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Dettaglio seduta n.408 del 03/11/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casari, Chiezzi, Goglio, Majorino Salerno, Toselli e Viglietta.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Gruppi consiliari

b) Modificazione consistenza numerica del Gruppo consiliare


PRESIDENTE

Comunico inoltre che in data 29 ottobre 1999 l'Ufficio di Presidenza ha preso atto della cessazione dell'attività del Gruppo UDR e, dalla stessa data, dell'appartenenza della Consigliera Anna Benso, unica componente, al Gruppo Misto.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Il Consigliere Riba chiede la verifica del numero legale.
Procedo all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Presidente Deorsola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
21 Consiglieri anziché 27, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 10.10 riprende alle ore 10.40)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Informo l'aula che nel frattempo hanno chiesto congedo anche i Consiglieri Bellingeri e Farassino.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

E' stata nuovamente chiesta la verifica del numero legale.
Procedo all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Presidente Deorsola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
25 Consiglieri anziché 26, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.
(La seduta, sospesa alle ore 10.45 riprende alle ore 11.15)


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2000 ed approvazione delle schede FIP"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prosegue ora il dibattito generale in merito al disegno di legge n.
504, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Riprendendo da dove abbiamo interrotto ieri sera sul provvedimento di variazione di bilancio, noi sostenevamo e sosteniamo che questo provvedimento sia un'anomalia per diversi motivi, e cerchiamo di rendere ancora più esplicito quanto già ieri è stato detto da alcuni colleghi del centro-sinistra.
Il disegno di legge n. 504 è un'anomalia innanzitutto perché esce il giorno dopo un accordo politico di maggioranza e quindi è lo strumento politico di scambio di un'operazione che viene presentato praticamente il giorno dopo l'approvazione del bilancio di previsione del 1999 e viene pensato, concepito ed approvato per consentire alla maggioranza di raggiungere quel numero di Consiglieri tale da garantire l'approvazione del bilancio.
Questo è il primo dato vero, del quale tutti siamo consapevoli. Ma perché nasce in quel contesto? Perché nella discussione che si era fatta sia in I che in IV Commissione in occasione del bilancio 1999 era emerso con forza, da parte del centro-sinistra, ma altrettanto da parte di componenti significative della maggioranza e quindi del centro-destra, che il bilancio presentato per il 1999 si esprimeva con un vuoto spropositato di impegni economici sulla partita socio-assistenziale. Questo era emerso sia nelle numerose sedute di IV che poi nelle sedute di I Commissione in occasione del bilancio.


Argomento:

Saluto agli alunni e ai docenti della Scuola Franchetti di Torino


PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliera Suino, ma desidero salutare perché stanno andando via - i docenti e i ragazzi della Scuola Franchetti di Torino che ci hanno fatto visita.


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2000 ed approvazione delle schede FIP"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 504.
Le chiedo ancora scusa, Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Ha fatto benissimo, Presidente.
Che cosa era emerso da quel bilancio? Che c'era un pesante squilibrio tra i fondi previsti per la sanità (si arrivava agli 8 mila miliardi) e i fondi previsti per il socio-assistenziale, che si aggiravano sui 180 miliardi circa. C'era uno squilibrio evidente. Di meno? Erano decisamente meno, mi ricorda l'Assessore, poi si è arrivati per approssimazione ad una cifra... Ma era uno squilibrio fortissimo, evidentissimo del socio assistenziale, che diventava ancora più rimarcato e rincarato considerato che mancava una legge di piano - che manca ancora adesso - per il socio assistenziale e che si era ancora in attesa di tutta la partita relativa alle intese di programma e quindi dell'integrazione dei servizi. Questo era stato il nodo che aveva fatto dire a Consiglieri della maggioranza: "Così non può essere, così non va", e che faceva dire anche al centro-sinistra (e lo diceva lo stesso Assessore): "Questo squilibrio è insensato, poiché ci porta verso un decremento pesantissimo di linee programmatiche, di contenuti di tutto il comparto socio-assistenziale".
Quando la maggioranza ha presentato questa variazione di bilancio frutto di un accordo politico - per carità, giustificabilissimo - non basato su tecniche finanziarie, ma su scelte politiche, il centro-sinistra ha risposto presentando due provvedimenti e poi ne è arrivato un terzo. Noi abbiamo presentato una proposta di legge intitolata "Interventi volti a migliorare le attività del settore sanità ed assistenza", un'altra sul patto per l'occupazione e poi, a seguire, ne è arrivata ancora un'altra sulla partita Alzheimer, anziani e cronicità, lungodegenza, quindi tutta la partita relativa agli anziani, che è uno degli obiettivi del Piano sanitario regionale.
Noi sostanzialmente dicevamo: se è emersa questa grossissima carenza e c'è un ponte nella condivisione di questa carenza - tra maggioranza e minoranza, allora facciamo sul serio. Facciamo sul serio ed entriamo nel merito delle carenze del comparto socio-sanitario e provvediamo con interventi ad hoc. Tant'è che la nostra proposta di legge non ha previsto delle cifre così corpose e significative, ma ha previsto delle voci a capitolo nuove che consentono di avviare dei programmi e delle azioni. E un ragionamento analogo è stato fatto sulla parte occupazione, poiché è una delle realtà e una delle priorità sulle quali abbiamo convenuto tutti quanti nel recente passato.
La proposta di legge relativa al comparto socio-assistenziale sostanzialmente fa questo ragionamento, che era quello che ci aspettavamo di leggere nel disegno di legge n. 504, ma questo sforzo non è stato fatto.
Si diceva: c'è stato un incremento della spesa ospedaliera - e noi lo diciamo dal 1997 - e abbiamo un incremento dei ricoveri. Perché tutto questo? Perché è saltata la gerarchia dei ricoveri, in quanto è saltato il lavoro sul territorio e quindi andiamo a diminuire il bisogno di ospedalità intercettando la domanda di salute sul territorio ed agendo sui livelli territoriali con la rete dei servizi. Una proposta di legge di risorse finanziarie modeste, ma di linee programmatiche ben chiare. Su questo non c'è stata risposta, non c'è stata disponibilità di scendere ad un tavolo di concertazione e di ragionamento.
L'altra proposta è quella relativa all'occupazione e allo sviluppo del Piemonte; parte da quelle che sono state le tredici priorità individuate dal fantomatico Piano di sviluppo, parte da un ordine del giorno che è stato votato all'unanimità in quest'aula e che conclude dicendo: se abbiamo convenuto su questa priorità, non ha senso che l'unica variazione di bilancio che viene presentata trascuri quella che è stata la priorità sulla quale tutti si è convenuti, che oggettivamente tutti i dati continuano ad evidenziare in tutta la sua brutalità, per cui non ha senso prevedere la cifra prevista di 20 miliardi, ma andiamo ad incrementare con una proposta più corposa, significativa e sinergica di 120 miliardi.
Tralascio la parte che riguarda l'Alzheimer, che è ancora più dettagliata e specifica.
Queste sono le prime anomalie, ma ne sono seguite altre, perché alla presentazione del disegno di legge n. 504 e alla mancanza di disponibilità da parte della Giunta e della maggioranza, di addivenire ad un ragionamento e ad una concertazione nel merito dei programmi, si aggiunge un'altra anomalia che è di questo tipo: viene presentato dalla Giunta un maxiemendamento che è superiore al provvedimento. E non solo: si arriva a discutere - ulteriore anomalia - la variazione di bilancio in ritardo, come tempistica, ma - ed è quel che più conta - quando già siamo nella situazione grave di aver dimostrato che il buco della sanità esiste; esiste con quelle dimensioni - poi capisco l'imbarazzo dell'Assessore che, ancora ieri, tergiversava nel dare risposte precise - però il dato certo lo abbiamo tutti sotto gli occhi.
Lo studio che è stato presentato, eseguito peraltro da consulenti di questa Giunta, ha dimostrato che il disavanzo di 379 miliardi nel 1997 diventa di 1.052 miliardi nel 1998, di 501 miliardi nel primo semestre del 1999, per un totale di 1.932 miliardi al 30 giugno, che diventano 2.400 al 31 dicembre.
Su questo dato inconfutabile avremmo dovuto sentirci dire: rivediamo il tutto e rifacciamo dei ragionamenti anche sul disegno di legge n. 504 perché evidentemente oggi c'è un'emergenza ed una priorità che prende il sopravvento su tutte le altre priorità che si erano individuate prima.
Invece, si presenta comunque chiaro il segnale che il disegno di legge n.
504 deve essere approvato così com'è, perché è frutto di un accordo politico, altrimenti vacillano i numeri della maggioranza: ecco perché il maxiemendamento ha comunque una sua validità. Tralasciamo le spese dovute ma rimane tutto il resto e ci ritroviamo con un'operazione che, di fatto, è sbilanciata su tre questioni: 1) immagine, comunicazione, consulenze, contributi a "gogo" di periodo chiaramente conclusivo e precedente ad una campagna elettorale 2) spese dovute (le tralascio), che sono chiaramente quelle sulle quali tutti i Gruppi politici si attesterebbero 3) tutta la partita relativa al socio-assistenziale. Quest'ultima partita viene individuata attraverso due leggi: la n. 104 e la n. 43. La legge n.
104 è nazionale ed è abbondantemente finanziata.
Quando entreremo nel merito degli emendamenti dimostreremo come sia un'operazione di tipo assolutamente clientelare, poiché di fatto non andiamo ad interagire sui gangli della domanda, e quindi sulla disabilità sull'handicap: andiamo ad aggiungere dei contributi a pioggia su una partita che è abbondantemente finanziata, ma che non è pianificata, perch non c'è il controllo da parte del settore. Così come la legge n. 43; così come tutta la partita relativa agli ex OP, dove abbiamo avuto di recente denunce - e le avete ricevute anche voi - da parte dei centri che gestiscono questa partita sul territorio e che dall'inizio dell'anno non percepiscono denaro.



(Scampanellìo del Presidente)



SUINO Marisa

Concludo, Presidente, ho capito. D'altronde, mi consenta: ho aspettato con grande disponibilità un'ora e mezza per intervenire, per cui credo che mi potrà consentire trenta secondi per avviarmi alla conclusione Entreremo nel merito quando esamineremo gli emendamenti, però è evidente, colleghi, maggioranza e Giunta, che la somma di queste anomalie ci fa dire che non esistono condizioni oggettive per ragionare nel merito di un provvedimento, perché se anche questo provvedimento si volesse prendere sul serio, non mette le mani in quella che è la domanda, e la domanda riguarda il blocco minori, riguarda il blocco anziani, riguarda il blocco dell'Alzheimer, riguarda il blocco dell'assistenza infermieristica domiciliare, riguarda il blocco dei servizi in rete, non dei contributi a pioggia sulla partita legge n. 104, superfinanziata, o sulla partita legge n. 43, RAF che, tra l'altro, da tutte le parti ci dicono di non essere quelle utili, rispondenti ai bisogni emergenti da parte dello stesso settore sanità ed assistenza. E lo sapete benissimo.
Per questi motivi, continuiamo a domandarci perché ci sia stata l'arroganza nel continuare a presentare un provvedimento, che poteva vederci distinti nelle scelte di contenuti, ma non può assolutamente vederci disponibili in un ragionamento di bilancio. Questa non è un'operazione di bilancio; questa è un'operazione politica, di maggioranza: non si fa nemmeno lo sforzo di ragionare su ciò che è e su ciò che è possibile.
Vedete, qualche volta, ragionare su ciò che è possibile consentirebbe anche di immaginare un mondo migliore e quindi di sentirsi anche, in modo migliore, preposti al nostro ruolo istituzionale. Quindi, contribuire almeno a lenire dei problemi, a mettere le mani e delle toppe per risolvere dei problemi che esistono sul territorio, ma non si va in questa direzione.
Questo provvedimento è un ostacolo ad affrontare un ragionamento serio di bilancio, e quindi concludo dicendo: noi continuiamo ad insistere perch mancano dei dati.
Ci dovete dire, con leggi finanziarie, come si fa fronte al buco della sanità, poiché avreste avuto la dignità per chiedere tutti questi fondi.
Mettiamoli almeno per coprire in parte, in minima parte, quell'enorme buco quella voragine che si è creata per motivi vari, primo fra tutti la mancanza di programmazione e di controllo, che vige nel settore sanità ed assistenza, perché è scappata proprio dalle mani. Pertanto, è un ostacolo a fare un ragionamento vero e serio e non sarà comunque un intervento che servirà ad entrare nel merito dei cancri che esistono su tutto il comparto socio-assistenziale e della sanità di questa Regione: saranno dei contributi a pioggia che, in qualche modo, verranno elargiti in un momento particolarmente favorevole.
In assenza di queste risposte, in assenza di questa disponibilità al dialogo sui contenuti, è evidente che continuiamo a parlare di ostacolo e di paralisi ad un serio prosieguo dei lavori su questo disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Abbiamo visto, negli ultimi emendamenti che sono stati prodotti dalla Giunta, un certo tentativo di assestare la variazione di bilancio. Tali emendamenti avrebbero avuto la necessità di un approfondimento per capire le motivazioni che spostano risorse da capitoli inseriti nell'allora allegato A) del disegno di legge n. 504 ed oggi inseriti nella prima scheda dell'emendamento allo stesso allegato A) da parte della Giunta.
Eravamo rimasti sorpresi nel vedere una diminuzione di 590 milioni nel capitolo che prevedeva i rimborsi ai Comuni per spese elettorali e oggi d'emblée, così, come se nulla fosse, vengono ripristinati. Ho detto questo soltanto per evidenziare una certa confusione, che ci ha portato a fare un grossissimo lavoro, perché queste cose le abbiamo rilevate e abbiamo presentato una serie di emendamenti nel merito, una certa confusione nell'avere sotto controllo quella che avrebbe dovuto essere, a mio modo di vedere, non una variazione, ma un assestamento di bilancio dopo l'approvazione del conto consuntivo, perché ci sarebbe tantissimo da dire proprio sul conto consuntivo.
A questa maggioranza e a questa Giunta - e mi rivolgo in particolare al Presidente della Giunta - vorrei dire che, di fronte ad una "non" strategia di bilancio, al mese di novembre 1999, e quindi a tre-quattro mesi dalla fine della legislatura, sarebbe stato indizio di buon stile - a volte in politica bisogna anche metterci un tantino di stile; anch'io qualche volta decado nel "non" stile, ma chiedo venia - approvare questa manovra entro questa data, in assenza di approvazione da parte del Consiglio del conto consuntivo e dell'assestamento di bilancio. Infatti, il relatore Gallarini nella sua relazione a questo nefasto provvedimento scrive: "Si è reso infatti necessario" - al mese di giugno - "proporre tempestivamente alcune variazioni ai capitoli di spesa del bilancio in questa fase dell'esercizio finanziario 1999, che segue l'approvazione del bilancio di previsione per l'anno in corso, già L.R. n. 4/99, e che precede la predisposizione e presentazione del disegno di legge per l'assestamento al bilancio stesso".
Questo fu detto nel mese di giugno, Presidente Gallarini, e oggi siamo al 3 novembre.
Pertanto, mi chiedo come si possa pensare di far approvare una variazione di bilancio, licenziata il 29 giugno (con un'integrazione, che mi lascia assolutamente stupefatto, e cioè che non si sia ritirato il disegno di legge n. 504 o almeno mantenuto, ma facendogli seguire contemporaneamente l'assestamento di bilancio), presentata dalla Giunta e trasmessa alla Commissione, pari a ben 79 miliardi! Non 4 lire, ma il 50 delle risorse disponibili - detto da voi, non da noi, perché noi riteniamo che siano molte di più - quelle che non sono obbligatorie nel famoso bilancio tecnico o rigido presentato qualche tempo fa e che, per fortuna come ho sempre sostenuto, era legittimo. Sarebbe stato giusto continuare a prepararlo, ma per ora non vi sono state contestazioni. Era stata abbandonata quella strada, ma presentare questa come una manovra che... Se non approvate questo, abbiate pazienza, non prenderete neanche più la vostra quota: non soltanto i dipendenti non percepiranno lo stipendio, ma non sarà neanche più disponibile l'appannaggio stabilito per legge per i Consiglieri regionali. Non so se questo è vero; mi auguro di no e che indipendentemente dall'approvazione di questo provvedimento, si riesca a pagare i dipendenti e a fare fronte agli impegni assunti verso chi fa parte del Consiglio regionale; altrimenti, Presidente della Giunta, credo che questo dimostrerebbe - non vi è già ombra di dubbio adesso, ma non vi sarebbe ombra di altro dubbio - l'impreparazione e la mancanza di cautela nella predisposizione del bilancio di previsione. Abbiamo ascoltato le affermazioni della collega Marisa Suino in merito al settore dell'assistenza e della sanità, ma vi è un altro settore di cui siete responsabili: non aver attivato assolutamente alcuna politica relativa al Patto per lo sviluppo. Non avete attivato assolutamente alcuna politica del Patto per lo sviluppo! Qualche tempo fa ci siamo un po' "beccati" con il collega Ghiglia, quando ha detto che non era il Patto di Natale, ma il "pacco" di Natale e io gli ho risposto che voi stavate facendo il "pacco" di Pasqua!



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



MIGLIETTI Franco

Voi avete fatto il "pacco", caro collega Ghiglia! Non siete in grado di sviluppare alcuna politica ...



(Ulteriore interruzione fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Consigliere, non polemizzi! Si rivolga al Presidente, non ai Consiglieri!



MIGLIETTI Franco

Io mi rivolgo a lei e di rimando al collega Ghiglia che ha fatto quelle affermazioni! Non siete stati in grado di mettere in moto il più piccolo indirizzo per quanto riguarda uno dei problemi più gravi che esistono in questa Regione: un intervento per l'occupazione e lo sviluppo. Non avete neanche approvato il Piano di sviluppo regionale, cosicché si naviga assolutamente a vista e, dal momento che siete anche un po' miopi, probabilmente navigate a vista senza vedere dove andate, per cui - e oggi viene asserito da tutti gli organi di stampa - i problemi del Piemonte si sono ulteriormente aggravati.
Il Consigliere Vindigni tempo fa ha fatto un intervento in cui ha dimostrato che, per la loro inettitudine, questa maggioranza e questa Giunta non hanno prodotto assolutamente nulla sotto il fronte del Patto per lo sviluppo! Avete fatto invece alcune operazioni che sono di puro clientelismo, orientate e finalizzate: in questo siete dei grandi maestri! Allora, avrei voluto che il responsabile della programmazione, ma principalmente il responsabile del governo regionale, ci illustrasse che cosa in questa occasione, che sarebbe stata l'occasione principe per poterlo fare, ha prodotto l'investimento di questi cinque anni, dato che sono 11.500 miliardi all'anno - depuro questa cifra dalle partite di giro per non essere contestato - per cinque anni, che corrispondono a circa 60.000 miliardi. Che cosa hanno prodotto nell'economia, nella qualità della vita, nelle infrastrutturazioni di questo nostro Piemonte? Zero assolutamente nulla! Lo abbiamo affermato in tutte le circostanze, tutte le volte che abbiamo affrontato il bilancio preventivo. Nei bilanci consuntivi passati vi abbiamo chiesto una relazione e di dirci qual è il vostro osservatorio sull'economia piemontese, sullo stato di salute, sulla qualità della vita dei piemontesi, ma non abbiamo mai ricevuto da parte vostra una parola in merito.
Ci avete illustrato, anche questa volta, la manovra di bilancio in termini tecnici. Badate, non per superbia, ma in termini tecnici penso che il nostro Gruppo, e la minoranza nel suo complesso, sia in grado di fare le proprie valutazioni e le proprie elucubrazioni.
Vede, signor Presidente, ci è arrivata una posta che probabilmente anche se non iscritta a bilancio, io avrei prevista nel bilancio di previsione o almeno enunciata. Eravamo assolutamente certi che (visto il mancato introito dell'ARIET alle Province, ma che avrebbe dovuto essere sostituita da un'altra tassa che non avrebbe dato il risultato di copertura di tale mancato introito) i 50 miliardi sarebbero arrivati. Voi avevate già avuto comunicazione dal Governo che ci sarebbe stata una compensazione sul mancato introito e infatti, puntualmente, è arrivata. Avete utilizzato un'altra partita, e noi non ci siamo opposti, perché abbiamo verificato che probabilmente ci sarebbe stato qualche problema nel continuare nella scelta a favore del FIP. In questo modo, avete distrutto totalmente la legge sul FIP, avete lasciato al FIP le minime risorse.



PRESIDENTE

Consigliere Miglietti, le ricordo il tempo.



MIGLIETTI Franco

Dato che avremo motivo di intervenire successivamente, vi spiego soltanto qual è la prima manovra che noi riteniamo utile.
La relazione dell'Assessore alla sanità D'Ambrosio - parole sue, se non mi hanno dato una copia sbagliata - al Consiglio regionale del 29/9/1999 dice: "La verifica contabile sui bilanci consuntivi 1997/1998 e primo semestre 1999 ammonta a 97.379 miliardi; 1998, 1.052 miliardi; 1999, primo semestre, 501 miliardi". Questi dati li prendo per buoni, anche perché nel mese di marzo 1998 segnalammo, dopo aver fatto alcuni conti, che il disavanzo della sanità era di 1.237 miliardi. Siamo andati abbastanza vicino. Allora, una delle prime manovre che vi proponiamo ...



PRESIDENTE

Questa è una discussione di ordine generale. Sono previsti al massimo dieci minuti e lei ha già raggiunto i diciassette minuti; abbia pazienza!



MIGLIETTI Franco

Il collega Bertoli rinuncia ad intervenire, per cui ho altri diciassette minuti a disposizione.



PRESIDENTE

Lei non ha altri diciassette minuti, collega! Concluda il suo intervento tenendosi nei limiti della tolleranza normale che forse io, con eccessiva larghezza, concedo! I tempi concessi non sono assegni che si girano!



MIGLIETTI Franco

Cosa devo fare?



PRESIDENTE

Cerchi di concludere! Mi pare che la tolleranza normale sia stata superata abbondantemente!



MIGLIETTI Franco

Grazie, signor Presidente, lei è stato molto cortese e paziente, quindi concludo.
La prima manovra che noi proponiamo è un emendamento che recita: "salvo le spese obbligatorie"; Assessore Burzi, i 32 miliardi di debiti perenti avreste dovuto prevederli forse in misura maggiore, visto che avete distribuito soldi a pioggia in giro. Salvo 2 miliardi dei debiti perenti della spesa corrente e 32 miliardi della spesa in conto capitale, i 1.800 milioni necessari per pagare il personale degli uffici di comunicazione e le spese obbligatorie, e i restanti 79 degli 80 miliardi vanno a copertura del disavanzo sanitario. Questo è il primo approccio.



PRESIDENTE

Consigliere, ha detto che avrebbe concluso, per cui deve concludere.
Non può parlare per mezz'ora, abbia pazienza!



MIGLIETTI Franco

Ho concluso, signor Presidente.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

La prego, i colleghi non hanno bisogno di essere difesi!



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' sempre stato consentito di usare il tempo di altri Consiglieri dello stesso Gruppo!



PRESIDENTE

Non in questo modo, abbia pazienza! La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Il mio intervento parte da un'affermazione che ho avuto modo di sentire in quest'aula circa un mese fa in occasione della discussione sul bilancio della sanità e del disavanzo che a questo bilancio in qualche modo si attribuiva. In quell'occasione, l'Assessore Burzi definì il bilancio della Regione Piemonte in ottima salute, in grado di assumersi anche un disavanzo di 1.000 miliardi. Secondo l'Assessore, il bilancio della Regione Piemonte è in ottima salute, per cui mi sarei aspettato che in questa proposta di bilancio emergessero delle indicazioni molto più ampie ed inserite all'interno delle esigenze che questa Regione continua ad avere in molti settori.
Ragionando fra me e me, se è vero che la Regione Piemonte è in grado di affrontare un mutuo di 1.000 miliardi per coprire un disavanzo, pensavo a come sarebbe stato possibile affrontare positivamente le grandi tematiche: i problemi del lavoro, dell'ambiente e così via. Oggi invece 1.000 miliardi dovranno coprire il disavanzo della sanità.
La manovra, che non è molto ampia, come sappiamo da tutti gli interventi di stamane e di ieri, è pari a circa 80 miliardi e, come affermava ieri il mio Capogruppo, per 20 miliardi circa è legata a spese obbligatorie. Rimane un dato evidente: coperta la quota del 20% per le spese obbligatorie - mi riferisco soprattutto all'Assessore D'Ambrosio era opportuno intervenire sul disavanzo reale della sanità.
E' difficile comunque entrare all'interno dei vari capitoli proposti con questa variazione di bilancio. Vedo, ad esempio, Assessore, un aumento di 3 miliardi per gli interventi a favore delle persone handicappate. Si tratta di un intervento importante, di cui si era già parlato in sede di bilancio: mi chiedo solo se è sufficiente; chiedo a lei, Assessore, se è sufficiente. Così come mi chiedo, Assessore, se l'intervento di 10 miliardi in favore dei Consorzi che gestiscono le funzioni socio-assistenziali pu coprire tutta l'assistenza ai pazienti degli ex OP. Erano 30 nel bilancio di previsione e 10 in questa variazione, per cui vorrei capire se 40 miliardi sono complessivamente sufficienti. Così pure se i 3 miliardi, che vengono inseriti sulla legge n. 62 per il fondo dei servizi socio assistenziali, sono sufficienti a coprire le richieste che dai Consorzi stessi sono pervenute. Sapevamo che mancavano circa 20 miliardi in sede di bilancio preventivo per la copertura delle stesse; vorremmo capire quindi se questi 3 miliardi sono sufficienti.
Mi riferisco a lei - le chiedo scusa, Assessore - perché la maggior parte dei capitoli di questa variazione interessano in modo particolare le sue materie.
Un ulteriore contributo che riguarda sempre le sue competenze è in merito alla legge n. 43. Lei sa che sono pervenute richieste di interventi per 20 miliardi, in parte inseriti in sede di bilancio, e circa 9 miliardi devono essere inseriti in questa variazione per poter coprire tutte le richieste pervenute.
Ci eravamo impegnati, almeno per quanto riguardava le richieste pervenute dai soggetti pubblici, a dare risposta a tutti. Per cui vorremmo capire se le due indicazioni oggi in variazione, che riguardano 1 miliardo sul capitolo 20544 e 1 miliardo sul capitolo 20574, sono sufficienti o se rinvieremo al prossimo anno una parte delle competenze e delle coperture finanziarie per tutte le richieste.
Nell'intervento che fu affrontato in Commissione circa i criteri contributivi per i progetti sul volontariato (legge sul volontariato) ricordo che ci fu la promessa da parte della Giunta di dare risposte a tutte le richieste con uno stanziamento di 4 miliardi ulteriori all'interno della variazione di bilancio. Vorrei sapere se la promessa è stata mantenuta, oppure se una quota verrà rinviata al prossimo anno.
Questo per quanto riguarda le richieste di sua competenza, che sono quelle che maggiormente abbiamo affrontato in sede di Commissione e in sede di bilancio in quest'aula e anche in dibattiti che hanno riguardato la psichiatria, la salute mentale, la legge n. 43 ed altri interventi che le leggi regionali hanno approvato.
Da parte di alcuni di noi sono state poi evidenziate proposte di finanziamento di capitoli di bilancio che riguardano una serie di interventi: i centri diurni integrati, la rete distrettuale regionale, ecc.
Se si dovrà porre mano alla revisione della geografia delle nostre Aziende sanitarie, è evidente che i distretti dovranno necessariamente essere attivati; si dovrà parlare dei distretti montani, di cui più volte abbiamo dibattuto all'interno della Commissione e all'interno di questo Consiglio ma, salvo qualche sperimentazione in un paio di Aziende, non si è giunti a concretizzarli.
Proponiamo quindi di stanziare 2 miliardi per i distretti sanitari montani, e di stanziare ulteriori 2 miliardi per l'assistenza domiciliare integrata. Il progetto dell'assistenza domiciliare fatica a decollare nelle nostre Aziende sanitarie, quindi credo che un ulteriore contributo alle Aziende sia estremamente importante.
Così la psichiatria. Assessore, vorremmo conoscere - anche se non è oggi la sede, ma la questione dovrà essere affrontata entro la fine della legislatura - la rete reale dei centri di terapia psichiatrica in fase di costruzione o in fase di progettazione, per dare un'effettiva risposta alle esigenze di un problema che continua ad essere estremamente grave.
Qualcuno ha avanzato anche - ho firmato pure io - una proposta di emendamento per lo stanziamento ai progetti Alzheimer a valenza distrettuale. Sull'Alzheimer so che è stata costituita una Commissione all'interno dell'Assessorato alla sanità; so che si sta affrontando seriamente il problema nelle Aziende sanitarie. Dovremmo veramente riuscire a fare di più e lo stanziamento di 3 miliardi è soltanto un'indicazione, ma anche un'attenzione ad un problema che crea molta sofferenza all'interno delle nostre famiglie.
Ho richiamato una serie di situazioni e di capitoli di bilancio che riguardano in modo particolare l'assistenza e la sanità. Come ripeto, la relazione di oggi per molti aspetti affronta numerose tematiche nei capitoli di competenza, ma doveva anche - e questo è l'intervento di ieri del mio Capogruppo - affrontare in termini reali il disavanzo della sanità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

La manovra che abbiamo di fronte è abbastanza strana, perché viene discussa a novembre, viene discussa in una fase in cui non abbiamo discusso il rendiconto, nonostante lo Statuto ne preveda la discussione entro certi vincoli di tempo.
Credo che la Presidenza avrebbe dovuto essere più attenta da questo punto di vista perché ci sono delle priorità che, se previste dallo Statuto, dovrebbero avere un peso superiore nella Conferenza dei Capigruppo. Quindi, al di là delle priorità politiche che venivano poste in discussione di volta in volta, sarebbe stato necessario richiamare il Consiglio ai suoi impegni da parte, in particolare, della Presidenza, che dovrebbe avere questo tipo di ruolo.
La legge che stiamo discutendo si chiama variazione di bilancio, ma nei fatti è l'assestamento di bilancio, perché non è un caso che non abbiamo discusso l'assestamento, perché si è deciso di cambiargli nome e di chiamarlo variazione di bilancio. Si fa in questo modo, tant'è vero che poi non è che si farà l'assestamento: questo è l'unico provvedimento finanziario che stiamo discutendo, perché l'altro può anche essere presentato, tanto sappiamo come stanno le cose, siamo ormai al 3 novembre i tempi per poi poter effettivamente spendere quelle cifre non ci saranno quindi la presentazione del documento sarà puramente formale; nei fatti la sostanza è che questo documento è l'assestamento di bilancio.
Tra l'altro - ribadisco il concetto espresso prima - l'assestamento di bilancio dovrebbe essere discusso dopo il rendiconto, perché ci deve essere un elemento di conseguenza tra un provvedimento e l'altro, però con questo sotterfugio si diceva: no, questa è un'altra cosa, quindi l'approvazione del rendiconto può avvenire anche dopo, non è importante, questa è una pura variazione di bilancio.
Ripeto, la sostanza non è questa; la sostanza è l'altra e anche da questo punto di vista occorreva un impegno e un'attenzione da parte della Presidenza affinché anche queste formalità venissero rispettate e affinch la sostanza corrispondesse anche alla forma nella nostra discussione.
Per quanto riguarda questo assestamento, direi che viene messo in atto in modo strano. Invece di avere una discussione generale sulle scelte di bilancio che fa la Regione, è diventato un provvedimento che si è arricchito nel frattempo: nato come provvedimento n. 504, poi sono stati inseriti vari emendamenti che l'hanno adeguatamente rimpolpato, gli hanno dato una dimensione ed un valore diverso, però attraverso questo si è evitata una discussione complessiva su un importante atto del bilancio stesso che, in qualche modo, insieme al bilancio, delinea le manovre che la Giunta fa.
Con questo provvedimento la Giunta dimostra chiaramente le sue scelte ovvero di non avere molta preoccupazione rispetto ai problemi del Piemonte.
Non si discute dei problemi complessivi né, come hanno già osservato in molti, dei problemi sorti con il bilancio della sanità e del fatto che quel forte scompenso (tra l'altro, nella prossima fase si chiederanno dei tagli nei bilanci delle AA.SS.LL.) non viene affrontato e messo ai margini.
Nello stesso tempo, non vengono affrontate le emergenze più importanti del Piemonte, in particolare l'emergenza occupazionale.
Devo dire che, per fortuna, e non grazie all'impegno del governo regionale, due delle principali vertenze occupazionali hanno trovato una soluzione: quella dell'Olivetti e quella della Teksid. Per quanto riguarda l'Olivetti, una soluzione parziale, che ci auguriamo possa avere l'iter previsto dagli accordi stessi, ma che è stata raggiunta sostanzialmente grazie alla testardaggine dei lavoratori, che si sono impegnati e hanno imposto al Governo di trovare una soluzione, ma non perché ci sia stato un ruolo particolare da parte delle istituzioni locali, compresa la Regione se non nella fase finale, quando - appunto - quella testardaggine si imponeva.
Però non è che, risolti quei due casi, le cose sono a posto; penso a tutti i casi che non hanno ancora avuto una conclusione positiva: pensiamo all'Olcese di Novara, penso ai nuovi casi esplosi. Se non sbaglio, una decina di giorni fa abbiamo discusso del Cementificio di Morano Po; nel frattempo, è esplosa una crisi occupazionale nel Verbano Cusio Ossola, con la chiusura di uno degli ultimi impianti storici di siderurgia, e - mi dicevano questa mattina - di ulteriori 30 posti di lavoro alla Termoselect che vengono messi in discussione; c'è il rischio che nel Cuneese, nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, esploda una nuova situazione critica alla Bongiovanni, che potrebbe portare a conseguenze gravi sul terreno occupazionale.
Questi sono gli ultimi esempi di una lunghissima catena di cui pochi hanno trovato una soluzione positiva: molti non l'hanno trovata, al di là di organizzare incontri con CGIL, CISL, UIL e i Capigruppo, in cui si dice: "La colpa del fatto che le cose non vanno avanti è della minoranza, perch blocca i provvedimenti".
Tuttavia, nei provvedimenti finanziari che vengono proposti in Consiglio non c'è un sostegno a quelle scelte politiche, quindi quelle riunioni vengono utilizzate per far passare un provvedimento che chiamerei "legge Burzi-Angeleri-Rubatto", per conoscere i padri, di cui gli ultimi due sono i padri veri (Burzi l'ha poi tradotto in proposta di legge) perché si tratta appunto di un impegno politico-elettorale che ha sancito la fine di una fase di turbolenza nei rapporti tra questi Consiglieri e la maggioranza. Tentarono di farlo passare con un emendamento, senza riuscirvi, ma il tutto andò avanti per la testardaggine dei Consiglieri Angeleri e Rubatto, per cui ad un certo punto mi pare che ci sia stato un altro emendamento ritirato, ma poi è intervenuto ... Il disegno di legge n.
504 è rimasto, ma gli impegni, chiaramente di natura politico-elettorale presi dalla Giunta nei confronti di questi Consiglieri e delle loro forze politiche, rimangono e vengono mantenuti.
Nel frattempo, credo che con il resto della manovra, a parte le spese obbligatorie, è come se la Giunta avesse deciso di dire: "Se abbiamo dato un contentino elettorale" - un bel contentino, tra l'altro, non di poco conto - "a questi Consiglieri, perché non continuare su questa strada?".
Quindi, molti degli altri capitoli di spesa che vengono introdotti hanno esattamente la stessa caratteristica: è un filo logico, lo intravediamo, lo notiamo, che è quello di affrontare la prossima campagna elettorale. Si tratta di provvedimenti con chiari caratteri di natura pre-elettorale, per permettere di affrontare meglio, da parte di chi governa, la prossima scadenza elettorale.
E' per questo che il nostro voto è contrario. Siamo contrari a questo tipo di provvedimento e abbiamo condiviso con gli altri quell'emendamento che diceva: "Azzeriamo tutto, utilizziamo, se non le spese obbligatorie, i fondi liberati come riserva al momento in cui discuteremo dei problemi serissimi che sono emersi nel bilancio della sanità".
Come considerazione generale diciamo questo, ma interverremo nella discussione dei capitoli in modo più preciso.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Anche il nostro Gruppo tenta di dare un contributo alla discussione.
Sottolineiamo come ci pare un po' paradossale discutere della variazione di bilancio nel momento in cui non si è provato a fare un'analisi, se non in Commissione, della situazione complessiva delle spese regionali, quindi attraverso una valutazione del rendiconto, richiesta sollecitata nella seduta di ieri da parte delle opposizioni, ma che ha visto, come spesso avviene, un atteggiamento pregiudiziale e di contrarietà da parte della maggioranza, pur riconoscendo la razionalità che avrebbe potuto seguire la discussione prioritaria del rendiconto di bilancio per poi affrontare, con una cognizione di causa e con una valutazione sulla base di elementi certi, anche la variazione di bilancio, che dovrebbe tenere conto delle priorità strategiche e politiche richieste da un assetto produttivo ed economico che è quello che esprime il territorio piemontese.
In primo luogo, questa variazione di bilancio rappresenta un elemento e delle caratteristiche di sostanziale elemosina; nell'ambito del mio ragionamento proverò ad argomentare perché utilizzo questo termine, che pu anche sembrare forte. Mancano investimenti, manca la necessità di sottolineare un'attenzione, perché noi parliamo solo di una variazione di bilancio, sugli assi portanti dello sviluppo, sulla politica rivolta all'occupazione, sulla politica rivolta ad un'attenzione delle aree produttive piemontesi, dei distretti industriali, un'attenzione che non guarda, di fatto, al mondo economico e all'assetto produttivo e territoriale del Piemonte ...



(Brusìo in aula)



SIMONETTI Laura

Presidente, io mi fermerei in attesa... C'è un'aula abbastanza disinteressata, per cui posso proseguire più tardi.
Chiedo solo una minima attenzione, non solo dell'Assessore, che ringrazio, per consentirmi di provare a fare un ragionamento.
Dicevo, manca una politica complessiva. Per quanto riguarda l'occupazione, in merito alla non attenzione, come spesso avviene dell'Assessore Goglio, da cui noi attendiamo prima o poi un contributo al dibattito di questo Consiglio regionale in quanto è l'Assessore alle politiche del lavoro e dell'occupazione, sollecitiamo come Gruppo Comunista un'attenzione ed un intervento dell'Assessore al lavoro della Regione Piemonte nell'ambito di questo dibattito, visto che la questione dell'occupazione non è marginale; anzi, il problema della disoccupazione non è marginale nella situazione economico-sociale del Piemonte.
Manca una politica complessiva per l'occupazione, in particolare, che ormai viene quasi ridotta ad una gestione burocratica da parte dell'Assessorato per le pratiche e i progetti di sviluppo; manca una necessaria attenzione alle aree disagiate, che non riguardano la parte centrale del Piemonte, ma il Piemonte sud, quindi, in particolare, mi rivolgo alle aree disagiate dell'Alessandrino, le ex aree che hanno subìto un'alluvione che, di fatto, oggi non riescono a risollevare la propria economia produttiva e il proprio impianto economico rispetto ad un disastro di tipo ambientale.
Con questa politica si inseguono - è evidente dal maxiemendamento presentato dalla Giunta regionale - le grandi occasioni, le grandi manifestazioni, il Giubileo: si inseguiranno con spinte, pressioni ed interventi infrastrutturali rivolti all'imponente occasione delle Olimpiadi del 2006. Si rincorrono date, non individuando, neppure sulla base delle stesse, delle possibilità e delle occasioni di sviluppo.



(Brusìo in aula)



SIMONETTI Laura

Presidente, io chiederei solo di ricordarmi il tempo.



PRESIDENTE

Cinque minuti e quarantacinque.



SIMONETTI Laura

Grazie. Dicevo, si inseguono date, grandi occasioni e manifestazioni imponenti non individuando però, sulla base di queste occasioni e manifestazioni importanti che potrebbero rappresentare un momento di sviluppo per il Piemonte, dei progetti di sviluppo e di risollevamento per l'economia.
Il fatto che questa Giunta regionale non abbia presentato un Piano territoriale ed un Piano regionale di sviluppo non è un caso, nel senso che la denuncia più forte che arriva dal Gruppo dei Comunisti Italiani e dalle opposizioni in generale, che rappresenta una carenza effettiva di gestione territoriale da parte dei Comuni e degli Enti locali, è la mancanza di programmazione di questa Regione. Mancano idee, mancano programmi.
Questa Regione, in quattro anni e mezzo di governo, non è riuscita a presentare i più importanti Piani di programmazione per lo sviluppo del Piemonte. L'unico progetto presentato è stato il Piano sanitario regionale tra l'altro con due anni di ritardo e ormai prossimo alla scadenza, che ha avuto un iter un po' travagliato (c'è stato un rinvio da parte del Commissario del Governo). Non abbiamo un Piano assistenziale regionale, che mi pare sia tornato nei cassetti della Giunta, perché non risulta più ormai da tempo all'o.d.g. della IV Commissione. Non sono stati presentati i Piani di programmazione più importanti, dal Piano territoriale al Piano regionale di sviluppo che, viceversa, dovrebbero rappresentare un elemento fondamentale di partenza per individuare l'asse strategico su cui poi veicolare e canalizzare i finanziamenti importanti, non solo i finanziamenti statali, ma anche quelli regionali di potenziamento di alcune aree.
Quindi, mi pare che la Regione assolva - e anche questa variazione di bilancio è un esempio eclatante del modo di governare di questa Giunta di centro-destra - ad un compito di pura distribuzione di risorse, in assenza di qualsiasi politica di programmazione, con un metodo meramente assistenziale. Torno a sottolineare la politica di sostanziale elemosina che viene effettuata con questa variazione di bilancio, ma non solo.
Una variazione di bilancio, che può liberare risorse ed utilizzare con questo maxiemendamento 50 miliardi, dovrebbe individuare i bisogni del Piemonte, innanzitutto le aree che necessitano di un'attenzione, partendo dalle possibilità di una situazione finanziaria che è la situazione della finanza regionale, individuando sulla base di questo degli assi portanti su cui lavorare e stimolare anche un intervento sul territorio da parte degli Enti locali. Viceversa, in quanto si tratta di elemosina, non è stata neppure affrontata in modo superficiale la questione cronica e critica che investe la finanza regionale ormai da tempo, ma che ha investito la nostra attenzione e gli organi di stampa da qualche mese: la voragine che si è aperta nella finanza regionale, che nel 2000 potrebbe arrivare ad un ammontare di quasi 2.000 miliardi (1.194 individuati nel primo semestre 1999 come dalla relazione presentata dalla Giunta regionale in questo Consiglio e su cui si continua a fare assolutamente finta di niente).
La battuta che ha accompagnato gli interventi di alcuni colleghi come il collega Miglietti, cioè di avere oggi all'o.d.g. una variazione di bilancio firmata Burzi, Rubatto e Angeleri, ci dà l'idea di come questo documento di programmazione sia - permettetemi il termine - frutto di un baratto e di un mercanteggiamento politico, sulla base del quale, non solo non vengono individuati i bisogni, ma questi non sono neppure l'ultimo obiettivo della politica strategica di questa Giunta.
Ora, se vogliamo riferirci alla sanità e ai servizi sociali è necessario affrontare alcune questioni - già riprese da alcuni colleghi; mi pare che la collega Suino abbia affrontato il tema delle strutture - e bisogna pur dirsi come questa variazione di bilancio sia un contentino per alcune fasce che rappresentano una pressione economica imponente nell'ambito dei servizi sociali e della sanità.
Non vengono affrontati e neppure risolti alcuni nodi essenziali presenti sul territorio nell'ambito della sanità e dei servizi socio assistenziali. Prima fra tutte la psichiatria, per la quale sono previsti 10 miliardi. Occorre ricordare ai colleghi, che si sono occupati di queste questioni nelle Commissioni competenti (ma non solo, perché il Consiglio regionale ha discusso almeno due volte in sede di Consiglio aperto le questioni della psichiatria e del superamento degli ex OP, che rappresenta una realtà imponente anche nel nostro territorio), che c'è stato un seguito e un interesse da parte delle Commissioni parlamentari ...



PRESIDENTE

Consigliera, le ricordo il tempo.



SIMONETTI Laura

Sono arrivata a dodici minuti e mi avvio alla conclusione.
La questione della psichiatria ha suscitato l'interesse della Commissione Affari Sociali, che ha individuato un ritardo della Regione Piemonte nel processo di superamento degli ex OP e quindi l'individuazione delle strutture alternative al manicomio. Oggi viviamo in una situazione in cui non solo la Giunta non ha individuato risorse e strutture alternative al manicomio nel processo di superamento degli ex OP, ma con un ritardo di quasi due anni ci troviamo in una situazione in cui la maggior parte dei finanziamenti vengono dirottati essenzialmente alle strutture private, che conservano - ed è bene che lo diciamo guardandoci negli occhi - la logica di segregazione manicomiale che veniva utilizzata un tempo nelle strutture manicomiali.
I 10 miliardi della psichiatria, se non si basano su un progetto che oggi di fatto non è stato presentato dalla Regione Piemonte, un progetto di recupero delle strutture con un metodo alternativo, che è alternativo anche nella logica della segregazione manicomiale, serviranno a finanziare strutture private presenti nel territorio, che non devono adeguarsi perch nei fatti, oggi non hanno dei parametri a cui attenersi da un punto di vista assistenziale e sanitario, ma che prolifereranno nel territorio perché, d'ora in poi, anche il paziente psichiatrico rappresenterà una ricchezza che potrà eventualmente dare degli introiti di tipo economico.
Visto che sulla salute non si mercanteggia, non si può continuare ad alimentare una logica che individua come obiettivo, in quanto non si individuano strade alternative, il privato presente oggi nel territorio che non deve adeguarsi a requisiti precisi perché la Regione continua a temporeggiare ...



PRESIDENTE

Consigliera, si avvii alla chiusura e mi ascolti, per cortesia!



SIMONETTI Laura

Sto ascoltando, sto solo tentando di finire il mio ragionamento.
Dicevo, nel momento in cui si temporeggia nella definizione dei requisiti entro i quali dovranno garantirsi le strutture, noi andiamo ad alimentare un mercato sulla pelle dei malati.
Vorrei che queste cose fossero chiare, perché nell'ambito della variazione di bilancio - ed entrerò nel merito quando avrò il tempo, perch per ora l'ho già esaurito - è bene dirsi che vengono solo finanziate delle strutture (RAF, RSA) che sono da tutti riconosciute come strutture assolutamente non inutili, ma non certo utili nel reinserimento sociale nella diagnosi che deve accompagnare i pazienti.
Assessore - e mi rivolgo anche alla Giunta e al suo interlocutore principale, il Presidente Ghigo - qui le strutture che sarebbero utili al reinserimento dei malati e degli anziani (ad esempio, i gruppi di appartamento nelle comunità alloggio) non vengono neppure citate e non vengono individuate come ipotesi strategiche di finanziamenti. Assessore non possiamo citarle nei Piani sanitari e poi non destinare una lira perché questo significa prendere in giro il Piemonte. Bisogna dire qual è l'investimento strategico che si vuole dare ad uno degli assi portanti della società, che rappresenta la tutela della salute e che riguarda nonostante una gestione incapace ed incompetente di questa Giunta, che ha prodotto un pauroso deficit che certamente non verrà coperto totalmente dallo Stato, il 70% delle risorse regionali. Su questo è necessario individuare non solo un percorso, ma delle ipotesi che trovino dei risultati partendo dai bisogni.
Assessore, le ricordiamo che aspettiamo ancora la relazione sullo stato di salute della popolazione piemontese.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Aggiungo, agli interventi dei colleghi, qualche breve osservazione che ha più la caratteristica di un intervento da parte di un osservatore esterno. Essendo in Consiglio da poco tempo, non ho potuto seguire con attenzione le leggi ed altri provvedimenti che sono dietro a questa legge.
Non mi addentrerò quindi nei dettagli che riguardano leggi di cui so poco altri lo hanno fatto meglio di me.
Condivido gran parte delle osservazioni espresse questa mattina dai colleghi del centro-sinistra. Mi limito, quindi, a brevi osservazioni di carattere generale che sono le seguenti.
E' presente, ed è stata all'o.d.g. delle sedute consiliari dal momento del mio insediamento, una situazione di grave deficit riguardante un settore non trascurabile della Regione: la sanità.
Tanto l'opposizione quanto la maggioranza concordano sull'ordine di grandezza del deficit, che è di migliaia di miliardi, anche se poi diverse sono le soluzioni proposte per risolvere tale deficit. Su una questione penso si possa trovare un accordo tra maggioranza ed opposizione: questo deficit va sanato al più presto.
Mi stupisce che in un momento in cui si hanno a disposizione dei soldi e c'è la volontà di utilizzarli, il deficit della sanità non sia all'o.d.g.
e che l'utilizzo di questi soldi, per coprire quanto più possibile una parte di questo deficit, non venga minimamente accennato nella legge. Mi hanno detto che sono stati assunti dei provvedimenti per cercare di porre riparo a questo deficit, che taglierebbero indiscriminatamente parte dei finanziamenti alle AA.SS.LL e alle AA.SS.OO. senza distinguere minimamente tra chi ha bene amministrato i soldi assegnati e chi, invece, ha male amministrato senza tenere presente che, alla fine, bisogna renderne conto tanto più in una struttura aziendalistica e in un nuovo modello di sanità quale è quello che si propaganda tanto e che si vuole portare avanti.
Venire quindi a discutere oggi di redistribuzione di soldi, senza tenere minimamente conto di questa situazione, mi sembra che vizi in partenza il dibattito su questa legge e mi fa fortemente pensare che questa variazione di bilancio non sia altro, davvero, che un debito che si vuole pagare per accordi di maggioranza, che non sono poi neanche tanto mascherati, ma sono chiaramente indicati con nomi e cognomi delle persone interessate al debito.
Come Gruppo dei Verdi ci uniamo alla protesta, perché oggi è in discussione questa variazione di bilancio e per l'ordine dei lavori deciso ieri, per cui la variazione di bilancio precede la discussione sul rendiconto e quindi il fatto di non affrontare il problema economico con una visione globale.
Per quel che riguarda la legge in discussione oggi, altri colleghi hanno sottolineato come siano essenzialmente tre le linee di spesa che vengono esaminate: una parte degli investimenti proposti riguarda la linea socio-assistenziale; una parte è destinata a spese dovute di cui non si pu fare a meno; una parte è quella che unanimemente viene riconosciuta perlomeno nell'ambito delle forze del centro-sinistra, come investimenti per pagare il debito elettorale.
Sul socio-assistenziale, è già stato sottolineato come, con una variazione, con una piccola legge, tutto sommato, e da parte della maggioranza stessa, perlomeno nella riunione dei Capigruppo, questa sia una piccola manovra, riguardante pochi soldi e quindi trascurabile, per cui si chiedeva alle opposizioni un po' di accondiscendenza per farla passare in fretta. Sul socio-assistenziale - ripeto - si vuole quindi cercare di affrontare questioni grosse, questioni che sono molto importanti e che riguardano un'enorme fetta di cittadini piemontesi, tra l'altro la parte più debole della popolazione, la parte che ha problemi di salute, la parte che ha problemi di assistenza. E si vuole affrontarla e probabilmente risolverla con questa piccola manovrina.
Mi chiedo: c'è interesse da parte della Giunta a trattare, a cercare soluzioni serie?



(Scampanellìo del Presidente Deorsola per richiamare l'attenzione in aula)



PAZE' Enrica

Grazie, Presidente, per il richiamo all'attenzione.
Ripeto: c'è da parte della Giunta l'interesse ad affrontare con soluzioni serie i molti ed importanti problemi che sono vissuti dagli utenti dei servizi socio-assistenziali e che continuamente ci vengono richiamati tutti i giorni? Trovo giornalmente nella mia posta richieste di comitati socio-assistenziali, di associazioni, di parenti di persone con problemi di tutti i generi e che chiedono il nostro intervento, chiedono un interesse della Regione per aiutarli a risolvere questi problemi. Oppure questo è considerato ancora una volta un problema minore, forse perché non sono categorie che dal punto di vista elettorale pagano, perlomeno per il centro-destra? Forse si vuole chiudere un dibattito con questa leggina, con questa variazione di bilancio? Perché se così è, mi sembra veramente che stiamo facendo un pessimo lavoro e non ci stiamo comportando onestamente nei confronti delle persone che dovremmo cercare di amministrare.
Sulle variazioni obbligatorie non c'è molto da dire. Nella riunione dei Capigruppo dell'opposizione che abbiamo avuto ieri abbiamo manifestato al Presidente Deorsola, prima, e al Presidente Ghigo, poi, la nostra disponibilità. Se questo è il nucleo della legge, se questa è una legge che dobbiamo discutere oggi perché va approvata al più presto, perché ci sono queste variazioni e spese obbligatorie da fare, allora si riduca la legge a questo, si facciano le variazioni obbligatorie; mi sembra che anche da parte di tutti i colleghi del centro-sinistra ci sia la disponibilità a far passare la legge nella maniera più veloce, oggi stesso - lo posso garantire per quel che riguarda il mio Gruppo, purché la legge venga limitata a questi interventi, perché sia veramente una variazione necessaria di bilancio che va fatta subito.
Non vogliamo essere accusati di ostacolare i lavori del Consiglio; mi sembra che tutti gli interventi dei miei colleghi di questa mattina e di ieri, quelli che ho seguito, dimostrino chiaramente come stiamo cercando di essere costruttivi, come siamo disponibili a far passare le modifiche veramente necessarie della legge.
Ma poi c'è la terza parte della legge, queste variazioni legate al debito elettorale. Mi sfugge qual è stato il debito contratto: provvederò a chiedere chiarimenti ai colleghi, che me li forniranno sicuramente. Non mi risulta altrettanto difficile, scorrendo la legge, individuare alcune variazioni di bilancio rispetto alle quali mi chiedo quale sia il motivo che spinge a spostare urgentemente dei soldi su questi capitoli e chi lo abbia deciso, a fronte di altre ben più importanti questioni come quelle di cui stiamo parlando e come quelle di cui abbiamo discusso prima.
Su tali questioni manifesto apertamente il mio dissenso e, da questo punto di vista, se questa è la direzione in cui la maggioranza intende andare, cercheremo di impedire che ancora una volta questi episodi di ginnastica politica vengano utilizzati per usare soldi pubblici per quello che io chiamerei un interesse privato, che sia un debito elettorale o qualsiasi altra cosa.
Per questo spero che la discussione che seguirà, articolo per articolo sia costruttiva, di modo che veramente si riesca ad essere d'accordo su alcune cose importanti, eventualmente spostando una parte dei soldi rinunciando magari a pagare questi debiti elettorali e decidendo di utilizzare in maniera veramente utile per la comunità i soldi pubblici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, non voglio intervenire sul merito, pur volendomi riservare eventualmente un intervento, però credo che lei debba prendere atto delle affermazioni gravissime testé ripetute più volte dalla collega dei Verdi appena intervenuta, la quale dimostra di essere poco preparata - lo dice lei - sulle leggi e le "altre cose", che evidentemente non ha ancora ben chiare, che si fanno in un Consiglio regionale, quanto preparata e predisposta alla calunnia nei confronti delle aggregazioni politiche dei singoli.
Visto che non ho debiti elettorali da pagare, che il mio partito non ha debiti elettorali da pagare e che la collega Pazé ha appena detto che è una cosa organizzata, perché qualcuno gliel'ha suggerito, perché è venuta dalla sua probabilmente profonda intelligenza, quel che mi interessa è che non si può permettere, in quest'aula, che si parli di interesse privato. E' chiaro? Perché in questo bilancio non c'è un interesse privato. Se c'è un interesse privato, qualcuno lo dimostri.
Chiedo a lei, Presidente, innanzitutto di tutelare la dignità dell'aula e di tutti noi. Dopodiché alla collega Pazé risponderemo nei termini e nei modi dovuti, ricordandole che se è vero che ognuno di noi ha la libertà - e ci mancherebbe altro! - di poter esprimere le opinioni in quest'aula sarebbe anche serio, almeno serio - lasciando stare il buongusto perché è una questione personale - che in quest'aula ci fosse almeno la serietà di poter confrontare e confermare le dichiarazioni che si fanno.
Invito la collega Pazé a sostanziare nei fatti queste affermazioni dopodiché, se lei non le sostanzia con i fatti, personalmente io e i miei colleghi la quereleremo per calunnia e diffamazione, anche se in un'aula perché dire che qui con un bilancio si coprono degli interessi privati Presidente, è un fatto di una gravità inaudita che non credo abbia precedenti. Per cui la invito, per quello che le compete, a tutelare la dignità dell'aula e di tutti noi.
Detto questo, ce la vedremo anche nelle altre sedi, perché noi siamo disposti ad affrontare la polemica politica e tutto quel che ne segue, ma quando si alza il tiro in questo modo dobbiamo reagire.



PRESIDENTE

La collega Pazé avrà modo, non appena lo stenografico sarà stato elaborato, di valutare e di rivedere quanto ha affermato. Farò avere alla collega il testo dello stenografico; lei valuterà se confermare o meno le parole che ha detto, così come viene fatto con tutti i Consiglieri (non è che sia un trattamento né di favore né di sfavore).
Sulla questione incidentale ha chiesto la parola la Consigliera Suino ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Sarò brevissima. Sulla questione incidentale, intervengo soltanto a scopo conciliativo, nel senso che ho sentito l'intervento; credo che la collega Pazé - dopodiché, chiaramente, sarà lei stessa a valutarlo - si riferisse a quello che ho detto nel mio intervento di un'ora e mezzo fa quando abbiamo spiegato - ma lei non poteva saperlo, perché non lavorava in questo consesso - quanto è avvenuto in occasione del bilancio preventivo in I e IV Commissione, e quindi si è parlato espressamente di debito politico di assunzione da parte della maggioranza di un provvedimento che andasse in qualche modo a colmare delle carenze che una parte della stessa maggioranza individuava e quindi le operazioni "Angeleri-Rubatto", senza chiamare in causa in modo improprio dei colleghi, ma per capirci.
Ho usato questa espressione e la collega l'ha ripresa; probabilmente con quegli elementi di minore chiarezza, secondo la sua stessa ammissione: "Non conosco, perché non ero presente".
Dopodiché vi è stata tutta la parte dell'intervento, che ho ascoltato con molta attenzione - e mi spiace che il collega Ghiglia non l'abbia così valorizzata - nella direzione della collaborazione, poiché ha ribadito più volte che c'è la disponibilità ad un ragionamento nel merito. Pertanto questo aspetto dovrebbe dimostrare che non c'è stata, nella parte precedente, quel tipo di istanza esagerata - Ghiglia, consentimi - di reazione.



SUINO Marisa

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



SUINO Marisa

Lascia stare, non fare l'avvocato: sarà l'Ufficio di Presidenza che deciderà!



SUINO Marisa

Ma no, Ghiglia, non sono assolutamente l'avvocato di nessuno, anche perché la Consigliera Pazé può fare benissimo l'avvocato di se stessa. Sto dicendo che sono intervenuta, ringraziando per la disponibilità a consentire l'intervento e richiamandomi ad un aspetto prettamente conciliativo, non per fare l'avvocato, ma perché la signora si è rifatta ad uno degli interventi che c'è stato in precedenza ...



SUINO Marisa

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



SUINO Marisa

Lascia parlare la signora!



SUINO Marisa

Dopodiché mi pare che l'ultimo intervento della minoranza tendesse a dire: "Entriamo nel contenuto e cerchiamo di trovare insieme una soluzione per superare l'impasse che si è creata". Credo che questa sia l'impostazione politica migliore, la versione migliore di un intervento del centro-sinistra, non da avvocato, ma da membro del centro-sinistra. Ritengo esagerata la reazione che c'è stata e quindi mi dissocio.



SUINO Marisa

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



SUINO Marisa

Io non ho interessi privati nel bilancio e deve essere tutelata la nostra dignità.
Questo è inaccettabile! SUINO Marisa (fuori microfono)



SUINO Marisa

E' strumentale.



(Commenti in aula)



SUINO Marisa

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



SUINO Marisa

Non si può dire qualunque cosa!



PRESIDENTE

Per cortesia.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Aspettavo un attimo che ci fossero le condizioni per poter intervenire con pacatezza, ma con fermezza.
Effettivamente, abbiamo ascoltato delle affermazioni da parte della collega Pazé. E' vero che è arrivata all'ultimo momento, come dice la collega Suino, però è collega, è Consigliere regionale tanto quanto me tanto gli altri cinquantotto che sono qui dentro. Allora, scusate sentirsi dire ... Dopodiché, collega Suino, ho ascoltato pure le considerazioni relativamente ai settori disagiati, relativamente alla posta che riceve e che riceviamo tutti, relativamente alla disponibilità di votare anche prima di sera a certe condizioni giugulatorie, ma questo è un altro discorso.
Abbiamo ascoltato tutto, però due affermazioni le ha fatte e le ha ripetute. Ha parlato di debito elettorale e di spese elettorali. Qui secondo me, può anche correggere...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Pazé)



GALLARINI Pier Luigi

Spese... Debiti elettorali: almeno questo; può darsi che sulla parola "spese" abbia frainteso, ma "debiti elettorali" l'ha ripetuto almeno due volte. Un conto è dire "debito politico", perché nel vocabolo politico ci sta sempre tutto.
Vorrei capire cos'è una maggioranza se non un contratto politico di gestione di un Ente, in questo caso della Regione: questo è ovvio.
Dopodiché il Consigliere dei Verdi chiederà un miliardo per problemi ecologici e così via: questo fa parte della routine che ognuno di noi vive da quando ha iniziato a fare politica, ma questo è un altro discorso.
Lei no! Lei ha detto: debito elettorale, e poi - scusate - ha citato l'interesse privato. Io mi auguro che fosse molto confusa quando ha fatto queste affermazioni.
Allora, o è in grado di chiarirle, e quindi sostanzialmente di smentire non questa interpretazione, ma queste affermazioni, perché mi sono limitato a citare le affermazioni tra virgolette, non ho voluto interpretarle; per si interpretano da sole. Altrimenti, come diceva il collega Ghiglia, o queste cose vengono smentite o possiamo anche costringere la collega Paz ad imboccare due strade: o quella di smentirle in altre sedi o quella invece di dimostrare che, in effetti, all'interno del capitolo A o del capitolo C esiste l'interesse privato del Consigliere A o dell'Assessore B.



(Il Consigliere Rubatto chiede di intervenire)



PRESIDENTE

Consigliere Rubatto, desidera intervenire sulla questione incidentale o sul merito? Sul merito? Allora le darò la parola dopo. Anche il Consigliere Gatti, mi pare, desidera intervenire sul merito.
Credo di dover riconfermare quanto ho detto prima - poi do la parola alla Consigliera - e cioè che il testo del resoconto stenografico possa essere rivisto, in modo da chiarire quei punti che, effettivamente, possono lasciare adito ad interpretazioni che non possono essere accettate, perci valuti lei. Non appena avremo il testo, glielo faremo avere.
Desidera aggiungere qualcosa? Prego, Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Mi spiace che il mio intervento abbia suscitato questo vespaio. La linea del mio intervento era ben chiara e la sottoscrivo pienamente.
Ringrazio il Presidente per la possibilità di vedere lo stenografico se ho usato delle espressioni inadeguate. Posso aver confuso debito elettorale con debito politico: se è così, me ne scuso.
Rivendico però il diritto, in un dibattito politico, di utilizzare espressioni che sono utilizzabilissime in un dibattito politico. E mi stupisce molto che sia il Consigliere Ghiglia ad arrabbiarsi per queste cose, visto che è una persona che abitualmente usa toni molto più pesanti di quelli che ho usato io, da quando sono in quest'aula ed immagino nei quattro anni precedenti.



PAZE' Enrica

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PAZE' Enrica

Non hai ancora visto niente!



PAZE' Enrica

Non sono interessata a vedere la prosecuzione.
Quindi, ringrazio il Presidente per la disponibilità sullo stenografico e quando discuteremo la legge punto per punto mi riservo di fare ulteriori osservazioni.



PRESIDENTE

Credo che sia opportuno che lei possa valutare le sue affermazioni sullo stenografico: glielo farò avere.
Ha chiesto di intervenire per fatto personale il Consigliere Ghiglia ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Non mi sfugge la tattica comunista della provocazione per l'interruzione dei lavori di un'aula. Sono tanti anni che sto nelle istituzioni; questi tipi di tattica non mi stupiscono; li conosco. Li combatto, ma li conosco.
Premesso che il gioco è chiaro, quindi non è che ci si prenda per il naso più di tanto, volevo solo dire una cosa, Presidente; però, devo chiamare in causa lei.
La soluzione da lei individuata del prendere lo stenografico e darlo alla collega Pazé, eventualmente per correggerlo, non mi sta bene. Glielo dico affinché lei ne prenda atto ufficialmente. Non è che uno viene in quest'aula a dire qualunque cosa, senza avere gli elementi per sostenere le questioni, soprattutto quando va a parlare di interessi privati che noi ribadiamo - non abbiamo, senza poterli sostanziare, poi si riprende l'intervento e se lo corregge.
No, eh! Non si gioca così; almeno, a noi hanno insegnato che in democrazia non si gioca così.
Allora, le chiedo di prendere lo stenografico; di valutarlo all'interno dell'Ufficio di Presidenza rispetto alle affermazioni della collega Pazé.
Dopodiché l'Ufficio di Presidenza si riunirà; dopodiché sentirete la collega Pazé; dopodiché la collega Pazé spiegherà a voi l'intervento che ha fatto; dopodiché voi ci direte quali sono le risultanze del vostro incontro con la collega Pazé, nei confronti della quale ovviamente noi chiediamo che siano prese misure adeguate di censura, a tutela della dignità dell'aula.
Per quanto riguarda il fatto personale, collega Pazé, c'è una differenza: io uso termini duri, faccio battaglie anche durissime, ma con una differenza: io sostanzio sempre le cose che dico. Pertanto, quando parli di interessi privati nei confronti di cinquantotto - se ti riferisci anche alla minoranza - o trentatré Consiglieri, devi avere la possibilità di dimostrarlo. Nel momento in cui sarai in grado di dimostrare che c'è un interesse privato, che nel linguaggio giuridico e penale italiano ha un significato molto preciso, verrò con te a firmare la denuncia nei confronti di tutti. Vengo io con te, così facciamo un bello scoop: andiamo insieme a denunciare chi ha interessi privati in quest'aula.
Fino a quel momento, ti pregherei di usare un linguaggio, anche nei miei confronti, più adeguato alla bisogna.



PRESIDENTE

Non ho conoscenza nemmeno vaga che ci siano delle forme di interesse privato. Dal resoconto stenografico (dopodiché l'Ufficio di Presidenza farà le valutazioni che ritiene opportune) la Consigliera Pazé potrà leggere quanto è stato registrato e, io ritengo, dare delle interpretazioni rassicuranti per lei e per tutti noi.
Prego, Consigliera Pazé.



PAZE' Enrica

Vorrei semplicemente sottolineare che non siamo in un'aula di ...



PAZE' Enrica

PICCHIONI (fuori microfono)



PAZE' Enrica

Scusi, Presidente, non può permettere questo rimbalzo da un Consigliere all'altro. Questa non è un'aula di giustizia, non è una Commissione di inchiesta e non ci sono gli avvocati d'ufficio; abbia pazienza!



PRESIDENTE

Questo è vero. Una breve puntualizzazione alla collega Pazé ...



PAZE' Enrica

Rinuncio alla puntualizzazione, andiamo pure avanti con il dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Signor Presidente, avevo chiesto la parola prima del collega Ghiglia.
Tante volte noi diciamo che lei conduce il Consiglio in modo "di parte" e questa è la dimostrazione...



PRESIDENTE

Questo non lo posso accettare, collega. In primo luogo, la richiesta di parola non dà automaticamente il diritto ad intervenire, dopodiché mi è sembrato che l'intervento della collega meritasse un inciso.
Prego, Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Signor Presidente, lei può non accettarlo, però mi deve spiegare il motivo. La collega Pazé non ha nominato Ghiglia e non è stato un fatto personale: ha fatto delle affermazioni sulle quali potevamo avere tutti il diritto di intervenire. Non riesco a capire perché, dopo l'intervento della Consigliera Pazé, lei non mi ha dato la parola. A questo punto, è stato fatto un intervento di parte. Io ero iscritto a parlare prima del collega Ghiglia e non c'era alcun fatto personale prima della polemica. Mi dispiace, signor Presidente, ma lei non ha agito secondo coerenza e giustizia.
Inoltre, dopo quello che è successo è opportuno fare una considerazione, così facciamo capire alla collega Pazé che in quest'aula si possono dire anche cose diverse, magari più pregnanti e decisive.
Siccome sono già intervenuti il mio Capogruppo e tutti gli altri Capigruppo della minoranza - è chiaro che siamo in tema generale e non vorrei dire cose banali e che si ripetono - vorrei solo aggiungere un'osservazione di tipo generale, che nel particolare cercherò di esplicare quando esamineremo i singoli capitoli, in merito a quanto sta succedendo nelle nostre province: un via vai di Consiglieri e di Assessori che elettoralmente stanno girando le province per raccontarsela, e vorrei fare alcuni esempi ad hoc.
Quando si è parlato di Agenda 2000/2006 si è spiegato al mondo che abbiamo perso 400 miliardi, ma di stare tranquilli, tanto nelle pieghe del bilancio troveremo 400 miliardi. Il giorno dopo, la formazione professionale mancava di 40 miliardi. Non tempestivamente, ma qualche ora dopo, visto che parla poco, l'Assessore Goglio ha detto: "State tranquilli che nelle pieghe del bilancio troveremo altri 40 miliardi"; noi abbiamo una Regione che per le spese quotidiane fa il mutuo. Quindi, avremo soldi da dare a tutti, comprese le rate del mutuo che noi dobbiamo fare per la prossima tornata.
Signor Presidente, vorrei sapere, visto che nessuno ha citato l'agricoltura, come fa il mio amico Assessore Bodo a parlare di intervenire a favore della crisi del Moscato, come fa ad intervenire sulla politica di sviluppo e sostegno della montagna e della collina quando va a raccontare in giro che con i mutui si sostiene la spesa quotidiana, senza mettere invece un freno e cercare, visto che siete così bravi, di fare una gestione efficiente ed efficace.
Infine, vorrei rifarmi ad un discorso che ci riporta a quello che ha detto la collega Pazé. Sapete dove vanno i soldi? Vanno nei giornali locali di tutta la provincia dove il nostro amico Ghigo informa la cittadinanza di quello fa. Se questa non è propaganda elettorale, che cos'è? Facciamo niente, però troviamo su tutti i quotidiani della provincia, e tutte le settimane, una pagina della provincia in cui spiega quello che fa. Questi soldi potrebbero tranquillamente non essere spesi. Grazie.


Argomento:

Saluto agli alunni e ai docenti dell'Istituto Sommeiller di Torino


PRESIDENTE

Prima di proseguire, desidero ringraziare i docenti e i ragazzi dell'Istituto Sommeiller di Torino che ci hanno reso visita.


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2000 ed approvazione delle schede FIP"


PRESIDENTE

Tornando all'esame del disegno di legge n. 504, ha la parola il Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente, avevo chiesto la parola tre quarti d'ora fa, ma lei puntualmente non mi ha visto.
Parto da alcuni emendamenti e da alcune affermazioni. E' evidente come in quest'aula non si possa o si possa dire - seconda l'una o l'altra parte quello che si desidera, però debiti elettorali e debiti politici sono due cose diverse, interesse privato ed interesse politico sono due cose diverse. Io vi assicuro che quando, mesi or sono, ho firmato, come il collega Angeleri, degli emendamenti per dare nel nostro bilancio una linea più rimarcata sul sociale, non pensavo né a debiti privati né a debiti politici né ad interessi privati e, guarda caso, tutte le opposizioni erano su quella linea e avevano più volte richiesto interventi nel settore del sociale per migliorare la psichiatria, per migliorare le problematiche degli anziani o delle categorie più deboli.
Ebbene, noi abbiamo dovuto ritirare quegli emendamenti per poter far passare il bilancio, perché quelle stesse opposizioni che più volte avevano rimarcato di voler qualcosa di più nel settore del sociale, quelle stesse opposizioni avevano detto a chiare lettere che non avrebbero lasciato passare quel bilancio, che non volevano ...



(Interruzioni fuori microfono dei Consiglieri Manica e Riba)



RUBATTO Pier Luigi

Potrò dire quello che voglio!



RUBATTO Pier Luigi

RIBA Lido (fuori microfono)



RUBATTO Pier Luigi

Come no!



PRESIDENTE

Consiglieri Manica e Riba, per cortesia!



RUBATTO Pier Luigi

E' stato detto che ci sono degli interessi privati e nessuno è riuscito a fermare la collega Pazé, quindi a questo punto io penso di poter andare avanti, perché sto parlando di qualcosa al servizio della Regione.
Quelle stesse opposizioni hanno fatto di tutto per bloccare quel bilancio, per farci ritirare gli emendamenti e noi, per portare avanti una linea di servizio verso la Giunta, li abbiamo ritirati e ne abbiamo richiesto l'inserimento come variazione di bilancio.
Alcuni Gruppi politici, al di fuori di quest'aula, vanno "predicando" servizi nel sociale, interventi nel sociale, anche attraverso spot televisivi, per portare avanti problematiche giuste - che io condivido nel settore del sociale, però anche in quest'aula gli stessi Gruppi politici devono permettere che possano andare avanti interventi nel settore sociale, non soltanto chiedere che venga fermato qualche intervento o qualche proposta di legge perché non è parte di altre correnti politiche.
Quindi, ancora una volta devo dire che mi batterò - e penso che anche gli altri colleghi che hanno proposto questi interventi si batteranno affinché le nostre richieste vengano portate avanti.
Parliamo di bilancio della sanità, di deficit nella sanità, che tutti conosciamo, presente anche in altre Regioni che non sono governate dal Polo, un deficit che conosce tutta la sanità italiana e forse, a questo punto, dobbiamo dire che la colpa non è tutta dell'Assessorato alla sanità della Regione Piemonte o dell'Assessorato alla sanità di altre Regioni, ma di un malgoverno nazionale, che non va alla radice dei problemi.
Pertanto, è inutile che oggi chiediamo che i fondi per la neuropsichiatria, per il sociale o per altri interventi nei settori degli anziani e della famiglia, vengano portati a coprire il bilancio della sanità. Deve essere Roma a mandare i fondi per coprire il disavanzo della sanità, deve essere Roma a farli arrivare in fretta.
Non facciamo della demagogia in quest'aula, non facciamo della demagogia perché alcuni Gruppi la fanno sia in Commissione sia in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Innanzitutto, vorrei ringraziare il Consigliere Rubatto per il grande contributo che dà sempre al lavoro dell'opposizione. E' un ringraziamento veramente sentito perché il nostro è un lavoro faticoso, soprattutto nel momento in cui entriamo nel merito di una proposta di bilancio, quale quella in esame oggi con il disegno di legge n. 504. Il suo contributo in aula, ma soprattutto quello che ci dà costantemente ormai da mesi in Commissione, è veramente un apporto notevole e non può passare sotto silenzio, per cui lo ringrazio pubblicamente.
Quindi, dopo questo atto doveroso nei confronti del Consigliere Rubatto in quanto Consigliere regionale, ma soprattutto nella sua veste istituzionale di Presidente della IV Commissione, vorrei riferirmi in particolare ad una sua affermazione. Non è un caso che la maggior parte dei nostri interventi si sia riferita alla parte relativa al bilancio della sanità e alla situazione altrettanto felice del socio-assistenziale, data la situazione in cui ci troviamo sul bilancio sanitario, ma il Consigliere Rubatto ha affermato che la colpa non è solo dell'Assessore regionale.
E' vero: non tutta la colpa è dell'Assessore; una buona parte di colpa Consigliere Rubatto, in quanto Presidente della Commissione, ce l'ha indubbiamente anche lei per la conduzione dei lavori e per il modo in cui da sempre noi andiamo avanti su tutta la partita della sanità e del socio assistenziale. Ma una notevole responsabilità sul piano gestionale certamente ce l'ha l'Assessore regionale e anche il Presidente della Giunta, perché quando noi ci troviamo davanti a cifre intorno ai 3 mila miliardi sulla sanità, non può non esserci stato grave errore di gestione grave sottovalutazione.
Vengo poi ad un'altra sua affermazione che probabilmente non è stata sufficientemente ponderata. Lei di solito pondera molto i suoi interventi e si presenta sempre molto preparato nel merito delle questioni, ma questa volta forse le può essere lievemente sfuggito un aspetto. Forse tutta la parte relativa a "Roma ladrona", che non concede finanziamenti sufficienti alla Regione Piemonte, non è stata attentamente ponderata, Presidente perché ci sono alcune sfasature nei dati che lei ci ha fornito.
La prima sfasatura è che, secondo le risultanze di un incontro tra i Capigruppo del centro-sinistra e il Ministro Rosy Bindi, pare che il Piemonte e la Sicilia siano nel Guinness dei primati per il debito sulla sanità per una ragione molto semplice: a fronte di un debito molto alto che ci mette all'onore delle cronache nazionali - e noi siamo veramente felici di essere noti per un primato di questo genere, ma gli utenti piemontesi un pochino meno - c'è il fatto che a questo non corrisponde un aumento dei servizi e delle prestazioni. Quindi, il Guinnes dei primati è ancora più interessante: sfondamento della spesa, buco che non si capisce da dove arrivi, anche perché, avendo separato il controllo dalla gestione neanche la Società Pitagora è riuscita a capire qualcosa, perché era difficile rimettere insieme i conti in questa direzione.
A fronte di questo, non è assolutamente vero - lo abbiamo appurato dai dati - che ci sia stato un eguale aumento delle prestazioni, altrimenti avremmo potuto dire che si trattava di uno sfondamento negativo, ma virtuoso.
L'altra questione che pare sia emersa con una certa chiarezza è che non solo noi non stiamo assolutamente nella media del riparto del Fondo Sanitario Nazionale secondo i criteri e i parametri, ma, anzi, andiamo anche meglio di molte altre Regioni. Quindi, Presidente, la sua grande attenzione e conoscenza di questi problemi, proprio questa unica volta perché abbiamo avuto modo di apprezzarla ampiamente in altre sedi, ha avuto una piccola defaillance rispetto ai dati e alla conoscenza.
Di conseguenza, il disegno di legge n. 504 è ampiamente messo in stato di tensione e di difficoltà dal fatto che questa parte sulla sanità è la grande questione irrisolta.
Inoltre, le voglio dire che rispetto a questa problematica certamente tutti sappiamo che il Fondo Sanitario Nazionale deve essere incrementato e queste sono le intenzioni del Ministro, perché, essendo stati risanati i conti dello Stato dopo alcuni anni di Governo Prodi e di Governo D'Alema finalmente abbiamo, con questa Finanziaria, l'annuncio delle misure in grado di preintervenire ed intervenire fortemente sulla spesa sociale, con le detrazioni e le politiche a favore delle famiglie.
Detto questo, la difficile situazione della sanità piemontese resta tale. Le devo poi dire che rispetto alle sue osservazioni in merito alla vicenda del bilancio dell'anno scorso, anche in questo caso non ha dimostrato di essere così preparato e puntuale. Infatti, lei ricorderà bene come è andato il dibattito della volta successiva, nel momento in cui votammo quel bilancio. Ricorderà bene che dopo giorni, settimane e mesi che stavate in quest'aula, non venendo a capo di uno straccio di bilancio, fu quello il momento in cui le opposizioni, ritirando i loro emendamenti consentirono al Piemonte, agli Enti locali, ai cittadini, alle associazioni, ecc., di avere uno straccio di bilancio regionale.
Quanto, poi, ai suoi emendamenti, essendo firmati anche dal collega Angeleri, so che avevano certamente una grande serietà in questa direzione ma non è detto, Presidente Rubatto, che i suoi emendamenti e le proposte che lei fa in direzione degli anziani, in direzione dell'handicap, in direzione di una serie di settori siano le politiche che devono essere fatte e siano le cose che servono ai cittadini piemontesi. Hanno ampiamente dimostrato i colleghi e le colleghe negli interventi che qui hanno svolto che le vostre stesse proposte lasciano molti dubbi, hanno diverse carenze anche per l'impostazione delle politiche, che non sono mai politiche territoriali, che non sono mai politiche di prevenzione, che non sono politiche che tendono a recuperare il nostro svantaggio nei confronti delle altre Regioni e quel disavanzo passivo, che per grande parte a noi è determinato dal fatto che molti utenti piemontesi si recano presso Regioni vicine (Lombardia e Liguria) e che questo, pagato a pie' di lista dalla Regione Piemonte, è moneta sonante e fatto assolutamente passivo, che manda fuori la gente e non migliora i nostri servizi.
Di tutto questo, Consigliere Rubatto, nei suoi emendamenti non vi è traccia; non gliele abbiamo mai sentite fare considerazioni del genere.
Concluderei questo intervento chiedendole espressamente una cosa, nella sua responsabilità istituzionale, oltre alla responsabilità gestionale dell'Assessore e del Presidente Ghigo: Consigliere Rubatto, la copia del Piano socio-assistenziale ce l'ha a casa sotto il materasso? Perché noi non l'abbiamo più vista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto per fatto personale.



RUBATTO Pier Luigi

Non ho alcun problema a dire che il Piano socio-assistenziale ce l'ho non ho alcun problema a dire che ho insistito più volte - perché io mi assumo tutte le mie responsabilità - e ringrazio anche la collega Manica la quale mi ha detto che sono corresponsabile con l'Assessore D'Ambrosio della situazione della sanità.
A questo punto - mi dispiace, D'Ambrosio, scusami - sono anche corresponsabile di tutti i miglioramenti che ha avuto la sanità piemontese in questi cinque anni, e io ho attaccato la sanità piemontese e l'assistenza, l'ho attaccata parecchio, per cui sono anche corresponsabile dei miglioramenti.
Io ho chiesto più volte che il Piano socio-assistenziale venisse discusso, ho chiesto che venisse portato avanti, ho chiesto che fosse votato, però la situazione in Commissione sanità è che l'opposizione non fa opposizione; in Commissione sanità l'opposizione è tutta corretta, coerente sulle situazioni, verso i problemi della sanità, verso i problemi degli anziani. Infatti è un'opposizione molto blanda, un'opposizione molto positiva, un'opposizione che addirittura firma una proposta di legge sulla maternità e dopo non la condivide più in aula, un'opposizione che va avanti in questa linea, un'opposizione che noi dobbiamo ringraziare e che debbono ringraziare anche tutti i cittadini del Piemonte, perché a questa opposizione noi dobbiamo situazioni che potevano portare ad un commissariamento sul problema del commercio, che potevano portare a commissariamenti anche su altri problemi, e questa è...



RUBATTO Pier Luigi

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



RUBATTO Pier Luigi

Presidente, di cosa sta parlando il Consigliere Rubatto?



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, per cortesia, lasci parlare il Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Finché non insulto nessuno, ritengo di poter fare politica in quest'aula come fate politica voi, con il vostro ostruzionismo, quindi finché non insulto nessuno, ritengo di poter fare politica in quest'aula.



RUBATTO Pier Luigi

RIBA Lido (fuori microfono)



RUBATTO Pier Luigi

Ma tu sai cos'è l'ostruzionismo?



RUBATTO Pier Luigi

SPAGNUOLO (fuori microfono)



RUBATTO Pier Luigi

Si chiarisca il significato della parola ostruzionismo!



PRESIDENTE

L'ostruzionismo è un'attività che non è vietata dai Regolamenti... C'è poco da sorridere. L'ostruzionismo è una delle modalità con cui si esprime una posizione politica. L'ostruzionismo non è ammesso quando è un'attività contro il Regolamento. Quando ci fossero attività contro il Regolamento, io lo farò rilevare.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Cortesi colleghi, intervengo solo per alcune precisazioni.
E' stato fatto riferimento al Piano socio-assistenziale. Ho ribadito in più sedi che il Piano non è stato portato avanti perché si era in attesa della legge quadro sull'assistenza, ma soprattutto perché con la fine del 1999 scadeva il Piano sanitario e si voleva e si doveva fare il Piano socio sanitario.
Devo inoltre dire con fermezza ai colleghi che, per quanto attiene la spesa in sanità, penso che questo sfondamento doveva esserci perch nonostante questo sfondamento, la Regione Piemonte raggiunge una spesa pro capite di L. 1.958.737, che pone il Piemonte al tredicesimo posto per quanto riguarda l'impegno di spesa in sanità. Se così non fosse stato, noi saremmo stati al penultimo posto, al pari della Basilicata e della Calabria, quindi penso che il fatto che si sia passati da L. 1.800.000 di spesa capitaria a L. 1.958.000, che ci pone nella media nazionale, sia un fatto che non deve fare gridare continuamente allo scandalo, soprattutto se è vero, come è vero - e non lo dico io, ma poi andremo a vedere nei mesi a venire e negli anni a venire - che i miglioramenti in sanità ci sono stati.
Devo ribadire quindi che questo debito astronomico - com'è stato definito - è un debito che forse andava fatto gradualmente anche negli anni passati, perché l'essere stati così ligi a spendere poco, badate bene, non a sforare il bilancio, perché per quanto attiene allo sforamento del bilancio si è sempre sforato in Regione Piemonte e la volta scorsa, quando c'è stato il dibattito sulla sanità, ho portato le cifre con le relative delibere di ripianamento dello sforamento... Quindi, mi pare doveroso dire questo, onde evitare che sempre e soprattutto in sedi non - ma tutte le sedi potrebbero essere idonee - opportune si parli in modo così politico di questo sforamento nella sanità. Grazie.



PRESIDENTE

Come discussione generale, credo che abbiamo esaurito ...



PRESIDENTE

MIGLIETTI Franco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci sono alcune osservazioni da parte del Presidente della Commissione sanità e da parte dell'Assessore che aprono il dibattito.



PRESIDENTE

No, qui non siamo in una fase di dibattito senza regole.



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la parola sulle affermazioni che sono state fatte!



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, lei ha già parlato! Non le do la parola. Lei è già intervenuta per 17 minuti sulla questione personale, per cui non le do la parola.
Abbiamo, credo, esaurito il dibattito generale. Consigliere Riba desidera intervenire sul dibattito generale, non su altre questioni?



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sulla questione incidentale.



PRESIDENTE

Non ci sono questioni incidentali, perché non possiamo andare avanti a questioni incidentali.
Sulla discussione generale la Consigliera Simonetti è intervenuta ben oltre i limiti di tempo consentiti (17 minuti).
Consigliere Riba, vuole intervenire sul dibattito generale? Le do la parola, non essendo lei ancora intervenuto.



RIBA Lido

Presidente, constato con disagio che, dopo alcune ore di dibattito e la presa di posizione assunta ieri - per me inspiegabilmente, devo dire anche molto inopportunamente - da parte della Giunta, su suggerimento dei Capigruppo della maggioranza, la decisione di non consentire l'approvazione o l'esame del conto consuntivo ci ha messo in una situazione di difficoltà a procedere. Ma lo voglio richiamare molto seriamente, e spero di avere delle risposte dai Capigruppo della maggioranza.
Come è nostra consuetudine, non interveniamo soltanto per riempire il tempo. Mi pare che il Consigliere Rubatto non capisca evidentemente sempre il significato dei termini, che a volte si usano disinvoltamente, come a proposito di questo dibattito. Se non è così, sono lieto di prenderne atto.
Se invece è così ed il Consigliere Rubatto, come eminente rappresentante della maggioranza, prima membro della minoranza, oggi membro della maggioranza, quindi con una larga esperienza di collocazione politica, nonché Presidente della Commissione sanità, si permette di definire ostruzionistico questo dibattito, mi sembra che vengano meno gli elementi della normale dialettica politica. Spero che non sia così, ma comunque lo dirà lui.
Presidente, il mio Gruppo viene considerato spesso come un Gruppo "permissivo" nei confronti della voglia di fare presto, di procedere e di concludere in fretta, ed è magari una contestazione perlopiù ingenerosa. Ma su questo dibattito, in questo momento, noi non possiamo procedere se non esistono elementi di inevitabile chiarezza.
Il primo a cui naturalmente rivolgo questo discorso è il collega Gallarini, che non raramente è un interlocutore attento e gliene do sempre atto, ma non posso farlo con il Presidente Ghigo, che si sta occupando immagino - del suo futuro elettorale, o anche del suo presente. Non posso farlo con l'Assessore Burzi, che starà occupandosi altrove del suo impegnativo dicastero, ed in parte parlerò con l'Assessore D'Ambrosio anche lui sempre attento quanto meno a sentire. Però tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, si dice. Quindi, scontiamo questa situazione.
Non possiamo procedere, Presidente Deorsola, se non esiste chiarezza su quali sono oggi i conti della Regione Piemonte, su dove si collocano esattamente i disavanzi e su dove si pensa di reperire le relative coperture.
Assessore D'Ambrosio, mi risulta che sia stato detto che in un'epoca politica diversa, scoprendosi una situazione del genere sui conti della sanità, l'Assessore competente avrebbe dovuto lasciare il suo posto. Per molto meno altri lo hanno lasciato, dal punto di vista della congruità del lavoro.
Dalle responsabilità ...



(Commenti in aula)



RIBA Lido

Io parlo della congruità del lavoro; abbia pazienza, Assessore D'ambrosio! Questo disastro è ancora lì, e lei è oggettivamente un elemento che testimonia, con la sua presenza, una "volontà" pertinace e politicamente inevitabile. Lo capisco bene, sarebbe suicida da parte della Giunta aprire adesso il caso della sua - e degli altri - responsabilità quindi si tenta di coprirla, e nel tentativo di coprirla si vanno dicendo cose inaccettabili dal punto di vista della legittimità dei comportamenti anche verbali, delle istituzioni.
Non può il Presidente Ghigo, insieme all'Assessore D'Ambrosio e a qualcun'altro, dire: "La causa di questo è che noi abbiamo la quota pro capite più bassa rispetto a quella che ci toccherebbe", quando il Presidente Ghigo sa - comunque siamo andati a farcelo testimoniare dal Ministro Bindi, non avendo altri intermediari sufficientemente autorevoli che il Piemonte dispone della quota pro capite corrispondente ai criteri applicati rigorosamente nella stessa maniera su tutto il piano nazionale ed ha una quota pro capite superiore di 90.000 lire alla media nazionale.
Se non ci credete, controllate i vostri conti, perché non sarebbe la prima volta che sono sbagliati. I conti del Ministro Bindi sono rigorosi non si può mistificare in questo modo, dicendo che la quota pro capite è troppo bassa! E se fosse così, questo giustificherebbe il fatto che ci accorgiamo dopo due anni del debito? Potrebbe spiegare perché abbiamo dei problemi.
Si potrebbe fare come in altre Regioni: i costi sono questi, gli interventi sono questi, poi assieme vediamo. Quindi, noi non possiamo procedere, se voi non tirate fuori i conti esatti del debito della sanità e ci dite come si intende coprirlo.
Seconda questione: sulla sanità, c'è un tentativo di procedere con la defalcazione dell'1%. Mi pare esatta questa indicazione... E' sbagliata per fortuna è sbagliata perché, se per caso fosse stata esatta, l'avrei considerata "demenziale", anche se la parola è grossa ...



(Commenti in aula)



RIBA Lido

Se è stata votata, scusate l'espressione forte, ma usatene una che non crei incidenti. Io non ne voglio creare, nella situazione ...



(Commenti in aula)



RIBA Lido

No, non ne voglio proprio creare, ho ben altri problemi di cui parlare in questo Consiglio per non creare incidenti. Ma mettere sullo stesso piano le AA.SS.OO. e le AA.SS.LL., che sono addirittura in pareggio, con quelle che hanno sfondato solo per motivi di promozione largamente propagandistica, largamente incoraggiata dalla Giunta, in un caso come nell'altro, vuol dire essere dissennati, Assessore. Meno male che la questione non procede, ma è così.
Siamo in presenza di un conto, Assessore Burzi, che va tirato fuori.
Noi non stiamo tentando di sottrarre del tempo, stiamo chiedendo informazioni sui conti della Sanità. Diteci a quanto ammonta il debito e come intendete collocarlo sui bilanci, a partire dal bilancio del 1999, non a partire dal bilancio della prossima legislatura.
L'Assessore Pichetto, che insieme all'Assessore Vaglio è uscito dalla sua estate carsica sulla questione dell'Ob. 2, ha spiegato che non c'era alcun problema per i fondi non più erogati per le zone ex Ob. 5b, perch c'erano 400 miliardi che sarebbero stati assegnati come integrazione da parte del Consiglio regionale. Tutto ciò valse a disarticolare un'iniziativa razionale, naturalmente un'iniziativa legittima, per le montagne e le vallate duramente colpite, ma voglio chiedere all'Assessore Pichetto: dove sono questi ulteriori 100 miliardi? Dove? E' un'altra mistificazione che è servita per prendere tempo. Noi vogliamo chiudere questa partita anche questa sera, ma vogliamo chiuderla in un'accettabile chiarezza.
Il confronto non è sul tempo di chi vuole o non vuole chiudere, il confronto è tra chi è disposto ad accettare la chiarezza dei conti e chi invece, cerca di bypassare questo difficile guado, mantenendo intatto questo apparato propagandistico-elettorale di spesa.
Quando vedo che nel disastro generale andiamo a reperire 5 miliardi per convegni, per iniziative, per promozioni, voglio capire se è elettorale oppure no. Non so se la collega Pazé abbia usato termini impropri, ma sulla sostanza di questa questione quel che ha detto non fa una grinza.
Il collega Gatti, come tanti colleghi frequentemente investiti della responsabilità di rappresentare sul territorio le scelte della Giunta e del Consiglio pagandone lo scotto, come capita anche a me, ha detto delle cose sacrosante, perché queste immaginifiche promozioni rappresentano un costo che, visto il disastro in cui siamo, avrebbe dovuto essere perlomeno evitato ed eliminato.
L'aver voluto negare l'approvazione del conto consuntivo è un dato di fatto. Per noi non volete approvarlo? E' lo stesso. La sostanza non cambia: noi non procediamo se i conti non ci sono, tutto lì. Dateci i conti. Si fanno delle battaglie, si trova un difficilissimo punto di equilibrio sulla definizione di un bilancio, quel bilancio rimane per tutti, ma viene votato dalla maggioranza. Una parte della maggioranza propone e l'altra dispone con la riserva mentale che tanto è un modo per bypassare un passaggio d'aula, e poi ci penseremo, ci ritorneremo sopra, per presentare il giorno dopo una serie di emendamenti che rappresentano un dato di alterazione e di annullamento degli elementi sulla base dei quali si è trovato un difficile accordo.
Presidente Ghigo e Assessore Burzi, al mio Gruppo costò molto quel passaggio. Voi ne siete testimoni, tutti ne sono testimoni, anche i colleghi di minoranza. Però noi non abbiamo mai pensato di riproporre i nostri emendamenti e abbiamo accettato perché questo è un atto coerente con la responsabilità di governare dalla maggioranza o di essere opposizione ma forza di governo, dall'opposizione. Se noi abbiamo assunto questo atteggiamento di responsabilità, rinunciando ad emendamenti importanti per l'economia, per l'equilibrio socio-economico, per l'ambiente, ecc., voi dovete fare altrettanto, quindi non riproponete oggi delle cose che avete già riproposto il giorno dopo perché volevano essere il modo per annullare per la parte che non vi convinceva, un accordo che avevamo fatto e che rappresentava una legge.
Quindi, un'altra richiesta imprescindibile per noi è che quegli emendamenti o quelle proposte, che arrivano tra l'altro da un percorso attraverso il bilancio dicendo, il giorno dopo che era stato approvato: "Questa posta no, l'altra la tolgo, quella la metto, quella l'aggiungo" vengano ritirati. Se accettassimo che si faccia così, si navigherebbe a vista persino nelle più rigorose questioni, che sono quelle della finanza.
Quindi, Presidente Ghigo, un altro messaggio molto preciso: per poter procedere, quanto prima ci date i conti della sanità, togliete delle cose che rappresentano un macigno sul percorso democratico-istituzionale, sulla vita e sulla correttezza dei nostri rapporti. Dopo ragioniamo su altre due cose, che sono state, in modo estremamente corretto, poste da tutti, in maniera lineare.
Noi abbiamo un debito sulla sanità che è stato - scusa, D'Ambrosio, mi verrebbe voglia di dire in modo ironico - autorevolmente trattato dall'Assessore. Abbi pazienza, non trattarlo così questo tema: lo fai in pubblico e ti perdonano tutto, tanto i piemontesi ne sono abituati dovremmo prendere atto che ormai è così - ma in quest'aula potrebbe essere affrontato con la vendita di immobili, per esempio, con un mutuo naturalmente con delle tasse, soprattutto con una riduzione definitiva della spesa corrente, un massacro sui conti di parte corrente di questo esercizio e di tutti gli altri.
In questa condizione - lo richiamo solo per riportare i quattro termini della questione che va risolta in via preventiva per procedere alla discussione del merito, delle proposte, degli stanziamenti - tutti vi abbiamo detto che saggezza, rigore, ma anche economia imprescindibile ed elementi di contabilità richiedono che si proceda per le spese obbligatorie diteci quali, se ce ne sono alcune che hanno un carattere dubbio possiamo anche vedere se possono rientrare, ecc.
Ci sono spese che vanno assolutamente affrontate per le esigenze di funzionamento dell'istituzione, ma il resto o lo si lascia da parte (e sarà qualche economia che consentirà sul nuovo esercizio di poter prelevare qualcosa per affrontare il disastro dei conti sanitari), altrimenti, se volete, sarebbe meglio prendere le economie che si fanno e trasferirle al fondo della sanità.
Allora, voglio vedere, Assessore Bodo, se i tuoi conti dell'agricoltura te li lasci defalcare per trovare un'intesa di sopravvivenza all'interno della maggioranza e li mandi a finanziare gli emendamenti del disegno di legge n. 504! Questo non lo fai, perché non sei così disattento da non sapere che poi dovrai essere tu a spiegare ai coltivatori in crisi perch sottrai i soldi per la promozione o il sostegno alla zootecnia per dirottarli sul disegno di legge n. 504 a finanziare le esigenze di un accordo politico! Mi devi dire se sei ancora disposto a toglierli o se invece, piuttosto che mandarli alla sanità, li lasci ai capitoli ai quali erano giustamente destinati e per i quali avevamo votato dieci minuti prima che voi presentaste gli emendamenti e che la Giunta li accettasse.
Queste sono le questioni, Assessore D'Ambrosio. Lei, tra l'altro, sa benissimo, come sappiamo tutti, che si tratta di varare un'operazione che ha mille ed un'opportunità per la maggioranza: quella di non fare l'assestamento di bilancio, non obbligatoriamente, come quella di non definire in questo esercizio la collocazione a regime di bilancio di tutto il debito della sanità.
Sono tante le questioni in gioco e noi non siamo gelosi, non siamo per il "tanto peggio, tanto meglio". Noi non riteniamo che così facendo si coprano in via definitiva le manchevolezze e gli errori o la cattiva impostazione: se vale per il Piemonte, va bene anche per noi, però dobbiamo essere rigorosi.
Presentate i conti della sanità, una volta definito l'annullamento del disegno di legge n. 504, perché non attiene ad una necessità di manovra di bilancio, viste quali sono le spese obbligatorie e gli impegni ai quali dobbiamo fare fronte.
Sul resto, se si mantengono gli emendamenti, si devolvono ad un fondo per fronteggiare il debito della sanità, altrimenti si lasciano dove sono.
Poi naturalmente ci sono delle subordinate, ma sono estremamente difficili laboriose e certamente non consentiranno di procedere nei termini e con modalità di rigore e correttezza.
Ma noi non le prendiamo in considerazione e spero che anche voi non le prendiate in considerazione. Si può lavorare così.
Riassumendo, facendo l'ultimo intervento, non per assumermi dei ruoli per i quali non avrei assolutamente le capacità, tutti, dall'opposizione, vi abbiamo detto la stessa cosa. Chiariti questi elementi, i conti possono procedere e l'operazione sul bilancio può andare avanti speditamente.



PRESIDENTE

I lavori del mattino terminano qui e riprenderanno oggi pomeriggio alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.38)



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