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Dettaglio seduta n.455 del 22/02/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellingeri, Burzi, Casoni Farassino, Majorino e Pazé.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che, nella scorsa adunanza consiliare, sono stati distribuiti i processi verbali del 27, 28, 29 luglio e 9, 21, 22, 24, 28, 29 settembre 1999. Se non vi sono osservazioni, si intendono approvati.


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 593: "DPR 14/1/1997 recante atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private - Disposizioni di attuazione"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n. 593, di cui al punto 5) all'o.d.g. Eravamo arrivati in coda all'allegato 2A.
127) Emendamento presentato dal Consigliere Deorsola: al termine dell'allegato 2A aggiungere: "Si dà atto che le modalità operative dei 'Presidi di tutela della salute mentale: struttura residenziale psichiatrica' devono corrispondere a quanto stabilito nell'allegato 1".
E' il principio per cui non ci sia confusione tra i requisiti e le modalità operative di queste strutture. Si salva il principio per cui non si torna indietro, ma si dà atto che quanto è stato stabilito come principio generale nell'allegato 1 vale ovviamente come principio generale.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo emendamento dovrebbe risolvere il problema nato durante la scorsa seduta, quando, per un semplice disguido, non è stato posto in votazione un emendamento che era stato consegnato al banco della Presidenza. Il Presidente aveva espresso l'opinione - che condivido secondo la quale, in caso di inciampi di procedura, occorre assolutamente fare salvo il principio per cui la materia discussa, trattata e votata in aula non deve più essere oggetto di successivo intervento, altrimenti apriremmo un principio devastante per la nostra procedura ed il procedere dei lavori.
Il Presidente del Consiglio, al termine dell'esame del provvedimento aveva ipotizzato la votazione di un ordine del giorno in cui si dava mandato all'Ufficio di Presidenza di effettuare un coordinamento nel testo uscito dall'aula.
Questo potrebbe essere superfluo, perché il coordinamento tecnico viene comunque effettuato, ma era comunque una modalità accettabile.
Adesso, il Presidente del Consiglio propone un emendamento nel quale si dà atto che una norma approvata precedentemente è da ritenersi valida lungo tutto il testo sinora approvato.
Per quanto mi riguarda, non lo considero un emendamento che ci fa tornare indietro; se qualcuno sollevasse il problema e mi convincesse di questo, voterei contro, ma da una prima lettura non mi pare così. Rimane sempre una situazione un po' delicata, che chiedo non diventi una prassi ma venga circoscritta alla fattispecie in oggetto, quindi non provochi successivi scostamenti che potrebbero scardinare la procedura ed il principio secondo il quale non si torna indietro rispetto ad una discussione avvenuta.
In questo senso, esprimo il mio parere.
Per quanto riguarda la dichiarazione di voto, vorrei sentire anche gli altri colleghi, perché non abbiamo ancora avuto modo di parlarne. Grazie.



PRESIDENTE

Con questo emendamento si intende salvare il principio.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Si accetta l'emendamento e si accettano anche le raccomandazioni del Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Votiamo contro questo emendamento perché avevamo votato contro l'emendamento al quale esso si richiama. Grazie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 27 voti favorevoli e 9 contrari.
128) Emendamento presentato dal Consigliere Angeleri: all'allegato 2B modificare il titolo in: "Schede conoscitive ai fini della costruzione di un sistema".
La Giunta è favorevole?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Sì.



PRESIDENTE

Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

129) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo Riggio, Pazé, Bortolin e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 1), capitolo 1) "Modalità per l'autorizzazione all'esercizio di attività sanitarie private", quarto comma, dopo le parole "Il Consiglio regionale" sostituire "dà mandato alla Giunta regionale di avviare l'iter procedimentale", con "assegna il termine di anni due dalla data di pubblicazione del presente provvedimento consiliare".
La Giunta accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
130) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 1), capitolo 1) "Modalità per l'autorizzazione all'esercizio di attività sanitarie private", paragrafo 1.A "Conferma autorizzativa per le strutture sanitarie private", al primo comma sostituire "240" con "180".
131) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 2), capitolo 1) "Modalità per l'autorizzazione all'esercizio di attività sanitarie private", paragrafo 1.A "Conferma autorizzativa per le strutture sanitarie private", sostituire il secondo comma con il seguente: "Entro il termine di 180 giorni dalla data di pubblicazione dello stesso provvedimento consiliare i rappresentanti legali delle strutture medesime devono presentare dichiarazione ed eventuale progetto di adeguamento delle strutture, entro i termini massimi previsti dal D.P.R. 14.1.97, ai requisiti strutturali ed impiantistici di cui all'allegato 1 al presente provvedimento, con indicazione della relativa copertura finanziaria".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Intervengo per conoscere su entrambi il parere della Giunta, in quanto se l'emendamento relativo al termine dei 180 giorni con il riferimento al DPR 14/1/1997 venisse accolto, di fatto diventerebbe inutile quello che dice di sostituire 240 con 180.
Quindi sarebbe importante la risposta, per sapere se rinunciare ad un emendamento che era di carattere preventivo - mettiamola così - mirando invece ad ottenere una risposta affermativa all'altro emendamento, che è di sostanza.



PRESIDENTE

Gli emendamenti sul punto però sono tre (ce n'è uno non numerato).



SUINO Marisa

Sì sono tre, però ci sono due emendamenti che hanno una certa affinità.



PRESIDENTE

La parola alla Giunta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Si accoglie l'emendamento n. 131, a condizione di mettere il termine di 240, perché 180 giorni non sono sufficienti, invitando la Consigliera Suino a ritirare l'altro.



SUINO Marisa

Acconsento, se lo scopo è quello di tendere ad una semplificazione, con un'indicazione di giorni che sia proceduralmente corretta (è evidente che 240 giorni rappresentano una tempistica di maggiore tranquillità e maggiore sicurezza); in secondo luogo, se l'intento è quello di appianare, di dare dei numeri certi, dei riferimenti certi che siano sempre quelli, riteniamo che siano salvate alcune delle finalità che ci ponevamo.
Quindi ritiriamo l'emendamento n. 130, mantenendo l'altro con la modifica richiesta. Spero che i colleghi abbiano inteso il ragionamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 130 è ritirato, così come quello non numerato.
Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 131, con la modifica proposta dall'Assessore D'Ambrosio ed accolta dai proponenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.



(I Consiglieri Chiezzi e Simonetti fuori microfono, eccepiscono sull'esito della votazione)



PRESIDENTE

Poiché c'è una contestazione sull'esito della votazione, pongo nuovamente in votazione l'emendamento n. 131 per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI' 31 Consiglieri L'emendamento è approvato.
132) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 2), capitolo 1) "Modalità per l'autorizzazione all'esercizio di attività sanitarie private", paragrafo 1.B "Nuove autorizzazioni per strutture sanitarie private" al primo comma, dopo "Nel caso di ampliamento o trasformazione", aggiungere "dimostrata la compatibilità con la precedente struttura o funzione,".
133) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 2), capitolo 1) "Modalità per l'autorizzazione all'esercizio di attività sanitarie private", paragrafo 1.B "Nuove autorizzazioni per strutture sanitarie private" al secondo comma, sostituire "ambulatoriali, degenziali e residenziali come da" con "previste nell'...".
Questi emendamenti restano, collega Suino?



SUINO Marisa

Sì.



PRESIDENTE

La Giunta?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

La Giunta è contraria al primo emendamento ed accetta il secondo.
E' contraria al primo perché la funzione della struttura può essere modificata, ma la compatibilità la si evince dal progetto presentato.
Non ci sono problemi, invece, ad accettare l'emendamento n. 133).



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 132.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 25 contrari.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 133.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli.
134) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Peano Spagnuolo, Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 3), capitolo 2) "Modalità per l'accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private", al secondo comma, sostituire "predeterminato" con "di anni 2 a partire dalla data di pubblicazione del presente provvedimento".
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Chiedo scusa, Presidente, prima dell'emendamento n. 134, sempre a pag.
2), al punto 1.C "Disposizioni per la verifica dei requisiti autorizzativi", c'è un emendamento, che adesso ho difficoltà a consegnare agli uffici, ma che voglio leggere. Tale emendamento recita: alla fine del comma relativo al punto 1.C "Disposizioni per la verifica dei requisiti autorizzativi", dopo "il Consiglio regionale fissa il termine di 180 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento consiliare per l'adozione da parte della Giunta regionale, sentita la competente Commissione, di un protocollo di controllo e/o vigilanza, contenente anche indicazioni sulla formazione degli addetti anche ai fini dell'omogeneità di comportamento sul territorio regionale e sulle modalità operative da parte delle aziende sanitarie regionali per l'espletamento delle necessarie azioni di verifica sul possesso dei requisiti da parte delle strutture sanitarie private in relazione ai punti 1.A e B", si propone di aggiungere "e della appropriatezza delle prestazioni in relazione alla loro efficacia e a logiche di ottimizzazione e contenimento della spesa".
Se adesso gli uffici vogliono darne una copia all'Assessorato perché ne prenda visione...



PRESIDENTE

E' un emendamento presentato in questo momento...



RIGGIO Angelino

In questo momento, sì.



PRESIDENTE

Lo consegniamo alla Giunta, in modo che possa effettuare una sua valutazione.



RIGGIO Angelino

Chiederei prima di farne avere copia all'Assessore e poi di illustrarlo. Grazie.



(Gli addetti forniscono le copie agli interessati)



PRESIDENTE

L'emendamento testé presentato dal Consigliere Riggio diventa l'emendamento n. 133 bis) e recita: al punto 1.C dell'allegato 3, dopo 1.A e 1.B, aggiungere: "...e sulla appropriatezza delle prestazioni, in relazione alla loro efficacia e a logiche di ottimizzazione e contenimento delle spese".
Come si esprime la Giunta su tale emendamento?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'emendamento è accolto, anche se lo consideravamo implicito nella nostra procedura prevista, quando è stato ulteriormente chiarito dall'emendamento presentato dal collega Riggio.



PRESIDENTE

Lo pongo, dunque, in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli.


Argomento: Varie

Saluto agli alunni e ai docenti della Scuola Elementare Franchetti di Torino in visita al Consiglio regionale


PRESIDENTE

Prima di andare avanti nei nostri lavori, desidero salutare i ragazzi e i docenti della Scuola Elementare Franchetti di Torino, che ci stanno rendendo visita. Grazie a voi.


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 593: "DPR 14/1/1997 recante atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private - Disposizioni di attuazione"


PRESIDENTE

Riprendiamo con l'emendamento n. 134, di cui ho già dato lettura precedentemente.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Viene accolto, ma è già definito specificamente al successivo punto 2/A. Comunque lo accogliamo, in quanto non cambia niente.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 134.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 36 voti favorevoli.
135) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Peano Spagnuolo, Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 4), capitolo 3) "Modalità di accertamento dei requisiti di accreditamento", al primo comma, sostituire "Giunta regionale" con "Consiglio regionale".
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

La Giunta non accoglie questo emendamento perché le modalità formative a nostro modo di vedere, devono essere lasciate alla Giunta. Anzich sostituire "Giunta regionale" con "Consiglio regionale", proponiamo di aggiungere: "sentita la competente Commissione consiliare". Altrimenti si allungherebbero troppo i tempi.



PRESIDENTE

L'emendamento, così come riformulato dall'Assessore D'Ambrosio, recita: 135/a) All'allegato 3 (pag. 4), capitolo 3) "Modalità di accertamento dei requisiti di accreditamento", primo comma: dopo "Giunta regionale" aggiungere "sentita la competente Commissione consiliare".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
136) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Peano Spagnuolo, Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 4), capitolo 3), "Modalità di accertamento dei requisiti di accreditamento", secondo comma: dopo "da espletarsi nel periodo definito", aggiungere "di anni due".
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

La Giunta regionale accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
137) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Peano Spagnuolo, Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 4), capitolo 3), "Modalità di accertamento dei requisiti di accreditamento", secondo comma: abrogare "per la sperimentazione".
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Forse sarebbe più utile ritirare l'emendamento che recita: "abrogare per la sperimentazione". E' un'ipotesi che sto proponendo anche ai colleghi firmatari. Questo perché sono stati accolti gli emendamenti precedenti che sostanzialmente, miravano ad esplicitare che la sperimentazione consiste nei famosi "due anni", cioè a dare contezza del fatto che trattasi dello stesso periodo. Il testo precedentemente scritto, ad una lettura probabilmente affrettata - e di questo mi scuso - poteva dare la sensazione che un conto sia la sperimentazione, un altro i due anni. Di fatto trattasi dello stesso periodo.
In conclusione, poiché sono stati accolti gli emendamenti precedenti questo viene ritirato.



PRESIDENTE

L'emendamento, dunque, viene ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
138) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Peano Spagnuolo, Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 4), capitolo 3) "Modalità di accertamento dei requisiti di accreditamento", terzo comma: sostituire "Giunta regionale" con "Consiglio regionale".
Ha chiesto la parola l'Assessore D'Ambrosio, ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Possiamo adottare la stessa formulazione dell'emendamento precedente quindi scrivere: "sentita la Commissione consiliare competente".



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento, così come riformulato dall'Assessore D'Ambrosio, il cui testo recita: dopo le parole "Giunta regionale" aggiungere "sentita la competente Commissione consiliare".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
139) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Peano Spagnuolo, Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 4), capitolo 3) "Modalità di accertamento dei requisiti di accreditamento", primo comma: dopo "dei requisiti stessi posseduti", aggiungere "entro 180 giorni dalla pubblicazione della presente deliberazione".
140) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Peano Spagnuolo, Riggio, Bortolin, Pazé e Simonetti: all'allegato 3 (pag. 4), capitolo 3) "Modalità di accertamento dei requisiti di accreditamento": abrogare l'ultimo comma "Tali parametri ....
presente deliberazione".
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

La Giunta regionale invita i proponenti a ritirare gli emendamenti perché, a nostro avviso, ciò che propongono è già previsto dall'ultimo comma. Quindi, per l'emendamento n. 139, come anche per l'emendamento successivo, n. 140, c'è solo una formulazione diversa. Ci sembra più chiara, però, quella proposta nel testo da noi presentato, per cui propongo una modifica, cioè: sostituire "primo comma" con "terzo comma".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

La parte politico-istituzionale più rilevante di questo allegato sostanzialmente, era il rimando delle funzioni esclusivamente in capo alla Giunta regionale. Era questo il passaggio che, politicamente, abbiamo ostacolato, con proposte costruttive. Peraltro, tali proposte sono state accolte. E' vero che il passaggio in Consiglio regionale darebbe un'ulteriore autorevolezza. In ogni caso, però, la formulazione "sentita la competente Commissione consiliare", consente, in un caso, di avere trasparenza e, nell'altro, eventualmente di apportare elementi politici o tecnici aggiuntivi che diano ulteriore garanzie ad un atto tanto importante come questo.
Non dimentichiamo che l'iter di questo documento, in questi due anni, è stato complesso: per questo ritengo legittime le preoccupazioni. Tenuto conto di questo ragionamento, avendo di fatto avuto soddisfazione con il passaggio "nella competente Commissione consiliare" riteniamo sia sufficiente, per la formulazione dell'allegato, il riferimento a "entro 180 giorni dalla pubblicazione della presente deliberazione" e a "tali parametri".
Pertanto, gli emendamenti possono essere ritirati, tenuto conto che però (probabilmente c'è sfuggito, me lo ritrovo al fondo del plico) c'è un altro emendamento.



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Griffini)



SUINO Marisa

Presidente del Consiglio, le dicevo - commenti del Consigliere Griffini permettendo - che ritiriamo gli emendamenti, dato che sono stati accolti gli emendamenti precedenti.
Mi permetto di evidenziare che è rimasto un altro emendamento, scritto a mano...



PRESIDENTE

Ma non è stato ritirato? Mi sembra dello stesso tenore di un emendamento che è stato accolto...



SUINO Marisa

No! Io vi invito, per cortesia, a rileggere la formulazione in allegato e a leggere quella dell'emendamento. L'emendamento aveva soltanto la funzione "sintattica" di mettere al posto giusto il soggetto e l'oggetto.



PRESIDENTE

Ricapitoliamo. Posso considerare ritirati gli emendamenti n. 139 e n.
140?



SUINO Marisa

Esatto.



PRESIDENTE

Gli emendamenti, pertanto, sono ritirati.
141) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Simonetti, Bortolin e Angeli: allegato 3, punto 1.A, l'ultimo periodo, è così riscritto: "Entro il termine di 240 giorni dalla data di pubblicazione dello stesso provvedimento consiliare i rappresentanti legali delle strutture medesime devono presentare dichiarazione ed eventuale progetto di adeguamento delle strutture, entro i termini massimi previsti dal D.P.R. 14/01/1997, ai requisiti strutturali ed impiantistici di cui all'allegato 1 al presente provvedimento, con indicazione della relativa copertura finanziaria".



PRESIDENTE

SUINO Marisa (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Va bene. Non abbiamo altri emendamenti. Qualcuno desidera intervenire per dichiarazione di voto sull'intera deliberazione? Ha chiesto la parola la Consigliera Suino, ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Gli emendamenti che sono stati apportati dalla Giunta, dalla minoranza e dalla maggioranza, hanno in parte eliminato alcune delle preoccupazioni che più avevano destato problemi in ambito di IV Commissione e quindi sicuramente ci ritroviamo con un provvedimento che contiene adesso degli elementi ulteriori di chiarezza e diamo atto all'Assessore di aver accolto in aula (noi preferivamo che venisse fatto in Commissione questo lavoro) una metodologia e una procedura che ha consentito tale risultato.
Rimangono però dei problemi di merito sui quali di fatto il provvedimento non dà risposta.
Innanzitutto rimane quello che è il ragionamento fondamentale che portiamo avanti su tutta la partita sanitaria e cioè il difetto di programmazione. Questo nodo continua ad essere il vero pungolo di tutta questa operazione poiché questo provvedimento, il regime autorizzativo e di accreditamento, è scollegato da quella che è stata la programmazione sanitaria portata avanti dall'Assessorato. E questo è un nodo serio, che porterà delle conseguenze all'intera operazione.
Secondo ragionamento: tutto il discorso relativo ai controlli e al monitoraggio.
Noi, con atto di fiducia, riconosciamo che è stato fatto probabilmente un lavoro per dare elementi a formatori che siano in grado di svolgere poi questo lavoro di controllo e di valutazioni, ma quello che non si evince Assessore, è un sistema dei parametri, dei criteri per svolgere un controllo in itinere. Non c'è da nessuna parte un riferimento serio organizzato, ad un monitoraggio che evidenzi in base a quali motivi, con quali criteri, ad alcune strutture si andrà a riconoscere un budget finanziario tale da consentire il passaggio autorizzativo-accreditamento ed altri invece si ritroveranno in una situazione deficitaria. Perché il grosso problema legato alla programmazione si chiama Finanziaria, si chiama deficit sanitario.
Lei ha dichiarato in quest'aula, all'atto della presentazione di questo provvedimento, che non ci sarebbero stati soldi sufficienti per far fronte all'intera operazione. Noi le abbiamo detto, consapevoli di questa carenza che ha certamente un gran peso il disavanzo che è stato provocato dal 1997 in poi, quindi ci sono delle responsabilità oggettive da parte dalla Giunta di centro-destra, ma le abbiamo chiesto: "allora con quale sistema, con quali parametri, con quali criteri vi state organizzando per garantire un monitoraggio e per garantire che quella coperta troppo stretta a causa del disavanzo sarà comunque in grado di essere oggettiva, trasparente, nelle sue scelte?" Sappiamo che non ci saranno soldi per tutti, sappiamo che non è stato impostato un sistema di monitoraggio che dia poi trasparenza ed equità alle scelte che verranno compiute. Permettete, colleghi, di evidenziare questi due nodi che sono però strategici e sufficienti da soli ad inficiare la bontà di un provvedimento di questa importanza.
Terzo ragionamento: noi siamo in assenza nella Regione Piemonte della integrazione sanità-assistenza. Questa non c'è stata; non c'è sul territorio ed è una delle grandi carenze della programmazione sanitaria.
Non esiste un piano socio-assistenziale che dia dignità e finalità chiare che riconosca anche il lavoro che viene svolto sui territori; insomma, in cinque anni di governo della sanità e dell'assistenza è venuta meno completamente quella che doveva essere una finalità istituzionale e cioè l'integrazione sanità e assistenza! Allora, in un contesto di questa natura, di enorme macrocarenza, perch sono due mondi diversi dove la sanità in molti casi schiaccia ed emargina quello che è il mondo dell'assistenza, oramai chiamarla Cenerentola è fare un regalo, è troppo, perché siamo a dei livelli decisamente inferiori nonostante la professionalità e lo sforzo degli operatori sui vari territori! Un'assenza di questo tipo, Assessore, come potrà essere supplita da un provvedimento di questa natura? Perché noi non diamo nessuna certezza a quel mondo socio-assistenziale, che oggi è slegato dalla sanità, di essere tutelato e garantito nella fase di passaggio dal regime autorizzativo a quello di accreditamento. Faccio un esempio che forse può richiamare l'attenzione del Consiglio: nella situazione attuale quando si seggono ad uno stesso tavolo operatori dei servizi sociali con operatori dei servizi sanitari, ammesso che abbiano le autorizzazioni per arrivare a quel tavolo sedersi e discutere insieme di procedure, chi la fa da leone in termini economici è la sanità e non è mai il socio-assistenziale! Andremo ad accreditare le varie strutture, ma a chi rimarranno in capo le strutture dove c'è l'emarginazione più forte? A chi rimarranno in capo le strutture dove ci sono i minori, che già normalmente nessuno vuole, che non sono usciti da Oxford, ma magari da qualche Bronx dei nostri quartieri? Quelli rimarranno in carico alla struttura pubblica con penuria di organici, con penuria di procedure, con penuria di finanziamenti! E questa è una responsabilità di questo quinquennio! Questa è una responsabilità grave! Il non aver dato tutela garanzia all'integrazione sanità-assistenza è una responsabilità gravissima! E in nessuno degli interventi c'è stato riferimento alcuno in questa procedura autorizzativa e di accreditamento ed è una delle carenze maggiori che vedrà non tutelato un servizio essenziale, esposto al massimo rischio sul territorio, soprattutto sul versante minori - soprattutto sul versante minori! - e qui non trova risposta! Dunque: non aver tutelato la funzione territoriale; non aver garantito l'integrazione sanità-assistenza; non aver legato, integrato la partita programmatoria con lo strumento autorizzativo e di accreditamento; non avere certezza della risposta finanziaria soprattutto in termini di assenza di monitoraggio; sono quattro elementi, Assessore, che rendono vano lo sforzo e il lavoro fatto anche dagli uffici su questa complicata procedura e su questo atto. E sono quattro elementi che, pur riconoscendo il lavoro svolto in aula e apprezzandolo, ci impongono di riconfermare con assoluta certezza il voto contrario del nostro Gruppo e di esprimere anche con grande preoccupazione dubbi e perplessità sulle difficoltà che ci ritroveremo, l'una e l'altra parte, a dover gestire in un immediato prossimo futuro per le precondizioni che non sono accettabili e non sono state create con quella attenzione alla programmazione, con quella attenzione a questo bene collettivo che si chiama territorio che abbiamo preteso e che avremmo voluto riscontrare e ritrovare nella sua politica.
Quindi il nostro sarà un voto contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale della proposta di deliberazione.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI' 27 Consiglieri hanno risposto NO 9 Consiglieri La proposta di deliberazione è approvata.
Trattandosi di una deliberazione, il provvedimento è immediatamente eseguibile.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Esame disegno di legge n. 467: "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti dello Stato alle Regioni e agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo '97, n. 59'"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 467, di cui al punto 7) all'o.d.g. Ricordo che il provvedimento era tornato in Commissione; adesso dall'art. 2 in poi, è nuovamente in aula. Ricordo, inoltre, che il provvedimento era stato rinviato in aula dopo l'approvazione dell'art. 1 perciò gli emendamenti relativi all'art. 1 non possono essere considerati accettabili.
Chiedo all'Assessore Vaglio se può brevemente riassumere, per ricollegare il discorso relativamente a quanto è stato fatto in Commissione.
Prego, Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Brevemente, per ricordare che il provvedimento, dopo essere transitato in aula e aver visto l'approvazione dell'art. 1, è stato ripreso in esame dalla Commissione competente (l'VIII Commissione), dove si è lavorato sul testo, così come riproposto dopo un lungo lavoro esercitato in Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
Abbiamo esaminato, con i colleghi Commissari, le proposte di emendamento emerse negli incontri con gli Enti locali. Questi emendamenti fanno parte del testo che i colleghi hanno attualmente a disposizione.
Abbiamo ritenuto che la risposta di questo disegno di legge fosse adeguata a quanto richiesto dal Decreto Legislativo 112, seppure in modo non totalmente aderente a quanto previsto dallo stesso, comunque esauriente per quanto riguarda le scadenze che i successivi DPCM e i Decreti Legislativi hanno imposto per le materie oggetto dello stralcio.
La Commissione, quindi, dopo aver inviato in I Commissione il disegno di legge per le parti di competenza, si è pronunciata in modo favorevole ed ha assegnato ad un relatore il disegno di legge. Oggi ci apprestiamo ad esaminarlo nella sua veste definitiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Dopo la relazione dell'Assessore, vorrei sollevare il seguente problema, soprattutto a lei, Presidente del Consiglio: nell'art. 1, che evidentemente va considerato tornato in aula per memoria perché già votato, al comma 2 è scritto un impegno, che leggo testualmente: "Le ulteriori materie disciplinate dal Decreto Legislativo 112 sono oggetto di successivo provvedimento legislativo da adottarsi entro il 29 febbraio 2000, nel rispetto dei principi generali di cui al presente titolo 1".
Signor Presidente del Consiglio, indietro non si torna, pertanto questa norma è approvata. Oggi è il 22 febbraio ed in questa data la Giunta regionale propone di stralciare tutte le materie che - afferma nella norma saranno approvate fra sette giorni.
Dato che il numero e la complessità della materia che la Giunta oggi decide di stralciare sono assolutamente rilevanti, chiedo al Presidente del Consiglio che cortesemente tuteli il rispetto di quest'aula, chiedendo una comunicazione della Giunta regionale sui modi e tempi con i quali intende rispettare questa norma, che è norma approvata, perché avanti così non si può andare. L'aula non può essere raggirata da una norma che non ha alcuna possibilità di essere rispettata sin d'ora.
Allora, signor Presidente del Consiglio, le chiedo che la Giunta ci spieghi il tragitto dell'attuazione dell'altra parte normativa oggi stralciata da qui al 29 febbraio, in modo che il 29 febbraio noi possiamo iscrivere all'o.d.g. l'attuazione di tutto il resto.
Questa è una richiesta preliminare di chiarimento.
Altrimenti, signor Presidente, le chiedo di suggerire all'aula un comportamento normativo che permetta di mettere le cose a posto sin d'ora perché la norma è chiarissima, e quindi di capire cosa dobbiamo scrivere nel caso in cui la Giunta non esponga un procedimento che ci permetta, al 29 febbraio, di approvare tutto. Una delle due cose, grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Questa situazione mi ricorda un po', per analogia, la storia di quel tizio che abitava ad un chilometro di distanza da un amico, il quale possedeva una bicicletta. Partendo da casa con l'intenzione di chiedere all'amico in prestito la bicicletta, si montò talmente la testa che quando arrivò non chiese più in prestito la bicicletta.
A me rincresce che ci sia così poca attenzione ai lavori della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali. L'ultima seduta si è tenuta ieri, direi con grande soddisfazione degli Enti rappresentati e della Giunta. Si tratta di un percorso che è stato seguito proprio in ossequio alle indicazioni che sono contenute nell'art. 1, comma 2. La Giunta ha proceduto e gli Enti locali hanno proceduto attraverso tavoli tecnici di concertazione che si sono tenuti con grande assiduità.
L'accordo raggiunto ieri in Conferenza permanente è stato proprio quello che entro venerdì i singoli Enti e le singole Associazioni faranno avere le proprie osservazioni in forma coordinata, che entreranno a far parte, nei modi che abbiamo già convenuto, degli argomenti che non sono stati oggetto di stralcio e che la Giunta approverà entro la data prevista i disegni di legge relativi a quelle materie che non abbiamo potuto esaminare in precedenza.
Quindi, anche se il termine è ordinatorio e non perentorio, noi riteniamo che i percorsi concertativi sono stati rispettati - non solo i pareri - e che le date saranno rispettate, anche perché il lavoro per capire come operare sulle materie che non fanno parte di questo stralcio è stato svolto in modo serio ed accurato.
Di conseguenza, inviterei il collega Chiezzi a verificare quanto io ho affermato con queste parole, di verificarlo sui verbali della Conferenza permanente e di stare sicuro, certo e tranquillo che quanto è stato disposto, anche se non in termine perentorio, verrà rispettato.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Lei ha capito, Presidente?



PRESIDENTE

Io credo di avere inteso che l'impegno...



CHIEZZI Giuseppe

Siccome la norma dice che "sarà approvato entro il 29 febbraio" l'Assessore dice: "State tanquilli che entro il 29 febbraio il Consiglio regionale approverà la legge".



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Io ho detto che la Giunta approverà i disegni di legge.



CHIEZZI Giuseppe

Ma nella norma non c'è scritto "la Giunta". Questo non è irrilevante: è il problema che ho posto. Qui c'è scritto: "Provvedimento legislativo da adottarsi entro il 29 febbraio".



PRESIDENTE

E' un termine ordinatorio, che vuol dire che si fa tutto il possibile per approvarlo, ma...



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore ha detto un'altra cosa; ha detto che lui interpreta questa norma come norma che prevede l'approvazione da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Io le rispondo in termini formali: prima bisogna che diventi legge, in quanto questo è un disegno di legge.



CHIEZZI Giuseppe

Non inciampiamoci subito, Presidente.



PRESIDENTE

No. Voglio dire che il termine è sicuramente ordinatorio; le sanzioni eventualmente conseguenti al mancato rispetto di quel termine, non le stabiliamo noi, ma...



CHIEZZI Giuseppe

Le sanzioni non mi interessano. Chiedo semplicemente di sapere se all'o.d.g. dei nostri lavori entro il 29 febbraio, com'è scritto nella norma, ci sarà presentata da parte della Giunta questa proposta legislativa in aula. Questo chiedo, perché l'abbiamo appena approvato.
Se non è così, cerchiamo il modo di cambiarlo con una norma successiva.



PRESIDENTE

Mi pare di aver inteso che l'impegno della Giunta è di adottare questi provvedimenti entro il 29 febbraio. Io ho inteso così.



CHIEZZI Giuseppe

E l'aula?



PRESIDENTE

E l'aula verrà appena dopo.



CHIEZZI Giuseppe

Il 30? Presidente, ci dia un percorso, qualunque esso sia.



PRESIDENTE

Il percorso lo vediamo in Conferenza dei Presidenti.



CHIEZZI Giuseppe

Io protesto contro questo modo di agire. Protesto vivacemente perch non ci si comporta così in aula. Questa è una presa in giro di tutti i Consiglieri regionali.
Diteci cosa intendete fare o diteci che questa norma sarà disattesa. Se questa norma sarà disattesa, troviamo il modo, nelle norme successive, di far quadrare i conti, perché non si può procedere in un'aula con una norma approvata che, per bocca dell'Assessore, dichiara già che non sarà rispettata. Questo non è un modo di legiferare, abbiate pazienza.
Cambiamo quella norma. Siccome l'art. 1 è tornato dalla Commissione, lo si consideri ancora emendabile. Questa è l'altra via d'uscita.



PRESIDENTE

Consigliere, prima di concludere la votazione sull'ultimo articolo abbiamo sempre la possibilità delle norme transitorie e valuteremo a quel punto. Però in questo momento credo che dobbiamo andare avanti.



CHIEZZI Giuseppe

Io protesto. Grazie.



PRESIDENTE

Mettiamo a verbale queste sue dichiarazioni.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 2, comma 3, sono soppresse le parole "dell'autonoma iniziativa dei cittadini e della loro formazione sociale" e sostituite con "del terzo settore e delle formazioni sociali".
Desidera illustrarlo, Consigliere Chiezzi? Prego.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento cerca di riportare le iniziative non in capo ai singoli cittadini che non si capisce bene a che titolo vengano individuati, ma in capo a delle loro organizzazioni, riferite sia al terzo settore sia alle più generiche formazioni sociali.
Il riferimento ai singoli cittadini mi sembra che non abbia nessun senso. Cioè si dice: "Le funzioni in capo alla Regione...", pensiamo un po' se un singolo cittadino decide di gestirle? O per quanto riguarda le funzioni delegate agli Enti locali si riconosce l'iniziativa dei singoli cittadini? Ma non siamo mica una società atomizzata.
Io penso che il senso di questa norma sia quello di far riferimento a quanto, in modo organizzato, già esiste nella società. L'iniziativa dei singoli cittadini mi sembra un elemento molto equivoco e velleitario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Non è un elemento velleitario, è una formulazione che abbiamo recepito e che deriva dal principio di sussidarietà, che non si ferma a nessun livello intermedio. Per cui, non crediamo che sia necessario che il singolo cittadino si organizzi per avere un riferimento. Il riferimento ultimo della nostra organizzazione sociale è l'uomo, il cittadino. Questa è non solo la nostra interpretazione, ma anche quella delle leggi nazionali che non possiamo non recepire. Non può essere accolto, quindi, un emendamento che stabilisca un qualsivoglia livello all'applicazione del principio di sussidarietà.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti contrari.



GALLARINI Pierluigi

Presidente, eccepisco sull'esito della votazione. Le chiedo che venga ripetuta per appello nominale.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a restare in aula per la votazione.
Stiamo votando l'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti, a cui la Giunta è contraria.
Su richiesta del Consigliere Gallarini, si proceda nuovamente alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 28 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Si proceda ora alla votazione dell'art. 2 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 24 Consiglieri voti favorevoli 24



GALLARINI Pierluigi

Presidente, eccepisco nuovamente sull'esito della votazione. Chiedo che venga ripetuta per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda nuovamente alla votazione dell'art. 2 per appello nominale così come richiesto dal Consigliere Gallarini.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno risposto SI' 29 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 3, comma 1, lettera g), dopo la parola "programmi", aggiungere le parole "e progetti di rilevanza strategica".
La Giunta accoglie l'emendamento, per cui propongo di passare alla votazione.



(Intervento, fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Sì, ma è già nel testo, collega Chiezzi.



PRESIDENTE

In realtà nel testo c'è solo "per lo sviluppo del territorio".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento propone di inserire i progetti di rilevanza strategica in questo punto e di assumerli come progetti generali strategici.
Il punto seguente parla di progetti di rilevanza strategica per lo sviluppo del territorio e con l'emendamento successivo si chiede di cancellare questa scelta: di limitare allo sviluppo del territorio la rilevanza strategica e di darne un significato più ampio.
Per questo chiediamo che programmi e progetti di rilevanza strategica siano quelli definiti dalla lettera g); invece attualmente la lettera g) parla di programmi di iniziativa regionale e di progetti di rilevanza strategica per lo sviluppo del territorio, e gli altri progetti che sono di rilevanza strategica, ma che non sono finalizzati allo sviluppo del territorio, sarebbero messi da parte. Noi chiediamo di avere la definizione la più ampia possibile: progetti di rilevanza strategica, che comprende tutto, lasciamo stare lo sviluppo del territorio, può essere anche la tutela del territorio. Un progetto di rilevanza strategica di tutela del territorio viene escluso! Quindi bisogna vederli insieme questi due emendamenti.



PRESIDENTE

La Giunta accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 3, comma 1, lettera g), cancellare le parole "nonché di progetti di rilevanza strategica per lo sviluppo del territorio".
La Giunta accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 3, comma 2, lettera g), dopo "sviluppo" aggiungere "e tutela".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Si proceda ora alla votazione dell'art. 3, così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 24 voti favorevoli 24 Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Penso sia sottinteso quel che sto per chiedere.
Eccepisco sull'esito della votazione e chiedo che venga ripetuta per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda, quindi, alla votazione dell'art. 3 per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 hanno risposto SI' 28 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4.
4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 4, comma 1, le parole "ed in quelle di cui all'articolo 1, comma 2" sono soppresse.
La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Non accolgo l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo l'attenzione di tutto l'Ufficio di Presidenza. Stiamo attenti colleghi, perché in questo articolo si dice che tutte le materie, comprese quelle citate nell'art. 1 come materie sulle quali si legifera entro il 29 febbraio, sono conferite tassativamente agli Enti locali. Stiamo attenti colleghi, perché mi sembra di capire che entro il 29 febbraio non vi sia l'intenzione e la possibilità di approvare la legge per le materia rimandate al 29 febbraio. Se approviamo questo testo ed il 29 febbraio non ci sarà la legge che normerà tutte le altre materie, con questo testo vedremo consegnare, senza alcun criterio, tutte queste materie tassativamente agli Enti locali.
Mi sembra un salto un po' grosso.
Questo articolo avrebbe un senso se si fosse sicuri che entro il 19 febbraio ci sarà la legge completa e, pertanto, tutte le funzioni non ricondotte espressamente alla competenza della Regione demandate.
Se, invece, la normativa non ci sarà, non esisterà alcuna competenza espressamente richiamata alla Regione, nemmeno quelle proprie, e tutto verrà demandato tassativamente agli Enti locali.
Mi stupisco che l'Assessore respinga senza nemmeno commentare questa osservazione di prudenza, quindi mi rivolgo in particolare all'attenzione del Presidente del Consiglio.
Mi sbaglio, oppure questa è una preoccupazione che deriva proprio dalla norma che stiamo discutendo? Chiedo anche ai colleghi, si intende. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

La Giunta ritiene, molto serenamente, che sia una lettura un po' estremizzata quella fatta dal relatore dell'emendamento. Nel senso che affermata la questione di principio, i trasferimenti avvengono a seguito di DPCM e non per la discesa dello Spirito Santo! Il fatto che la Regione ha intenzione di definire le competenze che mantiene, stabilendo che tutte quelle che dichiaratamente non sono mantenute in capo alla Regione devono essere trasferite, secondo il nostro parere non è affatto legato all'adozione, da parte del Consiglio, delle normative relative alle materie non oggetto di stralcio. Ed è questo il motivo per cui la Commissione intese aggiungere questa formulazione.
Noi siamo certi, così come stiamo per fare con questo provvedimento che la Regione sarà in grado, indipendentemente da chi la governerà, di produrre, a seguito di DPCM, la propria legge attuativa che consentirà di definire quanto rimane in capo alla Regione e quanto, invece, viene demandato e definito agli Enti locali.
Questa è una dichiarazione, quella della sussidiarietà di cui all'art.
4, di regola basilare su cui si intende far perno per la prossima produzione legislativa regionale.
Non ritenendo che la dizione di questo comma sia così come sostiene il Consigliere Chiezzi, ma sia, invece, una dichiarazione di principio e di metodo che il Consiglio regionale vuole adottare, ritengo che l'emendamento non si possa accettare.



CHIEZZI Giuseppe

Mi dà un minuto, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12,29 riprende alle ore 12,34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola l'Assessore Vaglio; ne ha facoltà.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Chiedo scusa, ma non vorrei perdere troppo tempo su questa questione.
Ripeto, per l'ultima volta, il ragionamento: le materie vengono trasferite a seguito di DPCM attuativi della legge 59 e successive leggi Bassanini.
Fino a quando non c'è un DPCM, non succede nulla. Le materie oggetto dello stralcio sono state tutte prese in considerazione, in un modo o nell'altro da DPCM attuativi, per cui abbiamo il fuoco alle spalle! Per le altre materie, i DPCM non ci sono. Nell'art. 4 definiamo cosa intendiamo per sussidiarietà e per sussidiarietà intendiamo che tutte le materie - come abbiamo già detto nella legge 34 - non espressamente ricondotte alla competenza regionale, sono da intendersi trasferite agli Enti locali.
Questo significa che, come è stato richiesto da più parti, la Regione mantiene a sé solo quello che viene espressamente indicato in capo alla Regione, dalle leggi regionali.
Se voi, per eccesso di prudenza, perché comunque si arriva al DPCM ritenete sia fondamentale - e noi non lo riteniamo - togliere il riferimento alle materie non ricomprese nello stralcio, scriviamo pure: non cambia nulla. E' una questione di principio.
Il toglierlo, invece, non è una questione di principio, ma è una questione che serve a niente: serve come un cataplasma su una gamba di legno! Vogliamo farne una questione fondamentale, che ci tiene impegnati fino all'una? La Giunta accetta l'emendamento, così ci togliamo dall'imbarazzo ma devo dire che personalmente la ritengo una cosa assolutamente inutile e che dà una brutta indicazione di come si è indirizzato il Consiglio nei confronti della sussidiarietà e quindi nei confronti degli Enti locali.
Detto questo, la Giunta, per evitare ulteriori perdite di tempo accetta l'emendamento.



PRESIDENTE

Allora, siamo all'art. 4, comma 1: "Nelle materie di cui alla presente legge, tutte le funzioni non ricondotte sono tassativamente conferite agli Enti locali".
La Giunta accoglie tale emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 32 voti favorevoli e 1 astensione.
4.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 4, comma 2, aggiungere al fondo le parole "e coerenti con la stessa".
La Giunta accoglie l'emendamento, che pongo subito in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 32 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo quindi in votazione l'art. 4, così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 voti favorevoli 28 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 6, comma 3, dopo "si esprime", aggiungere "entro sei mesi".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Prendo la parola solo per dire che il senso dell'emendamento è di mettere un termine. La proposta è tre mesi. Non ho l'esperienza sufficiente a capire se è un termine congruo, troppo largo o troppo stretto, per chiederei che si mettesse un termine.



PRESIDENTE

Sì, ho capito: una definizione temporale.
La Giunta?



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Devo dire che l'eccesso di prudenza l'abbiamo già messo nella legge 34 con l'istituzione della Conferenza permanente. Noi alla Conferenza permanente diamo un termine di 20 giorni e con questo articolo proroghiamo a entro sei mesi.
Personalmente, ritengo che la legge 34 abbia definito in modo preciso i tempi di risposta. Poi qualche volta l'abbiamo portato in Conferenza permanente, qualche volta la Conferenza ha chiesto di dilatare un po' i tempi perché la materia era particolarmente gravosa e abbiamo dilatato a 15, a 20 giorni dopo.
Per noi la n. 34 è una legge che vige comunque e quindi non abbiamo pensato di essere ridondanti nel ricordarlo ad ogni pie' sospinto, per cui riteniamo che vada bene così.
Se il collega si ritiene insoddisfatto, può anche...



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Più che essere insoddisfatto, preferirei che si scrivesse "ai sensi della legge regionale n. 34".



PRESIDENTE

Anziché scrivere "entro sei mesi", mettiamo "si esprime ai sensi della legge regionale n. 34".
In questo senso la Giunta è favorevole.
Pongo, dunque, in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 32 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo ora in votazione l'art. 6, così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 27 voti contrari 12 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 8.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 8, comma 1, la parola "appositi" è soppressa.
La Giunta è favorevole.
Pongo, dunque, in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 40 voti favorevoli.
8.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 8, comma 3, dopo "Autonomie locali", aggiungere "e la Commissione consiliare competente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Colgo questa opportunità della dichiarazione di voto per far rilevare la positività, evidentemente, del fatto che vengono previsti dei meccanismi incentivanti per la gestione associata delle funzioni e compiti che verranno trasferiti o che sono stati già trasferiti.
Pongo soltanto un problema rispetto ad un provvedimento che mi pare sia all'o.d.g. del Consiglio, un disegno di legge o un progetto di legge che prevede quanto viene indicato al comma 3.
Il comma 3 determina che, fino all'approvazione della disciplina regionale, le modalità ed i criteri per la distribuzione del fondo vengano stabiliti con una deliberazione. Nel disegno di legge n. 350 era già previsto qualche criterio per la distribuzione dei meccanismi incentivanti.
Il problema che pongo, dunque, è della relazione tra quest'articolo e l'altro disegno di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Miglietti, ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Credo che la Giunta debba prendere in considerazione la formulazione che prevede l'aggiunta di "e la Commissione consiliare competente" perch nel suo dispositivo complessivo, l'articolo coinvolge, una volta arrivati a regime, la Commissione competente.
Soltanto nel periodo di transizione (fino a quando la Giunta regionale e il Consiglio non abbiano provveduto ad emanare gli atti necessari) si mantiene in capo alla Giunta regionale la determinazione.
Quindi, ritengo che aggiungere "anche nel periodo di transizione sentita la competente Commissione consiliare" sia soltanto una formulazione per riportarlo a regime. Per cui, invito la Giunta ad accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

La Giunta regionale accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli.
Si proceda quindi alla votazione dell'art. 8, così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 Consiglieri voti favorevoli 27 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 9.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 9, comma 1, le parole "anche mediante il raccordo dei sistemi informativi previsti dall'articolo 9 della L.R. 34/98" sono soppresse.
E' un emendamento accolto dalla Giunta regionale.
Non essendovi altre richieste di parola, lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli.
9.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 9 è aggiunto il seguente comma: "2. La Regione definisce e promuove il raccordo dei sistemi informativi previsti dall'art. 9 della L.R. 34/1998".



(L'Assessore Vaglio e il Consigliere Chiezzi dialogano fuori microfono)



PRESIDENTE

La Giunta accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli.
Si proceda quindi alla votazione dell'art. 9, così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 Consiglieri voti favorevoli 37 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 10.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 10, comma 1, le parole "il principio di collaborazione" sono sostituite con "i principi di concertazione, cooperazione e coordinamento".
La Giunta accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli.
10.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: sostituire il comma 2 dell'art. 10 con il seguente: "2. Sono conferite alle Province o alla Città metropolitana le funzioni amministrative concernenti: a) la programmazione nell'ambito ed in coerenza con il piano territoriale di coordinamento, sentiti gli Enti locali interessati, di aree industriali e di aree ecologicamente attrezzate b) l'individuazione dei sistemi produttivi locali c) l'individuazione di promozione riguardante la realizzazione di progetti di ammodernamento e sviluppo di sistemi locali, in particolare per le piccole-medie imprese anche con riferimento ai distretti industriali e ai patti territoriali d) la programmazione di servizi di interesse provinciale a sostegno delle imprese.
Le Province partecipano inoltre alle attività di programmazione dei distretti industriali. Sono di competenza dei Comuni la realizzazione e la gestione delle aree attrezzate e la gestione delle aree attrezzate per le attività produttive e delle aree ecologicamente attrezzate, nonché la gestione dei servizi delle aree stesse".
L'emendamento propone di sostituire il comma 2 dell'art. 10 con un testo più articolato.



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

C'è scritto: "sostituire il comma 2 dell'art. 10".



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Allora è sbagliato l'emendamento!



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Ci dica, dunque, dove collocarlo!



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Va bene, allora lo ritiriamo. Lo ripresenti con l'indicazione corretta dell'articolo.
L'emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Sull'art. 10 non ci sono altri emendamenti. Il comma 2 può apparire ridondante, ma non vizia il testo dell'intero provvedimento.
Si proceda alla votazione dell'art. 10, così emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 28 astensioni 12 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 11.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 11, comma 1, la parola "Regione" è sostituita con "Presidenza della Giunta".
Pongo in votazione l'emendamento, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli.
11.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 11, comma 2, le parole "d'intesa con la" sono sostituite con "con allegato parere della".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto d'illustrare l'emendamento per cercare di capire la normativa vigente. La dicitura "d'intesa con la Conferenza" presuppone il parere conforme? Presuppone cioè che vi sia sempre l'assenso della Conferenza, oppure no? Perché con la dicitura "d'intesa" si può anche interpretare che la Conferenza deve assentire. Se così non è, forse sarebbe più chiaro scrivere che la Conferenza deve essere sentita, che il suo parere deve essere espresso e allegato, e che tale parere può essere positivo o negativo: in ogni caso, la procedura prosegue lo stesso.
Invece, con l'espressione "d'intesa", sembra che, se l'intesa non c'è la procedura non va avanti, ma se l'Assessore mi dice che sul piano amministrativo la procedura prosegue anche se non c'è intesa, cioè se c'è un parere sfavorevole, allora bisognerebbe trovare il modo, ad esempio quello suggerito dall'emendamento, di chiarire questo fatto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Il significato del termine "d'intesa" vuole ricomprendere tutto il percorso di concertazione che avviene sui provvedimenti della Giunta in Conferenza permanente. Quindi "d'intesa" significa esattamente che il documento viene portato in Conferenza permanente e discusso in Conferenza permanente, indipendentemente dal fatto che poi si riesca ad ottenere un parere univoco, perché spesso ci siamo ritrovati in condizione di avere il parere di quattro associazioni a favore e di una con dei "conché". E' ovvio che i verbali della Conferenza vengono comunque trasmessi al Consiglio, ma io devo dire che "d'intesa" voleva avere il significato della concertazione.
Possiamo dire "allegato il verbale del", però questo si fa già, per cui non serve a mio parere specificarlo. L'intesa è la concertazione, i verbali vengono spediti in tempo rapidissimo alla Presidenza del Consiglio già ora e continuerà ad avvenire così. Quindi l'emendamento non è accettato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per la spiegazione. Rimane il fatto che il testo scritto prevede che "il Consiglio regionale è periodicamente informato sullo stato di attuazione attraverso un rapporto annuale (quindi viene in Consiglio regionale un rapporto annuale) approvato dalla Giunta regionale d'intesa con la Conferenza". Questa frase non è chiara: cioè giunge qui un rapporto annuale approvato dalla Giunta d'intesa con la Conferenza; sembra che sia un parere solo.
Se invece le cose stanno come dice l'Assessore, si possono trovare tante soluzioni. Una è quella dell'emendamento: "approvato dalla Giunta regionale (quindi viene in Consiglio regionale un rapporto annuale approvato dalla Giunta regionale) con allegato parere della Conferenza" o "con allegato verbale della Conferenza", quello che credete. Oppure - altra soluzione - "approvato dalla Giunta regionale, informata la Conferenza" o "sentita la Conferenza", però mettiamo questo chiarimento, perché scritto così sembra proprio che l'intesa della Conferenza è sul rapporto annuale mentre il rapporto annuale può vedere un'intesa totale, parziale o anche assolutamente negativa. Quindi io suggerirei all'Assessore di scegliere una di queste strade, ma scritto così - ripeto - è molto equivoco: "attraverso un rapporto annuale approvato dalla Giunta regionale d'intesa con la Conferenza" s'intende che la Conferenza lo ha approvato. "Approvato dalla Giunta d'intesa con la Conferenza" presuppone la coincidenza di un'approvazione che invece l'Assessore dice non c'è. Quindi se l'Assessore insiste, io chiederei un minuto, Presidente, per parlarne con i colleghi.



PRESIDENTE

E' accordato un minuto di sospensione.



(La seduta, sospesa alle ore 12.59 riprende alle ore 13.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'Assessore Vaglio ha una proposta da svolgere.



VAGLIO Roberto, Assessore agli Enti locali

Come ho già detto, non è possibile accettare l'emendamento in quella forma. Ritengo che sia riduttivo, ma parrebbe che la frase "dalla Giunta regionale, sentita la Conferenza" sia una formulazione che accontenta tutti. Secondo me è riduttiva e significa qualcosa di diverso; io ritengo che la Segreteria interistituzionale sia l'autore del provvedimento l'autore dello stato d'attuazione. Se si preferisce "sentita" invece che "d'intesa", per me può anche andare bene, per cui la proposta è: "approvato dalla Giunta regionale, sentita la Conferenza permanente".



PRESIDENTE

Pongo, quindi, in votazione l'emendamento così modificato: Sostituire le parole "con allegato parere della" con le parole "sentito il parere della Conferenza".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.
Non essendovi altri emendamenti, pongo in votazione l'intero art. 11 nel testo modificato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 12 è approvato.
ART. 13 13.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: inserire all'art. 13, comma 1, lettera d), dopo la parola "programmazione" l'espressione: "e gli indirizzi generali..." e sopprimere le parole "e disciplina generale".
13.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Vindigni, Orrù e Miglietti: inserire all'art. 13, comma 1, lettera d), dopo la parola "programmazione" l'espressione "e gli indirizzi generali...".
Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore regionale

Chiedo scusa ai presentatori degli emendamenti se intervengo prima di loro, ma visto che ce ne sono due, uno a firma Chiezzi e Simonetti e l'altro a firma Vindigni ed altri, che sono simili, dico subito che accolgo il primo perché lo ritengo più completo, in quanto va anche a sopprimere il doppione successivo. Per cui accogliendo il primo emendamento, presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti, viene ricompreso il secondo presentato dai Consiglieri Vindigni ed altri.



PRESIDENTE

Possiamo ritenere l'emendamento Vindigni ed altri assorbito dall'emendamento Chiezzi e Simonetti?



VINDIGNI Marcello

Sì.



PRESIDENTE

Pongo, dunque, in votazione l'emendamento 13.1 a firma Chiezzi e Simonetti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
L'emendamento presentato dal Consigliere Vindigni ed altri viene ritirato.
C'è, poi, una serie di emendamenti sostanzialmente simili (gli uni presentati dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti, gli altri dai colleghi Vindigni, Orrù e Miglietti) che chiederei di unificare, in modo da portarne in votazione uno solo alla ripresa dei lavori del Consiglio.
Ricordo che alle 13,30 ci sarà la I Commissione. I lavori del Consiglio riprenderanno alle 14,30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13,10)



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