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Dettaglio seduta n.436 del 30/12/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Farassino Ferrero, Ghiglia, Majorino, Pazé, Rossi, Rosso, Viglietta.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Prego i Consiglieri presenti di entrare in aula.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, per la verifica del numero legale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 21 Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
21 Consiglieri anziché 26 (sono in congedo n. 9 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 9.52 riprende alle ore 10.34)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 636, di cui al punto 17) all'o.d.g.
La relazione era già stata svolta; c'è stata una serie di interventi nella discussione generale; poi ci sono state delle riunioni durante la sospensione dei lavori d'aula per cercare delle ipotesi accelerative all'esame del disegno di legge.
Ci sono ancora richieste di interventi sul dibattito generale?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma non eravamo sul CROP?



PRESIDENTE

Siamo all'esame del disegno di legge n. 636 relativo all'esercizio provvisorio. C'è stata una riunione ieri in chiusura di giornata e c'erano state anche delle richieste in questo senso dell'aula, per cui l'ordine dei lavori della mattinata prevederebbe: l'esame dell'esercizio provvisorio; la conclusione dei lavori sul CROP; la disanima dei problemi legati alla legge di attuazione del decreto legislativo n. 112.
C'è stata un'intesa per iniziare in questo modo; d'altra parte, essendo oggi il 30 dicembre, ricordo che l'esercizio provvisorio deve trovare una sua valutazione almeno entro domani, e credo che sia logico procedere in questo senso.
Forte delle indicazioni di alcuni Capigruppo che erano presenti, ma in generale della Conferenza dei Capigruppo, propongo questa calendarizzazione per la mattinata; se ci sono proposte diverse, le valuteremo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, anche per l'informazione sui suggerimenti della Conferenza dei Capigruppo, che le chiedo di tradurre in atti formali in quest'aula, perché io ho a disposizione un o.d.g.: se la maggioranza di quest'aula ritiene di invertire punti all'o.d.g., non abbiamo nulla in contrario, purché lo si metta ai voti e si chiarisca, oggi, qual è il nuovo ordine dei lavori.
Per noi, ogni ordine va bene, però lo votiamo in aula in aula.
In particolare, se non si segue la traccia che abbiamo per adesso a nostre mani, ripropongo lo spostamento, subito, al primo punto all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1132 relativo all'Ospedale di Casale.
Quindi chiedo che si voti di nuovo quello, più gli altri spostamenti che riterrete di fare; però chiedo che si passi attraverso un atto formale e soprattutto su un'indicazione sicura dell'ordine dei nostri lavori nella giornata odierna (se è possibile).
Se invece si può, nel corso della giornata, introdurre altre variazioni, le si introduca formalmente, perché anch'io avrei successivamente, altre variazioni da proporre.
Quindi le chiederei chiarezza, in modo che possiamo prepararci sui documenti. Grazie.



PRESIDENTE

Formalizzo dunque la proposta che pongo alla valutazione dell'aula. La proposta per i lavori della mattinata - oggi abbiamo due sedute - è l'esame del DDL 636, che è appunto l'esercizio provvisorio, del DDL 459, relativo al CROP (per intenderci) e del DDL 467 (conferimento funzioni e compiti dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali, in attuazione della legge Bassanini). Questi sono i primi tre punti che esamineremo questa mattina rispettivamente elencati ai punti 17, 10 e dell'O.d.G. Si tratterebbe, in buona sostanza, di anticipare, rispetto all'o.d.g., l'esame del DDL 636 (esercizio provvisorio). Le ragioni di questo spostamento, di questo anticipo mi paiono assolutamente evidenti.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo che si votino una per una.



PRESIDENTE

Va bene. Ci sono due proposte: quella che ho annunciato io e quella che ha annunciato lei, di far partire i lavori...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La proposta del collega Chiezzi è di far partire i nostri lavori con l'esame dell'ordine del giorno relativo all'Ospedale di Casale.



CHIEZZI Giuseppe

Valuti lei l'ordine di votazione. Io chiedo che sia votata la proposta di inserire nei nostri lavori della mattinata, al punto in cui sarà possibile in relazione all'ordine con cui lei darà le votazioni, l'esame del documento relativo all'Ospedale di Chivasso.
Può essere inserito anche come secondo o terzo punto in esame oggi però mi aiuti lei a capire su cosa verte la prima votazione.
Io chiedo che si facciano quattro votazioni, perché ogni punto va spostato di per se, per permettermi di esprimere un parere differente da punto a punto.



PRESIDENTE

Facciamo pure le quattro votazioni, procedendo con la votazione elettronica.
Prego, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Mi sembra - sostengo il collega - che il Consigliere Chiezzi non abbia chiesto una cosa impossibile. Ha proposto di discutere un argomento che è circoscritto; noi avevamo anche chiesto formalmente di aprire tutte le sedute con un'ora di discussione delle interpellanze e delle interrogazioni...
Sì, Presidente, però lei capisce che quando si prevede di farci stare qui fino a mezzanotte, ci possa essere lo spazio per discutere una questione che sostituisce, diciamo, ai fini del tempo della riunione quell'ora che avrebbe dovuto essere dedicata alle interpellanze e interrogazioni.
Quindi io solleciterei da parte sua, senza la forzatura della votazione capisco bene l'esito, che può essere scontato - di discutere questo ordine del giorno, che è cosa circoscritta e poi procedere come ipotizzato.



PRESIDENTE

Dato che gli ordini del giorno li discutiamo normalmente non all'inizio, ma al termine della giornata, è possibile trovare una forma di mediazione che faccia partire utilmente i nostri lavori, dicendo che l'ordine del giorno sollecitato dal Consigliere Chiezzi verrà portato all'attenzione dell'aula in giornata? Io propongo: il disegno di legge 636, che è l'esercizio provvisorio; il progetto di legge relativo al CROP e il disegno di legge relativo... Questo come mattinata. In giornata verrà comunque portato all'attenzione dell'aula l'ordine del giorno sostenuto dal Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, guardi, questa promessa io sarei proprio lieto di accettarla, perché l'ho già accettata altre volte. Però nelle volte precedenti questa promessa è rimasta inevasa.
A me dispiace che esista questa situazione. Le chiederei qualcosa di più preciso, a sua discrezione, ma di più preciso: mi dica che alle ore 16.00, alle ore 22.00...



PRESIDENTE

Entro le 19.00 di oggi pomeriggio io lo porto all'attenzione dell'aula.



CHIEZZI Giuseppe

Entro le ore 19.00 interrompendo eventualmente i lavori.



PRESIDENTE

Eventualmente interrompendo i lavori.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie.



PRESIDENTE

In questo modo posso considerare accettato dall'aula che in mattinata si parla dei provvedimenti 636, 459 e 467. Dopodiché per i lavori del pomeriggio vedremo successivamente.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 636 "Autorizzazione dell'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2000 per la Regione e per gli Enti dipendenti dalla Regione"


PRESIDENTE

Allora, siamo al disegno di legge 636. Avevamo già sentito la relazione e una serie di interventi di ordine generale. Ci sono degli emendamenti credo, di cui ho visto... Ci sono stati degli interventi di ordine generale sul disegno di legge... Il dibattito non si è concluso, comunque ci sono stati degli interventi.
Ci sono ancora interventi sul dibattito generale?



(Commenti in aula da parte del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

La relazione c'è stata sicuramente. Siamo al dibattito di ordine generale: ci sono degli interventi? Prego, Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

La ringrazio, signor Presidente. Credo che anche nell'approvazione dell'esercizio provvisorio, a cui noi proporremo un emendamento che vincoli l'esercizio provvisorio all'utilizzo di un quarto degli stanziamenti del bilancio 2000, bisogna fare un attimo mente locale sul bilancio di previsione per l'anno 2000 e pluriennale 2000-2002 approvato dalla Giunta.
Credo che sia esplicato proprio nella stessa relazione - in quella mezza paginetta - che cosa è successo e in quali condizioni ci troviamo al 30 dicembre 1999 per quanto riguarda il complesso degli inadempimenti che sono stati esercitati da questa Giunta.
La relazione dice che il bilancio per l'anno 2000 e pluriennale 2000 2002 vengono formulati con alcuni elementi di incertezza in più rispetto al passato a causa della mancata definizione della legge finanziaria statale e dell'attuazione della legge 133 sul federalismo fiscale.
Ora la legge finanziaria è stata approvata e quindi credo che vi sarebbe - vi è - tutta la temporalità per confrontare se le poste di bilancio che sono state formulate in sede di previsione contemplano quelle che sono le risultanze della legge finanziaria dello Stato.
Ma vi sono invece alcune cose ancora più evidenziate per quanto riguarda gli adempimenti della Regione Piemonte.
Occorre aggiungere la non ancora intervenuta approvazione del rendiconto per l'anno 1998 - oggi è stato approvato anche il rendiconto del 1998 - e dell'assestamento del 1999, senza contare che la prima legge di variazione al bilancio 1999 è stata approvata dal Consiglio regionale solo all'inizio del mese di novembre; mese di novembre in cui avrebbe dovuto essere presentata al Consiglio regionale non una variazione di bilancio, ma le previsioni del bilancio 2000.
Credo che questo sia doveroso farlo rilevare proprio perché non siamo in un anno qualunque: siamo all'anno di chiusura del mandato istituzionale.
Ora, se alla chiusura del mandato istituzionale viene presentato un bilancio che non ha ancora previsto al suo interno... Oppure l'ha previsto adesso ce lo dirà l'Assessore Burzi, perché dovendo approvare l'esercizio provvisorio sul bilancio del 2000, vorremmo almeno essere certi di quali sono le poste che sono state previste nella previsione di bilancio 2000, se è un bilancio che contempla la variazione di bilancio avvenuta - mi pare che avesse una capienza di 120, 130 miliardi quella avvenuta recentemente e quindi se, utilizzando un quarto degli stanziamenti, si riesce comunque a far funzionare la macchina della Regione Piemonte, tenendo conto di tutte le cose che sono state qui dette nel tempo, che riguardano principalmente un momento critico di questa Regione, anche se vi sono in questo momento alcune previsioni di un certo ottimismo per la ripresa economica e per l'occupazione, ma certamente questo credo che debba essere evidenziato anche sulla proposta di previsione del bilancio 2000 e quindi anche nell'esercizio provvisorio.
Ma non si può neanche sottendere a quanto dice - e l'abbiamo già detto credo in un'altra occasione proprio quando abbiamo esaminato il consuntivo del 1998 - la totale inosservanza delle stesse leggi che nel tempo si è data la Regione, a cui invece dovremmo essere strettamente sottoposti.
Vi sono leggi a cui si può anche non attenersi strettamente, ma a questa legge - e mi riferisco alla legge 55 del 29 dicembre 1981, che recita "Norme di contabilità regionale" - in tutta la legge si fa riferimento, tramite il sistema informativo, a quella che è una delle precise competenze della Regione Piemonte, che è il piano di sviluppo regionale. Ora, il piano di sviluppo regionale - ce lo siamo già detti trenta volte! - continua ad essere una favola, non so neanche più se è una favola o addirittura una barzelletta! Penso che a questo punto sia proprio diventata una barzelletta, perché neanche in occasione della presentazione dell'ultimo bilancio di questa tornata amministrativa e del bilancio di previsione 2000-2002, non si fa alcun cenno del piano di sviluppo regionale, cioè della programmazione e dei motivi per cui si fa quel tipo di bilancio.
Credo che questa sia intanto una evidente violazione di legge ed anche un'evidente incapacità di questa amministrazione di dare un segnale e non so come andremo tutti a presentarci al corpo elettorale, perché la mala figura è vero che la fate voi dato che siete in maggioranza, ma non è che non abbia alcun riflesso anche sui Gruppi di minoranza! Noi abbiamo tentato, con uno scambio di accuse al nostro interno, di farvi fare delle cose sagge, ma voi caparbiamente avete continuato sulla strada della assoluta improvvisazione, costante nel tempo, in tutti gli atti, anche quelli fondamentali, che sono avvenuti e che sono stati proposti da parte di questa Giunta e di questa maggioranza.
Mi auguro che la maggioranza accetti l'emendamento che stiamo proponendo che è quello di limitare ad un quarto degli stanziamenti previsti nel bilancio 2000 perché questo almeno dimostrerebbe una certa accortezza e dignità anche nella gestione dello stesso bilancio provvisorio.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

Vi sono altri Consiglieri che desiderano intervenire? Ricordo che siamo nella fase di discussione generale sull'esercizio provvisorio.
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, ci troviamo oggi a discutere l'esercizio provvisorio in relazione al bilancio 2000 e pare doveroso anche da parte nostra sollevare alcune osservazioni rispetto alla gestione che è avvenuta delle risorse regionali in questi anni. Una gestione delle risorse del bilancio regionale che è stata caratterizzata Assessore Burzi, ma mi rivolgo innanzitutto al Presidente della Giunta regionale, da ritardi, da un disordine amministrativo e contabile; una gestione delle risorse finanziarie del bilancio della Regione Piemonte caratterizzata da incompetenza. Il fatto stesso che manchino, come già ricordava il collega Miglietti, progetti di sviluppo complessivo, a partire dal piano regionale di sviluppo che non vede ancora la luce dopo una legislatura, nemmeno un approfondimento e la presentazione da parte di questa Giunta, e di conseguenza progetti complessivi strategici per il territorio piemontese su cui definire e veicolare delle risorse finanziarie, è significativo rispetto ad una gestione fallimentare di questa Giunta del bilancio regionale, e non solo facendo riferimento al bilancio di spesa corrente, ma innanzitutto alla gestione complessiva dei trasferimenti da parte dello Stato.
Quanto avvenuto nel bilancio regionale rispetto al deficit della sanità è emblematico rispetto all'assenza totale di controllo della spesa da parte di questa Giunta che, rispetto ad un tema fondamentale che investe quasi il 70% delle risorse del bilancio regionale quale la sanità, dalla situazione di pareggio raccolta nel 1995 allorquando si è insediato il governo Ghigo è passata nel 1999 ad un buco attestato e stimato di 2.600 miliardi! Questo esempio è significativo, da una parte, dell'assenza di progetti forti di sviluppo e dall'altra, dell'assenza comunque di grosse opere. Non ci sono state opere di investimento nel campo della sanità; non c'è stato un miglioramento del servizio; viceversa la Giunta si è trovata in una totale mancanza di controllo della spesa a dover gestire, anzi nemmeno a dover gestire, ma a dover giustificare un'assenza totale di controllo che sicuramente andrà a rendere ancora più difficoltoso quel progetto di sviluppo in Piemonte che di fatto non è ancora partito.
Già alcuni colleghi ricordavano i ritardi non solo rispetto all'approvazione, ma anche alla presentazione stessa dei documenti contabili, a partire dalle variazioni di bilancio. Questo ritardo rappresenta l'incapacità nella gestione anche politica della questione finanziaria che investe il bilancio regionale. Ad un anno dalla chiusura della legislatura viene presentato un esercizio provvisorio che si riferisce, come la legge prevede, al bilancio di previsione del 2000 sul quale chiaramente i colleghi Consiglieri e tutti i Gruppi del Consiglio regionale non sono stati e non sono nelle condizioni di poter neanche approfondire i contenuti stessi.
L'inosservanza delle leggi in generale ci porta a individuare come sia davvero difficile interloquire rispetto a questo disegno di legge che prevede una libertà nella gestione delle risorse in relazione a un bilancio viceversa politico, su cui non siamo in grado di entrare nel merito dei contenuti, che noi non conosciamo.
E' davvero inaccettabile che di fronte a gestioni irresponsabili che rappresentano il fallimento della gestione anche politica di questa Giunta regionale, noi dobbiamo trovarci nelle condizioni di affrontare un bilancio che di fatto non è un esercizio provvisorio, ma che al di là dei limiti individuati dei dodicesimi fa riferimento a delle capienze di capitoli che non sono nient'altro che politica.
Al di là di alcune osservazioni a livello generale su questo testo di legge, tenteremo di entrare nel merito procurandoci i contenuti anche dei capitoli ai quali si fa riferimento e sui quali chiediamo all'Assessore di fornire una relazione più approfondita e non le solite frasi che "l'esercizio provvisorio è sostanzialmente un atto dovuto di legge".
Visto che ci troviamo alla fine della legislatura e visto che questa Giunta, in particolare negli ultimi mesi, è stata investita anche da forti preoccupazioni rispetto alla situazione finanziaria della Regione Piemonte noi crediamo che a partire da questo documento l'Assessore dovrebbe portare in aula degli argomenti sostenuti rispetto alla definizione anche politica che il bilancio di previsione 2000 individua e in relazione al quale noi oggi siamo in discussione sull'esercizio provvisorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei essere rassicurato di parlare in un'aula legalmente costituita dato che vedo presenti solo undici componenti.



PRESIDENTE

Le assicuro che, se la matematica non è un'opinione, in aula vi sono più presenze.



CHIEZZI Giuseppe

Mi riferivo ai componenti della maggioranza.



PRESIDENTE

Io devo considerare l'aula nel suo insieme.



CHIEZZI Giuseppe

Nel suo insieme non si raggiunge il numero di 26 e, quindi, temo di essere in procinto di parlare in un'aula non legalmente costituita e la cosa mi dà un po' fastidio.



PRESIDENTE

Vedo che alcuni Consiglieri, temporaneamente assenti, stanno entrando in aula.



CHIEZZI Giuseppe

Per i primi minuti non chiederò la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Pregherei i Consiglieri, in modo particolare quelli che hanno firmato il registro presenze, di entrare in aula, al fine di evitare delle ...
Prego Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Rimane in sospeso la questione che ho sollevato, probabilmente a metà dell'intervento risolleverò.
Caro Presidente Ghigo e caro Assessore Burzi, siamo giunti a fine legislatura e ci accingiamo a discutere la proposta della Giunta regionale ad un giorno dalla scadenza dei termini, di richiesta di esercizio provvisorio. E' un momento, cari colleghi, nel quale, al di là delle volontà, si può fare una sintesi sul modo in cui il Polo di centro-destra ha gestito questa importante incombenza in questi quattro anni.
Al di là di interpretazioni, di polemiche e forzature da una parte e dall'altra, mi limiterò semplicemente a mettere in luce i fatti così come si sono realizzati senza avanzare commenti.
Dall'insediamento di questa Giunta non vi è stata una sola occasione nella quale la stessa si è presentata con un progetto di bilancio complessivo per l'anno a venire: non è mai successo in quattro anni.
Questo è un fatto "duro" da giustificare di fronte alla collettività.
La Giunta regionale, nelle quasi dozzine di volte in cui si è presentata parlando di bilancio - sempre in termini mutilati, infatti c'è stata una costante gestione mutilata dei bilanci - ha sempre esposto le proprie ragioni, ma rimane il fatto che in questi anni non è mai stato presentato un progetto annuale di sviluppo del Piemonte. Questo è un fallimento evidente; è un modo di gestire il bilancio, e di conseguenza il volume delle risorse che si intendevano mettere in moto, seguendo la logica della parziale divisione, sia temporale (bilanci in scadenza, bilanci provvisori bilancio che poi aspettano un altro bilancio) sia parziale per quanto riguarda i settori di intervento, ovvero prima un settore e successivamente un altro. Anche da questo punto di vista, oltreché dalla mancanza di un registro generale, costituito dal programma regionale di sviluppo che non ha visto la luce, segnalo che nei fatti, al di là delle intenzioni, in quattro anni neppure una volta abbiamo potuto discutere un progetto di bilancio per la Regione Piemonte.
Esporrò, ovviamente, delle considerazioni di carattere politico e come tali discutibili a secondo dei punti di vista; secondo me, anche dal punto di vista politico, non disapprezzato dalla Giunta regionale, nel senso che il livello programmatico e progettuale complessivo, da parte di un ente pubblico, non l'ho mai sentito sostenere né dal Presidente Ghigo, n dall'Assessore Burzi, anzi ho avuto occasione di leggere in certi documenti una certa disattenzione o insofferenza politica verso un modo di agire politico di governo fondato su progetti, su idee, su direzioni di marcia su indicazioni complessive.
Modo di agire, quindi, che, probabilmente, è stato realizzato anche scentemente dalla Giunta di centro-destra. Di sicuro, questo posso affermarlo perché riguarda la mia parte politica, questo modo di agire noi lo riteniamo controproducente per gli interessi generali del Piemonte. Se avremmo la possibilità di gestire la Regione uno dei nostri obiettivi sarà quello di dichiarare esplicitamente un progetto di sviluppo per la nostra Regione, sia attraverso la redazione di un programma regionale di sviluppo subito, entro i primi mesi della prossima legislatura, sia collegando a questo programma generale di sviluppo i bilanci annuali e pluriennali che al termine di ciascun anno noi presenteremo.
La prima osservazione è la seguente: una critica a questo modo di agire, l'insufficienza progettuale di questo modo di agire e la sofferenza che questo modo di governare ha senz'altro generato nel Piemonte. Ricordo che tempo fa abbiamo svolto una consultazione con le Province piemontesi quelle Province che, viceversa, governate dal centro-sinistra fino a pochissimi mesi fa, hanno raggiunto anche risultati positivi in termine di giudizio sulla gestione, giudizio espresso da organismi super parter. Le stesse Province hanno lamentato, nei colloqui avuti, la mancanza di progettualità che impediva alle stesse di svolgere un ruolo più efficace nei confronti della propria comunità.
Giungiamo anche oggi alla richiesta di bilancio provvisorio. Noi respingiamo questa richiesta, perché riteniamo che, anche per il 2000 sarebbe bene discutere di bilancio.
Questo non è possibile. Noi però continueremo a considerarlo un nostro obiettivo, intendiamo, pertanto, anche per il 2000, sapendo che nel 2000 ci saranno le elezioni, dare un bilancio alla Regione Piemonte e conformare il nostro atteggiamento.
Quindi noi riteniamo doveroso che il modo in cui si discute il bilancio provvisorio, su cui siamo contrari, sottenda comunque la volontà certa di dotare la Regione Piemonte, nelle primissime settimane dell'anno, di un bilancio serio per l'anno 2000.
Chiediamo un bilancio che tenga conto della scadenza elettorale. Per cui, una delle questioni che poniamo sull'esercizio provvisorio è quella di metterlo al riparo da ogni tensione elettorale, da ogni tensione propagandistica, da ogni pressione di carattere elettorale, il che è inevitabile in una società come la nostra. In una democrazia è inevitabile: chiunque governa è sottoposto - e anche chi non governa - a pressioni elettorali.
Una delle condizioni - ripeto - è di mettere al riparo - tutti quanti l'esercizio provvisorio da ogni spinta impropria. Ciò significa affermare contemporaneamente, la necessità di un bilancio sobrio, ma di un bilancio per l'anno 2000.
Tale considerazione comporta la necessità che questo esercizio provvisorio sia tale in tutti i propri aspetti, sia per durata che per possibilità di spesa provvisoriamente previste, che devono essere ridotte al minimo, in modo da mettersi al riparo da improprie spinte elettorali e per costruire nei fatti una situazione di necessità di approvazione di un bilancio per il 2000.
Proponiamo dunque la riduzione dell'esercizio provvisorio ad un esercizio che sia veramente coerente, per tempo, quantità e risorse disponibili, con la logica della transitorietà e della provvisorietà.
Questa è la cornice - adesso sentiremo anche la Giunta e la maggioranza nella quale, secondo noi, si può giungere a consegnare - purtroppo - con il nostro voto contrario, un'ipotesi di esercizio provvisorio capace di essere leva di un bilancio nelle prime settimane dell'anno, e comunque prima delle elezioni.
Altrimenti - e così è adesso la proposta della Giunta - un esercizio provvisorio slabbrato, a maglie larghe, senza nessun vincolo, che verrà gestito nelle settimane prima delle elezioni a piacere da tutta la Giunta regionale, francamente va in una direzione del tutto opposta.
E' una direzione che contraddice anche l'esercizio provvisorio che l'anno scorso il Consiglio aveva approvato, con il nostro voto contrario già nella logica di rendere nei fatti provvisorio e transitorio quello che deve essere provvisorio e transitorio.
Non si può, dal nostro punto di vista, andare certamente più in là di quanto consentito a questo Governo nell'anno precedente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Desideravo interloquire con i tre esponenti della minoranza che, con i loro interventi, hanno caratterizzato il dibattito generale sul disegno di legge relativo all'esercizio provvisorio. Tutti e tre gli interventi hanno portato contributi a mio avviso importanti, sia per il dibattito su questa legge specifica, ma anche per i temi che necessariamente vengono toccati relativamente alla compatibilità di questo disegno con quanto è successo e con quanto dovrà succedere nello scorcio finale di questa legislatura e in preparazione della prossima.
Con riferimento alla parte iniziale dell'intervento del Consigliere Miglietti, dico subito quale lettura do dell'emendamento, che non ho ancora visto, ma che è stato verbalmente annunciato. Se la logica sottesa dall'emendamento proposto a nome delle minoranze è quella di porre un limite di spesa - mi pare che il Consigliere Miglietti, nel suo intervento abbia detto "per quarti" - quindi intendendolo per trimestri, o per lo meno io l'ho inteso così - è evidentemente accoglibile.
L'ho detto in Commissione quando ne discutemmo in senso generale e lo dico qui specificamente, riconnettendomi a ciò che è stato detto anche dal Capogruppo Chiezzi: non è e non è mai stata volontà della Giunta avviare un esercizio provvisorio indiscriminatamente autorizzante l'azione della Giunta e della maggioranza, maggior ragione prima che un bilancio preventivo sia stato discusso e approvato; a maggior ragione quando questo avviene in prossimità di un momento così importante come quello di un turno elettorale.
Anzi, devo dire che è più operativamente utile un discorso per quarti rispetto ai dodicesimi, che è un'altra delle modalità con cui si pu lavorare, perché - e faccio una sottolineatura - devo intendere, o per lo meno a me piacerebbe intendere i quarti o i trimestri come una volontà di porre l'esercizio provvisorio limitatamente anche nel tempo (è stata un'altra delle cose che è stata detta dal Consigliere Chiezzi).
Se si dovesse intendere i quarti nel porre un termine della scadenza dell'esercizio provvisorio diverso dal 30/4, come noi abbiamo chiesto come Giunta - il motivo per cui l'abbiamo chiesto è per avere il massimo di operatività appunto in un periodo comunque già disturbato, in senso operativo, dalla scadenza elettorale - possiamo stabilire un termine più ravvicinato, ad esempio il 31/3.
Diamo disponibilità di trimestri, quindi di quarti di risorse limitando l'azione dell'operatività, assumendo implicitamente anche l'impegno - e su questo poi torno - di dare all'Ente un bilancio definitivo entro la stessa data. Il 31/3 è quasi coincidente, giorno più giorno meno con le date che oggi si prevedono (ahimé, non ancora definitive) per il turno elettorale.
Questo è un terzo livello di impegno che non posso che condividere.
Cercherei quindi di ricapitolare in tal senso: la Giunta non intende condurre un esercizio indiscriminato delle proprie risorse; è disponibile a prendere l'impegno di ridurre l'esercizio provvisorio al 31/3, se questo impegno viene letto, non soltanto dall'implicita formulazione dell'unico emendamento che ho in questo momento, ma anche negli interventi, come un impegno di tutti a predisporre un documento definitivo operante entro il 31/3.
Il Presidente Chiezzi ha detto che deve essere sobrio: essendo sobrio un aggettivo, si presterà sicuramente a delle letture non necessariamente univoche, ma dico che sono interessato ad un documento operativo e necessariamente sobrio, onde permettere alla maggioranza che emergerà dal turno elettorale di disporre di un documento definitivo, evitando il rischio di trovarsi senza strumenti operativi.
Questo è un rischio in cui credo nessuno di noi vorrebbe incappare evitandolo, la nuova Giunta e la nuova maggioranza potranno essere operative ed incisive per l'esercizio 2000 e per gli anni successivi, in conformità ai programmi politici che saranno stati premiati dall'elettorato. Quindi, anche in tal senso, sono favorevole.
Devo dire che i tempi ci sono anche quest'anno, perché se il 13 gennaio c'è l'inizio delle consultazioni sappiamo bene che se ci dessimo - almeno per questo scorcio di legislatura - un'organizzazione dei lavori compatibile con quanto gli interventi che le minoranze hanno fatto stamattina prevedono in termini di operatività di Consiglio, i tempi sono compatibili per dare all'Ente un documento definitivo - e quindi porre limite alla provvisorietà ulteriore dettando appunto un percorso di legge definitivo - che, ripeto, non ponga limiti di operatività alla Giunta susseguente.
Quindi per quanto riguarda questa parte sono assolutamente favorevole all'emendamento proposto, che in questo momento mi è arrivato, dove si dice "limitatamente a un quarto degli stanziamenti", e le motivazioni sono quelle che ho appena riassunto.
Credo valga anche la pena di fare - ma non vuol essere assolutamente polemica - una constatazione, che certamente è di parte e probabilmente non coincide con alcuni dei commenti e delle constatazioni che anche stamattina sono emerse, ma è un fatto che molte delle leggi a cui non viene data risposta nell'ambito dell'operatività delle leggi finanziarie (se devono essere dell'anno o del periodo), a mio avviso, oltre che a un'ipertrofia normativa di cui l'Ente Regione è caratterizzato, come tutte le Regioni, ma noi stessi credo che dovremmo - in questo caso in maniera trasversale riflettere se non stiamo normando in maniera eccessiva, sapendo poi che la difficoltà di applicazione della norma è quasi più complessa della definizione della norma stessa e poi che il rispetto dei tempi o dell'utilità che il rispetto dei tempi venga dato all'Ente dipende essenzialmente da noi.
Mi è utile qui ricordare, perché la mattinata si svolge in questo caso con un forte intento - mi sembra - di cooperazione e operatività, che noi abbiamo tuttora uno Statuto - lo ha ricordato più volte il Presidente Riba non solo, ma tra gli altri lui anche in quest'aula - che prevede che il bilancio dell'Ente venga prodotto entro agosto. Questo recita la nostra carta statutaria.
Non è mai avvenuto, forse un unico anno, nei 29 esercizi dell'Ente. Il fatto che non è mai avvenuto credo che dipenda, tra gli altri motivi lasciando perdere i motivi di origine squisitamente di polemica politica anche da una difficoltà di tradurre l'operatività del dettato e dell'utilità delle norme rispetto all'operatività del Consiglio.
E' un fatto su cui credo tutti possiamo convenire anche in un momento in cui la polemica politica non è così accentuata. E devo dire che - magari all'esterno diremo e accentueremo le diversità di opinione in maniera più incisiva - che la non complessiva capacità di tutti noi di definire dei tempi certi attorno a cui arrivare a una definizione, non necessariamente condivisa, di un provvedimento, credo che questa mancanza di tempi certi sia forse il problema principale che questo Ente o tutti gli Enti credo non soltanto della Regione, condividono.
Ciò detto, posso garantire - e questo credo che i lettori dei documenti lo possano già verificare in proprio, pur non essendo ancora data la definizione di legge - che anche questo bilancio, il bilancio preventivo 2000, oggi ha certamente meno livelli di incertezza rispetto al momento in cui è stato deliberato.
Ha correttamente ricordato il Consigliere Miglietti che, nel momento della delibera di Giunta, fra gli elementi di incertezza, ce n'erano due che oggi non sono più tali: la finanziaria è stata votata pochi giorni dopo (circa una settimana) la delibera di Giunta, che ha deliberato appunto il bilancio preventivo 2000-2002 e il consuntivo 1998, che era citato non solo in relazione come elemento di possibile pericolo non approvando il quale, è stato dal Consiglio approvato.
E' quindi con tranquillità che dico che la lettura completa della finanziaria, non tanto e non soltanto nel suo dettato legislativo, ma anche in tutti gli allegati che comportano o possono comportare utili informazioni per le Regioni e quindi anche per l'Ente Regione, comporterà ma lo avrebbe fatto in ogni caso - una variazione di bilancio e quindi una delibera di Giunta che tenga conto di tutto ciò che è andato a impegnarsi entro la fine dell'anno - e oggi da questo punto di vista siamo arrivati davvero al consuntivo, visto che siamo al 30/12 - e degli aspetti della finanziaria, qualora questi debbano essere utilmente da subito recepiti o recepibili nell'ambito del documento.
Ciò detto, ripeto che la Giunta è favorevole ad accettare un emendamento relativo al quarto degli stanziamenti, che mi sembra comporterebbe anche implicitamente una riduzione dell'estensione del tempo dal 30/4 al 31/3.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Ho ascoltato con molta attenzione l'intervento dell'Assessore Burzi e credo che noi, essendo membri di un'istituzione, dobbiamo operare perché si faccia fede anche nell'evoluzione temporale di quelli che sono i compiti dell'istituzione e quindi credo che assolutamente da parte nostra vi sia la necessità e il dovere di approvare il bilancio.
Abbiamo già stigmatizzato che i motivi dei ritardi non sono assolutamente imputabili alla minoranza e al complesso del Consiglio regionale, ma sono imputabili esclusivamente alla Giunta, perché è la Giunta che non ha prodotto i documenti nei tempi che erano previsti dalle leggi. Poi questo non succede soltanto qui, succede anche da altre parti l'abbiamo già stigmatizzato prima: la finanziaria avrebbe dovuto essere approvata da parte dello Stato in altri tempi ed è stata approvata soltanto in questi giorni.
Certamente nell'approvazione del bilancio che noi siamo chiamati ad approvare nei tempi utili, quindi prima della scadenza dell'esercizio provvisorio, anche questo è un problema che riguarda la complessità degli indirizzi politici che questa maggioranza vorrà dare proprio sotto il profilo dell'indirizzo politico al progetto di bilancio o che avrà già dato. E quindi i tempi per l'approvazione del bilancio, come sempre, devono essere compatibili con le proposte che nel bilancio stesso vengono sostenute.
Noi sosteniamo che ci deve essere uno sforzo gigantesco per quanto riguarda lo sviluppo e l'occupazione; probabilmente questa maggioranza ha altri indirizzi e cammina per altre strade, altrimenti non capisco il perché abbiamo dovuto fare degli sforzi enormi proprio nell'approvazione della variazione di bilancio cui faceva riferimento anche lo stesso Assessore, la proposta di legge 504, che poi in legge non so quale numero andrà ad assumere, e che soltanto oggi è iscrivibile al bilancio, perch nella proposta di bilancio del 2000, in questa proposta di bilancio del 2000, mi dicevano che non è contemplata, almeno non so se è contemplato il D. 504 oppure no.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sì.



MIGLIETTI Franco

E' già contemplato anche il D. 504, quindi il quadro dovrebbe essere completo.
Non voglio entrare nel merito di questa proposta di bilancio perché non è il caso, ma ho visto una cosa che mi ha stupito, anche se in quel capitolo si è mantenuto fede a quella che era la legge istitutiva senza la sua modificazione. Ho visto che sono stati previsti i 120 miliardi originari nel FIP, il che mi ha stupito perché vuol dire che la discussione che abbiamo fatto sul FIP è stata inutile. Era stato chiesto di spostare una parte di quegli oneri visto che l'Assessore, la maggioranza, ci aveva imposto di modificare la legge del FIP. Noi non l'avremmo modificata quella legge, ma nella discussione era parso utile fare questa modifica che per non è stata portata ad un incremento sostanziale per quanto riguarda il patto per lo sviluppo e l'occupazione.
Facciamo parte di un'istituzione che ha compiti e doveri precisi quelli di approvare il bilancio di previsione per l'anno 2000 e il bilancio pluriennale 2000-2002. Visto che il tempo corre, ci sarà certamente l'impegno da parte della Giunta di permettere l'agibilità dei tempi per quanto riguarda l'approvazione, altrimenti ognuno assumerà le proprie responsabilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, confesso che è difficile, anzi più passa il tempo più sono demotivato a intervenire nel merito, perch ogni qualvolta abbiamo tentato di intervenire in questo senso, l'Assessore ha sempre avuto un atteggiamento di grande sufficienza. Mi riferisco in modo particolare a un'occasione che abbiamo avuto recentemente che è stata quella del rendiconto generale, approvato nell'ultima seduta, allorquando abbiamo tentato con i nostri limiti di fare una valutazione complessiva sul risultato dell'esercizio 1998 cercando anche di fare qualche elaborazione.
Ebbene, in quella occasione l'Assessore non solo era distratto, ma non ha avuto neppure la bontà di riprendere qualche osservazione. Neppure per la verità di confutarla, eppure le osservazioni che abbiamo fatto sono state molto precise, non campate in aria, non tema di dibattito o di polemica politica, ma soltanto qualche elemento desunto dal rendiconto generale facendo qualche confronto con il rendiconto del 1995.
L'Assessore ha voluto ignorare la nostra forza politica, non è la prima volta, non ha risposto, non ha ripreso nulla. Ripeto, non è la prima volta che capita questo: l'Assessore quando si parla di merito sfugge, preferisce parlare più di questioni di metodo. Ricordo che in questi anni i suoi sono stati interventi in cui ha sempre cercato di mettere in successione i provvedimenti: "facciamo prima il provvisorio, poi il tecnico, poi il bilancio" e in risposta alle sollecitazioni "faremo poi le variazioni", ma nel merito sembra quasi un problema che non lo riguardi. Sembra che esprima in Consiglio più la posizione tecnica degli uffici che non una posizione di carattere politico, lasciando le questioni di merito ai singoli Assessori.
Lui non ha il controllo di nulla: dovrebbe essere l'Assessore alla programmazione, ma in realtà non programma nulla! Discutendo del rendiconto 1998 avevamo cercato di dimostrare che la programmazione non c'è stata; non per nulla c'è sempre un grande scostamento tra le previsioni e i rendiconti, sembra quasi che i bilanci non servano a nulla, non sono serviti a nulla, perché poi le variazioni li hanno modificati. Non parliamo dei bilanci pluriennali che sono degli esercizi di carattere tecnico, non legati ad alcun programma, nè di tipo generale nè di tipo settoriale, ma questa è la storia di questi anni.
Credo non ci sia più nulla da aggiungere, tant'è che non sento neppure grandi motivazioni ad intervenire ancora in quest'aula, lo faremo altrove ma in quest'aula no perché è inutile e credo che non ci sia neppure più spazio per correggere comportamenti che non sono conformi ad una linea politica di rigore che mai c'è stata in quest'aula. E' stata tutta una politica protesa alla spesa e alla ricerca del consenso; non tanto una politica tesa a liberare delle risorse per gli investimenti.
Il problema è questo: la capacità di un'amministrazione si misura nella capacità di liberare risorse per investimenti, non nel dare contributi! Questa amministrazione si è invece contraddistinta per i contributi, ma mi fermo qui, veniamo all'esercizio provvisorio.
Io concordo con il collega Chiezzi: bisogna che si faccia in fretta il bilancio. E' utile per la Regione; constatiamo, dopo questa affermazione che se non si fa il bilancio, è perché la Giunta non l'ha presentato. La Giunta l'ha presentato soltanto qualche settimana fa, avrebbe potuto presentarlo prima, l'Assessore dice "è sempre stato così da venti e più anni", ma questa non doveva essere una Giunta diversa rispetto al passato? Non aveva promesso di introdurre nella pubblica amministrazione questa ventata di grande razionalità nella gestione? No, è la stessa di prima, le stesse di prima! In che cosa si è distinto l'Assessore Burzi rispetto ai precedenti? Credo che un giorno dovrà dirlo.
Ricordo invece, per quello che ho letto, scelte politiche di maggior rigore rispetto a quelle dell'Assessore Burzi, il quale galleggia tra le posizioni di tutti gli Assessori, senza mai ricondurle a unità. In ogni modo il fatto è che il bilancio non è stato presentato; non è stato presentato in tempo; non si è potuto discutere in Commissione. Se ci troviamo all'esercizio provvisorio con le difficoltà per una Giunta che derivano dall'esercizio provvisorio, sono tutte questioni dipendenti dalle scelte compiute dall'Assessore Burzi e dalla sua Giunta. Questo è il dato di fatto! Dopodiché mi pare più che legittimo ribadire in quest'aula, come hanno fatto i colleghi Chiezzi e Miglietti, che le casse della Regione devono essere messe al riparo dalle tentazioni elettoralistiche che sono tante che sono forti! Perché molto probabilmente se non si introducono nel bilancio, nell'esercizio provvisorio, elementi a tutela delle tentazioni elettoralistiche, i prossimi saranno mesi non tanto di scelte vere, utili per la Regione, ma di tante delibere d'impegno per dire "ho fatto questo ho fatto quell'altro", poi magari i soldi non ci sono perché abbiamo visto che dopo - basta vedere la questione dei residui attivi - non si paga! Tutti sappiamo di enti, associazioni e privati che aspettano da mesi pagamenti, quindi già impegni assunti, ma i pagamenti non si possono fare.
Non credo che questa sia una tentazione unica di questa Giunta probabilmente è una tentazione di chi governa che cerca di assumere tanti impegni per poter fare tante belle lettere pre-elettorali.
E' una cosa inutile questa perché non è utile complessivamente per la Regione (è utile forse per allargare il consenso, ma per la Regione no) per cui tutti i tentativi e i suggerimenti che vengono dati per ridurre questa tentazione di tipo elettoralistico devono essere valutati.
Anch'io ho firmato la proposta di emendamento di ridurre a un quarto.
Ci sembra una modalità utile, secondo noi poteva essere anche più restrittiva, ma non vogliamo neppure che i danni possano ricadere su enti che hanno bisogno di risorse perché c'è una finanza di trasferimento verso gli Enti locali da parte della Regione. Non volevamo essere complici di questo fatto, ma in ogni caso, visto che l'Assessore Burzi ci ha sollecitati, volevo dire che anche da parte nostra c'è una volontà perch entro il mese di gennaio la Regione Piemonte si doti di un bilancio. E' utile che si doti di un bilancio: è l'unica modalità per avere certezze che le tentazioni elettoralistiche non ci siano, o perlomeno siano ridotte.
Invito l'Assessore a fare un'altra valutazione, dopodiché terminer l'intervento.
Assessore, mi pare che lei in una conferenza stampa, perché ormai non parliamo più in aula...



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

Lei, Assessore, la presentazione del bilancio l'ha fatta sui giornali ci ha detto che per quanto riguarda la sanità - si risponde sempre sui giornali, ormai è questo il metodo, quest'aula, purtroppo, registra ciò che avviene all'esterno - ci sono 2400 miliardi di disavanzo. Immaginiamo che lo Stato ne copra una certa percentuale, ed ha ipotizzato che la Regione Piemonte finanzierà 700 miliardi per la copertura del disavanzo non coperto da parte dello Stato. Ci ha, inoltre, raccontato che questo problema non lo affronta subito - per carità, non è un problema grave, il disavanzo della sanità! ...



(Commenti dell'Assessore D'Ambrosio)



SAITTA Antonino

Dico che il disavanzo esiste. Sulle modalità di ripianamento ormai siamo tutti convinti che una parte bisognerà finanziarla con risorse proprie.
La scelta dell'Assessore e della Giunta è stata quella di finanziare con mutuo i 700 miliardi. Comunque se ne discuterà in fase di discussione del bilancio. Però, "legando" l'esercizio provvisorio alla proposta della Giunta, probabilmente qualche osservazione si può fare. Ebbene, nel bilancio di previsione del 2000 non c'è traccia di una modalità di ripiano del disavanzo per quei 700 miliardi. Tutte le Regioni, giustamente, sono preoccupate della modalità di ripiano per la parte di competenza regionale.
Che cosa fa la Giunta? Dice, va beh è un problema, ma neppure così importante! Viene, infatti, indicato nel bilancio pluriennale del 2001.
Leggo che nel 2002 viene riportata la cifra di trecentocinque miliardi.
Per cui la vicenda del disavanzo si perde nei bilanci pluriennali, ci significa che non viene affrontato.
La questione non solo non viene affrontata, ma non essendo stato assunto alcun intervento per il controllo della spesa, significa che quei mille miliardi all'anno continueranno a riprodursi. Vuol dire che nei primi quattro mesi, fino a quando verranno indette le elezioni, noi avremmo già trecento miliardi di disavanzo che bisognerà ripianare.
Si tratta di una spirale incontrollabile. Sembra, però, che questo problema non interessi a nessuno. Mi sarei aspettato qualche ragionamento in più. Infatti, mi sarei aspettato che l'Assessore ci dicesse: affrontiamo l'esercizio provvisorio, ma per quanto riguarda il disavanzo, per la parte di competenza regionale, discutiamone subito.
E' chiaro che su questo un ragionamento si sarebbe potuto fare; anche perché, indipendentemente dalla futura Giunta (Ghigo o Turco) il problema continuerà ad esistere: le risorse discrezionali - e lo sanno bene gli Assessori - sono 350 miliardi all'anno (mi pare che parliate sempre di questa cifra)! Si parla di settecento miliardi di mutuo, ma noi sosteniamo che alla fine saranno mille miliardi: sono all'incirca cento miliardi all'anno le quote di ammortamento.
Questo significa che le risorse discrezionali vengono ridotte e non ci saranno più risorse per governare questa Regione. Ad oggi questa è la situazione. Si preferisce non affrontare i bilanci, perché si preferisce avere dei capitoli pieni per spese che consentono di svolgere attività elettorale! Questa è la proposta di bilancio 2000 e pluriennale, al quale si fa riferimento nel momento in cui si approva l'esercizio provvisorio. Per questo siamo dell'opinione che al più presto, a gennaio - preferiamo saltare alcuni passaggi - si discuta la questione in aula.
Per questo non solo siamo d'accordo nelle restrizioni per ridurre le tentazioni elettorali; l'unica modalità per ridurre le tentazioni elettorali è che si giunga presto all'approvazione del bilancio. Noi ci impegneremo affinché il bilancio di previsione del duemila venga approvato entro il mese di gennaio.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Dopo l'intervento del Consigliere Saitta alcune considerazioni devono essere fatte.
Anche noi abbiamo presentato un emendamento relativamente al fatto che eventuali riduzioni a dodicesimi non coinvolgano il Consiglio regionale.
Peraltro ieri ci siamo confrontati con la Giunta e con l'Assessore e la riteniamo una strada percorribile.
Per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Saitta sulla volontà di arrivare in fretta all'approvazione del bilancio ci rende felici, a differenza degli altri anni quando fummo tenuti in aula e costretti a rimanerci per un periodo che andò dai tre ai cinque mesi. Il fatto che adesso, in corrispondenza della tornata elettorale, ci sia la volontà anche da parte delle opposizioni di approvare in fretta il bilancio, ci fa piacere e ci fa anche pensare che probabilmente ci sono state delle riflessioni politiche sul fatto che negli anni scorsi, approvando il bilancio in ritardo, la società piemontese e l'economia piemontese subiva dei danni.
Per quanto riguarda la questione della sanità l'intervento del Consigliere Saitta è impostato in modo assolutamente errato indipendentemente dal fatto che siamo in campagna elettorale.
Come l'Assessore D'Ambrosio ha dettagliatamente detto i 700 miliardi ipotizzati in due anni (2001-2002) sono perfettamente corretti. Prima di tutto fino ad oggi non si conosce la cifra esatta; il Consigliere Saitta dice che saranno 1000, può anche darsi, non lo sappiamo. Ad oggi ci sembra prudente e realistica la cifra dei 700 miliardi.
Ci si domanda perché diluiti in due esercizi finanziari.
Mi sembra chiarissimo. E' ovvio che la contrazione di un mutuo di 700 miliardi, per la quota di ammortamento che la Regione deve prevedere per quindici anni, dieci anni, dalla prima data di scadenza del mutuo, è ovvio che va a comprimere la possibilità di investire su altre risorse, questo è automatico.
Però ci sembra che la previsione di 700 miliardi in un singolo esercizio, avrebbe provocato un compressione della possibilità di investimenti notevole.
In due esercizi ci sembra maggiormente sopportabile. Non solo, ma il Consigliere Saitta sa, perché ha rivestito la carica di Sindaco, oltre ad essere ormai da cinque anni Consigliere regionale, che ogni anno, vanno a scadenza dei mutui, contratti quindici anni fa, quattordici anni fa. Quindi andando a scadenza dei mutui dal primo gennaio dell'anno prossimo si liberano delle risorse che non devono più ammortizzare quei mutui precedenti, ma questi possono essere destinati ad ammortizzare i mutui che si contrarranno. Quindi non è vero che l'intera cifra necessaria per ammortizzare i 700 miliardi andrà a decurtare la possibilità di investimento; solo una parte di quella cifra, perché un'altra parte verrà ristornata da mutui che sono andati in estinzione e per i quali non hai più da prevedere cifra in spesa corrente per gli ultimi anni di ammortamento.
Quindi, se facciamo delle considerazioni in profondità, facciamole in modo razionale e attendibili. Siamo tutti in campagna elettorale, però io ritengo che siano necessarie delle puntualizzazioni rispetto, ad esempio, a questo discorso specifico della sanità. Ovviamente, ci riserviamo di intervenire in seguito su altre questioni.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Possiamo considerare conclusa la discussione di ordine generale.
Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 1 sostituire le parole "...30 aprile 2000" con le parole "31 gennaio 2000" Questo e gli emendamenti successivi sono stati distribuiti a tutti i Consiglieri.
Ricordo che anche questa mattina utilizzeremo principalmente il sistema di votazione elettronico, per cui invito i Consiglieri a stare al loro posto.
Lo pongo dunque in votazione.



SIMONETTI Laura

Chiediamo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Sì. Desidero ricordare ancora che la votazione mediante sistema elettronico prevede che tutti i colleghi che intendono votare restino al loro posto; i badges devono essere inseriti nella relativa fessura solo in presenza dei rispettivi titolari.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno votato SI' 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'emendamento è respinto.
1.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 1 sostituire le parole "30 aprile 2000" con le parole "29 febbraio 2000" La Giunta si dichiara contraria, per cui procedo alla votazione.



SIMONETTI Laura

Per appello nominale, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'emendamento è respinto.
1.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 1, comma 1, alla penultima riga, dopo le parole "Esercizio finanziario 2000" aggiungere "limitatamente ad un dodicesimo per mese con riferimento agli stanziamenti".
La Giunta regionale è contraria.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno votato SI' 6 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'emendamento è respinto.
1.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglietti, Foco, Spagnuolo Picchioni, Moro, Riba, Bortolin e Saitta: all'art. 1. comma 1, alla fine aggiungere "limitatamente ad un quarto degli stanziamenti" La Giunta si dichiara favorevole, per cui procedo alla votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno votato SI' 37 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'emendamento è approvato.
1.5) Emendamento presentato dal Consigliere Gallarini: dopo il comma 1, è aggiunto il nuovo comma 2: "2. I capitoli del bilancio della Regione che attengono ai trasferimenti finanziari al Consiglio regionale sono gestiti senza i limiti previsti al comma 1".
Questo potrebbe essere considerato come un subemendamento all'emendamento 1.4) o un nuovo emendamento: è comunque collegato ai limiti che verrebbero introdotti.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Ieri avevamo fatto l'ipotesi di un emendamento del genere con l'Assessore e anche il Consigliere Miglietti ha parlato in questo senso.
Dopodiché nel corso della mattinata mi sono reso conto e ho potuto accertare che, come dire, il Consigliere Miglietti non se la sentiva più immagino per ragioni politiche, non lo so - di presentare questo emendamento incorporato col resto. E allora ovviamente abbiamo parlato col Presidente del Consiglio, l'ho firmato solo io, però avendone parlato ieri ad esempio coi colleghi della maggioranza, penso che dal punto di vista politico si possa ritenere firmato dai tutti i colleghi Capigruppo della maggioranza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Voglio solo specificare bene, perché è già successo un'altra volta sui lavori della I Commissione, per cui credo che ogni tanto sia utile riepilogarli in aula.
Devo intendere - ma mi interessa che venga chiarito - che qui si intende da parte della maggioranza, e in tal senso non potrei che essere favorevole - sarei eventualmente stupito dell'assenza su questo emendamento dell'opinione positiva dei Capigruppo della maggioranza - l'esigenza di sottolineare la necessità che il Consiglio non abbia problemi.
Se questa è la necessità - e sentivo fuori microfono la voce del Capogruppo Gallarini che la sottolineava - evidentemente non sarò certo io a voler fare in modo che il Consiglio abbia problemi e quindi in tal senso l'accetto. Lo completerei solo, perché letto così si presterebbe invece a una lettura di una logica differenziante il Consiglio rispetto alle altre strutture dell'Ente, e non se ne vedono francamente i motivi, se la volontà è quella di non creare problemi.
Tranquillizzo che, data la natura delle spese del Consiglio sul bilancio preventivo 2000, anche senza questo aumento non ce ne sarebbero.
Ciò nondimeno, siccome essere sicuri di non creare problemi al Consiglio regionale credo che sia uno degli obiettivi di tutti i 60 Consiglieri presenti, sono favorevole all'emendamento, e lo completerei dicendo che i capitoli di bilancio della Regione che attengono ai trasferimenti finanziari del Consiglio regionale sono gestiti senza i limiti previsti dal comma 1, "qualora se ne ravvisi la necessità", in modo che venga sottolineata non la volontà di avere atteggiamenti diversi, ma che qualora sia necessario ci sia lo strumento per renderlo praticabile. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Gallarini?



GALLARINI Pier Luigi

Come firmatario dell'emendamento, raccolgo questo suggerimento e faccio mia quest'aggiunta, perché lo spirito è quello di cui abbiamo parlato prima.



GALLARINI Pier Luigi

RIBA Lido (fuori microfono)



GALLARINI Pier Luigi

Se l'Assessore Burzi può chiarire il fatto del "necessario"...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Ho già detto quello che dovevo dire.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento come modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno votato SI' 35 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 1 così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno votato SI' 24 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri L'art. 1 è approvato.



CHIEZZI Giuseppe

Eccepisco sulla votazione, Presidente.



PRESIDENTE

Poiché l'esito della votazione, a causa di un guasto tecnico, non è chiaro, ritengo opportuno ripetere la votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno votato SI' 24 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno votato SI' 26 Consiglieri hanno votato NO 16 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno votato SI'26 Consiglieri hanno votato NO 16 Consiglieri si è astenuto1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 26 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Opere pubbliche

Esame proposta di legge n. 459: "Modifica alla L.R. 21 marzo 1984, n. 18 'Legge generale in materia di opere e lavori pubblici' - richiamata in Aula ai sensi dell'art. 34 del Regolamento" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 10) all'o.d.g. "Esame proposta di deliberazione n. 459".



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, manca il numero legale!



PRESIDENTE

Scusate Consiglieri, in questo momento siamo ai limiti, non dico del tumulto in aula, ma del baccano in aula.
Prego i Consiglieri di prestare attenzione, per permettere la continuazione dei nostri lavori.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo al Presidente se a suo avviso l'aula è interessata a questo provvedimento, se non c'è il numero legale, non lo discutiamo. Io sono interessato e sono presente, ma se in aula non c'è il numero legale vuol dire che il provvedimento non interessa.
Ringrazio l'Assessore per la relazione e gli Uffici del Consiglio perché hanno steso rapidamente il testo stenografico dell'Assessore. Al momento non ho ricevuto notizia circa i tempi reali, quindi analitici, che le pratiche inviate dagli enti soggetti al parere del CROP hanno.
L'Assessore ci ha dato delle notizie numeriche sintetiche di media che sono del tutto soddisfacenti: la media di 30 giorni per esaminare una pratica al CROP mi sembra una buona media. Non capisco se questo elemento, relativo ai tempi troppo lunghi che comporta un esame del CROP, sia ancora una critica vigente o superata dai fatti, mi piacerebbe saperlo. Questo perché una delle motivazioni parte proprio da questa impossibilità di accettare tempi così lunghi che, però, dall'esame dell'Assessore non risultano, chiederei ancora qualche lume all'Assessore su questo. Se non altro per sgombrare il campo da un argomento. Se non è vero che il CROP ci mette troppo tempo lo acquisiamo e sappiamo che questo provvedimento non dipende dalla lentezza del CROP.
Vorrei essere sicuro su questo. L'incipit mi pareva partisse da questo se questo non c'è, ripartiamo da capo con delle nuove considerazioni sul CROP.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

La relazione è stata in qualche moda "assestata" nelle ore serali vista l'urgenza della seduta di oggi.
Vorrei svolgere tre tipi di considerazioni. La prima si riferisce al punto dove si è tentato, sommariamente, di dare un'idea di quelli che sono i passaggi prima di arrivare al bando di gara.
Naturalmente abbiamo trascurato in questo tutti i passaggi di competenza del Comune. Oggi come oggi, tra il momento nel quale si programma un'opera e il momento in cui quest'opera viene messa a bando di gara, passa parecchio tempo ( vi è il Piano finanziario e altri impegni).
Le amministrazioni comunali o provinciali, quelle che sono interessate ai nostri pareri o altri soggetti, comunque rilevanti ai fini della legge regionale n. 18, ovviamente hanno manifestato, per quanto mi risulta, la necessità che venisse rivisto l'iter per vedere se il rigoroso rispetto di tutte le procedure che sono già imposte in sede locale e le attività poste in essere da parte della Regione in questi anni non fossero tali da dare sufficienti garanzie perché si potesse in qualche modo, nella maggior parte dei casi possibili, "saltare" il parere della Regione. Questo è un primo interrogativo a cui bisogna dare risposta, che secondo me pesa poi nella generica dizione "Ma passa troppo tempo".
E' dunque necessario in qualche modo sezionare, scandagliare questa definizione per vedere le varie componenti che, in termini psicologici e di background di fondo, costituiscono magari anche un errato convincimento che la fase CROP di per sé determini eccessive lungaggini.
La seconda considerazione è quella che ho indicato nella relazione come "il nuovo assetto istituzionale", riprendendo la dizione della legge Bassanini, laddove si parla di nuovo assetto istituzionale; richiamo anche le cose già dette nel dibattito generale da qualche collega, dicendo che "la valutazione tecnico-amministrativa e l'attività consultiva sulle opere pubbliche è conferita al soggetto attuatore".
La terza considerazione riguarda proprio i lavori del CROP. Avendo già avuto sentore, in questi anni, della necessità di trasformare la funzione degli organi tecnici regionali, centrali e periferici da momenti di passaggio burocratico a momenti di assistenza, devo dire che tutta questa fase di assistenza preventiva è molto rilevante.
Il fatto stesso che l'autorità dei lavori pubblici nazionale abbia individuato nelle Regioni il soggetto a cui inviare le schede che devono seguire l'avanzamento dell'opera per la famosa banca dati nazionale sulle opere pubbliche rende ancora più accessibile o comunque di riferimento questo nostro Ufficio tecnico regionale centrale e periferico.
Quindi, con ogni probabilità, potremo cercare di valutare anche quel tempo che non risulta dalle statistiche, ma che in qualche modo fa sì che il progetto - di solito redatto da progettisti esterni, per quanto riguarda i piccoli Comuni, o redatto dagli Uffici tecnici comunali per i Comuni maggiori - venga sottoposto preventivamente agli organi regionali, i quali molte volte dicono: "Questo andrebbe modificato", e questo prima ancora che ci possa essere la consegna del progetto che poi viene preso in carico e che è rilevante ai fini di questa statistica.
Se facciamo una valutazione calcolando questo tempo precedente di contatto informale, il periodo proprio di valutazione (il caso che è stato valutato dal punto di vista statistico di ulteriori 20 giorni medi di istruttoria nel caso in cui sono chieste modifiche di tipo progettuale) andiamo - a mio avviso - già solo come CROP, a raddoppiare i tempi medi che qui sono indicati.
Mi auguro che la legge che seguirà il disegno di legge 467 venga approvata al più presto, per cui ci sarà veramente una riduzione notevole di tutte le funzioni gestionali della Regione e quindi passerà tutto ai soggetti attuatori; di qui la necessità di emanare un decreto e quindi di trasmettere il progetto dal CROP al settore regionale competente, sia esso industria, risorse idriche, difesa del suolo o quant'altro.
Tuttavia, questi sono altri tempi, per cui, pur essendo rammaricato di non poter dare in questa sede un dettagliato resoconto dall'origine fino alla fine di quello che è il percorso regionale, che non è solo del CROP ma anche di tante altre unità, credo che si possa, sulla base della relazione che era stata già abbozzata, pensando che potesse essere necessaria, e perfezionata in queste ore, avere già un'idea o comunque concludere - almeno a mio giudizio - che questo provvedimento è principalmente motivato dallo scempio ad una norma quadro nazionale, che è la legge 59.
A mio avviso, è sempre difficile discutere sui ritardi, perché ci sono le statistiche e i casi particolari. Semmai, penso che, se il problema fosse solo dovuto a un ritardo, ma si ritenesse che il parere regionale dovesse essere mantenuto, si tratterebbe di mettere alla stanga coloro che devono riversare il parere.
Il presupposto, però, non è questo: il presupposto è quello che si deve adeguare tempestivamente alla normativa Bassanini, cosa che avremmo fatto con un emendamento al progetto di legge n. 467, se fosse arrivato prima in aula.
Quindi, se la vogliamo vedere così, come effettivamente a mio avviso è da vedere, noi adottiamo un provvedimento ponte che rende la normativa regionale il più possibile conforme alla normativa Bassanini, prendendo atto che comunque in questi ultimi due-tre anni si è cercato il più possibile di migliorare l'operatività degli uffici del CROP, fermo restando però che la complessità degli iter che prevedono momenti informali precedenti a cura del CROP (decreti o ulteriori pareri), successivamente inducono ad ulteriori provvedimenti che, in parte, andranno già in porto con il DDL 467, anche se, a mio avviso, non sarà un problema di questa legislatura, ma della prossima.
Una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Regolamento nazionale sui lavori pubblici, bisognerà assolutamente adeguare la legge 18, superando il CROP (magari lasciandolo come momento di organo consultivo della Regione), prevedendo in modo generalizzato la Conferenza dei servizi.
Ciò, naturalmente cercando di raccordare la fase di approvazione del progetto con la fase di valutazione d'impatto ambientale, come ho già ricordato ieri, cosa che abbiamo già fatto, per quanto riguarda il versante ambiente, con la legge 40; occorrerà completare il tutto, rivedendo la legge 18.
Noi abbiamo già pronti degli articolati, però non li abbiamo presentati, ritenendo che, in mancanza di questo benedetto Regolamento, è inutile impegnare il Consiglio e le Commissioni con l'adeguamento della normativa. Il Regolamento in bozza lo conosciamo, però voi sapete che sono provvedimenti contrastanti e, finché non vanno in porto, bisogna stare attenti al testo finale.
Concludo dicendo che la questione del Regolamento nazionale sui lavori pubblici sottende anche una questione di delicati rapporti tra Stato e Regione. Secondo noi l'attuazione del decreto legislativo dovrebbe comportare la pressoché totale soppressione del Provveditorato regionale alle opere pubbliche; abbiamo invece notato tentativi di sopravvivenza in modo surrettizio di questo Provveditorato attraverso normative secondarie magari di riordino degli organi ministeriali oppure attraverso questo Regolamento, ritagliandosi il Provveditorato un residuo compito.
Penso, invece, che sotto questo profilo dobbiamo essere molto chiari: lo Stato è competente per quanto riguarda le proprie opere; per tutte quelle che sono opere non statali, la disciplina normativa di riferimento deve essere della Regione e se devono esserci degli uffici di supporto e di consulenza, devono essere regionali o provinciali, così come prevedono le leggi 142, Bassanini e quant'altro. Quindi anche sotto questo profilo dobbiamo stare attenti.
Infine, prendendo atto dei dati che il sistema informativo interno all'Assessorato ci ha consentito di tirar fuori in poco tempo, è emersa la necessità ed anche la possibilità di sgravare gli uffici di una parte di questi compiti per potersi meglio dedicare a quelle funzioni di osservatorio collegato con l'autorità dei lavori pubblici, nonché a quelle funzioni di aggiornamento del prezziario, che annualmente deve essere rivisto per evitare, come è successo nel passato, che passassero diversi anni prima che venisse aggiornato.
Si tratta quindi di un provvedimento anche di buon impiego delle risorse nostre dipendenti, che sono tecnicamente qualificate e che possono essere in qualche modo anche riconverte a svolgere funzioni di tipo preventivo, di predisposizione di quadro normativo e quindi anche di riferimento di tipo tecnico- economico. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'articolato.
ART. 1 1.1. Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: alla fine dell'art. 1 aggiungere "sentita la Commissione competente".
Desidera intervenire, Consigliere Chiezzi? Prego.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo all'Assessore se concorda con l'aggiungere "sentita la Commissione competente".



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Per quanto mi riguarda, sarei contrario a questo emendamento in quanto ci troviamo all'interno di un iter procedurale. Addirittura, a mio avviso in prospettiva, sarebbe da eliminare questo passaggio; è proprio il caso in cui si deve garantire un raccordo con la programmazione già fatta e naturalmente si valuta la necessità di completare un determinato intervento.
Credo che, tutto sommato, si prevede si prevederà in futuro un coinvolgimento, a fronte della nuova legge n. 18. Non dimentichiamoci che il secondo titolo della legge 18 fu abolito a suo tempo e non più sostituito da altri provvedimenti e quindi, per adesso, qui è solamente il completamento di un cerchio, lasciando a un organismo amministrativo che agisce anche in modo celere a fronte di particolari necessità.
Credo che nell'altro caso andremmo ad appesantire troppo la procedura.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, desidera illustrare l'emendamento?



CHIEZZI Giuseppe

Sì perché, Presidente, di questo articolo in realtà forse si potrebbe anche farne a meno. Io posso anche rinunciare all'emendamento, però la situazione attuale mi sembra migliore, perché nell'attuale situazione della legge n. 18 si dice che "in caso di mancato rispetto, i conseguenti maggiori oneri sono a carico dei soggetti stessi": più bassaniniano di così! Perché vogliamo dire che invece è la Giunta che deve ricoprire quegli oneri? Non lo so.
Partiamo da una situazione in cui si dice: "Se spendi di più, il soggetto se ne fa carico"... Togliere tutto l'articolo, cioè adesso i soggetti sono caricati dei maggiori oneri. Se vogliamo modificare... per diventa un po' più complicato... Va bene?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Siamo d'accordo su questa proposta di soppressione dell'art. 1. Mi pare che tu parlassi proprio della possibilità di toglierlo dalla proposta di legge, di toglierlo.



PRESIDENTE

Scusi, per comprensione, resta il testo vigente dell'articolo?



SAITTA Antonino

Resta il testo vigente.



PRESIDENTE

Cortesemente, possiamo solo formalizzarlo? 1.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti, Manica e Spagnuolo: l'art. 1 del progetto di legge è soppresso.
La Giunta si dichiara favorevole, per cui lo porto in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno votato SI' 34 Consiglieri.
L'emendamento è approvato.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dal Consigliere Gallarini: l'articolo 2 è sostituito dal seguente: 1. Il primo comma dell'art. 18 della L.R. 18/1984, è sostituito dal seguente: "I progetti delle opere di competenza dei soggetti di cui all'articolo 3 non sono sottoposti ad alcun parere tecnico nè ad approvazione da parte degli organi dell'amministrazione regionale e sono approvati dai soggetti medesimi, salvo quanto disposto nei commi successivi".
2. Il secondo comma dell'articolo 18 della L.R. 18/1984, è sostituito dal seguente: "Sono sottoposti al parere del Comitato regionale per le opere pubbliche o delle strutture tecniche decentrate della Direzione opere pubbliche competenti per territorio i progetti di opere e lavori di competenza regionale qualora ciò sia richiesto nei relativi programmi, quelli di particolare interesse regionale, nonché i progetti di acquedotti, fognature e impianti di depurazione delle acque reflue urbane, fino alla costituzione della autorità d'ambito. Per progetti di opere e lavori di particolare interesse regionale si intendono quelli individuati come tali in programmi di interventi predisposti dalla Regione".
In pratica, l'art. 2, che diventerà poi art. 1, con questo emendamento viene riformulato, ampliato e completato.
La Giunta si dichiara favorevole, per cui posso portarlo in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 32 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere L'emendamento è approvato.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dal Consigliere Gallarini: "L'art. 3 è abrogato".
La Giunta si dichiara favorevole, per cui passo alla votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno votato SI' 30 Consiglieri L'emendamento è approvato.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dal Consigliere Gallarini: l'articolo 4 è sostituito dal seguente: L'art. 25 della L.R. 18/84 è sostituito dal seguente: "1. Il Comitato regionale per le opere pubbliche nell'ambito delle sue funzioni consultivo esprime pareri sui progetti di opere e lavori pubblici di cui all'art.18, secondo comma, di importo complessivo superiore a lire 1.000.000.000 salve le modifiche che potranno essere disposte dal regolamento di attuazione, e su quelli per i quali i soggetti attuatori hanno richiesto il parere ai sensi dell'art. 18, sesto comma.
2. Il Comitato regionale per le opere pubbliche si esprime inoltre: a) sulle proposte di risoluzione o rescissione di contratti per opere finanziate dalla Regione e a seguito di vertenze sorte con le imprese in corso d'opera o in sede di collaudo per maggiori compensi o per l'esonero da penalità contrattuali: b) su ogni altra questione in materia di opere e lavori pubblici richiesta da atti normativi, dagli organi regionali o dai soggetti attuatori di cui all'art. 3.
3. I pareri del Comitato regionale per le opere pubbliche devono essere forniti entro 60 giorni a decorrere dal ricevimento della documentazione completa, in caso di decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il parere o senza che l'organo adito abbia rappresentato esigenze istruttorie, è in facoltà dell'amministrazione richiedente di procedere indipendentemente dall'acquisizione del parere, ai sensi della legge 7 agosto 1990 n. 241, art. 16, comma 2".



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Un attimo solo.
E' stato presentato il seguente sub-emendamento: sub4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Riba, Saitta e Spagnuolo: il secondo periodo del comma 3, che comincia con le parole "In caso di decorrenza del termine..." è soppresso.
Poiché ci sono delle firme comuni, se il subemendamento è accolto dal presentatore dell'emendamento, chiedo di portare in votazione direttamente l'emendamento così modificato, cioè di considerare fusi i due emendamenti e portarne in votazione solo uno, con le firme congiunte.



GALLARINI Pier Luigi

Va bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono d'accordo, anche se non ho firmato l'emendamento.
L'osservazione che volevo fare invece era su questo limite superiore di un miliardo inserito in legge. Io, forse per la fretta, non ho trovato nella legge 18 indicato questo limite.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

C'è.



CHIEZZI Giuseppe

Può indicarmi allora l'articolo della legge 18 in cui è indicata la cifra?



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Dovrebbe essere l'art. 25.



CHIEZZI Giuseppe

Io non lo trovo. Sul testo che ho io non lo trovo.
Assessore: se non è in legge e dato che è una cifra da aggiornare, non vedo la necessità di introdurlo in legge, può essere un regolamento. Io non lo trovo nella legge 18...



PRESIDENTE

Sarebbe opportuno...



CHIEZZI Giuseppe

Se c'è, è giusto continuare a inserirlo in legge, anche se forse queste cifre sarebbe meglio riferirle a una delibera, di più agile modificazione che non in una legge. Questo è un discorso che faccio in generale su tutte le leggi.



PRESIDENTE

In realtà c'è una riserva successiva: "salve le modifiche che potranno essere disposte dal regolamento di attuazione".



CHIEZZI Giuseppe

Allora si potrebbe inserire nel regolamento.
Io vorrei sapere se in legge abbiamo un limite o no o se lo introduciamo adesso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

La legge prevede che venga fissato un limite, ma non è previsto testualmente, però lo...



CHIEZZI Giuseppe

Io sarei favorevole a non prevederlo.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Lo prevede però il regolamento vigente, che è sempre un atto consiliare.



CHIEZZI Giuseppe

E allora si cambi il regolamento.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Secondo me ci troviamo di fronte ad una proposta che è saggia, perch da un lato risolve definitivamente un problema momentaneo, però dall'altro immediatamente lo delegifica perché lo rimanda al regolamento. Visto che il Consiglio prende visione della problematica, questo è il limite che stabilisce il confine tra la competenza ad esprimere il parere regionale da parte degli organi decentrati e la competenza del CROP centrale.
Sostanzialmente non alteriamo le procedure in quanto poi sarà sempre il regolamento che lo potrà modificare, noi però risolviamo immediatamente il problema per quanto riguarda la contingenza.



CHIEZZI Giuseppe

E' scorrettezza legislativa.



PRESIDENTE

La Giunta, se ho inteso, ritiene di mantenere questa formulazione.
Pongo quindi in votazione l'emendamento testé discusso che, rispetto al testo che è stato trasmesso, non porta le parole finali da "in caso di decorrenza" fino a "comma 2".
In questo senso le firme dell'emendamento si intendono sia quelle dell'emendamento che del sub-emendamento.
Si proceda alla votazione nominale mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno votato SI' 32 Consiglieri L'emendamento, e quindi l'art. 2, è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'intero testo di legge per appello nominale, mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno votato SI' 32 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Dato che siamo giunti alle ore 13, ritengo che possiamo aggiornare i nostri lavori alle ore 14.30, ma se ci sono altre proposte...



SPAGNUOLO Carla

Andiamo avanti, Presidente.



GALLARINI Pier Luigi

Si potrebbe utilmente esaminare la proposta di legge n. 626 ovviamente, se l'aula è d'accordo.



CHIEZZI Giuseppe

Qual è, Presidente?



PRESIDENTE

Il titolo reca: "Sostituzione art. 1 L.R. 10/72 'Determinazione indennità spettanti ai membri del Consiglio regionale e della Giunta regionale' sostituito dall'art. 1 L.R. 5/84, modificato dalla Legge 69/95 e dalla L.R. 8/95".



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Direi di no, signor Presidente, perché su questa legge mi sembra, se ho buona memoria, che la Consigliera Pazé abbia chiesto di poter partecipare alla discussione e quindi...



(Commenti in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Almeno per quanto riguarda il mio Gruppo...



RUBATTO Pier Luigi

Aveva solo da essere presente!



CHIEZZI Giuseppe

Ripeto, per quanto riguarda il mio Gruppo, esprimo parere favorevole alla richiesta della Consigliera Pazé di poter partecipare a questa discussione, perché mi risulta che in Commissione abbia portato argomentazioni non banali a sostegno di una revisione critica di questo testo di legge che, per cosa ho sentito dire, penso possa essere condivisa.
Chiedo quindi di non procedere all'esame di questa proposta di legge che escluderebbe la Consigliere Pazé da una discussione che la interessa e considerando comunque la collega Pazé impegnata in attività che aveva reso note al Consiglio regionale, per cui lo riterrei anche un atto di scortesia nei confronti di una collega molto impegnata in Consiglio e che penso si possa coinvolgere in questa discussione senza perdere alcunché. Non vedo questa fretta.



PRESIDENTE

Voglio solo ricordare che la richiesta della collega Pazé era già stata portata all'attenzione dei Capigruppo.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi stupisce un po' quanto dice il collega Chiezzi, perché in realtà abbiamo esaminato un provvedimento - quello dei cinghiali - che interessava moltissimo al Piemonte e sul quale la collega Pazé aveva presentato decine e decine di emendamenti. Pertanto, se in un caso ci siamo comportati in un certo modo, non vedo le ragioni di una difformità di comportamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, colgo l'occasione per ringraziare il Consigliere Chiezzi per l'intervento svolto. Lo ringrazio per il trattamento diversificato che riserva nei confronti della collega Pazé; diversificato rispetto al trattamento che ho ricevuto io qualche tempo fa, in occasione della legge sui Gruppi consiliari e sul personale dei Gruppi. Avevo presentato una lettera e molti emendamenti al Presidente del Consiglio, ma non sono stati tenuti in considerazione, essendo io assente per un viaggio istituzionale e non per motivi personali - anche se rispetto i motivi per i quali la Consigliera Pazé non è presente.
Da oggi, in base al trattamento riservato dal Consigliere Chiezzi sappiamo che ci sono Consiglieri di serie A e Consiglieri di serie B. Ma allora, per un paladino della giustizia quale vuole ergersi molto spesso ed a ragione - devo riconoscere - il Consigliere Chiezzi, questo sicuramente non è un comportamento corretto.
Volevo solo che questo rimanesse a verbale.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, rinuncio alla richiesta d'intervento per fatto personale.



PRESIDENTE

La ringrazio. Riassumendo, è stata avanzata la richiesta di portare immediatamente all'attenzione dell'aula il punto 18) all'o.d.g. L'aula era informata già in precedenza ed anch'io ho richiamato la lettera della collega Pazé.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo che venga messa ai voti la mia richiesta.



PRESIDENTE

Credo che si possa portare all'attenzione dell'aula la richiesta di inversione del punto 18) all'o.d.g.; abbiamo sentito la valutazione contraria del Consigliere Chiezzi e la valutazione favorevole del Consigliere Gallarini, che l'aveva proposta. Tecnicamente ritengo corretto portare all'attenzione dell'aula la richiesta di inversione dell'o.d.g. e perciò la proposta di legge n. 626...



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente, sarebbe corretto porre in votazione prima la richiesta di inversione e poi il non passaggio alla discussione del provvedimento.



PRESIDENTE

Certo, prima votiamo l'inversione dell'o.d.g. e poi, se questa viene accolta, votiamo la richiesta di non passare all'esame del provvedimento.
Riassumo per i colleghi che intendono partecipare alla votazione: alla proposta del Consigliere Gallarini, di portare immediatamente all'attenzione dell'aula la proposta di legge n. 626, è seguito un intervento a favore - del Consigliere Gallarini, ma ci sono state anche altre dichiarazioni - ed uno contrario, sostenuto dal collega Chiezzi. Chi voterà "sì", voterà per l'inversione dell'o.d.g. e quindi per l'esame immediato della proposta di legge n. 626.
Indìco, pertanto, la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 34 hanno votato SI' 32 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.
La mozione è accolta.
Passiamo ora alla votazione della proposta del Consigliere Chiezzi, di non passare all'esame del punto 18) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gatti; ne ha facoltà.



GATTI Agostino

Signor Presidente, chiedo la sospensione di qualche minuto, se possibile.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 13.10 riprende alle ore 13.24)


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 626: "Sostituzione dell'art. 1, della L.R. 13/10/72, n. 10 'Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio regionale e della Giunta regionale (sostituito dall'art. 1, della L.R. 23/1/84, n. 5 e modificato dalla L.R. 17/8/05, n. 69 e dalla L.R. 24/11/95, n. 8)'"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo ai colleghi un ultimo momento di attenzione. I lavori possono riprendere, ma occorre quella doverosa attenzione e quel doveroso silenzio per poter proseguire.
Siamo alla proposta di legge n. 626, di cui al punto 18) all'o.d.g.
Comunico all'aula che ai firmatari del provvedimento si sono aggiunti i colleghi Bortolin e Saitta.
Il relatore della proposta di legge, pervenuta dall'VIII Commissione, è il Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, relatore

Presidente, do per letta la relazione, il cui testo recita: "Illustre Presidente, Signori Consiglieri il Parlamento, con la recente modifica degli articoli 121, 122, 123 e 126 della Costituzione, ha introdotto una compiuta riforma in materia elettorale, statutaria e delle competenze degli organi delle Regioni a Statuto ordinario.
L'art. 12, comma 4, dello Statuto della Regione Piemonte, non in contrasto con il nuovo dettato dell'art. 122 Cost. prevede che le norme sull'indennità spettanti ai Consiglieri per l'esercizio delle loro funzioni, sono stabilite con legge regionale (art. 12, c. 4).
L'art. 1, comma 1, secondo paragrafo della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10, e sue successive modificazioni, dispone che i Consiglieri godano del diritto di cui all'art. 12, comma 4, dello Statuto, con decorrenza dalla prima convocazione del Consiglio regionale, dopo la proclamazione degli eletti, e fino alla cessazione del mandato. La legge regionale n. 10/72, non indica, chiaramente, il giorno di cessazione del godimento del diritto di cui in oggetto, prevedendo quale dies ad quem il giorno di 'cessazione del mandato', termine soggetto alle più diverse interpretazioni.
Il Consiglio regionale, con deliberazione del 15 marzo 1990, ha modificato il Regolamento interno del Consiglio regionale, il quale dispone all'art. 1, comma 1, che: 'I Consiglieri regionali entrano nel pieno esercizio delle loro funzioni all'atto della proclamazione della loro elezione e restano in carica fino all'insediamento del nuovo Consiglio regionale'. Detta norma interna dell'Assemblea prevede che i Consiglieri regionali rimangano in carica sino all'insediamento del nuovo Consiglio onde per cui, fino a detto termine, dovrebbero godere dei diritti loro riconosciuti dall'ordinamento giuridico.
L'art. 5 (Disposizioni transitorie), comma 1, della recente legge di riforma costituzionale, prevede che fino alla data di entrata in vigore dei nuovi statuti regionali e delle nuove leggi elettorali, ai sensi del primo comma dell'art. 122 Cost., l'elezione del Presidente della Giunta regionale è contestuale al rinnovo dei rispettivi Consigli regionali.
Il nuovo testo dell'art. 122, comma 5, della Costituzione dispone che: 'Il Presidente della Giunta regionale, salvo che lo statuto regionale disponga diversamente, è eletto a suffragio universale e diretto. Il Presidente eletto nomina e revoca i componenti della Giunta'.
Detta norma e l'art. 5 della legge di modifica della Costituzione rinnovano le modalità di elezione del Presidente e della Giunta regionale con la conseguente abrogazione delle norme ad esse incompatibili, fra le quali l'art. 32 dello Statuto della Regione Piemonte, il quale prevede che il Presidente e la Giunta siano eletti dal Consiglio nel suo seno con votazione per appello nominale.
Il suddetto art. 5, al comma 2, lettera a), dispone inoltre che, fino alla data di entrata in vigore dei nuovi statuti regionali, il Presidente della Giunta regionale, entro dieci giorni dalla proclamazione, nomina i componenti della Giunta, fra i quali il Vicepresidente, e pu successivamente revocarli.
L'art. 1 della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10, 'Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale', e sue successive modificazioni, prevede un sistema indennitario improntato sull'abrogato dettato costituzionale e statutario piemontese che in vista delle prossime elezioni regionali dev'essere adeguato al nuovo panorama normativo, senza aggravio alcuno di spesa per la Regione Piemonte.
L'approssimarsi della scadenza della sesta legislatura rende necessario, pertanto, un intervento del legislatore regionale al fine di determinare e chiarire il giorno di cessazione del godimento dei diritti correlati allo status di Consigliere regionale (previsti dall'art. 12 dello Statuto e dalla L.R. n. 10/72), conformandosi all'orientamento già assunto dall'Assemblea con la deliberazione del 15 marzo 1990.
Tutto ciò premesso, si ritiene ormai indifferibile l'introduzione nell'orientamento regionale piemontese delle soluzioni qui proposte.
L'VIII Commissione ha quindi approvato il testo così come sopra illustrato."



PRESIDENTE

Va bene. Il problema è sufficientemente chiaro e conosciuto, anche per l'attività svolta in Commissione.
Passiamo pertanto all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 1 è approvato.
2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Cotto, Angeleri Griffini, Rubatto, e Riba: dopo l'art. 1 è inserito il seguente art. 2: "Art. 2 Dopo il comma 1 dell'art. 3 della L.R. n. 27/95 sono inseriti i seguenti commi: 1 bis. La corresponsione dell'assegno vitalizio può essere anticipata, su richiesta del Consigliere e dopo la cessazione del mandato, fino al cinquantacinquesimo anno di età.
1 ter. In tal caso, le misure dell'assegno vitalizio di cui all'art. 6 della legge regionale n. 27/1995 sono determinate, anche ai fini della determinazione dell'assegno indiretto, in relazione all'età di pensionamento e secondo i coefficienti di cui alla seguente tabella: Età pensionamento Coefficiente di determinazione anni: 55 0,7604 anni 56 0,8016 anni 57 0,8460 anni 58 0,8936 anni 58 0,9448 anni" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 39 voti favorevoli e 2 astensioni.
Tale emendamento diventa l'art. 2. 2.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Gallarini, Cotto, Angeleri Griffini, Rubatto e Riba: dopo l'art. 2 è inserito il seguente art. 3: "Art. 3.
1. Le disposizioni di cui all'art. 10, comma 4, della L.R. n. 27/95 si applicano anche ai Consiglieri in carica alla data di entrata in vigore della presente legge".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 39 voti favorevoli e 2 astensioni.
Tale emendamento diventa l'art. 3.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 39 Consiglieri La legge è approvata.
Informo l'aula che, per coordinamento, il titolo della proposta di legge n. 626 sarà integrato dalle seguenti parole: "e integrazioni alla L.R. n. 27/95 - Disposizioni in materia di trattamento indennità dei Consiglieri".


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

I nostri lavori della mattinata si possono concludere con questo punto.
I lavori del pomeriggio riprenderanno alle ore 15,00.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, chiederei di iniziare i lavori alle ore 15.30, perché, come le avevo anticipato, abbiamo un impegno come Gruppo di centro-sinistra.
Considerato anche, Presidente, in questo caso mi rivolgo a lei che presiede l'assemblea e decide sull'ordine dei lavori, che il lavoro svolto è avvenuto con larga disponibilità e collaborazione da parte di tutti. Mi pare che sia riconoscibile, negli atti, nella brevità con cui abbiamo trattato argomenti complessi.
Ritengo, pertanto, che la seduta possa essere sciolta adesso e che non ci sia l'opportunità di un ritorno e di una prosecuzione dei lavori dopo non abbiamo nessun provvedimento da approvare.



PRESIDENTE

No, collega, per una prassi di cortesia che viene usata normalmente, io posso accedere alla richiesta di iniziare alle h. 15,30; non posso accedere alla richiesta di non continuare i lavori nel pomeriggio, per due motivi: primo, per l'impegno che mi sono preso a nome dell'aula nei confronti del collega Chiezzi di trattare un argomento, e poi per rispetto a quanto abbiamo definito ieri sera. Non posso non chiedere all'aula di essere presente ed attenta sul disegno di legge 467, così come abbiamo deciso ieri sera; perciò, sullo spostamento alle ore 15,30 c'è la mia disponibilità. A nome dell'aula, le chiedo...



(Commenti della Consigliera Spagnuolo)



PRESIDENTE

No, ma c'è il radicamento del disegno di legge n. 467, collega relativo al conferimento previsto dalla normativa Bassanini.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

In virtù della civiltà della vita e della qualità della vita, io direi che potremmo fare adesso quest'ordine del giorno sull'ospedale di Casale (il n. 1132), che mi sembra un documento abbastanza unanime; per quel che riguarda invece la relazione relativa all'applicazione del d.lgs. 112, se il problema è quello di avviare in aula il provvedimento, si dia per letta la relazione: così facendo, la discussione sarebbe avviata.



PRESIDENTE

In realtà c'era anche un'intesa, ancorché non più di tanto formalizzata, di valutare altre cose. Vorrei sentire il parere della Giunta, perché non voglio decidere da solo; tuttavia ritengo opportuno riprendere i lavori, sia pure alle h. 15,30, come proposto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma se la Giunta è d'accordo...



PRESIDENTE

No, no, io non voglio prevaricare l'intendimento della Giunta.
Assessore Masaracchio, è emersa un'indicazione; io ho proposto di riprendere i lavori alle ore 15,30: esprima la sua opinione.
La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore regionale

Siamo d'accordo a riprendere i lavori alle h. 15,30, con il percorso che era stato concordato.



(Commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino, Assessore regionale

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



MASARACCHIO Antonino, Assessore regionale

Tanto la relazione ce la dobbiamo rileggere.



PRESIDENTE

Vi chiedo la cortesia di fare quest'ultimo sforzo in fine di anno ovvero di essere presenti in aula alle h. 15,30.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Mi pare che l'atteggiamento maggioritario sia quello di riprendere i lavori alle ore 15,30.
Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,40)



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