Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.409 del 03/11/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Chiezzi, Dutto Farassino, Goglio, Majorino, Rosso, Salerno, Toselli e Viglietta.


Argomento:

b) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2000 ed approvazione delle schede FIP"


PRESIDENTE

Riprendiamo il dibattito generale in merito al disegno di legge n. 504 di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, avrei fatto volentieri a meno di intervenire su una variazione di bilancio che va avanti ormai da parecchi mesi. Alcuni interventi dell'opposizione, però, mi hanno sollecitato ad intervenire.
Innanzitutto, vorrei fare un percorso cronologico sul disegno di legge n.
504.
In quest'aula si sono dette alcune cose; altre, non penso volutamente probabilmente per brevità, sono state taciute.
Oggi stiamo parlando di una variazione di bilancio datata, se non erro 26/2/1999.
Appare estremamente chiaro che, essendo oggi il 3 novembre - per fortuna, oggi non vi è presenza di pubblico - qualche domanda legittimamente, qualcuno se la deve pur porre. Il disegno di legge viene discusso in aula il 3 novembre, malgrado sia stato licenziato dalla Commissione il 26 febbraio.
Come si giunti al 26 febbraio? Si è giunti a questa data dopo che il sottoscritto, insieme al collega Rubatto, presentò in Commissione alcuni emendamenti sul socio-assistenziale. Quindi, una manovra aggiuntiva rispetto al bilancio presentato dalla Giunta regionale che ammontava, mi pare, a 22 miliardi. Questi emendamenti furono aggiunti ai molteplici altri presentati dall'opposizione, ma ad un certo punto - esattamente il 25 febbraio - giunse una proposta che praticamente diceva: "Cari amici della maggioranza che avete presentato gli emendamenti sul socio-assistenziale se voi ritirate i vostri emendamenti sul socio-assistenziale, noi ritiriamo tutti gli emendamenti che abbiamo presentato come minoranza".
La dietrologia di quella proposta era abbastanza palese: si voleva in qualche modo mettere in difficoltà la maggioranza perché in quel momento si erano assunte due posizioni profondamente diverse all'interno della stessa.
Ho ascoltato con molta attenzione quasi tutti gli interventi, in particolare quello della collega Suino, che in parte condivido; il ragionamento della collega poteva andare bene se formulato all'inizio di un anno solare e all'inizio della stesura di un bilancio. Tale ragionamento formulato oggi, ha dei limiti: lo dico non come critica, ma obiettivamente.
Ritorno al discorso generale. L'allora dietrologia di qualcuno dell'opposizione fu quella di pensare che all'interno della maggioranza si sarebbe scatenata una "bagarre" che non avrebbe portato assolutamente ad alcun risultato; ultimo tra tutti, all'approvazione del bilancio.
Essendo noi Consiglieri della maggioranza responsabili, abbiamo, con sacrificio - perché noi crediamo tuttora agli emendamenti che presentammo ritirato gli emendamenti e, dopo un'ora, venne approvato il bilancio.
Abbiamo fatto bene, anche perché siamo ormai giunti al 3 novembre e stiamo ancora discutendo una variazione del 26/2/1999.
Questi non sono elementi trascurabili in una discussione di variazione di bilancio che stiamo facendo oggi: è bene sottolinearli.
Il 26 febbraio, il giorno dopo, la Giunta, convinta dai suggerimenti di una parte politica della maggioranza, presentò il disegno di legge n. 504 sulla prima variazione al bilancio per l'anno 1999, riportando gran parte degli emendamenti da noi presentati.
Purtroppo in questo momento non è presente il Presidente Deorsola, che mi auguro arrivi più tardi. Nell'ultima risposta che ha dato, prima dell'intervento del Consigliere Riba, penso ironicamente, disse che in quest'aula il Regolamento non vieta l'ostruzionismo. Penso fosse una risposta ironica, perché il fatto di giungere oggi a discutere tale variazione non è sicuramente addebitabile a noi. Ripeto, una variazione licenziata dalla Commissione il 26 febbraio.
Possiamo cambiare le parole, possiamo evitare di parlare di ostruzionismo, se questo dà fastidio ad una parte della minoranza, però è certo che, come minimo, lo si può definire un fuoco di sbarramento totalmente ingiustificato. Pensando anche che dall'altra parte abbiamo dei cittadini, nella nostra regione, che aspettano delle risposte. Aspettano delle risposte non solo sugli emendamenti che abbiamo presentato noi nei primi giorni di febbraio di quest'anno, ma anche su elementi importanti recepiti nella variazione/integrazione di luglio.
Ho cercato, dato che siamo ormai giunti al 3 novembre, e non siamo più al 26 febbraio, di essere coerente e non fazioso, cioè di non fare un intervento assolutamente di parte. Così sono andato a parlare con l'Assessore, con i tecnici e i dirigenti dell'Assessorato per conoscere responsabilmente l'entità della variazione di bilancio che allora avevamo proposto. Badate, colleghi dell'opposizione, è una variazione che tocca alcuni temi che sono sempre stati oggetto di estrema attenzione da parte vostra, e mi pare che questo sia stato anche riconosciuto in alcuni interventi.
Non mi torna la proposta avanzata dal collega Riba nell'ultimo intervento, e neanche quella di altri Consiglieri dell'opposizione, che hanno suggerito di stralciare una parte di questa variazione, insieme ad alcune altre cose, in modo da far passare il bilancio così stralciato perché qui parliamo di tutta una serie di contributi in alcuni settori come quello dell'handicap. Parliamo del fondo socio-assistenziale, ancora sottostimato rispetto all'intervento dei Comuni, ma che già ha avuto un incremento dal 1995 ad oggi, come non c'era mai stato.
Nel 1995 vi furono circa 70 miliardi nel fondo socio-assistenziale oggi, con gli interventi sul capitolo 12085, che possono ulteriormente integrare il fondo socio-assistenziale stesso, arriviamo ad una cifra di 98 miliardi, che si avvicina moltissimo alle richieste dei Comuni interessati.
Si tratta quindi di un intervento e di una scelta, da parte della Giunta regionale, che tende ad intervenire pesantemente su questa partita. Sia i capitoli 11905, 11915, 11950 e 11930 (il famoso capitolo sulla psichiatria), che sono stati oggetto di attenzione da parte nostra, sono tutti capitoli le cui richieste oggi superano sicuramente le capienze a bilancio.
Sull'handicap ci sono richieste, da parte dei Comuni, per oltre 30 miliardi, addirittura doppie rispetto ad integrazioni che sono state fatte e che utilizzano anche fondi dell'anno precedente, che mi pare arrivino per i capitoli 11905 e 11915, a 14 miliardi e 200 milioni. Queste esigenze sono state oggetto di attenzione da parte nostra attraverso emendamenti presentati dal Consigliere Rubatto e dal sottoscritto. Devono essere ancora oggi tenuti in considerazione, così come alcune spese in conto capitale, su cui possiamo ragionare, perché siamo alla fine dell'anno. Siamo consapevoli che alcune spese potranno essere spostate sul bilancio 2000; quindi, in fase di assestamento, possono essere spostate all'anno prossimo.
Ho voluto in qualche modo spiegare, per quello che era stato, la nostra manovra, facendo anche un minimo di cronistoria per inquadrarla correttamente, ma anche considerando le variazioni in termini di competenza e di cassa che ci sono state presentate dall'Assessore Burzi. Mi sembra che oggi sia difficile sostenere un'opposizione attraverso un fuoco di sbarramento, così come lo abbiamo verificato in quest'aula, perché se verifichiamo nel dettaglio le spese che vengono proposte attraverso la variazione, troviamo che la stragrande maggioranza di questa manovra (i due terzi) corrisponde a residui perenti.
Sei miliardi sono individuati per i Percorsi Giubilari; io sfido chiunque ad intervenire contro un avvenimento che, da un punto di vista promozionale, potrà sicuramente avere un indubbio beneficio per la nostra Regione sotto molteplici aspetti.
Pertanto, mi rivolgo in particolare ai colleghi dell'opposizione. Penso che ci debba essere anche un appello corretto nel senso di richiamare tutti alle proprie responsabilità. All'inizio della seduta, conversando con il Consigliere Riba, ci siamo detti: "Ognuno assuma le proprie responsabilità quelle di maggioranza e quelle di minoranza". Non crediate però che, in un'aula come questa e con un Regolamento come quello attuale, la minoranza abbia meno responsabilità della maggioranza, ed è inutile giustificare quanto sto dicendo: è estremamente chiaro e lo si vede nel dibattito di tutti i giorni. Penso che se ci sono degli interventi su cui poter ulteriormente ragionare, cioè delle spese che non verranno effettuate, sono il primo ad intervenire per farmene carico e per evitare che ci si areni su questioni che diventano - ma non voglio assolutamente portare il discorso su questo piano - solamente questioni di principio. Qui le questioni di principio le lasciamo da parte: sono il primo a lasciarle da parte perch l'interesse del mio Gruppo è che si approvi questa variazione di importo nel più breve tempo possibile, affinché queste somme possano essere spese.
Consigliera Pazé, anch'io rifiuto, come il Consigliere Ghiglia - in maniera diversa, perché ovviamente è diverso il mio carattere - quanto lei ha detto. Non ho alcun interesse di tipo personale nell'ambito del bilancio. Con la presentazione degli emendamenti miei e del Consigliere Rubatto, ritengo invece di aver dimostrato di pensare un po' di più agli altri. E le dico questo perché, se pensassimo un po' di più al nostro prossimo, probabilmente le cose andrebbero meglio e gli animi in questa sala sarebbero sicuramente più sereni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Grazie, Presidente e colleghi. Ho ascoltato con molta attenzione l'intervento del collega Angeleri, il quale ha dato una disponibilità politica sostanziale affinché il dibattito approdi ad un punto di convergenza in positivo e non in negativo; non ostacolare, cioè, lo stanziamento delle cifre, ma cercare congiuntamente di far sì che queste siano finalizzate nel modo migliore. Non sto a fare la cronistoria dei tempi, perché l'ha già fatta bene il collega Angeleri, ma mi sembra di aver colto, dal punto di vista politico, tale disponibilità.
Pertanto, faccio poche considerazioni. La prima: alla Conferenza dei Capigruppo si era deciso che il Consiglio si sarebbe riunito martedì pomeriggio, mercoledì e giovedì, con l'intento (ovviamente poi nessuno pu costringere altri) di approvare il bilancio e di rimandare il dibattito sulla sanità alla settimana prossima, anche per consentire alla collega Spagnuolo di partecipare ad un incontro istituzionale all'estero nella giornata di venerdì. Queste erano le motivazioni. Questa mattina, invece si è praticamente svolto il dibattito sulla sanità, pertanto quello della settimana prossima sarà il "moviolone", come quello della domenica sera sulle partite di calcio. Esiste ancora il serio dubbio di riuscire ad approvare il bilancio entro giovedì sera, ma questo lo valuteremo in seguito.
Collega Miglietti, siamo disponibili a stare qui tanto quanto serve. E' stato detto che questa variazione di bilancio è una variazione clientelare perché assegna delle cifre a qualcuno (associazioni, società, enti o altro). I capitoli di bilancio erogano sempre delle cifre (ai dipendenti, a noi Consiglieri, sotto forma di indennità e così via), quindi non penso proprio si possa parlare di clientelismo. Se, come sosteneva il collega Angeleri, questa variazione fosse stata discussa a febbraio, saremmo stati a più di un anno dalle elezioni, ma è ovvio che discutendola oggi, 3 novembre, siamo a pochi mesi dalle stesse.
Credete, comunque, che non basiamo la nostra fiducia nella prossima campagna elettorale, per le elezioni regionali, su questi contributi.
Assolutamente no. La basiamo su alcuni recenti risultati delle elezioni europee e sul fatto che candidiamo il Presidente Ghigo. Domenica, tra l'altro, avrà luogo, a Torino, una bellissima convention degli amministratori regionali piemontesi del Polo, in cui verrà lanciata, non ufficialmente (perché lo si è già fatto), questa candidatura, nella quale si farà partire la nostra macchina elettorale.
La nostra fiducia, pertanto, è riposta in queste motivazioni. A fronte di questa considerazione, vorrei aprire una parentesi per sottolineare come all'interno del centro-sinistra, invece, non esista univocità di intenti riguardo alla candidatura del Ministro Livia Turco; per alcuni va bene, per altri no. Pertanto, le motivazioni politiche sulle quali basiamo la nostra fiducia nei confronti della tornata elettorale dell'anno prossimo sono quelle che ho evidenziato prima e non il miliardo in più o in meno a Tizio Caio o Sempronio, al socio-assistenziale o alla cultura.
Collega Riba, questa mattina ti ho ascoltato con estrema attenzione, ma se qualcuno fosse capitato per caso in aula e non partisse dal presupposto che ognuno di noi, quando dice alcune cose è perché (99 su 100) non riesce a dirne altre, ebbene questo qualcuno potrebbe dire che siamo qui ad ascoltare un Consigliere capo dell'opposizione - o che parla a nome di tutta l'opposizione - che sta dettando condizioni ad una maggioranza che gli è ostaggio. La sensazione sarebbe stata questa, perché si è detto: "Queste sono le condizioni; se volete accettarle, il bilancio passerà altrimenti non sarà così".
Collega Riba, così come conosco le nostre difficoltà, non conosco - ma immagino - le tue. E' ovvio che per cercare di rappresentare un'opposizione disarticolata e disaggregata, all'interno della quale ognuno ha una mira peculiare (sto parlando di Gruppi e non di individualità), molto probabilmente il comune denominatore al quale ti sei dovuto aggrappare è stato quello di cercare di coprire un fronte più ampio, perch probabilmente, in prima battuta, non esistono posizioni che abbiano un denominatore comune che comprenda l'intera opposizione.
Sotto questo aspetto, capisco: salti mortali di tutti i tipi li facciamo tutti; a volte li faccio io, a volte li fai tu, a volte li fanno altri.
Superato questo primo impatto, non possiamo accettare, innanzitutto dal punto di vista politico, quelle condizioni. Siamo disponibili, come sempre a raggiungere un punto di mediazione che ci consenta di uscire da questa situazione di contrapposizione e stallo, ma - torno a ripetere - il punto di mediazione deve essere un punto di arrivo in positivo e non un punto di infimo livello che ha come comune denominatore fra maggioranza ed opposizione il dire: "No, questi fondi sono elettorali, non si approvano.
Voi siete la Giunta, siete la maggioranza...".
Il Consigliere Gatti questa mattina diceva che i Consiglieri e gli Assessori sono spesso presenti in provincia di Alessandria. C'è da consolarsi: se sono molto presenti in provincia di Alessandria probabilmente lo sono meno nelle altre province, dove potete sperare di ottenere un buon risultato! D'altra parte, anche il Ministro Livia Turco è stata chiamata ad inaugurare il Salone della Musica e non penso sia stata una presenza a scopo di beneficenza; penso sia stata una motivazione politica ad aver spinto il Presidente Picchioni, supportato - immagino - da Consiglieri autorevoli ed influenti (cioè in grado di dare pesanti pressioni politiche sul collega Picchioni), ad invitare il Ministro Livia Turco.
Per concludere, ribadisco: punto di mediazione sì, ma punto di mediazione che consenta di sfruttare questa occasione, perché su quei fondi e su quei quattrini non c'è una data e su di essi non dipende neanche purtroppo - il fatto che dal 26 febbraio siamo arrivati al 3 novembre. Essi rappresentano unicamente un'opportunità.
Sulla sanità non voglio dire nulla, perché con il dibattito della settimana prossima avremo modo di argomentare, come parte politica, le motivazioni per le quali riteniamo che la Giunta abbia fatto bene, finora ad assumere la posizione assunta, ad adottare quella delibera del famoso 1%, che, ad oggi, non è superata, ma è in vigore, e che non consideriamo demenziale, ma un segnale di allarme politico. Infatti, non essendo più lo Stato a ripianare, così com'è avvenuto negli anni scorsi (ma abbiamo già avuto modo di esprimere considerazioni in questo senso ed in altri interventi di sedute passate), d'ora in avanti una parte degli sfondamenti dovrà essere sostenuta dalla Regione. Questo è un segnale d'allarme a cui seguiranno sicuramente, da parte della Giunta, secondi e terzi stadi di provvedimenti che si caleranno in modo razionale nella vicenda.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Vorrei intervenire per completare il discorso, anche a seguito dell'ultimo intervento del Consigliere Riba, in chiusura di mattinata, che non ha riassunto, ma ricompreso buona parte di quelli svolti dai Consiglieri dell'opposizione.
Non ripeto le argomentazioni sostenute - tra l'altro, perché le condivido integralmente - dal Consigliere Angeleri e dal Capogruppo Gallarini all'inizio della sessione pomeridiana. Vorrei riprendere, invece un tema che è stato in parte sollecitato da più interventi ...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Miglietti)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ho chiesto prima se il Consigliere Miglietti stesse intervenendo; mi è stato risposto di no, altrimenti sarei stato zitto.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

MIGLIETTI Franco (fuori microfono)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non vedo perché non posso parlare... Fate gli appelli al buonsenso...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Chiedo scusa, ripeto l'argomentazione perché probabilmente non sono riuscito a farmi comprendere appieno.
Ho utilizzato i due ultimi interventi di maggioranza semplicemente perché le parti che da loro sono state sostenute potevano benissimo essere comprese in un mio intervento, tra l'altro richiesto dal Capogruppo Riba in qualche modo, alla fine della sessione mattutina. Non lo ripeto perch sono appena arrivato, quindi non cito gli interventi singoli, ma semplicemente li vedo come parte di un intervento già svolto.
Vorrei invece riprendere una parte che era già stata oggetto di un mio intervento in apertura, quando ho illustrato gli emendamenti, che tocca la questione delle risorse della Sanità, perché mi è parso di capire, da alcuni interventi svolti stamane, che la posizione della Giunta sul tema non che voglia esaurirla con queste poche parole che dirò, ci mancherebbe! non sia stata compresa. Invece, alcune cose sono state dette e voglio ribadirle.
Noi non abbiamo messo nulla su questa manovra che tocca il 1999, perch sarebbe prematuro ed inutile. Prematuro - ho detto e lo ripeto - perché si sta svolgendo, ed è a conoscenza di tutti, un utilissimo dibattito in sede di Conferenza Stato-Regioni, e comunque con il Ministero e il Governo sulle modalità con cui il Governo attuale intende risolvere nel colloquio con le Regioni, e non con la Regione Piemonte, il problema dei disavanzi della sanità, dal 1996 al 1999, cioè negli anni dell'applicazione del Dl n.
502.
E' cosa nota a tutti, ma la ribadisco. Con soddisfazione le Regioni hanno visto la definizione, da parte del Ministro Bindi, di un pacchetto recepito nel documento della Finanziaria, pari a 117 mila miliardi, ma in realtà le Regioni complessivamente ne chiedevano 119 mila. Ora, quando un documento di programmazione economica e finanziaria sulla stessa voce prevede 117 mila miliardi, non può che essere constatata un'adesione alla linea che è stata formalmente recepita dal Presidente Chiti, Presidente della Conferenza delle Regioni. Mentre su questa parte c'è soddisfazione quindi trattasi di vedere come la Finanziaria verrà approvata e poi applicata, dall'1/1/2000 in poi, c'è un dibattito tuttora in corso addirittura con una trattativa che si è interrotta, sulla gestione dei disavanzi delle Regioni, non della Regione Piemonte, dall'1/1/1996 al 31/12/1999. C'è una differenza di richieste su queste voci per quanto riguarda il periodo fino al 1998 di 10 mila miliardi: lo Stato definisce in 26 mila miliardi la sua disponibilità, e l'ha già formalizzata nei vari documenti per contribuire a questo ripianamento; le Regioni, che ritengono che questo ripianamento debba essere più ampio e, ove possibile, totale, ne richiedono 37 mila.
Pertanto, esiste un dibattito tra le Regioni - insisto, non riguarda solo la Giunta Ghigo - ed il Governo. Questo dibattito è utilmente e costruttivamente in corso. Non si vede perché la Regione dovrebbe intervenire precipitosamente e, a mio avviso, inutilmente. La tesi da noi e da altri sostenuta è che ci sia stata una sottostima da parte dei Ministeri competenti nel corso degli anni delle necessità della Sanità, dopo l'approvazione del DL n. 502.
Lasciamo che questo dibattito abbia i frutti che dovrà avere responsabilmente, così come ha detto ancora un attimo fa il Consigliere Gallarini nel suo intervento.
E' noto a tutti che comunque le Regioni - di nuovo, non solo la Regione Piemonte, ma le Regioni complessivamente - dovranno da una certa data in poi farsi carico non solo completamente dei costi della Sanità, ma anche di una parte dei disavanzi non ancora ipotizzati, perché nulla più che ipotesi possono essere fatte oggi in merito.
Visto che i dati sono quelli disponibili noti a tutti, voi avete i dati proposti dalla struttura, i dati della relazione che è stata oggetto del dibattito del 29 settembre scorso. Mancano evidentemente le chiusure del 1998 per i motivi che nella relazione sono stati citati. L'applicazione del DL n. 502 è oggettivamente difficile anche dal punto di vista della contabilità; non tutte le Regioni che se ne stanno occupando sono al nostro livello, perché addirittura talora più regredite nell'applicazione formale di questi principi di contabilità economica che molto di discostano da quelli finanziari.
Per arrivare al merito, siccome è possibile che vi sia la necessità che la Regione Piemonte sia tenuta, quando sarà il dibattito centrale a verificarlo, a farsi carico di una parte del deficit, che cosa avverrà? Noi suggeriamo nell'anno di competenza - secondo me non necessariamente deve essere il 2000 perché prima, ripeto, bisogna chiudere i consuntivi ed il dibattito in sede centrale, con una parte di onere a carico della Regione che potrà anche essere affrontata con un mutuo, o con un mutuo più un'altra serie di manovre che tendono a proporre risorse in tal senso utilizzabili che una delle modalità potrebbe essere costituita dalla legge che proporremo sui fondi immobiliari pubblici, quindi una cifra che sia in grado di sopperire, una tantum, non in maniera da richiedere ripiani continui, le coperture delle differenze tra le disponibilità e le necessità per gli anni fino al 1998/1999.
Come Consiglieri, avremo almeno tre occasioni per dibatterne estesamente: la definizione del bilancio preventivo 2000; la ridefinizione del Programma regionale sanitario - che, se non sbaglio, è scaduto con l'anno 1999 e che quindi sarà prima o poi necessario ridiscutere; infine l'applicazione della riforma della legge Bindi, che dovrà essere recepita dalle Regioni per legge, e, una volta recepita per legge, obbligherà la Commissione competente del Consiglio a confrontarsi sugli stessi temi.
E' inutile, prematuro e comunque non sufficiente l'utilizzo di queste risorse per la Sanità oggi, quindi non intenderemo in tal senso utilizzarle, mentre invece siamo disponibili a discuterne, offrendo alcune indicazioni discrezionalmente scelte, come credo sia diritto-dovere di ogni maggioranza.
Avremo varie occasioni, come dicevo, di dibattere sulla sanità, sia nel merito che sulle quantità, e lo ricordo ancora: nel bilancio preventivo nella ridefinizione del Programma regionale sanitario e in occasione della discussione dei tessuti giuridici che dovranno sostanziare l'applicazione della legge Bindi.
Ricordo infine a tutti i colleghi, perché finora non è emerso, che le schede FIP, che nel contempo sono state esaminate da tutte le Commissioni di competenza, anche su richiesta della minoranza che a suo tempo accogliemmo, ne fanno parte integrante, pur non avendo un'immediata operatività in questo disegno di legge che, ripeto, tocca solo il 1999.
Evidentemente, essendo leggi essenzialmente di "schede di criteri", una volta approvate, potranno facilitare il lavoro di tutte le Direzioni e di tutti gli Assessorati, pur non avendo necessariamente rilevanti esiti operativi ancora nel corso del 1999.



PRESIDENTE

Allora, il primo emendamento è un emendamento sostitutivo.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Lei ha già parlato, ma le concedo la parola per un minuto per una breve integrazione.



RIBA Lido

Grazie, Presidente. E' una cortesia che ho chiesto, solo per sollecitare all'Assessore Burzi un'integrazione, nel senso che abbiamo capito bene l'idea di ragionare di tutta la partita della Sanità sul prossimo bilancio, ma il prossimo bilancio dovrebbe essere in fase di discussione anche adesso sostanzialmente, quindi discutiamo di un argomento che materialmente e giuridicamente non è contestuale, ma politicamente è contestuale.
Solleciterei una valutazione su questo fatto, che noi abbiamo già riproposto in alcuni interventi, ma adesso, diciamo, è più nel merito. Noi riteniamo che, in effetti, si possano realizzare alcune economie che, dagli emendamenti proposti da noi, ma anche dalla Giunta e dalla maggioranza possano costituire un elemento di disponibilità finanziaria.
Il minimo che si possa fare - credo che lei ne convenga - è che questa disponibilità, al netto delle spese obbligatorie, sulle quali abbiamo già in qualche maniera convenuto, anche se il concetto di obbligatorietà si definisce politicamente, non giuridicamente in senso stretto, venga tenuta a disposizione della manovra che graverà integralmente sul prossimo bilancio.
Affrontare adesso delle spese non strettamente dovute è un atto di irresponsabilità rispetto al serio problema che la spesa sanitaria ha prodotto a carico di questo Consiglio. Ripeto, a carico di questo Consiglio, in quanto è compito dello stesso rinvenire le modalità per fronteggiare la situazione.
Gradirei, Assessore, un suo pronunciamento sul problema.



SIMONETTI Laura

Posso fare anch'io delle domande?



PRESIDENTE

Siamo in discussione generale, le domande verranno poste successivamente sui singoli articoli.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Se il collega Riba consente, non rispondo alla domanda, altrimenti avrebbe perfettamente ragione la collega Simonetti a porne altre.
Vorrei, invece, presentare una proposta operativa.
Il disegno di legge n. 504 è costruito a pezzi. Parto dal pezzo che potrebbe essere il più semplice o il più difficile. Ci sono 49 miliardi che derivano dalla compensazione dell'ecotassa; noi suggeriamo una modalità di identificazione per capitoli degli stessi. Per noi sono tutte esigenze indispensabili per la Regione Piemonte, anche se non per tutti è così infatti, in sede di I Commissione è stato usato il termine "iniquo" figuriamoci se non convengo che qualcuno la pensi diversamente da me! Io partirei, a livello di Conferenza dei Capigruppo, dall'identificare se esiste una modalità per cui questi 50 miliardi, che sono iscrivibili, e lo sono da luglio e non da prima. Correggo solo in parte ciò che questa mattina diceva il collega Miglietti, che avremmo potuto iscriverli a gennaio: potevamo iscriverli soltanto dopo che lo Stato centrale avesse varato la legge n. 2 che consente queste iscrizioni.
La legge n. 2 - come potete accertarvene - è successiva alla presentazione in aula del bilancio 1999 che, comunque, non fu emendato. Si poteva emendare, ma, come è stato ricordato, per una serie di decisioni non venne emendato. Quindi, non fu possibile, all'epoca, tenerne conto iscrivendo queste equiparazioni.
Supponiamo che si riesca a trovare una definizione comune di come obblighi o non obblighi, iscrivere i 50 miliardi sia in entrata e sia, nei capitoli di competenza, in uscita.
Al riguardo, il collega Angeleri ha detto in maniera esplicita, credo trovando il consenso del collega Rubatto, che tutta una serie di cose dette il 26 febbraio, ed esplicitate nel disegno di legge n. 504, avevano un valore; oggi, pur mantenendo il loro valore politico, evidentemente essendo il 3 novembre, hanno delle conseguenze tecniche diverse. Lo ha detto con chiarezza. Si tratta di vedere, insieme ai colleghi della minoranza, cosa del disegno di legge n. 504 sia utilmente mantenibile e che cos'altro sia modificabile, emendabile ed aggiornabile.
Sulle schede FIP mi sembra che non ci siano obiezioni da parte di alcuno.
Per quanto attiene al consuntivo e al dibattito sulla sanità, fermo restando che noi non consideriamo utile, perché prematuro, utilizzare delle risorse che non vanno nell'area della sanità, andrebbero unicamente, quota parte, nell'avanzo, e l'avanzo della Regione è, oggettivamente, capiente sia per il 1999 che per il 2000, che per il 2001.
Vorrei che il dibattito avvenisse in sede centrale, perché riteniamo coerentemente con le altre Regioni, che dallo stesso possa emergere invece, un risultato più favorevole per tutte le Regioni e non solamente per la Regione Piemonte. Quindi un ripiano che, contestualmente, definisca per il 2000 una partenza più responsabile, di differenza di ruoli tra lo Stato centrale e le economie periferiche.
Riassumendo. Si veda, in sede operativa, che cosa definire dei 50 miliardi ex ARIET.
Sugli Affari Sociali deve essere svolto, anche in questo caso, un lavoro di natura più politica che tecnica. Se ci sono gli spazi si pu trovare una soluzione; se non ci sono, evidentemente, la Giunta non può che mantenere - perché ha lavorato in maniera molto meditata - nella forma e nella sostanza la propria manovra.



PRESIDENTE

Considero esaurita la discussione generale.
Passiamo pertanto all'esame dell'emendamento sostitutivo dell'allegato A).
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

L'Assessore Burzi, se non erro, ha avanzato la proposta di un incontro di una riunione, di una sospensione per una valutazione. Se dobbiamo valutare questa proposta abbiamo bisogno di cinque minuti di sospensione per confrontarci.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.06 riprende alle ore 17.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Intervengo per riferire al Consiglio le osservazioni che i Gruppi di minoranza vogliono sottoporre all'Assessore, alla Giunta e alla maggioranza sulla base delle valutazioni emerse nella prima fase del dibattito e sulla base degli interventi dei vari Gruppi.
Procedendo, cronologicamente, partendo dal disegno di legge n. 504, al quale seguì l'emendamento, come operazione di assestamento di bilancio o strutturale variazione dello stesso, noi vogliamo riconoscere che c'è una parte di opportunità nella destinazione delle spese, al di là dei capitoli al socio-assistenziale, perché anche le nostre parti politiche proposero emendamenti e sollecitarono attenzioni verso questi capitoli.
Naturalmente non si poteva, né si potrebbe oggi, operare un finanziamento di queste spese, prelevando da capitoli destinati all'economia che rappresentavano già un equilibrio del bilancio, così com'era stato approvato.
Nulla toglie, tuttavia, che queste somme ed impegni, questi intendimenti collocati in un apposito capitolo che raggruppi tutta la manovra e la materia, possano essere finanziati attraverso l'utilizzazione delle risorse che si sono rese disponibili a fine anno, tramite l'ARIET e le altre poste emerse come entrate.
Contemporaneamente a questa fase, la Giunta propone un'ipotesi di utilizzo della disponibilità complessiva emersa dalle maggiori entrate dell'ARIET, più un prelevamento dalle somme destinate al FIP (Fondo Investimenti Piemonte).
Riteniamo che la quota prelevata dai Fondi Investimenti Piemonte, quale che essa sia, proprio per le ragioni che sono state evidenziate in tutti gli interventi di questo dibattito - parlo anche di oggi, ma più complessivamente del dibattito avvenuto sulle partite finanziarie e sul bilancio della Regione - debba essere destinata all'economia, cioè al Patto per lo sviluppo, concentrandola cioè su un'operazione economica. Nel fare questo, occorre comunque salvaguardare gli equilibri, in modo che le partite destinate all'economia nel bilancio 1999 restino tali e le somme che si sottraggono all'economia, per quanto riguarda le schede FIP, vadano al Patto per lo sviluppo.
Riguardo alla somma derivante dai proventi ARIET, riteniamo debba essere la Giunta a fare una proposta di destinazione: una parte alla copertura delle spese per il socio-assistenziale e una parte alla copertura delle spese proposte con l'emendamento della Giunta.
Noi non diamo indicazioni particolari; riteniamo che gli stanziamenti originali previsti per il 1999 non debbano essere ridotti e che le somme che si sottraggono all'economia vadano al Patto per lo sviluppo. La risorsa derivante dall'ARIET è interessante e la consideriamo un punto di avvio per un confronto finale - se ciò può essere condiviso - ma spetta alla Giunta fare delle proposte. Non vogliamo essere noi a sostenere che vanno bene gli stanziamenti per i Percorsi Giubilari, piuttosto che i soldi per l'informatica o i convegni.
Ci sono delle coerenze; la Giunta è a conoscenza degli impegni che fanno carico alla Regione, perché sono stati assunti e fanno parte di una proposta di indirizzo. Noi lasciamo spazio ad un ambito di manovra e attendiamo una proposta che rispetti unicamente le due coerenze che prima ho indicato.



PRESIDENTE

Mi pare che la proposta, nelle linee generali, sia stata chiara.
Se non ci sono altre richieste di chiarimento, sospendo la seduta per qualche minuto per valutare tale proposta.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Cortesemente, in maniera molto trasparente, chiedo una ripetizione della proposta, perché non ho capito. Siate gentili, fatemi capire meglio perché non ho capito bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente e Assessore, come Gruppi di opposizione riteniamo di porre unicamente il rispetto di alcune coerenze politiche e di merito. Le coerenze politiche e di merito sono che gli stanziamenti del 1999, in allora approvati, potevano - forse, è un'ipotesi - essere ritoccati in quanto, per finanziare il disegno di legge n. 504, non esistevano altre voci di entrata e quindi si andava a "passeggiare" per il bilancio prendendo dai vari capitoli gli stanziamenti di spesa. Qualcuno mi è rimasto impresso: la zootecnia, le promozioni, ecc.
Oggi non si presenta più questa necessità-opportunità-vincolo, perch abbiamo a disposizione le somme derivanti dall'ARIET. Non respingiamo dunque, gli stanziamenti per il socio-economico, ma parliamo di finanziarli nell'ambito delle disponibilità che si sono venute a conseguire attraverso l'ARIET. Diciamo anche di collocarle in un capitolo del finanziamento per le spese socio-assistenziali che ci sembra coerente con l'intendimento della manovra e del fondo, così il Consiglio fa un'operazione di rappresentanza globale delle sensibilità, perché proposte ne abbiamo fatte tutti. Quello che interessa tutti noi è la sostanza. Diciamo inoltre che se si riducono gli stanziamenti del FIP, cioè quanto è destinato all'economia, i relativi prelievi dovranno finanziare il Patto per lo sviluppo. Ritengo di poter affermare, senza essere sospettato di insufficiente sensibilità nei confronti dell'area socio-assistenziale, che quanto viene sottratto dal capitolo dell'economia vada a favore del settore economico e dei settori produttivi. Al di fuori di queste due coerenze, sia la Giunta a ragionare sulla disponibilità che complessivamente ha realizzato, su come vuole collocare i fondi. Aggiungo, perché voglio che sia chiaro che abbiamo fatto una battaglia per il merito delle cose, che non abbiamo neanche detto e non vogliamo essere noi a dire se dovete toglierli o meno dal settore dell'informatica, dai Percorsi Giubilari dalle manifestazioni, ecc. Avete la titolarità di fare queste proposte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ringrazio. Adesso ho capito, ma gradirei cinque minuti di sospensione per valutare la proposta.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 17.55 riprende alle ore 18.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Supponiamo di essere stati sufficientemente brevi nell'esaminare quanto il collega Riba ha riassunto prima di questa breve interruzione.
L'esito dell'esame di quanto è stato proposto è fondamentalmente negativo. Intanto perché il disegno di legge n. 504 - com'è stato ricordato è andato formandosi in un periodo di tempo lungo, ma non lungo fino ad oggi: come è stato ricordato, il disegno di legge n. 504 comincia il suo iter a febbraio e trova la sua formalizzazione finale alla fine del mese di luglio. Nel formalizzarlo, anche come nota di variazione (esaminata in Commissione), non si è attuata - e la Giunta lo conferma anche in questa sede - una sovrapposizione di elementi che per comodità sono stati - anche da me - scissi in aree, ma si è piuttosto attuata una manovra che va vissuta, ad oggi, complessivamente, come tutte le manovre.
L'ho già detto, ma voglio ancora ripeterlo: è una manovra che va inquadrata nel giorno in cui viene esaminata. Quindi, per essere estremamente concreti, è evidente che - peraltro era già stato affermato dal collega Angeleri - i famosi 20 o 22 miliardi del primo elemento di questa manovra sono oggi riesaminabili. Noi stessi verifichiamo che non si dà la possibilità, nei tempi e nei modi, di impegnarli e liquidarli nel corso dell'anno. In tal senso, la nostra disponibilità rimane, ma non nella logica proposta. Nel momento in cui la prima parte di questo emendamento del disegno di legge n. 504 fu proposta c'erano carenze di risorse. Per questo consigliavo la Giunta, nell'approvarlo, a bilanciare le fonti di approvvigionamento all'interno.
Ad oggi, in presenza delle risorse, questa revisione è stata fatta tant'è vero che i colleghi possono facilmente verificare che un mutuo di 5 miliardi, inizialmente proposto a chiusura della manovra, oggi non è più stato riproposto nell'emendamento finale. Essendoci la disponibilità di nuove risorse, non si capisce perché si debba ricorrere, anche solo parzialmente, ad un mutuo.
Noi non togliamo risorse, siano esse dal FIP o da qualunque altro capitolo, perché non si condividono le motivazioni politiche per cui, in quei capitoli, le risorse vennero proposte e deliberate per legge. Questo perché semplicemente si constata, e non soltanto in questa sede, che tali risorse non potrebbero essere utilmente impegnate né liquidate. Tutte le altre Regioni, infatti, e anche il Ministero, stanno cercando di far diventare la competenza vicina alle esigenze di cassa dei singoli Enti.
Oggi si tende a spostare le risorse dalle aree - nel caso specifico del FIP, dove contestualmente si richiede l'approvazione delle schede - su cui questo Consiglio regionale e la Regione dovrebbero essere più efficienti.
E' certamente un motivo di riflessione, probabilmente anche di analisi diverse, però è la realtà dei fatti. Mentre invece le schede FIP approvate pur non immediatamente operative - e lo sanno bene i Commissari che nelle varie Commissioni di merito hanno, su suggerimento anche dei componenti della minoranza e non solo, lavorato per esaminarle ed approvarle precostituiscono i criteri grazie ai quali i fondi FIP assegnati ed assegnandi diventano operativi.
Altro aspetto della questione che viene suggerita, di cui capisco la motivazione, ma non condivido l'esito. Se noi, per esempio, spostassimo fondi dal FIP indirizzandoli all'aerea dell'economia (cito questo esempio perché è stato fatto anche al Patto per lo sviluppo) arriveremmo a sottolineare un Patto per lo sviluppo che già oggi, per il 1999, è dotato di fondi - e non sto dicendo che siano sufficienti - per circa 20 miliardi.
Questi miliardi, ad oggi, non sono sufficientemente impegnati. E' un dato questo, che può lasciare spazio a sufficienti riflessioni. Ciò che è pur certo è che la legge Finanziaria 1999 prevede dei fondi non del tutto impegnati.
Mi permetto anche di dire che il Patto per lo sviluppo del Piemonte (che è figlio in qualche misura del Patto per lo sviluppo siglato nel dicembre 1998 dal Governo D'Alema) non è finanziato dallo Stato centrale.
Anche questo elemento deve suscitare riflessioni di natura politica.
Per farla breve, pur apprezzando le volontà di apertura costruttiva dimostrata dall'intervento del Consigliere Riba, si ritiene comunque che quanto suggerito implicherebbe un ridisegno complessivo della manovra. Una manovra che, ripeto, non è una sovrapposizione di manovre, ma un ripensamento totale, di cui riconfermiamo la validità. Rimangono alcune aree su cui si potrebbe - o si sarebbe potuto - operare.
Nel complesso, il parere della maggioranza e della Giunta sulle proposte fatte - credo a nome di tutti - dal Consigliere Riba è, e rimane per le motivazioni sin qui esposte, negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

L'Assessore Burzi è stato molto chiaro. Evidentemente, esprimendo questa posizione, ha espresso anche la posizione del Presidente Ghigo e della Giunta tutta.
Abbiamo ascoltato le sue parole con un certo rammarico, perché non si è voluto accogliere un contributo coerente per la soluzione del problema che stiamo affrontando. Era un contributo figlio di un grande senso di responsabilità. Nasceva dalla constatazione che il finanziamento delle spese socio-assistenziali è un problema che ci sta molto a cuore nonostante ciò che ha detto il collega Rubatto in aula. Sa perfettamente che, nel momento in cui si discusse del bilancio, molte di quelle richieste pervennero dall'opposizione. Per cui siamo d'accordo che i finanziamenti aumentino.
Possiamo dire che la maggioranza, allora, presentando un bilancio incompleto, non aveva dimostrato di avere questa sensibilità. Non per nulla, oggi, si pone il problema di correggerlo. D'altronde, noi votammo contro, il collega Rubatto no.
Tuttavia, al di là della storia passata, si sente l'esigenza di finanziare dei capitoli sulla spesa socio-assistenziale. Concordiamo su questo fatto: riteniamo che, ad oggi, quella modalità di finanziamento si è rivelata essere una modalità fonte di sacrifici per il sistema economico.
E' questo, Assessore Burzi, che lei dimentica, e voglio metterlo in evidenza, perché è grave che non si colga questo fatto: per finanziare le spese socio-assistenziali - a mie mani ho il famoso allegato A) - si era pensato - e non è stato fatto - ad una riduzione di capitoli importanti per il sistema economico. Ho qui l'elenco.
Allora poteva essere comprensibile, perché bisognava trovare delle risorse. Ma oggi, avendo le risorse, non ha senso ridurre di un miliardo i capitoli degli interventi per, come leggo: "Spese per azioni promozionali di propaganda di prodotti agricoli e zootecnici": 500 milioni in meno "Contributi per la sostituzione del bestiame infetto": un miliardo e mezzo in meno.
Capisco il sacrificio perché non c'erano le risorse, ma oggi abbiamo 49 miliardi di risorse in più. Leggo ancora: "Spese per i Parchi e le Riserve naturali": un miliardo in meno; "Assegnazione della gestione delle Aree protette regionali": un miliardo in meno; "Interventi per favorire l'accesso al credito delle piccole imprese commerciali": un miliardo in meno.
Questo può avere senso in un momento di emergenza. Allora, poteva avere un senso, ma oggi, che le risorse ci sono, la Giunta del centro-destra, la Giunta del Polo, vuole ridurre di un miliardo le spese per la piccola e media impresa? Vuole ancora mantenere una riduzione delle spese per il sistema zooprofilattico? Vuole ancora ridurre di un miliardo e 900 milioni il fondo per il finanziamento degli accordi di programma? Non credo che il Presidente Ghigo, dal punto di vista politico concordi sul finanziare una spesa riducendo capitoli del sistema economico: accordi di programma, interventi per accesso al credito per le piccole imprese.
Veniva finanziata così la variazione di bilancio! Almeno 15 miliardi erano con interventi riferiti al settore economico. Quello che ha proposto il collega Riba, a nome di tutti, è un cosa semplicissima. Quella situazione di emergenza non c'è più, ci sono le risorse (50 miliardi): finanziamo - e siamo d'accordo - la spesa socio-assistenziale con le nuove risorse, senza penalizzare il sistema economico. Per quanto riguarda la questione dei 30 miliardi per finanziare le spese correnti, obiettivamente non è spiegabile dal punto di vista logico. Ma da quando il FIP, strumento importante previsto dalla legge, ci consente di finanziare le spese correnti? E' una cosa illogica! L'invito che rivolgiamo è di utilizzare le risorse nuove per finanziare le spese socio-assistenziali, senza penalizzare il sistema economico utilizzando i fondi FIP, non per le spese correnti, ma per gli investimenti e per il Patto per lo sviluppo.
Non voglio perorare una causa, mi pare che la proposta fosse chiarissima. Ho voluto semplicemente ripeterla anche perché ognuno si assuma le proprie responsabilità.
Registriamo però, Presidente Ghigo, che una proposta di grande serietà dal punto di vista della contabilità finanziaria, viene respinta per un'impostazione antica, basata su un fatto che non esiste più, perché oggi abbiamo delle risorse. Quindi, non c'è alcuna volontà di affrontare questioni interessanti anche per il sistema economico: si rifiuta di affrontarle.
Dopo questa bocciatura della proposta, noi chiediamo al Presidente del Consiglio di sospendere questa sera la seduta per consentirci di organizzare la nostra opposizione ad una manovra di bilancio che non risponde a criteri di carattere economico, ma soltanto ad esigenze di pura e semplice conservazione per mantenere un patto che è quello di finanziare le spese per il socio-assistenziale. Comunque, ripeto, è possibile finanziarlo in modo diverso.
Evidentemente, occorre rigore e serietà; questo sarebbe stato possibile, ma non si vuol fare. Per cui chiediamo al Presidente di sospendere la seduta per darci il tempo per impostare una manovra puntuale su tutta la manovra impostata dalla Giunta, in modo che da domani possiamo iniziare il confronto puntuale non soltanto sui capitoli di variazione proposti dalla Giunta, ma anche sui capitoli del bilancio, perché la sede è questa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

La posizione espressa dall'Assessore è, ovviamente, da noi condivisa e ribadita. Intervengo per argomentare, con elementi vissuti dal Consiglio e dalla Giunta. E' ovvio che le conclusioni coincidono; mi permetto di aggiungere alcune motivazioni vissute dal Consiglio.
Oggi si dice, dopo due ore di discussione, che la Giunta deve riscrivere la propria manovra. Non si può accettare una proposta di questo genere. Ricordo le riunioni di Commissione, durante le quali discutemmo per molte ore gli emendamenti che a fine luglio l'Assessore propose. Nelle riunioni successive non ero presente, ma mi riferirono che si presero accordi relativamente al fatto che a settembre si sarebbero visti in Commissione. Sono trascorsi ormai due mesi. Da parte delle opposizioni non c'è stato, in I Commissione, una sola ipotesi di proposta tipo quella che è stata "sparata" oggi nel giro di trenta secondi alla fine di due ore di riunione.



GALLARINI Pier Luigi

SAITTA Antonino (fuori microfono)



GALLARINI Pier Luigi

Non abbiamo "sparato"!



GALLARINI Pier Luigi

Ho detto che oggi è stata "sparata" una proposta - lo ribadisco - dopo due ore di discussione, ma di questa proposta non c'era traccia nelle riunioni di Commissione quando venne esaminata la proposta per ore.
Le coordinate e i termini di riferimento erano esattamente quelli di oggi: già allora si parlò dei 49 miliardi.
Giunti a questo punto, mi sembra che un certo stupore debba essere comprensibile; si tratta di una proposta vissuta nel corso di nove mesi. E' vero che è partita il giorno dopo l'approvazione del bilancio, il 26 febbraio, ma è altrettanto vero che poi è stata "costruita" con la disponibilità dell'ARIET e così via.
Nell'intervento precedente abbiamo detto che eravamo disponibili ad un compromesso; probabilmente, i tempi non sono ancora maturi, perché non è possibile chiedere ad una Giunta, che dal 26 febbraio ha impostato una propria manovra, di stravolgerla. Cogliamo, però, nella proposta un qualche elemento di positività come, ad esempio, l'abbandono di alcune posizioni espresse fino a prima della riunione.
Ripeto, la Giunta ha impostato una propria manovra che può essere suscettibile di variazione. Ricordiamo comunque l'incontro con i sindacati in Sala Morando, nel corso del quale intervennero Marcenaro ed altri esponenti della UIL e della CISL, quando fu sottolineata la necessità del Patto per lo sviluppo.
L'Assessore ha detto che sui due piatti della bilancia, governativo l'uno, regionale l'altro, ci sono 20 miliardi da parte della Regione, che sono stati accantonati ed inutilizzati perché da Roma non è arrivato niente. Non basta scriverle le cose. La scrittura è la cornice, ma occorre riempire di contenuti quella cornice: oggi da Roma di contenuti non ne sono ancora arrivati. Probabilmente, sono impegnati in altre questioni che non consentono loro di scrivere i contenuti.
Abbiamo già accantonato 20 miliardi, che andranno nei residui. Tutti ci scagliamo a parole, contro i residui inutilizzati, contro i formalismi, cui non segue la sostanza. Vogliamo che ne vengano accantonati altri? Quindi, aggiungere altri 30 o 40 miliardi a questi 20 ci sembra assurdo.
Penso possiate convenire su questa constatazione, dopodiché ribadiamo la disponibilità a convergere su un superamento delle contrapposizioni questo sì - che però passi attraverso, prima di tutto nel rispetto di nove mesi di lavoro, da parte della Giunta, lavoro che può essere modificato sì ma non stravolto. Si tratta di correttezza e anche di dignità politica.



PRESIDENTE

A questo punto, esaurita la discussione generale, dovremmo passare all'esame dell'emendamento sostitutivo dell'allegato A). Credo però che sia opportuno iniziare questo lavoro domani mattina.
Vi chiedo, per domani mattina, la cortesia di essere puntuali.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La partecipazione alle celebrazioni del 4 novembre avverrà a titolo simbolico, credo con la partecipazione di un rappresentante dell'Ufficio di Presidenza.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.45)



< torna indietro