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Dettaglio seduta n.459 del 28/02/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino, Galli Ghigo, Goglio, Majorino, Masaracchio, Pazé e Rosso.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la verifica del numero legale.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
28 Consiglieri ed in congedo n. 9 Consiglieri.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 577: "II variante al Piano d'area del Parco regionale La Mandria"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 577, di cui al punto 6) all'o.d.g.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

La pregherei di illustrare le sue decisioni in merito allo svolgimento dei lavori e all'ordine di trattazione degli argomenti da esaminare.



PRESIDENTE

L'ordine dei lavori riassume fedelmente l'orientamento emerso dalle ultime riunioni di Capigruppo. Ho solamente inserito, a titolo di memoria ma non è nostra intenzione trattare subito l'argomento, la ratifica di una deliberazione della Giunta regionale in scadenza, che dovrà essere discussa per evidenti motivi.



CHIEZZI Giuseppe

Di che deliberazione si tratta? Ci dica le cose, Presidente.



PRESIDENTE

Sono scritte lì, non è che debba fare il riassunto di ciascun argomento.



CHIEZZI Giuseppe

Seguiamo l'ordine?



PRESIDENTE

Seguiamo quest'ordine e, nel caso venga contestato, lo verificheremo.
Ho provato a riassumere le richieste che mi erano state fatte.
Colleghi, per cortesia, abbiamo ancora tre giornate, vediamo di concludere non dico in bellezza, ma lasciando almeno un'indicazione su come dovrebbero essere i nostri lavori.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Si era detto, in più occasioni precedenti, che proseguivamo col problema dei Parchi e perciò propongo all'aula di partire da questo punto ovvero proposta di deliberazione n. 577, "II Variante al Piano d'area del Parco regionale La Mandria".


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 577: "II variante al Piano d'area del Parco regionale La Mandria" (seguito)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli per l'illustrazione della proposta.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Signori Consiglieri, il Piano d'area del Parco regionale La Mandria che oggi portiamo in discussione in questo Consiglio, è una proposta molto attesa.
Si tratta di un atto adottato nel 1994, che ha trovato, nell'ambito della Commissione consiliare, una forte discussione e un'analisi compiuta corretta e puntuale di una serie di realtà e criticità che necessitavano di comprensione rispetto agli obiettivi che la Regione stessa si era posta negli ultimi anni, relativi ad alcune aree specifiche all'attività agricola, culturale e, non ultima, all'iniziativa relativa...



PRESIDENTE

Assessore Racchelli, al limite, per evitare di sentire poco, se vuole parlare restando seduto glielo concediamo, senza considerarla una forma di mancato riguardo.
Bisognerebbe riuscire ad alzare la voce di chi sta parlando. Chi cortesemente non ha la parola, dovrebbe invece limitare il brusio per facilitare i nostri lavori.
Prego Assessore Racchelli, continui il suo intervento.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Come vi stavo dicendo, nell'analisi realizzata nell'ambito della Commissione competente e delle sessioni di approfondimento dell'Assessorato ai Parchi, si sono innanzitutto verificate le opportunità, o comunque le modalità, per modificare, potenziare e migliorare le accessibilità al Parco. Si sono interpretate le necessità relative agli insediamenti industriali, e interventi in ordine al progetto di recupero di Venaria Reale che, come voi sapete, è il grande investimento che sta per essere realizzato insieme al Governo e alla Comunità Europea, per il recupero del patrimonio culturale della nostra Regione. Abbiamo, infine, individuato alcune linee di intervento relativamente alla tenuta dei laghi, con un nuovo accesso e soprattutto una pista ciclabile e pedonale rispetto alla Cascina Oslera, interventi e verifiche in ordine alle attività agricole, e quindi a tutto il patrimonio urbanistico connesso, e soprattutto all'utilizzo del territorio in relazione alle attività agricole stesse.
Si è effettuata un'analisi articolata sul patrimonio edilizio di proprietà regionale, che è importante in funzione agli obiettivi posti rispetto agli interventi di inserimento di nuove attività relative alla formazione professionale e alla specializzazione nel settore della promozione delle speci autoctone e delle produzioni agricole qualificate.
Grande impegno e attenzione sono stati dati alla riqualificazione delle aree che abbiano un valore naturalistico e forestale, come le brughiere di Pian Costere, i laghi artificiali della Tenuta "I laghi", il lago Risera le lanche della Verna, le lanche del Ferloc, il lago dei Germani, i prati umidi dei Gallinassi, la lanca della Bassa delle Cannette, la lanca della Bassa dei Cani, la lanca della Bassa di Madrello, la lanca del Valsoglia la lanca della Bassa Colleria, la fascia fluviale della Stura di Lanzo, le lanche di Ceronda e il lago di Pralungo, tutte aree che hanno una forte valenza ambientale e naturalistica che avevano necessità di essere normate o comunque verificate con uno strumento urbanistico che ne rieleggesse e riordinasse le funzioni e soprattutto le opportunità.
Si è provveduto, altresì, all'individuazione di alcuni biotopi importanti, che erano stati riconosciuti della Comunità Europea e che, di fatto, hanno posto l'attenzione all'azione che l'Assessorato sta svolgendo per la riqualificazione dei biotopi.
Si tratta di un'importante riqualificazione del patrimonio edilizio anche privato. Si sono interpretate alcune necessità e richieste che derivavano da un'ulteriore e sollecita normativa rispetto all'adeguamento di alcune attività edilizie, sportive soprattutto, che avevano la necessità di ottenere un incremento rispetto ad alcune iniziative che erano state realizzate in precedenza, condizionando tuttavia queste autorizzazioni a una riqualificazione ambientale. Dopodiché è stato valutato il problema fondamentale di alcune aree paesaggisticamente importanti relativamente agli insediamenti industriali, per esempio la Magneti Marelli o la pista di collaudo della FIAT e alcuni parcheggi che dovevano essere inseriti nel progetto di Venaria Reale.



PRESIDENTE

Desidero informare l'aula che su questa proposta di deliberazione sono stati presentati degli emendamenti, tutti relativi all'allegato "Norme di attuazione".
Nell'art. 3 ce ne sono un certo numero a firma dei Consiglieri Suino Riggio e Simonetti, in particolare ai commi 1, 2, 3 e 7. All'art. 5 ve ne sono relativamente al comma 1 lettere c) e d), mentre all'art. 6, comma 2 lettere a), b) e c).
Richiamo nuovamente l'aula all'ordine, perché non è possibile proseguire i lavori in un cicaleccio poco consono all'aula in cui ci troviamo.
Dicevo che sono stati presentati alcuni emendamenti all'art. 6, in particolare al comma 2, da più parti, oltre che dai Consiglieri Suino Simonetti e Riggio anche dai Consiglieri Angeleri, Griffini e dalla Giunta regionale.
Il numero degli emendamenti presentati relativi a questa deliberazione che provvederò a far distribuire essendovi stati presentati pochi secondi fa, è considerevole.
La parola alla Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

I rilevanti emendamenti da noi presentati, sono conseguenti all'aver trovato in aula degli emendamenti presentati della maggioranza.
Sostanzialmente noi, che siamo assolutamente convinti della necessità di affrontare e concludere positivamente il provvedimento sul Piano d'area del Parco La Mandria, quindi ne siamo assolutamente fautori, siamo altresì convinti che il lavoro svolto della Commissione e dell'Assessorato, con il provvedimento che è stato predisposto e portato in aula, sia un buono lavoro. L'Assessorato e i tecnici hanno lavorato bene, la Commissione ha svolto un'ottima istruttoria, con testi comparati, con la documentazione necessaria; il testo di variante che arriva in aula è un buon testo, che paga un ritardo eccessivo e che deve vedere, però, quest'aula concludere questo provvedimento con questa tornata legislativa.
Perché, dunque, gli emendamenti? Gli emendamenti sono la conseguenza dell'aver ritrovato in aula degli emendamenti presentati dalla maggioranza e dalla Giunta.
Per essere molto esplicita, e spero che il collega Gallarini e gli altri colleghi della maggioranza sentano, l'Assessore è attento, spero che anche il Presidente del Consiglio voglia prestare l'attenzione del caso, se gli emendamenti presentati dalla maggioranza e della Giunta trovano una loro immediata conclusione, quindi vengono ritirati, e si può affrontare il provvedimento così come è uscito della V Commissione, non abbiamo alcun motivo di sostenere nemmeno uno di quel centinaio di emendamenti, o quanti sono, che abbiamo depositato, perché ci rendiamo conto che il lavoro svolto in Commissione è utile; quello che ci ritroviamo in aula a discutere è un buon provvedimento e siamo disponibili, così com'è, a scatola chiusa, a portarlo alla conclusione.
Mi scuso per la chiarezza dall'espressione ma credo che sia assolutamente indispensabile essere chiari in tal senso.



PRESIDENTE

La ringrazio per tale chiarezza.



SUINO Marisa

Gli emendamenti che sono stati presentati sono ovviamente di sostanza e di contenuto. Siamo disponibili a sostenerli, ma è chiaro che se da entrambe le parti, in primis da parte dall'Assessore, c'è la disponibilità a discutere e portare all'approvazione il provvedimento così com'è uscito della Commissione, noi siamo disponibili a portare felicemente a conclusione questo provvedimento nel più breve tempo possibile. In caso contrario, è chiaro che abbiamo gli emendamenti pronti; quella è soltanto una parte, gli altri li stanno preparando e si andrà avanti con il tempo necessario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, con una certa soddisfazione vedo portare in quest'aula, dopo sei anni di discussione, il Piano d'area del Parco La Mandria. E' evidente che dopo sei anni non ci possa essere che attesa rispetto all'approvazione di quest'ultimo, non solo da parte del Consiglio regionale, ma in particolare da parte delle popolazioni interessate e dei Sindaci che, fra l'altro, voglio ricordare che hanno in qualche modo sollecitato più volte, attraverso varie forme, tutte legittime e corrette l'approvazione di questo stesso Piano.
Si tratta di un Piano d'area importante perchè, come diceva prima l'Assessore, in quella realtà abbiamo un importante investimento da un punto di vista infrastrutturale, che per il Piemonte consente di rilanciare tutta l'industria del turismo facendo leva su quella che è la tradizione storica e culturale dalla nostra Regione, mi riferisco al Castello e a quell'intervento che anche il Governo ha in qualche modo supportato. C'è poi un altro aspetto, Presidente e Assessore, che deve essere tenuto in considerazione: questo è un parco di proprietà regionale. Si tratta di un investimento fatto negli anni scorsi che dobbiamo governare in qualche modo governare e non lasciare assolutamente al suo destino.
La posizione del Gruppo dei Democratici di Sinistra, che ho sentito attraverso la Consigliere Suino, mi pare, dunque, una posizione ingiustificata, non vorrei definire "ricattuale", ma la definisco in senso positivo e non negativo. Di fatto la richiesta da parte dalla minoranza è stata quella di dire: se la maggioranza ritira i suoi emendamenti, noi ritiriamo i nostri.
Devo dire che anzitutto sembra che noi vogliamo, in qualche modo stravolgere il lavoro costruttivo svolto all'interno della Commissione - e in questo senso quindi condivido - sembra che noi con un emendamento a firma del Gruppo del Centro Cristiano Democratico e di Alleanza Nazionale si voglia stravolgere quella che è la filosofia del Piano.
C'è poi un altro emendamento, a firma dell'Assessore Racchelli mi pare e quindi gli emendamenti in totale sono due. Li ho letti, uno l'ho presento, e non mi pare, torno a ripetere, che questo stravolga nella sostanza quello che è l'intendimento di questa maggioranza, che da una parte è quella di valorizzare un'area di sua proprietà, dall'altra comunque di tutelare tutta un'area che, fino ad oggi, è sicuramente uno dei polmoni verdi più importanti d'Europa, e lo deve rimanere.
Questa è la filosofia che non intendiamo assolutamente combattere, ma continuare a perseguire. E' certo che vogliamo perseguirla tenendo conto dei diritti e dei davvero di tutti i cittadini.
Quando si intravedono dalle ingiustizie è anche compito nostro cercare di portare all'attenzione delle istituzioni, e noi stiamo facendo solamente questo.
Cara collega Suino, tanto perché sia chiaro in quest'aula, non stiamo difendendo nessun tipo di lottizzazione. Questo posso capire che giustificherebbe una reazione a catena da parte dall'opposizione e giustificherebbe eventualmente una reazione così com'è stata letta dalle parole della Consigliera Suino in aula. Noi stiamo difendendo dei diritti legittimi, sanciti, tra l'altro, con sentenze estremamente chiare, in modo inequivocabile. Non voglio entrare adesso nel dettaglio e nel merito dell'emendamento che ho presentato, che difende, lo devo dire con molta sincerità, solamente coloro che avevano un diritto acquisito e sono pochi assolutamente non altri.
Mi pare, quindi, che rispetto a questo la reazione che ho sentito del Gruppo dei Democratici di Sinistra sia una reazione del tutto spropositata.
Mi auguro che nel corso del dibattito si possa comprendere quello che è il contributo che vogliamo dare, che è un contributo esclusivamente di giustizia, e che si possa approvare in tempi celerissimi. E' nostro primo interesse questo Piano d'area che le popolazioni e i Sindaci di quella zona aspettano ormai da sei anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Condivido il discorso del collega Angeleri e lo ringrazio per aver presentato questo emendamento che noi, come Alleanza Nazionale, abbiamo sottoscritto convintamente peraltro, come dire era un vecchio accordo.
La storia di questo Piano d'area è una storia troppo lunga, complessa e talvolta anche troppo confusa. Negli ultimi mesi abbiamo approfondito tutte le questioni relative al Piano d'area del Parco La Mandria e soprattutto abbiamo approfondito le questioni relative alla vessata questio dell'attività edilizia, che rappresenta poi l'oggetto dell'emendamento Angeleri. Dopo aver fatto questi approfondimenti abbiamo ritenuto di essere coerentemente consequenziali ai ragionamenti e a quello che noi avevamo capito. Il compito di un amministratore pubblico è quello di garantire e tutelare gli interessi legittimi di chiunque, e il dovere di una Pubblica Amministrazione è quello di garantire, se non la giustizia, che non è di questa terra, quanto meno l'equità, che invece di questa terra lo è. E allora, se parliamo di equità, parliamo di pari diritti e parliamo di pari opportunità e parliamo di cittadini messi tutti con gli stessi diritti in un'unica serie.
Noi rifiutiamo il concetto della serie A e della serie B, quando si parla della tutela di un diritto. E questa è la filosofia ispiratrice dell'emendamento Angeleri, che ho sottoscritto anch'io insieme al collega Griffini.
Qui non si tratta di stravolgere nulla. Io non so se la posizione sia ricattuale - non so neanche se si dica così, non voglio arrivare a dire che è ricattatoria, perché ho compreso molto bene il discorso della collega Suino. Mi chiedo semplicemente perché, ad un certo punto, questo emendamento risulti così indigesto. Non lo capisco.
Se questo emendamento fosse contra legem, se questo emendamento fosse veramente un emendamento di nicchia, che mira ad una cementificazione selvaggia, che punta oggettivamente ad una lottizzazione di largo respiro in cui gli avvoltoi dell'edilizia possono avventarsi per lucrare su un'area stupenda, protetta e tutelata, allora capirei e sarei dalla parte di chi dice: "O si vota questo senza emendamenti, oppure non passa il provvedimento". Ma non è questa la situazione.
Qui si tratta semplicemente di garantire i diritti in maniera eguale, e non vorrei che da questo ragionamento discendesse un sospetto nostro, che non attiene alla sfera del ricatto, ma attiene magari alla sfera molto più normale della potenza (industriale o meno), dello snobismo (che non ci interessa), dell'avere qualcosa di esclusivo (che ci interessa ancora meno).
A noi interessa l'uguaglianza del diritto, ed è questa che intendiamo tutelare con questo emendamento. Perché se il Piano d'area passerà così noi non avremo garantito questa equità.
E allora, se qualcuno accusa il primo presentatore dell'emendamento o meglio, non accusa, ma lascia trasparire che dietro ci potrebbero essere degli interessi, posso affermare che personalmente non ne ho, non conosco nessuno e sfido chiunque a dimostrare il contrario, sono pronto al dibattito. Tra l'altro, i numeri sono elettoralmente irrisori, perché - sto facendo una battuta, Presidente, ma la dice lunga - se noi moltiplicassimo il numero delle potenziali abitazioni costruibili con questo emendamento per un nucleo familiare medio italiano diviso la percentuale di ogni partito, credo che non avremmo un grande interesse di bottega a portare avanti quella che è stata definita una lottizzazione, in quanto cercheremmo di strapparci fra le due, tre preferenze a testa, il che sinceramente in una campagna elettorale regionale su base provinciale non mi sembra un grande risultato e sicuramente non tale da farci agitare così tanto in quest'aula.
Invece in quest'aula ci agitiamo e francamente non riusciamo a comprendere il motivo per cui qualcuno dice no. Non riusciamo a comprendere il motivo per cui, dicendo no a questo emendamento, si vuole garantire lo status quo, ma non si vuole garantire l'uguaglianza del diritto. Tutto qui.
Allora, visto che noi non siamo adusi alla dietrologia - né ci interessa farla - abbiamo sostenuto, nella nostra modestia, un emendamento che capivamo molto bene, che ci appariva molto chiaro, molto trasparente molto limitato nei suoi effetti, ma credo anche legalmente indiscutibile nei suoi contenuti, nel suo oggetto.
Pertanto ribadiamo che anche per noi di Alleanza Nazionale ringraziando ulteriormente Antonello Angeleri, questo emendamento è un emendamento importante, che non sarà di sostanza stravolgente per il Piano de La Mandria, ma che è di sostanza essenziale per quanto riguarda l'uguaglianza dei diritti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Presidente, anche noi ci troviamo di fronte a questa questione, ovvero al provvedimento sul quale si è dibattuto molto a lungo nell'ultimo anno e mezzo in V Commissione e che è giunto in aula.
Per quanto riguarda l'atteggiamento del nostro Gruppo, sin dall'inizio in Commissione ci atteggiammo sulle posizioni della Giunta, come ci sembra giusto e opportuno dal punto di vista politico per un Gruppo di maggioranza e a maggior ragione che esprime il Presidente e l'Assessore.
Rispettiamo - così come abbiamo rispettato in Commissione - le posizioni di alcuni colleghi e Gruppi di maggioranza che già in Commissione presentarono o comunque intesero balenare l'ipotesi di un emendamento di questo tipo o di tipo analogo. Inizialmente si pensava ad un emendamento che comprendesse alcuni soggetti, oggi ci troviamo di fronte ad un emendamento che comprende alcuni soggetti ancora, ma probabilmente minori in sostanza, s'è fatta una distinzione che rappresenta anche un passo avanti rispetto alle posizioni che emersero in allora in Commissione.
La posizione della Giunta ci sembra la stessa di allora e quindi coerente con l'impostazione iniziale.
Noi, dicevo, di fronte a questo primo segmento di impostazione, cioè che per quanto riguarda diritti acquisiti, ecc. ci si trovi nelle condizioni di dovere noi, come Regione, sbloccare una situazione o riconoscere una situazione 25 anni dopo, mentre nel frattempo Comuni che si sono trovati all'interno dei loro Piani Regolatori la possibilità di revisionare i Piani, di portare avanti varianti e così via non hanno fatto nulla, che debba essere la Regione a fare ora da soggetto istituzionale qual è ed entrare nel merito di una situazione di questo genere... In allora, dicevo, durante l'anno e mezzo durante il quale abbiamo discusso in Commissione, ci sembrava inopportuno. Non abbiamo cambiato opinione rispetto all'anno e mezzo durante il quale abbiamo sostenuto questa tesi ovviamente oggi ci troviamo di fronte a un secondo segmento di questione, e il secondo segmento è che all'interno della maggioranza due Gruppi (CCD e AN) sostengano un emendamento che finora noi non abbiamo né firmato n sostenuto.
Allora, di fronte a una situazione del genere, noi abbiamo un primo ordine di responsabilità, che è quello di essere coerenti con l'impostazione della Giunta e con l'impostazione nostra in funzione di questa impostazione della Giunta, quindi una coerenza squisitamente politica.
Il secondo segmento di fronte al quale oggi ci troviamo, ed è una novità, è il fatto che, lo si chiami come vuole, l'atteggiamento di un Gruppo DS, che presenta un certo numero di emendamenti e fa l'intervento che ha fatto la collega Suino, ci pone di fronte ad un'ulteriore responsabilità, che è quella del realismo.
Per realismo intendo che siamo a tre giorni dalla chiusura della legislatura sostanzialmente, quindi dallo scioglimento del Consiglio comunale, e abbiamo alcuni provvedimenti di fronte ai quali vorremmo atteggiarci in modo propositivo e positivo per poterli approvare, uno di questi provvedimenti è addirittura il bilancio della Regione per quanto riguarda l'anno 2000, basterebbe da solo ad essere assorbente delle ore che ancora mancano - non so il tassametro quanto segni, ma comunque da qui alle ore 24.00 di mercoledì 1 marzo - questa ulteriore responsabilità del realismo si somma alla prima, che già abbiamo detto essere stata chiara in tutto questo periodo.
Responsabilmente, quindi, chiedo all'Assessore Racchelli e alla Giunta che ribadisca, se ha intenzione di ribadire per coerenza politico amministrativa, qual è stata la posizione sostenuta in questo anno e mezzo.
Noi ovviamente ci atteggeremo ancora, ma in modo convinto, su questa posizione. Qualora invece ci fossero - non lo crediamo ma ascoltiamo con molta apertura quanto ci dirà l'Assessore Racchelli - dei motivi di riflessione che la Giunta ci sottoponesse, ovviamente chiederemmo cinque minuti di sospensione per riflettere con la Giunta. Se così non fosse, non avremmo alcuna remora nell'atteggiarci con la coerenza con la quale ci siamo sempre atteggiati.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli; ne ha facoltà.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Signori Consiglieri, devo dirvi che sono anche un po' sorpreso, perch il fatto che questa mattina, di fronte alla presentazione di due emendamenti, di cui uno è un emendamento della Giunta, per cui è un emendamento sostenuto dalla Giunta, che rappresenta delle esigenze sociali economiche e di sviluppo all'interno di un'area che è rappresentata da un interesse che va al di là anche dell'interesse delle aree protette stesse ma sconfina sul turismo, sconfina sui grandi investimenti che sono stati fatti in questi anni e che sono stati anche condivisi; l'altro è un emendamento di un Consigliere e di un Gruppo politico della maggioranza sul quale bisognerà ancora esprimersi. Ora la domanda che io vi pongo è questa: se abbiamo detto che il Piano è stato costruito e realizzato in maniera consapevole e corretta da parte delle strutture regionali e da parte della Commissione competente, se il lavoro svolto è un lavoro che ha dato dei risultati di soddisfazione generale, che senso ha, allora presentare stamattina cinquanta emendamenti? Discutiamo sui due emendamenti, si prendano posizioni politiche sui due emendamenti. La Giunta esprimerà il proprio parere sugli stessi e se vi convincerà bene, altrimenti ne discuteremo, ma almeno la discussione sarà limitata a due casi, uno dei quali dettato da una situazione contingente che è avvenuta dal momento in cui il Piano è uscito dalla Commissione ed è arrivato qua. Da buon amministratore e da Ministro delle attività non posso venire qua e non dirvi che si è verificata una situazione di un certo tipo che ha portato ad un'evoluzione economica e sociale in quell'area e che permetterà degli investimenti e degli sviluppi in termini anche di immagine, di promozione e di sviluppo della nostra Regione. Dall'altro devo rispondere su una situazione che mi viene sottoposta oggi e che ha delle partenze lontane e che ha una serie di procedure, di atti che si sono verificati negli anni ai quali darò una risposta e che è anch'essa una situazione ben definita.
Questa situazione, d'altro canto, sarebbe insostenibile, cioè spostiamo una parola, ne mettiamo un'altra, mettiamo una cosa o ne mettiamo un'altra...
Vi prego, rispondiamo su degli emendamenti che sono di sostanza e che hanno delle interpretazioni e che sono stati posti da due componenti diverse, la Giunta e il Consiglio.
Se devo esprimermi sul fatto di spostare una parola prima della virgola o dopo la virgola questa non è politica. Questo ha un po' il senso che non voglio giudicare, vedetelo voi.
Rispondiamo sulle cose concrete, prendendo delle posizioni e dando delle risposte che siano o soddisfacenti o insoddisfacenti; nel caso, o si vota in un modo o si vota nell'altro, ma su situazioni ben definite ed organiche, che sono spiegabili, sostenibili, condivisibili o non condivisibili.



PRESIDENTE

Se non si avverte l'esigenza di momenti di ulteriore riflessione dobbiamo passare all'esame degli emendamenti, che ovviamente dobbiamo affrontare nell'ordine di successione dell'articolato.
La parola al Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Ho apprezzato, in particolare, l'intervento del collega Gallarini perché se abbiamo fatto un lavoro, quello è il lavoro in sostanza. A due ore dalla virtuale chiusura del Consiglio regionale non si può né rifare il lavoro né introdurre nuovi elementi che non siano stati introdotti in precedenza. Per cui, mi pare che il Consigliere Gallarini dicesse che se per la Giunta il lavoro va bene, quello per noi è il lavoro in sostanza. Da parte dell'Assessore Racchelli non ho sentito una condivisione di questa valutazione, "Poi dirò", eccetera. Certo che se poi si dirà, allora bisogna cominciare a discutere, ma mi pare che la sollecitazione fosse nel senso di capire se da parte della Giunta ci fosse o meno la condivisione del lavoro svolto. Lo so anche io, d'altra parte, che se i lavori vengono accantonati per una settimana, poi vengono in mente altre cose, questo vale per tutti dai documenti politici alle leggi. Però il tempo che abbiamo a disposizione non consente un grande ripensamento dei lavori: a questo punto o sono accettabili o non lo sono.
Se ho capito bene, Consigliere Gallarini, mi pare che sia mancata, da parte dell'Assessore, un'espressione più precisa, forse questo semplificherebbe il lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini, che ha chiesto di puntualizzare sul punto.



GALLARINI Pierluigi

Vorrei solo fare una precisazione: è ovvio, mi sembrava implicito in quel che abbiamo detto, e mi sembra ancora tale, anche se a volte anche il pleonastico può essere utile, che nell'ambito dei due emendamenti, quello della Giunta e quello dei colleghi Angeleri, Ghiglia e Griffini, per quanto riguarda l'emendamento della Giunta ovviamente siamo d'accordo, perché ho fatto riferimento alle posizioni politiche e amministrative della Giunta e quindi mi sembrava che fosse implicito.
Per quanto riguarda invece l'altro emendamento, abbiamo detto che in Commissione non l'abbiamo firmato, pur avendone discusso a lungo, non l'abbiamo firmato neanche qui in aula; sappiamo qual è stata in tutta la lunga discussione la posizione della Giunta e se questa è rimasta la stessa, noi rimaniamo nello stesso atteggiamento col quale siamo stati. Ci sembra una posizione chiara e di coerenza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

L'ho già detto prima, forse non l'ho detto abbastanza chiaramente, ma adesso lo ripeto: qua non c'è uno stravolgimento del Piano, vorrei che voi lo capiste, ma lo dico in buona fede. Qua c'è un'esigenza di un determinato settore che ha posto delle considerazioni che sono state recepite dalla Giunta e che mi pare siano di buon senso e che siano veramente condivisibili, e lo propone la Giunta.
C'è un altro emendamento che viene proposto da altre forze politiche al quale bisogna dare una risposta, ma non c'è uno stravolgimento del Piano.
Cioè non è che sul Piano d'area, che sono non so quanti articoli proponiamo venti emendamenti per poter cambiare la filosofia del Piano. La filosofia del Piano è quella che abbiamo definito in Commissione ed è tutta qui. Non c'è un emendamento per articolo. Per cui, quello che vi chiedo è: è possibile oggi votare un Piano nel quale non recepiamo un'esigenza che è importantissima per l'evoluzione di quell'area perché non lo vogliamo fare? E' possibile "fare lo struzzo"? Io ve lo domando. Se voi mi rispondere che dobbiamo fare gli struzzi io lo non faccio, guardo gli struzzi, però questa è la realtà. Oppure non devo discutere quello perché devo discutere questo malloppo che va a toccare la filosofia del Piano probabilmente? Perché di questo si tratta qui ci sono cinquanta emendamenti, ma saranno di cinquanta articoli, non lo so perchè non li ho neanche letti ancora.
Vivendo e dovendo lavorare per queste deleghe, è mio dovere venire qua da voi a dirvi: "Guardate che fuori da quest'aula si è verificata questa realtà che può essere recepita", perché è fondamentale per lo sviluppo. Poi voi mi potete dire: "No", mi potete anche dire: "No, non lo discutiamo".
Tuttavia, se non discutiamo una richiesta - non dieci, ma una richiesta che va in quell'ottica e che è fondamentale per lo sviluppo, diamo a quella realtà la non possibilità di esprimersi e di realizzarsi e la limitiamo per qualche anno ancora. Il Piemonte se lo può permettere oggi? Io dico di no, però se voi mi dite di sì e l'aula mi dice che si deve andare in questa direzione ne prendo atto, ma è mio dovere sottoporvela perché se io non ve la sottoponessi, domani mi potreste dire: "Ma Assessore, cosa ci viene a raccontare lei? Non ce l'ha nemmeno detto".
Allora io ve lo dico, quella è un'esigenza fondamentale, perché gli investimenti fatti anche negli altri settori di competenza della Giunta sono stati grandi e forti. Lì c'è un'esigenza forte, la vogliamo discutere? Se non la vogliamo discutere non discutiamola, ma prendetevi una responsabilità, perché io avrei la grande responsabilità di non avervelo sottoposto. Dirò di più: ci sono magari anche altri strumenti per realizzare le cose che vi sottopongo, ma sono ligio al rispetto del Consiglio regionale e ve lo sottopongo come Consigliere.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente.
Assessore, guardi che le nostre responsabilità ce le prendiamo tutte anche perché è atteso da sei anni questo provvedimento, la variante di Piano, ed è stato due anni in Commissione (un anno è vero che non c'era praticamente la delega all'Assessorato perché c'è stata la vicenda Angeleri Ghigo, dopodiché quasi due anni con la sua delega). Per cui, se è stato per due anni in Commissione e lei ha continuato, come Giunta regionale, a istruirne la pratica, noi ce la prendiamo la nostra responsabilità, però se la prenda anche la Giunta regionale. Si arriva in aula con la necessità di portare due emendamenti, quelli della Giunta regionale, che da soli, come numero, possono non spaventare, però possono anche essere due emendamenti che stravolgono completamente la filosofia del Piano. Non credo che lo stravolgimento sia determinato soltanto della quantità.
Gli emendamenti che noi abbiamo presentato sono emendamenti che non modificano la sostanza e la filosofia del Piano. Però, se mi permette, è un po' diverso che una realtà di opposizione porti in aula degli emendamento e la Giunta regionale, che ha istruito per due anni un provvedimento, la Commissione, il Presidente della Commissione che ha seguito e istruito per due anni un provvedimento, arrivi in aula con un emendamento. Evidentemente ci sono dei problemi.
Noi, quindi, cercavamo di trovare una soluzione e ci pareva che il Capogruppo del principale Gruppo della maggioranza in tal senso si adoperasse, una soluzione che consentisse di dare all'aula questo provvedimento che aspettiamo da sei anni e che è stato istruito per due anni dalla sua Giunta regionale, vagliato e visto in ogni minima parte dalle varie componenti dei vari Gruppi che sono presenti in Commissione.
Tenendo conto che la cosa di cui stiamo parlando è l'istituzione sostanzialmente del Parco regionale La Mandria, che è avvenuto mediante una legge, è un fatto che di per sé, nel momento stesso in cui è sorto e nel momento stesso in cui lo andiamo a tutelare per quelle che sono le possibilità reali oggi, è un provvedimento che ha visto prevalere quello che è l'interesse pubblico sull'interesse privato. In questo sta l'equità: è prevalso l'interesse pubblico sull'interesse privato, che è una buona regola che vale per la moralità diffusa, per le Amministrazioni e per le istituzioni.
I ricorsi al Tribunale ci sono stati tutti quanti, e questa non è una sede che deve rispondere in tal senso, perché questa è una sede istituzionale di potere amministrativo e politico, non di carattere giuridico.



(Commento del Consigliere Angeleri)



SUINO Marisa

Non ho capito.



SUINO Marisa

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



SUINO Marisa

Era una battuta.



SUINO Marisa

Che ovviamente non mi riguarda, tantomeno nello stile.



PRESIDENTE

Io non ho inteso nessuna...



SUINO Marisa

No no, niente Presidente.
Il Tribunale ha concluso rilevando che i competenti organi regionali non hanno fatto altro che privilegiare la tutela del valore ambientale sull'interesse privato. Questa è la conclusione che c'è stata, chiara, lo ribadisco confidando anche nella professionalità in tal senso del Presidente del Consiglio.
Il Tribunale ha concluso rilevando che i competenti organi regionali non hanno fatto altro che privilegiare la tutela del valore ambientale sull'interesse privato. Inoltre, il problema della motivazione idonea a legittimare un provvedimento di carattere pianificatorio che incida negativamente su posizioni private in qualche modo consolidate, viene posto la prima volta e non viene poi reiterato. Viene posto la prima volta in cui si entra in conflitto tra i due interessi, quello pubblico e quello privato, e così venne fatto.
Presidente, se dobbiamo utilizzare il tempo in questo modo, non c'è problema: incominciamo con tutta la vicenda Saim, partiamo dal 17 novembre 1965 e andiamo a vedere tutti i ricorsi, tutte le risposte che ci sono state e qui c'è la documentazione completa. Possiamo fare sul serio, dando a quest'aula una veste che non ha, ma si può fare. E' noto a tutti il principio secondo il quale una volta che è avvenuto questo ricorso per questo conflitto tra due interessi, e una volta che è stata emessa una sentenza, ripresa e ripresa dando sempre lo stesso risultato finale certamente ci saranno state in questo delle disequità, certamente ci sarà qualche interesse personale e privato in buona fede di proprietari che non è stato sufficientemente tutelato, ma è chiaro che quello che è stato il risultato complessivo è quello che ha privilegiato l'interesse pubblico su quello privato. Quindi il grande principio è stato tutelato, assecondato ha avuto una sentenza sulla quale si insiste e si continua a tornare. Lo capisco della parte di chi è proprietario, ma non posso accettarlo da parte di chi ha istruito una pratica per sei anni, da parte di una Giunta regionale che è stata in Commissione due anni, da parte di una maggioranza che ha tentato anche di accusarci di essere noi coloro che facevano perdere tempo nel non voler approvare la variante di Piano, in occasione di una recente altra disputa elettorale ci siamo ritrovati un frangente così poco simpatico.
Colleghi, siamo qui per questo. Finalmente concludiamo questa vicenda.
La giustizia ha fatto la sua parte, probabilmente non sarà stata perfetta ma quello che è perfetto è che ha riconosciuto che è prevalso l'interesse pubblico sull'interesse privato. Questa non è una sede nella quale noi riapriamo dei conflitti con avvocati di parte, ma siamo qui per dire che la variante di Piano, che è stata istruita e predisposta, è una variante che soddisfa quell'interesse pubblico, che onora la legge istitutiva del Piano regionale del Parco La Mandria, che certo non mette mano, perché allora che cosa dobbiamo dire in questi due anni sulla Pista di Collaudo? Che cosa dobbiamo dire sul Golf? Le andiamo a vedere tutte queste questioni? Le abbiamo viste, poi abbiamo cercato di concludere con una visione che sia il più possibile rispettosa di quella che è la grande forza e la grande risorsa rappresentata dal Parco regionale La Mandria.
Assessore Racchelli, le chiedo di essere più esplicito nel merito degli emendamenti, in quanto due vengono da lei portati in quest'aula stamane riguardano la questione relativa al Golf. Potremmo anche comprenderne le ragioni - non sono di certo quelle le questione sulle quali stracciarci le vesti - però lei comunque, dopo due anni, arriva in aula con la necessità di presentare altri due emendamenti a un suo stesso provvedimento.
C'è poi l'emendamento, uno, certo, ma simbolicamente stravolgente presentato dai colleghi di maggioranza che sono coloro che hanno i numeri per l'aula e per la Commissione, sono coloro che hanno portato avanti in questi anni il provvedimento, da noi accusati di lentezza, e oggi arrivano con un ennesimo emendamento.
I nostri, lo ribadisco, sono emendamenti di sostanza, che non modificano la filosofia del Piano e che possiamo assolutamente ritenere utili per un futuro miglioramento di quelle che sono le potenzialità del Piano regionale del Parco La Mandria. Oggi possiamo, ed assolutamente era in tal senso la proposta politica che abbiamo avanzato quasi due ore fa sospenderli e metterli da parte se continua a prevalere, come nel buonsenso e nella piena efficacia di un organo istituzione quale noi rappresentiamo quello che è l'interesse pubblico sull'interesse privato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli; ne ha facoltà.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Consigliera Suino, condivido alcune affermazioni che lei fa, ma mi permetto di farne alcune rispetto quello che lei ha detto.
Il Piano del Parco La Mandria è stato discusso in Commissione, ha avuto una serie di sedute (io me ne ricordo ventisei) nelle quali abbiamo discusso del Piano. Penso anche che lei, forse per le tante cose che abbiamo fatto come Assessorato, pensi che siano passati due anni. Grazie a Dio è passato solo un anno e mezzo, per cui sono sei mesi in meno.
Io le spiego l'emendamento della Giunta. Come facevo a settembre momento in cui è stato licenziato il provvedimento dalla Commissione, poter proporre una cosa come quella che ho proposto adesso senza aver la certezza che l'evoluzione del sistema legato a quel tipo di attività ci desse la possibilità di incrementare o di andare nella direzione della promozione di quel tipo di attività? E' stato fatto l'open di Italia a Torino, che ha avuto un grande risultato e una grande promozione per tutto il Piemonte. Il Golf Torino e il Golf La Mandria hanno fatto un accordo con la Federazione per sviluppare delle attività di promozione giovanile all'interno di quell'area, ed altre iniziative hanno portato quei due Golf che sono nel Parco La Mandria ad assumere un ruolo a livello nazionale ed internazionale di grandissimo rilievo.
A fronte di questa rappresentazione di un interesse pubblico, vengo a dirvi che questa cosa ha un significato, perché se l'avessi portata in un momento precedente, prima che si verificasse questa situazione, non avrei certamente proposto una modifica di questo tipo.
Sull'emendamento che è stato presentato dal Consigliere Angeleri e firmato anche da altri Consiglieri mi pare del Gruppo di Alleanza Nazionale, la Giunta è contraria. E' contraria non perché non vuole rappresentare o non vuole discutere questo emendamento, ma perché ci sono una serie di atti che portano la Giunta oggi a pensare e a considerare non attuabile un passaggio di questo tipo.
Se poi andremo a discutere l'emendamento vi spiegherò il perché e la logica che ci porta a tale conclusione, se non lo discuteremo non ve li potrò neanche spiegare.
Ci sono due posizioni completamente diverse per due realtà completamente diverse, anche se vi devo dire che dal punto di vista personale posso immaginare le giuste aspirazioni o le giuste non dico pretese ma comunque sollecitazioni che vengono da una determinata parte per far sì che quel diritto venga riacquisito.
Entrerò nel merito della discussione quando discuteremo quell'emendamento, ma la posizione della Giunta è stata chiara ed è stata espressa.



PRESIDENTE

Qui bisogna operare, come ha suggerito un collega poco prima, con la responsabilità del realismo.
Vorrei solo ricordare che abbiamo la giornata di oggi, di domani e di dopodomani e, tranne casi eccezionali, il nostro lavoro finisce lì.
Se i riferimenti interessati a questa deliberazione non intendono avere un momento di approfondimento a Consiglio sospeso, passo all'esame degli emendamenti nell'ordine in cui devono essere affrontati, pertanto non affrontando per primo l'emendamento di cui stiamo discutendo adesso perch tecnicamente non è possibile. Non posso, infatti, portare all'esame dell'aula per primo l'emendamento proposto dai Consiglieri Angeleri Griffini e Ghiglia, perché ce ne sono altri che si riferiscono ad articoli precedenti all'art. 3. Consigliere Gallarini, io ho suggerito tra le parole un comportamento.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Confesso di non aver sentito il suggerimento perché stavo discutendo con l'Assessore Racchelli, ma in ogni caso, penso di dire la stessa cosa se c'è una logica in queste cose, e cioè che a questo punto valga la pena per l'economia dei nostri lavori, chiederei cinque minuti di sospensione con il Presidente del Consiglio e i Capigruppo quantomeno, per trovare un percorso il più snello possibile.



PRESIDENTE

E' quello che cripticamente avevo suggerito. Credo, infatti, che possa essere opportuna una breve sospensione. Non farei una formale riunione coi Capigruppo ma una breve sospensione di cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 12,20, riprende alle ore 12.48)



PRESIDENTE

Mi auguro che l'interruzione sia stata utile per il prosieguo dei nostri lavori.
Proseguiamo con l'esame del punto 6) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 577 "II Variante al piano d'area del Parco regionale La Mandria".
Chiedo a tutti i colleghi il massimo della collaborazione nel non tenere alto il brusio, al fine di svolgere i nostri lavori con la necessaria tranquillità ed efficacia.
La parola alla Consigliere Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente.
A seguito della riunione, il nostro Gruppo è disponibile a ritirare gli emendamenti fino all'art. 6 escluso. Dopodiché, così come concordato in riunione, le chiederemmo la cortesia, Presidente, arrivati all'art. 6, di affrontare prima gli emendamenti presentati dal collega Angeleri e dell'Assessore, e a quel punto si valuterà il da farsi sui rimanenti emendamenti, alcuni dei quali sono anche nostri e pertinenti lo stesso articolo.



PRESIDENTE

Riassumerei, così vedo se ho inteso bene: fino all'art. 6, lettera c) cioè nel senso che devo considerare ritirati anche i due emendamenti che si riferiscono alle lettere a) e b)? Bene, considero ritirati anche questi due. Nell'ordine esamineremo, pertanto, l'emendamento proposto dal Consigliere Angeleri alla lettera c), l'emendamento proposto dalla Giunta a firma dell'Assessore Racchelli, alla lettera c), e poi la collega Suino valuterà se ritirare o meno gli altri emendamenti.
Col vostro consenso, passiamo all'esame dei relativi emendamenti.
ART. 6 6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Griffini e Ghiglia: Il contenuto della lettera "c" è sostituito dal seguente: c) "Non sono consentite nuove costruzioni a destinazione residenziale anche se a servizio dell'attività agricola; sono consentiti gli interventi di recupero (manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo) degli edifici residenziali esistenti. Sono altresì consentiti, sugli edifici non compresi tra quelli di interesse storico-artistico indicati all'art. 24, comma IV, della l.r 5/12/1977, n. 56 e s.m.i. modesti ampliamenti "una tantum" finalizzati all'adeguamento igienico-sanitario ed al miglioramento funzionale delle unità abitative esistenti (calcolate al netto di quanto eventualmente realizzato in forza di precedente e/o di eventuale concessione in sanatoria e, comunque, non eccedenti mc. 150; 75 mc. sono consentiti anche se eccedono tale percentuale. E' consentita altresì, come pertinenza dei fabbricati residenziali esistenti, la realizzazione di autorimesse interrate per una superficie totale, compresa quella esistente, non superiore a quella di 1 mq ogni mc. do volumetria residenziale; solo il lato d'ingresso sarà a vista e la copertura dovrà essere costituita da giardino pensile. La normativa di cui alla lettera c) è estesa anche agli edifici residenziali esistenti compresi nelle aree individuate con la lettera "ZS" nell'allegato cartografico n. 3V2. E' consentita l'edificazione unicamente per i lotti, compresi all'interno del perimetro delle aree individuate con la lettera "ZS" nello stesso allegato cartografico, alienati dal Medici del Vascello in epoca antecedente all'anno 1993. Tali lotti, ai fini edificatori esclusivamente residenziai dovranno rispettare la seguente normativa: indice volumetrico fondiario: mc. 0,30/mq. pari a un volume max di mc.
1050 e mc. 1500 rispettivamente per i lotti già definiti aventi una superficie fondiaria di mq. 3500 e di mq. 5000 circa rapporto di copertura: 1/15 altezza massima (misurata dal piano di campagna attuale fino alla gronda): mt. 7,00 distanza minima dalle costruzioni dai confini del lotto: mt. 10,00 dall'asse delle strade: mt. 20,00".
Consigliere, l'emendamento è già stato illustrato, desidera richiamarlo? La parola al Consigliere Angeleri per l'illustrazione.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, io non ho illustrato prima l'emendamento, ma ho illustrato una posizione che ritenevo essere di buonsenso, perchè in qualche modo difendeva dei diritti che erano stati chiaramente lesi.
Devo dire, allo stesso modo, che sono un po' preoccupato della situazione che si è venuta a creare in quest'aula, anche dopo la riunione che abbiamo avuto, perchè se prima avevo qualche preoccupazione in ordine alla posizione che avevo definito "ricattuale" di chi aveva presentato gli emendamenti, adesso, rispetto al fatto che sei di questi emendamenti sono stati ritirati per vedere qual è la posizione della Giunta e per poi valutare se gli emendamenti successivi debbano essere ritirati o meno, oggi dubbi non ne ho assolutamente più.
E' altrettanto curioso che ci siano dei richiami stranamente da una parte dell'aula di Forza Italia e dall'altra parte dai Democratici di Sinistra. In quest'aula, con questa discussione, si sta verificando e costruendo probabilmente un tipo di alleanza molto strana, direi quasi innaturale, soprattutto per chi segue il dibattito politico a livello nazionale, che è fatto, molto spesso, di sferzate, di accuse al limite dell'infamante.
Probabilmente, come dice il collega Montabone, stanno costruendo il Centro, il famoso 'Centro politico' che parte dai due opposti e fa comprendere come la politica oggi in Italia non abbia più nessun tipo di coloritura e - vorrei aggiungere anche qualcos'altro - nessun pudore. Da una parte, infatti, il Capogruppo Gallarini che mi richiama e mi dà bonariamente e amichevolmente, per carità, una tirata di orecchie, a me e al collega Ghiglia, dicendo: "Certo, due Gruppi di maggioranza che non seguono quelle che sono le indicazioni della Giunta regionale"; dall'altra parte, lo stesso Consigliere Riba che si appella al Centro Cristiano Democratico e ad Alleanza Nazionale dicendo: "Ma non è mai capitato che in quest'aula, dopo anni di discussione in Commissione, si venga a discutere e a proporre degli emendamenti. Quando mai l'abbiamo visto in quest'aula?" Sempre. Il collega Riba, probabilmente preso delle prossime elezioni regionali, ha perso la memoria.



ANGELERI Antonello

RIBA Lido (fuori microfono)



ANGELERI Antonello

Cosa ho perso?



ANGELERI Antonello

La memoria.



ANGELERI Antonello

RIBA Lido (fuori microfono)



ANGELERI Antonello

Cosa ho detto? Non mi ricordo.



ANGELERI Antonello

Lo vede? Non si ricorda.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a non dialogare.



ANGELERI Antonello

Consigliere Riba, sei venuto in quest'aula a raccontarci che ti stupivi che fossero presentati degli emendamenti dopo che in Commissione si era discusso per un anno o due, cosa mai capitata, ripeto.



(Commenti del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Consigliere Riba, se la richiede, le darò successivamente la parola.



ANGELERI Antonello

E' certo che sentire queste cosa da una parte e dall'altra è veramente una sensazione strana di come va oggi il mondo politico, probabilmente sulla scorta non tanto di ideali che non esistono più, quanto sulla scorta di interessi che, voglio ribadire, il Centro Cristiano Democratico, lo ha già detto prima per quel che riguarda Agostino Ghiglia Alleanza Nazionale non vogliono assolutamente rappresentare, soprattutto se questi sono lesivi di diritti di singoli cittadini.
Entro, dunque, nel merito dell'emendamento che abbiamo presentato, per dire che è necessario, in quest'aula, distinguere quelle che sono le diverse posizioni di coloro i quali avevano interessi edificatori in quella zona specifica, oggetto del nostro emendamento, perchè da una parte abbiamo una vera e propria lottizzazione, quella meglio conosciuta come ex Saim, e dall'altra parte si prevedeva un zona edificatoria di oltre un centinaio di costruzioni (compresa tra l'altro la realizzazione in quell'area di alcuni condomini). Vorrei che si operasse questa distinzione e che fosse estremamente chiaro che non stiamo assolutamente difendendo quella lottizzazione, intendo ribadirlo. Siamo invece, e lo diceva molto bene prima il collega Agostino Ghiglia, dalla parte di alcuni privati cittadini molto pochi. Dico molto pochi perchè la battuta l'ha già fatta il Consigliere Ghiglia e probabilmente non è il caso di fare dei paragoni, in termini elettorali, con una difesa di questo livello.
Noi vogliamo difendere, però, alcuni privati cittadini, perché è un loro diritto; un loro diritto che noi abbiamo messo per iscritto in questo emendamento e che, tra l'altro, è stato anche sancito da vicende amministrative e giudiziarie ultraventennali.
Ci sono, in questo senso, alcune decisioni che confermano quanto sto dicendo, decisioni del TAR. Cito la sentenza, per essere preciso: il TAR con sentenza n. 306/82, ha affermato "l'illegittimità dei provvedimenti che hanno negato la concessione edilizia per eccesso di potere, travisamento dei fatti, motivazione erronea, omessa motivazione, sviamento di potere violazione di legge".
Non so se questa sentenza sia chiara a tutti o meno; a me certamente lo è. In quella sentenza il TAR ha chiarito...


Argomento: Varie

Saluto alla Scuola di Politica di Mosca


PRESIDENTE

Consigliere, mi scusi se la interrompo, ma dato che si stanno allontanando, desidero salutare gli amici della Scuola di Politica di Mosca, che sono in gradita visita presso di noi.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 577: "II variante al Piano d'area del Parco regionale La Mandria" (seguito)


PRESIDENTE

Prego, continui pure il suo intervento.



ANGELERI Antonello

Stavo ricordando che quella sentenza del TAR - ecco perché l'ho citata per essere chiaro in quest'aula e far comprendere che la nostra posizione non è assolutamente tesa a difendere operazioni strumentali - distingueva con molta chiarezza quella che sarebbe stata una movimentazione di terra che avrebbe provocato un'edificazione di centinaia di ettari, ovviamente facendo riferimento alla lottizzazione SAIM rispetto ai movimenti di terra che avrebbe provocato invece una limitata costruzione di privati proprietari.
Nel caso in specie, infatti, il TAR ha precisato che "la costruzione non richiederebbe affatto movimenti tali da alterare la morfologia del territorio, anzi non sarebbe necessario alcun particolare movimento di terra"; questo a significare la differenziazione che è stata fatta e che già prima in qualche modo citavo.
C'è stata poi una sentenza del Consiglio di Stato, la n. 457 del 1985 che rigettava l'appello proposto dalla Regione Piemonte avverso la sentenza del TAR che ho appena citato e ordinava che la riferita decisione venisse eseguita dall'autorità amministrativa.
E' vero, Marisa Suino, che qui fortunatamente non siamo in un'aula giudiziaria, ma siamo in un'aula che dovrebbe decidere per quelle che sono le nostre competenze di carattere amministrativo, tant'è che l'ordine del Consiglio di Stato dice che la decisione debba essere eseguita dall'autorità amministrativa. Allora, noi quale autorità siamo? Quella amministrativa. Ebbene, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato, ad oggi nulla di tutto ciò è avvenuto.
Per contro, non avendo la Regione mai dato esecuzione al disposto del TAR e del Consiglio di Stato ed essendo quindi presente una situazione di sperequazione tra gli attuali residenti - stiamo parlando di 67 persone proprietarie - pur avendo la legittimazione espressa, come dicevo, dal TAR e dal Consiglio di Stato, i proprietari vengono privati di ogni possibilità.
Allora io mi chiedo - e l'ho già ripetuto più volte in quest'aula - è proprio vero che in questo paese ci sono due pesi e due misure non solo a seconda dell'appartenenza politica - e l'abbiamo già verificato più volte ma a seconda anche del peso economico di chi sta alle spalle di talune decisioni. Ne prendiamo atto non certo con soddisfazione in quest'aula perché verifichiamo ancora una volta, anche in questa occasione, questa forte sperequazione.
Ma c'è di più. Il 21 luglio 1999, quindi non stiamo parlando di decenni or sono, ma stiamo parlando di una sentenza della Corte di Cassazione estremamente recente, decidendo un analogo caso di mancato inserimento tra le aree edificabili nel Piano Regolatore Generale di un'area oggetto di convenzione e lottizzazione, la Corte di Cassazione ha sancito la risarcibilità dell'interesse legittimo violato. Certo, perché privati cittadini che hanno pagato gli oneri di urbanizzazione e, nonostante due sentenze del TAR e del Consiglio di Stato e per fortuna una sentenza della Corte di Cassazione, l'ultima cosa che possono richiedere è almeno la risarcibilità del danno.
Chiedo e ripeto che sarebbe quanto meno un momento di giustizia che noi sanciamo in quest'aula se riuscissimo oggi ad approvare un emendamento come quello che abbiamo proposto e che non privilegia sicuramente nessuno, non altera quella filosofia generale di interesse pubblico rispetto all'interesse privato, ma restituisce il maltolto a dei privati cittadini che sono stati in qualche modo defraudati da una loro legittima aspirazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Questo intervento è per dare le motivazioni, anche se in sintesi, più corpose, più importanti per il nostro voto fermamente contrario e convinto.
Innanzitutto va ricordato - e non colgo volutamente alcune delle provocazioni, anche se fatte in modo assolutamente gentile e simpatico, ma provocazioni, espresse dal collega Angeleri, vado alla sostanza - che la Corte dei Conti archivia il ricorso che vi è stato nelle epoche, ritenendo illegittimo tale ricorso e legittimo il comportamento e l'operato della Regione Piemonte.
Secondo grande passaggio: il TAR dà ragione alla Regione Piemonte lungo tutto il percorso che si è snocciolato in questi oltre vent'anni. C'è ancora un ricorso al Consiglio di Stato da parte della SAIM, che di fatto poi rinuncia perché il parere che è già pervenuto dal TAR e dalla Corte dei Conti è assolutamente chiaro e non è più impugnabile.
Potremmo ancora dire che al di là di queste vicende ce ne sono altre che insistono sul Parco La Mandria, che già hanno costituito danno ambientale significativo - pensiamo alla Pista di Collaudo e ad una serie di operazioni che in questi anni hanno visto tutta l'area del Golf piuttosto travagliata in tutta quanta la vicenda - e che poco hanno in comune con quello che dovrebbe essere l'obiettivo principale di un parco di un polmone ambientale, di un centro di sviluppo compatibile con l'ambiente quale rappresenta il Parco regionale La Mandria.
Anche in questo caso, ad esempio citando la vicenda della Pista di Collaudo, che vide in primis personaggi come Romiti e Agnelli citati indirettamente per danno ambientale, va ricordato che ci fu la prescrizione di reato reiterato nella sentenza, considerato che qualsiasi nuovo intervento modificativo sostanziale dei luoghi potrebbe, di fatto costituire il reato.
Il messaggio conclusivo di questi quattro grossi passaggi che hanno visto in questi trent'anni le vicende in sede giuridico-amministrativa alquanto avvilupparsi e svilupparsi nel corso dell'epoca, il messaggio chiaro è che la Regione deve evitare che si creino altri danni a quelli che già esistono in questa realtà, in questo ambiente.
E' stato chiarissimo l'ultimo messaggio conclusivo di tutta quanta la vicenda. L'emendamento che il collega Angeleri ed altri Consiglieri stanno in parte sostenendo vede nella premessa delle valutazioni sulle quali si può certamente convenire, ma che, se dovesse passare, creerebbe un precedente gravissimo, poiché di fatto non si riferisce soltanto a quei sei o sette cittadini che il collega ha citato, ma a tutti i settanta lotti, o quanti sono quelli costruiti.



(Commenti del pubblico)



PRESIDENTE

Per cortesia, il pubblico non può, per regolamento, esprimere valutazioni.



SUINO Marisa

Si riferisce a tutta l'opera di lottizzazione che è avvenuta, anche quando la sentenza in regime abusivo era già stata emessa. Non si riferisce a dei singoli cittadini ma si riferisce in parte a delle società che hanno acquistato e acquisito più lotti, e quindi sarebbe un precedente grave e pericoloso, che in ogni caso darebbe a quest'aula, che ha una valenza istituzionale, amministrativa e politica, un ruolo e una funzione che non merita.
Pertanto, abbiamo motivazioni di sostanza che ci portano a riformulare con assoluto senso di responsabilità ed in coscienza assoluta, il voto contrario a questo emendamento.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento. La Giunta si era dichiarata contraria.
La parola al Consigliere Angeleri per dichiarazione di voto.



ANGELERI Antonello

Presidente, solo per confermare, se mai ce ne fosse bisogno, che abbiamo verificato in quest'aula il "fenomeno dell'inciucio". Questo fenomeno, dato che più volte è stato oggetto di attenzione da parte di altre forze politiche in precedenza - parlo in particolare delle accuse che venivano rivolte tra Democristiani e Comunisti negli anni scorsi - lo verifichiamo in quest'aula con la cosiddetta Seconda Repubblica, che non mi pare sia proprio Seconda Repubblica ma piuttosto il secondo tempo della Prima.
Noi votiamo ovviamente a favore di questo emendamento, convinti di aver portato all'attenzione di quest'aula semplicemente un senso di giustizia che vogliamo in qualche modo conservare e di cui essere portatori sempre.



PRESIDENTE

Pongo in votazione per appello nominale l'emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Griffini e Ghiglia, su cui la Giunta ha espresso parere contrario.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 26 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'emendamento è respinto.



PRESIDENTE

6.2) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: dopo le parole "superficie utile massima di 25 mq", aggiungere la seguente frase: "e la realizzazione, nelle aree di pertinenza dei fabbricati, di attrezzature per lo sport scoperte ad uso privato".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 25 voti favorevoli e 11 contrari.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, il numero legale quant'è?



PRESIDENTE

Il numero legale è 26, la votazione è valida.



(Commenti del Consigliere Gallarini)



PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi faceva semplicemente riferimento al fatto che i "sì" sono stati inferiori al numero legale.
6.3) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: Articolo 6, comma 2, lettera h) prevedere il limite massimo di superficie lorda di pavimento in 6.000 mq.
invece di 5.000 mq.
Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 25 voti favorevoli e 11 contrari.
6.4) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: Articolo 6, comma 2, lettera h) dopo le parole "due società sportive", aggiungere la seguente frase: "E' altresì consentita la realizzazione di locali interrati destinati a deposito attrezzature".
Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 26 voti favorevoli.
Tutti gli altri emendamenti posso considerarli ritirati? La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Sì, Presidente. Tutti gli altri emendamenti li può considerare ritirati.



PRESIDENTE

Consideriamo ritirati gli altri emendamenti.
Pongo pertanto in votazione la deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 26 voti favorevoli e 11 astensioni.
Con questa votazione i lavori della mattinata si concludono, verranno ripresi nel pomeriggio come da convocazione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,14)



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