, ma ciò lo si discute chiaramente in aula e lo si motiva, e non avviene come fatto interno di una maggioranza che, dopo aver attivato il percorso della presentazione del disegno di legge, della discussione a più riprese in Commissione, del licenziamento del testo in Commissione, senza altro motivare che la dovuta necessaria mediazione, viene qui a stravolgere un disegno di legge. Credo che questo atteggiamento non faccia onore né alla maggioranza né al Consiglio regionale complessivamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.
GRASSO Intervengo per rispondere alla Consigliera Bortolin.
E' rimasto tutto tale e quale. Quanto viene detto nell'articolato presentato dalla Consigliera Casari - quando dice che "perdendo ogni residua caratteristica di ente assistenziale, occorre sganciare la concessione di finanziamenti agevolati da meccanismi che la collegano all'obbligo di nuove assunzioni, nella convinzione che gli incrementi occupazionali siano la conseguenza della capacità di sviluppo della cooperatività" - rimane; l'impostazione della legge rimane tale e quale.
In effetti si dice che "gli investimenti di cui al comma precedente devono prevedere un incremento occupazionale da 1 a 3 unità lavorative" - quindi c'è comunque una forma di aleatorietà, non c'è una forma definita di una persona - "secondo i criteri che saranno definiti dalla deliberazione della Giunta regionale di cui all'art. 21 della presente legge". Qui si interviene in questo senso; bisognerà comunque deliberare, stabilendo delle fasce in base ad obiettivi specifici. Per cui, in caso di interventi di un certo tipo, si potrà accettare una persona, in casi di obiettivi diversi per cui in caso di interventi di un certo tipo si potrà accettare una persona; in casi di obiettivi diversi la Giunta nella propria deliberazione accetterà solamente interventi con assunzione da 2 a 3 persone. Lo spirito della legge non cambia, rimane sempre quello; sarà la Giunta che dovrà fare delle valutazioni nell'ambito di questa aleatorietà da 1 a 3 persone.
Penso sia abbastanza chiara l'impostazione tecnica che è stata formulata.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.
SALERNO Vorrei ricordare alla Consigliera Bortolin che è un bene che ci sia questa aggiunta all'articolo, dove si prevede l'assunzione da 1 a 3, non 40 o 50.
Il che vuol dire che anche soltanto per la parte minima rappresentata da una unità, considerando che l'obiettivo è l'occupazione di persone prevalentemente svantaggiate, dire da 1 a 3 sia quasi doveroso; visto che in Piemonte patiamo delle condizioni di disoccupazione che non hanno precedenti, trovo che aumentando il contributo dal 60 al 70%, l'aumento anche di una sola unità debba essere considerata un'aggiunta positiva, come ha detto l'Assessore Goglio. Meno male che diamo a questo contributo l'onere di un'assunzione, che può essere anche una sola.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Casari.
CASARI Ringrazio innanzitutto la Consigliera Bortolin, che a tutti i costi vuole sentire il mio parere. Avrei voluto intervenire, ma poi hanno chiesto ripetutamente la parola gli Assessori Gallarini e Goglio ed il Presidente Ghiglia, quindi non ho ritenuto di intervenire perché concordo pienamente con quanto è stato detto dai miei colleghi.
Il mio parere concorda pienamente con quanto hanno detto i colleghi e concordo anche con l'ultimo intervento del Consigliere Salerno.
Propongo quindi un emendamento in questo senso, se si può ulteriormente modificarlo: inserire un incremento occupazionale di almeno una unità lavorativa.



PRESIDENTE

Lei vuole formalizzare l'emendamento, oppure lo lascia così? Oppure la Giunta lo fa proprio? Perché basterebbe anche togliere: "gli investimenti di cui al comma precedente devono prevedere un incremento occupazionale secondo i criteri che saranno definiti...": incremento significa che almeno ce n'è uno. Non credo sia così ridicola la cosa.
La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Nessuno di noi prende questa discussione con alcunché di ridicolo. Volevo solo puntualizzare. Il problema, però, è che questa maggioranza ci ha convinti in Commissione, per ben tre Commissioni consecutive, che questo era il punto qualificante del disegno di legge. La Consigliera Casari pu anche dire che è d'accordo con i colleghi, ma dovrebbe avere il buon gusto prima di approvare l'emendamento, visto che si presume abbia scritto lei la relazione e abbia capito ciò che ha scritto, l'abbia condivisa e voluta, di ritirare questa parte di relazione, perché qui siamo in un Consiglio regionale, non siamo nella sede dell'uno e dell'altro partito di maggioranza o di minoranza!



PRESIDENTE

Sembra un problema di coordinamento, allora.
BORTOLIN Sì, Presidente, coordiniamoci un attimo. Dopodiché il fatto di porre un vincolo nell'assumere significa che se quella cooperativa sociale di tipo B deve incrementare attrezzature della propria cooperativa ha bisogno di un finanziamento; se non garantisce l'aumento dell'occupazione non può avere finanziamento a tasso zero. Potrei continuare con gli esempi, ma non voglio far perdere tempo al Consiglio.
Noi abbiamo apprezzato, da parte della maggioranza, questo sforzo migliorativo della legge vigente, andando incontro anche ad una politica che consente di finanziare non a fondo perduto, ma agevolando per quanto riguarda la parte interessi anche la cooperazione sociale. Dopodiché il vincolare, subito dopo, all'aumento dell'occupazione significa di fatto rendere inoperante per la parte più importante questo disegno di legge. Non ci si può prendere in giro; siamo consapevoli di quello che ci è stato proposto e siamo ben consapevoli dell'effetto negativo che avrà il vincolo che si vuole introdurre, non si sa bene per quale ragione, se non per portare, sotto forma di una volontà politica di agevolare la cooperazione sociale, in realtà un attacco alla cooperazione sociale stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.
PEANO Presidente, questa legge l'abbiamo discussa parecchio tempo in Commissione.
Aveva dei punti qualificanti, aveva soprattutto un'urgenza.
Ci rendiamo conto tutti che siamo di fronte ad un'urgenza e che le cooperative sociali stanno attendendo questa legge per poter ottenere degli ulteriori contributi e comunque essere aiutate in modo nuovo. Però, certo il vincolo che viene posto oggi è un vincolo che ci mette in crisi.
Chiederei, eventualmente, di approfondire il tutto in Commissione o di sospendere un attimo il Consiglio per trovare un punto di incontro.
Rendiamoci conto che le cooperative sociali a volte sono composte da pochissimi elementi, sono cooperative sociali di 7-9-10 persone e se noi vincoliamo i contributi all'aumento da 1 a 3 persone, comprendete che pu rappresentare una grossa difficoltà per moltissime cooperative sociali.
Stiamo quindi attenti a cosa stiamo facendo. Siccome questo, comunque stravolge completamente il disegno di legge che avevamo discusso in Commissione, direi che si dovrebbe tornare in Commissione, perché cambia notevolmente l'approfondimento che è stato fatto per diverse settimane in quella sede da parte di tutte le forze politiche. Già allora la maggioranza aveva espresso alcune difficoltà; l'Assessore aveva faticato a mettere insieme la maggioranza per riuscire ad avere un testo che fosse licenziabile da portare in aula. Però io sul vincolo da 1 a 3 ho le mie perplessità, perché cambia notevolmente l'assetto della legge stessa.
Chiederei o il rinvio in Commissione o la sospensione di qualche minuto per vedere se riusciamo a trovare un confronto con l'Assessore e con il Presidente della Commissione. Ripeto, ci sono cooperative che sono costituite da pochi elementi e l'aumento da 1 a 3 può creare grosse difficoltà.



PRESIDENTE

Dipende solamente dalla Giunta se vuole mantenere questo emendamento o se vuole ritornare in Commissione.
Va bene, sospendiamo per dieci minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17,45, riprende alle ore 18)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Goglio.
GOGLIO, Assessore all'assistenza e servizi Leggo al Consiglio il testo dell'emendamento aggiuntivo, che è stato così modificato: all'art. 16 è aggiunto il seguente comma terzo: "3. Gli investimenti di cui al comma precedente devono prevedere un incremento occupazionale di almeno 1 unità lavorativa, limitatamente a quelle cooperative che riceveranno un finanziamento annuo superiore ai 50 milioni, secondo i criteri che saranno definiti dalla deliberazione della Giunta regionale di cui all'art. 21 della presente legge".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento aggiuntivo testé letto dall'Assessore Goglio.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 6 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI' 46 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame proposta di deliberazione n. 336: "Programma triennale 1994/1996 per la tutela ambientale, deliberazione CIPE 21/12/1993. Variazione dell'allegato A2, settore di intervento gestione rifiuti - Bonifiche tabella C del documento di programma regionale" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 336, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Sono stati presentati alcuni emendamenti da parte dell'Assessore Goglio.
La parola al Consigliere Bertoli.
BERTOLI In Commissione era arrivata una proposta di deliberazione dove la modifica prospettata era di lievissima entità, cioè di fronte ad un minor finanziamento da parte dello Stato la Regione interveniva con circa 280 milioni per finanziare questa opera di bonifica per la tutela ambientale nel Comune di Rivalta e su questo non avevamo nulla da obiettare. Ora, con un emendamento, viene proposto al Consiglio regionale di finanziare un'altra opera di tutela ambientale nel Comune di Avigliana, richiesta dal Comune stesso; sicuramente è un'opera che si deve fare, ma non comprendiamo per quale ragione debba arrivare direttamente al Consiglio regionale senza un preventivo passaggio in Commissione.
Il progetto dell'anello fognario circumlacuale nel Comune di Avigliana anche se dai documenti che mi sono stati forniti la data non risulta credo sia stato presentato prima della riunione della Commissione sul Programma triennale 1994/1996 per la tutela ambientale.
Prima di approvare questa delibera chiederei, anche per non dimenticare eventualmente altre richieste che potrebbero essere giacenti - opere di tutela ambientale in Piemonte ce ne sono tante da fare - se non c'è un'estrema urgenza, di fare un rapido passaggio in Commissione per poter dare il nostro voto, anche a favore, dopo aver valutato tutti i problemi a questo proposito. Qualora non si volesse scegliere questa strada non mi pare che si possa dare un giudizio positivo su questo modo di procedere non nel merito, ma sulla prassi adottata, che mi sembra, anzi, molto scorretta. Il fatto cioè di presentare in Commissione una lieve modifica di qualche centinaio di milioni, e introdurre in Consiglio, invece, un emendamento così cospicuo che, tra l'altro, prospetta anche la possibilità di aver dimenticato, come dicevo, altre opere di rilievo estremamente importanti per la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.
MORO Sto a quanto ha detto il Consigliere Bertoli, anche per l'importanza che può assumere una discussione di questo genere. Oltretutto non è presente l'Assessore Cavallera che, mi dicono, è a Roma; per cui ritengo, data l'importanza della materia, soprattutto, di dover affrontare il problema con una certa serietà. Rinvierei quindi alla Commissione, affinch l'Assessore competente ci illustri esattamente i contenuti di questa modifica. Diversamente non è serio, a mio avviso, procedere nella discussione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Ieri in Giunta l'Assessore Cavallera, che oggi è assente per impegni a Roma, ci ha pregato, per evidente urgenza in relazione alla scadenza dei termini, di approvare in questa seduta di Consiglio questo emendamento.
Perciò io invito naturalmente la maggioranza, ma mi permetto di segnalare anche all'opposizione la necessità di approvare questa sera il provvedimento e di non rimandarlo in Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Vorrei sapere, impregiudicata ogni opinione, in cosa consiste la scadenza di cui parla il Presidente su richiesta dell'Assessore. Da questa scadenza possiamo cogliere un orientamento di comportamento.



PRESIDENTE

Forse sarà la scadenza dei termini per la presentazione del progetto romano. Credo che sia quello. C'è una scadenza dei termini, perch l'Assessore mi ha sollecitato questa mattina affinché portassi alla vostra attenzione questo emendamento e ne ha chiesto l'immediata esecutività.
CHIEZZI Ho avuto anch'io l'impressione che ci fosse una scadenza dei termini.
Chiedevo quale fosse tale scadenza. Quando scadono i termini?



PRESIDENTE

Se vuole, sospendiamo un attimo per telefonare ed avere delle risposte più precise.
CHIEZZI Sì, grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18,20, riprende alle ore 18,25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sulla base di quanto ci ha detto il dottor Di Giorgio, questi 811 milioni sono un'economia accertata, si dovrebbero reinvestire nei Laghi di Avigliana. Non c'è alcun termine tassativo. Se noi ripresentiamo tale deliberazione in Commissione, possiamo nel prossimo Consiglio ridiscuterla in aula affinché ci sia un impianto unitario per domandare l'approvazione al Ministero dell'Ambiente.


Argomento: Fondi sanitari

Esame proposta di deliberazione n. 325: "Completamento Laboratorio di sanità pubblica di Omegna. Integrazione investimenti programma triennale ex art. 20 legge n. 67/88 con fondi FSR. Assegnazione di L. 3 miliardi"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 325, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 37 voti favorevoli e 6 astensioni.


Argomento:

NOMINE


PRESIDENTE

Passiamo infine al punto 30) all'o.d.g.: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine.
Consiglio Nazionale per i Beni Culturali ed Ambientali (art. 4 DPR n.
805/75). Nomina di un rappresentante scelto tra persone particolarmente qualificate, per titoli posseduti o per funzioni svolte nella tutela e valorizzazione dei Beni Culturali ed Ambientali.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione ai sensi degli artt. 52 e 70 del vigente Regolamento Consiliare.
Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CO.RE.S.A. (art. 3 L.R. n.
30/84 mod. art. 1 L.R. n. 20/85). Sostituzione del signor Fulvio Cellerino.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Giancarlo Perla.
Commissione tecnico-consultiva in materia di coltivazione di cave e torbiere (art. 6 L.R. n. 69/78). Sostituzione del signor Walter Zanetta (esperto effettivo in sistemazione idraulico forestale).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione ai sensi degli artt. 52 e 70 del vigente Regolamento Consiliare.
CSI Piemonte - Consorzio per il Sistema Informativo Regionale (art. 12 Statuto) - Consiglio di amministrazione. Sostituzione del signor Massimiliano Motta.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Carlo Di Giacomo.
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 14 legge n. 10/77) - Provincia di Novara.
Sostituzione del signor Giuseppe Brusetti (esperto in materia urbanistica edilizia).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Tiziano Casellino.
Parco naturale Lame del Sesia (L.R. n. 12/90) - Consiglio direttivo.
Sostituzione del signor Oreste Rossi (esperto in materia forestale).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione ai sensi degli artt. 52 e 70 del vigente Regolamento Consiliare.
Consorzio di gestione della Stazione Alpina di Sauze d'Oulx e del Centro di addestramento per l'economia montana V. Vezzani (artt. 8 e 11 Statuto) Consiglio di amministrazione. Nomina di due rappresentanti.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Stefano Daverio e Pietro Ambrogio.
Casa di Cura Koelliker di Torino - Comitato consultivo. Nomina di un membro scelto tra persone di specifica competenza.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Piero Astegiano.
Commissione Regionale per l'Artigianato (art. 10 L.R. n. 38/87). Nomina di un rappresentante (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Sonia Andriani.
Parco nazionale del Gran Paradiso (legge n. 473/25 e legge n. 561/56) Consiglio direttivo. Nomina di un rappresentante scelto tra persone particolarmente qualificate in materia di conservazione della natura.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione ai sensi degli artt. 52 e 70 del vigente Regolamento Consiliare.
Ente di gestione del Parco naturale di Stupinigi (L.R. n. 1/92) Consiglio direttivo. Sostituzione del signor Antonino Calandra.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Giovanni Marta.
Ente di gestione delle Riserve naturali speciali del Sacro Monte di Orta del Monte Me sma e del Colle della Torre di Buccione (L.R. n. 15/93) - Consiglio direttivo. Sostituzione del signor Alfredo Tentoni.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione ai sensi degli artt. 52 e 70 del vigente Regolamento Consiliare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,30)



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