Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.467 del 01/03/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Bellingeri, Farassino Ferrero, Pazé, Rossi, Rosso, Scanderebech, Spagnuolo, Viglietta.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Nuova denominazione del Gruppo Misto Piemont -Movimento Federalista Piemontese in APE Piemont


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza in data odierna - in realtà in data di ieri - ha preso atto della variazione della denominazione all'interno del Gruppo misto Piemont-Movimento Federalista Piemontese in APE Piemont, a far data dal 25 febbraio 2000.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

C'è un'ipotesi che vede di incardinare i problemi del bilancio, ed eventuali documenti collegati sempre al bilancio, prima della mezzanotte per poter terminare rispettando le previsioni di legge.
C'è un'ulteriore ipotesi che abbiamo approfondito e affinato nella riunione che si è protratta per alcuni minuti, che prevede una serie di provvedimenti illustrati ai seguenti punti dell'o.d.g.: 109), 82), 83) 92), 39), 93), 84), 164), 166), 35), 64), 173), 61), 90), 96), 98), 40) 69).


Argomento: Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di legge n. 231: "Regolamentazione dell'attività del tatuatore"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di legge n. 231, di cui al punto 109) all'o.d.g..
La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione.



SIMONETTI Laura

Grazie, Presidente.
Sarò breve, soltanto poche parole per illustrare questa proposta di legge da noi presentata che riguarda la regolamentazione dell'attività del tatuatore.
Il tatuaggio è un fenomeno ormai diffuso tra tutti i ceti sociali e, di fronte alla notevole assenza legislativa, la completa assenza anche di Regolamenti che tentano di disciplinare questa pratica, non si può non registrare un allarme tra le autorità sanitarie che sono state preposte alla tutela della salute.
Questa proposta di legge la possiamo riassumere in alcuni punti.
Intanto l'attività del tatuatore viene definita come un'attività con finalità meramente estetiche, senza alcun indirizzo diagnostico e terapeutico.
L'esercizio dell'attività è subordinato all'autorizzazione rilasciata dal Sindaco, previo parere degli uffici dell'Azienda ASL competente.
Gli operatori sono tenuti a svolgere corsi di formazione regionale come condizione necessaria per poter esercitare. Gli stessi sono altresì obbligati a tenere un registro delle schede tossicologiche delle sostanze utilizzate.
Gli strumenti utilizzati devono essere strumenti monouso, e, le parti non taglienti appositamente sterilizzate.
L'utente deve aver conseguito la maggiore età ed esprimere il suo consenso per iscritto.
Sono responsabili al controllo e alla vigilanza gli uffici di Igiene Pubblica e di Medicina Legale. Gli inadempienti saranno puniti con sanzioni amministrative, e, in casi più gravi, con la chiusura dell'attività stessa.
E' una legge con pochi articoli, che si propone di prendere coscienza di un crescente fenomeno, particolarmente diffuso fra i minori e le giovani generazioni, con lo scopo di regolamentare una tecnica ormai troppo diffusa, indubbiamente cruenta e quasi completamente irreversibile.



PRESIDENTE

ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 Propongo di ripetere la votazione per appello nominale, effettuato mediante sistema elettronico.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Griffini; ne ha facoltà.



GRIFFINI Massimo

Visto che occorre l'autorizzazione dell'ASL competente per l'esercizio di tale attività, il tatuatore, allora, può effettuare il lavoro solo nell'ASL di sua pertinenza? Un operatore che si sposta da una ASL all'altra, ovvero colui che esercita la professione durante la stagione estiva in un posto e quella invernale in un altro, non può, quindi, fare il tatuatore?



GRIFFINI Massimo

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



GRIFFINI Massimo

Chiede l'autorizzazione.



GRIFFINI Massimo

No, ma non può chiedere l'autorizzazione, non sta in piedi questa cosa qui.
I tatuatori si sa che girano, sono spesso lavoratori stagionali.
Siccome ho sentito la relazione, chiedevo solo se era così o no. Al limite ci ritorneremo quando discuteremo l'art. 3.



PRESIDENTE

ART. 1 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale provvedimento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 36 hanno votato SI' 30 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Ha chiesto la parola il Consigliere Griffini; ne ha facoltà.



GRIFFINI Massimo

Non capisco perché nell'art. 2 debba essere scritto "determina un disegno quasi indelebile e pressoché permanente": o è un tatuaggio indelebile oppure sono quelli non duraturi.
Il tatuaggio è indelebile, perciò la dicitura "quasi indelebile" non esiste. Cosa vuol dire "quasi indelebile"? Mi interessa l'argomento perché sono un appassionato, se volete vi faccio vedere.
Chiedo, quindi, di modificare il testo dell'articolo come segue: "determina un disegno indelebile" eliminando le parole "quasi" e "pressoché".



PRESIDENTE

Questa ipotesi è molto stretta, cioè c'è un testo.



GRIFFINI Massimo

C'è un testo, e allora?



PRESIDENTE

E' stato richiamato; ovviamente si possono fare emendamenti, ma essenzialmente, se fosse possibile, che ci sia l'espressione di voto sul testo proposto. Non voglio coartare la volontà dell'aula, ognuno può fare quello che vuole nei limiti del Regolamento.
Sicuramente l'ipotesi era che ci fosse una manifestazione di volontà su questo proposito.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Presidente e il collega Griffini per l'attenzione che riserva a questa legge e anche per l'osservazione sensata che ha fatto col suo intervento.
Però, Presidente, chiedo che non venga disturbato il Consigliere Griffini per poter continuare con le mie osservazioni, perché sto rispondendo a lui e magari le mie riflessioni rendono inutile un eventuale emendamento.
La sua osservazione è sensata secondo me, e anche secondo la consigliera Laura Simonetti. Tuttavia, il senso di questo "disegno quasi indelebile" è riferito al fatto che questo disegno può anche essere cancellato, non è indelebile, ma solo con operazioni di tale rilevanza che comportano sì la sua eliminazione, ma a prezzo di interventi non modesti.
La dizione di "quasi indelebile" è dovuta al fatto che se un tatuato va da un medico specialista e chiede che gli venga tolto il disegno del tatuaggio, questo può essere fatto. Rimarrà qualcos'altro, non sarà più un disegno, ma non è escludibile l'assoluta indelebilità.
Di conseguenza, il "pressoché permanente" deriva dal fatto che saranno poche le persone tatuate che decideranno di imbarcarsi in un'operazione così complessa.
In questo senso, forse, il concetto sta in piedi. Siamo comunque aperti ai suggerimenti altrui. Grazie, Griffini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba.



RIBA Lido

Anch'io sono coinvolto da queste definizioni per il fatto che il concetto di "quasi" non è un concetto giuridico, perciò non si può inserire in una legge, così come il concetto di "pressoché", perché diventano degli elementi che non identificano. Come disse una volta Reagan, sarebbe come dire "è una signora un po' incinta".
Questa approssimazione ritengo che debba essere emendata affinché il provvedimento possa avere la sua piena efficacia anche giuridica dal punto di vista delle successive operazioni applicative della legge che dobbiamo decidere.
Se il collega Chiezzi consente, lo presento io l'emendamento.



PRESIDENTE

2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba e Suino: all'art. 2, abrogare le parole "quasi" e "pressoché".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli, 3 contrari e 3 non partecipanti.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, mediante procedimento elettronico, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
Indìco infine alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico dell'intero testo di legge così come formulato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno votato SI' 34 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Nomine

Esame progetto di legge n. 601: "Compiti associativi di rappresentanza e tutela delle categorie protette"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 601, di cui al punto 82) all'o.d.g..
I relatori sono i Consiglieri Angeleri e Suino. Diamo per acquisita perché conosciuta, la relazione. Questa parte è un provvedimento ampiamente condiviso.
Non essendovi interventi, passiamo alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 3 approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 4 è approvato.
Indìco infine la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 33 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame progetto di legge n. 620: "Misure di promozione della salute nel campo della minorazione visiva ed iniziative di carattere preventivo e riabilitativo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 620, di cui al punto 83) all'o.d.g..
I relatori sono i Consiglieri Rubatto e Peano. Il progetto è conosciuto e, personalmente, anche condiviso.
Non essendovi interventi, passiamo alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 3 approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 4 è approvato.
Indìco infine la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno votato SI' 31 Consiglieri La legge è approvata.
Prego i Consiglieri, dato che abbiamo una serie di impegni da affrontare, di restare in aula al proprio posto per poter votare qualora ritengano di votare.
Intendo rettificare l'esito della votazione relativa alla proposta di legge n. 620, di cui al punto 83) all'o.d.g..
L'esito della votazione è pertanto il seguente: presenti e votanti 32 hanno votato SI' 32 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Corsi e scuole musicali

Esame proposta di legge n. 631: "Intervento della Regione Piemonte a favore della Scuola di Alto Perfezionamento musicale di Saluzzo" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di legge n. 631, di cui al punto 92) all'o.d.g..
Do personalmente lettura della relazione in assenza del relatore Consigliere Picchioni, il cui testo recita: "Intervento della Regione Piemonte a favore della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo.
Nell'esaminare la proposta di legge, pare utile ricordare che la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale nasce nel 1986 su iniziativa dei Filarmonici di Torino, con il supporto della Comunità Economica Europea del Ministero del Lavoro Italiano e della Regione Piemonte.
Si insedia nella città di Saluzzo con il sostegno dell'Amministrazione Comunale che ristruttura e mette a disposizione un prestigioso edificio seicentesco, il Monastero della Annunziata, nel cuore del medioevale centro storico.
Dal 1995, su iniziativa della Provincia di Cuneo, è inserita nell'Accordo di Programma della 'Associazione per gli Insediamenti Universitari in Provincia di Cuneo'. La scuola è, infatti, finalizzata alla specializzazione post-diploma di Conservatorio di giovani musicisti, per l'inserimento professionale nel mondo della musica nelle sue espressioni più varie.
La Regione intende pertanto intervenire finanziariamente al fine di preservare la valorizzazione e lo sviluppo di questo prezioso patrimonio perfettamente inserito nel contesto Saluzzese, territorio con tutti i requisiti adatti per ricoprire il ruolo di città della musica, ovvero area con particolare vocazione a sviluppare tutte le attività connesse all'esercizio dell'arte musicale.
La VI Commissione, il 7 febbraio u.s., ha effettuato un sopralluogo e una consultazione per poter meglio approfondire e verificare le molteplici attività svolte dalla Scuola. E' stato così possibile apprezzare il lavoro svolto durante tutti questi anni e constatare la professionalità di chi vi lavora e studia. Per questo la Commissione da me presieduta ha deciso di rassegnare all'aula questo provvedimento per l'approvazione." Ovviamente la dizione "da me presieduta" si riferisce al Consigliere Picchioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Si tratta di un provvedimento sul quale occorre soffermarsi per poter valutare ed avere, in merito, qualche chiarimento, perché "Scuola di Alto Perfezionamento Musicale città di Saluzzo" di per sé non vuol dire nulla nel senso che non è specificato l'istituto, la forma giuridica, l'ente proprietario, il soggetto che costituisce la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale città di Saluzzo.
Credo che l'Assessore che ha istruito questa proposta ne sia al corrente, vorrei perciò esserne informato.
Il concetto di 'alto perfezionamento' giuridicamente è impreciso, come del resto, quello di 'popolare' o di 'approssimativo': alto perfezionamento nel senso che si accede dopo il Conservatorio? Alto perfezionamento nel senso che si accede dopo anni di professione? Lo so, la partita riguarda la cultura, tuttavia l'Assessore alla Cultura non lo sa.



PRESIDENTE

Ma la scuola si chiama così.



RIBA Lido

Lasci stare che la scuola si chiama così. La Scuola di Alto Perfezionamento Musicale, per quello che se ne sa, è un istituto che gestisce corsi di formazione professionale e che, a tale titolo - forse il Collega Dutto non ne è informato - riceve consistenti contributi della Comunità Europea tramite la Regione.
Si potrebbe chiamare così, ma se è una scuola di perfezionamento, cioè di formazione professionale, è una scuola di formazione professionale nel campo della musica, come ce ne sono in tanti altri campi. Poi si pu chiamare 'Alto Perfezionamento', ma non ha questa caratteristica specifica occorre puntualizzarlo.
La seconda questione verteva sul fatto che la Regione individua nella città di Saluzzo la "città della musica"



PRESIDENTE

E' nella premessa, ma nel testo di legge non c'è scritto.



RIBA Lido

No no, c'è scritto: "La Regione individua nella città di Saluzzo il territorio con i più ampi requisiti per ricoprire il ruolo di città della musica".
Siccome parlate di una città che conosco, ed è conosciuta come città capoluogo dell'ortofrutticoltura avanzatissima, della frutta e del mobile vorrei sapere se la città di Saluzzo ha aderito, con deliberazione, a questa definizione, perché questo è indispensabile.
Se la città di Mondovì venisse definita "città degli studi" - nel 1600 c'era un'università a Mondovì - sarebbe un titolo che gli viene riconosciuto dalla storia. Ma se a Saluzzo, dove esiste un corso di formazione professionale che si occupa della musica, ope legis regionale viene attribuito il titolo di "città della musica", ritengo che possa essere fatto a condizione che la città sia d'accordo, perché allora non sarebbe più definita "città del mobile" o "città avanzata della frutticoltura" bensì "città della musica". Se va bene per Saluzzo, allora mi rimetto alla sua volontà Questa è una discussione che voglio approfondire, perché non si pu attribuire a una città un titolo, che non è certo disdicevole, ma che pu essere molto approssimativo e fuorviante.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, non è un titolo, è un ruolo.



RIBA Lido

E' un titolo che gli è attribuito per legge, è un ruolo che gli è attribuito per legge. Saluzzo non è questo.
Comunque, per attribuire un titolo di questo genere ci vuole il consenso della città, che si esprime attraverso una deliberazione del Consiglio Comunale, e non in questo modo.
Lo devo dire, perché sarebbe come definire da domani Alba la "città della musica" solo perché ad Alba si fa anche della musica di altissimo livello (c'è un teatro, per esempio, e altre cose).
Non sono contrario al finanziamento, ma al fine di distribuire i soldi il problema è attribuire un titolo che non può essere concesso senza il rischio di una profonda modifica, non necessariamente positiva - anzi ne dubito molto - ad una città che ha la vocazione di "città del mobile d'arte".
Dopodiché ne prenderò atto e saluterò la "città della musica", dove tuttavia, non c'è neanche un conservatorio. Il conservatorio c'è ad Alessandria, e ci sono tante altre cose.
Bisogna essere un po' attenti su questo punto. Se non si trova una soluzione, non sono in condizione di poter proseguire con una discussione su una legge che crea delle profonde modifiche all'identità storica economica, funzionale e regionale di quella città. Ci fosse una lettera del Sindaco con successiva deliberazione del Consiglio Comunale aderirei al provvedimento.
Conoscendo quella città, non posso consentire che gli cambiate l'identità attraverso una deliberazione che poi diventa funzionale alla Scuola di cosiddetto Alto Perfezionamento per il fatto che è pur sempre un corso di formazione professionale.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, faccio una proposta che viene incontro a questa sua esigenza.



RIBA Lido

Non solo mia, credo che sia condivisibile.



PRESIDENTE

No, dico "sua" perché l'ha espressa lei questa preoccupazione. Il testo può essere così modificato: "La Regione individua nella città di Saluzzo il territorio con i più ampi requisiti per ricoprire il ruolo di area vocata a sviluppare attività volta a...".



RIBA Lido

No no no. Scusi, Presidente...



PRESIDENTE

Ho eliminato la dizione "città della musica".



RIBA Lido

Questo è il minimo. Tuttavia non può neanche individuare in Saluzzo il ruolo di "città così vocata", perché Alessandria, che è una delle città col più antico conservatorio...



PRESIDENTE

Il territorio...



RIBA Lido

Presidente, mi scusi, comprendo l'affezione anche personale a questa legge, capisco anche le parentele politiche.



PRESIDENTE

Sono un pessimo musico.



RIBA Lido

Ma si figuri, le conosco moltissimo e le rispetto, però non coinvolgiamo la città di Saluzzo. Si può benissimo concedere alla Scuola di cosiddetto Alto Perfezionamento Musicale ciò di cui ha bisogno, senza per questo individuare delle vocazioni o denominazioni; sarebbe come definire Alba "città del vino" o "città dei dolci" o altro. Non lo si può fare cambiandogli identità così clamorosamente e per una legge superficialmente scritta; questa è la classica deliberazione in cui si trova: "Premesso che ci sono quattro ragioni delibero così". Ma in una legge questo non va bene.
Questo comma ritengo che debba essere eliminato. Non c'è bisogno di dire niente per quanto riguarda Saluzzo.
Saluzzo è quello che è; è tante altre cose. Se vuole sapere il fatturato della frutta rispetto al fatturato della musica di Saluzzo glielo procuro nel giro di pochi minuti e vedrà che Saluzzo è la "città della frutta", non della musica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Mi pare siano corrette le affermazioni del Consigliere Riba e soprattutto non si può togliere "città della musica" perché c'è tutto un concetto che si dà proprio in chiusura. Nel contesto è crollato "riconosce nella scuola l'elemento motore per considerare tale vocazione", quindi vuol dire che c'è tutto un concetto a monte. Se si accetta l'intervento di Riba assolutamente l'art. 2 va eliminato, tenendo anche presente che quanto viene giustificato come contributo alla fine dell'art. 1 è già specificato: "Finanzia la società consortile denominata Scuola per la Formazione... e ne riconosce l'interesse regionale", quindi sostanzialmente è già rimarcato l'art. 1.
L'art. 2 bisogna eliminarlo, perché, secondo le affermazioni del Consigliere Riba, diamo una patente che in questo momento non è il caso.



PRESIDENTE

Condividendo questa impostazione, ritengo che si possa fare un emendamento che elimini integralmente l'art. 2.
Non essendovi altre richieste di intervento, passiamo alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Peano, Riba, Papandrea Miglietti e Gatti: "l'articolo 2 viene soppresso".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli.
ART. 3 Procediamo con l'art. 3, che diventerà automaticamente l'art. 2, avendo soppresso l'originale art. 2, attraverso la votazione del precedente emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

La Giunta eroga un contributo, entro il 31 marzo di ciascun anno valutato il programma di attività presentato, e per gli anni successivi al primo, a seguito dell'esame del consuntivo e delle attività svolte dal Consorzio nel corso dell'anno precedente. I contributi sono versati per cinque anni. I contributi previsti dalla legge sono cumulabili con altri tipi di finanziamento a qualsiasi titolo erogati.
Presidente, non si può fare in questo modo, perché questo è un centro di formazione professionale ed ha lo Statuto delle scuola di formazione professionale, che sono quelle riconosciute, uno Statuto come ente erogatore di formazione professionale. Non può avere un altro tipo di definizione istituzionale, perché altrimenti diventerebbe un società di altro tipo, e non riceverebbe più i contributi dalla Comunità Europa.
Interrompere uno stanziamento riservato ad una discrezionalità che non è obbligata a considerare gli altri contributi, consente, di fatto, a un'istituzione di questo genere - nel caso specifico non ho fatto delle verifiche ma sarebbe il caso di farle - di avere contemporaneamente contributi dalla Comunità Europea e aggiuntivi contributi da parte della Regione.
Da questo punto di vista, intanto bisogna vedere la contabilità con i finanziamenti della Comunità Europea, perché sono erogati sulla base dello stesso elemento, quello della formazione professionale.
In secondo luogo, una disponibilità di discrezionalità di questo genere, che non fa alcun riferimento ai parametri di effettiva prestazione ad un accordo, ad un programma, ad un palinsesto di intesa che stabilisce che cosa deve fare la scuola, non è accettabile, Presidente.
Sono d'accordo a finanziare la scuola, ma non possiamo finanziarla sulla base di un contributo di seicento milioni l'anno - che è una cosa di tutto rilievo - se teniamo conto del fatto che hanno, al momento, poche unità di scolari. Occorre legarla ad un programma, ad un accordo, ad un progetto di gestione di quella somma.
Ripeto, sono d'accordo, ma non possiamo emanare una legge che, a prescindere dall'attività, dalla qualità, dalla quantità e dal numero dei soggetti che vengono assistiti in quel corso di formazione, eroga il contributo. Il contributo affidato alla discrezionalità della Giunta deve essere, in qualche maniera, commisurato ad un'intesa sul lavoro da svolgere. Questa è un'altra questione che ritengo imprescindibile e credo che il Consiglio ne convenga, essendo personalmente d'accordo all'erogazione di questo contributo a quella scuola, anche per ragioni di urgenza. Comprendo la situazione, vorrei soltanto che questa questione non costituisse un elemento degenerativo di una cosa fatta negli ultimi venti minuti, senza terer conto di che cosa effettivamente andiamo ad impegnare.
Un miliardo all'anno, circa, è un cifra enorme, che può rappresentare il triplo della spesa di funzionamento dell'istituto. Bisogna che ci diate qualche elemento in più.



(Intervento fuori microfono)



RIBA Lido

Sono seicento milioni.



RIBA Lido

Seicento milioni, sì sì, ma in cinque anni eroghiamo tre miliardi. Va benissimo, bisogna soltanto stabilire qual è il contratto in base al quale si danno i soldi, perché altrimenti a Saluzzo, alcuni ci diranno: "Bravi" ma tutti gli altri ci diranno: "Ma cosa avete fatto?", perché se basta fare una domanda, ce ne sono scuole di alto perfezionamento! Detto questo, ripeto, ed è la quinta volta, per me va bene.
Presenti lei, Presidente, che gestisce questa legge, un'ipotesi di legare il contributo ad un piano e ad un programma di attività.



PRESIDENTE

Non gestisco nulla. Nel raccogliere questa sua raccomandazione, si potrebbe dire, per l'attuazione della legge all'art. 4: "E' autorizzata per l'anno finanziario 2000 la spesa di lire seicento milioni in relazione al programma di attività presentato".
Questa è una legge, non è un contributo a qualcosa, e per questo deve essere collegato a un programma di attività.



RIBA Lido

No, è peggio. Da questo punto di vista deve essere commisurato ad un programma di attività, e non cumulabile, a prescindere dai contributi avuti da altre fonti di finanziamento stabile, come la Comunità Europea.
Insomma, Presidente, lo dico chiaramente al Consiglio: eroghiamo un finanziamento stabile di tre miliardi in cinque anni ad un istituto che è finanziato dalla Comunità Europea per quel tipo di lavoro e che per questo è sorto. Bisogna che ci siano delle garanzie. Con le garanzie sono d'accordo.



PRESIDENTE

Non la interpreto in questo modo, perché per il 2000 mi pare che ci sia questo finanziamento di seicento milioni. Poi, per il periodo di cinque anni - il 2000 è l'avvio - sarà valutato. Non è che si dice che ci sono seicento milioni per cinque, cioè tre miliardi, perlomeno così la intendo.
A questo proposito può intervenire l'Assessore che ha seguito la questione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gatti; ne ha facoltà.



GATTI Agostino

Cercherò di dare un contributo, Consigliere Riba. Mi pare che il concetto che esprimi sia già scritto nel comma 1, che però bisogna tenere valido, perché diventa contraddittorio con la cifra che si eroga poi in modo fisso, per cui si debba dire che si fa in base all'attività.
Poi non si può semplicemente dire che si erogano seicento milioni.
Bisognerebbe, piuttosto, fissare un tetto da non superare, per esempio di seicento milioni. Quindi, a questo punto, potrebbe essere di cento o di duecento. Se specifichiamo seicento milioni, qualunque sia l'attività occorrerà concedere seicento milioni.



RIBA Lido

Ritengo che chi presenta questa legge debba conoscere questa scuola e saper quanto la Comunità Europea l'ha finanziata. Mi accontenterei di conoscere questo dato.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Il mio intervento pare sia in contrapposizione a quello che ha affermato poc'anzi il Consigliere Riba; in effetti, le sue conclusioni danno ragione alla legge. La Scuola di Alto Perfezionamento di Saluzzo non può fruire dei contributi della Comunità Europea al 100% per la formazione.
Si sono fatti salti mortali per avere un qualche finanziamento, onde sopperire alle spese. E' scuola di alto perfezionamento frequentata da studenti di tutto il mondo, persino dal lontano Giappone, ma essendo un'istituzione di carattere lucroso, non può continuare perché la retta è molto elevata.
L'ambizione di Saluzzo, per ciò che rappresenta come centro storico attraverso questa struttura ceduta alla scuola di alto perfezionamento musicale, è quella di farne un istituto.
A tal fine, è necessario che ci sia una legge che lo finanzi. Questa è una legge di finanziamento per la realizzazione di un istituto di alto perfezionamento, per lo sviluppo di ciò che rappresenta.
Se all'interno di questo ragionamento, che è il suffragio dato dalla legge, si inserisce il suo di ragionamento, di tutto rispetto, perché si dovrebbe immaginare che tutti conoscano lo sviluppo possibile, allora c'è il contendere.
Mi creda, Consigliere Riba, questo contributo non è un contributo ma un finanziamento, onde evitare che le risorse che vengono meno della Comunità Europea, perché sia motivo di lucro, non siano più da considerare.
Dopodiché è la Regione che crea questo istituto di alto perfezionamento che accoglie studenti da tutto il mondo. Non si tratta di alto perfezionamento soltanto per l'apprendimento della musica fra i popolari o i non popolari, piuttosto per le stesse strutture esistenti all'interno della scuola di altissimo livello tecnico che si trovano soltanto a Suluzzo, neanche a Singapore.
Le sue ragioni, quindi, sono di tutto rispetto, ma non riguardano lo spirito della legge.



RIBA Lido

Occorre sapere quali verifiche ha fatto la Regione per stabilire qual è il grado di attitudine di quel centro di formazione professionale musicale a esercitare l'attività di alto perfezionamento. Per esempio, insegna Abbado e insegna il Di Pietro della musica, per dire, quello di Castellanza, adesso voglio anche cercare di non farvi perdere soltanto del tempo. Quali sono gli elementi fissi costitutivi di quella struttura, di quell'elemento formativo, in base ai quali la Regione ha stabilito che questa struttura formativa, dato che la Comunità Europea ha stanziato un tot - chiedo di sapere quanto - e dato che aveva un ragazzo che viene dal Giappone ed altri che vengono da Lagnasco, come sempre succede? Allora, in base a questo, assegniamo un nostro sostegno significativo in modo che questa scuola pian piano si evolva.
Su questo sono d'accordissimo, ci mancherebbe altro. Ciò che mi rende invece perplesso è che non sia ancora chiaro che cos'è quella scuola, quale sia il livello formativo che si assicura, quale sia il livello di esigenza finanziaria tenuto conto della partecipazione comunitaria europea che, tra l'altro, non si conosce neanche approssimativamente.
Ho chiesto una volta, ma occorreva troppo tempo per sapere quanto era il sostegno che era già stanziato nel tempo, al fine di una valutazione assolutamente non è una materia sulla quale ho vocazione ad approfondire.
Sulla base di tutto questo, la Regione fa una sua convenzione con quell'istituto vincolandolo a quel determinato tipo di attività e gli eroga un suo contributo.
Presidenti Masaracchio e Deorsola - mi fa piacere che quest'ultimo sia altrettanto interessato alla questione, così abbiamo modo di parlarne direttamente - vogliamo immaginare che quella scuola, essendo di natura privatistica, metta di suo una quota di soldi, poi ci sono quelli erogati della Regione, quelli della Comunità Europea, e in più quelli delle fondazioni, che però non considero perché sono atti di liberalità che si vanno a ricercare.
Quelli di natura istituzionale bisogna sapere fino a che punto arrivano e, sulla base di questo, stabilire la congruità di ciò che andiamo a decidere in termini di spesa, su questo credo lei converrà, perché se ci limitiamo a dire che la Giunta decide ogni anno cosa dare, intanto per quest'anno ha 600 milioni, mi pare un'indicazione assolutamente approssimativa e mi pare non iscrivibile in un progetto di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il l'Assessore Goglio; ne ha facoltà.



GOGLIO Giuseppe, Assessore alla formazione professionale e lavoro

Consigliere Riba, gradirei anche la sua attenzione. Ho incontrato questi signori soltanto una volta, in quanto, nelle occasioni precedenti li aveva incontrati il collega Masaracchio. Sono venuti con il Sindaco di Saluzzo. Sono dell'opinione che il Sindaco di Saluzzo sarebbe propenso a chiamare la scuola di alta musica e di professionalità di Saluzzo perché è stato lui a caldeggiare la questione.
Si tratta di un ente privato che è nato casualmente con i suoi fondi, e che ha vissuto per dieci o quindici anni di vita propria. In seguito si è altamente specializzato, non soltanto nella formazione professionale ma proprio nella tecnologia degli strumenti, difatti vengono da tutte le parti del mondo a visitar questo centro per l'alta tecnologia, come diceva il Presidente Masaracchio.
L'istituto, fino a due o tre anni fa, non ha avuto alcun finanziamento.
I finanziamenti che riceve sono di interesse regionale, che non c'entrano con quelli della Comunità Europea. Servono per le strutture, non per la formazione.
Per quanto concerne i fondi che possono ricevere per la formazione occorre presentare dei progetti, che fino ad oggi non sono stati presentati, ma che comunque, qualora li presentino, sarebbero dei progetti di alta formazione, perché? Perché la Comunità Europea finanza dei progetti che non superano i due anni, le cosiddette 1800 ore, mentre questi sono dei progetti che superano i cinque anni, perché la formazione supera i cinque anni. Non eravamo in grado di finanziarlo in toto e, siccome anche sotto la cappella della cultura è intervenuto l'Assessore alla cultura, che poi parlerà dopo di me, abbiamo insieme progettato questa questione. Non sono di Saluzzo e non ho nulla contro Saluzzo, però ho ritenuto che fosse una cosa altamente qualificante per il Piemonte. Se così non è, si può anche ritirare la proposta e ripresentarla fra sei mesi. Dirò che tutto quello che potevo fare si è fatto. Quando ci sarà il prossimo Consiglio si ripresenterà.



(Commenti del Consigliere Riba fuori microfono)



PRESIDENTE

Propongo di ritornare sull'argomento dopo l'approvazione del punto 84) all'o.d.g.


Argomento: Veterinaria

Esame testo unificato dei progetti di legge n. 491 e n. 531: "Cimiteri per animali da affezione"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del testo unificato dei progetti di legge n. 491 e n. 531 di cui al punto 84) all'o.d.g..
I relatori sono i Consiglieri Mancuso e Spagnolo.
La parola al Consigliere Mancuso, che ha facoltà di intervenire.



MANCUSO Gianni, relatore

Grazie, Presidente. Illustro brevemente il provvedimento.
Questo testo unico è la sintesi di due testi presentati originariamente da due distinti gruppi di Consiglieri. Da questo testo è stata stralciata l'ultima parte, che consisteva in una sorta di regolamento che sarà oggetto, in futuro, di una deliberazione di Consiglio e sarà materia della VII legislatura.
La finalità di questo testo è quella di rispondere a un'esigenza sentita dalle famiglie piemontesi. Se pensate che circa una famiglia su tre possiede almeno un animale nella propria casa, capite che questi animali alla fine della loro vita, possono diventare un problema e non siamo attrezzati per rispondere a queste necessità.
Sancire il principio che anche per gli animali è necessario istituire dei cimiteri ci sembra materia di questo consesso. Naturalmente sarà compito dei Comuni stabilire e regolamentare puntualmente la materia, e sarà prerogativa dei privati - associazioni animaliste ma anche di privati puri - mettere in campo le risorse per realizzare tali strutture.
Voglio ringraziare i colleghi della IV Commissione per il lavoro svolto, che ha consentito l'approvazione all'unanimità e il licenziamento in aula della proposta.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Il mio Gruppo non ha avuto l'opportunità di firmare, ma in linea di massima va condivisa la proposta perché rappresenta un dato di attenzione all'area dei sentimenti, quell'area che in genere non viene considerata adeguatamente della politica e che invece costituisce un elemento del patrimonio ideale comune e un dato etico nei confronti di quel soggetto, di quel vivente che, nel corso della sua vita, ci è stato vicino e che magari abbiamo il piacere di conservare, non considerandolo un resto delle attività, un residuo, un elemento da discarica, ma un elemento nei confronti del quale puoi ancora manifestare degli atti di affetto e che comunque può ancora costituire un riferimento.
Da questo punto di vista, è un dato direi quasi di gentilezza, di spazio ai sentimenti, per cui volevo esprimere questa condivisione.
Non ho ancora esaminato il testo, ma l'idea, in sé, mi pare civile.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passo alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 7 è approvato.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco infine la votazione nominale mediante procedimento elettronico, dell'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 33 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Commercio ambulante

Esame proposta di deliberazione n. 656: "Indirizzi regionali per la programmazione del commercio su area pubblica, in attuazione dell'art. 28 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 114 (Riforma della disciplina relativa al settore commercio, a norma dell'art. 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 656, di cui al punto 39) all'o.d.g..
Su questa delibera sono stati presentati alcuni emendamenti.
La parola al Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Si tratta di una buona e interessante deliberazione, che tenta di organizzare un'attività che per anni è stata lasciata a se stessa ed è quindi, di difficile classificazione.
Abbiamo esaminato il testo, che apprezziamo, e ci è parso di segnalare con alcuni emendamenti, delle correzioni al testo stesso, sperando che l'Assessore li accolga.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Ringrazio il collega Chiezzi per le considerazioni svolte.
Questa deliberazione è il frutto di una proposta che ha avuto un'attenta valutazione anche da parte della Commissione con il concorso di molti colleghi che ringrazio. Ritengo tutti e quattro gli emendamenti accoglibili. Se mi permette, parlerei su tutti gli emendamenti, perch trattandosi di una deliberazione, è una votazione unica e non per singolo articolo.
Il primo emendamento è all'art. 1, lettera b), dove si intendeva la valorizzazione del commercio su aree pubbliche come scelta alternativa rispetto al commercio fisso a localizzazione urbana.
Questa alternativa è un'altra opportunità, ma l'integrativo comunque c'è, la parte fissa esiste, di conseguenza è pienamente accoglibile.
E' altresì accoglibile l'eliminazione, al punto c), delle parole "l'incremento dell'evoluzione". Se è evoluzione, è automaticamente modifica, quindi la parola "incremento" è un rafforzativo che può essere benissimo tolto.
All'art. 1, comma 2, lettera d), invece di "incentivazione" si propone il termine "valorizzazione", qui c'è il pieno accordo.
Devo dare atto al Collega Chiezzi che, nell'ultimo emendamento, vuole portare il testo alla perfezione. Avevamo, infatti, cambiato il termine delle tabelle già nella legge in "centro metropolitano e comune polo e subpolo", poi è rimasto in deliberazione "comune metropolitano", quindi giustamente la formulazione corretta risulta "centro metropolitano e comune polo e sub polo".



PRESIDENTE

La Giunta regionale accoglie dunque tutti gli emendamenti presentati dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

ART. 1 1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 1, comma 2, lettera b) sostituire "alternativa" con integrazione".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
1.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 1, comma 2, lettera c) togliere "incremento dell'".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
1.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 1, comma 2, lettera d) sostituire "all'incentivazione del peso" con "alla valorizzazione".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
ART. 9 9.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: a pag. 8, all'art. 9, lettera a) sostituire "comune" con "centro".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Nell'allegato è stato collocato il Comune di Collegno tra i Comuni "polo" della rete primaria, ed il Comune di Grugliasco tra i comuni "subpolo". Si tratta di Comuni della stessa grandezza, della stessa popolazione, appena divisi da un corso, e che hanno le stesse caratteristiche e la stessa natura socioeconomica e territoriale.
Volevo capire come mai sono stati divisi, uno Collegno, appartenente alla categoria "Comuni polo", e l'altro "subpolo", perché, conoscendo la realtà, mi sembrerebbe un po' incomprensibile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Grazie, Presidente.
L'allegato non ha carattere di novità, perché si aggiunge alla deliberazione relativa alla legge n. 28, quindi è la stessa tabella che era riferita alla legge n. 28. Il risultato, la distinzione dei Comuni "polo" e "subpolo", era a seguito dello studio di gravitazione dei consumi sulle varie aree. Di conseguenza, la valutazione va ripresa da quegli elementi ed è relativo alle caratteristiche socioeconomiche e non solo commerciale delle due realtà.
Però è la legge n. 28, quindi la verifica andrà fatta in sede di revisione della legge in questo caso, perché quella è la tabella relativa alla legge n. 28.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Ritengo che non sia stato chiarito nulla, non ha spiegato niente l'Assessore.
Chiedo all'Assessore se la suddivisione tra Comuni "polo" e "subdolo" è obbligatoriamente la stessa, si tratta di due fattispecie diverse, e se tra commercio fisso e commercio ambulante si possono prevedere diverse articolazioni del territorio.
Non capisco perché non si possa cambiare: c'è una norma nazionale? Siccome è un allegato alla deliberazione per il commercio ambulante, il commercio ambulante sul piano teorico può avere una diversa suddivisione sul territorio.
La legge nazionale obbliga alle stesse suddivisioni oppure no? Dato che voi avete deciso di deliberare in due rate, dividendo i due problemi, chiedo se sia un obbligo; qualora costituisca un obbligo ritengo opportuno citare la fonte di quest'obbligo (la legge, l'articolo o il comma), perché se non è così, chiederei di valutare la permanenza di entrambi i Comuni nella stessa categoria territoriale, perché non vedo alcuna ragione di trattare in modo diverso due Comuni uguali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

La metodologia e la filosofia che lega il commercio fisso e quello su aree pubbliche fa parte di un unico disegno di concorrenza tra luoghi.
Pertanto, tra mercati ed insediamenti fissi, parliamo per entrambi di luoghi di commercio, la regolamentazione è integrata. La scelta di fare due deliberazioni attuative è una conseguenza della legge che divideva in due grandi gruppi: il commercio in sede fissa ed il commercio su area pubblica potevamo fare un'unica deliberazione che avesse le due parti.
Questo significa che i criteri sono unici per entrambe le tipologie di insediamento. Al limite, e questo è stato detto già in sede di discussione in merito alla legge n. 28 e successivamente in merito alla deliberazione sugli indirizzi in sede fissa, il monitoraggio sulla fase transitoria porterà automaticamente ad eventuali correzioni del disegno reticolare.
Anch'io posso dire in questo momento che abbiamo discusso delle tabelle dei Comuni "polo" e " subpolo" per un anno e mezzo ed il problema non ce lo siamo mai posti. In questo momento non lo so perché i risultati dello studio hanno portato uno ad essere "polo" e l'altro ad essere "subpolo".
Se strada facendo vediamo che è da modificare perché i dati non sono più congruenti, si andrà in modifica proprio su quell'impegno di monitoraggio che c'è stato.
Forse mi viene come risposta perché Grugliasco ha Le Gru e Collegno no ma mi pare che però non sia così circoscritto territorialmente, quindi le valutazioni si possono fare, proprio su quell'impegno assunto dalla 28 di andare avanti col monitoraggio e verificare.
Comunque le aree sono quelle stabilite dalla legge, quindi questa delibera deve attenersi alla legge.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo pertanto in votazione la deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 26 voti favorevoli e 15 astensioni.


Argomento: Corsi e scuole musicali

Esame proposta di legge n. 631: "Intervento della Regione Piemonte a favore della Scuola di Alto Perfezionamento musicale di Saluzzo" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 631, di cui al punto 92) all'o.d.g..
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dal Presidente Deorsola: all'art. 3, dopo "presentato" aggiungere "tenuto conto dei contributi che vengono erogati alla Scuola".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 38 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione dell'art. 3, che è diventato art. 2, come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 Si proceda alla votazione dell'art. 4, che è diventato art. 3, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 4 è approvato.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, dell'intero testo di legge così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 40 hanno risposto SI' 40 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame disegno di legge n. 562: "Bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati (art. 17 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, da ultimo modificato dalla legge 9 dicembre 1998, n. 426). Approvazione del piano regionale di bonifica delle aree inquinate. Abrogazione della legge regionale 28 agosto 1995, n. 71"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 562 di cui al punto 93) all'o.d.g..
Relatore è il Consigliere Griffini.



GRIFFINI Massimo, relatore

Do per letta la seguente relazione, il cui testo recita: "L'esperienza acquisita in materia di bonifica di siti inquinati ha dimostrato, tra l'altro, come la contaminazione del suolo , del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee sia imputabile, in massima parte ad un prolungato e diffuso sistema di smaltimento dei rifiuti che ha tratto e trae origine da una forma di incuria e di arbitrio da parte dei singoli dalla cronica carenza di adeguati impianti di smaltimento e da condizioni di inefficienza e di ritardo nella determinazione di norme e regolamenti che consentano alla pubblica amministrazione un adeguato controllo sulle modalità di smaltimento e quindi di salvaguardia del territorio.
Gli sforzi si sono pertanto concentrati sulla necessità di creare cultura e strutture adeguate per un corretto smaltimento dei rifiuti passando attraverso la creazione di complesse normative di indirizzo.
In alcuni casi l'inquinamento del territorio ha messo in serio pericolo la salute pubblica ed ha richiesto poi l'adozione di interventi urgenti che hanno comportato l'impiego di enormi risorse finanziarie.
E' nata pertanto l'esigenza di affrontare con una legislazione mirata anche l'argomento relativo al disinquinamento del territorio, partendo dal censimento dei diti inquinarti per arrivare, tramite la loro ricostruzione storica, ad ipotizzare interventi di bonifica, classificandoli secondo la loro gravità.
Con l'emanazione del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 recepimento delle direttive 91/156/CEE sullo smaltimento e il recupero dei rifiuti, 91/689/~CEE~ sui rifiuti pericolosi e 94/156/~CEE~ sugli imballaggi - sono stati introdotti nuovi riferimenti normativi per gli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati.
Successivamente il D. Lgs. n. 22/97 è stato integrato e in parte modificato dal D. Lgs. n. 389 dell'8.11.1997, nonché dalla legge 426/1998.
Con D.M. 471/99, pubblicato il 15.12.1999, è stato approvato il regolamento di attuazione dell'art. 17 del D. Lgs. 22/1997.
Nella nostra regione le difficoltà discendenti dall'applicazione del sono attenuate dal fatto che si è già provveduto negli anni passati ad affrontare il problema, a livello di pianificazione, a livello programmativo e a livello normativo sia tecnico, che finanziario.
Infatti, la Regione Piemonte, dopo aver già presentato nel 1988 un primo piano di bonifica ai sensi dell'art. 5 della legge 29.10.1987, n.
441, aveva infatti predisposto, dotatosi di un ulteriore strumento pianificatorio per la difesa dell'ambiente, in applicazione del D.M.
Ambiente 16.5.1989, il piano regionale di bonifica di aree contaminate approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 293-17094 del 14.11.1991 e ritenuto conforme dal Ministero dell'Ambiente in data 1.3.1994 n. 3156/ARS/DI/R.
Inoltre, in carenza ed in attesa di una normativa nazionale attuativa la Regione Piemonte, come altre regioni (principalmente Toscana, Emilia Romagna e Lombardia) aveva provveduto a definire, come strumento normativo di riferimento per il proprio territorio, le "linee guida per interventi di bonifica di terreni contaminati", comprensive dei Limiti di Accettabilità di Bonifica per la valutazione delle qualità dei suoli in funzione della destinazione d'uso prevista per l'area. Tali Linee Guida sono state approvate dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 1005 - 4351 dell'8 marzo 1995.
Per ottenere riferimenti precisi, soprattutto nell'ambito degli interventi pubblici, è stato elaborato un "Elenco prezzi per le opere pubbliche per intervento di bonifica di terreni contaminati", approvato con D.G.R. n. 35-8489 del 6 maggio 1996.
Dal punto di vista finanziario, a seguito dell'Ordine del Giorno del Consiglio regionale del Piemonte n. 61 in data 20.11.1990, che impegnava la Giunta ad intervenire nel campo delle bonifiche anche con fondi propri, la Regione Piemonte con propria legge del 18.6.1991, n. 28, Disposizioni finanziarie per gli anni 1991 e 1992 integrazione alla l.r. 23 aprile 1990, n. 39", al punto c) dell'art. 1, ha stanziato L. 8 miliardi per il finanziamento di interventi di bonifica delle aree inquinate da rifiuti".
Da allora, ogni anno sono stati stanziati altri fondi per gli intervento di bonifica.
Con l'intento di dare più efficacia alla possibilità di poter recuperare le risorse finanziarie statali e regionali derivanti dalle azioni di rivalsa e reimpostarle su altri interventi, è stata approvata la l.r. 28 agosto 1995, n. 71, "Istituzione del fondo di rotazione per interventi urgenti di bonifica di aree inquinate da rifiuti". Alla luce dei decreti "Ronchi", però il ricorso alla presente legge è risultato da rivedere.
Il piano regionale, citato in precedenza, rappresenta il primo passo fatto dalla Regione in questa direzione e il d.d.l. "Bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati (art. 17 del D, Lgs. 5.2.1997, n. 22 e s.m.i.). Approvazione del piano regionale di bonifica delle aree inquinate (prebon), procedure di attuazione e di concessione di contributi per la realizzazione degli interventi" è nato per approvare un nuovo Piano Regionale di Bonifica, così come previsto dalla normativa nazionale e per dare concretezza alle ipotesi programmatorie in esso contenute, definendo modalità, criteri e procedure amministrative, rappresentando così l'inizio della scrittura di un nuovo capitolo nella lotta contro l'inquinamento.
Nell'ambito dell'assistenza tecnica che questo Assessorato ha attivato ed affidato prima all''~IPLA~ ed ora all'~ARPA~, si è configurato un progressivo aggiornamento, avvenuto in una fase legislativa transitoria dei dati regionali sui siti inquinati, al fine di giungere alla redazione di un nuovo Piano regionale.
La necessità di approvare un nuovo Piano Regionale di Bonifica discende dalla legge 15 marzo 1998, n. 59 e dal Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112 ed è in coerenza con il d.d.l. n. 467 presentato dalla Regione sulle funzioni della Regione e degli Enti Locali, al fine anche di garantire un ampio consenso nell'individuazione degli intervento ed un puntuale controllo sulla loro realizzazione.
Il Piano Regionale di Bonifica, che diventa parte integrante della presente legge, come si è detto, è stato elaborato da parte dell'~ARPA~ che dovrà successivamente dal punto di vista informatico organizzare puntualmente la georeferenzazione dei siti, nell'ambito del Sistema Informatico Regionale e Provinciale.
Considerato inoltre che, nell'ambito del reperimento dati sui siti potenzialmente inquinati, è stato avviato un primo censimento delle principali aree produttive dismesse e sul loro eventuale grado di contaminazione, si dovrà approfondire la conoscenza in quanto il censimento non appare per il momento omogeneo e completo.
La V Commissione ha consultato i vari soggetti interessati all'attuazione del DDL, enti locali e rappresentanti delle associazioni di categoria. Considerato poi, che dopo la presentazione del DDL al Consiglio regionale è stato emanato il già citato decreto del Ministero dell'ambiente del 15 ottobre 1999, n. 471 (Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'art. 17 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni ed integrazioni), durante l'esame è stato necessario un adeguamento del DDL ai nuovi indirizzi ministeriali sulle bonifiche. Particolare interesse inoltre, in Commissione, è stato dedicato alle norme finanziarie, che ha portato alla riformulazione dell'articolo sui "Finanziamenti" ed all'introduzione dell'articolo su "Introiti derivanti da azioni di rivalsa e da escussione di garanzie finanziarie", anche in accoglimento del parere espresso dalla I Commissione. Infine, la Commissione ha riformulato, secondo le indicazioni di tecnica legislativa, la norma di approvazione del Piano e quella abrogativa. Il disegno di legge con l'allegato Piano di bonifica, è stato quindi, licenziato a maggioranza dei presenti.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, passiamo alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
ART. 26 26.1) Emendamento presentato dall'Assessore Cavallera: art. 26, comma 4 sostituire da "...interpellata" a "...finanziamenti" con: "sentite le Province, sulla base del Piano e tenuto conto degli eventuali finanziamenti statali e comunitari, predispone un piano di finanziamento che tenga conto dell'esigenza di procedere al maggior numero di interventi anche attraverso lotti funzionali di avvio o di completamento".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è stato proposto per governare il transitorio, in quanto ci siamo accorti che abbiamo emanato una bella legge ma che nell'immediato avremmo agito a piani diversi, in quanto il Ministero dell'ambiente sta chiudendo le partite vecchie prima della Bassanini. E' chiaro che le bonifiche nazionali segnalate al Ministero dell'ambiente per il momento non le finanziamo, ma aspettiamo cosa accade con le nazionali per poi rimettere in circolo anche queste con un limite di finanziamento ordinario, come le altre.
Praticamente questo emendamento è stato suggerito dagli uffici per poter utilizzare quelle risorse quando il bilancio verrà approvato e integrato, quindi sostanzialmente per l'anno 2000, perché dopo le elezioni sia comunque operativa una possibilità di intervento. Per il momento non produce alcun effetto, perché finché la legge non va al Commissario di Governo non viene pubblicata, poi ci sono i quindici giorni della vacatio legis. Ci siamo, tuttavia, posti il problema del transitorio. E' una flessibilità che è necessaria, perché il Ministero dell'ambiente decide.
Ovviamente abbiamo legato con le Province, nel senso che facciamo quello che dicono le Province, perché tutto sommato sono loro che hanno sottomano la situazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento 26.1) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli (n. 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione).
Si proceda alla votazione dell'art. 26 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 votanti 37 voti favorevoli 37 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
Indìco infine la votazione nominale, mediante procedimento elettronico dell'intero testo di legge così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 39 hanno votato SI' 39 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Edilizia scolastica

Esame proposta testo unificato delle deliberazioni n. 763 e n. 772: "Legge 11 gennaio 1996, n. 23 (Norme per l'edilizia scolastica). Approvazione del piano triennale 1999/2001 e del piano annuale 1999 per gli interventi di edilizia scolastica"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta testo unificato delle deliberazioni n. 763 e n. 772, di cui al punto 164) all'o.d.g..
1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Leo: al numero 2, della lettera a), del dispositivo, le parole "sulla base delle richieste pervenute dagli istituti scolastici", sono sostituite dalle parole "sulla base delle richieste pervenute dalle amministrazioni interessate".
La parola all'Assessore Leo per l'illustrazione dell'emendamento.



LEO Giampiero, Assessore all'edilizia scolastica

Vorrei aggiungere che il piano è stato approvato concordemente dalle Province e dai Comuni. E' sensibilità generale, rilevata in Commissione, il fatto che nella prossima legislatura sia il Governo che il Governo regionale si debbano impegnare fortemente su questo settore.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento testé illustrato dell'Assessore Leo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
Pongo pertanto in votazione la deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 38 voti favorevoli.


Argomento: Partecipazione e informazione: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 766: "Partecipazione della Regione Piemonte all'Associazione 'Centro Studi Nuccia Fonio Mortara' per lo studio dell'età evolutiva"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 766, di cui al punto 166) all'o.d.g..
La parola all'Assessore Leo per l'illustrazione del provvedimento.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Lo illustro molto volentieri, perché è una cosa interessante che abbiamo discusso a lungo in Commissione fin dai tempi passati con la deliberazione sulle fondazioni. Poi è stato proposto di fare una deliberazione quadro, collega Suino, sui criteri per l'adesione della Regione alle fondazioni.
Ho presentato questa e quella relativa a Luigi Pareyson, che erano state presentate in questa Commissione, cioè non in passata legislatura.
Tempo prima era quella fondazione sullo studio sull'età evolutiva che dovevamo presentare e abbiamo presentato, ma non a Torino, perché secondo i criteri della Commissione, era opportuno che alcune fondazioni di livello regionale avessero locazione anche in altre province.
Si è offerto il comune di Vercelli, il Sindaco di Vercelli. Abbiamo fatto questa proposta. Il Comune di Vercelli ha già deliberato ed è pronto a concedere la sede. Vorrei che si guardasse, Presidente, il voto della Commissione, forse è utile ricordarlo. Abbiamo comunque sostenuto che questa dovesse nascere fuori da Torino, che avesse una funzione educativa sociale e che rispondesse pienamente ai criteri della deliberazione quadro sulle fondazioni approvata dal Consiglio regionale.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Riba)



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Avevamo valutato la nascita di una serie di centri, quando abbiamo preparato la deliberazione quadro per l'adesione della Regione ad alcune fondazioni. Abbiamo fatto una panoramica ad una serie di argomenti che potevano essere di interesse.
Questo dello studio dell'età evolutiva, dell'educazione, era stato considerato un argomento rilevante. Abbiamo giustamente approvato una deliberazione quadro per stabilire tutti i criteri, in modo che si potesse vagliare la Regione a quale fondazione dovesse aderire.
Questa deliberazione quadro, invece, è stata lungamente discussa in Commissione. L'abbiamo valutata e abbiamo deciso, su proposta della Commissione, che non fossero approvate fondazioni senza una deliberazione quadro. Successivamente questa deliberazione quadro ha fornito la griglia.
Questa e altre fondazioni potranno, quindi, avere la partecipazione regionale. Fra queste cito, per esempio, la fondazione sullo studio dei problemi della cremazione, che è un'altra fondazione in attesa di adesione regionale.
Sono stati organizzati diversi convegni pubblici, in Vercelli, Torino e Novara, che hanno riscosso decisamente successo e approvazione. Questi convegni pubblici disposti per la fondazione coordinata dalla professoressa Mangiacavalli e da altri docenti, hanno avuto sempre un grande riscontro e una grande attenzione. Il Sindaco di Vercelli, ha più volte sostenuto l'opportunità che questa iniziativa decollasse al più presso. Ringrazio molto l'aula per averla portata in discussione.



PRESIDENTE

Il provvedimento in VI Commissione, licenziato il 2 febbraio, ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi di Alleanza Nazionale, Forza Italia Polo Popolare, Forza Italia Democratici di Sinistra, MPPE e UDEUR.
Non ha partecipato Rifondazione Comunista.
La parola all'Assessore Vaglio per dichiarazione di voto, che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Approfitto della dichiarazione di voto, ovviamente assicurando il voto favorevole del Gruppo Federalisti Liberali, per sottolineare una dimenticanza, un disguido, perché siamo saltati alla cento e oltre e c'è rimasta nella penna la novantasette, ovvero l'indennità che abbiamo già a bilancio per gli antincendi boschivi.
Visto che eravamo tutti d'accordo, la Commissione l'ha approvata infatti all'unanimità, e visto il susseguirsi degli incendi - purtroppo non piove - approfittando di questa smagliatura, pregherei i colleghi e il Presidente di valutare l'opportunità.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 38 voti favorevoli e 1 astenuto.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 697: "Programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria ai sensi dell'art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, recante 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato' (legge finanziaria 1988) - I triennio Variazione di assestamento alla R.S.A. di Cumiana" (rinvio)


PRESIDENTE

Col consenso dell'aula, differiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 697 di cui al punto 167) all'o.d.g..


Argomento: Turismo: argomenti non sopra specificati - Musei

Esame proposta di deliberazione n. 741: "Istituzione dell'Ecomuseo delle Alpi occitane e dell'Ecomuseo del Biellese (art. 2 della l.r. 14/3/1995, n. 31, modificato dalla l.r. 17/8/1998, n. 23"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 741 di cui al punto 35) all'o.d.g..
La parola al Consigliere Vindigni; ne ha facoltà.



VINDIGNI Marcello

Avendo studiato geografia sia alle scuole elementari che alle scuole medie, non mi ricordo che esistano le Alpi occitane: qualcuno mi pu spiegare dove sono?



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Benso; ne ha facoltà.



BENSO Anna

Volevo semplicemente chiedere se gentilmente il provvedimento richiamato dell'Assessore Vaglio sugli incendi, esattamente il punto n. 97) all'o.d.g., relativo al disegno di legge 657, se pensavate di metterlo in discussione o di votarlo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli; ne ha facoltà.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

In base alla legge sull'approvazione degli ecomusei, si tratta di approvare la costituzione dell'ecomuseo delle Alpi occitane.
Si tratta di un ecomuseo che ha un significato particolare. E' localizzato in tre comuni, di Macra, Celle di Macra e Albaretto, ed ha al suo interno una valenza, essendo costituito nell'ex municipio. C'è infatti tutta un'iniziativa di recupero del patrimonio didattico e culturale relativamente agli aspetti naturalistici e antropici delle lavorazioni dei luoghi. L'Ecomuseo del Biellese riguarda la provincia di Biella. Ha una sua logica rispetto al patrimonio delle zone collinari, di pianura e montane sono tre aree morfologiche della regione Biellese. Si tratta di un sistema di ecomusei che partono dalla vitivinicoltura di Candelo, al tessile del Cervo-Rosazza, al Museo di Laboratorio di Mortigliengo-Mezzana Mortigliengo: recupero di un'abitazione tradizionale con tutte le lavorazioni e gli artigianati del luogo.
Hanno avuto il parere favorevole da parte della Commissione competente e del Comitato scientifico, per cui è solo un atto di ratifica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Vorrei che l'Assessore spiegasse all'aula, che mi guarda con aria interrogativa pensando di poterlo sapere da me, ma non sono in grado, che cosa sono le 'Alpi occitane', nel senso che ci sono le Alpi marittime ma non ci sono Alpi occitane, lo dico al di là della battuta.
Quando parla di Ecomuseo delle Alpi occitane, riferito a tre comuni dell'Alta Valle Maira, ammesso che si possa identificare in senso letterario e non geografico un'area di valli occitane o di alpi occitane quelle sono almeno dodici o tredici.
Assessore, è corretto conferire e riconoscere il titolo di 'Ecomuseo delle Alpi occitane' ad un ecomuseo che si fa nell'ambito di tre comuni su diciassette nella sola Valle Maira? E' una denominazione che lei non pu attribuire a tre comuni soli. Non bisogna mettere una specificazione di tipo territoriale che delimiti o identifichi, con un nome che non utilizza una denominazione che vale per quattordici comunità, perché poi evidentemente, nell'Ossola non le chiederanno conto, ma come si sparge la voce che Celle e Macra, 92 abitanti, più Acceglio ed Elva da soli hanno fatto l'Ecomuseo delle Alpi occitane... E' come lo "spazio occitano" che doveva essere sparso fino alla Catalogna, e poi invece era Dronero.



PRESIDENTE

Siamo stati insieme a Rocca Vione, collega Riba.
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Consigliere Riba, da un certo punto di vista ha ragione. Però, questa sollecitazione che nasce dal livello territoriale da tre comuni che fanno parte di quest'area, e che hanno costituito questo primo nucleo, il Comitato scientifico l'ha approvato così.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

RIBA Lido (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Chi è questo Comitato Scientifico?



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Il Comitato scientifico fa parte della...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

RIBA Lido (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Vediamo un po' se il Comitato scientifico ci può spiegare come ha potuto attribuire la denominazione di 'Alpi occitane' a tre comuni.
VAGLIO Roberto (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

E' una stupidaggine.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Potevate vederla in Commissione.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

VAGLIO Roberto (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Chi doveva vederla in Commissione? Non sono in V Commissione.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Allora cosa ci possiamo fare?



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

VAGLIO Roberto (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Presentare un emendamento.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Presentate un emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Non intervengo sul provvedimento, perché è ovvio l'accordo, quindi il voto è favorevole. Non abbiamo contestazioni per l'Ecomuseo del Biellese che è stato discusso con tutti i comuni e con la Provincia.
Le chiedevo, Presidente, se mentre attendiamo l'emendamento su questo provvedimento non possiamo esaminare e approvare il provvedimento n. 97) all'o.d.g., che è molto atteso, importante ed urgente.
Insisto, se vuole le leggo anche il titolo.



PRESIDENTE

No, no.



BORTOLIN Silvana

Sono i provvedimenti per i volontari antincendio boschivi.



BORTOLIN Silvana

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



BORTOLIN Silvana

Mi associo.



BORTOLIN Silvana

GRIFFINI Massimo (fuori microfono)



BORTOLIN Silvana

Tutti ci associamo.



BORTOLIN Silvana

Mentre attendiamo l'emendamento, possiamo sospendere questo provvedimento e procedere col punto n. 97) all'o.d.g..



PRESIDENTE

No, abbiamo ricevuto immediatamente questo emendamento sull'Ecomuseo.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Siamo favorevoli all'emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Vaglio, Riba, Dutto e Peano: sostituire "Alpi occitane" con "Alta Valle Maira".
Pongo, quindi, in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Vaglio, Riba, Dutto e Peano, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
Pongo pertanto in votazione la delibera così emendata, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 38 voti favorevoli.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ci sono state delle richieste. L'ordine del giorno prevedeva di procedere col punto n. 64), mi dica l'aula se devo invertire l'ordine del giorno, sono a disposizione.



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Procediamo col punto n. 97) all'o.d.g..



PRESIDENTE

C'è la proposta di proseguire col punto n. 97) all'o.d.g..



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il punto n. 97) non era negli accordi. Procediamo nell'ordine prestabilito, poi si fanno gli altri.



PRESIDENTE

Procediamo col punto 64) all'o.d.g..


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame disegno di legge n. 506: "Contributi per l'acquisto o l'affitto di alloggi per riavvicinare l'anziano e la famiglia dei figli" (richiamata in aula ai sensi dell'art. 34 del Regolamento)


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 506, di cui al punto 64) all'o.d.g..
La parola al Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Vorrei che i relatori iniziassero con la relazione preannunciando che abbiamo provveduto a presentare i primi quaranta emendamenti sui primi tre articoli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Con molta serenità, Presidente, mi pare che i lavori di questa sera fossero stati definiti. Da parte di molti colleghi della minoranza c'è stato un coerente impegno ad approvare e a non sollevare questioni anche su deliberazioni e su proposte per le quali c'erano forti dubbi, bisogna riconoscerlo. Questo derivava soltanto dal fatto che ci fosse un ragionamento complessivo.
Dopodiché, se la posizione è questa, mi pare che non rientri nell'accordo che era stato assunto. Mi pare che quando ci siamo trovati...



SAITTA Antonino

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Non ho assunto nessun accordo. Su quello ho sempre detto "No".



SAITTA Antonino

Allora se lì occorreva dire di "No", ne avremmo potuti dire...



(Commenti di Ghiglia fuori microfono)



SAITTA Antonino

Procedo alla relazione sicuramente.
Presidente, procedo alla relazione brevemente. Mi sembra, come dire che ci sia una certa ostilità abbastanza visibile, nel senso che se il problema era di dire "No", credo che avremmo sicuramente detto di "No".
Abbiamo fatto un ragionamento complessivo che riguardava il bilancio. Ora non so se lì bisognava dire di "No", credo che ci siamo trovati per raggiungere un accordo, non per dire di "No" o registrare delle posizioni contrastanti.
Ad ogni modo, evidentemente è stata richiesta la relazione e procedo anche perché mi pare che siamo stati tutti ai patti.



GHIGLIA Agostino

Chiedo la parola per una mozione d'ordine.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, da parte di alcuni colleghi è stata chiesta prima la votazione del provvedimento al punto 97) all'o.d.g., quindi formalizzo questa richiesta di inversione dell'o.d.g. per portare il provvedimento al punto 97) all'attenzione dell'aula. E' una proposta formale, chiedo che l'aula si esprima, posto che la richiesta ha preceduto l'inizio della discussione del punto 64) all'o.d.g..



PRESIDENTE

Lasciamo finire la relazione, poi poniamo in votazione questo. Ci sono altre richieste? La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, se la posizione è questa, abbiamo finito questa seduta del Consiglio.
Voglio soltanto dire che anche l'elenco che è stato concordato non era un elenco cronoligico, neppure numerico. Era un elenco anche concordato era tutto concordato.
Non abbiamo dubbi, l'ho detto poco fa all'Assessore per quanto riguarda l'approvazione del provvedimento al punto 97) all'o.d.g., non c'è nessun dubbio. Non abbiamo fatto nessun rilievo. Però non si può fare una proposta di inversione, perché tutto è oggetto di un accordo completo, anche la successione.



GHIGLIA Agostino

No, perché non c'è un accordo completo. Non ho mai sottoscritto un accordo completo e l'ho sempre dichiarato a tutti i Capigruppo.



SAITTA Antonino

Il Presidente Deorsola si è fatto garante di una proposta e mi pare che abbiamo finito la seduta. C'erano anche altri colleghi della maggioranza.



(Commenti del Consigliere Ghiglia fuori microfono)



SAITTA Antonino

Non capisco questa animosità.



GHIGLIA Agostino

Non c'è animosità. Scusa collega Saitta, se ti dicevano quindici giorni fa o dieci giorni fa... Non c'è animosità.



SAITTA Antonino

Non capisco questa animosità. Adesso sono anche stanco di dover chiedere continuamente questa proposta. Procedo all'illustrazione della relazione, dopodiché, come minoranza, decideremo le cose da fare. Questo mi pare indubbio, perché le posizioni espresse nell'accordo sono delle posizioni comuni.
La relazione credo che sia nota, Presidente, non mi soffermo neppure a leggerla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Credo che il Presidente si senta assolutamente garante, e io con lui per quello che può servire, naturalmente - della procedura che abbiamo deciso; una procedura che è partita da un'ipotesi assolutamente completa delle minoranze, che fornivano un'inattesa, ma molto responsabile disponibilità a consentire la prosecuzione del provvedimento sul bilancio quindi a non intervenire per le relative modifiche, nella consapevolezza della responsabilità che incombe su di noi ed i nostri comportamenti per la fine della legislatura.
In quel quadro le minoranze hanno proposto 4 provvedimenti che si consideravano da definire nell'ambito del tempo recuperato e comunque facenti parte della proposta.
Il Presidente ha colto bene questo. Presidente, lei questa situazione l'ha avuta chiara, tant'è che ne ha riferito ai Gruppi della maggioranza e ritornando alla riunione dei Capigruppo, ha inserito, secondo una cronologia da lei decisa - che noi non abbiamo avuto il tempo di valutare e, in secondo luogo, senza poter nutrire la fiducia che va data al Presidente: quella di essere garante della volontà di discutere i provvedimenti ed approvarli, indipendentemente dal voto col quale si accolgono - quel provvedimento di cui è relatore il collega Saitta, ad un punto abbastanza avanzato dell'o.d.g., che ci stupì, ma che comunque accettammo.
Non potevano esserci delle riserve e, se ci fossero state, immagino che lei, Presidente, le avrebbe colte e, nel quadro della responsabilità, non dico di Presidente, ma di referente - in quel momento poteva essere chiunque di noi - le avrebbe comunicate agli interessati affinché potessimo regolarci come ritenevamo.
Il suo inserimento dei provvedimenti e la definizione di un certo ordine ha costituito un'intesa inequivocabile per noi che ci fidiamo delle parole e che siamo abituati a consentire parecchio, anche laddove non condividiamo - e l'abbiamo fatto anche stasera, perché molti dei provvedimenti della maggioranza non erano condivisibili, ma sono stati approvati sulla base di un accordo politico.
Pertanto, Presidente, non dubito che lei rimuoverà la situazione che mi pare stia insorgendo e ci consentirà di procedere nel lavoro indipendentemente dal voto che vorranno dare i singoli Gruppi, sulla base della cronologia e portando a definizione tutti i provvedimenti che lei stesso ha infuso nell'elenco.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Presidente, è stato detto che il Presidente era garante di un accordo pertanto, se il Presidente era garante di un accordo, l'ordine cronologico delle proposte da presentare in Consiglio era diverso da quello che lei ha proposto attualmente.
I progetti sono stati approvati in maniera disordinata rispetto a quanto era stato deciso nella Conferenza dei Capigruppo.
Da parte mia dico che, pur essendo questa una proposta importante c'erano tantissime proposte di legge rivolte alla popolazione anziana, che sono ferme da anni; non capisco perché questa sera, a mezz'ora dalla chiusura del Consiglio regionale, debba essere votata una proposta del genere.
Se si vuole procedere su questo provvedimento, chiedo che si sospenda per almeno dieci minuti o un quarto d'ora il Consiglio regionale, per poter esaminare la proposta ed unificarla alle mie, o presentare eventuali emendamenti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Quest'aula mi ha abituato un po' a tutto in questi anni; le regole, però, o valgono per tutti o non valgono per nessuno.
Ribadisco che nelle ultime sette riunioni ufficiali dei Capigruppo quando si tentava di stabilire l'o.d.g. dei provvedimenti cosiddetti urgenti, ho sempre ribadito la contrarietà personale e del mio Gruppo ad affrontare questo disegno di legge. Disegno di legge complesso, lungo, che non può che passare in Commissione.
Dopodiché, Presidente Deorsola, io non so se lei si sia fatto garante per me di una cosa che non ho detto o se lei si sia fatto garante della posizione esattamente opposta che io ed il mio Gruppo abbiamo tenuto su questo argomento, perché, in quel caso, nessuno l'ha autorizzata a farlo.
Io ribadisco che anche nell'ultima riunione dei Capigruppo, svoltasi in sala A, ho detto di essere contrario a questo provvedimento. E' stato fatto l'elenco dei provvedimenti condivisi, ma io vorrei ribaltare il problema Presidente, perché anche noi abbiamo votato qualche provvedimento presentato dai colleghi della minoranza senza battere ciglio, perch ritenevamo che quei provvedimenti fossero condivisibili. Ma su quei provvedimenti sui quali abbiamo detto fin dall'inizio che non eravamo d'accordo, non siamo d'accordo tuttora, e l'ho detto in tutte le salse.
Pertanto, non accetto garanti dell'opposto del mio pensiero. L'accordo per noi, era sui punti condivisi; ancora stasera ho ribadito la mia contrarietà e voglio capire come mai si giunga a dire che c'erano accordi di cui qualcuno si è fatto garante, né io ho autorizzato alcuno a farsi garante del fatto che il mio Gruppo fosse favorevole a questo provvedimento.
Poiché siamo arrivati alla fine, Presidente, e visto che sono stati approvati senza discutere i provvedimenti condivisi, pregherei i colleghi di non insistere su un provvedimento che non è condiviso e che, per quanto riguarda il mio Gruppo, può stare in aula tutto il tempo regolamentare che deve stare.
Non accettiamo ricatti; attraverso provvedimenti propagandati da mesi su giornali, radio e televisione non accettiamo il ricatto sul bilancio del genere: "Non è stato approvato il mio provvedimento, che mi serve per prendere i voti, e io non voto il bilancio della Regione Piemonte".
Nessuno può venire a dire al mio Gruppo che eravamo d'accordo su quel provvedimento. Qualcuno vada pure a dire in giro, se vuole - io non mi sento moralmente impegnato per una cosa che non ho detto e per una posizione che non ho preso: "Non hanno votato la mia leggina, legge importantissima, acchiappavoti, e io non voto il bilancio", perch l'accordo era sui provvedimenti condivisi. Il mio Gruppo ha votato i provvedimenti, anche della minoranza, condivisi; non siamo disposti a votare un provvedimento che non condividiamo da sempre e di cui abbiamo sempre contestato il posizionamento all'o.d.g. per la discussione.
Non aggiungo altro. Dopodiché, procedete come volete, tenendo presente questa nostra posizione che è assolutamente rigorosa anche per quanto riguarda i tempi del Regolamento, la presentazione, la descrizione l'intervento dei Consiglieri. Questo sappiatelo, perché, Presidente - e concludo - se andiamo avanti con i ricatti rispetto a posizioni chiarissime, inequivocabili, beh, allora procediamo ad un livello purtroppo basso, ma sul quale siamo tutti capaci a giocare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Sento il dovere di intervenire per dare atto al Consigliere Ghiglia che, in effetti, le cose stanno come ha detto lui. Sento di doverlo dire per correttezza di coscienza. Nelle ultime riunioni dei Capigruppo, il collega Ghiglia ha sempre detto di essere contrario. A me spiace per la situazione che si è venuta a creare e spero che sia possibile superarla; me lo auguro davvero e ci adopereremo, affinché possa essere superata, per devo dare atto al collega Ghiglia che quanto ha detto è verità assoluta.
Ancora negli ultimi giorni, quando mi fu sotto posto il progetto di legge lo firmai - in Consiglio me lo sottopose il collega Angeleri - perché non mi resi conto di che cosa si trattava; dopodiché parlai con il Consigliere Ghiglia, il quale mi disse che non era d'accordo. Allora, correttamente dissi al collega Peano che ritiravo la mia firma, perché non volevo creare imbarazzo all'interno della maggioranza. In tutte le riunioni dei Capigruppo, il collega Ghiglia, ancora questa sera ed oggi pomeriggio, ha ribadito di non essere d'accordo su questo provvedimento. Pertanto, gliene do atto, perché mi sembra corretto ed onesto. Mi auguro che, tutti assieme riusciremo a superare questa situazione di impasse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Io non do atto: prendo atto dell'affermazione del Consigliere Ghiglia. Ripeto: non do atto, ma prendo atto di questa situazione (che c'è un Gruppo che non ha sottoscritto i patti) e non la discuto. Prendo atto e non discuto.
Prendo atto, invece, che nella riunione dei Capigruppo - mi sembra assente il Consigliere Ghiglia -...



GHIGLIA Agostino

No, c'ero.



CHIEZZI Giuseppe

Dicevo, nella riunione dei Capigruppo siamo usciti con un elenco sul quale, pur tra opinioni parecchio diverse - anche del Gruppo che rappresento, su provvedimenti che non ritenevo dovessero essere approvati la maggioranza del Consiglio era d'accordo per esaminarlo. E di questo fatto io ho avuto l'impressione e la convinzione che il garante fosse il Presidente del Consiglio. Ho scritto questo elenco di numeri, siete anche venuti ad interpellarmi per verificarne l'ordine, ma io sono uscito pensando questo, pur mantenendo come Gruppo alcune contrarietà, alle quali non ho dato nemmeno esito, lasciando lavorare l'aula su un patto che conteneva argomenti rispetto ai quali dovevamo esprimere parere negativo all'esame.
Allora, Presidente del Consiglio, abbiamo ancora mezz'ora di lavoro uno di questi provvedimenti ha la contrarietà - ripetuta da tempo - di un Gruppo, però lei rimanga garante di quell'accordo. Questo Gruppo si opporrà, presenterà i propri emendamenti, ma lei lavori per dare la garanzia a tutti coloro che erano presenti alla riunione dei Capigruppo che hanno capito, come ho capito io, la decisione di portare a termine la discussione e di votare quell'elenco che lei ha stilato. Grazie.



PRESIDENTE

Devo ribadire che ho proposto un elenco che era abbastanza ampio e ci sono stati dei movimenti: alcuni...



RUBATTO Pierluigi

Legga l'ordine che abbiamo stabilito ai Capigruppo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non sono punti venuti da soli. Rispetto alla proposta, ho ancora l'elenco - il punto 64) veniva inizialmente... Cioè, siamo arrivati al 35) poi c'erano i punti 173), 61), 90), 96), 98), 40); si è aggiunto il 69) poi il 64); il 64) è stato successivamente collocato tra il 61) e il 90) infine, si sono aggiunti il 49) e si è chiesto l'esame dei punti 169), 89) e 97).



RUBATTO Pierluigi

Chi ha deciso questa collocazione?



PRESIDENTE

Questa è stata una proposta, dopodiché siamo andati avanti e c'era la condivisione dei presenti, cioè noi non abbiamo un documento siglato.
Avevamo anche detto che dopo le due ore e mezza... Voglio dire, io sono per andare avanti; ci sono degli emendamenti, ma possiamo andare avanti ancora dieci minuti.
Tuttavia, visti gli emendamenti e considerato che i provvedimenti non sono condivisi, non vedo la possibilità - purtroppo - di un esame utile.
Dobbiamo ancora esaminare i punti dal n. 231) al n. 236), su cui eravamo tutti d'accordo, che riguardano le ripetizioni; ricordo che dobbiamo "radicare" l'esame del bilancio ampiamente prima di mezzanotte.
Hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Angeleri e Riba.
Prego, Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, vorrei solo ribadire - essendo stato vicino al Presidente e avendo partecipato, con tutti i Capigruppo alla riunione che si è tenuta qualche ora fa - che è stato stilato un elenco. Tale elenco, nel corso della seduta, probabilmente per la concitazione degli ultimi giorni, è stato anche leggermente variato all'interno di questo elenco, c'era il punto 64). Devo dire, con estrema sincerità e chiarezza, che su quel punto il collega Ghiglia non ha mai ritirato le riserve, quindi con altrettanta onestà è giusto che queste cose vengano in qualche modo testimoniate in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Cerco di richiamare un attimo ai patti d'onore e all'etica. Che sia prima o dopo, se questo era un "tappo" che impediva di andare avanti, era chiaro che i colleghi Deorsola o Angeleri avrebbero dovuto denunciarlo perché voi avete carpito la nostra buona fede su dieci provvedimenti, di cui noi ne avevamo proposti quattro, ne avete rilanciati venti e li stati portando a casa tutti. E se il 64) era in fondo, alla fine non si faceva! Solo il 64): si facevano tutti gli altri. Con questo sistema, comunque, ci avete tolto la procedura su dieci, compreso quello del bilancio. Quindi dovevate dirci: "Guardate che poiché Ghiglia dice di no, noi non siamo in grado di garantire..."; in questo modo, non sarebbero passati neanche i provvedimenti dal n. 109) in avanti. Scusate: è elementare! Ghiglia ha aspettato di arrivare al punto n. 64) per bloccare tutto. Però, chi ha fatto questo è stato intellettualmente disonesto!



PRESIDENTE

Non credo ci sia stata alcuna disonestà intellettuale o di altro tipo semplicemente, abbiamo ancora dieci provvedimenti che, data l'ora, non riusciamo ad esaminare...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Le richieste sono miste.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, io credo che lei si trovi in una situazione di vera difficoltà, e la capisco. Non capirei se lei invece tentasse di sottrarsi da questa situazione di difficoltà, adottando interpretazioni irricevibili rispetto all'intesa sull'ordine dei lavori di questa sera che, in modo inequivoco, lei ha contratto; lei, che è il garante. Gli altri possono dire quello che vogliono: io non li ho interpellati, né loro rispondono di me n io rispondo di loro, ma lei è il garante.
Capisco che lei sia in difficoltà, e da questo punto di vista cerchiamo di vedere come si può uscire da una situazione che mette in grave difficoltà - ed è legittima, per certi versi - il Presidente.
Non capirei, Presidente, se lei ricorresse a qualche artifizio interpretativo per sottrarsi a questa situazione imbarazzante. In questo non la capirei.
Se così fosse, per la responsabilità che riguarda l'affidabilità dei nostri rapporti, anche se questi sono gli ultimi venti minuti di vita del Consiglio regionale, a nome del mio Gruppo, che è stato testimone di quello che abbiamo concordato, le dico che ci metterebbe in una situazione di sconcerto tale da non poter nemmeno essere in grado di continuare in un rapporto con lei, per quanto riguarda la condivisione della responsabilità di gestire questa fase finale della legislatura. Ma come - Presidente! lei sapeva esattamente, inequivocabilmente, che i due progetti di legge richiesti dai colleghi del Partito comunista e del Partito popolare, erano la condizione imprescindibile e irrinunciabile che faceva parte dell'accordo per il bilancio e per tutto il resto. Lei ha inserito questi provvedimenti dando - esplicitamente e non soltanto in maniera implicita l'assicurazione che tali provvedimenti facevano parte di un elenco che lei intendeva allungare. C'è di più. Non mi metta nella condizione di presumere, perché questo davvero neanche con la forza non riuscirebbe a costringermi a farlo, che lei abbia fatto scorrere sette, otto provvedimenti per arrivare a questo; raccogliendo un consenso che non era assolutamente né dovuto, né scontato, soprattutto nei termini di rapidità con le quali è stato concesso.
Mi sono limitato a soffermarmi, in maniera assolutamente trascurabile su provvedimenti che, invece, necessitavano un ulteriore approfondimento.
Presidente, capisco il suo imbarazzo, ma lei deve onorare di fronte ai Consiglieri il suo impegno per la discussione di questi provvedimenti, che non significa portarli in aula con 150 emendamenti, perché quando facciamo così noi, vi chiedete sempre: ma Chiezzi cosa fa? Sempre mi avete chiesto e abbiamo sempre detto che o ne rispondevamo o non ne rispondiamo di un accordo collegiale. Lei adesso, da Presidente, rispondeva di un accordo collegiale tra i Capigruppo, altroché...



PRESIDENTE

Noi abbiamo ancora dieci, rispetto a quell'elenco che io ho proposto...



RIBA Lido

Presidente, ci dica se si sente garante di quello che abbiamo concordato...



PRESIDENTE

Sono le ore 23.42, abbiamo dieci provvedimenti...



RIBA Lido

Ci dica se si sente garante di quello che lei ha garantito di fronte a tutto il Consiglio regionale!



PRESIDENTE

Quello che ho detto lo hanno sentito in molte persone, perciò...
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Sono molto dispiaciuta che alcuni provvedimenti trovino - a parte la stanchezza dell'aula - contrarietà nette. Ha ragione il collega Chiezzi noi abbiamo, in quest'ora e mezza di intenso lavoro, consentito di approvare provvedimenti sui quali avevamo forti perplessità, però li abbiamo discussi, approvanti e emendati.
Probabilmente, con più tempo a disposizione la conclusione sarebbe stata diversa. Presidente, le chiedo di sollecitare il Gruppo di Alleanza Nazionale e il collega Ghiglia, il consenso all'esame del provvedimento. Si tratta di un provvedimento che ha una forte connotazione di solidarietà nei confronti di persone sole, perché di questo si tratta. Il provvedimento ha questa connotazione di forte solidarietà nei confronti di persone anziane e sole che possano, attraverso anche un aiuto della Regione, avvicinarsi alla famiglia, ai figli. Capisco l'amarezza del collega Rubatto, perch effettivamente provvedimenti altrettanto "sensibili" ed importanti sono rimasti e rimarranno testimonianza per il futuro Consiglio regionale.
Comunque abbiamo un elenco concordato da tutti. Sono, quindi, per sollecitarle di andare avanti con la discussione.
Concludo, Presidente, non credo di aver sottratto troppo tempo, nel ricordarle che è giusta la richiesta di alcuni membri della Giunta di esaminare dei provvedimenti che sono importanti, penso al punto 167) all'o.d.g. che, molto sommessamente un Assessore sollecitava, ed è - io l'ho esaminato - veramente importante, nulla toglierebbe al Consiglio se lo approvasse. Non sono per aggiungere un ulteriore punto, sottolineavo solo lo sforzo che ognuno di noi fa per arrivare al termine della legislatura con dignità.



PRESIDENTE

A me dispiace che ci siano degli "intoppi" su quella che era un'ipotesi che io avevo formulato e che credevo si potesse realizzare.
Siamo giunti alle ore 23.45, l'unica cosa che io non posso fare è spostare il termine delle 23.59 per il radicamento del provvedimento sul bilancio.



(Voci in aula sul termine "radicamento")



PRESIDENTE

Vedetela come volete, era per iniziare il lavoro!! Consigliere Riba...



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Dica se lei si sente garante di quello che ci ha garantito!



PRESIDENTE

Consigliere Riba, lei non ha la parola. Le darò la parola dopo.



(Voci di protesta del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Consigliere Riba, ho presentato una proposta che è stata discussa...



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io le darò la mia solidarietà quando lei garantirà quello che ha garantito.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, ho fatto una proposta e alla fine ho detto - proposta che abbiamo discusso -...



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Se lei non mi risponde significa che noi non abbiamo più un Presidente.



PRESIDENTE

Guardi, fra pochi giorni noi non avremo più il Presidente.
Consigliere Riba, non possiamo strumentalizzare. sull'elenco che io avevo indicato abbiamo dieci provvedimenti...



(Forti proteste del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Consigliere Riba, non le permetto di esprimersi con questi termini. Noi abbiamo - colleghi, non facciamo schiamazzi in aula - ancora da discutere dieci provvedimenti, non siamo materialmente in grado di affrontarli...
Consigliere Riba, si ricomponga. Noi abbiamo, rispetto all'elenco, dieci provvedimenti, mancano 12 minuti, non riusciamo nemmeno con la massima velocità ad approvarli tutti e 12. Dobbiamo prendere atto che non ci sono le condizioni per proseguire oltre.
Il provvedimento al punto 64) all'o.d.g. lo si può fare in un minuto se non ci sono emendamenti, dato che ci sono emendamenti... Non posso impedire all'aula di presentare emendamenti, dato che sono stati presentati...



(Proteste del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Credo non ci siano le possibilità per approvare tutti quei provvedimenti, così come ci sono le petizioni popolari, così come ci sono i due ordini del giorno che hanno bisogno di un minimo di approfondimento. Mi dispiace che non sia possibile analizzare altri provvedimenti: dobbiamo passare, responsabilmente, all'esame del bilancio.



PRESIDENTE

GATTI Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, noi andiamo avanti su questo provvedimento, facciamo la discussione, votiamo gli emendamenti...



PRESIDENTE

Noi avevamo l'intesa che alle 23.00...



PRESIDENTE

GATTI Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Abbiamo iniziato questo provvedimento e su questo discutiamo. Si vergogni, Presidente!



(Continue proteste del Consigliere Gatti)



PRESIDENTE

Si vergogni lei Consigliere! Perché lei conosce benissimo il discorso che le ho fatto e... si vergogni lei e per questo la richiamo. Tenga un comportamento... lei non ha la parola.



(Proteste del Consigliere Gatti)



PRESIDENTE

Non ci sono più le condizioni per proseguire nell'esame del provvedimento. Noi avevamo l'impegno di passare alle ore 23.30 all'esame del bilancio.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Invece di alzare la voce dovreste formulare delle proposte operative.
Il tempo trascorre, abbiamo dieci provvedimenti che non riusciamo a portare in votazione perché non riusciamo a spostare avanti l'orologio.



PRESIDENTE

GATTI Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Porti in votazione il provvedimento!



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Le concedo la parola, Consigliere Saitta, per due minuti.



SAITTA Antonino

La ringrazio, Presidente, anche se mi riconosco in molte delle osservazioni che sono state fatte.
Non abbiamo assolutamente voluto - lo dico al collega Ghiglia - fare un ricatto nei confronti di nessuno. Lo dico, e lo ripeto: non abbiamo fatto un ricatto per il bilancio. E' stato un ragionamento completo, che riguardava i provvedimenti e il bilancio. Spero che non sia inteso, e non era nostro desiderio che lo fosse, un modo per ricattare la Giunta regionale nei confronti del bilancio.
Mi rendo conto. Ma, del resto, era già nell'aria l'opposizione del collega Ghiglia. Posso capirne i motivi, sono legittimi.
Altrettanto legittimo era ritenere suprema la garanzia del Presidente del Consiglio regionale, una garanzia che, in qualche modo, teneva conto di una posizione di sintesi risultato di un lavoro fatto all'interno della maggioranza, perché ci si è incontrati separatamente.
Da parte nostra, non c'è una volontà di proposta o di giudizio su questi provvedimenti. Però mi sento di chiedere (seppure credo sia inutile siamo alla fine del Consiglio) la possibilità di esprimere le proprie posizioni, quand'anche fossero di contrarietà.
Se l'aula dovesse esprimere un'opinione contraria sul provvedimento non sarebbe la fine del mondo. Chiediamo, se il collega Ghiglia concorda che siano ritirati gli emendamenti, chiediamo di sottoporre il provvedimento al giudizio dell'aula, anche se dovesse essere negativo.
Lo chiediamo per completare una sorta di "patto morale" che tutti quanti ci siamo assunti. Chiediamo solo che il provvedimento venga messo ai voti.



PRESIDENTE

Devo ricordare che ci sono ancora dieci provvedimenti da votare.
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti, ne ha facoltà.
Consigliera Simonetti, data l'ora le do solo un minuto di tempo.



SIMONETTI Laura

Dopo quanto è avvenuto vorrei solo che rimanesse a verbale che il mio Gruppo le consegna adesso un ordine del giorno.



SIMONETTI Laura

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



SIMONETTI Laura

Presidente, apriamo la discussione generale sul punto 64) all'o.d.g.?



PRESIDENTE

Non posso concedere dieci minuti, sono le ore 23.54. Se le concedo dieci minuti andiamo oltre la mezzanotte.



(Proteste del Consigliere Chiezzi fuori microfono)



PRESIDENTE

Posso chiedere una mozione di non passaggio alla votazione sul provvedimento, o una votazione. Possiamo fare una votazione sola sul provvedimento al punto 64) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Io formalizzo la mozione di non passaggio al voto del provvedimento n.
506 di cui al punto 64) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Di questo provvedimento e di tutti gli altri, immagino.



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì.



PRESIDENTE

Va bene. Pongo in votazione, per alzata di mano, la mozione di non passaggio al voto dei provvedimenti indicati in precedenza.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La mozione è approvata con 27 voti favorevoli.



(Vibrate proteste dai banchi dell'opposizione)



RIBA Lido

Presidente, vogliamo procedere alla verifica del numero legale?



PRESIDENTE

Il numero legale è 26, è assicurato.



RIBA Lido

Presidente, lei potrà anche dire che il collega Ghiglia non avesse preso impegni, ma lei, gli impegni, li aveva presi personalmente! Ha votato per disattenderli! Presidente, allora metta in votazione anche l'ordine del giorno che le abbiamo proposto!



RIBA Lido

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



RIBA Lido

Presidente, metta ai voti l'ordine del giorno che le abbiamo presentato! Le abbiamo presentato un ordine del giorno e non l'abbiamo messo ai voti!



PRESIDENTE

Quest'ordine del giorno è irricevibile.



(Vibrate proteste dai banchi dell'opposizione)


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 628: "Bilancio di previsione 2000 e pluriennale 2000-2002" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 628 di cui al punto 37) all'o.d.g.



(Vibrate proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Non avete la parola.
Siamo all'art. 1.



(Forti proteste dai banchi dell'opposizione)



SAITTA Antonino

Presidente, le chiedo la parola.



PRESIDENTE

No, non le do la parola.



SAITTA Antonino

Intendo intervenire sul bilancio.



PRESIDENTE

Sul bilancio?



SAITTA Antonino

Si.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, tenterò di parlare del bilancio.
Presidente, siamo alla fine, ormai, si è concluso il termine. Mentre ho la parola per parlare del bilancio, non posso che esprimere una profonda amarezza per la sua gestione.
Lei non è stato un uomo d'onore.
Presidente, lei non è stato un uomo d'onore.



PRESIDENTE

Questo non glielo consento.



SAITTA Antonino

E' cosi, Presidente. Lei non è un uomo d'onore.



PRESIDENTE

Questo non corrisponde ai fatti. Dica quanto ritiene di dire, viene tutto verbalizzato. Poi valuteremo le dichiarazioni. Ha la parola.



SAITTA Antonino

Certo, ho la parola e intervengo, certo.
Credo, Presidente, che nel momento in cui concludiamo questa legislatura, non possiamo non sottolineare come lei ha carpito la buona fede dell'opposizione.
Non credevamo che lei giungesse a tanto.



PRESIDENTE

Ovviamente, come di solito avviene, chiedo che gli interventi vengano verbalizzati. Io devo tutelarmi. Chi fa gli interventi sa cosa dice.



SAITTA Antonino

Lei ha carpito la buon fede dell'opposizione, ha mentito sapendo di mentire, indicando all'ordine del giorno un provvedimento per il quale aveva ricevuto, per una conferma abbastanza diffusa, un "no" da parte del collega Ghiglia. Lo capisco. Ma lei ha mentito sapendo di mentire facendosi garante di un provvedimento.



PRESIDENTE

La informo che sto intervento è registrato. Io mi tutelerò.



(Urla e vibrate proteste in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Gatti, stia sereno, stia al suo posto.



SAITTA Antonino

Non spaventa nessuno la registrazione. Ci sono dei testimoni, non sono soltanto io a dare questa interpretazione, che può essere un'interpretazione magari parziale o faziosa. Lei ha assunto di fronte a parecchi Consiglieri un impegno sapendo di mentire! Questo è il fatto! E debbo dire che a conclusione di questa tornata...



PRESIDENTE

Io non cado nella sua provocazione reiterata! Lei dice delle cose assolutamente inesatte, parziali e faziose, ma io le lascio la parola.



SAITTA Antonino

Non sono assolutamente inesatte, e sono disponibile in qualunque momento a dimostrare che lei ha mentito sapendo di mentire! E lo ripeto! Ma ciò che voglio in qualche maniera annotare, a conclusione di questa tornata, è una profonda amarezza, una profondissima amarezza, non solo per la sua gestione conclusiva che l'ha marchiato di mentitore...



PRESIDENTE

Mentitore è lei ed anche provocatore, perché lei sta articolando un ragionamento che è assolutamente fuori dalla realtà! Ma io le lascio sempre la parola.



SAITTA Antonino

La ringrazio. Ma quello che voglio far notare è che in questa sala, in questi anni, abbiamo assistito non soltanto ai suoi comportamenti, alle modalità con cui lei ha gestito, ma anche al fatto che questa maggioranza a partire dal Presidente Ghigo... Presidente, questa sera me lo permetta, è l'ultima volta, non mi ascolterà più, sarà sicuramente felice. Presidente questa maggioranza ha sempre ceduto alle incursioni da parte del collega Ghiglia.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



SAITTA Antonino

Sì, sì, infatti mi pare che alla fine ci sia una certa coincidenza con alcune valutazioni; io non so come è stato definito il collega Ghiglia che ha parlato non so se di intemperie o qualcosa di questo tipo. Ma questo è vero! Quello che in questi anni è capitato è che questa maggioranza, su molte questioni, è stata ricattata: questo è il termine giusto! Non è il ricatto nostro. Ricattata dalle intemperie di un Capogruppo che su molte questioni ha impedito complessivamente qualunque elemento...



CHIEZZI Giuseppe

D'accordo Ghigo.



SAITTA Antonino

D'accordo Ghigo, certo, che ha ceduto: l'ha detto Ghigo, ripeto le cose che ha detto Ghigo, non voglio parlare del Presidente Ghigo nei suoi giudizi sull'Assessore D'Ambrosio, mi fermo ai giudizi sul collega Ghiglia.
Lei ha ceduto al Consigliere Ghiglia ed è diventato sul piano politico l'elemento prevalente che è stato un elemento che ha impedito che quest'aula diventasse un elemento di confronto. Una persona che ha tenuto anche sotto scacco il suo Gruppo, soprattutto molti suoi Assessori, perch abbiamo occhi per vedere, orecchie per ascoltare, e abbiamo notato anche le difficoltà di alcuni suoi colleghi che per qualche capriccio, molto spesso più riferito alle questioni del Comune di Torino, le ha riversate qui evitando momenti di confronto politico all'interno del Consiglio soprattutto di un confronto politico tra maggioranza e opposizione.
Questo è quello che è capitato in questi anni in termini abbastanza evidenti.
Così come, Presidente - mi riferisco ora al Presidente del Consiglio faccio notare come avete ceduto anche su un altro fatto, e credo che la reazione del collega Ghiglia a questa proposta dei Popolari è molto semplice: deriva dal fatto che da parecchio tempo noi poniamo un problema sul quale lei, Presidente del Consiglio, non si è fatto mai garante ed è della Presidenza del Co.Re.Ra.T. (Comitato regionale sulla telecomunicazione), che ha un compito importante...



GHIGLIA Agostino

Si chiama Co.Re.Co.In., non sai neanche come si chiama.



SAITTA Antonino

Chiedo scusa. Questo organismo è presieduto dal Capogruppo di Alleanza Nazionale al Comune di Torino. L'abbiamo posto diverse volte, perch abbiamo ritenuto che soprattutto in momenti delicati dal punto di vista televisivo...



GHIGLIA Agostino

Capirai, c'è un Ministro candidato...



SAITTA Antonino

...dal punto di vista televisivo non può essere garante e non pu essere un elemento al quale possono ricorrere i Partiti per garantire quella parità di condizioni. E' questo il motivo vero e proprio, colleghi: come fa a essere garante di un organismo il Capogruppo di Alleanza Nazionale? Le motivazioni sono queste e non avete avuto mai la forza né il coraggio di mandare a casa o di favorire una rotazione con un personaggio sicuramente molto al di sopra, almeno un po' al di sopra delle parti. Non l'avete fatto e la motivazione dell'opposizione del collega Ghiglia a una posizione dei Popolari deriva da questo! Questo è il motivo vero; che ha voluto mantenere quella posizione e lo sarà anche nella fase elettorale! A chi dovrò ricorrere se non viene mantenuta la par condicio? Al Capogruppo di Forza Italia al Comune di Torino? Il quale siamo sicuri che garantirà una parità di condizione? Ebbene, questo - Presidente del Consiglio, per carità, lei è totalmente assente, totalmente insensibile - l'elemento fondamentale! E capisco la motivazione! Immaginavo che si sarebbe arrivati a questo punto, così come immaginavo che Ghiglia avrebbe bloccato per questa motivazione questo fatto! Così come non ho mai accettato, non abbiamo mai accettato neppure i ricatti ai quali siamo stati sottoposti in qualche momento, con il suo consenso, Presidente della Giunta. Quando discutevamo del bilancio della sanità, ripetutamente l'abbiamo fatto, io non posso dimenticare, e lo dico all'ultimo momento (ma questo mi riserverò evidentemente di dirlo pubblicamente), non posso dimenticare che facendo rilievi al bilancio svolgendo il mio ruolo di opposizione, non posso dimenticare - dicevo - che un collega di Alleanza nazionale, insieme al Capogruppo di Alleanza nazionale, mettevano sotto il mio naso un giornale, un articolo de La Stampa, riferito a una questione giudiziaria per intimidire il ruolo dell'opposizione!



(Il Consigliere Ghiglia fa cenni di diniego)



SAITTA Antonino

Adesso vi spiego perché, vado avanti.



(Commenti dei Consiglieri Ghiglia e Griffini)



SAITTA Antonino

Vado avanti, vado avanti! Questo è il metodo di Alleanza nazionale! Per intimidire, l'ha fatto...



GHIGLIA Agostino

Fai il nome!



SAITTA Antonino

Griffini.



GRIFFINI Massimo

Sì, ma non te l'ho messo sotto il naso, l'ho tenuto qui sul mio banco.



PRESIDENTE

Consigliere Griffini, per cortesia, lasci svolgere l'intervento.



SAITTA Antonino

L'ha fatto Griffini, con il consenso del suo Capogruppo, e debbo dire anche con una certa, moderata, per la verità contenuta, soddisfazione da parte del Presidente della Giunta regionale, il quale ha visto questo giornale, gliel'ha fatto vedere il collega Griffini. E questa posizione come dire - garantista che una forza politica avrebbe dovuto assumere quale può essere una posizione garantista quella del leader di Forza Italia, ha utilizzato una vicenda giudiziaria dalla quale sono totalmente fuori - è noto - per esercitare una intimidazione nel momento in cui abbiamo fatto rilievi alla gestione della sanità! Questo è quello che è capitato; questo è quello che è capitato! Non è un fatto di poco conto. Non è un fatto di poco conto che sia stata esercitata questa forma di pressione psicologica nei confronti di un Consigliere di opposizione. Questi sono gli alleati con i quali avete avuto a che fare! Questo, Presidente, è quello che lei ha anche alimentato, perché in diverse occasioni lei si è dimostrato - oggi è libero di poter fare quelle dichiarazioni che fa, oggi è più libero ed è in condizioni di poterlo fare nei confronti di Alleanza nazionale - ma in diverse occasioni lei ha alimentato, non ha fermato una forma politica di intimidazione che è stata attuata da parte di Alleanza nazionale in quest'aula.
Questo è quello che intendo rilevare a conclusione di questa tornata esprimere questa amarezza, un'amarezza sicuramente forte. Se non ci sono stati momenti di confronto probabilmente serio ciò deriva da questa tensione artificiosa che si è voluto creare in quest'aula e da una incapacità a voler contenere le eruzioni, non politiche, perché la politica è un'altra cosa, le eruzioni - come dire - di forte insensibilità e di fastidio nei confronti del metodo democratico. Quante volte il collega Ghiglia ha detto: "tutte stupidate, qui perdete del tempo", questo è quello cui abbiamo assistito in questi anni! Ebbene, ha concluso la sua opera! Gli avete dato ragione. D'altronde lei, Presidente Ghigo, non avrebbe avuto la forza, questa sera ho visto che è stato silenzioso come in altri momenti non ha avuto la forza per contenere questa ultima eruzione del Consigliere Ghiglia.



(Il Presidente Deorsola invita il Consigliere Saitta, tramite segnale acustico a concludere l'intervento)



SAITTA Antonino

Accettando l'invito a concludere, debbo dire che in queste considerazioni non c'è animosità. Avevo la certezza, la convinzione che questo provvedimento non sarebbe passato. Ero convinto di questo, avevo la certezza. Ero convinto che il Presidente mentiva sapendo di mentire; ero convinto che anche Angeleri mentiva sapendo di mentire; ero convinto di tutto quello che è capitato, ma questa è una piccola parte, però qualifica cari amici, coi quali abbiamo passato 5 anni insieme, qualifica una modalità con cui sono stati tenuti i rapporti; qualifica un modo col quale si è cercato di far svolgere i lavori di questo Consiglio. Per cui io credo che a questo punto dell'attività io non credo che si possa mantenere nessun tipo di accordo, assolutamente. Il bilancio sarà esaminato; sarà discusso nelle parti che sarà necessario, dovrà essere visto, rivisitato; d'altronde lei sapeva, perché lei era garante, che quella modalità di affrontare il bilancio era un metodo che era il risultato di un accordo complessivo. Non l'avete voluto fare, per cui ne discuteremo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi permetterei, se l'intero Consiglio ritiene che questo potrebbe essere un modo solo parziale (me ne rendo conto per primo) di dare una chiusura all'altezza di quelli che per molti giorni sono stati i lavori di questo Consiglio - non sempre - di risintetizzare quello che è stato un accordo veloce, alto, anche etico, perché abbiamo lavorato per circa una quindicina di minuti solamente nell'interesse dell'Ente, né della politica né delle parti, di verificare se esistono le condizioni per rendere operativo quello che è stato un accordo che velocissimamente, all'interno di questo pomeriggio abbiamo raggiunto.
Evidentemente questo può solo essere fatto nell'interesse dell'Ente di quest'aula, di chi è seduto oggi e di chi siederà qui dal 18 aprile. Non credo che, nell'ambito del documento operativo più importante di questo Ente, si possano consentire forzature.
Se i colleghi lo consentono, riassumo molto velocemente quelle che sono state le conseguenze e i discorsi che a livello dei Capigruppo, tutti, in questo caso, senza nessuna eccezione, si sono operati nell'ipotizzare quanto adesso riassumerò.
Si è convenuto sull'esigenza di dare un documento definitivo, visto che non è possibile stendere l'esercizio provvisorio.
Si è convenuto di non aumentare in alcun modo la discrezionalità già oggi operante fino al 30 aprile da parte della Giunta in carica e che rimarrà per i prossimi giorni in carica finché la nuova non subentri. Da questo punto di vista, quello che si propone è l'approvazione del bilancio così come dalla I Commissione uscito, integrandolo con una serie di emendamenti che illustrerei uno ad uno, partendo da quello che riguarda i residui attivi e passivi che hanno tutti e solamente finalità tecniche per qualunque opposizione che venisse ne sarebbe immediatamente previsto un ritiro perché non ci deve essere forzatura, iscrivendo le nuove risorse di spesa corrente che oggi è possibile iscrivere e indirizzandole su due direzioni: quella del Consiglio, in modo che siano operanti le risorse che l'Ufficio di Presidenza a suo tempo chiese, e il resto ponendolo in un fondo spese obbligatorie, onde sia disponibile per le necessità che si presentassero nel corso di questa fase.
Questo è la base di quanto abbiamo convenuto e reso operativo durante il corso del pomeriggio. Se è consentito, passerei ad illustrare i singoli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Scusi, Presidente, se ho capito bene, l'Assessore Burzi ha ricordato l'ipotesi di lavoro fatta, confermandola in questa sede, salvo alcune ipotesi che comunque sono un'eventualità che lei ci espone.
Con quello che è successo stasera, e con i comportamenti del Presidente Deorsola, sento di dover ringraziare l'Assessore Burzi, perché almeno uno non ha qui smentito quello che aveva detto.
Chiedo cinque minuti di sospensione perché voglio incontrarmi con i Gruppi dell'opposizione.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 00,16 riprende alle ore 00,23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Preso atto dell'espressione con la quale l'Assessore Burzi ha ribadito l'impegno assunto a livello di Conferenza dei Capigruppo, e lo ha ripetuto in quest'aula, e considerato che questo, che dovrebbe essere un gesto normale, appare una condizione quasi straordinaria, preso atto del comportamento inaccettabile del Presidente del Consiglio, in quanto persona, prima di tutto, a cui è stato attribuito un compito elevato rispetto al quale lei, Presidente, stasera non è stato all'altezza. Le abbiamo offerto comprensione per la difficoltà in cui la metteva una parte della sua maggioranza. Lei ha rifiutato la nostra comprensione e si è avviato ad un comportamento che non ha precedenti e che speriamo non abbia ulteriori imitazioni nella vicenda del Consiglio Regionale.
Noi non vogliamo più essere presieduti da lei, Dottor Deorsola. Quello che lei ha compiuto stasera nei confronti di tutta la minoranza ci ha profondamente feriti, come uomini e donne del Piemonte, che sono abituati a pagare quando prendono un impegno, ma a non demordere se non per dei motivi che derivino dalla impossibilità materiale, costi quel che costi.
Vogliamo, pertanto, chiudere tutto stasera, compresa la discussione e le decisioni sul bilancio nei termini in cui abbiamo ipotizzato con l'Assessore Burzi.
Per questo motivo, essenzialmente per questo motivo, avremmo l'interesse politico di ritornarci sopra e di restarci a lungo. Non ne abbiamo più la condizione morale, noi vogliamo uscire da questa situazione.
Per tutti, parlerà il collega che è stato più ferito - se si può essere feriti di più - e quindi per tutte le opposizioni parlerà il Capogruppo dei Popolari, il collega Saitta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Perché rimanga a verbale, Presidente, comunico che anche il Gruppo Comunista non intende più volgere alcun intervento in questo Consiglio da lei presieduto e dal quale non ci riteniamo più rappresentati.
Pertanto, deleghiamo anche noi, per la dichiarazione di voto, il collega Saitta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Anche per quanto riguarda il Gruppo dei Democratici-l'Ulivo, sarà il Consigliere collega Saitta a intervenire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Mi associo anch'io alle dichiarazione svolte dai colleghi che mi hanno preceduto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Colleghi, nell'assumere la decisione di applicare questo metodo nell'esame del bilancio, abbiamo anche ritenuto utile - visto che è la seduta conclusiva, è l'ultimo bilancio - fare qualche consuntivo più completo dell'operato della Giunta di centrodestra, di questa maggioranza per quanto riguarda la gestione economica e finanziaria. Questo bilancio ci consente di fare una valutazione non contingente, bensì una valutazione più complessiva, a partire da quando si insediò la Giunta presieduta dal Presidente Ghigo.
Non facciamo questa valutazione complessiva riferendoci alle vicende politiche che si sono susseguite, che sono note - Ghigo uno, Ghigo due crisi, documenti dei centristi che chiedevano alcune cose, lasciamo da parte queste cose che ormai resteranno non nella storia, ma nella cronaca politica di questo Consiglio - ma facciamo una valutazione puramente economica di come questa Regione è stata gestita.
Siamo nelle condizioni per poterlo fare, e credo che questo bilancio il bilancio della Regione 2000, offrendoci un quadro anche sintetico, ci permette di fare un raffronto con i bilanci consuntivi approvati dallo stesso Consiglio, dalla stessa maggioranza, perché noi non li abbiamo approvati. Quindi ci riferiamo a documenti della Giunta Ghigo, a documenti della maggioranza Ghigo, non a documenti del centrosinistra, che possono essere magari parziali.
Facendo questo confronto, ci permette di capire se un impegno, che il Presidente Ghigo si era assunto nel '95, è stato mantenuto. Il Presidente Ghigo disse, nel '95, nel suo programma, e ripeté in giro per il Piemonte quando si insediò, insieme a Gallarini, allora era Assessore, ripeté e amplificò il contenuto di quel programma, dicendo ripetutamente che l'obiettivo della Giunta Ghigo era quello della riduzione delle spese correnti e la promozione di politiche in grado di contenere i costi di gestione e i finanziamenti attraverso i miglioramenti dell'efficienza operativa degli apparati. Disse il Presidente Ghigo, in sostanza: "Introdurrò nella Regione Piemonte la cultura di impresa" di cui si faceva garante.
Credo che questo consuntivo, partendo dal bilancio, ci permetta di dire: questo impegno, questa cultura di impresa è stata mantenuta o è stata disattesa? E' un ragionamento che non riguarda soltanto il Presidente Ghigo ma c'è una collegialità da parte della Giunta. Anzi, credo che si potrebbe parlare, come primo riferimento, all'azione svolta dall'Assessore Burzi e dal collega Gallarini.
L'obiettivo era: riduzione delle spese correnti, efficienza, cultura di impresa. Se facciamo il confronto fra le spese correnti dal 1995 ad oggi prendendo i dati del bilancio consuntivo 1995 approvato dalla maggioranza non faccio un ragionamento in termini di volumi complessivi ma di entità indicate nei bilanci - prendendo l'ultimo bilancio di previsione risulta una cosa molto semplice: le spese correnti della Regione Piemonte sono aumentate del 39,71%. Per essere più precisi, sono passate da 8.000 miliardi e 644 milioni a 12.000 miliardi. Le spese di investimento, invece sono diminuite del 59,34%, passano da 3.278 miliardi nel '95 a 1 miliardo e 332 milioni. Le spese di funzionamento della Regione, considerando anche le spese del personale, le spese di funzionamento, quelle che nei Comuni vengono chiamate correnti, cioè i telefoni, l'informatica, i convegni, le pubblicazioni, queste spese di funzionamento della Regione Piemonte sono aumentate del 53,20%. Certo, una parte è rappresentata dal costo del personale, ma il costo del personale non è cresciuto in quattro anni del 53,20%. L'indebitamento è aumentato del 65,77%, passando da 96 miliardi a 159 miliardi, Titolo III del consuntivo '95, previsione 2000.
L'indebitamento, quindi, è passato da 96 miliardi a 150 miliardi.
Quali sono le conseguenze? Aumentano le spese correnti del 39,71 aumentano le spese di gestione del 53,20%, diminuiscono le spese di investimento del 59,34%, aumenta l'indebitamento del 65,77%.
Sostanzialmente la grande operazione di ricondurre ad azienda la Regione ha comportato un maggiore indebitamento dell'ordine del 65,77%, per finanziare un aumento delle spese correnti e un aumento delle spese di gestione. Questa è la cultura di impresa.
Credo che chi abbia esperienza di impresa, quando un amministratore delegato presenta un simile risultato - aumento delle spese correnti indebitamento, diminuzione delle spese di investimento - suppongo che gli azionisti esprimano una sorta di sfiducia, non dico di licenziamento, ma qualcosa dovrebbero dire all'amministratore delegato. Mi riferisco al Presidente Ghigo, che riassume, evidentemente, tutta la Giunta, perch credo che ci sia una solidità attiva e passiva in sostanza, ma questo è il dato.
Analizzando i bilanci, compreso quest'ultimo, e utilizzando degli indici finanziari che normalmente vengono utilizzati per i bilanci pubblici, la situazione dimostra il disastro complessivo dal punto di vista economico. Abbiamo utilizzato, nel lavoro di verifica che abbiamo fatto, il confronto dell'aumento dei residui passivi - sappiamo tutti cosa sono - e un altro indice finanziario, ovvero la capacità di pagamento della Regione Piemonte, il grado di accertamento delle entrate e l'aumento degli stock attivi della Regione Piemonte. Qual è il risultato? Lo dico per i colleghi che forse sono stati disattenti in questi anni, perché probabilmente siamo stati presi più dal contingente, che è un ragionamento più sull'evoluzione della finanza regionale. Ne consegue che i residui passivi in questi anni siano aumentati del 76,97%. Erano già alti nel 1995, certamente ora in parte sono strutturali e derivano dal funzionamento dell'Ente, ma è evidente che se i residui passivi passano da 2.128 miliardi a 3.800 miliardi - qui ho il dato ultimo del consuntivo 1999 ma mi pare che nel 2000 siamo alla stessa previsione - è segno che questo Ente non ha funzionato. Ha impegnato i quattrini ma all'impegno è seguito poco. Sono aumentati del 76,97%, cioè sono aumentati di quasi 1.500 miliardi. Questo lo dico perché molto spesso la Giunta e il Presidente Ghigo in tante dichiarazioni televisive si lasciò andare in un giudizio dicendo sostanzialmente che non arrivano i finanziamenti dallo Stato, mancano le risorse, spendiamo le risorse.
Inoltre c'è un dato interessante su un altro indice importante dal punto di vista finanziario, la capacità di pagamento, cioè quello che segue alla capacità di impegno: la capacità di pagamento della Regione Piemonte in questi cinque anni si è ridotta del 7,5%. La Regione Piemonte, non soltanto ha residui, ma ha difficoltà a pagare. Abbiamo fatto qualche ragionamento più preciso cercando di capire quali sono i settori più critici dove la capacità di impegno e di pagamento è molto bassa. Da questa ricerca emerge un dato significativo: se prendiamo il primo in classifica tra i settori critici, l'urbanistica, risulta una capacità di impegno del 5%, cioè viene stanziato 100 e impegna soltanto 5. Citiamo un altro settore importante per il Piemonte, l'industria: la capacità di impegno di questa Regione è del 52,91%. Non si dica che mancano le risorse. In pratica, la Regione Piemonte ha impegnato soltanto il 52,91%. Di questo 52,91% la capacità di pagamento è stata del 18.57%, cioè riesce ad impegnare poco più della metà e di questo poco più della metà riesce a pagare soltanto il 18,57%. Questa è la cultura d'azienda della Regione Piemonte.
La situazione è peggiorata enormemente rispetto al 1995. Se si analizzasse il grado di accertamento delle entrate, si scoprirebbe che si è ridotto del 14%. Anche questo è un dato significativo che pare diventare strutturale. Quando questo dato cresce negli anni, dimostra che questa Regione non solo ha difficoltà a impegnare e a pagare, ma ha anche difficoltà ad accertare le risorse, un indice anche questo di un fallimento sul piano economico e finanziario. Non parliamo dei residui attivi, che sono aumentati del 104,21%, una cifra enorme. In termini assoluti, i residui attivi della Regione Piemonte sono passati da 1.222 miliardi a 2.497 miliardi. Questo è il motivo per cui da parecchi mesi la Regione Piemonte non riesce a far pagamenti per difficoltà di cassa, nel senso che è mancata la capacità, d'altronde sollecitata ripetutamente dall'Assessore Burzi e dagli uffici verso i direttori, di accelerare le procedure per ridurre i residui attivi, in modo da non avere problemi di cassa.
Questa Regione Piemonte per quattro mesi non ha fatto pagamenti. Mi pare che in questo momento si stia facendo fronte ai mandati di pagamento relativi al mese di ottobre o novembre. Ad ogni modo, abbiamo avuto dei momenti in cui la Regione non è stata in grado di fare i pagamenti, proprio perché lo stock dei residui attivi è aumentato del 104,21%. Questo credo che sia doveroso doverlo rilevare. Sono tutti indici finanziari che dimostrano come anche la cosiddetta riorganizzazione, la tanto sbandierata riorganizzazione che avrebbe dovuto garantire responsabilizzazione e consentire un cambiamento, in realtà questi dati dimostrano che la Regione è molto più appesantita rispetto al passato. Non sono aumentati i dipendenti ma l'organizzazione non ha funzionato, perché se non si riesce a pagare, nonostante i 70 miliardi di informatica - vi dico poi del bilancio a cui si fa riferimento, perché per capire quali sono i pagamenti o per capire alcuni passaggi bisogna fare un'indagine cartacea, perché lo strumento informatico viene soltanto utilizzato per alcune procedure - vuol dire che questa Regione Piemonte ha subìto un grandissimo danno. In sostanza, se noi mettiamo assieme i residui passivi, che sono aumentati, e aggiungiamo il disavanzo della sanità - possiamo parlare di 2.500 miliardi della Giunta o dei 3.500 miliardi che noi abbiamo indicato come centrosinistra - ne consegue che la Regione Piemonte in questi anni ha avuto questa grande capacità di drenare dal sistema economico piemontese circa 5.000 miliardi, nel senso che per la sanità ha avuto un debito di 2.500 miliardi, 3.500 considerando i residui passivi, cioè risorse che sono state drenate e non immesse nel sistema economico produttivo.
E' un dato significativo per chi doveva diventare il "campione del liberismo" in questa Regione, per chi doveva introdurre la cultura di impresa, per chi doveva organizzare il personale in modo diverso. Collega Gallarini, ricordo il giro per il Piemonte dove avete mostrato le grandi aspettative della legge 51: quali sono stati i risultati? Questa valutazione va fatta. Lo dico perché credo che i consuntivi, anche sotto questo aspetto, siano estremamente importanti. In più, credo che debba essere rilevato, proprio perché parliamo del bilancio di previsione, che in questi anni è mancata assolutamente una capacità di previsione delle entrate e delle spese. Se qualcuno di voi ha avuto il tempo e la voglia di mettere assieme i bilanci pluriennali di previsione e i rendiconti di previsione finali, giunge a una sola conclusione: perché abbiamo votato i bilanci? Aveva proprio senso fare i bilanci? E' mancato un minimo di programmazione. Vogliamo partire dal '95? Nel 1995 le previsioni della giunta sulle entrate erano di 9.500 miliardi, il consuntivo è risultato di 10.716. 1996: previsioni 8.756 miliardi, consuntivo 11.400 miliardi. Non parliamo di centinaia di milioni o di qualche miliardo, parliamo di migliaia di miliardi. 1997: previsione nel '95 sul triennale 8.600 miliardi, nel bilancio all'anno dopo 8.800 miliardi, mentre nell'anno successivo 11.201 miliardi (parliamo sempre di previsioni). Arriviamo all'ultimo anno, al '99, con una previsione di 8.643 miliardi nel bilancio '97 e nel rendiconto finale del 1999 14.400 miliardi. Perché abbiamo fatto i bilanci? Credo che l'abilità di un'amministrazione si misura anche nella capacità di saper fare delle previsioni esatte e non nel fare i bilanci come è capitato, come un qualcosa che bisogna fare per pura necessità, che poi si modificano strada facendo con variazioni e note aggiuntive, tutte le modalità che conosciamo, che hanno portato, alla fine, a dei bilanci consuntivi che sono una cosa totalmente diversa rispetto alle previsioni e che ha consentito, in certi momenti, probabilmente di non indicare tutte le entrate, perché questo lo dimostra, per avere un sorta di serbatoio che è stato utilizzato strada facendo per finanziare tante spese non programmate.
Quando le spese non sono programmate, molto spesso rispondono più a logiche individualistiche - qualcuno direbbe di clientela - o comunque a logiche di tipo particolare, sicuramente non finalizzate a un obiettivo complessivo della comunità piemontese.
Questo è il quadro che emerge, un quadro abbastanza deludente. Questo è il bagaglio con cui questa Giunta e il suo Presidente Ghigo si presentano.
Non si presenta con Venaria, non si presenta con le montagne. Si presenta dal punto di vista economico, con questo risultato scritto non dal centrosinistra, ma scritto dai bilanci consuntivi che sono stati approvati della Giunta di centrodestra. Questo è il risultato. Per carità, la programmazione non ha mai detto che è una cosa che non esiste. D'altronde è stato anche scritto. In altri tempi, in tempi antichi - più passa il tempo e più divento nostalgico del passato, ma credo che molti di noi, anche i più critici, abbiano un po' di nostalgia - in altri tempi, dicevo, i Presidenti avrebbero detto all'Assessore: "Hai sbagliato le previsioni".
No, pare che questo non sia più un demerito, diventi un elemento per assumere maggiori meriti sul futuro.
In altri tempi, forse, nel momento in cui il Presidente Ghigo notava che l'Assessore D'Ambrosio era inadeguato per le deleghe a lui assegnate avrebbe detto: "Assessore, lascia". No, il Presidente Ghigo lo dice adesso dice: "Bravo Assessore D'Ambrosio, sei molto bravo, però la prossima volta non avrai più queste deleghe". Il Presidente Ghigo si è reso conto nel tempo, non immediatamente, dei rilievi che, come opposizione, abbiamo posto in ordine al bilancio. Se n'è reso conto a tempo scaduto, quando non ha potuto far più nulla, anche perché il Presidente Ghigo era sotto ricatto del Capogruppo di Alleanza Nazionale, Consigliere Ghiglia.
La questione della sanità non è un elemento indifferente.
E' evidente che sono stati compiuti degli atti, o sono stati omessi degli atti, per non far emergere il disavanzo della sanità. Non parlo di "buco", perché discuteremo del disavanzo della sanità. Non è stato fatto nulla. Si è preferito rinviare questo problema alla fine. Si è preferito non far un ragionamento serio, in modo da impegnare risorse disponibili in questi anni per risanare la sanità. L'Assessore Burzi è stato molto bravo perché l'ha portato totalmente alla fine, e questa sera si dice: "La sanità è un problema che esiste". Facciamo il mutuo nel 2001, poi nel 2002 disavanzo del 1997, 1998, 1999. Assessore D'Ambrosio, prendendo in considerazione le vostre stime, che giudichiamo inadeguate, se dovessi leggere quello che lei ha detto e immediatamente smentito sui disavanzi della sanità, farei ridere tutti.



SAITTA Antonino

D'AMBROSIO, Assessore alla sanità (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Guardi cos'è successo anche nelle altre Regioni!



SAITTA Antonino

Lo so perfettamente, Assessore.
Il fatto è che, a conclusione di questa tornata amministrativa, il Presidente Ghigo e la sua squadra lasciano questa eredità alla Regione Piemonte. Lasciano in eredità alla Giunta che si insedierà, qualunque essa sia, un disavanzo di 2.500 miliardi.
Noi abbiamo motivo di ritenere che continuate a sbagliare, non per nulla le nostre previsioni sono sempre state abbastanza precise. Il disavanzo è di 3.500 miliardi. Ma anche tenendo conto dello studio incompleto che il Gruppo preparò nel mese di settembre - si arrivò alla conclusione che il disavanzo 1999 era di circa 1.100 miliardi - le cause non sono stato rimosse, questo è il problema, a meno che vogliate farci credere che "il patto di buon governo" sia stato un'occasione per rimuovere le cause.
Le cause non le avete rimosse. Continuate a dire che il patto del buon governo avrebbe sistemato le cose. Sapete qual è la situazione? Che dal primo di gennaio la Regione Piemonte ha un disavanzo di quattro miliardi al giorno. Questo è il risultato della divisione di 1.200 miliardi, dati dalla Giunta, diviso fra 365 giorni: quattro miliardi al giorno. Non è stata rimossa la causa. Sappiamo perfettamente, perché facciamo anche parte di una coalizione che sostiene questo Governo, dei problemi delle altre Regioni e sappiamo certamente che c'è un problema di rivalutazione delle quote capitarie. Questo non giustifica il fatto che la Giunta regionale non abbia saputo e voluto - a questo punto credo non abbia voluto - governare questo problema quando si presentò, perché non l'ha governato.
Faccio notare che l'Assessore D'Ambrosio e il Presidente Ghigo rilevarono nel 1998 che il disavanzo era di 150 o 200 miliardi. Nel 1999 l'accoppiata Ghigo-D'Ambrosio sostenne che il disavanzo era di 500 o 600 miliardi, questi erano i dati, per poi scoprire qualche mese dopo (studio Semanti mi pare che si chiami, e forse altre strutture) che il disavanzo era diverso.
Non l'avete governato, non l'avete saputo governare, non vi era noto.
E' questa la cultura di impresa? In ogni caso, resta il fatto che questo disavanzo c'è.
Cosa hanno fatto le altre Regioni, Assessore D'Ambrosio? Viviamo in questa Italia, lo sappiamo. Hanno tutte problemi dialettici nei confronti del Governo, e tutte attendono interventi da parte dello Stato.
Ma nel momento in cui si presentò il disavanzo, hanno avuto il buonsenso - non occorre essere né eccezionali e neppure dei manager, figura sconosciuta in questa Giunta di capire le motivazioni e cercare di governare, aprendo sicuramente una rivendicazione nei confronti del Governo per ripianare la parte derivante da una sottovalutazione della quota capitaria. Qui l'unica cosa che è stata fatta, è stato, nel mese di novembre 1999, il patto di buon governo della sanità piemontese, per ridurre dell'1% le spese dell'intero anno. In seguito è stato assunto qualche ulteriore provvedimento, sicuramente tante deliberazioni e tanti incarichi professionali. Il fatto è che il disavanzo non è noto.
L'Assessore sa che ai primi di gennaio chiesi il risultato definitivo dello studio sul disavanzo. La risposta fu che non esiste. Aspetteremo, come aspetterà la prossima Giunta, di scoprire qual è la sorpresa del disavanzo della sanità e vedrà Assessore - spero di spagliarmi perché mi auguro che vinca la Giunta di centrosinistra - che la nuova Giunta regionale dovrà attuare un'opera di risanamento, che stimiamo di circa 2.000 miliardi, e trovare risorse proprie.
Non si dica, come ha fatto l'Assessore Burzi, che la situazione finanziaria della Regione Piemonte è sana. Un mutuo di 2.000 miliardi tenendo conto dei 1.500 o 1.600 miliardi che lo Stato darà, comporterà una quota di ammortamento pari a 200 miliardi.
Questa incapacità di governare e di far emergere il disavanzo nel momento utile per poterlo sanare, che cosa porterà? Porterà un disavanzo comprensivo di interessi che occorrerà pagare per restituire le rate di ammortamento dei mutui che si intendono accendere.
Non posso fare a meno di rilevare - questo è un dato sicuramente caratterizzante di questa Giunta regionale - le spese di gestione e di funzionamento: com'è giustificabile il fatto che si passi da 870 milioni del 1985 a 2 miliardi e 123 milioni di spese per convegni? Certo, questa è stata la vera attività, fare tanti convegni. Infatti oggi abbiamo persino ricevuto una cartella da parte del Presidente per distribuire le giacenze di magazzino, in sostanza, di alcuni convegni, molto spesso inutili.



PRESIDENTE

Anche su questo, mi permetta di non condividere la sua interpretazione.



SAITTA Antonino

Va bene, è la serata in cui non ci capiamo.
Vogliamo fare un altro ragionamento sulle sedi? E' un argomento di attualità. Abbiamo recentemente scoperto che abbiamo affittato alla CRT la sala del Centro Congressi, attraverso una delibera di Giunta. Oggi la Regione disporrà in Corso Stati Uniti per fare esposizioni, ho letto sul comunicato, per la formazione del personale.
Cosa emerge dal confronto tra il consuntivo '95 e la previsione 2000 per quanto riguarda le sedi e le loro sistemazioni? Risulta che la Regione Piemonte spendeva 46 miliardi nel 1995 e nella previsione del 2000 spenderà, per le sedi acquisite o affittate, 58 miliardi. Da 46 miliardi si passa, dunque, a 58 miliardi.
Cos'è capitato in questi anni? Cosa fa di più la Regione Piemonte rispetto al 1995? Dove sono aumentate le sue competenze? A me pare che sia il processo contrario, che si tratti, piuttosto, di un trasferimento di competenze dalla Regione agli enti locali. Nonostante questa prospettiva - il trasferimento di funzioni agli enti locali - che avrebbe dovuto interessare tutta la Giunta e tutto il Consiglio, ricordo che l'Assessore Vaglio ci disse che il 20-50% del personale sarebbe stato trasferito con l'applicazione della Bassanini. Nonostante questa prospettiva, ci siamo impegnati ancora di più per le sedi e le loro sistemazioni. Ancora recentemente abbiamo affittato dei locali. Questo è un ragionamento corretto dal punto di vista economico.
Vogliamo parlare di altre spese, per esempio dell'informatica? 25 miliardi, consuntivo 1995; previsioni 2000: 73 miliardi.
Sfido chiunque debba fare una ricerca di una pratica di qualche elemento, a capire cosa sia cambiato rispetto al 1995. Probabilmente abbiamo più carte per fare il bilancio. Ma cos'è cambiato? Cosa è migliorato in termini di funzionamento? Forse l'informatica introdotta nonostante 50 miliardi in più (non parlo dello stock, parlo del riferimento 1995-2000)? Non è cambiato nulla. Cos'è stata l'informatica in questi anni? 73 miliardi, previsione 2000.
Vogliamo parlare anche della formazione del personale, del costo complessivo derivante da questa modalità che avrebbe dovuto stravolgere questa Regione Piemonte? Vogliamo parlare dei Direttori regionali, delle funzioni connesse e della distribuzione delle stesse? Quante determine vendono assunte rispetto alle deliberazioni di una volta? Questo è il quadro della situazione. Potrei continuare ancora, ma mi fermo qui. Credo di aver espresso, in termini abbastanza sintetici, un giudizio sui consuntivi approvati dalla Giunta di questi anni.
Concludo con un'altra constatazione che permette di evitare che questo ragionamento sulla Regione Piemonte sia totalmente staccato dal resto d'Italia. Si potrebbero fare vari confronti - e ne abbiamo fatti tanti per cercare di capire, ad esempio, se questo rapporto che esiste tra dirigenti e dipendenti in Piemonte sia diffuso anche nelle altre Regioni se il rapporto è di uno a dieci, siamo sulla media di altre Regioni.
Sicuramente il Presidente Ghigo saprà qual è la risposta a questo tema.
In termini di rapporto, utilizzando alcuni dati, siamo all'incirca come tante Regioni meridionali. Io sono meridionale e non voglio, con questo dare un giudizio. Ma quando vogliamo fare i liberisti, e parliamo di riorganizzazione, ci poniamo anche un problema di tradimento della pubblica amministrazione. Gli indici di questo rapporto non sono uguali a quelli di tutte le Regioni meridionali, ma solo di alcune, che sicuramente non abbiamo mai seguito come esempio. Possiamo fare probabilmente qualche ragionamento più preciso con Regioni che hanno un bilancio delle stesse dimensioni. Si poteva fare con la Toscana, con la Lombardia, ma si sarebbe detto: "No, la Lombardia è una cosa diversa, le dimensioni sono diverse".
C'è un dato che lascio come ultima considerazione ai colleghi: il bilancio della Toscana è delle stesse dimensioni quantitative del Piemonte.
Ci sono ovviamente delle differenze, ma la dimensione quantitativa, come spese correnti e di investimento, è all'incirca uguale. Non so quale Regione sia meglio amministrata, non lo so e non voglio certamente fare l'elogio alla Toscana. Posso soltanto constatare che se facciamo un raffronto dei residui passivi della Regione Toscana (bilancio delle stesse dimensioni) con quelli del Piemonte, emerge un dato strabiliante: i residui passivi della Toscana erano 1.455 miliardi (ho il bilancio del '98, e poi l'aggiornamento del '99), mentre nella Regione Piemonte raggiungono i 2.674 miliardi.
Potete raccontarlo agli sprovveduti che questo è un dato strutturale perché si poteva governare. I residui passivi di questa Regione sono i più alti delle Regioni del Nord. Ma anche il dato del consuntivo '99 è all'incirca uguale. Continuiamo ad avere un gap enorme che dimostra che questa Regione si è rilevata totalmente incapace a governare e a far funzionare i processi nuovi. Cari colleghi, questo è un quadro deludente di questi anni. Certo le vicende del nostro bilancio sono state complesse.
Quello che risulta evidente, da questa complessità, è una gestione basata completamente sul contingente. L'Assessore Burzi ha detto che non è Assessore alla programmazione. Scusi, ma non ce ne frega proprio nulla della programmazione! Perché, come dire, mancasse solo la programmazione con questo risultato non solo non dovrebbe fare più l'Assessore al bilancio, ma non dovrebbe neppure fare l'Assessore ad altre cose in sostanza. Lei si porta dietro questo curriculum che emerge dai bilanci consuntivi. Per la verità non solo lei, anche il Presidente Ghigo si presenta a conclusione del suo lavoro col medesimo curriculum. E' un curriculum sicuramente pesante, che certamente potrà essere nascosto e occultato ricorrendo, come succede oggi in politica, a molti slogan efficaci. Tuttavia il risultato è questo, e con i nostri pochissimi mezzi tenteremo di dire a questa Regione Piemonte che sulla base di questi bilanci, e sulla base del bilancio di previsione 2000, il Presidente Ghigo e la sua Giunta liberista non potranno certamente presentarsi come un elemento di novità, perché diremo che non è vero, che mentono. Questa Giunta si porta addosso questo risultato che emerge chiaramente dal bilancio di previsione 2000.
Potremmo discutere a lungo, ma il giudizio complessivo è che questo bilancio è totalmente in linea con quello che è capitato in questi anni.
Potremmo dilungarci ulteriormente, ma credo che le nostre parole sarebbero vane, come lo sono state in questi anni. C'è stata, forse, in alcuni momenti, l'illusione che la minoranza in qualche maniera, con qualche esperienza in più, avrebbe potuto consentire una sorta di ravvedimento per ciò che capitava, e avremmo forse immaginato che qualcuno, soprattutto il Presidente Ghigo, con qualche sollecitazione, si fosse dedicato più a esaminare questi problemi, la gestione complessiva, il Governo.
Questo purtroppo non è avvenuto. La nostra conclusione, pertanto, è un giudizio negativo su questo bilancio, non perché non lo vogliamo discutere negli anni scorsi l'abbiamo fatto. A che cosa è servito - mi rivolgo ai colleghi del centrosinistra - far emettere delle risorse in più per il lavoro, per la formazione professionale, se poi non sono state spese? Non è servito a niente, abbiamo fatto un lavoro inutile, perché l'insensibilità e l'incapacità risulta evidente. Potremmo ancora discutere di questo fatto potremmo tentare ancora con emendamenti, ma è una liturgia inutile, che in alcuni momenti ha assunto atteggiamenti non sempre condivisibili. Non vogliamo ripercorrere una liturgia che abbiamo già tutti quanti celebrato.
Daremo un voto negativo su questo bilancio con queste motivazioni, che non mi pare siano motivazioni astiose o faziose, ma sono piuttosto il risultato dei consuntivi approvati da questa Giunta. Tenteremo di spiegarlo nelle prossime settimane, dicendo: "Non arrendetevi", a fare cosa, per non so. Il consuntivo è questo, non arrendetevi. Spiegheremo altresì che questo è il curriculum dei bilanci consuntivi. Per evitare ancora lungaggini in questa discussione, e soprattutto per evitare di trovarci ancora una volta, con una Presidenza come quella registrata questa sera siamo indotti, cari colleghi, a chiudere in fretta questa vicenda. Non vogliamo più avere a che fare con questo Presidente, perché non ha garantito la correttezza poco fa. Sugli altri possiamo dare un giudizio politico, ma per quanto riguarda questa Presidenza vogliamo chiudere questo capitolo e non vogliamo più assolutamente ritrovarci con lei, Presidente.
Lei ha fatto uno strappo enorme, che ci addolora tantissimo. Non c'è un risentimento di carattere personale, c'era piuttosto un patto complessivo che lei non ha mantenuto. Questo non riguarda il bilancio, ma nel momento in cui facciamo questa dichiarazione sul bilancio, a nome degli altri colleghi ho voluto esprimere il mio parere, perché sono fatti che restano nei rapporti non soltanto politici ma anche personali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Non replicherò, evidentemente, alla maggior parte dei contenuti peraltro numerosi, del Presidente Saitta, credo non sia né l'ora né la sede.
Mi permetto solo di correggere, se il termine è troppo forte, un piccolo errore (ce ne sono altri che a mio avviso sono più soggettivi questo invece è il più serio), perché descrive la differenza tra le entrate dei bilanci preventivi e consuntivi, e vorrà il Presidente Saitta verificare, nell'ambito del lavoro non semplice che ha comportato la formalizzazione degli indici, oggetto di buona parte del suo intervento iniziale, che dipendono solamente da fondi statali, e non dalle entrate libere della Regione. Quindi, volendo valutare la capacità di una struttura, qualunque essa sia, stimare le entrate in termini di bilancio preventivo e poi consuntivo, dovrebbe farlo, credo, sulle voci che sono iscrivibili. Può darsi che anche lì vengano fuori degli indici di non particolare efficienza, anche se per lo meno negli ultimi due o tre anni credo di conoscerli bene, ma la differenza macro che ha evidenziato il Presidente Saitta dipende dal fatto che rispetto ai bilanci preventivi nel corso dell'anno emergono, per leggi nazionali, fondi nuovi iscrivibili nei bilanci preventivi che non sono iscrivibili neanche in via ipotetica tantomeno in via prudenziale, nei bilanci preventivi. Questo credo che lo potrà facilmente verificare, senza nulla togliere alla legittimità delle tesi sostenute.
Mi limito a due sole considerazioni, una delle quali era già emersa in aula, parlando di sanità, argomento sul quale non ritorno. Siamo una delle non tantissime Regioni i cui bilanci sono valutati da strutture idonee a leggi che si pensò di utilizzare in maniera più ampia rispetto di quello che poi è stato fatto in realtà: il B.O.R., come sistema di finanziamento la struttura che noi utilizziamo, l'I.P.C.A. che è una delle grandi strutture di matrice anglosassone, idonee a valutare in rete la valutazione dei bilanci degli Enti in genere, compresi quelli pubblici.
Ricordo che Miglietti mi disse: "Questa è l'ultima volta", ma, ahimè Miglietti, così non è stato, perché anche nell'ultima fase, non credo che questa sera ci siano voti da prendere. Non c'è nemmeno la stampa, non c'è mai. Abbiamo anche difficoltà a comunicare verso l'esterno, che credo mi esima dal contestare alcuni aspetti più politici. Comunque anche quest'anno la rassicurazione, certamente mia, ma spero di tutti, è che Nicca ha confermato la valutazione eccellente nel bilancio di questo Ente confermandolo in "AA+" che ricordo, è identico a quello del Governo italiano.
In secondo luogo, devo dire che presto andremo all'assemblea degli azionisti, dove certamente, se fossi seduto all'opposizione, sarei molto contento non esistessero tali significativi sprechi di spesa corrente problemi di residui attivi e passivi facilmente risolubili, tali sperequazioni, perché sarebbe una "passeggiata" qualora uno dovesse subentrare a governare. Non lo auguro, ma è possibile. Se invece, per quanto è augurabile, governerà la maggioranza che oggi governa, non necessariamente le stesse persone, sicuramente ci saranno delle alternanze delle modifiche, come in tutte le strutture assembleari. Credo che coloro che si occuperanno di questo bilancio e del problema sanità ripercorreranno esattamente i passi che noi abbiamo indicato. Quindi, fra pochi mesi vedremo, e non sarà così difficile, Alzheimer o meno permettendo, ricordarci delle cose dette.
In termini di palese eventuale inefficienza, mi permetto anch'io in una piccola polemica: vivo in una città, Torino, dove l'Amministrazione che ci è vicina - non la frequento molto direttamente in Comune, quindi non faccio altro che leggere i giornali - e so, per notizia diretta, quanto i giornali siano molto lontani dal vero, però mi permetto di dire che un grandissimo esempio di efficienza nei conti e nei modi non vedo. Mi sembra che lì i premi a chi inefficiente è manifestamente da otto anni siano già stati dati. Vedremo anche lì se i premi che sono stati dati dal Governo e dall'attuale maggioranza che governa in Comune, l'Assemblea degli azionisti riconoscerà come validi, e vedremo le Olimpiadi, che tanta efficienza stanno premiando, quanti cerchi troveranno nella loro effettiva capacità di essere disegnati e riprodotti in questo territori. Ma anche questo lo vedremo nei prossimi giorni.
Concludendo questo aspetto, perché, ripeto, non ci sono voti da prendere né voti da dare almeno qui, passerei a concludere in senso operativo quello che invece credo che sia non soltanto un atto dovuto ma un buon esempio, almeno in senso tecnico, di interlocuzione tra parti di minoranza e parti di maggioranza, nell'interesse essenziale dell'Ente perché anche qui mi pare che quanto stiamo per fare non abbia più molto di politica, ma servirà a dare, a chiunque governerà dal primo maggio, uno strumento operativo, poi migliorabile in sensi diversi, dalla maggioranza politica che ne emergerà.
Se consentite, passerei ad illustrare emendamento per emendamento, in modo da fare un'ulteriore verifica.
Il primo che è in corso di distribuzione è il più semplice Se consentite li illustro oralmente, altrimenti attendo la distribuzione della relativa documentazione.



PRESIDENTE

Risulta già distribuita.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il primo emendamento è relativo ai capitoli delle entrate e delle uscite.
Cosa prevede questo emendamento? Iscrive nelle entrate, come credo sia corretto, i 22 miliardi che ho citato prima, dati dalla somma di 15 miliardi derivanti da royalty degli idrocarburi e di 7 miliardi, che è una prima significativa tranche recuperata dai fondi F.I.P., per una cifra complessiva di +22 miliardi (15 miliardi sul cap. 115 e 7 miliardi e 300 milioni sul cap. 2375).
I tre capitoli successivi sono la quadratura di queste entrate, con un commento: togliamo 6 miliardi e 100 milioni dal capitolo esistente delle 'Spese per tenuta degli Albi', perché non servono alla funzionalità di questa iscrizione. Aggiungiamo 10 miliardi come obbligo per la gestione di una vertenza che tutte le Regioni hanno nei riguardi dell'I.N.A.I.L. e dell'I.N.P.S. di contributi di cui è stato contestato, da parte degli enti il non versamento delle Regioni, che hanno già visto il bilancio scorso caricato di 5 miliardi e qui paghiamo 10 miliardi dei residui che dobbiamo pagare. Il rimanente lo carichiamo integralmente nel Fondo Riserva Spese Obbligatorie, a garanzia che non ci sia ulteriore elemento di discrezionalità nell'ambito del documento che andremo a votare.
Premetto, ovviamente, che la variazione di bilancio che ho presentato prima dell'introduzione è, nel suo complesso, conseguentemente ritirata.
Questo è il primo emendamento.
Non so se i colleghi intendono, come a mio avviso sarebbe più utile votare emendamento per emendamento, scartando quelli che non trovassero la condivisione politica. Può essere una modalità, a mio parere la più operativa, quella di votare emendamento per emendamento. Così, qualora trovassimo su un singolo emendamento qualche scoglio, come ho poc'anzi detto, automaticamente lo considererei ritirato.



PRESIDENTE

Solo per comprensione, tutti e due i documenti sono ritirati?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Considero ritirata la prima parte.
Questa seconda parte sarà oggetto di un emendamento specifico.
Quindi questo emendamento agisce sulle entrate e le uscite del disegno di legge n. 628, che è il documento all'esame del Consiglio.
Questo è un emendamento a questi capitoli in entrata e in uscita del disegno di legge n. 628, che è il bilancio di previsione del 2000, che è quello rilasciato dalla prima Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Vorrei soltanto una spiegazione, si tratta di una cosa banale: quali erano, nel bilancio di previsione del 1999, i rimborsi e i recuperi su contributi erogati dal F.I.P., art. 17, comma quarto, della legge 18 ottobre 1994, n. 43?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Erano di un miliardo e mezzo nell'anno precedente.



MIGLIETTI Franco

Nell'anno precedente un miliardo e mezzo, e 7 miliardi e 346 milioni quest'anno.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'analoga voce per l'esercizio precedente a questo, lo stesso cap.
2375, a memoria, credo che sia stato di circa un miliardo e mezzo, l'entità di quanto stiamo iscrivendo come entrata.
La cifra è crescente, perché è stata crescente la partenza dell'utilizzo del F.I.P. e quindi crescenti sono i rimborsi.
Siamo peraltro a conoscenza di una difficoltà da parte degli enti locali, soprattutto di quelli minori, nel ritornarci, nei tempi, quanto da noi erogato. C'è stata, in una delle sessioni di bilancio, se non l'ultima la penultima, un'ipotesi di slittamento che abbiamo deliberato, di slittamento da cinque a dieci anni di ciò che era stato erogato, di questi fondi rotazionali. In ogni caso, cominciano a ritornare le rate dei primi investimenti, fondi erogati e collaudati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Avrei ancora una domanda da porre all'Assessore.
Una parte del Fondo F.I.P. era già stata utilizzata per le spese disponibili nel monte della disponibilità di assegnazione ai capitoli.
Quanto andrà a residuo del F.I.P. di previsione del 1999?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non so se ho compreso bene la domanda, ma provo a rispondere.
Nel corso del novembre 1999 abbiamo modificato gli stanziamenti iniziali sul F.I.P. in più modi nel corso delle stesse sedute, portandoli in parte a finanziare la manovra del 504 della variazione, e in parte, per una quota del F.I.P. che non eravamo più in grado di spendere, le abbiamo fatte convergere slittando sul 2000 e in parte sul patto per lo sviluppo che è stata una delle modalità anche di natura politica per la chiusura.
Di quanto è stato originariamente previsto nel 1999 a più titoli, sotto la voce F.I.P. - tranne alcune componenti che abbiamo inserito nel patto per lo sviluppo e che hanno trovato una loro operatività di impegno e credo in parte di liquidazione - ricordo certamente alcune attività di formazione e alcune attività a supporto, se non ricordo male, della provincia di Novara (o forse ricordo male, è già quest'anno). Credo che tutto il resto sia andato non impegnato, se non per i residui degli anni precedenti.
Quindi, nel corso del 1999, abbiamo impegnato e probabilmente liquidato residui di gestione F.I.P. dell'anno precedente, essenzialmente dell'area dell'edilizia, credo dei residui '98 e forse ancora '97, a memoria, di 37 miliardi. Per quanto stanziato nel corso del '99, la ritardata approvazione delle schede F.I.P. che ne erano il supporto, credo che non abbia consentito l'uscita, in senso di impegno, di nulla di quanto originariamente stanziato dal F.I.P., tanto è vero che l'abbiamo riproposto integralmente sul 2000, a questo punto a schede F.I.P. già approvate e con le procedure dell'area trasporti, dell'area edilizia, dell'area turismo delle aree competenti che le singole Commissioni hanno verificato come schede.



PRESIDENTE

ART. 1 1.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi: "gli elenchi di cui all'art. 1 sono integrati con le seguenti variazioni: cap. 115 'Gettito derivante dall'applicazione di aliquote sulla produzione della coltivazione di idrocarburi (art. 20 del d.lgs. n. 625 del 25/11/96)' competenza 15.000.000.000 cassa 15.000.000.000 residui 0 cap. 2375 'Rimborsi e recuperi su contributi erogati dal F.I.P. (art. 17 comma 4 della l.r. 18 ottobre 1994, n. 43)' competenza 7.346.958.770 cassa 7.346.958.770 residui 0+".
Pongo in votazione l'emendamento testé illustrato dall'Assessore Burzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: "gli elenchi di cui all'art. 1 sono integrati con le seguenti variazioni: cap. 14470 'Spese per la tenuta degli albi provinciali delle imprese artigiane e per il funzionamento delle Commissioni provinciali e regionali per l'artigianato (l.r. 6 luglio 1987, n. 38)' competenza 6.100.000.000 cassa 6.100.000.000 residui 0 cap. 14513 di nuova istituzione 'Agevolazioni contributive per gli apprendisti artigiani, comprensivo delle quote pregresse (art. 48, comma 9 tab. b) della legge 449/97)' competenza 10.080.000.000 cassa 10.080.000.000 residui 0 cap. 15959 'Fondo di riserva per le spese obbligatorie (l.r. 55/81)' competenza +18.366.958.770 cassa +18.366.958.770 residui + 0".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli e 14 contrari.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 7.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: "l'elenco delle spese obbligatorie e d'ordine di cui all'art. 7 del disegno di legge 628 è integrato dai capitoli 10010 e 20910".
La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Questo emendamento integra l'elenco già presente sul documento che stiamo votando relativo alle spese obbligatorie, aggiungendo due capitoli il 10010, che è uno dei capitoli del Consiglio per addivenire alle esigenze di aver accesso, nell'ambito a tutte le spese obbligatorie, a tutti i capitoli del funzionamento del Consiglio (questo mancava, quindi lo integriamo), e il 20910, che è il capitolo previsto per quanto attiene la legge regionale sulla lotta alle zanzare.
L'inserimento di questo capitolo nell'ambito delle spese obbligatorie è integrativo e lo rende operativo a un successivo emendamento che mi permette di anticipare, altrimenti non se ne vede la modalità dall'aggiunta di questo capitolo nell'ambito dell'elenco di spese obbligatorie.
C'è un emendamento successivo - poi lo illustrerò - che chiede nell'ambito della stessa legge, di portare all'80% (rispetto al 50 precedente), l'operatività della legge stessa, con la logica che nell'ambito di questa operativa, le zone previste della legge che insistono tra i territori collinari e la pianura risultano non essere sufficientemente coperte dai protocolli operativi - mi pare del 2078 - che è il piano operativo del territorio rurale che presidia tale iniziativa di lotta contro le zanzare. Quindi si richiede una maggior copertura, passando dal 50% all'80%, della legge stessa. In tal senso, onde garantire questa operatività, si prevede, aggiungendo il capitolo 20910, che esso possa essere oggetto di gestione come tutti i capitoli di spesa obbligatoria. Per rendere operativo il successivo emendamento è necessario inserire nell'elenco 'Spese obbligatorie' anche il capitolo 20910.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento integrativo all'art. 7 testé illustrato dall'Assessore Burzi.
Chi è a favore è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione dell'art. 7 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 11 è approvato.
11 bis) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 11 bis (Accordi di programma) 1. E' approvato l'elenco n. 6 relativo alla utilizzazione del fondo di cui al capitolo n. 27167 per la partecipazione finanziaria ad Accordi di Programma.
2. E' autorizzato il prelievo dal fondo, con provvedimento amministrativo delle somme occorrenti per istituire appositi capitoli di spesa relativi al finanziamento dei singoli accordi.
3. Sono autorizzate variazioni compensative tra le iniziative specificate nell'elenco 6".
La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'art. 11 bis) - l'art. 11 l'abbiamo appena approvato - prevede che venga aggiunta l'approvazione dell'allegato all'elenco 6, che è l'allegato distribuito in prima Commissione al momento dell'approvazione del DDL 628 che definiva, su richiesta peraltro specifica della minoranza, tutti gli addendi relativi al capitolo 27167 degli Accordi di Programma, mantenendo visto che abbiamo ritirato la variazione che avevamo proposto, 60 miliardi come stanziamento complessivo del capitolo per l'anno 2000 e ovviamente mantenendo l'elenco e gli Accordi di Programma allora definiti.
Specifica, infine, che è autorizzato il prelievo di fondo con provvedimento amministrativo delle somme occorrenti per istituire appositi capitoli di spesa relativi al finanziamento e sono autorizzati a variazioni compensative tra le iniziative previste al capitolo 6 prima versione.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per alzata di mano dell'emendamento istitutivo di un nuovo articolo testé illustrato dall'Assessore Burzi.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'emendamento è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 20 è approvato.
20 bis) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "ART. 20 bis - (Disposizioni in materia di personale) 1. Le risorse di cui alla legge regionale 30 ottobre 1998, n. 29 (Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale e altre disposizioni in materia di personale) a far data dal 1 gennaio 1999, sono acquisite, in via definitiva, nei rispettivi Fondi per i trattamenti accessori del personale dirigenziale e non dirigenziale.
2. Agli adempimenti di natura economica connessi ai Protocolli di intesa sottoscritti dalla Regione Piemonte, a decorrere dall'anno 2000 e per gli anni successivi, si fa fronte con le risorse allocate nei predetti Fondi integrate anche da quelle previste dalla l.r. n. 29/98".
La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

A questo punto c'è l'inserimento di un nuovo articolo, che qui denominiamo 20 bis), che rende stabile un miliardo, come stanziamento, che venne inizialmente stabilito nella legge delle misure flessibili, che sono le risorse di cui alla legge regionale n. 29 del 30 ottobre '98, misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale; a far data dal 1 gennaio 1999 sono acquisiti, in maniera definitiva, nei rispettivi Fondi per i trattamenti accessori del personale dirigenziale e non dirigenziale agli inadempimenti di natura economica connessi ai Protocolli di intesa sottoscritti dalla Regione Piemonte a decorrere dall'anno 2000, si fa fronte con le risorse allocate nei predetti Fondi, indicate anche da quelle previste in quella legge flessibile.
Questo è indispensabile perché la legge delle misure flessibili che approvammo nel '98, verso metà anno, come conseguenza dell'approvazione della legge n. 51, specificamente prevedevano la possibilità di essere utilizzate un'unica volta. Qui si rende sistemico l'utilizzo di queste risorse nei Fondi per i trattamenti accessori del personale sia dirigenziale che non, come peraltro definito nell'ambito dei Protocolli di intesa con le organizzazioni sindacali competenti.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento istitutivo di un nuovo articolo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 6 astensioni 8 L'emendamento è approvato.
20 ter) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "ART. 20 ter - (Deroga per consulenza).
1. E' autorizzata, in deroga dell'art. 11, comma 1 della l.rl 6/88 l'assunzione di impegni per consulenze sul capitolo n. 10085".
Comunico il ritiro dell'emendamento 20 ter testé presentato.
20 quater) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "ART. 20 quater - (Interventi per la lotta alle zanzare).
1. La Giunta regionale provvede alla concessione di contributi per un importo massimo pari al 50% della spesa ammissibile per le aree ad habitat naturale e per un importo massimo dell'80% per le aree definite prioritarie sulla base di quanto previsto dall'art. 3, comma 3, della l.r. 24 ottobre 1995, n. 75, e a parziale modifica di quanto previsto dall'art. 5 della legge stessa".
La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'obiettivo di questa modifica è quello di permettere un'estensione delle aree di intervento per le zone che stanno al confine fra il territorio pianeggiante e il territorio collinare, oggetto della legge di cui sopra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Questo art. 20 quater modifica...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il contributo.



MIGLIETTI Franco

No, non modifica il contributo, modifica la legge che abbiamo assunto per quanto riguarda le zanzare.
Ma che senso ha inserire la modifica di una legge all'interno di una legge di bilancio? Almeno scriviamolo che modifica l'articolo "tal dei tali" della legge "tal dei tali".
Poi, che possa avere lo stesso effetto ho i miei dubbi, perché come legge di bilancio voglio vedere come si può andare a modificare una legge strutturale. Mi sembra un modo assurdo di legiferare.
Facciamo riferimento che l'art. 20 quater modifica l'art. "tal dei tali" della legge "tal dei tali", così diventa organica a quella legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

In realtà, per essere precisi, oltre a stabilire che è una modalità sistemica di utilizzo che non solo funziona, ma è condivisibile, questa modifica riguarda solo parzialmente l'ambito degli articoli e dei commi qui citati della legge n. 75, soltanto per la parte finanziaria.
In pratica, non si modifica in nulla il tessuto della legge, ma si integra, per le motivazioni anzidette, dal 50% all'80% (per motivi tecnici di minor capacità degli interventi contro la lotta alle zanzare e probabilmente anche dal punto di vista della composizione chimica dell'intervento stesso) soltanto la parte finanziaria, che rappresenta una parte degli articoli 3 e 5 della legge, che sono, nel tessuto della legge molto più estesi.
Ribadisco che ci inseriamo soltanto a parziale modifica degli articoli citati e la modifica riguarda non la legge, ma soltanto la parte finanziaria della stessa.
Da questo punto di vista, mi sembra che l'utilizzo della legge finanziaria dell'ente sia uno strumento non solo efficace come procedimento, ma anche corretto, perché consente di modificare la parte finanziaria di una legge che nella realtà viene mantenuta totalmente identica a se stessa, passando quelle zone dal 50% all'80% del contributo massimo erogabile.
Questa modifica è fatta per l'anno 2000, perché l'ipotesi è di rendere più efficace la lotta contro le zanzare nei territori indicati aumentando idoneamente la possibilità di erogare i contributi.
Se questo intervento sarà efficace, come ci si augura, magari non sarà necessario reiterarlo, cosa che potrà essere possibile perché so che i tecnici del settore che vi stanno operando pensano ad un'alterazione del contenuto chimico del trattamento previsto come da Protocollo n. 2078. Ci si augura, pertanto, che la temporaneità del provvedimento e la onerosità dello stesso sia operativa, tanto che abbiamo previsto prima l'accesso del capitolo alle spese obbligatorie, e sia efficace in questi territori di confine tra pianura e collina.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, porgo in votazione l'emendamento istitutivo di un nuovo articolo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 40 voti contrari 3 L'emendamento è approvato.
ART. 21 21.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi: all'art. 21 è aggiunto "Il fondo di riserva per la reimpostazione dei fondi statali vincolati, di cui al capitolo 15965, è ridotto di lire 1.252.807.193.414".
La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Questo emendamento all'art. 21, come pure l'emendamento all'articolo successivo, sono una conseguenza ragionieristica dell'utilizzo della nuova ridefinizione dei residui attivi e passivi, che è stato oggetto prima di verifica in sede tecnica.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento all'art. 21 illustrato dall'Assessore Burzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli e 14 contrari.
Si proceda alla votazione dell'art. 21 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 21 è approvato.
ART. 22 22.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi: all'art. 22 è aggiunto "L'avanzo finanziario previsto nell'art. 22 del disegno di legge n. 628 è ridotto di lire 1.252.807.193.414".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' accolto con 28 voti favorevoli e 14 contrari.
Si proceda alla votazione dell'art. 22 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti 28 voti contrari 14 L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 25 è approvato.
ART. 26 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 27 è approvato.
ART. 28 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 28 è approvato.
28 bis) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "ART. 28 bis) - (Riordino sanzioni in materia di tributi regionali) 1. A decorrere dal 1 aprile 1998, le sanzioni tributarie non penali in materia di tributi attribuiti alla Regione, previste da leggi regionali, in quanto incompatibili con le disposizioni contenute nei decreti legislativi 18 dicembre 1997, n. 471, n. 472, n. 473 e successive modificazioni e integrazioni, sono abrogate.
2. A decorrere dalla data di cui al comma 1, l'applicazione delle sanzioni amministrative tributarie non penali in materia di tributi attribuiti alla Regione è disciplinata dalle norme previste dai decreti legislativi n. 471 n. 472, n. 473 del 1997".
La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Si tratta di quattro emendamenti successivi, tutti di materia tributaria, che, se consentite, voteremo uno per uno.
Il 28 bis specifica, in funzione delle nuove normative, che a decorrere dal 1 aprile non siano più esigibili le sanzioni tributarie non penali in materia di tributi attribuiti alla Regione, come previsto da legge regionale, in quanto incompatibili con analoghe disposizioni contenute nei decreti legislativi del 18/12/97 e successive modifiche. Per cui, a decorrere dalla stessa data di cui al comma 1, cioè dal 1 aprile 1998 l'applicazione delle sanzioni amministrative tributarie non penali in materia di tributi attribuiti alla Regione è disciplinata, appunto, dai suddetti decreti legislativi che all'epoca non erano disponibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Assessore, per quale motivo questo emendamento non è stato previsto nel bilancio presentato a dicembre, trattandosi di una norma esistente al momento della stesura del bilancio?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Dev'essere sfuggito nell'urgenza di presentazione del documento del 13/12/99. Peraltro, sfuggito che sia, non avrebbe avuti efficacia quand'anche fosse stato presentato all'altezza del disegno di legge n. 628.



SAITTA Antonino

Lei può dire che non è efficace, ma in ogni caso non era stato proprio previsto per un'incapacità di previsione.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento, istitutivo di un nuovo articolo, illustrato dall'Assessore Burzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'emendamento è approvato.
28 ter) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "ART. 28 ter - (Riscossione della sanzione) 1. Per la riscossione della sanzione si applicano le disposizioni sulla riscossione dei tributi cui la violazione si riferisce.
2. In casi eccezionali, e su richiesta dell'interessato in condizioni economiche disagiate, può essere disposto il pagamento della sanzione in rate mensili fino ad un massimo di trenta, con l'applicazione dell'interesse nella misura prevista per il ritardato versamento del tributo a cui la violazione si riferisce." La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'art. 28 ter, collegandosi allo stesso tessuto di decreti legislativi di cui all'art. 28 bis, stabilisce nuove modalità per la riscossione delle sanzioni, a seconda dei tipi di violazione a cui le sanzioni si riferiscono.
Il secondo capoverso stabilisce che in casi eccezionali, su richiesta dell'interessato in condizioni economiche disagiate, possa essere disposto il pagamento della sanzione in rate mensili fino a un massimo di trenta e con l'applicazione dell'interesse nella misura prevista per il ritardato versamento del tributo a cui la violazione si riferisce.
Infine, al terzo capoverso, con provvedimento della giunta regionale da emanarsi entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge stabilisce le modalità per la determinazione del numero di rate in relazione all'importo della sanzione contestata al trasgressore, sempre in ottemperanza al tessuto dei decreti legislativi a supporto dell'art. 28 bis.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Essendo un legge del 1997, il fatto di non avere previsto questa norma nel 1997...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

La legge a cui si fa riferimento è del 18/12/1997, quindi al massimo del 1998.



MIGLIETTI Franco

Questo ritardo nell'applicazione comporta che faremo una rivalsa su quelli, oppure quelle sanzioni sono...?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

No, perché se nota la decorrenza si fa decorrere dal 1 aprile 1998.



MIGLIETTI Franco

E' una disparità di trattamento di quei cittadini italiani che, magari nella regione Campania, hanno applicato la legge in tempo utile in confronto a quella che viene...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Eventualmente il problema è di segno opposto.
Siccome la decorrenza la si fa partire, come dal primo capoverso dell'art. 28 bis, dall'01/04/1998, questo rilivella o livella tutte le altre regioni, quindi non c'è nessuna disparità fra cittadini di regioni diverse, e dà certezza a tutti del comportamento da allora in poi. Su questo non ho informazioni più specifiche da dare in questa sede, ma eventualmente, per applicazioni che nel frattempo siano intercorse, ci dovrà essere una riconvenzionale nei confronti dei cittadini che nel frattempo non siano stati oggetto del presente provvedimento. Ma siccome lo si fa decorrere retroattivamente dal 1 aprile 1998...



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento istitutivo di un nuovo articolo, illustrato dall'Assessore Burzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'emendamento è approvato.
28 quater) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "ART. 28 quater - (Estinzione crediti tributari di importo minimo) 1. Non si fa luogo all'accertamento, all'iscrizione a ruolo e alla riscossione dei crediti relativi ai tributi regionali di ogni specie comprensivi o costituiti solo da sanzioni amministrative o interessi qualora l'ammontare dovuto, per ciascun credito, con riferimento ad ogni periodo di imposta, non superi l'importo fissato, fino al 31 dicembre 1997 in lire trentaduemila.
2. Se l'importo del credito supera l'importo previsto nel comma 1, si fa luogo all'accertamento, all'iscrizione al ruolo e alla riscossione per l'intero ammontare.
3. La disposizione di cui al comma 1 non si applica qualora il credito tributario, comprensivo o costitutivo solo da sanzioni amministrative o interessi, derivi da ripetuta violazione, per almeno un biennio, dagli obblighi di versamento concernenti un medesimo tributo.
4. L'importo di cui al comma 1 può essere elevato in attuazione delle disposizioni di cui al regolamento da emanarsi ai sensi del comma 2 dell'art. 16 della legge 8 maggio 1998, n. 146." La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sul 28 quater, a completamento di quanto fin qui detto, si provvede all'estinzione di crediti tributari di importo minimo.
Al capoverso 1 si sancisce che non si dia luogo ad accertamento iscrizione a ruolo e riscossione di crediti relativi a tributi regionali di ogni specie, comprensivi o costituiti solo da sanzioni amministrative e interessi, qualora l'ammontare dovuto per ciascun credito non superi le lire trentaduemila, fino al 31 dicembre 1997, data di cui si stava ipotizzando la partenza dei tessuti legislativi di cui sopra.
Nel caso in cui l'importo del credito superasse il limite, si fa luogo ad accertamento.
La disposizione di cui al comma 1 non si applica qualora il credito comprensivo o costituito solo da sanzioni, derivi da ripetuta violazione per almeno un biennio, dagli obblighi di versamento concernenti il medesimo tributo.
Infine, stabilisce che l'importo al comma 1 possa essere elevato in attuazione delle disposizioni di cui al regolamento da emanarsi ai sensi della legge 8 maggio 1998, n. 146.
Completa, quindi, la gestione dell'estinzione dei crediti tributari quando gli importi non li rendano economicamente esigibili.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento istitutivo di un nuovo articolo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'emendamento è approvato.
28 quinquies) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "ART. 28 quinquies - (Anagrafe Tributaria Regionale) 1. Al fine di poter garantire una più puntuale pianificazione del gettito delle risorse proprie e un più efficace controllo e accertamento delle imposte, in coerenza con quanto disposto dall'art. 3, comma 153, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 che istituisce un sistema di comunicazioni fra amministrazioni centrali, Regioni ed enti locali è costituito un Sistema di Anagrafe Tributaria del Piemonte, che si dovrà realizzare attraverso la piena implementazione del sistema di interscambio dei dati di natura tributaria sul territorio, basato sull'utilizzo della Rupar, la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione.
2. Tale sistema, la cui realizzazione è demandata alla Giunta regionale, si deve qualificare come 'snodo informativo' per l'erogazione dei servizi tributari (riscossione, riscossione coatta, rimborsi, accertamento liquidazione) tra le istituzioni che operano nell'ambito della fiscalità: la Regione, le Province, i Comuni e tutti i soggetti abilitati alla riscossione e gestione dei tributi locali.
3. Il Sistema Anagrafe Tributaria del Piemonte sarà realizzato secondo i seguenti criteri e principi direttivi: miglioramento del rapporto con il contribuente economicità, efficienza ed efficacia nell'attività di gestione dell'imposta semplificazione nei rapporti tra contribuente ed Enti locali armonizzazione delle procedure applicative delle imposte da parte dello Stato, della Regione, delle Province dei Comuni".
La parola all'Assessore Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'art. 28 quinquies completa il discorso per quanto riguarda l'Anagrafe Tributaria regionale. Al fine di poter garantire una più puntuale pianificazione del gettito di risorse e un più efficace controllo e accertamento delle imposte - viene appunto in attuazione della legge n.
662, il cosiddetto Decreto Visco - istituisce un sistema di comunicazione fra amministratori centrali ed enti locali chiamato Sistema di Anagrafe Tributaria del Piemonte, che si realizzerà attraverso la piena implementazione del sistema di interscambio di dati di natura tributaria basata sull'utilizzo della Rupar, ovvero la Rete Unificata della Pubblica Amministrazione, in questo caso regionale.
Ricordo che siamo la prima Regione convenzionata con l'AIPA centrale proprio all'interno di questa logica.
Tale sistema, la cui realizzazione è demandata alla Giunta, deve qualificare come 'snodo informativo' per l'erogazione di servizi tributari che siano di riscossione, riscossione coatta, rimborsi, accertamento o liquidazione, tra le istituzioni che operino nell'ambito della fiscalità quindi Regione, Province, Comuni e tutti i soggetti abilitati alla riscossione e alla gestione dei tributi locali.
Il Sistema di Anagrafe Tributaria del Piemonte è stato realizzato secondo i seguenti criteri e principi direttivi: miglioramento del rapporto col contribuente, economicità, efficienza ed efficacia nell'attività di gestione dell'imposta, semplificazione nei rapporti tra contribuenti ed enti locali, armonizzazione delle procedure applicative delle imposte da parte dello Stato, della Regione, delle Province e dei Comuni.
A completamento di ciò, dico che esiste anche una convenzione recentemente siglata proprio col Comune di Torino, nell'applicazione congiunta, ognuna per la parte di propria competenza e con il supporto del CSI, di quanto qui espresso e sancito come principio da quello che allora si chiamava, nell'ambito della legge n. 662, il Decreto Visco.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento istitutivo di un nuovo articolo, illustrato dall'Assessore Burzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'emendamento è approvato.
28 sexies) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi, che prevede il seguente nuovo articolo: "ART. 28 sexies - (Imposta sostitutiva dell'addizionale regionale all'imposta di consumo sul gas metano) 1. Le disposizioni di cui al comma 9 dell'art. 10 del decreto legge 18 gennaio 1993, n. 8 convertito, con modificazioni, dalla legge 19 marzo 1993, n. 68, si interpretano nel senso che l'imposta regionale sostitutiva dell'addizionale regionale all'imposta di consumo sul gas metano a carico delle utenze esenti non si applica ai consumi di gas metano impiegato negli usi di cantiere e nelle operazioni di campo per la coltivazione di idrocarburi, nonché ai consumi di gas metano impiegato nella produzione diretta o indiretta di energia elettrica, purché la potenza installata non sia inferiore a 1 KW. Non si dà luogo a rimborso di quanto eventualmente già pagato".
Comunico il ritiro dal proponente di tale provvedimento.
ART. 29 29.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi: all'art. 29, comma 1, anziché "art. 6 della l.r. 60/97" scrivere "dall'art.
28 quater".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli, 5 contrari e 7 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 29 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 28 voti contrari 14 L'art. 29 è approvato.
ART. 30 30.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi: "l'art. 30 è soppresso".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 40 voti favorevoli.
Comunico il ritiro, da parte della Giunta regionale, dell'allegato denominato "elenchi n. 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - nota di variazione".
Indìco infine alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo di legge così emendato, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 14 Consiglieri La legge è approvata.
La parola al Presidente della Giunta regionale, On. Enzo Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Volevo rivolgermi ai Consiglieri, vista l'ora credo che sia utile anche se il desiderio di fare alcune considerazioni sullo svolgimento della giornata di oggi sicuramente sarebbero opportune, ma onestamente credo sia più utile, proprio in relazione all'ora, evitare qualsiasi tipo di considerazione o qualsiasi tipo di ripresa polemica, anche se obiettivamente ce ne sarebbero gli estremi, e rivolgere semplicemente a tutta l'Assemblea un sentito ringraziamento per l'impegno svolto da ognuno di voi, nella funzione chiaramente di maggioranza e di opposizione, in questi cinque anni.
Colgo questa occasione per ringraziare anche tutti gli Assessori della mia Giunta per quanto hanno permesso, a questo Governo regionale, di realizzare.
Naturalmente voglio ringraziare in maniera significativa tutto il personale del Consiglio regionale che in tante occasioni ha avuto la pazienza di sostenere le nostre fatiche e le nostre sedute. Questo credo che sia quello che sentivo di dovere dire in chiusura di questa riunione.
Chiaramente a qualcuno rivolgo un 'arrivederci', comunque ci sarà una nuova Assemblea a partire dal 16 di aprile.
In ultimo, vorrei chiaramente ringraziare l'ufficio di Presidenza e il Presidente del Consiglio per il lavoro svolto in questi anni nella gestione dell'aula.



PRESIDENTE

Oggi è l'ultima riunione ordinaria e credo che non ce ne saranno altre nella nostra legislatura.
In chiusura, desidero ringraziare tutto il personale, ad ogni livello che ha contribuito a rendere produttivi i nostri lavori.
Ringrazio i Consiglieri, che nella dinamica spesso accesa, ma queste sono le regole della democrazia e del confronto, hanno con-tribuito a realizzare quella produzione normativa che probabilmente non ha soddisfatto completamente alle attese, ma che è stata comunque frutto di un impegno appassionato e sentito.
L'augurio è che la prossima legislatura,per chi sarà presente, possa essere veramente di forte radicamento di un federalismo e di una realizzazione di una identità regionale accentuata. Mi auguro che le trasformazioni che sono in corso nel nostro Paese possano vedere un ruolo sempre più forte delle Regioni nel loro complesso.
Rivolgo un "in bocca al lupo" a tutti e buona fortuna.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 02.07)



< torna indietro