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Dettaglio seduta n.6 del 11/07/95 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casari e Farassino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge non vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

e) Illegittimità costituzionale art. 6, comma secondo, ultimo capoverso, 6 comma terzo, e 8, comma secondo, della legge regionale "Programmi integrati di riqualificazione urbanistica edilizia ed ambientale in attuazione dell'art. 16 della legge 17/2/1992, n. 179"


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la legge regionale "Programmi integrati di riqualificazione urbanistica edilizia ed ambientale in attuazione dell'art.
16 della legge 17/2/1992, n. 179", riapprovata dal Consiglio in data 8/3/1995 con la maggioranza qualificata richiesta dall'art. 127, ultimo comma, della Costituzione, comunico che il Governo ha impugnato il testo davanti alla Corte Costituzionale in data 23/3/1995 al fine di dichiarare l'illegittimità costituzionale degli artt. 6, comma secondo, ultimo capoverso, 6, comma terzo, e 8, comma secondo, per contrasto con gli artt.
5, 117 e 128 della Costituzione. La Regione Piemonte si è costituita in giudizio.
Copia integrale del ricorso è a disposizione presso la Segreteria del Consiglio regionale.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

f) Illegittimità costituzionale art. 1, comma quinto, L.R. n. 13/90 "Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili"


PRESIDENTE

Comunico inoltre che in data 19/6/1995 ho ricevuto dal Direttore della Cancelleria della Corte Costituzionale copia della decisione n. 235 del 2/6/1995 con cui si dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 comma quinto, della L.R. 26/3/1990, n. 13 "Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili" per violazione degli artt. 25 e 117 della Costituzione.
Copia di tale decisione è disponibile presso la Segreteria del Consiglio regionale ed è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte del 28/6/1995, n. 26.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

g) Designazione all'Ufficio di Vicepresidente della Giunta regionale ed assegnazione deleghe assessorili


PRESIDENTE

Comunico che il Presidente della Giunta regionale, ai sensi dell'art.
36 dello Statuto, ha trasmesso in data 6/7/1995 le copie dei seguenti decreti: n. 2983 del 30/6/1995 nel quale viene designato all'Ufficio di Vicepresidente della Giunta l'Assessore Gaetano Majorino n. 2984 del 30/6/1995 nel quale vengono assegnate le deleghe agli Assessori ordinate per gruppi di materie:



PRESIDENTE

PRESIDENTE: Funzioni istituzionali, coordinamento generale attività e organizzazione regionale, rapporti con il Governo, Agenzia Sanità coordinamento delle politiche comunitarie e fondi CEE, comunicazione politiche giovanili, politiche per l'efficienza, emigrazione, protezione civile.
ANGELERI Antonello: Turismo, sport e tempo libero, acque minerali e termali, fiere e mercati, parchi naturali.
BODO Giovanni: Agricoltura.
BOTTA Franco Maria: Urbanistica, pianificazione territoriale e dell'Area Metropolitana, beni ambientali.
CAVALLERA Ugo: Ambiente (inquinamento atmosferico, scarichi industriali, smaltimento rifiuti), cave e torbiere, energia, pianificazione e gestione delle risorse idriche, lavori pubblici e tutela del suolo.
D'AMBROSIO Antonio: Sanità (programmazione sanitaria e delle risorse psichiatria ed emergenza 118, assistenza sanitaria).
GALLARINI Pier Luigi: Bilancio, finanze, programmazione economica personale e sua organizzazione, patrimonio.
GOGLIO Giuseppe: Assistenza (ivi compresa assistenza penitenziaria e materno-infantile) e servizi, politiche degli anziani, politiche per l'immigrazione.
LEO Giampiero: Cultura e istruzione, assistenza universitaria, edilizia scolastica, Museo di Scienze Naturali.
MAJORINO Gaetano: Legale, contenzioso, Enti locali, Enti strumentali edilizia residenziale.
MASARACCHIO Antonino: Trasporti e comunicazioni, lavoro, industria formazione professionale.
VAGLIO Roberto: Coordinamento politiche per la montagna, foreste.
VIGLIETTA Matteo: Commercio e artigianato, caccia e pesca.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute (rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle adunanze consiliari del 9, 15 e 29 novembre, del 6, 13, 20 21 e 22 dicembre 1994, del 17, 24 e 31 gennaio, del 7, 14, 15, 21, 22 e 28 febbraio, del 3, 4, 6, 7 e 8 marzo 1995 riguardanti la V legislatura. Sono stati inoltre distribuiti i processi verbali delle adunanze consiliari del 12 e 19 giugno 1995 riguardanti la VI legislatura.
Tali processi verbali verranno posti in votazione nel corso della prossima seduta consiliare.


Argomento: Comitato regionale e sue sezioni

Esame proposta di deliberazione n. 3: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della deliberazione della Giunta regionale n. 229-46132 del 23/5/1995: 'Modifica, con assunzione dei poteri del Consiglio regionale, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto regionale, della deliberazione del Consiglio regionale del 17/1/1995, n. 950-927: Art. 34 della L.R. 22/9/1994, n. 40 - Modifica dei servizi del Comitato Regionale di Controllo'"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g. esaminiamo la proposta di deliberazione n. 3.
Tale deliberazione ha una certa urgenza, in quanto ha scadenza il 22/7/1995. Era stata assegnata all'esame della I Commissione, ma vista la scadenza temporale è stata portata all'esame dell'aula.
Non essendovi interventi, pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 36 voti favorevoli e 8 astensioni.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 4: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della deliberazione della Giunta regionale n. 213-46116 del 23/5/1995: 'DCR 8/3/1995 n. 981-4186: Progetto Territoriale Operativo Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali del Po. Correzione di errore materiale'"


PRESIDENTE

Il punto 4) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 4.
Si tratta di un errore di battuta: anziché "nella tavola denominata Carmagnola n. 17450", deve leggersi "nella tavola denominata Carmagnola n.
174SO".
Non essendovi interventi, pongo in votazione la deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 40 voti favorevoli e 5 astensioni.


Argomento: Università

Esame proposta di deliberazione n. 5: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della deliberazione della Giunta regionale n. 248-46151 del 23/5/1995: 'Diritto allo studio universitario - Determinazione, per l'anno accademico 1995/1996, dei criteri relativi all'erogazione dei servizi e provvidenze'" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 5, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Anche questa deliberazione ha scadenza il 22/7/1995.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, colleghe e colleghi, innanzitutto vorrei chiedere un chiarimento al Presidente. La scadenza del 22 luglio si riferisce ai 60 giorni entro i quali la deliberazione deve essere ratificata dal Consiglio e non ad una scadenza relativa al fatto che la Regione Piemonte deve deliberare i criteri di assegnazione al diritto allo studio? Un provvedimento di tale importanza va discusso in sede di Commissione con molta accuratezza. Non so perché la Giunta precedente abbia operato pur in fine legislatura, con questo provvedimento che si riferisce all'anno scolastico 1995/1996. Quindi, mi sembra - l'Assessore potrà essere più preciso in materia - che ci sia tutto il tempo per portare a conclusione una discussione sulle modalità con cui si erogano i finanziamenti per il diritto allo studio prima della fine dell'estate. Che questo avvenga su un provvedimento preso dalla Giunta, e quindi prima del 22 luglio, è anche possibile, perché si può, dopo l'insediamento delle Commissioni, che avverrà oggi, fare una riunione di Commissione competente in questa settimana e nella seduta successiva, entro il 22 luglio, effettuare la ratifica.
In ogni caso, vi è una Giunta funzionante che può rideliberare tutta la materia portandola in Consiglio entro luglio.
E' una materia complessa e discutibile. Non mi sembra vi siano le condizioni - anche per l'assenza di un'informativa, se non quella scritta contenuta nella deliberazione - per avere un'informazione in Commissione da parte dell'Assessore e dei funzionari, una libera discussione e successivamente la discussione in Consiglio.
Quindi, chiederei, in prima istanza, di rinviare in Commissione tale deliberazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Tengo solo a dire al Consiglio - e i colleghi che hanno seguito la materia ne sono a conoscenza - che la preoccupazione è stata quella di accorciare i tempi, in modo da consentire che gli studenti universitari avessero, come il Consiglio più volte ha chiesto, le borse di studio nel più breve tempo possibile.
Concordo con il fatto che la materia è estremamente importante.
L'abbiamo sempre seguita con grande attenzione, si è interloquito molto con l'Ente per il diritto allo studio e con gli stessi studenti. Mi pare che la richiesta sia comunque più che comprensibile. Pregherei soltanto le costituenti Commissioni di porlo urgentemente al primo punto all'o.d.g.
non per questioni di Giunta, ma per gli studenti.



PRESIDENTE

Tale deliberazione viene quindi rinviata all'esame della Commissione competente.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 6: "Ratifica, ai sensi dell'art. 40 dello Statuto, della deliberazione della Giunta regionale n. 9-46160 del 29/5/1995: 'Costituzione di Transalpes (GIP) a Lione fra enti pubblici e società di IP locale'" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Il punto 6) all'o.d.g. prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 6.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, con questa deliberazione, per la quale non comprendo i motivi particolari di urgenza, la Regione Piemonte decide di partecipare al GIP - Gruppo di Interesse Pubblico - istituito dalla Regione Rhône-Alpes. E' una cosa un po' curiosa questa nuova associazione - se è corretto chiamarla così - ma non è da stupirsi che attorno al tema dell'Alta Velocità continuino a proliferare iniziative di vario tipo in modo, visto dall'esterno, apparentemente casuale e caotico.
E' un'iniziativa che, nel suo Statuto, prevede la realizzazione dell'Alta Velocità passeggeri, cioè si occupa solo di un'Alta Velocità che trasporta passeggeri, cosa stupefacente.
E' un'associazione nella quale si legge che la Regione Piemonte partecipa per il 2%, il 45% è della Regione Rhône-Alpes, il 35% delle Ferrovie francesi e poi ci sono un po' di minutaglie del 2-3%.
Pertanto mi chiedo che urgenza ci fosse di aderire immediatamente, per una quota del 2%, in un'associazione di questo genere, non la conosco ma non entro in polemica su questo.
Chiedo, anche su questo provvedimento, il rinvio in Commissione con le due valutazioni. Non mi sembra grave giungere a non ratificare questa deliberazione. Occorre capire di cosa si tratta, perché se si tratta di studiare l'Alta Velocità passeggeri e basta mi chiedo - anche nell'ottica di chi continua a sostenere che l'Alta Velocità sia lo sviluppo del Piemonte - che senso abbia; mi sembra che anche tra i sostenitori dell'Alta Velocità l'ottica sia sempre quella passeggeri e merci.
Ho, inoltre, argomenti difensivi, tipo che il documento che ci avete presentato è scritto in lingua francese. Non è richiesto ad un Consigliere regionale di sapere le lingue, quindi quando varate un provvedimento d'urgenza e lo volete far leggere ai 60 Consiglieri regionali, bisognerebbe almeno tradurre il testo.
Per questi motivi, e anche per il fatto che avevo richiesto in sede di Conferenze dei Capigruppo una discussione sull'Alta Velocità che facesse chiarezza su queste vicende, chiedo alla Giunta di venire in Commissione a spiegare questa deliberazione e fare un primo giro d'orizzonte sullo stato dell'arte dell'Alta Velocità; mi sembra, vista anche la scadenza del 28 luglio, che questo potrebbe essere possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, signori Consiglieri, sono rimasto perplesso nel vedere qual è la composizione del GIP: ci sono le Ferrovie francesi, la SNCF, e fin qui è logico e chiaro, ma mancano le FS, cioè manca la parte italiana delle ferrovie.
In secondo luogo, vedo che a questo ente partecipano diverse società autostradali, ma le società autostradali sono in aperta concorrenza con l'Alta Velocità ferroviaria. Per cui mi chiedo a cosa sia dovuta la loro partecipazione e mi chiedo se questa loro partecipazione non sia invece controproducente alla realizzazione di queste opere, perché queste società hanno interessi affinché l'Alta Velocità non si realizzi.
Inoltre non figurano le società che potrebbero finanziare questa realizzazione: le banche e le società finanziarie.
Ciò appurato, chiedo anch'io, come il collega Chiezzi, il rinvio in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Credo di poter accogliere le richieste dei Consiglieri Chiezzi e Dutto anche perché questa è chiaramente una deliberazione della Giunta precedente. Pertanto credo sia necessario, da parte di questa nuova Giunta approfondire questa deliberazione e di conseguenza, al limite, si reitererà in fase successiva dopo l'esame della Commissione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Devo ricordare ai colleghi Consiglieri che nutrono queste perplessità che in effetti noi ci troviamo di fronte ad una convenzione che riguarda tutta l'attività nel territorio francese. Ragion per cui la nostra partecipazione è a titolo gratuito, gratificato dal fatto che si sia considerata la Regione Piemonte con due punti di valore nel contesto degli enti che vi partecipano. Tutto il progetto del GIP riguarda non tanto la realizzazione della linea dell'Alta velocità, quanto lo studio che dovrà essere approntato per tutto quello che occorre, compresi gli investimenti.
L'urgenza nasce dal fatto che entro la fine di aprile è necessario che questa "convenzione" possa essere operativa in attesa anche di una qualche modifica che sarà presentata al Consiglio regionale a breve termine. In quella occasione avremo anche chiari i termini della partecipazione economico-finanziaria da parte dell'Italia.
Per quanto riguarda il problema posto sull'attività interconnessa con le Ferrovie, va precisato che le Ferrovie francesi, e penso anche quelle italiane, sono molto interessate al trasporto intermodale perché fra qualche decina di anni noi ci troveremo subissati letteralmente dal trasporto per via strada o autostrada con i relativi problemi, se nel frattempo l'Alta Velocità per le merci non fosse stata realizzata.
Quindi le perplessità che possono essere considerate opportune sul piano politico e puntuali devono essere invece fugate sul piano dell'opportunità di questo Consiglio regionale nell'approvare, nel sottoscrivere anche noi la bozza di convenzione che riguarda il GIP.
E' vero che la presentazione in francese trova spiazzati i colleghi così come ha trovato spiazzato me quando ieri pomeriggio ho partecipato alla riunione delucidativa. A tal proposito chiedo al Presidente della Giunta di attrezzare degli uffici di traduttori che ci accompagnino in queste occasioni. Avendo avuto il testo per via breve era necessario che lo si presentasse subito; con il dott. Clemente, che conosce il francese, ho potuto capire come si evolveva la discussione. Era in programma di tradurre il testo per evitare questo inconveniente, ma siamo tornati tardi e ciò è stato impossibile.



PRESIDENTE

Accogliamo l'invito dei Consiglieri Chiezzi e Dutto di rinviare il provvedimento in Commissione. Credo che ci sia una sede istituzionale ad hoc affinché tutti questi problemi, al di là delle vie consolari e della vie surrettizie, si possano discutere e avere un momento di chiarezza e un momento di confronto. Per cui mi faccio parte diligente presso il Presidente per trovare le modalità e i tempi necessari per la discussione.


Argomento:

Rinvio argomenti ad altra seduta


PRESIDENTE

Il punto 7) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 7, e il punto 8) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 8, vengono rinviati all'esame della Commissione Nomine.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame mozione n. 9 relativa alla richiesta alla Commissione parlamentare d'inchiesta vicenda ACNA di Cengio di urgente calendarizzazione incontri Regione, Comunità, Enti locali ed Associazioni interessate


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la mozione n. 9 presentata dai Consiglieri Marengo Foco, Riba, Chiezzi, Moro, Ferraris, Angeli, Papandrea, Spagnuolo e Cavaliere, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Non so se può interessare ai colleghi una brevissima informativa sullo stato dell'arte, per quanto riguarda la questione del Re-Sol: è noto che la valutazione dell'impatto ambientale aveva dato, appunto, un esito interlocutorio negativo.
Nel merito della mozione, ritengo che sia condivisibile in tutti i suoi aspetti: sottoponevo solamente ai proponenti un emendamento. Laddove si fa riferimento alla richiesta di calendarizzazione di incontri, con il Consiglio regionale e con i Consigli provinciali - anche se non ho sentito i colleghi Assessori all'ambiente delle varie Province o i rispettivi Presidenti - anziché la formulazione "si richiede una calendarizzazione di incontri con il Consiglio e con le Giunte regionali e provinciali", penso che si potrebbe emendare semplificando con la richiesta di incontri con la Regione Piemonte e con le Province.
Fermo restando che, anche in questa legislatura su questi temi, ci sarà una comunione di intenti tra l'esecutivo e il Consiglio. Quindi è chiaro che nel momento in cui la Regione Piemonte sarà convocata, ovviamente vi sarà una delegazione adeguata. In subordine è chiaro che il contatto con la Commissione parlamentare interessa anche la Giunta regionale, per cui ci sarebbe un emendamento subordinato che recita "calendarizzare incontri con il Consiglio regionale e la Giunta regionale, con i Consigli provinciali e le rispettive Giunte provinciali". Valutino i proponenti questa osservazione.
Credo che la dizione generica, ma onnicomprensiva, di Regione e di Provincia potrebbe essere, a mio avviso, più precisa e maggiormente riassuntiva di questa disponibilità e di questa volontà di Giunta e Consiglio di essere ascoltati dalla Commissione parlamentare d'inchiesta.
Per il resto preciso che la Regione Piemonte aveva prima osteggiato la considerazione e la classificazione dell'impianto Re-Sol come impianto industriale e aveva ottenuto la sua qualificazione - con tutta una serie di atti in sede TAR amministrativa e politica - di impianto di smaltimento rifiuti, tant'è che fu avviata una certa procedura nel luglio 1994.
Tuttavia, in quella sede, alla Regione Piemonte non fu riconosciuto un ruolo di partecipante a pieno titolo nell'ambito della procedura. Tant'è che in questo avvio di procedura della valutazione di impatto ambientale sul Re-Sol, impianto fortemente osteggiato da tutti i piemontesi e da tutte le istituzioni, fra cui anche la Regione, fu appunto riservato alla Regione stessa un ruolo di partecipante per conoscenza. Nonostante questo la Giunta, con provvedimenti dell'agosto e dell'ottobre del 1994, assunse dei provvedimenti molto chiari sulla base dei quali si analizzavano appunto le documentazioni presentate dall'ACNA, e si ritenevano non sufficienti e non idonee per potersi esprimere. Questa impostazione ha trovato la conferma da parte del Ministero dell'Ambiente, tant'è che con provvedimento del 28 dicembre, come è noto, venne espresso questo parere interlocutorio, ma negativo da parte della Commissione nazionale della valutazione di impatto ambientale. Noi ci auguriamo che la cosa non abbia più seguito, proprio per queste iniziative non solo nostre, ma per questa grande sensibilizzazione che cresce anche a livello parlamentare, come testimonia la costituzione della Commissione d'inchiesta. Se però dovesse essere ripresentato il progetto Re-Sol, dovrebbe essere presentato con tutti quegli elaborati e con tutte quelle integrazioni di atti che la Regione Piemonte aveva chiesto fin dall'inizio.
Quindi è una battaglia contro il Re-Sol e per la bonifica dell'ACNA che in sostanza continua. Non dimentichiamo che la critica di fondo che veniva portata avanti da parte della Regione e non solo dalla Regione, ma da tutte le comunità locali, era anche quella che vi era una scelta pregiudiziale per lo smaltimento di queste sostanze contenute nei cosiddetti lagoons, una scelta pregiudiziale a favore della termodistruzione, senza aver valutato previo ricorso ad una eventuale gara internazionale, interpellando anche la comunità scientifica internazionale - eventuali opzioni alternative.
In conclusione devo dire che come Assessore regionale all'ambiente ho interpellato il collega della Regione Liguria per esaminare un po' le varie problematiche che riguardano Piemonte e Liguria, tra cui le più urgenti sono la questione dell'ACNA e la questione del Ramoco, che è interessata da un successivo ordine del giorno. L'incontro avrebbe dovuto svolgersi tra me e il collega venerdì scorso, ma ha dovuto essere rinviato di qualche giorno perché venerdì vi è stata la convocazione del Presidente del Consiglio Dini per le questioni alluvionali. Per cui lunedì prossimo ci sarà questa prima presa di contatto tra gli Assessori incaricati alla materia ambientale sui due fronti, piemontese e ligure. Dopo la discussione che avverrà nella Commissione consiliare competente informerò il Consiglio.



PRESIDENTE

La proposta di emendamento presentata dall'Assessore è accolta dai firmatari della mozione.
Assessore, potrebbe formalizzarla in maniera chiara?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Proporrei tre incontri con la Regione Piemonte e le Province di Alessandria, Asti e Cuneo. Citiamo gli enti, fermo restando che vi è la volontà di partecipare congiuntamente a questi incontri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, signor Presidente. Signori Consiglieri, buon giorno. A proposito di questo argomento, leggo su un giornale locale dell'Acquese la cronaca del voto alla Camera inviata dall'onorevole Malvezzi quale resoconto della fase finale di votazione per l'istituzione della Commissione di cui stiamo parlando sull'ACNA di Cengio. E' il 20 giugno e se ne parla nel primo pomeriggio mentre la maggior parte dei parlamentari si reca al ristorante. Cito testualmente: "Mi sembra quasi incredibile essere giunto a questo punto. Siamo ad un passo dall'approvazione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul grave inquinamento ambientale della Valle Bormida, di cui dalle mie parti si parla da decenni. Gli articoli sono approvati per alzata di mano, rapidamente. Mi volto mentre alzo il pollice per segnalare il voto favorevole al mio Gruppo parlamentare e vedo, alle mie spalle, fra le gradinate semideserte dell'aula, mani che si alzano distrattamente come tanti automi. Quelle mani stanno decidendo di andare a verificare quali siano state le cause di un disastro ambientale ormai più che centenario, quali ne siano state le reali dimensioni, e soprattutto come fare per porre in stato di sicurezza una vasta area del basso Piemonte". Non sanno probabilmente nulla delle discussioni, dei dibattiti, dei Consigli comunali aperti, delle promesse elettorali, delle conferenze, delle relazioni mediche, degli studi scientifici, delle deliberazioni regionali, delle manifestazioni di piazza ma si alzano quelle mani. Di questo non ci scandalizziamo più, l'importante è che il voto sia stato favorevole.
Da parte della Regione Piemonte è invece necessario dare un segno forte di convincimento, deve venire da questo Consiglio perché il problema ha implicazioni profonde che interessano non soltanto quella "valle di lacrime" che è la Valle Bormida, ma buona parte del Piemonte sud, le Langhe ed il Roero, una terra che è l'immagine dei prodotti più tipici e prestigiosi del Piemonte e non solo. Mi riferisco al Re-Sol, il famigerato inceneritore, una spada di Damocle sul futuro di quest'area, il pericolo di avere il Barolo alla diossina. Purtroppo questa non è una battuta, ma si inserisce intimamente in questa vicenda.
Le problematiche relative all'ACNA di Cengio, alla sua sopravvivenza aziendale, ai possibili inevitabili impatti ambientali, devono essere affrontati tenendo conto di alcune considerazioni: 1) la salvaguardia di posti di lavoro e quindi valutare l'impostazione che l'Enichem, società proprietaria, vorrà dare agli impianti 2) la necessità inderogabile dello smaltimento dei rifiuti che si sono accumulati negli anni e la definitiva bonifica del sito, argomento questo che va approfondito, affrontato per cercare possibili alternative all'impianto di termodistruzione per gli influssi negativi che potrà avere a cui ho già accennato 3) contemporaneamente va affrontata la priorità rispetto ad altre aree del Piemonte, di un progetto di sviluppo, un programma di rilancio mediante un'integrazione con le aree economicamente più forti dell'Albese e dell'Acquese.
Tra l'altro questa valle disgraziata è stata anche seriamente colpita dalla recente alluvione nelle attività produttive (quelle poche rimaste) e così nuovi danni si sono aggiunti ai vecchi. In questo senso mi risulta che lo Stato abbia già affrontato il problema di uno sviluppo alternativo, ma lo stesso dalle istituzioni locali è stato ritenuto inattuabile, perch lontano dalle caratteristiche socio-economiche di tradizioni di quella zona. Non dico che il piano di intervento che risale circa al 1990 debba essere completamente abbandonato, ma sostengo, l'ho appurato sul luogo interessando Sindaci, Amministratori, Associazioni e semplici cittadini che debba essere valutato, studiato e quindi varato con la partecipazione delle forze produttive locali e dei vari enti preposti a livello pubblico.
Concordo con la mozione presentata e mi associo nel chiedere da parte della Commissione parlamentare date precise per dare vita ad incontri tecnici, audizioni pubbliche e quant'altro per fare chiarezza su una situazione grave, ma altrettanto confusa.
Bisognerebbe inoltre stabilire con "rigore scientifico", e quindi senza diatribe di parte, l'impatto ambientale che il Re-Sol può avere come inquinamento dell'aria. A questo proposito sarebbe auspicabile una dichiarazione definitiva da parte scientifica con sicurezza per liberare quest'area, quella vitivinicola, dai forti patemi d'animo che oggi la travagliano. E' un'area questa, che sta attraversando un momento magico. E' un punto di forza e di immagine della nostra Regione.
Se lasceremo spazio alle improvvisazioni ed alle scelte unilaterali una delle più belle e produttive aree di Italia verrà trasformata in una grande pattumiera.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale mozione, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che nelle due precedenti legislature il Consiglio regionale aveva convenuto sulla irrisanabilità dell'ACNA, stante la comprovata tossicità delle sostanze utilizzate per la produzione e i conseguenti danni alla salute di lavoratori e valligiani, nonché quelli all'ambiente circostante e al fiume Bormida in particolare in seguito a ciò il Consiglio regionale del Piemonte aveva approvato il 29/7/1992 la 'Proposta di legge di iniziativa del Consiglio regionale al Parlamento Nazionale: Norme per la chiusura dell'ACNA di Cengio, la cessazione della realizzazione dell'impianto Re-Sol, la bonifica e la rinascita della Valle Bormida, la tutela dei lavoratori' visto che la Camera dei Deputati ha approvato in data 20/6/1995 la 'Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla vicenda dell'ACNA di Cengio' considerato che tale Commissione ha il compito di: a) prendere conoscenza delle indagini effettuate fino ad oggi da parte delle autorità pubbliche sull'ACNA di Cengio e sul relativo impianto Re Sol, nonché dei programmi, dei progetti e delle relazioni dell'ACNA in merito alle attività svolte e ai sistemi di protezione dall'inquinamento adottati - entro quattro mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'atto istitutivo della suddetta Commissione b) acquisire tutta la documentazione predisposta dalle Regioni Piemonte e Liguria, dalle Associazioni ambientaliste riconosciute dal Ministero dell'Ambiente, dagli Enti locali compresi nelle aree 'ad elevato rischio di crisi ambientale' ai sensi della deliberazione del Consiglio dei Ministri 27/11/1987, e gli studi svolti dagli Enti di ricerca che abbiano compiuto indagini in merito... - entro sei mesi, prorogabili di ulteriori tre mesi dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale f) accertare eventuali responsabilità in ordine all'occultamento della presenza di composti tossico-nocivi chiede alla Commissione parlamentare d'inchiesta che vengano urgentemente calendarizzati tre incontri: 1) con la Regione Piemonte e le Province di Alessandria, Asti e Cuneo in data da definirsi congiuntamente, affinché sia possibile un ampio pubblico dibattito 2) in Valle Bormida, con le Amministrazioni comunali e le Comunità montane interessate 3) in Valle Bormida, con le forze sociali coinvolte nella vicenda (Associazioni ambientaliste, culturali, sindacali e di categoria Associazione Rinascita Val Bormida, Medicina Democratica, ecc.) impegna la Giunta regionale a predisporre tutta la documentazione relativa alla vicenda in oggetto, in modo che questa possa essere consegnata nel corso dell'incontro con la Commissione, con l'IRES, con il Politecnico e con i vari soggetti coinvolti in passato dalla Regione Piemonte nell'elaborazione di dati ed inchieste impegna l'Ufficio di Presidenza ad inviare copia della presente mozione alla Presidenza della Camera per i relativi adempimenti e per la successiva trasmissione alla Commissione d'inchiesta e al Ministero dell'Ambiente".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La mozione è approvata all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi energetici

Esame ordini del giorno n. 2 relativo all'inoltro proteste ufficiali al Governo francese per annunciata interruzione moratoria nucleare e n. 4 relativo all'iniziativa atta a far recedere la Francia dalla decisione di riprendere i test nucleari negli atolli del Pacifico


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare congiuntamente l'ordine del giorno n. 2 presentato dal Consigliere Chiezzi, di cui al punto 10) all'o.d.g., e l'ordine del giorno n. 4 presentato dai Consiglieri Cavaliere, Spagnuolo Rubatto, Ferraris e Marengo, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Vorrei chiedere in via preliminare ai colleghi che hanno presentato questi ordini del giorno se fosse possibile, non solo unificarli, ma fare un'aggiunta. E' ovvio che si sta parlando della Francia e degli esperimenti francesi. E' altrettanto vero che c'è un Paese al mondo che non ha firmato il trattato di non proliferazione nucleare, che è la Cina, ed è altrettanto vero che ci sono due Paesi di notevoli estensioni, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, che hanno, nei loro arsenali, centinaia, migliaia di testate. Noi saremmo d'accordo sul principio della non proliferazione del nucleare a scopo militare; siamo d'accordo sul fatto che non debbano essere fatti esperimenti e soprattutto se questi esperimenti vengono fatti a casa d'altri, danneggiando enormemente la fauna e l'ambiente. Vorremmo chiedere se fosse possibile arrivare ad un testo unificato che chieda quindi un impegno forte della Regione nei confronti del Governo, anche nei confronti di quegli Stati che non hanno firmato il trattato di non proliferazione nucleare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ghiglia. Se lei riesce a formulare per iscritto il suo emendamento lo può portare al tavolo della Presidenza e ne renderemo edotti i Consiglieri.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo che il valore di questi ordini del giorno - anzi di questo ordine del giorno, perché ritengo che sia necessario unificare i due testi - sia quello di richiamare il fatto anacronistico di questi esperimenti nucleari che generano preoccupazione soprattutto per la spirale che potrebbero aprire nel mondo intero (penso proprio agli Stati Uniti) e per le varie lobby militari mondiali che potrebbero nascere.
Penso che il suggerimento del Consigliere Ghiglia sia da accogliere estendendo questo ordine del giorno anche alla richiesta di moratoria di non proliferazione nucleare da parte di tutti i Paesi del mondo e alla condanna dei Paesi che nell'ultimo periodo hanno effettuato esperimenti nucleari.
Proporrei dunque come emendamento, anche rispetto alle cose che diceva il Consigliere Ghiglia, di condannare l'esperimento nucleare cinese del 15 maggio e di invitare il Governo cinese a dichiarare immediatamente una moratoria degli esperimenti nucleari; questo come aggiunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei chiarire ai colleghi la posizione del Gruppo di Rifondazione Comunista per valutare se sia utile o meno una sospensione.
La nostra posizione è la seguente. C'è oggi un fatto di assoluta rilevanza ed emergenza che deve essere al centro della nostra attenzione.
Noi non siamo d'accordo a modificare il nostro ordine del giorno facendolo confluire con altri se questa preminenza assoluta ed evidentissima della lotta in atto contro l'attuale decisione innovativa della Francia viene rimescolata all'interno di un discorso generico contro la proliferazione delle armi nucleari.
Se l'intendimento degli altri colleghi è questo, noi non diamo la nostra adesione; se invece l'intendimento è quello di mantenere centralissimo questo punto, allora possiamo discuterne.



PRESIDENTE

Anche a seguito di quanto testé dichiarato dal Consigliere Chiezzi proporrei una breve sospensione dei lavori, per permettere ai Consiglieri Cavaliere, Chiezzi e Ghiglia di trovare un possibile accordo su questo tema.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11,37 riprende alle ore 11,55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato raggiunto un accordo e quindi vi è un testo unificato.
Pongo in votazione tale ordine del giorno il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: il Presidente della Repubblica francese, Jacques Chirac, ha dichiarato il 13 giugno scorso la decisione di riprendere i test nucleari negli atolli del Pacifico, effettuando otto esperimenti fra il settembre 1995 e il maggio del prossimo anno tali esperimenti erano stati fermati nel 1992 con una decisione del Presidente Mitterrand che - prendendo atto delle mutate condizioni politiche internazionali, che non giustificavano più in alcun modo la corsa agli armamenti - aveva provocato, successivamente, identiche scelte da parte dei Governi di Washington, Londra e Mosca nel mese scorso, l'assemblea delle Nazioni Unite aveva deciso la prosecuzione a tempo indeterminato dell'accordo noto come Trattato di Non Proliferazione (TNP), dopo un ampio dibattito in cui era emersa la richiesta - rivolta ai Paesi del Club nucleare da parte di tutti quei Paesi che, pur disponendo di capacità tecniche, rinunciavano a dotarsi di armi nucleari - di procedere risolutamente nel cammino del disarmo nucleare è prevista per settembre del prossimo anno la discussione di un trattato internazionale per la definitiva messa al bando di tutti i test atomici, che lo stesso Presidente Chirac ha dichiarato di voler firmare dopo l'effettuazione degli otto esperimenti nel Pacifico l'iniziativa della Francia - giustificata con la necessità di apportare ammodernamento al proprio armamento nucleare - rischia di vanificare gli sforzi sin qui effettuati dalle Nazioni Unite e dai Governi più responsabili per procedere al disarmo nucleare e di stimolare e legittimare l'iniziativa di quei Paesi che, in violazione del TNP decideranno di dotarsi di armi nucleari gli effetti di lungo periodo, sia di carattere ambientale che sulle popolazioni - in particolare attraverso la catena alimentare - degli enormi rilasci di radioattività conseguenti a tali esperimenti, sono ben noti e denunciati da tutta la comunità scientifica internazionale la valenza sostanziale dell'iniziativa appare legata a motivazioni di orgoglio nazionale, a finalità di politica interna ed estera, del tutto incongruenti con la necessità che le Nazioni del mondo realizzino sempre più condizioni e sedi di governo mondiale per la risoluzione dei problemi della pace nel ritenere tale decisione sciagurata per la logica di uso militare del nucleare che la sostiene, per gli effetti disastrosi sull'ambiente naturale, per lo spregio delle Nazioni e comunità nei pressi delle quali ci si arroga il diritto di fare quanto ci si guarda bene dal fare entro casa propria condanna la posizione dei Paesi che non hanno ancora aderito al Trattato di Non Proliferazione nucleare e la Cina per i recenti esperimenti impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo nazionale al fine di esprimere un'energica iniziativa di protesta ufficiale al Governo francese perché si receda da questa decisione arbitraria e portatrice di conseguenze gravi quanto incontrollabili".
Questo è il testo unificato; come vedete, le tinte forti abbondano: è un concentrato di energie da parte dei vari proponenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Resistenza

Esame ordini del giorno n. 3 e n. 13 relativi alla conferma del valore dell'attività svolta dal Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana


PRESIDENTE

Il punto 12) all'o.d.g. prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 3 presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Farassino, Cavaliere, Ferraris, Riba e Rubatto.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo brevemente; brevemente, perché ho notato positivamente che il Presidente del Consiglio ha già dato una sua valutazione nel momento in cui ha iscritto questo documento all'o.d.g. dei lavori con il titolo "Conferma dei valori". Tale titolo non era contenuto nel documento che io ho presentato, ma ne ha riassunto perfettamente lo spirito.
L'ordine del giorno prende spunto dalla questione della presentazione dei temi alla maturità e, nel dare una valutazione di carattere positivo su una scelta compiuta dal Ministero della Pubblica Istruzione, vuole ricollegarsi alle nostre questioni regionali, alle questioni dell'attività che io e i proponenti valutiamo molto positiva - svolta in questi anni dal Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana.
Riprendo le parole del Ministro pubblicate in un articolo de La Stampa: "Rispetto al richiamo alla Resistenza, mi interessa molto sapere quello che pensano i ragazzi e dare modo di esprimere la loro identità, capire come vivono i principi su cui si poggia lo Stato". Questo è lo spirito del nostro documento, che non aveva alcuna intenzione - e anche qui commento quello che ho letto sui giornali - di creare delle divisioni.
Inoltre, ho letto che si pensa che tutto ciò potrebbe determinare spese diverse: assolutamente no. Il soggetto esaminatore degli eventuali migliori temi, in rapporto con il Provveditorato agli Studi, è il Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana, cioè una nostra struttura: nessun nuovo aggravio, dunque.
Sarà dato all'autonomia del Presidente del Consiglio, che lo presiede, e all'autonomia di chi, all'interno dell'Ufficio di Presidenza, ha avuto la delega di valutare prima di tutto che tipo di rapporti avere con i Provveditorati agli Studi o con il Ministero della Pubblica Istruzione per acquisire questi temi, al fine di conoscere in che modo i nostri giovani vivono questi che sono dei valori fondanti della Costituzione e dello Stato democratico.
Non solo in questi ultimi anni, ma anche in quelli precedenti, la Presidenza del Consiglio regionale e il Comitato stesso hanno svolto moltissime attività nei confronti delle scuole: penso, per esempio, al rapporto con i Provveditorati e con l'IRRSAE per quanto riguarda i corsi di formazione rivolti agli insegnanti e penso al grandissimo numero di studenti che sono stati mandati a visitare i campi di sterminio.
All'interno del Comitato, anche all'inizio della mia Presidenza, si discusse sull'opportunità di ampliare le questioni e i rapporti di conoscenza che attengono alla democrazia e alle libertà. In questi anni si è continuato a fare una riflessione nell'ambito di un rapporto con le scuole e con gli studenti rispetto alla pagina della Resistenza e dello sviluppo democratico che ha portato alla Costituzione repubblicana, ma io credo che, superata la fase che ha portato al cinquantesimo anniversario tanti altri temi che attengono alle democrazie possano e debbano in prospettiva essere affrontati dal Comitato.
In questo senso auspico che vi sia un'approvazione unanime da parte del Consiglio, pur rispettando il dibattito che ci può essere su questi temi e in questa fase storica. Non neghiamo che l'approccio a questo argomento nasce da posizioni straordinariamente lontane, ma credo che la Regione Piemonte possa dare un esempio in questa direzione e quindi conoscere da ciò che i ragazzi liberamente hanno scritto qual è lo status del rapporto con questa pagina fondamentale della nostra storia democratica e sulla base di questo pensare al lavoro del Comitato per l'affermazione dei valori dalla Resistenza e della Costituzione repubblicana di questi anni che evidentemente dovranno badare molto, in una evoluzione anche rispetto a ci che è stato fatto negli anni passati, ai valori della Costituzione. Questo ha comportato un serie di iniziative, probabilmente dal punto di vista quantitativo meno numerose di quelle che hanno riguardato esplicitamente la pagina della Resistenza, sulla quale molte altre cose si possono ancora fare. Penso per esempio a tutta la tematica che riguarda il rapporto e la partecipazione delle donne alla Resistenza; è stato fatto uno studio, si può andare ulteriormente avanti in questa direzione.
Possono essere sviluppati i temi che attengono ai valori della Costituzione, sui quali erano state tenute delle lezioni molto importanti altre eventualmente se ne possono fare. Ma quello che mi preme e che mi sono permessa, insieme ai proponenti, di sottoporre al Consiglio è di cominciare a vedere che cosa i nostri giovani, in un momento determinante che in fondo è quello che testimonia o meno della loro maturità, hanno scritto. Certamente non considero, per quello che mi riguarda, le preoccupazioni che sono state espresse da alcuni parlamentari che hanno ritenuto questa proposta una sorta di schedatura. Credo che invece questo doveva essere intanto quasi atteso nel cinquantesimo anniversario della Liberazione e che poi possa essere una pagina estremamente interessante.
Abbiamo sentito delle interviste televisive nelle quali i ragazzi hanno dichiarato: "A scuola di queste cose ne abbiamo parlato molto poco". In questi anni credo che noi qualche cosa abbiamo fatto, vediamo se è sufficiente e soprattutto valutiamo come andare avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Nell'esprimere il voto contrario di Alleanza Nazionale a questo ordine del giorno devo però scusarmi con la collega Spagnuolo che lo ha presentato nei giorni passati, perché essendo stato il primo ordine del giorno presentato a questo Consiglio regionale mi era suonato quasi come una sorta di provocazione per il fatto stesso che in questa Regione ci fosse, dopo tanti anni (per la verità non c'era mai stata, ma non importa), una Giunta di centro-destra. Mi rendo conto, anche dalla spiegazione in aula della collega Spagnuolo, che questo non era l'intento. Il vero intento è sicuramente più profondo, di approfondimento culturale ed anche - perch no? - di cronaca, per capire e vedere i sentimenti dei giovani, dei maturandi, nei confronti di un problema che non sentono più vicino perch sono passati tanti anni dalla fine di una guerra dolorosa per tutti gli italiani e che loro non hanno neanche vissuto dalle pagine dei libri di storia, perché sappiamo benissimo che nell'ultimo anno non si arriva mai a studiare quel periodo storico, quindi ne hanno una visione estremamente parziale. Visione parziale che è anche esaltata poi dai libri di testo medesimi perché, anche qualora la si studiasse, si studia ancora con una visione estremamente unilaterale, estremamente passionale degli accadimenti che avvennero in quegli anni tristi per tutta la comunità nazionale e soprattutto per il nord Italia che ha vissuto la tragedia di una guerra civile.
Come Alleanza Nazionale abbiamo dichiarato nel nostro ultimo congresso (che è stato tra l'altro il primo congresso di Alleanza Nazionale) il nostro intendimento di storicizzare definitivamente quel capitolo della nostra storia. Sono passati cinquant'anni: riteniamo che il giudizio debba passare dalla visione passionale, politica, di appartenenza di area culturale di ciascuno di noi, ad una visione più ponderata, più equilibrata, fatta dagli storici.
E' inutile dire che noi non condividiamo, non l'abbiamo mai condiviso il mito di una Resistenza a senso unico e abbiamo ripetutamente condannato in questi anni anche le mostruosità compiute dalle altri parti che lottavano nella guerra di liberazione. E' una posizione che nessuno di noi si sogna di rivedere, ma proprio per questo, perché non ci riteniamo da un punto di vista anche emotivo, personale e culturale, in grado di dare dei giudizi significativi ed equilibrati di questo periodo storico, crediamo che una valutazione di questo tipo la possano fare soltanto gli storici e che questo non possa e non debba più essere un problema politico.
Noi riconosciamo (d'altronde li riconosceva già il Movimento Sociale Italiano che era un partito democratico che prendeva i voti dei cittadini) il valore della democrazia e della Costituzione, anche se riteniamo - lo abbiamo detto in tutte le sedi e sicuramente questa non è la più opportuna che sia una Costituzione per molti aspetti vecchia e obsoleta: noi siamo per il presidenzialismo, per il monocameralismo e tanti altri principi che abbiamo sempre portato avanti.
Di conseguenza riteniamo che, prima di tutto, gli studenti che hanno scelto questo tema alla maturità avranno una sola visione: una visione monoculturale di questa vicenda che noi non accettiamo, perché - ripeto - è dettata da passioni contrapposte che non ci trovano consenzienti.
In secondo luogo, riteniamo che questo Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana e la scelta di questi temi ribadisca il valore da parte di chi l'ha proposto - ovviamente non condivisibile da parte nostra - e contribuisca a dare una visione ed una lettura esclusivamente di parte a tali temi, lettura che non potremmo condividere.
Vogliamo evitare di scontrarci su quello che non c'è più perché è accaduto cinquant'anni fa, e che, a nostro avviso, soprattutto per quanto riguarda una Regione, non ha più senso. Lo abbiamo detto nel nostro intervento in occasione dell'elezione del Presidente Ghigo che a noi interessano i programmi, i progetti concreti per il Piemonte e per i piemontesi. Non ci interessa fare della storia o della storiografia, non ci interessa fare degli approfondimenti culturali, perché pensiamo che ci siano eminenti cattedratici professori universitari e storici in grado di farlo meglio rispetto a noi e in maniera molto più equilibrata.
Di conseguenza, riteniamo che questa scelta di temi non porterebbe nulla di nuovo, nulla di diverso alle discussioni che in questi anni ci sono state su tale problema.
Per questo motivo, voteremo contro l'ordine del giorno. Ovviamente non ne facciamo un problema politico, ne facciamo un problema di coscienza. E' ovvio che tutti i colleghi della maggioranza e della minoranza sono e devono essere liberi di votare secondo coscienza - come lo saremo noi su tanti temi che sono temi di coscienza. Non sono temi politici impegnativi per i quali se si vota in distonia succede qualcosa di particolare. Sono questioni di coscienza, che appartengono alla storia, alla cultura, alla tradizione e a ciascuno di noi e tali vogliamo che rimangano.



PRESIDENTE

E' stato presentato un secondo ordine del giorno dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per commentare l'ordine del giorno presentato e per spiegare i motivi per cui l'abbiamo presentato.
L'ordine del giorno presentato dalla collega Spagnuolo, successivamente firmato da altri colleghi, non è stato da noi firmato per un motivo: l'iniziativa della collega Spagnuolo è condivisibile, nel senso che sia pure partendo dall'iscrizione fra i temi della maturità di un tema sulla Resistenza, di cui chiede la pubblicazione di quelli più meritevoli, si inserisce in un discorso di attenzione verso le iniziative che la Regione Piemonte ha verso la lotta di liberazione, la lotta antifascista con tutti i comitati e le iniziative di vario tipo in atto.
Da questo punto di vista condividiamo la presa di posizione dell'ordine del giorno. Avevo espresso anche alla collega Spagnuolo sin dalla scorsa settimana un dubbio sul modo di proporre la lettura della destra attuale in ordine ai problemi del fascismo e dell'antifascismo. In particolare, vi era una frase, di cui avevamo chiesto l'eliminazione, che, per come la legge il nostro Gruppo, dava l'impressione di consentire un certo accredito all'evoluzione democratica della destra, dove l'aggettivo "democratica" non è riferito alle regole di oggi, ma all'evoluzione democratica nei confronti dell'esito della lotta di liberazione, e quindi nei confronti delle fondamenta costitutive del patto sociale che ha portato alla pacificazione in Italia. E' una frase che ci mette in difficoltà, e che è stata confermata dalle parole pronunciate dal collega Ghiglia che dimostra almeno in questo bisognerebbe dargliene atto e non accreditare chi non è accreditabile - che sul tema costitutivo del nostro vivere civile e della pacificazione, che c'è stata in Italia, i conti con la lotta antifascista non sono stati fatti. Le parole che giungono da Alleanza Nazionale alla prova dei fatti, e non in astratto, confermano questo.
In quest'aula, durante il dibattito dell'insediamento della Giunta Ghigo, l'unico Gruppo che ha parlato di questo problema è stato quello di Rifondazione Comunista, che è preoccupatissimo. A me sembra sbagliato in qualsiasi modo, perché Alleanza Nazionale reagisce nel modo in cui abbiamo visto, non vota gli ordini del giorno in qualunque modo siano scritti anche in forma meno polemica e meno aspra. Mi sembra grave, e questa è la nostra preoccupazione, l'insistenza da parte di Alleanza Nazionale in quest'aula di non ritrattare il giudizio sulla lotta antifascista, perch solo così, non noi, ma Alleanza Nazionale si pacificherebbe rispetto all'Italia.
La pacificazione è già stata fatta e se c'è qualcuno che non si è pacificato è stato il Movimento Sociale Italiano, oggi Alleanza Nazionale che oggi continua a sostenere la propria concezione.
Nell'ordine del giorno ho ripreso una frase pronunciata dal Movimento Sociale Italiano il 27/4/1993, mai ritrattata, neppure ora, perché la riproponete negli stessi termini, seppure con parole diverse: "anche i fascisti che allora combatterono meritano rispetto ed eguale alta considerazione sia umana che politica". Un'affermazione di questo genere la considero eversiva, e la considero in ogni caso non accreditabile di un'evoluzione democratica della destra. Come facciamo a dire che c'è un'evoluzione democratica della destra? Questa frase o viene ritratta, perché i valori non sono i medesimi oppure il tema della pacificazione si pone per voi, cari colleghi di Alleanza Nazionale. Non si pone per la Nazione, noi siamo già tutti pacificati e abbiamo costruito dall'opposizione, con battaglie diverse dopo la lotta antifascista, l'Italia che ora ci troviamo a gestire.
Questa concezione, che è politica e non di coscienza perché non si possono separare i due aspetti, a noi preoccupa molto.
Per questo motivo ci pare opportuno - anche nel silenzio che abbiamo sentito sul tema della partecipazione di Alleanza Nazionale, che in quest'aula sui problemi dell'antifascismo ha fatto quello che ha fatto nel 1992/1993 e che oggi non vota l'ordine del giorno della collega Spagnuolo aggiungere a tale ordine del giorno le considerazioni che il nostro Gruppo modestamente ha svolto finora.
Concludo dicendo che per quanto riguarda l'ordine del giorno della collega Spagnuolo, non siamo d'accordo su questa frase. Se non viene tolta vi assumerete la responsabilità di averla scritta. Voteremo ugualmente l'ordine del giorno con questo rammarico, e soprattutto con un giudizio politico di non condivisione di questo taglio che, secondo noi, è confermato dall'intervento del Consigliere Ghiglia.
Lo voteremo così com'è, e chiediamo che sia messo in votazione anche l'ordine del giorno presentato da noi, che corrisponde al nostro modo di pensare in modo più compiuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia per dichiarazione di voto.



GHIGLIA Agostino

Sarò molto breve dedicando a questo ordine del giorno il minimo tempo che gli spetta, proprio perché gli spetta un tempo veramente minimo. Questo ordine del giorno è una piccola, banale - non aggiungo altri termini altrimenti gli darei troppa importanza - provocazione da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista. Se riconoscevamo l'intelligenza dell'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Spagnuolo, non condividendolo per le motivazioni che ho cercato di esprimere, rileviamo invece la mancanza della stessa dote in questo ordine del giorno presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista.
Aveva già detto molto bene - non era allora Assessore - il collega Masaracchio che il fatto che questi ordini del giorno vengano presentati da chi si chiama "Rifondazione Comunista", con tutto quello che il comunismo ha significato in questo secolo, è veramente risibile. Voi di Rifondazione comunista siete gli unici che continuate a sostenere le teorie sanguinarie del XIX-XX secolo e il fatto che ci proponiate questi ordini del giorno è una cosa puerile...



(Proteste da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista)



GHIGLIA Agostino

In ogni caso, tutte le cose che lei, Consigliere Chiezzi, ritiene eversive... probabilmente tu, Consigliere Chiezzi, hai bisogno del tuo piccolo palcoscenico per cercare di coprire la tua mancanza completa di posizioni sui problemi concreti, perché non sapresti come risolverli e cosa dire, e quindi hai bisogno delle solite scuse per fare un po' di teatrino e fare scrivere i giornali. Ti dico anche un'altra cosa, Consigliere Chiezzi noi su questo ordine del giorno non partecipiamo neanche al voto perch riteniamo che non abbia neppure dignità di ordine del giorno.
Per quanto riguarda le prossime volte, se tu vuoi spostare la politica seria e i problemi seri del Piemonte su di un piano prettamente polemico ogni volta che ci sarà un ordine del giorno banale come questo, noi presenteremo un ordine del giorno altrettanto banale sui crimini del comunismo chiedendoti il voto. Crimini del comunismo che né tu né il tuo partito avete mai rinnegato. Se per te questi sono i problemi prioritari del Piemonte, non sarai neanche accontentato perché noi dimostreremo un senso di responsabilità, un po' diverso, ma soprattutto superiore a quello tuo e del tuo Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Non pensavo di intervenire, ma per fatto personale non posso sopportare che dei Consiglieri, e quindi neanche i Consiglieri di Rifondazione Comunista, si permettano di dire che noi in qualche modo possiamo essere "sporchi di sangue". Personalmente sono nato ben dopo la fine della guerra così come la maggior parte dei componenti il mio Gruppo, quindi in alcun modo è possibile pensare di addebitare a noi alcunché. Ma fatta questa importante premessa, perché ritengo nel futuro lavoro di questi cinque anni di non offendere nessuno dei Consiglieri, gradirei che nessuno dei Consiglieri offendesse me o altri esponenti del mio Gruppo.
Intervengo soltanto per avanzare due annotazioni e per motivare ulteriormente l'impossibilità alla partecipazione al voto di un ordine del giorno siffatto, evidentemente provocatorio e volutamente scritto con un tono che credo sia condivisibile al 100% soltanto dai relatori stessi vista la forza politica che lo esprime.
Mettere nelle premesse che sia qualcosa di importante o in qualche modo di cui ci si debba scandalizzare che esponenti di Alleanza Nazionale alcuni dei quali già militanti del Movimento Sociale, oggi siedano in questo Consiglio e alcuni di questi abbiano responsabilità di governo nella Regione, è fuori di ogni luogo. Non riesco a capire, al di là della provocazione fine a se stessa, che senso possa avere una premessa del genere messa volutamente in negativo. Inoltre mi chiedo come si possa, con tutti i problemi che ha la nostra Regione - dovendo noi pensare soprattutto al futuro di questa Regione - ancora oggi alle soglie del Duemila andare avanti guardando con la testa rivolta all'indietro e pensare a quello che è stato cinquant'anni fa. E' vero che la storia ci è maestra di vita, nessuno ritiene di non dover esaminare dal punto di vista storiografico anche la vicenda nostra nazionale, ma ritengo fuorviante e una perdita di tempo discutere ancora simili ordini del giorno. Inoltre mi ritengo offeso perch non mi considero un eversivo, nell'accezione piena del termine, anzi gli eversivi sono altri.
Riguardo al fatto - parlo come oculato amministratore - di pensare di incrementare stanziamenti destinati a simile attività lo ritengo veramente offensivo nei confronti di tutta quella serie di problematiche che aspettano una soluzione che richiede anche risorse economiche.
Quindi, ribadisco quanto diceva il Capogruppo, non parteciperemo al voto e personalmente mi attiverò per il futuro - da oculato amministratore affinché non si prosegua nel tentativo, qui citato come impegno, di destinare ulteriori risorse, anzi semmai, secondo me, parlo a titolo personale, l'atteggiamento dovrebbe essere proprio quello opposto, perch se da un lato possiamo augurare lunga vita agli Istituti storici per la resistenza e a tutti quelli che si occupano di questo genere di attività dall'altro riteniamo che queste attività possano essere sostenute economicamente dalle stesse persone che ci credono. Così come esistono molti altri Istituti storici o Associazioni culturali che si occupano di altre tematiche della storia e della filosofia, credo che anche queste persone potranno mettere mano al portafoglio e sostenere le cose in cui credono.
Questa ultima parte dell'intervento voleva sottolineare l'importanza di non sprecare soldi pubblici a fronte dell'attenzione che i cittadini hanno verso questa nuova Giunta, sarebbe veramente offensivo.



PRESIDENTE

Siccome l'ordine del giorno della Consigliera Spagnuolo è stato rivolto all'Ufficio di Presidenza, mi corre l'obbligo di rispondere per quanto è di competenza dello stesso.
Mi dispiace di non aver colto gli eccessi verbali che ha colto il Consigliere Mancuso, comunque li respingo, non li ammetto e non li accetto.
Innanzitutto perché la lezione di stile che è stata data su un argomento così difficile, così problematico e così controverso da parte della Consigliera Spagnuolo e poi anche dal Consigliere Ghiglia, mi avevano dato l'impressione che la maturità di una riflessione politica su questo tema avesse raggiunto anche i banchi di questo Consiglio.
Secondariamente perché, all'indomani della celebrazione del cinquantesimo anniversario della Resistenza, dopo le grandi celebrazioni di Milano e dopo i tumulti che hanno cercato di alterare lo stile democratico di quella manifestazione, Gianluigi Rusconi, un politologo di sinistra scrisse sulla stampa che la maturità della Resistenza la si comprende anche cogliendo le ragioni dell'altra parte, le opzioni politiche in campo, i valori anche delle altre forze contrapposte; perché solo in questo modo si può fare della storia non un surrogato della propaganda, ma l'occasione per verificare un fenomeno complesso ed articolato come è stata la Resistenza.
In terzo luogo, mi pare di cogliere il percorso critico offerto dalla Consigliera Spagnuolo nei confronti di un Ufficio di Presidenza, nei confronti di un Comitato per la Resistenza, nei confronti di tutti i problemi aperti della democrazia nel mondo, se non vogliamo storicizzare questo Comitato dentro le angustie di casa nostra e se vogliamo dargli veramente un respiro planetario, come è stato fatto poc'anzi con il dibattito sugli esperimenti nucleari.
In quarto luogo desidero portare un mio pensiero e contributo personale. Ho partecipato, a nome di questo Consiglio, alle manifestazioni del Colle del Lys e ho ascoltato con viva curiosità, ma anche con profondo interesse, al di là dei passaggi della prima e della seconda Repubblica, il discorso storico rievocativo dell'ex Presidente della Camera Nilde Jotti.
Signori, ho imparato anch'io. Questo capitolo, certamente problematico della nostra storia è stato rivissuto da una delle massime protagoniste della Resistenza e di quelle forze che la Resistenza ha rappresentato. Il problema era certamente ricordare od archiviare, il problema era se si trattasse di una guerra di liberazione o di una guerra civile. Il problema era certamente posto nei termini corretti di una valutazione che non pu essere soggetta a fatti di parte e ad interpretazioni di parte, ma era una valutazione che con l'esperienza personale del personaggio - scusate l'allitterazione - veniva messa alla discussione, all'approfondimento, alla riflessione di tutti noi. Però devo anche constatare una cosa, Consigliera Spagnuolo, che i giovani erano pochissimi e c'era sul volto di quelle migliaia di persone l'espressione di coloro che erano stati in presa diretta con la Resistenza. Però mancava effettivamente il contatto, la connessione con una generazione, con l'ultima generazione che di questa storia sa molto poco e, se sa, sa molto male.
Per cui è bene, anche sotto questo punto di vista, Consigliere Ghiglia verificare qual è la sensibilità, quali sono i sensori psicologici, umani ed intellettuali delle nuove generazioni. Tutto ciò non per codificarle in una lettura fossile della Resistenza, ma per cercare di avere, attraverso la loro lettura, una mediazione culturale più vigile di quella che noi pensiamo della Resistenza, attraverso gli occhi e attraverso l'intendimento dei giovani d'oggi.
Per questo motivo personalmente accolgo, come Presidente e come Ufficio di Presidenza, questa iniziativa della Consigliera Spagnuolo che, se mi permette, poteva sembrare forse prematura, ma era legata ai temi della maturità. Voi sapete che noi politici siamo un po' come gli attori: cerchiamo le nostre entrate e le nostre uscite secondo le nostre convenienze. Grazie.
Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 3, presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Farassino Cavaliere, Ferraris, Riba e Rubatto, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto con soddisfazione che il Ministero della Pubblica Istruzione ha proposto fra i temi d'esame alla maturità un argomento fondamentale per la nostra democrazia, vale a dire il rapporto Costituzione-Resistenza considerato che tale argomento rappresenta ormai uno dei cardini riconosciuti della coscienza civile e democratica del nostro Paese e del Piemonte respinge la polemica che ne è scaturita da parte di esponenti parlamentari che hanno dato una valutazione faziosa e superata della questione, in contrasto con l'evoluzione democratica che anche la destra ormai dichiara di aver compiuto su questa pagina di storia conferma il valore delle iniziative che il Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione Repubblicana ha realizzato in questi anni proprio nei confronti della scuola e di migliaia di studenti del Piemonte invita la Presidenza del Consiglio regionale ad attivarsi affinché alcuni di questi temi fra i più significativi vengano fatti conoscere alla comunità piemontese e siano oggetto di riflessione per ulteriori iniziative da parte del Comitato stesso nella prosecuzione delle sue attività".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 34 voti favorevoli, 9 contrari e 8 astensioni.



(Il Gruppo Alleanza Nazionale abbandona l'aula)



PRESIDENTE

Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 13 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che per la prima volta dalla Liberazione dal fascismo la Regione Piemonte viene governata da un'alleanza che comprende militanti dell'ex MSI ora appartenenti al Gruppo Alleanza Nazionale ricordato che in Consiglio regionale esponenti di spicco dell'attuale partito Alleanza Nazionale, con importanti incarichi nazionali e nella nostra Regione, hanno respinto le proposte di legge per la celebrazione del cinquantesimo della Resistenza e per la costruzione di un monumento in ricordo dell'eccidio dei partigiani a Fondo Toce ricordato che in tale occasione vennero sostenute da parte dei rappresentanti del MSI, ora Alleanza Nazionale, tesi costituzionalmente eversive, sostenendo che anche i fascisti che allora combatterono meritano 'rispetto ed eguale alta considerazione sia umana che politica' (Consiglio regionale del 27/4/1993), affermazione sinora non ritrattata preoccupato da questa situazione che di fatto porta a rimettere in discussione le basi stesse dell'assetto democratico approvato nella Costituzione della Repubblica italiana ritenuto necessario isolare all'interno del Consiglio regionale tali eversive posizioni politiche e rilanciare un concreto e qualificato impegno antifascista si impegna ad incrementare, rispetto al passato, gli stanziamenti destinati alle attività del Comitato per la difesa dei valori della Resistenza e a moltiplicare le attività di ricerca storica, di approfondimento culturale di documentazione con particolare attenzione alle attività verso i giovani e le istituzioni scolastiche di ogni grado impegna la Giunta regionale a preparare un programma specifico di sostegno e promozione, con cospicui stanziamenti a bilancio, di tutte le iniziative rivolte a costruire una solida, motivata, democratica cultura antifascista, partendo dalla conoscenza e valorizzazione dei valori antifascisti contenuti nella Costituzione repubblicana".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 17 voti favorevoli e 17 contrari.



(Il Gruppo Alleanza Nazionale rientra in aula)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Voglio dare un'informazione sull'ordine dei lavori del nostro Consiglio. Termineremo all'incirca verso le ore 13,15; la Commissione Regolamento si insedierà alle ore 14. Riprenderemo i lavori del Consiglio verso le ore 15.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati - Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 8 relativo alla necessità di garantire l'autonomia finanziaria regionale attraverso emanazione Regolamento previsto dalla legge n. 724/94


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 8 presentato dai Consiglieri Burzi, Montabone, Ghiglia, Vaglio, Deorsola, Casari e Botta, di cui al punto 13) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

Signor Presidente, colleghi, colleghe, stavo riflettendo se fosse più utile che l'Assessore Gallarini, che ben maggior competenza ha di me sul tema, contribuisse per l'utilità del Consiglio ad illustrarlo. Molto semplicemente, fa parte integrante del nostro programma elettorale, e poi del programma che ha visto questa Giunta essere votata, la volontà di procedere da un lato al risanamento della finanza pubblica, dall'altro anche nell'ambito di questo obiettivo, ad utilizzare, ove possibile, due linee di condotta.
L'utilizzo di sistemi anche innovativi di modalità tecniche per ottenere lo stesso obiettivo e l'emissione di buoni ordinari della Regione fanno parte di questa linea di tendenza, anche in funzione di una ricerca iniziale, ma immediata, di quelle norme, di quelle tecniche, di quei comportamenti che servono poi davvero a realizzare, non soltanto a parole ma nei fatti, quei principi di federalismo fiscale e di autonomia impositiva che devono dare, come previsto peraltro dal dettato istitutivo delle Regioni del 1970, una vera autonomia alle nostre Regioni e un vero inizio di controllo del rapporto imposizione spesa, che credo sia uno dei modi veri per raggiungere quella democrazia di comportamento e quella autonomia di controllo da parte dei cittadini, da un lato auspicata e dall'altro che possa servire da ricongiunzione fra istituzioni ed esecutivo.
L'ordine del giorno ha lo scopo di sollecitare il Governo ad emettere i Regolamenti necessari perché l'esecutivo della Regione possa poi a sua volta, nell'ambito della propria autonomia, procedere a quanto di competenza nell'emissione di buoni ordinari regionali. I termini previsti dal comma decimo dell'art. 35 erano inizialmente del 30 giugno, quindi sono scaduti e proprio in tal senso noi auspichiamo, tramite questo ordine del giorno, che è del 29 giugno, l'immediato sollecito da parte di questo Consiglio regionale al Ministero di competenza perché provveda. Il fatto che siano scaduti i termini nulla toglie all'urgenza, secondo noi, che il Consiglio provveda in tal senso a sollecitare il Ministero del Tesoro ricordando - ripeto - due cose: da un lato, che questo consentirebbe alla Regione di essere immediatamente operativa in tal senso e, dall'altro, che saremmo anche la prima Regione ad essere operativa in questa direzione.
Credo che questo sia anche un modo affinché la Regione Piemonte possa riprendere pian piano quel ruolo di protagonista che ritengo ci spetti per storia e che vorremmo riprenderci anche per capacità di esecutivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, concordo sulla sollecitazione che viene fatta affinché si proceda in fretta all'emissione del Regolamento che è stato previsto dalla legge finanziaria dello scorso anno. In effetti il Ministero del Tesoro avrebbe dovuto emettere questo Regolamento entro il 30 giugno e ciò non è avvenuto. Quindi mi pare utile la sollecitazione che viene fatta da parte del Consiglio regionale. Sottolineo, però, indipendentemente dal Regolamento che il Ministero del Tesoro dovrà fare, che restano aperte alcune questioni di carattere complessivo economico da parte della Regione nel senso che bisogna essere pronti, lo dicevo già la volta scorsa, bisogna pensare oltre alla raccolta del pubblico risparmio anche alle modalità della restituzione, perché questa non è una forma che non costa alla Regione, costa, anche se meno, ma è una forma di finanziamento interessante, molto più conveniente rispetto ad altre forme di finanziamento. Bisogna, però, pensare alla restituzione del capitale.
Credo, quindi, che la Giunta regionale debba iniziare a fare qualche ragionamento più preciso sulle modalità di restituzione delle quote di capitale e di interesse ed anche su quali sono le opere pubbliche che si intende finanziare. Non è irrilevante la decisione sulle opere pubbliche da finanziare, vorrei che venisse fatta una riflessione di questo tipo, ed anche sulle modalità tecniche per il lancio vero e proprio del prestito (come deve essere fatto, in che maniera, come garantire la realizzazione di un mercato secondario). Ci sono questioni di carattere tecnico sulle quali è opportuno, in attesa dell'approvazione del Regolamento, che la Regione pensi seriamente, ma soprattutto pensi alle modalità di incremento. Credo che ci sia un problema di entrate, che non mi sembra un fatto irrilevante sul quale occorre riflettere. In ogni caso, credo che questa sollecitazione sia utile e condivisibile ed il nostro Gruppo è d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

E' certamente condivisibile l'opportunità di mettere all'ordine del giorno i problemi della finanza regionale; una finanza derivata nella maniera dura com'è la finanza regionale non consente ad un ente dotato di autonomia legislativa di portare fino in fondo l'espletamento di questa sua prerogativa. Aggiungerei anche un'annotazione, signor Presidente del Consiglio e signor Presidente della Giunta, sul fatto che la durezza e la complessità dei controlli esercitati dal Governo sulla produzione legislativa ed anche sulla normativa della Regione sono tali da convincere tutti di un esercizio particolarmente drastico di questa dipendenza gerarchica, che crea difficoltà, lo abbiamo constatato anche noi a fine legislatura. Quindi, sì, è bene che la Regione affronti questo tipo di problema, che lo faccia con una completezza di indagine, di elementi di valutazione anche propria e solleciti il Governo per le iniziative tipo quella sollecitata da questo ordine del giorno. Dobbiamo fare una considerazione, signor Presidente della Giunta, in questo caso. Ci sembra che l'operazione vada ponderata e completata e che la stessa sollecitazione al Governo assuma una sua efficacia ed elimini anche qualche perplessità o qualche elemento oggettivo di rischio propagandistico nella formulazione della richiesta punto e basta; bisogna inserire questo ragionamento nell'ambito di un più consistente ragionamento sulle intenzioni di questa Giunta, ma direi anche di questo Consiglio perché credo sia un'operazione che riguarda l'istituzione Regione nel suo insieme, nei confronti della ristrutturazione dei rapporti finanziari e della costituzione di una ragionevole finanza regionale. Qui si potrebbe scomodare, ma non lo richiamo all'ordine del giorno, non lo farò io, tutto il problema del federalismo fiscale, tutto ciò che significa effettivamente autonomia dell'istituzione regionale, che se non è autonomia anche finanziaria non è autonomia. Questo è sempre stato un detto popolare: chi ha in mano il portafoglio ha in mano il potere e il resto non che sia spazio per il dilettantismo, ma certamente è uno spazio troppo drasticamente limitato e controllato.
Annuncio un'astensione su questo ordine del giorno per significare che il problema esiste, per invitare la Giunta, la maggioranza a prospettarlo nell'ambito di un ragionamento e di un progetto più complessivo, impegnando tutto il Consiglio, se ci sarà questa proposta, a compiere uno dei suoi primi atti nell'andare a fondo su un progetto di riorganizzazione della finanza regionale, mettendo in primo luogo le richieste della vera autonomia nei confronti dello Stato e, a quel punto, ci riserviamo di esprimere un parere più vicino alle richieste della maggioranza. Per adesso, su questa posizione, considerato anche qualche aspetto propagandistico, non è l'elemento centrale, ma se si fosse completato meglio il rischio non ci sarebbe stato, pertanto ci asteniamo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini, che interviene in qualità di Consigliere.



GALLARINI Pier Luigi

Signor Presidente, signori Consiglieri, anch'io ritengo opportuno svolgere, dopo l'illustrazione dell'ordine del giorno da parte del nostro Capogruppo Burzi e gli interventi di Saitta e Riba, qualche considerazione per portare un contributo. Inizierei dall'ultima fase: il Consigliere Riba dice che il suo Gruppo si astiene perché ritiene che ci sia una certa dose di propagandismo all'interno di questa proposta. Noi, invece, riteniamo di no. Abbiamo inteso proporlo all'atto in cui si pensava che il Consiglio si insediasse in una certa data ed il Presidente venisse eletto una settimana prima di quanto poi fu, quindi i tempi non erano così sospetti come possono apparire, se vengono letti a due giorni prima della scadenza del 30 giugno.
In ogni caso, direi che tutto quanto si riesce a fare come assemblea regionale, come forze politiche, come esecutivo, per quanto riguarderà l'esecutivo, nella direzione di una rivendicazione forte, di una pressione forte nei confronti del centro, per ottenere finalmente non il federalismo parlato che abbiamo avuto in questi ultimi anni, ma un federalismo praticato, certo graduale, responsabile, il federalismo che è in grado di unire e non di dividere, penso proprio che occorra impegnarsi in questa direzione. Questo perché ho avuto modo, per esempio, solo due giorni fa, di partecipare ad un convegno a Torino della CNA, al quale ha partecipato il Ministro Fantozzi.
Direi che l'impegno assunto dal Ministro nei confronti di questa linea di marcia è stato molto deludente, in quanto egli ha detto chiaramente che nella finanziaria 1996 sono previsti soltanto dei piccolissimi aggiustamenti. Certo, è ancora tutto da vedere - se sarà questo Governo a stendere la nuova finanziaria, chi la voterà e cosa avverrà politicamente nel corso di questi giorni e di questi mesi - ma non è questa la risposta che le Regioni vogliono.
Secondo me, l'articolazione centro-periferia, così com'è stata nei primi cinquant'anni - chiamiamola I o II Repubblica, non è questo che importa - dal dopoguerra ad oggi, non regge più, non è più in grado di dare delle risposte efficaci, calibrate e di qualità rispetto alle esigenze della società del 1995. Riteniamo che questo ordine del giorno abbia lo scopo, meramente e squisitamente politico, di farsi ascoltare dal centro e dallo Stato affinché si capisca che occorre praticare dei primi passi significativi.
La volta scorsa, il Consigliere Saitta citava un'iniziativa del Comune di Rivoli di questo genere; gli ricordo che siamo insediati solo da una settimana e che avremo modo di affrontare questo discorso nei prossimi giorni e di costruire, sulla base dell'ipotesi della finanziaria 1996 tutti i corollari necessari, fra cui quello dei BOR sarà un tassello significativo. Comunque, noi riteniamo che attraverso i BOR non sia tanto significativo il risparmio dell'1,5% sul tasso, quanto piuttosto il fatto che tale iniziativa costituisce una proposta politica che ha lo scopo di educare al problema e di farlo maturare.
Probabilmente la raccolta dei fondi avverrà tramite le Province, con operazioni agevoli; in questo modo, all'opinione pubblica sarà più facile comprendere i vari passaggi fra il prelievo e la sua finalizzazione. In sostanza, si garantirebbe un percorso più rettilineo e visibile fra i cittadini dai quali vengono prelevati i fondi e i cittadini che ne beneficiano. Noi riteniamo che questo sia un grosso sforzo culturale che le istituzioni, e in questo caso l'assemblea regionale, possano e debbano fare.
La finalizzazione è meramente politica. Sotto questo aspetto, non pu essere tacciata di propagandismo, perché tutto quanto si fa di politico nella direzione di costruire un rapporto nuovo, una risposta nuova - che fra l'altro, può anche sopire e alleviare tensioni sociali destinate ad esasperarsi se invece si continua ad essere sordi rispetto a questa nuova necessità di articolazione - non deve portare a distinzioni sterili e precostituite, ma a sforzi i più unitari possibili per far sì che la voce che esce da quest'aula sia la più autorevole e abbia più probabilità di essere ascoltata a Roma.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellingeri.



BELLINGERI Gian Franco

Il nostro Gruppo prende atto con soddisfazione di questo ordine del giorno e quindi esprime un parere favorevole all'emissione dei buoni regionali. Mi è d'uopo ricordare che proprio noi abbiamo lanciato il sasso nello stagno con i buoni comunali, per smuovere il cosiddetto federalismo vero (l'Assessore Gallarini prima diceva: "Federalismo vero, e non solo parlato").
Ci spiace solamente che in questo voto favorevole ci uniremo con forze che federaliste non sono, perché non basta solo il federalismo fiscale vorrei ricordarlo a tutti i colleghi - ma occorre il federalismo sostanziale, per cambiare veramente le regole di questo Paese.
Un'annotazione relativa alle tecniche finanziarie. Noi saremo molto lieti di discutere tutto l'insieme degli strumenti finanziari che la nuova Giunta intenderà mettere in opera per soddisfare le esigenze come mezzi (ricordiamo che questi buoni andranno a coprire solo una parte dei fabbisogni); speriamo molto che l'insieme dei vari strumenti finanziari sia il più moderno e il più ampio possibile, e mi unisco ai colleghi che hanno fatto questa osservazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Questo ordine del giorno fa seguito ad una notizia giornalistica - non dico propagandistica, ma tutti siamo in grado di capire - con la quale la nuova maggioranza, proprio nei primi giorni successivi alle elezioni, ha voluto dare un segno di novità. Ciò è comprensibilissimo e quindi, da questo punto di vista, non lo critico. L'aspetto un po' estemporaneo della proposta, almeno dal punto di vista di chi l'ha ricevuta, è però dato dalla scarsità di argomenti e delucidazioni di cui è connotata.
Come Consiglieri regionali, abbiamo letto un articolo in cui si diceva: "Facciamo i BOR, così la Regione avrà una possibilità di risorse finanziarie", ma questo ordine del giorno è molto ermetico e limitato ad aspetti normativi, che comunque devono essere cambiati per permettere ad una Regione di emettere dei BOR. Le informazioni sono molto scarse; per questo giudico questa iniziativa un po' estemporanea.
La maggioranza ha legittimità per farlo; tuttavia, come Gruppo di minoranza, avremmo gradito che su un problema di questo genere fosse stato possibile un confronto in sede di Commissione, anche con consultazioni tecniche che io mi riproponevo di valutare. Questa opportunità, però, non mi è stata concessa.
Per questo motivo, senza farla troppo grossa, il Gruppo di Rifondazione Comunista sull'ordine del giorno si astiene; chiede, in ogni caso, alla Giunta regionale, se questo è l'intendimento, di fare una verifica sulla tecnica finanziaria dell'operazione circa i finanziamenti attraverso i BOR e di venire in Commissione con dei tecnici che ci spieghino la materia. In tal caso potremmo aderire o non aderire, ma con più cognizione di causa rispetto ad ora.
Valuti la maggioranza se questa procedura può essere avviata sin d'ora sospendendo - se occorre - questo ordine del giorno per andare in Commissione a discuterlo e magari votarlo tutti insieme. Personalmente non metto cavalli di Frisia.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Pur non intendendo intervenire sulla questione, svolgo comunque due brevissime considerazioni.
In primo luogo, tutto ciò che nei confronti del Governo e del Parlamento nazionale può rafforzare l'autonomia delle Regioni e il loro ruolo decisionale, soprattutto per quanto attiene alla materia finanziaria dovrebbe trovare il più ampio consenso da parte delle stesse. In particolare, la nostra Regione potrebbe far valere questa proposta in modo efficace per risolvere i gravissimi problemi che ha di fronte, recentemente aggravati dall'alluvione.
In linea di principio, l'ordine del giorno è condivisibile, anche perché non è una novità rispetto all'esigenza di autonomia e di federalismo del Piemonte nei confronti del Governo. Pertanto, su questo ordine del giorno, proprio perché è sui contenuti che ci dobbiamo confrontare annuncio un voto favorevole.
Mi rammarico di un punto, che voglio evidenziare ai presentatori: il documento della maggioranza è stato presentato senza che la stessa abbia ritenuto in nessun momento, almeno per quel che riguarda il nostro Gruppo di sottoporlo prima al giudizio delle altre forze politiche. Su questi temi così come per la verità io ho fatto, me ne si dia atto, anche sul tema che abbiamo trattato prima nella Conferenza dei Capigruppo il giorno in cui lo presentai - secondo me bisognerebbe, in linea di principio, ricercare il consenso dell'assemblea in quanto tale.
Per carità, non ne faccio certo una questione; credo che però sia importante - riprendendo una richiesta fatta dal Consigliere Chiezzi, non perché l'ha fatta il Consigliere Chiezzi, ma perché è importante, e lo dico all'Assessore - appena la I Commissione sarà costituita, portare questa materia e le sue possibilità di evoluzione all'attenzione della Commissione, perché è un terreno sul quale bisognerà lavorare, non soltanto per questi provvedimenti specifici in materia di bilancio e di risorse finanziarie, ma nel rapporto - in questo senso ho espresso il voto favorevole del mio Gruppo - rispetto all'autonomia delle Regioni e a quanto Governo e Parlamento anche in questa materia potrebbero fare e fanno troppo lentamente, ahimé da venticinque anni!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, intervengo per fare una precisazione su questo ordine del giorno.
Sono d'accordo con i Consiglieri Spagnuolo e Chiezzi quando chiedono un chiarimento ed un approfondimento: certo, l'argomento va chiarito ed approfondito, non lo si può trattare in questo modo, per poter approfondire e chiarire è necessario che ci sia il Regolamento che indichi i limiti di azione. Questo ordine del giorno ha il solo significato di sollecitare il Governo centrale ad emanare i provvedimenti di delimitazione dell'operatività degli Enti locali, non solo le Regioni, ma anche in parte Comuni e Province, per poter prendere in considerazione un'analisi sostanziale della questione, perché secondo me non deve esserci solo un'analisi critica su una forma nuova di finanziamento, ma sull'opportunità di utilizzare questa nuova forma di finanziamento. In questo momento devo dire che non comprendo come si potrebbe fare un'analisi, si potrebbe fare al limite una disquisizione accademica su come potrebbero essere o come potrebbero piacere a noi questi BOR (ho già detto una volta che non è bello questo termine).
Ritengo quindi che non si possa ancora andare a discutere né in Commissione né in aula del tema specifico; se ne discuterà al momento in cui si conoscerà dal Ministero del Tesoro il limite di azione e quindi la possibilità di attuarli, naturalmente valutandone la convenienza economica.



PRESIDENTE

Mi pare che nelle sue parole ci sia la risposta esplicita al Consigliere Chiezzi.
Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Saitta ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

La mia è una dichiarazione di voto favorevole, anche se confesso che gli interventi successivi mi hanno creato qualche dubbio, però mi pare che la sostanza sia importante.
Ho qualche dubbio perché la legge finanziaria ha chiarito quali sono i termini della questione, nel senso che se oggi la Regione vuole emettere il prestito obbligazionario può, leggendo la legge, sapere se può ricorrere o meno a questo tipo di finanziamento, quindi è tutto chiarito. Ciò che deve essere fatto da parte del Ministero del Tesoro è soltanto il Regolamento attuativo, cioè le questioni procedurali (a chi fare la domanda e in che maniera), però le questioni finanziarie sono definite. Oggi siamo in grado di sapere, basta soltanto che l'Assessore dedichi (mi rendo conto che vi siete appena insediati) il tempo necessario per capire se si può accedere realmente, con la legge finanziaria attuale, a questa forma di finanziamento. A tutte queste questioni è possibile oggi dare una risposta.
Quindi il voto è favorevole per questa sollecitazione, affinché il procedimento venga completato, però sarebbe bene che un approfondimento venisse fatto in Commissione per capire realmente se la Regione pu accedere. Io ho dei dubbi che oggi possa accedere a queste modalità di finanziamento avendo letto il Piano regionale di sviluppo ed essendomi reso conto del tetto di indebitamento che continua ad essere un tetto valido. Il tetto di indebitamento non viene ignorato, continua ad essere valido ed oggi mi pare di capire che non sia possibile accedere. In ogni caso è uno strumento che potenzialmente può essere utilizzato, e io lo ritengo utile però i chiarimenti che sono stati dati negli interventi successivi hanno dimostrato che questo è un ordine del giorno di carattere politico complessivo.
Per quanto riguarda invece le ricadute, il lavoro è da fare e quindi sotto questo aspetto ritengo che la Giunta debba fare ancora degli approfondimenti che oggi non ci sono, per cui una sollecitazione ad andare in Commissione così come ha detto il collega Chiezzi mi pare più che utile.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte consapevole della necessità di un pronto e duraturo risanamento della finanza pubblica anche al fine di favorire il pieno superamento dell'attuale fase di crisi economica convinto dell'opportunità di utilizzare qualsiasi strumento che consenta di operare nel senso del contenimento della spesa pubblica e, nel contempo, di migliorare l'efficacia e l'efficienza dei servizi pubblici deciso a sostenere l'ampliamento dell'autonomia impositiva regionale nel rispetto dell'invarianza della pressione fiscale, agganciando le entrate tributarie regionali alla dinamica delle entrate erariali nel loro complesso ritenendo che la provvista di mezzi finanziari attraverso l'emissione di prestiti obbligazionari possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi dinanzi indicati tenuto conto che, benché prevista sin dal 1970, la facoltà per le Regioni di emettere obbligazioni viene condizionata, dall'art. 35 della legge n.
724/94, all'emanazione di un apposito Regolamento sollecita il Governo affinché il Ministro del Tesoro, a ciò chiamato dal comma decimo dell'art. 35 della legge n. 724/94, provveda entro i termini previsti e, comunque, nel più breve tempo possibile all'emanazione del Regolamento che, individuando le caratteristiche dei titoli, i criteri e le procedure che gli Enti committenti sono tenuti a seguire, consenta l'esercizio di una facoltà prevista dalle Regioni sin dal 1970".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 34 voti favorevoli e 12 astensioni.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Si chiude a questo punto la sessione antimeridiana.
I lavori riprenderanno alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,05)



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