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Dettaglio seduta n.441 del 12/01/00 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Botta, Dutto Farassino, Ghigo, Majorino, Pazé, Racchelli, Rossi, Rosso.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Procedo all'appello nominale per la verifica del numero legale.
Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
23 Consiglieri anziché 25 (sono in congedo n. 11 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 15.10 riprende alle ore 15.40)


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
25 Consiglieri ed in congedo n. 11 Consiglieri.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Proseguimento esame disegno di legge n. 467: "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112: 'Conferimento di funzioni e compiti dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali in attuazione del Capo I della L. 15/03/97'" - richiamata in aula ai sensi dell'art. 34 del Regolamento


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 467.
Questa mattina abbiamo terminato i lavori, rinviando al pomeriggio la votazione dell'emendamento della Giunta.
1.4) Emendamento presentato dalla Giunta regionale (a firma del Presidente Ghigo): Articolo 1 (Finalità) La lettera c) del comma 1 è sostituita dalla seguente: "c) formazione professionale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 25 Consiglieri presenti.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, chiede di ripetere la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 hanno risposto SI' 26 Consiglieri L'emendamento è approvato.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Nella conferenza dei Capigruppo avevamo concordato l'ora di chiusura dei nostri lavori: vuole, per cortesia, ricordarlo al Consiglio?



PRESIDENTE

La chiusura è prevista per le ore 17.00.
1.5) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: Articolo 1 (Finalità) Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente: "22. Le ulteriori materie disciplinate dal decreto legislativo n. 112/1998 sono oggetto di successivo provvedimento legislativo, nel rispetto dei principi generali di cui al presente titolo".
L'emendamento è già stato illustrato nel corso dell'ampio dibattito.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore cortesemente può spiegare la ragione di questo emendamento che mi sembra superfluo? Anche in considerazione del fatto che non si pu affermare la volontà di non recepire questo decreto legislativo nella legislazione regionale. Mi risulta pertanto superflua la frase in cui si promette di ottemperare ad una legge: non c'è bisogno di promettere un bel niente. Ci sarebbe bisogno di ottemperare oggi al decreto legislativo n.
112. Non lo si fa, ma la promessa "farò" mi sembra incongrua e superflua in un testo di legge. Chiedo all'Assessore perché insiste nel promettere di rispettare le leggi.



PRESIDENTE

Secondo appunto il principio quod abundam non viziat. Sarebbe tutt'al più inutile.
La parola all'Assessore Vaglio per l'illustrazione dell'emendamento.



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

Ritengo che questo secondo comma sia indispensabile per un provvedimento attuativo del decreto legislativo n. 112. Infatti, tale decreto prevede una serie di argomenti e di materie; su tali argomenti e materie si è aperta una concertazione con gli Enti locali, che definisco attenta e serrata.
Nel merito gli Enti locali hanno sollevato delle obiezioni, o comunque delle diverse volontà interpretative, per cui sono stati istituiti - come ho già detto in altre occasioni - dei tavoli di confronto molti dei quali già operativi, come molto opportunamente ha ricordato l'Assessore Goglio nell'intervento di questa mattina. Attraverso questi tavoli noi riteniamo di poter arrivare in modo rapido ed efficace alla definizione della normativa regionale sulle altre materie. Pertanto riteniamo che il disegno di legge in discussione, che il Consiglio volle omnibus, ma che per i motivi già illustrati omnibus non può essere, il titolo uno e il capo I inerenti l'organizzazione delle materie, debbano essere pensati e descritti in modo tale da poter fare da cappello anche alla prossima normativa regionale su questo decreto legislativo.
Quindi noi riteniamo che, spinti anche dalle urgenze illustrate fino ad oggi, che in queste giornate di Consiglio noi disciplineremo le quattro materie di cui sopra, oggetto degli emendamenti, ma non rinunceremo comunque, ad esprimerci e a legiferare sulle rimanenti materie del decreto legislativo n. 112, anzi, questo comma, che è il capo I, varrà per tutte le altre materie. Materie che non sono state dimenticate ma che, essendo oggetto dell'attuale concertazione, verranno definite, come dice la lettera del Presidente della Giunta agli Enti locali, in un disegno di legge che la Giunta si propone, con l'aiuto, mi auguro, di tutti, di presentare prima della fine dell'attuale legislatura.
Ecco il motivo per cui noi riteniamo che l'emendamento non sia superfluo, ma utile a chiarire e a definire il successivo percorso legislativo in attuazione del decreto legislativo n. 112.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

1.1/5) Subemendamento presentato dalla Consigliera Simonetti: alla fine del comma 2), aggiungere "entro il 31 gennaio 2000".
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Vorrei delle spiegazioni dall'Assessore. Quando l'Assessore Vaglio ha detto che la Giunta si appresta a presentare un provvedimento di legge da far approvare prima della scadenza di questa legislatura, poi si è voltato verso l'Assessore Bodo e si è messo a ridere. Volevo capire: gli scappa da ridere veramente! Se questo è il livello e il ritmo veramente viene da ridere.
Mi sono chiesto quale sia la logica di quest'operazione. Noi avevamo un provvedimento generale; esisteva tutta la disponibilità della Commissione ad esaminare con l'impegno del Presidente della Commissione, a fare una serie di sedute straordinarie. Chiedo scusa se sono stato troppo provocatorio, non volevo.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Pregherei tutti i Consiglieri di non essere suscettibili nel senso che l'Assessore può rivolgersi al Presidente....prosegua Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Noi avevamo dato tutta la disponibilità a discutere in Commissione il provvedimento di carattere generale e c'era l'unanimità dei Commissari ad affrontare con speditezza ed eventualmente con tutta una serie di sedute straordinarie il provvedimento nel suo complesso.
Dopodiché si fa un'operazione di questo genere: si modifica in modo sostanziale il provvedimento; si presenta - ed è la Giunta a farlo - una quantità industriale di emendamenti che realisticamente si sa che "imballano" i lavori d'aula, promettendo un provvedimento che dovrebbe seguire il normale percorso ed essere approvato - se ricordo bene - prima del 1º marzo, data in cui le attività del Consiglio cesseranno.
Allora: o si vuole imballare completamente l'attività del Consiglio regionale su questo provvedimento oppure non riesco a capire quale sia la logica che c'è dietro.
Non riesco assolutamente a credere che la Giunta sia in grado di onorare l'impegno assunto di approvare il resto dei provvedimenti in tempo utile, a meno che non venga definita una tempistica precisa concordata non solo all'interno della maggioranza, ma pubblicamente all'interno del Consiglio. Mi sembra che non ci siano i tempi tecnici per poter disciplinare le ulteriori materie, così come promesso in questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Anch'io riprendo alcune osservazioni, in particolare le ultime dell'Assessore, che ritiene questo un emendamento chiaro, che stabilisce delle necessità di adempimento da parte della Giunta regionale e quindi chiarisce le materie che non sono oggetto di questo provvedimento legislativo, ma rinvia e stabilisce delle modalità ed un percorso rispetto al quale altre materie vengono rinviate ad un successivo provvedimento.
Tuttavia, Assessore, nel momento in cui non viene stabilito un tempo e un termine entro il quale questo adempimento avviene, questo emendamento della Giunta - questa aggiunta al comma dove vengono definite invece in modo esplicito le materie di competenza e non vengono esplicitate le materie su cui non vi è competenza, come verranno normate, attraverso quale atto legislativo, in particolare entro quali termini e in quali tempi queste verranno normate per avere una chiarezza del provvedimento di per s crea un'assoluta confusione e non stabilisce i limiti dell'adempimento.
Se lei dice: "Questa Giunta lo farà o tenterà di farlo entro la fine di questa legislatura", venga stabilito ed esplicitato nel testo un termine entro il quale - noi abbiamo proposto un subemendamento che è il 31 gennaio la Giunta analizza questi tempi, se sono tempi possibili, se c'è una volontà di riconoscersi rispetto ad un percorso chiaro e fare le proprie proposte. Ma lasciare un subemendamento che si ispira ad una forma di chiarezza che poi nella realtà non viene esplicitata, perché nel momento in cui non vengono stabiliti i tempi non vengono stabiliti nemmeno gli obblighi e i limiti dello stesso provvedimento, ci pare che crei ancora più confusione rispetto a delle materie che non vengono normate, su cui non viene data in qualche modo una definizione in questo testo legislativo e che ci lascia a successivi provvedimenti che potranno svolgersi da qui a un mese, da qui a un anno o quant'altro.
Insomma, chiediamo un impegno preciso per chiarezza della legge.



PRESIDENTE

Mi pare che con l'intervento della Consigliera Simonetti sia stato anche introdotto il discorso sul subemendamento, per cui chiedo se ci sono altri interventi sul subemendamento. Per logica, dovremmo prima votare il subemendamento e poi l'emendamento.
Non ci sono altri interventi. La Giunta sul subemendamento?



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

No, non siamo in grado di recepirlo proprio perché non riteniamo utile porre un vincolo, un limite, anche se solo ordinatorio, all'azione concertativa.
Devo dire che gli Enti locali che compongono la Conferenza permanente non ritengono che il mondo finisca con il 28 di febbraio - giustamente anzi il 29, perché questo è un anno bisestile. Quindi, ritenendo che comunque il mondo proseguirà, e soprattutto il mondo legislativo proseguirà anche dopo di noi fortunatamente, ritengono che sia opportuno non porre dei limiti.
Io posso recepire l'indicazione dei colleghi come augurio, questo si ma non credo che sia possibile accettare un termine così stretto. Se vogliamo dircela tutta, potremmo anche accettarlo, sapendo benissimo che non ce la faremo. Se è un augurio, bene, io mi auguro che l'augurio sia esteso all'iter dell'intero 467.



PRESIDENTE

Se non ci sono dichiarazioni di voto, pongo in votazione il subemendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 27 voti contrari.
E' stato presentato in questo momento un altro subemendamento, che pone la data del 29 febbraio 2000. Se ci sono altri subemendamenti riguardanti le date, pregherei di consegnarli in modo da poterli porre in votazione senza difficoltà.
2.1/5) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: aggiungere dopo "legislativo", "da adottarsi entro il 29 febbraio 2.000".
Qual è la posizione della Giunta su questo subemendamento? La Giunta riconferma la posizione tenuta su quello precedente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, dal momento che l'Assessore ha dichiarato di voler concludere il recepimento del decreto legislativo n. 112 entro la fine della legislatura, noi abbiamo presentato delle ipotesi per la scadenza una ravvicinata (il 31 gennaio) e una a ridosso della fine della legislatura, il 29 febbraio.
Ormai rimane solo più un giorno libero all'Assessore per impegnarsi, il primo marzo. Non l'abbiamo usato perché volevamo lasciare una via di uscita all'Assessore per la promessa che ha fatto.
Però, gradiremmo avere dall'Assessore un segnale positivo in merito ad una data scelta dallo stesso Assessore entro la quale si impegna, oggi, a portare in aula il recepimento del decreto legislativo n. 112 per le materie che la Giunta, in data odierna, decide non voler trattare.
Avremmo potuto viaggiare giorno per giorno, non l'abbiamo fatto. Non ci interessa, ma ci interessa che ci sia un impegno scritto e preciso da parte dell'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Quando avevo fatto la domanda se c'era un altro emendamento, sapevo che ci sarebbe stato ancora, al limite, un giorno.
La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

Il 15 di dicembre 1999, nella trasmissione del provvedimento stralcio alle Autonomie locali componenti la Conferenza Permanente, il nostro Presidente Ghigo, scrive: "Per quanto riguarda la necessità di una puntuale individuazione delle funzioni agli Enti locali e dal conseguente riordino e coordinamento di funzioni vecchie con funzioni nuove, l'Amministrazione regionale si rende disponibile ad un approfondimento su tutte le materie oggetto di un successivo provvedimento, da sottoporre al Consiglio regionale entro la fine della legislatura".
Se non ci sono altri emendamenti -a dire la verità pensavo ad una loro progressione - credo che, in ossequio a quanto comunicato dal Presidente alle Autonomie locali, questo del 29/2/2000 sia un impegno opportuno da riprendere nella prima legge attuativa del decreto n. 112.
Per cui, il subemendamento che cita come termine ultimo il 29/2/2000 viene recepito dalla Giunta.



PRESIDENTE

L'Assessore accoglie l'emendamento, però bisognerebbe perfezionare il testo. Diventa: "dopo il successivo provvedimento legislativo da adottarsi entro il 29..., nel rispetto dei principi generali di cui al presente..." Quindi non alla fine ma aggiungere dopo "legislativo".
Pongo in votazione il subemendamento accolto dalla Giunta che viene a collocarsi nel secondo comma dopo "legislativo da adottarsi entro il 29/2/2000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
Pongo ora in votazione l'intero testo del secondo comma, così come è stato subemendato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Il numero legale è 25.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



CHIEZZI Giuseppe

Eccepisco sulla votazione, Presidente.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 hanno risposto SI' 26 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Si proceda dunque alla votazione per alzata di mano dell'art. 1, così emendato, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 24 voti favorevoli 23 astensioni 1 L'art. 1 è approvato.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per favore, l'esito è il seguente: 23 favorevoli, nessun contrario, un astenuto e nessun non partecipante al voto.



GALLARINI Pierluigi

Eccepisco sulla votazione.



PRESIDENTE

Se lei eccepisce, rifacciamo la votazione.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



GHIGLIA Agostino

Se eccepisce il Consigliere Gallarini, eccepisco anch'io.



PRESIDENTE

Ripetiamo la votazione per appello nominale.



(Proteste del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Le faremo tutte per appello nominale, Consigliere Chiezzi.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 1 come emendato.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 hanno risposto SI' 26 Consiglieri L'art. 1 è approvato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Chiedo la parola per una breve informazione sull'ordine dei lavori.
Lei ieri aveva comunicato che oggi avrebbe proposto l'approvazione di alcune deliberazioni urgenti, considerate tali da parte di tutti in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Dato che manca mezz'ora alla fine prevista per questa seduta, voglio farle notare che dovrebbe passare a quella parte, altrimenti non le mette più in approvazione. Non credo che sottraiamo del tempo prezioso all'iter di questo documento sul quale abbiamo fatto molti passi diciamo non avanti ma sul posto, però sottrarre mezz'ora per fare alcuni provvedimenti urgenti sarebbe un atto di attenzione ai problemi del Piemonte che aspetta, oltre che del Consiglio che guarda.



PRESIDENTE

Se c'è il consenso dell'aula...
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Richiamiamo molto brevemente l'opportunità, man mano passa il tempo è sempre più da sottolineare l'urgenza di questo provvedimento, di andare avanti, pur se abbiamo preso l'impegno di chiudere i lavori alle 17 e questo lo rispettiamo, però riteniamo di dover andare avanti sul provvedimento.



RIBA Lido

Però quell'impegno lo aveva preso il Presidente! Voglio sapere se lo smentite o se invece lo sostenete!



PRESIDENTE

Io non ho...



(Commenti del Consigliere Riba)



GALLARINI Pierluigi

Non è questione di smentire o altro; non si può stare ad aspettare come quel giapponese 40 anni dopo la fine della guerra. Noi speravamo che venendo in aula col provvedimento, i tempi...



RIBA Lido

Con 157 emendamenti presentati dalla Giunta?



GALLARINI Pierluigi

Più del 90% di quelle modifiche sono soppressive. Si può sbandierare che sono emendamenti, ma quando si cassa una cosa, non c'è molto da discutere.



CHIEZZI Giuseppe

Come no!?



GALLARINI Pierluigi

Non c'è molto da discutere! Certo sarebbe il caso...



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



GALLARINI Pierluigi

Comunque non vogliamo entrare nel merito. Eppoi sono emendamenti, come ha ribadito l'Assessore in più occasioni, che rispondono alle richieste sollevate durante le discussioni in Commissione e in sede di Conferenza Regione-Enti locali.
In ogni caso, noi chiediamo che si vada avanti. Con questo non vogliamo assolutamente smentire il Presidente. Non si smentisce la proposta...



PRESIDENTE

Allora io porto all'attenzione dell'aula la proposta e l'aula è sovrana nelle sue decisioni.



GALLARINI Pierluigi

Noi riteniamo, per ragioni di opportunità, di non accogliere quella proposta, senza smentire alcunché, men che meno il Presidente del Consiglio.



(Il Consigliere Riba chiede la parola)



PRESIDENTE

Se rinuncia ad intervenire, porto subito la proposta all'attenzione dell'aula.



RIBA Lido

No, io intendo intervenire! Presidente, qui siamo in presenza di un testo di una legge, che è fatta com'è fatta, lo abbiamo detto, 157 emendamenti su 133 articoli è una cosa inqualificabile e indefinibile, che comunque, se volete, continueremo a riscrivere e speriamo di farcela all'interno di questa o della prossima legislatura! Questo è l'ordine di comportamento che ci viene imposto e che noi subiamo nostro malgrado! Desidero che resti a verbale che avevamo offerto di lavorare per una settimana in Commissione per ritornare in aula con un lavoro fatto in termini quanto meno razionali. Questa era la nostra offerta, la nostra proposta, che credo di poter ribadire a nome di tutto il centro-sinistra.
Adesso, in un quadro di considerazioni comunque di alcune estreme urgenze che constavano da delibere proposte da alcuni Assessori, si era ritenuto che un quarto d'ora di questi preziosi "trecento giorni" che dedicheremo a questo lavoro...



GALLARINI Pierluigi

Quello che sarà!



RIBA Lido

Sette o dieci, speriamo che sia così, però sicuramente una mezz'ora del nostro tempo poteva essere dedicata alle delibere urgenti, in particolare dell'Assessore Bodo. Io alcune volte conosco i problemi dell'agricoltura so che quando comincia l'annata agraria se si va a spiegare agli agricoltori che devono irrigare l'anno successivo, loro ti spiegano che nel frattempo dovrebbero fare la produzione senza irrigare il che è una questione un po' più che terminologica e politica, è una questione che dovrebbe determinare un'altra sensibilità.
Presidente, lei faccia pure! Faccia pure come ha detto, però metta in votazione in modo che risulti chiaro se gli Assessori sono o non sono per difendere i provvedimenti coi quali invece in giro per il Piemonte spiegano che a causa dei nostri atteggiamenti non si può andare avanti!



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



RIBA Lido

E non sto a commentare con un "ooh"!



GHIGLIA Agostino

Io commento come mi pare! Con "uuh, uuh"!



(Proteste del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia! C'è la proposta di sospendere per la giornata odierna l'esame di questo provvedimento; ha parlato a favore della sospensione il Consigliere Riba, contro la sospensione il Consigliere Gallarini. Io la pongo in votazione: chi vota sì è per la tesi...



RIBA Lido

Vorrei formulare la proposta che faccio. Io chiedo al Presidente di mettere in votazione la sospensione ai fini di approvare le tre delibere di cui la pregherei di ripetere il titolo, che avevamo concordato. Non quindi di sospendere per sospendere; sospendere per approvare quei tre testi.



PRESIDENTE

Certo, certo. Lo preciso: la proposta è di sospendere l'esame del progetto di legge n. 467 e passare all'esame di quei provvedimenti che riguardano Baraggia, miele e massofisioterapisti, che tutti ricordiamo.
Ripeto: a favore è intervenuto il Consigliere Riba, contro il Consigliere Gallarini. Pongo in votazione la proposta...



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Un attimo: consulto il regolamento.



(Sospensione tecnica)



PRESIDENTE

Credo che a questo punto dei nostri lavori debba utilizzarsi l'art. 63 del Regolamento, per cui sulla proposta avanzata dal Consigliere Riba pu intervenire un oratore per ciascun Gruppo consiliare.



CHIEZZI Giuseppe

Ah sì?



MONTABONE Renato

Allora mi viene il dubbio che lei stamattina abbia interpretato male il regolamento!



PRESIDENTE

No, no, Consigliere!



MONTABONE Renato

Sì, ha interpretato male il regolamento stamattina!



PRESIDENTE

Consigliere Montabone, i casi sono diversi, perché questa mattina eravamo all'inizio dei lavori e all'inizio dei lavori si inseriscono dei nuovi punti. In questo momento, avendo già iniziato i lavori, bisogna utilizzare la questione sospensiva di cui all'art. 63 del Regolamento. E' chiaro?



(Commenti del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Consigliere Riba, la prego di non fare queste battute! In questo caso comunque l'amico sarebbe lei, il che è da dimostrare.
La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Grazie, Presidente. Sono personalmente d'accordo con la proposta del collega Riba di sospendere i lavori su questo disegno di legge e procedere invece, all'esame della richiesta fatta dall'Assessore Bodo, il quale ha chiesto di poter esaminare tre provvedimenti molto importanti per il settore dell'agricoltura.
Tengo anche a precisare che, su richiesta e sollecitazioni venute dagli interessati e dalle associazioni di categoria, sia l'Assessore sia i funzionari hanno detto di non essere in grado di portare avanti la discussione in aula perché i lavori non lo consentivano, in particolare, da parte della minoranza.
Viceversa, in questi giorni l'Assessore Bodo ha mandato una lettera a tutti i Capigruppo dicendo che c'era una priorità. Ritengo, pertanto, che l'Assessore Bodo difenderà in questa sede il suo operato per trovare e consentire che la sua parola data alle associazioni e agli interessati sia esaudita.
Chiedo, pertanto, che venga posticipato il lavoro del disegno di legge a favore dell'intervento richiesto dall'Assessore Bodo. Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di intervento, si proceda alla votazione, per appello nominale, della proposta sospensiva avanzata dal Consigliere Riba.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 13 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri La proposta è respinta.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali

Proseguimento esame disegno di legge n. 467: "Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112: 'Conferimento di funzioni e compiti dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali in attuazione del Capo I della L. 15/03/97'" - richiamata in aula ai sensi dell'art. 34 del Regolamento


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli emendamenti al DDL n. 467.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: Articolo 2 (Principi e obiettivi) "1. Nel ripartire le funzioni tra i livelli del governo territoriale e nel disciplinare, ove occorra, le funzioni, la Regione persegue i seguenti obiettivi: a) la razionalizzazione dell'assetto e dell'organizzazione delle funzioni b) la piena integrazione tra i diversi livelli di governo garantendo le necessarie forme di coordinamento, nonché il concorso delle forze economiche e sociali alla formazione delle scelte c) la riqualificazione e l'alleggerimento degli apparati burocratici attraverso la riduzione delle strutture organizzative dell'amministrazione regionale a quelle strettamente necessarie all'esercizio delle residue funzioni amministrative proprie della Regione d) l'affidamento a soggetti esterni all'amministrazione, ai sensi dell'articolo 2 bis della presente legge, di attività amministrative che possono più utilmente essere svolte in tale forma sulla base di criteri di efficacia , efficienza e qualità e) il riconoscimento e la valorizzazione dell'autonomia dei privati esercitata anche attraverso le formazioni sociali, in attuazione del principio di sussidiarietà.
2. Nella distribuzione dei principi di sussidiarietà ed adeguatezza, nonch degli altri principi di cui all'articolo 4, comma 3, della legge n. 59 del 1997.
3. Nella revisione e nel completamento della legislazione regionale nelle materie di cui alla presente legge ed alle altre leggi regionali adottate ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 59 del 1997, la Regione: a) provvede alla abrogazione espressa delle norme superate o incompatibili b) razionalizza il quadro legislativo fissando principi e criteri per la elaborazione di testi unici o coordinati di norme c) provvede alla delegificazione di norme concernenti procedimenti amministrativi disciplinati dalla legge regionale, indicando i criteri per l'esercizio della potestà regolamentare da parte della Regione, per quanto attiene all'indirizzo ed al coordinamento, e da parte degli Enti locali per la disciplina dello svolgimento delle funzioni e dei compiti d) semplifica i procedimenti amministrativi, anche attraverso lo sviluppo delle modalità di concertazione dell'azione amministrativa e la riduzione dei vincoli all'esercizio delle attività private e) riordina gli Enti pubblici istituiti dalla legge regionale, in ogni caso riducendone il numero, con fusione o soppressione di enti con finalità omologhe o complementari, nonché con riduzione funzionale del numero dei componenti degli organi collegiali".
La Giunta è contraria, per le motivazioni espresse in precedenza in Commissione ed anche ieri.
Se non ci sono richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 26 voti contrari.
2.2) Emendamento presentato dalla Giunta: sono soppresse le parole "in particolare assicurando la contestualità tra la decorrenza dell'esercizio delle funzioni conferite e l'attribuzione delle risorse necessarie al loro svolgimento".
La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

Come chi ha partecipato alle varie sedute della Conferenza permanente avrà potuto notare, c'è una grande prudenza, da parte delle autonomie locali, a caricarsi delle nuove competenze in modo non contestuale al trasferimento delle risorse umane e finanziare. Questo è ovvio.
L'esperienza maturata con la legge 17 sull'argomento agricoltura dovrebbe avere dato un po' il polso di questa situazione. Le autonomie locali ci hanno richiesto di modificare, sopprimendo quelle parole "in particolare assicurando la contestualità" ed aggiungendo al loro posto un periodo diverso, e cioè noi aggiungiamo: "L'effettivo esercizio da parte degli Enti locali delle funzioni conferite con la presente legge è stabilito con provvedimento della Giunta regionale" - così com'è successo per la legge 17 - "previo parere della Conferenza permanente, ai sensi dell'art. 16 della legge 34, a seguito dell'individuazione delle risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni medesime".
Cos'è successo con la legge 17? Che gli Assessori competenti per materia, l'Assessore all'agricoltura e i funzionari che fino ad oggi hanno gestito le competenze che venivano trasferite si sono seduti attorno a un tavolo e hanno quantificato con precisione le esigenze, le risorse umane disponibili e le risorse finanziarie necessarie. Questo è stato fatto voce per voce, capitolo per capitolo in modo puntuale.
Le Autonomie locali - a nostro modo di vedere, giustamente - ritengono che il percorso seguito per la legge 17 debba diventare il percorso principe da seguire con ogni altra materia, per cui ci hanno chiesto - e noi abbiamo recepito tale richiesta - di sopprimere una frase che era un po' troppo generica e di riprendere invece, con l'emendamento che verrà proposto in modo immediatamente successivo, una procedura chiara, certa concertativa, per definire i tempi e i modi dei passaggi di competenze.
Questo è il senso del duplice emendamento. Questo era quanto ritenevo fosse giusto spiegare al Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, sicuramente non credo di essere un interprete delle esigenze e delle opinioni degli Enti locali, però provo a ragionare.
Non credo che l'interpretazione data dall'Assessore sia rispondente alle esigenze degli Enti locali, perlomeno la soluzione che è stata data non è una soluzione adeguata. Nel senso che non credo proprio - non lo credono, suppongo, colleghi autorevoli che hanno un grande peso e rappresentano partiti importanti, ad esempio il collega Gallarini - che gli Enti locali abbiano detto di togliere la contestualità tra trasferimento delle risorse e conferimento di funzioni, perché questa è una cosa priva di senso; semmai hanno chiesto di precisare la quantità delle risorse in relazione al trasferimento delle funzioni, ma non certamente la contestualità.
Presidente, non riesco a capire se interloquisco con qualcuno o meno perché con i telefonini e gli auricolari non so se parlo a qualcuno o a nessuno. Chiedo scusa, è proprio un mio difetto. Aspetto che l'Assessore Vaglio finisca la telefonata e poi continuo.
Bene, ripeto un po' il ragionamento. Non credo, mi sembra veramente assurdo che gli Enti locali abbiano chiesto di togliere la contestualità tra trasferimento di funzioni e risorse. Mi sembra proprio un assurdo.
La posizione che hanno sempre avuto gli Enti locali - credo la più logica - è di avere la contestualità; semmai una richiesta addirittura ancora più radicale, cioè di avere le risorse prima del trasferimento, se non la contestualità. Per cui sopprimere la contestualità mi sembra veramente assurdo.
Sono proprio curioso di sapere - a parte che non esiste, quindi questa curiosità resterà una curiosità inappagata - qual è il parere della Conferenza delle Regioni-Autonomie locali rispetto a questo emendamento della Giunta che toglie la contestualità.
Il principio della contestualità è un principio che deve essere contenuto in legge; le altre questioni che l'Assessore ci ha spiegato come se fossero una grande innovazione non rappresentano assolutamente una grande innovazione. Assessore, lei non è innovativo su questo, lei ripete ciò che è scritto nella legge 34. A parte che lei ha parlato di personale mentre qui parliamo di risorse, ma per quanto riguarda il personale a cui lei ha fatto riferimento...
Presidente del Consiglio, se le mie riflessioni non interessano a nessuno della Giunta e non interessano al Consiglio, credo che sia inutile anche il mio intervento, per cui rinuncio a parlare.



PRESIDENTE

Consigliere, la pregherei di voler proseguire.



SAITTA Antonino

L'Assessore impropriamente ha fatto riferimento alle risorse umane. Per quanto riguarda la questione delle risorse umane, la legge 34 - lo ricorderà perfettamente perché fu una sua proposta - all'art. 11 indicava in modo esplicito e chiaro quali erano le procedure e il collegamento che c'era tra il trasferimento di competenze, di funzioni e le risorse umane.
Nel senso che il primo comma diceva chiaramente che "con decorrenza dall'esercizio delle funzioni conferite, la Regione assegna funzionalmente agli Enti locali i dipendenti ad essa addetti", e quindi il problema è risolto per gli Enti locali.
Con la legge 17 noi non abbiamo richiamato meccanismi di questo tipo perché la legge 17, quella sull'agricoltura, faceva riferimento esplicito alla legge 34, per cui non è che con la legge 17 siano state normate questioni particolari, quindi non è assolutamente vero, Assessore. Con la legge 17 le procedure...



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali (fuori microfono)

Mi pare che non sia molto informato.



SAITTA Antonino

Probabilmente non sono informato - ovviamente la sua conoscenza in questa materia supera tutti quanti, quindi chiedo scusa se ho osato mettere in discussione una sua considerazione - ma noto questo, che suppongo che per quanto riguarda la legge 17 la Giunta, l'Assessore, la struttura ha applicato la legge 34 relativamente al personale. Perché è chiara la legge 34. Che cosa ha fatto? Ha definito gli organici, ha previsto i trasferimenti, e so perfettamente anche le date se è interessato. Mi pare che il 27 o il 28, ad ogni modo l'ultima settimana del mese di dicembre, la Giunta ha assunto una delibera per il trasferimento degli organici, anzi una determina (c'è stata una delibera e poi ci sono state delle determine).
Questo per dire che qualche informazione in più di lei ce l'ho, anche se lei partecipa in Giunta.
Io ho letto la delibera e ho letto le determine: si fa riferimento alla legge 34, è questa la legge di riferimento. La legge 34 contiene già il principio della contestualità per quanto riguarda il personale e quindi il discorso del personale non tragga in inganno il Consiglio, dove si sta invece discutendo di questioni riferite alle risorse necessarie per l'esercizio delle funzioni trasferite.
Allora, per quanto riguarda questo tema, ripeto che sicuramente gli Enti locali non hanno detto una cosa di questo tipo. Gli Enti locali avranno detto: "Definiamo le risorse prima del trasferimento delle competenze" - sicuramente questa è l'opinione degli Enti locali, non pu essere diversamente - "e nel momento del trasferimento delle competenze non solo vogliamo la contestualità, ma vogliamo sapere l'ammontare", quindi il trasferimento delle competenze deve avvenire soltanto a queste condizioni. Questo è più che comprensivo, più che logico. Questo sicuramente sì.
Allora, che cosa occorre? Non tanto sopprimere questa parte del primo comma, cioè questo riferimento alla contestualità delle risorse, ma è da specificare semmai cosa vuol dire "contestualità", aggiungendo il criterio che le risorse devono essere definite nel passaggio nella Conferenza, nella cui sede avviene la verifica della loro entità.
Questo è comprensibile, ed è sicuramente un problema di competenza della Giunta. Ma il principio della contestualità - che indica che le risorse devono essere sufficienti- è un principio legislativo che deve essere contenuto in una legge che è una legge di principio. Mi sembra più che logico, non certo banale.
Affermare che questa è una richiesta degli Enti locali vuol dire, in realtà, non avere inteso qual è la vera richiesta degli Enti locali. Essi nutrono diffidenza e, sicuramente, non intendono esercitare delle competenze loro attribuite senza avere le risorse per farlo tanto meno senza che le risorse siano sufficienti per poter esercitare al meglio le funzioni loro trasferite. La posizione degli Enti locali è di questo tipo: "Se non ci date le risorse sufficienti, tenetevi pure tutte le competenze che la Regione conservi le sue competenze". Per cui, stando così le cose sostenere che l'emendamento aggiuntivo sia rafforzativo del principio generale della contestualità è una grandissima banalità. Assessore nonostante la sua scienza più volte dimostrata, la cosa non mi convince.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Assessore, non me ne voglia, ma io non avevo sotto gli occhi l'emendamento che è stato letto dal Presidente del Consiglio regionale.
Dalla semplice lettura che ne è stata data, mi è parso impossibile che la Giunta proponesse una cosa del genere. La mia brevissima esperienza di rappresentante degli Enti locali mi porta a constatare che gli Enti locali hanno sempre chiesto il trasferimento di deleghe, contemporaneamente, per al trasferimento del denaro per far funzionare tali deleghe. E' un principio basilare. Da sempre! A meno che, in questa seconda Repubblica gli Enti locali non abbiano davvero cambiato tutto! Assessore, lei ha poi dato una sua giustificazione, perché così come veniva letto, l'emendamento da solo, senza il secondo emendamento proposto dalla Giunta, era veramente disastroso. Che gli Enti locali rinunciassero al trasferimento delle risorse contestualmente all'esercizio delle funzioni che venivano loro conferite era veramente un assurdo.
E' per questo che, senza chiedere la parola, fuori dal Regolamento, ho chiesto che lei ci spiegasse la cosa. Lei, però, solo con estrema difficoltà riesce a spiegarmi il fatto che gli Enti locali hanno chiesto di abolire questa parte per aggiungere che prima si dovevano individuare le risorse necessarie e che la Giunta lo avrebbe fatto con un atto aggiuntivo previa la convocazione della Conferenza permanente, di cui ho già parlato ieri o stamane. Ma poiché non viene verbalizzato niente, nessuno si assume le responsabilità di quanto si dice, e così lei alla fine della seduta si è alzato per dire che le cose andavano così.
Mi sembra di essere tornati al peggiore degli "assemblearismi" di qualche tempo fa, dove tutti potevano dire quello che volevano, senza che si arrivasse mai a una votazione, tanto che ciascuno poteva fare quanto voleva.
Io credo che nelle sue intenzioni non ci sia la volontà di non trasferire le risorse contestualmente alle deleghe, perché non credo neanche che gli Enti locali abbiano chiesto di trasformare l'art. 2 in questo modo.
Facciamo una cosa: certamente gli Enti locali avranno chiesto di individuare quali sono le risorse di cui usufruiranno (perché hanno paura di vedersi catapultare delle competenze senza avere le risorse per poterle mettere in pratica), allora, Assessore, faccia ancora uno sforzo. Credo nella sua buona fede: aggiunga l'uno all'altro degli emendamenti, senza sopprimere il primo. Dica che saranno individuate le risorse trsferibili ma aggiunga anche che le risorse saranno trasferite contestualmente alle competenze. Solo così il ragionamento che lei ha fatto acquista un senso in caso contrario, per le richieste degli Enti locali e per come viene proposto, rimane inconcepibile.
Io non ho mai sentito un Ente locale affermare di non volere il trasferimento delle risorse contestualmente alle competenze che gli vengono attribuite. Rafforziamo questo concetto che lei ha proposto in buona fede e che, se venisse approvata la soppressione dall'art. 2, non sarebbe chiaro.
Le propongo di fare questo sforzo ulteriore, per aggiungere quella parte che intendeva sopprimere all'articolato che lei intendeva emendare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Vorrei sapere, Assessore, se l'emendamento si riferisce alle funzioni che la Regione avrebbe dovuto delegare a Provincie e Comuni ai sensi della L. 142 o alle funzioni che la Regione deve conferire ai sensi della legge n. 59 e successive modifiche.
Questo perché nel caso della legge n. 142 occorre seguire una certa procedura, mentre nel caso della L. 59 occorre seguirne un'altra procedura che potrebbe essere -ma non è, ne parleremo dopo - quella prevista al comma successivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei chiedere all'Assessore notizie circa l'affermazione che ha fatto, vale a dire che le Autonomie hanno richiesto di stralciare questa frase dal comma 1). Ha la possibilità di darci della documentazione a proposito? Non so se esista una documentazione, un verbale, una lettera a riguardo! Inoltre, l'Assessore afferma che l'emendamento soppressivo della garanzia di assicurare la contestualità tra la decorrenza dell'esercizio delle funzioni e l'attribuzione delle risorse sia compensata dalla norma prevista in un emendamento successivo. Ma questo mi sembra non corrisponda alla realtà dei due testi. Mi spiego.
Nel primo testo, quello soppresso, vi era la certezza della contestualità tra la decorrenza dell'esercizio e l'attribuzione delle risorse. Ha sentito, Assessore? Nel secondo testo lei, Assessore, propone ...



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

La stessa cosa!



CHIEZZI Giuseppe

Non la stessa cosa, Assessore, legga bene! Lei propone che la contestualità (lei non usa più questo termine, lo uso io, interpreto benevolmente il suo testo) avvenga a seguito dell'individuazione delle risorse.
Allora, tra l'attribuzione delle risorse e l'individuazione delle risorse c'è in mezzo un mare! C'è una differenza fortissima a danno delle autonomie locali, perché in un caso la contestualità pretende che le risorse siano non solo individuate, ma anche attribuite. Nel secondo caso lei si limita a dire "scaricherò sugli Enti locali l'effettivo esercizio purché abbia individuato le risorse". L'individuazione è un elenco che rimane sulla carta: gli Enti locali avranno bisogno di tanto personale, la risorsa è stata individuata, ma la risorsa deve essere attribuita! Allora, l'emendamento soppressivo - condivido le cose dette dai colleghi Saitta, Montabone e Vindigni - non può vedere il favore delle Autonomie locali, che hanno nella certezza dell'attribuzione delle risorse l'unica situazione capace di rendere operante la decorrenza dell'esercizio delle funzioni con la possibilità di disporre del personale.
Allora...



PRESIDENTE

Mi pare sia stato chiaro. Posto l'impegno, se può esprimere il suo concetto in modo che prima della chiusura abbiamo la possibilità di...



CHIEZZI Giuseppe

Il mio concetto è che l'Assessore ci dia le pezze giustificative della sua affermazione: "su richiesta delle Autonomie ho tolto questa frase".
Prima cosa.
Seconda cosa: ritiri questo emendamento e lo trasformi in un emendamento, come proponeva il collega Saitta, che ferma giustamente la norma di attribuzione delle risorse come norma che continua a essere valida; inserisca pure la Conferenza Regione-Autonomie locali come passaggio obbligato per giungere a questo, e costruisca una sintesi di questi due emendamenti, ma non perdendo la parte più cogente. Grazie.



PRESIDENTE

Mi pare opportuno rubare qualche secondo per sentire la risposta dell'Assessore.



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

Anche perché mi spiacerebbe chiudere la seduta con una latente accusa che la Giunta si sia comportata come un abile giocatore delle tre carte.
Non è così!



RIBA Lido

Quattro carte!



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

Non è così! Il problema è in altri termini: come al solito facciamo finta di partire sempre da capo. Purtroppo, anzi dico io per fortuna, non si parte mai da capo, c'è sempre qualcosa prima. E allora colleghi se volete avere la cortesia di verificare quanto noi andiamo a sopprimere, e cioè "in particolare assicurando...



CHIEZZI Giuseppe

L'attribuzione!



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

No.



CHIEZZI Giuseppe

Come no?



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

No, "in particolare assicurando ecc.", noi riprendiamo - con l'emendamento successivo - citando ai sensi dell'art. 16 della legge regionale 34. Riprendo - per opportunità - il testo della L.R. 34, dove all'art. 16, comma 5, si dice: "è in ogni caso assicurata la contestualità tra la decorrenza dell'esercizio delle funzioni conferite e l'attribuzione delle risorse necessarie al loro svolgimento". Quindi, la soppressione di quelle parole non è stata richiesta da nessuno! E' semplicemente un modo tecnicamente giusto di procedere: non si ripetono in una legge cose che tre mesi fa abbiamo già detto in un'altra legge!



CHIEZZI Giuseppe

Allora va rifatto.



VAGLIO Roberto, Assessore agli enti locali

Questo è già stato detto ed è contenuto nella L.R. 34 all'art. 16 comma 5, per cui abbiamo ritenuto perfettamente inutile riprenderlo. Ma visto che l'ANCI (i suoi documenti che sono agli atti) e l'UPP (i suoi documenti che sono agli atti) esprimono la preoccupazione - la preoccupazione! - che il trasferimento delle funzioni debba essere precisato, decorre dal trasferimento delle risorse ad esse collegate.
Perché - amici miei - non è mica vero quello che ha detto Saitta - non è mica vero! - noi sulla legge 17 abbiamo trasferito, lira più lira meno alle Province 820 miliardi! Oltre a questo, abbiamo trasferito la pianta organica, però trasferire la pianta organica, la gente che c'è, voleva dire trasferire gli uffici tal quali e le Provincie ci hanno detto: "sì, però ci sono delle macchine e delle automobili vecchie; voi ci trasferite delle automobili vecchie che magari non sono ancora catalizzate e noi cosa facciamo?".
La Provincia di Biella dice: "noi non abbiamo l'ufficio decentrato", e allora? Lo gestiamo attraverso Vercelli.
Il VCO aveva analoghe problematiche.
Quindi questa individuazione puntuale delle risorse da trasferire non significa niente! Non è compresa nella contestualità! la contestualità significa: "io ti trasferisco il tutto, ti trasferisco la competenza, ti trasferisco le risorse" e io non mi sono mica sbagliato: le risorse umane e le risorse materiali per gestire questa competenza! E devo spiegare agli Enti - e vi garantisco è stato complicato spiegare alle Province e alle Comunità montane come si potevano gestire, con quelle risorse, con quel personale, senza dover aumentare i cosi, come gestire le competenze trasmesse.
In questo caso, dove andiamo ad affrontare materie ancora più complesse, dove le competenze dei Comuni intervengono, noi riteniamo che la specificazione che abbiamo voluto sia tutt'altro che poco chiara. Noi abbiamo detto che dobbiamo individuare come dividere tra gli Enti le risorse! Non solo individuare quali sono le risorse, che già non è cosa semplice, ma individuare anche le ripartizioni, il valore della perequazione, perché ci è stato contestato - sull'agricoltura - che noi tenevamo conto della pianta organica, ma non tenevamo conto ad esempio dei "semestrali", del personale a tempo determinato, di cui gli uffici disponevano e che negli uffici lavoravano, e per far fronte a questo personale non trasferito perché ovviamente non eravamo in grado di trasferirlo, abbiamo dovuto prevedere una parte finanziaria a compenso. E analogamente abbiamo dovuto prevedere delle parti finanziarie a compenso del parco autovetture oramai anziano e obsolescente, che necessitava quindi di una sostituzione e via discorrendo.
Vi prego quindi di credere che le richieste c'erano, in base all'esperienza vissuta, e che l'attuale testo non sopprime nella sostanza la contestualità tra la decorrenza dell'esercizio delle funzioni conferite e l'attribuzione, perché facendo riferimento all'art. 16 della legge regionale 34 in pratica lo recita nuovamente, lo specifica ulteriormente incrementando però di tutte quelle questioni che l'esperienza ci ha dimostrato debbano essere specificate, proprio per la tutela degli Enti locali a cui le funzioni vengono trasferite.



PRESIDENTE

Bene, se è ancora possibile, credo che si possa portare in votazione questo emendamento, dopodiché chiudiamo i lavori.
Se ci sono invece delle richieste...



SAITTA Antonino

Io chiedo di intervenire, Presidente.



CHIEZZI Giuseppe

E' un punto nodale.



PRESIDENTE

Allora dobbiamo interrompere i lavori perché avevamo detto di terminare i lavori alle ore 17. Adesso sono le 17.10, quindi chiudiamo i lavori a questo punto.
Voglio solo ricordare che martedì 18 il Consiglio è convocato per Statuto, perciò fin d'ora siete informati che martedì 18 gennaio si terrà Consiglio.
Informo altresì che lunedì 17 alle ore 12 è convocata la Conferenza dei capigruppo.



RIBA Lido

Signor Presidente, le chiedo se è possibile spostare la data di convocazione perché non sapendo quando riteneva convocare la Conferenza abbiamo già preso degli impegni per quella data.



PRESIDENTE

L'ho detto già fin dall'ultima riunione.



RIBA Lido

Chiedo scusa; allora se si potesse spostare di un paio d'ore perch abbiamo un contemporaneo impegno di tutti i Capigruppo del centro-sinistra.



GALLARINI Pierluigi

Io ho già preso degli impegni per il pomeriggio.



PRESIDENTE

Farò un rapido giro di consultazioni. Lo avevo però già detto nell'ultima riunione; se c'è la disponibilità di tutti, possiamo spostarla alle ore 14, però questo glielo confermo dopo aver sentito tutti i Capigruppo.



RIBA Lido

Grazie.



PRESIDENTE

Comunque che era alle ore 12 lo avevo detto la volta scorsa. Prendo atto...



CHIEZZI Giuseppe

A che ora è spostata?



PRESIDENTE

No, non è spostato niente. Devo fare una rapida consultazione e ve lo dirò domani. Comunque è lunedì, alle ore 12 o nelle ore centrali; vi far sapere.



RIBA Lido

Alle ore 12 non potremo proprio partecipare.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,10)



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