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Dettaglio seduta n.446 del 01/02/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Galli, Goglio, Grasso (al quale voglio far giungere, anche in questa sede, le condoglianze dell'assemblea e mie personali per la scomparsa del padre), Griffini e Majorino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Mancata apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge non vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

e) Comunicato della Direzione Affari Istituzionali e Processo di Delega


PRESIDENTE

Ai fini della concessione degli aiuti previsti dalla L.R. 8/7/1999 n.
18 (Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica), comunico che la Commissione europea, con nota prot. n. D/100569 del 17/1/2000, ha deciso di non sollevare obiezioni nei confronti delle misure in oggetto.


Argomento: Gruppi consiliari

f) Modificazione denominazione Gruppo consiliare


PRESIDENTE

Comunico infine che l'Ufficio di Presidenza in data 31/1/2000 ha preso atto che il Consigliere Sergio Deorsola ha assunto, all'interno del Gruppo Misto, la denominazione di "CDU-Cristiano Democratici Uniti".


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Iniziamo i nostri lavori con il punto 4) all'o.d.g. che prevede l'esame delle interrogazioni ed interpellanze.



SIMONETTI Laura

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Peano effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
25 Consiglieri, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 12,30 riprende alle ore 13,04)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 2699 delle Consigliere Manica e Suino inerente a: "Licenziamento lavoratrici Azienda a Suno"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 2699 presentata dalle Consigliere Manica e Suino.
Risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

In relazione all'interrogazione n. 2699 del 2/6/1999 presentata dalle Consigliere Manica e Suino si possono fornire i seguenti elementi di risposta.
L'Assessorato regionale all'industria ha seguito con attenzione la situazione dell'Azienda di Macellazione Sucarbi di Suno, che occupa una decina di dipendenti.
Sono stati presi contatti con le parti interessate, dai quali è emerso che a seguito della contrazione del mercato nel settore della macellazione l'Azienda ha proceduto alla riduzione dell'attività produttiva, con conseguente chiusura del reparto di macellazione e il licenziamento di quattro lavoratrici addette.
Le Organizzazioni sindacali hanno manifestato la loro contrarietà a tale provvedimento di licenziamento ritenendolo ingiustificato.
Nei mesi di settembre ed ottobre 1999 si sono svolti degli incontri tra l'Azienda e le Organizzazioni sindacali per esaminare la vicenda.
Tuttavia, non è emersa una soluzione in grado di risolvere ...



(Interruzione causata da un alterco tra i Consiglieri Farassino e Rosso dovuto ad una polemica in merito ai rispettivi posti da occupare presso i banchi del Consiglio)



PRESIDENTE

Vediamo di trovare una soluzione ...



(L'interruzione dovuta alla polemica tra i Consiglieri Farassino e Rosso prosegue)



PRESIDENTE

Troveremo una soluzione di comune accordo. Per oggi vi chiederei, in via provvisoria, di mantenere le vecchie posizioni. In seguito convocheremo un'apposita riunione per individuare nuove collocazioni. In vista di future eventuali modificazioni, chiederei di conservare le posizioni delle ultime riunioni, poi l'Ufficio di Presidenza e i Capigruppo valuteranno i provvedimenti da adottare. Vi chiederei la cortesia di mantenere le posizioni precedenti.
Prego, Assessore Pichetto, prosegua.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Dicevo, nei mesi di settembre ed ottobre si sono svolti ripetuti incontri tra l'Azienda e le Organizzazioni sindacali per esaminare la vicenda e discutere in merito alla questione se il licenziamento era giusto o meno. Purtroppo, le parti non hanno trovato un accordo e, di conseguenza non è emersa una soluzione per risolvere positivamente la questione cosicché si è profilata la strada del ricorso alla Magistratura del Lavoro per la valutazione della giusta causa.
L'Assessorato al lavoro, a novembre, ha comunicato la disponibilità a mediare un percorso che potesse trovare una soluzione tra Azienda e rappresentanze sindacali, ma ormai era avviata la procedura di ricorso alla Magistratura del Lavoro. In questo momento, la questione non ha avuto una soluzione positiva.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione n. 2771 inerente a: "Blocco dell'attività dell'Osservatorio di genetica animale e mancati contributi da parte della Regione Piemonte", presentata dai Consiglieri Saitta, Peano e Gatti, è stata data risposta scritta da parte dell'Assessore Bodo, con il consenso degli interroganti.



PRESIDENTE

Sospendiamo l'esame delle interrogazioni ed interpellanze per passare alla commemorazione del Presidente Fanfani.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Presidente Amintore Fanfani


PRESIDENTE

Colleghi consiglieri, proseguendo la tradizione civile di commemorare in aula le personalità che hanno dato il loro alto contributo alle istituzioni, il Consiglio regionale del Piemonte vuole dedicare oggi un pensiero ad Amintore Fanfani, scomparso a Roma all'età di novantun anni lo scorso 20 novembre 1999.
Per riprendere la celebre espressione di Carlo Donat-Cattin, il senatore a vita Amintore Fanfani è stato con Aldo Moro un "cavallo di razza" della politica italiana. E' stato l'uomo che al principio degli anni '50 ha segnato il primo ricambio generazionale nella Democrazia Cristiana chiudendo al tempo stesso la stagione di De Gasperi e il dopoguerra.
Ma, soprattutto, Fanfani è stato il grande statista che ha traghettato la democrazia italiana attraverso anni difficili fino all'era del centro sinistra. Nel 1962, dopo il governo delle "convergenze parallele" retto da Aldo Moro, Fanfani inaugura la stagione dell'apertura e del rinnovato dialogo con una componente e una cultura essenziale della nostra società come quella socialista, che aveva dato un contributo fondamentale al ritorno delle garanzie democratiche, alla nascita della Repubblica e alla stesura della nostra Costituzione.
Fanfani era nato a Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo il 6 febbraio 1908. Laureato in economia e commercio, è docente di Storia economica alla Cattolica di Milano dal 1936 al 1955 e ininterrottamente fino al 1983 all'Università di Roma.
La militanza nell'Azione Cattolica gli procura una schedatura per "idee politiche popolari" nelle informative della polizia politica fascista.
Ancora in pieno regime, nel 1941, entra in contatto con altri giovani docenti universitari cattolici che rispondono ai nomi di Dossetti, Lazzati La Pira. Con loro prepara riflessioni sulle encicliche sociali della Chiesa che costituiranno il terreno di coltura sul quale si svilupperà la futura azione politica della nascente Democrazia Cristiana.
La carriera di Fanfani è un cursus honorum che coincide con mezzo secolo di storia delle istituzioni democratiche del nostro Paese. Nel 1946 è deputato all'Assemblea Costituente. Ministro del Lavoro nel IV, V e VI Governo De Gasperi, dell'Agricoltura nel VII e dell'Interno nell'VIII e nel successivo Governo Pella. Fanfani diventa Presidente del Consiglio per la prima volta nel dicembre 1954 e nel luglio dello stesso anno è eletto Segretario politico della Democrazia Cristiana.
Fanfani forma e guida ben sei Governi, fino all'ultimo, della durata di soli undici giorni, nell'aprile 1987: nato con lo scopo di riportare l'Italia alle urne dopo la lunga era Craxi. Sarà ancora Ministro degli Interni con Giovanni Goria e del Bilancio nel Governo De Mita, fino al 1989. Dal 1965 fino all'1 dicembre 1982 è per lungo tempo Presidente del Senato e dal settembre 1965 sarà sua la Presidenza dell'Assemblea dell'ONU.
Sarà lui, in questa veste, ad accogliere al Palazzo di Vetro Papa Paolo VI. E sarà sempre lui, insieme a Giorgio La Pira, ad avviare trattative purtroppo destinate a non essere accolte dagli Stati Uniti - per fermare l'escalation militare in Vietnam. Fanfani ebbe un'indubbia longevità politica che gli fruttò lo sferzante epiteto di un altro toscano arguto e tagliente, Indro Montanelli, che lo ribattezzò "Il rièccolo". Ma se seppe tenere da protagonista la scena istituzionale, allo stesso modo va riconosciuto a Fanfani di aver saputo combattere con tenacia da posizioni di minoranza e di aver poi sopportato con grande dignità le sconfitte e l'isolamento nei referendum sul divorzio e sull'aborto.
Sicuramente l'eredità più durevole e cospicua del pensiero e dell'opera di Fanfani sta nel pensiero economico e sociale, ispirato all'interesse comune e alla traduzione in azione politica della ventata di novità introdotta nella Chiesa dal pontificato di Giovanni XXIII.
Le sue innumerevoli pubblicazioni scientifiche testimoniano una cultura amplissima, profonda ed eclettica, che parte da "Le origini del capitalismo" del 1933, spazia agli studi su La Pira, Teresa d'Avila, S.
Francesco d'Assisi e Adam Smith per giungere ad opere come "Capitalismo società e partecipazione", del 1976, tradotto anche in portoghese e giapponese. Tredici le lauree honoris causa che gli sono state conferite da prestigiose Università di tutto il mondo.
E' proprio grazie a questa profonda sintesi di cultura economica e sensibilità sociale, di pensiero liberista coniugato con l'umanesimo cattolico che l'Italia deve a Fanfani una politica informata a principi di solidarismo ed attenzione alle esigenze dei più deboli.
Fin dal 1943 Fanfani riflette sui problemi della povertà nella società contemporanea, con i fortunati e coraggiosi "Colloqui sui poveri". E non appena la nuova Italia democratica gli consente di tradurre in azione politica il pensiero sociale ed economico, Fanfani vara nel 1949 il piano Ina-Casa che permette a 400 mila famiglie italiane di diventare per la prima volta proprietarie di casa.
Un altro episodio memorabile quanto poco noto della sensibilità sociale di Fanfani è il gesto con cui nel 1953, da Ministro dell'Interno, fa ritirare il passaporto al Presidente della Pignone di Firenze per impedirgli di rifugiarsi all'estero e costringerlo invece a sedere al tavolo di una trattativa che avrebbe scongiurato il licenziamento di 1.700 persone.
Oggi che la globalizzazione e la deregulation nel mondo del lavoro stanno seriamente ponendo alla politica e alle istituzioni la sfida di coniugare sviluppo e sicurezza sociale, il pensiero socio-economico di Fanfani e le sue scelte da uomo di governo appaiono di intatta attualità.
"La visione che abbiamo della società e dell'economia" - scrive lo statista aretino nel 1975 - "non ci fa confondere la libertà d'iniziativa privata in economia, con la libertà di sopraffazione e di sfruttamento nello svolgimento dell'attività economica a qualsiasi livello, in qualsiasi settore, in qualsiasi comparto privato o pubblico".
Come ha detto il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Camillo Ruini, Fanfani fu sempre spinto dal "segreto e dalla molla che il bene comune è sempre possibile, è realizzabile, è storicamente vincente".
Il Consiglio regionale saluta in Fanfani l'uomo delle istituzioni, lo statista amico dei più deboli, colui che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha voluto ricordare come un uomo dalla "lunga ed operosa esistenza, interamente dedicata ai grandi valori della democrazia della libertà e della giustizia sociale" ed ispirata a "rettitudine e dignità". Su queste parole, sono convinto, chiunque abbia responsabilità pubbliche deve riflettere.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 2914 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti inerente a: "Rischio ambientale nel Comune di Tortona"


PRESIDENTE

Tornando alle interrogazioni ed interpellanze, passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2914, presentata dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti alla quale risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Gli interroganti, venuti a conoscenza da fonti di stampa, della probabile giacenza di sostanze nocive presso i depositi della Ditta Controlsonic di Tortona, fallita dal 24/5/1999, vogliono sapere quale è la conoscenza del problema da parte regionale, se è intervenuta l'ARPA e cosa si è potuto riscontrare.
Al riguardo si riferisce che con nota, pervenuta all'Assessorato regionale all'ambiente il 16/11/1999, il Comune di Tortona, nell'allegare copia della perizia tecnica disposta dal Curatore fallimentare in ordine all'Azienda Controlsonic S.r.l. di Arquata Scrivia, rappresentava ipotesi di bonifica dei siti dell'azienda in argomento che, allo stato, ospita rifiuti radioattivi provenienti da attività ospedaliere, richiamando altresì l'eventualità di adottare misure di sostegno finanziario per la suddetta bonifica sotto forma di intervento pubblico.
Dalla perizia redatta dal tecnico incaricato dal Giudice delegato al fallimento ed inviata a questo Assessorato dal Comune di Tortona, si deduce come una parte dei rifiuti di cui trattasi (rifiuti classificabili come radioisotopi a vita breve) possa rientrare nella disciplina del D.Lgs. n.
22/97 (Ronchi), quali rifiuti con caratteristiche di pericolosità, che richiama, all'art. 14, provvedimenti autoritativi del Sindaco, in presenza delle circostanze di abbandono, ovvero richiede all'art. 17, previa diffida, interventi di bonifica nel caso di inquinamento in atto, con superamento dei limiti o con rischio di superamento degli stessi.
Per quanto attiene, invece, i rifiuti caratterizzati dalla presenza di radionuclidi che non consentono misure di smaltimento convenzionali nell'ambiente, ma che ricadono nella disciplina del D.Lgs. n. 230/95 (radioisotopi a lunga vita) è stato incaricato il Dipartimento ARPA di Ivrea, d'intesa con il Dipartimento ARPA di Alessandria, di voler accertare l'esistenza di possibili condizioni di rischio per l'ambiente circostante consultando anche l'ANPA, al fine di verificare il regime dei vincoli cui detti rifiuti sono sottoposti e i soggetti autorizzati alle operazioni di stoccaggio dei predetti rifiuti, in presenza di un quadro normativo ancora incompleto.
Di tutto ciò è stata data notizia al Comune di Tortona e, per opportuna conoscenza, alla Provincia di Alessandria e al Curatore fallimentare della Controlsonic S.r.l., attivando il sistema territoriale competente dell'ARPA e coinvolgendo l'ANPA, allo scopo di verificare l'esistenza di notizie e atti precedenti che attengono alle attività presenti e passate dell'azienda in argomento.
Un ulteriore commento. I rifiuti a radioattività a vita breve rientrano nella sfera di competenza del D.Lgs. n. 22/97 (Ronchi) e quindi nell'attività della Provincia con il supporto dell'ARPA. Per quanto riguarda però la preoccupazione che era stata manifestata sugli organi di informazione, ed ovviamente in riferimento alla radioattività, noi abbiamo attivato tutti gli strumenti a nostra disposizione, quindi l'ARPA di Ivrea in collaborazione con l'ARPA di Alessandria che ovviamente terrà sotto controllo il sito e formulerà gli esiti dei propri accertamenti.
La risposta all'interpellanza è stata impostata il 18/1/2000, per cui mi riservo di consegnare, qualora pervenissero in tempo utile, in questa legislatura, gli esiti di tali accertamenti. La situazione era nota ed è stata affrontata dalla Regione, pur non avendo una competenza diretta in materia di vigilanza sui rifiuti, però si tratta di chiarimenti ad adiuvandum, viste le notizie che comunque pervenivano dal territorio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Non siamo soddisfatti della risposta semplicemente perché i tempi che l'Assessorato ha descritto non permetteranno di avere gli elementi di chiarificazione che noi abbiamo richiesto attraverso la nostra interpellanza urgente che ha per oggetto il rischio ambientale nel territorio di Tortona.
In particolare, vorrei sottolineare due aspetti.
Primo, l'Assessore ha affermato che l'Assessorato è venuto a conoscenza di questo problema con una nota del 16/11/1999, mentre la nostra interpellanza, in relazione a notizia stampa, fa riferimento al 23/9/1999.
Quindi, al di là di altre notizie, formalmente la Regione è stata interessata a questo problema circa due mesi dopo, in estremo ritardo e a seguito di notizie giornalistiche.
Pertanto, ci chiediamo come è possibile che l'Ente Regione, al di là del compito non strettamente attribuitogli rispetto alla vigilanza (però è un compito di coordinamento tra le attività dell'ARPA e della Provincia) venga a conoscenza di questo problema, e quindi della necessità di intervenire sulla presenza di rifiuti pericolosi o, come ha già illustrato l'Assessore, a radioattività breve, circa due mesi dopo da notizie che appaiono persino negli organi di stampa locali.
La seconda osservazione riguarda i tempi che non sono ancora certi. La Giunta sostiene che l'ARPA si è interessata al problema e si attivata per verificare tutto il regime dei vincoli e quindi la necessità di verificare la tipologia e la quantità delle sostanze al fine di poter intervenire.
Però ad oggi non abbiamo una risposta, per cui non possiamo dichiararci soddisfatti di fronte alla mancanza di dati, ma soprattutto rispetto alla mancanza di un'ipotesi di intervento stabilito dalla Regione.
Pertanto, al di là della necessità di acquisire i dati e le osservazioni da parte dell'ARPA per poter poi formulare un intervento di coordinamento con le Province, vorremmo conoscere il ruolo del Comune e della Provincia fino a questo punto. Siamo ad oltre metà gennaio e non abbiamo alcuna notizia rispetto alle attività intraprese dal Comune di Tortona (al di là della nota inviata alla Regione) o dalla Provincia.
Inoltre, chiederei all'Assessore di comunicarci la data in cui l'ARPA ha iniziato la sua attività di verifica prevista dalla legge per accertare la quantità, la tipologia e i tempi previsti, anche per verificare un esito e se ci sono delle normative che stabiliscono dei tempi certi di intervento.
A questo punto, chiediamo, al di là del fatto che non siamo in grado di conoscere gli esiti e la tipologia, quali tempi e quale metodologia si dà la Regione per intervenire in coordinamento con l'ARPA e con le Province territorialmente competenti sul settore.
Chiediamo infine all'Assessore Cavallera di riaggiornare gli elementi posti dall'interpellanza in quanto molte delle nostre domande non hanno avuto una risposta esauriente.



PRESIDENTE

La parola ancora all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Intanto voglio far presente che nel panorama nazionale delle rilevazioni sulla radioattività l'ARPA di Ivrea e tutta la rete dell'ARPA regionale è centro di riferimento nazionale ed è ritenuto un centro di eccellenza che ha partecipato a misurazioni importanti (ricordo la nube radioattiva dell'anno scorso che, con ogni probabilità, proveniva da Paesi stranieri e, risalendo nel tempo, la famigerata questione di Chenorbyl).
Pertanto, abbiamo in Piemonte una struttura efficace ed efficiente che tiene sotto controllo il nostro territorio. Nello specifico, inoltre, vi è una competenza primaria della Provincia e del Comune che viene da noi sorvegliata e a questo sistema possiamo senz'altro chiedere tutte le informazioni di dettaglio che interessano i colleghi.
Quindi, dal punto di vista formale, l'interpellanza è stata evasa, per quanto con insoddisfazione della collega interpellante, però mi impegno a richiedere alla Provincia tutta la documentazione del caso, in modo che si possano evincere i passaggi che interessano alla collega interpellante e a sollecitare all'ARPA una valutazione di tipo complessivo dal punto di vista della protezione dalle radiazioni. Sono in possesso dei due documenti e li farò pervenire ai colleghi interpellanti. Proprio perché l'interpellanza era urgente non potevo che fornire i dati che al momento erano ufficialmente disponibili.


Argomento: - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione n. 2936 del Consigliere Vindigni inerente a: "Mancato utilizzo dei fondi per la difesa del suolo in Alta Valle di Susa"


PRESIDENTE

L'Assessore Cavallera risponde ancora all'interrogazione n. 2936 presentata dal Consigliere Vindigni.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

In merito all'interrogazione n. 2936 del Consigliere Vindigni vi è una risposta articolata con una sera di dati di riferimento sulle singole opere, per cui farò una lettura sommaria ed in seguito farò avere al collega tutti i dati di dettaglio per i singoli interventi.
L'interrogante chiede di conoscere lo stato di attuazione delle opere nell'Alta Valle di Susa in relazione alle risorse assegnate e quali interventi intenda assumere la Regione nei confronti degli Enti destinatari delle risorse affinché recuperino i ritardi evidenziati. Per rispondere occorre precisare che con deliberazioni CIPE del 18/12/1996 e del 29/8/1997 sono state assegnate risorse ammontanti a L. 37.500.000.000 di cui L.
12.500.000.000 a valere sulle risorse di cui alla legge n. 641/96 e L.
5.000.000.000 sulle risorse di cui alla legge n. 135/97.
Con DGR n. 236-21720 del 4/8/1997 e n. 22-23432 del 15/12/1997 sono stati approvati i programmi di intervento per gli importi su citati; con i medesimi atti gli interventi sono stati assegnati in gestione alla Comunità montana Bassa Valle di Susa, alla Comunità montana Alta Valle di Susa e ai Comuni di Bardonecchia, Claviere e Cesana.
Con determinazione dirigenziale n. 71 del 4/3/1998 sono stati approvati ed autorizzati gli interventi di cui alla DGR n. 236-21720 e con determinazione n. 267 del 24/8/1998 è stata impegnata la somma di L.
12.500.000.000.
Con determinazione dirigenziale n. 255 del 23/7/1998 sono stati approvati ed autorizzati gli interventi di cui alla DGR n. 22-23422 e con determinazione n. 320 del 5/10/1998 è stata impegnata la somma di L.
25.000.000.000.
A questo punto, vi è un elenco per quanto riguarda la suddivisione degli interventi.
Relativamente ad opere di sistemazione idraulico-forestale nel bacino della Piccola Dora, del rio Secco, nell'abitato di Claviere e nei torrenti Frejus e Gautier L. 12.500.000.000. Poi vi è tutto un dettaglio per altre L. 25.000.000.000 relativamente ad opere che demando alla lettura della risposta all'interrogazione.
Con decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 4/11/1998 è stato emesso mandato di pagamento sui lavori in oggetto per l'importo di L.
5.521.000.000; l'Amministrazione regionale, ai sensi dell'art. 11 della L.R. n. 18/84, ha effettuato anticipazioni sui contratti pari a L.
11.131.800.000 e liquidazioni su stati di avanzamento lavori per L.
2.442.190.042.
Con nota n. 5924 del 29/9/1999 la Direzione Difesa del Suolo ha richiesto a tutti i beneficiari una relazione dalla quale si evinca: a) lo stato di avanzamento dei lavori b) i pagamenti effettuati c) il cronoprogramma da cui si desuma la fine dei lavori d) i verbali di sospensione lavori, se emessi, e le cause dell'emissione.
Con nota n. 3467 del 18/10/1999 la Comunità montana Alta Valle di Susa anche per conto dei Comuni, rispondeva alla richiesta avanzata che viene di seguito sunteggiata.
A questo punto, nella risposta scritta vi è il dettaglio per quanto riguarda le opere in Comune di Bardonecchia: sistemazione delle testate dei rii Frejus e Gautier con la percentuale di realizzazione sul rio Gautier dell'80% e sul rio Frejus del 75% e il dettaglio dei due stati di avanzamento lavori che sono stati emessi da parte della stazione appaltante.
Per quanto riguarda il Comune di Claviere, relativamente alla sistemazione idraulica del rio Secco la percentuale di realizzazione delle opere di regimazione idraulica è del 100% e delle opere a verde del 95%.
Sempre in Comune di Claviere, per le opera di difesa da caduta massi nell'abitato abbiamo una realizzazione del paramassi al 10% e l'avvio delle opere di regimazione idraulica che vengono stimate nell'ordine del 5%.
Per quanto riguarda la Piccola Dora nel Comune di Cesana, abbiamo un avanzamento lavori delle opere di regimazione idraulica del 90% e delle opere a verde e di mitigazione del 50% con i relativi stati di avanzamento lavori.
Per quanto riguarda la competenza della Comunità montana Alta Valle di Susa, relativamente ai lavori di sistemazione del canale irriguo Grange Thullie, abbiamo una realizzazione del 95% per opere di sostituzione della condotta e sue pertinenze e del 98% per lavori opere di presa, mentre i lavori per opere di partizione a quella data dovevano ancora essere avviati.
Sempre per quanto riguarda la Comunità montana Alta Valle di Susa relativamente ai lavori sul torrente Perilleux, abbiamo una regimazione idraulica avanzata al 25%, opere di raccolta acque 5% e opere di consolidamento 10%.
Per quanto riguarda i lavori sui corsi d'acqua vari nella Comunità montana Alta Valle di Susa viene segnalato un avanzamento al 25%.
Per quanto riguarda sempre la Comunità montana Alta Valle di Susa relativamente alle opere di sistemazione idrogeologica della Dora Riparia in località Serre la Voute, abbiamo una situazione abbastanza complessa comunque in merito alla sistemazione idraulica viene segnalato un 20% e un'emissione del primo stato di avanzamento lavori a gennaio 2000 - sono curioso di sapere se poi, essendo ormai a febbraio, questo è stato attuato.
Comunque, per ciascun lavoro vi è un dettaglio molto articolato che specifica la stazione appaltante, l'impresa appaltatrice, l'importo netto dei lavori a base d'asta, l'importo netto di contratto tenendo conto del ribasso, la data di consegna dei lavori, l'eventuale sospensione, il termine dei lavori inizialmente previsti ed inoltre un dettaglio più specifico ed articolato dei lavori eseguiti.
La deliberazione CIPE n. 42/98 del 6/5/1998 prevede al punto 5.3 il trasferimento delle somme al netto dei ribassi di gara comprensive di un accantonamento economie in una percentuale non eccedente il 7% dell'importo aggiudicato. Pertanto, a seguito dei verbali di gara, gli importi onnicomprensivi, così come previsti dalla delibera CIPE, ammontano a L.
31.871.097.466.
Con decreto n. 7146 del 30/6/1999 il Ministero dei Lavori Pubblici approvava il riutilizzo delle economie eccedenti l'accantonamento del 7% e derivanti dalla rideterminazione dei quadri economici risultanti dai ribassi d'asta ed ammontanti a L. 5.628.902.534. Attualmente le richieste formulate dagli Enti locali per l'utilizzo di dette economie ammontano a L.
2.814.000.000 per quanto riguarda l'Alta Valle di Susa e L. 2.815.000.000 per quanto riguarda la Bassa Valle di Susa: le risorse ancora disponibili potranno essere utilizzate, per quanto riguarda l'Alta Valle, anche in relazione alle situazioni che si sono andate evidenziando nell'approfondimento degli studi relativi alla legge n. 267/98 e saranno programmate in funzione dei finanziamenti che verranno assegnati dallo Stato alla luce delle proposte formulate dalla Regione. Le richieste di recupero dei fondi evidenziate dalla Bassa Valle interessano essenzialmente manutenzioni da effettuarsi sugli alti bacini, opere che, stante l'avvicinarsi della stagione invernale, non possono essere realizzate, ma possono essere programmate per la prossima stagione primaverile (la risposta è stata predisposta a novembre, per cui si faceva riferimento all'inverno imminente).
Inoltre, l'azione amministrativa della Regione, nel caso in specie, è esercitata dal ruolo assegnato al responsabile del procedimento che, di norma, assume iniziative di controllo sollecitando altresì gli adempimenti amministrativi degli Enti attuatori.
Concludo condividendo le preoccupazioni del Consigliere Vindigni in ordine alla specificità del dissesto idrogeologico nel contesto dell'Alta e della Bassa Valle di Susa in quanto si tratta di scenari naturali consimili. Sono state assegnate risorse dalla legge n. 267/98, che dovrebbe essere di imminente avvio dal punto di vista della procedura - mi sembra che sia alla registrazione il decreto specifico; abbiamo avuto una comunicazione, ma non c'era ancora il visto della Ragioneria e della Corte dei Conti. Pertanto, con questi interventi che noi avevamo programmato nell'ambito della delibera CIPE, sostanzialmente compiendo una scelta in direzione della Valle di Susa, con gli ulteriori interventi della legge n.
267/98 e con una saggia utilizzazione degli eventuali ribassi, credo che in questa tornata amministrativa abbiamo dato un importante segnale ed effettuato un importante intervento in ordine alla riduzione del rischio.
E' chiaro che ci si trova in contesti nei quali si parla di massima riduzione possibile del rischio, ma non della sua totale eliminazione che ovviamente, dal punto di vista concettuale non può esistere. Però è chiaro che la riduzione del rischio mette in sicurezza centri abitati, attività economiche ed infrastrutture in un contesto particolarmente delicato e che ha sempre richiamato e richiama la nostra attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

L'Assessore si è limitato a fare una relazione di tipo tecnico limitando il suo giudizio politico alla parte finale dell'intervento, dando a questo giudizio politico un carattere di atto dovuto, non tanto il carattere di una conoscenza o quanto meno di un approfondimento specifico delle problematiche di questo territorio dal punto di vista idrogeologico.
Voglio ricordare che il Piano di assetto idrogeologico classifica tutti i Comuni della provincia di Torino a seconda del livello di rischio idrogeologico, con una graduatoria che va da R1 a R4. In tutta la provincia di Torino esistono diciotto Comuni a rischio massimo (R4); di questi diciotto più dei 2/3 - forse tredici o quattordici - sono in Valle di Susa e la gran parte di questi si trovano in Alta Valle di Susa. Dal punto di vista dell'assetto idrogeologico questo territorio era stato oggetto di studi alcuni decenni orsono. Nel 1932/1934 era stato redatto un piano globale di intervento che a suo tempo era stato approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ma gli eventi bellici ne impedirono l'attuazione, tant'è che quando, nel 1956, ci fu la grande alluvione si verificò a livello di opinione pubblica la debolezza e la fragilità di questo territorio. Con la costruzione dell'autostrada c'era l'impegno di utilizzare, da parte della società concessionaria, le cosiddette somme compensative per intervenire in maniera globale sull'assetto idrogeologico della Valle, anche per mettere in sicurezza questa infrastruttura che, come sappiamo, è stata addossata al corso della Dora. Le difficoltà economiche in cui la società concessionaria si è trovata in questo decennio di fatto hanno bloccato l'attuazione del programma, che peraltro era stato fortemente contestato in sede locale. I 37 miliardi, cui accennava l'Assessore Cavallera, sono quindi non dico una goccia del mare, ma sono poca cosa rispetto alle necessità di questo territorio, tant'è che - forse l'Assessore Cavallera non sa quello che fa il suo collega Vaglio recentemente l'Assessore Vaglio ha mandato una lettera a tutte le Comunità montane in cui le invitava a presentare dei programmi per intervenire sul riassetto idrogeologico dei territori di loro competenza. A tutt'oggi mi risulta che la sola Comunità montana Alta Valle di Susa abbia presentato un programma per oltre 120 miliardi.
Quindi, questi dati dimostrano che il problema esiste, è grave e non gli si può fare fronte solo quando arrivano i fondi CIPE a sostegno dell'occupazione. Infatti, questo è il secondo aspetto: i fondi che l'Assessore ha citato sono destinati alle aree depresse a sostegno dell'occupazione in questo territorio. Invece occorre intervenire non con provvedimenti straordinari, come nel caso dei fondi CIPE, ma con interventi ordinari.
A questo punto, si pone un altro problema: chi esegue gli interventi? Questo è il punto che ho sollevato nell'interrogazione, segnalando che c'era un forte ritardo nell'attuazione di queste opere. Una delle delibere CIPE che l'Assessore ha richiamato stabiliva che i progetti dovevano essere approvati in tempo utile affinché i lavori fossero appaltati entro il 31/12/1998. In assenza dell'avvenuto appalto delle opere nei termini citati le risorse sarebbero state destinate ad altri territori. La ratio di questo provvedimento è chiara: se sono opere volte a favorire lo sviluppo economico-occupazionale occorre che queste somme vengano spese rapidamente.
A me pare che l'azione di stimolo e di controllo da parte della Regione affinché ciò avvenisse sia stata limitata, tant'è che ad un anno dall'appalto dei lavori (novembre 1999) risulta che ci sono lavori il cui stato di avanzamento è fra il 5 e il 10%, tra cui quello molto importante di Serre la Voute, che ha una base d'asta di circa 9 miliardi, il cui stato di avanzamento è del 20%. Serre la Voute è una delle cinque situazioni idrogeologiche più critiche di tutto il Piemonte. Quindi, se la situazione della Valle è fragile e delicata nel suo insieme, Serre la Voute è una delle zone più pericolose. In quel territorio si destinano 9 miliardi e dopo un anno si scopre che sono stati spesi in misura inferiore a 1/5.
Quindi, Assessore, c'è un problema di controllo sulla capacità che gli Enti a cui noi affidiamo le risorse hanno di utilizzare tali risorse presto e bene.
A questo punto, vorrei fare una distinzione fra la Comunità montana Bassa Valle e la Comunità montana Alta Valle perché, dalle informazioni che lei ha fornito, i ritardi sono concentrati in Alta Valle. Allora, mi chiedo se sia il caso di continuare ad affidare risorse a questo Ente, come è avvenuto recentemente con l'assegnazione di altri fondi per intervenire con mezzi comunitari nella zona di Claviere, quando ci sono ritardi di questa dimensione.
Mi rendo conto che questi sono argomenti che pagano poco sul piano politico o, meglio ancora, sul piano elettorale. Non possiamo limitarci a fare una contabilità di tipo quantitativo - abbiamo avuto questi soldi e li abbiamo spesi in questa misura - ma dobbiamo sforzarci di fare un discorso di tipo qualitativo, cioè come sono stati spesi questi soldi. Dalle cifre che lei, Assessore, ha citato emerge chiaramente che questi soldi non sono stati spesi bene in relazione agli obiettivi per cui lo Stato li ha erogati.
In ultimo, concludo dicendo che non mi rassicura per nulla l'affermazione dell'Assessore in merito all'utilizzo delle economie, perch ci sono 8 miliardi di economie che occorre collocare rapidamente, impegnare e tradurre in lavori per le ragioni che ho prima detto. Se la situazione nel complesso è così fragile, non possiamo permetterci il lusso di avere delle risorse congelate - e qui abbiamo 8 miliardi di risorse congelate.
Mi rendo conto che la questione è delicata, però fare politica significa affrontare tutte le questioni a partire da quelle più delicate.
Dalla relazione dell'Assessore non mi pare di cogliere questa attenzione questa sensibilità e questo approccio.
Di solito, l'Assessore Cavallera merita altri giudizi, ma in questa occasione - permetta, Assessore - la sua risposta è inadeguata ed insufficiente. Comunque, conto di leggere la relazione nel suo insieme per poterla valutare meglio e vedere se devo modificare il mio giudizio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per una breve replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Vorrei precisare che le economie accertate, in quanto vi è una quota che deve essere comunque accantonata per disposizioni CIPE, sono 5 miliardi e 600 milioni. A fronte di questo, ci sono richieste di 2 miliardi e 814 milioni da parte di una Comunità montana e 2 miliardi e 815 milioni dall'altra, quindi al momento potrebbero essere accolte le loro segnalazioni, ma comunque mi riservo di integrare.
Vorrei precisare che come Giunta, come Assessorato e come Direzione competente abbiamo nominato un responsabile di procedimento specifico sui lavori in Valle di Susa proprio per avere un funzionario che non solo controlli, ma aiuti le Amministrazioni nel procedere, in quanto non è facile progettare ed eseguire interventi di difesa del suolo in contesti dove il periodo di lavoro è molto limitato.
Devo dire però che la forte concertazione che vi è stata fra i vari rami dell'Amministrazione regionale ha fatto sì che i progetti che sono stati approvati a mio avviso sono progetti che danno le massime garanzie.
Certamente, i tempi sono quelli che sono, ma non dimenticate che il CIPE non ha messo subito a disposizione tutti i soldi. Ho precisato che, al momento, nonostante fossero 100 e più miliardi complessivamente, sono state messe a disposizione tranche annuali e sotto questo profilo posso assicurare che, da un confronto tra noi ed altre Regioni, non dico che siamo i primi, ma certamente siamo nel gruppo di testa.
Qual è il problema grosso? E' quello di crearsi una volta per tutte un patrimonio progetti da utilizzare man mano che ci sono le risorse. Fino a ieri si procedeva sulla base di interventi magari non coordinati. La presentazione del PAI, che è ancora nella fase preliminare e diventerà poi esecutiva, costituisce la base programmatica definitiva e previsionale definitiva sulla quale le Regioni, le Province, gli Enti locali e le Comunità montane potranno poggiare i progetti, certi di essere inseriti in un quadro di priorità.
Confermo, essendo il collega Vindigni un attento lettore di questi documenti, le priorità che ha individuato, ma chiudo dicendo che anche prima del PAI, proprio perché fornitori dell'informazione al PAI siamo stati per buona parte noi come Regione attraverso i nostri Servizi competenti, abbiamo individuato nella Valle di Susa un contesto su cui intervenire in modo prioritario: non avremo fatto cento, ma una grossa percentuale di interventi in quei contesti a maggiore rischio è stata avviata.
Sono d'accordo che occorra eseguire questi primi interventi che, non dimentichiamo, sono legati ad un sistema di monitoraggio continuo che vi è nella Valle e che in qualche modo è collegato al gestore dell'autostrada per cui ci troviamo in una Valle critica, sulla quale occorre fare interventi anche più massicci, ma che comunque nel frattempo dispone anche di monitoraggi geologici che tengono sotto controllo le situazioni a maggiore rischio. Quindi, siamo in corso d'opera e mi auguro che nei prossimi anni si possano concludere le opere che abbiamo iniziato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

L'Assessore ha detto che per poter spendere questi 5 miliardi esistono già proposte per un importo quasi pari, quindi non ci sono problemi. Per mi pare strano che, a fronte di segnalazioni per 2 miliardi e mezzo - 2 miliardi e 800 mila da parte di ciascuna delle Comunità montane, una sola Comunità montana - non so se i suoi Servizi ne sono a conoscenza - abbia fatto richieste all'Assessorato alla montagna per 115 miliardi.
Assessore, le chiedo, di verificare quali sono le segnalazioni pervenute nell'insieme dalle due Comunità montane e cominciare a spendere queste risorse sulla base di criteri di priorità che possono essere desunti da un quadro di carattere più generale.



PRESIDENTE

Chiede ancora di intervenire l'Assessore Cavallera. Vorrei precisare che per le interrogazioni ed interpellanze è prevista una risposta da parte della Giunta e una dichiarazione di soddisfazione o meno. L'ultima parola deve essere quella dell'interrogante. Se l'Assessore dà una brevissima risposta senza altre repliche, per comprensione ulteriore posso darle la parola.
Prego, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente. Devo precisare che intanto le azioni con il collega Vaglio sono concertate e di due tipi diversi. Le finalità che perseguono i Servizi forestali sono quelle della prevenzione ordinaria che dovrebbe, a mio avviso, caratterizzare tutto il contesto alpino e collinare in una prospettiva futura. Non conosco nel dettaglio le schede e le risposte delle singole Comunità montane, però è chiaro che vi è tutto il reticolo minore di alta montagna che determina una certa spesa. Come Assessorato alla difesa del suolo privilegiamo quei contesti dove vi è un dissesto in essere o comunque vi è una minaccia di frana o condizioni di altro tipo da ripristinare. Quindi, anche i nostri interventi hanno un carattere di prevenzione, ma molto più strutturale e radicale, mentre gli interventi dell'Assessorato alla montagna dovrebbero essere di manutenzione diffusa sul territorio, perché poi dai mille rivoli del reticolo di alta montagna ovviamente possono nascere i pericoli per il reticolo del fondovalle con tutti i fenomeni di trasporto solido e gli eventi alluvionali che abbiamo vissuto. Comunque, se questa è la preoccupazione, garantisco il coordinamento tra il nostro Assessorato e l'Assessorato alla montagna.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione n. 2427 inerente a: "Collegamento stradale est-ovest di Cuneo", presentata dal Consigliere Dutto, è stata data risposta scritta da parte dell'Assessore Casoni.
Comunico inoltre che all'interpellanza n. 3114 inerente a: "Giovane disabile a Pinerolo - Realizzazione strada asfaltata", presentata dal Consigliere Dutto, è stata data risposta scritta da parte dell'Assessore Cavallera.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Esame disegno di legge n. 467: "Disposizioni normative per l'attuazione del D.lgs. 31/3/1998 n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali in attuazione del Capo I della legge 15/3/1997 n. 59'" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Secondo il calendario concordato nella Conferenza dei Capigruppo passiamo alla proposta di rinvio in Commissione per otto giorni del disegno di legge n. 467. Ai sensi dell'art. 81 del Regolamento, il Consiglio pu rinviare alla Commissione l'esame dell'intero testo o di singoli articoli fissandone il termine.
Propongo pertanto all'aula il rinvio in Commissione il disegno di legge n. 467.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La proposta di rinvio è approvata all'unanimità del 33 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 593, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Prima della proposta di deliberazione n. 593, chiederei di esaminare i punti 37) e 84) all'o.d.g. relativi al turismo. Dovrebbe essere un esame velocissimo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Per quanto riguarda l'accorpamento delle strutture turistiche del Lago Maggiore e del Lago d'Orta, il Gruppo DS è d'accordo di esaminarlo poich si tratta di una sollecitazione del territorio. Chiediamo però qualche minuto in più perché desideriamo intervenire. In merito al secondo punto non ho nulla in contrario, ma non abbiamo intese.



PRESIDENTE

Di fronte ad una proposta, concedo la parola, però devo metterla ai voti. Rispetto alla proposta del Consigliere Gallarini c'è stata una dichiarazione a favore e non ce sono contrarie.
Pongo pertanto in votazione la proposta di esaminare come primi punti all'o.d.g. il n. 37) e il n. 84).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La proposta non è approvata in quanto si sono dichiarati favorevoli solo 26 Consiglieri (numero non sufficiente per il numero legale).


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
I nostri lavori riprenderanno oggi pomeriggio alle ore 14,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14,11)



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