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Dettaglio seduta n.434 del 29/12/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procedo personalmente ad effettuare l'appello nominale per la verifica del numero legale.
Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
18 Consiglieri anziché 27 (sono in congedo n. 8 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 9.58 riprende alle ore 10.37)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino, Majorino Pazé, Racchelli, Rossi e Viglietta.


Argomento:

Richiesta verifica del numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; prego.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, le prego di verificare la presenza del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri ed in congedo n. 7 Consiglieri.


Argomento: Caccia

Esame proposta di legge n. 555: "Misure straordinarie ad integrazione della legge regionale 4 settembre 1996, n. 70 'Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio'"


PRESIDENTE

Desidero adesso far distribuire una bozza del progetto di legge regionale n. 555, così com'è stato approvato dall'aula. In questa bozza compare per coordinamento nel titolo della legge un riferimento a tutte le leggi che sono citate. Prima c'erano delle leggi non citate e ritengo che per coordinamento debbano essere evidenziate nel titolo, per maggior comprensione, le leggi che sono citate.
Nel titolo viene dunque aggiunta la seguente frase: "della legge regionale 16 agosto 1989, n. 47 (Norme per l'allevamento e la marchiatura obbligatoria dei cinghiali e dei relativi ibridi) e della legge regionale 8 giugno 1989, n. 36 (Interventi finalizzati a raggiungere e conservare l'equilibrio faunistico ed ambientale nelle aree istituite a Parchi naturali, Riserve naturali ed Aree attrezzate)".
Ci sono altri piccoli interventi di coordinamento: all'art. 2, comma 5, le parole "di abbattimento" sono sostituite dalle parole "ai piani di abbattimento" (possiamo anche lasciarlo così, ma bisogna capire che sono gli interventi dei Piani di contenimento) all'art. 4, le parole "vengono iscritti, inoltre" sono sostituite dalle parole "viene istituito".
L'art. 4 - Norma finanziaria - è un articolo tutto nuovo: potrebbe essere il caso di chiarire dove si dice "vengono iscritti inoltre stanziamenti sul capitolo di spesa denominato"; il termine "inoltre" aveva un senso collegato ad altri commi che adesso non ci sono e più che "vengono iscritti". Dato che questo capitolo non c'era, potremmo scrivere "viene istituito nello stato di previsione della spesa un capitolo denominato ecc.
ecc..".
Se non è condiviso, resta com'è.


Argomento: Varie

Richiesta di chiarimenti del Consigliere Chiezzi in merito ad una votazione contestata nella seduta precedente


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intanto le chiedo, in relazione alla votazione svolta ieri in due tornate, anche a nome di altri colleghi di minoranza, di tornare su tale questione, che riteniamo sia da risolvere nel rispetto delle garanzie democratiche di tutti.
Ieri il Consigliere Miglietti aveva avanzato una proposta che condivido e che penso possa riportare i nostri lavori a un rispetto letterale del regolamento, al rispetto dei nostri rapporti politici, al rispetto degli esiti delle votazioni democratiche che vi svolgono in quest'aula perch costituiscono una base di civili rapporti politici tra di noi. Quindi io la invito a dare una risposta a questa richiesta di considerare la votazione proclamata da lei e non immediatamente contestata da alcuno come la votazione valida; di considerare la ripetizione della stessa un momento di attività estraneo e pertanto di riconsiderare di far ripartire da quel punto i nostri lavori. Se così non è, lei capisce che ci sarà una difficoltà in quest'aula ad assumere votazioni, d'ora innanzi, che non siano quelle per appello nominale. Votazioni molto faticose che in presenza di un comportamento della Presidenza del Consiglio come quello tenuto ieri non corretto oggi, rende assolutamente, dico per tutti, purtroppo necessario. Quindi io inviterei lei e l'Ufficio di Presidenza, perché forse anche l'Ufficio di Presidenza è interessato a questa vicenda, a proporre un inizio dei nostri lavori a partire dalla votazione effettuata per alzata di mano e regolarmente proclamata da lei.
Gradirei una risposta per sapere anche i comportamenti successivi.
Per quanto riguarda invece le proposte di coordinamento non mi sembrano tali, mi sembrano cambiamenti del testo della legge e come tali trattati, a norma di regolamento.



PRESIDENTE

Rispondo alle domande che mi sono state formulate.
Anticipo che oggi intendo far esprimere l'aula attraverso il sistema elettronico di votazione, sempre che questo ci possa assistere. Devo anche dire che il sistema elettronico era andato in tilt per una serie di cambiamenti dei badge e della loro sistemazione; il sistema non era programmato per questi cambiamenti, allora andò in tilt. Mi è stato assicurato che oggi il sistema funziona.
Devo ricordare anche che l'art. 67 recita: "Il voto per alzata di mano...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate colleghi, è una questione credo di grande importanza perch riguarda la regola che deve presiedere ai nostri lavori.
"Il voto per alzata di mano - così come ieri si è svolto nel caso contestato - è soggetto a riprova, se questa è richiesta immediatamente dopo la proclamazione del risultato da parte di un Consigliere", nemmeno di un Capogruppo. Questo credo sia il caso che noi abbiamo vissuto ieri pomeriggio, cioè non è che la proclamazione, nel senso della comunicazione del risultato, che è avvenuta a viva voce e davanti a tutti, stabilisca un qualcosa di immutabile, di fisso: è esattamente quello che è capitato. Dopo la proclamazione è stato contestato il risultato e la votazione è stata ripetuta. E' stata ripetuta per appello nominale per evitare che l'incertezza dell'alzata di mano creasse ulteriori problemi. A me spiace che questo sia capitato, ma credo che il mio comportamento in quella occasione, così come in tutte le altre occasioni, sia stato assolutamente rispettoso del regolamento e dei diritti dei Consiglieri, indipendentemente dalla loro collocazione, o in maggioranza o in minoranza, o in Gruppi numerosi o in Gruppi meno numerosi o addirittura singoli.
Ripeto: mi spiace che sia capitato questo incidente; chiedo alla cortesia dei colleghi di restare al loro posto perché oggi, per evitare qualunque contestazione, sperando che il mezzo tecnico ci possa aiutare in questo, farò effettuare le votazioni con il sistema elettronico.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Molto brevemente, è soltanto per verificare gli elementi coi quali è stata poi recepita la situazione clamorosa di ieri sera, perché si è verificata, credo per la prima volta, una contestazione connessa col fatto che alla votazione non risultava presente un numero di Consiglieri che testimoniasse la validità della seduta in quel momento.



(Il Presidente Deorsola fa cenni di diniego)



RIBA Lido

Presidente, io sto ponendo molto rispettosamente una domanda.
Naturalmente c'è un ruolo e perciò anche una responsabilità degli addetti al controllo degli uffici di segreteria dell'Ufficio di Presidenza in sostanza, perché il controllo, la lettura della presenza viene sempre fatta da due scrutatori dell'Ufficio di Presidenza. Pare che nella situazione di ieri sera fosse del tutto pacifico l'esito della votazione e che, a quanto mi viene riferito, lei prenderà atto della sua smentita.
Tuttavia, se c'è una smentita, voglio che sia sullo specifico di quanto è stato qui recepito e quindi di ciò di cui sono stato informato: alla votazione proclamata dalla verifica dei due scrutatori non risultava presente il numero legale.
La contestazione avvenne sul conteggio: che cosa dichiararono, al riguardo, gli scrutatori (per esempio)? Questo è importante: vorrei sapere cosa dichiararono al riguardo gli scrutatori. Lei stesso ritenne che, vista la situazione, la seduta dovesse essere sospesa, perché un conteggio successivo di tipo diverso significava certamente una modifica della situazione.
La questione però rimane; sì, lei stesso ha detto: "Non userò più questo sistema", ma intanto rimane il fatto che o i due scrutatori riconoscono di essersi sbagliati, e lo dichiarano, oppure quella votazione rilevava una situazione di non validità della seduta.
E' così, Presidente, perché non si trattava di un numero per l'assegnazione di un risultato: si trattava di un numero che definiva la validità o meno della seduta in quel momento.



PRESIDENTE

Desidero ricordare - non mi pare che lei fosse presente al momento dell'accaduto cosa...



RIBA Lido

L'ho premesso.



PRESIDENTE

Parliamo della votazione per alzata di mano, perciò non è stato redatto un foglio, perché nella votazione per alzata di mano normalmente il Consigliere Toselli o il Consigliere Grasso o il Consigliere Peano fanno la conta, la comunicano, e tutti sentono.
I Consiglieri dicono un numero, poi qualcuno arriva da dietro le piglie o da dietro le tende, e questa è una cosa che mi spiace si verifichi, ma è così: non da ieri, da molto tempo.
Per questo motivo, ho detto che, pur non rinunciando a quei sistemi che possono essere più veloci, per la seduta odierna useremo prevalentemente la votazione elettronica.
Per quanto riguarda la votazione per alzata di mano, dall'inizio di questa legislatura si è sempre verificato che viene comunicato un numero al Presidente, il quale lo comunica all'aula (nel senso che proclama).
Il nostro regolamento prevede che, dopo questa proclamazione, possa esserci una contestazione; perciò la proclamazione del risultato per alzata di mano non è un qualcosa che resta fisso, fermo: è definitivo se non c'è la contestazione. Essendoci stata la contestazione, si è ripetuta la votazione.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lei ha sollecitato la contestazione: questo è grave.



PRESIDENTE

Io non ho sollecitato nulla.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Scusate, per amore di verità (e si potrebbero riascoltare i nastri), la contestazione non è stata richiesta o richiamata dal Presidente.
Il Presidente ha ripetuto, per ben due volte, anche con fare molto amabile: 25 (sorridendo). Qualcuno era disattento e la prima volta non ha sentito; alla seconda battuta ha detto: "Chiedo la verifica". E' andata così: probabilmente qualcuno era disattento.



PRESIDENTE

Mi spiace che sia capitata questa vicenda, anche perché ha rallentato i nostri lavori. Credo comunque che questo mio comportamento sia assolutamente in linea con la previsione statutaria. Credo di poter considerare concluso...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, scusate, in questa parte di fine anno abbiamo molti impegni credo di poter considerare concluso l'episodio, che - ripeto - mi spiace sia capitato. Il coordinamento lo posso considerare...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia. Credo di poter considerare esaurita la questione, riassicurando lo scrupolo più attento nella difesa dei diritti previsti dal regolamento per tutti - e sottolineo tutti - i Consiglieri.
Per quanto riguarda la bozza trasmessa, manteniamo il coordinamento solo per quanto riguarda il titolo; il resto lo lasciamo così com'è.
Ha chiesto la parole il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che ho la sensazione di essere preso in giro dal Presidente del Consiglio, vorrei solo, per il futuro, chiarire - se è possibile e nella misura in cui è possibile - le procedure che vengono proposte.
Lei adesso propone la votazione elettronica; io desidero il seguente chiarimento: la votazione per appello nominale, quella prevista dall'art.
67 da lei citato, è cosa autonoma e diversa dalla votazione elettronica? Non essendo stato "risarcito" il grave fatto accaduto, ritengo che l'aula debba disporre della massima garanzia, per cui chiederò l'appello nominale. La massima garanzia è prevista dal comma 3 dell'art. 68: l'appello nominale; quindi la votazione elettronica è altra cosa. Ripeto: chiederò l'appello nominale su tutte le votazioni. Grazie.



PRESIDENTE

La votazione per appello nominale è possibile effettuarla con il sistema elettronico: è una delle ipotesi che prevede il nostro regolamento attraverso il quale si evidenziano i nomi dei Consiglieri con il relativo voto, come avviene con l'appello nominale.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Credo che il testo che lei ha sottomano non sia aggiornato con la delibera che venne assunta a suo tempo e che le farò avere.
Sul coordinamento, ricordo che avverrà solo sul titolo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

L'appello nominale eseguito per input elettronico è contestabile? Cioè la contestazione è applicabile anche alla votazione mediante sistema elettronico?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il 30 giugno 1997, l'Ufficio di Presidenza adottò questa deliberazione di cui farò fare copia, nella quale si dice: "Metodo di votazione. In questa fase sperimentale, il sistema di voto elettronico verrà utilizzato per votazione per alzata di mano, votazione per appello nominale, votazione a scrutinio segreto, verifica del numero legale", perciò è previsto dalle...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Cos'è questo atto?



PRESIDENTE

Questa è una deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 30 giugno 1997.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

L'art. 66, comma quarto, del Regolamento, per quanto riguarda le votazioni che si effettuano con dispositivo elettronico, rinvia le modalità tecniche alle istruzioni approvate dall'Ufficio di Presidenza.
Questa era una modifica che era stata introdotta...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Art. 66, comma IV. Dopo c'è ancora un quinto comma.
Adesso faccio distribuire la copia della deliberazione.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia! Colleghi, scusate! Ovviamente, ogni Consigliere vota una sola volta. Per cortesia!



MIGLIETTI Franco

A me basta un sì o un no. Ho chiesto se c'è la votazione per appello nominale...



PRESIDENTE

E' contestabile se esce un numero per rottura del sistema, ad esempio 600 invece di 60. Se invece si vota con le due mani larghe, porremo tutti particolare attenzione affinché questo non si verifichi più.



MIGLIETTI Franco

Lei deve rispondere alla mia domanda.
Signor Presidente, può rispondermi oppure non rispondermi, però deve permettermi di riformulare la domanda; poi mi dirà: "Non le rispondo" e sarò contento ugualmente.
Lei mi deve dire se, con l'appello nominale effettuato elettronicamente, la proclamazione della votazione da parte di un Consigliere è contestabile, per cui si ripete la votazione. Le spiego anche il motivo, perché potrebbe succedere che si eserciti il sistema dei pianisti.



PRESIDENTE

Allora, in quel caso lì, sarebbe...



MIGLIETTI Franco

No, non il caso, le dico soltanto questo perché potrebbe succedere, ma non le chiedo se succede il caso dei pianisti.
Le chiedo se la votazione per appello nominale con il mezzo elettronico da parte del Consigliere è contestabile. Le spiego anche il motivo per il quale glielo chiedo: da oggi fino al 31 dicembre, su ogni votazione contesterò la proclamazione della votazione, per cui si ripeteranno tutte le votazioni effettuate con qualsiasi modalità.



MIGLIETTI Franco

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



MIGLIETTI Franco

Per quale motivo?



MIGLIETTI Franco

Le contesterò, perché, a priori, penso che ci sia qualcuno che ne abusi. Anziché salire in piedi sul suo banco, mi limiterò a questa espressione.



PRESIDENTE

Lei mi pone una domanda a cui do una risposta immediata e mi riservo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Miglietti, le do una risposta immediata e mi riservo eventualmente, di integrare la risposta.
Come qualunque sistema, il sistema elettronico può essere soggetto a guasti. Già in quest'aula, qualche giorno fa, l'ultima volta che lo abbiamo sperimentato, uscì un risultato palesemente inesatto. Se risultasse che la somma dei voti espressi è superiore a 60, per un errore tecnico ovviamente, non proclamerò quel risultato non consono perché c'è un oggettivo errore.
Questa è la risposta, che peraltro è in linea con quanto abbiamo già sperimentato e deciso in questa sala qualche settimana fa.
La parola alla Vicepresidente Minervini.



MINERVINI Marta

Presidente, mentre notifico alla sua correttezza di parlare al microfono e far sentire a tutta l'aula quello che si dice, pregherei i miei Colleghi, perché lo si è ripetuto troppe volte, quando devono intervenire di parlare al microfono e non tra di loro, altrimenti nessuno capisce quello che viene detto in quest'aula e il contesto delle dichiarazioni stesse.
Grazie.



PRESIDENTE

Possiamo considerare superata la questione? Farò avere, se non è già stato fatto, copia della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza.


Argomento: Caccia

Esame proposta di legge n. 555: "Misure straordinarie ad integrazione della legge regionale 4 settembre 1996, n. 70 'Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio'" (seguito)


PRESIDENTE

Siamo alle dichiarazioni di voto sul progetto di legge n. 555.
La parola al Consigliere Bertoli per dichiarazione di voto.



BERTOLI Gian Pietro

Noi ritenevamo che la strada maestra per affrontare l'emergenza cinghiali, che non neghiamo, fosse quella per via amministrativa, come, per certi versi, si sta facendo, perché i vari enti di gestione dei parchi e delle riserve, nonché le stesse Province, hanno cominciato ad affrontare con più determinazione il problema.
Quindi, il problema principale era affrontare subito questa emergenza e poi, con lungimiranza e in modo organizzato, affrontare il problema di una modifica legislativa che permettesse di governare meglio tale problema.
Secondo me, la strada scelta di affrontare con organicità il problema di una modifica legislativa era dovuta al fatto che, quando si vuole contenere la proliferazione dei cinghiali - come in questo caso - deve essere posto in rilievo e valutato l'aspetto relativo all'allevamento, alla detenzione, al trasporto e al commercio della specie.
A questo proposito non so rispondere, ma è venuta l'obiezione che potrebbero esserci rilievi specifici a causa di impossibilità previste nella nostra costituzione, perché non si può proibire un'attività economica. Non credo che la cosa sia così definita, ma credo che ci si dovrebbe appuntare su questa questione e vedere se è giusto vietare l'allevamento del cinghiale in Piemonte, quindi il problema del trasporto perché questo potrebbe penalizzare l'economia del nostro territorio, per evitare che venga importato dall'esterno.
La strada dell'esame esaustivo delle questioni legislative in merito a questo problema era poi indicata dal fatto che esiste un disegno di legge presentato dalla Giunta l'8 settembre del '98. Esiste anche una proposta di legge, sempre a questo riguardo, presentata dal Gruppo DS il 13 Novembre del '98, e un'altra presentata dai Verdi il 27 Novembre '98.
Di fronte alla presentazione di un corpo così ampio di proposte, credo che il modo migliore di agire sarebbe stato quello di affrontarle in modo complessivo, così come, tra l'altro, la Commissione aveva già incominciato a fare. Invece no: una proposta di legge presentata dalla maggioranza, in data molto più recente di quelle a cui ho fatto riferimento, è stata imposta e su di essa si è discusso. Ho già avuto occasione di dire che questa proposta è stata cambiata, ricambiata e ricambiata ancora dall'aula.
Mi pare di poter dire che il provvedimento e le parole di questa mattina del Presidente lo dimostrino ulteriormente: abbiamo creato un piccolo mostriciattolo.
Che non vi fosse poi quest'urgenza di arrivare a questo provvedimento lo dimostra un altro fatto, secondo me esemplificativo: nella legge in discussione, la questione dell'urgenza non era neanche esposta in modo esplicito. Tant'è che il Presidente, a questo proposito, per giustificare un capriccio di questo tipo e farlo risultare un po' meno tale, ha evidenziato all'aula che bisognava introdurre un articolo apposito, quello delle urgenze, perché altrimenti non si sarebbe proprio capito quello che si stava facendo. Qualcuno ha soddisfatto il suo capriccio, così non sarà costretto a salire sugli alberi e restarvi per tutta la vita, come capitò a quel ragazzino descritto ne Il leone rampante di Calvino.
Quindi, abbiamo una legge inutile perché - lo dico con un'immagine un po' naif - quando uno vuole svuotare una vasca, prima deve fare attenzione che, se il rubinetto è aperto e continua a versare nella vasca, il lavoro di svuotamento non è a tempo determinato, ma diventa a tempo indeterminato e probabilmente è quello che si vuole: qualcuno vuole che in Piemonte ci sia questo lavoro "indeterminato", cioè si "versano" in Piemonte cinghiali e si cacciano cinghiali, e così si va avanti all'infinito.
Non voglio dilungarmi oltre, ma ribadisco che questa è una legge inutile, che non porterà nessun vantaggio, creerà soltanto incomprensioni e tensioni con i parchi e con le organizzazioni più sensibili ai problemi dell'ecologia, quindi provocherà un danno. La strada maestra che comunque saremo costretti a percorrere sarà quella di affrontare di nuovo questo discorso in modo complessivo, mettendo a confronto i vari disegni e proposte di legge che sono all'attenzione della III Commissione, e soltanto di lì, insieme ad una gestione del problema, perché l'aspetto della gestione non è irrilevante, anzi è uno degli aspetti fondamentali, potrà arrivare un contenimento di un problema che arreca molti danni all'ambiente piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli



ANGELI Mario

Premetto che voterò contro questa legge, con un po' di stizza per perché veramente l'emergenza cinghiali, dove esiste, se esiste, bisognava trattarla in modo ben diverso.
Questa legge è stata manipolata, è stata messa in discussione a più riprese. Tutto quello che posso dire di questa legge è che, andandola a rileggere, adesso che è stata riformulata, ritengo un po' strano che le Province possano fare degli interventi anche al di fuori della stagione venatoria. Possono, ripeto, possono, ma se non li fanno, come fa la Regione ad intervenire con il potere sostitutivo? Allora, sarebbe opportuno ripensare meglio questa legge, verificando effettivamente se è possibile attuare un'eradicazione del cinghiale, perch non è mai stato un animale piemontese, ma un animale toscano, laziale e abruzzese. Purtroppo, ci sono degli incroci, che non sono i soliti cinghiali, ma i cosiddetti "porcastri", quindi abbiamo fatto una legge che effettivamente non servirà quasi a nulla.
Penso che per il futuro bisognerà pensare in modo diverso per poter liberare il mondo agricolo da questo grave problema e limitare la pericolosità di questi animali sulle strade, e non solo di questi, perch anche i daini stanno creando dei problemi. Non voglio uccidere tutti gli animali, pur essendo un cacciatore: l'animale più grosso che uccido è la lepre, ma mi ritrovo a fare dei ragionamenti che non vanno d'accordo neanche con i cacciatori.
Quindi, con questa legge non abbiamo risolto assolutamente nulla secondo il mio modestissimo punto di vista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Ricordo a me stesso e a tutti quelli che hanno lavorato su questo disegno di legge che quando ci siamo messi all'opera il problema era, nello spirito, di contenere una serie di danni o comunque di emergenze e calamità che scaturivano dall'impinguamento esagerato del cinghiale nelle nostre zone. Successivamente sono state apportate forse troppe modifiche, che hanno un po' snaturato lo spirito iniziale e quindi mi associo agli amici e agli interventi che si sono succeduti prima del mio per considerare alcuni lati negativi.
Innanzitutto non è una legge di cui c'era eccessiva necessità soprattutto nelle prime considerazioni e affermazioni in particolare all'art. 1, in quanto sembra quasi pleonastico perché si ripetono norme che dovrebbero essere già in uso e quindi, se correttamente gestite e utilizzate, forse non era necessario.
Credo tuttavia di poter dire che c'è un tentativo nel successivo articolato di mettere alcune sottolineature per consentire di risolvere i danni che scaturiscono dal problema che stiamo affrontando.
Ritorno un attimo sulle dichiarazioni che avevo fatto all'inizio.
Considero una mancata occasione da parte della Giunta di voler mettere mano ad un radicale provvedimento che modificasse la legge 70, ormai datata dal '96, che aveva dimostrato alcuni limiti, tant'è vero che la necessità era scaturita da diversi Gruppi e forse dalla stessa Giunta in cui si dovevano probabilmente trovare norme e disposizioni che consentissero di avere uno strumento atto, razionale ed efficiente che forse si poteva anche nella fattispecie, nell'emergenza affrontare con più serenità e più tranquillità.
E' anche il caso di dire che la Giunta, con le norme che aveva in atto e con le disposizioni di legge che aveva in atto, sapendo di questa emergenza, con adeguati strumenti normativi, di regolamento o comunque di sollecitazione alle Province, avrebbe potuto evitare il dettato di una nuova legge, che pare sia addirittura inutile, e sollecitare invece da parte delle Province o di chi è preposto al controllo e alla gestione del territorio modi e possibilità di evitare i danni che erano in corso.
Queste sono le dichiarazioni che porta il mio Gruppo, per cui il voto che noi daremo sarà un voto di astensione per quelle piccole parti positive che sono contenute e che cercano di soddisfare lo spirito per cui era nato l'articolato della legge. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Presidente e colleghi, solo per esprimere una breve dichiarazione di voto e per mettere in evidenza, da parte nostra, una considerazione che riteniamo fondamentale, avendo sentito i colleghi prima, soprattutto il collega Angeli, ma anche il collega Gatti che grosso modo si astiene, anche se il collega Angeli si oppone e quindi si esprime in modo sfavorevole rispetto al pronunciamento del collega Gatti.
Abbiamo sentito delle considerazioni che sotto certi aspetti sono non realistiche, nel senso che questa legge è emblematica di quello che moltissime volte è avvenuto in questi cinque anni all'interno di questa legislatura, e cioè: si parte con un disegno di legge, con un progetto di legge, una parte del Consiglio, alcune forze politiche si mettono per traverso e dicono: "Questo progetto di legge non può arrivare in porto così com'è", per cui emendamenti, ostruzionismo, ostruzionismo lieve, pesante meno lieve. L'ostruzionismo lo possiamo graduare come vogliamo, comunque è una forma di deterrente e quindi si dice: "Così com'è non va in porto".
Allora i casi sono sempre due, per schematizzare: o si dice: "Accantoniamo questo progetto di legge e non facciamo nulla" o, invece, si accetta di non fare l'esercizio provvisorio, di non fare il 112 in questa fase storica del 29 dicembre '99 che stiamo vivendo, si accetta di non fare Levaldigi, si accetta di non fare tutto quanto abbiamo in programma perché vengono presentate enciclopedie Treccani di emendamenti e quindi a fine legislatura non si arriverà manco in tempo a esaminarli tutti, quelli sul progetto di legge 555.
Allora, io capisco che alcune forze di opposizione, non avendo la responsabilità degli esercizi di bilancio, dell'applicazione della normativa Bassanini e di quant'altro, però almeno si abbia il pudore di non mettere in evidenza queste contraddizioni addebitandole alla maggioranza perché così non è. Il discorso, semmai, è esattamente opposto.
Quindi ancora una volta noi ci siamo trovati a vivere il dilemma se accantonare questo progetto di legge a fronte di un'emergenza che esiste.
Almeno questo è riconosciuto da tutti, anche se alcuni riconoscono l'emergenza, ma poi non vorrebbero fare assolutamente nulla per affrontarla, perché prevalgono posizioni verdi, posizioni oltranziste.
La collega Suino ieri diceva: "E' una legge claudicante". E' vero, noi condividiamo questo giudizio, però a fronte di una legge ferma in carrozzina perché handicappata e che non riesce a muoversi, quanto meno una leggina claudicante, che però è stata l'unico provvedimento possibile che siamo riusciti a portare in porto, rappresenta un piccolo gradino verso la soluzione.
Quindi in tutti gli articoli che sono stati votati noi riconosciamo realisticamente che la stragrande maggioranza degli articoli ripete, in alcuni casi in modo anche più morbido e più dolce, quanto già scritto nella legge 70. Ma c'è almeno un punto, che è la norma transitoria, che rappresenta un passettino in avanti, piccolo finché vogliamo, ma è stato l'unico passettino possibile.
L'esigenza e l'emergenza richiedevano di fare un passo di 10 metri, noi siamo riusciti a fare uno di 30 centimetri, ma comunque va nella direzione giusta, ed è quella che consente alle Province di predisporre anche al di fuori del periodo venatorio - ciò che fino ad ora non era possibile - la possibilità di cacciare, selezionare, controllare, ecc. Poi ci sono dei vocaboli che fanno venire la pelle d'oca ad alcuni, per cui bisogna stare attenti a pronunciarli, ma in ogni caso consente di ridurre il numero dei capi di cinghiali coi mezzi che saranno a disposizione e che sono contenuti nella norma rispetto a questa emergenza.
Questo è un passettino in avanti, dopodiché il Consigliere Angeli dice: "Ma qui c'è scritto le Province possono, per cui possono significa che non devono. E se entro i 60 giorni si avvalgono di quel verbo possono per non fare nulla?", allora io penso - e questa è la volontà politica con cui noi come Gruppo, abbiamo votato questa leggina - che in ogni caso la Regione se nei 60 giorni chi poteva ha ritenuto di non dovere, deve intervenire.
Altrimenti, se non fosse così e se non fosse questa l'interpretazione della volontà politica espressa in queste due facciate, allora era proprio inutile farla.
Noi riteniamo invece che il Consiglio abbia dedicato un giorno e mezzo e molte sedute di Commissione per fare un passettino in avanti. E allora se il passettino in avanti è piccolo, è quel che è, è comunque un passettino nella direzione giusta.
E' con questo spirito e con questa interpretazione di volontà politica qui dentro rappresentata che noi votiamo in modo favorevole a questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la collega Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, esprimiamo innanzitutto un dissenso nei confronti della procedura che ha visto la definizione di una legge che è stata modificata in più aspetti. Una legge già brutta nel suo impianto ed anche nei suoi contenuti che è stata ulteriormente imbruttita ed è diventata una legge incomprensibile e sotto alcuni aspetti mal scritta. Rimangono pressoché tutti i contenuti ulteriormente peggiorati dal lavoro d'aula e dall'accettazione, con un atteggiamento quasi mercantile di molti emendamenti, peggiorativi a nostro parere del contenuto oltre che dell'impianto legislativo, a questo testo la cui bozza di stesura ci è stata consegnata questa mattina.
Rimane ad avviso del Gruppo dei Comunisti italiani una legge assolutamente inutile, partendo dalla constatazione che le leggi esistenti in materia non sono mai state applicate. La stessa Giunta in diverse occasioni nella giornata di ieri si è resa indisponibile ad inserire dei riferimenti che noi ritenevano assolutamente naturali per definire in modo più comprensibile il contenuto e il percorso che si voleva dare a questa legge. Viceversa rimane una legge che rappresenta l'emblema dell'assenza totale di ruolo da parte della Regione; l'assenza totale di un ruolo di pianificazione e di prevenzione oltre che di programmazione. E' una legge che non solo non tenta di risolvere in modo serio la questione dei cinghiali, problematica che è stata più volte sollecitata e discussa nella sede del Consiglio regionale, ma è una legge che viceversa propone delle misure assolutamente straordinarie e dal nostro punto di vista pericolose.
Pericolose anche per la credibilità di alcune istituzioni, come gli Enti Parchi, ma in modo assolutamente prioritario della Regione.
Non si tende all'applicabilità di alcune normative che dovrebbero essere, secondo il nostro Gruppo, sperimentate anche in piani di gestione faunistica; vogliamo sottolineare anche come non ci sia stata una collaborazione auspicata e più volte richiesta da parte degli altri Assessori che governano aree politiche che noi riteniamo sinergiche a quella della caccia (ci rivolgiamo in particolare all'Assessore ai parchi e all'Assessore all'ambiente). C'è stato viceversa il tentativo di scombussolare e di distruggere alcuni aspetti di un impianto legislativo regionale esistente, disapplicato totalmente. Non c'è stato assolutamente uno sforzo né tentativo da parte di questa Giunta di provare a pianificare una politica volta a risolvere la questione dei cinghiali che è sì una questione importante, ma di carattere assolutamente straordinario.
Il nostro Gruppo esprime quindi un voto totalmente contrario, vogliamo però sottolineare l'iter scombussolato e l'impianto incomprensibile e brutto, a partire dai contenuti, che viene ad assumere questa legge. Il nostro Gruppo prenderà gli opportuni provvedimenti affinché gli organismi competenti possano sottolineare alcuni aspetti di incongruità ed incomprensibilità legislativa.
Come già altri colleghi hanno fatto alla fine della seduta di ieri e all'inizio di quella di oggi anch'io vorrei sottolineare il mio dissenso nei confronti dell'atteggiamento e del comportamento che il Presidente del Consiglio ha tenuto nella giornata di ieri. E' sicuramente difficile per ciascun Consigliere procedere in assenza di regole democratiche, ma soprattutto procedere di fronte ad un atteggiamento e ad un comportamento del Presidente del Consiglio che non solo interpreta il regolamento e le regole democratiche di questo Consiglio a seconda delle parti interpellanti, ma cambia le regole di volta in volta. E' sicuramente difficile non solo sentirsi riconosciuti e tutelati dal Presidente del Consiglio, ma provare anche ad agire in funzione di regole democratiche al solo scopo di portare dei contenuti per una politica più seria.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rubatto; ne ha facoltà.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, poche parole per dire che il mio voto è favorevole a questo progetto di legge (ci mancherebbe, l'ho sottoscritto), però con alcune perplessità. Perplessità sull'emergenza riconosciuta per questa legge, mentre non vi è emergenza per moltissimi altri progetti che sono fermi in qualche Commissione oppure nell'aula del Consiglio regionale. Io mi chiedo perché questa emergenza è stata riconosciuta, mentre altre emergenze no: emergenza anziani, emergenza accreditamento, progetti sull'ospedalizzazione a domicilio e altri problemi che qui non vengono portati perché non vi è la volontà dell'opposizione di far lavorare quest'aula affinché vadano avanti questi progetti! Ossia in quest'aula si fa solo ciò che l'opposizione vuole, solo ciò che l'opposizione garantisce con il suo ostruzionismo che va avanti ormai da molto tempo! Quindi io rivolgo un appello a quest'aula affinché altre emergenze vengano con urgenza portate alla votazione di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, arriviamo all'approvazione, ci auguriamo, di questo progetto di legge dopo alcuni mesi. Sicuramente questo progetto di legge ha avuto un percorso agevole all'interno della Commissione competente e in questo senso ringrazio la Presidente Bortolin per aver compreso questa emergenza che non colpisce solamente alcune zone della nostra Regione, ma a detta anche dei giornali e della rassegna stampa che io ho raccolto in questi mesi, un po' tutte le Province della nostra Regione. Con dati che sono allarmanti e che sono costantemente in crescita.
Si parla di abbattimenti di molto aumentati negli ultimi vent'anni: si è passati dai 100 abbattimenti del 1978 ai 3.500 abbattimenti del 1998! Nonostante questo aumento, siamo in presenza di una situazione dannosa e pericolosa in particolare per il sistema agricolo della nostra Regione di cui sappiamo l'importanza in termini economici.
Vorrei rispondere al collega Bertoli quando parla di capricci che se questi sono considerati capricci...



(Commenti del Consigliere Bertoli)



ANGELERI Antonello

Sì, Consigliere Bertoli, questo è veramente un capriccio! Noi intendiamo occuparci anche di queste cose, sicuramente all'apparenza meno importanti, ma sostanzialmente che intervengono sull'economia, in certe zone ancora a carattere prevalentemente agricolo, della nostra Regione.
E ovvio che mi riferisco all'Astigiano, al Vercellese, alle zone che sono state oggetto di attenzione - in senso metaforico - da parte di questi animali.
Aggiungo che, probabilmente, non ci sarebbe stato bisogno di un ulteriore intervento della Regione Piemonte, se le Province avessero fatto il loro dovere, applicando né più né meno la legge 70 che nel 1996 quest'aula, dopo un lungo lavoro di Commissione e di Consiglio, aveva varato.
Tanto più che la legge 70 non lascia spazio ad interpretazioni: l'art.
4, quando parla di esercizio delle funzioni amministrative, esplica molto bene quelle che sono le deleghe date alla Provincia e quelli che sono, per esempio, i servizi di carattere ispettivo che le Province stesse devono portare avanti in applicazione della legge 70; così come è altrettanto chiaro l'art. 29, che parla di controllo della fauna selvatica delegato all'Ente provinciale.
A tutto questo, però, non è seguito un lavoro sul territorio da parte di questi Enti.
Per correttezza, devo dire che c'è una realtà che si è mossa ultimamente, sulla base della sollecitazione offerta dalla presentazione di questa legge questa: la Provincia di Torino, ma forse anche perch l'Assessore che oggi ricopre questo incarico è stato un nostro collega fino a qualche mese fa. Tuttavia, da parte delle altre Province e negli anni scorsi nessuno si è mosso in applicazione della legge 70.
Questo è il dato che tenevo a sottolineare, e non penso che questo dato sia da annoverare all'interna della cosiddetta buona Amministrazione da parte delle Province.
Ritengo dunque che fosse necessaria una legge nuova, per far fronte all'emergenza che ha provocato negli ultimi tempi, non solo nel settore agricolo, ma anche sulle nostre strade, all'incirca 150 incidenti stradali.
E' stato fatto un buon lavoro in quest'aula, anche se la legge non è più lo dico con estrema chiarezza - quella che insieme ad alcuni colleghi avevamo presentato alla fine di luglio di quest'anno.
Spero che per altri versi sia stata migliorata, ma soprattutto mi auguro che abbia efficacia sul territorio e che finalmente le Province almeno in questa occasione, ascoltino, da un punto di vista legislativo so che è un eufemismo - la Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Per non sottrarre tempo alla discussione dei numerosi punti all'o.d.g.
che stanno aspettando di trovare spazio in quest'aula, la mia sarà la dichiarazione di voto più breve della legislatura.
Per le ragioni già esposte durante la discussione generale, esprimo il voto favorevole del mio Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Annuncio il voto favorevole del mio Gruppo su questa legge, anche se dico la verità - man mano che si è svolta la discussione, questa legge è stata peggiorata rispetto alla versione iniziale, che già non era un gran che. Era però una forte indicazione della volontà di sopperire ad un problema che, soprattutto nelle zone delle vallate alpine, esiste ed è reale.
E' vero tutto quanto dicevano alcuni colleghi prima, partendo dal fatto che il cinghiale o il porcastro nelle nostre vallate non è mai esistito in natura; esisteva nelle zone appenniniche, ma mai nelle zone alpine.
Qualcuno lo ha messo in circolazione e il porcastro è animale che prolifera in modo incredibile; è difficilmente raggiungibile anche quando lo si caccia, perché, dal momento in cui viene colpito, fa ancora chilometri e chilometri.
Ripeto: questa è una legge che, come tante altre, esprime una volontà che io condivido, cioè quella di equilibrare il problema della fauna selvatica rispetto a questo settore specifico; tuttavia, andrà verificata man mano. Infatti, io non sono convinto che risolveremo il problema dei porcastri in Piemonte soltanto con questa legge. E' semplicemente un'indicazione.
Per cui invito chi dovrà gestire questa normativa - mi sembra l'Assessore Bodo - a verificare via via se l'intento, le finalità di questa legge avranno la dovuta applicazione. Io ho dei dubbi, ma voto comunque a favore, perché può essere un passo in avanti; è però una legge che, in prospettiva, dovrà essere migliorata.
Questo è un segnale che noi dobbiamo dare a chi verrà, perché - ripeto sono convinto che non risolveremo il problema solo attraverso questa legge. Ma poiché il segnale è, a mio modo di vedere, positivo, voteremo a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salerno; ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

Questa è stata una legge sicuramente travagliata in misura eccessiva rispetto all'emergenza dalla quale era scaturita, e che era quella dei danni causati dalla presenza massiccia di questi animali in zone dove non erano conosciuti o che comunque non erano abituate alla loro presenza.
Ho cercato di fare una piccola analisi sul campo parlando con diversi tanti cacciatori, i quali mi hanno però riferito opinioni contrastanti.
C'era addirittura chi diceva che il numero dei cinghiali non era cresciuto ma che la loro presenza più massiccia era dovuta ad una migrazione (mi dicono che i cinghiali fanno, in una notte, anche 50-60 chilometri), per cui non si trattava di un aumento numerico, bensì di uno spostamento straordinario.
Altri cacciatori mi hanno invece convinto del contrario, e cioè che non era possibile che l'aumento fosse dovuto soltanto ad una migrazione straordinaria, ma che in realtà il numero era veramente cresciuto oltre una misura accettabile dal territorio.
E' dunque arrivata questa legge straordinaria, che interviene su questo problema.
Ne abbiamo discusso, secondo me in misura anche eccessiva e forse demagogica, oltre il consentito - in termini politici - perché il fatto di rifiutare il termine "abbattimento" quasi come un rifiuto del termine, come se ci fosse una violenza o un significato eccessivo, mi sembra veramente esagerato. Quindi, la legge che doveva essere molto meno strumentalizzata molto meno discussa e molto meno travagliata.
Il mio Gruppo vota comunque a favore.
In chiusura, ritengo opportuno evidenziare l'esistenza dei cacciatori di una tradizione e di uno sport che vanno rispettati. Troppo spesso, in questa legge, la figura del cacciatore è stata criminalizzata, secondo me oltre il consentito e anche un po' in spregio a quanti fanno di questo sport - se vogliamo, discutibile - la propria passione. E' anche uno stile di vita che, comunque, deve essere rispettato.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'intero testo con il sistema elettronico.
Spiego la dinamica: chiedo ai colleghi che intendono partecipare al voto di rimanere al proprio posto con il badge perché porrò, insieme all'Ufficio di Presidenza, particolare attenzione a che non succedano episodi di voto non proprio. Ovviamente, il voto è personale. Da quando daremo il voto, sono a disposizione 30 secondi.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

I Consiglieri sono seduti al proprio posto? Non vedo colleghi non seduti al proprio posto.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Sì, noi dobbiamo rispettare le regole. Non vedo colleghi non seduti al proprio posto.
Consigliere Salerno, se desidera votare, si sieda, altrimenti non vota.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale provvedimento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno votato SI' 32 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri.
La legge è approvata.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame disegno di legge n. 571: "Sottoscrizione di nuove azioni della Società di gestione Aeroporto di Cuneo Levaldigi S.p.A." (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 9) all'o.d.g.: esame disegno di legge n.
571.
Relatore è il Consigliere Angeleri.
Ricordo che alle ore 12.00 è prevista la Conferenza Stampa dell'Ufficio di Presidenza e che alle ore 13.00 è convocata la VI Commissione, perci credo che potremo svolgere la relazione e poi aggiornare i nostri lavori alle ore 14.30.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Presidente e Colleghi, penso che non debba essere intesa come una scorrettezza da parte nostra il fatto che noi, allorquando nell'ultima Conferenza dei Capigruppo è stato ipotizzato di seguire un certo ordine del giorno, immaginavamo - e la valutazione ci sembrava ampiamente condivisa che il progetto di legge n. 555 occupasse una mezza giornata e, quindi, una mezza seduta di Consiglio Regionale. Così non è stato; forse, siamo stati eccessivamente ottimisti. L'esperienza in questa Legislatura doveva insegnarci che in mezza giornata era difficile terminare, ma realisticamente, si poteva pensare che quella metà seduta poteva trasformarsi in una seduta intera. In effetti, abbiamo occupato una parte della seduta di lunedì, l'intera seduta di ieri e una parte sostanziosa ormai è mezzogiorno - della seduta di questa mattina.
Per una questione di responsabilità, a questo punto - immaginiamo possa essere condivisa - pur non rinunciando a quell'ordine del giorno, noi chiediamo, anteponendolo a quei due punti (Levaldigi e CROP) - se ricordo bene, in merito alle modifiche del Comitato Regionale delle Opere Pubbliche e per quanto riguarda Levaldigi l'aspetto societario - di iniziare con il disegno di legge relativo al Bilancio e all'ipotesi di esercizio provvisorio per quanto riguarda il 2000.
D'altra parte, realisticamente, ritengo occorra seguire l'evoluzione delle questioni e non ancorarsi ad ingessature di programmi. La previsione di metà seduta non è stata rispettata: abbiamo occupato metà seduta di lunedì, l'intera seduta di ieri e metà di quella odierna.
Alla luce di quanto verificatosi in queste tre sedute, credo sia realistico e doveroso da parte nostra chiedere questa diversità di impostazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Non voglio considerare animata da pretestuosità l'ipotesi di modifica del calendario di lavoro del Collega Gallarini, preferisco considerarlo un indirizzo di sollecitazione da parte della maggioranza, consapevole - ma lo siamo anche noi - che la decisione di un esercizio provvisorio, in mancanza di un bilancio, è un atto necessario. Credo che sugli atti necessari si sia sempre registrata la disponibilità di tutto il Consiglio. Naturalmente, i provvedimenti necessari, a volte, incorporano indirizzi di forzatura al di là del necessario e questo comporta una discussione un po' più lunga: è il caso della proposta di legge n. 555.
La discussione è chiusa e io, che l'ho sofferta più di altri, non la voglio certo riaprire, ma la necessità di controllare la popolazione dei cinghiali poteva essere indicata con modalità strettamente connesse a quell'obiettivo, senza incorporare ambizioni di deroghe e di deregulation delle modalità della caccia, tant'è che darete atto che una parte delle cose richieste sono state poi ritirate, e questo fa parte di quegli elementi di inserimento di obiettivi non necessari. Non è necessaria, a questo punto, non essendo a conoscenza del Consiglio, una particolare complessità sulle due materie che costituiscono la cronologia dell'o.d.g.
cioè Levaldigi ed il CROP, per cui, ai fini della speditezza e della reciprocità di affidabilità rispetto a quel che si conviene, una parte complessa del turno è stata superata e le altre questioni si possono svolgere secondo l'ordine previsto.
Evidentemente, sarebbe meglio non tra scinare le sedute fino a venerdì mattina. Si tratta di chiudere su questi tre argomenti, il tempo che abbiamo a disposizione ci sembra sufficiente.
Pregherei il collega Gallarini di riflettere sull'opportunità di non attribuire alla maggioranza la responsabilità di modificare un accordo che aveva definito il calendario dei lavori di queste tre giorni, considerato anche l'ordine col quale si era deciso di procedere: Levaldigi, il CROP per poi, anche in giornata, cominciare il bilancio, probabilmente anche presto perché i due argomenti precedenti non credo siano troppo lunghi.



PRESIDENTE

Credo che possiamo aggiornare senza problemi i lavori alle 14.30.
La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Presidente, è possibile che la riunione della VI Commissione si possa tenere fra un quarto d'ora invece che all'una?



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.03)



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