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Dettaglio seduta n.424 del 30/11/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Casari, Pazé, Pichetto e Simonetti.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Varie

Incontro con la delegazione del "Coordinamento delle Associazioni persone con handicap" e la delegazione di Sindaci e Soci per l'"Azienda Sanitaria Montana per la Valsesia"


PRESIDENTE

Prima di passare al punto 5) all'o.d.g., che prevede l'esame del disegno di legge n. 403, mi voglio scusare per il ritardo, ma un impegno mi ha trattenuto nel Palazzo. Oggi sono arrivate, peraltro non da me convocate né da altri colleghi, a quanto mi risulti, due delegazioni (la delegazione del "Coordinamento delle Associazioni persone con Handicap" e la delegazione di Sindaci e Soci per l'"Azienda sanitaria montana per la Valsesia"), che hanno chiesto di parlare con i Capigruppo. Una di queste è attualmente in Sala Viglione e ritengo che nel giro di cinque minuti la riunione si possa esaurire.
Sospendo, pertanto, la seduta per qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 17.52 riprende alle ore 18.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ritorniamo all'esame del disegno di legge n. 403, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Siamo alla discussione degli emendamenti all'art. 1.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Grazie, Presidente. Vorrei fare presente al Consiglio che nel Palazzo c'è una delegazione di cittadini con handicap che mi risulta abbia chiesto un incontro con noi...



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea, ritengo che occorra stabilire un minimo di regole. Come Presidente del Consiglio, non ho ricevuto alcuna richiesta di convocazione.
Prego, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Grazie, Presidente. Prima di iniziare i lavori, vorrei svolgere una breve considerazione, anche in seguito alla richiesta del collega Papandrea, della quale peraltro siamo a conoscenza da qualche minuto.
Credo, Presidente, che occorra disciplinare in modo adeguato i nostri lavori. Oggi è una giornata particolare; il Consiglio si riunisce alle 17 e prosegue fino alle 24. Non so cosa faremo, le somme le tireremo alle ore 24. Mezz'ora fa abbiamo saputo che c'erano i Sindaci della Valsesia, ed io come Capogruppo, il collega Ghiglia - che ringrazio, per avermi informato e lei, Presidente, li abbiamo ricevuti in modo, non dico sgarbato, ma sicuramente non soddisfacente, proprio perché doveva avere inizio la riunione del Consiglio.
Uscendo ho sentito i commenti di queste persone, che si chiedevano appunto cosa li avessimo chiamati a fare, perché li avessimo tenuti impegnati tutto il giorno, per poi non dire loro nulla.
Vorrei sapere chi è l'interlocutore di queste sopravvenienze improvvise, perché se il Presidente del Consiglio non sa nulla, vorrei capire chi gestisce e chi fa da interlocutore in sostituzione del Presidente del Consiglio stesso. Abbiamo ricevuto un centinaio di persone della Valsesia, di cui penso 30 Sindaci; li abbiamo "liquidati" in tre minuti, pertanto questi torneranno a casa molto scontenti. E' chiaro che il bilancio è particolarmente negativo per il Governo regionale e forse lo è meno per chi al governo non è, ma questa è una considerazione che mi viene nell'immediato...



(Commenti, fuori microfono, da parte di alcuni Consiglieri della minoranza)



GALLARINI Pier Luigi

Non mi sto rivolgendo a qualcuno in particolare; dico solo che queste persone se ne stanno andando...



(Commenti in aula)



GALLARINI Pier Luigi

Ripeto che non mi sto rivolgendo ad alcuna parte politica all'interno del Consiglio. Sto solo dicendo di aver raccolto commenti di grande insoddisfazione da parte di questa gente, che magari aspettava da questa mattina di essere ricevuta, non so da chi sia stata convogliata nel Palazzo alle 17 e dopo tre minuti di ascolto si è sentita dire di tornare in Valsesia.
Mezz'ora fa, inoltre, è giunta una voce secondo la quale è presente anche una delegazione di cittadini disabili, e ritengo che occorra sentire anche loro.
Poco prima di entrare in aula mi hanno informato che probabilmente c'è un'altra delegazione per l'Aeroporto Levaldigi.
Capisco che il Presidente del Consiglio non sia responsabile delle audizioni che sono state concordate a sua insaputa, ma chiedo di fare in modo che non ci siano più audizioni ad insaputa del Presidente del Consiglio. Chiedo, pertanto, che gli incontri vengano programmati in modo disciplinato e serio attraverso il Presidente.
Se dobbiamo ricevere i Sindaci della Valsesia, come Capigruppo siamo disponibili, alle 9 del mattino così come alle 17, però facciamolo dedicando tutta l'attenzione ed il tempo necessario, senza sottrarlo al Consiglio regionale. Analoga considerazione, se dobbiamo ricevere i disabili, e così via, altrimenti finiamo col fare male entrambe le cose.
Vorrei sapere, Presidente, se questi avvenimenti avvengono in modo automatico ed incontrollato o se c'è, invece, un interlocutore, in assenza del Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

Devo ribadire che tutte le richieste di audizioni sono sempre state esaudite in tempi sufficientemente rapidi. Prego i colleghi che ritengano di sottoporre delle richieste di audizione, di farlo nei modi "normali". Io ho sempre riferito le richieste durante le riunioni dei Capigruppo e solitamente, nel giro di poco tempo, le richieste di audizione sono state esaudite.
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Ascoltando il collega Gallarini, al di là del tono polemico, che peraltro penso non fosse provocatorio...



(Intervento, fuori microfono del Consigliere Gallarini)



SUINO Marisa

Infatti ho considerato questo aspetto, perché il riferimento a chi faccia venire o non faccia venire le delegazioni può essere molto generale o generico. La stessa maggioranza potrebbe organizzare queste iniziative.
In ogni caso, le sedute del Consiglio sono pubbliche, pertanto è facile sapere come e quando avviene una seduta e presenziare per esprimere perplessità o problemi. Quindi, prendiamo atto della vicenda.
Anch'io, entrando in aula, ho visto questi signori; non ero a conoscenza della riunione che era in corso nel Palazzo; se la riunione si è svolta ed è stata liquidata in pochi minuti, di certo non è responsabilità della maggioranza né della minoranza. Forse bisognerebbe organizzarsi un po' meglio, questo è un fatto di buon senso e di stile che compete in primis a chi gestisce la riunione, la indìce e la coordina e poi anche alle altre parti presenti. Noi siamo comunque disponibili per fare le cose bene e usando buonsenso.
Detto ciò, mi permetterei comunque di chiedere al Presidente del Consiglio di trovare le modalità affinché si incontrino, con i tempi necessari, in contemporanea alla seduta del Consiglio, queste persone che si sono recate qui a Palazzo Lascaris. Mi pare comunque doveroso, per gente che è venuta dalla Valsesia, per gente che è in carrozzina da alcune ore qualunque sia il motivo, il collegamento che le ha portate qui, che un'istituzione come la nostra le incontri e le ascolti. Credo che questo sia il dovere principale di un'istituzione, qual è la nostra.
Detto ciò, il Consiglio può chiaramente procedere, ci mancherebbe. Mi parrebbe scorretto, e anche un qualcosa in più, ben lontano dal buonsenso mandare via queste persone che se sono qui in carrozzina o con i pullman o con le macchine o a piedi, sono comunque qui per manifestare problematica per chiedere un interessamento e noi abbiamo prima il dovere di ascoltarli e, se è possibile, rispondere. Questo compito è in capo alla maggioranza ma la minoranza chiaramente è a disposizione perché rientra tra i nostri compiti. E' un invito, questo molto esplicito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

All'inizio dei lavori del Consiglio regionale, ci era stato annunciato che alle ore 17.00 ci sarebbe stato l'incontro con i Sindaci della Valsesia sui problemi della sanità. E' evidente che il Presidente della Commissione sanità non ne sapesse nulla di questo incontro, come anche gli altri Capigruppo.
Era già stato annunciato in mattinata che le associazioni dei disabili avrebbero fatto un'occupazione pacifica del Consiglio regionale. Ritengo che perlomeno, come rappresentanti del Consiglio o noi rappresentanti inseriti nella Commissione sanità, se non si vuole sospendere il Consiglio sia nostro dovere ascoltarle e anche subito, perché per queste persone è già stata sufficientemente lunga l'attesa.



PRESIDENTE

Sottolineo che non mi è pervenuta alcuna richiesta di incontro, ma questo non significa nulla, chiederei ai Vicepresidenti di ascoltare la delegazione delle persone che sono venute qui, mentre i lavori dell'aula proseguiranno secondo quanto stabilito all'o.d.g. Credo che questa ipotesi concili da una parte le esigenze di lavoro e dall'altra parte l'esigenza che il Consiglio sia informato tramite i due Vicepresidenti delle richieste delle persone.
Chiederei al Vicepresidente Foco e alla Vicepresidente Minervini di ascoltare la delegazione, mentre noi continueremo nei nostri lavori. Non mi risultava ci fossere delle delegazioni oggi.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Il Consiglio non è un bar a cui ci si presenta e si chiede di far qualcosa.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Condivido che non siamo al bar. Detto questo però ci sono, ripeto, dei compiti istituzionali da svolgere; quindi è nostro dovere, come rappresentanza dei Gruppi politici, ascoltarli, dopodiché non trovo neppure giusto che ci siano degli Assessori - sto dicendo questo con molta calma e simpatia - che stanno ricevendo queste persone e questa delegazione, perch è compito anche dei Gruppi politici presenti e dei membri delle Commissioni ascoltarli e rispondere loro. Troviamo la modalità necessaria, in tempi rapidi. Non mi pare sia un compito delegabile soltanto all'Ufficio di Presidenza, perché penso che ci siano delle necessità, delle problematiche che queste persone vogliono rappresentare a chi svolge anche una funzione nelle Commissioni. Dopodiché, è un problema della Presidenza del Consiglio e della Presidenza della Giunta il non essere informati sul che cosa succede. Però si esce, si parla con questa gente e si fa quello che le regole e il buonsenso, prima delle regole, e della democrazia, richiedono.
Glielo chiedo in modo pacato ma altrettanto fermo, Presidente.



PRESIDENTE

Ripeto, non essendo io, in veste di Presidente del Consiglio, informato di questo incontro, ho pregato i due Vicepresidenti, che rappresentano la maggioranza e la minoranza, di ascoltare la delegazione, raccogliere le indicazioni e rappresentarle successivamente ai Capigruppo.
E' sicuramente dovere dell'istituzione ascoltare le persone che possono essere più in difficoltà rispetto ad altre, ma non per questo interrompere i lavori del Consiglio. Credo che i due Vicepresidenti siano adeguatamente rappresentativi delle esigenze.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, condivido assolutamente la sua impostazione. Sono d'accordo: questo non è un bar. Non è che qui si arriva e si decide di essere uditi dall'intero Consiglio regionale del Piemonte, che dovrebbe essere ancora un'assemblea legislativa e che dovrebbe varare le leggi.
Non ci possiamo mettere su questa pericolosissima deriva, abbiate pazienza, con tutta l'attenzione per i problemi di tutti, non siamo né un bar, né un consultorio, né un comitato spontaneo. Noi non siamo convocati qui per ascoltare la gente e le categorie che abbiamo modo di ascoltare sempre e che possono ottenere audizione da tutte le Commissione, da tutti i Gruppi e da tutti gli Assessori che vogliono, quando vogliono. Detto questo, visto che ormai queste persone ci sono, va benissimo che non le ricevano solo i due Vicepresidenti; si potrebbe andare uno per Gruppo, a patto che non venga richiesto ogni cinque minuti il numero legale. Si fissi il numero legale di inizio seduta, dopodiché un Consigliere per Gruppo va a sentire la categoria di soggetti interessati, ma il Consiglio procede nei propri lavori. E' giusto ascoltare tutti, mi domando però se sia giusto che se nella prossima seduta si presentato altre tre categorie di soggetti interessati noi non svolgiamo seduta di Consiglio. Quindi il Consiglio regionale viene paralizzato peraltro e, tra l'altro, da richieste improvvise, se non improvvisate, di audizione senza che gli organi istituzionali vengano preventivamente informati. Sinceramente non mi sembra assolutamente un modo di procedere. Se c'è l'accordo di tutti sulla mia ipotesi, credo possa andare bene, ma perché non si toglie nulla all'aula altrimenti stravolgiamo completamente le regole democratiche di un Consiglio regionale. Abbiate pazienza: questo non è accettabile!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Sono portavoce di tutti i colleghi della minoranza per sostenere che il rispetto delle regole deve vederci uniti, tutti, e che non chiediamo alcuna violazione di esse. Il giorno di Consiglio è dedicato alle riunioni di Consiglio.
Oggi, in un modo che non voglio nemmeno discutere o qualificare abbiamo ascoltato, per una mezz'oretta, un centinaio di cittadini accompagnati da alcuni Sindaci della Valsesia. Il Consiglio, pertanto, non è iniziato.
Adesso veniamo a sapere che un Assessore si è recato a ricevere un'altra rappresentanza di cittadini, che mi risulta avesse annunciato forse in modo non molto formale, la volontà di incontrare i Capigruppo.
Non si tratta di fermare i lavori del Consiglio né di violare alcuna regola; si tratta di dedicare, tutti insieme, come mi sembra politicamente corretto, un quarto d'ora o venti minuti all'ascolto di questa rappresentanza di disabili, su problemi inerenti all'applicazione di leggi regionali.
Ritengo sbagliato mandare solo l'Ufficio di Presidenza o l'Assessore con qualche rappresentante dei Gruppi presenti in Consiglio. La mia non è una richiesta che tende a svilire l'azione del Consiglio, anzi, tende a renderla politicamente rilevante nei confronti dei cittadini che si sono recati qui. Certo, è compito della Presidenza e dell'Ufficio di Presidenza fare in modo che le delegazioni vengano annunciate; oggi non è andata così non so per quale motivo, ma, tra la scelta di non ricevere ufficialmente brevemente, questi cittadini che vogliono parlarci e quella di riceverli sospendendo per un quarto d'ora il Consiglio, ci sembra preferibile quest'ultima.
Le chiediamo cortesemente, Presidente, di consentirci di ricevere queste persone, sospendendo i lavori del Consiglio. Non possiamo rinunciare a questo, anche perché l'Assessore sta parlando con loro e noi non sappiamo cosa stia dicendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Vorrei chiedere al Presidente del Consiglio se gli risulta che in sala A sia riunita una delegazione, giunta per discutere il problema di Levaldigi con il Presidente della Giunta ed un certo numero di Consiglieri della Provincia di Cuneo.



PRESIDENTE

A me non risulta che sia in corso una riunione di questo tipo.



PAPANDREA Rocco

Sono lì riuniti casualmente...



PRESIDENTE

Colleghi, guardate che introduciamo un principio di una certa pericolosità, perché, se applicato per ogni situazione, non consentirà più di proseguire nei nostri lavori.
La delegazione, che non era stata annunciata, potrebbe essere ricevuta dal Vicepresidente di maggioranza e dal Vicepresidente di minoranza, i quali informeranno successivamente i Capigruppo sull'opportunità di un incontro più allargato.
Non è compito nostro accettare il principio per cui le delegazioni dei cittadini - che avranno sicuramente delle esigenze comprensibili - vengono ricevute senza appuntamento ed alcuna valutazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moro; ne ha facoltà.



MORO Francesco

Molto brevemente, Presidente. I lavori del Consiglio regionale dovevano aprirsi alle ore 17.00, ora in cui tre delegazioni si sono presentate in Consiglio ed hanno chiesto tre contemporanee audizioni. Non credo che questo sia un caso, anche perché ritengo che, sia i Sindaci del Vercellese (era presente anche il Presidente della Provincia di Vercelli) sia i disabili siano stati informati in precedenza. Oltretutto, il mio Gruppo non è rappresentato dall'Ufficio di Presidenza, quindi siamo anche penalizzati.



PRESIDENTE

I due Vicepresidenti riceveranno queste persone e raccoglieranno le indicazioni; se sarà necessario, li sentiremo anche noi. Altrimenti introduciamo il principio per cui chiunque si presenti, con ragioni più o meno fondate - e queste sono sicuramente fondatissime - non permette il proseguimento dei lavori. Il Consiglio diventerebbe il luogo in cui si sentono tutte le esigenze dei cittadini.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Concordo su questa regola. Bisogna solo stabilire il principio per cui quando arriva una delegazione che chiede di essere ricevuta da tutto il Consiglio, non sia solo l'Assessore a riceverla. Pertanto, se non si riceve la delegazione, è la Regione nella sua complessità - Giunta e Consiglio - a dover dire alla delegazione che oggi non si riceve nessuno. Se qualcuno invece, ha la possibilità di poterli ascoltare, è diverso.



PRESIDENTE

Io non ho nemmeno visto fisicamente queste persone.



SAITTA Antonino

L'Assessore D'Ambrosio sta ricevendo una delegazione di un'associazione di disabili. Ci è stato annunciato nel corso della riunione che stavamo tenendo; siamo venuti in Consiglio ed è emerso che la richiesta di audizione era rivolta a tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

Non voglio fare dei formalismi, ma ritengo che se le delegazioni telefonassero - il Consiglio regionale ha un proprio ufficio di comunicazione: l'Ufficio di Gabinetto - per informare, le possibilità di incontro verrebbero sicuramente valutate.
Chiedo ai Vicepresidenti del Consiglio di sentire queste persone; se ci sarà l'esigenza, calendarizzeremo una riunione con queste persone, i Capigruppo o l'intero Consiglio.
Oggi siamo riuniti con un o.d.g. che non è intangibile, ma che è opportuno rispettare.
I due Vicepresidenti sentiranno la delegazione e valuteranno comunemente, se occorrerà sentirli in Commissione, se occorrerà sentirli come Capigruppo oppure se fare un'audizione con tutti i Consiglieri.
Chiedo di proseguire nell'esame del provvedimento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Majorino; ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Molto brevemente e concisamente, come sempre, dico di concordare con lei. La regola o il principio per i quali qualunque delegazione, importante o meno importante, si presenti per parlare con il Presidente del Consiglio con l'Ufficio di Presidenza o con i Consiglieri, durante il Consiglio, deve essere bloccata - per questi pochi mesi che ci separano dalle elezioni fermamente, ma cortesemente, da lei.
Oggi, però, alle ore 18.30, con il Consiglio che doveva incominciare alle ore 17.00 - ma questo poco importa - di fronte alla considerazione che nell'ultima riunione dei Capigruppo si era deciso di proseguire i lavori ad oltranza - si era addirittura parlato di mezzanotte - ed in presenza di una delegazione di disabili, quindi di una categoria debole, che anch'essa consentitemi, Consiglieri - ha sbagliato per essere venuta in Consiglio senza essersi preannunciata - ma, al punto in cui siamo della seduta odierna, io concordo con chi ha chiesto la sospensione del Consiglio per mezz'ora. Presidente, lei sa benissimo che in mezz'ora se ne dicono di cose se si è precisi, concisi e brevi, e si possono avere le risposte dall'Assessore competente.
Ciò premesso, io le chiedo di essere - mi consenta la parola inesorabile da oggi in avanti, per i quattro mesi o poco meno che ci restano per arrivare alla fine della legislatura. Però - ripeto - al punto in cui siamo - ore 18.30 - se ci fermiamo solo per mezz'ora per partecipare a questa riunione con i disabili, penso che non si stravolga nulla, anche perché ormai è già stata stravolta la regola che il Consiglio doveva cominciare alle ore 17.00. Presidente, le chiedo che questa sia veramente l'ultima volta. Lei, con la sua fermezza e cortesia, dovrà agire in questo senso per i quattro mesi di lavoro che ci restano.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, io la pregherei, per evitare un dibattito che non finisce più, perché poi in una maniera o nell'altra tutti intervengono, dato che questa delegazione è oggi presente, di interrompere per venti minuti precisi. Tra l'altro, l'audizione è già in corso, parecchi colleghi sono già andati e noi, che siamo stati alle sue valutazioni, in realtà siamo un po' bloccati. A questo punto, ci sentiamo in imbarazzo ad andare via, per è sempre il Presidente del Consiglio che decide. Prenda lei una decisione: contingenti un tempo e poi potrà aprire il Consiglio alle 18.50. Però lei deve decidere, altrimenti continuiamo a discutere qui, mentre in un'altra sala si sta svolgendo la consultazione.



PRESIDENTE

Il Consiglio è aggiornato alle ore 18.50.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.35 riprende alle ore 19.30)


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sui trasporti

Proseguimento esame disegno di legge n. 403: "Norme in materia di trasporto pubblico locale" - proseguimento esame emendamenti all'art. 1


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo l'esame degli emendamenti presentati al disegno di legge n.
403, di cui al punto 5) all'o.d.g.
1.11) Emendamento presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Manica, Saitta e Chiezzi: all'art. 1, comma primo, dopo la lettera c) aggiungere la lettera d) che reca: "al fine di migliorare la sicurezza della circolazione".



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
30 Consiglieri.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sui trasporti

Esame disegno di legge n. 403: "Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del DL 19/11/1997 n. 422" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli emendamenti al disegno di legge n. 403.
Siamo all'art. 1, comma primo, al quale è stato presentato un emendamento, di cui do nuovamente lettura: 1.11) Emendamento presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Manica, Saitta e Chiezzi: all'art. 1, comma primo, dopo la lettera c) aggiungere la lettera d) che reca: "al fine di migliorare la sicurezza della circolazione".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, abbia pazienza, solo per riprendere il discorso. Lei apre una seduta citando un emendamento. Le chiedo di riassumere un attimo.



PRESIDENTE

Abbiamo terminato l'esame della lettera c) dell'art. 1. C'è una bozza che cortesemente gli uffici hanno predisposto e che è in distribuzione.
Il punto c) è del seguente tenore: "c) raggiungere una maggiore qualità ambientale, riducendo i consumi energetici, le emissioni inquinanti e il rumore derivanti dalle attività di trasporto sul territorio, tutelando la salute dei cittadini e migliorando la sicurezza della circolazione".
Rispetto a questo comma ci sono altri emendamenti. Il primo, che ho letto prima, a firma della Consigliera Manica ed altri, chiede di aggiungere una nuova lettera d). Inoltre, vi è un emendamento a firma del Consigliere Chiezzi ed altri con il quale si chiede, sempre con una nuova lettera d), di garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari, che, condividendo l'impostazione degli uffici, credo che sia superato da un emendamento già approvato. C'è un ulteriore emendamento a firma Chiezzi ed altri con il quale si chiede di aggiungere una nuova lettera che recita: "accrescere le interconnessioni tra trasporti pubblici e trasporti privati". Infine, vi è un emendamento, sempre a firma Chiezzi con il quale si chiede di promuovere l'uso della bicicletta. Dopodich passeremo all'esame del comma secondo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Se ho capito bene, lei ha citato anche l'emendamento (primo firmatario il sottoscritto), che chiede di aggiungere la lettera d): garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari. Questo vive?



PRESIDENTE

E' superato.



CHIEZZI Giuseppe

No, perché è superato? E' l'aggiunta di un punto: perché sarebbe superato?



PRESIDENTE

Perché la lettera a), cosi come è stata approvata - chiedo scusa, ma non essendo presente la volta scorsa, devo chiedere il supporto degli uffici - attualmente recita: "promuovere un equilibrato sviluppo economico e sociale del territorio regionale, elevandone l'accessibilità in particolare nelle aree montane e collinari".



CHIEZZI Giuseppe

Ho capito, ma non è assorbito: questo è diverso.



PRESIDENTE

Se lei non lo ritiene assorbito, lo porterò in votazione.
Siamo all'esame dell'emendamento presentato dalla Consigliera Manica: aggiungere una lettera del seguente tenore: "al fine di migliorare la sicurezza della circolazione".
La parola alla Giunta.



CASONI William, Assessore ai trasporti

La Giunta è contraria, solamente perché già nel comma c), che abbiamo votato, è inserito il concetto "migliorando la sicurezza della circolazione". Avendolo già votato, sarebbe un controsenso prevedere un punto d) che dica la stessa cosa del punto c); chiedo ai promotori di questo subemendamento, avendo già votato il comma c) che lo comprende, di volerlo ritirare, perché a questo punto ci sarebbe uno scoordinamento del testo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Continuo a rimanere convinta della necessità di questo emendamento. La ragione per cui si è determinata la situazione che l'Assessore illustrava è che noi avevamo proposto una diversa disposizione del concetto del miglioramento della sicurezza della circolazione ed una diversa articolazione del comma c). Questa è la ragione per cui questo emendamento è ancora qui e vive; nei fatti, era quasi un subemendamento all'emendamento proposto dalla Giunta che poi è stato approvato. Quindi non perché io sia soddisfatta, ma perché mi pare che, a questo punto, data la scrittura del testo, sia inevitabile tutto questo, per cui l'emendamento rimane, nel senso che ci convince come concetto, ecc., ma comprendiamo, anche per ragioni di testo, il fatto che venga respinto dalla Giunta.



PRESIDENTE

La Giunta è contraria. Pongo in votazione l'emendamento n. 1.11).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 26 contrari.
1.12) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Saitta, Riba e Manica: all'art. 1, introdurre al comma 1 la lettera d): "d) garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Nella discussione svolta la scorsa volta, la lettera a) era stata arricchita dall'inserimento di un punto secondo il quale l'accessibilità rientrava nell'obiettivo generale di un equilibrato sviluppo economico. In quella lettera si citava l'obiettivo di elevare l'accessibilità, in particolare delle aree montane e collinari, che è concetto rispetto al quale, rivolgendomi alla Consigliera Bortolin, avevo già espresso la mia valutazione, considerandolo un concetto molto moderato (come l'Assessore ricorderà): ero d'accordo, si trattava di una richiesta abbastanza priva di un connotato netto, perché "elevare l'accessibilità, in particolare..." è alquanto vago.
Questo emendamento, viceversa, vorrebbe spendere a favore delle aree montane e collinari qualcosa di più: non un'intenzione di elevare l'accessibilità, ma quella di garantire il trasporto pubblico, che è tutta un'altra cosa.
Il fatto di elevare l'accessibilità potrebbe essere anche un obiettivo ottenuto attraverso opere che permettono di raggiungere, con la viabilità su gomma privata, quei luoghi; cioè, elevare l'accessibilità di un luogo può presupporre diversi strumenti (pubblici, privati, rotaia, ferro, gomma ecc., ecc.).
Questo emendamento, invece, segna una scelta politica rilevante, perch afferma: "garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari" quindi indica una scelta politica a favore del trasporto pubblico, che deve essere garantito nelle aree di montagna e collinari che sono quelle più marginali.
Quindi, quando il Presidente mi ha proposto di considerare assimilato questo emendamento, non è nell'intenzione e spero anche che non sia nei fatti...



(Brusìo in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Ripeto: noi abbiamo inserito nella lettera a) l'obiettivo di elevare l'accessibilità, in particolare nelle aree montane e collinari; ma "elevare l'accessibilità" è un concetto molto generico, anche perché un'area pu essere resa più accessibile se si migliora la viabilità stradale raggiungendo dunque un particolare obiettivo politicamente visibile.
Quello che propongo, insieme ad altri colleghi, è di garantire il trasporto pubblico, e quindi di segnare una volontà di destinare risorse e investimenti non per elevare in modo generico l'accessibilità, ma per garantire a chi abita e lavora in quelle zone un trasporto pubblico. E' una cosa diversa.
Chiedo dunque ai colleghi se anche loro danno questo tipo di lettura e chiedo all'Assessore se lo accetta, perché sarebbe - Assessore - la continuazione di quella scelta, ma una continuazione mirata e che individua il modo prioritario attraverso il quale migliorare l'accessibilità. Con l'aggiunta di questa lettera d), l'elevazione dell'accessibilità di un'area avviene prioritariamente attraverso la garanzia del trasporto pubblico.
Quindi è in sintonia, ma mirato a privilegiare un tipo di scelta di trasporto, ovvero il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Intervengo per dire che condivido le osservazioni svolte dal Consigliere Chiezzi.
Mi pare che parlare di accessibilità significhi affrontare il tema delle infrastrutture delle vie di comunicazione; qui, invece, parliamo d'altro: parliamo della forma concreta di sistema di trasporti presupponendo che ci sia un'accessibilità.
A me pare che l'accessibilità significhi che ci sono le strade, c'è la possibilità di movimento, mentre invece dire "attraverso il trasporto pubblico" vuol dire garantire la possibilità di mobilità anche a chi è lì per cui l'accessibilità non gli serve perché vive già lì. Gli serve magari spostarsi, quindi avere la mobilità, e gli serve avere una possibilità di mobilità specifica perché o è costoso o non ha la possibilità di avere il trasporto di tipo privato ed è importante che tutti i cittadini, tutti coloro che abitano in quella zona, siano messi in condizione di potersi spostare e anche chi vuole accedere a quella zona lo possa fare con mezzi che non siano esclusivamente privati. Parlare invece genericamente di accessibilità significa parlare di una cosa sì importante, ma diversa dal fatto che ci sia l'infrastruttura che ci permette di poter accedere al luogo, alla zona in considerazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, questo emendamento solo apparentemente pu sembrare superato dall'emendamento che è stato approvato relativamente al primo comma, laddove abbiamo inserito, dopo "accessibilità", un riferimento alle aree montane e collinari. Era un riferimento finalizzato alla promozione, cioè il trasporto pubblico finalizzato alla promozione di uno sviluppo economico, in particolare con riferimento alle aree montani e collinari.
Introdurre un punto d) in effetti parrebbe quasi una ripetizione, in realtà non lo è, per il semplice fatto che questo disegno di legge solo apparentemente è la legge sul trasporto locale, solo nel titolo. Infatti Assessore, il titolo del disegno di legge n. 403 è: "Norme in materia di trasporto pubblico locale in attuazione del Decreto Legislativo 19 novembre 1997, n. 422".
In realtà, con questo disegno di legge si sopprimono alcune leggi regionali esistenti, penso in modo particolare alla legge regionale n. 1 che è la legge sui trasporti e sulla viabilità, che viene totalmente abolita, ne viene recuperata una parte relativamente alle caratteristiche del piano dei trasporti, manca però la parte sulle finalità complessive.
Per cui questo art. 1 non deve far riferimento soltanto alle questioni del trasporto locale, ma a tutte le questioni del trasporto, quindi non solo il trasporto pubblico locale, ma anche il trasporto privato e la viabilità.
Questo punto d) recupera il fatto che in qualche maniera questo art. 1 è nato inizialmente soltanto con riferimento al decreto n. 422 e poi non è stato modificato dopo che è stata assunta la scelta di abolire la legge regionale n. 1 che è stata fatta successivamente. Quindi noi recuperiamo un principio generale relativamente ai trasporti, perché parliamo di garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari. E' una finalità di tipo generale che è sicuramente compatibile con il comma così come è stato approvato finora e quindi confermiamo la validità di questa proposta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Quando il collega Chiezzi ci ha sottoposto questo emendamento, che abbiamo poi sottoscritto, ci è parso che in un articolo importante quale è l'art. 1, articolo sulle finalità della legge, in cui si individuano gli elementi chiave su cui noi vogliamo incardinare una legge in applicazione di un decreto legislativo così importante quale è stato il n. 422 del 19 novembre 1997, anche finalità come queste, che rappresentano indicazioni di fondo, andassero espresse perché a queste devono tendenzialmente uniformarsi altri interventi di ordine legislativo in materia che il Consiglio regionale sta assumendo.
In Commissione abbiamo avuto una lunga discussione su un testo di legge importante quale quello che è stato qui proposto sulla collina, testo di legge che la nostra Regione non ha mai avuto, mentre aveva assunto legislazioni importanti sulla montagna e sulle comunità montane; questa attenzione particolare è stata solo successivamente sollecitata ed è diventata elemento di dibattito significativo. Debbo dire che questo testo di legge raccoglie una grande aspettativa da parte della realtà piemontese e dei territori interessati.
Pertanto, proprio in sintonia con questo e per una ragione vera di uniformità dei provvedimenti che assumiamo al momento in cui parliamo di territorio e di attenzione al territorio, mi pare che inserire questo ulteriore punto d) all'art. 1 sia un compito importante e che vada in quella direzione. Quindi, l'intento è di garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari con un'accentuazione particolare in questa direzione.
Debbo dire che per quanto riguarda il trasporto pubblico in queste aree, le aree montane e collinari, si conoscono elementi di disagio, di non adeguato servizio alle problematiche che la popolazione di queste aree ha e che ci viene segnalato da lungo tempo. Quindi ci pare importante inserirlo come elemento di attenzione nelle finalità e non solo richiamato in seguito. Ci sono infatti nell'articolato, successivamente, dei richiami alle realtà montane, alle aree deboli, ecc., ma richiamarlo nelle finalità e non in altri punti della legge ci pare abbia un elemento di forza e di attenzione maggiore e che ce lo faccia assumere come un punto importante in modo più netto.
Per questa ragione io penso che questo emendamento sia importante e che possa essere, con questo spirito, accolto dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

E' bene che siamo chiari nelle nostre esposizioni. Questo emendamento io lo trovo - non me ne vogliano i presentatori - in un certo senso demagogico, perché cosa vuol dire garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari? Io pongo questa domanda: dove, come, quando quante corse, in quali posti?



(Commenti del Consigliere Papandrea)



CASONI William, Assessore ai trasporti

Rispondiamo a queste semplici cinque domande e andiamo a leggere quanto è scritto all'art. 6 che va a rafforzare moltissimo l'impianto delle aree montane e collinari rispetto alla situazione attuale. Oggi noi siamo in presenza di un trasporto pubblico locale che è carente, che addirittura in molte zone montane o collinari non ha alcun servizio. Con quanto introduciamo all'art. 6, individuando le aree a domanda debole e obbligando le Province nella loro programmazione a tenerne conto anche dal punto di vista finanziario, rispondiamo già a questa esigenza.
Prego i Consiglieri, anche dell'opposizione, a valutare quello che è il contenuto vero della legge, senza fermarsi sui formalismi o introdurre un concetto che dice tutto e dice niente, perché garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari è una cosa che non individua alcun parametro di riferimento. Cosa vuol dire? Che una frazione allora deve avere il collegamento? Io pongo questa domanda. Che ogni Comune deve avere il collegamento? Noi demandiamo alle Province, che credo ne abbiano la responsabilità - questa è anche una legge di delega, non dimentichiamolo qui noi stiamo dando una delega alle Province che, in base ai decreti Bassanini, devono avere la loro autonomia - in più però le obblighiamo ad individuare le aree a domanda debole e destiniamo loro delle risorse per tali aree. In questo modo, quindi, le Province non potranno disattendere alle aree a domanda debole.
Ricordo, inoltre, che le risorse sono nettamente maggiori rispetto a quelle previste allo stato attuale.
Faccio presente che questa impostazione, con le finanze che abbiamo a disposizione, toccherà anche qualche altro servizio che non riguarda le aree a domanda debole. Faccio anche presente che quante più risorse saranno destinate alle aree a domanda debole - e noi riteniamo di avere individuato la giusta proporzione - altrettante saranno sottratte alle città, alle periferie e ad altri servizi di trasporto.
Chiedo ai Consiglieri della minoranza di fare anche questa riflessione e ripeto che, considerandolo inapplicabile, respingo l'emendamento, non perché non condivida il concetto, ma perché esso è pienamente inserito nella legge.
Ribadisco di condividere pienamente questa volontà, l'ho detto anche la volta scorsa, e per questo motivo ho voluto che nell'impianto ci fosse un'attenzione particolare alle aree a domanda debole. L'emendamento, per non mi sento di accettarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. A me dispiace, Assessore, che lei non accolga l'emendamento e provo a convincerla ancora con qualche osservazione.
Non si tratta di affermare una realtà o approvare un programma; si tratta - come dice il titolo dell'articolo ed anche la frase precedente di individuare delle finalità. Se cambiamo una finalità, che è quella di garantire il trasporto pubblico, su cui penso che anche l'Assessore sia d'accordo, con uno stato di fatto da dover raggiungere immediatamente allora non scriveremo mai più niente. Nella Costituzione c'è scritto che "la legge è uguale per tutti", ma poi nella realtà è diversissima, eppure c'è scritto che "la legge è uguale per tutti"! E' una finalità, un principio.
"La Repubblica italiana è fondata sul lavoro": quale lavoro, con il 12% di disoccupati? Eppure manteniamo la finalità! Dato che questo articolo - come ricordava anche il collega Saitta - fa parte ormai di una legge che sostituisce la legge sui trasporti, penso Assessore, che non togliamo nulla a lei o al prossimo Assessore ai trasporti che verrà, se diamo alla Regione una legge nel cui impianto scriviamo: "garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari".
Diamo un'indicazione di rotta e non un'indicazione che obbligherà a raggiungere le finalità domani mattina. Si vedrà quante risorse ci saranno quante verranno destinate in un luogo o in un altro, però si dà una linea di marcia. Gli articoli di finalità che danno il senso generale di una legge, sono quelli che contengono queste affermazioni, che nel seguito della legge verranno specificati.
L'art. 6 che lei citava, Assessore, è un articolo che trae dall'articolo precedente della linfa, un aiuto, una spinta. Quando si leggerà l'art. 6, dove c'è scritto: "Le Comunità Montane, nelle aree a domanda debole, possono organizzare i servizi di trasporto pubblico anche aggiuntivi, con modalità particolari", si potrà trovare una forza da un'affermazione presente nelle finalità (garantire il trasporto pubblico locale).
Quella Provincia, quei Sindaci che si impegneranno e vorranno istituire questo servizio aggiuntivo, al fine di garantire la mobilità, forse non per tutti, forse non in tutte le ore della giornata, forse non in tutti i giorni della settimana o mesi dell'anno, ma andranno in quella direzione e troveranno una forza.
Se lei, Assessore, dice di voler fare una scelta chiara e netta per le aree montane e collinari, lo scriva! Non è per metterle un cappio al collo e dire che lei deve garantire, ma, essendo scritto nelle finalità, vogliamo che i cittadini che abitano nelle valli e nelle colline in cui non ci sono linee di trasporto, possano sperare di averle, perché la legge regionale dice che è giusto garantire il trasporto pubblico. Questa finalità, poi farà i conti con le risorse, le difficoltà, i tempi, e via dicendo.
Non vedo, pertanto, Assessore, una contraddizione e non accetto quindi respingo - l'accusa di fare demagogia.
Come risposta a tale accusa, dico che si segnali e rimanga a verbale che l'Assessore Casoni è nemico del trasporto pubblico nelle aree montane e collinari. Ha lo stesso significato!



PRESIDENTE

La Giunta, dunque, è contraria all'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi, Saitta, Riba e Manica, di cui do nuovamente lettura: 1.12) All'art. 1 introdurre al comma primo la lettera d): "d) garantire il trasporto pubblico nelle aree montane e collinari" Non essendoci altre richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento n. 1.12).
(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale) L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti contrari 29 astensioni 2 L'emendamento è respinto.
1.13) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 1 aggiungere la lettera e): "e) accrescere le interconnessioni tra trasporti pubblici e trasporti privati".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Nella discussione generale avevo osservato che in questo disegno di legge, in particolare nell'articolo relativo alle finalità, non veniva fatta menzione del problema relativo al trasporto privato, sottointendendo su gomma.
Come già precedentemente detto mi sembrava un'omissione molto grave perché sappiamo che in Italia l'equilibrio tra i due sistemi di trasporto quello pubblico e quello privato, è fortemente spostato, più che in tutto il resto dell'Europa, a favore del traffico privato. L'Assessore mi aiuta nell'intervento dicendomi che nel comma successivo si cita questo problema: non è vero. Perché nel comma successivo non si parla di trasporto privato.
Assessore Casoni, se vuole parlarne facciamo adesso. Però bisogna presentare un emendamento alla lettera a) del comma due, perché la lettera a) del comma due tratta di integrazioni tra le diverse modalità di trasporto, che è un'altra cosa rispetto al trasporto pubblico e al trasporto privato. Tale lettera, infatti, tratta di trasporto su ferro, su gomma e aria.
Assessore, è d'accordo a scrivere che bisogna anche accrescere le interconnessioni tra trasporto pubblico e quello privato? Al di là dei modi, anche il pubblico viaggia su gomma o viaggia su treno, per l'interconnessione dei modi è una cosa, l'interconnessione tra il trasporto pubblico e quello privato è un'altra.
Affermiamo che vogliamo portare ad un equilibrio le due forme di gestione del trasporto, quella pubblica e quella privata. Quindi aggiungiamo nelle finalità un'attenzione di tutti gli amministratori verso il problema in cui verte l'Italia, ma soprattutto il Piemonte, dove ognuno individualmente, viaggia con il proprio mezzo privato. Questo è un grosso ostacolo e l'obiettivo di una legge come questa sul trasporto pubblico locale è anche quello di segnalare, tutto dove è possibile, che occorre sempre fare i conti con il trasporto privato e cercare, nella misura del possibile, di intercettare e interconnettere il trasporto privato in certi luoghi a favore del trasporto pubblico: quindi i parcheggi di corrispondenza.
Spero di non sentirmi dire dall'Assessore che questo è un emendamento demagogico; correggiamolo, se qualche tono è da migliorare, ma inseriamo tra le finalità l'emendamento, ovvero di accrescere le interconnessioni.
C'è molto traffico privato? Bene. Che flusso ha? Interconnettiamo questo flusso privato nel tal luogo con delle linee di trasporto pubblico che fermino il traffico privato e consentano un trasporto comodo: scriviamola questa cosa, è questo uno dei nodi del problema.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Anch'io ritengo opportuno inserire l'emendamento, che prevede l'interconnessione tra il trasporto pubblico e quello privato, tra le finalità della questa legge. In una certa misura l'osservazione dell'Assessore, che in parte questo era già implicitamente contenuto nel punto a) del comma due, che prevede l'interconnessione tra i vari modi di trasporto, quando si pensa all'interconnessione tra il ferro e la gomma, è evidente che pensa anche alle auto, ma è vero quanto detto dal Consigliere Chiezzi, che parlare di modi diversi di trasporto, non è come parlare di trasporto pubblico e trasporto privato. Quindi, esprimere esplicitamente questo fatto, credo faccia chiarezza e deve essere uno degli obiettivi prioritari nelle varie organizzazioni del trasporto che sono in atto anche in questo momento.
In Piemonte ci sono delle linee private delle quali bisogna tenerne conto, riconoscere la loro funzione tra le finalità. Non credo sia spropositato riconoscere quanto di fatto avviene, non significa mettere un ostacolo in più alla discussione di questa legge. Di fatto avviene, non ci sono preclusioni ideologiche, lo stesso Assessore riconosce che in parte è già contenuto nel comma, riconosciamolo esplicitamente si ottiene il risultato che praticamente tutti vogliamo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore trasporti

Prendo lo spunto da quanto sosteneva il Consigliere Chiezzi, per dire che, se non è chiara la lettera a) del comma 2, per rendere la legge più comprensibile, anziché accettare L'emendamento, specificherei meglio in quel contesto. Infatti, uno degli obiettivi che mi pongo con questa legge all'interno della quale ho cercato di delegificare il più possibile - è la chiarezza, perché i cittadini chiedono leggi sempre più chiare e nette.
Pertanto, con questo spirito ed essendo una mia volontà chiara, perch l'integrazione fra il pubblico ed il privato è uno degli obiettivi principali, inserirei un emendamento alla lettera a), dove aggiungerei: "sia pubbliche che private". In questo modo chiariamo, anche se a mio avviso era implicito che quando parliamo di diverse modalità di trasporto intendiamo che non devono essere solo quelle pubbliche. Io specificherei in questo modo, senza aggiungere un'altra lettera, perché raggiungiamo lo stesso obiettivo senza aggiungere ulteriori lettere. I cittadini apprezzeranno sicuramente il nostro sforzo di emanare leggi chiare.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Casoni.
1.14) Emendamento presentato dall'Assessore Casoni: all'art. 1, comma 2, lettera a): alla fine della lettera, dopo le parole "tra le diverse modalità di trasporto", aggiungere "sia pubblico che privato".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Assessore, veniamoci incontro; io insisto per inserire nel comma 1 una lettera a sé, in via di convinzione. Lei propone di inserire la specificazione nel comma 2. Veniamoci incontro, perch l'aggiunta che lei propone tra le diverse modalità di trasporto, sia pubblico che privato, non mette in luce chiaramente l'obiettivo che segnalavo. Proporrei, allora, di aggiungere, nel comma 2, alla lettera a) non quanto lei proponeva, ma questo: "attraverso la massima integrazione tra le diverse modalità di trasporto e tra trasporti pubblici e trasporti privati", in modo da tenere separato questo concetto, che rimane ben visibile e non confuso.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Va bene.



CHIEZZI Giuseppe

Se le colleghe e i colleghi firmatari accettano, cambierei il mio emendamento, trasformandolo in: "Aggiungere, al termine della lettera a) del comma 2: 'e tra trasporti pubblici e trasporti privati'".



CASONI William, Assessore ai trasporti

Io ritiro il mio emendamento, il n. 1.14), lei formalizzi il suo.



CHIEZZI Giuseppe

All'art. 1, comma 2, alla fine della lettera a), aggiungere: "e tra trasporti pubblici e privati". Con questa proposta annuncio il ritiro dell'emendamento n. 1.13).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sono contrario a questa mediazione perché - ripeto - è vero che le leggi devono essere semplici, ma bisogna anche dire qualcosa. Secondo me i colleghi non hanno ben evidenziato che impropriamente stiamo discutendo soltanto di trasporto locale. Ripeto: non stiamo emanando soltanto la legge di applicazione del decreto legislativo 422, perché abbiamo, ad esempio degli articoli, come l'art. 4 del disegno di legge, che parlano del Piano dei trasporti, e quindi non soltanto del trasporto locale.
Così come viene definito, il Piano regionale dei trasporti è un Piano che individua - ai punti a), b) e c) - alcune caratteristiche, ma non indica quali sono le finalità complessive che devono essere raggiunte attraverso esso. L'art, 1, a questo punto, diventa l'articolo che dovrebbe stabilire le finalità complessive, non soltanto del trasporto pubblico locale, ma anche del trasporto privato e delle integrazioni. L'art. 1 cioè, deve diventare il riferimento delle finalità per la redazione del Piano regionale dei trasporti, altrimenti non risulta da nessuna parte il rapporto e l'interconnessione che deve esistere tra il trasporto pubblico e il trasporto privato. E questa è una finalità importantissima che deve essere indicata.
Ritengo molto più opportuno, pertanto, che questa indicazione sia collocata nel primo comma, cioè nelle finalità da raggiungere. Il secondo comma non tratta le finalità, ma gli strumenti per garantire le finalità se non specifichiamo le finalità, esso diventa lo strumento per garantire una finalità che non è stata specificata.
Sotto questo aspetto riteniamo utile, per andare avanti, ma in termini di coerenza, la collocazione al primo comma.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Dopo l'intervento del collega Chiezzi, che ha accolto la proposta dell'Assessore, ho sottoscritto la mediazione. Indubbiamente, le motivazioni espresse dal collega Saitta sono vere; se non avessi sentito il suo intervento, non sarei così in difficoltà a votare.
Il primo comma è la parte vera, relativa alle finalità; la seconda parte dell'articolo, invece, è quella che avvia le iniziative idonee a garantire ed a perseguire gli obiettivi, attraverso il metodo della concertazione.
Questa è indubbiamente una parte relativa alla strumentazione ed al metodo di cui ci dotiamo, attraverso la strumentazione, per perseguire degli obiettivi.
Pertanto, inserito alla lettere a), dove parliamo di adeguamento dei servizi alle esigenze qualitative e quantitative della domanda, anche attraverso la massima integrazione, ha un significato parzialmente diverso rispetto allo spirito con cui era stato proposto. Perché lo spirito era quello di una valorizzazione vera dell'interconnessione tra trasporti pubblici e trasporti privati che nel nostro paese conosce delle differenze profonde rispetto al resto dei sistemi europei e quindi tendeva ad allinearci a questi momenti, utilizzando un'occasione importante come quella di una legge sul trasporto pubblico locale che, tra l'altro, dà alla Regione una prima importante occasione di muoversi in tale direzione.
A questo punto, devo dire che mantengo la dichiarazione di voto a favore, avendo sottoscritto l'emendamento con il collega Chiezzi, anche se francamente l'intervento del collega Saitta ci ha messi profondamente in difficoltà.



PRESIDENTE

Mi pare che la volontà sia di portare in votazione anche questo emendamento.
1.15) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Angeli e Manica: all'art. 1, comma primo aggiungere una nuova lettera: "promuovere l'uso della bicicletta".
1.16) Emendamento presentato dall'Assessore Casoni: all'art. 1, comma primo aggiungere una nuova lettera: "promuovere l'uso della bicicletta".
Consigliere Chiezzi, intende illustrare il suo emendamento? Prego, ha la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Torniamo a parlare di bicicletta, che anche in sede europea viene segnalata come mezzo di trasporto da promuovere in molte situazioni, al fine di raggiungere efficienza nei trasporti, maggiore rispetto ambientale, educazione alla salute, risparmio energetico e via dicendo.
La Regione Piemonte dispone di una legge che ha per titolo "Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica", quindi siamo all'interno di una volontà legislativa della Regione (legge che modestamente avevo predisposto nel 1998). Se l'Assessore non ha presente il testo di questa legge sul finanziamento della mobilità ciclistica gli leggo la parte in cui si enunciano gli interventi capaci di promuovere l'uso della bicicletta. Se poi l'Assessore volesse anche - in forza di una nostra interpellanza urgente del 6/9/1999 - cogliere l'occasione della discussione di questo emendamento, per dirci cosa ha fatto per osservare questa legge regionale sarebbe utile. Io ricordo che la legge regionale prevede intese con le FS al fine di promuovere l'intermodalità tra bicicletta e treno; la dislocazione di parcheggi per biciclette nelle aree di pertinenza delle stazioni ferroviarie e la promozione del trasporto della bicicletta al seguito; inoltre, Assessore, prevede la realizzazione di intese con le Aziende di trasporto pubblico in concessione per l'integrazione tra detto trasporto e l'uso della bicicletta, nonché strutture per il trasporto delle biciclette sui mezzi pubblici. Questa è una legge della Regione Piemonte.
L'Assessore può dare una breve informazione sullo stato di attuazione di questa legge? Sarebbe molto interessante. In ogni caso, ho voluto spiegare il motivo dell'inserimento nelle finalità della promozione dell'uso della bicicletta, perché l'uso di questo mezzo di trasporto è assolutamente serio e in Piemonte può avere un incremento rispetto allo stato attuale dell'uso del mezzo veramente notevole e portatore di molteplici benefici. Pertanto, si tratta di una questione serissima in una legge sul trasporto pubblico locale che, anche se non avesse le valenze che ricordava il collega Saitta - e invece le ha - merita comunque un inserimento tra le finalità perché si inserisce a valle di una legge vigente, che assegna alla Regione Piemonte un ruolo preciso di raccordo tra il sistema dei trasporti ferroviari e pubblici su gomma e l'utilizzo della bicicletta.
Pertanto, su questo emendamento bisogna soffermarsi un attimo prima di riderci sopra, Assessore, perché io lo considero in coerenza con una legge.
Ove l'Assessore facesse cenni di diniego, chiederei di poter rappresentare meglio il problema, perché mi sembra quasi un emendamento dovuto.



PRESIDENTE

Consigliere, sta parlando da sei minuti.



CHIEZZI Giuseppe

Certo. Presento un altro emendamento, non ci sono problemi.



PRESIDENTE

Anche per non togliere spazio ai colleghi.



CHIEZZI Giuseppe

Non voglio togliere spazio a nessuno, però penso che l'emendamento sia pressoché dovuto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo in merito all'emendamento presentato dai colleghi Chiezzi e Manica e dal mio collega di Gruppo Angeli, perché sostanzialmente ritengo che le argomentazioni portate in particolare dal collega Chiezzi, che peraltro non per la prima volta affronta questa questione perché, tutte le volte che si può inserire qualcosa in materia, Chiezzi interviene sempre sulla questione delle piste ciclabili, che nella nostra città hanno una storia.
Non c'è dubbio che l'uso della bicicletta comporti un tipo di immagine di città. Chiunque di noi sia andato nel Nord Europa ha potuto notare che una delle caratteristiche principali della viabilità delle città del Nord Europa è proprio quella dell'uso delle biciclette. Pertanto, anche in una normativa che affronta la questione importante della viabilità e del trasporto pubblico locale, affrontare questo argomento significa essere assolutamente in tema. Credo però che coloro che sono fautori dell'uso della bicicletta e quindi di tutti gli incentivi che devono essere dati in questa direzione, debbano anche essere promotori - mi rivolgo in particolare al collega Chiezzi - di una serie di questioni che ne discendono e che sono collegate. Da un lato questo strumento è essenziale e indubbiamente attiene alla qualità della vita, dall'altro credo che sia molto importante fare però un ragionamento serio, collega Chiezzi, nel senso che deve attenere alla qualità della vita, di coloro che usano la bicicletta, ma anche di coloro che la bicicletta non la usano. Ora, io sono molto favorevole, però vi devo dire che quando vedo un ciclista in città sono terrorizzata e soprattutto sono terrorizzata quando vedo una ciclista nel senso che l'uso della bicicletta va bene, ma deve essere considerato uno strumento di trasporto, non deve la bicicletta essere considerata un giocattolo da coloro che la usano. Nel traffico questa questione delle biciclette è micidiale e soprattutto è micidiale il modo con il quale in particolare le donne, una certa categoria di donne, mi dispiace dirlo, usa la bicicletta. Non è che io lo dica qui, è una grande questione di sicurezza! Perché non si può pensare che si va in bicicletta d'inverno a Torino con lo zainetto, il cappellino, la borsettina, il cagnolino davanti il bambinetto... Io non parlo di cose teoriche, io parlo di questioni pratiche! La gonna che svolazza... Se uno dice "io uso la bicicletta" mi attrezzo e uso la bicicletta come strumento di viabilità che non sia un pericolo per me e per gli altri. Quando comincia la primavera la cosa più drammatica sono questo tipo di cicliste. Queste cicliste sono un pericolo pubblico perché svolazzano da tutte le parti, cioè sono un oggetto svolazzante, non sono un sistema di viabilità.



(Commenti ironici in aula)



SPAGNUOLO Carla

Guardate che è seria la cosa, perché una volta c'erano i ciclisti che andavano e avevano - lo ricordate tutti - le mollette per i panni agganciate ai pantaloni...



(Commenti in aula)



SPAGNUOLO Carla

Ve lo dico perché io penso a questa cosa tutte le volte che vedo una tipologia di ciclista come queste che ho descritto! Una volta, anche le persone molto anziane usavano la bicicletta e avevano cura, quando partivano, di prendere le pinze della biancheria, collegarle al fondo dei pantaloni in modo che questi non svolazzassero e non fossero un pericolo pubblico. Questa situazione non c'è più e oggi noi vediamo queste signore che rappresentano veramente un grandissimo problema.
Non c'è il Presidente della Giunta con il quale almeno per la bicicletta siamo in sintonia, perché lui è un ciclista...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Lui mette i pantaloncini però.



SPAGNUOLO Carla

Non so se mette i pantaloncini perché io non l'ho mai visto. Penso che il cappellino e lo zaino non lo metta, per la verità, e che non si metta i tacchetti sulla bicicletta, di questo sono abbastanza convinta, ma detto questo, bisognerebbe - parlo molto seriamente e ormai sono già arrivata a cinque minuti - collega Chiezzi, lei che parla sempre dell'uso della bicicletta dovrebbe, anzi dovremmo fare in modo che nella città ci sia anche un regolamento, nel senso che non è assolutamente possibile usare questo strumento - ripeto - come un giocattolo, perché altrimenti si attenta alla propria sicurezza e a quella degli altri e alla viabilità ripeto, alla viabilità!



PRESIDENTE

Consigliera, penso che lei abbia illustrato con efficacia.



SPAGNUOLO Carla

Io ho terminato il mio intervento, signor Presidente, indubbiamente però questa è una questione che dovrebbe essere affrontata se noi vogliamo che l'uso di questo strumento di viabilità, che certamente attiene alla qualità della vita, che non inquina, che è leggero, che è trasportabile e che è anche in evoluzione perché noi vediamo per esempio che è importante che venga trasportato anche sui treni, che ci siano degli spazi appositi però si deve anche, quando si parla di questa questione, e concludo veramente, Presidente, anche lei se ne faccia carico, fare in modo che ci possano essere delle condizioni o una sorta di regolamento all'utilizzo altrimenti questa diventa una questione di non civiltà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Io ho sottoscritto con il collega Chiezzi questo emendamento, ho sentito la sua illustrazione e poi anche l'intervento della collega Spagnuolo che nel sostenere l'importanza dell'emendamento e della sua approvazione avanzava anche delle perplessità e comunque evidenziava un uso possibile scorretto di questo mezzo.
Debbo dire che a questo punto vorrei semplicemente fare alcune considerazioni. In linea generale io non mi stupirei affatto che la discussione su questa prima parte dell'art. 1 e in particolare relativa alle finalità sia una discussione lunga e che rispetto alla problematica delle finalità noi dobbiamo esaminare vari aspetti che riguardano la problematica trasportistica, perché questa è la parte - lo abbiamo detto fondamentale della legge. E davanti alla parte fondamentale di una legge importante ed innovativa io ulteriormente non mi stupirei del fatto che vi sia un tentativo, nobile direi, da parte di alcuni Consiglieri, di una parte dell'aula, di inserire ulteriori elementi innovativi.
Abbiamo detto più volte che su una problematica come questa noi vogliamo dare un segnale vero, forte al Piemonte, non solo di gestione decentrata, di riequilibrio, di equilibrato sviluppo economico e sociale di incentivo nella gestione al superamento di assetti monopolistici e quant'altro. Vogliamo anche dire che noi assumiamo la questione dello sviluppo sostenibile, la questione della qualità della vita come una cosa centrale, non solo e tanto relegata alle leggi ambientali, alle leggi ecologiche, alle leggi che riguardano materia sanitaria o socio assistenziale, ma vogliamo attraversare l'intera legislazione nostra con questa problematica facendone una problematica trasversale che in particolare su argomenti come questi che attengono in modo più diretto alle questioni infrastrutturali o di sviluppo, a mio avviso ne abbisognano particolarmente, e su questo diamo un segnare più forte.
Pertanto, l'emendamento proposto con l'aggiunta di un punto - qui diciamo F) - rispetto al non accoglimento di emendamenti precedenti che introducevano punti D) ecc., è evidente che su questo emendamento e sulla questione punto F) avvenga, ritengo, una correzione immediata, nel senso che dobbiamo risalire di una lettera dell'alfabeto, perché l'emendamento precedente dove inserivamo un punto D) mi pare di aver capito che non sia stato accolto, quindi ritengo che questa sia una correzione automatica che possiamo già annunciare, se il collega Chiezzi, come primo firmatario, è d'accordo rispetto all'intervento.
La questione del promuovere l'uso della bicicletta non è una questione piccola o di scarso rilievo, ma è una questione che attiene a quel tentativo che noi dobbiamo fare di modificazione culturale profonda nelle nostre leggi, facendole attraversare dalle problematiche più innovative di questa società (ed esempio, l'ambiente o altre).
Qualcuno si potrebbe chiedere: "Ma non è una cosa troppo solenne voler inserire nelle finalità una cosa che pare così piccola come l'uso della bicicletta?". No: è l'esatto contrario.
Se questo deve diventare un momento centrale, deve avere la stessa dignità di altri mezzi trasportistici, e deve esserci anche una promozione dell'uso della bicicletta.
Questo è un argomento che, tra l'altro, rincontrerebbe una grande risposta e un grande interesse, in particolare da parte di alcune categorie di cittadini: penso ai giovani; penso a molte donne (fatte salve le preoccupazioni e i rilievi fatti dalla collega Spagnuolo); penso a quanti anche in una dinamica diversa di un rapporto tra salute, tempo di vita e tempo di lavoro, possono avere, con l'uso della bicicletta, una più equilibrata e sana qualità della vita rispetto ad una vita che diventa sempre più sedentaria nelle nostre città, nei nostri modi, nei nostri tempi di lavoro.
Mi avrebbe inoltre fatto piacere che il Presidente della Giunta, quale appassionato ciclista, fosse presente nel momento in cui discutiamo questo emendamento - e chiederei di poterlo richiamare in aula - perché, qualora l'Assessore non lo accogliesse, vorremmo sentire - io in particolare lo richiederei, ma penso di poterlo richiedere anche a nome del collega Chiezzi - l'opinione sull'emendamento e vorremmo vedere l'espressione di voto del Presidente della Giunta che, più volte, ha avuto modo di ricordarci quale rapporto lui abbia con la bicicletta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salerno; ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

Sulla bicicletta porrò una questione che definirei molto importante perché la bicicletta si può considerare una forma di trasporto, come diceva la collega Spagnuolo, ma è ormai pure una tradizione che appartiene al costume della nostra città; è una tradizione anche sportiva, con Coppi Bartali, ecc. Vorrei però considerare la bicicletta come una questione sociale importante, perché rappresenta ancora un ambito di libera scelta del cittadino.
Inserirla in un testo di legge mi sembrerebbe di sottrarre quella libera scelta - che può essere costume, sport, tradizione - come è giusto che il cittadino, secondo me, possa considerare tale mezzo di trasporto.
Quanto detto dalla Consigliera Manica è importante, perché è giusto che vengano introdotte nel trasporto forme culturali innovative, quindi anche la bicicletta.
Mi piacerebbe però vedere i colleghi firmatari dell'emendamento fare uso della bici; ad esempio, mi piacerebbe vedere la Consigliera Manica arrivare da Novara a Porta Nuova e, una volta a Torino, vederla inforcare la bici fino al Consiglio regionale, dando così il buon esempio.
Qualche volta, mi piacerebbe vedere anche il Consigliere Chiezzi venire in Consiglio regionale in bicicletta.



CHIEZZI Giuseppe

L'ho sempre fatto!



SALERNO Roberto

Sarà, ma non mi pare di vedere né l'uno né l'altro in bicicletta.
Vorrei inoltre aggiungere che non sono d'accordo su questo emendamento perché lo trovo altamente discriminatorio nei confronti di altre categorie di trasporto, che qui sono dimenticate, e ciò è molto strano.
In alcune zone di montagna, ad esempio, potrebbe essere usato tranquillamente il monopattino, che non è mosso a bicicletta...



PRESIDENTE

Se lei ritiene di presentare altri emendamenti, ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

Potrebbe essere usato anche il pattino a rotelle.
Vorrei soltanto catturare l'attenzione del Consigliere Chiezzi, perch dato che gli è molto cara una libertà di espressione un po' generalizzata non vedo perché ha prodotto una discriminante nei confronti dei monopattinisti, di pattinisti a rotelle, dei deltaplanisti: in alcune zone di montagna, la località a valle potrebbe essere raggiunta usando il deltaplano.
Mi chiedo come mai il Consigliere Chiezzi e gli altri colleghi abbiano compiuto questa discriminazione. Per cui sono contrario, a maggior ragione a questo emendamento sull'uso della bicicletta.
Concludo, Presidente, chiedendo - visto che abbiamo fatto alcune interruzioni - di procedere oltre l'orario previsto di almeno due ore.
Avendo tentato di iniziare intorno alle ore 19.00, secondo me, potremmo fissare l'orario di chiusura del Consiglio intorno alle 3.00 o alle 4.00 di mattina.



PRESIDENTE

Il Consiglio non è convocato oltre le ore 24.00, quindi questo non è possibile.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Non ho capito se c'è una richiesta di riunione dei Capigruppo per fissare l'orario di chiusura: in questo caso, il nostro Gruppo aderisce.



PRESIDENTE

Non c'è alcuna richiesta. I nostri lavori si concluderanno alle ore 24.00: il Consiglio non è convocato alle ore 00.01. Prego.



PAPANDREA Rocco

Sull'emendamento, annuncio che il nostro Gruppo voterà a favore. Noi riteniamo che...



(Commenti del Consigliere Salerno)



PAPANDREA Rocco

Apprezzo che il Consigliere Salerno, relatore della legge interloquisca con l'opposizione, anche portando una serie di considerazioni interessanti.
D'altro canto, tutta una serie di mezzi di trasporto diversi dalla bicicletta possono essere trasportati comodamente in valige o cose del genere, e in effetti i treni e i mezzi pubblici hanno già quella possibilità. Invece, in molte zone d'Europa vediamo molti più turisti che si muovono in bicicletta rispetto a quello che avviene nel nostro Paese.
L'uso della bicicletta è una forma di turismo abbastanza diffusa e credo che, effettivamente, la carenza dei nostri servizi in proposito ostacoli il turismo di questo genere nel nostro Paese.
Per cui, secondo me, più che promuovere l'uso della bicicletta nel trasporto locale, occorrerebbe scrivere in legge "permette". Di questo bisognerebbe tener conto nell'acquisto dei mezzi; quando si comprano i mezzi pubblici, che vengono finanziati dalla Regione, si possono, come succede in altri Paesi, trovare delle forme che permettano il trasporto della bicicletta.
Nelle località in cui è diffuso il turismo su bicicletta non si viaggia solo in bici, ma vi è la possibilità di abbinare diversi sistemi di trasporto. Ad esempio, i viaggi lunghi in zone non interessanti, ecc. si possono fare benissimo su un mezzo pubblico, che è più veloce, e poi nei tratti più interessanti - magari perché c'è un certo tipo di paesaggio, c'è un lago, ci sono delle cose che vale la pena di vedere, una serie di cittadine d'arte nelle quali vale la pena di soffermarsi, ecc. - è possibile utilizzare la bicicletta.
Introdurre questo elemento mi pare una cosa utile, che potrebbe valorizzare la qualità del nostro servizio e potrebbe essere un suggerimento anche a livello nazionale. Il nostro Paese è uno dei più arretrati nel non avere una o più carrozze adibite al trasporto biciclette.
Non si capisce perché dove iniziano le Alpi si arresti questo tipo di utilizzo del mezzo pubblico; penso che la Regione Piemonte, anche perché è la regione più vicina di altre alla frontiera, potrebbe essere più sensibile e cominciare, per il pezzo di trasporto che le compete, ad affrontare in modo positivo la questione.
Per questi elementi e per permettere sia a turisti che ai cittadini piemontesi un utilizzo maggiore della bicicletta, penso che si possa accettare e votare l'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertoli; ne ha facoltà



BERTOLI Gian Pietro

Intervengo perché sollecitato dal Consigliere Salerno.
Per venire in Consiglio regionale uso tre mezzi di trasporto: l'auto il mezzo pubblico e la bicicletta. Tra i tre mezzi di trasporto, quello più veloce e più facilmente parcheggiabile, è proprio la bicicletta. Se non ci fosse da portare borse è veramente un mezzo da incentivare.
Ho seguito con attenzione l'argomento, proprio perché viaggio per Torino in bicicletta, sollevato dalla Consigliera Spagnuolo la quale alludeva a certi pericoli che incontrano i ciclisti vagliando per la città.
Uno dei pericoli maggiori è sicuramente quello di finire nelle rotaie del tram: qualche volta, per evitare che accada questo, si cerca di attraversarle ortogonalmente ma si rischia di finire sotto un'auto. Il compito di incentivare l'uso della bicicletta è sicuramente degli Enti pubblici, anche attraverso la formazione di leggi, i quali dovrebbero farsi carico anche dei problemi di sicurezza sollevati.
Nei princìpi, nelle finalità già espresse nella proposta della Giunta questa questione è già stata sollevata in termini generali. La lettera c) dell'art.1 recita: "concorrere ad una maggiore qualità ambientale riducendo gli impatti delle attività di trasporto sul territorio, sulla salute e sicurezza dei cittadini, con particolare riferimento alle aree urbane".
Assessore, dal momento che, in termini generali, in un capitolo molto ampio, questo problema è stato affrontato, auspico un riconoscimento esplicito a questo mezzo di trasporto che nelle aree urbane è particolarmente utile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni



CASONI William, Assessore ai trasporti

Prima di rispondere vorrei fare alcune considerazioni. Pensavo che nella seduta di oggi ci fosse una maggiore propensione ad andare avanti.
Registro che siamo ancora al comma 1 dell'art. 1 e sono stati presentati ho perso il conto esatto degli emendamenti - circa sessanta emendamenti.
Ribadisco che questa legge è attesa dalle Province e da tutte le aziende di trasporto che ne ricavano, peraltro, i disavanzi dei deficit pregressi, pari a 440 miliardi.
Ho spirito collaborativo, ho accettato molti suggerimenti, ma quando un emendamento semplicissimo viene discusso mezz'ora (questo poteva essere anche un caso diverso, ma prima c'erano emendamenti di facile interpretazione su cui si è discusso per mezz'ora) colgo un indirizzo di ostruzionismo a fare avanzare la legge. La legge è stata sei mesi in Commissione, stiamo facendo il lavoro delle Commissioni (sono le Commissioni che controllano le parole e gli articolati) ed allora deduco che il lavoro svolto dall'aula e dalla Commissione sia stato inutile.
Rispondendo, invece, nel merito dell'emendamento, dico che l'assessorato ha promosso iniziative specifiche sulle piste ciclabili e ha promosso, con le ferrovie dello Stato, un opuscolo che incentiva l'utilizzo della bicicletta. Questo è un mezzo di trasporto individuale che verrà utilizzato se, un domani, i disegni urbanistici delle nostre città saranno strutturati in altro modo. Non possiamo fare di questa legge una legge che vale per i trasporti e per l'urbanistica.
Respingo l'emendamento perché la legge favorisce, in tutti i modi l'interscambio tra i mezzi di trasporto. Faccio presente anche altre iniziative del mio assessorato, ad esempio abbiamo promosso centri di interscambio tra le modalità di trasporto che abbiamo finanziato con circa 3 miliardi e che prevedono le rastrelliere per le biciclette.
Ripeto, non posso accettare questo emendamento, ed invito anche tutta l'aula a riflettere sul cammino della legge: siamo fermi all'art. 1 comma primo di una legge che ha 27 articoli.
I Presidenti delle società pubbliche di trasporto auspicano il veloce passaggio della legge e io dovrò rispondere a questi interlocutori perch la legge non va avanti e perché non vengono erogati i contributi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Colgo nelle parole dell'Assessore la seria preoccupazione di un provvedimento che dovrebbe avere, comunque, nonostante il suo iter l'approvazione da un'aula che presenta degli emendamenti. Assessore, io sono disponibile a stare qui anche tutta la notte perché la legge venga varata, come del resto molti di voi, non tutti. Non ha molto senso convocare oggi un Consiglio alle ore 17, per esigenze che poi potremmo valutare, perché domani non si può convocare perché gli Assessori sono in giro a farsi la propaganda elettorale su delle cose specifiche...



(Commenti dai banchi della maggioranza)



MONTABONE Renato

Gli Assessori si sono convocati le loro riunioncine sul territorio dove vanno in giro a dire: o come sono bello o come sono bravo! La Turco sta facendo il suo mestiere, come gli Assessori stanno facendo il loro. Inoltre comincia a darvi fastidio e io sono contento!



(Voci in aula)



MONTABONE Renato

Fino a quindici giorni fa o fino ad un mese fa, avevate la vittoria sotto il braccio, pensando che intanto noi eravamo soltanto quei buzzurri che partecipano così..., voi intanto facevate i vostri concorsi per vedere chi candidare: ci vorranno dieci milioni al mese, portate la fotografia e il curriculum..... Intanto noi siamo qui, in aula, e ci facciamo interrogare da "Salvemìni". Sono impietoso ma anche un po' arrabbiato! Per quelli che non sanno "Salvemìni" è la deformazione di Salvemini citata da Scanderebech.



PRESIDENTE

Vi prego di rimanere nell'argomento.



MONTABONE Renato

Detto questo avevo iniziato un intervento quasi a favore della Giunta.
E sì. Stavo dicendo, Gallarini, quando tu, simpaticamente - apprezzo anche quando qualcuno mi interrompe simpaticamente - mi hai interrotto che l'Assessore ha delle giuste esigenze, però bisogna ricordare perché noi siamo qui alle ore 17.00, bisogna ricordare che ci sono state le riunioni dei Capigruppo, bisogna ricordare che a quelle riunioni dei Capigruppo o perché non informato o perché non si pensava che le cose fossero così importanti, si sono convocate, per esempio, delle giuste riunioni sull'agricoltura, che da anni stiamo attendendo, e contemporaneamente si volevano convocare i Consigli regionali: dando modo a tutti gli Assessori di fare la loro passerella. Non ho qui il cartoncino di invito, cinque Assessori che sono intervenuti a portare il loro saluto, ho visto le relazione, anche quelle stilate all'ultimo minuto, e i Consiglieri regionali avrebbero dovuto essere qui presenti.
L'aula è nella condizioni che voi vedete. Ci guardiamo intorno Assessore, almeno su una cosa dobbiamo essere d'accordo, oltre che sull'esigenza che questa legge passi, sul fatto che la maggioranza deve tenere il numero legale, soprattutto quando si convocano i Consigli dalle ore 17.00 a mezzanotte, o da mezzanotte alle sei del mattino.
La maggior parte dei Consiglieri della maggioranza sono in giro a fare propaganda elettorale e noi siamo qui a discutere della legge, pur importante, e a mantenere il numero legale.



(Voci in aula)



MONTABONE Renato

Allora da qualche parte sono questi Consiglieri!



PRESIDENTE

E' stato verificato.



MONTABONE Renato

Chiedo che mi si dia la possibilità di recuperare il tempo perduto.
Assessore, con tutto l'impegno che io personalmente potrò mettere d'accordo con lei che questa legge debba essere varata, d'accordo con lei che questa è una legge importante, d'accordo però lei con me che di leggi importanti ve ne sono di altrettante in questo o.d.g.
Mi rivolgo al Vicepresidente Masaracchio facente funzione di Presidente in questo momento. Voi pensate che basta dire che una legge è importante e dire che le altre sono meno importanti, perché venga varata? Specialmente dopo che avete comunicato, un anno fa, a tutto il mondo che la legge sui trasporti era già pronta. Mi ricordo quando c'è stata la legge di riordino del personale: tre anni prima siamo andati al Teatro Regio e abbiamo visto che il riordino del personale era fatto. Su tutti i giornali locali Assessore, leggiamo tutti i mesi o ogni quindici giorni addirittura tutte quelle belle cose che voi date per fatte e per scontate e non ve ne è una che è stata attuata: l'avete approvate come Giunta, ma non avete mai avuto la capacità e la forza di presentarle in Consiglio.
Se volete portare a casa dei provvedimenti giusti per il nostro Piemonte allora forse è meglio, invece di fare vedere i "muscoletti" fermarvi un momentino e dire: come mai le minoranze hanno questo atteggiamento? Ci fermiamo un momento e cerchiamo di capire da qui a fine della legislatura, intanto mancano pochi giorni, quali sono le leggi che veramente hanno una forte esigenza di essere varate? Altrimenti su tutti i provvedimenti, non da parte mia, ma da parte di tanti colleghi, c'è la giusta volontà di andare ad indagare nel merito dei provvedimenti: qualche volta avete scambiato l'entrare nel merito della legge con il fare ostruzionismo.
Fermatevi un momento, fate come fa il Presidente Ghigo che è andato a qualche manifestazione a tagliare i nastri, mentre noi siamo qui a cercare di fare male il nostro dovere, e chiedetevi come si possa andare avanti.
State certi che se voi volete mostrare i "muscoletti", caro collega Salerno, domani mattina alle 6 siamo ancora all'art. 1, comma 2.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, la questione della promozione dell'uso della bicicletta è assolutamente seria, affrontata in sede internazionale dall'Unione Europea.
Sin dal 1987 vi è una risoluzione del Parlamento europeo che promuove la bicicletta come mezzo di trasporto ordinario, non turistico; vi sono leggi vigenti nazionali e regionali, Assessore Casoni...
Presidente può sospendere un momento la seduta, così i colleghi finiscono di parlare...



PRESIDENTE

Consiglieri, lasciamo svolgere la dichiarazione di voto al Consigliere Chiezzi. Prego, Consigliere.



CHIEZZI Giuseppe

Io parlo se l'Assessore mi ascolta; se l'Assessore parla con un altro collega... Inviti i colleghi ad ascoltare; io sto già parlando, se sono in sospensione è perché rispetto il lavoro dei colleghi! Dicevo, Assessore Casoni, che non si può andare avanti a ripicche, perché l'uso della bicicletta è tema serio, affrontato dal Parlamento europeo, da leggi nazionali e da una legge regionale, e l'inserimento di questa lettera non è strumentale né perditempo, ma avviene in coerenza con le leggi del Parlamento europeo, dello Stato italiano e della Regione Piemonte. Quindi non è questione sulla quale sono disposto a scherzare, con chicchessia.
Nel complesso delle vigenti leggi dello Stato italiano e della Regione Piemonte, l'uso della bicicletta è organicamente inserito nel sistema dei trasporti, pubblico e privato, è questo non può essere eluso dalla legge né per ripicca né per altri motivi, perché non si può non attuare le volontà legislative vigenti, che mi sono permesso di riprendere attraverso qualche emendamento.
Vedete colleghi, tutte le cose che sono state dette, a partire da quelle serissime della collega Spagnuolo a quelle della collega Manica ed altri, sono questioni vere, che devono essere affrontate in modo serio perché la bicicletta non è un giocattolo, ma è uno strumento di trasporto e, come tale, va promosso.
La promozione dell'uso della bicicletta, quella a norma di legge, la promozione che l'Assessore deve obbligatoriamente prevedere nella propria azione di governo, e non può far finta di niente né subordinare a ricattini di vario genere, è scritta - non cito ancora le leggi nazionali, che pure confortano - nella legge 33, laddove si dice, all'art. 1...



CASONI William, Assessore ai trasporti

C'è già.



CHIEZZI Giuseppe

Se c'è già, allora lo si scriva. Siccome si riordina la materia...



(Intervento, fuori microfono del Vicepresidente Masaracchio)



CHIEZZI Giuseppe

Certo che se aiuta anche l'Assessore Masaracchio, che aiuta sempre i Consiglieri ad avere buoni rapporti con la Giunta...!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Perché quella legge non è abrogata, ma è vigente...



CHIEZZI Giuseppe

Allora, se non è abrogata, c'è scritto: "La Regione promuove, in accordo con l'Ente Ferrovie dello Stato, le aziende di trasporto pubblico locale, iniziative per organizzare ed incentivare il trasporto della bicicletta al seguito sui treni e sugli altri mezzi di trasporto collettivo".
Spero che questa lettura faccia capire, ai colleghi che eventualmente avessero maliziosamente pensato che questo è un emendamento qualunque tanto per discutere un emendamento in più, che si tratta di un emendamento assolutamente serio, che riporta, in una nuova legge della Regione Piemonte, un'indicazione in forma sintetica.
Presidente, poiché voglio portare argomenti e non chiacchiere, vorrei procedere utilizzando i tempi degli altri emendamenti; altrimenti continuerò dopo, ma penso che un discorso unitario sia più utile. Sono comunque rispettoso del Regolamento; ho sette emendamenti sulla bicicletta e voglio concludere un intervento che riassuma tutte le ragioni proposte ma posso fermarmi e continuare dopo.



PRESIDENTE

Se può, Consigliere, concluda brevemente un ragionamento complessivo.



CHIEZZI Giuseppe

Questo emendamento - dicevo - cita in termini assolutamente sintetici quanto previsto dalla legislazione vigente, che deve giustamente essere richiamata in una nuova legge, così come in questa si richiamano elementi già esistenti. Richiamandoli, li si attualizza, li si rinnova, li si incardina in una nuova volontà legislativa.
Cosa c'entra la bicicletta con il sistema del trasporto pubblico locale? C'entra moltissimo, perché è norma ed è programma della Regione Piemonte quello di incentivare il trasporto della bicicletta al seguito sui treni e - insisto - sugli altri mezzi di trasporto collettivo. Un modo per promuovere l'uso della bicicletta può essere, ad esempio, quello di costruire degli autobus sui quali la bicicletta possa essere infilata. E allora si esce di casa, se il percorso che si deve fare non è breve...



(Intervento, fuori microfono della Consigliera Cotto)



CHIEZZI Giuseppe

Collega Cotto, non sono disposto a scherzare su questo tema, nel modo più assoluto. Se vuoi scherzare, scherza pure, io non ti seguo.
Si esce da casa in bicicletta - dicevo - e magari la strada da percorrere non è breve e non può essere percorsa tutta in bicicletta. Ci si deve servire di un mezzo di trasporto pubblico, su ferro o su gomma, il quale, però, non passa sotto casa, quindi si dovrebbe camminare un quarto d'ora o venti minuti per raggiungerlo; allora, si usa la bicicletta, in tre o quattro minuti si raggiunge il mezzo di trasporto pubblico su gomma, si carica la bicicletta sul mezzo attrezzato, si percorrono i chilometri che si devono fare, si scende alla propria fermata e con la bicicletta si proseguono le poche decine o centinaia di metri che ci separano dal luogo che si deve raggiungere (posto di lavoro, ospedale, scuola e via dicendo).
Questo modo di legare, quando si parla di trasporto pubblico locale, la bicicletta a tutte le altre modalità di trasporto che vengono nominate Assessore Casoni, mi sembra un fatto assolutamente dovuto e non si capisce l'ostracismo ad una proposta che è assolutamente lineare e coerente con tutte le altre proposte contenute... Se l'Assessore Casoni parla al telefono, io mi fermo.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Sto ascoltando.



CHIEZZI Giuseppe

D'accordo. Non ho nulla in contrario, Presidente, però a questo punto faccio anch'io una telefonata ...



PRESIDENTE

Per cortesia!



CHIEZZI Giuseppe

Se un Assessore mi dice che mentre telefona riesce ad ascoltarmi anch'io posso fare un intervento mentre telefono ad una terza persona!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, il Consigliere Chiezzi sta svolgendo un intervento articolato anche in riferimento ad altri emendamenti! Concluda, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Concludo facendo osservare all'Assessore che le modalità di trasporto sono tutte enunciate. Pertanto, si enunci anche questa modalità che ha bisogno di essere particolarmente promossa in funzione di un riequilibrio del nostro modo di muoverci ordinariamente - collega Papandrea ordinariamente - perché bici/turismo è ancora un'altra cosa. Il Parlamento europeo e le leggi nazionali parlano di uso ordinario della bicicletta quello che a Torino proprio non si usa. Non c'è bisogno di andare in Olanda per vedere realizzata una modalità di trasporto in bicicletta di massa basta andare a Ferrara e in altre città dell'Emilia o del Veneto in cui l'uso della bicicletta, in situazioni analoghe a quelle di Torino, è promosso.
Certo, ha ragione Carla Spagnuolo a dire che attualmente usare la bicicletta è pericoloso: eccome è pericoloso! Io lo so, in quanto uso abbastanza di frequente la bicicletta anche per venire in Consiglio regionale, come ben sa il personale che mi apre il portone per farmi parcheggiare la bicicletta. Andare in bicicletta oggi è pericoloso, anche con le pinze al fondo dei pantaloni e senza zainetto sulle spalle, perch non vi è separazione tra traffico ciclistico e traffico motorizzato, perch la cultura del traffico motorizzato oggi vede con fastidio la presenza dell'altro mezzo di trasporto. Quindi, si tratta di una situazione di insicurezza che va risolta. Figuriamoci poi se all'insicurezza di fatto si aggiunge l'insicurezza che deriva dal comportamento di ciascuno di noi! Il problema esiste, però, collega Spagnuolo, non è che non fosse previsto nella legge n. 33, perché nell'art. 3 si indicava una serie di misure che dovevano essere realizzate all'interno della circolazione urbana per separare il traffico o per destinare certe strade al traffico ciclistico. Infatti, la lettera a), comma secondo, dell'art. 3 diceva: "I Piani Regolatori individuino sedi viabili proprio per le biciclette". Poi si individuavano - e chiedo all'Assessore cosa è stato realizzato - strade residenziali in cui i mezzi motorizzati possano transitare a 20 km/h strade a velocità moderata (30 km/h) ed altre strade ordinarie, però con piste ciclabili adeguatamente separate, con protezioni o segnalazioni che ne permettano l'esercizio in condizioni di sicurezza.
Tutto questo esiste, va realizzato, occorrono tempi e finanziamenti, in parte sono stati realizzati, ma queste cose non sono inventate. Allora, tra le finalità della nuova legge sul trasporto pubblico locale, per cortesia in ossequio alle normative vigenti e senza impiegare molte parole prevediamo la promozione dell'uso della bicicletta, che è incardinata in numerosi provvedimenti legislativi di carattere europeo e nazionale. Poi noi, forse tra le prime Regioni, sin dal 1990 (nove anni fa), abbiamo già questa serie di cose da realizzare: inserirle in questa legge, a mio parere, è atto dovuto.
Invito pertanto l'Assessore, senza polemiche, senza volontà strumentali di alcun tipo, a riflettere che questo inserimento è in coerenza con la legislazione vigente di ogni livello. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Presidente, vorrei fare solo una semplice annotazione.
Tra i beneficiari di questa legge ci sono tantissime categorie che la bicicletta non la possono usare per problemi anche gravi: disabili, persone anziane, ecc.
Questa legge, alla sua approvazione, sbloccherebbe circa 420 miliardi destinati ad agevolare e sostenere questo mezzo di trasporto. Ora, io chiedo al collega Chiezzi e alla minoranza se ritengono di tenere bloccata una legge che comporta benefici per queste categorie, sollevando problemi di chiara natura ostruzionistica.
Se intendono che questa legge non debba essere approvata o venga approvata addirittura entro la fine della prossima legislatura e non questa, si dichiarino sin d'ora in questo senso, ma lo dichiarino con una certa trasparenza, correttezza e chiarezza, dicendo "no" allo sblocco di questi 420 miliardi, "no" allo sblocco di questa legge che disciplina in maniera nuova il settore del trasporto locale. Se il collega Chiezzi, con la chiarezza e la correttezza che normalmente lo contraddistinguono, lo vuol fare, gliene saremo grati.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione dell'emendamento n. 1.15) per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 hanno risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 28 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
1.17) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'art. 1, comma 1, aggiungere lettera g): "promuovere l'uso della bicicletta in attuazione della L.R. 33/90".
E' un emendamento diverso perché precisa le modalità per l'utilizzo della bicicletta.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ho presentato questo emendamento solo perché questa legge regionale probabilmente è stata discussa alla presenza di soli tre Consiglieri regionali (Gallarini, Majorino e il sottoscritto); tutti gli altri Consiglieri presenti non hanno memoria su questa legge e sulla discussione che ricordo fu molto impegnativa. Eravamo nell'aprile 1990, quindi una legge approvata alla fine della legislatura.
Mi sono accorto della non conoscenza e della non memoria del dibattito in aula, anche dagli interventi che sono stati svolti dalla mia parte dalla parte dell'opposizione. E questo l'ho capito perché evidentemente l'attuazione di questa legge, dal 1990 ad oggi, è rimasta un po' marginale rispetto all'azione di tutte le Giunte che si sono succedute in questi dieci anni. Questa è una legge che non ha svolto tutti i compiti che erano previsti e di conseguenza né in Consiglio né in Commissione, in questo ultimo scorcio di legislatura, si è discusso dell'attuazione di questa legge e quindi, a meno che qualche collega non abbia avuto, per motivi particolari, l'interesse ad andarsi a leggere la legge regionale n. 33 del 1990, questa legge è rimasta fuori dai nostri impegni di lavoro.
Ora, con questo emendamento vorrei portare a conoscenza di tutti, e non solo dei tre che erano in Consiglio regionale nel 1990, che quella che viene richiamata nell'emendamento è una legge che trattava la promozione dell'uso della bicicletta in termini di intervento complessivo ed organico non in termini propagandistici! Non era una legge che spezzava qualche argomento a favore di un mezzo, ma era una legge che aveva organizzato la promozione di questo strumento all'interno di atti di programmazione di carattere generale, perché per la prima volta con la legge regionale n. 33 gli atti di pianificazione territoriale, quindi anche quelli regionali, e gli atti di pianificazione urbanistica, quelli dei Comuni e poi delle Province, è scritto che devono prevedere adeguati spazi sia per il percorso, il transito delle biciclette, sia per il parcheggio delle biciclette! Quindi già nel 1990 si inseriva negli atti di pianificazione urbanistica e territoriale questa cosa. E si inserivano negli atti di programmazione economica della Regione gli investimenti per realizzare i parcheggi per le biciclette e per realizzare anche la separazione, su sede propria o su sede promiscua, del traffico ciclistico dal traffico veicolare.
Poi, in questa legge, attenti ai problemi di sicurezza, si individuavano anche cinque categorie di percorsi ciclabili, prevedendo - se vi ricordate, colleghi - il percorso ciclabile anche in area pedonale perché le aree pedonali non sono aree su cui la circolazione in bicicletta possa essere consentita solo perché non ci sono le macchine, ma la separazione tra percorsi pedonali e percorsi ciclabili entro le aree pedonali era anche prevista.
In questa legge si prevedeva anche un programma di piste ciclabili e tra i soggetti responsabili della realizzazione di un programma di rete ciclistica - colleghi - c'era anche la Regione che era titolare dei collegamenti con piste ciclabili lungo i corsi d'acqua di pertinenza del demanio regionale. Quindi, programmi di piste ciclabili che erano consegnati a Province e a Comuni, ma avevano poi un programma proprio di carattere regionale che era quello della realizzazione e organizzazione della rete ciclistica vicino ai corsi d'acqua. Anche qui il collegamento questo in forma di uso più legato al turismo, probabilmente, di reti di piste ciclabili con i percorsi - Assessore - extraurbani di autolinee, è un nesso diretto.
Non si dimenticava poi il problema della messa a disposizione di biciclette. Anche la messa a disposizione di biciclette, che possono essere biciclette pubbliche come qualche Comune realizza, ma più per ragioni di turismo pomeridiano o giornaliero, ma la messa a disposizione a noleggio di biciclette pubbliche era già prevista nell'art. 7 e la messa a noleggio rientra nel trasporto pubblico locale ed è un passo avanti, se inseriamo la promozione dell'uso della bicicletta in questa legge, un passo avanti che adegua, nove anni dopo, un'idea che è già contenuta in una legge in un nuovo atto di programmazione in questo settore. Si dice, Assessore all'art. 7 - voglio leggerlo per intero perché forse le cose che vi dico possono anche non essere note e stupire anche - ma l'art. 7 della nostra legge dice che "La Regione - non i Comuni! - assume iniziative per incentivare l'attività di noleggio e custodia delle biciclette". Cioè questa è un'attività che non viene consegnata ai Comuni: è la Regione che deve incentivare il noleggio e quindi può aiutare chi noleggia oppure promuovere propri momenti di noleggio della bicicletta.
Ho voluto richiamare questo testo di legge, perché sicuramente la maggioranza dei colleghi non ha avuto tempo per conoscerla, per segnalare che il richiamo nella legge del trasporto pubblico locale alla promozione dell'uso della bicicletta è assolutamente coerente ed integrato nella legislazione vigente, ma deve essere riproposta e aggiornata in una legge che rimette ordine in tutta questa materia.
Quindi questo emendamento - che, oltre a promuovere l'uso della bicicletta, richiama la legge precedente - può essere utile per l'applicazione di quella legge che nessuna delle Giunte che si sono susseguite è riuscita a far conoscere a sufficienza a tanti colleghi, tanto meno all'esterno.
Ha dunque particolare valore oggi, visto che verrà pubblicata sul BUR segnalare l'esistenza della legge del '90: è un richiamo che rende attuale e porta l'attenzione degli Amministratori su una legge rispetto alla quale la Regione Piemonte ha fatto poco per farla conoscere.



PRESIDENTE

Consigliere, ha superato il tempo a sua disposizione: la sua posizione è chiara.



CHIEZZI Giuseppe

Ma aspettavo un cenno dall'Assessore. Il richiamo alla L.R. 33 ha anche l'altro beneficio di far rileggere e riacquisire nell'attività amministrativa dei Comuni una legge che forse era rimasta in disparte, in allora perché ci si poteva credere di meno, ma 9 anni sono passati anche per la coscienza di molti amministratori che oggi (e non allora) possono individuare un interesse all'attuazione di quella legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Intervengo molto brevemente, in quanto ritengo di aver già portato una serie di argomentazioni rispetto al problema dell'uso della bicicletta nell'intervento precedente. Forse le mie argomentazioni potevano sembrare limitate ad un aspetto che, a mio avviso, è comunque importante e non marginale, cioè quello del permettere una fruizione della bici da parte dei turisti o delle persone nel loro tempo libero.
Nell'ultima parte del mio intervento, seppur brevemente, avevo accennato a come quel tipo di scelta avrebbe favorito anche l'uso della bicicletta da parte dell'insieme dei cittadini del Piemonte, sia quelli che vivono in città che quelli che vivono fuori.
Per esempio, chi viene a Torino in pullman e vive in una zona non vicina alla strada, non vicina alla stazione del pullman o del treno potrebbe andare in bicicletta; utilizzare l'eventuale mezzo sul quale poter caricare la bicicletta; arrivare a Torino; scaricarla e venire in Consiglio regionale o altrove con la bicicletta. Quindi, fare quel tipo di scelta potrebbe essere di valido aiuto.
Effettivamente, esiste il problema dei parcheggi, come ricordava prima il Consigliere Chiezzi, ma credo che la scelta dell'uso della bicicletta potrebbe favorirne un utilizzo normale sia all'interno delle città che nei trasporti tra città e città. Ciò, tra l'altro, con evidenti vantaggi quali un minor effetto inquinante e un certo risparmio di energia. Credo quindi che, in una legge che fissa dei principi, questo elemento meriti un'attenzione particolare, perché non è un elemento banale.
Tuttavia, ritengo che in futuro le scelte che stiamo facendo e che abbiamo fatto in questi anni dovranno essere riviste. Il modello di sviluppo basato sostanzialmente sull'automobile, con il tempo, magari più rapidamente di quanto pensiamo, mostrerà le corde e quindi sarà importante pensare anche a diversi modelli di trasporto e di sviluppo, basati su altri ritmi. Tutto questo, a mio parere, avrà sicuramente conseguenze positive sull'ambiente oltre che andare incontro alle esigenze, fin da ora, di una parte di utenti, di cittadini che intendono utilizzare questo mezzo.
Concludo dichiarando dunque un voto favorevole. Mi spiace che in questo emendamento, a differenza di altri, non ci sia il relatore, che avrebbe eventualmente potuto interloquire con la Giunta, cogliendo le nostre argomentazioni come elementi di maggiore interesse, e magari essere favorevole; anche perché, nell'esame di una legge così importante, credo sia necessario avere sì la presenza della Giunta, ma anche del relatore per un confronto più ampio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ho voluto rileggere, anche su sollecitazione del collega Chiezzi, la L.R. n. 33 del '90: "Interventi per la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto attraverso la realizzazione di una rete di piste ciclabili e di percorsi che agevolino il traffico ciclistico".
In effetti, la presenza di una legge come questa nel nostro corpo legislativo rende assolutamente fondate, anzi fondatissime, le argomentazioni del collega Chiezzi, non solo dal punto di vista dell'introduzione di un nuovo elemento culturale e di attenzione alla qualità della vita, ma proprio per quanto riguarda l'applicazione e la sintonia con la normativa precedente.
Questa legge è molto moderna, anche se apparentemente recente visto che è stata emanata nel '90; addirittura è anticipatrice rispetto a quel momento. Inoltre ha delle sinergie con il testo che stiamo individuando.
Infatti, all'art. 1 diciamo che la Regione promuove, rispetto alla finalità della legge, in accordo con Ferrovie dello Stato e Aziende di trasporto pubblico, iniziative per organizzare ed incentivare l'uso di questo mezzo.
Quindi non capisco perché questo non venga inserito in una legge che riguarda il trasporto pubblico, visto che alle finalità dell'art. 1 della legge 33 lo scriviamo.
Inoltre, sulle caratteristiche delle piste ciclabili, all'interno della legge si individuano almeno 5 tipologie di piste possibili su sedi viabili e proprie: strade residenziali, strade a velocità moderata, piste ciclabili collegate su sede stradale e adeguatamente segnalate, zone pedonali, ecc.
quindi anche questo con delle profonde interconnessioni.
Il programma delle piste ciclabili indica anche i collegamenti con la rete e la viabilità urbana e interurbana e con il sistema dei trasporti pubblici. Le interconnessioni sono molto forti, in questa direzione: non stiamo solo dando un segnale dal punto di vista culturale, che pure è molto importante.
Ci sono poi tutte le problematiche relative ai parcheggi e ci sono anche - e questa è la parte più importante - le disposizioni finali, il modo attraverso cui la Regione finanzia i Comuni per la promozione delle piste ciclabili e l'incentivo alla promozione della bicicletta (tra l'altro, se ne parla come mezzo di trasporto).
Condividiamo pure la seconda osservazione del collega Chiezzi, e cioè il fatto che, riprendendo in modo forte, tra le finalità della legge, la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto, venga richiamata una precedente legge così significativa, ma caduta nel dimenticatoio, sia dal punto di vista dell'intervento finanziario e dello stanziamento, sia dal punto di vista della sua promozione-conoscenza presso gli Enti locali che la possano significativamente utilizzare.
Questa non è cosa negativa, in quanto così facendo solleciteremmo l'attenzione ad una legge che potrebbe significativamente essere rifinanziata; nello stesso tempo, ne riproporremmo la finalità, la conoscenza e l'urgenza tra le finalità di una nuova legge che verrà guardata tantissimo dagli Amministratori e quant'altri (mi riferisco a quella che deriverà dal disegno di legge n. 403 che stiamo in questo momento discutendo). In sostanza, coglieremmo l'occasione per rendere praticata una legge di grande importanza, oltre che a creare dei testi che siano maggiormente unificati della nostra legislazione e non dei testi che non siano in sintonia.
E' con questo spirito che proviamo in questo momento a sottoporla all'Assessore, alla sua attenzione, alla sua sensibilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Majorino; ne ha facoltà.



MAJORINO Gaetano

Su questo emendamento dico subito che voterò a favore. Voto a favore non perché io abbia partecipato all'epoca alla formazione della legge del 1990, alla quale presumibilmente ho votato a favore, anche perché era una materia meritevole di attenzione e di tutela.
Questo richiamo fa cenno all'attuazione della legge del 1990.
Assessore, i casi sono molteplici: o la Giunta inserisce nel testo della legge, in quanto contraria "all'operazione bicicletta", un emendamento che dichiari puramente e semplicemente "è abrogata la legge del 1990"; o si impegna a presentare un disegno di legge che la abroghi oppure, siccome è una legge che fa parte, come è stato ricordato, del corpo legislativo della Regione, inserire nella legge sui trasporti, un qualcosa di superfluo (perché la legge esiste). Si potrebbe anche chiedere come mai le Giunte successive al 1990 e quella attuale non abbiano mai attuato la legge. Se si pensa invece di abrogarla, allora posso capire il "no" della Giunta, ma non c'è questa volontà (almeno non l'ho colta). Richiamare in un testo di legge, una legge previgente di cui si chiede l'attuazione, se non è doveroso è comunque utile, quindi voterò a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Vorrei fare alcuni considerazioni che propongo all'aula per cercare di uscire da questo impasse.
Fin dall'inizio mi sono dichiarato favorevole ad esplicitare gli emendamenti presentati, ma vi ricordo che da due sedute siamo fermi all'art.1 comma primo. Se c'è la volontà, da parte del Consiglio, di discutere la legge affinché abbia un suo corso normale, sono disponibile a riunirmi 10 minuti al massimo per capire se c'è questa volontà.
Noi stiamo discutendo di una legge di trasporto pubblico locale, quindi dobbiamo regolamentare i mezzi di trasporto pubblico locale. L'art. 1 comma secondo, lettera a) recita: "L'adeguamento dei servizi alle esigenze qualitative, anche attraverso la massima integrazione tra le diverse modalità di trasporto". Più chiaro di così! Le diverse modalità di trasporto sono: la bicicletta, l'auto, il treno, la macchina,. Se poi vogliamo parlare per mezz'ora della bicicletta, sono disponibile anche a farlo come ho già detto al Consigliere Chiezzi. Voglio capire qual è il metodo di proseguimento di esame della legge, quindi chiedo la cortesia al Presidente di voler sospendere la seduta anche solo 10 minuti per avere un incontro con i Capigruppo e capire se c'è la volontà di proseguire o meno.
Se restiamo fermi mezz'ora anche su altri emendamenti! Sono disponibile a soffermarmi su quelli pregnanti, importanti, ma non su quegli emendamenti che hanno invece una sottolineatura che a volte può essere pleonastica.
Vorrei capire qual è l'iter, quali sono i tempi che ci diamo per l'approvazione della legge che, ripeto, mette in moto 440 miliardi di investimenti che servono anche alle aziende per acquistare autobus con pedane per handicappati ed altro.



PRESIDENTE

Penso che la richiesta della Giunta possa essere accolta. Si pu sospendere la seduta cinque minuti per una riunione con i Capigruppo in modo da poter valutare il futuro iter della legge.



(Commenti del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

In realtà avrei già dichiarato la sospensione. Lei vuole intervenire relativamente alla sospensione o per altre cose?



(Commenti del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

Accetto la sospensione e la faccio mia. Prego i Colleghi Capigruppo di riunirsi cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 22.04 riprende alle ore 23.38)



PRESIDENTE

Se cortesemente i Consiglieri possono entrare in aula, l'interruzione si è protratta per più del tempo previsto.
L'esame sul provvedimento relativo ai trasporti viene differito ad altra seduta. Abbiamo ancora da esaminare quattro Ordini del Giorno, tutti argomenti di grande attualità ed urgenza.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti: ordine del giorno n. 1118 "Approvazione da parte del Senato del disegno di legge che tutela le minoranze linguistiche sul territorio nazionale.
Approfondimenti".
ordine del giorno n. 1119 "Approvazione da parte del Senato del disegno di legge che tutela le minoranze linguistiche sul territorio nazionale.
Approfondimenti".
ordine del giorno n. 1116 "Terza Conferenza del World Trade Organization (WTO) dal 30 novembre al 6 dicembre 1999 a Seattle (USA)".
ordine del giorno n. 1117 "Riattivazione del terzo reattore nucleare di Cernobyl".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Tutti gli ordini del giorno sono iscritti all'unanimità dei Consiglieri presenti.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Gli ordini del giorno sono stati tutti iscritti, non ho capito con quanti voti, ma non eccepisco.



PRESIDENTE

Mi pare all'unanimità.



CHIEZZI Giuseppe

Ripeto, non ho capito con quanti voti, ma non eccepisco. Questo primo ordine del giorno riguarda una materia, trattata anche da un secondo ordine del giorno: il primo a firma del Consigliere Rosso e altri e il secondo a firma del Consigliere Deorsola. Entrambi gli ordini del giorno si riferiscono alla questione della lingua piemontese, ma in due modi differenti e tra loro divergenti. Il primo ordine del giorno a firma Rosso chiede che una legge approvata dai due rami del Parlamento in via definita non venga promulgata dal Presidente Ciampi e che venga rinviata alle Camere.
Il secondo ordine del giorno propone che il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Giunta regionale si facciano promotori di una proposta di legge nazionale per la tutela delle lingue parlate regionali e locali su tutto il territorio italiano. Quindi chiede che così come il Parlamento ha fatto per gli idiomi minoritari compresi nelle cosiddette isole alloglotte, cioè quelle aree linguisticamente allogene e determinate rispetto al territorio e al contesto storico, culturale regionale, si faccia anche una legge per la tutela delle lingue parlate regionali e locali tra cui il piemontese.
Sono due modi ben diversi di trattare un problema. Il primo modo io lo ritengo strumentale, sbagliato nel merito, perché la legge approvata dai due rami del Parlamento è una legge che si è dedicata ad alcuni idiomi minoritari con caratteristiche specifiche che non sono le caratteristiche del piemontese. Quindi è una legge che a mio modo di vedere deve essere promulgata, perché quella è la volontà del Parlamento. Se si chiede che oltre a quelle leggi tutelate con quel confine e in coerenza con quel confine, il Parlamento tratti anche, all'interno di un'altra legge altri idiomi, a me la cosa va benissimo, ma non vedo cosa c'entra tutto questo con la richiesta al capo dello Stato di non promulgare una legge del Parlamento, che è una legge in piena coerenza con i confini che si è data.
Se si discutono quei confini, si può fare un'altra legge che ha confini diversi. Però, non si mischiano le due cose, perché dal punto di vista dell'analisi scientifica e storica evidentemente il piemontese non rientrava negli idiomi minoritari compresi nelle cosiddette isole alloglotte. Non si può farlo rientrare lì e se quella legge trattava di quelle isole non si può dire al Presidente Ciampi di non firmarla perch bisogna inserire il piemontese. Non si può dire questo, perché la legge è stata approvata dai due rami del Parlamento, che è l'organo legislativo e il Presidente Ciampi deve semplicemente verificare che questa legge abbia una coerenza intrinseca, non che non si occupi di tutto, perché le leggi che emana il Parlamento sono leggi che si occupano di ciò che il Parlamento decide di occuparsi e non di altro. Non è che il Presidente della Repubblica possa firmare o non firmare. Questo discorso vale per tutti e due gli ordini del giorno. Sono favorevole che il Presidente della Giunta e del Consiglio si attivino affinché la lingua piemontese ed altre lingue parlate regionali e locali su tutto il territorio italiano, possano disporre anch'esse di una legge nazionale per la tutela di queste lingue parlate, ma non sono d'accordo a richiedere al Presidente Ciampi di non promulgare una legge, che mi sembra una sorta di provocazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 1118, presentato dai Consiglieri Rosso, Gallarini, Vaglio, Cotto, Rubatto, Picchioni, Ghiglia Toselli, Majorino, Montabone, Angeleri e Deorsola.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione, per appello nominale, tale ordine del giorno.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 25 Essendo presenti in aula n. 25 Consiglieri, non è stato raggiunto il numero legale, per cui tale ordine del giorno verrà votato nella prossima riunione di Consiglio.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 23.52)



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