Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.417 del 16/11/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Farassino, Pichetto e Simonetti.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interpellanza n. 2932 dei Consiglieri Papandrea e Moro inerente a "Chiusura di plessi scolastici"


PRESIDENTE

In merito al punto 4) dell'o.d.g. "Interrogazioni ed interpellanze" passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2932 presentata dai Consiglieri Papandrea e Moro.
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'assistenza ed edilizia scolastica

In risposta all'interpellanza n. 2932 dei Consiglieri Papandrea e Moro inerente a "Chiusura di plessi scolastici" si specifica quanto appresso.
"La Regione Piemonte attualmente provvede a raccogliere tutti i dati sulla scolarità in Regione mediante l'elaborazione delle schede inviate dalle scuole, nelle quali viene evidenziata la situazione degli iscritti ai vari livelli di istruzione; non appena sarà completato il progetto di rilievo dell'anagrafe scolastica si potrà entrare in possesso di dati che consentiranno una più puntuale quantificazione delle risorse attualmente esistenti nel settore scuola.
Per quanto concerne la richiesta relativa ad un monitoraggio degli istituti scolastici, in particolare rispetto ai servizi extradidattici, mi permetto di rammentare - proprio per un fatto istituzionale - che la competenza su tali settori risulta assolutamente assegnata in capo ai Comuni per quanto riguarda il ciclo dell'obbligo e all'Amministrazione provinciale per il ciclo superiore".
Rispetto a un emendamento proposto in Commissione dalle minoranze abbiamo messo a disposizione dei fondi per le Province per questi altri lavori. Si trattava di quei fondi di cui si è parlato nella variazione al bilancio, quando sono intervenuto per spiegare al Consigliere Saitta e ad altri cosa erano quei fondi. Erano fondi che la minoranza aveva chiesto fossero stanziati per aiutare le Province durante il dibattito sul bilancio preventivo e li abbiamo poi inseriti in variazione. Però la competenza ripeto - è assolutamente loro e anche questi fondi noi non saremmo tenuti a darli; li diamo per spirito di collaborazione con le Province.
"Si presume che relativamente all'esigenza di collocazione di allievi in nuovi istituti a seguito di soppressione di altri, i Provveditorati agli Studi, in accordo con le Amministrazioni locali che hanno la competenza verifichino in modo reale quali sono le capacità ospitanti nella nuova struttura scolastica.
Sul tema riguardante le verifiche preventive igienico-sanitarie da svolgere su situazioni di incremento della componente scolastica (allievi) noi non dovremmo avere motivo di dubitare che i Servizi del Dipartimento di Prevenzione delle ASL di riferimento provvedano ad una puntuale verifica del rispetto delle normative igienico-sanitarie, della sicurezza e del superamento delle barriere architettoniche ogni qualvolta viene a modificarsi una situazione di fatto relativa ai plessi scolastici.
Relativamente alle eventuali relazioni, conseguenti a sopralluoghi di verifica sulla situazione degli istituti scolastici, tali risultanze potranno essere acquisite, ove esistano, presso gli uffici degli Enti locali competenti, deputati a tale compito".
Noi comunque intenderemo proporre ai Provveditorati e alle Province nel mese di gennaio, una conferenza, un raccordo (noi non abbiamo una superiorità gerarchica in questo). C'è un ottimo rapporto fra noi e i Provveditori; tra l'altro non è più la prof.ssa Bertiglia l'attuale referente regionale, ma il Provveditore di Cuneo (c'è un momento di vacatio, quindi il ruolo è andato al Provveditore più anziano). Questo ruolo prezioso che svolgeva la prof.ssa Bertiglia, di coordinamento dei Provveditorati, non è più riconosciuto da alcuni Provveditorati, quindi il nostro compito diventa più complesso, perché dobbiamo trattare con i singoli Provveditorati. Abbiamo quindi individuato come strumento di totale rispetto il ruolo delle Province. Io ho incontrato, per questa e anche per altre vicende (per esempio la Biennale dei giovani), le Province che sono state molto d'accordo che ci fosse un riferimento regionale, comunque rispettoso delle loro competenze, un ruolo di servizio, di appoggio e non di sostituzione del ruolo delle Province.
Pertanto, noi potremmo andare a una conferenza che aiuti a far conoscere queste cose, a stimolarle. Ci sono, grazie all'approvazione della variazione al bilancio, anche i fondi per sostenere queste iniziative.
Queste sono le nostre competenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Il nostro Gruppo aveva presentato questa interpellanza a seguito di una serie di segnalazioni che ci erano pervenute. Io stesso mi sono recato in una di queste scuole e devo dire che purtroppo la realtà non corrisponde del tutto a quanto detto dall'Assessore Leo. Mi rendo conto dei problemi e delle competenze, però io credo che nel momento in cui vengono adottate delle decisioni (tra l'altro anche noi abbiamo approvato un provvedimento in quest'aula rispetto alla concentrazione degli istituti), nel momento in cui - dicevo - vengono fatte delle scelte, occorrerebbe preventivamente verificare che queste scelte possano essere applicate, possano diventare operative. Infatti, io ho visitato una scuola che ha aumentato enormemente il numero di allievi perché ne erano state chiuse altre e quindi lì si concentravano gli allievi, ma le condizioni in particolare della mensa erano veramente scandalose. Ci sono sicuramente problemi di sicurezza perché questa mensa è stata realizzata nel sottoscala, quindi molto poco luminosa, ma anche le vie d'uscita sono problematiche: c'è una via d'uscita sul cortile strettissima con delle scale da fare e poi c'è un'altra scala dall'altra parte. Per fare entrare tutti questi allievi hanno pensato addirittura di mettere i tavoli nei corridoi della mensa! Non so se l'ASL ha fatto tutti i controlli che doveva, tant'è vero che nella nostra interpellanza parliamo anche delle competenze delle ASL relative alle verifiche, proprio perché mettevano i tavoli nei corridoi in locali non imbiancati da molto tempo, con l'intonaco che cadeva giù! Sono condizioni incivili! Poi non ci sono i soldi perché bisogna utilizzarli per abbattere gli stadi e costruirne di nuovi, mentre per le scuole non ci sono mai! La decisione - in quelle condizioni! - di aumentare addirittura il numero degli utenti delle mense è una decisione a mio avviso non responsabile. Mi rendo conto che ci sono delle norme che disciplinano il numero degli allievi, però poi bisogna fare le verifiche. Credo che effettivamente occorra una interpretazione non burocratica, da una parte, e dall'altra un coordinamento, perché si possono posticipare determinate scelte cercando di adeguare la realtà. Quello che ho fatto è solo un esempio, ma me ne hanno segnalati molti altri.
Concludo con una battuta polemica. Mi rendo conto che ci sia bisogno di finanziare la scuola privata, però ancora prima mi pare ci sia una fortissima esigenza di permettere che quella pubblica stia nelle condizioni minime di decenza per poter funzionare. E' evidente quindi la necessità di un coordinamento delle politiche.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione n. 2706 della Consigliera Pazè inerente a "Interventi di sistemazione urbana dell'area del Castello di Aranco nel Comune di Borgosesia"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare l'interrogazione n. 2706 presentata dalla Consigliera Pazè, cui risponde l'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

E' una risposta laconica, in quanto non ci sono elementi possibili di risposta. Infatti, in riferimento all'interrogazione n. 2706, inerente agli interventi di sistemazione urbana nell'area del Castello di Aranco nel Comune di Borgosesia, in provincia di Vercelli, presentata in data 1 luglio 1999, con nota di protocollo registrato, a seguito di verifiche esperite presso gli uffici del Settore Beni Ambientali, si comunica che agli atti di tali uffici non risulta sia stata presentata istanza e altra documentazione in merito. Quindi non abbiamo alcuna contezza nel caso. Quando arriveranno gli atti e i documenti perché si possa intervenire, ovviamente si interverrà.



PAZE' Enrica

Essendo stata presentata dal mio predecessore, posso avere una copia dell'interrogazione, per cortesia?



PRESIDENTE

Possiamo avere fare la copia richiesta?



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

Certamente.



PAZE' Enrica

Mi sembra di capire che, in merito ai quesiti posti dal mio predecessore, non è stato presentato alcun progetto da parte dell'Amministrazione comunale.
Al quesito se sull'area esista un adeguato vincolo e se siano stati compiuti studi al fine di avere un quadro completo del sito, la risposta è no? Non esiste vincolo sull'area, che le risulti?



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali (fuori microfono)

A me non risulta che esistano vincoli.



PAZE' Enrica

All'ufficio competente non risulta esistano vincoli. Il competente servizio regionale non ha pareri in proposito?



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali

Le dico subito che il Castello, essendo un bene culturale evidentemente come tale rappresenta una entità di struttura che dovrebbe essere sottoposta a vincolo o comunque... Se il Comune provvede autonomamente senza sottoporre la propria pratica alle competenze regionali o della Soprintendenza, se ne assume le responsabilità e quindi può essere perseguita l'attività amministrativa del Comune.
Quello che manca, lo dico in termini di colleganza, è che nella farragine delle cose, avendo visto io la risposta stamattina e non avendola vista ieri pomeriggio - perché non sapevo che sarebbe stata determinata la risposta stamattina - non ho avuto il tempo di verificare, a titolo non personale, ma di competenza, per scrupolo di gestione amministrativa presso il Comune se la cosa corrisponde a verità o meno, visto che c'è l'interrogazione. Questo potrò farlo, così come può farlo anche lei.



PAZE' Enrica

Lascerei l'interrogazione in sospeso, in quanto la risposta non è completa e non risponde...



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali (fuori microfono)

In effetti l'interrogazione è in termini sospensivi, in quanto non ho agli atti nessun elemento che mi consenta di poter dire... Comunque mi impegno a verificare presso il Comune se l'oggetto dell'interrogazione corrisponde al vero, se è un atto amministrativo del Comune.



PRESIDENTE

Chiederei, solo per rendere produttivo il lavoro, che l'Assessore fornisse questi elementi richiesti con una risposta scritta. Se non fossero sufficienti questi elementi, la collega può ripresentare un'altra interrogazione.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai beni ambientali (fuori microfono)

Concordo.



PAZE' Enrica

Preferirei la risposta orale, visto che era stata chiesta la risposta in aula e la risposta, per dichiarazione dell'Assessore, non è completa.
Quindi, Assessore, mi sembra che ci sia la sua disponibilità... A meno che il Regolamento non imponga la risposta scritta, chiedo che venga mantenuta così come era stata presentata, visto che le interrogazioni e le interpellanze hanno un motivo per essere presentate.



PRESIDENTE

Lasciamola così, ma non è così che, secondo me... Comunque, lasciamola così, come un'informazione.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 2379 presentata dal Consigliere Vindigni, Manica, Riba e Marengo inerente a "Effetti della realizzazione dell'aeroporto intercontinentale di Malpensa sul sistema economico, territoriale e infrastrutturale della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 2379.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vindigni; ne ha facoltà.



VINDIGNI Marcello

Scusi, Presidente, quasi al termine di questo mandato non ho ancora capito i criteri con cui si discutono le interrogazioni.



PRESIDENTE

Collega, questo argomento lo trattiamo in sede di Conferenza dei Capigruppo, perché se introduciamo questo principio... Abbia pazienza!



VINDIGNI Marcello

Presidente, mi consenta, abbia pazienza un corno!



PRESIDENTE

Consigliere, non le consento di usare queste espressioni!



VINDIGNI Marcello

Se vogliamo discutere seriamente occorre che i presentatori siano tempestivamente informati, in maniera che possano prepararsi su argomenti trattati, a volte, sei, otto, dieci mesi prima! A meno che, Presidente, non vogliamo fare un teatrino! Ma io non ci sto!



PRESIDENTE

Collega, in questa comunicazione di disponibilità da parte della Giunta mi si dice che verrà consegnata in tempo utile venerdì, nel caso particolare, ai Gruppi.



VINDIGNI Marcello

Presidente, vengono consegnati elenchi interminabili, di pagine e pagine. Credo sia una finzione quella a cui lei si riferisce.
Personalmente, aggiorno regolarmente il mio Capogruppo sugli argomenti...



PRESIDENTE

Collega, questo è un argomento che va trattato in sede di Conferenza dei Capigruppo. Faccia queste dimostranze all'interno del suo Gruppo.



VINDIGNI Marcello

E' inutile che lei giri la frittata!



PRESIDENTE

Mi permetta, non si può sostenere che non si danno risposte e poi quando si danno, non c'è la disponibilità a riceverle, abbia pazienza!



VINDIGNI Marcello

Posso anche rispondere, replicare e controreplicare su quell'argomento che conosco abbastanza bene. Quello che non riesco a capire - e credo di parlare nell'interesse di tutti - è il modo disordinato con cui si regolano i lavori in quest'aula.



PRESIDENTE

Questo non lo accetto!



VINDIGNI Marcello

Sarebbe elemento qualificante per tutti anticipare ai Consiglieri che sono primi firmatari di interrogazioni...



PRESIDENTE

Consigliere Vindigni, ma lei desidera ricevere la risposta sì o no?



VINDIGNI Marcello

Certo che desidero ricevere la risposta!



PRESIDENTE

Va bene. Consigliere, abbia pazienza, questo argomento lo affronteremo in sede di Conferenza dei Capigruppo.



VINDIGNI Marcello

Presidente, lei ha dei doveri nei confronti dell'aula, non solo nei confronti dei Capigruppo!



PRESIDENTE

Il dovere nei confronti dell'aula è quello di fornire risposte alle interrogazioni! Consigliere, mi scusi, ma le devo togliere la parola.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, verifichiamo il numero legale?



PRESIDENTE

Avevamo detto che durante l'esame delle interrogazioni non avremmo verificato il numero legale. In ogni caso, le posso assicurare che il numero legale c'è.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, chiedo la verifica del numero legale anche in relazione a quanto affermato dal collega Vindigni.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Vindigni)



PRESIDENTE

Consigliere Vindigni, per cortesia, non ha la parola! Quando viene richiesta la verifica del numero legale, se l'Ufficio di Presidenza lo ritiene, in base ad una prassi che ritengo anomala rispetto a quelle di altri Consigli, si può procedere, però, per cortesia, non aggiungiamo battute o commenti. Avevamo concordato che per un certo periodo non l'avremmo fatta. Se si vuole procedere con la verifica, si proceda. I Consiglieri che la richiedono sono Chiezzi e Pazè. C'è un terzo Consigliere che chiede la verifica? Se i Consiglieri non sono tre, non procediamo.



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente, la richiesta di verifica del numero legale deve essere fatta da tre Consiglieri? Non è mai stato così! Cosa dice il Regolamento?



PRESIDENTE

Chiedo scusa, non è necessario che siano tre Consiglieri a chiedere la verifica del numero legale.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda pertanto all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
30 Consiglieri.


Argomento: Varie

Saluto agli allievi ed insegnanti della Scuola elementare Guarino De' Guarini di Torino


PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Vindigni devo ringraziare i ragazzi e gli insegnanti della Scuola elementare Guarino De' Guarini di Torino che sono in visita a Palazzo Lascaris.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 2379 dei Consiglieri Vindigni, Manica, Riba e Marengo inerente a "Effetti della realizzazione dell'Aeroporto Intercontinentale di Malpensa sul sistema economico, territoriale, infrastrutturale della Regione Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

Prego Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Intendo innanzitutto scusarmi con lei e con l'aula, signor Presidente per il modo in cui ho trattato l'avvio di questo argomento.
Per la verità, mi è stata recapitata la lettera inviata in data 12/11/99 dal Presidente della Giunta al Presidente del Consiglio in cui sono indicate le interrogazioni che si pensa di discutere: si tratta di un elenco ancora ampio, dal quale si può ricavare la impossibilità di discutere tutti gli argomenti. A mio parere sarebbe opportuno selezionarli in maniera più precisa e puntuale in un numero ristretto di pochi argomenti sicché effettivamente la discussione degli stessi non sia virtuale, ma reale, preparando anche gli uffici del Consiglio a questo tipo di discussione, tant'è che avendo chiesto copia della interrogazione da me presentata quasi un anno fa (il 18/12/98) nemmeno gli uffici dell'aula ne disponevano immediatamente perché probabilmente consideravano questo elenco quasi una sorta di grida manzoniana. Comunque, se fossi stato informato che l'argomento era indicato come prima interrogazione da discutere sicuramente mi sarei preparato e avrei evitato di dire le cose che ho detto.
Detto questo, non sono per nulla soddisfatto della risposta dell'Assessore Casoni, perché ha completamente trascurato di rispondere ad alcuni degli argomenti che nell'interrogazione venivano posti e trattandosi di una interrogazione presentata undici mesi orsono, anzi un po' di più, ci sarebbero state tutte le condizioni per approfondire le questioni esposte.
Quali erano, infatti, le domande presentate? Quali iniziative la Giunta intende presentare per: 1) tutelare maggiormente gli interessi del Piemonte all'interno di un piano di riorganizzazione del sistema aeroportuale del Nord Italia che assegni fin da subito funzioni non residuali e subalterne agli aeroporti piemontesi 2) tutelare gli interessi e la salute della popolazione della Provincia di Novara, attualmente fortemente penalizzata dall'organizzazione dei voli di Malpensa 3) studiare un piano di assetto territoriale delle aree piemontesi limitrofe a Malpensa e all'aeroporto di Caselle che minimizzi gli effetti socio-economici conseguenti all'entrata in funzione di Malpensa 4) creare un tavolo con i soggetti interessati che affronti congiuntamente i problemi connessi alla riorganizzazione del sistema aeroportuale e definisca una strategia di corretta ripartizione dei costi e dei benefici.
Alle domande che erano state poste in maniera molto puntuale l'Assessore ha risposto spostando la discussione su quanto si sta facendo per migliorare l'accessibilità, cosa peraltro pregevole, ma che non era oggetto dell'interrogazione. Probabilmente era oggetto di altre interrogazioni e quindi aveva ragione il collega Chiezzi quando sollecitava una risposta complessiva a tutte le interrogazioni.
L'Assessore ha risposto parzialmente al quesito relativo alla tutela della salute e degli interessi della popolazione novarese, presumendo una integrazione, un complemento di risposta. Ora ci dobbiamo abituare a questo termine - "complemento" - visto che arriveranno i complementi di programma dei DOCUP, un complemento di risposta probabilmente lo darà anche l'Assessore Cavallera.
Questi sono motivi più che sufficienti per giustificare l'insoddisfazione mia in quanto all'interrogazione non ho avuto risposta e la richiesta di aggiornare la risposta sugli argomenti su cui l'Assessore è rimasto silente.
Detto questo, però, io vorrei richiamare la scarsa attenzione con la quale il governo regionale - questo governo regionale! - ha seguito il decollo dell'aeroporto di Malpensa. C'è stata una disattenzione generalizzata, una sottovalutazione del problema, nonostante che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea prima a Corfù nel 1992 e successivamente ad Hessen nel 1994 avessero indicato l'ampliamento dell'aeroporto di Malpensa fra i 14 progetti europei di natura prioritaria e come tali meritevoli di aiuti comunitari! Se non ci fosse stata l'apertura dell'aeroporto un anno fa e le conseguenti proteste della popolazione più direttamente interessata e coinvolta dai disagi dell'avvio di questa infrastruttura, probabilmente la Regione - questo governo regionale, caro Assessore Casoni - sarebbe ancora rimasta a guardare! E la cosa è estremamente grave perché di questa disattenzione del Piemonte ha approfittato la Regione Lombardia, che ha organizzato l'aeroporto in maniera tale da ottimizzare i benefici sul proprio territorio e trasferire i disagi sul territorio del Piemonte! Pur essendo una Regione amica politicamente, caro Casoni, vi hanno fatto questo bel servizio, come lo hanno fatto ancora recentemente alla Conferenza sull'Alta velocità, il che vuol dire che quando mancano in politica dei valori di riferimento la competizione può essere estremamente dannosa.
Quindi io invito l'Assessore, se ritiene, a riprendere con un ulteriore intervento i quesiti che non hanno avuto risposta, altrimenti pregherei il Presidente della Giunta di riportare la discussione in una prossima, ma direi proprio prossima (vuol dire la settimana ventura), riunione di Consiglio in maniera tale da consentire all'Assessore di rispondere compiutamente.



PRESIDENTE

Questo argomento è stato fatto oggetto di attenzione sia da parte di interrogazioni ed interpellanze che di un ordine del giorno, anche questo piuttosto datato: credo quindi che non mancheranno occasioni per ritornare sull'argomento.
Considererei pertanto conclusa la prima parte dei nostri lavori, cioè quella relativa alle risposte ad interrogazioni ed interpellanze.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Partecipazioni azionarie regionali - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Proseguimento esame disegno di legge n. 464: "Partecipazione della Regione Piemonte all'Agenzia di Pollenzo S.p.A." - Esame collegato ordine del giorno n. 1110


PRESIDENTE

Passiamo quindi al punto 6) dell'o.d.g. che prevede il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 464.
Come ricorderete, avevamo già iniziato l'esame di questo provvedimento che poi era ritornato in Commissione.
Do lettura della lettera di accompagnamento al testo di legge inviatami dalla Presidente della Commissione: "Il 28/10 u.s. la I Commissione ha riesaminato il provvedimento e ha riapprovato a maggioranza dei Consiglieri presenti e all'unanimità dei Consiglieri votanti il disegno di legge n. 464. Relatore è stato riconfermato la Consigliera Casari. La votazione ha avuto il seguente esito: favorevoli, Forza Italia, A.N., F.I.-Polo popolare, Pensionati; non hanno partecipato alla votazione i Gruppi DS, SDI, Gruppo Comunista. I due emendamenti relativi agli artt. 2 e 4 a corredo del provvedimento non sono stati presi in considerazione dalla Commissione".
Chiedo pertanto alla Consigliera Casari di dare lettura della relazione.



CASARI Raimonda

L'ho già fatta la relazione.



PRESIDENTE

Ma questa è diversa rispetto alla precedente. Si tratta di una breve relazione.
Ha chiesto la parola il Presidente Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non so se si possa - il Presidente del Consiglio regionale mi dirà se è plausibile e corretto anche relativamente alla gestione della discussione in aula degli emendamenti - e se l'aula non ha nulla in contrario, vorrei interloquire personalmente, come Presidente della Giunta regionale, nella discussione di questo provvedimento.
Nel corso della discussione dei singoli emendamenti, farò alcune considerazioni sull'importanza e il significato di questa iniziativa che nell'apertura della discussione passata, fu sottolineata dalla relazione della Consigliera Casari e da un intervento del Consigliere Riba, che ne fece un po' la storia.
Personalmente, ritengo che si tratti di un'iniziativa assolutamente necessaria. All'epoca, l'aula chiese un approfondimento della discussione in Commissione. In quella sede venne poi chiesta una visita al sito in cui dovrà sorgere il recupero dell'Agenzia di Pollenzo.
Sempre in Commissione sono state avanzate alcune considerazioni su elementi di merito dell'articolato con alcuni emendamenti che credo di poter presentare, anche se forse sono già a conoscenza dei Consiglieri - o almeno dei membri della Commissione - perché credo siano stati già discussi in quella sede o perlomeno se ne è discusso il merito. Il risultato di quella discussione sono, appunto, questi emendamenti che ritengo di proporre e di mettere in discussione. Se mi date l'opportunità, sono a disposizione dell'aula per il loro esame.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vindigni; ne ha facoltà.



VINDIGNI Marcello

Voglio fare una considerazione molto breve. Vedo che la Giunta tende a proporre disegni di legge che favoriscono la partecipazione della Regione a progetti di sviluppo locale. Infatti, è stato iscritto all'o.d.g. del Consiglio regionale anche il tema relativo alla partecipazione della Regione Piemonte alla Società Monterosa 2000 che presumo, da quel poco che ho potuto leggere, abbia la stessa struttura di Pollenzo.
Non ho nulla in contrario rispetto ad iniziative locali che tendono a valorizzare le risorse presenti sul territorio, siano esse ambientali culturali o storiche, in quanto l'economia della nostra Regione e, in generale, del nostro Paese, sullo sfruttamento di tali risorse può fare leva per una nuova fase di sviluppo economico ed occupazionale.
Ritengo però che la Regione dovrebbe predisporre delle leggi di carattere generale che favoriscano lo sviluppo locale mettendo tutto sullo stesso piano. E' chiaro che realizzare progetti di sviluppo significa avere non solo idee, ma anche mezzi e risorse, infatti sono proprio i sistemi più deboli che hanno poi difficoltà a mettere assieme le risorse per sviluppare progettualità.
Oggi la situazione è leggermente cambiata rispetto a pochi anni fa perché disponiamo di una nuova strumentazione, costituita dai Patti territoriali, dai contratti d'area, all'interno dei quali si possono collocare specifici progetti di sviluppo che hanno una loro funzione trainante. A me pare che continuare a proporre il sostegno a singoli progetti corrisponda ad una visione arretrata rispetto a quella che è invece ormai la cultura che si sta affermando nel nostro Paese e in Europa che tende invece a favorire progetti di carattere territoriale.
Certo, dietro ogni singola iniziativa ci sono degli interessi legittimi, ci sono delle buone idee, che però devono essere accompagnate e valorizzate. Invece, a mio parere, questo è un ripiego rispetto a quello che andrebbe fatto. Questa carenza va colmata, signor Presidente. Per esempio, oggi che i Patti territoriali sono decollati e lo Stato tende a finanziarli chiedendo il cofinanziamento regionale, se non c'è una normativa regionale sulla materia, difficilmente potrà essere dato il cofinanziamento e anche le risorse che sono state impegnate rischiano di diventare residui perenti. Pertanto, è bene che la materia venga affrontata in questo modo sia a livello territoriale che a livello settoriale.
Il Piemonte è ricco di castelli di importanza storica ed ambientale notevole, che stanno rivelando un tesoro di patrimonio artistico sovente nascosto: perché non fare una legge che tenda a favorire operazioni tipo quella di Pollenzo su tutto il territorio regionale, sollecitando e mettendo tutto sulla stessa lunghezza d'onda? Dando a tutti la possibilità di avere questo cospicuo aiuto regionale che, nel momento in cui c'è, pu anche indurre la realtà a muoversi, a tirare fuori delle idee, a valorizzare il proprio patrimonio, non solo storico, ma anche di cultura materiale che può trovare in questi castelli sedi prestigiose e qualificate? Queste domande non costituiscono un elemento di ostacolo rispetto all'iter della legge che peraltro, come ho avuto modo di vedere, verrà emendata con numerosi emendamenti proposti dalla Giunta che tengono conto dei rilievi che ho fatto in sede di Commissione, quindi questo è un aspetto positivo che apprezzo. Però questo non esclude la necessità di arricchire il patrimonio legislativo regionale con strumentazioni che valgano erga omnes, altrimenti la legge, di fatto, è un artificio, perché potrebbe essere sostituita da una deliberazione di assegnazione di contributi, ma se lo Statuto della Regione prevede che si debbano fare delle leggi, le fa perché le leggi hanno un valore erga omnes. Allora, perché non dobbiamo tornare a valorizzare un'impostazione di carattere generale che è quella per cui esiste questa istituzione? La mia è una raccomandazione e spero che nel corso del dibattito generale il Presidente tenga conto di questi miei rilievi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Dato che la legge ritorna in aula esattamente com'era stata inviata in Commissione, chiedo se qualcuno può illustrare le modifiche che sono state proposte per avere un quadro generale, non emendamento per emendamento, ma la manovra di modificazione tutta intera in modo poi da poter intervenire puntualmente. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Gli emendamenti presentati dalla Giunta - anzi presentati da me e dall'Assessore Leo - sono in realtà cinque. Per quanto riguarda lo spirito di questi emendamenti, cercherò di fare uno sforzo di sintesi, perché in realtà mi ero proiettato a discuterli emendamento per emendamento, pensando e immaginando che questi emendamenti sono il frutto della discussione avvenuta in Commissione; cerco comunque di fare un riepilogo che possa, mi auguro, essere soddisfacente per le richieste del Consigliere Chiezzi.
C'è obiettivamente una situazione che, in un certo senso, ha reso il disegno di legge un po' datato rispetto all'evoluzione del progetto, e di conseguenza - ricordate, questo fu anche segnalato dal Consigliere Miglietti - si è resa necessaria l'attualizzazione del disegno di legge a quello che l'Agenzia di Pollenzo ha realizzato dal punto di vista del tipo di Statuto.
Infatti, quando noi abbiamo scritto questo disegno di legge, l'Agenzia non era ancora costituita, per cui gli emendamenti hanno l'obiettivo di rendere più coerente lo Statuto dell'Agenzia con il disegno di legge che noi presentiamo.
Per esempio, il primo emendamento - scusatemi se entro nel particolare ma credo che sia necessario per arrivare a un chiarimento - nell'art. 1 comma 2, alla prima riga, la parola "acquisizione" va abrogata e sostituita con la parola "acquisito".
L'articolo così formulato recita: "L'Agenzia di Pollenzo S.p.A. ha acquisito" - perché comunque nel frattempo è avvenuto questo - "parte del compendio immobiliare dell'ex Tenuta Reale di Pollenzo e intende realizzare la sua ristrutturazione finalizzata sia all'insediamento di attività alberghiere...", e questo c'era già anche prima. Questo si è reso necessario perché nel frattempo, rispetto al disegno di legge, l'Agenzia di Pollenzo ha acquisito l'immobile, perciò questo è il significato del primo emendamento.
Per quanto riguarda invece il secondo emendamento, sempre all'art. 1 comma 2, l'ho già letto: "...intende realizzare...". Per questo emendamento vale la spiegazione che ho dato precedentemente: è un adeguamento al fatto che l'Agenzia di Pollenzo nel frattempo ha acquisito l'immobile.
Se poi andiamo all'art. 2, comma 2, dopo la parola "garantire", va tolto il testo fino alla fine e sostituito dall'espressione: "...il perseguimento degli obiettivi di cui all'art. 1 della presente legge", che sono evidentemente quelli che nell'art. 1 recitano: "...favorire la conservazione dei beni d'interesse storico-artistico e la loro valorizzazione, anche in termini imprenditoriali", cioè il senso della legge. Dunque con questo emendamento, cioè l'emendamento n. 2, sempre all'art. 2, si pone come unico vincolo a Finpiemonte "il perseguimento dell'acquisizione di Pollenzo, del suo restauro e della sua destinazione d'uso, senza interferenze gestionali", cioè con questo emendamento si dice perché anche questo era un argomento che era emerso dal dibattito - che Finpiemonte doveva in un certo senso partecipare all'acquisizione dell'immobile e non invece entrare negli aspetti gestionali. Questa, mi ricordo, fu una considerazione che fece il Consigliere Chiezzi.
Il quarto emendamento è sempre all'art. 2, comma 4, che è stato completamente riscritto, e io lo leggo: "Il Regolamento negoziale di cui al comma 2 deve tra l'altro prevedere quali condizioni per la partecipazione di Finpiemonte all'Agenzia di Pollenzo, le modifiche statutarie dell'Agenzia di Pollenzo S.p.A. da cui emerga che: a) l'oggetto principale dell'Agenzia coincide con le finalità di cui all'art. 1 della presente legge" - e questa era una richiesta specifica che era emersa dal dibattito "b) la conoscenza del prezzo a base d'asta per la ristrutturazione e la riqualificazione del fabbricato oggetto dell'investimento, accompagnato da un piano economico-finanziario per la copertura delle spese" - anche questa era una considerazione che nel dibattito credo proprio il Consigliere Chiezzi aveva posto come problematica: cosa ne fanno, cosa fanno, tutte quelle considerazioni che, attraverso la stesura di questo nuovo disegno di legge emendato, hanno delle risposte) - "c) la garanzia circa la tutela e la valorizzazione del patrimonio di interesse architettonico, artistico archeologico e ambientale del fabbricato all'area di pertinenza, da definirsi d'intesa con le Soprintendenze competenti". Mi risulta che nell'ambito della visita che la Commissione ha svolto presso Pollenzio, da parte di alcuni Consiglieri sia emersa qualche preoccupazione per alcuni aspetti di tipo architettonico e storico che rischiavano di non essere sufficientemente tutelati come invece con questo inserimento del punto c) al comma 4 noi in legge indichiamo come elemento di priorità per il mantenimento del patrimonio culturale.
L'ultimo emendamento è all'art. 3; abbiamo abrogato l'art. 3, perciò se voi fate il confronto tra il disegno di legge precedente e quello attuale vedete che l'art. 3 si è abrogato perché si è ritenuto inutile dire in legge che il Consiglio può acquisire informazioni e notizie, in quanto ci è già nei poteri del Consiglio.
Credo che tante volte abbiamo fatto discussioni su quelli che sono i compiti del Consiglio; è superfluo mettere in legge che il Consiglio deve acquisire, quando il Consiglio invece ha tutti i poteri per potere, in ogni occasione, acquisire qualsiasi tipo di considerazione e di informazione.
A fronte di questi emendamenti, che sono di merito e che rispondono secondo me - alle considerazioni fatte nelle varie discussioni su questo disegno di legge, c'è un ulteriore emendamento presentato, credo dall'Assessore al bilancio, che è puramente tecnico e che dice, all'art. 4: "Lo stanziamento relativo, in termini di competenza e di cassa, è individuato in lire 3 miliardi per l'esercizio 1999 e in lire 3 miliardi per l'esercizio 2000. La copertura finanziaria è assicurata per l'anno 1999 con la riduzione di lire 3 miliardi dal capitolo 27170; per l'anno 2000 la copertura finanziaria è assicurata dalla riduzione di lire 3 miliardi dal capito 27170". E' un emendamento tecnico in relazione al rapporto con il bilancio.
C'è poi ancora un emendamento, il cui primo firmatario credo che sia il Consigliere Miglietti, che suggeriva la sostituzione dell'art. 2 con la dicitura: "Al fine di acquisire la partecipazione di cui all'art. 1, la Giunta regionale è autorizzata a conferire mandato senza rappresentanza, ai sensi dell'art. 1703 e seguenti del Codice Civile, all'istituto finanziario regionale piemontese Finpiemonte S.p.A.".
Credo - questa è la mia convinzione - che questo emendamento del Consigliere Miglietti sia in realtà superato dagli emendamenti che la Giunta ha presentato sull'art. 2, comma 1, comma 2, comma 3, ecc. Perciò mi permetterei di anticipare che nella discussione questo emendamento verrebbe respinto o ritirato dallo stesso Consigliere, perché chiaramente ritengo che sia superato.
Esiste poi un emendamento - e nell'intervento che prima il Consigliere Vindigni ha fatto all'aula se ne é percepito il senso e il significato che recita (lo leggo, ma credo che voi abbiate copia di questo emendamento): "Dopo l'art. 3" - e di conseguenza questo emendamento non è inserito nel testo già emendato o con le proposte di emendamento inserito "aggiungere il seguente articolo: Allo scopo di perseguire la finalità di cui all'art. 1, comma 1, anche su altri beni di interesse storico-artistico di proprietà pubblica, la Regione partecipa ad enti o società di capitali aventi le finalità sopraddette, promosse dagli enti proprietari. La partecipazione regionale almeno pari a quanto l'ente a quanto l'ente pubblico proprietario o la società o l'ente a cui è stato conferito il bene, ha investito nell'immobile nei tre anni precedenti".
La Giunta, sull'emendamento in oggetto, solleva alcune considerazioni.
Condividendo il principio e le considerazioni di carattere generale che il Consigliere Vindigni ha fatto, la Regione però non può, obiettivamente predisporre una legge ad hoc per un'iniziativa specifica. Voglio ricordare all'aula che l'Agenzia di Pollenzo nasce sicuramente grazie alle partecipazioni degli enti pubblici, anche se in realtà noi stiamo tentando di partecipare attraverso il disegno di legge; la nostra presenza è stata prodromica a mettere in moto un meccanismo di partecipazione molto più ampio.
Lo spirito con il quale la Regione ha partecipato all'iniziativa è stata quella di dire che la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, la città di Alba, la città di Bra e altri enti pubblici promuovono un prodotto. Questa iniziativa è vero che, come qualcuno potrebbe sostenere di fatto funzionerebbe anche senza la presenza della Regione Piemonte, ma c'è un piccolo particolare: noi, Regione Piemonte, in quell'iniziativa vogliamo esserci e vogliamo contare - con gli strumenti che lo Statuto fisserà - in quanto riteniamo sia un'iniziativa assolutamente strategica nel comparto dell'enogastronomia delle province di Cuneo e di Asti assolutamente propedeutica a diventare un ulteriore elemento di rappresentatività. Poi naturalmente l'Agenzia di Pollenzo dovrà avere anche la capacità di aggregare altre iniziative; tale Agenzia non deve "ammazzare" altre realtà che sul territorio ci sono, ma rendere sinergico tutto il comparto. Vorrei ricordare a tutti il numero dei partecipanti a queste iniziative, i nomi degli imprenditori, pertanto credo che la Regione Piemonte non possa assolutamente perdere questa occasione.
Mi auguro che l'aula dia la possibilità alla Regione Piemonte di partecipare a questa importantissima iniziativa sul nostro territorio.
Per quanto riguarda l'emendamento presentato dal Consigliere Vindigni potrebbe essere accolto escludendo la dicitura "la partecipazione regionale almeno pari a quanto l'ente pubblico proprietario", perché è un vincolo che, obiettivamente, non possiamo assumerci al buio; capite che ogni iniziativa ha una storia a sé. Sui beni storici, per esempio per Stupinigi Racconigi, Venaria Reale c'è, a parte una legge regionale di finanziamento per il recupero dei beni culturali, delle partecipazioni di eccezionalità.
Normare, attraverso questa legge, realizzata per Pollenzo, un intervento più generalizzato, creando anche aspettative e con un meccanismo di cofinanziamento che trovo eccessivo nella sua esplicazione, è troppo impegnativo e, di conseguenza, rischia di essere obiettivamente inutile.
Propongo, pertanto, per quanto concerne l'emendamento di aggiungere le parole "...può partecipare" nel senso che non c'è preclusione, ma c'è l'oggettiva necessità che la Regione esprima su ogni singola iniziativa una valutazione. Perciò "può partecipare", è un'apertura di carattere generale ma non è un vincolo, escludendo l'aspetto di carattere economico.
Mi giunge in questo momento un emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi che recita: "all'art. 1, alla terza riga, dopo le parole 'la Regione' aggiungere 'al primo comma le parole: "'a Regione partecipa intende concorrere alla ristrutturazione dell'ente immobiliare dell'ex tenuta reale di Pollenzo e a tal fine partecipa....'".
Consigliere Chiezzi, l'emendamento per certi versi potrebbe essere accettato, però le domando se tale principio non venga già esplicitato negli emendamenti che noi abbiamo presentato all'art. 4, comma a), b) e c).



(Dialogo tra il Consigliere Chiezzi e il Presidente Ghigo)



PRESIDENTE

Lei, Consigliere Chiezzi, vorrebbe evidenziare la volontà di concorrere alla ristrutturazione?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Rileggendo attentamente l'emendamento dichiaro di accoglierlo, anche se, secondo me, era sufficiente quanto esplicitato nel punto 4. Se lei comunque, vuole rafforzare tale principio inserendolo nel primo articolo quello di descrizione di carattere generale delle finalità dell'intervento della Regione, sono d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Apprezzo la disponibilità dimostrata su una serie di questioni poste anche dal mio Gruppo e in particolare sull'ultimo emendamento considerato dal Presidente. Si tratta ora di vedere come formulare tecnicamente l'emendamento, ma se il principio viene accolto, e di conseguenza inserito nel testo di legge, la Regione può partecipare ad iniziative similari.
Questo implicherebbe, per completezza tecnica, che la dicitura dei relativi stanziamenti saranno inseriti nelle leggi di bilancio o con l'istituzione di un capitolo per memoria o con l'indicazione dell'ipotesi di inserimento del capitolo di bilancio negli stanziamenti delle singole leggi di bilancio.
Mi sembra che la cosa più utile sia l'iscrizione di un capitolo per memoria.
La discussione sulla legge è già stata fatta, ci riserviamo, quindi, di intervenire in fase di dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, proprio per gli interventi che sono stati svolti in Commissione, e questa è una prova tangibile, bisogna riconoscere che gli emendamenti che sono stati proposti questa mattina hanno accolto le parti principali che erano state poste come arricchimento di questa legge, per cui se i colleghi che io ringrazio per aver sottoscritto questo emendamento (quello che ha come primo firmatario il sottoscritto) sono d'accordo, io lo ritirerei in favore dell'emendamento prodotto dalla Giunta, specialmente per quella parte che riguarda la modifica dello statuto della Agenzia di Pollenzo. Il regolamento negoziale recepisce quello che io e gli altri colleghi che hanno sottoscritto l'emendamento intendevano introdurre nella legge con il mandato senza rappresentanza. Credo che questo sia stato ricompreso all'interno degli emendamenti proposti dalla Giunta, per cui - ripeto - se i colleghi sono d'accordo li invito a ritirare questo emendamento.
Il fatto anche che siano stato accolte alcune proposte che sono venute ancora questa mattina in aula, anche nella modifica ad esempio di quella parte dell'art. 1 che specifica e ricomprende meglio la finalità di questa legge, credo che l'abbia assolutamente arricchita e che si possa tranquillamente passare alla votazione.
Se non vi sono altri contrasti, almeno da parte mia credo che il nostro Gruppo parteciperà positivamente a questa votazione.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
1.1) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'art. 1. comma 1, alla terza riga dopo le parole "la Regione" aggiungere "intende concorrere alla ristrutturazione del compendio immobiliare dell'ex Tenuta Reale di Pollenzo e a tal fine".
Il Presidente della Giunta, Ghigo, ha dichiarato di essere d'accordo e pertanto accoglie l'emendamento.
Lo pongo dunque in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 36 voti favorevoli.
1.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma del Presidente Ghigo e dell'Assessore Burzi: all'art. 1, comma 2, prima riga: le parole "quale principale oggetto sociale l'acquisizione di" vanno abrogate e sostituite dalla parola "acquisito".
Si tratta del primo emendamento presentato dalla Giunta ed illustrato dal Presidente Ghigo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 38 voti favorevoli.
1.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma del Presidente Ghigo e dell'Assessore Burzi: all'art. 1, comma 2, seconda riga: dopo l'espressione "tenuta Reale di Pollenzo e" vanno aggiunte le parole "intende realizzare".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 40 voti favorevoli.
Si proceda quindi alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44 comma secondo, dello Statuto, dell'art. 1 così emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 41 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Ricordo che è stato annunciato il ritiro dell'emendamento presentato dai Consiglieri Miglietti, Orrù, Bertoli, Suino, Saitta ed altri il cui testo recita: 2.1) "1. Al fine di acquisire la partecipazione di cui all'art. 1 la Giunta regionale è autorizzata a conferire mandato senza rappresentanza, ai sensi degli articoli 1703 e seguenti del codice civile, all'Istituto Finanziario Piemontese - Finpiemonte S.p.A." Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
2.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 2, comma 2, dopo la parola "garantire" va tolto tutto il testo fino alla fine e sostituito dall'espressione "il perseguimento degli obiettivi di cui all'art. 1 della presente legge".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 41 voti favorevoli.
2.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma del Presidente Ghigo e dell'Assessore Burzi: all'art. 2, aggiungere un comma 4: "Il regolamento negoziale di cui al comma 2 deve, tra l'altro, prevedere quali condizioni per la partecipazione di Finpiemonte all'Agenzia di Pollenzo: a) la modifica statutaria dell'Agenzia di Pollenzo S.p.A. da cui emerga che l'oggetto principale dell'Agenzia coincide con le finalità di cui all'art.
1 della presente legge b) la conoscenza del prezzo a base d'asta per la ristrutturazione e la riqualificazione del fabbricato oggetto dell'investimento accompagnato da una piano economico-finanziario per la copertura delle spese c) la garanzia circa la tutela e la valorizzazione del patrimonio di interesse architettonico, artistico, archeologico, ambientale del fabbricato e delle aree di pertinenza da definirsi d'intesa con le Soprintendenze competenti".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Voterò a favore di questo emendamento. Utilizzo lo spazio della dichiarazione di voto per sottolineare uno dei tre contenuti, tutti e tre importanti e che accolgo con soddisfazione insieme a tutti i colleghi che avevano proposto e sostenuto questi concetti.
Mi riferisco alla lettera b). Io insisto perché questo punto venga segnalato alla Finpiemonte con molta attenzione. Non so se lei era presente, Presidente Ghigo, nei dibattiti che abbiamo avuto su questo tema ma in occasione del sopralluogo che abbiamo effettuato, uno dei progettisti ha segnalato che esistono fondate preoccupazioni circa gli interventi necessari a questo complesso immobiliare relativamente al consolidamento delle fondazioni. La cosa è ben spiegabile: questo compendio immobiliare costruito quando non vigevano ancora regole relativa ai calcoli statici oggi in vigore, è un compendio evidentemente calcolato in fondazione per sopportare i pesi di allora e con le concezioni pratiche di allora. Adesso i progettisti dovendo trasformare questo compendio in un insieme di attività rilevanti anche ai fini del carico (sale riunioni, ristorante e via dicendo) si preoccupano che questi carichi difficilmente sono compatibilii con le attuali fondazioni, che tra l'altro al momento non si conoscono ancora.
Inoltre, sempre in quella sede, è stato detto che il sottosuolo è impegnato da scorrimenti idrici (fiumi sotterranei) non irrilevanti.
Allora, noi partecipiamo all'Agenzia al fine di ristrutturare questo immobile, però è particolarmente importante, prima e come condizione per la partecipazione all'Agenzia e l'impegno delle nostre somme, l'impegno delle nostre somme, che si conosca con esattezza quello che è scritto alla lettera b), cioè il prezzo a base d'asta comprensivo di tutti gli oneri compresi quelli delle fondazioni, perché, Presidente, se il terreno dovesse essere quello che si paventa (argilloso, impregnato d'acqua e magari con acqua che scorre e fiumi da deviare), l'impegno della spesa per sorreggere a regola d'arte i carichi nuovi, previsti a seguito della ristrutturazione sarà elevatissimo, dell'ordine delle due cifre percentuali rispetto al totale della spesa, perché si tratta di formare una platea sotto tutti i quanti mila metri quadrati di superficie coperta.
Pertanto, segnalo al Presidente di insistere e vigilare molto sulla soddisfazione che l'Agenzia di Pollenzo deve dare alla Regione Piemonte circa le analisi e le necessità di intervento sul fabbricato, con particolare riguardo ad una perizia, ad un computo metrico e ad una stima economica relativi alle opere necessarie per dare fondazioni a norma di legge al futuro complesso immobiliare.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n.
2.3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come modificato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma del Presidente Ghigo e dell'Assessore Burzi: Art. 3 "abrogato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Vindigni, Riba, Miglietti Pazè, Spagnuolo, Papandrea, Moro, Peano, Riggio, Bortolin, Bertoli e Orrù: dopo l'art. 3 aggiungere il seguente articolo: "Allo scopo di perseguire le finalità di cui all'art. 1, comma 1, anche su altri beni di interesse storico-artistico di proprietà pubblica, la Regione partecipa ad Enti o società di capitali aventi le finalità sopra dette promosse dagli enti proprietari. La partecipazione regionale è almeno pari a quanto l'Ente pubblico proprietario, o la società o ente cui è stato conferito il bene, ha investito nell'immobile nei tre anni precedenti".
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In relazione anche all'intervento del Consigliere Riba dell'emendamento Vindigni ed altri ne accetto il testo sostituendo le parole "la Regione partecipa" con le parole "la Regione può partecipare".
Inoltre, propongo di concludere il testo alle parole "promosse dagli Enti proprietari", stralciando le parole "La partecipazione regionale è almeno pari a quanto...". La considerazione che il Consigliere Riba ha fatto di mettere a memoria un capitolo, la inserisco nell'emendamento di carattere finanziario che ho presentato prima, con un'aggiunta - lo stiamo stendendo e lo consegneremo quanto prima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Propongo agli altri Consiglieri, che hanno sottoscritto l'emendamento di cui sono primo firmatario, di accogliere la modifica richiesta dal Presidente della Giunta.



PRESIDENTE

Con il consenso di tutti i firmatari, l'emendamento è così modificato: "Allo scopo di perseguire le finalità di cui all'art. 1, comma primo, anche su altri beni di interesse storico-artistico di proprietà pubblica, la Regione può partecipare ad enti o società di capitali aventi le finalità sopra dette, promosse dagli enti proprietari".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Vindigni, Riba, Miglietti Pazè, Spagnuolo, Papandrea, Moro, Peano, Riggio, Bortolin, Bertoli e Orrù: all'art. 4, comma 2, dopo le parole "Agenzia di Pollenzo S.p.A." aggiungere le parole "e strutture analoghe".
La Giunta non lo accoglie.
La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Vorrei che il Presidente illustrasse le ragioni che consigliano di non prendere in considerazione questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ritengo superato questo emendamento dall'accoglimento dell'emendamento Vindigni posto in votazione prima, dove si fa riferimento ad iniziative di quel genere e poi oltretutto aggiungiamo che nelle disposizioni finanziarie apriamo addirittura un capitolo apposta. Ritengo che questo emendamento sia superato.



PRESIDENTE

Lo consideriamo ritirato?



VINDIGNI Marcello

Va bene.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 4.1) è pertanto ritirato.
sub 1.4.2) Subemendamento presentato dai Consiglieri Vindigni, Riba Miglietti, Pazè, Spagnuolo, Papandrea, Moro, Peano, Riggio, Bortolin Bertoli e Orrù: alla terza riga, sostituire le parole "3 miliardi per l'esercizio 2000" con la frase "8 miliardi per l'esercizio 2000"; alla sesta riga sostituire "3 miliardi" con "8 miliardi".
Anche tale subemendamento viene ritirato dai proponenti.
4.2) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi, a firma dell'Assessore Burzi: Il comma 3 dell'art. 4 è sostituito dal seguente: "3. Lo stanziamento relativo, in termini di competenza e di cassa, è individuato in L. 3 miliardi per l'esercizio 1999 ed in L. 3 miliardi per l'esercizio 2000. La copertura finanziaria è assicurata, per l'anno 1999 da riduzione di L. 3 miliardi dal capitolo 27170. Per l'anno 2000 la copertura finanziaria è assicurata da riduzione di L. 3 miliardi dal capitolo 27170".
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Chiedo di inserire un subemendamento, facendo attenzione alla numerazione degli articoli, perché abbiamo abrogato l'art. 3.



PRESIDENTE

Ne abbiamo aggiunto un altro.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Il subemendamento, che adesso faccio distribuire, ma che leggo raccoglie le istanze che sono state prima rappresentate e che ho già anticipato.
Per dare attuazione a quanto previsto dall'art. 3, che è la parte accolta dell'emendamento Vindigni, viene istituito nel bilancio regionale un apposito capitolo con la seguente denominazione: "Fondo per la partecipazione a iniziative su beni di interesse storico artistico".
Questa è la dicitura, la cui denominazione e finalizzazione vengono definite in sede di predisposizione dei relativi bilanci di previsione. E' dal punto di vista tecnico, la dicitura per dire che c'è un capitolo che nel caso in cui si presentasse la necessità di fare un intervento analogo dà la possibilità per poter intervenire, senza il bisogno di emanare un'altra legge. E' il principio al quale si è ispirato il Consigliere Vindigni. Faccio distribuire il subemendamento.



PRESIDENTE

Se questo emendamento si può intendere come quarto comma, abbiamo un terzo comma, che viene sostituito, ed un quarto comma.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Solo per capire da cosa verrà messo in moto questo capitolo, perché non può essere messo in moto dalla legge sull'Agenzia di Pollenzo. Bisognerebbe inserirlo nel capitolo per le nuove leggi, perché - ripeto - potrà essere messo in moto soltanto da una legge esistente.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Le spiego come ho capito l'emendamento; vediamo se ho capito bene.
Credo che l'intervento del Consigliere Vindigni avesse uno scopo, che viene raggiunto con questa dicitura; essa, dal punto di vista normativo non mette in moto nulla, nel senso che mette in moto un segnale ed un indirizzo che rappresenta, per chi avrà intenzione di creare situazioni analoghe, un elemento di riferimento.
Con questi emendamenti e con queste diciture - ripeto - intendiamo dire che abbiamo fatto l'intervento sull'Agenzia di Pollenzo, ma che siamo assolutamente disponibili, qualora si verificassero situazioni concrete necessarie per lo sviluppo della Regione Piemonte, a fare altrettanto. E' questo lo spirito con il quale siamo intervenuti nel rappresentare in legge la disponibilità della Regione Piemonte. Tale disponibilità diventa più concreta nel momento in cui si mette a bilancio - come citava il Consigliere Riba - un capitolo a memoria. Significa che, con questa dicitura, incentiviamo ad avanzare delle proposte, perché il territorio piemontese sa che la Regione Piemonte è disponibile, sempre che ci siano le condizioni - non dimentichiamolo - perché l'Agenzia di Pollenzo, ad esempio, è stata istituita perché era un fior di operazione. Se ci sono situazioni analoghe, questa legge dovrebbe, nello spirito con il quale è stato presentato l'emendamento, rappresentare un motivo di maggiore stimolo e disponibilità. In questo senso ho recepito l'emendamento; il Consigliere Vindigni può confermare se ho capito bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Ha capito perfettamente il senso dell'emendamento, ma, per dare un piccolo contributo alla questione posta dal collega Miglietti, ricordo che gli strumenti operativi per poter dare attuazione alle risorse che saranno destinate, possono essere: una legge specifica che, a questo punto, ha il capitolo di riferimento già costituito, oppure degli accordi di programma.



PRESIDENTE

In questo modo, mi pare chiarito l'iter degli emendamenti.
Pongo in votazione l'emendamento n. 4.2) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli.
Passiamo ora alla votazione dell'emendamento presentato dal Presidente della Giunta, Ghigo, che recita: 4.3) all'art. 4 aggiungere il seguente comma 4: "Per dare attuazione a quanto previsto dall'art. 3, viene istituito nel bilancio regionale apposito capitolo con la seguente denominazione: 'Fondo per la partecipazione a iniziative su beni di interesse storico artistico' la cui denominazione e finalizzazione vengono definite in sede di predisposizione dei relativi bilanci di previsione, con dotazione in termini di competenza e di cassa per memoria".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente. Non ho capito l'ordine delle votazioni. Pensavo che la votazione precedente riguardasse l'emendamento del Presidente Ghigo.
Capisco ora che la votazione precedente riguardava il terzo comma. La pregherei, se possibile, di tenere in considerazione la mia espressione di voto sull'emendamento precedente, che è di astensione, mentre voto positivamente questo emendamento.



PRESIDENTE

Faccio una nota a verbale in cui il Consigliere Chiezzi dichiara di astenersi dalla votazione precedente. Questo, comunque, non cambia il risultato della votazione, che diventa: 36 voti favorevoli e 1 astensione.
Pongo in votazione l'emendamento n. 4.3) presentato dal Presidente della Giunta, Ghigo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 37 voti favorevoli.
Si proceda ora alla votazione per alzata di mano dell'art. 4, così emendato, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 37 L'art. 5 è approvato.
La parola alla Consigliera Spagnuolo, per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge.



SPAGNUOLO Carla

Una breve dichiarazione di voto per mettere in evidenza come l'approfondimento della discussione intorno a questo disegno di legge sia stato proficuo; il nostro Gruppo aveva concorso a chiedere il rinvìo in Commissione, aveva anche richiesto un sopralluogo (che poi c'è stato), ha approfondito, anche con la direzione di Pollenzo, quelle che potevano essere le destinazioni e la situazione di carattere economico, di tutela artistico-ambientale. Abbiamo discusso a fondo in Commissione, chiedendo due tipi di interventi emendativi: uno, che distinguesse molto bene il ruolo della Regione Piemonte dalle restanti finalità previste dallo Statuto; l'altro, l'abrogazione dell'art. 3 che ci sembrava assolutamente ridondante e che suonava un po' a sfiducia, rispetto alle previsioni di realizzazione dell'intervento che si prevede di realizzare con l'Agenzia di Pollenzo e con l'inserimento della Regione Piemonte attraverso lo strumento di Finpiemonte.
Riteniamo, quindi, che il disegno di legge sia giunto nuovamente in aula con osservazioni ed emendamenti decisamente positivi rispetto alla prima stesura, che consentono di chiarire quale sarà il ruolo della Regione Piemonte rispetto all'ipotesi di proposta iniziale.
Abbiamo anche votato abbiamo anche votato il meccanismo di carattere finanziario che è stato proposto dalla Giunta, auspicando che un'analoga attenzione venga data in situazioni che possono avere delle analogie.
Il Piemonte è ricchissimo in questo senso, e pertanto auspichiamo che anche altre situazioni, magari meno ricche dal punto di vista della proposta iniziale, possano essere ricomprese nelle iniziative non solo di questa Giunta, perché a questo punto dobbiamo parlare di un meccanismo legislativo che si è stabilito e che potrà valere per la prossima legislatura.
Pertanto il voto che noi daremo a questo disegno di legge, dopo tutta questa serie di approfondimenti e dopo l'intervento che anche come Gruppo ripeto - abbiamo svolto sia in aula che in Commissione, sarà un voto favorevole.
E' evidente che seguiremo le fasi di realizzazione successiva con grande attenzione, verificando che le finalità dell'Agenzia, dal punto di vista operativo, rispondano a quelli che sono stati gli intendimenti con i quali è stato costruito questo disegno di legge.
A differenza di quanto talvolta viene rivendicato, e cioè che quando un testo arriva in aula questo debba essere approvato o bocciato senza ulteriori valutazioni, crediamo invece che sia stato fatto un buon lavoro che sia stato fatto nell'interesse di un bene patrimoniale del Piemonte e che sia stato fatto anche nell'interesse di una corre tutta attività di carattere legislativo.
Ho fatto evidentemente questo intervento per il verbale. Ancora una volta ci sembra che il contributo che il nostro Gruppo ha voluto dare e ha saputo dare, poiché gli emendamenti che noi abbiamo sollecitato alla Giunta sono stati anche accolti perché la Giunta ha presentato un nuovo testo, ma ci sembra che ancora una volta, rispetto al ruolo che il nostro Gruppo ha portato avanti, ci sia stata anche da parte del Presidente della Giunta nei suoi interventi una notevole distrazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Il collega Miglietti, portavoce del nostro Gruppo, nella I Commissione ha già comunicato l'intenzione di esprimere voto favorevole da parte del nostro Gruppo su questo provvedimento.
Personalmente volevo fare molto rapidamente tre considerazioni.
La prima è che all'origine di questo importante provvedimento c'è un territorio, ed è un territorio - come ha richiamato il Consigliere Vindigni nel suo intervento, oltre che il collega Miglietti - ricco di grandissimi valori artistici, architettonici e storici, che io condivido col Presidente Ghigo vadano messi in rete attraverso operazioni anche economiche. Questo è anche un orientamento nazionale, un orientamento dell'allora Ministro Veltroni e del Ministro Melandri.
Tuttavia, mettere in rete un patrimonio di questo genere attraverso operazioni di tipo economico, richiede una ragionevole capacità di valutare il fine no profit delle operazioni nel loro insieme e la necessità di mezzi tecnico-finanziari. Quindi c'è anche la necessità di un'operazione che, dal punto di vista tecnico, metta a punto indirizzi che sono anche sperimentali.
Noi abbiamo ragionato di Pollenzo sapendo - è stato richiamato qui altre volte, era una delle cose individuate negli Stati Generali - che quella città romanica di 25 mila abitanti all'epoca era in mezzo a due più grandi città sempre romaniche, Augusta Taurinorum ed Alba Pompeia, e rappresentava il sistema delle città romaniche del Tanaro. C'è quindi un territorio che non si limita lì, naturalmente questa è una delle cose.
Mi permetto di richiamare qui che il nostro Gruppo, prima firmataria la Vice Capogruppo Marisa Suino, ha presentato una consistente proposta di legge per la riutilizzazione e promozione del valore economico-artistico delle dimore sabaude.
Credo di poter richiamare l'attenzione del Consiglio, dell'aula e della Presidenza sulla necessità di operare con assoluta urgenza.
Poi c'è un altro fatto, che è quello sociale. A mettere in moto questo patrimonio e la possibilità di una sua utilizzazione c'è una grande struttura. Dico grande non per dargli una definizione di tipo elogiativo ma per la dimensione che sta assumendo nella sua capacità di animare un grande progetto no profit, che però mette in rete valori, progetti aspirazioni e prospettive economiche. Tutto questo all'Arcigola Slow Food in qualche maniera va riconosciuto; peraltro si tratta di un'istituzione che ha operato tramite il Comune di Bra, tramite la Commissione cultura e l'istituto della Presidenza della Regione. Qui non sarà inopportuno ricordare che questo progetto viene da lontano e che da tempo si visitava quel luogo come uno di quelli che esprime uno dei più grandi patrimoni da mettere in rete.
E poi c'è stato il lavoro del Consiglio. Mi pare che il lavoro del Consiglio e la procedura politica che qui si è instaurata ha portato ad indicare, sia pure per memoria, l'indirizzo di stabilire una linea di intervento per la quale io penso che 10 miliardi sul prossimo bilancio non sarebbero eccessivi rispetto alle quantità di cose che, una volta stabilito e aperto grazie a queste situazioni di tipo territoriale e di tipo politico sociale esistenti nell'area di Alba-Bra, si sono avviate. Questo può essere un progetto che ispira altre utilizzazioni nell'ambito del territorio regionale.
E' vero che con questa operazione probabilmente riusciamo a far dare il primo giro di volano ad un'operazione del tutto sperimentale, partendo in qualche caso da una sollecitazione, in altri casi da un'attesa e, più in generale, da una prospettiva di animazione di quel tipo di territorio.
Voglio ricordare che altre leggi devono essere interconnesse con questa. Ci sono i Piani territoriali, c'è il progetto del Distretto del Vino, c'è il progetto della connessione con le reti di comunicazione materiale e immateriale, in modo particolare l'infrastruttura autostradale Asti-Alba-Cuneo, prosecuzione verso l'ovest e verso la Francia. In questo caso la Regione, in qualche maniera, compie un passo positivo, sia pure con tutti gli elementi di valutazione e di perplessità che sono qui intervenuti, ma un passo significativamente positivo nell'ambito di un progetto di valorizzazione di un patrimonio che potrebbe dare di più.
Aggiungo una nota, anche se non c'è l'Assessore al turismo. Pare che la zona di Alba-Bra e di questo territorio sia l'unica ad aver segnalato degli indici di incremento dei flussi turistici rispetto al resto Piemonte.
Vedete - lo dico alla Giunta - in quella zona gli elementi di sviluppo del settore turistico si sono prodotti a seguito di elementi di tipo in parte spontaneo e in parte molto guidato dalle capacità organizzative e da lunghi antefatti locali che hanno portato a questo risultato attraverso un grande processo di valorizzazione: valorizzazione del prodotto valorizzazione del territorio, valorizzazione della cultura, valorizzazione di cose alla fine della quale arriva anche la possibilità di valorizzare Pollenzo.
Ma non si poteva valorizzare Pollenzo, che richiede comunque parecchi miliardi dai privati, se non era nato un contesto in cui su questo settore dell'economia in qualche modo si poteva scommettere.
Lo dico a futura memoria: per discutere in seguito di questo lavoro su altri progetti, noi abbiamo bisogno di essere capaci di far nascere processi di crescita e di valorizzazione degli elementi presenti sul territorio (valori sociali, territoriali, storici), altrimenti l'iniziativa della Regione si sovrappone e si sovrappone anche con la linea degli interventi, alle volte di fine anno, alle volte di fine legislatura, alle volte di fine legislatura, ma comunque sempre di fine risorsa, che sono quelli della massa dei contributi. La massa dei contributi si esaurisce molto più in fretta rispetto a questa partita di qualche miliardo, ma in genere i contributi producono dei livelli di sopravvivenza e non dei livelli di attivazione di nuove modalità di impresa.
Termino il mio intervento sottolineando che si tratta di una nuova modalità di impresa che risponde a delle esigenze di tipo civile, di tipo scientifico, di tipo culturale per mettere in rete una parte di un grande patrimonio.
Saremo vigili, come lo siamo sempre stati nella discussione di questa legge, affinché tale fatto non resti isolato, perché, se isolato, in qualche maniera significherebbe soltanto un episodio e non la capacità o volontà di organizzare una più generale impresa come quella che il nostro grande giacimento, il nostro grande magazzino di beni culturale, artistici architettonici e storici, consente alla nostra regione.
Il nostro Gruppo, sarà pertanto favorevole al disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il lavoro svolto in aula e in Commissione sul disegno di legge "partecipazione della Regione Piemonte all'Agenzia di Pollenzo" merita qualche osservazione di carattere politico.
Quando il disegno di legge venne presentato in aula, in un'aula non insolitamente distratta, si pretendeva di non leggere neppure la relazione a cura della collega Casari, e di passare immediatamente alla votazione del testo. Un testo che avrebbe avuto la più netta opposizione da parte del Gruppo Comunista, eppure, con una certa fatica ed insofferenza da parte della maggioranza, riuscimmo, insieme ad altri Gruppi dell'opposizione, ad impedire un tal modo di agire e a richiedere che il disegno di legge venisse discusso seriamente. Abbiamo dovuto faticare e alzare anche la voce. Se la maggioranza allora l'avesse avuto vinta avremmo votato contro il disegno di legge e, probabilmente, la Regione Piemonte si sarebbe dotata di uno strumento non gestibile, in quanto strumento di legge contraddittorio con lo Statuto dell'Agenzia di Pollenzo. Così non è stato.
La nostra dura opposizione non era pregiudiziale, né ostruzionistica, n tesa a tardare i tempi, era semplicemente un'opposizione preoccupata di dotare la Regione Piemonte di una legge idonea a ristrutturare, secondo finalità di interesse pubblico, il compendio immobiliare dell'ex tenuta reale di Pollenzo.
Abbiamo svolto un sopralluogo; abbiamo avuto informazioni che non ci ero state fornite dalla maggioranza; le abbiamo avute direttamente in loco e le nostre osservazioni e le nostre proposte, in un clima depurato da dichiarazioni propagandistiche o volontà propagandistiche, ha consentito pacatamente, di esaminare il testo presentato in aula, di vederne le difformità di questo testo con la realtà dei fatti e di inserire in un nuovo testo le correzioni necessarie, oltre ad alcune altre norme relative all'attenzione, alla tutela che la Regione Piemonte deve sviluppare al di là degli impegni delle Soprintendenze sulla tutela dei reperti archeologici di origine romana o successiva, presenti nel sito di Pollenzo.
Mi rivolgo soprattutto al Presidente Ghigo. Le parole del Presidente Ghigo, riferite qualche giorno sull'ostruzionismo dell'opposizione - sono ancora agli atti e non sono state corrette né smentite - trovano nel percorso relativo al disegno di legge di partecipazione all'Agenzia di Pollenzo una netta smentita, tanto più se ripercorriamo l'iter di questo disegno di legge dall'origine. La presentazione in aula del disegno di legge in cui probabilmente avete con insofferenza acceduto ad una richiesta delle opposizioni di fermare l'iter, di esaminarlo, di vederlo, pensando di trovarvi di fronte ad un'azione di interdizione fine a se stessa, invece Presidente Ghigo, così non è e ritengo che così di norma non sia. Mi dispiace che lei ai piemontesi racconti queste sciocchezze, spero si tratti di un momentaneo "scivolone" propagandistico, ma le assicuro, Presidente Ghigo, che mai per quanto riguarda il mio Gruppo, il contrasto più duro su questo o su quel provvedimento, è finalizzato a non decidere, è sempre finalizzato a portare critiche, possibilmente miglioramenti in un rapporto che vede la dialettica, che è anche dialettica di contrasto contrasto con la maggioranza, come metodo democratico di agire.
Con soddisfazione, quindi, contribuiamo anche con il voto dei Comunisti italiani, all'approvazione di questa legge, con la speranza che questo impegno della Regione Piemonte non rimanga isolato, ma, come hanno ripetuto i colleghi Vindigni, Spagnuolo e Riba, diventi una parte importante dell'impegno finanziario che la Regione Piemonte intende dedicare alle attività di recupero dei beni strutturali e architettonici nell'ambito di una rinata attenzione verso il rilievo non solo culturale, ma anche economico che il restauro e il ripristino e la destinazione a nuove funzioni di questi bene possono avere per la nostra economia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni, che interviene in qualità di Consigliere.



CASONI William

Intervengo per alcune considerazioni e per annunciare il voto favorevole del Gruppo di Alleanza Nazionale.
Nell'ultima legislatura lo sviluppo delle sinergie che si sono attivate tra il sistema turistico, il sistema enogastronomico e il tessuto culturale della nostra regione, ha compiuto giustificativi passi avanti. Tutti noi abbiamo preso coscienza del fatto che le residenze sabaude saranno sempre più un bene da valorizzare e supportare maggiormente.
Di conseguenza, la struttura e la competenza enogastronomica della Regione Piemonte ha assunto particolari meriti derivanti da più fattori: da un lato, l'apporto dell'organizzazione slow food, che non può essere disgiunto da quello di diverse manifestazioni, quali il Salone del Gusto Cheese e le fiere del Tartufo e della Castagna, che si sono svolte sul territorio, partecipando e condividendo sostanzialmente un'iniziativa super partes che fa dell'economia della zona delle Langhe e del Roero un'economia che oggi - come giustamente è stato detto - si è valorizzata indipendentemente dai colori politici di parte che possono aver appoggiato queste iniziative.
Questo dimostra che quando si riesce a valorizzare bene un territorio i benefici e le ricadute economiche si riflettono immediatamente oppure negli anni immediatamente successivi su quei territori.
Questa iniziativa ha il pregio di tentare un'opera ancora più avanzata rispetto a quelle passate, perché non si tratta solo di un binomio tra una manifestazione enogastronomica e la sua valorizzazione, quanto inserita nel contesto turistico, in quello artistico e anche della formazione, perch nel progetto della Agenzia di Pollenzo si prevede di formare delle persone che a loro volta diventeranno divulgatori di queste materie e di questi contenuti che sono in diretto contatto con il territorio circostante perché il tema è quello della valorizzazione enogastronomica e dell'alta cultura che questo comporta. Nello stesso tempo, riuscire a recuperare un bene di importantissimo valore culturale, storico, architettonico, metterlo in rete, attivare un finanziamento della parte privata che è stato congruo e importante in questa fase, dimostra che l'iniziativa del pubblico pu anche attivare investimenti del privato quando l'iniziativa del pubblico è ben orientata. Direi quindi che con questo disegno di legge si riesce a formare quello che in tanti altri settori non si è riusciti ancora a formalizzare.
Concludo dicendo che lo ritengo un ottimo intervento che contribuirà ancora di più a valorizzare, col pieno apporto anche della componente politica che rappresento, il territorio delle Langhe e del Roero che già stanno salendo nella considerazione generale, e penso che questa potrà essere un'iniziativa che valorizzerà ancora di più questo territorio. Fermo restando che come veniva giustamente richiamato, iniziative di questo genere potrebbero essere estese anche ad altri territori in grado di formare iniziative analoghe in questo senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ci apprestiamo come Consiglio regionale a varare oggi un importante provvedimento che ha avuto, essendo lo stesso foriero di buoni propositi, l'aiuto dei Consiglieri che attraverso gli emendamenti presentati, discussi ed approvati in aula, ha dato all'impianto della legge un notevole miglioramento. E questo porta bene. Porta bene soprattutto per un'area - è già stato ricordato più volte l'area braidese e albese, che vede finalmente la ristrutturazione complessiva dell'ex Tenuta Reale di Pollenzo. Tenuta che - non dimentichiamolo - nel 1987 fu dichiarata di interesse storico-artistico.
Noi riprendiamo certamente con qualche anno di ritardo questa volontà che a detta di tutti, in riferimento proprio all'interesse storico-artistico avrebbe portato nel tempo e in anticipo una promozione del territorio e quindi lo sviluppo in termini economico-occupazionali. E' un'area che dà molto alla nostra Regione in termini turistici. E' già stato ricordato dell'incremento delle presenze dei turisti; non dimentichiamo che anche i turisti italiani si sono resi conto dell'area delle Langhe e del Roero che si basa certamente sull'enogastronomia, ma anche su tante iniziative dei nostri Comuni che cercano in un modo o nell'altro di mettersi in mostra.
Deve essere un tutt'uno utile allo sviluppo complessivo del nostro territorio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anche il nostro Gruppo darà un voto favorevole al disegno di legge n. 464 che favorisce in termini imprenditoriali nei settori turistico e culturale la conservazione di beni di interesse storico-artistico.
La Regione ha già fatto molto per la valorizzazione di una risorsa che concorre a far da volano per lo sviluppo economico del Piemonte: l'enogastronomia.
Voglio evidenziare ai colleghi Riba e Toselli che questo importante provvedimento non riguarda solo Alba e Bra - guai se fosse così - ma si allarga anche a tanti altri territori (Asti, Acqui, quelli ricordati anche dall'Assessore Casoni, tutta la Provincia di Cuneo e perché non Novara ed altre zone). Io penso che sia importante lanciare questo messaggio: deve essere un intervento non limitato ad un piccolo territorio. Questa iniziativa legislativa si deve legare - lo ha detto il Presidente Ghigo - a tutte le realtà territoriali enogastronomiche e anche alle diverse agenzie per la formazione professionale che operano nel settore turistico alberghiero (cito Agliano, Acqui Terme, Barolo, Druogno, Ivrea, La Mandria di Venaria, Oulx, l'ICIF di Costigliole d'Asti).
Con questi collegamenti si è fatto un importante passo avanti, però noi dobbiamo verificare che poi tutto questo avvenga. Già la collega Spagnuolo ed altri han parlato di verifica della parte gestionale. Noi abbiamo presentato (mi riferisco ai colleghi Gallarini, Angeleri, Ghiglia e Rubatto) un ordine del giorno collegato a questo provvedimento, che penso il Presidente metterà in votazione subito dopo, che impegna la Giunta regionale a individuare ogni possibile iniziativa per favorire ed incrementare l'attività dei diversi livelli formativi operanti nella Regione in questo campo, con la più stretta collaborazione tra essi e la nuova realtà accademica di Pollenzo, in modo che quest'ultimo non si prospetti come realtà isolata, ma sinergica attraverso campi operativi concreti che possono concorrere alla valorizzazione dei prodotti tipici delle diverse zone del Piemonte e le loro vocazioni culturali od enogastronomiche, predisponendo le relative risorse economiche anche finalizzate ad adeguare strutture e dotazioni didattiche delle diverse agenzie di formazione attraverso programmi annuali operativi approvati dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Credo che proprio in questa occasione (mi dispiace che non ci sia l'Assessore al turismo, ma non importa, lo so impegnato anche su questo c'è l'Assessore alla cultura) si possa rimarcare che cosa vuol dire integrare, pur nelle loro differenze, le azioni della cultura con quelle del turismo. Assessore alla cultura, noi oggi qui siamo al primo passo anche se il primo passo non l'abbiamo fatto noi perché Pollenzo non l'abbiamo fatto noi. Collega Toselli, per fortuna Pollenzo l'hanno fatto altri, perché se aspettavamo di farlo noi non l'avremmo fatto! Ma noi tutti, intendo. Io dico che questa è un'azione forte che deve essere integrata fra l'attività culturale e quella turistica e ci sono tutti i presupposti in questo disegno di legge che noi approveremo con voto favorevole.
Quando dico che siamo al primo passo e che avremo prossimamente una bella struttura, riordinata, riadattata ai tempi moderni, con delle vocazioni culturali che però vogliono trasmettere anche economia per la zona e per l'intero Piemonte, ma noi dovremo poi fare in modo, dopo aver costruito il Monte Bianco - dopo aver costruito il Monte Bianco! - che i turisti vadano sul Monte Bianco. A questo punto, ci dovrà essere un'azione turisticamente forte rispetto a Pollenzo, ma non soltanto rispetto a Pollenzo perché non ci sarà mai alcun turista americano che partirà dall'America per venire a visitare solo Pollenzo. Ci sarà il turista americano che magari, se noi riusciremo a promuovere il nostro turismo potrà fruire di una varietà di proposte che il Piemonte può offrire.
A questo punto, è importante che l'azione successiva, una volta riordinata la struttura, sia quella della promozione non soltanto di Pollenzo, ma di tutte le attività turistiche e di tutte le priorità esistenti in Piemonte.
Noi oggi facciamo un passo importante, ma dobbiamo seguirlo passo passo e dovremo prevedere altri soldi per promuovere queste attività e non soltanto Pollenzo. Si tratta di una struttura importante, pertanto noi voteremo a favore di questo disegno di legge purché Pollenzo sia inserito in un circuito che non è solo Pollenzo, ma è il circuito turistico piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Chiedo scusa per doverosa solidarietà a tutti i Capigruppo della minoranza in quanto a suo tempo avevamo fatto una visita a Pollenzo ed eravamo stati abbastanza critici sul disegno di legge originale e avevamo chiesto un approfondimento in Commissione.
Credo che la discussione in Commissione sia valsa a portare miglioramenti all'articolato proposto dalla Giunta.
Un piccolo rilievo. Spero che con la compartecipazione di privati il patrimonio di Pollenzo possa avere una destinazione ed una conservazione che non ricalchi, per esempio, l'Enoteca di Vignale che, in quanto patrimonio esclusivo della Regione, purtroppo non ha la fortuna di essere degnamente utilizzato e conservato. Spero che questo non avvenga e pertanto richiamo l'attenzione della Giunta sull'Enoteca regionale che ha simili finalità.
E' chiaro che lo sviluppo e la promozione del territorio contribuiscono allo sviluppo economico complessivo di tutta la Regione Piemonte. Si tratta di un significativo passo in avanti e pertanto a nome del mio Gruppo esprimo parere favorevole all'articolato della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, il nostro Gruppo esprime parere favorevole a questo disegno di legge anche per la scelta che la maggioranza ha fatto di indirizzare verso un altro settore importante dell'economia piemontese quello che può essere lo sviluppo futuro della Regione Piemonte, che è quello della valorizzazione del settore culturale e turistico e all'interno di questo, di un settore quale l'enograstronomia che, in questi ultimi anni, ha rilanciato l'immagine del "Made in Piemonte". Proprio per questo abbiamo firmato l'ordine del giorno di cui chiediamo la votazione immediatamente dopo l'approvazione del disegno di legge, in quanto se c'è una preoccupazione vorremmo in qualche modo sottolinearla affinché tutte queste realtà che abbiamo menzionato nell'ordine del giorno - da Agliano all'ICIF di Costigliole d'Asti - proprio perché supportate e sostenute dalla Regione Piemonte, non entrino in conflitto, ma possano lavorare questo è ovviamente compito di chi amministra la Regione - in collaborazione per portare a casa il risultato migliore. L'impegno della Regione Piemonte, attraverso la Finpiemonte, su questo grande investimento dell'Agenzia di Pollenzo penso debba in qualche modo ritornare anche attraverso un controllo che la Giunta regionale deve necessariamente esercitare su tutte queste realtà.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI' 43 Consiglieri La legge è approvata.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 1110, inerente a "Partecipazione della Regione Piemonte all'Agenzia di Pollenzo S.p.A." presentato dai Consiglieri Cotto, Gallarini, Angeleri, Ghiglia, Rubatto Grasso, Vaglio, Miglietti, Riba, Bertoli, Orrù e Riggio, collegato alla legge testé votata, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Dato atto che con il disegno di legge in oggetto si è inteso attivare un consistente impegno della Regione Piemonte, attraverso Finpiemonte S.p.A., non soltanto finalizzato al recupero, alla conservazione ed alla valorizzazione di parte del compendio immobiliare dell'ex Tenuta Reale di Pollenzo in Bra (CN), ma anche all'insediamento negli immobili recuperati di un'istituzione culturale ad alta vocazione didattico-educativa nel campo enogastronomico atteso che nella nostra regione sono attive da anni, sempre con il sostegno dell'Ente Regione, diverse e qualificate agenzie per la formazione professionale che operano nel settore turistico-alberghiero, in particolare ad Agliano (AT), Acqui Terme (AL), Barolo (CN), Druogno (VCO), Ivrea (TO) La Mandria di Venaria (TO), Ulzio (TO), per il primo livello formativo oltre all'ICIF di Costigliole D'Asti per il perfezionamento formativo riservato agli stranieri già operatori del settore ritenuto opportuno prevedere, fin dall'atto propedeutico alla costituzione del nuovo 'progetto' didattico-formativo di Pollenzo in campo enogastronomico che dovrà operare al superiore livello accademico, tutte le possibili sinergie con le altre agenzie formative operanti nel settore in Piemonte a livello di base e di perfezionamento, al fine di incrementare la valorizzazione della cultura enogastronomica regionale impegna la Giunta regionale ad individuare ogni possibile iniziativa per favorire ed incrementare l'attività dei diversi livelli formativi operanti nella regione in questo campo e con la più stretta collaborazione tra essi e la nuova realtà accademica di Pollenzo, in modo che quest'ultima non si prospetti come realtà isolata ma sinergica attraverso campi operativi concreti (masters, corsi di specializzazione in cucina tipica piemontese ecc.) che possano concorrere alla valorizzazione dei prodotti tipici delle diverse zone del Piemonte e le loro vocazioni culturali ed enogastronomiche, predisponendo le relative risorse economiche, anche finalizzate ad adeguare strutture e dotazioni didattiche delle diverse agenzie di formazione, attraverso programmi annuali operativi approvati dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare".
La parola al Consigliere Gallarini per l'illustrazione.



GALLARINI Pier Luigi

Grazie, Presidente. Non siamo intervenuti sul disegno di legge, essendo già intervenuto il collega Toselli, il quale ha espresso il parere favorevole del Gruppo.
Sull'ordine del giorno interveniamo per esprimere la nostra posizione di approvazione nei confronti di un documento che la collega Cotto ci ha proposto qualche seduta fa, e per svolgere alcune sintetiche considerazioni. La prima è relativa all'idea che la Giunta ed il suo Presidente hanno avuto relativamente all'enogastronomia. Essere riusciti ad individuare, in questo momento economico del Piemonte, una nuova linea di espansione economica (certo, Pollenzo c'era già), in parte sostitutiva rispetto alla classicità della nostra regione, ci sembra un'idea molto valida e vincente.
Abbiamo appena approvato un disegno di legge che rappresenta un grande investimento (6 miliardi non sono pochi nemmeno per una Regione) relativamente all'individuazione di un giacimento economico inesplorato sotto certi aspetti, ma che nel prossimo futuro sarà in grado di dare grandi soddisfazioni all'economia della nostra regione.
Se le iniziative verranno impostate come molti colleghi hanno sottolineato, concepite non come iniziative singole ed isolate - e l'ordine del giorno va in questa direzione - ma come un tassello al quale affiancare altri tasselli, otterremo sicuramente un mosaico complessivo che rappresenterà una linea vincente per lo sviluppo del Piemonte.
Questa considerazione ci sembra doverosa ed è relativa concettualmente, all'argomento in sé, che è comprensivo del disegno di legge approvato e dell'ordine del giorno che invita a sensibilizzarsi su una serie di iniziative, alcune delle quali sono abbastanza latenti, altre che potranno essere messe a fuoco ed attivate in futuro.
Riprendo un concetto che ho già avuto modo di esprimere in Commissione con il collega Chiezzi, quando abbiamo analizzato il disegno di legge.
Questo non rappresenta un intervento deciso dalla Regione, ma dall'iniziativa locale, che ha portato al sorgere di una proposta. Certo la Regione investirà sei miliardi, ma questi fondi andranno a supportare saranno un'iniezione economica e di fiducia, oltre che politica, nei confronti di un'iniziativa nata dal basso - se così possiamo dire.
Ci auguriamo che nascano altre iniziative analoghe, perché sicuramente questo filone rappresenta, dal punto di vista socio-economico, una turbina economica in grado di portare molto flusso di ritorno (turistico culturale, finanziario) nel prossimo periodo, probabilmente non limitato a pochi anni, ma esteso a diversi decenni, di fronte al quale c'è necessità di economie alternative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. L'apporto dato dalla Commissione e da tutto il Consiglio regionale all'approvazione del disegno di legge, che consideriamo di ottimo livello, avrebbe potuto...



PRESIDENTE

Chiedo la dovuta attenzione dell'aula per questo provvedimento.



MIGLIETTI Franco

Avrebbe potuto - dicevo - suggerire, agli estensori di questo ordine del giorno, la ricerca di altre adesioni, anche nella sottoscrizione.
Chiedo, pertanto, ai sottoscrittori di questo ordine del giorno di intervenire presso quei Consiglieri - non dico Gruppi consiliari - che si sono impegnati affinché il disegno di legge venisse modificato ed approvato con il gradimento unanime dell'aula.
L'altro giorno, in III Commissione, abbiamo svolto un lungo dibattito su un problema che, alla luce di questo argomento, era molto marginale: il problema del miele, la legge sull'apicoltura. In quella sede abbiamo espresso concetti che probabilmente potrebbero essere compresi anche all'interno del provvedimento legislativo sull'Agenzia di Pollenzo.
Pertanto, chiedo ai sottoscrittori dell'ordine del giorno se non intendano estendere la sottoscrizione anche ad altri Consiglieri del Consiglio regionale, dato l'esito della votazione della legge sull'Agenzia di Pollenzo. Potrebbe essere un comportamento dignitoso il coinvolgere tutti coloro che condividono un argomento. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Per rispondere al Consigliere Miglietti. D'accordissimo, non ci sono assolutamente preclusioni a che l'ordine del giorno venga firmato da tutti i Consiglieri.
Il disegno di legge era stato riapprovato in I Commissione nella seduta del 28 ottobre. Io non faccio parte della I Commissione; l'idea di collegarlo a un ordine del giorno è venuta successivamente, infatti è stato presentato l'11 novembre. Come per tutti gli ordini del giorno, sono a disposizione di chi lo vuole sottoscrivere. E' mancato il tempo materiale per andare da tutti e farlo sottoscrivere, solo quello; quindi sono ben felice se il Consigliere Miglietti e altri firmeranno l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Quindi l'ordine del giorno in originale sarà a disposizione fra pochi minuti qui alla Segreteria. Penso di intendere che il Consigliere Miglietti intendesse firmarlo. Benissimo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Si può confrontarsi su questo ordine del giorno anche al fine di firmarlo. Per questo motivo, cerco di interpretare la finalità di questo ordine del giorno, che "impegna" la Giunta - se il Presidente Ghigo volesse gentilmente ascoltare - mentre di solito il Consiglio regionale "invita" la Giunta.
Di solito il Consiglio regionale porge degli inviti, che sono degli indirizzi di carattere politico. Invece, questo ordine del giorno impegna la Giunta e quindi... Se il Presidente Ghigo volesse ascoltare... Segnalavo al Presidente Ghigo che questo ordine del giorno impegna la Giunta a fare certe cose, non invita la Giunta. Il che è un fatto non irrilevante.
Il senso di questo ordine del giorno, per come l'ho capito, è quello dopo aver approvato la partecipazione all'Agenzia di Pollenzo, io dico di invitare la Giunta regionale a fare in modo che questo investimento non rimanga chiuso in se stesso, ma entri in sintonia e in rete con le altre attività.
Allora, se è un invito, è cosa semplice e può essere un'indicazione politica di comportamento; ma se è un impegno - come è scritto qui diventa una cosa diversa. Dato che l'impegno qui scritto prevede una serie di attività amministrative già predeterminate, come l'approvazione di programmi annuali operativi, quindi è una figura amministrativa precisa, e prevede l'indicazione di risorse economiche, allora queste due cose possono essere oggetto di un impegno. Ma io vorrei che la Giunta se ne accorgesse e ci spiegasse come incardina questo impegno nella propria attività altrimenti si scrive un invito: invita a destinare risorse, invita a fare dei programmi. L'invito fa seguito, poi, ad un accertamento da parte della Giunta regionale degli strumenti di cui già dispone o degli strumenti di cui deve disporsi per portare a conclusione e a soddisfazione questo invito. Viceversa, essendoci un impegno, io chiedo al Presidente Ghigo di spiegarci come assolve l'impegno qui scritto sin d'ora. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Ho la sensazione che se avessimo scritto "invita", magari il Consigliere Chiezzi avrebbe fatto l'intervento dicendo che preferiva il termine "impegna", perché la parola invita è troppo generica.
Quando si scrive "impegna la Giunta regionale ad individuare ogni possibile iniziativa per favorire...", penso che da parte dei sottoscrittori non ci sia nessuna obiezione a considerare il termine "impegna" anche come invito, perché chiaramente non cambia molto rispetto al desiderio di sollevare un problema, quello di non tenere l'Agenzia di Pollenzo come un fatto isolato, ma di collegarla al resto.
D'altra parte, il Presidente Ghigo nel suo intervento già prima aveva premesso che questa Agenzia deve essere collegata con tutte le altre realtà territoriali.
Quindi d'accordissimo ad emendare l'ordine del giorno, sostituendo il termine "impegna" con il termine "invita", perché in questa fase diamo lo stesso significato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Su questo ordine del giorno, che contiene un impegno o un invito adesso non distinguerei tanto tra le due espressioni- mi sembra che la finalità a cui viene richiamata la Giunta regionale sia nella sostanza una finalità dovuta, perché che ci sia una integrazione tra i diversi livelli formativi operanti nella Regione e che questo venga auspicato fin da adesso ci sembrerebbe abbastanza normale, per cui mi sembra che o si rende questo ordine del giorno più generico, oppure lo si sostanzia di una scadenza, di un momento, di una progettualità un pochino più precisa.
Per queste ragioni, bisognerebbe che - adesso qui l'Assessore di riferimento non so nemmeno più se è il Presidente della Giunta, se è l'Assessore al turismo, se è l'Assessore alla cultura, questo non lo so decida la Giunta - la Giunta si esprimesse un momento, perché se è un invito effettivamente dovrebbe essere un contenuto quasi dovuto, un contenuto legato anche alle finalità previste nella legge per l'Agenzia di Pollenzo; se è un impegno, su questo bisognerebbe che si costruisse una maggiore progettualità. Mi sembra una strada un po' a metà, ed è per questo che varrebbe la pena di sentire un po' la Giunta se ha già in cantiere qualche progetto o com'è lo stato dell'arte rispetto a queste questioni che certamente sono molto importanti, ma che invitano poi sostanzialmente ad operare un governo del territorio rispetto a tutta questa serie di strutture che di fatto la Giunta dovrebbe già avere.



PRESIDENTE

Ha chiesto ancora di intervenire per una precisazione il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Solo per precisare, lasciando alla collega Cotto tutti i turbamenti circa il mio possibile comportamento in caso contrario, che tra il termine "invita" e il termine "impegna" c'è una certa differenza. A me è indifferente usare l'uno o l'altro, purché quel che c'è scritto dopo sia coerente e soprattutto assunto dalla Giunta in modo chiaro.
Allora, se scriviamo "invita", io non chiederei alla Giunta ulteriori specificazioni circa il contenuto dell'invito; se invece si vuole scrivere "impegna", chiedo - come ho già fatto - al Presidente Ghigo che mi spieghi e ci spieghi quel contenuto come pensa di osservarlo e quindi se ha delle leggi, delle delibere, se non le ha, se intende farle, perché qui si parla di programma annuale operativo, c'è già, è inserito in qualche deliberazione, in qualche convenzione...; altrimenti, se non è in grado di spiegare questo, secondo me, è meglio scrivere "invita", perché, in questo modo, come diceva la Consigliera Spagnuolo, rimaniamo negli inviti che rappresentano sempre un'accentuazione di lavoro e non dobbiamo richiedere spiegazioni dettagliate su come, viceversa, l'impegno debba essere attuato.
Quindi non è formale usare i termini "invita" o "impegna", sono due indicazioni che dà il Consiglio, una più generica, che dà maggiore spazio all'interpretazione, una più cogente, perché qualunque Giunta dovrebbe poi attuarlo. Se è cogente, per cortesia il Presidente Ghigo, ci spieghi come pensa di attuarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Il nostro Gruppo sottoscriverà questo ordine del giorno sia che venga modificato con le parole "invita" sia che rimanga la parola "impegna". Se rimane la parola "impegna" - sottolineando quanto diceva il Consigliere Chiezzi - la Giunta deve essere in grado di dirci, questa mattina l'impegno che si assumerà. Altrimenti si fissi una scadenza ravvicinata in cui in Commissione - ritengo debba avvenire in sede di Commissione - venga enunciato qual è il programma operativo legato a questo ordine del giorno.
Riterrei, se fosse possibile, mantenere la dicitura "impegna la Giunta a...". e la Giunta ci dica, già questa mattina, a quale circuito di leggi e di provvedimenti intende legare l'impegno che il Consiglio fa assumere alla Giunta, oppure si fissa una scadenza nella quale, in sede di Commissione si presenta il programma operativo.
Comunque sia, ritengo che questo ordine del giorno sia accoglibile.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per una precisazione. Proporrei di eliminare l'elencazione dei soggetti contenuta nell'ordine del giorno, perché probabilmente ne dimentichiamo alcune.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, nel testo c'è scritto "in particolare", non è che fa un'elencazione.



CHIEZZI Giuseppe

Suggerirei di non nominare nessuno. Di nominare la funzione sì, ma di non fare l'elenco perché quando si fa un elenco bisogna stare attenti a non dimenticare nulla.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta, raccogliendo anche le considerazioni della Consigliera Cotto, prima firmataria dell'ordine del giorno, Consigliera Cotto, accoglie il suggerimento di sostituire la parola "impegna" con la parola "invita" in quanto risulta meno vincolante.
Gli elementi che l'ordine del giorno invita a prendere in considerazione sono elementi sui quali la Giunta già normalmente si attiva diciamo che attraverso questo ordine del giorno, in relazione all'iniziativa di Pollenzo, si vuol dire che tale iniziativa necessariamente per la sua portata, per la capacità delle persone che la gestiscono diventerà un punto di riferimento a livello piemontese: questo è anche l'obiettivo dell'investimento che la Regione Piemonte fa.
Con questo ordine del giorno si vuole invitare il governo regionale a considerare che sul territorio piemontese ci sono altre realtà che vanno seguite con altrettanta attenzione, anzi, addirittura, si vuole forse anche dire alla stessa Agenzia di Pollenzo di essere garante che ci sia un coinvolgimento di tutte le realtà territoriali nel settore dell'enogastronomia.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, di cui ho dato lettura precedentemente.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 34 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 696: "L.R. 13/2/1995 n. 16 - Piano annuale degli interventi regionali per i giovani anno 1999" - (seguito)


PRESIDENTE

Esaminiamo la deliberazione n. 696, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CCD, MPPE e Federalisti liberali; non hanno partecipato alla votazione i Gruppi di Rifondazione Comunista, PPI, Misto Piemont e PDS.
Su tale deliberazione sono stati presentati due emendamenti.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, è un argomento importante.



PRESIDENTE

Mi auguro ci sia la possibilità di approvare gli emendamenti prima della chiusura dei nostri lavori.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci sono degli emendamenti dell'Assessore!



PRESIDENTE

Sospendiamo l'argomento, che verrà ridiscusso nella seduta pomeridiana.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.13)



< torna indietro