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Dettaglio seduta n.410 del 04/11/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellingeri, Cavallera Chiezzi, Farassino, Majorino e Salerno.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Procedo all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Presidente Deorsola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constato la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n. 28 Consiglieri.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Presidente, il mio Gruppo chiede la cortesia di un quarto d'ora di sospensione per perfezionare alcuni emendamenti al disegno di legge n. 504 e per svolgere una breve riunione, che non è stato possibile fare prima.
Naturalmente ricambieremo il favore nel corso della giornata.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, poiché lo richiede come cortesia, glielo concedo, ma un quarto d'ora esatto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.12 riprende alle ore 10.54)


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2000 ed approvazione delle schede FIP"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Iniziamo pertanto i nostri lavori con l'esame del disegno di legge n.
504.
La Consigliera Spagnuolo ha fatto sapere che ritira la firma da tutti gli emendamenti che portano la sua sottoscrizione.
Abbiamo un'ipotesi di emendamento sostitutivo presentato dai Consiglieri Miglietti, Riba, Papandrea, Simonetti, Montabone, Vindigni Riggio, Suino e Bertoli, con il quale si chiede di sostituire integralmente l'allegato A).
Informo i colleghi del Gruppo DS che il tempo loro concesso è ampiamente scaduto.



SIMONETTI Laura

Presidente, non era stata richiesta un'interruzione da parte del Gruppo DS?



PRESIDENTE

Sì, ma i lavori sono ripresi. Ho sentito informalmente i Consiglieri del Gruppo DS, i quali mi hanno comunicato che la riunione era terminata.
Se i Consiglieri possono cortesemente accomodarsi, la discussione incomincerà con l'ipotesi di emendamento testé annunciata. Credo che questa ipotesi debba essere illustrata.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, illustro questo emendamento che considero preliminare; gli emendamenti che avevamo presentato li sostituiamo con altri emendamenti prodotti in coerenza con la proposta che unitariamente i Gruppi dell'opposizione hanno avanzato ieri. Essa riguarda la modalità di concludere l'operazione di assestamento del bilancio sulla base di un ragionamento che procedo ad illustrare.
La proposta che i rappresentanti dei Gruppi delle opposizioni hanno avanzato ieri, a seguito di un piccolo seminario svolto tra essi, tiene presenti due coerenze che ancora oggi ispirano ed ispireranno la nostra iniziativa su questo argomento. Non intendiamo condurre alcuna operazione di filibustering - per usare un termine caro soprattutto all'Assessore Burzi, che frequentemente utilizza termini di globalizzazione - termine inglese che vuol dire operazione di ostruzionismo. Non c'è filibustering in questo passaggio, c'è la riproposizione di una questione politica specificatamente attinente alla politica finanziaria della Regione.
Primo punto, Assessore Burzi: lei finora ha riportato una grande e per noi imbarazzante affermazione: "Vittoria".
Siete riusciti a non presentare i conti riguardanti la sanità, ma questa è una circostanza, sicuramente la settimana prossima li presenterete; noi andiamo avanti con la consapevolezza di svolgere un ruolo che ci è imposto dalle circostanze e non è assunto sulla base di una pretesa. Ricordo, però, che stiamo discutendo dell'utilizzazione di 49 miliardi, di cui siamo venuti a disposizione, senza avere i conti riguardanti la sanità e sapendo, peraltro, che su di essi si è proposta una riduzione dell'1% della spesa in maniera differenziata, sia a carico di quelli che hanno speso bene e che quindi fanno fruttare e producono addirittura gli elementi di attivo, sia di quelli che hanno evidentemente speso male, per non dire sperperato. Perché c'è anche questo, è dimostrabile che c'è anche sperpero nella spesa di alcune istituzioni sperpero, peraltro, non so quanto incoraggiato, ma certamente tollerato dall'Assessore o dalla Giunta o da chi si voglia.
D'altronde, quando si fa la politica dell'immagine in maniera così massiccia, non si può poi lamentarsi se qualcuno la imita con qualche operazione a livello della propria Unità sanitaria; poi gli operatori delle Unità sanitarie che hanno ambizioni politiche non sono pochi e quindi le elezioni imminenti fanno sì che questa situazione ...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità (fuori microfono)

Ma parli dell'emendamento!



RIBA Lido

Vada ad indagare. Assessore D'Ambrosio, non credo proprio che spetti a lei di irritarsi su queste partite, tanto meno di irritarsi con me o con noi.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità (fuori microfono)

Con tutti quelli che dicono delle cose non precise, cominciando dal dato dell'1%!



PRESIDENTE

Cortesemente, non fate dialogo. Assessore D'Ambrosio, le darò la parola quando la richiederà; ora lasci svolgere l'intervento al Consigliere Riba.



RIBA Lido

E' difficile svolgere un intervento che riguarda il cuore dell'assestamento del bilancio che non tocchi qualche nervo scoperto vorrei soltanto che ognuno avesse la cortesia di considerare anche la responsabilità che porta nel dissesto finanziario di questa Regione.
Nell'ambito di questa impostazione e tenuto conto, Assessore Burzi, che stiamo discutendo senza i conti della sanità, senza il conto consuntivo approvato, noi abbiamo proposto un'operazione che il suo referente - non so quanto sia anche il suo, ma comunque di Forza Italia certamente Berlusconi definirebbe un'operazione bipartizan. Operazione bipartizan vuol dire assumersi una comune responsabilità in un passaggio difficile, conch evidentemente si chieda alla sovranità dell'istituzione quella che è la sovranità di parte. L'ho interpretato bene il concetto di bipartizan? E' così: ognuno si assume una parte di responsabilità e ognuno rinuncia ad una parte di proprie prerogative, e l'istituzione decida.
In questo caso, noi abbiamo rinunciato a proporre una nostra manovra abbiamo ragionato sulla base degli elementi esistenti e abbiamo detto: la proposta del disegno di legge n. 504 è una proposta che ha una configurazione di parte, ma - e questo è un suggerimento, è un'impostazione che è stata ripetutamente riaffermata da parte di tutta l'opposizione - non c'è nessuno insensibile ai problemi dei servizi alla persona, per cui mettiamo il fondo complessivamente disponibile in un'area dei servizi sociali, dei servizi alla persona e il Consiglio, nella sua superiorità deciderà con una deliberazione come destinarli.
Mi pare molto, o non è molto? Vorrei solo capirlo, perché se fosse stato detto "no e basta", "no, abbiamo un'altra manovra", "noi vogliamo altro", era un'operazione di contrapposizione; detta così è un'operazione di perfetta corresponsabilità. Primo punto.
Secondo punto: 49 miliardi è più o meno quello che viene ad essere della nostra disponibilità per l'ARIET. Si sapeva già a febbraio-marzo e naturalmente potrei portarle delle documentazioni - lo farò, se del caso però se lei dice di non esserne a conoscenza, come si può dubitare della parola di un gentiluomo di Forza Italia, Assessore, mai ripreso per nessun elemento che abbia attinenza alla correttezza, ecc.? Può darsi che si potesse sapere, ma lei non lo sapeva. E' già successo l'anno scorso con i soldi della sovrattassa del metano, ma lei non lo sapeva, mentre Gallarini sì. Lei non lo sapeva e della sua parola noi continuiamo a non dubitare sarà stoico, ma noi non dubitiamo della parola di un gentiluomo Assessore con tutto il carico di responsabilità sulle sue spalle.
Certamente, noi non possiamo dubitare della sua parola e allora, dato che ne veniamo a conoscenza adesso, le abbiamo detto: al netto dei fondi presi dall'economia, che debbono essere trasferiti all'economia, per un equilibrio complesso, difficile, siamo stati noi, in altra sede, in altra occasione, a richiedere i fondi per il socio-assistenziale, ad indicare dove e come prenderli. C'è un equilibrio: quelli che si prendono sull'economia, restino sull'economia. E' normale, è un'esigenza imprescindibile.
Economia è un termine sfuggente; noi intendiamo dire lavoro occupazione, gli elementi del Patto per lo sviluppo, gli elementi del sistema produttivo, gli elementi dell'accesso alle risorse per poter lavorare e produrre.
All'interno di queste due coerenze, dato che il provvedimento in discussione disponeva di 13 miliardi presi sostanzialmente dai fondi di riserva e gliene mancano 10, ci sono altre proposte nell'ambito dell'emendamento della Giunta, si faccia una proposta che tenga conto di queste coerenze e non si dica che questo vuol dire riscrivere il bilancio e che si tratta di lesa maestà rispetto a chi l'ha redatto, perché se chi l'ha redatto non ne ha tenuto conto propone un'operazione di responsabilità. Noi non ci possiamo sostituire nella titolarità di una funzione di materiale riproposizione di cifre.
Sorvolerei sulla questione della devoluzione che l'Assessore Burzi ha richiamato rifacendosi all'epoca del mio assolutamente breve - spero non dannoso - Assessorato. Riguardava la devoluzione dei fondi; però, prima di fare una devoluzione di fondi, che vuol dire spostare somme da capitoli a capitoli, bisogna avere ben presenti quali sono le modificate coordinate della domanda dell'economia agricola, che specificamente viene diversamente soddisfatta, perché si può comprendere se sono le più squallide spese clientelari, oppure se corrispondono alle più rigorose esigenze di settori economici. Presentato così è inaccettabile, ma questo ieri non l'avevamo neanche detto.
Certe volte provo anche una sensazione di imbarazzo per il fatto di non essere in tanti a condividere - soprattutto non trovo l'Assessore Bodo a condividerle - le preoccupazioni per l'agricoltura, per tutelare i suoi capitoli, per spiegare quale manovra la Giunta ha in mente, per spiegare perché si devolvono centinaia di miliardi.
Ma la devoluzione non è un'operazione che si fa dicendo: "Ho preso da un capitolo, ho spostato in un altro". La devoluzione è un'operazione rilevante, che addirittura si inserisce in una legge che deve essere approvata dal Governo in quanto riguarda la diversa destinazione di somme nazionali. E ho toccato un capitolo, soltanto uno, per far vedere che potrebbero essercene molti altri.


Argomento: Varie

Saluto agli alunni e ai docenti dell'Istituto Alberti di Luserna S. Giovanni


PRESIDENTE

Scusi, collega Riba, desidero solo ringraziare per la visita gli alunni e i docenti dell'Istituto Alberti di Luserna S. Giovanni, che ci hanno fatto visita.


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2000 ed approvazione delle schede FIP"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 504.
Prosegua pure, Consigliere Riba.



RIBA Lido

A questo punto, Presidente, per concludere, noi comunichiamo che ritiriamo tutto l'emendamento tranne la prima pagina, perché la parte successiva corrispondeva ad una proposta di manovra che noi riteniamo sempre equilibrata e proponibile, ma che può essere oggetto di un lavoro da fare sulla base della proposta che abbiamo avanzato ieri.
Quindi - lo dico al Presidente Deorsola per chiarezza - questo emendamento è composto di diverse pagine: manteniamo solo la prima pagina che dice "l'allegato A) dell'art. 1 del disegno di legge n. 504 è sostituito dall'allegato 1)", e ritiriamo tutto il resto.
Manteniamo questo emendamento ai fini di una discussione che ripropone gli elementi della manovra; il resto lo ritiriamo e presentiamo gli emendamenti con i quali non proponiamo una diversa manovra. Proponiamo sempre gli elementi per realizzare la manovra che abbiamo sottoposto ieri come ipotesi di lavoro alla maggioranza.



PRESIDENTE

Se ho inteso bene, l'emendamento in qualche modo si trasforma in una richiesta pressante di cambiamento rispetto all'ipotesi presentata dalla Giunta.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

A parte i riferimenti, più o meno shakespeariano come diceva il Consigliere Picchioni, vorrei ricordare che quei riferimenti venivano svolti da un oratore molto brillante sul cadavere di Marco Antonio comunque, lasciamo perdere a chi tocca la parte del cadavere, ma vediamo invece, i contenuti.
Ripeto, in maniera diversa, quanto ho detto ieri. I colleghi di minoranza mi scuseranno, anche per la stanchezza, se ho chiesto loro di ripetere l'intervento affinché potessi capire meglio, anche se riascoltando l'intervento, la sostanza è assolutamente immutata.
Seguo l'ordine dell'intervento del Consigliere Riba.
Per quanto attiene l'area degli Affari Sociali, punto di partenza per giungere al disegno di legge n. 504, che noi oggi stiamo esaminando sottolineo che venne adottata dalla Giunta il 25 o il 26 febbraio.
Evidenzio tale data, in quanto la manovra di cui ci stiamo occupando è relativa al 1999, non il bilancio preventivo 2000/2002; stiamo cercando di trovare la modalità per chiudere la manovra del 1999, rendendola, ove possibile, negli interessi di tutti, efficace, quindi impegnabile e spendibile. C'è la disponibilità - ribadisco - della Giunta e della maggioranza a riesaminare quella parte di manovra. Ciò significa, se i colleghi della maggioranza convengono, che coloro che furono tra gli estensori suggeritori principali di questa manovra dovrebbero avere un incontro in sede tecnica con coloro della minoranza che su questo argomento hanno interesse a riaggiornare la manovra, in modo da verificare se la manovra è riaggiornabile in maniera soddisfacente, visto che gli obiettivi sull'area sono comuni.
Per quanto attiene all'economia, riprendo il tema, lo riaggiorno e ne riconfermo una disponibilità alla discussione.
Abbiamo spostato, come ipotesi di lavoro, una parte dei 120 miliardi oggi presenti sul capitolo 27160, che è il capitolo del FIP, non certo perché non si ritenga indispensabile il finanziamento nel tempo di quel capitolo, come è stato più volte detto in questa sede. Tra l'altro, sapete bene che una parte integrante di questa manovra riguarda le schede FIP, che sono strumenti indispensabili affinché i fondi diventino operativi nelle sedi e nelle direzioni che il Consiglio ha approvato. In tal senso sosteniamo la validità di togliere 30 miliardi o più se il Consiglio ritiene di renderli spendibili. Noi, per esempio, pensavamo di orientare i 30 miliardi verso il sostegno di alcuni obblighi.
Infatti, l'area dell'obbligo della spesa corrente è in parte finanziata dai 49 miliardi dell'ARIET e in parte dai 30 miliardi del FIP. In tal senso, alcuni Consiglieri hanno in quest'aula sostenuto che la manovra da questo punto di vista è di 80 miliardi, perché ve ne sono 50 nuovi in entrata, ma la ricollocazione, per esempio, dei 30 miliardi del FIP ne consente un ampliamento.
Chiedo al Consigliere Riba, che sia ieri che oggi interviene in senso costruttivo a nome della minoranza, se accetta tale impostazione: una parte del FIP, oggi giudicato non spendibile - mi riferisco al 1999 - tenendo conto che l'operatività del FIP è strettamente collegata all'approvazione delle schede che fanno parte integrante del provvedimento - approvazione sulla quale sono a conoscenza che non vi è alcuna forma di contestazione può essere ulteriormente ampliata, mentre la parte che toglieremo dal FIP perché inutilizzata, può essere indirizzata a capitoli dell'area dell'economia. In questo modo, vi è la possibilità che questi fondi possano essere impegnati e spesi a breve, e che quindi non risultino unicamente di natura squisitamente politica, alla quale, peraltro, non mi sottrarrei.
La Giunta non è contraria a questo tipo di manovra, c'è l'intenzione di utilizzare i fondi di spesa, correnti o di capitale, quando essi sono cantierabili. Quindi, non dare soltanto indicazioni di natura politica, ma verificare se i fondi - che sono notoriamente costosi - possono essere disponibili.
Per quanto riguarda l'area dell'obbligo, essa è composta da una serie di capitoli. Nell'emendamento proposto dalla Giunta, la somma è superiore ai 40 miliardi.
Riassumo la situazione. Ci sono i fondi perenti; ci sono le leggi n. 39 e n. 33 da finanziare (si può finanziare o con emendamenti diretti, come io suggerisco, o incrementando il fondo spese obbligatorie, che è a zero); ci sono i capitoli relativi all'informatica.
Credo che molti dei colleghi della minoranza ricorderanno che circa un anno fa abbiamo discusso la deliberazione relativa al sostegno del Sistema informativo regionale, non rivolto a nuovi sviluppi, ma a sviluppi già deliberati dal Consiglio regionale. Coloro che fanno parte della I Commissione hanno partecipato alle audizioni e sanno che sono indispensabili non a nuovi sviluppi, ma a sostegno di sviluppi già decisi.
Per quanto riguarda l'area degli apprendisti artigiani - 5 miliardi fanno parte di un obbligo che le Regioni hanno contratto con l'INAIL ed un altro Ente, del quale in questo momento mi sfugge il nome, sulle posizioni contributive degli apprendisti artigiani. Si era aperta una vertenza chiusasi l'anno scorso, che ha visto le Regioni contrapporsi al Ministero agli organi competenti per frazionare, per scalare nel tempo gli oneri derivanti. Dico questo perché l'area dell'obbligo non è copribile, a nostro avviso, neanche con tutta l'ARIET. Quindi, se la posizione oggi espressa può essere riassunta nel rivedere velocemente insieme come si pu aggiornare l'area degli Affari Sociali, che fu la base di partenza del disegno di legge n. 504, noi siamo evidentemente disponibili, purché da questo confronto nasca un'opinione condivisa e condivisibile.
Possiamo anche aprire un dibattito sul perché i fondi delle aree dell'economia non sono impegnabili, ma sono dei fatti. La fonte principale è di 120 miliardi del FIP. Non sarei contrario se ulteriori miliardi, che oggi non sarebbero impegnabili - voi sapete bene che non lo sono, perch mancano addirittura le schede FIP - venissero orientati su una visione comune, su aree dell'economia, purché abbiano qualche margine di impegno.
Terzo: siccome i capitoli d'obbligo, sui quali non c'è contestazione da parte della minoranza, sono più ampi dei conti che velocemente avete fatto a maggior ragione non deve essere ipotizzato un ridisegno, ma un riorientamento parziale della manovra suggerita dalla Giunta, che quindi manteniamo.
Se le minoranze volessero ritenere utile l'intervento della Giunta in tal senso, ritengo che con un paio di incontri di natura tecnica si possa verificare se questo spazio di natura operativa c'è, oppure no. Se così sarà, sarò il primo a congratularmi per il lavoro svolto dal Consiglio diversamente, ribadirò la posizione della Giunta sulla manovra presentata la cui architettura, pur dopo un'utile giornata di lavoro, evidentemente continua ad essere valida.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Ci riconosciamo completamente nell'intervento che ha svolto, a nome di tutti, il Capogruppo DS, Riba.
Sto pensando alla parte successiva del mio intervento, perché non so bene da che parte iniziare. Avevo sottomano un articolo pubblicato su Repubblica che mi ha un po' distratto, nel quale si sostiene che il principale problema esistente oggi in Regione è quello del solarium.
Scrive: "Scattano oggi le nuove regole. Sarà firmato il decreto regionale?". Pare che ci sia un problema di rapporto tra l'Assessore D'Ambrosio ...



(Interventi fuori microfono da parte di alcuni Consiglieri della maggioranza)



SAITTA Antonino

E' per venire alle questioni riguardanti la sanità, perché penso che il problema che si è presentato in questi giorni alla Giunta regionale non sia tanto la questione del deficit sanitario - oltretutto adesso l'Assessore non c'è - quanto il problema del solarium, quindi devo pensare che ci sia un problema di rapporti tra il Presidente Ghigo e l'Assessore D'Ambrosio.
Infatti, viene scritto che ci saranno dei colpi di scena e che probabilmente quel decreto oggi non sarà firmato da parte del Presidente Ghigo.
Intendo sottolineare, allora, che la questione della sanità, che prima è stata richiamata, non è irrilevante. Oltre alle questioni citate dall'Assessore Burzi, il problema del deficit della sanità continua ad essere un elemento di riferimento importante per l'approvazione di questa manovra. La conoscenza del disavanzo, cioè, non è un elemento secondario.
Poco fa, quando è stato fatto riferimento alla delibera dell'1 l'Assessore D'Ambrosio si è irritato. Assessore D'Ambrosio, la delibera dell'1% esiste, è stata approvata dalla Giunta ...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità (fuori microfono)

E' la Finanziaria del 1999 che ci obbliga a farlo ...



SAITTA Antonino

Assessore D'Ambrosio, cerchiamo di essere corretti ed ognuno si assuma le proprie responsabilità! Non mi pare che la Finanziaria 1999 dica che tutte le AA.SS.LL. devono ridurre le spese dell'1%. Questa è o non è una scelta della Regione Piemonte? Evidentemente è una scelta della Regione Piemonte, in quanto dice che tutte le AA.SS.LL. devono ridurre dell'1 indipendentemente dal bilancio.
Non scarichiamo le responsabilità sugli altri; il Governo italiano ne ha tantissime, ma ognuno si assuma le proprie.
Riteniamo che l'operazione dell'1% sia da considerare un'azione di rientro del disavanzo? Non credo. Cos'è allora? E se si parla di rientro del disavanzo, è pretestuoso, assurdo, inutile e strumentale chiedere di sapere, con una certa precisione, quant'è il disavanzo? E' assurdo chiedere all'Assessore Burzi qual è il disavanzo della sanità? L'Assessore Burzi risponde che questo è un problema che riguarda l'Assessore D'Ambrosio, ma l'Assessore D'Ambrosio non risponde e io non so con chi devo parlare.
Evidentemente non con il Presidente Ghigo, perché non è presente, ma l'Assessore D'Ambrosio non ha detto una parola sulla sanità, tranne che il bilancio è florido e che possiamo sopportare anche un mutuo di 1.000 miliardi. Sull'entità si continua a non dire nulla, mentre è importante saperlo, in questa manovra.
C'è poi un altro fatto: ho presentato un'interrogazione urgente, che richiamo perché mi sembra rilevante. La Regione ha affidato alla Società Pitagora l'incarico di esaminare i bilanci, perché non abbiamo ancora i consuntivi del 1996, 1997, 1998 ...



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Burzi)



SAITTA Antonino

Allora scrivete bene le delibere, perché se mi concedete un po' di tempo vi leggo cosa avete scritto nell'ultima delibera in cui è stato dato l'incarico a due Società.
La Giunta regionale - dicevo - ha conferito l'incarico alla Società Pitagora e ha costituito un gruppo di lavoro formato dalla Società Pitagora, dal dottor Lesca - e non a caso cito il dottor Lesca, perch riguarda anche le questioni finanziarie - e dal dottor Robino, per capire qual era il disavanzo e la situazione contabile, o qualcosa di simile.
E' stato affidato questo incarico, ci è stata fornita una prima relazione, la quale conteneva una prima stima, anche se incompleta, perch siamo tuttora in attesa della relazione finale che dovrebbe arrivare a dicembre. A dicembre, pertanto, conosceremo il disavanzo.
Nel frattempo, abbiamo letto - e questo crea preoccupazione anche per la manovra economica - che è stato conferito un altro incarico ad alcuni consulenti (precisamente al dottor Gola, che lavora per una Società finanziaria di Cuneo), con il compito, anche in questo caso, di esaminare i bilanci.
Ci sono tre professionisti esterni all'Amministrazione regionale che controllano i bilanci della Regione, per quanto riguarda le AA.SS.LL.? E' possibile una cosa simile? Tre consulenti totalmente esterni che vanno a verificare i bilanci delle AA.SS.LL.! Ritengo che, anziché parlare di solarium, bisognerebbe essere preoccupati per questa situazione! Il fatto è che non abbiamo i consuntivi ed affidiamo l'incarico a Società esterne ...



SAITTA Antonino

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Guarda che noi non siamo della redazione di Repubblica!



SAITTA Antonino

Lo so, ma ieri la Giunta ha discusso il decreto sui solarium. Vorrei che altrettanta attenzione fosse data al fatto preoccupante che la Giunta per esaminare i bilanci delle AA.SS.LL. del Piemonte, ha conferito tre incarichi, pur disponendo di Direttori che hanno la responsabilità del bilancio e di Revisori dei conti che sono remunerati per operare la revisione! Mi viene da dubitare che non ci sia neppure una certa concordia all'interno della Giunta, nel senso che ognuno nomina il proprio consulente per verificare il lavoro svolto dagli altri, magari con un rapporto di carattere fiduciario. E' un po' come capitava in Unione Sovietica, in sostanza, con il KGB, dove c'erano tre livelli di controllo per verificare se le cose andavano bene.
Io non sono in grado di capire l'appartenenza di un consulente rispetto a qualche componente della Giunta, ma siccome ne abbiamo tre e nominati con delibere diverse, ho questo tipo di dubbio.
Leggo le delibere. Le delibere di incarico alla Società Pitagora e le delibere di incarico a questi ultimi due professionisti sono identiche, non riesco a capire la differenza. Emerge soltanto una confusione, confermata dal fatto che l'Assessore Burzi non ci dice una parola su questo disavanzo.
Credo che sicuramente discuteremo della manovra di variazione al bilancio ma aggiungo che diventa un elemento importante oggi che ci venga dato qualche elemento di chiarezza.
Noi abbiamo cercato di avere qualche elemento di chiarezza anche chiedendo un incontro ai Direttori delle AA.SS.LL. L'incontro non si è tenuto. E' chiaro che la Giunta ha esercitato - suppongo - il proprio potere, come lo ha esercitato - immagino - anche nella riunione che è stata fatta l'altro giorno alla Mandria; in modo particolare, credo che l'Assessore Burzi, che ha il portafoglio in mano, ha esercitato il peso del potere, il peso che evidentemente deriva dal fatto di aver nominato i Direttori. L'avrà esercitato - credo - con una certa forza, con una certa determinazione, e mi sembra più che logico che questa Giunta eserciti questo potere enormemente, nonostante che il tema dovrebbe essere un tema dibattuto per indicare e concludere un patto che sostanzialmente è cartaceo, che non risolve il problema del disavanzo.
Spero che i colleghi della minoranza concordino sul fatto che, ancor prima di discutere sulla possibilità di risolvere la questione della manovra, cioè la variazione di bilancio, ci sia qualche elemento di chiarezza oggi, per capire qual è il disavanzo. In caso contrario, credo che l'affermazione che la Giunta non conosce i conti della sanità, perch sono stati affidati incarichi ad esterni, sia un'affermazione vera, ed è l'unica Regione d'Italia che non conosce, che dà l'incarico a dei professionisti esterni per sapere qual è la situazione.
Questo fatto è paradossale. Un chiarimento deve avvenire immediatamente, Assessore Burzi. Se lei non conosce questa circostanza deve andare a casa; se lei non conosce il disavanzo della sanità, lo stesso. La legge prevede che la Giunta dovrebbe approvare i consuntivi entro una certa data, su proposta dei Direttori. Non è stato fatto. Se l'Assessore al bilancio non conosce questo e dà degli incarichi ad esterni cosa fa l'Assessore? Leggo la delibera: "A relazione del Presidente Ghigo, degli Assessori D'Ambrosio e Burzi" - le delibere di incarico iniziano sempre così.
L'Assessore Burzi mi pare che sia lei, lei ha dato degli incarichi.



BURZI Angelo, Assessore alla sanità (fuori microfono)

Come Giunta. Lei è, come al solito, impreciso sia come fonti che ...



SAITTA Antonino

Sì, la Giunta, ma su proposta dell'Assessore.
Assessore, se vuole le leggo tutta la delibera, che lei conosce perfettamente!



BURZI Angelo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

La risento volentieri.



SAITTA Antonino

Ma lei, per la responsabilità che ha in questo governo, ci dovrebbe dire qualcosa.
Allora, la delibera dice: "...delibera di incaricare l'Agenzia regionale per i servizi sanitari" - ricorrendo a questo stratagemma veramente puerile - "a coordinare l'effettuazione della verifica delle scritture contabili delle Aziende sanitarie relative agli esercizi 1997 e 1998, al fine di poter disporre di bilanci aziendali che siano approvabili dagli organi dell'Azienda sanitaria o dalla Giunta regionale" - quindi anni 1997 e 1998 - "e a coordinare l'effettuazione delle rilevazioni".
Poi c'è questo passaggio: "Siccome l'Agenzia regionale non ha il personale" - d'altronde l'Agenzia della Regione è fatta di tre o quattro dipendenti - "la Giunta regionale consiglia ad un'Agenzia che ha autonomia" perché abbiamo stabilito il principio dell'autonomia, per cui il Direttore ha l'autonomia nella scelta, quando deve svolgere un compito non deve subire le pressioni di nessuno - "l'esigenza di poter disporre in tempi brevissimi delle risultanze del lavoro per quanto attiene alla verifica dei bilanci, anche in relazione alle problematiche fiscali emergenti; si impone inoltre la necessità di individuare altre due professionalità esterne di cui l'Agenzia potrà avvalersi", e sono la società Due Emme Servizi e la Società Studio dottor Piero Gola.
E' chiaro che la Giunta non prevede il finanziamento per questo incarico; sarà un incarico che affiderà nel budget che ha l'Agenzia regionale con questa autonomia, che dovrà dare l'incarico a questi due professionisti. E' così? Lo schema è questo? Ho letto la delibera, non ho inventato nulla, è questa la situazione.
Non so se il Consiglio si rende conto di questo fatto, di questa improvvisazione, di questo non riuscire neppure a governare una modalità per capire bene che cosa sta capitando, per capire qual è il disavanzo.
La nostra opinione è che finora non c'è alcun elemento di certezza sul disavanzo, sulla base delle informazioni che l'Assessore Burzi ha sul bilancio. E qui l'Assessore ci dica, sulla base del rendiconto, qual è il disavanzo della sanità; ce lo dica anche per capire se queste cifre in qualche maniera sono coerenti con quelle anticipazioni che ci sono state fornite in quello studio nel mese di settembre. Dopodiché potremo iniziare a ragionare della dimensione della variazione, perché la dimensione della variazione (80 miliardi, 70 miliardi) rispetto ad un'esigenza che abbiamo di ripianare con risorse proprie circa 1.000 miliardi diventa una piccola cosa. E' questo il tema centrale: 1.000 miliardi, ed è un macigno nel dibattito.
Concludo con un'altra constatazione. La manovra dell'inizio dell'anno cioè la variazione di bilancio, è una manovra impostata nel mese di febbraio 1999. Lo dico al collega Gallarini, che ieri ha affermato: "Avete fatto la sparata", e lo invito ad essere un po' più attento, perché non ci pare di avere fatto una sparata, ma di aver impostato un ragionamento completo dal punto di vista della logica e della coerenza, e mi pare che oggi sia stato ripreso, per cui non era una sparata, almeno così come normalmente la si intende.
Quella proposta di prima variazione del bilancio è una proposta del mese di febbraio 1999; da allora sono passati parecchi mesi e le esigenze e le risorse sono diverse rispetto a quel momento, quindi quella manovra è superata. Laddove abbiamo detto - ieri - che quella manovra era impostata sulla riduzione di alcuni capitoli sull'economia, è vero. E siccome oggi ci sono nuove risorse, probabilmente può essere rivista. Per quale motivo ritenere che le questioni sono immutabili, quando abbiamo risorse nuove? E poi c'è la questione delle spese obbligatorie. L'Assessore Burzi ha detto: "Dobbiamo finanziare le spese obbligatorie".



BURZI Angelo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

L'avete detto voi, non io.



SAITTA Antonino

Dobbiamo finanziare le spese obbligatorie, ci pare giusto, e spero che abbia la stessa intenzione anche l'Assessore Burzi, a meno che ritenga di finanziare le spese discrezionali; credo che anche l'Assessore Burzi voglia finanziare le spese obbligatorie. Ci dice: "Abbiamo queste risorse dell'ARIET, dobbiamo finanziare le spese obbligatorie", e questo è un elemento centrale. Domanda: se non ci fossero state le risorse dell'ARIET come sarebbero state finanziate le spese obbligatorie? In qualche maniera una modalità di finanziamento ci sarebbe stata.
Se non ci fossero state le risorse dell'ARIET, le spese obbligatorie sarebbero state finanziate in qualche maniera. Non è che l'ARIET abbia risolto una situazione drammatica, perché la situazione finanziaria della Regione Piemonte è "florida" - vero, Assessore Burzi! - quindi in qualche maniera quei 20/30 miliardi di spese obbligatorie sarebbero state finanziate in modo diverso, probabilmente facendo qualche economia. Pu anche succedere di fare qualche economia, può anche essere un obiettivo forse è fuori luogo e fuori tempo chiedere una cosa di questo genere.
In ogni caso, credo che quelle spese obbligatorie sarebbero state finanziate in ogni caso, quindi ciò che è arrivato in più attraverso l'ARIET può essere sicuramente finanziato per fare delle operazioni utili dal punto di vista della comunità piemontese, per esempio il finanziamento delle spese socio-assistenziali e il finanziamento di settori che possono portare un vantaggio per l'economia.
E' questa l'operazione. Non possiamo partire da una situazione determinata e ritenerla immutabile, perché in ogni caso delle risorse si sarebbero trovate. Credo che l'operazione illustrata nuovamente dal Consigliere Riba possa essere sicuramente fatta, ripensando e rivedendo anche altri capitoli del bilancio.
La variazione che noi facciamo l'abbiamo indicata su alcuni capitoli nulla ci vieta di poter chiamare in causa altri capitoli del bilancio per finanziare l'operazione nel suo complesso.


Argomento: Varie

Saluto agli alunni e ai docenti dell'Istituto professionale Alessandro Roccati di Carmagnola


PRESIDENTE

Ringrazio per la visita i docenti e gli allievi dell'Istituto professionale Alessandro Roccati di Carmagnola che ci hanno reso visita.


Argomento: Varie

Proseguimento esame disegno di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2000 ed approvazione delle schede FIP"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 504.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Mi collego all'intervento del collega Saitta, anche se l'aula mi pare disinteressata. Inoltre, mi infastidisce l'atteggiamento di presunzione ed arroganza dell'Assessore Burzi nei confronti dell'opposizione, che sembra la sola a prestare attenzione ad un problema grave, che è quello del disavanzo sul bilancio della sanità della Regione Piemonte.
Forse nessuno ricorda in quest'aula che da un'indagine del Ministero del Tesoro la Regione Piemonte risulta la seconda Regione in Italia, dopo la Regione Sicilia, con il maggior deficit sul bilancio della sanità. La Regione Piemonte, peraltro, non si è particolarmente distinta per un miglioramento dei servizi, un miglioramento nella qualità delle prestazioni offerte alla cittadinanza, dei progetti sperimentali sul territorio nell'ambito della prevenzione; non si è particolarmente distinta nel potenziamento di strutture territoriali, né per il superamento degli ex Ospedali psichiatrici. Questo processo in realtà avrebbe dovuto concludersi circa un anno e mezzo fa. La Regione Piemonte si è distinta e continua a distinguersi a livello nazionale per un deficit che, da quanto risulta dalla relazione - non nostra, ma di una Società incaricata con delibera della Giunta regionale - ammonta, nel primo semestre del 1998, a 1.954 miliardi.
Su questa questione l'Assessore alla sanità e la Giunta regionale nel complesso, compresi il Presidente della Giunta Ghigo e l'Assessore Burzi non si sono accorti, in quattro anni di governo regionale, che il loro deficit nel bilancio della sanità stava superando i 2.000 miliardi.
Nel mese di agosto abbiamo letto degli articoli sui quotidiani relativi a questo deficit: siamo letteralmente caduti dalle nuvole. Ognuno di noi avrà le proprie responsabilità, credevamo che la Regione avesse utilizzato gli strumenti che aveva a disposizione per effettuare un controllo sulla spesa, per monitorare il territorio e i bilanci delle AA.SS.LL. Infatti, la Giunta controlla periodicamente i bilanci delle AA.SS.LL. e delle AA.SS.OO.
e dà pareri in proposito. Questo risulta da delibere della Giunta regionale. A questo punto, continuiamo a domandarci su quali basi si pu esprimere un parere positivo, nel momento in cui esistono delle incongruenze amministrative e contabili, che sono state poi denunciate dalla Società incaricata dalla Giunta.
La Giunta comunque non è in grado, ripeto, dopo quattro anni, di quantificare il deficit che si è accumulato nella sanità piemontese pertanto incarica una Società. La Società esprime proprie valutazioni e dubbi circa il disordine amministrativo e contabile delle AA.SS.LL. Questo non basta perché l'Assessore alla sanità individua altri due consulenti che però svolgono la propria consulenza per conto dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali: 7 miliardi dati dalla Regione per iniziare a funzionare. Noi avevamo denunciato questo ipotetico doppione dell'Assessorato alla sanità, perché, teoricamente, l'agenzia tuttofare aveva individuato il controllo sulla spesa, era stata delegata un'attività di monitoraggio sul territorio, addirittura una valutazione sulla realizzazione degli obiettivi delle Aziende sulla base delle individuazioni delle finalità date dal Piano sanitario. Quindi, una serie di deleghe importanti che non svolgeva più l'Assessorato, perché non era all'altezza ma che riteneva opportuno poter delegare a questo Ente nuovo, che era l'Ente strumentale individuato nell'Agenzia per i servizi sanitari regionali.
Per cui la Giunta ritiene di dover indicare personalmente due consulenze che poi svolgono l'attività di verifica sul bilancio per conto però dell'Agenzia.
Quale necessità c'era, dopo quattro anni e mezzo di governo e, alla prova dei fatti, con un deficit di questa entità e di questo peso, di individuare addirittura, con delibera di Giunta, un gruppo di lavoro, che poi è la Società incaricata per verificare l'attendibilità di offrire altre consulenze? E poi ci chiediamo come spende i soldi la Regione Piemonte! Non credo che avremo l'occasione, prima della fine della legislatura di avere una relazione, anche superficiale, dall'Assessore Goglio sulle aree di crisi e sulla politica dell'occupazione nella nostra Regione. Ci piacerebbe, Assessore Goglio, in questa occasione in cui stiamo discutendo di temi importanti, che anche la questione dell'occupazione - se lei permette, viste le sue responsabilità di governo - fosse all'attenzione di questo Consiglio, partendo magari da una relazione sulle aree di crisi nella nostra Regione. Questa è una sollecitazione che noi ci permettiamo di rivolgere all'Assessore Goglio, perché crediamo che le questioni del lavoro e della formazione professionale non siano marginali.
Quindi, tornando all'argomento in discussione, non ho dimenticato che stiamo parlando della variazione di bilancio, però, giustamente, già altri colleghi hanno sottolineato che non si può far finta di niente quando si aprono i giornali - al di là dei titoli dei loro articoli - e si legge l'andamento e le priorità individuate dalla Regione nell'ambito della sanità e dei servizi sociali, in un momento in cui un grande problema sta rischiando di portare allo smantellamento e allo sfacelo i servizi sociali del Piemonte.
L'Assessore non può cavarsela con una battuta, dicendo: "E' la Finanziaria 1999". Nella Finanziaria 1999 è individuato un piano di rientro per le Regioni che hanno difficoltà finanziarie, perché è stata individuata una sottostima del Fondo Sanitario Nazionale (quindi le responsabilità sono certamente del Governo); l'Assessore, però, non può permettersi di affrontare con una battuta qualsiasi un problema così grave, sapendo che nel territorio nazionale vi sono realtà in cui i servizi sociali pubblici non esistono. Con il Governo di centro-destra, il Piemonte, in assenza totale di un controllo della spesa, si è trovato sulla testa - non l'Assessore, ma i cittadini del territorio piemontese - un grande carico di debito e l'Assessore e la Giunta se la sono cavata molto bene, senza aver fornito argomentazioni. Non possiamo banalizzare la delibera approvata il 10 ottobre dalla Giunta regionale! Questa delibera individua una riduzione tassativa dell'1%, in modo autoritario ed inaccettabile, dei fondi diretti alle AA.SS.LL.
I Direttori generali delle AA.SS.LL. sono preoccupati, così come lo è ad esempio, l'Assessore alla sanità del Comune di Torino, ma tanti altri Assessori di altri Comuni saranno preoccupati per la sorte dei servizi sociali e dell'assistenza nelle loro realtà territoriali, che già oggi vivono condizioni di difficoltà.
Parlando di assistenza, ricordo alla Giunta che l'Assessore D'Ambrosio ha anche la delega dell'assistenza, a meno che io abbia perso un passaggio e sia nuovamente del Presidente Ghigo.
Vorrei ricordare alla maggioranza, ed anche al collega Rubatto, che il Piano assistenziale è stato discusso in Commissione l'11/11/1998 e che non è stato rinviato grazie alla proposta delle opposizioni che - ritengo - non abbiano solo un atteggiamento ostruzionistico, ma affrontino anche il merito delle questioni.
Ritengo che i colleghi si rendano perfettamente conto di come le questioni vengono affrontate nella Commissione Sanità. L'11/11/1998 - è passato un anno - è stato istituito un gruppo di lavoro. Che fine ha fatto quel gruppo di lavoro che doveva snellire i lavori del Piano assistenziale? E' un anno che aspettiamo la convocazione di tale gruppo di lavoro dobbiamo sollecitarla noi? Ritengo che, da questo punto di vista, non si possa imputare all'opposizione un atteggiamento strumentale. Noi ricordiamo unicamente che esistono tante questioni, oltre alla grave situazione sanitaria.
Anche se l'Assessore Burzi non è in aula, vorrei riprendere il testo stenografico della seduta consiliare del 20 settembre, quando è stata ripresa la questione del deficit della sanità, e rivedere alcuni tratti dell'intervento dell'Assessore, che considero significativi.
L'Assessore Burzi ha detto: "Quale può essere il problema delle risorse? Mettiamo che ci siano circa 2.000 miliardi al 30 giugno; con che dato si chiuderà il 1999?". Siccome credo che un buon amministratore debba essere pessimista, diciamo che ci saranno 2.400/2.500 miliardi. Credo che essere pessimisti, in questo caso, sia più utile che essere ottimisti.
La trattativa - è stato ricordato - sta, in questo momento orientandosi tra il 60 e l'80%. Quale trattativa, Assessore? Forse si tratta della trattativa con il Governo, visto che l'Assessore D'Ambrosio continua ad affrontare con grande superficialità ed irresponsabilità la questione del disavanzo della sanità pubblica, rimandando continuamente alle responsabilità del Governo, inventando addirittura che la riduzione dei costi diretti delle AA.SS.OO. e delle AA.SS.LL. è prevista dalla Finanziaria 1999.
Assessore, nel momento in cui fa delle dichiarazioni, le deve anche argomentare, perché noi siamo stufi di sentire dichiarazioni "buttate lì" senza alcuna smentita nemmeno sugli organi di stampa; lei è il "numero uno" della sanità piemontese, è colui che governa la sanità piemontese ed il bilancio finanziario che la sanità si porta dietro, oltre che il peso sociale che la sanità ha sul territorio.
Chiediamo, pertanto, lumi sulla trattativa, visto che le responsabilità sono continuamente scaricate sul Governo. Ieri l'Assessore se l'è cavata con una battuta, dicendo: "Venerdì arriverà il Ministro, vedremo...".
Noi vorremmo capire qual è, all'interno della Conferenza Stato-Regioni il rapporto e la posizione con la quale si è presentata la Regione Piemonte, che - le ricordo - è la seconda Regione italiana, dopo la Sicilia, con il maggiore debito sanitario.
Proseguirò successivamente il mio intervento, perché ho già superato il tempo a mia disposizione; nel momento in cui nella variazione viene individuato 1 miliardo per le consulenze e 8 miliardi per l'informatica chiedo come mai la Giunta è completamente assente dal dibattito e da chiarimenti su un deficit che oggi rischia davvero di compromettere alcuni servizi sociali.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Innanzitutto, una precisazione, poi verrò alla questione di questa mattina.
Non so se stiamo affrontando la seconda o la terza discussione generale su questo disegno di legge, perché ne è stata fatta una martedì pomeriggio un'altra ieri e ne stiamo facendo una adesso. Invito, pertanto, il Presidente di turno, collega Foco, a richiamare i termini del Regolamento.
Capisco che la questione è politica e non voglio assolutamente sminuirla appellandomi ad un banale Regolamento, ma ricordo che è la terza discussione generale che facciamo. Inoltre, non penso che questo sia il modo più produttivo di lavorare all'interno dell'aula.
Mi appello, dunque, al Presidente affinché renda - se possibile - i lavori dell'aula, non tanto più consoni al Regolamento, quanto più incisivi, produttivi ed efficaci.
Riguardo alla questione sollevata dal collega Saitta in precedenza quella della "sparata" - se non piace il vocabolo "sparata", lo ritiro e la chiamo "improvvisazione" - ho detto che è stata "una sparata" o "un'improvvisazione" perché in I Commissione abbiamo discusso molto, dall'1 settembre in poi, e durante tutto il discorso le coordinate di riferimento erano le stesse di oggi: ARIET sì, ARIET no. Non è cambiato nulla da allora, non è successo nulla, da parte delle opposizioni non è stato sollevato un solo problema rispetto a questo nuovo quadro del quale ieri abbiamo dato una "pennellata" improvvisa.
Veniamo al nocciolo della questione: il collega Riba si alza e dice di parlare a nome di tutta l'opposizione. Benissimo, nessuno più di noi ha piacere ad avere univocità di interlocuzione perché diventa molto più facile trovare le soluzioni, anche se ho la sensazione che sia una Torre di Babele, perché il collega Saitta ha detto cose completamente diverse dal Consigliere Riba. Credetemi, non ho perso una parola, né dell'intervento del Consigliere Riba né dell'intervento del Consigliere Saitta né di quello della collega Simonetti, che ha aperto una parentesi sul tema della sanità introdotto dal collega Saitta.
Tenendo conto dell'intervento del Consigliere Riba e della risposta dell'Assessore Burzi - ci orientiamo sempre sulla risposta della Giunta perché la responsabilità politica ci suggerisce che la nostra bussola deve essere orientata in quella direzione - intervengo per chiedere una sospensione del Consiglio, per riunire la maggioranza e dare, insieme ai colleghi Rubatto ed Angeleri, una nostra proposta sulla questione del socio assistenziale e degli Affari Sociali. In seguito, potremmo sentire il collega Riba - sarebbe un traguardo stupendo se riuscissimo ad avere un unico interlocutore - oppure destinare, prima di oggi pomeriggio, quanto sarà necessario, come del resto si è fatto in altre occasioni.
Non è che sia una novità questo modo di procedere: troviamo un modo per arrivare ad una formulazione di quella proposta che vada, per quanto possibile, nella direzione politica, mi sento di dire, visto che non è analitica, specifica, chiesta dal Consigliere Riba ieri ed ampliata, direi con un qualche elemento di novità oggi.
Dopodiché si alza il Consigliere Saitta e dice: "O si sviscera la sanità, altrimenti non si va avanti", il che significa fare due passi indietro: uno rispetto all'intervento del Consigliere Riba di questa mattina, uno rispetto all'intervento del Consigliere Riba di ieri sera.
Perché non a caso, dopo quell'intervento, sono intervenuto dicendo: "Cogliamo negli atteggiamenti dell'opposizione alcuni elementi di novità".
Qual era la novità? Che avevate abbandonato, come dire, questa melina a centrocampo relativa alla sanità.
La chiamo melina a centrocampo perché abbiamo fissato - con l'accordo di tutti i Capigruppo - per la settimana prossima un dibattito del Consiglio regionale sulla sola sanità; nel frattempo, ne abbiamo già fatti due, uno ieri e uno oggi, per cui la settimana prossima probabilmente faremo il terzo: mi sembra che questo sia un modo di procedere tale che se la FIAT si comportasse nello stesso modo per produrre le proprie auto, una Punto costerebbe 150 milioni e non la prenderebbe più nessuno! Ricordiamo che noi siamo sempre e comunque un'istituzione che deve rendere dei servizi, e il bilancio e le variazioni di bilancio sono una delle cose più efficaci che consentono di attivare, diciamo così, tutti i servizi dei quali ha titolarità istituzionale la Regione, nel caso nostro la Regione Piemonte. E allora ci diventa difficile.
Allora, cosa dico io adesso? Io nel senso di uno di maggioranza, che si alza a questo punto, avendo sentito prima il Consigliere Riba, poi il Consigliere Saitta e poi ancora la Consigliera Simonetti? Non posso far altro che dire questo al Presidente di turno, Foco: "Vediamo se è possibile ritornare dai canoni, iniziamo dall'art. 1 e dall'emendamento". Perché se parlo con il collega Riba ed invito la Giunta e l'Assessore a parlare con il collega Riba, poi il Consigliere Saitta dice: "Trovate tutte le intese che volete con il Consigliere Riba, nel senso dei capitoli che restano sull'economia, ecc., ma se prima non si sviscera la questione della sanità noi non andiamo avanti".
Lo stesso Consigliere Riba ha fatto dei passi avanti rispetto a ieri sera: non ha più citato il Patto per lo sviluppo. Penso che abbiamo riflettuto tutti sul fatto che è inutile mettere miliardi da parte regionale, quando non è stata attivata, da parte del Governo romano, una sola idea per trovare una lira per l'attivazione di questo progetto. Siamo a questo punto.
Al di là di questo, invito - siamo sempre disponibili, lo ribadisco per l'ennesima volta - a vederci con Riba, con chi Riba vorrà eventualmente circondarsi per l'incontro, o con la Giunta, che si è detta disponibile però, per favore, vediamo di chiarire queste cose, altrimenti anticipiamo ancora una volta il terzo dibattito sulla sanità, quindi oggi pomeriggio andiamo ancora avanti a parlare di sanità, dell'1%, dei Direttori generali della convocazione andata a vuoto. Personalmente, non mi sono meravigliato Consigliere Saitta, che sia andato a vuoto quell'incontro auspicato da voi quella specie di convocazione, mi sembrava naturale: i Direttori generali hanno comunque il senso di cosa sia il quadro politico oggi all'interno della Regione. Se da marzo in poi voi vincerete le elezioni e ci fossimo ancora, non ci sogneremmo di convocare i Direttori generali nominati da voi, che esprimereste l'esecutivo, perché ovviamente il Direttore generale è un consulente a contratto da parte di un esecutivo, quindi non voglio esprimere giudizi sull'opportunità o meno, sul buon gusto o meno di quella collocazione - ognuno la interpreti come ritiene più opportuno - però non c'è da meravigliarsi che non siano venuti, ma non perché la Giunta ha esercitato un potere. L'esecutivo è l'espressione di una maggioranza ed una maggioranza, attraverso l'esecutivo, nomina dei consulenti che sono i Direttori generali; mi è parsa anche, come dire, di non eccessivo buon gusto una convocazione di quei Direttori generali, così come mi parrebbe di non eccessivo buon gusto la convocazione dei Direttori regionali (ad esempio, Lesca per quanto riguarda il bilancio e così via).
In un quadro politico dato ognuno ha le proprie responsabilità consolidate, che possono cambiare, ma solo quando gli elettori, oppure l'assemblea, determinerà altre maggioranze all'interno di quest'aula.
Quindi, al di là di questo invito al Presidente, mi sembra prematuro dire alla Giunta: "Disponetevi ad ascoltare Riba perché Saitta e Simonetti hanno espresso posizioni completamente divaricate rispetto a quelle di Riba".
Mi fermo qui; comunque siamo disponibili a ragionare, perché ci pare di capire - e penso che su questo possiamo concordare tutti - che il problema ancora una volta, non è del miliardo in più su un capitolo o del miliardo in meno sull'altro capitolo, ma è politico. Adesso noi, fra l'altro, come Capigruppo di maggioranza, abbiamo una conferenza stampa alle ore 13 e quindi chiederemo al Presidente del Consiglio - l'abbiamo già chiesto - di sospendere il Consiglio alle 12,45, perché ci bastano cinque minuti per tenere la conferenza stampa alle 13. Poi riprendiamo i nostri lavori, per mi sembra che dobbiamo in qualche modo trovare un modo per sentirci e per risultare efficaci nell'individuazione di una via d'uscita rispetto a questa contrapposizione che, in tre giorni di Consiglio, ci ha consentito solo di fare tre discussioni generali e, siccome la prima era già stata esauriente, le altre due sono state banali ripetizioni, molto vicine alla perdita di tempo.



GALLARINI Pier Luigi

SAITTA Antonino (fuori microfono)



GALLARINI Pier Luigi

Ognuno dà il proprio contributo alla banalità.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Credo che i nostri lavori debbano indirizzarsi verso un utile sviluppo cioè l'orientamento generale mi pare chiaro: ci sono delle scadenze, per cui occorre che l'aula, attraverso manifestazioni concludenti, si attrezzi per prendere delle valutazioni.
Tutta l'opera di confronto che sarà utile sono assolutamente disponibile a farla, ma occorre la disponibilità a ritrovare delle ipotesi di soluzione.
Credo che ci siano delle puntualizzazioni che devono essere fatte. Io proporrei il seguente andamento dei lavori: interrompere a questo punto i lavori del Consiglio e riprendere cortesemente alle ore 14,30 puntuali.
Chiedo però alla cortesia dei Capigruppo di minoranza se posso incontrarli un momento per una valutazione di quali sono i limiti e le possibilità operative nel pomeriggio.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, non intervengo per prendere tempo.
Il collega Gallarini ha voluto dare un'interpretazione un po' classica da un po' di tempo a questa parte, che cerca di svolgere un'azione non di aiuto al dibattito, ma continuamente tesa a dividere le opposizioni dicendo che ci sono i buoni e i cattivi, quelli che vogliono trattare e quelli che non vogliono trattare.
Non riesco a capire se il collega Gallarini è interessato ad una conclusione del dibattito, oppure se è interessato che le questioni non vadano avanti. Mi sembra più propenso a questo, anche perché ha assunto un ruolo certamente non conforme alla sua tradizione di socialdemocratico riformista e gradualista, ma piuttosto una posizione estremista all'interno della maggioranza. Volevo dire di destra ...



(Voci in aula)



SAITTA Antonino

Consigliere Gallarini, siccome lei ha detto che noi facciamo le "sparate", diciamo banalità, mi permetta qualche ragionamento.
Le discussioni generali non sono discussioni banali. Mi pare che negli interventi svolti non abbiamo introdotto elementi di banalità, quando si introduce nel dibattito politico un elemento, vale per quello che vale dopodiché ci può essere un gruppo che ha una posizione, altri che ne hanno un'altra, si tratta di vedere se possono essere raccordabili, dopodiché si va avanti.
E' chiaro che questa è una responsabilità della maggioranza. Non c'è alcuna volontà, da parte del Gruppo dei Popolari, di assumere una posizione totalmente identica ad altri. La posizione comune, espressa nell'intervento di ieri e di oggi, è di una manovra diversificata dal punto di vista del bilancio; è sulla necessità, che riconfermo, perché ci sembra un elemento importante, di avere qualche elemento preciso sulla questione del deficit della sanità.
Questo è un elemento importante e diventa un elemento essenziale al quale l'Assessore al bilancio non può esimersi dal rispondere, senza fare delle battute rispetto ad una deliberazione e ritenere che colui che fa questo tipo di osservazione sia uno che vuole introdurre nel dibattito elementi pretestuosi.
Ma quand'è che possiamo fare osservazioni sul fatto che sulla questione sanità si sia "pasticciato" in termini di contabilità? L'Assessore al bilancio non può dire che non gliene importa nulla, non può dire di non aver dato quella delibera per capire qual è il bilancio delle AA.SS.LL.: assolutamente non lo può dire! Questo giudizio è una posizione che non aiuta certamente il dibattito, questo sì, ma è un problema che riguarda l'Assessore Burzi.
Suppongo che l'Assessore Burzi abbia qualche elemento. Sono presenti in aula i suoi consulenti, ci dica, Assessore Burzi, visto che l'Assessore D'Ambrosio non può dircelo, perché non ha gli elementi contabili, qual è il deficit della sanità.
E' essenziale per il dibattito avere delle risposte.
E' forse esagerato chiedere che l'Assessore Burzi ci dica una cifra? E' forse esagerato chiedere questo? E' esagerato dichiarare che non condividiamo che l'Assessore Burzi diventi irridente nei confronti dei Consiglieri che espongono questo problema e lo ripetono da oltre un mese? Questo significa avere una posizione totalmente "strana" e banale? Collega Gallarini, credo che se lei fosse stato Assessore avrebbe detto una cifra ed espresso preoccupazione; non si sarebbe certamente soffermato su una dichiarazione del tipo che la situazione è florida. Credo che una dichiarazione del genere non l'avrebbe fatta.
Il senso è avere la percezione che anche l'Assessore Burzi, che regge i cordoni della "borsa", si renda conto delle difficoltà e non risponda più alle esigenze dicendo che ci sono le "pieghe" del bilancio e che, comunque la situazione è florida. Colleghi della Giunta, forse assumiamo una posizione "particolare", ma non siamo totalmente fuori dal mondo. Qualche dato lo sappiamo leggere, crediamo di avere, per esperienza di ognuno anche qualche elemento per fare qualche valutazione precisa: non siamo dei ragazzini, le cifre sono cifre! E l'Assessore Burzi questo lo sa. Quando lo invitiamo a dare delle risposte è perché vogliamo introdurre nel dibattito elementi di riferimento importanti per capire e per fare un po' di paragoni.
Il significato è questo, niente di più.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Se io fossi irridente, e non lo sono, le direi di rileggere i miei precedenti interventi sulla discussione generale del disegno di legge n.
504, che non tocca, nell'ambito della manovra della Giunta, la sanità. L'ho motivato due volte, ma non lo ripeto perché non sono irridente; come non le dico che trovo offensivo, visto che lei era presente ad entrambi i miei interventi, che i dati sulla sanità sono stati forniti, non soltanto nell'ambito del dibattito del 29 settembre, ma nell'ambito di due interventi richiesti e, ovviamente, puntualmente svolti. Ora probabilmente, mi appresto a farlo per la terza volta, dicendo esattamente le stesse cose sullo stesso argomento.
Come vede, Consigliere Saitta, anch'io sono preciso; rileggete, se avete voglia, gli interventi dei due giorni precedenti. Se non ne avete voglia, svolgo l'intervento per la terza volta, senza dirlo in maniera offensiva e, spero, non irridente.
I dati della sanità sono disponibili a quest'aula, come alla Giunta nella maniera in cui l'aula li può richiedere. Gli ultimi sono quelli del 29 settembre; si è svolto il dibattito in aula ed è stata distribuita la relazione con i dati. La Consigliera Simonetti li ha correttamente citati all'interno dell'intervento, che non condivido, ma i dati erano precisi. La relazione è stata elaborata per conto della Giunta dalla Società Pitagora come da delibera del 2 o 5 agosto.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

SAITTA Antonino (fuori microfono)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il 4 agosto.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il 4 sta in mezzo. Presidente, perché non ricorda anche al Consigliere Saitta di non dialogare? Ricordo che la Regione Piemonte scelse, all'interno di questa legislatura, di essere una delle capofila, insieme ad altre Regioni nell'applicazione del DL n. 502, che ha destato problemi tecnico-contabili in tutte le Regioni che l'hanno applicato. La Regione Piemonte è una di queste, ed è normale che sia così, perché è stato un passaggio fondamentale tra la contabilità finanziaria: infatti, prima di detta legge, il principio era unicamente quello dell'efficacia. Quindi, si tendeva ad avere una sanità pubblica che fosse efficace - complessivamente lo è sempre stata nell'ambito di risorse evidentemente all'epoca giudicate capienti, e si uso un termine non contabilmente corretto - "ripianava" a pie' di lista il fondo degli esercizi.
Il DL n. 502 introduce un punto innovativo, poi ripreso da altri testi legislativi, in particolare dal DL n. 29/93, che introduce principi di economicità. Quindi, cerca di coniugare economia o, meglio, efficienza ad efficacia. Evidentemente è molto complesso applicarlo nel campo della sanità, dove è difficile coniugare un livello di servizio decente con delle efficienze sui livelli di spesa.
La relazione Seymandi è orientata nel primo e secondo intervento, non a verificare i bilanci (non è lo scopo specifico, ancorché questo ne sia un sottoprodotto), ma a verificare le modalità con le quali le ventinove Aziende hanno applicato il DL n. 502.
E' vero, ed è affermato in più punti della relazione, che non tutta l'applicazione della parte strettamente contabile, orientata al controllo di gestione delle Aziende, è stata applicata completamente o totalmente in maniera uniforme; si cerca, dunque, un percorso di uniformità e di utilizzazione nei tempi, nei modi e nei dati che emergono.
La relazione Seymandi conclude in maniera molto precisa, sulla base dei dati disponibili, se non sbaglio arrivando fino al 30/6/1999, dicendo che c'è un passivo previsto - e poi spiegherò perché previsto - per quanto riguarda il 1997, che è chiuso da ogni punto di vista ancorché non ancora approvato, perché mancano le relazioni dei Revisori dei conti. Se non ricordo male - cito a memoria - si tratta di 357 miliardi per quanto riguarda il 1997, ed una cifra intorno al migliaio di miliardi per quanto riguarda il 1998, non ancora contabilmente del tutto chiuso. Tant'è vero che arriva a dire, al 30/6/1999, quindi esattamente quattro mesi fa (cito i dati che abbiamo tutti, ma ricordo che sono stati dati a quest'aula il 29/9/1999), che la differenza tra disponibilità ed esistente, riguardo al 1999, è di 503 miliardi.
Questi dati sono a vostra disposizione, sono presenti nella relazione e sono gli stessi di cui la Giunta dispone.
La Giunta ha detto, in più sedi, compresa quella del bilancio, che è prematuro ed inutile accantonare risorse, per esempio nell'ambito di questa chiusura di manovra del 1999, perché il dibattito tra le Regioni ed il Ministero non è terminato.
La trattativa a cui faceva riferimento la Consigliera Simonetti - se ho bene inteso - quella del 60-80%, è quella che si è svolta, ed è poi stata interrotta, tra i rappresentanti delle Regioni. Credo che il capofila delle Regioni, in materia di sanità, sia la Regione Veneto. Mi pare di ricordare che l'Assessore di quella Regione abbia gestito, per conto delle Regioni la trattativa con il Ministero su due temi. Il primo, che si è soddisfacentemente concluso con l'approvazione del DPEF, pone 117 mila miliardi contro i 119 mila richiesti dalle Regioni.
Le Regioni si sono dichiarate insoddisfatte, ma io ho già detto due volte - e lo ribadisco - che le Regioni hanno apprezzato l'attenzione volta, da parte del Governo D'Alema, alla realtà sanitaria delle stesse, e non soltanto del Piemonte.
C'è, inoltre, una seconda trattativa non risolta; il tavolo della trattativa si è interrotto sui disavanzi delle Regioni dal 1996 al 1998. La richiesta delle Regioni in tal senso è di 37 mila miliardi; se mi si passa il termine poco elegante, la controfferta, cioè la disponibilità dello Stato è di 27 mila miliardi. Ci sono 10 mila miliardi di differenza fra la stima che le Regioni fanno dei disavanzi maturati dal 1996 al 1998 e le disponibilità del Ministero.
Il Ministero, peraltro, ha aumentato le proprie disponibilità, tant'è vero che, con la Finanziaria, il Ministro Bindi ha stanziato ulteriori 5 mila miliardi per il 1999. Questo ci sembra un segno attendibile del fatto che il Governo riconosca il problema del disavanzo sanitario delle Regioni che è la tesi che noi sosteniamo non da oggi - come un problema delle Regioni.
Riteniamo che le Regioni debbano far fronte - non solo come la legge richiede, ma sia proprio un dovere delle Regioni - alle responsabilità di eventuali nuovi disavanzi, con risorse proprie; riteniamo che si debba permettere alle Regioni e allo Stato di definire la trattativa che non è conclusa, non per volontà di questa Giunta, ma perché il rapporto Ministero tavolo dei Presidenti delle Regioni, coordinato dal Presidente Vannino Chiti della Regione Toscana, ha interrotto la trattativa.
Sono fatti noti a tutti, ma ritengo utile ribadirli per togliere - non me ne voglia il Consigliere Saitta per la parola che uso - inutili alibi che in quest'aula non devono esistere.
Per quanto riguarda la Regione Piemonte, l'ho detto, lo ripeto e lo riconfermo: la Regione Piemonte ha una struttura finanziaria florida testimoniata anche dalle valutazioni di un'azienda di rating, che ci ha classificati, ripeto, come una Regione con una struttura finanziaria florida. Florida non significa esente da problemi, perché la Regione dovrà affrontare la parte rimanente del disavanzo a proprio carico.
Vorrei precisare ancora, riferendomi al disavanzo, di non aver mai parlato di 1.000 miliardi; Le cifre, non del disavanzo, ma di come si intende coprirlo, non le ho mai dette. Ho parlato, peraltro nell'intervento di ieri, del bilancio preventivo 2000, che è intenzione di questa Giunta proporre il mese prossimo e che coprirà, come impostazione di lavoro, il 2000, il 2001 ed il 2002, perché così la legge ci obbliga.
Per il 2001 e il 2002 posizioneremo risorse proprie, derivanti da mutui o dalla legge finanziaria, che intendiamo proporre all'approvazione di questo Consiglio, su un fondo immobiliare pubblico. L'insieme di tali risorse dovrebbe procurare dai 300 ai 500 miliardi, cifra che la Giunta ritiene debba essere messa in cantiere dalla Regione, onde chiudere in maniera definitiva gli esercizi pregressi, una volta che il nuovo equilibrio della sanità piemontese e delle Regioni sarà stato ratificato dal Parlamento, con l'approvazione della legge finanziaria, e ratificato dall'accordo Stato-Regioni, nel colloquio tra il Presidente delle Regioni ed il Ministro competente.
Queste considerazioni le ho ripetute tre volte, per cui credo siano facilmente riscontrabili nei miei precedenti interventi, che sono stati oggetto di discussioni assolutamente condivise con la Giunta e con i Direttori della sanità in tutte le sedi.
Spero che esse possano essere considerate una risposta ad un ulteriore elemento, perché ritengo sia inutile mettere dei macigni dove i macigni non devono esserci. Se questo non è considerato soddisfacente, me ne dorr spero che nessuno mi rimproveri, accusandomi di una non voglia di rispondere.
Posso comprendere che le risposte possano essere considerate non soddisfacenti, ma questo fa parte dei legittimi giochi di ruolo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, a Napoli c'è un famoso detto che tutti conosciamo: "Ha da passà a nuttata". A me pare che una parte della minoranza ...



MONTATONE Renato

Dicono anche: "Accà nisciuno è fesso"!



ANGELERI Antonello

Esattamente, ma arrivo anche lì. Mi sembra che una parte della minoranza - dicevo - pensi: "Ha da passà a mattinata", e, infatti, anche questa mattinata è passata in modo non produttivo, senza aver discusso nel merito alcunché del bilancio che, dal 26 febbraio a questa parte, vorremmo discutere ...



(Commenti in aula)



ANGELERI Antonello

No, no, io sono prudentissimo, anzi, mi sto tenendo; figuratevi se dicessi quello che penso in realtà! Non ho osato andare oltre e parlare dell'altro detto napoletano che ha richiamato il Consigliere Montabone, che dice: "Accà nisciuno è fesso".
Questo non lo voglio dire.
Il mio intervento inizia così, perché la domanda è: "Mi spiega Presidente" - scusi se la disturbo mentre telefona - "che differenza c'è tra il dibattito di questa mattina ed il dibattito di ieri? Non era finita la discussione generale sul bilancio? Non eravamo sull'emendamento?".
Voglio capire quando si è entrati nel merito dell'emendamento - e non sto parlando del primo intervento, ma di altri interventi. Voglio capire in quanto non c'è alcuna differenza rispetto al dibattito di ieri, che è stato completamente inconcludente, nonostante ci siano stati degli interventi di maggioranza (del sottoscritto e di altri colleghi) che sono entrati nel merito e hanno dato - non vorrei che fosse stata compresa male una disponibilità a ragionare su questo disegno di legge n. 504; il che non vuol dire rivedere le cose, ma vuol dire usare raziocinio e, ritengo buonsenso. Anche perché, non essendo più il 26 febbraio, ma essendo ieri il 3 e oggi il 4 novembre, probabilmente alcune manovre debbono essere aggiornate, ma noi ribadiamo ufficialmente in questa sede che siamo disponibili ad aggiornarle. Altrimenti non si riesce a capire perch qualcuno si adombri - non sto parlando di tutta la minoranza - quando qualche Consigliere si alza e dice: "Ho la vaga sensazione che qui si faccia ostruzionismo". Non riesco a capirlo.
Chiamiamolo come vogliamo, filibustering - non voglio neanche pensare minimamente a cosa faccia pensare questa definizione americana: filibustiere, in italiano. A me non interessa come può essere definita la posizione che oggi ha una parte della minoranza, perché poi bisogna andare a vedere quali sono gli interventi diversificati.
Ho compreso, ma magari ho capito male, nell'intervento del Consigliere Riba un modo, un metodo di ragionamento offerto che potesse far arrivare ad una conclusione di buonsenso sull'utilizzo, in queste ultime settimane prima della fine dell'anno, di questi soldi e, quindi, una variazione che fosse utile per la nostra Regione. Ma dagli interventi che si sono succeduti ho poi compreso altre cose; probabilmente, ho compreso male io che si indirizzasse il dibattito volutamente verso altre problematiche problematiche che non voglio ridiscutere perché c'è stato appena adesso un intervento dell'Assessore Burzi, che ha chiarito ulteriormente, per la terza volta, il pensiero della Giunta sulla questione della sanità, quando si sa che il dibattito sulla sanità è stato già richiesto dalla minoranza ed accordato - mi pare, anzi, già programmato, se non sbaglio, per la prossima settimana - in quest'aula.
Allora forse è utile in questa sede parlarci un po' più chiaro ed assumersi, da parte di chi interviene, le proprie responsabilità. Collega Saitta, tu non puoi parlare di concordia della maggioranza. Penso che dobbiate guardare al vostro interno prima di dare lezioni di concordia e di compattezza a questa maggioranza.
Per quanto riguarda il predicare bene e poi, alla fine, razzolare male ci sono molti esempi; non penso che sia il caso in quest'aula di andare ancora in questa direzione, cercando di portare, ad esempio, anche alcuni articoli di giornale. Noi non siamo la redazione di alcun giornale, lo dico con profondo rispetto, perché ho rispetto per le opinioni di tutti, ma penso che oggi, 4 novembre, siamo in ritardo. Se continuiamo di questo passo, non potremo agire ed utilizzare più nessuna lira di quelle che dovremmo inserire nella variazione; in tal caso, tutto sarà vanificato.
Se è questo l'obiettivo di una parte della minoranza, è utile e corretto dirlo; se così non fosse, vorrei ribadire, rispetto all'intervento di ieri, la disponibilità di questa maggioranza ad utilizzare e a ragionare sul migliore utilizzo dei fondi, in particolare nella manovra del disegno di legge n. 504 per quanto riguarda il socio-assistenziale, per cercare di dare una risposta ancora in queste ultime settimane, in questi ultimi giorni.
Noi ci siamo presi un impegno e solitamente la maggioranza, quando ha preso degli impegni in questa sede, li ha sempre mantenuti. Per quanto riguarda i lavori del Consiglio, ci siamo presi l'impegno di dibattere della sanità. Non vedo, dopo l'ennesima risposta dell'Assessore Burzi, la necessità di inserire ancora l'argomento sanità come oggetto di discussione: non ci siamo sottratti al confronto, ci sono alcune problematiche che erano state ridefinite, ne discuteremo, ma oggi mi pare che ci sia una priorità che è questa. Se poi gli interessi sono altri e sono interessi finalizzati ad esperienze che faremo fra cinque o sei mesi allora è utile e corretto, da parte di tutti, riferire in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Sono stato restio a chiedere la parola finora perché anch'io non capivo bene di fronte a che dibattito fossimo; però, poiché mi sono reso conto che siamo in un dibattito relativamente libero e senza regole, ho chiesto di intervenire per alcuni motivi.
Il mio Gruppo è intervenuto nel dibattito generale per meno di venti minuti; il sottoscritto ha parlato dieci minuti e non ha chiesto di utilizzare tempi di altri Consiglieri, in quanto il Regolamento prevede questo. Invece, il Consigliere Gallarini credo che sia già intervenuto tre volte, forse anche sforando i tempi; il Consigliere Angeleri è già intervenuto ...



PAPANDREA Rocco

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



PAPANDREA Rocco

Una volta sul dibattito generale e una volta sull'art. 1.



PRESIDENTE

Siamo su un emendamento, adesso.



PAPANDREA Rocco

Non me n'ero accorto.
Devo dire che l'intervento del Consigliere Gallarini, a questo punto che diceva: "Perché si interviene?" ...



PRESIDENTE

Siamo sull'emendamento alternativo alla tabella.



PAPANDREA Rocco

Però mi è parso che fosse un dibattito relativamente libero sul come stiamo lavorando ed intervenivo perché sono abbastanza stanco di sentire il Consigliere Gallarini, in particolare, fare ripetuti interventi dicendo che si perde tempo, peraltro contribuendo per la sua parte, per i suoi 40/50 minuti di intervento, ad ottenere questo risultato, oltre a tutta una serie di altri fatti che abbiamo più volte ricordato (le interruzioni, i ritardi e così via). Anche il Consigliere Angeleri dà il suo modesto contributo.
Credo che, se si vogliono accelerare i tempi, dobbiamo farlo tutti assumendo anche un impegno personale.
Un'altra questione: l'utilizzo dell'ostruzionismo. Il provvedimento che stiamo discutendo, che parte il 29 febbraio, aveva una premessa alle spalle, ovvero noi siamo arrivati a quel provvedimento approvando un bilancio e l'ultimo Consigliere, che ha ritirato un pacco di qualche chilo di carta in cui erano scritti degli emendamenti, era il Consigliere Angeleri. Forse se ne è dimenticato, ma per ottenere la variazione di bilancio in discussione ha usato quei metodi che ha testé denunciato perché, se ricordate, c'era tutto un problema di non voto del bilancio da parte del Consigliere Angeleri; oltre al non voto, aveva sostenuto questo non voto con un bel mucchio di emendamenti.
Visto che si fanno le citazioni, chi è senza peccato scagli la prima pietra, oppure il Consigliere Angeleri non consideri che quando lo fa lui è un utilizzo corretto dell'esercizio democratico, quando lo fanno altri invece sono procedure scorrette. Credo che non serva un dibattito di questo genere, però ricordo che uno dei problemi per cui siamo in discussione, uno dei problemi per cui stiamo chiedendo una manovra diversa ed un azzeramento perlomeno del disegno di legge n. 504, si spiega esattamente non in un altro modo, se non grazie ai ricatti dei Consiglieri Angeleri e Rubatto che hanno poi ceduto alla promessa che si sarebbe fatta una manovra ad hoc tant'è vero che io avevo detto che quella manovra finanziaria poteva chiamarsi "Burzi-Angeleri-Rubatto".
Questa è la sequenza degli avvenimenti.
Se noi, come abbiamo proposto, annullassimo quel provvedimento svolgendo la discussione sul bilancio, senza subire il ricatto imposto ...



PRESIDENTE

La prego, Consigliere, di non usare il termine "ricatto".



PAPANDREA Rocco

Ribadisco il concetto: è stato usato il ricatto del non voto al bilancio e la presentazione di centinaia di emendamenti ...



PRESIDENTE

Consigliere, il termine "ricatto" non si addice a quest'aula.



PAPANDREA Rocco

Il bilancio è stato votato con il ritiro di tutti gli emendamenti anche quelli dei Consiglieri Angeleri e Rubatto: praticamente è stata fatta una manovra ad hoc.
Sottolineo che uno dei problemi è appunto "l'inquinamento" della discussione sul bilancio.
Fin dall'inizio abbiamo chiesto - l'atteggiamento della maggioranza rompeva un patto raggiunto il giorno prima con la minoranza - alla maggioranza di chiedere nuovamente al Consigliere Angeleri di comprendere la situazione e di accettare il ritiro degli emendamenti, quindi una discussione sulle poche risorse libere esistenti, che devono risolvere tutti i problemi, tra i quali quelli creati dai bilanci delle AA.SS.LL.
che non hanno nulla a che fare con le cure dei malati, con i problemi della medicina. Infatti, riguardano i bilanci delle strutture, quindi credo interessino maggiormente l'Assessore al bilancio, mentre l'Assessore D'Ambrosio si occupa in particolare dei problemi della sanità.
Pertanto, l'invito è rivolto all'Assessore Burzi che, oltre ad avere la delega al personale, ha anche quella del bilancio.
Noi proponiamo di fare una manovra che tenga conto del deficit della sanità, malgrado non ci siano i bilanci definitivi, ma un'ipotesi di deficit.
Noi proponiamo di azzerare le voci non di spesa necessaria e che queste vengano valutate nel quadro che si è delineato dopo il mese di febbraio.
Questo è il motivo per cui abbiamo anche presentato gli emendamenti però, ripeto, non si diano lezioni quando la situazione è quella che ho descritto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Signor Presidente, se lei interverrà ogni volta che un Consigliere o un Assessore di maggioranza utilizzerà la parola "ostruzionismo", non utilizzerò la parola "ricatto", ma se lei non mi garantisce ciò, ogni volta che qualcuno utilizzerà la parola "ostruzionismo" io utilizzerò la parola "ricatto".



PRESIDENTE

Come ho già detto ieri "ostruzionismo" non è un'attività illecita.



MIGLIETTI Franco

Neanche il ricatto è illecito.



PRESIDENTE

Il ricatto sì.



MIGLIETTI Franco

Il Consigliere Angeleri ha fatto un ricatto a fin di bene, per cui non è perseguibile per legge.
Il Consigliere Angeleri non ha fatto soltanto un ricatto, ma ha fatto anche ostruzionismo! Ditela come volete. Anche l'Assessore Burzi mente - mi quereli se vuole.
L'Assessore Burzi mente, sapendo di mentire. Perché lei le valutazioni sulle capacità regionali le ha fatte prima del consuntivo! Lei non è scemo! Anzi, è furbo.
Assessore, le ho fatto due complimenti: uno, che non è scemo; l'altro che è furbo. Se lei lo avesse fatto dopo ...



(Voci in aula)



MIGLIETTI Franco

Cerchiamo di dire sempre la verità, anche nelle considerazioni. Questa è una mia opinione, forse non condivisa da tutti.
Ripeto, se lo avesse fatto dopo il consuntivo, caro Assessore Burzi lei passerebbe al ventesimo posto nella classifica delle Regioni. Avrebbe splafonato in discesa, non splafonato in salita! Stiamo tentando di far capire alla maggioranza che il nostro contributo è volto a rialzare il tono della Regione Piemonte. Ricordo a tutti che la presentazione del bilancio 1999 risale a settembre/ottobre 1998 e la chiusura del bilancio 1998 è stata fatta del mese di marzo 1999.
Lei capisce che a distanza di mesi, con la dinamica della globalizzazione internazionale, della velocizzazione dei dati e di Internet, si tratta di tempi biblici. Non è responsabilità nostra Assessore Burzi, è responsabilità vostra.
Fra l'ostruzionismo all'interno della maggioranza e i ricatti all'interno della maggioranza noi abbiamo tentato di far diventare quella che era una "sbandata" sulla programmazione e sulla costruzione del bilancio un'operazione credibile presentando degli emendamenti.
Questo è il senso di tutti gli emendamenti che abbiamo presentato. Si tratta, quest'ultimo, di un emendamento che chiede di utilizzare le poste che avete a disposizione facendo una determinata manovra. Mi auguro che alla fine si riesca a concordare dignitosamente, perché è dignità quella di concordare delle linee di percorso fra la maggioranza e la minoranza quando migliorano la qualità del prodotto.
Credo che sia dignitoso farlo alla luce del sole e con tutta serenità.
Mi auguro che il percorso alla fine sia questo. Tutti gli emendamenti che abbiamo presentato sono orientati - lei, Presidente, lo avrà constatato in questa direzione.
Il tempo a mia disposizione è scaduto. Termino il mio intervento dicendo all'Assessore di non sostenere più - altrimenti sarà costretto ad intervenire nuovamente - che il bilancio della Regione ha quelle qualità cui lei ha fatto riferimento nel suo intervento.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.53)



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