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Dettaglio seduta n.450 del 08/02/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Galli, Ghigo Goglio, Griffini, Rossi, Salerno.


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 593: "D.P.R. 14/1/1997 recante atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private - Disposizioni di attuazione"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 593. di cui al punto 5) all'o.d.g.
Questa mattina, quando abbiamo interrotto i lavori, eravamo arrivati all'esame degli emendamenti, che non avevamo ancora iniziato.
Prego i Consiglieri di restare in aula perché dovremo affrontare tutto il lungo lavoro sugli emendamenti. Sono stati presentati due emendamenti che riguardano la premessa della proposta di legge, gli altri sono relativi alla parte dispositiva.
Prima di cominciare, faccio una breve parentesi. Informo i Consiglieri che il Presidente della Commissione VIII, il Consigliere Vindigni, ha convocato la Commissione per domani mattina, mercoledì 9 febbraio, alle ore 9.30, con all'ordine del giorno: "Prosecuzione esame disegno di legge n.
467: 'Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo n.
112 del 1998'".
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: abrogare l'ottavo comma, "preso atto delle motivazioni addotte".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Quest'emendamento, sostanzialmente, fa perno su un ragionamento di questo tipo: se diciamo "preso atto delle motivazioni addotte", riteniamo che le motivazioni siano implicite nell'elencazione dei riferimenti normativi. Probabilmente, allora, avrebbe più senso scrivere "preso atto dei riferimenti normativi", o qualcosa del genere. Ma, poiché non vi sono motivazioni addotte in nessuna premessa, così scritto non sappiamo a cosa ci si stia riferendo. Ecco perché abbiamo presentato l'emendamento.
Vorremo sapere se la Giunta regionale è disponibile a migliorare il testo, citando, ad esempio "riferimenti normativi" o qualcosa di simile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Presidente, accogliamo l'emendamento riformulandolo così: "preso atto delle motivazioni contenute nelle deliberazioni".



PRESIDENTE

Quindi l'emendamento viene così modificato: "preso atto delle motivazioni contenute nelle deliberazioni citate".
Pongo in votazione l'emendamento così come modificato dall'Assessore D'Ambrosio.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti, Montabone: abrogare al nono comma la parola "favorevole" La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Abbiamo presentato questo emendamento perché, formulato così il testo sembrerebbe che la Commissione nella sua totalità abbia espresso un parere favorevole. Per lo meno, a noi sembra così.
Per questo proponiamo di sostituire "favorevole" con "Sentito il parere della IV Commissione consiliare". Ci sembra che detta formulazione sia più che sufficiente. E' chiaro che, in quanto opposizione, se si intendesse mantenere il "favorevole" avremmo molte perplessità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Presidente, vorrei chiedere alla sua cortesia e alla cortesia dei colleghi, durante i nostri lavori, di permettermi di star seduto.
Consigliera Suino, in realtà la Commissione ha votato, e ovviamente ha votato a maggioranza: il voto, quindi, c'è stato, ed il parere è stato espresso favorevolmente e a maggioranza. Per questo sarei propenso a lasciare la dicitura "favorevole".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeli; ne ha facoltà.



ANGELI Mario

Mi scusi, ma sarebbe meglio precisare con: "il parere favorevole" della IV Commissione "a maggioranza".



PRESIDENTE

Quindi la nuova formulazione dell'emendamento potrebbe essere: "il parere favorevole espresso a maggioranza dalla IV Commissione consiliare".
Pongo in votazione l'emendamento così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
Abbiamo esaurito gli emendamenti relativi alla premessa.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Angeleri: sostituire l'ultimo comma dell'atto deliberativo da: "di attribuire alla Giunta regionale, la quale vi provvederà con proprio atto, la competenza alle modificazioni ed integrazioni dei requisiti di accreditamento nonché competenza dei requisiti impiantistici di cui all'Allegato tecnico presente negli allegati 1 e 2A, che si renderanno necessari nel corso della sperimentazione e dei quali sarà data comunicazione alla competente Commissione del Consiglio regionale" con il testo seguente: "di attribuire alla Giunta regionale, la quale vi provvederà con propri atti, la competenza per: l'integrazione dei requisiti minimi per l'esercizio delle attività sanitarie e dei requisiti ulteriori per l'accreditamento con requisiti tecnologici specifici, microclimatici e illuminotecnici le modificazioni ed integrazioni dei requisiti di accreditamento che si renderanno necessarie nel corso della sperimentazione, e dei quali sarà data comunicazione alla competente Commissione del Consiglio regionale".
La parola al Consigliere Angeleri per l'illustrazione.



ANGELERI Antonello

L'emendamento va collocato nell'ultimo paragrafo della deliberazione che, con esso, verrebbe sostanzialmente modificato.
La motivazione riguarda i requisiti tecnologici, che verrebbero rinviati ad una successiva deliberazione della Giunta; mi riferisco ai requisiti tecnologici specifici che vanno da pag. 165 a pag. 180 nell'allegato 1, e da pag. 170 a pag. 185, nell'allegato 2). Con "requisiti tecnologici" intendo - è scritto anche nell'emendamento - i requisiti impiantistici, microclimatici ed illuminotecnici, che, tra l'altro concernono una materia che non è trattata nel DPR 14 gennaio 1997.
Oltretutto, le bozze precedenti, preparatorie di questo atto di indirizzo e coordinamento, includevano i requisiti fisico-tecnici, che sono poi stati depennati dal DPR stesso, in quanto non adeguatamente valutati nei contenuti tecnici e soprattutto nel rapporto costi-benefici.
La nostra preoccupazione è che ci sia in questa fase, in una materia che non è normata a livello nazionale, un'individuazione da parte della Giunta di quei requisiti, mentre riteniamo opportuno che questo avvenga in una fase successiva, dove si possa intervenire, anche dal punto di vista tecnico, con maggiore cognizione di causa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Se ho capito bene, la proposta del collega Angeleri è di consentire un'integrazione dei requisiti nella fase autorizzativa e di accreditamento nella fase intermedia, a totale ed unico carico della Giunta regionale.
Sulla prima parte, quella relativa ai requisiti tecnologici specifici (microclimatici ed illuminotecnici), penso che ci si debba avvalere di quanto già disposto dalla normativa europea e nazionale in materia.
Per quanto riguarda, invece, i requisiti tecnologici specifici (sui quali stamane abbiamo interrogato l'Assessore, ai fini dell'aspetto finanziario, senza aver avuto una risposta utile - probabilmente l'Assessore non è in grado di darla, e questo è un problema) l'integrazione dei requisiti minimi va perlomeno vista ed elaborata dalla Giunta regionale, ma deve potersi appoggiare su una valutazione di consenso un po' più ampio e quindi un passaggio in Commissione.
Siamo convinti, pertanto, della bontà del testo presentato dalla Giunta regionale; l'unica aggiunta che faremmo è quella di prevedere un passaggio in IV Commissione, quindi "previo parere in IV Commissione".
In effetti, potrebbe già essere sufficiente quanto scritto nell'ultima riga.
Concludo in questo modo: se con l'emendamento Angeleri si dovesse andare a stravolgere il testo presentato in aula, chiederemmo chiaramente un supplemento di istruttoria con ulteriori emendamenti, a partire da quello che abbiamo presentato noi. Se, invece, si mantiene il testo riteniamo che già esistano le condizioni, perché è vero che la Giunta regionale avrà il compito - e d'altronde lo deve fare un esecutivo - di intervenire nel merito di quella che può essere l'eventuale necessità perché non è scontato che sia così - di dare dei requisiti aggiuntivi per tutta la parte "strumentazione tecnologica". In ogni caso, escluderei la parte "illuminotecnica e di condizionamento...", ecc., perché esistono già altre norme, e comunque dovremmo andarlo ad inserire in tutte le pagine e l'operazione diventerebbe complessa, sia sull'autorizzativo che sull'accreditamento.
Chiederemmo, Assessore, di sostituire, nel passaggio che è stato formulato - la Giunta regionale, previa comunicazione - il termine "comunicazione" con la parola "parere, nel caso in cui il testo venga modificato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Esprimiamo delle perplessità riguardo all'emendamento, pur con l'amicizia, politica ed umana, che ci lega al collega Angeleri innanzitutto perché viene presentato adesso. Non ci è stato chiesto di firmarlo, l'abbiamo letto e devo dire che, pur non essendo molto stravolgente, ci sembra inopportuno.
Lasciamo, comunque, l'ultima parola alla Giunta e all'Assessore e ci atteggeremo sicuramente sulle loro posizioni, ma esprimiamo perplessità perché ci sembra una "zeppa" che arriva in un momento in cui di "zeppe" non abbiamo bisogno. Questo non tanto nella sostanza, quanto nella forma.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Collega Angeleri, è vero che il DPR non contiene le indicazioni di ordine tecnico specifico, ma ritengo che la formulazione del testo sia da preferirsi rispetto all'emendamento da lei presentato, perché solo nel corso della sperimentazione sarà possibile fare eventuali modifiche ai requisiti tecnici.
Pertanto, non cambiando molto nella sostanza, la invito a ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Credevo con questo emendamento di non creare ulteriori lacci e lacciuoli a quello che è l'iter che seguirà dopo l'approvazione di questa deliberazione, perché quando parlo di comunicazione alla competente Commissione non mi sembra che questo possa rappresentare - lo dico al collega Gallarini - un particolare intralcio.
Non ho parlato di parere - di questo ha parlato qualcun altro - ho parlato di comunicazione, ma la sostanza non è in quest'ultimo paragrafo.
La sostanza del provvedimento sta nel fatto che si tratta di un provvedimento che ha un allegato di quindici pagine di requisiti tecnologici, che io non sto ovviamente a rileggere in questa sede, in cui si descrivono nel dettaglio tutta un serie di segnalazioni ed indicazioni tra l'altro corrette. Io non sono contrario alle cose inserite; quello che sostengo è che un'operazione di questo genere fatta dall'oggi al domani potrebbe creare una disparità, nel momento in cui verrà applicata sul territorio, tra pubblico e privato.
Questa è la mia preoccupazione, che non ho espresso prima, ma che motivo ora da un punto di vista più politico. Credevo fosse compresa e comprensibile nell'intervento più tecnico che ho fatto prima. Non la si vuole capire? Non la si vuole recepire? Io non mi sento, visto che sono convinto di quello che ho proposto, di fare retromarcia e di ritirare questo emendamento.
Se la maggioranza vuole votare contro, è libera di farlo.



PRESIDENTE

Dunque il Consigliere Angeleri mantiene l'emendamento.
La parola alla Consigliera Suino per dichiarazione di voto.



SUINO Marisa

Siamo perplessi ed imbarazzati, perché questo emendamento, che sostanzialmente ribadisce delle preoccupazioni espresse stamattina nel dibattito generale, è la conferma di quanto dicevamo circa perplessità interne alla stessa maggioranza.
In ogni caso, segnaliamo anche che, andando a modificare l'ultimo capoverso della deliberazione con requisiti tecnologici specifici microclimatici ed illuminotecnici, ci sentiamo autorizzati a presentare gli emendamenti inerenti a tutti i passaggi tecnici sul regime autorizzativo e sull'accreditamento. Altrimenti, ci dovete spiegare perché in un caso valgono le norme CE e nell'altro caso non valgono. Allora le citiamo da tutte le parti, ma interveniamo anche nel merito degli aspetti di volume che sono delle schede tecniche che - tra parentesi - creano qualche perplessità.
Non lo sto dicendo come minaccia, lo sto dicendo quasi con il punto interrogativo, ma non possiamo fare diversamente, perché una volta che lo si stigmatizza a livello di deliberazione, a maggior ragione va precisato e integrato in tutti i passaggi più tecnici degli allegati.
E questo è il primo ragionamento.
Il secondo ragionamento è che manteniamo il nostro emendamento presentato teste, che si differenzia dal testo della Giunta solo per quanto riguarda l'aspetto comunicazione. La Giunta, giustamente secondo noi, aveva riportato in questo passaggio della deliberazione la dicitura "previa comunicazione in Commissione". Ci pareva un gesto corretto e trasparente e nello stesso tempo non rallentante.
Di fatto però l'emendamento proposto dal collega Angeleri, qualora venisse approvato, introduce di fatto la necessità che la Commissione consiliare si esprima nel merito, e quindi anche le opposizioni ovviamente, condividono tale impostazione nostro malgrado. Quindi sosteniamo l'emendamento presentato.
In estrema sintesi, sull'emendamento presentato dal collega Angeleri chiederemo una votazione per parti separate, perché la parte relativa all'integrazione dei requisiti tecnologici non può vederci d'accordo. Sulla parte relativa alla comunicazione alla competente Commissione del Consiglio regionale, da parte nostra c'è la presentazione di un emendamento che sostituisce la parola "comunicazione" con "parere".
Pertanto chiederemo la votazione anche sull'emendamento presentato dalle minoranze.



PRESIDENTE

Se questo è un subemendamento all'emendamento presentato dal Consigliere Angeleri, lo devo porre in votazione prima.



PRESIDENTE

SUINO Marisa (fuori microfono)



PRESIDENTE

Inseriamolo sul testo della Giunta; ci pare più corretto.



PRESIDENTE

Ho difficoltà a collocarlo.



SUINO Marisa

Semplicemente nell'ultima riga dell'atto deliberativo, dove c'è scritto "comunicazione", noi chiediamo "parere". Quindi, diventa "nel corso della sperimentazione e per i quali sarà richiesto parere alla competente Commissione del Consiglio regionale". Così manteniamo il testo della Giunta che ci pare più congruo.



PRESIDENTE

Quindi, lo mantengono come emendamento al testo, ed avrebbe la seguente formulazione: 4) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Pazé e Angeli: all'ultimo capoverso della delibera, dopo Giunta regionale aggiungere "previo parere della IV Commissione consiliare".
Pongo ora in votazione l'emendamento presentato dal Consigliere Angeleri (il n. 3), che sostituisce l'ultimo dispositivo della deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 1 voto contrario e 23 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri).
Consigliera Suino, le domando se vive l'emendamento n. 4 o viene ritirato?



PRESIDENTE

SUINO Marisa (fuori microfono)



PRESIDENTE

Manteniamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 4.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 22 contrari e 1 astensione.
Passiamo ora all'esame degli emendamenti presentati all'allegato 1 della delibera.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 7), capitolo "Requisiti minimi organizzativi generali", paragrafo 4)), terzo comma, aggiungere: "Le informazioni devono essere disponibili sia in forma aggregata per l'intero parco macchine che in forma disaggregata per singola tipologia di attrezzatura, centri di costo, classe di età, produttore".
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Abbiamo presentato l'emendamento perché crediamo che una specificazione di questo tipo è indispensabile nell'ambito dell'accreditamento. A nostro giudizio, è anche utile nell'ambito autorizzativo, trattandosi del riferimento a due voci.
Infatti, parliamo del parco macchine, e quindi riteniamo importante già a livello di regime autorizzativo e anche in fase sperimentale, che vi siano delle informazioni accessibili e disponibili in materia di parco macchine. Tali informazioni, inoltre, devono riguardare il costruttore l'età e i centri di costo. Già a livello di regime autorizzativo è importante avere un preciso monitoraggio dei centri di costo relativi al parco macchine per le valutazioni finanziarie ed economiche del caso.
E' vero che stiamo continuando a ragionare in assenza di un monitoraggio che ci consentirebbe di capire che cosa succederà nella forbice tra autorizzativo-accreditamento, in assenza anche di un budget finanziario che ci dia fiato. Però, dal nostro punto di vista, pur essendo una caratteristica specifica da accreditamento, varrebbe la pena, proprio per le ricadute finanziarie, oltreché per gli aspetti di sicurezza, che già a livello di regime autorizzativo queste informazioni siano rese disponibili presso ogni centro.
Ecco perché abbiamo presentato l'emendamento.
L'emendamento dovrebbe essere inserito dopo le parole "la direzione adotta un inventario delle apparecchiature in dotazione".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

In questo caso si parla di livelli minimi; inoltre il tutto non determinerebbe particolari diversificazioni, e nello stesso tempo si andrebbe ad appesantire sicuramente il testo.
Per cui la Giunta non accoglie l'emendamento, perché previsto nell'accreditamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio per dichiarazione di voto.



RIGGIO Angelino

Chiedo scusa, ma, secondo la nostra opinione, abbiamo bisogno di compiere uno sforzo. Mi dispiace girare il coltello nella piaga, per l'impressione di questi cinque anni è che molto spesso abbiamo discusso senza conoscere esattamente la materia di cui stavamo discutendo. Infatti se oggi le dovessimo chiedere a bruciapelo qual è la dotazione strumentale tecnica che noi abbiamo in Piemonte nel pubblico e nel privato, qual è la sua età media, quanto sia obsoleta, quanto sia sicura, quanto sia affidabile quanto a risultati.
Lei sicuramente non sarebbe in grado di poter rispondere. Non capisco.
E' vero che può sembrare un appesantimento, ma in realtà semplificherebbe la nostra capacità di programmazione. Quanto è importante conoscere, per il futuro, ciò che abbiamo a disposizione? Noi diciamo: "Si, si, quello che c'interessa è per il nostro parco fornitori". Non sono d'accordo, perché, in ogni caso, non stiamo vigilando e tutelando la prestazione data rispetto al Servizio sanitario nazionale.
Lei è l'Assessore alla sanità della Regione Piemonte, quindi ha l'obbligo di tutelare la sanità dei cittadini, di quelli chi si rivolgeranno al Servizio sanitario nazionale e di quelli che non lo faranno.
Poco tempo fa ho avuto una discussione con la Consigliera Suino.
Eravamo molto indecisi (sembra che quanto sto per dire non sia pertinente ma voglio comunque citarlo) se presentare o no un disegno di legge sulle cosiddette "medicine alternative". In effetti, aveva ragione la mia collega a volerlo presentare, perché noi abbiamo l'obbligo di vigilare anche su questi aspetti. Noi, come Regione Piemonte - e in particolare lei Assessore alla sanità - abbiamo l'obbligo di vigilare sugli interventi sanitari erogati non soltanto in regime di servizio sanitario nazionale ma nel loro complesso. Vorrei, senza nessuna polemica, dire che è un peccato con un aggravio estremamente modesto...! Appena laureato io ho lavorato in questi centri: non sarebbe una cosa complicatissima poter avere questo tipo di documentazione. Con un aggravio modesto da parte degli operatori noi complessivamente, potremmo essere dotati di un maggior numero di informazioni. Le informazioni ci sono necessarie quasi quanto il pane per poter programmare bene. Per questo, Assessore, manteniamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 6 voti favorevoli, 21 contrari 1 astensione.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 7), capitolo "Requisiti minimi organizzativi generali", paragrafo 4), quarto comma, aggiungere: "Per ogni apparecchiatura deve esistere una scheda che riporti tutti i dati significativi relativamente ad ogni intervento di manutenzione subito.
I dati registrati devono risultare idonei all'elaborazione di alcuni indicatori attraverso i quali sia possibile analizzare la situazione del parco apparecchiature nel suo complesso e per singole tipologie".
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Francamente, se l'emendamento precedente fosse stato valutato con più benevolenza, su questo avremo glissato. Lo avremmo ritirato, perché di fatto, ciò che serve di più, ciò che è prioritario, sono le informazioni relative alla disponibilità del parco macchine, informazioni finalizzate non solo al discorso della sicurezza ma, soprattutto, a quello dei centri di costo. Quindi, ci sentiamo di dover mantenere l'emendamento che pensiamo, non appesantisce in modo massacrante né il privato né il pubblico. Si tratta di fare ordine, di prendere una "sana abitudine" purtroppo così poco diffusa nel nostro Paese - quella di avere una scheda inventariata che riporti, per ogni apparecchiatura, le sue caratteristiche.
E' vero che, probabilmente, già esiste, in osservanza della L. 626.
Considerato però che qui parliamo del pacchetto necessario per riconoscere e approvare un regime autorizzativo, e per avere poi gli indicatori che consentano di passare a quello dell'accreditamento, riteniamo potrebbe essere un utile strumento di conoscenza.
Ribadiamo: abbiamo presentato questi emendamenti perché convinti di rientrare in un ragionamento di "strumenti di programmazione". Non sono questi gli strumenti che appesantiscono il privato, né tanto meno il pubblico, né la loro elaborazione.
Si tratta di creare una sorta di codice, di sistema, di modello, che già nella fase autorizzativa consenta di avere, presso ogni centro, il materiale informativo necessario per ogni macchina. Per ogni macchina quindi, avremmo la scheda informativa in cui si riporta l'età, il costo, le date della manutenzione: è una questione di chiarezza e trasparenza, oltre che di costi e sicurezza.
Ecco perché, convinti, presentiamo questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore d'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Certo, quanto detto dalla collega Suino è condivisibile. Però, noi lo prevediamo nell'accreditamento, e le norme CEE che riguardano il buon uso e la manutenzione delle apparecchiature contengono già queste disposizioni.
Per questo riteniamo opportuno lasciare la disposizione di pag. 8, senza appensantire ulteriormente la parte autorizzativa.
Ripeto: tutto quanto proposto dai colleghi è già contenuto nella normativa CEE, non solo ciò che è relativo alla sicurezza ma soprattutto al buon uso e alla manutenzione delle attrezzature e delle apparecchiature.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio per dichiarazione di voto.



RIGGIO Angelino

Ribadisco: non si tratta soltanto di sicurezza, si tratta di un problema di affidabilità, e quindi di prodotto salute, che queste strumentazioni ed attrezzature possono garantire. Questo non è un fatto marginale.
Ci mancherebbe che non ci fosse la sicurezza per gli operatori e per gli utenti! C'è, però, un problema indiretto di sicurezza, perché se non si fanno costantemente i controlli - le tarature degli strumenti - potremmo avere dei risultati molto gravi.
Faccio un esempio estremamente banale: una taratura sbagliata, per quello che riguarda l'elettroforesi nell'emoglobina, potrebbe tranquillizzare in modo assolutamente sbagliato una coppia, perché se anche uno dei due è portatore di anemia mediterranea, l'altro potrebbe risultare non portatore e a questo punto il rischio di avere un bimbo talassemico risulterebbe nullo. In assenza di un'adeguata taratura avremmo, dunque, un risultato fasullo e questo, Assessore, è capitato (non le parlo soltanto come Consigliere, ma anche come medico).
Ripeto, pertanto, che abbiamo il dovere di intervenire; se avessimo la possibilità, le forze e l'organizzazione per farlo, dovremmo intervenire anche sui "maghi" e sugli "stregoni" che in televisione fanno i tarocchi alla gente, perché anch'essi ineriscono alla salute dei cittadini! Non possiamo astenerci da questa realtà! Detto questo, non intendiamo forzare più di tanto, perché il provvedimento sta a cuore anche a noi; ci sembra importante, però, non sottovalutare quel meccanismo di controllo e di verifica che potrebbe indicare in prospettiva cosa significa, in termini di investimenti e ricaduta occupazionale, il passaggio di una struttura dal regime autorizzativo al regime di accreditamenta.
Questo ci potrebbe dare una forma di monitoraggio del movimento delle singole strutture, per poter fare i passaggi anche dal punto di vista finanziario, economico.
Vogliamo rinunciarci? Facciamolo!



PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli e 21 contrari.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti, Montabone: all'allegato 1 (pag. 7), capitolo "Requisiti minimi organizzativi generali", paragrafo 4), aggiungere il seguente comma: "In tutte le strutture anche non dotate di un servizio di Ingegneria Clinica, dev'essere previsto un responsabile o referente per l'utilizzo appropriato ed economico delle apparecchiature biomediche, con specifiche competenze nel settore".
La parola alla Consigliera Suino, per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Siamo nell'ambito delle apparecchiature biomediche e ci pare importante ripristinare una formulazione che era presente nel testo precedente, quello che è andato in consultazione in Commissione, laddove si dice che in tutte le strutture, anche quelle non dotate di Ingegneria Clinica, deve essere previsto un referente tecnico - noi lasciamo la scelta: un responsabile o un referente, ma gradiremmo conoscere l'opinione dell'Assessore - che si renda garante ai fini dell'informazione, ma già nella fase autorizzativa ai fini della prima conoscenza, per quanto riguarda l'utilizzo appropriato ed economico delle apparecchiature biomediche. Come vedete, continuiamo a fare riferimento ai due parametri di carattere programmatico, quindi anche ai centri di costo.
Pensiamo che questa sia una precisazione utile già in regime autorizzativo, ai fini del lavoro che dobbiamo compiere, pertanto la sosteniamo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Così come ha evidenziato la collega Suino, questo emendamento è già esplicitato a pag. 8, al comma 4, nell'accreditamento. Potrebbe essere utile riformularlo nella parte autorizzativa, pertanto accetto l'emendamento, però lo riformulerei in questi termini: "In tutte le strutture, anche non dotate di un servizio di Ingegneria Clinica, deve essere previsto un referente per l'utilizzo appropriato ed economico delle apparecchiature biomediche, con specifiche competenze nel settore". Quindi togliere "responsabile" e lasciare "un referente per l'utilizzo appropriato ed economico delle apparecchiature biomediche".



PRESIDENTE

La correzione mi pare accolta dalla Consigliera Suino, che già nell'intervento aveva detto: "O responsabile o referente". Veda l'Assessore o vedano i tecnici.
Pongo, dunque, in votazione l'emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 12), capitolo "Requisiti minimi organizzativi generali", paragrafo 7), lettera a)", aggiungere il seguente comma: "Ai fini delle attività connesse di sorveglianza, controllo e prevenzione delle infezioni ospedaliere, ogni ASL e ASO attiva strutture ospedaliere in ottemperanza alle circolari ministeriali ed in particolare secondo quanto individuato nelle circolari 9723/48 e 10649/48 della Regione Piemonte".
La parola alla Consigliera Suino, per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. L'emendamento relativo a pag. 12, quello che fa riferimento alle circolari, viene da noi ritirato perché ci siamo accorti che non è opportuno citare in modo esplicito delle specifiche circolari che sono già previste e comprese nel testo, quindi è stato un errore.



PRESIDENTE

D'accordo.
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 12), capitolo "Requisiti minimi organizzativi generali", paragrafo 7), lettera b), alla fine del primo comma aggiungere: "siano garantiti i necessari interventi di profilassi con chemioterapici in caso di incidenti occupazionali".
Prego, Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Questo emendamento viene invece mantenuto, perché, secondo una nostra osservazione del testo, è importante esplicitare che devono essere garantiti gli interventi di profilassi chemioterapica, laddove esiste un incidente sul lavoro. Su questo però è bene fare una precisazione Assessore e dott. Ferro: non stiamo dicendo che non sia prevista dal provvedimento. Stiamo dicendo che, dal nostro punto di vista, sarebbe necessario esplicitarlo, altrimenti si potrebbe pensare che sia una di quelle azioni (la profilassi chemioterapica) che si può o non si può fare.
In questo caso, esplicitandolo, andiamo a ribadire e riconfermare l'evidenza; proprio per la delicatezza della materia non lo riteniamo superfluo. Chiediamo, quindi, un'esplicitazione, sperando di trovare una convalida da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Senz'altro, collega, però con una formulazione diversa: prima delle parole "requisiti per il controllo delle infezioni ospedaliere" inserirei un ulteriore capitolo: "Rischi cancerogeni - Fatto salvo il rispetto delle disposizioni e normative vigenti, in relazione all'utilizzo di agenti cancerogeni, è necessario che sia formalizzata la procedura di preparazione e utilizzo di farmaci chemioterapici antineoplastici.
Particolare riguardo andrà posto alle procedure per gli interventi di profilassi in caso di incidente occupazionale".



PRESIDENTE

Assessore, questo quindi è un emendamento che lei inserisce? Lo pu chiarire, così capisce tutto il Consiglio? Visto che sono tutti molto attenti a questo provvedimento, abbiamo il dovere di informarli correttamente.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Questo emendamento va inserito dopo i "Rischi biologici" a pagina 15.



PRESIDENTE

Quindi, prima del punto c). E' stato formalizzato? Lo abbiamo tra gli emendamenti?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Sì.



PRESIDENTE

Assessore, a noi non risulta. Lo dovrebbe firmare.
In attesa che il testo venga distribuito, vediamo se questo emendamento proposto dalla Giunta, che dovrebbe inserirsi a pagina 15 prima del punto c), può essere chiarificatore per l'altro emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riggio. Ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Noi, in presenza di questo emendamento, ritiriamo quello di pagina 12.
Il Presidente ha notato l'alto livello di attenzione che c'è nel Consiglio: di fatto sa perché sta succedendo questo? Vale la pena spiegarlo: il famoso colpo di mano dell'8 settembre con cui è stato approvato il provvedimento, ha di fatto espropriato la Commissione del suo lavoro. Quindi, qui adesso stiamo trasformando purtroppo l'aula del Consiglio in un'appendice della IV Commissione.
E' un vero peccato, e questo penso che ci debba servire di monito per il futuro, nel senso che le furberie purtroppo non portano molto lontano (lo dico a chi mi ha ascoltato con grande attenzione).



PRESIDENTE

L'emendamento n. 9 è pertanto ritirato.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 13), capitolo "Requisiti minimi organizzativi generali", paragrafo 7), lettera b), secondo comma, quarto punto, dopo le parole "stanze di degenza", aggiungere "singole".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

E' semplicemente una precisazione, che potrebbe anche apparire pleonastica. Siamo sul tema della terapia per tubercolosi, e quindi è chiaro che si dovrebbe fare riferimento a stanze di degenza che siano singole, riteniamo però che sia bene precisarlo. Poiché si tratta di costi molti chiari per l'organizzazione è bene precisare "stanze singole".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Intervengo da medico sull'emendamento che ho firmato. Leggendo "profilassi con chemioterapici in caso di incidenti", mi è venuta in mente la puntura di ago e quindi una profilassi raccomandata per la prevenzione dell'infezione da HIV.
Mi è stato detto anche di tubercolosi, ma non mi sembra che quando si parla di rischi cancerogeni questo venga ricompreso.
E' raccomandata per il personale che si trovi a pungersi con materiale infetto proveniente da pazienti affetti da HIV. Nella letteratura medica una profilassi a base...



PRESIDENTE

Consigliera, le chiedo scusa. Su quale emendamento sta intervenendo?



PAZE' Enrica

Sull'emendamento di pagina 15.



PRESIDENTE

Ora siamo alla pagina 13. Quell'emendamento è stato ritirato.
Andiamo per ordine di pagina; ora siamo alla pagina 13.



PAZE' Enrica

Chiedo scusa, stavo intervenendo sull'emendamento ritirato. Non mi ero accorta che fossimo passati a quello successivo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'emendamento è accolto, quindi si ritiene opportuno aggiungere "singole", anche se il concetto di isolamento lo ha insito, però è bene chiarirlo ulteriormente. Quindi, saranno "stanze di degenza singole".



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.
10) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore D'Ambrosio: a pag. 15, prima di "c) Requisiti per il controllo delle infezioni ospedaliere" inserire un ulteriore capitolo: "b1) Rischi cancerogeni Fatto salvo il rispetto delle disposizioni normative vigenti, in relazione all'utilizzo di agenti cancerogeni, è negeccasio che sia formalizzata la procedura di preparazione ed utilizzo di farmaci chemioterapici antineoplastici.
Particolare riguardo andrà posto alle procedure per gli interventi di profilassi in caso di incidente occupazionale".
La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Questo emendamento dell'Assessore ha una parte che riguarda i rischi cancerogeni. Forse sarebbe più opportuno inserire quest'ultimo capoverso a pag. 12 dove si parla di rischi biologici. Infatti a pag. 12 si parla di HBB, si parla di tubercolosi. Se non si vuole esplicitare comunque che risulti da qualche parte, perché è una chemioprofilassi non di poco conto anche economicamente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Mi pare siano già contenuti nei rischi biologici trattati a pag. 12.
Per cui l'inserimento delle parole "...per gli interventi di profilassi in caso di incidente occupazionale" mi pare sia doveroso e logico che li decida di volta in volta il medico, non penso sia il caso di normarlo in questi termini.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé per dichiarazione di voto.



PAZE' Enrica

Vorrei soltanto domandarle: quando, nel caso di chemioprofilassi per puntura con ago infetto e rischio di HIV, viene ricompreso l'obbligo da parte dell'azienda di garantire la chemioprofilassi per il lavoratore?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Collega, nei rischi biologici è compreso quanto da lei proposto.
Comunque a pag. 14, il prima comma recita: "le procedure per le protezioni degli incidenti occupazionali per esposizione a materiale biologico sono state previste anche per i visitatori..." . Comunque è la legge n. 626 che lo norma.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Ferma restando la normativa nazionale, mi sembra che nel momento in cui dedichiamo un capitolo alla prevenzione e al controllo di rischi biologici l'ignorare o il tralasciare un rischio occupazionale che è tra quelli più temuti dal personale sanitario, non sia una cosa da poco. Per cui auspico che venga inserito un comma che tenga conto di tali rischi. Se il Presidente mi concede il tempo stilo un emendamento in merito, ma penso che lo possa fare meglio di me l'Assessorato.
Quindi - ripeto - occorre tener presente che per l'HIV si tratta di una prevenzione in mancanza di una conferma della malattia, perché non possiamo aspettare che la malattia si sviluppi, come si può fare, invece, per la tubercolosi.
La profilassi indicata dalla letteratura medica è indicata per il periodo immediatamente successivo alla puntura.
Mi sembra sia una carenza da colmare, anche perché non trovo niente neanche di generico, che tratti la trasmissione per puntura. Si potrebbe inserire un paragrafo simile a quello per l'epatite B.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Nell'emendamento compare la dicitura "infezioni ospedaliere", noi proponiamo di inserirlo nella parte biologica.



PRESIDENTE

Consigliera Suino, c'è scritto che viene inserito prima del comma c) quindi diventa un b1).
Pertanto a pag. 15 viene inserito prima dei requisiti per il controllo delle "infezioni ospedaliere".



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

L'atmosfera da Commissione mi aveva spinto a parlare da seduto, chiedo scusa. Tra l'altro il Consigliere Rubatto ringrazia il Presidente del Consiglio per la sostituzione, visto che toccherebbe a lui, come Presidente della IV Commissione, tutto questo dibattito.



(Commenti in aula)



RIGGIO Angelino

Intervengo per un chiarimento. La questione del rischio biologico è abbastanza importante. Se un lavoratore, per un errore nell'organizzazione da parte di una determinata struttura, contrae l'infezione da HIV o rischia di contrarla, e quindi è costretto a fare una chemioprofilassi con AZT, ma poi non contrae effettivamente la malattia, vi domando il costo della terapia con AZT su chi ricade? Sul servizio sanitario nazionale o sulla struttoria che non ha rispettato gli obblighi di sicurezza per il lavoratore? Lavoratore che comunque non ha contratto la malattia, perché se contrae la malattia c'è il danno e l'indennizzo e se invece "rischia" di contrarla è costretto ad assumere AZT. Non sono farmaci come le aspirine anche se la stessa aspirina non è un farmaco così sicuro! Sono farmaci pesanti. Il danno che ha questo lavoratore da un lato, e il costo di questi farmaci, su chi ricade? Sul Servizio sanitario nazionale, che paga "in toto"?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

I quesiti posti dal collega, sebbene utili, non devono trovare risposte in questo provvedimento: sono altre le sedi in cui cercare i responsabili o quant'altro. Non penso che debba essere normato in questo provvedimento.



PRESIDENTE

Mi sembra che l'emendamento sia stato accolto dall'aula nel suo complesso. Ricordo, comunque, che stiamo per votare un emendamento proposto dall'Assessore D'Ambrosio.
Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 10.



PAZE' Enrica

Presidente, votiamo per appello nominale?



PRESIDENTE

Si, votiamo per appello nominale: c'è un po' di confusione in aula.
Siamo in votazione: i Consiglieri che intendono parteciparvi sono pregati di rientrare in aula.
Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 32 hanno risposto SI' 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è approvato.
12) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore D'Ambrosio: all'allegato 1, capitolo "Requisiti minimi organizzativi generali", pag.
15, lettera c) "Requisiti per il controllo delle infezioni ospedaliere" alla fine del terzo capoverso aggiungere: "Le strutture di ridotte dimensioni possono avvalersi di un Comitato multidisciplinare, presente nell'ambito territoriale omogeneo che abbia uniformità dell'indirizzo nosologico delle strutture partecipanti, di cui faccia parte almeno un rappresentante per ciascuna struttura".
La parola all'Assessore D'Ambrosio per l'illustrazione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Alla fine del terzo capoverso, con quest'emendamento si propone di aggiungere "le strutture di ridotte dimensioni possono avvalersi di un comitato multidisciplinare presente nell'ambito territoriale omogeneo, che abbia uniformità dell'indirizzo noseologico delle strutture partecipanti di cui faccia parte almeno un rappresentante per ciascuna struttura". In realtà, si tratta di un emendamento mirato al coordinamento tra il livello autorizzativo e quello di accreditamento. Quest'emendamento era stato recepito in IV Commissione a proposito delle strutture accreditate, in merito all'organizzazione aziendale per la lotta alle infezioni ospedaliere. Per coerenza, si è ritenuto d'inserire l'analoga previsione organizzativa anche per le strutture esclusivamente autorizzate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Noi siamo favorevoli all'emendamento. Chiediamo, però, di inserire il concetto che il Comitato multidisciplinare è tenuto a riferire al distretto di competenza o all'ASL di riferimento, anche se la cosa più ovvia sarebbe che riferisca al distretto di competenza. L'emendamento ha una giusta logica, una buona economia, per questo lo accettiamo.
Deve esistere un principio di vigilanza per queste strutture e Comitati, nella logica del distretto, così come l'abbiamo concepito e così com'è concepito nella riforma sanitaria approvata l'anno scorso, ci sembra la sede più adatta affinché il Comitato possa trovare il suo punto di riferimento.
Approviamo, pertanto, l'emendamento chiedendo all'Assessore di inserire, dopo la parola "multidisciplinare", le parole "che riferisce al distretto di competenza".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Quanto sostiene il collega Riggio mi pare condivisibile, però sarebbe opportuno lasciare "all'ASL", anche perché c'è il dipartimento di prevenzione, quindi è utile che la decisione sia lasciata all'ASL. Lascerei invariato l'emendamento, facendo riferimento all'ASL di competenza, senza specificare il distretto. Potremmo aggiungere "nell'ambito dell'ASL di competenza".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Solo una piccola integrazione. Vorrei spiegare il motivo per il quale considero più coerente il distretto, perché il livello di utenza di queste strutture generalmente è di ambito territoriale (stiamo parlando anche di piccole strutture), quindi la cosa più ovvia è fare riferimento all'ambito distrettuale. Ci rendiamo conto che sarebbe superfluo appesantire in questo momento la discussione, ma questa potrebbe essere una raccomandazione da fare ai direttori dell'ASL, per quanto riguarda i corretti rapporti con il distretto.



PRESIDENTE

Solo per un chiarimento. Se aggiungiamo "nell'ambito dell'ASL di competenza", la frase diventa: "...un Comitato multidisciplinare nell'ambito dell'ASL di competenza, presente nell'ambito territoriale..." ecc., rimane di difficile lettura. Forse sarebbe meglio scrivere: "Le strutture di ridotte dimensioni possono avvalersi di un Comitato multidisciplinare, presente nell'ambito dell'ASL di competenza che abbia uniformità dell'indirizzo nosologico delle strutture partecipanti, di cui faccia parte almeno un rappresentante per ciascuna struttura".
Pongo in votazione l'emendamento testé modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.
13) Emendamento presentato dall'Assessore D'Ambrosio: all'allegato 1, pag. 24, capitolo "Requisiti minimi strutturali e tecnologici generali", paragrafo 2), "Requisiti minimi tecnologici" lettera m), "impianti elevatori", secondo comma, dopo: "...e/o diurno per acuti", aggiungere: "per le sole strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero a ciclo diurno i collegamenti verticali potranno essere funzionalmente organizzati con due impianti elevatori di cui almeno uno per lettighe".
L'Assessore intende illustrarlo? Prego.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Mi pare chiaro: "Per le sole strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero a ciclo diurno, i collegamenti verticali potranno essere funzionalmente organizzati con due impianti elevatori, di cui almeno uno per lettighe". Anche questo è un emendamento recepito per l'accreditamento quindi abbiamo ritenuto di omogeneizzare ed includere anche le strutture socialmente autorizzate.



PRESIDENTE

Se non ci sono interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 28 Consiglieri presenti.
14) Emendamento presentato dai Consiglieri Bortolin e Suino: a pag. 27, "Assistenza specialistica ambulatoriale", dopo il 2' comma aggiungere un comma 3: "Non sono soggette ad autorizzazione le attività libero professionali svolte dalle figure professionali sanitarie individuate dai Regolamenti del Ministero della Sanità, in attuazione dell'art. 6, comma 3, del Decreto Legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni".
La parola alla Consigliera Suino, per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. L'emendamento va posto dopo la parte in neretto pensiamo si tratti di un refuso, poiché di fatto va precisato, considerato che l'art. 6 del Decreto Legislativo 502 è molto esplicito e, in tal senso in l'assenza di questa frase si dedurrebbe che vengono escluse quelle figure professionali. La formulazione adottata a pag. 27 non è rassicurante e quindi ci pare logico precisarlo. E' vero che ci si rifà ad una norma ma, così come abbiamo fatto in altre pagine, dove abbiamo scritto il riferimento alla norma nazionale, anche in questo caso diventa rassicurante una specificazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Se ne accetta senz'altro il principio, ma si propone un'altra formulazione, cioè: "I requisiti sottoriportati sono specificamente riferiti alle attività ambulatoriali e non si applicano agli studi medici destinati all'esercizio professionale dei singoli medici e non si applicano altresì ai servizi analoghi operanti in strutture di ricovero e cura a favore esclusivo di degenti...", ecc. Quindi, se ne accetta il principio riformulandolo.



PRESIDENTE

Quindi, la sua è un'ipotesi di emendamento al secondo comma. E' chiaro? Mi pare di capire che non sia ritenuto sufficiente.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Mi sembra che l'Assessore si stia un po' complicando la vita.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Il D. 229 all'articolo ter prevede l'autorizzazione anche per gli studi, che dovrà essere disciplinata in modo specifico.
Quindi, c'è il riferimento all'ottavo ter del D. 229.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

La norma, che qui viene richiamata con l'emendamento, parla di figure professionali sanitarie, non necessariamente di studi medici e basta.
Quindi, mi sembra che richiamare la norma così com'è, nella sua semplicità sia la cosa più semplice, onnicomprensiva e che risolva tutto quanto. Non dobbiamo fare l'elenco degli studi medici e di quant'altro.
Così com'è scritto è estremamente semplice, cioè "svolte dalle figure professionali sanitarie": non sono solo i medici.



PRESIDENTE

Propongo due minuti di sospensione perché è necessario un chiarimento.
Mi pare che miriate allo stesso obiettivo.



(La seduta, sospesa alle ore 16.51 riprende alle ore 17.12)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato presentato un nuovo emendamento dai Consiglieri D'Ambrosio Peano e Riggio.
Quindi, devo considerare ritirato l'emendamento presentato precedentemente, così come quello ipotizzato dall'Assessore che non è stato formalizzato.
Il nuovo emendamento ha trovato questa formulazione: 15) Emendamento presentato dai Consiglieri D'Ambrosio, Riggio e Peano: pag. 27, "Assistenza specialistica ambulatoriale", al secondo comma aggiungere dopo "non si applicano" le parole "agli studi destinati all'esercizio di professioni sanitarie e non si applicano altresì (segue invariato)".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
16) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 30), capitolo "Assistenza specialistica ambulatoriale", paragrafo "Requisiti minimi organizzativi", dopo il quarto punto aggiungere il seguente nuovo punto: "deve essere presente almeno una unità infermieristica".
Non è chiaro il posizionamento, Consigliera Suino. Può chiarirlo?



SUINO Marisa

Siamo consapevoli che si tratta di un piccolo appesantimento, ma rifacendoci alla dicitura "ove occorra" che è messa in premessa dell'elenco dei punti, ci pare che garantire almeno una unità infermieristica per centro, ove occorra, diventi uno strumento di garanzia e di qualità per il centro stesso. Lo riteniamo quindi un emendamento migliorativo.
Va posto dopo il primo punto, Presidente, pertanto si deve leggere: "personale non medico qualificato e abilitato, ove occorra, in numero proporzionale agli accessi ambulatoriali e alla tipologia dell'attività svolta, deve essere garantita almeno la presenza di una unità infermieristica". Le è chiaro Presidente?



PRESIDENTE

Sì, la correzione è chiara; non è al quarto punto, ma subito dopo il primo.
La Giunta lo accoglie. Lo pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 30 voti favorevoli.
17) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 30), capitolo "Assistenza specialistica ambulatoriale", paragrafo "Requisiti minimi organizzativi", aggiungere i seguenti commi: "Deve essere presente un documento con l'elenco di tutte le prestazioni erogate nell'ambulatorio." Tale elenco, almeno in forma sintetica per gruppi di prestazioni dev'essere a conoscenza degli utenti.
Devono essere indicati i responsabili delle attività cliniche svolte nell'ambulatorio.
Deve esistere una pianificazione temporale delle visite al fine di ridurre al minimo tempo d'attesa ed il disagio per l'utente.
L'ambulatorio deve possedere dati relativi alle proprie liste d'attesa.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Tale emendamento è da intendersi come emendamento aggiuntivo nella seconda parte della pagina, quindi è un intero capoverso. Sostanzialmente ribadiamo quanto peraltro era stato soggetto a consultazione il 28 novembre 1999.
L'emendamento specifica "Tale elenco, almeno in forma sintetica per gruppi di prestazioni, dev'essere a conoscenza degli utenti. Devono essere indicati i responsabili dell'attività cliniche svolte nell'ambulatorio.
Deve esistere una pianificazione temporale delle visite al fine di ridurre al minimo tempo d'attesa e disagio per l'utente. L'ambulatorio deve possedere dati relativi alle proprie liste d'attesa." Tra l'altro tale emendamento è in linea con una serie di ragionamenti che abbiamo portato avanti sulla, per ora senza le azioni che almeno noi come minoranza avremmo voluto che fossero avviate, prerogativa generale relative al contenimento delle liste d'attesa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Tutto quanto è già previsto nell'allegato 2 sull'accreditamento, per riteniamo utile che le stesse norme valgano anche per la parte autorizzativa.
Quindi l'emendamento viene accolto.



PRESIDENTE

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli.
18) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 36), capitolo "Servizi di medicina di laboratorio" paragrafo "Requisiti minimi organizzativi", quarto comma, dopo "per almeno tre anni" aggiungere "in deroga alla L.R. 58/87".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Intervengo per precisare che c'è un refuso, non è la legge n. 58 che inerisce la cultura, ma è la legge n. 55, se non ricordo male.
La collocazione è quella che ha dato lei, Presidente, "in deroga alla L.R. 55/87". Forse non è possibile vorrei sentire l'Assessore, in base a quanto dirà l'Assessore valuteremo il da farsi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non è possibile, collega, come delibera di Consiglio derogare ad una legge regionale, questo è quanto mi hanno riferito gli uffici Affari istituzionali.



PRESIDENTE

Comunico all'aula che l'emendamento n. 18 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
19) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 37), capitolo "Servizi di medicina di laboratorio" paragrafo "Valutazione e miglioramento della qualità", dopo le parole "le modalità di accesso" aggiungere "secondo quanto previsto dalle procedure autorizzative relative alla pubblicità sanitaria." La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Ben sapendo che siamo nell'ambito del controllo della qualità e non siamo in ambito di carta di servizi e di pubblicità, ma ritenendo che si tratta di materiale divulgativo che viene messo a disposizione di un'utenza, che può anche essere rilevante, ci parrebbe opportuno aggiungere alle modalità di accesso un riferimento, così l'abbiamo inteso noi, a quelle che sono le procedure di pubblicità sanitaria. Ci parrebbe utile come sistema di valutazione, ai fini di chi va poi a verificare il regime autorizzativo, gli strumenti che vengono messi a disposizione dell'utenza.
Quindi suggeriremmo di aggiungere le parole "secondo quanto previsto dalle procedure autorizzative relative alla pubblicità sanitaria".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'emendamento viene accolto dalla Giunta.



PRESIDENTE

Lo pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.
Passiamo ora ai due emendamenti presentanti dai Consiglieri Suino, Manica Spagnuolo, Peano, Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: 20) all'allegato 1, (pag. 42), capitolo "Attività di diagnostica per immagini", paragrafo "Requisiti minimi tecnologici", paragrafo A) aggiungere, come terz'ultimo punto: "ortopantomografo." 21) all'allegato 1, (pag. 43), capitolo "Attività di diagnostica per immagini", paragrafo "Requisiti minimi tecnologici", paragrafo B) aggiungere il seguente ultimo punto: "in caso di più apparecchiature di Tomografia Computerizzata, almeno una dev'essere a tecnologia volumetrica." Tali emendamenti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
22) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 45), capitolo "Attività di diagnostica per immagini", paragrafo "Requisiti minimi organizzativi", paragrafo B) aggiungere i seguenti ultimi comma: "Il personale delle strutture di diagnostica per immagini di secondo e terzo livello partecipa, almeno una volta all'anno, ad un corso di formazione sulla gestione delle emergenze, in particolare l'arresto cardio respiratorio e le reazioni allergiche.
Le strutture diagnostiche per immagini di secondo e terzo livello che eseguono procedure invasive e/o cruente devono formalizzare adeguate modalità di approvvigionamento, disinfezione e/o sterilizzazione degli strumenti impiegati, in relazione alle attività svolte".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Siamo nell'ambito delle strutture di diagnostica per immagini di secondo e terzo livello. Voglio precisarlo perché, se ragionassimo solo del primo livello, saremmo fuori strada. Riteniamo sia importante prevedere anche se siamo in regime autorizzativo - che il personale addetto alle strutture di diagnostica per immagini di secondo e terzo livello partecipi almeno una volta all'anno, ad un corso di formazione e aggiornamento.
Quanto "alle emergenze", ci siamo rifatti al documento presentato dall'Assessorato a novembre, con particolare riferimento all'arresto cardiorespiratorio e alle reazioni allergiche. Pensiamo sia importante, e che non c'entri con la fase autorizzativa. E' una questione di sicurezza di integrazione di formazione e aggiornamento. Certo, avrà un suo costo, ma è utile e importante anche nel livello autorizzativo. Ne siamo assolutamente convinti. Confidiamo in una risposta positiva dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Inizialmente, tutto ciò era stato previsto solo nell'allegato 2, per mi sembra opportuno inserirlo ora anche nell'allegato 1.
L'emendamento è accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 28 voti favorevoli.
23) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 49), capitolo "Attività di recupero e rieducazione funzionale", dopo il quinto comma aggiungere il seguente: "Le attività di primo livello integrano la rete delle attività di recupero e rieducazione funzionale assicurando a livello territoriale il completamento dell'iter riabilitativo di secondo livello al fine di garantire e tutelare il percorso riabilitativo individualizzato".
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Sostanzialmente, abbiamo proposto quest'emendamento perché riteniamo importante ribadire che queste attività devono integrarsi, garantire cioè un'integrazione a rete delle attività di rieducazione svolte nell'ambito del secondo e terzo livello.
Siamo consapevoli che questo passaggio è previsto e disciplinato nella fase dell'accreditamento. Però, il ragionamento che facciamo è nell'ambito di un discorso di prevenzione e di lavoro in rete sul territorio nell'ottica del distretto. Sosteniamo che, anche in regime autorizzativo, o meglio, "già" dal regime autorizzativo, questa pratica debba rientrare nell'ambito del lavoro fatto a livello territoriale. E' una scelta politica. Si tratta di un'azione che, dal nostro punto di vista, deve intendersi applicativa del decreto n. 229, e utile nella direzione del discorso "ospedale di distretto, territorio come chiave di lettura" etc.
etc. Vorremmo conoscere il parere dell'Assessore in tal senso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'emendamento che mi ha esposto, collega Suino, è indubbiamente indispensabile a livello dell'accreditamento, ma nel livello autorizzativo dove in realtà non c'è il percorso riabilitativo individualizzato, non si ritiene necessario.
Per questo l'emendamento non viene accolto dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Non ho potuto seguire la discussione del primo pomeriggio, perché solo da poco sono in aula. Però, ascoltando l'illustrazione dell'emendamento della collega Suino, e la risposta non argomentata e superficiale dell'Assessore, non posso che rimanere stupefatta.
Nel dibattito politico generale si è sempre cercato di allontanare l'attenzione (coinvolgendo la legislazione, i sistemi di autorizzazione e accreditamento, le vie procedurali della politica) da una sanità "ospedalocentrica", una sanità che tiene conto quasi solo del livello intermedio - la cura - e non anche dei livelli precedente e posteriore, che sono i paletti per la tutela della salute, vale a dire cioè la prevenzione e la riabilitazione. Quando finalmente ci accingiamo a prestare la dovuta attenzione al percorso riabilitativo, l'Assessore giustifica il suo rifiuto unicamente dicendo: "Non è necessario nell'autorizzazione, sarà poi previsto nella fase di accreditamento".
Questa proposta di deliberazione tende a regolamentare nel territorio le strutture private, al fine di creare condizioni territoriali diverse, di sviluppo, andando oltre l'ambito del distretto territoriale. Assessore, se la maggior parte delle strutture private, anche autorizzate sul territorio consentono, e la Regione da un punto di vista politico (è necessario un intervento politico) sottolinea l'importanza che queste attività di primo livello si integrino nell'ambito della rete delle attività riabilitative già dal primo momento in cui sono presenti sul territorio, magari con livelli diversi; significa impostare una politica che tenga conto dell'integrazione pubblico-privato, ma che soprattutto tenga conto della necessità di intervenire sul percorso riabilitativo funzionale.
Sappiamo che, nell'ambito della riabilitazione, oggi non ci sono garanzie: la libera scelta nella riabilitazione non è assicurata. Lei Assessore, che è il numero uno della sanità piemontese, perché la governa lo sa meglio di noi. E, allora, è necessario provare ad introdurre dei ragionamenti.
Questo emendamento può anche non essere accettato, però - Assessore argomenti il motivo per il quale non lo accetta e non segnali unicamente che l'autorizzazione è un percorso e l'accreditamento è un secondo livello al quale si può guardare anche più in alto.
L'impianto e la struttura di rete che si intende costruire sul territorio devono partire dal regime autorizzativo, perché crei le condizioni affinché uno sviluppo ed un'integrazione pubblico-privato possa andare nell'ottica della programmazione territoriale. Altrimenti, come sappiamo, spesso non funziona così.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

E' inutile ripetere molte cose già dette. Voglio soltanto far notare all'Assessore che solitamente la pratica quotidiana è diversa, nel senso che normalmente queste prestazioni non sono quelle che noi, come servizio sanitario nazionale, andiamo a fornire. E' vero che come servizio sanitario nazionale non possiamo farci carico anche di questo, però lei ha una doppia funzione: quella di organizzatore del tessuto del servizio sanitario nazionale sul nostro territorio, e quello di garante della sanità a livello piemontese. Lei sa meglio di me che queste prestazioni rientrano e forse rientreranno sempre di più, perché sa anche che, proprio a livello di servizio sanitario nazionale, l'intervento di tipo fisiatrico è soggetto ad una forte revisione dal punto di vista dell'appropriatezza e dell'utilità.
Questo lei lo sa, Assessore, perché è già avvenuto in altre regioni e probabilmente sarà necessario andare a fare una riconsiderazione anche per la nostra regione. Una grossa quota della riabilitazione che oggi viene erogata con il servizio sanitario nazionale probabilmente domani non lo sarà più, e quindi non sarà soggetta al meccanismo dell'accreditamento, ma semplicemente ad un meccanismo di tipo autorizzativo. Questo ci sembra legittimo, perché nel momento in cui non inseriamo più queste strutture nel nostro albo fornitori, giustamente esse vogliono avere un regime meno vincolistico. Cionondimeno, dobbiamo considerare che rientrano in un progetto globale di riabilitazione fisiatrica, dove noi dovremo fare sempre di più. E questo - ripeto - lei lo sa, se ne sta discutendo anche a livello nazionale ed in altre regioni queste distinzioni sono già state fatte.
Il limite tra le attività di primo livello e quelle di secondo è un limite mobile, variabile, che noi dobbiamo far rientrare in un unico concetto.
Per questo motivo, difendiamo l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Semplicemente per ribadire quanto detto poc'anzi. C'è stato un momento in cui mi è parso che il collega Riggio convenisse con me sul fatto di non ostacolare chi volesse fare solo il primo livello. Per il pubblico provvediamo con l'accreditamento, quindi il primo livello non ha sicuramente bisogno di un percorso riabilitativo individualizzato.
Il dott. Ferri mi ha raccontato di aver avuto una distorsione alla caviglia e se avesse avuto intenzione di fare solo il tipo di riabilitazione che gli era stata prescritta dall'ortopedico, perché avrebbe dovuto rientrare in un percorso riabilitativo del quale non aveva bisogno? Per questi motivi, l'emendamento non viene accolto.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
24) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 52), capitolo "Strutture di recupero e rieducazione funzionale di primo livello", paragrafo A), sottocapitolo "Requisiti minimi strutturali", quarto comma, dopo "in particolare" spostare come primo punto quello che adesso è quinto, e cioè: "locale per visite specialistiche e per valutazioni diagnostico prognostiche cliniche attinenti le patologie trattate (dimensioni non inferiori a 16 mq);".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Noi abbiamo dato una valutazione gerarchica della disposizione, poi ci è stato detto che così non era. In ogni caso, visto l'argomento, ci parrebbe opportuno prevederla al primo punto nell'elencazione, proprio come carattere di priorità.



PRESIDENTE

L'Assessore accoglie l'emendamento; lo pongo quindi in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.
25) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 52), capitolo "Strutture di recupero e rieducazione funzionale di primo livello", paragrafo A), sottocapitolo "Requisiti minimi strutturali", quarto comma, al punto "box (o stanza di dimensioni contenute) non inferiori a mq 7 per attività di massoterapia e manipolazioni articolari;" dopo la parola "attività" aggiungere "individuali" e dopo la parola "articolari" aggiungere le parole "con adeguata areazione e illuminazione".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Solo per precisare quanto segue. Ritiriamo la parte relativa ad "adeguata areazione ed illuminazione" poiché di fatto è previsto dalla normativa CE.
Manteniamo quello precedente e lo sosteniamo perché trattandosi di attività massoterapica e di manipolazione articolare, riteniamo che sia giusto a tutti i livelli, compreso quello autorizzativo e il primo livello garantire che la terapia venga fatta a livello individuale. Quindi, il box deve prevedere lo spazio per la persona e non un discorso più massificante che magari non è nella mente di nessuno realizzare, ma ci pare un garanzia di qualità.
Pertanto, togliamo la parte finale dell'emendamento e manteniamo "individuali".



PRESIDENTE

La parola alla Giunta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

L'emendamento è accolto, per la parte che ha precisato la collega.
Per quanto attiene invece alla seconda parte, dopo la parola "articolari" aggiungere le parole "con adeguata areazione e illuminazione" ricordo che questo è previsto a pag. 16.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento accolto dalla Giunta, così come modificato dalla Consigliera Suino.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.
26) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 52), capitolo "Strutture di recupero e rieducazione funzionale di primo livello", paragrafo A), sottocapitolo "Requisiti minimi strutturali", quarto comma: "box (o stanza di dimensioni contenute) non inferiori a mq 5 per terapia fisica e strumentale", dopo la parola "strumentale" aggiungere "con adeguate areazione e illuminazione".
Comunico all'aula che l'emendamento n. 26 è stato ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
27) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 52), capitolo "Strutture di recupero e rieducazione funzionale di primo livello", paragrafo A), sottocapitolo "Requisiti minimi strutturali", quarto comma: prima del punto "servizi igienici per disabili" aggiungere il seguente punto: "locale di norma insonorizzato e di dimensioni non inferiori a mq 10, con adeguata areazione e illuminazione, per trattamento dei disturbi comunicativi-integrativi".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Anche in questo caso, lo riformuliamo abrogando la parte che recita "con adeguata areazione e illuminazione", perché è già prevista dalla normativa CE.
Manteniamo "locale di norma insonorizzato e di dimensioni non inferiori a metri quadri 10 per trattamento dei disturbi comunicativi integrativi".
Questa precisazione è dovuta al fatto che, a volte, succede di trovare per questo tipo di trattamento, che viene fatto su bambini (con una certa esperienza da parte nostra), condizioni non adatte alla funzione alla quale è preposto il locale.
Quindi, è bene, anche in questo caso, dare una precisazione che dia delle garanzie ed una tutela di qualità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Lo accetto riformulandolo: "un locale di norma insonorizzato e di dimensioni non inferiori a 10 metri quadrati, in caso di trattamento dei disturbi comunicativi-integrativi".



PRESIDENTE

L'emendamento è riformulato in questi termini: sostituire le parole eliminate dalla Consigliera Suino "con adeguata areazione e illuminazione, per" con le parole "in caso di".
La Giunta lo accoglie, quindi lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 33 voti favorevoli.
28) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 55), capitolo "Strutture di Recupero e Rieducazione Funzionale di primo livello", paragrafo A), sottocapitolo "Requisiti minimi organizzativi", quinto comma, abrogare da "In via transitoria,....più di un centro." La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Intervengo per chiedere se è stata decisa l'ora di chiusura dei lavori.



PRESIDENTE

Se non ricordo male si era deciso di terminare i lavori prima delle ore 20.00.
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione dell'emendamento.



SUINO Marisa

Intervengo per illustrare l'emendamento. Siamo di fronte all'annoso problema del numero dei radiologi sul territorio piemontese.
La nostra proposta di abrogare il comma è legata ad una necessità di provvedere ad una tempistica all'interno del quinquennio. Mi domando, la via transitoria, quando la facciamo terminare? Formulato linguisticamente in questo modo si potrebbe intendere che non si conclude con il primo quinquennio.
Se si mantiene questa formulazione, chiediamo l'abrogazione del comma se, invece, la formulazione viene chiarita, esplicitata, almeno dicendo che oltre il primo quinquennio non si può andare, allora ha un senso non abrogare il comma, ma occorre precisarlo.
In base alla risposta dell'Assessore, diremo cosa pensiamo di fare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Devo evidenziare anch'io la carenza di oncologi specialisti, pertanto potremmo riformulare l'emendamento nel seguente modo: "in via transitoria e nell'arco del solo primo quinquennio".



PRESIDENTE

Do lettura dell'emendamento formalizzato dall'Assessore: 29) dopo le parole "in via transitoria" aggiungere le parole "solo nel primo quinquennio".
L'emendamento n. 28, quindi, viene ritirato dai proponenti ed è conservato agli atti.
Chi è favorevole all'emendamento n. 29 è pregato di alzare la mano.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

PAZE' Enrica (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo l'appello nominale su tale emendamento.



PRESIDENTE

Ma siamo in votazione!! L'emendamento è accolto con 29 voti favorevoli.
30) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 57), capitolo "Strutture di Recupero e Rieducazione Funzionale di primo livello", paragrafo B), sottocapitolo "Requisiti minimi organizzativi", aggiungere il seguente primo comma: "Ogni struttura deve individuare un responsabile medico in possesso di specializzazione compresa nell'area di sanità pubblica a rapporto di impiego o professionale." La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Sostanzialmente si tratta del requisito per il Direttore sanitario pensiamo sia corretto esplicitarlo considerando anche che già esiste una norma che lo disciplina. Non citiamo la norma, ma ne riprendiamo il concetto. Peraltro era una formulazione presente nei precedenti testi che abbiamo discusso in Commissione, quindi a maggior ragione ne richiederemmo la formulazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Collega, la formulazione, così come definita, garantisce la presenza di un Direttore sanitario per le strutture che erogano esclusivamente attività di degenza di primo livello. Per le aziende sanitarie, che tra le varie attività di degenza erogano anche attività di degenza riabilitativa di primo livello, la figura del direttore sanitario è già prevista per legge.
Così come si evidenzia a pag. 58, penultimo comma.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Mi rivolgo direttamente all'Assessore, perché non sono riuscita a cogliere il senso della risposta che ha dato sull'emendamento.
L'illustrazione della collega non ha messo in discussione la necessità d'individuare la figura del Direttore sanitario (peraltro prevista per legge, come l'Assessore ha ribadito), quanto la necessità d'individuare all'interno della struttura, la figura di un responsabile medico in possesso di una specializzazione. Si chiede che venga individuato un responsabile medico in possesso di una specializzazione compresa nell'area di sanità pubblica a rapporto di impiego o professionale.
L'emendamento da per scontata la premessa già individuata nel testo quindi la presenza del responsabile medico, del Direttore sanitario. Oltre alla sua presenza, però, si richiede che il responsabile di ogni struttura abbia una qualifica determinata, ben individuabile, che sia in possesso di una specializzazione prevista dalla sanità pubblica, a rapporto d'impiego o professionale. Si specifica cioè che oltre alla presenza del Direttore sanitario ci deve essere anche quella, all'interno di ciascuna struttura di un responsabile medico con "questa" qualifica e con "questo" titolo professionale.
Ecco perché non sono riuscita a cogliere, nella risposta dell'Assessore, la motivazione del suo dissenso: se è scontata la presenza del Direttore sanitario, ben altra questione è quella posta dall'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Penso sia precisato, a pag. 58, al penultimo comma, dove si legge: "Le strutture di ricovero e cura private dotate di più unità operative di recupero e rieducazione funzionale di primo livello, che comportino il superamento della soglia numerica di posti letto previsti dall'allegato di cui al secondo comma dell'art. 4 della L.R. 5/87 - punto 27 - devono individuare, oltre al personale sopra descritto, un'ulteriore figura medica in possesso di specializzazione in medicina fisica e riabilitazione o specialità equipollente, con la funzione di responsabile di raggruppamento".
Per quanto riguarda invece le attività di degenza di primo livello questa figura non si ritiene necessaria, perché garantita dalla presenza di un Direttore sanitario. Quindi, essendoci la figura del Direttore sanitario, non c'è bisogno né necessità di un'ulteriore figura medica in possesso di specializzazione in medicina fisica e riabilitativa. Del resto lo stesso Direttore sanitario potrebbe anche non avere quel titolo.



PRESIDENTE

Assessore, intende integrare il testo?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

No, l'emendamento non viene accolto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti per dichiarazione di voto.



SIMONETTI Laura

Confermiamo il nostro voto favorevole, anche perché l'Assessore neppure con il suo ultimo intervento è riuscito a sciogliere il nodo dell'emendamento, che consiste nella necessità - all'interno di una struttura prevista nel capitolo dei Requisiti minimi organizzativi - di prevedere una figura di responsabile medico in possesso di una specializzazione compresa nell'area di sanità pubblica.
E' presente, e viene individuata perché legittimata per legge, la figura del Direttore sanitario. Il Direttore sanitario, però, può non avere il titolo di specializzazione compreso nell'area di sanità pubblica. Quindi può non essere "personale medico", in possesso di una specializzazione.
Ora, l'Assessore dice: "Viene precisato a pag. 58". Però, Assessore, a pag.
58 si fa riferimento ad un caso specifico, si parte da un contesto preciso dal capitolo dei Requisiti minimi organizzativi, per entrare nel merito specifico di una situazione, quella relativa alle strutture di ricovero e cura, dotate di più unità operative.
Quindi, partiamo da una situazione specifica, in cui si ritiene indispensabile o comunque necessario introdurre una figura medica, in questo caso neppure con la qualifica più generale da noi individuata ma più specificatamente, di medicina fisica e riabilitazione. Perciò, esiste un caso particolare, che presenta più problematicità all'interno di una situazione in cui si ritiene necessaria l'individuazione di una presenza.
Questo, Assessore, però non esclude il fatto che, nell'ambito delle strutture che si intende regolamentare con i Requisiti minimi organizzativi, occorra la presenza di un medico. Dire: "Il medico c'è, con una qualifica specifica, però nell'ambito di un reparto con più unità operative", non giustifica il fatto che si decida di escluderlo a priori in tutte le strutture qui legiferate, per il fatto che è previsto il Direttore sanitario, se lei stesso dice che il Direttore sanitario può non avere quel titolo specifico.
Le chiediamo, Assessore, di illustrarci almeno (anche solo per avere delle valutazioni che possono esserci utili negli altri emendamenti) la motivazione per cui non si ritiene necessario, nelle strutture, individuare la presenza di un medico con una specializzazione nell'area della sanità pubblica. Assessore, ci siamo già trovati nella condizione di valutare, nei documenti di programmazione "locale", partendo dal presupposto che spesso i ruoli di responsabilità sono affidati, volendo o nolendo, a persone che non hanno una competenza specifica nell'ambito del settore della programmazione sanitaria o nella sanità pubblica in generale. La presenza di una qualifica specifica vuole anche dare un nuovo orientamento al processo di riorganizzazione interna delle strutture, che ne determina il funzionamento e l'efficacia delle prestazioni.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé per dichiarazione di voto.



PAZE' Enrica

Esprimo il voto favorevole a questo emendamento, e concordo pienamente con quanto espresso dalla collega Simonetti. Stiamo parlando di strutture di degenza, che presuppongono una tipologia di pazienti più seria che non quella del paragrafo precedente, che può limitarsi ad un'attività ambulatoriale.
Anche a mio giudizio è importante che sia presente un medico con una specializzazione, quale quella indicata nell'emendamento che ho sottoscritto, proprio per sottolineare l'importanza che queste strutture rivestono nell'ambito della sanità pubblica. Privandole di questo tipo di figura, si potrebbe pensare ad una sottostima o sottovalutazione nei loro confronti.
Esprimo, quindi, il mio voto favorevole all'emendamento e spero che l'Assessore riveda il proprio pensiero.



PRESIDENTE

Ricordo che la Giunta è contraria all'emendamento, che pongo in votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.



(I Consiglieri Chiezzi e Simonetti chiedono la verifica del numero legale)



PRESIDENTE

Consiglieri, il numero legale è 26, pari al numero di chi ha votato "no".
31) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 57), capitolo "Strutture di Recupero e Rieducazione Funzionale di 1' livello", paragrafo B), sottocapitolo "Requisiti minimi organizzativi", dopo il comma "L'organizzazione funzionale...permanente ed interna", aggiungere il seguente comma: "Le strutture che svolgono attività di degenza riabilitativa di 1' livello, per le quali non è prevista, ai sensi della normativa vigente, la figura del Direttore sanitario, debbono dotarsi di un medico responsabile fisiatra o di specialità equipollente, ai sensi della normativa vigente, responsabile delle unità operative di degenza riabilitativa di 1' livello".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Siamo nell'ambito delle strutture di rieducazione e riabilitazione di primo livello e non è prevista la figura del direttore sanitario. L'emendamento intende affermare che anche nelle strutture di primo livello deve essere garantita, non tanto la figura del direttore sanitario, quanto la figura di un medico responsabile che abbia pertinenza con il settore di cui ci si occupa nel centro, quindi un fisiatra o uno specialista equipollente.
La formulazione adottata, nel passaggio dal primo documento al terzo che è quello che abbiamo tra le mani, è scomparsa. Questo ci pare un eccesso, una deregulation che non aiuta; forse sarebbe troppo pretendere la figura del direttore sanitario per una struttura di primo livello, ma pretendere che vi sia almeno una figura responsabile, che abbia attinenza specialistica con la terapia e l'attività sanitaria, quindi la riabilitazione e la fisiatria, che viene svolta nel centro, ci pare il minimo doveroso anche in regime autorizzativo e di primo livello. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non accolgo l'emendamento, in quanto prevediamo la guardia medica permanente ed interna e, per le attività di degenza riabilitativa di primo livello, con unità operative di 20 posti letto, un medico specialista in medicina fisica e di riabilitazione.
Anche per quanto riguarda questo emendamento, rimanderei al penultimo comma della pag. 58, dove ribadiamo che nelle strutture di ricovero e cura dotate di più unità operative di recupero ed educazione funzionale di primo livello c'è la figura medica in possesso di specializzazione in medicina fisica e riabilitativa.
In queste strutture di primo livello, fino a 20 posti letto, si ritiene, pertanto, sufficiente la presenza di una guardia medica permanente ed interna.



PRESIDENTE

La Giunta, pertanto, non accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.



SIMONETTI Laura

Presidente, chiedo la parola per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

L'Assessore ci ha nuovamente riportato al penultimo comma della pagina 58.
Pongo una questione: nel caso in cui ci trovassimo di fronte a strutture che, in primis, non hanno la figura del Direttore sanitario o, in secondo luogo, non rientrano e non superano la soglia numerica dei posti letto previsti dall'allegato di cui al comma, non vi sarebbe la presenza di un medico con una qualifica attinente al reparto. Non c'è, perch l'emendamento richiede nelle strutture a degenza riabilitativa di primo livello, nel caso in cui non ci sia la figura del Direttore sanitario, di individuare la presenza di un medico (in questo caso con la specializzazione di fisiatra o equipollente e quindi attinente al settore che andrà a gestire).
Si fa riferimento a queste strutture, quindi ai casi specifici in cui non ci sia la presenza del Direttore sanitario.
L'Assessore dice, al di là della presenza della guardia medica, se non vi è il Direttore sanitario - quindi, anche al di là della presenza di questi - è prevista la figura di un medico con il diploma di medicina fisica e di riabilitazione. Questo nel caso in cui si tratti di strutture con più unità operative che abbiano quindi superato il numero dei posti letto previsti.
Nel caso in cui invece ci trovassimo, non in questo comma, ma al di sotto, e quindi con un numero di posti-letto limitati che non prevedono il superamento, l'Assessore provi a spiegare meglio che cosa succede - noi chiediamo la presenza specifica di un personale medico - nel caso in cui non ci sia la figura del Direttore sanitario.
Si va a specificare un'altra situazione, quindi una situazione con più unità operative, però rimane quell'unica situazione che non viene specificata e nella quale vorremmo sapere qual è la presenza di riferimento medica che andiamo ad individuare, che ci dia delle garanzie di attinenza anche specialistica rispetto al settore e al reparto che andrà a gestire.



PRESIDENTE

L'Assessore vorrà prendere buona nota e in un intervento successivo dare la risposta. Pongo quindi in votazione l'emendamento.



SIMONETTI Laura

Io vorrei una risposta adesso.



PRESIDENTE

Dopo le dichiarazioni di voto la Giunta non deve più intervenire. La Giunta era contraria all'emendamento, quindi lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 5 voti favorevoli, 24 contrari e 1 astensione.
32) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 57), capitolo "Strutture di Recupero e Rieducazione funzionale di primo livello, paragrafo B)", sottocapitolo "Requisiti minimi organizzativi", nel comma "e attività di degenza", sostituire "20 pazienti" con "20 posti letto".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Riteniamo che ci sia stato un errore nella formulazione, in quanto trattandosi di degenza riabilitativa, per forza di cose si tratta di 20 posti letto.
Poi è vero che ci può essere invece una filosofia sui pazienti-posti letto, ma noi preferiamo ritenere che si sia trattato di un errore. Quindi chiediamo che venga sostituita la parola "pazienti" con la parola "posti letto".



PRESIDENTE

La Giunta accoglie l'emendamento. Lo pongo quindi in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato all'unanimità dei 31 Consiglieri favorevoli.
33) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazè, Simonetti e Montabone: all'allegato 1 (pag. 57), capitolo "Strutture di Recupero e Rieducazione funzionale di primo livello, paragrafo B)", sottocapitolo "Requisiti minimi organizzativi", terzo comma, sostituire il punto: "1 medico specialista in medicina fisica e riabilitativa" con il punto seguente: "1 medico fisiatra in possesso dei requisiti previsti dalla disciplina concorsuale per il personale dirigenziale del S.S.N. di cui al D.M. 31/1/98 e s.m.i.".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Vale il ragionamento che è stato fatto prima. E' vero che citare il decreto ministeriale può essere un di più, però ci pare che sia inevitabile in questo caso, ma soprattutto ciò che è inevitabile è la precisazione del medico fisiatra.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Sarebbe opportuno riformularlo, perché l'emendamento così com'è stato proposto non posso accoglierlo, in quanto la normativa è in via di superamento.
E' opportuno dopo le parole "specialità in medicina fisica e riabilitazione" aggiungere le parole "o specialità equipollenti, secondo la normativa vigente".
E' un recepimento dell'emendamento ancorché riformulato in modo diverso.



PRESIDENTE

34) Emendamento presentato dalla Giunta: all'allegato 1, (pag. 57) aggiungere il primo punto dell'elenco, dopo "riabilitazione", "o specialità equipollente, secondo la normativa vigente".
Comunico che l'emendamento n. 33) è stato ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Pongo in votazione l'emendamento n. 34) Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Essendo presenti 24 Consiglieri, sospendo la seduta ai sensi dell'art. 52 comma 4, del Regolamento Interno del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 18.33 riprende alle ore 19.01)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La seduta riprende.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si provveda alla verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri ed in congedo n. 8 Consiglieri.


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 593: "D.P.R. 14/1/1997 recante atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private - Disposizioni di attuazione" (seguito)


PRESIDENTE

Possiamo pertanto procedere con l'esame della deliberazione n. 593, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Pongo ora in votazione, per alzata di mano, l'emendamento n. 34).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 33 voti favorevoli.
35) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 57) capitolo "Strutture di Recupero e Rieducazione Funzionale di primo livello", Paragrafo B); sottocapitolo "Requisiti minimi organizzativi", terzo comma, dopo "tecnici della riabilitazione" aggiungere "di cui 1 coordinatore".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Riteniamo che l'emendamento possa considerato un miglioramento alla qualità del servizio e non un appesantimento.
Siamo nell'ambito del progetto riabilitativo attuato sui singoli utenti. Ripeto, ci pare un apporto di qualità al centro stesso e non un appesantimento soltanto amministrativo. Per cui abbiamo presentato l'emendamento chiedendo di aggiungere le parole "di cui uno coordinatore" in quanto potrebbe rientrare in un'ottica di razionalizzazione del servizio e trasparenza anche per i rapporti tra i centri e la struttura regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non lo possiamo prevedere in termini generali, perché la figura è contrattualmente prevista solo per il sistema sanitario nazionale. Quindi non possiamo accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

Comunico all'aula che l'emendamento n. 35) della Consigliera Suino è stato ritirato e conservato agli atti.
36) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Spagnuolo, Peano Bortolin, Pazé, Simonetti e Montabone: all'allegato 1, (pag. 58), capitolo "Strutture di Recupero e Rieducazione Funzionale di primo livello", paragrafo B), sottocapitolo "Requisiti minimi organizzativi", sesto comma, dopo "di primo livello" aggiungere "fino a 100 posti letto".


Argomento:

Richiesta inversione punti all'o.d.g. (rinvio)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

E' rituale che ad ogni seduta di Consiglio verso quest'ora, non avendo concluso nulla dal punto di vista esaustivo rispetto al provvedimento, si chieda - mi sembra esistano le condizioni - di discutere almeno un altro provvedimento.
Chiediamo che venga affrontato - ovviamente se l'aula è d'accordo - il punto 8) all'o.d.g. che reca: "Esame testo unificato del disegno di legge n. 594 e proposta di legge n. 596."


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 593: "D.P.R. 14/1/1997 recante atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private - Disposizioni di attuazione" (seguito)


PRESIDENTE

Chiederei se è possibile discutere ancora l'emendamento n. 36, per poi passare all'esame della richiesta del Consigliere Gallarini.
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Nella seconda riga del terzo capoverso c'è scritto: "Le strutture di ricovero e cura dotate di più unità operative di recupero e rieducazione funzionale di I livello che comportino il superamento della soglia numerica di posti letto". Con l'emendamento, poniamo la condizione della precisazione dei posti letto, la loro quantificazione, perché è l'unica discriminante che può dare chiarezza all'ambito nel quale ci muoviamo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Accogliamo l'emendamento, anche perché quanto afferma è previsto nella L.R. 5/87.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 33 voti favorevoli.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame testo unificato del disegno di legge n. 594 e proposta di legge n. 596: "Integrazione della legge regionale 15 aprile 1985, n. 31 (Disciplina delle strutture extralberghiere) e modifica della legge regionale 8 luglio 1999, n. 18 (Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica)" (seguito)


PRESIDENTE

Pongo all'attenzione dell'aula la richiesta fatta dal Consigliere Gallarini di terminare, con l'esame di quest'ultimo emendamento, la discussione della proposta di deliberazione n. 593, e di riprendere un provvedimento che avevamo già cominciato a trattare, di cui al punto 8) all'o.d.g.



(Commenti del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

In Commissione hanno espresso voto favorevole i Gruppi: I Democratici L'Ulivo, Forza Italia-Il Polo Popolare, Alleanza Nazionale, Forza Italia Democratici di Sinistra, Patto dei Democratici, Centro Cristiano Democratico, Rifondazione Comunista, Pensionati, Lega Nord, Federalisti Liberali, Movimento Popolari Per L'Europa-Rinnovamento italiano. I relatori sono i Consiglieri Cotto e Gatti. Ricorderete, immagino, che la relazione è già stata letta. Ricorderete anche che c'era stata la richiesta di una sospensione dell'esame del provvedimento.
Se l'aula - come vedo - acconsente, procediamo.
Quando è stata richiesta la sospensione eravamo arrivati all'esame dell'art. 1.
ART. 1 1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Art. 1, comma 4, è soppresso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Per prima cosa, vorrei ringraziare l'Assessore e i colleghi tutti, di minoranza e maggioranza, che hanno consentito di discutere questo disegno di legge alla presenza di tutto il Gruppo dei Comunisti Italiani. E' un'opportunità che accogliamo con favore, perché la legge sul Bed Breakfast vede il nostro accordo. In realtà (l'avevamo già fatto rilevare in Commissione), avremmo preferito, anche in questo caso, evitare di legiferare su leggi vigenti. E' un metodo che critichiamo da tempo, e che non ci sembra il più adatto per semplificare la vita dei piemontesi.
Avremmo preferito, anche in quest'occasione, giungere alla definizione di un testo unico, non alla modificazione di un testo vigente. Purtroppo, è una brutta abitudine che non ci decidiamo ad abbandonare.
Noi crediamo molto nelle potenzialità di questa modalità di offerta turistica, tanto che non ci sembra opportuno limitare formalmente, con delle cifre - quelle indicate nel comma 4 dell'art. 1 - il periodo complessivo, nell'anno, di apertura di queste attività.
In tal senso, ci risulta che il Ministero dia solo un suggerimento suggerendo appunto che tali attività non possono svolgersi durante tutto l'anno continuativamente. Però, non ci sembra utile definire un numero così come proposto dal comma 4 dell'art. 1.
Non ci sembra una necessità, quanto piuttosto una scelta politica, che non condividiamo. Per questo, con il nostro emendamento, abbiamo proposto la soppressione del comma, che indica in "270 giorni" il periodo in cui poter esercitare quest'offerta turistica. Ci sembra si penalizzi, in tal modo, l'offerta turistica stessa. Si poteva essere più sfumati, oppure ampliare il periodo indicato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Consigliere Chiezzi, ho ascoltato l'esposizione dell'emendamento proposto dal suo Gruppo. Le ricordo che, già in precedenza, avevamo avuto occasione di scambiarci dei pareri su quest'interpretazione.
Sostanzialmente, quella fatta non è una scelta di carattere politico (come lei afferma) quanto di carattere funzionale circa un'indicazione che il Ministero ha dato a tutte le Regioni italiane che hanno attivato l'attività del Bed Breakfast. Il problema nasce dal fatto che una simile attività, il Bed Breakfast, non può diventare un'attività d'impresa. Se così fosse, si diverrebbe soggetti a tutta una serie di procedure fiscali e burocratiche (il primo passaggio sarebbe l'apertura della partita IVA) che sappiamo, hanno sempre scoraggiato l'attività in questione. Implicazioni di tale natura comporterebbero l'osservanza di tutta una normativa (dai libri fiscali alle disposizioni governative) che penalizzerebbe, dal punto di vista della redditività, l'attività del Bed Breakfast, che non è certo fatta di grandi numeri.
Questa indicazione dei 160 giorni mi ha lasciato sorpreso, perch ritengo che un'attività svolta in questo termine di fatto coinvolga anche le imprese; nel campo del turismo, ad esempio, se un albergo non è situato in una città in cui c'è un flusso turistico continuo, questa indicazione come termine di apertura ed attività, è già molto, nell'arco dell'anno.
Pertanto, pur pensando che i Bed and Breakfast possano operare tutto l'anno, non possiamo modificare il termine indicato dal Ministero delle Finanze, perché altrimenti rischieremmo di far sì che chi opera nel Bed and Breakfast debba attivare tutte le procedure fiscali che ne conseguirebbero e il Bed and Breakfast non potrebbe avere la potenzialità - che invece ha di essere un elemento importante nell'ambito della ricettività - certo, di fascia diversa - nell'ambito della attività di ricettività extralberghiera.
Non possiamo, dunque, accettare l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento soppressivo, non accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
1.2) Emendamento aggiuntivo presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 1, al comma IV è aggiunto il seguente 4 bis: "al fine di garantire l'effettiva disponibilità dei posti letto ricavati dalle attività di Bed Breakfast a favore del mercato turistico, sono previsti incentivi alla concentrazione delle attività di Bed Breakfast nell'ambito del territorio di uno stesso Comune; nel territorio di un Parco Nazionale, Regionale, o Provinciale; nei pressi di beni di interesse turistico. A tale fine sono previsti incentivi per la formazione di consorzi o altre forme di raggruppamento dei gestori di Bed Breakfast esistenti in un territorio turistico omogeneo, che abbiano nei loro statuti tra le finalità quella di una promozione e vendita unitaria dei posti letto ricavati dalle attività di Bed Breakfast presso i Tour Operator".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo emendamento propone degli incentivi per favorire un'offerta accorpata dei posti letto ricavati dall'attività di Bed and Breakfast, in modo da costituire una massa di offerta capace di interessare i Tour Operator. Si propone, quindi, in vario modo, di favorire i consorzi o dare incentivi alla concentrazione delle attività e dell'offerta turistica. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Consigliere Chiezzi, l'emendamento non è recepibile nella legge in esame - e le spiegherò il perché - ma è recepito nella legge 75, la legge che incentiva la creazione dei consorzi per l'offerta turistica e quindi anche dei servizi.
Questa legge non ha capitoli di spesa per sostenere o finanziare iniziative, ma questo è parte integrante della legge 75, che comprende la creazione ed il sostegno di consorzi di impresa per l'attivazione di specifici servizi di offerta.
Pertanto, non possiamo inserire l'emendamento in questa legge, ma è già inserito nella legge 75 ed è in capo alle ATR, come servizio di coordinamento, ed alla promozione turistica, come servizio di promozione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, non ac-colto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Si proceda pertanto alla votazione dell'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 32 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 32 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI' 32 Consiglieri La legge è approvata.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,28)



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