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Dettaglio seduta n.433 del 28/12/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Farassino, Ferrero, Rosso Viglietta e Majorino.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Chiedo cortesemente a tutti i Consiglieri di entrare in aula, per dare la possibilità di riprendere i lavori - utilmente, mi auguro - e per non penalizzare i presenti rispetto agli assenti, che sono in significativo ritardo (avevamo detto di cominciare per le ore 15).
Prima di passare al punto 8) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di legge n. 555, ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino ne ha facoltà.



SUINO Marisa

I presenti vengono penalizzati nel momento in cui non c'è il numero sufficiente per poter avviare i lavori. Quindi le chiedo formalmente di verificare il numero legale, visto che abbiamo atteso il tempo necessario.
Grazie.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.
Il numero legale è 28, a seguito dei 5 congedi.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
30 Consiglieri ed in congedo n. 5 Consiglieri.


Argomento: Caccia

Proseguimento esame proposta di legge n. 555: "Misure straordinarie ad integrazione della legge regionale 4 settembre 1996, n. 70 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio)"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 8) all'odg, che prevede il proseguimento dell'esame della proposta di legge n. 555.
Ricordo che siamo all'art. 2.
ART. 2 2.23) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Moro, Pazé e Chiezzi: all'art. 2, comma 1, abrogare la parola "da attuarsi".
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Gli emendamenti presentati in questa fase riprendono la parte relativa al "da attuarsi durante tutto l'anno solare con mezzi e modalità che possono anche esulare da quelli comunemente adottati durante l'attività venatoria". Questo è il passaggio.
Abbiamo già tentato prima di dare delle convincenti motivazioni; tra l'altro, io chiedo al Presidente del Consiglio e al Vicepresidente della Giunta che partecipi a questa fase della discussione l'Assessore ai parchi perché è indispensabile, e insieme a lui, l'Assessore all'ambiente. E' indispensabile la presenza dei due Assessori competenti, perché stiamo parlando del passaggio relativo agli interventi nei parchi. Diventa quindi, ineludibile il parere degli Assessori competenti. Ragion per cui Presidente, aspetterei un attimo in attesa di vedere comparire i due Assessori e, soprattutto, in primis, l'Assessore ai parchi.



PRESIDENTE

Questo potrebbe essere sicuramente opportuno, anche se non obbligatorio.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Sono d'accordo che gli Assessori debbano assumersi tutte le responsabilità sulle materie di loro competenza, ma se sono presenti altri Assessori, compreso il Vicepresidente, disposti a riferire quanto viene registrato durante il dibattito, occorre tenerne presente.
Se poi si vuole ritardare la seduta in attesa che gli Assessori chiamati in causa siano presenti in aula, è un'altra cosa. Gli Assessori non sono presenti per loro motivi, è presente comunque la segretaria dell'Assessore Picchetto, che riferirà all'Assessore....se poi volete possiamo anche rivolgerci al "Padre Eterno".



PRESIDENTE

Non c'è alcun obbligo specifico, ho detto che potrebbe essere opportuno.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Sarà perché non ho fatto in tempo a mangiare - non ho preso nemmeno un caffè - quindi sono calmissima, ragion per cui non ho la stessa reazione del Vicepresidente della Giunta. Preciso, però, Vicepresidente della Giunta, che non stiamo prendendo tempo e nemmeno cerchiamo scuse banali.
Per darle dimostrazione di questo, tra l'altro vedo l'Assessore Pichetto, che ringrazio della presenza e che saluto con simpatia.
L'Assessore Pichetto non c'entra nulla con l'argomento, ma c'entravano quelli a cui ho fatto riferimento (le ricordo che la delega all'ambiente ce l'ha l'Assessore Cavallera e quella ai parchi l'Assessore Racchelli l'Assessore Pichetto, ripeto, non c'entra nulla).
Al di là di questa vicenda non è un problema di lana caprina Vicepresidente della Giunta. Il nostro emendamento discusso questa mattina riguardava la deregulation a leggi vigenti nella Regione Piemonte. Ci siamo soffermati su una legge esistente, ma forse questo non è ben chiaro quindi bisogna riprendere il ragionamento.
Il passaggio sul quale sono stati presentati questi emendamenti all'articolo 2 comma 1, inerisce tre leggi regionali, ma riguarda anche - e quindi vengono prima per importanza - leggi nazionali: la legge n. 394 del 1991 relativa alla legge quadro sui parchi; la legge n. 157 del 1992 relativa alla legge quadro sulla tutela della Fauna selvatica omeoterme per il prelievo venatorio, oltre alla legge regionale n. 36 del 1989.
Il problema è il seguente. Quella frase scritta in quel modo che ripeto, nella distrazione generale può essere sfuggita, non accetto che possa essere sfuggita all'Assessore competente ai parchi e nemmeno ad una buona parte della Giunta Regionale, la quale non può convalidare una frase di questo tipo.
La frase in oggetto dice che si viene meno ad una legge dello Stato, ad una legge Nazionale che, per ordine, per gerarchia, potrebbe prevedere delle deregulation alle leggi regionali. Non lo condivido, anche se si pu fare perché si rimane nell'ambito istituzionale, ma non possiamo venir meno ad una legge nazionale: infatti, la legge quadro nazionale sui parchi vieta la caccia nei parchi.
Questo è chiaro. Con questo passaggio che, ripeto, dice: "approvano piani di abbattimento del cinghiale da attuarsi durante tutto l'anno solare con mezzi e modalità che possono anche esulare da quelli comunemente adottati durante l'attività venatoria" e con le citazioni delle leggi precedenti, di fatto, veniamo meno ad una regola dello Stato che vieta la caccia nei parchi e nelle aree protette.
Tra l'altro, questa è materia che impone il giudizio di un organo superiore; non possiamo contravvenire ad una legge nazionale che vieta la caccia nelle aree protette, per di più se scriviamo "con tutti i mezzi e le modalità".
Per questo motivo consideriamo che sia indispensabile che la Giunta regionale, coscientemente, consapevolmente si esprima su questa partita.
Assessore Racchelli, Vicepresidente della Giunta, leggo soltanto due passaggi perché non ho nessuna voglia di far perdere tempo, anche se su un provvedimento di questo genere sarebbe necessario farlo, perché quando viene meno il buonsenso, vengono a mancare tutte le regole per una buona Amministrazione.
Voglio leggervi, dal titolo terzo della legge quadro nazionale, due passaggi dell'articolo n. 22 relativo alle norme quadro per le aree naturali protette regionali. Il primo afferma: "costituiscono principi fondamentali per la disciplina delle aree naturali protette regionali: a) la partecipazione delle Province, delle Comunità Montane, dei Comuni al procedimento di istituzione dell'area protetta, fatta salva l'attribuzione delle funzioni amministrative alle Province".
Voglio evidenziare questo perché tre righe prima di questo passaggio mettiamo sullo stesso piano Enti di diritto privato - le ATC e le CA - per le quali deroghiamo finanziamenti, Assessore Bodo, e ai quali non chiediamo nulla, perché non c'è trasparenza sui Bilanci e non viene fatto alcun tipo di controllo sulla gestione degli stessi. Mettiamo sullo stesso piano dicevo, Enti di diritto privato, che sono, ripeto, le ATC e le CA, per le quali non abbiamo nulla nel merito da dire se non che sono degli Enti di diritto privato, con le Province, gli Enti parco, i Comuni e le Comunità Montane.
Questo è il primo punto sul quale contravveniamo ad una legge di Stato.
Il secondo passaggio che voglio leggervi è il comma 6 che recita: "nei parchi Naturali Regionali, nelle Riserve naturali regionali, l'attività venatoria è vietata". E' chiaro questo passaggio. Stiamo cercando di richiamare la vostra attenzione su un fatto di merito, di contenuto non è specioso!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Gallarini)



SUINO Marisa

Il pezzo seguente recita: "Nei Parchi Naturali Regionali, nelle Riserve Naturali Regionali l'attività venatoria è vietata, salvo eventuali prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi necessari per ricomporre squilibri ecologici".
Gli squilibri ecologici, se verifichiamo quanto definito dall'Istituto Nazionale della fauna selvatica, non sono l'immissione coatta dei cinghiali, non è questo lo squilibrio ecologico, lo sappiamo tutti quanti benissimo, quella è un'immissione coatta. Lo squilibrio lo si provoca nel momento in cui si fanno degli abbattimenti selvaggi avvelendosi anche delle mute dei cani che provocano una fuoriuscita dal bosco e dal sottobosco di ogni genere di animali che vivono all'interno del parco e la cui uccisione provoca uno scompenso ecologico. Detti prelievi ed abbattimenti devono avvenire in conformità al regolamento del Parco, ma noi veniamo meno a questo regola scrivendo che ci si può avvalere di tutti i mezzi e modalità anche esulanti da quelli comunemente adottati, no! No, l'interpretazione è soggettiva, ma in questo caso il passaggio è chiarissimo! Il regolamento del parco e l'Ente parco sono sovrani nella gestione di quell'abbattimento; noi qui abbiamo disciplinato tutto quanto il passaggio mettendo sullo stesso piano organismi tra loro diversi, mettendo sullo stesso piano leggi regionali e leggi quadro nazionali e soprattutto, è il dato più evidente, venendo meno all'attuazione di leggi vigenti dello Stato italiano! Allora, quello che vi stiamo chiedendo è di eliminare questo passaggio da "abbattuti" in poi; va eliminato perché va disciplinato. Una Giunta regionale, un Assessore ai parchi, non può consentire che all'interno dei parchi da lui gestiti come Assessorato, un altro Assessorato gli "freghi" questa autonomia (ho usato un termine improprio e ne chiedo scusa), possa incorrere in una violazione di questa autonomia da parte del settore dell'Assessorato, non solo venendo meno a quelle che sono le leggi della Regione, a quelli che sono gli ordinamenti degli Enti Parco, dei parchi, ma contravvenendo a due leggi di Stato! Quindi, quel passaggio è sbagliato e sarà un passaggio che farà decadere di per sè tutto il resto del disciplinare, per cui va rivisto! Abbiamo dato motivazioni, credo, sufficienti per richiedere l'attenzione su questi emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertoli; ne ha facoltà.



BERTOLI Gian Pietro

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, innanzitutto comunico di apporre anche la mia firma a questo emendamento che propone di sopprimere nel primo comma, dopo "approvano piani di abbattimento del cinghiale", la frase "da attuarsi durante tutto l'anno solare con mezzi e modalità che possono anche esulare da quelli comunemente adottati durante l'attività venatoria", quindi piani di abbattimento del cinghiale finalizzati alla riduzione rimarrebbe, se abolita questa parte.
In effetti, da un punto di vista anche proprio di merito, cosa vuol dire questo? Vuol dire tutto e il contrario di tutto, perché con "qualsiasi mezzo" può voler dire quello che richiamava per paradosso questa mattina la Consigliera Suino (lanciafiamme e carri armati), ma anche quello che proponeva sempre la Consigliera Suino con un suo emendamento, cioè con mezzi che sono incruenti. Ripeto, vuol dire tutto e il contrario di tutto.
Dal momento che una legge deve essere fatta per porre delle norme le più certe possibili, io credo che proprio anche per questa ragione sarebbe indispensabile o precisare o altrimenti eliminare questa parte che può dar luogo a equivoci enormi.
L'altra questione che è posta in questo comma riguarda le leggi richiamate, cioè la n. 70, la n. 36 e la n. 6. Abbiamo avuto occasione di dire, soprattutto la Consigliera Suino che si è impegnata molto nelle questioni di merito, che questa legge va in contrasto, interferisce con pezzi di queste leggi, senza che le parti che sono in vigore vengano abolite, vengano razionalizzate. Questo provvedimento creerebbe quindi dei contesti di difficoltà; potrebbe determinare dei contenziosi. Tra l'altro una legge così esasperata provoca quelle persone e quelle organizzazioni che hanno delle sensibilità ambientali o animaliste e determinare quindi dei contrasti a non finire.
Anche per questa ragione, alcuni elementi grossolani - uso questo termine perché è il caso di usarlo - debbono essere eliminati.
Tra altro, anche questo aspetto di utilizzare gli ATC e i CA come propositori di piani per contenere il problema dei cinghiali è un non senso. E' già stato richiamato che mettere sullo stesso piano questi enti di diritto pubblico con enti pubblici non è la stessa cosa, è anche irrispettoso. Ma direi di più: come si fa a chiedere a questi enti, dove la partecipazione dei cacciatori è massiccia, è determinante, io non demonizzo nessuno - lo abbiamo già dichiarato stamattina: fintanto che la caccia è possibile, è legittimo che si vada a caccia, sono le leggi che determinano quello che è giusto e quello che è ingiusto fare per i cittadini, poi le varie sensibilità giocheranno nel determinare leggi più avanzate o meno quindi non demonizzo i cacciatori - ma è evidente che i cacciatori sono protagonisti di questo aspetto, sono loro che hanno bisogno anche dei cinghiali per andare a caccia. Che senso ha quindi richiedere a questi enti di diritto di pubblico di proporre dei piani per eliminare o contenere il problema cinghiali; è un non-senso! In conclusione, ritengo che il minimo che si possa fare sia eliminare dal primo comma dell'art. 2 questa frase che determina una incertezza nell'applicazione della legge la più ampia possibile, che come dicevo va "con tutti i mezzi possibili", da mezzi esasperati e cruenti a mezzi che invece sono accettati anche dalle sensibilità più miti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi, cerco di riportare nello spirito iniziale della legge il dibattito di oggi, perché non vorrei che qualcuno scambiasse questa legge regionale, che - torno a ripetere - è stata presentata solo per un'emergenza che ci ritroviamo all'interno della nostra Regione, come una legge-killer che vuole distruggere tutto ciò che trova sul suo cammino in termini di flora e di fauna.
Ci sarebbero altri commenti da fare, ma mi riservo poi nella dichiarazione di voto finale di fare alcune valutazioni che non riguardano quest'aula, bensì persone che stanno al di fuori dell'ambiente politico.
Ho colto, nell'intervento della Consigliera Suino, una preoccupazione che credevo di avere in parte sopito, nel senso che, parlando di mezzi e modalità, avevo fatto un esempio esplicito di come io intenda tali mezzi e modalità.
Il fatto di voler togliere la parte relativa alla caccia durante tutto l'anno solare, voleva dimostrare l'attenzione data; oltretutto, vi sta parlando una persona che non è cacciatore e a cui non piace la caccia pertanto potete dare atto che si sta cercando di risolvere un problema che crea enormi danni dal punto di vista dello squilibrio ecologico.
Vorrei anche dire, in particolare al Consigliere Bertoli, che con gli emendamenti presentati dalla maggioranza non si pongono sullo stesso piano le diverse realtà; c'è un riferimento che ha una delega espressa nella legge 70, richiamata nel pdl che oggi discutiamo, che è una delega alle Province, le quali - secondo noi - è corretto che si avvalgano di tutte le realtà interessate sul territorio, dalle organizzazioni agricole - abbiamo presentato un emendamento proprio in questo senso, che è passato poc'anzi alle aziende faunistico-venatorie, a coloro che sono direttamente coinvolti in questa emergenza. Questo lo si fa, in particolare, nel rispetto delle realtà che andiamo a toccare, per esempio le aree protette.
Per alcuni anni sono stato Assessore ai Parchi, quindi ho avuto modo di conoscere, di cercare di capire e guardare con estrema attenzione quelle realtà. Occorre dire che quello è il luogo in cui i porcastri si rifugiano e riproducono maggiormente e la preoccupazione è quella di evitare i danni maggiori provocati da questi animali, sempre nel rispetto dell'Ente Parco e dell'autonomia, tra l'altro ripresa da una legge nazionale.
Essendo anche noi legislatori, sappiamo benissimo che una legge nazionale ha la priorità su una legge regionale, pertanto l'intenzione è quella di non contrastare la legge nazionale che evidentemente non potrebbe essere neanche scalfita da una legge regionale, proprio per una questione legislativa, costituzionale.
La legge nazionale viene prima di una qualsiasi legge regionale di qualsiasi Regione, per cui ritengo che, salvaguardando lo spirito con cui si è inteso lavorare, quindi eliminando la parte che più preoccupava quella che consentiva di cacciare durante tutto l'anno solare, si debbano consentire alcune modalità, come l'uso delle ricetrasmittenti, piuttosto che dei fari di notte, per poter abbattere i capi e riportare, nel rispetto della legge nazionale, quell'equilibrio ecologico che non serve solamente a tutelare gli interessi dei nostri agricoli e a salvaguardare la nostra sicurezza, ma che serve a garantire, all'interno dei Parchi e delle aree protette, un equilibrio che oggi, per svariati motivi - Consigliera Suino non esiste più.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHETTI Ettore, Assessore allo sport e tempo libero

Sono già intervenuto stamattina ed ho già espresso la mia convinzione.
Sono convinto che le leggi nazionali e le leggi regionali dettino condizioni o comunque diano indicazioni ben precise su quello che si pu fare o non si può fare. I Piani di abbattimento, comunque, hanno operato nell'ambito delle aree protette.
Stiamo discutendo se scrivere "Piani di abbattimento o di contenimento"; nell'ambito delle aree protette, li abbiamo sempre chiamati Piani di abbattimento, perché comunque il problema esisteva già ed esisterà maggiormente nei prossimi anni.
Il comma 2 dell'art. 2 detta: "I comitati di gestione delle A.T.C. e dei C.A., i soggetti gestori delle aree protette regionali, i concessionari di aziende faunistico-venatorie e di aziende agri-turistico-venatorie predispongono e richiedono Piani di abbattimento da effettuarsi almeno tre volte all'anno...", pertanto sono i soggetti gestori delle aree protette che devono richiedere i Piani di abbattimento. E' scritto nel comma 2 dell'art. 2, poi magari va espresso meglio, va ampliato, comunque è scritto. Credo che non si possa prescindere da questo.
Se scriviamo qualcosa che contrasta con la legge nazionale o con altre leggi superiori alle nostre, non potrà essere accettato.
Se leggo attentamente l'articolo, comma per comma, ho la convinzione forse sbaglio, e se sbaglio sono disposto a correggermi, però mi dovete convincere - che questo sia già compreso.
Non vorrei andare oltre, vorrei che si andasse al comma 2 oppure si anticipasse la lettura del comma 2 per poter capire quello che ho appena espresso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Riprendendo le osservazioni che abbiamo fatto prima della chiusura dei lavori della mattinata (mi scuso per il ritardo, ma non ho potuto seguire l'inizio della seduta, quindi chiedo all'Assessore Bodo se può ripetere quanto ha risposto a tali osservazioni), una di esse riguardava questo emendamento, cioè la necessità di abrogare una frase inserita all'interno del comma 1 dell'art. 2, che faceva riferimento all'utilizzo di forme normalmente non utilizzate durante l'attività venatoria, ai fini della riduzione della specie, quindi come strumento per i Piani di abbattimento.
Abbiamo chiesto di abrogare la norma, semplicemente perché non riuscivamo a capire quali fossero gli strumenti che potevano essere utilizzati al di fuori della normale attività venatoria.
Alcuni interventi - ricordo quello del collega Angeleri - facevano riferimento ad alcuni esempi: l'utilizzo di fari notturni o delle radio ricetrasmittenti, che normalmente vengono vietate.
Qual è il limite che impone una specificazione di strumenti ulteriori che non siano utilizzati normalmente nell'attività venatoria, lasciando quindi una libertà di spazio anche con un utilizzo lessicale pesante all'interno di questo comma, oppure la necessità, viceversa, di abrogare prevedendo un ulteriore utilizzo di strumenti finalizzati a quello che si vuole realizzare nel comma 1 dell'art. 2, e quindi la riduzione della specie che voi individuate come oggetto principale della legge stessa? Non so se l'Assessore è stato attento, ma chiedo se può specificarmi questo aspetto, altrimenti risulta incomprensibile anche il comma 1 dell'art. 2.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Cerchiamo di trovare una formulazione che possa essere più rassicurante per tutti. Se i Consiglieri sono d'accordo, io propongo il seguente emendamento: "da attuarsi con i mezzi e modalità comunemente indicati dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica per gli interventi di controllo".



PRESIDENTE

Quindi la sua, Assessore, è un'ipotesi di integrazione?



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Se il Consiglio acconsente è a cancellazione di una parte.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

E' un'ipotesi di emendamento. Chiedo all'Assessore di ripeterlo e di formalizzarlo.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

"Da attuarsi con i mezzi e modalità normalmente indicati dall'INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica) per gli interventi di controllo".



(Commenti in aula)



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Perché di norma l'INFS fornisce le indicazioni.



(Commenti in aula)



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Se dà fastidio "normalmente", lo togliamo.



PRESIDENTE

Risolviamo il problema: togliamo. Mi rivolgo alla prima firmataria Consigliera Suino: se questo emendamento viene formalizzato, quello precedente ("da attuarsi") viene mantenuto? Prego.



SUINO Marisa

Credo di avere inteso che l'Assessore Bodo presenti quell'emendamento che si riferisce alle modalità dettate dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica. Se è così, e quindi in attesa di avere certezza di questo, noi ritireremmo l'emendamento che porta come dicitura "da attuarsi", mantenendo quelli successivi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

L'emendamento n. 2.23) è dunque ritirato dai proponenti e viene formalizzato il seguente emendamento: 2.23 bis) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: all'art. 2, comma 1, sopprimere "durante tutto l'anno solare" e da "che possono anche esulare da quelli comunemente adottati durante l'attività venatoria" e sostituire con le seguenti parole "indicati dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica per gli interventi di controllo".
Propongo di semplificare il lavoro e di adottare direttamente la seguente formulazione dell'emendamento: "da attuarsi con mezzi e modalità indicati dall'Istituto Nazionale Fauna Selvatica per gli interventi di controllo", ecc.
Pertanto gli emendamenti all'art. 2, comma 1 da 2.24) al n. 2.30) vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 2.23) a firma dell'Assessore Bodo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
2.31) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Moro, Pazé e Chiezzi: all'art. 2, comma 1, abrogare "finalizzati" e sostituire con "mirati".
L'emendamento è ritirato dai proponenti.
2.32) Emendamento presentato dai Consiglieri Pazé, Suino, Simonetti, Moro e Bortolin: all'art. 2, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente comma 1 bis: "1 bis.
Per l'effettuazione dei Piani di abbattimento è fatto divieto dell'uso dei cani".
2.33) Emendamento presentato dai Consiglieri Pazé, Suino, Simonetti, Moro e Bortolin: all'art. 2, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente comma 1 ter: "1 ter.
Negli interventi effettuati nelle aree protette regionali, nelle aziende faunistico venatorie, nelle aree precluse alla caccia e nel periodo di chiusura generale dell'attività venatoria è atto divieto dell'uso dei cani".
La Giunta si dichiara contraria all'accoglimento.
Pongo in votazione l'emendamento n. 2.32).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli e 25 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Passiamo ora all'emendamento 2.33), che ho già letto, a firma dei Consiglieri Pazè, Suino, Simonetti, Moro e Bortolin.
Ricordo che la Giunta è contraria. Posso dare la stessa votazione?



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Ricordo che l'emendamento recita: "negli interventi effettuati nelle aree protette regionali, nelle aziende faunistico-venatorie, nelle aree profuse alla caccia nel periodo di chiusura generale, è fatto divieto dell'utilizzo di cani".
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Alcuni colleghi, come il Consigliere Angeli, ricordavano come già la legislazione vigente stabilisca l'utilizzo di un solo mese.
Vorremmo capire perché la Giunta si è dichiarata contraria, se è contraria solo perché così viene stabilito in altra normativa. E' un percorso già sentito nella discussione di questa legge: possiamo eventualmente, fare riferimento alla normativa oppure formulare un altro emendamento, però la spiegazione della Giunta, oltre che tecnica, deve essere anche politica. Non è accettabile che la Giunta non accetti questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore alla formazione professionale e lavoro

Mi sembra di poter dire che questo emendamento, se accettato contrasterebbe con l'art. 2 che abbiamo cercato faticosamente di costruire fino adesso alla ricerca di una soluzione accettabile da tutti. E' l'Istituto Nazionale della Fauna selvatica che dà le indicazioni su come fare per la riduzione delle aree protette. Accettare l'emendamento vorrebbe dire rimettere in discussione tutto il lavoro svolto.



PRESIDENTE

La Giunta ha fatto la sua valutazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti per dichiarazione di voto.



SIMONETTI Laura

Non mi ritengo soddisfatta dalla risposta dell'Assessore perché, al di là delle richieste di approfondimento e chiarimenti di alcuni colleghi sul contenuto delle indicazioni date dall'Istituto della Fauna selvatica chiedere all'Assessore di eliminare il termine "normalmente" aveva un senso, a prescindere dall'utilizzo lessicale che ci pareva scorretto.
Citare "normalmente le indicazioni dell'Istituto" ci sembrava pleonastico ed inutile, perché le indicazioni dell'Istituto dovrebbero avere -almeno credo- contenuti ben precisi circa l'utilizzo degli strumenti, i tempi, il territorio e così via.
Individuare come aree di intervento le indicazioni date dall'Istituto della Fauna selvatica, non significa che la Regione non possa, in qualche modo, stabilire dei limiti e dei vincoli. In tal caso, le indicazioni dell'Istituto della Fauna selvatica troveranno spazio, laddove spazio c'è.
Ma non è questo il caso. Se ipoteticamente questo emendamento fosse approvato, si determinerebbe che: "la Regione stabilisce che negli interventi effettuati nelle aree protette regionali", così la Regione assolverebbe ad un proprio ruolo di pianificazione e di programmazione "nelle aziende faunistico venatorie, nelle aree precluse alla caccia, è vietato l'utilizzo di cani".
La Regione, in tal modo, stabilisce limiti territoriali e temporali entro i quali è fatto divieto l'utilizzo di uno strumento che può essere l'uso di cani. Le indicazioni dell'Istituto della Fauna selvatica troveranno spazio laddove non verrà stabilito un vincolo dalla Regione. Non trovo, quindi, che sia incompatibile: è la necessità politica della Giunta regionale di andare in un'altra direzione. Se l'Assessore, invece, ritiene che sia incompatibile lo giustifichi e lo argomenti in altro modo.



PRESIDENTE

La Giunta ha già espresso la sua posizione contraria. Porto in votazione l'emendamento n. 2.33) richiamato prima.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 3 voti favorevoli e 24 voti contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Il Consigliere Ghiglia eccepisce sulla votazione: La votazione viene quindi ripetuta per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 votanti 33 hanno risposto NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento n. 2.33) è respinto.
2.34) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Moro, Pazé, Chiezzi e Gatti: "Abrogare art. 2.2".
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Chiediamo di abrogare questo comma semplicemente perché è pleonastico rispetto a quanto già enunciato nel comma 1. Non se ne ravvisa la necessità, considerato che nella prima parte del comma 1 è citato chiaramente quanto ripreso nel comma 2, che peraltro, con un altro emendamento che è stato presentato dal Consigliere Angeleri, viene poi esplicitato in una formulazione ritenuta decisamente più consona. Quindi diventa pleonastico tutto il passaggio del comma 2 perché di fatto sostituito dall'emendamento, che credo vada al comma 3, composto dai due commi, presentato dalla maggioranza, che diventa decisamente chiarificatore; lasciando invece questo comma così com'è scritto ingeneriamo una confusione tra quanto disciplinato al comma 1 e quanto previsto dall'emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Gallarini e altri.
Chiediamo la votazione da parte di tutto il Consiglio nel merito.



PRESIDENTE

Qual è il parere della Giunta su questo emendamento?



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Non so se sono stato sufficientemente attento o probabilmente non ho capito le osservazioni che ha fatto la Consigliera Suino oppure sono stato disattento nei confronti delle modifiche apportate al primo comma. Nel comma primo, però, mi sembra che i soggetti indicati "richiedono"; nel comma 2 i soggetti indicati "predispongono"; non è così?



SUINO Marisa

E' "richiedono".



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Probabilmente va cancellato il termine "richiedono" nuovamente, per richiedere è una cosa, predisporre vuole dire predisporre il piano.



SUINO Marisa

Sì, Assessore, ma nel comma 1 c'è scritto che le Province e questi altri soggetti richiedono e attuano, poi negli emendamenti Angeleri e Gallarini si precisa che è in deroga alla legge vigente.



PRESIDENTE

Quell'emendamento è ancora da portare all'attenzione dell'aula.



SUINO Marisa

Certo, ma era per facilitare la discussione.
Difatti i due verbi del comma uno sono "richiedono" e "attuano", quindi diventa pleonastico "predispongono" e "richiedono", perché è già normato dal comma uno.



(L'Assessore Bodo si consulta con il dirigente dell'Assessorato ed il Consigliere Angeleri)



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

La Giunta accoglie la soppressione del comma 2 che viene sostituito con l'emendamento presentato dalla Consigliera Suino ed altri che recita: "Ad integrazione dell'art. 29 della legge regionale 70/96 e dell'art. 4 della legge regionale 36/89, le Province e gli Enti di gestione delle aree protette regionali predispongo annualmente, ciascuno per i territori di propria competenza, sulla base dei criteri di cui al comma 1, entro la data del 30 giugno, un motivato programma per il controllo del cinghiale".
C'è però da aggiungere - presentiamo un subemendamento in proposito "da attuarsi almeno tre volte all'anno".



PRESIDENTE

Questa ipotesi viene accettata dalla Consigliera Suino?



SUINO Marisa

Quindi viene abrogato il comma 2?



PRESIDENTE

Il comma 2 viene sostituito dal suo emendamento con l'aggiunta (subemendamento dell'Assessore): "da attuarsi almeno tre volte all'anno".
Considero quindi ritirato dai proponenti l'emendamento n. 2.34) che chiedeva solo l'abrogazione del comma 2.
Pongo dapprima in votazione il subemendamento all'emendamento n. 1.35) presentato dall'Assessore che chiede di aggiungere al termine dell'emendamento presentato dalla Consigliera Suino ed altri: "da attuarsi almeno tre volte all'anno".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 24 voti favorevoli e 7 astensioni.
Pongo ora in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Suino Riba, Manica, Riggio, Moro, Pazé, Chiezzi e Gatti, il cui testo, modificato dall'Assessore Bodo, recita: 2.35) all'art. 2, aggiungere il seguente comma 2: "2. Ad integrazione dell'art. 29, legge regionale n. 70/96 e dell'art. 4 legge regionale n. 36/89 le Province e gli enti di gestione delle aree protette regionali predispongono annualmente, ciascuno per i territori di propria competenza, sulla base dei criteri di cui al comma 1, entro la data 30 giugno, un motivato programma per il controllo del cinghiale da attuarsi almeno tre volte l'anno".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 27 voti favorevoli e 6 astensioni.
2.36) Emendamento presentato dai Consiglieri Pazé, Suino, Simonetti, Moro e Bortolin: all'art. 2, comma 2, le parole "sulla base della consistenza della specie cinghiale" sono sostituite con le seguenti "previo conteggio numerico degli esemplari della specie cinghiale presenti sulla superficie della provincia".
Tale emendamento è da ritenersi superato.
2.37) Emendamento dai Consiglieri Angeleri, Gallarini, Cotto, Rossi e Mancuso: all'art. 2, il comma 3 è sostituito dai seguenti: "3. In deroga a quanto previsto dallo stesso articolo 29 della L.R. n.
70/1996, i Piani di abbattimento sono attuati dalle Province con la collaborazione dei comitati di gestione degli A.T.C. e dei C.A., dei soggetti gestori delle aree protette regionali o dei concessionari di aziende faunistico-venatorie e di aziende agri-turistico-venatorie, ognuno per i territori di loro pertinenza.
3 bis. Per le finalità di cui al comma 3, le Province possono avvalersi degli agenti delle Province, degli agenti di vigilanza delle aree protette dei proprietari o conduttori dei fondi muniti di licenza di porto d'armi delle guardie venatorie volontarie, o dei cacciatori nominativamente autorizzati dai soggetti che fanno la richiesta di cui al comma 1".
La Giunta accoglie l'emendamento, che pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 25 voti favorevoli e 9 contrari.
Gli emendamenti presentati all'art. 2, comma 3 (dal n. 2.38 al n. 2.42) si intendono superati, quindi conservati agli atti.
Sospendo brevemente la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 16.28 riprende alle ore 16.31)



PRESIDENTE

Comunico all'aula che, per coordinamento, il subemendamento presentato dall'Assessore Bodo all'emendamento 2.35) è così riformulato: 2.35) Articolo 2, aggiungere il seguente comma 2: "2. Ad integrazione dell'articolo 29, l.r. 70/96 e dell'articolo 4, l.r.
36/89, le Province e gli enti di gestione delle aree protette regionali predispongono annualmente, ciascuno per i territori di propria competenza sulla base dei criteri di cui al comma 1, entro la data 30 giugno, un motivato programma per il controllo del cinghiale ripartito in almeno tre interventi l'anno".
Con questa formulazione, che svolgerei per coordinamento, il motivato programma si ripartisce in almeno tre interventi l'anno.
Comunico che gli emendamenti all'art. 2, comma 3 (dal n. 2.43 al n.
2.48) si intendono superati, quindi conservati agli atti.
2.49) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Moro, Pazé, Chiezzi e Gatti: all'art. 2, aggiungere il comma 3: "3. Nel caso gli enti titolari non adempiano a quanto disposto dal precedente comma, la Giunta regionale si avvale del potere sostitutivo".



SUINO Marisa

Presidente, ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento pertanto viene ritirato dai proponenti.
2.50) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Moro, Pazé, Chiezzi, Gatti: all'art. 2, comma 4, abrogare "agli abbattimenti" e sostituire con "ai Piani di contenimento".
La Giunta accoglie l'emendamento, che porto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 32 voti favorevoli.
2.9) Emendamento presentato dai Consigliera Suino, Riba, Manica, Riggio Moro, Pazé, Chiezzi e Gatti: art. 2, in fondo aggiungere il seguente ultimo comma: "1. La Giunta regionale, entro 2 mesi dall'entrata in vigore della presente normativa, definisce le unità territoriali per la gestione del cinghiale individuando: a) le aree ad alta vocazionalità agro-silvo-pastorale dove la specie deve essere oggetto di controllo e contenimento costante b) le aree dove l'uso del suolo e del territorio sono compatibili con una presenza equilibrata della specie".
La Giunta accoglie l'emendamento.
Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.
2.51) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Moro, Pazé, Chiezzi e Gatti: aggiungere al comma 4: "4 Per l'attuazione dei piani di abbattimento le Province e gli Enti di gestione, oltre che i soggetti già previsti nelle normative regionali citate, possono avvalersi degli operatori del corpo forestale dello Stato e di cacciatori adeguatamente preparati che si rendano disponibili".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 votanti 32 voti favorevoli 28 voti contrari 4 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 2 è accolto.
2.52) Emendamento presentato dai Consiglieri Pazé, Suino, Simonetti, Moro Simonetti, Moro, Bortolin: dopo l'art. 2 è aggiunto il seguente articolo 2 bis: "Art. 2 bis - (Divieto di caccia del cinghiale) All'art. 44 della L. R. 4/9/96, n. 70 è soppressa la lettera g) del comma 1 nonché le parole 'cinghiale': cinque capi annuali' della lettera a), comma 2, art. 46, L.R. 70/96".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 26 contrari e 1 astensione.
ART. 3 Tale articolo recita: "In caso di ritardo, inerzia o inadempienza della Provincia, nell'attuazione delle disposizioni di legge, la Giunta regionale, previa diffida, si avvale del potere sostitutivo". Per mia comprensione, chiedo: quando inizia a decorrere il ritardo? Per dire che un Ente è in ritardo, bisogna fissare un termine. Quando sarebbe in ritardo? Non l'ho capito. Lo chiedo alla cortesia dei colleghi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Possiamo considerare come un emendamento togliere le parole "di ritardo", lasciando solo "in caso di inerzia o inadempienza"? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Nel merito, credo che sia una cosa opportuna da farsi, ma sull'art. 3 noi abbiamo presentato degli emendamenti.



PRESIDENTE

Sì: ci sono degli emendamenti finanziari, su un articolo che non c'è più e che credo sia stato modificato in Commissione.



SUINO Marisa

Certo, però noi manteniamo comunque la titolazione "art. 3" cambiando soltanto la parte relativa alla rubrica, e quindi riproponiamo i due emendamenti, fatto salvo quanto diceva il collega Angeleri, in base al comma 1, che è quello del ritardo.
Noi riproponiamo gli altri emendamenti, che sono invece specifici, e che per l'esattezza sono tre. Li leggo, così magari diventa più facile capire.
Il primo dice: "Per garantire il totale risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica..." (quindi la parte sul risarcimento); il secondo è sugli indennizzi stradali: "Per ciascun anno finanziario successivo a quello dell'entrata in vigore della presente normativa"; il terzo: "Entro tre mesi dall'approvazione della presente legge, la Giunta regionale definisce...". Sono questi tre.
E' chiaro che sono legati alla norma finanziaria, che qui è scomparsa.
Rimane però un "problemino". Se un provvedimento di questo tipo, che giustamente pone in capo alle Province la funzione che si va a disciplinare, condividendo o meno - noi non lo condividiamo - non prevede da una parte, degli incentivi economici o per lo meno quanto già di fatto esiste economicamente budgettariamente, dall'altra delle sanzioni, diventa vanificante per l'intero provvedimento, che già di per sé è un po' claudicante e complesso, diventa assolutamente vanificante. Quindi manteniamo gli emendamenti, pur sapendo che è cambiata la rubrica.
L'aspetto assurdo è che il provvedimento, sul quale vi sono state le consultazioni e sul quale si è ragionato, è molto diverso da quello sul quale si sta discutendo oggi in aula. Manterremo dunque gli emendamenti presentati.



PRESIDENTE

Credo di avere inteso il suo intervento.
Proporrei pertanto di considerare ritirato il seguente emendamento presentato dai Consiglieri Pazé, Suino, Simonetti, Moro e Bortolin: 3.1) "E' soppresso l'intero art. 3".



SUINO Marisa

Va detto...



PRESIDENTE

Mi lasci finire, Consigliera. Il titolo, lo valuteremo in seguito, per coordinamento; porterei in votazione i tre emendamenti che considero aggiuntivi all'art. 3. Il problema è verificare se è necessario il passaggio in I Commissione. Per maggiore chiarezza: invece di aggiungere commi all'art. 3, che ha una sua individualità come potere sostitutivo chiedo alla Consigliera Suino, per un minimo di organicità, se possiamo intenderlo come un art. 4, composto da tre commi: un articolo a sé - potere sostitutivo - e la norma finanziaria. Acconsente Consigliera Suino?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Potremmo votare l'emendamento soppressivo - all'art. 3, "Potere sostitutivo" - della parola "ritardo".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, concordo con quanto definito lo stesso ragionamento dovrebbe però valere per il termine "inerzia" e sempre nello stesso comma, per la frase "previa diffida": quando parte la diffida? E ancora, per la frase "si avvale del potere": quando si avvale del potere? Sono due elementi da precisare dal punto di vista normativo. Se togliamo la parola "ritardo" proporrei di sopprimere anche il termine "inerzia". In tal senso, riterrei opportuno aggiungere una scansione temporale sia per l'invio della diffida sia per quanto riguarda l'esercizio del potere sostitutivo, che, diversamente, non avrebbero un termine definitivo. Grazie.



PRESIDENTE

Potrebbe essere opportuno se l'intero art. 3 potesse essere precisato oltre che nel dato temporale, anche in quello quantitativo.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Penso che sopprimere i termini "ritardo", "inerzia" ed "inadempienza" renda il testo estremamente chiaro: significano la non esercitazione, da parte delle Province, della delega che viene loro conferita per effetto della legge. Non mi pare che si debba inserire una tempistica; se non c'è intervento da parte delle Province la Regione supplisce in caso di emergenza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, per quanto riguarda l'art. 3 comma primo, è chiaro che un "ritardo" o un'"inerzia" sono soggetti a valutazioni soggettive, il termine "inadempienza", invece, ad una valutazione oggettiva. Si dovrebbe partire dall'inadempienza: è da quest'ultima, non dal ritardo né dall'inerzia, che scaturisce la necessità di potere sostitutivo o superiore, ecc; dopodiché il termine del 30 giugno può essere accettabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Visto e considerato che abbiamo scritto che gli abbattimenti dei cinghiali avverranno nel periodo venatorio, il periodo venatorio comincia se non vado errato, l'ultima decade di settembre, quindi inizia lì il momento in cui si possono fare i piani di abbattimento, anzi c'è una deroga, perché l'abbattimento dei cinghiali iniziava dal primo ottobre, e scade quindi il 31 dicembre. Dal 31 dicembre, o dal 31 gennaio se si proroga fino a questa data, se la Provincia deve inviare alla Regione tutta la documentazione di quello che ha fatto, credo che dal 31 gennaio ci si mette 60 giorni, 90 giorni o 120 giorni, quello che si vuole. Però non si può scrivere semplicemente "30 giugno"; il periodo di caccia comincia a ottobre...



PRESIDENTE

Io citavo il 30 giugno perché è un emendamento che l'aula ha approvato sul programma.



ANGELI Mario

Come si fa a scrivere 30 giugno! Voglio sapere, al 30 giugno, qual è quella Provincia in grado di inviare tutta la documentazione dato che ormai il periodo di caccia è scaduto. Nel 2000 mi sapete dire come faranno a dirvi quali sono i capi di cinghiale che sono stati uccisi o quelli che non sono stati uccisi, se cominciano dal 20 settembre, o dal 10, dal 15 o quando volete? Vorrei capirlo! Vorrei capire come fanno a sapere in anticipo quanti ne uccideranno. Che piani di abbattimenti faranno; che cosa faranno! Credo che vada nel 2001.



PRESIDENTE

Siamo sempre all'art. 3 "Potere sostitutivo". E' possibile individuare il tenore di questo articolo nei seguenti termini "in caso di inadempienza della Provincia"? Cioè togliere "ritardo, inerzia o"? Questo rende più comprensibile il testo?



(Sospensione tecnica)



PRESIDENTE

Stiamo aspettando un emendamento che ho l'impressione che mi stia per pervenire dalla Giunta.
Sospendo per due minuti la seduta perché la Giunta ha bisogno di mettere a punto l'emendamento.



(La seduta, sospesa alle ore 17.01 riprende alle ore 17.13)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi, chiediamo scusa ai Consiglieri per l'interruzione, ma non si stava assolutamente facendo nulla di male, se non cercare di trovare una soluzione che potesse essere confacente a tutto il lavoro che abbiamo finora e che fosse una naturale conseguenza l'approvazione degli articoli successivi.
Dato che sul potere sostitutivo il Consigliere Chiezzi aveva sottolineato, ritengo anche giustamente, che rispetto al ritardo e all'inerzia vi dovessero essere dei tempi certi, dato che stiamo parlando di un'emergenza e l'emergenza è ovviamente in questo periodo e si ritiene che lo sia per l'anno 2000, il potere sostitutivo potrebbe essere inserito dopo l'emendamento che la maggioranza ha presentato e che vede le Province essere il naturale riferimento per l'attuazione e la predisposizione dei piani di abbattimento straordinari. All'art. 2, è già stato approvato abbiamo soppresso a regime la facoltà di effettuare battute durante tutto l'anno solare. Con l'emendamento che abbiamo presentato e che ritengo debba essere messo in discussione, la facoltà viene reintrodotta solamente per l'anno 2000 con una specifica norma transitoria che dà alle Province questo potere. Pertanto, il potere sostitutivo dell'art. 3 potrebbe essere inserito successivamente o comunque insieme alla norma transitoria che prevede quanto ho poc'anzi detto.



CHIEZZI Giuseppe

C'è già un testo, Presidente?



PRESIDENTE

La norma transitoria è già stata distribuita in precedenza e recita: 3.1 bis) dopo l'art. 3 aggiungere il seguente: "Art. 3 (Norma transitoria) '1. In fase di prima applicazione, per l'anno 2000 le Province possono definire il periodo per l'attuazione dei piani di abbattimento anche al di fuori della stagione venatoria'".
Tale emendamento è presentato dal Consigliere Angeleri ed altri.



CHIEZZI Giuseppe

Il potere sostitutivo va messo lì, allora; bisogna scriverlo.



PRESIDENTE

No, questa è un'altra cosa; qui eravamo fermi al potere sostitutivo.



(Nuova consultazione tra il Consigliere Angeleri e l'Assessore Bodo)



PRESIDENTE

Consigliere Angeleri, desidera proporre un emendamento?



ANGELERI Antonello

Sì. Si tratta di un emendamento aggiuntivo all'emendamento all'art. 4 cioè la norma transitoria, che diventerà l'art. 3, viene suddiviso, a questo punto, in due commi. Li leggo per maggiore comprensione dell'aula.
Il primo dice: "In fase di prima applicazione, per l'anno 2000 le Province possono definire il periodo per l'attuazione dei Piani di abbattimento anche al di fuori della stagione venatoria".
Il comma 2 recita, e qui arriva il potere sostitutivo: "In caso di inadempienza, e comunque non oltre i 60 giorni dall'approvazione della presente legge, la Giunta regionale, previa diffida, si avvale del potere sostitutivo".



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, sessanta giorni dall'approvazione? Chiedo, per comprensione mia: con questo emendamento si va ad eliminare l'art. 3, nella formulazione che è stata portata in aula? Pertanto, l'emendamento cancella il testo attuale dell'art. 3 ed introduce "la norma dell'entrata in vigore".
Rileggo l'emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Gallarini Cotto, Rossi e Mancuso, per una maggiore comprensione: 3.2) dopo l'art. 3 aggiungere il seguente: "art. 3: "Art. 3 (Norma transitoria) '1. In fase di prima applicazione, per l'anno 2000 le Province possono definire il periodo per l'attuazione dei Piani di abbattimento, anche al di fuori della stagione venatoria'.
2. In caso di inadempienza, e comunque non oltre sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, previa diffida, si avvale del potere sostitutivo".
Pertanto, l'art. 3 vigente viene soppresso e sostituito con il nuovo art. 3; dopo questo articolo, ci sarebbe l'art. 4, relativo alla "norma finanziaria".



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, c'è un emendamento che sopprime l'art. 3, vigente in aula?



PRESIDENTE

Sempre con questo emendamento, diciamo di sopprimere l'attuale art. 3 ed aggiungere il nuovo art. 3.
L'emendamento n. 3.1 bis) si considera ritirato.
L'emendamento del Consigliere Angeleri ed altri chiede di sopprimere e sostituire l'attuale testo dell'art. 3 con i due commi che ho letto prima.
Per concludere, abbiamo due emendamenti: uno, soppressivo dell'attuale testo dell'art. 3, presentato dai Consiglieri Pazé, Suino, Simonetti, Moro e Bortolin; l'altro, presentato dal Consigliere Angeleri ed altri, che aggiunge un nuovo art. 3.
Pongo in votazione l'emendamento n. 3.1), accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 38 voti favorevoli.
Pongo ora in votazione l'emendamento 3.2), accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento, e conseguentemente il nuovo articolo 3, è accolto con 27 voti favorevoli e 7 contrari.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Gatti, Pazé, Chiezzi e Moro: all'art. 4 (Norma finanziaria) "il comma 1 è abrogato".
L'emendamento è ritirato dai proponenti.
4.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Gatti, Pazé, Chiezzi e Moro: "Art. 4 (Norma finanziaria) Sostituire il comma 1 con il seguente: 1. Per garantire il totale risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica secondo i criteri di cui all'art. 55, L.R. 70/96 in fase di assestamento di bilancio, entro il 30 settembre di ogni anno, la Regione sulla base dei dati forniti dai Comitati di gestione degli ATC e CA e dalle Province, adegua gli stanziamenti degli appositi capitoli di bilancio a garanzia della totale copertura dei danni accertati".
Questo è un impegno di principio.
La parola alla Giunta.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

La Giunta è favorevole. A mio modo di vedere, però, cancellerei i due "totali": "per garantire il risarcimento dei danni" e "a garanzia della copertura dei danni accertati".



PRESIDENTE

C'è un problema anche sul 30 settembre, che probabilmente non è la data ottimale: l'assestamento non è al 30 settembre, bensì 30 giugno, come prevedono le norme di contabilità. Possiamo mettere 30 giugno? Oppure possiamo mettere "in fase di assestamento di bilancio", senza indicare il termine.
La Giunta è favorevole a questa formulazione? Pongo dunque in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 34 Consiglieri presenti.



CHIEZZI Giuseppe

Potrei capire qual è il testo che abbiamo votato?



PRESIDENTE

Le faccio consegnare. Scusate, poiché c'è stato un momento di non chiarezza e il Consigliere non ha chiaro il testo su cui si è votato faccio distribuire il testo e rivotiamo.
Lo rileggo: "1. Per garantire il totale risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica secondo i criteri di cui all'art. 55, L.R. 70/96 in fase di assestamento di bilancio, la Regione, sulla base dei dati forniti dai Comitati di gestione degli ATC e CA e dalle Province, adegua gli stanziamenti degli appositi capitoli di bilancio a garanzia della totale copertura dei danni accertati".



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Togliamo i due "totale"? Facciamo distribuire il testo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Volevo capire se la Regione, con questa legge, non intende risarcire tutti i danni o se programmaticamente decide che li rimborserà solo parzialmente, visto che prima si diceva "i danni saranno risarciti totalmente".
Vorrei solo avere chiaro che non si risarcisce tutto, in modo da sapere quale tipo di comunicato stampa fare dopo l'approvazione della legge.



(Commenti dell'Assessore Bodo)



CHIEZZI Giuseppe

Appunto. Poiché, fino a un momento fa, la legge risarciva tutti i danni, adesso voglio capire: la legge non risarcirà tutti i danni? Togliendo la parola "totale"...



(Commenti in aula)



CHIEZZI Giuseppe

No, qui c'è scritto "per garantire il totale..."



PRESIDENTE

Per cortesia, non dialogate. Lasciamo parlare il Consigliere Chiezzi poi interverrà il Consigliere Gallarini.



CHIEZZI Giuseppe

Se il risarcimento è totale, lo lasciamo scritto; se non è così, vorrei chiarezza di norma. Qual è il risarcimento che verrà garantito? Sarà un risarcimento che dovrà tener conto di...? Allora lo si dica, in modo che sia chiaro a tutti i danneggiati che con questa norma potranno avere un risarcimento che sarà variabile in misura di tante cose: della finanziaria o di quant'altro.
Poiché il cambiamento è netto, si passa da una decisione di risarcire tutto ad una decisione di risarcire non si sa quanto, volevo avere chiarezza sulla volontà del legislatore.
Conosciuta questa volontà, vorrei capire se non la si può rendere più esplicita nel testo normativo, aggiungendo, ad esempio, "in funzione delle possibilità di bilancio", che è una cosa che fa capire chiaramente che il risarcimento avrà una misura quantitativa legata a scelte di bilancio e non automaticamente legata al danno ricevuto.
Mi sembra un modo chiaro di proporre la norma: se i cittadini sanno che saranno risarciti, ma in funzione di scelte o esigenze di bilancio, sanno che potranno essere risarciti tanto, poco o tutto, in dipendenza di una scelta di bilancio, e non in dipendenza di questa legge, che, con la parola "totale", crea una situazione di priorità per questo tipo di danno.
Non è che non si possa scrivere "totale"; si scrive, ed è una priorità di bilancio che la Regione si dà. Poiché il bilancio è di un certo numero di miliardi, decidiamo adesso che i danni dei cinghiali vengono risarciti tutti: in questo modo creiamo rigidità. Come mai non si intendono risarcire tutti i danni causati dai cinghiali? Qual è il motivo per cui avete portato i cinghialini di pelouche in aula? Vorrei riuscire a comprendere questo cambiamento di rotta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Più che considerazioni, vorrei fare un invito alla Giunta, al Vicepresidente, all'Assessore Bodo e all'Assessore Burzi (che gradirei fosse presente): affermare in legge che la Regione garantisce il totale risarcimento dei danni, mi sembra eccessivamente disinvolto. Il totale dei danni può aumentare a decine, centinaia di miliardi; non sappiamo come si evolverà la situazione nel prossimo periodo: è impossibile quantificare.
Noi ci stiamo esprimendo come Gruppo, non come esecutivo, che invitiamo a riflettere.
Non varrebbe nemmeno la pena affrontare la questione in legge; in passato la Regione ha sempre risarcito, in base a norme vigenti, nei limiti del possibile. Avete risarcito il 100%? Ditemi, ad esempio, qual è la cifra che la Regione ha risarcito nel 1998?



(Commenti in aula)



GALLARINI Pier Luigi

Supponiamo siano tre miliardi a fronte di un'emergenza; ma questa è esplosa perché nell'ultimo anno c'è stata una proliferazione in progressione geometrica. E se i tre miliardi diventano trenta? Dobbiamo essere molto prudenti a non ingessare il bilancio dei prossimi anni affinché il risarcimento per i danni causati dai cinghiali non diventi la priorità della Regione. Immagino che l'esecutivo abbia altre priorità cui rispondere, quindi occorre prudenza; il mio è un invito a riflettere poiché la dizione "il risarcimento totale dei danni" è firmare una cambiale in bianco.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola al Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Sinceramente non vedo sussistere il problema. Ho riletto l'emendamento: dalle parole del Consigliere Chiezzi credevo ci fosse stato un cambiamento di rotta della Giunta. In realtà, non è cambiato assolutamente: si parla di garantire il risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica secondo i criteri dell'art. 55 della legge n. 70. Si dice, inoltre, che i risarcimenti devono essere garantiti dagli stanziamenti degli appositi capitoli di bilancio, a garanzia della copertura dei danni accertati. Non si dice che non si pagheranno i danni, ma "a garanzia della copertura dei danni accertati".
Mi pare che l'emendamento abbia un significato preciso e non sia assolutamente soggetto ad interpretazioni diverse.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, dopo l'intervento del Consigliere Angeleri, non è chiaro come l'emendamento venga modificato dall'Assessore; garantire il risarcimento dei danni, vuol dire garantire il totale risarcimento delle spese sostenute. O si scrive "garantire il totale risarcimento dei danni", necessità espressa dalla Giunta, oppure, se si ritiene che garantire il totale risarcimento dei danni subiti sul territorio diventi un vincolo pesante per la Giunta, si scriva qualcos'altro. Lasciare: "garantire il risarcimento dei danni" senza specificare "risarcimento totale dei danni" (almeno appare chiara la norma le finalità e le disponibilità finanziarie alle quali si fa riferimento) è inopportuno; si scriva "garantire il risarcimento parziale" nella misura in cui è garantita la disponibilità finanziaria. Ci spieghi, Assessore, che cosa intende per "risarcimento danni": risarcimento parziale? Risarcimento totale? Occorre specificarlo, altrimenti sembra che il risarcimento possa avvenire secondo modalità o criteri che la Giunta stabilisce di volta in volta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Può darsi che la mia memoria sia labile, ma non credo di aver mai letto nei contratti assicurativi la parola "totale". Si parla di "risarcimento danni". Le norme di diritto dicono questo, poi ognuno può pensare come vuole.



PRESIDENTE

Occorre solo verificare se questa norma vuole modificare l'art. 55 della legge regionale che, secondo me, individua con chiarezza sia modalità che termini e competenze. Se non si modifica l'art. 55, si potrebbe presentare un ordine del giorno. Abbiamo distribuito il testo che porto al voto; il riferimento contenuto nel testo - l'art. 55 - che comporta criteri e modalità sufficientemente chiari. Questo comma non mi pare vada a modificare l'art. 55 (questo pare a me); la Giunta dica qual è la sua valutazione rispetto a questo emendamento.



(Commenti dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti)



PRESIDENTE

Stiamo attendendo che la Giunta dia la sua valutazione rispetto a questo emendamento, dopodiché lo porterò in votazione.



SIMONETTI Laura

Che cita "totale".



PRESIDENTE

No, l'emendamento così com'è stato distribuito non ha più l'aggettivo "totale".



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

La Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento che è portato in votazione, di cui è prima firmataria la Consigliera Suino, è quello che non porta l'aggettivo "totale"?



CHIEZZI Giuseppe

Quello rimane.



SUINO Marisa

Io avevo accettato che si togliesse il termine "totale".



CHIEZZI Giuseppe

Anch'io sono firmatario e voglio invece che rimanga.



SUINO Marisa

In ogni caso la Giunta è contraria, quindi...



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento con l'aggettivo "totale". La Giunta è contraria.



CHIEZZI Giuseppe

Chiediamo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda quindi alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti 41 votanti 40 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 30 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
4.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Gatti, Pazé, Chiezzi, Moro, e Angeleri: Nuovo art. 4. Aggiungere il seguente comma 1.
"1. Per ciascun anno finanziario successivo a quello dell'entrata in vigore della presente normativa, nella predisposizione del bilancio annuale vengono iscritti, inoltre, stanziamenti sul capitolo di spesa denominato: 'Indennizzi per incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica' in misura del ...% delle tasse di concessione regionale previste all'art. 54 legge regionale nel 70/96".
Consigliere Chiezzi, desidera intervenire sugli emendamenti relativi alla norma finanziaria?



CHIEZZI Giuseppe

Facciamone uno per volta.



PRESIDENTE

L'emendamento, che era al comma 2 e che è quello da portare adesso all'attenzione, ha bisogno del completamento della percentuale.
C'è scritto: "in misura del % delle tasse di concessione regionale".



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ha ragione, qui bisogna specificare qualcosa o indicare una cifra.



PRESIDENTE

Possiamo scrivere "in misura da definirsi in sede di predisposizione del bilancio di anno in anno"?



CHIEZZI Giuseppe

Possiamo scrivere "in misura percentuale delle tasse di concessione" senza dire in quale misura.



PRESIDENTE

Consigliere Angeleri, lei ha presentato un subemendamento, lo conserva? C'è un subemendamento, credo di poterlo chiamare così, che potrebbe però riassumere il senso. Tale emendamento, presentato dal Consigliere Angeleri, recita: dopo "fauna selvatica" eliminare da "in misura del" fino a "L.R. n.
70/96" e sostituire con "in misura da definirsi in sede di predisposizione del bilancio di anno in anno".
Questo riassume la volontà degli altri proponenti?



SUINO Marisa

Sì.



CHIEZZI Giuseppe

Sì.



PRESIDENTE

Posso quindi considerare ritirato l'emendamento precedente e porto in votazione questo emendamento Angeleri.



CHIEZZI Giuseppe

No, non è ritirato, si cambia l'ultima riga con un subemendamento quindi non è ritirato.



PRESIDENTE

Sì, lo modifico, cioè non porto in votazione il testo originario, bensì questo testo.



CHIEZZI Giuseppe

Presento un subemendamento: invece "misura del" presento un subemendamento.



PRESIDENTE

Ma posso portarne uno solo a firma Suino ed altri?



CHIEZZI Giuseppe

Sì.



PRESIDENTE

Possiamo considerare aggiunta la firma Angeleri a questo emendamento?



ANGELERI Antonello

Sì.



PRESIDENTE

Bene; la Giunta è favorevole?



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Sì.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 4.3) integrato con il subemendamento del Consigliere Angeleri.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 38 voti favorevoli.
4.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Riba, Manica, Riggio Gatti, Pazé, Chiezzi, Moro: all'art. 4 aggiungere il seguente comma 2: "2. Entro tre mesi dall'approvazione della presente legge, la Giunta regionale definisce i criteri e le procedure inerenti alle denunce dei sinistri stradali e la liquidazione degli indennizzi".
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Ritengo che non debba far parte di un provvedimento straordinario una questione che è di carattere permanente. Pertanto, non sono dell'opinione di accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Potrebbe spiegare, per cortesia, l'Assessore come si comporta la Giunta regionale in occasione di denunce di sinistri stradali e di liquidazione degli stessi? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Attualmente mi pare che la Regione, per quanto riguarda gli incidenti stradali, provveda al risarcimento solo esclusivamente quando è condannata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi mai. Mi sembra che ci troviamo di fronte ad un'assenza di normativa che è bene colmare, perché gli incidenti stradali sono frequenti è una situazione che penso non sia rimasta marginale rispetto all'urgenza di questa legge, è una situazione non straordinaria nell'evento, ma che in modo straordinario non è contemplata in normativa.
Ritengo che una legge di questo genere, proprio per il carattere della stessa, debba prevedere una norma che dia modo ai cittadini che subiscono un incidente stradale, causato dall'invadenza dei cinghiali sulle carreggiate, di sapere che saranno risarciti con certe procedure.
Assessore Bodo, con questo emendamento si attribuisce alla Giunta il compito di definire i criteri e le procedure e questo sarebbe un primo passo importante, perché la Giunta, stabilendo i criteri, offrirebbe ai piemontesi una legge capace di aver introdotto anche questo elemento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Non voglio certo negare l'esistenza del problema, perché le cronache lo riportano: il problema va ulteriormente approfondito, nel senso che bisogna valutare anche il discorso della proprietà dell'animale che provoca l'incidente.
Pertanto, se deve essere regolamentato, deve essere regolamentato approfonditamente, in un contesto di carattere generale; se il Consiglio lo ritiene, non sarei contrario ad un ordine del giorno che veda la realizzazione in questo.
Questa legge, però, ha un carattere straordinario - l'abbiamo ripetuto fin dall'inizio - e pertanto mi sembra un po' azzardato quanto richiesto dall'emendamento.



PRESIDENTE

La Giunta, dunque, conferma la valutazione negativa.
La parola al Consigliere Chiezzi, per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Solo per dire all'Assessore, ma anche ai colleghi, soprattutto al collega relatore, Angeleri, che le cose dette dall'Assessore rimangono valide con l'approvazione di questo testo normativo. Esso, infatti, non indica quando risarcire, in che modo, con quali discriminanti tra proprietà dell'animale o comportamento del cittadino; sono cose che vengono consegnate alla libertà politica ed amministrativa della Giunta regionale.
Con questa norma decidiamo semplicemente di incaricare la Giunta regionale a farlo, ma non indichiamo come. La Giunta regionale potrà indicare criteri che includano tutti gli incidenti o escludano il 99% degli incidenti dall'indennizzo. Non chiediamo alla Giunta di decidere come fare ma le chiediamo di fare qualcosa per decidere come saranno risarciti gli incidenti stradali. Il modo, dunque, è lasciato alla piena libertà di questa Giunta o di quella che verrà.
A me sembra importante affermare che la Giunta inizia a lavorare su questo tema; le soluzioni saranno le più varie, politicamente ed amministrativamente.
Invito l'Assessore a leggere l'emendamento in questa luce: la Giunta definisce i criteri e le procedure per le denunce e gli indennizzi; possono essere le più restrittive o le più larghe, lo deciderà la Giunta che sarà in carica, ma noi, come Consiglio, in occasione di questa legge apriamo questo settore che potrà essere regolato in qualsivoglia modo, ma che è bene - Angeleri - dire che deve essere regolato.
Come? Lo vedranno le Giunte, a seconda dei loro orientamenti, comunque va regolato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

La proposta del Consigliere Chiezzi mi pare corretta, da una parte, e ridondante, dall'altra, anche perché la recente sentenza del Tribunale di Asti stabilisce che la Regione pagherà i danni causati dai cinghiali per incidenti automobilistici. Essa è estremamente chiara nella sua dicitura perché rende responsabile in toto la Regione Piemonte; è già scritto nella sentenza ed è ovvio che la Regione, avendolo inserito nella norma finanziaria, debba prevedere necessariamente il rimborso dei danni.
Dico questo perché il ragionamento è condivisibile, ma è ridondante perché c'è già una sentenza - oltretutto si parla del 7/12/99, quindi neanche di un mese fa - che recita le cose che ho appena detto.
E' evidente, dunque, che la Regione si deve adeguare in questo senso e deve rispondere dei danni provocati da questi ibridi e porcastri.
Questo mi sembra chiaro, quindi mi pare che la posizione dell'Assessore sia condivisibile; tra l'altro, nella norma finanziaria è previsto il risarcimento dei danni e l'abbiamo votato, quindi - torno a ripetere - mi parrebbe veramente ridondante ripetere le cose che peraltro siamo obbligati a fare per legge.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, può darmi due minuti di sospensione?



PRESIDENTE

Sì, due minuti di orologio.



(La seduta, sospesa alle ore 18.10 riprende alle ore 18.26)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
4.5) Emendamento presentato dal Consigliere Angeleri: all'art. 4 aggiungere il seguente: "2. Entro sei mesi dall'approvazione della presente legge, la Giunta regionale definisce i criteri e le procedure inerenti alle denunce dei sinistri stradali".
Ritengo di porre in votazione prima l'emendamento n. 4.4), se viene mantenuto.
La parola alla Giunta.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

La Giunta modifica l'emendamento presentato con il seguente testo: "entro sei mesi dall'approvazione della presente legge, la Giunta regionale definisce i criteri e le procedure inerenti alle denunce dei sinistri stradali".



PRESIDENTE

Poiché non viene ritirato, pongo in votazione l'emendamento n. 4.4) rispetto al quale la Giunta esprime parere contrario.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 26 contrari.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 4.5), sul quale la Giunta ha espresso voto favorevole.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 27 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astensioni.
Si proceda dunque alla votazione dell'art. 4 così emendato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 27 voti contrari 11 L'art. 4 è accolto.
Passiamo ora ad una serie di emendamenti, con i quali si chiede di aggiungere un nuovo articolo.
5.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Pazé, Suino, Simonetti, Moro Bortolin: dopo l'art. 4 è aggiunto il seguente art. 5: "Art. 5 (Indennizzi) Le richieste di indennizzo per danni alle coltivazioni causati dal cinghiale, avanzate da agricoltori in possesso di licenza di caccia riguardanti arre ammesse all'esercizio venatorio non sono prese in considerazione".
La Giunta è contraria.



CHIEZZI Giuseppe

Perché? Faccia spiegare i motivi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Mi pare che quando abbiamo parlato del risarcimento dei danni, si sono intesi tutti i danni, e quindi sono compresi anche quelli dei cinghiali altrimenti dovremmo specificare i danni per i cinghiali, i danni per la lepre, i danni per i fagiani, ecc., ecc.
Comunque, credo che ciò sia già regolato e non sono dell'opinione di accettare quell'emendamento.



PRESIDENTE

La Giunta è dunque contraria. Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Forse non capito l'interpretazione dell'Assessore. L'emendamento parla delle richieste avanzate da agricoltori in possesso di licenza di caccia cioè a prescindere: lasciamo stare il danno provocato da cinghiale.
Questa è una legge che parla di questo: l'Assessore fino ad ora non ha mai sollevato problemi sul fatto che si parlasse solo di cinghiali; quindi continuerei a parlare di cinghiali.
Parlando di cinghiali, l'emendamento dice "indennizzi avanzati da agricoltori che hanno la licenza di caccia e riguardano aree ammesse all'esercizio venatorio non sono prese in considerazione". E' una norma chiara: gli agricoltori che hanno licenza di caccia e i danni che riguardano aree ammesse all'esercizio venatorio. In quel caso si dice di no, il che ha una sua limpida logica.



(Commenti dell'Assessore Bodo)



CHIEZZI Giuseppe

Perché l'Assessore dice di no?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lasciamo concludere l'intervento al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei una spiegazione sul perché si è contrari, che non sia quella dei danni provocati da altri animali.
L'animale in questione è il cinghiale: spieghi l'Assessore perché non ritiene di condividere questa idea. Possibilmente non dicendo solo: no, non la condivido.



PRESIDENTE

La Giunta già si è espressa negativamente.



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e pesca

Non riesco a capire perché chi ha la licenza di caccia non debba avere il risarcimento.



PRESIDENTE

Credo di interpretare che la Giunta ritiene questa ipotesi contraria ad un principio di uguaglianza. Comunque, è contraria. Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 29 contrari.
5.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Pazè, Suino, Simonetti, Moro Bortolin: è aggiunto a seguire il seguente articolo 5: "Articolo 5 (Sanzioni amministrative) All'articolo 53 della legge n. 70 del 1996 (sanzioni amministrative), al comma 1, è aggiunta la seguente lettere r) - la detenzione o il trasporto di cinghiali vivi è punita con la sanzione amministrativa da lire 2 milioni a 12 milioni per ogni capo".
Chiedo se tale emendamento può essere ritirato, in quanto contrasta con un comma che abbiamo approvato in precedenza. Infatti, in precedenza è stato approvato un emendamento che recita: "sono ammessi trasporti di suddetti selvatici transitati sul territorio regionale verso altre destinazioni, previa segnalazione alle Province interessate del mezzo di trasporto, dell'itinerario, del numero dei capi trasportati da effettuarsi con al meno un anticipo di 48 ore".
Pongo in votazione l'emendamento 5.2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. L'emendamento è respinto con n. 9 voti favorevoli, 26 voti contrari e 1 astensione.
5.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Pazè, Suino, Simonetti, Moro Bortolin: è aggiunto il seguente articolo 5: "Articolo 5 (Controllo della specie cinghiale) 1. Il controllo della specie cinghiale può essere effettuato solo a seguito di appositi studi di settore che certifichino la presenza numerica degli esemplari di cinghiale sulla superficie provinciale".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei sapere dall'Assessore Bodo come mai non vuole effettuare il controllo della specie cinghiale: non è interessato a questo? Non stiamo facendo una legge nella quale ci si pone l'obiettivo di ridurre i componenti della specie? Non si dice che la specie è fuori controllo tant'è che chiediamo gli abbattimenti? Questo emendamento recita: "effettuiamo il controllo della specie", mi sembra che stia nella logica di questa legge. L'Assessore sostiene il contrario: vuole spiegare, per cortesia, ai colleghi perché non vuole effettuare il controllo della specie, visto che la legge sta discutendo proprio di quello?



BODO Giovanni, Assessore alla caccia e alla pesca

Gli obiettivi contenuti nella legge non servono assolutamente a nulla in quanto trascorreranno un po' di anni prima effettuare tutti i controlli quindi le emergenze continueranno.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale come richiesto dal Consigliere Chiezzi.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto NO 30 Consiglieri L'emendamento è respinto.
5.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Pazè, Suino, Simonetti, Moro Bortolin: è aggiunto a seguire il seguente art. 6: "Art. 6 (Prevenzione incidenti da collisione con la specie cinghiale) 1. Al fine di prevenire incidenti stradali, su tutte le strade del Piemonte che non siano adeguatamente protette, in orari notturni, nelle zone ove è segnalata la presenza del cinghiale, l'ente proprietario della strada impone il limite di velocità dei 50 km/ora per mezzi circolanti".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Propongo un emendamento per aggiungere l'articolo d'urgenza.
Il provvedimento è incardinato sul presupposto che si debba approvare urgentemente.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

E' per una mozione d'ordine, sulla discussione che è seguita a questa legge.
Oggi c'è stato tutto un lavoro, anche confuso...



PRESIDENTE

Non siamo ancora alle dichiarazioni di voto; siamo sull'emendamento relativo all'urgenza.



SIMONETTI Laura

Ho chiesto infatti di intervenire sulla procedura; avevo chiesto la parola per una mozione d'ordine sulla discussione di questa legge, per il prosieguo dei lavori.
Visto che la giornata odierna è stata confusa ed anche un po' movimentata e dato che il testo legislativo è stato modificato pesantemente, poiché sono stati molti gli emendamenti presentati dal Consigliere Angeleri ed altri colleghi della maggioranza, alcuni emendamenti dell'opposizione sono stati accettati, per cui sono necessari coordinamenti e collegamenti vari, allo scopo di poter effettuare una dichiarazione di voto consona a questa legge che - ripeto - è stata alquanto scombussolata, noi chiediamo come Gruppo di avere la possibilità di rileggerla e poter quindi esprimere una dichiarazione di voto su un testo di legge riordinato. Pertanto chiediamo che gli uffici possano riordinare il testo normativo così com'è stato votato, articolo per articolo, dopodiché lo leggeremo e ciascun Gruppo potrà esprimere a quel punto la propria dichiarazione di voto, eventualmente nella seduta di domani mattina.



PRESIDENTE

Questa mozione d'ordine la pongo dopo l'esame da parte dell'aula dell'emendamento cui facevo riferimento prima.


Argomento: Caccia

Proseguimento esame proposta di legge n. 555: "Misure straordinarie ad integrazione della legge regionale 4 settembre 1996, n. 70 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio)"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 555.
Pongo in votazione il seguente emendamento, il cui testo recita: "Nuovo art. 5 (Urgenza) La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 25 voti favorevoli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Dato che c'è un'aula un po' distratta, chiedo che la votazione venga fatta per appello nominale.



PRESIDENTE

Lei contesta la votazione. Si proceda quindi alla votazione per appello nominale.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, però ci sono dei precedenti!



CHIEZZI Giuseppe

Stiamo attenti!



SPAGNUOLO Carla

Anch'io una volta ho contestato una votazione che riguardava me. La prego di risentire i nastri, perché questa volta abbiamo sentito benissimo il risultato della votazione!



PRESIDENTE

Era un'ipotesi diversa quella, collega Spagnuolo.



CHIEZZI Giuseppe

Stiamo solo attenti, Presidente, perché se su una votazione chiara avviene questo, lo faremo sempre!



PRESIDENTE

La contestazione è capitata più volte, colleghi. Il Consigliere Gallarini contesta il risultato.



CHIEZZI Giuseppe

E allora contesteremo sempre i risultati, già dalla prossima votazione!



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 31 hanno risposto SI' 31 Consiglieri L'emendamento è accolto.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo con grande dispiacere perché credo che sempre le decisioni del Presidente del Consiglio regionale debbano essere rispettate. Quindi è con senso di rispetto nei confronti della figura che lei ha e proprio perché la dobbiamo rispettare questa figura, che io voglio dire - perch resti ancora una volta a verbale - che in quest'aula noi viviamo molto male, perché non sappiamo più a quale regola riferirci, in quanto se una richiesta la fa un rappresentante della maggioranza, questa richiesta ha molte più probabilità di essere presa in considerazione che non rispetto al fatto che venga fatta da un Consigliere di minoranza. Questo vanifica oggettivamente la figura che un Presidente di Consiglio dovrebbe avere.
Lo dico con grande dispiacere questo, ma non è possibile che lei ripeta per due o tre volte, come ha fatto prima, l'esito di una votazione chiedendo "non ci sono contrari? non ci sono astenuti? non ci sono Consiglieri che abbiano deciso di non partecipare al voto?", lo chiede per due volte, è chiarissimo! Dice anche che ci sono 25 voti e pertanto non è stato raggiunto in quella votazione il numero legale necessario, si alza il Presidente del Gruppo di maggioranza più numeroso, dice "contesto l'esito della votazione" e lei dice "un Consigliere contesta l'esito della votazione, dunque rifacciamo la votazione" e i Consiglieri vengono richiamati in aula facendo un appello nominale! Questo - voglio dirlo a tutti - deve essere allora un precedente! Diciamo che questa è la strada! Ma una strada uguale in tutte le circostanze, uguale per tutti, ci deve essere; altrimenti si creano delle situazioni un po' di arrembaggio che non sono consone ad un'aula.
Credo che da adesso in avanti non sarà più possibile fare alcuna votazione se non per appello nominale, perché almeno questa è certezza! Mi dispiace molto perché non vorrei mai mettere in discussione il ruolo del Presidente del Consiglio, chiunque esso sia, e meno che mai rispetto alla sua persona rispetto alla quale esistono rapporti di assoluta cordialità ma esiste un problema di certezza dell'aula: i Consiglieri devono sapere quali sono i comportamenti a prescindere dalle persone che chiedono un determinato comportamento o un altro. Qui c'era un voto chiarissimo: non c'era la maggioranza in aula e si è messo in atto un meccanismo per consentire alla maggioranza di avere i numeri su un voto, non ha importanza quale esso sia.
Ho voluto rimarcare questo fatto, perché la nostra situazione di imbarazzo, dal punto di vista delle certezze dell'aula, è crescente.



PRESIDENTE

Desidero riaffermare che l'interpretazione che cerco di dare io è sempre la stessa, indipendentemente dalla persona che fa la richiesta.
E' stata posta una questione incidentale. La collega Simonetti ha chiesto che il provvedimento slitti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. L'unica cosa che non ho è la premura, interverr quando riterrò che l'aula sia agibile.



PRESIDENTE

Lei ha la voce, Consigliere; ritengo che l'aula sia agibile.



MIGLIETTI Franco

Intanto veniamo privati dei nostri diritti e, normalmente, quando si è privati dei propri diritti, si pretende di ottenerli tutti.
E' stata fatta una votazione, signor Presidente, e mi dispiace che sia coinvolto lei ed anche il Segretario dell'Ufficio di Presidenza, il Consigliere Grasso. Mi dispiace, perché, se fosse stato coinvolto il Consigliere Toselli, avrei avuto meno problemi! Sinceramente.
Pretendo, Presidente, che lei faccia una censura al Consigliere Grasso perché se il Consigliere Grasso non è in grado di contare, per cui un Consigliere, il Capogruppo di maggioranza relativa di questo Consiglio, si alza in piedi e chiede una verifica, io le chiedo formalmente una censura al Consigliere Grasso. Vuol dire che il Consigliere Grasso non è affidabile nella verifica dei voti che vengono espressi in quest'aula...



(Intervento, fuori microfono del Consigliere Grasso)



MIGLIETTI Franco

Allora pretendo ancora di più, e non mi rammarico che venga censurato il Consigliere Toselli, perché vuol dire che il Consigliere Toselli non è in grado di svolgere il compito che gli è stato assegnato e per cui viene profumatamente remunerato in questa assemblea.
Le chiedo una censura, Presidente, perché il mio diritto deve essere garantito; il diritto di tutta la minoranza e di tutta la maggioranza deve essere garantito, in special modo dai Segretari dell'Ufficio di Presidenza.
Quanto è successo questa sera, si sarebbe potuto, se non ci fosse ampia ed inutile arroganza da parte di questa maggioranza, portare tranquillamente alla votazione domani mattina...



(Interventi, fuori microfono dai banchi della maggioranza)



MIGLIETTI Franco

Sì, ma ho pagato la telefonata... Ed anche i mezzi messimi a disposizione dal Consiglio regionale, nel mio diritto...



(Interventi, fuori microfono dai banchi della maggioranza)



MIGLIETTI Franco

Non capisco perché si debbano utilizzare questi mezzi antipatici, anche da parte del Capogruppo Gallarini. Spiegatemelo: dovete continuare a pagare debiti? A chi dovete pagare i debiti, al Consigliere Angeleri?



(Interventi, fuori microfono dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Per cortesia, lasciate svolgere l'intervento al collega!



MIGLIETTI Franco

Non ho premura, Presidente; ogni volta che vengo interrotto, ricomincia il tempo a mia disposizione.
Chiedo - dicevo - che venga ripristinata la stessa votazione e la stessa dichiarazione che è stata fatta nella prima verifica, quando è mancato il numero legale, e che venga sospeso il Consiglio; chiedo che il Consiglio sia sospeso almeno per un'ora perché ho bisogno di incontrarmi con la minoranza per ragionare per un'ora su quanto è accaduto.
Le chiedo, Presidente, di far riprendere i lavori del Consiglio alle ore 20.00, perché questi non sono metodi democratici, perché la democrazia è fatta non sulle intelligenze né sulla bellezza, ma è fatta esclusivamente sui numeri. Se vengono a mancare anche i numeri e vengono sovvertiti, non esiste più democrazia.
Vede, Presidente, in democrazia lei può essere bello ed intelligente ma non conta nulla; contano soltanto i numeri e lo si è dimostrato in questo Consiglio, per cinque anni. Non hanno contato le intelligenze, non hanno contato i programmi, non hanno contato le capacità d'intervento.
Nulla di questo ha contato, perché in democrazia l'unica cosa che conta sono i numeri e voi avete governato sull'unica cosa sulla quale non si pu transigere; avete governato solo sui numeri ed avete avuto delle crisi di maggioranza durate anche sei mesi, per ricompattare i numeri, non per ricompattare le idee, non per ricompattare la qualità del prodotto che stavamo erogando alla comunità piemontese, ma soltanto per ricompattare i numeri.
E, allora, nell'aver sovvertito i numeri, avete fatto un atto contro la democrazia e io contro la democrazia mi ergo a difensore, perché questa è la mia storia. E dato che quel poco che abbiamo da spendere è la nostra storia, io le chiedo, signor Presidente e signor Capogruppo del Gruppo di maggioranza relativa, di ripristinare in quest'aula la democrazia altrimenti mi metto in piedi sul suo banco e mi fa portare via dai Carabinieri. Salgo in piedi sul banco della Presidenza e mi faccio portare via dai Carabinieri; ordini pure ai Carabinieri di portarmi via, perché le impedisco di svolgere il suo mandato! Le ribadisco, signor Presidente, la richiesta di ripristinare in aula la democrazia, di tornare ai numeri che erano stati contati dal Segretario Consigliere Toselli, altrimenti le cose si complicano.
Avete contato, mancava la maggioranza, potete ripristinare la maggioranza con una sospensione di un'ora; fra un'ora ci ritroviamo, siamo tutti tranquilli e sereni e riprendiamo la votazione. Altrimenti, viene sovvertita la democrazia, e io non transigo sul fatto che venga travisata la democrazia. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Devo dirle che ritengo che il mio comportamento sia stato assolutamente in linea con la previsione dello Statuto e del nostro Regolamento (art.
67), il quale dice che "Nelle votazioni per alzata di mano - come quella che si è svolta prima - i Consiglieri esprimono il loro voto dal proprio posto in aula (questo nei limiti in cui è possibile). L'esito è proclamato dal Presidente in base al conteggio effettuato dai Segretari.
Il voto per alzata di mano è soggetto a riprova, se questa è richiesta immediatamente dopo la proclamazione del risultato, da un Consigliere. Il Presidente, qualora ritenga che sussitano dubbi sul risultato, può disporre la ripetizione del voto per appello nominale".
Credo di aver tenuto un comportamento nei limiti del Regolamento, in linea con il Regolamento; mi spiace che questo non venga ritenuto da tutti.
Devo, ancora una volta, riaffermare, che il mio intendimento è di rispettare e far rispettare il Regolamento, indipendentemente dal fatto che le richieste vengano da una parte o dall'altra, da Gruppi che sono numerosi o Gruppi che sono formati da un solo Consigliere. A questo mi sono sempre attenuto e intendo ancora attenermi.
Io ho avuto una richiesta incidentale prima dalla collega Simonetti quando volevo porre in votazione...
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta (poi Papandrea e Chiezzi); prego.



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

Presidente, lei è sempre molto puntuale nel far riferimento agli articoli del Regolamento e dello Statuto ed ha una grande capacità nell'individuare gli articoli che più si confanno alle difficoltà del momento: sotto questo aspetto è sicuramente abile. Ma credo che un'assemblea, al di là di tutto, debba essere garantita non soltanto sul piano formale, ma anche sul piano sostanziale, nonché nell'espressione del voto e nella verifica delle maggioranze e delle minoranze. Questo è un fatto fondamentale. Cioè, non è così naturale che...
Innanzitutto, è innaturale che questa discussione avvenga nella distrazione più completa, cioè che venga ritenuto un fatto normale che un componente della maggioranza - non è irrilevante il fatto che sia della maggioranza o della minoranza, ma in questo caso è della maggioranza - a un certo punto chieda che venga rifatta la votazione, ritenendo che la votazione non sia valida, e che il Presidente l'accolga immediatamente senza dubbio, e senza neppure sottoporre il quesito all'assemblea (in altri momenti, lei lo ha fatto).
In questa situazione, lei, accogliendo l'invito di un Capogruppo della maggioranza, ha accolto un suggerimento e immediatamente ha fatto fare l'appello nominale.
Credo che questo debba essere un elemento di attenta valutazione. E' chiaro che siamo alla fine della tornata legislativa; probabilmente c'è una disattenzione anche nei confronti di queste regole, ma il fatto che alcune regole debba essere indiscutibili e certe è una garanzia delle assemblee democratiche. Diversamente, in qualunque momento, un Consigliere di minoranza, nel momento in cui ritenesse che una sua posizione è stata messa in minoranza, può sollevare la mano e chiedere di rifare la votazione contestandola.



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

Questa non è una questione corretta, obiettivamente! Non è corretto.
Nel momento in cui si ricorre a questi meccanismi, e soprattutto vi ricorre la maggioranza, è un fatto grave.
Credo dunque che l'invito fatto dal collega dei Democratici di sinistra Miglietti sia un in suggerimento ed un intervento utile.
Probabilmente è utile sospendere il Consiglio per un po'. La questione non può passare tranquillamente ed essere ritenuta come un elemento di difficoltà o di dubbio o di malessere che hanno i Consiglieri di minoranza: è un fatto importante.
Ripristiniamo un minimo di regole, non soltanto tirando fuori quelle che sono utili in un determinato momento, cosa che può essere in altra maniera fatta. Si metta anche nei panni della minoranza, di un Consigliere della minoranza o dei Consiglieri della minoranza che, a un certo punto, si sono ritenuti in qualche maniera turlupinati dal fatto che un risultato della votazione è stato cancellato, perché non ritenuto favorevole in quel momento all'assemblea, in modo particolare al Gruppo della maggioranza.
Mi sembra elementare. Ripristinare le regole, dunque, mi sembra un fatto fondamentale per continuare.



PRESIDENTE

Desidero confermare ancora che, a parità di situazioni, il mio comportamento è assolutamente stato sempre lo stesso. Hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Chiezzi, Papandrea, Ghiglia e Gallarini.



(Commenti del Consigliere Papandrea)



PRESIDENTE

Io ho segnato Saitta, Chiezzi, Papandrea, Ghiglia... Se il Consigliere Chiezzi consente, do la parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Semplicemente che, prima, lei ha dato un altro ordine, che corrispondeva al tempo in cui c'erano state le richieste di parola.
Anch'io intervengo per associarmi al disagio che hanno già espresso altri. Innanzi tutto - e non è la prima volta che emerge - c'è un elemento che non riesco a comprendere, perché ne avevamo già discusso e avevamo anche chiesto che si adottasse la votazione elettronica, che è quella che permette una soluzione dei problemi.
Mi pare abbastanza strano che in un'aula come la nostra ci siano dei guasti che si protraggono nel tempo (se la ragione per cui non votiamo con quel sistema è il protrarsi di un guasto). Se è così, non capisco perch l'aula non possa intervenire sulla ditta che fa la manutenzione per far sì che in tempi, non dico rapidissimi, perché sono passati parecchi giorni, ma in tempi relativamente umani, si effettui la riparazione.
Se succedesse questo alla Camera, mi parrebbe pazzesco che questa sospendesse i lavori per giorni e giorni, perché non si ripara uno strumento tecnico. Se la struttura non è in grado di far fare la riparazione, credo ci siano dei problemi da affrontare, da questo punto di vista, anche perché qui non siamo al just in time: siamo molto lontani da quello.
Rispetto invece ai problemi emersi, credo che non bisogna abusare di un fatto; cioè, io credo che se ci sono dei dubbi (per tutti noi) sul fatto che la votazione sia diversa dall'esito che è stato annunciato, occorra chiederne la verifica. Ma se la verifica viene richiesta, perché c'è qualcuno fuori e bisogna dargli tempo di rientrare, mi pare che il Presidente possa anche dire che non c'è errore nella valutazione, cioè, che non c'è stato un sbaglio: c'è stato un intervento che dice una cosa inesatta, contesta l'esito della votazione, ma non perché quella votazione sia dubbia. Anzi, è certa: è certo che manca il numero legale e quindi si chiede semplicemente per...
Credo che questo non sia un buon metodo, per chiunque lo faccia tra noi; anche per il Presidente, che dovrebbe intervenire per censurare comportamenti di questo genere.
Ancora peggio è invece un comportamento del Presidente che, in qualche modo, suggerisce a dei Capigruppo o altri membri dell'aula di contestare la votazione, non perché il Presidente abbia dubbi sulla validità, ma perch ha notato questo elemento di assenza del numero legale.
Il Presidente deve presiedere e verificare l'andamento dell'aula, non suggerire a qualcuno, in forma esplicita o implicita come è stato fatto più di una volta, di ricorrere ad un artifizio per prendere tempo e fare intervenire in aula quelli che sono fuori.
Questo è il motivo per cui è stata fatta la richiesta. Quindi in proposito c'è un certo disagio da parte mia, come da parte dei colleghi che mi hanno preceduto, e chiedo che non si ripeta una cosa di questo genere.
Il voto elettronico, se si ripristina, è una forma che ci permette di evitare queste discussioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Esprimo anch'io, come i colleghi, la mia preoccupazione unitamente a quella dei colleghi Spagnuolo, Saitta, Miglietti e Papandrea perch Presidente, ha vanificato una votazione democratica assunta da quest'aula.
L'esito non è stato contestato; la proclamazione è avvenuta su segnalazione dell'Ufficio di Presidenza; altre volte è successo che i numeri espressi dallo stesso fossero contestabili. In questa votazione 25 votanti erano presenti in aula, quindi la votazione democratica era perfetta e, come ricordava il Consigliere Miglietti, la democrazia ha il suo suggello sacro nel momento della proclamazione di una votazione. Se togliamo il suggello dell'esito di una votazione, può succedere di tutto in quest'aula e, in quel caso specifico, non vi era stata alcuna contestazione perché l'esito della votazione era valido. Tentare di vanificare l'esito di una votazione ci porta su una strada lungo la quale può succedere veramente di tutto.
Condivido la preoccupazione e la richiesta di ritornare al punto giusto: alla votazione con 25 presenti votanti; alla certificazione (che di fatto vi è stata) di assenza del numero legale; alla riconvocazione del Consiglio mezz'ora dopo per rifare una nuova votazione e di considerare, quanto accaduto a valle della votazione ufficiale e valida, la prima come un incidente di percorso, che può essere riparato con una sospensione della seduta per mezz'ora, che le chiedo unitamente al Consigliere Miglietti.
Questa sospensione, ripeto, va bene anche per noi Gruppi della minoranza affinché si possa riflettere su quanto accaduto e si possa riparare e procedere in futuro. Se togliamo, dai nostri banchi, la regola che ci unisce di rispetto dell'esito delle votazioni, sfiliamo, dai nostri tavoli di lavori, un fatto fondamentale che penso sia pericoloso sfilare dal nostro comportamento. Le chiedo, pertanto, di sospendere il Consiglio Regionale per dare modo alle minoranze di incontrarsi e di proporre, in apertura di seduta, altre procedure e osservazioni che, a caldo, abbiamo fatto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Non so se intervengo perché sono più preoccupato dal fatto che il collega Miglietti si erga difensore della democrazia o dalla sua minaccia di salire in piedi sul tavolo. A parte questa battuta, Presidente, sono convinto che lei abbia applicato il Regolamento in assoluta buona fede e con assoluto equilibrio - come del resto fa sempre -. Ritengo, inoltre visto che la giornata un po' lunga è stata abbastanza proficua, che sarebbe inopportuno, a quest'ora della sera, dilungarci su discussioni procedurale che hanno poco senso.
Mi permetto di avanzare anch'io la richiesta di sospendere i lavori del Consiglio per riconvocarci domani mattina e lavorare proficuamente. Va detto anche, perché sia chiaro a tutti, che il Consigliere Gallarini non è stato il primo oggi a fare questa richiesta a cui si è giunti, anche altri colleghi della minoranza hanno fatto lo stesso, indipendentemente dal motivo, perché ognuno di noi può avere un motivo per farlo. Ci può essere chi avanza la richiesta a causa dell'ora, chi perché manca il numero legale e chi perché vuole rallentare i lavori. Visto che nella testa di ognuno c'è quello che parla e non un altro. A prescindere dall'intenzione con cui si formula una richiesta, e anche per non rovinare un lavoro proficuo e un clima tutto sommato sereno, potremmo chiudere la seduta e continuare domani, sentiti anche i colleghi della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Concordo con la richiesta del collega Ghiglia poiché mi sembra ragionevole: ognuno fa una richiesta seguendo ragionamenti mentali propri.
Alcuni colleghi che adesso contestano non erano presenti oggi pomeriggio quando la Consigliera Suino, che sicuramente ha l'onestà intellettuale per riconoscere che la considerazione che sto facendo è veritiera, ha chiesto in un'occasione analoga, la verifica del numero legale. Il Presidente Deorsola, basandosi sul Regolamento, ha fatto ripetere la votazione. Questo è cronaca di oggi pomeriggio.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Desidero confermare la mia assoluta volontà di rispettare il Regolamento indipendentemente dalle richieste.
Poiché avevamo definito di terminare i nostri lavori verso le ore 19.00, chiudo la seduta.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno presentati all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.24)



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