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Dettaglio seduta n.468 del 10/04/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Vi ringrazio della presenza, mi scuso per le difficoltà oggettive intervenute per la seduta straordinaria di oggi, ma la nostra aula era impegnata da lavori di manutenzione, per cui abbiamo ritenuto di non interromperli.
Ringraziamo per l'ospitalità e per la cortesia la Provincia.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Galli e Rossi.


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge non vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Comunicato della Direzione Affari Istituzionali e processo di Delega


PRESIDENTE

Ai fini della concessione degli aiuti previsti dalla legge regionale 8 agosto 1999, n. 20 (Disciplina dei distretti dei vini e delle strade del vino del Piemonte. Modifiche della legge regionale 12 maggio 1980, n. 37 'Le enoteche regionali, le botteghe del vino o cantine comunali, i musei etnografico-enologici, le strade del vino'), si comunica che la Commissione europea, con nota prot. n. D/102567 del 23 marzo 2000, ha deciso di non sollevare obiezioni nei confronti delle misure in oggetto.
Ai fini della concessione degli aiuti previsti dalla legge regionale 9 agosto 1999, n. 21 (Norme in materia di bonifica ed irrigazione), si comunica che la Commissione europea, con nota prot. n. D/102556 del 22 marzo 2000, ha deciso di non sollevare obiezioni nei confronti delle misure in oggetto.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Procedo personalmente all'appello nominale per la verifica del numero legale, come richiesto dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.
Constato la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n. 28 anziché 30 Consiglieri (in congedo n. 2 Consiglieri), per cui sospendo la seduta, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta sospesa alle ore 10.15 riprende alle ore 10.45)



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, lei aveva assunto un impegno con i Capigruppo di lavorare dalle ore 9,00 alle ore 13,00.



PRESIDENTE

Le 13 o le 13,30.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, alle ore 13,00. Non dobbiamo metterle un tutore, non lo abbiamo fatto finora...



PRESIDENTE

Il tutore se lo metta lei, se ritiene! La seduta è sospesa per 30 minuti.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Volevo solo sapere se lei intende rispettare...



PRESIDENTE

Noi rispettiamo sempre quello che diciamo di fronte a tutti. Non le permetto di dire queste cose; comunque la seduta è sospesa.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

A parte questo, quando intende chiudere la seduta? Fino a quando dobbiamo aspettare?



PRESIDENTE

Nei tempi definiti.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Le ricordo che lei ha garantito la chiusura entro le ore 13,00.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(Commenti del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Dopo l'interruzione, causata dalla mancanza del numero legale, abbiamo modo di riprendere i lavori.
Procedo ad un'annotazione di servizio. Cortesemente, per richiedere la parola, poiché non siamo conosciuti direttamente dall'operatrice, chiedo a chi intende prendere la parola di alzarsi in piedi in modo che l'operatrice possa vedere la persona, poi darò la parola.
Abbiamo un tempo limitato e argomenti definiti, se potete per questo breve periodo non utilizzare i telefonini non mi farete soltanto una cortesia personale, ma faciliterete lo svolgimento dei nostri lavori.
Prendete posto in modo da riprendere i lavori.
La convocazione odierna è una seduta straordinaria e consta di due punti.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
34 Consiglieri ed in congedo n. 2 Consiglieri.


Argomento: Esercizio delle funzioni amministrative trasferite o delegate dallo Stato alle Regioni

Valutazione della necessità e indifferibilità della approvazione della legge "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato delle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59'" (presentazione ed esame ordini del giorno n. 1177 e 1178 connessi)


PRESIDENTE

Preliminarmente l'aula deve valutare la necessità e l'indifferibilità della riapprovazione della legge "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato delle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59'", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ho ricevuto una richiesta da parte del Presidente della Regione; ho informato i Capigruppo, che hanno ritenuto, seppure a maggioranza, che questa indifferibilità ed urgenza esistesse, però è l'aula che, in riferimento anche alle sentenze della Corte, deve dichiarare questa indifferibilità ed urgenza.
Chiederei al Presidente di illustrare queste ragioni per poi passare alla valutazione.



RIBA Lido

Presidente, intendo presentare una questione pregiudiziale in ordine alla convocazione straordinaria del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba per una questione preliminare.



RIBA Lido

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, credo che la questione posta sia perfettamente attinente alla materia. Prima che il Presidente della Giunta regionale, Ghigo, illustri in termini giuridici o di opportunità rispetto alle esigenze del Piemonte, la necessità di procedere a rimuovere i rilievi di cui i nostri - o i "vostri" - provvedimenti della Regione sono stati fatti motivatamente oggetto, da parte del Commissario di governo affermo immediatamente che noi, come Gruppo, siamo qui perché rimeditare un provvedimento la cui mancanza è dannosa per le esigenze dell'economia e delle istituzioni piemontesi è un atto al quale l'opposizione non si sottrae né ha inteso sottrarsi - e ciò anche se si tratta di fatto totalmente inconsueto, al punto che mi pare non si sia verificato nei primi trent'anni di funzionamento dell'istituzione, la riconvocazione del Consiglio regionale per la rimeditazione di un provvedimento.
Così come l'opposizione non ha inteso sottrarsi al dibattito fitto lungo e impegnativo - ricco di apporti anche da parte nostra - al fine di portare in porto la grande riforma federalista, possibile a Costituzione invariata.
E' sicuramente noto a tutti voi, infatti, che la variazione della Costituzione non fu possibile per l'atteggiamento tenuto dai rappresentanti del Polo ed in modo particolare del Presidente Berlusconi, il quale, non preoccupandosi di verificare quanto il suo gesto significasse in termini di nocività nei confronti del sistema istituzionale piemontese, fece "saltare" la Bicamerale deliberatamente e dichiaratamente - non sto facendo delle illazioni - riducendo la possibilità di modifica del nostro sistema istituzionale a pure operazioni, possibili a Costituzione invariata.
Attuando cioè il federalismo amministrativo, che trasferisce compiti e non le rilevanti quote, di sovranità che sarebbero state necessarie per effettuare un federalismo degno di quel tipo di nome.
Le operazioni susseguenti, all'interno dello spazio possibile, sono state portate dovutamente avanti, fino ad arrivare a due fatti sui quali intendo preliminarmente interrogare il Presidente Ghigo - che sono certo non si sottrarrà.
Il primo consiste in una contestazione. In Piemonte c'è stato richiesto di deliberare relativamente al trasferimento al sistema istituzionale sottordinato - non certo gerarchicamente, ma come definizione tradizionale secondo quanto previsto dall'attuazione del decreto n. 112, su 19 materie, cui vanno aggiunte il commercio, l'agricoltura e - mi pare - poco d'altro.
Siamo quindi, esattamente, a 23 materie. Ne sono rimaste fuori 15.
Quindici materie, Presidente Ghigo, per le quali la responsabilità deve essere riconosciuta e assunta da ognuno, soprattutto in questa fase. Siamo stati riconvocati: non possiamo, non dobbiamo, non sarebbe accettabile che ciò non fosse.
Vi sono dunque 12 materie che non sono state trasferite e rispetto alle quali c'era la stessa opportunità di convocare il Consiglio regionale "prima/dopo/durante". Non sto ad elencarle perché non intendo far perdere tempo, non essendo il mio intervento finalizzato a riempire degli spazi.
Ulteriore richiesta. Presidente Ghigo, il 29 marzo, nella Conferenza Stato-Regioni fu proposto - e come sempre la Conferenza Stato Regioni autonomie locali lei sa che decide all'unanimità - un provvedimento di conclusione delle operazioni di realizzazione del federalismo amministrativo a Costituzione invariata che tangeva a materie di una rilevanza tale che la si desume soltanto citando gli argomenti - ne cito due: ANAS e lavori pubblici. Quel provvedimento, così come proposto e approvato dall'ANCI, dall'UPI e da tutti gli altri soggetti partecipanti fu bloccato, segnatamente, da un'iniziativa del Presidente Formigoni a cui mi risulta si associò in modo esplicito - per la prima volta perché non era nella sua tradizione - il Presidente Ghigo.
Quel fondamentale provvedimento di federalismo rimase bloccato e rinviato; ci ritroviamo ora di fronte ad un federalismo delle opportunità e delle convenienze per le istituzioni del Polo e non ad un federalismo veramente sentito. Alla responsabilità di consentire alle istituzioni di lavorare per promuovere un provvedimento, lei, Presidente, si è sottratto con un atteggiamento - mi permetta - di doppiezza politica grave, sapendo che avrebbe riconvocato il Consiglio - e in tal senso aveva già convocato la Conferenza dei Capigruppo. Lei, infatti, avrebbe dovuto operare con la stessa diligenza, determinazione e senso di responsabilità - e non senso di appartenenza - perché quel provvedimento avesse l'approvazione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni al fine di poter essere attuato magari oggi, assieme agli altri, affinché il federalismo si compiesse in questa legislatura.
Questo, lei, Presidente, non l'ha fatto: la sua è una responsabilità grave, ed il suo è un atteggiamento che dimostra come oggi il ragionamento non sia serenamente istituzionale, ma deliberatamente partitico.
Personalmente, ritengo che il Consiglio regionale debba discutere di questa situazione, che è preliminare al corso istituzionale che lei invece propone per un'altra parte del provvedimento e al quale, come vede, con tutta la cattiveria che alle volte viene loro attribuita, le opposizioni non le hanno fatto alcuna opposizione. Ma lei, invece, si è opposto per ragioni che si comprendono soltanto con l'esasperazione di un comportamento di parte, che non le era neanche consueto, ma al quale lei, probabilmente si è rassegnato sotto la spinta di un'esigenza elettoralistica che disturba profondamente la serenità dei comportamenti e dei nostri rapporti.



PRESIDENTE

Vorrei capire qual è la pregiudiziale, poiché siamo in una convocazione straordinaria...



RIBA Lido

La pregiudiziale è che io intendo sapere, conoscere l'atteggiamento, la coerenza, l'affidabilità e la responsabilità specifica - parlo di "specifico", Presidente poiché penso che i termini debbano essere usati con il dovuto dosaggio - del Presidente Ghigo nell'assunzione degli atti e degli atteggiamenti che riguardano la promozione della riforma federalista.
Siamo infatti al contrario dei pesi e delle misure: convochiamo il Consiglio regionale in una situazione eccezionale rispetto a trent'anni di vita del Consiglio. Chi era Presidente nella scorsa Giunta regionale sa bene quanti fondamentali provvedimenti rimasero in attesa, da parte del nuovo istituto. Qui, invece, c'è un altro atto. Ma non è questo atto a disturbarmi, ma l'atteggiamento incoerente del Presidente sui provvedimenti Bassanini da attuare a Costituzione invariata.



PRESIDENTE

L'o.d.g. odierno prevede la valutazione della necessità ed indifferibilità dell'approvazione di una legge. Le valutazioni poste dal Consigliere Riba le affronterei successivamente, perché l'aula deve dichiarare prioritariamente se ritiene necessaria ed indifferibile la riapprovazione del provvedimento. Diversamente, viene meno la condizione per il nostro lavoro.
Chiedo, pertanto, all'aula di pronunciarsi su questo punto; in seguito si potranno esprimere anche delle valutazioni relativamente agli atti politici. Mi pare che nella Conferenza dei Capigruppo ci fosse accordo su questo.



RIBA Lido

Non c'era alcun accordo; c'era l'accordo di riunirsi oggi per esaminare questo provvedimento.



PRESIDENTE

Nella riunione di oggi, come primo punto l'aula deve dichiarare se esiste la necessità e l'indifferibilità della riapprovazione del provvedimento; gli altri argomenti li affronteremo successivamente.



RIBA Lido

Devo presumere che non verrà data risposta al significativo problema che ho posto!



PRESIDENTE

Le risposte verranno date successivamente. Il fondamento della nostra riunione sta nella valutazione della necessità ed indifferibilità, che l'aula - se ritiene - deve effettuare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, due parole per ribadire l'accordo con il Presidente Deorsola, in base a quanto è stato deciso nella riunione dei Capigruppo, di esaminare il provvedimento. Avremo tutto il tempo di fare la campagna elettorale che siamo adusi fare in questo periodo, in chiusura del Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Per fugare ogni possibile dubbio sulla natura di questa convocazione e, in particolare, per fugare ogni possibile dubbio sul valore - che può essere attribuito - di spot elettorale per il Presidente Ghigo, considero necessario capire i chiarimenti richiesti dal Presidente Riba.
Come facciamo a decidere sulla necessità ed indifferibilità della riapprovazione di questa legge, senza sapere quale sia stato il comportamento del Presidente Ghigo in materia di decentramento amministrativo e di federalismo, in occasione della Conferenza Stato Regioni citata dal Presidente Riba? In assenza di una comunicazione del Presidente Ghigo, diventa difficile discutere della necessità ed indifferibilità. Anche il provvedimento citato dal Presidente Riba poteva e doveva essere considerato indifferibile e necessario, ma così non è stato.
Non si convoca il Consiglio regionale per richiedere una valutazione sulla necessità ed indifferibilità, senza dare la possibilità di comprendere quegli argomenti che hanno un'attinenza, in particolare l'attività istituzionale del Presidente della Giunta che ha promosso questa riunione, ma che pochi giorni fa si è comportato - come ha detto il Presidente Riba - in modo esattamente opposto.
Pertanto, la domanda del collega Riba è preliminare, poiché richiede delle informazioni per poter argomentare un sì od un no alla valutazione richiesta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Evidentemente si è ritenuto di accomunare i due argomenti in un'unica valutazione, ma si tratta di due aspetti molto dissimili. Naturalmente ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni; io ho espresso le mie nelle sedi opportune, in senso istituzionale, e non ho timore di ribadirle in questa sede.
Il primo ragionamento che voglio fare, però, è quello per cui ci troviamo qui oggi: abbiamo ricevuto delle osservazioni da parte del Commissario del Governo; di fatto, una bocciatura del disegno di legge approvato dal Consiglio regionale da parte del Consiglio dei Ministri perché il Commissario del Governo ha comunicato in seguito le osservazioni che sono state fatte sul nostro disegno di legge. Osservazioni - e lo dico in anticipo - che siamo assolutamente disponibili a ricevere, nel senso che è la proposta di ricevimento che mi ha indotto a richiedere la convocazione straordinaria del Consiglio. Chiaramente, se non fossi stato in grado o la Giunta non fosse stata disponibile a recepire le osservazioni fatte dal Consiglio dei Ministri sul nostro disegno di legge, non avrei chiesto la convocazione del Consiglio per ridiscutere un testo di legge di questa portata. Siccome, però, le osservazioni mi sembrano - guarda caso - non di merito, ma recepibili, in relazione alla necessità di dare il via al provvedimento, ho ritenuto di chiedere la convocazione del Consiglio.
Le motivazioni per le quali, nella Conferenza del 29, alla quale non ho partecipato, avendone comunque tutta la responsabilità come Presidente abbiamo chiesto di deferire a dopo le elezioni l'approvazione dei DD.P.C.M., sono molto semplici e non hanno alcuna motivazione di carattere elettorale. Se vogliamo, è addirittura un atto di disponibilità in relazione alla composizione che le prossime elezioni regionali daranno ad ogni singola Regione. Siccome questi DPCM trovavano degli elementi di forte contrasto per quanto concerne il trasferimento delle risorse finanziarie e delle risorse umane e in relazione al fatto che io ero suffragato, in questa mia convinzione, da atteggiamenti di non disponibilità e di richiesta di approfondimento da parte degli Uffici competenti delle materie di cui si discuteva, ho ritenuto, insieme al Presidente Formigoni - perch in realtà non abbiamo avuto tempo di contattare gli altri Presidenti del Polo - di chiedere il rinvio a dopo le elezioni di questi DPCM.
Atteggiamento non teso ad uno sgarbo al Governo, in quanto tutti voi sapete che questi DPCM entreranno in vigore il 1º gennaio del 2001.
Come potete notare, le voci che circolano sul presunto spreco di denaro pubblico o cose di queste genere, non corrispondono a verità. Abbiamo semplicemente trasferito la decisione dell'applicazione di provvedimenti importanti, sui quali non siamo d'accordo e che vogliamo discutere - noi o quelli che verranno eletti - perché le risorse contenute in quei DPCM non sono, a nostro modo di vedere, sufficienti a garantire il trasferimento delle deleghe alle Regioni.
Voglio anche aggiungere, questo è un aspetto di tipo puramente temporale, ma sono assolutamente disponibile a pensare che su questo atteggiamento non ci sia alcun tipo di strumentalizzazione, che è pur vero che la Commissione Paino ha lavorato molto bene, e di questo bisogna darne atto, pero, obiettivamente - e voi potete crederci o meno - i testi definitivi dell'applicazione di questi DPCM sono stati forniti ai Presidenti delle Regioni due giorni prima dell'approvazione in Conferenza Unificata.
Io e il Presidente Formigoni abbiamo ritenuto, anche per coerenza e correttezza, visto e considerato che questi provvedimenti non rappresentavano un elemento di urgenza tale per cui, se non approvati...



(Interruzione fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Riba, su molti provvedimenti sui quali c'erano delle considerazioni negative, io stesso, come Vicepresidente della Conferenza dei Presidenti, facendomi carico delle proteste dei Presidenti del Polo, ho spinto affinché venissero approvati. Devo dire che in questi due anni e mezzo di gestione con il Presidente Chiti c'è sempre stato un buon rapporto, a prescindere dalle parti politiche, nell'interesse naturalmente dell'istituto regionale. In questo caso specifico abbiamo ritenuto di chiedere che questi provvedimenti venissero discussi nella prima seduta della Conferenza Stato-Regioni o Conferenza Unificata, perché questi vengono discussi in Conferenza Unificata. Il fatto che ANCI e UPI avessero dato parere positivo è normale, in quanto, obiettivamente, sono molto preoccupati delle deleghe e delle risorse che noi, come Regioni, dobbiamo trasferire a loro, ma non sono altrettanto preoccupati di quanto che lo Stato deve trasferire alla Regione.
Siccome di questo ci preoccupiamo noi, in quanto dobbiamo rispondere alle Province e ai Comuni in quanto il processo di delega è a cascata abbiamo voluto semplicemente dire che su provvedimenti importanti, come questi, due giorni di valutazione sono insufficienti.
Il Presidente Chiti, con il quale ho un ottimo rapporto, mi ha telefonato e anche scritto delle lettere nelle quali biasima questo tipo di atteggiamento, ma obiettivamente io ho ritenuto, non per seguire il collega Formigoni, ma perché obiettivamente ero suffragato da considerazioni fatte dagli Assessori competenti su queste materie, che fosse necessario un momento di riflessione. Naturalmente questo fatto non deve essere considerato un elemento di contestazione - naturalmente ritengo che nel gioco delle parti questo sia anche plausibile e possibile - però le motivazioni che mi hanno indotto a chiedere il deferimento dell'approvazione di questi DPCM non è certo una volontà di non attuare il federalismo, ma semplicemente una volontà di far sì che per il Piemonte il decentramento amministrativo sia attuato non sotto forma penalizzante, ma sotto forma pregnante. I soldi che ci vogliono trasferire sono, secondo noi, pochi e, di conseguenza, vogliamo discuterne.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Il Presidente Ghigo ha espresso le sue considerazioni in termini pacati, ma non per questo convincenti...



(Interruzione fuori microfono)



RIBA Lido

Guardi che lei sta parlando con un Consigliere che normalmente ha sempre fatto della ragione delle cose un fatto di riferimento per i suoi comportamenti: lo rivendico per il mio Gruppo, lo rivendico per me, lo rivendico largamente per l'opposizione.
Vede, Presidente, messa così, sembra la normale storia di un normale avvenimento. In realtà, la Conferenza Stato-Regioni aveva richiesto già un anno fa, e fissato per la data del 29 marzo, la decisione definitiva in ordine ai provvedimenti di trasferimento di ANAS, Lavori Pubblici, ecc. Il lavoro non è che sia stato fatto all'interno di qualche risicato simposio: sono state... Nella sua dichiarazione, Chiti, con il quale lei ha intrattenuto rapporti di serena collaborazione, è stato profondamente sorpreso e, Presidente Ghigo, la biasima profondamente per la subalternità che lei non aveva mai dimostrato, ma che in questo caso non si è potuto esimere dal manifestare nei confronti dell'autorevolissimo Presidente Berlusconi - nel vostro campo naturalmente e nella vostra area, non nella nostra...



(Voce fuori microfono: "Formigoni")



RIBA Lido

Formigoni.



(Voce fuori microfono: "Lei ha detto Berlusconi")



RIBA Lido

E' quasi la stessa cosa: vale per tutti e due, ma nel caso specifico è Formigoni! Ho sbagliato: è Formigoni. Naturalmente per Berlusconi lo considero del tutto più ovvio, qui invece si tratta delle diverse istituzioni e richiedo più tutela.
Dicevo, sono state fatte 82 riunioni su questa materia, tra quelle centrali e quelle periferiche. Vorrei vedere quando voi biasimate il comportamento delle vostre opposizioni che vi chiedono uno spazio di approfondimento! Qui sono state fatte 82 riunioni! La richiesta di approvare quei provvedimenti era all'unanimità da parte dei Presidenti delle Province, da parte di tutta la Conferenza, da parte dei Comuni e da parte delle Province. La sospensione è stata richiesta e avrebbero potuto fare un atto di forza, ma non l'hanno mai fatto. Hanno fatto bene perché ci vuole concertazione istituzionale: io questo lo raccomando, altrimenti il Presidente D'Alema avrebbe potuto procedere, ma fa bene a subire anche questo atteggiamento non esimendosi però dall'indicare da dove proviene e a che cosa è finalizzato.
Mi consenta, Presidente Ghigo: cosa vuol dire entrare in funzione dall'inizio del 2001? Scusi, Presidente, se qualche volta la dimentico, ma lei non è più stato negli ultimi tempi così coerente con l'altezza della funzione, quindi io ho qualche disagio...



PRESIDENTE

Questa è la sua valutazione!



RIBA Lido

Nei confronti dell'istituzione che lei rappresenta, ma ho qualche disagio e non posso esimermi dal soffrirne! Allora, Presidente Ghigo, lei sa che in questa Regione, per trasferire qualsiasi straccio di Bassanini, abbiamo impiegato più di un anno per cui se vogliamo che dal 2001 siano applicabili ANAS, Lavori Pubblici e quant'altro, siamo già in ritardo! Questo ritardo rappresenta un dato di somma urgenza - per usare i vostri termini burocratici - che non poteva non essere considerato e siccome l'avete attentamente considerato dopo la data fissata un anno fa, dopo la richiesta unitaria e l'approvazione unitaria di ANCI e UPI e quindi di tutte le Amministrazioni provinciali e comunali dopo 82 sedute, dopo che il provvedimento è stato consegnato largamente in tempo, perché qui molte volte ci vengono consegnati man mano, voi tirate fuori che questo provvedimento non ha carattere di urgenza, si può fare dopo, dimostrando un'assoluta indifferenza rispetto alle conseguenze di questo come dei precedenti atteggiamenti, in questo caso di Berlusconi non c'è ombra di dubbio su chi fece saltare la Bicamerale - e poi proponete per altri versi un atto di responsabilità istituzionale che noi facciamo ma perché l'abbiamo sempre fatta, ma che appartiene alla nostra cultura Presidente, non alla vostra! Questa responsabilità per una manciata di convergenze, per una manciata di accreditamenti, nella sua parte lei non la doveva compiere, perché aveva anche mantenuto un criterio, che gli veniva anche riconosciuto, veniva riconosciuta la figura, ma adesso non più. In quest'ultima fase, in questi ultimi atti, lei non ha potuto essere fedele alla figura, all'atteggiamento, all'impronta che si era dato! Vede, Presidente Deorsola, lei può cercare quanto vuole, ma la somma urgenza, l'assoluta necessità non la troverà mai rispetto a questi provvedimenti, altrimenti se la trova rispetto a questi la trovi rispetto agli altri dodici che non avete avuto la capacità di portare in approvazione e si tratta di materie di assoluta importanza, rilevanza ed urgenza - non li leggo perché li conoscete molto bene. Invece lei faccia affidamento come si deve fare affidamento al senso di responsabilità istituzionale, cosa che noi facciamo e che lei, Presidente Ghigo, ha clamorosamente mancato di fare.
La mia risposta credo che sia ampiamente esauriente rispetto alle sue fumose giustificazioni, che non hanno elementi oggettivi se non l'atteggiamento del Polo pilotato da Formigoni per creare in questa enclave di fase politica un atto di sfida e di crisi all'interno dei rapporti istituzionali. Quindi, non vi ferma niente quando si tratta dell'interesse di parte.



PRESIDENTE

Collega Capogruppo dei DS, desidero solo ribadire che le valutazioni sulla necessità e indifferibilità non sono effettuate dal Presidente del Consiglio ma dall'aula, questo è ciò che mi accingo a fare.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il Presidente Ghigo gioca due parti nella commedia. La prima parte è in campagna elettorale, nella quale non lesina dichiarazioni anche provocatorie e poco rispettose nei confronti del lavoro dell'aula, che peraltro ha frequentato poco e male, il più delle volte ha mostrato assoluta indifferenza per il lavoro svolto da tutti noi e anche dagli Assessori seduti al suo fianco.
La seconda parte è fuori dalla campagna elettorale, quando mostrando la faccia buona tenta di venire in quest'aula per strumentalizzare l'istituzione affinché svolgere domani mattina un altro spot pubblicitario a nome del Polo, magari insultante nei confronti dell'opposizione.
Forse, è questa l'urgenza del Presidente Ghigo: utilizzare un atto istituzionale per poter fare domani mattina campagna elettorale e accusare l'opposizione di qualche comportamento che al Presidente non è piaciuto.
I caratteri dell'indifferibilità e necessità sono presenti nell'attuazione della Bassanini, attuazione che voi con la vostra incapacità avete reso impossibile. Questo provvedimento è indifferibile.
Questo è un provvedimento monco di parti decisive per il Piemonte.
E' un provvedimento che non è giunto a conclusione per il semplice motivo che un anno e mezzo fa, quando abbiamo proposto un percorso legislativo che prevedesse l'approvazione in tempi rapidissimi delle parti più semplici del Decreto Bassanini, sulle quali vi era maggiore condivisione e poi via via, nell'arco dell'anno e mezzo, poter approfondire le parti più complicate o più contrastate, voi avete resistito nella posizione "o tutto o niente"! Avete fatto perdere ai piemontesi un anno e mezzo di lavoro! Vi siete presentati negli ultimi giorni del Consiglio regionale con oltre 150 emendamenti sul vostro testo; avete mutilato ulteriormente il testo che avete presentato di parti decisive.
In ultimo, con molta scorrettezza, non avete assunto la decisione a larghissima maggioranza di approvare la parte più sicura e più urgente relativa alle deleghe in materia di artigianato, industria e miniere. A questo, avete voluto aggiungere altre materie e adesso vi ritrovate, come prova estrema della vostra incapacità, una legge che ritorna dal Commissario di Governo perché palesemente illegittima in alcune sue parti.
E' un percorso grottesco! E' grottesco che non abbiate nemmeno il pudore politico di ammettere che si tratta di un evidente fallimento di tutto il vostro modo di agire.



(Intervento del Consigliere Gallarini fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Gallarini chiede la parola; fa un altro spot, siccome siamo in campagna elettorale, quindi la tentazione di spot è tremenda.



(Intervento del Consigliere Gallarini fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Saranno anche più belli, sei più bravo, sei più tutto, sei anche più berlusconiano, quindi hai tutte le caratteristiche più...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, prosegua il suo intervento.



CHIEZZI Giuseppe

E' chiaro a tutti come l'incapacità da molto tempo dimostrata da questa Giunta giunga al grottesco di autorappresentarsi in questo Consiglio regionale.
Non mi pare ci siano le condizioni che possano far pervenire l'aula ad una decisione di urgenza ed indifferibilità in presenza di una Giunta che si è comportata in questo modo. La Giunta non è stata capace di far approvare al Consiglio regionale il Programma regionale di sviluppo! Approvare il Programma regionale di sviluppo è indifferibile ed urgente: è la madre di tutte le programmazioni! Senza un programma regionale di sviluppo la Giunta non potrebbe muovere nemmeno un settore, tant'è che mancando il programma regionale di sviluppo non è stato fatto il piano regionale dei trasporti, il piano dell'assistenza e tutto quanto era necessario e indifferibile facesse! Adesso viene qui a chiederci di fare lo spot in modo da annunciare domani il grande risultato di aver attuato poco più della metà delle deleghe previste dalla Bassanini? No, caro Presidente del Consiglio, diciamo un "no" netto, qui non facciamo campagna elettorale. Se non facciamo campagna elettorale e svolgiamo un lavoro istituzionale, allora si recuperi il tempo perso da quello che, più che un Governo-Ghigo, è stato il deserto-Ghigo dal punto di vista della programmazione: il deserto di Ghigo! Oggi recuperiamo il deserto di Ghigo: mettiamo all'o.d.g. tutto ci che, necessario e indifferibile, non avete fatto e che hanno causato per il Piemonte una situazione di insufficienza di riferimenti legislativi e deliberativi. E' quanto stiamo chiedendo a gran voce e che speriamo quest'aula possa svolgere fra qualche giorno quando, dopo le elezioni, la Regione Piemonte avrà un governo capace di governare e non un governo capace di desertificare le attribuzioni proprie della Regione Piemonte.
Quindi, possiamo anche concordare su indifferibilità e urgenza, ma allora prendiamo tutto, a iniziare dal Programma regionale di sviluppo.
Per quanto riguarda il provvedimento di attuazione del Bassanini avevamo riconosciuto indifferibilità ed urgenza in materia di artigianato industria e miniere. Posso anche esprimere la volontà di approvare la parte del provvedimento legislativo che non è stata contestata dal Commissario di Governo, almeno per quanto mi riguarda, quello che avevamo concordato di approvare in una riunione dei Capigruppo che poi è stata disattesa da "furbate" del Polo.
Allora, se vogliamo riapprovare la parte relativa all'artigianato e all'industria, troviamo la strada per farlo. Evidentemente il Presidente Ghigo tiene talmente a questo spot che ingoia anche dei rospi pur di poter svolgere un po' di campagna elettorale anche su questo tema, ma le osservazioni svolte dal Commissario di Governo sul provvedimento vanno discusse, approfondite, capite ed eventualmente corrette, come la dignità di questa istituzione richiede.
Parliamo tanto di federalismo e allora non possiamo dare per scontato di non discutere osservazioni puntuali e precise in modo tale da acquisirle in tutto, in parte e via dicendo, facendo salva la volontà della Regione Piemonte di attuare un federalismo congruo rispetto ai propri obiettivi politici e programmatici.
Quindi, per quanto riguarda il merito di questo secondo punto esprimiamo la nostra netta contrarietà e proponiamo, viceversa, di limitare la valutazione di indifferibilità ed urgenza ad una parte del provvedimento: è quanto era stato concordato a suo tempo dai Capigruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Esprimo disagio rispetto alla discussione di stamattina. Non ho potuto partecipare alla riunione dei Capigruppo e non riesco a cogliere la ragione della riunione odierna. Mi rendo conto che l'aver varato la legge con quelle caratteristiche, per le quali è stata poi respinta dal Commissario del Governo, abbia creato una serie di problemi; questo è ovvio e ce ne rammarichiamo.
In trent'anni il Consiglio regionale non si era mai riunito in un periodo come questo (e mi pare che anche per gli altri Consigli non ci siano stati molti precedenti simili). Questa è, pertanto, una riunione di natura assolutamente eccezionale.
Personalmente non riesco a cogliere, nelle argomentazioni che sono state portate finora, quell'eccezionalità che ci permette di decidere che questa riunione si deve svolgere. Al momento, sono orientato ad esprimermi contro proprio per la mancanza di argomentazioni, perché se con leggerezza decidiamo che la riunione di oggi può avere luogo, purtroppo creiamo dei precedenti. Se l'eccezionalità non emerge con nettezza, il rischio che corriamo è che la riunione di oggi venga richiamata in futuro per poter ripetere una situazione simile.
Poiché credo che gli Statuti e le leggi vengano fatti con un minimo di criterio e non solo per essere scritti sulla carta, il fatto che la legge sia stata respinta crea sicuramente dei problemi, ma non mi pare che abbia determinato quella situazione di eccezionalità tale da doverci riunire e legiferare. Lo stesso concetto potrebbe valere per molte altre leggi, anche se questa è effettivamente importante, la conosciamo, l'abbiamo discussa.
A mio avviso, quindi, c'è stata leggerezza da parte del Presidente della Giunta, che ha forse interessi di altra natura, nel prendere questa iniziativa; quella di stamattina rischia di apparire come un'iniziativa pubblicitaria e mi dispiace che anche il Presidente del Consiglio sia andato in quella direzione.
Il voto del mio Gruppo sarà dunque negativo, soprattutto alla luce delle informazioni e delle valutazioni dei colleghi che mi hanno preceduto che non sono fondamentali, ma che hanno un loro peso - rispetto al comportamento del Presidente Ghigo su una serie di problemi strettamente collegati alla materia che stiamo discutendo.
Il Presidente Ghigo, insieme al Presidente della Lombardia, Formigoni non ha fatto approvare un provvedimento nei tempi utili, facendolo rinviare al dopo elezioni. Forse anche il provvedimento in discussione poteva, pur con il rammarico di tutti, seguire il suo iter ed essere rinviato alla prossima legislatura.



PRESIDENTE

Ribadisco ancora una volta che la valutazione della necessità ed indifferibilità è una valutazione dell'aula, pertanto chiedo all'aula di pronunciarsi in merito.



RIBA Lido

Scusi, Presidente, un'illustrazione di somma urgenza non c'è stata bisognerebbe ascoltare una relazione tecnica delle ragioni dell'urgenza...



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Leggo all'aula la relazione in ordine alla necessità e indifferibilità della riapprovazione della legge in oggetto.
L'oggetto è la legge regionale "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59'".
"In ordine alla valutazione della necessità e indifferibilità della riapprovazione della legge in oggetto, si comunica quanto segue.
La complessità dell'iter consiliare relativo alla legge de qua rispetto peraltro ad un'approvazione da parte della Giunta già nel novembre 1998, ha portato alla scissione del testo attuativo del decreto legislativo 112/98 in due provvedimenti in previsione della prossima emanazione conseguente al parere favorevole espresso dalla Conferenza Unificata, dei DD.P.C.M. di trasferimento delle risorse umane e finanziarie in materia di attività produttive, energia, protezione civile e ambiente.
A tutt'oggi, la mancanza di un quadro normativo delle competenze (reso ancor più grave dal rinvio governativo) in base al quale operare con efficacia i trasferimenti, rende necessaria la riapprovazione quanto mai urgente del provvedimento da parte del Consiglio regionale, al fine di rendere inoperante il decreto legislativo n. 96/99 di esercizio dei poteri sostitutivi.
I disposti di tale decreto si pongono, infatti, parzialmente in contrasto con quelli di cui alla legge della Regione Piemonte ed evidenziano, inoltre, carenze nei diversi settori di intervento dando luogo ad una disciplina incompleta del processo di delega.
Il rinviare la riapprovazione della legge comporterebbe una ripresa del defatigante iter nelle more del quale potrebbero essere attivati in via derivata meccanismi di finanziamento nettamente in contrasto con le opzioni regionali e le aspettative del mondo economico-produttivo espresse e raccolte nella legge oggetto di rinviò.
Verrebbe così a mancare il testo, scaturito dalla volontà del legislatore regionale, sulla base del quale impostare i lavori volti a definire il flusso delle risorse umane e finanziarie da ripartire tra gli Enti locali, nonché la conditio sine qua non per assicurare in Piemonte il processo di delega, ovvero l'individuazione dei livelli ottimali di esercizio delle funzioni conferite secondo quei principi di autonomia efficienza ed efficacia sanciti dalla L. 59/97.
Occorre entrare anche nel merito dei punti oggetto di rinvio.
Premesso che, considerata la complessità del testo nel suo insieme, i singoli punti contestati non incidono sulla portata del provvedimento e che comunque gli stessi potranno essere oggetto di successiva rielaborazione.
Ritenuto di non ulteriormente procrastinare l'approvazione di una legge regionale che costituisce un importante tassello nel processo di delega nonché il presupposto di una serie di atti amministrativi e legislativi ad essa conseguenti.
Tenuto conto degli attuali poteri attenuati del Consiglio regionale, la Giunta propone il mero adeguamento del testo ai rilievi del Governo, con l'obiettivo di dotarsi al più presto di una normativa cardine per lo sviluppo del sistema Piemonte".



PRESIDENTE

Sulla valutazione del Presidente Ghigo, ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. In realtà, non era negli accordi che i lavori dovessero andare avanti in questo modo.



PAPANDREA Rocco

Non c'era alcun accordo!



PRESIDENTE

Non c'era alcun accordo! Ha sentito, Consigliere Riba? Non c'era alcun accordo! Prego, Consigliere Chiezzi.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Consigliere Riba, lei non ha la parola. Ha la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'unica cosa certa è che, comunque vada, non avremo più questo Presidente del Consiglio in quest'aula!



CHIEZZI Giuseppe

SALERNO



CHIEZZI Giuseppe

Mantenete un po' di stile!



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, posso interloquire con il Consigliere Salerno?



PRESIDENTE

No.



CHIEZZI Giuseppe

E allora lo faccia stare zitto!



PRESIDENTE

Prosegua nel suo intervento!



CHIEZZI Giuseppe

Finalmente abbiamo ricevuto dal Presidente della Giunta le ragioni della indifferibilità ed urgenza. Mi sembra che nessuno degli argomenti portati possa sostenere un'interpretazione di questo genere. L'urgenza perché sono in atto poteri sostitutivi, non esiste: non si tratta di argomento urgente e indifferibile. L'urgenza e l'indifferibilità deve essere commisurata a situazioni istituzionali mal ferme sulle gambe, a vuoti di potere, a impossibilità di agire, non alla qualità dell'agire.
Siamo a pochi giorni dalle elezioni, certamente si può anche convocare un Consiglio su questioni di funzionamento delle istituzioni impedite da qualche fatto particolare.
Portare in quest'aula l'argomento che le funzioni sono nelle mani di un potere sostitutivo, non rappresenta nessuna urgenza; può rappresentare un'opportunità politica, ma l'opportunità politica è discrezionale e vede le forze politiche, giustamente, esprimere il proprio parere in una situazione di calma elettorale, e non sotto le elezioni, perché sotto le elezioni ognuno ha scelte politiche che sta proponendo agli elettori.
Impegnare il Consiglio nell'approvare una legge indifferibile, perch c'è il potere sostitutivo, è veramente fare politica in campagna elettorale, strumentalizzando un'istituzione.
Avete detto che se noi non approviamo la legge bisognerà ricominciare l'iter legislativo nella prossima legislatura, ma questo è proprio il motivo per cui il Consiglio regionale è stato sciolto. Il Consiglio regionale è sciolto perché tutto quello che non ha fatto deve essere fatto da un nuovo Governo.
Invocare la difficoltà che un provvedimento di questo genere debba ricominciare l'iter, cosa vuol dire? Che non volete fare le elezioni? Che vi dà fastidio la democrazia? Questo non è un argomento istituzionale. E' chiaro che tutti i provvedimenti che non abbiamo licenziato nell'arco della legislatura, in modo defatigante, dice il Presidente Ghigo, che evidentemente si affatica molto negli iter burocratici, devono essere ripresi.
Quindi - ripeto - non si tratta di un argomento di indifferibilità e necessità. Tanto meno lo è l'ultimo argomento che ha utilizzato il Presidente Ghigo, dicendo: "Noi in questa legge compivamo scelte politiche di gestione, ad esempio di certi finanziamenti, che avevano una certa coloritura; se non l'approviamo, la gestione di questi fondi, da parte di un potere sostitutivo, è diversa e non ci piace". D'accordo, Presidente Ghigo, non ci piace, stiamo facendo la campagna elettorale, proprio per vedere cos'è che piace ad un Polo o alla coalizione di centro-sinistra chiedendo agli elettori il loro consenso. Ma non si può "piegare" un Consiglio regionale a cinque giorni dalle elezioni perché a Ghigo fa comodo che in questa situazione il Consiglio approvi una proposta di parte: questo è inaccettabile.
L'argomento relativo al fatto che tutte le osservazioni del Commissario di Governo, per adesso, vengono accettate per come sono, facendo riserva di un ulteriore approfondimento quando ci sarà un Consiglio regionale veramente vivo e vegeto e non come questo messo ormai in condizioni di scioglimento da tempo e richiamato in vita con una sorta di accanimento istituzionale dovuto a questa Giunta, mi sembra assolutamente improponibile.
Se potevano esserci delle curiosità o dei dubbi sulla necessità di attuare questo provvedimento, penso che dopo la relazione del Presidente assolutamente non ci siano e che sia pericolosissimo metterci su questa strada tutta politica, tutta legata alla volontà politica di dare un certo tipo di soluzione ad una legge bocciata dal Commissario di Governo.
Inoltre, dato che siamo in prossimità delle elezioni, questo significherebbe aprire, in quest'aula, una campagna elettorale.
Le aule consiliari non sono siti in cui le forze politiche fanno campagna elettorale, ma sono assetti istituzionali che producono provvedimenti legislativi. Se voi volete aprire in quest'aula una campagna elettorale oggi, non potete farlo; spero che il Presidente del Consiglio non ve lo permetta, perché non si può fare campagna elettorale in quest'aula, perché comunque è un fatto che viola le regole istituzionali perché daremmo vita ad un confronto elettorale privo di senso, privo di ogni prospettiva e, soprattutto, nocivo alla vita delle istituzioni.
Chiedo ai colleghi del centro-sinistra se condividono le mie osservazioni fatte sulla relazione scritta che ho sentito - svolta oralmente - e se eventualmente possiamo - disponendo, Presidente del Consiglio, del pezzo di carta su cui è scritta questa relazione - avere cinque minuti di confronto, perché mi sembra che si tratti di una situazione di "aggressione" all'istituzione fatta dal Presidente Ghigo.
Colleghi, ci troviamo di fronte ad una situazione gravissima, sul piano istituzionale, dove un Presidente di Giunta, a cinque giorni dalle elezioni, vuole "piegare" l'istituzione a fini di parte, questo è quanto ha detto e letto il Presidente Ghigo - chiedo comunque il testo scritto e cinque minuti per poterlo rileggere attentamente -. Ritengo non si possa consentire di violare l'imparzialità dell'istituzione rispetto alla campagna elettorale: questa sarebbe una violazione gravissima da denunciare in tutte le sedi istituzionali competenti, al Governo, alla Prefettura perché l'istituzione deve stare fuori dalle campagne elettorali e fuori dai giochi di parte. Ghigo ci ha proposto un gioco di parte.



(Voci in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo una breve sospensione e chiedo mi venga consegnato il testo della relazione, senza il quale non riusciamo a discutere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Effettivamente anche il nostro Gruppo, dopo aver sentito la relazione del Presidente Ghigo, ritiene che in questa relazione non siano contenute le ragioni di straordinarietà. Siamo di fronte ad un evento che capita per la prima volta nella storia della Regione.
Mi pare che gli argomenti in discussione siano squisitamente politici e non istituzionali: non c'è un vuoto di qualche cosa, c'è un vuoto che è riempito in un modo che, a parere del Presidente Ghigo, non è positivo. Il Presidente Ghigo teme il modo in cui questo vuoto possa essere riempito, ma non c'è il rischio di un vuoto.
Il fatto, invece, che sia attraverso il Commissariamento sia attraverso successivi provvedimenti legislativi da adottare, si possa decidere in modo difforme e operare in modo difforme da una legge che non è in vigore perché è stata respinta dal Commissario di Governo, non è un elemento che giustifica il fatto che noi ci dobbiamo riunire oggi e decidere. L'entrare nel merito e nel tipo di scelte, il valore delle scelte vale per tanti provvedimenti che sono rimasti in sospeso e che, se fossero stati approvati in un determinato modo, sarebbero stati diversi da come lo saranno successivamente; ma questo è un argomento squisitamente politico, non c'è nulla di istituzionale e di realmente costringente che ci impone di approvare il provvedimento, se non la volontà della maggioranza di far sì che il provvedimento, nonostante non sia stato approvato nei tempi necessari, quindi a fronte di una bocciatura del Commissario di Governo non possa entrare in vigore.
Pertanto, invito i colleghi a riflettere. Anch'io mi associo alla richiesta del Consigliere Chiezzi di una breve sospensione. Siamo di fronte ad un fatto grave ed eccezionale.
Un'ultima riflessione. Il fatto che ci debba essere un pronunciamento da parte del Consiglio, mi pare ovvio sull'eccezionalità, ma credo che questo criterio dovrebbe trovare una sostanziale unanimità, cioè almeno la valutazione che siamo di fronte a un elemento eccezionale dovrebbe trovarci tutti d'accordo. Il fatto stesso che ci lascia perplessi, a maggior ragione dopo la lettura della relazione, credo che dovrebbe far riflettere tutti perché - ripeto - facciamo un qualcosa che resta agli atti, e non mi riferisco all'approvazione della legge, ma al percorso e al metodo che abbiamo adottato.
Quindi, credo che su questo bisogna riflettere, ma ritengo che allo stato attuale non esistano le condizioni e invito tutti i Consiglieri a una riflessione, proprie perché mi pare che non sia una questione di maggioranza o di minoranza, ma una questione che riguarda il Consiglio, il suo valore e il ruolo stesso che svolge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Volevo aggiungere un ulteriore elemento a sostegno delle considerazioni fatte dal Presidente Ghigo.
Questa mattina il Presidente ci ha comunicato che è stato apposto il visto alle leggi sull'inquinamento atmosferico e alla legge sulle bonifiche.
Il Consiglio regionale aveva approvato questi due provvedimenti a valle della deliberazione legislativa che riguarda il DDL n. 467, che oggi si propone di riesaminare. Se non riapproviamo questo provvedimento ci troviamo in un situazione veramente difficile e insostenibile, perché ci sarebbero le norme di settore attuative senza avere le norme "madri", per cui, sotto questo profilo, proprio nell'interesse e nell'urgenza di avere un quadro legislativo dal punto di vista tecnico e normativo completo ed organico, credo che, e proprio perché il Governo ha comunicato al Presidente che ha apposto il visto alle altre due leggi, secondo me si aggiunge un'ulteriore motivazione di indifferibilità e di urgenza di riapprovazione di questo provvedimento.



PRESIDENTE

E' stata richiesta una sospensione di cinque minuti. Anche il Consigliere Montabone ha richiesto la sospensione.
Sono orientato a concedere la sospensione di cinque minuti.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

Il Consigliere Montabone chiede di intervenire; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Presidente e colleghi Consiglieri, mi scuso con voi che siete presenti per non aver ascoltato la relazione del Presidente Ghigo; d'altronde, il Presidente Ghigo in questi cinque anni non è stato molto a sentire quello che dicevo io. Però, ho avuto modo di leggere la relazione.
Non posso che ripetere quello che ho già detto in Commissione quando si è parlato di questo argomento. E' opportuno che tutti i Consiglieri si rendano conto che via, via, anche se non si è attuato quel processo consequenziale, le Regioni stanno cambiando e che, anche nella fase attuale, siamo in un periodo estremamente particolare per le Regioni, ma qualcuno non si è reso ancora ben conto.
Siamo a cinque giorni dal momento elettorale e quindi siamo a cinque giorni dalla scadenza ufficiale di questo Consiglio, che in teoria, ma anche in pratica, potrebbe già martedì o mercoledì prossimo, solo per rispettare i tempi di convocazione, riunirsi, nominare il proprio governo e insediare il Consiglio regionale.
Questo perché, Presidente del Consiglio? Lo dico a lei perché in questo momento rappresenta l'insieme del Consiglio stesso. Il motivo è che è cambiato il sistema: il Presidente della Regione verrà eletto direttamente dai cittadini. Sappiamo che in entrambe le coalizioni ci sono già degli accordi, addirittura per la sua sostituzione, Presidente del Consiglio, ci sarà Brigandì che si occuperà di queste cose, se vincete voi.
Quindi, non riesco a capire ed immaginare come mai c'è tutta questa fretta per anticipare il processo di una settimana, dico una settimana: sette giorni! Spiego anche meglio quelle che sono le considerazioni, al di là delle battute di carattere politico.
Una Regione che lotta sempre di più per far passare le proprie idee con un'autonomia legislativa importante, non può dire, alla vigilia delle elezioni, convoco il Consiglio straordinario per accettare, anche se non sono d'accordo, le osservazioni del Commissario di Governo e, poi, il futuro governo della Regione e il futuro Consiglio regionale metterà di nuovo mano a questa legge.
Queste sono le cose che ci sono state riferite in Commissione, e allora i casi sono due: o voi - e lo abbiamo fatto valere in altre occasioni nel Consiglio regionale del Piemonte - voi, governo in carica o, meglio, Giunta in carica, perché non avete governato, se non distribuito, o voi assumete le vostre responsabilità e dite al Governo: "No. La legge che abbiamo predisposto è questa e le nostre volontà sono queste" e gliela rimandate tout court come l'avevate approvata, per far sì che i vostri principi e le vostre volontà politiche siano salvaguardate, oppure dite: "Riapproviamo la legge in un altro modo". E questo non potete che farlo sette giorni a oggi ossia lo potete fare martedì prossimo: martedì prossimo potete convocare il Consiglio.
La Giunta è già pronta, perché si sa che non ci sono dei litigi; quindi abbiate pazienza - voi ci anticipate di una settimana per fare delle cose che non volete fare, ma che dite che siete obbligati a fare! Questo comportamento è uno sbaglio terribile dal punto di vista politico. Dimostra la non capacità di governare un procedimento e di non far valere quelle che sono le proprie idee anche nei confronti del Governo centrale.
Ringrazio il Presidente per aver convocato questo Consiglio, ma assumo una posizione assolutamente opposta a quella del Consigliere Chiezzi su questo tema. Il Presidente ci ha dato modo di ritornare in questa sala, che io e lui qualche anno fa abbiamo occupato, per rivedere i nostri pareri e per confrontarci ancora, almeno per me, ancora per una volta in carica come per lei, ancora per una volta Presidente del Consiglio, ma ad altro questo non serve.
Volete approvare le osservazioni del Commissario di Governo così come vi sono state poste? Votatevele! Però vi dico che non fate un'azione politica importante.
Consigliere Chiezzi, non fanno neanche la campagna elettorale, perch dimostrano, ancora una volta, di non avere le proprie idee e di stare sempre alle idee degli altri. Dimostrano, ancora una volta, di navigare a vista, senza neanche la bussola, e nell'era del computer non avere neanche una bussola è una cosa incredibile.
Vi ringrazio anche per avermi dato l'opportunità di fare ancora un ultimo intervento come Consigliere regionale.



PRESIDENTE

Sospendo i lavori per cinque minuti: ci vediamo alle ore 12,00 precise.



(La seduta, sospesa alle ore 11.55 riprende alle ore 12.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato presentato e distribuito l'ordine del giorno 1178 relativo al punto che stiamo trattando, a firma dei Consiglieri Dutto, Angeleri Gallarini e Ghiglia. Esso recita: "Il Consiglio regionale Visto il rinvio della legge regionale attuativa del decreto legislativo 112/1998, comunicato in data 23 marzo 2000, con osservazioni sugli artt.
40, 57, 70, 71, 78 Considerata l'esigenza di dare efficacia ai predetti disposti accogliendo le osservazioni del Commissario del Governo, al fine di rendere operante il provvedimento decide di considerare necessaria e indifferibile la riapprovazione della legge predetta recependo le osservazioni del Governo e di procedere pertanto in tal senso pur in fase di poteri attenuati".
E' stato consegnato un secondo ordine del giorno, il n. 1177, a firma dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, che recita: " Il Consiglio regionale Preso atto che non esiste alcun problema di funzionamento delle istituzioni elettive connesse al rinvio del disegno di legge 467 censurato dal Governo nella seduta del Consiglio dei Ministri del 22/3/2000 Rilevato che l'insussistenza di ragioni istituzionali di necessità ed indifferibilità non consente di impegnare il Consiglio regionale nell'attuale fase di poteri attenuati, in attività in attività concernenti scelte politiche legislative discrezionali, oggetto di campagna elettorale in essere e di elezioni imminenti, fatto che violerebbe il ruolo dell'istituzione Consiglio regionale, che verrebbe utilizzata come strumento della campagna elettorale A tutela della correttezza verso il Consiglio regionale esprime parere sfavorevole alla necessità e indifferibilità di approvazione della legge DDL n. 467".



CHIEZZI Giuseppe

Posso illustrarlo, Presidente?



PRESIDENTE

Desidera illustrarlo? Prima, però, devo porre in votazione il primo ordine del giorno.



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente, desidero intervenire sulla procedura. Siamo in una situazione inusuale ed eccezionale. Il punto all'o.d.g. propone di valutare positivamente o negativamente la possibilità di proseguire nei lavori questo è l'oggetto della discussione. Io ritengo opportuno proseguire con la votazione dell'ordine del giorno presentato dal sottoscritto e dalla collega Simonetti, perché, fra i due, è il più lontano. E' l'ordine del giorno che mette sull'avviso l'aula circa la possibilità di agire nel rispetto dell'essenza e della legalità delle istituzioni. E' un documento che mette in luce dei problemi istituzionali che, secondo il mio parere vanno risolti prima di decidere se continuare nella seduta o meno.
Il primo ordine del giorno, infatti, dice: "Stiamo attenti, perch secondo noi non possiamo procedere, proprio per motivi di rispetto dell'istituzione", mentre l'altro dice: "Proseguiamo". Poiché è sicuramente più lontana e prudente la proposizione del primo ordine del giorno, se l'aula lo respinge, vuol dire che ha valutato scientemente le ragioni che alcuni colleghi hanno posto e voterà per proseguire i lavori.
Se si inverte l'ordine dei fattori, si impedisce all'aula di potersi assumere la responsabilità di valutare l'eccezione che viene proposta.
Chiedo, pertanto di invertire l'ordine della votazione. Grazie.



PRESIDENTE

Faccio una proposta, che è un'anomalia rispetto alla prassi, ma è in senso accelerativo.
Se votiamo secondo la proposta del Consigliere Chiezzi e viene accolto l'ordine del giorno da lui presentato, i lavori si concludono perché non c'è la necessità e l'indifferibilità ritenuta.
Se, invece, l'ordine del giorno viene respinto, si dà per acquisita la necessità e l'urgenza e si passa al punto 2) all'o.d.g.
Posso procedere in questo senso? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Per noi è importante votare e discutere il nostro ordine del giorno, a valle del quale, ovviamente, ognuno farà quello che crede. Lei gestisca l'aula nel modo che ritiene opportuno, l'importante è mettere in discussione ed in votazione il nostro documento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, non c'è un automatismo tra il rigetto eventuale della proposta del primo ordine del giorno e l'accoglimento della seconda, perch qui si tratta di materia non politica, ma giuridica. Giuridicamente il primo ordine del giorno non dà corso ad altre attività e, nel caso in cui venisse respinto, non esiste un automatismo che dà corso alla prosecuzione perché potrebbe essere respinto anche il secondo ordine del giorno. Il documento del Consigliere Chiezzi è più lontano alla materia, quindi deve essere proposto per primo; l'altro è più vicino, ma non è automaticamente accettato. D'altra parte sono due punti di vista giuridici che devono essere votati.



PRESIDENTE

Io chiedo di acquisire il punto, perché non è come sostiene il Consigliere Riba, anzi, la prassi è quella di votare in ordine di presentazione. Intendo dire: l'illustrazione e la discussione le consideriamo su un unico punto. Sul secondo punto possiamo procedere alla votazione, ma non c'è più motivo di esprimersi.
Pongo in votazione l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.



CHIEZZI Giuseppe

Per appello nominale, Presidente.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'ordine del giorno n. 1177 per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 votanti 47 hanno risposto SI' 13 Consiglieri hanno risposto NO 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.
La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Il mio Gruppo ritiene che la situazione sia tale da non poter consentire all'aula di approvare un provvedimento di politica legislativa.
Siamo convinti di questo, giusta o sbagliata che sia questa convinzione, ci sembra che siamo, colleghi, per fare un esempio che faccia capire il tipo di contestazione - nel caso decideste di proseguire nei lavoro - che è noto a tutti che non è possibile fare propaganda elettorale davanti al seggio elettorale: non si può. Durante le elezioni non si può andare davanti al seggio e dare un volantino. Chi lo fa incorre in qualche reato che non so nominare.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



CHIEZZI Giuseppe

Ghiglia, ho fatto questo discorso per far capire il tipo di osservazione, non si può fare campagna elettorale davanti al seggio. Non si può, secondo il nostro punto di vista, fare campagna elettorale in un'istituzione regionale sciolta e durante la campagna elettorale: questa è una turbativa. Se voi proseguite mettete in moto un comportamento che turba il normale confronto elettorale. Voi segnate, secondo il nostro punto di vista, questo elemento. C'è il Consigliere Gallarini che dice: "Oh, Oh".
Pretendo che questo "Oh", venga messo a verbale, in modo che per la storia si sappia che c'è uno che ha detto "Oh", in modo che si capisca l'acutezza della sua osservazione, affinché tutti coloro che avranno voglia di fare qualche esame dei nostri testi sapranno che il collega Gallarini ha interloquito dicendo "Oh" e valuteranno il tipo di convincimento che portava il collega Gallarini.
Quindi, per questi motivi, Presidente, per l'illegalità nella quale voi, dal nostro punto di vista, iniziate a procedere e per l'elemento di obiettivo turbamento e interferenza con la libera competizione elettorale le chiediamo che i due ordini del giorno, sia quello già votato sia quello che state per votare, vengano inviati per conoscenza a tutti i Prefetti del Piemonte. Noi abbandoniamo una seduta che evidentemente si mette...



(Voci in aula: "Oh, Oh")



CHIEZZI Giuseppe

Anche questo commento vorrei che venisse messo a verbale, affinch tutti i cittadini sappiano gli argomenti che il Polo usa quando si fa dibattito politico. Ognuno ha gli argomenti che può, non si può pretendere dal Polo di avere chissà quali argomenti. In questa situazione più che degli "Oh" o degli "Uh" non sono capaci a dire, ma noi li rispettiamo ugualmente: è farina del loro sacco, non è che si spingano molto più in là.
Ognuno sa esprimersi come sa, c'è tempo anche per loro per crescere.
Per questo motivo, noi non parteciperemo più ai lavori della seduta.



(Il Gruppo dei Comunisti Italiani abbandona l'aula alle ore 12.35)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

E' già stato rilevato dagli interventi precedente come sia la prima volta nella vita di questa Regione che viene convocato un Consiglio straordinario. Quindi dobbiamo pronunciarci partendo dagli ordini del giorno che sono stati presentati.
Noi non riteniamo che ci siano le condizioni di una valutazione positiva per le ragioni per cui è stato convocato questo Consiglio e non riteniamo che si debba creare un precedente di questa natura, sia per ragione di ordine generale sia anche per ragioni di ordine specifico relative alla natura del provvedimento.
I colleghi e il Presidente Ghigo mi permetteranno di ricordare che il disegno di legge n. 467, respinto dal Commissario di Governo, con le osservazioni note, è stato approvato dal Consiglio regionale, se ricordo bene, nella sua ultima seduta. Dobbiamo ricordare che siamo arrivati a questa situazione, che di fatto ha impedito che le osservazioni venissero esaminate nella fase di ordinario funzionamento del Consiglio, perché ci sono delle precise responsabilità politiche. Devo ricordare che l'VIII Commissione aveva cominciato l'esame del provvedimento, superando una serie di incertezze, nella prima parte l'aveva portata avanti con una certa speditezza, giunti ai primi di dicembre, per decisione della Giunta e del Presidente Ghigo, richiamando un articolo del Regolamento ero stata impedita a proseguire nell'esame del disegno di legge n. 467 che era stato richiamato in aula.
Noi tutti ci aspettavamo che a questo richiamo facesse seguito una discussione in aula sul disegno di legge n. 467. Ci ricordiamo che per tre mesi ciò non è avvenuto, cioè il 467 è stato richiamato in aula, ma la discussione in aula è stata fatta solo tre mesi dopo il richiamo del provvedimento nell'aula stessa. Se la discussione sul disegno di legge n.
467 fosse cominciata in aula, probabilmente le osservazioni presentate dal Commissario di Governo sarebbero state esaminate dal Consiglio nella sua pienezza dei poteri e non nella condizione attuale. Devo inoltre ricordare che alcune delle osservazioni fatte dal Commissario di Governo erano state oggetto di valutazione da parte nostra in Commissione. Quindi se si sono create le condizioni per avere delle osservazioni negative dal parte del Commissario di Governo questo è avvenuto perché la maggioranza non ha voluto tener conto dei nostri stessi rilievi.
In ultimo voglio ricordare che il Commissario di Governo ha richiamato nel formulare le sue osservazioni, due decreti legislativi, se ricordo bene il n. 343 e il 434, che sono stati approvati nell'ultimo mese del 1999 chiedendo appunto alla Regione di adeguarsi a questi decreti legislativi.
Anche in questo caso noi ci siamo trovati di fronte ad una gestione disordinata di tutta la materia, perché mai nè in Commissione nè in aula era stato fatto riferimento a questi due decreti legislativi. Poiché questi decreti legislativi vengono predisposti, sentito il parere della Conferenza Stato-Regioni, questo elemento di disinformazione, nei confronti del Consiglio, da parte della Giunta, è un'ulteriore prova del modo disordinato e pasticciato con il quale è stata affrontata tutta la materia della Bassanini e della sua attuazione attraverso le leggi regionali attuative tra le quali quella di cui oggi stiamo parlando.
Per queste ragioni, non riteniamo che ci siano le condizioni per poter dare una valutazione positiva sulla necessità e l'indifferibilità della riapprovazione del disegno di legge n. 467; quindi, votiamo contro l'ordine del giorno presentato dalla maggioranza.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione, per appello nominale, l'ordine del giorno n. 1178, a firma dei Consiglieri Gallarini, Ghiglia, Dutto e Angeleri.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 41 hanno risposto SI' 32 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.
Pertanto l'aula ritiene che ci sia la necessità e l'indifferibilità.


Argomento: Esercizio delle funzioni amministrative trasferite o delegate dallo Stato alle Regioni

Esame legge rinviata dal Governo relativa a "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato delle Regioni ed degli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59'"


PRESIDENTE

Passiamo quindi al punto 3) dell'o.d.g.
Ho ricevuto dal Presidente della VIII Commissione la seguente lettera: "Comunico che in data 4 aprile l'VIII Commissione ha esaminato, ai sensi dell'art. 85 del Regolamento, la risoluzione pervenuta dal Commissario di Governo sulla legge regionale 24 febbraio 2000, relativa a: "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59'", ed a maggioranza dei presenti ha stabilito di recepire tali osservazioni modificando conseguentemente gli artt. 40, 54, 70, 71 e 78.
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha pertanto facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri l'VIII Commissione in data 4/4/2000 si è riunita per esaminare le osservazioni formulate dal Commissario del Governo sulla legge regionale "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112 conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997 n. 59".
Tale riunione ha avuto luogo su indicazione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari maturata a fronte di una richiesta del Presidente della Giunta regionale, volta a sottoporre all'attenzione del legislatore l'opportunità di riapprovare, in seduta straordinaria e nel corso dei quarantasei giorni antecedenti il rinnovo della consiliatura, la legge citata trattandosi di provvedimento urgente ed indifferibile ai sensi del dettato costituzionale.
Nel corso della seduta si è preso atto della volontà, espressa dalla Giunta regionale, di accogliere tutte le osservazioni formulate dal Commissario di Governo ed in tal senso si è espressa, con parere favorevole, a maggioranza, la Commissione VIII.
La legge, votata in data 24 febbraio 2000, risulta pertanto modificata agli artt. 40, 54, 70, 71 e 78.
L'art. 40 (Capo IV - Attività a rischio di incidenza rilevante) relativo alle funzioni della Regione è riformulato riprendendo in modo puntuale le definizioni contenute nel decreto legislativo 334 del 1999 riferito al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose.
All'art. 54 (Capo VIII - energia -) relativo alle formulazioni dei comuni, è soppressa l'attribuzione del controllo sul rendimento energetico coordinato con il controllo delle emissioni atmosferiche degli impianti termici degli edifici di civile abitazione.
All'art. 70 (Capo XIII - protezione civile -) relativo alle funzioni della regione, è soppressa, tra le funzioni amministrative che richiedono l'unitario esercizio a livello regionale, la dichiarazione dell'esistenza di eccezionale calamità o avversità atmosferica.
All'art. 71 (Capo XIII) relativo alle funzioni delle province, sono soppresse le funzioni attribuite relative all'approvazione dei piani comunali ed all'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti dei comuni in caso di inadempienza nell'attuazione degli interventi urgenti.
All'art. 78 (Titolo V Polizia amministrativa regionale e locale, Capo I Disposizione in materia di polizia regionale e regime autorizzatario) relativo alle funzioni della Regione, è soppresso il riferimento alla riorganizzazione delle funzioni del corpo forestale dello Stato attraverso la istituzione, con successivo provvedimento, di un corpo di polizia regionale ed è chiarito che il coordinamento, indirizzo e sostegno alla attività operativa ed alla formazione ed aggiornamento dei corpi e dei servizi riguarda unicamente la polizia locale.
In Commissione è stato altresì precisato che la volontà di accogliere pienamente le osservazioni formulate dal Commissario di Governo è dettata principalmente dalla necessità di veder approvato al più presto il provvedimento potendo il Consiglio unicamente disporre, in questa fase, dei poteri attenuati legati alla situazione di Organo in scadenza".



PRESIDENTE

Possiamo passare all'art. 40, il primo articolo modificato.



RIBA Lido

Presidente, desidero intervenire e svolgere una breve ed ultima dichiarazione sul punto all'o.d.g., collegandomi all'intervento sulla proponibilità della discussione, già svolta dal collega Vindigni a nome di tutto il Gruppo.
Chiedo, Presidente, un attimo di attenzione a lei ed anche ai colleghi.
Presidente Ghigo, fuori da quest'aula deve apparire chiaro che, fra i tanti argomenti che connotano la riforma federalista amministrativa, erano fondamentali e determinanti quelli oggetto delle decisioni assunte nella Conferenza Stato-Regioni del 29 scorso. Sono i provvedimenti riguardanti l'ANAS e i lavori pubblici e non penso che essi possano essere considerati di minore importanza rispetto a quelli relativi all'inquinamento acustico elettromagnetico o della protezione civile.
Sono tutti argomenti della massima rilevanza ed importanza.
Presidente Ghigo, lei in quel momento non ha pensato come Presidente del Piemonte, ma era Presidente del Piemonte anche quando indulgeva ad una posizione forzatamente politica e politicizzata rispetto al rigetto di quei provvedimenti! Oggi non possiamo sostenere che la procedura che state seguendo rientra nei canoni delle materie che sono da trattare per ragioni di somma urgenza.
Non è così! Si tratta di materie che sono da trattare per somma urgenza politica.
Queste materie, pertanto, saranno trattate ed avranno corso per ragioni di somma urgenza politica e per ragioni di somma urgenza politica a livello nazionale, lei, Presidente Ghigo, ha tenuto un atteggiamento esattamente opposto ed inverso! Ma non voglio intrattenervi oltre su questo argomento perché non è questa la sede: è il Piemonte che deve conoscere e valutare questi atteggiamenti.
Prendete atto che, pur non condividendo le motivazioni che avete portato per procedere alla ridiscussione della legge, il mio Gruppo non creerà alcun ostacolo a che voi procediate. Il nostro rispetto dell'istituzione è stato costante e non viene minimamente alterato in una fase che potrebbe avere tutte le ragioni di dettare a noi un atteggiamento sinergico a quello tenuto dal Presidente Ghigo a livello nazionale.
Presidente Ghigo, le ragioni saranno tante, ma il comportamento è massimamente contraddittorio, politicizzato e, pertanto, massimamente inopportuno e dannoso, oggettivamente e complessivamente.
Dopodiché, con il senso delle istituzioni che ha contraddistinto il nostro comportamento in questi cinque anni, non parteciperemo alle votazioni perché si tratta di materia dubbia, a priori, rispetto alla sua proponibilità; dubbi che sono stati respinti per ragioni politiche, senza considerarne il merito.
Il nostro rispetto per l'istituzione - ripeto - ci impone di terminare qui la nostra iniziativa sull'argomento, ma solo per quanto riguarda quest'aula. Fuori da questo contesto non può rimanere così; bisognerà spiegare perché altre questioni importanti, come quelle riguardanti il turismo, le acque minerali, il territorio, l'urbanistica, la tutela dei beni ambientali, l'edilizia residenziale, i parchi, i trasporti, la tutela della salute, i servizi sociali, l'istruzione, l'edilizia scolastica, lo spettacolo, i beni e le attività culturali, le politiche giovanili, restano fuori dalla trattazione come materia di federalismo amministrativo.
Incompetenza degli Assessori, decisioni politiche della maggioranza diversità di pesi e di misure; tutto può essere, ma la situazione oggettiva è che questi argomenti non verranno trattati e che la nostra Regione conclude la legislatura in questo modo, a differenza di altre Regioni amministrate da governi di centro-sinistra, che invece hanno attuato tutti i decreti Bassanini. La Regione Piemonte ha tralasciato 15 materie ed ha concorso ad impedire, a livello nazionale, che altri importanti materie venissero investite dall'iniziativa legislativa di esecuzione dell'attuazione del federalismo amministrativo.
Ribadisco, pertanto, il nostro atteggiamento di non partecipazione al voto riguardo ai provvedimenti che ci proporrete.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, procediamo con le votazioni.
ART. 40 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 32 voti favorevoli 32 non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri L'art. 40 è approvato.
ART. 54 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 32 voti favorevoli 32 non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri L'art. 54 è approvato.
ART. 70 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 32 voti favorevoli 32 non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri L'art. 70 è approvato.
ART. 71 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 32 voti favorevoli 32 non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri L'art. 71 è approvato.
ART. 78 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 32 voti favorevoli 32 non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri L'art. 78 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti40 votanti 33 hanno risposto SI' 33 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri La legge è approvata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12,55)



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