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Dettaglio seduta n.447 del 01/02/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Richiesta di inversione dell'o.d.g.


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ricordo all'aula che la seduta mattutina si è chiusa con una votazione durante la quale è stata registrata la mancanza del numero legale. Tale votazione riguardava l'inversione di due punti all'o.d.g., ovvero il punto 37) "Esame disegno di legge n. 516" e il punto 84) "Esame proposta di deliberazione n. 744", richiamati come punti prioritari.
Ricordo, anche per memoria al sottoscritto, che la votazione è avvenuta, ma non è valida, in quanto non era presente il numero legale.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Confermo la mia richiesta di inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Il Capogruppo Gallarini formalizza nuovamente la richiesta di votazione sull'inversione dell'o.d.g.
Ci sono interventi al riguardo? La parola alla Consigliera Pazè.



PAZE' Enrica

Se ho capito bene, viene riproposta l'inversione dei punti all'o.d.g.
Siccome la seduta di oggi pomeriggio era stata convocata sullo specifico punto relativo alle Olimpiadi, chiedo che venga mantenuto il programma che prevedeva questo punto in particolare. Pertanto chiedo che si voti anche in proposito a questo.



PRESIDENTE

Abbiamo sentito l'espressione di voto contrario; la richiesta del Consigliere Gallarini è da intendersi come intervento a favore.
Pongo pertanto in votazione la proposta di inversione dell'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'esito della votazione è il seguente: 24 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Ricordando ai Consiglieri che il numero legale è 26, constato nuovamente la mancanza del numero legale. Di conseguenza, dichiaro non valida la votazione e sospendo, pertanto, la seduta per mezz'ora.



(La seduta, sospesa alle ore 14.50 riprende alle ore 15.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'impegno era di iniziare i lavori pomeridiani con quello che attualmente è il punto 10) all'o.d.g: "Dibattito 'Torino 2006' (connessi ordini del giorno)".
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Chiedo per la terza volta di passare all'esame del disegno di legge n.
516.



PRESIDENTE

Il Presidente Gallarini chiede l'inversione dell'o.d.g., e precisamente dei punti 37) e 84), quindi il disegno di legge n. 516 e la proposta di deliberazione n. 744.
Se non ci sono pareri diversi, pongo in votazione, per appello nominale, la proposta d'inversione dell'o.d.g.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 34 hanno risposto SI' 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La richiesta di inversione è accolta.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame disegno di legge n. 516: "Modifica degli ambiti turisticamente rilevanti di cui all'articolo 12 della l.r. 22 ottobre 1996, n. 75 (Organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte)"


PRESIDENTE

Passiamo dunque all'esame del disegno di legge n. 516, di cui al punto 37) all'o.d.g.
E' relatore il Consigliere Galli, che ha pertanto la parola.



GALLI Daniele, relatore

Illustre Presidente, egregi Consiglieri, tra gli obiettivi prioritari che si intendeva perseguire con la legge regionale n. 75/1996 (organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte), vi era la riduzione dell'eccessiva frammentazione degli ambiti turisticamente rilevanti entro i quali promuovere la costituzione delle strutture di accoglienza e promozione turistica locale passando dai venti ambiti individuati con la legge regionale n. 12/1987 ad un numero considerato ottimale di dodici.
Ciò, al fine di rafforzare la potenzialità di alcune aree debolmente caratterizzate, creare economie di scala nell'organizzazione dei servizi e nella promozione delle risorse, valorizzare le attrattive turistiche in una dimensione territoriale più ampia che consentisse di posizionarsi meglio sui mercati turistici.
Dopo una prima fase di attuazione della legge regionale n. 75/1996 pare opportuno procedere ulteriormente su tale linea, individuando ambiti turistici che corrispondano a veri e propri "distretti" turistici caratterizzati da una forte omogeneità ed integrazione di risorse, prodotti ed immagine.
L'area dei laghi rappresenta certamente un "distretto" turistico che possiede le caratteristiche sopra indicate: Lago Maggiore, Lago d'Orta Lago di Mergozzo, per le loro peculiarità, rappresentano un "unicum" geografico, storico e turistico, soprattutto in un'ottica di valorizzazione sui mercati nazionali ed internazionali. Lo stesso si può dire della zona tra i due laghi (Mottarone e Vergante) che rappresenta il naturale entroterra lacuale.
Una forte integrazione con l'area lacuale, pur con caratteristiche diverse, presenta poi la propaggine montana dei laghi costituita dal territorio dell'Ossola, che per sviluppare al meglio le proprie potenzialità ha bisogno di essere valorizzata in un contesto turistico più ampio e integrato.
Il presente disegno di legge propone quindi di modificare gli ambiti turistici individuati dalla legge regionale n. 75/1996, delineando un ambito turistico corrispondente al distretto turistico dei laghi - di cui fanno parte i Comuni del Lago Maggiore, del Lago d'Orta, del Lago di Mergozzo, quelli del Mottarone e del Vergante - aggregato ai Comuni appartenenti all'area montana dell'Ossola. Conseguentemente viene ridisegnato l'ambito turistico di Novara.
Il disegno di legge prevede inoltre che, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore, gli organismi riconosciuti come aziende di accoglienza e promozione turistica locale nelle aree sopra menzionate adottino i necessari atti di fusione, trasformazione, modifica e liquidazione per adeguarsi ai nuovi ambiti, in modo da avere un'agenzia di accoglienza e promozione turistica locale per l'ambito dei Laghi e dell'Ossola e una per l'ambito di Novara.
La Commissione III ha esaminato in modo approfondito la problematica inerente la nuova delimitazione - così come definita dal provvedimento in oggetto - degli ambiti turisticamente rilevanti che ricadono nelle Province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, procedendo sia alla consultazione degli enti territoriali e degli operatori interessati sia all'acquisizione in modo specifico del parere degli enti locali (Province di Novara e del VCO, Comuni e Comunità montane delle Province di Novara e del VCO) in merito all'opportunità dell'individuazione del nuovo ambito turistico corrispondente al distretto turistico dei Laghi, così come prospettato dal presente provvedimento. Dalle risultanze di tali consultazioni è emersa la piena condivisione, da parte degli operatori turistici, della proposta di modifica degli ambiti turistici prospettata nel disegno di legge, sulla quale hanno anche espresso parere favorevole, oltre alla Provincia del VCO all'UNCEM, all'ATL del Lago Maggiore ed all'ATL della Valsesia e del Vercellese, in pratica tutti gli enti locali gravitanti nell'area dei Laghi.
Se ne raccomanda pertanto l'approvazione da parte dell'aula consiliare.



PRESIDENTE

Apriamo la discussione generale.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Questo è un provvedimento con il quale apportiamo delle correzioni meglio tardi, però sarebbe stato meglio non avere questa situazione da risolvere, Assessore Racchelli, se mi posso rivolgere all'Assessore.
Assessore Racchelli, questo provvedimento, che lei ha caldeggiato e che hanno caldeggiato anche i Comuni del territorio del Verbano e i Sindaci coi quali abbiamo riferimenti politici e rapporti anche frequenti, è sicuramente un provvedimento opportuno, però è un provvedimento con il quale ripariamo a errori perseguiti pervicacemente da questa Giunta quando volle fare quella suddivisione del territorio del Verbano.
Potrei richiamare gli atti per dimostrare come avevamo ipotizzato di fare in quel provvedimento di legge di ristrutturazione del sistema di promozione turistica un'azienda turistica per ogni provincia, salvo quelle di Torino per la dimensione e salvo quelle di Cuneo che rappresentavano due province, sostanzialmente, dal punto di vista dell'articolazione territoriale e dal punto di vista della dimensione delle altre province però Novara, Verbania, Vercelli, Biella, quella era la dimensione di un'azienda turistica.
La rottura dell'omogeneità e della continuità di promozione e individuazione del territorio turistico del Verbano e del Lago d'Orta si proponeva fin da allora come una situazione di totale razionalità, che noi proponemmo e che la Giunta respinse in sede di Commissione e probabilmente anche in sede d'aula.
Naturalmente quel provvedimento ci portò a nominare responsabili i Consigli, ma non ci portò al funzionamento della struttura così come noi avevamo ipotizzato.
La questione e l'impostazione che oggi dobbiamo correggere ha dei padri, ha una genesi: nasceva da un'impostazione politica che si rivel oggettivamente sbagliata.
Il fatto che la situazione fosse sbagliata, non ci esime dalla necessità di rivederla e di correggerla, ma è anche opportuno che le responsabilità siano in qualche maniera lealmente assunte da chi perseguì questo tipo di progetto (l'Assessore di allora, il Consigliere).
L'opposizione, in modo particolare il nostro Gruppo, portatore di un proprio punto di vista sulla questione del Lago Maggiore, riteneva invece che dovesse esserci un'unica struttura organizzativa e promozionale di quel territorio.
Prendiamo atto che si è pervenuti a convergere sulle nostre posizioni.
Abbiamo ritenuto - con una modesta riunione e non con i cartelloni e le iniziative promozionali che sono mezzo e strumento al quale facciamo poco ricorso - di informare gli utenti e abbiamo anche detto che comunque avremmo condiviso un provvedimento di questo genere, ancorché si sia un po' infilato nell'o.d.g. per la sua obiettiva necessità ai fini di collocare in modo diverso la prospettiva di quei territori.
Voglio però sollecitare anche un'altra cosa. I territori del Lago Maggiore avevano convintamente condiviso la necessità di costituire in quel territorio il Distretto dei fiori. La proposta fu riorganizzata sotto una pluralità di impostazioni; noi avevamo detto che andavano bene tutte purché lo si facesse. Tuttavia non vorrei che, a fine legislatura, nei confronti di quel territorio riuscissimo a rimediare ad un'impostazione inopportuna, voluta a suo carico all'inizio della legislatura per il sistema della promozione turistica, mentre per quanto riguarda il Distretto dei fiori non avessimo neanche il tempo di rimediare nella forma qualsivoglia alla definizione di un provvedimento che aveva tutta una sua ragion d'essere anche come elemento di promozione e di organizzazione del territorio a fini turistici. Perché se c'è più ancora che il Distretto del vino, che ci arriva per via indiretta, il Distretto dei fiori potrebbe essere un elemento immediato di organizzazione dell'attrattività turistica il collegamento poi alla Villa Taranto potrebbe essere un'ulteriore grande opportunità.
La domanda che pongo alla Giunta e all'Assessore Racchelli è la seguente: perché non si è riusciti a pervenire al risultato prospettato fin dall'inizio della legislatura, a favore di quel territorio? Non attribuite elementi di rallentamento alla minoranza, in quanto i provvedimenti condivisibili vengono approvati con una celerità, che era persino consueta in altra epoca in cui il Consiglio svolgeva il proprio lavoro normalmente.
Gradire avere una risposta da parte dell'Assessore e della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Assessore Racchelli, basterebbe avere un po' di memoria di quanto è successo recentemente, le valutazioni su questa legge in generale e le obiezioni che ho sollevato in quest'aula con l'approvazione della legge all'allora Assessore Angeleri.
Voterò comunque a favore del provvedimento, semplicemente perché lei mette insieme, sul territorio regionale, una forte valenza turistica, che sono i laghi.
Assessore Racchelli, bisognerà impegnarci - e questo lo si diceva allora, quando si parlava di monitorare questa legge e altre - per vedere se le leggi che abbiamo varato hanno avuto un riscontro positivo bisognerà, in futuro, fare un ulteriore sforzo in tale direzione.
Noi abbiamo attribuito alle aziende locali dei compiti ben precisi.
Personalmente, nell'interpretare quella legge, penso che il compito delle ATL non sia quello della promozione turistica. Su questo io e lei Assessore, abbiamo sempre trovato un accordo, un consenso. In questo momento, però, lei sta mettendo insieme i tre laghi che sono una valenza turistica fortissima, direi la prima in Piemonte, sempre se si considera il turismo una forte ricaduta economica e un'attività economica e un'industria.
Se invece di modificare la legge solo in questo particolare territorio della nostra regione, avessimo compiuto lo sforzo, per esempio, al di là di dove sono posizionate territorialmente le ATL, di inserire un altro segmento turistico forte come la montagna, avremmo ottenuto altri risultati.
Mi piacerebbe che in futuro le ATL non dividessero il nostro territorio piemontese, ma ragionassero per tematiche ben precise. Sa come la potrebbe chiamare? L'ATL dei laghi; poi potrebbe esserci un'altra ATL, per esempio l'ATL della montagna. In questo caso si potrebbe addirittura, se si riuscisse a giungere a questo, delegare alle ATL anche la promozione turistica specifica. Non avremmo bisogno di un'Agenzia regionale, se quelle prerogative forti del turismo piemontese fossero accomunate e non fossero divise territorialmente.
Mi piacerebbe un giorno, anziché promuovere una parte di territorio od organizzare l'accoglienza su una parte di territorio, dire che c'è un'organizzazione a livello piemontese che mette insieme le valenze turistiche dei laghi, le valenze turistiche della montagna, le valenze turistiche dell'enogastronomia, ecc.
Quando il collega Riba ha accennato al Distretto del vino e dei fiori non ha diviso il territorio in una parte e in un'altra. Il collega Riba ha parlato globalmente del Distretto del vino. Quindi un Distretto del vino che, per esempio, potrebbe - mi rivolgo anche all'Assessore all'agricoltura promuovere il vino sia che esso provenga dalle Langhe sia che provenga dal Canavese.
Su questo bisognerebbe ragionare, anche se capisco che adesso non è il momento. E' difficile attuare una logica del genere, ma allora sì, a queste ATL si potrebbe delegare anche la promozione turistica, perch promuoverebbe quel segmento forte del turismo del nostro Piemonte. Lo promuoverebbe, molto probabilmente, in modo veramente coordinato.
A me sarebbe piaciuto che lei fosse venuto qui in quest'aula a proporci quello che tante volte ci siamo detti: la verifica dell'opportunità dell'Agenzia turistica regionale.
Mi piacerebbe che in quest'aula, fornendo ulteriori informazioni, mi si dicesse di cosa si occupa l'Agenzia turistica regionale e quali sono i compiti del Presidente dell'Agenzia. Presidente che abbiamo "reperito" in Lombardia.
A me piacerebbe sapere, in occasione di una modifica della legge sulla promozione e l'accoglienza turistica, che cosa ha già prodotto in promozione l'Agenzia regionale del turismo.
Se lei avesse voluto completare, non solo attraverso una piccola ma importante modifica, questa legge, lei avrebbe dovuto venire qui in aula Assessore, e prevedere lo scioglimento dell'Agenzia regionale del turismo che così strutturata non serve a nulla.
Ci presenti una piccola relazione su quello che ha prodotto questa Agenzia in questi anni. A me risulta che abbia solamente prodotto occupazione di posti di pseudopotere; grandi litigi per identificare il Presidente; grandi litigi per verificare chi doveva partecipare al Consiglio di amministrazione. Non ha certamente promosso il turismo del nostro Piemonte in Italia e in Europa.



PRESIDENTE

Non vi sono altri iscritti a parlare a livello di discussione generale.
Non so se l'Assessore intende intervenire. Mi pare di capire di no.



MONTABONE Renato

Dica qualcosa sull'agenzia, Assessore.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Non sono preparato.



PRESIDENTE

L'Assessore non intende né intervenire né replicare.
Passiamo pertanto all'esame dell'articolato.
All'art. 1 non vi sono emendamenti. Qualcuno intende intervenire sull'art. 1? Se nessuno intende intervenire, lo pongo in votazione.



MONTABONE Renato

Chiedo la parola per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Assessore, voglio stimolarla ancora.
All'art. 1 sono indicati gli ambiti territoriali. C'è un ambito territoriale molto importante per un evento altrettanto importante, di cui stanno parlando tutti i media in questo momento, cioè le Olimpiadi del 2006. Prima o poi verrà svolta la comunicazione e quindi riusciremo a parlare di questo argomento.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Gallarini)



MONTABONE Renato

Io lo spero, Consigliere Gallarini, perché effettivamente il Presidente ha sempre dato la sua disponibilità. Non sto dando le colpe a qualcuno però, Assessore, adesso mi dica rispetto alle politiche turistiche riferite al 2006 che dovranno essere assunte in tutto il Piemonte, ma in particolare nella città e nelle vallate che ospiteranno i giochi olimpici, quali sono le azioni che ha svolto l'Azienda di promozione turistica regionale finora? Cioè come si è posta all'interno del grande evento, dell'organizzazione del grande evento, l'Azienda di promozione turistica regionale? Come mai non ho visto, fra i vari nomi che giravano all'interno dei Consigli d'amministrazione per Torino 2006, nessun rappresentante della più importante Azienda turistica regionale del Piemonte, cioè l'Agenzia Turistica Regionale del Piemonte? Come mai? Come mai su ogni evento l'Assessore, che ha in qualche modo insediato, dopo molte discussioni l'Azienda turistica regionale, continua a gestire da sé perché gli altri non lo sanno fare e lei sa come la penso io, cioè che l'Assessore al turismo debba continuare a svolgere quest'azione, senza delegarla a questa importantissima Agenzia turistica regionale che sembra che non sappia neanche che c'è un evento, e non solo quello perché ce ne sono altri turisticamente rilevanti, in Piemonte! Ripeto la domanda perché altrimenti gliela ripeterò in ogni occasione: questa Agenzia regionale per il turismo che cosa ha fatto e che cosa pensa di fare? Lo dica una volta, Assessore. Si prepari, si faccia dare un verbalino da qualcuno che in questo modo ha tempo perché non si dedica alle sue funzioni, e ci dica che cosa sta facendo, se non occupare un ex parlamentare europeo di Forza Italia che è stato messo lì!



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sull'art. 1? La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Consigliere Montabone, io ho capito cosa lei mi chiede e l'ho capito la prima volta che lei mi ha posto la domanda, però per essere corretto e poterle rispondere in modo esauriente e dare le informazioni che giustamente lei chiede e che credo siano chieste in senso formale da tutto il Consiglio, io preferisco prepararmi, fare una verifica complessiva e poi venire a relazionarvi su quelle che sono state le iniziative fino ad oggi i lavori svolti, le prospettive, e quindi darvi un quadro complessivo di quella che è l'operatività e soprattutto la progettualità nell'ambito di questa Agenzia.
Preferisco fare così, perché adesso andare a memoria per darvi alcuni flash credo che non sia esauriente né esaustivo e neanche forse corretto nei riguardi di un'Agenzia che comunque sta operando, bene o male, ma sempre nella maniera più adatta e funzionale agli interessi del turismo.
Per cui non mi sottraggo alla domanda che lei mi fa, mi preparo e poi verr a relazionare con una sostanziale completezza di dati.



PRESIDENTE

La parola per dichiarazione di voto alla Consigliera Pazè.



PAZE' Enrica

Chiedo scusa per aver chiesto la parola solo adesso, ma la risposta dell'Assessore mi ha dato spunto per formulare anche da parte mia una richiesta, e sarei grata se l'Assessore quando porterà i dati potesse rispondermi.
La domanda del Consigliere Montabone è stata incentrata in particolare sulle Olimpiadi del 2006, ma questo argomento è iscritto all'o.d.g. della seduta odierna, quindi mi sarei aspettata da parte dell'Assessore una conoscenza della materia.
Io vedo le cose più dal punto di vista periferico, vengo da un Comune che ricade nell'ambito 2, quindi lo stesso di cui parlava il Consigliere Montabone. C'è l'Agenzia regionale per il turismo, ci sono le ATL, esistono a livello locale numerose agenzie che da Statuto, perlomeno da quelli che ho visto io, hanno finalità molto simili a quelle delle ATL. A Pinerolo in particolare, cito a memoria, ma sono sicura che ne dimenticherò qualcuna ne esistono almeno tre, la principale delle quali è Montagne DOC, che hanno esattamente lo stesso scopo: quello di promuovere l'attività turistica della zona attraverso informazioni, depliant, organizzazione di convegni ecc.
Mi è capitato di vedere un fascicolo realizzato da Montagne DOC in cui oltre a elencare le finalità dell'Agenzia, veniva chiesto alla Regione un cospicuo finanziamento per queste attività. Ignoro se tale finanziamento sia stato concesso e di che portata siano i finanziamenti della Regione a queste Agenzie locali, che presumo esistano anche in Val di Susa e in altre realtà; sarei grata se l'Assessore potesse portare a conoscenza dell'aula l'entità dei finanziamenti erogati a questi organismi che hanno finalità statutarie molto simili a quelle delle ATL e se l'Assessore ritiene che questo non vada a detrimento di quella che dovrebbe essere l'attività dell'ATL.
Tra l'altro, a Pinerolo le sedi fisiche di queste Agenzie sono tutte nello stesso palazzo, forse c'è una sola porta di distanza; ci sono quattro, cinque o sei Agenzie che hanno tutte la stessa funzione: mi sorge il dubbio che queste Agenzie siano effettivamente necessarie o se siano soltanto un modo per distribuire, anche a livello periferico oltre che a livello centrale, come diceva il Consigliere Montabone, piccole cariche di potere o comunque piccoli incarichi senza che questo venga a vantaggio delle finalità per cui le Agenzie sono state istituite.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 32 voti favorevoli 32 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 32 voti favorevoli 32 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 38 hanno risposto SI' 38 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Commercio - Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist. - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame proposta di deliberazione n. 744: "Modifica alla deliberazione del Consiglio regionale del 26 maggio 1977, n. 179-4170. Sostituzione parziale della tabella C dell'allegato n. 0 (zero) con l'inserimento di coefficienti riduttivi dei valori tabellari riferiti alle attività turistico-ricettive commerciali e direzionali"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 744, di cui al punto 84) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Racchelli per l'illustrazione.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

La delibera si è resa necessaria in merito all'approvazione della legge 18. Poiché nella legge 18 si era riscontrata un'anomalia e un maggior costo degli oneri di urbanizzazione a carico delle attività turistiche rispetto alle altre attività economiche e produttive, nella discussione generale si era necessaria un'interpretazione della legge urbanistica che riportasse gli stessi parametri per tutte le attività economiche e produttive, e quindi anche per il turismo, sullo stesso livello.
Si era altresì inserito nella legge 18 un articolo che dava ai Comuni il 15% sugli interventi progettuali per la realizzazione di oneri di urbanizzazione primaria. Questo per ovviare a una effettiva diminuzione degli introiti rispetto ai progetti e agli oneri di urbanizzazione che avrebbero gravato sui progetti da realizzare nell'ambito di un'infrastrutturazione del territorio, se non fossero stati modificati i parametri della tabella stessa.
Si rende necessaria l'approvazione della delibera perché ormai la legge 18, con il Regolamento attuativo approvato, è operativa, per cui praticamente le imprese chiederanno le autorizzazioni ai Comuni di residenza. Di conseguenza, le imprese si troverebbero a pagare oneri di urbanizzazione più alti rispetto a Comuni che comunque prenderanno degli interventi regionali per gli oneri di urbanizzazione stessa, perché la legge li prevede. Per cui questo è un adeguamento e quindi io credo che le tabelle che sono state esplicitate nella delibera stessa riportino i parametri da applicare al turismo ad un giusto valore.



PRESIDENTE

Inviterei i signori Consiglieri a voler minimamente seguire i lavori dell'aula.
Prego, Assessore.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Quindi nella modifica che nella tabella viene riscontrata ci sono le percentuali di applicazione delle tariffe, che riportano le tariffe applicate agli oneri di urbanizzazione nell'ambito delle imprese turistiche parificate all'ambito delle delle altre attività economiche e produttive.
Era una logica di dignità d'impresa e anche di dignità di investimenti perché credo che gli investimenti vadano poi paragrafati e paragonati nella capacità di sviluppo sociale ed economico e quindi anche occupazionale.
Gli interventi di sviluppo nel turismo sono interventi che si sviluppano anche nelle attività economiche e produttive. Come dicevo prima un ordine del giorno collegato alla legge dava alla Giunta regionale e al Consiglio regionale l'indicazione di correggere quest'anomalia nell'arco dei 90 giorni successivi all'approvazione della legge stessa.



PRESIDENTE

Ci sono interventi sulla deliberazione? Prego, Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Mentre intervengo, svolgo anche la dichiarazione di voto.
Sarebbe opportuno comprendere bene - perlomeno, io lo comprendo avendo fatto l'amministratore pubblico negli Enti locali - che la Regione Piemonte, a suo tempo, aveva determinato delle diverse cifre e non delle percentuali (per esempio 40 mila per l'industria e 70 mila per il turismo).
Quello che viene proposto in questa delibera sembrerebbe un errore, in quanto si prevede lo 0,3% anziché lo 0,81%, mentre la... prevede lo 0,3% e 0,25%. Rispetto alle cifre che c'erano dovrebbero essere compatibili e coerenti, per cui io ritengo che sia giusto andare in questa direzione visto anche che si scommette molto sul turismo. E' per questo che voteremo favorevolmente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo per dichiarare molto brevemente, Assessore, il voto favorevole del mio Gruppo, ovviamente per delle correzioni che per conto mio non sono solo dovute, ma che sanciscono un principio: quello che l'attività turistica è un'attività economica.
Al riguardo potrei ripetere il discorso che in parte ho fatto prima.
Comunque, questo è un segnale forte circa la volontà di voler proseguire su quella linea, per cui il nostro voto è assolutamente a favore.



PRESIDENTE

Altri interventi? Prego, Consigliera Pazè.



PAZE' Enrica

Alla luce di quanto ha detto il Consigliere Angeli, sarei grata se l'Assessore potesse comunicarci le cifre, in modo che, applicando questi parametri alle cifre precedenti, sia evidente che viene effettuato un livellamento e non viene data una corsia preferenziale a questo anzich all'altro settore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente. Provo a fare i calcoli con l'ausilio del funzionario competente.
Per quanto riguarda le attività turistico-ricettive, cioè il tipo di attività previsto nella tabella del Bollettino Ufficiale del '77 - quindi ci rapportiamo al 1977 - vediamo che avevamo un lire/metri quadrati pari a 72.500, da moltiplicare per un parametro che, allora era pieno - 72.500 ed oggi, moltiplicato per 0,30 è pari a circa 20.000. Questo dato si avvicina a quello delle attività produttive, che rimane invariato ed è pari a 15-16.000 lire.
Si tratta di un meccanismo per il quale non abbiamo potuto assimilare pienamente, pena lo scombussolamento di una serie di altri parametri, ma abbiamo operato, attraverso parametri riduttivi, l'avvicinamento alle cifre degli oneri di urbanizzazione riguardanti le attività industriali.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazè.



PAZE' Enrica

In base ai dati comunicati dall'Assessore, 72.500 per 0,30 si avvicina più a 25.000 che a 20.000 e gli altri dati (15-16.000), quando si applica una riduzione dello 0,8%, diventano 12.000; viene mantenuta, pertanto, una differenza quasi del doppio, o faccio i calcoli sbagliati? E' questo l'intendimento? Dalle premesse, mi è sembrato di capire che si parlasse di un adeguamento e che quindi si volessero portare allo stesso livello.
In questo modo, invece, mi sembra venga mantenuta una sproporzione in quanto gli insediamenti turistici si trovano comunque a pagare una cifra che è circa il doppio, o quasi, di quella relativa agli insediamenti produttivi.
Solo per essere sicura che questa è la volontà e non è un fraintendimento e che quando si parlava di adeguamento si intendeva un riavvicinamento, ma non necessariamente una parificazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco, Assessore all'urbanistica

Noi abbiamo cercato l'equiparazione e non l'uguaglianza degli oneri quindi abbiamo cercato il più possibile di avvicinarli, pena lo scombussolamento di tutto un sistema di calcoli molto complessi.
Tra l'altro, per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, è stato finalmente completato uno studio avviato da molti anni con il Politecnico di Milano e Torino ed alcuni esperti, per la revisione generale complessiva della materia. Vi assicuro che chi dovrà occuparsi, nella prossima legislatura, della riforma complessiva degli oneri di urbanizzazione avrà parecchie difficoltà per quanto riguarda la tematica ed i meccanismi di calcolo molto complessi. Ritengo che occorrerà avere gli esperti in Commissione e fare una valutazione molto attenta all'interno della stessa perché i calcoli richiedono particolari attitudini alla matematica.



PAZE' Enrica

Quindi si tiene il doppio...



BOTTA Franco, Assessore all'urbanistica

Non il doppio, perché sono 15.000 e 21.000. Sono 15.000 per quanto riguarda l'aggiornamento con questo demoltiplicatore - 0,30 - e si arriva a 21.000, mentre per quanto riguarda l'attività industriale rimane a 15.200 come base.



PRESIDENTE

Queste sono le risposte dell'Assessore.
La parola alla Consigliera Pazè, per dichiarazione di voto.



PAZE' Enrica

Dichiaro che non parteciperò alla votazione del provvedimento. Non sono soddisfatta della risposta dell'Assessore, quando dice che le motivazioni per cui vengono individuati questi criteri sono date dalla difficoltà nel fare i calcoli.
Non mi sembra questa una giustificazione degna di un Assessore, nel senso che i calcoli, se sono da fare, si fanno. Se si voleva ridurre ulteriormente, anziché 0,3 si poteva individuare 0,2 e in questo modo mi sembra ancora più facile fare il calcolo.
Pertanto, indipendentemente dalla difficoltà e dall'attitudine verso la matematica, ritengo la spiegazione data non soddisfacente. Per questo motivo, non parteciperò alla votazione.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione la proposta di deliberazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolta con 40 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Dibattito "Torino 2006 (connessi ordini del giorno)"


PRESIDENTE

Così come era stato stabilito prima dell'inversione, passiamo all'esame del punto 10) all'o.d.g., relativo a "Torino 2006".
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

E' arrivato il momento, oggi (pur avendo sempre dato la mia massima disponibilità a relazionare sul tema), di rispondere alle numerose sollecitazioni che da più parti e da più Consiglieri mi sono giunte.
Siamo a ridosso della data dell'insediamento del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici, la cui cerimonia si terrà sabato presso il Parlamento Subalpino in Palazzo Carignano alla presenza del Presidente del CIO Samaranch, e di qualche alta carica dello Stato. Non sappiamo ancora quale alta carica dello Stato presenzierà: è stato invitato il Presidente della Repubblica ma, ad oggi, non abbiamo ancora notizie su chi sarà presente alla cerimonia.
Ma, permettetemi, è ovvio che la mia comunicazione, perché offra un quadro generale di quanto è successo in questi sei mesi, deve partire un po' da lontano. Mi auguro che voi possiate, dopo aver ascoltato la mia relazione, dare i contributi che riterrete opportuni sul tema.
Il 19 giugno scorso - data fatidica! - il CIO, a Seul, ha scelto Torino come città ospite per i XX Giochi Invernali dell'anno 2006. La candidatura era stata preparata e conseguita da un Comitato organizzatore, presieduto da Giugiaro, e costituito da Regione, Comune e Provincia di Torino. Voglio ricordare che, proprio in quest'aula, venne approvato all'unanimità un ordine del giorno che dava mandato alla Giunta regionale di costituirsi parte attiva del Comitato Organizzatore. Durante quella stessa seduta facemmo anche una discussione sulle positività e le motivazioni della candidatura della Città di Torino. Per essere sinceri solo pochi, in quell'occasione, credevano che questo risultato potesse essere conseguito.
Mi sia permesso di ricordare - perché è giusto che sia fatto - chi diede il via all'iniziativa, colui che intuì che quello delle Olimpiadi poteva essere un sogno realizzabile per la collettività piemontese, il Generale Romano. Fu il Generale Romano, circa due anni e mezzo fa, a convocare in Piazza Carlina la Regione Piemonte, la Regione Val D'Aosta e il Comune di Torino, proponendo una candidatura interregionale. L'ipotesi di siffatta candidatura non incontrò la disponibilità della Valle D'Aosta.
Fu allora che si decise di candidare la sola città di Torino. In quella sede, la persona in rappresentanza dell'Unione Industriale che diede il via all'iniziativa fu il dottor Rambaudi. E questo è l'inizio di tutto.
Venne preparato un primo dossier. Esso conteneva l'identificazione della candidatura di Torino come candidatura "italiana". In seguito si costituì il Comitato Organizzatore, con Presidente Giugiaro e Vicepresidente Evelina Christillin. Si realizzò poi il dossier che ha portato, a Seul, all'assegnazione dei Giochi Olimpici alla Città di Torino.
Il territorio interessato (vi do degli elementi propedeutici, poi naturalmente sono a vostra disposizione per le domande che riteniate di pormi) è, in primis, quello di Torino, in quanto città candidata. A Torino si svolgeranno le specialità del carling, dell'hokey (gare e allenamenti) il pattinaggio artistico e veloce. Naturalmente, a Torino verranno costruiti il Villaggio Atletico e Olimpico e il Villaggio Media, che accoglierà gli addetti stampa e le televisioni che seguiranno l'evento. A Sansicario si svolgeranno le gare del biathlon; a Beaulard del bob e dello slittino; a Pinerolo l'hokey; a Torre Pellice l'hokey; a Pragelato il salto e la combinata di sci di fondo, mentre invece le gare di sci alpino maschile e femminile avverranno tutte nel comprensorio della Via Lattea più Bardonecchia (perciò Sestriere, Sauze d'Oulx, Sansicario). Alcune specialità verranno svolte (soprattutto quelle femminili) a Bardonecchia.
Le infrastrutture che vengono interessate a questa realizzazione dei Giochi sono la Statale n. 23, in località Sestriere, Cesana, Perosa e Porte (famosa Statale n. 23!), la Statale n. 24, in località Cesana-Claviere, la rete autostradale in zona Bardonecchia e Torino-Pinerolo, la Tangenziale di Torino.
L'accordo sottoscritto a Seul tra CIO, CONI e Città di Torino (è un passaggio importante, perché ha suscitato in alcune situazioni delle polemiche) ma il "contratto", se così vogliamo chiamarlo, è stato firmato dal CIO, la città di Torino e il CONI. Tale accordo dettaglia le modalità organizzative dei Giochi. In particolare, entro otto mesi dalla stipulazione dell'accordo (che ricordo è stato sottoscritto il 19 giugno) la Città e il CONI si sono impegnati a creare un Comitato organizzatore dei Giochi, il COG, che si insedierà ufficialmente il giorno sabato 5 febbraio.
Il COG, con la Città di Torino e il CONI è responsabile congiuntamente e singolarmente, per tutti gli impegni, individualmente e collettivamente assunti, concernenti l'organizzazione e l'allestimento dei Giochi, inclusi tutti gli obblighi derivanti dall'accordo di Seul, fatta salva la responsabilità di carattere finanziario inerente l'organizzazione e l'allestimento dei Giochi, che sarà interamente di pertinenza della Città di Torino e del COG (ed è un passaggio importante). L'accordo norma altresì i rapporti finanziari tra Città di Torino e COG, e il CIO, al fine di individuare l'assegnazione di risorse derivanti dalle entrate nette di diritti televisivi, radiofonici, accordi Internet, marketing olimpico vendita dei biglietti, compensi.
Il COG, secondo gli accordi sottoscritti, è stato costituito con deliberazione di Consiglio Comunale di Torino il 27 dicembre scorso. E' stato costituito con forma giuridica di "Fondazione", denominata "Comitato per l'organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali, Torino 2006". Questo Statuto è stato trasmesso alla Regione il 5 gennaio, dopo la formale costituzione notarile. Il testo è stato trasmesso al Presidente del Consiglio, che ha provveduto a darne copia ai Capigruppo. Il COG è costituito da un Consiglio d'amministrazione, un Ufficio di Presidenza, un Presidente (indicato in Valentino Castellani), e un Collegio dei Revisori.
Sono rappresentati nel Consiglio di amministrazione gli Enti locali direttamente interessati alla realizzazione dei Giochi (la Provincia di Torino, il Comune di Torino, la Regione), i rappresentanti del CONI, del CIO e delle Federazioni sportive.
All'attenzione del Consiglio è poi la nomina del rappresentante in seno al Collegio dei Revisori dei Conti, il cui Presidente è di spettanza della Regione Piemonte. La Giunta ha preso atto della costituzione del COG, ne ha condiviso le finalità; il Presidente della Giunta regionale è di diritto componente del Consiglio d'amministrazione dello stesso, e al Presidente della Giunta in carica spetta la nomina di un rappresentante della Regione.
Tanto per essere espliciti, abbiamo indicato l'Assessore Casoni e il Presidente della Giunta come i due rappresentanti all'interno del COG, e in sostituzione del Presidente della Giunta (quando non potrà essere presente) il suo delegato è l'Assessore Racchelli. Si è così provveduto ad individuare quale delegato permanente del Presidente l'Assessore allo Sport.
Il prossimo sabato 5 febbraio ci sarà l'insediamento ufficiale del Consiglio di Amministrazione del COG, a Palazzo Carignano. Subito dopo potrà essere operativo ed avviare la complessa attività di organizzazione dei giochi.
Occorre ricordare che il 2006 è la data finale, ma gran parte delle opere dovrà essere già pronta nel 2004. Ci si riferisce ovviamente agli impianti sportivi, che devono necessariamente essere collaudati nella stagione invernale precedente a quella cui si terranno i giochi. Pertanto nell'inverno 2004/2005, tutti gli impianti sportivi dovranno essere collaudati per lo svolgimento successivo dei Giochi.
Il ruolo della Regione nella fase della candidatura l'ho già ricordato.
Il ruolo della Regione nella fase della realizzazione è quello di assicurare la migliore organizzazione dei Giochi; la ricaduta, sull'intero territorio regionale, degli effetti di sviluppo economico che possano connettersi all'evento; la tutela ambientale del territorio interessato; la trasparenza e l'informazione sulla realizzazione delle opere.
E' bene rappresentare al Consiglio che il COG, secondo lo Statuto prevede la rappresentanza - l'ho già detto in senso generale - di vari Enti, tra i quali, naturalmente, anche i Sindaci delle valli, e credo che nello specifico, sia stato nominato il Sindaco di Sestriere, il dott.
Jaime.
Il Comitato direttivo del COG prevede quattro Vicepresidente; esse, che hanno come Presidente il prof. Castellani, sono rappresentate dalla dott.ssa Evelina Christillin, dal dott. Mario Pescante in rappresentanza del CONI, il dott. Rambaudi e l'on. Bontempi.
Ciò che mi interessa, come contributo alla discussione di oggi, è immaginare come questi quattro Vicepresidenti potrebbero rappresentare nell'operatività dell'organizzazione dei Giochi, delle deleghe specifiche.
Infatti, chiederò che nell'ambito del COG questi quattro Vicepresidenti abbiano deleghe specifiche, che ci sia, cioè, un settore specifico dell'organizzazione dei giochi a capo di ogni Vicepresidente, e che questo in accordo con il Comitato organizzatore, abbia la possibilità di realizzare una struttura per la gestione e l'organizzazione della delega a suo carico.
Naturalmente, tutto questo avverrà dopo la costituzione ufficiale del Comitato Olimpico, cioè a partire da lunedì.
Ritengo di non dover sottintendere di avere espresso un'opinione anche attraverso un organo di stampa, in relazione alle modalità di identificazione del profilo della persona che dovrà assumere il ruolo di Direttore generale di questa iniziativa, perché il vero ruolo di organizzazione di questi giochi sarà a capo di questa figura, evidentemente scelta dal Comitato organizzatore, che deve incarnare caratteristiche tali da poter garantire la capacità di rapporto con il mondo dei diritti televisivi, dei media, degli eventi sportivi in senso lato, perché le Olimpiadi dovranno essere un'occasione per dimostrare che il Piemonte e Torino sono in grado non solo di organizzare un evento sportivo di quella portata, ma che sono anche in grado di organizzarlo in modo innovativo.
Vi ricordo che, dal punto di vista mediatico, in questi ultimi anni si sono verificati dei cambiamenti epocali; molti forse non se ne stanno rendendo conto, ma il mondo dell'informazione e della fruizione dell'informazione o della spettacolarità sportiva attraverso i media è completamente cambiato. Il Piemonte, che si pone come una Regione all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, ed ha grande desiderio di rappresentare un modello di capacità innovativa, deve essere in grado di rappresentare, attraverso i giochi olimpici - che sono una vetrina mondiale questa sua capacità innovativa. Di conseguenza, ritengo che la scelta del Direttore generale del Comitato organizzatore debba essere di alto livello e di grande respiro, ed io mi batterò affinché questo si verifichi.
Un discorso parallelo a questo riguarda quanto è stato fatto per la realizzazione dell'Agenzia. L'Agenzia è lo strumento parallelo al Comitato organizzatore. Il Comitato organizzatore ha un proprio Statuto, è una fondazione, e di conseguenza viene regolato giuridicamente dal Codice Civile. L'Agenzia, invece, che ancora non è costituita, perché la dialettica tra il Ministero dei Lavori Pubblici e i tre Enti che hanno partecipato a questo tipo di confronto è ancora aperta, che ultimamente ha visto degli spiragli estremamente propositivi e positivi, per giungere alla realizzazione di questa Agenzia, che è un'Agenzia regionale, nella quale si trasferiranno le competenze, ma soprattutto le risorse finanziarie, che sono 1091 miliardi che il Governo italiano si è impegnato a stanziare per la realizzazione di questi giochi olimpici. Tanto per darvi un'indicazione di questi 1091 miliardi, si prevedono: 546 miliardi per gli impianti sportivi, 255 miliardi per le infrastrutture olimpiche, 290 miliardi per le infrastrutture viarie.
Pertanto, c'è già un impegno piuttosto considerevole. Naturalmente questi soldi non sono sufficienti alla realizzazione, bisognerà poi attraverso il rapporto con il COG, il Comitato Organizzatore che nel frattempo acquisirà i diritti televisivi, dare ulteriori coperture per la realizzazione di questi impianti.
Per quanto riguarda l'Agenzia siamo obiettivamente in ritardo: se pensate che nel 2004 gli impianti dovranno essere collaudati effettivamente i tempi sono piuttosto stretti. Questa Agenzia verrà istituita da un disegno di legge emanato dal Governo, che dovrà poi andare alla Camera e al Senato (ma noi siamo in stretto contatto con i parlamentari piemontesi, affinché accelerino l'approvazione di questo disegno di legge). Questa Agenzia dovrà operare, nell'intenzione con la quale è stata realizzata, ed anche su questo credo che possa essere messa a disposizione la bozza, quando verrà approvata, del disegno di legge che dà a questa Agenzia la connotazione (uso un termine che forse non è giuridicamente corretto, ma è per dare a voi la completezza degli intenti che questa Agenzia deve realizzare) di una specie di Conferenza dei servizi permanente. Un braccio operativo che permetta non di superare le procedure o venir meno a quelli che sono gli elementi di trasparenza e legittimità nell'assegnazione di appalti e di qualcos'altro, ma credo che debba essere invece uno strumento operativo che permetta di operare in modo agile e snello, ovviamente con tutti i controlli e le verifiche, a partire dagli aspetti legati all'impatto ambientale, materia sulla quale la Regione ha chiesto, nell'ambito di questa Agenzia, di avere la competenza, perch questa è una competenza che gradiremmo, e mi sembra che in questo senso il disegno di legge vada, esercitasse la Regione Piemonte, perché riteniamo di avere le professionalità e le capacità. Considerate che in questa agenzia confluiranno comunque professionalità dei vari Enti, perché è un'agenzia che deve vedere operatori con esperienza amministrativa, poi può darsi che ci possa essere un direttore generale che ha caratteristiche esterne all'amministrazione pubblica, ma chiaramente le persone che opereranno in senso concreto in questa agenzia dovranno avere l'esperienza amministrativa perché comunque si dovrà lavorare - Merloni ter o meno o comunque norme di questo tipo - in modo agile, nel tentativo di accorciare i tempi di realizzazione dei lavori che verranno fatti.
Queste sono le considerazioni di tipo generale. Chiaramente non penso di essere stato completamente esaustivo, ma sono a vostra disposizione.
Qual è il ruolo della Regione Piemonte nell'ambito dell'organizzazione di questi Giochi? A parte la presenza di una persona che, se anche non formalmente, ma è inutile nasconderlo, ha segnalato la Regione Piemonte nell'ambito del Comitato, che è il dottor Rambaudi, la presenza dei due rappresentanti della Giunta è pro-tempore, nel senso che chiaramente noi ci auguriamo di esserci anche dopo il 16 aprile, ma comunque se così non fosse la nuova Giunta dovrà indicare dei nuovi rappresentanti all'interno del Comitato organizzatore, questo va da sé. La nostra presenza nel Comitato organizzatore è pro-tempore.
Noi abbiamo un obiettivo specifico, anzi abbiamo due ordini di obiettivi. Il primo è che chiaramente questi giochi vengano realizzati e come ho detto prima vengano realizzati in modo innovativo, che rappresentino veramente qualche cosa di diverso rispetto a come in passato sono stati organizzati i giochi, anche perché la candidatura di Torino è una candidatura di per sé innovativa: è una capitale che organizza dei giochi olimpici invernali. E' una grande opportunità e io credo che si debba fare veramente uno sforzo, tutti, per scegliere le persone, le professionalità e i know-how per organizzare questi giochi in modo non solo soddisfacente, ma addirittura eclatante, per permettere, siccome è una opportunità epocale, alla nostra Regione, attraverso questo grande appuntamento, di accelerare il processo di ammodernamento e di sviluppo che è già in atto.
Noi naturalmente siamo della partita; la città di Torino è la capitale della nostra Regione; la Val di Susa e la Val Chisone sono due valli importanti della nostra Regione; ma noi abbiamo, e vogliamo esercitarlo, un compito che è anche quello che nell'ordine del giorno di approvazione o diciamo di mandato alla Giunta regionale di partecipare alla corsa per l'assegnazione dei Giochi Olimpici venne dato dal Consiglio: quello di far sì che questi giochi abbiano delle ricadute positive, non solo di immagine ma anche a livello infrastrutturale, perché abbiamo un panorama di impianti funiviari e di risalita sul territorio piemontese che sono in scadenza mediamente tutti verso il 2001-2002 e chiaramente la battaglia che noi faremo, anche attraverso le intese di programma che discutiamo col Governo di ottenere dei finanziamenti per ammodernare tutto il comparto turistico e i comprensori sciistici. Non dimenticate mai, infatti, che noi abbiamo un concorrente attaccato alla nostra Regione nel settore dello sci, tanto per intenderci, che è una Regione a Statuto speciale, che finanzia gli impianti di risalita col 50% a fondo perduto. Voi sapete che forse adesso attraverso le ultime norme che abbiamo approvato, abbiamo trovato qualche meccanismo di possibilità di finanziamento degli impianti di risalita, ma mediamente credo che fino a ieri, o fino all'altro ieri, non avessimo neanche la possibilità di pagare gli interessi degli investimenti, perci pensate.
Poi attraverso gli investimenti del Fondo Europeo stiamo facendo questa operazione ad Alagna di collegamento col comprensorio Monterosa ski, ma questo è un aspetto episodico.
Il nostro obiettivo è quello di fare sistema di tutte le valli piemontesi, in modo che abbiano delle ricadute da questo evento olimpico.
Come naturalmente noi vogliamo, attraverso questo evento olimpico, esaltare ulteriormente tutte quelle che sono le caratteristiche positive del nostro territorio, a partire dagli aspetti dell'enogastronomia, del turismo religioso, del turismo culturale, che sono elementi che possono obiettivamente trovare spazio in questo grande evento mediatico, perch comunque sarà un evento mediatico, e noi ce lo dobbiamo giocare in quel senso. Non dobbiamo pensare a frotte di turisti che verranno a vedere le gare di sci nella nostra città. Certo che essendo Torino una città turisticamente appetibile, probabilmente ci sarà un flusso turistico superiore rispetto alle altre località dove si sono svolte delle gare olimpiche, ma noi dobbiamo giocare questa grande opportunità dal punto di vista della promozione mediatica, perché questo oltretutto è così oggi, lo sarà in maniera particolare e ancora maggiore negli anni a venire. Di conseguenza dobbiamo proprio fare lo sforzo di inventarci, oltre all'olimpiade che si svolgerà con le gare, un'olimpiade - come dire, non vorrei usare un termine che poi può essere interpretato in maniera distorta ma un'olimpiade parallela virtuale che possa obiettivamente rappresentare qualche elemento di forte attrattività e di significativa capacità delle nostre forze imprenditoriali nel campo dell'innovazione. Questa è la scommessa che secondo me dobbiamo giocare, e nell'ambito del Comitato io credo si debba avere il coraggio di fare delle scelte, perché solo le persone sono in grado di realizzare scommesse così importanti, di fare le scelte giuste. E fare le scelte giuste non è facile, perché trovare le professionalità, le persone che hanno queste caratteristiche è sicuramente un impegno molto, molto difficile. Io credo che i presupposti ci siano. C'è sintonia tra CONI e Regione Piemonte, tra CONI e Comune di Torino e anche con la Provincia. D'altro canto questa candidatura si è vinta perché i tre Enti si sono presentati uniti e compatti. Penso che sia necessario lavorare sodo perché se una critica posso esprimere, ma è una critica della quale mi devo fare in parte anche responsabile, se non altro per non aver sollecitato o spinto, è che siamo un pochettino in ritardo. Il tempo stringe, dobbiamo assolutamente chiudere il discorso dell'Agenzia nell'arco di un mese e dobbiamo immediatamente rendere operativi quelli che sono gli investimenti, onde evitare che non ci sia nella realizzazione di questi investimenti quell'attenzione all'impatto ambientale e alle valutazioni sul dopo-olimpiadi, perché gli impianti devono avere una progettazione che permetta sicuramente lo svolgimento dei giochi, ma anche nella fase successiva ai giochi di rappresentare una struttura utile al territorio cioè esperienze tipo Stadio delle Alpi vorremmo tentare di evitare di ripeterle...



PAPANDREA Rocco

Sarà meglio!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Certo, sarà meglio.



PAPANDREA Rocco

Non solo tentare, ma proprio evitare!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sì. E' aperta una discussione: la pista di bob, qualcuno dice di andare a farla a Cervinia perché ce n'è già una, basta ammodernare quella. C'è invece chi sostiene di farla a Beaulard perché poi sicuramente molti Piemontesi si metteranno a fare il bob. Sono tutte valutazioni che vanno fatte con estrema attenzione perché non c'è nulla di peggio che avere delle infrastrutture che poi non possono essere utilizzate. Considerate che c'è una criticità che non è di poco conto: che noi oggi ci troviamo nell'organizzare questi giochi, di fronte a una crisi del CONI che è una crisi piuttosto pesante.



(Commenti dei Consiglieri Papandrea e Moro)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Come no? Diciamo che il CONI ha obiettivamente una crisi dal punto di vista finanziario, per un meccanismo molto semplice: che la gente gioca all'Enalotto e non gioca più al Totocalcio, e questo è un dato tangibile.
Il CONI ricavava la maggior parte dei suoi finanziamenti per le Federazioni sportive dai proventi del Totocalcio. Oggi il CONI è in una situazione, dal punto di vista finanziario, decisamente negativa.
Pensate dunque a strutture che possono sì essere realizzate, ma che poi le Federazioni devono essere in grado di gestire, o le Comunità locali che hanno queste strutture devono essere in grado di gestire.
Questi sono elementi che noi abbiamo intenzione di inserire nell'ambito dell'Agenzia come elementi propedeutici alla realizzazione, al mantenimento e all'economicità dell'infrastruttura; ciò non tanto per lo svolgimento dei giochi - che voglio ricordare a tutti, impegnano 15 giorni più 12 per le para Olimpiadi - ma per far sì che possano rappresentare un obiettivo arricchimento del territorio nella fase successiva ai giochi olimpici consentendo di aumentare la nostra capacità di accoglienza turistica per gli anni a venire.
E' evidente che le Olimpiadi, di per sé, sono un evento epocale, ma devono - ed è questo il nostro impegno - rappresentare la possibilità di stabilizzare e di rappresentare nell'immaginario collettivo la nostra Regione come una Regione turistica non solo dal punto di vista invernale e di conseguenza nel comparto sciistico, ma turistica in senso lato.
Questa è la scommessa che noi, anche su mandato del Consiglio regionale, nel partecipare a questa avventura, abbiamo cercato di sostenere e che cercheremo di portare avanti nell'ambito del Comitato organizzatore.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Presidente ha terminato la sua comunicazione. Ho già iscritto a parlare il Consigliere Ghiglia. Chiedo ai Consiglieri di restare nell'ambito dei dieci minuti tradizionali. Prego, Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Penso che sarò molto più breve, perché non faccio riflessioni sullo Statuto, che non è passato in aula: probabilmente non doveva passare e non è passato; le riflessioni le ho fatte altrove, in maniera molto dura e credo inequivocabile.
Penso però che dovremo impegnarci a fondo perché il Piemonte abbia un ruolo in questi giochi e nella loro organizzazione, perché vedo che non tutto sembra muoversi in quella direzione. E faccio qualche esempio.
Vengono nominati dei Vicepresidenti; questi Vicepresidenti sono alcuni tecnici, ognuno specialista in un settore: chi per aver portato avanti il Comitato organizzatore; chi per essere un imprenditore di chiara fama; chi per avere una competenza specifica nello sport; chi per avere esclusivamente un marchio partitico.
Non faccio i nomi, ma è evidente: esclusivamente uni marchio partitico che penso si intenda di turismo per aver preso un po' di volte l'aereo.
Ripeto, non faccio nomi, ma è facilmente intuibile.
Questa connotazione, questa nomina non partitocratica, ma partitica, di uno dei Vicepresidenti ci preoccupa. E' inutile dirlo: ci preoccupa.
Non è stato nominato dalla Regione Piemonte; è stato nominato da un altro Ente, ed ha una specificità unicamente partitica.
In questo caso abbiamo superato la partitocrazia, che metteva i suoi uomini, e abbiamo raggiunto i partiti che mettono i loro iscritti. E a me questo sembra un fatto grave.
Credo che non abbia ancora precedenti nella storia delle grandi realizzazioni di questo tipo in Italia. Lo segnalo come elemento di preoccupazione, perché che un partito metta, in maniera così evidente e palese, un proprio uomo nel Comitato di una Fondazione che dovrà gestire un'opera e una manifestazione così grande, io lo trovo un fatto preoccupante.
Lo voglio ribadire ed anche stigmatizzare, perché mentre la Regione Piemonte si preoccupa di mettere nel Comitato organizzatore l'Assessore al turismo e l'Assessore ai trasporti, qualcun altro mette alla Vicepresidenza un ex deputato, che non ha il difetto di essere un ex deputato, ma ha il difetto di non avere una competenza specifica.
E allora perché un partito mette un suo iscritto? La risposta tra qualche anno.
Secondo elemento: la presidenza del Comitato (io non ci torno, non voglio rinfocolare polemiche). Il Comitato è presieduto da un professore. A che titolo? Non si sa. Come Sindaco di Torino finché lo farà, come se stesso fino a quando Dio vorrà, e fino alla fine delle Olimpiadi. Perché? Non si sa. Non c'è un motivo.
Lo ha deciso la storia: il Presidente del Comitato è Presidente fino al 2006 per un accidente della storia, come uno dei blocchi di ghiaccio che cadono in testa alla gente. Perché? Meteoriti, gli arei che fanno la "popò", i marziani che scaricano qualcosa. E' così: per una qualche volontà metapolitica, meta... qualcosa, per cui è così.
Speriamo almeno che sia in grado di svolgere il suo compito meglio di quanto abbia svolto quello di Amministratore pubblico fino ad ora, e mi sembra che in questo non abbiamo avuto delle grosse dimostrazioni.
Sento qualche voce di dissenso, ma non mi preoccupa. Uno, perché lo comprendo; due, perché la pensano come me metà dei torinesi, quindi se c'è qualche voce di dissenso mi va anche bene.
Ma non è neanche su questo che voglio concentrarmi: è su un'altra preoccupazione, Presidente. L'Agenzia; i ritardi; lo Statuto di quella Fondazione: malnato e dalla stesura ignobile - scritto da qualche lavorante di studio del primo anno della facoltà di giurisprudenza, con anche un'incompleta conoscenza della lingua italiana, soprattutto di quella scritta - è stato approvato 40 giorni fa. Ad oggi, il Governo non ha ancora presentato un DDL per la creazione dell'Agenzia, che è urgente.
Adesso sembra che - bontà sua - venerdì prossimo, il Ministro che ha messo d'accordo il Ministero dei Lavori Pubblici, che non voleva la creazione di un'Agenzia, ma che voleva controllare tutto da Roma...
A proposito: perché il Ministero dei Lavori Pubblici voleva controllare tutto da Roma? Anche questa è un'altra domanda che noi mettiamo lì provocatoriamente e consegniamo ai posteri.
Secondo noi, perché neanche il Ministero dei Lavori Pubblici di sinistra si fidava delle capacità amministrative del Presidente del Comitato e temeva che non fosse in grado di gestire. Ma questa è una malignità: probabilmente era per quello che vale, ma fatto sta che ci sono 40 giorni di inspiegabile ritardo, almeno 40 giorni di inspiegabile ritardo, che diventeranno 43 o 44 a fine settimana e che poi serviranno soltanto per iniziare un iter che partirà dal Senato e dovrà finire alla Camera, per un'Agenzia che, invece, è urgente ed essenziale. Ma anche qui qualcuno non si fidava.
Dico ancora una cosa: un accidente della storia ha voluto che ci fosse un Presidente, quel Presidente. Lo stesso accidente della storia disattento, come tutti gli accidenti della storia (essendo accidenti non possono essere controllati, altrimenti sarebbero altro!), non ha voluto che gli attuali Presidenti della Regione e della Provincia fossero componenti di diritto, come creatori dell'idea olimpica, fino al 2006.
Questo è sbagliato, poiché c'è stata una mente che ha avuto l'idea - ed è stata citata dal Presidente prima - e ci sono state delle persone, come il Presidente della Giunta e - mi spiace doverlo riconoscere! - la Presidente della Provincia, che hanno dato un apporto maggiore, rispetto al primo cittadino della città di Torino, a questa operazione.
Perché queste persone non sono componenti di diritto fino al 2006? Ritengo che abbiamo fatto male ad accettare questa formulazione, perch chi ha avuto l'idea creativa meritava almeno di essere rappresentato nella storia di questi giochi, che è ancora tutta da scrivere.
Presidente, mi rifaccio a lei, oltre che ai due Assessori - uno delegato da lei, l'altro che lei vorrà nominare - dicendo: "Vigilate molto perché a me questa partenza non è piaciuta. Ho visto (ma è normale) troppi interessi, troppe ombre, troppi artigli che si agitavano; sto vedendo troppi ritardi, troppi partiti o troppo partito".
Le Olimpiadi di Torino e del Piemonte non devono essere un'occasione di business, pertanto ci auguriamo che il Presidente della Giunta - sicuri della sua riconferma nella prossima legislatura - vigili moltissimo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Concordo con il Presidente, quando sottolinea l'importanza dei grandi eventi per far fare un salto di qualità ad un sistema locale e regionale.
Il caso di Barcellona è noto a tutti; chi ha visitato quella città negli anni '70, '80 e '90 si può rendere conto concretamente di cosa significa aver messo mano a un'imponente serie di infrastrutture e opere pubbliche. Dobbiamo avere, però, la consapevolezza che questa è un'Olimpiade troppo centrata su Torino. D'altra parte, il Presidente ha incominciato il suo intervento facendo giustamente un elogio della persona che, per prima, ha pensato a questa opportunità per il Piemonte; in ci sta anche, però, un grave limite della capacità progettuale e strategica della capacità di cogliere i problemi di questa regione ed individuare le strategie per superare elementi di crisi. Avrebbe dovuto essere compito e dovere di una classe politica, il proporre eventi attorno ai quali lavorare per riorganizzare dei sistemi o rilanciare l'economia.
Detto questo, vorrei che la Regione svolgesse un compito meno presenzialista e più presente, cioè più capace di sostenere e far valere gli interessi del territorio regionale, a partire da quello direttamente interessato ai giochi olimpici, cioè la Valle di Susa e la Val Chisone.
Bisogna, allora, mettere sul tavolo delle trattative una serie di obiettivi che possano interessare questo territorio.
Presidente Deorsola, la prego di sospendere un secondo il tempo a mia disposizione, fin quando il Presidente Ghigo non avrà smesso di telefonare in modo che mi possa sentire, almeno nell'ambito dei dieci minuti che mi sono stati accordati, anche perché intendo porre questioni di merito che ritengo dovrebbero essere portate nella sede del Comitato organizzatore, di cui il Presidente è parte.
E vengo subito alle questioni di merito.
Sappiamo che le Olimpiadi rappresentano un grande evento mediatico quindi un evento che rappresenterà e farà conoscere una realtà. Questa deve essere, però, una realtà positiva, altrimenti i media rischiano di essere controproducenti.
C'è, comunque, un problema di accessibilità, perché in questo territorio si recheranno decine di migliaia di persone. L'accessibilità pertanto, non è solo aerea, ma anche ferroviaria.
Ormai si dà per scontato che la linea Torino-Lione debba essere una linea specializzata sulla ferrovia, perché i francesi chiedono che su questo corridoio passi il trasporto merci e passino 40 milioni di tonnellate di merci; di conseguenza, se una nuova linea si farà, sarà una linea ferroviaria dedicata alle merci. Bisogna porre, allora, da subito il problema del miglioramento della linea storica, e, quindi, puntare su questo evento per ottenere, in termini di efficacia del servizio e di immagine delle stazioni, soprattutto dei punti di connessione con il sistema della viabilità, dei risultati apprezzabili.
In secondo luogo, c'è un problema di assetto idrogeologico del territorio (ne abbiamo parlato stamattina, Presidente).
La Valle di Susa è un territorio fragile; su 18 dei 1207 Comuni piemontesi che hanno la categoria di massimo rischio, cioè l'R4, secondo la classificazione del PAI, 15 sono situati in Valle di Susa.
Di conseguenza, proprio per garantire condizioni di sicurezza all'evento, occorre un piano straordinario di intervento sull'assetto idrogeologico.
In terzo luogo, c'è un problema di recupero ambientale. Si tratta di un territorio scalfito, ferito nei decenni, proprio perché venivano fatte discariche o cave di prestito; è un territorio che ha bisogno di un intervento radicale di miglioramento ambientale. Se vogliamo far conoscere un territorio attraverso un evento mediatico, che abbia ricadute positive dobbiamo dare un'immagine positiva di quel territorio. Diversamente è controproducente, perché la gente non viene e quel 30% in più di frequentatori che solitamente accompagnano, negli anni successivi, il successo di un evento sportivo di grandi dimensioni, non ci sarà.
In quarto luogo, c'è un problema di valorizzazione del patrimonio storico ed artistico locale, che può trovare una collocazione anche funzionale nell'organizzazione dei giochi olimpici; penso al Forte di Fenestrelle e al Forte di Exilles, che possono ospitare una parte delle attività che sono funzionali all'organizzazione.
In quinto luogo, c'è un problema di ammodernamento dell'offerta turistica locale. Il punto 27) della convenzione stipulata fra CIO e Città di Torino, prevede che si debba preparare un'accoglienza per 12 mila persone, tra famiglia olimpica, federazioni, media, ecc. E' chiaro che questo è un problema che va affrontato anche a partire dall'offerta turistica di accoglienza locale.
Tra i punti di accoglienza che bisogna mettere in conto, Presidente, ce n'è uno, ad esempio, di proprietà regionale: la Colonia Medail.
Che ruolo riveste la Colonia Medail, che ha circa 600 posti letto, in questa organizzazione? Su questo, aspettiamo delle risposte.
C'è un problema di formazione del personale di accoglienza che, se opportunamente preparato in questi anni, può avere dei vantaggi.
Bisogna anche far fronte al problema di ammodernamento - come lei giustamente ha rilevato - delle infrastrutture sciistiche e degli impianti di risalita.
Presidente, sarebbe opportuno che non si guardasse in maniera così fideistica alle Olimpiadi. Bisognerebbe cominciare a cogliere le concrete opportunità che anche la legislazione ordinaria offre. Non so se lei e i suoi Assessori sapete che, presso il Ministero dell'Industria è stato costituito un fondo per l'ammodernamento degli impianti a fune. Tale fondo ha una dotazione di 200 miliardi: ovviamente, sono contributi che si danno in proporzione all'ammontare complessivo degli investimenti.
La Regione Piemonte - udite, udite!- accede a questo fondo con progetti che sono poco meno della metà di quelli della Regione Toscana! Avete capito bene: per il miglioramento degli impianti di risalita, la Regione Toscana accede al fondo per più del doppio di quanto non avvenga per la Regione Piemonte, solo perché ha avuto una progettualità e una capacità di iniziativa maggiori di quelli della Regione Piemonte! Forse abbiamo troppo puntato sulle Olimpiadi senza guardare con attenzione alle altre possibilità! Concludendo, vorrei ancora parlare sulla questione dei mezzi. Per intervenire in tutti i settori citati occorrono dei soldi. Sappiamo che lo Stato ha stanziato 1.090 miliardi a fronte di un programma che prevede una spesa di 2.400 miliardi. Si tratta di un programma che, peraltro, tiene conto (almeno in parte) delle cose che ho detto. Bisognerà trovare delle risorse intermedie.
Presidente, le rivolgo una domanda, sperando che lei abbia la compiancenza di darmi una risposta nel suo intervento conclusivo. Come trattano la materia il DOCUP e l'Intesa Istituzionale di programma? E' inutile affermare che si tratta di un grande avvenimento, a cui la Regione deve essere presente, se i principali strumenti di programmazione che avete predisposto, approvati in questi giorni (DOCUP Obiettivo 2, Programma operativo Obiettivo 3, Intesa Istituzionale di programma), non dicono una parola sulle Olimpiadi. O meglio: nell'analisi "warst" si dice che le Olimpiadi (pagg. 130/131 del DOCUP, in cui si analizzano i punti di forza e di debolezza del sistema Piemonte secondo quattro filoni di analisi), sono un punto di forza per il Piemonte. Detto questo, però, individuata l'evidente importanza dell'evento, non si sviluppa nessuna conseguenza pratica.
Presidente, se volessimo - come Regione - recuperare una parte del ritardo progettuale e operativo accumulato su questo evento (evidenziato dalle pochezza delle informazioni che ci ha fornito), dovremmo usare questi strumenti: DOCUP (che deve essere ancora approvato dal Consiglio), i Complementi di programma, e Intesa Istituzionale di programma, con un'apposita appendice.
Mi auguro che questo dibattito serva a qualcosa. Sono, come sempre ottimista.
Un ultimo cenno, alle Agenzie.
Le Agenzie hanno dato, in altri casi, risultati molto buoni. Cito il caso di Berlino. Credo che (per lo meno per ragioni storiche) il collega Ghiglia la conosca. Nel 1984, il caso di Berlino diede veramente grandi risultati per il miglioramento dell'immagine della città. Sono convinto che questo modo di operare, che prevede la creazione di strutture ad hoc (esempio: quando in Francia si costruì Disneyland il governo cre un'apposita struttura, la "Direzione generale per Disneyland") sia il modo migliore di procedere: del resto, per raggiungere degli obiettivi, occorre utilizzare strumenti mirati.
Mi sembra che le scelte che si stanno facendo in Piemonte vadano in questa direzione, e per questo vanno sostenute.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Credo che tutti i temi toccati dal Consigliere Vindigni abbiano un'importanza rilevantissima per il buon esito dell'evento. Da esso dobbiamo prendere spunto per cercare di risolvere molti problemi della nostra Regione, e non solo per risolverli, ma per fare anche in modo che il Piemonte si proietti in avanti su alcuni settori che dovranno diventare trainanti...



(Il Consigliere Montabone interrompe il proprio intervento per richiamare l'attenzione del Presidente Ghigo)



MONTABONE Renato

Aspetto, aspetto, non c'è problema! Presidente Ghigo, non si preoccupi tanto il Presidente del Consiglio mi azzera il tempo!



(Pausa nell'intervento del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

Scusate, ma non è pensabile procedere così! Presidente Ghigo, la prego... Consigliere Montabone, per cortesia, prosegua il suo intervento.



MONTABONE Renato

Presidente, mi azzeri il tempo.



PRESIDENTE

Ho tenuto conto delle pause. Abbiate un po' di fiducia nel Presidente ho guardato i minuti.



MONTABONE Renato

Non c'è più fiducia! Ultimamente, la Presidenza del Consiglio non ci ispira più grande fiducia!



PRESIDENTE

Per favore, non faccia di tutta l'erba un fascio! Penso di non avere peccato più di tanto! Ha trenta secondi di più.



MONTABONE Renato

Veramente ho 2 minuti e 8 secondi. Vede che non devo aver fiducia?! Come dicevo, sono certo che i problemi toccati dal Consigliere Vindigni occuperanno ancora posto in quest'aula, nel dibattito su ciò che la Regione farà per far sì che il Piemonte si presenti bene ad un evento così importante, che può essere utile per risolvere - come è stato detto - molte delle problematiche del nostro Piemonte e sviluppare ancor più alcune delle funzioni che il Piemonte, da qui in avanti, dovrà avere.
Presidente della Giunta regionale, ho apprezzato la sua relazione perché, finalmente, rispetto a tutte le informazioni che avevamo dai giornali e che ci arrivavano dai corridoi della case che contano, oggi sappiamo quali saranno le funzioni dei diversi Comitati e delle Agenzie che avranno un ruolo importante per il buon esito dell'evento.
Se qualcosa devo rimproverarle, Presidente, è questo: il suo approccio quasi timido rispetto al fatto che la Regione deve contare nell'organizzazione che precede l'evento stesso.
E' importantissimo che la Regione conti anche per un aspetto importante; qualcuno l'ha già accennato. Dall'esterno si ha quasi l'impressione che ancora una volta ci sia un torinocentrismo rispetto ad un evento che deve in qualche modo riflettere su tutta la Regione i benefici che ci saranno. Questo non perché sia il Sindaco di Torino a presiedere il Comitato, ma perché tutte le rappresentanze del Comitato che oggi conosciamo hanno un po' l'origine torinocentrica.
Mi spiego meglio, e mi spiace che non ci sia il collega Ghiglia: io mi sono occupato dell'organizzazione pre-Campionati del Mondo di sci. Il Consigliere Ghiglia lamentava quasi che ci fosse, attraverso l'Agenzia, la voglia del Governo di mettere la lunga mano su un evento regionale.
Sapete cosa è successo nel 1994, con il Governo Berlusconi? Fu nominato dal Governo un Commissario che aveva il compito, lui da solo, di gestire tutti i fondi che lo Stato metteva a disposizione per quell'evento! Allora, ci sono delle differenze enormi tra il nominare un Commissario Unico e comporre un'Agenzia, e qui la Regione dovrà essere forte per fare in modo che ci sia la rappresentanza territoriale e locale. Ci vuole un'Agenzia dove assolutamente la rappresentanza regionale ci dovrà essere anche perché la Regione ha delle competenze assolute sul territorio rispetto ai fondi, ai 1090 miliardi che sono stati stanziati per le Olimpiadi stesse.
Presidente, lei non ha sentito una parola di quello che io ho detto; a me viene voglia di sedermi e lasciar perdere, perché questa è maleducazione!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Parli per lei, Consigliere!



MONTABONE Renato

Io le dico che se lei non mi sta a sentire, la reputo...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Lasci perdere queste considerazioni, perché io sopporto già più di quello che devo...



MONTABONE Renato

Guardi che lei è lì per sopportare! Io sto facendo da un quarto d'ora un intervento a favore del Presidente Ghigo, il quale non si è reso conto che stavo parlando in suo favore, tant'è vero che non ha sentito una parola di quello che ho detto! Allora, ripeto: lei è maleducato! Non intervengo più, e sono tre mesi che aspetto di intervenire su questo tema...



PRESIDENTE

Consigliere Montabone, la prego di voler proseguire nel suo intervento e di portarlo a termine, moderando i termini nei confronti degli altri Consiglieri, in modo particolare del Presidente.



PRESIDENTE

SALERNO Roberto (fuori microfono)



PRESIDENTE

Stai zitto!



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Salerno, cerchiamo di non andare oltre! Consigliere Gallarini, ho visto la sua mano alzata e ho visto quella del Presidente; vi prego, però, di cercare di evitare questi episodi.



MONTABONE Renato

Chiedo scusa. Mi alzo per chiedere scusa al Presidente, se gli ho dato del maleducato, però non riesco a trovare un'altra definizione per definire una situazione in cui un Consigliere parla, rivolgendosi al Presidente, ed il Presidente non sta ad ascoltare una parola di quello che dice.
Ho sbagliato il termine, non è maleducato. Com'è? Ditemelo voi! Non è maleducato. Ditemelo voi! Distratto, va bene. Chiedo scusa per il maleducato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Ghigo, poi il Consigliere Gallarini.
Prego tutti di volermi aiutare nella gestione dei lavori, la parola la do a tutti. Prego, Presidente.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi domando come su un tema che non dovrebbe vedere l'accensione di discussioni esasperate da parte dei Consiglieri si debba arrivare a questo punto.
Consigliere Montabone, vuole un suggerimento su come avrebbe dovuto rivolgersi a me, senza incorrere nell'insulto? Darmi dell'ineducato, perch maleducato significa che i miei genitori mi hanno educato male, invece i miei genitori mi hanno educato benissimo, glielo posso garantire. Come vede c'è sempre da imparare, così come io ho imparato qualcosa dal suo intervento, perché non è vero che non ho ascoltato. Stavo commentando con l'Assessore Racchelli, che è nel Comitato in mia vece, e facendo alcune considerazioni sulle cose che lei diceva. Perciò bisogna avere un minimo di comprensione in relazione ad una telefonata che prima ho ricevuto... Non dite di non aver detto niente, perché quando io ricevo una telefonata, e la ricevo perché in Consiglio è previsto che il Presidente della Giunta abbia un telefono per fare delle comunicazioni o riceverle, che possono anche essere di una certa importanza, mi sembra che non sia il caso di fare e di assumere degli atteggiamenti come quelli che avete assunto voi.
Consigliere Montabone, so che questo argomento a lei sta particolarmente a cuore e probabilmente questo è il motivo per cui si è così accalorato, ma - mi creda - non stavamo parlando di altro, parlavamo di quello che lei stava dicendo e commentavamo - come è giusto che sia visto che lui è Assessore al turismo e io Presidente - le considerazioni che lei stava facendo.
Comunque, se non vuole incorrere in insulti, la prossima volta le consiglio di dare a chi ritiene dell'ineducato, perché perlomeno rappresenta una critica alla persona e non ai suoi genitori. Grazie.



PRESIDENTE

Chiederei, però, sull'argomento, visto che il Consigliere Gallarini rinuncia, siccome l'intervento del Consigliere Vindigni poteva essere sullo stesso argomento, vi pregherei di evitare...
Va bene, prima interviene il Consigliere Vindigni, poi il Consigliere Riba.
Scusate, Consiglieri, mi pare che questa discussione tra le due persone che, una, si era sentita offesa, e il Consigliere Montabone, abbia ritirato le proprie offese, chiedendo scusa, io posso dire - e dalla Presidenza lo vedo - che gli squilli di telefono, ogni tanto sono costretto ad ascoltare più conversazioni contemporaneamente, alle quali non sono interessato, se tutti cercassimo minimamente di rispettare l'aula e rispettarci reciprocamente, perché quando uno parla ha il piacere di essere ascoltato.
Se riuscissimo a chiudere questa fase incidentale e proseguire nella discussione, credo che potrebbe essere possibile essere più tranquilli e sereni.
Consigliere Vindigni, è per l'aspetto incidentale? Lei si sente offeso? Prego, allora, parlate, adesso apriamo una discussione... Io non so cosa voglia dire il Consigliere Vindigni, quindi non gli tolgo la parola. Prego Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Il Presidente ha riscontrato nella mia richiesta di attenzione, che non voleva assolutamente comportare per lui una rinunzia a ricevere dei messaggi certamente importanti, semplicemente una sospensione del tempo che mi era stato concesso, proprio perché avrei posto delle questioni di merito, così come poi le ho poste, sulle quali mi pareva opportuno che il Presidente prendesse nota. Quindi non c'era alcun atteggiamento di poco riguardo nei suo confronti; so benissimo che possono arrivare dei messaggi urgenti che non possono che essere recepiti nel momento in cui arrivano, ma la mia sottolineatura aveva solo questo senso, cioè di chiedere al Presidente pro-tempore dell'aula di sospendere il tempo che mi era concesso, al fine di non farmi proseguire l'intervento e poterlo riprendere quando il Presidente poteva nuovamente sentirmi in quanto in quel momento era impegnato al telefono.
Mi dispiace che il Presidente abbia colto in ciò un atteggiamento di poco riguardo nei suoi confronti, che da parte mia mai c'è stato - mai! anche se sono piuttosto preciso e fermo nelle critiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Molto brevemente, Presidente, perché l'incidentalità è chiusa, però è un dibattito molto importante al quale - ha visto, Presidente, anche l'intervento del collega Vindigni - l'opposizione si è preparata. Allora io chiederei che il Consigliere Montabone potesse proseguire e concludere il suo intervento, sia perché questo è, come dire, naturale, è un diritto, ma anche perché il collega Montabone per l'esperienza personale, per il ruolo che ha svolto anche di Assessore al turismo e allo sport della Regione Piemonte, abbia delle cose importanti da dire e da ascoltare per tutti noi e credo che anche il Presidente Ghigo, con il chiarimento che ha offerto della situazione contingente, non sia contrario ad ascoltare un contributo che nasce da un'informazione e da una significativa competenza, così possiamo proseguire e chiudere gli incidenti.



PRESIDENTE

Mi pare che non ci sia alcun problema. Il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto al Consigliere Montabone di voler portare a termine il suo intervento. Chiusa l'incidentale.
Prego Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intanto per chiedere nuovamente scusa al Presidente: è ineducato, non maleducato. Vede, Presidente, io ho un caratteraccio, lei mi conosce ormai da tempo, però come io chiedo scusa a lei, lei dovrebbe chiedere scusa a me, perché ha detto: "Ne sopporto già tante, devo soppportare anche queste". Lei dovrebbe chiedermi scusa per aver detto che lei sopporta quanto io dico, perché altrimenti veramente non siamo pari. D'altronde è difficile che io e lei siamo pari, perché lei, per grazia ricevuta, è lì.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La mia era una considerazione generale e non specifica.



MONTABONE Renato

Una considerazione generale, va bene; sappiamo che lei mal soffre gli interventi di quelli che non le dicono... A parte il fatto che veramente adesso che mi sta a sentire, io avevo parlato per cinque minuti bene dell'operato. Ho cominciato a dirle...



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



MONTABONE Renato

Queste cose non le interessano, né nel bene né nel male, ma stavo dicendo, infatti avevo richiamato il collega Ghiglia...



GHIGLIA Agostino

Allora avevi fatto una cosa giusta.



MONTABONE Renato

Sì, avevo richiamato il collega Ghiglia, dopo aver detto: "Guardate, se c'è una cosa sulla quale va richiamata la Regione in questa fase, è quasi l'approccio timido rispetto a un'organizzazione che invece le compete".
Avevo richiamato il collega Ghiglia per il parallelo da lui fatto rispetto all'azione che il Governo, per tramite dell'Agenzia, vorrebbe fare per i 1091 miliardi, dice quasi che non si fida già degli organizzatori locali.



GHIGLIA Agostino

Se non fa l'Agenzia.



MONTABONE Renato

Aspetta, collega. Ti voglio raccontare, essendomene occupato nel 1994 come si erano svolti i Campionati del Mondo di Sci: non è che il Governo facesse l'Agenzia, come farà probabilmente adesso, tenendo conto di quelle che sono le logiche locali all'interno dell'Agenzia. Il Governo allora ha fatto una cosa semplicissima: scavalcando completamente la Regione, ha nominato un Commissario unico che ha gestito interamente i fondi dei Campionati del Mondo di Sci, e le Regioni hanno solo messo del loro rispetto a delle competenze specifiche che attraverso le leggi regionali avevano. Quindi, voglio dire, non è che l'Agenzia sia meno democratica anzi lo è molto di più, rispetto a un fatto commissariale, che poi non ha portato, a mio modo di vedere, a grandissimi risultati.
Ma detto questo, mi ero interrotto sulla rappresentanza. Presidente, io credo che lei abbia fatto assolutamente bene in quel Consiglio d'amministrazione, se così si chiama, del Comitato, ad andarci personalmente. Poi lei ha aggiunto anche che in sua assenza andrà l'Assessore al turismo, che ha delle specificità rispetto a un evento di quel tipo, che secondo me sono prioritarie rispetto all'altra parte; ma per esempio gli Assessori che ci saranno nel Consiglio d'amministrazione o l'Assessore che ci sarà nel Consiglio d'amministrazione, anch'egli probabilmente, secondo me, se è messo lì, come funzione dovrà essere rappresentato in alcuni momenti da altri Assessori. Le spiego perché.
Assessore Cavallera, guardi che uno dei grossi temi delle Olimpiadi del 2006 sarà la questione ambientale, sarà la questione ambientale! Io allora ricoprivo anche il suo incarico assessorile, non di Assessore all'ambiente ma alle opere pubbliche, e avevo messo in piedi, sia come Assessore alle opere pubbliche sia come Assessore allo sport, quel tavolo che necessariamente lei dovrà mettere in piedi, Presidente, senza il quale non si risolveranno i problemi. Un tavolo unico che decida rispetto a questi problemi nell'immediato, con tutte le componenti regionali che dovranno dare i loro pareri in un momento solo.
Questa è un'esperienza che io le porto, perché le cose funzionino bene nel prosieguo.
E' stato detto prima come la Regione avrà il compito veramente di far sì che questo evento, che riguarda principalmente la città e le valli della Provincia di Torino, abbia una valenza sull'intero Piemonte. E come farà ad averla? Semplicemente in un modo: dovrà essere promosso il Piemonte in questo momento unico, dove il Piemonte avrà le finestre aperte sul mondo! Ecco, questo è l'unico modo di valorizzare. Facciamo attenzione rispetto per esempio al rifacimento di alcuni impianti di risalita, che molti sono già stati rifatti in occasione dei Campionati del Mondo di Sci e non rischiamo di andare a rifare degli impianti, invece, che dal punto di vista né turistico né finanziario non avranno alcuna ricaduta. E non andiamo a rifare degli impianti che sono deficitari e che continueranno ad essere deficitari per il resto della loro vita! Cerchiamo di fare delle scelte, perché è stato detto: i 1091 miliardi sono assolutamente insufficienti rispetto a questo fatto.
Altra cosa: io non so se nei 1091 miliardi ci sono anche quei miliardi che erano già stati stanziati per le opere che dovevano già essere fatte per i Campionati del Mondo di Sci (è stato fatto un accenno).
Per esempio, Cesana rientra in questi 1091 miliardi (è stato appaltato oggi)? Fa parte di questo plafond? Con ciò voglio dire che si tratta di soldi che erano già stati stanziati e che vengono raggruppati nei 1091 miliardi.
Quindi il Governo dovrà, a mio modo di vedere, verificare ancora delle altre opportunità per finanziare delle opere che vengono finanziate con queste occasioni, con il grande evento - come spesso capita - ma che non possono sempre essere inglobate e riprodotte per dieci o vent'anni aspettando un altro grande evento.
Mi rendo conto che il mio intervento è stato, soprattutto nella seconda parte, assolutamente sconclusionato e senza collegamenti, ma avremo altre occasioni per parlarne.
Desidero comunque ringraziarla per la sua attenzione: nella seconda parte, perlomeno, lei è stato molto educato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazè.



PAZE' Enrica

Grazie, Presidente. Penso che sia difficile, a questo punto del discorso olimpico, intervenire portando grossi argomenti di dissenso. Di fatto le Olimpiadi sono state assegnate; io mi sono persa i discorsi precedenti all'assegnazione (ero in Italia, per caso, il giorno in cui sono state assegnate a Seul), per cui non ho potuto seguire le varie tesi dei Comitati contro le Olimpiadi, che soprattutto dal punto di vista ambientale manifestavano grosse perplessità.
Ho avuto modo di vedere in particolare il documento presentato dal coordinamento contro le Olimpiadi (coordinamento che era precedente all'assegnazione delle Olimpiadi), in cui le Associazioni ambientaliste piemontesi (Italia Nostra, Lega Ambiente, Pro Natura e WWF), che erano state riunite in un Osservatorio, avevano espresso un parere fortemente negativo.
Di fatto le Olimpiadi sono state assegnate, e quindi c'è da fare buon viso a quella che è la situazione, che peraltro può portare dei benefici alla Regione.
E' indubbio che la Regione si ritroverà sotto un riflettore mondiale avrà quindi delle opportunità di farsi conoscere, e quindi a questo punto si tratta di trovare il modo - i vari Enti insieme, che siano il Comune, la Regione, la Provincia o i vari Comitati ed Agenzie - di utilizzare al meglio questa opportunità e di evitare, come diceva giustamente il Presidente Ghigo, che si possano verificare delle situazioni tipo quella dello Stadio delle Alpi, cioè che eventi pubblici di grande risonanza siano un pretesto per grandi opere, ma, terminato l'evento, restano inutilizzate in quanto sovradimensionate rispetto a quelle che sono le esigenze della zona.
Allora, credo che non sia inutile rivedere quelle che sono le perplessità espresse dalle Associazioni, in modo che coloro che si troveranno poi a dover prendere delle decisioni le abbiano presenti e cerchino di evitare il ripetersi di queste situazioni.
Le Olimpiadi sono un evento che è stato assegnato alla Città di Torino ma che però incide su un territorio ben più vasto e che va al di là di quello della città. In questo senso, forse, il Consigliere Ghiglia auspicava che, perlomeno da parte della Provincia, se non della Regione fosse mantenuto un ruolo. Di fatto le Olimpiadi incidono su una parte della provincia di Torino, che va ben al di la di quello che è la città. C'è da dire però che, in genere - credo sia l'uso, perlomeno - le Olimpiadi sono assegnate ad una città, e quindi credo che questo sia il motivo per cui il prof. Castellani è stato l'unico, in quanto Sindaco della Città, confermato o indicato come rappresentante fisso di questo Comitato, e non pro-tempore come invece saranno i rappresentanti della Regione e della Provincia che ne faranno parte e che cambieranno a seconda del risultato delle elezioni (e noi ci aspettiamo che cambino, chiaramente).
Credo che i problemi siano diversi per quel che riguarda la città di Torino e per quel che riguarda le zone montane, dove peraltro forse saranno puntati di più i riflettori, in quanto le gare principali delle Olimpiadi riguardano lo sci, quindi gli eventi che avranno luogo nelle zone più prettamente montane, mentre Torino sarà sì sede del Villaggio Olimpico anche se ho già sentito perplessità circa il fatto che gli atleti che effettivamente si trovano a dover prendere parte alle gare che si svolgono in montagna, effettivamente risiedano a Torino, quindi ci sarà indubbiamente l'esigenza di strutture ricettivo/alberghiere, se non un ufficiale Villaggio Olimpico, di fatto un qualche cosa anche localizzato a livello montano.
Per andare nel dettaglio, ci sono alcune strutture particolari che sono oggetto di dibattito e che sono fortemente contestate dagli ambientalisti.
Una di queste è il trampolino a Pragelato, che è stato individuato in una zona che presenta un forte rischio di dissesto idrogeologico. Il trampolino, perlomeno dalle indicazioni che io ho avuto, è stato individuato come una struttura fissa, che quindi resterà anche dopo i giochi, quando questa specialità credo che abbia due iscritti in tutta Italia alla Federazione "Salto col trampolino". Pur auspicando che il numero dei praticanti aumenti, restano forti perplessità sul fatto che una struttura simile venga utilizzata in futuro. C'è stata invece la proposta di recuperare strutture simili già esistenti (ed è stato fatto il nome del trampolino di Albertville), e so che da parte della Provincia c'era stato un interessamento su questa possibilità, e credo che da parte del Comitato sia utile tenerla presente, o quantomeno avere strutture non fisse strutture che vengono realizzate per i giochi, dopo i quali vengano tolte in modo da restituire alla Val Chisone (che peraltro è una valle stretta e che ha problemi di viabilità tuttora e che li presenterà ancora di più al momento dell'evento olimpico, è una valle che ha un tipo di turismo familiare (parlo della bassa valle, escludendo Sestriere), e quindi cercare di alterare il meno possibile le caratteristiche della valle, a mio parere sarebbe una cosa importante.
Considerazioni analoghe si possono fare per la pista da fondo che dovrebbe essere localizzata in Val Troncea, in cui è già presente una pista da fondo. La pista da fondo però necessaria per le gare olimpiche è molto più larga di quella che viene normalmente utilizzata, per via della tecnica del pattinato e via dicendo. Quindi la creazione di una pista da fondo tale da poter garantire l'effettuazione delle gare olimpiche comporta, in Val Troncea, un grosso impatto ambientale.
Oltre alla pista da fondo c'è la creazione, nel luogo della partenza e nel luogo dell'arrivo, di tribune, di altre strutture che debbano ospitare i media, eccetera, e quindi questa è una delle scelte contestate che a mio parere andrebbero riviste.
Per la gara del borgo a Boulard, è già stato fatto notare come i praticanti di questo sport siano molto pochi, ed io penso che utilizzare strutture già esistenti come quella di Cervinia non solo eviti di crearne di nuove che poi non verranno utilizzate, ma permette anche di utilizzare strutture che sono state costruite e che quindi verrebbero valorizzate in tal modo, considerando il fatto che le Olimpiadi sono distribuite in un territorio già ampio e che quindi si potrebbe fare questo discorso.
Un altro impianto che è stato oggetto di osservazioni da parte delle Associazioni ambientaliste è il luogo in cui è stato individuato il biatlon a Sansicario. Il biatlon è una specialità che di per sé non comporta grossi interventi (per il tiro non sono necessarie grosse cose); il problema invece sta nel fatto che è previsto un afflusso di circa 15 mila persone in quella località per i giorni in cui si effettueranno le gare. Il problema di questa località è che attualmente è servita da una strada molto inadeguata per un simile afflusso di mezzi. La proposta della navetta che è stata fatta, in base ad alcuni calcoli è di 200 pullman che si recherebbero in questa zona in un periodo di tempo molto breve, e quindi di fatto è un evento che richiederebbe interventi di modifiche viarie molto importanti.
A Torino, come dicevo prima, i problemi sono diversi, forse non tanto dal punto di vista ambientale, sono però problemi di grossi interventi. E' stato ricordato dal Presidente Ghigo che Torino ospiterà le gare di okay; a me è stato detto che è prevista la costruzione di tre palazzetti del ghiaccio, di cui uno, situato di fianco allo Stadio delle Alpi, con dimensioni simili a quelle della stazione di Porta Nuova (un milione di metri cubi). Ora ci chiediamo se un tale impianto non corra il rischio di seguire la stessa sorte dello Stadio Delle Alpi, cioè un impianto sovradimensionato rispetto alle esigenze cittadine e della zona. E quindi anche questo è un settore su cui bisogna prestare una grossa attenzione.
Per quanto concerne poi il Villaggio Olimpico previsto a Torino, anche questo sarà una struttura molto grossa, in quanto ospiterà gli atleti, i mass media, gli accompagnatori, ed ho sentito che è tuttora aperta l'ipotesi del suo utilizzo dopo le Olimpiadi di residenza universitaria, su cui ho sentito delle osservazioni per il fatto che la localizzazione del Villaggio Olimpico sarebbbe distanze dalle sedi universitarie e quindi sarebbe abbastanza scomodo. Quindi credo che se da un lato le Olimpiadi possono essere viste come un evento di opportunità per la Regione nel dare uno sviluppo economico, è necessario però fare una grande attenzione, e da questo punto di vista io sono tra quelli che non sono favorevoli ad una legge speciale per le Olimpiadi, in quanto troppe volte queste hanno di fatto avallato l'aggiramento di quelle che erano le regole dettate dalle leggi normali, e con la scusa delle grandi opere sono state fatte delle opere non finalizzate all'evento in sé, ma fine a sé stesse e fine al fatto che vi era una grande quantità di denaro che poteva essere utilizzato.
Spero che la Regione operi in tal senso e che i suoi rappresentanti possano esercitare un'attività di controllo e lo facciano tenendo presente le istanze delle Associazioni ambientaliste e di tutti coloro che, in merito alle Olimpiadi, hanno presentato delle osservazioni costruttive e più che sensate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente. Cercherò di essere molto più breve dei colleghi anche perché devo iniziare con una considerazione che non è ancora stata svolta. Il dibattito di oggi non serve assolutamente a nulla, in quanto tutti i giochi sono già stati fatti, le decisioni sono state tutte prese (tra polemiche e discussioni tenute in Consiglio comunale a Torino), e quindi noi oggi arriviamo a quasi un mese e mezzo dalla decisione presa nel Consiglio comunale del capoluogo nell'approvare lo Statuto dei Giochi del 2006 del COG.
Arrivando un mese e mezzo dopo, non vedo cosa dire, se non sottolineare alcuni aspetti preoccupanti di questa vicenda: il primo è quello che arriviamo oggi a discutere di questo aspetto; il secondo, che balza chiaramente alla mente, è che di solito quando si costituiscono delle società, quando ci si rapporta ai diversi livelli tra istituzioni in cui si parla di una fondazione, c'è una vecchia regola, non scritta, che dice: patti chiari, amicizia lunga. E devo dire che la costituzione di questa fondazione è avvenuta non certo con questi presupposti, perché qui ci sono appartenenti di serie A ed appartenenti di serie B.
Tra gli appartenenti di serie B c'è il collega Assessore Casoni ed il collega Assessore Racchelli, per conto del Presidente. Vi chiedo scusa, non volevo assolutamente declassarvi, ma voi dovete partire dal presupposto che il 16 aprile ci saranno le elezioni, nelle quali io mi auguro che voi sarete rieletti Assessori, ma se per caso ciò non avvenisse, voi non resterete nel Comitato Olimpico del 2006, e quindi ci sono cittadini di serie A.



ANGELERI Antonello

GALLARINI Pierluigi (fuori microfono)



ANGELERI Antonello

Castellani è eterno!



ANGELERI Antonello

Castellani è eterno, suggerisce Gallarini, e vedete quindi che qui si parte con il piede sbagliato, per cui c'è qualcuno che ne è beneficiato e qualcun altro che probabilmente non lo è.
Ma c'è di più. Se noi ascoltiamo con attenzione la relazione del Presidente Ghigo, all'inizio del suo intervento ci fa capire che sabato giorno dell'insediamento del COG (Comitato Organizzativo Giochi, abbiamo saputo stasera) non si capisce bene che cosa si farà o, meglio, c'è l'insediamento, poi forse saremo chiamati per dirci che cosa dobbiamo fare.
Questo è il discorso che ha fatto il Presidente Ghigo, perch probabilmente nemmeno lui è a conoscenza di quelle che sono le indicazioni che il Presidente, padre-padrone Valentino Castellani, ha deciso di portare avanti.
Ciò mi sembra un dato estremamente preoccupante, per cui il discorso che voglio fare è soltanto quello di chiedere all'Assessore Racchelli ed all'Assessore Casoni di stare molto attenti e di vigilare con estrema attenzione rispetto ad una partita che non può solo interessare la città di Torino, ma che necessariamente deve attraversare trasversalmente tutte le province della nostra Regione.
Noi questo, Presidente, dobbiamo assolutamente richiamarlo, dobbiamo sottolinearlo perché è preoccupante l'attenzione personale del Sindaco Castellani rispetto a questa partita.
Una giornalista, prima dell'inizio del Consiglio regionale, mi chiedeva se c'è un dato preoccupante, visto che Torino è una tra le città che non riesce a risollevarsi dalla crisi, ed io devo dire che spontaneamente ho riflettuto ed ho risposto che se probabilmente egli si occupasse un po' meno delle sue questioni personali legate al Comitato Olimpico del 2006 e si occupasse un po' più della sua città (anche se è in scadenza e se sappiamo che, per legge, non dovrà essere rinnovato), probabilmente dimostrerebbe che il suo attaccamento alla città non è così labile, come invece dimostra quotidianamente. Chi è in Consiglio comunale pu verificarlo tutti i lunedì, nelle sedute di Consiglio.
Volevo richiamare l'attenzione dei due colleghi, perché ritengo che la "partita" del 2006 non debba passare inosservata e non possa essere giocata solo dalla città di Torino.
Il Presidente parlava degli interventi strutturali che dobbiamo fare nella regione. Mi auguro che il futuro Consiglio regionale, che dovrà affrontare questi temi, sia forte, tanto da far fronte alle "angherie" e al modo di lavorare di Valentino Castellani e del suo entourage che non ci appartiene.
Noi, come più volte abbiamo dimostrato, anche in importanti leggi che abbiamo approvato, cerchiamo di coinvolgere tutte le realtà, le Province e i Comuni. In tal senso, mi piace ricordare come, per esempio, la settimana scorsa, in occasione dell'approvazione del dimensionamento scolastico, la Provincia di Torino, amministrata sempre dalla stessa parte politica, non si sia certo comportata in modo collaborativo con la Regione Piemonte.
Abbiamo un sistema ed un modo diverso di lavorare e di confrontarci in politica e nelle istituzioni.
Chiedo agli Assessori Racchelli e Casoni che ricordino, all'interno del Comitato, questo nostro modo di affrontare i lavori, e che lo facciano rispettare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Prima di cominciare il mio intervento, vorrei dire che sarebbe gradita in aula la presenza del Presidente Ghigo.
E' difficile, per me, seguire un dibattito in cui la maggioranza non utilizza e non approfitta dell'occasione (peraltro richiesta già da diverso tempo dai Capigruppo e dalle varie forze politiche del Consiglio regionale) per entrare nel merito e affrontare i problemi che le Olimpiadi del 2006 possono comportare a Torino e alla provincia di Torino.
Stiamo assistendo ad un dibattito intriso di polemiche strumentali nei confronti del Comune di Torino e della Presidenza del Comitato.
Collega Angeleri, lei sollecita la sua maggioranza e la Giunta regionale del Piemonte a dimostrare come concretamente riesca ad utilizzare l'occasione delle Olimpiadi per creare un certo tipo di sviluppo che non consista solo nell'incentivazione del profitto imprenditoriale.
E' chiaro che le Olimpiadi del 2006 offriranno un grande riscontro economico, sociale e speriamo anche occupazionale per la regione e, in particolare, per la provincia di Torino.
Il rischio, però, è che si consenta un'alterazione pesante del territorio e delle aree oggi protette, una violenza sulla natura e sui territori della provincia e della regione che potrebbe avere effetti difficilmente riparabili.
Per questo una delle prime questioni che ci preoccupa, e che perci vogliamo sottopporre all'attenzione del Consiglio, è quella di fare, in occasione delle Olimpiadi, scelte politiche coraggiose, di salvaguardia del territorio.
Già alcuni colleghi hanno avanzato osservazioni circa il possibile realizzo di opere strutturali ipotizzate in occasione delle Olimpiadi del 2006. Voglio riprendere qualcuna di queste osservazioni, ormai diffuse tra le Associazioni ambientaliste e che sono state proposte anche all'attenzione degli Enti locali interessati dall'evento olimpionico.
E' evidente che sulle indicazioni progettuali di massima...
Presidente, a questo punto del mio intervento mi fermo e aspetto che arrivi il Presidente della Giunta Ghigo, anche perché vorrei entrare nel merito di alcune competenze della Regione. Spero si possa attendere perch come hanno avuto occasione tutti i colleghi d'interloquire col Presidente così vorrebbe averla anche il mio Gruppo.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Come Vicepresidente della Giunta regionale, posso risponderle io.
Testimonio che il Presidente Ghigo ha delegato gli Assessori competenti perché è dovuto assentarsi.



SIMONETTI Laura

Io insisto a chiedere la presenza del Presidente Ghigo, a meno che il Presidente Ghigo non sia andato via e non torni più.



(Commenti del Vicepresidente Masaracchio fuori microfono)



SIMONETTI Laura

Ecco, adesso abbiamo l'attenzione del Presidente Ghigo, al di là dei rapporti di cortesia con colui che dovrebbe gestire i rapporti del Consiglio, l'Assessore Masaracchio, Vicepresidente della Giunta regionale.



(Commenti del Vicepresidente Masaracchio fuori microfono)



PRESIDENTE

Vicepresidente Masaracchio, per favore, smetta di interloquire, non ha la parola.



(Commenti del Vicepresidente Masaracchio fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo sa, Assessore Masaracchio, sono abituato a chiedere le cose sempre "per favore".



SIMONETTI Laura

Le ho solo ricordato, Vicepresidente, che lei cura i rapporti col Consiglio e lo fa sempre con estrema cortesia, senza incitare alla polemica.



(Commenti del Vicepresidente Masaracchio fuori microfono)



PRESIDENTE

Vicepresidente Masaracchio, per favore, smetta d'interloquire, le ricordo che non ha la parola! E lei, Consigliera Simonetti, per favore, continui il suo intervento!



SIMONETTI Laura

Prima di riprendere la discussione sull'evento olimpionico, Presidente del Consiglio pro-tempore, le chiedo almeno di tentare di far mantenere all'aula un atteggiamento consono, a cominciare dal collega Salerno, che non riesce assolutamente a essere tollerante!



(Commenti del Consigliere Salerno fuori microfono)



SIMONETTI Laura

Per cortesia, collega Salerno, siamo in un'aula democratica! Per fortuna i tempi del fascismo sono finiti, per cui devi adeguarti alle regole democratiche di una Repubblica!



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, la prego di proseguire con il suo intervento; il Presidente del Consiglio pro-tempore sta cercando di fare il possibile!



SIMONETTI Laura

Presidente, riprenda il collega Salerno: si riferisce a me chiamandomi "ridicola"! Così io non posso proseguire il mio intervento! In quest'aula ormai davvero si permettono atteggiamenti non consoni e non tollerabili! Le chiedo di riprendere formalmente i colleghi che esagerano.



PRESIDENTE

Quanto al "riprenderli formalmente", Consigliera Simonetti, nel momento in cui rileverò i comportamenti di cui parla, stia tranquilla che vi provvederò. Glielo assicuro.



SIMONETTI Laura

Va bene.
Pur con estrema difficoltà, riprendo il mio intervento, perché non vogliamo, anche noi, offrire degli elementi di polemica strumentale a questo dibattito come già altri colleghi, viceversa, hanno fatto.
Come Comunisti Italiani manifestiamo delle profonde preoccupazioni, già note, rispetto alle indicazioni progettuali che sono state esposte sulla costruzione di opere strutturali di massima per l'evento olimpionico, che chiaramente prefigurano anche degli impatti ambientali pesanti sul territorio, in particolare sulle strutture permanenti già previste per le gare di bob, con annesse delle gradinate che in qualche modo prefigurano anche delle conseguenze pesanti sugli sboscamenti già previsti sui versanti montani.
Ci attendevamo un'attenzione maggiore da parte del Presidente della Giunta regionale, rispetto ai rischi di violenza che si possono operare nell'assetto idrogeologico e nell'impatto paesaggistico del territorio della provincia di Torino e della regione Piemonte.
Già altri colleghi hanno fatto riferimento alla Val Troncea, dove la prevista piastra di partenza può, con le strutture previste analoghe di servizio, in qualche modo preservare delle opere strutturali di violenza all'ambiente, così come a San Sicario la prevista presenza del biathlon con analoghi problemi anche di devastazione del territorio.
In particolare occorre prestare attenzione su alcune opere che verranno realizzate a partire dalla Val Troncea fino a San Sicario ed altre previste nella Val di Lanzo e nella Val di Susa. Opere che risulteranno sostanzialmente inutili o ingestibili dopo l'evento olimpionico.
Su questo noi chiediamo anche un'attenzione e delle proposte progettuali rispetto a delle scelte che l'Ente pubblico, in particolare la Regione, dovrà operare in questo settore, perché non può autoesimersi dal fare delle valutazioni rispetto a cosa avverrà dopo.
La regione Piemonte potrà trarre vantaggio da un punto di vista occupazionale ed economico nel momento in cui riuscirà a coniugare con attenzione e con responsabilità anche delle politiche rivolte, in questo caso, alla salvaguarda dell'ambiente. Politiche volte alla trasparenza e al controllo sul territorio rispetto ai grandi investimenti che evidentemente, saranno veicolati e che arriveranno nella nostra Regione in occasione dell'evento olimpionico.
In particolare faccio riferimento ad alcune osservazioni che il Presidente della Giunta ci ha fornito nella relazione. Il Presidente della Giunta ci dice che non è facile fare delle scelte giuste, è molto più facile sbagliare.
Presidente ci vuole anche del coraggio a fare delle scelte che vanno in controtendenza rispetto alle uniche leggi del mercato. Senza fare della retorica, vediamo giornalmente quali sono gli effetti devastanti di un sistema capitalistico e gli effetti della globalizzazione.
Vorremmo sperare che una Regione come quella del Piemonte non si presentasse, rispetto all'evento olimpionico, con un'immagine del finto benessere.
Quindi, anziché preoccuparci di affiggere in tutta Torino dei manifesti con uno sguardo un po' perso nel vuoto del Presidente Ghigo in mezzo a delle montagne bellissime che individuano il crescere del Piemonte nell'ambito dell'evento olimpionico, noi vorremmo un po' più di attenzione rispetto a delle sollecitazioni che alcuni Gruppi e alcuni Partiti politici in quest'aula hanno offerto rispetto ai rischi che questo può determinare.
Detto questo non vedo attenzione né da parte del Presidente né da parte del Vicepresidente della Giunta; continuo comunque l'intervento affinch rimanga tutto a verbale, non certo per avere un'interlocuzione da parte di chi governa la Regione Piemonte in questo momento.
Entrando poi nel merito di quale può essere il ruolo della Regione rispetto alla gestione e al controllo dell'evento olimpionico e all'occasione che l'evento olimpionico può rappresentare per il Piemonte noi ci chiedevamo come mai il Presidente della Giunta non abbia, se non con qualche frase un po' retorica, accennato all'esigenza di utilizzare strumenti e procedure di controllo e di verifica specifici che permettano di garantire la trasparenza delle procedure amministrative.
Il Presidente della Giunta meglio di me sa che il rischio, più che mai attuale, di un evento olimpionico in questa Regione determina un veicolamento di risorse finanziarie. Si tratta di oltre 2000 miliardi, dei quali più di 1000 verranno gestiti da un'Agenzia, i cui compiti e le cui mansioni dovranno ancora essere stabilite attraverso un'ipotesi di testo di legge. Il rischio che si corre è che queste risorse si radichino in modo permanente nella Regione e nella Provincia di Torino attraverso organizzazioni economiche internazionali e dei gruppi di potere che in qualche modo possano causare il destabilizzarsi del potere e l'occasione di controllo da parte degli Enti pubblici.
Viceversa, la relazione, a nostro parere, è stata del tutto insoddisfacente. Apprendiamo quotidianamente dagli organi di stampa l'evolversi dell'evento olimpionico; ci aspettavamo una relazione più politica e che si entrasse più nel merito, individuando strumenti e strade da percorrere, specialmente da parte del Presidente Ghigo, che si vanta di aver portato a Torino o al Piemonte l'evento olimpionico.
Ci aspettavamo quindi una competenza, oltreché un'attenzione, maggiore a questo dibattito, ma questo non è avvenuto. Tutto sommato, non ci stupisce affatto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Dopo tanti voli pindarici e tanta demagogia, faccio un esempio su un'esperienza simile, che è stata la Coppa del Mondo. E' un esempio sul quale vorrei che il Presidente Ghigo riflettesse.
Non mi pare che l'evento della Coppa del Mondo sia stato di così grande levatura tecnica e organizzativa, infatti è stato caratterizzato da improvvisazione e pressappochismo che definisco gravissimi e inaccettabili.
Il Consigliere Montabone diceva di aver partecipato ai lavori per la Coppa del Mondo addirittura dal 1994. La Coppa del Mondo si è poi disputata due anni o tre anni dopo, mi pare nel 1997. Non riuscirono neppure a finire quella vergognosa strada Ulzio-Cesana perché ci furono tutti i vari coinvolgimenti giudiziari, fallì l'impresa, insomma successe di tutto.
A Sestiere si costruì, forse oltre al consentito; la stessa strada Ulzio-Cesana rovinò un'intera montagna.
Partecipai, come spettatore naturalmente, a tale evento. Ricordo che c'erano alcune indicazioni del tutto dilettantesche con le quali si indicava un centro di raccolta da dove dovevano partire delle navette.
Puntualmente le navette non le trovavo, non solo io. Le navette erano in realtà dei pullman di ogni genere, sui quali qualcuno mise la targhetta "Coppa del Mondo", ma non si vedeva. Dove c'erano i punti di raccolta non c'erano parcheggi per le auto. Quando finalmente si arrivava a Sestiere il marasma completo, Presidente. Avevo addirittura dei biglietti di ingresso ma tutto il settore era straoccupato, non riuscii neppure ad entrare con il biglietto che mi dava diritto ad avere un posto. Insomma, per farla breve bell'esempio di organizzazione, di logistica! Tra le altre cose, anche dal punto di vista sanitario, nei momenti di Coppa del Mondo c'erano punti di medicazione urgente che erano lontani lontanissimi! - da parametri minimi, o massimi che si possano dire, di sicurezza per il numero di persone che erano presenti in quel momento alla manifestazione.
Quindi: leggerezza, disorganizzazione, incapacità di gestire il momento clou della celebrazione della Coppa del Mondo.
Questo è l'esempio! E se questo è l'esempio, io sono pessimista su questi Giochi Olimpici. Sono pessimista perché a questo punto non mi posso fidare dei medesimi personaggi. La Coppa del Mondo fu gestita fondamentalmente dai medesimi personaggi: ricordo la signora Nasi, che era Presidente di qualcosa, ricordo altri personaggi che sono gli stessi che vedo oggi a capo non solo del Comitato promotore, ma anche di quello che gestirà la manifestazione (Giugiaro, di nuovo Nasi).
Nel 1997 si profilò l'idea di una Coppa del Mondo quasi aziendalistica perché a parte il centenario FIAT che stava per arrivare, a parte purtroppo devo nominarlo, anche se il rispetto è dovuto in quanto è mancato Giovanni Agnelli junior che era Presidente del Comitato organizzatore dei Campionati del Mondo, la serata inaugurale cominciò con una sorta di effetto speciale nel quale si ripercorreva la storia della FIAT.
Io scrissi un comunicato e dissi: "Ma basta! A Sestiere, la serata inaugurale con tutta la storia della FIAT, dal primo che scalpellava sull'incudine fino all'ultima auto!". Nella tribuna d'onore c'era ovviamente la famiglia Agnelli...
Non facciamo di nuovo una cosa di questo genere, colleghi, non la rifacciamo! Quella fu una cosa abbastanza vergognosa. Ripeto, io mandai un comunicato stampa dicendo: "Non se ne può più, questo non è il Far West dove la famiglia più potente gestisce tutto!



MIGLIETTI Franco

Meno le televisioni!



SALERNO Roberto

Anche i giochi! Da una parte il bastone, dall'altra la carota! Io sono scettico, ho paura che queste Olimpiadi del 2006 siano di nuovo un evento come i Campionati del Mondo del 1997, a giudicare da chi le sta gestendo, i nomi che ho detto, con a capo Castellani, che non credo sia il padrone. Castellani non credo sia un padrone, forse un maggiordomo, un grande maggiordomo, più che un padrone. Ecco, non vorrei di nuovo vedere un'olimpiade targata FIAT, che rifaccia di nuovo il verso a quei Campionati del Mondo.
Non mi fido di Castellani, caro Miglietti, perché è incapace di governare una città! E' stato incapace di governare non solo nel primo mandato, ma anche nel secondo, la sua città, perché è una città che non riesce a mantenere pulita, non riesce a mantenere in ordine, non riesce a dare ai torinesi la minima voglia di vivere nella loro città, quindi mi fido poco.
Rivolgo un invito all'Assessore al turismo: Assessore Racchelli, io le chiedo uno sforzo più in là di quello che potrà fare, augurandole di essere di nuovo Assessore al turismo, non solo quello di vigilare, ma soprattutto di non permettere che questa olimpiade diventi di nuovo un grande giro intorno ai medesimi nomi noti! A me non interessa che nei Campionati del Mondo ci sia stato un artefice, che i responsabili di un'impresa che doveva costruire la strada Oulx-Cesana siano andati in galera! Non interessa che ci sia un colpevole! Se ci sarà di nuovo un grande giro intorno ai soliti nomi e ci consegneranno un carrozzone che quando si spegneranno le luci sarà da buttare via, esattamente come i Campionati del mondo, io credo che sarà un grande imbarazzo per tutti noi! Sarà un grande imbarazzo per la Pubblica Amministrazione che oggi può essere, nel Consiglio regionale, rappresentata da noi, domani da chi arriverà, non lo so, ma sarà comunque un grande imbarazzo per la Pubblica Amministrazione! Per questo chiedo al collega Racchelli di non permettere di nuovo una cosa di quel genere! E' quasi impossibile pensare che non ci sia dello spreco. La dimensione di un'olimpiade è tale che porterà a costruire degli impianti che dopo i giochi probabilmente non potranno girare a pieno regime come durante lo svolgimento delle olimpiadi; è impensabile che la pista del bob e dello slittino, il trampolino per il salto e le strutture per altre discipline possano essere sfruttate a pieno regime, pur facendo fare un grande salto di qualità all'Alta Valle di Susa.
Probabilmente molte strutture saranno poco utilizzate, ma va da sé, io credo che sia un prezzo da pagare; chi è stato a Chamonix e a Zermatt, dove ci sono state le Olimpiadi, ha potuto notare che taluni impianti sono inutilizzati, però è un prezzo normale che credo bisogna pagare.
Così come credo che bisogna pagare sicuramente un prezzo all'ambiente perché impianti e strutture di questo genere, Assessore, è impensabile che possano non produrre un impatto ambientale. La stessa autostrada che percorre la Valle di Susa ha portato un grande impatto ambientale, ha sicuramente distrutto una parte di ambiente e di paesaggio, ma questo ha reso possibile che Bardonecchia e tutta l'Alta Valle di Susa diventassero veramente fruibili, perché senza quell'autostrada per percorrere la statale nei momenti di punta occorrevano dalle quattro alle sei ore, tutti in coda per salire e scendere! Di fatto questo impediva la fruizione dell'Alta Valle di Susa.
Quindi sicuramente ci sarà un costo e un consumo del territorio esagerato, però una cosa che io raccomando è di fare attenzione perché mi pare che sia partita molto male! E' partita quasi con la stessa illegittimità sostanziale con cui partirono i Campionati del Mondo, per cui tutto venne organizzato dai "soliti", tutto fu diretto, gestito e presieduto dai "soliti", dove tutto fu fatto all'insegna di quello che è il potere economico che abbiamo da tanti anni a Torino! Ecco, io spero che non vada avanti, non si svolga e non si concluda esattamente male come è partita; ne va, a mio parere, del ruolo di tutta la Pubblica Amministrazione! Non andiamo in imbarazzo sulle Olimpiadi!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Innanzitutto concordo totalmente con quanto è stato detto dai colleghi Angeleri, Salerno e Ghiglia riguardo al fatto che questo Comitato Olimpico è partito male. Ma non è tutto qui, perché se qualcuno afferma che tutto quello che sta per accadere lo si sta facendo in modo che diventi Torino centrico il punto di riferimento, sarebbe anche importante se ad oggi tutto questo avesse avuto un risvolto positivo. Invece i dati non sono tali perché a Torino la disoccupazione aumenta quotidianamente, abbiamo alcuni quartieri in cui i giovani stanno raggiungendo quasi il 25-26%, la disoccupazione femminile è superiore a quasi il 30%, in alcune zone e in alcuni quartieri e per ciò che riguarda l'insediamento delle imprese siamo passati quasi al centesimo posto per diminuzione riguardo a confronto di un'indagine che è stata fatta su 103 province d'Italia. Quindi siamo veramente in una situazione disastrosa a Torino, e come contromedaglia abbiamo invece il Piemonte che diminuisce di un punto la disoccupazione, e come insediamento aziendale è al quinto posto a livello europeo.
Quindi questo a dimostrazione che la Regione Piemonte ha un risvolto positivo; al contrario invece la Città di Torino, come diceva appunto qualcuno dei miei colleghi, sta decollando in senso negativo verso il mancato sviluppo e la povertà della qualità della vita di tutti i cittadini. Ma tutto questo, anche se è importante, non penso che sia il tema del quale stiamo parlando.
Ebbene, ritornando al Comitato del 2006, io un bel giorno apro la posta a casa, e cosa mi trovo? Era intestata a mia figlia per cui, da buon padre geloso come sono, pensavo che fosse il ragazzino che le scrivesse, allora un po' per gelosia ed un po' così per verificare, vedo questa bella lettera intestata a mia figlia e poi vedo che c'è il simbolo del Comune di Torino il simbolo del Comitato e poi alla fine c'è scritto: "Assessore per la cultura e lo sport". Non vedo niente della Regione Piemonte. La Collega Simonetti adesso non c'è a parlare a noi appunto di strumentalizzare una cosa del genere quando qui ci sono testimoni degli atti gravissimi che ancora non c'è stato un provvedimento chiaro a riguardo.
Di che cosa parla, che cosa dice questa lettera? Intanto questa lettera non ha la data, però invita tutti i giovani di Torino a recarsi al Palastampa nella data del 23 gennaio 2000; alla fine nell'ultimo periodo dice: "Le vacanze sono ormai finite, ti auguro Buon Natale ed uno splendido Capodanno. A Torino stiamo organizzando una grande festa per trascorrere insieme in piazza Vittorio Veneto l'ultimo giorno di questo secolo. Conto di incontrarti presto, ancora auguri per il nuovo millennio, ma anche per questa nostra comune impresa".
Ebbene, il Presidente Ghigo all'inizio ha parlato appunto di sinergie tra la Provincia, il Comune e la Regione. Ed è vero, perché noi, appunto il Presidente e gli Assessori che ci hanno rappresentato, democraticamente abbiamo sempre contribuito in modo collegiale. Al contrario invece, in modo strumentale, propagandistico e soprattutto da marketing elettorale, gli altri sfruttano (gli altri parlo naturalmente dell'Amministrazione della Città di Torino), sfruttano in modo strumentale, vergognoso, un evento così importante che dev'essere appunto la concertazione totale di tutti, che deve rappresentare la concertazione totale di tutti gli Enti che lo rappresentano, quindi la Città di Torino, la Provincia e soprattutto la Regione, ebbene: un atto scritto dimostra che questi signori non perdono il vizio di sfruttare in modo catcomunista quello che è - ripeto - un evento di dominio "pubblico", quello che è un evento di dominio "istituzionale" che (qualcuno adesso diceva "i manifesti"), pone soltanto il Presidente della Regione, o il Sindaco Castellani, o la Presidente della Provincia a poter in qualche modo adoperare quel simbolo del 2006, in quanto rappresentanti delle istituzioni che rappresentano questo Comitato.
Ma non finisce qui. Io mi sono recato quella sera, curioso - ma soprattutto perché abito vicino a piazza Vittorio - per vedere che cosa accadeva quella notte: e per fortuna che c'era il Presidente della Regione perché ancora una volta le istituzioni e questo Consiglio non era rappresentato. Per fortuna, ripeto, che c'era il Presidente.
Ma non finisce qui: mi reco al Palastampa, e che cosa trovo? Trovo che fanno un altro documento con i soldi nostri, sempre con i soldi nostri, un altro documento che presenta a tutti i giovani un questionario, dove alla fine che cosa c'è? Tutti gli indirizzi del Comune di Torino! Questo è un altro atto gravissimo, di nuovo a dimostrazione che al Comune di Torino alle Amministrazioni comunali è permesso tutto, ed a noi è permesso niente.
Siamo il "regime", purtroppo, fino a quando c'è questa Amministrazione dobbiamo sopportare.
Allora, arrivo alle conclusioni. E' preoccupante questo modo di procedere. Se è preoccupante questo modo di procedere, se noi non saremo rappresentati come "istituzione", se noi "Regione Piemonte" non saremo rappresentativi per quello che siamo e che rappresentiamo, io ritengo che questo sia un atto grave, ma soprattutto un ulteriore sopruso a questa Assemblea. E allora chiedo a tutti i miei colleghi di maggioranza di poter andare avanti cercando appunto di votare quell'ordine del giorno che potrebbe permettere a questo Consiglio di istituire quella Commissione che potrebbe dare, ripeto, la possibilità a questa Assemblea di supportare gli Assessori Racchelli, Casoni ed il nostro Presidente, in modo tale da poter vigilare o perlomeno venire a conoscenza di tutti quelli che sono gli atti e soprattutto di tutte quelle che sono le procedure che questo Comitato, e le successive Agenzie, potranno esplicitare.
Ritengo che questo sia il minimo che si possa chiedere a questa Assemblea, per cui io cercherò appunto di concludere il mio discorso cercando di suggerire a tutti i miei colleghi la possibilità di costituire questa Commissione. Nei particolari poi, entreremo subito dopo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie Presidente. Anch'io sommessamente, e con molta discrezione chiederei di poter parlare quando fosse presente in aula il Presidente Ghigo, ma...



(Risposta fuori microfono)



MIGLIETTI Franco

Non voglio parlare con l'Assessore delegato, vorrei parlare proprio col Presidente che era qui fino ad ora, ma mi ha rubato sul tempo, perché gli devo porre una domanda...



(Risposta fuori microfono)



MIGLIETTI Franco

No, devo porla al Presidente Ghigo, non al Capogruppo di Forza Italia Gallarini, e neanche a Racchelli, e neanche al Vicepresidente Masaracchio e neanche all'Assessore Casoni, e neanche all'Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

Se il Presidente Ghigo sta ascoltando, lo pregherei di venire in aula per poter proseguire il dibattito.



MIGLIETTI Franco

No, mi spiace dover fare questa parte, ma a Torino poi non voglio tirarti su un problema...



(Brusio in aula)



MIGLIETTI Franco

Avrei preferito porre questa domanda anche al Presidente Deorsola; mi spiace che sia ammalato.
Con il mio intervento si chiude questa discussione?



PRESIDENTE

C'è ancora la Consigliera Cotto, e poi ci sono quattro ordini del giorno iscritti, sui quali dobbiamo poi assumere le decisioni conseguenti.



MIGLIETTI Franco

E' rientrato gentilmente il Presidente Ghigo.
Signor Presidente della Giunta, Onorevole Enzo Ghigo, le voglio porre una domanda su questo dibattito e gli allegati ordini del giorno: dovrebbe spiegarmi qual era lo scopo di questo dibattito, lo scopo della sua relazione.



MIGLIETTI Franco

SALERNO Roberto (fuori microfono)



MIGLIETTI Franco

L'ha chiesta Montabone.



MIGLIETTI Franco

No, no. Io voglio chiederlo al Presidente Ghigo. No, voglio chiederlo al Presidente Ghigo perché, siccome non ho capito assolutamente nulla di ciò che è avvenuto in questo dibattito, ma l'unica cosa che ho capito è che questa istituzione, da lei presieduta Presidente Foco, e Presidente Ghigo ha fatto il massimo sforzo per raggiungere il livello di battaglia. Adesso glielo spiego, perché probabilmente...



PRESIDENTE

No, no, distinguiamo i ruoli: il Consiglio è presieduto dal Presidente del Consiglio, Ghigo preside la Giunta. E qui la responsabilità è solo di chi presiede, sono tranquillo...



MIGLIETTI Franco

Non si preoccupi.



PRESIDENTE

No, io un po' mi preoccupo ogni tanto, francamente.



MIGLIETTI Franco

Non si preoccupi, Presidente Foco, non si preoccupi. Sto parlando dell'istituzione che io ho considerato "Parlamento Piemontese", che oggi ridimensiono sicuramente in "Consiglio Regionale", ma che ha fatto il massimo possibile per raggiungere il livello di battaglia. Ed adesso vi spiego qual è il livello di battaglia: il livello di battaglia è quello che c'è sotto il tappeto, il che vuol dire: un po' più basso del tappeto ed appena sopra il pavimento. Questo è il livello battaglia. Perché se lo scopo di chi ha voluto inscenare questa vergognosa e ridicola commedia non era per parlare di che cosa avrebbero dovuto e quello che potranno essere le Olimpiadi del 2006, che con una gigantografia a livello spaziale il Presidente Ghigo si è vantato di essere l'artefice, credo che domani mattina lei, signor Presidente, dato che gode della mia assoluta simpatia e stima (lo dico perché è reale, non ho problemi), dovrebbe immediatamente far ricoprire quei manifesti dicendo: "Io sulle Olimpiadi del 2006 non c'entro nulla".



(Commento fuori microfono)



MIGLIETTI Franco

Perché le critiche che sono venute oggi agli artefici delle Olimpiadi del 2006 credo che siano il più basso livello che potesse esprimere questa assemblea. E quindi da un evento di "merito", la sua maggioranza la sta tramutando in una vergognosa "sceneggiata". Ma se lo scopo era quello di insultare il Sindaco Castellani, signor Presidente, lei non creda di starne fuori, perché quegli insulti si ribaltano in pieno ed in toto sulla sua persona, e credo che ci sono le sedi opportune anche per fare quelle considerazioni, ma quelle sedi opportune non sono il Parlamento Piemontese non sono il Consiglio Regionale del Piemonte, e non è, perché qui non siamo nella piola (che in piemontese vuol dire "bettola")...



(Commenti fuori microfono)



MIGLIETTI Franco

Io parlo come sono sufficientemente erudito per parlare un italiano piemontesizzato. Riesco appena appena a ricordarmi la lingua dei miei padri (che era il piemontese), perché tra piemontese ed italiano ormai abbiamo fatto una frittata. E quindi, caro Salerno, sopporti il mio linguaggio tanto quanto io sopporto la tua arroganza. Quindi non mi contraddica. Io sono il campion dell'arroganza.



PRESIDENTE

Per favore, non cominciamo di nuovo, Consiglieri! Anche lei Consigliere. Per favore, ascoltiamolo. E' il suo intervento. E' responsabile di ciò che dice!



MIGLIETTI Franco

Io avrei pensato, signor Presidente Ghigo, che su un problema così grande e delicato, come è l'avvio di una discussione sulle Olimpiadi del 2006, ci fosse stata una relazione che ci portasse a capire non soltanto l'assetto del Comitato organizzatore, e dell'Agenzia (che sono due strumenti estremamente importanti), ma avrei pensato, e mi auguravo che fosse così, che si entrasse nel merito di che cosa? Come Regione Piemonte con tutti gli altri partner, che credo abbiano e debbano avere almeno il rispetto che noi abbiamo per questa istituzione, dato che sono anche loro delle "istituzioni" (la Città di Torino, la Provincia di Torino, i Sindaci interessati a questo grande evento), si portasse a capire come potevamo mettere in atto, da parte del Consiglio regionale, un iter che ci potesse rendere edotti di che cosa sarebbe successo, di che cosa l'impatto di un così grande evento avrebbe portato nell'ambiente naturale dell'evento stesso, e quale avrebbe potuto essere la ricaduta in termini di ricchezza per il Piemonte.
Dato che in un'altra relazione, che io ricordo molto bene, ed anche in una pubblicazione, lei, signor Presidente della Giunta del Piemonte, ha sostenuto che questo era uno degli eventi che avrebbero cambiato il volto del Piemonte, avrei voluto sentire se soltanto questa parte del Piemonte doveva essere interessata o se anche altre parti del Piemonte, per indotto avrebbero potuto essere interessate, quindi altre province.
Con il Vicepresidente Masaracchio abbiamo avuto la fortuna (l'ho già detto un'altra volta, ma mi permetto di citarlo ancora) di sentire cosa pensano i cittadini piemontesi che vivono in uno degli Stati Uniti che ha il PIL più alto del mondo, il prodotto pro-capite più alto del mondo, la California.
Spero che il Vicepresidente della Giunta vi abbia informato. Questi cittadini americani, di provenienza piemontese, ci hanno detto, negli incontri che abbiamo avuto, che hanno una voglia incredibile di Piemonte.
Perché loro possano venire in Piemonte bisogna che qualcuno vada là, scopra quali sono le loro esigenze, poi torni qui e cerchi di adeguare tutte le nostre risorse economiche e strutturali al loro modo di "pensare" il turismo. Se non facciamo tutto ciò in occasione di questo grande evento perdiamo una grande possibilità, quella di avere un certo rapporto con quello Stato e con quei cittadini.
Ero molto interessato a sentire una relazione in proposito. Per le Olimpiadi del 2006, oltre ai giornalisti, agli atleti, a tutto l'entourage dell'evento stesso, arriveranno in tutta la Regione, ma principalmente nella provincia di Torino, molti turisti. Se, con lungimiranza, questa grande massa di turisti che ci aspettiamo fosse ben accolta, ben organizzata, adeguatamente informata, potrebbe costituire una risorsa non contingente ed occasionale, ma destinata a durare in futuro.
Abbiamo sentito dire più volte (per esempio, anche al TG2 Economia di stamattina) che uno dei centri motore di sviluppo dell'intero Paese, non soltanto del Piemonte (che potrebbe comunque approfittare dell'evento delle Olimpiadi del 2006), è proprio il turismo, sia individuale che organizzato.
Si parla di un turismo non esclusivamente locale ed europeo, ma addirittura mondiale.
Bisogna capire cosa vogliamo fare.
Presidente Ghigo, lei è Presidente della Giunta regionale e membro del Comitato organizzatore. Quindi, ha una preminente responsabilità nell'utilizzo dei fondi nazionali che verranno messi a disposizione, senza pensare che, con una proposta seria, motivata e lungimirante si potranno attivare ingenti risorse private, la responsabilità della cui gestione sarà sempre, in parte, sua. Per questo, Presidente, speravo che con la sua relazione ci mettesse nelle condizioni di capire se, con quest'evento possiamo sperare che la nostra situazione (in questi cinque anni non si è mai relazionato in tal senso, ma noi ne abbiamo avuto una certa percezione anche per le parole e il dialetto teoreticamente assolutamente informato del Consigliere Scanderebech) possa in qualche modo invertirsi un po' situazione che, ricordo, dovrebbe preoccuparci tutti.
Signor Presidente, la invito anche a chiedere alla sua maggioranza di utilizzare un po' più di stile nel parlare delle altre istituzioni, sia a livello locale che nazionale. La denigrazione non è utile a nessuno. Se si parla di persone, il problema mi tocca nel momento in cui "io" mi sento denigrato o denigro a mia volta altre persone. Ma il discorso cambia quando siano messe in discussione l'integrità e la credibilità delle istituzioni da chiunque siano governate: è il voto popolare, in una democrazia, a scegliere chi è chiamato a svolgere compiti e ruoli.
Signor Presidente, la invito a riprendere il discorso sulle Olimpiadi ad informarci su cosa sta avvenendo, su quali sono le prospettive future.
Siamo molto interessati a sapere tutto ciò anche pensando ai diversi settori che saranno coinvolti dall'evento olimpionico: pensiamo alla preservazione del territorio, all'ammodernamento delle infrastrutture, allo sviluppo del turismo, alla conservazione della ricchezza indotta nella nostra Regione.
Vorrei avere anche un'altra informazione. Vorrei sapere se posso utilizzare l'Ufficio Posta della Regione Piemonte per spedire circa 100.000 messaggi di auguri, in questi giorni, prima del 15 di marzo. Devo scrivere a 100.000 piemontesi, quindi vorrei sapere se posso utilizzare lo stesso strumento utilizzato dal Consigliere Scanderebech.
Avevo presentato un'interrogazione sull'accaduto, ma credo che le interrogazioni in aula potremo affrontarle solo un po' prima del 3000. Per questo colgo l'occasione per sapere se posso utilizzare l'Ufficio Posta della Regione Piemonte. Qualcuno mi renda edotto: ho il materiale quasi pronto, vorrei sapere cosa farne! Sono un po' offeso, alla vigilia del mio compleanno, di non aver ricevuto anch'io gli auguri di "buon compleanno". In ogni caso, vorrei sapere se posso utilizzare - ho voi per testimoni - l'Ufficio Posta: ho un camion quasi pieno di biglietti di auguri per i piemontesi, mi piacerebbe sapere se posso portarlo qui, all'Ufficio Posta del Consiglio regionale!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Pensavo di ridurre il mio intervento per rimanere, insieme a quello del Consigliere Miglietti, nei venti minuti...
Ho chiesto di intervenire, dopo aver visto che sono intervenuti nove Consiglieri; sarà un caso, ma combinazione sono tutti di Torino e provincia. Pertanto, intervengo in quanto voglio far sentire qui in Consiglio anche la voce dell'altro Piemonte. L'altro Piemonte che crede nelle Olimpiadi, che ha sostenuto e incoraggiato il Presidente Ghigo per il lavoro svolto e non vuole che sia dimenticato e quindi anche la testimonianza di qualche Consigliere nel dibattito, fortemente voluto da un collega che lo ha chiesto per sei mesi, ma che dopo il proprio intervento è andato via dall'aula.
Sostengo tale atteggiamento non corretto, perché quando si chiede un dibattito si deve avere capacità di ascolto e capacità di confronto.
Vorrei sottolineare due punti che mi vengono in mente parlando delle Olimpiadi. Il primo punto è il discorso sull'offerta turistica. Noi dobbiamo dare atto all'Assessore al turismo di avere ben operato in questi ultimi tempi, di aver fatto approvare delle leggi che rilanciano veramente il Piemonte. Ci sono però ancora alcune leggi da approvare, quindi un primo impegno che potremmo prendere in Consiglio è di approvare al più presto la legge del "bed breakfast", la legge sulle Pro-Loco che senz'altro possono aiutare molto, a livello locale, a rilanciare il Piemonte.
Dobbiamo renderci conto che fare politica significa anche risolvere i piccoli problemi dei cittadini, non solo parlare di grandi temi e poi quando si arriva al concreto, non si riesce a risolverli.
Il territorio chiede di intervenire specialmente nel campo turistico e agrituristico.
L'altro punto che vorrei sottolineare è quello della formazione del personale per l'accoglienza dei numerosi ospiti che verranno in Piemonte.
Il Comune di Torino e la Provincia hanno attuato un'iniziativa: "Avranno vent'anni nel 2006". Iniziativa a cui hanno aderito tredicimila giovani torinesi. Non so se questo sia un bluff, se questi giovani saranno delusi perché Comune e Provincia non riusciranno poi a creare le occasioni per fare accoglienza. Mi auguro di no e invito la Regione a farsi carico presso gli Enti locali dell'altro Piemonte affinché anche i giovani dell'altro Piemonte possano essere coinvolti in questa iniziativa di accoglienza.
Spero di essere stata ascoltata da qualcuno; eventualmente presenter la proposta per iscritto, cioè quella di coinvolgere e di favorire tutti gli Enti locali del Piemonte e dell'altro Piemonte, per far sì che anche altri ragazzi, che avranno vent'anni nel 2006, possano essere coinvolti.
Questa è un'iniziativa molto importante, ma non solo: è importante far conoscere bene il Piemonte ai piemontesi.
In questa attività di formazione per l'accoglienza, penso sia importante, o attraverso i giornali o attraverso le televisioni locali attraverso gli Enti locali e le Pro-Loco, fare dei corsi proprio per abituare i cittadini a rispondere al turista. Penso che a molti di noi sia successo di recarsi in una località, chiedere un'informazione e avere una risposta a volte seccata, a volte imprecisa. Di fronte al grosso sforzo che compiono sia la Regione Piemonte che tanti Comuni, tanti enti per il turismo, penso che organizzare dei corsi di formazione per un'accoglienza più ospitale sia il minimo che questa Regione possa fare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Mi sembra corretto rispondere ad una serie di domande poste.



(Voci in aula)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Credo che l'evento olimpico sia un evento di straordinaria importanza per tutto il Piemonte e non solo per Torino e/o i luoghi dove le Olimpiadi si svolgeranno in senso fisico.
Dobbiamo guardare, dal punto di vista organizzativo, mentale all'evento in modo diverso da come lo può considerare il Comune di Torino o la Provincia di Torino. Noi abbiamo il compito di guardare al governo della Regione Piemonte, quindi ad un'espressione della nostra Regione in termini sociali ed economici direi globali e generali. Praticamente abbiamo il compito di far sì che questo evento, che è di carattere mondiale circoscritto in una piccola area, in una piccola particella territoriale della nostra Regione, diventi invece un fatto importante e determinante per la crescita e lo sviluppo di tutta la nostra Regione e di tutto il complesso turistico sociale, economico, produttivo e di investimento che ruota sulla nostra Regione.
Su questo il mio impegno di Assessore al turismo, fino a quando potr svolgere questo compito, c'è ed è globale e totale. Spero che colui il quale mi succederà, dimostrerà la stessa sensibilità.
Spero che il Consiglio regionale, nella sua veste e nella propria autonomia, sappia far sì che il governo della Regione Piemonte, rispetto a questo grande evento, sia quello di determinare una crescita omogenea, una crescita coordinata, uno sviluppo armonico della nostra Regione nel far sì che sempre di più si consolidi il "sistema" Piemonte.
L'obiettivo che dobbiamo perseguire è quello di realizzare il sistema Piemonte anche attraverso le Olimpiadi che diventano, forse, l'evento di più grande fascino, ma anche di più grande impatto che la nostra Regione avrà sul proprio territorio nei prossimi dieci anni, forse nel prossimo secolo, non mettiamo limiti alla provvidenza.
Le poche parole che volevo dire sono le seguenti: una sorta di serenità e di consapevolezza che credo venga richiesta a coloro che hanno dei compiti di governo.



PRESIDENTE

Posso considerare assorbite nel dibattito generale appena conclusosi le seguenti interrogazioni ed interpellanze: interrogazione n. 2867 dei Consiglieri Angeleri, Cotto, Gallarini Ghiglia inerente a "Comitato Olimpico 2006" interrogazione n. 2813 dei Consiglieri Rosso, Dutto inerente a "Olimpiadi 2006" interrogazione n. 2796 dei Consiglieri Angeleri, Casari inerente a "Olimpiadi 2006" interpellanza n. 2787 dei Consiglieri Chiezzi, Simonetti inerente a "Olimpiadi 2006" interrogazione n. 2774 del Consigliere Salerno inerente a "Olimpiadi 2006" interrogazione n. 2755 dei Consiglieri Dutto, Rosso inerente a "Olimpiadi 2006" interrogazione n. 2364 dei Consiglieri Rosso, Dutto inerente a "Violazione delle vigenti normative in materia di appalti pubblici da parte dell'Associazione 'Torino 2006'" interrogazione n. 2783 del Consigliere Salerno inerente a "300 miliardi da investire in Val di Susa." Viene data risposta scritta alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interrogazione n. 2226 dei Consiglieri Vindigni, Riba, Suino inerente a "Convocazione Assemblea Associazione Torino 2006" interrogazione n. 2224 dei Consiglieri Cavaliere, Saitta inerente a "Richiesta di convocazione Assemblea dei Soci Fondatori dell'Associazione Torino 2006" interpellanza n. 2123 del Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea Simonetti inerente a "Associazione Torino 2006" Resta a questo punto la discussione e la votazione di quattro documenti.
Per quanto riguarda il documento più datato (mozione n. 876), mi è stata consegnata poco fa un'edizione emendata, perché tutta la parte "considerato, vista, verificato, ecc." è pressoché superata, quindi provo a darne lettura. Questa mozione è relativa a: "Istituzione Commissione speciale su 'Torino 2006'".
Resta vivo il primo capoverso: "Preso atto del consenso generale...



RIBA Lido

Scusi Presidente, ma io ritengo che sia tutta superata, in quanto la candidatura è stata ottenuta.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, anch'io l'avevo ritenuta superata; ho consegnato il testo ai firmatari, i quali me l'hanno restituito con correzioni e non la ritengono superata, quindi adesso provo a darne lettura.



(Commenti dei Consiglieri Scanderebech e Riba)



PRESIDENTE

Consiglieri, scusate, vediamo che testo resta alla discussione del Consiglio regionale, se ci riusciamo, e poi passeremo alla votazione.
Do lettura della mozione n. 876: "Preso atto del consenso generale delle forze presenti nel Consiglio regionale esplicitato con l'approvazione nella seduta del 27 novembre 1997 dell'ordine del giorno n. 644 considerato che la scelta della sede dei Giochi Olimpici è caduta su Torino stabilito che i Giochi Olimpici invernali rappresentano una grande occasione per lo sviluppo di Torino e di tutta la montagna piemontese e nel contempo una grande opportunità per lo sviluppo e la crescita di tutto il territorio della Regione Piemonte tutto ciò premesso al termine del dibattito il Consiglio regionale si impegna ad istituire una 'Commissione speciale per i Giochi Olimpici invernali del 2006' allo scopo di promuovere con la maggior efficacia possibile i Giochi Olimpici invernali del 2006 ed in particolare con il compito di: rappresentare ed esprimere le istanze del Consiglio regionale conoscere ed approfondire tutte le attività connesse alla predisposizione delle strutture necessarie per ospitare le Olimpiadi invernali tenere i rapporti con i Comitati e le Associazioni creati con la partecipazione della città mantenere i contatti con le Autorità sportive adoperarsi per rappresentare, interpretare e riferire le osservazioni di tutte le realtà associative piemontesi svolgere un'azione di interlocuzione con tutte le critiche che dovessero emergere".
Sono riuscito a rendere chiaro il testo che è all'attenzione del Consiglio? Sì, allora iniziamo a discutere.
La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Resta un'incongruenza derivata probabilmente dalla fretta con cui abbiamo esaminato le ultime parti. Nell'individuare i compiti della Commissione si dice: "...di tenere i rapporti con i comitati e le associazioni creati con la partecipazione della città".
Dobbiamo renderlo congruente e quindi ai presentatori viene chiesto questo sforzo "straordinario" di scrivere "della Regione".



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Siccome stiamo emendando un testo, Consigliere Scanderebech che emendamento propone?



SCANDEREBECH Deodato

Di scrivere "della Regione" anziché "della città".



PRESIDENTE

D'accordo. Ci sono altre osservazioni? La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

L'altro giorno ci eravamo soffermati su una mozione del Consigliere Toselli e mi sembrava che fossimo pervenuti già ad un livello di confusione che poteva essere considerato apicale; questo tuttavia gli contende il primato, perché qui stiamo lavorando a distanza di mesi, a cose avvenute su un ordine del giorno proposto al Consiglio comunale di Torino per questioni concernenti i rapporti di Torino! Fin d'ora ci siamo prestati all'iniziativa perché lei ce lo ha chiesto e siamo anche pagati, ma di qui in avanti, per cortesia! E' stata approvata la Fondazione, c'è Ghigo che partecipa, è stata fatta - è vero quell'iniziativa al Palasport, ma c'era per la verità anche il Presidente.
Forse, collega Scanderebech, questo ti è sfuggito; io ho visto il servizio in televisione e ho visto soltanto il Presidente Ghigo, quindi è stata sufficientemente democratica la cosa.
Adesso però, dopo aver fatto tutti gli sforzi per vedere dov'è la malignità, mi pare che su questa materia le cose sono state definite con il Comitato, con la Fondazione, con la presenza della Regione nella Fondazione come previsto; il resto va assegnato e attribuito a chi è titolare dell'iniziativa, il Comune, oggi la Fondazione, con dentro anche la Regione! Più in là di questo mi sembra che stiamo tentando di resuscitare in Regione una mozione che non so che esito ha avuto, ma era una materia totalmente di competenza del Consiglio comunale! Io francamente credo di avere detto una ridondanza, che possa essere superato veramente da un normale richiamo ai fatti e al percorso di cui siamo tutti a conoscenza che è già stato realizzato da tutto il lavoro per le Olimpiadi 2006. Non so se volete mantenerlo, ma obiettivamente non ci sta. Credo che abbiate qualche Consigliere comunale a Torino che può farsi parte diligente e trattare lì la materia!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Mi sembra strano che proprio il Consigliere Riba faccia un discorso così poco democratico nei confronti di questa Assemblea.
Questo non è un problema mio personale da Consigliere regionale di Torino qui si sta tentando di equilibrare o di essere presenti come Regione laddove sono presenti anche gli altri (i Comuni hanno una Commissione anche loro, indipendentemente dal fatto che ci sia il Sindaco). Qui stiamo cercando di costituire una Commissione che possa servire poi a tutta quest'aula, non al sottoscritto, per raccogliere documentazioni ed informazioni che ci riguardano.



(Commenti fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

Certo, per tutta l'aula, perché anche se ci sono gli Assessori... Ma scusa, se per tutti i Consiglieri regionali, non capisco perché la Città di Torino ha istituito questa Commissione, e noi come Regione non possiamo farla. Tutto quello che facciamo noi è impossibile, e tutto quello che fanno gli altri è sempre possibile. E' il discorso discriminante che si adopera quotidianamente. Io ritengo oltretutto che non sia stato mai discusso quest'ordine del giorno, non se n'è mai parlato; oggi finalmente abbiamo avuto l'opportunità di parlarne e ritengo che debba essere messo a voto.



PRESIDENTE

Si, io intanto mi sento in dovere di dover consegnare un testo, per guardate che non sarà possibile in questa legislatura, perché non ci sono i tempi, anche se questa sera...



(Brusio in aula)



PRESIDENTE

No, io mi permetto come Presidente del Consiglio, perché bisognerà fare la delibera, che diventa istitutiva, che viene portata in Consiglio.
Comunque, pregherei di mettere in ordine questo testo, fotocopiandone il minimo indispensabile possibile affinché i Consiglieri sappiano che cosa stanno votando, perché effettivamente o le cose si fanno bene, perché io mi vergogno di portare in votazione un testo così, quindi mettetelo in bella riscrivendolo affinché le correzioni siano comprensibili al minimo anche a mano affinché si sappia alla fine che cosa si vota, quindi correggete bene rileggiamo il testo e vediamo se permane questa che mi pare una posizione che, permettetemi di dirlo, non riusciamo ad istituire la Commissione!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Grazie, Presidente. Se i colleghi di Forza Italia intendono mantenere un ordine del giorno sulla materia, io credo obiettivamente che non sia quello per ora, perché è una materia superata, consumata, improponibile ed impraticabile. Adesso, vedilo bene, vedilo con gli Assessori, vedilo con la Giunta, poi io non sono contrario a discutere tutti gli ordini del giorno che si vogliono però, a questo punto suggerirei, dato che è una discussione molto lunga su questa materia, che lei assegni un tempo per la presentazione degli ordini del giorno; nella prossima seduta si possono anche discutere e votare, domani li possiamo votare, ma allora a questo punto, se veramente viene tenuto quell'ordine del giorno, ce ne saranno anche altri che partono dall'attualità della materia dal punto al quale sono pervenute le discussioni, e non ho nulla in contrario nel discutere gli ordini del giorno, però vorrei che fosse dato un tempo e che potessero essere presentati e discussi domani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Ritengo giusto aspettare domani e mettere quindi ciò al primo punto dell'ordine del giorno per il voto. Grazie.



PRESIDENTE

Mi pare che la volontà del Consiglio, se ho ben interpretato, sia questa: con questa sera si chiude la discussione, la votazione sugli ordini del giorno, quindi suggerirei anche ai presentatori, anziché di doverlo fare noi, una formulazione di ciò che resta l'876, non viene tolta la priorità, però riemendato in termini corretti. Domani, alla riapertura dei lavori del Consiglio il primo punto all'o.d.g. resta questa discussione come resta fermo e consolidato quello che era il proseguimento di quel disegno di legge che avevamo incardinato la volta scorsa e per il 467 che avremo già dovuto iniziare stamani, quindi su questi aspetti, Gallarini ha chiesto la parola. Non su questi argomenti.



(Intervento del Consigliere Gallarini fuori microfono)



PRESIDENTE

La dico io al microfono: la richiesta del Capogruppo Gallarini è quella di portare alla discussione in aula il punto 49) all'o.d.g.: "Esame del disegno di legge n. 565 'Istituzione del fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive'". E' una richiesta.
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assesssore al turismo

Grazie, Presidente. Questa è la relazione del fondo del conto corrente presso il credito sportivo per attirare tutte le piccole associazioni nel conto capitale, altrimenti è fermo il piano triennale. E' un articolo solo è passato all'unanimità in Commissione, altrimenti siamo veramente bloccati col piano triennale. Vi chiedo pertanto questo atto di sensibilità, per cortesia. Ne avete avuta tanta, ma ne abbiamo veramente bisogno, grazie.



PRESIDENTE

No, intanto per correttezza, Assessore, io ho il verbale, e non è passato all'unanimità, perché ci sono degli astenuti e dei non partecipanti al voto. Questo per la correttezza dell'aula.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

No, ma è un articolo, era collegato al piano triennale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Grazie, Presidente. Mi piacerebbe, come Consigliera di un Gruppo, poter arrivare in Consiglio seguendo l'ordine che viene stabilito di volta in volta ai Capigruppo.
Allora, nel momento in cui l'Assessore (molti Assessori l'anno già fatto) ritiene che un disegno di legge di propria competenza sia urgente o prioritario rispetto ad altri, ha i rappresentanti per dimostrare nelle sedi opportune l'esigenza di una priorità. Se viene posta la questione di procedere al disegno di legge, si segua l'o.d.g. stabilito, perché non è possibile che qualunque Consigliere che si trova in quest'aula, Capigruppo o no, ogni volta, regolarmente, si trova alle due o alle sette e mezzo di sera a doversi trovare nelle condizioni di improvvisare una discussione sul disegno di legge che non era previsto dall'o.d.g. Quindi se riteniamo di discutere bene, se la maggioranza è presente ovviamente, però avremo il tempo per poterci documentare ed approfondire, perché non è la questione di un articolo, è la questione che vogliamo entrare nel merito di ciascun disegno di legge.



PRESIDENTE

Io direi, anche per una nostra conduzione dei lavori: in questo punto all'o.d.g., mi sono fatto portare le priorità... No Gallarini, è solo perché oggi mi pare che ci sia stata già un'accelerazione, senza problemi per quanto riguarda due punti all'o.d.g. su cui eravamo d'accordo.
Vista anche l'ora, ritengo che questa sera possiamo chiudere i lavori.
Ci vediamo domani mattina (ricordo ai Capigruppo la riunione per l'incontro con la GFT alle ore 12).
Il Consiglio è convocato, come da lettera, alle ore 14,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,24)



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