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Dettaglio seduta n.458 del 24/02/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente, possiamo fare una verifica del numero legale? Grazie.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Il numero legale non è assicurato, essendo presenti in aula n. 23 Consiglieri.
Di conseguenza, i lavori sono aggiornati alle ore 15,55.



(La seduta, sospesa alle ore 15.25 riprende alle ore 16.05)



PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori. I colleghi che desiderano prendervi parte sono pregati di entrare in aula.
Procediamo ad un'ulteriore verifica del numero legale.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri ed in congedo n. 12 Consiglieri.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Esame disegno di legge n. 467: "Disposizioni normative per l'attuazione del DLGS 31/3/98, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del Capo I della L. 15/3/97, n. 59'" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 467, di cui al punto 7) all'o.d.g.
ART. 60 Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, Assessore, l'art. 60, al comma 2 richiama l'art. 57 del d.lgs. 112/98. Quell'articolo prevede che i Piani territoriali provinciali definiti d'intesa tra Regione e Province, assumono il valore e gli effetti dei Piani di tutela nel settore delle acque e della difesa del suolo.
L'attuazione dell'art. 57 sta tutta qui. Ho provato a leggere l'art. 57 che recita: "La Regione, con legge regionale prevede che il Piano territoriale provinciale assuma il valore e gli effetti dei Piani di tutela nei settori della protezione della natura, della tutela dell'ambiente delle acque, della difesa del suolo, della tutela delle bellezze naturali...". Tralascio il resto. Quest'indicazione del d.lgs. 112/98 non può esaurirsi nella sua ripetizione, ancora più succinta. Non mi sembra sia sufficiente affermiamo, come stiamo facendo, a valle della legge regionale che i Piani assumono "valore ed effetto di..". L'art. 57 del decreto afferma che la Regione, con una legge apposita, riferita ai Piani territoriali, deve fare in modo che essi, con norme specifiche, assumano il valore e gli effetti di Piani di tutela. Non basta affermare che diventano "Piani di tutela": come lo diventano? L'art. 57 del decreto prevede che lo diventano con una legge regionale che indichi i contenuti che sono tenuti ad avere i Piani territoriali provinciali. Mi sembra che, invece, noi ci stiamo limitando a dire: "I Piani territoriali assumono il valore...".
Questa non è la legge, questo è ripetere quanto previsto dall'art. 57 del decreto! Credo però che lo Stato chieda alla Regione qualcosa di più: le chiede di emanare una legge con cui organizzare modalità, procedure e contenuti.
Sono anche andato a rivedere la legge n. 56. Come sempre, appare essere una legge molto lungimirante. Si tratta di un'ottima legge: lo sappiamo l'Assessore Astengo è stato un grande Assessore...In essa, in questo senso c'è già qualcosa. Certo però sono cose scritte nel 1970: se pure mantengono a tutt'oggi, con la loro capacità di vedere lontano, la loro validità, in ogni caso non completano quanto oggi si richiede nei contenuti sulla tutela del settore delle acque. Ci sono solo degli accenni. Questo è il problema.
Non ho voluto presentare emendamenti. Però, Assessore, forse è meglio aggiungere qualcosa sulle volontà e modalità di azione. Non possiamo limitarci alla semplice citazione dell'art. 57 del d.lgs. 112/98, dobbiamo dare indicazioni più precise, anche per il successivo lavoro della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Il secondo comma di questo articolo è stato lungamente discusso con le Province; anzi, questo è un emendamento proposto dall'Unione Province Piemontesi, che abbiamo recepito integralmente.
Per quale ragione ci si è limitati in questo senso? Mi richiamo a quanto ho detto stamattina: quando si discuterà la nuova legge urbanistica e si rivedrà la legge 56, questa dovrà dare tutte quelle indicazioni di raccordo e contenuto necessarie per rivisitare il Piano territoriale di coordinamento, alla luce delle esigenze di coordinamento tra il Piano territoriale e gli aspetti di tutela della natura e tutela ambientale.
Secondo gli estensori di questo emendamento - cioè la Regione, ma anche, in primis, la rappresentanza delle Province - si è ritenuto che le materie relative alla tutela delle acque e della difesa idrogeologica oggi siano mature. Abbiamo addirittura compiuto delle sperimentazioni.
Il quadro è questo: tre Province hanno già effettuato degli studi dal punto di vista idrogeologico; la Provincia di Torino è andata addirittura oltre, studiando non solo Piani d'asta, ma arrivando a progettazioni di opere idrauliche.
Il collega dice che occorrerebbe una definizione complessiva attraverso la normativa propria, che è quella della legge 56, cioè della legge che riorganizza tutte le pianificazioni aventi rilevanza sul territorio.
In questa sede a noi interessa soprattutto risolvere le questioni impellenti legate alla difesa idrogeologica ed alla tutela della qualità delle acque, contenute sia nei Piani di Bacino sia nella recente legge 152.
Abbiamo inteso risolvere la questione, naturalmente in accordo con le Province. Devo dire che io stesso avevo pronto il testo della nuova legge sulla difesa idrogeologica. Siamo, però, in una fase in cui occorre fare degli atti che non siano in contraddizione e che siano chiaramente contenuti nelle disposizioni dell'art. 57, che va letto come articolo di apertura, perché prevede la necessità, prima che si arrivi alla stesura del Piano territoriale provinciale, di raggiungere accordi addirittura con le Amministrazioni statali competenti. E' quindi un'interpretazione dell'Autorità di Bacino che dice: "Tu, Provincia, essendo ubicata in un bacino di rilievo nazionale, prima di partire devi fare con me l'intesa di quelli che saranno i contenuti," - non il risultato - "i paletti a cui ti atterrai e le metodologie di elaborazione cartografiche e di indicazioni di difesa del suolo che dovranno venir fuori da questi studi settoriali".
Penso, dunque, che al momento non siamo in grado di andare oltre a quanto abbiamo individuato, perché sono due aspetti maturi, condivisi naturalmente demandando il completamento ad una successiva sede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Assessore, al comma 3, sia nell'articolo riguardante le Province che in quello successivo, non riprendiamo l'indicazione prevista nell'art. 59, in capo alla Regione: quella di individuare i corsi d'acqua potenzialmente pericolosi.
Ricorda, Assessore, che ne abbiamo parlato in capo alla Regione? Perché, allora, non inseriamo il compito, tra le funzioni delle Province e dei Comuni, di individuare i corsi d'acqua, certo non quelli di interesse regionale assegnati all'attenzione della Regione, ma quelli esclusi da quell'elenco? Perché non prevediamo l'individuazione dei corsi d'acqua potenzialmente pericolosi, sia per le Province sia per i Comuni aggiungendo una frase ad hoc? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente. All'art. 59, comma c), abbiamo definito la classificazione dei corsi d'acqua di interesse regionale, quelli che sono rilevanti ai fini delle piene, quelli che riguardano i centri abitati pericolosi, ecc.
Abbiamo, poi, quelli di interesse locale, che sono affidati ai Comuni e alle Comunità Montane. Con le Amministrazioni provinciali abbiamo convenuto di adottare questa soluzione, in rapporto ad una gradualità di autorganizzazione delle Province stesse, in rapporto alla quantità di reticolo idrografico che verrà identificato ed in rapporto agli effetti di un futuro provvedimento governativo, di cui siamo ancora in assenza e che doveva essere emanato entro fine anno, ma che è stato rimandato, con un decreto legislativo, ad agosto del prossimo anno.
Potendo decidere io oggi, disponendo di tutti i dati per tale decisione cosa che non ho - sarei dell'idea di demandare il più possibile i corsi d'acqua di interesse regionale alle Province. Così recita l'art. 3, al comma 3: "Si può demandare progettazione, realizzazione, gestione manutenzione e sorveglianza", cioè tutte le attività tipiche dell'idraulica, "alle Province per quei corsi d'acqua di interesse regionale, di cui all'art. 59, lettera c)".
In sostanza, è una cosa graduale, rinviata nel tempo, ma obbligata dal fatto che non sappiamo ancora che fine fa il Magistrato per il Po.
Nominalmente deve venire tutto alle Regioni, però dovrà esserci anche un'intesa interregionale - così come abbiamo votato all'art. 59, comma 2 tra le Regioni del Po per definire la gestione dell'asta principale.
Abbiamo così dovuto congelare momentaneamente l'argomento, ma non abbiamo omesso di trattarlo. La spinta, l'obiettivo è il decentramento...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

E' così; lo si richiama dicendo: "di cui all'art. 59, comma 1, lettera c)". E' l'ultima riga dell'art. 60.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 60.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 hanno risposto SI' 27 Consiglieri L'art. 60 è approvato.
ART. 61 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 23 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 61 è approvato.
ART. 62 La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Al comma 1 di questo articolo, Assessore, è scritto che "le Comunità montane concorrono alla pianificazione e programmazione in materia di tutela del reticolo idrografico e di difesa del suolo, attraverso strumenti di pianificazione urbanistica".
Non mi risulta che questi strumenti siano nelle mani delle Comunità montane.
Bisognerebbe forse "registrare" questa norma, perché le Comunità montane hanno diversi tipi di strumenti, ma non questo, che è in capo ai Comuni. Quindi, bisognerebbe scrivere qualcosa di diverso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Propongo di sopprimere, al comma 1, le parole "alla pianificazione e" nel senso che rimane: "concorrono alla programmazione in materia di tutela del reticolo idrografico e difesa del suolo attraverso gli strumenti di pianificazione urbanistica". Ciò nel senso che loro progettano i Piani di difesa del suolo e successivamente li passano ai Comuni per i Piani Regolatori. Gli togliamo il concorso diretto; altrimenti, se vogliamo, lo possiamo togliere anche dopo. Per cui rimarrebbe: "concorrono alla programmazione in materia di tutela del reticolo idrografico e difesa del suolo, in conformità ai Piani di bacino".
In questo modo, diventa solo settoriale, perché lasciamo ai Comuni il ruolo urbanistico.
Io lascerei: "Le comunità montane, ai sensi dell'art. 29 della legge n.
142, concorrono alla pianificazione e alla programmazione in materia di tutela del reticolo idrografico e di difesa del suolo, in conformità ai piani di bacino" e sopprimerei il resto, toglierei cioè tutto ciò che ha un richiamo urbanistico.
Il testo definitivo reciterebbe così: "Le comunità montane, ai sensi dell'art. 29 della legge n. 142, concorrono alla pianificazione e alla programmazione in materia di tutela del reticolo idrografico e di difesa del suolo, in conformità ai piani di bacino".
In questo modo, è settorializzato, anche perché questa era la nostra volontà; probabilmente c'è stata una ridondanza nella riscrittura tra Comunità montane e Comune, una ricopiatura forse acritica. Però la finalità era questa.



PRESIDENTE

E' stato dunque presentato il seguente emendamento soppressivo: 62.1) al comma 1 dell'art. 62, sono soppresse le parole "attraverso gli strumenti" fino a "...coordinamento".
Per cui, il comma rimane: "Le comunità montane, ai sensi dell'art. 29 della legge n. 142, concorrono alla pianificazione e alla programmazione in materia di tutela del reticolo idrografico e di difesa del suolo, in conformità ai piani di bacino".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 26 Consiglieri presenti.
Si proceda ora alla votazione, mediante procedimento elettronico dell'intero art. 62 nel testo emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 24 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 62 è approvato.
ART. 63 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 hanno votato SI' 24 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 63 è approvato.
ART. 64 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 hanno votato SI' 25 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 64 è approvato.
ART. 65 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 hanno votato SI' 25 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 65 è approvato.
ART. 66 66.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 66, 1 comma, lettera i), punto 2) sostituire "da successivo provvedimento normativo" con "da deliberazione della Giunta regionale da approvare entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge".
La Giunta?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Siamo disposti ad accoglierlo, modificando però il lasso di tempo perché 30 giorni mi sembrano pochi. Tendenzialmente io direi 90 giorni...



CHIEZZI Giuseppe

Facciamo sessanta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Va bene, aggiudicato sessanta!



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.



PRESIDENTE

Su questo articolo non vi sono altri emendamenti.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Chiezzi ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

La frase successiva, sempre della stessa lettera, in via transitoria va riferita al periodo che intercorre tra l'approvazione di questa legge e l'approvazione della delibera, giusto? Perché scritto così era troppo generico; vorrei che venisse chiarito in cosa consiste a questo punto bisogna legare questa transitorietà all'approvazione della delibera. Chiedo all'Assessore di scrivere un piccolo emendamento in questo senso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Io proporrei di non fare l'emendamento, ma di consegnare agli atti del dibattito, che fanno poi testo, la convergenza della Giunta sulla interpretazione proposta dal collega Chiezzi, perché è lapalissiano: il Presidente stamane, usando una citazione latina, ci ha ricordato una serie di principi che valgono comunque e quindi dato che è una prassi corrente direi che è giusta questa interpretazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
66.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 votanti 27 Consiglieri hanno votato SI' 23 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 66 è approvato.
ART. 67 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 67.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 hanno votato SI' 23 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 67 è approvato.
ART. 68 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale provvedimento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 Consiglieri hanno votato SI' 25 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 68 è approvato.
ART. 69 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 69.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 Consiglieri hanno votato SI' 25 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 69 è approvato.
ART. 70 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 70.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 Consiglieri hanno votato SI' 25 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 70 è approvato.
ART. 71 71.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 71, comma 1, lettera a) aggiungere al fondo le parole "dei rischi".
La Giunta regionale accoglie l'emendamento; non essendoci richieste di intervento, lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
71 così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 hanno votato SI' 24 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 71 è approvato.
ART. 72 72.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 72, comma 1, lettera b), sostituire "alla preparazione all'emergenza necessari" con "a fronteggiare l'emergenza e necessari".
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Toglierei la parola "relativi" e, al posto di "a fronteggiare" scriverei "per fronteggiare".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento così come modificato dall'Assessore.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
72 così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno votato SI' 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 72 è approvato.
ART. 73 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno votato SI' 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 73 è approvato.
ART. 74 Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Assessore, le competenze delle Province, illustrate nella lettera a) del comma 1, non si sovrappongono a molte altre già indicate? E' il caso di descrivere, nel capo "Protezione della natura", in modo così generico e sovrapposto l'"approvazione di proggetti di tutela"? Cosa sono questi progetti? Staranno dentro atti di pianificazione? Sono progetti che nascono dal nulla? Non c'è un sistema di strumenti! Le Province hanno un sistema di strumenti con il quale governano il proprio territorio. Noi, adesso recepiamo che la protezione della natura è un altro di quei capitoli che lo Stato consegna alle Regioni e queste, a loro volta, a Province e Comuni. Ma questa elencazione di progetti non crea solo confusione? Non è meglio fare riferimento agli strumenti disponibili, entro i quali devono essere inseriti elementi di tutela e protezione della natura? Detto in questo modo è vago e confonde.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

L'osservazione del collega Chiezzi è legittima. Nell'esaminare tutta la materia "ambiente", abbiamo seguito pedissequamente il decreto legislativo 112, anche per una facilità di lettura. Se guardate il nostro provvedimento, esso è lo specchio del decreto legislativo 112 in materia ambientale.
Rimanevano alcuni temi, che potrebbero essere ricondotti ad altre dizioni di carattere più generale, così come la legge 142 non ha certo bisogno del nostro conforto per dire che è valida e vigente e che le Province hanno compiti attribuiti loro da questa legge quadro.
Devo dire, però, che rimaneva ancora aperto il problema posto dalla legge regionale n. 32. Se ci fossimo trovati oggi ad approvare la nuova legge 32 - che peraltro abbiamo nel cassetto, ma che per problemi di intasamento in Commissione e in aula non abbiamo più presentato - o la nuova legge sui rifiuti - dove il supporto è anche di natura tecnica - che abbiamo cercato di adeguare ad alcune questioni che potevano apparire non chiare o in ombra, proprio nell'ordine della filosofia del Bassanini, ad un certo punto sarebbe potuto sorgere il sospetto che ci si fosse concentrati sulle questioni legate alle attività antropiche, o comunque alla compatibilità delle opere dell'uomo, e che nei trasferimenti alle Province non fossero comprese anche queste partite.
Per questo motivo, le abbiamo inserite un po' ad abundantiam. Credo che male non faccia e che possano essere tranquillamente riassorbite quando si farà la nuova legge regionale sulla tutela della natura.
Io stesso qualche mese fa ho detto di essere pronti a presentare la legge 32, anche se il Consiglio non poteva esaminarla. E' quindi un'anticipazione, per chiudere tutti i procedimenti che comunque si evincono dal decreto 112. Penso che male non faccia e che non sia rivoluzionaria né stravolgente e nemmeno risolutiva; in ogni caso, è pertinente.



PRESIDENTE

Indìco, pertanto, la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 74.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 hanno votato SI' 24 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 74 è approvato.
ART. 75 75.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 75, comma 1, sopprimere le parole "In attesa... orientamento professionale".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intanto segnalo che la maggioranza, nell'ultima votazione, non aveva il numero per garantire i lavori dell'aula.
L'art. 75, Assessore Goglio, è formulato in modo un po' curioso. Un articolo di legge che inizia dicendo: "In attesa dell'organica riforma della legge regionale n. 63", dal punto di vista della normativa non è un granché, perché segnala un'insufficienza alla quale non si è posto rimedio.
E' un po' strano scrivere una legge dicendo che si è in attesa di una riforma. E' ancora più curioso scrivere che, in attesa di quella riforma la disciplina di conferimento delle funzioni che effettuiamo avviene con la finalità di garantire il più altro livello possibile di integrazione tra politiche formative, politiche del lavoro e politiche in materia di istruzione. Se, invece, la riforma fosse in atto, non dovrebbe garantire questi stessi elementi? Una frase che dice: "Io attendo una riforma e quindi ritengo sia necessario fare una riforma, ma visto che la riforma non c'è, agisco secondo queste coordinate", è un ragionamento di cui, dal punto di vista normativo, non capisco il significato.
Perché scrivere tutto questo? Perché scrivere: "In attesa di un'organica riforma"? Se volete fare una riforma, fatela: tutte le leggi sono riformabili.
Perché iniziare dicendo: "C'è una legge che non funziona", come implicitamente si scrive? E' un articolo che chiedo di rivedere totalmente. Si scriva un articolo in cui si afferma che il conferimento avviene con certe caratteristiche.
Perché devo dire che lo faccio solo perché sono in attesa di una riforma?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore alla formazione professionale e lavoro

E' stato scritto in questo modo perché sicuramente bisognerà mettere mano alla legge n. 63, una legge che ha funzionato, ma che deve essere rimodernata e riaggiornata.
Come sostiene il collega Chiezzi, potrebbe anche essere sottointeso noi l'abbiamo inserito per maggiore chiarezza.
Se si vuole, si può anche togliere "in attesa di un'organica riforma" ma, in ogni caso, bisognerà mettere mano alla riforma. Se il Consigliere presenta un emendamento, lo possiamo accettare.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
Indìco, pertanto, la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 75 testé emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno votato SI' 25 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 75 è approvato.
ART. 76 - Indìco, pertanto, la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art. 76.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno votato SI' 25 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 76 è approvato.
ART. 77 - Indìco, pertanto, la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art. 77.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno votato SI' 25 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 77 è approvato.
ART. 78 - Indìco, pertanto, la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art. 78.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno votato SI' 24 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'art. 78 è approvato.
ART. 79 - Indìco, pertanto, la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art. 79.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno votato SI' 23 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri L'art. 79 è approvato.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. Dato che è la seconda votazione nella quale la maggioranza non garantisce il numero, chiedo di verificare il numero legale, perché in votazione le cose vanno diversamente. La maggioranza non è presente in aula nel numero sufficiente.
Chiedo, dunque, la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri ed in congedo n. 12 Consiglieri.



CHIEZZI Giuseppe

Non può farli stare in aula, Presidente, così votiamo per alzata di mano?



PRESIDENTE

Ho già chiesto nei giorni scorsi alla cortesia dei colleghi di restare in aula perché il voto deve essere la conseguenza del dibattito.
Invito pertanto i Consiglieri a restare in aula perché procediamo immediatamente alle votazioni per alzata di mano.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Esame disegno di legge n. 467: "Disposizioni normative per l'attuazione del DLGS 31/3/98, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del Capo I della L. 15/3/97, n. 59'" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo pertanto con l'esame del relativo articolato del disegno di legge n. 467.
ART. 80 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 astensioni 12 L'art. 80 è approvato.
ART. 81 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno votato SI' 26 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 81 è approvato.
ART. 82 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno votato SI'26 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 82 è approvato.
ART. 83 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno votato SI' 26 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 83 è approvato.
ART. 84 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno votato SI' 26 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 84 è approvato.
Prima di dare la parola a chi ne farà richiesta per dichiarazione di voto sull'intero testo, devo informare che all'art. 47, per mero errore di stampa, al comma 1, lettera d), il richiamo è all'art. 36 e non all'art. 30 che non avrebbe alcun significato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, si chiude la legislatura e la Regione Piemonte non approva l'insieme delle disposizioni attuative del Decreto Legislativo n. 112 che dovevano riformare in modo profondo le funzioni svolte dalle istituzioni pubbliche nel nostro Paese.
Questo fatto è da addebitare in toto all'incapacità della Giunta di procedere in modo politicamente corretto e capace in tale incombenza.
Un anno fa, quando la Giunta si presentò con un progetto di attuazione completa del Decreto Legislativo n. 112 e terminate le consultazioni su quel progetto, da più parti, anche da parte del mio Gruppo, venne la richiesta di approvare velocemente alcune parti attuative del Decreto 112 quelle sulle quali le consultazioni avevano dato un esito positivo, in modo da avviare la riforma verso il rafforzamento dello Stato regionale, per le parti più sicure, meditate e condivise, ed iniziare subito l'esame per settori di quelle materie più complesse.
La Giunta regionale oppose un rifiuto netto a questa richiesta e blocc di fatto per un anno questo provvedimento, perché per un anno si è intestardita a tenerlo tutto unito! Proponendo: "o tutto o niente"! Siamo andati avanti un anno; alla fine la Giunta decide di proporre quello stralcio di numerosissime, importanti materie che, fatto adesso, condanna la Regione Piemonte a non attuare il decentramento regionale, mentre fatto un anno prima avrebbe consentito di approvare subito le parti condivise e nell'arco dell'anno i vari settori. Quindi noi ci troviamo di fronte a questo macroscopico fallimento, dovuto a una incapacità di governo, che all'interno di quest'aula è largamente visibile, dalle improvvisazioni dall'assenza costante del Presidente Ghigo che in Consiglio regionale si è sempre visto poco, ha sempre fatto poco come ruolo di coordinamento e nelle ultime settimane non lo si vede neppure più!



GALLARINI Pierluigi

Ci sta poco adesso per esserci di più dopo!



CHIEZZI Giuseppe

Può darsi, come può darsi di no; magari si abitua a non starci proprio più per nulla; dipende dai punti di vista! Questo è il primo segno negativo che ha questo provvedimento.
In secondo luogo, nel corso della discussione abbiamo segnalato una presa in giro che questo provvedimento compie di tutti i piemontesi e in particolare dei Consiglieri regionali, perché in questo provvedimento c'è scritta una grossa bugia, che abbiamo tentato di segnalare e possibilmente di espungere dal testo, ma anche qui non c'è stato verso! Abbiamo approvato, cari colleghi, un provvedimento nel quale vi è scritto che fra cinque giorni la Regione adotterà tutti gli altri provvedimenti per i settori che sono stati esclusi dall'attuazione di questa importante riforma. E' una bugia che fa arrossire chi l'ha scritta e chi l'ha votata, perché questa è una solenne presa in giro! Nel corso della discussione del provvedimento abbiamo dato il contributo del Gruppo dei Comunisti Italiani, segnalando modifiche che in gran parte sono state accolte (ringraziamo dell'attenzione).
Rimangono vari tipi di insufficienza e di volontà di trattenere in Regione Piemonte più competenze di quanto sarebbe utile e necessario. In particolare, in tutto il settore dell'artigianato, noi lamentiamo e critichiamo la volontà di non consegnare alle Province importanti compiti anche in materia di gestione delle contribuzioni. Svolti a livello provinciale, secondo il Gruppo dei Comunisti Italiani, porterebbero ad una maggiore vicinanza tra i soggetti attivi - gli artigiani, con i loro problemi - e i decisori politici che, a livello provinciale, avrebbero maggiori conoscenze e competenze e, di conseguenza, maggiore rapidità di decisione.
Per l'insieme dei motivi suddetti diamo il voto negativo a questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba, ne ha facoltà.



RIBA Lido

Presidente, ruberò poco del suo e del tempo dei colleghi.
Cosa rimane ancora da dire, quali espressioni o considerazioni ancora da fare sulla procedura di applicazione del d.lgs. 112/98? Ci sentiamo un po' come devono sentirsi le famiglie nei confronti dei loro cari che, talmente compianti per la lunga malattia, al momento della morte vengono accompagnati senza più lacrime all'ultima destinazione perché di lacrime da versare non ce n'è più.
Il nostro provvedimento in qualche modo rappresenta l'emblema di una certa confusione culturale e politica nei comportamenti della Giunta regionale quanto alla definizione dei provvedimenti applicativi, delle norme dei cosiddetti "Decreti Bassanini".
In realtà, si trattava di definire un modello di Regione federalista.
Poiché non ci saranno future occasioni, approfitto per ricordare la proposta di legge fatta dal mio Gruppo per lo Statuto federalista della Regione Piemonte. In essa si ponevano i principi di organizzazione dei rapporti istituzionali della Regione sulla base di un concetto di "effettivo" federalismo.
Abbiamo provveduto e proceduto per estratti su provvedimenti diversi.
Assessore Pichetto, mi riferisco particolarmente a lei, che ha avuto una parte preponderante in questo, anche se non era titolare dell'iniziativa del governo del decreto n. 112. Lei ha governato la parte del commercio e poi questa, ed è testimone della difformità con la quale i due provvedimenti sono stati governati. La prima stesura, il primo esame in VIII Commissione aveva scoraggiato un po' tutti per la sommatoria, non dico casuale, ma certamente molto approssimativa...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi invito a prestare attenzione e fare un po' di silenzio.



RIBA Lido

Presidente, lasci stare! Poi la maggioranza viene tutta compatta a votare! Non soffro per questo!



PRESIDENTE

E' necessario che si ristabilisca un minimo di silenzio in aula!



RIBA Lido

Presidente, le ho già detto che non soffro per questo! Lasci che ci sia un po' di pausa, di intervallo, così dopo i colleghi della maggioranza vengono a votare tutti compatti! Così possiamo procedere speditamente! Il dibattito, evidentemente, pare essere un orpello! Ci accontentiamo già delle presenze dei Consiglieri sulla loro sedia, figuriamoci della loro partecipazione al dibattito! Mi fa piacere, colleghi, vedere come il Presidente, dopo avervi richiamato, si dedichi in pace alla sua telefonata! Presidente, mi scusi, non avevo intenzione di mancarle di rispetto dicendo che ha richiamato l'aula per poter finalmente dedicarsi alla sua telefonata!! Ho tentato anche questo, ma evidentemente, non si pu ristabilire l'attenzione! Perciò mi limito (com'era mia intenzione) ad annunciare all'aula il voto convintamente contrario del mio Gruppo, e non perché non si sia fatto qualcosa, ma perché ciò che è stato fatto è ovvio, e ciò che era impegnativo, invece, non è stato fatto! Probabilmente la Regione Piemonte sarà l'unica - tra quelle significative - a non aver attuato i provvedimenti Bassanini nella loro integrità. Ci sono cose singolari.
Presidente Deorsola, mi scusi, ma vorrei continuare a rivolgermi all'Assessore Pichetto, perché ascolti e riferisca agli altri Assessori preoccupati per il loro risultato elettorale.
Assessore Pichetto, la mia non vuole essere una domanda formale, gliela faccio solo verbalmente: da quand'è che la Giunta regionale ha affidato i primi incarichi di consulenza e quanto ha speso per fare la legge sulla riforma urbanistica? Quanto tempo ci abbiamo impiegato, quanto ci abbiamo speso? Ancora non siamo riusciti a farla, perché per farla si richiede anche un po' di capacità di coordinamento politico! Il nostro Gruppo, con il resto dell'opposizione, con tutta modestia una proposta di legge di riforma urbanistica l'ha presentata. Ho citato la riforma urbanistica perché una delle competenze che non abbiamo trasferito è la gestione del suolo (parte non indifferente nel decreto n. 112!), così come non abbiamo trasferito la competenza della cultura. L'Assessore Leo è sempre attento a fare del suo meglio, ma evidentemente gli è mancata una certa convinzione politica...Si è prodigato a segnalare l'opportunità di un'elezione separata, e noi ne teniamo conto, speriamo che ne tengano conto anche gli altri...



PRESIDENTE

Colleghi, se non si smette di fare chiasso in aula sospendo la seduta per qualche minuto, perché non si può lavorare in questo modo!



RIBA Lido

No, Presidente, non lo faccia, perché i Consiglieri non tornano più in aula, se lei li mette in libertà!



PRESIDENTE

Bisogna avere un po' di serietà, smettiamola con questo brusìo!



RIBA Lido

Ma cos'è questa improvvisa esigenza di serietà?



PRESIDENTE

Consigliere Riba, non aggiunga problemi ai problemi!



RIBA Lido

Non volevo scoraggiarla, Presidente!



PRESIDENTE

Non si preoccupi, Consigliere Riba, sono tenace, e lei lo sa.
Mi sembra che l'aula si stia ricomponendo almeno un po'. La invito a proseguire il suo intervento, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Come dicevo, non abbiamo trasferito la parte sulla cultura. Ma neanche quella sul turismo, Assessore Racchelli, e non perché sia mancato il tempo: è mancato un indirizzo politico di qualità. E' significativo non aver trasferito la parte sul turismo nell'applicazione del decreto n. 112.
Quella è materia per sua natura attinente al territorio, governabile sul territorio! Non abbiamo trasferito la parte sulla viabilità, che era una parte importante! Nessuno di voi, Signori Assessori, è accusato singolarmente. Ma avete tanto sospirato per un provvedimento che vi era stato intercettato, avete apportato 157 emendamenti a 85 articoli, e poi avete lasciato a casa buona parte di materie che dovevano essere trasferite agli enti locali. E questo è un punto.
Altro punto dolente è l'organicità del trasferimento di competenze agli enti locali. In tal senso, abbiamo un'organica, documentata e - direi molto preoccupata indicazione di una ripresa d'impostazioni neocentralistiche, neoregionalistiche, che sono contrarie e non agevolano il percorso deciso, che dovrebbe essere convinto, intellettualmente avanzato. E' un'eredità negativa, un processo processo da sviluppare ulteriormente, un percorso da concludere che affidiamo alla prossima legislatura.
Naturalmente, come ho già detto, noi abbiamo un nostro modello concretizzatosi nella nostra proposta di legge sullo Statuto Autonomo. Per noi, è un riferimento.
Da questa legislatura non possiamo aspettarci altro che una sua conclusione all'insegna del "minor disordine possibile". Speriamo in tal modo di concludere ancora qualche provvedimento. Avremmo voluto rallentare ulteriormente i lavori, per correggere l'iter di questo provvedimento, ma non lo abbiamo fatto perché avevamo preso un impegno, soprattutto con le Istituzioni economiche, e in modo particolare con quelle artigiane e industriali. Si era deciso di dare corso al DDL di attuazione del d. lgs.
112/98 così come esso era, fatta salva la proposizione di alcuni emendamenti. Sono emendamenti testimonianza di un diverso d'indirizzo politico.
Concludendo, annuncio che noi daremo un voto contrario al provvedimento. Ma è ovvio, a prescindere dal contenuto di alcuni articoli su una materia così vasta ci sono sempre elementi neutrali e quindi, per questa loro caratteristica, condivisibili. Su questi articoli noi ci siamo astenuti: l'impianto, l'ispirazione, la mancanza di organicità federalista o anche soltanto di un visibile indirizzo seriamente e praticabilmente federalista, ci mette nella condizione di esprimere un voto convintamente contrario sull'intero testo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Una brevissima dichiarazione di voto, per dire che anche il nostro Gruppo voterà contro questo provvedimento, importantissimo ma che giunge in aula con ritardo e fretta, cosa che ci preoccupa rispetto ad un'ipotesi di corretta e lineare gestione futura.
Anche noi abbiamo partecipato a riunioni nelle quali gli organismi economici ci chiedevano la presenza di questo provvedimento e noi, per quanto riguarda la nostra parte, lo abbiamo consentito.
Il provvedimento viene all'esame dell'aula, ma il nostro giudizio tuttavia, per le ragioni dette da me ed anche dai colleghi che mi hanno preceduto, è contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Presidente, non voglio rubare ulteriore tempo a quanto è già stato rubato in quest'aula, in questi giorni. Intervengo solo per richiamare all'attenzione alcuni aspetti dell'intervento del Consigliere Riba, che ha terminato poc'anzi.
Il riferimento era in particolare alla riforma urbanistica, che vorrei ricordare al collega Riba è stata approvata in Giunta regionale l'11 febbraio scorso, dopo una lunga concertazione, durata da aprile '99 fino ai primi di febbraio 2000.
Un lavoro lungo, dal quale deriva, però, un provvedimento completo, che è stato presentato ultimamente solo perché si è voluto concertare con le altre realtà presenti sul territorio e presentare in una forma diversa rispetto al passato. Una forma diversa non solo per come è stato preparato.
Il collega ha richiamato alcuni aspetti riguardanti le consulenze. Io penso che per la prima volta la Regione abbia speso molto poco in questa direzione - parlo di circa 120 milioni di consulenze date in questo senso soprattutto se si pensa ai 32 miliardi di consulenze che la Presidente della Provincia, Bresso, ha speso negli anni precedenti. Penso sia un bell'esempio di buona amministrazione che ancora una volta la Regione ha dato nei confronti delle realtà provinciali.
Volevo solo sottolineare questo aspetto e ovviamente ribadire il voto favorevole del Centro Cristiano Democratico al provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Grazie, Presidente. Ritengo doveroso, in questa breve dichiarazione di voto, riconoscere quanto sia stato voluminoso ed immane il lavoro della struttura di tutti i funzionari e dirigenti della Regione che hanno messo mano ad un provvedimento di legge, il 112, che con troppa superficialità è stato scaricato sulle spalle delle Regioni da parte di un Governo, quello che vede in maggioranza l'attuale opposizione in Consiglio Regionale.
Pensate cosa abbia significato, per talune materie fondamentali, riportare il decentramento regionale, cosa abbia voluto dire, in termini di aumento di lavoro normativo tecnico, per una struttura come la Regione, già appesantita in maniera eccessiva dal lavoro ordinario, di routine.
Ebbene, considero fondamentale riconoscere alla struttura regionale il merito di aver confezionato questo provvedimento di legge; forse oggi ci rendiamo poco conto dell'impatto che esso avrà sul territorio nei prossimi anni.
Decentrare dallo Stato alle Regioni non è soltanto una norma, una legge, ma è una cultura che passa dal dirigismo, dal centralismo dall'eccessivo statalismo di cui soffriamo, agli Enti più direttamente rapportati al cittadino, direttamente radicati sul territorio.
Sono stati consultati ed auditi oltre 300 soggetti (Associazioni sindacali, rappresentanze, ATC, Province, Comuni, Associazioni di ogni genere) ed è stato confezionato quanto di meglio si poteva fare. Solo la prossima legislatura vedrà il frutto del lavoro svolto, che certamente è un grande merito di questa legislatura e di questa Giunta.
Sono in completo disaccordo con il collega Riba quando accusa la Giunta di aver lavorato con superficialità e leggerezza. Forse questa superficialità e leggerezza continuiamo a soffrirla a causa di un Governo quello del Presidente D'Alema, che continua a spostare ed a delegare l'immenso lavoro del decentramento sulle Regioni. Regioni, come ho detto già pesantemente sotto pressione a causa del lavoro ordinario.
Mi auguro, allora, che ci sia meno leggerezza da parte del Governo D'Alema, che si parli realmente di federalismo e non soltanto di "spostamento".
E' celebre questo federalismo fiscale, che ritengo una presa in giro e spero si arrivi ad uno spostamento di cultura vera dal centro alle Regioni.
Il voto del mio Gruppo è favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Il collega Angeli mi invita ad essere breve, ma questa credo che sia un'aspirazione di molti per concludere questa lunga discussione.
Devo dire che probabilmente questa dichiarazione di voto richiederebbe qualche riflessione più attenta, più completa; forse, il momento in cui si conclude questo lavoro, ci impedisce di fare un'osservazione meditata e induce un po' tutti a guardare più al futuro, al dopo elezioni. Per cui la minoranza tenta in qualche maniera di indicare i limiti della proposta e la maggioranza tende - come ha fatto poco fa il collega Salerno - ad esaltarne i contenuti che noi riteniamo presunti.
Quello che, in ogni caso, emerge da come il dibattito si è sviluppato su questo provvedimento, ma anche sui provvedimenti precedenti di applicazione della normativa Bassanini, è una grande disattenzione.
Questa Giunta non ci crede, collega Salerno; non ci crede non solo perché manca il Presidente - pare sia una cosa che non lo riguarda, perch non c'è mai, non ha mai seguito questo processo - ma perché questa materia non riguarda neppure il Vicepresidente.



(Commenti del Consigliere Salerno)



SAITTA Antonino

Non riguarda l'Assessore agli enti locali, non riguarda gli Assessori.
Questo processo è stato inteso quasi come un compito che bisognava svolgere e che il contenuto del compito fosse definito dallo stesso decreto amministrativo.
Si è ignorato, credo per una debolezza di carattere politico; non si sono esaminati tutti gli spazi e le opzioni possibili che potevano essere utilizzati, per dare un contenuto al federalismo amministrativo possibile quello previsto dalla legge n. 59.
La disattenzione e lo scoramento da parte della minoranza è dovuto al fatto che questo è un processo che abbiamo constatato quasi come inarrestabile. Quando abbiamo tentato di evidenziarne i limiti, qualcuno l'ha giudicato una modalità per impedire o per creare dei danni agli Enti alle associazioni, agli imprenditori, agli artigiani.
Questa è stata l'osservazione che il Polo ha registrato, ma mai ha compreso - perché credo che non abbia compreso - come questo provvedimento e gli altri precedenti non cambino la Regione, collega Salerno.
Il federalismo amministrativo è una grande operazione di carattere politico che ha come bussola, come indicazione principale il fatto che deve modificare la Regione. I provvedimenti che abbiamo fatto finora non modificano la Regione; non l'hanno alleggerita; non hanno trasformato e non tendono a trasformare neppure con quelle indicazioni, in base alle quali la Regione - con auspicio di parecchi - dovrebbe diventare un Ente essenziale leggero e di legificazione.
Questo non è avvenuto, anche se qualche sforzo è stato fatto. Qualche Assessore si è impegnato di più rispetto ad altri, ma il filo conduttore la tensione di carattere politico che un processo di questo tipo avrebbe richiesto è mancata.
E' stato assolto un compito da parte degli Assessori; quando è finita la parte che li ha riguardati, sono andati via. Quindi, un compito settoriale, ma l'elemento comune, la tensione politica che, in qualche maniera, avrebbe dovuto consentire a questa maggioranza di guardare al futuro della Regione, è mancata.
Non è cambiato nulla. Ricordo la discussione - non voglio qui richiamarla nei contenuti di allora - a proposito della legge n. 34, quella che era stata definita la "legge madre". Ricordo anche che il Presidente intervenne e l'Assessore Vaglio disse: "l'applicazione della legge Bassanini comporterà una riduzione del ruolo della Regione nei campi della gestione che non sono in grado di stimare. Questo dovrebbe portare ad una riduzione del personale regionale dal 20% al 50%".
Chiedemmo, allora, quale fosse la dimensione. La risposta fu: "Non siamo in grado di farlo, lo faremo strada facendo". Non è successo nulla.
L'unico processo di trasferimento di funzioni veramente accompagnato da risorse personali è stato quello dell'agricoltura.
Ho già avuto modo di riconoscerlo all'Assessore Bodo, anche perché in allora ci impuntammo. Di altro non è avvenuto assolutamente nulla.
Voglio ricordare ai colleghi del centro destra, che è stata persa una grande occasione, perché in una Regione non molto lontana dalla nostra, la Lombardia, il centro destra ha saputo cogliere un'opportunità che qui è stata totalmente ignorata. Non solo perché ha dato applicazione completa al D.lgs. 112, ma perché è stata data applicazione alla parte relativa all'istruzione che qui è stata scartata.
Il problema di questa Giunta è che l'economia, i servizi alle persone e all'istruzione non sono problemi essenziali.
Cosa hanno fatto in Lombardia? Non lo dico per creare difficoltà, ma solo per ricordare al collega Salerno - che è esaltato da questo risultato che la Regione Lombardia sulla parte istruzione ha dato applicazione al diritto allo studio nei termini della parità scolastica, così come indicato nel DDL regionale.
Questa Giunta non può dire, ad esempio, che il problema relativo alla parità nei termini indicati dal DDL approvato al Senato è una cosa che non ci riguarda. In Lombardia è stato applicato, sulla base delle indicazione del D.lgs. 112, anche in termini consistenti di risorse.
Qui nessuno della maggioranza ha avuto la forza e il coraggio di contrastare una visione puramente economicistica nell'applicazione del D.lgs. 112.
E' stata totalmente ignorata la parte sui servizi alle persone e la parte sull'istruzione. Il Governo Formigoni, invece, ha dato applicazione alla parte sull'istruzione e sulla parità scolastica.
Secondo me, non vi siete neppure resi conto che c'era uno spazio che doveva essere utilizzato; così come non avete assolutamente saputo cogliere o avete totalmente ignorato - e mi riferisco al centro della coalizione che c'era un DDL per dare contenuto alla parità scolastica in termini di servizio integrato, come previsto nel DDL regionale, approvato alla Camera.
Questa è un'opportunità e questa Regione di centro destra non ha assolutamente affrontato questi temi. Lo dico per il semplice fatto che tra poco ci parleremo, ma non in quest'aula. Il centro non potrà, come ha fatto il Presidente Ghigo in un dibattito che abbiamo avuto su questi temi, dire che questo è un tema che affronteremo in futuro: non può assolutamente. Il tema della parità scolastica non solo non è stato affrontato, riprendendo una proposta che può essere di parte, ma non è stato affrontato, collega Leo, nell'applicazione della D.lgs. 112, cosa che - ripeto - ha invece fatto il Governo Formigoni.
Noi questo lo diremo, e questo lo dico, perché ormai siamo alla conclusione. E' stata persa una grande occasione. Avrebbe potuto essere affrontato e credo che i colleghi del centro sanno perfettamente che su questi temi avrebbero trovato sicuramente degli alleati - d'altronde quando qualcuno propone una proposta di legge sul diritto allo studio è perch dimostra una certa sensibilità - avrebbe sicuramente trovato degli alleati! Si è rinviato un tema; si è preferito l'industria, il commercio l'artigianato, l'ambiente; le altre questioni sono state trascurate, ma in ogni caso a conclusione di questo lavoro credo di dover esprimere, a nome anche dei colleghi, un voto contrario per questa limitatezza nell'affrontare il problema, per questa mancanza di tensione ideale, per la mancanza di una guida politica complessiva che avrebbe potuto riportare a unità un progetto di riforma complessiva dell'applicazione del Decreto 112.
Questo non è avvenuto, si è persa un'occasione; sono state impegnate risorse, capacità, i funzionari sicuramente hanno lavorato tantissimo e bisogna darne atto, ma i funzionari se non hanno proposte politiche sulle quali incarnare le proposte, fanno quello che possono, danno un'applicazione tecnicistica dei problemi, oppure molto personale, molto spesso tendente in qualche maniera a rafforzare posizioni della struttura o perlomeno a rappresentare le posizioni della struttura. E' questo il limite della proposta! Forse un altro Presidente e qualche Assessore più attento avrebbero consentito di fare un lavoro che non è stato fatto.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo di legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 27 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il nostro o.d.g. prevede, al punto successivo, l'esame della proposta di deliberazione n. 577: "Variante al piano d'area del parco regionale La Mandria".
Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Chiediamo una breve sospensione dei lavori per fare una riunione dei Capigruppo dell'opposizione. Proprio cinque minuti.



PRESIDENTE

La sospensione di cinque minuti viene concessa, ma prima di renderla attuale hanno chiesto la parola i Consiglieri Angeleri e Spagnuolo.
Prego, Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Chiedo scusa, signor Presidente, io vorrei solo sottolineare, e lo dico in presenza dell'opposizione che ha chiesto una breve riunione, che all'o.d.g. vi sono alcuni piani d'area relativi a parchi che sono da approvare.
Richiederei per un motivo contingente, dovuto ad una situazione che si è venuta a creare nella zona di Cassine, Maranzane e Gamalero, che fosse esaminata, prima di quei punti, la proposta di legge n. 591: "Istituzione della zona di salvaguardia del Bosco di Cassine", firmata tra l'altro da numerosi Consiglieri di maggioranza e di opposizione e che è stata licenziata all'unanimità in Commissione.
Volevo solo sottolinearglielo, Presidente, perché nei criteri di priorità ed urgenza sicuramente per una situazione direi al limite del drammatico che si è creata in quella zona, forse sarebbe utile intervenire prima su questa proposta di legge che peraltro vede - ripeto - la firma di molti Consiglieri, ed è una proposta, come lei vedrà, trasversale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo; dopo interverranno ancora i Consiglieri Suino e Moro, dopodiché ci sarà la sospensione di cinque minuti.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, mi scusi, volevo sapere se si prevede che questa sera si tratti la questione della discarica di Gavonata.



ANGELERI Antonello

E' quella che ho chiesto io.



SPAGNUOLO Carla

Allora mi associo.
Mi associo anche all'interruzione che i Capigruppo dell'opposizione hanno chiesto e parteciperò a questo incontro. Volevo però sapere questo.
Oltretutto, come sempre abbiamo fatto peraltro, dato che ci sono cittadini...



PRESIDENTE

Lo deciderà l'aula.



SPAGNUOLO Carla

Sì, sì, ma voglio porre il quesito. Dato che ci sono cittadini che da questa mattina sono qui, come sempre abbiamo fatto, diamogli una risposta.
Se si fa questa cosa, si fa, altrimenti non si fa.
La ringrazio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie Presidente. Considerato che c'è una serie di istanze, mi permetto di ricordarne una e di esprimere un parere sulle ultime due proposte ascoltate.
Mi permetto di ricordare, Presidente, che vi fu un impegno assunto dall'aula, prima che si iniziasse la discussione sul provvedimento relativo all'accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private, che immediatamente a chiusura, a compimento del provvedimento sull'accreditamento, vi fosse la discussione di due importanti provvedimenti. Uno è il riparto del fondo socio-assistenziale. C'era stata l'assunzione generale di condivisione, e l'impegno da parte del Presidente di portarlo in aula immediatamente dopo l'accreditamento. L'altro è il Piano per la diabetologia, che sta aspettando da parecchio tempo, anche per ritardi oggettivi della Commissione.
Sono entrambi provvedimenti che richiedono poco tempo per il loro dibattito ed esame, perché hanno già avuto un'istruttoria molto seria in Commissione: forse troppo lunga, ma certamente molto seria.
Per quanto riguarda la questione relativa al Bosco di Cassine, essendo io una delle firmatarie della proposta di legge, credo di avere i titoli giusti per esprimere un giudizio. Ovviamente, c'è una significativa condivisione alla base: altrimenti non avremmo, io per prima e i colleghi del mio Gruppo, firmato questo provvedimento. Però, nel rispetto dei cittadini qui presenti, che da alcuni giorni ci sensibilizzano al problema adducendo ragioni che non possiamo non condividere, va detto, con onestà ed equità, che esistono provvedimenti relativi ai Piani paesistici e ai Piani di Parchi che aspettano dal 1994, 1995, 1997.
Credo che questo sia un fatto molto significativo. Posso fare l'esempio dell'Alpe Devero, per fare un esempio eclatante: pullman, visite sopralluoghi, richieste d'incontro, sollecitazioni...Posso anche fare l'esempio del Piano d'Area della Mandria, altro esempio eclatante. Il ragionamento che intendo fare è questo: certo che si deve affrontare - e ne sono ben felice, come firmataria - il problema del Bosco di Cassine, per portarlo, speriamo, ad un felice risultato, ma comportiamoci nel modo più equo possibile! Colleghi, ci sono provvedimenti che giacciono da quattro anni. Nel rispetto delle popolazioni interessate da tali provvedimenti e del lavoro fatto, non possiamo che procedere seguendo il vecchio principio della cronologia. Stiamo discutendo dell'istituzione di un nuovo parco. Ben venga! Però, ricordiamoci per prima cosa che abbiamo il compito istituzionale di rispondere ai nostri doveri: ancora, in quest'aula consiliare non siamo riusciti a licenziare provvedimenti come i Piani d'Area e i Piani paesistici! Dobbiamo, certo, lavorare alacremente, ma nel rispetto della tempistica e dei principi stabiliti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

Intervengo per esprimere, in base alla delega che non ho mai esercitato non dico potuto esercitare - dei rapporti con il Consiglio...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

Le valutazioni del Consigliere Chiezzi sono fuor di luogo...



(Commenti del Consigliere Chiezzi fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, non ha la parola!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

Consigliere Chiezzi, sto parlando io: mi lasci parlare; poi, caso mai...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

Allora, Consigliere Chiezzi, politicamente sei maleducato!



PRESIDENTE

Consigliere, le ricordo che non ha la parola!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

Politicamente sei maleducato perché puoi chiedere la parola dopo che ho parlato io!



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lasci parlare l'Assessore, avrà la parola dopo, se la richiede!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

Non ho citato te, mi hai interrotto, e siccome riconosco la tua voce ti cito. E se potessi citarti diversamente, lo farei! E' una citazione d'aula! Ho colpito nel segno, perché volevo provocare e sono riuscito a farlo. Naturalmente, si provoca sempre il soggetto più provocabile, che è il collega che si è sentito citato.
Come stavo dicendo, le valutazioni sulla capacità di esercizio delle proprie mansioni ormai sono fuor di luogo, in quanto qui in aula ci siamo detti tutto. Per cui, sappiamo come siamo vicendevolmente, perché ormai ci conosciamo e possiamo valutarci reciprocamente.
Parlavo della mia delega, che non ho mai esercitato: ciascuno di voi potrà valutare se sono stato incapace di esercitarla o se invece non l'ho fatto perché era fuor di luogo esercitarla. Signor Presidente del Consiglio regionale, parto dalla Conferenza dei Capigruppo. Ribadisco: in essa, la presenza della Giunta regionale è fuor di luogo, sarebbe invece pertinente nel caso in cui la Giunta regionale potesse indirizzare, quanto meno in quota parte, lo svolgimento corretto dei lavori del Consiglio. E' già tanto, comunque, che la Giunta regionale, di volta in volta, trasmetta documenti scritti che indicano le priorità. Ma, Signor Presidente del Consiglio regionale, Egregi Consiglieri, al di là delle priorità, cioè delle emergenze di ordine politico che di volta in volta vanno trattate, è certo che tutto l'ordine del giorno, è quello voluto dalla Giunta regionale, eccezion fatta per qualche punto direttamente collegato alla partecipazione alla vita del Consiglio regionale (interpellanze interrogazioni, proposte di legge, ecc.).
Dato che siamo ormai giunti alla fine - per quanto indecorosa dell'attività di questo Consiglio regionale, posso ancora dire che le attività di Consiglio non consistono soltanto nel dibattito politico che ivi si svolge, ma consistono anche nell'analisi delle risultanze delle attività delle Commissione consiliari. Le Commissioni consiliari non sono Commissioni deliberanti né inquirenti: le abbiamo trasformate (come per altri versi si è trasformato il Consiglio) in Commissioni di dibattito quasi come se fossero deliberanti o inquirenti o comunque d'indagine e di monitoraggio, di valutazione.
Siamo arrivati al punto di svolgere i lavori del Consiglio con Consiglieri che hanno fatto solo finta - e voglio essere cortese a dire così - di aver seguito le pratiche che venivano presentate. In realtà dovere di ciascun Consigliere (anche perché ogni Consigliere appartiene ad un Gruppo, i Gruppi sono finanziati dalla Regione e hanno del loro personale) è quello di conoscere gli atti amministrativi, di studiarli, se il caso, la notte, sempre che, durante il giorno, si sia stati impegnati.
Dovere di ciascun Consigliere è venire in Consiglio preparato.
Tutto questo lo dico, e lo ribadisco, perché qualunque richiesta, in Consiglio regionale, diventa strumentale. Ne approfitto per dire che l'Assessore competente ha fatto sapere l'urgenza di trattare la proposta di deliberazione n. 747 (di cui anche la Consigliera Suino ha fatto menzione) "Criteri per il riparto del fondo per la gestione delle attività socio assistenziali, di cui alla legge regionale 13/04/1995, n. 62", che è al centoquarantaquattresimo punto all'o.d.g. E' vero anche che sono riuscito a far rientrare l'esame del disegno di legge n. 552, che è un'emergenza (ed è di mia diretta e impropria - scavalco - competenza), ai primi posti tra le emergenze. Se ci fosse veramente la volontà di far licenziare dal Consiglio il pacchetto più consistente possibile di provvedimenti (siano 30, 40, 50) non dovrebbero verificarsi contese sull'ordine dei punti all'o.d.g., perch sono tutti attuali per il nostro dibattito. Bisogna fare presto, a prescindere dalle differenti posizioni.
Per questo mi rivolgo all'intelligenza dei colleghi Consiglieri: è vero o non è vero che, per ufficializzare la propria posizione indipendentemente da quanto si possa poi incidere e far cambiare gli articoli di una legge, occorre una dichiarazione di voto, una presa di posizione politica, tanto che si sappia in che modo si articola il Consiglio al suo interno? Detto questo, mi impegno con me stesso a credere che i colleghi Consiglieri, quando chiedono che il Consiglio regionale licenzi sì abbondante quantità di provvedimenti, lo desiderino sul serio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Comprendo che ci siano punti iscritti all'o.d.g. da molto tempo e problematiche importanti. Vorrei, però, ricordare che alcune zone, come Gavonata di Cassine, si trovano in grandi difficoltà.
Chiedo, pertanto, l'inversione dell'o.d.g., dando la priorità ai Parchi, perché vi sono delle persone che stanno protestando, per le strade per impedire che venga fatta una discarica in una zona famosa per i suoi vini. Sono popolazioni impegnate da dieci anni per vedere affermati i propri diritti; c'è anche la possibilità che la situazione peggiori, tanto da rendere indispensabile una presenza massiccia di Carabinieri e Polizia.
Chiedo al Consiglio regionale di rendersi conto che, pur essendoci molto problemi, una realtà importante come la provincia di Alessandria deve assolutamente essere presa in considerazione.
Confermo, dunque, la mia richiesta di inversione dell'o.d.g. e chiedo che la votazione avvenga per appello nominale, perché sono convinto che il Consiglio regionale deve rappresentare tutto il Piemonte e non soltanto una parte di esso.
In questo momento, il pericolo più grave di crisi è in provincia di Alessandria, pertanto chiedo di dare una priorità al problema.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Intervengo nuovamente perché il Vicepresidente della Giunta, Majorino, ha usato una terminologia che non considero cordiale e che ritengo fuori luogo per quanto riferito alla mia persona.
Il termine "strumentale" non riguarda le proposte da me avanzate. Se il provvedimento n. 747 (riparto del fondo assistenziale) giace al punto 144) dell'o.d.g., è perché la Giunta se ne frega altamente e non ha mai avuto l'interesse necessario per le problematiche relative al comparto sanitario ed assistenziale. E' sempre stata la minoranza a sollecitare l'esame di quel provvedimento, così come per il Piano diabetologico.
Vi sembra normale arrivare al termine dei cinque anni e obbligare i Consiglieri di minoranza a chiedervi di portare in approvazione il Piano per la diabetologia? E' strumentale, questo, Assessore e Vicepresidente? Non è strumentale: sono tre settimane che lo chiediamo...



SUINO Marisa

D 'AMBROSIO, Assessore alla sanità



SUINO Marisa

L'intervento attuale è strumentale, non quello di prima...



SUINO Marisa

Sarebbe mio interesse fare la mia campagna elettorale dicendo: "Nemmeno questo è stato fatto!". Invece sono qui a dirvi che occorre il Piano per la diabetologia, che è cosa ben più seria, che dovrebbe avere una priorità rispetto ad un nuovo bosco, con tutta l'attenzione per il caso! C'è il riparto: 18 miliardi aggiunti, 100 e più miliardi che non si possono spendere, che non vengono dati al territorio, un territorio che è stato massacrato perché non c'è l'integrazione sanità-assistenza, e mi venite a dire: "strumentale!"? Ringraziate che lo richiediamo, che siamo disponibili a discuterlo, che presentiamo un solo emendamento perché vogliamo anche noi che il provvedimento venga approvato! Spero che l'Assessore intervenga difendendo la necessità di questi due punti.
Dopodiché, Vicepresidente Majorino, riguardo ai Parchi mi sono solo permessa di ricordare! In questo caso mi rivolgo al Presidente del Consiglio: Presidente questa è la proposta per realizzare un nuovo bosco, un nuovo Parco. Ben vengano i nuovi Parchi nella nostra regione, ma come possiamo procedere all'istituzione di un nuovo Parco, quando concludiamo la legislatura senza fornire gli strumenti istituzionali che si chiamano "Piani d'area" e "Piani paesistici"? Assessore ai Parchi, lei cosa ne dice?



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Dopo l'intervento della collega Suino, non posso che sostenere le osservazioni fatte. Nel condividere, come Gruppo Comunista, la necessità di affrontare un argomento posto oggi all'o.d.g. (la salvaguardia del territorio, riguardante anche il bosco di Cassine), anche il nostro Gruppo vuole svolgere alcune osservazioni rispetto all'intervento del Vicepresidente Masaracchio.
Osservazioni che non condividiamo, perché da molto tempo a questa parte, ma anche solo in queste due giornate di Consiglio, abbiamo assistito ad una gestione dell'aula anomala, da un certo punto di vista, ma coerente con i precedenti anni della legislatura.
Una Giunta regionale che, anziché ribadire le priorità politiche ed individuare gli atti di indirizzo, correva da una parte all'altra del corridoio...
Forse, il Vicepresidente Masaracchio, in assenza - grave e pesante del Presidente della Giunta, Enzo Ghigo, anche su provvedimenti importanti come l'attuazione delle deleghe, doveva esercitare, da un lato, la delega che ha esercitato male - nei rapporti con il Consiglio e, dall'altro garantire un comportamento corretto e di indirizzo politico della sua maggioranza e della Giunta che rappresenta.
Tutto questo non è avvenuto. Se ci troviamo in aula a questo punto alla fine della legislatura, a sollecitare provvedimenti che si ritengono importanti e che possono trovare una discussione accelerata anche all'interno della sede del Consiglio regionale, è perché la Giunta non ha svolto il proprio ruolo.
Non sono stati presentati né sono stati portati avanti nella discussione strumenti e piani di programmazione fondamentali.
La collega Suino ricordava il riparto dei fondi assistenziali, che vedono un ritardo inaccettabile di presentazione da parte della Giunta e che sono uguali, nella definizione dei criteri, a quelli dello scorso anno.
Sono stati utilizzati dei criteri assolutamente identici per poter concedere fondi che permettano lo sviluppo, l'efficienza ed il funzionamento dei servizi assistenziali nei territori comunali, delle Comunità Montane e quant'altro, che già vivono in condizioni di gravi difficoltà.
Per questo motivo, non si accettano le risposte date fuori microfono così come l'etichetta di "strumentalità" conferita dal Vicepresidente Masaracchio o dall'Assessore alla sanità, D'Ambrosio.
Forse l'Assessore D'Ambrosio, prima di rispondere fuori microfono alla collega Suino, che stava proponendo delle osservazioni pertinenti, dovrebbe ricordare che siamo ancora in attesa, in Commissione, del Piano assistenziale regionale. Questo ritardo si accumula al problema che il territorio vive nella non accessibilità delle risorse finanziarie ai servizi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Capisco l'intervento della Consigliera Suino ed anche la veemenza con la quale l'ha posto, perché tutte le questioni hanno una loro rilevanza ed importanza.
Come Assessore ai parchi, sovente ho partecipato a delle Conferenze dei Capigruppo a rappresentare un'esigenza ormai strutturale del sistema delle aree protette. Ci sono degli strumenti urbanistici che vanno assolutamente approvati.
C'è un ordine del giorno con più di 15 punti relativi alle aree protette che vanno affrontati ed approvati prima della fine della legislatura.
Faccio questa sollecitazione, così come ho spesso fatto anche per le altre leggi che ho presentato a questo Consiglio e dal quale sono stato onorato con la loro approvazione; le mie sollecitazioni sono state sempre suggerite dal fatto che reputo importanti tutte le leggi, indipendentemente dal loro carattere finanziario e politico o dall'impatto socio-economico che ne deriva.
Ribadisco al Consiglio - e non più alla conferenza dei Capigruppo o ai vari Consiglieri regionali - che abbiamo un problema sulle aree protette che è sostanziale.
O ci crediamo, e quindi le interpretiamo come una parte sostanziale del nostro lavoro, altrimenti è inutile continuare a fare la politica sulle aree protette: la prossima volta eliminiamole e facciamo prima.
Qui ci sono molti punti da esaminare, tra cui il Parco delle Cassine.
Non ho nulla in contrario a portarlo in discussione e conseguentemente all'approvazione. Vorrei però ricordare che ci sono altri 3-4 parchi in fase di attuazione e di realizzazione che non sono meno importanti.
Per cui, se volete votare il punto relativo al Parco delle Cassine, mi fate piacere, però vi ricordo anche le altre tre aree protette che la Giunta ha proposto: le abbiamo approvate in Commissione, sono giunte in aula e, come Assessore ai Parchi, chiedo al Consiglio che vengano approvate. Ciò in quanto rappresentano delle esigenze di carattere socio economico e di grande impatto a livello territoriale che hanno tutto il diritto di essere poste all'attenzione del Consiglio, per procedere finalmente ad una discussione complessiva sulle aree protette.
Lo chiedo da mesi; lo dico perché non vorrei che gli spettatori - che di solito sono pochi, ma oggi sono una nutrita schiera - pensassero che come Assessore ai Parchi, non mi sono preoccupato di richiedere fortemente un intervento sulle aree protette.
E' un atto dovuto - prendetelo come tale - ma è anche un forte richiamo di carattere politico a tutto il Consiglio regionale nel suo complesso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Da quando abbiamo iniziato, dopo la richiesta di sospensione, a fare altri interventi sono passati 25 minuti. A questo punto, mi sembra che la priorità assoluta sarebbe quella di dire ai cittadini che aspettano il varo del Parco delle Cassine che, realisticamente, stasera quel Parco non sarà approvato, consentendo quindi loro di andarsene.
Non voglio assolutamente prevaricare le decisioni dell'aula, però non posso neanche dimenticare che non più tardi di stamattina, il Presidente del Consiglio ha convocato i Capigruppo e, in quella sede, si sono dette alcune cose: si è parlato del ddl. 467, del Piano d'area della Mandria, del Piano d'area dell'Alpe Veglia, dell'Alpe Devero, della Bessa, cioè di tutti i Piani d'area. Dopodiché, si potrà vedere il resto.
Poiché prima il Presidente, ma anche l'Assessore con il quale avevamo parlato, hanno avuto modo di dire che l'aula, per una serie di motivi, non è pronta ad affrontare la discussione sul Piano d'area della Mandria, mi sembra logico che si facciano gli altri Piani d'area di cui abbiamo già parlato stamattina.
Siamo aperti e disponibili ad ascoltare, a discutere, ma, ogni volta nel giro di poche ore, viene rimesso tutto in discussione.
Per quanto riguarda le questioni del riparto delle attività socio assistenziali, della diabetologia, della rimodulazione di una casa per anziani - sto parlando solo degli argomenti che interessano l'Assessore alla sanità e la materia del socio-assistenziale - anche noi abbiamo chiesto una riunione dei Capigruppo, quindi concordiamo con la collega Suino sulla necessità di affrontare tali questioni.
Il tassametro inesorabilmente gira verso le ore 24 del 1º marzo: non dimentichiamo che abbiamo ancora sul tavolo il bilancio di previsione del 2000.
Quindi, che Dio ce la mandi buona, perché ogni volta sembra che, a distanza di poche ore, si rimetta tutto in discussione. Noi siamo invece per una certa linearità: disponibili a ragionare intorno a tutto, ma visto che stamattina sono state dette alcune cose, saremmo per andare avanti visto che, in queste poche ore, di emergenza assoluta non ne abbiamo ravvisata.



PRESIDENTE

Sono stati richiesti dalla minoranza 5 minuti di sospensione.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rubatto; ne ha facoltà.



RUBATTO Pierluigi

Presidente e colleghi, concordo anch'io con la richiesta di anteporre in votazione la proposta di deliberazione n. 747: "Criteri per il riparto delle attività socio-assistenziali..." e il disegno di legge n. 408: "Nuove norme per l'attuazione dell'assistenza diabetologica".
Non è affatto vero che sono provvedimenti sostenuti solo da Gruppi del centro-sinistra, ma lo sono anche da parte di molti altri Consiglieri presenti in quest'aula.
Quindi, ritengo che questi provvedimenti debbano essere portati in votazione con la massima urgenza, perché sono stati discussi a lungo in Commissione.
Sono provvedimenti utilissimi e richiesti che vanno assolutamente posti in votazione, per cui sono da anteporre ad altri provvedimenti.
Chiedo che vengano portati in votazione prima di altri. Non c'è alcun problema: è dal 1995 che nelle riunioni dei Capigruppo si decide qualcosa che poi in aula cambia. Quindi, questa richiesta non rappresenta affatto un problema.



PRESIDENTE

Concedo la parola al Consigliere Angeleri, dopodiché vi sarà una sospensione di 5 minuti.



ANGELERI Antonello

Non pensavo di suscitare tutto questo pandemonio quando ho chiesto di invertire l'o.d.g.
Mi era parso di chiederlo in totale buona fede, ma mi pare che da una certa parte ci siano invece difficoltà di altro tipo che vengono poi coperte con richieste, che tutti quanti condividiamo, per cui si mettono davanti all'istituzione di un Parco naturale alcuni provvedimenti che da mesi aspettano, alcuni dei quali sul socio-assistenziale e su alcune tematiche particolarmente importanti per la salute pubblica e il benessere dei cittadini piemontesi.
Sappiamo anche che siamo vicini non solo al 1º marzo, ma anche al 16 aprile, quindi alcuni interventi possono avere anche una lettura diversa.
Quindi, vista la situazione del tutto particolare che si è venuta a creare in quella zona della nostra Regione, che vede le forze dell'ordine quasi contrapposte alla popolazione, forse una certa emergenza esiste (lo dico con un tono un po' eufemistico).
Per cui, visto che questo provvedimento era stato firmato dalla stragrande maggioranza delle forze politiche presenti in Consiglio, chiedo l'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 18.30 riprende alle ore 19.04)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di rientrare in aula essendo abbondantemente trascorso il tempo di sospensione richiesto.
Riprendiamo i lavori.
Per quanto riguarda il punto 8) dell'o.d.g. che prevede l'esame della variante al piano d'area del Parco regionale della Mandria, l'aula non è pronta ad affrontarlo.
Ci sarebbero i punti 9) e 10) che sono collegati; si tratta di due deliberazioni relative ad Alpe Veglia ed Alpe Devero. C'è stata però una richiesta di inversione da parte di due Consiglieri. Questa richiesta viene confermata?



CHIEZZI Giuseppe

Dov'è questa richiesta?



PRESIDENTE

Consigliere Moro e Consigliere Angeleri, confermate le vostre richieste?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Allora, Consiglieri, noi abbiamo come primo punto utile il piano d'area dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero, però c'era stata una richiesta che ripeto, se viene confermata la devo portate in votazione, altrimenti andiamo avanti sul punto 9).



SAITTA Antonino

Andiamo avanti sul punto 9)!



PRESIDENTE

Andiamo avanti sul punto 9)? La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Vorrei solo sapere, non voglio porre ulteriori problemi a quelli che ci sono già in questa fine di legislatura, in queste ultime sedute, se c'è l'impegno di questo Consiglio e dei Capigruppo a discutere entro la fine di questa legislatura, quindi entro la mezzanotte del primo marzo dell'istituzione del parco di Cassine; in tal caso, io ritiro la mia proposta.
Se non c'è l'accettazione di questa proposta da parte di tutti i Capigruppo del Consiglio, io mantengo la mia proposta e voglio che i Gruppi si esprimano così come ho richiesto nel mio precedente intervento.



PRESIDENTE

Possiamo, come anticipazione di quelle che saranno le decisioni dei Capigruppo, considerare acquisito che il provvedimento verrà portato all'attenzione dell'aula e discusso entro il primo marzo? Posso ritenerlo acquisito?



(Cenni di assenso da parte dei Capigruppo dell'opposizione)



PRESIDENTE

Non essendovi interventi contrari, lo consideriamo acquisito e procediamo con il punto 9).


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 508: "Piano d'Area del Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame della proposta di deliberazione n. 508, di cui al punto 9) all'o.d.g. e, a seguire, la proposta di deliberazione di cui al punto 10), relativa all'Alpe Devero.
Sono stati presentati i seguenti emendamenti: 1) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: Con il presente emendamento si propone di modificare la Scheda del fascicolo "Locande - Alberghi - Ristoranti", relativa all'Albergo Monte Leone situato in località Isola all'Alpe Veglia.
Si tratta di garantire la possibilità di un adeguamento strutturale all'edificio tale da permettere lo sviluppo di una attività ricettiva economicamente sufficiente ed adeguata alle esigenze dell'Alpe Veglia. Si propone pertanto di riscrivere come segue il testo della Scheda n. 001 dell'Allegato 9 relativa all'Albergo Monte Leone: "Allegato n. 9 Edificio n. 001 Manutenzione straordinaria con aumento di volume nella parte posteriore non è consentita l'alterazione della linea di imposta frontale.
L'eventuale modificazione della Scheda grafica allegata è subordinata alla presentazione di un programma di sviluppo della attività ricettiva e commerciale prevista, correlato da elaborati che dimostrino un idoneo inserimento paesaggistico della nuova struttura".
2) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: all'articolo 21, comma 5, lett. b), le parole "da 4 a 6 centimetri" sono sostituite dalle parole "da 3 a 7 centimetri".
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Le due deliberazioni sono tra loro collegate: la prima (n. 508) è relativa al piano d'area del Parco naturale dell'Alpe Veglia e Alpe Devero ed è una delibera che come piano d'area ricomprende le parti alte delle due aree protette, soprattutto le parti che hanno una grande valenza naturalistica e che sono le parti che hanno una spiccata caratteristica soprattutto dal punto di vista della tutela ambientale mirata al patrimonio naturalistico.
Il piano d'area che è stato adottato dall'Ente Parco nel 1994 e dopo due anni di salvaguardia che sono scaduti nel 1996 è considerato comunque il piano d'area in adozione è uno strumento che spesso è stato richiamato è stato sollecitato, ma è stato un piano d'area molto difficile da realizzare perché i settori competenti hanno dovuto analizzare, proprio minuziosamente e settorialmente, edificio per edificio. Infatti, la verifica articolata con scrupolo ha proprio toccato ogni piccola realtà situata nell'area protetta. Ogni piccolo edificio e ogni piccola realtà è stata studiata per poterla inserire e poterla ridefinire nelle soluzioni di recupero ambientale, quindi di recupero anche urbanistico, ma strettamente collegati con i principi e le caratteristiche dell'area protetta stessa.
Una delle caratteristiche principali di questo piano d'area sono state proprio le analitiche puntualizzazioni e verifiche rispetto a un congruo collegamento con le caratteristiche tipologiche costruttive del luogo.
Non è stato lasciato spazio a nessun tipo di nuova edificazione, ma soprattutto ad una alterazione delle caratteristiche e dei parametri costruttivi dell'area.
E' stata recepita e quindi valutata un'organizzazione della viabilità d'accesso e interna all'area protetta stessa (è stata effettuata una verifica puntuale sui collegamenti interni dell'area protetta).
E' stata verificata una previsione sulle strutture ricettive attraverso la ristrutturazione di edifici storici esistenti che sono stati puntualmente verificati.
E' stata fatta una previsione sulle strutture dei percorsi per impianti di sci da fondo che erano compatibili con l'area, erano già ricompresi nelle funzioni dell'area protetta; una individuazione delle aree di maggiore interesse naturalistico, per esprimere all'interno di questo piano d'area le norme di tutela e di valorizzazione dell'area naturale e quindi l'area paesaggistica nel suo complesso.
E' stata anche prevista nel piano d'area la realizzazione di un collegamento funiviario che dovrebbe finalmente unire l'area protetta dell'Alpe Devero con le località sottostanti, al di fuori del parco, e che sono funzionali comunque alla vita per l'accesso al parco.
Direi che il lavoro è stato svolto dalla struttura regionale con una stretta connessione con la realtà locale, quindi non solo con l'Ente Parco ma anche con i Comuni che insistono sul parco e ne è derivato un lavoro che ha dato ampia soddisfazione a tutti i rappresentanti locali, soprattutto all'Ente Parco stesso che ha visto recepito quello che era stato l'indirizzo dato con questo piano d'area alla Regione Piemonte come volontà di mantenere, tutelare e valorizzare il patrimonio storico, ambientale e naturalistico dell'area, ma soprattutto il principio di rendere l'area fruibile per un turismo di tipo ambientale e una fruibilità scientifica di tipo ambientale.
Ci sono due emendamenti che noi abbiamo proposto sul piano d'area dell'Alpe Veglia; si tratta di emendamenti tecnici, proposti dalla struttura regionale, relativi alle coperture che sono state individuate nel piano d'area con uno spessore da quattro a sei centimetri, si tratta dello spessore delle tegole. I tetti sono stati tutti ricompresi in "beola", come sono le caratteristiche tipologiche del luogo, però erano stati individuati degli spessori da 4 a 6 centimetri, mentre la struttura ha verificato che lo spessore del manto di copertura è proponibile da 3 a 7 cm., perch tecnicamente sono materiali nuovi, recepibili, usciti dopo la presentazione del Piano d'Area del 1994, che sono oggi degli strumenti in grado di sopperire o comunque intervenire a sostituzione delle beole tradizionali Invece, con queste tipologie d'intervento possiamo recuperare materiale da 3 a 7 cm. Sempre beole, ma si è verificato il taglio, lo spaccato della beola, con delle terminologie che non conosco: però, la struttura lo ha verificato e ha chiesto d'inserire questa piccola variante, che sostanzialmente non cambia nulla, perché da 4 a 6 o da 3 a 7...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Essendo cambiato il sistema di spaccatura della beola, probabilmente la resistenza è rimasta identica. Questo però ha il potere, in certi casi, di alleggerire il peso sui tetti e quindi facilitare il recupero del patrimonio edilizio esistente. Questo è un emendamento.
L'altro emendamento riguarda una struttura storica esistente, che era un albergo. Attraverso delle verifiche fatte dalla struttura, si è stabilito che, senza alterare le facciate e i livelli del colmo e della partenza del tetto, è comunque possibile recuperare l'uso dell'edificio storico mantenendone la stessa volumetria. Tale edificio, quindi, pu essere adibito a struttura recettiva nell'ambito dell'area protetta.
Questi sono i due emendamenti che proponiamo.



(Commenti in aula)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Non cambia l'altezza. Partendo dalle partenze dei tetti e mantenendo il colmo...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Se volete c'è il disegno, che può spiegarlo...



PRESIDENTE

Lei lo illustri. Non fate dialogo, perché stiamo facendo il lavoro che deve essere fatto in Commissione!



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Rimane intatta la linea di gronda...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Perché, in effetti, l'area protetta prevede la possibilità di una recettività, sia pur minima, nell'ambito delle strutture esistenti.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

No, è stata presentata tempo fa, quando la struttura ha fatto la verifica. Io ne vengo a conoscenza adesso.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Sono verifiche fatte dalla struttura nell'ambito della discussione avvenuta con gli enti locali e con L'Ente Parco.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

C'è l'emendamento delle coperture, e quello va bene.
Se ci sono delle contestazioni su quest'emendamento, posso anche ritirarlo. L'emendamento è l'espressione di un'esigenza dell'Ente Parco che, avendo verificato l'esistenza di disponibilità economiche per investimenti sulle strutture esistenti al fine di creare recettività nell'ambito delle aree protette, ci ha presentato questa richiesta. Io ve la pongo come mi era stata presentata. In effetti, in quell'area protetta un minimo di ricettività farebbe comodo. E' una cosa minimale, comunque: mantenendo le partenze c'è solo un adeguamento del tetto! Vedete nell'emendamento c'è anche scritto: "...con aumento di volume nella parte posteriore; non è consentita l'alterazione della linea di imposta frontale", perché si vogliono conservare le caratteristiche ambientali dell'edificio storico. E' solo un adeguamento del sottotetto.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

No, no, questo è il volume già previsto adesso. Quello che lei vede adesso è già ricompreso nelle schede del Piano d'Area, non è il volume che si chiede con quest'emendamento. Questa è la scheda che è già ricompresa nel Piano d'Area. Se lei viene qui da me le spiego. E' una cosa molto semplice: mantenendo i livelli della partenza della gronda, si tratta solo di un adeguamento del sottotetto. Sono volumi che non fanno parte dell'emendamento.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Si sposta un po' indietro il colmo, però diamo ad un'area montana protetta, un minimo di ricettività funzionale al suo sviluppo! E' specificato nell'emendamento: "L'eventuale modificazione della Scheda grafica allegata è subordinata alla presentazione di un programma di sviluppo della attività ricettiva e commerciale prevista, correlato da elaborati che dimostrino un idoneo inserimento paesaggistico della nuova struttura". Vale a dire che c'è ancora un'ulteriore tutela nell'ambito di quest'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi, ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Assessore, mi sembra che anche per questo Piano d'Area siamo in grave ritardo, come lei stesso ricordava. Se vogliamo fare alla svelta - nel senso che l'aula rapidamente recepisce il lavoro svolto - facciamo un certo discorso. Ancora: se in aula compaiono, per esempio, emendamenti in cui si indica che le lose, invece di essere di 4 cm sono di 3 cm, stesso discorso.
Va bene.
Ma se invece si propongono emendamenti in cui si indica la possibilità di ampliare il volume di un edificio storico, senza indicare l'entità di quest'ampliamento, non dico, Assessore, che questo tipo di proposta non possa o non debba essere accolta. Non dico questo. Dico che una proposta di questo genere andrebbe esaminata. Solo questo. Per poi, magari, dire che siamo d'accordo. Però, dato che ci troviamo in un'aula consiliare, se lei Assessore, propone con l'emendamento un "ampliamento di volume" e io le chiedo "di quanto", lei non può limitarsi a rispondermi: "non lo so..."! E' questo il punto! Sono anche disponibile ad approvare questa modifica lunedì, se per l'Assessore ci fornisce informazioni tranquillizzanti, che ci spieghino che il volume dell'edificio in questione si amplia di 5, 50 o 500 metri cubi...Abbiamo bisogno di queste informazioni e del tempo per analizzarle.
Se questa esigenza è stata espressa, evidentemente è stata sentita, quindi mi spiace cancellarla, ma non posso nemmeno accettare di far finta di niente. Se si chiede la velocità, facciamo in fretta, ma non presentateci all'ultimo minuto degli emendamenti che ampliano le volumetrie.
Se, invece, si può riflettere, allora si rifletta, ma dato che è un provvedimento fermo da luglio, si poteva anche presentare in Commissione.



PRESIDENTE

Comunque la Giunta ha ritirato l'emendamento.
2) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: all'art. 21, comma 5, lettera b), le parole "da quattro a sei centimetri" sono sostituite dalle parole "da tre a sette centimetri".
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Forse il mio intervento è fuori tempo, in quanto se non ho capito male, l'emendamento relativo all'Albergo Monte Leone viene ritirato.
Quando è avvenuta la discussione in Commissione, sono stati fatti due ragionamenti: il primo, relativo alla variazione di volume, essendo preoccupati soprattutto alla parte relativa al rischio di movimenti versante valanghe. Di fatto, là non c'è variazione di volume.
E' stato richiesto all'Assessore, come riflessione e ragionamento, di inserire una formula che consenta una garanzia rispetto a quello che potrebbe essere l'unico aspetto problematico, che non è quello della sicurezza o della variazione di volume, ma quello dell'inserimento paesaggistico.
Mi pare che questa formulazione ne tenga conto.
Volevo sottolineare questo fatto per correttezza, in quanto in Commissione si era discussa questa possibilità. Oggi è sopraggiunto l'emendamento, ma del resto tutto il provvedimento arriva con un certo ritardo.
Per quanto ci riguarda, sull'emendamento non ci sarebbero problemi perché era già stato analizzato nelle due Commissioni competenti. Grazie.



PRESIDENTE

Forse l'Assessore ha trovato il dato che prima non era presente.
Prego, Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai Parchi naturali

Fornisco il dato che mi ha chiesto il Consigliere Chiezzi: il volume totale dell'immobile è 1200 metri cubi e l'aumento previsto è il 5%, quindi 60 metri cubi. Se lo considerate compatibile, manterrei l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 27 voti favorevoli.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 27 voti favorevoli.
Pongo ora in votazione l'intera proposta di deliberazione così emendata, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Esame proposta di deliberazione n. 752: "Approvazione del Piano paesistico della Zona di salvaguardia dell'Alpe Devero"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 752, di cui al punto 10) all'o.d.g.
E' stato presentato il seguente emendamento da parte dell'Assessore Racchelli: 1) Fascicolo Devero a) Edificio 31: aggiungere le parole "secondo la tabella c) ed esclusivamente in caso di utilizzo per attività agro-silvo-pastorali".
Norme di attuazione Articolo 10, comma 4, lettera a) aggiungere: "Sono consentite, ai sensi del Decreto del Ministero della Sanità del 9 giugno 1999, misure minime dell'altezza - dell'altezza interna - inferiori per interventi edilizi volti al recupero di costruzioni in cui è in atto una funzione abitativa e per interventi edilizi volti al recupero abitativo di costruzioni in cui non è in atto tale funzione esclusivamente per gli edifici pre-1950, in quanto riconosciuti di valore storico-ambientale".
Articolo 10, comma 4, lettera b) aggiungere il seguente comma: "In deroga a quanto precedentemente disposto, ai sensi del Decreto del Ministero della Sanità del 9 giugno 1999, è peraltro consentita l'adozione di misure compensative quali la ventilazione meccanica".
La parola all'Assessore Racchelli, per l'illustrazione.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai Parchi naturali

Il piano paesistico del Devero ricomprende l'analisi della parte bassa delle aree protette, dove esistono degli insediamenti rurali più marcati ed un'urbanizzazione più forte. Anche in questo caso, la valutazione è stata puntuale su tutto il panorama dell'insediamento urbano e su tutte le caratteristiche dell'area.
Sono stati ricompresi e valutati gli accessi interni ed esterni, sono state valutate soprattutto le tipologie costruttive e gli utilizzi delle varie sezioni abitative, sono state interpretate le necessità, attraverso gli investimenti fatti, della fruizione degli impianti sciistici di risalita.
Nell'ambito di questo discorso, è stata rappresentata, in schede precise ed analitiche, l'area protetta e tutto quello che insiste su tale area, per quanto riguarda la fruibilità urbanistica, viabile e di utilizzo delle strutture che spesso sono pubbliche. Tutto ciò ha portato alla stesura di questo Piano paesistico, che ha ricalcato quasi come una fotocopiatura quanto è stato fatto nell'ambito del Piano d'area del Veglia Devero.
Abbiamo presentato alcuni cambiamenti, dovuti alla presenza di normative che sono subentrate man mano che il Piano è stato portato avanti.
Riguardano la nuova normativa sulle altezze minime, nell'ambito delle costituzioni montane e delle ristrutturazioni delle case di montagna. Sono la modifica all'art. 10, comma 4, lettere a) e b), e fanno parte del decreto legislativo che ha modificato la normativa sulle altezze minime nelle abitazioni di montagna ed i ricambi d'aria.
Riguardo alla scheda n. 31, cancellando la parola "tipologia", dobbiamo aggiungere le parole "secondo la tabella c)", perché si tratta di una tabella che dice come si fa il recupero e la ristrutturazione e che tipo di materiali vanno usati. Quindi, non la tipologia, ma la tabella.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento testé illustrato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Solo una breve dichiarazione di voto per dichiarare il nostro voto favorevole al provvedimento, che era atteso da parecchio tempo e che ha visto anche sollecitazioni e pressioni da parte delle popolazioni dei territori.
Riteniamo sia utile per quei territori e sia corretto come istruttoria e come provvedimento in sé. Pertanto, il nostro voto sarà a favore del testo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Anche il Gruppo Comunista vuole dichiarare il proprio voto favorevole a questa proposta di deliberazione che riguarda la zona di salvaguardia dell'Alpe Devero.
E' un provvedimento importante, sollecitato da parecchio tempo dalle popolazioni, che arriva con ritardo nella sede di discussione legislativa del Consiglio regionale.
Sottolineo, inoltre, che si tratta di un provvedimento approvato negli ultimi giorni della legislatura senza la presenza della maggioranza, che mi pare si sia un po' dissolta, evidentemente perché non lo ritiene un provvedimento importante.
Sottolineo, ancora, perché rimanga a verbale, che l'opposizione garantisce che questo provvedimento venga votato ed approvato.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di deliberazione, così come emendata, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 516: "Piano d'Area della Riserva naturale speciale della Bessa"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 516, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Racchelli, per l'illustrazione.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai Parchi naturali

E' una zona in cui ci sono antichi reperti archeologici di età romanica, con importanti testimonianze dell'attività svolta anche nei secoli successivi, rispetto all'estrazione aurifera che ha determinato la vita e lo sviluppo sociale ed economico dell'area.
E' un area protetta del biellese, situata tra Mongrando e Ceriole. Con questo Piano d'area abbiamo cercato di normarne una serie di funzioni soprattutto di valorizzarne le possibilità rispetto ad una forte integrazione tra quello che esiste all'interno di quest'area e quello che potrebbe essere utilizzato nell'ambito della promozione e dell'offerta turistica.
In quest'area ci sono degli importantissimi reperti romanici, ma ci sono soprattutto delle miniere aurifere, che negli anni hanno fatto crescere un certo tipo di cultura tra la popolazione, che ha cercato di valorizzarne la storia e soprattutto gli edifici, quindi anche l'urbanizzazione stessa dell'area.
Con questo Piano abbiamo individuato alcuni edifici per realizzarne dei centri museali e culturali che sappiano recepire e rinchiudere al loro interno tutta questa cultura dispersa su tutta l'area. Abbiamo cercato di normare soprattutto l'utilizzo del territorio e il preservare quello che è anche un valore ambientale, perché, al di là di quello che può essere l'aspetto culturale, esiste anche una forte connotazione di carattere ambientale attraverso le aree boschive.
Abbiamo innanzitutto individuato o dato disposizioni per il recupero architettonico e urbanistico del patrimonio dell'area e abbiamo normato una discarica che era all'interno e che per noi era una preoccupazione; abbiamo quindi recuperato questa discarica, riportandola all'interno dell'area protetta come un punto di offerta ambientale. Siamo inoltre intervenuti sulla viabilità e sulla possibilità di adeguarne gli accesi in maniera coordinata; abbiamo cercato di dare un graduale, ma sostanziale, apporto ad un recupero anche di tipo strutturale rispetto alla viabilità interna, non adeguata agli interessi contingenti, ma che era quella che nell'area protetta fungeva alle caratteristiche dell'area aurifera, quindi delle miniere che in essa insistevano.



PRESIDENTE

E' chiaro, molto chiaro.
Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ci sarebbe ancora il punto 144) all'o.d.g., che riguarda i "Criteri per il riparto del fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali.
Norme per l'esercizio delle funzioni socio-assistenziali", richiamato dalla minoranza. Credo che si possa portare...



PRESIDENTE

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



PRESIDENTE

Si provveda a distribuire il materiale.



PRESIDENTE

Un attimo, ci sono degli emendamenti... No, io non ho detto che era in votazione. Ho detto che era in votazione? Ho detto: c'è il punto 144) all'o.d.g. con emendamenti.
Stiamo distribuendo il materiale che serve per l'esame della proposta di deliberazione n. 747.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Non siamo d'accordo a trattare questo provvedimento con tono basso e con poca attenzione da parte dell'aula.
Poiché questo è un importante provvedimento su cui abbiamo molte cose da dire, che non può certamente passare così, con un'alzata di mano, ma deve essere discusso per l'iter che ha avuto, per le responsabilità di questo iter, per i ritardi e per le risorse impegnate, noi siamo d'accordo ad affrontarlo, ma non con scarsa attenzione e con il tempo necessario a farlo, che per noi deve essere un tempo congruo, non pochi minuti.
Noi vogliamo intervenire, fare un dibattito generale, esaminare gli emendamenti che ci sono, eventualmente presentarne degli altri. Non è una questione di pochi secondi, come mi è sembrato intendere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Proporremmo anche noi di affrontare questo argomento lunedì mattina, al primo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Presidente, abbiamo fatto quanto dovevamo fare per quel che riguardava i parchi, procedendo con ordine. Se vogliamo proseguire su questa strada fra gli argomenti che avevamo individuato c'era il Parco di Cassine.
Quindi, procediamo con il provvedimento relativo al Parco di Cassine.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 576: "Legge regionale 28 aprile 1980, n. 30 'Piano naturalistico e di intervento della Riserva naturale speciale Sacro Monte di Varallo' - Modificazioni" (rinvio)


PRESIDENTE

Se l'aula acconsente, passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 576, di cui al punto 12) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai Parchi naturali

Si tratta dell'adeguamento della normativa rispetto agli investimenti che abbiamo fatto per la realizzazione della funivia di accesso da Varallo al Sacro Monte, in modo da consentire l'utilizzo delle strutture che ci sono al Sacro Monte. In pratica, è la regolamentazione in funzione dell'investimento che sta per essere realizzato attraverso i fondi comunitari. Se mi lasciate un secondo, do ulteriori informazioni.



PRESIDENTE

Se l'Assessore, con sintesi efficace, riesce ad illustrare all'aula il provvedimento, lo portiamo in votazione; altrimenti, passiamo ad altro argomento.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai Parchi naturali

Dunque, in merito al Sacro Monte di Varallo vi sono due provvedimenti: uno è un disegno di legge, l'altra è una proposta di deliberazione.
In questo disegno di legge individuiamo l'inserimento del progetto della funivia per collegare la città di Varallo con il Sacro Monte.
Inseriamo il progetto per il miglioramento dell'accessibilità veicolare al Sacro Monte, perché in effetti facendo l'accesso al Sacro Monte con la funivia dobbiamo poi sistemare gli accessi veicolari sul Sacro Monte sistemando i parcheggi e le aree destinate alla sosta. Dopodiché viene eliminata una scheda che era inerente a una casa che era stata data al Comune di Varallo per farne un centro culturale e museale, ma che il Comune di Varallo non ha recepito, cioè non ha voluto e che è ritornata di proprietà degli eredi, per cui non ha più le finalità che erano state individuate nella scheda finalizzata a quell'edificio nel 1980, ovvero utilizzi di carattere culturale, museale, artistico e religioso. Ritorna quindi ad essere fruibile per attività civili e quindi ridiamo alla scheda inerente a quel fabbricato gli indirizzi che erano preventivamente inseriti che erano quelli dell'utilizzo civile.



CHIEZZI Giuseppe

Che tipo di utilizzo civile?



RACCHELLI Ettore, Assessore ai Parchi naturali

Residenze.
Questo è quanto in merito alla deliberazione. Successivamente illustrerò il disegno di legge che prevede le sanzioni.



CHIEZZI Giuseppe

Solo un attimo. Questa cosa, Presidente, è un pochino delicata.



PRESIDENTE

Lei ritiene che ci siano le condizioni per approvarla, Assessore? Altrimenti aggiorniamo. Se il Consigliere ha bisogno di approfondimenti particolari possiamo valutare una sospensione, ma nel giro di 5 o 10 minuti perché se si tratta di mezz'ora mi pare, dal fermento visibile, di non riuscire a trattenere da solo tutti quei colleghi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Credo che l'esame del provvedimento abbia bisogno di un certo periodo di tempo. Possiamo quindi considerare chiusi a questo punto i lavori, a meno che il Consigliere Chiezzi si sia convinto in questi minuti...
No, non è convinto. Chiudiamo allora qui i nostri lavori.
Prima però devo comunicare che domani mattina non c'è più la V Commissione, mentre resta la I Commissione e che il Consiglio, come già previsto in sede di Capigruppo, sarà convocato per i giorni 28 e 29 febbraio e 1 marzo, con orario lungo, previsto fino a mezzanotte.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,55)



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