Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.463 del 29/02/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino, Pazé.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri ed in congedo n. 7 Consiglieri.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Volevo chiedere di poter riflettere un momento con la maggioranza.
Chiedo di rinviare l'inizio della discussione del punto 19) all'o.d.g. a domani mattina, dopo che il Presidente e i Capigruppo hanno ascoltato i soggetti convocati.



PRESIDENTE

La sua richiesta, Consigliere Gallarini, la posso intendere come una proposta di inversione dell'o.d.g.? Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

La proposta di inversione dell'o.d.g., com'è formalizzata?



PRESIDENTE

Dato che siamo in seduta le nostre parole sono registrate...



CHIEZZI Giuseppe

E' una sospensiva?



PRESIDENTE

Tecnicamente si tratta di rimandare l'esame del punto 19) all'o.d.g. ad inizio della seduta di domani.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, ci dia certezza di cosa stiamo decidendo. Detto così è un po' vago. Se la proposta è di rimandare a domani il punto, sarà una mozione o qualcos'altro. Renda intelligibile la proposta del Consigliere Gallarini.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, le leggo l'art. 51 che recita: "Ordine del giorno della seduta. L'inversione dei punti può essere chiesta da rappresentanti di un Gruppo consiliare. Sulla proposta, se non tacitamente accolta, pu parlare un Consigliere contrario. La votazione avviene per alzata di mano".



CHIEZZI Giuseppe

Allora è una proposta di inversione dell'o.d.g.? Non avevo capito.



PRESIDENTE

La proposta del Consigliere Gallarini è di portare il punto 19 dell'o.d.g. come primo argomento in esame domani mattina.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inversione dei punti all'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'inversione è approvata con 34 voti favorevoli, 3 voti contrari e 1 astensione.



(Commenti dei Consiglieri relativi all'esito della votazione)



PRESIDENTE

Poiché vi sono state alcune contestazioni sull'esito della votazione rinnoviamo la votazione per appello nominale.
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 hanno risposto SI' 32 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consiglieri L'inversione è approvata.


Argomento:

Inversione dei punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Ho una richiesta pervenuta dal Consigliere Chiezzi e dalla Consigliera Simonetti che recita: "Ai sensi del Regolamento, i sottoscritti chiedono immediata discussione del punto 37) all'o.d.g. relativo al Bilancio di previsione 2000".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il Gruppo dei Comunisti Italiani chiede di fare un po' di chiarezza sull'ordine dei lavori, in relazione al provvedimento che riteniamo importante affrontare e discutere prima della scadenza di domani sera.
Non è pensabile di poter discutere il Bilancio in pochi minuti, poich riteniamo importante consegnare ai futuri amministratori e legislatori, un minimo di quadro finanziario che permetta loro di lavorare fin dalle prime settimane. Visto come stanno procedendo i lavori, siamo preoccupati che questo obiettivo non possa essere raggiunto. Non so quali accordi siano intercorsi; spostare questa discussione a domani vuole dire discuterla dopo la riunione del Presidente del Consiglio con i Sindaci, dopo la ripresa dei lavori durante la quale si dovrebbe trattare della proposta di legge di istituzione dell'area di salvaguardia di Bosco di Cassine. A quel punto tenendo anche conto dei nostri ritmi di lavoro, parte della giornata è già stata consumata e pensare di affrontare il Bilancio in mezza giornata, è priva di riscontri reali.
A questo punto, quindi, è meglio cominciare ad esaminare oggi il Bilancio in modo che prima di mezzanotte possiamo discuterlo e votarlo.
La nostra proposta è finalizzata a portare a termine l'esame del Bilancio prima della fine della legislatura, poiché, tra tutti gli atti iscritti all'ordine del giorno, ci sembra quello che ha una priorità assoluta.
Questi sono i motivi per cui chiediamo l'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Condividiamo le considerazioni fatte dal Consigliere Chiezzi, anche noi riteniamo ci siano le condizioni per approvare il Bilancio prima della fine della legislatura. Non solo pensiamo che ci siano le condizioni, ma siamo disponibili a fare tutto quanto serva per raggiungere l'obiettivo.
Oggi pomeriggio si possono esaminare alcuni provvedimenti sui quali c'è una convergenza, mentre la discussione sul Bilancio può essere rimandata a mandata a domani mattina. Certamente il Consigliere Chiezzi e altri sono a conoscenza che, una volta iniziato il provvedimento, si può continuare anche oltre la mezzanotte fino il mattino seguente, fino all'approvazione del provvedimento.
E' necessario dare all'Ente un Bilancio, altrimenti dal 1.mo aprile saremo scoperti con l'esercizio provvisorio. Il Bilancio ha avuto il suo iter, sono stati esaminati i disegni di legge nelle Commissioni competenti (anche se in I Commissione c'è stata una presa di posizione politica da parte dei Gruppi, non si è entrati nel merito).



PRESIDENTE

Con questo impegno, l'esigenza del Consigliere Chiezzi e della Consigliera Simonetta è soddisfatta o la devo portare in votazione?



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo di portarla in votazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inversione dei punti all'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinta con 8 voti favorevoli, 27 voti contrari (1 Consigliere non ha partecipato alla votazione).


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 747 "Criteri per il riparto del fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali di cui alla legge regionale 13 aprile 1995, n. 62 (Norme per l'esercizio delle funzioni socio assistenziali)"


PRESIDENTE

Esaminiamo la deliberazione n. 747, di cui al punto 20) all'o.d.g.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

I criteri seguiti per la ripartizione del fondo socio assistenziale traggono origine dai disposti contenuti nel piano socio-sanitario 90/92. In deroga, per la parte relativa alla funzione socio assistenziale che, al punto 11 comma primo definisce quali dovevano essere e quali sono, oggi, le modalità del riparto facendo riferimento alla certezza del finanziamento al criterio della popolazione e all'incentivo per la creazione di impianto di nuovi enti gestori (gli enti gestori sono 65 in Piemonte). I criteri che fanno riferimento al piano socio sanitario 90/92, sono espressi nell'art.
11.
C'è stato un confronto tra i rappresentanti degli enti gestori, il sottoscritto e gli uffici regionali, ed è stata data informazione dettagliata alle organizzazioni sindacali. Senza nessuna intenzione di fare polemica, devo dire che siccome si ribadisce spesso che il Piano socio assistenziale non è stato definito, quando mi sono insediato, quando ho avuto la delega relativamente all'assistenza, si parlava di una legge quadro. Di comune accordo con le organizzazioni sindacali e con gli enti gestori, si decise di procrastinare.
Volevo ribadire che il piano socio-assistenziale non è andato in porto perché si era in attesa della legge quadro. Legge quadro della quale abbiamo ricevuto la bozza dopo un mese, ma che non è andata avanti. Il Piano sanitario era in scadenza (sapete che è scaduto a dicembre '99) e siccome si era deciso di stilare un Piano Socio Sanitario come da tradizione della Regione Piemonte, il Piano socio assistenziale non è stato portato a termine.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà



SIMONETTI Laura

Questo è un provvedimento importante, atteso anche dalle comunità locali che gestiscono i servizi socio-assistenziali. Noi ci aspettavamo una relazione dell'Assessore in merito ai criteri di ripartizione delle quote del fondo, visto che oggetto della proposta di deliberazione sono i criteri di riparto del fondo per la gestione delle attività socio assistenziali (i criteri sono sostanzialmente identici a quelli individuati nel 1997 e riconfermati nel 1998). Le questioni legate all'assistenza, cioè la necessità di intervenire sul territorio con risorse per la gestione dei servizi socio-assistenziali, hanno investito spesso la IV Commissione senza trovare soluzione alle domande poste.
In tanti casi sono state poste domande specifiche relativamente alle difficoltà che gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali hanno sul territorio. Guardo all'interlocuzione chiaramente politica e non alla necessità dei Gruppi e dei singoli Consiglieri di acquisire informazioni tramite i funzionari, ma di averle e di acquisirle nella sede competente politica ed istituzionale della IV Commissione. Senza queste informazioni diventa davvero difficile poter esprimere una valutazione di merito precisa sui criteri di riparto del fondo socio assistenziale.
Mi permetta, Assessore, non è stata fatta alcuna valutazione sulla necessità politica, anche se dopo qualche anno di gestione e di programmazione dei servizi socio assistenziali si possono capire quali sono le difficoltà.
Visto che lei ha la delega alla sanità, ma anche all'assistenza, noi ci aspettavamo una valutazione in più; si poteva dire, per esempio, che il criterio della popolazione, piuttosto che il criterio della presenza di popolazione anziana nell'ambito della densità di popolazione, può essere più importante e dovrebbe incidere maggiormente - questa è una valutazione assolutamente superficiale - rispetto alla definizione dei criteri di riparto del fondo. Questa, ripeto, poteva essere un'osservazione.
L'Assessore ha sostenuto che oggi, a fine legislatura, non abbiamo un documento che permetta di indirizzare i comuni - e non solo, ma tutti gli enti gestori dei servizi socio assistenziali - in una programmazione chiara, certa e definita. L'Assessore si giustifica dicendo: "C'é la necessità di formulare un piano socio assistenziale". Esattamente la stessa necessità che già l'opposizione, ad inizio legislatura, aveva posto; quindi la necessità di intervenire con un documento chiave, importante, unitario che potesse guardare al territorio in modo integrato. Questo doveva significare, inevitabilmente, anche un accorpamento delle deleghe che poi di fatto, è avvenuto.
Le chiedo Assessore, se è possibile fare un supplemento della sua relazione offrendo qualche valutazione in più che può essere utile nella discussione degli emendamenti Non ci stupiamo di fronte a carenze di informazioni e relazioni da parte degli interlocutori politici rappresentanti della Giunta Regionale. Su un provvedimento così importante crediamo si debba valutare - almeno a fine legislatura - cosa non è stato fatto e quali sono state le difficoltà degli enti che sul territorio Assessore, sono "massacrati". Questi, infatti, devono gestire i servizi socio assistenziali in assenza non solo di una normativa nazionale - che per altro ha dato delle individuazioni e delle linee guida - ma anche di una programmazione regionale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

E' indubbio che l'intervento della Regione è integrativo rispetto allo sfarzo che le Amministrazioni comunali hanno fatto in questi anni e stanno facendo attualmente.
Vorrei fare alcune osservazioni. Assessore, lei ha detto che non abbiamo potuto definire una legge socio-assistenziale perchè siamo in attesa della normativa nazionale, di una legge quadro sull'assistenza.
Credo che il Parlamento stia licenziando questa legge (è in dirittura d'arrivo e sta per essere discussa e votata) ma, Assessore, la Regione Piemonte è sempre stata all'avanguardia nella gestione dei servizi socio assistenziali, anche se, a livello nazionale, eravamo in attesa di una legge quadro.
Non credo che questa sia la vera ragione per la quale non abbiamo dotato la Regione Piemonte di una legge specifica. Credo, invece, che la vera ragione stia in ciò che lei ha detto all'inizio - che io pregherei di chiarire meglio - nel fatto che, in modo non comprensibile, la maggioranza ha voluto suddividere la parte di integrazione socio assistenziale da quella sanitaria, provocando un danno. Lei ritorna sulla posizione iniziale, Assessore, e credo che questo ritorno sia dovuto all'esame concreto, ma anche obiettivo, della realtà.
Così non si può andare avanti, abbiamo fatto un passo indietro, abbiamo creato problemi; è indubbio che se vogliamo riprendere un lavoro proficuo dobbiamo riunire sanità ed assistenza facendo risparmiare alla sanità e dotando la nostra Regione di servizi socio-assistenziali efficienti e moderni.
A fine legislatura è anche consentito fare un po' di autocritica dell'esperienza fatta. Per mesi abbiamo discusso e litigato in Commissione relativamente alla questione; alcune volte l'Assessore ci faceva sentire anche un po' retrogradi quando si sosteneva di continuare nell'esperienza positiva, mentre lei diceva no, occorre separare la sanità dall'assistenza.
Ripeto, credo che a termine legislatura, Assessore, possa farsi un po' di autocritica che serve a lei e a noi per avere un po' di giustizia, ma anche al Piemonte. Credo sia necessario per il futuro, Assessore, tornare sui nostri passi e riadottare una legge unificata e unitaria che ci consenta di riprendere il cammino.
Volevo fare una considerazione di ordine generale. Nel riparto del fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali si introduce una novità, si da' un 5% sia alla popolazione anziana che alla popolazione disoccupata. Sicuramente è positivo che nella ponderazione del riparto si tenga conto del fattore disoccupazione, soprattutto per le aree dove la disoccupazione è presente (penso all'area metropolitana, alla provincia di Torino), ma, per quanto riguarda la parte anziani e minori, noi abbiamo una gran parte del Piemonte che soffre della numerosa presenza della popolazione anziana.
Esprimo una preoccupazione. Non aumentando (non ho il parametro degli altri anni, per cui non mi permetto di dire riducendo) quella parte di ponderazione per la distribuzione delle risorse nei confronti delle persone anziane, si penalizzano le aree collinari e montane che già soffrono di grosse difficoltà per la parcelizzazione dei comuni e la difficoltà di gestione unitaria dei servizi e del problema della non residenzialità dell'abbandono. Esprimo una preoccupazione e la voglio sottolineare perch anche questa deriva dalla realtà del nostro Piemonte.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai ragazzi ed insegnanti della scuola elementare "Duca degli Abruzzi"


PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore, desidero ringraziare gli insegnanti e i ragazzi della scuola elementare "Duca degli Abruzzi" di Torino che ci hanno reso visita.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 747 "Criteri per il riparto del fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali di cui alla legge regionale 13 aprile 1995, n. 62 (Norme per l'esercizio delle funzioni socio assistenziali)" (seguito)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'esperienza di questi anni, come diceva la Consigliera Bortolin, e l'esame obiettivo della realtà, mi hanno indotto alla necessità di fare un Piano socio-sanitario per il Piemonte.
Inizialmente avevamo pensato che le due cose non potessero essere disgiunte, non perchè non ritenevamo indispensabile e utilissimo trovare le sinergie e le integrazione tra sanità e assistenza, ma perchè molte Regioni avevano adottato un Piano sanitario, per cui, anche per snellire i tempi avevamo deciso di fare lo stesso. La realtà, il vivere quotidiano mi hanno fatto riflettere e indotto a riferire in Giunta regionale e al Presidente la necessità di elaborare un piano socio-sanitario.
Per quanto riguarda la ridotta percentuale attribuita agli anziani, è dovuta dal fatto che si è iniziato solamente quest'anno a sperimentare il riparto calcolando anche il numero degli anziani attribuiti ai singoli enti gestori. Sia per gli anziani che per i disoccupati è stata ripartita la stessa cifra (ovviamente il tutto va rivisto in seguito), proprio perché si era all'inizio e volevamo tastare la situazione.
Ribadisco, inoltre, che non aver sollecitato i colleghi della IV Commissione e non aver portato avanti il piano socio-assistenziale, è dipeso principalmente da due fattori: la mancanza della legge quadro (che aspettavamo da un momento all'altro) e la necessità che si era andata maturando con il vivere il quotidiano, di un piano socio-sanitario.
Alla collega Simonetti rispondo che, in realtà, questo settore non è stato così trascurato, se è vero come è vero che (per gli enti gestori e per i socio assistenziali i fondi non sono mai sufficienti) siamo passati da 60 miliardi del 1995, a 111 del 2000.



PRESIDENTE

Possiamo affrontare l'esame degli emendamenti.
1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riggio, Peano, Manica e Simonetti: Aggiungere al dispositivo dopo il II comma: "di garantire al Consiglio regionale, attraverso la componente Commissione Consiliare, la verifica nel tempo dell'efficacia sul livello territoriale dei criteri assunti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto 32 voti favorevoli.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riggio, Peano, Manica e Simonetti: aggiungere al dispositivo un III comma: "di impegnare la Direzione Politiche Sociali a relazionare annualmente alla competente Commissione consiliare ed entro il 1 semestre di ogni anno a partire dal 2000, gli effetti contributi assegnati e le modalità messe in atto per verificare l'efficacia dei criteri assunti"



PRESIDENTE

Propongo di sostituire le parole "Politiche Sociali" con la parola "competente". La Giunta concorda? La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Anche questo emendamento è dello stesso tenore di quello presentato dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento 2) come modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 32 voti favorevoli.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Cotto e Rubatto: Al punto 2d) - La suddivisione tra le singole voci sarà la seguente: 30% del fondo suddiviso sulle province; la restante parte in base: popolazione residente 82 densità (2b) 8 popolazione (anziani minori) (2c) 5 popolazione (disoccupati) (2d) 5 La parola al Consigliere Gallarini per l'illustrazione dell'emendamento.



GALLARINI Pierluigi

L'emendamento tiene conto della differenza, delle capacità economica nel settore, fra le province di piccole, medie e grandi dimensioni. La proposta è quella di ripartire in base alle percentuali formulate in delibera (82% alla popolazione residente; 8% alla densità per abitanti, 5 alla popolazione anziana e 5% alla popolazione disoccupati), tenendo conto del 30% del fondo diviso tra le province.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'emendamento è condivisibile, ma inviterei i colleghi sottoscrittori a ritirarlo.
Sapete che il riparto fa riferimento all'anno 1999 per cui la procedura è già in stato di definizione. Lo posso considerare come una raccomandazione per il riparto del prossimo anno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Abbiamo ascoltato le riflessioni dell'Assessore. Potremmo ritirare formalmente l'emendamento e trasformarlo in un ordine del giorno che invita la Giunta a tener conto di questa ripartizione nel corso dell'anno 2000.



PRESIDENTE

L'emendamento 3) è ritirato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Volevo porre alcune domande all'Assessore per capire se predisporre o meno un emendamento. In particolare, alcune osservazioni riguardano il IV comma di pag. 9 dell'allegato. Il punto recita: "Al fine di incentivare gli enti gestori, per favorire il fenomeno del rientro di questo evento straordinario nella gestione ordinaria, si è dall'avviso di programmare un piano di rientro nel medio e lungo periodo. Pertanto per il corrente anno si ipotizza una riduzione pari al 10% di quanto impegnato in questa voce nel 1998".
Questo punto va chiarito, vorremmo avere un'interpretazione più corretta rispetto a quanto scritto, la riduzione non è quantificata, cioè non chiara nelle sue finalità. Il punto 9, invece, individua come una quota del fondo di riparto venga riservata, se necessario, al completamento del finanziamento dei corsi di formazione del personale socio-assistenziale. La formazione professionale, soprattutto nell'ambito socio-assistenziale, è molto importante e su di essa vi è un interesse non solo del pubblico, ma anche dell'intervento che riguarda il mercato sociale. L'aspetto mi pare improprio, ma vorrei avere un chiarimento da parte dell'Assessore.
Do per scontato che l'aspetto della formazione professionale nell'ambito delle qualifica e dalla formazione socio-assistenziale, sia importante e necessaria e che ci siano pochi investimenti. Il fatto che vengano individuati in modo generico, senza individuare una percentuale senza quantificare una parte delle risorse e quindi dire, in modo generico: "Una quota del fondo di riparto viene riservata completamente al finanziamento dei corsi di formazione del personale socio-assistenziale" può voler dire tanto, poco o niente. Vorrei capire perché non è stata quantificata la quota, se non sia, invece, utile quantificarla legittimando anche la necessità di intervenire su un settore come quello della formazione socio-assistenziale.
Se l'Assessore, prima di passare all'emendamento della Giunta, pu darmi qualche chiarimento in più, così potremmo capire se è necessario presentare un emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Possiamo definire la quota considerato che tutti ritengono necessario i corsi di formazione professionale. Se lei vuole formulare un emendamento in tal senso, il dottor Miglio mi suggerisce che potremmo impegnare un una quota non inferiore al 2%.



PRESIDENTE

4) Emendamento presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore D'Ambrosio: al punto 9 dopo le parole "fondo di riparto", aggiungere le parole "non inferiore al 2%"; sopprimere "se necessario" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 35 voti favorevoli.
5) Emendamento presentato dalla Giunta: Al punto 12) il capoverso che inizia con le parole "per quanto attiene", è sostituito dal seguente: "Le quote di riparto relative ai punti 3, 4, 5, 6 e 8 dei presenti criteri vengono ripartite conformemente a quanto disposto con Deliberazione del Consiglio regionale D.C.R. numero 519.4848 del 14.4.1999, relativa al riparto del fondo del 1998 Gli uffici del competente assessorato presentano, con cadenza annuale, un monitoraggio alla commissione consiliare, concernente il riparto del fondo e le spese degli enti gestori, elaborando indicatori di efficacia ed efficienza, per l'anno 2000 il monitoraggio viene inviato alla competente commissione consiliare entro il primo semestre dell'anno".
La parola all'Assessore D'Ambrosio per l'illustrazione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

La seconda parte dell'emendamento è più o meno uguale all'emendamento presentato dai Consiglieri Peano, Simonetti e Riggio dove recita: "gli uffici del componente assessorato presentano, con cadenza annuale, un monitoraggio alla competente Commissione consiliare, concernente il riparto del fondo e le spese degli enti gestori, elaborando indicatori di efficacia ed efficienza".
Le quote di riparto, relativa ai punti 3, 4, 5, 6 e 8 dei presenti criteri, vengono ripartite conformemente a quanto disposto con deliberazione del Consiglio regionale n. 519.4848 del 14.4.99, relativa al riparto del fondo del 1998.



PRESIDENTE

La seconda parte dell'emendamento la possiamo ritirare? La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

No, la lasciamo. La prima parte dell'emendamento precisa come determinare il riparto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Che la prima parte dell'emendamento segnali testualmente che le quote vengono ripartite uniformemente come disposto dal D.C.R. n. 519 c'eravamo arrivati. Il problema era offrire ai colleghi un po' di memoria storica rispetto a quanto veniva indicato nel D.C.R. approvato dal Consiglio regionale e che ha visto un'indicazione della competente Commissione consiliare.
Il mio intervento, come quello della collega Bortolin, segnalava la necessità di non individuare dei criteri statici rispetto alle esigenze diversificate sul territorio, ma che si tenesse conto dell'andamento demografico della popolazione, soprattutto di quella anziana, sul territorio. Viceversa, aveva visto la percentuale sulla popolazione anziana fissata dal '97 al '99 in modo uniforme, senza alcuna variazione anche tenendo conto di monitoraggi, di valutazioni sul territorio proprio per gli andamenti demografici.
Visto che sono state fatte delle osservazioni, visto che c'era la necessità di intervenire, a livello politico, anche con delle valutazioni sui criteri già stabiliti in modo statico, vorrei che l'Assessore (che fa riferimento ad una D.C.R.) ci potesse dire qualcosa di più per capire meglio come avverrà la ripartizione dei criteri, altrimenti troviamo solo numeri.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Consigliera Simonetti, lei sa che la determina viene adottata dai funzionari per cui è un'indicazione definita sulle procedure da adottare.



(Commenti della Consigliera Simonetti)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Il riparto viene fatto con le stesse modalità del '98: questo fondamentalmente, è quello che vuol dire quanto sottolineatomi dai funzionari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà



SIMONETTI Laura

Assessore non si arrabbi, ma non crediamo di aver chiesto chissà quale relazione di approfondimento, anche se avremo avuto titolo per farlo in modo assolutamente legittimo, perché è stato chiesto per anni e mai avuto ma non chiediamo questo.
Chiediamo semplicemente di rendere noto ai colleghi, oppure sospendiamo un attimo il Consiglio al fine di acquisire materialmente la delibera del Consiglio regionale per riportare a mente quali erano le valutazioni e la ripartizione dei criteri segnalati in quella delibera. Immagino che l'Assessore ricordi o sarà in possesso dalla delibera, ragion per cui chiediamo di illustrarla brevemente. L'Assessore confonde le idee al Consiglio parlando di determina, è chiaro la delibera avrà utilizzato degli strumenti che saranno state le determine dirigenziali, ma questa è un'altra cosa.
Chiediamo semplicemente i contenuti di una delibera citata nell'emendamento, poi potremo esprimere una valutazione e una dichiarazione di voto, ma ci dia gli elementi per poterlo fare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Nel primo intervento avevo già detto quali erano i criteri e le percentuali stesse. Avevo detto che i criteri della popolazione vanno dal 40 al 50% dell'intero fondo disaggregato come segue: 82% relativo alla popolazione residente; 8% alla densità, 5% alla popolazione per quanto riguarda anziani e minori e 5% per i disoccupati. E' stata applicata la percentuale pari al 50%, ovvero, tradotti in cifre, 55 miliardi.
Gli incentivi alla creazione all'impianto di nuovi enti gestori, sono previsti nella misura di 100 milioni in quota fissa per ciascuno e per una durata di tre anni. Questo criterio comporta una spesa di 4,3 miliardi quindi il 3.89% dell'intero budget. C'è un contributo commisurato proporzionalmente alle spese comunali (circa 28 mila) che equivale a 120 miliardi pari al 10% ovvero 11,1 miliardi. Un contributo commisurato alla valutazione dei programmi degli enti gestori, pari a 10,45% ovvero 11,5 miliardi. Un contributo per l'incentivazione delle forme gestionali che garantiscono l'efficacia dei servizi e l'integrazione con i servizi sanitari, pari al 9,7% ovvero 10,7 miliardi. Un contributo per assicurare la copertura delle spese di gestione del personale degli enti gestori trasferito dalle Province (previsto un rientro al 10% dell'anno precedente) e questa spesa comporta un onere di 16 miliardi. Un contributo, inoltre per integrare l'apposito capitolo relativo alla formazione professionale degli operatori, noi abbiamo detto che deve comportare una spesa non inferiore al 2% dell'intero budget. Un contributo per la dotazione di posta elettronica da parte degli enti gestori pari allo 0,28%, ovvero 305 milioni; infine un contributo di 1 miliardo e 243 milioni, pari all'1,13 per spese straordinarie sostenute dagli enti gestori a favore di minori extracomunitari.
Risottolineo che i criteri così definiti, sono stati oggetto di un confronto ad un tavolo di lavoro con i rappresentanti degli enti gestori e sono state informate le organizzazioni sindacali (mi pare che abbiano espresso parere favorevole a quanto definito).



PRESIDENTE

Chiarito il contenuto dell'emendamento lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli e 2 astensioni.
Ha chiesto la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Suino ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Una brevissima dichiarazione di voto che riteniamo doverosa.
L'Assessore D'Ambrosio sosteneva che non ci sono state le condizioni per predisporre un piano socio-sanitario per le ragioni che, dal suo punto di vista, esistono. Noi diciamo che sicuramente è mancato il Piano socio assistenziale e, ancora più grave, è mancata nella pratica l'integrazione tra sanità e assistenza sul territorio. Questo è ciò che penalizza i territori: la mancanza di integrazione tra sanità e assistenza sul territorio. Il territorio non riceve quel valore aggiunto necessario nell'ambito delle politiche sociali, soprattutto non riceve quella spinta indispensabile per legare la sanità e la salute (intesa come qualità di vita) alle politiche sociali.
Noi della minoranza ci siamo resi sostenitori e protagonisti della necessità, del sostegno di questa iniziativa (l'abbiamo fatto volentieri).
Penso che aver superato il budget relativo al socio-assistenziale di cento miliardi sia stata una giusta operazione di equità; siamo stati anche convinti sostenitori dei diciotto miliardi aggiuntivi con l'ultimo Bilancio. Abbiamo fatto il possibile perché questo provvedimento arrivasse oggi in aula e vi trovasse la maggiore facilità possibile ed immaginabile date le condizioni di approvazione di accesso.
Il nostro voto conclusivo su questo provvedimento, sulla legge di riparto del fondo socio-assistenziale che aspettiamo da molto tempo, sarà di astensione, proprio alla luce delle considerazioni fatte.
Gli aspetti positivi che abbiamo cercato di cogliere e la necessità che il budget venga distribuito, a ricaduta, sul territorio, non è motivo sufficiente per dimenticare le due grosse carenze che esistono nel settore: l'integrazione sanità-assistenza e assenza del Piano socio-assistenziale.
La mancanza dell'integrazione, non consente di predisporre un riparto fondato su un'analisi reale dei bisogni. Dobbiamo tener conto dei criteri stabiliti nel passato e su questi andare avanti.
Non c'è stata la capacità di fotografare l'esistente, la situazione attuale con un'analisi sociologica e quindi di apportare non un riparto basato su criteri meccanici, autoreferenziali o burocratici, ma un riparto fondato su una forte carica valoriale e progettuale. Questa è la conclusione alla quale siamo addivenuti dopo anni di travagliata discussione in IV Commissione. Apprezziamo lo sforzo che l'Assessore e il settore fanno nell'aver accettato e proposto in contemporanea le integrazioni che sono state apportate al provvedimento.
Il fatto di aver vincolato ad una verifica annuale con una cadenza semestrale a partire dal 2000, è l'unica cosa che potevamo fare di buon senso, per consentire, alla futura istituzione, di avere gli strumenti temporali, amministrativi e politici, per intervenire e apportare quelle migliorie e quegli aggiornamenti indispensabili.
Per tutti questi motivi non abbiamo, purtroppo, le condizioni per esprimere un voto favorevole, ragion per cui ci esprimeremo con un voto di astensione. Auspico che, da domani, questo fondo sia a disposizione (speriamo che ci sia la dichiarazione di urgenza) del territorio. Ricordo che è indispensabile apportare la dichiarazione d'urgenza qualora non vi fosse.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

Consigliera Suino, non c'è bisogno della dichiarazione d'urgenza essendo questa una delibera.
Ha chiesto la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Non possiamo non fare alcune osservazioni sulla proposta di deliberazione che permette di erogare fondi ai soggetti gestori delle funzioni e dei servizi socio assistenziali, attraverso criteri - che noi abbiamo tentato di offrire sia nel lavoro della Commissione consiliare, sia in aula attraverso qualche emendamento - che non rispondono alle esigenze reali e concrete della popolazione del territorio.
In particolare l'osservazione riguarda i criteri che sono automatici fissi statici che non tengono conto delle dinamiche sociali, di trasformazione dei territori e di cambiamento dell'aspetto demografico della popolazione, quindi anche delle aree. Paralizzano la necessità di intervenire sul territorio attraverso una politica di sostegno degli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, tenendo conto di alcuni di questi aspetti. I criteri che rimangono fissi e che non vedono una modifica nel corso del tempo e degli anni, lasciano delle perplessità rispetto ad uno stato di paralisi in cui si trovano già gli enti gestori sul territorio che vedono un'assenza e una carenza pesante di programmazione regionale e di indirizzo in cui riuscire a localizzare i loro interventi e le loro azioni.
La mancanza di un'integrazione tra sanità e assistenza e l'esistenza di un solo Piano di programmazione ormai alla sua chiusura, (mi riferisco al Piano sanitario), ha determinato un abbandono di quelle aree che si sono trovate isolate e senza un punto di riferimento di programmazione. Lo sappiamo tutti noi che vediamo, quotidianamente, i soggetti che sono portatori, dai soggetti gestori, ai soggetti che ricevono le prestazioni.
La mancanza di integrazione, l'assenza di programmazione in questo versante, ha lasciato delle aree di intervento "grigie" per cui è necessario l'integrazione socio-assistenziale. Queste aree sono abbandonate, senza punti di riferimento e senza una necessità d'intervento che riesca a garantire, tutelarle, e a indirizzare un intervento nei loro confronti.
Il nostro sarà un voto di astensione. Vogliamo sottolineare che le opposizioni hanno sollecitato questo provvedimento, perché riteniamo importante che si avvii l'accesso ai finanziamenti per l'erogazione dei fondi alle aziende e ai soggetti che gestiscono i servizi socio assistenziale. Con questi criteri si può andare poco avanti.
Ripeto, questi criteri sono rigidi, non tengono conto dei mutamenti sociali e demografici. Se noi introduciamo una differenziazione del riparto tenendo conto da un lato le Province e dall'altro i criteri, peggioreremo e aggraveremo ancora di più una situazione finanziaria già precaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Peano, che interviene in qualità di Consigliere.



PEANO Piergiorgio

Volevo aggiungere una breve riflessione a quanto già espresso dai colleghi in aula.
Quello che stiamo approvando è un atto importante, sono contributi attesi da tempo dagli Enti gestori che vanno a consolidare bilanci che sono rimasti in attesa in tutto questo tempo. In quest'aula dobbiamo tutti assumere una nota politica, in primis l'Assessore. Abbiamo dibattuto molto relativamente all'integrazione socio-sanitaria, un'integrazione che è venuta a mancare, un'integrazione che negli ultimi tempi ha visto un collasso dei rapporti tra sanità e assistenza. E' chiaro che questo collasso ha provocato, in particolare per il territorio che era più debole delle grosse difficoltà. E' mancata la volontà di arginare questo collasso di costruire dei rapporti che creassero fra sanità e assistenza un collasso della situazione.
La mancanza di un Piano e la mancanza di una linea politica di tutta la Regione, ha creato, complessivamente, una debolezza sul territorio dei servizi, degli enti gestori e di tutto quanto il rapporto socio assistenziale e territoriale veniva a crearsi.
La mancanza di una politica attraverso un Piano, è una mancanza importante perché, nonostante la buona volontà degli Assessorati, degli Enti gestori e dei Comuni, la parte integrante forte delle linee politiche di un Assessorato, vengono a mancare.
Prendiamo anche atto che se dal '97 ad oggi è aumentato sostanzialmente il fondo gestione del riparto, una sostanza forte del riparto è data dalla quota relativa alla psichiatria che prima non era prevista.
Per la prima volta si è inserita una quota prima costante, 11/12 miliardi, fino ad arrivare anche a 30 miliardi. Evidentemente, quindi questa somma complessiva è dovuta anche a questo fattore di estrema importanza.
Anche noi, pur ritenendo questo un provvedimento importante, ci asterremo (il voto di astensione riteniamo sia un voto complessivamente positivo).



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, pongo in votazione per appello nominale tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 votanti 46 hanno risposto SI' 35 Consiglieri astenuti 11 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Pochi minuti fa ho ricevuto una convocazione per una riunione domani alle 13,00 della II Commissione, per esaminare una nuova proposta di legge: penso sia una procedura un po' strana, soprattutto perché non rispetta le 24 ore di tempo.
A parte la fattispecie della giornata di domani, non capisco che senso abbia convocare una Commissione per esaminare, per la prima volta, una proposta di legge che nessuno ha mai visto. Chiedo, pertanto, di spostare la convocazione. Non so di chi sia questa proposta di legge, ma invito la Giunta a meditare sul fatto che una legge discussa domani alle 13,00 è ben più ridicola di una delibera presentata il 29 dicembre. La convocazione è irregolare.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame di legge rinviata dal Commissario di Governo "Regolamentazione sull'applicazione della terapia elettroconvulsivante, la lobotomia prefrontale e transorbitale e altri simili interventi di psicochirurgia"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge di cui al punto 21) all'o.d.g.
Ricordo che questo provvedimento ha bisogno della maggioranza qualificata per l'approvazione.
La parola alla Consigliera Simonetti per dichiarazione di voto.



SIMONETTI Laura

La proposta di legge è stata bocciata dal Commissario di Governo ritenendo questa non una materia di competenza regionale, ma nazionale.
Riproponiamo il nostro voto favorevole alla proposta di legge. Tuttavia sottolineiamo come, a differenza di questo tipo di intervento nel confronti dell'elettrochoc dove la Regione si offre in prima fila nell'individuare una forma di regolamentazione che vada anche oltre le sue competenze, la Regione si trova anche ad essere molto indietro rispetto ad una programmazione e una legislazione nei confronti di un intervento territoriale nell'ambito psichiatrico.
Approfitto della dichiarazione di voto per sollecitare l'Assessore a darci informazioni rispetto a notizie giornalistiche apparse oggi su un quotidiano, che riguardano una non precisata clinica neuropsichiatrica dell'area torinese. Pare che in questa clinica siano stati praticati atti indegni ed inumani nei confronti dei pazienti. Sempre sulla base di notizie raccolte dai quotidiani, sembra che la stessa clinica privata sia in rapporto di convenzione, sia accreditata con il servizio sanitario nazionale. Approfittiamo della dichiarazione di voto per chiedere all'Assessore di attivarsi per verificare come stiano i fatti poich quanto riportato dagli organi di stampa, sono fatti gravi ed inumani.



PRESIDENTE

L'Assessore potrà rispondere nella giornata di domani.
Non essendovi altre richieste di parola passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 41 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 41 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 41 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 41 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 41 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 41 L'art. 6 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 49 hanno risposto SI' 49 Consiglieri L'intero testo di legge è riapprovato.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Formazione professionale

Esame disegno di legge n. 408 "Nuove norme per l'attuazione dell'assistenza diabetologica"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 408, di cui al punto 22) all'o.d.g.
"Nuove norme per l'attuazione dell'assistenza diabetologica" Relatore è il Consigliere Peano, che ha facoltà di intervenire.



PEANO Piergiorgio, relatore

"Illustre Presidente egregi Consiglieri la Regione Piemonte è stata tra le prime Regioni Italiane a dettare norme per la tutela e la cura del paziente affetto dal diabete mellito in attuazione della legge statale n. 115 dell'87, la quale, enunciati una serie di principi e criteri direttivi di grande importanza sulla materia faceva sostanzialmente carico alle Regioni per l'emanazione della normativa attuativa.
Il Piemonte con la legge regionale 10 luglio 1989, n. 40, ha dettato una prima serie di norme volte a definire la rete di servizi sanitari attinenti la prevenzione e cura del diabete mellito e il loro impianto territoriale. La normativa in allora emanata aveva validità e contenuti prevalentemente organizzativi, pur richiamando tra le sue finalità gli obiettivi prioritari enunciati nella legge 115/1987.
La nuova legge, accanto ad una riconfigurazione completa dei Servizi Diabetologici, affronta una serie di problematiche afferenti in particolare ai vari aspetti dell'attività di prevenzione, di educazione e di agevolazione dell'inserimento nelle attività lavorative.
Nel merito dei singoli articoli si evidenzia che: Art. 1 - Finalità La Regione Piemonte, con la nuova normativa ed in applicazione del Piano Sanitario, adotta ulteriori provvedimenti per fronteggiare il DM con interventi finalizzati alla realizzazione degli obiettivi elencati dall'art. 1, comma secondo della legge 16 Marzo 1987, n. 115.
Art. 2 - Configurazione territoriale della rete dei Servizi Specialistici di Malattie Metaboliche e Diabetologia.
L'articolo costituisce sviluppo e sostanziale completamento della rete dei servizi prefigurata nella legge regionale 40/1989. Enuncia il principio fondamentale dell'autonomia del Servizio Diabetologico anche nella struttura cosiddetta di primo livello, condizione essenziale per garantire continuità, funzionalità ed efficienza nell'erogazione della prestazione sanitaria ed obiettivo ottimale da raggiungere nel triennio di validità del PSR 97/99.
Nell'ottica dell'autonomia e del potenziamento della funzione specialistica, assumono poi particolare rilievo le Unità Operative di Diabetologia Pediatrica previste nei Quadranti sede di ASO.
Art. 3 - Funzione delle Unità Operative di Malattie Metaboliche e Diabetologia.
Vengono precisati i contenuti peculiari dell'assistenza sanitaria al paziente diabetico e si evidenzia l'importanza dell'approccio multidisciplinare e multiprofessionale e del lavoro di gruppo.
Sono riconosciute metodiche di assistenza in day e night hospital e di assistenza domiciliare. E' puntualizzata la funzione di assistenza specialistica anche in collegamento con DEA per un trattamento intensivo o subintensivo.
Art. 4 - Risorse delle UU.OO di Malattie Metaboliche e Diabetologia.
Sono definiti i criteri per stabilire le risorse delle Unita' Operative sia di I che si II livello.
Art. 5 - Interventi per il diabete infanto-giovanile.
Esistono una serie di problematiche proprie dei bambini ed adolescenti diabetici che questa Legge intende affrontare in modo specifico. Il diabete, come si è accennato sopra, rappresenta la più comune malattia cronica in età pediatrica e pone ai giovani pazienti, in aggiunta alle normali necessità di più iniezioni giornaliere di insulina e di prevenzione di complicanze, enormi problemi di accettazione ed adattamento a condizioni di vita diverse da quelle dei coetanei.
La legge intende regolare le fasi del rapporto del bambino e dell'adolescente diabetico - e delle loro famiglie - con le strutture sanitarie, dal delicato primo approccio alla conduzione delle terapie nel corso degli anni, con l'appoggio di équipe diabetologiche dedicate all'istituzione dei campi scuola, all'armonizzazione del passaggio dall'assistenza pediatrica a quella dei centri per adulti.
Art. 6 - Interventi e standard assistenziali per le donne in stato di gravidanza effetti da Diabete Mellito.
Fino a non molti anni addietro la gravidanza era decisamente sconsigliata alle donne affette da diabete per il notevole aumento del rischio di malformazioni fetali e di peggioramento delle complicanze croniche della madre. L'esperienza degli ultimi anni ha messo in evidenza che tali timori non sono parzialmente giustificati, a patto che la gravidanza sia programmata (dopo un'attenta valutazione dello stato di salute della donna), il concepimento avvenga in situazione di buon compenso metabolico e la gravidanza stessa sia strettamente monitorata dal ginecologo insieme all'équipe diabetologica. E' dimostrato che, con tali accorgimenti l'incidenza delle malformazioni fetali è sovrapponibile a quella di gravidanze non complicate dal diabete e che le complicanze croniche già eventualmente presenti nella madre presentano una ridotta tendenza ad essere eventualmente evolutive e le loro conseguenze possono comunque essere controllate tempestivamente.
L'esecuzione generalizzata dello screening per il diabete gestazionale consente di ridurre la microsomia fetale e tutte le morbilità ad essa correlate e può ridurre il ricorso al parto cesareo. La rivalutazione sistematica dopo la gravidanza dei casi di diabete gestazionale porta ad identificare precocemente le giovani donne che restano intolleranti al glucosio e permette, pertanto, la programmazione di interventi di prevenzione delle complicanze cardio-vascolari.
Art. 7 - Interventi per l'attuazione della terapia educativa e per le attività di informazione di aggiornamento del Personale Sanitario.
L'educazione sanitaria è uno degli elementi essenziali per la più efficace cura e prevenzione del diabete mellito.
Tale funzione educativo-terapeutica viene formalmente riconosciuta ad ogni Unità Operativa di Malattie Metaboliche e Diabetologia.
Attesa la delicatezza e complessità del compito formativo, viene garantito un diretto intervento della Regione in collaborazione con le Unità Operative di Malattie Metaboliche e Diabetolgia, con le Aziende Sanitarie e le strutture universitarie.
Art. 8 - Agevolazione dell'inserimento nelle attività lavorative.
La Regione si fa promotrice di iniziative atte a favorire le possibilità di impiego, attraverso l'attivazione di contratti di formazione l'informazione sul diabete presso le organizzazioni degli imprenditori, la concessione di facilitazioni che consentano ai lavoratori genitori di bambini e adolescenti diabetici di seguire i propri figli durante le delicate fasi degli accertamenti e delle cure in ambulatorio ed in ospedale.
Di particolare rilevanza è il ruolo in questo campo assegnato alla Commissione Diabetologica Regionale. Colui che si dovessi ritenere discriminato, in violazione di chiari principi enunciati nella legge statale, potrà rivolgersi alla Commissione stessa per esporre le proprie ragioni. Il compito della Commissione, che non potrà certo surrogare quello attribuito in specifico ad altri organi, sarà quello di utile supporto al cittadino nel rapporto con l'istituzione ed il mondo del lavoro, nonch quello di promuovere una particolare sensibilizzazione e risalto esterno sui casi di specie che venissero denunciati.
Artt. 9 e 10 - Commissione regionale Diabetologica e sue competenze.
In questi articoli si precisa che la Commissione regionale in armonia con l'Assessorato alla sanità, dovrà seguire e coordinare l'applicazione delle norme contenute nella legge ed in quelle precedentemente emanate in sede regionale e nazionale.
La Commissione regionale, prevista anche dalle altre Regioni che hanno emanato disposizioni legislative attuative della L. 115/1987, ha lo scopo fondamentale di raccordare in modo continuativo la funzione di indirizzo e propositivo della Regione sulla materia, con gli operatori del settore e gli stessi destinatari degli interventi, creando così un'utile sinergia di professionalità ed esperienze.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Simonetti Manica: All'art. 2, comma 2 dopo le parole "a livello distrettuale", aggiungere le parole "in stretto collegamento ed integrazione con le attività definite dal distretto e per quanto possibile in una logica interprofessionale di day-service".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma 2 dello Statuto della Regione Piemonte, dell'articolo 2, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Simonetti e Manica: All'art.3, comma primo al punto a) dopo le parole "medico di famiglia" aggiungere le parole "ed i pediatri convenzionati".
La parola all'Assessore D'Ambrosio



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Per ulteriore specificazione possiamo aggiungere dopo le parole "ed i pediatri convenzionati" le parole "medici specialisti pediatri di libera scelta", perché vengono così individuati.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, come modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' accolto con 38 voti favorevoli.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Simonetti e Manica: All'art. 3, comma quarto, dopo la parola "poliambulatori", aggiungere la parola "anche".
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Pare pleonastico, perché il collegamento con le attività coordinate dal distretto, è già funzione dell'unità operativa specialistica.



PRESIDENTE

L'emendamento 3.2) è ritirato dai proponenti.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Simonetti e Manica: All'art. 3, comma quarto, dopo la parola "ASL", aggiungere le parole "e con i medici di famiglia e pediatri convenzionati nell'ambito delle attività coordinate dal distretto".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Propongo di modificare il suddetto emendamento come quello precedente: dopo le parole "medici di famiglia", aggiungere le parole "medici specialisti pediatri di libera scelta".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, come modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' accolto con 38 voti favorevoli.
Non essendoci altri emendamenti, si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto, dell'art. 3 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 Emendamento presentato dai Consiglieri Riggio, Suino, Simonetti e Manica: "c) l'incontro periodico con i medici di famiglia ed i medici specialisti pediatri di libera scelta allo scopo di favorire l'aggiornamento e la formazione professionale e di coordinare efficaci azioni per la prevenzione, terapie e riabilitazione sul territorio nonché per il monitoraggio e l'epidemiologia del diabete e delle altre malattie metaboliche"



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.



PRESIDENTE

ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto, dell'art. 7 così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 7 è approvato.



PRESIDENTE

ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 8 è approvato.



PRESIDENTE

ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 9 è approvato.



PRESIDENTE

ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 10 è approvato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio, per dichiarazione di voto.



RIGGIO Angelino

Voglio sottolineare solo alcune questioni. Il ruolo che il nostro Gruppo, ed, in generale, il centro sinistra ha avuto nel richiamare il provvedimento prima in Commissione e poi in aula. Abbiamo presentato gli emendamenti perché, il disegno di legge così come era stato presentato a suo tempo, era anteriore alla riforma ter e quindi, non prevedeva il forte ruolo che è previsto per i distretti, nella riforma ter. Questa è la prima questione.
Seconda questione. Se l'obiettivo della legge è la prevenzione secondaria, le malattie causate dal diabete, diventa fondamentale il coinvolgimento dei medici di famiglia ed, in particolare, il ruolo e la figura del pediatra (noi abbiamo scritto convenzionato, ma va anche bene la formulazione che avete indicato). Non vogliamo che la questione relativa alla cura del diabete, avvenga in una logica esclusivamente specialistica ma che sia fatto secondo una logica di tipo olistico, che può essere garantito esclusivamente dall'attività distrettuale.
Abbiamo voluto sottolineare l'importanza del day service, perché la prevenzione della retinopatia diabetica pretende il coinvolgimento dello specialista oculista, la prevenzione dell'artemiopatia dell'angiologo o del nefrologo, così come diventa fondamentale, per il diabete giovanile, il sostegno psicologico. Sappiamo che il problema fondamentale nel momento della tempesta ormonale, per quello che riguarda i giovani diabetici, è l'accettazione della loro condizione e della loro malattia. I danni maggiori che derivano dal diabete giovanile si instaurano proprio nell'età fra i 12 e i 25 anni. Quando ad inizio legislatura abbiamo parlato di day service, pensavamo ad una serie di esempi, quello che ci veniva più facilmente in mente era il diabete giovanile.
L'ultimo elemento che ci ha guidato nella formulazione degli emendamenti, è il principio della cosiddetta continuità assistenziale principio fortemente sottolineato nella riforma ter del Ministro della Sanità Bindi. La logica della riforma ter è che il cittadino malato non sia mai lasciato solo nel corso della malattia e che non debba essere lui a costruire i percorsi, ma che questi siano fatti seguendo la logica della staffetta: laddove finisce l'intervento di un operatore, inizia quello di un altro. La continuità assistenziale è possibile grazie alla formazione permanente (garanzia dell'appropriatezza dell'intervento) e al dialogo tra i diversi operatori, in particolare fra i medici dei diversi comparti.
Questi sono i motivi che hanno guidato i nostri emendamenti in una logica di arricchimento di un provvedimento che abbiamo condiviso e sostenuto con forza sia in Commissione che in aula.



PRESIDENTE

Rileggendo il testo dell'articolo 3 punto 4, il punto diventerebbe: "le funzioni di assistenza diabetologica svolte presso poliambulatori ad opera di medici specialisti convenzionati, si raccordano con l'unità operativa specialistica della stessa ASL"; con l'emendamento si aggiunge "e con i medici di famiglia e i medici specialisti pediatri di libera scelta nell'ambito delle attività coordinate dal distretto".
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI' 44 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Problemi energetici

Esame disegno di legge n. 438 "Disposizioni per la prevenzione e lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 438, di cui al punto 23) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Spagnuolo, che ha facoltà di intervenire.



PRESIDENTE

SPAGNUOLO, relatrice



PRESIDENTE

"L'inquinamento luminoso è, tra le forme di inquinamento atmosferico il meno conosciuto. L'inquinamento luminoso dell'atmosfera provocato da impianti non corretti di illuminazione pubblica o privata altera gli equilibri dell'ecosistema, compromette la conservazione e la protezione del patrimonio naturale, nasconde il cielo notturno, impedisce l'osservazione del cielo.
L'obiettivo che si prefigge questa proposta di legge è ridurre sensibilmente l'inquinamento luminoso e i consumi energetici da esso derivanti.



PRESIDENTE

La dispersione energetica oltre a non raggiungere lo scopo, che è quello di illuminare meglio strade, edifici, monumenti, è spreco di energia valutato intorno ai 400 miliardi di lire per l'Italia.
Altro obiettivo è la salvaguardia dell'osservazione astronomica del cielo ad astronomi ed astrofisici professionali e, perché no, non privare tutti noi della possibilità di vedere il cielo stellato che non è solo un bellissimo panorama da proteggere ma anche un mezzo per avvicinarsi alla natura, alla scienza e alla cultura.



PRESIDENTE

Va ancora osservato che ridurre l'inquinamento luminoso, mediante l'adozione di moderni criteri illuminotecnica, ha una duplice finalità: 1) da un lato evitare che parte della luce prodotta dagli impianti di illuminazione venga dispersa verso lo spazio 2) rendere la luce prodotta dagli impianti immediatamente disponibile per una migliore visibilità dei corpi al suolo.
Studi fatti dimostrano che il 95% delle sorgenti luminose utilizzate per l'illuminazione pubblica o privata sono inadeguate o obsolete disperdono inutilmente il 45% della luce prevalentemente verso l'alto e non su soggetti oggetti da illuminare. Questo significa che con la stessa spesa energetica si potrebbero illuminare il 45% in più delle nostre strade rendendole più sicure; verrebbero protette le aree destinate alla ricerca e alla divulgazione astronomica e salvaguardati i bioritmi naturali delle piante e degli animali nonché la rotte migratorie dell'avifauna garantendo gli equilibri dell'ecosistema.
Studi fatti dimostrano che l'adeguamento degli impianti illuminanti comporterebbe una spesa ammortizzabile in non più di due anni oltre che il risparmio energetico che ne deriva.
La proposta di legge, assegnata alla V Commissione, è stata sottoposta ad ampie consultazioni che hanno destato sentito interesse e dalle quali sono pervenuti molti contributi, anche tecnici. Durante l'esame il testo è stato parzialmente riscritto, sia per quanto riguarda il contenuto degli articoli, sia per quanto riguarda la strutturazione dell'articolato. Infine la Commissione ha licenziato il disegno di legge a maggioranza dei presenti e, ora, se ne raccomanda una sollecita approvazione in aula.
Oggi vengono definite con grande puntualità le finalità, le norme tecniche per le quali vi è un impegno della Giunta a provvedere, con un successivo provvedimento ed in tempi che ci auguriamo ristretti, ulteriori elementi di carattere tecnico. Nel provvedimento sono definite le competenze delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Si tratta pertanto di un provvedimento che, come giustamente ha detto l'Assessore Cavallera (mi sono piaciute quelle due sintesi che ha fatto) da un lato è un provvedimento messaggio rispetto ad una grande questione che dovrà e potrà essere ulteriormente precisata sia dai comuni che dalle province che da ulteriori normative ristrettive di carattere tecnico; dall'altro è un provvedimento che ha, come secondo grande obiettivo, quello del contenimento della spesa per quanto tutto debba avvenire con grande gradualità. Questo è stato, anche rispetto ai comuni, l'impegno emerso in Commissione.
Desidero ringraziare tutti i colleghi che hanno sottoscritto e sostenuto il provvedimento e tutti quanti vorranno votarlo favorevolmente.



PRESIDENTE

ART. 11.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Art. 1, comma primo, lettera a) dopo la parola "luminoso", aggiungere la parola "ed ottico".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Ho presentato questo emendamento, perché nell'articolo successivo, si dà una definizione per l'inquinamento luminoso e una per l'inquinamento ottico che fanno capo a due inquinamenti diversi: uno volto alla volta celeste e l'altro su oggetti e soggetti che non sarebbe necessario illuminare in quella specifica situazione. Giustamente si è cercato di dare definizioni precise a fattispecie di inquinamento diverse.
Ritengo utile, visto che nel cuore della legge si definiscono due caratteristiche dell'inquinamento luminoso, che dove si citano le parole "inquinamento luminoso" si aggiunga "ed ottico", perché è così che vengono separate le due questioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il provvedimento era sostanzialmente mirato a combattere l'inquinamento luminoso, quindi quello che va verso la volta celeste. Nella definizione e nel contesto, è stato trattato anche l'inquinamento ottico, tant'è che anche nelle stesse finalità il punto d) recita: "la riduzione dei fenomeni di abbagliamento e affaticamento visivo provocati da inquinamento ottico al fine di migliorare la sicurezza della circolazione stradale".
Spero che la presentazione degli emendamenti nell'articolo finale poiché abbiamo poco tempo a disposizione per riflettere, non alteri il senso del provvedimento meditato a lungo. Mentre l'inquinamento luminoso è l'anomala illuminazione della volta celeste, l'inquinamento ottico, invece è il fascio di luce diretto su cose che vengono illuminate (che, invece non dovrebbero essere illuminate), o su persone. L'inquinamento ottico si combatte con l'applicazione delle norme tecniche, mentre quello luminoso è una questione di impostazione, bisogna cambiare il sistema degli impianti di illuminazione.
Non ho difficoltà, quindi, ad accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento 1.1) Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 31 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto, dell'articolo come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il mio Gruppo non ha presentato emendamenti, però solleviamo un'osservazione relativa al comma terzo nel quale si parla di integrare il Piano regolatore dell'illuminazione nel Piano regolatore urbanistico generale. Scritto così genera, almeno per noi, qualche incertezza. Non si sa se deve seguire le stesse procedure di approvazione del Piano regolatore, e in che modo deve essere inserito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Si è seguita questa strada perché si voleva stare su una dizione di carattere generico che consentisse il raccordo con una normativa in evoluzione (sia come normativa quadro nazionale urbanistica in discussione al Parlamento, sia come nuova disciplina regionale). Ribadisco quello che ho già detto l'altro giorno: è la nuova legge sull'urbanistica che dovrà fare la ricognizione e raccordare il tutto.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi passiamo alla votazione dell'art. 2.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 33 astenuti 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Art. 6, comma primo, sostituire il termine "adottano", con il termine "approvano".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 35 voti favorevoli.
6.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Art. 6, comma primo, dopo la parola "luminoso", aggiungere la parola "ottico".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Facendo ricorso a qualche reminiscenza di esperienza diretta nel campo qui si fa chiaramente riferimento all'illuminazione esterna (nessun comune disciplina l'illuminazione interna). In questo caso si fa certamente riferimento all'inquinamento luminoso, per cui lascerei solo il termine "luminoso" proprio perchè si tratta di una casistica dove la finalità è quella. Lascerei "inquinamento luminoso" perché sono i comuni che tendono a contenere l'inquinamento luminoso.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Chiezzi, desidero informare che in seguito all'approvazione dell'emendamento che sostituisce il termine "adottare" con "approvare", anche al comma secondo, per coordinamento verrà inserito il termine "approvano".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Su questo emendamento c'è un problema. Penso che un Piano regolatore dell'illuminazione debba tener conto dell'inquinamento luminoso ed ottico.
Se non si tiene conto dell'inquinamento ottico nel Piano regolatore dell'illuminazione, dove si deve tener conto? Non trovo nella legge un appiglio ad uno strumento che mi dedichi attenzione all'inquinamento ottico. Certo, per il 90% il Piano regolatore dell'illuminazione può rivolgersi a quello dell'inquinamento luminoso, ma se c'è un corso di grande comunicazione e l'attenzione è rivolta all'illuminazione della strada che deve essere collocata in modo da non abbagliare gli automobilisti, non fa parte, anche questo, del Piano regolatore dell'illuminazione?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Possiamo anche usare il termine "ottico". Ma i centri luminosi, secondo le nuove norme europee, sono tali da impedire che il raggio luminoso colpisca l'occhio.
Un'altra cosa è evitare l'illuminazione verso la volta celeste, perch c'è tutta una serie di questione di dislocazione.
L'unico aspetto, collega Chiezzi, da chiarire era quello della sicurezza stradale. Nel comma d) dell'art. 1 noi lo abbiamo inserito perché a volte un centro luminoso, situato, ad esempio, nei piani sfalsati delle rampe di accesso alle strade o autostrade, pur essendo correttamente idoneo dal punto vista tecnologico, porta lo stesso l'abbagliamento dell'automobilista.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento 6.2 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 35 voti favorevoli 6.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art.6 comma terzo, dopo le parole "illuminazione estera", aggiungere le parole "correlati all'intervento".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 35 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto dell'articolo così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 8.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Art. 8, comma primo, dopo la parola "luminoso", aggiungere la parola "ottico." La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Non è possibile accogliere questo emendamento perché l'inquinamento luminoso è di area.



PRESIDENTE

L'emendamento 8.1 è ritirato dai proponenti.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 11 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 41 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame disegno di legge n. 613 "Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 613, di cui al punto 24) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Benso, che ha facoltà di intervenire.



BENSO Anna, relatrice

Sigg. Consiglieri Il disegno di legge interviene sulle problematiche legate all'inquinamento atmosferico, oggi al centro di numerose convenzioni internazionali per la protezione del pianeta e di un ampio scenario normativo in costante evoluzione, per indicare le linee di indirizzo sul perseguimento delle diverse politiche e nella progettazione di interventi volti al miglioramento della qualità dell'aria e della qualità della vita dei cittadini.
Il piano regionale già previsto dall'articolo 4 del D.P.R. 24 maggio 1988 n. 203, è individuato non come insieme di studi e di proiezioni, ma come elemento conoscitivo, insieme di informazioni e metodologie, da mettere al centro delle politiche di sviluppo, facendo riferimento ai seguenti strumenti costruiti per la pianificazione del territorio e la programmazione degli interventi: l'inventario delle emissioni, in coerenza con il D.M. Ambiente del 20 maggio 1991 "Criteri per l'elaborazione dei piani regionali di risanamento e tutela della qualità dell'aria" e con il D.M. Ambiente del 20 maggio 1991 "Criteri per la raccolta dei dati inerenti la qualità dell'aria" realizzato in collaborazione con ENEA e ANPA, adotta e sviluppa la metodologia "CORINAIR" elaborata dall'Agenzia Europea per l'Ambiente; il software "INEMAR" per la gestione dell'inventario è stato progettato in collaborazione con la Regione Lombardia ed è disponibile ai soggetti istituzionali che lo vogliano adottare, per le loro elaborazioni territoriali o settoriali. L'inventario delle emissioni è stato costruito sulla base dati utilizzate per la realizzazione di altri documenti di programmazione regionale, in primo luogo, con quelle utilizzate per il Piano Regionale dei Trasporti, considerata la rilevanza che il traffico ha sulla qualità dell'aria.
il sistema regionale per il rilevamento della qualità dell'aria permette, attraverso la gestione coordinata dall'ARPA, di fornire l'informazione necessaria per la valutazione dello stato della qualità dell'aria e per lo svolgimento delle diverse funzioni istituzionali degli enti coinvolti.
Questi strumenti di programmazione e d'intervento rappresentano il necessario presupposto per i soggetti istituzionali presenti sul territorio per operare in base alle nuove competenze loro attribuite dalla c.d. legge Bassanini. Il D.Lgs. 112/98 e la emananda legge regionale di attuazione presuppone un riordino ragionato e complessivo sulle competenze ambientali.
L'ampia delega delle funzioni regionali agli Enti Locali presuppone infatti una sistematizzazione delle funzioni e dei ruoli ripartendo le competenze in modo tale da esaltare le funzioni di pianificazione, autorizzazione e controllo in capo alle Province e quelle più operative e gestionali in capo ai Comuni.
La V Commissione ha esaminato contestualmente il disegno di legge e la P.D.C.R. n. 776 "Piano per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria. Primi piani stralcio" sui quali ha indetto consultazioni con richiesta di osservazioni scritte, delle quali si è tenuto conto nel corso dell'esame. La Commissione, per accelerare i tempi, ha ritenuto opportuno approvare con il disegno di legge l'allegato "Prima attuazione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria" contenente i documenti inizialmente presentati con la P.D.C.R. 776. Ha quindi, licenziato a maggioranza il D.D.L. che ora rassegna all'Aula sottolineandone l'urgenza.
Il disegno di legge è strutturato in 12 articoli di seguito descritti.
Nell'articolo 1 si indicano le finalità primarie e gli strumenti della legge, quali il miglioramento della qualità dell'aria, l'esercizio integrato e coordinato delle funzioni, la realizzazione dei documenti e degli strumenti di programmazione, quali il piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell'aria, l'inventario delle emissioni, il sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria.
Nell'articolo 2 sono indicate le funzioni proprie della Regione: indirizzo e coordinamento per favorire il ruolo delle autonomie locali mettendo a loro disposizione strumenti, criteri e metodologie comuni.
Nel comma 2 dell'articolo viene prevista l'istituzione di apposite borse di studio per gli approfondimenti e le ricerche necessarie per gli adempimenti previsti dalla legge.
Nell'articolo 3 vengono indicate le funzioni delle Province individuate secondo le indicazioni del D.Lgs 112/98 e d il d.d.l. 467 regionale di attuazione; infatti vengono attribuite ad un unico ente le funzioni di autorizzazione e controllo, da svolgersi nell'ambito della pianificazione provinciale, vista come articolazione ed approfondimento di quella regionale.
Nell'articolo 4 vengono indicate le funzioni dei Comuni, che nell'ambito degli indirizzi della pianificazione provinciale gestiscono gli interventi operativi a tutela della qualità dell'aria.
Nell'articolo 5, nell'ambito dei compiti di controllo esercitati dall'ARPA, viene indicata l'esigenza di una tempestiva segnalazione delle violazioni agli enti competenti per l'assunzione dei provvedimenti amministrativi, ciò al fine di ottimizzare i tempi burocratici ed aumentare l'efficacia degli interventi di controllo.
Nell'articolo 6 sono specificate le modalità per l'adozione del Piano Regionale di Risanamento e Tutela della Qualità dell'Aria.
Nell'articolo 7 vengono indicati i criteri per la predisposizione dei piani stralcio e del piano nel suo complesso. Tali criteri sono riferiti in particolare a tre elementi: Caratteristiche territoriali, in riferimento a particolare aree o zone caratteristiche degli inquinanti, riferiti alla necessità di riduzione o controllo caratteristiche delle sorgenti, riferiti sia a casi di attività puntuali che di insediamenti diffusi di attività antropiche oppure a sorgenti naturali.
Nell'articolo 8 viene definito il Sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria come strumento per la direzione e il coordinamento dei sistemi di monitoraggio oggi esistenti e vengono indicate le modalità per l'implementazione e la gestione dello stesso.
L'ARPA garantisce la gestione coordinata del sistema in modo tale da fornire ai diversi Enti competenti le informazioni necessarie sulla qualità dell'aria e sulla sua evoluzione per l'individuazione dei provvedimenti da adottarsi. Il ruolo regionale è quello d'indirizzo e finanziamento per garantire l'adeguamento alle nuove esigenze e allo sviluppo di nuove metodologie modellistiche e di controllo.
All'articolo 9 viene definito l'inventario delle emissioni come strumento conoscitivo di base per l'elaborazione delle politiche ambientali; anche in questo caso lo strumento inventario delle emissioni è parte integrante del SIRA ed è coordinato alle indicazioni metodologiche comunitarie e nazionali.
Con l'articolo 10 la Regione provvede ad individuare le zone che per le loro particolari caratteristiche possono essere soggette a episodi acuti di inquinamento atmosferico, attribuendo alle Province il compito di elaborare programmi d'intervento e, coinvolgendo i Comuni, di attuarli nella fase di emergenza.
Con l'articolo 11 vengono previste le risorse da stanziare a bilancio sia per lo sviluppo e l'aggiornamento del piano che per l'implementazione e le sopravvenute esigenze di manutenzione straordinaria del sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria.
All'articolo 12, in coerenza con quanto disposto dalla Direttiva 96/62/CE del 27 settembre 1996 e dal decreto legislativo di recepimento n.
351 del 4 agosto 1999, è prevista l'approvazione della valutazione preliminare dello stato della qualità dell'aria, dei criteri di zonizzazione del territorio e conseguente prima individuazione delle zone nonché dei primi più urgenti stralci di piano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Sul dibattito generale osservo che questa legge è positiva per parecchi punti di vista, ma non affronta in modo sufficiente il tema dell'informazione ai cittadini.
Tema che abbiamo sollevato durante la discussione dell'attuazione del decreto legislativo n. 112, in cui l'Assessore aveva rimandato le nostre osservazioni e richieste, ai provvedimenti legislativi di competenza. Non mi pare, Assessore, che nel disegno di legge in questione l'articolato istituzionale - composto da Regione, Provincia, Comuni e ARPA - sia dotato di una normativa specifica che consegna ai cittadini informazioni sulla qualità dell'aria che respirano. Il tema dell'informazione è molto trascurato.
Non ho ancora presentato emendamenti su questo tema - volevo prima segnalarlo all'Assessore - perché è stato oggetto di emendamenti presentati nel disegno di legge di attuazione del decreto legislativo n. 112 (prego pertanto l'Assessore di individuare qualche proposta in tal senso).
Riteniamo che l'istituzione - che la Regione deve responsabilizzare che deve dare l'informazione ai cittadini, sia il Comune. Ogni cittadino di un determinato comune deve sapere che lo stesso, in base ad una legge regionale, deve organizzarsi affinché diventi una sorta di terminale delle informazioni che altri Enti, altri soggetti raccolgono, coordinano, ed, in modo intelligente, propongono in sintesi alla popolazione.
La stessa ARPA potrebbe essere il soggetto che, in accordo con la Regione, realizza i punti di informazione in ogni comune. Individuerei come soggetto istituzionale competente, il Comune e come struttura tecnica attuativa, l'ARPA.
Chiedo quindi all'Assessore, se condivide questo ragionamento, di preparare un piccolo emendamento dell'articolo in cui si illustrino le competenze dei Comuni. Non si chiede che entro sei mesi, in tutti i comuni del Piemonte, nasca il punto "Informazione qualità dell'aria", si chiede un'affermazione di prospettiva che indichi questa responsabilità del Comune.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

L'osservazione del Consigliere Chiezzi è pertinente. Avevamo pensato che con le azioni che la Giunta deve attuare ai sensi dell'art. 8 comma terzo, laddove si recita: "La Giunta Regionale provvede a definire il livello minimo di informazione sulla qualità dell'aria che deve essere reso disponibile alle diverse amministrazioni interessate ed al pubblico, le modalità di utilizzazione dei dati provenienti dal sistema, ecc." si demandasse alla stessa un provvedimento attuativo.
Le proposte che posso fare sono di due tipi: 1) si fa un ordine del giorno di indirizzo dove si dice che la Giunta non solo provvede a definire il livello minimo di informazione sulla qualità dell'aria, ma anche su altri problemi 2) potremmo sensibilizzare non solo i comuni, perché il sistema informativo deve essere un sistema integrato. Se voi guardate alcune pagine del televideo, si può leggere in tempo reale il livello di inquinamento rilevato dalle stazioni site sul Po, sul Bormida a valle di Cengio, a monte e a valle di Acqui. Lì è il nostro sistema di servizi tecnici di prevenzione che ha risolto il problema.
In questo caso se il problema è informare i cittadini circa il livello di inquinamento, possiamo vedere come fare; prefigurare già adesso una soluzione tecnica non mi sembra il caso, l'importante é stabilire un principio, l'attuazione é di competenza dell'organo esecutivo.
Le leggi che abbiamo proposto sono molto stringate, con pochi articoli abbiamo cercato di far partire, soprattutto, le pianificazioni provinciali e le azioni dei vari organi di controllo o di gestione locale. Una proposta potrebbe essere quella di dire ai comuni di garantire la messa a disposizione delle popolazioni delle informazioni sulla qualità dell'aria.
Se questa è una soluzione, noi possiamo accoglierla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertoli; ne ha facoltà.



BERTOLI Gian Pietro

Il problema dell'aggravamento della qualità dell'atmosfera terrestre per la vita umana, é all'ordine del giorno. Basta pensare all'inasprirsi dei fenomeni meteorologici dovuti, in parte, all'irradiazione solare che viene imprigionata da un involucro che sempre di più avviluppa la terra.
E' un grande problema; se poi si considera un ambiente più piccolo quale le città in cui viviamo, è sempre di attualità - soprattutto nei mesi invernali quando piove poco - che la qualità dell'aria diventi sempre più pericolosa per la salute umana. Recentemente la Commissione Tossicologica Nazionale ha sottolineato che i gas di scarico delle auto provocherà, nei prossimi anni, un incremento della mortalità per leucemia.
E' importante parlare concretamente del problema relativo all'inquinamento atmosferico. Il problema dell'inquinamento deve essere affrontato sotto vari aspetti: emissioni industriali, fumi da combustione per il riscaldamento, e, soprattutto, per il trasporto individuale e pubblico. La legge in esame affronta il problema riferito, prevalentemente al trasporto individuale e pubblico alla luce dell'allarmante situazione che si è verificata questo inverno.
Siamo favorevoli ad affrontare l'argomento, il nostro Gruppo lo ha sottolineato presentando un ordine del giorno che sollevava questi problemi già alcuni mesi fa. La Giunta regionale e la maggioranza non hanno preso in considerazione l'approvazione dell'ordine del giorno, ma hanno seguito la strada più corretta e più pratica cioè quella di arrivare, prima di fine legislatura, a proporre un disegno di legge che affronti il problema (siamo più che soddisfatti di questo approccio che è più pratico).
Relativamente al disegno di legge la nostra opinione è che si tratti di un provvedimento positivo, ancorché sia soltanto uno dei primi atti.
Il nostro ordine del giorno impegnava la Giunta regionale a farsi carico del problema e lo stesso sottolineava ciò che ha detto il Consigliere Chiezzi, cioè che il contributo, il coinvolgimento dei cittadini su problemi così grandi e diffusi è sicuramente necessario.
L'articolato individuato dall'Assessore oltre che a prevedere, in modo puntuale, alcune informazioni puntuali che i comuni devono dare, deve anche prevedere l'impegno affinché l'informazione non sia data soltanto dai comuni, ma anche in termini più generali.
Siamo disponibili e favorevoli a votare la legge. Sollecitiamo la Giunta a farsi carico della necessità di procedere, in tempi brevi all'adozione del disciplinare che costringa le auto ad essere più rispettose dell'ambiente. I gas di scarico che fuoriescono dalle stesse dopo la combustione devono essere i più innocui possibili, le auto pertanto, dovrebbero essere dotate di un bollino blu dalla nascita alla morte.
Nel nostro ordine del giorno si sollecita l'emissione di un certificato di qualità dell'auto; vogliamo che le stesse ditte costruttrici si facciano carico del problema e quindi al momento della vendita l'auto sia già in possesso del certificato. Pertanto sollecitiamo il Consiglio regionale ad approvare, insieme alla legge, anche queste ordine del giorno.
Riteniamo che l'obiettivo che la società e i governanti si debbono porre rispetto alla questione relativa all'inquinamento, sia quello di invertire questo costante peggioramento della qualità dell'atmosfera terrestre. Questo provvedimento, ancorché limitato, è un piccolo grande inizio che va in quella direzione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

ART. 1 1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Art. 1, comma 3 Sostituire "adozione" con "approvazione".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei presentare un emendamento, cioè al comma terzo sostituire la parola "adozione" con "approvazione ". Se l'atto conclude l'iter di approvazione, chiamiamolo così. Adozione è un atto che presuppone un passaggio successivo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Dato che l'atto del Consiglio è quello finale, va bene il termine "approvazione".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 34 voti favorevoli.
Si procede alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art. 2, comma 1, lettera b) dopo la parola "elabora" sostituire "ed adotta", con la parola "ed approva".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 27 voti favorevoli.



PRESIDENTE

Mi dicono che con 27 voti, non c'è il numero legale. Procediamo ad una seconda votazione per appello nominale.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento 2.1)



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI' 38 Consiglieri L'emendamento è accolto.
2.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art. 2, comma 1, lettera b) dopo le parole "elabora ed approva", aggiungere le parole "previa consultazione con gli Enti locali" Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 35 voti favorevoli.
2.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art. 2, comma 1, lettera b) Alla fine della seconda riga sostituire "adottato" con "approvato" Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 36 voti favorevoli.
2.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art. 2, comma 1, lettera c) dopo la parola "definisce", aggiungere le parole "previa consultazione con le Province".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 36 voti favorevoli.
2.5) Emendamento presentato dal Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art. 2 comma 1, lettera c) dopo le parole "dell'aria ed elabora", aggiungere le parole "d'intesa con le Province".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Mi sembra ridondante. Secondo me questo emendamento va ritirato.



PRESIDENTE

L'emendamento 2.5) è ritirato dai proponenti.
2.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art. 2, comma 1, lettera e) dopo la parola "individua", aggiungere le parole "previa consultazione con le Province e i Comuni competenti per territorio".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Per definizione le Province e i Comuni sono enti territoriali, quindi hanno un territorio a cui riferirsi, sarebbe meglio, quindi, usare il termine "interessati". Modificherei l'emendamento sostituendo le parole "competenti per territorio" con "interessati".



PRESIDENTE

Se i proponenti sono d'accordo pongo in votazione l'emendamento 2.6) modificato.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 35 voti favorevoli.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Passiamo all'emendamento successivo.
2.7) Emendamento presentato dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art. 2 comma 1, lettera e) dopo le parole "ed elabora", aggiungere le parole "previa consultazione con le Province e i Comuni interessati".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Anche questo emendamento mi sembra ridondante, pertanto chiedo di ritirarlo.



PRESIDENTE

L'emendamento 2.7) è ritirato dai proponenti.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto, dell'art. 2 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 34 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per appello nominale, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI' 34 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Cavallera: Art 4, comma 1, aggiungere dopo la lettera c): d) "garantiscono alla popolazione la messa a disposizione delle informazioni sulla qualità dell'aria".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli.
4.2) Emendamento presentati dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: Art. 4 aggiungere nuova lettera e) e) "Formulano proposte alla Giunta provinciale per l'individuazione di zone in cui si rendano necessari particolari interventi di miglioramento o tutela della qualità dell'aria.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto, dell'art. 4 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Art. 6, comma 2 dopo le parole "dell'aria è adottata", aggiungere le parole "previa consultazione con gli Enti locali".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Essendo un atto proprio del Consiglio regionale le consultazioni con gli enti locali sono già previste dallo Statuto. Negli altri casi quando l'operatività è della Giunta è giusto prevedere una compartecipazione. Nel caso specifico è già previsto nello Statuto che gli atti si adottino con tutte le consultazioni del caso.



PRESIDENTE

L'emendamento 6.1) è ritirato dai proponenti.
6.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Art. 6, comma 2 dopo le parole "dei livelli di inquinamento raggiunti", aggiungere le parole "ed in relazione al valore paesaggistico-ambientale".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 35 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto, dell'art. 6 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 voti favorevoli 28 L'art. 6 è approvato.



PRESIDENTE

Su richiesta del Consigliere Chiezzi, si proceda ad una seconda votazione, per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI' 33 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 33 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 33 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 9.1) Emendamento presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Cavallera: Art. 9, comma 2 e comma 3 All'inizio dei commi sostituire le parole "La Regione" con le parole "La Giunta regionale".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Volevo sapere come mai l'Assessore presenta questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Relativamente alla nostra stesura era fuori dubbio che queste azioni fossero di competenza degli uffici della Giunta (mi riferisco alla tenuta dell'inventario e delle emissioni e le azioni esecutive in attesa dell'emanazione). La Commissione che riesamina tutte le leggi dice per Regione, ma si intende per Consiglio. Poiché è un'azione esecutiva che fa capo alla Giunta, si è consigliato di fare un emendamento per la miglior chiarezza del testo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Questo inventario ha come corrispettivi inventari provinciale: qual è il rapporto tra questi inventari? E' una duplicazione? L'inventario è provinciale e poi affluisce in uno regionale? Il comma primo recita "l'inventario delle emissioni è lo strumento conoscitivo per i vari livelli di governo", ma ogni livello di governo il proprio inventario da dove lo desume? Dall'alto? Allora c'è l'inventario della Regione la quale manda fax, cabla i Comuni e le Provincia e questi estraggono quanto interessa? Oppure è al contrario? Vorrei capire. La tenuta dell'inventario regionale comporta la tenuta dell'inventario provinciale: ma chi tiene l'inventario provinciale? Le Province? Chiedo all'Assessore se potesse chiarirci l'organizzazione dell'inventario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

L'inventario o il catasto delle emissione è necessario, l'Italia ha sottoscritto un accordo internazionale in cui, entro il 2010, deve ridurre di 6,5% le emissioni in atmosfera. Per qualsiasi politica è necessario avere un catasto.
Esperienze di catasti ne abbiamo tante: il catasto è del Piemonte in generale; sistema unico; ha già delle basi tracciate; fa parte del sistema informativo ambientale; ci sono regole di fondo del nostro SIRA, è interattivo. Alle Province abbiamo affidato le competenze gestionali con il disegno di legge n. 467 che abbiamo approvato recentemente. In sostanza, le Province accederanno alla banca dati, nella quale leggeranno i dati e immetteranno altri dati, ma il sistema è unico. L'architettura è nostra e l'operatività è decentrata. Non c'è alcuna duplicazione, è un'esperienza che abbiamo già fatto da tempo: per i rifiuti, per le acque, per quanto possa essere necessario per fare le politiche in campo ambientale.
L'inventario ha le sue verifiche perchè ha una parte analitica, che sono tutte le autorizzazioni maggiori e quelle individuali e una parte stimata.
L'ARPA è l'organismo tecnico di supporto per le stime e organismo di gestione delle reti di controllo. L'ARPA fa parte di questa rete che è interattiva e unica, al vertice c'è la Regione e, a livello di interattività, le Province e l'ARPA. A livello di ente territoriale comunale è possibile sapere, comune per comune, quali sono le emissioni.



PRESIDENTE

Su richiesta del Consigliere Chiezzi l'emendamento è votato per appello nominale.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento 9.1)



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI' 33 Consiglieri L'emendamento è accolto.
Si proceda alla votazione dell'art. 9 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 voti favorevoli 33 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 10.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: All'art. 10, comma 1, dopo le parole "la Giunta regionale", aggiungere le parole "previa consultazione con le Province ed i Comuni interessati".
10.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: All'art. 10, comma 2, dopo le parole "la Giunta regionale", aggiungere le parole "previa consultazione con le province".
Pongo in votazione i due emendamenti accolti dalla Giunta regionale.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono accolti con 37 voti favorevoli.
Si proceda alla votazione dall'art. 10 come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 11 è approvato.



PRESIDENTE

ART. 12 Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ritengo sia utile fermarsi un attimo perché l'art. 12 approva un allegato altrettanto importante della norma legislativa, perché illustra la situazione esistente e propone alcune misure.
Siamo in una situazione di estrema gravità della qualità dell'aria che condiziona pesantemente la vita dei cittadini, tant'è che alcuni comuni sono stati costretti a prendere provvedimenti di limitazione del traffico che hanno causato mutamenti nella vita di ciascuno. Questo provvedimento non so quanti benefici abbia introdotto, ma ha comunque sottolineato l'esigenza di affrontare seriamente il problema generando anche punti di vista parecchio differenti sui mezzi da utilizzare per migliorare la qualità dell'aria.
Anche il Presidente Ghigo è intervenuto recentemente sul problema e, a causa della cattiva qualità dell'aria, da qualche settimana e per qualche settimana ancora, i cittadini piemontesi in molti comuni sono soggetti a restrizioni e cambiamenti nella loro possibilità di movimento in certi giorni della settimana. Relativamente alla questione abbiamo anche appreso dai giornali qualche polemica.
Con l'art. 12 si propone all'aula di approvare una relazione che contiene una descrizione dello stato di fatto e alcune misure. In queste settimane abbiamo appreso dai giornali numeri riferiti ad alcuni parametri di qualità dell'aria, pertanto chiedo alla Giunta di illustrare la situazione perchè la fonte giornalistica è una fonte, ma stasera ci troviamo in presenza di dati scientificamente certi. Volete dirci, per cortesia, sulla base di dati scientificamente certi quale sia la situazione per quanto riguarda il biossido di zolfo e le polveri? In sintesi, vorrei sapere quali conclusioni si possono trarre relativamente alla situazione dell'aria in Piemonte; alcune cosa che ho letto rispetto ad un allarme evidenziato dai giornali possono anche stupire.
Se noi tutti usciamo da quest'aula con informazioni precise, renderemo un buon servizio alla collettività piemontese. Chiedo, pertanto, se potete illustrare il senso politico, di interesse per tutti noi, per capire quali parametri sono preoccupanti; se è vero che le polveri a Torino o a Chieri come dice la relazione, hanno livelli anomali; se le reti di rilevazione sono congrue, oppure se misuriamo le polveri vicino al tubo di scappamento delle auto, capire come mai le misuriamo lì e che cosa abbiamo fatto per non misurarla la prossima settimana.
Chiediamo un quadro della situazione in modo che si possa capire anche i provvedimenti che i comuni stanno prendendo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

La nostra via, condensata in questi provvedimenti, che io definirei una via piemontese o sabauda, in qualche modo differisce dalla via ambrosiana.
Essendo partiti per tempo, oggi come oggi, disponiamo di una valutazione complessiva della qualità dall'aria che ci consente di adottare non tutti i provvedimenti, ma qualche primo provvedimento. In modo realistico e non ambizioso, abbiamo chiamato queste indicazioni primi stralci, ma è chiaro che bisogna puntare alla redazione di un piano più complessivo di qualità dell'aria.
Per affrontare il problema dell'inquinamento atmosferico ci sono provvedimenti da adottare a vari livelli, un primo livello importante è quello nazionale, laddove ci sono provvedimenti che incidono sui motori delle macchine, sulle combustioni, sui carburanti o sui combustibili. Il caso classico è quello del benzene, primo nella lista. Oggi siamo sotto ai 10 microgrammi a metro cubo proprio in conseguenza di un provvidenziali provvedimento nazionale, che ha ridotto la quantità di benzene nella benzina. Il benzene nella nostra regione è sotto controllo. Naturalmente in certe zone del Piemonte le reti sono in via di completamento, di arricchimento dei sensori delle centraline, però ci sono delle grandezze altri inquinanti che sono precursori o comparabili con il benzene per cui quando si dice che la situazione è sotto controllo nella nostra regione, lo si dice con un'approssimazione abbastanza accettabile.
Relativamente al monossido di carbonio, nel 1999 è confermato il trend discendente dei valori; tuttavia si verificano dei superamenti del limite di attenzione, anche se meno marcati e frequenti del passato (siamo quindi, in una condizione che tende a diminuire) ed è uno di quegli inquinanti direttamente collegato al traffico.
Abbiamo visto provvedimenti nazionali, stiamo esaminando eventuali indicazioni di area vasta locale, regionale e provinciale (di nostra competenza) e poi vi è la competenza sostanziale e diretta dei sindaci, che sono direttamente competenti per quanto riguarda l'impianto urbanistico della città, la mobilità, la viabilità e il traffico. E' chiaro che laddove "non c'è santo che tenga" il monossido di carbonio o lo si riduce con ulteriori miglioramenti sotto il profilo progettuale dei motori in circolazione, oppure lo si riduce in certi momenti, con provvedimenti di governo del traffico.
Parliamo soprattutto di quella mobilità che è sostenibile sia come qualità dell'aria che come portata dell'infrastruttura strada: se la nostra rete viaria è quella che è, dovrebbero circolare un numero di veicoli rapportati all'effettiva possibilità di smaltimento. Questo, ovviamente comporta tutte quelle politiche previste: parcheggi, intermodalità, tutte azioni che abbiamo inserito nel piano del traffico (il tutto è solo a livello di proposta della Giunta, non è stato ancora discusso in Consiglio come ben sa il Consigliere Chiezzi).
Relativamente al biossido di azoto, il superamento è meno marcato, c'è ancora una certa frequenza sia del limite annuale, sia di quello di attenzione. Il trend dei valori è leggermente decrescente, ma non tale da permettere il rispetto dei limiti previsti dalla direttive della CEE.
Per quanto riguarda le polveri totali e le polveri fini (il famoso PM10) il trend è sotto controllo, sotto i livelli di guardia. E' nata, dal punto di vista scientifico, questa nuova attenzione alle polveri fini che sono quelle respirabile. L'origine e l'andamento di questo particolare tipo di inquinante è in fase di studio, abbiamo visto, per esempio, che quando si è chiuso il traffico a Torino, l'inquinamento è aumentato anzich diminuire. Cito questo solo per confermare che non bisogna vendere la pelle dell'orso prima di averla cacciata: prima bisogna capire con che cosa abbiamo a che fare e poi adottare provvedimenti. In questi mesi abbiamo letto talmente tanto sui giornali, che siamo diventati tutti esperti.
Sulle polveri fini il limite è superato, entro il 2005 bisogna arrivare ad un tipo di risanamento. Quando si fa qualche critica è perchè, comunque si vuole andare contro a chi la pensa diversamente, ma bisogna pensare a provvedimenti risolutivi. Quando si è alzata la voce contro il benzene, si è ridotto la quantità del benzene; sulle polveri fini è meglio prima approfondire da un punto di vista scientifico e poi adottare provvedimenti.
Pensare al periodo quinquennale che abbiamo di fronte deve vederci al traguardo in regola...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

la misura presa a Torino è la misura di limitazione del traffico. Ho detto prima che ci sono dei giorni in cui la misura presa ha portato beneficio e altri no. Mentre per il monossido di carbonio nel momento in cui si blocca il traffico si ha senz'altro un giovamento, le polveri fini invece, sono legate all'andamento meteo climatico, alla presenza o meno di vento.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Distinguerei due sfere: una è la sfera dell'ambiente che tende, con azioni nel medio termine, a rendere la compatibilità, a risolvere il problema. Altre sono le questioni di legge, di competenza dell'autorità sanitaria, dove il sindaco, a fronte di una situazione d'emergenza, prende relativi provvedimenti.
Posso anche prendere atto di un provvedimento di emergenza perché si sfora un determinato parametro, ma per correttezza e per onestà anche mentale devo dire: "questo è un provvedimento necessario perché si sfora la riga rossa, il limite rosso che è invalicabile". I provvedimenti che ha preso il Ministro Ronchi sono molto educativi, ma non sono risolutivi. La proposta che facciamo del bollino blu, obbligatorio in tutta la regione Piemonte, è molto più risolutiva di altre soluzioni. Il bollino blu è la prova dell'avvenuto controllo delle emissioni dai motori delle macchine controllo che può essere effettuato un volta all'anno o ogni sei mesi, a seconda che l'autovettura sia catalitica o meno.
Le polveri fini non derivano solo dal traffico, la loro origine è da qualsiasi tipo di combustione, per cui poniamoci il problema di come intervenire sui riscaldamenti e sugli impianti di produzione industriale.
E' una situazione complessa a cui non si può dare una risposta semplice anche se rispetto i provvedimenti presi dalle autorità sanitarie quando si superano i limiti di emergenza. Quando siamo nei limiti di emergenza il mio suggerimento è di andare adagio, preferire i provvedimenti risolutivi a lungo periodo che non quelli dei pannicelli caldi.
L'ozono ha dei superamenti stagionali molto elevati sul nostro territorio che non riguarda solo la città di Torino, ma tutta la Pianura Padana, perché è un ecosistema unico.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Qui si interviene consigliando i cittadini, soprattutto coloro che hanno broncopatie o altre situazioni di questo tipo, di non esporsi nelle giornate calde.
Per quanto riguarda il biossido di zolfo, la situazione appare normalizzata su tutto il territorio regionale.
In sostanza, questa è la disamina dei principali inquinanti. Quello che proponiamo con il nostro Piano, non è di inventare nuovi limiti (ci sono quelli dello Stato e quelli della direttiva CEE), ma di fornire uno strumento, apprezzato anche dalle Province e dai Comuni, per compiere noi una scelta dei comuni che fan parte dell'area metropolitana in senso stretto, che è stata identificata, anche ai fini delle politiche dei trasporti, in zona 1 e zona A. Nella zona A si possono verificare il superamento dei limiti di emergenza, nella zona 1 i limiti di attenzione (ci sono altre zone del Piemonte, dove non ci sono praticamente problemi).
In questo modo, con la scelta del bollino blu a cui prima si faceva riferimento, si dà ampia autonomia agli Enti locali di compiere delle scelte. Rendiamo obbligatorio in tutte le zone 1 il mobility manager per le aziende che superano i trecento addetti.
Questo progetto è già partito a Torino (la scorsa settimana l'Unione Industriale l'ha fatto partire), ma presto lo estenderemo a tutta la conurbazione per avere un maggior effetto.
Queste sono le prime azioni, un primo passo, una prima risposta sulla base di dati che noi conosciamo, senza "vendere la pelle dell'orso, prima di averla cacciata". E' un grosso passo in avanti perché rende obbligatorio intervenire non più a dimensione comunale, ma su area vasta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Vorrei fare un'osservazione relativa all'allegato A, in particolare nell'individuazione dei territori comunali che sono stati assegnati alle zone per la gestione e la pianificazione della qualità dell'area.
Tra la descrizione dei comuni, vi è anche la necessità di individuare se un comune appartiene o no ad una conurbazione. Nell'ambito dei comuni assegnati alla zona cosiddetta zona 2, il Comune di Villastellone è l'unico che non appartiene, tra quelli individuati, ad una conurbazione; nei comuni invece assegnati alla zona 1, che quindi rientrano nella parte più soggetta ad attenzione, vi sono diversi comuni non appartenenti ad una conurbazione.
Vorrei che l'Assessore ci spiegasse cosa significa questo. All'art. 7 la conurbazione è uno degli elementi di cui si tiene conto per la definizione dei piani stralcio e del Piano nel suo complesso. Sarebbe importante, quindi, capire in quali condizioni si trovano, o possono trovarsi questi Comuni.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola all'Assessore.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Le condizioni per essere contemplati in una zona piuttosto che nell'altra, sono in alternativa o concorrenti, per cui prima ci sono i comuni che hanno più di duemilacinquecento abitanti per km quadrato o più di venticinquemila abitanti e poi le conurbazioni che hanno una densità inferiore.
Nella tabella è stata indicata solo la motivazione prevalente per l'inserimento, per cui, ad un certo punto, laddove non c'erano altri requisiti, si è scritto conurbazione. Alcuni comuni sono dentro a titolo di abitanti, di densità di popolazione, o di rilevamento dell'inquinante se si tratta di zona A.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, l'Assessore Cavallera ha iniziato la relazione sull'allegato A, tenendo una posizione di autonomia di comportamento rispetto ad altre situazioni regionali, di altro rito, ed ha sostanziato questo modo d'essere dell'Amministrazione Piemontese. L'Assessore ha detto: "noi non seguiamo il rito ambrosiano", ed aggiungo: "noi siamo seri".
L'Assessore ha parlato del bollino blu e noi concordiamo questa scelta sempre in relazione al bollino la legge recita: " a partire dal 1.07.2001 tutti i veicoli a motore, immatricolati da almeno un anno, per circolare sul territorio, devono attestare il rispetto mediante l'esibizione del bollino blu". Assessore, come mai partiamo dall'1.07.2001? E' obbligatorio o è una nostra scelta? Se è una nostra scelta, perché non l'anticipiamo di un anno o di sei mesi? Se c'è questo margine di manovra, chiederei un anticipo di questo elemento che è di serietà di comportamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Sostanzialmente è una scelta tecnica-organizzativa, si è ritenuto che se non c'era almeno un anno effettivo, questo sistema non sarebbe partito.
Questo è un progetto che coinvolge noi, le Province, il censimento delle officine, ecc. Qualche collega ci ha ricordato che i controlli o funzionano effettivamente, oppure cadiamo nelle grida manzoniane.
Poiché abbiamo scelto l'opzione della serietà, abbiamo fatto alcuni calcoli e, tra l'approvazione della legge, la pubblicazione sul Bollettino ufficiale, l'insediamento della nuova Giunta e il coinvolgimento delle Province, abbiamo visto che ci occorreva un anno di tempo. Questo è il calcolo che si è fatto. Noi riteniamo che per quella data, il nostro sistema sarà in grado di funzionare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

D'accordo, ci vuole tempo per organizzarsi, ma in questo ultimo anno la situazione è cambiata molto; quando avete discusso in Commissione relativamente al problema, non si era nella situazione in cui centinaia di persone erano costrette a non utilizzare la macchina il fine settimana.
Sappiamo tutti che si va sulla luna se si portano risorse in quantità e tempi appropriati, ma non mi si dica che il termine di un anno per mettere a regime il bollino blu, è un dogma che arriva da chissà dove.
Vista la situazione presente, ritengo che quella valutazione possa essere corretta, certo con risorse e impegni. Non possiamo uscire da quest'aula, con le domeniche interdette alla circolazione, senza un cambiamento di marcia per quanto riguarda quella scadenza che, in tempi normali, poteva essere di un anno. Non ritiene, Assessore, che oggi, in presenza di questi divieti e di questi cambiamenti violenti nella vita di tutti, non si esiga, da parte della popolazione, che tutte le istituzioni e la Regione si pongano obiettivi più riavvicinati? La mia risposta è sì.
L'obiettivo che proponiamo noi è di far decorrere l'obbligo del bollino blu dall'1.01.2001. Penso che dieci mesi, di fronte ad una situazione di allarme e di disagio di questo tipo, possa essere un termine che esige uno sviluppo maggiore di energie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Nella foga della risposta, ho dimenticato di dire una cosa molto importante che, peraltro, è stata ricordata all'inizio di questa discussione dal Consigliere Chiezzi. In questo progetto un aspetto importante è l'informazione: dobbiamo raggiungere la generalità dei possessori di autovetture e questo comporta dei tempi. Per il prossimo inverno non siamo in grado di informare tutti, ragion per cui si fa decorrere l'obbligo dal 1.mo luglio. Per il Comune di Torino il bollino è già obbligatorio perchè è previsto dalle norme dello Stato, ma noi lo dobbiamo estendere a tutto il territorio regionale. In sostanza, laddove l'emergenza è più acuta, calcolando che noi compiamo una scelta prima in Italia di estendere l'obbligo del bollino a tutto il territorio regionale calcolando che bisogna creare la rete di controlli e calcolando che bisogna avvisare tutti i cittadini, l'equilibrio che abbiamo trovato in Commissione, non lo cambierei in aula.



PRESIDENTE

12.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: All'allegato A, pag. 24, punto 2: sostituire "1.7.2001" con "1.1.2001" Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento 12.1).



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'emendamento è respinto.



PRESIDENTE

12.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: All'allegato A, pag.24, punto 2: sostituire "1.7.2001" con "1.3.2001" La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il Consigliere Chiezzi sa l'attenzione con cui noi esaminiamo sempre gli emendamenti da qualunque parte provengano dal Consiglio. Per le ragioni che ho detto prima confermo come termine ultimo il 1.mo luglio.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento 12.2)



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 34 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi, ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Riconosco le ragioni dell'Assessore Cavallera e la sua difficoltà nel gestire i problemi, riconosco anche la sua serietà, non faccio una polemica strumentale, ma l'opposizione (almeno per quanto riguarda il mio Gruppo) in una situazione di emergenza come questa, fa di tutto per verificare fino a che punto un provvedimento può essere migliorato.
Relativamente alla questione bollino blu, penso che anche l'Assessore cerchi di anticipare il più possibile questo provvedimento. Siccome abbiamo una situazione di emergenza che prima non c'era, sto semplicemente tentando di capire se a questa si risponde in modo diverso. Se l'Assessore presenta un provvedimento con decorrenza dal 1.mo luglio, posso presumibilmente pensare che, visto che siamo di fronte ad una grossa emergenza, ci sia modo di spingere l'Assessore a fare quattro conti è dire un mese di inquinamento in meno, una soglia minore, è utile per tutti, sei mese lo sono ancora di più.
Il mio Gruppo non presenta più emendamenti, voglio capire se in quest'aula ci sono altre formazioni politiche che propongono altre date, io ne ho proposta una a sei mesi.
Sono disponibile a votare qualunque soluzione che cerchi di anticipare questa data, come segnale che il Consiglio regionale dà di fronte ad una situazione di emergenza.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertoli; ne ha facoltà.



BERTOLI Gian Pietro

Rispetto alla nuova organizzazione della verifica dell'aguatezza delle auto, riteniamo che la cosa fondamentale sia essere preparati per l'inverno. Riteniamo che più che l'aspetto formale, soprattutto nel nostro Paese, la questione fondamentale sia la sua effettualità.
Relativamente alle auto pensate quante norme vengono violate: è proibito telefonare in macchina? Non c'è autista sorpreso con il telefonino all'orecchio. E' proibito superare 130 km all'ora? Non c'è autista che rispetti questo divieto. Lo stesso dicasi per l'utilizzo delle cinture di sicurezza. La questione che questo Paese ha di fronte, è quella di fare diventare effettivi i provvedimenti che si prendono. Questo è la vera questione. E' chiaro che tutto questo attiene al Governo, quest'aula legifera e deve farsi soltanto in parte carico di questo aspetto, ma lo deve tener presente.
Il mio Gruppo accoglie la proposta che viene dai Comunisti Italiani perché ha un suo significato, ma, ripeto, la questione fondamentale è essere pronti adeguatamente, con informazione e con organizzazione sul territorio, affinché questo provvedimento incontri un recepimento il più esaustivo possibile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Per quanto riguarda lo stato dell'aria, certamente oggi ci troviamo in una situazione critica, ma è anche vero che oggi abbiamo gli strumenti per fronteggiarla. Un conto è essere entrati in una fase nella quale, se c'è un monitoraggio efficace e ci sono i provvedimenti (anche se discutibili), si fa il possibile per affrontare il problema, un'altra è il passato dove le situazioni erano peggiori.
I tempi da valutare sono di organizzazione del sistema; occorre, ad esempio, confrontarsi con tutto il sistema che si occupa dei collaudi contattare la motorizzazione, ecc. Abbiamo fatto una sommatoria dei tempi per cui i tempi sono questi. Vi ricordo che il 1.mo luglio è il termine massimo, si dice entro un anno dall'immatricolazione. Dal momento in cui entra in vigore la legge, le macchine immatricolate hanno un anno di tempo per fare la revisione.
Non è il caso di dividerci su questa questione, la volontà comune è quella di approntare un sistema efficiente per effettuare i controlli.
invito pertanto il Consiglio ad approvare il testo così com'è.



PRESIDENTE

12.3) Emendamento presentato dall'Assessore Cavallera: All'allegato A, pag. 24, punto 5: alla penultima riga sostituire le parole "Regione Piemonte", con le parole "Giunta regionale".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli, 4 astensioni (n. 2 Consiglieri non partecipano alla votazione).
ART. 12 - Si proceda alla votazione dell'art. 12 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 35 astenuti 2 Consiglieri L'art. 12 è approvato.



PRESIDENTE

Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI' 41 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame ordine del giorno n. 1175 relativo a "Controllo emissioni inquinanti di autoveicoli"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1175 dei Consiglieri Bertoli Suino e Riggio.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il sottoscritto Consigliere regionale Preso atto del D.D.L. n. 613/99 "Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico" Preso atto altresì del D. Lgs. 351/99 che ha recepito la direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e gestione della qualità dell'aria, che costituisce un provvedimento programmatico in cui il legislatore si pone le finalità di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso Considerata la pericolosità per la salubrità dell'ambiente e per la salute della popolazione determinata dalla presenza delle sostanze inquinanti nell'aria della città Rilevato che è importante considerare diversi elementi nella gestione della qualità dell'aria ed affrontare il problema dell'inquinamento sotto diversi aspetti Constatato che le emissioni degli autoveicoli danno luogo ad emissioni nell'atmosfera di sostanze in misura e condizioni tali da alterare la salubrità dell'aria e da costituire pregiudizio diretto o indiretto alla salute dei cittadini e danno all'ambiente Visto che l'allarmante situazione dell'inquinamento atmosferico verificatosi quest'inverno è determinata, in modo rilevante dall'inquinamento del traffico automobilistico Sottolineata l'importanza di mettere in atto azioni che non richiedono grandi interventi strutturali, ma che possano, innanzitutto, evitare il peggioramento dell'attuale situazione e, in tempi abbastanza brevi, portare risultati significativi Evidenziato che tali azioni devono concretizzarsi, primariamente, in controlli periodici dei gas di scarico per tutti i veicoli a motore in modo da subordinare la circolazione degli autoveicoli al possesso di un'attestazione di rispondenza delle emissioni inquinanti dei veicoli stessi a determinati livelli Segnalata la necessità di intervenire sotto il profilo della prevenzione anche alla luce di quanto recentemente affermato dalla Commissione tossicologica nazionale che ha sottolineato come i gas di scarico nei prossimi dieci anni causeranno circa 2.500 casi di leucemia in più Vista la direttiva del Ministero dei lavori pubblici del 7 luglio 1998 sul controllo dei gas di scarico dei veicoli (bollino blu) ai sensi dell'art. 7 del Nuovo codice della strada Considerato che l'art. 2 del D.D.L. 613/99 prevede che la regione nell'ambito delle proprie competenze, adotti il disciplinare per il bollino blu previsto nello stralcio di piano di cui all'art. 12.
impegna la Giunta regionale A farsi carico della necessità di procedere, in tempi brevi, all'adozione del disciplinare per il bollino blu previsto nello stralcio di piano prevedendo nello stesso: che ogni autoveicolo venga sottoposto a verifica della qualità di gas di scarico a partire dall'anno successivo all'acquisto; che il bollino blu, attestante il rispetto dei limiti delle emissioni inquinanti degli autoveicoli ai fini del divieto della circolazione degli stessi, venga già compreso nella vendita dell'autoveicolo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 38 voti favorevoli (n. 2 Consiglieri non partecipano alla votazione).


Argomento: Spesa socio - assistenziale

Ordine del giorno n. 1173 collegato alla proposta di deliberazione n. 747 relativa a "Criteri per il riparto del fondo per la gestione della attività socio-assistenziali di cui alla l.r. 62/1995 (Norme per l'esercizio delle funzioni socio-assistenziali)", precedentemente approvata


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1173 collegato alla deliberazione n. 747 a firma dei Consiglieri Gallarini, Cotto, Angeleri, Rubatto Racchelli, Rossi e Ghiglia precedentemente approvata. Tale ordine del giorno, recita: "Vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 747 inerenti ai nuclei di riparto del fondo socio-assistenziale e ravvisata la necessità di una maggiore disponibilità di fondi per le aree piemontesi a bassa densità, il Consiglio regionale chiede che la Giunta regionale modifichi i parametri relativi alla popolazione residente e alla densità, rispettivamente portandoli al 75% per la popolazione e al 15% per la densità.
Si impegna a rettificare nell'applicazione per gli anni successivi al 1999".
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

La formulazione così come viene proposta tende a riportare un 30 nell'ambito delle province di una distribuzione segmentata. Il Consiglio regionale chiede che la Giunta modifichi i parametri relativi alla popolazione residente e alla densità, rispettivamente portando il 75% per la popolazione e il 15% per la densità.
Facendo riferimento agli interventi di oggi pomeriggio, abbiamo detto che il riparto, nel corso del 1999, è stato 82% per la popolazione e 5 alle zone interessate dalla disoccupazione. Chi ha seguito il riparto socio assistenziale sa a cosa mi riferisco, è ovvio che chi non era presente non sa esattamente qual era la ripartizione percentuale contenuta in quel provvedimento che il Consiglio ha approvato oggi. Questo è un provvedimento che tende a privilegiare (questo è il contenuto politico) le piccole province anziché le grandi le quali vedono il loro importo allegerito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

Trattandosi di una proposta di una parte del Consiglio regionale e trattandosi di un argomento che abbiamo già discusso, chiedo se sia opportuno aprire un dibattito su questo tema oppure se non sia il caso di rinviarlo ad un successivo momento.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 1173 è ritirato dai proponenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Capisco fino ad un certo punto l'ordine del giorno connesso ad un provvedimento che abbiamo già discusso alcune ore. Faccio presente, per che ho presentato un ordine del giorno urgente sulla Fiera del Libro, se perdiamo tempo a discutere di altri ordini del giorno, gradirei che il mio urgente ed importante, venisse messo in discussione e in votazione.



PRESIDENTE

Questo ordine del giorno era stato anticipato, non era presente fisicamente nel momento della conclusione, lo abbiamo differito.
La parola al Consigliere Gallarini



GALLARINI Pierluigi

Anche noi abbiamo presentato un ordine del giorno sulla Malpensa che gradiremmo fosse discusso. Visto che questo ordine del giorno era stato presentato in sostituzione di un emendamento che avevamo ritirato, per non creare difficoltà, lo ritiriamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Poiché uno dei punti dell'o.d.g., esattamente il 25, era attinente ad una proposta di legge presentata dal nostro Gruppo ed era stata da lei inserita perché faceva parte di un gruppo di questioni che riguardavano l'ambiente, chiediamo una posposizione.
Mi appello alla disponibilità del Presidente e dei colleghi di discutere l'esame della proposta di legge n. 323 "Disposizione sulla partecipazione regionale all'attività comunitaria" iscritta erroneamente al punto 69 dell'o.d.g. anziché al punto 25. So che c'è l'accordo dell'Assessore Vaglio per quanto riguarda la Giunta, visto che la nostra proposta di legge nell'elencazione dell'o.d.g. è scivolata in una posizione che non era la sua, chiediamo che venga recuperata.



PRESIDENTE

Vi chiedo di seguire l'ordine del giorno. I punti 25 e 26 sono collegati, pertanto passiamo al punto 26.



RIBA Lido

Ripeto, ho fatto solo presente che avevamo un punto dell'o.d.g. che doveva essere inserito al punto 25, invece è finito al punto 69.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Devo fare due domande sull'ordine dei lavori. La prima: quando finisce la seduta pomeridiana e inizia quella serale?



PRESIDENTE

La seduta incomincia alle 20,30.



CHIEZZI Giuseppe

Questo è mobbing! Quando c'è mobbing si salvi chi può.
Seconda questione: il punto 25 che fine ha fatto? Chiedo che si esamini il punto 25 all'o.d.g. Se qualcuno non vuole esaminarlo, allora, a norma di Regolamento, presenti all'aula una proposta in modo che si possa votare a favore o contro.



PRESIDENTE

Il punto 25 e il punto 26 sono collegati.



CHIEZZI Giuseppe

No! Sono due punti diversi. Chiedo che si discuta il punto 25, se qualcuno non vuole discuterlo si faccia avanti. Io sono favorevole a discuterlo, così come per il punto 26. Altrimenti ho una quindicina di richieste di inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

C'è la richiesta di posporre i punti 25 e 26 perché hanno bisogno di un doveroso collegamento. Sono materie diverse una è una proposta di legge l'altra è un disegno di legge che riguardano la stessa materia e che sono state richiamate, ma non coordinate successivamente.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Formalizzo la proposta di posticipare i punti 25 e 26 dell'o.d.g. e di proseguire con il resto



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà



CHIEZZI Giuseppe

Se noi cominciamo a scardinare l'ordine dei lavori, ogni Gruppo ha poi le proprie esigenze. Saranno esigenze accolte, nel caso del Consigliere Gallarini o respinte nel caso del mio Gruppo, però ci mettiamo su una strada di modificazione dei punti all'o.d.g. che diventa un po' farraginosa.
Questo ordine del giorno è stato il frutto di lunghe mediazioni e discussioni, allora facciamo una riunione dei Capigruppo, rimettiamo i punti all'o.d.g., li concordiamo e poi li seguiamo. Così non c'è più orientamento, ognuno tira l'acqua dalla parte che crede. Noi abbiamo le priorità che abbiamo segnalato, altri ne hanno altre che rispettiamo, ma se ci mettiamo a votare in aula le priorità di tutti a mediarle e a compensarle! Ripeto, convochiamo una riunione dei Capigruppo e stiliamo un ordine di priorità.



PRESIDENTE

I punti 25 e 26 all'o.d.g. sono stati inseriti con il presupposto che venissero coordinati per materia.
Essendo dello stesso argomento sono stati richiamati, ma non sono stati coordinati né in Commissione né in Aula. Il presupposto dell'inserimento era che venisse fuori un provvedimento unico.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Vorrei avere un'interpretazione autentica della parola "posporre". Qui si chiede che vengano posposti questi due provvedimenti. Posposti a che cosa? Dopo quale punto e in quale data abbiamo intenzione di affrontarli?



PRESIDENTE

Quando ci sia il coordinamento, perché, ripeto, i provvedimenti sulla stessa materia devono essere coordinati. Questo lavoro si fa in Commissione ma, essendo stati richiamati in aula, occorre che ci sia un momento di coordinamento.
E' ovvio. L'inserimento dei due punti è stato fatto sul presupposto che ci fosse il coordinamento. Non c'è stato un accordo dei Capigruppo, è stato un inserimento, tenendo conto delle varie richieste.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Abbia pazienza, Presidente, ancora non mi è chiaro. Lei dice: "quando ci sia il coordinamento", ma lei ha il dovere di indicare un percorso.
Quando ci sarà questo coordinamento?



PRESIDENTE

Mi auguro quanto prima.
Propongo questo percorso: esaminiamo i punti 27, 28, 32, 33 e 34 all'o.d.g. che sono tutti argomenti largamente condivisi e facciamo una riunione dei Capigruppo per verificare quello che si può fare dopo. La proposta è di posporre i punto 25 e il 26 all'o.d.g. a dopo. Ho fatto una proposta che può essere immediatamente utilizzata. Posso proseguire su questa indicazione? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Certi argomenti sono ad un tal punto di complessità che è inutile posporli è più serio dire: "non riusciremo a farli". Posporre l'argomento crea e genera confusione.
Una riunione dei Capigruppo è utile, stiliamo un ordine di priorità anche solo per stasera, e teniamo l'elenco largo.



PRESIDENTE

Convochiamo immediatamente una riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20,18)



< torna indietro