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Dettaglio seduta n.448 del 02/02/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Cotto Farassino, Ghigo, Grasso e Viglietta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Innanzitutto, mi scuso per non essere stato presente ai lavori di ieri pomeriggio; la mia assenza era dovuta ad un mio limite di salute.
Per quanto riguarda il lavoro di oggi, ritengo debba proseguire con l'esame della proposta di deliberazione n. 593, il cosiddetto "accreditamento".
L'esame di tale provvedimento terminerà prima delle ore 17,00, su richiesta di un Consigliere, che intende seguire con particolare attenzione il dibattito e che deve assentarsi.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pazé; ne ha facoltà.



PAZE' Enrica

Desidererei conoscere il motivo per il quale, relativamente al provvedimento relativo all'indennità dei Consiglieri regionali, che tra l'altro è stato restituito adesso dal Governo, quando ho chiesto che si attendesse la mia presenza in aula, garantita dopo il 7 gennaio, tale mia richiesta, formulata per iscritto, non è stata presa in considerazione.
Grazie.



PRESIDENTE

La sua richiesta è stata da me portata due volte alla Conferenza dei Capigruppo e la Conferenza dei Capigruppo, perfettamente informata, ha deciso, anche in aula, di esaminare altri argomenti. Non è che io cestini le richieste dei colleghi, mi creda.
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Sarò velocissima per chiederle, essendomi confrontata con alcuni colleghi della minoranza, di procedere, quando verrà interrotta la discussione del provvedimento, con l'esame del provvedimento relativo al fondo per l'impiantistica sportiva, lasciato in sospeso ieri.
Approfitto per ricordare a lei, Presidente, ed ai colleghi Capigruppo che abbiamo anche in elenco il riparto del fondo socio-assistenziale.
Sarebbe importante avere, possibilmente nel prossimo Consiglio, visto che riprenderemo con tematiche sanitarie sull'accreditamento, la possibilità di affrontare anche il riparto, altrimenti si rischia di invalidare un lavoro che tutta l'aula ha svolto in occasione dei famosi 18 miliardi recuperati sul bilancio.
Lo sollecitiamo come minoranze e la prego di tenerne conto. Grazie.



SIMONETTI Laura

Presidente, può procedere alla verifica del numero legale?


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri (sono in congedo n. 7 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 15,24 riprende alle ore 15,55)


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 593: "D.P.R. 14/1/1997 recante atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni ed alle Province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali tecnologici ed organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private - Disposizioni di attuazione"


PRESIDENTE

Ricominciamo i nostri lavori proseguendo l'esame della proposta di deliberazione n. 593 di cui al punto 6) all'o.d.g.
Credo sia opportuno un intervento dell'Assessore D'Ambrosio per inquadrare il provvedimento, l'iter che ha avuto e la possibilità che vengano presentati e accolti degli emendamenti.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Mi sembra doveroso, prima di iniziare un'eventuale discussione degli emendamenti, dare dei chiarimenti e delle risposte ai quesiti posti da alcuni Consiglieri nella penultima seduta di Consiglio in seguito alla mia relazione. Ritengo quindi opportuno rispondere, almeno sinteticamente, alle questioni postemi dopo la relazione da me svolta nella scorsa seduta di Consiglio.
Prima questione: il ricorso al TAR Lazio da parte dell'ANISAP Associazione Nazionale Istituzioni Sanitarie Ambulatorie Private. Come molti dei Consiglieri sanno, il TAR Lazio, Sezione 1 Bis, con sentenza dell'8/10/98 aveva pronunziato l'accoglimento del ricorso presentato da questa Associazione per l'annullamento parziale del D.P.R. 14/4/97.
L'annullamento concerne però le parti relative all'introduzione e relativi criteri di requisiti ulteriori per l'accreditamento delle strutture in possesso dei requisiti minimi per l'autorizzazione, in quanto adottate in tale provvedimento cui tale compito non era stato assegnato. Esaminato l'intero quadro normativo, invece, il giudice amministrativo ha fatto salva la legittimità in astratto della previsione dei requisiti ulteriori per l'accreditamento, e ravvisato l'assenza di contrasto con le disposizioni della legge delega e del decreto delegato e, a ben vedere, con la L.
724/94. Non sono state accolte neanche le altre censure. La sentenza riguarda pertanto un annullamento parziale. Ma ciò che ritengo doveroso sottolineare è che il tutto trova conferma nel D. Lgs. 229, Riordino ter agli artt. 8 ter e 8 quater, dove si evidenzia la necessità di perfezionare accordi o contratti con le strutture accreditate, requisiti ulteriori per l'accreditamento rispetto a quelli cosiddetti "minimi di funzionamento" accettazione della verifica di qualità, classificazione delle strutture accreditate in base alla complessità e dotazione tecnologica eventualmente anche ai fini di un'articolazione tariffaria, ruolo centrale dei sistemi di controllo e forte ancoraggio del sistema di accreditamento alle necessità della programmazione sanitaria.
Mi era stato chiesto anche lo stato dell'arte dell'accreditamento a livello nazionale. Per quanto riguarda l'accreditamento, quattordici Regioni e Province autonome hanno emanato una normativa specifica; tra esse Emilia Romagna, Liguria e Toscana attraverso legge regionale, le rimanenti con delibera di Giunta. Per Marche e Veneto è in corso l'esame da parte dei Consigli regionali dei relativi disegni di legge. Un caso particolare è rappresentato dalla Regione Lazio per la quale risultano esclusivamente disposizioni transitorie per l'accreditamento provvisorio di alcune tipologie di strutture. Normative concernenti la definizione dei requisiti ulteriori, seppure per ambiti non omogenei e con articolazioni diverse sono state emanate da parte di dieci Regioni (Calabria, Lombardia Piemonte, Molise, Puglia, Sardegna, Basilicata, Campania, Friuli, Valle D'Aosta). Emilia Romagna e Marche, infine, hanno elaborato i relativi documenti che sono ancora in corso di approvazione.
Mi era anche stato chiesto come mai il documento definitivo non fosse ripassato al CORESA. Ciò non è previsto dal Regolamento, in quanto il documento definitivo non è stato riformulato dalla Giunta ma è scaturito delle risultanze delle consultazioni e degli emendamenti discussi in IV Commissione.
Altro quesito era quello relativo alle risorse finanziarie necessarie perché queste strutture possano essere accreditate. Per quanto riguarda le strutture pubbliche, sono previste in capo all'art. 20 della L. 67/88 circa 600 miliardi in più con cui le Aziende Sanitarie contribuiscono a definire le ristrutturazioni e la messa a norma delle strutture. Per le strutture private, ovviamente, si parla di autofinanziamento.
Mi sembra che questi fossero i quesiti più importanti. Lascio a lei Presidente, la decisione sulla necessità di un'ulteriore discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin, ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Assessore, mi sembra che nel Consiglio precedente lei, il Presidente e la Giunta tutta aveste assunto l'impegno a trattare in aula l'interpellanza da me presentata, assieme al collega Saitta, riguardante la Conferenza dei Servizi della ASL di Vercelli. E' un argomento legato ai problemi della Sanità: avete assunto l'impegno, le chiedo per quale motivo non se ne tiene conto.



PRESIDENTE

All'interrogazione verrà data risposta non appena la Giunta avrà tutti gli elementi per poter rispondere. L'argomento non viene accantonato.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Il Presidente Ghigo ero pronto per dare la risposta, ma l'interpellante non era presente. Probabilmente il Presidente provvederà a dare la risposta nella prossima seduta consiliare.



PRESIDENTE

La prossima settimana verrà data risposta.
La prego Consigliera Bortolin, non aggiungiamo argomenti nuovi! La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Presidente, non aggiungo argomenti nuovi, ma lei mi dice che la Giunta non è ancora pronta, l'Assessore alla sanità dice che ieri il Presidente Ghigo semplicemente non ha risposto, perché non ero presente in aula: questo non significa aggiungere argomenti nuovi, mi pare ci sia qualche contraddizione.



PRESIDENTE

Non c'è alcuna contraddizione. Ieri non ero presente per motivi di salute, la prego andiamo avanti sulla proposta di deliberazione.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Prima ancora di discutere della questione generale vorrei una piccola integrazione da parte dell'Assessore. Mentre la situazione a livello nazionale, dopo il ricorso che è stato fatto al TAR del Lazio, è abbastanza chiaro. Ringrazio comunque l'Assessore della comunicazione che ci ha fornito. Risultano, comunque, due punti non chiari e c'è il rischio di discutere in aula del nulla.
La prima questione riguarda il documento cosi com'era stato riformulato dalla Giunta. Ho riletto il processo verbale della IV Commissione, in cui il dottor Ferro ha presentato la nuova versione della deliberazione; il verbale è del 7 luglio del 1999. Immediatamente dopo che il dottor Ferro ha distribuito l'ipotesi di sostituzione dell'intero dispositivo della proposta di deliberazione, la Consigliera Simonetti era intervenuta obiettando che, dovendo lavorare su un testo diverso, perderebbero senso le osservazioni che gli enti consultati hanno precedentemente presentato e che, ovviamente, erano riferibili al testo originario del provvedimento.
Questa osservazione mantiene tutta la sua validità, perché le differenze, che sono state apportate tra il primo e il secondo documento non sono formali, ma sostanziali. Si dice che sono differenze che scaturiscono dalle consultazioni. Le consultazioni, ricordo perfettamente avevamo sollevato, rispetto a determinati argomenti, osservazioni, in alcuni casi, di carattere opposto.
Mi domando come abbia fatto la Giunta a scegliere in base alle osservazioni sollevate dagli enti consultati.
Teniamo presente che questa modificazione è avvenuta poi in carenza di un dibattito reale rispetto a quelle che erano state le modificazioni e gli emendamenti apportati. Infatti, la maggioranza ha approfittato di una giornata particolare che è avvenuta ai primi di settembre, in cui la minoranza aveva richiesto, a torto o a ragione, una comunicazione da parte dell'Assessore in merito al disavanzo, e di fronte ad un rifiuto da parte dell'Assessore aveva abbandonato i lavori della Commissione, cosa che in genere, anche per una questione di correttezza di rapporti formali, avrebbe dovuto produrre l'interruzione dei lavori. Il fatto che si sia approfittato in quella circostanza per fare passare un provvedimento, così "polveroso" con sostituzioni di così grosso rilievo, crea quello che il nostro Capogruppo ama chiamare un vulnus che non potrà non riverberarsi sui lavori di questo Consiglio.
Quindi si correrà il rischio che gran parte del dibattito, che avremmo dovuto svolgere in Commissione, che doveva essere un dibattito "misto" oltre che politico anche tecnico, avvenga nella sede dell'aula consiliare.
La seconda questione riguarda i finanziamenti. L'Assessore ha letto una nota che più o meno corrisponde a quello che era scritto nel documento presentato a suo tempo dall'Assessorato, circa un anno e mezzo fa: i fondi per l'accreditamento delle strutture pubbliche dovrebbero derivare dall'ex art. 20 e da circa seicento miliardi delle aziende sanitarie.
Ahimè da quel momento ad adesso diverse cose sono cambiate. Noi non siamo in una situazione neutra per quello che riguarda le disponibilità delle aziende sanitarie e in generale della sanità nel suo complesso. Siamo in presenza di un grave disavanzo che, inevitabilmente, si rifletterà sulle scelte che verranno assunte, anche per accreditare la strutture pubbliche.
L'Assessore ricorderà che la preoccupazione, di fronte ad una delibera di questo genere, è che, paradossalmente, le strutture pubbliche non possono arrivare ad avere le commissioni per l'accreditamento, proprio per carenze di fondi e di risorse.
Vorremmo avere delle informazioni maggiori, perché la risposta, così come ci è stata letta, è esattamente uguale a quanto scritto nel documento presentato circa due anni fa.
Ripeto, la situazione, dal punto di vista delle risorse in sanità - e questo è ormai sotto gli occhi di tutti, non lo può negare nessuno - è nettamente cambiata. La questione del disavanzo modifica la possibilità di intervenire per l'accreditamento delle strutture pubbliche, oppure no? E perché no?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Devo ribadire che il testo sul quale discuteremo non è un nuovo testo ma un testo che è scaturito dalle consultazioni e dagli emendamenti discussi in IV Commissione.
Per quanto riguarda le risorse, penso non sia il caso di aprire nuovamente ...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

RIGGIO Angelino (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non è mai stato discusso un solo emendamento!



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Lasciamo svolgere l'intervento all'Assessore.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Anch'io ho presentato alcuni emendamenti, mi pare, però, che la situazione non sia quella presentata.
Per quanto attiene, invece, la situazione finanziaria ribadisco che, a prescindere dalla campagna elettore, bisogna dirci, una volta per tutte che non è che le Giunte precedenti all'attuale spendevano in sanità facevano investimenti e che questa Giunta ha dissipato le risorse o ha creato buchi: il nostro disavanzo verrà determinato di qui a sette giorni a seguito della verifica che è stata effettuata dalla Commissione interna e dalla società di consulenza, per cui avremo un quadro preciso, ma il dato attuale, concreto, è quello che ci dà il Ministero: cioè che ad oggi la Regione Piemonte ha un passivo (1995/99) di circa 2.600 miliardi, il che senza menar vanto, ci pone come ultima Regione del centro-nord per quanto riguarda lo sforamento.
Non entro adesso nel dibattito della sottostima e di quant'altro, ma è bene dircelo una volta per tutte, lo dico all'opposizione e alla maggioranza! L'Assessore alla sanità non ha dilapidato i fondi! Gli investimenti, soprattutto sul territorio, sono stati fatti e saranno evidenziati nelle sedi opportune, per cui non penso sia il caso, oggi almeno, di ritornare sulla questione.
Per quanto riguarda invece la programmazione finanziaria per il triennio 2000-2003, proprio ieri abbiamo approvato una delibera nella quale diciamo come arrivare al pareggio nel 2003, sempre se verranno rispettati gli accordi derivanti dalla sottoscrizione di quello che è stato definito "accordo di buon governo".
Debbo dire ai colleghi che sanno benissimo che in realtà nel periodo 2000-2003 il Fondo Sanitario Nazionale elargirà al Piemonte circa 1.000 miliardi in più rispetto a quella che è stata la quota del 1999.
Per quanto riguarda quindi i fondi messi a disposizione delle aziende nessuna delle aziende ad oggi mi ha detto che non vuole o non può mettere a disposizione quei fondi che erano stati assicurati e che sono stati evidenziati di recente con l'accordo di programma tra il Presidente Ghigo e il Presidente del Consiglio dei Ministri, on. D'Alema.
Direi che con questi 1.700 miliardi circa (l'art. 20 ci dà 1.160 miliardi, circa 600 li danno le aziende e circa 70 miliardi, cioè il 5%, li dà la Regione), noi possiamo fare molte cose, non tutte ovviamente. Non tutte le strutture possono essere messe a norma. Voi sapete benissimo che molte sono datate a più di 70 anni e quindi ci sono grandi difficoltà, per l'impegno in tal senso è avviato e poi vedremo le cose come possono essere definite. Tra l'altro, voi sapete benissimo che l'accreditamento dà tempo cinque anni per la definizione dei requisiti, soprattutto ulteriori rispetto a quella che è l'autorizzazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Ci aspettavamo anche noi una relazione un po' più approfondita da parte dell'Assessore per il fatto che questa proposta di deliberazione pu rappresentare un'occasione per non sbandierare solo, utilizzando termini impropri e non sostenuti, la fantomatica "libera scelta", ma per concretizzare anche degli interventi e una politica che è tesa a regolamentare un settore che oggi non è regolamentato.
Viceversa constatiamo con dispiacere che anche oggi l'Assessore e la Giunta in generale, perché poi l'interlocuzione dovrebbe essere in particolare rivolta al Presidente della Giunta che non vedo in aula... è in congedo, Presidente?



PRESIDENTE

Sì.



SIMONETTI Laura

Quindi non abbiamo l'interlocutore principale, però abbiamo il Vicepresidente e l'Assessore competente.
Si tratta di una materia importante. Quando la volta scorsa avevamo iniziato, qualcuno dice "incardinato", l'esame di questa proposta di deliberazione, avevamo evidenziato la necessità di potervi entrare nel merito dal momento che questa proposta di deliberazione era stata licenziata dalla Commissione senza la presenza dell'opposizione, per cui l'opposizione stessa non aveva potuto entrare nel merito (lo avrebbe fatto volentieri) nella sede competente che è la IV Commissione. Avevamo quindi chiesto una relazione sul monitoraggio e sulla reale situazione nell'ambito del territorio piemontese rispetto alle strutture private provvisoriamente accreditate. Questo perché, Assessore, la scorsa volta (non solo io nel mio intervento, ma anche altri colleghi hanno citato questa questione) era stata rilevata la necessità di discutere di una proposta di deliberazione che andasse a regolamentare in modo specifico tutte le strutture private che svolgono sul territorio un'attività sanitaria o socio-assistenziale.
Viceversa, dall'ultima discussione a cui abbiamo potuto partecipare come opposizione nella sede competente della IV Commissione era emerso che questa proposta di deliberazione tentava di andare a regolamentare, con lo strumento dell'individuazione dei requisiti strutturali e funzionali, le strutture private, individuando però due strade: i requisiti minimi per l'autorizzazione e i requisiti ulteriori per l'accreditamento.
In Commissione avevamo valutato queste due strade ed una delle perplessità della Commissione, sicuramente del nostro Gruppo, riguardava il fatto che c'è una forbice molto ampia che permette alla Giunta in modo assolutamente discrezionale di prorogare delle necessità precise ed urgenti di regolamentazione di attività sanitaria.
Mi spiego: la struttura sanitaria, la clinica, l'ambulatorio privato che raggiunge il requisito minimo, ma non riesce a raggiungere, per condizioni strutturali permanenti o per altri motivi, i requisiti ulteriori previsti da questa proposta di deliberazione, da questo testo costruito dalla Giunta regionale che sarà poi approvato dal Consiglio regionale potrà accedere a diversi livelli di accreditamento, stabiliti non in questo testo, ma poi discrezionalmente dalla Giunta regionale! Perché allora il Consiglio non deve essere messo nelle condizioni di avere una situazione chiara del panorama piemontese rispetto alla presenza (quante sono, quali sono i requisiti e quali sono le difficoltà) delle strutture presenti sul territorio piemontese private che operano oggi in un regime di provvisorio accreditamento? Questo serve al Consiglio per essere nelle condizioni di entrare nel merito e a nostro parere di non permettere (tra le varie critiche c'è questa ed è la più importante) che questa proposta di deliberazione serva esattamente a nulla! Cioè questa proposta di deliberazione ha il compito il dovere legislativo di garantire non solo a parole... Altro che campagna elettorale, Assessore! Non stuzzichi l'opposizione su questi temi, perch altrimenti diciamo che per come è stata costruita questa è una proposta di deliberazione che, tra virgolette e a parole, incita la regolamentazione dell'attività privata, ma nei fatti l'attività privata da domani, con questo testo, può operare nelle migliori condizioni possibili! Dato il rinvio, richiesto peraltro dalla Giunta, di questa proposta di deliberazione, ci aspettavamo in questa sede una relazione approfondita e di merito rispetto: 1) al monitoraggio 2) all'evoluzione che avviene a livello nazionale 3) alle modalità con cui la Giunta intende muoversi con una proposta di deliberazione che passa anche tramite il Consiglio regionale, perché se noi creiamo ulteriormente, come spesso è avvenuto in questa legislatura, dei testi monchi di un aspetto di regolamentazione, non si capisce qual è il coinvolgimento dell'assemblea legislativa regionale su questo tema! Non si capisce, Assessore! Allora dobbiamo essere messi nelle condizioni di riuscire a entrare nel merito e dare una valutazione che abbia come finalità ultima esattamente quella di andare a regolamentare! Di creare delle condizioni sul territorio in cui la merce non sia la salute! Quando parliamo di merce parleremo di bulloni! Allora, il principio secondo cui la salute viene monetizzata, non è un principio astratto, di retorica, a cui solo la sinistra deve fare riferimento e quant'altro, ma è una necessità di ripristinare anche dei limiti, delle necessità legislative che garantiscano la tutela della salute, Assessore, che è un compito attribuito alla Regione dalla Costituzione italiana.
Ad ogni modo, senza farla lunga su questo, ci pare necessario avere degli elementi di approfondimento.
Inoltre, Assessore - mi permetta - non può introdurre, in qualsiasi tema, la necessità di ricondurre la responsabilità di questo disavanzo di bilancio ad una necessità di intervento da parte del Governo. Il Governo ripianerà, in parte, questo deficit, perché in parte è stata riconosciuta una sottostima del Fondo sanitario.
Tuttavia ci sono delle responsabilità che anche il Governo ha imputato alla Regione Piemonte, in termini di programmazione che è carente - noi diciamo inesistente - di una razionalizzazione ed una programmazione nella spesa sanitaria che non è avvenuta, provocando uno sforamento di bilancio ed un eccesso di veicolizzazione delle risorse sulla spesa ospedaliera.
Di questo si tratta, e non di altro. Non c'è stato un riequilibrio della spesa rispetto ad un'attività necessaria sul territorio! Le valutazioni vanno dunque fatte sulla base dell'esperienza che si è avuta.
Lei ha governato la sanità piemontese per cinque anni: non pu continuare, dopo cinque anni - può farlo il primo anno, i primi mesi - ad attribuire la responsabilità di quanto fatto o non fatto alle gestioni delle amministrazioni precedenti.
Questo è davvero, non solo inaccettabile, ma comincia anche a diventare insopportabile da parte dei Consiglieri che sono stati messi nelle condizioni di operare, di lavorare in un'azione di controllo e di vigilanza su quanto è stato fatti in questi cinque anni di legislatura.
Mi limito a porre queste questioni nell'ambito del dibattito generale questioni che, più che un entrare nel merito del disegno di legge rappresentano per il nostro Gruppo una pregiudizionale: la necessità di acquisire delle informazioni che nella sede competente della IV Commissione non ci è stato possibile acquisire. I motivi sono ovvi: la legge è passata con la sola maggioranza, senza la presenza delle opposizioni.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Anche questo non è vero.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non fate dialogo.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

In premessa, e fuori da questo tema, mi è stato chiesto, a nome di tutte le minoranze, di rinnovarle l'invito a procedere, nel giro di pochi minuti, con l'avvio della discussione dei provvedimenti relativi al Fondo per l'impiantistica sportiva, il Bed and breakfast, e rinnovo il promemoria per il riparto del Fondo socio-assistenziale per la prossima settimana.
Chiusa la parentesi, sforzandoci di entrare il più possibile nel merito, faccio due premesse che, di sicuro, sono doverose.
La prima. E' fuori discussione che questo provvedimento riguardi un'esigenza che c'è nel nostro territorio; è un provvedimento atteso soprattutto per la parte relativa al regime autorizzativo che, di fatto, è abbastanza subito esigibile. Dopodiché, è chiaro che comporta quelle modifiche (tariffari, ecc., ecc.) che ci portano al ragionamento sull'accreditamento.
Stiamo parlando di un provvedimento necessario; stiamo parlando di un provvedimento che ha visto un grosso lavoro da parte dell'Assessorato, che ha fatto, rifatto e messo mano più volte e ripetutamente al provvedimento e anche da parte della Commissione.
I nodi sono sostanzialmente legati a due grossi problemi. Uno è quello più politicamente importante per noi, e cioè che tutto questo documento necessario, anche utile in alcune parti, soprattutto se andremo ad apportarvi delle ulteriori modifiche - rimane però svuotato della sua essenza. Di fatto, il nodo vero è che l'accreditamento è rinviato ad un provvedimento che qui non c'è. Ed è un provvedimento che si demanda totalmente, interamente alla Giunta regionale.
Questo è il vero vulnus (per usare un termine che è stato usato), il vero nodo politico, che non può non preoccupare, non solo le minoranze attuali, ma anche le minoranze future, che magari sono le stesse o magari cambiano.
Il provvedimento vero, che si chiama accreditamento, qua dentro non c'è, perché la Giunta lo demanda ad un provvedimento successivo di Giunta regionale, e qui non vi sono modalità, indicazioni, criteri politici binari, che facciano capire come, quando, in quale sede, con quali linee guida si andrà ad aggiudicare questo accreditamento, che potrebbero anche essere operazioni - chiunque le faccia - di bassa manovalanza, perché qui non c'è scritto assolutamente nulla. Questo è un primo nodo.
Secondo nodo. Il documento sul quale noi abbiamo lavorato in Commissione è nato già con la difficoltà di un ricorso. La sentenza del TAR, rispetto alla quale l'Assessore dava prima una serie di risposte esiste da un po' di tempo.
Inoltre, non dobbiamo sottovalutare un fatto, Assessore: il documento che abbiamo tra le mani non è quello visto nella consultazione. Certo, sono state fatte delle scelte, ma quelle scelte in base a quali motivazioni sono state fatte? La sensazione - lo dico male - è che il testo che abbiamo tra le mani oggi sia stato piuttosto "cannibalato" nelle varie elaborazioni; tra l'altro, è un testo che non ha visto il giudizio, ad esempio, del CORESA.
Noi abbiamo il giudizio del CORESA relativo alla prima versione del 12 marzo 1998: non ce l'abbiamo su questa versione; dopodiché, è vero quanto lei ci diceva sulla sentenza del TAR.
Tuttavia, un documento che va comunque avanti in presenza di una sentenza... Francamente, ci sono venuti dei dubbi e delle preoccupazioni.
E' stato fatto apposta, perché, in attesa di una sorta di sanatoria generale a livello nazionale, si possono fare gli aggiustamenti del caso? Viene fatto esclusivamente per mostrare il classico fiore all'occhiello tenendo però conto che grava su questo provvedimento una serie di fatti rilevanti che abbiamo evidenziato? E' pur vero che la sentenza del TAR consente di procedere comunque, in attesa di un provvedimento a livello nazionale, però pone anche delle questioni che non sono state riprese nel provvedimento, e non per niente sono stati presentati degli emendamenti ad hoc.
Allora, diciamo che necessitiamo di un ulteriore impegno formale dell'Assessore, perché continuiamo ad avere la sensazione di poter ipotizzare una sorta di illegittimità sul documento in esame.
Detto questo, espongo un terzo problema. Mesi fa sostenemmo in Commissione - e lo ribadiamo anche oggi - che questo atto, che manca della sua parte più importante (che viene demandata ad un'ipotetica futura Giunta regionale), in assenza di linee guida non trova coerenza né con la programmazione né con la parte finanziaria.
L'Assessore ci ha detto che la prossima settimana renderà noti i dati sul disavanzo - è lei, Assessore, che ha parlato di disavanzo, non noi mentre noi avevamo chiesto un aggiornamento, anche perché in IV Commissione abbiamo dovuto sospendere la discussione sul bilancio, proprio perch mancava una serie di dati.
E', dunque, opportuno rinviare alla prossima settimana il proseguo della discussione sull'accreditamento, anche perché le chiediamo formalmente di portare i dati sul disavanzo, sui quali poter ragionare.
Lei, Assessore, parla di 1700 miliardi; noi sostenemmo, già un anno fa che questo provvedimento non era legato alla programmazione ed alla spesa almeno, noi non lo vediamo così; occorre sapere, allora, come verranno compiute le scelte.
Con il suo intervento precedente, l'Assessore ha dichiarato che i fondi non sono sufficienti per far fronte a tutta l'operazione "regime autorizzativo-regime di accreditamento". Come verranno compiute, allora queste scelte? Avete previsto un monitoraggio? Avete previsto un'analisi supplementare, in base alla quale porterete - magari sotto forma di emendamento - al pezzo finale dell'accreditamento le due note che daranno le linee guida? In base a quali criteri si deciderà quale realtà pubblica quale ospedale, quale ambulatorio dovrà essere salvato, e a cui verranno destinati i soldi per l'accreditamento, e quale, invece, verrà sospeso? Certo, è risaputo che i soldi non sono sufficienti, ma, tralasciando le polemiche sul disavanzo (che però è la novità di queste settimane), è cambiata una situazione.
Cosa significa, in termini applicativi di questo strumento? Tra l'altro, l'operazione è stata spinta molto avanti anche dalla maggioranza.
Io ho pensato, anche con imbarazzo: "Ma come, l'Assessore alla sanità e all'assistenza non chiede con forza il riparto del fondo socio assistenziale?".
Per la prima volta nella storia riusciamo ad ottenere, insieme coralmente, un aumento di 18 miliardi e l'Assessore non fa pressione affinché il progetto (che non è bello, ma almeno è pronto) vada avanti, e porta avanti un provvedimento che serve al regime autorizzativo (lo sappiamo benissimo: c'è stato un lavoro dell'Assessorato e dei tecnici, va bene, ma manca di una serie di pezzi importanti)? In più c'è l'aggravante del deficit, che tutti portiamo sulle spalle; ognuno di noi, da qualche settimana a questa parte, vale un milione in più, in termini di deficit! Purtroppo, Assessore, i temi che abbiamo affrontato non sono così semplici; sono questioni vere e lei lo sa benissimo. Noi ci stiamo assumendo la responsabilità - ed è doverosa - di contribuire all'emanazione di un provvedimento per questa Regione, per la partita autorizzativa e di accreditamento, che, però, fatto in questo modo, nonostante il serio lavoro effettuato, è privo di una serie di garanzie. Queste garanzie le dobbiamo dare; proprio perché siamo in chiusura di legislatura, abbiamo maggiore dovere e senso civico - chiamiamolo come vogliamo - di dare queste garanzie, che si chiamano "programmazione", "monitoraggio" (altrimenti, in base a cosa salverò un ospedale anziché un altro?), si chiamano Piano finanziario.
Le chiediamo, pertanto, di tornare su questi argomenti nella prossima seduta di Consiglio, nella quale riprenderemo la materia, perché diventa veramente difficile, con la sola risorsa agli emendamenti, riuscire a svolgere un servizio utile per il Piemonte.



PRESIDENTE

Chiudiamo, con l'intervento del Consigliere Gallarini, la discussione generale. Se l'aula lo consente, ma ritengo di sì, rinviamo l'esame di questo provvedimento a martedì prossimo e passiamo agli altri provvedimenti che sono stati proposti.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Grazie, Presidente. Voglio svolgere due brevissime considerazioni dopodiché, come abbiamo concordato, rinvieremo il dibattito alla prossima seduta, per discutere - se ci sono le condizioni - altri provvedimenti.
Mi sembra che anche l'Assessore sia d'accordo su questa impostazione.
Alcune considerazioni vanno però fatte.
Riteniamo che martedì prossimo ci saranno le condizioni per affrontare l'articolato e gli emendamenti relativi all'accreditamento, quelli presentati dalla Giunta e da alcuni Gruppi consiliari.
Concordiamo con quanto ha detto l'Assessore, cioè che fra otto giorni ci sarà la disponibilità di un avallo definitivo e di una certificazione da parte della società sulla questione dell'andamento sanitario negli ultimi anni; chiediamo, però, che, una volta incardinato il provvedimento, nelle prossime sedute non si lavori per scardinarlo una seconda volta, perch questo è un rischio reale.
Collega Riggio, quanto hai detto corrisponde alla realtà: è vero che in quella IV Commissione di molti mesi fa si arrivò ad una votazione da parte della sola maggioranza, perché il provvedimento arrivasse in aula. E' vero però mi sento di dire che quella votazione non avvenne due giorni dopo l'arrivo in Commissione della delibera di accreditamento, ma avvenne un anno e mezzo dopo.
Se andiamo fuori dall'aula a dire queste cose - siamo tutti in campagna elettorale, è ovvio che ognuno corre con il proprio obiettivo...



RIGGIO Angelino

Ti risponderò in privato, così non ha valenza elettorale. Non rispondo pubblicamente.



GALLARINI Pierluigi

Ti ringrazio per la sensibilità di non rispondere pubblicamente e sono disponibile a parlarne in privato.
Volevo dire che, durante quei numerosi mesi nei quali il provvedimento giaceva in Commissione, per varie ragioni non si arrivò ad esaminare gli emendamenti. Certo, non furono mai presentati, non si può esaminare qualcosa che non esiste! Nel momento in cui vengono formalizzati, si possono esaminare.
In ogni caso, da quella volta ad oggi, sono passati molti mesi e quindi ciascuno di noi ha potuto leggere, rileggere e riflettere su quegli emendamenti.
Abbiamo la netta sensazione che, finora, si sia tentato il più possibile - forse è politicamente legittimo - di non affrontare il provvedimento. Non penso si possa sottacere su una considerazione del genere. Per questo dicevo: "Ben venga quanto ha detto l'Assessore".
Pregherei tutti, e per quanto ci riguarda siamo impegnati a farlo, ad iniziare con l'esame dell'articolato. Il tempo che gli dedicheremo sarà quello necessario, ma dobbiamo "assolutissimamente" arrivare alla fine dell'esame del provvedimento, perché altrimenti, fuori dall'aula, i cittadini potrebbero convincersi che noi, qua in aula, trascorriamo il tempo raccontandoci le barzellette, non lavorando sui provvedimenti.
Se il dibattito generale è ultimato, prima di passare all'articolato possiamo passare ad altri argomenti, che possiamo affrontare in modo utile da qui al termine della seduta, senza però introdurre, negli ultimi otto giorni, ulteriori appesantimenti o paracadutamenti in pista di nuovi eventi: se succedesse, la sensazione di cui parlavo prima si tramuterebbe in un fatto concreto, di cui ci faremmo portavoci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, illustri colleghi, arriviamo a discutere in aula questa deliberazione dopo quasi due anni dalla sua presentazione. Sono stati due anni in cui il nostro Gruppo, in sede di Commissione, ha cercato (prima con la collega Casari e poi con il sottoscritto) di dare un proprio contributo alla costruzione di una deliberazione la cui delicatezza è facilmente comprensibile da tutti. Stiamo decidendo della salute dei cittadini piemontesi, di un'impostazione che deve, ovviamente, guardare sia al settore pubblico che a quello privato, con particolare riferimento al livello qualitativo offerto.
Non voglio ripercorrere in questa sede, né tanto meno entrare nel merito, ragionamenti già fatti in Commissione, anche perché li riaffronteremo nella discussione dei singoli emendamenti.
Vorrei però fare una sottolineatura, mentre si svolge il dibattito generale. Dopo la prima presentazione della deliberazione alla IV Commissione, dopo la revisione di questa sua prima forma, non vorrei che per la terza volta, degli emendamenti stravolgessero il lavoro fatto in Commissione, frutto di posizioni legittimamente diverse dell'opposizione e della maggioranza. Un lavoro che, in Commissione, è durato settimane, e che si è concluso con il licenziamento, quattro mesi fa, di questo testo. A distanza di quattro mesi, finalmente, tale testo giunge in aula.
Se così fosse, mi verrebbe veramente voglia di chiedere a cosa servono le Commissioni consiliari e il lavoro che al loro interno si svolge. Non credo che il mio timore si concretizzi, e spero che si rispetti il lavoro certo utile - svolto in IV Commissione.
Mi riservo, comunque, di intervenire sugli emendamenti presentati in aula dall'opposizione e, ovviamente, anche su quelli presentati dall'Assessorato.



PRESIDENTE

Secondo l'indicazione pervenuta dalla collega Suino, che mi sembra abbia avuto il consenso unanime dell'aula, l'esame del provvedimento viene rinviato a martedì.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame del testo unificato disegno di legge n. 594 e proposta di legge n. 596: "Integrazione della legge regionale 15/4/85, n. 31 (Disciplina delle strutture extralberghiere) e modifica legge regionale 8/7/99, n. 18 (Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica)"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 48) all'o.d.g. che prevede l'esame del testo unificato n. 594 e della proposta di legge n. 596.
I relatori sono i Consiglieri Cotto e Gatti.
La parola al Consigliere Gatti.



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, facciamo la verifica del numero legale?



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, le ricordo che non siamo in votazione. Il punto in oggetto è un provvedimento condiviso da tutta l'aula, ma il cui esame è stato richiesto dalla sua minoranza.



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, l'aula è deserta!



PRESIDENTE

Ha ragione, richiamo tutti i colleghi in aula.
La parola al Consigliere Gatti per la relazione.



GATTI Agostino, relatore

Piuttosto che leggere l'intera relazione, che comunque è nota alla maggioranza dei presenti, farò solo alcune brevi considerazioni.
Prima di tutto, come enunciato dal Presidente, si tratta di un testo unificato di due proposte, una della Giunta e una della minoranza.
In particolare, il testo cerca di sopperire ad una lacuna dell'accoglienza turistica, non prevista dalle norme legislative precedenti. Esiste una grande aspettativa, in tal senso, nel territorio.
I motivi per cui tale tipo di accoglienza turistica (mi riferisco agli affittacamere, agli alberghi, agli agriturismo) non decollava, sono ravvisabili soprattutto in una serie di lacci e lacciuoli amministrativi e burocratici, che facevano da freno per lo sviluppo di questo tipo di attività, impedendo di realizzare una ricettività sufficiente e significativa.
In particolare, per esempio, richiamo il fatto che non c'è nessun obbligo d'iscrizione speciale al Registro degli Esercenti il Commercio previsto dall'art. 5 della legge n. 217. Inoltre - nel frattempo si sono semplificate le procedure amministrative e finanziarie - è stata avanzata una richiesta al Ministero delle finanze che ricalca le soluzioni già adottate nelle Regioni Lazio, Emilia Romagna e Veneto. Infatti, queste Regioni hanno già soddisfatto l'aspettativa con delle leggi ad hoc.
Quest'ultimo progetto di legge inserisce una modifica ad un articolo di una legge già esistente per quanto riguarda il settore turistico.
Ritengo, pertanto, che dopo il lavoro svolto in modo approfondito sia con l'Assessorato, ma soprattutto nella III Commissione, il disegno di legge in oggetto abbia la possibilità di avere una rapida approvazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Sul testo di legge in esame il nostro Gruppo aveva espresso delle perplessità nella Commissione competente. Aveva discusso con uno dei presentatori della legge n. 594, il cui relatore è il Consigliere Gatti.
Chiedo alla cortesia dei colleghi se sia possibile affrontare il disegno di legge sul quale abbiamo tentato di dare un contributo costruttivo rispetto ad alcuni elementi nell'ambito ...



PRESIDENTE

Per favore, colleghi, non potete sostare nei corridoi e disturbare la normale attività dell'aula! Vi chiedo, cortesemente, di rimanere seduti ai vostri banchi. A chiacchierare si va fuori dall'aula! Prego Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Visto che è stato concesso in rinvio del testo sull'accreditamento chiederei ai colleghi, che hanno presentato il disegno di legge - noi abbiamo sottoscritto il testo la scorsa settimana - se è possibile sospendere l'esame dell'articolato, perché il collega Chiezzi, che oggi è assente per motivi di salute, gradirebbe partecipare alla discussione del disegno di legge. In questo modo il disegno di legge rimarrebbe comunque "incardinato" nei punti all'o.d.g., in tal senso potremmo introdurre degli elementi concreti, anche emendativi e migliorativi del testo, di cui peraltro, anche l'Assessore competente è stato informato.



PRESIDENTE

Collega, la richiesta di discutere questo disegno di legge è pervenuta dalla minoranza. E' avvenuta qualche minuto fa.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Con il lavoro svolto nella Commissione competente abbiamo ovviato ad una mancanza, piuttosto macroscopica nella legge n. 18 approvata nel luglio 1999, che è quella di non contemplare l'opportunità e la possibilità di ospitare nelle proprie abitazioni turisti che vogliono soggiornare per tempi brevi offrendo il pernottamento e la prima colazione. Offerta che avviene in tutta Europa e che trova il Piemonte in forte ritardo rispetto alle altre Regioni d'Italia.
Noi ci stiamo preparando ad ospitare degli eventi di grande importanza che richiederanno una capacità ricettiva straordinaria e una necessità di incrementare il reddito delle nostre famiglie, offrendo l'opportunità di un lavoro che non richiede dei grandi investimenti, a famiglie che già dispongono della possibilità e degli spazi per offrire ospitalità a turisti.
Quindi la Commissione ha ritenuto urgente ed importante apportare l'integrazione alla legge n. 18 del 1999. Urgente ed importante, altrimenti la Regione Piemonte, Presidente, perde l'opportunità di introdurre un elemento di parificazione, nell'ambito dell'accoglienza turistica, al resto dell'Europa. Noi siamo in forte ritardo, lo risottolineo.
La richiesta di discutere oggi il provvedimento è da attribuire a tale motivo.
Il progetto di legge di iniziativa dei Consiglieri e il disegno di legge di iniziativa della Giunta si sono integrati semplicemente perch l'obiettivo da raggiungere era lo stesso. Abbiamo ritenuto di non introdurre una legge aggiuntiva alle leggi che già regolano il turismo nel Piemonte, ma, caso mai, l'integrazione ad una legge esistente semplificando la possibilità di utilizzo da parte dei comuni cittadini.
Pertanto questo è il risultato di un lavoro tutt'altro che breve tutt'altro che superficiale che ha portato ad un prodotto finale di ottimo livello.
Rinnovo, quindi, la richiesta che ha formulato la Consigliera Suino non per non ascoltare i suggerimenti della Consigliera Simonetti, che sicuramente potevano essere ulteriormente migliorativi, ma perché riteniamo che, se una legge la teniamo qui in aula un anno, alla fine dell'anno sarà forse la miglior legge possibile, ma risulterà inutile perché giunta in ritardo.
Questo è il rischio che corriamo con questo provvedimento. Rischiare di non approvarlo in questa sessione del Consiglio regionale, rinviarlo alla settima prossima e rischiare di non approvarlo e di scadere come Consiglio regionale complessivamente.
Personalmente non me ne assumo la responsabilità. Risollecito la discussione e l'approvazione del provvedimento. Tenuto conto che in Commissione il testo di legge ha trovato l'unanimità dei presenti e i Gruppi erano quasi tutti rappresentati.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Sono pienamente d'accordo sull'utilità di approvare questa legge e di farlo in tempi brevi. Mi sembra una legge utile.
Credo, comunque, che la richiesta formulata dal rappresentante del Gruppo dei comunisti italiani, debba essere presa in considerazione.
Abbiamo altre sette leggi, il cui iter è iniziato in aula, di cui è stata letta la relazione. E' stato dichiarato che le proposte che si vogliono fare sono di carattere migliorativo. Non credo che il Gruppo dei comunisti italiani voglia ostacolare l'approvazione della legge, mi sembra un gesto di cortesia nei confronti del Consigliere Chiezzi che è assente dall'aula per motivi di salute. Si chiede semplicemente, come è stato fatto per altre legge, non ultima quella sull'accreditamento.
Pertanto appoggio la richiesta della collega Simonetti. Penso che possiamo tutti impegnarci a portare questa legge come primo punto all'o.d.g. della prossima seduta di martedì, con l'impegno di discuterla al più presto possibile.
Non è una cosa che accade abitualmente: attualmente ci sono sette o otto leggi sospese.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, utilizzate i telefonini fuori dall'aula! Ci sono continuamente cinque o sei colleghi che parlano da soli, in realtà parlano con qualcuno tramite questi sistemi informatici. Non si pu continuare così! Non si riesce a seguire gli interventi, pur con la miglior disponibilità! Scusi Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Ripeto, si potrebbe inserire l'esame dell'articolato della legge al primo punto all'o.d.g. nella seduta di martedì prossimo.
Penso che la richiesta possa essere accettata.
Sottolineo che da quando sono presente qui in Consiglio è la prima volta che tale richiesta viene avanzata, non è una modalità abitualmente usata per rallentare i provvedimenti di legge in esame.
Colgo l'occasione per sottolineare - dal momento che ho la parola - che è molto difficile discutere e procedere nell'esame di leggi in presenza di un'aula semivuota e quindi le richieste che vengono fatte di verifica del numero legale, anche in questo caso, non sono fini a se stesse, ma sono per sottolineare che se siamo qui è per fare un certo tipo di lavoro che richiede la presenza in aula! Sarei grata se il Presidente potesse, non solo quando si vota, ma anche quando si discute, fare in modo che venga garantito il numero legale della maggioranza, al di là delle nostre richieste che ci sono e continueranno ad esserci.



PRESIDENTE

Io voglio ribadire che qualche minuto fa, su richiesta della minoranza abbiamo iniziato a trattare questo argomento. Io non so letteralmente che cosa dire...



PAZE' Enrica

L'abbiamo incardinato.



PRESIDENTE

Non abusiamo di questo termine: tutti i provvedimenti essendo all'o.d.g. sono incardinati. Non si può iniziare con 300 emendamenti! L'esame di questo disegno di legge non è un'azione prevaricatrice di chissà chi, mi pare una richiesta...
La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Presidente, alle richieste che sono state fatte di andare avanti con questa legge firmata da tutti, abbiamo detto di sì perché in effetti eravamo tutti d'accordo e tutti quanti hanno firmato, ripeto, questa legge.
Adesso mi sembra abbastanza singolare - lo dico per tutti, ma anzitutto per me stesso, più che per gli altri - dire che se io non sono in Consiglio regionale, non si possa o non si debba discutere una legge. Credo che sia incomprensibile un atteggiamento di questo tipo! Non è possibile che non si possa andare avanti se non c'è un Consigliere o un Assessore! Io credo che un Consiglio regionale debba andare avanti - ho questa convinzione - anche se non c'è l'Assessore, ma c'è qualcuno che possa spiegare, quindi il Presidente o il Vicepresidente della Giunta, e se manca qualche Consigliere, sarà responsabilità del Consigliere che in quel momento non potrà essere presente. Credo che debba essere così, e noi abbiamo chiesto di discutere questa legge perché la riteniamo importante.



PRESIDENTE

Credo allora di poter dedurre, senza bisogno di particolari formalità che si può andare avanti con questo disegno di legge regionale che ha il maggior gradimento possibile perché evidentemente un gradimento totale non è possibile.
Siamo all'art. 1. Questo provvedimento non ha emendamenti; lo porto quindi in votazione.



RIBA Lido

Scusi Presidente, se c'è la necessità da parte di un Gruppo di un quarto d'ora per predisporre qualche emendamento mi pare che possa essere considerata.
Noi siamo per portarlo avanti nel rispetto comunque delle possibilità da parte di tutti di affrontarlo in maniera compiuta.



PRESIDENTE

Eh no, qui o si porta avanti o non si porta avanti! Se non piace questo argomento ne facciamo un altro; io sono nella difficoltà forte di capire ma ovviamente solo per limite mio, su quali argomenti si può andare avanti perché nemmeno sugli argomenti che vengono richiesti si riesce a procedere! Ho tutta la tolleranza possibile, ma anche il termine su un provvedimento che non è...



ANGELI Mario

Presidente, dia cinque minuti per presentare gli emendamenti!



PAZE' Enrica

Le chiedo solo cinque minuti per gli emendamenti!



PRESIDENTE

No, passiamo ad altro argomento; questo lo pospongo rispetto al punto 49).



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Consiglieri, vi prego, lasciatemi condurre con tutti i limiti e gli errori perché se andiamo solo sulla procedura...
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Io la lascio condurre con tutti i limiti e gli errori.
Con la collega Suino avevamo chiesto le 16,30 perché entrambe ci dobbiamo assentare per ragioni importanti e non banali.
Essendo io - lo dico sommessamente, con tutta la modestia - come Presidente di Commissione, parte attiva, coinvolta nella discussione del provvedimento, in mia assenza chiedo che non venga discusso, Presidente! Sono anch'io un Gruppo e quindi ho questa necessità. Glielo chiedo per cortesia: mi devo assentare per una questione importante insieme alla collega Suino con la quale volevamo peraltro avere la soddisfazione di seguire fino alla fine questo provvedimento.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame disegno di legge n. 565: "Istituzione del fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive"


PRESIDENTE

Allora passo al punto 49) dell'o.d.g. che prevede l'esame del disegno di legge n. 565: "Istituzione del Fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive".
Relatore è il Consigliere Gallarini. Anche questo argomento era stato richiesto con precedenza.



SPAGNUOLO Carla

Chiedo la parola, Presidente.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Mi permetto solo di dire una cosa, perché capisco che ci sono le esigenze di tutti, quelle dell'Assessore e quelle dei colleghi che hanno firmato questo provvedimento. Anche noi abbiamo aggiunto la nostra firma a un provvedimento che riteniamo essere abbastanza atteso. Comprendiamo che ci possano essere dei colleghi che vogliono presentare degli emendamenti hanno bisogno di un quarto d'ora, altri colleghi devono andare via: sono tutte esigenze.
Allora mi permetterei di dirle: posporre a questo punto probabilmente è indispensabile, però possiamo definire un punto certo che questo provvedimento sarà il primo del prossimo Consiglio? Perché altrimenti mi sembra che se ne vada un po' per le rive, poi ci sono altre urgenze...
Io le direi soltanto questo.



PRESIDENTE

L'avvicinarsi della scadenza del nostro mandato rende tutti giustamente effervescenti. La prossima riunione abbiamo già l'accreditamento, che è incardinato; abbiamo una mezza - voglio dire così - prenotazione per il problema dei parchi; aggiungiamo ovviamente quello che facciamo slittare oggi. Io sono disponibile a lavorare moltissime ore, come lei e come gli altri. Prendo nota per la Conferenza dei Capigruppo che gli argomenti che sono ritenuti urgenti oggi, credo lo siano anche martedì prossimo.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Mi rendo conto di aver determinato anche delle difficoltà rispetto alle opposizioni...



PRESIDENTE

Lo abbiamo già posposto, collega.



SIMONETTI Laura

Presidente, lei è sempre pronto...
Mi permetto di fare un'osservazione rispetto all'ordine dei lavori della prossima seduta di Consiglio. Per quanto ci riguarda, ma credo ogni Gruppo del Consiglio regionale, non abbiamo problemi specifici da porre o comunque questioni importanti su questo disegno di legge; avevamo l'esigenza, al di là della presenza del collega Chiezzi, di porre due emendamenti nel merito, su cui tra l'altro...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega, l'abbiamo già accettato!



SIMONETTI Laura

Presidente, mi faccia finire!



PRESIDENTE

No, questo è un argomento da Capigruppo! Altrimenti qui riproponiamo le stesse cose!



SIMONETTI Laura

Ma visto che è un disegno di legge che richiede, forse, venticinque minuti di discussione, allora mi permetto anch'io di richiedere, visto che è stato incardinato insieme alla relazione e poi abbiamo posto questa questione, di inserirlo al primo punto dell'o.d.g., non perché il disegno di legge sull'accreditamento richieda una quantità considerevole di tempo ma sicuramente più di questo!



PRESIDENTE

Collega, le ripeto che questo è un argomento da Capigruppo!



SIMONETTI Laura

Io mi permetto di porlo in questa sede!



PRESIDENTE

Ne prendo nota!



SIMONETTI Laura

Presidente, visto che in questa sede di Consiglio regionale di solito viene scombussolato tutto l'ordine dei lavori deciso dai Capigruppo, io mi permetto di porre qui questioni che avrei posto ai Capigruppo!



PRESIDENTE

Ho preso buona nota di questa cosa; adesso le tolgo la parola e la do al Consigliere Gallarini.



SIMONETTI Laura

Me la sono già tolta, Presidente; non me la toglie lei!



GALLARINI Pierluigi

Sarò brevissimo, signor Presidente.
Volevo semplicemente dire alla collega Spagnuolo e a tutti i colleghi che per quanto riguarda l'accreditamento abbiamo già detto. Per quanto riguarda le altre esigenze, nella prossima riunione dei Capigruppo io inviterei il Presidente, visto che è convocata già per venerdì a mezzogiorno, a dedicarvi un tempo anche molto superiore, se è il caso, a quello che di solito dedichiamo a quella Conferenza, per evitare che con questi provvedimenti si faccia la fine della bottiglia piena di liquido che però è tappata e ci sono molte gocce in pool position per uscire, ma finch c'è il tappo non esce nulla! Neanche una goccia! Siamo in queste condizioni!



GHIGLIA Agostino

Proporrei i dadi!



GALLARINI Pierluigi

Ecco, oppure i dadi! Non vedo perché - mancano solo trenta giorni - si debba snaturare completamente il modo di procedere. Siamo impantanati ancora sull'accreditamento (è vero); siamo alla ricerca di qualche provvedimento che, per la poca complessità, possa arrivare in porto (va bene); per conserviamo calma ed equilibrio, altrimenti questo mese sarà una frenetica rincorsa al nulla.



PRESIDENTE

Prendo nota di tutte le osservazioni e le porteremo all'attenzione della Conferenza dei Capigruppo.
Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 565 di cui al punto 49) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Leggo la relazione, perché se facessi finta di non leggerla, mi verrebbe sicuramente richiesta; forse, dicendo che la leggerò, mi sarà chiesto di soprassedere: se lo fate, non la leggo.
La legge regionale 22 dicembre 1995, n. 93 "Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico motorie" prevede all'art. 2, comma 1, lettera d) di promuovere "il potenziamento e la qualificazione dell'impiantistica e delle attrezzature sportive"; la lettera f) dello stesso articolo e comma stabilisce, mediante l'adozione di Programmi pluriennali per l'impiantistica sportiva, la promozione delle attività sportive, gli indirizzi, le azioni e le modalità di intervento della Regione.
La stessa legge, all'art. 2, prevede che per l'attuazione degli interventi previsti dal programma pluriennale per l'impiantistica sportiva la Regione può concedere contributi in conto capitale e contributi in conto interessi e autorizza la Giunta regionale a stipulare convenzioni con l'istituto di Credito Sportivo o con altri istituti di credito. Gli aiuti per le finalità del programma pluriennale di impiantistica sportiva possono anche essere garantiti (art. 4 della L.R. n. 93/95) tramite fideiussione regionale.
In questo quadro normativo la Regione ha approvato con D.C.R. n. 240 CR 2851 del 30 maggio 1996 il "Programma pluriennale delle attività sportive e fisico-motorie" ed il Programma pluriennale per l'impiantistica sportiva per il triennio 1996-1998.
In occasione della prima Conferenza regionale sullo sport tenutasi in data 22/02/99, effettuata dall'Assessorato Turismo, Sport e Parchi naturali sulla gestione degli interventi relativi all'impiantistica sportiva nel triennio 1996-98 è stato rilevato, tra i vari temi discussi, la necessità di semplificare le procedure amministrative di attribuzione degli aiuti ai beneficiari, di attivare il sistema di fideiussione regionale previsto dalla legge 93/95, ma non ancora operativo e di prevedere un sistema di contribuzione in conto capitale precedentemente non attivato (se non attraverso provvedimenti normativi riferiti ad altre leggi).
Per quanto riguarda il contributo in conto interessi l'analisi dei dati di gestione dell'attuazione del programma pluriennale per l'impiantistica sportiva per il triennio 1996-98 ha poi evidenziato che circa il 20% dei fondi regionali impegnati per la concessione di contributi in conto interessi sono stati successivamente revocati. Il 40% circa dei finanziamenti liquidati sono stati oggetto di atti amministrativi di proroga all'inizio dei lavori con conseguenti ritardi nell'erogazione.
Obiettivi della presente legge sono dunque 3: favorire la semplificazione delle procedure di accesso ai contributi in conto interessi attraverso un meccanismo finanziario più agile ed efficace attivare nuove forme di contribuzione in conto capitale più incisive in un ambito di programmazione regionale attivare il sistema della fideiussione regionale per l'impiantistica sportiva.
Tali obiettivi si integrano sinergicamente con il quadro programmatico proposto dall'Assessorato al Turismo, Sport e Parchi naturali in concordanza al presente DDL in occasione del necessario rinnovo del Programma pluriennale d'interventi per l'impiantistica sportiva, periodo 1999-2001 che tiene conto delle seguenti considerazioni: necessità di recupero della funzione programmatica e territoriale nella politica degli investimenti in collaborazione, in particolare, con le province, gli enti e gli operatori nel campo dello sport sostegno agli investimenti per interventi di impiantistica sportiva volti a favorire la creazione di nuovi servizi integrati ad attività' culturali associative, di ritrovo e di utilizzo da parte dei portatori di handicap anche allo scopo di migliorare l'efficienza, l'economicità e la fruizione degli impianti favorire l'accesso agli aiuti a soggetti di natura privatistica di cui all'articolo 3, comma 5 della legge regionale 22 dicembre 1995, n. 93 per interventi di manutenzione, ammodernamento e messa a norma attraverso la modifica dei meccanismi di finanziamento regionale attivando garanzie fideiussorie e linee di contribuzione in conto capitale. - creare le condizioni per lo svolgimento di manifestazioni agonistiche di rango nazionale ed internazionale attraverso la ristrutturazione, il potenziamento, l'adeguamento ed il miglioramento funzionale di impianti sportivi ad elevata valenza specialistica a causa di gravi carenze impiantistiche riscontrate sul territorio regionale; - semplificazione delle procedure amministrative riattribuendo alla Giunta regionale ed ai suoi uffici i compiti propri, cosi' come già' stabilito dalla legge regionale n. 51 dell'8 agosto 1997, di definizione delle procedure di attuazione del programma triennale comprensive della tempistica, dei criteri di ammissibilità' e valutazione per la presentazione delle proposte progettuali.
La VI Commissione, nella fase istruttoria del provvedimento, ha svolto consultazioni scritte coinvolgendo tutti gli Enti, Associazioni e quanti altri ritenuti interessati all'istituzione del Fondo. I pareri pervenuti sono stati attentamente vagliati ed esaminati.
Entrando nel merito del DDL si prevede l'istituzione del Fondo Regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive in coerenza ai requisiti e criteri fissati dal programma pluriennale per l'impiantistica sportiva.
Tale Fondo si articola in apposite sezioni per l'attivazione di 3 linee di finanziamento: a) contributi in conto capitale b) contributi per interessi attualizzati per l'accensione di mutui c) fideiussione regionale.
Il Fondo è istituito presso l'Ente strumentale Finpiemonte S.p.A.
presso l'Istituto per il Credito Sportivo o altri Istituti di credito consentendo una più efficiente e veloce attribuzione delle risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte.
L'art. 2 del DDL prevede una programmazione della spesa su base triennale, con legge di bilancio regionale concordemente alle linee programmatiche previste dal Programma pluriennale d'interventi per l'impiantistica sportiva di cui all'art. 3 della legge regionale 22 dicembre 1995, n. 93, la quantificazione delle risorse per il primo triennio vede uno stanziamento di Lire 19.500.000.000 per l'anno 2000, di lire 20.000.000.000 per il 2001 e di lire 22.000.000.000 per il 2002. Lo stesso articolo prevede l'istituzione di un apposito capitolo di bilancio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il relatore. Su questo disegno di legge non sono stati presentati degli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Ritengo che questa sia una legge importante, perché dà il via alle regole che abbiamo introdotto con il Piano triennale per l'impiantistica sportiva.
Forse sarebbe stato più opportuno approvare due testi in un unico momento, licenziando insieme sia questa parte essenziale sia il Piano triennale, visto che vi sono modifiche sostanziali alla legge fondamentale dell'impiantistica sportiva.
Detto questo, e non voglio soffermarmi ulteriormente, vorrei soltanto sentire dall'Assessore una dichiarazione a proposito degli altri istituti di credito. Sappiamo che, per quanto riguarda la Finpiemonte o il Credito sportivo, il tasso di interesse è definito (il credito sportivo fa parte della Cassa Depositi e Prestiti e quindi i tassi sono definiti); per gli altri istituti di credito dovremmo - e chiedo all'Assessore di farlo, se lo ritiene opportuno - fissare un tetto massimo per le convenzioni, perch credo che questa legge ci consenta di fare le convenzioni sia con il Credito sportivo sia con la Finpiemonte sia con eventuali altri istituti di credito.
Assessore, lei non riterrebbe opportuno stabilire qual è il tetto massimo di interessi con cui in questo momento si può chiudere una convenzione? Io riterrei di sì; oppure si potrebbe trovare un qualche accorgimento.
Le chiedo poi eventualmente un qualche accorgimento. Le chiedo, poi, se non introduciamo questa modifica per mancanza di tempo, di informarsi se è possibile introdurre questa regola in un apposito articolo della legge finanziaria, cioè della legge che accompagna il bilancio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Grazie, Presidente. Per confermare anche da parte nostra il voto positivo a questo provvedimento che è atteso sul territorio, anche perch potrà dare grandi possibilità all'impiantistica sportiva.
Chiedo soltanto un chiarimento, Assessore, per quanto riguarda il punto 6) dell'art. 1, laddove lei dice che, per gli interventi finanziati al punto precedente, cioè le fideiussioni, i contributi in conto capitale e i contributi in conto interesse, i rapporti fra l'ente gestore, l'Istituto per il credito sportivo o gli altri istituti di credito saranno regolati da apposite convenzioni.
A me pare che già esistano queste convenzioni, già vi siano questi rapporti, quindi il tutto è già convenzionato, chiarito.
Ci sono convenzioni nuove che devono ancora essere riviste o ripensate? La mia è una richiesta di chiarimento.
Per il resto, siamo perfettamente d'accordo e voteremo positivamente questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Rispondo ad entrambi i quesiti, perché il punto della discussione è unico.
Sostanzialmente, esiste una convenzione con il Credito Sportivo, che è una convenzione consolidata, che ha avuto anche una sua storia, una sua evoluzione.
Per quanto riguarda il discorso legato alla convenzione con la Finpiemonte, o altri istituti di credito, questa convenzione va costruita su delle basi di mercato, su una trattativa tra la Regione Piemonte e gli istituti, che faranno le loro offerte per quanto riguarda i mutui o il tasso d'interesse applicato, e credo che debbano essere condizioni privilegiate rispetto alle condizioni del mercato. Per cui, nelle apposite convenzioni che andremo a stipulare con loro, e non sono quelle già in essere con il Credito Sportivo, che sono specifiche, dovranno essere specificati, per esempio, i tassi di interesse che ci riconosceranno sui soldi che andremo a mettere sui conti, perché sono soldi della Regione Piemonte che dovranno dare dei frutti finanziari, che resteranno nei capitoli stessi, a favore della Regione Piemonte.
Sono, quindi, convenzioni che andranno stipulate alle migliori condizioni di mercato, che ci permetteranno, di conseguenza, di poter applicare dei tassi di interesse più bassi, rispetto ai tassi d'interesse correnti, perché comunque il fondo di rotazione che verrà costituito darà dei frutti e quindi ci permetterà di poterlo fare. Sarà frutto di una trattativa che penso le strutture sapranno fare al meglio per dare le migliori condizioni al sistema dello sport piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Presidente, solo per dare il nostro parere favorevole a questo disegno di legge che prende spunto da una legge regionale portata avanti, nel 1995 dal Consigliere Montabone e dal sottoscritto. E' un provvedimento che ha prodotto sicuramente dei risultati sul territorio.
Intervengo anche per sottolineare che i tre obiettivi che la legge si pone sono sicuramente il frutto di un monitoraggio sul territorio che giustamente è stato fatto in questi anni e che oggi ci porta ad adottare questo tipo di provvedimento.
Un'altra azione che vorrei suggerire all'Assessore allo sport, ma so che in questo campo già si è attivato ed è attento, è un monitoraggio sulle strutture che sono nate in questi anni sul territorio, un monitoraggio che ci permetta di capire quali sono i territori carenti e quali i territori che, invece, sono ormai saturi. Un'azione che permetta alla Regione di svolgere quel giusto compito di monitoraggio e quell'attenzione verso il territorio, per evitare quei dispendi di energia a livello regionale e nazionale che molto spesso capitano anche per - bisogna dirlo con estrema franchezza - qualche irresponsabilità di amministratori locali, che a tutti i costi vogliono il proprio campo sportivo o la propria piscina.
Il consiglio che vorrei dare all'Assessore, che tra l'altro è previsto nella legge 93 del 1995, è che questa azione di monitoraggio venga svolta dai dirigenti dell'Assessorato allo sport, perché questo non può che portare un indubbio beneficio in termini economico-finanziari alla Regione e rende utile sia la legge 93 che questo disegno di legge, che ci auguriamo venga approvato in questa seduta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Alcune brevi riflessioni ed una dichiarazione di voto.
Siamo favorevoli al disegno di leggere n. 565, già esaminato dalla VI Commissione, per una serie di ragioni. Alcune sono quelle emerse, come richiamato nella relazione, anche alla Conferenza regionale sullo sport che si è tenuta nel settembre, e attengono ai criteri di semplificazione delle procedure per i contributi in conto interessi e all'attivazione di nuove forme di contribuzione in conto capitale, oltre che ad un sistema di fideiussione regionale.
Tutto questo consente un'attività ed una capacità di finanziamento, da parte della Regione, più rapida, da un lato, e più semplificata ed efficace, in direzione degli impianti e delle attrezzature sportive.
Questa è una sollecitazione che gli Enti locali piemontesi, ma anche altri momenti e soggetti del settore interessato, avanzano da tempo ed indicano come un punto importante di cui la Regione deve tenere conto per arrivare a realizzare un adeguamento ed un potenziamento di impianti di attrezzature sportive, di cui tante situazioni e tante realtà del Piemonte in questa direzione abbisognano.
Noi siamo perché questo intervento abbia la possibilità di arrivare in modo capillare ed articolato, ma anche differenziato, rispetto ai tipi di impianti ed attrezzature, promuovendo lo sport in una regione che tra l'altro, in occasione delle Olimpiadi del 2006 e per altri eventi di grande importanza, tende a caratterizzarsi come una regione importante, con una significatività nazionale in questa direzione.
Sono queste le ragioni per le quali il Gruppo DS voterà a favore del disegno di legge n. 565.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 39 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 39 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 39 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini, ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Presidente, a questo punto chiederei - e credo sia possibile, dato che per la verità, così avevamo concordato ieri - che quegli ordini del giorno su Torino 2006, discussi ieri, affinati ed assemblati, vengano votati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pazé, ne ha facoltà.



PAZE' Enrica

Mi associo alla richiesta del Consigliere Gallarini, ma chiedo inoltre che vengano votati anche gli ordini del giorno di cui avevamo discusso durante la seduta della scorsa settimana.
Mi riferisco, in particolare, a quello sull'Uganda.



PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente ordine del giorno: ordine del giorno n. 1152 a firma di tutti i Gruppi Consiliari, inerente a: "Tagli occupazionali al GFT".
Si tratta di un ordine del giorno che i Capigruppo stamattina si sono impegnati ad iscrivere all'o.d.g.
Pongo in votazione l'iscrizione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 42 voti favorevoli.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Dibattito Torino 2006 ed esame mozione n. 876: "Istituzione Commissione speciale su Torino 2006" (connessi ordini del giorno)


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 10) all'o.d.g.: "Dibattito Torino 2006" e all'esame della mozione n. 876 "Istituzione Commissione speciale su Torino 2006", presentata dai Consiglieri Scanderebech, Gallarini, Toselli, Grasso e Viglietta.
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

La mozione è stata ampiamente discussa ieri, per cui non ritengo sia necessaria un'ulteriore illustrazione.



PRESIDENTE

Facciamo quindi riferimento alla discussione di ieri.
Pongo in votazione la mozione n. 876 a firma dei Consiglieri Scanderebech e altri.
Tale mozione recita: "Il Consiglio regionale preso atto del consenso generale delle forze presenti nel Consiglio Regionale esplicitate con l'approvazione nella seduta del 27 novembre 1997 dell'ordine del giorno n. 644 considerato che la scelta della sede dei Giochi Olimpici 2006 è caduta su Torino stabilito che i Giochi Olimpici invernali rappresentano una grande occasione per lo sviluppo di Torino e di tutta la montagna piemontese e nel contempo una grande opportunità per lo sviluppo e la crescita di tutto il territorio della nostra regione tutto ciò premesso il Consiglio Regionale si impegna al termine del dibattito del 1° febbraio 2000, ad istituire una 'Commissione speciale per i Giochi Olimpici invernali del 2006' allo scopo di promuovere con la maggior efficacia possibile i Giochi Olimpici invernali del 2006 ed in particolare con il compito: di rappresentare ed esprimere le istanze del Consiglio Regionale di conoscere e di approfondire tutte le attività connesse alla promozione della candidatura ed alla predisposizione delle strutture necessarie per ospitare le Olimpiadi Invernali di tenere i rapporti con i Comitati e le Associazioni o Agenzie creati con la partecipazione della Regione di mantenere i contatti con le Autorità sportive interessate di adoperarsi per rappresentare, interpretare e riferire le osservazioni di tutte le realtà associative piemontesi di svolgere un'azione di interlocuzione con tutte le critiche che dovessero emergere".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 27 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri)


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame ordine del giorno n. 896 del Consigliere Papandrea, relativo a "Olimpiadi invernali del 2006"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 896 del Consigliere Papandrea.
Questo ordine del giorno è stato ritirato perché superato dagli eventi.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame ordine del giorno n. 1037 dei Consiglieri Papandrea e Moro, inerente a: "XX giochi olimpici invernali del 2006"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1037 dei Consiglieri Papandrea e Moro.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto che: gli interventi progettati dal Comitato 2006 per le prossime Olimpiadi sono interventi di grande portata e dimensione, interessando vaste aree del territorio regionale.
Si hanno fondati motivi di ritenere che questi interventi possano avere impatto negativo e irreversibile sull'ambiente, sia durante la loro realizzazione sia dopo la manifestazione a causa degli elevati costi di gestione.
In particolare, nella città di Torino, si prevede la realizzazione di un villaggio olimpico da 200 mila mc. e di due villaggi per giornalisti per un totale di mc., l'equivalente di abitazioni per circa 6 mila persone, in zone ad alta densità di popolazione e carenti di aree di verde pubblico.
E' inoltre prevista la realizzazione di tre Palasport, enormi ed ingestibili, (dimenticando il negativo precedente dello Stadio delle Alpi di cui si prevede la demolizione).
Non è risparmiata la montagna alla quale le Olimpiadi arrecherebbero gravi danni a causa degli interventi di edificazione massiccia nelle zone previste per gli impianti; il notevole numero di sportivi, di addetti ai lavori, di giornalisti e spettatori inciderà negativamente sulle strade d'accesso esistenti mentre aprire nuove vie nel fragile territorio interessato, avrebbe esiti traumatizzanti.
La pista da bob (Beaulard), la struttura per il salto con il trampolino e la pista da fondo (Pragelato) sarebbero realizzate disboscando e modificando pesantemente i versanti montani interessati; inoltre non v sono progetti di riutilizzo per il trampolino e la pista da bob, a Giochi terminati.
Le infrastrutture, inevitabili per l'accoglienza del numeroso pubblico (gradinate, parcheggi, etc.), comprometteranno ulteriormente l'ambiente.
Questi pesanti sconvolgimenti verranno realizzati per un evento che durerà due o tre settimane, senza prospettive di riutilizzo. Gli effetti apparentemente positivi indotti dal grande afflusso di pubblico, in termini del tutto economici, d'immagine e per un limitato periodo, saranno vanificati dagli effetti devastanti e permanenti prodotti dalle realizzazioni in corso d'opera e a lavori ultimati.
L'ambiente montano necessita invece di interventi di recupero intelligente, di ingegneria naturale, che lo valorizzino e favoriscano il turismo ecocompatibile.
Considerato che: i progetti del Comitato Torino 2006 non contengono né esaurienti valutazioni sui rischi idrogeologici presenti in Val di Susa e Val Chisone né la stima dei bisogni idrici indotti dal probabile realizzo dell'innevamento artificiale preso atto del giudizio negativo espresso dalle associazioni ambientaliste sui contenuti dei progetti Torino 2006 del mancato effettivo coinvolgimento ed integrazione delle associazioni ambientaliste impegna il Presidente e la Giunta regionale 1) a fare in modo che la realizzazione dei progetti sia sottoposta a vincoli precisi quali: non edificare strutture previste per le Olimpiadi 2006 su aree di elevato valore naturalistico e paesaggistico: utilizzare, di conseguenza, impianti già esistenti, situati anche fuori del territorio regionale, in particolare per quanto riguarda la pista da bob costruire eventuali nuovi impianti con carattere temporaneo, tali da poter essere rimossi al termine dei Giochi, per ripristinare l'habitat naturale garantire che per le strutture permanenti indispensabili sia previsto un piano di riutilizzo effettivo caratterizzato da economicità di gestione stabilito e verificato a priori; far fronte al problema della ricettività per atleti, seguito e pubblico, recuperando edifici esistenti, non ubicati in zone urbane densamente popolate o in ambienti montani fragili dal punto di vista ambientale 2) a richiedere, come vincolante per la realizzazione dei progetti, la presentazione: del piano di impatto ambientale, riguardo soprattutto alle conseguenze sull'assetto idrogeologico; del piano di prelievo idrico, con valutazione del fabbisogno ipotizzabile per l'innevamento artificiale del preventivo dei costi di impianto delle strutture olimpiche e del successivo riutilizzo 3) a sottoporre la realizzazione delle opere a referendum consultivi della cittadinanza interessata".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 7 voti favorevoli, 26 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame ordine del giorno n. 1056 inerente a: "Finanziamento delle Olimpiadi del 2006"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1056 dei Consiglieri Angeleri Benso, Cotto, Ghiglia, Rubatto, Vaglio e Gallarini.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale vista la grande opportunità economico-culturale rappresentata dallo stanziamento governativo pari a 1.100 miliardi che andranno a finanziare le spese di infrastrutturazione e l'organizzazione delle Olimpiadi del 2006 dato atto che chiarezza, trasparenza e collaborazione tra Enti Locali saranno gli elementi fondamentali per il raggiungimento del massimo risultato valutate le dichiarazioni fatte negli ultimi giorni dal Sindaco di Torino Valentino Castellani e riportate dai quotidiani cittadini, secondo cui quasi in totale autonomia, si intenderebbe gestire questa grande occasione come 'Città di Torino' rilevato che l'organizzazione e la presentazione delle Olimpiadi permetteranno di offrire vaste opportunità di crescita economica ed occupazionale, in particolare ai giovani, oggi alle prese con una difficilissima crisi del mondo del lavoro verificato che i fondi stanziati dal Governo sono un ingente somma che permetterà di realizzare questi ambiziosi propositi ma solamente se ripartiti e gestiti adeguatamente dato atto che , comunque, finora, la collaborazione tra Regione, Provincia e Comune ha permesso di raggiungere il risultato conosciuto ritenuto opportuno e strategico continuare ad agire nella più completa armonia e chiarezza per il bene del territorio e della manifestazione stessa valutati attentamente i rischi derivanti dalla nascita di sterili attriti ed inutili polemiche tra Enti Promotori impegna il Presidente della Giunta Regionale e tutta la Giunta: a prendere atto della complessità e dell'importanza dell'organizzazione delle Olimpiadi del 2006 collegata allo sviluppo del Piemonte a considerare e prevedere quali potranno, sicuramente, essere gli enormi vantaggi derivanti dallo stanziamento di ben 1.100 miliardi a prendere seriamente in considerazione l'idea di seguire, in modo attivo e concreto, l'operato del Sindaco Valentino Castellani e degli Enti promotori in modo da vigilare, con continuità ed attenzione, su scelte delicate che potrebbero compromettere la buona riuscita di una manifestazione in grado di segnare un importante punto di svolta per l'economia piemontese attualmente duramente provata da una crisi del mondo del lavoro e dell'industria che non accenna a risolversi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 26 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri).


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Sollecito esame ordine del giorno n. 1012 dei Consiglieri Rubatto Simonetti, Bortolin, Suino, Grasso, Dutto, Minervini e Peano, inerente a: "Situazione degli anziani cronici non autosufficienti"


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Volevo sollecitare l'approvazione di un ordine del giorno che è già stato inserito all'o.d.g. del Consiglio al punto n. 115), che è il 1012 inerente la situazione degli anziani cronici non autosufficienti.
Questo ordine del giorno presentato da noi, che ha raccolto poi altre firme, è stato approvato all'unanimità dalla IV Commissione il 28 aprile 1999.
Solleciterei nell'ambito delle votazioni unanime questo ordine del giorno che affronta questioni importanti già, peraltro esplicitate in varie manifestazione davanti al palazzo del Consiglio.



PRESIDENTE

Ne terremo conto dopo.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 1146 dei Consiglieri Deorsola, Gallarini Ghiglia, Angeleri, Cotto, Moro, Suino, Majorino e Spagnuolo, inerente a: "Residenze per studenti universitari"


PRESIDENTE

Adesso proseguiamo nella votazione degli ordini del giorno stabiliti nella conferenza dei Capigruppo del 28 gennaio.
Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1146 all'o.d.g. dei Consiglieri Deorsola, Gallarini, Ghiglia, Angeleri, Cotto, Moro, Suino, Majorino e Spagnuolo, di cui al punto 131) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 1146 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il Diritto allo Studio Universitario è competenza specifica della Regione constatato che esistono in Torino e nelle altre sedi di facoltà universitarie residenze per studenti che si connotano oltre che come collegi anche come centri che svolgono attività culturale e di aggregazione, integrando l'offerta formativa tipica degli Atenei tenuto conto che detti centri sono attualmente identificati ed equiparati, ai fini fiscali, a 'case per ferie' con tutte le conseguenze negative che da tale connotazione discendono (trattamento IVA, canone radiotelevisivo ecc.) riconosciuto l'indubbio valore sociale della presenza di tali strutture che integrando i posti disponibili nei colleghi dell'Ente per il Diritto allo Studio Universitario, consentono agli studenti fuori sede un loro inserimento meno problematico nelle città di sedi di Ateneo e che pongono a loro disposizione biblioteche, sale computer, conferenze culturali ed appoggio didattico gratuito impegna il Presidente e la Giunta regionale ad intervenire presso le competenti Autorità al fine di modificare la normativa vigente verso una minore pressione fiscale nei confronti delle residenze che accolgono studenti universitari ed a verificare la possibilità di interventi diretti a carico della Regione per il supporto, il potenziamento e lo sviluppo delle attività descritte in premessa, previo accertamento delle caratteristiche che contraddistinguono i convitti universitari secondo parametri che dovranno essere determinati".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 30 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Sollecito esame ordine del giorno n. 1012 dei Consiglieri Rubatto Simonetti, Bortolin, Suino, Grasso, Dutto, Minervini e Peano, inerente a: "Situazione degli anziani cronici non autosufficienti" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Volevo associarmi alla richiesta della Consigliera Simonetti sollecitando l'approvazione dell'ordine del giorno n. 1012 relativo alla situazione degli anziani cronici non autosufficienti.



PRESIDENTE

Ripeto, Consigliere Rubatto, prima si procede alla votazione degli ordini del giorno stabiliti nella conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordini del giorno n. 1149 dei Consiglieri Spagnuolo, Riba, Chiezzi Montabone e Papandrea, inerente a: "Problemi FIAT" e n. 1150 dei Consiglieri Papandrea, Moro, Orrù, Gatti, Pazé, Simonetti e Spagnuolo inerente a: "Prospettive occupazionali e produttive alla Fiat Mirafiori"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora all'esame degli ordini del giorno n. 1149 e n. 1150 relativi alla situazione FIAT, di cui al punto 49) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola pongo in votazione l'ordine del giorno n. 1149, a firma Spagnuolo, Riba, Montabone, Papandrea e Chiezzi il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale visto che il processo di 'terziarizzazione' avviato dalla Fiat verso la fine degli anni '80, sempre in maggiore crescita e con una forte accelerazione in questi ultimi anni considerato che è forte la preoccupazione espressa dai Sindacati unitariamente per il futuro dei 400 lavoratori delle Presse di Rivalta e del Reparto 'saldatura parti mobili' a seguito della notizia annunciata dalla FIAT sulla probabile cessione di questi due settori dello Stabilimento di Rivalta al Gruppo Stola, storico fornitore FIAT impegna il Presidente della Giunta Regionale a chiedere precise garanzie alla proprietà e ad intraprendere tutte le azioni necessarie affinché: 1. il Piemonte non risenta delle operazioni di cambio di proprietà 2. i 400 operai e le relative famiglie non vedano compromesso il loro futuro lavorativo e la sicurezza economica".
Non essendovi interventi lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Se non vi sono richieste di parola, pongo infine in votazione l'ordine del giorno n. 1150 dei Consiglieri Papandrea, Moro, Orrù, Gatti, Paz Simonetti e Spagnuolo, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale appreso che la Direzione della Fiat ha comunicato alle Organizzazioni sindacali la messa in cassa integrazione alle Meccaniche di Mirafiori di 1400 lavoratori per l'ultima settimana di febbraio e di altri 1000 per la prima di marzo che questa stessa Direzione prospetta un 'esubero' di circa 700 lavoratori in relazione alla contrazione della produzione di motori considerato che le Meccaniche non sono solo uno stabilimento storico degli insediamenti Fiat a Torino, ma che costituiscono uno dei settori fondamentali del ciclo produttivo che la produzione di motori costituisce l'asse portante del ciclo dell'auto e che il suo venire meno pone serie ipoteche sul futuro non solo delle Meccaniche, ma dello stesso complesso industriale di Mirafiori valutato che questi avvenimenti pongono un serio interrogativo su quali siano le intenzioni della Direzione Fiat in merito al mantenimento sul nostro territorio di insediamenti industriali fondamentali per il futuro occupazionale di decine di migliaia di lavoratori, per le prospettive di sviluppo della nostra regione e per il benessere dell'insieme della collettività che l'Amministrazione Pubblica non può rimanere indifferente rispetto allo svolgersi della situazione e alle scelte operate dalla Direzione aziendale e che la gravità dei fatti richiede un ruolo e un intervento attivo della Regione tutto ciò premesso il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale del Piemonte e il suo Presidente ad intervenire immediatamente presso la Direzione della Fiat per richiedere ed organizzare un incontro tra una rappresentanza di questa stessa, i Capigruppo consiliari e le Commissioni competenti, al fine di avere una adeguata e completa informazione dei progetti e delle prospettive della Fiat nel merito di questi problemi ad adottare un chiaro orientamento che richieda alla Direzione Fiat lo sviluppo di nuove produzioni alle Meccaniche di Mirafiori per garantire i livelli occupazionali, e scelte strategiche, con conseguenti impegni di investimento, che garantiscano presenza e continuità, sul nostro territorio, di un ciclo produttivo fondamentale, determinante anche per il vastissimo tessuto industriale dell'indotto e per la tenuta occupazionale nella nostra regione, già fortemente indebolita, negli ultimi anni, dai gravi e numerosi processi di ristrutturazione e di vera e propria deindustrializzazione di prendere contatto con le Organizzazioni sindacali per concordare insieme le iniziative utili e necessarie per garantire le finalità prima indicate ad intervenire anche presso il Governo perché richieda alla Proprietà precise garanzie sul mantenimento degli insediamenti produttivi in Piemonte e più complessivamente nel paese, anche a fronte di cambiamenti societari che si potrebbero determinare in un prossimo futuro".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Sull'argomento comunico che le interpellanze collegate, n. 1276, n.
1324 e n. 1692, che risalgono al mese di giugno e luglio 1997, si intendono superate ed assorbite dagli ordini del giorno appena approvati.


Argomento: Veterinaria

Esame ordine del giorno n. 975 dei Consiglieri Rosso, Farassino, Cavaliere Bortolin e Dutto, inerente a: "Legge n. 439 del 2 agosto 1978 relativa a 'Macellazione degli animali'"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 975 relativo alla macellazione degli animali, presentato dai Consiglieri Rosso, Farassino Dutto e altri, di cui al punto 120) all'o.d.g.



PAZE' Enrica

Ma con quale ordine stiamo procedendo, Presidente?



PRESIDENTE

Andiamo nell'ordine che è stato stabilito. Io ho qui un memo, che non ho fatto io, che avevamo definito nell'ultima Conferenza dei Capigruppo del 28 gennaio.



PAZE' Enrica

Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



PAZE' Enrica

A me dispiace perché è una cosa che mi riguarda personalmente, però, a livello di procedura, devo rilevare che la scorsa seduta abbiamo interrotto i lavori su un ordine del giorno sul quale mancava l'ordine legale! Allora che adesso si riprenda proponendo degli ordini del giorno di cui nessuno ha mai sentito parlare o avanzare richieste prima, mi sembra quanto meno improprio. Ho avanzato la richiesta che si parlasse di quell'ordine del giorno, non capisco per quale motivo si debba scavalcare...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Voglio solo ricordare quello che è stato detto alla Conferenza dei Capigruppo. Sono stati richiesti - ho qui il memo - tre ordini del giorno: 1) Residenze per studenti universitari 2) Problemi FIAT, che poi era diversificato 3) quello sulla macellazione che ho posto ora all'esame del Consiglio.



PAZE' Enrica

Sì, ma quello di cui era stata fatta la discussione e che è rimasto in sospeso per mancanza del numero legale, credo che non avesse bisogno di essere riproposto, fermo restando che non ero presente alla Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Lo ripropongo subito dopo. Non è che lo abbiamo fatto cadere, lo ripropongo subito dopo, insieme a quello del...



PAZE' Enrica

Mancherà il numero legale nuovamente!



PRESIDENTE

Non vedo perché.
Dunque, questo ordine del giorno (n. 975) è stato presentato nel marzo 1999 e sottoscritto oltre che dai Consiglieri Rosso, Farassino e Dutto anche dai Consiglieri Cavaliere e Bortolin.



DUTTO Claudio

Sì, esatto.



PRESIDENTE

Desidera illustrarlo, Consigliere Dutto?



DUTTO Claudio

Sì.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Svolgerò una breve illustrazione.
La legge sulla macellazione degli animali (n. 439) fissa il principio che "la macellazione deve essere immediatamente preceduta da misure atte ad assicurare lo stordimento degli animali stessi... affinché provochi nel soggetto uno stato di incoscienza che persista fino alla macellazione evitando comunque ogni sofferenza inutile agli animali". E io questo lo considero un principio.
All'art. 4, però, la stessa legge fa una deroga: "Le norme della presente legge non sono applicate nei casi in cui speciali metodi di macellazione in osservanza di riti religiosi siano autorizzati con decreto del Ministero...". Il decreto attuativo della legge, che è il n. 333 del 1998, riprende l'argomento e praticamente ripete le stesse cose. Infatti recita: "Le operazioni di trasferimento, stabulazione, immobilizzazione stordimento e macellazione, devono essere condotte in modo tale da risparmiare agli animali eccitazioni, dolori e sofferenze evitabili". Anche qui c'è una deroga.
Ora, nella macellazione con rito islamico gli animali vengono appesi o comunque ingabbiati in gabbie speciali, dopodiché vengono sgozzati e lasciati morire per dissanguamento. C'è prima stata una discussione con la collega Pazè sul tempo che un animale impiega a morire. Il tempo che l'animale impiega a morire è comunque lungo; secondo la collega l'animale sviene prima. Pur accettando questa sua interpretazione (ne saprà sicuramente più di me che non sono né medico né veterinario), la stessa collega ammette però che l'animale soffre: soffre nel momento in cui si sente tagliare la gola e sicuramente soffre nei primi momenti in cui inizia il dissanguamento.
Pertanto, questo ordine del giorno, che - ripeto - è un ordine del giorno fatto, diciamo, per amore degli animali o per rispetto degli animali e non ha nulla a che vedere con il razzismo o l'intolleranza religiosa chiede l'abrogazione di queste deroghe, per cui in sostanza chiediamo che qualunque sia il tipo di macellazione (io non ho problemi che poi ci sia la macellazione islamica), l'animale venga comunque stordito, per cui l'animale non soffra. Già li alleviamo, già li mangiamo, almeno uccidiamoli senza farli soffrire.
Questo è il succo dell'ordine del giorno.
Come dico e ripeto, non è questione di razzismo o di intolleranze religiose. Anzi, cito un dato: mi risulta che in Germania e in Svezia ci siano stati accordi con le comunità musulmane per cui è stato accettato questo concetto, cioè in questi Paesi, pur praticando la macellazione islamica, si fa in modo che l'animale non soffra. Io non conosco i particolari tecnici, dico però che mi sta bene arrivare a questo. Non mi sta bene invece che si pratichi in Italia e in Piemonte il tipo di macellazione a cui facevo riferimento prima, perché comunque lo ritengo un atto barbarico.
Inviterei pertanto i colleghi a ragionare su questo argomento, cioè il rispetto per gli animali. Io posso anche capire che il rito islamico che proviene da secoli, anzi da millenni passati, in quel momento potesse sembrare un rito che poteva affievolire le sofferenze degli animali perch allora chissà in che modo venivano uccisi. Probabilmente anche nelle nostre terre, secondo le nostre tradizioni, un tempo gli animali venivano uccisi in modi non molto civili, ma la civiltà va avanti, ci sono dei metodi che permettono di non farli soffrire, per cui applichiamoli per tutti e non facciamo queste deroghe, perché con queste deroghe otteniamo il risultato opposto a quello che vogliamo ottenere: l'integrazione di altre civiltà e di altre religioni. In questo modo, le allontaniamo sempre più da noi.
Allora, con questo principio noi dovremmo arrivare ad ammettere l'infibulazione, la circoncisione o - che ne so! - la legge del taglio della mano ai ladri. Visto che queste pratiche non sono accettabili ritengo che non sia nemmeno accettabile questa deroga. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Intervengo per dire, anche solo a titolo personale, che aderiamo a questo ordine del giorno. Non sto a ripetere le motivazioni, in quanto l'argomento è anche difficile da ascoltare, sotto certi aspetti. Ripeto siamo favorevoli al documento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Il Consigliere Dutto ha già detto che abbiamo discusso in precedenza di questo ordine del giorno. A questo punto, ritengo però utile portare a conoscenza dell'aula le mie osservazioni.
Condivido pienamente il fatto che agli animali vadano evitate sofferenze inutili e pertanto apprezzo molto che la legislazione e la cultura italiana abbiano definito lo stordimento come modalità abituale di macellazione.
Questo ordine del giorno non mi trova però d'accordo nei toni utilizzati ed in alcune considerazioni. Quando si dice che l'animale muore tra atroci sofferenze, mi sembra che si esageri nel descrivere una tecnica che è cruenta, ma che comporta la morte per svenimento dell'animale: quando si muore dissanguati, ad un certo punto la pressione sanguigna raggiunge livelli tali per cui si perde coscienza. Questo avviene prima che il corpo sia svuotato completamente dal sangue, come ben sa chiunque ha esperienze mediche, tant'è vero che fortunatamente si sviene anche con tutto il sangue in circolo.
Inoltre, il documento non mi trova d'accordo nel capoverso in cui si invita il Consiglio regionale ad esprimere indignazione per una dimostrazione di grande inciviltà nei confronti della nostra cultura. Non credo di aver bisogno di ricordare che la nostra cultura ha previsto l'uccisione di animali - e tuttora lo prevede in aree rurali quando si macellano i maiali - mediante lo sgozzamento ...



(Interruzioni)



PAZE' Enrica

Adesso è stata introdotta, giustamente è stata introdotta, io auspico che venga introdotta, però mi sembra che utilizzare questi toni, che lasciano presupporre una superiorità della nostra cultura nei confronti di altre culture, non favorisca il dialogo tra persone con usi, culture e religioni diverse, di cui invece c'è più che mai bisogno in Italia ed in altre parti del mondo.
Il Consigliere Dutto prima mi faceva notare come in altri Paesi europei, caratterizzati da immigrazione da Paesi islamici, ben superiore a quella presente in Italia, siano state introdotte metodiche di macellazione rispettose del codice islamico, pur garantendo all'animale l'eliminazione di sofferenze nei limiti che a noi possono sembrare più tollerabili. Noi dovremmo concordare insieme un ordine del giorno o una modifica al documento in discussione, in cui auspichiamo l'adozione in Italia, di concerto con le Comunità islamiche, delle metodiche di macellazione già adottate in Germania ed in altri Paesi. Manteniamo il nostro giudizio nei confronti di queste metodiche di macellazione che, ripeto, hanno fatto parte e, tuttora in molti luoghi, fanno parte della nostra cultura, e cerchiamo di favorire un dialogo molto importante.
Come commento aggiungo che quando ci riferiamo alle sofferenze nei confronti degli animali, a mio parere ben altre sono le sofferenze inflitte: ad esempio, le metodiche di allevamento causano maggiori sofferenze agli animali costretti a crescere in gabbie, impossibilitati nei movimenti, nutriti con alimenti talvolta volutamente dannosi per l'organismo allo scopo di procurare un patologico accrescimento di organi quali il fegato o la massa muscolare. Potremmo essere a nostra volta oggetto, da parte di culture in cui invece l'allevamento degli animali avviene ancora a livello rurale, in cui gli animali sono liberi, di analoghi apprezzamenti, in quanto anche noi infliggiamo sofferenze ad animali che ad altre culture possono apparire ingiustificate.
Non è mia intenzione polemizzare, ma vorrei ripetere che concordo sul fatto che l'uccisione dell'animale per sgozzamento è un metodo doloroso: tutte le uccisioni sono dolorose, anche il colpo di pistola in testa.
Pertanto, mi sembra che sarebbe opportuno modificare l'ordine del giorno in tal senso. In ogni caso, esorto a correggere alcune inesattezze, perché non è vero che c'è bisogno di svuotarsi completamente del sangue per perdere coscienza - questo penso di poterlo dire con competenza. Credo che sarebbe più utile e potrebbe trovare l'appoggio di tutti i Consiglieri, per cui presenterò un emendamento a questo ordine del giorno - chiedo solo cinque minuti di tempo per poterlo scrivere - in cui chiedo di modificare l'ultima parte, semmai con la votazione per parti separate.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Griffini, chiedo al primo firmatario dell'ordine del giorno, Consigliere Dutto, se nella seconda pagina del documento, dove dice: "esprime indignazione per queste dimostrazioni", fosse possibile togliere le parole "di grande civiltà nei confronti della nostra cultura" e di lasciare "dimostrazioni di crudeltà verso gli animali". Credo che il senso resterebbe lo stesso.



DUTTO Claudio

Anche nella prima parte.



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, lei risponderà dopo.
Adesso ha la parola il Consigliere Griffini.



GRIFFINI Massimo

Grazie, Presidente. Vorrei ricordare che un ordine del giorno, al 90 simile a questo, era già stato approvato un paio di anni fa in Consiglio all'unanimità. Chiedo se è possibile riprendere quell'ordine del giorno per non votarne un altro esattamente uguale a quello, che poi non so che fine abbia fatto. Bisogna fare attenzione, perché se noi vogliamo...



PRESIDENTE

Non lo ricordo.



GRIFFINI Massimo

Lo ricordo io, in quanto ero primo firmatario.
Dobbiamo fare attenzione, perché se noi diciamo che bisogna rispettare e può essere anche giusto - le tradizioni e gli usi delle minoranze religiose, potremmo preparare un ordine del giorno dove si consente in Piemonte l'infibulazione alle bambine, in quanto ci sono delle minoranze religiose che accettano tale metodo. Se vogliamo fare un ordine del giorno anche in questo senso, io non lo voto, però se c'è qualcuno che lo vuole votare... Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Raccolgo le indicazioni di modifica richieste dalla Consigliera Pazé.
Se si accettano tali modifiche si potrà andare ad una votazione, altrimenti sono contrario a questo ordine del giorno, che non mi pare abbia una sensibilità verso gli animali; più che un ordine del giorno a favore degli animali sgozzati, mi sembra un ordine del giorno contro la popolazione mussulmana.
Ritengo, tra l'altro, gravi alcune affermazioni che sono state fatte come quella sull'infibulazione. E' pazzesco paragonare i due aspetti; io sono contrario alla pena di morte, che non considero molto civile, anche quando avviene con forme non dolorose, ma non chiedo che negli Stati Uniti non si uccidano gli animali, perché sono due questioni diverse. Mettere sullo stesso piano i due fenomeni è veramente un segno di non rispetto...



DUTTO Claudio

Io chiedo che vengano anestetizzati...



PAPANDREA Rocco

Mettere sullo stesso piano questi due aspetti è veramente incredibile perché si può considerare - spero! - la pena di morte una pratica da condannare e da abolire, ma questo non porta automaticamente ad essere contrari all'uccisione degli animali. Sono due cose diverse.
Considero, pertanto, l'ordine del giorno un segno di razzismo nei confronti delle popolazioni islamiche.
D'altro canto, lo stesso Consigliere Griffini, che è intervenuto a sostegno del documento, spesso si dedica a pratiche di uccisione degli animali con armi che non sono sicuramente poco dolorose. Non mi è mai capitato di subire queste pratiche, ma non credo che essere feriti o uccisi da un'arma sia poco doloroso.
Inoltre, poche settimane fa questo Consiglio ha approvato, penso con il voto favorevole anche del Consigliere Dutto, il Piano di abbattimento dei cinghiali. Anche qui, non mi risulta che l'abbattimento venga effettuato con metodi particolarmente interessati al problema della sofferenza degli animali.
Si tratta, pertanto, di un ordine del giorno che non c'entra nulla con questo problema; c'entra con altro, ed è, allora, un segnale di fastidio nei confronti di determinate popolazioni residenti in Piemonte, che hanno quelle caratteristiche culturali. Mi auguro che non tutti i Consiglieri del centrodestra sostengano positivamente questo fatto.
Ragioniamo, colleghi: per altre questioni, ad esempio i cinghiali, si è votato senza preoccuparsi molto degli animali. Se esiste il problema affrontiamolo globalmente e non solo nei confronti dei mussulmani e delle loro pratiche.
Per questi motivi, ritengo che la soluzione potrebbe essere quella suggerita dalla Consigliera Pazé, che ci permetterebbe di votare eliminando gli aspetti fastidiosi presenti nell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Esamineremo l'evoluzione del testo, ma siamo perplessi sul documento.
Ci sono delle cose che non possiamo accettare, laddove dice: "Ritiene che non sia ammissibile, in un Paese civile...". Vogliamo sostenere che quelli arabi non sono Paesi civili? Allora ha ragione il collega Papandrea, perch se si estrapola tale periodo e lo si legge, sembra che si dica questo.
Nascono, pertanto, delle conseguenze sul piano dell'atteggiamento.
Collega Dutto, sai bene che questo è uno di quegli argomenti in cui tu e Griffini dovrete faticare per mettervi d'accordo! Ci auguriamo che questo avvenga e prenderemo atto di quanto ci proporrete unitariamente.
Naturalmente, il mio Gruppo è contrario ad una pratica di soppressione degli animali, a fini alimentari, con questa metodologia, perché occorre tenere presenti anche i diritti degli animali. La collega Carla Spagnuolo ci ha ricordato, in alcune recenti occasioni di colloquio tra di noi, come anch'essi siano titolari di diritti; fanno parte anch'essi di un sistema che si affida ai comportamenti e alle responsabilità.
Pensiamo, inoltre, che questa materia si debba evolvere attraverso un processo culturale e di reciproca contaminazione tra diverse culture, se mi consentite di usare un termine che non mi appartiene in modo particolare ma appartiene ormai al dialogo dell'ambito delle forze del centrosinistra e fa parte di un modo di confrontarsi tra culture e modalità di comportamento che pian piano finiscono per registrare delle prevalenze. E' così; sono quelle affermazioni avvenute attraverso forme di contatti culturali.
Esprimere un giudizio che va in direzione della condanna di un atto che ha addirittura una rilevanza etico-religiosa per chi lo pratica, mi sembra un atto eccessivamente arrogante.
Papa Giovanni distingueva tra l'errore e l'errante; io non voglio invocare una figura così importante, ma distinguere tra la difficoltà di ammettere un certo tipo di comportamento ed un senso di riguardo per una metodica che magari a noi non sta bene, ma che per altri rappresenta un elemento addirittura di convinzione etica e religiosa.



PRESIDENTE

Chiedo alla Consigliera Pazé di farmi avere il testo con le sue modifiche. Io mi sono già permesso di individuare alcune parole che chiedo al primo firmatario di voler espungere.
Dopo le parole "Esprime indignazione per questa dimostrazione..." lascerei solo "di crudeltà verso gli animali" e toglierei "di inciviltà nei confronti della nostra cultura".
Così dopo le parole: "Considerato che...", toglierei "sino al momento in cui si svuota completamente del sangue".
Ci sono alcuni emendamenti presentati dalla Consigliera Pazé e che ora ne do lettura: 1) dopo la parola "esprime", cancellare il paragrafo e sostituirlo con "Esprime disagio per le metodiche attualmente utilizzate, di cui sopra" 2) dopo la parola "ritiene", aggiungere "che altre metodiche di macellazione accettate dalle autorità islamiche in altri Paesi comportino una minore sofferenza per gli animali" 3) dopo le parole "considerato che", aggiungere "l'attuale metodica di macellazione utilizzata in Italia dalle macellerie islamiche può comportare per gli animali sofferenze evitabili...".
Consigliera Pazé, possiamo sostituire il termine "può comportare", con "comporta"?



PAZE' Enrica

Presidente, vorrei chiedere se è possibile rinviare la votazione di quest'ordine del giorno alla prossima seduta di Consiglio. Troviamo un accordo per proseguire la discussione, e nel frattempo studiamo il modo di formulare un ordine del giorno con cui esprimere il nostro desiderio che si adottino metodiche di macellazione meno dolorose per gli animali. So che tali metodiche sono adottate in Paesi europei, mi è stato anche detto dal Consigliere Dutto. Vorrei informarmi in proposito, e avere quindi un po' di tempo per riscrivere l'ordine del giorno.
Faccio fatica, adesso, a presentare degli emendamenti.



PRESIDENTE

Consigliera, non è una novità di oggi. Lei era presente il 28 gennaio quando abbiamo detto che si ...



PAZE' Enrica

All'ultima Conferenza dei Capigruppo non potevo essere presente, perch in quello stesso giorno ero a Roma. Mi giunge completamente nuovo che si fosse deciso di discutere questa problematica. Non mi è arrivata nessuna comunicazione scritta in proposito.



PRESIDENTE

Non ci sono comunicazioni scritte.



PAZE' Enrica

Presidente, io ho avanzato una proposta. Volendo, posso anche continuare a scrivere emendamenti. Ma se vogliamo approvare questo ordine del giorno è meglio trovare un accordo, evitando emendamenti che, di fatto renderebbero tale ordine del giorno contorto e difficile. Possiamo incontrarci con il Consigliere Dutto e insieme cercare un modo per riscriverlo. Potremmo poi presentarlo al primo punto dei lavori della prossima seduta, con l'accordo di votarlo.



PRESIDENTE

Collega, le ricordo che non siamo in presenza di un testo di legge. Le modifiche all'ordine del giorno possono essere accettate o no. Ovviamente credo sia desiderio di tutti avere un testo il più ampio possibile. Io personalmente, ritengo che questi tre emendamenti ...



PAZE' Enrica

Gli emendamenti non sono finiti, perché vorrei modificare anche la parte dell'impegno ...



PRESIDENTE

Mi lasci finire! Non le ho dato la parola! Personalmente, i tre emendamenti che mi sono stati presentati mi trovano concorde, eccezion fatta per quel "può comportare", perché lo do per assodato. Successivamente, se lo desidera, lei può proporre altri ordini del giorno. Questo non è un testo di legge, non viene emendato, è un ordine del giorno. Quando ci sono proposte di modifica ad un ordine del giorno, normalmente si cerca di arrivare alla formulazione di un testo comune, altrimenti si presenta un altro ordine del giorno. E' questa la prassi, il nostro modo di procedere.



PAZE' Enrica

Io formulo nuovamente la mia richiesta, e chiedo anche agli altri Consiglieri che hanno presentato l'ordine del giorno di darmi ...



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, prego.



DUTTO Claudio

Obiettivamente, è da prima di Natale che chiedo che venga approvato quest'ordine del giorno, perché motivi contingenti mi spingevano a farlo: le comunità islamiche chiedono che si proceda a questo tipo di macellazione, a Cuneo c'è un sollevamento popolare -che io condivido- degli animalisti. Per cui, è quanto mai opportuno che il Consiglio regionale prenda posizione. Io ho già accettato ...



(Commenti del Consigliere Riba fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Riba, sta parlando il Consigliere Dutto!



DUTTO Claudio

Contro la pena di morte negli Stati Uniti abbiamo già votato più volte! Come dicevo, va bene l'osservazione tecnica che avevo fatto. Togliamo "che l'animale perda coscienza", togliamo "fino al momento in cui si svuota completamente del sangue". Va anche bene togliere "dimostrazione di grande inciviltà nei confronti della nostra cultura", lasciamo solo "dimostrazione di crudeltà verso gli animali".
Gli altri emendamenti mi sono un po' sfuggiti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo, ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, mi sembra che questo argomento sia stato tirato in ballo in maniera - almeno per me - un po' improvvisa. E' vero, è un argomento all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio, ma così come altre decine di punti all'ordine del giorno! Ma non reputo opportuno che tale argomento si affronti adesso, ad un'ora un po' tarda, per cui non si può neppure chiedere una sospensione dei lavori per mettere a fuoco una materia che tra l'altro, non è certo una materia ordinaria. Non stiamo dissertando se fare la Fiera del bue grasso a Carrù piuttosto che a Fossano! Stiamo affrontando una grande questione culturale, che racchiude in sé non solo aspetti culturali ma anche aspetti che hanno a che vedere con la moralità gli usi, le tradizioni, le religioni, la sensibilità, e non solo di una parte importante di cittadini che lavorano e vivono in Piemonte e che hanno una cultura loro propria.
Io stessa, sulla problematica dei rapporti con gli animali, vorrei poter mettere a fuoco un ragionamento che sia rispettoso delle varie culture e tradizioni. Ho sentito l'intervento del collega Griffini, e non voglio entrare nel merito. Però, sottolineo il fatto che esistono dei paradossi.
Se noi qua dicessimo che in India vanno vietate delle cose perché le mucche possono andare sulle automobili, toccheremmo delle realtà che hanno caratteri religiosi e culturali molto profondi, su cui bisogna ragionare a lungo.
Io chiederei -e non per dilazionare i tempi - che ci venga dato il tempo di presentare un altro ordine del giorno. Ci troviamo a dialogare su una materia che tocca problematiche profonde, di moralità, di religione d'identità, di culture, di diritti degli animali (ne ho citato solo alcune) un po' all'improvviso.
Sento che questo ordine del giorno non funziona. Per parte mia, potrei risolvere il problema non partecipando alla votazione, ma non mi sembra opportuno chiudere la discussione su questo ordine del giorno in questo modo, poiché ognuno di noi ha comunque delle sue opinioni da esprimere. E' una materia troppo importante, e non va affrontata solo dal punto di vista teorico: riguarda anche il modo di pensare, di ragionare, di essere di migliaia di musulmani che vivono in Piemonte. Con questi cittadini extracomunitari abbiamo intrapreso un dialogo, e non vorremo improvvisare su una questione di questo tipo.
In conclusione, chiedo non solo al Presidente del Consiglio ma anche alla sensibilità del collega Dutto - che ha già aspettato tanto tempo - che ci venga consentito di esprimerci dopo un ulteriore momento di riflessione.



PRESIDENTE

Facciamo distribuire questi ultimi due emendamenti. Solo il tempo tecnico per trasmettere al primo firmatario gli emendamenti che mi sono pervenuti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto, ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Non so più come dirlo, ma è talmente tanto tempo che chiedo che questo ordine del giorno venga discusso che oggi, veramente, mi sembra di assistere ad una presa in giro.
E' già da tanto tempo lo chiediamo! Potrei accettare in parte questi emendamenti, ma stravolgerebbero tutto! Ho già sottolineato che non chiediamo che non si pratichi la macellazione secondo il rito islamico chiediamo che gli animali vengano storditi prima della macellazione. Noi chiediamo al governo di eliminare la deroga per cui si permette la macellazione degli animali senza che prima siano stordito. Mi sembra assurdo: che stordiscano gli animali, poi li macellino con il loro sistema come noi li macelliamo con il nostro! Il mio ordine del giorno chiede che ci si attivi per l'eliminazione di quella deroga, ma solo la deroga all'articolo che prevede lo stordimento, e di non far soffrire gli animali.



PRESIDENTE

Ricordo all'aula che non si tratta di un argomento introdotto oggi, ma era conosciuto da tempo.
La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Innanzitutto intervengo per chiedere che l'ordine del giorno venga discusso questa sera. In secondo luogo mi ricordo - come aveva accennato il collega Griffini - che tempo fa venne approvato un ordine del giorno analogo; non penso ci siano grossi problemi nel rintracciare il documento.
Tant'è vero che pensavo che, avendolo approvato diverso tempo fa, avrebbe avuto un seguito. E' inutile approvare un ordine del giorno se poi non ci sono le conseguenze.
Mi scuseranno i colleghi che sono intervenuti precedentemente, ma io non reputo che la mia cultura abbia la coda di paglia nei confronti di altre culture, ma neppure voglio sempre mettermi supino rispetto a delle condizioni tribali o delle condizioni che io reputo non più adeguate al mondo moderno e affrontarle sempre concedendo e avendo niente in cambio.
Non significa interpretare esigenze di popolazioni immigrate in Italia per lavoro consentire un imbarbarimento delle condizioni degli animali. Noi dobbiamo essere propedeutici ad un miglioramento stesso delle condizioni di questi animali; lo abbiamo già fatto molte volte ampliando gli spazi di allevamento e condizionando determinate scelte: non lavoriamo a ritroso.
Consigliere Dutto, tra poco le chiederanno di domandare scusa per aver pensato a questo ordine del giorno. Personalmente invito il Consigliere Dutto a mantenere l'ordine del giorno, forse modificandolo su quegli aspetti che aveva accennato prima, per poi procedere al voto.



PRESIDENTE

Chiederei al collega Dutto se è d'accordo a sospendere due minuti il Consiglio per vedere di giungere ad un testo comune.



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chi partecipa a questa riunione?



PRESIDENTE

Coloro che hanno presentato gli emendamenti.
Credo di aver dimostrato la massima disponibilità; l'argomento non è stato introdotto per la prima volta oggi, era ampiamente conosciuto.
Personalmente alcuni emendamenti li trovo adeguati, perciò li condivido.
Ricordo all'aula che non siamo in presenza di un testo di legge, perciò si trova un accordo sulle modifiche, altrimenti si deve presentare un altro ordine del giorno.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Presidente, trovo davvero singolare che il Presidente del Consiglio non abbia raccolto le osservazioni della collega Spagnuolo, che proponeva la necessità di un approfondimento dell'argomento. Colgo l'occasione per chiedere alla collega Pazè, firmataria degli emendamenti, di poter apporre anche la mia firma.



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, le ricordo che non si tratta di una legge, ma di un ordine del giorno.



SIMONETTI Laura

Se mi permette Presidente, lei ieri non era presente ai lavori pomeridiani, ma sono stati presentati degli emendamenti per aggiornare un testo presentato dalla maggioranza - testo che abbiamo votato oggi - sulle Olimpiadi del 2006. Oltretutto era un testo del Consiglio Comunale e conteneva vari emendamenti presentati dalla maggioranza. Evento considerato da noi abbastanza anomalo: non succede spesso di vedere degli emendamenti su ordini del giorno! Comunque, vista la delicatezza della materia, al di là delle considerazioni del collega Dutto, qui viene posta una questione in altri termini, al di là delle contraddizioni.



(Brusio in aula)



PRESIDENTE

Mi scusi Consigliera Simonetti. Colleghi, è tutto il pomeriggio che c'è un'effervescenza superiore a quanto può essere consentito. I colleghi che intendono partecipare ai lavori stiano cortesemente seduti ai propri posti prestando un minimo di attenzione. Non ho strumenti né regolamentari né di altro tipo per far restare in aula chi non desidera partecipare ai lavori.



SIMONETTI Laura

Questa materia viene affrontata disconoscendo alcuni aspetti culturali importanti, non valorizzando identità e differenze, ma usando solo e unicamente toni accusatori che riteniamo di mettere quasi totalmente in discussione. L'esigenza dei vari colleghi intervenuti - tra i quali anche la collega Pazè - è quella di intervenire con una terminologia e dei contenuti diversi, ma soprattutto adottando anche una metodologia adatta per affrontare la cultura mussulmana, che evidentemente ha dei paletti rispetto ad altre culture, oltreché un'etica religiosa diversa.
Quindi l'esigenza è di approfondire l'argomento utilizzando più tempo e, possibilmente, riscrivendo il testo con un linguaggio più rispettoso della religiosità di una cultura diversa.
Dopodiché, se il Consiglio intende democraticamente, cioè con i propri numeri, procedere alla votazione, in questo caso il nostro Gruppo non vi parteciperà.



PRESIDENTE

Leggo all'aula l'ordine del giorno n. 846, votato il 22 settembre 1998 e approvato all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto dell'esigenza, da parte di alcuni Gruppi di consumatori, di approvvigionamento di carne macellata, secondo particolari modalità considerato tuttavia che tale modalità di macellazione, che comporta lo sgozzamento della bestia cosciente, sono cause di indicibile sofferenza per gli animali, impegna il Presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso le sedi competenti per addivenire a metodi di macellazione che, nel rispetto dei riti e delle tradizioni delle minoranze religiose, comportino minori sofferenze per gli animali mediante lo stordimento preventivo, ad esempio, degli stessi".
Questo ordine del giorno era stato approvato all'unanimità nel settembre del 1998.
Prima della Consigliera Pazè do la parola al Consigliere Dutto. Intendo ribadire questa volontà.



DUTTO Claudio

Vorrei vedere con calma questo documento, perché per quanto riguarda gli emendamenti non potevo accettarli così, nel senso che dove si introducono aggettivi quali "minori sofferenze" o cose del genere è una presa in giro! Cioè l'animale o si stordisce o non si stordisce, poi possiamo discutere fino a domani se soffra di più o soffra di meno, non possiamo certo chiederlo a lui.
Pertanto, questi emendamenti snaturavano completamente l'ordine del giorno, cioè a un certo punto gli islamici applicheranno il loro metodo dicendo che l'animale, secondo loro, non soffre. Il punto è che l'animale prima viene stordito e poi viene macellato o non viene stordito e viene macellato. Nella seconda ipotesi l'animale soffre, potrà soffrire di più o di meno, ma soffre; perciò io chiedo che l'animale venga stordito e poi macellato, come ognuno crede, chiaramente non si fanno più questioni.
Il mio ordine del giorno era chiaro in questo senso. Ho già accettato di togliere due punti che potevano infastidire, però non posso accettare che sia completamente snaturato.
Sul vecchio ordine del giorno adesso dovrei in effetti vedere se pu corrispondere a questo...



PRESIDENTE

Il vecchio ordine del giorno fa riferimento allo stordimento preventivo.
La parola alla Consigliera Pazè.



PAZE' Enrica

Ringrazio il Presidente per aver richiamato alla memoria dei Consiglieri che l'avevano votato e alla mia che non l'avevo votato in quanto non presente, l'ordine del giorno n. 846.
A me sembra che questo sia un ordine del giorno che faceva presente la preoccupazione nei confronti della sofferenza degli animali e auspicava che provvedimenti venissero presi in tal senso.
Dunque, come apprezzamento che non pone la questione dal punto di vista religioso, ma considera che gruppi di consumatori che possono essere appartenenti a diversi fedi religiose, ma possono anche riguardare diverse modalità di macellazione per persone non appartenenti a determinate fedi quindi apprezzo lo stile con cui è stato formulato questo ordine del giorno che mi sento di sottoscrivere. Poiché tale ordine del giorno è già stato votato all'unanimità e impegnava il Presidente della Giunta ad attivarsi presso le sedi competenti, pongo la questione, non al Presidente della Giunta che è assente, ma al Vicepresidente che era presente, che ha votato e che se potesse prestarmi attenzione forse potrebbe poi darmi una risposta... Aspetto che finisca la telefonata e ricomincio!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Aspetti pure, Consigliere, è una cosa urgente!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ponga a me il problema, poi io lo trasmetto...



PAZE' Enrica

Sarei grata se mi venisse spiegato che cosa, in questo anno e mezzo che è trascorso dal settembre 1998 ad oggi, è stato fatto, quali procedure sono state prese. E' stato chiesto un incontro con le comunità religiose? In questo caso islamica perché ce lo diceva il Consigliere Dutto o qualunque altra comunità per studiare procedure alternative? Ripeto, tra le procedure alternative c'è quella fatta presente, cioè esistono procedure accettate dalle diverse religioni. Inoltre, che tipo di esito ha avuto tale incontro? O se ciò non è stato fatto, per quale motivo da parte del Presidente della Giunta è stato disatteso un impegno votato all'unanimità dal Consiglio regionale?



PRESIDENTE

Collega, l'impegno...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Posso intervenire?



PRESIDENTE

Un attimo, Vicepresidente. Voglio fare solo una dichiarazione, poi le do subito la parola.
Questa materia non è di competenza regionale, perciò l'impegno e l'attività del Presidente della Giunta non può che essere quella di chiedere al Governo e al Parlamento nazionale di intervenire. Non è materia regolabile direttamente.
La parola al Vicepresidente Masaracchio.



PAZE' Enrica

E' stato fatto?



SPAGNUOLO Carla

Quali sono stati gli atti?



SIMONETTI Laura

Ma allora che valore hanno politicamente gli ordini del giorno votati dal Consiglio!?



PRESIDENTE

Lei non ha la parola, Consigliera Simonetti.
Adesso interviene il Vicepresidente Masaracchio come Giunta e dopo il Vicepresidente Foco in qualità di Consigliere.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

No, no, non intervengo come Giunta.



(Commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Io desidero sapere se nell'ordine di tutto quello che è negli ordini del giorno, visto che è intercorso tanto tempo a questa seduta, sia stata fatta una ricognizione per sapere chi disciplina la materia e quali sono i termini legislativi nazionali per la macellazione ufficiale, tranne che non si stia parlando di ciò che accade nelle famiglie, dove un pollo viene macellato non certamente col taglio del collo, ma tirandogli il collo! Esiste una norma che disciplina la macellazione? Io lo chiedo. Visto che siete preparati fatemi sapere come stanno le cose.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Foco che interviene in qualità di Consigliere.



FOCO Andrea

Signor Presidente, siccome il mio intervento cercherà nei limiti del possibile di non creare suscettibilità o sembrare provocatorio, fingo di non aver sentito la risposta del Vicepresidente Masaracchio, perché non era questo lo spirito del mio intervento.
Ringrazio il Consigliere Griffini che ha richiamato l'attenzione del Consiglio regionale su un ordine del giorno precedentemente approvato. Io ritengo che senza perdere altro tempo il Consiglio regionale - troviamo la formulazione - possa riconfermare quanto precedentemente già detto e rinnova l'invito alla Giunta regionale che sia lei ad informarsi, a vedere ecc. e portare delle risultanze al Consiglio!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

No, io presuppongo quello che so. Io lo so che c'è la legge...



FOCO Andrea

Vicepresidente Masaracchio, ho fatto una premessa. Volevo che il mio intervento risolvesse il fatto che questo Consiglio regionale può ancora questa sera, signor Presidente, riconfermare all'unanimità, mi pare di aver capito questo, quindi non contraddicendo nulla, quello che aveva affermato il 22 settembre 1998! Chiedendo di procedere, visto che pare non siano avvenuti fatti, nella direzione indicata dal Consiglio, punto! Io non so se a questo punto il Consigliere Dutto si ritenga soddisfatto o meno, perché il suo intervento, la sua proposizione di un ordine del giorno, o aveva il significato di voler rinfrescare la memoria su un ordine del giorno precedentemente approvato, e su questo siamo tutti d'accordo altrimenti se aveva un altro significato allora il Consigliere Dutto lo deve dire in modo esplicito altrimenti mi pare che l'ipotesi che io sto cercando di formulare sia quella che va nel senso sul quale tutti i Gruppi mi pare si stiano esprimendo in questo Consiglio regionale.
Se invece si vogliono trovare altre vie o altre fratture lo si dica in modo esplicito! Il nostro Gruppo conferma il suo voto favorevole - sto dicendo ovviamente delle banalità! - a quello che aveva già votato nel settembre 1998. Non abbiamo cambiato idea; continuiamo a dire che è necessario intervenire nei termini e nei modi come avevamo operato e detto il 22 settembre 1998.
Mi parche non ci sia...



PRESIDENTE

Prima di dare la parola alla Consigliera Simonetti, possiamo ribadire quanto abbiamo già deciso, l'impegno del 22 settembre, aggiungendo un invito alla Giunta di incontrare i rappresentanti delle comunità islamiche e proporre successivamente un'ipotesi al Governo nazionale: può essere sufficiente, Consigliere Dutto?



DUTTO Claudio

Si potrebbe anche fare. C'è una cosa che non mi piace dell'ordine del giorno n. 846; io l'avevo votato e quindi sono d'accordo su tutto ovviamente, però alla fine è nebuloso, laddove dice "comportino minori sofferenze per gli animali, mediante lo stordimento preventivo, ad esempio degli stessi". No, io voglio ribadire che lo stordimento preventivo deve avvenire sempre, in modo che l'animale non soffra.
Se troviamo una frase in cui richiamiamo questo ordine del giorno impegnando la Giunta ad attivarsi, però inseriamo anche chiaramente questo mio concetto, allora va bene, altrimenti a questo punto andiamo al voto sul mio così com'è.



PRESIDENTE

Provo io a fare una proposta conciliativa ecumenica: "Il Consiglio regionale ribadito quanto già deliberato il 22 settembre 1998, riconferma l'esigenza che le pratiche e metodi di macellazione nel rispetto dei riti e delle tradizioni delle minoranze, comportino - ribadiamo questo impegno minori sofferenze attraverso - non diciamo più ad esempio - pratiche come lo stordimento preventivo, cioè ribadisce l'esigenza che la macellazione avvenga attraverso pratiche, come lo stordimento preventivo, che comportino minori sofferenze per gli animali".
Questo può essere sufficiente? Per toglierci l'argomento.



DUTTO Claudio

Sì. Sì cioè se sia chiaro qualsiasi rito deve essere preceduto dallo stordimento dell'animale.



PRESIDENTE

Leggo il testo dell'ordine del giorno: "Il Consiglio regionale ribadito quanto già deliberato il 22 settembre 1998, impegna il Presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso competenti sedi per addivenire a metodi di macellazione che, nel rispetto dei riti e delle tradizioni... comportino minori sofferenze per gli animali, mediante modalità come lo stordimento preventivo".



DUTTO Claudio

Scusi, Presidente, invece delle parole "comportino minori sofferenze per gli animali", sarebbero preferibili le parole "eliminino le sofferenze degli animali mediante..."



PRESIDENTE

"... eliminino per quanto possibile..."



DUTTO Claudio

"...eliminino per quanto possibile...".



(Commenti fuori microfono di vari Consiglieri)



PRESIDENTE

Provo a riformulare: "eliminino per quanto possibile le sofferenze per gli animali attraverso modalità come lo stordimento preventivo".



DUTTO Claudio

... non "come", ma "attraverso lo stordimento preventivo."



PRESIDENTE

Potrebbe trattarsi anche di un'iniezione di sonnifero; non sono un tecnico, non so!



DUTTO Claudio

Va beh, è stordimento; per stordimento s'intende la "pistola cattiva" l'iniezione; penso addirittura alla bastonata in testa: è stordimento! Il principio è quello! Io, stasera, ho sentito di tutto, anche che nello sgozzarli e lasciarli morire dissanguati gli animali non soffrono! Invece adesso, mi si dice che a stordirli soffrono...



(Commenti fuori microfono di vari Consiglieri)



PRESIDENTE

Formulerei l'ordine del giorno nel seguente modo, con il consenso del collega Dutto: "... impegna il Presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso le competenti sedi per addivenire a metodi di macellazione che, attraverso modalità quali lo stordimento preventivo, eliminino per quanto possibile le sofferenze degli animali".



DUTTO Claudio

Non "quali lo..." ma "attraverso lo stordimento...".



PRESIDENTE

"...attraverso lo stordimento preventivo, eliminino per quanto possibile le sofferenze degli animali".
La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Il Consigliere Dutto avrà la massima opinione positiva nei confronti dello stordimento, che indubbiamente, secondo lui, è il miglior modo possibile per morire. Mi rallegra che lui abbia le idee così chiare in proposito.
Lascerei il testo così com'è, togliendo le ultime due parole "ad esempio, degli stessi". Lo lasciamo così com'è e diciamo: "Nel rispetto dei diritti... comportino minor sofferenze per gli animali, mediante lo stordimento preventivo". A seguire: "Il Presidente della Giunta regionale si attiverà ...": saremmo grati tra un mese, prima della chiusura della legislatura, il Presidente ci dicesse che si è attivato in proposito e se la metodica dello stordimento è stata accettata ed è fattibile.



PRESIDENTE

Provo a riassumere, dopo l'osservazione della collega, se il collega Dutto è d'accordo...



DUTTO Claudio

Il mio ordine del giorno s'intende ormai buttato via: va bene. A questo punto le premesse quali sono? Riprendiamo l'ordine del giorno n. 846 e come premessa, facciamo riferimento a questo?



PRESIDENTE

Preciso le premesse: richiamiamo l'ordine del giorno n. 846: "Il Consiglio regionale del Piemonte richiamato quanto deliberato in data 22 settembre 1998 - che risulta agli atti - impegna il Presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso le sedi competenti per addivenire a metodi di macellazione che, nel rispetto dei riti e delle tradizioni delle minoranze religiose, comportino, mediante lo stordimento preventivo minore sofferenze per gli animali".
Credo che su questa formulazione l'aula possa essere concorde.
Pongo in votazione l'ordine del giorno testé letto.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 28 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 1152 a firma di tutti i Gruppi Consiliari inerente a: "Tagli occupazionali alla GFT"


PRESIDENTE

Se l'aula consente, dobbiamo passare all'esame dell'ordine del giorno n. 1152, che abbiamo iscritto prima sul Gruppo Finanziario Tessile. E' firmato - mi pare - da tutti i Gruppi.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale a seguito dell'incontro odierno richiesto dalle OO.SS. ai Capigruppo consiliari considerato che l'attuale situazione di incertezza che grava sul più grande gruppo imprenditoriale dell'abbigliamento piemontese GFT tenuto conto che il piano presentato da HDP che detiene la totalità dell'assetto azionario GFT, prevede una ripartenza dell'azienda con soli 800 occupati contro gli attuali 2.150 addetti preso atto che tale piano comporterebbe la chiusura definitiva dello stabilimento di S.
Damiano, una forte riduzione dell'occupazione dello stabilimento di Bosconero, ed un incerto futuro per lo stabilimento di Settimo legato all'acquisizione dello stesso da parte del gruppo Armani, incertezza che si affianca ai 250 esuberi già annunciati per la linea donna tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo l'istituzione di un tavolo di crisi interministeriale, in cui si possano valutare tutte le possibilità alternative dello smantellamento del Gruppo, tale tavolo si dovrà attivare per il mantenimento di un polo di produzione di qualità e di tradizione piemontese, dove peraltro l'occupazione femminile continua a mantenere un profilo prevalente impegna altresì il Governo regionale al coinvolgimento di ITP al fine di ricercare nuovi assetti proprietari e/o sinergie produttive che consentano la maggior possibile salvaguardia delle strutture produttive e dei livelli occupazionali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame ordine del giorno n. 1012 dei Consiglieri Rubatto, Simonetti Bortolin, Suino, Grasso, Dutto, Minervini e Peano, inerente a: "Situazione degli anziani cronici non autosufficienti" (seguito)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1012 dei Consiglieri Rubatto Simonetti, Bortolin, Suino, Grasso, Dutto, Minervini e Peano, di cui al punto 115 all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che molte strutture R.S.A (residente sanitarie assistenziali) hanno manifestato l'esigenza di evitare il trasferimento degli anziani in ospedale nei casi in cui è possibile assicurare adeguate cure presso la struttura stessa, al fine di non creare in loro ulteriori traumi che possono alterare il loro fragile stato psicofisico rilevato che una tale esigenza può essere soddisfatta esclusivamente definendo in modo inequivocabile l'appartenenza delle R.S.A al Servizio Sanitario Nazionale, attraverso gestioni dirette o convenzionate, e trasformando gli attuali istituti di ricovero e di assistenza in R.S.A posto che viene altresì denunciata la mancata applicazione, da parte di alcune A.S.L., del prontuario farmaceutico approvato dalla Giunta regionale nel novembre 1998 che assicura agli anziani cronici non autosufficienti ricoverati nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e nelle Residenze Assistenziali Flessibili, la gratuità dei farmaci, che invece attualmente continuano ad essere pagati personalmente dai ricoverati ricordando che la Giunta regionale sta predisponendo un progetto di delibera che, modificando gli standards di assistenza di cui alla precedente D.G.R. 41-42433 del 1995, punta a garantire agli anziani cronici non autosufficienti un miglioramento delle prestazioni sanitarie ed infermieristiche impegna la Giunta regionale ad accelerare i tempi di approvazione della delibera modificativa degli standards attualmente fissati dalla D.G.R. 41-42433 del 1995, concordando con la competente Commissione consiliare, con l'Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari e, attraverso opportune consultazioni, con le associazioni di categoria ed altri soggetti interessati, opportuni livelli assistenziali ed infermieristici confacenti ad un reale miglioramento delle condizioni dei ricoverati cronici non autosufficienti a farsi carico della necessità di procedere, in tempi rapidi, a definire in maniera inequivocabile l'appartenenza delle R.S.A al Servizio Sanitario nazionale, al fine di precisare la separazione tra settore sanitario e settore socio-assistenziale, le cui commissioni troppo spesso si sono rivelate foriere di interpretazioni a danno dei degenti a ridefinire in materia più appropriata, attraverso procedure di monitoraggio e di valutazione dei singoli casi, le rette di ricovero ad assicurare, attraverso gli opportuni controlli, l'applicazione generalizzata da parte delle Aziende Sanitarie Regionali, del prontuario farmaceutico che assicura la gratuità dei farmaci agli anziani cronici non autosufficienti ricoverati nelle R.S.A e nelle R.A.F ad introdurre norme e clausole più precise nei contratti con le strutture private che si convenzionano o accreditano con le Aziende Sanitarie affinché siano indicate con precisione le prestazioni obbligatorie che sono dovute ai ricoverati, prevedendo al contempo adeguate forme di controllo che verifichino ed assicurino l'applicazione puntuale delle direttive impartite".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 1145 della Consigliera Pazé, inerente a: "Guerra in Uganda"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1145 presentato dalla Consigliera Pazé, di cui al punto 149) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale premesso che da oltre 15 anni nell'Uganda del Nord è in corso una guerra ad opera di un movimento di guerriglia denominato LRA (Lord's Resistance Army) e che tale guerriglia ha avuto in tutti questi anni come principale bersaglio le popolazioni civili che tale guerra comporta la periodica distruzione dei raccolti o l'impossibilità di effettuarli e la deportazione spesso coatta di interi villaggi all'interno di campi protetti, e che tale situazione ha comportato un notevole aumento in questi anni degli indici di denutrizione e delle patologie ad essa correlate che tra le strategie utilizzate dall'LRA riveste particolare rilievo il rapimento di bambini e bambine, che vengono costretti ad unirsi all'LRA o venduti come schiavi in Sudan o usati come ricompensa per i guerriglieri che tanto da parte dell'esercito nazionale ugandese quanto da parte dei guerriglieri dell'LRA viene effettuata a scopo difensivo ed offensivo la posa di mine antiuomo ed anticarro, in particolare lungo il confine Uganda Sudan e nei distretti di Gulu e Kitgum che dalla fine dello scorso mese di dicembre si sono intensificate le azioni di guerriglia, con attacchi ad autoveicoli e nella città di Kitgum e che tali azioni hanno comportato l'uccisione presso Gulu ed al confine col Sudan di diversi civili, alcuni dei quali impegnati in attività di soccorso alle popolazioni del Sud-Sudan che tale situazione è purtroppo largamente sconosciuta alla maggior parte della popolazione dei paesi occidentali che tale attività di guerriglia gode dell'appoggio politico e finanziario del governo sudanese, a sua volta impegnato da anni nella guerra che interessa le regioni meridionali del Sudan che nel nord dell'Uganda sono presenti e lavorano numerosi cittadini italiani, missionari o laici, impegnati in attività di cooperazione, e che si trovano quindi a rischio di essere coinvolti in tali attività di guerriglia ciò premesso manifesta la propria solidarietà alle popolazioni coinvolte nel conflitto, ed in particolar modo alle famiglie dei bambini rapiti in questi anni esprime il proprio apprezzamento a tutti coloro che lavorano in condizioni di rischio nel Nord dell'Uganda per cercare di portare aiuto e conforto alle popolazioni del luogo invita la Giunta regionale ad un'azione presso il governo italiano per sollecitarne un urgente intervento presso le rappresentanze diplomatiche ugandesi e sudanesi in Italia per esortarli a cercare una soluzione politica al più presto a questo conflitto a chiedere al governo italiano di effettuare un'opera di controllo affinché in nessun modo ditte italiane siano coinvolte nella vendita di armi od altro materiale bellico alle parti belligeranti (LRA, Sudan) impegna la Giunta regionale a trasmettere copia del seguente ordine del giorno alle Ambasciate ugandesi e sudanesi in Italia, alle Ambasciate italiane in Uganda ed in Sudan e - tradotto in inglese - alla rappresentanza dell'LRA a Londra".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.


Argomento: Difensore civico

Esame disegno di legge n. 612: "Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1981, n. 50 'Istituzione del Difensore Civico'"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 7) all'o.d.g. che prevede l'esame del disegno di legge n. 612.
Si tratta di un argomento su cui sono tutti d'accordo che bisogna approvare, secondo quanto si era deciso ai Capigruppo già ieri.
Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, PPI, DS, CCD, Lega Nord. Si tratta di concedere al "povero" Difensore Civico di fare le vacanze.
Do per letta la relazione, il cui testo recita: "Il presente disegno di legge nasce dalla necessità di adeguare l'attuale normativa concernente l'Ufficio del Difensore Civico alla legislazione intervenuta dopo il 1981.
Si osserva, a questo proposito, che da quella data è in corso un processo di profondo rinnovamento degli ordinamenti territoriali ai fini della loro maggiore autonomia e, al tempo stesso, della maggiore partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa degli enti.
In questo senso si è proceduto, tra l'altro, ad ampliare le funzioni del Difensore Civico, assegnando a tale figura un ruolo peculiare di garanzia e tutela di interessi che le persone, fisiche o giuridiche vantano nei confronti dell'Amministrazione. In particolare, al Difensore Civico regionale è stato riconosciuto, accanto ai preesistenti poteri di informazione, richiesta, proposta e sollecitazione nei confronti dell'Amministrazione regionale, la possibilità di intervenire presso le Amministrazioni periferiche dello Stato e attribuito il potere di sostituirsi, attraverso la nomina di Commissario ad acta, a Comuni e Province che omettono o ritardano l'emanazione di atti obbligatori per legge.
Tali mutamenti comportano, quindi, l'esigenza di affrontare sul piano legislativo alcune problematiche, quali la rappresentanza processuale e la supplenza del Difensore Civico che, evidentemente, la normativa vigente considerato anche il notevole lasso di tempo intercorso dalla sua entrata in vigore, non disciplina.
Inoltre l'articolazione, sotto il profilo delle competenze dell'istituto della difesa civica a livello comunale, provinciale e regionale, propone una, tanto generale quanto doverosa, riflessione sulle concrete possibilità per il cittadino di avvicinare maggiormente il Difensore Civico regionale.
Spesso, infatti, si rinviene la necessità di una maggiore diffusione sul territorio dell'istituto del Difensore Civico regionale al fine di raggiungere più facilmente i cittadini bisognosi di tutela, e quindi di migliorarne l'attività sul piano operativo.
D'altro canto, il raggiungimento di una prospettiva più ampia nell'individuazione di problematiche ed interventi spiegati renderà più specifica e puntuale la rappresentazione di aspetti critici dello svolgimento dell'atività amministrativa, sviluppando al meglio la funzione di proposta agli organi regionali da parte del Difensore Civico.
Gli obiettivi descritti potranno quindi realizzarsi attraverso la modifica della legge regionale 9 dicembre 1980, n. 51 'Istituzione dell'Ufficio del Difensore Civico regionale' nelle parti di seguito indicate.
Rappresentanza processuale del Difensore Civico.
Ai sensi dell'art. 17, comma 45 della legge n. 127/1997 (c.detta Bassanini bis) il Difensore Civico regionale interviene, attraverso la nomina di Commissario ad acta, nell'ipotesi di inerzia o ritardo delle amministrazioni comunali o provinciali nell'emanazione di atti obbligatori per legge. In questo caso, la nomina del Commissario ad acta e gli atti da quest'ultimo posti in essere in nome e per conto del Difensore Civico hanno natura di provvedimenti amministrativi, dotati di efficacia esterna in quanto incidono sulla sfera giuridica di terzi. Pertanto, essi possono essere impugnati dalle parti interessate e, in relazione a tale eventualità, si pone quindi la necessità di individuare l'organo legittimato a rappresentare il Difensore Civico in giudizio.
Secondo gli articoli 121 della Costituzione e 41 dello Statuto regionale del Piemonte, il Presidente della Giunta rappresenta la Regione esercitando, tra l'altro, il potere di agire e resistere in giudizio in nome e per conto di essa.
Conformemente a tali indicazioni si ritiene, dunque, di individuare nel Presidente della Giunta il rappresentante legale del Difensore Civico.
Supplenza del Difensore Civico.
L'attribuzione al Difensore Civico regionale, derivata dalla Legge 127/1997, del potere di sostituirsi alle Amministrazioni comunali e provinciali nella formazione di atti obbligatori omessi o ritardati e, più in generale, la necessità di offrire sempre tutela adeguata al cittadino comportano la predisposizione di interventi tempestivi.
In ragione di ciò, occorre quindi considerare, legislativamente, una fattispecie giuridica idonea ad evitare soluzioni di continuità nell'esercizio delle funzioni del Difensore Civico prevedendo, per gli affari urgenti ed indifferibili, una sostituzione del medesimo, nelle ipotesi di assenza o impedimento.
Pertanto, ricorrendo tali presupposti, un dirigente formalmente indicato dal Difensore Civico, ne assumerà la funzione, in qualità di supplente.
Attività decentrata sul territorio.
Come già evidenziato in premessa, la diffusione sul territorio della figura del Difensore Civico regionale realizza il duplice obiettivo di rendere più agevole al cittadino la presentazione di istanze e migliorare sotto il profilo dell'uniformità ed efficacia, l'esercizio della difesa civica.
A tal fine, si è ritenuta indispensabile la previsione di forme di decentramento dell'attività del Difensore Civico regionale, attraverso l'utilizzazione di sedi di uffici regionali decentrati, provinciali o di enti locali, previa conclusione di intese con il Difensore Civico per stabilirne le modalità relative concernenti i tempi ed il luogo, in cui verrà svolta l'attività decentrata.
L'VIII Commissione ha approvato il testo così come sopra illustrato e ne raccomanda una sollecita approvazione in Aula".
Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 30 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 30 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 voti favorevoli 30 L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI' 33 Consiglieri.
La legge è approvata.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19,08)



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