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Dettaglio seduta n.420 del 17/11/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Chiezzi, Farassino Grasso, Leo, Rosso, Salerno, Simonetti, Vaglio e Viglietta.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Bodrero


PRESIDENTE

"Colleghe Consigliere e colleghi Consiglieri, nella notte fra domenica e lunedì è morto all'ospedale di Cuneo Antonio Bodrero, più noto come Barba Toni. Aveva settantotto anni. Il Consiglio regionale del Piemonte vuole oggi tributare un ricordo all'uomo politico e Consigliere regionale, ma soprattutto all'importante figura di poeta, letterato, difensore dell'identità culturale piemontese e occitana.
Molti di noi lo ricordano personaggio pittoresco, schivo e bohémien che ostentava le sue origini e la sua cultura montanara anche nell'abbigliamento: perennemente vestito con camicia a scacchi, giacca e pantaloni di fustagno, scarponi e zaino, cui non rinunciava anche in occasione delle sedute del Consiglio regionale. Privo di patente, era frequente incontrarlo lungo le strade provinciali delle sue Valli occitane intento a cercare un passaggio in autostop. E molti ricordano ancora lo scalpore che procuravano i suoi interventi in piemontese, pronunciati nei dibattiti d'aula qui a Palazzo Lascaris.
Ma Barba Toni non era soltanto un personaggio caratteristico o naïf.
Era un intellettuale di formazione autenticamente colta ed accademica. Nato a Frassino, nell'occitana Valle Varaita, si era laureato in lettere presso l'Università di Torino con una tesi su Silvo Balbis, discussa con il grande scrittore e critico Francesco Pastonchi.
Fu direttore della Biblioteca Civica di Saluzzo e insegnò, fino al pensionamento, Storia dell'arte nei licei di Saluzzo, Savigliano e Cuneo.
Restò comunque sempre legato al suo piccolo comune montano, che non volle abbandonare nemmeno quando la famiglia si trasferì in pianura, nel lontano 1961. Restò a vivere lassù, solo ed appartato, circondato unicamente da un numero inverosimile di gatti.
Bodrero scriveva abitualmente in italiano, in piemontese e in occitano.
La sua prima raccolta uscì nel 1965 e rappresentò una delle prime opere in assoluto composte in occitano alpino. Aveva come titolo 'Fràisse e mèel' che significa 'Albero di frassino e miele', ma anche 'Frassino e Melle': il paese natale e quello nel cui camposanto Barba Toni ora riposa. Nel 1974 esce Val d'Inghildon, una delle sue opere più complesse e riuscite. Nel suo insieme, quella di Barba Toni è un'opera ricchissima, in cui confluiscono si alternano e fondono la lingua della cultura nazionale, quella regionale piemontese e quella più riservata, quasi privata, delle sue valli.
Un rapporto contraddittorio, che tocca nel profondo la sfera dell'identità individuale e trova la sua rappresentazione forse più emblematica in una delle sue ultime opere: il dramma 'L doss bergé, scritto a quattro mani con Vittorio Sivera e premiato proprio all'ultima edizione del concorso per un testo teatrale nelle lingue del Piemonte indetto dalla Regione Piemonte.
E' la storia settecentesca di un pastore dell'alta Val Varaita, che per ordine del re di Sardegna deve fare guerra ad altri pastori come lui appena oltre il colle, ma non comprende la ragion di Stato che va contro l'antica amicizia fra i popoli delle Alpi, e viene per questo giustiziato.
Per Barba Toni il Piemonte è quello delle montagne, dei boschi, dei popoli alpini. Ebbe a dire su 'Notizie' della Regione Piemonte, nel periodo in cui fu Consigliere, che la monarchia sabauda è sempre stata la tirannide prevaricatrice delle peculiarità locali, la dinastia di pianura le cui logiche di potere, a lui - uomo di valle e di natura - restavano incomprensibili e ostili.
Barba Toni non è stato un semplice poeta dialettale. Come i migliori linguisti e filologi, come Walter von Wartburg e Pier Paolo Pasolini, il suo approccio alle lingue e culture regionali lo spinse a studi comparativi e a impadronirsene fino a scrivere poesie anche in catalano, in friulano e in veneto e a corrispondere con letterati e uomini di cultura di tutta Europa.
Negli ultimi mesi Barba Toni stava lavorando insieme a Dario Anghilante ad una nuova edizione delle sue poesie e dei suoi scritti. E' in corso di pubblicazione nella collana di 'Letteratura piemontese moderna' del Centro Studi Piemontesi di Torino la sua ultima raccolta di poesie, attesa per i primi mesi del prossimo anno.
Ma l'intera statura poetica di Barba Toni la si misura pensando che uno dei pochissimi piemontesi accolti nella monumentale antologia di poesia nelle lingue regionali italiane, curata da Franco Brevini e apparsa proprio in questi giorni nella prestigiosissima collana 'I Meridiani' di Mondadori.
Il Barba Toni politico è un riflesso del precoce impegno culturale per la dignità e l'autonomia della cultura del Piemonte. Attivista fin dagli anni Cinquanta nel Marp, il Movimento Autonomista Regionale Piemontese fondò nel 1961 il Movimento Autonomista Occitano, dal quale successivamente si distaccò. Alla fine degli anni Ottanta fu nel movimento Union Piemontèisa, e nel 1990 aderì alla Lega Nord, candidato alle elezioni regionali e risultato primo escluso in Provincia di Cuneo.
Entrò a far parte dell'assemblea regionale di Palazzo Lascaris il 21 gennaio 1992, vi restò nel Gruppo della Lega Nord fino al dicembre 1994.
Costituì poi il Gruppo Misto Nord Federalista Antimarxista, quindi aderì ai Federalisti Liberaldemocratici e formò infine il Gruppo Misto Piemonte Nazione fino al termine della scorsa legislatura. Un'esperienza politica travagliata, che non lo soddisfece mai fino in fondo: nel 1995 si ritir così ai suoi studi e all'attività letteraria, riservandosi soltanto alcune apparizioni in emittenti radiofoniche locali, presso le quali continuava la sua veemente militanza di polemista soprattutto contro la modernità e la secolarizzazione della società: bersagli che a lui - cattolico intransigente e tradizionalista - apparivano come incarnazioni stesse deimali della contemporaneità.
Barba Toni si batté anche in Consiglio regionale per la dignità e il riconoscimento della lingua piemontese sul piano nazionale e locale.
L'impegno della nostra Assemblea, che ha recentemente approvato un ordine del giorno che ne chiede la tutela a livello di legislazione nazionale, va nella stessa direzione. E il contributo di Barba Toni al patrimonio letterario e poetico del Piemonte dà a questa battaglia un impulso e una levatura ancora maggiori. Ciao, Barba Toni, e grazie".



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, la ringrazio per aver oggi stesso, nel giorno del funerale del Consigliere Antonio Bodrero - e in una circostanza che non ha consentito la partecipazione di tutti coloro che avrebbero desiderato essere presenti al funerale - di averlo ricordato.
Una figura eccezionale che lei ha ricordato adeguatamente e con proprietà di espressione.
Mi associo, avendo la parola, a quanti hanno ringraziato Barba Toni per l'insegnamento che, con la sua passione, con il suo grande esempio, ha trasmesso a tanti di noi, allora giovani, per capire i valori dei territori dai quali proveniamo.
Detto questo, a nome delle minoranze, ai fini di poter valutare una serie di questioni che abbiamo bisogno di considerare con lei e con l'Ufficio di Presidenza, le chiedo, a nome di tutti i Gruppi di minoranza un incontro, prima dell'apertura dei lavori, al quale gradiremmo che lei partecipasse insieme a tutti i membri dell'Ufficio di Presidenza.
La ringrazio anticipatamente, credo che questo sia, da parte nostra, un atto di attenzione e di responsabilità per dialogare con lei su alcune questione che sono fondamentali ai fini della prosecuzione dei lavori nella giornata di oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Noi abbiamo ascoltato abbastanza stupiti la richiesta del Consigliere Riba. Concordo sulla parte inerente il collega Antonio Bodrero, anch'io ho avuto il piacere di conoscere il Consigliere Bodrero nella scorsa legislatura. Sicuramente dal punto di vista umano era un individuo eccezionale, al di là delle questioni culturali, alle quali il Presidente Deorsola, in modo opportuno, dettagliato e all'altezza del personaggio, ha tracciato.
Sono, invece, stupito sulla seconda parte dell'intervento del Consigliere Riba. Noi abbiamo chiuso la seduta di questa mattina sull'argomento sanità, peraltro chiesto e richiesto dall'opposizione e slittato - perché abbiamo concordato che slittasse.
L'Assessore D'Ambrosio nell'introduzione ha detto che si trattava "dell'ennesimo dibattito". In effetti è vero, perché questo dibattito fu svolto recentemente in occasione del DDL 504 "Variazione di bilancio"; la collega Manica, stamattina, disse che avrebbero chiesto, durante la sospensione, perfettamente legittimo, di esaminare più in profondità le considerazioni e la relazione dell'Assessore D'Ambrosio, per verificare oggi pomeriggio, alla ripresa dei lavori, le condizioni per entrare nel merito della questione.
Dopodiché siamo stupiti della richiesta del collega Riba di un incontro con l'Ufficio di Presidenza. Viene quasi il "sospetto", ovviamente politico, perché tale richiesta è avvenuta dopo l'intervento del collega Chiezzi di questa mattina, alla luce dei provvedimenti che la Giunta ha assunto nei confronti della questione sanitaria. In quest'aula mai nessuno ha sottolineato questioni di malasanità; le condizioni dei servizi sono quelle che sono, ma un po' tutti hanno riconosciuto, in varie occasioni come la qualità della sanità in Piemonte sia al di sopra di una certa soglia e questo, ovviamente, ci fa piacere.
Per quanto riguarda la questione economica-finanziaria abbiamo avuto più volte, occasione di esporre i nostri punti di vista che non sono sicuramente "vangelo", ma rappresentano l'illustrazione di un verso della medaglia. Abbiamo ascoltato il collega Chiezzi, sicuramente rappresenta una sfaccettatura della composita opposizione, il quale sembra non abbia detto assolutamente nulla relativamente a quanto la Giunta, secondo noi, ha intrapreso, in modo incisivo, sul governo della situazione. La prima delibera, con la quale si è lanciato un allarme relativo alla questione sanitaria, con l'obiettivo di comprimere dell'1%, entro il 31 dicembre 1999, ha voluto significare una forma di attenzione verso lo Stato che non ripiana più a pie' di lista, così com'è avvenuto in passato - non commento perché abbiamo già avuto modo di esprimerci su questa discussione e non voglio essere ripetitivo -. Non ripianando più significa accollare alle Regione una quota degli sfondamenti sanitari.
A fronte di questa deliberazione c'è stato un approfondimento, ci sono stati ulteriori ragionamenti in base ai quali l'Assessore ci ha detto che l'11 di novembre è stata adottata una seconda deliberazione, per quanto ci riguarda, molto opportuna, con la quale si sono estrapolate le questioni farmaceutiche, che da sole hanno portato ad un aumento del 16% non governabili. Per cui ci troviamo con le ASO che hanno zero di spesa farmaceutica e con le ASL che hanno il 16% anche di più, che aumenta del 10, 12% ogni anno con prontuari nazionali, predisposti letti e riletti a Roma, sui quali le Regioni non possono dire assolutamente nulla, se non prenderne atto. L'Assessore ha sottolineato altri punti, uno dei quali prevede che gli incentivi del 30% siano subordinati al fatto che, anzich tagliare dei servizi, si razionalizzino i servizi stessi e, con le stesse risorse, si riducano i tempi di prenotazione per quanto riguarda gli esami e altro.
Noi riteniamo che la Giunta abbia operato molto bene sia attraverso la prima deliberazione, un allarme di natura squisitamente politica, sia attraverso la seconda che ha voluto essere una calibratura personalizzata rispetto alla necessità delle singole ASL. Ci sembra che occorra andare a personalizzare sia le ASL, la cui spesa storica è di un 1 milione ottocentocinquantamila, sia quelle la cui spesa storica è 2 milione e quattrocentomila. In questa fascia di oscillazione del 20% occorre andare a fissare un obiettivo al quale tenderanno, in aumento e in espansione, le ASL la cui spesa storica è la più bassa, e tenderanno, invece, in compressione della spesa le ASL la cui spesa storica è la più alta.
Di fronte a questi provvedimenti della Giunta, che riteniamo dal punto di vista politico, incisivi, sono venute meno le argomentazioni. Ci sembra veramente strano che dopo tre settimane dalla richiesta per iscritto di un dibattito sulla sanità (certo con ritardo, ma avevamo concordato che il dibattito slittasse di una settimana) si cerchino diversivi.
Ho espresso, ovviamente la nostra posizione, dopodiché lasciamo al Presidente e all'aula le decisioni in merito.



PRESIDENTE

Sentiti i Vicepresidenti credo che un breve incontro sia necessario perché io comunque - ripeto - intendo far svolgere, come previsto, il dibattito sulla sanità.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Non entro nel merito della sua decisione, che rispetto, però tengo a precisare che la sospensione deve essere possibilmente breve, onde evitare di finire il Consiglio in tarda serata. Avrei preferito, comunque, che lei avesse concesso la sospensione dopo lo svolgimento del dibattito sulla sanità. Stamattina siamo stati accusati di non volere questo dibattito, noi invece lo vogliamo.
Desidero intervenire su un argomento che mi sta a cuore da diversi mesi. Già con l'Assessore mi sono confrontata su questo e vorrei poterlo fare, quindi chiedo di garantire a tutti di poter intervenire, dopo che il Consiglio regionale su questo argomento è stato richiesto da voi, dopo che la collega Manica stamattina ha già chiesto una sospensione per approfondire la relazione dell'Assessore. Non vorrei che la richiesta fosse stata pretestuosa. Io chiedo di poter svolgere l'intervento a un'ora possibilmente breve.



PRESIDENTE

L'ho detto prima: io intendo far svolgere il dibattito. Adesso facciamo una breve sospensione; la riunione è in Sala A), dove normalmente si tiene la Conferenza dei Capigruppo.



ANGELERI Antonello

Presidente, avevo chiesto la parola.



PRESIDENTE

Mi scusi, ma avevo capito che avesse ceduto la parola alla collega Cotto.



ANGELERI Antonello

Solo per cortesia.



PRESIDENTE

Va bene; ha facoltà di intervenire.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, io accetto ovviamente ...



PAPANDREA Rocco

Stai perdendo tempo!



ANGELERI Antonello

No, non sto perdendo tempo, caro Papandrea, sto solo dicendo al Presidente che accetto - non condivido, ma accetto - la sua presa di posizione. Vorrei discutere del tema della sanità, anche se a qualcuno non interessa; vorrei discutere di questo tema in aula e vorrei quindi che la pausa fosse il più breve possibile per potere intervenire. Ho rubato dieci secondi.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.31 riprende alle ore 16.59)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
I colleghi che intendono prendere parte ai lavori sono pregati di rientrare in aula.
Desidero informare che a seguito dello svolgersi dell'attività di questa mattina in aula, l'Ufficio di Presidenza si è riunito nell'intervallo tra la seduta del mattino e quella del pomeriggio e ha ritenuto all'unanimità di rivolgere ai Consiglieri che hanno esposto oggetti estranei al lavoro dell'assemblea regionale formale richiamo sottolineando che questi comportamenti, se quest'aula vuole essere un Parlamento regionale, non possono essere tollerati. Questo credo che debba essere puntualizzato, in relazione anche al fatto che questo comportamento è stato messo in essere da parte dei Gruppi della maggioranza e questa pare oggettivamente una anomalia rispetto a quello che accade nelle assemblee elettive.
Desidero altresì informare - oggi non c'è, nella seduta del pomeriggio che invierò una lettera al Consigliere Rosso contestandogli le affermazioni da lui usate nel corso del suo intervento. Questo come attività dell'Ufficio di Presidenza.
Nel seguito dell'incontro che ho avuto con i Capigruppo della minoranza ho ricevuto una serie di puntualizzazioni e una richiesta di non proseguire per il pomeriggio nei lavori; richiesta che io lascio alla valutazione dell'aula, però devo sottolineare anche che l'argomento che era stato individuato per oggi, cioè il dibattito sulla sanità, è un argomento che era stato richiesto e fissato per oggi e credo sia opportuno che possa avere, nonostante l'incidente che questa mattina ha caratterizzato i nostri lavori, credo che possa, lo chiedo alla cortesia dell'aula, essere trattato.
Vi sono delle richieste di parola?



RIBA Lido

Scusi, Presidente, ma non abbiamo capito cosa vuol dire.



PRESIDENTE

Ho riferito all'aula che ho ricevuto questa richiesta di non proseguire nei lavori nella giornata di oggi, cioè noi avevamo previsto oggi di trattare l'argomento della sanità e di chiudere i nostri lavori prima di cena, cioè indicativamente intorno alle 19/19,30, nel senso che non è che possiamo fissare un termine perentorio. La richiesta che è stata formulata di non proseguire nell'attività io la lascio alla valutazione dell'aula anche se sottolineo che la giornata di oggi era stata dedicata al lavoro per questo particolare argomento, cioè la discussione sulla sanità.



(Commenti dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

Cioè vuol dire che formalmente se c'è una richiesta io la porrò ai voti.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Colleghi, è semplicemente per ribadire quanto abbiamo già detto prima e cioè che riteniamo il dibattito iniziato, si svolga e si chiuda, così come era nelle intese ed è nella necessità della programmazione e dei contenuti dei nostri lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

La richiesta di cui lei ha fatto menzione - lo dico per il Consiglio le era stata posta dai Consiglieri dell'opposizione in considerazione del fatto che questa mattina, nel tentativo di impedire la discussione sulla sanità e comunque di sovvertirne il rilievo e l'importanza nell'ambito delle attività del Consiglio regionale per la giornata di oggi, i Consiglieri di maggioranza, guidati da una parte dei loro Capigruppo, hanno posto in essere una iniziativa che non aveva precedenti nei ventinove anni di vita di questa istituzione. Singoli atteggiamenti di protesta manifestazioni di singoli Consiglieri, che peraltro rientrano un po' nell'ambito degli atti dimostrativi in qualche caso della opposizione potevano essere intercorsi e sono stati alle volte anche severamente censurati dal Presidente, ma un completamento univoco, guidato dai Capigruppo della maggioranza, volto ad inscenare una protesta del tutto estranea agli elementi della discussione e ad impedire il rilievo e lo spazio che la discussione doveva avere, questo non era mai avvenuto.
Di fronte a questo fatto senza precedenti non c'è stata una adeguata valutazione né stigmatizzazione da parte del Presidente. Presidente che lo ricordiamo - in occasione della visita in quest'aula dei lavoratori della O.P. Computer aveva sospeso il Consiglio pretendendo che fosse rimosso uno striscione del pubblico che diceva semplicemente "Lavoratori della O.P. Computer", mi pare che ci sia una grossa difficoltà del Presidente a mantenere il suo ruolo di autorevolezza e di difesa delle prerogative della istituzione nel suo insieme.
A me dispiace che questa iniziativa sia stata posta in essere dai Capigruppo della maggioranza, sarebbe stato lo stesso se fosse stata posta in essere in altre forme, ma questo evidentemente dimostra un allontanamento da un comportamento responsabile che noi non possiamo che considerare molto pregiudizievole sulla possibilità di proseguire i lavori.
Proprio nella giornata di oggi i lavori non possono proseguire per il vulnus che è intervenuto! La serietà, l'importanza, il rilievo e le conseguenze che il malgoverno, dal punto di vista economico che è intervenuto, e dimostrato dai conti da parte di una Giunta che ha preso la sanità in pareggio, e la lascia con 2.500 miliardi di debito, richiedono che le discussioni a riguardo siano tutelate da parte del Presidente del Consiglio come atti di grande responsabilità della popolazione piemontese e soprattutto di quella ammalata. Quindi aver voluto surclassare le normali comunicazioni che dovevano indirizzarsi verso la stampa, e gli organi d'informazione attraverso la cazara inconsueta di questa mattina, il fatto che il Presidente Ghigo forse non a conoscenza, noi vogliamo supporre non del tutto a conoscenza però cito persone del mio partito, vorrei immaginare il capogruppo Mussi che fa da capitano che fa di una iniziativa del genere ed il Presidente D'Alema che non ne sa niente. Sicuramente li metterebbero entrambi a prendersi un periodo di riposo; valuti lei Presidente Ghigo valutate voi.
Però certamente non voglio entrare nel merito dell'ordine del giorno che è stato deciso e voluto, né contestare il fatto che qui stiamo discutendo solo provvedimenti della maggioranza, ma torno a chiedere al Presidente Deorsola che tuteli la serietà della questione che si pone attorno al problema della sanità, della relativa gestione e della salute di cittadini, consentendoci di discuterne in una giornata riservata, dedicata e rispettata come giornata dedicata ad esso. E mi rifiuto di considerare un atto di responsabilità o un atto coerente rispetto alla serietà del problema che lei pretenda adesso di continuare ad affrontarlo in un angolo di una giornata completamente perduta.
Presidente Deorsola, questa è una questione che non abbiamo chiesto all'aula di affrontarla, ma a lei. A lei che siede su quella poltrona, che fu anche di Vittorelli, che fu anche di Viglione, che fu anche di Carla Spagnuolo, che fu anche di tanti Presidenti che si trovarono certamente a dirigere momenti difficili, ma che ritengo ebbero come unica bussola la responsabilità e l'autorevolezza dell'istituzione, e non i compromessi fra i gruppi di maggioranza e di opposizione. I rapporti tra di noi, se permette, ce li vedremo al nostro interno, ma lei adesso deve tutelare l'istituzione in un momento particolarmente alto e particolarmente difficile della sua responsabilità. Deve essere lei a decidere.
E' il Presidente che può chiudere o non chiudere la seduta. Questo chiediamo a lei, e su questo avrà tutta la nostra solidarietà, Presidente come sempre, ma è una responsabilità che deve assumersi di fronte alla gravità del problema, quindi non chieda conforto alla maggioranza. Noi abbiamo posto un problema di agibilità delle istituzioni oggi, e di netta separazione tra i problemi che dovremo affrontare su questo punto come su altri, rispetto agli elementi della gazzarra politica e comunicativa che stamattina sono stati inscenati dai pasdaran della maggioranza.



PRESIDENTE

Volevo solo puntualizzare che anche in occasione della visita dei rappresentanti dei lavoratori della OP Computer, prima di sospendere brevemente il Consiglio, avevo rivolto numerosissimi inviti.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ci troviamo veramente di fronte a un fatto eclatante, non perché i singoli Consiglieri in quest'aula non abbiano usato dei modi che sono soltanto similari a quelli che interi Gruppi, ed anche i Capigruppo di maggioranza, stamane hanno usato nell'aula del Consiglio regionale, ma perché ci troviamo di fronte a un fatto quasi incomprensibile: che interi gruppi di maggioranza contestino l'ordine del giorno che i gruppi di maggioranza stessa, insieme con il rappresentante della Giunta, e il Presidente del Consiglio regionale hanno deciso.
Di più: soltanto nella riunione di ieri (o nella penultima riunione non ricordo bene) è stata chiesta un'inversione dell'ordine del giorno. E quest'inversione dell'ordine del giorno è stata votata a maggioranza, per cui se soltanto ieri se c'era la grande esigenza di affrontare questo problema, si sarebbe potuto, anziché andare a comprare cinghiali di peluche in qualche negozio, discutere oggi la legge sui cinghiali, chiedendo la stessa inversione per la giornata odierna.
Ancora: Vicepresidente Masaracchio, lei ha la delega per i rapporti con il Parlamento. Lei è anche l'Assessore per i rapporti con il Consiglio regionale e partecipa alle riunioni con i Capigruppo quando si predispone l'ordine del giorno. Più volte le ho chiesto di rappresentare le esigenze della Giunta, lei non ha mai ovviamente presentato come esigenza della Giunta quella proposta di legge che, peraltro, era del Consiglio Regionale me compreso come firmatario, insieme alla collega Spagnuolo ed al collega Gatti come Consiglieri di minoranza. Questa mattina, per contestare l'ordine del giorno che lei, insieme al Presidente del Consiglio e a tutti i Capigruppo, ha concordato, si è alzato dai banchi della Giunta per andare ad impugnare un cinghialetto tra i banchi del Consiglio.
Allora, veramente qui non si capisce più quali sono le parti che governano e che determinano non solo gli ordini del giorno, ma i lavori di questo stesso Consiglio. Guardate che qualcuno può dire che simili metodi sono già stati usati da Consiglieri di minoranza, ma mai Gruppi interi di minoranza hanno aderito a iniziative del genere. Facciamo bene attenzione a distinguere fra quella che è l'opposizione di Gruppi di minoranza a un ordine del giorno costituito e fatto proprio dalla maggioranza stessa e singole rappresentazioni di Consiglieri: ci sono delle differenze sostanziali.
Siccome il Presidente del Consiglio in questo momento ribadisce l'esigenza di proseguire su un ordine del giorno che doveva essere dibattuto stamattina alle dieci e mezza e che, per tutti i motivi che conosciamo, si vorrebbe iniziare a dibattere alle 17,15 del pomeriggio, e siccome tre Consiglieri di maggioranza - tre Capigruppo di maggioranza: Gallarini, Cotto e Angeleri - sono intervenuti prima della sospensione dei lavori, palesando che forse si chiedeva la riunione dei Capigruppo, o che non si volesse proseguire il dibattito sulla sanità, richiesto dai Gruppi di minoranza, oggi non vorrei essere preso in giro due volte! Può anche capitare, è già capitato; però, nella stessa giornata, è difficile digerire di essere preso in giro due volte.
Con parole molto pacate, dico che si analizzi a fondo, magari tra questa sera e domani, la giornata di oggi, ma non si pretenda di voler proseguire su un dibattito importante come quello sulla sanità, imputandone lo slittamento alle minoranze stesse, dopo tutta la bagarre che si è creata stamattina su un'esigenza che non era mai stata rimarcata. Se così fosse saremmo autorizzati tutti ad assumere delle posizioni e degli atteggiamenti che il regolamento non riuscirebbe più in qualche modo a frenare. Dico questo con molta chiarezza, ma lei, Presidente, che cosa vuol dire quando stigmatizza tutti i Consiglieri che hanno partecipato a questa sceneggiata? Assuma come Ufficio di Presidenza, oltre che la parola "stigmatizzare" quello che prevede il regolamento su simili comportamenti. Guardi che io mi sono trovato, in maggioranza ed in minoranza, a dire che questi atteggiamenti non possono essere in qualche modo avallati da nessuno. E questi atteggiamenti li abbiamo assunti stamattina a momenti alterni, a seconda che ci fossero delle televisioni o meno, e li abbiamo assunti davanti ad un'intera classe o a più classi di una scuola media superiore.
Io mi chiedo: questa sarà una bella figura per il Consiglio regionale.
Certo, non erano belle figure neanche quando le facevano i Consiglieri di minoranza, ma quando l'intera maggioranza, o quasi, assume un atteggiamento contrario all'ordine dei lavori stabilito dalla stessa, come può lei Presidente, che ha scritto quell'o.d.g. e che ha assistito alla sceneggiata di stamane, non sentirsi attaccato dal punto di vista istituzionale? Non si sente non tutelato dagli stessi Consiglieri che probabilmente l'hanno votata? Bisogna riflettere su questi fatti, che non sono solo più degli atteggiamenti, ma che acquistano rilevanza politica. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Presidente, questa mattina, alla fine del suo intervento, lei ha parlato di un incidente; spero che mi spiegherà meglio di quale incidente si tratta, perché non l'ho compreso. Se lei paragona quanto è capitato questa mattina a quanto è accaduto in questi ultimi anni in Consiglio regionale, ovviamente dal 1995 (potrei elencare una lunga serie di iniziative intraprese dall'opposizione, che avevano veramente poco a che vedere con l'aula), il bilancio sarebbe disastroso per la maggioranza: sarebbe un "venti a zero" o un "venti a uno".



(Intervento, fuori microfono, del Consigliere Riba)



ANGELERI Antonello

Potrei citare, ad esempio, quando il Capogruppo Chiezzi, Presidente di un Gruppo consiliare, ha detto all'ex Presidente del Consiglio, presente in questo Consiglio ...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Consigliere Riba, per cortesia!



ANGELERI Antonello

Questa è la democrazia della sinistra, non mi sorprende; io continuo a parlare perché, conoscendoli, non mi stupisco più di niente! Vorrei ricordare quando il Capogruppo Chiezzi disse all'ex Presidente del Consiglio: "Lei è un Presidente delle...", oppure alcuni argomenti portati concretamente all'interno di quest'aula: mattoni, scritte, ecc. Per non andare troppo in là nel tempo, per esempio, rammento la sceneggiata ...



RIBA Lido

Racconta di quando Mancuso ha tolto la parola a Cavaliere, per completezza ...



ANGELERI Antonello

Ecco la democrazia di cui è capace il Consigliere Lido Riba, Capogruppo dell'opposizione! Dicevo delle recenti sceneggiate innescate dal Capogruppo Saitta durante le votazioni della settimana scorsa, per non parlare dell'intervento della Consigliera Pazé, che, riferendosi esplicitamente ad alcuni Consiglieri, ha detto che probabilmente i Consiglieri di maggioranza ...



PRESIDENTE

La Consigliera Pazé ha ricevuto lo stenografico e si è riservata di farmelo avere - mi auguro - nei prossimi giorni.



ANGELERI Antonello

Certo, ma io ho riletto il suo intervento. Collega Pazé, non ce l'ho con te; ho solo chiesto al Presidente di dare formalmente una risposta rispetto al tuo intervento, che è avvenuto ormai da qualche settimana.
Veniamo a quanto è capitato questa mattina, caro Lido Riba. Siamo venuti in aula, non a caso e non per la prima volta, avendo richiesto più volte, nella Conferenza dei Capigruppo, di dibattere questo argomento.
Essendo io una persona corretta, non ripeto quanto è stato risposto da parte di qualche Capogruppo in quella Conferenza. Sta di fatto che qualcuno ha detto esplicitamente che non c'era alcuna intenzione di portare il disegno di legge all'attenzione del Consiglio. Sono consapevole del fatto che ci sono molti altri problemi importanti e mi prendo anche la sbeffeggiatura di qualche collega dell'opposizione, che dice: "Vedete, si confrontano sulla minutaglia!", ma a noi interessano queste questioni perché riguardano i cittadini.
Ogni settimana succedono incidenti, ogni settimana gli agricoltori vedono imperversare i cinghiali nelle loro proprietà e distruggere tutto.
Anche la Commissione si era espressa all'unanimità sulla procedura del documento - e lo ricorderà la Presidente Bortolin - decidendo di percorrere un canale privilegiato, urgente, essendoci un'emergenza estremamente chiara, richiamata anche dalla stampa, tant'è che l'ex Consigliere regionale Marco Bellion ha richiesto - dopo un'audizione di essere ulteriormente audito dalla Commissione per poter contribuire a modificare compiutamente il progetto di legge.
Ebbene, con tutta questa collaborazione abbiamo ritenuto, visto che nella Conferenza dei Capigruppo qualcuno ci rispondeva con "schiaffi" verbali, di presentare l'argomento in aula proprio per sollecitare l'attenzione su un problema che non è assolutamente strumentale, ma che interessa tutti i cittadini piemontesi, quindi non solo la provincia di Torino.
Caro Consigliere Riba, se sei stato attento al mio intervento avrai notato che io non ho chiesto assolutamente l'inversione dei punti all'o.d.g. - io sono rispettoso di quello che si dice nella Conferenza dei Capigruppo ho semplicemente chiesto che si prestasse attenzione anche a questo argomento. Siccome poi, da parte di qualcuno di voi, c'è qualche difficoltà a rispondere anche sugli argomenti della sanità, perché dopo quattro dibattiti sulla sanità probabilmente non ci sono più argomenti allora si chiede, da parte vostra, per ben due volte, la sospensione dei lavori. Siamo noi quelli che non vogliono discutere di sanità? MONTABONE Renato (fuori microfono) Presidente, questo non lo accetto!



(Voci in aula)



ANGELERI Antonello

Se questi sono gli argomenti dell'opposizione penso che sia sufficiente quello che si è visto e non ci sia da aggiungere altro.



PRESIDENTE

Ognuno è responsabile delle dichiarazioni espresse.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, ho sentito dire che i colleghi della maggioranza - io non ero presente in aula stamattina - che hanno esposto un cinghialetto di peluche, sono dei pasdaran. A tale affermazione non posso che dissociarmi.
Sono sempre stato contro i pasdaran e contro tutti i tipi di integralismo. Io l'avrei portato vivo il cinghiale, fuori dall'aula, perch è il cinghiale vivo che distrugge i campi e provoca gli incidenti, il cinghiale di peluche è un richiamo simbolico per attirare l'attenzione su un problema serio che qualche intemperante Capogruppo di minoranza vuole non si sa bene perché - fare diventare drammatico.
Quindi io mi dissocio dai pasdaran e dagli integralisti e cerco di riportare, se è possibile, al di là dei "boatos" il discorso in chiave razionale.
Tra l'altro, Presidente Deorsola, se non sbaglio, non sto facendo un intervento sulla sanità, ma non importa, parlo lo stesso. Lo dico perch "incidentalmente" questo Consiglio era stato convocato per discutere della sanità.
Innanzitutto, colleghi della minoranza, non intendo, come sempre offendere nessuno, però se poi dico qualcosa che non vi fa piacere, non gridatemi addosso, perché è inutile anche questo, diventa veramente il teatrino della politica. Facciamo finta che io dico le cose spiacevoli voi non urlate, e quando voi dite delle cose spiacevoli io non urlerò, così almeno riusciamo ad ascoltarci; altrimenti voi gridate, io devo urlare di più, ci dobbiamo prendere in giro e il dibattito prende serietà ...



(Voci in aula)



GHIGLIA Agostino

Cosa vediamo? C'è qualche minaccia? Non accetto le minacce. Collega Spagnuolo so di non essere importante quanto te, quindi a me nessuno mi minaccia, ma non tutti nella vita, come te, sono nati per la storia di questo Paese, c'è anche chi si occupa di fare una modesta cronaca e si accontenta del modesto ruolo che tanti elettori gli hanno conferito. Questo fa parte del teatrino della politica ...



PRESIDENTE

Per cortesia siamo su una questione incidentale ...



GHIGLIA Agostino

lo dico con affetto, stima e simpatia.
Ripeto, se la minoranza ha chiesto l'ennesimo Consiglio stra-or-di-na rio sulla sanità, mi chiedo poi perché non abbiate insistito perché venisse programmato nei quindici giorni. Questa potrebbe essere una domanda maliziosa, qualcuno potrebbe darne una lettura provocatoria, allora non la pongo. Ma se io chiedo un Consiglio straordinario - lo dico a me stesso lo chiedo perché ritengo sussistano gli elementi di straordinarietà, per cui l'argomento merita di essere trattato con urgenza ed emergenza ed essere posto immediatamente all'o.d.g. per poter fronteggiare situazioni in effetti straordinarie.
E' singolare che una minoranza chieda un Consiglio straordinario sulla sanità - noi abbiamo dei tempi entro i quali dobbiamo svolgerlo - poi questa minoranza si dimentica un po' il problema e decide di non più insistere. Questo è un fatto singolare che, a mio avviso, la dice lunga sulla serietà di certi intendimenti, per carità ognuno è libero di fare quello che vuole.
Secondo elemento, Presidente. La minoranza, se non sbaglio, una ventina di giorni fa, proprio perché aveva a cuore le sorti straordinarie della sanità piemontese, ha convocato i direttori generali, che, però, non si sono presentati.
Quale gravissima lesione dei rapporti istituzionali quando una minoranza trasversalmente si permette di convocare i direttori generali che, giustamente, non si sono presentati. Almeno i direttori generali hanno il senso delle istituzioni e del loro ruolo e sanno che se devono rispondere devono rispondere alla Giunta che li ha proposti: grave lesione dei rapporti istituzionali, Presidente Deorsola! Non solo, ma questi direttori generali, tra i quali ci sono molti direttori generali che sicuramente non votano me, non come preferenza, forse darebbero il voto a D'Ambrosio, sicuramente non votano Gallarini, nè Mancuso, nè Griffini, e tanti altri colleghi, ma come dire, sono direttori generali che hanno, con legittimissime opinioni politiche non di area di centro-destra, ritenuto questo secondo me è il passaggio, al di là di qualche dichiarazione estemporanea, di sottoscrivere il patto di buongoverno. Vi sono diversi patti, questo è il Paese dei patti, anche se poi non li rispetta quasi mai nessuno. Tutti hanno sottoscritto il patto, e hanno sottoscritto il patto su quella deliberazione sulla quale, e per la quale, i colleghi della minoranza hanno chiesto il Consiglio straordinario, urlando contro questa delibera.
MONTABONE Renato (fuori microfono) E' preoccupante quando c'è l'unanimità!



(Voci in aula)



GHIGLIA Agostino

Ho sentito, ma non pretendevo il voto del Consigliere Montabone.
Montabone, l'unanimità sul buonsenso non è un reato! Presidente, la lettura politica di questa vicenda è che la minoranza ha visto spuntarsi la lancia dell'attacco frontale alla Giunta. In effetti colleghi, se aveste convinto qualche direttore a non sottoscrivere quel patto voi avreste avuto un'arma: il problema è che questo patto lo hanno sottoscritto tutti e voi oggi...



(Voci in aula)



GHIGLIA Agostino

Ripeto, voi non avete l'arma, vi si è rotta la lancia e poi, come nei cartoni animati, si è rotto il pezzo del manico e adesso vi rimane in mano un pugno di segatura e non sapete cosa dire. Perché voi oggi avreste rischiato di non avere la notizia che avete tentato di enfatizzare con un Consiglio straordinario, perché vi sareste trovati a ripetere esattamente le stesse cose che avete detto un mese fa quando facemmo l'ultimo dibattito sulla sanità! Tra l'altro, avete già preparato l'ennesimo ordine del giorno di sfiducia nei confronti dell'Assessore D'Ambrosio che dovremmo votare alla fine di questo Consiglio? Perché se non lo fate, vi dò una mano, lo facciamo, così esauriamo ...



MONTABONE Renato

Perché è vietato?



GHIGLIA Agostino

No, no, non è vietato, ma visto che pure questo è scontato e non avrebbe fatto notizia, caro Renato, diventava inutile.
Allora il problema è questo: non c'erano gli argomenti. L'opposizione che aveva chiesto un Consiglio straordinario credendo di avere qualche appiglio per sostanziare queste sue argomentazioni, si è trovata senza appiglio. A questo punto: non potevano ritirare la richiesta di Consiglio straordinario perché sarebbe stato un insuccesso politico clamoroso; non hanno chiesto che venisse fatto nei quindici giorni perché non avevano ...



RIGGIO Angelino

Li abbiamo acquistati noi i cinghiali da dare a Gallarini?



GHIGLIA Agostino

.perché non avevano fretta e quindi è venuto meno il fumus politico per parlare di sanità.
Allora è per questo, Presidente, che noi, che siamo rispettosi delle istituzioni e che crediamo fermamente che quello che si dice debba essere rispettato, riteniamo che oggi si debba entrare nel merito della sanità, si debba concludere con tutti i soliti ordini del giorno e interventi augurandoci che poi, prima delle elezioni, non ci siano ancora due o tre richieste di Consiglio straordinario perché capisco che parlando male di sanità si cerchi un po' di audience. Concludo dicendo che la dimostrazione di quello che dico io non la dà la mia nota protervia e arroganza, la dà il fatto che stamattina da questi banchi un autorevole Capogruppo della minoranza - mi spiace che adesso non ci sia - il Capogruppo dei Comunisti italiani, abbia fatto un discorso sulla sanità assolutamente moscio e di basso profilo. Molto, molto, molto diverso dai soliti toni altisonanti e di accusa che avrebbe usato se avesse avuto delle argomentazioni serie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Prendo atto delle dichiarazioni che ha fatto il Presidente del Consiglio all'inizio, di stigmatizzazione nei confronti di quanto è avvenuto; devo dire che personalmente non sono però del tutto soddisfatto.
E' vero che in quest'aula ci sono stati vari momenti in cui sono avvenuti fatti meritevoli di essere stigmatizzati da parte della Presidenza: sono avvenute proteste di minoranza, sono avvenuti momenti anche di tensione, ci ricordiamo tutti quando il Consigliere Mancuso si alzò mettendo a tacere il Consigliere Cavaliere ...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PAPANDREA Rocco

Ripeto, sono successe molte cose, ma questa volta ci siamo trovati di fronte a qualcosa di diverso. Noi ieri abbiamo ad un certo punto affrontato, su richiesta della maggioranza, l'hanno già detto altri, una variazione dell'o.d.g., ripeto una variazione dell'o.d.g. da parte della maggioranza che ha permesso di discutere un provvedimento che non era tranquillo, tant'è vero che abbiamo discusso due ore su quel provvedimento.
Nessuno della maggioranza aveva chiesto di discutere il provvedimento relativo ai cinghiali, ma nello stesso tempo il Consigliere Angeleri e soci andavano ad acquistare i cinghiali di peluche per organizzare una protesta dentro quest'aula, per organizzare una manifestazione da parte dei Gruppi di maggioranza questa mattina! Una manifestazione nell'aula organizzata dai Gruppi della maggioranza è un fatto senza precedenti! Oppure, se ci sono dei precedenti dentro aule parlamentari e consiliari, mi ricordano gli anni '20 e '30, quando c'è stato un periodo di oscuramento della democrazia in questo Paese.
E' questo il rispetto dato da parte della maggioranza!



ANGELERI Antonello

No, no!



MANCUSO Gianni

Nel '19 e nel '20 capitavano quelle cose; non dopo!



PAPANDREA Rocco

Si è trattato di una manifestazione; non si è trattato di una reazione a un momento, si è trattato di una cosa cosciente!



(Proteste dai banchi della maggioranza)



PAPANDREA Rocco

Da questo punto di vista io ritengo del tutto insufficiente il tipo di stigmatizzazione dato dal Presidente perché non siamo di fronte la perdita di controllo da parte di un Consigliere in un momento concitato di discussione! Siamo di fonte ad altro: estremamente grave e senza precedenti! Quindi io credo che questo sia grave e non è stato fatto per discutere dei cinghiali! Non è stato fatto per discutere di quel provvedimento - perché quell'atteggiamento lì lo ostacola - ma esclusivamente, uno, per cominciare una campagna elettorale con questo metodo, che non vuole assolutamente entrare nei contenuti, ma vuole spettacolarizzare la politica con tutte, secondo me, le conseguenze gravi che questo comporta nell'allontanamento degli elettori dalla politica stessa; due, si è voluto oscurare il dibattito sulla sanità. Ci voleva poco, Consigliere Gallarini, a capire che facendo quello si sarebbe, uno creato delle tensioni difficilmente governabili; due, si sapeva perfettamente che i giornali e la televisione il giorno dopo non avrebbero parlato di sanità, ma avrebbero parlato della vostra manifestazione e della vostra gazzarra. Quindi è stato fatto con scienza e chiarezza.
Ancora una questione. In questo si sono distinti alcuni Consiglieri tra i quali il collega Angeleri che ogni tanto secondo me entra in stato confusionale perché all'interno di quest'aula ha avuto comportamenti variegati: ricordo determinati suoi atteggiamenti da oppositore quando ha presentato pacchi di emendamenti. Quindi il Consigliere Angeleri in questi anni ha oscillato: ogni tanto ha fatto l'oppositore. Pertanto questi suoi comportamenti non li dovrebbe attribuire a noi, perché fa parte della maggioranza, ma anche oggi si è appropriato di metodi non di governo e non di maggioranza, ma di metodi altri. Mi stupisce però che il Gruppo di Forza Italia e tutta la maggioranza lo abbia seguito. Mi stupisce di più per un'altra cosa, e chiedo un momento di attenzione al Presidente della Regione. Chiedo un attimo di attenzione perché ritengo che il Presidente della Regione non possa tranquillamente e benevolmente osservare questi comportamenti da parte delle forze politiche, non di qualche esponente, ma di tutte le forze politiche della sua maggioranza. Se c'è una complicità del Presidente della Giunta io credo sia gravissimo; se non c'è, io mi auguro che la cosa venga resa chiara perché quello cui si è assistito oggi è un fatto gravissimo e sarebbe da parte sua corretto sottolinearlo perch non credo che il Presidente della Giunta regionale del Piemonte, il Presidente del Piemonte, possa essere contento e soddisfatto per quello che ha visto questa mattina.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Vede, Presidente, c'è una trasmissione televisiva che ogni tanto quando arrivo a caso io incoccio, accendendo qua e là, che si chiama "Il meglio del peggio" e mentre parlava il collega Angeleri prima mi sembrava proprio che rievocasse una puntata di questa trasmissione. Io non credo tuttavia che il Consiglio regionale ne abbia bisogno e non credo nemmeno che il Consiglio regionale, sia questo come qualunque altro, abbia bisogno di avere delle situazioni come quelle nella quale, mi permetto Presidente Deorsola e anche un po' Presidente Ghigo, voi oggi ci avete messo. Perch questa mattina è stata fatta una iniziativa di carattere politico spettacolare, chiamiamola come vogliamo, non perdiamo altre parole a commentarla e altro tempo, da parte della maggioranza: una "cosa". Si sa che in politica e nelle istituzioni quando si fa una cosa si hanno delle reazioni; pertanto nessuno dei colleghi, mi riferisco a quelli di lunga militanza perché ognuno ha la sua storia, in questo Consiglio non siamo tutti con la stessa storia! E in questa democrazia non siamo tutti con la stessa storia! Pertanto abbiamo anche l'orgoglio delle storie che abbiamo e ogni tanto bisognerebbe anche rifletterci, al di là delle facili battute che rispetto a quello che io sto dicendo si potrebbero in questo momento fare. Ma c'è chi fa parte da sempre della storia della democrazia e chi non ne fa parte.
Detto questo, dato che ognuno ha la sua storia in quest'aula, con storie differenti, personali e politiche che rivendichiamo, mi rivolgo ai colleghi che hanno un può più di storia, perché così mi piace fare in questo momento, non perché non mi debba rivolgere ad altri, e voglio dire che si sa che quando si mette in campo un'azione, si può pensare che si abbiano delle reazioni. Chi ha messo in campo un'azione spettacolare rispetto alla quale questa mattina non ho cercato di fare un monumento, che era di carattere elettorale, ha spostato l'attenzione dalla sanità. Perch con la sanità non stiamo tanto bene.
Si può fare quel che piace, ma non si sarebbe corsi da un Ministro a cercare di rappattumare le cose, né si sarebbero fatte tante altre iniziative, perché evidentemente non è che la sanità brilli. Altrimenti questa Giunta non avrebbe assunto certe delibere. Ma si sapeva che in questo modo si sarebbe spostata un po' l'attenzione.
Magari non era neanche quello l'obiettivo prioritario, certamente è anche stato un obiettivo, perché si sa che quando si mette in campo qualcosa ci sono delle reazioni.
Presidente Deorsola, e anche Presidente Ghigo, perché il Presidente Ghigo è il Presidente della Regione Piemonte, espresso da una maggioranza serve anche a lei, in quanto Presidente della Giunta, metterci in questa situazione, quando sapete benissimo che se non si discute adeguatamente di sanità, ci sono cento strumenti regolamentari in tutte le democrazie consiliari che ci danno la possibilità di riprendere questa discussione? E allora venga ...



(Commenti del Consigliere Angeleri)



SPAGNUOLO Carla

Ma no, ma no, Angeleri, sta buono ogni tanto anche ...
ANGELERI Antonello (fuori microfono) Sto buono.



SPAGNUOLO Carla

Si, ma sta anche un po' buono ogni tanto.



PRESIDENTE

Lasciamo parlare la Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Sta anche un po' buono ogni tanto, perché ognuno ha la sua storia.
Detto questo, assumetevi, Presidente Deorsola e Presidente Ghigo, anche qualche responsabilità. E' inutile che alle sei di sera continuiamo questa sceneggiata che non ci porterà da nessuna parte. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza politico-istituzionale sapeva che, dopo quel che è avvenuto questa mattina, ci sarebbe stata una reazione di qualche tipo. E allora interrompiamo questa seduta che non porterà assolutamente a nulla.
Presidente Deorsola, me lo permetta: non può dire "c'è un problema ragazzi, discutete", perché è anche un po' avvilente. Ma di cosa discutiamo? Presidente, onori l'onere. Se c'è stata una richiesta Presidente Deorsola e Presidente della Giunta, consultatevi, assumetevi le vostre responsabilità di fronte all'aula e alla maggioranza, e decidete che cosa fare, perché altrimenti mi sento veramente, come tanti colleghi "buttata" in quest'aula a perdere tempo. Questo rende veramente indegna l'aula, quindi assumetevi le vostre responsabilità. Anche lei, Assessore D'Ambrosio, sa benissimo che queste sono questioni piu' gravi di come vengono rappresentate. Ogni tanto assistiamo ovviamente alle difese d'ufficio, che le mettiamo nel conto, ma è inutile che adesso lasciate fare altri dieci interventi che andranno tutti nella direzione di dire: "No, noi non avevamo intenzione di far questo e gli altri...". Oggi è una giornata che è andata così, anche perché se continuiamo con il metodo del "ma sì tiriamo avanti queste giornate", mettiamoci nella testa che in questo Consiglio, come le ho già detto privatamente, Presidente (privatamente nel senso che prima abbiamo avuto uno scambio di idee, ma lo dico anche all'aula), di fatto non si farà più nulla. Non farà piu' nulla; il Consiglio vivrà una stagione preelettorale che durerà non so quanti mesi che non serve a nessuno, che non porterà all'approvazione di nessun buon provvedimento né al blocco di alcun provvedimento cattivo, e tutti noi saremo chiamati qui soltanto a discutere e non saremo assolutamente utili per il Piemonte.
Prego il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio di consultarsi un attimo con l'Assessore D'Ambrosio, come si fa in tutte le assemblee elettive del mondo dove c'è una Presidenza di Consiglio ed una Presidenza di Giunta, rispetto ad una giornata che si presenta per quello che è, perché è evidente che quell'episodio non poteva fermarsi lì, come chiunque avrebbe potuto prevedere ed immaginare, per presentarci una proposta sulla quale si può chiudere la questione. Non si può pensare di iniziare la delicatissima discussione sulla sanità piemontese tra le 16,30 e le 17; discussione certamente difficilissima prima ancora che gravissima e con questo diamo una valutazione politica di opposizione.
Mi fermo qui, ma dico che, ogni tanto, bisogna anche decidere. E decide chi è ai vertici delle assemblee e degli organismi, in questo caso degli organi di questo Ente. Mettersi dietro ad altri paraventi, lasciare che noi parliamo, perché così il tempo passa, non è concorrere alla valorizzazione del ruolo a cui noi siamo chiamati.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Quanti minuti ho per svolgere il mio intervento?



PRESIDENTE

Essendo una discussione generale, dieci minuti.



COTTO Mariangela

Chiedevo quanti minuti avevo a disposizione, perché, ricordando quando in questo Consiglio non si era ancora toccato il fondo, abbiamo assistito ad interventi di dieci minuti di silenzio. Non so se i colleghi ricordano come fu veramente ad alto livello quel Consiglio regionale quando alcuni colleghi si alzavano, stavano dieci minuti in silenzio, ma noi di maggioranza non potevamo uscire, altrimenti mancava il numero legale.
Ricordando questo episodio, vorrei usare i dieci minuti a mia disposizione per svolgere l'intervento che volevo fare.
Non è vero che la discussione non è avvenuta; la discussione è stata aperta questa mattina dal collega Chiezzi, che è intervenuto sull'argomento. Quindi mi chiedo perché prima si lascia intervenire il Consigliere di minoranza che poi deve andare via e, successivamente, la Consigliera Manica chiede la sospensione, dicendo che deve approfondire la relazione dell'Assessore. In verità poi scopriamo che si doveva organizzare una conferenza stampa. E' tutto legittimo, però io svolgo, e penso che nessuno me lo possa impedire, un intervento su un problema della sanità.
Condivido quanto ha già anticipato il collega Gallarini. C'è un punto in particolare che mi interessa portare all'attenzione di quest'aula: le problematiche vissute in ogni pronto soccorso. Io chiedo la possibilità di poter svolgere il mio intervento.



(Commenti in aula)



COTTO Mariangela

Io uso i miei dieci minuti.



PRESIDENTE

Sulla questione incidentale che si è aperta credo che nessuno dei colleghi che mi hanno preceduto abbiano mai eseguito una verifica preventiva dell'intervento.
Prosegua pure, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

La ringrazio, Presidente, perché voglio avere la stessa possibilità che è stata data questa mattina al Consigliere Chiezzi.
Problematiche del pronto soccorso: io le ho vissute, è da un po' di tempo che mi sto interessando di questo e sento sia i medici che gli addetti ai lavori lamentarsi per il problema dell'organico del personale medico.
La mancanza di un organico proprio comporta difficoltà per i medici, ai quali viene a mancare la possibilità di conseguire una vera specializzazione sul campo, rivestendo, l'attività del pronto soccorso caratteristiche tutte sue che possono essere metabolizzate solo con una lunga esperienza.
Inoltre, l'affiatamento tra il personale - elemento di estrema importanza, quando si opera in condizioni di emergenza - viene compromesso dal continuo ruotare di persone diverse.
Spesso il pronto soccorso si è trasformato in un poliambulatorio gratuito, aperto giorno e notte, che permette di scavalcare prenotazioni attese, ecc. E' un dato ormai accettato, che solo una parte ampiamente minoritaria di richieste e di prestazioni ...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Riggio)



(Proteste dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, lasciamo svolgere l'intervento alla Consigliera Cotto.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Sospendo il Consiglio per qualche minuto, perché non ci sono le condizione per proseguire.



(La seduta, sospesa alle ore 17.57 riprende alle ore 18.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prima dell'interruzione, stava intervenendo la Consigliera Cotto; la prego, Consigliera, di completare il suo intervento.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Dicevo che molte volte il pronto soccorso si è trasformato in un poliambulatorio gratuito, aperto giorno e notte, che permette di scavalcare prenotazioni, attese, ecc. E' un dato ormai da molti accettato, e solo una parte ampiamente minoritaria di richieste e prestazioni è dovuta a motivi di reale urgenza.
E' chiaro che anche il paziente in buona fede può presentarsi al pronto soccorso per problemi non gravi; per una persona non competente è legittimo spaventarsi e preoccuparsi, a causa di sintomi che può interpretare come minacciosi. Ma buona parte degli eccessi avviene per diseducazione del paziente. Perché fare la coda dal proprio medico di famiglia, recarsi a prenotare, presentarsi per l'esame o la visita, spendere soldi in ticket? E' evidente che il sovraccarico di impegno sui medici, sugli infermieri, sui consulenti, sui laboratori e sulle strutture si ripercuote immediatamente su chi versa in condizioni davvero gravi.
Invito l'Assessore a trascorrere con me alcune ore in pronto soccorso.
Ne conosco diversi, ma propongo il pronto soccorso di Asti, dove il personale medico e paramedico è veramente eccezionale, ma questo purtroppo, non sempre è sufficiente.
Altro problema: sul pronto soccorso si ripercuote la difficoltà di reperire i posti letto per i ricoverandi. Questo vuol dire: pazienti "in parcheggio", laddove è possibile; medici costretti a dedicare il proprio tempo alle telefonate, mentre fuori la coda si allunga e si spazientisce.
Un altro problema riguarda gli spazi. I locali visita, ad esempio, sono limitati, non vi è un'adeguata separazione tra pazienti, parenti, curiosi ecc. Il rispetto della privacy, soprattutto per i pazienti, nonostante gli sforzi del personale, è poco più che nullo.
Pertanto, si chiede, con ogni possibile urgenza, il ripristino dell'organico medico fisso in pronto soccorso, tramite i medici dell'emergenza sanitaria territoriale, abolito con una delibera del 30/4/1975.
Oggi, alcuni strumenti di legge, come l'art. 8, comma 1 bis del DL n.
229/99, permettono di ripristinare l'organico fisso in pronto soccorso.
L'ultimo comma del citato articolo, infatti, recita: "Nelle more del passaggio alla dipendenza, le Regioni possono prevedere adeguate forme di integrazione dei medici convenzionati addetti all'emergenza sanitaria e territoriale, con l'attività dei servizi e del sistema di emergenza urgenza, secondo i criteri di flessibilità operativa in alcune forme di mobilità interaziendale". Grazie.



SPAGNUOLO Carla

Scusi, Presidente, seriamente parlando perché non riesco proprio a capire. Normalmente si interviene secondo un ordine dei lavori e, dato che lei ha aperto la seduta del pomeriggio introducendo la questione "continuiamo-non continuiamo", adesso quella questione deve essere decisa.
Mi permetta, poi non intervengo più: non è che si possa parlare di quello che si vuole, perché altrimenti io mi alzo e parlo della questione vitivinicola dell'astigiano! Lei deve dare delle indicazioni, altrimenti è inutile che ci sia un Presidente di Consiglio. Mi permetta!



PRESIDENTE

Ho dato un'indicazione all'inizio. Sia pure tra molte perplessità e difficoltà, ho rilevato come la parte maggioritaria dell'aula ritenesse che il dibattito potesse avere un'utilità.



SPAGNUOLO Carla

Ma quando? Ma rilegga il verbale!



PRESIDENTE

Ho ritenuto così, e anche dai colloqui che sono intercorsi ...



SPAGNUOLO Carla

Ma allora ne deve dare atto all'aula e non stabilire tutto nella sua testa! E' come la volta in cui non ha detto: "si proceda all'appello nominale", si è alzato, ha votato ed è andato via! Mi scusi, ma se lei ha questi cortocircuiti, è un problema per gli altri ...



PRESIDENTE

Dallo svolgimento dei nostri lavori, ritengo che i lavori possono proseguire.
La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Questa mattina, per legittimo impedimento - ero in congedo - non ho potuto essere in aula. Verso le ore 14 mi sono recato in una trattoria in un piccolo paese in provincia di Torino. C'era una bella tavolata di mercatari, cioè di piccoli padroncini dei banchi del mercato, che stavano seguendo e commentando il telegiornale trasmesso su un grande televisore.
Durante il telegiornale hanno anche trasmesso il servizio sul Consiglio regionale e i giornalisti hanno parlato degli eventi che si sono verificati nell'aula consiliare ed hanno fatto vedere il Consiglieri muniti del peluche. Ho sentito espressioni, in buon piemontese, che sostanzialmente dopo una risata, hanno detto - scusate il mio pessimo piemontese - "guarda lì coj pajasso piun i sold e fan lòn"



(Commenti in aula)



MAJORINO Gaetano

Per quanto mi riguarda io ho fatto immediatamente - e desidero esternarla adesso - una valutazione, su quell'episodio, di inopportunità all'insegna della battuta dantesca "il modo ancor mi offende", perché c'è modo e modo per attirare l'attenzione. Si poteva inserire con una parentesi all'interno del dibattito, sicuramente importante, al quale la maggioranza non intende certo sottrarsi. Si poteva chiaramente dire di discutere la questione dei cinghiali che provocano ingenti danni alla collettività e al denaro pubblico.
Apro una parentesi. Mi dispiace che tra gli aderenti alla manifestazione del cinghiale c'era anche il "valoroso" Consigliere Gallarini, il quale, in altra occasione, quando io ero seduto nei banchi della Giunta, e venni tartassato non solo dalle opposizioni, ma anche da tutta la mia maggioranza, da tutti i Capigruppo di maggioranza, perché mi ero permesso di assistere il Consigliere Vaglio non in un pubblico processo, ma unicamente in quella tal fase preliminare davanti al pubblico ministero, Gallarini mi disse: "tu che sei un bilancino come me (siamo tutti e due del segno della bilancia) non hai mostrato equilibrio". Adesso io, se mi consente Consigliere Gallarini, mi sono meravigliato che un "bilancino" come il Consigliere Gallarini non abbia mostrato equilibrio e non si sia dissociato da, non dico sceneggiata che è un termine brutto, ma della scenata che si è verificata.
Mi conforta che l'amico e Capogruppo Ghiglia abbia detto che lui non l'avrebbe fatto e poi ha avuto la battuta del cinghiale vivo fuori dall'aula. Questa scenata o sceneggiata fuori dall'aula con un cinghiale vivo poteva anche avere un significo e poteva anche essere un modo per attirare l'attenzione sui cinghiali, ma qui nell'aula, io da quando sono in quest'aula, cioè dal lontano 1979, ho sentito dire dai Presidenti del Consiglio dell'epoca - ogni tanto non hanno avuto molte occasioni "attenzione ragazzi, (qualcun altro diceva Consiglieri) questo è un Parlamento regionale, queste cose non si fanno".
Ricordo che la stessa Presidente Spagnuolo, con i fatti e con le parole ci ricordava che eravamo in un Parlamento regionale che, quindi, deve avere una sua dignità.
Stamattina si è verificato un episodio che ha vilipeso il Parlamento regionale del quale io ho sempre avuto rispetto. Parlo come Consigliere regionale che appartiene alla maggioranza di centro-destra, pur essendo un indipendente di destra (la distinzione è sottile ma esiste), è chiaro che sono gli ultimi mesi, però mi riconosco nella linee essenziali della Giunta Ghigo bis, sia per il passato sia per il futuro, ciononostante non potevo non rilevare questo episodio che ha - ripeto - vilipeso il Parlamento regionale.
Ricordo che altri Consiglieri di minoranza, in passato, hanno fatto cose del genere, per esempio, i mattoni quando si discuteva l'art. 17 anche quello era un gesto non certo commendevole per un Parlamento. Penso che al Parlamento nazionale i due Presidenti, Violante e Nilde Jotti indipendentemente dalla loro collocazione politica - non avrebbero permesso un gesto del genere, avrebbero chiamato gli uscieri per, cordialmente estromettere dei Deputati che avessero esposto dei peluche. Questa è solo una parentesi però è una riflessione che faccio per ribadire che questo non era il modo di comportarsi.
Il dire che è stato fatto anche nella legislatura precedente, non giustifica il gesto. Nella scorsa legislatura c'era un Consigliere, ahimè di minoranza, che si esibiva attraverso le torte o le manette, depositate sul banco, e io "friggevo" perché non ero d'accordo. Lo dicevo anche a quel Consigliere che non era il modo di far politica, si poteva dire delle manette tutto quello che si voleva, era un periodo tragico per la prima Repubblica, ma non esporre le manette e quando è stata eletta la Giunta dire: "certo vi siete spartiti i posti (certo c'era una Giunta di centrosinistra, non potevamo certo dare dei posti all'opposizione di allora) adesso spartitevi la torta!" Ho citato questi episodi per dire che erano episodi non commendevoli che hanno vilipeso la dignità del Parlamento subalpino e io non posso che con i miei poteri di Indipendente di destra, censurare e non condividere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Presidente e colleghi, l'intervento del Consigliere Majorino credo abbia il merito di riportare una riflessione sulle questioni sostanziali e il fatto stesso che un componente della maggioranza, che ha lunga esperienza e che ha saputo fare il Vicepresidente, ponga questioni così importanti mi pare significativo, nel senso che non abbiamo accampato qualche pretesto o qualche pregiudizio in ciò che è capitato questa mattina. Anche noi censuriamo il comportamento complessivo da parte della maggioranza che ha ricorso a questa manifestazione, per la verità è ancora difficile capire il motivo, lo dico soprattutto al collega Majorino, che era presente alla riunione dei Capigruppo.
La questione dei cinghiali è stata sollevata dalla collega Cotto, ma per decisione unanime della Conferenza dei Capigruppo è stata indicata al punto 11), perché il Vicepresidente Masaracchio ci ha indicato quali erano le priorità della maggioranza e il Vicepresidente Masaracchio, che parlava a nome del Presidente Ghigo, ha detto che erano più importanti altre cose.
E' stata questa la posizione, cioè il Presidente Ghigo ha detto a Masaracchio "vai lì e devi dire che le cose più importanti sono altre". Non mi pare che il Vicepresidente Masaracchio abbia ritenuto...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho detto: "Sono queste e non sono altre". E' diverso.



MONTABONE Renato

Hai detto quali erano!



SAITTA Antonio

Allora, il Presidente Ghigo attraverso il Vicepresidente Masaracchio ha detto che questa non era una delle questioni prioritarie, perché altrimenti com'è capitato per i trasporti sarebbe stata indicata prima. Mi pare logico. E credo che la maggioranza avrebbe potuto, perché è un periodo che esercita il suo ruolo con grande determinazione, avrebbe potuto - dicevo far approvare questo provvedimento già prima di oggi. Ieri avrebbe potuto chiedere l'anticipazione, così come ha chiesto l'anticipazione sulle ATC così come ha chiesto una corsia preferenziale per Pollenzo, così come ha chiesto una corsia preferenziale per tante altre questioni, avrebbe potuto chiederla per i cinghiali! L'Assessore Angeleri, cioè il collega Angeleri che è stato Assessore, sa perfettamente che era al punto 11)...



ANGELERI Antonello

Ma se l'abbiamo chiesto ai Capigruppo!



SAITTA Antonio

Appunto!



(Proteste del Consigliere Angeleri)



SAITTA Antonio

Smettila con gli insulti!



ANGELERI Antonello

Ma chi ti ha insultato!



SAITTA Antonio

Presidente, non è possibile che ogni qualvolta faccio un ragionamento politico debbo sentirmi accusato ed insultato!



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, lasciate intervenire il Consigliere Saitta.



ANGELERI Antonello

No, no, assolutamente; non c'è stato alcun insulto.



PRESIDENTE

Io non inteso alcun termine in questo senso.



SAITTA Antonio

Io dico questo: che si sapeva che era al punto 11), che non sarebbe stato discusso oggi; tuttavia si è voluto fare una manifestazione come maggioranza per mettere in rilievo un problema che era stato già deciso che era stato già deciso!



GATTI Agostino

Su indicazione di Masaracchio.



SAITTA Antonio

Appunto, su indicazione della Giunta! Non è che da qualche parte la minoranza ha detto "non discutiamo di quel punto o lo mettiamo al trentesimo, apposta", ma dove? Questo non è emerso, per cui ha perfettamente ragione il collega Papandrea nel dire che si è voluto utilizzare l'aula per una manifestazione politica di maggioranza esclusivamente una manifestazione politica di maggioranza! Io questo lo dico perché è già un po' di giorni, colleghi, che in quest'aula sta prevalendo la cultura della destra antidemocratica, questo è il problema! Sta prevalendo questa cultura della destra che sta prendendo tantissimi Consiglieri che non appartengono a quella cultura. Di molti Consiglieri che ritengono un fastidio il ruolo dell'opposizione, che il dibattito svolto dall'opposizione deve concludersi in fretta perché è un dibattito inutile, che bisogna in qualche maniera andare avanti! Questo è la destra antidemocratica e sta prevalendo! Cioè questi giudizi che sono stati dati sul dibattito della sanità ("non avete nulla, non avete niente"), ma questo è pericolosissimo! Così com'è stato pericoloso la volta scorsa, Presidente, avere impedito sulle nomine di poter fare delle dichiarazioni! Io noto che il Presidente del Consiglio non è che non abbia la capacità di svolgere il suo ruolo, ma il Presidente del Consiglio non riesce a svolgere appieno le sue prerogative perché è totalmente immerso nel prevalere di questa cultura di destra antidemocratica! Pesantemente!



(Commenti dai banchi di Alleanza Nazionale)



SAITTA Antonio

Che lo condiziona! Sta prevalendo in quest'aula una non-cultura di governo perché quando una maggioranza, che ha 33 voti, ricorre a questi strumenti, è perché non ha cultura di governo! Non ha cultura di governo! Ha cultura di opposizione, non ha senso delle istituzioni! Perché una maggioranza governa, una maggioranza non fa manifestazioni! Una maggioranza governa! E questo è un problema di responsabilità sicuramente di una parte della destra, che sta spingendo in questo senso e ritiene che questo sia il modo perché ci sia un confronto; non è così! C'è il muro contro muro! Questo è estremamente pericoloso, lo abbiamo sottolineato e lo ripeto: il fatto di oggi questo lo dimostra enormemente. E credo che se questa è l'opinione della maggioranza, se questa è l'opinione del Presidente Ghigo che io richiamo fino a essere stancante, se questa è l'opinione del Presidente Ghigo che la posizione di Ghiglia, in sostanza, che esprime questa posizione è la posizione della maggioranza, cioè se il Presidente Ghigo ritiene che dal punto di vista istituzionale non sia censurabile che la sua maggioranza faccia la sfilata di pelouches non è un uomo che ha una cultura di governo! Non ha una cultura di governo! Deve anche lui sentire il peso della responsabilità, che non può essere tutta scaricata sul Presidente del Consiglio! E' anche un problema del capo della maggioranza! Che non è Ponzio Pilato, assolutamente! Ma l'atteggiamento che ha assunto è stato un atteggiamento quasi di soddisfazione per ciò che è capitato, quasi di soddisfazione! Io credo che questo sia un tema importante e deve essere chiarito dal punto di vista istituzionale! Io noto che nel momento in cui ho cercato di esercitare un diritto che mi compete, garantito dallo Statuto, ebbene non mi è stato consentito. La volta scorsa per quella dichiarazione che ho dovuto fare con quelle modalità, ho sentito gli insulti pesanti da parte di questa cultura di destra antidemocratica che ritiene che era una buffonata il fatto che io facessi una dichiarazione di voto! Il fatto che si utilizzasse del tempo per esprimere una posizione politica! Ma la Presidenza del Consiglio, ma credo tutti quanti, abbiamo questa responsabilità di consentire lo sviluppo, il confronto politico! Questa è la politica! La politica è questa! La politica non è scontro! Per cui quando ci sono elementi di scontro, o di maggioranza o di minoranza debbono essere non soltanto censurati, ma il Presidente è il capo della maggioranza! Deve sentire questa responsabilità di agire per ristabilire una cultura di confronto! Questo è il tema che ho voluto richiamare, ed è importante che il Presidente Ghigo dica qualcosa, è importante! Il Presidente Ghigo ha delle responsabilità enormi! Il Presidente Ghigo non può esimersi dall'assumere una iniziativa e dal dare un giudizio su ciò che è capitato, altrimenti il Presidente Ghigo è una persona che, così come ha detto giustamente il collega Majorino, è censurabile perché consente alla sua maggioranza di svolgere manifestazioni che occupano la sala del Consiglio regionale! Questo è il tema, perché non si stava dibattendo quel problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Masaracchio; ne ha facoltà.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Visto che sono stato chiamato in causa parecchie volte, sento il dovere di intervenire per, non dico puntualizzare, ma esprimere neanche un giudizio oppure un'opinione.
Tutto quello che accade in Consiglio è il risultato dello scadimento del rapporto fra maggioranza e minoranza, senza andare a verificare i titoli, non dico delle opportunità, ma di ciò che compete. Alla minoranza compete la opposizione; alla maggioranza compete il ruolo del governo; al Consiglio compete il ruolo di gestire tutto ciò che nel governo è rappresentato attraverso la partecipazione consiliare. Non c'è dubbio che andare a cercare riferimenti di paragone non è del tutto fuor di luogo, è quanto meno ricondurci all'etica dei rapporti. Fosse soltanto l'etica della politica: quello che accade in Parlamento nei tempi migliori, non e ciò che accade in Parlamento nei tempi peggiori, per esempio: è peggiore che nel Parlamento inglese, per fare ostruzionismo, si legga l'elenco telefonico? Potrebbe essere considerato peggiore, ma comunque un'altra forma di contestazione. Di perdere tempo attraverso la lettura dell'elenco telefonico. Questo accade nel Parlamento inglese. Nel Parlamento italiano e stato portato qualche volta il cappio, che è un simbolo di estrema negatività. Cosa si vuol significare? Ci sono Parlamenti in cui chi porta in testa il capello ad incudine e spara, e addirittura uccide i rappresentanti del governo. Quanto non può accadere nei consessi pubblici.
Poi, non parliamo di quanto accade nei Consigli Comunali, nei Consigli Provinciali, quindi: prendiamo atto, senza farla più lunga di tanto che in effetti, quando scadono i rapporti tra maggioranza e opposizione, tra minoranza e maggioranza, alla fine si arriva a tutto quello per cui si assiste e ci si rimprovera. E' anche vero, per riputare alle motivazioni che mi hanno indotto ad intervenire, che nella conferenza dei Capi Gruppo ho già detto, la presenza della Giunta è una presenza di testimonianza perché se non fosse così, ci dovrebbe essere una capacità della Giunta di imporre anzitutto, attraverso le priorità una propria linea politica di conduzione, ma qualcosa sarebbe una prevaricazione sulle competenze del Consiglio, a mezzo della conferenza dei Capi Gruppo, ed a mezzo delle decisioni della cosiddetta Presidenza del Consiglio, che e un organo collegiale. Non è solo il Presidente del Consiglio, c'è il Presidente del Consiglio, ci sono i vice Presidenti, ci sono i segretari, mancano i questori. Mancano i questori. Nei Consigli Regionali non ci sono i questori, per cui non si può portare fuori a braccio chi magari disturba impropriamente la seduta del Consiglio. In Parlamento questo può accadere.
C'è un altro rigore. Indipendentemente dal fatto che in Parlamento c'è un altro regolamento; ma la conduzione diventa complessa e diventa fortemente politica. Vedremo dopo questa legislatura, cosa accadrà ai Consigli Regionali, al Consiglio Regionale del Piemonte. Nella conferenza dei Capi Gruppo, la Giunta, che testimonia, ma la competenza è dei Capi Gruppo che devono attivare tutto cio' che la conferenza rappresenta, la Giunta presenta le proprie priorità. Nell'ottima occasione, ripresentate e ribadite le priorità della Giunta, a titolo non del tutto personale, ma per la competenza che rappresentavo, ho detto che tutti gli argomenti all'ordine del giorno, hanno un'assoluta priorità. Anzi, potrebbero avere una maggiore priorità, tutti quei punti all'ordine del giorno, che da tempo stanno lì, ad aspettare la risoluzione, risoluzione che non accade, perch la conduzione del Consiglio è quella che è. E ne siamo tutti quanti non testimoni ma responsabili. E' stata rappresentata la necessità della emergenza, dei cinghiali; che è un'emergenza, per cui, nello scavalco delle priorità, rappresenta un punto di assoluta attenzione, tanto è vero che è stato tenuto che, il punto che riguardava la legge sui cinghiali, è stato posto all'undicesimo posto. Male priorità. E' stato rappresentato da un altro rappresentante del Consiglio, non faccio nomi, perché non è un discorso tra persone, che in ogni caso, la Legge sull'agricoltura presentata a suo tempo, per cui c'è un Gruppo che ha presentato le proprie motivazioni, potrebbe avere un'altra assoluta priorità nel coinvolgimento del globale, perché il Consiglio se ne interessa in una certa maniera. Ma sono tutte posizioni sacrosante e giuste, per l'amor di Dio. Esiste un torto: il torto che la maggioranza non ha voluto coinvolgere il Governo.
Non ha voluto coinvolgere il Governo nell'avere pensato di attivare la manifestazione, chiamiamola così; poi le valutazioni sulla manifestazione ciascuno le fa come vuole. Certo, è giusto che non si porti un giocattolo che rappresenti come per il panda, qualcosa da tutelare, e non da abbattere, quante altre valutazioni si potrebbero fare, quali sono le responsabilità nella società, perché ci sia oggi la infestazione dei cinghiali; discorso culturale, io l'ho appena accennato, magari sembrava che io scherzassi in quel momento, in analogia di quanto accade lungo le rive dei fiumi, dove i contadini, per Decreto del Magistrato del Po, non possono toccare gli argini, perché altrimenti andrebbero a speculare, ma i contadini non si curano del fatto che i maiali, i porci, le scrofe circolando per la pastura, in libertà assoluta, fornificano con i cinghiali. Questa è storia, scientifica. Io l'ho letta sui libri della scienza di queste cose.



(Interventi in aula)



MASARACCHIO Antonino Vicepresidente della Giunta regionale

Si si; si si; non ha importanza, mi sto sbagliando; certo che la infestazione dei cinghiali non è controllata. Non è controllata, perch manca a monte il controllo di queste cose.
E' accaduto in Consiglio quello che e accaduto. Si può imputare al Presidente della Giunta, di non aver preso posizione nel mentre accadeva quello che accadeva, e di cui non si sapeva ciò che stesse per accadere? Se vogliamo riflettere, nessuno sapeva che stamattina ci sarebbe stata la manifestazione in Consiglio?



(Sussurri in aula)



MASARACCHIO Antonino Vicepresidente della Giunta regionale

Chiamiamola manifestazione, una sceneggiata, l'atto folcloristico, la propaganda elettorale, tutto, perché poi c'è dentro tutto. Chi può negare che questo è fatto a fini utili di avere immagine? Per l'amor di Dio!



(Commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino Vicepresidente della Giunta regionale

Io no, non mi sarei permesso di intervenire nei termini in cui sto intervenendo se l'avessi saputo.



(Commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino Vicepresidente della Giunta regionale

Ma io sto chiedendo, la mia è una domanda retorica. Nessuno dei funzionari sapeva che ci sarebbe stata la sceneggiata, chiamiamola così?



(Commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino Vicepresidente della Giunta regionale

Appunto, appunto, uscieri... autisti ...



(Ancora commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino Vicepresidente della Giunta regionale

Passanti, gli stessi ragazzi che venivano qui ad assistere; uno potrebbe presumere tutto, che loro erano qui perché sapevano che ci sarebbe stata la sceneggiata. Sarebbe proprio assurdo. Paradossale.



(Ancora commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino Vicepresidente della Giunta regionale

Nessuno, è stato fatto un blitz. Quindi: la Giunta non ne sapeva niente, con ciò non si vuole giustificare, nessuno. Ma è da prendere atto che la Giunta non ne sapesse niente.
I Consiglieri, magari sprovvedutamente, così come da tutte le parti è stato dimostrato, persino Majorino ha detto le sue. I Consiglieri, per far valere la propria capacità di essere dentro, visto che la emergenza dei cinghiali rappresenta qualcosa, lo hanno fatto per attardare il dibattito sulla sanità, oppure nella speranza che il punto undici fosse stato discusso? Anche.



(Commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino Vicepresidente della Giunta regionale

Non sto giustificando. Quindi, tutto quello che è detto, è frutto di ciò che noi siamo dentro il Consiglio, non fuori dal Consiglio.
Millantare crediti diversi, non mi pare che sia il caso, perch ciascuno dovrebbe guardarsi allo specchio. Io mi ci guardo tutti i giorni e so quali sono le difficoltà di una gestione di delega.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Signor Presidente, intervengo in qualità di Consigliere, non di Vicepresidente. Io non avrei neppure chiesto d'intervenire questa sera, se non avessi ancora un minimo di convinzione e di speranza, che questa giornata di Consiglio Regionale, non è andata completamente sprecata, se anche alle 19 di sera il Consiglio Regionale è in grado di fermarsi quei 5 10 minuti necessari a riflettere un momentino, per evitare che quel fondo del barile, che ogni volta riteniamo di aver raggiunto, non abbia più fine.
Allora io mi chiedo, proprio chiamato anche in causa dal Consigliere Majorino (anch'io, come lui, sono del segno della bilancia), se sia necessario - senza bisogno di ripercorrere la storia dei Parlamenti e di quello italiano in particolare - provare a riflettere per quanto riguarda i nostri lavori.
Ritengo, se non vogliamo prenderci in giro reciprocamente, che oggi ci sia stata una notevole e considerevole sottovalutazione dei fatti avvenuti in aula. Se non partiamo da questa considerazione, abbiamo ed avremo difficoltà a capirci reciprocamente.
Non si è trattato della posizione di un singolo Consigliere o di un singolo Capogruppo, ma di diversi Capigruppo della maggioranza, i quali sovente ci richiamano al rispetto del Regolamento, ma che oggi non hanno ritenuto, una volta tanto, di utilizzare quello strumento.
Il fatto importante - torno a ripetere - non è tanto che si sia mosso un singolo Consigliere, ma che tutta la maggioranza, con i suoi Capigruppo abbia ritenuto che questo Consiglio regionale non ha più strumenti - io l'ho letto in questi termini - per poter dialogare.
Se questa constatazione la fa la maggioranza, che ha - utilizzando il Regolamento e gli strumenti regolamentari - tutte le possibilità per poter agire, cosa dovremmo dire noi della minoranza? Occorre fare uno sforzo tutti insieme, "a bocce ferme", per prendere consapevolezza che stiamo imboccando un percorso di impossibilità di gestione dei lavori dell'aula. Occorre essere tutti consapevoli di questo partendo, prima di tutto, dal rispetto reciproco. Pertanto, nel momento in cui interveniamo su questi argomenti, bisognerebbe avere l'accortezza (ognuno di noi può dare il contributo a seconda delle proprie capacità) di cogliere, nei vari interventi, gli aspetti positivi presenti. Io non voglio utilizzare e strumentalizzare l'intervento pervenuto dall'interno della maggioranza, ma ritengo che quello del Consigliere Majorino sia stato l'intervento di un Consigliere che ha usato tutti gli strumenti concessi dal Regolamento, a livello di dialettica. Quando non ci si rende conto che compete ai Gruppi più numerosi - portando rispetto a tutti i Gruppi - la responsabilità di conduzione dei lavori d'aula e di assunzioni di responsabilità, se non ci capiamo su questo, diventa difficile ragionare.
Torno a ripetere: non intendo sottovalutare il ruolo dei Gruppi minori anzi vorrei sollecitare anche i Gruppi forniti dal minor numero di Consiglieri, ma - colleghi - è diverso il ruolo e lo sforzo che, con tutta la buona volontà, può fare il Capogruppo di se stesso o il Gruppo formato da due persone, rispetto a quei Gruppi che hanno una potenzialità permetteteci - di fuoco, due, tre, quattro volte maggiore.
Se non abbiamo la responsabilità del ruolo che giochiamo in aula francamente ritengo che non riusciremo più a gestire il confronto legittimo, politico, di scontro anche acceso delle idee, non dello scontro degli insulti, di chi è in grado di urlare l'insulto più alto ed offensivo nei confronti dell'altro.
Quando qualche anno fa ho intrapreso la vita politica, passando da Consigliere del Consiglio di quartiere fino al Consiglio regionale, sapevo che nel mio percorso avrei ricevuto qualche insulto, ma non può essere questo il metodo del confronto.
Ritengo, per esempio, di avere poche idee, magari anche sbagliate, per voglio avere la possibilità di confrontarle con gli altri Consiglieri, di potere insieme ragionare e discutere, anche perché non ci sono, in questo ambito, delle scorciatoie.
E termino. Ognuno, secondo i propri livelli, deve assumersi le proprie responsabilità. Condivido, pertanto, l'appello fatto dalla Consigliera Spagnuolo rispetto al ruolo dei due Presidenti. Ci sono dei momenti in cui si può anche andare contro le maggioranze che ti hanno espresso, perché il ruolo e la funzione che si svolge in aula e l'obiettivo finale è quello di poter discutere.
Sono queste, Presidente, le mie osservazioni. Mi scuso se forse - come sempre - mi sono dilungato più del dovuto, ma mi sentivo in dovere di fare queste precisazioni. Non accetto quello che è stato detto stamattina da qualcuno, che ha insultato tutti e quest'aula; io non vengo in aula per prendere il gettone di presenza, io arrivo non appena vengono aperti i lavori - e mi scuso se alle volte non sono subito presente perché non sempre, con il meccanismo del circuito chiuso, riesco a vedere quando iniziano realmente i lavori - e penso di essere uno di quelli che potrebbero anche avere la funzione di spegnere la luce alla sera. Non accetto, dunque, gli insulti che sono arrivati al sottoscritto - che è poca cosa - ma che soprattutto sono arrivati all'aula. E guardate che anche su questo, qualcuno si è lasciato sfuggire qualche sorriso.
Stiamo perdendo quella che ritengo la nostra prerogativa, quella, cioè di indignarci; non dobbiamo indignarci solo strumentalmente, quando va bene. Ogni tanto qualcuno di noi si arrabbia, perché - mi pare lo dicesse il collega Montabone - fa parte della sceneggiata, ma io, signor Presidente, le posso assicurare che questa volta mi sono veramente indignato, non strumentalmente, per gli insulti che arrivavano al mio Capogruppo durante il suo intervento.
Cerchiamo di utilizzare - scusate, poi la predica è finita, sono anche un insegnante ormai in pensione, quindi non ho più niente da insegnare agli altri - questa mezz'ora per ricostruire un clima di serenità, perché ho paura che se non ci riusciamo questa sera, difficilmente riusciremo a farlo domani mattina.



PRESIDENTE

Il nostro tempo oggi è stato utilizzato per una serie di schermaglie non siamo riusciti, se non ad ascoltare la relazione dell'Assessore e un intervento, che possiamo definire strettamente di merito, dopodiché abbiamo avuto una serie, nel pomeriggio, di interventi incentrati sulla possibilità di lavoro in aula. Ribadisco anch'io che la prima preoccupazione è quella che i nostri lavori possano essere utili. Utili sono i lavori quando si riesce ad esaminare e a portare ad approvazione progetti, disegni di leggi e deliberazioni: noi oggi non siamo riusciti a portare nessun provvedimento all'approvazione, anche se oggi non era questo il nostro compito, perch avevamo all'o.d.g., come primo argomento, la discussione sulla scelta compiuta dall'amministrazione sulla materia sanità. Scelta che è stata assunta come oggetto per la richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario.
A questo punto non ho altre richieste di intervento, credo di dover ribadire l'esigenza che i nostri lavori possano avere, nelle settimane che ancora rimangono prima di giungere a fine legislatura, un andamento utile.
Ricordo all'aula che dobbiamo completare la normativa discendente dalla riforma "Bassanini", questo è un punto che abbiamo concordato nella Conferenza dei Capigruppo.
Opportunamente questo provvedimento è stato inserito al primo punto all'o.d.g., anzi, lo abbiamo radicato con la relazione svolta nel precedente Consiglio. La preoccupazione che i nostri lavori non possano nelle settimane a venire, svolgersi in un clima di utile confronto, esiste io la trasmetto all'aula che se ne renda conto.
Io ho espresso delle valutazioni, e lo farò anche con lettera scritta su quanto è successo questa mattina, non ho avuto tempo di firmare le lettere per l'oggettiva carenza di tempo.
E' stato presentato un ordine del giorno che porto alla vostra attenzione, dopodiché verrà posto in discussione. (Gli uffici provvedono alla distribuzione dell'ordine del giorno) La parola al Consigliere a Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, non mi permetto di illustrare il documento perché sarebbe un'offesa all'intelligenza dei colleghi: è chiarissimo.
Ovviamente, è la condivisione politica delle linee che l'Assessore D'Ambrosio e la Giunta hanno individuato sulla questione sanitaria.
RIBA Lido (fuori microfono) Ghigo e D'Ambrosio, lo vogliono questo ordine del giorno?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Naturalmente sarebbe un ordine del giorno proponibile da parte della maggioranza e da parte della Giunta a conclusione di in dibattito. Volevo semplicemente capire se è veramente desiderio del Presidente Ghigo e dell'Assessore D'Ambrosio votare questo ordine del giorno a conclusione di un dibattito che non c'è stato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, ogniqualvolta la maggioranza chiede di porre in votazione un ordine del giorno, si alza il Consigliere Riba e chiede direttamente al Presidente se è d'accordo o non è d'accordo, come se fosse l'imputato.
Questo è un Consiglio, c'è una maggioranza... Sembra un po' provocatoria questa situazione.
Ho ascoltato attentamente gli interventi di questa mattina; il collega Saitta ha affermato, in modo un po' provocatorio, che questa maggioranza non merita di governare questa Regione. Se continueremo a governare lo decideranno gli elettori, Saitta, non sei nè tu nè nessun altro qui dentro che può decidere se noi andremo avanti a governare o meno! Dobbiamo smetterla di continuare ad essere pretestuosi, ma soprattutto di continuare a parlare esclusivamente con una o due persone, qui c'è una maggioranza!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Con molto garbo, per ricordare al Capogruppo del DS che un ordine del giorno o una mozione sono un'iniziativa propria dei Partiti e dei Gruppi politici, e la condivisione del Presidente sulla linea politica della Giunta credo sia un atto addirittura pleonastico da ribadire. L'ordine del giorno è uno strumento proprio dei Gruppi consiliari, quindi assolutamente legittimo, e non deve dare né il Presidente della Giunta né nessun altro un giudizio di legittimità su un ordine del giorno.



RIBA Lido

Infatti non ho detto di legittimità, ho detto di gradimento e di opportunità. Ho detto gradimento e opportunità; me lo devono dire!



PRESIDENTE

Consigliere Riba, se desidera intervenire io le do la parola.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

Presidente e colleghi, è evidente che questo ordine del giorno per essere approvato richiede un dibattito. E dopo gli interventi che sono stati fatti in aula, credo che una valutazione di chi ha la responsabilità politica della Regione sarebbe stata utile. Sarebbe stata utile perché mi pare che gli ultimi interventi in qualche maniera sono stati finalizzati a riportare, a tentare di riportare un clima utile di confronto democratico all'interno del Consiglio. E' evidente che non essendosi svolto il dibattito sulla questione della sanità per una iniziativa che è stata assunta e anche giudicata all'interno della maggioranza e anche dal Vicepresidente Masaracchio non positiva, giungere a questa approvazione ha tutte le caratteristiche, proprio in base ...



(Commenti dai banchi della maggioranza)



SAITTA Antonio

E' chiaro che è legittimo perché è un documento di carattere politico ma non essendoci stato dibattito è evidente che questo documento ha tutte le caratteristiche per riportare e per condurre a un clima non di confronto, ma di scontro. Questo mi pare logico: non essendoci stato il dibattito per le questioni che abbiamo dibattuto, ignorare totalmente gli interventi ha questo significato.
Ora, perché chiamare in causa continuamente il Presidente Ghigo? Perch il Presidente Ghigo deve anche assumersi una responsabilità che è molto semplice: questo clima che si sta determinando e che vogliamo in qualche maniera superare con un intervento spero autorevole, se il Presidente Ghigo è interessato, se questo clima continua mi pare che la giornata di oggi abbia solo una caratteristica: è quella che censisce la fine di questa legislatura. E' così: è la fine della legislatura! Nel senso che qualunque provvedimento, con questo clima e con questi rapporti di forza, da quello più semplice a quello più complesso, per forza di cose in un clima di scontro non può trovare la luce, e questo è un fatto fondamentale.
In qualche maniera noi la esprimiamo questa preoccupazione, ma questa preoccupazione espressa soltanto da una parte non ha molto senso, deve essere una preoccupazione complessiva e deve essere soprattutto una preoccupazione di chi ha la massima responsabilità. E' in questo senso che il collega Capogruppo dei DS ha chiesto l'opinione del Presidente Ghigo e dell'Assessore D'Ambrosio. Ha soltanto questo significato e sotto questo aspetto il richiedere l'opinione autorevole del Presidente e dell'Assessore non è un fatto per chiedere...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Adesso è diventata autorevole!



SAITTA Antonio

E' autorevole, poi si può ...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In genere dico solo "puttanate"! Adesso.



SAITTA Antonio

Presidente, lei ha una strana concezione della democrazia.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Guardi, non mi insegni niente Saitta! Non mi insegni niente, per favore!



SAITTA Antonio

Io non insegno nulla, ma non può, ogni volta che è chiamato in causa avere questo atteggiamento nei confronti di chi lo chiama in causa!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No, no, ce l'ho solo nei suoi confronti!



SAITTA Antonio

Nei miei confronti. Ecco, non può avere questo atteggiamento nei miei confronti, perché questo atteggiamento che non viene censurato da parte del Presidente del Consiglio è un atteggiamento che risponde a quella mancanza di cultura democratica! Perché il Presidente di una istituzione deve avere anche la pazienza di ascoltare dei giudizi politici - e solo dei giudizi politici - nei confronti di comportamenti politici. Allora io continuo su questo tema. Credo che sia autorevole la figura del Presidente, poi non condivido i comportamenti, ma l'autorevolezza del Presidente della Giunta regionale esiste, è un dato di fatto. Dopodiché non posso non essere d'accordo, e l'ho detto sempre chiaramente, sulle opinioni e sui comportamenti della maggioranza e del Presidente, ma su questa vicenda cioè su questo clima, è importante un giudizio da parte del Presidente della Giunta regionale. Cioè se il Presidente della Regione ritiene che questo ordine del giorno sia un fatto normale dopo quello che è capitato oggi, si prende e si approva. Se il Presidente ritiene che questa è la strada che deve essere imboccata, cioè se non dice nulla, mi pare che lui condivida che questa sia la strada da imboccare, in qualche maniera prendiamo atto che anche lui condivide questa azione che è stata intrapresa oggi.
Concludo qui con un certo disappunto e una certa amarezza, Presidente perché mi trovo oggi in una situazione di grandissima difficoltà, perch ogni qualvolta mi sento di poter giudicare, e credo sia doveroso per qualunque componente della maggioranza giudicare il comportamento politico di chiunque di noi, il Presidente ha questa reazione nei confronti dei giudizi, che deriva esclusivamente dal fatto che molto spesso ci poniamo come "obiettivo", che non è un obiettivo secondario in un dibattito istituzionale, che il Capo di un'Amministrazione assuma una posizione. Mi pare che a tutt'oggi non avendo espresso opinioni in una vicenda così grave e pesante per ciò che è stato detto, lo indichiamo come una non partecipazione completa all'attività del Consiglio e l'attività del Consiglio non è una questione della quale può disinteressarsi il Presidente della Giunta regionale, in quanto Consigliere, in quanto Capo della maggioranza, in quanto ha avuto il consenso da parte della maggioranza esclusivamente questo! Poi i giudizi personali sono altre cose, ma non riguardano evidentemente un rapporto di carattere politico, ma credo sia doveroso - e lo farò sempre! - richiedere una opinione da parte del Capo della maggioranza che non può neppure nascondersi dietro alcuni atteggiamenti anti democratici e non da cultura di governo e in certi momenti aizzandoli anche! In certi momenti aizzandoli anche! Perché abbiamo assistito a questo: ha aizzato alcuni atteggiamenti.
Rispetto a una posizione di questo tipo, il Presidente della Giunta regionale, se ha condiviso le parti finali del dibattito, avrebbe perlomeno dovuto chiedere la parola per dire "fermiamoci un attimo, decidiamo come proseguire, perché oggi è stata una giornata brutta". Invece no, è stata una bellissima giornata: è stata consentita la sfilata dei peluche, si è deciso di non governare, perché governare avrebbe voluto dire approvare la legge che ieri si sarebbe potuta richiedere. No, si è preferito fare questa operazione che continua questo Consiglio, nonostante tutto, a ritenere un fatto positivo e ritiene che il dibattito sulla sanità si sia svolto! Ritiene che il confronto sia inutile. In questo senso riprendo un ragionamento, e concludo, che siamo proprio in presenza di una cultura autoritaria e antidemocratica che prova insoddisfazione, prova quasi un fastidio nei confronti delle critiche. E quando c'è questo fastidio nei confronti di chi critica vuol dire che prevale questa cultura autoritaria e antidemocratica; si pretende che chi governa non deve essere criticato; si pretende che chi è maggioranza deve essere maggioranza e non accettare il confronto! Questo è ciò che pervade questo Consiglio! Questo pervade questo Consiglio! Mi sembra questo il male di cui soffre quest'aula e credo che a questa situazione bisogna porre rimedio per evitare che questa giornata sia ritenuta la chiusura della legislatura regionale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, dopo l'ennesima lezione ricevuta, credo di dover fare alcune puntualizzazioni.
Devo dire che mi sarebbe piaciuto - ma, purtroppo, non è avvenuto perché non si può proprio dimenticare tutto di questi quattro anni e mezzo di esperienza di Consiglio regionale. Tutto! Qualcuno lo fa, ma perché gli conviene, e perché ha interesse a farlo.
Ma io ricordo che da quei banchi mi sono sentito dare del delinquente.
Quando questo è avvenuto, non ho sentito nessuno, da quelli stessi banchi difendere l'autorevolezza o il ruolo istituzionale del Presidente. E' stata un'esperienza che ho messo da parte e che, comunque, mi è servita per andare avanti.
Chiaramente, non posso non ricordare le manifestazioni e le alchimie politiche nel tentativo di sovvertire la mia Presidenza nel corso di questi tre anni. Anche questo, oggetto dello svolgersi della democrazia nell'ambito di un'assemblea come la nostra.
Non dimentico niente.
Posso dire di aver vissuto una bellissima esperienza, di aver tratto tante conclusioni, di aver verificato tanti comportamenti, di essermi fatto com'è giusto che sia - delle opinioni personali sul comportamento di ogni singolo Consigliere. Questo, non me lo può vietare nessuno.
E' una mia legittima prerogativa di uomo "libero"! Mi dispiace di aver risposto male al Consigliere Riba quando voleva in un certo senso - sollecitare una mia dichiarazione sull'ordine del giorno. L'ordine del giorno è una legittima manifestazione di una maggioranza, alla quale io appartengo, alla quale "voglio" continuare ad appartenere. Forse a pochi è sfuggito che in questi ultimi sei mesi questa maggioranza è stata sempre presente, il meccanismo del numero legale non ha più tanto funzionato. Abbiamo dimostrato di voler concludere questa legislatura portando a termine quei provvedimenti che riteniamo importanti per il Piemonte.
Il Consigliere Saitta sostiene che la legislatura finisce oggi.
Sostiene che, con il comportamento - da lui censurato - di alcuni Consiglieri della maggioranza, si creerebbe, all'interno di questa aula, un clima non più fertile per un corretto rapporto democratico di discussione di temi importanti. Temi importanti che dobbiamo ancora affrontare, come il Bassanini del Trasporto, il n. 112, il bilancio per il 2000, la legge sul Turismo e altri. Provvedimenti importanti, che vanno approvati.
E' indubbio che, come rappresentante della Istituzione Piemonte, ne ho la responsabilità. Sento la responsabilità di far sì che lo strumento che permette a questa Regione di attuare gli atti legislativi sia uno strumento percorribile. E' ovvio che l'azione di governo non ha la sua giusta completezza se, a fronte di quell'azione, non si accompagna un'azione legislativa - in un organismo come la Regione - che permette di assumere quegli atti che poi il governo esercita attraverso le sue azioni.
Perciò, non posso non essere e non posso non sollecitare a questa aula un ricongiungimento di atteggiamento comportamentale, da una parte e dall'altra, che permetta la ripresa dei lavori. Però, voglio anche dire che, allo stesso tempo, non posso evidentemente - e questo i Consiglieri Riba e Saitta credo possano comprenderlo - assumere degli atteggiamenti lesivi della legittima espressione dei Consiglieri Questa mattina qualcuno sosteneva che io fossi il fautore, in parte a conoscenza o per nulla a conoscenza della manifestazione che i Consiglieri hanno tenuto in aula. Posso dire - non mi piace dire bugie - che ne sono stato messo a conoscenza quando sono arrivato qui in aula.
Non esprimo un giudizio, ma se qualcuno ritiene che quella manifestazione non sia stata corretta, io sono invece convinto - e ciascuno ha la sua opinione - che quella manifestazione non sia stata fatta per non discutere di Sanità.
E' una mia convinzione, perché nei giorni passati - tanto più in considerazione del fatto che la discussione sulla Sanità toccava all'Assessore D'Ambrosio, all'Assessore Burzi e al sottoscritto - non avevo certo architettato nessun tipo di strategia per non discuterne. C'eravamo preparati, così come la volta precedente, e la discussione avrebbe dovuto essere sulla deliberazione che la Giunta ha assunto di livellamento e richiesta di riduzione di spesa dell'1%. Eravamo e siamo disponibili a discuterne.
Il problema della Sanità è un problema serio, che siamo in grado di affrontare in modo serio. Così abbiamo fatto, perché quel provvedimento, al di là di valutazioni di carattere diverso, è un provvedimento serio, che ha come obiettivo portare ad un'inversione di tendenza la spesa sanitaria nell'anno corrente, per poi affrontare, nell'anno successivo, con altri provvedimenti, gli elementi che possano riportare la spesa sanitaria nell'ottica del Fondo Sanitario regionale che, per l'anno 2000, sarà sufficiente al funzionamento della Sanità piemontese.
Obiettivamente, cosa posso, essendo io il capo dell'esecutivo e dovendo chiaramente rappresentare un desiderio...? Consigliere Saitta, lei è molto bravo nel tentare sempre di inserire in situazioni critiche, una qualche forma di colpevolezza del Presidente della Regione. Però, mi permetta questa riflessione.
Mi trovo in un'aula nella quale si è sempre combattuto per l'autonomia del Consiglio. Quando mi alzo in piedi e dico che gradirei che il Consiglio fosse un luogo dove si possono discutere i provvedimenti, esercito il mio ruolo di governo, perché dico una cosa di buon senso. Se però poi l'aula che ha una sua autonomia - non permette lo svolgimento dei lavori, mi spieghi cosa posso fare, al di là di una cosa che, dal punto di vista dialettico-politico, potrebbe far comodo all'opposizione, vale a dire mettermi contro la mia maggioranza.
Non mi si può chiedere di mettermi contro la mia maggioranza.
Obiettivamente, credo sia un cammino non percorribile né, tanto meno oggettivamente, sostenibile.
Posso fare, come Presidente della Giunta, anche a nome dell'Assessore Burzi e D'Ambrosio (poiché siamo noi i tre componenti di questo governo che si occupano - in questo momento - della Sanità), una dichiarazione di totale disponibilità ad affrontare l'argomento quando il Consiglio deciderà di rimetterlo all'ordine del giorno.
Non mi tiro indietro. Sono qui e dico: "Siamo disponibili".
Oggi non è stato possibile farlo. Ma non posso mettermi a discutere sul perché non è stato possibile farlo, di fronte ad un Consiglio che ha la sua autonomia! Non mi dovete caricare di responsabilità che - obiettivamente - non ho.
Ci sono dei Capigruppo di maggioranza e dei Capigruppo di opposizione che hanno la responsabilità della gestione del Consiglio.
Io rispondo degli atti politici di governo. Gli atti politici sono quelli per cui siamo tenuti e chiamati a rispondere: in questo caso, in relazione alla Sanità.
Poiché ho già abbastanza atti politici di cui rispondere, sono intervenuto per formulare un appello responsabile, affinché si trovi un motivo e un modo d'incontro perché questa assemblea possa continuare a svolgere i suoi lavori correttamente. Faccio quest'appello, e mi sento di farlo, e mi rivolgo alla mia maggioranza ed anche all'opposizione obiettivamente, per non ledere l'autonomia di ogni singolo Gruppo politico di questo Consiglio e per non ledere l'autonomia del Presidente del Consiglio, esprimo questo desiderio di responsabilità politica. Ritengo che la soluzione (stabilire i modi, come e quando) spetti all'autonomia del Consiglio.
Quello che posso dire - e lo dico convintamente - è che mi auguro che questo punto di incontro possa essere trovato e, per quanto mi compete lavorerò affinché questo avvenga. Non posso (e non credo sia corretto) assumere delle posizioni su tematiche che riguardano esclusivamente il Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Grazie, Presidente. Parto dall'ordine del giorno e proseguo con alcune considerazioni generali sull'andamento dei lavori dell'assemblea negli ultimi giorni. Mi sembra molto poco opportuno portare questo ordine del giorno in votazione, al termine di una giornata in cui di sanità si è parlato ben poco, lasciando quindi un argomento aperto.
Il Presidente Ghigo è stato chiamato in causa, ma non ho capito se lui ritiene opportuna la votazione di questo ordine del giorno.
Mi è sembrato di capire che non esprima un giudizio sull'andamento dei lavori della giornata; mi permetto di far notare che il non esprimere un giudizio è di per sé un giudizio, in quanto non esprime un giudizio negativo.
Vorrei sapere se l'Assessore D'Ambrosio considera dignitoso portare in votazione, dopo un non dibattito, un ordine del giorno che riguarda argomenti e tematiche di notevole importanza, che verranno sicuramente richiamati in aula per essere discussi più approfonditamente nei prossimi giorni.
Sullo svolgimento dei lavori della giornata sono già intervenuta questa mattina, quindi cercherò di non ripetermi. Devo però constatare che nelle ultime sedute ci siamo ripetutamente trovati in condizioni molto difficili.
Più volte si è richiamata la prassi come metodica; in genere, quando si fa appello alla prassi è perché si va contro il Regolamento e si cerca di giustificare, in tal modo, comportamenti che non sarebbero permessi, ma che la prassi consente di adottare, sino a quando qualcuno non decide di prendere in mano il Regolamento e chiederne il rispetto.
Se è questo che vogliamo, se vogliamo che i nostri tentativi di dialogo, per gli spazi che sono concessi, si trasformino in un continuo impugnare del Regolamento, allora lo si dica e si sappia che, per quel che ci riguarda, lo faremo.
Sono già state svolte delle obiezioni riguardo alle nomine; è stato impedito di fare la dichiarazione di voto. Io aggiungo una questione: l'art. 71 del Regolamento è uno dei pochi casi in cui il Regolamento stesso indica la formula per proclamare gli eletti. La formula è: "Il Consiglio approva", esprimendo, in tal modo, il fatto che il risultato finale della votazione è un risultato del Consiglio, dell'assemblea nella sua totalità.
Il Presidente Deorsola - e lo stenografico lo conferma - ha svolto tutta la proclamazione utilizzando le parole: "Io proclamo".
Mi chiedo, allora, se sia una proclamazione valida, secondo il Regolamento. A chi posso appellarmi, visto che il Regolamento, su questo punto, è molto esplicito? Dobbiamo metterci ad utilizzare questi strumenti? Prendiamo il Regolamento e lo leggiamo tutti, per poi incominciare a scontrarci? Sempre nel corso della stessa seduta, più volte il Presidente Deorsola non ha proclamato - talvolta dando delle giustificazioni, ma in alcuni casi non dandone affatto. Ha detto: "Mi riservo la nomina di questo candidato spiegherò le motivazioni nella prossima seduta". Da allora, di sedute se ne sono svolte due e stiamo ancora aspettando di conoscere i motivi per i quali alcune nomine non sono state effettuate.
Se il Presidente volesse darci una spiegazione in proposito, anche questa sera, gliene sarei estremamente grata.
Ancora, nella seduta odierna si è svolta una manifestazione - se così la vogliamo chiamare - sui cinghiali. Abbiamo già detto, sia in un incontro con il Presidente Deorsola, come minoranze, sia in quest'aula, nel dibattito che è seguito, di non capire per quale motivo si sia voluto introdurre l'argomento in quel modo. Non è certo così che si risolve il problema dei cinghiali! Si tratta di una legge firmata anche dalla minoranza, che poteva essere portata in aula in qualsiasi momento, anche ieri - e lo si è sottolineato. In questo modo, non si favorisce certamente il dialogo, anzi mi stupirei se la maggioranza pensasse che in questo modo l'approvazione della legge sarà facilitata.
Questa mattina il Consigliere Rosso ha dichiarato - e nessun collega della maggioranza l'ha smentito - che siamo qui soltanto per soldi. A quanto pare l'opinione è condivisa, perché evidentemente, non essendosi dissociate, molte persone pensano di essere in aula per prendere il gettone di presenza. Sicuramente questo è il messaggio che è stato trasmesso ai bambini della scuola che erano fra il pubblico ad ascoltare e che non hanno poi potuto sentire il dibattito che è seguito. Dibattito, peraltro, che non è avvenuto su quella dichiarazione.
Mi chiedo ancora: le lettere che il Presidente Deorsola ha comunicato sono forme previste dal Regolamento per manifestare disapprovazione, o ci sono delle forme ufficiali, al di là della disapprovazione che si pu manifestare personalmente, a livello privato? Sulla sanità non aggiungo altro. Mi spiace che non ci sia stato il dibattito, anche perché non potrò partecipare la prossima settimana, in quanto sarò in congedo. So, comunque, che tale argomento resterà aperto ed aspetto di conoscere, a fine anno, i dati.
Rinnovo la mia richiesta all'Assessore D'Ambrosio affinché esprima il suo parere circa l'opportunità di portare in votazione oggi un ordine del giorno che altro non manifesta se non una dimostrazione di forza da parte della maggioranza, che certamente non facilita il dialogo.
Il Presidente Ghigo ha detto che lavorerà affinché ci sia dialogo e si riesca a portare avanti i lavori; chiedo al Presidente se ritiene che in questo modo si vada in quella direzione o se non ritiene, piuttosto, che la legislatura rischi di finire qui e che l'unico mezzo che la minoranza ha per manifestare la propria opinione sia quello dell'opposizione, nei limiti consentiti dal Regolamento, ma in una forma che non faciliterà certo lo svolgimento dei lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Mi rivolgo al Presidente Ghigo, per dire che apprezzo il suo intervento, ma che sarebbe stato opportuno farlo prima. Un intervento carico di amarezza, che comprendo se egli ha conservato per mesi, e forse per anni, la sensazione di essere stato così pesantemente insultato dal Consiglio, a titolo personale, non importa come e da chicchessia.



GALLARINI Pierluigi

Abbiamo sentito tutti in questi cinque anni ...



RIBA Lido

No, l'espressione "delinquente" ...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Confermo, l'ho sentita io. Se vuoi, andiamo a leggere i verbali ...



RIBA Lido

Volentieri, perché non posso consentire che il carico di un'espressione di questo genere sia attribuito alla mia parte politica o a me.
Lei si stava riferendo in quel momento, essendo intervenuto dopo la sollecitazione del collega Saitta, rivendico che i nostri interventi non sono stati degli interventi troppo forti; infatti, nel confronto non è mai venuto meno il rispetto del Presidente sia come persona sia come istituzione. E' un'affermazione, Presidente, che ci tengo a sottolineare perché è chiaro che se i fraintendimenti sono di quella natura le conseguenze sono istituzionalmente gravose per tutti.
Devo, a conclusione di una giornata, riprendere una parte delle considerazioni del collega e compagno Foco per dire che la responsabilità nei confronti delle istituzioni, è data anche in proporzione ai numeri perché anche i numeri sono responsabilità.
Collega Gallarini, tante volte avrei avuto voglia di venire con il cinghiale vero, non solo con il peluche, perché è da quattro anni che aspetto sia il piano di sviluppo, sia il piano dei trasporti e sia dei dibattiti sulla politica! Per il mio Gruppo, che ha una tradizione come il tuo, questi sono anche atti, passaggi e mesi difficili, non si può continuare a navigare a vista in una quotidianità che, obiettivamente, ci allontana dal senso della politica. Allora verresti in aula con le motofalci, con tutto, però non sono mai venuto, neanche con un topolino! Devo rivendicare, come me tanti altri, l'atteggiamento assunto a conclusione di questo dibattito.
Chi è venuto con un piccolo strumento è venuto anche in funzione di un numero di rappresentatività che, come tutti conveniamo, gli consente e gli impone anche di assumere: atteggiamenti finalizzati a sottolineare e a rafforzare le proprie cose.
Questa mattina una collega mi faceva notare che tu, Consigliere Gallarini. ti sei speso tanto per la questione di Pollenzo, leggi i giornali di oggi, il giornalista si è limitato a scrivere una riga in coda.
Per carità, Gallarini, non è una tua responsabilità, è una responsabilità del Presidente Deorsola per il basso profilo che ha continuato a dare all'informazione del Consiglio. L'informazione del Consiglio non c'è; c'è solo l'informazione della Giunta, l'informazione di parte: così non va; per quattro anni abbiamo subito. Queste sono cose che ti spingono a venire in aula con il cinghiale vero! Poi però non vieni.
Temo che ci sarà un pessimo ricordo di questa legislatura.
Ci sono elementi di amarezza; chi voleva trovare in Consiglio la sede della politica, ha trovato la sede di una quotidianità; qualcuno voleva trovare un dialogo anche forte, ma ha trovato, invece, espedienti per evitare che questo dialogo si rafforzasse.
Per carità, il Consiglio si è trovato di fronte ad una situazione di grande discontinuità nei propri organici, anche questo è certamente un fatto politico. E' un elemento di crescita della democrazia che comporta dei passaggi difficili. Questo è stato ricordato da tutti, autorevolmente dal Consigliere Majorino, dal Consigliere Foco e persino il Presidente nella sua parte finale.
Il collega Saitta, molto opportunamente - condivido e ringrazio per averlo detto con forza - ha posto il problema che se è così, la manifestazione dei "peluche" sarà l'ultimo atto in cui questa maggioranza si è spesa collettivamente, condotta all'assalto dei media in un momento in cui non c'era giustificazione: nessuno aveva messo in dubbio la discussione dell'argomento. Ho visto e letto delle "paginone" sui lupi che avevamo mangiato le pecore; per carità, c'è chi vuole usare questo mezzo c'è chi vuole usarne un altro, però, colleghi, abbiate pazienza, voi capite che è assurdo che la manifestazione venga costruita usando l'aula: per questo c'è la piazza, ci sono altri strumenti. Io non l'ho mai fatto, sarà per eccesso di responsabilità, ne porterò le conseguenze sul piano politico, personale di Gruppo, non lo so, ma questo non doveva essere fatto.
Se ci sono alcuni che hanno delle pruderie, quante volte abbiamo avuto nell'ambito della minoranza, problema di disomogeneità, di comportamento ma abbiamo scontato la disomogeneità del comportamento, mi siete testimoni o no a cominciare dal Presidente della Giunta e del Consiglio? Disomogeneità di comportamento quando ci sono legittime opinioni; ma evidentemente, il senso di responsabilità dei maggiori Gruppi non pu assecondare queste cose.
Adesso gli atti sono stati tutti compiuti. Avevo posto il problema di non discutere e votare un ordine del giorno di questo genere; non considerate tale atteggiamento irrispettoso, ma è chiaro che impostato in questo modo è come chiedere all'oste se il vino è buono, ma certo che l'oste dice che il vino è buono, ma a che cosa serve? Ho l'impressione che nella maggioranza si sia perso il senso del ruolo e del valore.
Tutte le volte c'è il Consigliere Ghiglia che è lì con la sua insofferenza, ha inventato un nuovo modo per provocare l'opposizione ...



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



RIBA Lido

Guarda, Ghiglia, che leggiamo sui giornali quanto dici e fai in Comune! Noi, per carità, facciamo meno mestieri, ne facciamo uno solo. Lascia stare le elezioni!



(Scampanellìo continuo del Presidente Deorsola)



RIBA Lido

Veda, Presidente, di essere almeno autonomo rispetto ai condizionamenti di questo genere di elezione! Guardate che era un problema del Presidente, fin dall'inizio della legislatura, il riuscire a mantenere una linea di autonomia tra le esigenze, le prospettive, i progetti di Forza Italia, che è un Partito di centro collegato con il centrodestra con tutto il carico di responsabilità e di rappresentatività, e la destra che, invece, tende a stabilire dei solchi ben precisi anche in direzione di negare il dialogo.
Il nostro atteggiamento nei confronti degli Assessori e sempre stato volto a migliorare i provvedimenti, mai ad impedirne l'approvazione.
C'è un provvedimento in quest'aula che non è stato approvato? Oppure un provvedimento che è stato approvato in modo tale che non poteva essere approvato? La maggioranza li ha approvati tutti: anche questo è un consuntivo degli anni.
E' vero che noi, nella scorsa legislatura, in otto mesi, abbiamo varato 120 provvedimenti, c'era evidentemente il senso dell'istituzione.
Presidente Ghigo, dandole atto di avere svolto un intervento comunque opportuno, le ribadisco che avevo detto semplicemente che se la maggioranza assume il suo orientamento, allora riprenderemo il dibattito che non c'è stato oggi sulla sanità, nella prossima seduta e gli ordini del giorno si presenteranno a conclusione del dibattito, come è consuetudine. Dopodich se "il vino è buono", vuol dire che lo sforzo sarà stato minimo, ma almeno sarà stato collocato nella posizione temporaneamente opportuna; se invece ci sarà qualche cosa di più complesso avremo concorso tutti e avremo concluso un dibattito su una questione che da sola vale la metà delle questione del Consiglio regionale.
Pertanto, non solleciterò più il Presidente, da questo punto di vista e chiedo un pronunciamento ai proponenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Mi rammarico di non essere stata presente questa mattina in aula.
Faccio semplicemente, per ciò che ho ascoltato oggi, due brevissime annotazioni. La prima è che è stato difficile in questi anni portare avanti un mandato che abbiamo avuto tutti noi dagli elettori, in una condizione di non volontà da parte della maggioranza - mi consentano i colleghi, con molta tranquillità e serenità voglio fare questa affermazione - la non volontà di entrare nel merito dei problemi. Io non considero che sia terminato qui il dibattito in aula e in Commissione, almeno lo spero, mi auguro che il Consigliere Saitta non debba aver ragione per l'interesse dei cittadini piemontesi (non per la sua volontà certamente, non credo questo lo spirito), ma devo dire che è stato estremamente difficile avere un confronto e un dibattito sui problemi, sui temi veri. In Commissione il più delle volte non si è discusso; in aula, in modo particolare in questo ultimo anno, ma non solo, tra rinvii continui e disattenzione da parte del Consiglio sono stati affrontati problemi di una tale importanza e anche attesa da parte dei cittadini nella totale indifferenza dei più e credo nelle occasioni più fortunate con l'attenzione dei pochi che su quel tema magari si erano spesi e avevano delle conoscenze, se non degli interessi legittimi, corretti, individuali. Parlo di interessi politici, ovviamente.
Credo che in quest'aula sia mancato tra di noi il rispetto, la stima che dovrebbe essere qualcosa che va oltre l'appartenenza - oltre l'appartenenza partitica! - noi non abbiamo avuto - e da un po' di tempo a questa parte scadiamo in modo particolare - non abbiamo avuto e non abbiamo rispetto della nostra capacità di affrontare i problemi, delle idee che esprimiamo, del confronto e poi certamente di una maggioranza che dovrebbe governare - uso il condizionale - e di un'opposizione che è legittimata a contestare le scelte di governo, legittimata dagli elettori, credo, fino a prova contraria.
Io non amo, Presidente della Giunta, essere messa nel mucchio; non mi sono mai permessa in quest'aula di accusare a vuoto chicchessia, men che meno il Presidente della Giunta. Io non voglio essere messa tra coloro che hanno dato a lei del delinquente! Lei faccia per cortesia dei distinguo perché altrimenti ancora una volta ci manchiamo ulteriormente di rispetto! Io chiedo, non sommessamente, ma a piena voce, che siano fatti dei distinguo in quest'aula. Quando mai mi sono permessa o ci siamo permessi di accusare è stato con dati alla mano, con documenti, con riferimenti precisi, precisi! Allora si confutino i fatti! Si contestino le idee! Ci si confronti e si arrivi a una sintesi, ma per cortesia non si facciano delle accuse generiche che offendono tutto e tutti! E questo lo chiedo soprattutto alla fine di una legislatura che appunto, ha visto un confronto molto difficile, un non approfondimento di tanti temi, non dico un non governo, perché poi alla fine la maggioranza le scelte le ha compiute, io non le condivido, farò di tutto perché non siano condivise dalla maggioranza degli elettori, ma in un confronto rispettoso legittimo, di parte certo, ma - ripeto - rispettoso e legittimo.
Chiedo scusa di questa parte che non è relativa all'ordine del giorno che è il motivo per cui avevo chiesto di intervenire. Io non credo colleghi della maggioranza - che sia interesse di nessuno mettere in votazione un ordine del giorno di questa fatta questa sera! Perché non credo che tutti i cittadini del Piemonte e consentitemi, se la Giunta ha dovuto impegnare il Presidente in prima persona, l'Assessore al bilancio oltre all'Assessore alla sanità per seguire le problematiche della sanità vuol dire che qualche difficoltà pure l'abbiamo avuta in questo Piemonte che qualche problema pure è sorto di governo non adeguato! Non ce l'ho personalmente con l'uno o l'altro membro della Giunta, faccio una constatazione: mai è successo che tre componenti della Giunta, compreso l'autorevole Presidente della Giunta stessa, abbiano dovuto occuparsi di un argomento, men che meno la sanità. Noi abbiamo sempre visto Assessori autonomi in un confronto, certo, all'interno della Giunta e nel Consiglio regionale ...



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



BORTOLIN Silvana

Ma se si siamo arrivati a questo punto vuol dire che qualche problema esiste! Affermare qui che la Giunta regionale ha portato a livelli di alta qualità la sanità piemontese, vuol dire, anche da parte vostra misconoscere ciò che avete detto in quest'aula! A cominciare dalla collega Cotto, dal collega Rubatto, ma anche dagli altri che onestamente e correttamente più volte hanno sottolineato le difficoltà. Le difficoltà! Alcune soggettive, politiche; altre oggettive, che ci sono nella gestione di una questione così grande, così importante come la tutela della salute dei nostri cittadini.
Io non credo che quando nelle ASL, collega Pichetto, come quella da cui noi proveniamo, per una cataratta una persona debba aspettare oltre un anno per essere operata, possa poi vedere il voto dei rappresentanti della maggioranza che affermano che la Giunta regionale ha portato a livelli di alta qualità la sanità! Esisteranno pure dei problemi! Come esistono dei problemi - e termino Presidente - nell'affermare che l'1% che si vuole recuperare nel bilancio della sanità piemontese è poca cosa, in due mesi lo si può fare in questa Regione, quando in realtà, lo sappiamo tutti e l'abbiamo sentito dai direttori generali che hanno firmato, certo, il patto del buon governo, ma poi entreremo nel merito dei problemi, l'hanno firmato perché altrimenti mettevano in discussione il loro posto di lavoro, ma questo lo dobbiamo dire! Io sono perché le verifiche siano fatte seriamente nei confronti dei direttori generali, l'abbiamo scritto in legge, l'abbiamo chiesto in quest'aula e le verifiche vanno fatte! Ma quando si "obbligano" (Assessore poi ne discuteremo) a firmare patti di buon governo a queste condizioni, lei sa meglio di me qual è la conclusione della gestione del bilancio: procrastinare i costi della sanità! Spostare i pagamenti di due mesi per rientrare nei canoni che lei prevede! Lo sa lei, lo sanno i suoi collaboratori, lo sanno benissimo coloro che sono chiamati sul territorio a gestire la sanità.
Allora, approvare un ordine del giorno di questa fatta - ripeto - che invita la Giunta a proseguire nella propria azione di razionalizzazione della spesa sanitaria, non significa dare un contributo alla Giunta! Non significa assolutamente questo, colleghi della maggioranza! Così come non significa dare un contributo alla Giunta sostenere che il Piemonte ha un'alta qualità della sanità! Io sarei stata molto più felice di discutere un ordine del giorno che evidenziasse i disagi e le difficoltà e che poi, certo, chiudeva sostenendo la maggioranza, ma ci vorrebbe ancora - proposto da voi - un ordine del giorno che non chiudesse in questo modo. Ma senza un dibattito nelle condizioni in cui abbiamo discusso oggi pomeriggio e questa mattina nel Consiglio regionale, proporre un ordine del giorno di questo tenore significa - consentitemi, lo dico con molta tranquillità - un'ulteriore provocazione in un clima credo già avvelenato da provocazioni tra Gruppi in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gatti; ne ha facoltà.



GATTI Agostino

Gradirei l'attenzione del Presidente della Giunta.
Mi rivolgo personalmente al Presidente della Giunta perché io ho un rammarico tante volte: entrando in qualche Commissione quando manca il Presidente o il Vicepresidente viene chiesto chi è il più anziano e mi è capitato diverse volte di dover presiedere la Commissione, però questo è anche una testimonianza del mio curriculum politico, oltre che anagrafico.
Ho fatto tanti anni l'amministratore, quindici anni il Sindaco, poi Consigliere provinciale e Assessore provinciale. Io credo che alla fine della giornata, signor Presidente, sia necessario un momento di riflessione. Ho sentito interventi importanti, soprattutto rispettosi delle istituzioni; responsabilmente rispettosi delle istituzioni, valga uno per tutti: le ultime parole dell'amico Foco. Prima che lei decidesse, o comunque non intervenisse più sulle cose che ha detto, ho tentato ancora di fare alcune considerazioni: è chiaro che i Capigruppo di maggioranza - ma forse la maggioranza tutta - hanno ritenuto, a un certo punto, di agire come hanno agito stamattina. Un'azione d'attacco, un'azione eclatante, ma un argomento che era di facile soluzione perché l'avevamo approvato tutti l'avevo sottoscritto anch'io, avevamo fatto tutti i correttivi, bastava portarlo in aula e sarebbe volato via in dieci minuti o mezz'ora al massimo.
Successivamente, c'è stato un recupero da parte delle altre parti politiche, perché, così come ha ricordato la collega Spagnuolo, ad ogni azione corrisponde una reazione. Ma lei non poteva non aspettarsi, signor Presidente, che, quando una legittima aspettativa della minoranza viene elusa, la minoranza non reagisse.
A questo punto, credo che, con il consenso di tutti, si potrebbe prendere atto che la giornata è finita a pari e patta. La maggioranza ha fatto la sua dimostrazione, la minoranza ha replicato con un contropiede dicendo: "Fermiamoci qui, in modo che per domani non sia eliminata la platea e ci sia la possibilità di poter discutere di una cosa importante".
Però, dopo gli ultimi interventi - ricordo anche quello del collega Majorino - non possiamo chiudere con un atto di provocazione.
Se lei inizia con una prova di forza oggi, a novembre, è chiaro che alcune cose che abbiamo detto possono irritarla, ma non la prenda mai come un fatto personale quando il Capogruppo del Partito Popolare fa degli interventi politici, magari qualche volta andando un po' fuori dalle righe.
Lavoro nel Gruppo e posso dire che non c'è mai niente di personale. C'è la volontà di andare a fondo su tutti gli argomenti, magari talvolta esagerando nei toni. Tenga anche presente che, essendo nella minoranza, noi dobbiamo fare qualcosa di più per essere visibili e per farci sentire. Chi ha i numeri, pur essendo in minoranza, riesce anche a farlo, ma per chi non ha i numeri le cose sono molto più difficili. Quindi, ci sia anche un po' più di tolleranza e comprensione nei nostri confronti.
Se oggi lei lascia passare un ordine del giorno, ed intanto poi si riprende, noi non abbiamo bisogno di niente: martedì verremo qui con un'altra interrogazione e parleremo di sanità. Se però oggi si vuole fare un atto di forza, vuol dire che provocheremo una situazione di stallo che andrà fino a marzo.
Qui ci sono dei Consiglieri e dei Gruppi che, in buona fede, hanno legittime aspettative su argomenti e leggi che vorremmo che fossero portate a compimento. Mi appello al suo buon senso: lei ha detto che questo buonsenso deve governare. Se la giornata è stata stancante e non ha visto una vittoria di nessuno fino in fondo, e se il pari e patta non viene accettato, è chiaro che sarà un'azione di forza che poi pagheremo tutti insieme.
Quando dice che non vuole andare contro la sua maggioranza, la capisco ma è chiaro che se, in un'assemblea pubblica, appellandosi ad una responsabilità e a un dovere istituzionale che lei ha, davanti a tutti afferma che è meglio non chiudere così, ma che per un argomento così importante vale la pena ancora di spendere qualche ora, credo che la sua maggioranza la capirà. Non lo chieda prima, lo faccia: sono convinto che sarà capito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia



GHIGLIA Agostino

Non sono né commosso né intimidito, ma visto che bisogna trovare ad un certo punto delle soluzioni, cerco di evitare le emozioni degli affetti e la retorica da libro Cuore, per fare una proposta che ritengo operativa.
Visto che oggi è stata una giornata difficile, nella quale sicuramente si sono sovrapposti una serie di argomenti, stante il fatto che noi riteniamo che il dibattito sulla sanità sia stato utilmente iniziato vorrei anche, nel fare una proposta, ricordare che c'è stata l'azione dell'Assessore D'Ambrosio, che c'è stato un intervento del Capogruppo dei Comunisti Italiani, che c'è stata una richiesta della collega Manica di avere il tempo di approfondire la relazione per continuare nel pomeriggio questo a memoria, perché è successo poche ore fa. Vorrei ricordarlo anche a voi. Potevate pensarci prima; se oggi non c'erano le condizioni, ce lo dicevate questa mattina alle dodici e ne avremmo preso atto. Ricordo questo, visto che viviamo in Consiglio, per non "giocare a giocarci" tra noi.
Detto questo, una volta iniziata la discussione sulla sanità, riteniamo che un Consiglio regionale e una maggioranza abbiano il dovere di non abboccare alle provocazioni altrui. E abbiano anche il dovere di assumersi quello scalino di responsabilità e di apertura in più per portare i problemi in discussione e a soluzione.
La nostra proposta è che siamo disponibili, ma non perché abbiamo paura che la prossima volta si ricominci; altrimenti, collega Gatti, rifacciamo una giornata come quella di oggi, ma credo che non sia proprio il caso. Si può sospendere l'ordine del giorno, perché noi riteniamo utile che tutti minoranza compresa, debba avere lo spazio legittimo per partecipare ad un dibattito sulla sanità che ha richiesto. Però, visto che non ne è stato richiesto lo svolgimento entro i prossimi quindici giorni, evidentemente la minoranza non ritiene che questo argomento sia emergenziale, ma che possa essere utilmente calendarizzato entro il mese corrente. Pertanto proponiamo di sospendere la votazione dell'ordine del giorno, di iniziare la prossima seduta del Consiglio regionale si inizia il progetto di legge sui trasporti, di proseguire sul progetto di legge sui cinghiali, per poi fissare in calendario un'apposita giornata di Consiglio sulla sanità.
Credo che questa sia una proposta di buon senso, che, se vogliamo usare l'unica espressione di Gatti che mi ha convinto, consente quel pari e patta a cui ci si richiamava prima.



PRESIDENTE

E' una proposta che potrebbe sbloccare l'impasse nel quale siamo caduti.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Anzitutto, volevo dire che ho ritenuto utile l'intervento del Presidente Ghigo, quando richiama un ruolo di questo tipo. in sostanza, nei confronti della maggioranza come nei confronti della minoranza.
Per quanto riguarda il nostro Gruppo, condividiamo l'appello rivolto per trovare dei punti d'incontro affinché il dibattito sia utile e questo Consiglio non sia messo nelle condizioni di non poter più lavorare, ma volevo anche fare un'altra precisazione. Se in qualche momento si è sentito offeso, Presidente Ghigo, da parte di qualche consigliere per alcune dichiarazioni, non posso farci nulla, così come nessuno di noi, che non ha pronunciato parole pesanti nei suoi confronti, né ha alcuna responsabilità per cose che non ha detto. Dica chi l'ha detto e proceda di conseguenza; il nostro Gruppo non ha mai dato giudizi sulle persone, ma ha sempre espresso giudizi di carattere politico, che peraltro continuiamo a mantenere. Questo mi pare opportuno rilevarlo.
Nessuno di noi lo ha mai definito nei termini da lei prima richiamati e non è una responsabilità del gruppo dei Popolari se qualcuno - non so chi ha fatto queste affermazioni. Io invito a non criminalizzare nessuno per cose che non sono state dette da parte del mio gruppo.
Per quanto riguarda la proposta del Collega Ghiglia - mi pare che il suo invito è stato accolto dal Presidente, ma anche da parte della maggioranza - credo che probabilmente convenga lasciar passare qualche ora e, nella giornata di domani e dopodomani convocare i Capigruppo, definire bene un percorso che non riguardi soltanto una giornata ma, al limite, un periodo più lungo, in modo da approvare il DDL sui trasporti e completare il dibattito sulla sanità, non perché sia un dibattito da fare ad ogni costo ed inutilmente, ma perché possa essere utile per le scelte ed i comportamenti che la Giunta dovrà assumere nei prossimi giorni.
La questione del tempo ha questo significato, quindi non può essere prorogato ad un momento da definire. Va precisato bene perché nel dibattito sia utile.
Cerchiamo di concordare, nella riunione dei Capigruppo, le modalità affinché le esigenze espresse dalla minoranza ed anche dalla mag gioranza possano trovare un punto di incontro.



PRESIDENTE

Per la calendarizzazione dei Capigruppo, ritengo opportuno riunirci domani alle ore 13.15. Per fatti concludenti, i nostri lavori terminano qui.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 20.14)



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