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Dettaglio seduta n.63 del 26/06/96 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta di chiarimenti da parte del Consigliere Cavaliere in ordine alla sponsorizzazione della pagina pubblicitaria, pubblicata sul quotidiano La Stampa il 23/6/1996, relativamente all'insediamento degli Stati Generali del Piemonte


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, mi spiace portare via tempo ai nostri lavori, le chiedo però una breve informativa, che credo doverosa, visto che il suo operato è oggetto di polemica nazionale, che ho appreso leggendo un autorevole quotidiano quale il Corriere della Sera.
Non intendo entrare nel merito dei contenuti - cosa che non ritengo opportuno, oggi; tuttavia, volevo chiedere al Presidente delucidazioni circa una replica apparsa oggi su La Stampa. In un articolo a firma di Gianni Armand-Pilon, lei sostiene, per quanto riguarda una delle critiche del Corriere della Sera, che l'inserzione pubblicitaria apparsa sul quotidiano La Stampa è stata pagata dagli sponsor. Personalmente, l'avevo già notato, ma sono andato a riprendere la pagina in discussione: non compare in alcun modo, come invece dovrebbe, il committente. Di conseguenza è da desumere in modo ampio, a meno che lei non dimostri il contrario, che il committente è la Regione Piemonte. Volevo capire meglio.



PRESIDENTE

Ho detto sponsor, anche se il termine è improprio perché l'inserzione è stata pagata da privati cittadini, che pur non intendendo assolutamente sponsorizzare la questione, si sono offerti di pagare la pagina pubblicitaria. Personalmente, comunque, farò presente all'intero Consiglio chi e in che modo hanno sponsorizzato l'iniziativa che partirà il giorno 29 giugno.



CAVALIERE Pasquale

L'inserzione pubblicitaria su La Stampa è stata pagata da privati cittadini?



PRESIDENTE

Non ancora: vi sarà una fattura che verrà pagata da privati cittadini.



CAVALIERE Pasquale

Il committente chi è?



PRESIDENTE

Quando predisporremo la relativa documentazione, lei avrà tutti i dati a disposizione.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, se sono tedioso, però quando si fa un'inserzione v'è bisogno di una richiesta; credo sia stata fatta dalla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Certo.



CAVALIERE Pasquale

Quindi, al momento, il pagamento sarebbe a carico della Regione Piemonte, la quale confida su privati cittadini che hanno assicurato il loro supporto economico.



PRESIDENTE

Esatto. Bravo.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, ho capito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Nell'ambito dello stesso tema, il mio Gruppo è interessato ad un'altra vicenda.
Presidente, lei sa che come Gruppo abbiamo partecipato attivamente e senza alcuna ostilità alla formazione dell'assemblea denominata "Stati Generali del Piemonte"; quindi, questo nostro intervento va iscritto in una situazione di consenso per quanto riguarda l'iniziativa. Tuttavia quest'ultima viene gestita in modi che è difficile conoscere per tempo: lei, Presidente, direttamente o attraverso il consenso dell'Ufficio di Presidenza, si muove senza informare preventivamente il Consiglio e i Capigruppo, in modi che possono lasciare perplessi.
Ho parecchie osservazioni, ma ne faccio una sola. Pare che lei Presidente, abbia invitato i Savoia - notizia data in forma giornalistica.
Il fatto di invitare i Savoia, nella forma in cui è stata trasmessa questa decisione, avrebbe dovuto essere - ritengo per correttezza - un momento di informazione e di dibattito al livello del Consiglio regionale. Presidente se lei ha invitato - sempreché sia stato lei ad invitare e non tutto l'Ufficio di Presidenza - persone singole in quanto portatrici di esperienze - ci dica quali - è un discorso; se invece lei ha inteso invitare Casa Savoia, la cosa ha un altro senso.
Desidererei che lei illustrasse il senso di questi inviti: intanto per dire se ci sono stati, a chi sono stati rivolti, magari leggendo il testo della lettera - se vi è stata una lettera ad hoc per Casa Savoia o se è stata utilizzata la lettera con la quale sono state invitate altre persone.
Lasciare correre una notizia di questo genere senza fare chiarezza sul merito dell'iniziativa stessa, mi sembrerebbe sbagliato.



PRESIDENTE

Sono stati invitati personaggi - ovviamente non in linea dinastica dei Savoia, in quanto è stato ritenuto che essi, rappresentando la Casa Savoia, rappresentino l'identificazione del Piemonte con la Casa regnante per seicento anni; in un discorso d'identità piemontese non si poteva amputare una gran parte di storia, Non mi risulta che partecipino ad alcuno dei Comitati culturali di lavoro (voi sapete chi li presiede), pertanto in occasione dell'insediamento sembrava opportuno invitare anche i rappresentanti della Casa con la quale la nostra Regione si è identificata così come è stato opportuno, almeno io credo, invitare tutti i personaggi di qualunque cultura, di qualunque religione, di qualunque classe sociale che hanno rappresentato o rappresentano il Piemonte sia a livello pubblico che a livello privato.
Questo episodio non implica assolutamente nulla: si tratta semplicemente di un recupero della nostra memoria, della nostra storia, di parte della nostra identità. Tutto qui.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 428 del Consigliere Cavaliere relativa all'Azienda Faunistica Della Serra in provincia di Torino


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 428 presentata dal Consigliere Cavaliere.
Risponde l'Assessore Viglietta.



VIGLIETTA Matteo, Assessore alla caccia e pesca

In relazione a quanto forma oggetto dell'interrogazione, si fa presente quanto segue.
La concessione di Azienda faunistico-venatoria Della Serra, ricadente nella zona faunistica di pianura della provincia di Torino, è stata disposta con provvedimento della Giunta regionale n. 173-39709 dell'11/12/1984 fino al 31/12/1990 e rinnovata con successivo provvedimento fino al 31/12/1996.
Tale rinnovo, come è noto, ai sensi dell'art. 8 del Regolamento C.R. n.
671-3464 del 21/3/1984, è avvenuto previa richiesta di parere alla Provincia e di specifica indicazione circa l'osservanza da parte del concessionario degli adempimenti previsti nell'atto di concessione regionale.
La Provincia di Torino si è espressa favorevolmente in merito.
In ordine a quanto richiesto dall'interrogante circa l'osservanza da parte del concessionario delle norme della concessione e quali controlli siano stati effettuati nei confronti dell'Azienda, si ritiene opportuno richiamare l'art. 15 del citato Regolamento C.R. n. 671-3464 del 21/3/1984 per l'individuazione e la gestione delle Aziende faunistico-venatorie, che affida alla Provincia la vigilanza dell'osservanza delle norme di concessione e di gestione.
Si fa inoltre presente che agli atti dell'Amministrazione regionale non risultano comunicazioni della Provincia di inadempienze in ordine alla gestione dell'Azienda faunistico-venatoria.
Risulta, altresì, all'Assessorato regionale alla caccia che il concessionario ha puntualmente adempiuto alle disposizioni contenute nell'atto di concessione in ordine al versamento della tassa di concessione regionale ed alla presentazione dei piani annuali di ripopolamento per le finalità naturalistiche e faunistiche, nonché quelli di abbattimento della fauna selvatica oggetto di incentivazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Non posso, Assessore, dichiararmi soddisfatto; so bene che i controlli sono demandati alle Province, ma in seguito ad un'eventuale segnalazione ad un organo come il nostro, successiva ad un'istruttoria nella quale deve comparire anche il parere della Provincia, ritengo che la stessa segnalazione debba essere trasmessa per eventuali approfondimenti. Questo non mi pare sia stato fatto. Le chiedo quindi, Assessore, di verificare se l'Azienda ha rispettato tutti i dettami della concessione, relativamente alle problematiche esposte. Grazie.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.) - Pesca

Interrogazioni n. 469 e n. 581 dei Consiglieri Dutto e Rosso relative alla presenza di cormorani lungo le sponde dei fiumi


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interrogazioni n. 469 e n. 581, presentate dai Consiglieri Dutto e Rosso, alle quali risponde congiuntamente l'Assessore Viglietta.



VIGLIETTA Matteo, Assessore alla caccia e pesca

In relazione a quanto forma oggetto delle interrogazioni si fa presente quanto segue.
La presenza di cormorani sul territorio piemontese è aumentata negli ultimi anni in modo considerevole. Le cause di tale aumento possono individuarsi principalmente, nelle misure protettive adottate, nel decennio 1960/1970, da Danimarca e Olanda ove sono localizzati i siti di nidificazione. Queste misure protettive erano allora giustificate dal sensibile calo o, addirittura, dal pericolo di estinzione della specie.
Tale politica protettiva, unitamente alla sospensione di misure di contenimento adottate successivamente in altri Paesi, ha prodotto un notevole incremento della specie che, oggi, si ripercuote sugli areali italiani all'epoca dello svernamento.
A ciò va aggiunto che l'istituzione nella nostra regione di parchi e riserve naturali fluviali, in particolare garzaie, ha fornito al cormorano che vive in colonie ubicate in zone poco disturbate, habitat tranquilli e congeniali alle sue abitudini alimentari e riproduttive.
Da tali aree, in conseguenza dell'accresciuta consistenza delle colonie, i cormorani si irradiano sul territorio circostante alla ricerca di cibo ed in tal modo l'incremento riscontrato ha come diretta conseguenza la lamentata competizione con la pesca.
Il cormorano è notoriamente un ottimo pescatore con un fabbisogno giornaliero quantificabile tra i 425 ed i 700 grammi di pesce (cadaveri barbi ed altri ciprinidi). Tuttavia va precisato che tale specie cattura soprattutto i pesci meno sani e più facili da predare ed in tal senso pu essere considerato un utile strumento di selezione naturale.
Ciò premesso, si fa presente che, per quanto riguarda gli interventi finalizzati al controllo della fauna, la normativa di riferimento è la legge 11/2/1992, n. 157: "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio".
La citata legge n. 157/92, all'art. 19, introduce però notevoli cambiamenti nella regolamentazione relativa al controllo della fauna selvatica rispetto alla precedente normativa nazionale (legge n. 968/77) e regionale (L.R. n. 60/79).
I principali elementi di novità che emergono sono individuabili: nella possibilità di attuare interventi di controllo nei confronti di qualsiasi specie di fauna selvatica, anche all'interno di zone vietate alla caccia nella necessità di fare comunque ricorso, almeno in prima istanza, a metodi ecologici su parere dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica prima di ricorrere ad eventuali piani di abbattimento nell'attribuzione alle guardie venatorie dipendenti dalle Amministrazioni provinciali della funzione di soggetti primari per l'esecuzione dei piani di controllo diretto.
Per quanto concerne la possibilità di intervento sulle diverse specie e, quindi, nel caso in questione nei confronti del cormorano, risulta evidente, secondo quanto suggerito dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica con le linee guida in materia di controllo dei danni prodotti dalla fauna selvatica, "come qualsiasi decisione in merito debba essere presa in considerazione del rapporto tra il valore conservazionistico della specie interessata, la natura e l'entità del danno arrecato. Il primo parametro è dato sostanzialmente dalle caratteristiche distributive di status e di vulnerabilità della specie o dalla popolazione locale interessata".
La valutazione critica di tale rapporto costituirà il criterio cui l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica farà riferimento nell'esprimere i propri pareri in merito.
L'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica fa ancora presente "che il controllo di specie selvatiche si configura come uno strumento gestionale in armonia con le caratteristiche e gli scopi di ciascuno degli Istituti faunistici previsti dalla legge. Infatti, negli Istituti in cui la principale finalità è quella dell'ottimizzazione del prelievo durante la stagione di caccia, con le dovute cautele ed entro certi limiti, pu risultare opportuno il controllo di specie a vasta distribuzione con densità e trend di popolazione positivi e favorite dall'assetto e dall'uso del territorio dovuti dall'azione dell'uomo, qualora queste risultino in grado di deprimere la produttività post-riproduttiva di specie di interesse venatorio. Lo stesso approccio non può evidentemente ritenersi corretto quando ci si trovi ad operare nell'ambito di Istituti di protezione purtuttavia, in casi particolari, le stesse esigenze di conservazione di realtà faunistiche importanti e minacciate possono richiedere interventi mirati di controllo di specie competitrici o predatrici anche nelle aree protette".
L'Assessorato caccia e pesca, in relazione alle numerose segnalazioni da parte di Comuni e di Associazioni piscatorie circa la presenza di cormorani lungo i corsi d'acqua della regione, ha ritenuto opportuno convocare una riunione con i tecnici dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e dell'Università degli Studi di Torino per valutare i provvedimenti più idonei da mettere in atto.
In tale incontro i tecnici presenti hanno evidenziato che da recenti osservazioni effettuate su tutto il territorio regionale la presenza del cormorano è valutabile in circa 4.500 esemplari. Tale consistenza, secondo quanto affermato dai tecnici faunistici, appare ormai stabilizzata nella nostra regione. Risulta ancora presente stabilmente un'unica colonia nidificante di 76 coppie nella Riserva Naturale della Garzaia di Valenza.
Le presenze di cormorani risultano concentrate nelle aree istituite a parchi naturali, riserve naturali ed aree attrezzate regionali.
Pertanto eventuali interventi finalizzati al controllo di tale specie nelle aree protette, ai sensi della L.R. n. 36/89, sono di competenza dell'Ente di gestione.
L'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica ha altresì evidenziato che sugli allevamenti ittici intensivi la presenza di cormorani si rivela fattore limitante per l'attività produttiva e suggerisce quali efficaci misure di prevenzione e/o dissuasione la stesura di reti e fili e l'utilizzo di dissuasori in relazione alla limitata superficie occupata.
Nel caso, invece, di situazioni riconducibili ad aree naturali di dimensioni ben più ampie, analoghe misure non sono generalmente proponibili.
In tali ambiente l'accertamento dei danni da parte dei tecnici circa la natura qualitativa e quantitativa del prelievo operato dai cormorani risulta assai più complicato.
L'Istituto nazionale ha fatto ancora presente che il ricorso ad altre misure deve essere subordinato alla messa in opera degli interventi di prevenzione sopra menzionati, nonché ad un approfondito esame circa l'ammontare economico del danno ed il suo valore naturalistico.
L'Istituto ritiene inoltre che, alla luce delle attuali conoscenze l'attuazione dei piani di prelievo sui dormitori risulti inutile e controproducente, in quanto porterebbe alla proliferazione di tanti piccoli dormitori difficilmente gestibili: l'unico intervento attualmente proponibile, che può sortire qualche effetto positivo, è sui siti di nidificazione localizzati nel nord Europa.
E' necessario pertanto definire una strategia comune con le altre Regioni italiane ed i Paesi europei interessati in relazione alle vaste dimensioni assunte dal fenomeno.
L'Assessorato alla caccia intende comunque approfondire in modo organico la conoscenza sulla presenza del cormorano e le sue interazioni con l'attività alieutica e, quindi, individuare, d'intesa con l'Istituto Nazionale per la fauna selvatica e l'Università degli Studi di Torino, le linee di indirizzi per affrontare con maggiore incisività le problematiche legate alla gestione di tale specie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Intervengo per dichiararmi non pienamente soddisfatto della risposta; i cormorani hanno provocato, in alcuni casi, delle vere emergenze: in sostanza, sono riusciti a distruggere completamente il pesce presente nei fiumi. Su certi casi specifici occorreva forse un intervento, se non di abbattimento, almeno di persuasione, tentando un loro trasferimento.
Le risposte sono molto vaghe; dubito ne scaturisca l'intervento reale ed effettivo che invece sarebbe necessario. So bene che è difficile fare da arbitro fra una specie e l'altra, siamo però di fronte ad una specie che rischia di estinguerne altre, quelle ittiche.
Raccomanderei dunque qualche provvedimento.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Interrogazioni n. 380 del Consigliere Cavaliere e n. 382 del Consigliere Vindigni relative alla Ferrovia SATTI


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 380, presentata dal Consigliere Cavaliere, alla quale risponde l'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

La risposta è valida anche per l'interrogazione n. 382 presentata dal Consigliere Vindigni.
Leggo il testo dell'interrogazione presentata dal Consigliere Cavaliere: "Premesso che: il Ministero dei Trasporti ha stanziato dei fondi per l'ammodernamento della linea ferroviaria Torino-Ceres tali fondi dovrebbero anche essere utilizzati per risolvere i problemi relativi all'attraversamento della linea ferroviaria nei paesi interessati considerato che: persistono i gravi problemi relativi all'attraversamento della ferrovia, in special modo nei Comuni di Caselle, S. Maurizio, Cirié e Balangero tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta e l'Assessore competente per conoscere: quale tipo di coordinamento sta realizzando il nostro Ente a quale titolo, e per conto di chi, noti studi professionali propongono ai Comuni soluzioni progettuali a quali società il Ministero dei Trasporti ha affidato i lavori in oggetto come si intende risolvere il collegamento ferroviario con l'Aeroporto".
C'è anche un'interrogazione del Consigliere Vindigni - non presente in aula: la risposta vale per entrambe.
Dall'esame delle domande poste con le interrogazioni su evidenziate emerge la richiesta di chiarimenti sulle iniziative prese dalla Regione Piemonte per quanto attiene alle problematiche poste in essere dalla ferrovia Torino-Ceres nell'abitato di Caselle.
A questo interrogativo viene data implicitamente risposta dalle premesse delle interrogazioni medesime, in special modo dove viene asserito: "La Finanziaria 1997 ha destinato rilevanti risorse per il miglioramento delle ferrovie in concessione, assegnandone la gestione al Ministero dei Trasporti"; infatti, successivamente, con il DM 2/10/1987 n.
109T il Ministero stesso ha definito le procedure per l'approvazione dei progetti da sottoporre al vaglio di una Commissione nominata dal medesimo e di cui le Regioni non ne fanno parte.
Quello che è mancato e che, ancora oggi, viene a mancare è proprio il coordinamento istituzionale al giusto livello nelle varie fasi di ammodernamento della linea ferroviaria, dovuto anche al mancato processo di delega alle Regioni delle funzioni amministrative previsto dal DPR n.
616/77.
Il Ministero dei Trasporti non solo non ha accolto le richieste della Regione per la gestione dei finanziamenti previsti dalla Finanziaria del 1987 e finalizzati al risanamento tecnico e al contestuale passaggio delle competenze alle Regioni stesse, ma ha anche ritenuto di estrometterle totalmente dal processo di valutazione delle proposte progettuali.
La Regione è a conoscenza dei problemi territoriali derivanti dalla ferrovia Torino-Ceres ed in particolare di quello inerente l'attraversamento della stessa nell'abitato di Caselle Torinese, che non garantisce continuità territoriale all'interno dell'abitato.
Si sono fatte varie ipotesi progettuali per ovviare al problema accennato, ipotesi che non hanno avuto esito positivo.
Il Comune di Caselle aveva proposto l'interramento della linea mediante la costruzione di una galleria superficiale con conseguente abbassamento del piano del ferro; tale soluzione non ha avuto seguito per l'eccessivo costo dell'opera e per problemi tecnici poco approfonditi.
L'ultima proposta è stata fatta dalla Società Impregilo, impresa aggiudicataria della concessione, rilasciatale dal Ministero dei Trasporti per la progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori di ammodernamento e potenziamento della ferrovia in esame, la quale ha fatto presente che la linea ferroviaria potrebbe attraversare il centro abitato di Caselle con una struttura sopraelevata. Tale proposta ha riscosso ad oggi l'interesse positivo del Comune in questione.
L'impresa stessa si è fatta carico di redigere un primo progetto di massima per la verifica della fattibilità dell'opera e dei relativi costi per poi sottoporre il tutto all'esame della Regione e degli Enti territoriali competenti.
Da quanto sopra, appare comunque evidente che qualsiasi iniziativa intrapresa dalla Regione e/o dagli Enti interessati dalla linea ferroviaria in esame, per la risoluzione delle problematiche territoriali in atto, non potrà avere efficacia se la stessa non potrà essere surrogata da apposita copertura finanziaria.
Per quanto attiene l'ultimo punto dell'interrogazione n. 380 del Consigliere Cavaliere, si fa presente che il collegamento ferroviario con l'Aeroporto sarà risolto mediante la realizzazione di una nuova stazione di interscambio in corrispondenza del parcheggio auto e l'aerostazione passeggeri e i cui lavori di costruzione avranno inizio tra pochi mesi.
Per quanto riguarda tutto ciò che è stato detto sull'impresa che è stata chiamata a redigere un primo progetto di massima per la verifica della fattibilità dell'opera posso dire che i primi risultati dello studio saranno presentati nei prossimi giorni.
A completamento di quanto ho appena letto posso dire che ho partecipato a diversi incontri, anche con il Sindaco di Caselle, e la soluzione di questa sopraelevata pare sia accettata da tutti, anche perché sotto la sopraelevata si realizzerebbero spazi utili di tipo fieristico oppure espositivo, opportunamente insonorizzati per ammortizzare l'impatto del rumore. Quest'ultima soluzione potrebbe costituire, relativamente all'impiego di risorse, anche un rientro di natura economico-finanziaria vista la gestione degli spazi fieristici tramite una società mista pubblico privata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ho presentato l'interrogazione unitamente al collega Vindigni, in quanto partecipammo, nei mesi scorsi, ad un incontro con gli amministratori locali attorno a questo problema. In quell'occasione abbiamo avuto l'impressione di trovarci di fronte ad un'azione della SATTI non coordinata in alcun modo con gli Enti preposti e che ciò determinasse una grossa incongruenza per la risoluzione dei gravi problemi di trasporto della zona.
Nella fattispecie, un intervento quale quello dei Mondiali di calcio del 1990, programmato proprio in funzione del collegamento aeroportuale tra la SATTI e l'Aeroporto di Caselle, con finanziamenti che furono devoluti e consumati, ancora oggi non è stato realizzato. L'unica ragione per cui si era immaginato l'intervento era per realizzare quel collegamento che in effetti rappresentava un aspetto importante. Nell'incontro che abbiamo avuto con la SAGAT la scorsa settimana, gli stessi amministratori ci hanno sottolineato l'importanza del collegamento.
Apprendiamo ora che tra alcuni mesi si realizzerà il collegamento, o perlomeno inizieranno i lavori; nel frattempo, il mancato coordinamento determina il fatto che la SATTI, così come altre società per altri problemi simili, porta avanti le sue azioni, Comune con Comune, proponendo a chi il sottopasso, a chi il sovrappasso. Manca quindi un'azione coordinata che valuti più al di sopra i problemi per individuare le soluzioni migliori compito che a mio parere dovrebbe essere proprio del nostro Ente e in particolare dell'Assessorato, per quanto riguarda, ad esempio, il collegamento sopraelevato invece del sottopasso.
Il sottopasso, che si rende necessario a Caselle perché la ferrovia attualmente taglia in due il Comune, era previsto da un protocollo firmato dalla Giunta regionale precedente; l'ipotesi del collegamento sopraelevato non so se a livello locale sia accettata o meno; a mio parere è inaccettabile. Tra l'altro, ha un impatto ambientale altissimo: ci troveremmo una sopraelevata in mezzo a palazzi, cioè una cosa veramente inaccettabile da tutti i punti di vista! Un altro aspetto del problema è che la società in questione, lo studio tecnico, senza aver avuto alcun tipo di commissione dalla SATTI, gira per i Comuni con i vari progetti. I livelli istituzionali sono sostanzialmente "saltati" e ci sono interlocuzioni che non avvengono - è il caso di dirlo trattandosi di ferrovia - nei giusti binari.
Sottolineo nuovamente questi problemi all'Assessore, chiedendogli di intervenire direttamente, senza accontentarsi della relazione stesa dai funzionari e di trovare un po' di tempo per verificare i nodi principali del problema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio per una breve replica.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Il Consiglio deve meditare sul fatto che l'interramento della ferrovia costerebbe - sulla carta - ben 80 miliardi che dovrebbero essere messi a disposizione né dalla Regione né dalla SATTI, bensì dal Governo centrale.
Questo fatto non ha consentito di andare verso la soluzione dell'interramento.
Per quanto riguarda l'accenno ai Mondiali del 1990, è reale che le risorse sono state spese altrimenti; a causa delle lungaggini di rapporto con il Comune di Caselle ed altri Comuni non si è mai potuto operare per i cosiddetti passaggi a livello sopraelevato, in modo da ovviare al problema.
Dopodiché, si è arrivati alla determinazione di attivare diversi incontri non essendo committenti, abbiamo preso atto di un tacito accordo fra la SATTI e una società che avrebbe dovuto approntare un progetto in tempi brevi. Abbiamo saputo in questi giorni che il progetto è pressoché pronto.
Il fatto che i progettisti siano andati di Comune in Comune è nella logica delle cose; d'altronde, vi era l'assicurazione dell'Assessorato, che ha messo a disposizione l'apporto di propri tecnici per ovviare a non pochi problemi. Più di tanto non si è potuto fare.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Interpellanza n. 466 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea relativa ai contributi alle aziende di trasporto


PRESIDENTE

Invito l'Assessore Masaracchio a rispondere ancora all'interpellanza n.
432 presentata dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea relativa al grado di partecipazione femminile ai corsi di formazione del Comune. Azioni di pari opportunità.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Chiedo scusa. signor Presidente, ma non sono in grado, oggi, di rispondere all'interpellanza n. 432. Potrei invece rispondere all'interpellanza n. 466, sempre dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea relativa ai contributi alle aziende di trasporto.



PRESIDENTE

Va bene.
Prego, Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Con riferimento alla regolazione delle competenze a saldo dell'esercizio 1992 e successivi, ex Fondo Nazionale Trasporti, è in corso un procedimento di revisione ed aggiornamento normativo della L.R. n. 37/85 e relativa deliberazione attuativa del Consiglio regionale n. 658-2041 del 16/2/1984: i risultati di tale processo saranno prossimamente presentati presso la competente Commissione consiliare.
Per quanto riguarda il piano finanziario di regolazione degli acconti 1996 è in corso la verifica dei bilanci di previsione 1996 aziendali, i cui risultati saranno recepiti sotto forma di deliberazione di Giunta relativa ai contributi in conto esercizio per l'anno in corso, con eventuale conguaglio rispetto agli attuali acconti erogati in via provvisoria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

La sintetica risposta dell'Assessore ci lascia del tutto insoddisfatti.
Avevamo presentato questa interpellanza perché i ritardi nella predisposizione della deliberazione avevano creato problemi di programmazione alle aziende interessate e anche problemi nei rapporti con i lavoratori a proposito dell'erogazione dei salari, tant'è che ci sono anche state iniziative di mobilitazione.
Ci pareva quindi che l'Assessorato, essendo cambiato il meccanismo con cui vengono erogati i contributi regionali alle aziende e dato che la Giunta aveva promesso efficienza e capacità di intervento rapido, dovesse operare in quella direzione. Invece, anche in questa occasione, ci sentiamo dire: "Faremo", "Arriverà una deliberazione", "Arriverà la legge in discussione" e intanto le cose, o non arrivano, o arrivano in ritardo.
Il Consiglio produce poco, ma questa scarsa produzione è dovuta al modo in cui la maggioranza opera. Fatto su cui non ci permettiamo di discutere ma questa non efficienza si traduce in cose concrete. Le aziende hanno bisogno di programmare, di avere certezza di flussi; devono sapere quali contributi sono loro destinati. Diversamente, senza capacità di programmazione, a risentirne non è soltanto lo stesso Ente, anche in termini finanziari, ma soprattutto l'utenza.
Tra l'altro, quando questi problemi si aggravano, scattano meccanismi che si ripercuotono sull'utenza due volte; in un primo momento perch peggiora la qualità del servizio erogato dalle ditte e in un secondo momento per eventuali situazioni di conflitto che paghiamo tutti in vario modo.
La risposta puramente burocratica da parte dell'Assessore, che si limita a leggere la cartellina che preparano gli Uffici, non soddisfa nessuno. Tra l'altro, se ci viene fornita, faremo in modo che la ricevano anche i lavoratori interessati, così si renderanno conto del modo in cui operiamo.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 465 dei Consiglieri Chiezzi e Moro relativa allo svincolo ferroviario ad Arquata Scrivia a servizio della COLISA


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 465 presentata dai Consiglieri Chiezzi e Moro.
Risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

L'interpellanza fa riferimento a dichiarazioni del Presidente della COLISA, Società del Gruppo ERG, con un deposito petrolifero nel Comune di Arquata Scrivia, circa le intenzioni di costruire un nuovo raccordo ferroviario nell'ambito del deposito di Arquata e, contestualmente, operare una trasformazione dell'area realizzando anche un sistema di condotti che trasporti il gas direttamente sulla costa ligure e nella pianura padana.
Gli interpellanti intendono sapere: se sono a conoscenza delle intenzioni della COLISA e se la stessa ha presentato in Regione progetti relativi a questa nuova pesante infrastrutturazione se la Giunta non ritiene che l'ipotesi di un nuovo svincolo ferroviario unitamente alla predisposizione di un sistema di condotti che trasporti il gas direttamente sulla costa ligure e nella pianura padana, non determini in un'area già appesantita da industrie a rischio e da una massiccia infrastrutturazione, un ulteriore aggravamento dell'impatto ambientale e delle condizioni di vita delle popolazioni residenti quali iniziative intende disporre la Giunta per verificare attentamente ogni ipotesi di intervento nell'area della COLISA, in relazione a: un'approfondita valutazione di impatto ambientale incentrata sulla pesante situazione già oggi esistente e rispetto alla quale sono più che fondate le continue denunce delle popolazioni sul costante rischio latente l'impatto generato dall'apertura di nuovi e molteplici cantieri di lavoro che opererebbero contestualmente all'attività dei depositi che non pu essere interrotta, determinando un fisiologico aggravio dei pericoli di disastrosi incidenti; la reggibilità complessiva di un territorio e di un fiume, lo Scrivia, che non paiono poter subire ulteriori antropizzazioni un'attenta disamina della variante al PRGC che il Comune si appresterebbe a varare in relazione alla possibilità di consentire un abnorme e squilibrato potenziamento delle aree industriali.
Questi sono i quesiti.
In merito alle questioni proposte dall'interpellanza, è innanzitutto da riferire che a questo Assessorato regionale non risulta sia stata inoltrata alcuna domanda, ne ai sensi dell'art. 4 del DPR n. 420, recante "Semplificazioni in tema di concessione ed autorizzazione di depositi di oli minerali" né ai sensi dell'art. 6 della legge n. 349 sull'istituzione del Ministero dell'Ambiente e norme in materia di danno ambientale. Non si hanno parimenti notizie di inizio di studi in merito.
Si riferiscono, in ogni caso, di seguito le informazioni necessarie per inquadrare il problema anche in relazione alle problematiche comunque proposte dall'interpellanza.
La ditta COLISA è un'azienda sottoposta ad obbligo di notifica, ai sensi dell'art. 4 del DPR n. 175/88. L'istruttoria tecnica del rapporto di sicurezza presentato dalla Società è pertanto di competenza del Ministero dell'Ambiente e viene svolta a cura del Comitato Tecnico Interregionale di Prevenzione Incendi dei Vigili del Fuoco.
La divulgazione dell'informazione alla popolazione è realizzata a cura del Sindaco, quale autorità locale di protezione civile, in collaborazione con il Prefetto, che è tenuto d'ufficio a predisporre un Piano di emergenza esterno che ricomprenda naturalmente l'informazione sul comportamento da tenersi in caso di incidente rilevante.
Recentemente sono stati costituiti gruppi di lavoro per la predisposizione di Piani per alcune aziende a rischio della provincia di Alessandria e per la revisione dei Piani provvisori già predisposti.
Eventuali osservazioni possono essere le seguenti: a) Un nuovo svincolo ferroviario non sembra poter introdurre rischi superiori a quelli che si avrebbero, e che di fatto si hanno comunque, nel trasporto delle sostanze pericolose su gomma. Va anzi fatta una riflessione, che potrebbe essere generalizzata, sulla possibilità che l'intensificazione del trasporto su rotaia possa contribuire ad un alleggerimento del traffico di merci pericolose sulle linee di ordinaria viabilità e negli agglomerati urbani. Condizione, questa, che vede il continuo ripetersi di situazioni di rischio.
b) Analoghe considerazioni possono essere proposte per i gasdotti, il cui maggior ricorso, se da un lato determina un impatto ambientale, dall'altro consente di ridurre la movimentazione su strada di sostanze, quali i gas di petrolio liquefatti, estremamente pericolose, come l'analisi storica, anche recente, ci dimostra.
c) Il progetto, qualora dovesse prendere effettivamente corpo l'ipotesi dell'effettuazione di tali interventi, verrebbe naturalmente esaminato nelle sue diverse componenti, a partire dall'aggravio di rischio che, come chiede espressamente il DPR n. 175/88, deve essere analiticamente rappresentato ed evidenziato dal fabbricante, dall'impatto ambientale e dalle ricadute sulla popolazione residente, in termini di mutamento della qualità della vita.
d) Relativamente ai potenziali rischi introdotti dai cantieri aperti per la realizzazione dei lavori, va fatto osservare che, pur ammettendo l'effettiva sussistenza di elementi aggiuntivi di pericolo, la cultura della sicurezza presente presso aziende di derivazione petrolifera è tale per cui personale e procedure sono generalmente in grado di garantire un adeguato grado di sicurezza in tutte le operazioni, siano esse ordinarie o di emergenza.
E' chiaro che qui si sono fatte delle osservazioni ad un progetto che non esiste; per la verità, per completezza mi sono informato successivamente anche in conseguenza di un incendio che si è verificato ad Arquata non per quanto riguarda la COLISA, ma in altra località. Mi sembra che vi sia contrarietà da parte dell'Amministrazione comunale alla realizzazione di questo raccordo ferroviario; infatti, il progetto non è stato presentato e se sono vere le voci che ho raccolto, non dovrebbe prendere corpo proprio perché vi è contrarietà dell'Autorità locale.
Credo comunque che la situazione della COLISA vada tenuta sotto costante attenzione. Infatti noi, come Giunta regionale, come Assessorato all'ambiente, abbiamo aderito a questa collaborazione di gruppo di lavoro con la Prefettura per far sì che, superando i limiti delle strette competenze di ciascuno, ci sia la presenza di tutti i tecnici dei vari rami quando si stenderà il piano di emergenza a protezione della realtà esterna.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, l'interpellanza urgente in discussione risale al 12/2/1996 ed è relativa allo svincolo ferroviario della COLISA (Gruppo ERG Garrone di Arquata Scrivia).
Data l'enorme importanza politica di tematica ambientale di questa delicata zona di confine con la Liguria ad elevato rischio di inquinamento per l'alto concentrato di combustibili presenti pericolosamente sul territorio, la risposta ora data dall'Assessore competente è burocratica lacunosa ed imprecisa, oltreché data con forte ritardo.
In detto territorio, a poche centinaia di metri dal centro del paese esiste il citato deposito petrolifero della COLISA che, come accennavo, è ad alta capacità ricettiva e pericoloso ai fini dell'impatto ambientale per la presenza di benzina super, normale, gasolio e nafta.
Il deposito è situato lungo lo Scrivia, fiume interregionale ligure piemontese, affluente del Po, importante anche per l'approvvigionamento idrico di numerosi paesi della zona novese.
Da quando il deposito petrolifero è stato installato dalla ERG, non si sono mai fornite le dovute garanzie alle popolazioni interessate, nemmeno si conoscono le presenze di eventuali piani di emergenza per l'evacuazione.
La recentissima esplosione della fabbrica Lekner, cui accennava l'Assessore, e che fabbricava collanti - prodotti sintetici per usi civili dimostra la gravità ambientale, a forte rischio, della zona. Ora sembra che la COLISA intenda costruire un nuovo raccordo ferroviario nell'ambito del deposito del gas, da trasportare direttamente sulla costa ligure.
Data la gravissima situazione ecologica ed ambientale, si chiede, con forte preoccupazione, se l'Assessore competente ed il Presidente della Giunta - al di là della risposta lacunosa dell'Assessore - sono davvero a conoscenza delle reali intenzioni della COLISA, anche perché la creazione di un sistema di condotti che trasporta gas dal Piemonte alla Liguria determina ulteriore aggravamento dell'impatto ambientale e della vita stessa delle popolazioni piemontesi residenti in Valle Scrivia, già penalizzate da una gravissima crisi economico - produttiva - occupazionale certamente tra le più preoccupanti della regione.
Si desidera conoscere più a fondo le reali intenzioni del governo regionale, anche se già espresse in modo negativo dall'Assessore competente, nell'ottica della salvezza ambientale di Arquata Scrivia e di tutta la zona novese e dell'importante area della Valle Scrivia.
E' necessario ed urgente intervenire non solo a parole, ma concretamente.
Per ora siamo insoddisfatti delle risposte, aspetteremo fatti certi e per questo ci batteremo con ogni mezzo legale e democratico per arrivare a soluzioni positive in questa zona.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 479 dei Consiglieri Chiezzi e Moro relativa allo smaltimento rifiuti nell'Astigiano


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 479, presentata dai Consiglieri Chiezzi e Moro, alla quale risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Farò una premessa: a volte i ritardi nelle risposte non sono totalmente imputabili all'Assessore, perché, purtroppo abbiamo un sistema che fa sì che le risposte, quando date, giacciano per un certo periodo negli uffici.
Ad esempio, questa interpellanza del 20 febbraio ha ricevuto risposta, come protocollo di spedizione, il 28 marzo, ma solo oggi rendiamo la risposta in aula.
Con questa interpellanza i Consiglieri Chiezzi e Moro, riferendosi alla problematica relativa allo smaltimento dei rifiuti nell'Astigiano vogliono sapere: se risponde al vero l'affermazione riportata da La Stampa secondo la quale il Commissario ad acta del Consorzio Smaltimento Rifiuti Astigiano nominato dalla Regione, avrebbe subìto pressioni da parte delle Regione per scegliere alcuni siti anziché altri se è vero che anche il Consorzio Smaltimento Rifiuti Astigiano avrebbe chiesto, senza ottenere risposta, al Presidente della Giunta di poter attivare le procedure per poter scegliere un sito di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti astigiani se per la Provincia di Asti si intende risolvere momentaneamente l'emergenza rifiuti con l'utilizzo di discariche tradizionali nelle quali conferire rifiuti tali e quali o se al contrario esiste un preciso indirizzo della Regione (sancito dalla legge n. 59) che prevede il pretrattamento, la preselezione e la riduzione evitando in questo modo lo smaltimento dei rifiuti tali e quali.
In proposito si riferisce che l'individuazione dei siti è seguita ad una serie di valutazioni tecniche che il Commissario regionale ha eseguito su studi già esistenti, nonché a diversi sopralluoghi effettuati dal Commissario stesso; non risulta a questo Assessorato che siano state operate scelte condizionate da fattori che esulano da aspetti tecnici come invece dichiarato dal citato quotidiano.
Per quanto riguarda la richiesta proveniente dal Consorzio Smaltimento Rifiuti Astigiano, volta all'individuazione di un sito di emergenza per lo smaltimento di rifiuti astigiani, in occasione di incontri avvenuti nella sede dell'Assessorato regionale all'ambiente tra i rappresentanti del Consorzio Astigiano con la presenza di funzionari del Settore smaltimento rifiuti ed il sottoscritto, venivano fornite verbalmente le informazioni circa le modalità e le procedure da seguire relativamente alla richiesta formulata.
In merito agli indirizzi della Regione per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani dell'astigiano, il progetto territoriale predisposto dal Commissario regionale presenta interventi di raccolta differenziata da completarsi nell'arco di tre anni, che prevedono un potenziamento delle iniziative di raccolta differenziata già avviate sul territorio e l'introduzione di raccolte su tutto il territorio provinciale per alcuni materiali.
Per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata ed i trattamenti di riutilizzo nella provincia di Asti, esistono diversi interventi approvati e finanziati, tra i quali rientrano: progetto territoriale per le Comunità montane Langa Astigiana e Val Bormida, con realizzazione di area attrezzata sovraccomunale in Comune di Mombaldone, con una potenzialità di 2.000 t/a, per il quale esiste finanziamento di cui al Regolamento CEE n. 2052/88 impianto di compostaggio dei fanghi e rifiuti organici agro-alimentari e da utenze selezionate di rifiuti assimilabili agli urbani di potenzialità di 20.000 t/a da realizzare in un Comune compreso nel Regolamento CEE n.
2081/93, obiettivo 5b raccolta differenziata dei rifiuti ingombranti con metodo itinerante nei Comuni del Consorzio Astigiano stazione di conferimento delle frazioni raccolte in modo differenziato dal Comune di Asti, nonché altri interventi.
Il Commissario regionale oltre al complessivo progetto territoriale di raccolta differenziata ha presentato un progetto di massima relativo ad un impianto di trattamento per completare gli interventi menzionati in località Val Terza del Comune di Asti, che comprende: seconda stazione di conferimento della città di Asti area attrezzata (per 12.000 t/a di materiali) impianto di selezione del secco leggero da RSA (10.000 t/a) impianto di preselezione RSU per 70.000 t/a, comprensivo di impianto di trattamento aerobico di riduzione spinta dalla frazione organica non compatibile.
Il Consorzio Astigiano dovrà predisporre il progetto esecutivo.
In sostanza, sulla situazione di emergenza nella provincia di Asti penso che tutti siano d'accordo; che con difficoltà si stia cercando di uscirne fuori penso sia non solo un auspicio, ma una possibilità effettiva.
Senza millantare risultati miracolosi, ma con la politica del passo dopo passo, giorno dopo giorno, credo si siano individuate soluzioni operative sia per le discariche sia per gli impianti di raccolta differenziata, trattamento e riutilizzazione che, se adeguatamente realizzati dal Consorzio Astigiano, dovrebbero risolvere definitivamente i problemi di quella provincia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il nostro Gruppo è insoddisfatto della risposta data dall'Assessore, in particolare per quanto riguarda i contenuti della stessa in ordine alla domanda su pressioni in sede regionale per escludere un sito nel territorio del Comune di Montechiaro d'Asti. Questa nostra domanda riportava una notizia del 14/2/1996 sul quotidiano La Stampa, pagina di Asti, nella quale la Presidente dell'Energest, Rosalba Vorello, dichiarava: "La nostra impressione è che qualcuno in Regione abbia cambiato idea, obbligando Panzia Oglietti a frenare. Ancora una volta il danno arrecato alla collettività è altissimo".
E' una frase preoccupante. L'Assessore ha semplicemente detto che non risultano vi siano state pressioni, senza circostanziare maggiormente questa indagine, senza dirci con chi ha parlato, quali domande abbia formulato, quali risposte abbia ottenuto: è rimasto molto sul vago.
Dato che si può ritenere che una dichiarazione di questa gravità comparsa su un giornale e non smentita, abbia qualcosa di diverso dall'onirico, sarebbe stato meglio per gli interroganti se l'Assessore si fosse diffuso maggiormente su questa risposta. Anche perché la sensazione avvertita già in occasione di un'interpellanza discussa la scorsa volta che ci sia stato per un lungo periodo un sistema di esame delle pratiche di verifica dell'idoneità dei siti in discussione per la collocazione di impianti di smaltimento rifiuti non corrispondente a criteri razionali e scientifici di esame tecnico, è una sensazione molto diffusa, e quando viene richiamata con tanta evidenza dagli organi di stampa occorrerebbe una risposta ben diversa.
Sul resto, sulle pie intenzioni dell'Assessore, sui piccoli passi verifichiamo che sono del tutto insufficienti, che la situazione in provincia di Asti è disastrosa, che ci sono Comitati sorti in ogni dove per lamentare indicazioni di discariche sul proprio territorio, senza riuscire a discutere, a conoscerne il dettaglio, a partecipare con una prassi democratica alla gestione del proprio territorio; una prassi che continua così come continua l'intasamento della discarica di Torino da parte della comunità astigiana, che purtroppo concorre ad abbreviare la vita di una discarica nell'area torinese che potrebbe essere diversamente utilizzata se ci fosse - cominciamo dalla politica regionale - una politica nella provincia di Asti capace di affrontare questo tema con il consenso delle popolazioni.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 481 del Consigliere Cavaliere relativa alla piattaforma polifunzionale per rifiuti tossico-nocivi da realizzarsi in Verrone (Biella)


PRESIDENTE

L'Assessore Cavallera risponde ancora all'interrogazione n. 481 presentata dal Consigliere Cavaliere.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

L'interrogazione n. 481 è relativa al progetto per una "Piattaforma polifunzionale per rifiuti tossico-nocivi da realizzarsi in Verrone (Biella)", per il quale è già intervenuto il parere favorevole del Ministero dell'Ambiente, con il DEC/VIA-2213 dell'11/8/1995, cui dovrà seguire la presentazione di un progetto esecutivo da sottoporre all'esame della Conferenza di cui all'art. 3 bis della legge n. 441/87.
Il Consigliere regionale Pasquale Cavaliere, con riferimento alla deliberazione della Giunta regionale n. 112-4445 del 4/12/1995, vuole conoscere "la valenza amministrativa del tavolo tecnico-scientifico ove si affrontino preliminarmente le problematiche tecniche progettuali", come previsto nel dispositivo della DGR e se "la procedura adottata in tale situazione è prassi usuale oppure una deroga, considerato che esiste una Conferenza per dibattere i progetti presentati, in base alla vigente normativa, e non l'istituzione di tavoli informali".
In proposito si riferisce che, a seguito di incontri avvenuti per valutare l'ipotesi di realizzazione di una piattaforma polifunzionale per rifiuti tossico-nocivi in Verrone (Biella), con la presenza di Responsabili del Ministero dell'Ambiente, la Regione e la Provincia di Biella hanno convenuto di esaminare tale possibilità attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico del quale sono stati chiamati a fare parte la Regione, la Provincia di Biella e la Società Fenice, che ha dato la propria disponibilità.
Come indicato nella DGR n. 112-4445 del 4/12/1995, le finalità del tavolo tecnico sono quelle di fornire una preliminare verifica delle condizioni tecnico-scientifiche attraverso un confronto tra gli esperti tecnici individuati dagli Enti e dalla Società partecipanti all'accennato tavolo tecnico, prima dell'attivazione delle procedure di approvazione e di autorizzazione, a seguito del parere favorevole del Ministero dell'Ambiente espresso con il DEC/VIA-2213 dell'11/8/1995.
Pertanto l'istituzione del tavolo tecnico-scientifico costituisce un ulteriore strumento di approfondimento nella prosecuzione dell'iter, che riprenderà eventualmente con la presentazione all'esame della Conferenza di cui all'art. 3 bis della legge n. 441/87 di un progetto esecutivo integrato con le prescrizioni contenute nel citato DEC/VIA-2213.
In pratica, coloro che hanno dato avvio al tavolo tecnico (Regione Provincia e parte proponente) hanno deciso questo, ferma restando l'ipotesi dello stop alla procedura. In sostanza, si è detto: se la Fenice non presenta il progetto, tutto fermo; discutiamo quelle condizioni preliminari che tanto hanno suscitato allarme e che prescindono dal vero e proprio progetto esecutivo che potrà essere emanato solo se verrà presentato. E' parso quindi opportuno interporre una fase intermedia di approfondimento che in qualche modo aiutasse sia la Regione sia la Provincia a vivere questa fase delicata e difficile, acquisendo sempre maggiori elementi di valutazione.
Il tavolo tecnico è sostanzialmente in posizione di stallo, perché pur essendo state compiute interessanti verifiche - così mi dicono i partecipanti - non sono emersi elementi tali da dirimere le controversie di fondo, che attengono anche a questioni di programmazione, localizzazione ed inserimento di un impianto di questo genere all'interno delle necessità locali. Ci troviamo - non scopriamo nulla di nuovo - all'interno di una realtà molto industrializzata che ha già molti problemi di smaltimento l'apparire di un ulteriore impianto, che viene ritenuto non compatibile con le esigenze locali, crea doppiamente dei problemi.
Queste le ragioni che hanno determinato l'istituzione di questo tavolo che non aveva nessun'altra finalità che non fosse l'approfondimento di alcuni aspetti tecnici; si sono svolte alcune sedute: oggi come oggi la situazione segna il passo. Ovviamente, ogni soggetto potrà intraprendere ogni possibilità che gli è data dal suo status di Ente pubblico o di proponente privato.
Per quanto ci riguarda come Regione è chiaro che attribuiamo molta importanza alla prossima discussione sul Piano regionale di smaltimento dei rifiuti. In quella sede...



(Interruzione del Consigliere Cavaliere)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Collega, saremmo in grado anche domani di presentare il Piano all'attenzione del Consiglio; stiamo vagliando ogni possibilità di approfondimento delle varie e numerose osservazioni pervenute: è inutile chiedere che vengano fatte delle osservazioni e poi non tenerne conto. Non appena possibile, si presenterà tutto il materiale all'attenzione del Consiglio; in quella sede penso che potremmo mettere la parola "fine" alla vicenda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo, Assessore, che la vicenda di Verrone sia abbastanza esemplificativa della confusione in cui regna la sua azione e l'azione della Giunta nel particolare campo dei rifiuti.
Non possiamo relegare scelte tecnico-logistiche solo a considerazioni politiche. Non si può dire, a priori, come questa Giunta di fatto ha detto alla FIAT: "Va bene Verrone" e poi, dopo tre mesi...



(Interruzione dell'Assessore Cavallera)



CAVALIERE Pasquale

Non l'avrà detto l'Assessore Cavallera, ma la Giunta ha un suo Presidente... Poi, dopo qualche mese dire :"Va bene, se sono d'accordo le Amministrazioni locali..." e poi ancora "Non va più bene, però... vediamo".
Assessore, io ho semplificato, ma di questo si tratta. Queste sono le azioni emerse pubblicamente; le vostre manifestazioni di pensiero sono state queste. Perlomeno, questo quanto hanno interpretato gli interlocutori: quelli economici, istituzionali, i comitati, le popolazioni ecc. Questo quanto è trasparso dal vostro atteggiamento. Se, in qualche modo, tutti hanno capito questo, può darsi che ne abbiate dato adito.
Lei ora ha detto ed affermato che la presentazione del Piano regionale di smaltimento rifiuti è questione di giorni: siamo comunque in ritardo! Siamo in ritardo di molto, e in presenza di una proposta di legge del partito di maggioranza relativa, nella cui relazione introduttiva si dice: "Il Piano regionale dei rifiuti è da mettere da parte". Questo quanto io ho letto. Si tratta di una proposta di legge che farebbe considerare in maniera diversa da quelle che sono state le sue conclusioni, anche la vicenda-Verrone.
Dirò di più. Continua, nel suo Assessorato, a succedere di tutto; ad esempio, che venga fissata per il 5 settembre la Conferenza dei Servizi per la Torrazza - e lei ne è al corrente perché glielo abbiamo fatto notare: solo per questo, forse, lo sa - nonostante la legge preveda che la convocazione avvenga 60 giorni dopo la decretazione del VIA da parte del Ministero, che non è ancora arrivata. Come si fa a fissare la Conferenza per il 5 settembre? Solo voi lo sapete...! Nel suo Assessorato continua una gestione di questo tipo!



L'ARPA - solo per citare l'ultimo episodio - non vede ancora la nomina

del direttore a causa delle vostre beghe politiche; questo comporta che tutti i servizi di igiene pubblica siano bloccati in tutta la regione: i controlli non avvengono, non si sa se andare di qua o di là... Nel settore è la paralisi totale: questo, al momento, lo stato dell'arte; questa, al momento, la gestione dei rifiuti della Regione Piemonte: il caos.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera, per una breve replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Convocazione delle Conferenze. Queste ultime vengono convocate se previste dalle procedure, dando tutto il tempo necessario alle comunità locali - una serie di mesi - per potersi preparare. Quando ci sono da prendere delle decisioni, le Conferenze hanno carattere istruttorio. Le fornirò, Consigliere Cavaliere, tutta la documentazione: è inutile, quando si discute di una cosa, andare a trattarne un'altra. Lei è molto abile collega, a creare polveroni, mettendo insieme una serie di spezzoni intanto l'Assessore non ha poi più diritto di replica... In questo caso l'ho chiesta: il collega tollererà, visto che interviene frequentemente com'è giusto - censurando la Giunta, quando è il caso.
In questo caso specifico, bisogna considerare alcuni aspetti. Il Piano regionale sui rifiuti prevede una procedura defatigante, con una doppia istruttoria: una la deve compiere la Giunta, l'altra il Consiglio. La legge n. 59 è stata approvata: semmai, modifichiamola. Non veniamo però qui ad imputare al sottoscritto, non dico un ritardo, ma il passaggio di qualche mese, dovuto in realtà ad una certa procedura: dato di fatto del quale dobbiamo prendere atto. Credo però che non si possa dire che dobbiamo garantire la partecipazione di tutti i soggetti ed essere il più democratici possibili e poi, quando in conseguenza della possibilità che viene offerta di interloquire già nel momento della formulazione della proposta della Giunta con osservazioni che vanno esaminate una per una per fornire le controdeduzioni del caso, accusarci di essere in ritardo. Semmai è per l'attenzione dovuta alle osservazioni pervenute da più parti che si verificano ritardi.
Per quanto riguarda il discorso su Verrone, credo che il comportamento della Giunta regionale sia stato quanto mai lineare in una situazione difficile in partenza. La scelta è piovuta dall'alto, tramite un accordo di programma a livello ministeriale senza coinvolgere, a suo tempo, le realtà locali (Regione e Provincia). Il provvedimento della scorsa estate, calato sulla Provincia di Biella ha ulteriormente aggravato la situazione. La Provincia aveva infatti chiesto al Ministro di sospendere per un certo periodo di tempo la firma del decreto di VIA, per poter svolgere quegli approfondimenti che in modo irrituale si devono compiere successivamente ottenendo dal Ministro una risposta affermativa; invece, a ferragosto è piovuto il decreto VIA. Siamo in una situazione di stallo, proprio perch un intervento del genere può essere realizzato solo se compatibile con la programmazione di livello regionale e con un'emergente esigenza territoriale. Si può anche sbagliare una battuta, ma il filo logico e la coerenza non sono state smarrite in questo periodo. Dopodiché, l'ampia divulgazione delle posizioni di tutti sugli organi di stampa locali pu qualche volta far emergere sbavature, ma ciò che conta è la ferma posizione finora assunta dalla Regione e dalla Provincia per approfondire la questione, decise entrambe a mandarla avanti solamente se vi saranno elementi tali da rendere necessario ed essenziale questo intervento con la programmazione regionale.
Sulla localizzazione è tutto da discutere, ovviamente. Sappiamo che il decreto di VIA è condizione indispensabile, ma non sufficiente per dare corso ad un'eventuale deliberazione positiva; vi sono elementi di tipo urbanistico, trasportistico e territoriale da valutare nelle istruttorie successive all'approvazione dei decreti di VIA.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Chiede ancora la parola il Consigliere Cavaliere. La prego di contenere l'intervento in pochi secondi.



CAVALIERE Pasquale

Solo per dire all'Assessore che continua a non rispondere. Se da parte mia provoco polveroni, lei invece produce l'effetto determinato dalla caduta della pioggia sulla polvere: la palude, il pantano.



PRESIDENTE

Piace questa evocazione naturalistica.



CAVALIERE Pasquale

La palude è lei, Assessore, nel senso che non risponde alle domande.
Non dice mai cose chiare, resta nel pressappochismo. La procedura di redazione del Piano dei rifiuti la conosciamo e sappiamo bene che prevede la doppia consultazione; il punto è che avete presentato in ritardo il Piano dei rifiuti. Questo è un dato di fatto accertato.



(Interruzione del Presidente del Consiglio, Picchioni)



CAVALIERE Pasquale

Presidente, se vuole non presento più interrogazioni! Di fatto ciò che traspare dai vostri atti è l'assenza di una qualsiasi politica: non sappiamo cosa intendiate fare veramente. Anche il Piano presentato è viziato da confusione totale.
Assessore, non so se lei se ne stia rendendo conto, ma questa confusione sta portando la nostra Regione ad uno stato di emergenza sui rifiuti che rischiamo di pagare caro.
Esiste un responsabile di questa situazione: dobbiamo rendercene conto subito ed intervenire con energia - anche se a me non pare ci sia questa consapevolezza.



PRESIDENTE

E' un auspicio. Grazie.
Abbiamo terminato il punto relativo alle interrogazioni ed interpellanze. Termineremo i nostri lavori intorno alle ore 17,15.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Botta, D'Ambrosio Ferrero e Vindigni.


Argomento: Statuto - Regolamento - Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

b) Insediamento Commissione per la revisione dello Statuto


PRESIDENTE

Devo comunicare che si è insediata la Commissione per la revisione dello Statuto: è stato eletto Presidente all'unanimità il Consigliere Angelo Burzi e Vicepresidente all'unanimità la Consigliera Carla Spagnuolo.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Nomina nuovo Presidente del Gruppo consiliare Forza Italia


PRESIDENTE

Comunico che a far data dal 18/6/1996 il Presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia è il Consigliere Pierluigi Gallarini.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: progetto di legge n. 192: "Tassa regionale per il diritto allo studio universitario e per l'abilitazione all'esercizio professionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposte di deliberazione n. 174 e n. 223: "Statuto della Consulta regionale dei giovani"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g. che prevede l'esame delle proposte di deliberazione n. 174 e n. 223.
In Commissione hanno ottenuto il voto favorevole dei Gruppi Forza Italia, CCD, CDU e PDS; non hanno partecipato al voto Alleanza Nazionale e Rifondazione Comunista.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Vorrei solo brevemente motivare l'astensione del Gruppo di Alleanza Nazionale sul provvedimento. Un'astensione che non si tramuterà in voto negativo soltanto per senso di responsabilità e perché crediamo nell'utilità di una Consulta dei giovani.
Ci asterremo tuttavia per due motivi.
Il primo motivo è che sulla Consulta è stato fatto un gran pasticcio soprattutto per quanto riguarda il componente che dovrebbe provenire da una sedicente Consulta per l'immigrazione che, in realtà, esiste e non esiste.
Infatti, tra coloro che sostenevano questa ipotesi, come la Consigliera Benso, si diceva trattarsi della Consulta degli immigrati del Comune di Torino; altri colleghi (per esempio, il Capogruppo del CDU, Montabone) hanno ritenuto improprio che in una Consulta regionale giovanile venisse inserito un membro di una Consulta comunale. Cosa secondo me assolutamente assurda: se fosse vero questo dovremmo invitare tutti i Comuni del Piemonte a dotarsi di una Consulta per l'immigrazione e a chiedere di essere inseriti nella Consulta regionale per i giovani.
Secondo motivo. Esisterebbe una Commissione - non si chiama Consulta prevista dalla legge regionale sull'immigrazione: la Commissione per i diritti delle donne, dei minori, degli immigrati e quant'altro. Piccolo problema: questa Commissione in realtà non esiste, perché non è mai stata nominata! Altro problema: si tratta di Consulta "giovanile". A questo punto, non comprendo perché non possano aderirvi membri di mille altre Commissioni per esempio una componente della Commissione Pari Opportunità, una componente della Consulta per le elette, una componente della Commissione per i Beni culturali ed ambientali.
E' necessario un criterio nelle scelte; una Consulta giovanile deve essere composta da giovani, deve dibattere le tematiche giovanili, i problemi giovanili. Diversamente, non capisco cosa esista a fare.
C'è poi il fatto che questa Consulta è estremamente pletorica. Temo che non avrà vita; temo che come tante altre - troppe altre! - Consulte della Regione non riuscirà ad operare per l'alto numero di soggetti partecipanti numero talmente ampliato - ed ampliabile - da diventare ingestibile. Si è voluto a tutti i costi politicizzare eccessivamente le presenze, e così ci siamo trovati di fronte ad un numero enorme di componenti! C'è un ultimo aspetto importante. Come Gruppo avevamo chiesto il voto limitato per l'elezione dell'Ufficio di Presidenza - che invece non viene previsto. Riteniamo infatti che il voto limitato sia una garanzia per tutti, perché è indubbio che anche nella Consulta giovanile si formeranno legittimamente delle maggioranze e delle minoranze. Credo dunque, nello spirito che sempre ha animato questa maggioranza di centro-destra della Regione Piemonte, che il voto limitato nell'elezione dell'Ufficio di Presidenza della Consulta dovrebbe essere un atto dovuto di trasparenza e di garanzia nei confronti di tutti.
Vi sono poi problemi di Statuto e di elezioni a maggioranza semplice e non, come noi avevamo richiesto, a maggioranza dei due terzi dei componenti. Anche sotto questo punto di vista, riteniamo non vi sia garanzia del rispetto della volontà delle minoranze che si formeranno nella Consulta giovanile. Tuttavia - come dicevo prima - per senso di responsabilità e per non far apparire che sic et simpliciter siamo contrari alla Consulta dei giovani, anziché votare contro a quella che comunque ci sembra una mostruosità nella sua composizione, ci asteniamo in maniera molto critica, volendo rimarcare e sottolineare a tutti i colleghi, anche a quelli della minoranza, una composizione secondo noi del tutto artificiosa e non rappresentativa delle realtà giovanili del territorio piemontese prediligendo spesso appartenenze politiche o sindacali piuttosto che competenze autenticamente "giovanili".
Nell'annunciare il voto di astensione di Alleanza Nazionale, pregherei di precisare - diversamente approveremmo una legge che prevede un errore a chi verrà imputato il componente della Consulta per l'immigrazione. Ad oggi non ci è stato spiegato; noi vorremmo sapere chi eleggiamo: se si tratta di un componente della Consulta degli immigrati del Comune di Torino, a nostro avviso è illegittimo. Se trattasi invece di un componente della Commissione per l'immigrazione, prevista dalla legge n. 64 del 1989 deve perlomeno esistere la Commissione, che a tutt'oggi non è stata n nominata né insediata! Se non fosse possibile rispondere a tali domande chiedo di ritirare il provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

A mio modo di vedere, il Capogruppo di Alleanza Nazionale ha illustrato soltanto parte della discussione svoltasi in Commissione. Infatti, sulla proposta di deliberazione vi era, secondo me, una grossa incongruenza: l'individuazione di una Consulta per l'immigrazione di un solo Comune - non esistendone altre. Ciò significa che si assume una deliberazione di livello regionale che ipotizza come rappresentanza eventuali Consulte sull'immigrazione, ma da un'analisi svolta in Commissione è emerso che ahimé - esiste sia una Consulta regionale per l'immigrazione sia una Consulta regionale per l'emigrazione. A mio modo di vedere era più logica una deliberazione regionale che individuasse la rappresentanza in quell'organismo.
Per questi motivi un emendamento approvato in Commissione individuava un rappresentante della Consulta regionale per l'immigrazione e un rappresentante della Consulta regionale per l'emigrazione.
Dopodiché è legittimo e necessario ogni tipo di verifica sul loro funzionamento o meno, e, in quest'ultimo caso, sulla loro abolizione; sta di fatto, però, che la Regione Piemonte ha istituito questi due organismi con legge regionale. A questo punto, mi sembrava più logico per la Regione Piemonte individuare la sua rappresentanza in un organismo regionale, che non nella Consulta per l'immigrazione del Comune di Torino. In ci escludendo a priori eventuali Consulte regionali per l'immigrazione che potrebbero nascere sull'intero territorio regionale.
Queste le motivazioni per le quali il Consigliere Ghiglia si differenziava; queste le motivazioni, invece, per le quali il mio Gruppo ha inteso dare il proprio voto favorevole all'emendamento alla legge.
Approfitto dell'intervento per illustrare un emendamento presentato or ora con la collega Suino, che rende merito alle Università - Politecnico ed Università di Torino - l'una con un rappresentante, l'altra con due - ma anche agli Istituti superiori che svolgono la loro attività in Piemonte.
L'emendamento è inteso, oltreché a riservare una rappresentanza all'ISEF già approvata in Commissione - anche all'Accademia delle Belle Arti considerata dalla legge di istituzione dell'Ente di diritto allo studio Istituto superiore parametrato all'Università. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo all'esame degli emendamenti presentati.
1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 2, dopo il comma quinto, inserire il seguente comma quinto bis: "- 5 bis. Propone ricerche e indagini conoscitive sui temi della disoccupazione giovanile e per l'individuazione di soluzioni che ne permettano il superamento".
La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione.



SIMONETTI Laura

Il nostro Gruppo ha presentato l'emendamento nell'ambito del secondo articolo, laddove si definiscono, tra le finalità della Consulta, quella di proporre progetti e dibattiti sulla condizione giovanile.
Visto e considerato che attualmente il tema della disoccupazione investe totalmente il disagio giovanile, abbiamo pensato di presentare un emendamento teso a far sì che la Consulta giovanile proponga anche ricerche e indagini conoscitive sui temi della disoccupazione giovanile e per l'individuazione di soluzioni che ne permettano il superamento.
Mi auguro che l'emendamento venga accolto per l'importanza che la tematica riveste nel settore giovanile.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Lo scopo per cui abbiamo istituito nella nostra Regione la Consulta dei giovani era ed è - e lo Statuto ne ripropone i termini - quello di far discutere l'istituzione Regione e le associazioni e movimenti giovanili sulle questioni importanti che travagliano il rapporto tra istituzione giovani e mondo giovanile complessivamente.
Abbiamo più volte sottolineato la necessità di considerare la Consulta un momento forte ed importante di discussione ed approfondimento avvalendosi poi, nell'ambito complessivo della Regione Piemonte, del lavoro e dell'elaborazione e programmazione della Regione - penso a progetti e proposte della Giunta regionale, ma anche del Consiglio regionale - e, in sede di discussione del bilancio, momento importante e fondamentale in cui si destinano risorse per risolvere i problemi giovanili nella nostra Regione, il momento per fare proposte.
Con l'emendamento presentato, che sottolinea una questione di primaria importanza, quella della disoccupazione giovanile, si tenta di cambiare i termini dei compiti che abbiamo voluto affidare alla Consulta. Si propone infatti che la Consulta debba individuare le soluzioni che permettono il superamento di uno - anche se fra i principali - dei problemi che dobbiamo affrontare.
Se vogliamo cambiare i termini e affidare altri compiti alla Consulta giovanile ridiscutiamo la legge istitutiva, ridiscutiamo lo Statuto.
Se vogliamo fermarci all'impegno che abbiamo voluto assumere con la legge e successivamente con lo Statuto, non possiamo che sottolineare che l'emendamento non può essere accolto per le motivazioni che ho cercato, pur in una sala un po' piena di discussioni e di chiacchiericci, di evidenziare.
Per le ragioni suddette, se viene mantenuto l'emendamento nei termini attuali il nostro Gruppo si astiene; se viene approvato dal Consiglio il nostro Gruppo riproporrà la legge della Consulta e lo Statuto stesso poiché cambierebbero i termini e i ruoli che vogliamo affidare a questo organismo del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

L'emendamento proposto dal Gruppo di Rifondazione Comunista, staccato dal contesto che illustrava la Consigliera Bortolin, avrebbe un significato di grande rafforzamento rispetto ad una tematica che certamente deve impegnare la Consulta regionale dei giovani.
Leggendo però attentamente le finalità della stessa, un suo rafforzamento assumerebbe il significato, in qualche modo a priori, di porre su altro livello ed altro piano tutte le tematiche giovanili da dibattere.
Pur condividendo l'opinione secondo la quale su un tema del genere sarebbe necessario un rafforzamento, siccome stiamo discutendo lo Statuto della Consulta regionale dei giovani, credo opportuno non individuare alcuno dei temi già tutti compresi e rafforzati nello Statuto, così com'è stato presentato.
Sono quindi per un voto contrario all'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ovviamente voteremo a favore dell'emendamento, ma credo opportuna una dichiarazione di voto.
E' necessario interpretare le cose in modo dinamico, quindi anche le leggi, anche gli Statuti. Come Gruppo, intendiamo sottolineare con forza il problema prioritario dei giovani: la disoccupazione.
E' argomento di cui si discute spesso: l'insicurezza dei giovani rispetto al futuro, determinata dal non sapere quando e se potranno finalmente avere un lavoro stabile.
Con l'emendamento intendiamo dare valenza di realtà al problema, per non dibatterne sempre in astratto. Solo ieri abbiamo visitato una fabbrica ma non c'erano giovani; anche presso la Regione Piemonte non vengono assunti giovani e i pochi che si vedono sono a tempo determinato.
Con l'emendamento proposto non ci sembra di stravolgere la legge; una Consulta dei giovani deve necessariamente occuparsi di quelli che sono i problemi dei giovani.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale, come richiesto dal Gruppo di Rifondazione Comunista.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 22 Consiglieri hanno risposto NO 10 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri L'emendamento è respinto.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Farassino e Dutto: all'art. 3 sopprimere il punto e).
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Premesso che nell'unificazione delle due proposte di deliberazione, la n. 174 e la n. 223, sono state accolte molte delle proposte che avevamo avanzato, il nostro voto sarà favorevole.
Relativamente all'art. 3, punto e), voglio però associarmi all'intervento del Consigliere Ghiglia: essendo una Consulta sui giovani devono essere coinvolti tutti coloro che hanno a che fare con il mondo giovanile. Mettendo da parte tutti i dubbi sull'utilità, sull'effettivo lavoro svolto, sul fatto che tali Consulte non si riuniscono mai e via dicendo, nella nostra proposta, per esempio, era previsto un rappresentante di ciascuna Associazione dei portatori di handicap, "cassato" dalla proposta unificata. Se "cassiamo" tali Associazioni, non possiamo permetterci di politicizzare eccessivamente la Consulta, inserendovi un rappresentante della Consulta dell'immigrazione.
Il nostro emendamento propone, semplicemente, di eliminare il punto e) dell'art. 3, e quindi di non prevedere fra i componenti della Consulta sui giovani il rappresentante di quella dell'immigrazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti favorevoli, 25 contrari e 2 astensioni.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: all'art. 3, il punto h) viene così sostituito: "h) quattro rappresentanti delle Università presenti in Piemonte, di cui due designati tra i rappresentanti degli studenti eletti nel Consiglio di amministrazione dell'Università, uno designato tra i rappresentanti degli studenti eletti nel Consiglio di amministrazione del Politecnico di Torino ed un rappresentante designato dal Direttore dell'Istituto Superiore di Educazione Fisica di Torino".
Ha chiesto la parola il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Ritengo necessario, prima dell'illustrazione dell'emendamento illustrare il motivo dell'attuale scrittura dell'articolo; diversamente non si riesce a capire la natura dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Come Ufficio di Presidenza abbiamo ritenuto di mantenere il vecchio testo alla base della precedente Consulta, che prevedeva, in quel modo, dei rappresentanti dell'Università (non i giovani, rappresentanti dell'Università). Questa la logica ripresa e riportata in questo nuovo testo; in allora, la ratio era questa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione dell'emendamento.



SIMONETTI Laura

Quando eravamo in Commissione cultura (penso fosse presente anche il collega Miglietti) avevamo discusso della questione dei rappresentanti delle Università, che nel vecchio testo venivano designati dal Rettore.
Il fatto che i rappresentanti degli studenti vengano designati dal Rettore oppure, anche se indirettamente, dagli studenti, assume un carattere politico diverso. Era già stata discussa in Commissione, tra l'altro con l'appoggio di altri Gruppi, la volontà di cambiare questo atteggiamento, indicando come rappresentanti degli studenti coloro che venivano individuati nell'ambito della componente studentesca già presente nel Consiglio di amministrazione dell'Università.
Si tratta semplicemente di cambiare il metodo attraverso il quale vengono nominati i componenti della Consulta giovanile: anziché essere nominati direttamente dal Rettore, vengono scelti all'interno della componente che gli stessi studenti dell'Università hanno nominato attraverso le elezioni studentesche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che l'emendamento cambi totalmente la filosofia testé enunciata dal Consigliere Foco: in sostanza, con l'emendamento non si raggiunge lo scopo prefisso. Se si trattasse di un emendamento aggiuntivo, potrei anche condividerlo, ma prevedere un rapporto diretto anziché di seconda battuta dei rappresentanti dell'Università all'interno della Consulta - potrebbe essere quest'ultima a formulare la proposta di un incontro con l'Università cambia totalmente la filosofia dell'articolo.
Se la Consigliera Simonetti intendesse modificare l'articolo con l'aggiunta di un nuovo comma, come avevo suggerito in Commissione, mi troverebbe perfettamente d'accordo perché ritengo sia produttivo avere all'interno della Consulta rappresentanze elette dagli studenti all'interno dei Consigli di amministrazione delle Università; non sono assolutamente d'accordo che in questo modo vengano sostituiti i rappresentanti diretti dell'Università all'interno della Consulta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Cercherò di rafforzare quanto detto dal Consigliere Miglietti.
Ho avuto occasione, insieme ad alcuni colleghi Consiglieri, di presiedere per qualche anno, su delega della Presidente Spagnuolo, la Consulta regionale dei giovani. In quella sede ho potuto verificare che sarebbe uno sbaglio enorme se soltanto coloro che si sentono giovani parlassero delle problematiche giovanili. La Consulta regionale dei giovani deve dibattere dei problemi giovanili e deve poterli dibattere a qualsiasi età e a qualsiasi livello.
Voterò contro l'emendamento presentato dalla Consigliera Simonetti perché quel giovane che verrà a rappresentare l'Università lo farà a pieno titolo: rappresenterà l'Università e non i giovani studenti che vi sono iscritti.
Condivido quanto detto precedentemente: abbiamo bisogno non di andare all'esclusione di alcuni, ma aggiungere elementi alla discussione che avverrà nella Consulta regionale in discussione.
Questo il motivo per il quale con il mio Gruppo voterò contro l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Intervengo sull'emendamento presentato dalla Consigliera Simonetti.
Personalmente, rilevo un'assoluta razionalità nell'emendamento; si sta trasformando la Consulta in una cosa completamente diversa da quella che era. La lingua italiana ha un significato; leggo: Consulta regionale "dei" giovani. Diversamente, si sarebbe potuto scrivere, Consulta regionale "sui" giovani: a questo punto, legittimamente, non si ponevano limiti anagrafici: si sarebbe trattato di un Osservatorio "sul" mondo giovanile, che avrebbe potuto accogliere nel suo seno anche esperti, sociologi, studiosi, filosofi e quant'altro sul mondo giovanile. Non è nemmeno scritto che si tratti di una Consulta regionale "di" giovani, che avrebbe limitato eccessivamente il perimetro anagrafico in cui andare a scegliere i componenti.
Dunque, c'è la Consulta regionale "dei" giovani; noi, paradossalmente la stiamo riempiendo di persone che giovani non sono. Non se ne comprende più, a questo punto, l'utilità.
Vorrei ricordare ai colleghi che la Consulta giovanile del Comune di Torino, è formata, secondo me legittimamente, tranquillamente equilibratamente, da giovani, da rappresentanti di varie forze giovanili ma sono giovani, che dibattono i problemi giovanili.
Noi stiamo distruggendo la Consulta pezzo a pezzo, tramite emendamenti e la stiamo trasformando in qualcosa di completamente diverso. Chiamiamolo allora Osservatorio sui giovani e facciamo qualcosa che abbia senso; non possiamo dissociarci dal titolo della legge, continuando ad inserirvi personaggi di varia natura, che con il mondo giovanile non c'entrano più.
Mi dissocerò, comunque, per provocazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo più che altro per dichiarazione di intenti, se è possibile.
Quando ho chiesto un chiarimento dopo l'intervento del compagno Miglietti era per capire il senso della sua proposta, ovvero se era a titolo personale o se parlava a nome del Gruppo: la cosa è ben diversa.
Prima di ritirare l'emendamento, il Gruppo di Rifondazione Comunista vorrebbe capire il consenso che la proposta assume.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

La proposta mossa in Commissione era strettamente personale; il Gruppo che riferirà in merito, è d'accordo nel lasciare il testo com'è.



PRESIDENTE

La dichiarazione d'intenti sta diventando una dichiarazione di voto Consigliere Chiezzi?



CHIEZZI Giuseppe

Ringraziamo il compagno Miglietti della proposta, che se avesse avuto largo consenso avremmo potuto anche prendere in considerazione; rimanendo discorso isolato, manteniamo il nostro emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. Il Gruppo del PDS ha dibattuto ampiamente in Commissione anche sulla composizione della Consulta ed è pervenuto unanimemente alla conclusione di approvarne la stesura attualmente in discussione in Consiglio.
Dichiarando il voto contrario del Gruppo del PDS all'emendamento vorrei sottolineare come un provvedimento importante, del quale aspettiamo da mesi l'approvazione del Consiglio, diventi l'ennesima occasione per dividere e dividerci strumentalmente e quasi ideologicamente a livello di Consiglio regionale.
Faccio anche presente al Gruppo di Rifondazione Comunista la strumentalità di certe proposte, al punto, Presidente e colleghi Consiglieri, che propone il cambiamento del punto h), sulla composizione della Consulta, dell'art. 3 della proposta di legge che stiamo discutendo adducendo il fatto che devono essere i giovani a far parte della Consulta dimenticando che al punto successivo prevediamo un rappresentante designato da ogni Consiglio scolastico provinciale, proprio nell'ottica e nella filosofia sollecitata e ricordata dal collega Montabone, frutto anche di una lunga, seppure temporalmente breve, esperienza di partecipazione ai lavori della Consulta e quindi indicando, nel rappresentante del Consiglio scolastico provinciale, l'interlocutore per affrontare i problemi della scuola.
Ribadisco che i giovani sono ampiamente presenti nella Consulta dei giovani della nostra Regione, lo sono stati e lo saranno; giovani che hanno anche tentato, e per alcuni versi ci sono riusciti, a dare un contributo prezioso per tutti i Gruppi, ma anche per la Giunta regionale, nel momento in cui si sono definiti progetti di intervento sulle problematiche giovanili.



CHIEZZI Giuseppe

A nome del Gruppo Rifondazione Comunista, chiedo la votazione dell'emendamento per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda pertanto alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 21 hanno risposto NO 27 si sono astenuti 3 Consiglieri L'emendamento è respinto.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Montabone e Suino: all'art. 3, punto h), sostituire la parola "quattro" con la parola "cinque" ed aggiungere alla fine del capoverso: "ed uno designato dal Direttore dell'Accademia Albertina delle Belle Arti".
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ho già illustrato l'emendamento in precedenza, spero se ne sia capito il significato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 37 voti favorevoli, 7 contrari e 5 astensioni.
5) Emendamento presentato dal Consigliere Ghiglia, Casoni, Griffini e Salerno: all'art. 3 aggiungere: "un rappresentante dell'ANPI e un rappresentante dell'Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana".
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Vorrei che il Presidente della Giunta mi ascoltasse, perché ritengo si tratti di un emendamento importante.
La Consulta non è più, a mio avviso modestissimo, la Consulta dei "giovani", ma qualcos'altro. E' un osservatorio vago, pieno di persone che non c'entrano nulla, sulle tematiche vagamente giovanili, che di giovane non ha più nulla.
Sottolineo che si è votato in maniera molto approssimativa, poco attenta ai vari emendamenti; ritengo che pochi colleghi abbiano realmente compreso la ratio di emendamenti talvolta contrapposti e che parecchi abbiano votato all'ultimo momento, secondo sussurri neanche di corridoio ma d'aula. E i sussurri d'aula sono peggiori di quelli di corridoio, che perlomeno si fanno in gruppo ristretto; i sussurri d'aula si fanno in 60 e quindi sono molto meno comprensibili. Si è quindi votato in maniera totalmente fantasiosa e dissociata; vedremo come risulterà composta la Consulta, visto che gran parte dei Consiglieri credo si siano sbagliati a votare o, se non si sono sbagliati, hanno secondo me colposamente votato in maniera assolutamente dissociata.
Posto che non si tratta più di una Consulta dei giovani, ma di qualcos'altro, mi sono permesso di chiedervi l'inserimento di un rappresentante dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia e di un rappresentante dell'Unione Nazionale dei Combattenti della Repubblica Sociale Italiana. Visto che si tratta di qualcos'altro, vorrei che vi fosse compreso qualcuno che insegni alle giovani generazioni - non più attori della Consulta - sentimenti di pacificazione nazionale, peraltro richiamati anche dal Presidente della Camera dei Deputati, cui noi ci sentiamo profondamente attaccati e legati.
Seguendo la ratio irrazionale con cui è stato votato finora il provvedimento, riteniamo logica anche la presenza di due rappresentanti di combattenti che abbiano combattuto sui fronti opposti; due persone che possano, mi auguro con equilibrio, insegnare e spiegare ai giovani qualcosa di importante sulla storia d'Italia, facilitando l'addivenire tutti ad una pacificazione autentica e non faziosa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Anche a me viene da pensare che quanto detto dal collega Ghiglia si sia verificato, cioè che molti dei Consiglieri non abbiano prestato l'attenzione dovuta allo Statuto della Consulta regionale dei giovani.
Sono convinto che, come in passato, in futuro ritroveremo una giusta linea di maggioranza.
Credo che le votazioni che il Gruppo di Alleanza Nazionale ha effettuato siano dovute esclusivamente ad una mancanza di attenzione sul problema; chi ha un minimo di esperienza sul tema ha potuto verificare le difficoltà nel discutere, far discutere e continuare a discutere sui problemi e sulle attività giovanili.
Questo Statuto, certamente, non potrà dirsi perfetto e sarà da modificare ulteriormente, ma credo non sia possibile accettare la proposta che, in ultima analisi, ha fatto il Consigliere Ghiglia.
Annuncio che non parteciperemo al voto, perché riteniamo fuori luogo la proposta avanzata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo solo per dire che anche il Gruppo Rifondazione Comunista non parteciperà alla votazione dell'emendamento.
Forse, nell'emendamento potrebbero ancora essere aggiunte le parole: "qualche rappresentante di Casa Savoia"; così accontentereste anche il Presidente Picchioni.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, non se ne faccia un complesso di inferiorità.
Lei, uno che ricerca la società civile in tutte le sue articolazioni adesso è colto da sindromi di accerchiamento?



CHIEZZI Giuseppe

Pensavo, nello stile dell'emendamento, che mancasse un rappresentante di Casa Savoia.
Forse Ghiglia non è stato attento all'inizio di questa nostra rappresentazione.



PRESIDENTE

Cerchi di essere superiore a queste cose! Non abbia complessi di inferiorità!



CHIEZZI Giuseppe

Non la capisco. Si vede che lei è troppo superiore. Seicento anni di Savoia le danno alla testa, evidentemente...



PRESIDENTE

Perlomeno non ho sindromi.



CHIEZZI Giuseppe

....le danno un po' alla testa.



PRESIDENTE

Mantenga, comunque, correttezza di comportamento.



CHIEZZI Giuseppe

Io la mantengo; è lei che mi ha interrotto, non sono io che ho interrotto lei.



PRESIDENTE

Io non dico che lei "dà alla testa" o "dà ai piedi". Abbia pazienza!



CHIEZZI Giuseppe

Io dicevo che questo emendamento poteva ospitare anche questa aggiunta lei mi ha interrotto.



PRESIDENTE

L'ho interrotta, senza offendere.



CHIEZZI Giuseppe

Dalla sua grandezza e statura, sono stato interrotto e nient'altro.



PRESIDENTE

Lei non interrompe mai!



CHIEZZI Giuseppe

Concludo dicendo che non mi sembra questione seria e che la discussione sullo Statuto di una Consulta giovanile non sia la sede per un dibattito sulla pacificazione, in modo così estemporaneo.
Non parteciperemo alla votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Telegrafico: anche la Lega non partecipa al voto.



PRESIDENTE

Su richiesta, si proceda alla votazione per appello nominale di tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 votanti 35 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri si sono astenuti 13 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 13 Consiglieri L'emendamento è respinto.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Cavaliere, Ferraris e Rubatto: all'art. 3, comma primo, aggiungere la lettera l): "l) un rappresentante dell'Associazione Ragazzi del '99 e un rappresentante dell'Associazione Cavalieri di Vittorio Veneto".
Signori Consiglieri, voglio solamente ricordare che questa è un'istituzione e in questo modo certamente diventa una cassa di risonanza di buoni spiriti.
Abbiamo pazienza e abbiate pazienza.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, non condivido affatto le sue considerazioni; come lei avrà certamente notato, si tratta di un emendamento provocatorio, che tende a sottolineare la vacuità di certe discussioni a fronte di problematiche che invece non vengono trattate con la dovuta accortezza.
Mi si permetta anche di sottolineare che siamo di fronte a decine di Consulte ed altri organismi del Consiglio regionale che non vengono convocati per cui, conseguentemente, i finanziamenti non vengono elargiti e non viene svolta tutta una serie di adempimenti, senza che si prendano provvedimenti di sorta.
Su quali comportamenti offendano il prestigio delle istituzioni personalmente, Presidente, avrei meno certezze di lei.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavaliere, accettiamo sempre i buoni consigli.
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli e 15 voti contrari (non hanno partecipato alla votazione 17 Consiglieri).



(Il Gruppo Alleanza Nazionale abbandona l'aula per protesta)



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione come emendata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 32 voti favorevoli e 3 astensioni.
(non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 305: "Diritto allo studio universitario - Determinazione, per l'anno accademico 1996/1997, dei criteri relativi all'erogazione dei servizi e provvidenze"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta deliberazione n. 305, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La votazione in Commissione ha avuto il seguente esito: favorevoli Alleanza Nazionale, CDU, CCD e PDS; astenuti PPI, Patto dei Democratici e Pensionati per l'Europa; non hanno partecipato alla votazione Lega Nord per la Padania, Rifondazione Comunista e Verdi.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

La proposta di deliberazione di fatto individua criteri di determinazione della condizione economica, per cui risultano penalizzati tutti gli studenti universitari che fanno parte di nuclei familiari numerosi, al di sopra dei sette componenti - a livello di reddito del nucleo familiare.
Un secondo elemento per il quale non condividiamo la proposta di deliberazione è la logica attraverso la quale gli studenti fuori sede sono concepiti sulla base di distanze troppo categoriche e troppo poco elastiche, fissate nel termine tassativo di oltre 90 km.
E' inoltre discriminante il concetto attraverso il quale gli studenti possono essere inseriti o meno nelle graduatorie, semplicemente sulla base del conseguimento di un diploma di scuola media superiore e della relativa valutazione, come se si trattasse di un concorso in un Ente pubblico o in banca. In realtà si tratta di diritto allo studio: ciascun studente, non sulla base di demeriti/meriti passati, deve poter liberamente accedere alla graduatoria.
Rispetto agli studenti fuori sede, viene riproposta la deliberazione dello scorso anno, con un conseguente esiguo numero di posti-letto - 424 nonostante i seppur minimi dibattiti in Commissione cultura e in Consiglio circa la situazione in cui versa l'Università in generale, rispetto, per esempio, alle difficoltà di accesso per gli studenti stranieri o fuori sede.
La volontà dell'Assessore nell'intervenire su questo piano non dà, su questa deliberazione, immediati riscontri.
Sulla base di questi elementi, e in particolare sulla base dei criteri attraverso i quali vengono desunti i criteri di classificabilità dei redditi - noi siamo per un'imposta progressiva sulla base del reddito nonché sull'impossibilità per gli studenti di avere libero accesso all'Università, date le Facoltà a numero chiuso, ovunque e dovunque, il nostro sarà un voto di astensione. Rispetto allo scorso anno, infatti, le condizioni non sono assolutamente cambiate.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 38 voti favorevoli e 10 astensioni.


Argomento: Immigrazione - Emigrazione

Esame proposta di deliberazione n. 309: "L.R. n. 1/87: 'Interventi regionali in materia di movimenti migratori' e successive modificazioni Art. 3 - Programma attuativo 1996"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 309, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Tale deliberazione ha ottenuto in Commissione i voti favorevoli dei Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, PDS e Partito Popolare Italiano si sono astenuti i Gruppi di Rifondazione Comunista, Patto dei Democratici e Verdi Democratici.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 27 voti favorevoli e 8 astensioni.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 242 relativo al DL n. 503/92, Titolo I, art. 4: "Requisiti reddituali per l'integrazione al trattamento minimo pensionabile per le donne"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 242 a firma dei Consiglieri Bortolin, Suino, Montabone, Casari, Rubatto, Peano, Ferraris Saitta, Cotto, Papandrea e Spagnuolo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Premesso: che il DL n. 503 del 30/12/1992 'Norme per il riordinamento del sistema previdenziale dei lavoratori privati e pubblici a norma dell'art. 3 della legge 23/10/1992 n. 421', al Titolo I, art. 4 'Requisiti reddituali per l'integrazione al trattamento minimo', comma 1 b recita: 'non spetta ai soggetti che posseggano, nel caso di persona coniugata, non legalmente ed effettivamente separata, redditi propri... ovvero redditi cumulati con quelli del coniuge, per un importo superiore a tre volte il trattamento minimo di pensione' e che pertanto risultano dalla normativa sopracitata e dalle successive normative non integrate al minimo le pensioni in particolare per le donne coniugate e nate dopo il 30/11/1938, a seguito del conteggio del cumulo dei redditi con il coniuge e che per avere diritto all'integrazione non deve superare la somma di L. 34 milioni lordi annui che sono circa due milioni le donne italiane, prima dell'entrata in vigore della normativa del DL n. 503, ad avere completato i versamenti autorizzati dall'INPS, previsti dalle norme che consentivano, al raggiungimento dell'età pensionabile, di aver diritto al trattamento minimo integrato della pensione, oggi in L. 659 mila mensili preso atto: che in Italia è sorto il 'Comitato 503' a difesa dei diritti acquisiti delle donne italiane e che in Parlamento sono stati presentati disegni di legge per l'abolizione del cumulo e che nella precedente legislazione il Senato aveva già approvato la riforma, trovando adeguate coperture finanziarie.
Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale del Piemonte dà mandato al Presidente del Consiglio di attivarsi presso i parlamentari piemontesi e le Presidenze della Camera e del Senato, perché si avviino le iniziative procedurali parlamentari per la rimozione del cumulo dei redditi per le donne coniugate, nate dopo il 30/11/1938 e che abbiano prima dell'entrata in vigore del DL n. 503/92 completato i versamenti ed abbiano diritto all'integrazione al minimo della pensione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato al l'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti: ordine del giorno n. 235, a firma dei Consiglieri Cotto, Casari, Burzi Dutto, Angeli, Peano, Cavaliere, Suino, Simonetti e Moro, relativo alla disciplina del servizio sostitutivo civile degli obiettori di coscienza.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è accolta all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.
ordine del giorno n. 243, a firma dei Consiglieri Farassino, Rosso Dutto, Marengo, Ferraris e Rubatto, relativo alla navigazione sul fiume Po ed idrovie collegate.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è accolta con 40 voti favorevoli e 6 astensioni.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Università

Esame progetto di legge n. 192: "Tassa regionale per il diritto allo studio universitario e per l'abilitazione all'esercizio professionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare il progetto di legge n. 192, precedentemente iscritto all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Cotto, che ha facoltà di intervenire.



COTTO Mariangela, relatrice

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La I e la VI Commissione hanno esaminato il disegno di legge n. 192 predisposto dalla Giunta regionale e relativo all'istituzione della tassa regionale per il diritto allo studio universitario e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
La legge n. 549 del 28/12/1995 'Misure di razionalizzazione della finanza pubblica' prevede, in materia di finanza regionale, l'istituzione di un nuovo tributo in sostituzione di due attualmente vigenti che vengono aboliti a decorrere dall'anno accademico 1996/1997 e precisamente: a) abolizione del contributo suppletivo di cui all'art. 4 della legge 18/12/1951, n. 1551 b) abolizione della quota di compartecipazione del 20% degli introiti derivanti dalle tasse di iscrizione di cui al comma quindicesimo dell'art.
5 della legge 24/12/1993, n. 537. L'abolizione della quota di compartecipazione determina la riduzione del 10% della tassa minima di iscrizione prevista al comma quattordicesimo dell'art. 5 della legge 24/12/1993, n. 537.
L'art. 3, comma ventesimo, della legge n. 549 del 1995 istituisce infatti la 'Tassa per il diritto allo studio universitario', mentre i commi successivi (21, 22 e 23) provvedono a dettare la disciplina generale del tributo.
Le Regioni e le Province autonome provvedono a determinare l'importo della tassa a partire dalla misura minima di L. 120.000 ed entro il limite massimo di L. 200.000.
I proventi derivanti dalla suddetta tassa sono interamente devoluti all'erogazione delle borse di studio e dei prestiti d'onore di cui alla legge n. 390 del 1991 recante 'Norme sul diritto agli studi universitari'.
La legge n. 549 del 1995 prevede esoneri parziali o totali dalla tassa per gli studenti bisognosi purché meritevoli e capaci. L'esonero spetta comunque agli studenti beneficiari delle borse di studio e dei prestiti d'onore di cui alla legge n. 390/91 nonché agli studenti risultanti idonei nelle graduatorie per l'ottenimento di tali benefici.
Le Regioni e le Province autonome hanno il compito di determinare l'importo della tassa e qualora non stabiliscano con proprie leggi, entro il 30/6/1996, l'importo della tassa, la stessa è dovuta nella misura minima e cioè nella misura di L. 120.000.
La previsione della possibilità di determinare l'ammontare della tassa ha attivato il Coordinamento Interregionale sul Diritto allo Studio Universitario i cui rappresentanti si sono riuniti più volte per la definizione delle linee guida a cui attenersi nel momento in cui ciascuna Regione affronta l'argomento relativo alla determinazione della tassa per il diritto allo studio universitario.
Il Coordinamento delle Regioni ha sempre ritenuto indispensabile la predetta tassa al fine di garantire in futuro i servizi da erogare agli studenti più bisognosi, più capaci e meritevoli, e ciò non sul presupposto di un aumento delle tasse per gli studenti, ma piuttosto pensando di indirizzare i fondi derivanti da tali introiti soltanto a favore degli studenti.
Durante gli incontri interregionali è stata definita di concerto tra le Regioni una bozza di legge regionale sul 'Tributo per il Diritto allo Studio Universitario' e concordata una tassa regionale orientativamente intorno alle 150 mila lire, anche se molte Regioni hanno sostenuto un importo maggiore per assicurare l'erogazione della borsa di studio a tutti gli studenti dell'anno accademico 1995/1996 nonché agli idonei.
Queste diverse posizioni hanno poi avuto riscontro in tante Regioni.
L'Assessorato ha coinvolti gli Atenei e l'ISEF per ottenere gli occorrenti dati su 'Tasse e contributi universitari' al fine di avere a disposizione una serie di dati e di informazioni per proporre alla Giunta e al Consiglio regionale un tributo equo e giusto e non penalizzante per gli studenti.
Da una valutazione generale della situazione piemontese è opportuno fare rilevare che l'introito derivante dalla misura della tassa stabilita in L. 150.000 consente unicamente di soddisfare il numero delle borse erogate nell'anno accademico 1995/1996 e non permette di considerare gli idonei.
Per poter includere anche gli idonei, si ha la necessità di determinare una tassa pari a 170 mila lire ed il gettito conseguente determina la possibilità di rispondere anche alle attese degli idonei.
Appare inoltre opportuno informare che i rappresentanti degli studenti nel Consiglio di amministrazione dell'Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario hanno esternato l'auspicio che la Regione decida un tributo pari a 170 mila lire, importo che consentirebbe di erogare la borsa a tutti gli studenti in possesso dei requisiti.
Nella legge viene individuato l'Ente per il Diritto allo Studio Universitario, istituito con la L.R. 18/3/1992, n. 16 (Diritto allo studio universitario), quale soggetto che assolve gli adempimenti con vincolo di utilizzo dei fondi per le finalità previste dalla medesima legge.
Tale previsione è finalizzata a snellire le procedure e rendere più agevoli le incombenze a favore degli studenti che, in tal modo, trattano ed operano con lo stesso soggetto gestionale.
Nella circostanza si è ritenuto opportuno procedere anche all'aggiornamento della tassa di abilitazione all'esercizio professionale a carico di coloro che conseguono l'abilitazione all'esercizio professionale in relazione a titolo accademico conseguito in uno degli Atenei piemontesi.
L'adeguamento è contenuto e determina una tassa pari a 147 mila lire.
L'introito conseguente è destinato agli interventi per l'attuazione del diritto allo studio nell'ambito universitario ai sensi dell'art. 5 della L.R. 11/1/1984, n. 1 (Istituzione delle tasse regionali universitarie) ed è utilizzato dall'Ente per il Diritto allo Studio Universitario per potenziare e migliorare servizi e provvidenze a favore degli studenti.
La I e la VI Commissione in seduta congiunta hanno approvato a maggioranza il disegno di legge n. 192 e lo rassegnano all'aula auspicandone una sollecita approvazione".



PRESIDENTE

Ricordo che in Commissione la votazione ha avuto il voto favorevole dei Gruppi Forza Italia, AN, CDU, Federalisti, PDS, Lega per la Padania e Pensionati; astenuto il Gruppo Rifondazione Comunista.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Intervengo solo per motivare l'astensione del Gruppo di Rifondazione Comunista.
Noi non siamo contrari a che ci siano delle borse di studio per i giovani bisognosi, però pensiamo che non debbano essere gli altri giovani che si iscrivono all'Università a doverle pagare.
La legge impone comunque che fino a 120 mila lire siano gli altri giovani a pagare; noi avremmo pensato che la cosa migliore sarebbe stata non andare oltre le 120 mila lire e, per andare incontro alle esigenze dei giovani, che la Regione intervenisse direttamente senza chiedere ad altri di pagare le tasse. In sostanza, avremmo auspicato un alleggerimento delle tasse, che sono onerose per i giovani, portando le 10 mila lire previste in questo caso almeno a 60 mila lire.
Un'ultima considerazione, che rafforza la nostra posizione. Nel nostro Paese esiste il fatto che - lo abbiamo letto ancora oggi - i controlli fiscali sono pochi e fatti male, e purtroppo già sappiamo che, accanto alla parte che ne ha effettivamente bisogno, beneficeranno di queste borse di studio anche coloro che bisogno non hanno. Combinazione, ieri sera ne parlavo con il macellaio quando sono andato a fare la spesa. Mi diceva che sopra la sua casa abita uno dei "furbi" che ha sempre ottenuto le borse di studio, nonostante i genitori siano proprietari di svariati alloggi, una villa, attività commerciali, quindi come non sia gente apparentemente bisognosa.
Tutto ciò, ovviamente, deriva dal fatto che i controlli sono quelli che sono, per cui leggi giuste come questa, che intende andare incontro alle esigenze della gente, nei fatti vengono applicate in modo scorretto.
Pensavamo si dovesse intervenire direttamente e non fare una solidarietà solo tra chi si iscrive all'Università per pagare le borse di studio. Per questo motivo ci asterremo dal voto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'assistenza universitaria

Un intervento rapidissimo, anche per dare un'informazione al Consigliere Miglietti, che l'ha richiesta in aula.
La nostra Regione si è attenuta nella maniera più attenta all'interpretazione della legge, anche perché questo consente di passare da 1.700 a 3.000 borse di studio erogate, avvantaggiando soprattutto i più disagiati delle Province esterne a Torino.
L'informazione è che comunque la Regione Piemonte di suo - l'aveva chiesto il Consigliere Miglietti, mi sono documentato - mette 14 miliardi ed è una delle Regioni in Italia che di proprio, non devoluto dallo Stato non di tasse, mette di più. Tenevo a dire questo.
Questo emendamento, accolto dall'allora Assessore al bilancio Gallarini, l'avevamo già deciso su proposta della Commissione cultura, ed ora la Regione Piemonte è diventata una delle Regioni che di più interviene direttamente con sue risorse al sostegno degli studenti universitari.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 36 astensioni 4 L'art. 10 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI' 40 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

NOMINE


PRESIDENTE

Passiamo infine al punto 11) all'o.d.g.: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine.
Museo Regionale di Scienze Naturali (L.R. n. 37/78 art. 4 e L.R. n. 33/85 articolo unico) - Comitato tecnico-scientifico. Nomina di tre membri scelti fra docenti e ricercatori della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali di riconosciuta competenza nel campo della ricerca e della didattica scientifica, comprovata da specifici titoli od attività.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletti i signori Rosalino Sacchi, Pietro Passerin D'Entreves e Aldo Fasolo (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9 comma settimo, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento).
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei Beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Sede di Biella. Sostituzione della signora Ida Carpano.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Andrea Polidori.
Commissione Provinciale Tecnica e di Vigilanza Farmaceutica - Provincia di Cuneo (art. 13, DPR n. 94/89). Sostituzione della signora Antonella Brusconi.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Sebastiano Cagnassi.
Comitato nazionale per la difesa del suolo (art. 6, legge n. 183/89).
Nomina rappresentante regionale.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Vincenzo Coccolo.
Parco nazionale del Gran Paradiso (legge n. 473/25 e legge n. 561/56) Consiglio direttivo. Nomina di un rappresentante scelto tra persone particolarmente qualificate in materia di conservazione della natura.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione, ai sensi degli artt. 52 e 70 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Commissione provinciale in materia di commercio su aree pubbliche (art. 4 legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93) - Provincia di Alessandria. Nomina di uno dei due esperti supplenti previsti (Integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletta la signora Isabella Bommo.
Commissione provinciale in materia di commercio su aree pubbliche (art. 4 legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93) - Provincia di Biella.
Nomina di un esperto supplente (Integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletta la signora Paola Boselli.
Commissione provinciale in materia di commercio su aree pubbliche (art. 4 legge n. 112/91 e artt. 13, 14 e 15 DM n. 248/93) - Provincia del Verbano Cusio Ossola. Nomina di uno dei due esperti effettivi previsti (Integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Ugo Arioli.
Ente di gestione del Parco naturale di Stupinigi (L.R. n. 1/92) Consiglio direttivo. Sostituzione del signor Antonino Calandra.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione, ai sensi degli artt. 52 e 70 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ente di gestione delle Riserve naturali speciali del Sacro Monte di Orta del Monte Mesma e del Colle della Torre di Buccione (L.R.
n. 15/93) - Consiglio direttivo. Sostituzione del signor Alfredo Tentoni.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro non valida la votazione, ai sensi degli artt. 52 e 70 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 14, legge n. 10/77) - Provincia di Cuneo.
Sostituzione del signor Pierluigi Fachino (esperto in materia urbanistico edilizia).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo non eletto il candidato in quanto non ha raggiunto il quorum di voti previsto dalla vigente normativa.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18,10)



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