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Dettaglio seduta n.421 del 23/11/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bertoli, D'Ambrosio Deorsola, Farassino, Ferrero, Galli, Gatti, Ghigo, Grasso, Griffini Marengo, Masaracchio, Miglietti, Orrù, Pazé, Simonetti e Toselli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Il numero legale qual è?



PRESIDENTE

Venticinque Consiglieri.



CHIEZZI Giuseppe

Possiamo verificarlo?



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(La Vicepresidente Minervini effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
22 Consiglieri anziché 25, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 10,08 riprende alle ore 10,40)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Desidero integrare le comunicazioni precedenti.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Attribuzione temporanea all'Assessore Cavallera alle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale nel periodo dal 21 al 28 novembre 1999


PRESIDENTE

E' pervenuto un decreto del Presidente della Giunta regionale che attribuisce temporaneamente all'Assessore Cavallera le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale nel periodo dal 21 al 28 novembre 1999.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Come richiesto dal Consigliere Chiezzi, si proceda nuovamente all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(La Vicepresidente Minervini effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sui trasporti

Proseguimento esame disegno di legge n. 403: "Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del D.lgs. 19/11/1997 n. 422"


PRESIDENTE

Secondo le intese, proseguiamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 403, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il relatore, Consigliere Salerno, aveva già svolto la relazione in aula il 16/11/1999; adesso, dovremmo aprire il dibattito generale sul provvedimento.
Sono stati presentati, in questo momento, degli emendamenti da parte della Giunta, che pregherei di distribuire ai Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, innanzitutto segnalo l'assenza del Presidente Ghigo.
Fatto purtroppo non inusuale, prova della sufficienza con cui il Presidente Ghigo considera i lavori dell'aula.
L'annuncio che la Giunta - presieduta dal Presidente Ghigo che non c'è presenta all'aula degli emendamenti, forse richiede che non si passi alla discussione generale, ma che prima la Giunta illustri il senso di questi suoi emendamenti, perché di fatto il disegno di legge è modificato.
Pertanto, non si può fare la discussione generale in presenza di un annuncio che il disegno di legge è modificato. Spieghino i responsabili della Giunta la natura di queste novità e vedremo come comportarci.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Parlo collegialmente a nome della Giunta: io sono disponibile a precisare il senso degli emendamenti presentati dalla Giunta, dei quali peraltro, già nella relazione svolta la scorsa seduta, veniva - senza entrare nel merito - indicata la motivazione. Si rendono necessari innanzitutto per coordinamenti di testo (molti di questi emendamenti sono verifiche tecniche). Inoltre, si rendono necessari in quanto, come è stato richiamato, nei giorni scorsi è stato approvato un nuovo decreto (il n.
400) che solamente per alcuni parti, soprattutto scadenze, indicava delle modifiche rispetto a dei punti che erano indicati in legge.
Colgo l'occasione per dichiarare che con questi emendamenti viene pienamente recepito lo spirito e tutte le indicazioni presenti nell'ultimo decreto legislativo riguardante la materia del trasporto pubblico locale perché anche questa era una richiesta che era stata fatta.
Ora, siccome gli emendamenti sono diversi, sono disponibile ad entrare nel merito di ognuno nel corso del loro esame per illustrare il motivo, o di adeguamento al D.lgs. n. 400, o di raccordo con il testo precedente quindi tecnico.
Proporrei quindi all'aula di procedere in questo senso, richiamando che non si tratta assolutamente di emendamenti di merito sulle questioni sostanziali, ma che sono solo recepimenti ed adeguamenti delle normative in atto che, nel frattempo, siccome questo è un disegno di legge che è stato licenziato dalla Commissione circa cinque mesi fa, si sono resi necessari proprio per adeguare il testo a tutte le normative in vigore.
Peraltro, ripeto, sono pronto, su ogni singolo emendamento, a spiegare la motivazione e, in quel caso, a discutere apertamente la motivazione di ogni emendamento.


Argomento: Varie

Saluto a studenti ed insegnanti dell'Istituto professionale "Giulio" di Torino


PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Papandrea, desidero salutare gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto professionale "Giulio" di Torino che stanno assistendo ai nostri lavori.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sui trasporti

Proseguimento esame disegno di legge n. 403: "Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del D.lgs. 19/11/1997 n. 422" Presentazione questione sospensiva


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 403.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi abbiamo ricevuto questa mattina gli emendamenti della Giunta che riguardano undici o dodici articoli (non ho fatto in tempo a contarli con precisione). Non metto in dubbio le affermazioni dell'Assessore, ma, vista la corposità di questi emendamenti, il nostro Gruppo ritiene che ci sarebbe l'esigenza di approfondirli prima di iniziare la discussione. Pertanto, o si rinvia, oppure, se si decide di proseguire, chiediamo una sospensione che ci consenta di approfondire questi numerosi emendamenti. Per verificare quanto affermato dall'Assessore chiediamo una possibilità di approfondimento sul testo.
Ripeto, gli emendamenti sono arrivati questa mattina, anzi, esattamente tre minuti fa, per cui non abbiamo potuto svolgere prima questa attività.
Se gli emendamenti fossero stati uno o due, si sarebbe potuto verificarli immediatamente, invece, vista la corposità, ritengo che da parte nostra ci sia una legittima esigenza di approfondimento.
Chiedo, in sostanza, o un'inversione dei punti dell'o.d.g. o una sospensione dei lavori per poter esaminare questi emendamenti.



PRESIDENTE

Quindi, lei formalmente chiede una sospensione dei lavori.



PAPANDREA Rocco

Una sospensione del punto.



PRESIDENTE

Va bene. Devo solo precisare che la Presidenza, quando pervengono degli emendamenti, li consegna all'aula.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Penso che l'ipotesi avanzata dal collega Papandrea sia pertinente, nel senso che non so per quali ragioni e meccanismi, ma in ogni caso il lavoro di predisposizione di un testo definitivo, non sia stato svolto nell'ambito del lavoro della Commissione. Per cui, di fatto, Presidente, noi non abbiamo un testo approvato dalla Commissione. Abbiamo sì un testo, ma non è quello approvato dalla Commissione, nel senso che il testo approvato dalla Commissione è strutturalmente lontano da questo. Se ho contato bene sono dodici articoli che vengono o sostituiti o ritoccati, su una legge che conta ventisette articoli. Ripeto, sono dodici articoli che vengono riscritti o ristrutturati o aggiunti. Dodici articoli - ristrutturati e riscritti - su ventisette articoli è un'altra legge! Non so come la possiamo interpretare.
Dico queste cose premettendo per chiarezza che il Gruppo DS è ovviamente disponibile, poiché si tratta di procedure dovute, ma è anche interessato affinché un atto di governo significativo, come quello della disciplina del governo locale, sia perfezionato e realizzato attraverso la definizione della normativa regionale, così come abbiamo fatto per l'agricoltura e per il commercio.
Diventa complesso, Assessore Casoni, discutere un testo con dodici articoli cambiati o sostituiti. La Commissione avrebbe dovuto licenziare un testo dove tali emendamenti fossero già stati inseriti organicamente. A questo punto, l'aula avrebbe proceduto prendendo in considerazione quegli emendamenti che le forze di minoranza ritengono essere eventualmente indicati nel testo definitivo. Può anche essere che ci siano elementi che noi stessi avevamo sollecitato, anzi, suppongo che sia in parte così, ma dobbiamo rivedere le nostre ipotesi emendative e dobbiamo ripercorrere il testo complessivo.
Pertanto, avanzo una proposta costruttiva. Credo che la situazione di oggi e di giovedì, dal punto di vista del funzionamento dell'istituzione sarà complessa. In ogni caso, nessuno della minoranza può concorrere a superare un problema che questa volta non è incidentale: scegliere di andare a fare dei viaggi è una scelta di opportunità che, però, comporta una previsione anticipata della difficoltà di funzionamento dell'istituzione.
Non intendo assolutamente polemizzare sulle assenze. A questo punto, mi domando se non sarebbe costruttivo, una volta esaminata la situazione convocare una riunione di Commissione, magari sostitutiva della riunione di Consiglio di oggi pomeriggio, per perfezionare il testo e ritornare poi in aula con un testo organico.
Quindi, una riunione in Commissione, magari - aggiungo - senza ritirare il provvedimento dall'aula, ma come abbiamo fatto in altre occasioni scegliere una sede più operativa, anziché quella, particolarmente onerosa della seduta plenaria e correggere quasi tutte le parti del testo.
Sottolineo che soltanto gli emendamenti della maggioranza interessano ventisette articoli; inoltre, ci sono quelli dell'opposizione - abbiamo lavorato parecchi mesi su questo provvedimento.
Proporrei, quindi, di sospendere la discussione del testo, rivederlo in Commissione e poi ripresentarlo in aula perfezionato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Ho ascoltato sia gli interventi precedenti che quest'ultimo del Consigliere Riba e sulle valutazioni non possiamo che concordare. In effetti, ci sono dieci Consiglieri che sono all'estero, chi in Brasile e chi al Los Angeles dove, ovviamente, rappresentano la Regione; sulle opportunità si può anche discutere, ma sicuramente rappresentano la Regione Piemonte e non devono essere considerate delle gite.
Inviterei pertanto i colleghi, se siamo tutti d'accordo, a procedere contemperando le varie esigenze.
Gli emendamenti in discussione sono certamente "robusti" sia dal punto di vista lessicale che grammaticale. L'Assessore ha detto che si tratta di emendamenti formali, quindi non di stravolgimento della legge; peraltro, il primo è all'art. 4, quindi non inizia neppure dall'art. 1, ma questo pu essere considerato secondario.
Proporrei, quindi, di svolgere questa mattina la discussione generale anche perché, dal punto di vista generale, come ha detto l'Assessore, non cambia la sostanza politica del provvedimento.
Pertanto, svolgere la discussione di carattere generale e alla fine della seduta di questa mattina considerare - per quanto ci riguarda lasceremo all'Assessore la competenza di assumere iniziative, magari oggi pomeriggio - la proposta del Consigliere Riba.
Come affermato dal Consigliere Riba, potremmo, fuori dalla sede istituzionale del Consiglio, riunirci, in modo tale che quando riprenderemo il testo ci siano le condizioni per procedere con una certa speditezza. Mi sembra una proposta ragionevole: sentiamo come viene accolta dall'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, avevo già avuto modo di esprimere, in diverse conferenze dei Capigruppo, l'esigenza che prima di giungere in aula sarebbe stato utile un'ulteriore riunione della Commissione per valutare gli emendamenti della Giunta che erano noti, in qualche maniera annunciati, anche se il decreto non era ancora stato pubblicato. Era noto il contenuto del D.lgs. n. 400. Immaginavo, come si è verificato, che gli emendamenti della Giunta non sono solo un adeguamento al D.lgs. n. 400. La parte consistente sì, ma ci sono altre parti che invece, modificano il contenuto di alcuni articoli da noi ritenuti importanti. Non è scritto nel D.lgs. n. 400 che la Giunta rinuncia, ad esempio, a formulare lo schema di contratto di servizio: questa è una scelta discrezionale. Probabilmente nasce perché sono emerse delle indicazioni, quindi, ripeto, non si tratta solo di un adeguamento al decreto legislativo, anche perché ci sono degli articoli che sono completamente nuovi.
Penso, ad esempio, all'art. 26 bis, il quale non deriva dal D.lgs. n.
400, è un articolo nuovo, è un'indicazione discrezionale della Giunta che deve essere motivata; così pure l'art. 27 bis che è un articolo totalmente nuovo.
Come avevo già avuto modo di dire in Conferenza dei Capigruppo, occorre un approfondimento.
La nostra posizione, pertanto, è la seguente: prima di procedere alla discussione generale, la relazione del collega Salerno deve essere perlomeno integrata dall'Assessore con le modifiche introdotte. Dopodich il Consiglio deve avere il tempo per poterla valutare, e si avvia la discussione generale.
Ripeto, ci troviamo di fronte a modifiche non marginali rispetto al testo originale, non si tratta di un adeguamento al D.lgs. n. 400. Infatti gli artt. 26 bis e 27 bis non toccano questioni irrilevanti. Per cui credo sia opportuno un approfondimento che spieghi il significato di questi emendamenti e, quindi, completi la relazione. Dopodiché il Consiglio deve avere il tempo di valutare il tutto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Credo che il senso delle proposte emerse sia chiaro, ma voglio premettere che non c'è da parte mia alcuna ostruzione a verificare assieme nel merito questi emendamenti. Però preferirei, anche come segnale reciproco, annunciare la disponibilità mia e della Giunta a seguire la richiesta avanzata dal Capogruppo Riba.
Sono disponibile ad approfondire gli emendamenti a livello informativo qui in aula.
Voi sapete che rimandare il testo alla Commissione, nel momento in cui tutte le Province, la Conferenza delle Autonomie locali, le aziende pubbliche e private stanno sollecitando questa legge che condividono e sulla quale hanno espresso parere positivo, non è auspicabile. Se facciamo in modo di effettuare in aula i giusti approfondimenti che chiede l'opposizione, rendiamo il nostro lavoro più dinamico e garantiamo un servizio ai cittadini e agli operatori economici piemontesi.
Posso garantire che le questioni relative agli ultimi due articoli citati dal Consigliere Saitta, sono in effetti assolutamente spiegabili con un semplice atto, che peraltro è protocollato. Come sapete, è stato fatto un protocollo con le aziende di trasporto pubblico e locale, che prevede questa riformulazione, nel senso che sono previsti degli aggiornamenti.
Quindi, sono disponibile a dare chiarimenti, spiegando anche qual è stata la sollecitazione che in questo caso è stata fatta per addivenire ad un accordo che, peraltro, metterà in moto finanziamenti per quasi 450 miliardi a partire dal prossimo anno.
Nello stesso tempo, oggi mi piacerebbe vedere un segnale di avvio della discussione. Peraltro, come è già stato richiamato, questi emendamenti partono dall'art. 4. Comunque, sono disponibile, prima di partire sugli articoli, a verificare gli emendamenti in un'informativa che possiamo fare anche oggi pomeriggio, ma gradirei che questa mattina iniziasse la discussione generale, salvo poi eventualmente, se qualcuno lo ritenesse dopo gli approfondimenti di oggi pomeriggio, ritornare su alcuni temi che stamane fossero emersi dalla discussione. Pero, ripeto, secondo me la discussione generale di questa legge non entra nello specifico di questi emendamenti, molti dei quali sono di carattere tecnico o di obbligo di adeguamento attraverso la legge rispetto ad atti stipulati con gli Enti locali.
La mia preoccupazione è di arrivare ad un percorso, come dicevo prima che ci dia modo di soddisfare quelle che sono le esigenze esterne. Non è una questione di colorazioni politiche diverse, perché tutte le Province del Piemonte e tutte le associazioni pubbliche o private attendono velocemente l'approvazione di questo testo perché, come sapete, sono in corso dei contratti che scadono il 31/12/1999, quindi non abbiamo più molto tempo.
Non chiedo di accelerare forzatamente questa approvazione, se non dopo aver fornito gli opportuni chiarimenti.
Suggerirei, visto che sono le 11,20, di terminare alle 13 la discussione generale. Oggi pomeriggio sono disponibile ad incontrarmi con i Capigruppo, o con chi si riterrà di convocare, per chiarire esattamente i motivi di questi emendamenti, dopodiché giovedì potremmo riprendere, dopo esserci chiariti, l'esame del provvedimento.
Questa è la proposta che avanzo anche a nome della Giunta.



PRESIDENTE

Ci troviamo di fronte ad una proposta da parte della Giunta.
La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Come relatore, mi sento di approvare in pieno la proposta avanzata dall'Assessore.
Il disegno di legge n. 403 recepisce il trasferimento di deleghe dallo Stato alle Regioni e dispone dell'impianto dal punto di vista del concetto di legge che si può ampiamente discutere in linea generale, cioè il trasferimento alle Province della gestione del trasporto su gomma, ai Comuni del trasporto locale urbano, l'istituzione dell'Agenzia metropolitana di mobilità, il cambio dalla contribuzione, diciamo a consuntivo, rispetto a quello nuovo del contratto di servizio.
Si tratta di concetti così forti che, secondo me, si dovrebbe procedere alla discussione generale senza rinvii, al di là del fatto che esistono degli emendamenti, su cui l'Assessore darà spiegazioni. Però, da un punto di vista concettuale, sui contenuti e sui principi del disegno di legge, a mio parere non si può pensare ad un rinvio, ma si deve procedere subito alla discussione generale.



PRESIDENTE

A me pare che la proposta della Giunta, accogliendo anche le osservazioni della minoranza, sia chiara. Chiederei ai Gruppi di pronunciarsi al riguardo.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Mantengo la proposta di fare la sospensione subito e la conseguente verifica, poiché mi rendo conto delle considerazioni che hanno fatto i colleghi. Viste le argomentazioni di altri Consiglieri, che sono diverse, e visto che il malloppo degli emendamenti è sufficientemente consistente vorrei fare subito la verifica.
Non credo che ci siano problemi, semplicemente facciamo immediatamente questo ...



CASONI William, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Secondo me, non ce n'è bisogno!



PAPANDREA Rocco

La discussione generale implica anche l'adeguamento della legge alle normative successive. Non credo che nella discussione generale la valutazione di questi emendamenti, che sono ormai parte integrante della proposta stessa, debba essere fatta, proprio perché gli emendamenti provengono dalla Giunta, cioè non sono degli emendamenti veri e propri, ma valutazioni di variazione del testo di legge da parte della stessa Giunta quindi abbiamo l'esigenza, prima di intervenire nel dibattito generale, di avere un approfondimento ed una valutazione di questi emendamenti.
Invece di fare prima il dibattito e poi la sospensione, propongo di sospendere subito per analizzare gli emendamenti e riprendere dopo il dibattito generale, secondo me, con maggior completezza, perché lo stesso Assessore diceva: "Poi, semmai, si fa un supplemento di discussione generale". No, credo che...



(Interruzione fuori microfono dell'Assessore Casoni)



PAPANDREA Rocco

Non sto entrando nel merito della questione, sto semplicemente dicendo che lei stesso ha detto: "Si può poi fare un supplemento di discussione".
Invece di arrivare ad un supplemento di discussione, facciamola in un unico momento e valutiamo l'insieme del provvedimento con gli emendamenti che, a mio avviso, ormai ne fanno parte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Noi, ovviamente, non siamo assolutamente d'accordo con questa proposte.
Non è la prima volta che la Giunta presenta in aula degli emendamenti che peraltro, non sono assolutamente rivoluzionanti rispetto al testo.
C'è stata la proposta del collega Gallarini, che penso trovi l'adesione della Giunta in merito allo svolgimento del dibattito generale questa mattina. Dopodiché, rimanendo il provvedimento sospeso in aula, ci saranno tutti i momenti per i chiarimenti formali ed informali, come è accaduto per la legge sul commercio.
Non siamo disponibili ad un ritorno in Commissione, anche perché la portata degli emendamenti è assolutamente spiegabile e gestibile all'interno di un serio ed equilibrato dibattito d'aula.
Pertanto, la proposta del Consigliere Gallarini è una proposta di equilibrio, che ci consentirà di procedere speditamente verso l'approvazione del provvedimento.



PRESIDENTE

Se il Consigliere Papandrea mantiene la sua proposta di sospensione colgo l'intervento del Consigliere Ghiglia come contrario alla sospensiva.
E' possibile procedere con un altro intervento a favore della sospensiva.
Io sarei propenso per una verifica, magari anche un perfezionamento della proposta avanzata, ma il Presidente non può che prendere atto della volontà dell'aula. Pertanto, se viene mantenuta la sospensiva, la devo porre in votazione.



PAPANDREA Rocco

Una sospensiva per fare la verifica subito.



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea, se lei mantiene la sospensiva, non posso che porla in votazione. Il mio orientamento - ma non posso forzare l'aula - era sull'ipotesi di lavoro che sta emergendo: iniziare adesso la discussione e svolgere oggi pomeriggio una riunione della II Commissione, allargata ai Capigruppo o ai Consiglieri che intendono intervenire, nella quale verranno approfonditi gli elementi motivo degli emendamenti. Si tratta di un'informativa che abbiamo già utilizzato in altri casi.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Moro)



PRESIDENTE

Consigliere Moro, ho capito benissimo quanto lei dice, ma sono due situazioni diverse.
Pertanto, se il Consigliere Papandrea mantiene la sospensiva, non posso che porla in votazione.
Chi interviene a favore della sospensiva? Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Sono d'accordo sulla sospensiva, perché l'intervento dell'Assessore ha confermato che non si tratta soltanto di un adeguamento al D.lgs. n. 400 ma che sono stati introdotti elementi nuovi come risultato di protocolli d'intese, quindi c'è stato un lavoro a latere, non in Commissione. Prima di discutere, bisogna che questo lavoro sia esplicitato per capirne le motivazioni. Questo, ovviamente, è importante per svolgere il dibattito generale.
Il compito di ratificare le scelte delle Province non è nostro; il nostro compito è quello di fare le leggi; le Province possono anche avere ragione, ma è importante conoscere ciò che è capitato nel frattempo, dal momento in cui il testo è stato licenziato al momento in cui è arrivato in Commissione, prima di iniziare la discussione generale. Ecco perché c'è una richiesta di sospensione.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi?



RIBA Lido

Presidente, rinuncio all'intervento e aderisco alla proposta di sospensione.



PRESIDENTE

Ritengo di aver fatto tutti i tentativi per non arrivare alla sospensiva, ma più di tanto non posso fare.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale, così come richiesto dal Consigliere Papandrea, dell'ipotesi di sospensiva.



(La Vicepresidente Minervini effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 24 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La proposta di sospensiva è respinta.
Rimane dunque in campo l'ipotesi di iniziare oggi pomeriggio, alle ore 14,30 (comunque verificheremo l'ora a seconda di come termineranno i lavori della mattinata), una riunione informale, che potrebbe avere come riferimento la II Commissione. Tuttavia, non si tratta di una formale convocazione, in quanto il testo resta in aula; alla riunione parteciperanno i Consiglieri della II Commissione, sono invitati tutti i Capigruppo e, ovviamente, i Consiglieri che intendono parteciparvi.
A questo punto, non so se l'Assessore intenda integrare ulteriormente per chiarire il contenuto degli emendamenti, in modo da permettere all'aula di intervenire in modo più consapevole sull'argomento.
Prego, Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Se entriamo nel merito degli emendamenti, io posso spiegarli, però mi sembrerebbe che la discussione generale... Io posso dire a cosa si riferiscono e in quale maniera possono essere correlati rispetto all'impianto base della legge.
Art. 4, commi nono e decimo: sono adeguamenti previsti dal D.lgs. n.
400/99. Il comma undicesimo fa riferimento al successivo art. 27 bis, che richiama le indicazioni in materia di programmazione e gestione dei servizi di trasporto di persone e cose sui laghi oggetto di gestione governativa perché, nel frattempo, cioè dal licenziamento del provvedimento in Commissione all'arrivo in aula, queste funzioni sono avanzate, per l'impianto viene mantenuto come era stato previsto in Commissione, ovvero come le indicazioni della Commissione prevedevano.
Art. 5, comma secondo: si tratta di una modifica che si ritiene di fare, al fine di effettuare una delega più omogenea alle Province, proprio evitando di trattenere competenze residuali alla Regione. Da una verifica c'erano alcune competenze che erano residuali nella delega dei servizi di competenza regionale ed interregionale di gran turismo e transfrontaliere così come già avviene dall'1/1/1999 in attuazione al D.lgs. n. 345/98 di cosiddetto commissariamento, cioè praticamente quello che è già in vigore dall'1/1/1999.
Art. 10, comma quarto: la modifica è necessaria, perché il decreto legislativo prevede obbligatoriamente una copertura economica minima da parte del soggetto esercente, mentre potrebbe esserci il caso di un servizio i cui ricavi coprano integralmente i costi. Quindi, questo prevede la possibilità che viene introdotta dal decreto legislativo. Anche la modifica al comma quarto dell'art. 10 è in attuazione al D.lgs. n. 400.
Art. 11: emendamento che, anche in questo caso, è stato richiesto in particolare da Comuni e Province ed accolto dalla Giunta, in quanto il commissariamento ha di fatto reso superflua la necessità di uno schema-tipo di contratto di servizio, essendo lo stesso già predisposto dallo Stato. Al comma primo, anche in questo caso, viene recepita la modifica introdotta dal D.lgs. n. 400. Al comma secondo, altra modifica apportata in recepimento del D.lgs. n. 400.
Art. 18, comma secondo: trattasi di un emendamento che individua inequivocabilmente i servizi sui quali ciascun Ente esercita la propria vigilanza, cioè è un elemento che chiarisce maggiormente.
All'art. 19 c'è da rilevare che con il D.lgs. n. 422 si passa da una normativa di riferimento di tipo concessionale ad una di tipo contrattuale.
Quindi, anche per l'aspetto relativo alle sanzioni - questo articolo si riferisce alle sanzioni - nell'ipotesi di inadempimento contrattuale occorre necessariamente fare riferimento alle norme del Codice Civile. I riferimenti sanzionatori sono contenuti nei rispettivi contratti di servizio.
Nell'art. 21, il comma secondo viene sostituito e la modifica è apportata in analogia all'emendamento di cui all'art. 5, comma secondo lettera a), cioè di completamento delle competenze trasferite o delegate in materia di servizi di linea su gomma. Al comma terzo c'è un emendamento che si rende assolutamente necessario, al fine di evitare la variazione di competenze tra i Comuni e le Province nel corso del medesimo anno 2000.
Anche in questo caso, rilevato che c'era una discrasia nel corso dell'anno si rende omogeneità al servizio per l'anno 2000, in modo da dare giustamente un provvedimento che non possa essere variato all'interno dello stesso anno di esercizio. Al comma quarto e al comma sesto, c'è una richiesta di slittamento avanzata dalle Province, che verrebbe accolta proprio perché ci rendiamo conto che per le Province è difficile approvare con ritardi di questa portata; viene pertanto recepita la richiesta delle Province di slittare di dodici mesi la fase di commissariamento. Il comma quinto è soppresso. Viene accolta la richiesta di soppressione, dando maggiore flessibilità ed autonomia agli stessi Enti nella definizione dei costi dei servizi a livello locale, cioè diamo, anche in questo caso, in recepimento a quanto prevedono i decreti legislativi n. 422 e n. 400 maggiore autonomia.
Art. 22, commi primo e quinto: si tratta di modifiche di termini temporali, quindi puramente tecniche. La modifica del comma primo dell'art.
22 tiene conto, anche in questo caso, delle modifiche del D.lgs. n. 400 quindi è in applicazione di questo decreto; stessa cosa dicasi per il comma quinto.
All'art. 26 viene proposto l'inserimento di due ulteriori capitoli di spesa destinati a finanziare le agevolazioni tariffarie previste dalla Regione: gli interventi promozionali del trasporto locale. I nuovi capitoli dovranno sostituire gli attuali capitoli 14300 e 14350, avendo analoghe finalità che erano state istituite con le leggi n. 37/85 e n. 1/86, di cui è prevista l'abrogazione in questa stessa legge. Non dobbiamo dimenticare infatti, che questo testo - come si evince dall'ultimo articolo - sopprime una serie notevole di leggi, quindi effettua un lavoro di riordino e di migliore interpretazione da parte di tutti. Non è un testo unico, però con questo testo abroghiamo tutta una serie di leggi preesistenti, quindi si razionalizza tutta la materia. All'art. 26 c'è ancora il comma terzo "Spese di gestione". Per il finanziamento degli oneri derivanti dall'esercizio delle funzioni delegate si autorizzano i Comuni titolari di trasferimenti e deleghe ad utilizzare risorse entro il limite dell'1% dello stanziamento regionale. Cioè se i Comuni lo riterranno potranno utilizzare l'1% di questo stanziamento per la gestione. Rispetto all'attuale stanziamento, il prelievo ammonta a circa 4 miliardi, di fronte ad una spesa attuale che per le sole Province ammonta a 2 miliardi, quindi anche in questo caso è ragionevole proprio in rapporto a questi dati di fatto, chiamiamoli così attuali.
L'art. 26 bis richiama invece il protocollo d'intesa sottoscritto in data 15/7/1999 dalla Regione Piemonte, dalla CISPEL (che è l'organizzazione di tutte le aziende pubbliche del trasporto pubblico locale, quindi per intenderci ATM di Torino, SATTI ed altre aziende a carattere pubblico) e dall'ANAC (che invece rappresenta gi autotrasportatori privati), sulla regolamentazione delle competenze finanziarie. Questo protocollo, che peraltro era sollecitato da tempo alla Regione, non si era trovato il modo per poterlo chiudere definitivamente, perché questo protocollo rende disponibili cospicui fondi che prima erano giacenti e non erano stati impiegati. Questo accordo prevede che venga movimentata una massa di 425 miliardi che andranno a favore sia delle aziende pubbliche che di quelle private. Prevede altresì che il 50% di queste risorse, benché dovute come ripiano d'esercizio degli anni precedenti, siano utilizzate dalle aziende che le riceveranno per comprare nuovi mezzi. Quindi, raggiungiamo un duplice scopo: le aziende sono soddisfatte della chiusura di questa partita economica, in più si impegnano loro stesse ad utilizzare questi fondi al 50% non per necessità di copertura di cassa o di bilanci, ma addirittura per acquistare nuovi autobus. Ricordo che questo meccanismo potrà mettere in moto l'acquisto di circa 400 nuovi autobus. Per questo si è reso necessario fare questo raccordo all'art. 26 bis.
Art. 27 bis. Nella versione iniziale del disegno di legge questo articolo non c'era, in quanto solo recentemente è stato raggiunto un accordo con il Ministero dei Trasporti, la Provincia Autonoma di Trento e le Regioni Veneto e Lombardia, che sono quelle interessate dalla materia della navigazione lacuale, in pieno accordo con il Ministro Treu ed il Sottosegretario rappresentante prof. Panattoni. Quindi, inserisce queste modalità che nello spirito erano comunque le indicazioni che già erano emerse in Commissione. Ricordo che già in II Commissione si era parlato di questo tema, in particolare ne aveva parlato il Consigliere Saitta, il quale aveva sollevato il tema della navigazione e quegli stessi principi che noi in Commissione avevamo indicato e riportato e quindi discusso, sono esattamente i contenuti adesso regolamentati attraverso l'art. 27 bis perché la nostra posizione è sempre rimasta quella. E' stata peraltro pienamente condivisa dai rappresentanti del Ministero, quindi su questo tema c'è un pieno accordo Stato-Regione e questo è il risultato di questa pianificazione.
Seppur velocemente credo di aver dato a tutti gli emendamenti le riflessioni tecniche e il rapporto che possono avere con il testo. Ripeto: con l'impianto del testo questi emendamenti hanno un rapporto molto vicino allo zero, nel senso che rispetto a tutta la massa del testo qui stiamo toccando forse lo 0,5% del testo con tutti questi emendamenti, che peraltro sono dovuti in applicazione al D.lgs. n. 400 e in recepimento di perfezionamenti che il tempo trascorso dal licenziamento della legge ad oggi ha reso necessari.
In pratica, ho già fatto la disamina di tutti gli emendamenti, per cui Presidente, possiamo iniziare la discussione ed oggi pomeriggio sono eventualmente disponibile a riapprofondirli. Però penso che a questo punto ci possano essere tutti gli elementi per una discussione generale.



PRESIDENTE

Non vi sono iscritti a parlare. L'Assessore ha terminato quanto era stato richiesto.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Iniziamo noi. Ovviamente noi abbiamo avuto modo di seguire il disegno di legge della Giunta integrato dagli emendamenti che l'Assessore ha presentato questa mattina e poi ha illustrato. Emendamenti che effettivamente, dal punto di vista dell'impostazione politica non stravolgono assolutamente il disegno di legge, ma lo integrano. D'altra parte, l'Assessore ha ricordato come questo disegno di legge sia in discussione ormai da cinque mesi ed è ovvio che nell'arco di un periodo di tempo così lungo, soprattutto in momenti come questi in cui i processi hanno accelerazioni impensabili fino ad alcuni anni fa, taluni adeguamenti si rendono necessari.
Questo disegno di legge sui trasporti è un tassello importante, perch nell'ambito dei cosiddetti "Bassanini" noi abbiamo già avuto modo in Consiglio regionale, nei mesi scorsi, di approvare alcuni provvedimenti che stanno arrivando a maturazione. Ne ricordo uno per tutti: l'agricoltura che sicuramente fra quelli approvati è il più corposo, il più sostanziale.
Per quanto concerne il passaggio di competenze in capo alle Amministrazioni provinciali, il primo gennaio ci sarà il passaggio delle competenze istituzionali e del personale, come previsto dal decreto legislativo in materia di agricoltura.
Quindi, la materia dei trasporti è sicuramente un altro passo importante verso lo spostamento del baricentro gestionale dalla Regione agli Enti locali, in questo caso alle Amministrazioni provinciali.
Il licenziamento del provvedimento è comunque un ulteriore tassello anche se non va, come molti di noi per la verità speravano, nella direzione di un federalismo sostanziale e quindi di un passaggio di competenze e di autonomia, anche perché non esiste federalismo senza autonomia fiscale in capo alle Regioni. Sicuramente una voce minuscola del federalismo è il decentramento amministrativo, che non è federalismo, ma è comunque un passo che, gradualmente, si incanala verso quella direzione che verrà "respirata" appieno nella prossima legislatura.
L'aver individuato ed individuare, come fa la Giunta, con tutte le integrazioni e gli arricchimenti che sono venuti durante le lunghe discussioni in Commissione, sicuramente aiuta, avvicina la gestione del problema dei trasporti.
Sia in Commissione sia in Consiglio non abbiamo ancora parlato del passaggio di competenze - sicuramente è in atto da parte dello Stato - per la gestione, ad esempio, delle strade. Quindi dell'ANAS alla Regione, e quest'ultima, necessariamente, per gran parte di queste questioni dovrà collaborare con le Amministrazioni provinciali. Riteniamo che questi importanti spostamenti di baricentri gestionali di settori, quale l'agricoltura, i trasporti, il lavoro e così via, sia un momento molto importante, anche se giunto in coda a questa legislatura, ma è sicuramente propedeutico rispetto alla prossima legislatura che sarà una legislatura caratterizzata, in ogni caso, da un federalismo ormai inevitabile e verso il quale i problemi della società chiedono passi decisi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, premetto, per la mia parziale partecipazione a questo lavoro, che il mio è un intervento sulla questione trasportistica, vedremo poi quando sarà possibile svolgere il dibattito generale che abbiamo sollecitato.
Il Piemonte destina alla voce trasporti, come è noto, la quota di reddito regionale che viene utilizzata nel settore trasporti prodotta e stimata, dai dati dell'IRES, in 21 mila miliardi. Questo significa che il settore trasportistico, e quindi l'Assessore Casoni, gestisce 21 mila miliardi, mentre l'Assessore D'Ambrosio ne gestisce 8 mila, peraltro amministrati male. Non chiedo consensi, so che non potreste convenire, per so anche che vi sarebbe difficile dire che non è così. Ventunomila miliardi sono una quota molto significativa e rappresenta il 17% del prodotto interno lordo della Regione Piemonte. Per cui la politica dei trasporti è una politica destinata ad avere una larghissima incisività ed influenza negli elementi economici dell'intera regione. Si tratta di uno dei settori determinanti nel caratterizzare la struttura fisica della regione.
In questi anni abbiamo avuto come Assessori prima Masaracchio e oggi Casoni e non so se si sono resi conto che stavano gestendo 21 mila miliardi.
Una partita di questo genere richiede che ogni valutazione, ogni elemento di intervento che si esercita su quel settore debba essere significativamente ancorato alla portata del settore medesimo nell'economia regionale.
C'è un altro punto che vorrei venisse considerato. Fisicamente la Regione Piemonte fatica molto a mantenere un suo accorpamento - come abbiamo detto in più occasioni - in particolare per le polarizzazioni con le altre Regioni che riguardano il Verbano, il Novarese, l'Alessandrino e una parte del Cuneese. Le opportunità, quindi, per sviluppare un livello significativo o sufficiente di accorpamento dell'economia e della struttura fisica della Regione non sono tantissime. Come i torinesi sanno, fino a un po' di tempo fa uno degli elementi di maggior polarizzazione era la FIAT con i suoi 300 mila dipendenti, di cui 150 mila provenienti dal Piemonte.
Oggi questa polarità si è completamente dissolta.
Un'altra polarità era rappresentata dall'Università: 130 mila studenti accorpati su Torino. Non si è realizzato molto per far sì che questo accorpamento avesse un suo adeguato rilievo dal punto di vista della funzione di una grande città degli studi; pur avendo Torino un numero di studenti universitari pari a quello di Padova, non disponeva, e non ha mai disposto, di strutture che le conferissero quella valenza di città ospitante di una quantità e qualità così significativa di cittadini giovani del Piemonte. Oggi con la creazione dell'Università del Piemonte sud orientale viene meno anche quest'elemento di polarizzazione.
Non mi risulta che l'Assessore al bilancio e alla programmazione economica sia sufficientemente motivato o che sia intervenuto o che abbia scelto, o che gli sia stato chiesto di scegliere, la parte della programmazione economica.
Sono vecchio, dal punto di vista politico, e forse comincio ad esserlo anche dal punto di vista anagrafico, viste le giovani età che ormai, per fortuna, contraddistinguono la media del Consiglio regionale. Ricordo quando l'Assessore Simonelli, per citarne uno, si occupava certo di bilancio, ma adeguatamente di programmazione economica, per cui un grande governo veniva prima di tutto valutato alla luce di un indirizzo di programmazione economica generale.
Tra gli indirizzi di programmazione economica generale, due sono gli atti e gli elementi di guida che la legge e la prassi, dal punto di vista della cultura del sindacato, della Confindustria e dell'istituzione stessa richiedono: il Piano regionale di sviluppo ed il Piano dei trasporti.
Si dà il caso che in questa legislatura, in mezzo alle tante cose da voi segnalate come "fatte", ci corre l'obbligo di segnalare, qui e fuori quelle neanche "pensate" - non so quando pensate di farle, ma certamente non le avete fatte - e cominciamo a segnalarlo qui per una prima verifica in modo che, se ci saranno risposte convincenti, rettificheremo il nostro giudizio, ma tra le cose non fatte c'è certamente il Piano di sviluppo. Se non era per il fatto che Chiezzi un giorno si è messo - come altre volte ma in quell'occasione più opportunamente di altre - di traverso su un progetto di bilancio di due anni fa, non avevamo neanche i titoli. Poi sono arrivati i titoli, ma li conosciamo già a memoria, per cui avremmo bisogno che ci deste qualcosa in più oltre i titoli, a distanza di due anni. Per la campagna elettorale, dateci eventualmente anche il Piano regionale di sviluppo.
Il Piano regionale di sviluppo non è stato fatto, ma per quanto riguarda l'assenza del Piano dei trasporti, Assessore, questa è una colpa sua, perché avrebbe dovuto essere immediatamente consapevole del fatto che andare avanti per due anni e mezzo di governo, senza aver preteso che ci fosse un Piano dei trasporti, significava navigare a vista sul Lago Maggiore o sul naviglio di Bra. Significa portare alla ribalta un grande progetto, in ogni caso, poggiato su piedi d'argilla e in un'assoluta mancanza di programmazione.
Stante la mancanza del Piano regionale di sviluppo e del Piano dei trasporti, l'applicazione del decreto sul trasporto locale è un elemento che ovviamente manca di quel raccordo con il reticolato dei servizi trasportistici così come sono articolati sul territorio.
Sono il primo a dire - qui c'è anche un emendamento appena proposto dal collega Chiezzi e già firmato anche dal mio Gruppo e dal collega Saitta che occorre il servizio in montagna, cioè che occorre il servizio a domanda minima, ma è una banalità. Chi dice che non ci vuole il servizio in montagna? Ma qual è la destinazione della montagna ed il progetto della montagna per la quale vogliamo fare il servizio? L'Assessore Vaglio ci ha provato per conto suo, poi il progetto per la montagna non è andato avanti per l'assenza del Piano regionale di sviluppo, che se non c'è, non c'è.
Quindi, noi discuteremo di come fare il servizio minimo esattamente come nel secolo scorso, quando al tempo di Vittorio Emanuele II emerse l'idea che bisognava cominciare a progettare un sistema di trasporti.
Il Piemonte diede vita lungo i corsi d'acqua al suo sistema di industrie, nell'ambito dei fondovalle, il che portò ad un determinato reticolo di sviluppo del sistema trasportistico, perché se non c'era quello, non ci sarebbero state neanche oggi le ferrovie costruite in seguito e che collegano le diverse vallate verso Torino. Il sistema trasportistico piemontese nacque da un'antica situazione spontanea di industrializzazione.
Ricordo che in quest'aula, nella seconda legislatura, tra il 1980 e il 1985, quando Cerutti era Assessore ai trasporti, si discuteva - lo so perché se ne discuteva con le Province - di come realizzare un sistema a rete capace di collegare tra loro le venti principali città del Piemonte.
Noi non siamo più all'anno "0". I funzionari hanno diritto di essere rispettati anche nel loro ruolo, ma la testimonianza e la continuità dei funzionari può essere utile per vedere come esiste tutto un lungo corso di studi su questi argomenti.
Arriviamo a compiere il più grande atto di governo di questa legislatura. Tra l'altro, ho finito, Presidente; come vede, non sono stato al merito, sono stato alla premessa, per cui non mi può richiamare per aver parlato troppo sui trasporti e sul trasporto pubblico locale.
Il mio Gruppo non prescinderà dal vedere recuperate le questioni che attengono alla grande partita della funzione economica, logistica e di infrastruttura, ma anche di modernizzazione della Regione. Sul dettaglio sulla burocrazia del problema, ci sono gli uffici, su cui l'Assessore pu contare.
Se invece noi non sapessimo che ragioniamo su questo, partendo da una premessa lunga mezzo secolo di economia, di storia e di sviluppo ma soprattutto, di vent'anni di lavoro della Regione attorno all'idea di organizzare la mobilità, il trasporto e i collegamenti come elemento portante di sviluppo e di un determinato tipo di sviluppo diffuso organizzato sul territorio e, in sostanza, democratico, oggi è il giorno in cui noi, Democratici di Sinistra, non vi parleremo dell'Alta Velocità dell'Asti-Cuneo o del Mercantour, perché queste partite attengono alle grandi infrastrutture.
Qui lavoriamo sul trasporto pubblico locale, cioè sui vasi capillari che devono collegarsi alle vene e alle arterie del trasporto pubblico nazionale ed internazionale. Il sistema è il sistema Piemonte, le "arterie" sono quelle di cui abbiamo discusso in altra sede, adesso bisogna capire come a queste ultime si collega questo tipo di operazione sul piano locale.
E' per questo, Assessore, che quando arriveremo a discutere del problema, non credo che nessuno di noi, da questo punto di vista, lo consideri sottrazione di tempo o divagazione.
Spiegateci come, dove e quando questa vostra proposta si colleghi ad un Piano dei trasporti che non c'è, ma di cui ci dev'essere almeno la filosofia.
Dateci la filosofia! Diteci quali sono i capitoli! Adesso dateci una traccia, dimostrateci almeno che la storia positiva di questa Regione non è completamente archiviata nel momento in cui facciamo un atto che dovrebbe essere di correlazione e di attuazione di quegli indirizzi generali.


Argomento: Varie

Saluto agli allievi e ai docenti dell'Istituto "Silvio Pellico" di Saluzzo


PRESIDENTE

Prima di dare la parola alla Consigliera Cotto, desidero salutare gli allievi e gli insegnanti dell'Istituto "Silvio Pellico" di Saluzzo che sono in visita al nostro Consiglio.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sui trasporti

Proseguimento esame disegno di legge n. 403: "Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del D.lgs. 19/11/1997 n. 422" - Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del provvedimento relativo al trasporto pubblico locale.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Intervengo su un argomento molto complesso, su cui la II Commissione si è riunita in tante occasioni per discuterne.
Ho tentato di seguire con attenzione la relazione del Consigliere Salerno, di cui richiamo qualche punto. Innanzitutto, la Regione, che conserva le funzioni di indirizzo, programmazione, promozione, monitoraggio di tutti i servizi di trasporto pubblico locale, ed inoltre esercita le funzioni di amministrazione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale in raccordo con gli Enti locali interessati.
Ancora, le Province, cui sono delegate le funzioni di amministrazione del servizio regionale di trasporto pubblico su gomma e la definizione delle aree a domanda debole.
Ai Comuni sono attribuite le funzioni e i compiti di programmazione dei servizi di trasporto pubblico urbano.
Il disegno di legge prevede l'introduzione di nuovi strumenti per raggiungere un migliore rapporto tra quantità di risorse impegnate e qualità dei servizi resi. Sarà un lavoro difficile per l'Osservatorio regionale sulla mobilità, se pensiamo all'attuale situazione dei trasporti.
Mi riferisco, in particolare, al trasporto ferroviario.
In questa sede ci sono state tantissime interpellanze che lamentavano ritardi degli orari, carrozze fredde, insufficienti ed anche sporche. Ci siamo sempre chiesti chi dovesse controllare l'igiene sulle carrozze, ma non abbiamo mai ricevuto risposte dalle autorità competenti. Non sarà facile, se non arriveranno finanziamenti, perché la situazione è carente e lo dice una persona che viaggia da Asti a Torino: una situazione ottimale rispetto agli amici che arrivano da Cuneo! Sovente il collega Dutto si lamenta per l'organizzazione di quel tratto ferroviario, così come gli amici che arrivano da Pinerolo. Pertanto, se si lamenta chi arriva da Asti a 35 minuti di distanza da Torino, immaginiamo come può essere l'altra realtà del Piemonte! Se non arriveranno e non si impiegheranno risorse sufficienti, non sarà una situazione facile nemmeno per il trasporto su gomma. Pensiamo ai tanti punti neri della viabilità statale e provinciale, che fanno rischiare la vita a chi transita sulle strade. Le poche risorse finanziarie che abbiamo ci permettono di sistemare un dosso, un punto critico, ma non di risolvere i problemi. Ci sono tante zone a domanda debole ed intere comunità abbandonate.
Il disegno di legge, recependo un ordine del giorno votato all'unanimità da questo Consiglio regionale, autorizza finalmente gli Enti locali a disciplinare, con proprio Regolamento, la possibilità di utilizzare gli scuolabus anche per finalità sociali ed assistenziali di trasporto degli adulti, compatibilmente con le esigenze del trasporto scolastico; esigenze sempre meno presenti, perché nascono sempre meno bambini.
Questa legge, dunque, è molto attesa perché può dare risposte a queste esigenze, che non sono affatto minimali. Mi auguro che l'Osservatorio regionale sulla mobilità sappia indicarci, nel tempo, se stiamo proseguendo sulla strada giusta. Per noi la strada giusta è quella che crea meno problemi ai cittadini e non costringe gli anziani a rimanere isolati nella loro solitudine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Grazie, Presidente. Un breve intervento per significare la posizione del nostro Gruppo riguardo al provvedimento che, con altri, fa parte della grande famiglia dei decreti legislativi Bassanini. E' un provvedimento che ci consente di iniziare un percorso di razionalizzazione e riordino di un sistema strategico quale quello dei trasporti, che ha avuto rallentamenti e ritardi di ogni tipo, ma soprattutto indipendenti dalla volontà del legislatore regionale, al di là del fatto, poi, che un provvedimento di una simile complessità abbia richiesto tempi necessari per l'approfondimento di queste tematiche.
Posso portare la mia testimonianza di Presidente della Commissione dicendo che c'è stato un lungo lavoro di Commissione, a tratti anche un po' estenuanti, ma complessivamente utile ed aperto al contributo di colleghi di tutti i Gruppi. Naturalmente, come accade per la realizzazione degli altri decreti Bassanini, corriamo il serio rischio che questa sia una riforma incompiuta, perché bisogna vedere quali saranno gli atti del Governo centrale che andranno nella direzione della delega, non soltanto di funzioni e servizi. C'è, come sempre, la grande partita delle risorse economiche, ed è superfluo ricordare che le nostre risorse sono, per la stragrande maggioranza, di derivazione statale. Non essendoci un'autonomia finanziaria, dipendiamo ancora dallo Stato e, pertanto, non saremo in grado di dare risposte a breve termine alle Province ed ai Comuni chiamati in causa da questo provvedimento, ciascuno con competenze diverse, a seconda del livello di delega nel processo di decentramento nel quale essi si trovano.
C'è, poi, l'altra grande partita che riguarda le risorse umane e quindi il personale delle varie entità coinvolte in questo processo. Processo che riguarderà le Ferrovie dello Stato, le ferrovie minori, le autolinee, che hanno da sempre garantito i trasporti pubblici su gomma. In questo provvedimento, si introduce un concetto che al cittadino sembra di un'ovvietà lapalissiana, ma che non ha mai fatto parte della cultura amministrativa per lunghi decenni: quello di andare verso una resa economica di quei soggetti che si occupano del trasporto ed abbandonare la vecchia logica del ripiano a pie' di lista. E' chiaro che ci saranno conseguenze anche un po' dolorose, perché alcune direttrici del Piemonte si trovano ad avere treni malmessi, con orari non sempre comodi ed una serie di disagi - come ricordava la collega Cotto poc'anzi - e magari, nella stessa vallata, sullo stesso segmento di percorso in cui corre una vecchia ferrovia che non ha avuto interventi di manutenzione né ordinaria n straordinaria, c'è una o più autolinee che corrono per tratti paralleli per cui abbiamo oggettivamente uno spreco di risorse economiche.
Pertanto, uno degli obiettivi di questo provvedimento sarà quello di andare a razionalizzare e quindi a valutare dove sarà più competitivo il trasporto su ferro per quella tratta, piuttosto che su gomma. Naturalmente questo avrà delle conseguenze difficili da valutare, perché le FS nonostante la privatizzazione e la suddivisione in quattro società di gestione diverse, nonostante la regionalizzazione, sono ancora un'entità che ragiona come un Ministero. L'abbiamo visto in questi quattro anni, in Commissione: quando abbiamo avuto bisogno di consultare qualche dirigente regionale è sempre stato molto difficile farlo e quasi mai abbiamo ricevuto risposte esaustive.
Il legislatore regionale, dunque, viene chiamato a compiere questo atto assolutamente necessario, anche se vi sono degli aspetti di dubbio indipendenti dalla volontà del legislatore regionale stesso. Ci sono delle prospettive non chiare, e se non sono chiare per noi amministratori regionali, figuriamoci per chi amministra le Province e i Comuni, o per chi, invece, opera nei settori del trasporto tradizionali, quindi le autolinee, come dicevo poc'anzi, o le linee ferroviarie! Ci troviamo quindi di fronte ad un quadro, direi, un po' disordinato e di anarchia, nel quale la Regione tenta di fare un po' di ordine. Perlomeno si comincia un percorso, indubbiamente pieno di difficoltà, ma certamente occorreva un atto che disegnasse il percorso da compiere.
Non entro nel merito del provvedimento, che è stato lungamente all'attenzione della Commissione competente e del quale già sinteticamente il collega Salerno, con la sua relazione, e l'Assessore Casoni, con la presentazione di massima degli emendamenti, hanno già in parte fornito chiarimenti. Naturalmente sarò attento al dibattito che seguirà.
Segnalo solo che adesso ho colto qualche atteggiamento, come dire, un po' troppo critico da parte di qualche collega, nei pochi interventi avvenuti finora. A me pare che, pur con i ritardi legati oggettivamente all'approvazione di questo provvedimento, in questa legislatura (l'unica di cui ho esperienza e in base alle informazioni che ho assunto) si siano messi in moto interventi riguardanti i trasporti, diversi per i suoi vari settori e segmenti, forse più numerosi di quanto non sia stato fatto in altre legislature. Non è polemica, ma mi sembra che sia un dato di fatto e basta solo andare a guardare gli atti.
Indubbiamente, si tratta di un provvedimento di importanza straordinaria sotto gli occhi di tutti, che certo non risolve tutti i problemi ma, come dicevo in apertura, ci consente soltanto di iniziare un percorso, perché poi ci saranno dei momenti in cui l'amministratore provinciale o comunale, per quelle che sono le loro competenze dettate dal provvedimento, si troverà a dover intervenire, e non sarà facile.
Naturalmente, ci saranno successivi momenti di intervento da parte della Regione, che, con ulteriori provvedimenti più puntuali, dovrà regolare a chiarire tutti quei passaggi che lo richiederanno.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ovviamente, io non posso...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, direi che i lavori della mattinata possono fermarsi qui; altrimenti, se non ho inteso bene, potremmo indire una riunione dei Capigruppo.
Mi pare che oggi pomeriggio sia convocata la II Commissione allargata ai Capigruppo e a tutti i Consiglieri che ritengono di parteciparvi, nel corso della quale l'Assessore espliciterà ancora di più gli emendamenti che ha già illustrato in aula; ai Consiglieri sarà permesso quindi di intervenire. Il testo resta in aula, la discussione generale proseguirà giovedì. A me pare di avere inteso in questi termini. Se ci fossero dubbi pregherei i Capigruppo ...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

No, perché non interviene uno solo per Gruppo. So per esempio che qualcuno ...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Ho sentito alcuni interventi che dicevano che per il momento interveniva uno e successivamente...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, ma a questo punto mi vedo costretto a riunire i Capigruppo per cercare di schiarirci le idee.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Chiedo scusa, Presidente, sono stato attento: lei ha chiesto esattamente qualche minuto fa, se c'erano ancora interventi in ordine alla discussione generale. Nessuno ha alzato la mano, quindi conseguentemente ritengo - è una questione di buonsenso, non sto facendo alcuna rimostranza di parte - che, non essendoci più alcuna richiesta di intervento, la discussione generale dovrebbe essere considerata finita. Poi si ripartirà e si entrerà nel merito del dettaglio, vista la disponibilità dell'Assessore Casoni di andare in Commissione a spiegare e a dettagliare meglio le proposte della Giunta. Dopodiché si ritorna in aula per entrare nel dettaglio dei vari emendamenti, se ne verranno presentati.



PRESIDENTE

Il ruolo del Presidente - mi permetto di richiamare questo aspetto non è solo quello di dare o togliere la parola, ma deve anche esprimere un minimo di ruolo nel cercare di capire il funzionamento dell'aula.
Stamane ci sono stati dei Gruppi che hanno chiesto la sospensione abbiamo votato, il dibattito è proseguito, però a me pare di aver colto in quegli interventi - compete anche a me assumere delle decisioni in merito una volontà di avere a disposizione più elementi per poter intervenire ed esprimere il proprio giudizio.
Mi pare - e mi riferisco ai Gruppi di maggioranza e di minoranza che non sono intervenuti - che il loro silenzio non sia interpretabile come la "protesta del silenzio", ma come espressione della volontà di acquisire con la riunione di oggi, ulteriori elementi per esprimere il proprio giudizio.
Come Presidente del Consiglio, così ho inteso. Mi è parso che lo stesso Assessore Casoni, con il suo atteggiamento, abbia cercato di percorrere una logica analoga.
Il Presidente non deve mai travalicare i ruoli e la funzione dell'aula anche perché se incanaliamo il discorso ed il ragionamento su questo provvedimento in termini non conflittuali, cercando di entrare nel merito sono convinto che riusciremo ad andare avanti con più tranquillità altrimenti conosciamo tutti quali sono gli strumenti d'aula per rallentare i lavori.
Forse mi sono sbagliato, ma ho ritenuto doveroso dire queste cose perché a me è sembrato di aver colto queste esigenze.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, mi permetto di dire che lei ha assolutamente sbagliato nell'interpretazione...



PRESIDENTE

Capita a tutti.



GHIGLIA Agostino

Certo, e mi auguro che quella che lei ha testé profferito non suoni come una minaccia nei confronti né della Giunta né della maggioranza perché...



PRESIDENTE

Consigliere, la pregherei di non...



GHIGLIA Agostino

No, no, ma mi spiego, Presidente, perché io prego lei!



PRESIDENTE

Siccome ci conosciamo tutti reciprocamente, non mettiamola sui...



GHIGLIA Agostino

Io prego lei! Io prego lei di spiegare l'esatta interpretazione delle parole che ha appena profferito, perché se a lei spetta il compito di dare un corretto iter del provvedimento - corretto, tranquillo, equilibrato finalizzato possibilmente anche alla votazione dei provvedimenti - credo non spetti a lei dare suggerimenti riguardo a possibili o meno possibili bracci di ferro, perché questo invito dipende dalle orecchie da cui viene colto.



PRESIDENTE

Non era nelle mie intenzioni.



GHIGLIA Agostino

Sicuramente non era nelle sue intenzioni, ma qualche volta qualche sensibilità, magari troppo acuminata, rischia di fraintendere le parole che sicuramente non avevano quel senso.
Detto questo, questa mattina noi avevamo inteso - e qui c'è la nostra disponibilità a sospendere in aula il provvedimento - che la discussione generale fosse compiuta e che poi tutti gli approfondimenti fossero riservati per questa Commissione che oggi stessa verrebbe convocata.
Diversamente, per quanto ci riguarda, se così non è si prosegua con la discussione generale, ricordando che siamo in discussione generale! Interverranno tutti coloro che vorranno intervenire, si chiuderà la discussione generale, si andrà in Commissione. Non ci sono altre strade perché è vero che a lei spetterà anche di sentire, non so, il tempo, la temperatura, le condizioni dell'aula, però per quel poco che c'è ancora di regolamento...



PRESIDENTE

Non ridicolizzi la funzione del Presidente!



GHIGLIA Agostino

No, Presidente! Lei deve interpretare, abbia pazienza! Io non ridicolizzo.



PRESIDENTE

La pregherei di discutere nei termini di rispetto reciproco. Di rispetto reciproco!



GHIGLIA Agostino

Ma proprio per quello, Presidente! Visto che noi crediamo che i colleghi che sono intervenuti prima abbiano una modesta padronanza della lingua (anch'io stesso), non ridicolizziamo le vicendevoli interpretazioni di quello che diciamo, perché noi siamo stati molto, molto chiari! Si fa la discussione generale, tra l'altro lei sa benissimo che non è che se si completa la discussione generale capita chissachè, uno può bloccare anche sul primo emendamento della prima riga del primo articolo! Però, visto che si deve trovare un accordo dell'aula, noi questo accordo dell'aula lo avevamo trovato nel completamento della discussione generale, nella sospensione in aula del provvedimento, nell'approfondimento degli emendamenti al provvedimento in Commissione, e quindi nel ritorno in aula.
Questa è la nostra interpretazione. Viceversa, se ci siamo capiti male proseguiamo con la discussione generale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.
Vi chiederei però di non fare la discussione su un intervento del Presidente, altrimenti lo ritiro.



PAPANDREA Rocco

Non intervengo sull'intervento del Presidente.
Mi pareva questa mattina - magari possiamo anche sentire la registrazione o leggere la trascrizione - che l'Assessore, quando ha proposto il suo iter che poi è stato accolto, respingendo la mia proposta avesse detto esattamente che dopo l'approfondimento di questa mattina si poteva avere un supplemento di discussione generale... L'ha detto lui...



CASONI William, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Sugli articoli.



PAPANDREA Rocco

In quel momento nessuno è insorto...



CASONI William, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Ho detto che successivamente potranno essere approfonditi.



PAPANDREA Rocco

No. Comunque, al momento non è insorto nessuno, quindi credevo fosse un dato acquisito. Il mio Gruppo intendeva esattamente fare questo.
Faccio questa considerazione: a me pare che l'intervento dei due Consiglieri di maggioranza sia sufficientemente arrogante e non ci sia nemmeno il minimo di rispetto per un Presidente che, pur essendo Presidente di tutti, è comunque un esponente della minoranza e questa mattina vi ha garantito in due momenti la presenza, perché la maggioranza è presente con 24 Consiglieri, oltre ad essere arrivato alle 10 e mezza passate l'ultimo dei 24, quindi avendo fatto perdere come al solito un bel po' di tempo, io credevo che almeno un minimo di rispetto per il suo atteggiamento nei confronti della maggioranza ci sarebbe stato: mi rendo conto che invece non è così. Il Presidente ha tenuto un comportamento ineccepibile garantendo il numero legale, ma il ringraziamento è quello che abbiamo sentito.



PRESIDENTE

Al riguardo intendo precisare semplicemente che presiedendo non posso essere assente e quindi aprendo i lavori sono ovviamente presente. Anche se in entrambe le votazioni...



PAPANDREA Rocco

Certo, ma poteva far presiedere altri.



PRESIDENTE

Io ringrazio il collega Papandrea, ma presiedendo non posso assentarmi avendo oltretutto aperto i lavori, anche se in entrambe le votazioni quando si è votato, il mio voto era ininfluente: era il ventiseiesimo.



PAPANDREA Rocco

Ma loro restano ventiquattro!



PRESIDENTE

Non risolviamo però il problema di conduzione dell'aula e della discussione.
Ha chiesto la parola il Presidente della II Commissione, Consigliere Mancuso; ne ha facoltà.



MANCUSO Gianni

Solo per capire come proseguono i lavori della giornata. Visto che questo provvedimento - come ricordavo io prima, ma non soltanto io, anche altri colleghi - ha avuto un iter lungo, credo esaustivo per la parte che è arrivata all'aula, avendo noi oggi questi emendamenti da approfondire credo che il lavoro della Commissione (fermo restando che in Commissione si dà sempre la possibilità a tutti di esprimersi ampiamente su tutto) dovrebbe concentrarsi sull'approfondimento di questi emendamenti che ha illustrato prima, seppur succintamente, l'Assessore Casoni. Visto, tra l'altro, che si tratta di una convocazione fatta ad horas, cioè non c'è stato nemmeno il tempo per gli uffici di preparare documentazione o quant'altro, credo che per forza di cose il lavoro dovrà essere concentrato. Poi potrà essere breve, lungo, sintetico, allungato, non sta a me dirlo perché ho gli stessi problemi del Presidente quando sono Presidente della Commissione.
Il mio intento è quindi quello di lasciarci con un o.d.g., seppur generico, dei lavori dell'aula che possano concludersi oggi o magari avere un'appendice, ma questo non lo posso dire adesso.



PRESIDENTE

Ha detto bene il Presidente della II Commissione, intanto perch competerà a lui comunque gestire la partita, dato che la II Commissione l'abbiamo detto prima - è convocata. Però utilizzando un sistema che abbiamo usato precedentemente e che ritengo di dover ribadire, cioè che quello che oggi avviene in Commissione è un'informazione dettagliata quindi con tutti i crismi di quello che può essere fatto per quanto riguarda gli emendamenti presentati dalla Giunta, ma già come facemmo nel caso della I Commissione: siccome il provvedimento è in aula, in Commissione si ragionerà attorno a quell'informazione e non sarà possibile presentare né emendamenti né discutere altri emendamenti. Quindi, è un lavoro molto circoscritto. Per questo motivo, ce ne rendiamo conto tutti c'è stato un non-rispetto della formale convocazione ed è anche per questo che io ho esteso l'invito ai Capigruppo e ai Consiglieri che intendono partecipare per poter approfondire, e qui mi pare che sia anche chiaro l'intendimento perché oggi pomeriggio formalmente era convocato il Consiglio regionale.
Dal momento che ho la parola, colgo l'occasione per comunicare all'aula che la IV Commissione convocata domani è stata disdetta.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io non intervengo per ribadire quanto detto dai Consiglieri Angeleri e Ghiglia. Se diciamo una cosa veniamo presi per arroganti, e per non ricevere l'appellativo di arroganti bisogna sempre dire quello che fa piacere all'altra parte che ascolta. Per non sempre si può trovare un punto di mediazione...



PRESIDENTE

Consigliere Gallarini, le chiedo scusa. Mi rivolgo all'aula per chiedere un momento di attenzione. Si tratta di un argomento delicato, per cui vi pregherei di stare attenti a quello che ognuno di noi dice e vuole dire all'aula.
Prego, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Noi rispettiamo, per formazione culturale e politica, il ruolo del Presidente, sempre, quindi la persona fisica che nelle varie occasioni svolge il ruolo di Presidente. Ho detto questo per rispondere all'insinuazione del Consigliere Papandrea: noi non abbiamo interpretazioni tendenziose.
I colleghi che mi hanno preceduto hanno detto la verità, sono le motivazioni sulle quali si è votata la sospensiva "Papandrea". I casi sono due: o la discussione è già finita perché nessuno interviene più, allora ne prendiamo atto, oppure non è finita e allora, per favore, intervengano coloro i quali non sono ancora intervenuti. Mi sembra un discorso di una semplicità estrema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Ci rendiamo conto che bisogna fare in fretta ad approvare questo provvedimento, perché il Piemonte aspetta il provvedimento sui cinghiali.
Una volta svolto questo provvedimento passiamo a quello che è l'argomento...



GALLARINI Pier Luigi

Nella Conferenza dei Capigruppo abbiamo detto che si sarebbe discusso il disegno di legge n. 507.



RIBA Lido

Scusate, avevo sentito che si sarebbe esaminato subito il provvedimento sui cinghiali. Se sono due i provvedimenti mi rettifico, perché poi sul provvedimento sui cinghiali ci sarà una vera operazione di governo del Piemonte! Noi siamo consapevoli che è stata "eletta" la questione dei cinghiali ...



PRESIDENTE

Consiglieri, cerchiamo di fare degli interventi costruttivi.



RIBA Lido

In Piemonte sento solo più parlare della legge sui cinghiali. Se così fosse, la legislatura si salva, altrimenti... Di fronte al dramma che sta invadendo Torino, questa mattina c'era un gruppo di "cinghiali" che usciva dalla stazione del Lingotto, attraversavano la strada... Quindi, abbiamo dovuto...



(Voci in aula)



RIBA Lido

Questa mattina, per ben ventidue volte, ho dovuto fermarmi perch c'erano gli attraversamenti... Ad un certo punto, mi era sembrato che ci fosse il collega Angeleri..



PRESIDENTE

Collega Riba, mantenga la direzione...



RIBA Lido

Ad un certo punto, mi è sembrato che ci fosse il collega Angeleri con il peluche di riferimento che stava dirigendo... Temevo di trovarli qui veramente! Posto che noi concederemo tutto il tempo necessario, perch siamo consapevoli di che cosa vuole la Regione Piemonte. Presidente, questa mattina abbiamo esaminato una situazione cambiata dalla presentazione di una quantità di emendamenti da parte dell'Assessore. Si era ritenuto che la relativa illustrazione e il relativo approfondimento fosse propedeutico ad una più utile discussione. Non è stato consentito. Qualcuno ritiene giustamente che il dibattito, senza questa premessa, non si può fare: fate voi! Io ho fatto un intervento, chiederò delle risposte all'Assessore e gli garantisco che se non ci saranno o non saranno adeguate, passeremo subito al provvedimento dei cinghiali.
Altri colleghi del mio Gruppo non possono intervenire perché nella riorganizzazione della giornata in questo momento non ci sono. Si deciderà se è possibile fare il dibattito o se non è possibile; ovviamente, sarà uno degli elementi che si costituirà nell'ambito della discussione, semprech l'Assessore riesca a far valere la sua autorevolezza e non sia in qualche maniera indotto a chiedere una sospensione per discutere dell'urgentissimo problema dei cinghiali. Credo che anche lei, Presidente, ogni mattina venga interrotto quindici-venti volte lungo la strada da questo dramma. Quando non sono materialmente i cinghiali, è la preoccupazione degli avvenimenti del Consiglio regionale che la inducono a chiedere poco tempo per questo dibattito, per lasciarlo alle cose che contano. Ci pensi anche lei Assessore!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Presidente, vorrei fare una breve cronistoria di quanto è avvenuto questa mattina in aula.
Ci sono emendamenti presentati dalla Giunta. All'inizio ho detto semplicemente e brevemente che erano collegamenti che non risultavano decisivi per affrontare una discussione generale. Dopodiché mi è stato richiesto un ulteriore intervento e io ho dato una prima disamina; ho chiarito quali erano gli emendamenti e ho dimostrato che gli stessi non hanno un collegamento diretto con l'impianto generale della legge. Dopo lei, Presidente, su due sollecitazioni, una del Consigliere Papandrea, ha ritenuto di mettere in votazione una richiesta di discussione generale dopo che eravamo intervenuti per circa 45 minuti - io ho fatto un intervento di 30 minuti per descrivere gli emendamenti. Lei ha messo in votazione la sospensiva e l'aula ha dato un voto affinché si procedesse alla discussione generale.
A questo punto, mi domando se il voto che è stato dato, anche per rispetto mio all'aula, non ha una sua valenza. Mi sono dichiarato comunque disponibile. I Consiglieri Saitta e Riba sanno benissimo che questa è una legge di quaranta articoli e non mancherà il tempo per ciascuno di questi emendamenti di approfondirlo nei termini più generali. Nello stesso tempo vorrei che mi fosse riconosciuto, da persone intelligenti, quali ritengo siano tutti i Consiglieri dell'opposizione, che su questo tema interverranno, che questi emendamenti non sono pregnanti sulla discussione generale. Noi possiamo svolgere la discussione generale, l'approfondimento oggi pomeriggio, partendo, se volete, anche dall'art. 1. Soddisfiamo, in questo modo, l'esigenza di velocità che richiamava il Consigliere Riba, che io condivido ed assolutamente faccio pregnante all'aula. Questo è un provvedimento urgente che noi dobbiamo varare per il Piemonte.
Questa è una premessa che io ho fatto all'inizio e che voglio rifare perché, al di là dell'appartenenza politica, si tratta di un provvedimento importante che dà molte risposte a problemi trasportistici locali del Piemonte. Nello stesso tempo, essendo disponibile a questo chiarimento credo che i colleghi possano avere l'opportunità, se lo desiderano, di intervenire ora. Ripeto, questi emendamenti non vanno a toccare il corpo di una discussione generale. Comunque l'aula è sovrana e io mi rimetto a quello che decide l'aula. Non sono io che devo dettare se una procedura va avanti o meno, mi auspico che su questo provvedimento, con i Consiglieri che lo ritengono, ci sia un confronto su tutti gli aspetti.
E' sempre stato così sull'iter di tutta questa legge. L'iter di questa legge è stato lungo perché si è sempre cercato di trovare dei punti dove le soddisfazioni generali, non dell'aula e delle parti politiche, ma dei cittadini piemontesi, fossero recepite. Credo che oggi si dimostri buonsenso non fermandosi davanti ad un cavillo, perché ritengo che poi possa essere, anche da parte mia, interpretato come un cavillo. Io, che questa legge la studio da un anno, so che questi elementi sono per la gran parte puramente tecnici e per la minima parte sostanziali e non vanno assolutamente a scalfire quello che è l'impianto generale della legge e i suoi dettami. Quindi, la discussione generale può essere effettivamente svolta. Se non si vuol fare la discussione generale con la pretesa che questi emendamenti siano pregnanti sul testo della legge, io mi sento nell'obbligo di dire che non lo sono, perlomeno abbiate la mia interpretazione. Questi emendamenti non hanno niente a che vedere con l'impianto della legge, possono riguardare alcuni articoli sui quali mi auguro ci troveremo a discutere per approfondirli.
Questa è la mia posizione, nel senso che vorrei proseguire nella discussione generale, altrimenti avremmo trascorso queste due ore per nulla. Quando il Consigliere Papandrea richiamava ulteriori approfondimenti è proprio perché ognuno di questi emendamenti è legato chiaramente ad uno degli articoli che comunque non viene stravolto neppure lontanamente.



PRESIDENTE

Ritengo che nessuna discussione svolta in quest'aula sia oziosa, ma sempre utile, perché permette di approfondire gli argomen ti.
Il Presidente aveva ritenuto di fare una proposta all'aula. Ritengo che l'aula, attraverso l'espressione della maggioranza e della Giunta, non sia d'accordo con questa ipotesi avanzata dal Presidente, che ritenevo una proposta di saggezza, quindi devo chiedere chi intende intervenire ancora a livello di discussione generale.
Non essendoci altre richieste di intervento, ricordo che oggi pomeriggio, alle ore 14,30, in Sala Morando, è convocata la II Commissione allargata ai Capigruppo e ai Consiglieri che intendono partecipare, per un'ulteriore informativa ed approfondimento per quanto riguarda gli emendamenti presentati stamane dalla Giunta.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio, che era convocato per oggi pomeriggio, a questo punto è sconvocato. Resta convocato per giovedì 25 novembre.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,57)



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