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Dettaglio seduta n.44 del 28/02/96 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Farassino e Ghigo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Signori Consiglieri, per una mia indisponibilità dalle ore 17,30 in poi, chiedo gentilmente se è possibile passare subito all'esame del progetto di legge n. 114: "Progetto Stati Generali del Piemonte".
Poiché non vi sono obiezioni, chiederei alla cortesia dei colleghi di non dare lettura della relazione, anche perché ne abbiamo parlato e abbiamo fatto pervenire ad ognuno di voi il nostro documento base. E' stato distribuito a tutti il documento sugli Stati Generali con i contributi di tutti i Gruppi? Comunque il testo a vostre mani è la stessa cosa; con questo libro volevamo solamente documentare quanto abbiamo scritto nel documento programmatico e i contributi dei singoli Gruppi che ci sono pervenuti nel frattempo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito alle risultanze della Conferenza dei Capigruppo relativamente alla paventata chiusura dello stabilimento FIAT Mirafiori


PRESIDENTE

Ringrazio l'Assessore Masaracchio per il suo suggerimento di comunicare ai Consiglieri il risultato della Conferenza dei Capigruppo.
Su indicazione e suggerimento del Consigliere Marengo è stato stabilito che la Conferenza dei Capigruppo, unitamente alla Giunta, si convocherà nella sede del Consiglio regionale per un'audizione con la nuova dirigenza FIAT in ordine alle problematiche emerse stamane dalla relazione dell'Assessore Masaracchio. La data sarà da confermare, per cui riteniamo opportuno procedere quanto prima ad una convocazione per avere le massime certezze possibili su una materia che peraltro è sempre più complessa.
Vi ringrazio.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame progetto di legge n. 114: "Progetto Stati Generali del Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del progetto di legge n. 114 relativo agli Stati Generali del Piemonte, iscritto all'o.d.g. nel corso della seduta di questa mattina.
Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Alla scadenza di questo secolo il Piemonte vuole interrogarsi su se stesso, intendendo dar vita ad una riflessione collettiva, polifonica creando l'occasione e la possibilità, per i soggetti più significativi della Regione, di esprimersi sulle linee dello sviluppo del Piemonte per il prossimo secolo.
Lo strumento individuato per attuare quanto sopra descritto sono gli 'Stati Generali del Piemonte'.
Si tratta di un progetto il cui fine consiste nel rivitalizzare la nostra Regione, modernizzandola per rendere concreta la nostra appartenenza all'Unione Europea.
Come dimensione operativa, all'interno del documento programmatico sono state circoscritte quattro grandi aree tematiche - Istituzioni Impresa, Ambiente, Identità - che saranno oggetto di studio, analisi e proposte da parte delle Università piemontesi e delle Fondazioni Culturali.
L'area Istituzioni scandaglierà concetti fondanti, come libertà eguaglianza, democrazia, giustizia, solidarietà e diritti di cittadinanza adeguandoli ed attualizzandoli alla realtà complessa dei prossimi anni.
L'area Impresa identifica in senso ampio l'intraprendere: ad essa saranno associate ricerche che andranno, a trecentosessanta gradi, dal lavoro alla scuola, dalla ricerca universitaria allo studio di possibili alternative produttive, dalle imprese economiche ai sistemi di comunicazione.
L'area Ambiente si riferisce non soltanto alla dimensione fisica del territorio, ma anche alla sua organizzazione e alle modalità con cui è strutturato, fruito e vissuto. L'ambiente deve pertanto essere letto e compreso nei suoi aspetti fisici, spaziali, culturali, antropologici storici, ecologici e giuridico-istituzionali.
L'area Identità si interroga sul concetto di piemontesità: identità di un popolo, quando se ne ha coscienza? Che cos'è che contraddistingue l'essenza del piemontese in quanto tale? E' esistita ed esiste un'essenza linguistica, una specificità culturale e comportamentale, in special modo tenuto conto dei flussi migratori, che costituisca la cifra di un'appartenenza? Queste sono le domande, i confini in cui delimitare il nostro essere piemontesi.
Questo progetto elaborerà, dopo due anni circa, una 'Carta del Piemonte verso il terzo millennio', una sorta di manifesto progettuale, una bussola che ci consenta di navigare in un itinerario tra conoscenze diverse, al termine del quale la Regione nel suo complesso possa individuare attraverso le sue voci più rappresentative, le linee guida del Piemonte di domani.
Il presente progetto di legge si propone di disciplinare le procedure e gli organismi per la realizzazione degli Stati Generali".
Non essendovi interventi, procediamo alla votazione dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Moro: al comma secondo, dopo la parola "rilievo", inserire la parola "sociale".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 5 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 9 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno risposto SI' 39 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Immigrazione

Esame proposta di deliberazione n. 225: "Individuazione, ai sensi dell'art. 5 della L.R. 23/3/1995, n. 39, delle Associazioni aventi titolo a proporre propri candidati in seno alla Consulta regionale per i problemi dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie, di cui all'art. 4 della L.R. 8/11/1989, n. 64"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 225, che è stata approvata all'unanimità nella seduta della VII Commissione del 21/2/1996.
Pongo dunque in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Pongo ora in votazione l'immediata esecutività di tale deliberazione ai sensi dell'art. 49 della legge 10/2/1953, n. 62.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento: Enti strumentali - Bilanci preventivi - Parchi e riserve

Esame progetti di legge n. 107: "Assestamenti ai bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1994 del Parco naturale di Stupinigi e dell'Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Canavese", n. 108: "Terza integrazione alla L.R. 9/11/1995, n. 81 'Assestamenti ai bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1995 di Enti di gestione e di aree protette'", n. 109: "Prima integrazione alla legge regionale 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1996'" e n. 110: "Assestamento al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1993 dell'Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Canavese"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dei progetti di legge n. 107, n. 108, n. 109 e n.
110, di cui ai punti 5), 6), 7) e 8) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Salerno, che ha facoltà di intervenire.



SALERNO Roberto, relatore

I provvedimenti n. 107, n. 108, n. 109 e n. 110 hanno una consecuzione logica, sono tutti correlati. Si tratta del consueto strascico contabile relativo all'assestamento del bilancio sulla base dei consuntivi degli Enti che arrivano con il consueto ritardo rispetto al bilancio della Regione.
Il progetto di legge n. 110 si riferisce addirittura al bilancio 1993 per cui propongo l'approvazione nella procedura più veloce.



PRESIDENTE

Per informazione ricordo che in Commissione erano favorevoli: Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU e PDS. Si sono astenuti: Lega Nord e Rifondazione Comunista. Non hanno partecipato alla votazione: Patto dei Democratici e Pensionati.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato del disegno di legge n. 107, di cui al punto 5) all'o.d.g.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 38 astensioni 6 L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 38 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri La legge è approvata.
Passiamo all'esame del progetto di legge n. 108, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 38 astensioni 6 L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 38 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri La legge è approvata.
Passiamo all'esame del progetto di legge n. 109, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 25 astensioni 19 L'art. 1 è approvato.
Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini che prevede il seguente nuovo articolo: "Art. 2 - Urgenza.
La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 45 dello Statuto ed entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI' 28 Consiglieri si sono astenuti 18 Consiglieri La legge è approvata.
Passiamo infine all'esame del progetto di legge n. 110, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 voti favorevoli 28 astensioni 18 L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI' 27 Consiglieri si sono astenuti 19 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame progetto di legge n. 80: "Provvedimenti in materia di rilocalizzazione di insediamenti produttivi" - Esame ordine del giorno n. 153


PRESIDENTE

Passiamo al punto 11) all'o.d.g. che prevede l'esame del progetto di legge n. 80.
Relatrice è la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Tra gli obiettivi che la Regione persegue nello svolgimento della sua attività istituzionale assumono particolare rilevanza quelli relativi alla modernizzazione del sistema produttivo, alla riqualificazione ambientale alla gestione programmata del proprio territorio, con particolare attenzione per quanto attiene alla localizzazione delle attività produttive.
E' stato rilevato come, nelle situazioni di criticità ambientale relativa ad insediamenti produttivi complessi, soprattutto se di antica realizzazione e collocati nel contesto urbano, si evidenzia talora come soluzione più idonea alla risoluzione dei problemi connessi alla rilocalizzazione della struttura produttiva.
Tale processo risulta particolarmente complesso quando è necessario nello stesso tempo tenere conto di esigenze diverse, che sono quelle di tipo economico-produttivo, quelle occupazionali, quelle di una corretta gestione del territorio e dell'ambiente. Nel processo intervengono, oltre alle imprese interessate, gli Enti locali e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori.
Diventa indispensabile in questo quadro il ruolo di pianificazione e programmazione della Regione e degli Enti Locali per garantire allo sviluppo del tessuto produttivo la compatibilità ambientale, la stabilità nel tempo e soprattutto la qualità.
In tale ottica, la Regione Piemonte già da molti anni si è dotata di una legge urbanistica e di procedure per la pianificazione del territorio e per lo sviluppo industriale. Oggi, a tali strumenti deve essere aggiunto quello della pianificazione ambientale, espressamente previsto dall'art. 4 del DPR n. 203/88, che dovrà essere compiutamente realizzato con la stesura di Piani di risanamento e di miglioramento progressivo della qualità dell'aria.
La presenza, però, di attuali esigenze di risanamento ambientale risolvibili mediante la rilocalizzazione di impianti produttivi (in particolare rinvenibili nel settore siderurgico ove si impone il rispetto dei tempi imposti dalla normativa comunitaria, ovvero nei territori colpiti da eventi alluvionali o soggetti a dissesto idrogeologico), impongono un'accelerazione del processo decisionale rispetto a quello programmatorio al fine di consentire un tempestivo avvio degli interventi rilocalizzativi.
A fronte di tali contingenze, la Giunta regionale ha ritenuto opportuno che le scadenze temporali per l'adeguamento ai parametri di emissione previsti dalla normativa vigente tengano conto di esigenze di flessibilità e siano raccordati alle modalità complessive ed ai tempi concordati fra le parti per l'attuazione del processo di rilocalizzazione, ferma restando comunque la fissazione di un limite temporale massimo entro il quale gli obiettivi di risanamento ambientale e di rilocalizzazione devono essere realizzati.
A tali finalità risponde il disegno di legge qui proposto, che è stato assegnato all'esame in sede referente congiunta delle Commissioni II e V.
Le Commissioni lo hanno valutato nella seduta del 19/1/1996, hanno quindi svolto le consultazioni con gli Enti e le Associazioni intervenuti alle medesime al fine di acquisire elementi utili alla definizione del testo ed infine, a maggioranza, lo hanno licenziato con parere favorevole nella seduta dell'8/2/1996, nel corso della quale è peraltro risultata l'esigenza di indicare esplicitamente un termine entro il quale le imprese interessate alla rilocalizzazione devono stipulare la convenzione con il Comune sede del nuovo insediamento produttivo.
A tal fine viene presentato un emendamento a firma del relatore dell'Assessore competente e del Consigliere Bertoli con l'indicazione del termine di 180 giorni.
Il dibattito ampio ed articolato ha fatto emergere la necessità e l'urgenza di disciplinare la rilocalizzazione delle imprese produttive secondo le modalità contenute nel disegno di legge.
Ne raccomando ora l'approvazione da parte dell'aula.



PRESIDENTE

Comunico che a questo disegno di legge è connesso l'ordine del giorno n. 153 a firma dei Consiglieri Marengo, Ferraris, Angeli, Vindigni, Dutto e Bertoli.



CHIEZZI Giuseppe

Ce n'è anche uno nostro.



PRESIDENTE

Benissimo, allora lo aggreghiamo.
In attesa che venga distribuita a tutti i Consiglieri copia dell'emendamento presentato dai Consiglieri Ferrero, Cavallera e Bertoli sospendiamo l'esame del progetto di legge n. 80.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti documenti: ordine del giorno sugli autodemolitori, a firma dei Consiglieri Marengo Ferraris, Deorsola, Montabone, Burzi, Ghiglia ordine del giorno sul fenomeno dell'usura, a firma dei Consiglieri Deorsola, Cotto, Montabone, Chiezzi, Ferraris, Spagnuolo, Marengo Papandrea e Dutto.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono iscritti all'unanimità dei 46 Consiglieri presenti.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame progetto di legge n. 80: "Provvedimenti in materia di rilocalizzazione di insediamenti produttivi" - Esame ordine del giorno n. 153 (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 80.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 40 astensioni 3 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Emendamento presentato dai Consiglieri Ferrero, Cavallera e Bertoli: l'art. 2 è sostituito dal seguente: "Art. 2 1. Le imprese che sono nelle condizioni di attuare le procedure di rilocalizzazione di cui all'art. 1 e che presentano alla Regione ed ai Comuni interessati, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un Piano di rilocalizzazione produttiva possono usufruire della proroga dei termini previsti dall'art. 5, comma terzo, del decreto del Ministro dell'Ambiente 12/7/1990 'Linee guida per il contenimento delle emissioni inquinanti degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione', fino alla scadenza prevista dall'art. 5, comma quarto, del citato DM Ambiente 12/7/1990.
2. Il Piano deve contenere modalità e tempi della rilocalizzazione; tali modalità e tempi devono essere compiutamente formalizzati nell'ambito della convenzione di cui all'art. 1. I tempi di rilocalizzazione non possono essere superiori a quattro anni.
3. La convenzione deve essere stipulata entro e non oltre 180 giorni dalla data di presentazione del Piano di rilocalizzazione. Qualora la convenzione non venga stipulata entro i termini stabiliti, decadono per l'impresa gli effetti della proroga di cui alla presente legge.
4. Il termine di quattro anni di cui al comma secondo può essere differito con provvedimento della Giunta regionale per motivate esigenze tecniche di realizzazione del Piano di rilocalizzazione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 38 voti favorevoli e 3 astensioni.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 38 astensioni 3 L'art. 3 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 49 hanno risposto SI' 44 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.
Passiamo ora ad esaminare l'ordine del giorno n. 153 che è connesso al progetto di legge n. 80.
Tale documento è stato presentato dai Consiglieri Marengo, Ferraris Angeli, Vindigni, Dutto e Bertoli ed è relativo alla rilocalizzazione industriale in Piemonte.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Questo ordine del giorno, che è già stato discusso in sede di Commissione, interessa più competenze assessorili: oltre al sottoscritto anche gli Assessori Botta e Masaracchio.
Il documento si conclude con la richiesta di svolgere una comunicazione entro due mesi in Commissione (bisognerà poi decidere qual è la Commissione totalmente competente, lo stabiliranno i Capigruppo); sotto questo profilo l'ordine del giorno è accettabile.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: l'industria costituisce storicamente il settore caratterizzante l'economia regionale e connotante il territorio urbano e di molte aree di fondovalle lo sviluppo urbano, l'aumentata sensibilità ambientale, i processi di ristrutturazione industriale e i recenti eventi calamitosi che hanno colpito il Piemonte, hanno fatto emergere la necessità di riallocare fuori dal territorio urbano talune attività produttive e contemporaneamente trovare nuove destinazioni alle aree liberate o liberabili a seguito dei processi di rilocalizzazione o ristrutturazione la Regione Piemonte sin dagli anni '70 aveva messo a fuoco questo problema, definendo, prima fra tutte le Regioni italiane, un percorso ed una strumentazione per governarlo considerato che: le più recenti normative comunitarie e nazionali offrono nuovi strumenti finalizzabili ad un rilancio della politica delle rilocalizzazioni industriali quali fondi strutturali per le aree a declino industriale (obiettivo 2) che hanno permesso di avviare un programma, già in corso di realizzazione, per attrezzare aree industriali in grado di ospitare stabilimenti per circa 2.000.000 di mq di superficie coperta e i fondi destinati alla riqualificazione urbana riguardante specificamente le città interessate a fenomeni di trasformazione economica ritenuto che: la Regione Piemonte debba aggiornare i suoi orientamenti in merito al problema delle rilocalizzazioni industriali e della rifunzionalizzazione delle aree industriali individuando gli strumenti ed i mezzi da destinare a tali scopi impegna la Giunta regionale a) a dare attuazione all'art. 2 del DM LL.PP. 21/12/1994 individuando le Città e i Comuni interessati ai problemi di riqualificazione urbana privilegiando quei Comuni nel cui contesto sono collocati impianti industriali che per ragioni di sicurezza, ambientali o territoriali, si ritiene opportuno rilocalizzare b) riservare in sede di attuazione delle aree industriali attrezzate e dei poli integrati di sviluppo una parte delle superfici edificabili agli impianti produttivi oggetto di rilocalizzazione c) creare un tavolo di concertazione con rappresentanze degli Enti locali, delle Organizzazioni sindacali ed imprenditoriali per definire i criteri, i mezzi e gli strumenti atti a rendere sistematica la politica delle rilocalizzazioni industriali in Piemonte d) a riferire entro due mesi alle competenti Commissioni del Consiglio in merito all'attuazione del presente ordine del giorno".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 49 Consiglieri presenti.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame progetto di legge n. 43: "Promozione della qualificazione degli operatori sportivi"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 43, di cui al punto 9) all'o.d.g..
Relatore è il Consigliere Montabone, che ha facoltà di intervenire.



MONTABONE Renato, relatore

La presente legge, riferita alla disciplina delle attività professionali degli istruttori sportivi e fisico-motori che operano nelle palestre e sale ginniche e, più in generale, alla formazione professionale degli operatori, completa la L.R. 22/12/1995, n. 93 "Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie".
Si è espressamente voluto scindere il campo tra le competenze, da un lato, del CONI, delle Federazioni sportive e degli enti di promozione sportiva, e le attività che sono invece tipicamente del miglioramento dell'efficienza fisica più in generale, per dare a ciascuna di queste due categorie ben distinte quelle che devono essere le competenze del settore.
In particolare questa legge ha lo scopo di disciplinare l'esercizio di coloro che svolgono in modo professionale l'attività di operatore fisico motorio volta al miglioramento dell'efficienza fisica, che attualmente è scarsamente regolamentata.
La legge sottolinea il limite di applicazione all'attività professionale dietro pagamento di corrispettivo, precisando che la norma non si applica alle attività organizzate senza fine di lucro (questo concetto è rivolto a chi organizza l'attività stessa) e senza corrispettivo di pagamento (che si riferisce invece all'utente che richiede queste prestazioni professionali) o risultino preparatorie delle attività agonistiche delle singole discipline sportive.
Non si intende quindi interferire con le competenze del CONI per ci che riguarda la propria organizzazione sportiva e l'attività agonistica, n discriminare gli istruttori federali e degli Enti di promozione sportiva che continuano a poter svolgere la loro attività nell'ambito dei programmi sportivo-agonistici del CONI, tant'è che vengono scisse le attività sportive da quelle fisico-motorie.
Da un lato non si vuole, con questa legge, andare ad interferire sulle competenze di tipo sportivo-agonistico del CONI dal quale discendono le attività delle Federazioni sportive e degli Enti di promozione sportiva, ma dall'altro lato non si vuole neppure che il CONI, le Federazioni sportive e gli Enti di promozione sportiva, interferiscano sulle attività fisico motorie più generali e per il miglioramento dell'efficienza fisica, che non sono di competenza del CONI.
Nella corretta applicazione del DPR n. 616/77 che ha trasferito alle Regioni le competenze in materia di attività sportiva e di formazione professionale, ai sensi degli artt. 35 e 36, con la presente proposta di legge si vuole semplicemente disciplinare, da un lato, l'esercizio di un'attività, rispetto alla generalità dei cittadini che devono essere adeguatamente tutelati, laddove essa assuma un rilievo professionale dall'altro ribadire le competenze di cui la Regione già è titolare in materia di formazione "per qualsiasi attività professionale e per qualsiasi finalità" (art. DPR n. 616/77). Credo che la linea di fondo che ha ispirato tutti i Commissari e i presentatori di questa legge in Commissione è stata proprio quella della tutela del cittadino che ha diritto ad avere, se corrisponde un pagamento, una professionalità che gli venga garantita.
La presente legge si compone di tre articoli.
Nell'art. 1 sono indicate chiaramente le finalità, le tipologie e i limiti dell'intervento. Nell'art. 2 le attività per il miglioramento dell'efficienza fisica: sono definiti i requisiti di qualificazione, la responsabilità dei corsi di formazione, le norme transitorie e le esenzioni. Nell'art. 3 sono definite le sanzioni: infatti queste sono previste in caso di violazione delle suindicate norme; sanzioni amministrative che nell'ambito e a completamento dei compiti propri dei Comuni in materia di Polizia amministrativa, vigilanza igienica e sanitaria ed agibilità dei locali saranno, se del caso, applicate e riscosse direttamente dai Comuni sede di attività sportive e fisico-motorie. Mi preme qui ricordare e ringraziare, con un pochino di orgoglio, nonostante la discussione sia stata lunga, anche se la legge contiene solo tre articoli limitati, tutti i Commissari che hanno discusso a fondo dimostrando grande competenza in materia sì da permettere di arrivare in aula con un voto pressoché unanime di tutti i componenti la Commissione.
Devo dire, per onor del vero, per non riprendere poi successivamente la parola, a meno che non ci siano delle domande da parte di singoli Consiglieri, che ho presentato a firma mia e dei colleghi Suino e Rosso un piccolissimo emendamento che chiarisce ancora più opportunamente il detto "attività sportiva" rispetto alla "disciplina sportiva", che è ancora più specifica. Quindi propongo di sostituire la parola "attività" al punto 6) dell'art. 2 con la parola "discipline". Sono a disposizione per quanti vogliano richiedere chiarimenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Ho seguito in prima persona il lungo iter di questa legge in Commissione. La Lega si era già dichiarata favorevole a questa legge, specialmente per quanto riguarda la tutela dell'utente, sia nel privato che nell'associazionismo. Quando però ho rivisto la stesura definitiva della legge, ho trovato un punto che potrebbe destare confusione, il punto 6) dell'art. 2, quando si parla di "attività svolte senza corrispettivo di pagamento". Così come ho firmato l'emendamento del Consigliere Montabone, che riguarda la sostituzione del termine "attività" con il termine "discipline", per maggiore chiarezza direi che si potrebbe specificare cosa si intende per "corrispettivo di pagamento", quindi presenterò un emendamento in cui, dopo la parola "pagamento", si aggiunge "né da parte dell'utente né per la prestazione professionale".
In questo modo andiamo a tutelare l'utente nel caso in cui versi un corrispettivo per l'insegnamento dell'attività; andiamo anche a tutelare per esempio, gli associati di un'associazione, perché così come andiamo a retribuire il professionista per la sua prestazione professionale dobbiamo anche tutelare gli associati che in realtà non hanno dato un corrispettivo perché la tessera non è un corrispettivo. Quindi, specificando che sia per quanto riguarda l'utente sia per la prestazione professionale non riusciamo a tutelare tutti i cittadini in maniera da non creare due classi di cittadini: i cittadini di serie "A", che si possono permettere di andare all'"American" di turno ed essere tutelati, ed i cittadini di serie "B" che andando in un'associazione, pagando magari solo la tessera, non rientrerebbero nell'applicazione di questa legge.
Inserendo invece questo discorso, visto che i professionisti vengono pagati anche dalle associazioni, obbligheremmo anche le associazioni ad adeguarsi a questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Intervengo a titolo personale - non so se il mio Capogruppo intenderà dire qualcosa - per dire che plaudo ad una legge che porta ad una regolamentazione in un settore in cui effettivamente era opportuna una normalizzazione. Avanzo soltanto una perplessità, in quanto non facendo parte della VI Commissione non ho potuto seguire i lavori; questa perplessità in parte si ricollega a quello che diceva il collega Rosso: relativamente al punto 6) dell'art. 2, dove si parla delle Associazioni di promozione, degli Enti di promozione sportiva, considerando che alcune società sportive hanno utilizzato, nel tempo, il paravento dell'Ente di promozione sportiva per avere uno status giuridico diverso che consentisse di sfuggire a tutta una serie di adempimenti di tipo fiscale, andrebbe chiarito bene tale punto, in modo da non creare una situazione di disparità. Gli Enti di promozione sportiva si comportino come tali, così come le società sportive private. Occorre quindi scrivere bene quel punto in modo che il limite sia netto e non si presti ad eventuali sotterfugi che fino ad oggi in qualche modo sono stati utilizzati dai singoli. E' chiaro che questa dizione qualche volta ha favorito i furbi.
Dobbiamo creare una situazione trasparente che sia uguale per tutti.
Questa era la mia preoccupazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, noi abbiamo dato il nostro apporto con un certo impegno a questa proposta di legge e siamo d'accordo sul testo che è stato portato in quest'aula, ivi compreso il piccolo emendamento relativo alla dizione "attività" da sostituirsi con "disciplina".
Siamo convinti che questa proposta di legge, così come quella che abbiamo votato precedentemente, quella relativa alle norme per lo sviluppo dello sport, siano due buoni esempi di lavoro condotto in seno alla Commissione. Tra l'altro, va dato atto all'Assessorato, e all'Assessore Angeleri in particolare, di aver saputo cogliere, con una certa plasticità tutti gli apporti che venivano dati in sede di Commissione, come peraltro dovrebbe avvenire normalmente.
Forse adesso ci stiamo complicando un pochettino la vita con questi ultimi interventi.
Va detto che - come peraltro nella relazione di presentazione il collega Montabone mi pareva avesse illustrato con chiarezza - si trattava di entrare nel merito - e lo abbiamo fatto con molta cognizione di causa collega Mancuso - di quel mondo sempre più vasto e più variegato rappresentato dalle società e dalle palestre, soprattutto private. Quindi ci si riferisce, in particolar modo, a quei centri di fitness, a quei centri in cui si fa muscolazione e a quelle attività che ormai vanno sempre più di moda, ma anche alle attività che vengono svolte nelle palestre scolastiche e alle attività che vengono svolte in orario preserale attraverso le varie associazioni. Ci sono una serie di norme che già tutelano il cittadino in quanto utente. Questa è una norma che va nello specifico a qualificare ulteriormente la professionalità, richiede una professionalità da parte dell'animatore, dell'istruttore, del tecnico, che presta questo servizio all'utente. C'era anche la necessità di dare una giusta valorizzazione a quello che è il mondo dell'ISEF, quindi ai diplomati ISEF. E' ovvio che con questa proposta di legge non superiamo quello che una riforma della scuola dovrebbe fare e che peraltro, pur essendo da tempo richiesta, non si vede ancora. Comunque è una definizione una precisazione, è un modo chiaro per andare a richiamare una certa professionalità.
Noi, come Gruppo, abbiamo dato il nostro massimo apporto anche relativamente ad una preoccupazione che avevamo, soprattutto per quanto riguardava la prima formulazione del testo, che, così com'era, avrebbe potuto suscitare qualche interpretazione errata. Infatti, siamo convinti che tutto ciò che è stato il mondo dell'associazionismo nello sport italiano ha una valenza positiva, poiché è attraverso questo mondo e attraverso gli Enti di promozione sportiva, prima ancora che attraverso la scuola di Stato, e quindi l'educazione fisica di Stato, che lo sport è diventato un servizio sociale.
Questo non significa che non debbano esistere le stesse regole anche per l'associazionismo, e quindi il diploma ISEF per i vari istruttori, e quindi il riconoscimento di una professionalità che peraltro il tempo almeno con le regole che sono state fissate da questa proposta di legge dovrebbe in qualche modo consentire.
Detto ciò, senza fare troppa confusione, quindi senza dimenticare il grosso apporto che questa realtà ha portato, e senza dimenticare il serio processo educativo e formativo che sta alla base di questo mondo che ha saputo fare dello sport un servizio alla portata di tutti, ha saputo rendere meno elitario, ha saputo far assumere anche una presa di coscienza da parte della maggioranza della popolazione che quindi può vivere lo sport come strumento per un benessere psico-fisico rispetto ad un passato che invece concepiva lo sport in tutt'altra maniera.
Detto questo, rimangono ancora alcuni nodi che comunque non sono legati nello specifico a questa proposta di legge o alla precedente che oramai è esecutiva. Più che altro sono un promemoria per l'Assessore Angeleri che spero stia ascoltando. Uno è l'aspetto della necessità di fondi per formare, aggiornare e riqualificare. Questi non sono per ora previsti, noi l'abbiamo ricordato in Commissione e vi ritorneremo. Un'altra questione altrettanto seria è la necessità di entrare nel merito della formazione con la fase applicativa di questa proposta di legge. Altro ancora è il regolamento di attuazione della legge n. 93, oramai esecutivo, che siamo in attesa di conoscere e che auspichiamo di poter dibattere nella sede propria che è la Commissione; così come quanto attinente al costituendo Comitato Promotore Regionale dello Sport per tutti, che riteniamo sia un'utile modalità di sinergia per l'argomento specifico.
Siamo fiduciosi che questi temi verranno discussi nella Commissione appropriata e quindi riteniamo che, complessivamente, il pacchetto che è andato confezionandosi con la legge precedente, oramai esecutiva, e con questa proposta di legge, offra una maggiore chiarezza, offra uno strumento in più di scelta e di sicurezza da parte dell'utente e, nello stesso tempo vada comunque a suggellare, a valorizzare la realtà positiva del mondo associazionistico della nostra Regione e del nostro Paese.
Pertanto, stante la proposta di legge, che è testé pervenuta con l'emendamento relativo soltanto ad attività e disciplina, noi riconfermiamo il voto favorevole del Gruppo PDS.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, a me non sfugge, come credo non sia sfuggito a nessuno, l'importanza di questo provvedimento.
Vuol dire - se non vado errato - che, in tutta questa miriade di palestre o di centri cosiddetti "di estetica" dove si svolgono attività motorie (muscolazioni, fitness, aerobica), da quando entrerà in vigore questa legge, la maggior parte degli istruttori - se sappiamo e conosciamo la realtà - sono poi, alla fine, istruttori non dico improvvisati, ma che svolgono l'attività di insegnamento senza le qualificazioni previste dalla legge oppure ottenute secondo criteri giuridici.
Ritengo, quindi, importantissima questa legge.
A parte la disposizione del punto 6) dell'art. 2 (dove basta solo scrivere: "senza pagamento di corrispettivo" invece di: "senza corrispettivo di pagamento", il problema è solo quello), mi permetto di suggerire un'integrazione al punto 6), dicendo che anche per le associazioni senza il pagamento di corrispettivo - quindi senza fine di lucro - bisognerebbe prevedere la figura dell'istruttore qualificato ai sensi degli artt. 1 e 2 quando, anche all'interno di queste associazioni senza scopo di lucro, si svolgano dei corsi in forma continuativa e in forma stabile. Se immaginiamo il classico circolo che non ha finalità sportive, oppure ne abbia, dove per esempio si fa la corsa tutti insieme e magari un istruttore insegna anche degli esercizi motori, la cosa finisce lì. Si fa una corsa insieme e non si può rendere sempre la vita difficile.
Ma quando invece all'interno di queste associazioni non a scopo di lucro si svolgono dei corsi per gli associati, che non pagano alcun corrispettivo quindi viene fatto un corso in forma stabile, continuativa e direi seria le condizioni affinché l'istruttore abbia le qualifiche necessarie dovrebbero sussistere. Perché se l'obiettivo della legge, lodevolissimo perché probabilmente prima tale attività non era disciplinata, è quello di preservare la salute, immaginiamo cosa succederebbe quando si tratta di sport per i bambini! Se non si hanno le qualifiche e si sbaglia ginnastica insegnando lo sport ai bambini, li si rovina! Nei miei anni da calciatore ho visto dei bambini ai quali si sono proprio inibiti alcuni tipi di movimenti (anche per il futuro) in seguito all'insegnamento errato da parte di alcune persone. Mi domando, allora, se si può integrare il punto 6) dell'art. 2, nel senso che le disposizioni non si applicano per le organizzazioni a scopo di lucro, ecc., solo quando non sussista una forma continuativa e stabile delle attività sportive, all'interno di queste associazioni. Per il resto va tutto bene, credo anche a nome del mio Gruppo; chiedo solo questa integrazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Giacomo

Grazie, Presidente. Sono pienamente favorevole alla progetto di legge n. 43 perché disciplina l'attività degli operatori sportivi sovente svolta con molto abusivismo e con tanta approssimazione. Contemporaneamente salvaguarda la professionalità dei titolari di diploma ISEF che hanno alle spalle una solida preparazione medico-pedagogico-sportiva, di livello universitario. Si auspica ancora che non sia fatta una sanatoria generalizzata dagli istruttori di cui all'art. 2, comma terzo, lettera b) della proposta, ma un serio loro coinvolgimento nei corsi di formazione che si vanno ad organizzare. E' d'altra parte evidente che il titolo conseguito dopo tali corsi non potrà mai essere equiparato dal diploma ISEF. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Mi rendo conto, Presidente e colleghi Consiglieri, di essere stato talmente breve nella relazione, immaginando che alcune domande che sono state poste in quest'aula o alcuni interventi che si sono avuti oggi fossero già stati superati dal lungo dibattito fatto in Commissione o dalla disquisizione rispetto alle singole parole che siamo andati ad appuntare rispetto alla legge. Quando, cioè, con i colleghi abbiamo presentato l'emendamento cambiando la parola "attività" con la parola "discipline" è perché abbiamo sviscerato fino in fondo il significato della parola stessa per dare alla legge una maggiore precisione nella sua stessa applicazione.
Ho cercato di dire prima che abbiamo diviso in due grandi blocchi l'attività motoria in generale, dicendo che l'attività sportiva è competenza del CONI perché le leggi di istituzione del CONI gli danno la competenza stessa; quindi tutte le attività sportive delle singole discipline, così come reciterà la legge, se si accetta questo emendamento per quanto riguarda gli istruttori, cioè coloro che svolgono l'attività direttamente in qualsiasi luogo a ciò posto, sono di competenza del CONI.
Ne discende che la competenza generale è del CONI, le singole federazioni sportive sono quelle che hanno possibilità di brevettare o di patentare gli allenatori cosiddetti sportivi, i singoli enti hanno l'autorità in alcune specificità di patentare allenatori per quello che compete alla loro attività sportiva. Oggi, la grande confusione dipende dal fatto che si vorrebbero attribuire al CONI anche quelle competenze che non sono tipicamente delle discipline sportive, ed è qui che io con forza pongo un limite allo strapotere del CONI. Sulle discipline sportive, posso anche non essere d'accordo, ma c'è una legge dello Stato che prevede che siano competenza del CONI; dall'altro lato ci sono attività motorie che io ho definito - per individuare meglio, e anche in termini più generali - "per il miglioramento dell'efficienza fisica", che non possono essere competenza del CONI perché non sono discipline sportive agonistiche. Il CONI ha delle attribuzioni e delle competenze specifiche. Siamo allora andati a definire i titolari per poter svolgere queste attività e abbiamo detto in assoluto e abbiamo riconosciuto per primi in questa Regione - è stato fatto anche in un'altra Regione in modo molto più "all'acqua di rosa" - che i titolari delle attività per il miglioramento del benessere fisico sono gli insegnanti di educazione fisica diplomati - ahimé - negli ISEF. Dico ahimè negli ISEF perché vorrei dire qui, oggi: laureati in attività fisico motorie, come avviene in tutto il mondo civile. L'Italia, del resto, è una delle pochissime nazioni del mondo - si confronta anche con l'Africa, che in questo l'ha superata - a non attribuire titolo specifico di laurea agli insegnanti di educazione fisica. Il perché è evidentissimo: l'Italia è l'unica nazione che ha come competente, come Ministro dello Sport, il CONI.
Questa è la realtà e con questa legge abbiamo dato indicazioni per quanto riguarda non le attività sportive agonistiche, ma le attività per il miglioramento dell'efficienza fisica.
Il collega Rubatto chiedeva prima sull'attività motoria per la terza età; l'attività motoria per la terza età non è un'attività sportiva agonistica, anche se voglio che sia tutelata da istruttori qualificati, che abbiano le cognizioni di causa rispetto a quello che stanno facendo.
Abbiamo individuato questi istruttori qualificati nel titolo dei diplomati ISEF, ripeto, ahimè, non ho potuto dire laureati in scienze motorie. Poi abbiamo anche detto che l'attività per il miglioramento del benessere fisico in questi anni è stata svolta, così come diceva il collega Salerno solo che sbagliava nel dire attività sportiva, che è l'altra competenza da persone non qualificate. Abbiamo però anche detto che queste persone non qualificate, se hanno maturato delle esperienze per diciotto mesi negli ultimi cinque anni (frequentando dei corsi con la collaborazione dell'Università e dell'ISEF per quanto riguarda le attività fisico-motorie sportive, sempre con le attribuzioni del CONI, delle Federazioni, degli Enti di promozione sportiva, frequentando quindi dei corsi e dando degli esami finali di qualificazione) hanno la possibilità di essere inserite in questo particolare albo che permette loro, qualora scegliessero questo tipo di attività professionale, di continuare a svolgerla; questo è un pezzo di legge in sanatoria.
Di più, per migliorare, regolamentare e tutelare l'utenza, non si poteva fare.
Sono d'accordo sulla proposta di emendamento del Consigliere Rosso perché già nella legge - quando mi sono permesso di scriverla, perché è una proposta di legge - intendevo, con quel "corrispettivo di pagamento", che venisse inteso, da un lato, che l'utente pagava dei quattrini per avere un servizio, dall'altro che chi svolgeva il servizio venisse pagato per svolgerlo: attività professionale.
Il collega Rosso - se ho ben capito - ci chiede al punto 6), dell'art.
2, di scrivere, dopo "corrispettivo di pagamento da parte dell'utente" (soldi che l'utente versa) "né per la prestazione professionale".
Questo chiarisce soltanto quel concetto che credo tutti i Commissari avessero acquisito nell'ambito della discussione, e non va ad incidere minimamente sulle competenze che devono continuare ad essere ben distinte.
Questa non è una legge nuovissima, è stata via via migliorata, è una legge presentata ed approvata nella scorsa legislatura dal Consiglio regionale e rimandata dal Commissario del Governo, facendo riferimento ad un'azione che il CONI aveva fatto.
Auspico veramente per la nostra Regione e per i nostri ragazzi, che hanno il titolo per svolgere queste attività, che passi questa legge.
Qualora non passasse, sarebbe estremamente interessante che il caso venisse posto a livello nazionale. In questo modo, una volta per tutte andremo a verificare se il CONI ha tutte quelle competenze che crede di avere e tutte quelle ingerenze che vuole adottare nel campo dell'attività non sportiva ma fisico-motoria in generale, solo perché dalla sua parte ha notevoli risorse finanziarie che gli permettono di fare quello che crede.
Sicuramente con questa legge non verranno risolti tutti i problemi perché ci sono dei limiti: non si sa ancora da che parte sta l'attività sportiva e da che parte sta l'attività fisico-motoria in generale. Per per la prima volta, la Regione Piemonte cerca di regolamentare al meglio delle possibilità, senza farsi bocciare una legge dal CONI a livello nazionale, e permette anche agli utenti - lo ripeto perché questo è lo scopo principale della legge - di essere tutelati, mettendo i loro figli o le loro madri nelle mani di professionisti che non procurino danno anzich fare del bene.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Angeleri.



ANGELERI Antonello, Assessore allo sport e tempo libero

Devo ringraziare la Commissione per l'encomiabile lavoro svolto in questi mesi. Il progetto di legge presentato in Commissione alcuni mesi fa che, insieme al Consigliere Montabone era stato elaborato, è stato dalla Commissione attentamente valutato, rivisto ed accresciuto nella sostanza.
E' veramente il frutto di un lavoro che tutta la Commissione, nella sua interezza, ha svolto con grande consapevolezza. La consapevolezza di voler svolgere un lavoro non soltanto nei confronti dall'associazionismo, ma soprattutto per tutelare il cittadino nella nostra regione. L'invito ultimo del Consigliere Montabone è un invito che come Assessore potrei anche accogliere, ovvero inviare questa legge - che mi auguro venga approvata al CONI per poterla valutare nella sua importanza. Ritengo che il lavoro svolto - che viene aggiornato in queste ultime ore da alcuni emendamenti che mi sento di poter accogliere - sia effettivamente di servizio ai cittadini che vogliono praticare lo sport in questa regione.
Ci sono alcuni punti interrogativi ancora da risolvere. La Consigliera Suino parlava dei fondi per l'aggiornamento e la qualificazione. Mi auguro che all'interno della Commissione ci sia una possibilità di individuazione anche attraverso il dibattito che ci sarà nelle prossime settimane, che riguarda specificamente la deliberazione attuativa della legge sullo sport che noi abbiamo approvato l'anno scorso nel mese di ottobre. Sarà molto importante in quella sede verificare qual è la formazione e la qualificazione degli operatori, senza la quale ovviamente questa legge ha pochissimo valore.
Sono quindi estremamente soddisfatto del lavoro svolto e ringrazio tutto il Consiglio per la collaborazione manifestata.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 47 astensioni 3 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Montabone, Suino e Rosso: al comma sesto, sostituire la parola "attività", con la parola "disciplina".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 47 voti favorevoli e 3 astensioni.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: al comma sesto, dopo la parola "pagamento", aggiungere le parole "né da parte dell'utente né per la prestazione professionale dell'istruttore".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Salerno: al comma sesto, dopo la parola "sportive", aggiungere le parole "e sempre che queste non siano stabilmente organizzate in corsi continuativi e disciplinati".
La parola al Consigliere Salerno per l'illustrazione.



SALERNO Roberto

Intervengo facendo riferimento alla mia frequentazione molto alta dei centri sportivi.
Esistono le associazioni senza scopo di lucro dove, a fronte dei corsi non si paga alcun corrispettivo; vi sono però alcune attività (ad esempio il fitness) - che non sono discipline sportive aventi federazioni, quindi sono escluse da questa norma - che vengono organizzate stabilmente in veri e propri corsi sportivi.
A questo punto, la differenza tra quei corsi e quelli che avvengono nelle società in cui si paga e c'è il corrispettivo, non esiste.
Mi domando se sia logico - e, secondo me, è logico - che chi frequenta sia tutelato, e quindi ci sia un istruttore qualificato ai sensi degli artt. 1 e 2 di questa legge.
Interrogatevi! Secondo me è logico, quindi spero che l'emendamento sia accolto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ho cercato di spiegare prima che con il termine "discipline sportive" si individuano le discipline sportive riconosciute dal CONI.
Il fitness, in particolare, non è una disciplina sportiva, perché non è ancora stato riconosciuto in federazione; rientra esattamente nelle attività di miglioramento dell'efficienza fisica. Quindi, è già tutelato dalla normativa che andiamo ad approvare oggi.
Invito dunque il collega Salerno a ritirare l'emendamento perch qualora aggiungessimo queste parole, andremmo nel campo di competenza del CONI e ci troveremmo nuovamente la legge bocciata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Angeleri.



ANGELERI Antonello, Assessore allo sport e tempo libero

Intervengo come presentatore del progetto di legge; sono d'accordo con quanto ha detto il collega Montabone.



SALERNO Roberto

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento, quindi, è ritirato.
Devo dire che l'Assessorato ha sempre l'ultima parola, anche se è una proposta di legge consiliare.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Salerno: al comma sesto, sostituire le parole "corrispettivo di pagamento" con le parole "pagamento di corrispettivo".
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Forse formulato in questo modo è più esatto dal punto di vista tecnico.
E' un emendamento che propone un aggiustamento linguistico.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 50 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 47 astensioni 3 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 47 astensioni 3 L'art. 3 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 48 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Esame proposta di deliberazione n. 170: "Modifiche allo Statuto dell'Associazione Teatro Stabile di Torino - Ente Morale approvato con DCR 17/9/1991 n. 252-13232"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 170, di cui al punto 12) all'o.d.g., che è stata licenziata dalla Commissione competente con il seguente esito: favorevoli: AN, PDS, Federalisti Liberal-Democratici, Forza Italia, CCD e CDU astenuti: Rifondazione Comunista e Patto dei Democratici.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 40 voti favorevoli e 6 astensioni.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 182: "Spostamento del Comune di Lombardore dall'ambito territoriale dell'Azienda regionale USL n. 7 di Chivasso a quello dell'Azienda regionale USL n. 9 di Ivrea ex art. 2, commi terzo e quarto, L.R. 22/9/1994, n. 39"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 182, di cui al punto 13) all'o.d.g., che è stata licenziata dalla Commissione competente con tutti voti favorevoli e nessuna astensione.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame proposta di deliberazione n. 200: "Prima individuazione di aree idonee per la localizzazione dei centri di autodemolizione della città di Torino. Stralcio dal Piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti" Esame ordine del giorno n. 158


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 200, di cui al punto 14) all'o.d.g., che è stata licenziata dalla Commissione competente con il seguente esito: favorevoli: Forza Italia, AN, CCD, Federalisti Liberal-Democratici, PDS PPI, Patto dei Democratici e Verdi Democratici astenuti: Rifondazione Comunista e Lega Nord.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 36 voti favorevoli e 6 astensioni.
Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 158, connesso alla deliberazione testé approvata, presentato dai Consiglieri Marengo, Ferraris, Deorsola Montabone, Burzi e Ghiglia, e che è stato iscritto poc'anzi all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la deliberazione del Consiglio regionale 'Prima individuazione delle aree idonee per la localizzazione dei centri di autodemolizione della città di Torino. Stralcio dal Piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti' esaminata ed approvata a larga maggioranza in V Commissione il 2/2/1996 sollecita la Giunta regionale a presentare in tempi brevi il Piano di smaltimento dei rifiuti ed invita il Comune di Torino ad integrare le aree già individuate per le attività di autodemolizione con altre aree secondo i criteri individuati dal Piano regionale di smaltimento dei rifiuti, quando questo sarà approvato impegna la Giunta regionale a riverificare e rendere congrua questa deliberazione con il futuro Piano regionale per l'organizzazione dei servizi di smaltimento rifiuti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti.


Argomento: Nomine - Artigianato

Esame proposta di deliberazione n. 204: "Individuazione, ai sensi dell'art. 5 della L.R. 23/3/1995, n. 39, delle Associazioni degli artigiani di categoria idonei a designare i soggetti in seno alla Commissione regionale di esame di cui all'art. 11 della L.R. 23/2/1995, n. 24"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 204, di cui al punto 15) all'o.d.g., che è stata licenziata dalla Commissione competente con il seguente esito: favorevoli: Forza Italia, AN, CCD, PDS, Lega Nord, Rifondazione Comunista, Patto dei Democratici, Verdi Democratici e Pensionati.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento: Personale socio - assistenziale - Formazione professionale

Esame proposta di deliberazione n. 205: "Piano dei corsi per operatori sanitari. Anno scolastico 1995/1996 - Parziale modifica della DCR n. 22 15139 del 26/9/1995 relativamente alla scuola per educatori professionali del Comune di Novara"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 205, cui al punto 16) all'o.d.g., che è stata licenziata dalla Commissione competente con il seguente esito: favorevoli: Forza Italia, PDS, AN, CDU, Lega Nord, PPI, Patto dei Democratici, Pensionati astenuti: Rifondazione Comunista.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 38 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di deliberazione n. 224: "Modifica dell'art. 21 del Regolamento interno"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 224.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Esame proposta di deliberazione n. 179: "Adesione della Regione Piemonte all'Associazione Torino Città - Capitale Europea"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 179.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

In Commissione abbiamo discusso questa deliberazione con la quale la Regione Piemonte aderisce ad un progetto che sin nella denominazione mette in modo univoco la città di Torino al centro delle attività di questa Associazione, con una accezione, una colorazione della città di Torino che è tanto ottativa: Torino Città - Capitale Europea.
Che le parole siano sufficienti ad esaudire delle pulsioni, può anche darsi: Torino vuole chiamarsi capitale europea. Ma capitale di che? Va beh però capiamo tutti che c'è una pulsione a diventare capitale.



PRESIDENTE

"'Dubito' ergo sum".



CHIEZZI Giuseppe

Questo è il problema dei nomi. Il problema della sostanza è che noi come Regione Piemonte, diamo la stura a tutto questo. Se la Regione Piemonte aderisce ad un'Associazione, questa dovrebbe essere da un lato denominata e dall'altro avere tra i propri compiti quello di attività di carattere regionale.
Invece, come Regione Piemonte, aderiamo ad una volontà del Comune di Torino di fregiarsi del titolo, assolutamente immaginifico, privo di ogni realtà di fatto, di capitale d'Europa. Questo fatto concentra su Torino una serie di attività che, viceversa, la Regione Piemonte dovrebbe attivare su tutto il territorio regionale. E le altre Province? Continuiamo a proliferare come Province e allora la critica che Rifondazione Comunista ha svolto è che il peso che ha la Regione Piemonte all'interno di questa Associazione è troppo limitato, perché questa Associazione ha un Presidente, che è il Sindaco di Torino, e ha un Vicepresidente, che è un Assessore di Torino.
Questa critica è stata anche colta dall'Assessore che ha detto "interporrò i miei buoni uffici affinché in futuro nel Regolamento si dia alla Regione un posticino", ma questo non è. Noi oggi aderiamo, in forma assolutamente marginale, ad un'Associazione discutibilissima in quanto unicamente torinocentrica. I colleghi avranno letto, come me, la relazione socio-economica dell'IRES per il 1995 e avranno visto come l'evoluzione della nostra Regione sia in direzione opposta e come anche l'IRES abbia individuato il futuro della nostra Regione come un futuro nel quale non esiste l'unica possibilità di sviluppo materializzata nell'accentramento delle risorse dell'attenzione sul capoluogo di regione, ma, viceversa, vede le possibilità di sviluppo della Regione Piemonte nell'attivazione dei centri periferici della regione, dei capoluoghi delle tante province e anche nei tanti luoghi non capoluogo di provincia che fanno della nostra regione in varie zone a sud del Piemonte delle zone molto ricche di attività dal punto di vista culturale, sociale ed economico.
Viceversa qui imploriamo su Torino. Vede, Presidente del Consiglio questi sono fatti che restano, anche se si dice "poi correggeremo" oppure come ha detto l'Assessore Leo, che anche ad Alessandria adesso faremo qualcosa e forse anche ad Asti e Novara. L'Assessore ha detto che la Regione sarà sempre disponibile a fare tutto quanto emergerà nella realtà periferica, ma il dato di fatto è che oggi si accentra, abdicando al proprio ruolo come Regione Piemonte, ad un'attività pletorica onerosa sulla città di Torino e non si fa nulla su tutto il resto. Allora la Regione Piemonte si faccia promotrice di un'Associazione "Piemonte Regione d'Europa"; non so se l'Assessore ha problemi di immagine, di denominazione può inventare, se non capitali, qualcosa del genere. Ma il nostro dubbio è di aderire, senza una discussione sul ruolo che la Regione Piemonte pu avere, in associazioni legate a città, ma che sia un ruolo della Regione Piemonte per le città della regione e non per la città di Torino; aderire in questo modo vuol dire rinunciare a tutto il resto, anche se poi l'Assessore ci dirà che in futuro chiederà questa o quella modifica.
Questi sono i nostri dubbi, però avremmo preferito un'iniziativa propria della Regione Piemonte rivolta a tutte le città capoluogo di provincia per fare della nostra Regione una regione con caratteristiche di iniziativa, come vuole la propaganda prevalente di questi anni. E' una Regione che ben si inserisce nell'Europa, però aderire a Torino Città Capitale Europea con queste denominazioni di fantasia come fosse un prodotto da vendere sul mercato ci sembra un'iniziativa da non appoggiare con il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura

Brevemente, perché ho lungamente relazionato in Commissione; ne approfitto solo per fare due considerazioni. La prima è che le dichiarazioni fatte in Commissione non sono soltanto promesse per il futuro: con una serie di città del Piemonte ci sono veri e propri accordi di programma. Basti pensare al grande accordo per i monumenti con Vercelli e a tantissime altre vicende. Inoltre, è in cantiere una serie di iniziative regionali, come l'Estate Regione ed altre. Tutte queste tengono fortemente in conto del ruolo della Regione, ognuna secondo le sue caratteristiche. Per queste iniziative sono in accordo con l'Assessore al turismo. Se si vedesse la ripartizione, per esempio, degli investimenti per la ristrutturazione di beni culturali, si percepirebbe immediatamente che in proporzione il resto del Piemonte, per certi versi legittimamente, è molto più beneficiato che Torino. Comunque porterò, come ho promesso, entro un mese in Commissione una relazione dettagliata con tutte le iniziative gli accordi, i programmi che sono già definiti con il resto del Piemonte e che a dire la verità avevo già illustrato in parte ad inizio legislatura in una relazione che la Commissione aveva approvato.
Mi permetto di dire semplicemente che non posso concepire che Torino non sia in Piemonte e che non abbia un ruolo importante in Piemonte e che un'iniziativa positiva della città non poteva non avere attenzione da parte della Regione. Cosa ci sarebbe stato detto se invece la Regione non avesse aderito? Si sarebbe parlato di dispetti, di disattenzione, di leggerezza.
Comunque, rispetto al ruolo della Regione, non abbiamo fatto in tempo a modificare, ma dopo il dibattito in Commissione ho trasmesso agli Assessori del Comune di Torino le preoccupazioni della Commissione, in parte giuste e ho avuto assicurazioni ufficiali che credo saranno tradotte anche in atti ufficiali quando l'assemblea dell'associazione si riunirà. Quello che mi preme, soprattutto, è mantenere l'impegno di portare entro un mese in Commissione una relazione dettagliata che dimostri che noi cerchiamo non di privilegiare qualcuno a scapito di qualcun altro, ma se possibile di lavorare con tutti per una crescita complessiva, che non sia per autocratica, che non sia vista come un nuovo centralismo regionale che decide per le città o per le province, ma che sa accompagnarle sollecitarle e facilitarle in un cammino comune di crescita, nel rispetto delle autonomie e di una crescita complessiva della nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Leo.
Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 34 voti favorevoli e 3 astenuti.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 229: "Art. 14, L.R. n. 39/95. Dichiarazione di decadenza dalla carica di tre componenti del Comitato Tecnico Regionale per lo smaltimento ed il riutilizzo dei rifiuti - Art. 36, L.R. n. 59/95, nominati con DCR n. 151-16938 del 24/10/1995"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 229.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 34 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame proposta di deliberazione n. 219: "Primo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1996 della somma di L. 17.358.313.711 per consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 219.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 25 voti favorevoli e 16 astensioni.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, in particolare sull'ordine del giorno relativo alla riattivazione della Centrale nucleare Superphenix


PRESIDENTE

Signori, farò alcune precisazioni per l'organizzazione dei nostri lavori.
Terminiamo il Consiglio a quest'ora.
Restano ancora all'esame del Consiglio alcune proposte di deliberazione (precisamente la n. 169; la n. 201; la n. 199; la n. 48: "Integrazione alla L.R. del 23/3/1988 'Disciplina dell'Agriturismo'") che verranno proposte domani mattina dal Vicepresidente vicario, Deorsola.
Inoltre, rimane ancora all'esame un ordine del giorno che abbiamo iscritto questa mattina, oltre a quelli che sono residuati dalle adunanze delle riunioni precedenti.
Quindi il Consiglio, presumibilmente, potrebbe terminare nella tarda mattinata di domani mattina.
Io però pregherei, per una questione di delicatezza e di approntamento anche a seguito della visita che abbiamo effettuato a Superphenix, di non portare all'esame del Consiglio l'ordine del giorno sulla riattivazione della Centrale nucleare Superphenix.



CHIEZZI Giuseppe

A proposito di quest'ultimo ordine del giorno, ciò si intende per la giornata di oggi?



PRESIDENTE

No, si intende per la giornata di domani.



CHIEZZI Giuseppe

Ma l'ordine del giorno Superphenix rimane inserito all'o.d.g. dei lavori. Ho capito bene?



PRESIDENTE

Certamente. Siccome domani non potrò essere presente in Consiglio permettete questo riguardo.



CHIEZZI Giuseppe

Certo.



PRESIDENTE

Grazie per la vostra collaborazione.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Calamità naturali

Esame ordine del giorno n. 159 relativo alle agevolazioni fiscali a favore dei cittadini colpiti dall'alluvione del novembre 1994


PRESIDENTE

Infine, nella giornata di oggi, si chiede di iscrivere all'o.d.g.
l'ordine del giorno n. 159 relativo all'eccezionale gravità degli avvenimenti alluvionali verificatisi nel 1994.
Tale ordine del giorno è firmato da tutti i Gruppi.
Pongo in votazione l'iscrizione all'o.d.g. di tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Poiché tale ordine del giorno rappresenta un'esigenza da parte delle popolazioni alluvionate, propongo di votarlo. Do lettura del suo testo: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerata l'eccezionale gravità degli avvenimenti alluvionali verificatasi nel novembre 1994 che hanno causato vittime, danni ingentissimi al territorio, alle attività produttive, ai servizi, ai beni pubblici e privati della Regione Piemonte e di altre Regioni italiane ritenuti necessari ulteriori provvedimenti come risposta al grave stato di emergenza dei territori interessati e delle popolazioni colpite ritenuti indispensabili ulteriori interventi che consentano alle attività produttive una più celere ripresa, a beneficio non soltanto dell'economia piemontese, ma di quella dell'intero Paese impegna il Governo a verificare la possibilità di emanare un provvedimento atto a: prorogare ulteriormente le scadenze di natura fiscale e contributiva previste dal DL 2/10/1995 n. 415, convertito con modificazioni dalla legge 29/11/1995 n. 507 e dal DL 28/8/1995 n. 364, convertito con modificazioni dalla legge 27/10/1995 n. 438 esonerare le imprese colpite dai predetti eventi alluvionali dal pagamento degli oneri previdenziali per gli anni 1995/1996 prorogare ulteriormente al 31/12/1996 i termini di prescrizione e quelli perentori, lega-li e convenzionali sostanziali e processuali e quant'altro previsto dall'art. 6, comma primo, della legge 21/1/1995 n. 22 richiede al Governo di verificare infine, entro 30 giorni, la possibilità di emanare ulteriori provveimenti di agevolazione, tramite la proroga delle scadenze, relativamente a disposizioni fiscali e di oneri contributivi, a favore dei cittadini colpiti dagli eventi alluvionali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Hanno così termine i lavori del Consiglio odierno.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,15)



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