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Dettaglio seduta n.442 del 18/01/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Varie

Saluti agli alunni e ai docenti della Scuola Media "Trevigi" di Casale Monferrato


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Innanzitutto saluto e ringrazio per la visita i docenti e gli allievi della Scuola Media di "Trevigi" di Casale Monferrato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellingeri, Farassino e Majorino


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Enti Locali - Forme associative - Deleghe: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 2856 dei Consiglieri Papandrea e Moro inerente a "Composizione del Consiglio comunale di Pozzolo Formigaro (AL) - negli anni 1995-1999"


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 2856, presentata dai Consiglieri Papandrea e Moro.
Risponde l'Assessore Vaglio.
VAGLIO, Assessore agli enti locali Si tratta di un'interrogazione che chiedeva notizie sulla composizione del Consiglio comunale di Pozzolo Formigaro in provincia di Alessandria negli anni 1995-1999. Gli interroganti chiedevano se la Regione fosse intervenuta sull'elezione di quel Consiglio comunale. Infatti, i Consiglieri dicevano che dopo l'elezione del 1995, per il rinnovo del Consiglio comunale di Pozzolo Formigaro sono stati attribuiti alla lista collegata al Sindaco, che ha riportato il maggior numero dei voti, 12 Consiglieri e quattro l'unica lista di minoranza del paese. Poiché le liste presentate erano tre, i colleghi richiedevano se non fosse stato il caso che la norma della legge n. 81 fosse correttamente applicata, definendo le elezioni di 11 Consiglieri della lista di maggioranza e 5 per quella di minoranza.
Noi abbiamo fatto le opportune verifiche e agli uffici della direzione regionale Affari istituzionali. il processo di delega, il settore autonomie locale è risultato quanto segue: la composizione del Consiglio comunale di Pozzolo Formigaro, per il mandato elettorale '95-99, si evidenzia che ai sensi degli artt. 6 e 19 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, contro le operazioni per l'elezione (svoltosi nel 1995) del Consiglio comunale di Pozzolo Formigaro avrebbe potuto proporsi, nel termine perentorio di trenta giorni dalla proclamazione degli eletti, un'impugnativa al TAR da parte dei diretti interessati, ovvero di qualsiasi cittadino elettore nel Comune.
Essendo trascorsi i termini senza che nessun ricorso sia stato presentato non risulta ai nostri Uffici che ci siano questioni inerenti la competenza regionale. Non essendoci quindi delle questioni attribuite alla Regione, la stessa non ha avviato alcuna operazione in questo senso, quindi dobbiamo rispondere agli interroganti che, indipendentemente dalle buone motivazioni poste nell'interpellanza, la Regione non aveva allora, e non ha oggi, competenza per poter intervenire nel merito. Mentre avevano possibilità di farlo o i cittadini residenti nel comune ovvero i Consiglieri che erano rimasti esclusi da quella suddivisione di seggi nei trenta giorni successivi alle elezioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.
PAPANDREA Ringrazio l'Assessore e gradirei avere il testo scritto.


Argomento: Boschi e foreste

Interpellanza n. 2916 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti inerente a "Contenzioso sul legname abbandonato in località Bruggi (AL)"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 2916 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti.
Risponde l'Assessore Vaglio.
VAGLIO, Assessore al coordinamento delle politiche per la montagna I Consiglieri Chiezzi e Simonetti richiedevano notizie circa un intervento forestale, richiesto dal Consorzio di Bruggi a seguito di lavori di rinnovazione e di diradamento di una proprietà. Tali lavori erano stati aggiudicati ad un'azienda di Invorio. I Consiglieri Chiezzi e Simonetti evidenziavano che il legname risultante da questo intervento era stata abbandonato a margine della strada e quindi con tutti i rischi che ne conseguivano.
In merito a questa vicenda, gli uffici hanno rilevato quanto segue: i lavori, oggetto dell'interpellanza, sono stati eseguiti in località Bruggi del Comune di Fabbrica Curone in provincia di Alessandria. Essi sono stati oggetto di un finanziamento concesso alla Comunità Montana Valli Curone Grue-Ossona ai sensi e per i fini del Regolamento CEE 2081/93 - ob. 5b misura II.1 (Protezione, valorizzazione e conservazione del patrimonio forestale) per l'importo di 204.656.500, come da progetto preliminare approvato con D.G.R. n. 198-13189 del 21/10/1996 e successivo progetto esecutivo a firma del Dott. For. Paolo Terzolo.
Il progetto prevedeva interventi di forestazione su una superficie lorda di 42 ettari ricoperta da un rimboschimento di conifere effettuato nel periodo tra gli anni '50 e '60 con alcuni esemplari risalenti anche ad epoche precedenti.
Tali interventi consistevano nel taglio a raso di piante esistenti su piccole superfici sparse, per un totale di 8 ettari interessati, ed inoltre di tagli di diradamento, più o meno intensi, sul resto della superficie.
Lo scopo dei lavori era quello di favorire la rinnovazione naturale di piante della flora locale, in sostituzione del soprassuolo esistente costituito da specie esotiche. L'esecuzione dei lavori è avvenuta in amministrazione diretta, da parte della Comunità Montana Valli Curone-Grue Ossona, con l'utilizzo di manodopera forestale già a disposizione della Comunità Montana stessa. Come da dichiarazioni rilasciate dal direttore dei lavori, gli interventi sono cominciati il 27 maggio 1997 e sono stati certificati e ultimati il 13 novembre 1998. L'importo del finanziamento è stato regolarmente liquidato, in due fasi, dal Settore Economia Montana e Foreste di Alessandria.
La lamentata mancanza dell'esportazione dal bosco delle piante abbattute, per i motivi citati nell'interpellanza, è peraltro completamente estranea alla vicenda progettuale, in quanto i lavori previsti in progetto approvati e finanziati sono stati eseguiti e certificati nella loro completezza.
Il progetto, infatti, prevedeva e contabilizzava il contributo unicamente il taglio e l'allestimento del legname abbattuto sul letto di caduta.
Era prevista quindi la vendita del legname così ricavato a cura e beneficio del Consorzio dei proprietari dei terreni e per una quota a beneficio anche della Comunità Montana, con l'indicazione che i proventi sarebbero stati destinati ad opere di miglioramento agro-silvo-pastorale.
Il lavoro di esbosco, richiedeva infatti l'intervento di una ditta qualificata, dotata di attrezzature specifiche e personale specializzato.
Il legname è stato venduto a seguito di regolare aggiudicazione, ma il contenzioso non ha consentito l'esbosco della maggior parte dello stesso.
Indubbiamente, la permanenza dei tronchi nella località oggetto dei lavori costituisce un fattore di disordine, di aumento del rischio di incendio oltre che spreco delle risorse naturali.
Peraltro, pur essendone a conoscenza, non si ha competenza alcuna per intervenire in merito a questioni che hanno carattere privatistico, essendo un Consorzio privato, e sono pendenti sotto l'aspetto della definizione giuridica. L'esbosco del legname effettuato al di fuori dell'esito giudiziale del contenzioso, si ritiene un'azione che può costituire intralcio e turbativa al procedimento in atto. Senza contare che l'intervento in questione costituirebbe comunque un onere economico aggiuntivo di non poco conto, in contrasto con il riconosciuto valore economico positivo del legname abbattuto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.
SIMONETTI Grazie Presidente. Il nostro Gruppo è totalmente insoddisfatto della risposta dell'Assessore Vaglio, in quanto ha dato una risposta meramente burocratica ad un problema che, viceversa, individua una situazione di pericolo pubblico. Abbiamo individuato, nell'ambito della nostra interpellanza, come l'abbandono di tale legname, che comunque poteva dare benefici pubblici a favore della comunità montana stessa, potesse determinare una serie di pericoli, in particolare quello degli incendi.
L'Assessore ha confermato che l'abbandono del legname, dovuto alla presenza di questo contenzioso, effettivamente determina una situazione di pericolo pubblico, ma ha risposto in modo esclusivamente burocratico. Per cui, pongo il problema anche all'attenzione del Presidente della Giunta Regionale e del Vicepresidente, che entrambi sono impegnati a telefonare: attendo che uno dei due possa dedicarci attenzione.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

SIMONETTI



PRESIDENTE

Ringrazio il Vicepresidente dell'attenzione. Il nostro Gruppo vuole denunciare questo tipo di situazione. Nella nostra interpellanza è stato denunciato una situazione di pericolo pubblico.
L'abbandono di questo legname può determinare effettivamente una situazione di pericolo pubblico nel territorio, per esempio quello degli incendi.
L'Assessore Vaglio, competente sulla materia, risponde in modo assolutamente burocratico, in modo inaccettabilmente burocratico, in quanto individua unicamente le competenze della Regione. Al di là del fatto che la Regione non ha competenze su questa materia, noi segnaliamo che si tratta di una situazione di pericolo pubblico e, quindi, l'abbandono di questo legname, per un periodo di tempo determinato da un contenzioso in atto tra il consorzio privato, ha determinato nei fatti, sul territorio, la presenza di questo legname che può determinare un pericolo pubblico, ma la Regione non interviene.
Noi con l'interpellanza chiedevamo in particolare quali erano le misure che si intendevano adottare al fine di evitare che gli interventi tecnico forestali, volti a recuperare ampie zone montane piemontesi, si riducessero a meri contenziosi tra enti pubblici e privati.
Chiediamo alla Regione di intervenire rispetto alle proprie competenze e mi rivolgo in particolare anche al Vicepresidente della Giunta Regionale Masaracchio, perché questa rappresenta una situazione di pericolo pubblico.
Rispetto a una situazione di pericolo pubblico, la Regione non pu liberarsi da questa situazione individuando altre competenze e, quindi competenze di altri enti? Non può non intervenire come Ente di programmazione e di governo regionale in una situazione che può determinare dei disastri sul territorio dove viene depositato il legname. Anche l'Assessore conferma che questa situazione determina comunque una non sicurezza e un pericolo pubblico sul territorio stesso.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non fate dialogo fuori microfono! L'interrogazione è stata posta e la risposta è stata data. Gli interpellanti ribadiscono la segnalazione di pericolo. La Giunta ne tenga conto e valuti gli interventi che ritiene utile intraprendere. La Giunta mi autorizza a dire che verificherà la segnalazione? Inoltre, può verificare se nel frattempo ci sono state delle variazioni che integrano il pericolo? La Giunta verificherà.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 2941 dei Consiglieri Riba, Marengo, Bertoli, Manica Riggio, Suino inerente a "Nuovo sito di discarica tipo 2/B Super"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 2941, presentata dai Consiglieri Riba Marengo, Bertoli, Manica, Riggio e Suino.
Risponde l'Assessore Cavallera.
CAVALLERA, Assessore all'ambiente La risposta dell'interpellanza è di Torrazza Piemonte che, essendo urgente, era stata predisposta fin dai primi giorni di dicembre, quindi il testo sconta una necessità di aggiornamento che farò alla fine.
In ordine ai quesiti posti nell'interpellante in oggetto si rileva innanzitutto che la discarica per rifiuti industriali della Società La Torrazza è attualmente costituita da un impianto esaurito composto da 7 celle aventi capacità complessive pari al 433.000 mc. in attività dal 1981 al 1993 (alla luce del dato suddetto si esprimono perplessità sul valore indicato nell'interpellanza di 3.000.000 di tonnellate di rifiuti già presentati). Al massimo, se volessimo moltiplicare per due, come peso specifico, possiamo andare a 800 mila tonnellate, ma è tutto è condizionato dal peso specifico del rifiuto.
La ditta in questione ha presentato domanda per la realizzazione di un'ottava cella in ordine alla quale il Ministero dell'Ambiente nell'ambito di una procedura articolata e complessa, ha espresso un giudizio positivo circa la compatibilità ambientale con DEC.VIA 2392 del 22/02/1996, nel rispetto di una serie di condizioni riportate nello stesso decreto, fra le quali il dimezzamento della volumetria inizialmente prevista (350.000 mc. contro 700.000 mc.; il volume di abbancamento indicato nel progetto è pari a 346.600 mc.). Questo per ragioni geometriche, fermo restante il dimezzamento.
L'istruttoria del progetto definivo si è articolata, dopo l'espressione del DEC.VIA, secondo le procedure di cui, in un primo tempo, all'art. 3 bis della legge 441/87, e successivamente all'art. 27 del decreto legislativo n. 22/1997 e s.m.i. (esame del progetto tramite conferenza dei servizi).
Nell'ambito della suddetta procedura è stato inizialmente assunto un provvedimento di diniego mediante D.G.R. n. 44-23053 del 10.11.1997 motivato essenzialmente per carenze progettuali riferite anche alle prescrizioni del DEC-VIA - secondo noi inizialmente il progetto non corrispondeva a tutte le prescrizioni del DEC-VIA - cui è seguita la ripresentazione di elaborati progettuali della discarica in questione con conseguente convocazione di una serie di successive riunioni di conferenza dei servizi tenutosi il 6/05/1998, il 16/06/1998 ed infine il 14/07/1999 (quest'ultima connessa all'invio di un ulteriore adeguamento progettuale alle indicazioni emerse nella conferenza del 16 giugno 1998).
Va tenuto conto, a questo proposito, che dalle risultanze della conferenza del 14 luglio emergono pareri favorevoli con prescrizioni, o comunque non contrari, alla realizzazione della discarica, fatta eccezione per i pareri non favorevoli dei Comuni presenti (Torrazza Piemonte Rondissone e Verolengo).
Nel corso dell'istruttoria uno degli aspetti analizzati ed oggetto di discussione è stato proprio quello relativo allo stato di contaminazione delle acque sotterranee - mi riferisco alla prima falda - evidenziato nel frattempo dall'ARPA, caratterizzato, in particolare, dalla presenza di indicatori compatibili con i rifiuti smaltiti nel sito (alterazioni di conducibilità elettrica, concentrazione di cloruri e di sodio).
Per quanto attiene l'origine del suddetto fenomeno è significato rifarsi a quanto dichiarato dall'ARPA nella relazione relativa alla campagna di analisi effettuata nel mese di novembre 1998. In detta relazione si afferma che la fonte di contaminazione più probabile della falda è da individuarsi nella vasca n. 4 e non nella vasca n. 7, come ipotizzato fino ad allora.
In relazione a tale aspetto della questione è importante rilevare che la Provincia di Torino, competente per la vigilanza sulle discariche in esercizio o chiuse, ha assunto nei confronti della ditta alcuni provvedimenti finalizzati a migliorare il sistema di drenaggio ed estrazione del percolato, nonché il sistema di controllo dedicato della qualità delle acque sotterranee. A riguardo si precisa che gli interventi inerenti la gestione post-chiusura della discarica esistente sono infatti di competenza della Provincia e non della Regione. Apro una parentesi: la Regione temporaneamente è ancora competente a rilasciare le autorizzazioni a valle delle istruttorie VIA del Ministero dell'Ambiente. A Bassanini attuata, anche questa competenza passerà alla Provincia.
In merito all'evoluzione del fenomeno riscontrato si osserva che l'ARPA, nella relazione a commento della campagna di analisi effettuata nel mese di giugno '99, dichiara che "Le indagini effettuate confermano lo stato di contaminazione delle acque sotterranee a valle dell'impianto caratterizzato (come già precisato) dalla presenza di indicatori compatibili con i rifiuti smaltiti nel sito (alterazione di conducibilità elettrica, concentrazione di cloruri e di sodio) e correlabili con la dispersione nel suolo delle acque di percolamento".
Nella relazione si aggiunge altresì che "Il fenomeno rilevato come crescita di concentrazioni presenti nelle acque sotterranee a partire dal '95, sembra registrare una stabilizzazione a partire dall'inizio dell'anno corrente.
Nello stesso periodo si registra un miglioramento nelle procedure di gestione del percolato con l'attivazione di tutte le stazioni di sollevamento disponibili nell'area, con una particolare attenzione all'area occupata dalla vasca 4-4bis." Continua l'elaborato affermando che "Sulla base dell'analisi storica della relazione tra concentrazione di cloruri osservati a valle della discarica e le oscillazioni stagionali della superficie piezometrica è possibile escludere una prima ipotesi di diluizione con conseguente attenuazione dell'evidenza della contaminazione". Si conclude infine rilevando che "Si ritiene quindi che le misure di controllo dell'area adottate negli ultimi mesi siano corrette e, sulla base dei risultati registrabili nei prossimi mesi, vadano eventualmente completate con un miglioramento dello stato di copertura delle celle interessate dal fenomeno", perché nelle discariche chiuse vi è un calo centrale, si forma una vasca al centro nella quale si raccoglie l'acqua, quindi bisogna rabboccare queste celle chiuse con un mantello di argilla, comunque impermeabile, in modo da far scolare al di fuori le acque meteoriche.
Questa è una delle prescrizioni che la Provincia di Torino ha assegnato.
Per quanto attiene l'istruttoria del progetto della cella n. 8 della discarica in questione è significativo sottolineare ancora che il Comune di Torrazza Piemonte, anche in riferimento alla discussione sviluppatasi nella conferenza del 14 luglio, ha inviato una nota, in data 29 novembre 1999 nella quale, pur ribadendo la propria contrarietà alla realizzazione dell'ampliamento della discarica, chiede alla Regione che, nell'eventuale delibera di autorizzazione, vengano imposte delle condizioni per quanto attiene, in particolare, la viabilità di accesso alla discarica stessa che salvaguardino, in ogni caso, il centro abitato di Torrazza Piemonte.
A questo punto si ritiene che l'istruttoria del progetto della cella 8 della discarica possa considerarsi conclusa e che, conseguentemente, debba essere assunto un provvedimento finale.
Si sta pertanto concludendo la valutazione del lavoro finora svolto e predisponendo la deliberazione conclusiva. Al riguardo si precisa che uno degli aspetti oggetto di maggiore approfondimento è quello concernente l'eventuale limitazione, al momento, all'approvazione del progetto della discarica ed all'autorizzazione alla sua realizzazione, rinviando ad una fase successiva il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio, ancorché già richiesta dalla ditta, subordinatamente al rispetto di alcune condizioni connesse proprio ai problemi emersi nel corso dell'istruttoria e cioè, ad esempio, la viabilità di accesso, nonché la situazione della discarica esistente in relazione al fenomeno di contaminazione riscontrato.
A questo proposito integro la risposta preparata il mese scorso dicendo che ieri la Giunta regionale ha esaminato definitivamente il progetto adottando la conseguente delibera di autorizzazione alla costruzione dell'ottava vasca della discarica.
Ricordo a questo proposito che una delle modifiche che era stata chiesta era proprio quella della netta separazione dell'ottava vasca rispetto alle vasche esistenti, mentre il progetto iniziale prevedeva una sovrapposizione. Questo proprio perché visto che ci troviamo di fronte ad una vasca che viene realizzata alla luce delle più recenti direttive dell'Unione Europea (normative tecniche), quindi con strati di argilla doppio telo, pompe del percolato e quant'altro di più moderno ed efficiente oggi vi sia, c'è la possibilità netta di separarle, anche in termini di controllo. Infatti, è possibile mettere dei piezometri nella parte interclusa, cioè nella parte tra la settima e l'ottava vasca, allo scopo di effettuare un controllo adeguato.
Naturalmente, l'autorizzazione alla gestione avverrà solo se il proponente sarà in grado di risolvere il problema della viabilità perch noi abbiamo colto il senso anche un po' estensivo della richiesta della Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente di fare andare gli automezzi direttamente dall'autostrada e dalla strada d'accesso, senza passare attraverso il paese. Abbiamo risolto il problema della contaminazione della falda e soprattutto abbiamo anche richiamato il recente decreto sulle bonifiche dei siti contaminati, nel senso che questo decreto prevede delle ulteriori verifiche molto più pregnanti.
Quindi noi riteniamo attraverso questa un po' singolare autorizzazione a metà di aver in qualche modo concluso una procedura che - ricordo - è iniziata nel 1991. Aveva avuto un primo parere positivo nei primi mesi del 1995 come procedura di VIA; il VIA nazionale del Ministero dell'Ambiente era arrivato nel 1996; sono stati presentati due o tre progetti; ci sono state quattro o cinque sedute di conferenza; abbiamo ritenuto che in questo modo potesse concludersi la procedura, naturalmente facendo tesoro di quelle che sono state le prescrizioni suggerite durante le conferenze da tutti i soggetti intervenuti.
E' chiaramente una situazione delicata che come Assessorato, d'intesa con la Provincia e ovviamente col braccio operativo dell'ARPA, seguiremo a dovere.
Nel caso di Torrazza, così come nel caso di Ecolinea e in quello di Barricalla, è stato previsto anche a carico del proponente un Comitato tecnico-scientifico, nominato però dai Comuni, che deve provvedere a verificare l'attuazione di tutte le prescrizioni.
In ultimo, facendo anche tesoro di esperienze negative precedenti abbiamo esposto chiaramente che pur essendo la deliberazione, ai sensi della Legge Ronchi vigente, anche variante al piano regolatore, comunque è a carico del proponente il pagamento degli oneri di urbanizzazione e la presentazione quindi di tutta la documentazione che è necessaria all'amministrazione comunale.
Questa, in sostanza, è l'integrazione che ho ritenuto di fare alla parte già preparata in precedenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.
RIBA Ho trovato nella risposta dell'Assessore, che ringrazio, la conferma dei gravissimi dubbi che già avevo e che avevano motivato l'estensione dell'interpellanza, in ordine all'opportunità di concedere un ampliamento della discarica di Torrazza.
In buona sostanza, Assessore, lei ammette che in quell'impianto ci sono perdite di percolato e quindi dei cloruri (anche un profano come me sa che sono sempre dei cloruri, difficilmente sono dei residui vegetali che passano intonsi attraverso i teli). Evidentemente filtrano degli ossalati dei cloruri, dei sali, però la cosa che è ammessa è che non sono state eliminate le perdite, non ci sono le condizioni di sicurezza e non ci sono quindi le condizioni per le quali si può dire "quell'impianto è sicuro attrezzato, verificato, per cui si può procedere ad un ampliamento della volumetria".
Assessore, io devo esternare un grande dubbio: ma perché la Giunta dovrebbe concedere un'autorizzazione a costruire su un sito relativamente al quale la Giunta non è sicura? Non dico che non ritiene di dare l'autorizzazione, perché secondo me questa autorizzazione lei l'ha già implicitamente data con la sua sequenza di atti - ad esercitare, non solo a costruire! - in quanto l'esercente, è chiaro che realizza un impianto di quelle dimensioni, con quell'impegno finanziario e progettuale relativamente alla sua impresa, se matematicamente è certo che quell'impianto lo potrà utilizzare.
Assessore, mi consenta, l'operazione è realizzata con una metodologia che non permette di utilizzare né l'impianto esistente né un impianto allargato, però con l'intenzione di poterlo utilizzare a prescindere dal fatto che le condizioni di sicurezza non ci sono.
Tant'è che lei dice che concede l'autorizzazione a costruire, poi si vedrà se ci saranno le condizioni di sicurezza e di attrezzatura accessoria; questo atteggiamento non è serio.
Ripeto, ci devono essere le condizioni e, di conseguenza, si concede l'autorizzazione.
Io, istituzione, devo vigilare; ho vigilato; l'impianto è sicuro, è stato realizzato quanto si doveva, l'azienda Servizi industriale ha fatto la propria parte, quindi concedo l'autorizzazione. Se l'azienda servizi industriali non ha provveduto, l'istituzione non può rispondere: speriamo che provveda, intanto l'autorizzo a costruire, poi si vedrà. Questo è un atto di eccessiva benevolenza e di disponibilità nei confronti di un'azienda clamorosamente inadempiente rispetto a degli impegni assunti anche con la Regione, per la rilocalizzazione dei suoi servizi. Servizi collocati in zona impropria, nell'area di Orbassano, che, come tutti sanno è una questione che in Consiglio si discute da almeno dieci anni.
Non sono mai intervenuto su questa materia, quindi non ho neanche una particolare "sensibilità" verso la stessa, ma, come l'Assessore, ho partecipato alle riunioni al Comune di Rivalta e alla sollevazione dei Sindaci e degli operatori e di quanti non possono più vivere in quella zona, accusando la Regione di non intervenire. Questa è un'accusa Assessore! La Regione non fa niente per imporre a quell'azienda il rispetto degli impegni assunti, mentre l'azienda vi mette a disposizione un'autorizzazione a costruire una nuova vasca anche senza le condizioni di sicurezza.
Francamente siamo di fronte ad un atto di grande dismissione dalla propria responsabilità. Questo atto è viziato, Assessore. Si tratta di un atto che lei compie in mancanza degli elementi che ne consentirebbero la formale esecuzione. Non richiama atti che potrebbero essere considerati atti di parte, come le manifestazioni degli abitanti di Torrazza.
La questione nei confronti della Giunta da parte nostra è una sfida: è a posto dateglielo, in tutto e per tutto e vi assumete la responsabilità anche con i Servizi industriali e con il Comune di Orbassano e di altri. Se non è a posto - e non è a posto - allora facciamogli mettere a posto tutte le cose. Sono favorevole allo sviluppo di un'economia ambientale che produca salubrità e occupi manodopera, anche intellettuale, preparata, sul piano della ingegneria ambientalista.
Ci sono tante opportunità da perseguire attraverso queste attività che riguardano la gestione industriale dell'ambiente o gli interventi industriali nel campo dell'ambiente. Però la prima questione che dobbiamo affrontare è quella di avere un supplemento di rigore, in quanto manovriamo a favore di soggetti privati, risorse pubbliche indisponibili: qualità dell'ambiente, qualità del sottosuolo, sicurezza dei cittadini inquinamenti olfattivi, quando non ve ne sono altri, ecc. Siamo in presenza, quindi, di un groviglio.
La domanda, Assessore, è la seguente: i problemi che questa azienda doveva risolvere nel tempo, secondo gli impegni assunti con la Regione, con la Provincia e con i Comuni, sono stati onorati? Quali erano questi impegni? Sono stati onorati i problemi inerenti la rilocalizzazione? Può darsi siano stati onorati, a me non risulta. Continuo a vedere situazioni di grave disagio e di grave preoccupazione.
In presenza di una situazione che suscita dubbi e ipotesi di procedure precauzionali, mi sembrerebbe debito che prima si agisca anche con un supplemento di rigore, perché quello che manca in tutta nella procedura è il rigore, la coerenza dei comportamenti: sono gli atti dovuti sulla base degli impegni assunti.
Questa è un'occasione in cui non si possono fare sconti. Torno a ripetere, Assessore - come avevo già scritto nell'interpellanza: prima si metta a posto lo stato della discarica. Discarica che sta inquinando il sottosuolo, perché nella zona è stata identificata una perdita di percolato dal sito della discarica.
Vedremo poi, quando ci saranno tutte le assolute sicurezze, se ci saranno tutte le condizioni per poter concedere l'autorizzazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.
CAVALLERA, Assessore all'ambiente Devo precisare che un il 90% delle domande poste trova la risposta nella relazione, predisposta - mi dispiace - anche con qualche termine forse troppo tecnico.
In ordine all'autorizzazione dell'ottava vasca vi è la massima tranquillità da parte nostra. I supplementi di verifica, portati avanti in questi anni, sono stati realizzati nell'ottica precedentemente detta dal Consigliere Riba: fintanto che il fenomeno dei precursori di contaminazione della falda non verrà analizzato, qualificato e indirizzato verso una determinata strada da parte della Provincia e dell'ARPA, non verrà fatto nulla.
Devo dire che ci troviamo in una situazione dove l'autorità di controllo non ha prescritto la bonifica - saremmo veramente nel caso pericoloso - ma ha prescritto solo il monitoraggio.
Per quanto riguarda, invece, la non autorizzazione immediata alla gestione, secondo noi, soprattutto il problema della strada, è importante pertanto abbiamo ritenuto anche di dare spazio a quelli che sono i desiderati degli enti locali e quindi in qualche modo prevedere due tempi per verificare che la condizione, che potevamo risolvere anche con una prescrizione, si verificasse.
Quindi nessun dubbio in ordine alla praticabilità dell'autorizzazione ma solamente una cautela dal punto di vista amministrativo. A volte non sono sufficiente le garanzie fideiussorie, ma è opportuno avere le infrastrutture collaterali in natura, effettivamente realizzate.
Per quanto riguarda il servizio industriali, e quindi la situazione di Orbassano, devo dire che per la prima volta, a differenza della passata legislatura, in questa abbiamo, in collaborazione con la Provincia di Torino e i Comuni interessati, fatto in modo che la rilocalizzazione dei servizi da un impegno assunto da terzi che dicevano che questo doveva andarsene, si sia tramutato in un impegno unilateralmente sottoscritto dall'impresa, la quale ha, ovviamente, dei termini entro i quali rilocalizzarsi perché la Provincia di Torino ha prorogato, se non sbaglio il termine di quattro anni, al termine di queste autorizzazioni provvisorie, non ha nessuna intenzione, la Provincia, di rinnovare l'autorizzazione, per cui è stata compiuto in questo tratto di strada, nel quale noi abbiamo amministrato direttamente insieme al collega della Provincia di Torino, una rivoluzione sostanziale, nel senso che da un'affermazione di carattere generale, per cui si è detto che la discarica deve rilocalizzarsi, siamo andati ad impegni sottoscritti dall'imprenditore.
E' chiaro che adesso bisogna essere determinati, e su questo sono perfettamente d'accordo con il collega, sia in ordine di controlli sia in ordine dell'attuazione della cosa. Difatti, non a caso abbiamo già avuto notizia della presentazione di un preliminare alla Commissione VIA nazionale, per un'eventuale rilocalizzazione. Proprio ieri con il collega Pichetto si discuteva in Giunta Regionale, quindi sono, a questo punto anche per una formale ulteriore diffida, con tutte le implicanze di ordine giuridico della cosa, affinché questo progetto di riorganizzazione, anche nei suoi aspetti esecutivi, venga effettivamente presentato.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

CAVALLERA, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sì; siamo già alla seconda o alla terza, cioè siamo all'atto finale per mettere in condizione la Provincia, che deve gestire l'eventuale prorogo dell'autorizzazione, di poter agire in piena legittimità. Quindi, nell'area metropolitana ci troviamo di fronte a delle situazioni che in questi anni abbiamo cercato di recuperare dal punto di vista dell'impatto ambientale e delle procedure, in modo da poter gestire questi impianti o perché nuovi, o perché completati, o perché in fase di rilocalizzazione.
Penso che non sia rinvenibile da parte nostra nessuna volontà, perch si agisce di comune accordo. E' chiaro che chi è sul posto, cioè il Comune ha tutti i giorni il problema sotto controllo.
Noi abbiamo accettato di inserirlo nel Piano regionale dei rifiuti in deroga all'ordinamento e di farsi coinvolgere in prima persona della gestione dei problemi critici dell'area metropolitana torinese, perché per noi, arrivare alla rilocalizzazione, è certamente un obiettivo primario.
Non sono questioni facili, però l'impegno continuo porta a dei risultati.
Ribadisco che le cautele pensate per Torrazza sono soprattutto in ordine all'attuazione delle prescrizioni connesse che prima di dare l'autorizzazione alla gestione avremo piacere di vedere. Non è certamente la semplice prescrizione minima, ecc.. Il VIA ha previsto che, insieme alla discarica, si deve fare una variante stradale - venga fatta! - il Comune stesso l'ha prescritta.
Abbiamo adottato, pur con difficoltà, il tracciato che il Comune ci ha indicato, che è anche conforme al Piano Regolatore, ma dovendo pesare sulla bilancia del decisore amministrativo non avevamo elementi per l'ottava vasca, visto che veniva proposta con tutte le cautele del caso, pur non essendo una discarica per le sostanze tossico-nocivi, a doppi teli e quant'altro. Da sempre la Regione Piemonte (almeno da 9-10 anni) chiede per i rifiuti speciali le stesse cautele dei tossico-nocivi, anche se poi va a discarica solo il rifiuto speciale. Devo anche dire che il decreto Ronchi ha apportato una novità benefica.



PRESIDENTE

I rifiuti non possono andare a discarica tali e quali, ma devono essere detossicati, stabilizzati e trattati, creando una condizione potenzialmente meno impattante rispetto alle prime vasche che negli anni '80 furono fatte con normative amministrative, tecniche e di controllo nettamente diversi da quelli che ci sono oggi.


Argomento: Bilanci preventivi - Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 543: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 del Parco naturale di Stupinigi e del Parco naturale della Val Troncea"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 543, di cui al punto 36) all'o.d.g.
Il relatore di tale disegno di legge è la Consigliera Ferrero. La relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, recita: "La I Commissione ha esaminato nella seduta di mercoledì 28 Luglio 1999 il DDL 543 relativo ai bilanci di previsione per l'anno 1999 del Parco di Stupinigi e del Parco della Val Troncea.
In ottemperanza alla Legge di contabilità regionale, il presente DDL integra alla L.R. 21 aprile 1999 n. 6, prima integrazione alla L.R. 26 Marzo 1999 n. 4: 'Bilancio di previsione per l'anno 1999 e pluriennale 1999 2001, ed approva i bilanci di previsione per l'anno finanziario del 1999 del Parco Naturale di Stupinigi e del Parco della Val Troncea'.
Tale documento è stato trasmesso al Settore Bilancio della Regione Piemonte e successivamente all'approvazione dei bilanci degli altri Enti dipendenti dalla Regione.
La I Commissione consiliare ha licenziato, nella stessa seduta, a maggioranza il DDL 543 e lo rimette all'aula per la sua approvazione.
Ricordo che il 29 Luglio 1999 la votazione ha avuto il seguente esito: favorevoli i Gruppi Forza Italia, A.N., C.D.U.; si è astenuto il Gruppo Lega Nord; non ha partecipato al voto D.S., Rifondazione comunista e Gruppo dei Comunisti Italiani".
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Presidente, se la relazione consiste solo in quello che ha letto chiedo che la relatrice illustri il provvedimento.



PRESIDENTE

Ho letto solo la relazione, la relatrice può aggiungere altre osservazione.
La parola alla Consigliera Ferrero.
FERRERO La considerazione che faccio in ordine a questo disegno di legge riguarda sostanzialmente il fatto che questo Ente Parco ha un problema di possibilità di utilizzo dei fondi, nel senso che è stato approvato un bilancio provvisorio che, come tutti sappiamo, permette i pagamenti in dodicesimi.
Questo Ente non ha ancora dei riferimenti sul bilancio provvisorio quindi non può dare seguito agli impegni che ha preso. La necessità è quella di approvare il documento, sulla base del quale poter spendere i soldi che ha impegnato. Il lavoro sostanzialmente è di questa natura. Gli altri Enti Parco - da quanto mi risulta - non hanno questo tipo di problema o, comunque, quasi tutti hanno il bilancio di riferimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Ringrazio la relatrice, però sollevo una questione di doverosa attenzione relativa al funzionamento dei Parchi di Stupinigi e della Valle Troncea.
Inizio a parlare del Parco di Stupinigi per il quale è possibile, anche sulla base della documentazione presentata, svolgere delle considerazioni.
Per quanto riguarda invece il Parco della Valle Troncea, sarebbe particolarmente utile avere dagli uffici la relazione che accompagna il bilancio. Penso che - mi rivolgo alla relatrice - l'approvazione dei bilanci dei Parchi non è un momento burocratico della nostra attività perché è in questo momento che la Regione verifica il funzionamento del Parco; verifica se ci sono dei problemi e se i problemi possono prevedere un intervento della Regione Piemonte in modo risolutivo, palliativo o quant'altro. Cioè, è il punto di raccordo tra la politica regionale verso questi enti e la politica degli enti stessi.
Non si tratta perciò, colleghi, di discutere tanto sulla necessità relativa a questioni urgenti e di mera sopravvivenza, ma di richiedere semplicemente - come ha fatto la relatrice! - l'approvazione del bilancio del Parco di Stupinigi per consentirne la sopravvivenza attraverso la disponibilità dei dodicesimi.
Questo è veramente un livello minimo per il quale non varrebbe neanche la pena discutere: difatti non discuto! Però, questa è l'unica occasione che abbiamo per verificare lo stato delle cose relativamente alla gestione del Parco di Stupinigi, quindi avrei preferito che la relatrice ci avesse illustrato eventuali problemi o questioni che è bene conoscere e discutere prima di passare alla votazione della legge.
Presidente, la relazione illustrativa del Parco di Stupinigi purtroppo è senza una data. Questo fatto crea un qualche imbarazzo, perché il Presidente Francesco Tigani Sava scrive sulla relazione delle cose interessanti, ma non essendoci la data non so se le informazioni date corrispondono a una realtà ancora attuale, superata o molto lontana.
Chiedo, quindi, alla relatrice questa prima precisazione, cioè di dirci a quale data fanno riferimento i dati contenuti nel bilancio di previsione '99 del Parco naturale di Stupinigi, perché le informazioni contenute nella relazione sono di una certa importanza.
La relazione ci dice che c'è un avanzo d'amministrazione molto elevato: di 735 milioni - sono le parole usate dal Presidente - e la motivazione di questo avanzo è dovuto al fatto che il Parco non ha assunto i dipendenti (leggo la relazione) che si presumeva di formalizzare nel corso del '98 e che, probabilmente, troverà attuazione nel corso del '99.
In sostanza siamo in presenza di un Parco che ha 735 milioni di avanzo d'amministrazione perché non ha assunto i dipendenti previsti nel '98. La relazione dice ancora: "Si propone l'intento di giungere all'approvazione di un organico, adatto allo svolgimento dei compiti, nel '99". A questo punto ci poniamo una prima domanda: questo Parco come sta funzionando? Il personale evidentemente è insufficiente per svolgere un'attività.
Non mi pare che la gestione del Parco di Stupinigi sia una cosa da poco o da trascurare, perché nella politica proposta da quest'amministrazione sono comprese anche le residenze reali, le dimore sabaude e quant'altro.
Solo ieri il Presidente Ghigo e l'Assessore Leo, alla televisione citano questi parchi come delle leve importanti per dare al Piemonte altre direttrici di sviluppo oltre a quelle storicamente consolidate del Piemonte. Allora, cosa ci dice la Giunta, oltre che la relatrice, sullo stato delle cose riguardanti il buon funzionamento del Parco di Stupinigi? Non si tratta, quindi, di approvare il bilancio del Parco, perché in questo modo si possono spendere i dodicesimi; ma, prima di passare all'approvazione del bilancio, l'aula deve essere informata sullo stato delle cose attuali.
L'avanzo d'amministrazione c'è ancora? Le assunzioni sono state programmate e preordinate? Per queste assunzioni sono stati indetti dei consorzi? A che punto sono i concorsi? Sono tutte domande, colleghi, che richiedono una risposta, perché in presenza di una relazione di questo genere (senza una data) non posso che dire delle cose che potrebbero essere non vere.
Per questo motivo sollecito ancora il Presidente, la relatrice, o la Giunta a dirmi quando è stata scritta questa relazione, in modo da poter eventualmente correggere quanto sto dicendo.
Oggi, il Parco di Stupinigi, in assenza di questi dipendenti, come è organizzato? La mia preoccupazione è che abbiamo uno tra i più importanti Parchi del Piemonte in condizione di non funzionamento perché non si assumono i dipendenti. E questo comporta un avanzo di bilancio di questo genere.
Voglio e spero di essere informato che tutto ciò è superato, dopodich possiamo votare il bilancio per l'acquisizione dei dodicesimi. Però, se così non è, ho inteso richiamare l'attenzione dei colleghi perché la situazione è molto preoccupante e va affrontata in questo momento dopodiché, passato questo momento, non avremo più la possibilità, anche con la contingenza delle elezioni, in questa legislatura, di affrontare il problema.
Chiedo, quindi, che la questione venga affrontata, che si diano delle risposte sul Parco di Stupinigi e che la votazione sull'urgenza dei dodicesimi venga accompagnata da impegni formali dell'aula. La Giunta si impegni a fare qualcosa nei confronti del potenziamento di questo Parco dopodiché passiamo alla votazione di un atto che, di per sé, è minimale.
Per quanto riguarda il bilancio del Parco naturale della Valle Troncea non c'è la relazione! Penso che è difficile da parte del Consiglio regionale approvare un bilancio di un Parco senza conoscere la relazione di accompagnamento. Riduciamo l'attività del Consiglio regionale a una funzione che non è neppure quella del notaio, ma far finta di nulla e approvare documenti sui quali non c'è nessun interesse, poche informazioni e una disattenzione che nuoce alla vita e all'attività dei Parchi.
Quindi, Presidente, su questo provvedimento dividerei la questione in due punti: il Parco di Stupinigi, per il quale ci sono state date delle informazioni utili, ma chiedo chiarimenti in ordine alla data della relazione e allo stato delle cose ivi descritte; mentre, per la Valle Troncea chiedo di avere, prima della votazione, degli elementi di valutazione, cioè la relazione di accompagnamento al Parco. Se la relazione non ci fosse, propongo di sdoppiare le due votazioni. Però, prima di ogni cosa, vorrei l'opinione della Giunta regionale, oltre che della relatrice sulle questioni che ho sollevato.



PRESIDENTE

Ha ora la parola la relatrice. Se il suo intervento è ritenuto esaustivo del provvedimento, andiamo avanti; altrimenti facciamo passare ma sempre nella giornata di oggi, ad un tempo successivo l'esame di questo provvedimento e nel frattempo forniremo i documenti che il collega Chiezzi ritiene necessari.
Prego, Consigliera Ferrero.
FERRERO Io penso che non sarò chiarificatrice in termini di data del documento perché è un provvedimento che abbiamo licenziato come Commissione sei mesi fa, direi con una percentuale di interesse notevolmente più bassa rispetto a quella che ho notato dall'intervento del Consigliere Chiezzi questa mattina in Consiglio. L'approccio che la Commissione in genere dà sui bilanci di previsione dei parchi è basato su un rapporto di fiducia con chi propone un certo tipo di impegno perché di fatto è una gestione che non è direttamente connessa all'attività di esecutivo.
Faccio solo una premessa rispetto alle interessantissime considerazioni fatte dal Consigliere Chiezzi: che trattasi di bilancio di previsione del 1999 e quindi di fatto queste tematiche, se con un'idea di approfondimento così forte ci dovevano essere, immagino ci sarebbero dovute essere in Commissione. In ogni caso penso che non ci sia alcun problema da parte della Giunta a fornire quella semplice data che è stata richiesta.
Pregherei soltanto, qualora ci sia l'esigenza di approfondimento, di farlo in un momento antecedente in modo che anche, per esempio, la relazione successiva della sottoscritta possa avere contenuti di osservazioni fatte poi a livello di Consiglio. Di fatto in Commissione è stata una partita valutata con minore intensità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE L'occasione dell'approvazione del bilancio di previsione di due parchi importanti della nostra Regione, mi dà l'opportunità di fare una considerazione che peraltro in Commissione e, se ricordo bene, anche in quest'aula, è stata fatta più di una volta.
Così come ha detto la relatrice del provvedimento, il Consiglio è tenuto ad approvare i bilanci di previsione nonché i consuntivi dei parchi e di altri enti, per la verità, similari, quasi su un rapporto di fiducia nei confronti di chi amministra i parchi. Ebbene, come è possibile parlare di un rapporto di fiducia piena dovuto ad amministratori nominati anche dalla Regione, se poi c'è l'obbligo della approvazione del bilancio di previsione e consuntivo dei parchi stessi? Questa è una cosa che stride; è la logica della non-volontà di delega agli enti che devono camminare da soli! Se la Regione diventasse sempre di più - deve diventare sempre di più! il Parlamento legislativo del Piemonte, noi ci troveremmo con delle leggi a coordinare l'andamento per esempio degli Enti Parchi, ma non a doverne approvare dei bilanci su cui ritengo nessuno dei Consiglieri regionali che voterà a favore e nessuno dei Consiglieri regionali che voterà contro devono assumere delle responsabilità.
Le responsabilità su un bilancio, quando rientra in un coordinamento legislativo di carattere regionale, sono soltanto ed esclusivamente soggettive. Sono le volontà politiche che rispondono a un bilancio di un ente parco! Che devono essere assunte in piena autonomia dai membri dei Consigli dei parchi, ivi compresi quelli che sono stati lì delegati dalla Regione Piemonte! Dico una cosa che sembrerebbe scontata, che stava anche nelle parole della collega Ferrero quando ha cercato di dare una risposta al collega Chiezzi. Questo è un provvedimento "dovuto" da parte della Regione, ma a mio parere non lo era né prima (anche se allora poteva avere una giustificazione perché gli enti parchi stavano nascendo e i loro Consigli facevano le prime esperienze) né a maggior ragione oggi che queste esperienze sono state fatte e noi possiamo vantare una serie di parchi che costituiscono una delle peculiarità del Piemonte rispetto ad altre Regioni.
Ma perché noi dobbiamo venire in aula, e traspare - lo ripeto ancora dalle parole della relatrice, a dire che votiamo un bilancio di previsione e poi il consuntivo dei parchi sulla fiducia degli amministratori, però è dovuto un voto da parte del Consiglio regionale? Questa è un'assurdità che va corretta in pochi minuti, se i Consiglieri sono d'accordo, però per correggerla occorre che ci sia una legge quadro all'interno della quale i parchi devono poter autonomamente operare senza essere condizionati ora dall'Assessore, ma non credo neanche tanto, ora da qualche funzionario dei parchi, e credo un po' di più, ora da un voto del Consiglio regionale che non sa che cosa vota! Che non sa che cosa vota perché non è addentro alla gestione dei singoli parchi! Mi spiace che non sia presente l'Assessore ai parchi, credo che non avrebbe neanche il tempo di provvedere ad una cosa del genere prima della fine di questa legislatura, ma questo è un appunto che io voglio fare al governo di questa Regione e a tutti noi, per non aver provveduto a recuperare una legge di una semplicità enorme: che permetta agli amministratori dei parchi di gestire i parchi autonomamente e che permetta ai Consiglieri regionali di non dover andare a verificare quali sono i bilanci stessi, perché io credo che non sia opportuno.
Richiamo questo aspetto perché questa è una di quelle deleghe che se la Regione vuol diventare organo legislativo, non può fare a meno di dare così come altre deleghe deve avere il coraggio di dare agli Enti locali quindi alle Province, ai Comuni e ad altri.
Questa è solo una considerazione politica che non entra nel merito.
Sui bilanci di previsione noi ci asterremo, quasi con una favorevole indicazione di autonomia che vogliamo dare ai singoli Consigli dei parchi senza che ci siano dei provvedimenti che possono frenare o meno, anche solo dal punto di vista burocratico, la gestione di un ente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertoli; ne ha facoltà.
BERTOLI Partirò dalle ultime considerazioni che ha fatto il Consigliere Montabone per dire che sul bilancio dei parchi il nostro comportamento è sempre stato quello di astenerci proprio perché ritenevamo che sotto l'aspetto contabile, la responsabilità fosse dell'ente di gestione che ha autorevolezza, autonomia e competenza per poterlo fare, e di una verifica contabile effettuata dall'Assessorato, dove le valutazioni di merito dovevano essere fatte in altra circostanza. Tant'è che i problemi sottolineati dal Consigliere Chiezzi non attengono in modo specifico alle valutazioni della I Commissione, che affronta il problema sotto l'aspetto contabile, ma al funzionamento, al merito delle questioni, delicate e importantissime, attinenti la politica dei parchi.
Questioni importanti che riguardano la tutela dell'ambiente, dei nostri paesaggi e della nostra architettura; una politica del turismo intelligente e compatibile con l'ambiente. Quindi problematiche a cui questo Consiglio regionale ha posto in termini di volontà, molta importanza, ma poi nel merito ci troviamo ad affrontare questioni, come quelle della Val Troncea dove, com'è stato sottolineato, non c'è neppure una relazione di accompagnamento.
Per quanto riguarda il parco di Stupinigi c'è la situazione sottolineata dal Consigliere Chiezzi, dove si evidenzia un avanzo di amministrazione molto rilevante per rispondere ad un impegno molto importante che riguarda non soltanto questo parco, ma, come in varie occasioni i Presidenti di questi enti hanno sottolineato, l'organico dei parchi.
Questioni importanti, quindi, che non riguardano solo la contabilità ma il merito. A questo proposito sottolineiamo che, nonostante sia stato sollecitato in più circostanze, è necessaria una politico dei parchi.
Quanto l'attuale Giunta intendeva - ormai siamo a fine legislatura realizzare per portare avanti l'intuizione delle passate tornate legislative della Regione Piemonte, che hanno realizzato dei parchi molto belli, che hanno portato questa Regione all'avanguardia nel settore, non è stata realizzata in questi cinque anni.
A questo punto è indispensabile conoscere se si è sanata la questione molto grave della copertura dell'organico, avendo a disposizione le risorse e la disponibilità dell'Assessore a venire in Commissione per relazionare della questione parchi nella sua interezza.
Siamo molto molto insoddisfatti di come è stata affrontata la materia nei cinque anni scorsi, anche per le vicissitudini che ha attraversato questa Giunta. La problematica è stata affrontata con molta superficialità la si doveva inserire in un progetto, portarla ulteriormente all'attenzione dei Consiglieri, praticamente tenerla più in considerazione.
Chiediamo anche noi sia una risposta in merito alle questioni sollevate sia il motivo per cui la relazione sulla Val Troncea non è stata presentata.



PRESIDENTE

Possiamo far avere al Consigliere Chiezzi la documentazione richiesta?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sospendo momentaneamente il provvedimento, che sarà comunque ripreso nel pomeriggio.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame proposta di deliberazione n. 651: "Regolamento (CE) n. 1221/97 del Consiglio del 25 giugno 1997, relativo alle regole generali di applicazione delle azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele. Approvazione del programma regionale di attuazione."


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 10) all'o.d.g. "Esame proposta di deliberazione n. 651" Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, Federalisti Liberali, Lega Nord, Pensionati, Democratici, l'Ulivo, UDR; si sono astenuti i Gruppi DS.
La parola all'Assessore Bodo per l'illustrazione.
BODO, Assessore all'agricoltura Il regolamento (CE) n. 1221/97 stabilisce le regole generali di applicazione delle azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele. Il programma regionale sostanzialmente analizza i problemi che riguardano l'assistenza tecnica per i tecnici apistici, percorsi di aggiornamento per supporti audiovisivi e per abbonamento a riviste.
Il secondo aspetto del programma si rivolge alla lotta contro la varroasi con incontri e dimostrazioni, ricerche e spese cambio arnie. Si rivolge anche al problema del sostegno del nomadismo e al sostegno dei lavoratori.
Quindi sostanzialmente sono programmi di assistenza tecnica, di ricerca e di azioni dirette ad aiutare e sostenere, dal punto di vista tecnico, gli apicoltori che, come voi tutti sapete, hanno gli alveari riposti in campagna aperta, quindi devono anche difendersi dalla malattia.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO Presidente, innanzitutto dichiaro che il mio Gruppo voterà a favore del provvedimento, soprattutto perché si tratta di un settore che deve essere sostenuto e valorizzato. Sostenuto e valorizzato non soltanto per gli operatori che ne sono interessati, ma anche perché crediamo sia importante sviluppare una cultura in questa direzione, una cultura di educazione alimentare.
Credo che accanto all'approvazione della deliberazione e di questo provvedimento che - ripeto - certamente valorizza il mondo degli apicoltori che sono in aumento anche nei giovani, la Giunta regionale dovrebbe affiancare anche un'azione all'interno, per esempio, delle scuole, perch esiste anche un problema importante di educazione alimentare.
Parliamo di qualità della vita, di qualità del prodotto, di genuinità del prodotto e, quindi, di tutela dell'ambiente in tutti i suoi aspetti.
Un consumo corretto, che in qualche modo venga fatto anche in maniera consapevole da parte dei consumatori e - sottolineo - in particolare da parte dei giovani, può essere un percorso che da un lato tutela una categoria e valorizza un prodotto specifico e, peraltro, in qualche misura è sottoposto anche ad una inflazione a problematiche non sempre di qualità.
Credo, quindi, che se vogliamo percorrere la strada del "Piemonte Regione di qualità" anche interventi su un comparto molto piccolo, ci rendiamo conto che si tratta di una dimensione non vasta, ma di qualità che sottende un percorso di carattere formativo e culturale, non deve essere assolutamente trascurato. L'occasione può essere anche quella di affiancare degli interventi nel campo dell'educazione alimentare, in particolare rivolte ai giovani.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Grazie Presidente.
Dalla relazione dell'Assessore si è colta poco l'importanza dell'intervento da parte della Regione in questo settore, forse perché l'ha sintetizzata. Questa non è una critica, è una constatazione.
Noi ci troviamo ad intervenire nei confronti di migliaia di apicoltori che sono definiti "hobbistici", ma che, in realtà, con questa attività integrano il reddito familiare e intervengono nella qualità della produzione agricola con la loro piccola e subordinata, magari al lavoro principale, impresa, ma di grande importanza - l'abbiamo sottolineato nel momento in cui abbiamo discusso la legge regionale e ne abbiamo discusso parecchio anche in Commissione - e interveniamo anche nei confronti degli apicoltori professionisti.
Il problema che volevo porre, Assessore, è che, ancora una volta, gli apicoltori non professionisti, che sono - se non ricordo male - cinque o seimila, sollevano alcune osservazioni e fanno delle richieste all'Assessorato, sul fatto di intervenire nel corpo della deliberazione affermando la necessità di incentivare il passaggio dalla produzione amatoriale del miele (hobbistica) ad impresa artistica produttiva.
Il ruolo che la Regione dovrebbe avere come primo piano di intervento è proprio quello di incentivare - la collega Spagnuolo parlava di giovani tutti coloro che, nell'ambito della produzione del miele e della coltivazione di questo prodotto, vogliono passare da un impiego subalterno ad un impiego principale, stante anche la valorizzazione di questo prodotto naturale nell'ambito dell'alimentazione quotidiana, ma - sottolineo - anche del contributo che danno nella qualità della produzione agricola, pensiamo solo alla produzione della frutta.
Questa è stata un'osservazione fatta dalle associazioni hobbistiche che l'Assessorato non ha accolto. Volevamo presentare un emendamento specifico ma io, Assessore, glielo rivolgo verbalmente, se poi è il caso lo formalizzo, ma la necessità di comprendere, nel corpo della delibera questa espressa volontà della Regione sostenendola anche, magari più che con finanziamenti, con supporti tecnici e con aiuti di carattere tecnico.
La seconda osservazione è che anche il Comitato Apistico Piemontese potrebbe produrre, ed è una seconda richiesta arrivata da questo mondo produttivo, corsi di formazione per le altre organizzazioni apistiche. Non soltanto, quindi, deputato ad organizzare corsi ad un solo soggetto, ma a più soggetti, perché la necessità anche di combattere le malattie, di seguire il nomadismo, di dare anche un supporto tecnico, di cui parlavo prima, è legata alla formazione di operatori, alla formazione di tecnici il più possibile diffusi su tutto il territorio regionale. Per cui anche il Comitato Apistico Piemontese potrebbe proporre ed organizzare corsi specifici di formazione nell'ambito, ovviamente, del programma regionale.
Queste sono le due richieste fatte dagli apicoltori. Assessore, lei sottolinei dove accoglie queste richieste nell'ambito della delibera vediamo se sono sufficientemente rappresentati, e vediamo se è il caso di produrre, anziché sollecitazioni verbali, anche emendamenti scritti.
Non vi è la piena soddisfazione da parte delle organizzazioni apistiche amatoriali - questo lei lo sa Assessore - per come, nel testo, sono state recepite queste richieste. Possiamo, nell'ambito dell'approvazione della delibera, vedere di rafforzare questi due concetti che vanno solo a favore dello sviluppo, del potenziamento e della produzione nel nostro Piemonte e che ha, peraltro, non soltanto la quantità, quindi alcune migliaia di persone addette a questo settore, ma anche un buon livello di produzione e di reddito complessivo per la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.
GATTI Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il voto favorevole del mio Gruppo e per esprimere alcune considerazioni.
Innanzitutto voglio dire che nei confronti di questo settore la Commissione ha cercato, in ogni modo, di poter seguire una politica che fosse più positiva nei confronti degli addetti.
Nella nostra Regione gli addetti sono circa settemila, quindi hanno una certa rilevanza sulla produzione, infatti il miele prodotto è circa quattromila tonnellate.
Ritengo di dover sottolineare le finalità e gli obbiettivi che si pone questo provvedimento: l'assistenza tecnica, la lotta contro l'abarroasi e soprattutto, la razionalizzazione della transumanza che ha richiesto molti interventi nello stilare la legge n. 20, approvata nel giugno del '98. C'è sostanzialmente un giudizio positivo, senza tuttavia rimarcare le osservazione già fatte dalla Consigliera Bortolin nei confronti degli amatori, degli hobbysti e, soprattutto, su un intervento più significativo sul piano economico.
Riteniamo che l'Assessore abbia fatto già un passo in avanti, ma riteniamo che il settore meriti qualcosa di più per il futuro.
Per evitare che ci siano ulteriori ostacoli a questo provvedimento, che nasce già in ritardo perché i corsi di formazione devono essere fatti entro il 30 giugno, quindi speriamo che tutto si possa risolvere in un tempo abbastanza breve, rivolgo una raccomandazione agli uffici dell'Assessorato affinché siano solleciti dato che sono previsti nuovi adempimenti amministrativi, così come è stato sollecite l'opera dell'Assessore nel dover spingere il provvedimento all'esame del Consiglio.
Ringrazio la Presidente e tutti i componenti della Commissione che hanno accettato alcune osservazioni che il nostro Gruppo ha posto nella relazione della legge e nel provvedimento in corso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Simonetti.
SIMONETTI Voglio fare qualche osservazione da parte del nostro Gruppo che non ha potuto partecipare all'esame di questa proposta di deliberazione nella sede della III Commissione.
Ci sentiamo di concordare con le osservazioni di alcuni colleghi circa il ruolo importante dell'educazione alimentare, della promozione culturale dell'utilizzo del prodotto del miele, ma anche rispetto al risvolto di tipo economico, per lo sviluppo agroalimentare del Piemonte, in sostegno delle attività che riguardano gli apicoltori.
Voglio fare, però, alcune osservazioni. Il testo fa riferimento al fatto che la struttura e la caratteristica del mercato del miele è una di quelle che si concentra sulla polverizzazione stessa delle sedi, quindi anche su una produzione non di grosse partite omogenee dello stesso prodotto. Questo fatto lascia individuare una garanzia rispetto ad un più facile raggiungimento di un livello qualitativo del prodotto e dei soggetti all'interno del territorio nel momento in cui sono pochi e polverizzati sul territorio.
E' anche importante, poi a seguito di queste organizzazioni proveremmo come Gruppo Comunista, a fare alcune proposte, individuare in modo più preciso e con degli impegni certi anche da un punto di vista finanziario vincolando a dei progetti specifici le risorse che sono state destinate per questa proposta di deliberazione, quel servizio di tipo ambientale ed ecologico che le api, attraverso il processo di impollinazione e di lavoro possono esercitare nell'ambito di un monitoraggio di inquinamento ambientale.
E' importante, quindi, sottolineare, oltre al sostegno della promozione dell'educazione alimentare e alla necessità di sostenere questa attività per uno sviluppo preciso seppur ridotto a un determinato settore dell'economia, l'importanza ecologica rispetto e contro l'inquinamento ambientale che viene realizzato attraverso l'attività di impollinazione.
La necessità di sostenere iniziative di interventi coordinati dalla Regione rispetto a questo tipo di attività, cioè contro l'inquinamento ambientale, che realizza un forte equilibrio nell'ambito dell'ecosistema regionale, deve vedere, secondo il nostro Gruppo, anche delle azioni specifiche in cui la Regione individua gli strumenti certi per poterlo realizzare; dico questo perché, al di là di alcune questioni che vengono poste nella proposta di deliberazione, non sono individuati gli strumenti e i percorsi per poter proteggere anche questa attività ed eventuali danni prodotti dall'ambiente.
Le stesse azioni legate a rimuovere gli ostacoli e i vincoli che possono ostacolare la crescita e lo sviluppo dell'apicoltura piemontese vengono individuate assolutamente in modo generico e non preciso. In particolare cito alcune righe relative alle azioni specifiche dell'apicoltura: "Si individua la necessità di conseguire le finalità sopracitate, quindi rimuovere i vincoli ecc.., attraverso una serie di azioni e di incentivi che si spera possano promuovere i vincoli che frenano l'apicoltura piemontese". Il nostro Gruppo vuole esporre alcune osservazioni.
Riteniamo che sia un provvedimento importante, ma sono necessari degli impegni più precisi rispetto alle azioni di promozione e di informazione sul territorio e, in particolare, è necessario, riprendendo alcune osservazioni fatte dalla collega Bortolin, recepire quelle esigenze che sono state poste dalle associazioni coinvolte nelle audizioni, cioè il passaggio dalla produzione amatoriale a quella a livelli economici professionali più alti.
Questo passaggio può concretamente, se la Regione individua gli strumenti, le risorse finanziarie vincolate a progetti certi, sostenere non solo un'attività di intervento più saldamente legata a dei principi di tutela generale, ma può effettivamente rappresentare un piccolo paletto in un settore specifico e importante in alcune zone, per lo sviluppo dell'economia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.
MORO Anche il Gruppo Rifondazione Comunista è favorevole all'approvazione di questa proposta di deliberazione.
Si tratta di incrementare l'educazione alimentare e culturale dell'importante prodotto che è il miele, che riveste un importante settore dell'economia piemontese.
Voglio ricordare che siamo in ritardo in questo settore rispetto ad altre Regioni, quindi è un ritardo che va colmato e questa deliberazione va proprio in questo senso. Il settore dell'apicoltura è un importante aspetto che va sicuramente collegato all'ambiente ed è quindi anche in sintonia con il risanamento dell'inquinamento ambientale.
Inoltre, voglio ricordare che ci sono circa settemila aziende in Piemonte che stanno aspettando questo provvedimento, quindi per noi, pur essendo tardivo, rientra in una logica di intervento in un settore economico piemontese che potrebbe essere importante e potrebbe dare anche una certa rispondenza non solo economica, ma anche di impiego e, quindi, di lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Intervengo solo per evidenziare un aspetto aggiuntivo. Sarebbe possibile migliorare il testo ampliando il tema relativo all'utilizzo a fini farmaceutici dei prodotti delle api, che sappiamo hanno caratteristiche terapeutiche. Nel mondo ci sono ricerche molto serie in questo senso.
Nella delibera si cita la carenza esistente in Italia di rapporto tra i produttori, il modo di produrre e l'utilizzo e la ricerca sulle qualità farmaceutiche dei prodotti derivanti dal miele. La funzione antibiotica di alcuni prodotti del miele è nota, ma ci sono ricerche molto importanti in atto.
Io segnalo all'Assessore che tra l'Università di Torino e l'Università dell'Avana è stato sottoscritto un protocollo d'intesa che comprende diverse attività. Le segnalo che nell'Università dell'Avana è in corso un'importante ricerca sulle caratteristiche dei prodotti delle api e anche una ricerca tesa a sconfiggere un acaro che non so se sia quello - me ne scuso - citato nella delibera, forse no, comunque un acaro che sta attaccando le api quasi in tutto il mondo. Dal momento che le specie di api presenti nella Repubblica di Cuba sono particolarmente resistenti a quest'acaro, sono in corso degli studi sulla genetica delle api, studi con i quali forse sarebbe utile anche per noi entrare in contatto.
Segnalo questo elemento perché l'Assessorato, magari entrando in contatto con la Facoltà di Agraria e Veterinaria dell'Università di Torino può utilmente mettere in rapporto gli obiettivi di questa deliberazione gli eventuali finanziamenti, a quanto si sta elaborando e studiando anche a livello internazionale sulla genetica delle api.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di parola da parte dei Consiglieri.
Ha quindi la parola l'Assessore Bodo per dare un chiarimento complessivo e rispondere alle domande che sono state poste.
BODO, Assessore all'agricoltura Dico subito che la delibera è stata predisposta in attuazione del Regolamento CEE n. 1221/97, il cui art. 1 recita: "Il presente Regolamento stabilisce le azioni dirette a migliorare le condizioni di produzione e di commercializzazione del miele, conforme alla definizione che figura nella Direttiva CEE n. 409/74 del 20 luglio 1974, relativa all'armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri concernenti il miele.
A tal fine gli Stati membri possono predisporre dei programmi nazionali per ogni anno.
Le azioni che possono essere incluse in tali programmi sono le seguenti: assistenza tecnica agli apicoltori nonché ai laboratori per la smielatura di proprietà delle associazioni di apicoltori, al fine di migliorare le condizioni di produzione e di estrazione del miele lotta contro la varroasi e malattie connesse nonché miglioramento delle condizioni di trattamento degli alveari razionalizzazione della transumanza provvedimenti di sostegno a favore dei laboratori di analisi delle caratteristiche fisico-chimiche del miele collaborazione con organismi specializzati nella razionalizzazione dei programmi di ricerca in materia di miglioramento qualitativo del miele".
Queste sono le azioni che detta la Comunità Europea e che l'Assessorato all'agricoltura ha ritenuto di recepire in questo programma che è di carattere esclusivamente tecnico, per cui non si può andare al di là di quanto detto.
Per quanto riguarda la questione della deliberazione, io credo che sia solo una questione di carattere tecnico per questo programma. Eventuali considerazioni mi pare possano essere riprese perché nel Capo 2 della delibera si dice "di rimandare a successivi provvedimenti della Giunta l'approvazione delle istruzioni per l'applicazione del programma"; in tal caso potrebbero essere recepite le osservazioni che venivano fatte.
Circa poi la questione del miele e dell'educazione nelle scuole, io credo di aver già detto, e lo ribadisco in questa sede, che per i programmi interregionali è previsto un accordo tra la Regione Piemonte (Assessorato Agricoltura) e Slow Food, per corsi per 900 insegnanti nelle scuole piemontesi per il consumo e l'utilizzo dei prodotti piemontesi. Pertanto 900 classi avranno questa prima indicazione sull'uso dei prodotti agricoli piemontesi, tra i quali rientra anche il miele.
Mi sembra che nella sostanza siamo in linea con quanto vuole la Comunità Europea.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN L'Assessore forse non si è reso conto del rumore, ma abbiamo avuto tantissima difficoltà a seguire il suo intervento; c'è davvero l'impossibilità di comprendere perché il rumore è tale da sovrastare la sua voce, Assessore. Tento di riassumere per vedere se ho potuto comunque intendere qualcosa.
Lei ha fatto riferimento alle linee dettate dalla Comunità Europea alle quali quindi dobbiamo attenerci, e va bene, però a noi pareva possibile comunque ampliare; lei ritiene di poter invece prendere, se ho capito bene, l'impegno per...
Io chiedo scusa, ma è proprio difficile anche parlare!



PRESIDENTE

Mi sono già permesso di richiamare l'aula. Il brusio è diffuso, non è che posso richiamare qualcuno in particolare: il brusio è diffuso nei 60 Consiglieri, probabilmente anch'io contribuirò a creare questo brusio.
Vi chiedo pertanto la cortesia di, non dico eliminare, ma di abbattere almeno - sono stato molto contenuto nella richiesta - il livello di questo brusio che non permette di seguire con la dovuta attenzione i nostri lavori. Questo avviene - lo ripeto - in tutti i banchi dell'aula. Purtroppo c'è una situazione che è al limite della sopportabilità.
BORTOLIN Mi permetto, con molta cordialità, di dire che non solo i Consiglieri creano rumore parlando.
Comunque, Assessore, mi è parso di poter intendere che lei sia disposto ad impegnarsi, con un provvedimento successivo, ad intervenire a sostegno del passaggio da apicoltura amatoriale hobbistica ad apicoltura invece produttiva, piccola impresa produttiva. Così come dare la possibilità al Comitato Apistico Piemontese di organizzare corsi di formazione.
Io le aggiungo un'ulteriore sollecitazione, a memoria prossima, quindi attendiamo il provvedimento a conferma della sua parola data, del suo impegno, di cui io non ho dubbi e quindi a breve. Vi è anche la necessità di finanziare dei centri per la smielatura collettiva. Lei sa che è un problema esistente perché occorrono locali idonei, occorrono anche interventi finanziari cospicui per avere a disposizione questi locali idonei. Il sostegno da parte della Regione ad intervenire per creare questi locali idonei sarebbe un contributo notevole per gli apicoltori, ma anche per la qualità, la purezza del miele prodotto.
Sulla base dell'impegno dell'Assessore, annuncio il voto favorevole da parte mia a questa deliberazione, però vorrei ancora chiedere all'Assessore quali azioni ha prodotto come Assessore della Regione Piemonte nei confronti della Comunità Europea in merito al provvedimento che è stato approvato in una delle ultime sedute dello stesso Parlamento in merito alla produzione degli alimenti, ivi compresi quelli delle api.
So che le associazioni hanno sollecitato un suo intervento; credo abbia inteso di che cosa sto parlando... No, allora mi spiego meglio. Le associazioni apistiche hanno inviato a lei, oltre che a Romano Prodi quale Presidente della Commissione Europea, la richiesta di intervenire affinch la direttiva europea non privilegiasse solo i grandi importatori di miele ma garantisse anche i piccoli produttori e la qualità, il miele DOC proveniente dalle varie Regioni dei Paesi che compongono la Comunità Europea. La direttiva andava in un'altra direzione, tesa a favorire i grandi imprenditori della produzione del miele. C'è stata da parte dell'Associazione una sollecitazione nei suoi confronti, come nei confronti del Presidente Prodi e di altri soggetti a livello di governo nazionale affinché si intervenisse e affinché l'Unione europea tutelasse anche queste piccole produzioni di qualità.
Volevo sapere se per caso in proposito è stato realizzato qualcosa dalla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.
BODO, Assessore all'agricoltura Mi riservo di verificare. Sui centri di smielatura ovviamente non posso assumere impegni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri per dichiarazione di voto.
ANGELERI Presidente, intervengo per esprimere anche il nostro apprezzamento nei confronti della Giunta e in particolare dell'Assessore Bodo che, all'epoca presentò con tempestività la proposta di approvazione del programma regionale. Purtroppo dal 2 luglio ad oggi sono trascorsi più di sei mesi quindi si giunge in ritardo all'approvazione. Devo però dire le assicurazioni dell'Assessore, annunciate nel precedente intervento, sono finalizzate all'attuazione di tempestive deliberazioni della Giunta regionale che devono assolutamente essere tempestive altrimenti quanto scritto nel provvedimento diventa assolutamente inutile.
Con queste assicurazioni noi vogliamo manifestare, oltre la nostra soddisfazione, il nostro voto favorevole, costatando che questo programma è completo e tiene veramente conto di tutte le realtà piemontesi interessate all'importante argomento, anche da un punto di vista economico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.
MANCUSO Intervengo con una breve dichiarazione di voto per annunciare il voto favorevole del Gruppo di Alleanza Nazionale.
Colgo anche l'occasione per ringraziare tutti per il lavoro svolto, la Giunta, i colleghi della Commissione e, in particolare, la Presidente della Commissione.
Il programma di attuazione di un Regolamento comunitario tiene comunque conto di quella che è la realtà piemontese, quasi settemila addetti, ma che per una parte significativa sono persone che si dedicano quasi per hobby a questa attività che, in realtà, non è la principale attività lavorativa, ma costituisce un reddito accessorio di un certo rilievo in alcune realtà agricole del nostro territorio.
Leggendo il provvedimento notiamo che viene richiamato, giustamente, il fatto che ci sono modeste conoscenze sulla capacità di produzione, di commercializzazione degli altri prodotti, per esempio della propoli, del polline, della pappa reale e della cera che pure hanno sicuramente una realtà commerciale difficilmente quantificabile.
Visto che in Piemonte, soprattutto nel cuneese e nel vercellese, la produzione di frutta è molto alta, diventa fondamentale l'attenzione verso questa attività.
Così com'è doverosa l'attenzione alla varroasi che è la principale patologia che affligge gli alveari italiani e che tanti danni ha causato negli anni passati.
Concludo ribadendo il voto favorevole del Gruppo di Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Benso.
BENSO Sono sicuramente favorevole a questa proposta di deliberazione, che tende a promuovere un settore tanto importante come quello della produzione del miele.
Tutti conosciamo l'importanza della produzione del miele e dell'apicoltura piemontese per la promozione di alcune zone del nostro territorio.
Ho ascoltato con interesse quanto diceva il collega Chiezzi sul protocollo d'intesa fra l'Università di Torino e l'Università dell'Avana per la promozione del miele in campo medico e farmaceutico.
E' notizia di questi ultimi giorni che in una Università cilena alcuni ricercatori sono riusciti ad individuare una sostanza, presente esclusivamente nel miele, che potrebbe servire per la cura di un certo tipo di ulcera. Mi sembra sia una notizia importante, anche in prospettiva di quella che sarà la produzione del nostro miele.
Per questo, Presidente, dichiaro il voto favorevole del mio Gruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 40 voti favorevoli.
Pongo in votazione, per alzata di mano, l'immediata esecutività della deliberazione suddetta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 45 voti favorevoli e 1 astensione.



(I Consiglieri Chiezzi e Pazé eccepiscono sulla votazione)



PRESIDENTE

I Consiglieri Chiezzi e Pazé chiedono che venga ripetuta la votazione per appello nominale.
Pongo nuovamente in votazione, per appello nominale, l'immediata esecutività.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI' 46 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere



PRESIDENTE

L'immediata esecutività è approvata.


Argomento: Enti Locali - Forme associative - Deleghe: argomenti non sopra specificati - Difesa idrogeologica

Esame proposta di deliberazione n. 742: "Legge regionale 9 agosto 1999, n. 21, art. 47 (Approvazione della costituzione del Consorzio di irrigazione e Bonifica 'Ovest Sesia Baraggia')"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 742, di cui al punto 73) all'o.d.g.
L'Assessore Bodo illustra il provvedimento.
BODO, Assessore all'agricoltura Nel 1999 è approvato da questo Consiglio. Per quanto riguarda la questione del riordino irriguo vennero indicate tre ipotesi di intervento: una prima ipotesi è la fusione tra gli enti; una seconda ipotesi sono i consorzi di secondo grado; la terza ipotesi sono le coutenze.
I due Enti vercellesi, il Consorzio di bonifica della Baraggia e l'Associazione dell'Ovest Sesia, hanno ritenuto, sulla base delle indicazioni che provengono dalla legge n. 21, di fondersi e di costituire un unico organismo, per dare più razionalità all'irrigazione, in questo caso nel vercellese.
Ma, tenete conto che questa operazione è in osservazione da tanti altri consorzi e, quindi, credo che sia un aspetto importante per raggiungere il primo obiettivo che la legge pone e che ha come riscontro finale una razionalizzazione dell'irrigazione e un miglioramento del servizio irriguo ed, al contempo, il tentativo di una riduzione dei costi dell'irrigazione perché i costi dell'irrigazione sono un'aliquota importante nelle produzioni piemontesi e, come voi sapete, oggi l'agricoltura si gioca sui prezzi, per cui bisogna ridurre i costi di produzione.
Il provvedimento proposto all'aula ha come finalità l'applica della legge n. 21, la razionalizzazione dei consorzi esistenti, la razionalizzazione dell'irrigazione e la riduzione dei costi delle componenti dei prezzi dei prodotti agricoli.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin per dichiarazione di voto.
BORTOLIN La mia dichiarazione di voto è favorevole. Nel contempo voglio sottolineare l'importanza del provvedimento che stiamo approvando, anche se con molto ritardo.
Questo provvedimento è atteso dai due organismi che devono realizzare la fusione e, quindi, è un atto dovuto dopo avere approvato la legge regionale dell'agosto 1999.
E' la ricucitura di un rapporto che erano particolarmente deteriorato tra i due Enti, che confliggeva a tutto svantaggio degli agricoltori da una parte e dai cittadini dall'altra, perché le utenze non sono solo agricole.
Credo che tutti, a pieno titolo, abbiamo operato e possiamo oggi con soddisfazione dire: si chiude una vicenda storica di quelle zone del nostro Piemonte e si apre un'esperienza che credo possa essere, Assessore sottolineata importante per tutto il Paese e non soltanto per la Regione Piemonte.
Si costituisce un grande consorzio e un grande ente che agirà, anche nei confronti di altri enti operanti nel territorio piemontese, per ulteriori aggregazioni e per finalizzare la gestione delle acque al meglio e nell'interesse della comunità piemontese.
Credo che, da questo punto di vista, non è mai inutile sottolineare l'operazione che abbiamo portato insieme a termine a tutto vantaggio delle nostre comunità, ma anche di coloro che fanno dell'imprenditorialità agricola, oggetto del lavoro quotidiano e che contribuiscono ad aumentare o a far lievitare il reddito nella nostra Regione.
Andiamo ad approvare questa deliberazione con soddisfazione e auspico che la strada intrapresa giunga a termine brevemente con la costituzione di questo grande ente, ma che sia anche foriera di ulteriori azioni positive nell'ambito della gestione delle acque nel nostro territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.
RIBA Grazie, Presidente. E' una deliberazione piccola e smilza dal punto di vista della quantità di righe, ma molto significativa per quanto riguarda il profilo economico, ambientale e dell'organizzazione dei territori.
Questa deliberazione è simile a quella presentata a favore delle operazioni di Pollenzo, che fu firmata da molti colleghi, perché si riteneva una questione che poteva avere un impatto ulteriore di consenso positivo da parte del Consiglio.
Voglio dire che mi sarei impegnato un po' di più per spiegare il percorso che ci porta a fare un'operazione positiva in linea con la globalizzazione, nel senso che l'Ovest Sesia, così come l'Est Sesia, sono delle strutture potenti e tra le più avanzate sul piano nazionale. Ho anche visto le strutture delle dighe del Molise, ma quelle del Piemonte affondano le radici all'epoca dei canali di Cavour e di Depretis. Se non ricordo male gli impianti di Baraggia e dell'Ovest Sesia gestiscono due miliardi di metri cubi di acqua.
Secondo i miei calcoli grosso modo è la metà della gestione idrica del Piemonte, forse un po' di meno, però la sommersione è quella. In questa operazione facciamo un'opera che va nella direzione della globalizzazione però - attenzione - bisogna tener conto dell'ambientale. L'acqua utilizzata viene usata una sola volta prima di essere restituita al suolo.
Mi risulta, per parlare di un sistema competitivo con il nostro, non direttamente per il riso, ma per tutta l'operazione irrigua, che l'acqua del Colorado (una grande Regione agricola Americana) viene usata sette volte prima di essere restituita al suolo: uso idropotabile, uso agricolo recupero, altre dighe, riutilizzo ecc.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

RIBA



PRESIDENTE

Mi dicono che in Piemonte l'acqua viene utilizziamo tre volte prima di essere restituita al suolo. Successivamente, se il Presidente e l'Assessore consentono, sarebbe utile un'integrazione, perché è un'operazione importante.
Ritengo che il Consiglio apprezzerà di più se vengono dati elementi in più.
E' un'operazione che fino a sei mesi, un anno fa si considerava improponibile, nel senso che vi era una cultura dell'acqua come valore in sé, mentre l'acqua è un bene strumentale che si valorizza man mano che si integra e circola: non è un valore inteso come pertinenza del territorio.
La legge Galli e la filosofia della Baraggia hanno cominciato a considerare l'acqua un bene aggiuntivo che circola e produce risorse sul piano dell'ambiente e dei laghi. Questo è un fatto nuovo, importante e, in alcuni casi, abbiamo rilevato che è un percorso che può essere utilmente perseguito dalla Regione.
Sarà un caso che avvenga partendo dall'agricoltura, ma ritengo che l'agricoltura sia avanzata per definizione.
Effettivamente, credo che i colleghi, che hanno interesse per queste questioni, devono visitare, prima che finisca questa legislatura, gli impianti della Baraggia, che consentono di irrigare a pressione con tre milioni di metri cubi di acqua invasata - che è poca - senza uso di nessun genere di energia, una quantità di terreni che sono molto significativi.
Non so quali mezzi usano, ma è veramente un gioiello dal punto di vista della tecnologia applicata. A una distanza di trenta chilometri dalla diga utilizzando la pressione ed impianti di irrigazione peraltro a scomparsa per cui si ritirano nel terreno, consentono una razionalità dell'uso dell'acqua che recupera ampiamente i costi degli impianti. L'economia ambientale avviene anche spendendo soldi in impianti di tipo ecologico che ti consentono poi di recuperare sulla quantità di acqua usata.
E' stato possibile realizzare questi impianti anche perché sono stati stanziati dei fondi dalle leggi nazionali sulla bonifica. Adesso abbiamo una legge, può darsi che qualche fondo ritorni e che si utilizzino ancora.
La Baraggia potrebbe usare l'acqua per il laghetto, quindi per l'uso turistico della diga, per l'irrigazione e per l'uso idropotabile.
La Valsesia ha sicuramente l'uso dei canali e della pesca, come c'è del resto nella risaia.
Aggiungo questa osservazione solo per curiosità: hanno studiato un tipo di pesce ecologico che nelle risaie viene utilizzato per la lotta biologica: è una carpa giapponese che disinfesta la risaia riducendo i livelli di inquinamento, oltre a produrre una carne squisita.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

RIBA



PRESIDENTE

E' chiaro che queste innovazioni non sono praticabili nei seicento consorzi irrigui della Provincia di Cuneo, che è già molto se riescono annualmente a ridurre la cementificazione e a fare la manutenzione dei canali tradizionali.
Tra l'altro, continuiamo ad avere dei canali irrigui che si considerano moderni se sono cementati, ma nella Valsesia e nella Baraggia non è così.
I canali Cavour sono in terra battuta che trasportano una quantità gigantesca di acqua sulla base di un perfetto uso dell'ingegneria idraulica, prevede che il canale man mano che perde acqua si restringe e così mantiene la sua portanza e a fine anno si svuota e non lasciano neanche dieci centimetri di limodi, di deposito.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

RIBA



PRESIDENTE

Io so che i canali Cavour, da questo punto di vista, sono un gioiello italiano che nessun altro ha.
Ho voluto sottolineare questi aspetti per dire che l'operazione messa in moto con questa fusione in qualche maniera è l'esito di un progetto culturale un po' più ambizioso e più ampio, che merita di essere apprezzato, evidenziato e seguito, perché soltanto con queste dimensioni può incorporare non soltanto l'operaio, ma anche una base scientifica e professionale più preparata ed evoluta dal punto di vista della cultura idraulica.
E' un'operazione che merita di essere sottolineata e citata. Arriviamo ai tre usi dell'acqua, non sono i sette usi, probabilmente non ci arriveremo mai, perché non abbiamo le dimensioni e la capacità.
Credo che potremmo però partire da questo tipo di modello per sviluppare questa nostra area di ricerca, di lavoro e di programmazione che riguarda l'uso plurimo delle acque, che è un punto sul quale la Regione Piemonte avrebbe dovuto fare di più, ma il non aver fatto di più non esclude che quello che si è fatto sia buono da questo punto di vista. E' nell'altro versante, paradossalmente quello dell'ambiente e dell'uso dell'acqua idropotabile, che vedo ancora dei grandissimi ritardi.
Non c'è una incongruità nel fatto che usiamo ancora le acque buone per gli usi domestici e non abbiamo il doppio rubinetto come hanno quasi tutti i Paesi Europei (non parlo certo del sud dell'Europa), mentre, dall'altra parte, abbiamo già un sistema di integrazione fra strutture e consorzi che consente di pensare a un modello di ingegneria idraulica connesso e coerente con la mondializzazione? Mi spiace dirlo, ma pur avendo fatto in fretta ad applicare la legge Galli, in pratica la gestione si è arenata.
Per carità, sono difficoltà oggettive, ma una volta tanto che abbiamo una deliberazione che ci consente di ragionare su uno scenario e non di fare degli appunti specifici su questo o su quel tipo di ritardo, dico soltanto che stiamo utilizzando acque tra le migliori, perché sono quelle che provengono normalmente dalle falde basse e dal rifornimento di montagna per uso idropotabile e domestico che ha un solo uso: si usa e si disperde.
E' sbagliato che sia così, quantomeno dovremmo avere almeno la doppia canalizzazione per consentire di usare le acque ad alta definizione soltanto per l'uso potabile, mentre per altri usi domestici o industriali potrebbe andare bene l'acqua di seconda scelta: l'acqua delle falde alte ecc.
L'uso delle acque intese come i 12 miliardi di metri cubi d'acqua che ogni anno produce il Piemonte sono una grande risorsa.
E' vero che se sono usate come acque minerali valgono 600 mila lire al metro cubo, se sono usate come acque agricole valgono 2 lire al metro cubo le acque industriali valgono qualcosa di più, però è un ramo di attività sul quale varrebbe la pena investire maggiormente su un progetto organizzativo di utilizzazione del valore dell'acqua e della sua valorizzazione come elemento dell'ambiente.
L'occasione di discutere di questa deliberazione mi imponeva, avendo seguito il problema, di fare un minimo di richiamo ad altre opportunità che, invece, nel corso di questa legislatura non sono state perseguite.
Naturalmente votiamo a favore della delibera.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore, desidero solo ricordare che l'incontro previsto per domani alle ore 13,30 con i gruppi, tra cui il gruppo Lilliput, si terrà. Ho ritenuto di doverlo confermare perché c'erano stati alcuni fraintendimenti.



(Commenti dei Consiglieri Chiezzi e Gatti)



PRESIDENTE

PAZE' (fuori microfono)



PRESIDENTE

Quali Commissioni sono interessate?



PRESIDENTE

Consiglieri, scusate, ma io ho voluto dare una notizia solo per cortesia, però gli ulteriori approfondimenti li vediamo dopo.
La convocazione era già stata fatta; ho solo voluto dire che si terrà così com'era prevista.
La parola all'Assessore Bodo per la replica.
BODO, Assessore all'agricoltura Sarò molto breve perché condivido appieno tutte le osservazioni che sono state fatte dai colleghi nei loro interventi.
Devo dire che due anni, due anni e mezzo fa, pensare che si sarebbe arrivati alla conclusione di un'operazione di questo genere, sia con la legge, sia con la deliberazione di fusione, era quasi impossibile, dato che fra i due enti c'era in qualche modo una guerra, non troppo sotterranea, a cui tra l'altro ho dovuto partecipare anche in prima persona, talvolta contro uno, talvolta contro l'altro, per cercare di riportarli a quelli che erano i ragionamenti complessivi e gli interessi del mondo agricolo in generale, perché il mondo agricolo non avrebbe capito né i contrasti né le divisioni.
Devo dire che si è lavorato molto, anche in riunioni esterne, e finalmente siamo riusciti pian pianino a togliere quei sospetti che c'erano a livello dei dirigenti e dei componenti dell'amministrazione dei due consorzi e quindi realizzare questa operazione. E' un'operazione che io condivido, collega Riba; non è un'operazione fine a se stessa, ma un'operazione che sarà un punto di riferimento sul versante dell'irrigazione in Piemonte, un punto di riferimento per la fusione o comunque altre forme che io ho detto (organismo di secondo grado o piccole coutenze ecc.), che va però nella direzione del migliore utilizzo dell'acqua, del risparmio dell'acqua, nella direzione di un servizio più efficiente dell'irrigazione.
Io non conosco l'esperienza americana, ma nel Vercellese non ci sarebbe l'acqua per tenere in sommersione tutte le risaie presenti se non ci fosse la possibilità di recuperare, per via del declivio del terreno, due o tre volte l'acqua di irrigazione, cioè si riproduce, non ovviamente nei moduli che partono dall'inizio, però gran parte vengono recuperati e quindi consente di svolgere questo tipo di agricoltura.
Il mio auspicio è che anche in altre zone del Piemonte venga seguita questa iniziativa. Io sono convinto che dando questo primo esempio ci avverrà e quindi il Piemonte possa, dal punto di vista dell'irrigazione migliorare lo stato attuale.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione la proposta di deliberazione testé discussa il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
CHIEZZI Facciamo un appello nominale, Presidente?



PRESIDENTE

No. I favorevoli sono 33...
CHIEZZI Eccepisco, signor Presidente.



PRESIDENTE

Si proceda allora alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 44 Consiglieri La deliberazione è approvata.


Argomento: Formazione professionale

Esame proposta di deliberazione n. 746: "Piano dei corsi per massofisioterapisti. Anno 1999/2000"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 7) dell'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 746.
Tale deliberazione è stata licenziata dalla Commissione competente con il voto favorevole dei Gruppi: Forza Italia, Democratici di sinistra Alleanza nazionale, Forza Italia-Polo popolare, Gruppo Comunista Pensionati per l'Europa, MPPE-UDEUR e Verdi democratici.
La parola all'Assessore D'Ambrosio per l'illustrazione.
D'AMBROSIO, Assessore alla sanità Signor Presidente, colleghi Consiglieri, attraverso questa deliberazione si propone di approvare l'istituzione per l'anno scolastico 1999/2000 di due corsi, di venti posti ciascuno, per massofisioterapisti.
Ciò è finalizzato alla formazione di massaggiatori sportivi. Debbo dirvi che per quanto riguarda i massaggiatori sportivi, dei quali avremo sicuramente bisogno nelle prossime Olimpiadi del 2006, c'è appunto l'obbligo di essere massofisioterapisti, altrimenti non si può essere massaggiatori sportivi.
I corsi sono due: uno gestito dalla Croce Rossa italiana di Torino e l'altro dall'ASL di Biella.



PRESIDENTE

L'Assessore ha terminato l'illustrazione, c'è anche un emendamento proposto dall'Assessore.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.
D'AMBROSIO, Assessore alla sanità L'emendamento recita: 1) L'ultimo comma del dispositivo è così modificato: "Dare atto che detto provvedimento comporta una spesa complessiva di lire 60.000.000. Tale importo è posto a carico del cap. 12310 del bilancio 2000".
Specifico che 30.000.000 sono per la Croce Rossa italiana di Torino e 30.000.0000 per l'ASL di Biella.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Esprimo lo sbalordimento del Gruppo comunista perché, caro Assessore e anche caro Presidente del Consiglio, si entra in aula con una deliberazione che nella parte importante, dal punto di vista finanziario, approvata in Commissione, afferma che si tratta di delibera che non comporta ulteriori oneri. Va bene. Poniamo la deliberazione come urgente e di conseguenza giunge in aula. In aula l'Assessore si alza e, contraddicendo la delibera presentata dalla Giunta, sostiene che detto provvedimento comporta una spesa di 60 milioni. La preoccupazione che esprimo è sia sulla qualità dei nostri provvedimenti sia come sia possibile passare da un provvedimento che giunge in aula senza ulteriori oneri a un provvedimento che comporta 60 milioni di oneri! Esprimo preoccupazione, Presidente. Perché questo genera una situazione di incertezza sulla congruità del provvedimento. Se succede questo - e non è la prima volta - lei capisce che i colleghi che cercano di comprendere quanto stanno per decidere, nutrono dei dubbi che all'interno del provvedimento ci siano dei "buchi" amministrativi normativi rilevanti.
Questo comporta una difficoltà nell'esaminare i provvedimenti.
Chiedo all'Assessore come si sia giunti a questa situazione, non tanto per capire la vicenda, che deve comunque essere chiarita, ma anche per avere delle informazioni e delle sicurezze sul futuro e quindi l'assicurazione che questo tipo di errore non abbia a ripetersi.
In ultimo, Presidente del Consiglio, mi sembra che un emendamento di questo genere comporti il passaggio in I Commissione, perché si introduce un norma finanziaria che prima non c'era.



PRESIDENTE

Mi sono posto il dubbio anch'io. Ho verificato che il passaggio in Commissione è solo per le proposte di legge, non per le deliberazioni.
CHIEZZI Però si tratta di una norma di carattere finanziario prima inesistente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Assessore, se noi potessimo dare un'attribuzione qualitativamente valida alla professione dei massofisioterapisti potremmo dire che oggi questa è una delle nuove professioni che stanno in qualche modo evolvendosi. Si evolvono proprio per alcune motivazioni alle quali lei ha fatto accenno.
Lei ha fatto cenno al grande evento del 2006, le Olimpiadi. E' evidente che non nello specifico, ma in tutto quello che l'indotto del 2006, tale professione avrà un periodo positivo.
Assessore, i massofisioterapisti che inizieranno quest'anno il corso non saranno, probabilmente, i massofisioterapisti che seguiranno alle Olimpiadi invernali del 2006, ma perché no? Ha fatto bene a porre l'accento sull'evento, perché sono convinto che non solo dal punto di vista turistico, ma dal punto di vista della promozione sportiva per gli sport invernali, l'evento farà in modo che in Piemonte e in Italia, ci sarà una maggior richiesta di tale tipo di attività. Allora è evidente che nel campo sportivo questa è una figura essenziale, ma lei che è Assessore alla sanità deve tenere in considerazione questa nuova professione, soprattutto in momenti normali che sono quelli della attività normale nel campo sanitario.
Non so perché, e forse perché ciascuno di noi è più cosciente delle aspettative che il nostro corpo richiede, oppure io me ne rendo conto solo adesso perché i miei anni continuano ad avanzare, ma è certamente questa una professione che ha delle valenze sanitarie notevoli e che pu migliorare notevolmente la qualità della nostra vita.
Quindi lei, Assessore, ha fatto bene a presentare questa deliberazione.
Si tratta di una deliberazione, ho seguito la discussione in Commissione che ha visto tutti i Gruppi consiliari presenti votare all'unanimità.
Ha fatto, Assessore, a presentare l'emendamento perché, insieme ad alcuni colleghi, abbiamo fatto la seguente considerazione: nel campo della formazione professionale, dove sempre di più noi diciamo che facciamo corsi che poi non danno sbocco a delle attività professionali, laddove c'è un settore che nella normalità delle cose ha una funzione strategica per i prossimi anni, non solo in Piemonte, ma anche in Piemonte, si capirebbe poco come un corso professionale di questo tipo venisse lasciato alla libera iniziativa ed al volontariato non pagato, perché questi corsi si tengano.
Questo emendamento di 60 milioni, che lei ha proposto, ben venga perché sarebbe stato incomprensibile l'opposto, cioè così come era stata proposta la deliberazione: "Senza ulteriori oneri finanziari a carico di questa Amministrazione".
Voglio aggiungere una seconda considerazione: sono due corsi di venti ed io credo che per fare bene questo tipo di corsi non bisogna aumentare di molto il numero, però questi corsi si tengono a Torino e a Biella.
Per esempio, sono convinto che se si verificassero, in termini statistici, gli utenti di questi corsi degli anni passati, potremmo rilevare che provenivano da tutte le Province e che, quindi, probabilmente sarebbe utile che questo decentramento di corsi, oltre che a Biella venisse fatto in tutte le altre Province o, perlomeno, dove ce n'è una forte richiesta.
So per certo che in Provincia di Cuneo, rispetto a questo tipo di corsi, c'è una richiesta fortissima.
Questo è già un passo in avanti. Bisognerebbe attivarsi, visto che oltretutto per questi corsi - mi permetta - i 60 milioni non è neanche una grande somma rispetto alle ricadute che possono esserci, rispetto alla prevenzione dei malanni che il corpo umano può subire successivamente.
Ci si attivi! Ci si attivi attraverso la Croce Rossa, perché questi corsi si possono fare in ogni Provincia del Piemonte. Questi 60 milioni non coprano, qualche volta, neanche le spese che devono sostenere i ragazzi che provengono da fuori Torino e da fuori Biella per spostarsi sul territorio perché i costi sono rilevanti sotto questo aspetto.
Dichiaro, dopo aver, per mesi, sostenuto che questa deliberazione doveva passare al più presto per dare tranquillità agli organizzatori dei corsi, che darò il mio voto favorevole a questa deliberazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Devo dare atto che il Presidente della IV Commissione, questa volta, ha accolto le sollecitazioni del collega Montabone, ma anche della sottoscritta e di altri Consiglieri, e con sensibilità ha posto alla Commissione il problema e l'urgenza dell'approvazione della deliberazione che arriva finalmente in Consiglio.
E' una deliberazione di un'importanza certamente non eccezionale, ma comunque importante, l'ha sottolineato bene il Collega Montabone. Credo che, il collega Chiezzi sottolineava il fatto che spendiamo 60 milioni possiamo essere d'accordo che l'Assessore ha tentato ancora una volta di caricare su enti esterni, come la Croce Rossa, il costo di questi corsi.
L'Assessore ha tentato, forse non se n'è accorto, non sapeva bene, non abbiamo capito e non gli è riuscito e, quindi, ha dovuto prendere provvedimenti, pagare e dare un contributo per lo svolgimento di questi corsi. Bisogna, però, anche sottolineare il fatto che la Regione non pu pretendere che la Croce Rossa italiana di Torino e di Biella si carichi di questi costi, credo che su questo siamo d'accordo. Peraltro, la Croce Rossa dovrebbe essere ringraziata, perché ha messo a disposizione gli operatori i locali e la disponibilità per svolgere i corsi che sono importanti ed indispensabili.
Anch'io sottolineo la necessità che la Regione dovrebbe farsi promotrice, perché tutte le Province avviassero iniziative di questo genere, perché si tratta di formare giovani che si avvicinano allo sport o che già praticano lo sport. Quindi, questi corsi hanno un'importanza eccezionale, però il costo è veramente banale rispetto al servizio che la Croce Rossa di Torino e di Biella si adopera a fare.
Forse questa deve essere la sottolineatura che bisogna fare, ricordando ancora una volta che, purtroppo, la Regione e l'Assessorato non sono sensibili a queste iniziative e che l'indifferenza produce poi questi effetti, cioè dire che il corso non comporta oneri finanziari e, poi, ci si deve ricredere. In definitiva si accetta solo ciò che altri sono in grado di mettere in campo, senza avere un minimo di iniziativa propria su un terreno che, peraltro, è collegato direttamente alla formazione ed alla prevenzione dei giovani e degli sportivi nel nostro territorio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé.
PAZE' Intervengo solo per una richiesta di chiarimento per capire bene una cosa.
Nella delibera al primo punto si parla dell'avvio del primo anno del corso.
Mi dicono che sono dei corsi della durata di tre anni.
Il primo punto della deliberazione recita: "L'avvio del primo anno presso le scuole di Torino e di Biella".
Il punto due recita: "Si stabilisce che i successivi corsi verranno tenuti presso la scuola CRI di Torino".
Per come interpreto io il testo significa che Biella avrà il corso solo il primo anno o solo questo primo corso e, poi, l'obiettivo futuro verrà accentrato a Torino? Quindi, in contrasto con quanto auspicato dai colleghi Montabone e Bortolin che il corso venga, invece, esteso ad altre Province? Oppure questa frase ha un altro significato, per cui si parla di successivi corsi tenuti presso la CRI di Torino? L'altra considerazione che volevo fare riguarda il fatto che questo corso inizia nell'anno scolastico 1999/2000, ma l'anno scolastico è largamente iniziato, anche quello universitario.
Quindi, il fatto che questa deliberazione arrivi in ritardo, questo primo anno verrà penalizzato, perché ci sono dei tempi per la pubblicizzazione, la presentazione delle domande ecc. Ho dei dubbi sulla possibilità di svolgere nel presente anno scolastico un programma adeguato a quello che immagino sia un corso triennale e, quindi, un corso che per durata è paragonabile a quello di una laurea breve.
Ho delle perplessità sull'opportunità di portare una delibera in questo periodo dell'anno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.
MANICA Intervengo per fare alcune considerazioni alla dichiarazione di voto.
Ricordo anch'io che l'iter di questa deliberazione ha avuto un percorso molto lungo all'interno della IV Commissione.
Mi è difficile ricordare esattamente da quanto tempo, forse due anni o anche più, facemmo addirittura in IV Commissione un'audizione con i rappresentanti dei corsi e con le persone interessate, che ci sollecitavano un'iniziativa in questa direzione, perché anche la normativa nazionale vede in modo differenziato la questione dei fisioterapisti assunti dalle ASL e la problematica relativa alla massofisioterapia.
Corsi di questo genere erano presenti all'interno della nostra Regione con una particolare utilità e richiedevano una deliberazione, una normativa e un intervento che, da questo punto di vista, doveva essere fatto.
Ricordo, come in quella audizione, i rappresentanti dei corsi ci avessero spiegato e convinti sull'importanza di avere questi corsi in una Regione come la nostra.
Devo anche dire che le motivazioni, anche legate alle necessità dell'evento olimpico, ha grossi momenti di carattere sportivo che investirà la Regione e rende la possibilità assolutamente interessante di mantenere e attivare corsi come questi.
Ho sentito le motivazioni espresse, che condivido, dai colleghi Bortolin e Montabone, con una richiesta di attenzione, certo di carattere regionale (il corso può anche essere centralizzato complessivamente a Torino), ma anche la necessità di guardare con grande attenzione alle necessità delle Province e di alcune realtà territoriali che in modo particolarmente significativo possono evidenziare una necessità e un bisogno da questo punto di vista.
Il nostro Gruppo, congiuntamente agli altri Gruppi del centrosinistra è sempre stato interessato al fatto che questa deliberazione potesse avere un corso rapido. La collega Pazé faceva opportunamente rilevare che c'è un certo ritardo anche rispetto all'anno scolastico.
Riteniamo che se dovessimo guardare i ritardi rispetto ai tempi dell'audizione - il collega Peano può aiutarmi a ricordare - forse sono passati tre anni da quando facemmo quell'audizione in IV Commissione.
Certamente sono molti anni, forse eravamo all'inizio della legislatura.
Quindi, che l'urgenza ci fosse, lo sapevamo.
La deliberazione è stata sollecitata dal nostro Gruppo fin dal momento di quella audizione e poteva essere votata anche negli anni scorsi: è un fatto indubitabile. A questo punto, prendiamo atto del suo arrivo ora in aula, ma riteniamo che debba essere celermente votata e noi, come Gruppo dei democratici di sinistra, esprimeremo un voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.
PEANO Anche noi vogliamo esprimere il voto favorevole su questa deliberazione.
Nel 1996, lo ricordava la collega Manica, ci fu un'audizione in Commissione perché, a quel tempo, avevamo delle perplessità, anche se ancora oggi restano in ciascuno di noi.
E' evidente che il profilo dei massofisioterapisti e dei fisioterapisti è diverso, ma ancora oggi confliggono all'interno della nostra sanità. Chi frequenta un corso per massofisioterapista e ne ottiene il profilo e il diploma, oggi è ancora convinto di poter fare il fisioterapista all'interno delle strutture sanitarie pubbliche o private e non so che questo non è possibile. E' opportuno, condivido quanto i colleghi hanno detto, ampliare i corsi e valutarli.
Le Olimpiadi 2000-2006 sono importanti per questo profilo professionale, in quanto potranno produrre delle esperienze interessanti.
Ma, è opportuno, Assessore, come Regione, evitare il conflitto dando chiarezza su questa materia.
Tutti sappiamo che i massofisioterapisti difficilmente trovano locazione all'interno delle nostre strutture sanitarie.
Sarebbe opportuno, al di là dell'approvazione della delibera e degli emendamenti che lei ha presentato e che condividiamo, che ci sia una comunicazione a tutte le aziende sanitarie per chiarire, in modo definitivo, i due profili e quali possibilità hanno di inserimento.
Non sono tantissimi i professionisti in questo campo, ma conosco alcuni di loro che, effettuato il corso, sono convinti di potersi inserire all'interno di strutture pubbliche.
Questo va detto all'inizio. Oppure, va verificato se, attraverso le nostre normative, è possibile, con un ulteriore anno di corso, farli diventare fisioterapisti.
Questi professionisti sono molto richiesti sul territorio e arrivano anche da fuori Piemonte, perché le necessità sono parecchie all'interno delle nostre aziende, ma non riusciamo a trovare adeguate risposte per quanto i concorsi sono in piedi: forse è un percorso ipotizzabile.
Pensiamo a chi ha fatto già due anni di corso per massofisiaterapisti è più predisposto, più preparato e organizzato culturalmente e mentalmente e con un successivo anno di corso potrebbe diventare fisioterapista.
Valutiamo anche questo percorso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.
RUBATTO Intervengo solo per dire che voterò favorevolmente alla proposta di deliberazione, che è utile non solo in prospettiva dell'evento olimpico, ma anche perché molte sono le associazioni, le squadre e i movimenti che potrebbero utilizzare i massofisioterapisti diplomati e legalizzati che possono operare nelle varie strutture sportive.
Innanzitutto ringrazio l'Assessore per l'emendamento che propone i 60 milioni, perché è assolutamente necessario unire, all'approvazione della delibera, un fondo per poter effettuare questi corsi senza caricare la spesa sulla Croce Rossa o su altri enti.
Inoltre ringrazio la collega Bortolin che ha espresso un parere positivo sui lavori della IV Commissione.
Vorrei che su questo provvedimento si possa discutere ulteriormente perché ritengo utile portare questi corsi anche in altre Province, dove mediante le domande presentate, si può verificare la partecipazione ai corsi e, quindi, non limitarli solo a Torino e a Biella. Esprimo un voto favorevole a una proposta utile e necessaria per la sanità della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.
SPAGNUOLO In omaggio al voto precedente favorevole stavo distribuendo, insieme al collega Chiezzi, caramelle al miele. Adesso non distribuiamo caramelle alle fisioterapiste perché non ci sono ancora, ma lo faremo.
La sostanza è questa: oggi è la giornata dei voti favorevoli, perch in realtà, stiamo affrontando una questione che ha un forte impatto di carattere sociale.
Si tratta di affrontare una problematica che un po' tutti conoscono quella di un settore che deve sempre più caratterizzarsi sotto il profilo della professionalità e della preparazione professionale. Questa deliberazione va in questa direzione e noi daremo il nostro voto favorevole.
E' evidente che questo percorso di formazione e preparazione professionale non potrà certo concludersi con questo provvedimento, ma è indubbio che in tutte le attività che riguardano nuove professioni, anche se in questo campo vi è una forte tradizione anche di carattere culturale e operativo, bisogna andare avanti.
Pertanto, noi daremo il nostro voto favorevole e speriamo che questo sia un campo nel quale più di altri ci debba essere una forte attenzione e un maggior controllo.
Sono stata, per molti anni, Assessore al Comune di Torino nel campo del commercio, dove avevamo la responsabilità dell'apertura delle case di estetica, e anche in questo campo avevamo il problema dell'abusivismo.
Credo che questo provvedimento non soltanto possa essere un contributo a migliorare la qualità professionale, ma anche un contributo a guardare con più attenzione ed avere gli strumenti perché in un settore così delicato e anche oggi così alla moda ci sia sempre meno il problema dell'abusivismo.
Chiediamo quindi alla Giunta regionale, che ha preparato questo piano dei corsi per i massofisioterapisti per l'anno 1999/2000, di affiancare agli interventi che sono previsti, cioè di stabilire che i corsi dovranno essere impostati sulla unitarietà degli obiettivi didattici e dei programmi, di dare una previsione per i prossimi anni formativi anche in vista - qui si dice - dell'evento olimpico (va bene, mettiamo anche questo non ci fa male), ma soprattutto di affiancare - dicevo - a questo provvedimento un'attenzione forte rispetto al tema molto concreto dell'abusivismo.
E' un provvedimento, questo, che arriva a tempo, che fa riferimento a questo anno scolastico, che prevede due corsi (un primo nucleo), ma che dà un segnale importante per la serietà di una professione che di per sé è antica e, ripeto, molto seria. Daremo il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.
ANGELERI Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anche il Gruppo del Centro Cristiano Democratico esprime parere favorevole rispetto a questa proposta di deliberazione che ha avuto, tra l'altro, un iter abbastanza breve in quanto è stata licenziata dalla V Commissione nel mese di dicembre.
Attraverso questa delibera noi diamo un segnale importante a questa categoria.
Io ritengo che il richiamo all'evento olimpico non sia assolutamente da sottovalutare, ma sia un punto di riferimento che noi dobbiamo richiamare ogni qualvolta andiamo ad interessarci non solo di professioni, ma di interventi che serviranno in termini qualitativi ad offrire un prodotto che il nostro Piemonte dovrà necessariamente tenere in considerazione per le Olimpiadi del 2006.
Ritengo, infine, che con la modifica presentata dall'Assessore D'Ambrosio relativa all'intervento economico-finanziario, questa possa essere considerata una delibera completa che effettivamente risponde a quelle che sono le esigenze di un mercato che giustamente punta sempre più sulla qualità del prodotto offerto.



PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del dispositivo.
In merito all'ultimo comma è stato presentato un emendamento da parte dell'Assessore D'Ambrosio che peraltro ha già illustrato nel corso del suo intervento.
Tale emendamento recita: L'ultimo comma del dispositivo è così modificato: "Dare atto che detto provvedimento comporta una spesa complessiva di 60 milioni. Tale importo è posto a carico del cap. 12310 del Bilancio 2000".
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pazé; ne ha facoltà.
PAZE' Io ho fatto una richiesta di chiarimenti e penso che sarebbe opportuno averli prima di procedere alla votazione dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.
D'AMBROSIO, Assessore alla sanità Concordo con l'osservazione fatta in precedenza dalla collega Paz affinché ci sia un diploma universitario per i massaggiatori. Ci è stato assicurato che ciò avverrà molto probabilmente con l'anno prossimo, così come avviene per tutti i settori interessati alla parte sportiva. Ritengo sia necessario riconoscere questo profilo universitario per i massaggiatori.
Debbo dire che non è solo la Croce Rossa che effettua questo corso per i primi due anni, ma a Biella in realtà è l'ASL che si è assunta l'onere di procedere nella formazione dei primi due anni, mentre il terzo anno lo si farà a Torino proprio perché c'è la formazione definitiva per i massaggiatori.
Alla luce del fatto che ci sarà bisogno, soprattutto nel campo sportivo, di un numero sempre maggiore di massaggiatori, è chiaro che coloro che predisporranno la prossima programmazione dovranno istituire un maggiore numero di corsi e - perché no - fare dei corsi a livello provinciale.
PAZE' La scuola di Biella avrà i primi due anni a Biella e il terzo ed ultimo a Torino? D'AMBROSIO, Assessore alla sanità Sì, i massaggiatori vengono formati solamente a Torino: così è stato definito dalla formazione.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola pongo in votazione l'emendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
Pongo infine in votazione la proposta di deliberazione n. 746 il cui testo emendato verrà trascritto nel processo verbale della adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Chiedo al Consiglio se possiamo lavorare ancora qualche minuto oppure se ritiene di aggiornare i lavori al pomeriggio.
Chiedo alla Giunta se è in grado di dare i chiarimenti richiesti dal Consigliere Chiezzi relativamente al punto 36), cioè al disegno di legge n.
543 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 del Parco naturale di Stupinigi e del parco naturale della Val Troncea", affinché oggi pomeriggio si possa portarlo in votazione.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

BURZI, Assessore al bilancio



PRESIDENTE

Oggi pomeriggio o adesso?



PRESIDENTE

Se è possibile, adesso, altrimenti lo rinviamo ad oggi pomeriggio.
CHIEZZI Non è una questione di due minuti.
BURZI, Assessore al bilancio In questo momento l'Assessore Racchelli non è presente, ma dovrebbe essere nei corridoi.
CHIEZZI Comunque la discussione - ripeto - non è da due minuti.



PRESIDENTE

Probabilmente l'Assessore si è allontanato dal palazzo. Aggiorniamo quindi i lavori alle ore 14,30.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno .


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,20)



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